Sempre più
Bello, l’ultimo episodio della saga
dramedy dedicata ai più giovani
e portata al successo dalla Eagle Pictures, arriva al
cinema con un evento unico il 31 gennaio, l’1 e il 2 febbraio. Il
film, la cui sceneggiatura è firmata da Roberto
Proia (Come non detto) e Michela Straniero,
completa un progetto di serialità cinematografica che rappresenta
una straordinaria eccezione nel panorama produttivo italiano: un
lavoro lungo un anno che la produzione, in piena pandemia, è
riuscita a realizzare coinvolgendo giovani e promettenti attori
italiani diretti in Sul più bello da Alice Filippi
(’78 – Vai piano ma vinci, Sic) – candidata ai David
di Donatello per la categoria Miglior Regista Esordiente – e
nei successivi due episodi – Ancora più bello e Sempre
più bello – da Claudio Norza (“Baciati
dall’amore”, “Alex & Co.”, “Penny on M.A.R.S.”).
Nel cast, al fianco della
protagonista Ludovica Francesconi – che nel film,
veste i panni della giovane e coraggiosa Marta – ritroviamo
Giancarlo Commare, Gaja Masciale, Jozef Gjura, Jenny De
Nucci, Diego Giangrasso e new entry di questo
nuovo capitolo Drusilla Foer, tra le
co-conduttrici della prossima edizione del Festival di Sanremo e
reduce dal successo del suo ultimo spettacolo teatrale
“Eleganzissima”.
Ritroviamo inoltre Alfa, il cantante
genovese che dopo aver firmato la title track “Sul più
bello” (brano di grande successo, con oltre 5 milioni di
visualizzazioni su Youtube) torna di nuovo come autore
dell’inedito “Serenata” che accompagna la conclusione di questo
racconto cinematografico in tre atti.
In Sempre più
Bello Marta, dopo un rischioso trapianto ai
polmoni, torna finalmente alla sua vita. Gabriele
è con lei, è sempre stato con lei. e insieme decidono di
andare a convivere in una casa tutta nuova, solo per loro. Orfani
della stravaganza di Marta, Jacopo e Federica si dedicano così alla
ricerca di nuovi coinquilini. Tutto sembra procedere per il meglio,
ma improvvisamente la malattia della ragazza si ripresenta. La
situazione si complica drammaticamente. Marta viene ricoverata
d’urgenza. Tutti i suoi amici, preoccupati da questa ennesima
ricaduta si riuniscono in ospedale in attesa di notizie da Dario,
ormai fidato medico che la ha in cura. Gabriele, disperato, cerca
di ricontattare l’austera e schiva nonna di Marta, con cui la
ragazza non ha più rapporti da molti anni. In questo momento in cui
la vita della giovane è appesa a un filo, sembrerebbe essere lei
l’unica a poter decidere del suo destino…
La Semaine de la
Critique di Cannes 2024, la sezione dedicata alle opere
prime e seconde, si aprirà con il thriller psicologico di
Jonathan Millet“Ghost Trail” e
si concluderà con il film di genere “Animale” di
Emma Benestan. I titoli sono due degli 11
lungometraggi in programma per la Semaine de la Critique, che si
svolge parallelamente al Festival
di Cannes (qui
il programma).
Il film americano selezionato è
“Blue Sun Palace” di Constance
Tsang, storia agrodolce su due immigrati cinesi che vivono
nel Queens che legano dopo una tragica morte e trovano un
significato nella reciproca compagnia. “Umile e dignitoso come
i suoi personaggi, questo primo film, realistico e intimo, getta
luce su una comunità poco vista”, ha affermato Ava
Cahen, direttrice artistica della Settimana della Critica.
“Blue Sun Palace” è interpretato da Lee Kang-sheng
i cui crediti recenti includono “Twisted Strings”.
Oltre ai film di apertura e di
chiusura, la sezione Proiezioni Speciali comprenderà
“Across the Sea” di Saïd Hamich
Benlarbi e il primo lungometraggio di Alexis
Langlois“Les reines du drame”.
“Across the Sea”, un melodramma
ambientato negli anni ’90 e che vanta una colonna sonora di musica
Raï, descrive 10 anni nella vita di un immigrato marocchino
clandestino a Marsiglia. Il film è interpretato da Grégoire
Colin, Anna Mouglalis e dall’attore
emergente Ayoub Gretaa. “Across the Sea” segna il
seguito di Hamich Benlarbi a “Retour à
Bollène”.
“Les reines du
drame”, invece, è una commedia musicale pop che segue un
influencer che si innamora di una cantante punk degli anni 2000.
Cahen ha descritto il film come una “lettera d’amore
scintillante e vibrante al cinema e alla sua storia, ai suoi stili
e generi. Il film è interpretato da Louiza Aura e Gio Venture,
insieme a Bilal Hassani, Asia Argento e Alma Jodorowsky.
“Ghost Trail” è
ispirato a eventi della vita reale e racconta la storia di un uomo
siriano che insegue alcune delle persone che hanno perpetrato
orrori in nome del regime durante la guerra civile. Cahen ha
descritto il film come un “film emozionante e sensoriale in cui
la finezza dell’attore franco-tunisino Adam Bessa ci lascia senza
fiato”.
“Animale” è un film
di genere femminista al “crocevia tra western, slasher, body
horror e film di vendetta, nel cuore della Camargue”, ha detto
Cahen. Il film è interpretato da Oulaya Amamra, che in precedenza
aveva recitato in “Divines”.
Gli altri film che saranno
presentati in anteprima mondiale alla Settimana della Critica
includono il film di genere romantico “Locust”,
che segna il debutto nel lungometraggio dell’artista
multidisciplinare taiwanese KEFF; “Julie Keeps
Quiet” di Leonardo Van Dijl; “Simon of the
Mountain” del regista argentino Federico
Luis; “Baby” del regista brasiliano
Marcelo Caetano; “The Brink of
Dreams” di Nada Riyadh e Ayman El Amir e “Block
Pass” del regista francese Antoine Chevrollier. Alla
Semaine de la Critique sono stati presentati un record di 1.050
lungometraggi, un terzo dei quali diretti da registe donne. La 63a
edizione della Semaine de la Critique si svolgerà dal 15 al 23
maggio.
FILM IN CONCORSO alla Semaine de la Critique di Cannes
2024
Competition
“Baby,”
Marcelo Caetano
“Blue
Sun Palace,” Constance Tsang
“The
Brink of Dreams,” Nada Riyadh and Ayman El Amir
Il regista spagnolo Rodrigo
Sorogoyen, i cui crediti recenti includono
As Bestas e serie come Riot Police e Dieci
Capodanni, sarà il presidente di giuria per l’edizione di
quest’anno della Semaine de la Critique di Cannes.
Sarà affiancato dall’attore
britannico premio Oscar Daniel Kaluuya per
Judas and the Black Messiah, dalla giornalista
marocchina Jihane Bougrine, dalla direttrice della
fotografia franco-canadese Josée Deshaies e dalla
produttrice indonesiana Yulia Evina Bhara.
La sezione parallela di Cannes
dedicata ai talenti emergenti e alle opere prime e seconde si terrà
dal 14 al 22 maggio di quest’anno. “La Semaine de la Critique
dimostra inequivocabilmente il suo impegno nel sostenere e credere
nei giovani registi”, ha dichiarato Sorogoyen.
Una selezione parallela che accetti
solo cortometraggi e opere prime o seconde rappresenta un
trampolino di lancio unico per lanciare e consolidare la carriera
dei giovani registi. Senza questi spazi, continueremmo a premiare,
proiettare e dare voce solo a chi ha già un percorso consolidato,
trascurando preoccupazioni e forme emergenti.
Sorogoyen e la sua giuria
assegneranno il Gran Premio AMI Paris de La Semaine de la Critique
per il Miglior Lungometraggio, il Premio French Touch della Giuria,
il Premio Stella Nascente della Fondazione Louis Roederer per il
Miglior Attore o Attrice e il Premio Leitz Cine Discovery per il
Miglior Cortometraggio.
Dopo l’annuncio della selezione
ufficiale di Cannes 78 (che
potete trovare qui), anche la Semaine de la
Critique 2025, arrivata alla 64° edizione, ha annunciato la
sua line-up. Eccola di seguito:
CONCORSO
Sleepless
City (Ciudad Sin Sueño) Dir. Guillermo Galoe –
Sp, France
Il regista spagnolo Rodrigo
Sorogoyen, i cui crediti recenti includono
As Bestas e serie come Riot Police e Dieci
Capodanni, sarà il presidente di giuria per l’edizione di
quest’anno della Semaine de la Critique di Cannes.
Sarà affiancato dall’attore
britannico premio Oscar Daniel Kaluuya per
Judas and the Black Messiah, dalla giornalista
marocchina Jihane Bougrine, dalla direttrice della
fotografia franco-canadese Josée Deshaies e dalla
produttrice indonesiana Yulia Evina Bhara.
La sezione parallela di Cannes
dedicata ai talenti emergenti e alle opere prime e seconde si terrà
dal 14 al 22 maggio di quest’anno. “La Semaine de la Critique
dimostra inequivocabilmente il suo impegno nel sostenere e credere
nei giovani registi”, ha dichiarato Sorogoyen.
Una selezione parallela che accetti
solo cortometraggi e opere prime o seconde rappresenta un
trampolino di lancio unico per lanciare e consolidare la carriera
dei giovani registi. Senza questi spazi, continueremmo a premiare,
proiettare e dare voce solo a chi ha già un percorso consolidato,
trascurando preoccupazioni e forme emergenti.
Sorogoyen e la sua giuria
assegneranno il Gran Premio AMI Paris de La Semaine de la Critique
per il Miglior Lungometraggio, il Premio French Touch della Giuria,
il Premio Stella Nascente della Fondazione Louis Roederer per il
Miglior Attore o Attrice e il Premio Leitz Cine Discovery per il
Miglior Cortometraggio.
Realizzare un film che parli di
diritti civili è estremamente complicato e negli ultimi mesi
abbiamo avuto la possibilità di vedere diversi progetti
realizzarsi. Tra The Butler e
12 Anni Schiavo, si può
dire che il tema sia comunque molto caldo e quindi l’industria
hollywoodiana non vuole lasciarsi sfuggire l’opportunità di trarre
profitto, e anche qualche buon film, da questo momento.
Il progetto di Selma è in realtà in
cantiere da anni e ha avuto nel corso del tempo diversi personaggi
interessati a realizzarlo, tra questi lo stesso Lee
Daniels e Hugh Jackman. Adesso il film è
stato affidato alla regia di Ava DuVernay, anche
sceneggiatrice, e ha come protagonista David
Oyelowo che si impegnerà ad interpretare Martin Luther
King.Tom Wilkinson sarebbe invece in trattative
per interpretare il Presidente Lyndon B. Johnson. Intanto potremmo
vederlo a breve sul grande schermo trai protagonisti di
The Grand Budapest Hotel. (Empire)
——————————
Le Marce da Selma a Montgomery
furono tre marce svoltesi nel 1965 che marcano un picco politico ed
emozionale nel Movimento per i diritti civili degli afro-americani
del 1955-1968. Esse nacquero a partire dai movimenti per il diritto
di voto a Selma in Alabama, lanciate dagli afro-americani del posto
che formarono la Dallas County Voters League (DCVL). Nel 1963,
questo gruppo insieme ad altri organizzatori del Student Nonviolent
Coordinating Comittee (SNCC) iniziarono le operazione di
registrazione dei votanti. Quando la resistenza bianca al diritto
di voto per i neri diventò intrattabile, la DCVL chiese l’aiuto di
Martin Luther King, Jr. e della Southern Cristian Leadership
Conference, che portò molto attivisti noti a supportare la causa
del diritto di voto.
La prima marcia ebbe luogo il 7
marzo 1965, questa data divenne poi nota come “Bloody Sunday”
(Domenica di sangue) poiché 600 attivisti che stavano marciando
furono attaccati dalla polizia locale e dello stato con manganelli
e gas lacrimogeno. La seconda marcia si tenne il successivo
martedì, ma i 2500 manifestanti tornarono indietro dopo aver
attraversato il Edmund Pettus Bridge.
La terza marcia cominciò il 16
marzo. I manifestanti percorsero circa 10 miglia (16 km) durante la
giornata lungo la U.S. Route 80 nota in Alabama come “Jefferson
Davis Highway”. Scortati da 2000 soldati dell’esercito
statunitense, 1900 membri della Guardia Nazionale dell’Alabama
sotto comando federale e molti agenti del FBI e
dello U. S. Marshals Service arrivarono a Montgomery, Alabama il 24
marzo e all’Alabama State Capitol il 25.
La strada è ricordata come il Selma
To Montgomery Voting Rights Trail (percorso da Selma a Montgomery
per il diritto di voto) ed una percorso storico degli Stati Uniti
(National Historic Trail). (Wikipedia)
Selma è
il primo film non indipendente di Ava DuVernay,
dopo il successo di Middle of Nowhere.
David Oyelowo è Martin Luther King e il lavoro
racconta pochi mesi della sua vita, storici non solo per gli Usa:
dal premio Nobel per la Pace nel dicembre ’64 all’arrivo a Selma,
in Alabama, alle tre storiche marce con cui, assieme a un gruppo di
attivisti per i diritti civili, portò l’allora presidente Johnson
(Tom Wilkinson) a firmare il Voting Rights Act per
porre fine alle discriminazioni che di fatto impedivano ai neri,
specie al sud e nell’Alabama del governatore segregazionista
Wallace (Tim
Roth), di votare, come sancito dalla legge. In
particolare la prima marcia da Selma a Montgomery (7 marzo ’65), la
cui brutale repressione fu trasmessa in diretta tv, risvegliò le
coscienze di migliaia di americani bianchi e neri, fu un punto di
svolta della lotta e portò al successo finale: la grande marcia del
21-25 marzo e la firma del Voting Rights.
Selma: luogo simbolo della lotta
per i diritti civili, ma più in generale della presa di coscienza
dell’intera America, impersonata a livello più alto dal suo
presidente. È questo l’approccio che la regista sceglie,
tratteggiando una battaglia di popolo, più che il trionfo di un
solo uomo – Martin Luther King – e della sua strategia politica. Il
film è un racconto corale intenso, è la scoperta di uomini e donne
che hanno reso possibile il cambiamento. Storie semplici rese con
partecipazione da attori tutti molto coinvolti, dal forte impatto
emotivo: gli stretti collaboratori di Luther King, come
Amelia Boynton o James Bevel, e i cittadini di Selma come
Jimmie Lee Jackson, John Lewis, oggi deputato, e
Annie Lee Cooper (Oprah Winfrey).
Splendido cameo di Tim Roth, che dà corpo invece al feroce cinismo
del governatore Wallace.
Dunque non tanto un film su
King, anche se il suo ruolo di catalizzatore e leader carismatico è
indiscusso. Qui, poi, abbiamo un King inedito, anche privato,
persona comune: la famiglia, le tensioni con la moglie Coretta
(Carmen Ejogo), i dubbi, la stanchezza. Oyelowo
tiene insieme il leader e l’uomo e rende al meglio il fervore del
pastore nei suoi celebri discorsi.
Soluzioni visive interessanti, uso
espressivo della luce specie sui volti e uno stile personale
prevalgono su qualche tocco di retorica; un approccio pragmatico
traccia la relazione tra King e Johnson; il quadro è complesso, e
comprende anche il costante controllo dell’FBI
sull’attività di King, ma funziona e colpisce. D’impatto le
sequenze sul ponte Edmund Pettus (il film è girato nei luoghi
originali della vicenda), che includono immagini di repertorio. Il
lavoro è in ideale continuità con pellicole come The Butler e 12 anni schiavo, pluripremiato agli
Oscar 2014, che di recente hanno portato al cinema il tema del
“riscatto nero”.
Oprah Winfrey, il
rapper Common e il politico John
Lewis sono stati tra gli ospiti del presidente
Obama per una proiezione del film
Selma – La Strada per la libertà presso la Casa
Bianca.
Tra gli invitati,
secondo un funzionario della Casa Bianca, vi erano la regista
Ava Duvernay, l’attore David
Oyelowo (che interpreta Martin Luther King
Jr.), Carmen Ejogo (nei panni
di Coretta Scott King) e l’attore Tim
Roth (che interpreta il Governatore George
Wallace). La Winfrey è tra i produttori
del film ed interpreta l’attivista per i diritti civili
Annie Lee Cooper. Common e
John Legend sono stati nominati all’Oscar per la
canzone Glory, presente nella colonna
sonora del film. La proiezione è stata chiusa alla stampa.
La Casa Bianca ha annunciato la
proiezione nel pomeriggio di Giovedì, poche ore dopo le nomination
agli Oscar . Anche se Selma ha
ricevuto nomination per la fotografia e la canzone Glory, i membri
della Academy of Motion Picture Arts & Sciences sono stati
criticati per aver snobbato il film in altre categorie,
quali Duvernay per miglior regista e
Oyelowo per miglior attore. La Paramount ha
annunciato Venerdì che i membri del cast parteciperanno ad una
marcia organizzata a Selma, in Alabama, in occasione
del Martin Luther King Jr. Day.
Le Marce da Selma a Montgomery
furono tre marce svoltesi nel 1965 che marcano un picco politico ed
emozionale nel Movimento per i diritti civili degli afro-americani
del 1955-1968. Esse nacquero a partire dai movimenti per il diritto
di voto a Selma in Alabama, lanciate dagli afro-americani del posto
che formarono la Dallas County Voters League (DCVL). Nel 1963,
questo gruppo insieme ad altri organizzatori del Student Nonviolent
Coordinating Comittee (SNCC) iniziarono le operazione di
registrazione dei votanti. Quando la resistenza bianca al diritto
di voto per i neri diventò intrattabile, la DCVL chiese l’aiuto di
Martin Luther King, Jr. e della Southern Cristian Leadership
Conference, che portò molto attivisti noti a supportare la causa
del diritto di voto.
Nel cast di
Selma – La Strada per la libertàDavid
Oyelowo, Carmen Ejogo, Tom Wilkinson, Andre
Holland, Omar J. Dorsey, Tessa Thompson, e Colman
Domingo.
Poche ore fa abbiamo visto il
trailer di
Selma – La Strada per la libertà, biopic di
Martin Luther King Jr, prodotto da Oprah
Winfrey. Ora vi proponiamo il poster del film:
Le Marce da Selma a Montgomery
furono tre marce svoltesi nel 1965 che marcano un picco politico ed
emozionale nel Movimento per i diritti civili degli afro-americani
del 1955-1968. Esse nacquero a partire dai movimenti per il diritto
di voto a Selma in Alabama, lanciate dagli afro-americani del posto
che formarono la Dallas County Voters League (DCVL). Nel 1963,
questo gruppo insieme ad altri organizzatori del Student Nonviolent
Coordinating Comittee (SNCC) iniziarono le operazione di
registrazione dei votanti. Quando la resistenza bianca al diritto
di voto per i neri diventò intrattabile, la DCVL chiese l’aiuto di
Martin Luther King, Jr. e della Southern Cristian Leadership
Conference, che portò molto attivisti noti a supportare la causa
del diritto di voto.
Nel cast di
Selma – La Strada per la libertàDavid
Oyelowo, Carmen Ejogo, Tom Wilkinson, Andre
Holland, Omar J. Dorsey, Tessa Thompson, e Colman
Domingo.
Ecco una nuova clip in italiano di
Selma – La Strada per la
libertàin cui possiamo vedere
la presentazione del personaggio di Malcom X.
Protagonista di Selam è
David Oyelowo che interpreta Martin Luther King.
Il film è nominato a due premi Oscar (Miglior Film e Miglior
Canzone originale) e ha raccolto uno straordinario successo di
critica per Selma che grazie alle intense
interpretazioni di Tim Roth, David Oyelowo, Giovanni
Ribisi, Cuba Gooding Jr. e Oprah Winfrey
è in lizza per i prossimi Oscar.
Sinossi: Ambientato negli Stati
Uniti, durante la presidenza Johnson, il film racconta la marcia di
protesta che ebbe luogo nel 1965 a Selma, Alabama. Guidata da un
agguerrito Martin Luther King, questa contestazione pacifica aveva
lo scopo di ribellarsi agli abusi subiti dai cittadini
afroamericani negli Stati Uniti e proprio per la sua natura
rivoluzionaria venne repressa nel sangue.
Entertainment Weekly ha pubblicato
la prima immagine di
Selma – La Strada per la libertà, biopic di Martin
Luther King Jr, prodotto da Oprah Winfrey. Ve la
mostriamo:
Le Marce da Selma a Montgomery
furono tre marce svoltesi nel 1965 che marcano un picco politico ed
emozionale nel Movimento per i diritti civili degli afro-americani
del 1955-1968. Esse nacquero a partire dai movimenti per il diritto
di voto a Selma in Alabama, lanciate dagli afro-americani del posto
che formarono la Dallas County Voters League (DCVL). Nel 1963,
questo gruppo insieme ad altri organizzatori del Student Nonviolent
Coordinating Comittee (SNCC) iniziarono le operazione di
registrazione dei votanti. Quando la resistenza bianca al diritto
di voto per i neri diventò intrattabile, la DCVL chiese l’aiuto di
Martin Luther King, Jr. e della Southern Cristian Leadership
Conference, che portò molto attivisti noti a supportare la causa
del diritto di voto.
Nel cast di
Selma – La Strada per la libertàDavid
Oyelowo, Carmen Ejogo, Tom Wilkinson, Andre
Holland, Omar J. Dorsey, Tessa Thompson, e
Colman Domingo.
Guarda il Trailer italiano del film
Selma – La Strada per la libertà di Ava
DuVernay che vede protagonisti con Tim Roth David
Oyelowo, Giovanni Ribisi, Cuba Gooding Jr. e Oprah
Winfrey, in uscita nelle sale italiano dal 12 Febbraio
2015.
Straordinario successo di
critica per
Selma – La Strada per la libertà che grazie alle
intense interpretazioni di Tim Roth, David Oyelowo, Giovanni
Ribisi, Cuba Gooding Jr. e Oprah Winfrey è in lizza per i prossimi
Oscar.
Sinossi: Ambientato negli Stati
Uniti, durante la presidenza Johnson, il film racconta la marcia di
protesta che ebbe luogo nel 1965 a Selma, Alabama. Guidata da un
agguerrito Martin Luther King, questa contestazione pacifica aveva
lo scopo di ribellarsi agli abusi subiti dai cittadini
afroamericani negli Stati Uniti e proprio per la sua natura
rivoluzionaria venne repressa nel sangue.
Guarda due clip del film
Selma – La Strada per la libertà, nelle sale dal
prossimo 12 Febbraio. Il film vede la regia di Ava DuVernay con
David Oyelowo, Giovanni Ribisi, Cuba Gooding Jr., Oprah Winfrey,
Tom Wilkinson e Tim Roth.
Di seguito vi riporto la sinossi, il trailer e le clip mentre in
allegato troverete il pressbook e la locandina.
In
Selma – La Strada per la libertà Nella primavera del
1965 una serie di eventi drammatici cambiò per sempre la rotta
dell’America e il concetto moderno di diritti civili, quando un
gruppo di coraggiosi manifestanti, guidati dal Dr. Martin Luther
King Jr., per tre volte tentò di portare a termine una marcia
pacifica in Alabama, da Selma a Montgomery, con l’obiettivo di
ottenere l’imprescindibile diritto umano al voto. Gli scontri
scioccanti, la trionfante marcia finale e il passaggio del Voting
Rights Acts del 1965 che seguirono sono ora un’incancellabile parte
della storia. Ma la storia assolutamente rilevante e umana di Selma
– dalle battaglie politiche negli uffici del potere, alla
determinazione e alla fede della gente nelle strade, alla battaglia
interiore che il Dr. King ha dovuto affrontare nel privato – non è
mai stata raccontata sullo schermo.
L’attrice Selma
Blair, popolare negli Stati Uniti, si è negli anni resa
nota grazie ad una serie di titoli di buon successo Grazie a
questi, è stata indicata come una promessa della recitazione. In
particolare, è ricordata per il personaggio di Elizabeth Sherman
nei primi due film dedicati ad Hellboy. Ad oggi continua a prendere
parte a produzioni di vario tipo, evidenziando la versatilità che
da sempre la contraddistingue.
Ecco 10 cose che non sai di
Selma Blair.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Selma Blair: i suoi film e le
serie TV
10. Ha recitato in noti
lungometraggi. L’attrice debutta sul grande schermo con il
film In & Out (1997), per poi guadagnare maggior notorietà
con titoli come Cruel Intentions (1999), con Sarah
Michelle Gellar, La rivincita delle bionde
(2001), Fuga da Seattle (2002), con Jared
Leto, ed Hellboy
(2004), con Ron Perlman e Rupert
Evans. Recita poi in In Good Company (2004),
The Fog – Nebbia assassina (2005), WΔZ
(2007), ed Hellboy: The Golden Army (2008), dove riprende
il suo ruolo. Negli ultimi anni ha invece recitato in film come
Questioni di famiglia (2011), Columbus Circle
(2012), Mothers and Daughters (2016), Mom and Dad
(2017), con Nicolas
Cage, After (2019) e After 2 (2020),
con Josephine
Langford.
9. Ha preso parte a
produzioni televisive. Nel corso della sua carriera
l’attrice non ha mancato di recitare anche in alcuni prodotti
televisivi di buon successo. Il primo di questi è la serie TV
Zoe, Duncan, Jack & Jane (1999-2000). Successivamente
recita in alcuni episodi di titoli come Xena – Principessa
guerriera (2000), Friends (2002), Anger
Management (2012-2013), American Crime Story (2016),
Lost in Space
(2018-2019) e Another Life
(2019).
8. Ha vinto un premio
speciale. Il primo film a dare particolare popolarità
all’attrice è Cruel Intentions, dove ricopre il ruolo di
Cecile Caldwell. All’interno di questo, in particolare, l’attrice è
nota per la scena che la vede scambiarsi un appassionato bacio con
la protagonista Sarah Michelle Gellar. Proprio per questo, le due
hanno poi vinto il premio come “miglior bacio” agli MTV Movie
Awards. Ad oggi la loro premiazione è una delle più note della
categoria.
Selma Blair è su Instagram
7. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un profilo verificato seguito da 2,3 milioni di
persone. Qui la Blair è solita condividere prevalentemente immagini
relative a propri momenti di svago, il più delle volte in compagnia
della propria famiglia. Non mancano poi anche foto ricordo di set a
cui ha preso parte, come anche immagini promozionali dei suoi
progetti. Attraverso il proprio profilo, inoltre, l’attrice
condivide novità riguardo il suo stato di salute, dopo la malattia
annunciata nel 2018.
Selma Blair: la sua malattia
6. È affetta da sclerosi
multipla. Nell’ottobre del 2018, tramite il proprio
profilo Instagram, l’attrice rende noto di essere affetta da
sclerosi multipla, malattia che in breve tempo ha limitato le sue
capacità motorie portandola a dover camminare con un bastone.
Sempre tramite il social, la Blair ha tenuto aggiornati i suoi
follower sui progressi fatti nella battaglia contro tale male,
divenendo una vera e propria fonte di ispirazione per molti.
Parte delle cose che non sai
sull’attrice
Selma Blair in Anger
Management
5. Ha avuto un ruolo di
rilievo nella serie TV. Dal 2012 al 2013 l’attrice ha
interpretato il ruolo di Kate Wales nella sit-com Anger
Management. Questa è la terapista del protagonista Charlie,
con il quale intrattiene una relazione basata prevalentemente sul
sesso, non desiderando un ulteriore coinvolgimento emotivo. In
totale, la Blair ha recitato in più di cinquanta episodi, facendo
così affermare la serie come il suo titolo televisivo di maggior
successo.
4. Fu licenziata dalla
serie. Il rapporto tra l’attrice e la serie non si è però
concluso nel migliore dei modi. Dopo essersi infatti lamentata con
la produzione del comportamento poco professionale dell’attore
Charlie Sheen, protagonista dello show, questi ha
fatto di tutto affinché la Blair venisse allontanata dalla
produzione, minacciando di non tornare sul set finché non fosse
stata licenziata. La produzione, nel tentativo di salvaguardare la
serie, decise così di far uscire di scena il
personaggio dell’attrice.
Selma Blair in After
3. Ha recitato nei noti
film tratti dall’omonimo romanzo. Nel 2019 e nel 2020
l’attrice ha ricoperto il ruolo di Carol Young nei film
After e After 2. Questi sono la trasposizione
cinematografica degli omonimi romanzi di successo, di genere
sentimentali. Al centro della vicenda vi è la turbolenta relazione
tra Tessa Young, giovane studentessa universitaria, e il
ragazzaccio Hardin Scott. Il ruolo ricoperto dalla Blair è quello
della madre della giovane protagonista.
Selma Blair in Hellboy
2. Desiderava ardentemente
un terzo capitolo della trilogia.Hellboy II: The
Golden Army si concludeva con la rivelazione che Liz ed
Hellboy aspettavano una coppia di gemelli, come anche che
l’infernale antieroe era destinato a portare l’apocalisse nel
mondo. Parlando del mai realizzato terzo capitolo, l’attrice ha
dichiarato di avere il cuore spezzato per non poter contribuire
alla conclusione dell’arco narrativo dei personaggi. Ad oggi,
infatti, il progetto sembra essere definitivamente stato
abbandonato.
Selma Blair: età e altezza
1. Selma Blair è nata a
Southfield, nel Michigan, Stati Uniti, il 23 giugno 1972.
L’attrice è alta complessivamente 163 centimetri.
Selma Blair raggiunge Nicolas
Cage nel cast di Mom and Dad, un
horror scritto e diretto da Brian Taylor e
Mark Neveldine.
Il film racconta la storia
di una adolescente e del suo fratellino che a causa di una
misteriosa isteria generale dovranno rimanere in casa da soli per
24 ore, cercando di difendersi dai proprio genitori vittime di
questa follia. I genitori saranno interpretati proprio da Blair e
Cage.
Le riprese del film inizierà
in Kentucky a luglio. Alla produzione sono stati chiamati
Tim Zajaros e Christopher
Lemole della Armory Films.
Con il film del 2014 Selma – La
strada per la libertà, la regista Ava
DuVernay si è imposta all’attenzione dell’industria e del
pubblico. All’interno del film dà infatti vita ad un’avvincente
rievocazione delle marce capitanate da Martin Luther King svoltesi
tra le città di Selma e Montgomery. Nel 1965, queste
rappresentarono uno dei principali momenti nella rivolta per il
diritto di voto ai cittadini afroamericani. Nel ritrarre questo
preciso evento, la regista dà così vita ad un racconto storico
ancora oggi estremamente attuale e bisognoso di essere tramandato e
ricordato.
Inizialmente scritto come storia
originale dallo sceneggiatore Paul Webb, il film
subì diversi ritardi produttivi, dovuti in particolare al cambiare
delle produzioni coinvolte come anche del nome del regista. Una
volta confermata la DuVernay, però, la realizzazione di Selma –
La strada per la libertà poté inifine concretizzarsi.
Decisivo, tra gli altri, fu il supporto ricevuto dalla Plan B
Entertainment di Brad
Pitt e dalla Harpo Film di Oprah
Winfrey. Dopo un’anteprima all’American Film Institute, il
film ebbe modo di arrivare nelle sale di tutto il mondo,
affermandosi come un grande successo.
Al box office il film arrivò
infatti ad un guadagno globale di circa 67 milioni di dollari, a
fronte di un budget di soli 20. Particolarmente entusiasta fu anche
l’accoglienza della critica, la quale lodò la regia come anche
l’interpretazione dei protagonisti. Il film si affermò poi come un
forte contendente durante la stagione dei premi. Agli Oscar,
tuttavia, ottenne solo due nomination, come miglior film e miglior
canzone originale Glory, vincendo poi in quest’ultima
categoria. L’assenza di nomination per la regia e l’attore
protagonista portò a diverse polemiche, ma i mancati riconoscimenti
nulla devono togliere al valore del film.
Selma – La strada per la libertà:
la trama del film
Ambientato nel 1964, il film ha
inizio con il conferimento del premio Nobel alla pace a Martin
Luther King. Questi viene poi ricevuto dal presidente degli Stati
Uniti Lyndon B. Johnson, a cui chiede di garantire il pieno diritto
di voto ai cittadini di colore. Questo è infatti loro negato,
specialmente negli stati del Sud, dove non possiedono alcun
rappresentante ai seggi. Le richieste di King non vengono però
soddisfatte, ma anzi vengono viste in modo molto negativo da parte
dei segregazionisti, tra cui si ritrova il governatore dell’Alabama
George Wallace. L’attivista inizia allora a pensare a nuovi modi
per ottenere una maggior visibilità a livello nazionale, arrivando
ad organizzare una prima marcia politica.
Durante questa, però, una
spedizione punitiva dei poliziotti finisce con il dar vita ad un
morto. Si tratta del giovane Jimmie Lee Jackson, ucciso a sangue
freddo da un agente. Tale evento sconvolge profondamente King, il
quale è ora più determinato che mai ad ottenere giustizia per il
suo popolo. Egli organizza così una seconda marcia di protesta non
violenta, la quale però suscita ancor di più l’ira di Wallace. Un
nuovo scontro si prospetta all’orizzonte, ma King è determinato a
portare alla luce i soprusi dei bianchi, e non si arrenderà pur
consapevole dei rischi a cui va incontro. Partito da Selma con al
seguito un folto gruppo, ha così per lui inizio una delle proteste
più celebri, rimaste impresse nella storia del paese.
Selma – La strada per la libertà:
il cast del film
Per interpretare il ruolo di Martin
Luther King, era necessario trovare un attore in grado di poter dar
vita nel modo migliore al carismatico leader. La scelta ricadde sin
da subito sull’attore britannico David Oyelowo,
divenuto noto grazie a film come L’alba del pianeta delle
scimmie e Lincoln. L’attore insistette per ben 7
anni pur di riuscire ad ottenere tale parte, dimostrando infine di
essere il candidato migliore. Fu lui a proporre poi la DuVernay
come regista del film, convinto delle sue capacità. Per prepararsi
alla parte, Oyelowo studiò a lungo la figura di King e i suoi
discorsi, cercando di interpretarlo nel modo più realistico
possibile tanto nella modo di parlare che in quello di comportarsi.
Il coinvolgimento emotivo fu talmente tanto che al momento di
girare l’ultima scena, l’attore scoppiò in lacrime.
Accanto a lui si ritrovano poi
diversi noti interpreti dell’industria statunitense.
Tim Roth è
presente nel ruolo del governatore dell’Alabama George Wallace.
L’attore ha affermato di ricordare bene la figura del politico, e
di aver lavorato a lungo per poter riprodurre la sua cattiveria,
cercando però di non giudicarlo. Tom Wilkinson è
invece il presidente Lyndon B. Johnson, mentre il rapper
Common recita nel ruolo di James Bevel. L’attrice
Carmen Ejogo dà invece vita a Coretta Scott King,
moglie di Martin e a sua volta attivista per i diritti ai neri.
Compaiono poi anche celebri nomi come Oprah
Winfrey nei panni di Annie Lee Cooper, Cuba
Gooding Jr. in quelli di Fred Gray e Keith
Sanfield per Jimmie Lee Jackson. Alessandro
Nivola interpreta John Doar, mentre Tessa
Thompson è Diane Nash.
Selma – La strada per la libertà:
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film, o
per chi desidera vederlo per la prima volta, sarà possibile fruirne
grazie alla sua presenza nel catalogo di alcune delle principali
piattaforme streaming oggi disponibili. Selma – La strada per
la libertà è infatti presente su Rakuten TV, Chili
Cinema e Apple iTunes. Per poter usufruire del film, sarà
necessario sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il
singolo film. In questo modo sarà poi possibile vedere il titolo in
tutta comodità e al meglio della qualità video, senza limiti di
tempo. Il film è inoltre in programma in televisione per
venerdì 23 ottobre alle
ore 23:40 sul canale Rai
Movie.
Uno studio dello scorso anno ha
rivelato che i selfie sono letali, o meglio, che molte persone
hanno rischiato o perso la vita per scattare un selfie
particolarmente artistico. Ebbene Guns Replaced With Selfie Sticks, una pagina
Tumblr a tema, ha sostituito le pistole e i fucili
al cinema proprio con i selfie stick. Ironico, non trovate?
È senza dubbio uno dei film più
apprezzati di questa stagione, come ha appena confermato il
David di Donatello per il Miglior
Documentario, il più importante premio assegnato dal
cinema italiano, che Selfie di Agostino
Ferrente (già autore dell’acclamato ‘L’Orchestra di Piazza
Vittorio’ e, con Giovanni Piperno, de ‘Le cose belle’) ha
conquistato a coronamento di un anno trionfale: presentato in prima
mondiale al Festival di Berlino, finalista agli EFA, designato come
“Film della Critica” dal Sindacato Critici Cinematografici,
vincitore di oltre 15 riconoscimenti in festival nazionali ed
esteri, acclamato dalla stampa italiana e internazionale.
Un documentario che riesce a
riportare tanto una cronaca e una realtà sociale, quanto a
raccontare delle vite vere, intimamente, in modo coinvolgente, con
commozione ed entusiasmo. In modo ‘spettacolare’ si direbbe, se non
fossero vite profondamente reali. Partendo dalla vicenda
individuale e tragica di un ragazzino di 16 anni, Davide Bifolco,
colpito a morte durante un inseguimento da un carabiniere che lo
aveva scambiato per un latitante. E dal ricordo che ne fanno due
suoi amici, Alessandro e Pietro, dentro al Rione Traiano di Napoli,
che accettano la sfida del regista di raccontare la loro
quotidianità, i sogni, le difficoltà e aspirazioni, riprendendosi
con un cellulare sotto la sua direzione.
Un selfie cinematografico che
instaura un rapporto tra i ragazzi, il regista, e un piccolo mondo
pieno di quella umanità spesso offuscata dai pregiudizi di una
stampa interessata solo agli aspetti bui, che magicamente diventa
universale. Un potente congegno emotivo che ha saputo conquistare
spettatori ovunque.
Selfie è una co-produzione
Francia-Italia, prodotto da Marc Berdugo, Barbara Conforti insieme
a Gianfilippo Pedote, una produzione Arte France e Magneto in
coproduzione con Casa delle Visioni e con Rai Cinema in
collaborazione con Istituto Luce Cinecittà e Reel One. Ha ottenuto
il Patrocinio di Amnesty International Italia, che ha accompagnato
il film in tante delle proiezioni e dibattiti pubblici che il film
ha saputo animare in tutta Italia lungo quest’anno. Per l’Italia è
distribuito da Istituto Luce Cinecittà.
Ecco la dichiarazione del regista,
Agostino Ferrente: “Che bello che il nostro piccolo “Selfie”
sia stato inserito nella programmazione di MioCinema.it! Questo mi
suscita varie emozioni. Perché penso agli altri titoli che ne fanno parte, film che
hanno vinto Palme d’Oro, Premi Oscar… e ciò naturalmente mi
inorgoglisce.
Perché penso che dopo tanti anni
la mia strada incrocia di nuovo quella di Lucky Red, che quindici
anni fa, tra titoli che hanno fatto la storia del cinema, ha
distribuito anche il mio primo documentario lungometraggio,
“L’Orchestra di Piazza Vittorio”. Andrea Occhipinti ha saputo
allora rischiare su un progetto coraggioso e innovativo, come penso
e spero accadrà con Miocinema, se davvero riuscirà ad aiutare le
sale che sostengono il cinema indipendente.
Si, sono tra i convintissimi che
il luogo ideale dove vedere (e sentire) un film, sia la sala, virus
permettendo. Anch’io, nel mio piccolo, animo un piccolo ostinato
cineclub, l’Apollo 11 di Roma, dove programmiamo titoli
indipendenti che spesso non trovano spazi nei circuiti più
strutturati.
Credo e spero che MioCinema
possa tenere vivo l’amore per la sala, che possa lavorare con e per
le sale, concretamente, in attesa che non sia più necessario essere
obbligati a stare a casa per vedere un film, ma che quella rimanga
un’opportunità in più, per rivederlo, o per vederlo quando in sala
non c’è più.
Mi emoziona, infine, l’idea che
a presentare il film insieme a me, ci sarà una donna meravigliosa
come Luciana Castellina, una delle intellettuali italiane più
importanti, sempre in lotta contro ogni tipo di discriminazione
razziale, sociale, di genere, e con lei Fabio Ferzetti, uno dei
critici italiani più autorevoli, peraltro uno dei giurati che
premiarono uno dei miei primi lavori in un festival di corti più 25
anni fa. Il corto si intitolava “Opinioni di un pirla” e anche
quello era molto “auto-biografico”.
L’utente di Imgur, Yeseren, ha immaginato i grandi personaggi
del cinema contemporaneo mentre cedono alla moda del momento, i
selfie. Ecco di seguito Batman dopo essere entrato in azione, Frodo
sulla voragine del Fato, Superman prima di spiccare il volo, Neo
mentre ferma le pallottole, Gollum, Voldemort e Leonida, tutti sono
pronti ad immortalarsi sul loro smartphone. Ecco le foto!
Si intitola A Little Yelp
from My Friends, Selfie 1×03, la terza puntata della
prima stagione della serie
televisiva Selfie, che andrà in onda
sul network americano ABC.
In Selfie
1×03, Henry ed Eliza scoprono
che il loro rapporto all’interno dell’ufficio potrebbe permettere
loro di ottenere dei benefici lavorativi
quando Saperstein decide che è giunto il
momento che gli impiegati lavorino sui rapporti interpersonali ed
ovviamente faranno di tutto per impressionare il loro superiore e
dimostrare di essere i migliori.
Si intitola Un-Tag My
Heart, Selfie 1×02, la
seconda puntata della prima stagione della serie
televisiva Selfie, che andrà in onda
sul network americano ABC.
In Selfie 1×02 il
rapporto tra Eliza ed il suo
collaboratore Freddy inizia a diventare
particolarmente complicato e questo costringe la ragazza a fare uno
sforzo per cercare di capire dove finisca la vita professionale ed
inizi l’interesse personale;
intanto, Henrydecide di lanciarsi per la
prima volta da solo nell’esplorazione
di Facebook con risultati a dir poco
disastrosi.
Si intitolerà Meet Eliza
and Henry, Selfie 1×01, la
season premiere della nuova serie televisiva trasmessa dal network
americano della ABC. Di seguito anticipazioni e
promo.
https://www.youtube.com/watch?v=j_2zwTIRRok
In Selfie 1×01 la
superstar dei social media Eliza
Dooley ha 263000 followers che commentano e seguono
con passione ogni cosa che la ragazza pubblica, ma quando a causa
di un video che diventa virale la popolarità della ragazza scende
sottozero, Elizascoprirà che avere molti
conoscenti su un social network è diverso dall’avere degli amici
veri che ti sostengono.
In Self/Less Il
miliardario Damian Hale è un potente leader industriale affetto da
un devastante cancro ai polmoni e pieno di rimpianti nei confronti
della giovane figlia. Con l’aspettativa di pochi mesi di vita
dinnanzi a sé, l’uomo decide di affidarsi ad un’occulta
organizzazione biogenetica sperimentatrice dello
“shedding”, un rivoluzionario processo che permette di
installare la memoria e la coscienza di un individuo in un
organismo creato ex-novo. Dopo essersi risvegliato in un corpo
giovane e forte, Damian inizia la sua nuova esistenza, ma la
comparsa di strane allucinazioni gli fa capire ben presto che le
cose non sono per niente come sembrano.
Lo stile visionario e psichedelico
del cinema di Tarsem Singh torna a farsi sentire,
e dopo la discreta parentesi fantasy di Biancaneve e lo sfortunato
esperimento mitologico in 3D Immortals, ecco che con
Self/Less il regista indiano dal cuore
americano ci catapulta all’interno di un thriller fantascientifico
al sapore di una futuribilità incuneata verso una profonda quanto
primordiale domanda: che cosa succederebbe se il genio umano
potesse perpetrarsi al di là dei limiti di un corpo in decadenza?
Rinunciando (purtroppo!) a quell’estetica surreale e
destabilizzante che, fin dai tempi di The
Cell e The Fall avevano reso il suo cinema originale
e subito inconfondibile, Tarsem opta questa volta per una
narrazione che si muove su solidi e consolidati binari
dell’high concept da blockbuster, preferendo abiurare
eccessivi barocchismi visivi in favore di una storia lineare ma
efficace allo stesso tempo, un perfetto e sicuro prodotto studiato
a puntino nei minimi ingranaggi.
Self/Less, il film
La sceneggiatura di
Self/Less scritta a quattro mani dai fratelli
David e Alex Pastor, pur senza
nascondere i numerosi debiti derivanti da opere cult come
Operazione diabolica di
Frankenheimer e il più recente Source Code di Duncan Jones,
sa muoversi agilmente e senza infamia né lode nei madri di un’idea
sicuramente interessante ma alla fine forse troppo appiattita dalle
sporadiche voragini di scrittura e dalle numerose sequenze al gusto
di “dejà vu” e dunque ampiamente prevedibili, così come il
grande segreto su cui l’intero film si regge risulta a conti fatti
già intuibile ai più scafati dopo i primi dieci minuti.
Ben Kingsley, malgrado permanga sullo schermo
per meno di venti minuti, riesce a regalare nuovamente
un’interpretazione intensa e camaleontica nei panni del vecchio
Damian, così come anche Ryan Reynold, qui chiamato a reggere oltre
cento minuti di fughe roccambolesche e intrighi nelle vesti del
Damian giovane, mentre Matthew Goode impersona splendidamente un
conturbante ricercatore dal sapore di un vero villain in
stile Marvel.
Tutto perfetto, tutto in ordine,
tutto tranne il tanto atteso, e purtroppo assente, “tocco alla
Tarsem”, di cui si possono notare solo pallide e brevi tracce
nelle poche sequenze i-tech di un film che per il resto cammina
sulle tracce di un sano racconto di action senza troppo osare ma
sicuramente sapendo intrattenere.
Nel corso della sua storia il cinema
è stato uno dei mezzi prediletti per riflettere sul tema
dell’immortalità, tra i più cari all’essere umano, il quale da
sempre aspira a poter raggiungere tale stato eterno, sconfiggendo
di fatto la morte e la caducità della vita. Numerosi sono i film
che si sono confrontanti con tali argomenti, ogni volta sotto punti
di vista nuovi e con generi diversi. Nel 2015 è stata la volta di
Self/Less
(qui la recensione), film
fantascientifico con elementi da thriller dove l’immortalità di
alcuni si svela essere una condanna per altri. A dirigere tale
lungometraggio vi è il regista indiano Tarsem
Singh.
Scritto dai fratelli
David e Alex Pastor, Self/Less
aveva attratto da subito diversi studios cinematografici, i quali
speravano che il film potesse affermarsi al pari di titoli simili
come Looper e Limitless, thriller
fantascientifici che offrono buon intrattenimento misto a visioni
su futuri ipotetici e profonde riflessioni etiche. Sfortunatamente,
Self/Less
non ottenne lo stesso successo, divenendo invece un flop di critica
e pubblico. In particolare, in molti hanno lamentato il divario che
c’è tra l’idea di partenza e il suo sviluppo all’interno del film.
Nonostante i suoi difetti, però, con gli anni il film ha comunque
guadagnato una sua cerca di fan.
Gli appassionati del genere possono
infatti ritrovare in Self/Less
un titolo che offre un modo nuovo di riflettere sull’immortalità,
contornando il tutto con sequenze d’azione di buon impatto.
Riscoprire il film può dunque essere una piacevole sorpresa. Prima
di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori alla spiegazione del suo
finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
L’industriale ultramilionario
Damian Hale è sempre stato al centro del proprio
universo, maestro nell’arte del potere dai suoi uffici di New York.
Di fronte alla diagnosi di un tumore, però, Damian decide di
sottoporsi a una terapia medica radicale di eliminazione del virus,
lo “shedding” che porterà indietro le lancette della sua vita. La
terapia gli viene somministrata da Albright,
brillante capo di un’organizzazione segreta al servizio dei più
facoltosi. Damian coglie l’opportunità che gli viene offerta e
mette in scena una finta morte per coprire quello che in realtà è
solo uno “shedding”. La sua coscienza si trasferisce nel corpo di
un uomo in piena salute e molto più giovane di lui.
Una volta completata l’operazione,
egli inizia ad adattarsi al nuovo corpo e alla nuova vita a New
Orleans. Cercando sempre di conservare la nuova identità e di
difendere la sua salute, Damian diventa a tutti gli effetti
Edward Kidner. Ma le prepotenti immagini che
affollano la sua mente non si esauriscono nella riduttiva
spiegazione di Albright sugli effetti collaterali dell’immortalità.
Quando incontra Madeline, una madre single, Damian
comincia a scoprire il mistero delle origini di Edward e di coloro
che saranno pronti a uccidere per proteggere l’organizzazione.
Lottando con forza e intraprendenza, Damian è deciso a difendere la
sua vita e quella degli altri.
Il cast del film
Ad interpretare l’anziano Damian
Hale vi è l’attore premio Oscar Ben Kingsley.
Nonostante sia indicato come uno dei protagonisti, però, egli
compare soltanto nei primi quindici minuti del film. Quando si
sottopone all’operazione per il cambio di corpo, il ruolo del
giovane Damian è interpretato da Ryan Reynolds.
L’attore, oggi noto in particolare per il personaggio di Deadpool,
si è inoltre trovato a dover interpretare non solo Damian, ma anche
Mark Bitwell, l’uomo a cui appartiene il corpo in cui l’anziano fa
trasferire la sua coscienza. Per Reynolds, inoltre, questo è stato
il quarto di cinque film in cui il suo personaggio va incontro ad
uno scambio di corpi.
L’attrice Natalie
Martinez, vista anche in Death Race e Frammenti
dal passato – Reminiscence, interpreta qui Madeline
Bitwell, la moglie di Mark. Matthew Goode,
celebre per il film Watchmen e la
serie The
Crown, recita nel ruolo del dottor Albright, l’ideatore
dello Shedding. DerekLuke
ricopre il ruolo di Anton, nuovo amico di Damian nella sua nuova
vita, mentre Victor Garber è Martin O’Neill, amico
stretto dell’anziano Damian. Michelle
Dockery, conosciuta in particolare per il ruolo di
Lady Mary Crawley in Downton
Abbey, interpreta Claire, la figlia di Damian.
Come anticipato, l’obiettivo
di Self/Lessè
quello di porre nuove riflessioni sul senso dell’immortalità. Al di
là dell’intreccio narrativo relativo al complotto dietro lo
shedding, nel corso del film Demian comprende di come non abbia
alcun senso vivere per sempre, se per farlo deve recare sofferenza
ad altri. Egli decide pertanto di rendere il suo nuovo corpo al
legittimo proprietario, accettando la mortalità umana e
comprendendo come sia proprio questa fine inevitabile a donare un
valore al tutto. Con Self/Less,
dunque, gli autori portano lo spettatore a riflettere su ciò che
davvero vorrebbe dire vivere per sempre. Una condizione che, al di
là di apparenti benefici, porta a dover convivere in eterno con i
propri errori e dolori.
Il trailer di Self/Less e dove vederlo in
streaming e in TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Self/Less
è infatti disponibile nei cataloghi di Google Play, Apple
TV, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si avrà soltanto un
dato limite temporale entro cui guardare il titolo. Il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 2
maggio alle ore 21:00 sul canale
20 Mediaset.
Da poco è online il trailer di
Self/less, il nuovo film del regista
indiano Tarsem Singh (The
Cell, Immortals) reduce dal
non fortunatissimo Biancaneve, film in
live action con protagoniste Lily Collins e
Julia Roberts.
La pellicola, che vede protagonisti
Ben Kingsley e Ryan Reynolds,
racconta del tentativo di un miliardario oltre i cinquant’anni di
raggiungere l’immortalità trasferendo la sua memoria e la sua
coscienza nel corpo di un giovane sano e forte. La premessa non è
originalissima, ma da quanto potrete vedere nel trailer, sembra
svilupparsi piuttosto bene. Ricordiamo infine, prima di lasciarvi
al trailer, che Self/less arriverà
nelle sale americane il 31 luglio.
Apple Original Films ha
presentato il trailer di “Selena Gomez: My Mind &
Me“, l’atteso documentario sulla cantante, cantautrice,
attrice, produttrice, imprenditrice e attivista Selena Gomez, diretto e prodotto da Alek
Keshishian (“A letto con Madonna”). Il trailer è stato svelato
oggi, in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale,
per promuovere la consapevolezza e la difesa della salute mentale,
campo in cui Selena è impegnata da anni condividendo il proprio
percorso personale, come ha coraggiosamente fatto in questo
film.
Dopo anni sotto i riflettori,
Selena Gomez raggiunge una fama
inimmaginabile, ma proprio quando è al picco della celebrità, una
svolta inaspettata la trascina nell’oscurità. Questo documentario
unico, crudo e intimo, ripercorre il viaggio durato sei anni
attraverso cui ha ritrovato una nuova luce.
Come artista discografica, Selena Gomez ha venduto più di 210 milioni di
singoli in tutto il mondo e ha fatto registrare oltre 45 miliardi
di streaming complessivi della sua musica. Quest’anno ha ricevuto
una nomination ai Grammy per il suo primo EP interamente in
spagnolo e una nomination agli Emmy per il suo ruolo nella serie
acclamata dalla critica “Only Murders in the Building”, in cui
recita con Steve Martin e Martin Short.
Alek Keshishian ha
diretto il documentario di maggior successo dell’epoca, l’iconico
film acclamato da pubblico e critica “A letto con Madonna”, ancora
oggi considerato uno dei film più influenti del suo genere.
Apple e Selena Gomez hanno annunciato che il
documentario “Selena Gomez: My Mind & Me“, diretto
e prodotto da Alek Keshishian (“A letto con Madonna”), uscirà in
tutto il mondo il 4 novembre su Apple
TV+.
Dopo anni sotto i riflettori,
Selena Gomez raggiunge una fama
inimmaginabile, ma proprio quando è al picco della celebrità, una
svolta inaspettata la trascina nell’oscurità. Questo documentario
unico, crudo e intimo, ripercorre il viaggio durato sei anni
attraverso cui ha ritrovato una nuova luce.
Come artista discografica, Selena Gomez ha venduto più di 210 milioni di
singoli in tutto il mondo e ha fatto registrare oltre 45
miliardi di streaming complessivi della sua musica. Quest’anno
ha ricevuto una nomination ai Grammy per il suo primo EP
interamente in spagnolo e una nomination agli Emmy per il suo ruolo
nella serie acclamata dalla critica “Only
Murders in the Building“, in cui recita con Steve Martin e
Martin Short.
Alek Keshishian ha
diretto il documentario di maggior successo dell’epoca, l’iconico
film acclamato da pubblico e critica “A letto con Madonna”, ancora
oggi considerato uno dei film più influenti del suo genere.
Questo film segna il secondo progetto di Apple con i produttori
Lighthouse Management + Media e Interscope Films, dopo la
collaborazione per il documentario nominato agli Emmy Award “Billie
Eilish: The World’s a Little Blurry”.
Selena Gomez è oggi
una vera e propria star del cinema e della musica. Partita con
alcuni ruoli in progetti Disney, negli anni si è dimostrata sempre
di più un’attrice capace di crescere e confrontarsi con ruoli via
via più complessi e impegnativi. Oggi è una delle personalità più
seguite del mondo dello spettacolo, che si divide tra numerose
attivita e progetti e si fa sempre carico di importanti messaggi
sociali.
Ecco 10 cose da sapere su Selena Gomez.
I film di Selena Gomez
1. Ha recitato in
celebrifilm. L’attrice debutta con un
ruolo da protagonista sul grande schermo in Another Cindarella
Story (2008). In seguito recita in Ramona e Beezuz
(2010), Monte Carlo (2011), I Muppet (2011), Aftershock (2012), Spring Breakers – Una vacanza da sballo (2012),
Getaway – Via di fuga (2012), Comportamenti…
molto cattivi! (2014), Ti lascio la mia canzone
(2014) ed ha un cameo nei panni di sé stessa in La grande
scommessa (2015). Successivamente ha recitato in Altruisti
si diventa (2016), Cattivi vicini 2 (2016),
In Dubious Battle – Il coraggio degli ultimi (2016),
I morti non muoiono (2019) e Un giorno di pioggia a New York (2019).
Il film 2024 di Selena Gomez
Torna al cinema nel 2024 con
EmiliaPérez, dove recita accanto a ZoeSaldana. Nel film,
premiato al Festival
di Cannes, interpreta Jessi Del Monte, moglie del protagonista.
L’attrice ha dichiarato in diverse interviste di non parlare
correntemente lo spagnolo e di non essere contenta di come lo parla
in questo film. Il suo personaggio era inizialmente messicano nella
sceneggiatura, ma poi è stato trasformato in americano proprio a
causa dei suoi limiti con la lingua spagnola. Nel film, la si sente
anche cantare alcune canzoni, tra cui Mi Camino.
2. È anche
doppiatrice. Oltre a recitare davanti la macchina da
presa, nel 2008 si è cimentata nella sua prima prova come
doppiatrice per il film Ortone e il mondo dei Chi.
Successivamente dà voce a Selenia in Arthur e la vendetta di
Maltazard (2009) e Arthur e la guerra dei due mondi
(2010) e poi a Mavis in Hotel Transylvania (2012), Hotel
Transylvania 2 (2015), Hotel Transylvania 3 – Una vacanza mostruosa (2018) e
Hotel
Transylvania – Uno scambio mostruoso (2022). Sua è poi la
voce di Betsy la giraffa in Dolittle
(2020).
3. È celebre anche per
alcune serie TV. Il primo ruolo da attrice della Gomez è
quello di Gianna nella serie per bambini Barney
(2002-2004). Successivamente ha preso parte ad alcuni episodi di
Zack e Cody al Grand Hotel (2006) e Hannah
Montana (2007-2008), per poi diventare celebre grazie a I
maghi di Waverly (2007-2012), dove interpreta Alex Russo.
Tornerà poi sul piccolo schermo per il programma di cucina
Selena + Chef (2020-2023) e Only Murders in the
Building (2021-in corso). Nel 2024 riprende poi il ruolo
di alex Russo per il primo episodio di I Maghi di Waverly –
Ritorno a Waverly Place.
Selena Gomez in Only Murders in
the Building
4. Il ruolo di Mabel Mora è
stato scritto pensando a lei.Steve
Martin, ideatore della serie, è sempre stato sicuro di
volere Selena Gomez come protagonista di Mabel. Proprio la Gomez è
infatti stata “il modello” su cui ci si è basati per costruire e
caratterizzare il personaggio di Mabel. L’attrice, che ha rivelato
di essere una grande appassionata di true crime nella vita reale,
ha subito accettato il ruolo, sorprendendo Martin e in seguito
sfoggiando un’ottima chimica di coppia con lui e l’altro
co-protagonista, Martin Short.
Steve Martin, Selena Gomez e Martin Short in Only Murders in the
Building. Cortesia di DISNEY ITALIA
Le canzoni di Selenza Gomez
5. È anche una popolare
cantante. Oltre ad essere un’affermata attrice, Gomez è
anche una popolare cantante con tre album in studio all’attivo
(Stars Dance, Revival, Rare) e una raccolta dal titolo
For You. In particolare, il singolo apripista
dell’album Rare, Lose You to Love Me, le ha
regalato la sua prima numero uno nella Billboard Hot 100
statunitense. Altre sue canzoni molto popolari sono Bad Liar,
Back to You e Wolves. Ad ogg, Gomez ha venduto oltre
210 milioni di singoli ed ha accumulato oltre 45 miliardi di
streams.
La malattia di Selena Gomez
6. Soffre di Lupus.
Nel 2017 la Gomez si è sottoposta ad un trapianto di rene reso
necessario dal Lupus del quale soffre. In quell’occasione ha
affermato di voler condividere il proprio viaggio e la propria
esperienza con i fan, e ha ringraziato la propria famiglia e la
squadra di medici che l’ha seguita, oltre all’amica Francia
Raisa, che le ha donato il rene. Per l’occasione, inoltre
ha parlato del Lupus, indicando ai fan una risorsa per informarsi a
riguardo.
Selena Gomez non può avere figli
Nel settembre 2024, la Gomez ha
rivelato la sua impossibilità di avere figli naturalmente a causa
dei suoi problemi di salute e ha accennato al desiderio di
esplorare la maternità surrogata o l’adozione in futuro.
Selena Gomez e Justin Bieber
7. Ha avuto una relazione
con Justin Bieber. La relazione tra Selena Gomez e il
famosissimo idolo delle ragazzine Justin Bieber ha
avuto inizio nel 2011, quando lei aveva 19 anni e lui ne aveva 17.
Gomez ha però poi rivelato di come l’icontro tra loro due fosse
avvenuto due anni prima, nel 2009, quando il manager di lui entrò
in contatto con la madre di lei, che all’epoca era la sua manager.
La relazione è andata avanti – tra diversi tira e molla – fino al
2018, anno in cui si sono separati definitivamente.
Selena Gomez in Un giorno di pioggia a New York
Selena Gomez e il fidanzato Benny Blanco
8. È prossima alle
nozze. Dal giugno 2023, la Gomez ha una relazione con il
produttore discografico Benny Blanco, personalità
dietro numerosi dei più grandi successi di popolari personalità
della musica, come Ed Sheeran ed
Eminem. La coppia ha poi annunciato ufficialmente
il loro fidanzamento l’11 dicembre 2024, condividendo alcune foto
sui rispettivi canali social dell’anello di fidanzamento.
Selena Gomez è su Instagram
9. Detiene un record sul
social network. L’attrice è presente sul social network
Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da ben 422
milioni di persone e dove attualmente si possono ritrovare oltre
duemila post. Con questo numero di follower, la Gomez è la donna,
attrice, cantante e nordamericana più seguita sul social. I suoi
post sono principalmente immagini relative a suoi lavori, ma non
mancano anche curiosità, momenti di svago, eventi a cui ha preso
parte e altre situazioni ancora. Seguendola, si può dunque rimanere
aggiornati su tutte le sue novità.
L’età e l’altezza di Selena Gomez
10. Selena Gomez è nata il
22 luglio 1992 a Grand Prairie, Texas, Stati Uniti.
L’attrice e cantante è alta complessivamente 1,65 metri.
Selena Gomez,
l’attrice – cantante giunta alla notorietà grazie alla sua
partecipazione a varie serie Disney (I maghi di Waverly la più
conosciuta) sembra aver deciso di dare una decisa svolta alla sua
carriera, prendendo parte a Springbreakers, la nuova pellicola di
Harmony Korine, regista di Gummo e Julien Donkey – Boy nonché
sceneggiatore di Ken Park. Per la Gomez si tratta di una svolta a
180° gradi: dal più totale mainstream alla cinematografia
indipendente. Un ‘cambio d’abiti’ che porterà l’idolo dei teen-ager
a interpretare una liceale che assieme ad un gruppo di amiche
porterà a compimento una rapina per potersi finanziare lo
‘Springbreak’, la classica vacanza primaverile dei college
americani.
La situazione prenderà una brutta
piega quando le quattro protagoniste verranno arrestate e in
seguito liberate grazie all’intervento di un trafficante di droga
che in cambio chiederà loro di eliminare un suo concorrente. Il
cast vedrà la partecipazione di James Franco nel ruolo del
trafficante, mentre nel gruppo delle protagoniste sono già entrate
Emma Roberts (nipote di Julia) e Vanessa Hudgens, altro ex ‘idolo
adolescenziale’ che dopo i ‘fasti’ di High School Musical ha
tentato di avviare un percorso artistico di più lunga durata (vista
recentemente nell’onirico Sucker Punch di Zack Snyder). L’inizio
delle riprese di Springbreak – non poteva essere altrimenti… – sono
previste per la prossima primavera.
Il regista Jacques
Audiard è tornato al Festival
di Cannes per presentare Emilia Pérez
(qui
la recensione), la sua decima opera e la sesta nel concorso
principale. Il pubblico del Grand Lumiére Theatre ha risposto con
una standing ovation di 10 minuti dopo la prima mondiale del film,
descritto come un “musical poliziesco straordinariamente
originale”. La protagonista del titolo è interpretata da
Zoe Saldaña nel ruolo di un avvocato
frustrato, Selena Gomez in quello della moglie di un
signore della droga, Édgar Ramírez in quello di un pericoloso
interesse amoroso e Karla Sofía Gascón in quello
di un boss del cartello che desidera sfuggire a una vita di crimini
e diventare la donna che ha sempre sognato di essere.
Parlando con THR, Selena Gomez ha raccontato qualcosa in più del
suo coinvolgimento nel film, affermando che: “Ero molto nervosa
perché si tratta di un progetto diverso da qualsiasi altra cosa
abbia mai fatto prima. Anche se ho una parte così piccola, è un
progetto così grande e speciale che mi sento fortunata di averne
potuto fare parte. Dopo la prima in sala mi sono sentito meglio,
meno nervosa“. L’attrice ha poi raccontato che: “Ho fatto
un’audizione e poi non ho saputo più nulla. Ma mi sono comportata
come una pazza durante quell’audizione“.
“Jacques voleva che recitassi
uno dei numeri musicali e io mi sono arresa e ho dato tutta me
stessa. Pensavo: “Almeno posso dire di aver fatto del mio meglio”.
Quando dopo tempo si è fatto risentire e mi ha chiesto di
partecipare, ero così nervosa ma anche così entusiasta!”.
“Ho trascorso gran parte della mia vita cercando di rompere gli
schemi e la percezione di chi sono.Jacques, che non
sapeva nulla di me, ha rischiato e ha creduto in me semplicemente
in base a ciò che ero in grado di fare, e questo è stato davvero
speciale per me“.
Tutto quello che c’è da sapere su
Emilia Pérez, il film con Selena Gomez
In Emilia Pérez
“Saldaña interpreta Rita, un’avvocatessa sottovalutata il cui
studio è più propenso ad aiutare i criminali che a cercare
giustizia“, si legge nella descrizione che Variety fa del
film. “Trova un’inaspettata via d’uscita quando un temuto
leader del cartello della droga, Manitas (Gascón), la recluta per
aiutarlo a completare surrettiziamente un’operazione di cambio di
sesso per diventare la donna che ha sempre desiderato essere. La
Gomez interpreta la sua ignara moglie“.
Il film è scritto e diretto da
Jacques Audiard, già autore di Un profeta
del 2009, Un sapore di ruggine e ossa del 2012 e The Sisters Brothers del 2018. Attualmente sarebbero
in corso trattative con Netflixper la distribuzione del film,
ma secondo Variety “c’è ancora la possibilità che le trattative
in corso vadano a monte“. Se però l’accordo dovesse
concludersi, ciò permetterebbe al film di raggiungere un pubblico
globale. Intanto, non resta che attendere l’annuncio dei vincitori
del festival per scoprire se Emilia Pérez otterrà
qualche premio, divenendo dunque ancor più appetibile agli occhi
dei distributori.