È stato presentato a Roma
Jesus Rolls – Quintana è tornato!
Spin-off de Il grande Lebowski, in cui
John Turturro regista e protagonista torna a
vestire i panni di Jesus Quintana, giocatore di bowling irriverente
e trasgressivo, divenuto personaggio di culto della pellicola dei
fratelli Coen. Ora Jesus
torna con una storia tutta sua, e con un inesauribile desiderio di
libertà. Accanto al regista, il co-protagonista Bobby
Cannavale, la montatrice Simona Paggi e
l’autrice delle musiche Émilie Simon. Assente
invece la protagonista femminile Audrey
Tautou.
Il film fa parte della Festa
del Cinema di Roma, come spiega, in apertura
dell’incontro, il Direttore Artistico Antonio
Monda, che sottolinea come il film fosse stato invitato
nella selezione ufficiale, ma non sia stato possibile inserirlo,
poiché l’uscita in anteprima mondiale in Italia è prevista per il
17 ottobre, giornata di apertura della kermesse. Tuttavia, al film
sarà dedicata l’ultima delle pre-aperture della Festa, il 16
ottobre alle 21 presso la Casa del Cinema di Roma. Monda si dice
fiero di ospitare il film, che definisce “divertente,
intelligente e coraggioso”.
John Turturro
racconta così la genesi del personaggio di Jesus Quintana:
“Il personaggio è stato ispirato da una commedia che ho portato
a teatro nel 1988. Quell’idea è piaciuta molto ai fratelli Cohen e
hanno deciso di introdurre questo personaggio ne Il grande
Lebowski. […] In realtà il commediografo di
quello spettacolo era un misto tra il portoricano, il cubano, il
russo, e il personaggio è anche un po’ ispirato a lui”. Spiega
poi come mai abbia voluto abbinare il personaggio al remake di un
libro e di un film di Bertrand Bier – Les
valseuses, in Italia I santissimi, del
1974: “Forse perché sono pazzo!”, scherza, ma poi prosegue
serio: “Perché mi piace il cinema di Blier, è una commedia
libera, mi piace che sia in grado di fare connessioni tra il mondo
maschile e quello femminile, penso che il film celebri la
generosità, esseri umani che non hanno potere. L’immagine che viene
fuori è di uomini forse un po’ più stupidi. Le donne invece vengono
celebrate perché esseri umani più profondi. Gli uomini però cercano
di capire le donne, cadono per poi rialzarsi. È anche per questo
che ho scelto Bobby Cannavale. Mi piaceva l’idea
di avere accanto una persona che capisse questo gioco delle parti
tra il maschile e il femminile”.
Sul rapporto tra i due protagonisti
maschili del film, Jesus Quintana e il suo amico Pete, interpretato
appunto da Cannavale, Turturro chiarisce che “è un po’ come il
rapporto tra Don Chisciotte e Sancho Panza. Si tratta di personaggi
che cercano la libertà, che sono in grado di vivere il momento, che
è la cosa più difficile oggi. Sono liberi di prendere una
decisione. È questa la cosa più bella. Non seguono le
regole”.
Gli fa eco Bobby
Cannavale, attore di origini italo-cubane – la famiglia
del padre era di Avellino – che dice di amare l’Italia, e di essere
legato a Turturro da una solida amicizia. “Non saprei come
definire il nostro rapporto ma so che la mia parte migliore si
sposa con la sua parte migliore”. “Jesus è il leader, è il
mentore. È appena uscito dal carcere, è il momento forse più
esaltante della sua vita. Don Chisciotte ha bisogno di Sancho per
andare avanti. Il rapporto tra i due personaggi può essere visto
anche nella chiave insegnante-studente. Ma possiamo vedere anche
una sorta di assistente nel ruolo di Peter rispetto a Jesus. Si
rifà a lui, lo emula e scopre anche cose molto belle di sé grazie a
lui. Non a caso, per la prima volta si innamora”. Sono però la
generosità e la continua ricerca le caratteristiche dei personaggi
più apprezzate da Cannavale: “Amo molto la generosità che viene
fuori dai personaggi di questo film e dal film in generale.
[…] In fondo sono alla ricerca di qualcosa, ma non sappiamo
cosa esattamente stiano cercando. Ho trovato questa idea sottesa al
film estremamente ottimista, perché questi ragazzi si aiutano tra
loro, poi incontrano una donna e in questo trio […] c’è il
risvolto comico.
Il lavoro espone anche una visione
della sessualità che il regista definisce “fluida” e che
senz’altro va oltre le rappresentazioni convenzionali, soprattutto
con riferimento alla sessualità maschile: “In tutti i
film che ho fatto ho cercato di parlare di storie d’amore e
sappiamo che l’amore ha tante facce, a volte può essere strano, può
accadere nei posti più strani. […] Gli uomini spesso
immaginano di poter soddisfare in tanti modi la donna, ma non
sempre è così. […] Io vedo in Jesus e Pete due fratelli
che poi trovano in Marie una sorella. È molto interessante il punto
di vista del femminile che viene fuori nel film, non a caso ho
scelto Simona Paggi come montatrice e
Émilie Simon come compositrice. Sono loro in grado
di dare l’anima al film, un animo femminile”.
Émilie Simon
racconta quindi la sua esperienza di lavoro per il film:
“Quello che ho amato nel lavoro con John è poter parlare di
sentimenti, di tutto ciò che c’è tra le righe, le emozioni. Questi
personaggi possono apparire per certi versi disperati, anche un po’
persi, ma non perdono mai di vista il loro obiettivo, cercare
continuamente e arrivare magari a trovare sé stessi. Quello che ho
cercato di fare con la musica è tirare fuori la loro vulnerabilità,
il loro essere anche un po’ sbadati, e di dare un po’ di
romanticismo a tutto questo”. Per fare ciò, l’autrice ha
utilizzato un mix di elementi che vanno dalla salsa, al mambo, al
flamenco, senza mai perdere di vista Jesus e la musica dei
Gipsy Kings, che, dice, “è nel dna del
personaggio” e da cui è partito il lavoro.
Per quel che riguarda la componente
femminile del film, Turturro ci tiene a precisare
che tutti i personaggi femminili formano come un’unica figura,
centrale nel film, a partire dalla madre di Quintana, interpretata
da Sonia Braga, che compare all’inizio, passando
per Marie, interpretata da Audrey Tautou, che
acquisisce sempre maggiore importanza nelle vite di Jesus e Pete,
fino alla donna cui dà vita Susan Sarandon:
“Il personaggio interpretato da Audrey Tautou non è abituato ad
essere trattato bene. Quando incontra Jesus e Pete, loro si
impegnano per la prima volta a trattarla bene e questo per lei fa
la differenza. Poi scoprono di non poter fare a meno di lei. Ed è
solo quando entra in scena il personaggio interpretato da Susan
Sarandon che loro si rendono conto di quanto ci tengono a Marie.
Quindi Marie è un po’ il cervello del film. Ed è anche il
personaggio che cresce di più. Quella che formano lei, Jesus e Pete
è una piccola famiglia”. Aggiunge poi di aver scelto Tautou
anche perché: “volevo far ridere, e Audrey è anche un’attrice
molto divertente”.
Infine, a chi gli domanda se ha in
cantiere un prossimo film da regista in Italia Turturro
risponde così: “Spero di lavorare ancora in Italia. Ho
lavorato con Rosi, Moretti,
Pontecorvo, Battiato e sono
sempre state ottime esperienze. Spero di poter dirigere presto un
nuovo film qui. Sto scrivendo. Vedremo”.
Jesus Rolls – Quintana è
tornato! arriva in sala, in anteprima mondiale in
Italia, dal 17 ottobre.