Poteva non mancare nella nostra rubrica breve il commento sulla saga che finalmente ha chiuso i battenti, stiamo parlando di The Twilight Saga: Breaking Dawn Parte 2. Ecco il commento esilarante del nostra Marco Stancati.
Un Mostro a Parigi, la nuova avventura d’animazione di Eric “Bibo” Bergeron
Michael Collins: recensione del film con Liam Neeson
Michael Collins è un film del 1996 diretto da Neil Jordan e con protagonisti nel cast Liam Neeson, Julia Roberts, Alan Rickman e Aidan Quinn.
Trama di Michael Collins: Irlanda, inizio ‘900. Un gruppo di giovani oppositori sta organizzando la resistenza contro il Governo britannico, al fine di ottenere la totale indipendenza da Sua Maestà. I dimostranti sono divisi in due gruppi: la parte miliare, che vuole ottenere l’indipendenza politica con la forza; e la parte politica, che invece predilige la via diplomatica.
La prima fazione è capitanata da Eamon de Valera; l’altra da Michael Collins, politico di professione. I due sono caratterialmente agli antipodi: il primo è istintivo e rozzo; il secondo è razionale e più moderato nei modi.
Dopo alterne fortune e attentati sanguinosi, a cui fanno riscontro reazioni altrettanto cruente, gli inglesi concedono l’inizio di una trattativa a Londra, dove viene mandata una delegazione con a capo Collins. Dopo molti e inutili tentativi Collins è costretto ad accettare un accordo con cui si stabilisce il riconoscimento dell’autonomia dell’Irlanda, però senza l’Irlanda del Nord, rinunciando alla Repubblica e con il giuramento di fedeltà al Re d’Inghilterra.
Ma a queste condizioni la parte guidata da de Valera non ci sta, volendo invece la totale indipendenza e l’unità dell’Irlanda. Tra le due fazioni esplode dunque una guerra civile, che Collins cerca di scongiurare fino alla fine. Il suo impegno totale nella causa irlandese gli costerà l’allontanamento della fidanzata, Miss Kiernan, che poi lo sceglierà definitivamente come compagno di vita. Ma proprio quando sta provando il vestito da sposa, sarà informata di una brutta notizia. Lei perderà il suo amato. Gli irlandesi un eroe.
Michael Collins, il film di Neil Jordan
Analisi: Michael Collins è un film del 1996 diretto da Neil Jordan, regista irlandese nato nella piccola Sligo, la cui carriera si caratterizza per vertiginosi alti e bassi, tra film geniali e imbarazzanti flop. Paradossalmente i successi sono arrivati soprattutto dai film realizzati con budget ridotti. Michael Collins rientra sicuramente tra i suoi film meglio riusciti, avendo non a caso vinto il Leone d’Oro alla Mostra di Venezia del 1997, con Liam Neeson nei panni di Collins che si aggiudicò la Coppa Volpi.
Oltre a rendere omaggio a un patriota irlandese di cui si sa ingiustamente poco e niente, Michael Collins ci offre anche un valido racconto sul prologo della nascita della Repubblica d’Irlanda. Rende inoltre giustizia a un popolo orgoglioso che non ha mai accettato di soccombere politicamente al Regno Unito. La colonna sonora, oltre alle tradizionali musiche irlandesi, include anche la firma di un’artista irlandese d.o.c. tanto talentuosa quanto controversa: Sinéad O’Connor.
La sconfinata natura dell’Isola di smeraldo fa il resto, offrendo un meraviglioso palcoscenico naturale.
I ruoli di Michael Collins e Kitty Kierman sono interpretati rispettivamente come detto da Liam Neeson e Julia Roberts. Il primo in quel periodo aveva una carriera col vento in poppa, dopo aver vinto il premio Oscar nel 1994 per la sua interpretazione di Oskar Schindler in Schindler’s List di Steven Spielberg. L’attore si presta bene al ruolo, soprattutto per la somiglianza fisica con Collins.
La Roberts invece veniva già da una lunga serie d’interpretazioni in film di successo, mettendo successivamente il suo inconfondibile sorriso al servizio di altri lungometraggi. In questa pellicola fa da spalla a Neeson, apparendo quel tanto che basta per introdurre dolci pause a un film rude ma mai violento, malgrado il tema.
Nel ruolo di de Valera troviamo Alan Rickman – carriera alternata tra Cinema e Teatro – diventato popolare grazie al ruolo di Severus Piton in tutti i film di Harry Potter. Mentre in quello della spalla di Collins, Harry Boland, c’è Aidan Quinn, americano di Chicago più volte chiamato in ruoli di irlandese.
The Grey: il trailer italiano ufficiale
Ecco il trailer di The Grey, film che vede protagonista un feroce Liam Neeson, uscito lo scorso anno negli Usa e che finalmente arriverà a fine mese nelle
Un Enfant de Toi: recensione del film di Jacques Doillon
Un Enfant de Toi, diretto da Jacques Doillon e interpretato da Lou Doillon e Samuel Benchetrit, è un film basato sul dialogo, che sfiora il surrealismo in certe occasioni e sembra rimandare ad un determinato teatro dell’assurdo che fonda la sua struttura narrante sull’assenza di azione e sul dialogo protratto all’infinito, continuamente alla ricerca di qualcosa che non c’è e mai ci sarà.
In Un Enfant de Toi Aya e Louis sono stati sposati per qualche anno e hanno avuto una bambina, Lina. Dopo aver trascorso un periodo senza vedersi, immediatamente successivo alla separazione, ora riprendono a frequentarsi, mentre lui ha una storia con Gaelle, mentre lei vive con Victor, con il quale sembra volere un figlio. I due continuano a vedersi con una certa regolarità e presto la naturale gelosia dei rispettivi compagni, unitamente all’esigenza della piccola Lina di avare chiarezza intorno al rapporto trai genitori, spingerà gli ex coniugi a ridefinire il loro rapporto.
Un Enfant de Toi, il film
E così anche i protagonisti, Aya e Louis, continuano a parlare, a raccontarsi i loro ricordi, ad analizzare la loro situazione, i loro desideri, i loro sentimenti reciproci, senza mai definire il loro rapporto, senza mai alzare la voce o esprimere alcuna emozione che non sia una palese attrazione repressa. Tutta la prima parte del film, della durata complessiva (ed eccessiva) di 140 minuti, è infatti caratterizzata da questi lunghissimi piano sequenza in cui i due protagonisti si parlano dicendo apparentemente nulla, scavandosi dentro in maniera sempre più profonda senza mai arrivare a mettere un punto a nessuna delle questioni affrontate. Le regia che muove la camera in modo da seguire i personaggi tenendoli quasi sempre nella stessa inquadratura, predilige pochi stacchi, lasciando agli attori l’onere di tenere alta l’attenzione e di sfidare lo spettatore a seguire le lunghe elucubrazioni dei protagonisti.
Lou Doillon e Samuel Benchetrit si destreggiano molto bene in questi verbosi piani in cui non succede nulla, riuscendo ad apparire sempre interessati a ciò che dicono e reggendo inquadrature molto lunghe che rischiano di non interessare altrettanto lo spettatore. Un’ultima parte di film più dinamica riesce a portare un po’ d’azione nella storia, portandola ad una naturale conclusione e ad un finale annunciato ma non scontato. Piccola perla del film è la giovanissima Olga Milshtein, che interpreta Lina. Simpatica e impertinente, la bambina riesce a dare un tocco di brio ad un film altrimenti piuttosto piatto.
Roman Coppola presenta A Glimpse Inside the Mind of Charlie Swan III al Festival di Roma
Grande sceneggiatore, persona deliziosa e figlio di uno dei registi più importanti, conosciuti e amati del mondo, Roman Coppola ha presentato oggi a Roma il suo ultimo film, in Concorso al Festival internazionale del cinema. A Glimpse Inside the Mind of Charlie Swan III è un film surreale, completamente folle “che ho voluto fare nonostante il momento non sia molto favorevole al cinema, convincendo Sheen a partecipare come protagonista”.
A Glimpse Inside the Mind of Charles Swan III: recenzione del film
Colorato, folle, onirico, A Glimpse Inside the Mind of Charles Swan III, il nuovo film di Roman Coppola è una sorpresa e una delizia per gli occhi. La storia si concentra su Charlie, un pubblicitario che ha il cervello occupato per l’80% dalle donne. Niente di straordinario quindi se la fidanzata decide di lasciarlo per le sue presunte o manifeste infedeltà! Il fatto è che Charlie ama moltissimo Ivana, e così ci metterà un po’ a metabolizzare il dolore della separazione. Ad aiutarlo ci sono però la sorella, il suo contabile, il migliore amico e la sua immaginazione, sempre fervida e ricca di dettagli.
A Glimpse Inside the Mind of Charles Swan III è un film delirante, che ricorre alla rappresentazione dei pensieri per dare visibilità a quello che accade nella testa del protagonista. Ad una prima parte un po’ confusa, in cui sogno e realtà si mescola confondendo un po’ lo spettatore, segue una seconda parte in cui la storia avanza e riesce a coinvolgere dal momento che si cominciano a distinguere meglio le sequenze che avvengono solo nella testa di Charlie, da quelle che raccontano la realtà dei fatti così come accadono.
A Glimpse Inside the Mind of Charles Swan III, il film
Tutto del film concorre a creare, anche nella realtà, un ambiente surreale, pieno di colori estremamente vivi e di immagini iconiche, oltre ad aiutarci a costruire un personaggio esilarante e sopra le righe ma che gode di un grande amore da parte del suo ideatore. A dare corpo e anima a Charlie, c’è Charlie Sheen, praticamente perfetto per un ruolo che sembra essere stato scritto apposta per lui. Sheen riesce a dare quel giusto mix di malinconia e follia ad uno dei personaggi più simpatici visti al cinema negli ultimi tempi.
A completare il cast ci sono Bill Murray, come al solito incredibile veicolo di comicità, Jason Schwartzman, nei panni del migliore amico di Charlie, Patricia Arquette nel ruolo della sorella e la bella Katheryn Winnick che interpreta Ivana, la fidanzata che abbandona il protagonista all’inizio del film.
Roman Coppola si dimostra molto bravo a raccontare una storia semplice, arricchendola di dettagli ed elementi che aiutano lo spettatore ad orientarsi, cercando di dare il giusto spazio ad ogni avvenimento ma soprattutto tentando, con successo, di descrivere il personaggio principale attraverso le sue azioni, mostrandoci effettivamente com’è e come si muove all’interno di una vita che sembra prendere sempre troppo alla leggera.
A Glimpse Inside the Mind of Charles Swan III è una bella commedia, un film originale ed efficace, che riesce a far sorridere ma che non banalizza il dolore, rappresentandolo in maniera straordinariamente realistica.
Le 5 Leggende arriva al cinema, tra l’Uomo Nero, Babbo Natale e Jack Frost
Anche l’Uomo Nero vuole che i bambini credano in lui. Si è stancato di essere relegato sotto i letti senza che nessuno provi più paura, di tutti i genitori che da secoli riempiono quelle testoline con Babbi Natale, Fate dei Dentini e Spiriti della Neve. Vuole essere visto, invadere il mondo, vuole che tutti abbiano paura di lui e distruggere le sicurezze che solo i sogni garantiscono, soprattutto quando si è – o si è rimasti – piccoli.
Il 5 Dicembre ritorna al cinema Ritorno al futuro!
Jhonnie To presenta Drug War/Duzhan al Festival di Roma

La leggenda del cinema di Hong Kong ha calcato ancora il suolo romano. Johnnie To, regista action per eccellenza e modello per il cinema di genere asiatico e mondiale, ha presentato in Concorso al Festival di Roma il suo ultimo film Drug War/Duzhan. Per la prima volta il regista si è spostato, girando il suo film nella Cina continentale, dove, ha detto “le pistole finte non sono belle come quelle che fanno ad Hong Kong”. “La cosa che mi interessava mostrare era che gli spacciatori sono persone senza scrupoli, sono cattivi. Inoltre l’abbiamo girato in Cina e qui per chi spaccia c’è la pena di morte, mentre ad Hong Kong vai in galera. E’ un paese molto diverso.”
Ixjana: recensione del film dei fratelli Skolimowski
I fratelli Skolimowski, figli di Jerzy, uno dei più importanti registi polacchi, hanno realizzato dopo The hollow men, presentato ad un passato festival di Venezia, il loro secondo lungometraggio. I due avevano collaborato con il padre sul set di The essential killing, opera con molte poche battute e una performance interessante di Vincent Gallo, presentato sempre ad un passato festival di Venezia. Ixjana è un film che pesca da molto cinema europeo ed americano. La struttura è quella di un thriller psicologico, con rimandi alle luci usate da Cronenberg in molti suoi film, ci sono infatti fonti di luce decise di blu, rosso e verde che danno alla scena una tonalità surreale, e anche qualcosa che ricollega a Lynch, soprattutto nello straniamento dato dalla storia.
In Ixjana Marek, un giovane scrittore, sta cercando di risolvere il mistero della notte in cui è morto il suo amico Artur. Ricostruisce i passaggi della serata, a partire da una festa in maschera da un editore, fino ad un viaggio nei bassifondi della città. In tutto questo, si aggiunge una donna che ha a che fare con tutti e due.
Il progresso del racconto infatti non è lineare, ma è un continuo muoversi longitudinalmente sulla linea temporale tornando su azioni avvenute ore, forse giorni prima o scene future. Lo spettatore si perde, così come anche lo scrittore, che non ha più il dominio della sua storia. Marek, autore di un unico best seller che lo ha reso ricco e famoso, dal titolo quasi profetico: “Mio fratello, il mio assassino”, cerca nella sua memoria, come in Memento, e viene ingannato da questa stessa come accade in altri classici del cinema di tensione, primo fra tutti La donna che visse due volte di Hitchcock.
A dare al film una patina di mistero ancora più decisa è la morte improvvisa, avvenuta in India dopo aver contratto una malattia che lo ha ucciso in due settimane, del più piccolo dei fratelli Skolimovski, Jozef, che aveva composto le musiche per questa pellicola e si trovava in India per delle ricerche per il prossimo film.
Chi affiancherà Mark Wahlberg in Transformers 4?
Dopo aver annunciato il protagonista Mark Wahlberg di Transformers 4, Michael Bay è tutt’ora impegnato a scovare nuovi talenti per completare il cast. Oggi, The Hollywood Reporter
Scarlett Johansson in una Clip del film Hitchcock!
Ecco Scarlett Johansson come Janet Leigh in una nuova clip tratta dal film Hitchcock con Anthony Hopkins nei panni del leggendario regista Inglese.
Sylvester Stallone acclamato al Festival di Roma 2012!
Ieri su Red Carpet di Roma la folla è impazzita per Sylvester Stallone, l’unico vero grande divo di Hollywood presente quest’anno al Festival di Roma 2012, aspettando domani James Franco. Il pubblico numeroso ha accolto l’attore al grido di uno dei suoi personaggi più famosi Rocky. Sly ha presentato al pubblico dell’Auditorium il suo ultimo film Bullet to the Head diretto dal grande regista Walter Hill. La nostra recensione del film: Bullet to the Head. Ecco tutte le foto gallery dal red carpet.
Sam Raimi acquista i diritti di AngelFall di Susan Ee
Shadowhunters – Città di ossa: il primo trailer del film
La Sony ha rilasciato il primo atteso Trailer di Shadowhunters – Città di ossa diretto da Harald Zwart. Il film è l’adattamento cinematografico della saga ideata da Cassandra Clare.
Interpreti di Shadowhunters – Città di ossa sono Lily Collins, Jamie Campbell Bower, Robert Sheehan, Jemima West, Kevin Segers, Kevin Durand, Robert Maillet, Lena Headey, Jared Harris, Godfrey Gao, Aidan Turner, CCH Pounder e Jonathan Rhys Meyers.
In italia la pellicola si intitolerà Shadowhunters – Città di ossa come il primo romanzo in Italia, mentre la serie in America avrà il titolo The Mortal Instruments: City of Bones
Ecco il primo poster:
Fonte: comingsoon.net
Goltzius and The Pelican Company: il film di Peter Greenaway
Arriva Goltzius and The Pelican Company, il nuovo film di Peter Greenaway. Hendrik Goltzius, incisore, stampatore ed editore, contemporaneo di Rembrandt, è in viaggio verso l’Italia assieme alla compagnia teatrale del Pellicano. Sulla strada decide di fermarsi in Alsazia, ospite del margravio locale, un laido individuo che oltre a governare e a defecare in pubblico, sbucciando mele per le sue scimmie, si diletta di mecenatismo.
Goltzius vorrebbe convincerlo a finanziere la realizzazione dei suoi libri con le storie dell’antico testamento viste in maniera erotica e ambiguamente metaforica, in particolare la storia di Lot e delle sue figlie, di Davide e di Betsabea e di Sansone e Dalila. Il margravio però esita a farsi convincere, così l’incisore gli propone di mettere in scena per lui sei rappresentazioni, una per sera, insieme agli attori della compagnia del Pellicano. Allettato dalla prospettiva di partecipare attivamente in messinscene erotiche il Margravio accetta. Ma la finzione si fonde con la realtà e così prende il via un perfido gioco di sesso, sangue e potere.
Dopo il film su Rembrandt, Greenaway realizza il secondo capitolo della sua personale trilogia dedicata all’arte fiamminga, che si concluderà con un lungometraggio dedicato a Hieronymus Bosch. Il risultato è a dir poco superbo. La bellezza folgorante delle immagini si fonde con un testo profondo, ma ironico, sovversivo, ma incredibilmente logico, dove con l’innocenza di un fanciullo si dichiara che in fondo la parola God (Dio) atro non è che la parola cane (Dog) letta a contrario, oppure che il detto “una mela al giorno toglie il medico di torno” sia una conseguenza di quanto avvenuto con Adamo ed Eva.
Arriva Goltzius and The Pelican Company, le tecniche
La tecnologia digitale è di valido supporto alla pittura su schermo di Peter Greenaway che riesce a sviluppare le ricerche visive iniziate con il suo ormai lontano Prospero’s Book (L’ultima Tempesta), che accostato a questa nuova opera appare oggi quasi un taccuino di schizzi. Il compositing si fa complesso, multistratificato, con intarsi estremamente complessi e green-screen al servizio dell’arte espressiva e non degli effetti spettacolari. Addirittura entrano in gioco modellazioni in 3D volutamente dichiarate come tali e lasciate in uno stadio intermedio, per voler dare un senso straniante di progettazione architettonica che irrompe nelle realtà. Goltzius, Piranesi, Rembrandt e tutta una folta schiera di artisti citati esplicitamente o negli stupefacenti giochi di collages digitali esprimono la loro arte avendo a disposizione una tavolozza tecnologica che ai loro tempi non sarebbe stata minimamente pensabile. E infatti Greenaway apre il suo film con una breve disquisizione proprio sull’evoluzione delle tecniche e delle tecnologie espressive.
In Goltzius and The Pelican Company la storia si svolge all’interno della corte del margravio, genialmente ricostruita, o meglio adattata in una vecchia fabbrica dimessa, con caldaie a vapore, vasche d’acqua stagnante e tutto un fantasmagorico patrimonio di archeologia industriale che magicamente si sposa con l’epoca barocca grazie al lavoro dello scenografo Ben Zuydwijk e dei costumisti Marrit Van Der Burgt e Blanda Budak. Le musiche dell’italiano Marco Robino accompagnano egregiamente questa messinscena di sapore elisabettiano ibridata con le atmosfere di Brecht e Weill.
Peccato che non vedremo mai in sala o in dvd “Goltzius and The Pelican Company” a causa della sua carica sovversiva, intelligente, colta, divertente, sensuale (e mai erotica) che tanto potrebbe dar fastidio ad un pubblico assoggettato alla visione passiva di standard in-espressivi ormai imposti, definiti, o meglio somministrati come un farmaco cretinizzante.
Il Grande e Potente Oz: secondo trailer italiano
Ecco la versione italiana del secondo trailer de Il Grande e Potente Oz di Sam Raimi, con un cast d’eccezione che comprende James Franco, Michelle Williams, Mila Kunis, Rachel Weisz, Abigail Spencer e Zach Braff.
E la chiamano Estate: recensione del film
Presentato in Concorso al Festival Internazionale del Film di Roma, E la chiamano Estate è un film diretto da Paolo Franchi che vede protagonisti Isabella Ferrari e Jean-Marc Barr nel ruolo della coppia protagonista, mentre intorno a loro gravitano una serie di volti più o meno noti tra cui Luca Argentero e Filippo Nigro.
In E la chiamano Estate Dino e Anna sono una coppia di quarantenni. Si amano tantissimo ma tra loro non c’è mai stato un rapporto fisico, pur stando insieme da quasi un anno. E’ Dino a non voler avere rapporti con la bella compagna, perché dentro di sé avverte una scissione tra l’intenso e sincero amore che prova per Anna, e il sesso, che invece fa più volte e con diverse partner occasionali, anche prostitute. L’uomo decide così di andare alla ricerca degli uomini che Anna ha avuto nella sua vita, chiedendo loro notizie sul loro rapporto, arrivando persino a chiedere ad uno di loro di diventare l’amante della sua compagna; in nome dell’amore che lui prova per lei infatti non vuole che Anna rinunci al sesso solo perché lui non riesce ad avere rapporti con lei, arrivando persino a dire alla compagna di trovarsi un amante. In realtà la sua profonda sofferenza per la sua situazione ha radici profonde che affondano nel dolore per il suicidio del fratello e per l’abbandono da parte della madre. La loro situazione sembra così senza soluzione e Dino e Anna trascinano le loro vite affogando nella solitudine lei e cercando sempre più convulsamente la compagnia promiscua lui.
Parlare di E la chiamano Estate risulta davvero difficile in quanto si tratta di un prodotto particolarmente ermetico, che cerca di comunicare una sfaccettatura dell’amore poco trattata al cinema ma lo fa in modo confuso e a tratti presuntuoso, senza cercare di avvicinarsi allo spettatore per agevolare la comunicazione, ma rimanendo chiuso nel suo ‘bozzolo’ di autoreferenzialità. Il peggior difetto del film va ricercato purtroppo nella sceneggiatura, e nei dialoghi che talvolta banalizzano eccessivamente una sofferenza reale nel protagonista. Anche il ritmo, dilatato, e lo stile, che predilige inquadrature sfuocate, non contribuiscono alla facile o anche solamente alla piacevole fruizione del film. Buona però la performance degli attori che si dimostrano all’altezza di scene anche impegnative, che richiedono una certa padronanza del proprio corpo e delle proprie emozioni.
E la chiamano Estate è uno di quei film che si rivolgono ad un pubblico molto ristretto e la cui narrazione confusa e poco fruibile ne impedirà quasi sicuramente il successo al botteghino.
Sylvester Stallone a Roma presenta Bullet to the Head

Comincia con un appello in favore di Cinecittà la conferenza stampa di Bullet to the Head, presenziata da Walter Hill, regista, da Alessandro Camon, sceneggiatore, e dall’intramontabile Sylvester Stallone. E’ proprio l’attore ad esordire dicendo che poche realtà possono vantare un edificio simbolico che possa rappresentarle nel mondo, “e voi avete Cinecittà. Spero che il Governo, insieme a voi che siete appassionati di cinema, possa riuscire a salvarla e a portarla avanti”.
Sylvester Stallone nel cast di Reach Me
Nonostante un carnet ricco di impegni, in gran parte possibili blockbuster –The Tomb, Grudge Match, Bullet To The Head – Sylvester Stallone ha trovato il tempo di partecipare anche a un progetto di più contenute dimensioni. Si tratta di Reach Me, che l’attore pare abbia già finito di girare, nonostante del progetto non si sappia ancora granché, a partire dal ruolo recitato da Sly; da quel poco che si sa della trama, invece, tutto ruoterà attorno a un gruppo di persone legate tra loro da un libro di auto-aiuto, scritto da un ex allenatore di football ritiratosi nell’anonimato.
Il film è stato scritto e diretto da John Herzfeld ( Two Days In The Valley, 15 Minutes, The Life And Death Of Bobby Z), amico di vecchia data di Stallone, a fianco del quale recitò in Cobra, interpretando il ruolo di Cho; più recentemente, il regista ha diretto il documentario dedicato al making of di The Expendables, inserito nella versione dvd del film. Il cast di reach me include, tra gli altri, Danny Aiello, Ving Rhames, Elizabeth Henstridge, Omari Hardwick e il rapper Nelly. Nulla è ancora dato di sapere riguardo la data di uscita.
Fonte: Empire
Chris Hemsworth in Candy Store?
Dopo che solo pochi giorni fa era uscita la notizia della sua non partecipazione ad American Assassin, giunge quella del possibile arrivo di un nuovo film nell’agenda di Chris Hemsworth: l’attore di Melbourne sarebbe in trattative per far parte del cast di Candy Store, crime thriller diretto da Stephen Gaghan.
Il regista sta assemblando in questi giorni il cast del film, al quale sono stati avvicinati i nomi di Brad Pitt e Christoph Waltz; nel caso le trattative vadano a buon fine, Hemsworth dovrebbe interpretare un superagente segreto che perde tutto e scompare, ricominciando da zero come semplice poliziotto, solo per scoprire che il cartello criminale contro cui aveva combattuto da agente, ora opera proprio nella zona di sua competenza.
Candy Store non è l’unico progetto per il quale Hemsworth è stato dato trai possibili protagonisti ultimamente: ad esempio si è parlato di una sua possibile partecipazione al biopic dedicato a Steve McQueen, incentrato sulla storia dell’amicizia tra l’attore e la sua controfigura, Bud Elkins. Il film potrebbe addirittura vedere uniti sul set i due fratelli Hemsworth, Chris e Liam. Chris Hemsworth ha appena finito di girare Thor: The Dark World, mentre sarà a breve sugli schermi americani nel remake di Alba Rossa.
Fonte: Empire
Robert Downey Jr e Jack Nicholson insieme sul set di The Judge?
Mentre è alle battute finali per il terzo episodio di Iron Man, Robert Downey Jr ha cominciato a guardarsi attorno, alla ricerca dei film da mettere in agenda per il 2013; ultimo in ordine di tempo: The Judge.
Il film dovrebbe vedere Downey Jr nel ruolo di un avvocato dai pochi scrupoli e il grande successo che torna a casa per partecipare al funerale della madre, vittima di un omicidio; qui scoprirà che ad ucciderla potrebbe essere stato addirittura il padre, malato di Alzheimer e dunque incapace di ricordare cosa sia realmente accaduto, che in effetti viene prima sospettato e poi accusato dell’omicidio.
Il protagonista deciderà così di difenderlo in tribunale, finendo per scoprire un nuovo e migliore lato di se. A produrre il film potrebbe essere lo stesso Downey Jr, assieme alla moglie Susan: per il ruolo del padre del protagonista si sta cercando di ottenere la partecipazione di Jack Nicholson. La sceneggiatura è stata scritta da Nick Schenk; David Dobkin dovrebbe partecipare come regista e co-produttore.
Fonte: Empire
Cameron Diaz in The Other Woman?
Nuova commedia in vista per Cameron Diaz, l’che potrebbe partecipare a The Other Woman; possibile anche il coinvolgimento di Kristen Wiig. La storia, scritta da Melissa Stack, vede la protagonista scoprire di essere il ‘terzo lato’ di un triangolo amoroso e in seguito unire le forze alla moglie tradita del caso per vendicarsi del marito fedifrago.
Il film appare seguire un pò le orme del Club delle prime mogli, in cui Bette Midler, Goldie Hawn e Diane Keaton si coalizzavano per punire i rispettivi mariti traditori. Il progetto è in corso di sviluppo, e al momento ancora privo di un regista. Vista di recenti in Cosa aspettarsi quando si aspetta, Cameron Diaz sarà a breve nella sale in Gambit, ha appena finito di girare The Counselor di Ridley Scott e sarà anche nel cast di A Liar’s Autobiography.
Fonte: Empire
James Wan in trattative per MacGyver
Dei vari progetti ispirati alle serie tv degli anni ’80 e ’90, quello dedicato a MacGyver, non aveva finora riscosso grandi attenzioni: tuttavia le cose potrebbero essere cambiate, dato che ora ad essere entrato in trattative per realizzare il film è stato James Wan (Insidious).
Di un film dedicato all’avventuriero si parla dal 2009: attualmente i diritti sono nelle mani della New Line; la serie tv, trasmessa dalla ABC, durò sette anni, a cavallo tra gli ’80 e i ’90; Richard Dean Anderson vestiva i panni del protagonista, la cui particolarità era quella di cavarsi d’impaccio grazie a pochi oggetti, in genere di uso comune, a prima vista difficilmente utili in situazioni di emergenza.
Una caratteristica che ne ha perpetutato la memoria anche dopo la fine della serie, decretata nel 1992: il personaggio è diventato un pò il simbolo dell’uscire da situazioni problematiche usano mezzi di fortuna, per quanto spesso le trovate presenti nel telefilm per quanto geniali finissero per essere ben poco credibili: tutto ruotava in effetti attorno al fatto che per quanto strambe, puntualmente funzionassero alla perfezione…
Il film dovrebbe essere prodotto da Raffaella De Laurentiis, mentre Jason Richman, Brian Gunn e Mark Gunn, avrebbero già scritto un abbozzo di sceneggiatura; se le trattative con Wan dovessero andare a buon fine, il risultato potrebbe essere sorprendente.
Fonte: Empire
Morgan Spurlock porta gli One Direction al cinema
Proseguendo la moda che sempre più spesso delle giovani popstar dal successo mondiale portare le loro ‘gesta’ sul grande schermo (ricordiamo il recente esempio di Justin Bieber), ecco che anche gli One Direction si preparano a invadere le sale. La notizia non stupisce, a meravigliare semmai è il fatto che a dirigere il film a quanto sembra sarà Morgan Spurlock, che in passato si è dedicato a progetti di ben maggiore spessore, come Supersized Me e Che fine ha fatto Bin Laden?
Gli One Direction – Niall Horan, Zayn Malik, Liam Payne, Harry Styles, Louis Tomlinson – partecipano all’edizione 2010 di X Factor, classificandosi terzi e attirando l’attenzione di Simon Cowell, produttore discografico e televisivo ideatore tra l’altro di America’s Got Talent e del suo ‘gemello’ britannico, nonché conosciutissimo personaggio televisivo, dato che ha partecipato a talent show nel ruolo di giurato nei suoi stessi programmi.
Spurlock ha commentato il progetto come un’incredibile opportunità, che arriva in un momento stupefacente per la bandd; catturare le immagini del tour del gruppo e condividerlo col pubblico di tutto il mondo rappresenta un’impegno epico del quale il regista si è detto fiero. Il film si tradurrà probabilmente come una serie di brani dal vivo inframezzati con riprese nel backstage.
Fonte: Empire
The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 2, recensione del film con Kristen Stewart
Alla fine della prima parte, Bella (Kristen Stewart) aveva appena partorito la piccola Renesmee, concepita quando ancora la ragazza era umana durante il viaggio di nozze con Edward. Il parto l’aveva dissanguata e quindi il suo compagno l’aveva trasformata in vampiro per farla sopravvivere. Da qui inizia la seconda parte dell’ultimo capitolo della saga di The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 2, Bella è una “neonata” anche lei, insieme alla piccola che ha partorito.
Subito, Edward (Robert Pattinson) vede quali sono i suoi doni: forza, velocità e autocontrollo, molto utili nel momento in cui l’arrivo della bambina sembra aver rotto la pace tra le varie famiglie. Ogni saga deve avere la sua fine. Con la seconda parte di Breaking Dawn, girata in contemporanea alla prima da Bill Condon, ma uscita un anno fa, si chiude un’altra epoca cinematografica, dopo quella decennale di Harry Potter.
La saga di Twilight ha dalla sua il pregio di aver riesumato il personaggio del vampiro dai clichès della bara e del palo nel cuore, modernizzando e rendendo quello che è: l’essere romantico per eccellenza: pallido, esangue, turbato. Come racconta il regista, con l’ultima parte della saga si conclude anche un discorso che ha toccato tutte le facce dell’amore: l’attrazione, la scelta, la separazione, il ritorno e l’unione. Bella ed Edward sono stati uniti e divisi, come ogni buona storia d’amore che dai tempi di Romeo e Giulietta deve fare, per poi ritrovarsi.
The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 2, il film
A livello registico sono cambiate diverse cose, dal primo quasi indipendente Twilight; una cosa su tutti, la più evidente, una maggior cura e sicuramente un maggiore investimenti tecnico e di forze nella realizzazione degli effetti visivi. Dove, come raccontava nel lontano 2008 Catherine Hardwicke, la prima regista della saga, che veniva dal successo del piccolo film Thirteen, molti effetti erano realizzati artigianalmente, come il tapis roulant sotto i ragazzi per simulare la velocità nella corsa dei vampiri. Ora invece Condon si avvale evidentemente di post-produzione digitale, che rende molto fluide e intense le scene di lotta o di corsa.
The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 2 è nettamente diviso in due parti, ben bilanciate e sopratutto di molto intrattenimento, ci sono anche alcuni momenti di autoironia e citazione degli episodi precedenti, che di sicuro saranno causa di commozione tra i fan. Gli attori, poi, hanno subito lo stesso trattamento dei protagonisti della saga tratta dai romanzi di J.K Rowling; ovvero, sono cresciuti. Da attori esordienti sono diventati presenze ricorrenti sugli schermi con ruoli molto diversi e molto distanti dall’innocente Bella e dall’innamorato Edward. Tentativi di abbandonare il personaggio prima di essere mangiati dal personaggio, che però non hanno impedito un credibile ritorno nei suoi panni a nessuno dei due protagonisti.
Che su questo capitolo ci sia stata molta più cura lo si vede anche dai titoli di testa, che sono un mix di tutte le aperture dei precedenti episodi riarrangiate da Carter Burwell, uno dei più grandi compositori di musica per film, a lui si devono tutte le colonne sonore dei film dei fratelli Coen, e che ritorna alla cura della colonna sonora della saga dopo essersi occupato del primo episodio. Le sue note accompagnano l’amore, le lotte e la vita dei Cullen. The Twilight Saga: Breaking Dawn – Parte 2 esce in sala il prossimo 14 Novembre.
Video intervista a Guillermo Del Toro al Festival di Roma 2012!

Ecco la video intervista a Guillermo Del Toro sul red carpet del Festival di Roma 2012, arrivato a Roma per presentare Le cinque leggende e ritirare il premio Vanity Fair
Dracula torna a mordere in 3D
Il Conte Dracula, tenebroso personaggio leggendario, ha ispirato molti film da quasi un secolo. Un pozzo senza fondo a cui ha attinto anche il massimo esponente dell’horror in Italia, Dario Argento, regista amato e apprezzato anche all’estero (specie negli Usa e in Francia). Il suo diciannovesimo film, a 3 anni di distanza da Giallo del 2009, avrà come protagonista proprio il noto Vampiro e s’intitolerà inequivocabilmente Dracula 3D. Anche il regista di Profondo rosso e Suspiria – considerati i suoi lungometraggi più riusciti – si affida dunque agli occhialini bicolori.









