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I guardiani del destino: il significato del finale del film

I guardiani del destino: il significato del finale del film

Il celebre scrittore Philip K. Dick è riconosciuto per i suoi contributi letterari al genere della fantascienza. Attraverso questa, egli proponeva molteplici riflessioni sui contemporanei processi manipolativi del tessuto sociale da parte delle strutture di potere, a cui si associa una dissimulazione della realtà. Dalle sue opere sono stati tratti film cult come Blade Runner o Minority Report, mentre moltissimi sono invece i titoli cinematografici o televisivi che a lui si ispirano anche solo vagamente. Tra i più recenti lungometraggi basati su una sua opera si ritrova I guardiani del destino (qui la recensione), scritto, diretto e prodotto nel 2011 da George Nolfi.

All’interno di esso si ritrovano una serie di importanti temi come il libero arbitrio, il destino e la fede umana in qualcosa che va al di là della nostra comprensione. I guardiani del destino si presenta infatti come un thriller con elementi fantascientifici per riflettere su importanti dinamiche esistenziali, coniugando così al proprio interno due nature che si intrecciano per dar vita ad un racconto avvincente ed emozionante. In questo articolo, cerchiamo di dare una spiegazione del finale e di riflettere sul suo significato più profondo.

La trama di I guardiani del destino

La storia, ambientata a Manhattan, vede come protagonista David Norris (Matt Damon) ex studente e giocatore di basket della Fordham University il quale, già membro del Congresso, è in procinto di vincere le elezioni per conseguire la carica di senatore. Proiettato quindi verso una brillante carriera politica Norris incontra casualmente un’affascinante ballerina, Elise Sellas (Emily Blunt), e tra i due scoppierà immediatamente l’amore a prima vista. Appena iniziata questa nuova frequentazione però, Norris si accorgerà presto che forze oscure e misteriose tramano e ordiscono per tenere lui ed Elise separati.

Recandosi un giorno a lavoro, Davis trova tutti nell’edificio completamente immobili ed esaminati da alcuni uomini. Provando a fuggire, egli viene trasportato in un magazzino dove un uomo di nome Richardson (John Slattery) gli spiega che lui e i suoi colleghi fanno parte di un ufficio che si assicura che la vita delle persone proceda secondo il “Piano” elaborato da un soggetto denominato “Presidente”. Sarà così che Davis conoscerà l’esistenza dei “guardiani”, membri di un ufficio segreto che con mezzi e poteri illimitati decidono sul destino degli uomini. Starà a lui scegliere e decidere tra la carriera di successo che ha sempre sognato e l’amore per Elise.

Matt Damon, John Slattery e Anthony Mackie in I guardiani del destino
Matt Damon, John Slattery e Anthony Mackie in I guardiani del destino © 2011 – Universal Pictures

Il significato del finale del film

Quello di David è dunque un mondo in cui le azioni di molti esseri umani – e certamente le loro decisioni più importanti – sono sottilmente guidate dietro le quinte da agenti di un’entità simile a una divinità. Uno di questi, Thompson, dice a David che nel corso della storia quest’entità nota come Il Presidente ha periodicamente ritirato l’influenza degli agenti per vedere come l’umanità avrebbe gestino in autonomia le proprie decisioni. Tali ritiri hanno però dato luogo ai peggiori periodi della storia umana: i Secoli Bui, le Guerre Mondiali I e II, l’Olocausto, la Guerra Fredda.

Al contrario, i più grandi periodi di progresso della cultura umana – l’Impero Romano, il Rinascimento, l’Illuminismo – sono stati tutti prodotti dall’assunzione di un ruolo più attivo da parte del Presidente nel guidare la storia umana attraverso il funzionamento dell’Ufficio di Aggiustamento. Il risultato, secondo Thompson, è che se non ci fosse la benevola sovversione da parte del Presidente della tendenza autodistruttiva dell’umanità, gli abitanti della Terra sceglierebbero di distruggersi a vicenda. Ecco perché, conclude Thompson, “non hai il libero arbitrio, David. Hai l’apparenza del libero arbitrio”.

Tuttavia, tra gli agenti vi è anche Harry, che ammira la spietata determinazione di David nel voler trovare e stare con Elise. Harry nutre inoltre notevoli dubbi sulla bontà e sulla natura benefica del Piano del Presidente, anche perché a volte sembra che esso significhi rivendicare prematuramente la vita di persone buone (come il padre e il fratello di David). Così, quando David gli chiede: “Sei un angelo?”. Harry risponde: “Siamo stati chiamati così”. E chiarisce il loro scopo dicendo che sono “agenti che aiutano gli umani”. In una discussione su Dio, Harry dice anche a David che il Presidente appare alle persone in molte forme diverse.

Matt Damon e Emily Blunt in I guardiani del destino
Matt Damon e Emily Blunt in I guardiani del destino © 2011 – Universal Pictures

Alla fine, dopo tutte le peripezie che portano David ad ottenere di poter stare con Elise, apprendiamo che il vero piano del Presidente rimane quello che un giorno saranno gli uomini stessi a scrivere il loro piano. Per arrivare a ciò, tutti vengono messi alla prova, affinché Il Presidente possa capire meglio gli umani e allo stesso tempo far capire loro che dovrebbero usare il loro libero arbitrio per inseguire i propri sogni e l’amore. Cosa che impedirebbe dunque il riproporsi di scenari catastrofici per l’umanità e il mondo intero.

Ad ogni modo, I guardiani del destino non cerca di fornire risposte spirituali definitive sul ruolo di Dio nelle nostre vite, ma spinge evidentemente a riflettere sulla natura delle nostre scelte. Il produttore del film, Michael Hackett, ha in seguito affermato che: “Il Bureau rappresenta un codice cifrato di tutte le interpretazioni che le persone possono avere dell’“altro”. Quell’altro potere, quella cosa al di fuori di te che guida le tue azioni. Non è certo casuale che I guardiani del destino, distillato nella sua forma più pura, riecheggi una serie di grandi sistemi di credenze in tutto il mondo, religiosi e non”.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. I guardiani del destino è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 29 gennaio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Drop: trailer del nuovo horror della Blumhouse

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Drop: trailer del nuovo horror della Blumhouse

I primi appuntamenti sono già abbastanza stressanti. Ma andare a un primo appuntamento mentre uno sconosciuto ti invia dei meme irritanti che evolvono in minacce di morte, è da brividi. Il regista Christopher Landon torna ai thriller dall’intensità giocosa e imprevedibile, perfezionata nei film Auguri per la tua Morte, in questo giallo moderno dove chiunque è un sospettato… o una vittima. Drop è prodotto congiuntamente dalle case di produzione specializzate in blockbuster di genere, Blumhouse e Platinum Dunes.

La candidata agli Emmy Meghann Fahy, star rivelazione di The White Lotus e The Perfect Couple, interpreta Violet, una madre vedova che dopo anni ha il suo primo appuntamento. All’arrivo in un ristorante elegante, scopre che il suo appuntamento, Henry (Brandon Sklenar di It Ends with Us), è più affascinante e attraente di quanto si aspettasse. Ma la loro alchimia inizia a deteriorarsi quando Violet viene prima infastidita e poi terrorizzata da una serie di messaggi anonimi sul suo telefono.

Le viene ordinato di non parlarne con nessuno e di seguire le istruzioni, altrimenti la figura incappucciata che appare nelle telecamere di sorveglianza di casa, ucciderà suo figlio e la sorella che lo sta accudendo. Violet deve fare esattamente ciò che le viene chiesto o tutti quelli che ama moriranno. L’ultima direttiva del suo aguzzino invisibile? Uccidi Henry.

Il film vede anche la partecipazione di Violett Beane (Obbligo o verità) e del giovane esordiente Jacob Robinson, rispettivamente nei ruoli della sorella e del figlio di Violet; con Reed Diamond (L’arte di vincere), Gabrielle Ryan (Power Book IV: Force), Jeffery Self (Mack & Rita), Ed Weeks (The Mindy Project) e Travis Nelson (The Lake) come membri dello staff e clienti del ristorante.

Drop è diretto dall’acclamato regista Christopher Landon, sceneggiatore e regista di Un Fantasma In Casa dello scorso anno e dei successi Blumhouse come Freaky, Il segnato e la saga Auguri per la tua Morte. Il film è scritto da Jillian Jacobs & Chris Roach, autori di Obbligo o verità e Fantasy Island di Blumhouse.

Il film è prodotto da Jason Blum (Five Nights at Freddy’s, M3GAN) per Blumhouse, e da Michael Bay (i film di Transformers, il franchise A Quiet Place), Brad Fuller (i film di A Quiet Place, la saga de La notte del giudizio) e Cameron Fuller (The Astronaut) per Platinum Dunes. Il produttore esecutivo è Sam Lerner.

Cape Fear – Il promontorio della paura: la spiegazione del finale del film

Nel corso della sua carriera il regista premio Oscar Martin Scorsese si è spesso trovato a concordare con gli studios di Hollywood la realizzazione dei progetti a cui più teneva a patto di realizzare poi anche delle opere più commerciali, che potessero essere fonti di incassi assicurati. Dopo aver realizzato nel 1988 per la Universal Pictures il film L’ultima tentazione di Cristo, a cui pensava da molto, il regista newyorkese si trovò dunque a dover dar vita ad un film più spendibile presso il grande pubblico e la scelta ricadde su quello che è poi diventato Cape Fear – Il promontorio della paura, distribuito nel 1991.

Scritto da Wesley Strick, il film è il remake dell’omonimo titolo del 1962 diretto da J. Lee Thompson, con protagonisti Robert Mitchum e Gregory Peck. Il racconto, appartenente al genere thriller, è stato naturalmente aggiornato ai canoni odierni, con l’aggiunta dunque di molta violenza e tensione in più. Steven Spielberg, inizialmente scelto come regista, lo giudicò addirittura troppo violento, decidendo di rinunciarvi in favore di Scorsese, convinto definitivamente dall’amico e storico collaboratore Robert De Niro. Scorsese si trovò dunque a confrontarsi con un’opera diversa dalle sue precedenti, nella quale riuscì però a ritrovare tematiche a lui care e a inserire le proprie caratteristiche stilistiche.

Scorsese, dietro un apparente conformismo a quelli che erano i canoni del thriller anni Novanta, ebbe infatti modo di far emergere riflessioni sulla redenzione e sui complessi rapporti tra bene e male, tra crimine e fede religiosa. In più, colse l’occasione per sperimentare le più recenti innovazioni in materia di effetti speciali, coniugandoli ad una costruzione delle immagini particolarmente influenzata dallo stile di Alfred Hitchcock. Attraverso l’impiego di inquadrature inusuali, particolari illuminazioni e determinate tecniche di montaggio, egli poté infatti dar vita ad un’opera sì commerciale ma anche profondamente personale e costruita secondo il proprio gusto.

Juliette Lewis, Nick Nolte e Jessica Lange in Cape Fear - Il promontorio della paura
Juliette Lewis, Nick Nolte e Jessica Lange in Cape Fear – Il promontorio della paura

La trama di Cape Fear – Il promontorio della paura

Protagonista del film è Sam Bowden, un avvocato di grande fama, sposato con la bella Leigh e con una figlia quindicenne di nome Danielle. I tre vivono tranquillamente in una piccola cittadina della Carolina del Nord. La loro pacifica esistenza viene però sconvolta dallo scarceramento di Max Cady, un uomo che ha scontato 14 anni di prigione dopo che Sam non lo aveva difeso adeguatamente in un processo per stupro, del quale Cady si è sempre dichiarato non colpevole. Uscito dunque di galera, questi è un uomo completamente diverso, desideroso di ottenere vendetta nei confronti dell’avvocato.

 

Il cast del film

Ad interpretare l’inquietante Max Cady vi è dunque Robert De Niro, il quale accettò il ruolo entusiasta di poter dar vita ad un personaggio psicopatico ma affascinante. Per la parte, perse diversi chili e definì meglio la propria muscolatura, così da risultare esile ma fisicamente minaccioso. De Niro caratterizzò poi il personaggio con un accento del sud piuttosto inquietante, facendosi applicare i numerosi tatuaggi che si vedono sul corpo di Cady e spendendo cinquemila dollari per farsi rovinare i denti (al termine delle riprese ne ha spesi altri ventimila per farseli sistemare).

Per il ruolo dell’avvocato Sam Bowden, invece, si era inizialmente pensato di affidare la parte a Robert Redford o Harrison Ford, ma dopo che Scorsese ebbe incontrato Nick Nolte ad un evento di gala, ritenne quest’ultimo la scelta più giusta per il personaggio. Per il ruolo della moglie di Sam, Leigh, è invece stata scelta l’attrice Jessica Lange, mentre Juliette Lewis interpreta la figlia Danielle. Per la sua interpretazione, quest’ultima è poi stata candidata agli Oscar. Ileana Douglas interpreta Lori Davis, l’amante di Sam, mentre Gregory Peck e Robert Mitchum, i protagonisti del film del 1962, compaiono brevemente nei panni dell’avvocato Lee Heller e del tenente Elgart.

Robert De Niro è Cady in Cape Fear - Il promontorio della paura
Robert De Niro è Cady in Cape Fear – Il promontorio della paura

Il finale del film

Nel finale del film, per sfuggire alla follia di Cady, i Bowden vanno alla loro casa galleggiante sul fiume Cape Fear. Cady, però, riesce a seguirli e una volta lì aggredisce Sam e si prepara a violentare Leigh e Danielle, costringendo l’uomo a guardarli. Danielle, però, reagisce spruzzando del liquido su Cady mentre accende il sigaro, facendolo così cadere dalla barca. Ma Cady, in realtà, è riuscito ad aggrapparsi a una corda e rapidamente risale sul mezzo, seppur gravemente ustionato. A quel punto inscena un finto processo a Sam, accusandolo di aver nascosto le prove che lo scagionavano e di non aver dunque reso onore alla giustizia.

Intanto, intorno a loro si scatena una tempesta che mette fuori combattimento Cady e Sam, mentre madre e figlia saltano giù dalla barca e nuotano verso la riva. In quell’attimo di confusione, usando le manette di Cady, Sam riesce a legare l’avversaro alla barca, che si schianta contro uno scoglio, iniziando da quel momento ad imbarcare acqua. Arrivati a riva, Sam cerca di uccidere Cady con un sasso, ma quest’ultimo viene trascinato dalla barca che intanto sta affondando, portando dunque l’uomo giù con sé e ponendo fine alla sua minaccia.

Sebbene dunque alla fine Sam riesca a liberarsi di Cady, deve attraversare un lungo processo di espiazione dei propri peccati. Il non aver fatto pienamente il suo avvocato di difensore della legge è una cosa che lo perseguita e che torna a minacciarlo proprio attraverso la persona fisica di Cady. Quest’ultimo, d’altronde, sfoggia sul proprio corpo una serie di tatuaggi legati al concetto di giustizia e vendetta, che riassumone perfettamente i temi del film. Sia Sam che Cady sono dunque a loro modo figure cristologiche, che devono vivere sulla loro pelle una simbolica morte e rinascita prima di poter risolvere del tutto le loro questioni in sospeso.

Allo stesso tempo, nel finale del film Cady riesce in un certo senso ad ottenere la sua vendetta. Egli è infatti riuscito a spingere Sam ai limiti della sua umanità, portandolo a divenire egli stesso un violento. Quando Sam sta per uccidere Cady colpendolo con un sasso, la cosa gli viene impedita unicamente dal venire trascinato via dalla barca del suo nemico. Sam, dunque, non si macchia di omicidio ma sa perfettamente che avrebbe potuto farlo, perdendo così per sempre quel confine tra legalità e illegalità che la sua professione gli richiede di difendere. Cady, dunque, gli dimostra come basti molto poco per far sì che si possa diventare dei mostri.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

Per chi desidera vedere il film, è possibile fruire di Cape Fear – Il promontorio della paura grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 29 gennaio alle ore 21:00 sul canale Iris.

Creature Commandos: James Gunn rivela i personaggi che non abbiamo visto unirsi alla Task Force M

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Creature Commandos vedeva Rick Flag Sr. alla guida di una squadra composta da The Bride, G.I. Robot, Doctor Phosphorus, Nina Mazursky e Weasel (anche Eric Frankenstein ha avuto un ruolo importante nella serie animata, anche se non si è mai trovato imprigionato a Belle Reve).

Nonostante il fatto che anche i lettori DC più accaniti potessero non conoscere troppo bene i protagonisti della serie, Task Force M ha rapidamente colpito i fan. Ora, il creatore e scrittore James Gunn ha rivelato alcuni nomi familiari – e non – che non sono riusciti a entrare nella rosa.

Ho sicuramente preso in considerazione il Wolfpack e, soprattutto, Man-Bat (uno dei miei preferiti)”, ha detto il regista a un fan su Threads. “Ma sapevo di voler raccontare la storia di Weasel, quindi mi sembrava che ci fossero troppi personaggi rabbiosi e sfocati”.

“Ho preso in considerazione Vincent Velcoro, ma volevo scegliere una ‘creatura’ molto al di fuori del solito roster, proveniente da un’altra parte della DC – così ho optato invece per il Dr. Phosphorous. Ho preso in considerazione anche Solomon Grundy, un altro dei miei preferiti, ma ero piuttosto deciso a scegliere Frankenstein ”, ha concluso Gunn.

Ci sono alcuni personaggi fantastici che abbiamo perso, in particolare Man-Bat e Solomon Grundy, due classici nemici di Batman. Vincent Velcoro è un vampiro scientifico con legami diretti con i fumetti di Creature Commandos, mentre lo stesso vale per Wolfpack, un antieroe simile a un lupo mannaro dell’Universo DC.

Creature Commandos si è concluso con l’aggiunta di Nosferata, Khalis e King Shark della Suicide Squad al roster della Task Force M. Tuttavia, c’è sempre la possibilità di vedere alcuni dei mostri elencati sopra da Gunn far sentire le loro rispettive presenze.

I guardiani del destino: dal cast al finale alternativo, tutte le curiosità sul film

Il celebre scrittore Philip K. Dick è riconosciuto per i suoi contributi letterari al genere della fantascienza. Attraverso questa, egli proponeva molteplici riflessioni sui contemporanei processi manipolativi del tessuto sociale da parte delle strutture di potere, a cui si associa una dissimulazione della realtà. Dalle sue opere sono stati tratti film cult come Blade Runner o Minority Report, mentre moltissimi sono invece i titoli cinematografici o televisivi che a lui si ispirano anche solo vagamente. Tra i più recenti lungometraggi basati su una sua opera si ritrova I guardiani del destino (qui la recensione), scritto, diretto e prodotto nel 2011 da George Nolfi.

Il film nasce a partire dal racconto breve Squadra riparazioni, pubblicato per la prima volta sulla rivista Orbit Science nel 1954 e successivamente inserito nel secondo volume di Le presenze invisibili, la raccolta di tutti i racconti di Dick. I guardiani del destino, in realtà, usa questo soltanto come premessa, sviluppando poi una storia più lunga e complessa, ma sempre calata all’interno di un contesto dagli inquietanti risvolti fantascientifici. Come nel racconto, anche nel film si affronta infatti la lotta di un singolo individuo contro un sistema in pieno cambiamento. Un cambiamento che però cela una serie di manipolazioni umane e sulle libertà individuali.

Anche in questo caso, l’essere un film tratto da un’opera di Dick si è rivelato un elemento di grande richiamo. Si tratta infatti di un’opera imperdibile per gli amanti del genere, che cerca di farci riflettere su temi sempre attuali. In questo articolo approfondiamo alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori ed al suo finale originale. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Matt Damon e John Slattery in I guardiani del destino
Matt Damon e John Slattery in I guardiani del destino © 2011 – Universal Pictures

La trama di I guardiani del destino

La storia, ambientata a Manhattan, vede come protagonista David Norris ex studente e giocatore di basket della Fordham University il quale, già membro del Congresso, è in procinto di vincere le elezioni per conseguire la carica di senatore. Proiettato quindi verso una brillante carriera politica Norris incontra casualmente un’affascinante ballerina, Elise Sellas, e tra i due scoppierà immediatamente l’amore a prima vista. Appena iniziata questa nuova frequentazione però, Norris si accorgerà presto che forze oscure e misteriose tramano e ordiscono per tenere lui ed Elise separati.

Recandosi un giorno a lavoro, Davis trova tutti nell’edificio completamente immobili ed esaminati da alcuni uomini. Provando a fuggire, egli viene trasportato in un magazzino dove un uomo di nome Richardson gli spiega che lui e i suoi colleghi fanno parte di un ufficio che si assicura che la vita delle persone proceda secondo il “Piano” elaborato da un soggetto denominato “Presidente”. Sarà così che Davis conoscerà l’esistenza dei “guardiani”, membri di un ufficio segreto che con mezzi e poteri illimitati decidono sul destino degli uomini. Starà a Norris scegliere e decidere tra la carriera di successo che ha davanti e l’amore per Elise.

 

Il cast del film

Ad interpretare David Norris vi è l’attore Matt Damon, che aveva già conosciuto Nolfi in quanto questi era stato sceneggiatore di Ocean’s Twelve e di The Bourne Ultimatum – Il ritorno dello sciacallo. Accanto a lui, nei panni della ballerina Elise Sellas vi è invece l’attrice Emily Blunt. Nei panni del misterioso Richardson si ritrova invece John Slattery, attore noto per essere stato Roger Sterling nella serie Mad Men. Terence Stamp, altro celebre attore di film di genere, compare nel ruolo di Thompson, mentre Anthony Mackie, oggi noto come Falcon nel MCU, è Harry Mitchell, uno dei guardiani del destino del titolo.

Matt Damon e Emily Blunt in I guardiani del destino
Matt Damon e Emily Blunt in I guardiani del destino © 2011 – Universal Pictures

Il finale alternativo del film

Originariamente I guardiani del destino avrebbe dovuto avere un finale diverso da quello che oggi invece ha. In questo, il fantomatico Presidente sarebbe dovuto comparire rivelandosi come una donna, e ad interpretare il personaggio doveva esserci l’attrice Shohreh Aghdashloo. Il regista preferì però rimuovere il personaggio, così da far risultare meno esplicito e chiarificatore il finale. La Aghdashloo criticò però aspramente la decisione, sentendosi ingannata dalla produzione. I fan hanno però apprezzato la scelta, poiché il non vedere il Presidente conferisce maggior ambiguità al finale, esaltando il mistero intorno a questa figura e lasciando emergere una serie di riflessioni religiose.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. I guardiani del destino è infatti disponibile nei cataloghi di Apple iTunes, Now e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 29 gennaio alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Black Panther 3: nuovi rumors rivelano il villain e un potenziale ritorno nel MCU

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Nelle ultime settimane abbiamo sentito parlare molto dei piani per Black Panther 3 del MCU. Tutto è iniziato quando si è diffusa la notizia che i Marvel Studios starebbero cercando di ingaggiare un nuovo T’Challa, con la teoria prevalente che la Saga del Multiverso invecchierà in qualche modo Black Panther: Wakanda Forever di Toussaint.

Indipendentemente dal fatto che si tratti di T’Challa II o di una variante multiversale, la notizia che Black Panther vivrà per combattere un altro giorno ha soddisfatto la maggior parte dei fan. Seguire le orme del compianto Chadwick Boseman non sarà facile, ma la maggioranza sembra pronta a vedere un altro attore onorare la sua eredità e quella del personaggio.

Black Panther 3 è ufficialmente in lavorazione e la star de Il Gladiatore II Denzel Washington ha già confermato la sua presenza. Ryan Coogler tornerà a dirigere il progetto, mentre Nate Moore, veterano del MCU, sarà il produttore, nonostante abbia recentemente annunciato il suo abbandono dei Marvel Studios.

Ora abbiamo notizie sui cattivi del threequel.

Secondo lo scooper @MyTimeToShineH, Achebe sarà uno degli antagonisti. Creato da Christopher Priest e Mark Texeira, il cattivo ha debuttato nel 1999 ed è stato descritto dal primo come “il Joker del Batman di [Black] Panther”.

Achebe è un brillante stratega e manipolatore. Originario della Nigeria, è un maestro della guerra psicologica ed è noto per la sua capacità di distorcere la mente delle persone, causando caos e manipolazione su larga scala. I suoi obiettivi ruotano tipicamente attorno alla destabilizzazione della leadership del Wakanda e allo sfruttamento delle sue risorse per il proprio tornaconto. Inoltre, ha legami importanti con Mefisto.

Anche se non è stato confermato, abbiamo sentito voci che questo potrebbe essere il ruolo per cui Washington ha firmato.

A proposito di questo, l’insider sostiene che Namor tornerà anche in Black Panther 3. Interpretato da Tenoch Huerta in Black Panther: Wakanda Forever, il personaggio non è più stato visto da allora. Huerta è stato coinvolto in accuse di cattiva condotta sessuale nel 2023, ma sembra che non se ne sia fatto nulla. Ora potremmo essere un passo più vicini a vedere T’Challa contro Namor in live-action.

Letitia Wright è stata interpellata sul suo futuro nel MCU alla fine dell’anno scorso e, pur facendo finta di niente, ha confermato che tornerà a vestire i panni di Shuri in Avengers: Doomsday.

“Se è, uh, diciamo, diciamo solo… ” ha stuzzicato l’attrice, scegliendo chiaramente le parole con attenzione. “Mi piacerebbe continuare con Shuri. È uno dei miei personaggi preferiti, una tale benedizione, onestamente, non scherzo. Sono così grata per lei. Ci sono molte cose in arrivo”.

In altre notizie sul MCU, Daniel Richtman ha condiviso un piccolo aggiornamento su Visione. Afferma che le riprese inizieranno all’inizio di quest’anno e che un giovane adolescente sarà il co-protagonista dello show. L’insider ha anche ribadito le precedenti notizie sulla presenza di J.A.R.V.I.S. e F.R.I.D.A.Y. nella serie Disney+. Come sempre, restate sintonizzati per gli aggiornamenti non appena li avremo.

Armor Wars è stato cancellato? secondo alcuni il film è “già morto”

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Non abbiamo avuto molti (o nessuno?) aggiornamenti ufficiali su Armor Wars da quando i Marvel Studios hanno annunciato che il progetto era in fase di sviluppo come lungometraggio nel 2022, ma l’anno scorso abbiamo sentito che lo studio non aveva ancora preso una “decisione definitiva” sul film in un senso o nell’altro, e che poteva ancora scegliere di non andare avanti.

Più di recente, lo scooper Daniel Richtman ha riferito che il progetto è stato “rielaborato” dopo la risposta negativa alla serie Secret Invasion di Disney+, e che “ci si aspetta che si concentri su cose completamente diverse da quelle originariamente previste”.

Sebbene questo potesse essere vero all’epoca (e potrebbe esserlo ancora, ovviamente), MTTSH ha ora suggerito che il film è stato cancellato del tutto. Abbiamo fatto qualche ricerca per conto nostro e ci è stato detto che Armor Wars è davvero “come morto”.

Se la notizia fosse esatta, non sarebbe poi così sorprendente. Sebbene una storia incentrata sulle macchine da guerra che incorporasse elementi tratti dai fumetti di David Michelinie e Bob Layton avesse molto potenziale, la decisione della Marvel di rendere il colonnello James “Rhodey” Rhodes (Don Cheadle) un impostore Skrull in Secret Invasion ha probabilmente messo lo studio in un angolo dal punto di vista creativo.

Ecco cosa ha detto Cheadle sullo stato del progetto e sul colpo di scena di Secret Invasion, che ha suscitato molte polemiche, durante un’intervista a 2024.

“Potete scoprirlo e farmi sapere ”, ha scherzato quando gli è stato chiesto di Armor Wars. “Non lo so, non sono sicuro di dove sia qualcosa in questo momento. Penso che le cose stiano attraversando un sacco di cambiamenti, e vedremo cosa succederà, vedremo di cosa si tratta”.

“Uh… sapete, non c’è stata… non è stata una richiesta ”, ha aggiunto quando gli è stato chiesto del suo personaggio principale ret-con. “È stata una richiesta. Cosa ne pensi di interpretare questo?”. Ed era per preparare le cose per il seguito. Quindi, se il seguito accade, e tutte queste cose sono state preparate, allora è una cosa. Se, come hai detto tu, non succede, allora possiamo parlare di come la penso dopo!”.

Se Armor Wars non è stato abbandonato ed è semplicemente in fase di revisione, resta ovviamente da vedere su cosa si concentrerà il film, ma si dice che la precedente incarnazione riprendesse dopo gli eventi di Secret Invasion, raccontando esattamente cosa è successo al vero Rhodey quando è stato sostituito da un impostore Skrull. Si diceva anche che Sam Rockwell sarebbe tornato nel ruolo del cattivo di Iron Man 2, Justin Hammer.

Avengers: il direttore del casting del MCU parla del casting e dei suoi risultati “elettrizzanti”

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Il direttore del casting della Marvel ha rivelato interessanti dettagli su come lo studio ha trovato i Vendicatori. Se Iron Man del 2008 è stato un grande successo, è stato solo con The Avengers del 2012 che il Marvel Cinematic Universe è esploso in termini di popolarità. I fan hanno amato l’interazione tra i diversi eroi della squadra, che ha portato tutti e quattro i film dei Vendicatori del MCU a guadagnare almeno un miliardo di dollari al botteghino. Ora che la Marvel sta riportando la maggior parte del cast originale dei Vendicatori per i prossimi due film della squadra, sono state condivise alcune informazioni su come sono stati scelti gli attori.

Intervenendo al The Official Marvel Podcast, la direttrice del casting dei Marvel Studios, Sarah Halley Finn, ha rivelato il segreto del casting dei Vendicatori del MCU. Secondo la direttrice, tutto si riduce alle storie individuali. Secondo la Finn, il processo di pensiero della Marvel si è concentrato sulla ricerca del miglior attore possibile per ogni eroe e sulla costruzione di un cast di supporto che li completasse, senza pensare a crossover con altri eroi. Quando si sceglieva un attore con meno esperienza, come Chris Hemsworth all’epoca, la Marvel lo bilanciava con nomi come Anthony Hopkins nel ruolo di Odino. Alla fine, la chimica dei Vendicatori è stata “in grado di accadere magicamente”, portando ad alcuni dei migliori film del MCU. Guardate la citazione completa qui sotto:

Sarah Halley Finn: “Onestamente è un po’ difficile per me parlarne da una prospettiva esterna, perché ci sono molto vicina – ma quello che ricordo davvero quando stavamo facendo il casting è che la nostra attenzione era molto singolare. Ci siamo concentrati esclusivamente su “chi è la persona migliore per dare vita a questo personaggio?”. E poi, quando abbiamo il personaggio principale, come lo circondiamo al meglio, capisci?

Quindi, quando c’è qualcuno che è appena arrivato sulla scena, come un Chris Hemsworth, possiamo avere un Anthony Hopkins? Come possiamo costruire l’ensemble se il protagonista è Chris Pratt, noto soprattutto per le commedie? E se portassimo Zoe, che sappiamo che alzerà la posta in gioco per lui e renderà il tutto più impegnativo?

Ma sapete, con ogni personaggio ho sempre fatto il casting per un film alla volta, quindi non ho mai fatto il casting per i Vendicatori, è successo tutto magicamente, e credo che sia una testimonianza del calibro degli attori, della scrittura, della regia, della visione che Kevin ha avuto durante tutto il film – e probabilmente ha anche beneficiato del tempo che abbiamo avuto per vivere con questi personaggi e conoscerli, e delle storie che venivano raccontate, e del modo in cui tutti loro crescevano con noi. Ma quando si sono riuniti per la prima volta in The Avengers, la reazione a quel film è stata elettrizzante, credo per tutti noi, e onestamente umiliante”.

Cosa significano i commenti di Sarah Halley Finn sul casting del MCU

Avengers

I commenti di Sarah Halley Finn sono interessanti. Riaffermano l’impegno del MCU a sviluppare lentamente i suoi eroi prima di unirli. Sebbene il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige abbia sempre pianificato la realizzazione dei Vendicatori, la cosa più importante per la Marvel è stata quella di far funzionare bene i singoli eroi. Dopotutto, se i fan non si interessassero ai personaggi separatamente, sarebbe difficile per loro essere davvero entusiasti quando si uniscono. I commenti di Finn sono anche perspicaci, in quanto rivelano come la Marvel abbia organizzato i progetti in base alle esigenze delle sue star.

Così, con Chris Hemsworth, che era una star delle soap opera, la Marvel ha ottenuto Anthony Hopkins come padre di Thor, portando una leggenda di Hollywood a sfidare Hemsworth. Allo stesso modo, nel caso di Chris Pratt, la star di Guardiani della Galassia era esperta di commedie, quindi Zoë Saldaña è stata scelta per il ruolo di Gamora, portando un’attrice affermata in campo drammatico per bilanciare lo Star-Lord di Pratt come interesse amoroso. Queste scelte hanno contribuito a creare eroi e progetti a tutto tondo fin dall’inizio del MCU. Per questo motivo, i commenti di Finn contribuiscono a illustrare quanto il suo lavoro sia cruciale per il successo del franchise, se qualcuno non se ne fosse ancora reso conto.

From – Stagione 4: cast, storia e tutto quello che sappiamo

From – Stagione 4: cast, storia e tutto quello che sappiamo

La serie horror soprannaturale di MGM+ From ha già riscosso un buon successo in tre stagioni e ora ha ottenuto il rinnovo per la quarta stagione. Debuttando nel 2022, la serie riguarda una misteriosa città del Medio America che intrappola chi vi entra ed è circondata da mostri mortali che infestano i boschi fuori città. Prendendo le premesse sconvolgenti di show come Lost e aggiungendo un tocco spaventoso, From si è rapidamente cementata come una delle serie horror più importanti nel mondo fortemente saturo della TV in streaming.

Il finale della seconda stagione di From ha gettato le basi per una terza stagione ancora più terrificante, e ogni nuova scoperta pone più domande invece di dare risposte. La vera forza della serie sono stati i suoi misteri e, come i migliori rompicapo, ogni colpo di scena ha dato vita a una narrazione ancora più sconvolgente. Con From che si è guadagnato un plauso quasi universale (compresi gli elogi del maestro dell’horror Stephen King), il futuro della serie sembra luminoso. E il futuro sembra ancora più roseo ora che MGM+ ha deciso di rinnovare la serie per una quarta stagione.

Ultime notizie sulla stagione 4

From serie tv

La serie è stata rinnovata per un’altra stagione

A pochi giorni dal finale della terza stagione, le ultime notizie confermano che la quarta stagione di From è stata rinnovata. La decisione non è mai sembrata in dubbio, e l’accoglienza della stagione 3 è già stata la più positiva finora. MGM+ ha confermato che la produzione della stagione 4 inizierà a un certo punto nel 2025, e lo streamer punta a un’uscita nel 2026. La quarta stagione sarà composta da 10 nuovi episodi, ma al momento non sono stati rivelati ulteriori dettagli.

Per commemorare il rinnovo, la pagina ufficiale di From su X (ex Twitter) ha condiviso un video della star della serie Harold Perrineau che stacca una bottiglia da un albero con la scritta “From season 4 coming soon”.

La quarta stagione di From è confermata

Fin dall’inizio della terza stagione, sono iniziate le speculazioni sulla quarta stagione di From , e MGM+ non ha lasciato i fan in sospeso per molto tempo. A pochi giorni dal finale della terza stagione, MGM+ ha deciso di rinnovare la serie horror per un’altra stagione. Questo conferma la fiducia dello streamer nell’apprezzata serie originale e probabilmente significa che lo show potrebbe continuare per un bel po’ di tempo. È stato inoltre annunciato che la quarta stagione inizierà le riprese nel 2025 e che l’uscita è prevista per il 2026.

Dettagli sul cast della stagione 4 di From

Il cast della quarta stagione di From è difficile da prevedere, dato che la terza stagione eliminerà senza dubbio alcuni giocatori dalla scacchiera prima che sia tutto detto e fatto. Tuttavia, la forza costante per tutta la durata dello show è stata Harold Perrineau nel ruolo di Boyd Stevens, lo sceriffo e leader di fatto della città, che dovrebbe tornare nella quarta stagione. Nonostante il suo status sia stato lasciato nel limbo all’inizio della terza stagione, si prevede anche che Catalina Sandino Moreno sarà di nuovo a disposizione per interpretare Tabitha Matthews.

Il Jim Matthews di Eion Bailey sembrava un’altra scelta obbligata per il cast della quarta stagione, ma la sua morte scioccante nella terza stagione significa che probabilmente non tornerà. Tuttavia, grazie ai viaggi nel tempo, quasi tutti potrebbero tornare prima o poi. Come gli anni precedenti, la quarta stagione probabilmente aggiungerà anche alcuni membri dell’ensemble, anche se è impossibile fare previsioni fino a quando non saranno disponibili ulteriori informazioni.

Dettagli sulla trama della stagione 4

Come molte serie horror che sconvolgono la mente, la trama di From è costellata da enormi colpi di scena che potrebbero portare la serie letteralmente in qualsiasi direzione in un momento. Il finale della terza stagione di From non è stato privo di sorprese scioccanti, anche se è servito soprattutto a rivelare la natura ciclica del male della città. Con la rinascita di Smiley, c’è un oscuro senso di disperazione perché tutto sembra essere vano. Tuttavia, alcune cose sono cambiate con la morte di Jim e gli abitanti della città sono in grado di minacciare i mostri a modo loro.

La prossima stagione vedrà probabilmente i sopravvissuti tentare di capitalizzare ciò che hanno imparato e apportare modifiche. Apprendere che tutto è un ciclo può sembrare senza speranza, ma offre ai sopravvissuti la possibilità di analizzare lo schema e trovare il modo di romperlo. Tuttavia, più resisteranno al ciclo, più le loro vite saranno messe in pericolo in From season 4.

From – Stagione 2, spiegazione del finale: cosa è successo a Tabitha

Il finale della seconda stagione di From ha spiegato alcuni misteri cruciali sulla città centrale e si è concluso con un cliffhanger. Dopo lo scioccante finale di From, stagione 2, episodio 9, la serie riprende con Julie, Randall e Marielle in stato di coma, dove subiscono a intermittenza la tortura di entità invisibili. Nel frattempo, Tabitha e Jade si avventurano nella pericolosa foresta nel tentativo di trovare risposte sui bambini e sui simboli che appaiono nelle loro visioni. Mentre Boyd corre per “fermare la melodia”, il finale della seconda stagione di From porta diversi personaggi a scontrarsi con le forze sinistre della città.

Alla fine, Boyd distrugge il carillon e libera Randall, Julie e Marielle dai loro destini indicati dall’ossessionante filastrocca di From. Jade incontra il simbolo nei tunnel e vede visioni di bambini sdraiati sulle rocce che dicono “anghkooey,il che si collega alle visioni di Tabitha sui bambini che l’hanno condotta al faro. Gli ultimi momenti del finale della seconda stagione di From vedono Tabitha essere spinta fuori dal faro e risvegliarsi in un ospedale fuori dalla città, il che conferma una via di fuga per i residenti e crea un viaggio complesso per Tabitha per riunirsi alla sua famiglia intrappolata.

Spiegato il destino di Tabitha nel finale della seconda stagione di From

In un colpo di scena dell’ultimo minuto del finale della seconda stagione di From, Tabitha riesce a tornare a casa dopo essersi recata al faro. Quando Tabitha sale le scale della torre del faro e arriva in cima, viene accolta dal Ragazzo in Bianco, che si scusa prima di spingerla fuori dalla finestra di vetro. Tabitha si risveglia con dei graffi sul viso in un ospedale fuori città e i medici rivelano che era in coma dopo essere stata trovata su un sentiero escursionistico.

Una teoria è che tutti gli abitanti della città siano in coma a causa di un incidente stradale.

Sebbene non sia chiaro se la caduta di Tabitha dal faro significhi che è morta in città ma al sicuro fuori, ciò significa che i personaggi di From possono trovare con successo la strada di casa. Il risveglio di Tabitha dal coma potrebbe essere visto come una conferma delle bizzarre teorie della seconda stagione di From, secondo cui i personaggi della città sono in realtà in coma dopo un incidente stradale.

Questa interpretazione significherebbe che tutti i personaggi della seconda stagione di From sono in coma fuori dalla città, ma devono “morire” per risvegliarsi dall’altra parte. Tuttavia, ciò è altamente improbabile, poiché Tabitha è stata trovata da alcuni escursionisti su un sentiero senza che la sua famiglia o il camper fossero nelle vicinanze. Pertanto, la caduta di Tabitha dal faro è ciò che l’ha fatta tornare a casa da sola, e i graffi sul viso sono dovuti al vetro della finestra piuttosto che all’incidente del camper.

Il faro è un portale verso casa?

Nei flashback dell’infanzia di Victor della stagione 2, episodio 8, viene rivelato che sua madre si è recata al faro per cercare di trovare un modo per tornare a casa, mentre Tabitha ripete questa tattica 40 anni dopo. Anche se sembra che la madre di Victor sia morta prima di arrivare al faro, è stata chiamata dai bambini per trovare un portale verso il mondo esterno. I bambini sembrano sapere che il faro è un portale di casa, con il Ragazzo in Bianco che è il misterioso leader che guida gli abitanti intrappolati verso la sicurezza e la speranza.

Il finale della seconda stagione di From lascia intendere che il Ragazzo in Bianco ha già spinto altri personaggi fuori dal faro.

Prima di spingere Tabitha fuori dalla finestra del faro, il Ragazzo in Bianco le dice che gli dispiace e che è “l’unico modo”. Il finale della seconda stagione di From lascia intendere che il Ragazzo in Bianco ha già spinto altri personaggi fuori dal faro, scegliendo apparentemente Tabitha e la madre di Victor per il loro istinto materno. Il Ragazzo in Bianco ha già salvato o aiutato Victor, Ethan, Sara e Boyd, e sembra essere l’angelo custode della città.

Dal momento che Tabitha ha avuto visioni dei bambini e del faro nel corso della seconda stagione, il Ragazzo in Bianco potrebbe ritenere che lei sia la persona migliore da mandare a casa e da aiutare a salvare il resto degli abitanti della città.

La spiegazione dell’albero delle bottiglie e il suo legame con il faro

Frow - stagione 2

Dopo essere apparsi per la prima volta alla fine della stagione 1 di From, i personaggi tornano all’Albero della Bottiglia nel finale della stagione 2 di From, quando Victor spiega il suo vero scopo. Victor dice a Tabitha che l’Albero della Bottiglia è un albero speciale e lontano, ma invece di inviare le persone in luoghi casuali, trasporta solo coloro che vi entrano al faro. Non è ancora chiaro quale sia la funzione del faro per “Fromville”, visto che la comunità non può vederlo dalla città, ma sembra essere l’unico collegamento con il mondo esterno.

Il finale della seconda stagione di From non spiega cosa ci sia all’interno delle bottiglie appese all’albero o perché quell’albero specifico sia il trasporto del faro, ma potrebbe essere collegato a coloro che possono viaggiare al di fuori della città. Poiché le bottiglie sono presumibilmente piene di messaggi per il mondo esterno o per coloro che sono intrappolati all’interno della città, potrebbe esserci un “guardiano del faro” che mette i messaggi sull’albero per farli trovare ai residenti.

Come in alcune tradizioni reali, l’albero delle bottiglie potrebbe servire a intrappolare gli spiriti maligni e gli incubi. Le bottiglie potrebbero impedire agli incubi di raggiungere il faro e potenzialmente tenere il mondo esterno al sicuro dai misteriosi mostri di From.

Cosa significa la battuta “Anghkooey” di From

From mostri

I bambini nelle visioni di Tabitha hanno ripetuto spesso la parola “anghkooey”, che pronunciano anche quando lei sale le scale del faro e quando appaiono a Jade nei tunnel. Sfortunatamente, questa parola non ha una traduzione esatta, il che significa che probabilmente deriva da varie parole messe insieme o potrebbe essere un titolo fittizio. Si è ipotizzato che “anghkooey” sia parzialmente ispirato ad Ankou, una figura della mitologia celtica che personifica la morte e manda gli spiriti dei morti all’inferno.

Questo sarebbe certamente adatto ai temi della morte e del male di From, ma è più probabile che “anghkooey” abbia un significato originale legato alla storia inquietante dello show. Per esempio, “Anghkooey” potrebbe essere il nome di uno spirito o di una forza che sorveglia la città di From. La parola potrebbe anche provenire da una lingua esclusiva dello show, forse traducibile come qualcuno in grado di avere visioni, come Tabitha e Jade.

Dal momento che la parola viene pronunciata da Tabitha mentre cerca di salvare i bambini e di trovare una strada per tornare a casa, è anche possibile che “anghkooey” significhi salvatore, o che sia una persona profetizzata per aiutare la città e distruggere qualsiasi maledizione o male che tiene intrappolate le persone. Dal momento che questa parola viene pronunciata dai bambini anche in riferimento al simbolo, “anghkooey” è un altro mistero che la terza stagione di From deve risolvere.

La spiegazione dellaa visione di Jade del simbolo e la connessione con i bambini

from - stagione 2 simbolo finale

Dopo aver continuato a vedere il simbolo nei suoi sogni e aver capito che ha spinto un ex residente a compiere azioni orribili, Jade si reca finalmente nei tunnel per scoprirne il significato nel finale della seconda stagione di From. Durante il viaggio nei tunnel, Jade trova una strana radura con lastre di roccia e una luce che le illumina. Qualche istante dopo, Jade vede i bambini delle visioni di Tabitha sdraiati sulle rocce, che indicano il cielo e ripetono la parola “anghkooey”.

I bambini deformi visti sulle rocce suggeriscono che potrebbero essere stati sottoposti a esperimenti o rituali crudeli.

Jade alza lo sguardo e vede il simbolo fatto di radici di alberi giganti all’apertura di una grotta, ma il simbolo e i bambini scompaiono quando guarda indietro. Questo potrebbe significare che la luce si abbatte sul simbolo e lo proietta sulle rocce sottostanti, potenzialmente per una sorta di pratica rituale. I bambini deformi sulle rocce suggeriscono che potrebbero essere stati sottoposti a esperimenti crudeli o a rituali nella foresta che si collegano sia al faro che al simbolo nei tunnel.

È possibile che la visione di Jade del simbolo e dei bambini nel tunnel sia un ricordo del passato, simile alla visione di soldati arrabbiati della Guerra Civile. Dal momento che il finale della seconda stagione non mostra Jade uscire dal tunnel, il vero significato del simbolo e della sua allucinazione non troverà risposta fino alla prossima stagione.

Il vero significato dell’avvertimento di Abby a Boyd

Harold Perrineau in From
Foto di Photo Credit: Chris Reardon/Chris Reardon/Epix – © 2022 EPIX Entertainment LLC. All Rights Reserved.

Quando Boyd cerca di salvare Julie, Randall e Marielle dalle loro trance, appare una visione della sua defunta moglie Abby che gli dice che distruggere il carillon non porrà fine alle loro sofferenze. Piuttosto, la spettrale Abby afferma che i personaggi moriranno comunque urlando e che la distruzione del carillon non farà altro che ritardare la loro sofferenza. Abby dice che “Esso” sa che Boyd non lo ascolterà perché ha speranza, che è ciò che “alimenta la foresta”, non la paura.

La speranza è ciò che spinge i personaggi a sopportare le loro sofferenze e ad andare avanti invece di sottomettersi ai mali della foresta, che quindi produce altri incubi per combattere questo sentimento. L’avvertimento di Abby suggerisce che la speranza che i residenti riescano a tornare a casa un giorno è ciò che rende più forti le forze della città, quindi dovrebbe sottomettersi ai mali della foresta.

Le visioni di Abby sembrano essere tattiche delle forze soprannaturali per convincere Boyd a morire, in quanto è una delle maggiori fonti di speranza che i personaggi hanno. Abby rappresenta anche i conflitti di Boyd nel voler essere l’eroe, nel voler prevenire la sofferenza e nel voler redimere se stesso, cosa che realizza infondendo speranza negli altri. La speranza può essere ciò che rende i personaggi disposti a soffrire in città, ma è anche ciò che li libererà, come dimostra il finale della seconda stagione di Tabitha .

Cosa è successo a Julie, Randall e Marielle in From Stagione 2, Episodio 10

From - stagione 2 finale-julie-chained-screaming

Julie, Randall e Marielle sono stati posseduti in modo terrificante dai poteri soprannaturali della foresta e sono stati torturati mentre erano intrappolati nell’oscurità. Mentre i loro occhi si spengono e muoiono lentamente nei loro stati quasi catatonici, Boyd trova i loro corpi incatenati nell’edificio dell’inizio della stagione. Boyd usa una torcia per trasformare la radura in una caverna, anche se i suoi sforzi sono quasi vanificati dall’attacco di Reggie e dalle sue visioni di Abby.

Boyd si rifiuta di ascoltare, distruggendo il carillon e liberando Julie, Randall e Marielle. I tre personaggi sopravvivono alla fine della seconda stagione diFrom dopo che Boyd si redime e abbraccia la speranza da cui Abby lo mette in guardia.

Cosa succederà in From Stagione 3?

boyd e tabitha in From

MGM+ ha rinnovato la terza stagione di From grazie alla sua accoglienza positiva. La notizia migliore è che la terza stagione di Fear è in arrivo, con data di uscita 22 settembre 2024. È stato anche diffuso un trailer al Comic-Com di San Diego. Il trailer mostra che ci saranno molte tragedie: Boyd porta i cadaveri in città e gli viene detto che ha perso. Nel frattempo, Tabitha si risveglia in ospedale, senza sapere come salvare la sua famiglia.

Quando la gente inizia a dire che le cose stanno peggiorando, gli abitanti di Fromville iniziano a disperarsi. Nel frattempo, Tabitha cerca delle risposte e scopre che alcune persone potrebbero sapere più di quello che dicono. Per quanto spaventose fossero le prime due stagioni, il trailer fa sembrare questa ancora peggiore. Come ha detto una persona, morire non è la cosa peggiore che possa accadere. Il cast di ritorno è per lo più intatto (a parte i morti) e tutto sembra più intenso in vista dei nuovi episodi.

Come è stato accolto il finale della seconda stagione di From

Il punteggio complessivo della critica per le prime due stagioni di From è un impressionante 94% su Rotten Tomatoes. Anche il punteggio del pubblico è vicino, con l’86%. Sebbene la seconda stagione abbia subito un leggero calo, passando dal 96% al 92% della critica, è rimasta comunque molto apprezzata, rendendo la terza stagione una di quelle che fan e critici sembrano attendere con ansia. Parlando della seconda stagione, il critico di Slate David Whelan ha apprezzato il fatto che le risposte fossero limitate e che i problemi continuassero ad accumularsi.

“Ogni giorno c’è una nuova crisi da aggiungere alla lista; ogni giorno sembra che tutto questo sia già successo e continuerà a succedere… C’è sempre qualcosa di peggio in arrivo. Questo non è troppo lontano dalla condizione in cui si trovano gli abitanti di Fromville. Se il realismo è uno specchio che riflette il momento attuale dell’umanità, allora From si avvicina abbastanza al reale”.

La reazione del pubblico è stata ancora maggiore, soprattutto per i colpi di scena del finale della seconda stagione. Su Rotten Tomatoes, le reazioni hanno incluso spettatori che hanno detto: “L’ultimo episodio rende eccitati per il seguito, non vedo l’ora”,Ti fa indovinare e lascia cadere pezzi del grande puzzle ogni episodio” e “Che spettacolo misterioso da far cadere la mascella, altrettanto grande come la prima stagione”. Sembra che quando From tornerà con la terza stagione, molti fan saranno pronti a seguirlo ancora una volta.

From: ecco cosa sono i mostri e cosa vogliono

From: ecco cosa sono i mostri e cosa vogliono

Capire cosa sono i mostri di From è fondamentale per svelare il mistero della serie di successo di MGM+. Dopotutto, le entità criptiche sono al centro di ciò che accade nella strana Township, che intrappola, e cerca di spezzare, il cast di personaggi di From. Come in ogni storia horror soprannaturale degna di essere raccontata, i mostri non sono solo terrificanti assassini, ma sono collegati ai temi più ampi dello show. Nelle prime due stagioni della serie, gli spettatori imparano che i mostri sono ben lontani dall’essere l’unica minaccia. Tuttavia, gli esseri notturni, assetati di sangue e dagli artigli affilati sono il pericolo più evidente della Township.

Nel finale cliffhanger della seconda stagione, Boyd Stevens (Harold Perrineau), che fa del suo meglio per proteggere la città dai mostri, distrugge un carillon arcano. Le azioni di Boyd liberano diversi personaggi dall’incantesimo dell’ossessionante filastrocca di From, ma il momento rafforza anche lo sceriffo. Dopo aver tenuto a bada i mostri per tanto tempo, Boyd dichiara che i mostri e le forze soprannaturali della Township non lo piegheranno. Senza dubbio, questo getta le basi per una terza stagione ancora più pericolosa. Inoltre, la terrificante stagione 3 di From promette rivelazioni su alcuni dei misteri di lunga data che si celano dietro i mostri.

La spiegazione dei misteriosi mostri di From (e cosa potrebbero essere)

cosa sono mostri From

Anche nella terza stagione di From, gli abitanti della città non hanno ancora capito la vera natura dei mostri, anche se alcuni dettagli della serie forniscono indicazioni cruciali sulle origini delle creature. Per cominciare, i mostri appaiono solo di notte per dare la caccia agli abitanti della città. Come scopre Boyd, gli strani talismani li tengono a bada, costringendo i mostri a manipolare le loro potenziali vittime affinché aprano le porte di notte. Profondamente intelligenti, i mostri sembrano anche avere una sorta di capacità onnisciente. Spesso le creature sanno molto di più sulle loro prede di quanto dovrebbe essere possibile.

All’inizio sembrava che la città di From fosse assediata dai vampiri. Oltre a essere notturni e a chiedere alle vittime il permesso di entrare nelle loro case, i mostri sembravano essere umani, fino a quando non si liberavano del loro aspetto convenzionale per attaccare. Inoltre, Victor (Scott McCord), l’abitante più misterioso della città, scopre che i mostri dormono in sotterranei situati molto al di sotto della città. Sebbene i tunnel nascondano più misteri che risposte, i passaggi sotterranei rivelano che i mostri disegnano anche glifi e simboli. A differenza dei vampiri, però, i mostri diFrom uccidono per sport, non per nutrirsi.

Anche se i mostri vantano molte caratteristiche che si allineano alla comune mitologia dei vampiri, la risposta a ciò che sono non sembra essere così semplice. Le caratteristiche dei mostri descrivono anche altre creature Fae, che vedono gli esseri umani come giocattoli, pur rispettando “regole” soprannaturali. Anche gli elementi magici della città, dagli alberi lontani e dalle visioni profetiche alla maledizione del sangue di Boyd, suggeriscono una risposta più soprannaturale dei vampiri. Detto questo, è possibile che i mostri di From siano un tipo specifico di demone.

Perché i mostri di From uccidono gli esseri umani solo di notte

Frow - stagione 2

Alcune delle regole seguite dai mostri di From offrono indizi sulla loro vera identità. Una di queste regole è che i mostri escono solo di notte e di solito entrano in città dai boschi. Dal punto di vista della produzione, è probabile che le creature perseguitino gli abitanti della città solo di notte, perché questo crea maggiore tensione. In altre parole, legare i mostri alla notte e ai boschi primordiali fa leva su paure umane profondamente archetipiche, aumentando la minaccia delle creature in stile film horror.

Se la città e i boschi circostanti sono dominati da demoni o vampiri, ciò potrebbe spiegare la mancanza di bibbie.

Anche se i mostri non si trasformano in cumuli di cenere alla luce del sole, la loro esitazione ad apparire durante il giorno dà sicuramente peso alla teoria dei vampiri. Inoltre, la cittadina non possiede alcuna versione della Bibbia o di qualsiasi altro testo sacro, come Padre Khatri (Shaun Majumder) si affretta a sottolineare in From season 1. Se la città e i boschi circostanti sono dominati da demoni o vampiri, questo potrebbe spiegare la mancanza di bibbie. Jim Matthews (Eion Bailey) ha anche teorizzato che i mostri facciano parte di un esperimento in cui gli esseri umani vengono trasformati in mostruosi cacciatori notturni.

Cosa vogliono davvero i mostri di From dagli abitanti della città

Nella première della terza stagione di From, i mostri rivelano di più su ciò che vogliono veramente dagli abitanti della città. All’inizio dell’episodio, Donna (Elizabeth Saunders) rivela a Boyd che tutti i raccolti di Colony House sono marciti, lasciando l’intera città con pochissimo cibo. Boyd suggerisce di salvaguardare il bestiame – un paio di capre, pecore e mucche – se vogliono sopravvivere agli orrori della Township. Purtroppo, i mostri sono ben consapevoli della drastica carenza di cibo della città. Alla fine dell’episodio, i mostri di From lasciano liberi tutti gli animali.

I mostri sanno che così facendo attireranno Boyd e gli altri abitanti della città a uscire di notte. Sebbene i mostri siano sempre stati assetati di sangue e manipolatori, questo modo di agire sembra un nuovo lato della loro perfidia. Alla fine, attirano Boyd e Tian-Chen (Elizabeth Moy) nel fienile, intrappolandoli all’interno. I mostri ammanettano Boyd a un palo e lo costringono a guardare mentre torturano e uccidono lentamente Tian-Chen. Una delle creature dice a Boyd che lo stanno facendo per “spezzarlo, suggerendo che i mostri hanno una motivazione più sinistra.

Perché gli umani non possono fuggire dalla città di From

Harold Perrineau in From
Foto di Photo Credit: Chris Reardon/Chris Reardon/Epix – © 2022 EPIX Entertainment LLC. All Rights Reserved.

Un’altra importante incongruenza nella storia dello show è il suo concetto fondamentale: gli abitanti della città non possono andarsene una volta arrivati. In un classico esempio di curvatura spaziale o temporale, gli abitanti della città scoprono che, una volta entrati, tutte le strade formano un ciclo infinito. A partire dalla stagione 3, episodio 1, avventurarsi nel bosco ha permesso agli abitanti della città intrappolati di fare qualche progresso. Tabitha Matthews (Catalina Sandino Moreno), ad esempio, trova il faro nel bosco, cade dalla finestra e torna nel “mondo reale” alla fine della seconda stagione.

Non è ancora del tutto chiaro come o perché il faro abbia trasportato Tabitha a Camden, nel Maine. Nella prima stagione, Tabitha scava i fili che alimentano gli elettrodomestici della sua casa, solo per scoprire che non portano da nessuna parte. Questo suggerisce che la Township è intrappolata in uno spazio intermedio, separato dal mondo normale. In questo caso, i mostri potrebbero essere Fae o demoni piuttosto che vampiri. Detto questo, i personaggi di From potrebbero essere intrappolati in un universo tascabile, che in realtà è un mondo popolato da Fae.

Il significato del misterioso simbolo in From

Nel corso della serie, uno strano simbolo appare ripetutamente, suggerendo che è in gioco una storia più profonda. Il simbolo in questione ha l’aspetto di un cerchio con diverse linee che si intersecano al suo interno. L’immagine è apparsa nei tunnel dove dormono le creature, nei diari scoperti dagli abitanti della città e nelle visioni profetiche. Jade (David Alpay), in particolare, è perseguitato da visioni dell’arcano simbolo per tutta la seconda stagione. Che si tratti dell’icona di una società occulta o del logo di un’azienda di scienze sperimentali, sembra essere collegato alle origini dei mostri.

… il simbolo misterioso potrebbe essere collegato ai glifi incisi nei talismani protettivi che Boyd trova nel bosco.

Inoltre, il simbolo misterioso potrebbe essere collegato ai glifi incisi nei talismani protettivi che Boyd trova nel bosco. I talismani recano un simbolo completamente diverso, anche se gli strani manufatti assomigliano molto alla bussola runica norrena, un totem di guida e protezione. È possibile che il simbolo sia in netto contrasto con quello del talismano, indicando che il pericolo è vicino. Sia che si tratti di una copertura del talismano, sia che sia semplicemente collegato a un’altra parte della bizzarra storia della città, non c’è dubbio che il simbolo getterà un po’ di luce sui mostri prima che From giunga al termine.

Chi è il ragazzo in bianco e perché aiuta i personaggi di From?

Uno dei misteri più avvincenti di From è il Ragazzo in Bianco, che porta Victor al sicuro e appare a Ethan (Simon Webster) quando la famiglia Matthews arriva in città. Nel finale della prima stagione, aiuta Boyd e Sara (Avery Konrad) a entrare in un albero lontano prima del tramonto. Più tardi, nel finale della seconda stagione, è il Ragazzo in Bianco a spingere Tabitha fuori dal faro e nel mondo reale. Anche se finora è stato una presenza abbastanza benevola (e persino utile), il Ragazzo in bianco fa ancora un po’ paura.

È possibile che il Ragazzo in bianco sia collegato ai mostri di From, anche se spesso agisce contro di loro e aiuta gli abitanti della città. A differenza dei mostri, il Ragazzo in bianco appare di giorno, ma potrebbe comunque essere un fantasma o un’altra entità soprannaturale. Molto probabilmente, vuole riparare ai torti subiti in passato o salvare gli altri dal destino che ha subito lui. Tuttavia, se il Ragazzo in bianco è collegato ai mostri di From, il legame tra loro non è ancora stato completamente svelato a partire dalla terza uscita dello show.

From è stata rinnovata per una quarta stagione

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From è stata rinnovata per una quarta stagione

È stato annunciato che la serie horror fantascientifica From è stata rinnovata per una quarta stagione che sarà disponibile in esclusiva su Paramount+ in Italia.

Prodotta da Amazon MGM Studios, la quarta stagione di From vanta un team eccezionale di produttori esecutivi, tra cui Jeff Pinkner (showrunner), John Griffin (creatore), Jack Bender (regista), Harold Perrineau, Josh Appelbaum, André Nemec e Scott Rosenberg di Midnight Radio, Anthony e Joe Russo e Mike Larocca di AGBO, e Lindsay Dunn. Adrienne Erickson di Midnight Radio è co-produttrice esecutiva. La produzione della quarta stagione riprende quest’anno in Nuova Scozia.

From svela il mistero di una città da incubo che intrappola tutti coloro che vi entrano. Gli abitanti devono lottare per mantenere un senso di normalità, cercando una via d’uscita e affrontando le minacce della foresta circostante.

La serie From ha come protagonista Harold Perrineau (Lost), insieme a un cast corale che comprende Catalina Sandino Moreno (Maria Full of Grace, The Affair), Eion Bailey (Band of Brothers, Once Upon a Time), Hannah Cheramy (Under Wraps, Van Helsing), Simon Webster (Strays), Ricky He (The Good Doctor), Chloe Van Landschoot (Charity, Skin), Corteon Moore (Utopia Falls), Pegah Ghafoori (The Perfect Wedding), David Alpay (Castle Rock), Elizabeth Saunders (Clarice), Avery Konrad (Honor Society), Scott McCord (East of Middle West), Nathan D. Simmons (Diggstown), Kaelen Ohm (Hit & Run), Angela Moore (Una serie di sfortunati eventi), A.J. Simmons (Reacher), Robert Joy (CSI: NY) e Samantha Brown (Y: The Last Man). From è distribuito a livello internazionale da Paramount Global Content Distribution.

Un matrimonio di troppo: recensione del film con Reese Witherspoon e Will Ferrell

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Un matrimonio di troppo segna un curioso punto di svolta per la commedia romantica: un genere un tempo predominante delle sale cinematografiche, oggi relegato direttamente allo streaming. Con due star come Reese Witherspoon e Will Ferrell, ci si aspetterebbe una classica rom-com da grande schermo, ma il film di Nicholas Stoller arriva su Prime Video all’inizio del 2025, evitando completamente l’uscita nelle sale. Il risultato? Una commedia frizzante che gioca con le dinamiche familiari e matrimoniali, ma che finisce per confondere il pubblico sul suo vero intento.

La storia di Un matrimonio di troppo

Ferrell interpreta Jim, un padre vedovo devoto alla figlia Jenni (Geraldine Viswanathan), la quale annuncia improvvisamente il suo matrimonio con l’anonimo Oliver (Stony Blyden). Determinato a rendere perfetto il giorno più importante nella vita della sua unica figlia, Jim prenota il resort Palmetto House, lo stesso luogo dove aveva sposato la sua defunta moglie. Nel frattempo, Margot (Witherspoon), una produttrice televisiva di successo ma distante dalla sua famiglia del Sud, scopre che la sorella Nev (Meredith Hagner) è incinta e si assume l’incarico di organizzare un matrimonio memorabile per lei. Tuttavia, per un errore di prenotazione, sia Jim che Margot si ritrovano a dover condividere la stessa location per i matrimoni, dando il via a una guerra di sabotaggi e colpi bassi tra due maniaci del controllo.

L’elemento più riuscito del film è sicuramente il cast di supporto. La famiglia di Margot è un concentrato di eccentricità, con una madre ipercritica (Celia Weston), un fratello cavernicolo (Rory Scovel) e l’irresistibile Gwyneth (Leanne Morgan), una zia sfacciata che regala alcune delle battute più divertenti. Morgan, con il suo umorismo tagliente e il suo accento del Tennessee, si impone come la sorpresa più esilarante del film, riuscendo quasi a rubare la scena ai protagonisti.

Un Matrimonio di Troppo
Reese Witherspoon e Will Ferrell in Un Matrimonio di Troppo – Cortesia di Prime Video.

Chimica ballerina trai protagonisti

D’altra parte, la chimica tra Witherspoon e Ferrell non è sempre convincente. Entrambi gli attori sono noti per il loro carisma e la loro capacità di bilanciare comicità e dolcezza, ma qui il loro rapporto è incerto: sono avversari? Sono amici? O c’è una sottotrama romantica? Il film lascia indizi su una possibile attrazione, ma non sviluppa mai veramente verso questa direzione, creando una conclusione che appare quindi forzata e priva di impatto emotivo. Ferrell, con la sua goffaggine affettuosa, è perfetto per il ruolo di padre iperprotettivo, ma la sua relazione con la figlia sfiora il bizzarro, soprattutto quando si lanciano in un duetto su “Islands in the Stream”, una scelta musicale decisamente inappropriata per un padre e una figlia.

Stoller è un regista che sa costruire commedie con personaggi ben definiti e situazioni assurde ma credibili, come dimostrato in Non mi scaricare e The Five-Year Engagement (entrambi con Jason Segel). Qui, però, fatica a dare una direzione chiara alla storia. Il film funziona benissimo nelle sequenze di sabotaggio tra Jim e Margot e nelle interazioni con i personaggi secondari, ma si perde nel finale con un’inaspettata e poco riuscita svolta sentimentale.

Un Matrimonio di Troppo
Reese Witherspoon e Will Ferrell in Un Matrimonio di Troppo – Cortesia di Prime Video.

Nonostante alcuni momenti esilaranti, Un matrimonio di troppo soffre di una sceneggiatura che non riesce a decidere se vuole essere una commedia sul caos matrimoniale, un film sull’importanza della famiglia o una love story fuori dagli schemi, o infine tutti questi elementi insieme. Il risultato è un mix piacevole ma poco incisivo, reso comunque godibile dalle performance carismatiche del cast. Se cercate una commedia leggera con qualche risata garantita, questo film è un invito che potete accettare senza troppe aspettative.

Billy Crystal e Meg Ryan ricreano la scena dell’orgasmo finto per il Super Bowl ma c’è anche Sydney Sweeney

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Billy Crystal e Meg Ryan ridanno vita a una delle scene più celebri della storia del cinema. Una delle cose di Sally Albright che fa impazzire Harry Burns nel film del 1989 Harry ti presento Sally è il suo essere schizzinosa riguardo al cibo. Le ci vuole un’ora e mezza per scegliere un panino, le dice. Ma ora, ha solo 30 secondi.

I personaggi, interpretati da Crystal e Ryan, tornano al Katz’ Delicatessen di New York per il remake di una delle scene più note del film in cui Sally finge di avere un orgasmo mentre la coppia cena. L’occasione è uno spot tv per la promozione della maionese Hellmann’s in vista del Super Bowl.

Con il film che ha recentemente compiuto il suo 35° anniversario ed è stato accettato nel National Film Registry, “sembrava proprio la tempesta perfetta per noi tornare insieme allo stesso tavolo e avere indigestione“, dice Crystal, durante una recente intervista.

Ecco di seguito lo spot con Billy Crystal e Meg Ryan in cui compare anche Sydney Sweeney:

Dieci anni per dirsi “ti amo”. Oppure: l’amicizia tra uomo e donna forse non esiste. La commedia famosa per la “scena del finto orgasmo”, ma godibile anche e soprattutto per molti altri aspetti, si potrebbe riassumere in queste due frasi. I film come Harry ti presento Sally provocano nello spettatore di oggi una sottile e bonaria invidia. Non tanto per l’emozione che regala una storia d’amore, quanto per il contesto sociale ed economico in cui essa si sviluppa: un ambiente in cui il benessere illumina la realtà dei protagonisti di una luce così benevola e ovvia, da lasciar loro tutto il tempo per pensare solo ed esclusivamente a beghe sentimentali di varia natura.

Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere: recensione della serie d’animazione Disney+

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Dal 29 gennaio, su Disney+, sono disponibili i primi due episodi di Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere. Da oltre sessant’anni, Spider-Man è uno dei supereroi più amati della cultura popolare. Creato da Stan Lee e Steve Ditko, il personaggio ha vissuto numerose incarnazioni, dai fumetti alle serie animate fino ai blockbuster cinematografici, fino al rivoluzionario Spider-Man: Into the Spider-Verse del 2018. Ora, con Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere, Disney+ offre un nuovo, entusiasmante approccio alla storia delle origini di Peter Parker, curato dal creatore Jeff Trammell. La serie animata in dieci episodi riesce a bilanciare nostalgia e modernità, offrendo un ritratto autentico della vita adolescenziale nella contemporaneità.

Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere racconta una nuova origine di Spider-Man

La serie si apre nel cuore del Queens, New York, dove Peter Parker (doppiato da Hudson Thames, già noto per What If…?) è pronto per il suo primo giorno alla Midtown High School. Tuttavia, il suo entusiasmo viene bruscamente interrotto quando un mostro sconosciuto proveniente da un’altra realtà attacca la scuola, gettando tutti nel caos. Nel bel mezzo della confusione, un ragno radioattivo morde Peter, conferendogli poteri straordinari che cambieranno la sua vita per sempre.

A seguito di questo attacco, la Midtown viene distrutta, costringendo Peter a trasferirsi alla Bales High. Qui stringe nuove amicizie con Nico Minoru (Grace Song), la sua migliore amica, Pearl Pangan (Cathy Ang), per la quale ha una cotta, e Lonnie Lincoln (Eugene Byrd), il popolare quarterback della scuola che ah una storia con Pearl. Mentre cerca di destreggiarsi tra la sua nuova vita scolastica e i suoi sentimenti contrastanti per Pearl e Lonnie, verso il quale nutre una naturale simpatia nonostante sia geloso di lui, Peter inizia anche ad abbracciare la sua identità segreta di Spider-Man, combattendo il crimine con un costume improvvisato e cercando di proteggere la città.

Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere – Frame dalla serie, Cortesia di Disney+

Un’adolescenza tra amicizie, scelte morali e mentori ambigui

Uno degli elementi di maggiore interesse della serie è il modo in cui esplora le classiche dinamiche adolescenziali, con Peter alle prese con amicizia, appartenenza e amore. Tuttavia, Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere va oltre, analizzando anche temi come l’avidità, il potere e la lealtà. Si innesta quindi nel filone del racconto teen, come di recente avevano fatto i film con Tom Holland, ma in una maniera quasi più adulta e consapevole.

Peter, in cerca di una guida, ottiene uno stage presso Oscorp, la gigantesca compagnia scientifica e ingegneristica diretta da Norman Osborn (Colman Domingo). Inizialmente affascinato dalla figura di Osborn, il giovane eroe si ritrova presto a mettere in discussione le reali intenzioni del suo mentore. Il rapporto tra Peter e Osborn è uno degli aspetti più intriganti della serie: l’ambiguità morale dell’uomo d’affari e il conflitto interiore di Peter creano una tensione avvincente che attraversa tutta la stagione.

Ma Osborn non è l’unico antagonista in scena. A complicare ulteriormente le cose c’è Big Don (doppiato dal wrestler Ettore “Big E” Ewen), il temibile boss criminale della 110th Street, e Otto Octavius (Hugh Dancy), ex scienziato Oscorp, le cui pericolose ricerche sulla fusione Gamma finiscono nelle mani sbagliate. La presenza di questi iconici villain, già apparsi nei film di Spider-Man di Sam Raimi, viene rivisitata in modo originale, rendendo i personaggi attuali e imprevedibili.

Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere – Frame dalla serie, Cortesia di Disney+

Animazione nostalgica e omaggi allo Spider-Verse

Visivamente, Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere è un vero spettacolo. Sotto la guida di Leo Romero e dello studio Polygon Pictures, la serie combina animazione 2D e 3D, adottando uno stile che richiama le illustrazioni dei fumetti degli anni ’90. Questo design retrò offre un contrasto affascinante con le moderne tecniche d’animazione, evocando la stessa atmosfera delle serie classiche come Spider-Man: The Animated Series e The Spectacular Spider-Man. Gli amanti dell’universo Marvel troveranno anche molte sorprese: personaggi iconici come Daredevil (Charlie Cox) e Kingpin (Vincent D’Onofrio) fanno la loro apparizione, gettando le basi per l’attesissima serie live-action Daredevil: Rinascita, in uscita il 4 marzo su Disney+.

Un nuovo classico dell’animazione Marvel

Con una sceneggiatura ben strutturata, un cast vocale eccezionale e una miscela perfetta di azione, emozione e umorismo, Il Vostro Amichevole Spider-Man di quartiere è una vera e propria lettera d’amore ai fan di Spidey. Jeff Trammell e il suo team, guidato da Charlie Neuner, non solo onorano la tradizione del personaggio, ma riescono anche a renderlo accessibile a una nuova generazione di spettatori, confermato che in casa Marvel, l’animazione è una cosa seria (come testimonia anche il successo di X-Men ’97).

Questa serie è un viaggio nella crescita di Peter Parker come eroe, ma anche un’esplorazione più ampia del suo mondo e delle persone che lo abitano. Il risultato è uno show avvincente, ricco di Easter egg e momenti memorabili, capace di conquistare sia i fan di lunga data che chi si avvicina per la prima volta all’universo dell’Uomo Ragno. La serie si impone come una delle migliori incarnazioni animate del nostro amichevole supereroe di quartiere.

Gangs of London: teaser trailer della terza stagione in arrivo

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Gangs of London: teaser trailer della terza stagione in arrivo

Violentissime lotte per il potere, dagli esiti sempre più imprevedibili, imperversano per le strade della capitale britannica nel nuovo teaser di Gangs of London, il pluripremiato action thriller Sky Original con Ṣọṕ Dìrísù e Joe Cole che torna coi nuovi episodi ad aprile in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW.

Nella terza stagione, la famiglia Dumani, per cui ora lavora l’ex poliziotto diventato gangster Elliot, dovrà affrontare un grosso problema quando un carico di cocaina “corretto” causa la morte di centinaia di civili a Londra. Il caos conseguente attira l’attenzione delle autorità, mettendo le gang di Londra sotto pressione come mai prima, e le ripercussioni – sia personali che professionali – avranno conseguenze devastanti per tutti, dai Wallace a Luan, da Lale alle gang di strada. Si è trattato di un attacco deliberato, ed è solo l’inizio. Ma chi è stato, e perché?

I nuovi episodi vedranno il ritorno di Ṣọpẹ́ Dìrísù nel ruolo di Elliot Carter, di Joe Cole nel ruolo di Sean Wallace, Michelle Fairley in quello di Marian Wallace, Lucian Msamati nel ruolo di Ed Dumani, Brian Vernel (Billy Wallace) e Narges Rashidi che torna nel cast nel ruolo di Lale. Ritornano anche Pippa Bennett-Warner nel ruolo di Shannon Dumani, Asif Raza Mir nel ruolo di Asif Afidi, Orli Shuka ed Eri Shuka che saranno di nuovo, rispettivamente, Luan e Mirlinda Dushaj, Jahz Armando nei panni di Saba e Fady Elsayed nel ruolo di Faz. New-entry nel cast Andrew Koji, Richard Dormer e T’Nia Miller. Guest star Phil Daniels, Ruth Sheen e Mat Fraser.

Gangs of London è prodotto da Pulse Films di Vice Studio Group. La serie pluripremiata è stata creata da Gareth Evans e Matt Flannery. Peter McKenna è lo scrittore principale, alla regia Kim Hong Sun insieme a Farren Blackburn e Tessa Hoff.

César 2025: annunciate le nomination dei premi francesi

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César 2025: annunciate le nomination dei premi francesi

La 50° edizione dei premi César 2025 segna un successo inatteso per Il conte di Montecristo di Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte, che raccoglie 14 nomination, battendo, sulla carta il favorito della stagione, Emilia Pérez di Jacques Audiard, che invece colleziona “solo” 12 candidature (il film ne ha ottenute 13 agli Oscar 2025!).

La cerimonia, che si svolgerà il 28 febbraio all’Olympia di Parigi, vedrà protagonisti anche Julia Roberts e Costa-Gavras che riceveranno i premi alla carriera, mentre la presidenza è nelle mani di Catherine Deneuve.

Ecco tutte le nomination ai César 2025

Miglior film

  • Il conte di Montecristo
  • Emilia Pérez
  • L’orchestra stonata
  • La storia di Souleymane
  • L’uomo nel bosco

Miglior regia

  • Jacques Audiard – Emilia Pérez
  • Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte – Il conte di Montecristo
  • Alain Guiraudie – L’uomo nel bosco
  • Gilles Lellouche – L’amore folle
  • Boris Lojkine – La storia di Souleymane

Miglior attore

  • François Civil – L’amore folle
  • Benjamin Lavernhe – L’orchestra stonata
  • Karim Leklou – Le roman de Jim
  • Pierre Niney – Il conte di Montecristo
  • Tahar Rahim – Monsieur Aznavour

Miglior attrice

  • Adèle Exarchopoulos – L’amore folle
  • Karla Sofía Gascón – Emilia Pérez
  • Hafsia Herzi – Borgo
  • Zoe Saldana – Emilia Pérez
  • Hélène Vincent – Sotto le foglie

Miglior attore non protagonista

  • David Ayala – L’uomo nel bosco
  • Bastien Bouillon – Il conte di Montecristo
  • Alain Chabat – L’amore folle
  • Jacques Develay – L’uomo nel bosco
  • Laurent Lafitte – Il conte di Montecristo

Miglior attrice non protagonista

  • Élodie Bouchez – L’amore folle
  • Anaïs Demoustier – Il conte di Montecristo
  • Catherine Frot – L’uomo nel bosco
  • Nina Meurisse – La storia di Souleymane
  • Sarah Suco – L’orchestra stonata

Miglior rivelazione maschile

  • Abou Sangaré – La storia di Souleymane
  • Adam Bessa – Les Fantômes
  • Malik Frikah – L’amore folle
  • Félix Kysyl – L’uomo nel bosco
  • Pierre Lottin – L’orchestra stonata

Miglior rivelazione femminile

  • Maïwène Barthelemy – Holy Cow
  • Malou Khebizi – Diamant brut
  • Megan Northam – Rabia
  • Mallory Wanecque – L’amore folle
  • Souheila Yacoub – Planète B

Miglior opera prima

  • Diamant brut
  • Les Fantômes
  • Holy Cow
  • Le royaume
  • Un p’tit truc en plus

Miglior film d’animazione

  • Il dono più prezioso
  • Flow – Un mondo da salvare
  • Sauvages

Miglior documentario

  • La belle de Gaza
  • Bye bye Tibériade
  • Dahomey
  • Ernest Cole, photographe
  • La ferme des Bertrand
  • Madame Hoffmann

Miglior film straniero

  • Anora
  • The Apprentice – Alle origini di Trump
  • Il seme del fico sacro
  • The Substance
  • La zona d’interesse

Miglior sceneggiatura originale

  • Borgo
  • Holy Cow
  • L’orchestra stonata
  • La storia di Souleymane
  • L’uomo nel bosco

Miglior sceneggiatura non originale

  • Il conte di Montecristo
  • Il dono più prezioso
  • Emilia Pérez

Miglior colonna sonora

  • L’amore folle
  • Il conte di Montecristo
  • Il dono più prezioso
  • Emilia Pérez
  • Holy Cow

Miglior suono

  • L’amore folle
  • Il conte di Montecristo
  • Emilia Pérez
  • L’orchestra stonata
  • La storia di Souleymane

Miglior fotografia

  • L’amore folle
  • Il conte di Montecristo
  • Emilia Pérez
  • La storia di Souleymane
  • L’uomo nel bosco

Miglior montaggio

  • L’amore folle
  • Il conte di Montecristo
  • Emilia Pérez
  • L’orchestra stonata
  • La storia di Souleymane

Migliori costumi

  • L’amore folle
  • Il conte di Montecristo
  • Emilia Pérez
  • Monsieur Aznavour
  • Sarah Bernhardt, la divine

Miglior scenografia

  • L’amore folle
  • Il conte di Montecristo
  • Emilia Pérez
  • Monsieur Aznavour
  • Sarah Bernhardt, la divine

Migliori effetti visivi

  • The Beast
  • Il conte di Montecristo
  • Emilia Pérez
  • Monsieur Aznavour

Miglior cortometraggio d’animazione

  • Beurk!
  • Gigi
  • Papillon

Miglior cortometraggio di documentario

  • Le fiancées du sud
  • Petit Spartacus
  • Un coeur perdu et autres reves de Beyrouth

Miglior cortometraggio di finzione

  • Boucan
  • Ce qui appartient a César
  • L’homme qui ne sa taisait pas
  • Queen size

Paramount+: tutte le uscite in arrivo a Febbraio 2025

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Paramount+: tutte le uscite in arrivo a Febbraio 2025

Un mese di Febbraio 2025 ricco di serie e film quello che si prepara di lanciare il mese prossimo Paramount+. Trai titolo più atteso, l’acclamata serie tv Yellowjackets che arriva con la terza stagione. 

Yellowjackets – stagione 3

Yellowjackets - stagione 3

Disponibile dal 14 febbraio – Yellowjackets, serie originale di SHOWTIME nominata agli Emmy e creata da Ashley Lyle e Bart Nickerson, racconta di una squadra di giocatrici di calcio liceali di grande talento, sopravvissute a un incidente aereo nelle regioni remote del nord America. La serie racconta la loro discesa da una squadra fiorente a un clan selvaggio, seguendo le vite che hanno cercato di rimettere insieme quasi 25 anni dopo. Nella terza stagione, le Yellowjackets si trovano di fronte a una fragile vittoria: il brutale inverno che le aveva quasi uccise è alle spalle, ma le tensioni all’interno della squadra mettono a rischio le loro possibilità di essere salvate. Nel presente, iniziano a venire a galla segreti del loro passato. Mentre le donne lottano per evitare che le loro vite si disfino, devono affrontare una domanda agghiacciante: chi sono veramente e quali oscure verità nascondono alle altre e a sé stesse?

Yellowjackets è interpretato dalla candidata agli Emmy e vincitrice del Critics Choice Award Melanie Lynskey, dalla candidata agli Emmy Christina Ricci, da Tawny Cypress, dalla candidata agli Emmy Lauren Ambrose, da Sophie Nélisse, Jasmin Savoy, Sophie Thatcher, Samantha Hanratty, Courtney Eaton, Liv Hewson, Steven Krueger, Warren Kole, Kevin Alves, Sarah Desjardins, e Simone Kessell, con il ritorno di Elijah Wood in un ruolo ricorrente. L’attrice due volte premio Oscar Hilary Swank è la guest star di questa stagione e si unisce al cast all-star, insieme a Joel McHale. Lyle, Nickerson e lo showrunner Jonathan Lisco sono i produttori esecutivi. Tra i produttori esecutivi anche Drew Comins di Creative Engine insieme a Jeff W. Byrd, Sarah L. Thompson, Ameni Rozsa e Brad Van Arragon. La serie è prodotta per SHOWTIME da Lionsgate Television. YELLOWJACKETS è distribuita da Paramount Global Content Distribution.

1923 – Stagione 2

1923 - Stagione 2
Lo Smith/Paramount+

Disponibile dal 23 febbraio – La serie drammatica originale 1923 del candidato all’Oscar Taylor Sheridan, interpretata dal candidato all’Oscar Harrison Ford e dalla vincitrice dell’Oscar Helen Mirren sarà disponibile in esclusiva su Paramount+. Nella seconda stagione, un inverno crudele porta nuove sfide e questioni in sospeso a Jacob (Ford) e Cara (Mirren) nel ranch Dutton. Con condizioni difficili e avversari che minacciano di porre fine all’eredità dei Dutton, Spencer (Sklenar) intraprende un arduo viaggio verso casa, correndo contro il tempo per salvare la sua famiglia nel Montana. Nel frattempo, Alexandra (Schlaepfer) intraprende il suo straziante viaggio transatlantico per ritrovare Spencer e recuperare il loro amore.

Oltre a Ford e Mirren, 1923 è interpretata da Brandon Sklenar, Julia Schlaepfer, Jerome Flynn, Darren Mann, Brian Geraghty, Aminah Nieves, Michelle Randolph, Sebastian Roché, Timothy Dalton e Jennifer Carpenter. 1923 è prodotta dal co-creatore di Yellowstone Taylor Sheridan, David C. Glasser, John Linson, Art Linson, Ron Burkle, David Hutkin, Bob Yari, Ben Richardson, Michael Friedman e Keith Cox. La serie è distribuita da Paramount Global Content Distribution. La serie è prodotta da MTV Entertainment Studios, 101 Studios e Bosque Ranch Productions. Oltre a 1923, il crescente programma di Sheridan su Paramount+ include LANDMAN, LIONESS, TULSA KING, MAYOR OF KINGSTOWN, LAWMEN: BASS REEVES e 1883.

NCIS: Sydney – Stagione 2

NCIS: Sydney

Disponibile dall’ 8 febbraio – NCIS sarà disponibile con la seconda stagione in esclusiva su Paramount+ dall’8 febbraio. Girata sullo sfondo di una delle città portuali più belle del mondo, NCIS: SYDNEY è la prima serie internazionale del franchise NCIS al di fuori degli Stati Uniti e racconta le crescenti tensioni internazionali nell’Indo-Pacifico. La brillante squadra di agenti dell’NCIS statunitense e della Polizia Federale Australiana (AFP) viene innestata in una task force multinazionale, per tenere sotto controllo i crimini navali nel tratto di oceano più conteso del pianeta.

La squadra di NCIS: SYDNEY è guidata dall’agente speciale dell’NCIS Michelle Mackey, interpretata da Olivia Swann e dal suo omologo 2IC dell’AFP, il sergente Jim “JD” Dempsey, interpretato da Todd Lasance. Prodotto da Endemol Shine Australia per CBS Studios e Paramount Australia, NCIS: SYDNEY è creato da Morgan O’Neill, che è anche produttore esecutivo insieme a Sara Richardson e Sue Seeary, con Michele Bennett come produttore. NCIS è una delle serie televisive di maggior successo al mondo e si colloca al primo posto tra le serie televisive statunitensi a livello globale.

ITALIA SHORE S2 

ITALIA SHORE S2 

Disponibile dal 18 febbraio su Paramount+ – Dopo il grande successo della prima stagione, la versione italiana del popolare show di MTV, prodotta da Fremantle, tornerà con la seconda stagione a partire dal 18 febbraio su Paramount+ e successivamente andrà in TX su MTV il 23 febbraio alle 22.00, con una replica immediata alle 23.00 il giorno stesso.

I protagonisti del docu-reality vivranno una vacanza indimenticabile in una splendida villa sulla costa laziale a poca distanza da Roma che, anche in questa stagione, farà da cornice ai nuovi episodi. Non mancherà anche una escursione in “esterna”, a Napoli, città di provenienza di alcuni dei concorrenti. Un cast di personalità eccentriche e variegate, molte delle quali già protagoniste della prima stagione a cui si aggiungono delle new entries, che renderanno ancora più effervescenti le dinamiche nella villa. Tutti accomunati da uno stile di vita fuori dagli schemi, le ragazze e i ragazzi di ” ITALIA SHORE 2″ promettono di regalare momenti unici e irresistibili, arricchendo ulteriormente il mondo del franchise “Shore”. Nel corso degli anni, il fenomeno globale del franchise “Shore” di MTV ha conquistato il pubblico con oltre quindici spin-off e sequel in tutto il mondo, tra cui “Jersey Shore Family Vacation” e “All Star Shore” negli Stati Uniti, “Geordie Shore” nel Regno Unito, “Gandía Shore” in Spagna, “Warsaw Shore” in Polonia, “Acapulco Shore” in Messico e “Super Shore”. E ora, anche la nuova stagione di “Italia Shore” si prepara a confermare il successo del franchise con emozioni e sorprese imperdibili.

Il 7 febbraio su Paramount+ arriva anche FRENCHIE SHORE: REUNION SPECIAL, mentre il 21 febbraio sarà disponibile la seconda stagione di FRENCHIE SHORE. Dal 28 febbraio, inoltre, a GERMANY SHORE OGS, una miniserie spin-off in cui alcuni partecipanti dello show principale GERMANY SHORE affrontano problemi di vita reale.

The Road Trip

The Road Trip

Disponibile dal 28 febbraio – Dai creatori di THE FLATSHARE e basata sul libro best-seller di Beth O’Leary, disponibile prossimamente su Paramount+ in Italia. The Road Trip è una storia moderna e affascinante sull’amore a vent’anni. Una caleidoscopica commedia sentimentale, che esplora l’amore in tutte le sue forme attraverso un trio di relazioni indimenticabili: una storia d’amore divisa per classi, un rapporto di amicizia codipendente e un complicato ma affettuoso legame tra sorelle. Con Emma Appleton, Isabella Laughland, Laurie Davidson, David Jonsson e Angus Imrie.

The Road Trip  è scritta e creata per la televisione da Ryan O’Sullivan e Matilda Wnek (Vigil) e diretta da China Moo-Young (Everything I Know About Love). Miriam Brent, Eleanor Moran e Rory Aitken sono i produttori esecutivi per 42 in associazione con PTIS – la divisione internazionale di Paramount Global.

Henry Danger: Il Film

Henry Danger: Il Film

Disponibile dal 22 febbraio – Henry Danger: Il Film è il film originale basato sulla serie live-action di Nickelodeon creata da Dan Schneider e Dana Olsen. “HENRY DANGER” che ha debuttato nel luglio 2014. La serie segue le avventure di Henry Hart, scelto dal supereroe Capitan Man come suo apprendista, mentre affronta una doppia vita, bilanciando le sfide del liceo con le folli avventure di un combattente del crimine.

Nel film Henry Danger: Il Film, Henry Danger (Jace Norman) incontra un superfan, desideroso di combattere il crimine con Kid Danger, che entra in possesso di un dispositivo in grado di aprire realtà alternative. Alle prese con una corsa sfrenata, Henry avrà bisogno del suo migliore amico Jasper (Sean Ryan Fox) e della sua nuova spalla superfan per trovare la via d’uscita, o rimarrà bloccato per sempre in un’altra dimensione. Il film è interpretato anche dai membri del cast della serie originale: Ella Anderson, nel ruolo di “Piper Hart”, Michael D. Cohen, nel ruolo di “Schwoz”, e Frankie Grande, nel ruolo di “Frankini”, oltre che da un nuovo membro del cast, Glee Dango, nel ruolo di “Missy Martin/Superfan”.

Henry Danger: Il Film è diretto da Joe Menendez e scritto da Chris Nowak & Jake Farrow. Jace Norman è produttore esecutivo insieme a Menendez, Nowak e Farrow. La produzione per i Nickelodeon Studios è supervisionata da Shauna Phelan, responsabile di Nickelodeon e Awesomeness Live-Action, insieme all’executive Brittany Cope.

Death Without MercyDeath Without Mercy

Disponibile dal 29 gennaio – Un documentario esclusivo e toccante diretto dalla regista candidata all’Oscar Waad Al-Kateab (“Sama”), che offre una visione intima e sul campo del terremoto che ha colpito Turchia e Siria il 6 febbraio del 2023. Attraverso i resoconti di giornalisti, cameraman e le storie personali di due famiglie siriane in cerca dei loro cari nei dieci giorni successivi al disastro, il film intreccia racconti di dolore, speranza e denuncia dell’incompetenza ufficiale e della scarsa assistenza umanitaria oltre alla straordinaria resilienza delle comunità colpite. Presentato in anteprima mondiale al Sheffield DocFest, il documentario è una testimonianza potente della dignità umana di fronte a tragedie naturali e provocate dall’uomo.

Eric Clapton Unplugged… Over 30 Years Later

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Disponibile dal 13 febbraio – Questo speciale per il 30° anniversario di MTV Unplugged riprende uno degli episodi più iconici della serie MTV Unplugged, con Eric Clapton. Il vincitore di 18 GRAMMY Award aveva originariamente registrato la sua indimenticabile performance di un’ora di ERIC CLAPTON UNPLUGGED nel 1992 presso i Bray Studios di Windsor, in Inghilterra.
Questa nuovissima edizione estesa, remixata e rimasterizzata, Eric Clapton Unplugged… Over 30 Years Later include contenuti esclusivi di Clapton che discute con la troupe l’ispirazione alla base di specifiche canzoni e performance poco prima di salire sul palco, perfettamente integrati con il filmato della performance. Durante l’intima esibizione, Clapton ha reimmaginato i suoi brani con arrangiamenti acustici inediti di successi come “Layla”, “Tears in Heaven” e altri. Ha anche reso omaggio alla musica blues che lo ha influenzato. Il successivo album dal vivo “UNPLUGGED” pubblicato nell’agosto 1992, è diventato un successo monumentale vendendo oltre 26 milioni di copie in tutto il mondo, dominando le classifiche e diventando l’album dal vivo più venduto di tutti i tempi. Bruce Gillmer e Vanessa Whitewolf sono i produttori esecutivi per MTV insieme a Eric Clapton, Michael Eaton e Dave Kaplan.

INFINE, NUOVI ANNUNCI DA PARAMOUNT:

Paramount+ ha annunciato la data della première dell’attesissima serie drammatica originale HAPPY FACE. La stagione di otto episodi debutterà il 21 marzo con i primi due episodi, in esclusiva su Paramount+. HAPPY FACE vanta un cast stellare, tra cui l’attrice nominata agli Emmy e vincitrice di un Tony Award Annaleigh Ashford, l’attore nominato agli Emmy Award e a due Golden Globe Dennis Quaid e i series regular James Wolk, Tamera Tomakili, Khiyla Aynne e Benjamin Mackey.

HAPPY FACE è ispirata alla storia vera di Melissa G. Moore, al podcast Happy Face di iHeartPodcast e Moore, acclamato dalla critica, e all’autobiografia Shattered Silence, scritta dalla Moore con M. Bridget Cook. A 15 anni, Melissa G. Moore scopre che il suo amato padre era il prolifico serial killer noto come Happy Face. Da adulta, cambia nome custodendo il suo segreto mentre il padre sconta l’ergastolo. Partendo dalla storia vera, la serie segue Melissa e il padre incarcerato. Dopo decenni di assenza di contatti, l’uomo trova un modo per rientrare a forza nella vita della figlia. In una corsa contro il tempo, Melissa deve scoprire se un uomo innocente sta per essere messo a morte per un crimine commesso da suo padre. HAPPY FACE è prodotto da CBS Studios in associazione con King Size Productions, iHeartPodcasts e Semi-Formal Productions. Jennifer Cacicio (Your Honor, Shooter) è showrunner della serie e produttrice esecutiva insieme a Robert e Michelle King, Liz Glotzer, Melissa G. Moore, Conal Byrne, Will Pearson, Michael Showalter e Jordana Mollick.

Dexter, la spiegazione del finale della serie originale

Dexter, la spiegazione del finale della serie originale

Il finale di Dexter, andato in onda nel 2013, rimane uno dei finali di serie più controversi di tutti i tempi. Dexter è interpretato da Michael C. Hall nei panni del protagonista che, nel corso di otto stagioni e 96 episodi, è sia uno specialista forense e un analista di schizzi di sangue per il Dipartimento di Polizia di Miami che un metodico serial killer vigilante. Dexter rompe le convenzioni dei serial killer tradizionali in quanto è guidato da un codice rigoroso e si rifiuta di uccidere persone innocenti, la maggior parte delle volte.

Il finale della serie di Dexter vede il protagonista completamente isolato, dopo aver abbandonato completamente la sua vita a Miami in seguito alla tragica morte della sorella Debra. Si può certamente sostenere che Dexter abbia tolto il supporto vitale a Debra nei momenti finali dell’ottava stagione sia stato più un atto di pietà che di violenza, ma alla fine le sue azioni, o più precisamente la sua inazione nell’uccidere Oliver Saxon, l’assassino che ha sparato a Debra dopo che Dexter lo ha atipicamente risparmiato, hanno finito per costare la vita a Debra. Dexter è riuscito a farla franca per decine di omicidi nel corso della serie, ma alla fine la vita lo ha raggiunto.

Dexter e Hannah progettavano di trascorrere il resto della loro vita insieme in Argentina

Gli eventi del finale di Dexter iniziano a svolgersi quando Dexter e Hannah McKay, che è diventata per la prima volta l’interesse romantico di Dexter nella stagione 7, confermano i loro piani di lasciare Miami insieme al figlio di Dexter, Harrison, e di iniziare una nuova vita. Questo è stato stabilito tra i personaggi nell’episodio 9 della stagione 8 di Dexter, “Make Your Own Kind of Music”, che ha ispirato Dexter a consegnare il suo preavviso al tenente Angel Batista poco dopo.

Dexter, tipicamente privo di emozioni e di calcoli, inizia per una volta a pensare con il cuore piuttosto che con il cervello, il che lo porta a prendere la decisione spontanea di iniziare una nuova vita con Hannah in Argentina. L’amore di Dexter per Hannah lo porta anche a diventare più sciatto, lasciando la porta aperta a investigatori come Jacob Elway che si avvicinano a lui e Hannah.

Perché Saxon ha ucciso sua madre, la dottoressa Vogel, in Dexter – Stagione 8, Episodio 10

Oliver Saxon è uno dei cattivi più feroci dell’intera serie di Dexter, che ha scioccamente ucciso la propria madre davanti a Dexter non molto tempo dopo essersi riunito con lei. Saxon, il cui vero nome è Daniel Vogel, è il secondo figlio della dottoressa Evelyn Vogel, che per tutta l’ottava stagione è stata una confidente di Dexter dopo avergli rivelato che suo padre, Harry Morgan, si era rivolto a lei per chiedere aiuto.

La dottoressa Vogel è stata la persona che ha ideato il codice di Harry, che è arrivato a definire l’intera metodologia e la moralità di Dexter nell’uccidere. A differenza di Dexter, Saxon era veramente malvagio e incapace di provare amore per un altro essere umano. Per questo motivo, Dexter gli dice, un attimo prima di pianificare l’omicidio, che lui e Saxon in realtà non si assomigliano affatto, poiché Dexter ama Hannah, Harrison e Debra.

Saxon ha dato a Dexter l’opportunità di andarsene

Nel penultimo episodio di Dexter, Saxon si presenta nell’appartamento di Dexter e lo mette di fronte a una scelta: stare fuori dai piedi o affrontarne le conseguenze. Dexter mente a Saxon e accetta di lasciarlo in pace, ma a causa del codice di Harry, non può riposare se non sa che Saxon è morto, soprattutto dopo aver assistito a ciò che potrebbe fare alla sua stessa madre.

Dexter non poteva allontanarsi da Saxon per due motivi fondamentali. Uno, il codice di Harry impediva essenzialmente a Dexter di porgere l’altra guancia e di dimenticare ciò che Saxon aveva fatto alla dottoressa Vogel, oltre che a Cassie e all’aspirante protetto di Dexter, Zach Hamilton. In secondo luogo, Dexter non ha avuto il coraggio di non uccidere Saxon, pur sapendo che avrebbe potuto e dovuto farlo.

Come Debra è diventata inavvertitamente l’ultima uccisione di Dexter

Purtroppo per Debra, il suo amore e la sua fede in Dexter divennero la sua rovina. Anche dopo tutto quello che hanno passato, in particolare nelle ultime tre stagioni in cui Debra scopre che Dexter è un serial killer vigilante e che spara e uccide LaGuerta invece di suo fratello, Dexter non riesce a trovare un modo sicuro per proteggere Debra da Saxon.

Dexter cercava di aiutare Debra, appena rientrata nella polizia di Miami, lasciando che fosse Saxon a occuparsi di lei, in modo da essere ricompensato professionalmente. Il piano di Dexter si ritorce contro quando un vice sceriffo viene coinvolto, liberando Saxon e dandogli l’opportunità di sparare a Debra, causandone la morte. Comunque la si guardi, il sangue di Debra è senza dubbio sulle mani di Dexter.

Il fatto che Dexter non abbia ucciso Saxon ha causato il tragico crollo di tutta la sua vita

Dexter - stagione 8

Dopo che Dexter non ha ucciso Saxon e ha garantito la sicurezza della sua famiglia e della sua nuova vita con Hannah, tutto ha finito per andare rapidamente a rotoli. Dexter stava per salire su un autobus con Hannah e Harrison, sul quale è salito anche Elway che ha quasi arrestato Hannah, quando si è sentito costretto a visitare Debra in ospedale per un inaspettato faccia a faccia con Saxon.

Angel riesce ad arrestare Saxon prima che raggiunga Debra, ma la minaccia più grande per Debra finisce per non essere affatto Saxon, bensì il destino. Dexter incontra in terapia intensiva un Joey Quinn in lacrime che gli spiega che ci sono state complicazioni nell’intervento di Debra. Un medico conferma che Debra rimarrà in coma a vita.

Debra diventa poeticamente l’ultima uccisione di Dexter nella serie: Dexter la stacca dall’incubatrice e le stacca il supporto vitale. Poi la porta a bordo del suo famigerato motoscafo Slice of Life e fa a Debra quello che aveva fatto a decine di sue vittime come Macellaio della Baia: fa rotolare il suo corpo morto nell’immenso mare. In quel momento, Dexter si rende conto di non avere più nulla per cui vivere, anche se il giovane figlio Harrison e l’amore della sua vita Hannah lo aspettano e contano su di lui.

Dexter guida la sua barca contro un uragano con l’intenzione di morire per evitare che le persone che ama, come Debra e Rita tra le altre, muoiano a causa sua. In una scena finale dell’epilogo, Dexter si rivela vivo e lavora come boscaiolo solitario da qualche parte lontano da Miami, vivendo sotto una nuova identità che verrà ulteriormente esplorata in Dexter: New Blood.

Il finale di Dexter è stato ampiamente criticato

Sebbene Dexter sembrasse in declino durante le ultime stagioni, pochi erano preparati all’accoglienza negativa del finale da parte di critica e fan. L’episodio è stato criticato per la sua scarsa narrazione, in quanto molti hanno ritenuto che le trame fossero poco incisive, soprattutto per un’ultima stagione, e che sembrassero costruite semplicemente per portare la serie al suo punto finale, senza alcuna preoccupazione per la logica o la coesione. Allo stesso modo, la decisione di far sopravvivere Dexter al finale è stata controversa, perché sembrava che la serie avesse bisogno di arrivare a un punto in cui lui dovesse affrontare le conseguenze.

Mantenendo Dexter in vita e rivelando nel finale che stava vivendo una nuova vita in clandestinità, il finale della serie ha regalato una delle immagini più famose della storia della televisione. L’inquadratura finale di Dexter che vive nella natura selvaggia come boscaiolo è stata accolta con maggiore derisione ed è diventata l’inquadratura utilizzata per sottolineare quanto la serie sia caduta in basso alla fine.

Negli anni successivi alla messa in onda del finale di Dexter , la reputazione dell’episodio non fece che peggiorare. È stato considerato uno dei peggiori finali di serie di tutti i tempi. C’è stato persino chi ha sostenuto che il finale definitivo dello show ha peggiorato retroattivamente l’intera serie. Naturalmente, per quanto il finale sia stato ampiamente criticato, il franchise di Dexter continua ancora oggi.

New Blood aveva un finale migliore?

Dexter: new blood

Dato il pessimo esito del finale e il fatto che Dexter fosse ancora vivo, non sorprende che ci sia stato un tentativo di concludere la storia in modo adeguato. Dexter: New Blood è una serie limitata uscita nel 2021 che esplora la vita di Dexter in clandestinità. Con l’arrivo del figlio Harrison e con il fantasma di Debra che ora gli parla, Dexter torna a uccidere.

Mentre Dexter: New Blood non ricostruisce la vita di Dexter nel deserto e nella clandestinità, ma sembra affrontare alcune delle preoccupazioni suscitate dal finale originale. La serie sequel ha fatto più luce sull’idea di Dexter come cattivo, con il suo codice che diventa più confuso. Questo lo porta a uccidere un poliziotto innocente, che a sua volta porta Harrison a uccidere suo padre per essere diventato l’assassino a cui insisteva di dare la caccia.

È stato soddisfacente vedere questo finale più complicato che affronta l’eredità di Dexter, ma Dexter: New Blood non è stato un finale abbastanza buono da annullare il finale originale. Proprio come il finale originale, Dexter: New Blood è sembrato un po’ come se stesse procedendo a tentoni per arrivare al finale che ritenevano necessario, piuttosto che avere una storia avvincente da raccontare. La morte di Dexter avrebbe dovuto essere un momento di grande impatto, ma è sembrato solo qualcosa che la serie doveva fare.

Daredevil: Rinascita sarà “meno introspettivo” e “lamentoso” rispetto alla serie Netflix

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Daredevil: Rinascita non sarebbe stato sempre così strettamente legato a Daredevil di Netflix. Tuttavia, nell’ambito della revisione creativa dello show, i Marvel Studios si sono resi conto che i fan lo desideravano e hanno proceduto a riportare in scena diversi attori e personaggi familiari.

Non ci aspettiamo che il revival sia troppo legato a ciò che è venuto prima e, in un’intervista a SFX, lo showrunner Dario Scardapane ha ammesso che ci saranno alcune modifiche molto specifiche.

“C’è più divertimento nei momenti con questi personaggi e molto meno approfondimento rispetto a prima ”, ha detto a proposito di come Daredevil: Born Again rispetto al suo predecessore. “La serie precedente, al suo meglio, era fantastica. Nel peggiore dei casi, si trattava di due personaggi in una stanza che parlavano di cosa fosse un eroe. Mi sembrava che fosse già stato fatto”.

“Non mi sto prendendo delle fregature ”, ha aggiunto Scardapane. “È solo che non volevo sentire i personaggi lamentarsi della loro sorte nella vita. Volevo vederli fare delle cose”.

In Daredevil ci sono stati alcuni grandi esempi di questo – chi potrebbe mai dimenticare la conversazione sul tetto dell’Uomo senza Paura con il Punitore? – ma non ha torto a dire che, a volte, quei momenti erano tra i più deboli della serie.

Riflettendo sul periodo in cui è stato showrunner di The Punicher, Scardapane ricorda che “uno dei nostri editti era la lunghezza delle scene. C’erano queste lunghe scene di cinque pagine in cui i personaggi si confrontavano per fare spazio tra queste enormi sequenze d’azione. Il modo in cui le cose si sono evolute da allora, ci permette di realizzare grandi sequenze d’azione a un ritmo molto più sostenuto”.

“Sento che il Daredevil di Netflix, che conosco nel sangue, era molto più noir, mentre questo show è più una storia di crimini di New York”, ha continuato. “Ha elementi de I Soprano e di King Of New York. C’è un feeling con i classici polizieschi degli anni ’90”.

“Ha un ritmo e una portata che, per molte ragioni, Netflix non è stata in grado di fare. Erano molto cupi, dal punto di vista cinematografico, non necessariamente dal punto di vista della storia, anche se c’erano alcuni elementi cupi. Noi siamo molto più dark ”, ha promesso Scardapane prima che venissero fatti gli inevitabili paragoni con i DC Studios e The Penguin della HBO.

“È davvero strano. Lavori nel vuoto e poi esce qualcosa che ti fa dire ‘Oh, wow’. Direi che per molti versi Il Pinguino è il nostro diretto concorrente. Tuttavia, noi siamo ancora più radicati, meno stilizzati, più radicati nel presente. Ho amato il Pinguino. Siamo un po’ più veloci, più cattivi, più puliti nella nostra narrazione”.

In seguito ha dichiarato che Daredevil: Born Againè quanto di più lontano sia mai stato fatto da uno show Disney Plus ”, e ha fatto alcune dichiarazioni e promesse audaci sullo show prima del suo debutto. Tuttavia, questo è tutto ciò che i fan vogliono sentire, quindi se lui e i Marvel Studios hanno fatto bene, è un’ottima notizia per questo personaggio e per il suo posto nel MCU.

Ci saranno sicuramente alcuni fan scontenti delle osservazioni di Scardapane sulla serie di Netflix, anche se sembra che le lunghe scene di dialogo fossero un mandato della vecchia Marvel Television, probabilmente per risparmiare sulle scene d’azione e per gonfiare gli episodi in modo da rispettare i tempi previsti da Netflix, che allora erano di circa 50 minuti.

CORRELATE:

Matt Murdock (Charlie Cox), un avvocato cieco con abilità elevate, lotta per la giustizia attraverso il suo vivace studio legale, mentre l’ex boss della mafia Wilson Fisk (Vincent D’Onofrio) persegue i suoi sforzi politici a New York. Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli uomini si ritrovano su un’inevitabile rotta di collisione.

Il cast di Daredevil: Rinascita

La serie Daredevil: Rinascita vede la partecipazione anche di Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson, Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e Jon Bernthal. Dario Scardapane è lo showrunner.

Gli episodi sono diretti da Justin Benson e Aaron Moorhead, Michael Cuesta, Jeffrey Nachmanoff e David Boyd; e i produttori esecutivi sono Kevin Feige, Louis D’Esposito, Brad Winderbaum, Sana Amanat, Chris Gary, Dario Scardapane, Christopher Ord e Matthew Corman, e Justin Benson e Aaron Moorhead.

Daredevil: Rinascita debutta su Disney+ il 4 marzo 2025.

Superman: l’Easter Egg di Lex Luthor nel nuovo spot potrebbe indicare il debutto di [SPOILER] nel DCU

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Nel fine settimana, i DC Studios hanno pubblicato un nuovo spot televisivo di 30 secondi per Superman. Si è parlato molto di un’inquadratura “stupida” dell’Uomo d’Acciaio di David Corenswet in volo, ma l’anteprima presentava un altro punto di discussione molto più eccitante.

Quando Lex Luthor e Ultraman atterrano in un luogo innevato, che crediamo sia vicino alla Fortezza della Solitudine, è in un elicottero o in un aereo che sembra molto ispirato ai fumetti.

Tuttavia, a un’analisi più attenta, possiamo notare che è verde e viola! Anche se a prima vista non è molto facile da individuare, abbiamo giocato con il contrasto e possiamo confermare che Lex sta usando questo schema di colori fin troppo familiare per la sua nave.

Ricordiamo che il primo trailer mostrava diverse guardie armate che indossavano uniformi che, oltre a essere verdi e viola, sembravano fortemente ispirate alla Warsuit del cattivo di Superman For All Seasons, una serie da cui sappiamo che Superman ha preso spunto.

I fan sognano da tempo di vedere l’Uomo del Domani combattere contro un Lex con la tuta da guerra sul grande schermo e questo film potrebbe essere quello che finalmente lo farà. Dopotutto, se Luthor sta già utilizzando questa combinazione di colori nella tecnologia e nelle armi della Lexcorp, è logico che la userà per un’armatura che gli permetta di affrontare il kryptoniano che tanto odia.

James Gunn potrebbe decidere di conservare questo scontro fisico per un film futuro – dopotutto, non sappiamo ancora cosa sia successo con la sfera sopra Metropolis – ma tutti gli indizi fanno pensare che ciò avverrà già a luglio.

Potete dare un’occhiata più da vicino a questo Easter Egg di Superman negli X post qui sotto.

Superman, tutto quello che sappiamo sul film di James Gunn

Superman, scritto e diretto da James Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e Lois Lane. Nel casta anche Isabela Merced, Edi Gathegi, Anthony Carrigan, Nicholas HoultNathan Fillion.

Il film è stato anche descritto come una “storia delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet. Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò non significa che la produzione non subirà alcun impatto in futuro.

Con la sua solita cifra stilistica, James Gunn trasporta il supereroe originale nel nuovo immaginario mondo della DC, con una singolare miscela di racconto epico, azione, ironia e sentimenti, consegnandoci un Superman guidato dalla compassione e dall’innato convincimento nel bene del genere umano.

“Superman è il vero fondamento della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà seguire e conoscere attraverso film, film d’animazione e giochi”. Il film uscirà nelle sale il 10 luglio 2025.

I Peccatori: il trailer completo del film horror di Ryan Coogler svela finalmente i vampiri – insieme ad alcuni grandi SPOILER

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Il marketing di I Peccatori (Sinners) di Ryan Coogler ha mantenuto un riserbo piuttosto stretto sui punti principali della trama fino ad ora, e alcuni fan si sono spazientiti per la mancanza di nemici non morti nei teaser di quello che inizialmente era stato descritto come un film sui vampiri.

Ora la Warner Bros. ha rilasciato un trailer completo per il film horror sull’era di Jim Crow del regista di Black Panther, e potrebbe rivelare un po’ troppo!

Il trailer ci dà un’idea molto più precisa di cosa aspettarci da questo racconto gotico del sud, rendendo molto chiaro che i personaggi di Michael B. Jordan (che interpreta due fratelli gemelli) e i loro alleati dovranno affrontare dei succhiasangue dall’aspetto piuttosto terrificante. Verso la fine del teaser, tuttavia, le cose si fanno piuttosto spoilerose.

Il film è molto fluido ”, ha detto Coogler durante un’intervista per promuovere il trailer (via THR). “Entra ed esce da un sacco di generi diversi. Sì, i vampiri sono un elemento, ma non è l’unico elemento soprannaturale del film. Il film parla di molto altro”.

Sono fortunato ad aver trovato questo mezzo che mi permette di elaborare le profonde questioni filosofiche ed esistenziali con cui potrei avere a che fare, contribuendo al contempo a una forma d’arte che significa così tanto per la mia famiglia ”, ha aggiunto. “Ogni film mi avvicina alla comprensione di me stesso e del mondo che mi circonda”.

Guardate il trailer qui sotto e un nuovo poster, ma ancora una volta, sappiate che questo filmato rivela un bel po’ di cose che il pubblico farebbe quasi certamente meglio a non sapere prima di vedere il film.

Cosa sappiamo su I Peccatori (Sinners) di Ryan Coogler

Cercando di lasciarsi alle spalle le loro vite travagliate, due fratelli gemelli (Jordan) tornano nella loro città natale per ricominciare, solo per scoprire che un male ancora più grande li aspetta per accoglierli di nuovo. “Se continui a ballare con il diavolo, un giorno ti seguirà fino a casa”.

Scritto e diretto dal regista candidato all’Oscar Ryan Coogler, I Peccatori (Sinners) vede protagonista Michael B Jordan (Black Panther e Creed) in un doppio ruolo, affiancato dalla candidata all’Oscar Hailee Steinfeld (Bumblebee, True Grit), Jack O’Connell (Ferrari), Wunmi Mosaku (Passenger), Jayme Lawson (The Woman King), Omar Miller (True Lies), Miles Caton e Delroy Lindo (Da 5 Bloods).

Il film è prodotto da Zinzi Coogler, Sev Ohanian e Ryan Coogler. I produttori esecutivi sono Ludwig Göransson, Will Greenfield e Rebecca Cho. La Warner Bros distribuirà Sinners di Coogler nelle sale statunitensi a partire dal 18 aprile 2025.

Lanterns: Garret Dillahunt conferma che la produzione è in corso, ecco una foto dal set

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Abbiamo sentito che l’inizio della produzione della serie DCU Lanterns è previsto per la fine di gennaio, e uno dei principali membri del cast dello show lo ha confermato condividendo alcune foto del dietro le quinte sui social media.

Anche se non sembra che le riprese siano ancora iniziate, le immagini di Garret Dillahunts (L’ultima casa a sinistra, Looper, Deadwood) su Instagram Stories rivelano che martedì è stato il primo giorno di prove con la troupe. Non troppo sorprendentemente, le foto non mostrano molto, ma sembra che anche Kyle Chandler (Hal Jordan) e Kelly Macdonald (lo sceriffo Kerry) fossero sul set.

Secondo quanto riferito, Dillahunt interpreterà il cattivo William Macon, descritto come “un uomo moralista e cospiratore che maschera la sua spietata ambizione dietro una facciata affascinante e calcolata”. Si ipotizza che alla fine verrà presentato come un cattivo già noto della DC Comics, forse la Mano Nera.

Anche Aaron Pierre è a bordo nel ruolo di John Stewart, e recentemente abbiamo appreso che Ulrich Thomsen interpreterà Sinestro. James Hawes (Slow Horses, Penny Dreadful, The Mist, The Alienist, Snowpiercer) dirigerà i primi due episodi.

Di cosa parla Lanterns?

L’attesa serie Lanterns, parte del rinnovato Universo DC guidato da Gunn e Safran, seguirà le Lanterne Verdi Hal Jordan e John Stewart mentre indagano su un misterioso omicidio legato a una cospirazione più ampia e sconvolgente. La serie della HBO è descritta come una storia “alla True Detective” che mescola intrighi cosmici con un tono di ispirazione noir. Con una durata di otto episodi, Lanterns promette di introdurre una versione fresca e dinamica degli amati eroi intergalattici della DC.

Kyle Chandler e Aaron Pierre sono stati confermati per Lanterns e saranno i protagonisti della serie, rispettivamente nei panni di Hal Jordan e John Stewart, segnando il loro attesissimo debutto nell’Universo DC. Tra gli altri membri del cast finora confermati figurano anche Kelly Macdonald, Garret Dillahunt e Poorna Jagannathan. In quanto progetto cardine del rinnovato DCU, Lanterns dovrebbe collegarsi direttamente ad archi narrativi più ampi, pur offrendo una narrazione autonoma e incentrata sui personaggi. Con la sua attenzione al mistero, al dramma e alla mitologia cosmica della DC, Lanterns è destinata a diventare un capitolo fondamentale dell’Universo DC in evoluzione.

La serie si propone di mettere in luce entrambi gli eroi in egual misura, offrendo una nuova interpretazione della loro iconica collaborazione e rimanendo al contempo fedele alla ricca storia dei fumetti dei personaggi. Con la sua narrazione concreta e il tono ispirato al noir, la serie dovrebbe fornire un nuovo livello di profondità al mito di Lanterna Verde, attraendo sia i fan di lunga data che i nuovi arrivati nell’Universo DC. I fan possono attendere il debutto sulla HBO nel 2026.

9-1-1: Lone Star – Stagione 5, Gina Torres parla del suo destino nel penultimo episodio

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Un attore chiave di 9-1-1: Lone Star, stagione 5, ha svelato il suo destino nel penultimo episodio dello show, accennando a cosa ci si può aspettare da lei nel finale della serie. In9-1-1: Lone Star, stagione 5, episodio 11, Tommy (Gina Torres) ha ricevuto la notizia che il suo cancro è peggiorato e il medico le ha suggerito che non è una battaglia che vincerà. Mentre è a casa da sola, mentre le figlie sono andate a un concerto di Olivia Rodrigo, ha una visione del marito Charles (Derek Webster), morto nella seconda stagione. La visione del marito la esorta a “riposare”, alludendo alla possibile morte di Tommy.

Parlando con TVLine, Torres ha spiegato il peso emotivo della scena della riunione e cosa significa per il finale di serie di 9-1-1: Lone Star. Ha elogiato Webster per il suo ritorno nella serie, ma ha anche rivelato la sfida che c’è dietro la realizzazione di una “situazione fantastica” in modo convincente. Tuttavia, ha confermato che Tommy tornerà nel finale di serie, anche se non ha confermato se sarà viva. Scoprite cosa ha detto la Torres qui sotto:

È stato molto emozionante. È un uomo e un attore così generoso e gentile. Abbiamo sviluppato un rapporto adorabile nella mia prima stagione, quindi è stato meraviglioso recitare di nuovo con lui, soprattutto in queste circostanze, perché abbiamo dato a noi stessi e all’altro il permesso di essere vulnerabili.

È stato difficile con questa situazione fantastica in cui lei non è sicura di quanto stia realmente accadendo. Modulare questo aspetto emotivo in modo che il pubblico lo capisca è stata la parte più difficile. Ci sono stati continui controlli con [il regista John J. Gray] per chiedersi: “Sta funzionando? Va bene così? [Vedremo Tommy nel finale”.

Cosa significa la spiegazione di Torres per Tommy nell’episodio finale di 9-1-1: Lone Star

Mentre Tommy riposa confortato dal marito defunto, gli altri personaggi principali di9-1-1: Lone Star sono alle prese con l’impatto di un asteroide su Austin, potenzialmente in grado di causare un’enorme devastazione. Alla fine dell’episodio si vede l’asteroide toccare terra, ma l’impatto non è chiaro, aggiungendo ancora più elementi a ciò che potrebbe accadere nell’episodio finale. Sia questo evento più grande che la visione del capitano dell’EMS sottolineano come tutto potrebbe cambiare nel finale della serie, mostrando la caserma 126 nel suo insieme che subisce eventi catastrofici.

La dichiarazione di Torres non offre molto su quale sarà il destino finale del suo personaggio, il che significa che c’è una possibilità molto concreta che sia morta pensando al suo defunto marito. Anche se Tommy apparirà di nuovo nell’episodio finale, non è detto che si riprenderà, soprattutto se si considera l’ultima scena con Charles. La chiusura della serie con la sua morte sarebbe un finale agrodolce, soprattutto perché la stagione 8 di 9-1-1, e il prossimo spinoff, non dovrebbero continuare la storia di nessuno da 9-1-1: Lone Star.

The Rookie: lo showrunner spiega il ritorno dell’ex fidanzata di Tim e il suo impatto su Chenford: “Mescola un po’ la pentola”

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Alexi Hawley, showrunner di The Rookie, ha anticipato che il ritorno di Rachel, l’ex fidanzata di Tim, provocherà un’agitazione con “Chenford”. The Rookie è diventato uno degli show di punta della ABC e la relazione tra Tim Bradford e Lucy Chen, conosciuta affettuosamente dai fan come Chenford, è una delle più popolari dello show. Nonostante la coppia si sia lasciata nella stagione 6 di The Rookie, c’era la speranza che il duo potesse tornare insieme, e i segnali sono stati promettenti durante le interazioni della stagione 7 fino ad oggi, ma tutto questo potrebbe essere destinato a cambiare.

Secondo Hawley, in un’intervista rilasciata a TVLine, il piano è sempre stato quello di far tornare nello show Jasmine Mathews, che interpreta Rachel, e si è deciso che la rottura dei Chenford rappresentava la finestra ideale per farlo. Hawley ha rivelato che è sembrata una “buona occasione per rimescolare un po’ le carte in tavola”, prima di rivelare che si è presentata anche l’opportunità perfetta per far tornare la Mathews nello show. Ecco i commenti completi di Hawley sulla questione:

Jasmine [Mathews], che interpreta Rachel, è stata una grande aggiunta allo show, ma era super impegnata, quindi parte della ragione per cui Rachel è andata via [alla fine della seconda stagione], almeno per noi, è stata quella di cercare di anticipare l’indisponibilità di Jasmine. Ho sempre cercato un modo per farla tornare. Con la rottura di Tim e Lucy, mi è sembrata una buona occasione per farlo, ma non per fare quello che ci si aspettava, cioè un triangolo amoroso. Ho pensato che sarebbe stato manipolativo nei confronti dei fan in un modo che non mi piace.

Ma in quanto persona che alla fine ha finito per fare da fantasma a loro due [Tim e la buona amica Lucy], c’è ancora qualcosa da scoprire negli episodi successivi? Sì, c’è. Quindi si trattava proprio di questo. Mi è sembrata una buona occasione per smuovere un po’ le acque, ma anche per riportare Jasmine nello show.

Cosa significano questi commenti per Chenford

Nonostante la stagione 7 di The Rookie abbia visto alcuni momenti positivi per i Chenford, e Tim e Lucy sembrano certamente avere ancora quella scintilla tra di loro, non sembra che una riunione avverrà presto. Da un lato, Tim è di nuovo il supervisore di Lucy, il che significa che qualsiasi storia d’amore non sarebbe etica. E poi c’è la ricomparsa di Rachel, che è un’amica di Lucy dai tempi del college e che in passato ha frequentato Tim nella seconda stagione, e il suo ritorno potrebbe avere un grande impatto sulle vite di tutti e tre.

L’episodio 3 della stagione 7 di The Rookie ha visto il ritorno di Rachel nella serie dopo cinque anni di assenza, il che sembra destinato a creare un bel po’ di drammi in stile Chenford.

La rivelazione di Hawley che lo show non spingerà per un triangolo amoroso tra i tre fa ben sperare per le possibilità di una futura riunione dei Chenford più avanti nel tempo. Potrebbe accadere che Tim e Rachel riaccendano per un po’ la loro storia d’amore passata, oppure che la sua apparizione induca Lucy e Tim a rivalutare il loro percorso di vita e a decidere di tornare insieme. Dopotutto, sia Tim che Lucy sono più felici quando fanno parte l’uno della vita dell’altra e l’arrivo di un fattore X come Charlotte potrebbe aiutarli a capirlo.

Babygirl: perché i cani sono così importanti nella storia e cosa rappresentano

Il nuovo thriller erotico Babygirl della regista Halina Reijn ripropone più volte immagini di cani, nel corso del film, scelta che ha anche un significato metaforico per la storia. Il cast di Babygirl è guidato da Nicole Kidman nel ruolo dell’amministratore delegato di un’azienda tecnologica Romy Mathis, che recita al fianco di Harris Dickinson e Antonio Banderas. Quando il personaggio di Kidman intraprende una relazione con il personaggio di Dickinson, Samuel, è in grado di esplorare la sua sessualità in modi che non aveva mai preso in considerazione, ma allo stesso tempo rischia tutto.

Nel corso del film, gli spettatori apprendono di più sui personaggi e sui loro desideri, in particolare su Romy, creando un quadro completo di chi è e cosa la muove. Grazie all’intelligente esplorazione della sessualità, del potere e dell’amore del film, Babygirl è rapidamente diventato un successo al botteghino per A24 e un promemoria del talento di Kidman. Mentre lei ha già dimostrato le sue capacità nel genere thriller erotico, Babygirl crea un’interpretazione rinfrescante che consente ai messaggi che circondano il potere e la responsabilità nelle relazioni di emergere, specialmente attraverso l’uso simbolico ripetuto di immagini di cani.

I cani sono un’immagine importante in Babygirl

I cani collegano Romy e Samuel

All’inizio di Babygirl, mentre gli spettatori capiscono rapidamente che Romy è insoddisfatta della sua vita sessuale con il marito Jacob (Banderas), viene fermata da un cane per strada. Il grosso cane attacca un uomo e sembra pronto a inseguire Romy, ma viene fermato appena in tempo. Romy alza lo sguardo e vede un giovane uomo, Samuel, domare facilmente il cane che solo pochi istanti prima era stato violento, creando una scintilla di intrigo tra i due. Quando il personaggio di Kidman scopre in seguito che Samuel è uno dei suoi nuovi tirocinanti, è ancora più interessata alla sua insolita personalità.

L’attacco violento del cane e la facilità di Samuel nell’addomesticarlo creano il punto di accesso per Romy e Samuel per conoscersi. Tuttavia, oltre all’avvistamento iniziale del cane nella vita reale, appare anche come un simbolo nei momenti finali del film. Nel finale di Babygirl, dopo che Samuel parte per un lavoro in Giappone, Romy lo immagina nella stanza d’albergo dove si sono incontrati, mentre gioca con un cane. Il cane in questo sogno è lo stesso di quello per strada, evidenziando la presa che questo evento ha ancora nella mente di Romy.

Come l’immaginario del cane riflette l’arco narrativo del personaggio di Romy

Il cane in Babygirl aiuta Romy a realizzare i suoi desideri

Sebbene vedere Samuel interagire con il cane sia il catalizzatore dell’interesse di Romy per lui, il cane è anche importante per il riconoscimento dei suoi desideri. All’inizio di Babygirl, Romy è una donna d’affari di successo la cui vita sembra fantastica, ma il pubblico vede chiaramente la sua insoddisfazione per la sua vita sessuale all’interno del matrimonio. Dopo aver incontrato Samuel, Romy inizia a fantasticare sul suo addomesticamento del cane perché vede questa azione come un segno di dominio da parte sua e di sottomissione del cane.

Vedendo Samuel prendere il controllo della situazione, Romy si rende conto che vorrebbe anche lei essere sottomessa a Samuel nello stesso modo del cane. Il desiderio di Romy si realizza quando i due alla fine si incontrano in una stanza d’albergo e iniziano una relazione, il che consente al personaggio di Kidman di provare finalmente la soddisfazione sessuale che le mancava con suo marito. Babygirl include anche una scena in cui Romy cammina verso Samuel a quattro zampe mentre lui gli porge la mano con un dolcetto nello stesso modo in cui ha fatto prima con il cane.

Il finale di Babygirl significa che Romy è ancora innamorata di Samuel?

Il finale del film è abbastanza aperto

harris dickinson babygirl
Harris Dickinson in Babygirl

Il finale di Babygirl sfrutta il sogno ad occhi aperti di Romy su Samuel e il cane mentre lei e suo marito si riconciliano e fanno sesso nel modo in cui lei desidera per la prima volta. La scena di Samuel in hotel paragona ancora una volta Romy al cane nelle sue fantasie, il che potrebbe implicare che prova ancora dei sentimenti per Samuel e desidera ardentemente il modo in cui lui la faceva sentire. Mentre fa sesso con suo marito, le viene in mente Samuel e la soddisfazione che ha ottenuto da lui, che non aveva mai ottenuto da Jacob prima.

Questa scena aiuta a esplorare il fatto che Romy non ha più paura di esprimere ciò che vuole da suo marito, come è dimostrato dal fatto che finalmente gli chiede ciò che voleva da Samuel. Mentre il sogno ad occhi aperti del finale potrebbe implicare che prova ancora dei sentimenti per Samuel, è più probabile che la visualizzazione rappresenti Romy che finalmente fa pace con i propri desideri. Poiché la visualizzazione del cane coincide con la ripresa dei rapporti sessuali tra Romy e Jacob, il finale di Babygirl mostra che Romy ottiene finalmente ciò che ha sempre desiderato dal suo matrimonio.

Ahsoka – Stagione 2: Ezra Bridger sarà il nuovo sostituto di Luke Skywalker

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Star Wars ha posizionato perfettamente Ezra Bridger per sostituire Luke Skywalker nella seconda stagione di Ahsoka (e si spera anche oltre). Dopo aver debuttato come protagonista nella serie animata Star Wars Rebels, Ezra Bridger ha imparato le vie della Forza durante il dominio dell’Impero, diventando un Jedi e aiutando al contempo la prima Alleanza Ribelle. Sebbene sia stato esiliato per quasi 10 anni e si sia perso l’intera Guerra Civile Galattica, il ritorno di Ezra nella galassia conosciuta significa che può diventare un eroe Jedi molto necessario durante l’era della Nuova Repubblica.

Come rivelato in Ahsoka nel 2023, Ezra Bridger era ancora vivo sul mondo extragalattico di Peridea insieme al Grand’Ammiraglio Thrawn dell’Impero, collegandosi al finale di Star Wars Rebels dove entrambi sono scomparsi. Interpretato da Eman Esfandi nel suo debutto nel live-action, il Cavaliere Jedi è tornato nella galassia conosciuta con l’aiuto di Ahsoka Tano e Sabine Wren, ma anche Thrawn è tornato. Tenendo conto di ciò, Ezra diventerà probabilmente il perfetto sostituto di Luke Skywalker nella seconda stagione diAhsoka .

Ezra Bridger è l’unica speranza della Galassia dopo il ritorno di Thrawn

Tra tutti gli eroi vivi in questo periodo della linea temporale di Star Wars, Ezra Bridger è sicuramente il più adatto ad affrontare il Grand’Ammiraglio Thrawn ora che entrambi sono tornati durante l’Era della Nuova Repubblica. Durante i Tempi Bui che precedono Una Nuova Speranza, Ezra e i suoi compagni Spettri, insieme alla Squadriglia Phoenix, erano i bersagli principali della Settima Flotta di Thrawn, poiché il Grand’Ammiraglio aveva il compito di estirpare le sacche di ribellione in nome dell’Impero. In questo modo, Ezra ha potuto vedere da vicino come opera Thrawn e le sue varie strategie.

Detto questo, Hera Syndulla degli Spectre è ora un generale della Flotta di Difesa della Nuova Repubblica e ha assistito a molti dei suddetti incontri con Thrawn, e lo stesso vale per Zeb della Squadriglia Aldelphi. Tuttavia, Ezra è ancora la scelta migliore per affrontare Thrawn, date le sue capacità e il suo potere di Cavaliere Jedi addestrato da Kanan Jarrus. La Forza si è rivelata un vantaggio fondamentale, in quanto elemento che Thrawn ha faticato a prevedere, tanto che il Grand’Ammiraglio è stato colto completamente alla sprovvista nel finale di Star Wars Rebels, quando Ezra ha usato la Forza per evocare un branco di balene iperspaziali, spedendo Thrawn e le sue forze a bordo della Chimaera verso regioni sconosciute (con Ezra a bordo).

Ahsoka rivelerà in seguito che Ezra e Thrawn sono finiti sul mondo extragalattico di Peridea. Sebbene il periodo trascorso da Ezra e Thrawn come rivali ed esiliati sul pianeta non sia ancora stato completamente rivelato, si può immaginare che Ezra abbia passato molto tempo a imparare come eludere e contrastare Thrawn e le sue truppe. Per questo motivo, Ezra sembra il più adatto a guidare la carica contro Thrawn durante l’era della Nuova Repubblica, proprio come Luke Skywalker e i suoi vari incontri con Darth Vader durante la Guerra Civile Galattica.

Vorrà salvare i suoi amici, nonostante le sue maggiori responsabilità

Proprio come Luke Skywalker, che si preoccupava profondamente dei suoi amici e alleati, Ezra vorrà probabilmente cercare di salvare Ahsoka Tano e Sabine Wren, rimaste su Peridea alla fine di Ahsoka dopo aver aiutato Bridger a salire di nascosto sulla nave di Thrawn prima che questa saltasse nell’iperspazio per tornare nella galassia conosciuta di Star Wars. Con i ruoli invertiti, Ezra sarà indubbiamente combattuto tra l’aiutare Hera ad affrontare Thrawn e il voler salvare i suoi compagni Jedi nella seconda stagione di Ahsoka.

Anche con la minaccia di Thrawn all’orizzonte, forse Ezra potrebbe provare a tornare a Peridea. Tuttavia, potrebbe essere più facile a dirsi che a farsi, e potrebbe non essere in grado di farlo subito se Thrawn scatena nuovi pericoli che la Nuova Repubblica dovrà affrontare immediatamente. In ogni caso, è facile immaginare un Ezra nella seconda stagione diAhsoka che è in conflitto in molti modi simili a quelli di Luke Skywalker durante il suo addestramento Jedi nella trilogia originale, come quando lasciò Yoda per salvare i suoi amici ne L’impero colpisce ancora.

Ezra e Luke potrebbero (e dovrebbero) lavorare insieme

In ogni caso, sarebbe molto bello se Ezra Bridger e Luke Skywalker si incontrassero finalmente nella linea temporale diStar Wars. Dopo tutto, sono nati entrambi all’alba dell’Impero (a distanza di un paio di giorni l’uno dall’altro) e hanno avuto ruoli chiave nella lotta per la libertà della galassia come Cavalieri Jedi. Per questo motivo, si potrebbe pensare che Luke dovrebbe essere una delle prime persone che Ezra cerca una volta che si è aggiornato sullo stato della galassia e su tutto ciò che è accaduto mentre era in esilio.

Come stabilito ne The Book of Boba Fett, Luke Skywalker sta costruendo la sua accademia Jedi su Ossus. Pertanto, un incontro tra i due Jedi non dovrebbe essere così difficile da realizzare. Con un po’ di fortuna, si spera che Ezra abbia la possibilità di lavorare con Luke Skywalker a un certo punto dell’era della Nuova Repubblica, anche solo per far passare simbolicamente la torcia tra i due eroi di Star Wars.

L’uscita della seconda stagione di Ahsoka è prevista per la fine del 2025 o l’inizio del 2026.

Squid Game 2: Hyun-Ju rompe il silenzio sull’interpretazione di una donna trans da parte di un uomo cis

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L’attore di Squid Game, Park Sung-hoon, parla di come un uomo cisgender interpreti una donna transgender. Park interpreta Cho Hyun-ju, uno dei nuovi personaggi della seconda stagione di Squid Game e un concorrente dell’ultima iterazione dei giochi. Il casting ha suscitato critiche per il fatto che il personaggio non è stato interpretato da un’attrice transgender. Il creatore di Squid Game, Hwang Dong-hyuk, ha precedentemente affrontato queste critiche spiegando che la decisione di scegliere il personaggio è stata presa perché nella società coreana non ci sono attori apertamente transgender.

Parlando con Variety, Park riflette sull’esperienza e spiega perché è rimasto stupito dall’opportunità. Condivide ciò che spera che il pubblico possa imparare dal personaggio di Hyun-ju. Per quanto riguarda i messaggi dei fan, Park ammette che sono così tanti che non può leggerli tutti, ma che si sente sollevato e orgoglioso di interpretare un personaggio che può far sentire gli spettatori responsabilizzati. Ecco i suoi commenti qui di seguito:

Sono rimasto molto sorpreso dall’opportunità che mi è stata offerta: come attore ho pensato che sarebbe stata una bella sfida. Ero preoccupato di interpretare una donna trans perché sono un uomo cisgender, quindi ho voluto affrontare la cosa con la massima cautela e ponderazione possibile.

Spero davvero che Hyun-ju possa contribuire a eliminare alcuni di questi pregiudizi. Spero che le persone che appartengono a queste comunità non si sentano più discriminate o svantaggiate all’interno della società. Spero che ognuno possa essere fedele a chi è veramente e sentirsi sicuro nel farlo.

Onestamente, sono così tante che non riesco a leggerle tutte. Mi hanno ringraziato per aver interpretato Hyun-ju, per esserle stata fedele e per averle reso giustizia. E mi sono piaciuti i commenti che dicevano che non avevano mai visto un personaggio trans come questo e che per loro è stato un fattore di potere. Leggendo questi commenti, una parte di me prova sollievo e molto orgoglio.

Cosa significa questo per Squid Game

Squid Game Park Gyu-young

Park Sung-hoon ha affrontato il personaggio con sensibilità

I commenti di Park dimostrano l’impatto positivo e diffuso che il personaggio di Hyun-ju di Squid Game ha avuto sul pubblico. Ciò è evidente negli innumerevoli messaggi che Park ha ricevuto e, cosa più importante, nella sincera emozione di questi messaggi. Il fatto che Hyun-ju sia vista come un personaggio che dà potere e che così tanti fan abbiano comunicato come ritengano che il personaggio sia stato ben rappresentato nella scrittura e nell’interpretazione di Park la dice lunga.

La controversia non è sfuggita a Park, che aveva le sue stesse preoccupazioni prima di entrare nel cast di Squid Game e ha assicurato che il personaggio è stato rappresentato in modo ponderato. Per uno spettacolo di così ampia portata come Squid Game, è prezioso inserire personaggi come Hyun-ju che costringono gli altri personaggi e il pubblico a mettere in discussione i propri pregiudizi. Vedere Hyun-ju essere fedele a se stessa ed essere accettata dagli altri giocatori trasmette un messaggio potente che ha già avuto una forte risonanza.

Quentin Tarantino condanna lo stato attuale dell’industria cinematografica: “È un esercizio di pony show”

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L’acclamato regista Quentin Tarantino ha condannato lo stato attuale dell’industria cinematografica. Il regista di Pulp Fiction è salito alla ribalta hollywoodiana con il suo sorprendente esordio Le Iene nel 1993 e ha proseguito la sua carriera con nove film di successo commerciale e di critica. Il 61enne ha da tempo dichiarato che il suo decimo film sarà l’ultimo della sua carriera, ma alcuni dei suoi recenti commenti suggeriscono che il pubblico potrebbe aspettare un po’ prima che decida di realizzarlo.

In un’intervista rilasciata a Variety, Tarantino ha rivelato che il suo prossimo progetto sarà un’opera teatrale, non un film, prima di lanciare un duro attacco allo stato attuale dell’industria cinematografica e al fatto che le uscite in sala non sono più il punto focale. Continua a definire l’intero processo un “esercizio da pony da esposizione”, prima di ribadire l’importanza delle sale cinematografiche per il mantenimento dell’industria cinematografica. Di seguito sono riportati i commenti completi di Tarantino sulla questione:

“È un’impresa non da poco portare a termine [un’opera teatrale] e non so se ne sono in grado. Quindi ci siamo. È una sfida, una vera sfida, ma fare film? Beh, cosa diavolo è un film adesso? Qualcosa che viene proiettato nelle sale per un’uscita simbolica per quattro fottute settimane? Va bene, e alla seconda settimana lo si può vedere in televisione. Non sono entrato in tutto questo per avere un rendimento decrescente.

Voglio dire, era già abbastanza brutto nel ’97. È andata abbastanza male nel 2019, e quello era l’ultimo fottuto anno di film. Era un affare di merda, per quanto mi riguarda, il fatto che sia peggiorato drasticamente? E che sia solo un esercizio di show pony. Ora l’uscita nelle sale, sai, e poi sì, tra due settimane puoi guardarlo su questo [streamer] e quell’altro. Ok. Nelle sale? Non si può fare. È l’ultima frontiera”.

Cosa significano questi commenti per l’industria cinematografica e l’ultimo film di Tarantino

Quentin Tarantino e Daniella Pick
Quentin Tarantino e Daniella Pick al Festival di Cannes – Foto di Luigi De Pompeis © Cinefilos.it

I commenti di Tarantino provengono da un luogo di frustrazione, da un uomo che è stato prima di tutto un fan del cinema prima di essere un regista. I suoi commenti suggeriscono che è stanco della direzione che l’industria ha preso, così come dell’aumento della prominenza (e del dominio) dei servizi di streaming rispetto alle lunghe uscite nelle sale. Vale la pena notare che non è la prima volta che Tarantino prende di mira l’industria: il regista ha notoriamente criticato i film Marvel in quanto formulaici e ha suggerito che hanno contribuito alla morte delle classiche star del cinema.

Sebbene l’industria sia in difficoltà, c’è più che mai bisogno di menti talentuose e creative, e il decimo film di Tarantino potrebbe essere il tonico perfetto per aiutare a incrementare gli incassi e migliorare il coinvolgimento del pubblico nelle sale.

A giudicare dalle sue parole, sembra che Tarantino creda che le cose siano solo peggiorate. Lo schietto vincitore dell’Oscar ha anche recentemente proclamato che la televisione è un mezzo inferiore al cinema, ma sembra che ritenga che debbano essere apportati cambiamenti massicci in tutto il settore e che non sia interessato a tornare presto a girare il suo decimo e ultimo film. Questo è probabilmente uno dei motivi che lo ha spinto a cambiare direzione creativa e a scrivere un’opera teatrale, lasciando in secondo piano il suo ultimo progetto cinematografico.

Robin Hood avrà una nuova serie tv in chiave moderna

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Robin Hood avrà una nuova serie tv in chiave moderna

L’attore australiano Jack Patten è stato scritturato per la prossima serie Robin Hood di MGM+. La serie inizierà la produzione di una serie in 10 puntate nel 2025 e sarà incentrata sul classico racconto dell’eroe fuorilegge che rubava ai ricchi e dava ai poveri. Con il suo casting, Patten fa un grande salto a Hollywood con il suo primo ruolo televisivo.

Secondo Deadline, Patten interpreterà Robin Hood in questo adattamento televisivo del 2025. In particolare, questa versione di Robin Hood dovrebbe porre un forte accento sulla relazione tra Robin e Marian. Il casting di Patten segue un debutto impressionante nel prossimo film di Patrick Hughes su Netflix, War Machine, prodotto dalla Hidden Pictures di Todd Lieberman, la stessa società che ora sta dietro a Robin Hood. È stato proprio il casting di Patton in quel film a fargli ottenere questo ruolo da protagonista.

Cosa significa questo per Jack Patten e Robin Hood

L’ingaggio di Jack Patten per il ruolo di Robin Hood rappresenta un enorme passo avanti nella produzione dello show. La sua interpretazione dovrebbe far conoscere Robin Hood a una nuova generazione di spettatori, pur rimanendo fedele allo spirito della storia originale. Simile ad altri adattamenti moderni come Robin Hood di John Irvin (1991), Robin Hood di Ridley Scott (2010) e Robin Hood di Otto Bathurst (2018), questa nuova serie sembra destinata a esplorare i suoi personaggi più a fondo rispetto alle interpretazioni tradizionali. Finora, l’attenzione sembra concentrarsi sulla presentazione di un racconto storicamente accurato e sulla relazione tra Robin e Marian, che è stata fondamentale per gli adattamenti passati.

Anche se la maggior parte dei dettagli della produzione sono ancora segreti, Robin Hood si preannuncia come un’interessante aggiunta all’attuale programmazione di MGM+. L’interpretazione di Patten sarà cruciale per la risonanza che il prossimo show avrà su coloro che amano il filone mediatico di Robin Hood, oltre che sui clienti di MGM+ per lo streaming. Essendo un attore relativamente nuovo, questo ruolo offre a Patten l’opportunità di affermarsi come un talento degno di nota a Hollywood.

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