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Amazon annuncia l’arrivo in Italia di Amazon Prime Video

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Amazon annuncia l’arrivo in Italia di Amazon Prime Video

Amazon oggi annuncia che Amazon Prime Video è ora disponibile ai clienti di oltre 200 Paesi e territori nel mondo. I clienti in tutto il mondo possono ora vedere le serie Amazon Original più popolari come The Grand Tour di Jeremy Clarkson, Richard Hammond e James May (attualmente la serie TV più votata su IMDb con una valutazione globale di 9,4 e oltre 20.000 voti) e serie Amazon Original pluripremiate come The Man in the High CastleTransparentMozart in the JungleTumble Leaf e altro ancora.

I clienti possono iscriversi a Prime Video su PrimeVideo.com e guardare i contenuti su smartphone e tablet Android e iOS, tablet Fire e su alcuni modelli di Smart TV di LG e Samsung.

I clienti iscritti a Amazon Prime in Italia, Belgio, Francia, Canada e India possono cominciare già da oggi a guardare Prime Video senza costi aggiuntivi.

I clienti negli altri nuovi paesi coperti da Prime Video possono iscriversi al servizio su PrimeVideo.com al prezzo di lancio di $2,99 (o €2,99) al mese per i primi sei mesi.

“Siamo lieti di annunciare che, a partire da oggi, i fan di tutto il mondo hanno accesso a Prime Video”, afferma Tim Leslie, Vice President, International, Prime Video. “The Grand Tour e altre serie Amazon Original acclamate dalla critica come TransparentMozart in the Jungle e The Man in the High Castle, insieme a centinaia di famosi film di Hollywood e serie televisive, sono ora disponibili al prezzo di lancio di soli $2,99 (o €2,99) al mese. E ciò che è davvero emozionante è che siamo solo all’inizio”.

Cosa guardare

Gli utenti Amazon Prime Video di tutto il mondo possono ora vedere The Grand Tour, la più grande première su Prime Video; Transparent, vincitrice di diversi Golden Globe, Emmy e BAFTA, Mozart in the Jungle, vincitrice di diversi Golden Globe, e The Man in the High Castle, una delle serie Amazon Original più viste dagli utenti Amazon Prime a livello mondiale.

Sono disponibili anche serie per bambini, incluse la serie animata Creative Galaxy, la storia di amicizia e di formazione Gortimer Gibbon’s Life on Normal Street Tumble Leaf, la serie animata vincitrice di diversi Emmy, e molto altroAltre serie Amazon Original come Crisis in Six Scenes di Woody Allen, Goliath di David E. Kelley con Billy Bob Thornton, e la docu-serie American Playboy: The Hugh Hefner Story, così come Sneaky Pete prodotta da Bryan Cranston e Graham Yost, con Giovanni Ribisi, saranno aggiunti al servizio nel corso del prossimo anno. Gli utenti Prime Video possono anche vedere centinaia di film famosi e serie TV delle migliori reti televisive e degli Hollywood Studios.

Come guardare

Gli utenti possono fruire dei contenuti Amazon Prime Video in inglese; sottotitoli e doppiaggio in italiano, francese, portoghese e spagnolo sono disponibili per parte del catalogo. Gli utenti possono accedere ad Amazon Prime Video attraverso la app di Amazon Prime Video disponibile per smartphone e tablet Android e iOS, tablet Fire, alcuni modelli di Smart TV di LG e Samsung oppure online su PrimeVideo.com. Sarà anche possibile scaricare tutti i film e serie TV per la visione offline — ciò significa che sarà possibile vederli in aereo, sul treno o altrove, senza costi aggiuntivi.

I clienti Prime Video possono anche controllare il consumo di dati utilizzati durante lo streaming e il download dei video, scegliendo tra le diverse impostazioni della qualità di visione Good (qualità buona), Better (qualità superiore), Best (qualità ottima), che utilizzano le tecnologie di compressione video di Amazon Prime Video per ridurre il consumo di dati senza ridurre la qualità di visione. I sistemi automatizzati di Amazon Prime Video selezioneranno anche le migliori configurazioni di streaming per ogni cliente in base al dispositivo utilizzato, ubicazione e l’Internet Service Provider, fornendo una migliore qualità visiva e un minor numero di interruzioni anche quando le velocità di connessione Internet sono lente o altamente variabili.

Prezzo

Amazon Prime Video è disponibile senza costi aggiuntivi per i clienti iscritti a Prime in Italia, Spagna, Belgio, Francia, Canada e India.

Per i clienti dei nuovi paesi coperti da Prime Video, il servizio è disponibile a $2,99 (o €2,99) al mese per i primi sei mesi, con uno sconto del 50% sul prezzo totale di $5,99 (o €5,99) al mese. I clienti di questi paesi possono visitare PrimeVideo.com per iscriversi e utilizzare il servizio gratuitamente per 7 giorni.

Amazon Prime Video è ora disponibile nei seguenti Paesi e territori. Per maggiori informazioni visitare PrimeVideo.com.

Paese / Territorio

Prezzo

Afghanistan

$ 2,99

Aland Islands

€ 2,99

Albania

€ 2,99

Algeria

$ 2,99

American Samoa

Incluso con Prime

Andorra

€ 2,99

Angola

$ 2,99

Anguilla

€ 2,99

Antarctica

$ 2,99

Antigua & Barbuda

$ 2,99

Argentina

$ 2,99

Armenia

€ 2,99

Aruba

€ 2,99

Australia

$ 2,99

Austria

Incluso con Prime

Azerbaijan

€ 2,99

Bahamas

$ 2,99

Bahrain

$ 2,99

Bangladesh

$ 2,99

Barbados

$ 2,99

Belarus

€ 2,99

Belgium

Incluso con Prime

Belize

$ 2,99

Benin

$ 2,99

Bermuda

€ 2,99

Bhutan

$ 2,99

Bolivia

$ 2,99

Bosnia and Herzegovina

€ 2,99

Botswana

$ 2,99

Bouvet Island

€ 2,99

Brazil

$ 2,99

British Indian Ocean Territory

€ 2,99

British Virgin Islands

€ 2,99

Brunei Darussalam

$ 2,99

Bulgaria

€ 2,99

Burkina Faso

$ 2,99

Burundi

$ 2,99

Cambodia

$ 2,99

Cameroon

$ 2,99

Canada

Incluso con Prime

Cape Verde

$ 2,99

Cayman Islands

€ 2,99

Central African Republic

$ 2,99

Chad

$ 2,99

Chile

$ 2,99

Christmas Island

$ 2,99

Cocos (Keeling) Islands

$ 2,99

Colombia

$ 2,99

Comoros

€ 2,99

Congo

$ 2,99

Congo, Democratic Republic

$ 2,99

Cook Islands

$ 2,99

Costa Rica

$ 2,99

Cote D’Ivoire

$ 2,99

Croatia

€ 2,99

Curacao

€ 2,99

Cyprus

€ 2,99

Czech Republic

€ 2,99

Denmark

€ 2,99

Djibouti

$ 2,99

Dominica

$ 2,99

Dominican Republic

$ 2,99

Ecuador

$ 2,99

Egypt

$ 2,99

El Salvador

$ 2,99

Equatorial Guinea

$ 2,99

Eritrea

$ 2,99

Estonia

€ 2,99

Ethiopia

$ 2,99

Falkland Islands (Malvinas)

€ 2,99

Faroe Islands

€ 2,99

Fiji

$ 2,99

Finland

€ 2,99

France

Incluso con Prime

French Guiana

€ 2,99

French Polynesia

€ 2,99

French Southern Territories

€ 2,99

French West Indies – Guadeloupe

€ 2,99

French West Indies – Martinique

€ 2,99

Gabon

$ 2,99

Gambia

$ 2,99

Georgia

€ 2,99

Germany

Incluso con Prime

Ghana

$ 2,99

Gibraltar

€ 2,99

Greece

€ 2,99

Greenland

€ 2,99

Grenada

$ 2,99

Guam

Incluso con Prime

Guatemala

$ 2,99

Guernsey

Incluso con Prime

Guinea

$ 2,99

Guinea-Bissau

$ 2,99

Guyana

$ 2,99

Haiti

$ 2,99

Heard Island and McDonald Island

$ 2,99

Honduras

$ 2,99

Hong Kong

$ 2,99

Hungary

€ 2,99

Iceland

€ 2,99

India

Incluso con Prime

Indonesia

$ 2,99

Iraq

$ 2,99

Ireland

€ 2,99

Isle of Man

Incluso con Prime

Israel

$ 2,99

Italy

Incluso con Prime

Jamaica

$ 2,99

Japan

Incluso con Prime

Jersey

Incluso con Prime

Jordan

$ 2,99

Kazakhstan

$ 2,99

Kenya

$ 2,99

Kiribati

$ 2,99

Kosovo

€ 2,99

Kuwait

$ 2,99

Kyrgyzstan

$ 2,99

Lao People’s Democratic Republic

$ 2,99

Latvia

€ 2,99

Lebanon

$ 2,99

Lesotho

$ 2,99

Liberia

$ 2,99

Libyan Arab Jamahiriya

$ 2,99

Liechtenstein

€ 2,99

Lithuania

€ 2,99

Luxembourg

€ 2,99

Macao

$ 2,99

Macedonia

€ 2,99

Madagascar

$ 2,99

Malawi

$ 2,99

Malaysia

$ 2,99

Maldives

$ 2,99

Mali

$ 2,99

Malta

€ 2,99

Mariana Islands

Incluso con Prime

Marshall Islands

$ 2,99

Mauritania

$ 2,99

Mauritius

$ 2,99

Mayotte

€ 2,99

Mexico

$ 2,99

Micronesia

$ 2,99

Moldova

€ 2,99

Monaco

€ 2,99

Mongolia

$ 2,99

Montenegro

€ 2,99

Montserrat

€ 2,99

Morocco

$ 2,99

Mozambique

$ 2,99

Myanmar

$ 2,99

Namibia

$ 2,99

Nauru

$ 2,99

Nepal

$ 2,99

Netherlands

€ 2,99

New Caledonia

€ 2,99

New Zealand

$ 2,99

Nicaragua

$ 2,99

Niger

$ 2,99

Nigeria

$ 2,99

Niue

$ 2,99

Norfolk Island

$ 2,99

Norway

€ 2,99

Oman

$ 2,99

Pakistan

$ 2,99

Palau

$ 2,99

Palestinian Territories

$ 2,99

Panama

$ 2,99

Papua New Guinea

$ 2,99

Paraguay

$ 2,99

Peru

$ 2,99

Philippines

$ 2,99

Pitcairn

$ 2,99

Poland

€ 2,99

Portugal

€ 2,99

Puerto Rico

Incluso con Prime

Qatar

$ 2,99

Reunion

€ 2,99

Romania

€ 2,99

Russia

€ 2,99

Rwanda

$ 2,99

Saint Helena

$ 2,99

Saint Kitts and Nevis

€ 2,99

Saint Lucia

€ 2,99

Saint Pierre and Miquelon

€ 2,99

Saint Vincent and the Grenadines

€ 2,99

Samoa

$ 2,99

San Marino

€ 2,99

Sao Tome and Principe

$ 2,99

Saudi Arabia

$ 2,99

Senegal

$ 2,99

Serbia

€ 2,99

Seychelles

$ 2,99

Sierra Leone

$ 2,99

Singapore

$ 2,99

Slovakia

€ 2,99

Slovenia

€ 2,99

Solomon Islands

$ 2,99

Somalia

$ 2,99

South Africa

$ 2,99

South Georgia and South Sandwich Islands

€ 2,99

South Korea

$ 2,99

South Sudan

$ 2,99

Spain

Incluso con Prime

Sri Lanka

$ 2,99

St. Barthelemy

€ 2,99

St. Martin

€ 2,99

Suriname

$ 2,99

Svalbard and Jan Mayen

€ 2,99

Swaziland

$ 2,99

Sweden

€ 2,99

Switzerland

€ 2,99

Taiwan

$ 2,99

Tajikistan

$ 2,99

Tanzania

$ 2,99

Thailand

$ 2,99

Timor-Leste

$ 2,99

Togo

$ 2,99

Tokelau

$ 2,99

Tonga

$ 2,99

Trinidad & Tobago

$ 2,99

Tunisia

$ 2,99

Turkey

€ 2,99

Turkmenistan

$ 2,99

Turks & Caicos

€ 2,99

Tuvalu

$ 2,99

Uganda

$ 2,99

Ukraine

€ 2,99

United Arab Emirates

$ 2,99

United Kingdom

Incluso con Prime

United States

Incluso con Prime

United States Minor Outlying Islands

$ 2,99

Uruguay

$ 2,99

US Virgin Islands

Incluso con Prime

Uzbekistan

$ 2,99

Vanuatu

$ 2,99

Vatican City

€ 2,99

Venezuela

$ 2,99

Vietnam

$ 2,99

Wallis and Futuna

€ 2,99

Western Sahara

$ 2,99

Yemen

$ 2,99

Zambia

$ 2,99

Zimbabwe

$ 2,99

Amazing Stories: Bryan Fuller per il reboot dello show creato da Steven Spielberg

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Il network americano della NBC annuncia che sarà Bryan Fuller il produttore esecutivo di Amazing Stories, Storie Incredibili, la serie televisiva creata da nientemeno che Steven Spielberg trasmessa per 2 stagioni dal 1985 al1987.

Ideata e curata da Steven Spielberg (che diresse anche un paio di episodi, tra cui il primo), la serie è di tipo antologico, in quanto raccoglie episodi a sé stanti (affidati a diversi registi) e senza personaggi fissi, sulla falsariga di serie classiche quali Ai confini della realtà e Alfred Hitchcock presenta di cui cercava di “rinverdire i fasti”. Tra i registi dello show Spielberg, Martin Scorsese e Clint Eastwood

Amazing Grace: il trailer del film documentario

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Amazing Grace: il trailer del film documentario

Girato nel 1972 da Sidney Pollack e rimasto fermo per oltre 47 anni a causa di questioni tecniche e legali, Amazing Grace è riportato alla luce, sugli schermi di tutto il mondo, da Alan Elliot. “Un miracolo”, l’ha definito il New Yorker, presentato con plauso unanime di pubblico e critica al DOC NYC Festival, alla Berlinale 2019 e al Taormina Film Festival, e che arriva finalmente nelle sale italiane come evento, dal 14 al 16 giugno.

Amazing Grace è stato girato da Pollack mentre Aretha Franklin registrava il suo leggendario doppio album omonimo, l’opera gospel più venduta della storia. Nel 1972 la regina del soul per due serate alla New Temple Missionary Baptist Church di Los Angeles torna alle sue radici gospel, quando, poco più che bambina, cantava in chiesa a Detroit dove teneva i suoi sermoni il reverendo Franklin, suo padre.  Ad accompagnare Aretha al piano c’è il carismatico reverendo James Cleveland, a far da spalla alla Franklin il Southern California Community Choir diretto da Alexander Hamilton; a sorpresa, tra il pubblico in visibilio, un giovanissimo Mick Jagger.

Protagonista assoluta di Amazing Grace è la regina del soul per eccellenza che attraverso immagini inedite e un suono trascinante emoziona lo spettatore, immerso in un tripudio di musica e in un’atmosfera gospel unica nel suo genere.

Amazing Grace sarà nelle sale cinematografiche con Adler Entertainment solo il 14, 15 e 16 giugno.

Amazing Grace al cinema il 14, 15 e 16 giugno

Amazing Grace al cinema il 14, 15 e 16 giugno

Arriva nei cinema italiani con Adler Entertainment il 14, 15 e 16 giugno Amazing Grace, il documentario inedito che racconta il più grande successo gospel di tutti i tempi, la registrazione dell’omonimo album di Aretha Franklin.

Girato nel 1972 da Sidney Pollack e rimasto fermo per oltre 47 anni a causa di questioni tecniche e legali, Amazing Grace è riportato alla luce, sugli schermi di tutto il mondo, da Alan Elliot. “Un miracolo”, l’ha definito il New Yorker, presentato con plauso unanime di pubblico e critica al DOC NYC Festival, alla Berlinale 2019 e al Taormina Film Festival, e che arriva finalmente nelle sale italiane come evento, dal 14 al 16 giugno.

Amazing Grace è stato girato da Pollack mentre Aretha Franklin registrava il suo leggendario doppio album omonimo, l’opera gospel più venduta della storia. Nel 1972 la regina del soul per due serate alla New Temple Missionary Baptist Church di Los Angeles torna alle sue radici gospel, quando, poco più che bambina, cantava in chiesa a Detroit dove teneva i suoi sermoni il reverendo Franklin, suo padre.  Ad accompagnare Aretha al piano c’è il carismatico reverendo James Cleveland, a far da spalla alla Franklin il Southern California Community Choir diretto da Alexander Hamilton; a sorpresa, tra il pubblico in visibilio, un giovanissimo Mick Jagger.

Protagonista assoluta di Amazing Grace è la regina del soul per eccellenza che attraverso immagini inedite e un suono trascinante emoziona lo spettatore, immerso in un tripudio di musica e in un’atmosfera gospel unica nel suo genere. Amazing Grace sarà nelle sale cinematografiche con Adler Entertainment solo il 14, 15 e 16 giugno.

Amazing – Fabio De Luigi: trailer del nuovo One Prank Show comedy italiano in arrivo su Prime Video

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Prime Video ha svelato oggi il trailer r di Amazing – Fabio De Luigi il nuovo “One Prank Show“ comedy italiano che vede protagonista l’attore comico Fabio De Luigi alle prese con una serata molto speciale: ha ricevuto un premio alla carriera, ma è così schivo che ne farebbe a meno, evitando celebrazioni per lui imbarazzanti. Suo malgrado si ritrova in un lussuoso hotel protagonista di una notte in cui scoprirà, insieme agli spettatori, che il premio è un espediente per un viaggio comico e onirico tra amici prestigiosi e sorprese inaspettate, fino al palco e alla meritata statuetta.

Con la partecipazione, tra gli altri, di Virginia Raffaele, Elio, Diego Abatantuono, Marco Mengoni. Amazing – Fabio De Luigi è diretto da Alessio Muzi e scritto da Giovanni Todescan, con Ugo Ripamonti, Paolo Cananzi, Fabio De Luigi, Leonardo Parata, Marco Curti. Prodotto da Fremantle Italia, sarà disponibile in esclusiva su Prime Video in tutto il mondo a partire dal prossimo 3 novembre 2023. Amazing – Fabio De Luigi  è l’ultima novità per i clienti Amazon Prime, che in Italia beneficiano di spedizioni veloci, offerte esclusive e intrattenimento, incluso Prime Video, con un solo abbonamento al costo di €49,90/anno o €4,99/mese.

Amazing – Fabio De Luigi si unirà a migliaia di film e serie già presenti nel catalogo di Prime Video, tra cui le produzioni italiane Original Everybody Loves DiamondsThe Bad GuyPrismaBang Bang BabyGianluca Vacchi: Mucho MásLaura Pausini – Piacere di conoscertiThe Ferragnez – La serie S1 e S2The Ferragnez: Sanremo special, All or Nothing: JuventusAnni da caneDinner Club S1 e S2Vita da CarloFERROCelebrity Hunted – Caccia all’uomo S1S2 e S3, e LOL: Chi ride è fuori S1S2 e S3; le serie pluripremiate The Marvelous Mrs. Maisel e Lizzo’s Watch Out for the Big Girls, la serie satirica sui supereroi The Boys e grandi successi come Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del PotereCitadelJack Ryan di Tom ClancyUn matrimonio esplosivoSamaritanTredici ViteThe Tender BarA proposito dei RicardoLa guerra di domaniReacher e Il principe cerca figlio, oltre a contenuti in licenza disponibili in più di 240 paesi e territori nel mondo, e le dirette in esclusiva in Italia delle migliori partite del mercoledì sera della UEFA Champions League, oltre che della Supercoppa UEFA, fino alla stagione 2026/27. Altri titoli Original italiani già annunciati sono le serie Gigolò per casoAntoniaNo Activity – Niente da segnalareSul più bello – La serie, gli show Karaoke Night – Talenti Senza VergognaLOL Talent Show: Chi fa ridere è dentro, i film Elf MeIl migliore dei mondiPensati Sexy, oltre ai rinnovi per nuove stagioni di MonterossiPrismaSono LilloProva Prova Sa Sa Celebrity Hunted – Caccia all’uomo. È stata inoltre annunciata la serie Citadel: Diana, il capitolo italiano dell’universo Citadel.

Amaro Amore di Francesco Henderson Pepe – recensione

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Amaro Amore di Francesco Henderson Pepe – recensione

amaro amore«Si è ispirato al film di Bertolucci The Dreamers?» chiede uno dei presenti in sala a Francesco Henderson Pepe durante la conferenza stampa di Amaro Amore, sua prima prova alla regia. Nonostante la risposta sia stata negativa la domanda posta è lecita considerato che anche qui è in ballo un triangolo di affetti morbosi e sinistri, destinato a sfaldarsi in un dramma psico-familiare artificioso e inverosimile, ricalcato a tal punto da apparire (involontariamente) una sorta di parodia del primo.

Una coppia di ragazzi francesi, André (Malik Zidì) e Camille (Aylin Prandi), fratello e sorella, sbarcano in Sicilia, nell’isola di Salina, per trascorrere qualche giorno di vacanza e  conoscere la terra  d’origine della loro madre che, nella giovinezza, aveva vissuto lì per qualche anno. Qui si imbattono in Santino (Francesco Casina) che, nonostante il carattere scontroso e un fascino più che discutibile, conquista l’attenzione e l’amore ossessivo dei due stranieri, avvicinandoli, inconsapevolmente, alla scoperta di una verità scomoda e inquietante.

Il problema di Amaro Amore non sta nella vicenda, né in che misura essa sia scontata, quanto nella  rappresentazione che, in ogni sua singola componente, dalla location, alla musica, alla sceneggiatura, rivela  un pensiero confuso e approssimativo sullo strumento artistico a disposizione nonché, purtroppo, sull’intelligenza dello spettatore. Nulla infatti di quanto raccontato scaturisce mai dal naturale percorso delle cose e fin da subito la scelta di ambientare il film nell’arcipelago delle Eolie svela la volontà sleale di servirsi a piacimento di stereotipi e luoghi comuni indiscriminatamente associati alla vita isolana, al tipico miscrocosmo paradisiaco e incontaminato lontano dalla terra ferma. E così abbonda l’omofobia, per forza di cose concentrata nel personaggio di Santino ma echeggiata dai pettegolezzi nel paese; la paura dell’ “elemento esterno”  immediatamente riconosciuto come pericolo e minaccia da una donna d’altri tempi (Angela Molina), tradita dal suo uomo e dal suo sangue, e incapace di guardare oltre i limiti della sua vita. Senza contare l’accento spagnolo che la caratterizza e che, non si capisce come, dovrebbe renderla così atavicamente connessa al terreno siciliano; e, ancora, la ridondanza della semplicità, illustrata da quattro pescatori in croce, intenti a sbrogliare sul pontile qualche rete: un’attività che è necessario immortalare. A ciò si aggiungono le musiche di Andrea Farri che enfatizzano i momenti “topici” e riflessivi dei protagonisti, suggerendo una profondità psicologica e emotiva che non trova alcun riscontro nella loro effettiva costruzione caratteriale, resa goffa e caricaturale da dialoghi che sfuggono alla produzione di significati e, insieme a scene di sesso impacciate e mal curate, preannunciano inequivocabilmente il disastro sul finale, estraneo a qualsiasi logica di buon senso, estetico e narrativo.

Amaro Amore : la conferenza stampa del film

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Amaro Amore : la conferenza stampa del film

amaro amoreForse l’emozione, forse l’inesperienza o, semplicemente, la timidezza di Francesco Henderson Pepe ha fatto sì che la conferenza stampa di ieri, 13 maggio, alla Casa del Cinema, fosse particolarmente essenziale, raccontandoci brevemente la genesi del film Amaro Amore , suo esordio alla regia e l’esperienza delle attrici presenti, Aylin Prandi e Lavinia Longhi.

F.H.P: Amaro Amore è un progetto cui lavoravo da diversi anni e avevo il desiderio di ambientarlo a Salina perchè sono molto legato a quell’isola che considero materna, accogliente. Ho cercato di fare un film puro che potesse parlare di vita e di amore e far riflettere lo spettatore, smuovendolo nel profondo.

Quali difficoltà produttive hai incontrato?

F.H.P: Ho avuto una grande fortuna perchè ho conosciuto Sauro e Anna Falchi che mi hanno sostenuto in questo progetto. Ma non è stato assolutamente facile anche perchè io non provengo da una famiglia di cineasti e quindi devi cavartela da solo […] Anche la sceneggiatura è stata molto complicata, l’abbiamo rivista più volte e, trattandosi di un tema particolare come quello dell’amore, avere a disposizione due punti di vista femminili, quello di Debora Alessi e Ilaria Iovine, è stato fondamentale perchè il film ha guadagnato in sensibilità.

Perchè la scelta della pellicola e non del digitale?

F.H.P: Io amo il 35 mm e comunque per un film del genere, in cui il paesaggio è importantissimo, si imponeva la necessità della profondità e la pellicola era più adatta.

A questo punto la domanda dal pubblico sul perché dell’incesto in un film che poteva farne a meno ha visibilmente mandato in crisi il giovane regista che, con grande difficoltà e suscitando ovvie perplessità, ha collegato la sua scelta alla necessità di rappresentare un amore che fosse pienamente libero, anche oltre i legami di sangue. Bypassato il momento di disagio con l’aiuto della moderatrice, l’attenzione si è spostata sulle attrici: la protagonista Aylin Prandi, nei panni di Camille, e Lavinia Longhi in quelli di Linda, pittrice dell’isola e amante di un uomo molto più grande di lei.

A.P: Ho cercato di portare il personaggio verso di me e non il contrario; di fare in modo che si costruisse su delle scelte coerenti anche nel momento più difficile, quando la complicità con il fratello si spezza.

L.L: L’idea della pittrice mi ha conquistato molto perchè ho fatto delle scuole d’arte e quindi questo era un aspetto non lontano dalla mia personalità. Il difficile invece è stato rendere credibile l’amore per un personaggio molto più grande e, da questo punto di vista, l’essenzialità dei dialoghi, della sceneggiatura, mi è stata d’aiuto.

Amare da morire: trailer della commedia romantica  spagnola in arrivo su Apple TV+

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Apple TV+ ha svelato il trailer di Amare da morire – precedentemente “Love You to Death” (“A muerte”) – la commedia romantica in lingua spagnola di Atresmedia TV, creata dal regista nominato al Premio Goya Dani de la Orden (“Casa en Flames”). La serie, interpretata da Verónica Echegui (“Origini segrete”) e Joan Amargós (“Show Yourself”), farà il suo debutto su Apple TV+ il 5 febbraio con i primi due episodi dei sette totali, seguiti da un nuovo episodio ogni mercoledì fino al 12 marzo.

Di cosa parla Amare da morire?

Amare da morire racconta la storia del cauto Raúl (Amargós), che si riavvicina a Marta (Echegui), spirito libero e appena rimasta incinta, dopo la diagnosi di cancro al cuore. I due riprendono un’amicizia iniziata durante l’infanzia e, in un rapporto unito dal destino, iniziano a mettere alla prova le loro convinzioni sull’amore. Può Marta, che ha paura di legarsi a qualcuno, innamorarsi? E Raúl può incontrare l’amore della sua vita?

Il cast comprende anche Paula Malia (“Valeria”), Cristian Valencia (“Barcelona Christmas Night”), Claudia Melo (“Love is Forever”), Roger Coma (“Grand Hotel”), Joan Solé (“Cardo”), Julián Villagrán (“The Snow Girl”) e David Bagés (“The Last Night at Tremore Beach”).

La serie è creata e diretta da Dani de la Orden, con Montse Garcia (”La Ruta“, “Alba”, “L’età della rabbia”), Ana Eiras (”Crazy About Her“) ed Elena Bort (“Ana Tramel. El juego”) come produttori esecutivi. La serie è una produzione di Atresmedia TV in collaborazione con Sábado Películas, DeAPlaneta e Playtime Movies.

Amare da morire si aggiunge all’ampia offerta di serie in lingua inglese e spagnola su Apple TV+, tra cui “Acapulco”, la pluripremiata commedia con il vincitore del SAG Award Eugenio Derbez; “Las Azules”, l’acclamato crime drama con la candidata all’Ariel Award Bárbara Mori; “Tierra de Mujeres – Intrecci di vite”, la serie interpretata e prodotta da Eva Longoria e ispirata all’omonimo bestseller di Sandra Barneda; “Familia de medianoche – Emergenze notturne”, il medical drama basato sul documentario “Familia de Medianoche”, creato per la televisione dai vincitori dell’Ariel Award Gibrán Portela e Julio Rojas; “Tú También lo Harías – Tacito accordo”, il nuovo avvincente thriller interpretato da Ana Polvorosa, Michelle Jenner, Pablo Molinero e José Manuel Poga.

Amants: recensione del film di Nicole Garcia #Venezia77

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Amants: recensione del film di Nicole Garcia #Venezia77

Arriva in concorso alla 77esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia Nicole Garcia che presenta il suo ultimo film, Amants, storia di un primo, lungo ed intenso amore corroborato da un’evoluzione lunga un’intera vita. Reduce dagli anni 50′ di Mal di pietre, sua ultima fatica dietro la macchina da presa, Nicole Garcia ritorna a raccontare l’amore attraverso gli occhi di personaggi femminili al centro di triangoli amorosi il cui unico comune denominatore sembra essere una prigione senza amore.

Se nel precedente film che vedeva protagonista Marion Cotillard, la donna al centro della vicenda era per sua scelta finita in un matrimonio senza sentimento. Questa volta il matrimonio della protagonista interpretata da Stacy Martin avviene per necessità. Infatti, tormentata da un prematuro abbandono del suo primo e unico amore, la Lisa di Amants si rifugia in un rassicurante legame privo di affetto per la paura di non riuscire a sopravvivere.

Amants, la trama

Amants racconta la storia di Lisa e Simon, inseparabili. Sono innamorati l’uno dell’altra da quando erano adolescenti. Capita una tragedia, provocata dalle attività criminali di Simon. Egli è in pericolo e fugge. Senza Lisa. Lei aspetta invano notizie da lui. Tre anni dopo, è sposata con Leo quando le loro strade si incrociano nuovamente su un’isola nell’Oceano Indiano.

Fin dalle prime battute, il film si rivela essere un dramma sentimentale incastrato nelle pieghe spinose di un melodramma, i cui personaggi sono tratteggiati in modo superficiale e sono quasi sempre in balia degli eventi senza essere veri artefici del proprio destino.

Lascia perplessa anche la regia del film, al limite del televisivo, prevedibile e scontata come del resto lo è tutta la storia. Seppur ricca di buone intenzioni, la vicenda non riesce mai a sorprendere veramente, finendo per diventare un involucro di elementi ricorrenti del cinema della regista francese quali passione, morte, senso di colpa e desiderio. Tematiche che non vengono affrontare di petto bensì di rigetto.

Infatti, non capiamo mai realmente il sentimento di Lisa, seppur interpreta ottimamente dalla sempre brava Stacy Martin, unica vera vittima della storia. Probabilmente sarebbe molto più interessante comprendere il suo stato d’animo e la sua esistenza condizionata inesorabilmente dalle brame di due uomini: il primo giovane, bello e dannato, il secondo vecchio e alla constante ricerca di qualcosa che non può comprare.

In questa condizione si innesta palesemente la percezione che il desiderio di Lisa è quello di isolarsi in un mondo senza amore e senza uomini ma almeno con la consapevolezza che nessun altro a parte lei possa determinare il suo destino.

Amants con Stacy Martin in concorso a Venezia 77

Amants con Stacy Martin in concorso a Venezia 77

Sarà presentato oggi in concorso a Venezia 77 Amants, il film francese diretto da Nicole Garcia con protagonisti Pierre Niney, Stacy Martin, Benoît Magimel. La pellcila è prodotta da Les Films Pelléas, (Philippe Martin, David Thion), France 3 Cinéma, Mars Films, Véronique et François Mallet, LDRP, Impala, Victoire Newman, Pauline’s Angel.

La trama

Lisa e Simon sono inseparabili. Sono innamorati l’uno dell’altra da quando erano adolescenti. Capita una tragedia, provocata dalle attività criminali di Simon. Egli è in pericolo e fugge. Senza Lisa. Lei aspetta invano notizie da lui. Tre anni dopo, è sposata con Leo quando le loro strade si incrociano nuovamente su un’isola nell’Oceano Indiano.

Amants, il commento del regista

Lisa e Simon sono giovani, belli e innamorati. Quasi troppo bello per essere vero. Ma sulla loro strada c’è la morte, che distrugge l’idillio. È un incidente, ma Simon non chiama i servizi di emergenza. Come il Lord Jim di Conrad, Simon fugge in un remoto angolo della Terra; spera di mettere a tacere il senso di colpa ma questo lo segue, gli dà la caccia e lo divora, impedendogli una vita normale. Tre anni dopo, incontra per caso Lisa nell’Oceano Indiano, nell’albergo dove lui lavora e dove lei è ospite insieme al ricchissimo marito, Léo Redler. Lisa, alla fine, è l’unica che riesce a sfuggire alla stretta di questa favola cupa.

Amanti: recensione del film presentato a Venezia

Amanti: recensione del film presentato a Venezia

Un amore immenso nato forse troppo presto e corrottosi troppo facilmente. Amanti è il nuovo film di Nicole Garcia (Mal di pietre) con protagonisti Pierre Niney (Simon) e Stacy Martin (Lisa). Presentato in concorso l’anno scorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dal 16 giugno il film è disponibile nelle sale italiane. La pellicola segue le vicende di una coppia di innamorati costretti a separarsi. Il destino li fa rincontrare: Lisa e Simon, mossi dal loro folle amore rinnovato, fanno di tutto pur di non perdersi nuovamente…

Amanti: la trama del film

Lisa e Simon sono due giovani parigini innamorati. Lei studia alla scuola alberghiera, mentre l’attività di Simon è un po’ più complicata: è uno spacciatore. Nonostante il forte legame esistente tra i due, la coppia conduce una vita nell’ombra a causa del mestiere di lui. Proprio per un incidente sul ”lavoro” di Simon, la parentesi rosea che avvolge la coppia si infrange: il ragazzo è costretto ad abbandonare il paese senza lasciare alcuna traccia. Lisa vorrebbe scappare con l’amato, ma lui non le dà il tempo.

Tre anni dopo, Lisa si è rifatta una vita. Mentre è in vacanza con suo marito Leo (Benoît Magimel), un uomo maturo e benestante, la donna vede nel villaggio un fattorino dal volto famigliare: è proprio Simon. Non appena si ritrovano, Lisa e il suo ex ragazzo sbloccano tutti i sentimenti che a forza avevano dovuto sopprimere. Anche questa volta però, sembra impossibile per i due riuscire ad essere felici insieme: ai soliti problemi di Simon, ora si aggiunge anche il marito di Lisa, e la prospettiva di una vita agiata che l’uomo può offrirle.

L’intramontabile binomio amore-soldi

Amanti recensione filmAmanti è una pellicola che scava all’interno del sentimento amoroso. Lisa conosce due tipi d’amore: quello intenso ma impossibile e quello assopito ma quotidiano. Al di là della favola romantica, il film mostra i pro e i contro di entrambe le storie. Per quanto vero, l’amore tra Simon e Lisa fatica a stare in piedi: non potrebbe mai essere incasellato nella vita di coppia ordinaria, quella in cui ci si sposa, si lavora e si hanno figli. Questo stile di vita, fin troppo idilliaco, è invece realizzabile con Leo, un uomo abbiente e maturo, in grado di offrire un progetto concreto al futuro di Lisa. Purtroppo però, lei non sente di amare suo marito.

Alla base di tutto, c’è una forte opposizione: lo stereotipo della coppia innamorata e squattrinata contro quello dei coniugi ricchi incapaci di amarsi. Partendo da due luoghi comuni, la regista Nicole Garcia smonta i preconcetti e esplora entrambe le relazioni nell’intimità. Scena dopo scena, esse diventano ugualmente impossibili.

Un triangolo amoroso a metà tra dramma e giallo

Amanti racconta una storia impossibile sotto diversi aspetti. L’incontro che dopo anni avviene tra Lisa e Simon è alquanto improbabile. Tuttavia, storie come questa se ne sentono e, diciamolo, sono le migliori avventure amorose da raccontare. Il film non è però una pura commedia romantica, anzi: è un dramma che, a differenza delle rom com, esplora i sensi di colpa e i pensieri conflittuali che vive chi tradisce. Inoltre, la fuga di Simon dalla Francia – e la vita nell’oscurità che ne consegue – rende il film in parte un giallo investigativo. Pian piano, Amanti diventa sempre più un film noir in grado di generare angoscia e suspence nello spettatore.

L’estetica di Amanti

Il lungometraggio è apprezzabile anche da un punto di vista pienamente estetico. Fin dalla scena di apertura, che esplora il risveglio degli amanti tra le coperte del loro letto, la cinepresa segue con delicatezza l’intimità della coppia protagonista. Le tinte grigie, i dialoghi scarni, fatti di poche battute potenti, le inquadrature non ordinarie, urlano Francia e Parigi.

I volti dei due attori protagonisti sono ciò che maggiormente comunica e veicola i sentimenti del film. Pierre Niney (Simon) e Stacy Martin (Lisa) sono ripresi da ogni angolazione, mentre gli altri personaggi hanno tratti originali in grado di dare colore al film.

Amanti recensione filmIn conclusione, Amanti è un film bello sotto ogni aspetto: a livello visivo, narrativo e filosofico. Per chi apprezza le pellicole (e le storie d’amore) non troppo incasellate, per chi ha nostalgia dei noir di Hitchcock o del cinema francese più genino, questo film è l’ideale!

Amanda: recensione del film con Benedetta Porcaroli e Michele Bravi

Carolina Cavalli esordisce alla regia con Amanda. Il film, presentato nella sezione Orizzonti Extra della 79ª Mostra internazionale di Venezia, abbraccia e racconta le stranezze della gioventù attraverso una serie di personaggi eccentrici e disturbati. Accanto  a Benedetta Porcaroli (Baby, La scuola cattolica, L’ombra del giorno), che veste i panni della protagonista, nel cast di Amanda troviamo Michele Bravi, Galatea Bellugi, Monica NappoMargherita Maccapani Misson e Giovanna Mezzogiorno. Il film uscirà nelle sale il 13 ottobre 2022.

La trama di AmandaBenedetta Porcaroli Amanda recensione film

Amanda (Benedetta Porcaroli) ha ventiquattro anni ed è un’irrequieta perdigiorno. È da sempre accompagnata da un senso di malessere: sogna di avere un’amica e non ne ha mai posseduta una. I vari traslochi e l’anaffettività dei membri della sua famiglia – ricca e glaciale – non hanno di sicuro aiutato.

Amanda soffre di una forte solitudine. Tuttavia, non appena scopre che da piccolissima passava molto tempo con Rebecca (Galatea Bellugi), figlia di un’amica della madre, si pone un unico scopo: convincere Rebecca a diventare la sua migliore amica. La missione non è semplice, dato che Rebecca passa le sue giornate chiusa nella sua camera da letto…

Amanda è un elogio della stranezza

La regista e sceneggiatrice di Amanda sceglie di fare un film che ruota tutto attorno alle stranezze. Dalle due bambine iniziali che si comportano come adulte snob a bordo piscina, fino ai costumi e alle ambientazioni, tutto appare variopinto e fuori dall’ordinario. Amanda Benedetta PorcaroliPer prima cosa, sono i personaggi ad essere eccentrici. La protagonista è un soggetto stravagante: si comporta come una ragazzina capricciosa e viziata, fa ciò che vuole ma allo stesso tempo rifiuta e critica la famiglia borghese che la sostiene.

Personaggi insoliti

Non sono meno strani di Amanda i suoi famigliari, dal padre fantasma e praticamente afono alla nipote di sette anni che dichiara di amare ”Dio come persona”. E la potenziale amica Rebecca non può che essere una ragazza che soffre di agorafobia. In tutto il film non c’è un personaggio banale o ordinario.

Guardando Amanda, sembra di entrare nella casa di cura de La pazza gioia (Paolo Virzì): nel film c’è così tanta follia da gestire che, per praticità, viene normalizzata. Per questo motivo, il lungometraggio risulta drammatico e divertente allo stesso tempo: le battute arrivano caotiche e inattese, la azioni della protagonista e dei suoi aiutanti sono imprevedibili. Il nonsense domina ogni aspetto del film ma, invece di sminuire la storia, diventa sostanza stessa delle immagini.

Un mondo a colori, ma desaturato

Le tinte di Amanda sono allo stesso tempo variopinte e desaturate: la villa in cui vive la protagonista, come anche quella di Rebecca, i sobborghi, gli abiti dei personaggi, tutto è ricco di sfumature. Da un lato, guardando il lungometraggio sembra di essere dentro uno spot pubblicitario di Gucci, dall’altro c’è una velatura grigia che ricorda le atmosfere di Dogtooth (Yorgos Lanthimos). L’estetica del film rispecchia in tutto e per tutto l’interiorità della protagonista e dei personaggi principali. In Amanda infatti, si parla di anime colorite e esuberanti, ma velate di tristezza e, in ogni caso, outsider.

L’esordio di Michele Bravi come attore

Amanda Michele Bravi

Amanda, nei suoi pellegrinaggi notturni tra cantieri occupati e feste abusive, conosce un ragazzo solitario tanto quanto lei. L’attore che si nasconde dietro alla figura affascinante e gotica è Michele Bravi, giovane cantante italiano che esordisce come attore proprio con questo film. La performance di Bravi è stata messa molto in evidenza nella promozione di Amanda. Forse però, più che a livello di interpretazione, l’interiorità del cantante è in linea con la storia del film. Michele Bravi è un musicista che, nelle sue canzoni e nei suoi spettacoli, parla di dolore, psicoterapia e rinascita per celebrare la diversità e l’accettazione di sé.

Sempre a livello attoriale, Benedetta Porcaroli, l’interprete della protagonista, è abile nei panni della ragazza folle e infantile. La mimica, i movimenti del corpo e il tono delle battute sono realistici e coinvolgenti. Grazie alla sua performance, Porcaroli sa esprimere il senso totale del film e personifica molto bene l’oscillazione di stati d’animo che Carolina Cavalli vuole raccontare.

Amanda Sthers e Pierfrancesco Favino presentano Promises #RFF16

Amanda Sthers e Pierfrancesco Favino presentano Promises #RFF16

Coproduzione italo-francese, Promises di Amanda Sthers fa parte della selezione ufficiale della Festa del Cinema di Roma. È la storia di un amore mai veramente vissuto, che continua però a vivere nei due protagonisti, nonostante le loro esistenze prendano strade diverse. Ne parlano la regista e il protagonista Pierfrancesco Favino.

Promises è un inno alla libertà di immaginare, che rende il tempo circolare, in contrapposizione alla linearità del tempo reale. La regista Amanda Sthers spiega così come ha lavorato sul tempo nel film e che concezione ne ha: “Tutti guardano al tempo in modo diverso. Un minuto non è sempre uguale. A volte può essere davvero molto lungo. Tutti guardano a come siamo almeno esternamente, ma interiormente siamo sempre gli stessi. Riesci a capirlo quando diventi più grande. […] Le persone spesso si aspettano che tu ti comporti in un determinato modo. […] Sei un po’ prigioniera del tuo aspetto esteriore. La nostalgia, le proiezioni, sono un modo per fuggire da questa prigione rappresentata dalla tua persona. […] Ho sfruttato l’immaginazione del personaggio di Alexander per avere due mondi: uno in cui si immagina con un’altra donna, in un altro paese, e l’altro mondo, che rappresenta la realtà. Penso che tutti viviamo in due realtà diverse, con ricordi che […] ci fanno immaginare come sarebbe potuta essere la nostra vita. Raramente viviamo nel presente”.

A proposito di tempo, alla domanda circa in che tempo si trovi la sua carriera, Favino risponde così: “E’ un tempo molto bello. Ho sempre guardato avanti nelle cose che faccio. Penso che l’errore più grande che potrei fare è cristallizzarmi nell’idea di aver fatto delle cose che sono andate bene  e per questo non osare, tentare di avere sempre le garanzie. Non credo che sarebbe giusto. Nel mio lavoro vedo i margini che ancora ho di crescita: sono legati molto all’abbandono, al consentire alle cose di avvenire in una maniera più naturale. […] Punto alla stessa essenzialità che ha il pittore quando riesce con tre segni a farti capire una cosa. Quell’essenzialità non virtuosistica, ma di pienezza del gesto, è quello che mi piacerebbe riuscire a guadagnare, ma non so se sarò mai in grado”. 

Amanda Sthers e Pierfrancesco Favino presentano Promises

Un tema che è emerge in Promises è quello dell’accettazione, della presa di coscienza delle proprie fragilità. Tema tra l’altro molto attuale oggi, considerato il momento che stiamo vivendo. Pierfrancesco Favino sottolinea come il mestiere dell’attore richieda di essere in costante contatto con le proprie emozioni le proprie fragilità, e come il cinema e le arti possano essere una guida nell’accostarsi alla sfera delle emozioni: “Non ho mai pensato che essere in contatto con le proprie emozioni fosse un sintomo di debolezza. Non ho mai vissuto la maschilità come qualcosa che non si piega alle passioni e alle emozioni e la ritengo una fortuna. Credo che in questo momento […] siamo molto in contatto con la nostra fragilità, con la nostra paura. Questo ultimo anno e mezzo ci ha costretto ad avere a che fare con noi stessi. Abbiamo così, fortunatamente, scoperto quanto siamo fragili, quanto abbiamo bisogno degli altri, e al contempo, quanto ci siamo forse un po’ induriti […]. In questo momento c’è una scelta da fare, secondo me, accettare questa fragilità con tutte le conseguenze o contrapporsi ad essa. Io scelgo la prima strada. Non mi stupisce che intorno a noi stiano accadendo grandi movimenti. Movimenti emotivi, non unicamente politici o sociali. Tutto il mondo sta vivendo un momento di grande connessione, ma venendo da un lungo periodo in cui l’educazione  emotiva sembra essere stata cancellata, non sappiamo da che parte prenderla. Credo che il cinema e le arti, che per tanto e troppo tempo sono state messe da parte come se fossero tempo libero, siano esattamente la guida, […] i luoghi dell’attenzione a questo mondo.”

Il suo personaggio, Alexander, è un mercante di libri, e alcuni testi sono una sorta di raccordo tra le diverse parti del lavoro. A chi gli chiede quali libri abbiano segnato la sua infanzia e i suoi vent’anni, Favino risponde: E’ bizzarro dirlo, ma penso che nell’infanzia ci siano dei libri che ti colpiscono per varie vicende. Io più che nella lettura, ero molto colpito da un’edizione della Divina Commedia illustrata da Gustave Dorè, che avevamo in casa. Non è che la leggessi, però quelle illustrazioni […] parlavano ad un mondo immaginario […], avevano una grande attrattiva per me. Poi, avevo anche per casa “Frigidare”, “Il Male”, “Linus”. Sono stato un avido lettore di fumetti e non lo rinnego affatto, anzi lo sono ancora. […] Verso i vent’anni ero più vicino al mondo della poesia. […] Ero un baudelairiano, però, giusto perchè rimorchiavo parecchio”. Mentre a chi domanda dei suoi gusti attuali da spettatore cinematografico risponde citando Another Round, che definisce “bellissimo e commovente”, e L’ultimo film di Paolo Sorrentino che, dice, “mi ha emozionato moltissimo”. 

L’incontro diventa poi un’occasione per approfondire il mestiere dell’attore. Favino spiega come lo intende, quando gli si chiede se, dirigendo a Firenze una scuola per attori, stia sviluppando una sua teoria della recitazione. Questa diventa anche l’occasione per ribadire la necessità della libertà creativa ed espressiva degli attori e degli artisti in generale: “Non penso che esista un metodo, un modo di fare l’attore. Non penso che esista, perchè ognuno di noi è una persona e alcune cose funzionano di più rispetto a che persona sei. Vi sono attori estremamente sensibili alle immagini, per cui hanno bisogno di essere sollecitati con delle immagini, con delle associazioni libere per aderire a dei ruoli. […] In questo caso, per esempio, ci sono degli elementi del personaggio che sicuramente si sono messi dentro di me perchè c’è qualcosa di mio, lì. Sono andato a Londra a 11 anni. Ho sempre vissuto la passione per quel mondo. Per un periodo avevo il desiderio di chiamarmi “Johnny”. Poi non più. Allora, mi sono domandato se questo potesse nutrire il personaggio di Alexander. […] Quello che povo a far insegnare […] nella mia scuola non è imporre loro una maniera di lavorare, ma dare loro gli strumenti per capire chi sono, in modo che possano usare, con la tecnica che viene loro data, la loro specificità. Poi, che sappiano lavorare insieme”. E aggiunge: “ Se c’è una cosa che non auguro loro è il successo presto. Un attore prima di diventarlo ha bisogno di tempo. Il suo viso non si forma prima dei 35 anni per gli uomini, e 25 per le donne. Così la sua identità artistica. C’è bisogno di lasciare che questo avvenga. I grandi attori, che invecchiano bene, sono quelli in cui non vedi più nessun tipo di sforzo. […] Ci vuole tempo per arrivarci, non si può avere fretta. Ci vogliono soprattutto ruoli e registi. Sfido a trovare una grande interpretazione che non faccia parte di un grande film.”

Sulla necessità, poi, di annullare ogni distanza tra sé e il personaggio, di non giudicarlo, Favino aggiunge:Non posso fare a meno di abbracciare il personaggio. […] Alexander sarà sempre dentro di me […] dal punto di vista affettivo. Farei di tutto per salvare Alexander. Farei di tutto per salvare il Libanese. L’attore è lo strenuo difensore del personaggio che interpreta. Se crea una distanza e ti fa vedere di non essere così, allora perchè vedere il film? Devo lasciar libero lo spettatore di farsi il suo film, non imporgli il mio. Per far questo c’è bisogno che l’attore maturi anche un po’ di stanchezza, che non abbia sempre la pallottola in canna e dia allo spettatore il ruolo che deve avere. […] Non mi interessa andare sullo schermo a far vedere chi sono io. […] A me la spontaneità non interessa, mi interessa la creazione artistica, che può confondersi con la verità, ma la verità fine a sé stessa mi interessa fino a un certo punto. Mi interessa la libertà espressiva e creativa del cinema, quando si fa arte, quando diventa simbolo, diventa altro”. Per quel che riguarda l’interpretazione di personaggi storicamente esistiti ed anche controversi, come Buscetta o Craxi, l’attore ribadisce che ciò che gli interessa è il loro lato umano: “L’umanità, che tu voglia o no, alberga anche in Craxi, quello è interessante. […] Alberga anche in Buscetta. Dovremmo essere preoccupati di ritrovare in Buscetta nostro padre o noi stessi, come padri, ma sollevati dal fatto  che, come padri, non abbiamo scelto quella strada. Io però, alle sue lacrime ci ho sempre creduto. Il rapporto tra lo spettatore e la storia è sacro”. Dunque, in quel rapporto l’attore non deve intromettersi con il suo ego o il suo giudizio. “Si tratta comunque di una rappresentazione, e io sono molto affascinato dalla rappresentazione artistica proprio perchè non è reale, perchè ha la libertà di essere tutto ciò che vuole. […] Non si può pensare che l’opera dell’artista stia ai laccioli della logica storica o politica. L’artista […] deve avere la sacrosanta libertà, e gli va riconosciuta, di immaginarsi che la realtà non vada come va, e di emozionarsi. […] Sennò – conclude – che ci stiamo a fare?

Promises arriva nelle sale il 18 novembre, distribuito da Vision.

Amanda Seyfried: intervista ai protagonisti di Mank di David Fincher

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Amanda Seyfried interpreta Marion Davies in Mank, il nuovo film di David Fincher che ricostruisce le vicende dietro alla produzione di Quarto Potere di Orson Welles. Questa la nostra intervista all’attrice. Mank arriva il 4 dicembre su Netflix.

Guarda il trailer di Mank

Dopo aver lanciato brand del calibro di House of Cards e Mindhunter, David Fincher torna a lavorare con Netflix. Mank, un progetto dalla lunghissima gestazione per lui, racconta dell’uomo che ha condiviso con Orson Welles il premio Oscar per la migliore sceneggiatura originale di Quarto Potere.

A interpretare lo sceneggiatore, Herman J. Mankiewicz, ci sarà Gary Oldman, mentre il film è stato scritto da Howard Fincher il padre defunto di David. Il film dovrebbe entrare in fase di riprese il prossimo novembre a Los Angeles, e Fincher girerà in bianco e nero. A produrre il film invece troviamo Ceán Chaffin, frequente collaboratrice di Fincher, e Douglas J. Urbanski che aveva già prodotto L’ora più buia, film per il quale Oldman ha il premio Oscar come migliore attore protagonista. Mank doveva essere il progetto a cui David Fincher voleva dedicarsi dopo The Game del 1997, con Kevin Spacey accreditato come protagonista, tuttavia la produzione è stata rallentata a causa della decisione di Fincher di girare in bianco e nero, proprio come Quarto Potere.

Mankiewicz è stato uno degli sceneggiatori più noti e meglio pagati nei primi anni di Hollywood e ha lavorato con Orson Welles per Quarto Potere. Ex-corrispondente di Berlino per il Chicago Tribune e critico teatrale del New York Times e del New Yorker, Mankiewicz ha scritto alcuni dei film più importanti del suo periodo, e sia lui che Welles hanno condiviso l’Oscar per la migliore sceneggiatura originale per Quarto Potere nel 1941. Altri film a cui ha lavorato durante la sua carriera includono Il mago di Oz, L’uomo del mondo, Pranzo alle otto, L’idolo delle folle e The Pride of St. Louis. Oldman ha appena recitato per Netflix nel film diretto da Steven Soderbergh The Laundromat, il film drammatico che racconta lo scandalo dei Panama Paper, insieme a un cast che include Meryl Streep e Antonio Banderas. Sempre per Netflix, David Fincher ha prodotto la raccolta di racconti animati Love, Death & Robots.

Amanda Seyfried: 10 cose che non sai sull’attrice

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Amanda Seyfried: 10 cose che non sai sull’attrice

Amanda Seyfried è una delle attrici che farà ancora molta strada nella storia del cinema. Ha sempre dimostrato di avere un talento innato per la recitazione e per il canto e, nonostante il suo successo, non si è mai montata la testa. Sempre umile, con quel viso da bambina, con i suoi occhi azzurri e la sua chioma bionda ha fatto innamorare il pubblico di mezzo mondo. Da Mamma Mia! a First Reformed, il successo continua ad avanzare, così come la sua bravura.

Ecco, allora, dieci cose che non sapevate di Amanda Seyfried.

Amanda Seyfried: i suoi film film

1. Amanda Seyfried: i film e la carriera. Il debutto cinematografico della Seyfried risale al 2004, quando partecipa alla commedia Mean Girls. Successivamente reciterà in Alpha Dog (2006), Solstice (2008) e all’adattamento cinematografico di Mamma Mia!, in cui interpreta Sophie, la figlia di Donna, interpretata da Meryl Streep. In seguito, ha lavorato in film come Jennifer’s Body (2008), Chloe – Tra seduzione e inganno (2009), Letters to Juliet (2010), Dear John (2010), Cappuccetto rosso sangue (2011) e In Time (2011). Ritorna al musical con Les Misérables nel 2012, e interpreta poi la pornodiva Linda Lovelace in Lovelace (2013), per poi lavorare in Un milione di modi per morire nel West (2014), Giovani si diventa (2015), Pan – Viaggio sull’isola che non c’è (2015) e Padri e Figlie (2015). Tra i suoi film più recenti si annoverano First Reformed (2017), Mamma Mia! Ci risiamo (2018), Anon (2018), Ve ne dovevate andare (2020), Mank (2020) e L’apparenza delle cose (2021).

Amanda Seyfried
AMANDA SEYFRIED as Valerie in Warner Bros. Pictures’ fantasy thriller “RED RIDING HOOD,” a Warner Bros. Pictures release.

2. Ha recitato anche per la televisione. La carriera dell’attrice è però iniziata in televisione, dove dal 2000 al 2001 ha recitato nella soap opera Così gira il mondo. Successivamente è apparsa anche in serie come La valle dei pini (2002-2003), Veronica Mars (2004-2006), Dr. House (2005), Wildfire (2006) e Big Love (2006-2011). Nel 2015, Amanda Seyfriend si è aggiudicata una parte molto importante nella terza stagione di Twin Peaks, quella di Rebecca Burnett. La Seyfried ha invece ora terminato le riprese della serie The Dropout, dove recita nel ruolo di Elizabeth Holmes.

Amanda Seyfried, il 2020 e gli Oscar

3. È stata candidata al prestigioso premio. Il 2020 è stato un anno particolarmente importante per la Seyfried. Oltre ad essere diventata mamma per la seconda volta, ha infatti recitato nel film Mank, interprentando l’attrice Marion Davies. Grazie a questo ruolo la Seyfried ha ottenuto alcune delle migliori recensioni della sua carriera, vincendo anche diversi premi. Ha poi guadagnato anche la sua prima candidatura al premio Oscar come miglior attrice non protagonista. Pur non vincendo il premio, si è rilanciata come una delle grandi interpreti della sua generazione.

Amanda Seyfried è hot

4. Amanda Seyfried non ha problemi ha girare scene di nudo. L’attrice americana ha ammesso che, per lei, le scene di sesso sono liberatorie. Nel girare il film Lovelace, in cui interpreta la pornodiva Linda Lovelace, la Seyfried ha ammesso di sentirsi libera e di essersi divertita mentre girava le scene hot, senza avere nessun problema di vergogna o di pudore: “Crescendo mi hanno fatto sentire il nudo come qualcosa di sbagliato perché veniva sempre censurato nei film, ma perché continuiamo a coprire noi stessi?”.

Amanda Seyfried in In Time

5. Per il film si è esercitata nella corsa con i tacchi. Nel film fantascientifico In Time, l’attrice interpreta la figlia dei due ricchi Weis, Sylvia. Pur essendo la co-protagonista, la Seyfried compare in scena soltanto a mezz’ora dall’inizio del film. L’attrice ha ricordato con entusiasmo il set di questo film, raccontando però di aver avuto molta difficoltà nel recitare in questo, poiché erano per lei previste diverse scene di corsa sui tacchi. Per poter riuscire in queste, ha dunque dovuto esercitarsi a lungo per evitare di farsi male.

Amanda Seyfried in Mamma Mia!

6. Amanda Seyfried si è fatta conoscere anche grazie alla sua voce. Amanda ha sempre coltivato la passione per il canto, seguendo delle lezioni già quando era bambina. Passione che poi è diventata parte integrante ed importante del suo lavoro. Infatti, è stato grazie all’enorme successo di Mamma Mia! che l’attrice è diventata famosa in tutto il mondo, mostrando tutte le sue qualità di attrice e cantante. È proprio lei a cantare i tanti brani degli ABBA previsti per il suo personaggio, senza essere dunque ricorsa ad alcuna sostituta.

Amanda Seyfried

Amanda Seyfried è su Instagram

7. Amanda Seyfried è utilizzatrice di social. L’attrice americana ha un profilo Instagram seguito da più di 5,1 milioni di persone: una cifra mica da ridere. L’attrice non è ossessionata dall’utilizzo del social, ma è comunque molto attiva. Le foto la ritraggono sempre protagonista di momenti lavorativi ma anche, e soprattutto, dei momenti quotidiani che desidera condividere con i suoi fan. Seguendola si può dunque rimanere aggiornati su di lei e sulle sue attività.

Amanda Seyfried: il marito e i figli

8. Amanda Seyfried ha avuto dei fidanzati da invidia. L’attrice americana è sposata dal 2017 con il collega Thomas Sadoski, conosciuto nel 2015 sul set di The Way We Get By e pare che tra i due sia stato colpo di fulmine. Ma Amanda ha dei precedenti da invidia: in passato, infatti, Amanda è stata fidanzata con Justin Long e, ancora prima, con Ryan Philippe e Dominic Cooper, quest’ultimo conosciuto sul set di Mamma Mia!.

9. Amanda Seyfried è una mamma a tempo pieno. Nel marzo del 2017, la Seyfried ha dato alla luce la sua prima figlia, avuta dall’oggi marito Thomas Sadoski. Da quel momento l’attrice ha parzialmente diradato le sue partecipazioni cinematografiche per stare accanto alla piccola di casa. Nel settembre del 2020, invece, è nato Thomas, secondo figlio della coppia.

Amanda Seyfried: età e altezza dell’attrice

10. Amanda Seyfried è piccoletta. L’attrice, nata il 3 dicembre del 1985, non è di certo una donnona, ma si sa che il vino buono sta nella botte piccola. Alta 1 metro e 59 centimetri, la sua grazia innata non è passata comunque inosservata ed è riuscita a tenere testa a tutti i suoi colleghi. Se poi si aggiunge che ha gli occhi come il color del cielo e i capelli biondi come il grano, ci si rende conto che la sua bellezza è totale.

Fonti: IMDb, biography, famousbirthdays

Amanda Seyfried torna sui film di supereroi: “Non sono una fan del green screen”

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Amanda Seyfried pensa che non si sarebbe divertita a lavorare in un film di supereroi. L’attrice sta ricevendo diverse recensioni entusiastiche per la sua interpretazione di Marion Davies nel nuovo film di David Fincher, Mank, dedicato alla realizzazione del classico del 1941 Quarto potere, con Gary Oldman nel ruolo del protagonista. Dopo aver debutto nella commedia adolescenziale Mean Girls, Seyfried ha avuto una carriera di grande successo. Tra i suoi film più celebri si ricordano certamente Mamma Mia! film, Les Misérables e First Reformed.

In passato all’attrice era stato offerto il ruolo di Gamora in Guardiani della Galassia (poi andato a Zoe Saldana), ma all’epoca rifiutò perché pensava che il film non avrebbe avuto successo. Parlando con l’Associated Press, Seyfried ha ammesso che ci possono essere dei limiti nel fare determinati film e che tali limiti, dal suo punto di vista, riguardano anche i film di supereroi. L’attrice ha spiegato di non essere una grande fan delle tecniche impiegate per realizzare questi tipi di film (ad esempio, recitare davanti al green screen) e ha ammesso che, ogni volta che le veniva proposto un ruolo in un cinecomic, ha dovuto insistere per far valere la sua volontà di non prendervi parte.

Tuttavia, Seyfried riconosce l’importanza del genere, così come la sua eredità e la varietà incredibile di mondi e universi in cui sono grado di trasportare gli spettatori. “Immagino che non ci siamo molti agenti che pensavo che i loro clienti non trarrebbero vantaggio da un grande film di supereroi, ma io ho sempre dovuto combattere contro questa filosofia. Penso che i cinecomic siano meravigliosi. Semplicemente, riescono a trasportarti in un questo incredibile universo che non esiste. Sono divertenti e credo davvero che, per i bambini di oggi, possano rappresentare una grande eredità in futuro. Ma ad essere onesti non mi interessa quell’aspetto così ‘fisico’ della recitazione, né tantomeno essere costretta a far viaggiare così tanto la mia immaginazione ogni giorno. Non sono una fan del green screen, questa è la verità. Voglio divertirmi quando lavoro.”

Ogni attore ha chiaramente dei gusti personali e, come si evince da queste dichiarazioni, i film di supereroi non sono il genere prediletto di Amanda Seyfried. Grazie al successo di Mank, è certo che l’attrice avrà ancora molte opportunità in futuro. Ad oggi non sappiamo dove il suo percorso la porterà, né quali sfide sarà eventualmente pronta a raccogliere. Quel che è certo, ad oggi, è che quasi sicuramente non la vedremo mai recitare in un cinecomic.

Amanda Seyfried sta sviluppando un musical basato su Thelma & Louise

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Amanda Seyfried sta sviluppando un musical basato su Thelma & Louise, mentre Evan Rachel Wood si è unito al progetto. Secondo il rapporto di Variety, un musical basato sull’iconico film è in lavorazione dal 2021 circa, con Callie Khouri – che ha scritto la sceneggiatura del film originale del 1991 – a bordo per scrivere il musical e la cantautrice indipendente Neko Case lavorerà sulla musica.

Scott Delman sarà il produttore del film. I rapporti nel 2021 suggerivano che il regista teatrale Trip Cullman (Six Degrees of Separation) fosse a bordo per dirigere l’adattamento musicale, ma al momento non è chiaro se sia ancora così.

La notizia del musical è emersa durante i Golden Globe, quando Amanda Seyfried era assente e non ha potuto accettare la sua vittoria per la migliore interpretazione in una serie limitata, una serie antologica o un film per la televisione per la sua interpretazione di Elizabeth Holmes in The Dropout di Hulu. Sul palco, i presentatori Mo Brings Plenty e Cole Hauser hanno rivelato che Seyfried non ha potuto partecipare perché era “profondamente immersa nel processo di creazione di un nuovo musical”, il che ha indotto i fan a iniziare a speculare.

Sebbene Seyfried non abbia confermato la notizia, è andata su Instagram dopo i premi e ha confermato che stava “facendo qualcosa di magico ed è musicale“. Non poteva dire di più, ma ha notato che è qualcosa che non aveva mai fatto e che era entusiasta di continuare a farlo.

Rilasciato nel 1991, Thelma & Louise ha interpretato Susan Sarandon e Geena Davis nei panni di due amiche che intraprendono un viaggio. Dopo che i due hanno sparato a un uomo che tentava di violentarne uno, devono cercare di eludere la polizia. Il film è stato un successo sia di critica che commerciale e ha ottenuto sei nomination all’Oscar, vincendo la migliore sceneggiatura originale. Da allora il film è diventato noto come un film femminista di riferimento ed è stato inserito nella Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti nel 2016.

Amanda Seyfried sarà Cappuccetto Rosso

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Amanda Seyfried sarà Cappuccetto Rosso

La giovane protagonista di Mamma mia!, nonché copratagonista dell’imminente in Italia Chloe, Amanda Seyfried, ha confermato sul red carpet degli Oscar che interpreterà per la Warner Bros The Girl with the Red Riding Hood. Il film è una rivisitazione in chiave gotica della celebre fiaba di Cappuccetto Rosso, nota nella sua versione più diffusa scritta dai Grimm. Il lungometraggio sarà diretto da Catherine Hardwicke, già autrice del primo Twilight, su sceneggiatura di David Leslie Johnson (Orphan).

Fonte: comingsoon

Amanda Seyfried rivela perché ha rifiutato il ruolo di Gamora

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Amanda Seyfried rivela perché ha rifiutato il ruolo di Gamora

Come molti di voi già sapranno ad Amanda Seyfried durante lo sviluppo di Guardiani della Galassia fu offerto il ruolo di Gamora, prontamente rifiutato dall’attrice dopo un primo incontro con Kevin Feige. Ebbene a distanza di molti anni l’attrice è tornata a parlare della cosa rivelando finalmente il vero motivo che l’ha portata a rifiutare un ruolo che poi si è rivelato di enorme successo che ha contribuito ad aumentare al notorietà alla sua interprete odierna, Zoe Saldana.

L’occasione per ritornare a parlare della vicenda è stata la promozione del suo ultimo film in uscita You Should Have Left e durante l’intervista ha spiegato cosa è accaduto e perché ha poi deciso di declinare l’offerta: “Ci penso spesso. Non sono davvero una grande spettatrice dei film Marvel, il che penso, sia il motivo per cui all’epoca ho pensato tipo: “Ah, non voglio essere verde. È davvero così tanto lavoro.” Ricordo di aver parlato una volta di Jennifer Lawrence, e abbiamo discusso di quanto tempo impiegava a diventare blu, e io ho subito pensato “Sembra un inferno sulla terra”, perché poi arrivi sul set e sei lì solo per un paio d’ore, e poi devi toglierti tutto. il vero motivo per cui rifiutai era letteralmente quello”.

Che dire probabilmente alla fine tutte le cose sono andate a loro posto perché la Gamora di Zoe Saldana è a dir poco perfetta dunque non riusciamo davvero ad immaginare il personaggio senza il suo volto non trovate? Intanto sappiamo che rivedremo  Zoe Saldana nell’annunciato terzo capitolo della saga di Guardiani della Galassia che sarà diretto ancora una volta da James Gunn, dopo il suo reintegro. Guardiani della Galassia 3 dovrebbe partire non appena il regista ultimerà il suo lavoro nell’Universo DC con The Suicide Squad.

In merito al terzo capitolo della saga, sappiamo che il film era già stato scritto proprio da James Gunn e che i ritardi sono dovuti principalmente alla vicenda del suo licenziamento e il successivo reintegro.

Amanda Seyfried protagonista femminile di Ted 2

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Amanda Seyfried protagonista femminile di Ted 2

Come riportato da Deadline, Amanda Seyfried sarà la protagonista femminile di Ted 2, il tanto atteso sequel della commedia campione d’incassi diretta da Seth MacFarlane. Per quanto riguarda Mila Kunis, protagonista del primo film, sembra che in questo sequel l’attrice avrà soltanto un piccolo ruolo.

Seth MacFarlane tornerà a scrivere e a dirigere Ted 2, oltre a prestare nuovamente la sua voce al pupazzo protagonista della storia. Anche Mark Wahlberg tornerà a recitare nel film. Ted 2 uscirà al cinema il 26 Giugno 2015. Le riprese dovrebbe partire a breve.

Questa sarà la seconda volta che Amanda Seyfried e Seth MacFarlane lavoreranno insieme. L’attrice, infatti, è tra i protagonisti della nuova commedia western di MacFarlane, dal titolo A Million Ways to Die in the West, che uscirà al cinema il prossimo 30 Maggio.

Fonte: CS

Amanda Seyfried per Andrew Niccol in Anon

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Amanda Seyfried per Andrew Niccol in Anon

Amanda Seyfried si unisce a Clive Owen in Anon, il prossimo sci-fi diretto da Andrew Niccol. Il film è più propriamente un thriller distopico in un’altmosfera fantascientifica e a dirigerlo c’è che del genere se ne intende. A dare la notizia è Screen Daily.

Niccol ha anche firmato la sceneggiatura e torna a lavorare con la Seyfried dopo In Time.

is reporting that actress Amanda Seyfried (Ted 2, While We’re Young) has been cast opposite Clive Owen (“The Knick,” Children of Men) in the dystopian sci-fi thriller Anon from writer/director Andrew Niccol (Gattaca, The Host). Seyfried previously worked with Niccol on the futuristic In Time.

Anon racconta di un detective che vive in un mondo dove privacy e anonimato non esistono. Quando scopre che esiste una donna senza impronte digitali registrate virtualmente, capisce che c’è qualcosa che non va e si mette sulla pista di un gigantesco crimine in atto.

Il film sarà prodotto dallo stesso Niccol e da Oliver SimonDaniel Baur per la K5 Film; nelle prossime settimane dovrebbe essere resa nota anche la scelta della protagonista femminile, non appena sarà concluso il casting.

Vedremo Clive Owen anche nell’atteso Valerian di Luc Besson. Amanda Seyfried è attualmente impegnata nelle riprese di Twin Peaks.

Fonte: CS

Amanda Seyfried per Andrew Niccol

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Amanda Seyfried (Mamma Mia!, Jennifer’s Body) sarà la protagonista femminile di I’m mortal, nuova proposta fantascientifica dell’autore Andrew Niccol  (Gattaca, S1mone, la sceneggiatura di The Truman Show).

Amanda Seyfried nel cast di While We’re Young

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Una notizia del quotidiano The Wrap riporta che Amanda Seyfried avrebbe accettato di unirsi a Ben Stiller, Naomi Watts e Adam Driver nel cast della nuova commedia drammatica diretta da Noah Baumbach intitolata While We’re Young. La vicenda del film segue le vicessitudini di un documentarista (Stiller) e di sua moglie (Watts) la cui vita subisce un brusco cambiamento dopo aver conosciuto una coppia di giovani sposini. La Seyfried dovrebbe dunque apparire nel ruolo della giovane amica della coppia, e nel frattempo ha prestato la sua voce per il nuovo progetto di animazione della 20th Century Fox Epic. Il film verrà prodotto da Scott Rudin ed Eli Bush.

Fonte: comingsoon.net

Amanda Seyfried nel cast di Pan di Joe Wright

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Amanda Seyfried nel cast di Pan di Joe Wright

Arriva la conferma che l’attrice Amanda Seyfried si è unita al cast di Pan di Joe Wright che come sappiamo vedrà protagonisti un cast d’eccezione composto da Hugh Jackman, Garrett Hedlund, Rooney Mara, rispettivamente Barbanera, Capitan Uncino e Giglio Tigrato. La conferma arriva da Variety.

Pan è un adattamento del romanzo di J.M. Barrie, Peter Pan, il ragazzo che non voleva crescere. Il film sarà ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale e seguirà le vicende di un irfano, Peter, che viene rapito dai pirati e portato nell’Isola che non c’è.

La sceneggiatura del film è firmata da Jason Fuchs, mentre la produzione è affidata a Greg Berlanti e Paul Webster. Il film uscirà in tutto il mondo il 17 luglio 2015, lo stesso giorno del film Marvel Studios Ant-Man, diretto dall’omonimo di Joe, Edgar Wright.

Amanda Seyfried in Fathers and Daughters di Gabriele Muccino

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Amanda Seyfried in Fathers and Daughters di Gabriele Muccino

E’ lo stesso Gabriele Muccino ad annunciare, attraverso la sua pagina ufficiale di Facebook, che Amanda Seyfried farà parte del cast del suo nuovo film Fathers and Daughters. L’attrice sarà la figlia di Russell Crowe che, come mi avevamo rivelato qualche giorno fa, sarà il protagonista della pellicola. Ecco le parole del regista:

“E’ stato chiuso il contratto con l’attrice che interpreterà la figlia di Russel Crowe in Fathers and Daugthers. Sarà Amanda Seyfried. Perfetta per il ruolo. A presto, mi auguro a ore, arriverà l’annuncio ufficiale”. 

Fathers and Daughters racconterà di una storia d’amore tra un padre vedovo e in lotta contro una malattia mentale e una 30enne con un passato turbolento. A scrivere la sceneggiatura è stato il semisconosciuto Brad Desch (Shotgun Lovesongs). A produrre la pellicola sarò la Voltage Productions di Craig J. Flores e Nicolas Chartier, insieme alla Busted Shark Productions di Sherryl Clark. Tra i produttori lo stesso Crowe, con la sua Fear Of God Films.

Fonte: Facebook

Amanda Seyfried ha rifiutato il ruolo di Gamora: “Credevo sarebbe stato il primo flop della Marvel”

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L’attrice Amanda Seyfried è stata ospite del podcast “Happy Sad Confused” e ha dichiarato di aver ricevuto da James Gunn e dai Marvel Studios l’offerta di interpretare Gamora nel franchise di Guardiani della Galassia. La candidata all’Oscar ha “rimuginato” sull’offerta per qualche giorno prima di rendersi conto che il progetto non faceva per lei. “Ero davvero spaventata dall’idea di essere bloccata e dipinta di un colore diverso a causa della quantità di tempo [che richiede]”, ha detto la Seyfried.

Era un’opportunità gigantesca. Avevo appena conosciuto James di persona. È meraviglioso. A quanto pare qualcuno ha detto che non se lo ricordava, ma è sicuramente vero. Ho ricevuto l’offerta e ho riflettuto per un paio di giorni. Non volevo vivere a Londra per sei mesi all’anno. C’era un altro film che volevo fare con Seth MacFarlane, ‘Un milione di modi per morire nel West’. Mi sembrava una buona opportunità”.

Ricordiamoci anche che far parte del primo film Marvel che fa il botto non è un bene per la tua carriera”, ha continuato l’attrice. “Pensavo che, trattandosi di un albero e di un procione parlanti, sarebbe stato il primo flop della Marvel e che io e Chris Pratt non avremmo mai più lavorato. Mi sbagliavo! Ma cercavo solo di essere furba, decisamente non coraggiosa”.

Amanda Seyfried ha dunque ammesso di essere stata “troppo spaventata” per rischiare. Il ruolo di Gamora è dunque stato affidato a Zoe Saldaña e Guardiani della Galassia ha poi finito per essere un successo per i Marvel Studios nel 2013 con 773 milioni di dollari al botteghino mondiale, generando due sequel che hanno incassato entrambi oltre 840 milioni di dollari in tutto il mondo, mentre la Gamora di Saldaña sarebbe apparsa anche in altri film Marvel, come Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

Ero in un momento precario della mia carriera e non volevo soffrire per il lavoro”, ha aggiunto la Seyfried a proposito della resistenza al processo di trucco. “Stare seduta lì per quattro ore e mezza ogni mattina mi sembrava che non sarebbe stato divertente. Avevo già fatto delle riprese sul green screen e ho capito che non faceva per me. Non rimpiango nulla. Ho preso quella decisione per me stessa. È stato un bene per me allora ed è stato un bene per me adesso”, ha concluso Amanda Seyfried.

Amanda Seyfried ha rifiutato il ruolo di Gamora nel MCU

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Interpretare un supereroe è un privilegio e una responsabilità, ma non è da trascurare il potere che questa scelta esercita sul futuro professionale delle star. E se alcune di loro sono entrate nel meraviglioso mondo dei cinecomic Marvel quando erano poco più che sconosciuti, e altri si sono risollevati dopo anni di anonimato, c’è chi invece ha scelto deliberatamente di non farne parte come Amanda Seyfried.

L’attrice, intervistata da MTV in occasione dell’uscita di The Art of Racing in the Rain (film che la vede protagonista al fianco di Milo Ventimiglia) ha infatti confessato di essere stata contattata anni fa da Kevin Feige e che il ruolo offertole – quello di Gamora in Guardiani della Galassia Vol.1 – fu rifiutato per diverse ragioni:

Una volta rifiutai una parte in un film di supereroi e da allora non mi hanno più richiamata. Ed è stato un grande successo. Non me ne pento perché non volevo essere verde per sei mesi ogni anno. Hollywood sa raccontare bellissime storie attraverso i supereroi, e ora mia figlia è davvero ossessionata da questi personaggi quindi una parte di me vorrebbe aver accettato quella parte, mentre l’altra parte di me ha preferito vivere la mia vita felicemente.”

Il personaggio, come saprete, è stato poi affidato a Zoe Saldana, che interpreta l’eroina dal primo film dei Guardiani e che tornerà, molto probabilmente, anche nel terzo capitolo annunciato del franchise ora in fase di sviluppo.

Leggi anche – Amanda Seyfried: 10 cose che non sai sull’attrice

Amanda Seyfried e Un milione di modi per morire

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Mentre si sta preparando a presentare la cerimonia degli Oscar, Seth McFarlane continua a sviluppare il suo prossimo lavoro, una commegia western il cui titolo dovrebbe essere A Million Ways To Die In The West.

Il regista avrebbe punterebbe ad avere Amanda Seyfried nel cast e le trattative in questo senso sono già cominciate; il film – che McFarlane ha anche contribuito a scrivere e al quale parteciperà anche come attore, oltre a dirigerlo – ha già conquistato la presenta di Charlize Theron.

Protagonista è un mite pastore che viene piantato dalla fidanzata (il personaggio per il quale sarebbe stata contattata Amanda Seyfried) dopo essere scappato di fronte a una sparatoria avvenuta nel suo terreno; per poterla riconquistare, stringerà un patto con la moglie di un noto criminale (Charlize Theron) che gli insegnerà a sparare; trai due si creerà un legame speciale, che però causerà ulteriori problemi quando il fuorilegge tornerà a farsi vivo.

Assieme a McFarlane, hanno scritto la sceneggiatura Alec Sulkin e Wellesley Wild, già suoi collaboratori per Ted; l’avvio delle riprese è fissato per maggio.

Fonte: Empire

Amanda Seyfried e Taylor Swift ne I miserabili?

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Si va completando il cast del musical ispirato a I Miserabili di Victor Hugo, firmato da Tom Hooper: secondo le ultime indiscrezioni, ad Amanda Seyfried e Taylor Swift sarebbero stati offerti, rispettivamente, i ruoli di Cosette ed Eponine. Quello di Cosette sarà, naturalmente uno dei personaggi chiave: è infatti la figlia di Fantine (Anne Hathaway), che viene in seguito salvata e adottata da Jean Valjean (Hugh Jackman), finendo poi per venire coinvolta in un triangolo amoroso con Marius (Ediie Redmayne) ed Eponine (che potrebbe appunto venire interpretata dalla Swift).

Né la Seyfried né la Swift sarebbero però ancora entrate in trattative ufficiali. La seconda, ormai affermatasi come cantante country-pop, non ha praticamente alcuna esperienza cinematografica di rilievo; certamente più ricco il curriculum della Seyfried, che con I Miserabili avrebbe peraltro modo di utilizzare un’altra delle sue capacità, avendo anche studiato canto operistico (oltre ad aver già mostrato le sue doti canore in Mamma Mia!). Hooper avrebbe peraltro intenzione di far cantare i brani del film dal vivo agli attori senza ricorrere a materiale pre-registrato. Del cast farà parte anche Russel Crowe nel ruolo dell’ispettore Jawert, che per tutta la storia dà la caccia a Valjean. L’inizio delle riprese è previsto per febbraio.

Fonte: EMPIRE

Amanda Seyfried e Clive Owen sul set di Anon

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Amanda Seyfried e Clive Owen sul set di Anon

ComingSoon.net ci mostra in esclusiva le prime immagini di Amanda Seyfried e Clive Owen dal set allestito a New York di Anon, il prossimo sci-fi diretto da Andrew Niccol.

Il film è più propriamente un thriller distopico in un’altmosfera fantascientifica e a dirigerlo c’è che del genere se ne intende. Niccol ha anche firmato la sceneggiatura e torna a lavorare con la Seyfried dopo In Time.

Anon racconta di un detective che vive in un mondo dove privacy e anonimato non esistono. Quando scopre che esiste una donna senza impronte digitali registrate virtualmente, capisce che c’è qualcosa che non va e si mette sulla pista di un gigantesco crimine in atto.

Il film sarà prodotto dallo stesso Niccol e da Oliver SimonDaniel Baur per la K5 Film.

Vedremo Clive Owen anche nell’atteso Valerian di Luc Besson. Amanda Seyfried è attualmente impegnata nelle riprese di Twin Peaks.

Fonte: CS

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