Il caso Mattei è
il film cult del 1972 diretto da Francesco
Rosi e con protagonisti nel cast
Gian Maria Volontè, Peter Baldwin, Luigi Squarzina, Edda
Ferronao, Franco Graziosi.
In Il caso Mattei
nella notte del 27 ottobre 1962 un piccolo aereo privato precipita
nelle campagne del pavese, presso la piccola località contadina di
Bascapè. A bordo di quell’aereo oltre al pilota ed aun giornalista
americano, c’era Enrico Mattei, presidente dell’Eni, l’uomo, in
quel momento, più potente d’Italia. Da subito le cause
dell’incidente non appaiono chiare, le testimonianze oculari
raccolte dagli inquirenti e dai giornalisti giunti sul luogo,
portano subito a credere all’ipotesi di un attentato. Perché
qualcuno avrebbe voluto la morte di Mattei? E soprattutto chi??? Da
questi interrogativi parte un viaggio a ritroso volto a disegnare
un ritratto del presidente dell’Eni e al contempo a capire e
trovare le possibili cause di una morte tanto misteriosa.
Il caso Mattei, il
film
Il caso Mattei è
un film di Francesco
Rosi (Cadaveri
eccellenti)uscito nelle sale nel 1972, esattamente
dieci anni dopo la morte del presidente dell’Eni. Un film che
prende come riferimento il libro di Fulvio Bellini e Alessandro
Previdi L’assassinio di Enrico Mattei, riadattato da
un’ottima squadra di sceneggiatori tra cui lo stesso Rosi e
Tonino Guerra.
Un film complesso Il caso
Mattei, sia nella sua struttura narrativa che nei suoi
contenuti, che si pone come obbiettivo di raccontare e illustrare,
nel modo più compiuto possibile, la figura di un uomo unico e a suo
modo straordinario che incontrò una morte prematura quanto carica
di mistero. Un film che incastra fiction a interviste reali,
immagini d’archivio a sequenze nelle quali lo stesso Rosi
interpreta se stesso; un film che tenta un coraggioso quanto
innovativo intreccio tra finzione e realtà, dove è difficile
scorgere il confine tra i vari piani narrativi. Ne risulta un film
estremamente dinamico e originale che coinvolge e trascina ma che,
soprattutto, ci permette di comprendere in modo esaustivo le varie
sfaccettature di un uomo su cui e attorno a cui ruota tutta la
storia. Per un ruolo tanto complesso e delicato, per un compito
tanto impegnativo, non si poteva che optare per la scelta più
ovvia, per l’unico attore dell’epoca in grado di rispondere a pieno
a tutto ciò:
Gian Maria Volontè.
Attore simbolo del cinema politico
e di denuncia degli anni ’70,
Gian Maria Volontè non delude avvalendosi, per altro,
di un’incredibile somiglianza fisica con il “vero” Mattei.
Un’interpretazione al solito intensa, passionale e profonda che
sviscera in ogni suo aspetto una personalità non semplice e
mutevole.
Gian Maria Volontè ci offre un Mattei forte, risoluto
e orgoglioso ma al quale non mancano momenti di debolezza e, perché
no, paura, un Mattei energico e straordinario uomo d’affari ma
anche fragile e umano. Francesco Rosi non vuole nascondere le ombre
che accompagnarono questo personaggio per buona parte della sua
vita: gli ambigui intrecci con la politica o la gestione personale
di denaro pubblico. Ma, in sostanza, il film sottolinea la forza e
la caparbietà di questo vulcanico e geniale uomo d’affari che osò
sfidare le grandi oligarchie del petrolio mondiale. Fare
dell’Italia un paese forte, indipendente e non più prono ad un
servile vassallaggio verso il monolite americano, un’ Italia capace
di trattare da sé con i paesi produttori di petrolio per poter
crescere, con le proprie forze, al punto di poter sfidare i giganti
statunitensi.
Un uomo pronto a tutto pur di
raggiungere i suoi obbiettivi che però avevano poco di personale o
privato; la vera ambizione, il vero sogno, era di fare del suo
paese una grande potenza, perché Mattei nell’Italia credeva.
Il caso Mattei è un film appassionante, mai
melenso o retorico, cronicistico ed essenziale come il grande
cinema d’inchiesta degli anni ’70 sapeva essere. Un film a cui è
legato un misterioso fatto di cronaca nera: il sequestro e la
scomparsa di Mauro De Mauro, giornalista de L’Ora,
incaricato da Rosi di ricostruire gli ultimi due giorni, in
Sicilia, del presidente Eni. Di De Mauro non si saprà mai più
nulla.