ComingSoon.net ha
pubblicato la prima clip di Mr. Nobody,
film che vede protagonisti Jared Leto, Sarah Polley, Diane
Kruger, Linh-Dan Pham, Rhys Ifans, Natasha Little, Toby
Regbo e Juno Temple.
Nel film, un giovane è in piedi su
una banchina di una stazione ferroviaria, il treno sta per partire.
Dovrebbe partire con la madre, o forse restare con il padre?
Un’infinità di possibilità per la sua vita e il suo futuro si
diramano da questo momento e da questa decisione. Fino a che lui
stesso non prenderà una decisione, tutto è possibile. Ogni vita
merita di essere vissuta.
Il film è disponibile in DVD/iTUnes e arriverà al cinema il
primo novembre (USA).
I Puffi 2 rimane in testa al box
office, seguito dall’ottima resa di Rush e da Bling Ring, che ottiene la media
migliore della classifica. Incassi complessivamente in
crescita.
Un po’ modella, un po’ regina dei
calendari sexy, un po’ testimonial, un po’ attrice. Adesso anche un
po’ separata: dopo ben 14 anni, il suo matrimonio con Vincent
Cassel sembra giunto al capolinea.
Sicuramente, anche da neo-single,
Madame Bellucci non avrà grossi problemi di liquidità, con
un curriculum che vanta Dolce&Gabbana, Cartier e
Dior fra le griffe che l’hanno voluta come volto simbolo per
le loro campagne. Ne ha fatta di strada la ragazza di provincia (di
Perugia) che ha iniziato come modella per pagarsi gli studi di
giurisprudenza, ma ha finito per dedicarsi anima e corpo
(soprattutto corpo) alla passerella. Ecco quindi il calendario
Pirelli, e quelli di Max e GQ. Avrebbe anche
potuto fermarsi lì, ma il cinema (purtroppo) è un’attrazione
irresistibile per le top e, se già agli esordi ti capita di
lavorare con Coppola (in Dracula di Bram
Stoker, 1992), poi è difficile rinunciare. Certo, magari
potresti evitare Vanzina, ma i gusti son gusti.
Poco male: Monica (o Monicà, come
dicono i suoi concittadini a Paris) si rifa con l’arrivo del
Duemila, quando Malèna (di Tornatore) la
lancia a livello internazionale, per poi catapultarla nella realtà
virtuale di Matrix Reloaded e Matrix
Revolutions. Non aggiungeremo altro, a parte che la
Bellucci lavora anche con Terry Gilliam, Antoine
Fuqua e Mel Gibson, che ne La Passione di
Cristo le offre il ruolo abituale da ‘femme fatale’, ma ne
rivela le doti drammatiche praticamente insospettate. La sua Maria
Maddalena è molto convincente ed emozionante, anche se bisogna
ammettere che parla poco, e quel poco lo dice in aramaico, il che
aiuta… Noi ora aiutiamo lei a spegnere le sue (insospettabili) 49
candeline. BON ANNIVERSAIRE, MONICÀ!
Cast: Billy
Crystal, Meg Ryan, Carrie Fisher, Bruno Kirby
Trama: Harry Burns
incontra per la prima volta Sally Albright nel 1977. I due hanno
appena finito l’università e si stanno trasferendo a New York per
realizzare i propri sogni. Il destino li separerà e li farà
riavvicinare più volte, e nonostante entrambi vivranno storie
d’amore importanti con altre persone, capiranno solo alla fine, pur
essendo molto diversi, di essere fatti l’uno per l’altra.
Analisi: Dieci anni
per dirsi “ti amo”. Oppure: l’amicizia tra uomo e donna forse non
esiste. La commedia famosa per la “scena del finto orgasmo”, ma
godibile anche e soprattutto per molti altri aspetti, si potrebbe
riassumere in queste due frasi. I film come Harry ti
presento Sally provocano nello spettatore di oggi una
sottile e bonaria invidia. Non tanto per l’emozione che regala una
storia d’amore, quanto per il contesto sociale ed economico in cui
essa si sviluppa: un ambiente in cui il benessere illumina la
realtà dei protagonisti di una luce così benevola e ovvia, da
lasciar loro tutto il tempo per pensare solo ed esclusivamente a
beghe sentimentali di varia natura.
Per chi ha
voglia di leggerezza e desidera staccarsi dalla realtà odierna,
gustandosi gli ingarbugliamenti amorosi di chi, a 30 anni, è più
che realizzato professionalmente, di rado le commedie americane
degli anni Ottanta deludono le aspettative. Harry ti
presento Sally (titolo originale When Harry
met Sally, Quando Harry incontrò Sally), è uno dei
capofila del genere, punto di riferimento di numerose altre
commedie romantiche in cui i due protagonisti si accorgono di
essere innamorati solo dopo mille tribolazioni ed equivoci. Non a
caso, per la parte di Sally, Rob Reiner e la
sceneggiatrice Nora Ephron, avevano puntato la
rossa Molly Ringwald, ex sedicenne di
Bella in rosa, Un compleanno da
ricordare e tutto il filone della cinematografia per
teenager degli anni Ottanta, firmata John Hughes.
Ma Molly, avvezza a interpretare le storie in cui il/la migliore
amico/a ha una cotta per quello/a che neanche si accorge di lui
tranne che nel finale, dimostrò poca lungimiranza, e la parte fu
assegnata Meg Ryan, che, tre anni prima, era
riuscita a farsi notare in Top Gun.
Pur non
essendo una commedia romantica con grandi caratteristiche
distintive rispetto ad altre, è carina l’idea di inserire dei
siparietti in cui anziane coppie raccontano come si sono
conosciute, che fungono da spartiacque tra gli incontri di Harry e
Sally. L’idea è stata poi ripresa anche da altre commedie – vedi
La verità è che non gli piaci abbastanza,
anche se lì le testimonianze sono di persone lasciate e single
incalliti.
Buona anche la costruzione del
rapporto fra i due, così diversi, ma che, alla fine, subiranno uno
scambio di ruoli. Lei, apparentemente precisa, metodica e assertiva
– il suo tratto caratteristico è fare impazzire camerieri e hostess
quando ordina un drink o un’insalata – sarà quella che reagirà con
maggiore shock alla trasformazione della relazione. Lui, così
cinico e disilluso, sarà quello che deciderà di dare una svolta
alla situazione.
Un plauso particolare va alla scelta
della colonna sonora: le voci di Frank Sinatra, Louis
Armstrong, Ray Charles ed Ella Fitzgerald
calzano alla commedia come un guanto.
Trama: Alvy Singer
è un comico tanto apprezzato sul lavoro, quanto profondamente
pessimista e insoddisfatto nella vita, che racconta la sua storia
d’amore con la stravagante Annie. Il rapporto è finito proprio per
la continua e ridicola frustrazione dell’uomo che ripercorre tutte
le tappe della relazione con Annie e tenta, con scarsi risultati,
di rifarsi una vita.
Analisi: È proprio
l’analisi, anche se psicoanalitica, a dar vita a questa commedia e
in generale a tutta la produzione del miglior Woody Allen, quello degli anni Settanta e
Ottanta.
Quattro premi Oscar e un Golden
Globe, più innumerevoli nomination e riconoscimenti e, non ultima,
la presenza di una Diane Keaton praticamente
perfetta sotto ogni punto di vista, fanno di questo film
sentimental-nevrotico uno degli indiscussi punti di forza della
cinematografia dell’ex enfant prodige, nato nel Bronx nel 1935.
All’inizio si sarebbe dovuto intitolare
Anedonia, come “omaggio” a una sindrome che
colpisce chi non riesce a divertirsi o trarre piacere neanche in
circostanze positive, favorevoli o semplicemente normali, come
dormire, mangiare o avere rapporti con l’altro sesso. Si pensò, in
seguito, di chiamarlo Io e le donne, ma infine
Allen scelse di magnificare la sua musa anche nel titolo che, in
inglese, è Annie Hall. Il cognome è infatti
quello vero della Keaton, mentre Annie è il soprannome con
cui il regista era solito chiamarla. Il film, arriva dopo
l’esilarante Provaci ancora, Sam, del 1972,
adattamento di una commedia scritta da Allen e diretta, per il
cinema, da Herbert Ross. Provaci
ancora, Sam sarà la causa dell’incontro con la Keaton,
allora 23enne, che Woody, che all’epoca aveva 34 anni e già due
divorzi alle spalle, non avrebbe mai smesso di definire come “il
grande amore” della sua vita.
Io e
Annie è cucito addosso all’attrice, che per anni ha
incarnato il simbolo della donna newyorkese nevrotica, un tantino
disillusa, autoironica, ma così affascinante da mettere
completamente in discussione l’ideale di bellezza e di femminilità
dell’epoca.
Il punto di forza del
lungometraggio sono le interpretazioni degli attori e i dialoghi.
Nonostante la vena malinconica che circonfonde tutti i migliori
film del grande paroliere Allen, in Io e Annie i
giochi linguistici, le boutade, i paradossi e le geniali trovate
del cervellone del cabarettista, musicista e autore Allen, lasciano
lo spettatore senza respiro e regalano al film quello che ogni
pellicola dovrebbe avere per essere goduta appieno: un ritmo
perfetto. Anche i personaggi secondari, come quello di Allison
(Carol Kane), e soprattutto quello di Duane,
psicolabile fratello della protagonista, interpretato da un attore
immenso come Christopher Walken, non fanno altro che
incastrarsi perfettamente nell’ingranaggio messo a punto da Allen.
Last but not least, non si può non citare il cammeo in
cui, nell’immaginario di Alvy, il sociologo Marshall
McLuhan fa a pezzi un ragazzotto che sfrutta le sue teorie
per far colpo.
Forse, proprio in virtù di un amore
così grande e di un’attrazione così limpida, sebbene con tutte le
contorsioni psicologiche e le nevrosi del caso, Woody
Allen riesce, con Io e Annie, a regalare
un nuovo significato alla parola
“commedia”.
La trama di Io e Annie
Alvy Singer, attore comico di
origini ebree, incontra casualmente Annie Hall, una ragazza carina,
un po’ svitata, di famiglia benestante del Middle West. Alvy, già
scottato da due matrimoni falliti, inizia il nuovo rapporto con
paura; ma anche Annie, istintivamente, dubita del successo del loro
rapporto e mantiene un ampio margine d’evasione.
Ciò nonostante, la relazione segue
il più tipico dei corsi: incontro, studio reciproco, amore e
scoperta delle rispettive debolezze. Un poco alla volta, quando lo
slancio iniziale ha perduto mordente, i due procedono verso la
separazione. Annie abbandona New York e si reca a Los Angeles dove
spera in qualcosa di meglio…
Completano il cast
di Io e Annie gli attori Tony
Roberts, Carol Kane, Paul Simon, Shelley Duvall, Christopher
Walken, Janet Margolin, Colleen Dewhurst, Donald Symington, Helen
Ludlam, Mordecai Lawner, Joan Neuman, Jonathan Munk, Ruth Volner,
Martin Rosenblatt, Hy Anzell, Rashel Novikoff, Christine Jones,
Mary Boylan, Wendy Girard, Jeff Goldblum, Sigourney
Weaver.
Il trailer di Io e Annie
Io e Annie, frasi dal film di Woody Allen
Amore è un termine troppo debole.
Ecco, io ti straamo, ti adamo, ti abramo! (Alvy)
Lyndon Johnson? È un politico!
Conosciamo la morale di quella gente: è un gradino più giù di
quelli che si inchiappettano i bambini. (Alvy)
Mi spiego, anche da piccolo io mi
buttavo sulle donne sbagliate. Credo che sia questo, il mio
problema. Quando la mamma mi portò a vedere Biancaneve, tutti
quanti erano innamorati di Biancaneve. Io no. Io mi innamorai
subito della Regina Cattiva. (Alvy)
Non mi hanno preso sotto le armi
perché non ero abile, ma alienabile: in caso di guerra, ero da dare
in ostaggio. (Alvy)
Usi la teoria del complotto solo
perché non vuoi fare l’amore con me. (Allison)
Adoro essere ridotta ad uno
stereotipo culturale. (Allison)
Chi non sa fare, insegna. Chi non
sa insegnare, insegna ginnastica. Quelli che neanche la ginnastica
li mandavano alla mia scuola. (Alvy)
[Parlando di sesso]
È stata la cosa più divertente che ho fatto senza ridere.
(Alvy)
I politici hanno una loro etica.
Tutta loro. Ed è una tacca più sotto di quella di un maniaco
sessuale. (Alvy)
Ma il sole fa male! Come tutto
quello che faceva bene prima: il sole, il latte, la carne,
l’università… (Alvy)
Ehi, non denigrare la
masturbazione: è sesso con qualcuno che amo. (Alvy)
Mia nonna non mi ha mai fatto
regali, era troppo impegnata a farsi stuprare dai cosacchi.
(Alvy)
Non ti stavo pedinando: ti seguivo
a distanza non perdendoti di vista. (Alvy)
A scuola mi esclusero dalla
squadra di scacchi a causa della mia statura. (Alvy)
Si sono geloso un pochetto, come
Otello! (Alvy)
Una relazione credo sia come uno
squalo sai, che deve costantemente andare avanti o muore. Eh… credo
che quello sia restato a noi sia uno squalo morto.
(Alvy)
Sylvia Plath! Interessante
poetessa il cui suicidio ha suscitato l’interesse della rivista
Caccia e Pesca! (Alvy)
Nonostante la fase 2 sia già in
pieno avvio e la fase 3 invece quasi al completo arrivano ultimi
aggiornamenti su possibili nuovi personaggi Marvel al cinema. Recentemente si è
fatto un gran parlare anche di un possibile film al femminile che
dovrebbe riunire tutte le supereroine Marvel, e a proporre un nome oggi
ci ha pensato l’attore Tom Hiddleston, che ha
espresso una sua preferenza sulla questione. Infatti l’attore
vorrebbe l’Incantatrice come prossimo personaggio, e la vorrebbe
anche al suo fianco, ovvero al fianco di Loki:
“Quando ho letto i fumetti per
la prima volta, il rapporto con l’Incantatrice è stato una delle
cose divertenti che ho pensato sarebbe stato bello esplorare, e
probabilmente ho anche proposto la cosa a Kevin Feige a un certo
punto. Questo perché è subdola e inaffidabile come lui.
Sostanzialmente hanno avuto una fantastica e contorta relazione
finché non hanno entrambi detto: “Sai cosa? Non mi fido di te,
quindi ti lascio.” Continuano a tradirsi a vicenda, in qualche
modo. Sarebbe una bella cosa da esplorare.”
Vi ricordiamo che l’attore sarà
presto al cinema in Thor: The Dark
World. Tutte le foto in buona qualità le
trovate nella nostra foto gallery del film:
[nggallery id=69]
Per le news sul film vi
segnaliamo il nostro speciale: Thor 2, mentre per tutte le
info sul film nella nostra
Scheda Film: Thor: The Dark
World.
Trama: Continuano le avventure
di Thor, il più forte degli Avengers, che combatte per salvare la
terra e tutti i Nove Regni da un oscuro nemico che vuole dominare
l’universo. Thor lotta per ristabilire l’ordine tra i pianeti… ma
un’antica dinastia dominata dallo spietato Malekith minaccia di far
ripiombare l’universo nell’oscurità. Affrontato da un nemico a cui
nemmeno Odino e Asgard possono opporsi, Thor deve intraprendere
il viaggio più pericoloso ed introspettivo della sua
vita, che lo ricongiungerà con Jane Foster e lo obbligherà a
sacrificare tutto per salvare l’universo intero.
Si chiude con un colpo di scena da
brividi l’ultimo Sherlock Holmes di
Guy Ritchie e molti fan della serie si sono
chiesti quando potremmo gustarci Sherlock
Holmes 3, il nuovo capitolo del franchise che
vede Robert Downey Jr nei panni del leggendario
Sherlock Holmes. Purtroppo è da molto tempo che non si
parla del film ma oggi arrivano le dichiarazioni Jude
Law che nel franchise interpreta John Watson.
L’attore ha rassicurato un po’ tutti sull’intenzione della
Warner Bros di volere fortemente un terzo
capitolo, ecco le sue parole:
«Sherlock
Holmes 3 potrebbe partire presto, credo che Warner lo voglia, così
come lo vogliamo noi del cast. Vogliamo che sia migliore dei due
capitoli precedenti: più brillante e più intelligente, mantenendone
però intatta l’anima. Non amo vantarmi dei progetti a cui ho
partecipato ma devo ammettere di essere particolarmente orgoglioso
dei film su Sherlock Holmes».
Al momento però su Sherlock
Holmes 3 non c’è stato un annuncio ufficiale da parte
della Major. Nel frattempo, come molti di voi sapranno, il regista
del franchise Guy Ritchie si trova attualmente sul set del suo
prossimo film The Man From UNCLE(Leggi qui).
Mentre invece il progetto più vicino a concretizzarsi su Sherlock
Holmes sembra essere quello che coinvolge l’attore Ian
McKellen che interpretarà il leggendario investigatore in
pensione (Leggi Qui).
Arriva finalmente il primo
contributo video dell’atteso sequel 300 – L’Alba di un
Imperoin cui
vediamo il protagonista Jack O’Connell nei panni
dell’eroe protagonista Callisto. Il Teaser Trailer
del sequel della pellicola di successo 300 di Zack Snyder è stato
pubblicato in esclusiva da Yahoo. A dirigere questo nuovo capitolo
c’è invece Noam Murro.
300 – L’Alba di un Impero, il film
Il film basato sui fumetti di
Frank Miller, racconterà la storia del generale
greco Temistocle che guiderà gli ateniesi contro gli invasori
persiani, in una battaglia avvenuta simultaneamente a quella delle
Termopili, vista nel primo film.
In 300 – L’Alba di un
Imperoritroveremo Rodrigo
Santoro nei panni di Serse con le new
entry Jack O’Connell (Callisto),
Eva Green (Artemisia) e
Sullivan Stapleton (Temistocle). Nel film
recitano anche
Lena Headey, Hans Matheson, Igal
Naor e Callan Mulvey. Si
basa su una sceneggiatura scritta da Zack Snyder e
Kurt Johnstad e uscirà il il Marzo 2014 negli USA.
Continuano le riprese del nuovo
adattamento del mito di Ercole che si intitolerà Hercules The
Thracian Wars, e come di consueto arrivano immagini
dal profilo twitter del protagonista del film Dwayne Johnson. Questa
volta lo scatto ci mostra una scena di battaglia:
Tutti conoscono la leggenda di Ercole e delle sue dodici fatiche.
Questa storia comincia dopo le fatiche e la
leggenda… Ossessionato da un errore del suo passato, Hercules è diventato unmercenario. Insieme
ai suoi cinque fedeli compagni,
viaggerà nell’antica Grecia vendendo i suoiservizi per
l’oro, grazie
alla sua leggendaria reputazione di intimidire i
nemici. Ma quando il sovrano della Tracia e sua
figlia cercheranno il suo aiuto, Hercules tornerà a
lottare per il bene e il trionfo della giustizia,
tornando ad essere l’eroe di una volta. Dovrà abbracciare di
nuovo il suo mito e tornare ad essere Hercules.
Vi ricordiamo inoltre che il
titolo originale del film è Hercules The
Thracian Wars ed è stato scritto da Ryan Condal, Evan
Spiliotopoulos
Passaggio di consegne
al timone del progetto cinematografico su Emily the
Strange. Sappiamo che l’idea di trarre un film dalla
popolare marca d’abbigliamento era stata affidata alle mani della
sceneggiatrice Melisa Wallack
(Biancaneve), salvo poi vedere un
passaggio di mani adesso, con Kealan O’Rourke
incaricato di occuparsi dello script.
Il film si baserà sui fumetti della
Dark House, nati dopo il boom del marchio, con protagonista la
teenager emo Emily. Ad interpretare la protagonista sarà
Chloe Moretz, che sembra si stia specializzando in
ruoli simili (vedi Blood Story, Dark Shadows,
Carrie) mentre a produrre la pellicola ci sarà la
Dark Horse Entertainment con Mike Richardson.
Emily the Strange è un personaggio
creato nel 1991 dallo skater Rob Reger, per la sua
azienda di abbigliamento Cosmic Debris Etc. Inc. Rappresenta una
ragazzina goth di 13 anni.
Il personaggio è nato a Santa
Cruz (California), dove un amico di Reger, Nathan Carrico, nel 1991
disegnò Emily per un’azienda di skateboard. Reger creò vari disegni
di Emily, e Matt Reed creava delle magliette con questi disegni.
Inizialmente le magliette, gli adesivi e i volantini di Emily
venivano distribuiti ai concerti, nei negozi di dischi e di
skateboard per promuovere la Cosmic Debris, la linea di
abbigliamento e accessori fondata da Reger e Reed. Da quel momento,
la Cosmic Debris divenne un’azienda multi milionaria e dato il
successo del personaggio, furono ideati molti fumetti sul
personaggio di Emily Strange. (fonte: W.
)
Per Hugh Jackman
si profila all’orizzonte un nuovo impegno cinematografico, questa
volta nelle mani di Neill Blomkamp. L’attore
nominato all’Oscar e ormai riconosciuto da tutto il mondo come
l’incarnazione dell’X-Man Wolverine sarà infatti nel prossimo film
del regista che si intitolerà
Chappie.
A dare la notizia, via Screen
Daily, è lo stesso Hugh Jackman che in questi giorni è impegnato
allo Zurich Film Festival. Stando a quanto dicono le fonti
americane, il personaggio di Jackman potrebbe essere molto
interessante per lui come attore, e potrebbe offrirgli ancora una
volta la possibilità di uscire dai ruoli prevalentemente “fisici”
per affrontare nuove prospettive.
Chappie
sarà basato su un cortometraggio dal titolo Tetra Vaal diretto
dallo stesso Blomkamp, e abbraccerà un genere
ibrido fra commedia e sci-fi. Coinvolto nel film ci sarà anche
Sharlto Copley, attore che ha già lavorato con il
regista nei suoi due primi lungometraggi: la rivelazione
District 9 e il recente
Elysium.
Machete torna a colpire e con lui
tutta la banda di strambi personaggi che ruotano intorno a lui.
Ecco un nuovo surreale spot per Machete Kills, seconda
avventura cinematografica di Machete/Danny Trejo,
diretto da Robert Rodriguez.
Ecco lo spot tv del film e a seguire
un nuovo poster:
Dopo il successo del
primo Machete, diventato un
autentico cult cinematografico in tutto il mondo, il visionario
regista di Sin
City, Robert
Rodriguez, torna con uno dei film più attesi della
nuova stagione: Machete Kills, dal 7
novembre al cinema.
L’ex-agente Federale Machete viene
ingaggiato dal governo degli Stati Uniti per eliminare un pazzo
rivoluzionario e un eccentrico trafficante d’armi miliardario
(Mel Gibson) il cui piano è diffondere guerra e
anarchia in tutto il pianeta.
Ecco la Trama: L’ex-agente
Federale Machete Cortez, è stato assunto dal Presidente degli Stati
Uniti per una missione che sarebbe impossibile per qualsiasi uomo
mortale. Deve eliminare un rivoluzionario pazzo e un eccentrico
miliardario trafficante d’armi che ha ordito un piano per
diffondere la guerra in tutto il pianeta.
Ecco quattro nuove
immagini per Lo Hobbit la Desolazione di
Smaug, prossimo film a tema tolkieniano che
arriverà sul grande schermo a dicembre 2013.
A pubblicare le immagini è il sito
Richardarmitage.net, fan site dedicato all’attore che
interpreta Thorin Scudodiquercia, fiero Re sotto la Montagna e capo
della spedizione di nani (e hobbit) alla riconquista del
Tesoro.
Trama: Le avventure di Bilbo
Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia,
formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin,
Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto
nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago
Smaug.
Sta per essere rilasciato un nuovo
trailer di Lo Hobbit: La desolazione di
Smaug. Ad affarmarlo è Alberta Film Ratings,
che da anche ulteriori informazioni sul trailer, che dovrebbe avere
una durata di 2 minuti e 23 secondi. Nessuna data è però stata
segnalata a riguardo, seppur l’uscita di questo nuovo contenuto
sembri sempre più prossimo.
Ricordiamo che Lo
Hobbit la Desolazione di Smaug, è il secondo
capitolo della trilogia, eduscirà
al cinema il 12 dicembre 2013.
Trama: Le avventure di Bilbo
Baggins e della compagnia di dodici nani di Thorin Scudodiquercia,
formata da Balin, Dwalin, Kili, Fili, Dori, Nori, Ori, Oin, Gloin,
Bifur, Bofur e Bombur. Il gruppo deve recuperare il tesoro posto
nel cuore della Montagna Solitaria, sorvegliato dal drago
Smaug.
Dopo Jared Harris,
che si era aggiunto al cast all’inizio del mese, ora anche
Jane Adams entra a far parte del gruppo di lavoro
di Poltergeist. La Adams è conosciuta al
pubblico soprattutto per aver preso parte alla serie tv
Hung – Ragazza squillo, ma ha già
interpretato diversi ruoli sul grande schermo.
Il remake
di Poltergeist sarà distribuito
dalla MGM in collaborazione con
la Fox 2000.
Nel film Rosmarie
DeWitt e Sam Rockwell sono
stati incaricati di interpretare il ruolo dei coniugi Bowen, i
genitori di una sventurata ragazzina che sarà posseduta da
oscure forze paranormali. Jared Harris,
secondo le indiscrezioni del caso, interpreterà la figura di
Carrigan: un ex professore universitario attualmente impegnato con
un nuovo lavoro in una tv via cavo alla conduzione di una
trasmissione intitolata Pulitori di Case
Infestate. Queste sono le ultime e più interessanti
notizie in merito alla produzione della pellicola che vanta tra i
produttori uno dei maestri dell’orrore, Sam
Raimi, che dopo aver recentemente portato nelle
sale il remake del suo
originale La Casa per
la regia di Fede Alvarez, si prepara ad
offrirci la rivisitazione di un’altro classico dell’horror.
Gil Kenan dirigerà da una
sceneggiatura
di David Lindsay-Abaire, con Sam Raimi(per
l’appunto), RobTapert e Roy Lee nel
ruolo di produttori. Al momento nessun programma di
produzione è stato ufficializzato.
Vi ricordiamo che il film originale
(Poltergeist – Recensione)
uscito nel 1982, è stato diretto da Tobe
Hooper e nato da un’idea di Steven Spielberg che ha anche
prodotto il film. Quel film generò ben due
sequel, Poltergeist II: The Other
Side nel 1986 e Poltergeist
III nel 1988.
Una nuova commedia è stata messa in
cantiere. Il protagonista sarà Jason Segel e la
trama dovrebbe essere alquanto particolare. La pellicola sarebbe
infatti ispirata ad una storia vera, un massiccio furto di sciroppo
d’acero. Il titolo del film non è ancora stato deciso.
Nel deposito di St. Louis de
Blandford, a nord est di Montréal in Canada, vennero
infatti rubate diverse tonnellate di sciroppo d’acero,
per un valore di svariati milioni di dollari. La valutazione
dell’entità del furto è ancora in corso, così come le indagini: nel
magazzino erano conservate 4.500 tonnellate di sciroppo
d’acero per un valore complessivo intorno ai 30 milioni di dollari,
dei produttori di sciroppo d’acero del Québec. Ancora non è chiaro
quando sia stato commesso il furto né chi siano i responsabili.
L’attore, protagonista della serie
televisiva How I met your mother, verrà
diretto in questo inusuale film da Seth Gordon,
mentre la sceneggiatura sarà affidata a
Chris Sheridan.
Gravity è
il prossimosci-fi in uscita. Lavoro
di Alfonso Cuaron, la pellicola vedrà tra i
suoi protagonisti Sandra
Bullock e George Clooney.
La Warner Bros. ha pubblicato online una nuova featurette del
film, dedicata alla versione IMAX e sulla tecnologia impiegata per
girare le scene più complesse e straordinarie del film. Vi
proponiamo dunque la featurette da poco rilasciata:
Gravity, il film
Il film si basa su una
sceneggiatura scritta da Alfonso Cuarón, Jonás
Cuarón, Rodrigo Garcia, mentre
la fotografia è curata da Emmanuel
Lubezki, che ha condotto un lavoro maniacale sulle
numerose sequenze realizzate completamente i CGI e riprese con la
tecnologia stereoscopica. Gravity uscirà
in America e in Italia, in 3D, il prossimo 4
ottobre.
Trama:
Sandra Bullock interpreta la dottoressa Ryan
Stone, un brillante ingegnere medico alla sua prima missione
sullo Shuttle, mentre Matt Kowalsky (George
Clooney) è un astronauta veterano al comando della sua
ultima missione prima del ritiro. Durante quella che sembra una
passeggiata nello spazio di routine, ecco che accade il
terribile incidente. Lo Shuttle viene distrutto e Stone
e Kovalsky rimangono a volteggiare nella più totale oscurità
completamente soli e attaccati l’uno all’altra. Il silenzio
assordante è la conferma della perdita definitiva di ogni contatto
con la Terra e, con esso, ogni speranza di essere salvati. La paura
si trasforma in panico e ogni boccata d’aria consuma il poco
ossigeno rimasto. Ma l’unica strada verso casa potrebbe
essere quella di spingersi ancora più lontano, nella terrificante
distesa dello spazio.
Ancora nuovi contenuti per Carrie, ennesimo remake del
romanzo di Stephen King, che verrà diretto
da Kimberly
Peirce evedrà Chloe Moretz nei
panni della protagonista. Il film, ricordiamo, sarebbe dovuto
essere proiettato nei cinema statunitensi già nel marzo 2013, ma la
data di uscita è stata rimandata al 18 ottobre. In Italia il film
arriverà nelle sale il 28 novembre.
Online è apparso ora il tema
musicale del film, composto da Marco Beltrami, che vi
proponiamo:
Vi ricordiamo
cheCarrieè il remake
del film del 1976 diretto da Brian De
Palma. Ad interpretare il ruolo che fu
di Sissy Spacek ci sarà, per questa
versione del 2013, la
giovane Chloe Grace Moretz,
mentre Julianne Moore interpreta
la sua fanatica madre.
Completato il cast
del film diretto da Kimberly
Peirce (Boys don’t cry)Alex
Russell, Ansel
Elgort, Gabriella
Wilde. La pellicola è basata
sull’omonimo romanzo breve di Stephen
King.
Trama:
Tratto dal romanzo di
Stephen King, il film è il remake di Carrie, lo sguardo
di Satana diretto nel 1976 da Brian De Palma con protagonista Sissy
Spacek. Protagonista della storia è Carrie White, un’adolescente
complessata per l’educazione sbagliata ricevuta dalla madre nonché
zimbello della scuola dove viene ridicolizzata di continuo. Quando
Carrie scopre di avere dei misteriosi poteri telecinetici inizierà
ad usarli per vendicarsi.
Continuano ad aggiungersi nuovi
membri al cast di The Giver,
l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo scritto
da Lois Lowry, che sarà diretto da
Philip Noyce.
Dopo le ultime due new entry,
Meryl Streep e Katie Holmes, ora
tocca a Taylor Swift. Ad annunciarlo è
l’Hollywood Reporter, che aggiunge anche le indiscrezioni
sul ruolo che l’attrice interpreterà, quello di Rosemary,
l’ultima adolescente addestrata dal Donatore. L’attrice si
unirà, oltre che alle due attrice sopracitate, a Jeff
Bridges (produttore insieme a Nikki
Silver)eOdeya
Rush,Brenton Thwaites nella
realizzazione di questo sci-fi.
Ecco la trama del romanzo: Ambientato in una società del
futuro prossimo, dove sono state annullate le differenze
individuali, la percezione del dolore, la passione e i sentimenti
più profondi, il libro racconta un anno di vita di Jonas, dodicenne
ambizioso. Nella Comunità non ci sono scelte, colori, piaceri,
amore, emozioni, e persino il tempo atmosferico è sempre lo stesso.
Non puoi sceglierti il lavoro, il consorte, la famiglia. Nella
“Cerimonia dei Dodici”, ai 12enni viene assegnato
il lavoro che avrebbero dovuto svolgere per il resto
della loro vita. Jonas, in questa cerimonia, viene insignito del
compito di ricevere le Memorie dell’Umanità. Egli raccoglie i
ricordi dal “Giver” provando sulla propria pelle tutte quelle
sensazioni che nessun altro membro della comunità conoscerà mai:
scopre i colori, il significato dell’amore, del dolore, della
frustrazione, e scopre il terribile segreto della Società in cui
vive. Si rende conto quindi che la strada verso la conoscenza è un
cammino senza ritorno.
Cast: Whitney Houstm, Kevin
Costner, Bill Cobbs, Tomas Arana
Trama: L’ex agente segreto
Frank Farmer si lascia il passato alle spalle e, corroso dai sensi
di colpa, decide di accettare un complicato incarico come guardia
del corpo per l’attrice e cantante più famosa del momento.
Analisi:
Con Guardia del Corpo ci
troviamo di fronte ad uno anomalo ibrido; un romance-thriller, due
generi difficili da amalgamare senza che l’uno non si imponga
sull’altro, ed in questo caso il regista Mick
Jackson fa del suo meglio sfornando un patinatissimo,
ma godibile romance, con una bella colonna sonora ed un plot
thriller tutto da dimenticare. Il soggetto di Guardia
del corpo ha avuto una lunga e travagliata
gestazione, lo script originale risale al 1976 e avrebbe dovuto
vedere nei due ruoli principali l’attore Steve
McQueen e la cantante Diana Ross,
progetto finito in naftalina poi ripescato nel ’79 sempre la
Ross coinvolta, stavolta Ryan O’Neal come
co-protagonista, niente di fatto anche in questo caso, così si
arriva all’odierna versione, anche se nella fase di pre-produzione
era stata interpellata anche la popstar Madonna.
Rimasto nell’immaginario di tutti per la splendida colonna sonora
eseguita da Whitney Houston, Guardia
del corpo è un film che emoziona in superficie grazie
ad una trama convenzionale e di poso spessore. Il merito va agli
attori, in quanto la stessa Houston ed uno strabiliante
Kevin Costner dove la sceneggiatura fa acqua da
tutte le parti, il lavoro fascino ed il loro gioco di sguardi ed
una perfetta alchimia, riesce a risollevare le sorti del
lungometraggio.
Prodotto dallo stesso Kevin
Costner, il film ha riscosso negli anni Novanta un
notevole successo, immortalato dai 16 milioni di dischi venduti
della colonna sonora, con I Will Always Love You di
Dolly Parton reinterpretata dalla Houston in testa
alle classifiche mondiali. Un risultato a dir poco curioso: il
romantic-thriller sceneggiato da Lawrence Kasdan
soffre di evidenti vuoti narrativi (come ho già puntualizzato)
situazioni ostentate e intrecci che fanno a cazzotti con la logica.
L’escalation che porta allo smascheramento del colpevole mostra il
fianco a enormi interrogativi, inspiegabili conclusioni che di
fatto non raccontano la psicologia della professione ma si limitano
a sfruttarla per riproporre l’ennesima storia d’amore tra due
personalità agli antipodi. La scelta di mettere un giovanissimo
Costner al centro dell’attenzione, è una mossa azzardata ma che
nonostante tutto, propone l’effetto sperato, ed il merito va anche
al fatto di aver puntato sulla Huston. La scelta di Mick
Jackson dietro la macchina da presa ha giovato solo ed
esclusivamente allo slancio economico della pellicola, perché
Guarda del Corpo è stato un astuto soft
drama travestito da thriller, patinato e incoerente. Un lungo
videoclip musicale che esalta la bellezza, le doti canore e
attoriali di un’indimenticabile icona pop, alla quale si deve
l’altrimenti inspiegabile successo del film.
Cast: Audrey
Hepburn, William Holden, Humphrey Bogart, Walter Hampden, Martha
Hyer
Trama: Sabrina
(Hepbrun) è la figlia dell’autista di una famiglia di miliardari;
l’amore senza speranza per il più giovane degli eredi della casata
(Holden), la spingerà a tentare il suicidio, salvata dal più
grande dei due (Bogart); in seguito al gesto, la giovane
verrà mandata a studiare cucina a Parigi, per tornare qualche anno
dopo, completamente trasformata: da giovane e ingenua ragazzina ad
una donna elegante e sofisticata, che finirà per conquistare i
cuori di entrambi i fratelli, dando il via ad una serie di equivoci
sullo sfondo delle trame e delle lotte di potere del mondo
dell’alta finanza.
Analisi: Lanciata
nell’empireo del cinema mondiale da Vacanze
Romane, Audrey Hepburn si avvia alla
definitiva consacrazione quale icona di stile (nel film i suoi
abiti sono firmati Givenchy, contribuendo alla vittoria dell’Oscar
per i migliori costumi) oltre ad attrice di primo livello
(l’interpretazione le valse la nomination all’Oscar, già vinto
proprio con Vacanze Romane, che non
sarebbe però mai riuscita a doppiare), in questo capolavoro nella
storia della commedia sentimentale, firmato dal maestro
Billy Wilder.
Sabrina è uno
splendido esempio di commedia nello stile del regista:
sentimenti, un pizzico di dramma, gag ‘di alleggerimento’ inserite
con sapienza senza cadere nella farsa; ad affiancare la
protagonista (la cui voce accompagna il film anche
nell’interpretazione del tema portante, La vie en rose), due attori
del calibro di William Holden ed Humphrey
Bogart; e forse il pregio maggiore del film sta proprio
nell’idea di usare due protagonisti per il quale la commedia non
era un territorio del tutto abituale: da una parte il ‘pistolero’
Holden, dall’altra l’oscuro Bogart, qui peraltro in una delle sue
ultime interpretazioni. Proprio il personaggio di Bogart era stato
originariamente pensato per Cary Grant, forse più
adatto al ruolo, ma la sua interpretazione in Sabrina (pur
giudicata tutt’altro che memorabile) appare ancora oggi come
un’efficace trovata, con l’effetto in parte straniante di
vedere Bogie alle prese con patimenti sentimentali per lui
abbastanza inconsueti. Il resto è tutto nella luminosa bellezza di
Audrey Hepburn, a conciliare in modo disarmante semplicità ed
eleganza sofisticata.
Vincitore di un Goden Globe per la
migliore sceneggiatura, inserito nel 2002 nel National Film
Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti,
Sabrina è stato oggetto di un inutile
remake a metà anni ’90 che – pur affidato alle sapienti mani di
Sydney Pollack – non è riuscito lontanamente a
riprodurre la magia dell’originale con un trio di protagonisti
(Julia Ormond, Harrison Ford e Greg
Kinnear) che si sono rivelati solo pallide copie degli
originali.
Cast: Rufus Sewell,
William Hurt, Kiefer Sutherland, Jennifer Connelly, Richard
O’Brien
Trama: Un uomo
privo di memoria si ritrova braccato da alcune misteriose entità,
note come gli Stranieri; qualche aiuto esterno e una buona
dose di ‘poteri psichici’ permetteranno al protagonista di giungere
alla verità su sé stesso, svelando allo stesso tempo una
terrificante realtà, celata dietro le ombre della ‘Città
Oscura’ del titolo, immersa in una sorta di notte perenne.
Analisi: Il
successo planetario arriso al Corvo
(complice il tragico destino del protagonista Brandon
Lee) aveva reso Alex Proyas
uno dei ‘nomi caldi’ del cinema sci-fi e dintorni; con le ampie
risorse a disposizione, il regista australiano gioca ancora una
volta con le ambientazioni: la città è costruita
ex-novo, Dark City è girato
interamente in studio, senza avvalersi di alcuna location ‘reale’,
per un film che fa dell’impatto visivo il suo principale punto di
forza; non a caso l’aggettivo più usato ed abusato per l’occasione
è stato ‘visionario’.
Una città che appare uscita
direttamente da un immaginario onirico, a
ricordarne tante altre senza essere direttamente conducibile ad
alcuna, in cui svolge una vicenda che finisce per avere forse
qualche contorsione di troppo, lasciando costantemente
lo spettatore nell’incertezza di cosa lo aspetterà lungo il
percorso verso la verità. Si respira già aria ‘da Matrix’, che
sarebbe giunto a distanza di un anno, riproponendone alcuni
dei temi di fondo seppur sostituendo le atmosfere plumbee di Proyas
con la grandeur da ‘supereroi in salsa cyberpunk’ dei Wachowsky, i
quali non a caso avrebbero riutilizzato parte delle scenografie
create da Darius Wolsky sui progetti di Patrick Tatopoulos.
Il protagonista ha il volto
dell’inglese Rufus Sewell, in uno dei ruoli
più importanti, di una carriera poi snodatasi senza particolari
scosse; attorno a lui, in un cast tutto sommato efficace, si fanno
ricordare Kiefer Sutherland, William Hurt e
Jennifer Connelly.
Contrastato l’esito: al botteghino
gli incassi di Dark City hanno
pareggiato a mala pena i costi, complice la contemporanea uscita
del Titanic cameroniano, ma anche per il suo essere un film lontano
dai gusti del ‘grande pubblico’, che dal ‘regista del Corvo’ forse
si aspettava nuovamente una vicenda più ‘lineare’… come spesso
succede in questi casi, il film è in seguito diventato ‘oggetto di
culto’ per gli appassionati del genere che ne hanno gradito le
atmosfere da incubo kafkiano. La critica ne ha apprezzato
soprattutto atmosfere e messa in scena.
Particolarmente curata la colonna
sonora, come d’abitudine per Proyas: alle sonorizzazioni di
Trevor Jones si affiancano i brani, tra gli altri,
di Gary Numan ed Echo and The
Bunnymen, all’insegna di quelle sonorità post-punk,
altrimenti definite ‘gotiche’, più che mai adatte alle atmosfere
del film.
Cast: Julia Roberts, Richard
Gere, Ralph Bellamy, Jason Alexande
Trama: Vivian è una
prostituita di Hollywood. Bella ed insicura, la sua vita cambierà
radicalmente quando conoscerà il bello e ricco Edward Lewis
che da “brutto anatoccolo” la trasforma in una bellissima
principessa.
Analisi: Il veterano
Garry Marshall conosce a fondo la
materia. A tutti piace Cenerentola, fiaba che contiene
tutti gli elementi fondamentali del sogno romantico per
eccellenza, ed il regista non fa altro che reclutare due fascinosi
protagonisti che sfoggiano una notevole alchimia e sex-appeal ed
applica le regole di quel classico. A questa miscela va aggiunto
poi il repertorio da favola riveduto e aggiornato in maniera
furba ed oltremodo ammiccante, tra lusso, vestiti sfarzosi e
limousine, poi il piccolo trauma pre-finale che spinge lo
spettatore a fare comunque il tifo per l’impossibile
accoppiata, la dichiarazione finale da manuale, il sorriso
della Roberts e l’indiscutibile charme di Gere. Che altro si può
volere? Pretty Woman è un
ottimo romance d’intrattenimento, in perfetto equilibrio tra
romanticismo, glamour e fiaba, insomma potrebbe far storcere il
naso per la confezione troppo convenzionale, patinata e con i
contenuti prevedibili e stravisti, ma l’appeal di questa pellicola
rimane inalterata nel tempo.Prende il titolo dal
classico di Roy Robinson e la trama dalle più scontate (ma non per
questo romantiche) storie d’amore e diventa una classico. Complice
il fascino di Richard Gere, già famoso all’epoca, e il sorriso di
Julia Roberts, Pretty Woman si colloca a pieno nel novero dei film
romantici che continuano a stregare e ad incantare il pubblico. Non
importa infatti quante volte il film venga trasmesso in tv, trova
sempre un foltissimo gruppo di persona pronte a dedicargli la
propria serata.
Tuttavia, dietro la favola e il
romanticismo, il film si rivela alquanto semplice, per confezione e
morale (assente), una fiaba sotto la quale conviene non scavare
troppo.
Nonostante tutto rimane un
film confezionato a doc per lacrimare moderatamente mangiucchiando
frutta secca o pop-corn, seduti comodamente sul fedele divano
sgualcito sapendo già come andrà a finire, ma diciamoci la
verità, chi fra di noi non lo ha visto almeno 10 volte?
Ecco la quarta, criptica clip di
Nymphomaniac,
atteso e già molto discusso film di Lars Von Trier
che arriverà al cinema il prossimo 25 dicembre, per far trascorrere
a tutti gli spettatori un Natale all’insegna dei valori familiari
tradizionali!
La Pixar ha deciso di girare
un film per la tv in occasione di Halloween, ovvero Toy Story
of Terror, che andrà in onda sulla Abc il prossimo
Ottobre.
È stata diffusa la notizia della
presenza di Carl Combat, un soldato giocattolo che ha
vissuto in un albergo stregato. Questo personaggio, al quale darà
voce l’attore Carl Weathers, è già apparso in una
breve scena del primo Toy Story.
Eccolo nelle prime foto tratte dal
cortometraggio:
La trama di questa novità
Pixar è molto divertente. Il corto vedrà i protagonisti
della saga di Toy story alle prese con una divertente
avventura, che li porterà in un motel dove uno dei giocattoli verrà
dato per disperso. Gli altri lo cercheranno, imbattendosi in una
serie di misteriosi eventi, che renderanno l’avventura divertente e
a tratti paurosa.
Il piano della Pixar era
proprio quello di riunire i personaggi più amati della saga,
Woody e Buzz in testa, in uno speciale dedicato alla
festa americana più famosa nel mondo, Halloween, per far divertire
ancora una volta tutti i fan dei giocattoli viventi.
Oltre alla presenza vocale di
Carl Weathers, le voci dei personaggi saranno ancora una
volta di Tom Hanks, Tim Allen, Don Rickles, Wallace Shawn,
Kristen Schaal, Timothy Dalton, Joan Cusack.
E’ partito ieri il Roma Web Fest con
un incredibile successo di pubblico. Alle 9.30 all’ingresso del
teatro una folla di centinaia di giovanissimi aspettava
l’apertura del il primo festival italiano interamente dedicato alle
Web-series.
La rassegna di prodotti nativi della
rete è stata inaugurata con la tavola rotonda presieduta dal Prof
Mario La Torre, (Università di Roma La Sapienza – Referente Mibac,
DG Cinema), Ledinamiche finanziarie delle web
series. Molti gli interventi al panel da Cristina Loglio a
Gianmarco Committeri a Leonardo Ferrara.
Rilevante è stato l’intervento
dell’Onorevole Michele Baldi che ha annunciato: “Siamo i pionieri
di una nuova rivoluzione”, per la prima volta, attraverso un
emendamento approvato il 26 Settembre, le webseries sono state
inserite all’interno della nuova legge regionale
sull’audiovisivo. Dunque oggi il prodotto web serie può
essere finanziato con fondi pubblici. Una rivoluzione. Un passo
avanti da Giganti! Siamo i secondi in Europa (dopo la Francia
che è sempre all’avanguardia) a non considerare le web serie un
prodotto di serie B.
Hanno concluso il panel Luca Vecchi
e Claudio Di Biagio che hanno presentato alla platea il nuovo
progetto “Dylan Dog-Vittima degli eventi”, raccontando la loro
esperienza sul crowfounding, e con un ironico tocco personale,
hanno sollevato la difficile questione del reperimento di fondi per
questo genere di progetti creativi.
I ragazzi delle scuole, si sono
appassionati al workshop con i ragazzi della Buoncostume. Simone
Laudiero e gli altri ragazzi del famoso gruppo comico hanno
spiegato alle giovani menti come si realizza una web serie.
Parallelamente alle tavole
rotonde, nelle sale gremite di persone, sono state proiettate le
web series finaliste.
Ancora Proiezioni nel pomeriggio e
un’altra tavola rotonda “Le web serie sono diventate Grandi?”. Il
panel Presieduto da Janet De Nardis, Direttore Artistico del
Festival, ha focalizzato l’attenzione sulla crescita esponenziale
che le web series hanno acquistato nel corso di quest’ultimo
periodo e dell’importanza di includere e di percepire le webseries
come un vero e proprio prodotto dell’ audiovisivo. Il panel
composto da Daniele Borgia, di Fox, Ludovico Bessegato della Cross
Productions, Emiliana De Blasio, Matteo Bruno dei Freaks,
Gino Zagari Anec e Manlio Castagna, vice direttore artistico del
Giffoni Film Festival, ha riscontrato al pari di quello precedente
un successo di pubblico inaspettato.
Grandissimo riscontro ha suscitato
la sessione di pitching, in cui in un lasso di tempo cronometrato i
filmmaker hanno avuto l’opportunità di presentare i loro progetti
ad alcune delle più importanti produzioni cinematografiche
Italiane.
Ultime ma non meno importanti le
Anteprime che sono state proiettate dalle 18,30. Giovani talenti,
ma anche registi esperti, hanno mostrato e presentato i loro
nuovissimi lavori . Il tutto introdotto da due presentatori
d’eccezione Janet De Nardis e Maximiliano Gigliucci.
Questo è solo l’inizio ancora molte
le sorprese attendono il pubblico durante questa nuova giornata,
nuove tavole rotonde, nuove proiezioni, ma soprattutto il tanto
atteso Evento Fashion Film in cui le Fashion blogger si sfideranno
a colpi di Flash Fashion Film.
Non Tralasciamo ovviamente l’evento
delle proiezioni speciali “Virale” che si terrà alle 21:00. I “
grandi” delle web series presenteranno i loro progetti
speciali.
Il Roma Web Fest è patrocinato dal
Mibac, dalla Regione Lazio, dal Comune di Roma, dall’Anica, da Roma
e Lazio Filmcommission, dall’Anec, dall’Anem, dall’Agis,
dall’Agiscuola e da RAI FICTION. Inoltre collabora con la Giffoni
Academy, con Altaroma, L’accademia del lusso, lo IED e Romeur.
Nel panorama del cinema messicano,
prezioso baluardo di una fiorente tradizione indipendente, si sono
distinti nell’ultimo ventennio autori che sono riusciti ad arrivare
anche al grande pubblico, con opere apprezzate (a volte più, a
volte meno) anche dalla più elitaria classe di cinefili incalliti.
I nomi in questione, o meglio, la Triade, si compone di autori come
Guillermo Del Toro, Alejandro Gonzàlez Iñárritu e
Alfonso Cuaròn, fresco dei riflettori della 70esima Mostra
d’Arte Cinematografica di Venezia, sotto i quali pare abbia
realmente brillato con la sua ultima fatica,
Gravity.
L’opera che il regista messicano ha
presentato in Fuori Concorso è uno sci-fi con due unici
protagonisti, interpretati da George Clooney e da
un’apprezzatissima Sandra Bullock, in quello che è stato
definito il ruolo più difficile della sua carriera. Vincitore del
Future Film Festival Digital Award, Gravity è un film
che, a detta di molti, resterà un punto di svolta nel genere
sci-fi, e del quale sono stati decantati gli spettacolari piani
sequenza e l’atmosfera ‘claustrofobica’ che il regista è riuscito a
ricreare, come nel precedente I figli degli uomini,
tratto dal romanzo della scrittrice britannica Phyllis Dorothy
James, che consacrò il suo talento nel 2006 con ben tre
nomination agli Oscar.
Nato e cresciuto a Città del
Messico, dopo essersi laureato in filosofia e cinema alla UNAM, il
giovane Alfonso Cuaròn comincia la sua carriera dalle
cosiddette “retrovie”: inizia infatti a lavorare in televisione
come tecnico e, da cosa nasce cosa, si ritrova a collaborare in
alcuni progetti come aiuto regista e coregista, fino a quando, nel
1991 debutta con la sua prima opera, Uno per tutte
(Solo con tu pareya), una brillante commedia con
protagonista un giovane playboy, vittima di uno scherzo che lo
condurrà quasi al suicidio.
Il film riscosse un grande successo, ma non fu subito tutto rose
e fiori per l’opera prima del regista: scritto dallo stesso Cuaròn
e da suo fratello, Carlos, a lavoro ultimato il governo messicano
si rifiutò di distribuirlo. Così, inviato a numerosi festival
cinematografici, tra cui quello di Toronto dove riscosse molto
successo, due anni dopo dalla sua realizzazione, il film poté
finalmente essere distribuito anche in Messico e, ad oggi, occupa
l’87esimo posto nella classifica dei 100 film messicani da vedere.
Ma questa non fu la sola, benché enorme vittoria che Cuaròn ottenne
grazie alla pellicola: Sydney Pollack ne rimase tanto
impressionato da chiedere la collaborazione di Cuaròn ad un
episodio della serie televisiva noir, Fallen Angels….
Insomma, quando si dice la persona giusta, nel posto giusto, al
momento giusto.
E Cuaròn, cominciata la sua
carriera con il piede sull’acceleratore, non accenna a fermarsi:
gli anni immediatamente successivi della sua carriera, sono
dedicati ai riadattamenti di due romanzi. Uno è A Little
Princess, primo film del regista messicano ad essere
prodotto negli USA, acclamato dalla critica nonostante il flop al
botteghino; il secondo, che è anche il più conosciuto è
Paradiso Perduto, in cui il regista messicano
trasporta il romanzo ottocentesco di Dickens, Grandi
Speranze, nella contemporaneità, dimostrando che una grande
storia può rivivere in tutte le epoche, a patto che sia ben
costruita e che si possa avvalere dell’aiuto di un cast che non
passa di certo inosservato: Robert De Niro, Gwyneth Paltrow
e Ethan Hawke.
E, come se tutto questo non fosse
bastato, ecco che il talento messicano accellera ancora: nel 2001
Alfonso Cuaròn realizza Y tu mama
tambien, pellicola sui temi dell’amicizia e del
sesso come scoperta di se stessi, con il quale è riconosciuto
definitivamente come autore cinematografico che riesce a
destreggiarsi abilmente in quel limbo impalpabile eppur così
presente che si crea tra la cultura e la tradizione del suo paese e
la tendenza verso un modello hollywoodiano che non si può certo
ignorare.
Una tendenza che prenderà
concretamente forma nel 2004, quando Cuaròn dirigerà Harry
Potter e il prigioniero di Azkban, cogliendo l’occasione di
arrivare a tutte le variegate categorie di spettatori che, volenti
o nolenti, non possono certo restare immuni dal fenomeno Harry
Potter.
Anche stavolta, il nostro mette a
segno un gran colpo, realizzando quello che, a detta dei più severi
critici che gli hanno sempre rimproverato un pizzico di retorica di
troppo, è l’episodio migliore (cinematograficamente parlando) della
saga creata dalla penna di J.K. Rowling. E d’altronde, perché la cosa
dovrebbe stupirci? Per un veterano degli adattamenti letterari come
Cuaròn, non potevamo che aspettarcelo.
Insomma, quando non gli va bene al
botteghino, la critica lo consola, e se la critica non gli è tanto
a favore, al botteghino è un successo: Cuaròn cade sempre in piedi!
D’altro canto, con la sua ultima opera pare aver messo d’accordo
quasi tutti, anche se non sembra disposto a lasciare andare quella
sua ridondanza che potrebbe trascinarlo pericolosamente sul baratro
del manierismo.
Per ora, però, letteralmente
stremato (per sua stessa ammissione) da
Gravity, il regista ha confessato che,
nonostante sia soddisfatto del risultato, non ha intenzione di
ripetere l’esperienza di un film così impegnativo, dichiarando di
volersi dedicare a un horror. Augurargli buona fortuna? Quasi
sicuramente, non gli serve.
Per il nuovo film di Matthew
Vaughn , The Secret Service, era stato chiesto a
Leonardo
DiCaprio di far parte del cast. Sembrava che
l’attore non fosse convinto e invece, oggi arriva la notizia che
Leonardo
DiCaprio abbia ceduto alle richieste del
regista, accettando di far parte del cast.
L’attore farà parte di un cast
eccezionale, composto da Micheal Caine, Samuel L.
Jackson, Colin Firth, David Beckham, Adele, Elton John,
Taylor Swift, Taron Egerton e Sophie Cookson. Il film è
l’adattamento cinematografico della serie a fumetti di Mark
Millar e Dave Gibbson, che vede protagonista un agente
segreto britannico che recluta e cerca di formare il nipote,
ragazzo ribelle e piccolo criminale dei sobborghi di Londra.
L’agente porta il nipote in una scuola di spie che forma agenti
segreti alla 007.
La sceneggiatura è stata scritta
dallo stesso Vaughn, tra l’altro già regista di Kick-
Ass e X-men: L’inizio, insieme a Jane
Goldman e ne sarà anche il produttore, con la sua
Marv-Films. Il film è previsto nelle sale per il 14 Novembre
2014, salvo imprevisti, e a breve si darà il via alla
produzione.
Il rischio di Anni
felici, nuovo lavoro di Daniele Luchetti, era di
scivolare in una mera “operazione nostalgia”, di lasciarsi andare
essenzialmente alla voglia di rievocare l’atmosfera colorata dei
Seventies, gli happenings, la liberazione sessuale, o
anche semplicemente il passato della propria famiglia. La storia è
ispirata alle vicende di casa Luchetti; vediamo la figura del
regista nel piccolo Dario (Samuel Garofalo). Pericolo
scampato.
Anni felici è
ambientato a Roma, anni Settanta. Guido e Serena. Lui, artista in
cerca di affermazione, insegue la trasgressione senza sentirla
davvero. Lei vive per il suo uomo e spesso gli impone la sua
presenza. È un amore sincero, ma fatto di attaccamento eccessivo,
ricatti. Di ogni loro momento, litigi e rappacificazioni, alterne
fortune lavorative, i figli Dario e Paolo sono testimoni. Nella
ricerca dei propri spazi di libertà, i coniugi innescano
cambiamenti dopo i quali nulla sarà più come prima.
C’è il clima degli anni ’70, ma il
film non cade negli stereotipi, anzi li svela e vi oppone una
realtà. Primo fra tutti la libertà sessuale – Serena cerca davvero
sé stessa attraverso nuove esperienze e cambierà – ma anche
l’immagine dell’artista trasgressivo, la famiglia perfetta.
Centrale è un tema universale: la difficoltà di un amore adulto,
nella coppia e con i figli, non egocentrico, che non costringa in
una trappola. Guido e Serena si opprimono a vicenda: lui è
insicuro, cerca costantemente conferme in lei, in altre donne,
nell’approvazione dei critici. Allo stesso tempo, però, mal
sopporta la presenza eccessiva della moglie. Chiede spazio, ma non
ne vuole dare e non sa affrontare la vita solo con se stesso –
Kim Rossi Stuart dà sapientemente spessore al
personaggio.
Serena – Micaela Ramazzotti emerge con forza e spontaneità in un
ruolo che per certi versi ricorda altre sue interpretazioni, ma
esplora anche nuovi aspetti – vive dell’amore possessivo che
riversa su marito e figli, ma non vede se stessa. Entrambi però
evolvono. Prima Serena, che si allontana da Guido, spezzando così
il circolo vizioso. Capiscono che amare l’altro significa anche
lasciarlo libero o liberarsene, trovando il proprio spazio.
Comprendono che la libertà, magari prima concessa con dolore, è
invece anche necessaria per sé, per ripensarsi.
Cifra del regista: un realismo
quasi verista, che spoglia i suoi protagonisti di ogni orpello. Vi
si attacca con primi piani molto stretti. C’è poi un omaggio al
mezzo-pellicola, questo sì un po’ nostalgico. Il super 8 in
particolare restituisce lo sguardo di Dario bambino, è il suo modo
per farsi apprezzare e ascoltare. Molto appropriata la scelta dei
due piccoli attori: a loro e al rapporto con i genitori sono
affidati alcuni tra i momenti più efficaci e toccanti del film,
sostenuto pure da dialoghi pregnanti.
La Columbia Pictures ha diffuso un
nuovo spot TV del film con Tom Hanks
Captain Phillips – Attacco in mare aperto. Il
film, diretto da Paul Greengrass, vede
protagonisti accanto ad Hanks, anche Catherine Keener, Max
Martini, Yul Vazquez, Michael Chernus, Chris Mulkey, Corey Johnson,
David Warshofsky, John Magaro e Angus
MacInnes.
Basato
sull’autobiografia A Captain’s Duty: Somali Pirates,
Navy SEALS, and Dangerous Days at Sea, scritta dal vero
Phillips, il film verrà distribuito nelle sale cinematografiche
americane l’11 ottobre, mentre in Italia arriverà
il prossimo 7 novembre.
Prossimamente
vedremo Tom Hanks anche
in Saving Mr. Banks, in cui l’attore
due volte premio Oscar vestirà i panni di Walt
Disney. Diretto da John Lee
Hancock (The Blind Side), il film racconterà
la storia vera della nascita di Mary
Poppins, concentrandosi in modo particolare sul
rapporto tra l’autrice australiana del romanzo Pamela
Lyndon Travers (interpretata da Emma
Thompson) e Walt Disney, e degli sforzi di quest’ultimo
(durati quattordici anni) per cercare di ottenere i diritti del
libro. Saving Mr. Banks verrà rilasciato nei
cinema italiani a partire dal 16 gennaio
2014.