In occasione della nuova uscita in
sala di Funny Games (leggi
la nostra recensione) di Michael
Haneke del 1997, ecco una clip in esclusiva del film
riportato nelle sale da I Wonder Pictures dall’11 dicembre.
https://www.youtube.com/watch?v=88GGLS1_KOQ
Torna nelle sale italiane FUNNY GAMES,
il nuovo titolo di I WONDER CLASSICS, la divisione di I
Wonder Pictures dedicata alla riscoperta dei classici d’autore.
Il film, diretto da Michael Haneke (La pianista, Il nastro
bianco) e presentato al Festival
di Cannes nel 1997, è un thriller crudo e affascinante che
presenta una potente riflessione sull’impatto della violenza nei
media. È uno dei lavori più radicali di Haneke su questo tema:
l’occhio del regista non mitiga alcuna scena, sfidando l’innocenza
dello spettatore e costringendolo a prendere posizione su quanto
accade nel film.
Michael Haneke, nato a Monaco di Baviera nel 1942, ha
vinto il Grand Prix della Giuria al festival di Cannes nel 2001 con
La pianista. La sua trilogia composta da Il settimo
continente (1989), Benny’s video (1992) e 71
frammenti di una cronologia del caso (1994) descrive le
conseguenze della violenza dei media. FUNNY GAMES ne
è il completamento e il superamento: un’analisi straniante del
genere thriller che non lascerà indifferente nessuno spettatore. A
dieci anni dall’uscita, nel 2007, Michael Haneke ha diretto il
remake americano a cui hanno preso parte Naomi Watts, Tim Roth,
Brad Pitt e Brady Corbet.
La finzione può essere
reale tanto quanto la realtà: c’è solo una linea molto
sottile che separa questi due piani, ed entrambi possono facilmente
oltrepassarla. Questo è il messaggio tagliente che Michael
Haneke volle lanciare nel 1997 con il suo home
invasion incredibilmente realistico e provocatorio,
Funny Games (1997). In questo film, che torna di
nuovo al cinema da lunedì 11 dicembre in versione restaurata, il
regista, come i suoi personaggi, gioca con lo spettatore,
manipolandolo ma senza mai sottovalutarlo, facendo sempre appello
alla sua intelligenza e cercando sempre in lui una reazione, che in
molti casi è di vero e proprio rifiuto.
Funny Games, la trama
La famiglia di
Georg (Ulrich Muhe),
Anna (Susanne Lothar) e del loro
giovane figlio rappresenta una fetta di borghesia davvero
suggestiva: ci vengono mostrati mentre giocano a indovinare brani
di musica classica mentre guidano il loro SUV nuovo di zecca verso
la loro residenza estiva. In questa atmosfera eccessivamente
placida e tranquilla, tensione diventerà sempre più palpabile.
Quando arrivano alla lussuosa tenuta dove trascorreranno i loro
giorni di vacanza, trovano Fred, il loro vicino di
casa e fratello di Georg, e due giovani ospiti che
giocano a golf. Mentre si sistemano, uno dei giovani bussa alla
loro porta e chiede delle uova. Il giovane, Peter
(Frank Giering), lascia cadere le uova sulla porta
e ne chiede altre per fare una commissione. La pressione
psicologica aumenta gradualmente, fino al punto in cui la
situazione porta i due giovani a rapire l’intera famiglia dalla
loro casa.
Il male è mascherato dalla cortesia
Il regista austriaco, uno dei più
provocatori del cinema europeo, raccoglie con Funny
Games il testimone da StanleyKubrick, che qualche decennio prima aveva scosso
le coscienze borghesi con Arancia meccanica, e da Sam
Peckinpah, che con Cani di
paglia aveva già riflettuto sulla brutalità di una
violenza che non muove da nessuna ragione, bensì vuole soddisdare
il semplice divertimento di un gruppo di individui alienati.
In realtà, ci sono molte coincidenze
tra Arancia meccanica e Funny
Games. Innanzitutto, i criminali sono vestiti di bianco
immacolato e il capobanda assume una sorta di leadership
culturale che lo porta a esprimersi in modo raffinato e ad
adottare maniere squisite, come quella di offrirsi di sistemare la
gamba della vittima dopo averle inferto un tremendo colpo con una
mazza da golf. Questa cortesia al limite del parossismo, in cui
ogni richiesta è accompagnata da un “per favore“,
contrasta nettamente con la violenza nascosta che si cela dietro
l’apparenza educata degli aggressori, stucchevole nella sua
sollecitudine, e che va a creare un effetto molto disturbante per
lo spettatore. Le infinite inquadrature fisse che
Haneke inserisce per disturbare chi sta
guardando contribuiscono non poco a questo effetto:
un’inquadratura fissa di un uomo con una gamba maciullata che
squarcia il silenzio della notte con un urlo tremolante è molto più
inquietante di un rapido montaggio di colpi sonori. In fondo, è la
stessa idea che David Lynch ha magistralmente
catturato nel prologo di Velluto blu: il male
nascosto dietro una facciata di pace e tranquillità.
“The villain takes it all”…
Funny Games è un
film che sfida le convenzioni cinematografiche e di genere.
Innanzitutto perché uno dei suoi personaggi principali, Peter,
rompe continuamente la quarta parete parlandoci attraverso
lo schermo. Ci interroga, ci intimidisce, cerca di dialogare con
noi per conoscere il nostro punto di vista. Tenendo presente il
tono generale del film, questo dettaglio, brillante, postmoderno e
incredibilmente lucido, è volutamente offensivo, perché
sappiamo in ogni momento di essere in una rappresentazione, un
teatro scomodo dove le cose accadono, senza avere chiaro il come e
il perchè.
Nella sequenza forse più ispirata
dell’intero film, Peter prende il telecomando
della TV e riavvolge ciò che è appena accaduto, come se il
film fosse una videocassetta – e, in realtà, non è altro che questo
– semplicemente perché quanto accaduto non è conforme ai suoi
gusti. Ci troviamo, senza alcun dubbio, di fronte a uno dei più
chiari esempi di Deus ex
machina sullo schermo cinematografico, nonchè a una delle
situazioni più disperate per qualsiasi spettatore, che prende
coscienza di qualcosa che già sospettava: i cattivi stanno per
vincere. Questa non è comunque l’unica volta in cui compare questa
figura classica della tragedia greca: ne sono esempi le mazze da
golf che perdono la loro natura di oggetti “nobili” per quella di
oggetti contundenti e, ancora, il coltello che l’autore ci mostra
sfacciatamente, instillando in noi l’inutile speranza che in
seguito servirà a ristabilire l’ordine e a fare un po’ di
giustizia.
La tortura dello sguardo insistente
La vera tortura inscenata da
Funny Games non è comunque fisica, bensì
psicologica. I comportamenti contrastanti tra il pensiero
sadico dei cattivi e la loro apparente gentilezza creano
un’atmosfera di vera tensione in cui ci si chiede se la famiglia
abbia almeno un’esile speranza di salvezza. Il tipo di tensione che
lascia lo spettatore allo sbando in un luogo ostile in cui non sa
con certezza cosa accadrà – in altre parole, si sente vulnerabile.
Come se non bastasse, la mancanza di una colonna sonora che aiuti a
colmare l’assenza di speranza rende ancora più difficile assistere
al calvario di questa famiglia a danno di due giovani uomini che,
nonostante il loro inconfutabile status di villain a livello
diegetico, sono comunque incredibilmente affascinanti. A partire
dai loro dialoghi, possiamo supporre siano grandi consumatori di
prodotti culturali e allo stesso tempo ne siano talmente
influenzati che torturare e uccidere è per loro una consuetudine.
Sono il risultato della desensibilizzazione alla violenza
che i media stessi hanno provocato, soprattutto la televisione e il
cinema.
La società ha raggiunto un punto in
cui le disgrazie umane sono una fonte di piacere nel mondo della
finzione così come nella realtà, sembra volerci dire
Haneke, e Paul e
Peter ne sono un esempio vivente. Non sono però
solo loro a provare piacere nella violenza, ma anche coloro a cui
Paul parla: noi, cioè il pubblico. Siamo
partecipi del modo in cui questi giovani torturano una famiglia e
questo ci fa disprezzare l’atto stesso del guardare ma, allo stesso
tempo, alimenta la nostra curiosità morbosa, perché stiamo
volutamente decidendo di guardare un film in cui sappiamo che un
gruppo di persone verrà torturato. Dunque, chi sono i veri
villain?
Le Funko POP figure
sono state aggiornate all’ultimo film Marvel arrivato in sala:
Avengers: Endgame. Il film ha
tenuto in serbo diverse sorprese per i fan e gli spettatori, e così
anche la famosa linea di giochi si è adeguata, rivelando soltanto
adesso una serie di statuine che rivelano la sorte di alcuni dei
personaggi del film. SEGUONO
SPOILER
Ecco ben tre Funko POP dedicati ad
Avengers: Endgame in cui vediamo prima di tutto la
sorte toccata a Thor, una versione asgardiana del Drugo del Grande
Lebowski: grasso, alcolizzato e barbuto. Poi possiamo vedere il
Funko dedicato a Rescue, ovvero Pepper Potts. La compagna di Tony
Stark scende in campo nel terzo atto del film, indossando
l’armatura che lui le ha costruito, come apprendiamo all’inizio del
film. Infine, appartenente alla linea di Funko un po’ più grandi,
vediamo quello dedicato a Professor Hulk, ovvero l’evoluzione del
personaggio di Mark Ruffalo che per tutto il film avrà l’aspetto
del personaggio che è riuscito a conciliare la forza di Hulk e il
cervello di Banner.
Dopo gli eventi devastanti di
Avengers: Infinity War (2018),
l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo,
Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco,
i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le
azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta
per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero
esserci.
La Warner Animation Group (divisione
della warner Bros.) svilupperà e produrrà un film basato sui
Funko Pop, le celebri action figure in vinile
ormai punto di riferimento per collezionisti in tutto il mondo. Da
vent’anni lo studio e l’azienda fondata da Mike Becker collaborano
per produrre giocattoli ispirati a franchise come Harry Potter,
Universo DC e molti altri, e a consacrare questo sodalizio è
Allison Abbate, vicepresidente esecutivo che gestirà la
partnership:
“Siamo entusiasti all’idea di
dare vita ai personaggi Funko sugli schermi cinematografici. La
loro nuova visione della cultura pop rende questi pezzo
incredibilmente attraenti per i fan di tutte le età.” La
Warner Animation Group, fa sapere Deadline, ha già assunto il
regista e designer candidato all’Oscar Teddy Newton e il veterano
della Disney Animation Mark Dindal.
Anche il CEO di Funko, Brian
Mariotti, ha dichiarato che il progetto “rappresenta una
bellissima opportunità e ci impegneremo a realizzare un film Funko
straordinario che possa distinguersi per il suo merito. Non si
tratta di vendere giocattoli o costruire un marchio. Il team di
Warner Animation Group ha una visione unica di come dovrebbe essere
il primo film e siamo estremamente entusiasti di intraprendere
questo viaggio al loro fianco.”
In Captain America: Il Primo
Vendicatore, vediamo Steve Rogers (Chris
Evans) che entra in possesso dello
scudo in vibranio di Captain America. Si tratta della prima
versione dello scudo tondo, realizzata da Howard Stark, che non
presenta ancora i colori dell’eroe, ed è ancora lucido e
argentato.
Proprio a quella versione prototipo
dello scudo, Funko POP! ha dedicato una statuina,
che vede il giovane Steve Rogers, appena trasformato, che stringe
in mano il prezioso oggetto consegnatogli da Stark in persona.
Ricordiamo che il primissimo uso
dello scudo che ha fatto Steve, è stato difendersi dai colpi di
pistola di Peggy Carter (Hayley Atwell) che lo
aveva visto appartarsi con una delle assistenti del colonnello
Chester Phillips (Tommy Lee Jones).
Funko Pop è già prontaper
il New York Comic-Con, che comincerà il
prossimo 6 ottobre, e per farci pregustare l’evento ha diffuso le
immagini delle figure speciali che i fortunati avventori della
fiera vedranno esposte e disponibli al’acquisto.
Tra le particolari statuette,
possiamo anche vedere quella del Joker con il
volto sfigurato da una granata, l’immagine che abbiamo visto nel
trailer di Suicide Squad e che è
poi stata tagliata dal cut finale del film.
Ecco di seguito le sei nuove figure
da collezione:
La popolarità
dell’universo cinematografico
Marvel ha raggiunto il picco nel corso degli
anni. Il franchise di successo ha una infinità di storie
interconnesse, che ospita molti personaggi interessanti. Di
conseguenza la merce legata al film è stata una parte importante
del marketing del film, con Funko Pops che ha
avuto un ruolo chiave nelrappresentare diversi eroi e
cattiviin adorabili action figure in vinile tutte da
collezionare.
Da una semplice replica del
personaggio alla ricostruzione di scene memorabili di film
MCU, c’è
stata una vasta gamma di Funko
Pops nel corso di Infinity Saga. Ma oggi un altro di questi
fantastici figure si è unito alla crescente lista di figure in
vinile, e questa aggiunta dovrebbe entusiasmare non poco fan della
MCU.
Funko ha
presentato ufficialmente la sua ultima offerta Marvel sotto forma di una figura in
vinile Dancing Groot da 18 pollici. La preziosa
action figure arriverà a settembre 2020, l’adorabile Funko Pop
è oradisponibile per il
pre-ordineal prezzo di $
99,99. Ci sono state molte iterazioni di Groot
durante il suo tempo nel Marvel Cinematic
Universe, ma molti sarebbero d’accordo sul fatto che
la più iconica è la versione “Baby Groot” di Guardiani della Galassia Vol. 2, ma la scena più
memorabile è senz’altro quella post credits del primo film,
nel quale lo vediamo danzare.
Gli appassionati di
Funko e gli amanti di Peter Pan
ora hanno un nuovo oggetto indispensabile da aggiungere alla loro
collezione. Per celebrare il suo centenario, The Walt
Disney Company ha rilasciato diverse linee di
merchandising dedicate a innumerevoli indimenticabili IP. Le
celebrazioni Disney100 hanno portato a un numero
impressionante di partnership con licenze globali, inclusi marchi
di alta moda come Coach e Givenchy, nonché aziende di giocattoli
come LEGO, Mattel, Hasbro e Funko. Quest’ultima in particolare ha
già lanciato vari nuovi Pop! figure che segnano
l’eredità iconica della Disney, incluso la statuetta sfaccettata
dedicata a R2-D2.
Adesso, lo stesso trattamento avuto
da robottino di Star
Wars è stato dedicato a Campanellino, che è la protagonista
della nuova Funko Pop! figure esclusiva per i festeggiamenti di
Disney100. Creata per la prima volta da J.
M. Barrie, è diventata rapidamente una delle preferite dai
fan dopo la sua apparizione nel film del 1953 basato sull’opera di
Barrie stesso.
Tra le sue varie incarnazioni
cinematografiche, non possiamo non citare quella di Julia Roberts per Hook di
Steven Spielberg, mentre molto
presto rivedremo Campanellino in Peter
Pan & Wendy, interpretata da Yara Shahidi.
Dopo i classiciDisney,
l’artista Andrew Tarusov ha realizzato una
nuova serie di disegni che rappresentano gli eroi dei fumetti nello
stile di Tim Burton.
Ecco cosa sarebbe (probabilmente)
accaduto se il regista di Edward Mani di Forbice
avesse disegnato i protagonisti delle storie di supereroi:
Come tutti sapranno, Tim
Burton ha un importante legame con il mondo dei fumetti,
avendo diretto due film su Batman e avendo avuto
in programma per diverso tempo un progetto su
Superman con protagonista Nicolas
Cage. Nel 1989, anno di uscita del primo film con Michael Keaton, l’era
dei cinecomics era ancora lontana e i Marvel Studios non
erano ancora in auge, non erano nemmeno stati fondati e la Warner
Bros, nel suo modo ingenuo ma allo stesso tempo innovativo,
deteneva il primato del cinecomics al cinema.
Anche se molti di loro non li
dimostrano, personaggi dei fumetti quali Captain America o Wonder Woman arrivano quest’anno a
spegnere 75 candeline. Un bel risultato per dei personaggi che
sembrano godere dell’eterna giovinezza. Ma l’eroe Marvel e l’Amazzone DC non sono gli unici protagonisti
delle pagine illustrate a raggiungere quella cifra “all’anagrafe”
nel 2016.
Ecco i personaggi dei
fumetti che compiono 75 anni nel 2016
[nggallery id=2992]
Alcuni di questi personaggi sono
molto famosi, resi anche noti dai relativi adattamenti
cinematografici o televisivi, altri invece sono più ricercati e
certamente meno famosi rispetto a Steve Roger o a Diana Prince.
Quale di questi preferite?
Per i fan dei
fumetti, la promessa di un crossover che possa
mostrare tutti i propri eroi preferiti in una sola tavola è sempre
allettante. Qualche volta però i creatori e gli editori si sono
spinti un po’ oltre, realizzando degli incontri e scontri davvero
bizzarri per quanto, in alcuni casi, di discreto valore artistico e
narrativo.
Tutte le grandi storie si
caratterizzano per la lotta del bene contro il male, questi però
non sono sempre confini definiti e spesso capita che personaggi
cattivi, i villain, riescano a redimenrsi. Anche i fumetti, in
quanto grandi storie, non sono da meno e di seguito vi
presentiamo 8 supervillain diventati eroi:
Quando in un film si racconta una
storia particolarmente amata e conosciuta, si ci trova sempre di
fronte all’inevitabile e temibile confronto con l’originale. È
chiaro che, se una volta il confronto lo si faceva magari con i
grandi romanzi, adesso, nell’era dei cinecomics, sempre più fumetti capisaldi della
cultura pop sono presi a spunto per raccontare le
storie dei supereroi sul grande schermo. Ma si riesce sempre a
rendere giustizia a questi piccoli capolavori di carta inchiostro e
colori?
Ecco 8 grandi storie a fumetti
‘rovinate’ dai film:
[nggallery id=2885]
Chiaramente in molti casi la storia
è stata travisata, approssimata, insomma non trattata con il giusto
peso che invece ha nella continuity dei fumetti stessi da cui è
stata estrapolata. L’esempio è quello di Civil War. Nonostante si
tratti di un film amato e acclamato, la storia, nel mondo dei
fumetti, è molto più pivotale, fondante di una serie di conseguenze
che scuotono alla base l’universo Marvel.
Dopo avervi mostrato gli 8 villain che, nel corso delle loro
storie a fumetti si sono trasformati in eroi, ora è il momento di
parlarvi di quegli 8 eroi, simbolo di giustizia,
che nel tempo sono passati al lato oscuro, per così dire.
Ecco 8 eroi dei fumetti diventati
supervillain:
[nggallery id=2871]
Chiaramente per alcuni personaggi si
tratta di una condizione provvisoria o reversibile, per altri
invece si è avuto il coraggio di andare fino in fondo e di farli
diventare dei veri e proprio villain.
Fullmetal Alchemist
The Final Alchemy arriverà su Netflix
nel giro di pochi giorni. Il servizio di
streaming aggiungerà presto la terza e ultima puntata
dell’adattamento live-action della storia di Edward e Alphonse
Elric. Il film è un sequel
di Fullmetal
Alchemistdel 2017, il primo adattamento
live-action dell’apprezzato manga omonimo. Fullmetal
Alchemist The Final Alchemy arriverà su
Netflix
a partire dalle 3:00 ET/12:00 PT di sabato 24 settembre. Tutte e
tre le puntate sono disponibili per il binge-watching sul servizio
di streaming.
Fullmetal Alchemist
The Final Alchemy vede Ryosuke Yamada riprendere il ruolo
di Edward mentre Atomu Mizuishi doppia Alphonce ancora una
volta.Il cast include Mackenyu Arata nei panni di
Scar, Yuina Kuroshima nei panni di Lan Fan e Keisuke Watanabe nei
panni di Ling Yao. Inoltre, Hiroshi Tachi come
King Bradley, Kōji Yamamoto come Alex Louis Armstrong, Yuki Yamada
come Solf J. Kimblee, Chiaki Kuriyama come Oliver Mira Armstrong,
Seiyō Uchino come Van Hohenheim, Yukie Nakama come Trisha Elric,
Jun Fubuki come Pinako Rockbell e Naohito Fujiki come Yuriy
Rockbell, Kaoru Okunuki come Sarah Rockbell, Kokoro Terada come
Selim Bradley, Long Meng Rou come May Chang e Haruhi Ryо̄ga come
Izumi Curtis.
Fullmetal Alchemist: Final Chapter
– The Avenger Scar è uscito in Giappone il 20 maggio 2022. Presenta
una trama che vede il protagonista Edward Elric affrontare Scar. Il
secondo film, Fullmetal Alchemist: Final Chapter – The Last
Transmutation è stato presentato in anteprima in Giappone il 24
giugno e ha rappresentato la battaglia finale della serie Fullmetal
Alchemist .
Attraverso il
proprio
account Twitter ufficiale The
Anime News Network ha pubblicato le prime attese
immagini dell’adattamento live-action di Fullmetal
Alchemist, celebre serie manga giapponese di 27 volumi
ideata dallo scrittore e illustratore Hiromu Arakawa. Si tratta in
effetti di un primo sguardo – per il momento ancora molto limitato
– al visionario universo che vedremo sul grande schermo
entro dicembre 2017 grazie alla regia
di Fumihiko Sori e alla
distribuzione Warner Bros.
Pictures.
Concepito in origine come un singolo
manga, Fullmetal
Alchemistè stato successivamente
editato grazie a Square
Enixin una vera e propria serie
illustrata che vanta all’attivo un ricchissimo franchise di
successo composto da due serie animate, romanzi, audiolibri e
trasposizioni videoludiche per consolle. Ora finalmente il racconto
di Hiromu Arakawa si prepara a fare il suo
primo grande debutto sul grande schermo in una versione live-action
che tutti attendono con curiosità e trepidazione.
La prima immagine proposta
da The Anime News
Networkriguardo all’adattamento
di Fullmetal
Alchemistmostra il
personaggio di Edward combattere contro una
mastodontica bestia meccanica nel mezzo di una strada, mentre la
seconda mostra nuovamente il personaggio, questa volta in compagnia
del fratello Alphonse, in piedi nel mezzo di una
stazione ferroviaria, indicativamente nell’attimo precedente alla
loro partenza per cercare un modo con cui porre l’anima
di Alphonsein un nuovo
corpo.
Recentemente era già stato proposto
un breve trailer relativo al nuovo live-action
di Fullmetal
Alchemistnel quale
veniva introdotto il racconto dei due
fratelli Edward e Alphonse
Elric, impegnati a trovare un modo di rimediare alle
terribili conseguenze dovute al maldestro e fallito tentativo di
tramutare illegalmente la propria madre con l’intento di
salvarla.
Ricordiamo che il
manga originale di Hiromu Arakawa ha venduto
più di 65 milioni di copie dalla sua prima
raccolta in volumi a partire dal 2005, tanto
da divenire uno dei manga più popolari di tutti i tempi in
Giappone. L’adattamento animato ha inoltre vinto ben
cinque American Anime
Awards nel 2007.
Fullmetal
Alchemistsarà diretto dal regista
giapponese Hiromu
Arakawae avrà nel cast le
star Ryosuke Yamada nel
ruolo di Edward, oltre a Dean
Fujioka nei panni di Roy
Mustang e Tsubasa Honda nelle
vesti di Winry Rockbell. Il film verrà distribuito
in Giappone a partire da dicembre 2017
da Warner Bros. Pictures.
Per quanto possa sembrare azzardato,
sta procedendo il progetto di realizzare un film
su Fullmetal Alchemist, celebre serie manga
giapponese di 27 volumi ideata dallo scrittore e
illustratore Hiromu
Arakawa. Di seguito vi mostriamo
una nuova foto dal film:
Concepito in origine come un singolo
manga, Fullmetal
Alchemistè stato successivamente
editato grazie a Square
Enixin una vera e propria serie
illustrata che vanta all’attivo un ricchissimo franchise di
successo composto da due serie animate, romanzi, audiolibri e
trasposizioni videoludiche per consolle. Ora finalmente il racconto
di Hiromu Arakawa si prepara a fare il suo
primo grande debutto sul grande schermo in una versione live-action
che tutti attendono con curiosità e trepidazione.
Recentemente era già stato proposto
un breve trailer relativo al nuovo live-action
di Fullmetal
Alchemistnel quale veniva
introdotto il racconto dei due
fratelli Edward e Alphonse
Elric, impegnati a trovare un modo di rimediare alle
terribili conseguenze dovute al maldestro e fallito tentativo di
tramutare illegalmente la propria madre con l’intento di
salvarla.
Ricordiamo che il
manga originale di Hiromu Arakawa ha venduto
più di 65 milioni di copie dalla sua prima
raccolta in volumi a partire dal 2005, tanto
da divenire uno dei manga più popolari di tutti i tempi in
Giappone. L’adattamento animato ha inoltre vinto ben
cinque American Anime
Awards nel 2007.
Fullmetal
Alchemistsarà diretto dal regista
giapponese Hiromu
Arakawae avrà nel cast le
star Ryosuke Yamada nel
ruolo di Edward, oltre a Dean
Fujioka nei panni di Roy
Mustang e Tsubasa Honda nelle
vesti di Winry Rockbell. Il film verrà distribuito
in Giappone a partire da dicembre 2017
da Warner Bros. Pictures.
Ecco il nuovo trailer del live
action di Fullmetal Alchemist, film diretto
da Fumihiko Sori (Dragon Age: Dawn of
the Seeker, Pingu-Pongu) basata
sullo shōnen manga creato da Hiromu
Arakawa.
https://www.youtube.com/watch?v=oZhOVnowpAM
Concepito in origine come un singolo
manga, Fullmetal
Alchemistè stato successivamente
editato grazie a Square
Enixin una vera e propria serie
illustrata che vanta all’attivo un ricchissimo franchise di
successo composto da due serie animate, romanzi, audiolibri e
trasposizioni videoludiche per consolle. Ora finalmente il racconto
di Hiromu Arakawa si prepara a fare il suo
primo grande debutto sul grande schermo in una versione live-action
che tutti attendono con curiosità e trepidazione.
Recentemente era già stato proposto
un breve trailer relativo al nuovo live-action
di Fullmetal
Alchemistnel quale veniva
introdotto il racconto dei due
fratelli Edward e Alphonse
Elric, impegnati a trovare un modo di rimediare alle
terribili conseguenze dovute al maldestro e fallito tentativo di
tramutare illegalmente la propria madre con l’intento di
salvarla.
Ricordiamo che il
manga originale di Hiromu Arakawa ha venduto
più di 65 milioni di copie dalla sua prima
raccolta in volumi a partire dal 2005, tanto
da divenire uno dei manga più popolari di tutti i tempi in
Giappone. L’adattamento animato ha inoltre vinto ben
cinque American Anime
Awards nel 2007.
Fullmetal
Alchemistsarà diretto dal regista
giapponese Hiromu
Arakawae avrà nel cast le
star Ryosuke Yamada nel
ruolo di Edward, oltre a Dean
Fujioka nei panni di Roy
Mustang e Tsubasa Honda nelle
vesti di Winry Rockbell. Il film verrà distribuito
in Giappone a partire da dicembre 2017
da Warner Bros. Pictures.
Warner Bros ha diffuso il
nuovo trailer del live action di Fullmetal
Alchemist, film diretto da Fumihiko
Sori (Dragon Age: Dawn of the
Seeker, Pingu-Pongu) basata sullo shōnen
manga creato da Hiromu Arakawa.
Concepito in origine come un singolo
manga, Fullmetal
Alchemistè stato successivamente
editato grazie a Square
Enix in una vera e propria
serie illustrata che vanta all’attivo un ricchissimo franchise di
successo composto da due serie animate, romanzi, audiolibri e
trasposizioni videoludiche per consolle. Ora finalmente il racconto
di Hiromu Arakawa si prepara a fare il
suo primo grande debutto sul grande schermo in una versione
live-action che tutti attendono con curiosità e
trepidazione.
Recentemente era già stato proposto
un breve trailer relativo al nuovo live-action
di Fullmetal
Alchemistnel quale veniva
introdotto il racconto dei due
fratelli Edward e Alphonse
Elric, impegnati a trovare un modo di rimediare alle
terribili conseguenze dovute al maldestro e fallito tentativo di
tramutare illegalmente la propria madre con l’intento di
salvarla.
Ricordiamo che il
manga originale di Hiromu Arakawa ha
venduto più di 65 milioni di copie dalla
sua prima raccolta in volumi a partire
dal 2005, tanto da divenire uno dei
manga più popolari di tutti i tempi in Giappone. L’adattamento
animato ha inoltre vinto ben cinque American Anime
Awards nel 2007.
Fullmetal
Alchemistsarà diretto dal regista
giapponese Hiromu
Arakawae avrà nel cast le
star Ryosuke Yamada nel
ruolo di Edward, oltre a Dean
Fujioka nei panni di Roy
Mustang e Tsubasa
Honda nelle vesti di Winry
Rockbell. Il film verrà distribuito in Giappone a partire
da dicembre 2017 da Warner
Bros. Pictures.
Guarda il Full Trailer di Zero Dark Thirty, il nuovo film del Premio
Oscar Kathryn Bigelow, il filmato è l’ultimo contributo che
uscirà per promuovere la pellicola che ieri
Guarda il Full Trailer Ufficiali in
italiano del film
Die Hard – Un buongiorno per morire con
protagonisti Bruce Willis, Jai Courtney, Mary
Elizabeth Winstead, Patrick Stewart per la regia
di John Moore.
Per ulteriori info sul film vi segnaliamo la nostra Scheda:
Die Hard – Un buongiorno per morire Il film
arriverà nelle sale il 14 Febbraio 2012.
La Paramount Pictures ha pubblicato
via Twitter l’atteso full trailer di Super 8, il nuovo film
fantascientifico di J.J. Abrams prodotto assieme a Steven Spielberg.
Arriva dal canele
youtube della Paramount il Full trailer di Jack Reacher – La Prova Decisiva con Tom Cruise. La
pellicola è diretta da Christopher McQuarrie
E’ finalmente uscito il trailer
definitivo di Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 1.
Come anticipato dalle immagini uscite nelle ultime ore, questa
anteprima non risparmia gli spoiler, sia sulla trama e sia sulle
ambientazioni e i personaggi di questo attesissimo settimo episodio
della saga di Harry
Potter.
Nella
parte 1, Harry, Ron e Hermione iniziano la loro pericolosa
missione per scoprire e distruggere il segreto dell’immortalità di
Voldemort, gli Horcrux. Dal canto loro, senza la guida degli
insegnanti o la protezione del professor Silente, i tre amici
devono più che mai fare affidamento l’uno sull’altro. Ma le Forze
Oscure mettono a rischio la loro amicizia. Nel frattempo il mondo
dei maghi è diventato un posto pericoloso per tutti i nemici del
Signore Oscuro. La guerra a lungo temuta è iniziata e i Mangiamorte
di
Voldemort hanno preso il controllo del Ministero della Magia e
perfino di Hogwarts, terrorizzando e arrestando chiunque si
opponga. Ma sono ancora alla ricerca della persona più importante,
Harry Potter, che devono portare a Voldemort…vivo.
L’unica speranza di Harry è trovare
l’Horcrux
prima che Voldemort trovi lui. Ma presto scopre l’esistenza di una
leggenda, la leggenda dei Doni della Morte. E se la leggenda si
rivelerà veritiera, potrebbe significare che Voldemort otterrà il
potere supremo che desidera. Non conta molto che Harry sappia che
il suo futuro è già stato deciso dal suo passato, quando è
diventato “il bambino che ha vissuto”. Non è più un bambino ora ed
è sempre più concentrato nell’assolvere il dovere per cui si
prepara fin dal primo giorno in cui ha messo piede a Hogwarts: lo
scontro finale con Voldemort. “Harry
Potter e i Doni della Morte – Parte 1” è diretto
da David Yates, regista anche di “Harry
Potter e l’Ordine della Fenice” e “Harry
Potter e il principe mezzosangue“.
La Fox ha diffuso il nuovo full trailer internazionale
delle Cronache di Narnia: Il Viaggio del Veliero, atteso terzo
episodio della saga fantasy riconvertito in 3D.
Per Alberto
Barbera, direttore della
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia,
Full Time – Al cento per cento è il ”film rivelazione
dell’anno”. Il lungometraggio diretto da Eric
Gravel e con protagonista Laure Calamy è un ritratto realistico della
società francese odierna: mostra la vita quotidiana, tutt’altro che
semplice, di una madre single che vive in periferia e non guadagna
abbastanza.
La trama di Full Time
Julie è divorziata, ha due
figli e vive nella periferie parigina. Lavora come governante in un
hotel a cinque stelle di Parigi: ogni giorno si sveglia all’alba,
prepara i suoi bambini, li consegna alla baby sitter e prende il
treno per la città. Julie è laureata, lavorava nell’ambito
della ricerca sociale ma, dopo essere stata licenziata, non ha
trovato nulla di meglio del lavoro nell’hotel. Un po’ per necessità
– l’ex-marito non contribuisce con gli alimenti come dovrebbe, un
po’ per ambizione, Julie continua a fare colloqui per
tornare a lavorare nel suo settore.
Riesce finalmente ad ottenere un
appuntamento per ”il lavoro perfetto”, ma il tempismo non sembra
aiutarla. Nella stessa settimana, Julie deve fronteggiare
il colloquio per il nuovo impiego, gli scioperi e le manifestazioni
che bloccano la circolazione a Parigi, il capo del personale
dell’hotel che la mette sotto pressione, il compleanno del figlio e
le lamentele dell’anziana baby-sitter. Riuscirà la protagonista a
gestire tutto o verrà sopraffatta?
Una vita ”Full Time”
Il titolo di Full
Time parla da sé: Julie non solo ha un
impiego a tempo pieno, ma vive ogni attimo della sua vita come un
lavoro, un dovere dopo l’altro. Come uno schema, si sveglia, veste
i figli, prende il treno, lavora, mangia, lavora, riprende il
treno, lava e mette a letto i figli. E di nuovo da capo. L’unico
attimo di pace potrebbe essere il bagno a fine giornata, ma il
boiler dell’acqua calda rotto e i capricci dei bambini guastano
anche questo momento.
Il regista sceglie di raccontare la
vita di questa mamma single senza troppi fronzoli: fa una
ricostruzione quasi documentaristica della settimana di
Julie, giorno dopo giorno. Non si vedono in Full
Time scene melodrammatiche, scene finte ”da film”. Non ci
sono commenti o narrazioni che esagerano le situazioni vissute
dalla protagonista. Tutto è estremamente reale e per questo
d’effetto.
Un racconto ansiogeno per il suo
realismo
Full Time è un
crescendo di tensione, un climax che, scena dopo scena, problema
dopo problema, arriva al suo culmine poco prima della fine. Per
come è costruito, il film genera un senso di angoscia tangibile.
Guardando il lungometraggio ci si immerge in una storia che
potrebbe essere vera. Quello di Full Time è un
mondo che barcolla e perde pezzi su tutti i fronti: la vita
privata, la società attorno, il lavoro, la comunità, tutto arranca
e niente sembra stabile.
In tutto ciò, Julie è sola:
non ha il sostegno dell’ex-marito, la baby-sitter la mette alle
strette, le colleghe sono spietate e in mezzo ci si mettono anche
gli scioperi. È impossibile non empatizzare con lei e non
immedesimarsi. L’ansia arriva addirittura a far temere il peggio:
lo spettatore diventa più coinvolto – e più pessimista – della
protagonista. Il lavoro dell’attrice contribuisce all’ottima resa
del film: Laure Calamy è un volto di pietra,
paralizzato dalle preoccupazioni. Si percepisce la tensione sotto
la maschera di una madre, una collega, un’amica che cerca di andare
avanti senza dare a vedere le sue angosce.
Non a caso, Calamy
è un attrice coinvolta nei temi sociali. Ha già recitato in film e
serie che criticano il mondo dei lavoro: tra tutti ricordiamo lo
show francese Chiami il mio agente!, serie sulla
professione dell’attore.
Inoltre, Calamy è membro del Collettivo
50/50, organizzazione che ha l’obiettivo di promuovere la parità
tra donne e uomini nel settore cinematografico e televisivo.
Un film già premiato dalla
critica
Full Time è già
stato amato dai critici: presentato a Venezia, ha vinto il Premio Orizzonti Miglior Attrice (Laure
Calamy) e il Premio Orizzonti Miglior Regia
(Eric Gravel). Originale, documentaristico e
abilmente costruito a livello di suspence, speriamo che il film
possa conquistare anche il pubblico in sala.
Disney+ ha diffuso il trailer
ufficiale dell’attesissima serie originale Full Monty –
la serie. Dai creatori dell’iconico film vincitore
del premio BAFTA, questa nuova serie in otto episodi debutterà in
Italia il 5 luglio in esclusiva sulla piattaforma streaming.
Il trailer introduce anche la stella nascente Talitha Wing
(Wolfe, Alex Rider), che interpreterà la figlia
adolescente di Gaz, Destiny Schofield.
Full Monty – la serie, la trama e il
cast
Ambientata venticinque anni dopo il
film originale britannico di successo, Full Monty – la
serie seguirà lo stesso gruppo di fratelli mentre vivono la
loro vita nella città post-industriale di Sheffield e si
destreggiano nei sempre più fatiscenti settori della sanità,
dell’istruzione e dell’impiego. La serie comedy-drama racconterà
cos’è successo ai membri del gruppo dopo che si sono rimessi la
divisa, esplorando i loro momenti più brillanti, più folli e più
disperati. Inoltre, metterà in luce come il mondo esilarante di
questi eroi della classe operaia, che risiedono ancora a Sheffield,
sia cambiato nel corso dei decenni.
Simon Beaufoy, lo sceneggiatore del film originale e vincitore
dell’Academy Award, ritorna insieme alla co-sceneggiatrice Alice
Nutter (Accused), mentre Uberto Pasolini (Nowhere
Special) torna come produttore esecutivo.
Il trailer vede il cast principale riprendere i ruoli più amati
dai fan, a partire da Robert Carlyle (Trainspotting,
C’era una volta) nei panni di Gaz, Mark Addy (II Trono
di Spade, Il destino di un cavaliere) come Dave,
Lesley Sharp (Before We Die, Scott and Bailey)
nel ruolo di Jean, Hugo Speer (Britannia, Tenebre e
ossa) in quello di Guy, Paul Barber (The Dumping
Ground, Gloves Off) come Horse, Steve Huison (The
Royle Family, Paul, Mick e gli altri) nel ruolo di
Lomper, Wim Snape (The Beaker Girls, Gentleman Jack –
Nessuna mi ha mai detto di no) in quello di Nathan e Tom
Wilkinson (Batman Begins, Michael Clayton) che
interpreta Gerald.
Tra gli altri nuovi membri del cast che si uniscono al gruppo ci
sono Paul Clayton (The
Crown, The Split) nel ruolo di Dennis, il marito
di Lomper. Miles Jupp (A Very British Scandal) che
interpreta Darren, l’appena divorziato agente immobiliare che si
rivolge ai Monty per avere consigli su come affrontare la vita
adulta. Sophie Stanton è invece Hetty, una collega e amica di Jean,
e Phillip Rhys Chaudhary si aggiunge come vicepreside della scuola
nei panni di Dilip. I nuovi arrivati Dominic Sharkey e Natalie
Davies interpretano rispettivamente i compagni di Destiny, Cal e
Tabani, insieme ad Arnold Oceng, nei panni di un talentuoso artista
di graffiti. Aiden Cook è il dodicenne “Twiglet”, mentre Tupele
Dorgu (Alma’s Not Normal) interpreta Yaz, la madre di
Destiny.
Simon Lewis è il produttore della serie, mente Lee Mason,
Director, Scripted, è produttore esecutivo per Disney+. La serie originale è stata
sviluppata da Searchlight Pictures e FX. Full Monty – Squattrinati organizzati, il film originale
del 1997 vincitore del premio BAFTA, è disponibile in streaming su
Disney+ in Italia.
“Full Metal
Jacket“, la memorabile opera di Stanley
Kubrick sugli orrori della guerra, dall’8 ottobre
arriva per la prima volta in 4K UHD, con una
special edition contenente un esclusivo album
fotografico di 32 pagine, le art cover dei personaggi, una lettera
di Stanley Kubrick, oltre alla replica della locandina
originale.
La splendida epopea di guerra
diretta da Stanley Kubrick colpisce ancora più forte nella piena
risoluzione del 4K. Matthew Modine, Vincent D’Onofrio e R. Lee
Ermey – nei panni dell’infernale sergente addestratore – sono le
star assolute di questo avvincente racconto sulle reclute del corpo
dei Marines spedite al fronte in Vietnam. Passando dalla cruda
brutalità dell’addestramento militare agli effetti disumanizzanti
del campo di battaglia, Full Metal Jacket unisce abilmente sequenze
di azione e un graffiante humor nero.
Tra i contenuti extra del film il
commento di Adam Baldwin, Vincent D’Onofrio e R.Lee Ermey e del
critico/sceneggiatore Jay Cocks, oltre alla featurette ‘Full Metal
Jacket: tra il bene e il male’. Disponibile in 4K UHD su Amazon.it
Sempre a partire dall’8
ottobre, sarà disponibile per la prima volta in 4K
UHD anche “300”, il film ispirato
all’epica graphic novel di Frank Miller, e “007 James
Bond Collection”, l’elegante cofanetto da
collezione con tutti i 24 film (in DVD e Blu-Ray) dedicati
all’agente segreto per eccellenza, da “Agente 007 – Licenza di
uccidere” fino a “Spectre”.
Non è finita qui, dal 29
ottobre in arrivo, sempre per la prima volta in 4K
UHD, anche “Beetlejuice – Spiritello
Porcello”, il film di Tim Burton con Michael Keaton e Alec
Baldwin, vincitore del Premio Oscar al Miglior Trucco.
In 4K UHD dall’8
ottobre
“300”, il
film di Zack Snyder ispirato all’epica graphic novel di Frank
Miller, arriva per la prima volta in 4K UHD a partire
dall’8 ottobre.
L’epica graphic novel di Frank
Miller (Sin City) pervade lo schermo con sangue, lampi, tuoni e
timore reverenziale nel suo intenso stile visivo fedelmente
ricreato con la sapiente miscela di live-action e animazione in
computer grafica. Nel raccontare l’antica battaglia delle
Termopili, descrive lo scontro titanico nel quale re Leonida
(Gerard Butler) e 300 spartani combatterono fino alla morte contro
Serse (Rodrigo Santoro) e il suo imponente esercito persiano.
“Beetlejuice – Spiritello
Porcello”, il film di Tim Burton con Michael Keaton e Alec
Baldwin, vincitore del Premio Oscar al Miglior Trucco, arriva
per la prima volta in 4K UHD dal 29 ottobre.
Cosa può fare una coppia di fantasmi
yuppie (Geena Davis e Alec Baldwin) quando la loro pittoresca casa
del New England viene invasa da newyorkesi alla moda? Assumere un
“bio-esorcista” freelance per spaventare gli intrusi, ovviamente!
Con la regia di Tim Burton, “il Beetlejuice di Michael Keaton è uno
dei più grandi cattivoni mai visti scatenarsi in un film di
fantasmi” (The Village Voice).
“007 James Bond
Collection”, l’elegante cofanetto da collezione
con tutti i 24 film in DVD e Blu-Ray dedicati all’agente
segreto per eccellenza, da “Agente 007 – Licenza di
uccidere” fino a “Spectre”, in arrivo dall’8
ottobre.
In Full Metal
Jacket, la narrazione finale e il canto della Marcia di
Topolino che l’accompagna possono sembrare alquanto imperscrutabili
senza un ulteriore contesto. Il film, come noto, è il penultimo
nella carriera di Stanley Kubrick –
seguito solo da Eyes
Wide Shut – e arrivo a ormai metà del ciclo di
film sulla guerra del Vietnam. Sebbene dopo Full Metal
Jacket siano usciti altri film su quel conflitto, come
Nato il quattro luglio e Hamburger Hill, il
contributo di Kubrick al sottogenere dei film sul Vietnam arrivò
dopo che Platoon e Apocalypse Now avevano già offerto ritratti
cinematografici definitivi, anche se molto diversi, dell’invasione.
Nonostante ciò, Full Metal Jacket fu un successo
di critica.
Il film di Kubrick sul Vietnam era
incentrato su giovani reclute che completavano un estenuante campo
di addestramento prima di partire per la battaglia. Per molti
versi, Full Metal Jacket fu l’anti-Top
Gun, poiché il film dissimulava sistematicamente
l’immagine romantica dell’addestramento militare vista nel
blockbuster dell’anno precedente. Le scene del campo di
addestramento erano una dura e intensa prova di resistenza, mentre
gli spettatori osservavano un istruttore spietato e compagni di
recluta poco attenti che torturavano psicologicamente Pyle, un
nuovo arrivato.
Dopo che questa disavventura si
conclude con una battuta da commedia nera, la seconda parte di
Full Metal Jacket ci porta in Vietnam. Lì la
storia si fa ancora più cupa, quando lo squadrone viene eliminato
uno alla volta da un cecchino metodico. In quello che potrebbe
sembrare un finale apparentemente semplice e “inconcludente”,
Kubrick inserisce in realtà una serie di elementi che – se ben
interpretati – lo rendono particolarmente straziante e
restituiscono tutta l’insensatezza e la brutalità di un conflitto
che è in realtà sempre uguale a sé stesso ogni volta che si
ripresenta.
Perché la squadra canta “La marcia
di Topolino” alla fine di Full Metal Jacket
Nelle scene finali di Full
Metal Jacket, la maggior parte dei protagonisti del film
viene rapidamente uccisa da un cecchino invisibile. Alla fine, le
reclute sopravvissute rintracciano il loro aggressore solo per
scoprire che si tratta di una bambina. In uno dei finali di
film di guerra più strazianti di tutti i tempi, il soldato
Joker, antieroe vagamente benintenzionato, spara alla bambina
mentre lei muore dissanguata. Persino il suo compagno sociopatico
Animal Mother trova scioccante l’insensibilità della sua decisione,
ma è il momento successivo che risalta agli occhi di molti
spettatori. Mentre i soldati se ne vanno, iniziano a cantare
all’unisono la Marcia di Topolino.
L’accostamento ironico tra l’estrema
violenza della scena precedente e questa canzone stranamente carina
è evidente, ma c’è un significato più profondo in questo momento.
Melodie giocose come queste venivano cantate dai soldati in Vietnam
e altrove per una serie di motivi, tra cui la nostalgia
dell’infanzia dopo il trauma subito e il desiderio di tornare a uno
stato mentale più innocente. Mentre la versione di Platoon
del Vietnam comprendeva una tragedia più lirica e una violenza più
spettacolare, c’è una banalità infantile nelle uccisioni di
Full Metal Jacket che viene sottolineata da questo
momento. Sebbene siano assassini, la maggior parte dei membri della
squadra ha solo pochi anni in più dei loro giovani aggressori.
I soldati americani che hanno
combattuto in Vietnam avrebbero avuto l’età giusta per essere
cresciuti con la Marcia di Topolino come un brano preferito
dell’infanzia, quindi ha senso che ne ricordino collettivamente il
testo. Anche la canzone è tecnicamente una marcia, anche se nello
spettacolo era più una marcia da parata. In questo senso, Topolino
è un simbolo della cultura americana e della rapida invasione del
Vietnam da parte del capitalismo. Anche il romanzo da cui è tratto
Full Metal Jacket, The Short-Timers,
includeva questo canto, anche se non nelle scene finali.
Il significato della battuta finale
di Joker sull’essere vivi in un mondo di merda
Il futuro cattivo di Stranger ThingsMatthew Modine ha iniziato una carriera di
interpretazioni di figure moralmente ambigue con la sua
interpretazione di Joker, e le motivazioni del personaggio non sono
mai state così chiare come nella narrazione finale di Full
Metal Jacket. Quando Joker dice di trovarsi in un mondo di
merda, uno spettatore ottimista potrebbe pensare che sia contento
di essere almeno vivo nonostante tutti i suoi guai. Tuttavia, la
maggior parte degli eventi del film indicherebbe l’interpretazione
opposta. Considerato tutto ciò che subisce in Full Metal
Jacket, è più probabile che Joker stia dicendo che
tecnicamente è vivo, ma che si tratta di una vittoria di Pirro
perché vive in un mondo di merda.
Le immagini del film fanno sembrare
le città bruciate del Vietnam un inferno, grazie ai muri di fumo e
fuoco di queste scene finali. In questo modo, Joker può essere
considerato più sfortunato dei morti, poiché è vivo ma deve
continuare a vivere in un mondo terribile, soffrendo per il trauma
della sua esperienza in Vietnam. Questa frase richiama ironicamente
quella pronunciata da Pyle prima di togliersi la vita, affermando
che lo fa perché anche lui si trova in un mondo di merda. A
differenza di Pyle e degli eroi dei successivi film sul Vietnam,
Joker non può però sfuggire al suo destino attraverso la morte.
Come Matthew Modine ha cambiato il
finale di Full Metal Jacket
Secondo l’intervista di IGN a Modine, l’inceppamento
dell’MI6 di Joker nel momento in cui prende la mira sul cecchino e
il fatto che il suo personaggio non muoia sono idee che l’attore ha
sottoposto a Kubrick. L’inceppamento del fucile nella scena
culminante è stata una scelta perfetta perché questo accadeva
spesso nella vita reale, dato che gli MI6 erano notoriamente
inaffidabili. Il momento, inoltre, riecheggiava ironicamente l’uso
del fucile come simbolo fallico nella prima parte del film. Dopo
che a Joker è stato detto che era inutile senza il suo fucile,
l’arma si è inceppata nel momento in cui è stato finalmente
chiamato a compiere il suo dovere. Nel frattempo, la mancata morte
di Joker ha permesso al film di dimostrare che anche i
sopravvissuti sono rimasti con cicatrici psicologiche profondamente
dannose.