Ecco i character poster di Dark
Shadows. Manca poco meno di un mese dall’arrivo del film in sala e
ecco che ci vengono presentati i poster dedicati ai singoli
personaggi del film.
Possiamo vedere Johnny Depp, Helena
Bonham Carter, Eva Green, Michelle Pfeiffer e tutti gli altri
componenti della famiglia Collins.
A otto anni dall’uscita
di Anchorman – La leggenda di Ron Burgundy ecco l’annuncio
di un suo sequel arrivare direttamente dalla bocca dell’attore
protagonista,
RoboCop è il
film culto del 1987 è diretto da Paul Verhoeven e con protagonisti nel cast
Alex Murphy, Nancy Allen e Dan
O’Herlihy.
Anno: 1987
Regia: Paul
Verhoeven
Cast: Alex
Murphy, Nancy Allen, Dan O’Herlihy
Trama: Detroit,
anni ’80. La città è nel caos causa il crimine crescente e le
precarie condizioni in cui si trovano a lavorare le forze
dell’ordine. La multinazionale OCP stipula un contratto con
l’amministrazione comunale per dirigere il dipartimento di polizia;
in particolare, propone il prototipo di un robot chiamato ED209,
“Enforcement Droid 209”, con la funzione di controllare il crimine
e di garantire enormi profitti nel mercato militare. In realtà, la
stessa azienda è collusa con uno dei capi del crimine locale,
Clarence Boddicker, uomo senza scrupoli che dirige una banda di
criminali sanguinari.
In questo clima di corruzione e
anarchia operano Alex Murphy e Anne
Lewis, poliziotti onesti e scrupolosi, i quali, durante
una ronda, incrociano proprio la banda di Boddicker. Tra i
poliziotti e i delinquenti infuria la sparatoria: Lewis viene
tramortita e creduta morta, mentre Murphy viene barbaramente
mutilato e ridotto in fin di vita a colpi di fucile.
Ridotto a un vegetale con nessuna
possibilità di sopravvivere, il poliziotto viene impiegato per la
costruzione di Robocop: le parti mutilate, ovvero la maggior parte
del corpo, vengono sostituite da protesi meccaniche rivestite da
una corazza di titanio e kevlar. Il suo cervello viene affiancato
ad un sistema informatico in cui è inserita la programmazione di
base e 3 direttive inviolabili (più una nascosta) che
determineranno il suo comportamento di agente di polizia e di
obbedienza verso i funzionari OCP. Ciò che ne viene fuori è un
robot con il cuore e la testa di un uomo.
Robocop in poche settimane cattura
molte bande criminali, risolve furti e casi di violenze, diventando
un eroe. Ma ora gli spetta il compito più difficile: sgominare la
banda di Boddicker, nonché i dirigenti della polizia corrotti con
la multinazionale OCP; ma anche dimenticare una vita passata che
ormai non gli appartiene più
Analisi:Robocop – Il futuro della legge è un film del 1987
diretto da Paul Verhoeven e prodotto dalla Orion
Pictures. Autentico cult degli anni ‘80 ambientato in un
prossimo futuro, il lungometraggio è un violento e cinico mix tra
poliziesco e fantascientifico. Amato dai giovani dell’epoca al pari
di Terminator, Robocop ispirò anche diversi
fumetti, vari videogiochi e quattro serie televisive, tutti aventi
per protagonista un agente di polizia cyborg.
RoboCop
A differenza dei due sequel
successivi, usciti nel 1990 e nel 1993, i quali ebbero molto meno
successo, la trama di questa pellicola lascia spazio anche a
sentimenti e flashback malinconici, che hanno proprio l’obiettivo
di mettere in risalto il lato umano del cyborg protagonista, che
rimane in parte ancora un essere umano.
La regia porta la firma
dell’olandese Paul Verhoeven, che dopo
Robocop firmò altri due film di grande successo:
Atto di forza e Basic instinct; non male fu anche il seguito
commerciale di Showgirls, Starship troopers e L’uomo senza ombra.
Dopo sette anni, nel 2007, torna con l’apprezzato Black Blook,
mentre De stille kracht uscito lo scorso anno, è circolato solo in
Olanda.
Meno brillante è stata invece la
carriera post-Robocop dell’attore protagonista, Peter Weller, il
quale vanta anche la regia di un film: Ricatto senza fine del 1997
è passato quasi inosservato.
Peraltro quest’ultimo rischiava di
non figurare neppure in Robocop, giacché Verhoeven aveva pensato
inizialmente a Schwarzenegger; ma poi ci ripensò per non dover
espandere troppo l’armatura del cyborg, che doveva contenere il
fisico troppo muscoloso dell’attore austro-americano.
RoboCop ha vinto
anche un Premio Oscar per il Miglior montaggio sonoro, andato a
Stephen Hunter Flick e John Pospisil.
Dopo una serie di smentite e
contrordini, è stata anche annunciata la data dell’uscita del
remake: il 9 agosto 2013, firmato da Jose’ Padilha, che vedrà nelle
vesti di Robocop Joel Kinnaman; le indiscrezioni parlano di un
cyborg più umano. Staremo a vedere.
Ecco James Franco in Spring
Breaker. L’attore nominato all’Oscar per la sua performance al
limite in 127 ore è stato truccato, vestito e acconciato per le
feste per il film diretto da Harmony Korine, regista di Gummo.
Un nuovo cast si definisce per
You are here, il progetto di Matthew
Weiner dalla gestazione un po’ travagliata. Sarà lo stesso Weiner,
creatore e produttore della serie
L’attore statunitense di
Inception e 50 e
50, che vedremo la prossima estate ne
Il cavaliere oscuro – Il
ritorno di Christopher Nolan, prova il passaggio
dalle scene alla direzione. Nel debutto di Joseph
Gordon-Levitt alla regia ci sarà anche lei, Julianne
Moore, a tener testa a un egocentrico dongiovanni sulla scoscesa
via verso la redenzione. Nel cast troviamo lo stesso Gordon-Levitt
affiancato dalla piacevole compagnia di Scarlett Johansson.
La bella Julianne Moore, intanto,
già impegnata nel suo ruolo di strega maligna nel fantasy
Seventh Son della Warner Bros e, prossimamente, accanto a
Robert De Niro nel film drammatico Being Flynn, è in
trattative per un ruolo nel remake di Carrie di Kimberly
Peirce.
Arriva al cinema
Biancaneve,il
fantasy diretto da Tarsem Singh
con protagonisti Julia
Roberts, Lily
Collins e
Armie Hammer. La scelta del cast ha creato curiosità,
le prime foto promozionali l’hanno alimentata e il trailer del
film
ne ha suggerito l’ironia e il brio con cui sarebbe stata raccontata
una delle storie più amate di sempre. Arriva al cinema
Biancaneve (Mirror Mirror) di Tarsem
Singh (Immortals, The Fall) in cui una bellissima Regina cattiva
(Julia
Roberts) è ossessionata dal potere, dalla ricchezza e
dalla bellezza e tiene rinchiusa al castello la 18enne Biancaneve
(Lily
Collins) fino a che l’arrivo di un Principe bello e
ricco (Armie Hammer) non altera gli equilibri e spinge la Regina a
scacciare la figliastra e ad insidiare il Principe e la sua
‘dote’.
E’ una sorta di triangolo amoroso
la rilettura di Biancaneve e i Sette Nani della
Relativity Media portata sullo
schermo dalla bravura indiscussa di Tarsem che con un sapiente uso
della fotografia e dei colori dirige con toni e luci da cartone
animato un film in live action che vede il suo punto di
forza nella sceneggiatura. Regina incontrastata del film (in tutti
i sensi) è
Julia Roberts: bellissima, isterica, molto ironica e
terribile la Pretty Woman d’America gioca con la sua età e con le
sue rughe portate con estrema grazia e tanta autoironia. La Roberts
trasforma il suo sorriso aperto e dolce in una risata isterica e
cattiva senza perdere il suo fascino portando sullo schermo una
Regina molto particolare, in cerca di un matrimonio per salvare le
casse del Regno, attratta dal conturbante fisico scultoreo del
Principe e ovviamente invidiosa della giovinezza (più che della
bellezza) di Biancaneve.
Dal canto suo la dolce principessa
per eccellenza, la prima alla quale la Disney dedicò un
lungometraggio, è interpretata da Lily Collins che a livello estetico ha tutte
le carte in regola per il ruolo: delicatamente bella, molto dolce e
all’occorrenza volitiva, la sua Biancaneve è una donna moderna che
riesce a trovare il coraggio di rivendicare ciò che è suo spinta
soprattutto dall’amore. Dimenticate la
Biancaneve della Disney, la Collins in
corsetto e spada combatte contro i mostri e somiglia più ad una
Mulan o ad una Pocahontas che alla sua omonima disegnata.
Presenti all’appello i sette nani,
che vivono nella foresta grazie alla loro attività di ladri. Loro
sono l’aiutante magico, l’elemento di comicità e il principale
mezzo che Biancaneve ha per sollevarsi dalla sua prima situazione
di difficoltà. Armie Hammer è il Principe, in una performance
purtroppo sotto tono o semplicemente in un personaggio un po’ tonto
che nonostante tutto funziona e pronuncia la battuta migliore di
tutto il film (agli spettatori spetterà di scovarla). La fotografia
molto luminosa e i costumi spettacolari aggiungono un tocco
fiabesco coronato soprattutto dalla bellissima colonna sonora del
pezzo grosso Alan Menken, compositore de La Bella e la Bestia, La
Sirenetta e molte altre soundtrack da Oscar (il
compositore ne vanta ben 8!).
Bellissima poi la rivisitazione
dello Specchio Magico, sempre presente e forse unico amico della
Regina; la sua rappresentazione ricostruisce un vero e proprio
ambiente intimo in cui la donna vanitosa per eccellenza esterna le
sue paure, i suoi più oscuri desideri e la sua sconfinata e folle
brama di potere. Tarsem riesce a superare
quest’ardua prova realizzando un film divertente, intelligente, che
prende in giro se stesso e la classica narrativa fiabesca pur
rimanendo saldamente collocato in quel filone ‘per bambini’ che,
quando è realizzato come in questo caso con criterio, affascina
anche i grandi.
L’intero e consistente cast di
Buona giornata, il nuovo film dei fratelli Vanzina
che uscirà in 500 sale a partire dal prossimo 30 Marzo, è presente
alla conferenza stampa che segue la proiezione del film. Viene
subito sottolineata la caratteristica di coralità del film, di
quanto sia difficile mettere insieme un cast del genere e di come
si sono sviluppate le storie che seguono i personaggi nelle loro
vicissitudini durante una normale giornata della loro vita.
Arriva anche in Italia il film del
duo registico formato da Mike McCoy e Scott
Waugh, che sta riscuotendo un discreto successo negli USA.
Act of Valor ha come protagonisti un gruppo di
autentici effettivi delle forze speciali della Marina Militare
statunitense.
Cronaca romanzata di un’autentica
operazione portata a termine dalle United States Navy Sea, Air & Land forces (SEAL), il
film racconta le gesta di una squadra di Navy Seals che deve
affrontare una pericolosa missione sotto copertura per salvare un
agente della CIA sequestrato da una cellula terroristica.
Sin dalle prime battute Act
of valor si dimostra essere l’opera filmica più vicina al
mondo video-ludico che abbia mai visto il buio della sala
cinematografica. Ad oggi molti dei titoli più famosi del mondo del
Game sono diventati film, chi con maggior fortuna chi con meno,
quel che resta è il fatto che l’industria del cinema continua a
guardare il mondo dei videogiochi come una grande fornace di storie
da cui attingere quasi come è accaduto e continua ad accadere con
il romanzo. Ma mai sino ad oggi le due tipologie di linguaggio si
sono ritrovate così vicine, tanto da far pensare di trovarsi in una
piattaforma gigantesca e di giocare contro i cattivi. Ne viene
fuori un’opera di contaminazione che ha nella sua componente action
il suo massimo valore.
Act of valor
Act of valor è
pura azione tanto da provocare molta adrenalina e far passare in
secondo piano la narrazione che in ogni caso rappresenta il limite
più grande per Act of Valor. La pellicola è
talmente concentrata sull’aspetto più spettacolare della dimensione
filmica che si trova supportato da una storia forse un po’
stereotipata ed eccessivamente patriottica, che a tratti esaspera
anche gli avvenimenti narrati.
Altro elemento predominante è
l’approccio realistico del film che probabilmente sfiora la
realtà tanto da avvicinarsi quasi ad una visione
documentaristica, per la nitidezza dell’immagine e per
l’autenticità degli scontri a fuoco che si susseguono man mano che
la narrazione prosegue. Questa peculiarità di certo farà la fortuna
di chi si aspetta sequenze di combattimenti, avventura, tecnologie
da guerra di ultima generazione e pura azione realistica.
Buona giornata è
un film a episodi, ognuno dei quali segue un personaggio che nel
bene e nel male rappresenta una tipologia di italiano, che noi
tutti conosciamo. C’è il politico corrotto che ruba i voti in
Parlamento, l’imprenditore nullatenente con villa ai Castelli
Romani che ha a che fare con la finanza, un principe veramente
nullatenente che detiene ormai solo il titolo nobiliare e
un’altissima volontà di presenzialismo, e uno stereotipo al
contrario, un libero professionista milanese trapiantatosi in
Puglia, dove cerca di portare avanti l’innovativa società di
domotica a cui è a capo.
Sono ritratti quasi sempre al
limite tra la farsa e il dramma ma che sono bene aderenti alla
contemporaneità a cui siamo avvezzi ultimamente. Si potrebbe
azzardare un nuovo filone di film “acchiappaincassi” da periodo ben
definito; Buona giornata, infatti esce il 30
Marzo, in 500 copie, in tempo perfetto per la Pasqua. Ma
l’operazione portata avanti dai fratelli Vanzina, Enrico come
spesso accade in produzione e Carlo alla regia, è leggermente
diverso dal sistema oliato dei cinepanettoni.
Il riferimento principale è quello
della commedia all’italiana degli anni ’60-’70, decade in cui
fiorivano i film a episodi che riunivamo, come accade in questo
caso, cast stellari dell’epoca per portare avanti un successo
soprattutto commerciale. Che poi si trattasse di registi che
sapevano il fatto loro come Monicelli o Risi, questo è un altro
paio di maniche.
Di per sé questa pellicola trascina
questi elementi e li sostiene abbastanza bene, d’altra parte è
innegabile la tecnica acquisita nel creare una tessitura ritmica
dei tempi comici. Tra i vari episodi, spiccano per equilibrio
quello girato in Puglia e unico ad essere stato scritto non dai
Vanzina ma dallo stesso interprete Diego
Abatantuono, che interpreta l’esatto opposto del
“terrunciello” che lo ha reso famoso: adesso è un imprenditore
milanese che si è trasferito in Puglia con la famiglia e che tra le
varie difficoltà della vita deve anche affrontare quella di non
sapere il significato della parola “tremone” con cui tutti in paese
sembrano apostrofarlo.
Buona giornata
racchiude un cast importante per la scena comica italiana, dai
“classici” Lino Banfi, che dice di essere ispirato allo stile sopra
le righe di Scilipoti per interpretare il suo senatore corrotto che
riesce a far votare anche un morto, Christian De
Sica, che torna a lavorare con i Vanzina dopo una
separazione durata dodici anni, e le nuove leve, tra tutti Teresa
Mannino, alla seconda prova con i Vanzina e una dei tanti nuovi
volti lanciati dalla fucina di Zelig.
L’intento di Buona
giornata è quello di mescolare con una certa dose di
ironia, gli aspetti che caratterizzano l’Italia e gli italiani di
questi anni, ma con sempre una pacca sulla spalla, che dice che in
fondo anche se traffichini e poco affidabili, si tratta pur
sempre di “brava gente”. Ne esce fuori un ritratto di “nuovi
mostri” senza che la definizione ispirata a Monicelli sia troppo
forzata; ciascuno di quei personaggi, un po’, lo si è già
incontrato.
La Warner Bros ha lasciato trapelare
un interessante spoiler sulla trama e sui personaggi de Il Cavaliere Oscuro – Il
Ritorno. Sembra che infatti uno dei personaggi giàpresenti in
uno dei due film precedenti
Il popolare magazine britannico
Empire, in occasione del 25° anniversario del primo film della
serie di Arma Letale, ha riunito il regista Ricahrd Donner e i
protagonisti Mel Gibson e Danni Glover. Nel corso dell’incontro si
è parlato anche del fantomatico quinto film del ciclo, un progetto
rimasto purtroppo sulla carta, che Donner ha dichiarato avrebbe
amato portare sullo schemo.
Un abbozzo di sceneggiatura era
stato già steso da Shane Black, ma Donner ha ammesso di non averlo
mai letto, cosa che invece sembra aver fatto Gibson: la vicenda si
sarebbe aperta coi protagonisti orami dediti a una vita più
tranquilla, ma i due non ci avrebbero messo molto a mettersi
nuovamente nei guai (nella sequenza di apertura, Riggs e Murtaugh a
bordo di un camper per le vacanze, ne avrebbero perso il controllo,
finendo per radere quasi al suolo un villaggio); della partita
sarebbero tornate a far parte anche Rene Russo e Darlene Love.
L’attrice losangelina affiancherà
probabilmente Domhnall Gleeson (il Bill Weasley della saga di Harry
Potter) in About Time, nuova commedia a basso costo firmata da
Richard Curtis (Quattro matrimoni e un funerale, I love radio
rock). Gleeson vestirà i panni dell’ultimo erede di una famiglia di
viaggiatori del tempo, che viene a sapere del proprio potere solo
quando il padre lo reputa maturo; dopo esserne venuto a conoscenza,
comincerà a viaggiare avanti e indietro nel tempo, nel tentativo di
cambiare la storia per migliorare il mondo… ma come sempre succede
in questi casi, il risultato non è quello sperato.
Dato che si tratta di una commedia
a basso costo, c’è comunque da pensare che i ‘desideri’ del
protagonista saranno un pò meno ‘ambiziosi’ rispetto alla classica
uccisione di Hitler, o al salvataggio di JFK… La Deshanel viene
data come vicina alla chiusura dell’accordo per la parte di Mary,
amore del protagonista; le riprese, previste in estate, dovrebbero
consentire all’attrice di parteciparvi senza sovrapporsi al suo
attuale impegno nella serie New Girl. Zooey Deschanel , già
protagonista di film come E venne il giorno, Yes Man e 500 giorni
insieme, è recentemente apparsa in Sua Maestà e Our Idiot Brother,
mentre Gleeson sarà presto sugli schermi in Dredd e Anna
Karenina.
Il ritorno del grande regista
tedesco. Werner Herzog si conferma instancabile: oltre ad
apparire come villain nel film One Shot, a fianco di Tom Cruise, è
già al lavoro su due documentari.
La prossima primavera
cinematografica riserva sorprese e uscite eccellenti tra cui
spicca, senza ombra di dubbio, il nuovo film di Tim Burton che vede
come protagonista, manco a dirlo, Johnny Depp, e chi altrimenti?
Depp interpreta il personaggio di
Barnabas Collins, un ricco e scapestrato donnaiolo che commette
l’errore di sedurre e abbandonare una bellissima donna che ha la
non irrilevante peculiarità di essere una strega (Eva Green). L’avvenente
fattucchiera trasforma Collins in un vampiro e lo seppellisce
sottoterra dove inizierà un lungo sonno; Barnabas si risveglierà
per caso solo nel 1972 e per prima cosa farà ritorno nel vecchio e
amato maniero.
La decima vittima
è un film del 1965 di Elio Petri con protagonisti
nel cast Marcello Mastroianni e Ursula
Andress.
Trama del film La decima
vittima
In un futuro imprecisato gli uomini
hanno trovato il modo di evitare guerre e violenza gratuita e
indiscriminata; un fantomatico Ministero della Caccia ha ideato un
sistema in cui chiunque lo voglia può essere vittima o
cacciatore.
All’interno di questo circuito
uccidere e commettere omicidi non è reato anzi porta a dei premi in
denaro. Per chi dovesse raggiungere l’obbiettivo della decima
vittima sono garantiti un milione di dollari oltre
all’illustrissimo titolo di campione decathon.
Caroline Meredith (Ursula
Andress), una capacissima cacciatrice, ha da eliminare
ancora l’ultima vittima prima dell’agognato bottino, peccato che
quest’ultima vittima sia Marcello Poletti (Marcello
Mastroianni) un’affascinante e nobile italiano che le
renderà il compito alquanto arduo.
La decima vittima, la
recensione
Per chi avesse un minimo di
familiarità con il cinema di Elio Petri non può
non convenire che questo film, La decima vittima,
sia un’eccezione abbastanza peculiare nel suo solito cinema di
denuncia sociale. Diretto nel 1965 prendendo spunto dal romanzo di
Robert Sheckley The seventh victim, Petri ha
sceneggiato questo film con l’illustre collaborazione di Ennio
Flaiano e Tonino Guerra, scomparso pochi giorni fa.
La decima vittima
è un film che estremizza e porta al paradosso paure e limiti di una
società che, a metà degli anni ’60, stava mutando ed evolvendo
lasciandosi alle spalle valori e lucchetti morali sempre meno
accettati sopratutto dalla classe borghese. La violenza e la
criminalità dilagante, la famiglia, la fedeltà coniugale, il
rapporto con gli anziani e sopratutto l’affermazione di una febbre
mediatica e commerciale che stava prendendo piede attraverso il
mezzo televisivo.
Petri affronta tutti questi temi
con un tono meno drammatico e realistico rispetto ad altri
meravigliosi suoi capolavori come Indagine di un
cittadino…, La classe operaia va in
paradiso o A ciascuno il suo, ma tende
per un taglio più sarcastico e satirico, quasi comico, avvalendosi
della straordinaria capacità di Mastroianni ad affrontare film e
sceneggiature di questo tipo.
In questa ipotetica società del
“duemila” Petri immagina uomini e donne sopraffatti da un
indicibile cinismo e a cui più nulla importa nella vita se non il
denaro, il guadagno. Uccidere, essere un marito o una moglie
fedele, rispettare gli anziani genitori e avere sinceri rapporti
umani con chicchessia è assolutamente futile se non indirizzato e
motivato ad un debito guadagno. Petri in questo film, che
ricordiamo è girato quasi cinquant’anni fa, profetizza una società
dominata dalla commercializzazione ossessiva e indiscriminata
per cui anche la morte, anche l’omicidio diventa spot, diventa
prodotto.
Come detto Marcello Mastroianni, qui con un’ insolita
capigliatura ossigenata, veste con disinvoltura i panni di un uomo
annoiato e disilluso dalla vita, un uomo che non crede più
nell’amore e nelle donne, un uomo cui unico interesse è
sopravvivere con un minimo di agio. Un personaggio, per certi
versi, simile al Marcello della Dolce Vita di felliniana memoria in quanto con
esso condivide uno stanco cinismo verso l’esistenza. Attorno al
grande attore italiano si muove con la solita gattoneria la
biondissima Ursula Andress sicuramente più bella
che brava oltre ad una stuola di ottimi interpreti secondari tra
cui ci preme evidenziare la fugace quanto esemplare interpretazione
del grande Salvo Randone, attore feticcio di
Elio Petri.
La decima vittima
è un film molto interessante anche riguardo le scelte musicali e
scenografiche; le ambientazioni, infatti, riportano all’arte
concettuale e minimalista oltre che pop creando un contesto
particolare e originale.
Riconosciamo che anche
in La decima vittima, il grande Petri è
spinto dal desiderio di sottolineare e sensibilizzare su
determinate crepe della società moderna, a cambiare è il mezzo non
il fine. Ma rispetto ai suoi più celebri capolavori che hanno in
Gian Maria Volontè il volto identificativo di
un cinema crudo e asciutto che espone senza fronzoli i grandi mali
della società italiana in questo diversivo imperniato di satira e
sarcasmo la tensione narrativa va progressivamente scemando, non
regge sino ad un finale un po’ troppo pasticciato.
Avrete capito che preferiamo
“l’altro” Petri ma anche questo merita di essere
conosciuto altrimenti che confronto si potrebbe fare?
C’è una vasta
rappresentanza del cast assieme al regista Marco Tullio Giordana a
spiegare ai giornalisti modi e motivi di Romanzo di
una strage, che porta la strage di Piazza Fontana al
cinema 43 anni dopo quel 12 dicembre 1969. A spiegare ragioni e
intenti dell’opera, al cinema Adriano di Roma oltre al regista
intervengono i produttori Riccardo Tozzi (Cattleya) e Paolo Del
Brocco (Rai Cinema), gli sceneggiatori Stefano Rulli e Sandro
Petraglia e un nutrito gruppo di attori.
Il Gatto Con Gli Stivali è l’epico
prequel della Saga di Shrek e racconta l’avvincente storia di uno
dei personaggi più amati dell’universo DreamWorks.
Impreziosito dalle voci di Antonio
Banderas e Salma Hayek, il film si è rivelato un successo
strepitoso al box office natalizio con oltre 16 milioni di euro
incassati solo in Italia, confermando il grande appeal del
franchise Shrek, che ha venduto più di 1.500.000 prodotti tra
Blu-ray e DVD. Il DVD e Blu-ray de Il Gatto Con Gli Stivali uscirà
in Italia il prossimo 3 aprile.
SINOSSI
Molto prima di incontrare
Shrek, il noto combattente, seduttore e fuorilegge Gatto Con Gli
Stivali diventa un eroe, quando, per salvare la sua città, si
imbarca in un’avventura con la tosta e intelligente gattina di
strada Kitty Zampe Di Velluto e il cervellone Humpty Dumpty. A
complicargli le cose lungo la strada ci penseranno i famigerati
fuorilegge Jack e Jill, pronti a tutto per far fallire l’impresa di
Gatto e la sua banda.
RECENSIONE
Era il 2004 quando al cinema arrivò
Shrek 2 e con lui fece la sua comparsa anche Gatto con gli Stivali,
una simpatica rivisitazione del famoso gatto magico delle fiabe,
qui armato di fioretto, munito di cappelli con tanto di piuma e
ovviamente dei fantastici stivali.
Dopo sette anni arriva al cinema lo
spin-off dedicato al misterioso personaggio, con tanto di tuffo nel
suo passato burrascoso e nella sua triste storia di orfano. Il
Gatto con gli Stivali 3D è un bel film d’animazione: colorato,
umoristico con battute e situazioni dedicate al pubblico adulto,
ben confezionato, con un buon 3D abbastanza luminoso e con un
divertentissimo doppiaggio di Antonio Banderas, che come già in
Shrek 2, 3 e 4 presto la voce (anche quella italiana) al rosso
felino, passionale amatore.
La storia di Gatto è quella di
un’amicizia infranta e tradita a causa della quale il povero micio
è ricercato dalle guardie della sua città d’adozione. Gatto
incontra di nuovo il suo losco amico, l’uovo Humpty Dumpty, dopo
sette anni (che per gli umani sono quasi 35), che in compagnia
della misteriosa Kitty cerca di realizzare il sogno di una vita
rubando i fagioli magici a Jack e Jill, due terribili figuri che si
aggirano nel deserto alla ricerca del luogo giusto per piantare i
legumi miracolosi e raggiungere l’Oca d’Oro. Riusciranno le abilità
e il buon cuore di Gatto a salvarlo dall’inganno che gli è stato
teso?
Chris Miller ci racconta questa
rocambolesca storia in perfetto stile DreamWorks in cui ad una
fiaba se ne accavalla un’altra e si sprecano le citazioni
cinematografiche (su tutte quella di Fight Club!). L’aspetto
davvero interessante di questo strano felino protagonista è che
riesce a prendersi sul serio soprattutto quando fa le ‘cose da
gatto’, come inseguire le lucine o bere il latte, apparendo tenero
e divertente ma senza mai scomporre il suo atteggiamento di Gatto
coraggioso, furbo e soprattutto gran seduttore. I punti in comune
con il suo doppiatore Banderas vanno molto oltre la voce!
Con lui in questa avventura
troviamo Kitty, doppiata da Salma Hayek, prorompente gattina dalla
mano di velluto che creerà diversi problemi al nostro, proprio a
causa dell’inguaribile amore che Gatto ha per le donne, hops
… per le gatte!
I bambini ridono, e i grandi pure,
in un film del quale forse non si sentiva la necessità, ma che
senza dubbio regala 90 minuti di buon intrattenimento con il solo
inconveniente degli occhialini 3D sul naso.
CONTENUTI SPECIALI DEL
DVD:
Il Gatto Con Gli Stivali: I Tre Diablos;
Accoppiate purr-fette:Le Voci dietro la
leggenda;
Scene eliminate;
Trailer di Madagascar 3;
Trailer del videogioco de “Il Gatto con gli
Stivali”;
Il Mondo della DreamWorks Animation: Shrek, Dragon Trainer,
Kung Fu Panda, Madagascar, Megamind.
CONTENUTI SPECIALI DEL
BLU-RAY:
Il Gatto Con Gli Stivali: I Tre Diablos;
L’Angolo degli animatori (Contenuto Esclusivo del Blu-ray):
Storyboards, musiche e interviste a creatori, animatori, cast e
troupe;
Quiz e Curiosità (Contenuto Esclusivo del
Blu-ray);
Da gattino a gatto: l’evoluzione del Gatto con gli Stivali
(HD);
Scene eliminate (HD);
Gattino cleptomane (HD);
Accoppiate purr-fette: Le voci dietro la leggenda
(HD);
Cassa da ballo: la sfida! (HD);
Tanti altri giochi e GATTività!
LA VERSIONE BLU-RAY 3D
COMPRENDE:
Disco 1: Blu-ray 3D conIl Gatto Con Gli Stivali+Il Gatto Con Gli
Stivali: I Tre Diablos;
Disco 2:Blu-ray
conIl Gatto Con Gli Stivali+Il Gatto
Con Gli Stivali: I Tre Diablos +extra del
Blu-ray;
E-Copy:Il Gatto Con
Gli Stivaliin Formato Digitale
Universal Pictures Italia, in
occasione dell’uscita in Blu-ray, DVD e Blu-ray 3D de Il Gatto
con gli Stivali il 3 Aprile 2012, è lieta di annunciare che i
fan di
“Gatto”,
Attualmente sugli schermi nel ruolo
di Caesar Flickerman in The Hunger Games, Stanley Tucci farà presto
da ‘mentore’ ad Emma Watson sul set di Your Voice In My Head.
La Watson ritroverà sul set David
Yates, regista di quattro film della saga di Harry Potter, e
interpreterà il ruolo di un’aspirante suicida dopo ila fine di una
relazione con un noto giornalista. La protagonista sarà aiutata da
un psichiatra (Tucci) il quale ha la sua bella dose di problemi,
visto che è un malato terminale. La Warner appare intenzionata a
puntare fortemente sul film, che viene considerato un potenziale
candidato agli Oscar.
Tucci nel frattempo ha finito di
lavora su Jack The Giant Killer, che uscirà il prossimo anno, nel
quale Tucci sarà sul grande schermo con il remake di Gambit firmato
da Michael Hoffman e nel thriller The Company You Keep, per la
regia di Robert Redford.
Da una decina d’anni sulle scene,
Josh Hutcherson si è cominciato a far valere solo negli di recente:
dopo aver partecipato a The Kids Are All Right, l’attore del
Kentucky è stato prima tra gli aspiranti al ruolo del nuovo Uomo
Ragno, per poi prendere parte a The Hunger Games, suo primo
autentico blockbuster. Trai progetti in cantiere vi è anche
Detention, storia di serial killer ambientata in un college:
Clapton (Hutcherson) è il classico studente che non si impegna
troppo in attesa di capire cosa fare della sua vita, portando
avanti la tipica storia d’amore con una cheerleader (Spencer Locke)
; le cose si faranno più movimentate quando un serial killer, che
si è dato come nome Cenerentola, comincera a far fuori i suoi
compagni di classe uno dopo l’altro.
Temendo un’autentica strage in
occasione della festa di fine anno, il direttore della scuola
imprigiona tutti i principali sospettati, i quali quindi dovranno
prima riuscire a scappare per poi savare la situazione. Dietro alla
macchina da presa siederà Joseph Kahn, regista specializzato in
videoclip con un solo precedente su grande schermo, Torque. Il
film, la cui uscita è prevista negli Stati Uniti per inizio aprile,
nel corso del 2011 è stato presentato in vari Festival dedicati al
cinema ‘per giovani’, ottenendo discreti riscontri. Josh Hucherson
sarà prossimamente sugli schermi anche nel remake del futuristico –
bellico Alba Rossa.
Ieri, martedì 27 marzo, presso la
Royal Albert Hall di Londra, si è svolta la premiere mondiale di
Titanic 3D, il film campione d’incassi che James
Cameron e la 20th Century Fox
Compie un bel passo in avanti
l’adattamento cinematografico del manga di culto Lone Wolf and Cub:
il film, diretto da Justin Lin, sembra aver trovato gli
scenggiatori: David and Janet Peoples (Blade RunnerL’esercito delle
12 scimmie). Tratto dall’opera di Kazuo Konue, Lone WOlf and Cub
narra le vicende di Ogami Itto, celebre samurai che, dopo
l’uccisione della moglie e accusato ingiustamente di un crimine non
commesso, è costretto a darsi alla fuga, portando con se il figlio
di tre anni.
Lavorando come assassino
mercenario, Itto cercherà nel frattempo di vendicarsi. Il progetto
è ancora alle fasi iniziali, ma il coinvolgimento dei Peoples rende
il tutto molto promettente: lo stesso Justin Lin ha espresso grande
soddisfazione per la scelta.
Potrebbe essere Kenneth Branagh a
dirigere il nuovo film con protagonista il personaggio di Jack
Ryan: la Paramount avrebbe contattato l’attore e regista di
Belfast dopo l’uscita dal progetto di Jack Bender a causa di
impegni concomitanti. L’arruolamento di Branagh darebbe
indubbiamente nuovo impulso al progetto, del quale si parla dal
2006, e che nel frattempo ha subito rimandi e ritardi, con vari
registi e scrittori di volta in volta dati affiancati ad esso, come
Fernando Meireilles, Anthony Peckham, Steven Zaillian e David
Koep.
Il film sarà un prequel delle
precedenti avventure, con protagonista un Jack Ryan giovane (per il
ruolo si parla di Chris Pine) che dopo aver lasciato i Marines
lavora come consulente per un miliardario russo, venendo poi
coinvolto in un intrigo terroristico. In attesa di capire se
Branagh assumerà effettivamente l’incarico, Branagh sarà sul set
nel ruolo di Katniss nel prossimo capitolo del ciclo di Hunger
Games; successivamente, sarà James T Kirk nel sequel di Star Trek;
altri progetti in cantiere sono The Guernsey Literary e Potato Peel
Pie Society: a quest’ultimo, da lui diretto, era prevista la
partecipazione di Kate Winslet.
Avevamo già parlato dell’impresa
titanica (è il caso di dirlo) in cui si era cimentato James
Cameron: essere il primo uomo ad arrivare nel punto più profondo
della Terra, la fossa delle Marianne. Adesso, direttamente dal sito
della National Geographic arriva il primo video con immagini e
impressioni del registapremio Oscar che ancora una volta si cimenta
il esplorazioni pionieristiche, forse per realizzare un’altro dei
suoi film frantuma-record.
Ricordiamo che fu grazie ad una
spedizione finanziata dal lui che il 2 settembre del 1985 venne
raggiunto per la prima volta il relitto del Titanic, il resto è
storia (del cinema).
Uscirà di nuovo a distanza di 15 anni dalla prima
volta Titanic di James Cameron. La data fissata è il 6 aprile, data
che commemora il centenario del varo dello sfortunato
transatlantico.
Non è una notizia strettamente
cinematografica, ma considerando che si tratta della saga di Harry
Potter, anche i nostri lettori cinefili e cinefagi possono trovarla
interessante: