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Pavarotti, Ron Howard presenta il suo nuovo documentario #RomaFF14

Pavarotti è il secondo documentario che il regista premio Oscar Ron Howard dedica a grandi miti della musica. Nel 2016 era toccato ai Beatles, con The Beatles: Eight Days a Week – The Touring Years, mentre viene ora presentato alla quattordicesima edizione della Festa del Cinema di Roma il film sulla vita del celebre tenore italiano.

Giunto a Roma per presentare il film, Howard apre la conferenza stampa raccontando proprio di come nasce l’idea di dedicare un documentario proprio a Luciano Pavarotti. “Dopo il documentario sui Beatles, io e il produttore Brian Grazer volevamo realizzare un nuovo progetto di questo tipo. – afferma Ron HowardLa scelta è ricaduta su Pavarotti, perché è una delle personalità più straordinarie degli ultimi decenni, ma per quanto sia noto in tutto il mondo, non tutti sono a conoscenza di molti aspetti della sua vita privata e artistica, di come ha iniziato, delle gioie, dei dolori. La sua intera vita è stata come un’opera lirica, ricca di passioni e drammi, e da un certo punto di vista ciò che cantava sembrava sempre essere adeguato a quanto accadeva nella sua vita privata.”

“Lavorare ad un progetto simile è una sfida immane. – prosegue il regista – C’è stato un team di collaboratori che ha speso più di un anno a raccogliere, revisionare e classificare tutto il materiale. Parliamo di migliaia di foto, interviste, filmati di repertorio, testimonianze. Il mio obiettivo tuttavia era riuscire a consegnare un ritratto dell’uomo dietro il cantante, raccontarlo nei suoi giorni migliori e in quelli in cui è stato più vulnerabile. La selezione dei materiali si è dunque orientata in quella direzione.”

Tra i temi centrali del film vi è quello della famiglia, grande e insostituibile valore nella vita di Pavarotti, che nel film appare ricorrente attraverso interviste alle due mogli e alle tre figlie. “La storia della famiglia è la chiave del film, quella con cui è possibile identificarsi di più. Questa gli ha dato tutto, e lui si è sempre speso molto per i suoi cari. Era un uomo generoso, ma portava negli occhi anche il dolore per la convinzione di non essere stato il padre che avrebbe voluto essere. Credo che da simili sofferenze possa nascere la vera arte, e Pavarotti ne è un esempio perfetto.”  

Il documentario di Howard persegue inoltre nell’intento sempre rincorso da Pavarotti, ovvero quello di portare l’opera alla massa. Stando alle parole del regista, infatti, “il desiderio era realizzare un film che potesse arrivare a tutti. Non solo agli amanti dell’opera, ma anche a chi desidera approcciarsi per la prima volta a Pavarotti e alla sua musica.”

Per concludere l’incontro, Howard ripercorre brevemente la sua fortunata carriera, iniziata come attore e proseguita poi come regista di successo. “Quando decisi di passare dietro la macchina da presa, sapevo di non volermi specializzare in un genere e rimanere ancorato a questo. Desideravo provare un po’ di tutto, e ho avuto l’opportunità di farlo. La mia è stata una crescita creativa, e ho sempre cercato di fare affinché fosse tale. Oggi esistono tecnologie che rendono il cinema estremamente entusiasmante. Ci sono costantemente cose nuove da provare e sperimentare ed è ciò che voglio fare, grato per l’esperienza fatta fino ad oggi e con ancora la forza e la curiosità di scoprire cosa ci sarà dopo. I miei figli sono grandi e autonomi ormai, non ho hobby, e l’unica cosa che voglio fare è passare del tempo con la mia famiglia e lavorare a nuovi progetti già in cantiere. Tutto qui.

Peter Rabbit 2: un birbante in fuga: teaser trailer

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Peter Rabbit 2: un birbante in fuga: teaser trailer

La Sony Pictures Italia ha diffuso il teaser trailer di Peter Rabbit 2: un birbante in fuga, il sequel del film di successo Peter Rabbit.

Peter Rabbit 2: un birbante in fuga arriverà al cinema il 09 Aprile. Il flm è un adattamento cinematografico della serie televisiva Peter coniglio (Peter Rabbit), basata a sua volta sul racconto di Beatrix Potter.

In Peter Rabbit 2: un birbante in fuga L’amabile canaglia è tornata. Bea, Thomas e i conigli sono ora una famiglia ma Peter, nonostante i suoi sforzi, non riesce a togliersi di dosso la sua reputazione di birbante. La vita fuori dal giardino lo aspetta e una fuga in città lo catapulterà in un mondo ricco di sorprese e avventure dove il suo carattere dispettoso verrà messo alla prova. Dovrà scegliere che tipo di coniglio vorrà diventare da grande.

Vampirina: i nuovi episodi in arrivo ad Halloween

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Vampirina: i nuovi episodi in arrivo ad Halloween

Halloween non è mai stato così “Spaventastico” grazie a Vampirina! Per celebrare la festa più paurosa di sempre dal 21 ottobre al 1° novembre Disney Junior (Sky, canale 611) trasmetterà i nuovi episodi della seconda stagione della serie più amata dal pubblico del canale. L’appuntamento con le puntate inedite della seconda stagione di Vampirina sarà dal lunedì al venerdì alle 17.30.

Vampirina segue le avventure di Vi, piccola vampira appena trasferita dalla Transilvania alla Pennsylvania e pronta a mostrare a tutti cosa significa vivere ogni giorno in un mondo “spettracolare”! Entusiasmanti episodi a tema Halloween andranno in onda proprio ad ottobre per celebrare insieme a Vi la ricorrenza più “mostroversa” di sempre.

Disney Junior è pronto ad offrire un Halloween davvero “spettracolare” con i nuovi episodi della seconda stagione di Vampirina in onda dal 21 ottobre al 1° novembre, dal lunedì al venerdì alle 17.30.

Disney Channel è rivolto ai bambini dai 6 ai 12 anni, con grandi storie piene di divertimento, amicizia e musica. La programmazione comprende celebri produzioni animate come Miraculous – Le Storie di Ladybug e Chat Noir, I Greens in Città, DuckTales e l’attesissima nuova serie 101 Dalmatian Street, lanciata nel 2019. Il canale è inoltre la casa di numerose serie live-action di grande successo come  Harley In Mezzo, A Casa di Raven e di produzioni locali come Sara e Marti #LaNostraStoria e Penny on M.A.R.S.. Disney Channel è anche celebre per i suoi emozionanti film originali tra cui la saga Descendants,il cui nuovo capitolo verrà lanciato alla fine del 2019 e Kim Possible, remake dell’iconica serie TV animata. L’App Disney Channel ha già dimostrato di essere la preferita dai bambini e dai fan in EMEA che sono in grado di accedere ai migliori contenuti Disney Channel su più dispositivi.

Disney Junior, il canale dedicato al target dai 3 ai 6 anni, accompagna i bambini insieme ai loro genitori alla scoperta delle magiche storie Disney con i personaggi più amati. La programmazione comprende serie animate come quella d’avventura sulle corse automobilistiche Topolino e gli Amici del Rally, il grandissimo successo Vampirina, PJ Masks – Super Pigiamini, Puppy Dog Pals, Lion Guard, Fancy Nancy Clancy e Dottoressa Peluche. 

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, Joonas Suotamo al Lucca Comics 2019

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Joonas Suotamo, l’attore finlandese che torna a interpretare Chewbacca nel film Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, sarà protagonista della giornata di apertura di Lucca Comics & Games 2019, il festival internazionale del fumetto, del cinema d’animazione, dell’illustrazione, del gioco e delle serie tv, che si svolgerà dal 30 ottobre al 3 novembre.

Mercoledì 30 ottobre, alle ore 12.00 presso il cinema Astra, i fan potranno partecipare a una masterclass con Joonas Suotamo per celebrare l’uscita del film Star Wars: L’scesa di Skywalker, che arriverà nelle sale italiane il 18 dicembre, portando avanti le vicende che hanno conquistato il pubblico nei precedenti capitoli Star Wars: Il Risveglio della Forza e Star Wars: Gli Ultimi Jedi.

Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Oltre a Joonas Suotamo nei panni di Chewbacca, il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Kelly Marie Tran e Billy Dee Williams.
 
Scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

10 possibili villain per il futuro del MCU

10 possibili villain per il futuro del MCU

Ora che la saga delle gemme dell’infinito si è ufficialmente conclusa e Thanos è stato sconfitto dai Vendicatori, il MCU ha il dovere di offrire al pubblico un antagonista altrettanto carismatico e pericoloso che possa affrontare i nostri eroi nelle prossime fasi. Ma chi ha le caratteristiche giuste per sostituire il Titano Pazzo?

Ecco 10 possibili candidati:

Magus

Nell’universo di Guardiani della Galassia abbiamo visto Star-Lord, Gamora, Drax, Rocket e Groot combattere contro ogni specie di alieno. Prima Ronan e il suo esercito, poi la sacerdotessa Ayesha, ma cosa li attenderà nel terzo capitolo? Forse Adam Warlock, visto nei titoli di coda del Vol. 2. e creato dalla stessa Ayesha? Ma poiché Adam è in realtà schierato dalla parte dei buoni, potremmo vedere la sua controparte malvagia, cioè Magus. Non ci dimentichiamo che nei fumetti di Infinity War era  il guerriero che brandiva il Guanto dell’Infinito…

Dottor Destino

Victor Von Doom (aka Dottor Destino) è uno degli uomini più intelligenti dell’universo Marvel, oltre che uno dei più malvagi mai incontrati nei fumetti. Insomma, il candidato perfetto ad entrare nel MCU contro i nostri eroi. Con l’addio di Loki (almeno al cinema) il franchise avrà bisogno di qualcuno della sua stessa statura, popolarità e importanza, e il Dottor Destino potrebbe essere la scelta più adeguata.

Galactus

Ora che Thanos è stato sconfitto dai Vendicatori, il futuro del MCU ha un posto vuoto per il prossimo grande villain. Chi potrebbe essere allora la nuova minaccia per la Terra? Forse Galactus, gigante di dimensioni lunari, che si nutre di pianeti per saziare la sua fame ed è da tempo nelle liste dei più desiderati dai fan?

Finora non sappiamo nulla dei piani dei Marvel Studios per la Fase 4, ma si può immaginare che l’universo cosmico diventerà una parte più importante della storia. E se così fosse, sarebbe perfettamente logico avere come prossimo cattivo Galactus. Inoltre la trama delle gemme dell’infinito è arrivata al capolinea, e gli eroi avranno bisogno di un’altra enorme minaccia da debellare, e non ci sarebbe niente di più entusiasmante che vedere in azione Avengers, X-Men e Fantastici Quattro mentre collaborano per sconfiggere questo villain.

Arcano

L’Arcano è una delle figure più interessanti dell’universo Marvel, perché in possesso di abilità che lo rendono molto simile ad un Dio. Personaggio manipolatore, onnipotente ma anche borderline,  sarebbe capace di rimodellare (o addirittura estirpare) l’intero universo degli eroi. Sarà un candidato ideale per ricoprire il ruolo di principale villain del MCU? Di certo i Marvel Studios potranno scegliere di adattare l’epica trama di Secret Wars

Mandarino

Annunciato durante il Comic-Con come uno dei titoli più attesi della Fase 4, Shang-Chi and the legend of the Ten Rings farà luce sulle origini e l’aspetto del “vero” Mandarino, personaggio già introdotto nel MCU grazie al colpo di scena di Iron Man 3 (dove era interpretato da Ben Kingsley).

Tolta l’intelligenza e l’abilità in diverse arti marziali, il Mandarino utilizza anche dieci anelli di cui ognuno è in grado di esprimere un potere specifico: dall’emissione di onde fredde al riordino della materia, queste armi offrono al villain un’infinità di strumenti per combattere gli avversari e provengono da un relitto di una nave appartenente a un alieno chiamato Axonn-Karr.

Norman Osborn

I problemi relativi alla gestione dei diritti dei personaggi di Spider-Man non ci impediscono di sognare l’arrivo nel MCU di Norman Osborn, uno degli antagonisti più importanti di Peter Parker nei fumetti già portato al cinema da Willem Dafoe nei lavori di Sam Raimi. Ci piacerebbe rivederlo senza il costume Green Goblin, magari in una riflessione su ciò che un uomo diabolico come lui può diventare da solo, privo di superpoteri. Insomma, il villain perfetto per il post-Thanos.

Fenice

I fan degli X-Men hanno già ottenuto diversi adattamenti cinematografici dei fumetti e in particolare della Saga della Fenice Nera (l’ultimo, Dark Phoenix, ha deluso totalmente le aspettative), e adesso che i diritti della Fox sono arrivati nelle mani della Disney, ci sono buone possibilità di rivedere quei personaggi nel MCU. E se il prossimo nemico dei Vendicatori sia proprio la Fenice risorta dalle proprie ceneri?

Kang il Conquistatore

Dai viaggi nel tempo e dall’alterazione delle realtà causate in Endgame potrebbe emergere anche Kang il Conquistatore, maestro delle dimensioni che nei fumetti ha causato non pochi problemi ai Vendicatori. Il villain proviene infatti dal XXX secolo e la sua particolarità sta appunto nel potere di viaggiare attraverso i secoli, dove in varie occasioni si è confrontato con gli eroi.

Mefisto

I Marvel Studios hanno già esplorato la direzione cosmica utilizzando Thanos e le gemme dell’infinito come forza trainante del MCU, e nulla toglie che potrebbero proseguire su questa strada anche in futuro. Una scelta logica per sostituire il Titano Pazzo allora sarebbe Mephisto, la risposta biblica della Marvel a Satana: parliamo di un eroe posseduto dal demone Ghost Rider già apparso nella serie Agents of S.H.I.E.L.D., dotato di natura intrigante e magiche abilità.

X-Men

x-men

Abbiamo già menzionato la Fenice Nera, ma un altro colpo di scena sarebbe introdurre finalmente gli X-Men nel MCU non come eroi, ma come villain. I Mutanti potrebbero arrivare in forma di minaccia che i governi federali non sanno gestire, un’impresa che richiederà l’intervento degli Avengers…e di Scarlet Witch.

Leggi anche – Spider-Man: 10 villain che vorremmo vedere nel nuovo film

Fonte: Screenrant

The Aeronauts: recensione del film con Felicity Jones #RomaFF14

The Aeronauts: recensione del film con Felicity Jones #RomaFF14

Il gender swap colpisce ancora nel modo più innocuo ma funzionale in The Aeronauts, film che racconta l’impresa del meteorologo James Glaisher e dell’aviatore Henry Coxwell, capaci nel 1862 di raggiungere quota 11.887 metri di altitudine a bordo di una mongolfiera; sfortunatamente, in questo adattamento di Tom Harper (Peaky Blinders, Guerra e Pace) e Jack Thorne (Wonder, Harry Potter e la maledizione dell’erede) Coxwell viene “sostituito” da un personaggio di fiction, tale Amelia Wren, arbitraria fusione tra la prima aeronauta professionista della storia Sophie Blanchchard e Margaret Graham, sacrificando la verità in nome di una dinamica cinematografia più appetibile per i tempi.

Ghostubusters di Paul Feig, Ocean’s 8, What Men Want, The Hustle con Anne Hathaway e Rebel Wilson ci insegnano che il cambio di prospettiva è diventata un’urgenza per gli studi hollywoodiani dopo lo scoppio del movimento Me Too, proprio per un miglior posizionamento del target e un riequilibrio dei sessi al cinema come specchio della società.

Eddie Redmayne e Felicity Jones di nuovo insieme per The Aeronauts

E se in alcuni dei casi citati sopra il capovolgimento di sguardo aveva funzionato benissimo (vedi la lettura al femminile degli acchiappafantasmi), in altri si era scontrato con un fallimento pressoché totale (il sequel di Ocean’s Eleven con Sandra Bullock e Cate Blanchett), The Aeronauts almeno ci risparmia le guerre tra sessi, il finale romantico e certe forzature tipiche del film biografico condannato a far commuovere ad ogni costo. Amelia è effettivamente l’eroina nella versione di Harper e Thorne, una donna moderna che non conosce limiti, ma la sua controparte maschile non viene trattata con un senso di inferiorità dichiarata, anzi, sospesi nel cielo i bisogni di entrambi hanno lo stesso peso e il lutto di lei è approfondito come l’insofferenza di lui.

Torna in scena la coppia di La teoria del tutto formata da Eddie Redmayne e Felicity Jones, ma niente a che vedere con quella smielata drammatizzazione della vita di Stephen Hawking e della ex-moglie Jane Wilde e quel sensazionalismo di serie b con fotografia agghiacciante; c’è invece il rispetto del canone classico del survival movie con incongruenze perdonabili (tipo l’equipaggiamento dei due viaggiatori per niente adatto, o le rocambolesche imprese dei personaggi sul pallone aerostatico), spaziando dalla tensione di Gravity all’umanesimo di First Man tra memoria e perdita, con omaggi più o meno espliciti all’immaginazione di J.M. Barrie e un’invidiabile chimica – già apprezzata in passato – tra gli attori. Un’esperienza da vivere sospendendo l’incredulità e la fiducia nella scienza, ricordandoci di non perdere quella nella felicità che spesso troviamo lontano dalle nostre dimensioni abituali. Un po’ più in alto, oltre i limiti, senza protezione e salvagenti.

Doctor Strange nel Multiverso della Pazzia: trovato lo sceneggiatore

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Jade Bartlett è stato assunto per lavorare alla sceneggiatura di Doctor Strange nel Multiverso della Pazzia. Ora che hanno la Fase 3 alle spalle, i Marvel Studios sono impegnati nella produzione dei vari film della Fase 4. E, terminate le riprese di Vedova Nera, sono nel bel mezzo della produzione del film su Gli Eterni, che si concluderà nel 2020. Ciò ha spostato l’attenzione verso il 2021, anno in cui è stato programmata l’uscita del sequel del film del 2016 con Benedict Cumberbatch.

Annunciato ufficialmente questa estate al Comic-Con di San Diego, Doctor Strange 2 vedrà Benedict Cumberbatch tornare nel ruolo di Stephen Strange. Diretto da Scott Derrickson, il sequel vedrà anche Wanda Maximoff alias Scarlet Witch (Elizabeth Olsen) assumere un ruolo da co-protagonista dopo WandaVision. Con una data di uscita prevista per maggio 2021 già annunciata, le riprese dovrebbero cominciare nella prima metà del 2020.

Secondo Collider, la produzione ha fatto già un passo in avanti assumendo lo sceneggiatore Jade Bartlett. Il suo ruolo non è stato ancora chiarito, visto che lo script dovrebbe essere firmato da Derrickson in persona e quindi Bartlett dovrebbe intervenire solo a limare il testo o magari a scrivere a quattro mani con il regista.

Il primo film su Doctor Strange è uscito nel 2016 e ha raccontato la nascita dell’eroe, dall’incidente di Stepehn Strange fino al confronto con Dormammu. Nel film c’erano anche Benedict Wong, Tilda Swinton e Chiwetel Ejiofor. Abbiamo rivisto Strange in Infinity War e in Endgame.

Doctor Strange nel Multiverso della Pazzia arriverà al cinema il 7 maggio 2021.

MCU: i segreti nascosti nei costumi Marvel al cinema

MCU: i segreti nascosti nei costumi Marvel al cinema

Parte del successo del MCU è da individuare nel modo in cui i Marvel Studios sono riusciti a incorporare nei film alcuni elementi iconici dei fumetti, tra cui i costumi indossati dai supereroi sul grande schermo nelle loro avventure. Ma anche l’occhio più attento potrebbe non aver notato tutti i dettagli nascosti nelle uniformi di Vendicatori e colleghi…

Ecco allora 10 segreti nascosti nei costumi Marvel al cinema:

Tutte le funzioni dell’Iron Spider

spider-man homecoming avengers: infinity war

Avengers: Infinity War ha mantenuto la promessa, portando in scena la tanto richiesta dai fan Iron Spider, ovvero la versione tecnologicamente avanzata del costume di Spidey progettata da Tony Stark e capace di “volare” nello spazio. Grazie a The Art of Spider-Man: Far From Home, abbiamo scoperto che la maggior parte delle abilità nascoste sono collegate alle quattro braccia meccaniche, con luci che aiutano Spider-Man a navigare nel buio e che possono agire da scudi per bloccare i proiettili o proiettare esplosioni sonore verso i nemici.

La sciarpa di Rocket

Avengers: Endgame continua a regalare piccole sorprese e riferimenti vari al Marvel Cinematic Universe, e come non menzionare il dettaglio legato al personaggio di Rocket Raccoon ed esplicito omaggio ad una delle vittime della Decimazione (poi tornata in vita nel finale)? L’immagine pubblicata su Reddit é la prova evidente che il procione doppiato da Bradley Cooper sta indossando un indumento del suo amico e collega dei Guardiani della Galassia Star-Lord, ovvero la sciarpa rossa sfoggiata nel secondo capitolo del franchise di James Gunn.

Chi conosce o ha letto i fumetti sui Guardiani, soprattutto quelli pubblicati prima dell’uscita del primo volume al cinema, avrà sicuramente notato che Rocket ha addosso lo stesso costume della sua controparte originale, e la sciarpa non fa parte del look. Tuttavia sembra che in Endgame lo scopo finale sia quello di onorare la famiglia scomparsa dopo lo schiocco di Thanos in Infinity War, proprio per sottolineare il percorso emotivo del personaggio attraverso tutto il MCU.

I pantaloni di Hulk

C’è una domanda che assilla qualsiasi spettatore? Cosa succede ai vestiti di Bruce Banner dopo la trasformazione in Hulk? E perché non è mai nudo? Sorprendentemente, il MCU ha effettivamente fatto uno sforzo per rispondere a tutti i quesiti: in The Avengers, dopo la follia del gigante di giada sull’elicarrier, l’eroe si sveglia in una stalla completamente nudo e viene aiutato da un uomo, mentre in Age of Ultron scopriamo che a progettare gli speciali pantaloni di Bruce è stato Tony Stark utilizzando un tessuto in microfibra non specificato in grado di allungarsi a dimensioni inimmaginabili senza strappi.

Insetti nascosti

ant-man and the wasp
©Marvel Studios 2018

Non tutti sanno che i costumi Ant-Man e Wasp, sebbene molto simili, nascondono dei dettagli davvero interessanti per quanto riguarda il design, ognuno in grado di sottolineare le loro differenze come supereroe. Scott Lang indossa infatti la “testa” di una formica come casco, mentre Hope Van Dyne sfoggia una maschera che ricorda il volto di una vespa; inoltre anche le linee del costume ricordano quelle dei rispettivi insetti.

Spider-Man è sempre al sicuro

Nel MCU il rapporto tra Tony Stark e Peter Parker ha un po’ sostituito quella che, nei fumetti e al cinema, è la dinamica padre-figlio instaurata dal giovane supereroe con lo zio Ben. Un dettaglio lo sottolinea grazie al costume ideato da Stark per Spidey, dotato di piccole accortezze come un riscaldatore, un tracker e un paracadute in dotazione per il giovane eroe.

Cap a prova di proiettile

Captain America è apparso in diversi film della MCU e il suo costume tradizionale ha subito alcuni cambiamenti nel corso degli anni. Ricorderete sicuramente quello sfoggiato durante la guerra, o quando lavorava per lo S.H.I.E.L.D. fino ad arrivare a Endgame, dove addirittura vediamo due versioni del personaggio interagire insieme nella stessa scena. Tutti però hanno una caratteristica fondamentale: forniscono all’eroe la protezione necessaria dai proiettili, offrendogli coperture aggiuntive grazie al materiale ignifugo. La tuta è inoltre ultra-leggera e realizzata in duralluminio.

Wakanda Forever

In Black Panther si riprendono le sorti di T’Challa, neo sovrano del Wakanda, dopo la Civil War, e per l’occasione l’eroe indossa una versione potenziata del suo vecchio costume progettato dalla sorella Shuri. Una delle capacità più interessanti è quella che gli permette di assorbire e successivamente rilasciare energia cinetica, con dei brillanti tracciati viola che corrono lungo il vestito nero e che formano la frase nascosta “Ti amo mamma“. Forse un messaggio in codice o un easter egg?

Le origini di Bucky

avengers endgame

La prima apparizione di Bucky Barnes risale a Captain America: Il Primo Vendicatore. All’epoca era “solo” un soldato coraggioso e sincero della Seconda Guerra Mondiale, sempre disponibile per aiutare il migliore amico Steve Rogers, ma dopo essere stato rapito dall’ Hydra, Bucky diventa il Soldato d’Inverno. Per quanto ne sappiamo, non abbiamo mai più visto il vestito originale fino ad Infinity War, dove i fan hanno trovato qualche somiglianza tra la nuova uniforme e quella degli anni Quaranta.

I dettagli di Captain Marvel

captain marvel

Rosso, blu e oro sono le componenti principali dell’aspetto cromatico del costume di Carol Danvers nei fumetti e al cinema, e in merito il disegnatore Andy Park ha spiegato che l’ispirazione maggiore proviene dal carattere della protagonista: “Il tema del film è rialzarsi dopo una caduta, sempre, dalla bambina all’adulta alle quali è stato sempre detto che non può fare questo o quello. Quindi quando Carol diventa Captain Marvel, è lei che abbraccia completamente chi è, chi è sempre stata e sarà, una persona audace e forte.

Un altro dettaglio nelle linee del costume sono le continue forme triangolari che si ripetono lungo tutto il tessuto, e questo è ciò che ha spiegato a riguardo Park: “Captain Marvel, o meglio ancora, Carol Danvers, rappresenta la forza, e non quella derivata dai suoi poteri, ma quella che sempre avuto fin da giovane cadetto nell’esercito, poi membro della Starforce e successivamente supereroina. In questo senso il triangolo è la forma più forte ed equilibrata di tutte e in varie sfaccettature assume i contorni di una stella con le quali volevo creare qualcosa che rafforzasse la forza del personaggio“.

Bleeding Edge

Due momenti hanno segnato i più importanti upgrade dell’armatura di Iron Man: il primo coincide con la sostituzione del grigio acciaio con gli iconici rosso e oro, e il secondo è l’introduzione in Infinity War dell’armatura Mark L, potenziata dalla nanotecnologia. Qualcosa però è passato inosservato, ovvero che questa uniforme non ha bisogno di Jarvis o di ogni intelligenza artificiale, perché tutto viene controllato dalla mente di Tony Stark.

Leggi anche – MCU: i 10 migliori costumi visti finora al cinema

Fonte: Screenrant

Tutto il mio folle amore di Gabriele Salvatores

Tutto il mio folle amore di Gabriele Salvatores

Arriva al cinema Tutto il mio folle amore, il nuovo film di Gabriele Salvatores con protagonisti nel cast Claudio Santamaria, Valeria Golino, Diego Abatantuono e per a prima volta sullo schermo Giulio Pranno.

Tutto il mio folle amore arriverà uscito al cinema dal 24 ottobre distribuito da 01 Distribution. Il film è prodotto da Rai Cinema e Indiana Production in co-produzione con EDI Effetti Digitali Italiani. Liberamente tratto dal romanzo di Fulvio Ervas “Se ti abbraccio non aver paura” edito da Marcos Y Marcos.

“Il viaggio, la musica, le strade senza nome dove emozioni e sentimenti trovano lo spazio per volare. Insomma rock and roll!” – ha dichiarato Gabriele Salvatores “Di nuovo in strada, dove a volte ho bisogno di tornare. Come il Pifferaio Magico o un “fool” shakespeariano, un ragazzo di 16 anni si trascina dietro, per strade deserte, i tre adulti più importanti della sua vita. E li costringe a fare i conti con sé stessi e con l’amore che ognuno di loro è riuscito a conservare dentro di sé. Visto da vicino, nessuno è normale. E si può scoprire che è possibile riuscire ad amare anche chi è diverso da noi.  A patto di non aver paura di questa diversità.”

Tutto il mio folle amore: trailer ufficiale

Tutto il mio folle amore: la trama

Tutto il mio folle amore Claudio Santamaria

Sono passati sedici anni dal giorno in cui Vincent è nato e non sono stati sedici anni facili per nessuno. Né per Vincent, immerso in un mondo tutto suo, né per sua madre Elena e per il suo compagno Mario, che lo ha adottato.

Willi, che voleva fare il cantante, senza orario e senza bandiera, è il padre naturale del ragazzo e una sera qualsiasi trova finalmente il coraggio di andare a conoscere quel figlio che non ha mai visto e scopre che non è proprio come se lo immaginava. Non sa, non può sapere, che quel piccolo gesto di responsabilità è solo l’inizio di una grande avventura, che porterà padre e figlio ad avvicinarsi, conoscersi, volersi bene durante un viaggio lungo le strade deserte dei Balcani in cui avranno modo di scoprirsi a vicenda, fuori dagli schemi, in maniera istintiva. E anche Elena e Mario, che si sono messi all’ inseguimento del figlio, riusciranno a dirsi quello che, forse, non si erano mai detti.

“Ora capisco cosa cercavi di dirmi e quanto soffrivi sapendo di avere ragione. Ma avrei potuto dirti, Vincent, che questo mondo non è adatto a uno così bello come te”.

Lucca Comics & Games 2019: il programma dell’area movie

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Lucca Comics & Games 2019: il programma dell’area movie

Continua ad arricchirsi di grandi novità il programma dell’Area Movie di Lucca Comics & Games, come sempre a cura di QMI-Stardust, che vanno ad impreziosire il ricco palinsesto di anteprime, incontri, masterclass dedicati al mondo del cinema e della serialità.

Si aggiungono agli appuntamenti già annunciati una serie di nuove imperdibili anteprime. Warner Bros. presenterà in anteprima Stephen King’s Doctor Sleep  (30 ottobre ore 17.30, Cinema Astra), il seguito della storia di Danny Torrance a 40 anni dalla sua terrificante permanenza all’Overlook Hotel in Shining. Ewan McGregor, Rebecca Ferguson e Kyliegh Curran sono i protagonisti di questo thriller soprannaturale diretto da Mike Flanagan, basato su una sua sceneggiatura tratta dal romanzo di Stephen King, in sala dal 31 ottobre. Warner Bros. sarà anche presente con diverse anteprime dal mondo delle serie tv:  il pilot di Swamp Thing (2 novembre ore 19.00, Cinema Centrale), la serie prodotta da James Wan (i cui episodi saranno disponibili dal 2 Dicembre su Amazon Prime Video) in cui Abby Arcane indaga su quello che sembra essere un micidiale virus nato dalla palude in una piccola città della Louisiana, per poi scoprire che la palude racchiude segreti mistici e terrificanti; si rinnova anche il consueto appuntamento con la DC NIGHT (2 novembre ore 20.30, Cinema Centrale) con le anteprime dei pilot di Pennyworth (episodi disponibili su STARZPLAY), la serie targata DC incentrata sul leggendario maggiordomo di Bruce Wayne, Alfred Pennyworth, e di Batwoman (prossimamente su Premium Action), che segue le vicende di Kate Kane che diventerà un nuovo simbolo di speranza per Gotham nei panni di Batwoman.

Rai4 porterà invece l’anteprima nazionale del film Summer of ’84, una novità esclusiva del palinsesto Rai4 2020 (1 novembre ore 18.00, cinema Centrale). Summer of ’84 è una scatenata black comedy, che traspone il soggetto del grande classico La finestra sul cortile su uno sfondo anni ’80. Scritta da Matt Leslie e Stephen J. Smith è diretta a sei mani da François Simard e dai fratelli Anouk e Yoann-Karl Whissell. Protagonisti del film sono un gruppo di adolescenti che trascorrono la loro noiosa estate in provincia, fino a quando si ritrovano a sospettare di omicidio un apparentemente irreprensibile vicino di casa.

In occasione dell’anteprima di Terminator-Destino Oscuro, l’ultimo capitolo della saga, Fox e QMI allestiranno un laser show in piazza San Michele alle ore 19.00 del 30 ottobre, che coinvolgerà il pubblico con un’esperienza immersiva. Cuore dello spettacolo sarà l’endoscheletro del cyborg più famoso del mondo, da cui prenderanno vita gli effetti speciali, accompagnati da musica e voice over coinvolgenti e creati ad hoc per l’occasione. La proiezione del film (ore 20.30 Cinema Astra) seguirà la performance.

Joonas Suotamo, l’attore finlandese che torna a interpretare Chewbacca nel film Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, sarà protagonista della giornata di apertura di Lucca Comics & Games 2019. Mercoledì 30 ottobre (ore 12.00, cinema Astra), i fan potranno partecipare a una masterclass con Joonas Suotamo per celebrare l’uscita del film Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, che arriverà nelle sale italiane il 18 dicembre, portando avanti le vicende che hanno conquistato il pubblico nei precedenti capitoli Star Wars: Il Risveglio della Forza e Star Wars: Gli Ultimi Jedi. Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Attesi a Lucca anche gli Acchiappafantasmi, con il lungometraggio fan-made REAL! – A Ghostbusters Tale (domenica 3 novembre ore 15.00, Cinema Centrale). L’attore doppiatore Edoardo Stoppacciaro, insieme agli altri autori e al cast del film, presenteranno un test-screening del progetto che li ha impegnati per cinque anni e che si avvicina al compimento: una “versione beta” riservata in esclusiva al pubblico di Lucca Comics & Games 2019. Altro progetto molto particolare che farà tappa proprio a Lucca è Il Giro dell’Horror, un format a puntate che immerge lo spettatore nel mondo personale e creativo dei protagonisti dell’horror nostrano, mescolando documentario e fiction. Il format è ideato e scritto da Luca Ruocco, per la regia di Paolo Gaudio e con la produzione esecutiva di Francesco Abonante. A Lucca sarà presentato il primo episodio (1 novembre ore 16.00, Cinema Astra) seguito un dibattito con creatori e  protagonisti della serie, moderato dal giornalista e critico cinematografico Andrea Guglielmino.

Tante saranno anche le attività dedicate a Creators –The Past, kolossal fantasy/sci-fi made in Italy, in uscita al cinema a marzo 2020 per Europictures, che vanta un cast internazionale da William Shatner a Gerard Depardieu, da Bruce Payne a Marc Fiorini. Il film sarà presente a Lucca con moltissimi eventi dedicati, che vedranno alternarsi molti disegnatori tra cui Ivan Calcaterra, Luis Royo, Anna Lazzarini e Oskar. Luis Royo sarà inoltre protagonista di un panel esclusivo (sabato 2 novembre ore 10.00, Teatro San Girolamo), durante il quale presenterà la speciale illustrazione realizzata ispirandosi al film e assieme al regista Piergiuseppe Zaia e alla protagonista Eleonora Fani racconteranno la genesi di questo ambizioso progetto.

Per festeggiare l’uscita di One Piece: Stampede – Il Film la Ciurma di Cappello di Paglia presenta una serie di imperdibili proiezioni accompagnate dalla voce della doppiatrice Emanuela Pacotto che saluterà il pubblico di Lucca. Grazie ad Anime Factory, sabato 2 novembre (ore 12, Cinema Centrale) sarà possibile assistere alla proiezione di One Piece: Stampede – Il Film in versione originale con sottotitoli.

Yamato Video e Tim Vision presentano due eventi speciali: venerdì 1 novembre (ore 18.00, Cinema Astra) si terrà la proiezione completa e in lingua italiana del film Shinko e la magia millenaria di Sunao Katabuchi, introdotta da Gualtiero Cannarsi. E in anteprima assoluta, sabato 2 novembre (ore 15.00, Cinema Centarle) la proiezione del film completo e doppiato in italiano Lu e la città delle sirene di Masaaki Yuasa. Al termine del film verranno presentate alcune anteprime di opere cinematografiche che l’editore proporrà nel 2020. Durante i giorni della manifestazione sarà inoltre previsto un panel in collaborazione con Greenpeace, dal titolo Greenpeace – L’arte di stare al mondo, durante il quale artisti e autori affronteranno il tema del cambiamento climatico e di come è declinato nelle loro opere (1 novembre ore 17.00, Cinema Astra).

Tra gli appuntamenti più attesi in materia di serialità, Netflix proporrà un incontro dedicato a The Witcher con la creatrice della serie Lauren Schmidt Hissrich e le due giovani protagoniste Anya Chalotra e Freya Allan (31 ottobre ore 15.00, Cinema Moderno). Gli appassionati dell’omonimo bestseller di Andrzej Sapkowski avranno inoltre la possibilità di vedere in anteprima mondiale il trailer della serie. Sarà sempre targato Netflix anche il padiglione esperienziale dedicato a La casa di carta.

Anche Sky dedicherà un evento alle serie tv internazionali e le prestigiose produzioni originali italiane in arrivo sulla piattaforma fra la fine del 2019 e i primi mesi del 2020. Fra i titoli più attesi: Watchmen, Caterina la Grande, His Dark Materials – Queste oscure materie, The new Pope e Zerozerozero.

Tra le altre anteprime: la proiezione di Benvenuti a Zombieland e l’anteprima dell’attesissimo sequel Zombieland: Doppio Colpo (2 novembre dalle ore 17.00, Cinema Astra); Steven Universe The Movie (2 novembre ore 11.30, Cinema Astra), l’atteso film diretto da Rebecca Sugar che incontrerà i fan in occasione del panel The Making Of Steven Universe; Lorenzo Mattotti presenterà invece il suo La famosa invasione degli orsi in Sicilia (1 novembre ore 12.00, Cinema Centrale); e poi ancora I figli del mare (3 novembre ore 12.00, Cinema Centrale), kolossal d’animazione in sala solo il 2, 3 e 4 dicembre distribuito da Nexo Digital in collaborazione con Dynit; Cercando Valentina – Il mondo di Guido Crepax (1 novembre ore 14.00, Cinema Centrale), un viaggio nella mente del celebre fumettista attraverso l’iconica Valentina, in uscita nei cinema italiani a febbraio 2020; Dead Ant (1 Novembre ore 20.30, Cinema Centrale), horror comedy di Ron Carlson all’insegna dell’azione e della frenesia.

Altri appuntamenti da non perdere saranno: l’incontro con Alessandro Rak che parlerà di The Walking Liberty, il suo nuovo film d’animazione prodotto da Mad Entertainment; Mediaset Play presenta la masterclass con Cristina D’Avena moderata da Uan che presenterà l’incontro insieme ad un altro ospite speciale, Marco Bellavia che nelle serie ha interpretato Steve (2 novembre ore 14.00, Cinema Moderno).

E ancora la proiezione speciale della Shining Extended Edition a cura di Infinity, in collaborazione con Warner Bros. (31 ottobre ore 20.30, Cinema Astra), e il consueto appuntamento con il classico padiglione Warner Bros. in piazza San Michele. Per gli appassionati di cinema e fumetto è previsto inoltre per giovedì 31 ottobre un evento speciale presso il padiglione Bonelli (ore 17.30 – 19.00).

Jesse Eisenberg vorrebbe tornare nei panni di Lex Luthor

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Jesse Eisenberg vorrebbe tornare nei panni di Lex Luthor

L’universo cinematografico DC come era stato impostato da Zack Snyder da Man of Steel in poi potrebbe non esistere più, e il successo ottenuto da Joker dovrebbe confermare la nuova linea editoriale della Warner Bros per quanto riguarda la produzione di cinecomic. Alcuni personaggi continueranno il loro percorso (vedi Aquaman, Wonder Woman e forse Shazam!), altri invece è probabile che saluteranno per sempre il pubblico in attesa di futuri reboot; tra questi c’è anche il Lex Luthor di Jesse Eisenberg, introdotto da Snyder in Batman Vs Superman: Dawn of Justice, villain complesso che meriterebbe un maggiore approfondimento e lasciato in sospeso dopo la scena post credits di Justice League.

L’attore è tornato a parlare di Luthor durante il tour promozionale di Zombieland: Doppio Colpo, dichiarando tutto il suo interesse a calarsi ancora una volta nei panni della nemesi di Superman: “Oh, lo farei al 1000%, certo. Ho adorato interpretarlo…ero il ragazzo più timido del mondo e riuscire a interpretare un personaggio mediocre con sfumature così sgargianti è sempre esaltante. Probabilmente non farò un altro film con la DC, e non so nemmeno se ne faranno mai un altro in cui ci sia Lex…ma sono davvero felice di averlo fatto.”

Lo spero ancora, perché il personaggio è fantastico e in termini di recitazione è il più divertente che abbia avuto l’opportunità di interpretare.

Rivedremo presto l’attore in Zombieland: Doppio Colpo sequel diretto ancora una volta da Ruben Fleischer (Venom) e atteso nelle nostre sale il 14 Novembre. Nel cast tornano gli altri veterani Woody HarrelsonEmma Stone e Abigail Breslin riprendendo i rispettivi ruoli del film originale, insieme a Zoey Deutch e Dan Aykroyd.

La sceneggiatura è stata firmata da Dave Callaham (Godzilla, Wonder Woman 1984) con Paul Wernick e Rhett Reese (Deadpool, Deadpool 2), mentre le riprese si sono svolte nei mesi scorsi a Los Angeles. Per quanto riguarda la trama – ancora avvolta nel mistero – sappiamo che dovrebbe riprendere le sorti dei quattro protagonisti (Columbus, Tallhassee, Witchita e Little Rock) immersi in un mondo dove l’apocalisse zombie si è evoluta.

Fonte: Comicbook

Jurassic World 3: Mamoudou Athie nel cast

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Jurassic World 3: Mamoudou Athie nel cast

Mamoudou Athie è ufficialmente entrato nel cast di Jurassic World 3, come conferma Deadline, e si unirà dunque a Chris Pratt e Bryce Dallas Howard sul set del film diretto da Colin Trevorrow. L’attore è tra i protagonisti della serie Sorry For Your Loss (disponibile ora su Facebook Watch) al fianco di Elizabeth Olsen, e di recente è apparso in The Circle, The Front Runner.

Prossimamente lo vedremo nel dramma Prentice Penny Uncorked di Netflix e nella pellicola prodotta da 20th Century Fox Underwater con Kristen Stewart.

Sam Neill (Dr. Alan Grant), Laura Dern (Dr. Ellie Satler) e Jeff Goldblum (Dr. Ian Malcolm) , ovvero i membri del cast originale del franchise, torneranno in Jurassic World 3, terzo capitolo in fase di pre produzione.

Si tratterà di un vero e proprio evento, considerando che i tre attori non recitavano assieme dal 1993, comparendo separatamente in forma di cameo nei sequel. Goldblum aveva avuto una piccola parte in Jurassic World: Fallen Kingdom, uscito lo scorso anno.

Le riprese del terzo capitolo, affidato nuovamente al regista Colin Trevorrow con la sceneggiatura scritta da Emily Carmichael (Pacific Rim: Uprising), inizieranno nei primi mesi del 2020, e possiamo aspettarci nei prossimi giorni qualche dettaglio in merito alla trama e ai nomi che affolleranno il set.

Lo stesso Trevorrow ha recentemente pubblicato il cortometraggio Battle at Big Rock, i cui eventi sono ambientati un anno dopo Jurassic World: Fallen Kingdom mostrando i dinosauri che vivono nel nostro mondo e lottano per la sopravvivenza.

Vi ricordiamo che Jurassic World 3 uscirà nelle sale l’11 giugno 2021.

Fonte: Deadline

Joker: Todd Phillips sulle scene eliminate e la director’s cut

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Joker: Todd Phillips sulle scene eliminate e la director’s cut

Prima dell’uscita in sala si era parlato di circa trenta minuti eliminati dal montaggio finale di Joker, dettaglio che aveva suggerito l’esistenza (o una futura pubblicazione) della versione estesa del film con Joaquin Phoenix campione d’incassi e vincitore del Leone d’oro a Venezia. Ora è Todd Phillips a fare chiarezza sulla questione, parlando delle scene tagliate in sala di montaggio e del suo “approccio” particolare:

Odio le fo****e director’s cut, e odio le scene eliminate. Se vengono eliminate c’è un motivo“, ha dichiarato il regista. “Il film che avete visto è esattamente il film che voglio che sia e non mostrerò mai una scena cancellata. Tuttavia abbiamo realizzato un montaggio molto divertente di Arthur che entra al Murray Franklin Show e ogni volta il personaggio di Robert De Niro si alzava dicendo ‘Per favore, date il benvenuto a Joker’ con le le tende si aprivano e Arthur che usciva facendo sempre qualcosa di diverso“.

Nel film avete visto una versione di quell’entrata, con Joker che bacia la donna ospite. Esistono almeno 13 ciak di quella scena, tutti diversi e divertenti, così tanto che ancora mi chiedo perché non sono stati utilizzati“.

Leggi anche – Joker: la storia è una fantasia del protagonista? Ecco le “prove”

Joker diretto da Todd Phillips vede nel cast Joaquin PhoenixZazie BeetzFrances ConroyBrett CullenDante Pereira-OlsonDouglas Hodge e Josh Pais ed è arrivato nelle sale il 4 ottobre 2019. Contrariamente alle altre apparizioni del personaggio nei Batman di Tim Burton, nella trilogia del Cavaliero Oscuro di Christopher Nolan e in Suicide Squad, il film è ambientato negli anni Ottanta e racconta l’evoluzione di un uomo ordinario e la sua trasformazione nel criminale che tutti conosciamo.

Da sempre solo in mezzo alla folla, Arthur Fleck (Joaquin Phoenix) desidera ardentemente che la luce risplenda su di lui. Cercando di cimentarsi come comico di cabaret, scopre che lo zimbello sembra invece essere proprio lui. Intrappolato in un’esistenza ciclica sempre in bilico tra apatia, crudeltà e, in definitiva, tradimento, Arthur prenderà una decisione sbagliata dopo l’altra, provocando una reazione a catena di eventi.

Ho amato il Joker di The Dark Knight, e anche quello di Jared Leto di Sucide Squad che è venuto dopo, così come il ritratto di Jack Nicholson“, ha dichiarato Phillips parlando dei possibili riferimenti alle vecchie versioni del clown principe del crimine e dell’eredità che il suo Joker si porta dietro. “Negli Stati Uniti, i fumetti sono il nostro Shakespeare, e come esistono varie versioni dell’Amleto, così noi potremmo offrire varie versioni di Joker in futuro.” “Onestamente non riusciamo ancora a credere alla vittoria di Venezia. Ci vorrà del tempo per realizzare“, ha commentato il regista nell’intervista con Variety.

Joker: easter egg, cameo e riferimenti nel film

Fonte: CBM

Ant-Man 3: un rumor rivela la data di uscita?

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Ant-Man 3: un rumor rivela la data di uscita?

La lineup della Fase 4 è stata rivelata nel corso dell’estate, confermando (o smentendo) alcuni titoli previsti nei mesi scorsi che arriveranno in sala tra l’inizio del 2020 e la fine del 2021. Mancano all’appello le date di uscita di alcuni sequel annunciati come Black Panther 2, Guardiani della Galassia Vol.3 o Captain Marvel 2, ma un recente rumor pubblicato da Charles Murphy su Twitter sostiene che Ant-Man 3 è effettivamente in programma e che sbarcherà nei cinema il 29 Luglio 2022.

Ovviamente si tratta di un’indiscrezione trapelata grazie ad un insider dei Marvel Studios., da non prendere come verità assoluta ma come una concreta possibilità. Vi ricordiamo che nel profilo del New York Times dedicato a Paul Rudd, Kevin Feige ha parlato del futuro dell’attore nel MCU lasciando intendere che ci sia ancora molto da raccontare su Scott Lang nelle prossime fasi dell’universo cinematografico.

I pezzi degli scacchi sono stati disposti in modo preciso dopo Endgame“, aveva dichiarato il presidente dei Marvel Studios, “Gli eroi che sono fuori dal tabellone sono anche fuori dal quadro, mentre quelli che sono ancora dentro…beh, non si sai mai.

Questo significa che Ant-Man è ancora in gioco e che nonostante il mancato annuncio ufficiale del terzo capitolo standalone ci siano ottime possibilità di rivederlo in azione? Il commento di Feige lascia aperta una finestra sulla Fase 5, in cui gli sceneggiatori potrebbero esplorare il rapporto tra Scott e Cassie, la figlia ormai adolescente ritrovata cinque anni dopo la Decimazione…

Leggi anche – Ant-Man 3 si farà? Ecco la risposta di Michael Douglas

L’ultimo film del franchise, Ant-Man and The Wasp, ha visto Scott Lang (Paul Rudd) alle prese con le conseguenze delle proprie scelte come Supereroe e come padre, dopo Captain America: Civil War. Mentre lotta per ritrovare un equilibrio tra la sua vita famigliare e le responsabilità di Ant-Man, viene chiamato da Hope van Dyne e il Dr. Hank Pym per intraprendere una nuova missione: salvare Janet van Dyne persa nel Regno Quantico.

Scott deve quindi indossare di nuovo i panni di Ant-Man e imparare a combattere al fianco di Wasp, pur cercando di rispettare gli arresti domiciliari. Il tutto mentre si impegna a dare una mano all’amico Luis (Michael Peña), tenendosi pronto a combattere un nuovo nemico, Ghost (Hannah John-Kamen), e il suo alleato Bill Foster (Laurence Fishburne).

Fonte: Twitter

Edward Norton rivela i suoi piani per un “Hulk nolaniano”

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In occasione della promozione del suo ultimo film da regista e attore Edward Norton è tornato a parlare sulla sua esperienza con i Marvel Studios e nell’interpretare Hulk. In particolare l’attore ha rivelato quali fossero i suoi piani sul personaggio:

“The Hulk era … … mi sentivo molto triste per quello che è accaduto, Louis [il regista Leterrier] e io ci eravamo prefissati di fare qualcosa di diverso, in termini di approccio era qualcosa più simile a quello che aveva avuto Chris Nolan con Batman, puntavamo alla realizzazione di qualcosa di un po’ più oscuro e serio, ma poi le cose finirono per essere sterilizzate”. Poi l’attore rivela anche con onestà che non è del tutto insoddisfatto del film: “Volevo fare un grande film in CGI e imparare e vedere cose. Sono cresciuto su Hulk, l’ho adorato. E in realtà il film mi è piaciuto molto. Sai, i bambini adorano il film. È un’altra di quelle cose che non capisco è la quantità di rumore che la gente genera intorno ad esso. È così sciocco. Non potrei essere più felice di aver fatto parte di tutta questa tradizione.”

Durante l’intervista Norton ha continuato a parlare del lavoro “incredibile” di Mark Ruffalo con la Marvel, prima di discutere ulteriormente della sua visione rivelando anche di aver lavorato ad una sceneggiatura tutta sua: “La sceneggiatura che ho scritto per loro aveva una visione in due parti quasi alla Batman [Begins] / Dark Knight.” – “Quando però mi è stato detto “OK, non è quello che state facendo? Per me, è diventa solo un modo per perdere tempo e vita “, continua. “Non puoi fare tutto, e non avrei fatto Birdman e Grand Budapest, e sicuramente non avrei fatto [Motherless Brooklyn] se quel [franchising] mi avesse riempito il tempo. È sciocco produrre negatività quando non c’è. Sai, ho adorato farne parte e penso che [Marvel] abbia ottenuto tutto ciò che voleva ottenere. Quindi Dio vi benedica “.

Vi ricordiamo che Edward Norton torna al cinema da protagonista e regista di Motherless Brooklyn, il film che ha aperto la 14esima edizione della Festa del cinema di Roma, proprio ieri. Oggi l’attore incontrerà il pubblico dell’auditorium Parco della Musica di Roma.

Baby 2: recensione della seconda stagione della serie Netflix

Baby 2: recensione della seconda stagione della serie Netflix

L’adolescenza è un brivido, una continua sorpresa. È con queste parole che si apre la seconda stagione della serie Netflix Baby, scritta dal collettivo Grams insieme a Isabella Aguilar e Giacomo Durzi. Con sei nuovi episodi, tornano sul piccolo schermo le vicende dei ragazzi residenti nel quartiere Parioli di Roma, dove tutto sembra essere concesso, anche il peccato. Nuovamente protagonisti sono dunque Benedetta Porcaroli e Alice Pagani, seguite da Lorenzo Zurzolo, Brando Pacitto, Riccardo Mandolini, Isabella Ferrari e Claudia Pandolfi.

Se nella prima stagione si era narrato dell’introduzione di Chiara e Stella al peccaminoso e segreto mondo nascosto sotto la facciata del quartiere altolocato, in questa seconda stagione si esplora il loro muoversi in questo, il loro affrontare una lenta e inesorabile discesa nel tunnel della perdizione, che le porterà a doversi confrontare con eventi molto più grandi di loro.

Baby, il peccato che non conosce età

La serie diretta da Andrea De Sica e Anna Negri si colloca all’interno di un’ampia gamma di prodotti Netflix che cercano di raccontare l’adolescenza oggi. Attraverso il racconto corale dei protagonisti, e partendo dalle reali vicende di cronaca a cui la serie si ispira, lo spettatore viene preso per mano e condotto negli anfratti bui e minacciosi di un metaforico sottobosco dove tutti svelano lati inaspettati della propria personalità, anche quelli che alla luce del sole sembrano essere i migliori. I ragazzi, nel loro rimanere invischiati in una pericolosa tela del ragno, anche quando per loro stessa colpa, non vengono raccontati con giudizio. L’idea generale sembra al contrario quella di stare dalla loro parte, cercare di motivare il loro dolore e gli sbagli che questo porta a fare. Vivere in un contesto tanto impeccabile sembra dunque generare dei veri e propri mostri.

Questa aspirazione documentaria, tuttavia, viene frenata non solo dagli già non particolarmente originali presupposti, ma anche da un continuo ricadere in stereotipi che non dimostrano volontà di evoluzione. Non è infatti un male affidarsi a questi, che permettono anzi di identificare immediatamente personaggi e situazioni, purché questi poi trovino la libertà per evolvere e dimostrarsi molto più di quello che sembravano in apparenza. Ciò non accade tuttavia in Baby, dove nonostante lo scorrere della narrazione, e il peggiorare della situazione dei protagonisti, si avverte in modo non indifferente una povertà nella scrittura, che vanifica il tutto e rende tutt’altro che seducente quanto avviene.

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Baby, crescere non è mai facile

Se dunque la sceneggiatura non riesce a svincolarsi da una serie di situazioni a cui apparentemente è impossibile rinunciare, non molto di più bisogna aspettarsi dai dialoghi. Particolarmente costruiti e inadatti all’età dei protagonisti, questi rallentano decisamente il tono delle puntate, mettendo a dura prova la credibilità di quanto avviene. Bisogna inoltre aggiungere che la direzione degli attori appare decisamente carente, e nessuno di loro sembra riuscire a sintonizzarsi con gli altri, risultando più volte fuori tono.

Crescere non è facile per questi ragazzi, ma altrettanto si direbbe della serie, che anche se vuol far credere il contrario non accenna a decollare, rimanendo ancorata ad un modo di vedere e raccontare l’adolescenza particolarmente banale e ingiusto. Viene poi a mancare quella voglia di sperimentare da un punto di vista della regia, che invece a tratti si ritrovava nella prima stagione. In questa seconda tutto appare più classico, canonico, e certamente non basta la fin troppo ridondante musica elettronica a risollevare il tutto. Purtroppo quello che poteva essere un ritratto inquietante di una generazione in piena crisi di valori risulta invece essere un ennesimo racconto che non scende in profondità quanto dovrebbe ma rimane bloccato in un limbo senza risvolti.

The Aeronauts con Eddie Redmayne alla Festa del cinema di Roma

The Aeronauts con Eddie Redmayne alla Festa del cinema di Roma

Secondo giorno di Festa del cinema di Roma ed è la volta anche di The Aeronauts di Tom Harper e con protagonisti Felicity Jones e Eddie Redmayne.

In The Aeronauts Amelia Wren, audace pilota di mongolfiere, fa squadra con l’ambizioso meteorologo James Glaisher per far progredire le conoscenze umane sul tempo atmosferico e per volare più in alto di quanto chiunque altro abbia mai fatto nella Storia. Mentre stabiliscono primati e portano avanti la ricerca scientifica, il loro percorso di vita, condotto fino a limiti estremi, porta l’inverosimile coppia a trovare un posto in quel mondo che i due, dalle mongolfiere, vedono così lontano e piccolo.

“Gli ultimi 200 anni sono lastricati di storie sulle mongolfiere piene di avventure, di imprese che hanno sfidato la morte e di sbalorditive scoperte. Abbiamo pensato che si potessero prendere degli aspetti di alcune di queste storie vere e metterle insieme per ottenere una combinazione fenomenale, celebrando le portentose distanze che gli esseri umani hanno coperto per espandere la nostra conoscenza del mondo. Questo film ha destato il mio stupore fanciullesco e mi ha insegnato molto sulle possibilità dell’umanità di progredire e di compiere scoperte che possono migliorare le nostre vite. L’idea dell’esplorare e dell’ampliare le frontiere del possibile è sempre importante, che si tratti dei viaggi spaziali di oggi o del volo nel 1862. C’è sempre una nuova frontiera da conoscere.”

Festa del cinema di Roma: in concorso Antigone di Sophie Deraspe

Festa del cinema di Roma: in concorso Antigone di Sophie Deraspe

Alle ore 20, presso la Sala Petrassi, nel secondo giorno della Festa del cinema di Roma sarà presentato in selezione ufficiale Antigone di Sophie Deraspe.

“Avevo circa 20 anni quando sono stata folgorata dalla lettura di “Antigone”: la sua intelligenza, la sua sincerità, la sua incorruttibilità mi hanno subito sedotto – ha spiegato la regista – Volevo ridare vita, ai nostri tempi e nel contesto sociale delle nostre città occidentali, all’integrità di Antigone, al suo senso di giustizia e alla sua capacità di amare. Volevo anche che Antigone fosse molto giovane (sedici anni) e fisicamente minuta, per far emergere la forza interiore di questa persona che oppone i suoi valori alle leggi degli uomini”.

“Volevo ridare vita, ai nostri tempi e nel contesto sociale delle nostre città occidentali, all’integrità di Antigone, al suo senso di giustizia e alla sua capacità di amare. Volevo anche che Antigone fosse molto giovane (16 anni) e fisicamente minuta, per far emergere la forza interiore di questa persona che oppone i suoi valori alle leggi degli uomini. C’è una strana scena in cui Antigone è interrogata da una psichiatra cieca di nome Teresa, una moderna incarnazione dell’indovino Tiresia. Al di là del gioco di associazioni tra un indovino che appartiene al mondo della tragedia greca e la figura contemporanea di una psichiatra, ho trovato questa scena essenziale per aprire uno spazio in cui l’inconscio di Antigone parlasse e desse testimonianza della forza che la anima e la rende eroica. Antigone si sente investita di un dovere più alto verso chi l’ha preceduta, verso i suoi amati defunti, che sente sempre vicini. Ai suoi occhi le leggi degli uomini hanno meno valore di quelle dettate dai suoi estinti, e ciò la pone dinanzi a un dilemma che è la vera essenza di questa tragedia.”

Antigone di Sophie Deraspe, il film

In seguito all’assassinio dei loro genitori, la giovane Antigone, sua sorella Ismène, i suoi fratelli Étéocle e Polynice e la nonna Ménécée si rifugiano a Montreal, dove vivono un’esistenza tranquilla in un piccolo appartamento di un quartiere popolare. Studentessa modello, Antigone è il collante che tiene unita la famiglia. La tragedia deflagra quando Étéocle viene ucciso dalla polizia durante l’arresto di Polynice, piccolo spacciatore. Motivata dal senso del dovere verso la famiglia e dal ricordo dei genitori, Antigone decide di mettere a repentaglio il suo futuro per proteggere quello della sua famiglia: alla legge dell’uomo, sostituisce il proprio senso della giustizia, fondato sull’amore e sulla solidarietà.

Festa del cinema di Roma 2019: Scary Stories to Tell in the Dark di André Øvredal

La proiezione di Scary Stories to Tell in the Dark di André Øvredal chiude alle ore 22.30 il programma della Sala Petrassi.

Corre l’anno 1968 negli Stati Uniti, e il vento del cambiamento imperversa possente, mentre sembra lontana dai disordini dei grandi centri urbani la cittadina di Mill Valley, sulla quale, ormai da generazioni, incombe la lunga ombra della famiglia Bellows: è nella loro dimora, situata ai margini della città, che Sarah, una ragazza che cela terribili segreti, ha trasformato la sua travagliata esistenza in una serie di storie spaventose, scritte in un libro che ha travalicato i limiti del tempo, storie che diventano fin troppo realistiche per un gruppo di giovani che, durante la notte di Halloween, andranno alla scoperta della terrificante casa di Sarah, chiamati a risolvere il mistero che avvolge alcune macabre morti avvenute nella loro cittadina.

Scary stories to tell in the dark, il film

L’horror uscirà nei cinema italiani dal 24 ottobre 2019 distribuito da Notorious Pictures. Sceneggiato e prodotto dal genio visionario Guillermo del Toro, premio Oscar per “La forma dell’acqua”, il film “Scary Stories to Tell in the Dark” è l’horror più atteso dell’anno. Dietro la macchina da presa André Øvredal, regista norvegese di “Troll Hunter” e dell’acclamato horror “Autopsy”.

Il film è tratto dall’omonimo e terrificante bestseller di Alvin Schwartz, autore cult della narrativa horror, noto per la sua vasta produzione letteraria dedicata a opere che, tra miti, leggende e racconti di paura, esplorano gli aspetti folkloristici del popolo americano.

Nella saga di “Scary stories to tell in the dark”, pubblicata tra il 1981 e il 1991 con le illustrazioni originali di Stephen Grammel, 29 storie di paura si materializzano in un mondo sospeso tra magia e terrore: i racconti più macabri di tutti i tempi prendono vita tra fiabe horror, vendette oscure, entità agghiaccianti e avvenimenti soprannaturali. Il libro è pubblicato in Italia dall’editore DeA Planeta Libri nella collana DeA (al prezzo di 16.90 euro).

Affascinato fin da adolescente dai racconti di Alvin Schwartz, Guillermo del Toro, autore della sceneggiatura del film insieme a Patrick Melton e Marcus Dunstan (già sceneggiatori di quattro capitoli della saga di Saw – L’enigmista e attualmente impegnati nella stesura del prossimo reboot di Halloween), porta sul grande schermo i racconti dell’orrore più spaventosi di sempre. Completano il cast Zoe Colletti, Austin Abrams, Gabriel Rush, Michael Garza, Austin Zajur, Dean Norris, Gil Bellows, Lorraine Toussaint e Natalie Ganzhorn.

Scary stories to tell in the dark verrà presentato in selezione ufficiale alla quattordicesima edizione della Festa del Cinema di Roma venerdì 18 ottobre alla presenza del regista André Øvredal.

Nel film durante la notte di Halloween un gruppo di teenager è chiamato a risolvere il mistero che avvolge una serie di improvvise e macabre morti nella loro cittadina della Pennsylvania. Prodotto e scritto da Guillermo del Toro, il film è basato sui libri di Alvin Schwartz.

Ron Howard presenta Pavarotti alla Festa del cinema di Roma

Ron Howard presenta Pavarotti alla Festa del cinema di Roma

Alle ore 19.30, la Sala Sinopoli ospiterà la proiezione di Pavarotti di Ron Howard: il regista Premio Oscar, che sarà sul red carpet alle ore 18.45 e incontrerà il pubblico sabato 19 ottobre, illustra la vita, la carriera e l’intramontabile eredità del grande tenore italiano, attraverso filmati inediti e rare interviste con la famiglia e i colleghi del cantante.

“Uno degli intenti più ambiziosi di Pavarotti era quello di ampliare il bacino della sua arte cosicché tante altre persone si innamorassero dell’opera lirica – ha detto il regista – Nutro la speranza che il nostro documentario possa aiutare a proseguire il suo lavoro. Pavarotti è cresciuto in una cultura in cui il melodramma era uno spettacolo popolare che si rivolgeva a tutti, e ha sempre voluto riportare l’opera a quelle radici. L’umiltà era una delle cose più belle e paradossali di Luciano”.

La quattordicesima edizione della Festa del Cinema di Roma che si terrà fino al 27 ottobre con la direzione artistica di Antonio Monda, prodotta dalla Fondazione Cinema per Roma, Presidente Laura Delli Colli, Direttore Generale Francesca Via. L’Auditorium Parco della Musica sarà il fulcro dell’evento, con le sue sale di proiezione e il red carpet. Come ogni anno, la Festa coinvolgerà numerosi altri luoghi della Capitale, dal centro alla periferia.

Modern Love, la recensione della nuova serie Amazon Prime

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Modern Love, la recensione della nuova serie Amazon Prime

Modern Love è una rubrica del New York Times che da 15 anni allieta, con cadenza settimanale, i lettori del famoso giornale. La rubrica è diventata nel tempo un podcast, e ora è una serie, per Prime Video, disponibile sulla piattaforma dal 18 ottobre.

La rubrica originale prevede dei racconti di storie d’amore più o meno lunghi che, pur romanzando la vita e raccontando sempre dinamiche di coppia, hanno come filo rosso il fatto che si tratta di storie vere. Questo stesso criterio è stato adottato per le serie in otto episodi da 30 minuti, otto pillole di romanticismo e amore in diverse sfumature, che si impreziosiscono di un cast estremamente ricco e riconoscibile.

Modern Love è una serie antologica

Come ogni serie antologica, ci sono gli episodi più riusciti e quelli meno riusciti, quelli che mantengono una peculiarità di sguardo e racconto e quelli che si standardizzano su dinamiche più convenzionali. Quello che le accomuna è l’immediatezza di linguaggio e la scelta, sicuramente conscia, che tutti gli attori presenti sono chiamati a rivestire un ruolo che in genere non hanno mai interpretato.

Inoltre, ogni storia, scegliendo un registro più o meno comico, tragico o realistico (alcuni sfociano addirittura nel musical), mantiene un linguaggio immediato e semplice, che porta dritti al cuore della vicenda, senza divagare, ottimizzando quindi il formato ridotto di 30 minuti.

Come accennato, ci sono episodi più riusciti e alcuni meni efficaci, resta sempre vivo l’interesse verso le diverse dinamiche dell’amore, che si scontra con l’abbandono, la malattia, gli strascichi della fine di una storia e l’euforia dell’inizio di una nuova, si dimena tra vecchi e giovani, etero e gay, sempre con la stessa vitalità che ha l’unica cosa che riesce a mantenere vivo l’essere umano.

L’amore è solo per i ricchi?

Tuttavia, per Modern Love, sembra che l’amore sia un “problema” da ricchi, visto che tutti quelli che vivono queste storie sono o sembrano personaggi dell’alta borghesia newyorkese, benestanti che sembrano non avere altri problemi al mondo che quello di trovare il vero amore. E chissà che non sia anche questo un messaggio, amaro, per lo spettatore: soltanto chi non ha altri problemi, più seri e pratici, può permettersi di affliggersi e preoccuparsi per amore!

Michelle Pfeiffer offre un buffo consiglio alla nuova Catwoman

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Michelle Pfeiffer sta vivendo una seconda giovinezza cinematografica grazie anche alla Disney che, prima in Ant-Man and the Wasp, e poi in Maleficent – Signora del Male, l’ha scelta per interpretare due donne completamente differente nei suoi franchise.

L’attrice è una vera e proprio icona, una delle dive di Hollywood, nota per la sua bellezza e per la sua grazia che passa tutta attraverso lo schermo. Idolo indiscusso dei fan di Tim Burton, Michelle Pfeiffer è sta la prima Catwoman cinematografica della storia, che, così come il Batman di Michael Keaton, è rimasta nel cuore degli spettatori.

Adesso, con all’orizzonte una nuova giovane attrice destinata al ruolo, Zoe Kravitz, la veterana del costume di latex si è sentita simpaticamente in dovere di dare un consiglio alla collega.

Durante un’ospitata a Good Morning America per promuovere proprio Maleficent 2, è stato chiesto all’attrice se avesse qualche consiglio da dare a Kravitz. E ha così risposto: “Che si assicuri, durante la progettazione del costume, che ci sia un modo per andare in bagno mentre ce l’ha addosso!” Il commento non sembra troppo differente da quello che Christian Bale ha già dato a ben due Batman differenti!

Confermati nel cast di The Batman, al momento, sono Robert Pattinson nei panni del protagonista, Zoe Kravitz in quelli di Catwoman, Paul Dano in quelli dell’Enigmista e Jeffrey Wright in quelli del nuovo Commissario Gordon.

Il cinecomic riavvierà le sorti del crociato di Gotham al cinema, ma sembra che i piani del regista per il franchise si estenderanno ad una trilogia, introducendo sullo schermo altri supereroi e villain dei fumetti.

Come suggerito da HN Entertainment, le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984).

Robert Pattinson: “Il mio Batman non sarà un eroe”

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Robert Pattinson: “Il mio Batman non sarà un eroe”

Robert Pattinson, l’ultimo attore in ordine di tempo a ricoprire il ruolo di Batman al cinema, non vede il personaggio come un convenzionale “bravo ragazzo“. L’opinione potrebbe essere condivisa, visto che l’Uomo Pipistrello non è quasi mai rappresentato come un eroe luminoso e sempre giusto come Superman, ad esempio. Tuttavia, queste sue dichiarazioni potrebbero mettere sotto una luce inaspettata il suo The Batman, in cui sarà diretto da Matt Reeves.

Reso famoso dal suo ruolo da protagonista nella saga di Twilight, Pattinson è stato scelto come Batman dopo che Ben Affleck si è dimesso dal ruolo all’inizio di quest’anno. Il ruolo è un deciso cambio di ritmo per Pattinson, 33 anni, che dopo Twilight e il suo precedente ruolo più piccolo nella serie di Harry Potter, ha iniziato a scegliere sempre film indipendenti, come The Rover, Queen of the Desert, e più recentemente The Lighthouse, il nuovo thriller di Robert Eggers in cui recita al fianco dell’attore protagonista Willem Dafoe.

Le sue interpretazioni gli sono valse frequenti elogi della critica, molti dei quali sembrano sottolineare quasi l’ossessione che ha Pattinson di fare qualcosa di diverso in ogni film, scena e persino interpretazione. “Odio quando faccio un secondo take esattamente come il primo – ha dichiarato – a costo anche di farmi licenziare.”

Quando il New York Times gli ha fatto la domanda in merito alla sua interpretazione del ruolo di Batman, Pattinson ha confermato di essere stato affascinato dall’idea del cambiamento. “Ho sempre pensato che l’unica ragione per cui vorresti sempre essere un bravo ragazzo è perché ti vergogni disperatamente di quello che stai facendo nella vita reale – ha scherzato, aggiungendo che – la parte più divertente di fare film è che puoi esplorare i lati più grotteschi o cattivi della tua psiche.”

Il che giustifica il fatto che secondo Pattinson il suo Batman non sarà “un vero eroe”. “La sua moralità è un po’ fuori dagli schemi. Non è il ragazzo d’oro, a differenza di quasi tutti gli altri personaggi dei fumetti. C’è una semplicità nella sua visione del mondo, ma la sua posizione nel film è strana, mi permette di avere molto spazio nell’interpretazione.”

Confermati nel cast di The Batman, al momento, sono Robert Pattinson nei panni del protagonista, Zoe Kravitz in quelli di Catwoman, Paul Dano in quelli dell’Enigmista e Jeffrey Wright in quelli del nuovo Commissario Gordon.

Il cinecomic riavvierà le sorti del crociato di Gotham al cinema, ma sembra che i piani del regista per il franchise si estenderanno ad una trilogia, introducendo sullo schermo altri supereroi e villain dei fumetti.

Come suggerito da HN Entertainment, le riprese del cinecomic si svolgeranno presso i Leavesden Studios di Londra (gli stessi della saga di Harry Potter ma anche di Batman v Superman: Dawn of Justice, Justice League, Wonder Woman e del sequel Wonder Woman 1984).

The Batman: 8 villain che vorremmo vedere nel film

Storia di un Matrimonio: il nuovo trailer del film con Driver e Johansson

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Dopo la presentazione a Venezia 76, arriverà il 6 dicembre su Netflix Storia di un Matrimonio, il nuovo film di Noah Baumbach con protagonisti Scarlett Johansson e Adam Driver, nei panni di una coppia alle prese con una dolorosa separazione. Ecco il nuovo trailer.

Commentando il film, Baumbach ha dichiarato: “Nessuno dei due si aspettava questo esito. Per entrambi è importantissimo che abbiano la loro felicità individuale, ma è altrettanto importante che ne trovino una generale, un equilibrio tra le due. La protagonista aveva già intrapreso questo un percorso, era stata la prima a prendere coscienza della situazione, e mette lui in condizioni di fare lo stesso.”

Leggi la recensione di Storia di un matrimonio

 

Star Wars: l’Ascesa di Skywalker, il rapporto tra Rey e Kylo sarà chiarito

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Daisy Ridley ha dichiarato che Star Wars: l’Ascesa di Skywalker affronterà la strana relazione tra Rey e Kylo Ren. I due giovani titolari della Forza si sono intrecciati sin dall’inizio della trilogia del sequel, essenzialmente designandosi come co-protagonisti della storia.

Oltre a rappresentare le ideologie contrastanti della Forza, i due hanno sviluppato un’affascinante dinamica nei due capitoli precedenti della saga. Gli Ultimi Jedi ha approfondito la loro connessione, tanto che la coppia ha anche stretto una breve alleanza per sconfiggere il Leader Supremo Snoke e le guardie pretoriane.

La chimica sullo schermo di Rey e Kylo è così intensa, che i fan non hanno impiegato molto a ipotizzare che i due diventeranno una coppia. Tuttavia è innegabile che il rapporto trai due sia molto poco romantico, fino a questo momento, con Kylo che sembra aver sviluppato quasi una rabbiosa repulsione nei confronti della ragazza. Fortunatamente, i cineasti di Star Wars sono consapevoli di queste preoccupazioni e non le aggireranno nel capitolo finale della trilogia.

Parlando con EW, Daisy Ridley ha parlato di questa dinamica come di un “problema complesso”:

“J.J. si è occupato di questo rapporto. È un problema molto complesso. Le persone parlano di relazioni tossiche, di qualunque cosa si tratti. Non è uno scherzo e penso che alla fine questa dinamica sia stata affrontata davvero bene perché non si è bruciata subito.”

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, capitolo conclusivo della nuova trilogia del franchise diretto da J.J. Abrams, arriverà nelle sale a dicembre 2019.

Nel cast Daisy RidleyOscar IsaacJohn BoyegaKelly Marie TranNaomi AckieJoonas Suotamo, Adam Driver, Anthony DanielsBilly Dee Williams Lupita Nyong’o, Domhnall Gleeson, Billie Lourd e il veterano del franchise Mark Hamill. Tra le new entry c’è Richard E. Grant.

Il ruolo di Leia Organa sarà interpretato di nuovo da Carrie Fisher, usando del girato mai visto prima da Star Wars: Il Risveglio della Forza. “Tutti noi amiamo disperatamente Carrie Fisher – ha dichiarato Abrams – Abbiamo cercato una perfetta conclusione alla saga degli Skywalker nonostante la sua assenza. Non sceglieremo mai un altra attrice per il ruolo, né mai potremmo usare la computer grafica. Con il supporto e la benedizione della figlia, Billie, abbiamo trovato il modo di onorare l’eredità di Carrie e il ruolo di Leia in Episodio IX, usando del girato mai visto che abbiamo girato insieme per Episodio VII.”

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, diffusi nuovi rumor su Rey e Palpatine

Thor: Love and Thunder, la Marvel vuole che Thor resti grasso?

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Thor: Love and Thunder, la Marvel vuole che Thor resti grasso?

Secondo Taika Waititi, è in corso un dibattito sull’opportunità o meno riproporre un Thor grasso. Waititi, che ha diretto Thor: Ragnarok e che tornerà alla guida di Thor: Love and Thunder, ha spiegato che c’è una domanda molto importante, legata al cuore del personaggio, in quello che invece potrebbe essere considerato soltanto un dettaglio estetico.

La trasformazione per Thor non è stata puramente fisica. Mentre i fan hanno sempre amato Chris Hemsworth nei panni del personaggio, ci è voluto il terzo capitolo per riuscire a conquistare anche l’amore della critica. Come immaginato da Waititi, Ragnarok è stata una deliziosa esplosione di colori e stranezze che riuscì a attingere al fascino naturale di Hemsworth senza mai minare la forza dell’eroe che interpretava. Thor avrebbe continuato a stupire il pubblico di Infinity War, dal momento che era un avversario formidabile per Thanos. In Endgame, invece, Thor è inizialmente furioso per aver permesso a Thanos di vincere, ma poi si deprime. La sofferenza mentale si riflette nella sua apparenza trasandata, quando dopo 5 anni lo rivediamo ingrassato e barbuto.

Durante un’intervista con Yahoo! Entertainment, a Waititi è stato chiesto se in Love and Thunder, Thor sarà ancora in sovrappeso. Durante la promozione di Jojo Rabbit, Waititi ha dato una risposta molto interessante. Ha detto che il fisico di Thor probabilmente dipenderà da quanti mesi, o addirittura anni, sono passati tra gli eventi di Endgame e quelli di Love and Thunder.

“Questo è un dibattito in corso che non abbiamo ancora concluso del tutto, alla Marvel. Perché stiamo cercando di capire quanto tempo – quanti mesi o anni – sono passati da Endgame, e quando sarà ambientato Love and Thunder?”

La risposta è coerente, dal momento che, se il film è ambientato subito dopo Endgame, è improbabile che l’eroe apparirà di nuovo in forma. Tuttavia questo ci rivela anche che alla Marvel non sono ancora bene in chiaro alcuni elementi della prossima timeline della Fase 4 che è tutt’ora misteriosa, nonostante gli annunci della scorsa estate.

Thor: Love And Thunder, spiegati i motivi del ritorno di Natalie Portman

Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: EndgameL’ispirazione del progetto arriva dal fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo“.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.

Thor: Love and Thunder, le domande sul MCU a cui il film potrebbe rispondere

Motherless Brooklyn – I segreti di una città, recensione del film #RomaFF14

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20 anni fa, quando arrivò al cinema Tentazioni d’Amore, suo film d’esordio dietro alla macchina da presa, Edward Norton lesse Motherless Brooklyn, del newyorkese Jonathan Lethem. A distanza di tutto questo tempo, l’attore e regista, qui anche in veste di sceneggiatore, riesce a tradurre in immagini quelle pagine che tanto lo avevano coinvolto. E sembra davvero che Norton lo abbia fatto per se stesso e per avere la possibilità di appropriarsi di un personaggio incredibile: l’investigatore Lionel Essrog, affetto dalla sindrome di Tourette.

Durante un’indagine particolarmente spinosa, il capo e mentore, nonché grande amico di Lionel, Frank Minna, muore, ucciso da misteriosi personaggi che tramano nell’ombra. La sete di vendetta e l’esigenza di scoprire la verità mettono Lionel a contatto con un caso di corruzione estesissimo, che arriva fino ai vertici della politica cittadina, nel momento in cui New York si sta espandendo, e il fumo degli anni ’50 si dirada per fare spazio alla luce della modernità.

Edward Norton contamina Motherless Brooklyn

Edward Norton compie un lavoro di grande raffinatezza nel comporre una storia che, partendo dalle pagine di Lethem, si distacca completamente dall’originale e si protende verso la contemporanietà, parlando il linguaggio del noir, raccontandolo con il ritmo del jazz, costellandolo di personaggi modernissimi e senza tempo, scrivendolo talmente tanto denso di parole e inquadrature da risultare sovraffollato, esagitato, quasi che il regista (anche attore e sceneggiatore) abbia avuto la necessità di dire sempre di più di quanto non riuscisse a mostrare con una sola immagine.

Motherless Brooklyn è un grande omaggio, non solo al genere, ma anche a quella New York che è davvero la città più importante del mondo e che in quanto tale racchiude il bello e il brutto di un mondo che purtroppo continua a fare del cinismo la sua arma più potente. Contro questa piaga dilagante si staglia il Lionel di Norton, un personaggio puro, malato eppure consapevole che la sua malattia non costituisce un freno, non lo giustifica dall’essere un uomo che subisce la vita.

Motherless Brooklyn – I segreti di una cittàMotherless Brooklyn è una sinfonia jazz

Ispirazione del romanzo di partenza, il film presenta una fortissima eco di polanskiana memoria, quel Chinatown che è anch’esso cardine e rivoluzione del noir. In questo caso, però, Norton non ha né lo spessore né la cattiveria di Polanski, forse non è così realista, e sceglie di affidarsi a due eroi puri, che in qualche modo riescono ad affrontare lo sporco della società con il quale entrano in contatto.

Protagonista, importante almeno quanto Norton stesso, la colonna sonora del film è un vero gioiello: da Thom Yorke dei Radiohead a Flea dei Red Hot Chili Peppers, passando per il jazz strumentale di Wynton Marsalis, Joe Farnsworth, Russell Hall, Isaiah J. Thompson e Jerry Weldo, Motherless Brooklyn fa dell’accompagnamento musicale una presenza costante, talvolta invasiva, ma in molti casi capace di colmare qualche lacuna di adattamento nel lavoro di Norton.

Nell’ansia di dire tutto, Edward Norton cade nel tranello di dire troppo, affollando senza motivo un film che già nelle suggestioni scenografiche e narrative racchiude il suo maggiore elemento di fascino.

Elton John sul live action de Il Re Leone: “Una grande delusione”

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Uno dei più alti incassi della stagione appena trascorsa non ha ricevuto il benestare di colui che rese indimenticabili le musiche del film d’animazione originale: parliamo ovviamente del nuovo live action de Il Re Leone e stavolta in merito al commento avanzato da Elton John (autore di tutti i brani della colonna sonora del classico datato 1994) sul blockbuster diretto da Jon Favreau nel quale il pubblico ha potuto ascoltare le stesse canzoni eseguite da star come Beyoncé e Donald Glover.

Queste le parole dell’artista in una recente chiacchierata con GQ:

La nuova versione de Il Re Leone è stata una grande delusione per me, perché credo che abbiano fatto confusione con la musica. Nell’originale era una parte fondamentale, mentre qui mi sembra che non abbia avuto lo stesso impatto. La magia e la gioia sono andate perdute, e lo si nota anche nel modo in cui la soundtrack si è comportata nelle classifiche delle vendite, diversamente da 25 anni fa, quando diventò l’album più venduto dell’anno. La nuova colonna sonora è caduta dalle classifiche rapidamente, nonostante l’enorme successo al botteghino del film…Vorrei aver partecipato di più alla festa, ma la visione creativa in relazione alla musica era diversa questa volta e non sono stato accolto o trattato con lo stesso livello di rispetto. Questo mi rende estremamente triste. Al contempo sono così felice che lo spirito giusto della musica viva ancora grazie al musical teatrale“.

Leggi la recensione de Il Re Leone

Basato su una sceneggiatura scritta da Jeff Nathanson, il film è stato realizzato con le stesse tecniche di animazione computerizzata utilizzare per portare alla luce Il Libro della Giungla (2016). Jon Favreau, che dirige anche questo secondo live action Disney, ha dovuto affrontare una sfida in più, visto che in questo caso non c’è nessun personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.

Nel cast de Il Re Leone figurano, oltre a Glover, anche James Earl Jones, che torna a essere MufasaSeth Rogen e Billy Eichner doppieranno Pumba e Timon. Nel cast anche John Kani, visto in Civil War, che darà voce a Rafiki e Alfre Woodard, che sarà Sarabi. Chiwetel Ejiofor sarà Scar.

Di seguito la sinossi ufficiale:

Simba, il figlio di Mufasa e principe delle Terre del Branco, spera di seguire le orme del padre. Il fratello minore di Mufasa, Scar, complotta per tradire Mufasa e conquistare le Terre del Branco, costringendo Simba all’esilio, dove incontra Timon e Pumbaa. Simba deve stringere un’alleanza e ricostruirsi completamente per prendere ciò che è giustamente suo.

Fonte: GQ

Maleficent – Signora del male, recensione del film con Angelina Jolie

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Arriva in sala il 17 ottobre, tra lingue di fuoco verde ed evoluzioni magiche nel cielo, Maleficent – Signora del male, il sequel del film campione di incassi che vede di nuovo Angelina Jolie nei panni della celebre villain Disney, che però tanto cattiva non è.

È stato trai primi live action della grande ondata di remake della Disney, ma è stato anche il primo ad essere completamente rivoluzionato rispetto alla storia originale, trasformando addirittura la strega cattiva in eroina. La Maleficent di Angelina Jolie era colei che scopriva il vero amore, quello materno, e con un casto bacio svegliava la fanciulla dal suo stesso incantesimo. La storia è stata riscritta, e per questo secondo capitolo non si cambia certo rotta, a dispetto di quel titolo così ingannevole. Maleficent non ha niente a che fare con il male puro, ma lotta, come ogni essere vivente, contro le proprie naturali inclinazioni per diventare una creatura migliore.

Un incontro burrascoso con i suoceri

Ma andiamo con ordine. Il primo film si era concluso con Aurora regina della brughiera, che aveva portato la pace tra fate e uomini. Adesso però un nuovo evento arriva a turbarne la quiete. Il coraggioso e gentile Filippo la chiede in moglie, tra la gioia di lei e la diffidenza della madrina. Maleficent, infatti, non si fida ancora degli uomini. Questa sua diffidenza sfocia in un eccesso di ira quando, durante una cena per “conoscere i suoi”, la fata alata scaglia un incantesimo sul padre di Filippo, il re di un regno confinante con la Brughiera. La regina Ingrith , madre di Filippo, non aspettava altro per dichiarare guerra alla strega e alle sue creature incantate, tenendo con sé, quasi prigioniera, la povera Aurora.

Da questo momento in poi la storia si sviluppa in maniere abbastanza prevedibile, con la scoperta della verità da parte della coraggiosa principessa e il ritorno di Maleficent. Effetti visivi pirotecnici e un finale di grande intrattenimento, coronano un film che sarà la gioia dei più piccoli, affascinati dai colori e dalle magie che la storia mette in scena.

Alla regia c’è questa volta Joachim Rønning per la Disney Pictures, che riesce a mettere in scena con suo divertimento non solo l’aspetto action della storia, ma anche il confronto tra le due grandi protagoniste, Angelina Jolie e Michelle Pfeiffer, nei panni della vera villain del film.

Come nel sequel, ma in maniera più marcata e didascalica, anche in Maleficent – Signora del Male il tema fondamentale è quello dell’accettazione del diverso, con tanto di sotto testo ambientalista e di girl power, per una volta declinato in maniere leggermente più raffinata rispetto al solito.

trailer MaleficentMaleficent – Signora del male, tre donne al comando

Il film si costruisce intorno alle tre donne protagoniste: la madre gelosa e iraconda, ma dal cuore d’oro; l’antagonista mossa principalmente dalla paura di chi è diverso da lei, percepito come una minaccia; la saggia e giovane principessa, che senza rinunciare alla sua dolcezza, lotta con grande coraggio per portare l’armonia tra le parti. Ed è proprio nella scelta di essere fedele alla natura di Aurora quale donna gentile e conciliante, non per questo accomodante, che risiede l’elemento vincente del film: per una volta la donna forte non deve scendere in campo armata di spada, ma di grande volontà e coraggio. È un modo bello, giusto e nuovo di rappresentare la forza, un modo che tiene fede alle caratteristiche del personaggio, e probabilmente un bell’esempio per i giovani spettatori che correranno al cinema.

Oltre a questa morale didascalica, però, il film offre ben poco, dal momento che le scelte di regia non brillano per originalità e che la storia tutta è tenuta in piedi da cavilli pretestuosi e risvolti banali. Maleficent – Signora del Male svolge bene il suo compito, ma non si candida certo a diventare un prodotto indimenticabile.

The Suicide Squad: ecco perché non ci sarà Joker

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The Suicide Squad: ecco perché non ci sarà Joker

Durante un recente Q&A con i fan lanciato sul suo profilo Instagram, James Gunn ha motivato l’assenza del Joker di Jared Leto in The Suicide Squad, sequel/reboot attualmente in fase di riprese affidato proprio al regista di Guardiani della Galassia. Il personaggio, come saprete benissimo, faceva parte del cast del primo film pur ricoprendo un ruolo tutto sommato marginale rispetto alla trama (ma necessario per illustrare l’origin story di Harley Quinn), ma non comparirà né nel cinecomic di Gunn, né in Birds of Prey, spin-off che vedrà tornare in azione l’eroina di Margot Robbie a febbraio 2020.

Nessuno, tranne me e pochi altri, sa quali saranno i personaggi del film, ma se il Joker non è tra questi, non penso sarebbe una scelta strana dal momento che non fa parte della Suicide Squad nei fumetti“, ha rivelato Gunn rispondendo alla domanda di un fan, confermando che il villain non ci sarà.

Dunque sembra che l’aderenza alla fonte sia una prerogativa del progetto e questo commento lascia intendere che arriveranno sullo schermo molti dei personaggi della Task Force originale.

The Suicide Squad: prime foto dal set con i nuovi costumi

Atteso dai fan e dalla critica delusa dal primo Suicide Squad di David Ayer, The Suicide Squad riavvierà le sorti della celebre Task Force della DC Comics con alcuni membri del cast originale e moltissimi volti nuovi. Della trama sappiamo pochissimo, così come sono ancora da definire i personaggi che figureranno in questa elettrizzante avventura.

Vi ricordiamo che il cast ufficiale di The Suicide Squad comprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris Elba, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi and John Cena. Other cast additions include Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Secondo le ultime indiscrezioni, Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità. Altri nomi circolati nelle ultime settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano che Sean Gunn potrebbe vestire i panni di Weasel e Borg quelli di Javelin; Davidson invece potrebbe interpretare Blackguard, Michael Rooker Savant, e Idris Elba Vigilante.