L’eliminazione delle anticipate per
la stampa, la mancanza dei film Netflix, il divieto dei selfie, la
“riammissione” di Lars von Trier: Cannes
2018 si è aperta con una conferenza stampa straordinaria
di Thierry Frémaux, direttore,
che quasi a sedare o soddisfare la stampa, ha indetto un incontro
con i giornalisti accreditare per spiegare la sua posizione in
merito ai cambiamenti che si sono attuati alla
manifestazione quest’anno.
Il primo commento è stato riservato
alla questione Netflix. Dopo le polemiche dello
scorso anno legate a Okja, prodotto
della piattaforma streaming, e dopo quello che
Fréamaux stesso chiama l'”episodio due”.
“Il loro modello (di Netflix,
ndr) è incompatibile con quello francese, a Venezia non hanno lo
stesso problema (…) Noi per questa edizione avremmo voluto il film
di Cuarón, Roma, in Concorso, e il film inedito e restaurato di
Orson Welles, The Other Side of the Wind, fuori concorso. Per il
primo non c’era possibilità di accordo, perché il Concorso comporta
il passaggio in sala, ma per il secondo non ci sarebbero stati
problemi, è una loro scelta”.
L’altra questione dibattuta, ma
decisamente più frivola, è quella che riguarda il divieto di selfie
sul tappeto rosso: “È solo un problema di fluidità e di
sicurezza. Siamo l’unico grande festival che consente l’accesso sul
red carpet a tutti. Capitava che la gente cadesse sulle scale per
fare una foto.” Aggiungendo poi: “E poi non vieni a Cannes per
vedere te stesso, ma per vedere i film”. E su questo, ci
sarebbe molto da ridire, se si sentono e soprattutto si vedono i
vip e le starlette che alcano la Montée des
marches.
Un’altra questione spinosa, che ha
fatto ribellare la stampa, è quella relativa alla cancellazione
delle anticipate stampa, decisione che andrà a incidere sulle
abitudini lavorative dei giornalisti accreditati al festival:
“Volevamo che la proiezione di gala fosse una vera première, un
vero evento, il primo passaggio in assoluto del film. Non è un
provvedimento contro la stampa. Noi la stampa la amiamo –
chiudendo poi – Spero anzi che questo provvedimento darà
maggior importanza alla parola scritta, quella di un
approfondimento rispetto a quella di un tweet”.
Il prestigio del Feastival
di Cannes è legato anche alla grande presenza di star,
presenza che quest’anno sembra essere stata messa in discussione,
ed è diventato un altro elemento di discussione. La risposta del
direttore del Festival è stata: “Di star ce ne saranno, ma noi
scegliamo i film pensando all’estetica, non al tappeto rosso”.
Dichiarazione in linea con quella relativa ai selfie, in cui
l’esserci e il vedere i film è considerato prioritario rispetto
all’apparire.
Infine, Thierry Frémaux è stato
chiamato a commentare il ritorno al Festivald i Lars von Trier,
regista che nel 2011 era stato definito “persona non gradita”
dall’evento.
“Il comitato ha deciso che la
punizione è durata abbastanza e di riammetterlo. von Trier è un
maestro ed è qui per il suo film. Abbiamo preferito non metterlo in
concorso, ma è una questione che non ha niente a che vedere con
quanto successo nel 2011: quando vedrete il film mi direte se siete
d’accordo con la nostra scelta”.