Il Presidente di ANICA
Francesco Rutelli e la Presidente di APA Chiara Sbarigia e il
presidente del MIA Gaia Tridente
Dopo un’edizione 2023, con una
partecipazione in crescita, il MIA | Mercato Internazionale
Audiovisivo – promosso da ANICA
(Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e
Digitali) presieduta da Francesco Rutelli e
APA (Associazione Produttori Audiovisivi)
presieduta da Chiara Sbarigia e diretto per il 3°
anno da Gaia Tridente – torna a Roma dal 14 al 18
Ottobre 2024 con la sua decima edizione nelle sue storiche sedi di
Palazzo Barberini e del Cinema Barberini.
In questi 10 anni, oltre
100 sono state le opere audiovisive “Made in
MIA” prodotte dopo la loro partecipazione al mercato di
coproduzione del MIA, un’attestazione di successo per la capacità
di selezione e per le importanti opportunità che il mercato offre
in termini ricerca di co-produttori e partner internazionali
(finanziari, distributivi e creativi).
Oltre 600 i progetti
ricevuti quest’anno per il Co-Production Market e Pitching
Forum con un +20% rispetto al 2023 e un
incremento del 12,5% nel numero di paesi di
provenienza, di tutti i continenti, che passano da 80 a 90. Di
questi ne verranno presentati circa 60 tra opere di Animazione,
Documentari, Drama (prodotti seriali) e Film.
Torna anche il programma di
Innovazione per le industrie creative che ospiterà talk
tematici e uno showcase di opere immersive e installazioni
all’interno di MIA XR, un padiglione dove le più moderne
tecnologie applicate all’industria audiovisiva saranno
protagoniste.
Nel corso dei suoi 10 anni, il MIA
ha affermato la sua natura di incubatore di
business e internazionalizzazione, che
promuove la valorizzazione dell’exporte la
facilitazione delle co-produzioni internazionali,
rafforzando il posizionamento dell’industria audiovisiva italiana
nel panorama internazionale. La crescita del mercato di Roma nasce
da una strategia di posizionamento mirato e da un costante scambio
con gli attori del mercato internazionale che lo considerano oggi
un appuntamento imprescindibile per l’intera industria a
livello globale che vi partecipa per scoprire nuovi
progetti e talenti, stringere accordi di collaborazione e
co-produzione, commercializzare opere finite e approfondire
tematiche relative a tutto il ciclo di vita dell’audiovisivo.
Obiettivo della direzione del MIA e
delle sue divisioni editoriali (Animazione, Doc&Factual, Drama
e Film) è rappresentare una visione il più possibile
indipendente e plurale dando visibilità e opportunità alle
opere audiovisive di valore artistico di tutti i generi e formati e
in diversi stadi di sviluppo e produzione. Con la sua selezione di
progetti di ampio respiro e adatti alla co-produzione, il MIA
sostiene la libertà di espressione e rappresenta la diversità
culturale e la cooperazione per garantire una provenienza
geografica ricca e diversificata.
Ogni film di
Ivano De Matteo si rivela una occasione per
confrontarci con noi stessi, e anche nel suo nuovo
Mia, il regista romano si conferma in grado di
costringerci ad affrontare le paure e le debolezze che molti di noi
vivono quotidianamente. Quelle di cui leggiamo, delle quali è
facile illudersi di conoscere le implicazioni o immaginare le
soluzioni, quelle che vanno oltre la violenza fisica e che sullo
schermo vediamo prendere corpo nella storia di Revenge Porn
e non solo che coinvolge Edoardo Leo, Milena Mancini
(La
terra dell’abbastanza), Riccardo
Mandolini (Baby) e che ruota
intorno all’esordiente Greta Gasbarri.
La
storia di Mia
Leo e Mancini sono Sergio
e Valeria, marito e moglie romani, divisi tra complicati turni di
lavoro e il tentativo di essere felici. Si amano, nonostante le
difficoltà, e fanno del loro meglio per essere genitori presenti,
per non far mancare nulla alla loro figlia Mia, compresa una
educazione fatta di buon senso e qualche regola basilare. Quelle
che è giusto insegnare a una ragazza di quindici anni, e magari
esser disposti a vederla infrangerle.
Come abbiamo fatto tutti,
come hanno fatto anche loro, che vogliono per lei una vita normale:
scuola, sport, amici e un fidanzato. Non certo come Marco, venti
anni e più di qualche soldo in tasca, un ragazzo violento e
manipolatore che irrompe nella vita della ragazza e della famiglia
rendendola un incubo. Ma il peggio deve ancora venire, quando la
ragazza, aiutata dal padre ad allontanarsene e riprendere la sua
vita, diventa la vittima della vendetta del giovane bullo.
Amore, uomini e donne
“Che coss’è
l’amor?” chiede la canzone di Vinicio
Capossela in un onnipresente spot di questi giorni, una
domanda che le stesse cronache spingono a porsi ogni volta che un
nuovo caso di violenza o abusi allunga il lungo elenco di altri
simili. Una domanda che nel film di Ivano De
Matteo trova più di una risposta. Una per ciascuno dei
personaggi ai quali dà voce, e ai quali rivolge la sua attenzione.
Come d’abitudine, ché il regista romano da sempre racconta
personaggi comuni – nel bene e nel male, o in entrambi – mettendosi
loro accanto, evitando di affidarsi ai pregiudizi, con un rispetto
evidente anche in alcune scelte tecniche. Personaggi che a volte
sembra tirare fuori da sé stesso, certo da una capacità di
osservazione particolare, con una onestà che spesso fa la
differenza.
In questo caso con
maggior coinvolgimento di altre volte, forse, visto che lo stesso
regista è padre di una figlia di quindici anni, “il primo
motivo per cui desideravo fare della sceneggiatura di
Mia un film”, come dice lui parlando di una
storia che lo ha costretto a immedesimarsi nei drammi delle parti
in causa, e a vivere la loro rabbia. Come potrebbe accadere a buona
parte del pubblico. Della sua età o di quella che quotidianamente
vive insicurezze, ansie di protagonismo e di accettazione,
ossessioni e live di TikTok.
Un pezzo di mondo troppo
spesso influenzato da modelli fasulli, che rinuncia alla propria
identità in nome dell’omologazione finendo per ridursi a una
dicotomia preda-predatore che non lascia scampo a nessuna delle due
possibilità. Una ‘disperazione’ che confusamente si avverte sin
dall’inizio del film, insieme a un’angosciante sensazione di
disastro incombente che De Matteo costruisce senza
mai eccedere nelle caratterizzazioni dei personaggi del suo
universo. Tutti credibili, nelle loro parabole, più o meno
accentuate, e nel loro percorso verso un inferno nel quale anche il
gesto più innocente rischia di nascondere altro e vedere stravolto
il proprio significato.
Tutti ben diretti, tra
ellissi e sottolineature, nonostante un evitabile ‘spoiler’ materno
e un eccesso di didascalismo da ‘prima volta’ dei quali si potranno
non condividere i tempi, ma che – con il resto – danno forza alla
rappresentazione di una realtà che è la nostra, dei nostri figli,
dei nostri amici, tutti ugualmente bisognosi di ‘cura’ e tutti
similmente soli. Abbandonati o incompresi, nella migliore delle
ipotesi, da chi dovrebbe darci sicurezza. Stato compreso, come
sembra suggerire la conclusione, nella quale torna ad affacciarsi
l’attenzione del regista all’infinito dibattito su regole e
sicurezza, giustizia e legittima difesa.
Si è chiusa oggi l’ottava edizione
del MIA | Mercato Internazionale Audiovisivo,
diretto da Gaia Tridente, che si è svolto a
Roma dall’11 al 15 Ottobre 2022 a Palazzo
Barberini e al Cinema Barberini. Nei 5
giorni del MIA, Roma è stata il punto di riferimento per
l’industria audiovisiva, grazie all’ampia partecipazione di
executive europei e internazionali. Presenze in crescita del
+20% rispetto all’edizione 2021 con oltre 2400 accreditati
da 60 paesi del mondo.
Sempre piene le sale del Cinema Barberini dove si sono tenuti
gli oltre 70 panel e gli showcase. Tutto esaurito
sugli stand di Palazzo Barberini con la presenza
delle più importanti società di vendite internazionali italiane ed
europee. In crescita anche i numeri del MIA sui
social con oltre un milione di
visualizzazioni dell’account twitter dalla scorsa edizione
ad oggi, mentre i follower della pagina facebook del MIA
sono cresciuti del 27% e quelli di Linkedin del 23%.
Numerosa anche la stampa accreditata, 160
giornalisti – di cui il 20% appartenenti alla
stampa internazionale – che hanno seguito il MIA in
presenza o da remoto tramite la piattaforma MIA Digital – con oltre
600 articoli usciti ad oggi sulle più importanti
testate internazionali e italiane.
Concepito come un mercato
curatoriale, uno spazio fisico e digitale di ragionamento,
conversazione e strategia, il MIA è oggi il più importante evento
di settore in Italia ed è entrato a pieno titolo nell’agenda
internazionale degli appuntamenti dedicati ai professionisti
dell’audiovisivo. Il MIA 2022 si è confermato uno strumento
attraverso cui tutto il comparto può mostrare le sue eccellenze,
intercettare nuovi partner internazionali e
scoprire nuovi modelli di business, ragionare su
strategie finanziarie legate alla produzione di
contenuti, favorire la circolazione delle
opere, facilitare lo sviluppo di diverse forme di
sfruttamento e stringere fondamentali rapporti di business con gli
operatori provenienti da tutto il mondo. Anche in questa sua ottava
edizione il MIA è stato la piattaforma attraverso
cui le istituzioni nazionali e internazionali hanno avuto
l’occasione per mettere a sistema il lavoro su
finanziamenti pubblici e regionali, sul
soft money, sulla scoperta dei territori, in cui
intessere le relazioni per l’ideazione e il potenziamento delle
azioni a sostegno della produzione e della distribuzione.
“L’ottava edizione del MIA si chiude oggi con risultati
eccellenti. Oltre 2400 accreditati provenienti da 60 paesi del
mondo che in queste cinque giornate di lavoro hanno letteralmente
invaso il Cinema Barberini e Palazzo Barberini. L’affluenza è stata
elevatissima con +20% rispetto alla passata edizione, sold out in
tutte le sale e in tutte le conferenze del MIA al Cinema Barberini,
per non parlare di Palazzo Barberini, cuore delle attività dei b2b
del mercato di co-produzione e delle vendite internazionali. Per la
prima volta al MIA abbiamo avuto una demo room di virtual
production che ha attratto tantissimi professionisti del settore
che hanno potuto vivere un’esperienza virtuale all’interno del
meraviglioso museo che ospita il MIA. Questa rappresenta
un’edizione di svolta, con una partecipazione internazionale
davvero significativa, e Roma si è trasformata in questi 5 giorni
in una fucina di discussione, dibattito e confronto tra i più
importanti executive internazionali provenienti da Europa, Nord
America, Medio Oriente e Africa, Sud America, Asia. Abbiamo
costruito un programma editoriale forte, in grado di rappresentare
l’intero ecosistema e i suoi paradigmi. Il MIA è oggi la
destinazione per l’industria globale, che sta attraversando una
fase di rapida evoluzione e di esplosione della produzione di nuovi
contenuti”, ha dichiarato Gaia Tridente,
direttrice del MIA.
“Questa edizione del MIA conferma la vitalità
dell’industria del Cinema e dell’Audiovisivo italiano e delle sue
articolazioni. Una nuova tappa positiva per il MIA che ogni anno
vede aumentare la presenza di operatori nazionali ed internazionali
e che favorisce l’esportazione dei nostri prodotti e le
coproduzioni. Crescono opportunità di incontri e business con la
consapevolezza di quanto sia importante questa filiera per la
crescita industriale e il lavoro, e per il Soft Power
dell’Italia”, ha dichiaratoFrancesco Rutelli,
Presidente Anica.
“Il MIA, edizione dopo edizione, continua ad affermarsi
come un progetto ambizioso e senza dubbio fondamentale perché
garantisce agli operatori di settore mondiali una vetrina ricca di
prodotti d’eccellenza per potenziali grandi coproduzioni e
importanti accordi di business. L’obiettivo resta quello di
accendere i riflettori sulla filiera audiovisiva che in Italia ha
un valore di circa 1,5 miliardi di euro e coinvolge più di 7mila
imprese e circa 200mila occupati tra diretti e indiretti. La nostra
industria diventa sempre più competitiva nel panorama
internazionale, continua a crescere ed evolversi, come dimostrano
anche i dati emersi nel 4° Rapporto APA sulla produzione
audiovisiva nazionale, presentato proprio in occasione del
Mercato”, ha dichiarato il Presidente APA
Giancarlo Leone.
Nato nel 2015 per volontà di ANICA
(Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e
Digitali) presieduta da Francesco Rutelli e
APA (Associazione Produttori Audiovisivi)
presieduta da Giancarlo Leone, il MIA gode del
sostegno di Ministero degli Affari Esteri e della
Cooperazione Internazionale, ICE-Agenzia per la
promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese
italiane, Ministero della Cultura,
Ministero dello Sviluppo Economico,
Regione Lazio ed è sostenuto anche grazie al
supporto di sponsor privati: Unicredit è lo
sponsor ufficiale e Fastweb è il partner
tecnologico. Il MIA 2022 gode, quest’anno per la prima volta, del
patrocinio di Eurimages, il fondo del Consiglio
d’Europa.
Sulla piattaforma MIA DIGITAL gli accreditati
al mercato potranno vedere o rivedere panel, talks e contenuti di
questa edizione.
Nel corso della giornata conclusiva sono stati assegnati i
MIA Awards 2022. Questa la lista dei premi e dei
vincitori.
Co-Production and Pitching Forum
Premio Internazionale ARTEKINO – destinato a
sostenere registi e produttori di Film emergenti di tutto il mondo
– a Forastera di Lucia Alenar
Iglesias, prodotto da Lastor Media (Spagna).
I Premi ILBE – due premi a sostegno dello
sviluppo di progetti presentati al MIA Film co-production Market &
Pitching Forum e nella sezione Wanna Taste IT?, dedicata
ai progetti cinematografici italiani in fase di sviluppo – sono
andati a Through the winter di Anita
Rivaroli, prodotto da Indiana Production, e a
Brianza di Simone Catania, prodotto da
Indyca e Rough Cat.
Il Premio Paramount+ – al miglior progetto
presentato al MIA Drama Pitching Forum – è stato vinto da
The Abbess, prodotta da Peter Carlton di Warp
Films.
Il Premio WIFTMI – assegnato da Women in Film,
Television and Media Italia a un progetto italiano selezionato
nell’ambito del Co-Production Market & Pitching Forum di
Animazione, Drama e Film con il maggior potenziale di realizzazione
in base a criteri legati all’eliminazione della disuguaglianza di
genere, alla rappresentazione positiva ed equilibrata, alla
diversità e all’inclusione – è andato alla serie
Cosplay Girl di Rodeo Drive, creata da
Massimo Bacchini, Eleonora Cimpanelli e Giulio Rizzo. La serie è
basata sull’omonimo romanzo di Valentino Notari.
Content
Showcase
Il Premio Lazio Frames – al titolo che più
valorizza il territorio della Regione, presente nelle vetrine di
What’s Next Italy, GREENlit e Italians Doc It
Better – a The Breath of the
Mountain, film animato di Lorenzo Latrofa, prodotto
da La Sarraz Pictures.
Lo Screen International Buyers’ Choice Award –
assegnato ai film selezionati alla vetrina C EU Soon e
votati da distributori, agenti di vendita e buyer – a
Matria di Álvaro Gago (Spagna), prodotto
da Matriuska Producciones, Elastica Films, Avalon P.C., Ringo
Media. Sales Agent: New Europe Film Sales.
Hosted
I Premi La Bottega della
Sceneggiatura: un’iniziativa di Premio Solinas e Netflix
per scoprire e promuovere la nuova generazione di autori di serie
televisive in Italia. Primo Premio a Il peso del
mondo di Jacopo Cazzaniga. Secondo Premio a
Le figlie di Roma di Federica Baggio e
Anna Francesca Leccia. Menzione speciale a
Galena di Marco Panichella.
Il MIA | Mercato
Internazionale Audiovisivo, sotto la nuova direzione
di Gaia Tridente, presenta il programma
della sua ottava edizione che si
svolgerà a Roma dall’11 al 15 Ottobre
2022 a Palazzo Barberini e
al Cinema Barberini.
Nato nel 2015 per volontà di
ANICA (Associazione Nazionale Industrie
Cinematografiche Audiovisive e Digitali) presieduta
da Francesco
Rutelli e APA (Associazione
Produttori Audiovisivi) presieduta da Giancarlo
Leone, il MIA è oggi il più importante evento di
settore in Italia ed è entrato a pieno titolo nell’agenda
internazionale degli appuntamenti dedicati ai professionisti
dell’audiovisivo che ne riconoscono la peculiarità di mercato
concepito con cura editoriale. È attesa una grande
partecipazione di top-players internazionali,
tra cui le grandi piattaforme (Amazon, AppleTV+, Netflix,
Paramount+, Tubi) e
un ensemble di produttori, autori, distributori,
agenti, studios che parteciperanno a un ricco programma di attività
volte a sostenere le co-produzioni internazionali, la circolazione
delle opere e dei talenti.
Diverse le novità di
questa edizione, come la nuova divisione
editoriale dedicata all’Animazione che si va ad
aggiungere a quelle dedicate a Doc&Factual, Drama e Film. E
ancora il B2B Exchange, programma a supporto
dell’industria audiovisiva Ucraina,
la partnership con COMICON per
l’individuazione di nuovi contenuti dal mondo del fumetto che
possano diventare produzioni audiovisive e un ricco programma
dedicato all’Innovazione per le Industrie
creative.
Anche quest’anno sarà attiva la piattaforma MIA
Digital che consentirà agli accreditati di accedere
anche da remoto a tutte le sessioni (in diretta e on-demand).
I CONTENT
SHOWCASE
Anche quest’anno i content showcase
del MIA con le sezioni C EU SOON, GREENLit, Italian
Animation Showcase, Italians DOC it
Better,Italian Factual Showcase e What’s
Next Italy, presenteranno in anteprima i titoli più attesi
e interessanti della prossima stagione.
Per la divisione Drama,
torna GREENLit, l’evento glossy
della sezione Drama, che presenta in anteprima internazionale uno
showcase dedicato ai titoli italiani scripted più attesi della
prossima stagione. Tra questi: La
Storia, serie TV tratta dal capolavoro di Elsa
Morante diretta da Francesca
Archibugi e prodotta da Picomedia e Thalie
Images in collaborazione con Rai Fiction, il
crime-thriller Brennero, una
coproduzione Rai Fiction-Cross Productions diretta
da Davide
Marengo e Giuseppe
Bonito. Sky Studios presenta la serie che racconta il
feroce omicidio senza movente di Luca Varani, uno dei casi di
cronaca nera più sconvolgenti degli ultimi anni. Attualmente in
sviluppo, la serie Sky Original La città dei
vivi, una produzione Sky con CinemaUndici e
Lungta Film, tratta dall’omonimo romanzo di Nicola
Lagioia. Presentata anchela
serie dramedy Sky Original prodotta da Sky e
Groenlandia, Hanno ucciso l’uomo ragno–La vera
storia degli 883 diretta da Sydney
Sibilia, al suo debutto alla regia di una serie TV. La
serie è ispirata alla vera storia di Max
Pezzali e Mauro Repetto che hanno dato vita agli
883.
Per la divisione Animazione sarà presentato l’Italian
Animation Showcase appuntamento dedicato
all’industria dell’animazione italiana. I titoli selezionati,
quattro serie e tre film di lungometraggio,
sono: Klincus, Baby Puffins &
Bunny, The Sound
Collector, Mini Pet Pals &
Mini Dinos,Bartali’s
Bicycle, Linda Veut du
poulet, Copperbeak.
Per la divisione DOC & Factual saranno presentati i progetti
selezionati per Italians Doc it
Better, lo showcase di documentari italiani ultimati
nell’ultimo anno e non ancora distribuiti all’estero. Questi i
titoli selezionati. L’estate di Joe, Liz e
Richard di Sergio Naitza; A.P. Giannini-
Bank to the Future di Valentina Signorelli e Cecilia
Zoppelletto; Amate sponde di Egidio
Eronico; Aiutami a fare da solo. L’idea
Montessori di Maurizio Sciarra; Nel nome
di Gerry Conlon di Lorenzo Moscia; Kill
me if you can di Alex Infascelli; La
scelta di Maria di Francesco Micciché;
Lotta Continua di Tony Saccucci;
Margherita. La voce delle stelle di
Samuele Rossi; Sarura di Nicola Zambelli; Le ultime
parole del boss di Raffaele Brunetti; Il
tempo dei giganti di Lorenzo Conte e Davide Barletti.
Per l’area factual invece all’interno della selezione
Italian Factual Showcase saranno presentati
alcuni tra i migliori format realizzati in Italia nell’ultimo anno,
insieme a format originali inediti. Questi i titoli selezionati:
Falegnami ad alta quota di Katia
Bernardi, Davide Valentini; Re-Born di
Daniele Cantalupo e Simone Cutri; The Clan of
Classics di Fabrizio Razza.
Per la divisione Film torna l’appuntamento storico
con What’s Next Italy, il programma
work-in-progress dedicato ai film italiani più recenti. I buyer
internazionali avranno l’opportunità di vedere in anteprima trailer
o scene dei film presentati dai registi, produttori e distributori.
La selezione presenta tre opere prime e due opere seconde. I
Titoli: Come pecore in mezzo ai
lupi di Lyda
Patitucci. Patagonia, debutto
al lungometraggio di Simone Bozzelli. Giuseppe Battiston,
al suo esordio alla regia con Io vivo
altrove. Enrico Maria Artale è al suo
secondo lungo in El
Paraíso. Rossosperanza, opera seconda
di Annarita
Zambrano e Superluna di Federico
Bondi.
PROGRAMMA UFFICIALE MIA
2022
Questi alcuni dei panel del
programma dei 5 giorni del MIA.
La sezioneAnimation presenterà Defining
The World Markets sulla produzione di animazione
in Africa. Nel panel Working as
Partners si parlerà di modelli e strategie
per creare una co-produzione di successo. Nel
panel Money &
Soul interverranno gli executive dei maggiori
network europei. Nell’incontro The Art of
Releasing Contents si discuterà di “global vs
local” nella produzione di contenuti di animazione e nelle
strategie legate alla distribuzione. Alcune tra le maggiori società
di produzione ed emittenti italiane discuteranno di un ecosistema
industriale italiano dedicato a contenuti di animazione e live
action nel panel New Models and Scenarios for the
Italian Industry.
La sezioneDoc&Factual avrà
un focus particolare sulle storie locali per audience
globali. Si parlerà di come raccontare
gli antieroi reali, di
documentari sportivi e di film-making in
zone
di guerra in Film-making
within a war dedicato all’Ucraina.
I panel della divisione
Drama riflettono sul
tema delle produzioni globali per mercati locali.
Si parlerà anche del potenziale del metaverso come spazio che
favorisce la creazione di contenuti in grado di rivolgersi a
spettatori molto giovani, e come nuova forma di business e di
sfruttamento di IP e si rifletterà sul nuovo modello
FAST, la televisione free ad-supported, e sulla continua ascesa dei
servizi di streaming AVOD.
Tra i temi chiave dei panel
della divisioneFilm,
l’ecosistema globale di produzione di cinema indipendente,
il futuro della distribuzione internazionale, lo stato
dell’arte del cinema italiano.
Una serie di panel trasversali,
aperti a tutti i generi e formati presenti
al MIA, va ad arricchire il
programma con alcuni degli appuntamenti chiave dell’edizione 2022.
Mai come in questa edizione sarà chiave la presenza dei broadcaster
e delle piattaforme internazionali. The
Alliance, l’alleanza dei broadcaster
pubblici tra Rai, France
Télévisions e ZDF, presenterà
lo slate dei progetti realizzati e in via di sviluppo. Tra gli
appuntamenti internazionali di questa edizione
anche The Future of
Storytelling in cui si analizzerà il percorso
di Netflix fino ad oggi. Altro
importante appuntamento sarà l’incontro con Amazon
Studios. Grande spazio alle donne
dell’audiovisivo nel panel Women’s Empowerment in
Creative Industries.
B2B EXCHANGE
PROGRAM.A SUPPORT PLAN FOR THE UKRAINIAN
AUDIOVISUAL INDUSTRY
Quest’anno, nell’ottica di
mantenere uno sguardo attento anche alla situazione geo-politica
internazionale, il MIA ha intrapreso una iniziativa a sostegno
dell’industria dei media e dell’intrattenimento Ucraina. Un ricco
programma di contenuti, eventi e attività di mercato che
coinvolgono i professionisti ucraini, e li pongono nuovamente al
centro di conversazioni tra colleghi dell’industria audiovisiva
globale. Il MIA ha realizzato un Ukrainian
Hub all’interno di Palazzo Barberini, un ampio spazio
gestito direttamente dalla delegazione ucraina e dedicato a
ospitare business meeting, conversazioni con partner istituzionali
ma anche più in generale come base di lavoro per tutti i
professionisti ucraini presenti a Roma al MIA.
I
PREMI
Nel corso della cerimonia di
premiazione verranno assegnati riconoscimenti a opere che
partecipano al mercato di co-produzione del MIA. I partner dei
premi sono: Paramount, ILBE,
ARTE, Women in Film, Television and Media
Italia-WIFTMI. Per i Content Showcase italiani
sarà assegnato il premio Lazio
Frames e per C EU Soon verrà scelto il progetto
vincitore dello Screen International Buyers’ Choice
Award. Tra i premi ospitati anche quello
de La Bottega della
Sceneggiatura promosso da Netflix e Premio
Solinas. La cerimonia di premiazione sarà l’evento conclusivo
della manifestazione e avrà luogo Sabato 15 ottobre presso il
Cinema Barberini.
Divenuta particolarmente popolare
nell’ultimo decennio, l’attrice Mia Wasikowska si
è distinta all’interno dell’industria per essere passata con
naturalezza dal ricoprire ruoli in grandi blockbuster sino a film
indipendenti o d’autore. Della sua generazione di interpreti, la
Wasikowska si è affermata come una delle più interessanti, dotata
di carisma e buona versatilità. Ecco 10 cose che non sai di
Mia Wasikowska.
2Parte delle cose che non sai
dell’attrice
Mia Wasikowska in Alice in
Wonderland
5. È stata scelta per una sua
qualità. L’attrice si presentò al provino per il ruolo di
Alice nell’atteso live-action, concorrendo contro numerose altre
candidate tra cui Amanda
Seyfried. Tuttavia, stando al regista Tim
Burton, fu la sua solennità a permetterle di ottenere il
ruolo, essendo una qualità ricercata per dar vita al
personaggio.
4. Era la prima volta che lavorava con
il green screen. Per la Wasikowska si trattava della prima
esperienza in un grande blockbuster hollywoodiano, e in particolare
era la prima volta che si trovava a dover interagire con un
ambiente irreale, circondata pertanto dal celebre green screen.
Durante una serie di interviste l’attrice ha rivelato di come le
fosse stato inizialmente difficile abituarsi a questa
novità.
3. Il ruolo la spaventava.
Nell’accettare la parte di Alice, l’attrice era consapevole che si
trattava di un ruolo conosciutissimo e verso cui si hanno grandi
aspettative. Inoltre, era il ruolo che l’avrebbe resa famosa a
livello mondiale. Tutte queste consapevolezze hanno reso la
Wasikowska particolarmente nervosa, e ha dovuto lavorare a lungo
affianco al regista per trovare una sua personale versione del
personaggio.
Mia Wasikowska: il suo 2020
2. Ha recitato in un nuovo atteso
film. Nel 2020 l’attrice tornerà al cinema con il film
The Devil All the Time, ambientato nel secondo dopoguerra,
dove un gruppo di persone manifesta danni psicologici dovuti dagli
orrori del conflitto bellico. Nel film la Wasikowska reciterà
accanto ad un cast di giovani attori come Tom Holland,Robert Pattinson,Sebastian
Stan ed Eliza
Scanlen.
Mia Wasikowska: età e altezza
1. Mia Wasikowska è nata a
Canberra, in Australia, il 25 ottobre 1989. L’attrice è
alta complessivamente 163 centimetri.
Mia Wasikowska ha
incontrato per la prima volta il grande pubblico nel 2010,
nonostante avesse alle spalle una carriera già piuttosto impegnata
tra cinema e tv. Il film però non è stato un successo e non è
mancata la sorpresa quando, all’annuncio del sequel,
Alice Through the Looking Glass – Alice Attraverso lo
Specchio, la Wasikowska ha confermato la sua
partecipazione, anche ora che la sua carriera va a gonfie vele e
può vantare collaborazioni con registi e attori molto
importanti.
Ospite a Roma per presentare
Crimson Peak, l’attrice ha così spiegato
il motivo che l’ha spinta ad accettare: “Non avevo scelta”
ridendo e lasciando intendere vincol contrattuali ai quali non si
poteva sottrarre, salvo poi continuare “questa volta il
progetto è un po’ diversoC’è un altro regista e l’approccio sarà
diverso, molta meno CGI e molte più cose concrete, oggetti sul set
con cui interagire”.
Che vi aspettate da questo
sequel?
Il film si basa su una specie di
romanzo sequel,Attraverso lo Specchio, che
Lewis Carroll scrisse proprio come seguito ideale
a Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie. Nel
cast, oltre a Mia Wasikowska (Alice), anche
Johnny Depp (il Cappellaio Matto), Helena
Bonham Carter (La Regina Rossa), Matt
Lucas (PincoPanco, PancoPinco), Stephen
Fry (Stregatto), Alan Rickman
(Brucaliffo), Michael Sheen (Bianconiglio),
Timothy Spall (Bayard), Paul Whitehouse,
Barbara Windsor, Rhys Ifans (Zanik Hightopp, il padre
del Cappellaio), Sacha Baron Cohen (Time),
Ed Speelers (James Harcourt) e Toby
Jones (la voce di Wilkins).
Aaron Johnson (Nowhere Boy, il
prossimo Kick-Ass) e Mia Wasikowska (Alice in Wonderland, I ragazzi
stanno bene) sono entrati a far parte del cast di Albert Nobbs: i
due sostituiscono Amanda Seyfried e Orlando Bloom nei rispettivi
ruoli di Helen e Joe.
Dopo Jane Eyre e
Albert Nobbs, Mia Wasikowska
tornerà di nuovo a recitare in costume con Madame
Bovary, tratto dall’omonimo romanzo di Gustave
Flaubert.
Già adattata numerose volte sul
grande e piccolo schermo(la versione più celebre è quella firmata
nel 1991 da Claude Chabrol con Isabelle Huppert), la tragica storia
di Emma Bovary tornerà al cinema per la regia di Sophie Barthes su
uno script di Rose Barreneche, che promette di offrirne una
rilettura fresca e moderna. Rumours sostengono che Paul Giamatti
sarebbe in trattative per il ruolo di Monsieur Homais, intimo
amico del marito di Emma.
Antidiva, eterea, dedita al cinema
indipendente, ma con un’unica (finora) parentesi da blockbuster che
le ha regalato la popolarità: Mia Wasikowska è una
stella in costante ascesa nel panorama cinematografico
contemporaneo.
La sua grazia innata ed eleganza
spettrale ricordano Cate Blanchett e Tilda
Swinton. Con il suo volto fresco, Mia
Wasikowska è perfetta per quei ruoli che mettono in
risalto il suo lato dolce e soave, ma al tempo stesso è
perfettamente in grado di esplorare le inquietudini, le passioni
morbose e i tormenti dell’animo umano. Mia
Wasikowska nasce a Canberra, in Australia, il 14 ottobre
1989. Figlia di un fotografo australiano e di una fotografa
polacca, è la seconda di tre fratelli. Sin da bambina si dedica con
passione alla danza classica, sognando di diventare una ballerina
professionista. Oltre alla scuola, la giovane Mia mostra infatti
una totale dedizione alla danza, arrivando ad allenarsi persino
trentacinque ore alla settimana. Ma a quindici anni è costretta a
lasciare il balletto per un problema al piede, cui si aggiunge una
certa insofferenza per la pressione legata a una perfetta forma
fisica.
Nel frattempo scopre la sua
vocazione nella recitazione. Benché sia una ragazzina piuttosto
timida, che preferisce osservare e restare in disparte, Mia rimane
folgorata dalla performance di Holly Hunter in
Lezioni di piano e dalla prova di
Gena Rowlands in Una
moglie di John Cassavetes. Così, dopo
l’educazione alla perfezione inculcata dalla danza, decide di
dedicarsi al cinema: ciò che ama nei film è infatti la possibilità
di esplorare l’imperfezione. Mia comincia quindi a recitare per la
tv e il cinema australiano, finché giunge la sua prima occasione
statunitense: recita infatti nella prima stagione del tv drama
In Treatment della HBO. La diciassettenne Mia
interpreta Sophie, un’atleta con istinti suicidi sottoposta alle
cure di uno psicoterapeuta, il dottor Weston (Gabriel
Byrne). La critica americana accoglie favorevolmente la
prova della giovane attrice, che confessa di provare una certa
empatia per i ruoli che la mettono a confronto con la complessità
dell’animo umano.
Grazie a questa prova, Mia attira
l’attenzione di Hollywood e approda così in Defiance – I
giorni del coraggio, al fianco di Daniel
Craig e Liev Schreiber. Nella pellicola
ambientata durante la Seconda Guerra Mondiale, Mia è la giovane
fidanzata di uno dei tre fratelli protagonisti, interpretato da
Jamie Bell, ancora oggi uno dei suoi più grandi
amici. Partecipa alla rappresentazione di un altro scenario d’epoca
nel biopic Amelia di Mira
Nair, dove ha un ruolo secondario accanto a Hilary
Swank e Richard Gere.
Il 2010 è l’anno della
consacrazione. Mia Wasikowska ottiene infatti
l’ambitissima parte di Alice in Alice in
Wonderland di Tim Burton. Anche se
non tra i migliori lavori burtoniani, il blockbuster della Disney
la espone al successo internazionale, con un incasso globale da
capogiro che supera il miliardo di dollari. Insieme al Cappellaio
Matto Johnny Depp e alla svampita Regina Bianca
Anne Hathaway, l’eterea Alice lotta per salvare il
Sottomondo dalla Regina Rossa (Helena Bonham
Carter). Con la rivisitazione del classico di Lewis
Carroll, Mia Wasikowska diventa nota anche al
grande pubblico. Malgrado il successo, la giovane attrice mostra di
preferire la via della discrezione, scegliendo per lo più progetti
indie. Nel 2011 lavora quindi a I ragazzi stanno
bene di Lisa Chodolenko, in cui
interpreta Joni, la figlia maggiore della coppia formata da
Annette Bening e Julianne Moore.
Insieme al fratello, Joni decide di cercare il padre biologico
(Mark Ruffalo). La pellicola è molto apprezzata
dalla critica e si aggiudica anche il Golden Globe come Miglior
film commedia o musicale.
Nello stesso anno, Mia si misura
con uno dei personaggi più amati della letteratura: Jane Eyre.
Cary Fukunaga la dirige infatti in una nuova
trasposizione cinematografica del romanzo di Charlotte Brontë. In
Jane Eyre, Mia è la giovane istitutrice che
finirà per innamorarsi del misterioso Edward Rochester,
interpretato da un intenso – e forse troppo affascinante per il
ruolo – Michael Fassbender. Mia è austera e
appassionata così come il personaggio letterario, commuove ed
emoziona in coppia con il collega in un adattamento piuttosto
fedele al testo.
La sua performance è molto
apprezzata non solo da critica e pubblico, ma persino la divina
Meryl Streep la cita con ammirazione nel suo
discorso di accettazione ai Golden Globe 2012. Nel 2012 la
ritroviamo con un inedito taglio cortissimo nel toccante
L’amore che resta di Gus Van
Sant al fianco di Henry Hopper. Mia è una
malata terminale che ama visceralmente la vita e, in uno struggente
percorso di formazione, l’attrice mostra ancora una volta il suo
talento drammatico.
Prima di recitare nel crime drama
Lawless di John Hillcoat,
Mia fa innamorare Glenn Close in Albert
Nobbs, in un triangolo che vede coinvolto anche
Aaron Taylor-Johnson. Dal 20 giugno sui nostri
schermi, Stoker ci mostra un lato inedito
dell’attrice australiana: nel noir di Park
Chan-wook, Mia è alle prese con atmosfere inquietanti e
hitchcockiane, sospese fra rapporto incestuoso, delitti e sospetti.
Sarà poi una vampira tutt’altro che romantica in Only
Lovers Left Alive, diretto da Jim
Jarmusch. Mia interpreta l’irrequieta sorella della
protagonista Tilda Swinton e creerà scompiglio
nella sua esistenza e in quella del fidanzato della sorella, il
musicista Adam, interpretato da Tom
Hiddleston.
Tra i progetti futuri, spicca un
altro ruolo legato a un personaggio iconico e letterario: Mia
interpreterà infatti Emma Bovary in un nuovo adattamento
cinematografico in cantiere tratto dal capolavoro di Gustave
Flaubert. Mia Wasikowska adora il cinema europeo,
in particolare Krzysztof Kieslowski, Lars Von Trier, Michel
Gondry e Michael Haneke. Appassionata di
fotografia grazie ai suoi genitori, Mia si tiene lontana dai
riflettori. Preferisce leggere Chekhov piuttosto che smanettare con
lo smartphone e colpisce tutti per la sua maturità, come
sottolineano i suoi colleghi. Mia detesta gli stereotipi e le
categorie nette, predilige il realismo e il sottile confine fra le
cose. A metà fra classico e moderno, proprio come lei.
Potrebbe essere la brava e bella
attrice Mia Wasikowskaa prendere
il posto della rinunciataria Emma Stone, nel prossimo film di
Guillermo del
ToroCrimson Peak. A rivelarlo oggi è
The Wrap, secondo il quale l’attrice
dovrebbe prendere il posto della Stone ed unirsi
così ai già confermati Charlie Hunnam, Benedict Cumberbatch e Jessica Chastain in quello che sarà
il ritorno di Guillermo del Toro alla regia di un
thriller soprannaturale. Il progetto riunisce Guillermo del Toro con la
Legendary Pictures, già produttori di
Pacific Riml’atteso film
evento in arrivo ad Agosto. Pare che secondo alcune fonti a
distribuire questo nuovo film potrebbe esserci la Universal
Pictures che vorrebbe continuare il rapporto con il
regista e quindi finanziare e distribuire ogni sua opera, anche se
sappiamo che la Legendary Pictures è una
controllata del gruppo Time Warner. L’idea
di Guillermo del Toro è quella di
iniziare le riprese nel mese di Febbraio 2014.
Mia Wasikowska, si è fatta conoscere
per il suo ruolo da protagonista nel film Alice in
Wonderland di Tim Burton. E’ stata la protagonista
anche di film di successo come The Kids Are All
Right, Jane Eyre e il prossimo Stoker di
Chan-wook Park al fianco di Nicole
Kidman. Inoltre la vedremo presto nel cast
di Only Lovers Left
Alive di Jim Jarmusch
recentemente presentato al Festival di Cannes 2013.
Tutte le info sul prossimo film del
regista Pacific Rim:
Quando una legione di creature
mostruose, chiamate Kaiju, emerge dagli oceani, scoppia una guerra
destinata a distruggere milioni di vite e consumare le risorse
umane per tutti gli anni a venire. Per combattere i giganteschi
Kaiju viene creata un’arma speciale: enormi robot, chiamati Jaeger,
controllati simultaneamente da due piloti le cui menti sono
collegate a una rete neurale. Ma anche i Jaeger sembrano impotenti
di fronte alla ferocia degli instancabili Kaiju. Sull’orlo
della sconfitta, le forze militari che difendono l’umanità non
hanno altra scelta che rivolgersi a un duo di eroi male accoppiati:
un ex pilota caduto in disgrazia (Charlie Hunman) e una
ragazza recluta senza esperienza (Rinko Kikuchi), che vengono
chiamati a pilotare un leggendario quanto obsoleto Jaeger, una
reliquia del passato. Insieme i due saranno l’ultimo bastione
dell’umanità prima dell’apocalisse.
Qui la nostra gallery del film:
[nggallery id=103]
Il regista candidato
all’Oscar Guillermo del Toro (“Il
labirinto del fauno”) dirige questo film d’azione, fantascienza e
avventura tratto da una sceneggiatura di Travis Beacham (“Scontro
tra titani”). Thomas Tull, Jon
Jashni e Mary Parent sono
i produttori e Callum Greene è il
produttore esecutivo.
Nel film recitano Charlie Hunnam (Sons of
Anarchy per la TV), Idris
Elba (Thor), Rinko
Kikuchi (The Brothers
Bloom), Charlie Day (Come
ammazzare il capo … e vivere felici), e Ron
Perlman (i film di Hellboy). Il cast di
attori stellari comprende anche Max Martini, Robert
Kazinsky, Clifton Collins, Jr., Burn Gorman, Larry Joe Campbell,
Diego Klattenhoff e Brad William
Henke.
La squadra creativa
di del Toro dietro le quinte
comprende il direttore della fotografia vincitore del premio
Oscar Guillermo Navarro, lo
scenografo Andrew Neskoromny, il
montatore Peter Amundson, e la
costumista Kate Hawley.
In uscita all’inizio dell’estate
2013, il film è presentato dalla Warner Bros. Pictures e Legendary
Pictures e sarà distribuito dalla Warner Bros. Pictures, una
compagnia della Warner Bros. Entertainment.
Minuta e sorridente, con un pixie
cut che le sta d’incanto, l’incarnato chiaro e gli occhi vispi,
Mia Wasikowska, ultima eroina di Guillermo
Del Toro in Crimson Peak, ha
interpretato tanti personaggi femminile forti e avventurosi, tanto
che quando la si scopre così timida appare quasi strano. Una
carriera cominciata con Alice in
Wonderland di Tim Burton e
proseguita poi con una lunghissima serie di registi e personaggi
importanti.
Vitalità e determinazione, ma anche
intelligenza e ingenuità, sono le caratteristiche della sua Edith
Cushing: “In lei c’è una forza interiore notevole, una
determinazione che magari all’inizio sembra assente, ma che
lentamente emerge nella storia”.
Per prepararsi al ruolo
Mia ha letto tanto, non solo le dettagliate biografie del
personaggio scritte per tutto il cast da Guillermo Del
Toro in persona, ma anche romanzi e letteratura gotica,
anche il Frankenstein di Mary Shelley.
“Devo ammettere che non sapevo molto di lei, prima di questo
film. Anzi, non sapevo nemmeno che Frankenstein fosse stato scritto
da lei. Per Crimson Peak ho ricevuto una vera e
propria educazione sul gotico”.
In questo modo l’attrice australiana
colma una lacuna nella sua vasta conoscenza dei classici della
letteratura, che tante volte ha portato sullo schermo, da Jane
Eyre a Madame Bovary: “Nella mia carriera sono
stata molto fortunata, ho avuto la possibilità di interpretare
personaggi meravigliosi. Mi piace molto lavorare sui classici e
sugli adattamenti, mi piace pensare che sia una riproposizione
sempre nuova di storie che continuano a risuonare anche nel
presente”.
Per quanto riguarda invece le sue
origini eil proliferare a Hollywood di talenti asutraliani, Mia
abbozza un sorriso timido e dice: “Non so come mai, un caso, o
forse qualcosa nell’aria”. Ma non è ugualmente indecisa quando
ci dice quello che la spaventa di più: “Le persone, non i
fantasmi. Credo in queste cose come se fossero emozioni o
esperienze, ma le persone sono più spaventose”.
Venerdì 1 aprile esce nelle sale
italiane Mia moglie per finta (Just Go With it),
la nuova commedia di Dennis Dugan. In Mia
moglie per finta il chirurgo plastico Danny (Adam
Sandler) dopo un matrimonio sventato a poche ore dalla
cerimonia scopre lo straordinario potere della fede nuziale al
dito.
Per anni decide di utilizzare
l’anello per rimorchiare giovani single raccontando loro storie di
disastri coniugali di cui si rappresenta come vittima innocente. Un
giorno, però, incontra Palmer (la modella Brooklyn
Decker al suo esordio cinematografico) una 23enne
bellissima con cui decide di “fare sul serio”. Piuttosto che
raccontarle la verità trova più conveniente provare a rendere reali
le sue bugie e decide di spacciare l’assistente Katherine
(Jennifer Aniston) per la sua ex moglie,
coinvolgendola in un vortice di equivoci. Katherine è la persona
che lo conosce meglio di tutti, chi meglio di lei può impersonare
sua moglie? Chi meglio di lei può aiutarlo a rendere le sue bugie
non solo verosimili, ma a trasformarle nella verità nell’arco di un
week end alle Hawaii…
Le dinamiche sono quelle della
commedia classica, ma se il ritmo regge bene nella prima parte, la
catena di equivoci sembra ad un certo punto interrompersi
bruscamente, lasciando spazio alla costruzione del finale
romantico. Le bugie non vengono al pettine, o almeno non viene
mostrato allo spettatore il progressivo sgretolarsi della messa in
scena di Danny. Questo un po’ dispiace, perché avrebbe potuto
dare il via ad un crescendo di gag che avrebbero forse accompagnato
meglio lo spettatore verso l’ovvia conclusione.
Proprio nella seconda parte del
film è però presente un momento divertente: una sfida quasi
clownesca tra Jennifer Aniston e Nicole
Kidman che si esibiscono in una gara di danze hawaiiane.
Nel complesso il film non sorprende, ma intrattiene abbastanza
piacevolmente. Risponde perfettamente alle aspettative. La Aniston
e Sandler fanno il loro “sporco” mestiere: personaggi
collaudatissimi che funzionano. Più eclettica è sicuramente la
Kidman che interpreta in un cammeo il ruolo divertente
dell’antipatica ex compagna di liceo. La trama è ispirata al film
bollywoodiano del 2003 “Maine Pyaar Kyun Kiya”, a sua volta basato
sulla pellicola del 1969, “Fiore di cactus”.
Sono ufficialmente aperte le
procedure di accredito per il MIA Mercato Internazionale Audiovisivo, che si
svolgerà a Roma dal 9 al 13 ottobre 2023, in concomitanza con i
giorni della Festa del Cinema di Roma. Per accreditarsi basta
cliccare QUI e seguire attentamente
le istruzioni.
MIA | Mercato Internazionale
Audiovisivo – Il MIA Mercato Internazionale Audiovisivo è
considerato uno dei principali appuntamenti di mercato
internazionali dedicati all’industria audiovisiva. La nona edizione
si svolge a Roma dal 9 al 13 Ottobre 2023 al Cinema Barberini e a
Palazzo Barberini per cinque giornate all’insegna di un ricco
programma che sarà articolato in attività di pitching forum,
showcase, eventi di networking, conferenze, workshop e incontri
volti a rafforzare le relazioni tra i professionisti del settore e
promuovere nuovi accordi di collaborazione.
Il MIA è nato nel 2015 e cresciuto
grazie alla consolidata joint venture tra ANICA
(Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e
Digitali) e APA (Associazione Produttori Audiovisivi), e gode del
sostegno del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione
Internazionale, ICE-Agenzia per la promozione all’estero e
l’internazionalizzazione delle imprese italiane, è co-finanziato da
Creative Europe MEDIA, e da Ministero della Cultura, Ministero
delle Imprese e del Made in Italy, dalla Regione Lazio ed è
sostenuto anche grazie al supporto di prestigiosi sponsor
privati.
Con 1500 accreditati da 58 Paesi nelle
precedenti edizioni, MIA è l’appuntamento esclusivo per i
produttori e distributori di contenuti, film e serie televisive
transnazionali e di alto valore industriale, affermatosi allo
stesso tempo come un volano importante per promuovere la
capacità produttiva, il sistema audiovisivo italiano, il know-how e
le expertise del nostro paese a livello internazionale.
MIA è ideato, realizzato e prodotto da
ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche e
Audiovisive) e APT (Associazione Produttori Televisivi). La
partecipazione delle associazioni di categoria, per la prima volta
coinvolte direttamente nel ridisegnare il progetto di mercato,
rende il MIA un’iniziativa che risponde in maniera sartoriale alle
esigenze dell’industria di cui è espressione e diventa una reale
occasione di presentazione unitaria del “sistema Italia”
sulla scena internazionale.
Per l’edizione 2017 cambia anche
l’identità visiva con un nuovo claim, Matching
Excellence e un nuovo logo. Entrambi sottolineano il
posizionamento che il mercato ha assunto nel panorama degli
appuntamenti internazionali dedicati all’industria audiovisiva:
quello di un hub frequentato dai leader del mercato dove
l’eccellenza italiana è protagonista.
Tra le altre novità di questa
edizione, la location: il MIA vivrà le proprie attività nel
“distretto” di Piazza Barberini, da Palazzo Barberini,
all’Hotel Bernini Bristol, al Cinema Barberini.
MIA è finanziato da Ministero dello
Sviluppo Economico, ICE, Ministero dei Beni e delle
Attività Culturali e del Turismo, Regione Lazio, e dal
programma MEDIA. Tra i partner la Fondazione Cinema
per Roma e il Fondo Eurimages del
Consiglio d’Europa. MIA si avvale di un comitato editoriale che
comprende, oltre ad ANICA e APT: Cartoon IT, 100 Autori, Italian
Film Commissions, UNEFA.
IL PROGRAMMA MIA Mercato
Internazionale Audiovisivo 2017
Tre le sezioni previste per l’edizione
2017: MIACINEMA, un mercato di co-produzione che ha
accompagnato, fino alla realizzazione,più del 50% dei progetti
selezionati nel corso delle passate edizioni e una piattaforma
di riferimento per l’industria europea nella stagione autunnale,
dove vedere e acquistare le produzioni più recenti del cinema
indipendente e di qualità con 120 proiezioni in 4 giorni, oltre che
la vetrina What’s Next Italy. MIATV, un appuntamento
selezionato di alto profilo per l’industria televisiva
mondiale, con l’obiettivo principale di favorire il confronto e il
networking, partnership, accordi e nuove opportunità di business in
un momento di profonda trasformazione dell’industria italiana. Tra
gli appuntamenti più attesi, la seconda edizione del Drama
Series Pitching Forume, per la prima volta, gli Italian TV
Upfront. MIA DOC,un boutique market al servizio delle
aziende italiane, una piattaforma selettiva ed efficiente a
sostegno delle co-produzioni e della distribuzione di documentari e
factual. Focus del MIA DOC Co-production
Market & Pitching Forumnel 2017è l’investigative, current
affairs e human interest.
MIA 2017 conferma anche alcuni
programmi speciali: YAS (Young adult spotlight) è uno spazio
che si snoda in maniera trasversale tra cinema e
TV segnalando nei diversi segmenti presenti al
MIA il prodotto kids&teens e young adult nelle
varie fasi di sviluppo e con diverse declinazioni: dai pitch ai
panel, agli screenings di mercatoa vere e proprie anteprime.
Protagonista di YAS quest’anno sarà la graphic novel.
Un’altra sezione speciale è dedicata all’animazione, tra le
forme più efficaci e innovative della narrazione
cine-audiovisiva.
I PREMI
Riconoscendo a MIA un importante ruolo
nel sostegno alle co-produzioni e alle relazioni di business
intorno ai grandi progetti internazionali, il Fondo
Eurimages conferma per il terzo anno di seguito il
Premio al Miglior progetto di MIA Cinema. EDI Effetti Digitali
Italiani(azienda leader nel settore dei VFX) inaugura il MIA
EDI Visionary Award, un premio dedicato a quei progetti di
cinema, serie tv e documentario che si contraddistinguono per
capacità innovativa nella narrazione attraverso un utilizzo
eccellente degli effetti visivi. Tra gli eventi ospitati dal MIA
2017 spicca anche la VI^ edizione del Premio Carlo
Bixio: i giovani autori di età compresa tra i 18 ed i 30
anni sono chiamati a cimentarsi in un progetto di serialità senza
limiti di genere, con qualità di internazionalizzazione.
Mia McKenna-Bruce,
la vincitrice del
BAFTA Rising Star in How to Have Sex, ha ottenuto il suo prossimo
ruolo importante. L’attrice britannica guiderà il cast di
The Seven Dials Mystery, la prossima serie di
Agatha Christie di Netflix
scritta dal creatore di Broadchurch ed ex
showrunner di Doctor Who Chris Chibnall, come
riferisce Variety.
Insieme a
McKenna-Bruce ci sono Helena Bonham
Carter e Martin Freeman. Ambientato nel
1925 e descritto come un “dramma spiritoso, epico e frenetico”,
The Seven Dials Mystery segue una sontuosa festa
in una casa di campagna in cui sembra essere finito uno scherzo
orribilmente, mortalmente sbagliato. Alla fine, tocca al più
improbabile degli investigatori – la frizzante e curiosa
Lady Eileen “Bundle” Brent (McKenna-Bruce) –
svelare un complotto agghiacciante che cambierà la sua vita,
svelando completamente il mistero della casa di campagna. Bonham
Carter e Freeman interpreteranno rispettivamente i personaggi Lady
Caterham e Superintendent Battle.
Scritta da Chibnall, la serie è prodotta esecutivamente dalla
produttrice esecutiva di “The Crown” Suzanne
Mackie sotto la sua etichetta Orchid Pictures e Chris
Sussman (“Good Omens”). La regia sarà affidata a Chris
Sweeney (“The Tourist”, “Back to Life”).
“Le sceneggiature di Chris
Chibnall sono brillanti e sono entusiasta di far parte di questa
nuova interpretazione dell’iconica narrazione di Agatha
Christie”, ha dichiarato McKenna-Bruce in una
nota.
L’attrice ha ricevuto il plauso
della critica per il suo ruolo da protagonista nel film d’esordio
di Molly Manning Walker, How to Have Sex, che ha vinto il premio
principale Un certain Regard a Cannes nel 2023 ed è stato
successivamente distribuito da Mubi.
Torna il MIA | Mercato Internazionale
Audiovisivo con la sua 9a edizione che si
svolgerà a Roma dal 9 al 13 Ottobre
2023 nelle sue storiche sedi di Palazzo
Barberini e del Cinema
Barberini. Anche per questa edizione sarà attiva la
piattaforma MIA Digital che consentirà agli
accreditati di accedere anche da remoto a tutte le sessioni (in
diretta e on demand).
Il MIA | Mercato Internazionale
Audiovisivo, diretto da Gaia Tridente, è il più
importante evento di settore in Italia ed è uno dei mercati
internazionali irrinunciabili, incentrato su coproduzione,
strategie e modelli di finanziamento, vendita e distribuzione, work
in progress, valorizzazione dei talenti e circolazione dei
progetti.
Nato nel 2015 e cresciuto grazie
alla consolidata joint venture tra
ANICA (Associazione Nazionale Industrie
Cinematografiche Audiovisive e Digitali), presieduta
da Francesco
Rutelli e APA (Associazione
Produttori Audiovisivi) presieduta da Chiara
Sbarigia, gode del supporto del Ministero
degli Affari Esteri e della Cooperazione
Internazionale–ICE-Agenziaper
la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese
italiane, e del contributo di Creative Europe
MEDIA. Il MIA riceve inoltre il sostegno
del Ministero della Cultura,
del Ministero delle Impresee
del Made in Italy e della Regione
Lazio. Sponsor ufficiale della manifestazione è
Unicredit.
Anche per questa edizione, il MIA ha
ricevuto il patrocinio di Eurimages, il fondo del
Consiglio d’Europa per la co-produzione, la distribuzione,
esposizione e la digitalizzazione delle opere cinematografiche
europee.
I PRIMI SPEAKER
CONFERMATI
Alcuni dei più acclamati e visionari
produttori, commissioner, buyer, distributori, executive, partner
finanziari e talenti di tutto il mondo discuteranno le opportunità
e le sfide della produzione e distribuzione audiovisiva
nell’attuale paradigma internazionale dei contenuti. Tre donne le prime ospiti annunciate, che
saranno protagoniste di 3 appuntamenti chiave della prossima
edizione del MIA: Nicole Clemens, Sara Bernstein e
Marge Dean.
Nicole Clemens,
President di Paramount Television Studios (PTVS) e di Paramount+ Original Scripted Series. In qualità di
presidente di PTVS, Clemens supervisiona un’ampia serie di show
destinati al pubblico di diverse piattaforme. Le prossime
produzioni di PTVS includono Time Bandits di
Taika Waititi e Before di Billy Crystal – entrambe in
streaming su Apple
TV+ – e Cross, con Aldis Hodge, per Prime Video. Per la piattaforma Paramount+
Clemens ha gestito le serie originali scripted, curando serie di
successo internazionale come Halo, The
Offer e il franchise di Star
Trek. Inoltre, ha recentemente prodotto
il drama britannico Sexy
Beast con Paramount Television International Studios per
Paramount+, e ha supervisionato la realizzazione di un
altro drama britannico, The Gold,
per Paramount+. Clemens illustrerà la sua carriera e la produzione
strategica di Paramount in tutto il mondo.
Sara Bernstein,
pluripremiata produttrice e presidente di Imagine Documentaries –
la società di produzione fondata da Ron Howard e Brian Grazer – che
guida lo sviluppo e la produzione di lungometraggi e serie di
documentari premium sarà protagonista di un keynote sulla sua
carriera con particolare riferimento a produzioni recenti
come Judy Blume Forever (Amazon
Studios), Bono & The Edge: A Sort of
Homecoming with Dave Letterman (Disney+), The Volcano: Rescue
from Whakaari (Netflix). Nel corso della sua carriera,
Bernstein ha ottenuto 11 vittorie agli Emmy, 33 nomination agli
Emmy e 11 Peabody Awards, mentre i documentari da lei prodotti
hanno ottenuto due Oscar e 13 nomination agli Oscar.
Marge Dean, Head of
Skybound Entertainment’s Animation Studio, vincitrice di un Emmy e
Presidente di Women In Animation, sarà protagonista di un keynote
sullo sviluppo e la produzione di contenuti animati per adulti e
teen, tra i quali Invincible per Amazon Prime. Conosciuta per una
serie di successi nel campo dell’animazione, Dean ha svolto un
ruolo importante nel plasmare o rimodellare entità come
Columbia-TriStar TV, Warner Bros. Animation, Mattel’s Playground
Production, Omation di Steve Oedekerk, Technicolor Animation e
Wildbrain Entertainment. Prima di entrare in Skybound, ha ricoperto
il ruolo di Head of Studio presso il più importante distributore
di anime, Crunchyroll.
Tra i protagonisti delle conferenze
del MIA 2023 anche Ari Folman, autore, regista,
produttore e animatore pluripremiato noto per opere animate
come Valzer con Bashir (vincitore del Golden
Globe nel 2009), Il congresso e Anna Frank e il diario
segreto.Nicholas Weinstock, fondatore e
presidente di Invention Studios, che ha sviluppato e
prodotto Escape at Dannemora – la serie di
Showtime candidata a 12 Emmy -, In the Dark – andata in onda per 4
stagioni su Netflix – e, più recentemente, la serie premio
Emmy Severance di Apple+. E
ancora, James Townley, Chief Content Officer
Development di Banijay, che terrà un keynote sullo sviluppo e la
creazione di IP unscripted e sull’acquisizione di formati e
documentari nei 21 paesi del mondo dove il gruppo è presente. Altri
importanti nomi saranno annunciati nelle prossime settimane insieme
al programma completo della manifestazione.
GLI ADVISORY BOARD E I
COMITATI DI SELEZIONE
Numerosi i professionisti
internazionali che fanno parte degli Advisory Board e dei Comitati
di selezione delle divisioni editoriali, tra
loro: David Levine, Founder and Executive
Producer di Lightboat Media Ltd; Mounia Aram,
Founder & Distributor di Mounia Aram Company; Yago
Fandiño Lousa, Director of Clan TV and Head of Children
Content di RTVE; Izabela Rieben, Producer
Drama & Animation di RTS; Andrea Scrosati,
Group Chief Operating Officer and CEO Continental Europe di
Fremantle; Francoise Guyonnet, Head of TV,
Home Entertainment and New Media for France di
STUDIOCANAL; David Davoli, President of
International di Anonymous Content; Anna
Croneman, Head of Drama di SVT/Sveriges
Television; Helene Goujet, VP of Acquisitions
and Editorial di HBO Max EMEA; Tesha
Crawford, Senior VP global scripted Series di Universal
International Studios; Simone Emmelius, SVP
International Fiction-Co-production and Acquisition di
ZDF; Hans-Jørgen Osnes, Head of International
Financing Drama di NRK Content; Frédéric
Fiore, Founder & President di Logical Pictures
Group; Naima Abed, CEO & Founder di Paradise
City; Eva Åkergren, Producer di Nordisk Film
Production; Claudia Bluemhuber, CEO di Silver
Reel; Kevin Chan, Global Co-Head of Acquisitions di MUBI; Céline Dornier, Head of Film
Investments di Logical Pictures; Eva Esseen
Arndorff, CEO di TriArt
Distribution; Christian Beetz, Founder and
CEO di gebrueder beetz film production; Chiara
Messineo, Senior Producer and Director di Raw
Film; Sabine Bubeck-Paaz, Commissioning
Editor di ZDF/ARTE; Serge Lalou Producer di Les Films
d’Ici; Ken-ichi Imamura, CEO and Producer di
Studio IMAKEN; Antonio Grigolini, Head of
Documentaries di France Télévisions; Matthieu
Darras, CEO di Tatino Films.
Tra gli italiani interverranno:
Tinny Andreatta, Vice Presidente per i contenuti
italiani di Netflix; Alessandro Araimo,
General Manager Sud Europa di Warner Bros.
Discovery; Paolo del Brocco, Amministratore
delegato di Rai Cinema; Maria Pia Ammirati,
Direttrice di Rai Fiction; Fabrizio Zappi,
Direttore Documentari di Rai; Massimiliano
Orfei, Amministratore Delegato di Vision
Distribution; Cecilia Padula, VP Head Kids &
Family Brands South Europe, Middle East & Africa di Paramount.
Italy.
Gli elenchi completi dei membri degli Advisory Board e dei Comitati
di Selezione, saranno pubblicati sul sito del MIA
Arriva giusto in tempo per Cannes
2015, il primo trailer di Mia madre,
il nuovo film di Nanni Moretti con protagonisti John
Turturro, Giulia Lazzarini, Beatrice Mancini e
Margherita Buy.
Mia madre
sarà distribuito in Italia da 01 Distribution, in Francia da Le
Pacte e nel resto del mondo da Film Distribution.
Nel film Giovanni “Nanni” Moretti
(Brunico, 19 agosto 1953) è un regista, attore, sceneggiatore e
produttore cinematografico italiano. Le sue opere sono
caratterizzate inizialmente da una visione, in chiave ironica e
sarcastica, dei luoghi comuni e delle problematiche del mondo
giovanile del tempo, per poi indirizzarsi verso una critica più
sostanziale della società italiana e dei suoi costumi.
A quattro anni di distanza da
Habemus Papam, Nanni Moretti torna dietro la macchina da
presa per raccontarci l’inadeguatezza alla vita e l’impossibilità
di prepararsi alla morte. Con Mia Madre,
il regista di Caro diario mette ancora
una volta il “Nanni attore” in secondo piano per far sì che siano
due incredibili interpreti femminili a catalizzare l’attenzione e
riempire lo schermo.
In Mia Madre
ritorna il concetto di cinema che parla di cinema (nel film si gira
un altro film), ma anche quello dell’elaborazione del lutto (in
questo caso, un lutto che ancora deve avvenire), già affrontato dal
Nanni regista ne La stanza del figlio e dal Nanni attore in
Caos calmo: Margherita (Margherita
Buy) è una regista impegnata con la realizzazione di
un film sul mondo del lavoro il cui protagonista è un eccentrico
attore americano (John
Turturro). Nel mezzo delle riprese, Margherita deve
anche occuparsi di una figlia 13enne con problemi col latino e,
soprattutto, di una madre gravemente malata (Giulia
Lazzarini) che accudisce con l’aiuto del fratello Giovanni
(interpretato dallo stesso Moretti).
È un percorso a metà tra il sogno e
la realtà quello di Margherita: come era già accaduto in Sogni
d’oro, Nanni Moretti gioca con lo spettatore e
gli rende difficile capire, in diversi momenti, se ciò che sta
guardando sia un ricordo, pura immaginazione o qualcosa di
spaventosamente reale, dando vita a scene dal sapore nostalgico e
ad altre dal retrogusto angoscioso che si mescolano alla perfezione
con il tragico presente di Margherita (che tanto assomiglia
all’immagine collettiva che abbiamo di Moretti), costituendo uno
dei punti di forza del film. Il resto viene fatto da una sapiente
alternanza tra un registro drammatico, che “abbatte” emotivamente
lo spettatore, ed un altro più comico, leggero, a tratti esagerato,
che lo distoglie (apparentemente) dai temi più “importanti” che il
film si pone di affrontare. Tutto è pratico e inconcepibile, tutto
così percepibile sotto la nostra pelle, grazie anche ad una delle
più grandi interpretazioni di
Margherita Buy, che insieme all’indimenticabile
Giulia Lazzarini (davvero la “Madre di tutti”) e
ad un meraviglioso John Turturro si ritrova al centro di momenti
teneri e strazianti, e di altri isterici ed esilaranti.
Mia
Madre, in uscita il 16 aprile, è uno dei migliori
film dell’ultimo Moretti, senza dubbio uno dei suoi lavori più
ispirati. E se c’è un merito che va per forza riconosciuto a Mia
Madre è quello di averci ricordato che il cinema non è soltanto
industria, che il cinema non pensa necessariamente al grande
incasso. Con Mia madre, Nanni Moretti dimostra che il cinema
italiano ha ancora dalla sua registi, sceneggiatori, attori che
hanno voglia di condividere con il pubblico racconti ordinari che,
filtrati attraverso l’occhio di un animo inquieto e “inadeguato”,
diventano, a poco a poco, con silenzioso rumore, delle opere
straordinarie.
Sono iniziate il 27 gennaio le
riprese del nuovo film di Nanni Moretti, Mia
madre. Prodotto da Fandango, Sacher
Film, Rai Cinema in co-produzione con la società francese
Le Pacte e con Arte, su sceneggiatura di
Nanni Moretti, Francesco Piccolo e Valia
Santella, “Mia madre” è interpretato da Margherita
Buy, John Turturro, Giulia Lazzarini, Nanni Moretti
e dalla giovane Beatrice Mancini.
Mia madre
sarà distribuito in Italia da 01 Distribution, in Francia da Le
Pacte e nel resto del mondo da Film Distribution.
Giovanni “Nanni” Moretti (Brunico,
19 agosto 1953) è un regista, attore, sceneggiatore e produttore
cinematografico italiano. Le sue opere sono caratterizzate
inizialmente da una visione, in chiave ironica e sarcastica, dei
luoghi comuni e delle problematiche del mondo giovanile del tempo,
per poi indirizzarsi verso una critica più sostanziale della
società italiana e dei suoi costumi.
Grande attesa per ritorno di
Nanni Moretti. Esce questo giovedì Mia
Madre, la nuova pellicola del regista di Caro
diario e La stanza del figlio, che arriva a ben
quattro anni di distanza dall’ultimo Habemus Papam. La
pellicola è stata presentata questa mattina alla stampa italiana,
al Nuovo Cinema Sacher di Roma, alla presenza – tra gli altri –
dello stesso Moretti e delle due protagoniste femminili del film,
Margherita Buy e Giulia
Lazzarini.
Grande assente John
Turturro, sul quale Moretti ha dichiarato: “Ho sempre
pensato ad un attore straniero per il ruolo di Barry. E per me
andava benissimo ritagliarmi un ruolo secondario. Sono anni che non
recito più da protagonista nei miei film. E anche se mi ritrovo di
più nel personaggio che ho pensato per Margherita che nel mio, ho
preferito così. John ci ha regalato dei grandissimi momenti di
improvvisazione. Non abbiamo cambiato nulla rispetto alla
sceneggiatura originali, tranne questi momenti che John ci ha
generosamente regalato”.
Queste, invece, le parole che Nanni
ha speso per raccontare il suo nuovo film: “Fin da quando
abbiamo cominciato a scrivere il film ho sempre pensato ad una
protagonista femminile. Volevo che tutti i sentimenti che avrebbero
caratterizzato la storia finissero all’interno di un personaggio
femminile. Sì tratta di un passaggio molto doloroso della vita,
qualcosa che prima o poi tutti dobbiamo affrontare. È successo
anche a me, durante il montaggio di Habemus Papam. Era questo che
volevo raccontare al pubblico, senza alcun sadismo: uno dei momenti
più importanti, ma anche più dolorosi, della nostra vita”.
Sul personaggio di Margherita, il
regista prima e Margherita Buy dopo hanno così
commentato: “Volevo che ci fosse un netto distacco tra la vita
privata di Margherita e il suo lavoro – ha detto Moretti –
Lei è come se fosse sempre da un’altra parte. Quando è sul set
pensa alla madre, quando è con la madre pensa alla figlia, e così
via. Mi piaceva il contrasto tra una situazione delicata come
quella che vive Margherita a causa della malattia della madre e una
situazione così solida e strutturata come può essere un set
cinematografico. Il film che dirige Margherita è un film che io non
farei mai. E questa è un’altra cosa che volevo fortemente.
Margherita è un personaggio nel quale tutto convive con la stessa
urgenza, nello stesso momento. Il suo non essere presente, il suo
sentirsi costantemente inadeguata, verso la madre, verso la figlia.
Margherita è stata incredibile: la cosa che più mi piace di lei è
che quando si arrabbia, ad esempio, si arrabbia veramente. C’è
sempre qualcos’altro con lei, non solo la recitazione. Si
percepisce un vero dolore”. “Mi sono approcciata a questo
personaggio per gradi – ha detto la Buy – bisognava
procedere su vari livelli. C’era la rabbia, c’era il dolore. E poi,
un attimo dopo, dovevamo anche ridere. Sono grata a Nanni per
avermi consegnato qualcosa di molto personale. E con calma e
pazienza ho trovato il modo giusto per raccontare attraverso il mio
personaggio. Inoltre, mi è piaciuto tantissimo interpretare una
regista. E’ fantastico sgridare gli attori (ride)”.
Su un possibile accostamento a
pellicole quali La stanza del figlio e Caos
calmo, Moretti ha rivelato: “Faccio sempre fatica a
teorizzare sul mio lavoro. Mi piace il mio lavoro, mi piace farlo,
ma spiegarlo, parlarne, è sempre difficile. Si rischia sempre di
confondere o di non chiarire. Non vedo un collegamento tra quei due
film e questo. Certo, a vent’anni non mi sarebbe mai venuto in
mente di dirigere La stanza del figlio o di interpretare Caos
calmo. Semplicemente si cresce, si matura. Si vive e si fanno
esperienza. Si pensa anche di più…”.
Su chi ha definito Mia
Madre una summa dei suoi precedenti lavori, Moretti ha
risposto: “Non mi pongo mai il problema se mi porto o meno
dietro delle costanti dei miei vecchi film o dei miei vecchi
personaggi. Ho fatto quello che ho fatto e faccio quello che voglio
fare adesso. Ho acquisito freddezza ma non sicurezza. Faccio sempre
gli stessi sogni di quando ero ragazzino. I dubbi, le insicurezze,
le angosce sono sempre le stesse. Quando si fa un film, si fa un
film e basta. Sono convinto che quando si fa un film su un tema
così forte, quel tema può anche non travolgerti con la sua forza.
Il regista si concentra sul film, sugli attori, sulle riprese… ho
la tendenza a pensare che certi temi possano non raggiungere il
regista che in quel momento sta lavorando al film. O almeno, mi
piace crederlo”.
Sulla possibilità di vedere il
film, in concorso o fuori concorso, al prossimo Festival di
Cannes, il regista ha commentato semplicemente con:
“Da Cannes accetto tutto!”. Mia
Madre uscirà il prossimo 16 aprile
distribuito in oltre 400 copie da
01Distribution.
Fandango ha pubblicato sul suo
canale Youtube un nuovo video che ci mostra una breve collezione di
ciak sbagliati, errori, dietro le quinte e momenti divertenti dal
set di Mia Madre, il nuovo film di
Nanni Moretti. Il cast principale del film è
costituito da Margherita Buy, John
Turturro, Giulia Lazzarini e dallo stesso
Moretti, che con questo film vuole raccontare la
storia – senza dubbio con le classiche tracce di autobiografismo –
di una regista divisa tra il set del suo nuovo film e la sua vita
privata.
Mia Madre racconta il
difficile periodo di Margherita, una regista di successo che sta
lavorando a un film con protagonista un famoso attore americano; la
donna si è da poco separata dal marito, Vittorio, ed è anche alle
prese con i problemi adolescenziali della figlia Livia. Inoltre
insieme a suo fratello Giovanni deve accudire la madre Ada,
gravemente malata.
L’uscita nelle sale di Mia Madre,
distribuito da 01 distribution e prodotto dalla Sacher Film di
Moretti e dalla Fandango di Domenico Procacci, è prevista per il 16
aprile 2015.
La Alchemy ha acquistato i diritti
di distribuzione negli Stati Uniti di Mia
Madre di Nanni Moretti. Il film,
presentato questo sabato con successo al Festival di Cannes,
racconta la storia di una regista (Margherita
Buy), che sta cercando di girare un film in un periodo
complicato della sua vita. Tra la madre malata (Giulia
Lazzarini), il recente divorzio, i problemi con la figlia
adolescente (Beatrice Mancini) e i contrasti con
la star del cinema americano protagonista del suo film
(John Turturro), per la donna le cose non sono
affatto facili.
Spesso giudicato
difficile da esportare per il fatto di realizzare film sempre
“troppo italiani”, complicati da capire per un pubblico e una
critica estranei alla nostra cultura, con questo
film Moretti riuscirà a conquistare gli
spettatori d’oltreoceano?
La reazione più che positiva del
pubblico (internazionale) di Cannes fa ben sperare:
il Guardian ha definito il film “caldo,
brillante e seducente: la sua migliore opera dopo La stanza del
figlio. “
Il regista, che nel film compare
anche come attore (è il fratello della protagonista), ha scritto la
sceneggiatura insieme a Francesco Piccolo e
Valia Santella e prodotto il film con la sua
Sacher Film, con Domenico Procacci di Fandango e
con Rai Cinema.
Quello che colpisce
nell’ascoltare la giovanissima regista francese Mia Hansen Løve
alla presentazione del suo terzo film Un amore di
Gioventù, è la piena consapevolezza espressiva del mezzo a
disposizione, insieme alla capacità di fare e analizzare il
suo lavoro con umiltà e al tempo stesso determinazione.
Diversi mesi dopo la conferma
di MaXXXine,
la star di PearlMia
Goth ha finalmente parlato dell’imminente terza e
ultima puntata del franchise
horror X di
Ti West.Parlando
con Variety ,
l’attrice inglese ha confermato che sta attualmente svolgendo un
lavoro di pre-produzione per MaXXXine,
anticipando che il film in uscita ha “di gran lunga la migliore
sceneggiatura dei tre” e sarà anche la “più grande
storia” della trilogia.
“Sarà il miglior film dei
tre“, ha detto Goth. “Siamo tutti così uniti
adesso. Questo sarà il nostro terzo film su cui lavoreremo
insieme e tutti torneranno insieme, quindi sta riunendo di nuovo la
band. Abbiamo solo una scorciatoia l’uno con
l’altro. Sappiamo come lavorano tutti e siamo tutti così
entusiasti. È la storia più grande delle tre con la posta in
gioco più alta e Maxine ne ha passate così tante a questo
punto. Quindi, quando la troviamo in questo nuovo mondo, è
solo una forza da non sottovalutare e attraversa alcune avventure
piuttosto selvagge.”
MaXXXine sarà
scritto e diretto da Ti West. È prodotto da A24, Jacob Jaffke
e West, e prodotto da Goth. Altri produttori includono Kevin
Turen e Harrison Kreiss. Oltre al ritorno alla regia di West,
Mia Goth riprenderà il ruolo di Maxine, l’unica
sopravvissuta alla furia dell’anziana Pearl nel primo film.
L’attrice Mia Goth
è una delle più interessanti interpreti della sua generazione oggi
in attività. Scelta per recitare in film di particolare prestigio,
la Goth ha poi piano piano compiuto scelte sempre più coraggiose,
partecipando a progetti sperimentali che le hanno permesso di
mettere in mostra tutto il suo talento. Con un volto difficilmente
dimenticabile e un’evidente voglia di mettersi in gioco, la Goth è
senza dubbio una delle personalità da tenere d’occhio da qui in
avanti.
Ecco 10 cose che non sai di Mia Goth.
Mia Goth: i suoi film e le serie TV
1. Ha recitato in celebri
film. L’attrice esordisce al cinema nel 2013 con il film
Nymphomaniac – Vol.
II, per poi recitare in The Survivalist (2015),
Everest
(2015), La cura del benessere
(2016), Marrowbone (2017) e Suspiria (2018), con
Dakota Johnson.
Dopo quest’ultimo film, che le conferisce maggiore popolarità, la
Goth ha recitato in High Life (2018), Emma.
(2020), con Anya
Taylor-Joy, e Mayday (2021). Nel 2022 è tra
le protagoniste di X – A Sexy Horror
Story, dove interpreta due ruoli. Riprende poi uno di
questi nel sequel/prequel Pearl, uscito nello
stesso anno.
2. Ha scritto una
sceneggiatura. Insieme al regista Ti
West, che l’ha diretta in X – A Sexy Horror
Story, l’attrice ha poi scritto la sceneggiatura del film
Pearl, che la vede protagonista nei panni della Pearl del
titolo, una giovane con l’ambizione di diventare una stella del
cinema, il cui sogno si trasformerà però ben presto in un incubo.
Per la Goth si è trattata della prima esperienza come
sceneggiatrice, a conferma del fatto che tiene molto a questo
progetto e alla storia del suo personaggio.
3. È una moderna scream
queen.Scream queen, ovvero reginadell’urlo, è il termine con cui si identifica un’attrice
che lavora prevalentemente in film horror e la cui popolarità
deriva proprio dalle sue interpretazioni in tali opere. Celebri
scream queen sono Jamie Lee
Curtis, NeveCampbell e Sarah Michelle Gellar.
Con ben 5 film di questo genere all’attivo (Marrowbone, La cura
del benessere, Suspiria, X – A Sexy Horror Story, Pearl) e
altri 2 in arrivo (Infinity Pool e MaXXXine), la
Goth è ora considerata una vera e propria scream queen dei
nostri giorni.
Mia Goth in Suspiria
4. È una delle protagoniste
del film. In Suspiria, il film horror diretto da
Luca Guadagnino, l’attrice ricopre il ruolo di
Sara Simms, una delle ballerine della Markos Dance Company, che
stringe una forte amicizia con Susie Bannion, la nuova arrivata
nonché vera e propria protagonista del film. Nel corso di esso, ad
ogni modo, anche il personaggio della Goth si rivela
particolarmente importante. Interpretare Sara ha dunque permesso
all’attrice di farsi notare e guadagnare una maggiore popolarità. È
infatti stato questo film a dare una significativa svolta alla sua
carriera.
Mia Goth in X – A Sexy
Horror Story e Pearl
5. In X – A Sexy Horror
Story ha interpretato due personaggi. Nel film
slasher distribuito nel 2022, l’attrice interpreta sia la
protagonista che l’antagonista. La prima è Maxine, una giovane
aspirante attrice pornografica, mentre la seconda è invece l’anzia
e misteriosa Pearl. Mentre per interpretare Maxine la Goth appare
al naturale, per Pearl si è invece dovuta sottoporre a circa 10 ore
di trucco, necessarie per permetterle di poter assumere le
realistiche sembianze di una donna anziana. Nonostante si sia
trattata di un’esperienza fisicamente molto impegnativa, per
l’attrice si è trattato di uno dei set più stimolanti della sua
carriera.
6. Ha studiato molto per
costruire la storia di Pearl. Nel secondo capitolo della
trilogia, Pearl, l’attrice riprende i panni dell’anziana
donna vista in X – A Sexy Horror Story per raccontarne
però la giovinezza durante gli anni della Seconda guerra mondiale.
Collaborando alla sceneggiatura del film, la Goth si è preoccupata
di fare molte ricerche su quel periodo, costruendo così una
backstory che fosse in linea con quel periodo storico. Allo stesso
modo, si è preparata al ruolo riguardando i film Che fine ha
fatto Baby Jane? e Il mago di Oz.
Mia Goth e Shia LaBeouf
7. Ha una figlia con il noto
attore. L’attrice ha incontrato l’attore Shia LaBeouf
durante le riprese di Nymphomaniac – Vol. II. A distanza
di qualche anno, nell’ottobre del 2016, i due hanno dichiarato di
essersi sposati a Las Vegas. Due giorni dopo, in realtà, un
funzionario locale ha affermato che la coppia non era legalmente
sposata, ma che era invece stata celebrata una cerimonia di
impegno. Nel settembre 2018 è stato invece annunciato che la coppia
si era separata e aveva chiesto il divorzio. A sorpresa, però, nel
febbraio del 2022 hanno dichiarato di essere tornati insieme e di
aspettare una figlia, nata poi nel marzo del 2022 con il nome
Isabel.
Mia Goth non è su Instagram
8. Non è presente sul
celebre social. A differenza di molti suoi colleghi,
l’attrice ha scelto di non possedere un proprio profilo sul social
network Instagram. La Goth ha infatti dichiarato di non apprezzare
particolarmente questo tipo di piattaforme e di non esserne
interessata, preferendo mantenere per sé aspetti della sua vita che
altrimenti finirebbero alla mercé di tutti. I suoi fan possono però
seguire alcune profili a lei dedicati, con foto e notizie sulle sue
attività da attrice.
Mia Goth, le sue sopracciglia
9. È nota anche per le sue
sopracciglia. La Goth, oltre che per il suo talento, è
resa nota anche dal suo viso, reso particolare dal fatto che le sue
sopracciglia risultano quasi invisibili. Sin dall’inizio della sua
carriera l’attrice è infatti solita sfoggiare delle sopracciglia
molto sottili e con un colorito molto pallido, che rendono
difficile distinguerle sul volto. Una caratteristicha che sembra
risaltare ancor di più gli occhi e modificare la fisionomia del
volto. La Goth ha raccontato di aver sempre avuto le sopracciglia
così come si possono vedere oggi e che inizialmente aveva
difficoltà a farsele piacere. Con il tempo, però, sembra aver
lanciato una vera e propria moda seguita da molti.
Mia Goth: età e altezza dell’attrice
10. Mia Goth è nata il 30
novembre del 1993 a Southwark, quartiere del borgo londinese
omonimo, nella zona centrale di Londra. L’attrice è alta
complessivamente 1,77 metri.
Mia Goth, che arriverà il 21 agosto al cinema
con MaXXXine
di Ti West e che è ancora legata al progetto
Marvel StudiosBlade,
sembra prendere molto sul serio il suo impegno con la Casa delle
Idee e anticipa che quello che aspetta gli spettatori è davvero
speciale.
Di recente, il film dedicato a Blade
ha perso un nuovo regista e l’uscita è stata rimandata più volte.
Yann Demange ha lasciato il film, così come
Bassam Tariq, che in precedenza avrebbe dovuto
dirigere la produzione le cui riprese dovevano cominciare
all’inizio dell’autunno 2022.
Parlando con Deadline alla première
mondiale del suo ultimo film A24 MaXXXine,
Mia Goth ha detto che per quanto riguarda
i ritardi di Blade, quelli dietro il film “si preoccupano
davvero, lo fanno con attenzione. Vogliono fare un grande film.
Questa è la sensazione che ho da loro e mi fa sentire
bene”.
Secondo quanto riferito, Goth farà
il suo debutto nel MCU in Blade nei
panni di Lilith, un personaggio dei fumetti, un cattivo
soprannaturale chiave. Lilith cerca di prendere il sangue dalla
figlia di Blade.
Blade, tutto
quello che sappiamo sul film
Del nuovo Bladee
si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del
personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole
che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il
personaggio era già stato raccontato al cinema con i film
Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad
interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes.
La scelta di Mahershala Ali per assumere ora tale ruolo
sembra aver messo d’accordo
tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello
estetico che di carisma.
Il personaggio di Ali, come noto, ha
già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua è infatti
la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di coda del
film Eternals, quella in cui
compare anche l’attore Kit Harington e
la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in
Blade. Come noto, il film sta però affrontando
numerosi problemi produttivi, con Ali che sembra essere stato
scontento delle prime versioni della sceneggiatura.
Sarebbe dunque stata attuata una
forte fase di riscrittura, che ha però naturalmente portato il
progetto a subire ritardi sia sull’inizio delle riprese che
sull’uscita in sala, attualmente fissata al 7 novembre
2025. Recentemente, inoltre, Yann Demange ha abbandonato la regia del film,
presumibilmente
per via di alcuni contrasti con Ali. Bladeè
dunque ora alla ricerca di un nuovo regista.
È stato un anno intenso per
Mia Goth, che dopo il successo di X – A
Sexy Horror Story e la presentazione al Festival di
Venezia di Pearl, è
ora impegnata sul set di Maxxxine,
che chiude la trilogia di Ti West. Ma intanto la
sua carriera sembra affacciarsi su un palcoscenico più grande, dal
momento che anche lei è entrata a far parte del Marvel Cinematic Universe, per la
precisione nel cast di Blade,
al fianco di Mahershala Ali, che interpreterà il
protagonista.
Il film dei Marvel Studios sarà
diretto da Yann Demange (Lovecraft Country,
White Boy Rick) da una sceneggiatura del candidato all’Emmy
Michael Starrbury, e si dice sia “più oscuro
della maggior parte dei film del MCU.” Goth si unisce a un
cast costellato di star che include anche Aaron
Pierre e Delroy Lindo, ma i dettagli sul
suo ruolo sono tenuti nascosti.
Il progetto di Blade è
stato annunciato per la prima volta al Comic-Con del 2019, dove il
capo dei Marvel Studio Kevin Feige ha sorpreso la
Hall H annunciando che Ali avrebbe assunto il ruolo del famigerato
daywalker dopo che Wesley Snipes aveva
interpretato il personaggio dei fumetti Marvel in tre film tra il
1998 e il 2006.
Del nuovo Blade e
si sa ancora molto poco se non che esplorerà la natura del
personaggio, un vampiro in grado di camminare alla luce del sole
che usa i suoi poteri per dare la caccia ai suoi simili malvagi. Il
personaggio era già stato raccontato al cinema con i film
Blade, Blade II e Blade: Trinity, dove ad
interpretare il personaggio vi era l’attore Wesley Snipes.
La scelta di Ali per assumere ora tale ruolo sembra aver messo d’accordo
tutti, con l’attore indicato perfettamente idoneo sia a livello
estetico che di carisma.
Il Bladedi
Ali, come noto, ha già avuto un suo piccolo ingresso nell’MCU. Sua
è infatti la voce che si può ascoltare nella scena post titoli di
coda del film Eternals, quella in cui
compare anche l’attore Kit Harington e
la celebre Lama d’Ebano, che a sua volta sembra comparirà in
Blade. Con il periodo di riprese annunciato, è solo
questione di tempo prima che inizio ad arrivare ulteriori notizie
sul film, sia per quanto riguarda il cast sia per quanto riguarda
il look del protagonista e dell’opera in sé. Blade dovrebbe
uscire in sala il 6 settembre 2024 come film finale della Fase
Cinque del MCU.
Mia Goth arriva al 13° LACMA
Art + Film Gala 2024 presentato da Gucci. Foto di Image Press
Agency via Depositphotos.com
A pochi mesi dall’inizio della
produzione di Star
Wars: Starfighter, il film Star Warsdi Shawn Levy ha trovato il suo
cattivo. Il film standalone di Star
Wars sarà incentrato sul personaggio interpretato da
Ryan Gosling e, sebbene i dettagli sul film
siano ancora pochi, ora abbiamo un altro grande nome da aggiungere
al cast stellare.
Come riportato da THR,
l’attrice Mia Goth, nota principalmente per i suoi ruoli
in film horror come Pearl (2022) e X (2022), è stata
scelta per interpretare la cattiva in Star Wars:
Starfighter. Come per il resto dei dettagli del film, si sa
poco del suo personaggio, anche se si può supporre che possa essere
una delle “malvagie inseguitrici” di cui THR ha
parlato in dettaglio riguardo alla trama che segue il personaggio
di Gosling “[che protegge] il suo giovane nipote”.
È interessante notare che questo
casting arriva subito dopo le notizie secondo cui il premio Oscar
Mikey Madison avrebbe rifiutato il ruolo della cattiva a causa di
una disputa sul compenso. Indipendentemente da ciò, Star
Wars: Starfighter è riuscito a cambiare rotta e a
trovare la sua cattiva in Goth, che senza dubbio sarà perfetta per
questo ruolo misterioso ma molto atteso.
Cosa significa il casting di Mia Goth per Star Wars:
Starfighter
Non sappiamo ancora molto sul ruolo
di Goth in Star Wars: Starfighter, ma il suo casting è già
di per sé una mossa importante per il franchise. Questo segna la
prima volta che Star Wars ha una protagonista
femminile in un film, sulla scia del successo ottenuto da
Gwendoline Christie nel ruolo dell’antagonista Capitano Phasma
nella trilogia sequel di Star Wars. Già di per sé, questa è
una decisione molto promettente per Star Wars, soprattutto
considerando le recenti interpretazioni di spicco della Goth in
vari ruoli.
Pearl è probabilmente il
personaggio che viene in mente alla maggior parte delle persone,
data la sua performance davvero notevole e feroce nel film. Goth ha
dimostrato di essere una forza da non sottovalutare, soprattutto
quando si tratta di interpretare personaggi davvero minacciosi.
Questo, come già detto, la rende il secondo grande nome ad
unirsi al cast di Starfighter, insieme al
protagonista Gosling, il che è un altro modo in cui la sua
partecipazione sta facendo la storia di Star Wars.
La star di MaXXXineMia
Goth è stata accusata di aver preso a calci in testa
un attore sul set del sequel horror, secondo una nuova causa.
James Hunter ha
citato in giudizio Mia Goth dopo aver dichiarato di aver subito
una commozione cerebrale a causa del calcio mentre interpretava un
“Parroco morto” nel terzo film della trilogia horror di Ti
West con protagonista la Goth.
Mia Goth al centro di una
causa
La causa accusa Mia Goth di percosse e include una
richiesta di licenziamento illegittimo nei confronti di
A24, Goth e West.
Nella causa Hunter
sostiene che la prima notte di riprese è rimasto a terra per
diverse ore coperto di sangue finto, “sopportando formiche e
zanzare“.
Per la scena, Mia Goth avrebbe dovuto corrergli accanto
e talvolta scavalcarlo, guardare in basso e continuare a correre.
Ma durante una ripresa, Hunter ha avuto la sensazione che la Goth
lo avesse quasi calpestato e ha espresso la sua preoccupazione al
secondo assistente alla regia, che avrebbe poi trasmesso il
messaggio alla stessa Goth.
Durante il ciak successivo, Hunter
sostiene che Mia Goth lo ha deliberatamente colpito
alla testa con uno stivale e ha continuato a deriderlo in bagno
dopo aver girato la scena, spingendolo a fare qualcosa.
Hunter ha poi
dichiarato di essersi sentito stordito mentre tornava a casa dopo
le riprese e di aver dovuto accostare due volte. Il giorno dopo,
secondo la causa, l’agenzia di casting lo ha informato che la
produzione non lo voleva per i due giorni restanti.