Con un tweet John Krasinski conferma la data di uscita e
presumibilmente il titolo ufficiale del sequel di A Quiet Place, annunciato a poche settimane
dalla release del film originale dopo gli incassi stellari
registrati al box office.
Dunque è ufficiale:
A Quiet Place 2 arriverà nei cinema il 15
Maggio 2020, e secondo le ultime indiscrezioni la
Paramount dovrebbe far partire le riprese già in estate nello stato
di New York. Krasinski, che aveva completato le prime bozze dello
script in autunno, tornerà dietro la macchina da presa mentre
Emily Blunt, Noah Jupe e
Millicent Simmonds sono attesi di nuovo nel
cast.
“Una piccola idea è diventata
più grande, e mentre la maggior parte dei sequel parla del ritorno
di un cattivo o del ritorno di un eroe, non volevo che il mio
andasse in questa direzione.” ha spiegato Krasinski in
un’intervista. “Di A Quiet Place
2 abbiamo un mondo, e il resto della
popolazione che sta attraversando esattamente quella stessa
esperienza. Ci sono altri sopravvissuti? Cosa possiamo esplorare
ancora? Cosa accadrà dopo?“.
Vero e proprio caso cinematografico
della scorsa stagione, A
Quiet Place – Un Posto Tranquillo ha trasformato
l’esperienza cinematografica di milioni di spettatori proponendogli
uno spettacolo inedito.
La vicenda segue il viaggio di una
famiglia costretta a vivere nel silenzio per non cadere vittima di
misteriose creature che vengono attirate dai suoni. Consapevoli che
ogni minimo sussurro, ogni minimo passo, significa la morte, Evelyn
(Emily Blunt) e Lee (John Krasinski) sono determinati a trovare un
modo per proteggere i loro figli mentre tentano disperatamente di
contrattaccare.
Il film PG-13 è stato
universalmente acclamato, sostenendo le buone critiche con un box
office di successo, combinazione che ha ingolosito a ragione lo
studio, motivando la decisione di realizzare un sequel. Il
film ha incassato 213 milioni in tutto il mondo, una cifra enorme a
fronte dei 17 milioni di budget.
Tre anni fa,
A Quiet Place arrivava silenzioso nei cinema di tutto il mondo
per issarsi poco dopo nell’olimpo dei migliori horror degli ultimi
anni. Un monster movie che si basava su una trovata a prima
impressione già vista, un Tremors in superficie,
più cattivo e senza risate, ma che si rivelò capace di costruire
una tensione narrativa di ferro, poggiata sulle spalle di attori in
grado di ampliarla grazie ad un’alchimia tra loro tangibile. A
fronte di un budget di 17 milioni di dollari, il film ne incassò
globalmente 340 e, a questo punto, un sequel era cosa più ovvia che
scontata ed ecco arrivare finalmente A Quiet Place 2.
Squadra che vince non si cambia e in
A Quiet Place 2 tutti tornano ai propri posti, a
conferma di quanto fosse personale per
John Krasinski proteggere la/le sua/sue creature e non
deludere le aspettative. Nonostante questo, il giusto snobismo nei
confronti dei sequel, la regola del “il primo è sempre più bello”,
poteva far presagire il peggio da questa seconda parte che invece
va proprio a finire lì, tra le eccezioni, tra quei pochi sequel
belli quanto, o addirittura migliori del primo film.
A Quiet Place 2, la
trama
A distanza di tre anni, di cui uno
in stato di fermo a causa della pandemia,
Krasinski riprendere le redini del suo, ormai,
cult esattamente da dove ci aveva lasciati. Dopo un breve ma
ferocissimo flashback, in A Quiet Place 2
ritroviamo i superstiti del primo film intenti a lasciarsi alle
spalle la tragedia appena compiutasi. Evelyn e prole al seguito,
ormai una squadra ammazzamostri apparentemente imbattibile, si
dirige verso un avamposto in cerca di cibo e riparo ma finisce per
cadere vittima delle trappole di Emmet, un vecchio amico di
famiglia che è riuscito a sopravvivere barricandosi dentro una ex
fonderia. Il posto sembra tranquillo, fin troppo. Ci pensa infatti
la giovane Regan a complicare le cose, convinta di aver
interpretato una canzone di Bobby Darin, captata da una frequenza
radiofonica, come un segnale per raggiungere un’isola felice libera
dai mostri, la ragazzina se ne va di soppiatto per verificare di
persona l’esistenza di questo posto, gettando nel panico la madre
che implora Emmet di mettersi sulle sue tracce.
Lasciato il ruolo del
co-protagonista, ma rimasto fisso in quelli del regista e dello
sceneggiatore, a Krasinski bastano pochi minuti
per gettare nel panico con una sequenza d’apertura da cardiopalma
dove assistiamo al nefasto “giorno 1”, ovvero quando le creature
sono piombate sulla terra e hanno iniziato a farne scempio. I
mostri li conosciamo, li abbiamo già visti ma nonostante questo
riescono ancora a terrorizzare, o meglio,
Krasinski si riconferma abile nel renderli ancora
terrificanti grazie a un montaggio sonoro che stringe la gola,
soprattutto quando la giovane Regan si ritrova per pochi istanti
senza apparecchio acustico.
Lasciato il ruolo del padre eroe,
affida alla moglie
Emily Blunt il compito di salvaguardare vita dei figli
(che in un paio di occasioni faranno il possibile per finire tra
gli artigli delle creature dell’altro mondo) e, apparentemente,
alla new entry
Cillian Murphy quello della controparte eroica
maschile. Apparentemente perché in realtà il personaggio di Emmett
si rivelerà fortunatamente disinteressato al ruolo dell’eroe, dando
credibilità ad un personaggio così semplice ma così umano. La vera
rivelazione del film, o meglio, la conferma, si dimostrano essere
Millicent Simmonds e, seppur in misura minore, Noah Jupe, i figli.
Sono loro che, ricalcando i ruoli dei genitori, si rendono i veri
protagonisti delle parti migliori del film. Due giovanissimi
diretti magnificamente sui cui volti il dolore, la disperazione, la
determinazione e la rabbia assumono connotati quanto mai verosimili
creando quell’empatia così necessaria nel cinema dell’orrore che
pochissimi film di genere riescono a dare.
Un film delicato e
claustrofobiche
A Quiet Place ci aveva introdotti in un mondo
spietato, dove davvero nessuno era al sicuro, nemmeno i sacrosanti
bambini. Questa seconda parte si riconferma tale, i protagonisti si
trascinano dietro il peso del lutto e del ricordo e il tutto è
scritto così bene e senza patetismi che ogni delicata emozione
trova il giusto spazio tra soffocanti sequenze claustrofobiche o
disperati fuggi fuggi di massa.
Un aspetto interessante che riguarda
la parte finale del film, è come
John Krasinski si sia già sbarazzato di due topos
tipici dei film post-apocalittici. Senza fare spoiler, ci sono
serie tv o saghe cinematografiche che hanno impiegato stagioni o
film interi per svolgere l’azione attorno a determinate situazioni.
Qui invece sono bastati pochi minuti, l’essenziale per non
incagliarsi in situazioni già viste, e questo fa pensare che
Krasinski abbia ben in mente in che direzione
portare la sua storia che, con un finale così, non può certo finire
qui.
Anche A
Quiet Place 2 ha trovato il suo spazio durante
gli stacchi pubblicitari del Super Bowl LIV. Infatti, ecco il nuovo
spot del film diretto da John Krasinski, con
Emily Blunt che torna protagonista.
John Krasinski, il
regista, ha spiegato che il sequel affronterà le stesse tematiche
del suo predecessore: “Amo l’idea del primo film, in cui il mio
personaggio e quello di Emily combattono contro il desiderio di
sopravvivere e la voglia di vivere. Tutto quello che il mio
personaggio voleva era sopravvivere. Il suo personaggio invece
diceva: ‘Non è abbastanza. Dobbiamo vivere. Dobbiamo permettere a
questi ragazzi di vivere come esseri umani’. Dopo la mia morte, ho
amato vedere Emily combattere con tutto questo, con l’idea che la
sopravvivenza sia forse l’unico modo per affrontare le cose. Forse
quella voglia di vivere era davvero troppo pericolosa…”
A
Quiet Place 2 arriverà nelle sale il 15 maggio
2020. Le vicende del primo capitolo seguivano il viaggio
di una famiglia costretta a vivere nel silenzio per non cadere
vittima di misteriose creature che vengono attirate dai suoni.
Consapevoli che ogni minimo sussurro, ogni minimo passo, significa
la morte, Evelyn (Emily Blunt) e Lee (John Krasinski) sono
determinate a trovare un modo per proteggere i loro figli mentre
tentano disperatamente di contrattaccare.
È stata affidata in esclusiva a
Total Film la prima
immagine ufficiale di A
Quiet Place 2, sequel del thriller fantascientifico
diretto nel 2018 da John Krasinski, che torna
dietro la macchina da presa insieme ad Emily
Blunt, ancora una volta nei panni della protagonista.
La prima immagine ufficiale di
A
Quiet Place 2 ci mostra Emily
Blunt di nuovo nei panni di Evelyn Abbott: nello scatto è
possibile vedere l’attrice insieme ai piccoli attori che nel sequel
tornano ad interpretare i suoi figli, Marcus Abbott (Noah
Jupe) e Beau Abbott (Cade Woodward); la
foto ci mostra anche Evelyn stringere tra le braccia il nuovo
arrivato all’interno della famiglia Abbott.
La fonte ha anche confermato che
gli eventi di A
Quiet Place 2si svolgeranno subito dopo
quelli del primo film: non ci sarà, quindi, nessun salto temporale.
Intervistato dal noto magazine, John Krasinski ha
spiegato che il sequel affronterà le stesse tematiche del suo
predecessore:
“Amo l’idea del primo film, in
cui il mio personaggio e quello di Emily combattono contro il
desiderio di sopravvivere e la voglia di vivere. Tutto quello che
il mio personaggio voleva era sopravvivere. Il suo personaggio
invece diceva: ‘Non è abbastanza. Dobbiamo vivere. Dobbiamo
permettere a questi ragazzi di vivere come esseri umani’. Dopo la
mia morte, ho amato vedere Emily combattere con tutto questo, con
l’idea che la sopravvivenza sia forse l’unico modo per affrontare
le cose. Forse quella voglia di vivere era davvero troppo
pericolosa…”
Di seguito potete ammirare la prima immagine ufficiale di
A Quiet Place 2:
A Quiet Place
2 arriverà nelle sale il 15 maggio
2020. Le vicende del primo capitolo seguivano il viaggio
di una famiglia costretta a vivere nel silenzio per non cadere
vittima di misteriose creature che vengono attirate dai suoni.
Consapevoli che ogni minimo sussurro, ogni minimo passo, significa
la morte, Evelyn (Emily Blunt) e Lee (John Krasinski) sono
determinate a trovare un modo per proteggere i loro figli mentre
tentano disperatamente di contrattaccare.
Sono ufficialmente terminate le
riprese di A
Quiet Place 2, sequel diretto ancora una volta da
John Krasinski che ha pubblicato su Twitter la
foto che trovate qui sotto e che lo vede insieme a sua moglie,
protagonista del film, Emily
Blunt.
Vi ricordiamo che nel film
torneranno Millicent Simmonds e Noah
Jupe, mentre secondo le ultime indiscrezioni Cillian
Murphy dovrebbe vestire i panni di un misterioso
personaggio con cattive intenzioni che si unirà al clan familiare
sopravvissuto agli eventi del primo film. Djimon
Hounsou invece ha sostituito in corsa Brian Tyree
Henry, dopo che la star della serie Atlanta è
stato costretto ad abbandonare la produzione a causa di altri
impegni lavorativi.
“Una piccola idea è diventata
più grande, e mentre la maggior parte dei sequel parla del ritorno
di un cattivo o del ritorno di un eroe, non volevo che il mio
andasse in questa direzione.” ha spiegato Krasinski in
un’intervista. “Di A
Quiet Place 2 abbiamo un mondo, e il resto
della popolazione che sta attraversando esattamente quella stessa
esperienza. Ci sono altri sopravvissuti? Cosa possiamo esplorare
ancora? Cosa accadrà dopo?“.
A
Quiet Place 2 (questo il titolo ufficiale) è atteso
nelle sale il 15 Maggio 2020.
Le vicende del primo capitolo
seguivano il viaggio di una famiglia costretta a vivere nel
silenzio per non cadere vittima di misteriose creature che vengono
attirate dai suoni. Consapevoli che ogni minimo sussurro, ogni
minimo passo, significa la morte, Evelyn (Emily Blunt) e Lee (John
Krasinski) sono determinati a trovare un modo per proteggere i loro
figli mentre tentano disperatamente di contrattaccare.
Sono ufficialmente iniziate le
riprese di A
Quiet Place 2, sequel del caso cinematografico della
scorsa stagione, un horror atipico in grado di trasformare
l’esperienza cinematografica di milioni di spettatori. A
confermarlo è la foto pubblicata da John
Krasinski, regista e sceneggiatore del film, sul suo
profilo Twitter.
Nel cast sono stati confermati
Emily
Blunt, Millicent Simmonds e
Noah Jupe, che ritorneranno nei rispettivi ruoli
interpretati nel film del 2018, e Cillian
Murphy, che secondo le ultime indiscrezioni dovrebbe
vestire i panni di un misterioso personaggio con cattive intenzioni
che si unirà al clan familiare sopravvissuto agli eventi del primo
film.
“Una piccola idea è diventata
più grande, e mentre la maggior parte dei sequel parla del ritorno
di un cattivo o del ritorno di un eroe, non volevo che il mio
andasse in questa direzione.” ha spiegato Krasinski in
un’intervista. “Di A
Quiet Place 2 abbiamo un mondo, e il resto
della popolazione che sta attraversando esattamente quella stessa
esperienza. Ci sono altri sopravvissuti? Cosa possiamo esplorare
ancora? Cosa accadrà dopo?“.
A
Quiet Place 2 (questo il titolo ufficiale) è atteso
nelle sale il 15 Maggio 2020,
Una delle new entry del cast è
Brian Tyree Henry, che in una recente intervista
ha svelato qualche dettaglio sulla trama:
“Sto ancora cercando di
scoprire di cosa tratterà la sceneggiatura, ma credo davvero che
esploreremo le vicende di quella famiglia che continua a
sopravvivere e il fatto che non sono i soli. Probabilmente
otterremo anche delle risposte in merito all’origine di questo
disastro ambientale perché il pubblico vuole saperlo. Ci sarà uno
sguardo sull’altro lato dell’ umanità che è sopravvissuta a questo
evento“.
Vi ricordiamo che le vicende del
primo capitolo seguivano il viaggio di una famiglia costretta a
vivere nel silenzio per non cadere vittima di misteriose creature
che vengono attirate dai suoni. Consapevoli che ogni minimo
sussurro, ogni minimo passo, significa la morte, Evelyn (Emily
Blunt) e Lee (John Krasinski) sono determinati a trovare un modo
per proteggere i loro figli mentre tentano disperatamente di
contrattaccare.
Sono arrivate online le prime
reazioni a A
Quiet Place 2, sequel del thriller
fantascientifico diretto nel 2018 da John
Krasinski, che torna dietro la macchina da presa
insieme ad Emily
Blunt, ancora una volta nei panni della
protagonista.
Le reazioni al sequel, emerse
online via Twitter in seguito alle primissime proiezioni dedicate
alla stampa estera, sono estremamente positive. Potete leggerne
alcune di seguito:
Joseph Deckelmeier – The Illuminerdi:
“A Quiet Place 2 è un viaggio all’inferno. Il film è finito da
poco e sto ancora tremando. Complimenti a tutto il cast per avermi
fatto percepire ogni singola emozione grazie alle loro
interpretazioni.”
Chris Killian –
ComicBook: “L’uso del suono in A Quiet Place 2 è ancora una
parte essenziale della storia. John Krasinski trova modi
incredibilmente creative per evitare che tutto diventi stantio.
L’intero cast è fantastico. Il film è avvincente dall’inizio alla
fine.”
Steven Weintraub –
Collider: “A Quiet Place 2 è un grandissimo sequel che
espande l’universo narrativo. Mi ha tenuto incollato alla sedia per
tutta la durata. Il film dura 1 ora e 45 minuti, ma alla fine ne
vorresti ancora. È ancora presto per parlare di un terzo
capitolo?”
Sean O’Connell – Cinemablend: “A
Quiet Place 2 è fantastico e merita di essere un successo a livello
mondiale. Trova modi assolutamente entusiasmante per espandere
ancora di più quest’universo terrificante. La tensione è ancora di
più alle stelle.”
Erik Davis – Fandango: “A
Quiet Place 2 spacca! Teso e terrificante esattamente come il
primo. Ci sono alcune sequenze che sono da antologia. Bravissimo
John Krasinski. Davvero bello e, soprattutto, anche molto
emozionante.”
A
Quiet Place 2 arriverà nelle sale americane il 20
marzo 2020. In Italia uscirà invece il 16 aprile. Le vicende del
primo capitolo seguivano il viaggio di una famiglia costretta a
vivere nel silenzio per non cadere vittima di misteriose creature
che vengono attirate dai suoni. Consapevoli che ogni minimo
sussurro, ogni minimo passo, significa la morte, Evelyn (Emily
Blunt) e Lee (John
Krasinski) sono determinate a trovare un modo per
proteggere i loro figli mentre tentano disperatamente di
contrattaccare.
John Krasinski ha spiegato che il sequel
affronterà le stesse tematiche del suo predecessore: “Amo
l’idea del primo film, in cui il mio personaggio e quello di Emily
combattono contro il desiderio di sopravvivere e la voglia di
vivere. Tutto quello che il mio personaggio voleva era
sopravvivere. Il suo personaggio invece diceva: ‘Non è abbastanza.
Dobbiamo vivere. Dobbiamo permettere a questi ragazzi di vivere
come esseri umani’. Dopo la mia morte, ho amato vedere Emily
combattere con tutto questo, con l’idea che la sopravvivenza sia
forse l’unico modo per affrontare le cose. Forse quella voglia di
vivere era davvero troppo pericolosa…”
A poche settimane dall’inizio delle
riprese di A
Quiet Place 2, sequel del caso cinematografico della
scorsa stagione, Deadline conferma che Djimon
Hounsou sostituirà nel cast Brian Tyree
Henry. La star della serie Atlanta è stato
costretto ad abbandonare la produzione a causa di altri impegni
lavorativi lasciando spazio all’attore visto di recente in
Shazam!, Captain Marvel e
Serenity.
Vi ricordiamo che nel film
torneranno Emily
Blunt, Millicent Simmonds e
Noah Jupe, mentre secondo le ultime indiscrezioni
Cillian
Murphy dovrebbe vestire i panni di un misterioso
personaggio con cattive intenzioni che si unirà al clan familiare
sopravvissuto agli eventi del primo film.
“Una piccola idea è diventata
più grande, e mentre la maggior parte dei sequel parla del ritorno
di un cattivo o del ritorno di un eroe, non volevo che il mio
andasse in questa direzione.” ha spiegato Krasinski in
un’intervista. “Di A
Quiet Place 2 abbiamo un mondo, e il resto
della popolazione che sta attraversando esattamente quella stessa
esperienza. Ci sono altri sopravvissuti? Cosa possiamo esplorare
ancora? Cosa accadrà dopo?“.
A Quiet Place Part
II (questo il titolo ufficiale) è atteso nelle sale il
15 Maggio 2020.
Le vicende del primo capitolo
seguivano il viaggio di una famiglia costretta a vivere nel
silenzio per non cadere vittima di misteriose creature che vengono
attirate dai suoni. Consapevoli che ogni minimo sussurro, ogni
minimo passo, significa la morte, Evelyn (Emily Blunt) e Lee (John
Krasinski) sono determinati a trovare un modo per proteggere i loro
figli mentre tentano disperatamente di contrattaccare.
Come riportato da The Wrap, il
candidato agli Emmy e star della serie Atlanta Brian Tyree
Henry si trova nelle fasi finali delle trattative per
ottenere un ruolo in A
Quiet Place 2, sequel scritto e diretto ancora una
volta da John Krasinski.
Già confermati nel cast
Emily Blunt, Millicent Simmonds e
Noah Jupe, che ritorneranno nei rispettivi ruoli
interpretati nel film del 2018, insieme a Cillian
Murphy, che secondo le ultime indiscrezioni dovrebbe
vestire i panni di un misterioso personaggio con cattive intenzioni
che si unirà al clan familiare sopravvissuto agli eventi del primo
film.
L’attore americano è noto al grande
pubblico per This Is Us, Vice
Principals, Hotel
Artemis, White Boy
Rick, Widows, If Beale
Street Could Talk e per aver doppiato Jefferson Davis in
Spider-Man: Un Nuovo Universo. Prossimamente lo
rivedremo in Child’s
Play, Superintelligence, The
Woman in the
Window, Joker, The
Outside Story, e Godzilla vs. Kong.
Vi ricordiamo che A Quiet
Place Part II (questo il titolo ufficiale) è atteso nelle
sale il 15 Maggio 2020, con le riprese che
partiranno già in estate nello stato di New York.
“Una piccola idea è diventata
più grande, e mentre la maggior parte dei sequel parla del ritorno
di un cattivo o del ritorno di un eroe, non volevo che il mio
andasse in questa direzione.” ha spiegato Krasinski in
un’intervista. “Di A
Quiet Place 2 abbiamo un mondo, e il resto
della popolazione che sta attraversando esattamente quella stessa
esperienza. Ci sono altri sopravvissuti? Cosa possiamo esplorare
ancora? Cosa accadrà dopo?“.
Vero e proprio caso cinematografico
della scorsa stagione, A
Quiet Place – Un Posto Tranquillo ha trasformato
l’esperienza cinematografica di milioni di spettatori proponendogli
uno spettacolo inedito.
La vicenda segue il viaggio di una
famiglia costretta a vivere nel silenzio per non cadere vittima di
misteriose creature che vengono attirate dai suoni. Consapevoli che
ogni minimo sussurro, ogni minimo passo, significa la morte, Evelyn
(Emily Blunt) e Lee (John Krasinski) sono determinati a trovare un
modo per proteggere i loro figli mentre tentano disperatamente di
contrattaccare.
La Paramount Pictures ha annunciato
la nuova data di uscita di A
Quiet Place 2, inizialmente previsto per
lo scorso 20 marzo e posticipato a causa della pandemia di
Covid-19. L’attesissimo sequel arriverà adesso nelle sale americane
il prossimo 4 settembre.
Insieme alla nuova uscita di
A
Quiet Place 2, la Paramount ha anche annunciato
di aver posticipato da giugno a dicembre 2020 l’uscita al cinema di
Top Gun: Maverick, l’attesissimo sequel
del cult con protagonista Tom
Cruise.
La stampa americana aveva già avuto
modo di vedere A Quiet Place
2, proprio in vista della release originale
fissata per marzo.
Le reazioni emerse online all’inizio del mese scorso hanno
parlato di un sequel ancora più entusiasmante del predecessore:
sono stati elogiati i toni e le atmosfere del film, il ritmo, le
interpretazioni del cast e il lavoro di John Krasinski tanto in qualità di
sceneggiatore quanto in quello di regista.
Le vicende del primo capitolo
seguivano il viaggio di una famiglia costretta a vivere nel
silenzio per non cadere vittima di misteriose creature che vengono
attirate dai suoni. Consapevoli che ogni minimo sussurro, ogni
minimo passo, significa la morte, Evelyn (Emily
Blunt) e Lee (John
Krasinski) sono determinate a trovare un modo per
proteggere i loro figli mentre tentano disperatamente di
contrattaccare.
John Krasinski ha spiegato che il sequel
affronterà le stesse tematiche del suo predecessore: “Amo
l’idea del primo film, in cui il mio personaggio e quello di Emily
combattono contro il desiderio di sopravvivere e la voglia di
vivere. Tutto quello che il mio personaggio voleva era
sopravvivere. Il suo personaggio invece diceva: ‘Non è abbastanza.
Dobbiamo vivere. Dobbiamo permettere a questi ragazzi di vivere
come esseri umani’. Dopo la mia morte, ho amato vedere Emily
combattere con tutto questo, con l’idea che la sopravvivenza sia
forse l’unico modo per affrontare le cose. Forse quella voglia di
vivere era davvero troppo pericolosa…”
La Paramount
Pictures si prepara a lanciare il suo servizio di
streaming. La voce circolava nell’aria da un po’ di tempo e adesso
è diventata ufficiale. Come apprendiamo grazie a Screen Rant, in occasione
dell’Investor Day di CBS, Jim Gianopulos, CEO della casa
cinematografica, ha confermato che Paramount+ – questo il nome della
piattaforma – debutterà il prossimo 4 marzo.
Gianopulos ha anche confermato che
tutti i titoli Paramount in uscita debutteranno sulla piattaforma
di streaming a un mese circa di distanza dall’uscita nelle sale,
precisamente tra i 30 e i 45 giorni. Tale discorso varrà anche per
gli attesissimi A
Quiet Place 2 e Mission
Impossible 7. Il primo arriverà nelle sale il 17
settembre 2021, quindi sarà disponibile sulla piattaforma già ad
ottobre; il secondo, invece, uscirà nelle sale il 4 novembre 2021,
e sarà disponibile sul servizio di streaming a Natale.
Si tratta di una novità assoluta per
quanto riguarda la disponibilità in streaming o VOD dei film appena
usciti in sala: in passato, infatti, veniva garantito un minimo di
90 giorni tra l’uscita in sala e la disponibilità in digitale. Tra
gli altri titoli che saranno disponibili sulla piattaforma a pochi
giorni dalla distribuzione nelle sale anche Top
Gun: Maverick. A differenza della Warner Bros. (la cui
scelta di distribuire i film in sala e in digitale riguarda
esclusivamente l’anno corrente), pare che questa strategia sarà
invece definitiva per la Paramount.
I titoli originali targati Paramount+
Nel frattempo sono stati annunciati
anche due progetti originali che verranno distribuiti
esclusivamente su Paramount+: si tratta del nuovo sequel di
Paranomal Activity, la celebre saga horror
lanciata nel 2007, che sarà diretto da Will Eubank
(Underwater) e sceneggiato da Christopher Landon (veterano
del franchise), e un prequel di Pet Sematary, l’omonimo romanzo di Stephen
King già portato sul grande schermo nel 2019 e nel 1989.
Screen
Junkies ha condiviso il trailer onesto di A quiet place, l’horror di grande successo
scritto, diretto e interpretato da John Krasinski, al fianco di Emily
Blunt.
A quiet place, il film diretto e interpretato
da John Krasinski con Emily
Blunt, Noah Jupe e Millicent
Simmonds, e scritto da Bryan Woods
e Scott Beck.
Per il suo terzo film da regista,
l’attore sceglie di esplorare e mescolare due registri narrativi,
come l’Horror e il Thriller, che si fondono mostrando l’unico
comune denominatore: il soprannaturale.
A Quiet Place – la recensione
Krasinski, oltre ad essere
sceneggiatore, regista e interprete del film, dirige per la prima
volta la moglie (nel film e nella vita reale) Emily
Blunt.
Sinossi: Una famiglia vive un’esistenza
isolata nel silenzio più assoluto, per paura di una minaccia
sconosciuta che segue solo il suono e attacca a qualsiasi
rumore.
Un vero fenomeno culturale che ha
trasformato l’esperienza cinematografica di milioni di spettatori,
A Quiet Place – Un posto tranquillo è un thriller teso e
originale che segue una famiglia costretta a vivere nel silenzio
per non cadere vittima di misteriose creature che vengono attirate
dai suoni. Consapevoli che ogni minimo sussurro, ogni minimo passo,
significa la morte, Evelyn (Emily Blunt) e Lee (John Krasinski)
sono determinati a trovare un modo per proteggere i loro figli
mentre tentano disperatamente di contrattaccare.
Definito dalla critica
“Estremamente avvincente” e “Da cardiopalma!” A Quiet Place –
Un posto tranquillo è l’imperdibile film dell’anno.
Contenuti
Speciali: • Creando il Tranquillo – Il
regista John Krasinski ci porta dietro le quinte di A Quiet Place –
Un posto tranquillo • Il suono dell’Oscurità – Creando il suono di
un mondo silenzioso • Silenzio per un motivo – L’arte di effetti
visivi indimenticabili
Come l’invasione da parte degli
alieni con il super udito di A
Quiet Place – Un posto tranquillo ebbe inizio ci era
stato già brevemente mostrato con un flashback in A
Quiet Place II, ma con il nuovo capitolo di questo
franchise di fantascienza-horror si entra finalmente ancor più nel
vivo di quel drammatico giorno. Il racconto si amplia infatti
grazie al prequel A Quiet Place – Giorno 1,
diretto non da John Krasinski (che si è occupato della regia
dei primi due film), bensì da Michael Sarnoski, già
distintosi per il film Pig, con Nicolas Cage.
Un nuovo capitolo questo che, in
attesa del terzo film della serie principale, offre dunque una
nuova prospettiva sulla vicenda, pur se limitata a pochi personaggi
e sostanzialmente ad un raggio d’azione piuttosto ristretto. Si può
però prendere quella di A Quiet Place – Giorno 1
come emblema di ciò che può essere accaduto anche in altre parti
degli Stati Uniti e del mondo. Di fondo, ciò che risulta
interessante è il primo approccio con gli alieni, la scoperta delle
loro capacità e delle loro debolezze, come anche le prime reazioni
da parte dell’umanità e in questo il film non delude.
La trama di A Quiet Place –
Giorno 1
Tutto ha inizio, come sempre
avviene, senza alcun avvertimento. D’improvviso il cielo si
illumina di stelle cadenti, che si rivelano però ben presto essere
non stelle ma ciò che una misteriosa specie aliena – priva di vista
ma dotata di pelle dura come una corazza e di un udito estremamente
sensibile – ha usato per giungere sulla Terra. Ha così inizio la
loro invasione, che getta ben presto il mondo nel più completo
silenzio. In questo contesto di morte e paura,
Samira (Lupita
Nyong’o) ed Eric (Joseph
Quinn) dovranno cercare di raggiungere le navi di
salvataggio, naturalmente senza fare il minimo rumore.
A Quiet Place – Giorno 1, tra tensione ed
emozione
Con A Quiet Place – Giorno
1 Sarnoski sembra far sua la lezione di Krasinksi e dei
suoi co-sceneggiatori Scott Beck e
Bryan Woods. Puntando su una premessa semplice –
il dover giungere in un dato punto della città per sfuggire alla
minaccia aliena – egli ha sia l’occasione di attraversare New York
per mostrarci la devastazione che l’ha lacerata, sia proporre una
dietro l’altra sequenze dove si alternano tensione ed emozione.
Ecco allora che sequenze come il primo attacco – che si svolge in
una strada dove la polvere sollevata non permette di vedere cosa
stia accadendo e che non può non far pensare all’orrore dell’11
settembre 2001 – o quella nella metropolitana, risultano di grande
impatto.
Come i primi due film, però, anche
A Quiet Place – Giorno 1 si svela essere a suo
modo incentrato non solo sulla paura dell’invasore, ma anche sul
rapporto tra padri e figli, seppur in modo diverso. Rapporti che
nel loro venire esplorati all’interno di questo contesto di
distruzione permettono ai personaggi di caricarsi di viva umanità e
farsi così portatori di emozioni sincere. C’è infatti tutta una
struggente storia che riguarda il passato di Samira che permette di
affezionarsi a lei e sviluppare nei suoi confronti quel
coinvolgimento emotivo che permette al film di non essere un banale
invasion movie fracassone. Naturalmente, a farla da
padrone in tutto ciò è ancora una volta il sonoro.
It’s Sound!
“È il suono!”, suggeriva la
prima pagina di un giornale che si intravede brevemente in
A Quiet Place – Un posto
tranquillo, rivelando come fosse dunque il rumore ad
attrarre gli spaventosi alieni. Tutto il franchise è dunque stato
costruito proprio su una particolare attenzione nei confronti dei
suoni e dei silenzi, riuscendo a far stare lo spettatore con il
fiato sospeso e portandolo a temere ogni minima variazione a
riguardo. A Quiet Place – Giorno 1 si svolge
parzialmente in un mondo ancora rumoroso, che deve ancora capire
l’importanza del silenzio. Ma più questo subentra nel racconto più
il lavoro svolto qui sul sonoro acquista valore e contribuisce al
fine del film.
Lupita Nyong’o in A Quiet Place – Giorno 1
Un nuovo sguardo sull’invasione
aliena
Va poi detto che non era scontato
che si scegliesse di affidarsi a personaggi inediti per questo
prequel. Krasinski avrebbe tranquillamente potuto decidere di
riproporsi insieme a sua moglie Emily Blunt e agli interpreti dei loro figli
per raccontare di più sulla famiglia Abbott prima e durante
l’invasione. Come anticipato, si è invece scelto – saggiamente – di
offrire un nuovo punto di vista sulla vicenda, affidandosi a nuovi
personaggi che potessero offrire nuove sfumature della paura e
dell’istinto di sopravvivenza dell’umanità. Da un lato ritroviamo
dunque Lupita Nyong’o, sinceramente struggente con
quel suo sguardo espressivo che le aveva fruttato l’Oscar per
12
anni schiavo.
Dall’altro vi è Joseph Quinn, che dopo l’exploit ottenuto con
il ruolo di Eddie Munson nella
quarta stagione di Stranger Things si mette qui alla
prova con personaggio completamente diverso. Sono loro due a
portare avanti il racconto, forse più esile rispetto ai precedenti
due film (e con qualche sequenza poco giustificata), ma che proprio
in questa semplicità trova le occasioni per stupire e generare
pathos. Certo, questo nuovo sguardo sull’invasione aliena non
aggiunge poi molto, ma senza dubbio permette di evitare un senso di
già visto e offre una nuova esperienza da brivido. E se una volta
in sala, durante la visione, si avrà timore di compiere il minimo
rumore, vorrà dire che il film avrà raggiunto il suo scopo.
A
Quiet Place – Giorno 1, il terzo film del franchise ma
ambientato prima degli altri. Il prequel sarà la prima volta nella
storia di Quiet Place in cui John Krasinski abbandonerà la sedia da
regista. Sarà invece Michael Sarnowki a dirigere A
Quiet Place – Giorno, dopo il suo debutto alla regia
nel 2021 con Pig, il giallo drammatico interpretato da
Nicolas Cage e Alex Wolff.
Lo sceneggiatore e regista
originale Krasinski è ancora coinvolto come produttore e ha un
credito di scrittura in A
Quiet Place – Giorno 1. Il film presenta anche un
impressionante ensemble di star Marvel, con Lupita Nyong’o che interpreta il ruolo
principale insieme a Djimon Hounsou, Joseph Quinn e
Wolff. Questa sarà la seconda coppia tra Sarnoski e Wolff
(Pig è stata la prima), e Sarnoski è anche responsabile della
sceneggiatura, insieme agli altri creatori originali Bryan Woods e
Scott Beck. Come mostrato dal suo nome e dai precedenti trailer, A
Quiet Place: Day One racconta il primo giorno dell’invasione
aliena, quando una donna di nome Sam (Nyong’o) deve sopravvivere a
un brutale attacco a New York.
https://youtu.be/MrdsimUY_Vo
https://youtu.be/4Ono9OfnRfU
Paramount Pictures presenta In
associazione con Michael Bay Una produzione Platinum Dunes / Sunday
Night A QUIET PLACE: GIORNO 1 PRODUTTORI ESECUTIVI Allyson Seeger,
Vicki Dee Rock PRODUTTORI Michael Bay, Andrew Form, p.g.a., Brad
Fuller, John Krasinski BASATO SUI PERSONAGGI CREATI DA Bryan Woods
e Scott Beck STORIA DI John Krasinski e Michael Sarnoski
Scritto e diretto da Michael
Sarnoski, lo spin-off prequel di
A Quiet Place, A Quiet Place – Giorno
1 (la
nostra recensione) ci narra del primo giorno dell’arrivo delle
creature aliene e in mezzo a questo contesto di morte e distruzione
facciamo la conoscenza di Samira (interpretata da
Lupita Nyong’o) ed Eric (interpretato da
Joseph Quinn). Mentre lei è una ex poetessa
malata terminale di cancro, lui è un giovane studente di legge.
Insieme cercheranno di attraversare,
nel modo più silenzioso possibile, la città di New York, sapendo
che in un dato punto di essa sono state organizzate delle navi per
portare in salvo i superstiti, avendo scoperto che gli alieni
temono l’acqua. Tuttavia, più che alle navi Samira è interessata ad
arrivare da Patsy’s, una pizzeria, dove intende appunto prendersi
una pizza. Il suo può sembrare un insolito capriccio, dato il
contesto che la circonda, ma questo suo desiderio nasconde in
realtà qualcosa di più.
Perché Samira vuole prendere la pizza da Patsy’s?
Nel corso del loro cammino, Samira
rivela ad Eric che quando era piccola suo padre – musicista jazz –
la portava sempre a prendere la pizza da Patsy’s dopo aver finito
di suonare in un locale lì vicino. Per lei, dunque, quel luogo ha
un valore affettivo estremamente importante, a tal punto da
considerarlo come l’ultimo posto dove desidera andare prima di
morire. Tuttavia, quando arrivano da Patsy’s, si rendono purtroppo
conto che è stato distrutto.
Eric porta allora Samira
direttamente al jazz club dove il padre la portava sempre da
bambina. Qui, circondati dai ricordi, il giovane cerca di tirare su
il morale alla sua nuova amica offrendole una pizza presa altrove
ma sul cui cartone ha scritto “Patsy’s”. La coinvolge poi in un
numero di magia, regalando così a Samira nuove emozioni positive in
quel luogo per lei tanto speciale. Il loro viaggio non si è però
ancora concluso, in quanto insieme devono arrivare alle navi.
Perché Samira regala a Eric il suo
maglione giallo prima di andarsene?
Prima di arrivare a queste, però,
Samira regala ad Eric il suo maglione giallo. Anche se si è
trattato di uno scambio senza parole, il motivo è di certo
sentimentale. Il maglione è qualcosa che Eric può conservare per
ricordarsi di lei. È tangibile, un pezzo di lei che gli avrebbe
dato conforto oltre al suo gatto Frodo. Come poi Eric scoprirà,
Samira ha anche inserito nella tasca del maglione un biglietto dove
lo ringrazia per quanto ha fatto per lei e per averle fatto
trascorrere un ultimo giorno ricco di gioia, nonostante l’invasione
aliena.
Perché Samira sceglie di rimanere a
terra?
Dopo questo scambio, i due
intraprendono strade diverse. Eric si dirige verso la nave con i
superstiti, mentre Samira rimane a terra, iniziando a far rumore
per le strade in modo che Eric possa arrivare sano e salvo
sull’imbarcazione diretta all’isola – la stessa isola dove viene
introdotto per la prima volta il personaggio di Djimon Hounsou in A
Quiet Place II. Samira inizia quindi a sbattere contro
le auto e a far scattare gli allarmi in modo che le creature la
sentano e la inseguano. Eric ha così il tempo di dirigersi verso il
molo con il gatto, correndo per raggiungere l’acqua prima che le
creature lo raggiungano.
L’operazione va a buon fine e il
ragazzo riesce a salire sulla nave, ormai dunque al sicuro dagli
spaventosi alieni. Ma è a questo punto che ci rendiamo conto che
Samira è rimasta a terra, di sua spontanea volonta. La ragazza
probabilmente non ha mai valutato l’ipotesi di dirigersi a sua
volta sulla nave. Fuggire sulla nave, d’altronde, non l’avrebbe
salvata da una malattina che prima o poi la ucciderà in ogni caso.
Una volta avuta la certezza che il suo amico fosse al sicuro,
Samira si concede dunque un’ultima passeggiata nella città,
riscoprendone i rumori naturali troppo spesso sovrastati da quelli
dell’uomo.
Samira muore alla fine di A Quiet Place – Giorno
1?
Quel silenzio e quanto fino a quel
momento vissuto la rimette in pace con quel mondo e quella vita che
l’aveva delusa portandole via prima l’amato padre e poi facendola
ammalare. Infine, Samira decide di staccare il jack delle cuffie
dallo stereo, facendo risuonare il brano che sta ascoltando –
Feeling Good di Nina Simone – a tutto
volume nelle strade di New York. Un gesto che naturalmente attira
uno (o più di uno) degli alieni, che piomba dunque alle sue spalle
con le intenzioni che ormai ben sappiamo.
Sebbene non venga mostrato
effettivamente cosa le accade, è piuttosto chiaro che Samira venga
attaccata e uccisa dall’alieno. La ragazza sceglie dunque di
andarsene così, morendo alle sue condizioni, senza paura, anziché
attendere che la malattia le togliesse ogni forza e la privasse di
quel buon umore che avverte nel finale. Samira era vicina alla
morte da molto tempo, quindi è possibile che sentisse che in ogni
caso era arrivato il suo momento di andarsene. Questa scelta,
sicuramente, è stata favorita dal suo aver avuto l’opportunità di
sentirsi di nuovo viva per un’ultima volta.
Come A Quiet Place – Giorno
1 prepara A Quiet Place 3
A Quiet Place – Giorno
1 rivela dunque che Eric è salito sulla barca, il che
conferma che è arrivato sull’isola insieme al personaggio di
Djimon Hounsou, dove viene poi costruita una
piccola comunità di superstiti, riorganizzatisi per cercare di
portare avanti una vita tranquilla con la certezza che l’acqua che
li circonda li protegge. Questa comunità, come anticipato, ci viene
introdotta per la prima volta in A
Quiet Place II, dove però un alieno riuscito a
superare l’ostacolo dell’acqua inizia a seminare morte e
distruzione. In quella scena non si parla di Eric, ma dato che ora
sappiamo che è lì, potrebbe riapparire in futuro.
È infatti possibile che
A Quiet Place Part 3, confermato dopo il successo al
botteghino di A
Quiet Place II, includa anche Eric, che potrebbe
essere sopravvissuto all’attacco dell’alieno alla
fine di A Quiet Place II, a cui sappiamo
invece che il personaggio interpretato da Hounsou non è
sopravvissuto. Per ora non è chiaro chi tornerà in A Quiet
Place 3, anche se è lecito aspettarsi che Emily Blunt, Cillian Muprhy e gli attori dei figli di lei
riprendano i propri ruoli per sferrare un attacco decisivo agli
alieni. Sarebbe inoltre certamente emozionante rivedere anche Eric,
magari nel frattempo divenuto uno dei leader della resistenza.
Dopo il grande successo di A Quiet Place – Un posto tranquillo e del
suo sequel A Quiet Place II, con A Quiet Place –
Giorno 1 stiamo finalmente per scoprire in che modo il
mondo è “stato ridotto al silenzio”. Il prequel
infatti racconterà l’improvvisa apocalisse su scala mondiale.
Al timone della storia c’è sempre
John Krasinski che, dopo aver scritto e
diretto (nel primo caso anche interpretato) i primi due capitoli,
ha immaginato la storia di Giorno 1 per diverso
tempo, prima di sedersi a scriverla. Dopo numerosi ritardi, causati
in parte anche dagli scioperi dello scorso anno, il film è pronto
per la sala dove lo vedremo grazie a Eagle
Pictures a partire dal 27 giugno.
Come da tradizione della serie, la
trama di A Quiet Place – Giorno 1 è alquanto
semplice: in questo modo si aggira lo spettro di una trama
intricata e inutilmente arzigogolata, troppo spesso principale
ostacolo per i film di fantascienza che si perdono
dietro alle trappole della trama.
Nonostante il film ragioni su una
scala più ampia rispetto ai precedenti, data soprattutto
l’ambientazione a New York City, è stato impostato come un survival
movie apocalittico con elementi orrorifici e thriller. Cosa che già
aveva fatto la fortuna dei primi due film e che in questo caso
verrà condito da una maggiore enfasi sulla parte relativa
all’invasione aliena, che vedremo agli albori, probabilmente.
Il cambio di ambientazione consente
però una serie di possibilità che prima erano precluse al
franchise, come la possibilità di assistere a scene d’azione su
larga scala e la possibilità di vedere i protagonisti interagire
con un’ambientazione estesa e urbana, mettendo in gioco tutta una
serie di possibilità nuove per la costruzione delle scene.
Già nel primo film sapevamo che i
cattivi della storia sono gli alieni e nel secondo film abbiamo
appreso che sono letteralmente caduti dallo spazio. Questo prequel
ci porterà proprio a quel giorno dell’invasione e ci racconterà se
questa è stata un incidente di percorso oppure se è stata
pianificata, e quindi andremo incontro al classico topos della
fantascienza in cui gli alieni progettano di invadere la Terra.
Il film svelerà finalmente
l’invasione della Terra da parte delle micidiali creature
Quello che possiamo già aspettarci
è che l’invasione è stata immediatamente un successo dal punto di
vista degli alieni: sappiamo che sono ultra sensibili ai rumori,
che sono molto forti e veloci e soprattutto che gli umani non erano
pronti a fronteggiare un tale nemico. Immaginiamo anche che, a
differenza di film storici del genere, in cui gli Stati Uniti
sembravano il posto più allettante della Terra per progettare
un’invasione, in Giorno 1 l’attacco avverrà su tutta la totalità
della superficie terrestre.
Per quello che riguarda la trama di
A Quiet Place – Giorno 1 quindi, possiamo dire che
si tratta di una storia semplice, che viene arricchita, come nel
caso delle pellicole precedenti, da un cast molto valido di
interpreti.
Questo significa che sicuramente
uscirà vivo da questo prequel. “E’ stato molto bello averlo con
noi a portare avanti l’eredità del progetto” ha dichiarato
Lupita Nyong’o riguardo alla
partecipazione di Hounsou.
Chi ha realizzato A Quiet
Place – Giorno 1?
Per quanto riguarda il cast
creativo, abbiamo già detto che John Krasinski ha firmato la sceneggiatura,
mentre cede la regia a Michael Sarnoski (Pig) che
è arrivato al progetto per sostituire Jeff Nichols
(Midnight
Special) il quale
aveva abbandonato a sua volta il film per divergenze creative.
Dopo il suo arrivo, Sarnoski ha contribuito a riscrivere la storia
e i personaggi insieme a Krasinski. Oltre al contributo nella
scrittura, il regista ha portato con sé nel film anche il direttore
della fotografia, Pat Scola, con il quale aveva
già lavorato in Pig.
Il Trailer del film
A Quiet Place – Giorno
1 uscirà il 28 giugno distribuito da Eagle Picture e,
stando a quanto ha dichiarato Lupita Nyong’o, “sarà un film che darà
molta soddisfazione ai fan della saga”.
Frantumando le aspettative del
settore,
A Quiet Place – Giorno 1della Paramount
ha battuto i record
del franchising nel suo primo weekend di uscita. Prequel
dei film originali diretti da John Krasinski, il
nuovo film è interpretato da
Lupita Nyong’o e Joseph Quinn nei ruoli centrali ed è
diretto dal regista di PigMichael Sarnoski. John
Krasinski, che ha diretto il primo e il secondo film della
serie principale, ha scritto la storia di A Quiet Place:Day One insieme a Sarnoski, che è subentrato nella
scrittura e nella regia dopo l’abbandono di Jeff
Nichols.
Nel weekend di apertura, il film ha
incassato 53 milioni di dollari in patria e altri 45 milioni di
dollari nei mercati esteri, per un debutto globale
cumulativo di 98,5 milioni di dollari. Oltre 9 milioni di
dollari di questo totale provengono dagli schermi IMAX. Si tratta
di un risultato stupefacente per un film prodotto con un budget
inferiore ai 70 milioni di dollari.
A Quiet Place – Giorno 1 avrebbe dovuto generare
circa 40 milioni di dollari al suo debutto al botteghino nazionale,
ma venerdì è stata osservata una sovraperformance quando ha
superato i record del giorno di apertura sia di A Quiet Place –
Un posto tranquillo che del suo
sequel, A
Quiet Place – parte II.
Entrambi i film sono stati molto
amati: il primo è stato un successo inarrestabile, mentre il
secondo è riuscito a ottenere enormi guadagni al botteghino
nonostante sia uscito nel bel mezzo della pandemia. Infatti,
A
Quiet Place – parte II era
originariamente previsto per l’uscita a marzo 2020, ma è stato
ovviamente posticipato quando le serrate globali hanno bloccato
tutto. Alla fine ha incassato quasi 300 milioni di dollari in tutto
il mondo e ha un “fresco” 91% di gradimento sul sito aggregatore
Rotten Tomatoes. Il primo film ha guadagnato oltre 340
milioni di dollari a livello globale e ha un punteggio RT
ancora migliore, pari al 96%.
Il franchise di “Un posto
tranquillo” ha incassato oltre 700 milioni di dollari in tutto il
mondo
In confronto,
A Quiet Place – Giorno 1 è attualmente fermo a
un “fresco” 84%di approvazione su
RT, anche se il punteggio del pubblico è leggermente
inferiore (73%). Il pubblico del giorno di apertura gli ha
assegnato un CinemaScore B+, che è positivo per i film horror,
anche se i film di A Quiet Place non possono essere
classificati nella stessa categoria di altri franchise di film
spaventosi.
A Quiet Place – Giorno 1 era stato originariamente
pensato con Nichols al timone, che però ha abbandonato il progetto
dopo averlo sviluppato per qualche tempo. Recentemente ha diretto
il thriller poliziesco The
Bikeriders. Krasinski dovrebbe
tornare in qualche veste per il previsto terzo
capitolo della serie principale, dopo aver fatto una
deviazione con il recente film per famiglie
IF, che ha generato oltre 180 milioni di
dollari a livello globale. Interpretato anche da Alex
Wolff e Djimon Hounsou,
A Quiet Place – Giorno 1 è in programmazione
nelle sale.
Il franchise di A Quiet Place presenta il suo primo prequel e
si sa se c’è una scena post-credits di A Quiet Place –
Giorno 1, che definisce il futuro, è noto. John Krasinski ha dato il via al franchise di
A Quiet Place nel 2018 con il primo
capitolo di grande successo. Dopo un breve accenno in A
Quiet Place Part II a come era la vita della famiglia
Abbott quando gli alieni l’hanno invasa, A Quiet Place –
Giorno 1 riporta il pubblico a quel giorno. Il film segue
Sam (Lupita
Nyong’o) ed Eric (Joseph
Quinn) come estranei che fanno coppia per cercare di
sopravvivere a New York.
Quando il
finale di A Quiet Place – Giorno 1
(recensione),
l’emozionante storia di sopravvivenza giunge a una conclusione
drammatica che si collega direttamente a ciò che accade in
A Quiet Place – Parte II. Poiché è
già stato confermato che A Quiet Place 3 è in
lavorazione, è lecito chiedersi se il franchise utilizzerà una
scena post-credits per fornire una diretta anticipazione del sequel
o di un altro prequel. Ora che il film è uscito, lo status di una
scena post-credits di A Quiet Place – Giorno 1 è
confermata.
A Quiet Place – Giorno 1 non ha
una scena post-credits
Non ci sono scene extra
È ufficialmente confermato che
A Quiet Place – Giorno 1non ha una scena
post-credits. Non c’è nessuna scena di mid-credits o end-credits o
qualsiasi altra cosa inclusa nei titoli di coda che possa fungere
da promessa per il futuro. Ciò significa che chiunque guardi
A Quiet Place – Giorno 1 al cinema o in streaming
non deve preoccuparsi di perdere una rivelazione importante dopo
l’inizio dei titoli di coda. Si consiglia comunque di seguire i
titoli di coda per conoscere i nomi di tutti coloro che hanno
lavorato duramente per rendere possibile il film.
A Quiet Place – giorno
1: La decisione della scena finale continua la tendenza
del franchising
Il fatto che A Quiet Place: Day One
non ha incluso una scena finale non è troppo sorprendente. Questa
decisione è la stessa presa dai due film precedenti. Non c’era
spazio per una scena post-credits, dato che il finale di
A Quiet Place arrivava bruscamente e preparava il sequel. Nel
frattempo, anche A Quiet Place Part II non ha
incluso una scena di coda che rispondesse alle domande in sospeso o
che anticipasse il prossimo capitolo.
Poiché i due film precedenti non
includevano nulla nei titoli di coda, ha senso che A Quiet
Place – Giorno 1 abbia scelto di non inserire nulla. Il
pubblico non è necessariamente già condizionato ad aspettarsi che
questo franchise includa scene post-credits. Poiché A Quiet
Place – Giorno 1 è un prequel, le possibilità di includere
una scena dei titoli di coda senza creare troppe complicazioni per
il franchise sono minori. In definitiva, è stato più sicuro non
includere una scena post-credits e lasciare che il pubblico ne
volesse ancora.
SatineFilm ha diffuso il trailer
italiano di A Quiet Passion, il film con
Cynthia Nixon nei panni di Emily
Dickinson, diretto da Terence Davies con
Jennifer Ehle, Keith Carradine e Emma
Bell.
Il film arriverà nelle sale italiane dal 14 giugno.
Finalmente in arrivo anche nelle
sale italiane, A Quiet Passion, la storia
della celebre poetessa statunitense Emily Dickinson, dagli anni
della trasgressiva giovinezza alla vita adulta di auto reclusione.
Ad interpretare il ruolo della poliedrica artista americana,
Cynthia Nixon, già icona femminista in Sex &
the City nel ruolo dell’avvocatessa Miranda e oggi candidata
democratica per il ruolo di governatore di New York. Un film
poetico e silenziosamente ribelle diretto dal regista e
sceneggiatore inglese Terence Davies (Voci
lontane…sempre presenti, La casa della gioia) che
trova, in questo controverso personaggio, un ottimo spunto per
mettere a frutto il suo passato di fine conoscitore dell’animo
femminile. Nel cast anche il Premio Oscar® Keith
Carradine, Jennifer Ehle (Orgoglio e
Pregiudizio, Il discorso del re) e Emma
Bell (Frozen, Final Destination) nel
ruolo di Emily da giovane.
Un altro film molto amato e
apprezzato dal pubblico e dalla critica internazionale che grazie a
Satine Film arriverà nelle sale italiane il
14 giugno, dopo L’ultimo
viaggio e Wajib – Invito al
matrimonio, attualmente in programmazione.
Sinossi: La
storia della celebre poetessa statunitense Emily Dickinson dagli
anni della trasgressiva giovinezza alla vita adulta di auto
reclusione. La poetica silenziosamente ribelle di Terence Davies
trova, in questo poliedrico e controverso personaggio, un ottimo
spunto per mettere a frutto il suo passato di fine conoscitore
dell’animo femminile, dando vita ad alcune sequenze che rasentano
il sublime. Il risultato è un preciso ritratto dell’artista
americana, privata del mito e definita unicamente come essere
umano.
Emily Dickinson è
considerata una delle più grandi poetesse del suo tempo, e grazie
al film A Quiet Passion, del regista britannico
Terence Davies, ha
modo di rivivere sul grande schermo attraverso l’interpretazione di
Cynthia Nixon, che lasciati i
panni di Miranda della serie Sex and the City, si immerge con
grande in quelli ottocenteschi della poetessa.
A Quiet Passion
racconta la vita della celebre poetessa Emily
Dickinson, dalla gioventù di ragazza ostinata e ribelle,
alla maturità di donna travagliata e complessa che ha trovato nella
poesia rifugio e conforto, dal rapporto con i famigliari a quello
con la società e la religione.
Esistono molteplici opere in costume
dedicate a celebri poeti e romanzieri, ma il film di
Terence Davies sembra avere una marcia in più. Pur
ripercorrendo in maniera agiografica la vita della poetessa, Davies
riesce ad esaltare con l’eleganza stilistica che gli è propria,
l’atmosfera che la lettura delle poesie della Dickinson emana. Egli
compone una messa in scena ricca, sontuosa, e su questa si sofferma
per estrapolarne i piccoli dettagli, i piccoli attimi cari alla
poetessa. Il suo cinema, come da lui stesso definito, costringe con
i suoi tempi dilatati e le lunghe inquadrature a guardare più a
fondo di quanto normalmente avviene. È per questo che i momenti più
importanti del film risultano anche i più difficili da digerire,
ricchi di un’emotività che richiede uno sforzo di sopportazione non
indifferente.
Nel suo provocare lo spettatore,
Davies ottiene così il risultato di dar vita ad un film
d’atmosfera, dove tutte le emozioni e le passioni sono, come da
titolo, sommesse, ma proprio per questo ancor più in grado di
incidere nel cuore dello spettatore. A conferire ulteriore pregio
al film vi è l’interpretazione di Cynthia Nixon,
che nel suo impersonare l’Emily della maturità restituisce con
delicatezza, intensità e profondità tutte le sfumature di
un’artista tanto amata quanto enigmatica.
Certo il film, nella sua durata di
poco più di due ore, presenta alcuni passaggi non supportati da
un’efficace scrittura, e che risultano per tanto poco convincenti o
coinvolgenti. L’operazione cinematografica tentata da Davies non è
certo semplice, e il suo uso della dilatazione temporale può in più
di un momento stancare la visione.
Tuttavia per la delicatezza con cui
i principali temi cari alla poetessa vengono trattati,
difficilmente si potrà rimanere estranei al film. La paura di una
vita nella norma, la paura della morte e dell’ignoto oltre la
morte, e allo stesso tempo l’elogio della bellezza, sono tematiche
universali nelle cui sfumature ognuno potrà riconoscersi. Attento
nell’evocare gli stati d’animo di una figura complessa come la
Dickinson, il regista fonde il film sulla sua vita al film sulla
sua poesia, ottenendo un’opera in grado di ragionare da più punti
di vista sulla materia in esame.
Presentato in anteprima a Roma, il
film A Quiet Passion segna il ritorno in sala del
regista Terence Davies. Girato nel 2016, e
distribuito in Italia con gran ritardo, l’opera vede come
protagonista Cynthia Nixon,
la Miranda di Sex and the City, qui chiamata a vestire i
panni di Emily Dickinson
in un lungometraggio che ripercorre la sua vita e la sua poesia.
“È una grandissima
poetessa. – esordisce Terence Davies – La
scoprì solo a diciotto anni guardando un documentario televisivo su
di lei. È stata per me una folgorazione, non potevo smettere di
leggerla e rileggerla. Le sue poesie esprimevano perfettamente i
miei tormenti giovanili. Lei era assolutamente all’avanguardia per
la sua epoca”.
Il film ripercorre la vita della
poetessa toccando tutti i temi a lei più cari. “Il tema
dell’onesta e dell’integrità spirituale, così come l’idea
dell’anima pervadono l’intero film. – aggiunge Davies –
C’è una tensione privilegiata verso domande esistenziali come
“cosa c’è dopo la vita?”, “come si affronta la morte?”. Queste sono
domande che Emily Dickinson si poneva costantemente. Ella viveva
seguendo una propria coerenza, cercando sempre di essere vera fino
in fondo.”
“Quando ho visto questo film ne
sono rimasta estremamente colpita, tanto da piangerne. –
esclama Claudia Bedogni, distributrice del film
per Satine Film – È un film in grado di
toccare corde profonde. Ha in sé una volontà di provocazione che
sarà in grado di arrivare fino ai giovani. I giovani devono
avvicinarsi a questi temi, alla poesia, e il cinema in questo può
rivelarsi un alleato potentissimo.”
Con l’occasione della presenza di
Terence Davies, la conferenza stampa diviene ben
presto occasione per ripercorrere la sua idea di cinema, a partire
dal suo primo film, Voci lontane… sempre presenti,
che alla sua uscita nel 1988 ottenne grande successo di pubblico e
critica. “È stato il mio primo lungometraggio. Ho scritto della
mia famiglia cercando di essere fedele e veritiero. In quel film
parlo di tempo, di morte, di percezione delle cose. I miei film
sono lenti, e a qualcuno potrà non piacere questo. Ma questo ti
obbliga a guardare con attenzione le cose, e se decidi di lasciarti
coinvolgere da questo gioco, allora potrai cogliere gli attimi e le
piccole cose che normalmente ci sfuggono, e che solo un ritmo
dilatato può catturare.”
Riguardo il suo lavoro con gli
attori il regista dichiara di trovarsi spesso “sopraffatto
dall’emozione quando c’è vita e verità sul set. Lavorare con gli
attori è la parte che preferisco. Sanno sempre come sorprendermi, e
spesso sono loro i primi ad indicarmi nuove sfumature in quello che
ho scritto. A volte l’emozione nel vederli all’opera è talmente
tanta che ho bisogno di fermarmi e riprendere fiato. Semplicemente
esistono attimi che immortalati regalano emozioni troppo grandi per
il cuore.”
Alla domanda su quanto di suo il
regista abbia messo nel film, il regista risponde deciso:
“Moltissimo. Naturalmente è la storia della vita di Emily
Dickinson, ma attraverso di lei ho potuto raccontare anche molto di
mio. Come lei anche io penso che gli anni vissuti con la mia
famiglia siano stati i più belli della mia vita, e sempre come lei
desideravo che tutto rimanesse immutato, come in una fotografia.
Sfortunatamente il tempo passa e bisogna fare i conti con i
cambiamenti”.
“Allo stesso modo –
continua Davies – attraverso di lei ho potuto riflettere
ulteriormente sui temi della morte e della vita dopo di essa.
Personalmente non credo in un’altra vita, ma questo non mi ha
impedito di ricercare il suo punto di vista.”
Il film uscirà in sala dal 14
giugno, l’inizio del periodo estivo notoriamente difficile per il
cinema. “Si tratta di una scommessa, un rischio ma anche una
strategia. – afferma Claudia Bedogni – L’assenza di grossi
competitors ci permette un azzardo di questo tipo, e la grande
attesa che si è generata nei confronti del film ci fa ben
sperare.
“Emily Dickinson, con il suo
carattere ribelle è attuale ancora oggi. – ci tiene a
concludere Davies – E’ grazie a donne come lei se oggi esiste
una forte volontà di emancipazione femminile, con movimenti come
quello del “Time’s Up”. I grandi artisti spesso non si rendono
neanche conto del loro vero valore. Lei è stata un faro di umanità
per uomini e donne, e l’umanità è quanto di più prezioso abbiamo
oggi da difendere.”
Divenuto ormai uno degli appuntamenti
più amati dai cinefili della capitale, A Qualcuno Piace
Classico arriva alla terza edizione con una nuova
carrellata di capolavori della storia del cinema, da riscoprire
finalmente sul grande schermo e nel formato originario della
pellicola 35mm. L’appuntamento è come sempre a Palazzo delle
Esposizioni, con ingresso libero fino a esaurimento
posti, e si parte martedì 29 ottobre alle ore 21.00 con
Eva contro Eva, una delle vette assolute della Hollywood
classica, vincitore di 6 Oscar e con una indimenticabile Bette
Davis.
Passeranno quindi in rassegna, fino
al 3 giugno 2014, alcuni dei nomi più eclatanti della settima arte:
da Truffaut a Bergman, di cui sarà presentato in chiusura il raro
Dopo la prova, da Fassbinder a Tarkovskij, in programma con
il folgorante film d’esordio, L’infanzia di Ivan, ma anche
Coppola, Wenders, Ōshima, Rohmer. La rappresentanza italiana è
affidata a Rossellini con Dov’è libertà…? e a Sergio Leone
con l’epico C’era una volta il West, quest’ultimo presentato
in versione integrale restaurata. Non mancheranno infine, sul
fronte della Hollywood degli anni d’oro, Fred Astaire e Ginger
Rogers nel loro musical più celebrato, Cappello a cilindro,
e una pietra miliare come Aurora, primo film americano
girato da Murnau. Insomma, un’occasione straordinaria per rivivere
in sala le emozioni del grande cinema.
Martedì 29 ottobre 2013 – ore 21.00
EVA CONTRO EVA (All About Eve, Usa 1950)
di Joseph L. Mankiewicz, con Bette Davis, Anne Baxter, George
Sanders, Celeste Holm
b/n, durata: 138’, 35mm versione italiana
Una celebre attrice di Broadway, Margo Channing, assume come
assistente la giovane Eva, sua fervente ammiratrice. Dietro
l’apparente ingenuità, però, la ragazza si rivela pronta a tutto
per scalzare Margo e diventare lei stessa una star. Vincitore di 6
Oscar, un film di rara perfezione, imitato più volte e mai
eguagliato nella capacità di raccontare il fascino e la crudeltà
del mondo dello spettacolo. Indimenticabile il cast, con una Bette
Davis alle vette della sua arte.
Martedì 12 novembre 2013 – ore 21.00
IL RAGGIO VERDE (Le Rayon vert, Francia 1986)
di Éric Rohmer, con Marie Rivière, Vincent Gauthier, Rosette,
Béatrice Romand
colore, durata: 94’, 35mm versione italiana
Rimasta senza progetti per le vacanze, l’introversa Delphine si
ritrova a girovagare per la Francia, ma la sfortuna e l’incapacità
di fare nuove amicizie rendono la sua estate un fiasco. Quando sta
per arrendersi alla solitudine, un incontro inaspettato le offre
una nuova speranza. Esempio perfetto del miracolo del cinema di
Rohmer, che come pochi sa registrare i più segreti moti dell’animo
e svelare la magia nascosta nel quotidiano. Leone d’Oro a
Venezia.
Martedì 26 novembre 2013 – ore 21.00
QUARANTA PISTOLE (Forty Guns, Usa 1957)
di Samuel Fuller, con Barbara Stanwyck, Barry Sullivan, Dean
Jagger
b/n, durata: 79’, 35mm versione italiana
La ricca Jessica Drummond spadroneggia in una contea dell’Arizona
grazie a 40 pistoleri mercenari al suo servizio. All’arrivo di
Griff Bonnell e dei suoi due fratelli, tutti agenti federali, la
donna dovrà lottare per mantenere il potere, pur finendo per
innamorarsi dello stesso Griff. Dietro l’aspetto di un western di
serie B si nasconde un’opera visionaria con momenti di grandissimo
cinema, adorata all’epoca da Godard e assurta nel tempo allo
statuto di culto.
Martedì 10 dicembre 2013 – ore 21.00
FURYO – MERRY CHRISTMAS MR. LAWRENCE (Senjo No Merry
Christmas, Giappone/GB 1983)
di Nagisa Ōshima, con David Bowie, Ryûichi Sakamoto, Takeshi
Kitano, Tom Conti
colore, durata: 123’, 35mm versione italiana
Nel 1942, in un campo di prigionia giapponese, i soldati inglesi
sono sottoposti a un durissimo regime detentivo dal giovane
capitano Yonoi. Tra loro c’è anche il colonnello Lawrence, che
conosce il giapponese e fa da mediatore, e l’australiano Celliers,
di cui Yonoi finisce per invaghirsi. Incentrato sullo scontro tra
due culture agli antipodi, è uno dei film più celebri di Ōshima,
ricco di straordinarie invenzioni visive e narrative. Memorabile la
colonna sonora di Sakamoto.
Martedì 14 gennaio 2014 – ore 21.00
I QUATTROCENTO COLPI (Les Quatre Cents Coups,
Francia 1959)
di François Truffaut, con Jean-Pierre Léaud, Albert Rémy, Claire
Maurier
b/n, durata: 93’, 35mm versione italiana
Antoine Doinel è un ragazzino di 12 anni, irrequieto e sognatore,
spesso trascurato dalla famiglia e maltrattato a scuola. Quando
viene sorpreso a rubare, la madre acconsente a farlo rinchiudere in
riformatorio, ma Antoine riesce a fuggire. Esordio
semiautobiografico di Truffaut e film simbolo della Nouvelle Vague,
I quattrocento colpi è un inno alla libertà dell’infanzia
che non ha perso nulla della sua freschezza e della sua capacità di
emozionare con disarmante semplicità.
Martedì 28 gennaio 2014 – ore 21.00
RUSTY IL SELVAGGIO (Rumble Fish, Usa 1983)
di Francis Ford Coppola, con Mickey Rourke, Matt Dillon, Dennis
Hopper, Nicolas Cage
b/n e colore, durata: 94’, 35mm versione italiana
In Oklahoma, negli anni ’60, Rusty James vive con il padre
alcolizzato ed è il leader di una banda di ragazzi di strada. Il
suo idolo è il fratello maggiore, che un giorno fa ritorno a
sorpresa nel quartiere, senza immaginare il destino che lo attende.
Grazie a una narrazione sospesa tra la fiaba e il mito e alla
stupefacente fotografia in bianco e nero, il film si muove in una
dimensione senza tempo, in cui il tema dell’iniziazione all’età
adulta acquista una forza dirompente.
Martedì 11 febbraio 2014 – ore 21.00
DOV’È LA LIBERTÀ…? (Italia 1954)
di Roberto Rossellini, con Totò, Nyta Dover, Vera Molnar, Franca
Faldini, Leopoldo Trieste
b/n, durata: 93’, 35mm
Dopo aver scontato più di vent’anni di prigione per un delitto
passionale, un modesto barbiere si ritrova libero in un mondo che
non riconosce più, fatto di egoismi e ingiustizie. Amareggiato,
deciderà di voltare le spalle alla società e tornare in carcere.
Film dalla lavorazione travagliata, ma epocale per il modo in cui
fotografa l’ipocrisia e il conformismo dell’Italia del dopoguerra,
offrendo a Totò uno dei personaggi più autentici della sua
carriera.
Martedì 25 febbraio 2014 – ore 21.00
PARIS, TEXAS (Paris, Texas, Germania
Ovest/Francia/GB 1984)
di Wim Wenders, con Harry Dean Stanton, Nastassja Kinski, Dean
Stockwell, Aurore Clément
colore, durata: 147’, 35mm versione italiana
Dopo aver abbandonato la famiglia e vagabondato per anni attraverso
gli Stati Uniti, Travis torna a casa e ritrova il figlio di otto
anni, affidato agli zii dalla giovane madre. Anche la donna,
infatti, è scomparsa senza lasciar tracce e Travis decide di
mettersi in viaggio con il figlio per ritrovarla. Wenders combina
la tradizione americana del road movie con una riflessione tutta
europea sulle difficoltà dei rapporti umani, firmando un’opera di
estrema suggestione. Palma d’Oro a Cannes.
Martedì 11 marzo 2014 – ore 21.00
L’INFANZIA DI IVAN (Ivanovo detstvo, Urss 1962)
di Andrej Tarkovskij, con Nikolaj Burljaev, Valentin Zubkov,
Nikolaj Grinko
b/n, durata: 95’, 35mm VO sott. Italiani
Durante la Seconda Guerra Mondiale, il dodicenne Ivan aiuta
l’Armata Rossa facendo da staffetta e esploratore. Il tenente
Galtsev vorrebbe aiutarlo allontanandolo dal fronte, ma Ivan decide
di restare in prima linea e affrontare missioni sempre più
pericolose. L’esordio nel lungometraggio di Tarkovskij è già un
capolavoro, accolto con entusiasmo all’estero (Leone d’Oro a
Venezia) e ostilità in patria, per quell’intensa poesia delle
immagini che costò al regista l’accusa di formalismo.
Martedì 25 marzo 2014 – ore 21.00
UN ANNO CON 13 LUNE (In einem Jahr mit 13 Monden,
Germania Ovest 1978)
di Rainer Werner Fassbinder, con Volker Spengler, Ingrid Caven,
Gottfried John
colore, durata: 124’, 35mm versione italiana
A Francoforte si svolgono gli ultimi giorni di vita del
transessuale Elvira, che rievoca gli episodi salienti del suo
passato e le ragioni che lo spingono a togliersi la vita. Scioccato
dal suicidio del compagno Armin Meier, Fassbinder girò il film in
soli 25 giorni, firmando una delle sue opere più radicali e
pessimiste, capace tuttavia di un impatto emotivo difficile da
dimenticare. Anche fotografato e montato dal regista, è uno dei
film chiave per capirne appieno lo sconfinato talento.
Martedì 8 aprile 2014 – ore 21.00
AURORA (Sunrise, Usa 1927)
di Friedrich Wilhelm Murnau, con George O’Brien, Janet Gaynor,
Margaret Livingston
b/n, muto, durata: 97’, 35mm didascalie italiane
Irretito da una donna di città, un giovane contadino lascia la
famiglia e arriva a tentare di annegare la moglie, ma poco prima
del folle gesto le chiede perdono. Di nuovo insieme, si riscoprono
felici proprio nella grande metropoli, ma il ritorno a casa sarà
più drammatico del previsto. Uno dei risultati più alti del genio
di Murnau e di tutto il cinema muto, una pietra miliare in termini
di fotografia e messinscena che Truffaut non esitò a definire “il
più bel film mai girato”.
Martedì 22 aprile 2014 – ore 21.00
C’ERA UNA VOLTA IL WEST (Italia/Usa 1968)
di Sergio Leone, con Charles Bronson, Henry Fonda, Claudia
Cardinale, Jason Robards
colore, durata: 178’, 35mm
Morton, il ricco padrone della ferrovia, ha bisogno delle terre
ricche d’acqua di McBain, che fa uccidere da un feroce sicario. La
vedova, però, non si dà per vinta, e in suo difesa si schiera un
misterioso meticcio soprannominato “Armonica”. Apoteosi del western
all’italiana e del cinema di Leone, il film ancora mozza il fiato
per l’epica grandezza del racconto e della visione, sostenuta dalle
musiche celeberrime di Morricone. Presentato nella versione
integrale restaurata.
Martedì 6 maggio 2014 – ore 21.00
LA IENA – L’UOMO DI MEZZANOTTE (The Body Snatcher,
Usa 1945)
di Robert Wise, con Boris Karloff, Bela Lugosi, Henry Daniell,
Russell Wade
b/n, durata: 77’, 35mm versione italiana
Edimburgo 1831. MacFarlane, docente di anatomia, ha bisogno di
cadaveri per le sue lezioni e si serve del vetturino Gray per
saccheggiare i cimiteri. La situazione precipita quando, per
procurare i corpi necessari, Gray inizia a uccidere. Tra i grandi
classici dell’horror della RKO, unisce alla suspense incalzante una
raffinatezza di scrittura rara nel genere. Prodotto dal leggendario
Val Lewton e interpretato da una coppia altrettanto leggendaria:
Boris Karloff e Bela Lugosi.
Martedì 20 maggio 2014 – ore 21.00
CAPPELLO A CILINDRO (Top Hat, Usa 1935)
di Mark Sandrich, con Fred Astaire, Ginger Rogers, Edward Everett
Horton, Helen Broderick
b/n, durata: 99’, 35mm versione italiana
In trasferta a Londra per uno spettacolo, il celebre ballerino
Jerry Travers incontra la bella Dale Tremont e cerca di
conquistarla. Per errore, la ragazza è convinta che Jerry sia il
marito di una sua amica e ne respinge le avances, ma sarà solo il
primo di un’irresistibile girandola di equivoci. Il film più amato
e riuscito della coppia Astaire e Rogers, anche grazie a un copione
oliato alla perfezione e alle canzoni indimenticabili di Irving
Berlin, Cheek to Cheek su tutte.
Martedì 3 giugno 2014 – ore 21.00
DOPO LA PROVA (Efter repetitionen, Svezia 1983)
di Ingmar Bergman, con Ingrid Thulin, Erland Josephson, Lena
Olin
colore, durata: 70’, 35mm versione italiana
Durante le prove per la messinscena de Il sogno di
Strindberg, un regista teatrale si abbandona ai ricordi parlando
con una giovane attrice, Anna, di cui anni prima aveva amato la
madre. Sospeso tra finzione e realtà, passato e presente, cinema e
teatro, è il film che con Fanny e Alexander più rappresenta
il testamento artistico di Bergman, un viaggio interiore in cui si
dipanano i temi e le ossessioni di una vita, raccontati con una
maestria difficilmente eguagliata nella settima arte.
Ecco di seguito il trailer e il
poster di A Qualcuno Piace Caldo,
realizzati entrambi appositamente per la re-release nei cinema USA
del bellissimo film di Billy Wilder con
Tony Curtis, Jack Lemmon e ovviamente
Marilyn Monroe, film che all’unanimità è quanto di
più vicino alla perfezione la commedia abbia mai prodotto.
A Qualcuno
Piace Caldo è anche uno dei pochi film con un certo
numero di anni ad essere entrato nella classifica di Empire dei
migliori 301 film della storia del cinema
(cortesia dei lettori della rivista USA), all’80esimo posto.
Il film verrà ri distribuito in
sala a partire dal 18 luglio, solo negli Stati Uniti, e racconta la
storia di Joe e Jerry (Curtis e Lemmon) due musicisti jazz che
cercano di scappare dalle grinfie della Mafia, quando
involontariamente si imbattono nel Massacro di San Valentino.
Miracolosamente riescono a fuggire a piedi e a farsi perdere di
vista ma, sapendosi inseguiti dai killer della gang di Ghette
Colombo, il sicario di Al Capone che ha condotto la strage, cercano
un modo per sparire dalla circolazione e vengono a sapere di
un’orchestra che cerca un sassofono e un contrabbasso per una
tournée di due settimane in Florida. Sembra l’ideale, ma
l’orchestra è rigorosamente composta di sole donne; Joe e Jerry
prendono così la decisione di assumere le sembianze di due
suonatrici, Josephine e Daphne, e partire con il complesso
femminile. Durante il viaggio in treno conoscono le loro colleghe,
tra cui Zucchero, suonatrice di ukulele col vizio dell’alcol e in
fuga da relazioni amorose infelici. Sia Joe che Jerry vorrebbero
corteggiare Zucchero, ma non possono farsi smascherare.
Va a Pupi Avati “per
la sua Sconfinata giovinezza cinematografica e soprattutto
per un film che affronta con delicatezza e straordinaria intensità
un tema personale
A proposito di
Steve è la storia di Mary (Sandra
Bullock), una ragazza molto particolare che lavora ad
un quotidiano come enigmista. Vive ancora con i genitori ed ha
problemi nel trovare un fidanzato, immersa com’è nella sua passione
per i cruciverba.
Accade così che i suoi genitori (con
cui vive ancora) decidono di organizzarle un appuntamento al buio
con Steve (Bradley
Cooper) figlio dei vicini e volenteroso cameraman di
una televisione locale. Mary si invaghisce subito del povero
Steve, che sommerso dalla logorrea di lei, mette fine
all’appuntamento con la più inventata delle scuse. Ma sarà solo
l’inizio: Mary inizierà a inseguirlo dovunque, spinta dal suo cieco
amore rendendo la vita di lui piuttosto “invivibile”.
Questa pellicola non si presenta con
i migliori auspici, la Bullock ha vinto il Razzie
Award come peggior interpretazione l’anno scorso e, tutto sommato,
mi viene da dire che tanto immeritato non è, on per suoi
particolari demeriti ma perché il personaggio di Mary è
semplicemente non riuscito.
L’unica cosa che rimane in testa
alla fine sono i suoi stivali rossi e obiettivamente non è un
personaggio nel quale lo spettatore può immedesimarsi o per il
quale può tifare, visto quanto è odiosa e maniacale, bensì è
più probabile prendere le difese di
Bradley. Il tutto è un dramma mascherato da commedia,
da quella solita commedia a cui la
Bullock ci ha abituato fin troppo bene negli ultimi
tempi con prodotti al limite della serialità, ma almeno in un
“ricatto
d’amore” ci strappava qualche sorriso, qui niente, anzi si
cade nel più becero trashume di quart’ordine (la scena della donna
che quasi si vanta di aver avuto un pene).
Sarebbe stato molto più utile
portare nelle sale italiane “The Blind Side”, pellicola per
la quale la
Bullock ha ricevuto un Oscar per la migliore
interpretazione femminile, ma considerato “troppo americano” per il
pubblico europeo, piuttosto che questa storiella scritta neanche
con due piedi ma con uno solo.
Il film presentato in
concorso al 55º Festival
di Cannes, candidato a due Premi Oscar e Vincitore di 2 Golden
Globe per il Miglior Attore Jack Nicholson e la
Miglior Sceneggiatura, arriva per la prima volta in Blu-Ray dal 12
febbraio distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.
Tratto dall’omonimo romanzo di Louis Begley, il film è diretto
da Alexander Payne, vincitore di due premi Oscar® per la Miglior
Sceneggiatura Non Originale e due Golden Globe per la Miglior
Sceneggiatura.
Una commedia drammatica, resa unica dal superlativo Jack Nicholson,
nel ruolo del protagonista Warren Schmidt. La sua padronanza in
scena, l’intensità nei dialoghi unita a straordinari cambiamenti
mimici e alla forza delle sue espressioni, trasformano il depresso
e disilluso Warren in una sublime icona del cinema. La prova di
attore di Jack Nicholson, da sola, rende la pellicola degna di
essere vista; è una delle sue migliori interpretazioni, premiata
con un Golden Globe e la dodicesima nomination agli Oscar® come
Miglior Attore Protagonista. Il film vede nel cast, oltre al grande
Nicholson, anche Kathy Bates per un’entusiasmante sfida tra premi
Oscar.
L’edizione Blu-ray include imperdibili Contenuti Speciali tra
cui 9 scene inedite e i vintage shorts “Woodmen Tower
Sequences”.
È passato poco più di un anno dalla
prematura scomparsa,
a soli 50 anni, di Max Croci, poliedrico regista
di documentari, corti e lungometraggi. Nato a Busto Arsizio l’11
ottobre 1968, già illustratore e art director, dal 2003 è stato
autore e regista di diverse produzioni per Sky Cinema: Italia
70 – il cinema a mano armata, L’arte dei titoli di
testa, Moana-magnifica ossessione, Una poltrona
per due, L’Italia dei generi sono solo alcuni titoli
della lunga collaborazione con Sky, fino alla regia di
Cinepop, il programma quotidiano di infotainment andato in
onda su Sky Cinema fino alla sua scomparsa
In occasione del primo anniversario,
Sky Cinema ha deciso di ricordare l’amico Max con
una serata dedicata, in onda sabato 30 novembre su Sky
Cinema Uno. In prima serata, alle 21.15,
verrà trasmesso il suo ultimo lungometraggio LA VERITÀ, VI
SPIEGO, SULL’AMORE, con Ambra Angiolini e Carolina
Crescentini, ambientato a Torino e tratto dal romanzo omonimo della
scrittrice torinese Enrica Tesio.
A seguire, alle
22.55, andrà in onda il documentario
inedito A PROPOSITO DI MAX, prodotto da Sky Cinema: un
ritratto intimo e appassionato di un uomo che fin dalla più tenera
età sognava di diventare cineasta, dotato di un talento poliedrico
che gli ha permesso di svolgere innumerevoli ruoli,
dall’illustratore all’art director, l’autore e infine il regista di
lungometraggi. A PROPOSITO DI MAX ripercorre la sua vita,
breve ma intensa, utilizzando il materiale di repertorio
dall’archivio di Sky e attraverso le testimonianze degli amici e di
chi ha lavorato con lui nel corso di questi anni. Tra questi, lo
storico del cinema Steve Della Casa, il critico e
volto di Sky Cinema Gianni Canova, gli amici
attori Luca Argentero, Stefano
Fresi, Lodo Guenzi, senza dimenticare le
figure femminili che hanno avuto un ruolo cruciale nella sua vita
professionale e affettiva: dalla mamma Gabriella
alle attrici Ambra Angiolini, Serena
Rossi, Marina Massironi,
Alessandra Faiella, Nicoletta
Maragno.
OMAGGIO A MAX CROCI –
SABATO 30 NOVEMBRE SU SKY CINEMA UNO: ALLE 21.15 IL
FILMLA VERITÀ, VI SPIEGO,
SULL’AMORE, ALLE 22.55 IL DOCUMENTARIO
INEDITO A PROPOSITO DI MAX, PRODOTTO DA SKY
CINEMA.
A proposito di
Davis (Inside Llewyn Davis) è un’evoluzione di
quello che fu A Serious Man, è un’altra
parabola sulla vita di un uomo come tanti che si trasforma per
l’occasione nel classico antieroe coeniano. La cura per la
sceneggiatura da parte dei fratelli è come al solito il punto di
forza: tra sarcasmo, cinismo e malinconia ci troviamo di fronte a
una scrittura perfetta nel raccontare i personaggi e a tenere viva
l’attenzione per le vicende, in cui le uniche pause concesse sono
per valorizzare le canzoni.
In A proposito di
Davis (Inside Llewyn Davis) nella New York del
1961 Llewyn Davis (Oscar
Isaac) è un cantautore folk che insegue il sogno di
vivere della propria musica, ma il destino gli pone davanti tanti
bivi e alcuni imprevisti. Tra improbabili compagni di viaggi,
vecchie fiamme e tante canzoni, Llewyn Davis dovrà fare i conti con
una vita avara di soddisfazioni.
Ma soprattutto i
Coen ci restituiscono un personaggio ancora una
volta memorabile e per il quale è impossibile non provare empatia;
un amabile testardo che ignora tutti i segni che il destino gli
pone davanti per cercare una strada che quantomeno lo gratifichi.
La regia è il solito concentrato di talento che si muove tra
perfetti movimenti di macchina e le classiche prospettive
grottesche che valorizzano il personaggio di scena.
A proposito di Davis (Inside Llewyn Davis), il
film
La fotografia curata da
Bruno Delbonnel non fa rimpiangere il veterano
Roger Deakins, coprendo le immagini con una patina autunnale e
applicando una leggera desaturazione che va a evidenziare i grigi
tipici della stagione ritratta. Gli attori sono tutti eccellenti da
un Oscar Isaac che dipinge con struggente
malinconia(soprattutto con l’utilizzo dello sguardo) il suo Llewyn
Davis e si scopre un ottimo cantante, alla coppia
Carey Mulligan –
Justin Timberlake (sempre più convincente da attore e
con davanti una carriera luminosa in questo ambito) per finire con
uno straripante John Goodman in versione jazzman.
Un capitolo a parte lo merita la
colonna sonora folk, sicuramente tra le migliori dell’anno. Giocata
quasi interamente sul binomio chitarra voce, la composizione
generale splende attraverso melodie tipiche dell’epoca (l’omaggio
dovuto e voluto a Bob Dylan ad esempio), che vanno
a scaldare il cuore dello spettatore con brani sublimi quali
“Hang Me, Oh Hang Me” e “Fare Thee Well (Dink’s Song)”.
I Coen si
confermano con A proposito di Davis (Inside
Llewyn Davis)i migliori registi/sceneggiatori
nel portare sullo schermo l’umanità(intesa come condizione umana)
in tutte le sue sfaccettature con i personaggi tipici del
loro cinema, creando un film magnifico, toccante e amaro allo
stesso tempo, che non si risparmia momenti divertenti, con una
colonna sonora strabiliante e una regia perfetta nel cogliere le
disavventure del protagonista. Ma soprattutto è una pellicola che
ci dice come le opportunità e i fallimenti siano parte
integrante della vita e bisogna sapere cogliere le prime e
accettare i secondi ripartendo con un: “Au Revoir!”
I Fratelli Coen tornano al cinema
con A proposito di Davis, protagonisti
Oscar Isaac e Carrey Mulligan. Nella New York del 1961
Llewyn Davis è un cantautore folk che insegue il sogno di vivere
della propria musica, ma il destino gli pone davanti tanti bivi e
alcuni imprevisti. Tra improbabili compagni di viaggi, vecchie
fiamme e tante canzoni, Llewyn Davis dovrà fare i conti con una
vita avara di soddisfazioni.
A proposito di
Davisè un’evoluzione di quello che
fu A Serious Man, è un’altra
parabola sulla vita di un uomo come tanti che si trasforma per
l’occasione nel classico antieroe coeniano. La cura per la
sceneggiatura da parte dei fratelli è come al solito il punto di
forza: tra sarcasmo, cinismo e malinconia ci troviamo di fronte a
una scrittura perfetta nel raccontare i personaggi e a tenere viva
l’attenzione per le vicende, in cui le uniche pause concesse sono
per valorizzare le canzoni.
Ma soprattutto
i Coen ci restituiscono un personaggio ancora
una volta memorabile e per il quale è impossibile non provare
empatia; un amabile testardo che ignora tutti i segni che il
destino gli pone davanti per cercare una strada che quantomeno lo
gratifichi. La regia è il solito concentrato di talento che si
muove tra perfetti movimenti di macchina e le classiche prospettive
grottesche che valorizzano il personaggio di scena.
La fotografia curata
da Bruno Delbonnel non fa rimpiangere il
veterano Roger Deakins, coprendo le immagini con una patina
autunnale e applicando una leggera desaturazione che va a
evidenziare i grigi tipici della stagione ritratta. Gli attori sono
tutti eccellenti da un Oscar
Isaac che dipinge con struggente
malinconia(soprattutto con l’utilizzo dello sguardo) il suo Llewyn
Davis e si scopre un ottimo cantante, alla
coppia Carey
Mulligan –
Justin Timberlake (sempre più convincente da attore e
con davanti una carriera luminosa in questo ambito) per finire con
uno straripanteJohn
Goodman in versione jazzman. Un capitolo a parte lo
merita la colonna sonora folk, sicuramente tra le migliori
dell’anno.
Giocata quasi interamente sul
binomio chitarra voce, la composizione generale splende attraverso
melodie tipiche dell’epoca (l’omaggio dovuto e voluto
a Bob Dylan ad esempio), che vanno a
scaldare il cuore dello spettatore con brani sublimi quali “Hang
Me, Oh Hang Me” e “Fare Thee Well (Dink’s Song)”.
I Coen si confermano
con A proposito di Davisi
migliori registi/sceneggiatori nel portare sullo schermo
l’umanità(intesa come condizione umana) in tutte le sue
sfaccettature con i personaggi tipici del loro cinema, creando un
film magnifico, toccante e amaro allo stesso tempo, che non si
risparmia momenti divertenti, con una colonna sonora strabiliante e
una regia perfetta nel cogliere le disavventure del protagonista.
Ma soprattutto è una pellicola che ci dice come le
opportunità e i fallimenti siano parte integrante della vita
e bisogna sapere cogliere le prime e accettare i secondi ripartendo
con un: “Au Revoir!”