Emilia Clarke, per
tutti Daenerys Targaryen di Game of Thrones, è
adesso in sala in Solo: A Star Wars Story,
spin off della saga di Star Wars in cui interpreta la misteriosa
Qi’Ra.
Durante la promozione del film, la
Clarke ha avuto modo di raccontare la sua esperienza sul set di
Terminator Genysis, il disastroso capitolo del
franchise in cui è stata Sarah Connor. A dirigere il film c’era
Alan Taylor, che la Clarke conosceva dalla sua
esperienza nella serie HBO. L’attrice ha dichiarato a Vanity Fair che la
lavorazione del film fu infernale, con lo stesso Taylor
irriconoscibile rispetto all’atmosfera di armonia in cui lo aveva
conosciuto lei, lavorando con lui alla serie di successo. “È
stato masticato e sputato dalla produzione, non era più
lui”.
Emilia Clarke ha
poi concluso spiegando che per lei è stato un bene che il film non
sia stato un successo, perché un eventuale sequel sarebbe stato
molto difficile da portare avanti. Inoltre, l’attrice ha spiegato
che nell’ambiente il film è stato paragonato ai Fantastici
Quattro per difficoltà di produzione, soltanto che gli
attori del reboot sulla prima famiglia Marvel sembra che scherzassero tra
loro dicendosi “almeno non abbiamo lavorato a Terminator
Genysis“.
Ricordiamo che lo spin-off sarà
ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una
Nuova Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Solo: A Star Wars
Story è previsto per il 23 maggio 2018 e dopo il
licenziamento dei registi Phil
Lord e Christopher Miller,
registi di 21 Jump
Street e The LEGO Movie, è
stato incaricato Ron Howard di
completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma
di Lawrence Kasdan e di suo
figlio Jon Kasdan.
Solo: A Star Wars
Story, recensione del film
di Ron Howard
La Paramount ha rimosso
Transformers 6 dal suo calendario del 2019. Alla
luce di questa decisione sembra che sia arrivato davvero il momento
della fine per il franchise di Michael Bay
inaugurato nel 2007 da Transformers.
Il film ha lanciato la carriera di
Shia LaBeouf e di Megan Fox,
entrambe poi “deragliate” in maniera molto diversa. Il primo adesso
concentra i suoi sforzi artistici nel cinema indipendente, la
seconda si è invece data alla famiglia e alle sue linee di moda,
mettendo da parte la recitazione. Prima di questo però, i due sono
stati le grandi star dei primi due film del franchise, e LaBeouf ha
continuato per il terzo capitolo, nel 2011.
Il franchise si è sviluppato poi
intorno alla figura di Mark Wahlberg, incontrato
da Bay grazie a Suda e Cresci. L’attore è stato
protagonista dei capitoli 4 e 5 del franchise, di cui l’ultimo è
arrivato in sala nel 2017, registrando il picco minino al box
office.
Parallelamente allo sviluppo di
Transformers 6, è stato realizzato anche uno spin
off, in arrivo in autunno, Bumblebee, che mira a
un pubblico più piccolo, con un budget minore e con, in teoria, una
storia più forte.
The Wrap ha
riportato che la Paramount ha portato avanti solo quest’ultimo
film, eliminando dalla sua schedule per il 2019
Transformers 6. Che sia davvero la fine per il
franchise?
In occasione del 25° anniversario
dall’uscita di Jurassic Park di Steven Spielberg, sono disponibili le
versioni in 4K dell’intera saga (Jurassic Park, Il mondo perduto,
Jurassic Park III, Jurassic World) dal 23 maggio con Universal
Pictures Home Entertainment Italia. Lo storico e celebre franchise,
tratto dal romanzo bestseller di Michael Crichton, ha per sempre
cambiato la storia del cinema di avventura misto alla fantascienza.
Rivivi l’emozione in alta definizione e immergiti di nuovo nel
misterioso e affascinante mondo perduto!
JURASSIC PARK
CARATTERISTICHE TECNICHE 4K:
Genere: Avventura
Durata: 2 ore e 7 minuti circa
Dischi: 1
Video: 2160p UHD HDR10 Widescreen 1.85:1
Audio: Inglese, Tedesco DTS:X Master Audio; Spagnolo, Italiano DTS
Digital Surround 5.1; Turco DTS Digital
Surround 2.0
Sottotitoli: Italiano, Inglese, Tedesco, Spagnolo, Portoghese,
Turco
Contenuti speciali (presenti nell’edizione Blu-rayTM all’interno
della confezione): • Ritorno A Jurassic Park • Il Making Of Di
Jurassic Park • Jurassic Park: Fare Il Gioco • Steven Spielberg
Dirige Jurassic Park • Dietro Le Quinte • Gli Storyboard
IL MONDO PERDUTO – JURASSIC PARK
CARATTERISTICHE TECNICHE 4K:
Genere: Avventura
Durata: 2 ore e 9 minuti circa
Dischi: 1
Video: 2160p UHD HDR10 Widescreen 1.85:1
Audio: Inglese, Tedesco DTS:X Master Audio; Italiano, Spagnolo,
Turco DTS Digital Surround 5.1
Sottotitoli: Italiano, Inglese N/U, Tedesco, Spagnolo, Portoghese,
Turco
Contenuti speciali (presenti nell’edizione Blu-rayTM all’interno
della confezione): • Ritorno A Jurassic Park: Ritrovare Il Mondo
Perduto • Ritorno A Jurassic Park: Qualcosa È Sopravvissuto • Scene
Eliminate • Il Making Of • Il Fenomeno Jurassic Park: Chiacchierata
Con L’autore Michael Crichton • Dietro Le Quinte • E Molto Altro
Ancora!
JURASSIC PARK III
CARATTERISTICHE TECNICHE 4K:
Genere: Avventura
Durata: 1 ora e 32 minuti circa
Dischi: 1
Video: 2160p UHD HDR10 Widescreen 1.85:1
Audio: Inglese, Tedesco DTS:X Immersive Audio; Italiano,
Spagnolo,Turco DTS-HD Digital Surround 5.1
Sottotitoli: Italiano, Inglese N/U, Tedesco, Spagnolo, Portoghese,
Turco
Contenuti speciali (presenti nell’edizione Blu-rayTM all’interno
della confezione): • La Creazione Dijurassic Park Iii • Visita Allo
Stan Winston Studio • Commenti Del Team Degli Effeti Speciali •
Dallo Storyboard Al Film • I Nuovi Dinosauri Di Jurassic Parktm •
Tavole Animate Dei Dinosauri • Visita Alla Ilm • Montana: Alla
Ricerca Di Nuovi Dinosauri • Dietro Le Quinte • Galleria
Fotografica • E Molto Altro Ancora!
JURASSIC WORLD
CARATTERISTICHE TECNICHE 4K:
Genere: Avventura
Durata: 2 ore e 4 minuti circa
Dischi: 1
Video: 2160p UHD HDR10 Widescreen 1.85:1
Audio: Italiano, Inglese N/U, Tedesco, Spagnolo, Portoghese,
Turco
Sottotitoli: Italiano*, Inglese* n/u, Francese*, Spagnolo*,
Tedesco*, Portoghese*, Danese, Finlandese, Norvegese, Svedese,
Olandese, Islandese, Arabo, Hindi
Contenuti speciali (presenti nell’edizione Blu-rayTM all’interno
della confezione): • Scene Eliminate • Jurassic World Visto Da
Chris & Colin • Benvenuti A Jurassic World • I Dinosauri Di Nuovo
In Libertà • Jurassic World: Pass Universale • Visita
All’innovation Center Con Chris Pratt
David Gyasi è
entrato a far parte del cast di Maleficent 2 in un
ruolo misterioso. L’attore si unirà ad Angelina
Jolie nel seguito del live action Disney campione di
incassi che ha dato un nuovo volto alla storia de La Bella
Addormentata nel Bosco.
Seppure non ha ancora una
riconoscibilità internazionale, Gyasi ha un CV di tutto rispetto,
dal momento che vanta partecipazioni in Interstellar, Cloud
Atlas e Annientamento. L’attore, inoltre,
si unisce anche a Michelle Pfeiffer, new entry di
lusso del film.
Malficent
2 sarà diretto da Joachim Ronning,
che collaborerà ancora con Espen Sandberg, come
per Pirati dei Caraibi – La vendetta di
Salazar.
Angelina Jolie ha
dichiarato che tornerà nel nuovo film che è ancora da definire,
plot compreso. La sceneggiatura è a cura di Linda
Woolverton e Jez Butterworth. Tra gli
altri progetti di Ronning c’è un adattamento del romanzo di
Michael CrichtonMicro e un’idea
originale chiamata Origins. Le riprese di
Maleficent 2 inizieranno il prossimo anno e il
film uscirà nel 2019.
Maleficent – Signora del Male è uscito il 17
ottobre 2019, continuando a cavalcare l’onda dei live action dei
classici Disney.
Maleficent – Signora del Male sarà diretto
da Joachim Ronning, che collaborerà ancora
con Espen Sandberg, come
per Pirati dei Caraibi – La vendetta di
Salazar.
Maleficent – Signora del Male rientra nella nuova
politica Disney del revival in live action del classici
d’animazione. Dopo il primo capitolo, Cenerentola,
La Bella
e la Bestia e
Il Libro della Giungla, Aladdin, Dumbo e
Il
Re Leone già arrivati in sala, il film con
protagonista la Joliesi aggiunge alla lista
di film che riproporranno in carne e ossa i personaggi iconici
della Casa di Topolino, insieme a tanti altri confermati e molti
che sicuramente arriveranno.
Kylo Ren sarebbe un
personaggio migliore di Darth Vader. A fare questa
dichiarazione “coraggiosa” e in contro tendenza è Donald
Glover, interprete del giovane Lando
Calrissian in Solo: A Star Wars Story, dal
23 maggio nelle sale italiane.
A domanda diretta su chi preferisse
dei due grandi villain di Star Wars, Glover ha risposto che
Kylo Ren è un personaggio interessante e ha una
storia molto intensa, per cui protende per lui. Tuttavia c’è da
dire che la scelta è ardua, perché la storia di Vader non è
assolutamente priva di pathos o di intensità.
Ricordiamo che lo spin-off sarà
ambientato dieci anni prima degli avvenimenti di Una
Nuova Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Solo: A Star Wars
Story è al cinema dal 23 maggio 2018 e dopo il
licenziamento dei registi Phil
Lord e Christopher Miller,
registi di 21 Jump
Street e The LEGO Movie, è
stato incaricato Ron Howard di
completare l’opera. La sceneggiatura porterà la firma
di Lawrence Kasdan e di suo
figlio Jon Kasdan.
Solo: A Star Wars
Story, recensione del film di
Ron Howard
Dopo l’addio improvviso del regista
Damian Szifron, la Warner Bros. ha rinviato di un
anno la produzione di Six Billion Dollar Man, il
film che vedrà protagonista Mark Wahlberg e che
ora, con molta probabilità, uscirà nelle sale non prima del
2020.
Vi ricordiamo che si tratterà del
remake della serie televisiva omonima andata in onda dal 1973
al 1978 sulle reti della ABC, con Lee Majors nel
ruolo del cyborg Steve Austin.
Il progetto gravita ad Hollywood da
più di vent’anni, inizialmente nelle mani della Universal Pictures,
poi della Dimension Pictures e di recente finito sulla scrivania
della Weinstein Company. Come sapete, la società
di Bob e Harvey Weinstein è stata travolta dai debiti e dagli
scandali sessuali, quindi si è vista costretta a cedere i diritti
di Six Billion Dollar Man al miglior offerente (la
Warner Bros, appunto).
Il film racconterà la storia
dell’astronauta Steve Austin (Wahlberg) che, in
seguito ad un disastro aereo, sarà salvato dai dottori e
trasformato in un’entità metà umana metà cyborg destinata a
diventare un agente al servizio dell’Intelligence.
La Paramount ha stabilito che
Rocketman arriverà
nel maggio del 2019. Si tratta del biopic su Elton
John che avrà come protagonista Taron
Egerton. Nel 2013, il ruolo era stato affidato a
Tom Hardy, ma il film è stato rimandato e l’attore
di Taboo è stato poi sostituito dal più giovane
Egerton, che probabilmente è più adatto di Hardy ai fini del biopic
e dei termini stabiliti dalla produzione.
Rocketman
arrivarà al cinema negli USA il 17 maggio 2019 e sarà una
contro-programmazione per John Wick 3. Nel maggio
del 2019 ci saranno inoltre anche Avengers 4, Detective
Pikachu e il live action di Aladdin della
Disney. Si tratta di film abbastanza diversi che non dovrebbero
togliersi pubblico a vicenda.
A dirigere Rocketman ci
sarà MichaelGracey che ha
già diretto The Greatest Showman, musical con Hugh Jackman uscito
la scorsa stagione invernale. La sceneggiatura è stata affidata a
Lee Hall, che ha giàfirmato Billy
Elliot. A produrre Matthew Vaughn.
Taron Egerton è il protagonista del franchise di
Kingsman, diretto proprio da Vaughn e che nel
secondo capitolo ha visto la presenza speciale proprio di
Elton John nei panni di se stesso. Che il set del
film tratto dalla graphic novel sia stato galeotto per la scelta
dell’interprete?
Christian Bale e Matt Damon
saranno i protagonisti del film biografico Ford vs
Ferrari, progetto affidato a James
Mangold che torna dietro la macchina da presa dopo il
successo di Logan e un lungo trascorso nel mondo
dei cinecomic.
A confermare la notizia del casting
dei due attori, fortemente voluti da Mangold, è l’Hollywood Reporter. Insieme a
Bale e Damon reciteranno anche Caitriona
Balfe (Outlander) e la giovane
promessa Noah Jupe, visto di recente in
A Quiet Place.
Prodotto dalla 20th Century Fox,
Ford vs Ferrari racconterà la storia vera
dietro l’opera di un intrepido gruppo di ingegneri incaricati
da Henry Ford II di sconfiggere il
dominante team Ferrari al Le Mans World
Championship del 1966.
Matt Damon vestirà i panni di Carol
Shelby, ingegnere meccanico che progettò il modello GT 40 per Ford
mentre Christian Bale interpreterà il pilota Ken Miles.
La sceneggiatura verrà curata
da Jez e John-Henry Butterworth, autori
di Edge of Tomorrow, che lavoreranno allo
script con Mangold.
James
Mangold brutalmente onesto in merito alle
scene post credits
L’attore scelto è Jay
Ryan che si unisce a Chastain e
McAvoy che interpretato Beverly e Bill, e a
Bill Hader – Richie Tozier, James
Ransone – Eddie Kaspbrak e Andy
Bean – Stanley Uris. Resta da sapere chi sarà Mike
Hanlon. Jay Ryan è noto principalmente per
ruoli televisivi, tra cui il ruolo da protagonista nello show di
The CW Beauty and the Beast.
L’uscita nelle sale
di IT
– Capitolo Secondo è fissata al 6
settembre 2019. Le riprese, sempre in mano
a Andy Muschietti, cominceranno a Giugno
a Toronto presso i Pinewood Studios per
quanto riguarda i teatri di posa, mentre si suppone che Port Hope
tornerà a essere Derry. La data di inizio è 18 Giugno, mentre le
riprese dovrebbero concludersi tra Ottobre e Novembre.
Il Capitolo
Secondo ci riporterà a Derry, dopo 27 anni dalle
vicende raccontate nel film uscito a Ottobre, e vedrà i Perdenti,
ormai adulti, affrontare di nuovo le loro più profonde paure e la
creatura sotto le sembianze di Pennywise.
Idris Elba
interpreterà il ruolo da protagonista nel nuovo adattamento de
Il gobbo di Notre Dame prodotto da
Netflix di cui l’attore curerà anche le
musiche originali (coltivando parallelamente alla carriera
cinematografica quella di DJ da molti anni).
È l’Hollywood Reporter a confermare
la notizia, aggiungendo che questa trasposizione del romanzo
Notre Dame de Paris di Victor
Hugo, già portato sul grande schermo dalla Disney nel
1996, sarà per lo spettatore un’esperienza musicale del tutto
inedita.
A Michael
Mitnick, sceneggiatore del dramma storico con Benedict
Cumberbatch The Current War e The
Giver, è stata affidata la stesura del copione,
mentre Fred Berger (La La Land) e Brian
Kavanaugh-Jones (Midnight Special) produrranno il film
insieme alla società di Elba e Ana Garanito.
Universal Pictures ha diffuso il
nuovo trailer ufficiale di Skyscraper,
action movie ad alto tasso adrenalinico che vede protagonista
Dwayne “The Rock” Johnson e il grattacielo più
alto e pericoloso del mondo. Skyscraper
arriverà nelle sale il 13 luglio 2018.
La star
mondiale Dwayne Johnson guida il cast di
Skyscraper nei
panni di Will Ford, un ex leader del Team di Recupero Ostaggi
dell’FBI e
veterano americano di guerra, che ora valuta la sicurezza dei
grattacieli. Durante un lavoro in Cina trova il più alto e sicuro
edificio del mondo improvvisamente in fiamme e viene incolpato per
questo. Da ricercato in fuga, Will deve trovare i responsabili,
ripulire il suo nome e salvare in qualche modo la sua famiglia
intrappolata all’interno dell’edificio in fiamme.
I produttori esecutivi di
Skyscraper sono Dany Garcia (Baywatch,
Ballers), Wendy Jacobson (San
Andreas), Eric Hedayat (The Great Wall,
Real Steel) e Eric McLeod(Kong: Skull Island,
la saga Pirati dei Caraibi). Il film sarà distribuito da Universal
Pictures.
La pagina ufficiale di Facebook di Ride ha
diffuso il primo teaser trailer del film diretto da Jacopo
Rondinelli e scritto, co-prodotto e
supervisionato artisticamente da Fabio Guaglione e Fabio
Resinaro, già registi del
fortunato Mine,che
nel 2016 è stato accolto con favore da pubblico e critica come un
caso esemplare di rinnovamento e rinascita del cinema italiano.
Ride
è una produzione Lucky Red, Mercurious con Tim Vision e con il
contributo di Trentino Film Commission. Un cast italiano e
internazionale quello di RIDE, che vede protagonisti Lorenzo
Richelmy e Ludovic Hughes al fianco di Simone Labarga e Matt
Rippy.
C’era chi aveva definito Red
Sparrow, film con Jennifer Lawrence, una
specie di film sulle origini di Vedova Nera, il personaggio
Marvel interpretato al cinema da
Scarlett Johansson, e adesso le
storie delle due eroine/spie si intrecciano indirettamente.
La Marvel ha appena
assunto Maria Djurkovic in qualità di
scenografa per il film da solista della Johansson, dopo aver visto
e apprezzato il suo lavoro proprio a Red
Sparrow.
Il film su Natasha
Romanoff è ancora in fase di sviluppo e non è stato ancora
scelto un regista per la storia. Per il momento però si sa che
Sebastian Stan, nei panni di Bucky
Barnes/Soldato d’Inverno, potrebbe partecipare al
film.
Il film su Vedova
Nera è da diverso tempo una richiesta precisa e continua
dei fan che amano il personaggio e che, fino a questo momento, si è
sempre fatto vedere soltanto in film collettivi, o al massimo al
fianco di Captain America (in The Winter
Soldier e Civil War).
Oltre alla protagonista e
produttrice Scarlett Johansson, il film prevede al momento nel cast
solo il nome di Jac
Schaeffer, sceneggiatrice incaricata di raccontare la
storia della Vedova Nera.
IFC Films ha appena diffuso il primo
trailer ufficiale di Wildlife, debutto alla regia
di Paul Dano presentato in anteprima al Sundance
Film Festival e pochi giorni fa a Cannes alla Semaine de la
Critique come titolo di apertura.
In attesa che venga trovata una
distribuzione italiana per il film, vi ricordiamo
che Wildlife – scritto a quattro mani
da Paul Dano e Zoe
Kazan – vede nel cast Carey Mulligan
e Jake Gyllenhaal.
Di seguito la sinossi:
Il quattordicenne Joe Brinson è
testimone del naufragio del matrimonio dei suoi genitori, Jeanette
e Jerry, una casalinga e un giocatore di golf, in una cittadina del
Montana degli anni ’60. Sul vicino confine canadese infuria un
incontrollato incendio boschivo e Jerry decide di unirsi ai
volontari per fronteggiare il fuoco, lasciando da soli moglie e
figlio. Joe si vede improvvisamente costretto a diventare adulto
per aiutare la madre, che nel frattempo ha trovato l’amore tra le
braccia di un altro uomo.
Nei film Disney, in
genere, la principessa finisce sempre con il principe, la bella con
il bello e gli amici si trovano sempre in sintonia, formando coppie
indimenticabili.
Ebbene, di seguito vi mostriamo
delle coppie alternative per il mondo della
Disney; non solo principesse e principi insieme,
ma anche personaggi accomunati da interessi, hobby e abitudini,
nonché inclinazioni alla cattiveria (come nel caso di Gaston e
Ursula, una coppia fatta in Paradiso… pardòn, all’Inferno).
Come ogni film di supereroi che si
rispetti, anche Deadpool 2 ha la sua scena post
credits, anzi sul modello MCU, ne ha una mid
credits, dopo i crediti principali, e una post-credits, una scena
che viene proiettata al cinema dopo tutti i titoli di coda.
Se la prima vede Testata
Mutante Negasonica Ninja aggiustare il congegno per i
viaggi nel tempo di Cable, la seconda vede Wade
Wilson utilizzare il congegno per “aggiustare” le time
line.
Per prima cosa vediamo Wade che
salva Vanessa, arginando così la prima tragica e inaspettata morte
nel film, in un secondo momento invece lo vediamo salvare Peter,
l’uomo cicciottello che si unisce alla X-Force pur
senza avere poteri speciali.
Le ultime due sequenze
dell’articolata scena invece vedono delle esilaranti correzioni del
passato cinematografico di Ryan Reynolds. La prima
è quella relativa a X-Men Le Origini: Wolverine.
Deadpool arriva nel momento esatto in cui entra in campo il “primo
Deadpool” e lo uccide. La seconda vede nientemento che Ryan
Reynolds in persona leggere soddisfatto il copione di
Lanterna Verde. Prima che l’attore possa alzare il
telefono e dire di sì al suo agente per interpretare Hal Jordan,
Wade lo uccide, impedendo così al peggior film della DC mai
realizzato di venire alla luce.
Dopo essere sopravvissuto a un
quasi fatale attacco di mucche, uno chef sfigurato che lavora in
una cafetteria (Wade Wilson) lotta con il suo sogno di diventare il
barista più sexy di Mayberry mentre impara a scendere a patti con
il fatto che ha perso il senso del gusto.
Cercando di riconquistare la sua
spezia per la vita, così come un condensatore di flusso, Wade deve
combattere i ninja, la yakuza e un branco di cani sessualmente
aggressivi, mentre viaggia in giro per il mondo per scoprire
l’importanza della famiglia, dell’amicizia e del sapore. Un nuovo
gusto per l’avventura e per ottenere l’ambito titolo di tazza di
caffè del World’s Best Lover.
Diretto da David
Leitch, Deadpool
2 vede Ryan
Reynolds tornare nei pani del Mercenario
Chiacchierone della Marvel. Zazie
Beetz è Domino, Josh
Brolin è invece Cable.
Star
Wars è una delle migliori saghe cinematografiche mai
realizzate. Un classico nato nel 1977, quando nessuno
aveva mai visto niente del genere. La gente si accalcava in lunghe
code per aggiudicarsi un biglietto del cinema, e l’eccitazione
attorno ai nuovi film della saga continua ancora oggi,
all’uscita del nuovo spin-off Solo: A Star Wars
Story. Ma, nonostante sia una saga pensatissima e
amatissima, non vuol dire che sia esente da assurdità ed errori.
Ecco alcuni degli errori e delle stranezze di Star Wars che
un po’ tutti abbiamo deciso di ignorare:
La famiglia Skywalker
Obi-Wan Kenobi finisce per trovarsi in una
situazione non esattamente facile: deve nascondere i due
figli dell’assassino più temibile del mondo. Con una certa
sensibilità, decide di affidare la bambina ad un senatore-principe
che, grazie al proprio patrimonio e ai propri contatti, sarà in
grado di assicurarsi che questa cresca con potere, conoscenza,
grazia sociale, e un certo odio per l’Impero. Il bambino, invece,
lo affida al fratellastro del cattivo in questione e lascia che
mantenga il cognome del padre. Capiamo bene la difficoltà del
compito, ma c’è qualcosa che non va. Infatti, Luke viene affidato a
Owen Lars, fratellastro di Anakin, e il piccolo Luke mantiene il
cognome Skywalker. Che non è il massimo, forse, in termini di
sicurezza.
L’incontro con Leila
Tutti amiamo la scena tra
Leila e Vader in Una nuova speranza, quella nella
quale lei insiste nel professarsi una diplomatica dell’Impero, e
lui reagisce con un “portatela via”. Ma come è possibile
che Vader non sappia che si tratta della figlia? O che
almeno senta qualcosa grazie alla Forza?
È successo con Luke, quando si sono
incontrati di persona per la prima volta: perché non succede lo
stesso con Leila? Sappiamo che manca ancora molto alla grande
rivelazione, a questo punto della storia, e che forse non sarebbe
stata una buona idea rivelare qualcosa in anticipo. Ma non vuol
dire che non debba funzionare allo stesso modo. No?
Le armature più deboli della
galassia
L’armatura degli
Stormtrooper è uno dei design
più iconici del franchise. Di tutti i franchise. Di
sempre. Sembra a metà tra un robot e un teschio, ed è abbastanza
per rappresentare un simbolo di terrore. Ma tutto qui. Infatti,
sembra che gli Stormtrooper muoiano come mosche, più facilmente di
chiunque altro.
Basta un colpo di spada laser, e
cadono a terra. Qualcuno si è dimenticato del fatto che l’armatura
abbia uno scopo ben preciso, ovvero proteggere chi la indossa. Ma a
quanto pare, all’Impero non interessa, e noi ci teniamo i soldati
così, più come un simbolo che come una minaccia.
Speeder bike nella giungla
È il turno questa volta
de Il
ritorno dello Jedi. In paricolare, parliamo delle speeder
bike che sono uno dei mezzi migliori di sempre, e siamo tutti
d’accordo. Moto volanti con i laser. Che altro c’è
da dire? Che forse, però, non è proprio il caso di usarli nella
giungla. I veicoli, infatti, sarebbero incredibili su terreni
aperti, come deserti o pianure. Ma nella foresta, ci sono un po’
troppi ostacoli, e le probabilità di schiantarti contro un albero
ad altissima velocità sono più che alte. Certo, c’è da dire che se
uno ce la fa a sopravvivere alla corsa, è sicuramente un pilota
eccezionale. Ma ogni singolo schianto finisce con un’esplosione. E
non sono poche.
Quanto è veloce il Millennium
Falcon?
Han Solo incontra Luke Skywalker e
gli dice che ha una delle navi più veloci della galassia, facendo
notare che, nonostante non abbia un aspetto nuovissimo, il Millennium Falcon è in grado di
viaggiare cinque punti oltre la velocità della luce. In un altro
momento della saga, viene detto che il diametro della galassia è di
120.000 anni luce. Il che vuol dire, che anche viaggiando
alla massima velocità, ci vorrebbero mesi per viaggiare da una
galassia all’altra. Ci sono state parecchie discussioni a
riguardo, ma il fatto rimane che la nave non è abbastanza veloce
per arrivare quasi ovunque in tempi accettabili.
Problemi con i droidi
È interessante e
divertente il fatto che, tecnicamente, i fatti
di Star Wars siano avvenuti tempo fa, ma che per
noi, la galassia abbia comunque qualcosa di futuristico.
Navi volanti, viaggi nello spazio alla velocità della luce, e robot
con personalità uniche. Il massimo dell’Intelligenza Artificiale,
insomma. Ma, allora, perché questa tecnologia non viene impiegata
anche per le navi? Perché le navi hanno bisogno di tantissimi
pulsanti, leve, e sempre, sempre, di un pilota? Se esistono droidi
del genere, dove sono allora i computer in grado di parlare e fare
cose per te? Insomma, sembra che, dopotutto, l’universo di Star
Wars sia a metà tra presente e passato.
Sarlacc non è così mostruosa
Quando Luke e Han non
portano il dovuto rispetto a Jabba, questi decide di farli
camminare sull’asse della propria nave, dritti nelle fauci della
terribile Sarlacc, per essere digeriti nel corso di mille
anni, e provare dolore inimmaginabile. Il che è un
pensiero a dir poco terrificante, ma forse non tanto quanto sembra.
Prima di essere digerita per mille anni, infatti, una persona
morirebbe sicuramente di fame. L’unico modo per far funzionare la
tortura, infatti, sarebbe mantenere in vita l’individuo in
questione mentre viene digerito per un millennio. Il che, però,
contraddice lo scopo stesso del digerire qualcosa per alimentarsi.
Sicuramente una morte terribile, ma che non corrisponde esattamente
alla descrizione.
Vivere in una lumaca spaziale
Una delle scene migliori
del’Impero è quando Han e Leila si nascondono in una
grotta dopo essere riusciti a compiere una fuga piuttosto audace.
Ma c’è qualcosa che non va con la caverna in questione. I due si
muniscono di maschere e partono per investigare. E…
scopriamo che non si tratta di una caverna, ma di una gigante
lumaca nello spazio. Ok. Come fanno ad andarsene in giro
così? Com’è l’atmosfera dentro l’essere? Si può respirare? E a loro
non succede nulla? Per un momento, immaginiamo che ci sia un
ecosistema unico al suo interno. Ma questo verrebbe alterato ogni
volta che il mostro apre la bocca, e tutti morirebbero
comunque.
La gravità!
Parliamo ancora di
scienza. Abbiamo tutti una certa familiarità con la legge
di gravità, ma rinfreschiamoci la memoria con la
definizione della legge di gravitazione universale di
Newton: nell’Universo due corpi si attraggono in modo
direttamente proporzionale al prodotto delle loro masse e
inversamente proporzionale alla loro distanza elevata al quadrato.
Bene, il che vuol dire che pianeti di dimensioni diverse creano
gravità diverse. Che è il motivo per il quale sulla luna si
“rimbalza”. Ma, in Star Wars, la gravità è la stessa
su ogni singolo pianeta, nonostante questi siano di dimensioni
diverse. Tutti camminano, saltano, ruzzolano, si muovono allo
stesso modo.
Smemorato Obi-Wan
Ricordate i prequel,
quando Obi-Wan era un giovane uomo che visse incredibili avventure
con il proprio maestro, il discepolo, e l’unità R2 che era
sempre con loro? Ecco, Obi-Wan non se ne ricorda, a quanto
pare. Il pover R2-D2, infatti, ebbe un ruolo enorme nei prequel, ma
quando arriva con Luke su Tatooine in Una
nuova Speranza, l’anziano Obi-Wan si comporta come se non
l’avesse mai incontrato. Se la memoria di R2 è stata cancellata,
che è successo ad Obi-Wan? È vero che i prequel hanno seguito il
film in questione, ma i creatori hanno prestato poca attenzione
alla memorabilità del droide.
Il vero costo della Morte
Nera
Luke, Obi-Wan, Han
e Chewbe scoprono che la
Morte Nera è tanto grande quanto distruttiva. Ed è
proprio questo il problema: è l’arma del terrore dell’Impero, che
viaggia tra le galassie, incutendo terrore e distruggendo interi
pianeti. Ma come fanno a pilotare una cosa del genere? In termini
spiccioli, è come guidare un camion delle dimensioni di una luna.
Ci vuole tempo per arrivare da una parte all’altra della nave
stessa, come si fa a farla viaggiare attraverso la galassia?
Ma non è l’unico problema. Quanto è
costata? Un uomo che probabilmente passerà alla storia, di nome
Ryszard “Rick” Gold ha calcolato i costi necessari a
costruire la nave e a mantenerla (sì, anche quanto costa
l’aria per l’interno della stazione). Il risultato è
15.602.022.489.829.821.422.840.226,94 dollari. Senza tener conto
dell’attrezzatura e dell’equipaggio. Ah, e i Ribelli hanno fatto
saltare in aria la prima Morte Nera, quindi sono soldi che l’Impero
ha dovuto spendere due volte.
Email intergalattiche
L’inizio de Star
Wars: Una Nuova Speranza è amato da tutti, ed è
altrettanto elettrizzante ad ogni visione. La nave è sotto attacco,
la principessa fugge e affida un importantissimo segreto ad un
piccolo droide, e l’avventura comincia. Ma perché? Nel mondo
di Star Wars, esistono tecnologie avanzatissime,
viaggi intergalattici, ma nessuno ha pensato ad inventare
le email? Nonostante la tecnologia, i piani si trovano in
un corpo fisico, anziché essere trasmessi da qualche parte nella
galassia. E non è che la Ribellione dovesse nascondere il fatto che
ne fosse in possesso, l’Impero lo sapeva già: è il motivo per cui
gli stava alle costole!
I veri piani dell’Impero
L’Impero ha il merito di
aver creato una trappola niente male alla fine de
Il ritorno dello Jedi. Se non per il fatto
che le informazioni date ai ribelli sono quelle reali e accurate
sulla seconda Morte Nera, e senza motivo. Nonostante il fatto che
siano la superpotenza (malvagia) intergalattica, l’Impero non è
troppo furbo quando si tratta di dati.
Le misteriose origini del Primo
Ordine
Forse verrà spiegato nei
film che seguiranno, ma una domanda sorge spontanea: da
dove viene il Primo Ordine? Alla fine
de Il ritorno, vediamo la fine dell’impero,
finalmente. si celebra la fine della tirannia. Ma, solo trent’anni
dopo, un nuovo gruppo sale al potere senza troppi problemi e la
storia si ripete?
Chi ha cercato di fermarli?
Qualcuno ci ha provato? I Jedi se ne saranno pure andati, ma non
c’è nessuno che abbia provato a fare qualcosa? Nemmeno la
Ribellione diventata governo? Inoltre, in un periodo di tempo
piuttosto breve, come ha fatto il Primo Ordine a creare un’arma
ancora più temibile della Morte Nera? Dove hanno preso le risorse
necessarie?
AT-AT
Un attacco contro le basi
nemiche, nascoste in profondità in un pianeta coperto di neve. I
nemici hanno speeder che sfrecciano da una parte all’altra, e
caccia che viaggiano letteralmente alla velocità della luce. Con
cosa si contrasta? Con gli AT-AT, ovviamente: navi
particolarmente pesanti e
particolarmente lente. Sono macchine che
sembrano terribili in qualunque ambiente, ma sono una scelta
particolarmente cattiva su Hoth. Perché non usare qualcosa di
leggero, magari con le ruote? Almeno, riescono a respingere
facilmente i raggi laser, finché non cadono ed esplodono. Ok.
Problemi con l’alfabeto
Come ogni civiltà, anche quella
di Star Wars ha i propri linguaggi, e il
proprio alfabeto. Le lettere in question compaiono ovunque
nell’universo. Ma vedete lettere familiari? Ad esemptio, le lettere
che rappresentano X e Y non hanno l’aspetto di X e Y. Da dove
vengono i nomi X-Wing e Y-Wing, allora? Ha senso per chi guarda,
chiaramente, ma non per Luke: quando parla dell’X-Wing, perché la
chiama così se la X non è la X?
Anche i droidi provano dolore
Sappiamo che i droidi
possono essere feriti nei sentimenti (C-3PO si offende con una
certa facilità). Ma fisicamente? Provano dolore? Nel palazzo di
Jabba, vediamo un centro di tortura di doidi, con un povero robot
che grida mentre viene fatto a pezzi. È una delle scene più cupe
dell’intera serie. Ma perché costruire droidi che sentono
dolore? Se c’è qualcosa che non va, possono essere
riprogrammati, e se c’è bisogno di ottenere informazioni,
basterebbe scaricarle, no?
Il terreno più alto
Il Maestro Jedi e
il Padawan sono arrivati a scontrarsi, in una terra dove il terreno
è fatto di lava. Entrambi combattono in modo valoroso, ma
Obi-Wan riesce a conquistare un terreno vantaggioso, dando lo
scacco matto all’allievo. Ma Anakin attacca, e Obi-Wan gli taglia
le gambe e un braccio, proprio perché stava in alto e, quindi, in
vantaggio.
Ma torniamo indietro di due film:
Obi-Wan è in una fossa, appeso, Qui-Gon è morto e Darth Maul
torreggia su di lui, aspettando che cada. La battaglia sembra
essere finita ma, in qualche modo, Obi-Wan impugna la spada laser,
salta al di sopra di Darth Maul e lo uccide. In quella circostanza,
la regola del terreno più alto non ha fatto la fortuna di Maul.
Darth Vader e l’esercizio
fisico
Darth
Vader è un maestro nell’uso della Forza e un assassino senza
scrupoli. L’abbiamo visto strangolare molti solo per il fatto di
non essere d’accordo con lui. Quindi, perché ha bisogno di
una spada laser per uccidere? Siamo tutti d’accordo che
sia fantastico vederlo in azione, ok. Il fascio di luce rossa è una
cosa epica, ma stiamo pur sempre parlando di un uomo capace di
spezzare il collo alle persone con la propria mente. Se per un
momento lasciamo da parte le battaglie con i Jedi, comunque
occasionali, potrebbe liberarsi delle persone con facilità. Sarà
che gli piace l’esercizio fisico, o mettersi in mostra.
La pronuncia di Chewbe
Tutti amiamo
Chewbecca. È una creatura che ispira abbracci, ma è anche
irascibile e capace di staccare un braccio ad un droide se perde un
gioco. La cosa più triste sul personaggio, comunque, è che non è
nemmeno in grado di pronunciare il proprio nome. Pensate ai suoni
emessi da Chewbe: nessuno di questi assomiglia ad un “ch” o “c”. Il
che significa che nemmeno i suoi familiari sono in grado di
pronunciare il suo nome.
La medaglia mancata di Chewbe
Il povero Chewbe si becca
un bel po’ di problemi. Ed è così che arriviamo forse al peggiore
errore commesso nel franchise: alla fine di Una nuova
speranza, durante la celebrazione per la distruzione della
Morte Nera, gli eroi ricevono bellissime medaglie al coraggio. Luke
ha una medaglia, Han ha una medaglia, e Chewbe viene
ignorato. Perché non ha aiutato Han a salvare l’universo?
Non si merita una medaglia? Nella versione speciale e aggiornata
di Una Nuova Speranza, completa di materiali nuovi ed
effetti speciali digitali, nessuno ha pensato di correggere il
torto fatto a Chewbe. Vergogna.
Ecco il trailer di
Papillon, remake del film del 1973 con
Steve McQueen, che questa volta vede
protagonisti Charlie Hunnam e Rami
Malek.
Il film del 73 racconta la storia di
Henri Charrière, un venticinquenne francese detto
“Papillon” per via di una farfalla che porta tatuata sul torace,
che viene condannato all’ergastolo per un omicidio che non ha mai
commesso e rinchiuso in quello che al tempo era probabilmente il
peggior sistema carcerario del mondo, ossia la Guyana Francese
dell’Isola del Diavolo. Il soggetto è tratto dal romanzo
autobiografico pubblicato proprio da Charrière nel 1969.
Il remake sarà prodotto da
Red Granite (The Wolf
of Wall Street), alla regia dovremmo trovare il
regista danes Michael Noer, mentre lo script
porterà la firma di Aaron Guzikowski
(Prisoners). Le riprese dovrebbe partire
in autunno.
Quando c’è in gioco l’adattamento
di un romanzo arci noto e amato da milioni di persone, il lavoro
dei cineasti può risultare abbastanza scomodo. Nel caso di
Harry Potter, tradotto al cinema in otto film (un
titolo in più rispetto alla saga cartacea), l’impresa consisteva
nel riportare fedelmente gli eventi mantenendo intatti lo spirito
della scrittura di J.K.Rowling e l’essenza dei personaggi;
impresa riuscita, tranne in alcuni casi, che ha reso felice i
fan.
Non sono mancate però le libertà
creative di sceneggiatori e produttori, novità che hanno preso le
distanze dai libri e che spesso hanno migliorato degli aspetti
originali in maniera del tutto inaspettata.
Ecco allora di seguito le
15 differenze con i libri che hanno migliorato i film di
Harry Potter secondo ScreenRant:
Le creature magiche di Hagrid
I lettori
più affezionati della saga di Harry Potter sanno
che ogni anno scolastico a Hogwarts corrispondeva alla scoperta di
nuove creature magiche da parte di Hagrid, dal
drago Norberto al ragno Aragog.
Ovviamente non
tutte sono finite nei film, che hanno prediletto quelle più
significative per la trama e per lo sviluppo di alcune sottotrame.
Una scelta saggia da parte della produzione che ha soltanto giovato
al personaggio e alla storia in generale.
La bacchetta di Lucius Malfoy
Jason
Isaacs ha contribuito a creare la
mitologia intorno al personaggio di Lucius Malfoy
grazie alla sua performance brillante e ad alcune aggiunte
personali, come il fatto che la bacchetta del mago fosse nascosta
nel suo bastone con il manico di serpente.
Praticamente la
perfetta metafora del suo personaggio: il simbolo del male celato
in uno strumento da dandy.
Il C.R.E.P.A.
Quando
Hermione scopre che centinaia di Elfi domestici
vengono sfruttati senza diritti fonda il cosiddetto
C.R.E.P.A. (in originale, lo S.P.E.W. ovvero
“vomita”), Comitato per la Riabilitazione degli
Elfi Poveri e Abbruttiti.
Purtroppo questa
particolare attenzione della maga verso gli elfi non è stata
sottolineata negli adattamenti cinematografici, lasciata in
disparte per favorire altre sotto-trame.
Harry e la “pietà” verso Voldemort
Il momento culminante del
quinto film, Harry Potter e l’Ordine della Fenice,
vede Voldemort opposto a Harry nella hall del
Ministero della Magia, con il Signore Oscuro che cerca di farsi
strada nella mente del maghetto.
A terra, stremato, Harry reagisce
immaginando i suoi amici e Sirius, che ha perso la
vita pochi istanti prima, e dice a Voldemort: “Tu sei quello
debole. Non conoscerai mai l’amore. O amicizia. E mi dispiace per
te.” Un sentimento di pietà che nei libri, a quanto pare, non
è mai stato così accentuato come in questa scena.
Problemi di cuore per Harry e Hermione
Nel sesto
film della saga Harry capisce di essere innamorato
di Ginny Weasley dopo averla vista insieme a Dean
Thomas, e come lui anche Hermione, quando vede Ron
insieme a Lavanda Brown, capisce di provare dei
sentimenti per lui.
Certo, nei libri i
loro pensieri potevano essere facilmente dedotti, tuttavia il film
riesce ad esprimere molto più chiaramente cosa stanno provando i
due amici.
Lavanda Brown
Harry Potter e il principe
mezzosangue è quanto di più vicino ad una commedia
romantica nell’universo del maghetto, sebbene sia comunque dominato
da toni dark e rivolti drammatici.
Quasi per sbaglio,
Ron si fidanza con Lavanda Brown che sul treno per
Hogwarts disegna un cuore con le iniziali sue e di Ron sul vetro
della carrozza. Un momento divertente creato appositamente per il
film dallo sceneggiatore Steve Kloves e dal
produttore David Yates.
Bellatrix Lestrange
Avere
un’attrice come Helena Bonham Carter ha certamente
contribuito a creare più spazio per il personaggio di
Bellatrix Lestrange di quanto ne avesse nei
romanzi.
Di fatto Bellatrix
compare in sequenze dove non si è mai trovata, cme quando fa
esplodere la casa dei Weasley o quando duella con Molly
Weasley sul finale de I Doni della Morte Parte
2.
La divisione in due capitoli de I Doni della Morte
La scelta “editoriale” di
dividere in due capitoli cinematografici il libro
de I Doni della Morte ha dato
il via ad una tendenza sempre più diffusa ad Hollywood (vedi
Twilight o Hunger Games), ma nel
caso di Harry Potter questa scissione ha portato i suoi buoni
frutti.
Ad esempio, ha
permesso ai registi e agli sceneggiatori di esplorare tutti i
dettagli della storia togliendo quelli non necessari, e poi
ha ampliato le sequenze d’azione con Harry, Ron ed Hermione che
nella Parte 1 sono i veri protagonisti di un road
movie molto più dark del previsto.
Hermione cancella la memoria dei suoi genitori
Harry Potter e i Doni della Morte: Parte 1 si
apre con una suggestiva sequenza in cui vediamo
Hermione usare un incantesimo per cancellare i
ricordi dei suoi genitori solo per proteggersi (e proteggerli) nel
caso in cui fossero catturati e interrogati dai seguaci di
Voldemort.
Questo momento è si
descritto nel libro, ma vederlo rappresentato nel film è un’altra
cosa: provate infatti a trattenere le lacrime quando Hermione
inizia a svanire dalle immagini sul camino dei suoi
genitori…
La storia dei tre fratelli in versione animata
Nei libri
Hermione racconta ad Harry la “storia dei tre
fratelli”, contenuta nelle fiabe di Beda il Bardo,
tuttavia per rendere meglio questo momento i film hanno adottato
l’espediente dell’animazione, ancora più suggestivo di quanto
potessimo immaginare.
Diretto da
Ben Hibon, il “corto” ha avuto la supervisione di
David Yates e una produzione di circa sei mesi per
sviluppare i suoi tre minuti di storytelling.
Neville e Luna
Vedere
Luna Lovegood e Neville Paciock
insieme era già una fantasia dei fan prima di vederla
effettivamente realizzata in I Doni della Morte Parte
2.
Ad alimentare
questa possibilità fu proprio J.K. Rowling nei
mesi precedenti all’uscita del libro, tuttavia qualche anno più
tardi la cosa fu smentita. In ogni caso i due personaggi sono
sembrati perfettamente allineati e la coppia formatasi alla fine
del film è piaciuta quasi a tutti.
La battaglia di Hogwarts
Questo è
uno dei cambiamenti meno evidenti rispetto ai libri attuati dai
film che in I Doni della Morte Parte 2 ha previsto
un ampliamento delle sequenze di guerra durante la battaglia di
Hogwarts.
L’esercito di
Voldemort si è radunato intorno al castello mentre la professoressa
McGranitt assume il comando delle difese del
castello, e nel frattempo tutti i maghi adulti contribuiscono a
creare un schermo protettivo sulla scuola. Molti personaggi minori
compaiono in scena e si confrontano con i Mangiamorte,
Neville fa saltare in aria il ponte che collega la
scuola alla foresta e, non dimentichiamo, si assiste alla tragica
morte di Fred Weasley.
Il flashback su Piton
Il lungo
flashback nel passato di Severus Piton si è
tradotto, sullo schermo, in una delle sequenze più memorabili della
saga di Harry Potter. L’umanità del personaggio
prende improvvisamente forma, rivelando al pubblico ciò che non si
sarebbe mai aspettato e rispondendo ad alcuni quesiti
fondamentali.
E sebbene tutta la
vita di Piton sia condensata in pochi minuti, le immagini
colpiscono al cuore ancora più duramente di quanto avesse fatto il
sesto libro; forse grazie all’incredibile performance di
Alan Rickman, forse grazie alle musiche di
Alexandre Desplat, il momento è così commovente da
lasciare senza fiato. Soprattutto quando Piton stringe Lily fra le
braccia e piange.
L’addio di Harry a Ron e Hermione
Nell’atto
finale di I Doni della Morte parte 2 vediamo
l’ultimo saluto fra Harry, Ron ed
Hermione prima che il Prescelto affronti
Voldemort da solo, e se nei romanzi la lunga
“marcia” del mago verso una morte quasi certa rappresenta uno dei
passaggi più emozionanti, nel film questo momento viene concentrato
in un abbraccio significativo dei tre amici senza ulteriori
dettagli.
Il confronto tra Voldemort e Neville
Sebbene nei
romanzi Lord Voldemort sia stato presentato e
sviscerato come un villain terrificante e molto rigido, la sua
controparte dei film interpretata da Ralph Fiennes
appare molto più ironica, mentre prende in giro i suoi avversari e
“sghignazza” come nel momento culminante della battaglia di
Hogwarts.
Tornato al castello
dopo aver “apparentemente” ucciso Harry, il Signore Oscuro ha un
confronto con Neville che pronuncia un monologo
davvero emozionante ma assente nel libro. Voldemort ascolta ridendo
ma sarà costretto a ricredersi.
Ieri sera a Milano moltissime
celebrities hanno partecipato all’anteprima esclusiva
dell’attesissimo film Solo: A Star Wars Story, da
oggi nelle sale italiane in circa 800 copie.
Di seguito, le foto dei talent e
dell’ospite d’onore, Chewbacca in persona!
Grande protagonista della serata,
Chewbacca ha sfilato sul carpet e posato con personalità del mondo
dello spettacolo, dello sport e del web come Fabio Rovazzi, Giulia
Valentina, Valerio Staffelli, Giulia De Lellis, Edoardo Stoppa,
Juliana Moreira, Francesco Sole, Lidia Schillaci e molti altri
ancora.
Solo: A Star Wars
Story, recensione del
film di Ron Howard
Fin dal loro arrivo, gli ospiti
hanno potuto immergersi nell’atmosfera galattica del film grazie
agli allestimenti a tema, tra cui l’esclusiva Renault Kadjar
Chewbacca ispirata a Solo: A Star Wars Story e i modelli LEGO® di
Chewbacca e del Millennium Falcon.
In sala, la proiezione del film è
stata anticipata da un’esibizione speciale di nove ottoni
dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi che hanno suonato
dal vivo tre brani dalla celebre colonna sonora di Star Wars.
Diretto da Ron
Howard, il cast di
Solo: A Star Wars Story comprende Alden
Ehrenreich (Ave, Cesare!, Segreti di famiglia),
Woody Harrelson (Tre manifesti a Ebbing,
Missouri, Oltre le regole- The Messenger), Emilia Clarke (Io prima di te, Game of
Thrones), Donald Glover (Spider-Man: Homecoming, Sopravvissuto
– The Martian), Thandie Newton (Gringo, Crash: Contatto
fisico), Phoebe Waller-Bridge (Fleabag,
Killing Eve) e Paul Bettany (Captain America: Civil
War, Master & Commander – Sfida ai confini del
mare). Joonas Suotamo (Star Wars – Gli
ultimi Jedi) torna a vestire i panni di Chewbecca.
Scritto da Jonathan Kasdan
& Lawrence Kasdan,
Solo: A Star Wars Story è prodotto da Kathleen
Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel. I produttori esecutivi
sono Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e
Christopher Miller.
Solo: A Star Wars
Story porterà il pubblico a bordo del Millennium Falcon,
in una nuova avventura incentrata sulla canaglia più amata della
galassia lontana lontana. Attraverso una serie di audaci bravate
nel profondo di un mondo criminale oscuro e pericoloso, Han Solo fa
amicizia con il suo futuro possente copilota Chewbacca e incontra
il famigerato giocatore d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio
che determinerà il futuro di uno degli eroi più improbabili della
saga di Star Wars.
Scritto da Lawrence Kasdan
& Jonathan Kasdan, il film è prodotto da Kathleen
Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel, mentre
Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e
Christopher Miller sono i produttori
esecutivi.
Sembra che Harrison
Ford abbia dato la sua “benedizione finale” a
Solo: A Star Wars Story
elogiando il lavoro fatto da Alden Ehrenreich
con il personaggio di Han Solo.
Non abbiamo conferme dirette da
parte dell’attore, ma Ron Howard, regista del film
e amico di Harrison dai tempi di American
Graffiti, ha dichiarato quanto segue a Variety , specificando che
Ford ha “adorato” il film: “Non ho mai sentito Harrison
entusiasta di nulla, ed era in delirio per questo film. Mi ha detto
“Alden ci è riuscito, ha fatto suo il personaggio'”.
Quanti saranno adesso il fan
scettici che vorranno andare contro al Solo originale?
Ricordiamo che lo
spin-off sarà ambientato dieci anni prima degli avvenimenti
di Una Nuova Speranza. Nel film ci sarà
anche Chewbacca. Alden
Ehrenreich interpreterà il giovane personaggio che fu
di Harrison Ford. Nel cast
anche Emilia Clarke,Donald
Glover e Woody Harrelson.
Diretto da Ron
Howard, il cast di
Solo: A Star Wars Story comprende Alden
Ehrenreich (Ave, Cesare!, Segreti di famiglia),
Woody Harrelson (Tre manifesti a Ebbing,
Missouri, Oltre le regole- The Messenger), Emilia Clarke (Io prima di te, Game of
Thrones), Donald Glover (Spider-Man: Homecoming, Sopravvissuto
– The Martian), Thandie Newton (Gringo, Crash: Contatto
fisico), Phoebe Waller-Bridge (Fleabag,
Killing Eve) e Paul Bettany (Captain America: Civil
War, Master & Commander – Sfida ai confini del
mare). Joonas Suotamo (Star Wars – Gli
ultimi Jedi) torna a vestire i panni di Chewbecca.
Scritto da Jonathan Kasdan
& Lawrence Kasdan,
Solo: A Star Wars Story è prodotto da Kathleen
Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel. I produttori esecutivi
sono Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e
Christopher Miller.
Solo: A Star Wars
Story, recensione del film
di Ron Howard
Dopo Sam Rockwell,
anche Rebel Wilson si unisce a Scarlett Johansson di
Jojo Rabbit, il nuovo film diretto da
Taika Waititi, bizzarro regista di
Thor: Ragnarok. Rivedremo
Rebel Wilson al cinema il prossimo giugno nei
panni di Ciccia Amy, quando arriverà nelle nostre sale
Pitch Perfect 3.
JoJo Rabbit è
la storia di un giovane soldato nell’esercito di Hitler che scopre
che sua madre sta nascondendo un bambino ebreo in casa. A dirigere
il film ci sarà Taika Waititi, uno dei cineasti
più originali in circolazioni, che si è fatto un nome dirigendo
Thor: Ragnarok e stravolgendo il mito
cinematografico di Thor.
Waititi ha anche scritto la storia
e nel film interpreterà l’amico immaginario del ragazzo
protagonista, che sarà proprio Adolf Hitler. Oltre a scrivere,
dirigere e recitare nel film, Waititi produrrà JoJo
Rabbit con Carthew Neal e
Chelsea Winstanley.
Il sequel
di Spider-Man: Homecoming sarà diretto
ancora una volta da Jon Watts ed uscirà
nelle sale il 5 luglio 2019.
Confermati nel cast del film il
protagonista Tom
Holland nei panni di Peter
Parker, Marisa Tomei in quelli di zia
May e Zendaya in quelli di Michelle.
Secondo i recenti report, il film
sarà girato in diverse città europee oltre che a New
York. Le fortunate capitale del Vecchio Continente
sono Londra,
Venezia e Praga.
Ecco il trailer di Tito
e gli Alieni, il film diretto da Paola
Randi con protagonista Valerio
Mastandrea, insieme a Clemence Poesy, Luca
Esposito, Chiara Stella Riccio, Miguel Herrera, John Keogh
e con la partecipazione straordinaria di Gianfelice
Imparato.
Il Professore (Valerio
Mastandrea) da quando ha perso la moglie, vive isolato dal mondo
nel deserto del Nevada accanto all’Area 51. Dovrebbe lavorare ad un
progetto segreto per il governo degli Stati Uniti, ma in realtà
passa le sue giornate su un divano ad ascoltare il suono dello
Spazio. Il suo solo contatto con il mondo è Stella, una ragazza che
organizza matrimoni per i turisti a caccia di alieni. Un giorno gli
arriva un messaggio da Napoli: suo fratello sta morendo e gli
affida i suoi figli, andranno a vivere in America con lui. Anita 16
anni e Tito 7, arrivano aspettandosi Las Vegas e invece si
ritrovano in mezzo al nulla, nelle mani di uno zio squinternato, in
un luogo strano e misterioso dove si dice che vivano gli
alieni…
Arriva nelle sale italiane il 24
maggio Nobili Bugie, film scritto e diretto da
Antonio Pisu (con la collaborazione di
Federico Tolardo). Il cognome Pisu non è un
caso di omonimia: Antonio è infatti figlio d’arte del grande
Raffaele, che in questo film veste i panni del protagonista,
il Duca Pier Donato Martellini. Nobili Bugie
è una commedia corale ambientata sul finire della Seconda Guerra
Mondiale.
Una famiglia di nobili –
composta dall’anziano duca Martinelli, dalla moglie
Romola (Claudia Cardinale) e dal figlio Jean
Jacques (Paolo Rossi) – è sull’orlo del lastrico.
Un giorno si presenta alla loro porta una famiglia di ebrei in
fuga che, con l’invitante offerta di lingotti d’oro, chiede asilo a
Villa La Quiete. Ma quando la guerra finisce, i duchi e la loro
strampalata servitù metteranno su una serie di pantomime
dietro l’altra per ingannare i rifugiati e far credere loro
di essere ancora braccati dai tedeschi.
L’unica location di Villa La Quiete
funge da palcoscenico per questa farsa italiana dal
sapore estremamente nostalgico. Ci sediamo in platea,
piuttosto che al cinema, ci sembra di essere a teatro. Una
messinscena, quella di Nobili Bugie, che se vista
dal vivo, con attori in carne e ossa, avrebbe sicuramente
giovato di più. Ci saremmo trovati di fronte ad una commedia degli
equivoci in stile Molière, dove le situazioni
paradossali e la recitazione un po’ calcata avrebbero
potuto essere giustificabili in virtù dello straniamento
temporale di brechtiana memoria.
Ma il linguaggio del cinema è ben
diverso. E il taglia e cuci continuo del montaggio, associato a una
regia acerba, non aiuta certo alla fruizione della storia. Si ha
come l’impressione di essere di fronte ad una serie di sketches
comici in stile “Premiata Ditta” (e in questo senso la
presenza di Tiziana Foschi è significativa).
L’umorismo, che dovrebbe essere la
caratteristica predominante della pellicola, è spesso datato e gli
attori ricordano con nostalgia quella comicità da “Bagaglino” che
oggi appare superata. Eppure il film regge, merito sicuramente di
un cast di ottimi attori: dal divertentissimo
Raffaele Pisu alla bravissima Claudia
Cardinale, passando per il trio di servitori di
Nini Salerno, Tiziana Foschi
e Federico Tolardo, che strappa più di una
risata.
Nobili Bugie non è
solo commedia però. C’è un fil rouge sottilissimo, quasi invisibile
eppure presente, che serpeggia lungo tutta la commedia. E non
fa certo ridere. Si tratta del contesto storico dei Colli
Bolognesi durante la Seconda Guerra Mondiale. Uno dei luoghi che
più ostinatamente si oppose al fascismo, culla di partigiani
che combatterono con le unghie e con i denti gli orrori della
dittatura.
In campo lungo il Bologna
Football Club, quel Bologna portato alla ribalta da
Árpád Weisz, e in qualche modo con lui crollato
all’indomani delle deportazioni ebraiche, che di Weisz causarono la
morte.
In questo senso Nobili
Bugie ha il sapore agrodolce di un racconto di
Stefano Benni, un Bar Sport
(racconto e film omonimo del 2011) frutto delle menti di due
giovani sceneggiatori che hanno voluto guardare il lato tragicomico
della storia d’Italia.
L’Hollywood Reporter ha confermato
che Liam Neeson è ad un passo dal concludere le
trattative per ricoprire un ruolo da protagonista nello spin-off di
Men in Black, a cui potrebbero unirsi a breve
anche Chris Hemsworth e Tessa
Thompson.
Scritto da Matt Holloway e Art
Marcum (Iron Man), il film sarà diretto dal regista di
Straight Outta Compton e Fast & Furious
8, F. Gary Gray, mentre l’uscita
nelle sale è fissata al 14 giugno 2019.
Ovviamente, trattandosi di uno
spin-off, i personaggi interpretati da Hemsworth e Thompson saranno
rinnovati rispetto a quelli di Will Smith e
Tommy Lee Jones, protagonisti della trilogia
originale.
Il nuovo film farà comunque parte
dello stesso universo e Neeson, con molte probabilità,
vestirà i panni del capo dell’organizzazione Men in Black a Londra,
dove la trama ha inizio.
A nove anni dall’uscita di
Zombieland, si torna a parlare del sequel del film
che vede protagonisti Emma Stone, Jesse Eisenberg, Woody
Harrelson e Abigail Breslin. Dopo la
conferma che il sequel è in lavorazione, arriva
da Splash
Report un leak che potrebbe indicare il titolo
ufficiale del film e la prima trama.
Secondo il sito, infatti, il film
si intitolerà Zombieland
2, e sfrutterà la distanza di circa dieci anni dal
primo film come veicolo narrativo. Il film dovrebbe raccontare dei
quattro protagonisti, che dovrebbero ritornare tutti, che vivono in
un mondo in cui l’apocalisse zombie si è evoluta. A seguito di non
meglio specificati eventi, i quattro personaggi si trovano di nuovo
on the road. Il loro viaggio li porterà alla scoperta di super
zombie, mai ancora incontrati prima.
Alla regia
tornerà Ruben Fleischer, che aveva
diretto anche il primo film.
Il mondo è stato già
invaso dagli zombie, la popolazione è stata già quasi totalmente
decimata se non ridotta in stato di morto vivente e i pochi
superstiti faticano a rimanere tali. Columbus in particolare ha
messo a punto una serie di regole da seguire scrupolosamente che
sembrano mantenerlo in vita nonostante l’aspetto non certo da uomo
d’azione. Chi invece con l’azione ci va a nozze è Tallhassee (tutti
quanti si chiamano con il nome della città di provenienza come in
guerra), cowboy fuori dal tempo esaltato dall’atmosfera da fine del
mondo e fiero massacratore di zombie. Sul loro percorso verso un
ovest presumibilmente libero da zombie troveranno Little Rock e
Wichita, due sorelle tutt’altro che indifese anch’esse allo
sbando.
Sembra proprio che Jason
Momoa sfoggerà un costume del tutto rinnovato in
Aquaman, standalone che lo vede protagonista
dopo l’apparizione in Justice League e che uscirà nelle
sale tra qualche mese.
La foto che trovate qui sotto è
stata scattata durante lo stesso evento dove si trovava negli
scorsi giorni anche Zachary Levi per promuovere
Shazam! e mostra l’attore con addosso la nuova uniforme di
Arthur Curry.
Prima di apparire come assoluto
protagonista in Aquaman, il personaggio
di Jason Momoa è stato protagonista
di Justice League, diretto
da Zack Snyder, al fianco di Ben
Affleck (Batman), Gal
Gadot (Wonder Woman), Henry
Cavill (Superman), Ezra
Miller (Flash) e Ray
Fisher (Cyborg).
Il
filmè stato diretto da James
Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring,
Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason
Momoa. Con lui ci sarà Amber
Heard nei panni di Mera, Yahya
Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre
2018.
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
L’attesissimo film Solo: A Star Wars Story
arriva nelle sale italiane oggi 23 maggio in circa 800 copie,
distribuito da The Walt Disney Company Italia.
Diretto da Ron
Howard, questo film ricco di divertimento è interpretato
da Alden Ehrenreich, Woody Harrelson, Emilia Clarke, Donald
Glover, Thandie Newton, Phoebe Waller-Bridge e
Paul Bettany, insieme a Joonas Suotamo che torna a
interpretare Chewbacca.
Il 15 maggio i filmmaker e il cast
hanno sfilato sul red carpet del Festival
di Cannes 2018, dove il film è stato presentato in
anteprima europea nella Selezione Ufficiale e Fuori
Concorso.
Diretto da Ron
Howard, il cast di
Solo: A Star Wars Story comprende Alden
Ehrenreich (Ave, Cesare!, Segreti di famiglia),
Woody Harrelson (Tre manifesti a Ebbing,
Missouri, Oltre le regole- The Messenger), Emilia Clarke (Io prima di te, Game of
Thrones), Donald Glover (Spider-Man: Homecoming, Sopravvissuto
– The Martian), Thandie Newton (Gringo, Crash: Contatto
fisico), Phoebe Waller-Bridge (Fleabag,
Killing Eve) e Paul Bettany (Captain America: Civil
War, Master & Commander – Sfida ai confini del
mare). Joonas Suotamo (Star Wars – Gli
ultimi Jedi) torna a vestire i panni di Chewbecca.
Scritto da Jonathan Kasdan
& Lawrence Kasdan,
Solo: A Star Wars Story è prodotto da Kathleen
Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel. I produttori esecutivi
sono Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e
Christopher Miller.
“Il film è moderno e pieno di
energia”, commenta Ron Howard, “desideravamo che fosse
coerente con l’estetica e la sensibilità di Star Wars e
allo stesso tempo volevamo fare del nostro meglio affinché
conquistasse gli spettatori più giovani, facendo leva
sull’identificazione più che sulla nostalgia”.
Scritto da Lawrence Kasdan &
Jonathan Kasdan, Solo:A Star WarsStory
è prodotto da Kathleen Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel,
mentre Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e Christopher
Miller sono i produttori esecutivi.
Come già anticipato,
il nuovo capitolo degli X-Men al cinema presenterà
un cambiamento “radicale” nel titolo. Il film non si intitolerà più
X-Men: Dark
Phoenix, ma soltanto Dark Phoenix,
con un accento grafico sulla X finale, a far sempre riferimento
all’iniziale di Charles Xavier, simbolo
dell’intero franchise.
Di seguito potete vedere il nuovo
teaser poster del film, in una foto non ufficiale, in cui viene
riportato il titolo. Eccolo:
Nei fumetti la donna è un perfetto
clone genetico di Nathaniel Essex, il cui
potere di mutaforma cellulare l’ha reso celebre tra gli antagonisti
dei mutanti. La saga della Fenice Nera è
stata male accennata in X-Men: Conflitto
Finale, tanto che gli eventi raccontati
in X-Men: Giorni di un Futuro
Passato hanno completamente cancellato, grazie al
viaggio nel tempo, gli effetti di quel film sulla saga,
contribuendo però a pasticciarne la continuity.
Di seguito
una breve sinossi del film:Jean Grey
inizia a sviluppare poteri incredibili che la corrompono e la
trasformano in un Dark Phoenix. Ora gli X-Men dovranno decidere se
la vita di un membro del team vale più di tutte le persone che
vivono nel mondo.