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Cannes 66 : conferenza stampa de Il Grande Gatsby

Si è conclusa da poco la conferenza stampa de Il Grande Gatsby in quel di Cannes. L’attesissimo film che stasera aprirà in pompa magna la 66esima edizione del Festival di Cannes ha visto i suoi protagonisti al centro del dibattito che è seguito alla proiezione mattutina per la stampa.

Ecco alcune battute direttamente da Twitter:

  • Domanda al regista: “Cosa vi ha spinto a riproporre Il Grande Gatsby?” Luhrmann ammette: “E’ nato da rivelazione personale avuta a 10 anni.”
  • Di Caprio: “In America, Il Grande Gatsby si legge a scuola ma solo più tardi sono rimasto affascinato dalla storia: romantica e tragica.”
  • Di Caprio: “La scena dell’abbraccio tra Gatsby e Daisy e’ stata quella che ho sentito più intensa.”
  • “Com’è stato tornare a lavorare con Luhrmann dopo 20 anni?” Leo: “Sempre emozionante! Non ha paura di rivisitare classici come Shakespeare (riferito a Romeo+Giulietta, ndr)”
  • Carey Mulligan:”Baz mi ha portata a Princeton. Ho letto 6 libri per interpretare Daisy. Per non parlare delle lettere, davvero nostalgiche.”

Il Grande Gatsby, il film

Il Grande Gatsby è diretto da Baz Luhrmann e vede nel cast Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire e Carey Mulligan e che vedremo in apertura al Festival di Cannes 2013.

Il Grande Gatsby uscirà il prossimo 16 maggio al cinema. Tutte le info sul film le trovate nella nostra scheda: Il Grande Gatsby. Il sito ufficiale del film qui.

Il film racconta la storia di un aspirante scrittore, Nick Carraway che lasciato il Midwest Americano, arriva a New York nella primavera del 1922, un’epoca in cui regna la dubbia moralità, la musica jazz e la delinquenza. In cerca del suo personale Sogno Americano, Nick si ritrova vicino di casa di un misterioso milionario a cui piace organizzare feste, Jay Gatsby, ed a sua cugina Daisy che vive sulla sponda opposta della baia con il suo amorevole nonché nobile marito, Tom Buchanan. E’ allora che Nick viene catapultato nell’accattivante mondo dei super-ricchi, le loro illusioni, amori ed inganni. Nick è quindi testimone, dentro e fuori del suo mondo, di racconti di amori impossibili, sogni incorruttibili e tragedie ad alto tasso di drammaticità.

Cannes 2024: Xavier Dolan presidente di giuria di Un certain Regard

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L’attore, regista, sceneggiatore e produttore canadese Xavier Dolan sarà il presidente della giuria Un certain Regard del 77esimo Festival di Cannes. Insieme a lui ci saranno la sceneggiatrice e regista franco-senegalese Maïmouna Doucouré, la regista, sceneggiatrice e produttrice marocchina Asmae El Moudir, l’attrice tedesco-lussemburghese Vicky Krieps e il critico cinematografico, regista e scrittore americano Todd McCarthy. Saranno loro a assegnare i premi per la sezione Un certain Regard, che presenta film d’arte e di scoperta di giovani autori.

Quest’anno sono stati selezionati 18 film, di cui 8 opere prime. Il primo premio di Un certain Regard 2023 è andato al primo lungometraggio della regista Molly Manning Walker, How to Have Sex. Quando irrompe la luce di Rúnar Rúnarsson aprirà la sezione Un certain Regard mercoledì 15 maggio 2024.

Cannes 2024: ecco la giuria del Concorso

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Cannes 2024: ecco la giuria del Concorso

La giuria del 77esimo Festival di Cannes 2024, presieduta da Greta Gerwig, sarà composta dalla sceneggiatrice e fotografa turca Ebru Ceylan, dall’attrice americana Lily Gladstone, dall’attrice francese Eva Green e dalla regista e sceneggiatrice libanese Nadine Labaki, oltre al regista e sceneggiatore spagnolo Juan Antonio Bayona, l’attore italiano Pierfrancesco Favino, il regista giapponese Kore-eda Hirokazu e l’attore e produttore francese Omar Sy.

La Giuria avrà l’onore di assegnare la Palma d’oro a uno dei 22 film in Concorso, il trionfo, nell’edizione del 2023, di Anatomia di una caduta di Justine Triet, vincitore secondo la giuria presieduta da Ruben Östlund. I vincitori saranno annunciati sabato 25 maggio alle la Cerimonia di Chiusura.

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Cannes 2022: trai possibili titoli Top Gun: Maverick

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Cannes 2022: trai possibili titoli Top Gun: Maverick

Dopo la notizia di Variety delle ultime ore che conferma la presenza di Elvis di Baz Luhrmann a Cannes 2022 (non in apertura, purtroppo), arrivano nuove indiscrezioni dall’Hollywood Reporter che informa che Thierry Frémaux sarebbe datempo interessato a portare al suo Festival Tom Cruise con Top Gun: Maverick.

Sembra che il direttore artistico della kermesse francese volesse il film già nell’abortita edizione del 2020, e da parte di Paramount, sarebbe prezioso presentare il film in questo contesto, nel Fuori Concorso, dopo che è stato per così tanto tempo rimandato.

Il film arriverà il 27 maggio negli USA, da noi il 26, il che sembra un tempismo perfetto per la manifestazione. Tuttavia non avremo informazioni più precise fino a che non ci sarà la conferenza di presentazione di Cannes 2022 il prossimo 3 aprile.

Per Tom Cruise sarebbe un ritorno a Cannes dopo 30 anni di carriera, ovvero da quando porto sulla croisette insieme a Ron Howard e Nicole Kidman Cuori Ribelli.

Tra gli altri titoli che potrebbero arrivare a Cannes, citiamo Three Thousand Years of Longing di George MillerCrimes of the Future di David CronenbergLightyear – La vera Storia di Buzz, di Disney-Pixar.

Tutto quello che sappiamo su Top Gun: Maverick

Dopo più di trent’anni di servizio come aviatore della Marina, Pete “Maverick” Mitchell (Tom Cruise) è nel posto che gli appartiene, spingendo l’acceleratore nelle vesti di un coraggioso pilota collaudatore, mentre ha schivato l’avanzamento di grado che lo avrebbe radicato nel corpo. Quando si ritrova ad addestrare un distaccamento dei diplomati di Top Gun per una missione specializzata che nessun pilota vivente ha mai visto, Maverick incontra il tenente Bradley Bradshaw (Miles Teller), segnale di chiamata: “Rooster”, il figlio del defunto amico di Maverick e ufficiale di intercettazione radar Ten. Nick Bradshaw, alias “Goose”. Di fronte a un futuro incerto e confrontandosi con i fantasmi del suo passato, Maverick viene coinvolto in uno scontro con le sue paure più profonde, che culmina in una missione che richiede il massimo sacrificio a coloro che saranno scelti per volarci incontro.

Tom Cruise e Val Kilmer torneranno nei rispettivi ruoli del capitolo originale, ovvero Pete “Maverick” Mitchell e Tom “Iceman” Kazinsky. Insieme a loro anche Jennifer ConnellyJon Hamm Miles Teller. Il film arriverà al cinema il 26 maggio 2022.

Cannes 2022: i titoli che potrebbero essere annunciati nella selezione ufficiale

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Manca poco all’annuncio ufficiale del programma del Festival di Cannes 2022, e Variety ha realizzato una lista di quelli che potrebbero essere i film presentati in anteprima mondiale alla 75 edizione della kermesse francese che dopo due anni turbolenti si svolge di nuovo nel suo periodo abituale, maggio, dal 17 al 28 maggio.

Ecco i film che dovrebbero essere presentati in anteprima mondiale nella selezione ufficiale di quest’anno:

“Crimes of the Future” di David Cronenberg con Léa Seydoux, Kristen Stewart, Viggo Mortensen, “Elvis” di Baz Luhrmann con Austin Butler, Tom Hanks, Olivia DeJonge, Natasha Bassett, “Top Gun: Maverick” di Joseph Kosinski con Tom Cruise, Jennifer Connelly“Three Thousand Years of Longing” di  George Miller con Tilda Swinton, Idris Elba, “Showing Up” di Kelly Reichardt con Michelle Williams, John Magaro, James Le Gros, il misterioso film di David Lynch, “Lightyear” di Angus MacLane con le voci di Taika Waititi, Chris Evans, Keke Palmer, “L’immensità” di Emanuele Crialese con Penelope Cruz“Scarlet” di Pietro Marcello con Louis Garrel, Noémie Lvovsky, “Broker” di Hirokazu Kore-eda con Song Kang-ho (“Parasite”), Bae Doona (“Cloud Atlas,” “The Host”), Gang Dong-won (“Peninsula,” “The Priests”), “Love Life” di Koji Fukada con Fumino Kimura, “Decision to Leave” di Park Chan-wook, “Holy Spider” di Ali Abbasi, “Les cinq Diable” di Lea Mysius con Adèle Exarchopoulos, Daphne Patakia, Noée Abita,“Brother and Sister” di Arnaud Desplechin con Marion Cotillard, Melvil Poupaud, “Tori et Lokita” di Luc Dardenne, Jean-Pierre Dardenne, “Tchaikovsky’s Wife” di Kirill Serebrennikov, “Triangle of Sadness” di Ruben Ostlund con Woody Harrelson.

Cannes 2020: Spike Lee, presidente di giuria, commenta lo spostamento

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Ieri il comitato di organizzazione del Festival francese ha (finalmente) ufficialmente annunciato che Cannes 2020 non si svolgerà nelle date previste quest’anno (12-23 maggio) ma che sarà posticipato ad una data da decidersi tra fine giugno e inizio luglio.

Festival di Cannes 2020 ufficialmente rimandato

A commentare questa decisione è intervenuto Spike Lee, presidente designato della giuria ufficiale della 73° edizione del Festival. “Concordo al 100% con Thierry e il Cannes Film Festival. Il mondo è cambiato e lo sta facendo ancora ogni giorno. La gente sta morendo e il Presidente francese ha detto, varie volte, che siamo in guerra. È un periodo del genere, in effetti. Le cose che amiamo hanno dovuto fare un passo indietro: il cinema, la TV, lo sport, l’NBA è uno sport globale, il baseball. Cosi tante cose sono state spostate e concordo con questa decisione”. Ha dichiarato il regista a Variety.

“Non dimentichiamoci che è il più grande festival del mondo, il più grande palcoscenico per il cinema e sarò il primo presidente della giuria nero. Per cui, sapete, non posso pretendere di sapere cosa succederà domani. Tutti dobbiamo pregare, per uscirne trovando un vaccino e rialzarci, fisicamente, emotivamente e finanziariamente, in tutto il mondo. Non è uno scherzo, non è un film, la gente sta morendo”.

Infine, nel suo consueto approccio politico, ha rivolto una riflessione al Presidente Trump e al suo modo di gestire questa crisi mondiale: “Vorrei che Trump la smettesse di chiamarlo Chinese virus, per favore basta. Sta mettendo in pericolo gli asiatici americani in tutto il paese”.

Cannes 2020: Spike Lee presidente di giuria

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Cannes 2020: Spike Lee presidente di giuria

Il regista americano Spike Lee sarà presidente della giuria al prossimo Festival di Cannes 2020. A 62 anni, il regista, sceneggiatore, attore, montatore e produttore, ha realizzato numerosi film che sono diventati oggetti di culto e ha portato nel cinema contemporaneo le domande e le questioni controverse dei tempi.

Circondato dalla sua giuria, che sarà annunciata a metà aprile, Spike Lee assegnerà la Palma d’oro alla chiusura della 73a edizione, che si svolgerà dal 12 al 23 maggio 2020

Nel 2018, dopo un’assenza di 22 anni, il regista di Brooklyn è tornato al concorso con BlacKkKlansman e ha offerto prove incredibili di virtuosismo cinematografico e di rabbia civile, ancora immutati. A sua volta commedia esasperante, thriller poliziesco e manifesto politico, il film ha ottenuto il Grand Prix seguito dal primo Oscar a Spike Lee, per la migliore sceneggiatura adattata.

A nome del Festival di Cannes, il suo consiglio di amministrazione e i suoi team, Pierre Lescure, presidente, e Thierry Frémaux, delegato generale, sono lieti di accogliere sia l’artista che l’uomo:

“La prospettiva di Spike Lee è più preziosa che mai. Cannes è una patria naturale e una cassa di risonanza globale per coloro che risvegliano le menti e mettono in discussione le nostre posizioni e le idee fisse. La personalità sgargiante di Lee sicuramente cambierà le cose. Che tipo di Presidente della giuria sarà? Scoprilo a Cannes!”

Spike Lee raccoglierà il testimone di Alejandro G. Iñárritu, la cui giuria, nel 2019, ha assegnato la Palma d’oro a Parasite di Bong Joon-ho, che continua a essere un successo per il cinema di tutto il mondo e ha appena vinto il Golden Globe per Miglior film straniero, oltre ad aver accumulato sei nomination agli Oscar 2020, scrivendo la storia del premio.

Il Festival di Cannes 2020 si svolgerà da martedì 12 a sabato 23 maggio 2020. La selezione ufficiale e la composizione della giuria saranno svelate a metà aprile.

Di seguito, ecco la dichiarazione di Spike Lee:

“In questa vita che ho vissuto, le mie più grandi benedizioni sono state quelle che sono arrivate inaspettate, dal nulla. Quando ho ricevuto la chiamata che mi ha offerto l’opportunità di essere presidente della giuria di Cannes 2020, sono rimasto scioccato, felice, sorpreso e orgoglioso allo stesso tempo.

Per me il Festival del cinema di Cannes (oltre ad essere il festival cinematografico più importante del mondo – senza mancare di rispetto a nessuno) ha avuto un grande impatto sulla mia carriera cinematografica. Si potrebbe facilmente dire che Cannes ha cambiato la traiettoria di chi sono diventato nel cinema mondiale.

È iniziata nel lontano 1986 – il mio primo lungometraggio She’s Gotta Have It, che ha vinto il Prix de la Jeunesse nella Quinzaine des réalisateurs. Poi nel 1989: Fa’ la cosa giusta, una selezione ufficiale in concorso. E non ho il tempo né lo spazio per scrivere dell’esplosione cinematografica che ne è conseguita, ancora 30 anni dopo.

(…)

In conclusione, sono onorato di essere la prima persona della diaspora africana (USA) ad essere nominata presidente della giuria di Cannes e di un festival cinematografico principale.

La famiglia Lee ringrazia sinceramente il Festival di Cannes, Pierre Lescure e Thierry Frémaux e le grandi persone della Francia che hanno supportato la mia carriera cinematografica per quattro decenni. Farò sempre tesoro di questa relazione speciale.

Pace e amore,”

Cannes 2020: quali film avremmo potuto vedere

Cannes 2020: quali film avremmo potuto vedere

L’incertezza sulle sorti del Festival di Cannes 2020 a causa dell’emergenza sanitaria ha portato la manifestazione a trovare soluzioni e tempi diversi di svolgimento, ma siamo sicuri che, allo stato attuale, il programma del festival era già quasi ultimato.

Ci sono infatti una serie di titoli che con un buon margine di certezza, avremmo visto in anteprima mondiale sulla croisette. Secondo l’analisi proposta da Screendaily, erano molti i titoli che arano pronti a salpare per Cannes 2020.

Tra i titoli che con maggiore certezza erano già stati selezionati per la 73° edizione del festival, The French Dispatch di Wes Anderson occupa sicuramente un posto d’onore. Nel cast Tilda Swinton, Timothée Chalamet, Saoirse Ronan, Léa Seydoux e Bill Murray. Il film sarebbe dovuto uscire infatti in 24 luglio, ma adesso è stato posticipato al 16 ottobre.

Ana Lily Amirpour ha presentato al Festival di Venezia di quattro anni fa il suo The Bad Batch e quest’anno poteva essere presente a Cannes con Mona Lisa And The Blood Moon, un fantasy su una ragazza con poteri speciali che si trova a New Orleans, protagonisti Kate Hudson e dall’attore coreano Jeon Jong-seo, visto in Burning.

Altri titoli possibili erano: Nomadland, di Chloe Zhao, con Frances McDormand, in cui una donna senza un soldo e sui sessant’anni viaggia attraverso gli Stati Uniti; I Carry You With Me, di Heidi Ewing, che racconta l’amore tra due uomini messicani; The World to Come, di Mona Fastvold, che racconta di due donne che instaurano una stretta connessione nonostante il loro isolamento nella frontiera americana della metà del XIX secolo. A produrre Casey Affleck, con la sua Sea Change Media, ma è anche interprete accanto a Katherine Waterston, Vanessa Kirby e Jesse Plemons.

Per il Fuori Concorso erano previsti Soul, il nuovo film di Pete Docter in casa Pixar e Top Gun: Maverick, il sequel del film culto anni ’80 con Tom Cruise. Per quanto riguarda Tenet di Christopher Nolan, anche se il regista non ha mai presentato un film al Festival, sarebbe stata una buona occasione anche solo per presentare lì un footage, visto che il film doveva uscire a luglio.

Tra le altre attese si annoverano Clio Barnard con Ali & Ava, Joanna Hogg con The Souvenir II, Edgar Wright con Last Night In Soho, Andrea Arnold con Cow,Prano Bailey-Bond con Censor, Corinna Faith con The Power, Stacey Gregg con Here Before, Aleem Khan con After Love, Rebecca Hall con PassingBen Sharrock con Limbo, Harry MacQueen con Supernova, Francis Lee con Ammonite, Thomas Vinterberg con Another Round, Fredrik Louis Hviid e Anders Ølholm con ShortaEskil Vogt con The InnocentsHamy Ramezan con Any Day Now, Magnus Van Horn con SweatNinja Thyberg con Jessica, Valdimar Jóhannsson con LambVeiko Ounpuu con The Last OnesMaïwenn con DNA, Paul Verhoeven con Benedetta, Stephane Brizé con For Better Or Worse, François Ozon con Summer Of 85, Bruno Dumont con On A Half Clear Morning, Laurent Cantet con Author Rambo, Leos Carax con Annette.

Dalla Francia si attendevano Sylvie Verheydes con Madame Claude e Mia Hansen-Love con Bergman Island, Emmanuel Carrère con Between Two Worlds, Rachel Lang con Our Men. Ma anche Antonin Peretjatko con Old Fashioned, Arthur Harari con Onoda – 10,000 Nights In The Jungle, Gaël Lépingle con Atomic Summer, Giovanni Aloï con The Third War, Yassine Qnia con A Brighter Tomorrow, Samir Guesmi con Ibrahim, Nicolas Maury con My Best Part, Just Philipott con The Swarm, Lieven Van Baelen con Rookie, Anouk Fortunier con My Dad Is A Sausage, Jan Verheyen e Lien Willaert con Save Sandra, Eva Kuepper con Dark Rider. E ancora, Lucas Belvaux con Home Front, Nabil Ben Yadir con Praey (aka Animals), Bouli Lanners e Tim Mielants con Wise Blood, David Verbeek con Dead & Beautiful.

Per quanto riguarda invece l’Italia che poteva essere presente sulla croisette, le speranze e le attese erano rivolte a Nanni Moretti e al suo Three Floors, un dramma sulle vite intrecciate di persone che vivono su diversi piani di un condominio di Tel Aviv. Moretti è stato l’ultima volta al festival nel 2015 con Mia Madre.

Il dramma matrimoniale di Daniele Luchetti, Lacci, con Alba Rohrwacher e Luigi Lo Cascio nei panni di una coppia in guerra, doveva essere pronto in tempo per il festival. Luchetti ha già gareggiato due volte con Il portaborse nel 1991 e La nostra vita (2010). Nel 2007, in Un Certain Regard, ha partecipato con Mio fratello è figlio unico.

Anche il drammatico Il materiale emotivo, di Sergio Castellitto basato sull’ultima sceneggiatura del compianto Ettore Scola, si stava avvicinando alla fine della post-produzione. Nel film Castellito interpreta un libraio antiquario la cui vita cambia in seguito dall’arrivo nella sua vita di una donna giovane e vivace, interpretata da Bérénice Bejo. Altri due film di Castellitto, Fortunata e Non ti muovere, sono stati presentati in anteprima negli anni passati in Un Certain Regard.

Anche il lungometraggio di Emma Dante, Le sorelle Macaluso, su un gruppo di sorelle affiatate le cui vite sono segnate per sempre dalla morte di una di loro in un tragico incidente, era in corsa per partecipare al concorso.

Il terzo lungometraggio di Jonas Carpignano, A Chiara, su una ragazza calabrese che sta affrontando la partenza di suo padre in cerca di lavoro, è un altro titolo che poteva essere nel concorso. Il primo lungometraggio di Carpignano, Mediterranea, è stato presentato per la prima volta nella Semaine e il suo secondo film A Ciambra ha debuttato nella Quinzaine.

Il documentario di Gianfranco Rosi, Nocturnal, era in post-produzione quando la pandemia ha messo in pausa le vite del mondo per cui non si sa ancora se il film è completo o meno, ma anche quello poteva essere un titolo della selezione ufficiale.

Cannes 2020: non si farà, ma non è ancora ufficiale

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Cannes 2020: non si farà, ma non è ancora ufficiale

Anche il Festival di Cannes 2020, alla fine, ha dovuto cedere e chiudere i battenti di fronte all’avanzata del coronavirus, in Europa e nel mondo intero. Non è ancora stato ufficializzato tramite i canali istituzionali, visto che la decisione definitiva verrà presa il 15 aprile, il giorno prima della prevista conferenza stampa di annuncio della line-up, ma ormai sembra deciso.

A confermarlo, è astato un membro del consiglio d’amministrazione del Festival al sito Le Point. “Sarà molto difficile, per non dire impossibile, selezionare film da Cina, Corea, Iran, Italia e un’altra cinquantina di paesi, sapendo che gli attori e i registi non potranno venire a presentarli. Proiettare poi film in una sala di oltre 2000 posti non sarà autorizzato. Conosciamo l’ipersensibilità di Hollywood sulle questioni di igiene, non li vedo restare per quindici giorni in mezzo a una folla le cui condizioni sanitarie non siano controllate”.

Si tratta di un momento molto delicato per l’industria cinematografica che, finalmente nella sua globalità, sta prendendo atto della situazione sempre più grave. Era già stato dichiarato dall’organizzazione che si sarebbe preferito saltare una edizione piuttosto che offrire al mondo del cinema una versione rimediata del festival più prestigioso del settore.

Cannes muove 60 mila persone in Costa Azzurra, 5000 giornalisti, e costa ogni anno 32 milioni. Inoltre è difficile per l’organizzazione trovare un altro slot in autunno, vista la presenza massiccia di festival dopo l’estate.

Cannes 2020: cancellate ufficialmente Semaine e Quinzaine

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Cannes 2020: cancellate ufficialmente Semaine e Quinzaine

Dopo l’incerto comunicato di ieri che annunciava l’ulteriore slittamento del Festival di Cannes 2020, data l’impossibilità di svolgerlo tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, come precedentemente auspicato, arriva la comunicazione ufficiale che le sezioni parallele del Festival di Cannes, per l’edizione 2020, sono state ufficialmente cancellate.

“In seguito all’annuncio del Presidente francese del 13 aprile che ha vietato ogni festival fino a metà luglio, le sezioni parallele del Festival di Cannes riconoscono che il precedentemente considerato slittamento a fine giugno, inizio luglio non è più un’opzione possibile. Conseguentemente, la Quinzaine des Réalisateurs, la Semaine de la Critique e ACID sono spiacenti di annunciare la cancellazione delle edizioni 2020 a Cannes.

La crisi sanitaria a cui tutti attualmente stiamo facendo fronte rende impossibile anticipare il corso pratico degli eventi. In ogni caso, per supportare l’intera industria cinematografica colpito così duramente dalle circostanze attuali, ogni sezione, consultandosi con il Festival di Cannes, sta cercando il modo migliore per continuare a supportare i film proposti per l’edizione 2020.”

Fonte

Cannes 2020: aggiornamento in merito all’emergenza coronavirus

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Tramite Deadline, riceviamo aggiornamenti ufficiali in merito alla situazione del Festival di Cannes 2020, a rischio annullamento a causa dell’emergenza coronavirus. Ieri è stato posticipato il Festival delle serie tv, Cannes Series, ed è stato cancellato il MIPTV.

A seguito di questo annuncio, il Festival di Thierry Frémaux rilascia il seguente comunicato: “Capiamo il momento di preoccupazione espresso a seguito della posticipazione di Cannes Series e dell’annullamento del MIPTV, ma a oggi niente indica che il Festival di Cannes 2020 non si terrà. Lo staff del festival, Thierry Frémaux e il comitato di selezione sono attualmente al lavoro per l’organizzazione dell’evento”.

Il MipTV era in programmazione dal 30 marzo al 2 aprile, mentre le date del festival sono 12-23 maggio. Il programma ufficiale sarà annunciato il 16 aprile durante la conferenza stampa da Parigi.

Fonte: Deadline

Cannes 2020, si pensa ad una collaborazione con Venezia

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In una lunga intervista con Variety, Thierry Fremaux ha commentato ancora le possibilità che ha il Festival di Cannes 2020 di svolgersi in una forma che, naturalmente, non sarà quella tradizionale e sperata fino all’ultimo dall’organizzazione.

Dopo l’ufficiale annullamento delle sezioni parallele del festival, Cannes 2020 rimane ancora ufficialmente in bilico tra una situazione internazionale che non permette certo lo svolgimento normale del festival e la paura per l’annullamento definitivo dell’edizione 2020.

Nello spettro di possibilità che vanno dall’uno all’altro capo, si stanno vagliando molte ipotesi, e tra queste persino l’idea di gemellare Cannes con Venezia. Ecco cosa ha detto il direttore artistico del festival francese:

“Il direttore parla di un possibile slittamento in autunno e di una potenziale collaborazione con Venezia se il festival francese venisse definitivamente cancellato (…) Il festival di Cannes spera di essere comunque presente in autunno.”

In merito alla collaborazione eventuale con Venezia, Thierry Fremaux ha dichiarato: “Ho parlato molto con Alberto Barbera, direttore del Festival di Venezia, anche lui molto preoccupato della situazione. Già dall’inizio della crisi abbiamo pensata alla possibilità di fare qualcosa insieme se Cannes venisse cancellata e stiamo continuando a parlarne (…) Altri festival ci hanno invitato: Locarno, San Sebastian, Deauville. Sono gesti che ci toccano molto”.

Fonte

Cannes 2020 a rischio cancellazione, le dichiarazioni del presidente Lescure

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Come tutti gli altri eventi collettivi e festivalieri che prevedono assembramenti, anche il Festival di Cannes 2020 corre il rischio di una cancellazione, a causa della minaccia del coronavirus, che sta incalzando anche in Francia, nonostante i numeri siano ancora contenuti.

In una intervista a Le Figaro, il presidente Pierre Lescure ha dichiarato che se l’emergenza legata al nuovo virus non migliorerà entro aprile, la manifestazione verrà annullata. Secondo le sue parole, il festival rimane “ragionevolmente ottimistico nella speranza che il picco epidemico venga raggiunto alla fine di marzo e che potremo tirare un respiro di sollievo ad aprile”.

Ha però anche spiegato che si è ben consci della minaccia e che non sarà certo un problema annullare la manifestazione per il bene collettivo. Inoltre, ha anche affrontato la questione legata al rifiuto dell’organizzazione del festival di un’offerta di copertura assicurativa da parte della Circle Group, notizia riportata da diversi giornali di settore, come Variety.

Questa offerta ci è stata fatta circa 10 giorni fa, ma era totalmente sproporzionata” ha detto Lescure. “Ci hanno offerto 2 milioni di euro quando il nostro budget è di 32. Praticamente, nocciolineLa compagnia si stava comportando come un cacciatore di taglie e così abbiamo declinato la proposta”.

Se, come in tutto il mondo si spera, marzo sarà il picco dell’infezione e ad aprile la situazione si sarà contenuta, il Festival di Cannes 2020 si svolgerà dal 12 al 23 maggio, con l’annuncio del programma previsto per il 16 aprile a Parigi.

Cannes 2019: Xavier Dolan torna sul tappero rosso

Dopo il Grand Prix con È solo la fine del mondo, Xavier Dolan torna al Festival di Cannes 2019 con Matthias & Maxime, il film con cui torna alle sue origini canadesi. Prima di questo film, in cui compare anche trai protagonisti, Dolan aveva diretto La mia vita con John F. Donovan, presentato a Toronto 2018 ma mai arrivato nelle sale italiane, che era il suo primo film in lingua inglese.

Adesso l’ex enfant prodige torna alle ingombranti figure femminili, alle storie personali, alle atmosfere che gli sono più care. Di seguito le foto dal tappeto rosso della premiere di Matthias & Maxime a Cannes 2019.

Fonte foto

Cannes 2019: tutti i vincitori di Un Certain Regard

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Cannes 2019: tutti i vincitori di Un Certain Regard

Un Certain Regard 2019 ha presentato 18 film in concorso. 9 di questi sono stati premiati. Il film d’apertura è stato LA FEMME DE MON FRERE di Monia Chokri. Sotto la presidenza di Nadine Labaki (regista e attrice, Libano), la giuria era composta da Marina Foïs (attrice, Francia), Nurhan Sekerci-Porst (produttore, Germania), Lisandro Alonso (regista, Argentina) e Lukas Dhont (regista, Belgio).

“La giuria vorrebbe esprimere il grande piacere che abbiamo provato nell’immergerci nella diversità di questa selezione. Su molti livelli: sui soggetti, sul modo in cui gli strumenti cinematografici sono stati utilizzati e sui personaggi. È stato molto stimolante aver visto, fianco a fianco, registi che padroneggiavano la loro lingua così bene e altri ancora che trovavano la loro strada. È stata una bella sorpresa vedere 9 opere prime nella Selezione Ufficiale Un Certain Regard. Siamo stati onorati di essere stati trasportati in tutti questi diversi universi. Il cinema mondiale rimane molto vivo e in buona forma!”

La giuria

Ecco tutti vincitori di Un Certain Regard 2019

« UN CERTAIN REGARD »
A VIDA INVISÍVEL DE EURÍDICE GUSMÃO
(LA VIE INVISIBLE D’EURÍDICE GUSMÃO/THE INVISIBLE LIFE OF EURÍDICE GUSMÃO)
BY KARIM AÏNOUZ

JURY PRIZE
O QUE ARDE
(VIENDRA LE FEU/FIRE WILL COME)
BY OLIVER LAXE

PRIZE FOR BEST PERFORMANCE
CHIARA MASTROIANNI
FOR CHAMBRE 212 (ON A MAGICAL NIGHT) BY CHRISTOPHE HONORÉ

PRIZE FOR BEST DIRECTOR
KANTEMIR BALAGOV
FOR BEANPOLE (UNE GRANDE FILLE)

SPECIAL JURY PRIZE
LIBERTÉ
BY ALBERT SERRA

JURY’S « COUP DE CŒUR » (Ex-aequo)
LA FEMME DE MON FRÈRE (A BROTHER’S LOVE)
BY MONIA CHOKRI
THE CLIMB
BY MICHAEL ANGELO COVINO

JURY SPECIAL MENTION
JEANNE (JOAN OF ARC)
BY BRUNO DUMONT

Cannes 2019: Too Old To Die Young di Refn presentata al Festival

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Cannes 2019: Too Old To Die Young di Refn presentata al Festival

Il regista di Drive, Nicolas Winding Refn, torna al Festival di Cannes 2019, ma non come ci si aspetterebbe. Refn è atteso al festival con la sua nuova serie televisiva Amazon, Too Old To Die Young. Il cast della serie drammatica comprende Miles Teller, Billy Baldwin, John Hawkes, Celestino Cornielle, Nell Tiger Free, Jena Malone, Babs Olusanmokun, Alexander Gomez e Callie Hernandez.

La serie, che debutterà su Amazon Prime il 14 giugno, offrirà uno sguardo al neon sul mondo criminale di Los Angeles, compresi i sicari della classe operaia, i soldati della Yakuza, il cartello messicano, i capitani della mafia russa e adolescenti assassini. Secondo lo stralunato trailer che è stato diffuso un paio di settimane fa, possiamo aspettarci presenti dello show molti dei temi cari a Refn.

Si tratta del secondo annuncio ufficiale del festival, dopo la conferma che Jim Jarmush aprirà la kermesse.

Cannes 2019: il manifesto è un omaggio ad Agnès Varda

Fonte: Deadline

Cannes 2019: The Specials di Nakache e Toledano chiuderà il festival

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Saranno Olivier Nakache e Eric Toledano a chiudere il Festival di Cannes 2019 con la proiezione di The Specials, titolo che si aggiunge come ultimo film nella selezione ufficiale della kermesse e che sarà proiettato sabato 25 maggio nel Grand Théâtre Lumière, durante la cerimonia di chiusura.

Il film non sarà più nominato “di chiusura” ma sarà “l’ultima proiezione”, e il titolo originale del film, Dernière séance, è lo stesso del titolo francese del film di Peter Bogdanovich, L’ultimo spettacolo.

Rinominando il film di chiusura “Ultima proiezione”, il Festival di Cannes intende riconnettersi con la sua tradizione di proiezioni finali, come è avvenuto con le memorabili serate in cui è stato proiettato E.T. – l’extraterrestre di Steven Spielberg, Thelma e Louise (nella nuova, nel 1991) o L’uomo che uccise Don Chisciotte di Terry Gilliam l’anno scorso.

Quest’anno, il 72° Festival di Cannes si concluderà con un grande evento: la prima del nuovo film di Olivier Nakache e di Eric Toledano, The Specials, con Vincent Cassel e Reda Kateb.

Cannes 2019: The Dead Don’t Die di Jim Jarmusch è il film di apertura

The Dead Don’t Die di Jim Jarmusch aprirà Cannes 2019, il prossimo 14 maggio. Ad annunciarlo in esclusiva è Variety.

Il film potrebbe essere una sorta di approfondimenti di quanto già realizzato con Solo gli amanti sopravvivono, e il film prevede la presenza della stessa Swinton.

GUARDA IL TRAILER DEL FILM

Il film è scritto e diretto da Jarmusch e nella prima sinossi si legge: il più grande cast di zombie mai smembrato, con Bill Murray, Adam Driver, Tilda Swinton, Chloë Sevigny, Steve Buscemi, Danny Glover, Caleb Landry Jones, Rosie Perez, Iggy Pop, Sara Driver, RZA, Selena Gomez, Carol Kane, Austin Butler, Luka Sabbat e Tom Waits.

Cannes 2019: Taron Egerton racconta il suo Elton John di Rocketman

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È l’evento glamour di quest’anno, sul tappeto rosso del Festival di Cannes, e a presentarlo al mondo, nella serata del 16 maggio, è intervenuto proprio il protagonista del film, Elton John.

Parliamo di Rocketman, il biopic musical dedicato alla vita della rockstar inglese, interpretato da Taron Egerton e diretto da Dexter Fletcher, che lo scorso anno è stato partecipe del travolgente successo di Bohemian Rhapsody, altro film musicale silla vita di Freddie Mercury. E sembra proprio inevitabile quindi partire da qui e dal paragone con il film che ha visto Rami Malek conquistare un premio Oscar per la migliore interpretazione.

Ma Taron Egerton non sembra troppo felice di parlarne, e si libera rapidamente della curiosità altrui: “Sono orgoglioso di essere citato anche solo nella stessa frase con Rami Malek. Lo conosco un po’, so quanto sia talentuoso e preparato. Il nostro film però è molto diverso, è un musical vero e proprio e c’era bisogno di qualcuno che cantasse in prima persona le canzoni.”

Allo stesso modo è stato inevitabile parlare della calorosa accoglienza che il pubblico della Salle Lumière ha riservato al film, alla fine della prima proiezione mondiale: “È stato uno dei giorni migliori della mia vita. Sono orgoglioso di aver partecipato a questo film. Ci siamo presi delle libertà rispetto alla verità, per esempio le canzoni non sono in ordine cronologico, ma non non abbiamo tradito la verità emotiva della vita e dei personaggi centrali per Elton John. È un fenomeno globale e la sua musica significa molto per tante persone, ha accompagnato momenti cruciali nella vita di ognuno di noi. È stata una grande responsabilità, ne sentivo il peso, poi l’ho conosciuto, ho avuto occasione di trascorrere alcuni giorni con un uomo gentile e generoso, parlando di tutto con lui, perché risponde a tutto, ve lo posso assicurare.”

Cannes 2019: Rocketman, recensione del film con Taron Egerton

Fletcher ha invece spiegato che la forza del film è senz’altro l’onesta con cui Elton ha accompagnato il progetto: “Una delle sue forze è il non aver mai nascosto il suo appetito smodato per la vita. Non ci ha vietato di sondare luoghi specifici della sua vita o del suo carattere, ci ha permesso di giocare e raccontare la nostra versione della sua storia. In questo, tutti i personaggi sono stati importanti, dalla madre interpretata da Bryce Dallas Howard, al grande amore e manager John Reid (Richard Madden).”

Taron Egerton ha cantato dal vivo ogni brano che ascoltiamo nel film, una scelta che, a suo dire, gli ha permesso una immedesimazione completa e autentica con il personaggio: “È stato un privilegio fantastico, la musica così cantata, a cuore aperto, permette una particolare immedesimazione. Elton è stato generoso, ma senza mai entrare nei dettagli della sceneggiatura, che è stata comunque scritta a partire da lunghe conversazioni con lui, sempre disponibile e comprensivo.”

Rocketman arriverà il 29 maggio nelle sale italiane e, forte del successo che sta riscuotendo sulla croisette, potrebbe essere un buon successo di pubblico.

Cannes 2019: Tarantino, DiCaprio, Pitt e Robbie raccontano la “loro” Hollywood

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Trai titoli più attesi di Cannes 2019, C’era una volta a… Hollywood di Quentin Tarantino ha infiammato i cuori di chi era sulla croisette ad applaudire, fotografare e sperare in un autografo o una stretta di mano da parte dei divi protagonisti del film.

E infatti questa volta il regista di Pulp Fiction, che proprio sulla croisette, esattamente 25 anni fa, presentava il film vincitore della Palma d’Oro, ha scelto gli attori più glamour di Hollywood, riuscendo a mettere insieme Brad Pitt, Leonardo DiCaprio e Margot Robbie. Tutti loro erano presenti alla conferenza stampa di presentazione.

Grande narratore di personaggi e situazioni, Tarantino ha spiegato perché ha scelto di raccontare la storia di Hollywood in quell’esatto momento storico, l’estate del 1969.

“Mi affascinava questa storia, da sempre. Indagando sui fatti l’interesse aumentava, perché più ne sai più diventa oscuro, l’impossibilità di comprendere appieno quell’evento mi ha convinto a girare il film. Uno dei miei registri preferiti in assoluto è Sergio Corbucci, e il lavoro che più l’omaggia è Django Unchained. Mi divertiva però che Rick, il personaggio interpretato da Leonardo, lo snobbasse inizialmente.”

Proprio DiCaprio è il protagonista del film, nei panni di un attore di film western che attraversa un periodo complicato della sua vita professionale. “Mi ci identifico molto – ha dichiarato Leo – almeno una volta tutti quelli seduti a questo tavolo si sono sentiti come lui estranei a Hollywood.” E a giudicare dalle scelte professionali dell’attore di Titanic, è facile vedere come cerchi sempre progetti complessi e territori nuovi da esplorare, lontani dalle facili proposte di Hollywood, appunto. Sulla sua prima collaborazione con Brad Pitt, DiCaprio ha detto: “Lavorare con Brad Pitt è stato fantastico, naturale, divertente. Veniamo dallo stesso background, abbiamo avuto successo nell’industria cinematografica nello stesso periodo.” Per quanto riguarda invece il suo lavoro con Tarantino, che lo dirige per la seconda volta dopo Django Unchained, DiCaprio non ci gira intorno: Quentin è un’enciclopedia vivente e il suo film è una lettera d’amore a Hollywood.

C’era una volta a… Hollywood lascia molto spazio anche a quel cupo fenomeno che in quegli anni ha infestato le colline di Los Angeles: la setta di Charles Manson (che compare nel film). Brad Pitt ha riflettuto proprio su quel fenomeno: “Non li vedo come individui violenti ma influenzati da un’idea, quelle idee erano nuove e tragicamente alcuni di loro le hanno seguite, mostrando il lato oscuro della natura umana. Con Leonardo è stato facile e divertente, sapere di avere il meglio dall’altra parte del tavolo è stato un sollievo, abbiamo vissuto lo stesso passato lavorativo, è stato divertente lavorare insieme.”

Presenza femminile di grande spessore, Margot Robbie ha parlato incvece della complessità del suo personaggio e della tragicità che esso implica. L’attrice nominata all’Oscar interpreta infatti Sharon Tate, la moglie di Roman Polanski che all’epoca venne trucidata, incinta di otto mesi, proprio dalla famiglia Manson: “Per me era importante rendere omaggio alla dolcezza di Sharon Tate, la bellezza di una sognatrice. Ho guardato tutto quello che potevo su Sharon Tate, ma al tempo stesso come attrice ho provato a capire a cosa servisse il personaggio nella storia. Per me anche quello era importante. Quello era il mio ruolo nella storia, cercando di mantenere alta la memoria di Sharon Tate.”

C’era una volta a Hollywood, le reazioni della stampa

Cannes 2019: Tarantino chiede di non spoilerare C’era una volta a Hollywood

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Quentin Tarantino è tra gli ospiti più attesi della 72° edizione del Festival di Cannes e, in attesa di martedì 21 maggio, quando presenterà C’era una volta a Hollywood, il regista ha fatto una cosa che sempre più spesso di fa in occasione dell’arrivo e della presentazione di film molto attesi: ha chiesto di non fare spoiler.

Su Twitter, Tarantino ha condiviso un breve testo in cui dice: “Amo il cinema. Amate il cinema. Si tratta di un viaggio per scoprire una storia per la prima volta. 

Sono eccitato di essere a Cannes per condividere C’era una volta a Hollywood con il pubblico del festival. Il cast e la crew hanno lavorato così duramente per creare qualcosa di originale, e io chiedo solo che tutti evitino di rivelarne i dettagli per permettere a chi vedrà il film dopo di godere dell’esperienza allo stesso modo.

Grazie, Quentin Tarantino.”

Le prime immagini del film hanno suggerito che Tarantino e la sua troupe – tra cui la costumista Arianne Phillips (Kingsman) e la scenografa Barbara Ling (Ho cercato il tuo nome) – stiano davvero cercando di ricreare il “look and feel” del 1969. La storia si svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che viene chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva western, e lo stunt di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi stanno lottando per farcela in una Hollywood che non riconoscono più. Ma Rick ha un vicino di casa molto famoso…Sharon Tate.

Nel cast di C’era una volta a… Hollywood anche Damian Lewis, Dakota Fanning, Nicholas Hammond, Emile Hirsch, Luke Perry, Clifton Collins Jr., Keith Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt Russell e Michael Madsen. Rumer Willis, Dreama Walker, Costa Ronin, Margaret Qualley, Madisen Beaty e Victoria Pedretti. Infine Damon Herriman sarà Charles Manson.

Il film sarà anche l’ultima apparizione cinematografica di Luke Perry, morto lo scorso 4 marzo. L’uscita nelle sale di C’era una volta a… Hollywood è fissata al 9 agosto 2019.

Cannes 2019: Sylvester Stallone si racconta tra sconfitte e vittorie

Tra i protagonisti del Festival di Cannes 2019 c’è anche Sylvester Stallone, protagonista di una masterclass dove racconta delle sue vittorie e sconfitte, ma anche della mai sopita voglia di continuare a combattere. Accolto da una calorosa standing ovation dei suoi fan, Stallone spende le prime parole per ringraziare proprio il suo pubblico, dichiarando che “è grazie a voi se ho avuto una carriera lunghissima.”

L’attore inizia poi a viaggiare con la memoria, ricordando la difficoltà di affermarsi ad Hollywood e il complicato set di Rocky, che gli ha tuttavia permesso di raggiungere la fama mondiale. “Quell’esperienza mi fece capire che per raggiungere il successo bisogna trovare una buona idea. – afferma – “Il fallimento ti rende più saggio, mentre spesso il successo ti rende più stupido, perché non hai nessuno con cui confrontarti.”

Riguardando alla sua intera filmografia, Stallone afferma di aver sempre ricercato ruoli complessi, di personaggi al margine, considerati dei perdenti. “Questo perché sono affascinato dal tema della lotta. La lotta contro sé stessi e contro ci dice cosa fare. In generale mi appassionano gli esseri umani che non accettano le cose imposte da altri. Credo che tutti nella vita ci troviamo prima o poi ad affrontare la solitudine e il fallimento, ma essere umani significa prendere le proprie debolezze e trasformarle in forza.”

Stallone è arrivato a Cannes anche per presentare un proiezione di Rambo in copia restaurata 4K, e un primo inedito estratto di Rambo V: Last Blood, il nuovo film della saga che arriverà nelle sale italiane a novembre. “Nel precedente film Rambo torna a casa, ma è come se non ci fosse realmente. All’inizio di questo nuovo film lo troviamo ancora lì, nel suo ranch, sempre pronto ad aiutare gli altri, soffrendo ancora per il non essere riuscito a salvare i suoi compagni in guerra. È un uomo attanagliato dai sensi di colpa, e stavolta dovrà fare i conti anche con la presenza di una famiglia adottiva. Naturalmente ben presto Rambo capirà di non poter sempre controllare ciò che lo circonda, ma nel momento in cui sarà il mondo esterno a cercare di controllare lui, allora lì accadranno cose veramente spiacevoli.”

Stallone riflette infine sulla sua carriera da attore, sostenendo che “non credo di essere un attore versatile. Tutte le volte che ho provato a fare qualcosa di diverso sono precipitato. Ho sbagliato molte volte, e altrettante sono caduto. Ma credo di essere sempre riuscito ad imparare dai miei errori e a rimettermi in piedi, riprendendo a fare ciò che conosco meglio.”

“Credo che oggi nel mondo ci siano tanti e tante Rocky, ora più che mai. – conclude Stallone – Amo ognuno di loro, spero che il personaggio possa essere stato una fonte d’ispirazione. In realtà chi lotta nel mondo di oggi si trova dinanzi a sfide ben più complicate, ben più grandi. Ma il segreto è non arrendersi mai, mai.”

Cannes 2019: Rocketman, il red carpet con Elton John

Questa sera, sulla montée de marches di Cannes 2019 ha sfilato Elton John, in compagnia di Taron Egerton, il giovane attore inglese che lo interpreta in Rocketman, l’evento di questa edizione del Festival francese, presentato fuori concorso.

Ecco fi seguito le immagini dal tappeto rosso, con John e Egerton accompagnati da Richard Madden, Bryce Dallas Howard, David Furnish e il regista Dexter Fletcher.

Rocketman, ambientato nel mondo delle canzoni più amate di Elton John e interpretato da Taron Egerton, segue la sorprendente avventura che ha visto il timido pianista prodigio, Reginald Dwight, diventare la superstar internazionale Elton John. Queste vicende, che sono state d’ispirazione per tanti, rappresentano una storia assolutamente universale, di come un ragazzo di provincia sia diventato una delle figure più iconiche della cultura pop.

Rocketman vede nel cast anche Jamie Bell nei panni del paroliere di lunga data di Elton, Bernie Taupin, Richard Madden nel ruolo del primo manager di Elton, John Reid, e Bryce Dallas Howard nei panni della madre di Elton, Sheila Farebrother.

Cannes 2019: Rocketman presentato fuori concorso

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Cannes 2019: Rocketman presentato fuori concorso

Dopo l’apertura di Jim Jarmusch e la nuova serie Amazon Prime di Refn presentata in proiezione speciale, il programma del Festival di Cannes 2019 si arricchisce di un nuovo titolo molto atteso dai fan. Si tratta di Rocketman, il nuovo film di Dexter Fletcher, un biopic di Elton John.

Fletcher è reduce dall’enorme successo di Bohemian Rhapsody, che nonostante i pareri contrari della critica, ha conquistato l’Academy Awards e soprattutto il cuore degli spettatori, che ne hanno fatto anche un campione di incassi.

La proiezione sarà un gala speciale previsto per il 16 maggio, mentre il Festival si svolgerà dal 14 al 25 maggio nella classica location balneare.

Rocketman, il film

Rocketman, ambientato nel mondo delle canzoni più amate di Elton John e interpretato da Taron Egerton, segue la sorprendente avventura che ha visto il timido pianista prodigio, Reginald Dwight, diventare la superstar internazionale Elton John. Queste vicende, che sono state d’ispirazione per tanti, rappresentano una storia assolutamente universale, di come un ragazzo di provincia sia diventato una delle figure più iconiche della cultura pop.

Rocketman vede nel cast anche Jamie Bell nei panni del paroliere di lunga data di Elton, Bernie Taupin, Richard Madden nel ruolo del primo manager di Elton, John Reid, e Bryce Dallas Howard nei panni della madre di Elton, Sheila Farebrother.

Cannes 2019: ripristinate le proiezioni anticipate per la stampa

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Dopo le lamentele dello scorso anno da parte dei critici cinematografici rispetto alle modifiche al programma delle proiezioni, il Festival di Cannes ha deciso di ripristinare le proiezioni mattutine per i film che verranno proiettati in anteprima mondiale la sera stessa. Tuttavia c’è un grosso “Ma”: saranno ammesse solo poche centinaia di giornalisti, principalmente accreditati per canali televisivi e radiofonici, e fonti vicine all’organizzazione rivelano che saranno selezionati dal Festival stesso.

L’idea alla base del nuovo accordo è quella di assicurarsi che i giornalisti che lavorano sui servizi quotidiani abbiano abbastanza tempo per lavorare e parlare dei film in questione. Indirettamente, la scelta di escludere la stampa mainstrem (tra cui quella on line) dalle anticipate mattutine, dovrebbe favorire che i riflettori restino accesi sulle serata di gala, dove la maggior parte delle persone avrà la possibilità di vedere il film.

Ci saranno anche le proiezioni anticipate delle 17:00 per altri giornalisti – presumibilmente più reporter di stampa – due ore prima delle 19:00 quando cominciano le proiezioni di gala, stando a quanto ha dichiarato Thierry Fremaux, dopo aver svelato la line-up ufficiale del festival. Ma ancora una volta, non tutti i giornalisti avranno accesso a quelle proiezioni.

Per i film in anteprima alle 10 di sera, le proiezioni stampa si svolgeranno contemporaneamente, un miglioramento rispetto all’anno scorso, quando i giornalisti dovevano aspettare fino al mattino seguente per guardare i film.

Tutte le recensioni saranno poste sotto stretto embargo fino a quando i titoli di coda delle proiezioni pubbliche saranno terminati. Qualsiasi giornalista che non rispetterà l’embargo verrà spedito a casa, come è successo in altri festival, ha detto Fremaux.

I giornalisti selezionati dovranno anche astenersi dal pubblicare qualsiasi cosa sui social media. L’anno scorso, il festival ha ospitato oltre 4.000 critici accreditati.

Il Festival di Cannes 2019 si svolgerà dal 14 al 25 maggio. Il presidente di Giuria della Palma d’Oro sarà Alejandro G. Inarritu mentre ad Alain Delon verrà consegnato il premio alla carriera.

Fonte: Variety

Cannes 2019: Rambo V – Last Blood e Sylvester Stallone sulla croisette

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Un ultimo annuncio per la selezione ufficiale del 72° Festival di Cannes 2019: Sylvester Stallone, che non passa mai inosservato sulla Croisette, torna a Cannes per promuovere Rambo V – Last Blood.

Sylvester Stallone reciterà nei panni di John Rambo, uno dei personaggi cinematografici più famosi al mondo, che ha scatenato la maggior parte delle passioni, ha raccolto milioni di spettatori e persino ispirato scrittori.

Sylvester Stallone avrà l’onore di una proiezione speciale al Palais des Festivals venerdì 24 maggio alle 22.30. Presenterà sul palco alcune immagini esclusive di Rambo V. Dopo un montaggio video che evoca la sua enorme carriera, il restauro in anteprima mondiale di Rambo – First Blood di Ted Kotcheff sarà proiettato in 4K DCP nel Grand Théâtre Lumière.

Rambo V: Last Blood è diretto da Adrian Grunberg e prodotto da Millennium Films. Il film sarà interpretato da Sylvester Stallone, Paz Vega e Oscar Jaenada. Matthew Cirulnik e Sylvester Stallone hanno scritto la sceneggiatura basata su personaggi creati da David Morell. Il film uscirà negli Stati Uniti e in tutto il mondo dal 20 settembre.

Il Festival di Cannes 2019 si svolgerà dal 14 al 25 maggio. Il presidente di Giuria della Palma d’Oro sarà Alejandro G. Inarritu mentre ad Alain Delon verrà consegnato il premio alla carriera.

Cannes 2019: il programma con Malick, Almodóvar e 13 registe donne

Cannes 2019: presentato oggi La famosa invasione degli orsi in Sicilia

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È stato presentato oggi  La famosa invasione degli orsi in Sicilia di Lorenzo Mattotti, tratto dall’omonimo romanzo di Dino Buzzati, pubblicato da Arnoldo Mondadori Editore, in competizione nella sezione Un Certain Regard alla 72ª edizione del Festival di Cannes.

Il film sarà distribuito in Italia da BIM Distribuzione. La versione italiana è interpretata dalle voci di: Toni Servillo, Antonio Albanese, Linda Caridi, Maurizio Lombardi, Corrado Invernizzi, Alberto Boubakar Malanchino, Beppe Chierici, Roberto Ciufoli,
Nicola Rignanese, Mino Caprio,
Corrado Guzzanti nel ruolo di Salnitro, con la partecipazione straordinaria di Andrea Camilleri nel ruolo del Vecchio Orso.

Cannes 2019: Penelope Cruz e i ricordi d’infanzia in Dolor y Gloria

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In occasione della presentazione a Cannes 2019 di Dolor y Gloria, ecco la nostra intervista alla co-protagonista del nuovo film di Pedro Almodovar, Penelope Cruz.

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Cannes 2019: Dolor y Gloria, recensione del film di Pedro Almodovar

Dolor y Gloria racconta una serie di ricongiungimenti di Salvador Mallo, un regista cinematografico oramai sul viale del tramonto. Alcuni sono fisici, altri ricordati: la sua infanzia negli anni ‘60 quando emigrò con i suoi genitori a Paterna, un comune situato nella provincia di  Valencia, in cerca di fortuna; il primo desiderio; il suo primo amore da adulto nella Madrid degli anni ‘80; il dolore della rottura di questo amore quando era ancora vivo e palpitante; la scrittura come unica terapia per dimenticare l’indimenticabile; la precoce scoperta del cinema ed il senso del vuoto, l’incommensurabile vuoto causato dall’impossibilità di continuare a girare film. “Dolor y Gloria” parla della creazione artistica, della difficoltà di separarla dalla propria vita e dalle passioni che le danno significato e speranza. Nel recupero del suo passato, Salvador sente l’urgente necessità di narrarlo, e in quel bisogno, trova anche la sua salvezza.

Cannes 2019: Penelope Cruz e Antonio Banderas sul tappeto rosso con Pedro Almodovar

Pedro Almodovar torna a dirigere Antonio Banderas e Penelope Cruz nel suo nuovo film, Dolor y Gloria, presentato a Cannes 2019 e già in odore di Palma, soprattutto grazie alla straordinaria interpretazione di Banderas che si cala nei panni di un alter ego del regista stesso, ma anche di lui attore, alle prese con l’età che avanza.

Ecco di seguito le foto dalla montée de marches appena prima della premiere del film:

Dolor y Gloria – guarda il trailer

Dolor y Gloria racconta una serie di ricongiungimenti di Salvador Mallo, un regista cinematografico oramai sul viale del tramonto. Alcuni sono fisici, altri ricordati: la sua infanzia negli anni ‘60 quando emigrò con i suoi genitori a Paterna, un comune situato nella provincia di  Valencia, in cerca di fortuna; il primo desiderio; il suo primo amore da adulto nella Madrid degli anni ‘80; il dolore della rottura di questo amore quando era ancora vivo e palpitante; la scrittura come unica terapia per dimenticare l’indimenticabile; la precoce scoperta del cinema ed il senso del vuoto, l’incommensurabile vuoto causato dall’impossibilità di continuare a girare film. “Dolor y Gloria” parla della creazione artistica, della difficoltà di separarla dalla propria vita e dalle passioni che le danno significato e speranza. Nel recupero del suo passato, Salvador sente l’urgente necessità di narrarlo, e in quel bisogno, trova anche la sua salvezza.

Cannes 2019: Ophelie Bau abbandona la proiezione durante la scena di sesso

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Sapevamo già che avrebbe fatto discutere, lo fa da sempre e a Cannes in particolar modo Abdellatif Kechiche ha sempre portato scandalo. Questa volta lo fa con Mektoub My Love: Intermezzo, il seguito del Canto Uno visto a Venezia due anni fa e arrivato lo scorso anno nelle nostre sale.

Il film dure quasi quattro ore ed è una lunga sequenza in discoteca, inframezzata da una scena di sesso nel bagno della stessa discoteca, della durata di 15 minuti. La notizia in sé non crea troppo scalpore, visto che il regista ci aveva abituati a questo genere di scene, tuttavia sembra che la protagonista del film, la sensualissima Ophelie Bau non avesse idea che la sua scena fosse stata inserita integralmente nel film.

Durante la proiezione, in molti si sono allontanati dalla sala per via della lunghezza del film, difficile da sostenere soprattutto perché a fine festival. Inoltre, qualcuno si è anche detto infastidito dalla lunga scena di sesso e proprio in quel momento, l’attrice ha lasciato la sala, dando anche forfait alla conferenza stampa del giorno dopo.

In quella sede, il regista non ha commentato la sua assenza, mentre l’ufficio stampa ha spiegato che la Bau aveva altri impegni su altri set. Possiamo solo immaginare che l’attrice si sia sentita in imbarazzo per la scena esplicita, un cunnilingus chiaramente non simulato per una versione del film che è stata montata a ridosso del Festival e che gli attori non avevano potuto vedere.

In sede di conferenza, il regista ha però spiegato il senso del suo film, che su due piedi può sembrare ostico a un pubblico generalista. Kechiche ha dichiarato: “La cosa più importante per me, lo voglio dire subito è celebrare la vita, l’amore, il desiderio, la musica, il corpo. Volevo tentare un’esperienza cinematografica più libera possibile.”

In merito alla già molto (forse troppo) chiacchierata scena di sesso, il regista ha scansato ogni accusa di voler a tutti i costi sconvolgere: “Quello che ho cercato di fare è descrivere le cose attraverso il movimento. Volevo filmare la magia del corpo. È l’aspetto metafisico del corpo che ho ritratto.”

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