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Diane Kruger protagonista del nuovo thriller di Brad Furman

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Diane Kruger ha acquistato una certa pratica combattendo i traffici di droga nel The Bridge della FX, e sta per alzare il livello! Deadline ha confermato che l’attrice sarà la protagonista femminile di The Infiltrator, che sarà diretto da Brad Furman (The Lincoln Lawyer) ed interpretato da Bryan Cranston.

diane krugerIl film è basato sulla storia vera di Robert Mazur, un agente federale che ha vissuto tra i più potenti cartelli della Colombia mentre interpretava il suo alias sotto copertura Bob Musella, per tutto il tempo l’agente raccolse  prove schiaccianti fino ad una grande azione di arresti durante un matrimonio appositamente organizzato. Il suo bersaglio sotto copertura erano i banchieri che manipolavano sistemi finanziari internazionali complessi, al fine di riciclare il denaro per signori della droga come Pablo Escobar.

Il libro The Infiltrator di Mazur è stato adattato per il grande schermo da Ellen Brown Furman, ed è prodotto da Miriam Segal per la sua GOOD Films. Le riprese sono previste a Londra, Parigi e in Florida, e segneranno la seconda lavorazione fianco a fianco di Cranston e Furman dopo The Lincoln Lawyer.

Anche se The Bridge è stato cancellato, la Kruger (Bastardi senza gloria, Troy) reciterà al fianco di Amanda Seyfried e Russell Crowe in Fathers and Daughters, e sta attualmente girando Sky con Lena Dunham e Norman Reedus.

Fonte: CS

Diane Kruger nel cast di 355, con Jessica Chastain e Penelope Cruz

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Diane Kruger sarà coprotagonista di 355, il thriller di spionaggio diretto da Simon Kinberg, e si unirà ad un cast di superstar, tra cui spiccano Jessica Chastain, Lupita Nyong’o, Fan Bingbing e Penelope Cruz.

Kinberg è stato scelto per dirigere il film da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Theresa Rebeck. Il film segue un gruppo di spie delle agenzie internazionali di tutto il mondo. Queste donne dovranno fare squadra, superare i reciproci sospetti e conflitti, usare tutti i loro talenti e la loro formazione per fermare un evento che potrebbe gettare il nostro mondo nel caos. Lungo la strada, queste sconosciute diventano compagne e amiche, e formano così una nuova squadra: nome in codice “355” (un nome preso in prestito dalla prima spia donna nella Rivoluzione americana). Anche Sebastian Stan e Edgar Ramirez fanno parte del cast.

“Sono così contento di avere un’attrice del suo calibro per completare questo cast straordinario” ha detto Kinberg. La Universal ha acquisito i diritti di distribuzione negli Stati Uniti. CAA Film Finance ha negoziato l’accordo con Film Nation per le vendite internazionali. Freckle Films della Chastain e Kelly Carmichael produrranno insieme alla Kinberg Genre di Simon Kinberg.

Nel 2017, Chastain e Bingbing erano nella giuria di Cannes quando Kruger vinse la palma d’oro per la migliore attrice per Oltre la notte. Quel film ha vinto anche un Critics Choice e un Golden Globe come miglior film in lingua straniera.

Fonte: Variety

Diane Keaton: 10 cose che non sai sull’attrice

Diane Keaton: 10 cose che non sai sull’attrice

Consacratasi come una delle interpreti di punta della sua generazione, Diane Keaton ha negli anni dato vita a iconici personaggi, protagonisti di altrettanto celebri film. Tra i titoli che più l’hanno resa nota si annoverano senza dubbio quelli del regista Woody Allen, con il quale l’attrice ha stretto un fortunato sodalizio.

Ecco 10 cose che non sai di Diane Keaton.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Diane Keaton Woody Allen

Diane Keaton: i suoi film e le serie TV

10. Ha recitato in noti lungometraggi. L’attrice debutta sul grande schermo con il film Amanti ed altri estranei (1970), per poi ottenere grande popolarità con i film Il padrino (1972), con Marlon Brando e Al Pacino, Provaci ancora, Sam (1972), e Il padrino – Parte II (1974). Negli anni seguenti recita in titoli come Reds (1981), Il padrino – Parte III (1990), Il club delle prime mogli (1996), La stanza di Marvin (1996), Avviso di chiamata (2000), Tutto può succedere (2003), con Jack Nicholson, Perché te lo dice mamma (2007), Big Wedding (2013), Mai così vicini (2014), Ruth & Alex (2014), Appuntamento al parco (2017),e Book Club (2018)

9. Ha recitato in una nota serie TV. Nel 2016 l’attrice torna a recitare per il piccolo schermo, dopo anni di assenza, per la serie ideata e diretta da Paolo Sorrentino, The Young Pope. Qui ricopre il personaggio di Suor Mary, ricorrente in ogni episodio. Prendendo parte alla serie, l’attrice ha così avuto modo di recitare anche accanto agli attori Jude Law e Silvio Orlando.

8. È anche regista. Nel corso degli anni Ottanta l’attrice ha iniziato ad interessarsi all’arte della regia, dirigendo inizialmente diversi videoclip o documentari. La grande occasione arriva nel momento in cui dirige l’episodio numero quindici della seconda stagione di Twin Peaks (1991). Dopo quell’esperienza, debutterà alla regia di lungometraggi, come Fiore selvaggio (1991), Eroi di tutti i giorni (1995) e Avviso di chiamata (2000).

Diane Keaton e Woody Allen

7. Ha recitato in diversi film del noto regista. A rendere popolare l’attrice all’interno dell’industria hollywoodiana furono in particolare i film girati con il regista e sceneggiatore Woody Allen. I due si conobbero sul set di Provaci ancora, Sam (1972), e strinsero un sodalizio che li portò a recitare in altri sette film. Questi sono Il dormiglione (1973), Amore e guerra (1975), Io e Annie (1977), Interiors (1978), Manhattan (1979), Radio Days (1987) e Misterioso omicidio a Manhattan (1993).

6. Ha vinto un Oscar grazie ad un film di Allen. Grazie al ruolo di Annie Hall in Io e Annie, il quale fu scritto appositamente pensando a lei, la Keaton ricevette una nomination come miglior attrice ai premi Oscar del 1978. Durante la cerimonia, si aggiudicò infine il prestigioso premio, che ad oggi rimane l’unico da lei vinto.

Parte delle cose che non sai sull’attrice

Diane Keaton Il Padrino

Diane Keaton e Al Pacino

5. Ha avuto una relazione con il noto attore. La storia che lega la Keaton al premio Oscar Al Pacino è lunga e travagliata. Conosciutisi durante il set de Il Padrino, i due diedero vita ad una relazione protrattasi in modo fortemente discontinuo fino al 1990, quando recitarono nel terzo ed ultimo capitolo della trilogia. Da quel momento si separarono definitivamente, ma rimanendo in buoni rapporti.

Diane Keaton in Il Padrino

4. Si ispirò alla moglie del regista per il suo ruolo. All’interno della trilogia di Il Padrino, l’attrice ha dato vita al personaggio di Kay Adams. Questa finisce con l’essere la moglie di Michael Corleone, il quale eredita dal padre Don Vito il ruolo di capofamiglia. Per il suo ruolo, la Keaton affermò di essersi ispirata alla moglie del regista Francis Ford Coppola, Eleanor, identificando nei due la storia di Michael e Kay.

3. Il regista la volle per una sua qualità. All’epoca del primo film, datato 1972, l’attrice era ancora pressoché sconosciuta. Al suo attivo aveva sporadiche apparizioni televisive e diversi spettacoli teatrali. Ciò è bastato per farle ottenere una discreta fama nel mondo dello spettacolo, in particolare come personalità eccentrica. Fu per questa sua caratteristica che Coppola la selezionò per il film, convinto che avrebbe potuto rendere più umano il suo personaggio.

2. Credeva che il film sarebbe stato un disastro. È noto che le riprese del film si rivelarono particolarmente complesse ed estenuanti, tanto per la troupe quanto per il cast. Dato il modo in cui si svolgevano i lavori, l’attrice era convinta che il film si sarebbe rivelato un disastro, e che avrebbe posto fine alla sua carriera. Per sua fortuna, avvenne esattamente l’opposto.

Diane Keaton: età e altezza

1. Diane Keaton è nata a Los Angeles, in California, Stati Uniti, il 5 gennaio del 1946. L’attrice è alta complessivamente 169 centimetri.

Fonte: IMDb

Diane Keaton rivela di non aver mai apprezzato Il Padrino – Parte III

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Diane Keaton ha rivelato di non aver apprezzato Il Padrino – Parte III all’epoca della sua uscita nelle sale. Il capitolo finale della pluripremiata e acclamata trilogia non è stato accolto bene come i suoi predecessori, e ancora oggi è considerato l’anello debole della saga. Nel 1972, all’epoca dell’uscita del primo Il Padrino, Diane Keaton era ancora un’attrice sconosciuta e il film di Francis Ford Coppola segnò la sua seconda esperienza sul grande schermo. Sei anni dopo, nel 1978, conquistò l’Oscar come migliore attrice protagonista grazie a Io & Annie di Woody Allen.

Kay Adams, il personaggio interpretato da Keaton nella saga de Il Padrino, è ricordato come uno dei personaggi che si sono maggiormente evoluti nel corso dei tre film. Di recente è stata confermata una nuova versione de Il Padrino – Parte III, completamente restaurata, con un nuovo inizio e un nuovo finale, che utilizzerà il titolo pensato in origine da Francis Ford Coppola, ossia Mario Puzo’s The Godfather, Coda: The Death of Michael Corleone, il titolo scelto inizialmente da Coppola, prima che i dirigenti dello studio lo semplificassero per l’uscita nelle sale del 1990. Il film uscirà nelle sale USA a dicembre, seguito da una versione VOD e Blu-Ray.

In una recente intervista con Variety, Diane Keaton ha elogiato il nuovo taglio del film, e ha anche rivelato che di non aver mai particolarmente apprezzato la versione originale del 1990: “Guardare la nuova versione è stato uno dei momenti più belli della mia vita guardarlo. È stato un sogno che finalmente è diventato realtà. Ho visto il film sotto una luce completamente diversa. Quando l’ho visto la prima volta, non ero veramente convinta. All’epoca dell’uscita in sala non sembrava funzionasse bene e le recensioni non furono eccezionali. Ma Francis ha lavorato nuovamente all’inizio e alla fine e, lasciatemelo dire, adesso funziona alla perfezione. Non so perché le persone non lo apprezzassero, ma di certo io ero uno di loro. Cosa c’era di sbagliato in me? Perché non mi è piaciuto prima? Eppure, era così.”

La riedizione de Il Padrino – Parte III

La riedizione de Il Padrino – Parte III avrà luogo in occasione del 30esimo anniversario dell’uscita del film al cinema e, sulla base delle dichiarazioni di Coppola, sarà molto più vicina alla sua visione originale del film. È facile intuire perché i dirigenti, all’epoca, scelsero di cambiare il titolo del film: non solo per seguire la logica degli altri due titoli del franchise, ma anche – e soprattutto – per evita il principale spoiler sulla trama, ossia la morte di Michael Corleone. Ora, circa tre decenni dopo, è chiaro che non ci sia più nulla che possa rovinare la visione allo spettatore.

Francis Ford Coppola ha completamente restaurato il film insieme ai suoi editori, aggiungendovi un nuovo inizio, un nuovo finale e anche delle riprese alternative di alcune scene, oltre a nuovi spunti musicali. Coppola ha definito la nuova versione del film una “conclusione più appropriata alla storia dei Corleone”.

A proposito della Director’s Cut de Il Padrino – Parte III, Coppola aveva dichiarato: “È un riconoscimento nei confronti del titolo di Mario e del mio titolo preferito, nonché delle nostre intenzioni originali in merito a ciò che poi divenne Il Padrino – Parte III. Per questa nuova versione del capitolo finale della trilogia, ho creato un nuovo inizio e una nuova fine e ho riorganizzato alcune scene, inquadrature e spunti musicali. Con queste modifiche, con il filmato e il suono ripristinati, si tratta per me di una conclusione più appropriata per Il Padrino e Il Padrino – Parte II. Sono grato a Jim Gianopulos e alla Paramount per avermi permesso di rivisitare il film.”

Diane Guerrero: 10 cose che non sai sull’attrice

Diane Guerrero: 10 cose che non sai sull’attrice

Protagonista di celebri serie televisive, Diane Guerrero si è in pochi anni guadagnata la fama di attrice versatile e di talento, sempre pronta a nuove sfide. Attualmente coinvolta in nuovi progetti, la Guerrero sembra intenzionata a dimostrare, interpretazione dopo interpretazione, di poter ambire ad essere uno dei nomi di punta della televisione. I suoi fan aspettano però di vederla anche sul grande schermo, con un film che possa ulteriormente metterla alla prova.

Ecco 10 cose che non sai di Diane Guerrero.

Diane Guerrero Orange is the new black

Diane Guerrero: i suoi film e le serie TV

10. È nota per i suoi ruoli televisivi. Dopo aver inizialmente recitato in alcuni episodi di serie come Body of Proof (2011) e Person of Interest (2013), l’attrice ha modo di ottenere grande popolarità ricoprendo il ruolo di Maritza Ramos nella serie Orange Is The New Black (2013-2019), dove recita accanto alle attrici Taylor Schilling, Natasha Lyonne e Laura Prepon. Parallelamente, dal 2014 al 2019 recita anche nel ruolo di Lina in Jane the Virgin, con Gina Rodriguez. Ha poi recitato anche nella serie Superior Donuts (2017-2018). Dal 2019, invece, ricopre il ruolo di Crazy Jane in Doom Patrol, accanto agli attori Brendan Fraser e Timothy Dalton.

9. Ha recitato in alcuni film per il cinema. Ciò che attualmente manca all’attrice è un ruolo cinematografico in un film di particolare importanza. L’attrice è infatti già approdata sul grande schermo, ma solo in film poco conosciuti o privi di distribuzione estera. Tra le sue prime esperienze si annoverano i titoli Festival (2011), Beyond Control (2012), e l’horror Open Vacancy (2012). In seguito, anche grazie alla popolarità ottenuta con la televisione, recita in titoli più apprezzati come Emoticon 😉 (2014), My Man Is a Loser (2014), Peter and John (2015) e Happy Yummy Chicken (2016). Nel 2019 è in Killerman, con Liam Hemsworth, per poi recitare in Blast Beat (2020) e Blood Brothers (2021).

8. È anche doppiatrice. Una prima, seppur anonima, incursione nel mondo del doppiaggio, è stata per la Guerrero quella svolta per il videogioco Grand Theft Auto V, del 2013, dove dava voce ad alcuni personaggi della città dove si svolge la storia. L’attrice tornerà poi a dar voce ad un personaggio animato con la serie Disney Elena di Avalor, dove interpreta Vestia. Questa parte le ha permesso di consolidare e farsi conoscere anche per le sue qualità da doppiatrice. In seguito, ha dato voce a Jessica Cruz nel film animato Justice League vs. the Fatal Five.

Diane Guerrero in Orange Is the New Black

7. Ha condiviso una parte di sé con il personaggio. Dopo la sua assenza nella sesta stagione di Orange Is the New Black, l’attrice venne richiamata per la settima ed ultima, dove ha potuto dare una conclusione alla storia del proprio personaggio. Negli ultimi episodi, infatti, la sua Maritza Ramos si ritrova ad essere deportata in Colombia. Questo evento è stato particolarmente difficile da rappresentare per l’attrice, la quale ha realmente visto deportati nel paese sudamericano i suoi genitori quando lei aveva solo 14 anni. Dopo aver condiviso tale evento in un libro di memorie, l’ideatore della serie decise di farlo diventare parte della serie, così da poter mostrare la brutalità di queste separazioni forzate.

6. Ha vinto importanti premi grazie alla serie. Grazie alla serie Netflix, l’attrice ha avuto modo di affermarsi all’interno dell’industria, ottenendo anche prestigiosi riconoscimenti. Infatti, si è ritrovata a vincere ben 3 Screen Actors Guild Awards, nella categoria per il miglior cast in una serie commedia. Condivisi con tutte le altre sue colleghe, questi premi hanno ulteriormente dimostrato la grande coesione del gruppo, elemento di forza della serie. Pur non trattandosi di premi alla singola interpretazione, la Guerrero si è dichiarata entusiasta dei riconoscimenti, i quali l’hanno aiutata ad ottenere maggiore visibilità.

Diane Guerrero Instagram

Diane Guerrero in Jane the Virgin

5. È stata la migliore amica della protagonista. Nella serie Jane the Virgin, incentrata sulla giovane ragazza del titolo, la quale si ritrova ad essere incinta pur non avendo mai perso la verginità, la Guerrero ha svolto un ruolo molto importante. L’attrice ha infatti ricoperto il ruolo di Lina Santillan. Questa è la migliore amica della protagonista, che la supporta nelle sue peripezie. Il personaggio di Lina non compare però sempre in modo fisso all’interno della serie. Nelle prime tre stagioni è infatti una presenza ricorrente, ma nelle ultime due stagioni assume la forma di una guest star.

Diane Guerrero è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram, con un profilo seguito da 2 milioni di persone. All’interno di questo l’attrice è solita condividere immagini relative ai propri momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi. Non mancano però anche tante curiosità, foto di luoghi visitati, immagini promozionali dei suoi progetti o foto di backstage dai set a cui ha preso parte. Con oltre 400 post, qui è infatti possibile rimanere sempre aggiornati sulla vita dell’interprete, venendo a conoscenza dei suoi progetti cinematografici o televisivi attuali o futuri.

3. Utilizza il social per sostenere diverse battaglie sociali. L’attrice ha da sempre utilizzato la popolarità raggiunta per far sentire la propria voce in sostegno di alcune battaglie sociali a lei molto care. La Guerrero si è infatti dichiarata molto contrariata dall’amministrazione Trump, specialmente sul tema dell’immigrazione. È dunque solita condividere nel suo profilo pensieri a riguardo, come anche riguardo alle numerose questioni raziali di questi ultimi tempi. Attraverso l’utilizzo di video e di Instagram TV, poi, condivide con ulteriore incisività il proprio punto di vista.

Diane Guerrero ha un fidanzato?

2. È molto riservata. L’attrice ha più volte manifestato il desiderio di mantenere la propria vita sentimentale il più privata possibile. Lei preferisce infatti far parlare di sé per le proprie interpretazioni o per le cause sociali sostenute. Ad ogni modo, è nota la sua relazione con Joseph Ferrara, con il quale sembrava pronta al matrimonio, salvo poi annunciare la fine della relazione. Nel 2019, invece, l’attrice è stata vista in compagnia dell’attore Milo Ventimiglia, ma nessuna voce riguardo una loro relazione è stata confermata.

Diane Guerrero: età e altezza

1. Diane Guerrero è nata nel New Jersey, Stati Uniti, il 21 luglio del 1986. L’attrice è alta complessivamente 157 centimetri.

Fonte: IMDb

DIANA, titolo italiano del film ritratto di Diana Spencer con Naomi Watts!

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Si intitolerà DIANA la pellicola ritratto della principessa del Galles Diana Spancer, più conosciuta come Lady D. La protagonista, nel ruolo della principessa Diana, è l’attrice

Diana, teaser italiano e locandina con Naomi Watts

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Diana, teaser italiano e locandina con Naomi Watts

Arriva il primo teaser italiano e la locandina per “Diana – La storia segreta di Lady D”, film ispirato agli ultimi due anni di vita della principessa Lady Diana, interpretata da Naomi Watts. 

Diana

Diretto dal tedesco Oliver Hirschbiegel (La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler), e distribuito dalla Bim, il film arriva nelle sale italiane il 3 Ottobre 2013.

 Ecco la locandina ufficiale italiana del film e a seguire il teaser trailer, sempre italiano:

Diana

Fonte: Badtaste

DIANA è un interessante ritratto di Diana, Principessa del Galles, negli ultimi due anni della sua vita. Il film mostra come trovare la felicità interiore le abbia consentito anche di raggiungere i suoi più grandi successi a livello pubblico. Le locations per le 9 settimane di riprese includeranno Croazia, Mozambico e locations a Londra, vicino Londra e nel sud dell’Inghilterra. DIANA è prodotto da Robert Bernstein e Douglas Rae di Ecosse Films e co-prodotto da Matt Delargy, James Saynor (Ecosse Films) e Paul Ritchie. I produttori esecutivi sono Tim Haslam e Mark Woolley. La giornalista e documentarista Kate Snell è produttore associato.

Diana, la storia segreta di Lady D che ha fatto indignare l’Inghilterra

diana trailerSe morite dalla voglia che arrivi il 3 ottobre per andare a vedere il biopic sulla principessa Diana, tanto amata dalla gente quanto poco amata dal marito e dalla suocera, è meglio non leggiate i commenti della stampa inglese.

DianaDianaThe legend is never the whole story, da noi tradotto, con la consueta creatività, Diana – La storia segreta di Lady D, è stato presentato in anteprima ai giornalisti del Regno Unito venerdì 20 settembre ed è stato accolto negativamente, per usare un eufemismo. Nulla, o quasi, da ridire, sulla sceneggiatura di Stephen Jeffreys (The Libertine), basata sul libro del 2001, Diana: her last love, di Kate Snell. Niente da rilevare neanche sulla regia del tedesco e nominato all’Oscar, Oliver Hirschbiegel (Downfall). Molto da recriminare nei confronti della pluripremiata, ammirata e pagata star di Hollywood, Naomi Watts. Non si può capire il senso delle critiche inglesi se non si è stati fan delle Spice Girls e di David Beckham perché i giornalisti di Sua Maestà dicono pressappoco “Ok, Naomi le somiglia, cammina come lei, ha i capelli cotonati e laccati alla perfezione e il mascara della marca esatta, ma è comunque poco posh rispetto all’originale”. Posh, è l’epiteto che veniva affibbiato a Victoria Beckham quando fingeva di cantare nel quintetto tutto al femminile, e significa “elegante” e “di lusso”. «Nonostante la camminata e le cadenze giuste e lo sguardo verso l’alto da martire e da santa, è troppo bella, troppo normale», scrive David Sexton di This is London. «Il suo lato positivo è che è isterica», tuona Tim Robey dalle pagine del Daily Telegraph, mentre Rotten Tomatoes piazza un bel 4 per cento accanto al titolo del film e Peter Bradshaw, sul Guardian, introduce il suo articolo con «Poor Princess Diana». Ma cosa possiamo capire, noi, dando solo un’occhiata ai trailer? I tre minuti ci offrono un assaggio degli ultimi due anni di vita della “principessa triste”. Capiamo che la storia si focalizza soprattutto sull’amore con il chirurgo Hasnat Khan, una passione che sembra non sfumare neanche quando Lady D. incontra Dodi Al Fayed. Poi la vediamo camminare sui campi minati dell’Angola, e mentre, circondata da bambini in una delle sue tante missioni umanitarie, allontana i microfoni dei cronisti. Per ora noi possiamo solo ribadire la somiglianza impressionante e fare un plauso alla grande flessibilità che la Watts, nonostante le critiche, dimostra nell’affrontare ruoli molto diversi l’uno dall’altro.

Diana Trailer internazionale del film con Naomi Watts

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Diana Trailer internazionale del film con Naomi Watts

diana trailer

Arriva finalmente il Trailer Internazionale dell’atteso Diana, il biopic sulla Principessa di Galles che ha stregato il cuore del mondo con la sua bellezza, la sua bontà e soprattutto la sua tragica fine. Nel film la “principessa triste” è interpretata con impressionante mimetismo da Naomi Watts. Diana è diretto dal regista  Oliver Hirschbiegel. Nel cast anche gli attori Naveen Andrews, Douglas Hodge e Gerardine James.

DIANA è un interessante ritratto di Diana, Principessa del Galles, negli ultimi due anni della sua vita. Il film mostra come trovare la felicità interiore le abbia consentito anche di raggiungere i suoi più grandi successi a livello pubblico. Le locations per le 9 settimane di riprese includeranno Croazia, Mozambico e locations a Londra, vicino Londra e nel sud dell’Inghilterra. DIANA è prodotto da Robert Bernstein e Douglas Rae di Ecosse Films e co-prodotto da Matt Delargy, James Saynor (Ecosse Films) e Paul Ritchie. I produttori esecutivi sono Tim Haslam e Mark Woolley. La giornalista e documentarista Kate Snell è produttore associato.

 

Diana trailer con Naomi Watts

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Diana trailer con Naomi Watts

diana trailerEcco il trailer di Diana, il biopic sulla Principessa di Galles che ha stregato il cuore del mondo con ls sua bellezza, la sua bontà e soprattutto la sua tragica fine. Nel film la “principessa triste” è interpretata con impressionante mimetismo da Naomi Watts.

Diana trailer:

 

DIANA è un interessante ritratto di Diana, Principessa del Galles, negli ultimi due anni della sua vita. Il film mostra come trovare la felicità interiore le abbia consentito anche di raggiungere i suoi più grandi successi a livello pubblico. Le locations per le 9 settimane di riprese includeranno Croazia, Mozambico e locations a Londra, vicino Londra e nel sud dell’Inghilterra. DIANA è prodotto da Robert Bernstein e Douglas Rae di Ecosse Films e co-prodotto da Matt Delargy, James Saynor (Ecosse Films) e Paul Ritchie. I produttori esecutivi sono Tim Haslam e Mark Woolley. La giornalista e documentarista Kate Snell è produttore associato.

Diana Rigg, morta a 82 anni l’attrice di The Avengers e di Game of Thrones

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Diana Rigg, la vincitrice del Tony e dell’Emmy che è entrata nel mondo della televisione con il suo ruolo di agente dei servizi segreti Emma Peel in The Avengers negli anni ’60 e ha interpretato Lady Olenna Tyrell in Game of Thrones decenni dopo, è morta giovedì 10 settembre 2020, nella sua casa in Inghilterra. Aveva 82 anni.

Rigg era una figura venerabile nell’industria dell’intrattenimento britannica che lavorava incessantemente sul palcoscenico, in TV e al cinema. “Era un essere umano bellissimo, gentile e generoso che ha migliorato la vita di tutti quelli che la conoscevano, oltre che una grande attrice. Mi lascia un grande vuoto nel cuore “, ha detto Lionel Larner, amico di lunga data e talent agent di Rigg.

Avere un ruolo chiave nella più grande serie TV dell’ultimo decennio è stato un degno coronamento della carriera di Rigg. In Game of Thrones della HBO, Rigg ha recitato nei panni di Olenna Tyrell, conosciuta anche come la Regina di Spine, a partire dalla terza stagione nel 2013. È stata nominata agli Emmy come migliore Guest in una serie drammatica per il suo lavoro nello show nel 2013, 2014 e 2015. In molti la ricordano anche in Agente 007 – al servizio di sua maestà.

La vedremo ancora in Last Night in Soho, nuovo film di Edgar Wright, e nella serie Black Narcissus, ultimi lavori a cui ha partecipato prima di morire.

Diana nuovo trailer e nuovo poster del film con Naomi Watts

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Yahoo ne ha diffuso un nuovo trailer, mentre Entertainment Weekley un nuovo poster: stiamo parlando di Diana, l’attesissimo biopic di Oliver Hirschbiegel ispirato agli ultimi due anni di vita della principessa Lady Diana, interpretata da Naomi Watts. Eccoli di seguito.

Diana nuovo trailer

http://youtu.be/6ypY-_sOrQs

Diana nuovo poster

diana-nuovo-poster

Diretto dal tedesco Oliver Hirschbiegel (La caduta – Gli ultimi giorni di Hitler), e distribuito dalla Bim, il film arriverà nelle sale italiane il 3 Ottobre 2013.

Diana – La storia segreta di Lady D è un interessante ritratto di Diana, Principessa del Galles, negli ultimi due anni della sua vita. Il filmmostra come trovare la felicità interiore le abbia consentito anche di raggiungere i suoi più grandi successi a livello pubblico. Le locations per le 9 settimane di riprese includeranno Croazia, Mozambico e locations a Londra, vicino Londra e nel sud dell’Inghilterra. Diana è prodotto da Robert Bernstein e Douglas Rae di Ecosse Films e co-prodotto da Matt Delargy, James Saynor (Ecosse Films) e Paul Ritchie. I produttori esecutivi sono Tim Haslam e Mark Woolley. La giornalista e documentarista Kate Snell è produttore associato.

Fonte: Firstshowing

Diana – La storia segreta di Lady D: recensione del film

Diana – La storia segreta di Lady D: recensione del film

Oliver Hirschbiegel torna ad occuparsi di un personaggio storico in Diana – La storia segreta di Lady D, dopo La Caduta, film del 2004 in cui aveva brillantemente raccontato gli ultimi dieci giorni di Hitler. Questa volta lo fa analizzando un soggetto in sostanza contemporaneo, una sfida ancora più difficile da vincere, per di più nel caso di una figura iconica come quella di Diana Spencer. Scendere a un livello più intimo e privato, soffermandosi particolarmente sulla sua relazione col cardiochirurgo Hasnat Kahn, di cui ben poche informazioni sono di pubblico dominio, poteva essere un’arma a doppio taglio. Da una parte la scelta consentiva una certa libertà creativa agli sceneggiatori, dall’altra la pellicola rischiava pericolosi scivoloni nella caratterizzazione del personaggio.

Diana – La storia segreta di Lady D è il racconto degli ultimi due anni di vita della Principessa del Galles, divisi tra la sua relazione con il medico di origine pakistana Hasnat Kahn e la ricerca dell’equilibrio interiore che le consentirà di ottenere successi planetari a livello pubblico.

naomi watts diana

Nonostante il discreto impegno nello studio della mimica e della voce compiuto da Naomi Watts, è proprio questo ciò che accade. Le colpe, più che nella performance della coraggiosa attrice, vanno ricercate tra gli sceneggiatori. Perché se è vero che alla Watts mancano gli occhi e l’aria malinconica di Diana, la sceneggiatura risulta  terribilmente piatta. Il tentativo di sottolineare la profondità e la sfaccettatura della principessa ottiene a tratti l’effetto diametralmente opposto, presentandoci una donna all’apparenza superficiale, proprio a causa dello script depauperato di sentimenti profondi ma, al contrario, piuttosto ricco di cliché da telefilm romantico pomeridiano.

La stratificazione della principessa, la sua fragilità e le sue contraddizioni emergono solo in parte, sovrastate per lunghi tratti da una storia carente.  Anche Naveen Andrews, pur riuscendo a donare un pizzico di simpatia al personaggio di Hasnat Kahn, soffre degli stessi problemi della più talentuosa collega. I due attori svolgono il loro compito con l’impegno e l’accuratezza necessari, impotenti di fronte ad un copione così poco curato.

Diana – La storia segreta di Lady D non è un biopic sulla principessa di Galles ma, fondamentalmente, una storia d’amore e come tale va trattata per non rimanere delusi. Tuttavia, pur dimenticandosi della contiguità narrativa con le vicende vissute dalla vera Lady D, l’opera pecca anche nella sua definizione di dramma romantico, scadendo in dialoghi banali, privi di pathos, incapaci di insinuarsi nelle pieghe emotive dello spettatore. La pellicola è, in definitiva, un completo passo falso per Oliver Hirschbiegel, dopo le esperienze positive di The Experiment e, appunto, La Caduta.

 

DIAMANTINO – Il calciatore più forte del mondo, il trailer in esclusiva

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Arriverà il 15 agosto nelle sale italiane, distribuito da I Wonder Pictures, DIAMANTINO – Il calciatore più forte del mondo, diretto da Gabriel Abrantes & Daniel Schmidt, con Carloto Cotta, Cleo Tavares, Anabela Moreira, Margarida Moreira, Filipe Vargas, Carla Maciel.

Di seguito potete vedere il primo trailer ufficiale in anteprima per Cinefilos.it.

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Il sorprendente film di Gabriel Abrantes e Daniel Schmidt che ha conquistato la Settimana della Critica al Festival di Cannes. Diamantino è un campione di calcio di fama mondiale. È un Cristiano Ronaldo, un piede d’oro, un inarrestabile genio del pallone. Finché, un brutto giorno, tutto il genio sparisce irrimediabilmente nel nulla. Attraverso le bizzarre vicende del suo protagonista, tra visioni mistiche, barboncini giganti e figure pastello superkitsch, Diamantino si veste da commedia stravagante per giocare con intelligenza con i conflitti della contemporaneità: dal culto delle celebrità all’ascesa dei deliranti pensieri antieuropeisti e dei populismi xenofobi.

Diamanti: recensione del film di Ferzan Ozpetek

Diamanti: recensione del film di Ferzan Ozpetek

Quanta bellezza c’è in un racconto femminile? Se lo è chiesto Ferzan Ozpetek per lungo tempo, prima di decidere che Diamanti, la sua quindicesima fatica, potesse prendere vita sullo schermo. Il desiderio di realizzare una storia al cui centro c’era lo sguardo di sole donne lo ha accompagnato per gran parte della sua carriera, e finalmente il regista italo-turco ha deciso di trasformare una volontà in realtà.

E lo ha fatto partendo dal cinema, la casa in cui ha deciso lavorativamente di abitare, inserendo lì una narrazione che ha lo sguardo e il temperamento femminile. Ozpetek, per questo progetto, ha chiamato a raccolta le sue attrici preferite, sia quelle con cui ha lavorato – Luisa Ranieri, Lunetta Savino, Anna Ferzetti, Milena Vukotic, Elena Sofia Ricci, Paola Minaccioni, Kasia Smutniak, Carla Signoris – che quelle dirette per la prima volta – Vanessa Scalera, Milena Mancini, Aurora Giovinazzo e Mara Venier, per plasmare un film metacinematografico, dove realtà e immaginazione si uniscono in una danza suggestiva ed eterna.

La trama di Diamanti

Ferzan Ozpetek vuole realizzare un nuovo film, questa volta dedicandosi solo all’universo femminile. Vuole che siano le donne a dominare la scena, e così riunisce attorno a una tavola le attrici che più ama. Comunica loro il suo progetto e i ruoli che ha pensato per ciascuna, consegnandole la sceneggiatura. Ognua di esse comincia a leggere il copione, mentre la cinepresa, ruotando lentamente, ci trasporta indietro nel tempo fino agli anni Settanta. Siamo nella sartoria delle sorelle Canova, Alberta e Gabriella, che si occupano di confezionare costumi per il cinema e il teatro. L’arrivo della costumista Premio Oscar Bianca Vega provoca un po’ di trambusto, poiché realizzare abiti impegnativi per un film ambientato nel Settecento.. Nel frattempo, ciascuna affronta le proprie battaglie quotidiane: c’è chi è in ansia per il figlio, chi fatica a far quadrare i conti e chi torna a casa con la paura di un marito violento. Fardelli che però riescono ad alleviare grazie all’amicizia che le unisce.

Diamanti film

I diamanti di Ferzan Ozpetek

Dopo il poco riuscito Nuovo Olimpo, dove la cifra stilistica del regista aveva vacillato, mancando di sentimento e partecipazione, con Diamanti si torna al vero cinema di Ozpetek, fatto di suggestioni, passioni viscerali e sguardi intensi. Si parte e si finisce da una tavola imbandita, colorata, stracolma di piatti, attorno alla quale hanno sempre gravitato i suoi personaggi, essendo simbolo di convivialità, famiglia, unione nonché suo marchio di fabbrica. Questa volta, però, l’ago della bilancia è tutto spostato sul femminile. Gli uomini sono messi al margine, apparendo in maniera sporadica. La potenza della sua nuova pellicola si sprigiona così dalla forza delle donne, dalla solidarietà tra le protagoniste, dal loro tendersi la mano oltre i confini delle incomprensioni e dei dibattiti. Un gesto che le conduce a una dimensione quasi eterea, dove esistono solo loro, nella forma più pura di sé stesse. Le donne sono eterne, perché, al di là del corpo, ciò che resta è la loro essenza, come accade nel cinema: questo è il sottotesto di Diamanti di Ozpetek.

Fra realtà e immaginazione

E il cinema è proprio il secondo protagonista del film. Mentre la macchina da presa riprende le attrici e lo stesso regista, una delicata transizione ci trascina indietro nel tempo, nella sartoria delle sorelle Canova. Un passaggio sottolineato in primis dal cambio della fotografia, molto calda e avvolgente, e in secondo luogo da parrucche e abbigliamento anni Settanta. La realtà si dissolve nell’artificio, qui esplicitamente svelato, per evidenziare la natura metacinematografica dell’opera. Ozpetek illumina uno dei tanti settori che compongono lo sfaccettato universo della settima arte: quello dei costumisti. Le mani sapienti delle donne che ci lavorano plasmano abiti che non sono solo pezzi di stoffa, ma elementi essenziali che contribuiscono a creare l’identità del personaggio in scena, dandogli una forma completa e autentica. Il regista porta così su schermo un’altro pezzo della sua vita relativa al cinema, come era accaduto anche con Nuovo Olimpo, rivelando di aver frequentato le sartorie ed aver preso dimistichezza con corpini, cuciture, gonne, orli, bottoni e pizzi quando faceva l’aiuto-regista negli stessi anni che racconta.

Diamanti si può dire perciò una pellicola riuscita: elegante, luminosa e sofisticata. Un’opera corale dove ogni personaggio si incasella in maniera funzionale all’interno della narrazione, restituendo storie universali che spaziano dalla lotta contro il patriarcato e la violenza, al superamento del lutto, fino alla ricerca di sé. Le attrici di Ozpetek regalano interpretazioni piene e sentite, messe in risalto tanto dalle musiche originali di Giuliano Taviani, quanto quelle di Mina – a cui rimane fedele – e Patty Pravo. Alla fine della favola, il regista ci lascia con un promemoria: le donne sono come il cinema, hanno la capacità di rendere immortale tutto ciò che toccano. Ecco perché, insieme, compongono una meravigliosa sinfonia.

Diamanti: il trailer del nuovo film di Ferzan Ozpetek

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Diamanti: il trailer del nuovo film di Ferzan Ozpetek

Disponibile il TRAILER ufficiale di DIAMANTI, il nuovo film di Ferzan Ozpetek, pronto a tornare al cinema con il suo quindicesimo film che ha come straordinarie protagoniste ben 18 attrici italiane.

Nel filmato in anteprima assoluta è possibile ascoltare le prime note di “Diamanti”, il brano inedito interpretato da Giorgia, scritto da Giuliano Taviani, Carmelo Travia e dalla stessa Giorgia, e tra le canzoni presenti nel film.

Ambientato nel presente e negli anni ‘70, il film racconta fatti di vita e vicende amorose di un gruppo di donne che ruota attorno a una grande sartoria di cinema diretta da due sorelle tanto diverse quanto legate. Girato interamente a Roma e ha una sceneggiatura firmata da Carlotta Corradi, Elisa Casseri e dallo stesso Ferzan Ozpetek.

Diamanti di Ferzan Ozpetek – Foto di Stefania Casellato

Nel cast Luisa Ranieri e Jasmine Trinca, e in ordine alfabetico Stefano Accorsi, Luca Barbarossa, Sara Bosi, Loredana Cannata, Geppi Cucciari, Anna Ferzetti, Aurora Giovinazzo, Nicole Grimaudo, Milena Mancini, Vinicio Marchioni, Paola Minaccioni, Edoardo Purgatori, Carmine Recano, Elena Sofia Ricci, Lunetta Savino, Vanessa Scalera, Carla Signoris, Kasia Smutniak, Mara Venier, Giselda Volodi, Milena Vukotic. E con Lorenzo Franzin, Antonio Iorio, Antonio Adil Morelli, Valerio Morigi, Dario Samac, Edoardo Stefanelli, Erik Tonelli.

Il Direttore della fotografia è Gian Filippo Corticelli, la scenografia è di Deniz Kobanbay, i costumi sono di Stefano Ciammitti, il montaggio è curato da Pietro Morana e le musiche da Giuliano Taviani e Carmelo Travia.

DIAMANTI sarà al cinema dal 19 dicembre con Vision Distribution.

DIAMANTI: il teaser poster del nuovo film di Ferzan Ozpetek

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DIAMANTI: il teaser poster del nuovo film di Ferzan Ozpetek

Ecco il Teaser Poster di DIAMANTI di Ferzan Ozpetek che dal 19 Dicembre torna nei cinema con il suo quindicesimo film dal cast straordinario che ha per protagoniste 18 attrici italiane. Il film è prodotto da Greenboo Production di Marco Belardi, Faros Film e Vision Distribution, in collaborazione con Sky.

DIAMANTI è ambientato nel presente e negli anni ‘70, racconta fatti di vita e vicende amorose di un gruppo di donne che ruota attorno a una grande sartoria di cinema diretta da due sorelle tanto diverse quanto legate. Girato interamente a Roma e ha una sceneggiatura firmata da Carlotta Corradi, Elisa Casseri e dallo stesso Ferzan Ozpetek.

Il teaser poster di Diamanti

Con Luisa Ranieri, Jasmine Trinca e in ordine alfabetico Stefano Accorsi, Luca Barbarossa, Sara Bosi, Loredana Cannata, Geppi Cucciari, Anna Ferzetti, Lorenzo Franzin, Aurora Giovinazzo, Nicole Grimaudo, Antonio Iorio, Milena Mancini, Vinicio Marchioni, Paola Minaccioni, Tony Morelli, Valerio Morigi, Edoardo Purgatori, Carmine Recano, Elena Sofia Ricci, Lunetta Savino, Vanessa Scalera, Carla Signoris, Kasia Smutniak, Mara Venier, Giselda Volodi, Milena Vukotic.

Le immagini di Diamanti

Diamanti grezzi: recensione del film con Adam Sandler

Diamanti grezzi: recensione del film con Adam Sandler

Per Josh e Benny Safdie, Diamanti grezzi è il film della svolta, che li impone all’attenzione della critica e del pubblico come nuovi autori a cui guardare per il futuro. Un’opera ambiziosa, cullata per anni, che porta all’estremo quelle caratteristiche rintracciabili già nel loro precedente lungometraggio, Good Time. Con Adam Sandler mattatore assoluto, il film si muove tra richiami al cinema newyorkese anni ’80 e una brillante attualità in quanto a forme e temi. Non a caso, è Netflix a distribuire il film al di fuori degli Stati Uniti, riproponendo così quel cortocircuito tra film d’autore su supporto da home-video.

Protagonista del film è Howard Ratner (Adam Sandler), affermato gioielliere di Manhattan con una grande passione per le scommesse e un’inclinazione naturale per la truffa. Dopo una serie di rischiose scommesse, che potrebbero però garantirgli vincite colossali, Howard si trova costretto a dover tenere sotto controllo la vita familiare e professionale mentre cerca di far fronte ad alcuni debiti ingenti, tra i quali quelli con il cognato Aron.

Diamanti grezzi: il vizio della dipendenza

Come al solito, la sequenza d’apertura ci dice già tutto ciò che occorre sapere sul film e sul suo protagonista. Attraverso le possibilità concesse dalla CGI, la camera entra all’interno dell’opale da tutti desiderato e compie uno psichedelico viaggio tra forme e colori, che mutano finché non capiamo di essere passati dall’interno della preziosa pietra a quello di un colon umano, più precisamente quello del protagonista. Una sequenza che nella sua metafora svela il bisogno incondizionato di Howard di essere un tutt’uno con il diamante grezzo, annunciando così il tema ricorrente del film, quello della dipendenza.

Una dipendenza che si manifesta in questo caso riguardo al gioco d’azzardo, di cui il protagonista sembra essere un incorreggibile schiavo. La sua vita è un totale caos, e per 135 minuti anche lo spettatore verrà travolto dalla miriade di rumori, voci e parole che l’arricchiscono fin quasi all’eccesso, con un lavoro sul sonoro di altissimo livello. Il primo quarto d’ora del film, a tal proposito, presenta in modo estremamente dinamico il contesto in cui Howard si muove, dimostrando la grandissima abilità dei Safdie di orchestrare e gestire una messa in scena tanto vivace quanto narrativamente ricca, che ricorda in più occasioni la corsa contro il tempo del dinamico Good Time.

Sorretto da una solida sceneggiatura, il film si svela infatti essere un susseguirsi di eventi per accumulo, da cui il protagonista sembra non potersi liberare né ottenere la gloria sperata. Senso di confusione, dunque, ma anche la claustrofobia è un altro aspetto ricorrente dell’opera, incarnata da ambienti squallidi e disorganizzati, che diventano il primo indice del crollo della vita di Howard. Un crollo con cui lo spettatore difficilmente riuscirà a non empatizzare.

Diamanti grezzi: la recensione del film

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Non stupisce trovare il nome di Martin Scorsese tra i produttori esecutivi del film, poiché i Safdie svelano in modo piuttosto evidente e ricorrente l’influenza dell’autore newyorkese nelle loro opere. E se Good Time si ispirava in modo particolare a Fuori orario, film di Scorsese del 1985, Diamanti grezzi è invece un progetto più ambizioso, che del regista rielabora le atmosfere ruvide e i personaggi controversi, donando al film quei toni da ambiente malsano, sporco, merito anche dell’utilizzo della pellicola 35mm.

Un film che di autoriale ha molto dunque, e che utilizza in modo intelligente le proprie caratteristiche per risultare imprevedibile e coinvolgente. Vero diamante del film è infine l’interpretazione di Sandler, che dà nuovamente prova di essere un ottimo attore drammatico, facendosi vero nucleo di un film costruito fino al minimo dettaglio. Egli diventa la maschera del suo tempo, di un’umanità frenetica e vittima del vizio, sia esso per le scommesse, il potere o peggio ancora.

Con Diamanti grezzi, loro quinto film di fiction, i Safdie portano avanti la loro idea di cinema, che trova le proprie origini nelle produzioni della fine del XX secolo, ma che presenta un’anima estremamente contemporanea, capace di dialogare tanto con i vecchi che con i nuovi formati. E con il nuovo film realizzano davvero il progetto che li impone necessariamente alle attenzioni di tutti.

Diamanti di Ferzan Ozpetek arriva su SKY e NOW

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Diamanti di Ferzan Ozpetek arriva su SKY e NOW

Il film italiano più visto al cinema nel 2024. Il ritorno di Ferzan Ozpetek. Un firmamento di stelle nel cast. Tutto questo è Diamanti, il film Sky Exclusive in arrivo in prima TV a Pasqua in esclusiva su Sky Cinema e NOW, in onda domenica 20 aprile alle 21:15 su Sky Cinema Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand. Su Sky il film sarà disponibile on demand anche in 4K.

DIAMANTI ha incantato milioni di spettatori in sala grazie a un racconto intimo ed emozionante messo in scena con il tocco inconfondibile e ammaliante di Ferzan Ozpetek che ha radunato un imponente cast di sue attrici-muse, che regalano interpretazioni magistrali.

Scritto da Ferzan Ozpetek, Carlotta Corradi ed Elisa Casseri, DIAMANTI pone al centro della narrazione una sartoria specializzata in costumi per il cinema e il teatro gestita da due sorelle, Alberta e Gabriella Canova, interpretate rispettivamente da Luisa Ranieri e Jasmine Trinca. Intorno a loro si intrecciano le storie di tutte le maestranze che lavorano nell’atelier e quelle dei clienti, come un filo che, danzando tra un pezzo di stoffa e un altro, lega indissolubilmente e crea qualcosa di più grande e meraviglioso: Lunetta Savino è la ricamatrice Eleonora, Paola Minaccioni è la capo sarta Nina; Milena Mancini e Geppi Cucciari le sarte Nicoletta e Fausta; Anna Ferzetti è la modista e madre single Paolina, Vanessa Scalera è la costumista Bianca Vega; Carla Signoris è l’attrice di teatro Alida Borghese, mentre Kasia Smutniak è l’attrice di cinema Sofia Volpi.  Ma ancora, Mara Venier interpreta il ruolo della cuoca Silvana e Milena Vukotic quello di Olga, zia delle sorelle Canova. Al loro fianco un cast maschile d’eccezione capitanato da Stefano Accorsi nel ruolo del regista Lorenzo, Vinicio Marchioni in quello di Bruno, marito di Nicoletta, e Luca Barbarossa in quello di Lucio, marito di Gabriella.

DIAMANTI è una produzione Greenboo Production, Faros Film e Vision Distribution in collaborazione con Sky.

La trama di Diamanti

Un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare, finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire riempie un luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli ruoli marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume. Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile.

Diamante nero: recensione del film di Celine Sciamma

Diamante nero: recensione del film di Celine Sciamma

Dopo il successo di Tomboy che a Berlino ottenne il Teddy Award ed un enorme successo di critica e pubblico, Celine Sciamma esce nelle sale con il suo secondo lungometraggio, Diamante nero, un film che ambienta in un contesto a lei molto familiare, le periferie di Parigi.

Diamante nero – Periferia parigina, giorni nostri. Marieme vive con mamma, due sorelle ed un fratello manesco in un piccolo appartamento di una banlieu parigina, dove degrado e violenza sono all’ordine del giorno. A scuola non va e la prospettiva migliore per Marieme è quella di seguire le orme di sua madre che fa le pulizie nei lussuosi uffici del centro città. Marieme non ci sta, non è quella la vita che vuole per lei così si aggregherà ad un gruppo di ragazze di strada che non rispettano nessuna regola se non il seguire i propri istinti. Inizia per Mariame la lunga e difficile strada per trovare se stessa.

Nonostante il quadro sociale di degrado e povertà, il film non opta mai per strade di eccessiva violenza, non vuole mostrarsi crudo e duro, ma ricerca la tenerezza, la poesia e gli affetti che si possono trovare e sviluppare anche in realtà così difficili. Quella della protagonista Marieme, la bravissima e bellissima esordiente Karidja Tourè, è la storia di una ragazza che intraprende un percorso interiore, un viaggio lungo e sofferto, nel quale la vediamo cambiare, trasformarsi, sempre alla disperata ricerca di se stessa, di una propria identità e di una propria strada da seguire. Rifiutando il destino prescrittole da una famiglia che la carica di responsabiltà, Marieme vedrà nelle amiche, cui fa capo la ribelle Lady (Assa Sylla), una scappatoia da una vita chiusa e monotona che si rifiuta di accettare.

Ma anche gli eccessi e il degrado a cui quella presunta libertà la sta conducendo, le farà capire che la sua strada non è nemmeno quella. Un film molto intenso in talune sequenze, che segue un percorso narrativo ben delineato e che approfondisce in modo ammirevole i vari profili di personaggi complessi e dai tratti non sempre definiti. Un film intimista che si avvale anche di un’indovinata colonna sonora in cui spicca Diamonds di Rihanna che suggerisce il titolo al film e ispira la sequenza forse più bella ed emozionante. Se dovessimo trovare dei difetti in questo lavoro della Sciamma, li troveremmo nel ritmo, tendenzialmente un po’ troppo compassato e nei dialoghi troppo spesso intramezzati da silenzi eccessivi. Diamante nero di Celine Sciamma uscirà nelle sale italiane a partire dal prossimo 18 giugno.

Diamant Brut: recensione del film di Agathe Riedinger – Cannes 77

Il concorso di Cannes 77 apre le danze con un sapore alla Un Certain Regard: non abbiamo sbagliato sezione del Festival, ma il debutto alla regia di Agathe Riedinger, Diamant Brut, è un coming-of-age che sembra prelevato direttamente dai titoli del concorso parallelo. Scelta che testifica certamente l’apertura dei confini di selezione, il desiderio di includere tra le fila del concorso anche progetti di esordienti, o dall’afflato indie certamente caro a Cannes che, ricordiamo, vedrà anche il nuovo film di Sean Baker, Anora, concorrere per la Palma d’oro.

Diamant Brut: vivere per un sogno

Liane ha 19 anni, sogna una vita da influencer famosa, ma vive con la madre e la sorellina a Fréjus, in Costa Azzurra. È ossessionata dal suo aspetto fisico, tanto che le sue amiche la definiscono “una Kim Kardashian wannabee”. Farebbe di tutto per appartenere alla cerchia di TikToker e personalità celebri che segue in televisione e sui social network, in primis modificare il suo corpo per raggiungere un’ideale di bellezza che, secondo la sua opinione, dovrà per forza essere considerato. Tutto questo potrebbe realizzarsi quando viene notata da una talent scout dietro la produzione di un reality tv tra i suoi preferiti, Miracle Island: la possibilità concreta per lasciarsi alle spalle i furti all’ordine del giorno, le rate di affitto arretrate, una madre da sempre assente.

Liane è emotività sussurrata

A trainare questo racconto di desideri fragili ma fortissimi, tentennamenti emotivi e tanta paura di crescere è una brillante Malou Khebizi, che ritrae in maniera convincente i conflitti di Liane, nascondendoli dietro a un’esuberanza fisica, al counturing, alla chirurgia plastica, al costante desiderio di modificare il proprio corpo per adeguarlo agli standard di chi, secondo lei, ce l’ha fatta nella vita. Chi, tramite la bellezza, è riuscito a riscattarsi ottenendo amore, soldi e riconoscimento (necessariamente in quest’ordine, dato che Liane ha impostato una perfetta timeline per la sua scalata al successo).

Non che la storia personale di Liane sia particolarmente originale – si attiene a tropi ben conosciuti – ma non risulta mai troppo difficile per lo spettatore entrare in empatia con la protagonista, riconoscere delle emozioni molto umane in lei, voler capire in che modo deciderà di crescere e se presterà ascolto alla parola degli altri. Liane percorre un binario tutto suo, in cui non sono consentite deviazioni dettate dai ritmi altrui, in cui il desiderio egoista è l’unica chiave di accesso a una fetta di mondo diversa, dove si esiste per forza.

diamant brut recensione film cannes 77

La corsa per la vita di Liane

Tutte le emozioni e le cose che non riesce a esprimere Liane passano attraverso il suono, le note di un violoncello che prende le sembianze di una coscienza, che parla dove non arrivano le parole della nostra protagonista, che segue le sue corse sui tacchi, che trasporta tutta quella dolcezza che non ha mai riscontrato nel suo nido. E’ ancora presto per riscontrare un fil rouge nei film del concorso di Cannes 77 ma, in Diamant Brut, è percepibile l’eco dell’annata passata, il confronto genitori – figli, le responsabilità delle figure che dovrebbero educare, colonna portante dei titoli che hanno concorso per la Palma d’Oro al Festival di Cannes 2023. A metà tra la Sevim di About Dry Grasses, così sicura di quello che crede sia il vero e il Joe di May December, a cui non è stato concesso di crescere quando era il giusto tempo di farlo, Liane riesce a farsi conoscere per quello che è, brutalmente onesta e ingenuamente sincera.

La corsa per la vita di Liane non è continua, come bene mette in evidenza Agathe Riedinger: ci sono altri pareri, punti di vista che contrastano con quello della ragazzina, più realisti e forse anche più obiettivi che, tuttavia, non riescono mai ad avere la meglio. Così, quando acquista corpo l’unico riconoscimento veramente necessario, l’unico affetto che potrebbe dare effettivamente valore alla persona di Liane, oltre la carne, gli sguardi, i follower, questa reagisce ricercando l’opposto, accerchiandosi del male di cui sono fatti i suoi traumi, delle resistenze del suo passato, dell’idea che gli altri fuori da noi possano determinare al meglio chi siamo. La personalità di Liane si nutre di conflitti, che emergono forse non sempre con equilibrio all’interno di Diamant Brut e culminano in una chiusa ambigua che potrebbe non convincere. D’altra parte, Liane rimane un mistero, e forse è giusto così: se si è già conosciuta abbastanza, non ci è dato saperlo.

Diabolik: un inseguimento in un video dal set bolognese

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Diabolik: un inseguimento in un video dal set bolognese

Come ci hanno dimostrato le prime immagini trapelate dal set del film, sono iniziate le riprese di Diabolik, il nuovo film diretto dai Manetti Bros. in uscita nel 2020, che porterà al cinema l’omonimo protagonista delle storie a fumetti di Angela Giussani.

In via Marconi a Bologna, la polizia di Clerville insegue la Jaguar in fuga con a bordo il nostro protagonista. Courmayeur, Milano e Trieste sono gli altri luoghi in cui si svolgeranno le riprese del film che racconterà un storia oscuramente romantica.

Diretto dai Manetti Bros, sarà composto da Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea, che rispettivamente saranno il protagonista, Eva Kant e Ginko.

Lo sceneggiatore del film Michelangelo La Neve, ha dichiarato: “Il nostro approccio è stato quello di studiare il personaggio del fumetto, capirlo e non tradirlo fino in fondo. Cercare di raccontare questo, prima di tutto, e per questo siamo riusciti ad arrivare a raccontare Diabolik. È un’icona e non bisogna avere l’arroganza di tradirlo, ma è necessario usare i meccanismi del cinema per portarlo sul grande schermo. Nella seconda parte del film, ci siamo basati principalmente sul numero tre, dove si racconta l’incontro tra Eva e Diabolik.”

Personaggi come proprietà intellettuali: fumetto al cinema, web e tv – Dampyr, Diabolik, Dragonero

Fonte: About Bologna Magazine

Diabolik: trailer del film dei Manetti Bros con Luca Marinelli

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Diabolik: trailer del film dei Manetti Bros con Luca Marinelli

01 Distribution ha diffuso il trailer ufficiale di Diabolik dei Manetti Bros che arriverà al cinema il 16 dicembre 2021.

Il film, adattamento cinematografico delle avventure del personaggio creato da Angela e Luciana Giussani, è diretto dai Manetti bros., scritto da Michelangelo La Neve e Manetti bros., che hanno firmato anche il soggetto insieme a Mario Gomboli.

Oltre a Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea, nel cast anche Alessandro Roia,Serena Rossi, Claudia Gerini, Roberto Citran.

Diabolik – il trailer

Diabolik: Miriam Leone è Eva Kant nella prime foto dal set

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Diabolik: Miriam Leone è Eva Kant nella prime foto dal set

A poche ore dalla diffusione della prima immagine ufficiale di Diabolik, adattamento cinematografico delle storie a fumetti di Angela Giussiani diretto dai Manetti Bros, arrivano online alcuni scatti rubati sul set che mostrano Miriam Leone nei panni di Eva Kant. L’attrice è stata avvistata per le strade di Bologna dove da pochi giorni sono iniziate le riprese del film.

Insieme alla Leone, nel cast, ci saranno Luca Marinelli e Valerio Mastandrea nei rispetti panni di Diabolik e dell’ispettore Ginko. La pellicola è stata sceneggiata da Michelangelo La Neve e Manetti Bros. con Mario Gomboli, ed uscirà nelle nostre sale nel 2020 distribuito da 01 Distribution.

 

Fonte: Ciak

Diabolik: Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea nel cast

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Dopo le voci che si sono susseguite nelle ultime settimane, è stato confermato che il cast del film su Diabolik, diretto dai Manetti Bros, sarà composto da Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea, che rispettivamente saranno il protagonista, Eva Kant e Ginko.

La notizia arriva direttamente da Ciné – Giornate estive di Cinema. Il film sarà girato anche a Triste ed è stato definito un “film oscuramente romantico“.

Lo scorso maggio, lo sceneggiatore del film Michelangelo La Neve, ha dichiarato: “Il nostro approccio è stato quello di studiare il personaggio del fumetto, capirlo e non tradirlo fino in fondo. Cercare di raccontare questo, prima di tutto, e per questo siamo riusciti ad arrivare a raccontare Diabolik. È un’icona e non bisogna avere l’arroganza di tradirlo, ma è necessario usare i meccanismi del cinema per portarlo sul grande schermo. Nella seconda parte del film, ci siamo basati principalmente sul numero tre, dove si racconta l’incontro tra Eva e Diabolik.”

Sembra quindi essere confermato che il film si concentrerà principalmente sulla storia d’amore dei due protagonisti.

Personaggi come proprietà intellettuali: fumetto al cinema, web e tv – Dampyr, Diabolik, Dragonero

Diabolik: il teaser trailer dei film con Luca Marinelli

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Diabolik: il teaser trailer dei film con Luca Marinelli

01 Distribution ha diffuso il primo teaser trailer di Diabolik, l’adattamento cinematografico del personaggio creato dalle sorelle Giussani e portato su grande schermo dai Manetti Bros. Nel breve video vediamo Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea nei panni, rispettivamente, di Diabolik, Eva Kant e Ginko.

Il film, adattamento cinematografico delle avventure del personaggio creato da Angela e Luciana Giussani, è diretto dai Manetti bros., scritto da Michelangelo La Neve e Manetti bros., che hanno firmato anche il soggetto insieme a Mario Gomboli.

DIABOLIK è una produzione Mompracem con Rai Cinema, prodotto da Carlo Macchitella e Manetti bros., in associazione con Astorina, con il sostegno di Emilia – Romagna Film CommissionFriuli Venezia Giulia Film CommissionFilm Commission Vallee D’Aoste.

Il film uscirà nelle sale italiane il 31 dicembre 2020 distribuito da 01 Distribution.

Diabolik: il teaser poster del film dei Manetti Bros

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Diabolik: il teaser poster del film dei Manetti Bros

Subito dopo l’annuncio del listino 01 Distribution e della scoperta che Diabolik, dei Manetti Bros, uscirà il 31 dicembre 2020, ecco che arriva anche il teaser poster del film, con protagonisti Luca Marinelli e Miriam Leone. Eccolo di seguito:

Diabolik

A dare il volto al Re del Terrore è Luca Marinelli, l’affascinante Eva Kant è interpretata da Miriam Leone mentre Valerio Mastandrea veste i panni dell’ispettore Ginko. Nel cast anche Alessandro RoiaSerena Rossi e Claudia Gerini. Il film, adattamento cinematografico delle avventure del personaggio creato da Angela e Luciana Giussani, è scritto da Michelangelo La Neve e Manetti bros., che hanno firmato il soggetto insieme a Mario Gomboli.

DIABOLIK è una produzione Mompracem con Rai Cinema, prodotto da Carlo Macchitella e Manetti bros., in associazione con Astorina, con il sostegno di Emilia – Romagna Film CommissionFriuli Venezia Giulia Film CommissionFilm Commission Vallee D’Aoste. Il film uscirà nelle sale italiane il 31 dicembre 2020 distribuito da 01 Distribution.

Diabolik: il primo character poster di Luca Marinelli

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Diabolik: il primo character poster di Luca Marinelli

È stato distribuito il primo Character Poster del film Diabolik, che svela il volto del Re del Terrore interpretato da Luca Marinelli. Nel cast Miriam Leone, nei panni dell’affascinante Eva Kant, Valerio Mastandrea, nel ruolo di Ginko, Alessandro RoiaSerena Rossi e Claudia Gerini.

Il film, adattamento cinematografico delle avventure del personaggio creato da Angela e Luciana Giussani, è diretto dai Manetti bros., scritto da Michelangelo La Neve e Manetti bros., che hanno firmato anche il soggetto insieme a Mario Gomboli.

DIABOLIK è una produzione Mompracem con Rai Cinema, prodotto da Carlo Macchitella e Manetti bros., in associazione con Astorina, con il sostegno di Emilia – Romagna Film CommissionFriuli Venezia Giulia Film CommissionFilm Commission Vallee D’Aoste.

Il film uscirà nelle sale italiane il 31 dicembre 2020 distribuito da 01 Distribution.

Diabolik: i character poster di EVA KANT e GINKO

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Diabolik: i character poster di EVA KANT e GINKO

Ecco i Character Poster di EVA KANT e di GINKO interpretati da Miriam Leone e Valerio Mastandrea in DIABOLIKil film firmato Manetti bros. nelle sale dal 16 dicembre.

DIABOLIK, adattamento cinematografico delle avventure del personaggio creato da Angela e Luciana Giussani, è diretto dai Manetti bros., scritto da Michelangelo La Neve e Manetti bros., che hanno firmato anche il soggetto insieme a Mario Gomboli.

A dare il volto a Diabolik Luca MarinelliNel cast anche Alessandro RoiaSerena RossiRoberto Citran, Luca Di Giovanni, Antonino Iuorio, Vanessa Scalera, Daniela Piperno, Pier Giorgio Bellocchio con la partecipazione straordinaria di Claudia Gerini.

DIABOLIK è una produzione Mompracem con Rai Cinema, prodotto da Carlo Macchitella e Manetti bros., in associazione con Astorina e con Luigi de Vecchi, con il sostegno di Emilia – Romagna Film CommissionFriuli Venezia Giulia Film CommissionFilm Commission Vallee D’Aoste.

Al cinema dal 16 dicembre distribuito da 01 Distribution. La colonna sonora originale del film è composta da Pivio & Aldo De Scalzi mentre Manuel Agnelli è autore e interprete di due brani inediti.

La trama breve di Diabolik

La storia oscura e romantica dell’incontro tra Diabolik ed Eva Kant, ambientata nello stato di Clerville alla fine degli anni ‘60. A dargli la caccia, e a cercare di fermare i loro diabolici piani, l’ispettore Ginko.

Diabolik: ecco la prima immagine dal film dei Manetti

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Diabolik: ecco la prima immagine dal film dei Manetti

È stata diffusa oggi, tramite i social, la prima foto dal set di Diabolik, il film diretto dai Manetti Bros che porterà al cinema l’omonimo protagonista delle storie a fumetti di Angela Giussani.

Eccola di seguito:

diabolik

Diretto dai Manetti Bros, sarà composto da Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea, che rispettivamente saranno il protagonista, Eva Kant e Ginko.

Lo sceneggiatore del film Michelangelo La Neve, ha dichiarato: “Il nostro approccio è stato quello di studiare il personaggio del fumetto, capirlo e non tradirlo fino in fondo. Cercare di raccontare questo, prima di tutto, e per questo siamo riusciti ad arrivare a raccontare Diabolik. È un’icona e non bisogna avere l’arroganza di tradirlo, ma è necessario usare i meccanismi del cinema per portarlo sul grande schermo. Nella seconda parte del film, ci siamo basati principalmente sul numero tre, dove si racconta l’incontro tra Eva e Diabolik.”

Personaggi come proprietà intellettuali: fumetto al cinema, web e tv – Dampyr, Diabolik, Dragonero

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