La Weinstein
Companyha acquistato i diritti del film
con Michael Keaton, The
Founder, biopic che esplorerà le origini della catena
alimentare McDonald’s e come Ray Kroc (Keaton) la
trasformò nel più grande impero di fast food.
Il film, sviluppato
come una via di mezzo tra The Social
Network e Il
Petroliere, verrà diretto
daJohn Lee Hancock, regista
di The Blind Side e Saving
Mr. Banks.
La Weinstein Co. si dice
voglia iniziare le riprese più tardi quest’anno.
Basato su una sceneggiatura di
Robert Siegel (The
Wrestler), la storia si concentrerà su come Kroc – un
venditore di frullatori che creò uno dei più potenti marchi del
mondo. Kroc cominciò a lavorare con i fratelli
Richard e Maurice “Mac”
McDonald nel 1954 all’età di 51 anni, e in seguito comprò
la catena nel 1961 per $2.7 milioni.
Fresco d’ingresso nel
cast del remake di RoboCop, Michael Keaton non ha perso tempo e ha
firmato un altro contratto: il nuovo autografo lo catapulta alla
regia
Quando alla fine degli anni ’80 si
diffuse la notizia che Michael Keaton era stato scritturato per il
ruolo di
Bruce Wayne in Batman, la cosa non venne accolta in modo
particolarmente positivo. Keaton era noto soprattutto per le sue
commedie ed era reduce dal successo di Beetlejuice
– Spiritello porcello e, agli occhi dei lettori di
fumetti, non era adatto al ruolo del cupo Batman. Parlando ora con
GQ, l’attore è tornato a
riflettere sulla decisione di Tim Burton di volerlo per quel ruolo,
definendo il regista “coraggioso”.
“Quando mi hanno detto: “Stiamo
pensando di fare Batman”, ho detto: “Aspetta, vuoi fare un film su
Batman?”“. Ricorda Keaton. “Ilfatto che Tim
abbia detto: ‘Quell’uomo. Voglio quell’uomo’. Perché alla gente
interessasse così tanto, in un modo o nell’altro, è ancora
sconcertante. Ma è stata comunque una mossa coraggiosa da parte
sua“. “E avevamo anche un bel rapporto di lavoro, sai, da
Beetlejuice, quindi credo che sentisse che io e lui saremmo andati
d’accordo. Sa, lavoriamo bene insieme“, ha affermato Michael Keaton.
Keaton era chiaramente consapevole
del contraccolpo, ma non si è fatto scoraggiare e, tra Batman e Batman – Il ritorno
del 1991, la sua rimane oggi una delle versioni live-action più
popolari di questo iconico personaggio della DC Comics. Keaton ha
poi ripreso il ruolo di Batman in The
Flash lo scorso anno e si dice che avrebbe dovuto prendere
parte anche ad altri titoli del DCEU, ma con la chiusura definitiva
di questo, ogni piano a riguardo è stato accantonato. Resta però il
ricordo di quelle sue interpretazioni nei film di Burton, con le
quali Keaton ha messo a tacere ogni dubbio nei suoi confronti.
Simbolo storico di Batman, che ha
interpretato per Tim Burton, Michael
Keaton si prepara a essere l’Avvoltoio in
Spider-Man Homecoming.
L’attore ha confrontato le due
esperienze e i due progetti, prima con una battuta, sottolineando
l’ovvia differenza che passa tra un pipistrello e un ragno, poi
argomentando il tutto: “È molto diverso. Profondamente diversi
in termini di come li hanno realizzati. Se solo pensate a quello
che ha fatto Tim Burton, non ci sono parole, non esiste nessuno
come lui. Unico e un artista, amo lavorare con lui… Alla Marvel sono persone eccezionali.
C’è questa interconnessione tra i personaggi… Vid irò, ci sono un
sacco di personaggi. Non avete idea di quanti ce ne siano nel mondo
marvel che non abbiano ancora
sentito nominare.”
Diretto da Jon
Watts, nel cast del film
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya sarà invece Michelle.
Al cast si
aggiungono Michael
Keaton, Michael Barbieri, Donald
Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham
Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella
Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael
Mando, Bokeem
Woodbine, Tyne
Daly e Kenneth
Choi.
La trama ufficiale di Spider-Man
Homecoming
Il giovane Peter Parker/Spider-Man
(Tom Holland) che ha fatto il suo sensazionale
debutto in Spider-Man Homecoming cerca il suo
posto nel mondo come il supereroe SpiderMan.
Entusiasta per la sua esperienza con i vendicatore Peter torna a
casa, dove vive con la sia Zia May (Marisa Tomei),
sotto l’occhio vigile del suom mentore Tony
Stark (Robert Downey, Jr.). Mentre Peter
cerca di riprendere la sua normale routine quotidiana una nuova
minaccia sorge e un nuovo cattivo, Vulture
(Michael Keaton) mette in pericolo la città di New
York e metterà a dura prova Spider-Man.
Spider-Man
Homecoming è prodotto da Kevin
Feige e il team creativo dei Marvel Studios,
supervisionato e co-prodotto da Amy Pascal della
Sony Pictures che ne detiene i diritti e che ne
supervisione lo sviluppo da oltre dieci anni.
Il film si basa su una sceneggiatura
scritta da Jonathan Goldstein, John Francis Daley, Jon
Watts, Christopher Ford e Chris McKenna, Erik Sommers.
Spider-Man è un personaggio creato da Stan Lee e
Steve Ditko.
Michael Keaton
parla del suo momento istant iconic
agli Oscar 2024, in cui Danny DeVito e
Arnold Schwarzenegger lo hanno riconosciuto tra il
pubblico come Batman. Quest’anno Keaton è tornato a vestire i
panni di Batman in The
Flash, e mentre DeVito e Schwarzenegger hanno
presenziato agli Oscar 2024 in una divertente reunion di I Gemelli,
hanno anche ricordato che entrambi sono stati dei villain del
franchise dell’Uomo Pipistrello.
Solo pochi giorni dopo la cerimonia
degli Academy Awards, Michael Keaton
è apparso al Jimmy Kimmel Live (tramite DC Film News) dove gli è stato
chiesto del momento tra lui, Schwarzenegger e DeVito, mentre si
divertivano Batman contro il Pinguino (in Batman Il
Ritorno) e Mr. Freeze (in Batman & Robin)
a “confronto”.
“La cosa bella, se non vi
dispiace dirlo io stesso, è stata che ho portato con me un ascot,
[come un] cambio di guardaroba, perché ho pensato: “Se devo farlo,
lo farò alla Bruce Wayne” un po’. Immaginavo che la gente mi
vedesse sul palco, bel tocco, no?”
Michael Keaton admits to “Bruce Wayne it up”
for The
Batman bit at the Oscars.
Yet another reason why he’ll always be BATMAN forever.
Fresco di vittoria ai SAG Awards 2022 per la migliore
interpretazione maschile in una mini serie o un film per la tv per
Dopesick, Michael Keaton non si ferma un attimo e
anticipa il ritorno di Adrian Toomes, il
personaggio nasconde l’identità segreta di Avvoltoio e che abbiamo
visto in azione in Spider-Man: Homecoming.
Sappiamo che il personaggio tornerà
in Morbius,
con Jared Leto, con una presenza non ben precisata
in termini di importanza nella trama. Sappiamo però che la sua
presenza nel film collega una volta di più lo Spider-Verse della
SONY al MCU. Adesso, Keaton ha rivelato su
Instagram che ha recentemente registrato dei dialoghi per il
personaggio in questione.
Il post contiene una fotografia del
Sony Scoring Stage a Los Angeles e un breve testo
che spiega: piccolo giorno di lavoro come Toomes.
Sembra che non ci siano molti dubbi su ciò che è appena accaduto,
vero?
Uno dei personaggi più enigmatici e
tormentati della Marvel, l’antieroe
Michael Morbius, arriva sul grande schermo interpretato
dall’attore Premio Oscar® Jared Leto. Infetto da una rara e
pericolosa malattia del sangue, determinato a salvare chiunque sia
destinato a subire la sua stessa sorte, il
Dr. Morbius tenta una scommessa disperata. Quello che
inizialmente sembra essere un successo si rivela presto un rimedio
potenzialmente più pericoloso della malattia stessa.
Jared Leto è il protagonista dello
spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione
alla Sony, Morbius.
Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico
che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un
siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le
qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.
Matt Smith, Tyrese
Gibson, Adria Arjona e Jared
Harris completano il cast del film, che uscirà nelle
sale italiane il 31 marzo 2022. La Arjona interpreterà Martine
Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei
fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di
sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una
strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della
tradizione.
Ospite lo scorso weekend dello show
Saturday Night Live, Michael Keaton, a distanza di
oltre 30 anni dall’ultima volta, ha pronunciato il consueto
monologo d’apertura. O meglio, ha tentato di pronunciarlo dato che
è stato quasi subito disturbato da alcuni fan (i comici
Taran Killam e BobbyMoynihan) intenzionati a chiedergli di impersonare
ancora una volta, per il grande schermo, Batman e Beetlejuice.
I due ammiratori sfegatati
dell’attore si esibiscono in una performance musicale nella quale
gli confessano la totale stima che nutrono nei suoi confronti e
facendo furbescamente leva su ricordi strappalacrime e tendenziose
confessioni (“Questa settimana c’è stato il mio compleanno.”,
“Morirò tra sei settimane”.), tentano di strappargli un consenso.
A movimentare il tutto c’è
l’improvvisa comparsa di un complice (il comico Jay
Pharoah), una volta vestito da Joker, una vestito da Joe
Belafonte, che la coppia ha arruolato per l’occasione.
Di fronte alle titubanze di
Keaton i due non si fanno intimidire e gli
propongono delle scene girate da loro stessi, in cui l’attore
compare, a sua insaputa, nei panni di Batman e Beetlejuice, per
mezzo di un ridicolo fotomontaggio. La gag si conclude con
l’entrata di altri fan che inneggiano alla sua partecipazione e con
Keaton che, convinto, asserisce “I’m Batman”. Per
i (veri) fan, un grande momento.
L’attore Michael
Keaton è stato trai protagonisti
dell’ultimoJimy Kimmel
Live durante il quale l’attore si è divertito a
prendere in giro il conduttore mentre era ospite per promuovere
Spider-Man Homecoming.
Diretto da Jon
Watts, nel cast del film
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya sarà invece Michelle.
Al cast si
aggiungono Michael
Keaton, Michael Barbieri, Donald
Glover, Logan Marshall-Green, Martin Starr, Abraham
Attah, Selenis Leyva, Hannibal Buress, Isabella
Amara, Jorge Lendeborg Jr., J.J. Totah, Michael
Mando, Bokeem
Woodbine, Tyne
Daly e Kenneth
Choi.
La trama ufficiale di Spider-Man
Homecoming
Il giovane
Peter Parker/Spider-Man (Tom Holland) che ha fatto
il suo sensazionale debutto in Spider-Man
Homecoming cerca il suo posto nel mondo come il
supereroe SpiderMan. Entusiasta per la sua
esperienza con i vendicatore Peter torna a casa, dove vive con la
sia Zia May (Marisa Tomei), sotto l’occhio vigile
del suom mentore Tony Stark (Robert Downey,
Jr.). Mentre Peter cerca di riprendere la sua normale
routine quotidiana una nuova minaccia sorge e un nuovo cattivo,
Vulture (Michael Keaton) mette in
pericolo la città di New York e metterà a dura prova
Spider-Man.
Spider-Man
Homecoming è prodotto da Kevin
Feige e il team creativo dei Marvel Studios,
supervisionato e co-prodotto da Amy Pascal della
Sony Pictures che ne detiene i diritti e che ne
supervisione lo sviluppo da oltre dieci anni.
Il film si basa su una
sceneggiatura scritta da Jonathan Goldstein, John Francis
Daley, Jon Watts, Christopher Ford e Chris McKenna, Erik Sommers.
Spider-Man è un personaggio creato da Stan Lee e
Steve Ditko.
Oggi a Roma è stato il grande
giorno di Michael Keaton, l’attore ha presentato
alla stampa italiana Il Caso
Spotlight, insieme a Walter Robinson, il
vero reporter che l’attore interpreta nel film. Ecco tutte le
foto:
Michael Keaton è
indissolubilmente legato al personaggio di Batman, tuttavia anche
il suo approccio ad Avvoltoio, in Spider-Man: Homecoming del
2017 ha impressionato i fan. Dopotutto l’attore ha grande talento
e, non importa il film, dà sempre il meglio al servizio del ruolo
che gli viene affidato.
Tuttavia sembra che, nonostante ora
faccia parte del franchise Marvel in cui potrebbe ritornare,
non gli sia mai passata la “fissa” di essere lui il vero Batman del
cinema. A testimoniarlo è Tom Holland, interprete
di Spider-Man, che all’Ace Comic Con ha raccontato
un divertente episodio dietro le quinte di Homecoming.
“C’è questa scena, che però è
stata tagliata, non è nel film, in cui io porto Avvoltoio fuori da
un edificio in fiamme. E lo lascio steso nella sabbia e lui mi dice
‘Perché mi hai salvato?’ e io gli rispondo ‘Perché sono Spider-Man’
e lui risponde ‘Ma io sono Batman’ Non lo dimenticherò
mai.”
Sarebbe stato forse fuori luogo
lasciare la battuta nel film, ma sicuramente sarebbe stato un
momento epico.
Il sequel di Spider-Man: Far From
Homesarà diretto ancora una volta
da Jon Watts ed uscirà nelle sale
il 5 luglio 2019.
Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di Michelle.
Secondo i recenti report, il film
sarà girato in diverse città europee oltre che a New
York. Le fortunate capitale del Vecchio Continente
sono Londra,
Venezia e Praga.
Dopo la notizia che Jake Gyllenhaal è in
trattative per interpretare Mysterio nel sequel
di Spider-Man: Far From Home, arriva una
nuova conferma sul film che vedrà di nuovo Tom
Holland nei panni dell’Uomo Ragno.
Secondo Variety, Michael
Keaton tornerà a essere Avvoltoio nel film con vedrà
tornare nel cast
anche Zendaya e Marisa
Tomei, stando alle prime dichiarazioni ufficiali. Non
sappiamo però da che parte starà il “nuovo” Avvoltoio. Dato il
finale di Homecoming, sarebbe plausibile che questa volta il
personaggio possa essere dalla parte di Peter, ma non è detto che
invece si schieri con Mysterio, una volta accertato il
coinvolgimento del personaggio nel film.
Il costumista di
Star Trek Into Darkness, Michael
Kaplan , ha appena dichiarato di essere stato scritturato
per lavorare a Star Wars: Episodio VII.
Kaplan, famoso soprattutto per l’ottimo lavoro fatto con i costumi
del leggendario Blade Runner, ha infatti dichiarato di aver firmato
appena la settimana scorsa il contratto che lo lega di nuovo al
regista J.J. Abrams, con il quale ha appena
finito di lavorare alla saga ambientata sull’Enterprise.
Intervistato da Buzzfeed n merito
ai sui prossimi lavori, Michael Kaplan ha
dichiarato:
Ho appena saputo che lavorerò
al nuovo film di Star
Wars, di nuovo con J.J.. Tutto è stato appena formalizzato e
non ho nemmeno avuto la possibilità di parlarne ancora con qualcuno
che già mi avevano dato il benvenuto “a bordo”. E’ un po’ troppo
presto per sapere cosa c’è a disposizione per questo film, ma sono
molto eccitato, ovviamente, di lavorare ad un’altra importate saga
sci-fi”.
Trai lavori più famosi di Kaplan ricordiamo Io sono
Leggenda, Star Trek, Star Trek Into Darkness, Flashdance, Seven,
The Game, Panic Room, Armageddon, Pearl Harbor e
Miami Vice.Vi ricordiamo
che il primo film della nuova trilogia uscirà al cinema nel 2015,
per la regia di J.J. Abrams, basato su una
sceneggiatura di Michael Arndt. Per tutte le
notizie sulla nuova trilogia
targata Disney vi segnaliamo il
nostro speciale:Star Wars. La scheda del
film: Star Wars: Episodio
VII.
Michael K Williams si è fatto
conoscere in serial come The Wire e Boardwalk Empire, collezionando
nel frattempo un ampio numero di ruoli (per lo più ‘di contorno)
sul grande schermo: tra i film cui ha partecipato si possono
ricordare almeno The Road e Brooklyn Finest. Il suo nome è stato
recentemente affiancato a Django Unchained, remake tarantiniano del
successo mondiale di Corbucci; nel frattempo, Williams sarà
protagonista del biopic dedicato ad Ol’ Dirty Bastard, leggendario
rapper fondatore dei Wu-Tang Clan, trai gruppi fondamentali del
genere.
Il film, intitolato Dirty White
Boy, seguirà le vicende dell’artista nell’ultima parte della sua
vita quando, dopo aver passato tre anni in carcere, vedrà la sua
carriera rilanciata grazie a Jarred Weisfield, un assistente di
produzione dell’etichetta VH1 poco più che ventenne, che riuscirà a
riportare in auge il rapper, nonostante i suoi problemi mentali e
l’abuso di droga, che lo porteranno alla morte nel 2004, all’età di
35 anni. La sceneggiatura è stata scritta da Brent Hoff, che ha
lavorato alla VH1, conoscendo entrambi i protagonisti della storia;
la regia è stata affidata a Joaquin Baca-Asay, già direttore della
fotografia in We own the night (I padroni della notte).
Dan Harman,
produttore esecutivo di Anomalisa, il
film in animazione stop-motion diretto da Charlie
Kaufman e Duke Johnson e nominato
all’oscar di categoria, ha deciso di dedicarsi a un film molto
particolare, che vedrà come protagonista la figura di
Michael Jackson vista dagli occhi della sua
scimmia Bubbles.
La sceneggiatura,
scritta da Isaac Adamson, si focalizza
sull’amicizia tra la scimmia e il Re del Pop, dopo che Jackson
adottò il primate in Texas dandogli una nuova casa nel suo parco,
Neverland, nel 1983.
Visse con la star fino a che non
diventò troppo aggressivo e venne trasferito in una struttura per
primati in Florida, dove ancora vive oggi.
Il film potrebbe essere senza dubbio
un progetto interessante, ma rischia anche di alimentare le voci
intorno a tutte le stranezze che hanno caratterizzato la vita di
Jackson. Non c’è ancora una regista legato al progetto, che al
momento è in cerca di un distributore.
Il regista Antoine
Fuqua ha spiegato come il film
Michael racconterà la vita del celebre
quanto controverso Michael Jackson. Fuqua, noto
per le sue frequenti collaborazioni con Denzel
Washington, aveva rivelato che avrebbe lavorato a un
film biografico su Michael Jackson all’inizio del 2023,
collaborando con il produttore premio Oscar Graham
King, che in precedenza aveva affrontato il genere
biografico musicale con Bohemian Rhapsody del
2018. Jaafar Jackson, il
nipote del musicista nella vita reale, interpreterà il
protagonista, con le riprese inizialmente programmate per
iniziare nel corso dell’anno.
Ora, Antoine Fuqua, parlando a
Good Morning America per celebrare
l’imminente uscita di The Equalizer 3, ha
offerto un aggiornamento su tale biopic, spiegando in particolare
su come lui e il suo team racconteranno la controversa vita del
musicista. “Era un grande artista. Era umano. Mostreremo di lui
gli aspetti buoni, quelli cattivi e quelli brutti. Racconteremo
Michael basandoci sui fatti di cui siamo in possesso, così come li
conosciamo, e spetterà al pubblico prendere una decisione su cosa
provano per lui”.
Il biopic su Jackson è entrato
definitivamente in fase di sviluppo grazie anche ai successi di
Bohemian Rhapsody e Rocketman, che con anche il
recente Elvis hanno dimostrato il
grande interesse del pubblico nei confronti di film biografici
dedicati a celebri personalità della musica. Nel corso della sua
carriera Jackson ha in più occasioni avuto a che fare con il
cinema, sia tramite la realizzazione di veri e propri cortometraggi
per alcuni suoi celebri brani (primo tra tutti, Thriller)
sia per aver effettivamente recitato in alcuni film, come
Moonwalker (1999) o Man in Black II (2002), dove
compare con un cameo.
Numerosi sono poi stati i
documentari a lui dedicati, che hanno cercato di raccontare la sua
vita e le tante e grandi contraddizioni che lo hanno sempre
caratterizzato. Proprio per via di ciò, Michael si
preannuncia già da ora come un progetto particolarmente rischioso,
considerando le tante polemiche e controversie ancora oggi presenti
su Jackson, dai suoi eccessi fino alle accuse di pedofilia. A
quattordici anni dalla sua scomparsa, il progetto sembra però
essere ora certo e non resta dunque che scoprire come Fuqua e il
suo team decideranno di affrontare tutto ciò.
Il re del pop rivive in un nuovo
evento cinematografico: solo il 25 e il 26
novembre arriva in oltre 250 sale Michael
Jackson Life Death and Legacy, il film concerto
dedicato alla vita e all’eredità artistica di Michael
Jackson.
Michael J. Fox è
uno di quegli attori impossibile da non amare per diversi motivi.
Il suo è un gran talento, genuino ed unico, di una bravura tale da
conquistare il pubblico di tutte le fasce d’età e di tutto il
mondo. Ma ciò che forse lo caratterizza di più la sua forza di
volontà, la sua intraprendenza e la sua tenacia che non lo
abbandonano mai e che lo aiutano a combattere una malattia di non
poco conto come il Parkinson.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su Michael J. Fox.
Michael J. Fox: i suoi film e le
serie TV
1. Ha recitato in celebri
film. L’attore canadese debutta sul grande schermo nel
1980 con il film Follia di mezzanotte, per poi continuare
con Classe 1984 (1982), Voglia di
vincere (1985) e Ritorno al futuro (1985), dove
recita accanto a Christopher
Lloyde che lo rende una star grazie al ruolo di
Marty McFly. In seguito recita in La luce del
giorno (1987), Il segreto del mio successo
(1987), Vittime di guerra (1989) e in Ritorno al futuro – Parte
II (1989) e Parte III (1990). Ha poi recitato in
Doc Hollywood – Dottore in carriera (1991), Amore con
interessi (1993), Caro zio Joe (1994), Il
presidente – Una storia d’amore (1995), Sospesi nel
tempo (1996) e Mars Attacks! (1996).
2. Ha recitato in note serie
TV. Per Michael J. Fox la carriera nel mondo della
recitazione inizia molto presto. Dal 1978 che comincia a lavorare
assiduamente come attore, comparendo in diverse serie tv come
Leo and Me, The Magic Lie, Lou Grant e nel film tv
Letters from Frank. Il grande successo arriva verso la
metà degli anni ’80 grazie alla serie Casa Keaton
(1982-1989). In seguito lavora nelle serie Giudice di
notte (1984), I racconti della cripta (1991) e
Spin City (1996-2001). A partire dal Duemila ha dedicato
la sua carriera al piccolo schermo partecipando alla serie
Scrubs – Medici ai primi ferri (2004), Boston
Legal (2006), The Good Wife (2010-2016) e dando vita
al The Michael J. Fox Show
(2013-2014). Di recente è invece apparso in Designated
Survivor (2018) e The Good Fight (2020).
3. Michael J. Fox è anche
doppiatore. Durante la sua carriera, Michael J. Fox ha
sperimentato diversi ambiti del cinema e, in questo senso, ha
vestito anche i panni del doppiatore. L’attore canadese, infatti,
ha lavorato al doppiaggio dei film In fuga a quattro zampe
(1993), Quattro zampe a San Francisco (1996), Stuart
Little – Un topolino in gamba (1999), Atlantis – L’impero
perduto (2001), Stuart Little 2 (2002), Stuart
Little 3 – Un topolino nella foresta (2006), The Magic
7 (2009) e ha lavorato ad un episodio di Phineas e
Ferb (2011). Ha poi dato voce al robot protagonista dei
film A.R.C.H.I.E. – Un robot a quattro
zampe (2016)
e A.R.C.H.I.E. 2 (2018).
Michael J. Fox: oggi
4. Ha annunciato il ritiro
dalla recitazione. Nonostante la sua malattia debilitante,
tale per cui anche un gesto più semplice per lui è difficile,
Michael J. Fox non ha mai smesso di recitare e lo ha fatto anche
fino ad anni recenti, partecipando ad esempio alla serie tv
Designated Survivor (2018) e lavorando come doppiatore per
A.R.C.H.I.E. 2 (2018). Nel 2021, tuttavia, Fox ha
annunciato il ritiro dal mondo della recitazione, in quanto
divenuto per lui troppo complesso svolgere tale mestiere e
ricordarsi le battute. Negli ultimi anni, in particolare, Fox aveva
usato la sua malattia per caratterizzare i suoi personaggi, almeno
fino a quando ciò gli è stato possibile.
Michael J. Fox e la malattia del
parkinson
5. Michael J. Fox ha
scoperto di avere il Parkinson a 29 anni. Mentre stava
girando il film Doc Hollywood, nel 1991, Michael J. Fox si
accorse che le sue dita tremavano senza controllo e questo lo fece
ricorrere a delle analisi approfondite che ne determinarono la
malattia di Parkinson. Il fatto di essere affetto da questo
disturbo venne reso pubblico solo nel 1998 e, nel corso di questi
anni, continuò a recitare in diversi film e serie tv. Ma con gli
anni, la malattia ha cominciato ad aggravarsi, tanto da ricorrere
all’uso di pesanti farmaci che gli riducono il tremore e la
rigidità muscolare che la malattia comporta. Nonostante ciò,
l’attore non si è mai dato per vinto e ha sempre cercato di
partecipare a tante manifestazioni cinematografiche, trovando
sempre un modo per tornare a recitare come nella sitcom ispirata
alla sua storia personale.
6. Michael J. Fox ha
rischiato l’alcolismo. Il Parkinson è una malattia
debilitante che generalmente si manifesta attorno ai 60 anni di
vita. Michael J. Fox ha ammesso, quando ha scoperto di avere questa
malattia a neanche 30 anni, di aver annegato i pensieri
nell’alcool, fino a che non ha deciso di affrontarla a muso duro.
Piano piano, dopo aver passato un periodo in cui si alternavano la
paura, lo spavento e l’incubo, l’attore ha iniziato a convivere con
la malattia, cercando di studiare e capirla per poterla accettare.
Da qui, ha anche abbandonato ogni forma di eccesso, perseguendo una
vita molto più salutare.
Michael J. Fox Foundation
7. Michael J. Fox ha dato
vita ad una propria fondazione. Dopo la diagnosi della
malattia, divenuta di dominio pubblico nel 1998, Michael J. Fox ha
deciso di dare vita, nel 2000, alla Michael J. Fox
Foundation, una fondazione che ha come obiettivo
principale quello di poter trovare una cura alla malattia di
Parkinson. Lo scopo principale è quello di poter tradurre le
scoperte scientifiche fatte in cure vere e proprie che possano
contrastare questa malattia che domina la vita di diverse milioni
di persone in tutto il mondo.
8. La fondazione di Michael
J. Fox ha finanziato una ricerca coordinata da studiosi
italiani. Nell’agosto del 2018 è stata divulgata la
notizia secondo cui si è scoperto che la l’assenza di una proteina,
chiamata Sinapsina 3, sia in grado di impedire l’accumulo di
frammenti proteici che uccidono i neuroni che producono dopamina.
La morte di questi, dà vita alle difficoltà motorie e agli spasmi
che si manifestano nei pazienti affetti da Parkinson. Questa
ricerca è stata finanziata dalla Michael J. Fox Foundation e ha
permesso a un team di ricerca internazionale, coordinato dagli
studiosi italiani del Dipartimento di Medicina dell’Università di
Brescia, di poter individuare il meccanismo di questa proteina che,
tramite studi approfonditi ed ulteriori ricerche, potrebbe dare
vita a terapie rivoluzionarie.
Michael J. Fox moglie
9. Michael J. Fox è sposato
da 30 anni con una collega. Durante lo svolgimento della
serie Casa Keaton, Michael J. Fox ha avuto l’occasione
d’incontrare l’attrice Tracy Pollan. I due si sono
subito innamorati e sono convolati a nozze nel 1988, dando alla
luce ben quattro figli: Sam Michael nel 1989, le
gemelle Aquinnah Kathleen e Schuyler
Frances nel 1995 e Esmé Annabelle nel
2001. Ancora oggi insieme, sono una delle coppie più longeve di
Hollywood.
Michael J. Fox: età e altezza dell’attore
10. Michael J. Fox è di
bassa statura. A differenza dei suoi colleghi, Michael J.
Fox è tutto il contrario di un gigante: l’attore canadese, infatti,
è alto 163 centimetri. Nonostante la sua altezza sotto la media,
l’attore ha sempre dimostrato di avere del gran talento e un certo
carisma, oltre che una grande forza di volontà da fare invidia.
Fox, inoltre, ha oggi 60 anni, essendo nato il 9 giugno del 1961 a
Edmonton, in Canada.
Michael J. Fox,
l’amato ed iconico Marty McFly di Ritorno al
futuro, si dice pronto a prendere di nuovo in
considerazione l’idea di recitare. Nonostante si sia allontanato
dalla recitazione nel 2020, Fox – a cui è stato diagnosticato il
morbo di Parkinson all’età di 29 anni nel 1991 – si apre ad un
ritorno sulle scene se “qualcuno mi offrisse una parte e io la
facessi e mi divertissi, sarebbe fantastico“, come da lui
dichiarato in una nuova intervista a Entertainment Tonight.
“Torneri a fare l’attore se si presentasse qualcosa in cui
potrei inserire le mie realtà, le mie sfide, se riuscissi a trovare
una soluzione“.
“I miei obiettivi cambiano
sempre. Il mio obiettivo più grande, credo, era quello di crescere
una famiglia. Abbiamo quattro bambini fantastici, e questa è stata
la cosa più importante“, ha detto Fox, che è sposato con la
sua compagna Tracy Pollan dal 1988. “E poi c’è
il lavoro che abbiamo fatto con la fondazione e il desiderio di
raggiungere questi obiettivi“. Fox ha raccontato la sua
decisione di smettere di recitare in un’intervista del 2023 a
Empire. Ha raccontato di aver preso questa decisione dopo essere
apparso in due episodi dello spinoff di The Good Wife,
The Good Fight nel 2020 e di aver faticato a ricordare le
sue battute.
“Ho pensato a C’era una volta a… Hollywood.
C’è una scena in cui il personaggio di
Leonardo DiCaprio non ricorda più le sue battute. Torna nel suo
camerino e si urla allo specchio. Una follia pazzesca“, ha
raccontato Fox alla rivista. “Ho avuto un momento in cui mi
sono guardato allo specchio e ho pensato: “Non me lo ricordo
più”“. Michael J. Fox
ha raccontato di essersi detto: “Beh, andiamo avanti“, e
che alla fine la decisione “è stata pacifica“. Se però gli
venisse offerto un ruolo con cui raccontare anche queste
difficoltà, l’attore sembrerebbe dunque essere pronto a calcare
nuovamente il grande o piccolo schermo, cosa che certamente
renderebbe felici molti suoi fan.
Si è svolta sabato sera, 19
novembre, la cerimonia dei Governors Awards,
tredicesima edizione, gala durante il quale è diventata
consuetudine consegnare gli Oscar alla carriera:
quest’anno i premi sono stati assegnati a Michael J. Fox, Diane
Warren, Euzhan
Palcy e Peter Weir.
In particolare, la premiazione di
Michael J. Foxha commosso e
divertito la sala, a partire dalla battuta iniziale in cui ha
chiesto al pubblico di smettere di applaudire perché lo facevano
“tremare”.
Chiunque abbia visto e amato
Ritorno al Futuro, ricorda la magnifica
ed esaltante scena della festa da ballo Incanto sotto al mare, in
cui il giovane Marty McFly, irrompendo sul palcoscenico, suona
anacronisticamente Johnny B.
Goode di Chuck Berry di
fronte a un pubblico di ragazzi degli anni ’50 sbigottiti.
Il parkinson di Michael J.
Fox diventa un “fun fact”
Ebbene, Michael J.
Fox è tornato sul palcoscenico per imbracciare di nuovo
una chitarra, dal vivo questa volta, insieme ai
Coldplay. L’attore ha infatti organizzato una
splendida sorpresa ai fan della band durante il concerto di
domenica 17 luglio al Met Life Stadium nel New Jersey. Ecco i
video:
Insieme a Chris
Martin, l’attore, a cui è stato diagnosticato il morbo di
Parkinson nel 1991, ha suonato Earth
Angel dei Penguins e la suddetta
Johnny B. Goode, due brani del film.
Fan o meno della trilogia di
Robert Zemeckis o di Michael
J. Fox, non possiamo non inchinarci di fronte a questa
manifestazione di spirito e grazia.Fonte:
LifeStar
Trai protagonisti assoluti del
New York Comic Con ci sono stati senza dubbio due
leggende del cinema,
Michael J. Fox e
Christopher Lloyd che hanno avuto momenti davvero
emozionanti durante la loro reunion in onore della coppia di
protagonisti di Ritorno al futuro. Il film originale, diretto
da Robert Zemeckis, ha accumulato molti fan negli ultimi
trentasette anni ed è ampiamente considerato uno dei più grandi
film di fantascienza mai
realizzati. Il suo successo è ancora fortemente sentito oggi,
poiché un musical adattato dal primo film uscirà a Broadway nel
2023, dopo una corsa di successo nel West End di Londra.
Mentre la carriera di Lloyd
va ancora forte, dato che è stato recentemente confermato come
parte del cast della terza
stagionedi The
Mandalorian, Fox si è ritirato dalla
recitazione nel 2020 per concentrarsi sulla sua
salute. All’attore è stato diagnosticato il morbo di Parkinson
nel 1991, che ha progressivamente alterato la sua parola e la sua
memoria. Nel suo libro di memorie, No
Time Like the Future: An Optimist Considers Mortality, Fox ha spiegato che non essere in grado di parlare
correttamente o ricordare le sue battute lo ha sostanzialmente
costretto al ritiro. Ora, Lloyd e Fox si sono
riuniti trentasette anni dopo l’uscita dell’originale al
New York Comic Con. Il duo è apparso alla convention per un
panel di Ritorno al futuro, che regalato ai fan e ai due
protagonisti tante emozioni. Guarda il panel di seguito:
A trent’anni dal Ritorno
al Futuro, Michael J. Fox e
Christopher Lloyd tornano insieme per recitare in
uno spot Toyota.
La nuova auto del famoso marchio, la
Mirai (facente parte della sua gamma di veicoli ad idrogeno a celle
a combustibile), farà il suo debutto proprio il 21 ottobre 2015,
data simbolo per i viaggi nel tempo cinematografici di Ritorno al
Futuro, e di seguito potete vedere lo spot con i due grandi
attori:
Il regista Michael Hoffman (The
Last Station) ha firmato il contratto per dirigere il remake della
commedia britannica Gambit del 1966, scritto dai fratelli Coen.
Secondo Deadline, il progetto ha finalmente trovato i finanziamenti
dalla Crime Scene Pictures, e si prevede di iniziare le riprese a
Londra nel mese di maggio. Il casting dovrebbero iniziare a
breve.
Il regista Michael Hoffman (The
Last Station) ha in cantiere il film Girls’ Night Out, che ha come
soggetto le avventure romantiche di due teenager d’eccezione:
nientemeno che la Principessa Margaret e la sorella Elizabeth, le
stesse che abbiamo da poco visto al cinema da bambine a seguire le
vicissitudini del loro padre, Re Giorgio VI ne Il
discorso del Re.
Michael Haneke
tornerà a lavoro la prossima primavera, quando partiranno le
riprese di Happy End, il suo nuovo film
che vede protagonisti Isabelle Huppert e
Jean-Louis Trintignant.
Entrambi gli attori hanno un solido
legame con Haneke, e se Trintignant è stato il protagonista del
magnifico Amour, la Huppert torna con il
regista tedesco a cui ha fatto da musa.
Il film racconterà per vie
trasversali dell’immigrazione e della famiglia. Al momento si
stanno ancora cercando le location. Il film arriverà in tempo per
il Festival d Cannes 2017, palcoscenico su cui Haneke è
amatissimo.
Celebre attore britannico,
Michael Gambon è ad oggi universalmente noto per
il ruolo del mago Silente nei film di Harry Potter, ma nella sua lunga
filmografia vanta anche altri celebri lungometraggi. Interprete di
classe, Gambon si è distinto in diversi ambiti, dimostrando il suo
amore a tutto tondo per la recitazione. Ecco 10 cose che
non sai di Michael Gambon.
9. Ha recitato per note
serie TV. Nel corso della sua carriera l’attore non ha
mancato di recitare anche per il piccolo schermo, comparendo in
serie come Play of the Month (1967-1978), The
Borderers (1968-1970), The Singing Detective (1986),
I miti greci (1991), Emma (2009),
Fortitude (2015), Fearless (2017),
con Helen
McCrory, e Piccole donne (2017). Ha inoltre
preso parte ai film All’inseguimento della morte rossa
(1995), Logitude (2000), Path to War (2002), con
Alec
Baldwin, The Lost Prince (2003) e Page
Eight (2011), con Rachel
Weisz.
8. È stato anche
doppiatore. Gambon si è distinto anche per la sua attività
di doppiatore. Dopo aver prestato la propria voce per diversi
prodotti televisivi, tra cui il film d’animazione Christmas
Carol: The Movie (2001), dove ricopre il ruolo del Fantasma
del Natale Presente, si fa notare per essere la voce di Franklin
Bean in Fantastic Mr. Fox (2009). È poi la voce narrante
del film Ave, Cesare! (2016), e doppia il personaggio di
Zio Pastuzo in Paddington (2014) e Paddington 2
(2017).
Michael Gambon non è Gandalf
7. Non ha interpretato il
noto personaggio. Data la somiglianza estetica tra i
personaggi di Gandalf e Silente, molti fan hanno a lungo pensato
che l’attore fosse l’interprete di entrambi. Tuttavia, si tratta
solo di un caso di somiglianza, poiché il celebre mago de Il
Signore degli Anelli è in realtà interpretato dall’attore
Ian
McKellen. Su Internet è possibile trovare diverse
immagini che pongono a confronto i due celebri personaggi.
Michael Gambon e Richard
Harris
6. Ha sostituito
l’attore. Nei primi due film della saga, il personaggio di
Silente era interpretato dall’attore Richard
Harris. Poiché questi venne a mancare, si cercò un
sostituto e per
diverso tempo l’attore più quotato fu proprio Ian
McKellen. Tuttavia, poiché questi rifiutò, venne scelto
Gambon per il ruolo, il quale sarebbe divenuto poi celebre
indossando i panni del mentore del giovane Harry Potter.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Michael Gambon è Silente in Harry
Potter
5. Non ha mai letto i libri
a cui la saga si ispira. È noto che per prepararsi al
meglio ad un ruolo tratto da un romanzo, gli attori sono soliti
leggere anche il libro in questione, per comprenderne meglio tutti
i segreti. Non è questo il caso di Gambon, il quale ha ammesso di
non aver mai letto i romanzi di Harry
Potter, affermando che non avrebbe avuto nessun senso per
lui farlo.
4. Era solito girare con i
costumi di scena. L’attore era solito non togliersi i
vestiti di Silente, ma anzi li teneva anche durante le lunghe pause
previste. In molti hanno infatti affermato di averlo visto girare
nei pressi dei luoghi del set così conciato. Per Gambon era anche
un modo per rimanere concentrato sul personaggio.
3. È stato il mentore dei
giovani protagonisti. Nel ricoprire il ruolo del saggio
Silente, l’attore ha avuto anche modo di formare i giovani attori
protagonisti dando loro consigli di recitazione o per le scene che
dovevano affrontare. Ciò gli ha permesso di costruire anche un
ottimo rapporti con i membri del cast dei film di Harry
Potter.
2. Ha costruito una
personalità differente per il personaggio. Per cercare di
non emulare il precedente interprete del personaggio, e anzi
costruire una propria versione di Silente, Gambon ha lavorato a
lungo sul cercare di rimanere coerente a quanto fino a quel momento
visto, ma inserendo nuovi spunti e particolarità circa il carattere
dell’anziano mago.
Michael Gambon: età e altezza
1. Michael Gambon è nato a
Dublino, in Irlanda, il 19 ottobre 1940. L’attore è alto
complessivamente 183 centimetri.
Nella giornata di ieri è scomparso l’attoreMichael Gambon,
noto per aver interpretato Albus Silente a partire dal terzo film
della saga di Harry Potter. Gambon viene ora
ricordato dai suoi co-protagonisti di quei film, dai fan e da tutta
Hollywood, a partire proprio dal protagonista della saga, Daniel
Radcliffe, che scrive “Il mondo è diventato molto
meno divertente“. “Michael Gambon è stato uno degli attori
più brillanti e disinvolti con cui abbia mai avuto il privilegio di
lavorare, – ha aggiunto l’attore – ma nonostante il suo
immenso talento, la cosa che ricorderò di più di lui è quanto si
divertiva a fare il suo lavoro. Sono così triste nel
sapere che se n’è andato, ma sono così grato di essere una delle
persone fortunate che hanno potuto lavorare con lui”.
Rupert Grint – che
interpreta invece Ron Weasley – ha affermato tramite un post su
Instagram: ” “Mi ha affascinato da bambino ed è diventato un
mio modello personale per trovare il divertimento e le eccentricità
nella vita“. Al ricordo si è naturalmente unita anche
J.KRowling, che ha scritto su
Twitter: “La prima volta che
l’ho visto è stato in Re Lear, nel 1982. Se mi avessero
detto che quel brillante attore sarebbe apparso in qualsiasi cosa
avessi scritto, non ci avrei mai creduto. Michael era un uomo
meraviglioso oltre ad essere un attore eccezionale, ho adorato
lavorare con lui”.
Jason Isaacs,
che interpretava Lucius Malfoy nella serie, ha aggiunto: “La
più grande emozione di far parte dei film di Potter è stata che
[Michael Gambon] conosceva il mio nome e condivideva con me il suo
coraggioso e sporco senso di divertimento.” “Siamo
incredibilmente rattristati dalla notizia della scomparsa di Sir
Michael Gambon“, è stato invece scritto sull’account ufficiale
dei social media di “Harry Potter“. “Ha portato una
gioia incommensurabile ai fan di Harry Potter di tutto il mondo con
il suo umorismo, la sua gentilezza e la sua grazia. Terremo per
sempre il suo ricordo nei nostri cuori”.
L’attore Michael
Gambon, noto a tutti come Silente nella saga di
Harry Potter, ha di recente rilasciato
un’intervista in cui ha dichiarato il suo ritiro dalle scene
teatrali, poiché non riesce più a ricordare le battute. L’attore,
74 anni, racconta che negli ultimi anni ha avuto sempre più
difficoltà a ricordare le sue battute e a imparare a memoria i
copioni: ”È una cosa orrenda da ammettere, ma non posso
più farlo. Mi spezza il cuore. Quando ho il copione davanti agli
occhi impiego una vita a impararlo, mi spaventa tanto”.
Colpa della vecchiaia, a detta
dell’attore, che afferma di aver temuto l’Alzheimer. In ogni caso,
con il ritiro dal teatro, potremo ancora vedere l’attore al
cinema e in televisione. Michael Gambon
prenderà parte, infatti, alla serie della BBC Il Seggio
Vacante, adattamento del romanzo di J.K. Rowling, e al film
Dad’s Army, in uscita nel 2016.
In attesa di vedere Michael
Fassbender in Steve Jobs, ecco
la top 10 dei suoi film secondo Rotten Tomatoes.
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Steve Jobs uscirà il 9 ottobre
negli USA.
La sceneggiatura, scritta da
Aaron Sorkin, verterà attorno a tre principali
momenti, corrispondenti al lancio di tre grossi progetti: il Mac,
la compagnia NeXT, e l’iMac. La foto che ritrae
Fassbender, si riferisce al lancio della della
società NeXT creata da Jobs a metà degli anni ’80 dopo essere stato
estromesso dalla Apple. Il film, che uscirà in Italia a Gennaio
2016, vede tra i protagonisti Kate Winslet, Seth Rogen,
Jeff Daniels, Adam Shapiro, Michael Stuhlbarg, Katherine
Waterston e Sarah Snook.
Ambientato nel backstage del lancio
di tre prodotti iconici culminato nel 1998 con l’inaugurazione
dell’ iMac, Steve Jobs ci porta dietro le quinte della rivoluzione
digitale per dipingere il ritratto intimo di un uomo geniale.
Steve Jobs è diretto dal premio
Oscar Danny Boyle e scritto dal Premio Oscar Aaron Sorkin,
basandosi sulla biografia best-seller del fondatore della Apple,
opera di Walter Isaacson. I produttori sono Mark Gordon, Guymon
Casady di Film 360, Scott Rudin ed il premio Oscar® Christian
Colson.
Michael Fassbender interpreta Steve
Jobs, il pionieristico fondatore della Apple, mentre l’attrice
Premio Oscar® Kate Winslet ritrae Joanna Hoffman, ex responsabile
marketing di Macintosh. Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, è
interpretato da Seth Rogen, e Jeff Daniels interpreta l’ex CEO
della Apple John Sculley. Il film ha anche come interpreti
Katherine Waterston nei panni di Chrisann Brennan, l’ex-fidanzata
di Jobs, e Michael Stuhlbarg nel ruolo di Andy Hertzfeld, uno dei
membri originali del team addetto allo sviluppo del Macintosh della
Apple.
Michael Fassbender
– In una manciata di anni è arrivato al successo, questo giovane
irlandese di origine tedesca. È infatti reduce dall’aver
conquistato a Venezia 2011 la Coppa Volpi come Miglior Attore per
il ruolo di Brandon nel secondo lungometraggio di Steve
McQueen, Shame – ma era presente
al Lido anche con l’ultima fatica di
David CronenbergA dangerous method – mentre solo quattro
anni fa era alle sue prime prove sul grande schermo, diretto da
Françoise Ozon in Angel – La
vita, il romanzo. Ha accettato incarichi i più
diversi, facendo molta televisione nei primi anni 2000, prima
dell’approdo al cinema. Qui, ha preso parte a piccoli film,
progetti indipendenti, ma appena si è presentata l’occasione non si
è fatto scappare l’opportunità del “salto” oltreoceano. Ora
infatti, la sua carriera si divide tra Europa e Stati Uniti e lui
continua a non sbagliare un colpo.
Michael Fassbender
nasce ad Heidelberg il 2 aprile del 1977, da padre tedesco e madre
nord irlandese (discendente del leader indipendentista irlandese
Michael Collins). Nel ’79 tutta la famiglia si trasferisce in
Irlanda, a Killarney, dove i suoi aprono il ristorante West End
House, con il padre Josef come chef. Michael riceve un’educazione
cattolica, mentre la sua formazione da attore avviene al Drama
Centre di Londra.
I suoi primi lavori (2001-2006)
sono televisivi: telefilm e fiction. Ma lavora anche per il canale
radio della BBC irlandese, interpretando Jonathan
Harker in una versione a puntate di Dracula. Nel
2006 ha occasione di vestire I panni del suo antenato Michael
Collins in Allegiance, uno spettacolo teatrale
incentrato sul’incontro tra Collins e Churchill, per la regia di
Mary Kenny. Sempre in teatro, lavora a un progetto che rivela la
sua ammirazione per Quentin Tarantino, dal quale
poi sarà diretto. Infatti, produce – con la sua Peanut
Productions – dirige e interpreta la versione teatrale de
Le iene. Nel 2007, come detto, lavora
per il cinema in una pellicola europea: Angel – La
vita, il romanzo, in cui il regista francese
François Ozon traspone il romanzo di
Elizabeth Taylor sulla vicenda umana e artistica
della giovane scrittrice britannica del primo Novecento, Angel
Deverell. Ozon affida a Michael Fassbender il
ruolo del pittore Esmé, innamorato della Deverell/Romola Garai. Nel
cast anche Sam Neill e Charlotte
Rempling. Il film è presentato al Festival
di Berlino. Ma Michael Fassbender
partecipa anche alla sua prima produzione americana:
300 di Zack Snyder, che racconta
dell’eroica resistenza degli Spartani alle Termopili, capitanati da
Leonida/Gerard
Butler, contro l’esercito persiano enormemente più
numeroso. Michael Fassbender è Stelios. Per lui è
senz’altro un buon trampolino di lancio verso futuri successi made
in USA.
Michael Fassbender: nuova star tra
Europa e America
Il 2008 porta all’attore i primi
riconoscimenti di peso per un’interpretazione che fa emergere in
maniera inequivocabile le sue capacità attoriali, inaugurando una
collaborazione assai importante nella sua carriera. Si tratta di
Hunger, un film indipendente, con cui
esordisce alla regia cinematografica l’artista britannico
Steve McQueen. McQueen ci
racconta la vicenda di Bobby Sands, membro dell’IRA, morto in
carcere dopo un lungo sciopero della fame, nel 1981. Fassbender
presta a Sands le sue fattezze tedesco-irlandesi e il suo fisico
appositamente emaciato. Non gli è difficile conquistare con la sua
interpretazione il British Independent Film Award e la Camera d’Oro
a Cannes.
Il 2009 è l’anno dell’incontro con
Quentin Tarantino, che lo chiama a far parte del
cast della sua acclamata ultima fatica Bastardi senza
gloria. “I Bastardi” sono un gruppo di
americani-ebrei a caccia di nazisti nella Francia occupata della
Seconda Guerra Mondiale. Alla loro testa c’è il tenente Aldo
Raine/Brad
Pitt. A Michael Fassbender è affidato
il ruolo del tenente Archie Hicox. La pellicola fa incetta di
riconoscimenti: Nastro d’Argento come Miglior Film
extraeuropeo, David di Donatello come Miglior Film
Straniero. Senza dimenticare i premi ricevuti da Christoph
Waltz, che veste i panni dell’ufficiale delle SS Hans
Landa. Tra questi, spicca certamente l’Oscar come Miglior Attore
non protagonista. Sembra che Michael Fassbender
tornerà a lavorare con Tarantino per il suo prossimo Django Unchained (2013).
Il nostro, però, non si monta la
testa e non disdegna pellicole meno blasonate, come l’indipendente
Fish Tank (2010) di Andrea Arnold,
che affronta il tema del disagio giovanile nella periferia inglese
dell’Essex. Il film riceve il BAFTA come miglior
pellicola britannica ed è accolto calorosamente a Cannes, che gli
riserva il Premio della Giuria. Nello stesso anno,
Michael Fassbender torna nell’antichità, dopo 300,
ancora a combattere un ostico nemico (in questo caso, i barbari
Pitti che lo fanno prigioniero). E’ quanto accade al suo
personaggio, il caporale romano Quinto Dias, in Centurion di
Neil Marshall. Lavora poi anche con Joel
Schumaker, che lo recluta per l’horror Blood
Creek.
Il 2011 è per lui un anno pieno di
impegni e soddisfazioni. La sua popolarità cresce enormemente
quando partecipa al prequel di X
Men: X Men – L’inizio. Interpreta qui il ruolo di
Magneto, accanto a James McAvoy/Charles Xavier. Il prequel, che si
concentra sull’incontro tra i due personaggi e sulla nascita del
loro gruppo, si rivela riuscito ed è un successo al botteghino.
Grazie all’enorme risonanza della pellicola, Michael
Fassbender è definitivamente consacrato nel mondo
delle star. E non mancano altri riconoscimenti internazionali. A
settembre infatti, Michael Fassbender trionfa a
Venezia 2011, aggiudicandosi la Coppa Volpi per la miglior
interpretazione con Shame. La pellicola gli dà l’occasione di
tornare a lavorare con Steve McQueen che, dopo
Hunger, lo vuole anche per il suo secondo lavoro. In questo caso,
gli viene affidato il ruolo di Brandon, uomo dilaniato dalla sua
ossessione per il sesso. Accanto a lui, la sorella
Sissy/Carey Mulligan, anch’ella afflitta da gravi
problemi di relazione. Dunque un’altra sfida difficile, un
personaggio complesso per l’attore irlandese, che però riesce a
renderlo al meglio. Ma questo non è l’unico film con cui Fassbender
è presente al Lido di Venezia nel 2011. È infatti anche uno dei tre
protagonisti dell’ultima creatura di David CronenbergA dangerous method, accanto a
Viggo Mortensen e Keira Knightley. Il regista è affascinato
dalla complessità dei meccanismi che sottendono alle azioni umane e
qui indaga i meandri della mente, scegliendo come protagonisti
proprio coloro che di essa sono stati i principali indagatori nel
‘900: Sigmund Freud/Mortensen e il suo discepolo Carl Gustave
Jung/Fassbender. Ad accomunarli e poi a dividerli, una paziente
affetta da isteria: Sabina Spielrein/Knightley – divenuta poi
psicologa – con la quale Jung intreccia una relazione,
contravvenendo ai codici deontologici della sua professione.
Da venerdì nelle sale italiane sarà
invece Jane Eyre di Cary Fukunaga,
con cui Michael Fassbender affronta un
capitolo nuovo della sua filmografia: la trasposizione di grandi
capolavori della letteratura inglese. E lo fa in grande stile,
trovandosi a gestire il ruolo che nel ’95 fu di William
Hurt: quello del burbero proprietario di Thornfield Hall,
Edward Rochester. L’attore affianca Mia
Wasikowska, nel ruolo della protagonista Jane
Eyre.
Michael Fassbender
sta poi lavorando a numerosi progetti, tra cui la collaborazione
con Ridley Scott per Prometheus (2012), che lo vedrà nei
panni di un androide, e un film sui vampiri diretto da Jim
Jarmush, ancora senza titolo ma che, ha assicurato, si
farà. Del cast farà parte anche Mia Wasikowska.
Senza contare il ritorno assieme a Tarantino di cui si è detto in
precedenza, per Django Unchained
(2013).