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Lontano lontano, conferenza stampa del film di Gianni Di Gregorio

Presentato presso la Casa del Cinema di Roma il nuovo film di Gianni Di Gregorio, Lontano lontano, che dopo l’ottima accoglienza al Torino Film Festival, arriva in sala dal 20 febbraio. La vicenda ruota attorno a tre arzilli vecchietti che decidono di rifarsi una vita all’estero, per poter vivere più dignitosamente con le loro magre pensioni e alla preparazione del viaggio che li condurrà verso un nuovo inizio. Ne parlano il regista, sceneggiatore e attore assieme a un altro dei tre protagonisti, Giorgio Colangeli e al produttore Angelo Barbagallo.

Lontano lontano – Il ricordo di Ennio Fantastichini

L’incontro è anche l’occasione per ricordare Ennio Fantastichini, recentemente scomparso, terzo membro dell’eccentrica compagnia, che lascia un’ultima interpretazione di grande valore coniugando leggerezza e spessore. Così lo ricorda Angelo Barbagallo: “È straordinario per chi conosceva Ennio ritrovarlo nel film per come era davvero. Il suo personaggio ha proprio i tratti fondamentali del suo carattere: la generosità, un po’ la follia. Era esattamente così. Quando ho letto la sceneggiatura, ho chiesto subito a Gianni, che non aveva mai lavorato con Ennio, se lo conosceva. Perché aveva scritto come se ci fosse andato in vacanza insieme. È una testimonianza toccante, commovente, non solo dal punto di vista personale, ma anche di che grande attore sia stato”.

Giorgio Colangeli ricorda invece il provino per Lontano lontano che fece proprio assieme a Fantastichini, di cui lo colpiva il carattere estremamente espansivo: “Nel secondo provino che ho fatto c’era anche Ennio, che conoscevo poco […] Con Ennio non era possibile sottrarsi perché era talmente espansivo, quasi aggressivo. Ricordo ancora un viaggio Roma-Torino in treno che mi capitò di fare con lui e Alessandro Haber. Non sono riuscito a dire una parola. È stata un’esperienza. Parlavano tutti e due insieme senza sosta”.

Di Gregorio e la genesi di Lontano lontano

Il regista illustra poi come l’idea del film e la sceneggiatura siano nate da una chiacchierata con l’amico Matteo Garrone, che lo ha incoraggiato a raccontare la storia di un pensionato povero in cerca di una vita migliore all’estero. Sulle location e sull’ambientazione romana precisa: “C’erano cento location in questo film. Sembra facile, in realtà è stato complicatissimo muoverci a Roma coi mezzi. Io avevo anche delle paure personali, perché lì io abito, quelli sono i luoghi che frequento, il bar San Calisto. Mi conoscono, c’è chi si mette in mezzo. Però è un posto dell’anima. […] Era tutta la vita che volevo girare a piazza Santa Maria in Trastevere. Filmare quei luoghi è stata un’emozione. […] Sono i luoghi di Roma che tutti riconoscono, anche all’estero”.

Sulla naturalezza del modo di raccontare di Di Gregorio, Barbagallo aggiunge: “Nel cinema di Gianni sembra ed è tutto molto semplice, essenziale. Con questo modo di mettere in scena le cose, lui si può permettere anche dei rischi. […] Spesso si procede per sottrazione, si evitano immagini troppo viste, consumate, “cartolinesche”. Qui abbiamo inquadrato addirittura il Colosseo. Ma nel suo modo di mettere in scena non c’è nulla di enfatizzato, è tutto molto naturale”.

All’esperienza di Di Gregorio nella scrittura si sono poi aggiunte le capacità attoriali del regista stesso e soprattutto di Fantastichini e Colangeli, lasciati liberi di contribuire con l’improvvisazione ad alcuni momenti del film. Così ne parla Colangeli: “Quanto alla propensione a improvvisare e integrare, nasceva dalla certezza di essere accolti reciprocamente, senza quelle perplessità che possono nascere nell’attore quando c’è un problema di rivalità, complicazioni che in questo caso non ci sono mai state […]. Abbiamo aggiunto qualcosa, ma ce lo siamo potuti consentire perché la sceneggiatura era forte. […] Sentirsi serviti da una scrittura molto circostanziata e precisa dà sicurezza. Altrimenti l’improvvisazione diventa confusione”.

A chi definisce Di Gregorio “il Kaurismäki di Trastevere” e gli domanda se si senta l’ultimo esponente di una certa romanità colta e misurata, e se il film non sia anche un elogio alla lentezza in tempi così frenetici, il regista risponde: “È un elogio della lentezza, sì. Io sono romano e devo dire che la lentezza non sempre aiuta. […] Ma è una cosa tipicamente romana la pigrizia ed è un aspetto che c’è in Lontano lontano. Al”interno di questo c’è anche la tolleranza romana, c’è la grande accoglienza di Roma, che abbiamo sempre avuto e che secondo me esiste ancora oggi. Io non credo di essere l’ultimo. Ancora c’è, in tutte le fasce sociali, uno zoccolo duro di gente che ama la semplicità, meno esposta forse alle sovrastrutture. Mi interessava parlare di gente semplice, che conserva però la dignità della natura umana e si muove cercando di fare meno danni possibile. Cerca di fare un po’ di bene, se si può. Poi la cosa che ci tenevamo a dire è che non si invecchia mai, di fatto. Se si vuole fare qualcosa, lo si può fare a settanta, forse anche ottanta anni. Questo non finirò mai di dirlo. Poi non so come vadano le cose, ma l’importante è provarci”.

Lontano lontano è prodotto da Bibi Film assieme alla francese Le Pacte e a Rai Cinema, distribuito da Parthénos.

Morbius introdurrà alcuni membri della Legione dei Mostri?

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Morbius introdurrà alcuni membri della Legione dei Mostri?

Jared Leto, star dell’atteso Morbius, ha confermato che sono ufficialmente partite le riprese aggiuntive del film, anticipando di essere impegnato nella lettura della serie a fumetti basata sulla Legione dei Mostri.

Attraverso il suo account Instagram, infatti, Leto ha condiviso una foto che lo ritrae sul set del film intento a lettegere il numero #1 della serie a fumetti Marvel “La Legione dei Mostri”, pubblicata nel 2011. La serie include diversi “mostruosi” personaggi dell’Universo Marvel, tra cui – oltre al Vampiro Vivente – figurano anche Licantropus, N’Kantu the Living Mummy e Manphibian.

Nella didascalia che ha accompagnato la foto, è possibile leggere: “Ricerche. Tornato sul set”. E se nel cinecomic di Daniel Espinosa dovessero apparire davvero alcuni dei membri della Legione dei Mostri? Resta da capire se la Sony detenga o meno i diritti di sfruttamento sugli altri personaggi (cosa improbabile secondo alcuni), in modo da poterli includere all’interno del film.

Potete vedere il post condiviso dall’attore di seguito:

https://www.instagram.com/p/B8cFGsFAHjK/?fbclid=IwAR2N1hDRXBY0C9TUufNlUxOCzdzLBYDS4sunLpzkblNrUwHTTbbTOX149oc

LEGGI ANCHE – Morbius: un nuovo collegamento con Spider-Man

Jared Leto è il protagonista dello spin-off dedicato al personaggio dello Spider-Verse in produzione alla Sony, Morbius: il Vampiro Vivente. Il premio Oscar interpreta il Dr. Michael Morbius, un biochimico che tenta di curare una fatale malattia del sangue iniettandosi un siero derivato da pipistrelli. Diventando Morbius, ha tutte le qualità di un vampiro – incluso il gusto per il sangue umano.

Tyrese Gibbs, Adria Arjona Jared Harris completano il cast del film, che uscirà nelle sale il 31 luglio 2020. La Arjona interpreterà Martine Bancroft, l’interesse amoroso del protagonista Morbius: nei fumetti, Martine diventa una potenziale vittima della sua sete di sangue mentre è alle prese con la trasformazione che lo ha reso una strana versione da laboratorio dei vampiri soprannaturali della tradizione.

Con Morbius continua il piano della Sony per espandere un universo parallelo a quello dei Marvel Studios, inaugurato lo scorso anno da Venom di Ruben Fleischer. Il film sarà diretto da Daniel Espinosa (Safe House – Nessuno è al sicuro, Life – Non oltrepassare il limite), mentre la sceneggiatura è stata firmata da Matt Sazama e Burk Sharpless, che vantano nel proprio curriculum titoli come Power RangersDracula UntoldThe Last Witch Hunter – L’Ultimo Cacciatore di Streghe e Gods of Egypt.

Creato dallo scrittore Roy Thomas e dall’artista Gil Kane, il personaggio di Morbius è apparso per la prima volta nei panni di un criminale di Spider-Man nell’ottobre 1971 e si è evoluto in una specie di eroe dei fumetti nel corso dei decenni.

Fonte: ScreenRant

I Goonies: esiste un “sequel spirituale”, ecco i dettagli

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I Goonies: esiste un “sequel spirituale”, ecco i dettagli

L’attore, comico e sceneggiatore statunitense Ben Schwartz, attualmente impegnato con la promozione di Sonic – Il Film (in cui presta la voce al riccio blu nella versione originale), ha rivelato di recente di aver scritto la sceneggiatura di una “versione adulta” de I Goonies per conto di Seth Rogen (Facciamola finita) e Adam McKay (La grande scommessa).

In una recente intervista con HeyUGuys, Schwartz ha dichiarato di aver scritto in passato una sceneggiatura basata su un gruppo di amici molto simile ai “Goonies” del film di Ricahrd Donner, che si ritrovano da adulti a rivivere le avventure che li avevano già coinvolti da ragazzini.

Secondo Schwartz, la sceneggiatura prende le mosse anni dopo la ricerca da parte del gruppo in questione di un tesoro che in realtà non sono mai riusciti a trovare. Nel sequel i piccoli protagonisti diventano degli adulti infelici e insoddisfatti ai quali viene concessa – diversi anni dopo – una seconda possibilità proprio grazie ad una nuova avventura.

Schwartz non ha rivelato nessun altro dettaglio in merito alla storia, se non che la sceneggiatura è stata scritta per i produttori Rogen e McKay. Prima di chiudere la questione, Schwartz ha elogiato il film originale di Donner, rivelando di “amare i Goonies”. 

La domanda adesso sorge spontanea: questa sorta di “sequel spirituale” vedrà mai la luce? Dalle parole di Schwartz è chiaro quanto la sua sceneggiatura non sia propriamente un seguito diretto del film originale, ma potrebbe piuttosto servire come una sorta di reboot.

Lo scorso anno, Collider aveva già parlato del progetto, il cui titolo sarebbe 79ers: la regia era stata affidata da Kay Cannon (la saga di Pitch Perfect), la produzione era nelle mani della Lionsgate e Dylan Meyer era stato incaricato di rimaneggiare lo script.

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Fonte: ScreenRant

Gli anni più belli: recensione del film di Gabriele Muccino

Gli anni più belli: recensione del film di Gabriele Muccino

Dopo A casa tutti bene, Gabriele Muccino torna a dirigere con Gli anni più belli. Stavolta non sceglie un cast così ricco, ma punta su quattro assi del nostro cinema, a due dei quali – Pierfrancesco Favino e Claudio Santamaria – lo legano un’amicizia ventennale e quattro film. Kim Rossi Stuart e Micaela Ramazzotti sono invece diretti per la prima volta da Muccino. A questi si aggiungono altri due fuoriclasse: Nicola Piovani che firma le musiche originali e Claudio Baglioni con l’inedito Gli anni più belli, oltre ad altri due brani del suo repertorio.

Gli anni più belli, la trama

Il film segue le vicende di quattro amici, intrecciandole con quarant’anni di storia italiana, dagli anni Ottanta ad oggi. Gemma (Micaela Ramazzotti) è bella e inquieta, lei e Paolo (Kim Rossi Stuart) si amano, si lasciano, si riprendono, mentre Paolo, il più introverso e meno incline ai compromessi, insegna da precario e vive con la madre. Giulio (Pierfrancesco Favino), che invece i compromessi li accetta pur di affermarsi e togliersi di dosso “la puzza di fame” dei bassi da cui proviene, diventa avvocato e s’innamora di Gemma, ma poi sposa la figlia di un facoltoso uomo d’affari a cui evita la galera. Riccardo (Claudio Santamaria), giornalista squattrinato, sposa Anna (Emma Marrone), ma l’idillio lascia presto il posto a liti continue e al divorzio. I quattro si perdono, poi si ritrovano, ma forse Giulio è troppo cambiato, appartiene a un altro mondo, o forse no, anche lui ha nostalgia di quell’amicizia che infondo non si è mai spenta. Forse Paolo è troppo rigido e preferisce la compagnia dei suoi libri, mentre Riccardo, come al solito, si da un gran da fare per riunire il gruppo. E Gemma? Lo scopriranno tra il tavolo di un ristorante, un salotto e un balcone.

Muccino e gli omaggi al cinema in un film pretenzioso

Gli anni più belli ha grandi ambizioni, aspira ad essere un grande affresco storico-sociale dell’Italia e crea elevate aspettative, delle quali però non riesce ad essere all’altezza. La Storia è solo marginale, un tocco di colore con tante pennellate, forse troppe, ma appena accennate: dalla caduta del muro di Berlino a Tangentopoli, dall’11 settembre all’ascesa del Movimento 5 Stelle nel panorama politico italiano.

Il film riesce invece a ricreare le atmosfere anni Ottanta e Novanta, il tempo in cui la musica si ascoltava su cassetta, prima dell’avvento del digitale e dei telefoni cellulari, e anche Il tempo delle mele, solo uno dei tanti omaggi presenti nel film – da Fellini a Scola. L’ispirazione a un capolavoro come C’eravamo tanto amati è dichiarata. Purtroppo però, la scrittura è lontana anni luce da Scola, sceneggiatore di fama lui stesso, che si avvaleva lì del contributo di Age e Scarpelli. Muccino scrive di nuovo a quattro mani con Paolo Costella dopo A casa tutti bene, ma il risultato è debole.

Dialoghi poco sensati o banali – si pensi ad alcune battute di Nicoletta Romanoff (Margherita, moglie di Giulio) o alla ripetitività degli scambi tra Emma Marrone e Claudio Santamaria. Poca attenzione è posta nel delineare i personaggi, soprattutto quelli di Riccardo e Gemma. I tormenti interiori di lei sono solo suggeriti anziché trattati con efficacia, rendendo il personaggio piuttosto frivolo. Quello di Paolo è forse il più riuscito e Rossi Stuart ha una marcia in più, mettendo a frutto il suo estro anche nell’interpretare lo stile mucciniano.

Gli anni più belliGli anni più belli, enfasi e alta temperatura emotiva

Costanti del cinema di Muccino si confermano l’enfasi e la temperatura emotiva sempre alta, le urla non sempre motivate e le corse affannate dei protagonisti, all’inseguimento dei loro sogni.

Nonostante la bravura del regista nella scelta del cast -anche i quattro attori che interpretano i protagonisti da giovani, Francesco Centorame (Giulio), Andrea Pittorino (Paolo), Alma Noce (Gemma), Matteo De Buono (Riccardo), sono molto somiglianti e in parte; tra gli interpreti anche Francesco Acquaroli – per una buona metà del film e forse anche oltre, il lavoro non coinvolge. Neppure Favino, Rossi Stuart, Santamaria e Ramazzotti riescono a risollevarlo. Poi Muccino tira i remi in barca e prova a dare uno spessore al racconto, a far evolvere i personaggi. Talento e carisma dei quattro assieme al loro affiatamento – Santamaria e Favino ritrovano Rossi Stuart dopo Romanzo criminale, mentre quest’ultimo e Ramazzotti, alla loro terza collaborazione, si confermano in sintonia – possono così traghettare il film fuori dal guado.

Sulle note di  Piovani e Baglioni  –  assieme all’inedito anche E tu come stai?, Mille giorni di te e di me – senza rinunciare a Bennato e neppure a un accenno a De Andrè, lo spettatore segue  gli alti e bassi dei quattro amici in questo lavoro caotico, a tratti perfino bulimico, che vuole comprendere tutto, ma al quale manca un’idea chiara e davvero originale su cui fondarsi. Gli anni più belli resta un film che celebra il valore dell’amicizia autentica – di cui certo il regista è profondamente consapevole – capace di attraversare indenne le maree della vita ed essere una vera àncora di salvezza.

Akira: il live action in sospeso per “colpa” di Thor 4

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Akira: il live action in sospeso per “colpa” di Thor 4

Il regista Taika Waititi ha confermato che il motivo per cui il tanto atteso live action di Akira è stato ulteriormente posticipato è a causa dei suoi impegni con Thor: Love and Thunder dei Marvel Studios.

In una recente intervista con Variety, infatti, il regista ha aggiornato in merito allo stato del film, rivelando: “Il tutto è stato temporaneamente sospeso”. Stando alle parole del regista, la data di uscita continuava ad essere posticipata, fino a quando non è andata in contrasto con quella di Thor: Love and Thunder, considerata inamovibile. Così, il progetto di un live action su Akira è stato messo da parte ancora una volta.

Ma sarà davvero il prossimo progetto al quale Taika Waititi si dedicherà dopo il quarto Thor? A questa domanda, il regista e sceneggiatore ha risposto con il suo tradizionale umorismo: “Non so neanche cosa farò nei prossimi due f*****i giorni”, per poi aggiungere: “Semplicemente, non sono sicuro se lo farò o no.”

Vi ricordiamo che questa nuova versione in live-action di Akira, ovviamente tratta dai sei volumi di Katsuhiro Otomo, arriverà al cinema dopo l’anime giapponese del 1988 diretto dallo stesso Otomo. Per quanto riguarda Waititi, il regista era salito ufficialmente a bordo della produzione dopo aver abbandonato lo scorso anno i lavori sul film d’animazione che avrebbe reso protagonista il celebre scimpanzé di Michael Jackson, Bubbles.

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Ant-Man 3: Michael Peña sulle riprese e sul ritorno di Luis

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Ant-Man 3: Michael Peña sulle riprese e sul ritorno di Luis

Michael Peña spera di tornare nei panni di Luis in Ant-Man 3, le cui riprese – a detta dell’attore – dovrebbero partire il prossimo anno. Il terzo capitolo dedicato ad Ant-Man è stato ufficializzato dai Marvel Studios verso la fine dello scorso anno. Peyton Reed tornerà dietro la macchina da presa dopo aver già diretto Ant-Man del 2015 e Ant-Man and the Wasp del 2018.

Il nuovo film vedrà il ritorno di Paul Rudd nei panni di Scott Lang/Ant-Man e di Evangeline Lilly in quelli di Hope van Dyne/Wasp. Michael Douglas ha inoltre confermato che tornerà nei panni di Hank Pym. E per quanto riguarda il resto del cast? Quali altri volti familiari vedremo nel terzo capitolo del franchise Marvel?

Durante una recente intervista con ComingSooon.net in occasione della promozione di Fantasy Island, Michael Peña ha parlato proprio di Ant-Man 3: l’attore crede che la produzione del film partirà nel 2021, ma di non essere certo che il suo personaggio, Luis, sia effettivamente parte della storia. Queste le sue dichiarazioni:

“Per l’ultimo film, non sapevo davvero a che livelli sarei tornato o se sarei tornato. Penso che manchi un anno alle riprese. Penso che sarebbe fantastico se potessi farne un terzo. Ma non lo sai mai, specialmente con tutte le cose che sono successe in Endgame. In questo momento, la Marvel si trova in una situazione in cui può eludere alcune aspettative. Dovranno eludere alcune aspettative di altri personaggi, non solo il mio, quindi spero di farcela.”

Al momento non abbiamo ancora dettagli ufficiali sulla data di uscita di Ant-Man 3, ma diverse fonti sostengono che il piano è quello di far uscire il film nelle sale nel 2022 dopo Doctor Strange in the Multiverse of Madness e Thor: Love and Thunder.

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Margot Robbie e Michael B. Jordan per David O. Russell

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Margot Robbie e Michael B. Jordan per David O. Russell

Il mese scorso abbiamo appreso la notizia che Christian Bale e David O. Russell si ritroveranno sul set per il prossimo progetto cinematografico del regista de Il Lato Positivo e Joy. Adesso, apprendiamo che anche Margot Robbie e Michael B. Jordan faranno parte del cast.

Il nuovo film di David O. Russell, tra le priorità della New Regency che ne affiderà la distribuzione alla Fox/Disney, non ha ancora un titolo ufficiale. Il film segnerà la terza collaborazione tra il regista candidato all’Oscar e Christian Bale, dopo The Fighter e American Hustle

Secondo quanto emerso in precedenza, il titolo di lavorazione del film sarà Amsterdam e la trama, nonostante sia ancora sotto chiave, ruoterà attorno alla storia di un improbabile accordo tra un dottore e un avvocato.

Adesso, stando a quanto confermato da Deadline e THR, Margot Robbie (vista di recente in C’era una volta a Hollywood e tra le protagoniste dell’atteso Bombshell – La voce dello scandalo) e Michael B. Jordan (star di Creed e Black Panther, visto di recente ne Il Diritto di Opporsi), si sono ufficialmente uniti al cast del film. Naturalmente, i loro ruoli non sono stati rivelati.

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Margot Robbie e Christian Bale avevano già preso parte ad uno stesso progetto, ossia La grande scommessa di Adam McKay: nel film, però, l’attrice candidata all’Oscar aveva un piccolo ruolo nei panni di se stessa, e non appariva in nessuna scena al fianco di Bale.

Matthew Budman, produttore di numerosi film per la Annapurna Pictures, si occuperà della produzione del nuovo film di David O. Russell per la New Regency. La produzione del film dovrebbe partire il prossimo aprile, in modo da permettere a Christian Bale di potersi poi dedicare alle riprese di Thor: Love and Thunder, che dovrebbero invece partire a luglio.

Aladdin 2: il sequel del live action è ufficiale

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Aladdin 2: il sequel del live action è ufficiale

La Disney ha ufficializzato il sequel di Aladdin, il live action basato sul classico d’animazione del 1992 e diretto da Guy Ritchie. Il sequel sarà una storia originale e non si baserà su nessuno dei seguiti animati (ossia Il ritorno di Jafar e Aladdin e il re dei ladri). Il live action, interpretato da Mena Massoud, Naomi Scott e Will Smith nei panni del Genio, è stato un grandissimo successo al box office globale, arrivando ad incassare 1 miliardo di dollari in tutto il mondo.

Adesso, come riportato da Variety, la Disney ha affidato a John Gatins (Flight) e Andrea Berloff (Straight Outta Compton) il compito di scrivere la sceneggiatura di Aladdin 2. Dopo sei mesi di discussioni in merito alla direzione che il nuovo film avrebbe dovuto prendere, il duo di sceneggiatori ha finalmente consegnato alla Disney una storia originale che i produttori hanno amato e che intendono sviluppare.

Il sequel arriverà al cinema: nonostante nessuno degli attori del cast originale abbia firmato un accordo per altri film, si spera che Massoud, la Scott e Smith possano riprendere i loro ruoli; la produzione non affronterà la questione con gli attori fino a quando la nuova sceneggiatura non sarà completata. Secondo THR, Guy Ritchie tornerà dietro la macchina da presa.

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Aladdin è diretto da Guy Ritchie e vede Mena Massoud nel ruolo dell’affascinante furfante Aladdin, Naomi Scott nel ruolo della bellissima e indipendente principessa Jasmine e Will Smith nei panni dell’incredibile Genio con il potere di esaudire tre desideri per chiunque entri in possesso della sua lampada magica. Il film è uscito nelle sale italiane il 22 maggio 2019.

Thor: Love and Thunder affronterà la malattia di Jane?

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Thor: Love and Thunder affronterà la malattia di Jane?

Il regista e sceneggiatore Taika Waititi non sa ancora se l’attesissimo Thor: Love and Thunder affronterà il tema del cancro al seno di Jane Foster, come accaduto nei fumetti. Lo scorso anno, al San Diego Comic-Con, è stato annunciato che il premio Oscar Natalie Portman avrebbe ripreso il ruolo dell’amore terreno del Dio del Tuono nel quarto film con protagonista Chris Hemsworth.

La Portman, che non era apparsa nel terzo episodio del franchise, Thor: Ragnarok, era salita sul palco della convention nerd impugnando il famoso Mjolnir, confermando così non solo il suo ritorno, ma anche il fatto che nel film sarà proprio Jane ad ereditare il mantello del Dio del Tuono, assumendo l’identità di Mighty Thor.

Adesso, in una recente intervista con Variety in occasione degli Oscar 2020 (dov’è stato premiato per la migliore sceneggiatura non originale grazie al suo JoJo Rabbit), è stato proprio Taika Waititi a rivelare di aver scritto soltanto alcune bozze della sceneggiatura di Thor: Love and Thunder e di non essere ancora certo che la storyline della malattia di Jane finirà nel film. Queste le sue parole:

“Non lo sappiamo. Quell’arco narrativo nei fumetti è stato di grande ispirazione e ha influenzato le prime bozze della sceneggiatura. Ma alla Marvel, cambiamo sempre tutto. Potrei dire una cosa adesso, e tra due anni sarebbe completamente l’opposto, addirittura quella cosa potrebbe non esistere più. Continuiamo a scrivere  anche in fase di post-produzione.”

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Thor: Love and Thunder è il titolo ufficiale del quarto capitolo sulle avventure del Dio del Tuono nel MCU, ma ad impugnare il Mjolnir stavolta sarà Jane Foster, interpretata di nuovo da Natalie Portman, come confermato sabato durante il panel dei Marvel Studios al Comic-Con.

Taika Waititi tornerà alla regia di un film dei Marvel Studios dopo Thor: Ragnarok, così come Chris Hemsworth e Tessa Thompson riprenderanno i rispettivi ruoli di Thor e Valchiria dopo l’ultima apparizione in Avengers: Endgame. L’ispirazione del progetto arriva dal fumetto The Mighty Thor, descritto da Waititi come “la perfetta combinazione di emozioni, amore, tuono e storie appassionanti con la prima Thor femmina dell’universo”.

L’uscita nelle sale è fissata invece al 5 novembre 2021.

The French Dispatch: il trailer del film vietato di Wes Anderson

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The French Dispatch: il trailer del film vietato di Wes Anderson

Ecco il trailer di The French Dispatch, il nuovo film di Wes Anderson che negli USA sarà vietato ai minori di 17 anni per “nudità esplicita”.

La Searchlight Pictures (ex Fox Searchlight) ha annunciato finalmente la data di uscita di The French Dispatch, il decimo film di Wes Anderson. La pellicola arriverà nelle sale americane il prossimo 24 luglio 2020. Insieme alla release, è stato diffuso online anche il teaser poster ufficiale del film, che conferma il cast completo: Benicio del Toro, Adrien Brody, Tilda Swinton, Léa Seydoux, Frances McDormand, Timothée Chalamet, Lyna Khoudri, Jeffrey Wright, Mathieu Almaric, Stephen Park, Bill Murray e Owen Wilson.

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The French Dispatch, il film

Nel cast anche Saoirse Ronan, Kate Winslet, Elisabeth Moss, Jason Schwartzman, Christoph WaltzRupert Friend, precedentemente annunciati nel cast: al momento non sappiamo se gli attori in questione appariranno comunque nel film o se i loro personaggi sono stati tagliati dal montaggio finale.

Fantasy Island: intervista a Maggie Q e Jeff Wadlow

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Fantasy Island: intervista a Maggie Q e Jeff Wadlow

Ecco la nostra intervista a Maggie Q e Jeff Wadlow, rispettivamente protagonista e regista e produttore di Fantasy Island. Il film arriverà in sala il 13 febbraio distribuito da Sony Pictures Italia / Warner Bros. Italia.

Fantasy Island – la trama

In Fantasy Island, prodotto dalla BlumHouse (Scappa – Get Out e Halloween), l’enigmatico Mr. Roarke riesce a far avverare i sogni dei suoi fortunati ospiti, in un lussuoso, quanto remoto, villaggio vacanze tropicale. Ma quando le fantasie diventano incubi, gli ospiti dovranno risolvere il mistero dell’isola per fuggire e mettere in salvo le loro vite.

Nel cast del film, al cinema dal 13 febbraio 2020, ci sono Michael Peña, Maggie Q, Lucy Hale, Austin Stowell, Portia Doubleday, Jimmy O. Yang, Ryan Hansen e Michael Rooker.

Sonic: la recensione del film con Jim Carrey

Sonic: la recensione del film con Jim Carrey

Al centro di feroci proteste, scatenate dai fan del personaggio, il film Sonic si prepara ad arrivare in sala dopo il costoso processo di post-produzione che ha ridefinito il design del riccio più veloce del mondo, giudicato insoddisfacente. Un’operazione che ha portato il budget del film a lievitare da 90 a 125 milioni di dollari, e che appariva come una prima macchia in quello che sembrava un film destinato a deludere su più fronti. Sorprendentemente, invece, la pellicola diretta da Jeff Fowler, e con Jim Carrey tra i protagonisti, trova il giusto compromesso tra narrazione leggera e comicità brillante, e nella sua semplicità riesce a regalare diversi momenti particolarmente attraenti.

Il film è incentrato sull’omonimo personaggio dei videogames, che vanta un incredibile velocità come proprio superpotere. Arrivato sulla terra in fuga da forza malvagie che vorrebbero sfruttarne le capacità, l’alieno blu dalle sembianze di un riccio, si imbatterà tuttavia in nuovi ostacoli, che prenderanno forma nello scienziato Ivo Robotnik (Jim Carrey), il quale userà la propria super intelligenza per tentare di catturare e studiare Sonic.

Sonic: il potere della CGI

Il personaggio prodotto dalla celebre società videoludica SEGA è da sempre uno dei più popolari, capace di attrarre grandi e piccoli, e di dar vita ad un vero e proprio franchise. È dunque comprensibile il disappunto generatosi in seguito al rilascio della prima versione realizzata di Sonic, che umanizzato perdeva totalmente il suo fascino. Il nuovo design realizzato è invece perfettamente aderente al modo in cui da sempre lo si conosce. Il riccio blu appare così credibile nella sua realizzazione in CGI, portando su di sé come un’ombra la spesa in più resasi necessaria dalla produzione.

Ed è ovviamente attraverso il personaggio di Sonic che si riapre un vecchio dibattito su cosa possa essere o meno credibile in CGI, in anni in cui sullo schermo è possibile davvero imbattersi in creature e oggetti ben lontani da ogni più fervida immaginazione. Da un punto di vista visivo, dunque, il film riesce a sfoggiare una serie di affascinanti effetti speciali, che diventano inevitabilmente i protagonisti tanto delle sequenze più memorabili quanto della narrazione in sé.

Questo perché ovviamente Sonic si inserisce in un filone di film che puntano prevalentemente sull’intrattenimento visivo, e in particolare su un intrattenimento per ragazzi, permettendosi dunque di tralasciare alcune leggerezze di sceneggiatura che fanno apparire, a posteriori, la povertà inventiva della storia narrata. Povertà da non pensare come un errore, semplicemente come la consapevolezza che chi guarda film rientranti in questo canone si aspetta probabilmente di essere sorpreso maggiormente per gli effetti speciali e la comicità, elemento quest’ultimo conseguito con successo.

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Sonic: la recensione del film

Per quanto il personaggio di Sonic sia il centro degli interessi per via dei dibattiti generatisi, il vero motore del film è il dr. Robotnik di Jim Carrey. C’era preoccupazione quando fu annunciato il celebre attore per un ruolo del genere, e si prevedeva un ennesima e non necessaria macchietta nella sua carriera. Robotnik è certamente sopra le righe, ma l’attore è capace di rendere le sue stramberie in modo talmente convincente da desiderarne ancora.

A lui sono dedicate le battute migliori, a lui le sequenze di maggior inventiva, e con la sua classica faccia di gomma Carrey riesce a dar vita al vero personaggio in grado di mantenere l’attenzione dello spettatore dall’inizio alla fine. Ciò che avviene, infine, è che si inizia quasi inevitabilmente a prendere le parti del villain, e questo potrebbe in certi casi rivelarsi controproducente.

Se dunque Sonic sceglie, in modo anche comprensibile, di non uscire dalle tappe tipiche di una storia di questo genere, quanto meno offre dei validi motivi per farsi apprezzare, dal mantenere un buon ritmo al far avvertire l’impegno profuso nel regalare allo spettatore un prodotto d’intrattenimento che possa soddisfare i fan del personaggio, offrendo loro anche numerosi motivi per provare della sana nostalgia verso un’icona con cui sono cresciute intere generazioni.

Luke Perry: ecco perché non era nel “In Memoriam” degli Oscar 2020

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L’Academy ha cercato di fornire una spiegazione all’assenza di Luke Perry nel segmento “In Memoriam” in occasione della cerimonia di premiazione degli Oscar 2020. Ogni anno l’Academy celebra le personalità dell’industria scomparse nei 12 mesi precedenti alla “notte delle stelle”. Molto spesso, però, capita che alcune di queste vengano inspiegabilmente omesse, generando malcontento e – nei casi più estremi – addirittura controversie.

Nel segmento “In Memoriam” di quest’anno, è stato “dimenticato” – con enorme dispiacere degli spettatori e, soprattutto, dei fan – Luke Perry, l’indimenticabile Dylan della serie cult Bevery Hills 90210, che tra l’altro aveva anche un ruolo in C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino, tra i titoli che quest’anno avevano ricevuto il maggior numero di candidature.

Attraverso un comunicato ufficiale, l’Academy ha spiegato il motivo dell’assenza di Perry – scomparso a marzo dello scorso anno all’età di 52 anni – nel commovente filmato trasmesso durante la cerimonia:

“L’Academy riceve centinaia di richieste per includere persone amate e colleghi dell’industria nel segmento ‘In Memoriam’ degli Oscar. Un comitato esecutivo che rappresenta ogni settore della nostra industria analizza la lista e attua una selezione per il video destinato alla diretta, basandosi su un tempo a disposizione che è comunque limitato. La lista completa delle richieste è presente sul sito Oscar.com e resterà sul sito per tutto l’anno. Luke Perry e Cameron Boyce vengono ricordati in quella galleria presente su Oscar.com.”

Cameron Boye è un altro attore che non è stato “incluso” nel segmento “In Memoriam”. Boyce, noto per la serie Jessie e per i film della saga Descendants (tutti prodotti Disney Channel), è morto all’età di 20 anni a luglio dello scorso anno, a causa di un attacco epilettico.

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Fonte: ComicBook

Justice League: il poster fan-made a sostegno della #SnyderCut

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Justice League: il poster fan-made a sostegno della #SnyderCut

La campagna a favore della release della #SnyderCut di Justice League ha appena ricevuto una nuova ondata di supporto grazie ad un meraviglioso poster fan-made emerso online nelle ultime ore. Il celebre artista BossLogic, infatti, ha rivelato via Twitter che lui e il tuo team ai Lineage Studios hanno deciso di sostenere l’opera originale di Zack Snyder realizzando un bellissimo poster ispirato a quella che sarebbe dovuta essere la prima versione del cinecomic DC.

Il sorprendente risultato finale è in grado di esaltare ogni singolo membro della Justice League cinematografica. Da notare, soprattutto, che Superman, posto al centro del manifesto, circondato da tutti gli altri eroi, sfoggia il “chiacchieratissimo” costume nero. Nel poster sono presenti anche diverse aggiunte al team visto sul grande schermo, tra cui Lanterna Verde e Martian Manhunter. A troneggiare sulle loro sagome, il temibile Darkseid.

A corredo del manifesto, Boss Logic ha scritto: “Non so se la #SnyderCut vedrà mai la luce, ma io ed il mio team alla @LineageNYC voglio supportarla in modo serio, così abbiamo creato ciò che volevamo vedere. Spero che vi piaccia.”

Potete ammirare il poster di seguito:

https://twitter.com/Bosslogic/status/1225538677104836615?fbclid=IwAR3plzlPnij-FS1hwZsZ9XeV8HKvPEvpYn9bZa23Rx28uk7JnFz5WZGAmJA

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Nelle ultime settimane sono emersi ulteriori dettagli circa la lavorazione “travagliata” di Justice League, con Snyder che ha spiegato che i cambiamenti apportati in itinere sono stati causati da varie interferenze con lo studio:

“Partivamo con l’idea che una minoranza di persone non aveva amato Batman v Superman, e questo ha avuto un effetto anche sul film successivo. La mia versione originale del film, che avevo scritto insieme a Chris Terrio, non è mai stata girata. L’idea reale, difficile, e spaventosa, non è mai stata realizzata per le paure dello studio, e io e miei collaboratori eravamo insicuri proprio a causa della reazione scatenata da Batman v Superman […]

Sarebbe stata una lunga storia da raccontaresaremmo finiti in un futuro a distanza dove Darkseid conquistava la Terra e dove Superman cedeva all’equazione dell’anti vita. Alcuni membri della Justice League sopravvivevano in quel mondo combattendo, Batman rompeva il suo patto con Cyborg e Flash tornava indietro nel tempo per dire qualcosa a Bruce…

Fonte: ScreenRant

PS I Love You: il film con Hilary Swank avrà un sequel

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PS I Love You: il film con Hilary Swank avrà un sequel

PS I Love You è riconosciuta universalmente come una delle commedie romantiche più commoventi e strappalacrime della storia del cinema recente. Adesso, la storia e i personaggi che hanno fatto innamorare, sognare e piangere un’intera generazione si prepara a tornare sul grande schermo grazie ad un sequel.

Il film originale, uscito nel 2017 e diretto da Richard LaGravenese, era tratto tratto dall’omonimo romanzo di Cecelia Ahern e aveva come protagonisti il premio Oscar Hilary Swank e Gerard Butler. La storia era incentrata su Holly, una vedova che scopre che il suo defunto marito le ha lasciato 10 messaggi contenenti altrettanti consigli con l’obiettivo di aiutarla a superare il dolore ed iniziare così una nuova vita.

Adesso, come riportato da Variety, apprendiamo che la Alcon Entertainment ha ufficialmente acquistato i diritti di sfruttamento di “Postscript“, sequel del romanzo originale della Ahern. Il seguito è ambientato sette anni dopo gli eventi narrati nel primo libro e vede la sorella di Holly chiedere alla protagonista di raccontare la sua storia – quella narrata in PS I Love You – all’interno del suo podcast.

Il romanzo sequel è uscito lo scorso anno. In Italia è edito col titolo “Il club di PS I Love You”. Di seguito potete leggere la sinossi ufficiale:

“Sono passati sette anni dalla morte di suo marito Gerry, e Holly Kennedy ha finalmente ritrovato un po’ di serenità. Ora che ha un nuovo lavoro e una persona speciale è entrata nella sua vita, è ben decisa a lasciarsi il passato alle spalle e a guardare avanti, sempre e soltanto avanti. Ma quando scopre che la storia sua e di Gerry ha ispirato la nascita di uno strano fan club, il ricordo dei momenti più disperati minaccia di tornare a inghiottirla. Solo accettando di aiutare i membri del club “P.S. I love you” a dire addio a coloro che amano, Holly potrà capire che cosa desidera veramente. E scoprire il vero significato delle parole ricordo, passato, amore. E, soprattutto, futuro.”

Wonder Woman 1984: dettagli sulla Golden Eagle nelle nuove foto

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Wonder Woman 1984: dettagli sulla Golden Eagle nelle nuove foto

Entertainment Weekly ha dedicato la sua nuova cover a Wonder Woman 1984. Sulla copertina della famosa rivista di cinema e spettacolo possiamo ammirare Gal Gadot con la Golden Eagle, l’armatura dorata di Wonder Woman che conosciamo bene dai fumetti. Ma non solo, le altre immagini ci mostrano anche Steve Trevor e uno sguardo ravvicinato proprio alla stessa armatura di Diana.

Ecco le immagini a seguire:

Vi ricordiamo che Wonder Woman 1984 uscirà il 6 giugno 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.

Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.

The Suicide Squad: ecco il nuovo look di Harley Quinn

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The Suicide Squad: ecco il nuovo look di Harley Quinn

Nuove immagini dal set di The Suicide Squad di James Gunn ci mostrano finalmente il nuovo look di Harley Quinn, la Mattacchiona interpretata da Margot Robbie che proprio in questi giorni è al cinema, protagonista del film Birds of Prey.

In una delle due immagini è possibile vedere la Robbie indossare un lungo vestito rosso e degli stivali da combattimento neri. Tra le mani la vediamo brandire una sorta di lancia e – da quanto emerso online – sembra che il personaggio sia intento ad aspettare un taxi fuori da un edificio sul quale non si hanno informazioni.

Nell’altra, invece, vediamo Margot Robbie in una pausa con il tradizionale trucco di Harley Quinn (tatuaggi inclusi), al fianco del regista James Gunn. Dalle foto emerge che quasi sicuramente il look del personaggio nel film sarà ispirato – almeno in alcune scene – da quello sfoggiato dalla fidanzata del Joker nella serie New 52. Potete vedere gli scatti diffusi via Twitter di seguito:

https://twitter.com/DCMarvelUnited2/status/1227297399158210560?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1227297399158210560&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fsuicide-squad-2-harley-quinn-set-video-photos-new-hair%2F&fbclid=IwAR0vPem7ZndU8CNOspmRPqIuBNHXdEMcNfGBpZUwVIOR5TMV0DElFiR3xrw

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Il cast ufficiale di The Suicide Squadcomprende i veterani Margot Robbie (Harley Quinn), Viola Davis (Amanda Waller), Joel Kinnaman (Rick Flag) e Jai Courtney (Captain Boomerang) insieme alle new entry Idris Elba, Michael Rooker, Peter Capaldi, Nathan Fillion, Sean Gunn, David Dastmalchian, Storm Reid, Taika Waititi e John Cena. Nel film reciteranno anche Pete Davidson, Juan Diego Botto, Joaquin Cosio, Flula Borg, Tinashe Kajese, Jennifer Holland, Julio Ruiz, Alice Braga, Steve Agee e Daniela Melchior.

Secondo le ultime indiscrezioni, Nathan Fillion dovrebbe interpretare Arm-Fall-Off-Boy, che i lettori dei fumetti ricorderanno come il criminale con la capacità di staccare i propri arti e usarli come armi, potere guadagnato grazie ad un elemento metallico antigravità. Altri nomi circolati nelle ultime settimane sono Ratcatcher e Peacemaker, ma i report segnalano che Sean Gunn potrebbe vestire i panni di Weasel e Flula Borg quelli di Javelin; Pete Davidson potrebbe interpretare Blackguard, mentre Michael Rooker Savant.

Fonte: ScreenRant

Sony: un nuovo titolo per il suo Spiderverse. Sarà Spider-Woman?

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Sony: un nuovo titolo per il suo Spiderverse. Sarà Spider-Woman?

Lo Spiderverse della Sony Pictures continua a crescere sempre più, con un altro misteriosissimo film che la casa di distribuzione ha appena aggiunto al suo calendario dei film in uscita. Morbius e Venom 2 arriveranno entrambi prima della fine del 2020, mentre il terzo capitolo dedicato alle avventure di Spider-Man è atteso nelle sale per il 16 luglio 2021.

Adesso, come riportato da ComicBookMovie, l’uscita di un nuovo misterioso film ancora senza titolo e appartenente allo Spiderverse è stata ufficialmente fissata per l’8 ottobre 2021. Naturalmente, la domanda sorge spontanea: di quale film si tratta?

Al momento è difficile dirlo, ma in seguito alla diffusione della notizia è sempre CBM a riportare che – secondo un nuovo rumor – la Sony avrebbe messo in cantiere un film interamente dedicato a Jessica Drew, primo peresonaggio dei fumetti ad adottare l’identità di Spider-Woman. La cosa più interessante è che, al momento, i diritti del personaggio sono ugualmente divisi tra la Sony e i Marvel Studios. Secondo gli accordi, Kevin Feige e la Casa delle Idee possono utilizzare Jessica Drew nel MCU, ma con una piccola modifica: il personaggio può essere utilizzato esclusivamente in qualità di agente segreto, e non come la supereroina Donna Ragno.

Ricordiamo che già in passato la Sony aveva rivelato di essere intenzionata a realizzare una serie di film dedicati alle villain dello Spiderverse, tra cui Madame Web, Black Cat, Silver Sable e Jackpot. Al momento, però, su nessuno di questi progetti ci sono aggiornamenti concreti.

Inoltre, non è da escludere che – al di là del film dedicato a Spider-Woman – la nuova data di uscita fissata dalla Sony possa invece riferirsi ad un film dedicato ad un’altra delle nemesi dell’Uomo Ragno, come il tanto chiacchierato stand-alone incentrato su Kraven il Cacciatore, personaggio che dovrebbe fare il suo debutto proprio in Spider-Man 3.

Non ci resta che attendere maggiori dettagli.

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Star Wars: L’Ascesa di Skywalker: Rian Johnson commenta il film

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Star Wars: L’Ascesa di Skywalker: Rian Johnson commenta il film

Rian Johnson, regista de Gli Ultimi Jedi, ha elogiato Star Wars: L’Ascesa di Skywalker in una recente intervista. A due mesi ormai dalla release del film di J.J. Abrams, una grossa fetta del fandom della saga continua a sostenere come i due film siano apparentemente in contrasto tra di loro riguardo la storia generale dell’intera trilogia sequel. Diversi elementi della trama de L’Ascesa di Skywalker, infatti, sono stati percepiti come una “correzione a posteriori” di quanto raccontato ne Gli Ultimi Jedi, e la sensazione generale è che Episodio IX non tenga per nulla in considerazione alcuni aspetti della storia raccontata da Johnson con Episodio VIII. 

Adesso però, in una recente intervista con MTV News in occasione degli Oscar 2020 (il regista era candidato per la migliore sceneggiatura originale grazie a Cena con Delitto – Knives Out), è stato proprio Rian Johnson a dire la sua sul capitolo finale della saga degli Skywalker. Questo il suo commento, chiaramente positivo:

“Ho avuto una folgorazione. Mi ha reso veramente orgoglioso vedere J.J. mettere la sua anima e il suo cuore nel film. E vedere i miei amici che erano nel mio film portare l’intera storia ad una conclusione. Sì, per me, da fan di Star Wars, è stata un’esperienza davvero speciale.”

Cosa ne pensate? È difficile immaginare che le parole del regista possano riuscire ad influenzare il pensiero dei fan, ma da professionista quale sicuramente Johnson è, probabilmente non ci si poteva aspettare una risposta più equilibrata e diplomatica di questa.

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Lucasfilm e il regista J.J. Abrams uniscono ancora una volta le forze per condurre gli spettatori in un epico viaggio verso una galassia lontana lontana con Star Wars: L’Ascesa di Skywalker, l’avvincente conclusione dell’iconica saga degli Skywalker, in cui nasceranno nuove leggende e avrà luogo la battaglia finale per la libertà.

Il cast del film comprende Carrie Fisher, Mark Hamill, Adam Driver, Daisy Ridley, John Boyega, Oscar Isaac, Anthony Daniels, Naomi Ackie, Domhnall Gleeson, Richard E. Grant, Lupita Nyong’o, Keri Russell, Joonas Suotamo, Kelly Marie Tran, con Ian McDiarmid Billy Dee Williams.

Diretto da J.J. Abrams e prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, Star Wars: L’Ascesa di Skywalker è scritto da J.J. Abrams e Chris Terrio, mentre Callum Greene, Tommy Gormley e Jason McGatlin sono i produttori esecutivi.

Fonte: ScreenRant

The Hunt: trailer del nuovo thriller scritto da Damon Lindelof

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The Hunt: trailer del nuovo thriller scritto da Damon Lindelof

La Universal Pictures ha diffuso il trailer ufficiale di The Hunt, l’atteso nuovo film prodotto da Jason Blum con la sua Blum House.

Nel film dodici sconosciuti si svegliano in una radura. Non sanno dove sono o come sono arrivati ​​lì. Non sanno di essere stati scelti … per uno scopo molto specifico … La caccia.
 All’ombra di una oscura teoria della cospirazione di Internet, un gruppo di élite si riunisce per la prima volta in una casa padronale remota per cacciare gli americani comuni per lo sport. Ma il piano generale delle élite sta per essere deragliato perché uno dei The Hunted, Crystal (Betty Gilpin, GLOW), conosce il gioco dei Cacciatori meglio di loro. Gira i tavoli sugli assassini, prendendoli uno per uno, mentre si fa strada verso la misteriosa donna (due volte vincitrice dell’Oscar Hilary Swank) al centro di tutto.

Prodotto da Jason Blum (Get Out e The Purge), e Damon Lindelof, creatore della serie HBO Watchmen e co-creatore della serie TV Lost, arriva un nuovo thriller satirico tempestivo e provocatorio che ha già innescato una conversazione nazionale. Ora è il momento di decidere da soli.

The Hunt è scritto da Lindelof e dal suo collega collaboratore di Watchmen Nick Cuse ed è diretto da Craig Zobel (Z for Zachariah, The Leftovers). Blum produce per la sua Blumhouse Productions insieme a Lindelof. Il film è prodotto da Zobel, Cuse e Steven R. Molen.

Michela Cescon: 10 cose che non sai sull’attrice

Michela Cescon: 10 cose che non sai sull’attrice

Tra le più interessanti interpreti italiane del momento, vi è Michela Cescon, che negli anni si è distinta per aver partecipato ad alcuni dei più celebri film d’autore, grazie a cui ha potuto dar prova delle proprie doti recitative, più volte premiate dalla critica.

Attiva anche in televisione, l’attrice può vantare una carriera di tutto rispetto, con scelte coraggiose che l’hanno portata a distinguersi e a crescere come interprete anno dopo anno.

Ecco 10 cose che non sai di Michela Cescon.

Michela Cescon: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi d’autore. L’attrice debutta al cinema con il film Primo amore (2004), di Matteo Garrone, che le vale subito una buona notorietà. Negli anni successivi recita poi in noti film come Cuore sacro (2005), Tutte le donne della mia vita (2007), Vincere (2009), Romanzo di una strage (2012), È nata una star? (2012), Viva la libertà (2013), Piuma (2016), La ragazza nella nebbia (2017), Nome di donna (2018), Loro (2018), Una vita spericolata (2018), L’uomo senza gravità (2019) e Villetta con ospiti (2020), dove recita accanto all’attore Marco Giallini. 

2. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso degli anni l’attrice si è distinta per aver preso parte anche a film televisivi come Nel nome del male (2009) e C’era una volta la città dei matti (2010), ma diventa ulteriormente nota grazie al ruolo di Piera nella serie Braccialetti rossi (2014). In seguito recita accanto all’attore Kim Rossi Stuart nella serie Maltese – Il Romanzo del Commissario (2017).

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Michela Cescon: fidanzato e figli

3. È fidanzata da molti anni. L’attrice ha sempre garantito la massima riservatezza alla sua vita privata, tanto da non rivelare molto a riguardo. È tuttavia risaputa la sua storia d’amore con il giornalista Stefano Barigelli, intrapresa nel 2004.

4. La coppia ha dei figli. Dopo pochi mesi dal loro fidanzamento, la coppia dà alla luce la prima figlia, nata nel 2005. Successivamente la Cescon e Barigelli concepiscono il secondo figlio, nel 2008, mentre nel 2010 nasce il terzo bambino.

Michela Cescon è anche regista

5. Debutterà alla regia. Nel gennaio del 2020 iniziano le riprese del film d’esordio della Cescon, intitolato Occhi blu. Protagonista della pellicola è l’attrice Valeria Golino, che si ritroverà al centro di una storia noir, che con un’inedita figura femminile esplora Roma nei suoi angoli più violenti e cupi.

Michela Cescon ha recitato in teatro

6. Si forma come attrice teatrale. Dopo essersi diplomata alla Scuola Teatro Stabile di Torino, l’attrice inizia a recitare in importanti spettacoli teatrali, il più delle volte diretta dal noto Luca Ronconi. Negli anni, a teatro la Cescon ha preso parte tanto ad opere di Shakespeare quanto di Pirandello, provando sin da queste prime esperienze la propria versatilità. Tra i suoi ruoli più premiati vi è quello di Enda Walsh nello spettacolo Bedbound, risalente al 2001.

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Michela Cescon in Braccialetti rossi

7. Ha iniziato ad essere riconosciuta per strada. L’attrice ha dichiarato più volte di come la serie Braccialetti rossi abbia segnato un vero e proprio prima e dopo nella sua carriera. Grazie al ruolo della mamma Piera, l’attrice ha infatti ottenuto un ampio consenso di pubblico, tanto da venire continuamente riconosciuta per strada, a tal punto da doversi tagliare i capelli per cercare di passare inosservata.

8. Considera la serie una vera e propria novità. In diverse interviste la Cescon ha dichiarato di non amare particolarmente la serialità televisiva, ma di aver accettato la sua parte in Braccialetti rossi perché diversa da qualunque altra fiction vista in TV. L’attrice ha infatti parlato di come nella narrazione di questa non si esasperino i sentimenti, mantenendo sempre un rigoroso pudore nei confronti del dolore.

Michela Cescon in Tutte le donne della mia vita

9. È stata tra le protagoniste del film. Nel 2007 l’attrice recita nel film Tutte le donne della mia vita, al fianco di Luca Zingaretti. Qui la Cescon interpreta il personaggio di Stefania, ex amante del protagonista. Il personaggio si è distinto rispetto agli altri, caratterizzato dalle manie e i tentativi attuati per cercare di dimenticare l’ex compagno.

Michela Cescon: età e altezza

10. Michela Cescon è nata a Treviso, Italia, il 13 aprile 1971. L’attrice è alta complessivamente 172 centimetri.

Fonte: IMDb

 

 

Lucas Hedges: 10 cose che non sai sull’attore

Lucas Hedges: 10 cose che non sai sull’attore

Da molti considerato il miglior interprete della sua generazione, Lucas Hedges è riuscito ad affermarsi come una delle più belle scoperte attoriali della decade appena conclusasi, e ciò grazie alla partecipazione ad alcuni apprezzati film che ne hanno posto sotto i riflettori il talento.

Versatile e in grado di dar vita a personaggi memorabili, Hedges è così ad oggi uno degli attori più richiesti, una delle promesse per il futuro della recitazione, capace tanto di sfoggiare sfumature drammatiche quanto comiche.

Ecco 10 cose che non sai di Lucas Hedges.

Lucas Hedges: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. Il giovane attore esordisce al cinema nel 2007 con il film L’amore secondo Dan, per poi ottenere ulteriore notorietà recitando in Moonrise Kingdom (2012). Negli anni successivi prende parte a titoli come Il mondo di Arthur Newman (2012), Un giorno come tanti (2013), The Zero Theorem (2013), Grand Budapest Hotel (2014) e Anesthesia (2015). Nel 2016 si consacra grazie al ruolo da co-protagonista nel film Manchester by the Sea, e da quel momento recita in celebri film come Lady Bird (2017), Tre manifesti a Ebbing, Missouri (2017), Boy Erased (2018), Mid90s (2018), Ben is Back (2018), Honey Boy (2019) e Waves (2019).

2. Ha recitato in una serie TV. Nel 2015 l’attore prende parte al suo per ora unico progetto televisivo, la miniserie The Slap, composta da 8 episodi. Qui recita nel ruolo di Richie, accanto all’attore Peter Sarsgaard, in una trama che ruota intorno a rancori e segreti venuti a galla in seguito ad un inaspettato schiaffo, durante il quarantesimo compleanno del personaggio protagonista.

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Lucas Hedges non è su Instagram

3. Non ha un account sul social network. L’attore ha dichiarato di non possedere un account su Instagram, non apprezzando il ruolo che tali social hanno assunto nella vita quotidiana. Esiste tuttavia, su Instagram, una fan page dedicata all’attore seguita da oltre 4 mila persone. All’interno di questa è possibile trovare gli ultimi aggiornamenti circa i progetti di Hedges, così come anche le sue foto più recenti.

Lucas Hedges: chi è la sua fidanzata

4. Ha una relazione sentimentale. Nel dicembre del 2018 l’attore viene fotografato in compagnia dell’attrice Taylor Russell. I due in seguito rendono ufficiale il loro fidanzamento, apparendo insieme a diversi eventi di gala. La coppia si ritrova anche a recitare insieme per il film drammatico Waves.

Lucas Hedges e Timothée Chalamet

5. Viene spesso associato al collega. Hedges e Chalamet sono senza dubbio i due giovani attori più promettenti del momento. I due vengono inoltre spesso associati per via di alcuni ruoli particolarmente simili, come anche per l’aver recitato entrambi nel film Lady Bird. I due vantano inoltre una nomination all’Oscar a testa. Hedges ha dichiarato di essere contento di dividere la scena cinematografica con Chalamet, considerandolo un attore di puro talento.

6. Si sono scontrati per alcuni ruoli. Come prevedibile, in un paio di casi i due attori si sono soffiati a vicenda dei ruoli. La prima volta avviene per il film Interstellar (2014), dove Chalamet ottiene il ruolo di Tom Cooper battendo Hedges, il quale ha la sua rivincita nel momento in cui ottiene il ruolo di Patrick per Manchester by the sea, soffiandolo al giovane collega.

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Lucas Hedges agli Oscar

7. È stato nominato per l’ambito premio. Nel 2017, a soli 21 anni, Hedges ottiene la sua prima candidatura agli Oscar come miglior attore non protagonista per il suo ruolo nel film Manchester by the Sea, dove recita accanto all’attore Casey Affleck. Nel film ricopre il ruolo di Patrick, che rimasto orfano di padre instaura un difficile rapporto con lo zio, cercando di metabolizzare il lutto che l’ha colpito.

Lucas Hedges in Honey Boy

8. Ha interpretato una versione romanza di Shia LaBeouf. Nel film Honey Boy, l’attore ricopre il ruolo del ventiduenne Otis, personaggio ispirato in realtà alla vita dello stesso Shia LaBeouf, che nel film interpreta invece suo padre. Per Hedges si è trattato di un affascinante esperimento meta-cinematografico, e si è dichiarato entusiasta di aver potuto dar vita ad un personaggio nel quale ha potuto ritrovare anche molto di sé.

9. Ha vissuto per un periodo con LaBeouf. Per prepararsi al dover interpretare una versione romanzata di LaBeouf, Hedges ha speso molto tempo con lui, arrivando a vivere nella sua stessa casa per un periodo. Il giovane attore ricorda di aver dormito sul suo divano, di aver indossato i suoi vestiti e di aver avuto da LaBeouf stesso le chiavi di casa, così da potersi quasi sostituire in tutto e per tutti a lui.

Lucas Hedges: età e altezza

10. Lucas Hedges è nato a New York, Stati Uniti, il 12 dicembre 1996. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonte: IMDb

Ella Balinska: 10 cose che non sai sull’attrice

Ella Balinska: 10 cose che non sai sull’attrice

Attrice tutta da scoprire, Ella Balinska ha all’attivo ancora una breve filmografia, ma promette di essere uno dei nomi più richiesti in ambito interpretativo. La Balinska ha infatti recentemente preso parte ad un noto film hollywoodiano, collaborando con celebri attrici, ottenendo così una prima notorietà.

Attesa in nuovi ruoli che possano esaltarne le doti, l’attrice si è fatta conoscere anche in televisione grazie ad un ruolo di rilievo in una serie TV, che le ha permesso di raggiungere un più ampio pubblico.

Ecco 10 cose che non sai di Ella Balinska.

Ella Balinska: i suoi film

1. Ha recitato in un atteso sequel. Dopo aver preso parte a piccoli ruoli in film come Junction 9 (2015) e A Modern Tale (2017), l’attrice diventa celebre per il ruolo di Jane Kano, una delle protagoniste del film Charlie’s Angels, sequel dei precedenti film. Qui ha modo di collaborare con gli attori Kristen Stewart, Naomi Scott, Noah Centineo Patrick Stewart. Nel 2020 è invece protagonista dell’horror Run Sweetheart Run. 

2. È nota per una serie TV. L’attrice ha avuto modo di recitare anche per il piccolo schermo, da prima prendendo parte ad alcuni episodi delle serie Casualty (2018) e L’ispettore Barnaby (2018), per poi acquistare maggior popolarità con il ruolo di Nyela Malik, protagonista nella serie The Athena. La trama è incentrata intorno ad una modella che, in seguito ad una battuta d’arresto della sua carriera, si iscrive ad una scuola di moda.

3. Ha iniziato recitando in diversi cortometraggi. Tra i primi lavori in ambito recitativo della Balinska, si annoverano diversi cortometraggi, facilmente ritrovabili sul Web. Tra questi si annoverano Hunted (2016), Room (2017), Tiers of the Tropics (2017), Clover (2017), 10 Men & Gwen (2017). Grazie a questi, l’attrice ha potuto ottenere la visibilità che l’ha portata ad ottenere ruoli in progetti più grandi.

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Ella Balinska è su Instagram

4. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 300 mila persone. All’interno di questo la Balinska è solita condividere fotografie scattate per servizi di moda, o tratte da eventi di gala a cui ha preso parte. Non mancano anche foto ritraenti momenti di svago, come anche immagini promozionali dei suoi progetti da interprete.

Ella Balinska su Facebook

5. Non un proprio profilo. L’attrice non ha rilasciato dichiarazioni in merito ad un proprio profilo o ad una propria pagina su Facebook, dimostrandosi ben più attiva su Instagram. Non si riscontrano infatti profili verificati sul celebre social network, mentre è possibile imbattersi in diverse fan page dove poter trovare gli ultimi aggiornamenti circa i progetti dell’attrice.

Ella Balinska è fidanzata?

6. Non si hanno notizie sulla sua vita sentimentale. Pur dimostrandosi particolarmente aperta a condividere la propria quotidianità sui social network, l’attrice non ha rilasciato alcuna dichiarazione in merito ad una propria relazione sentimentale. Attualmente non è dunque possibile sapere se l’attrice abbia o meno una relazione, e bisognerà attendere notizie ufficiali dalla diretta interessata.

Ella Balinska in Charlie’s Angels

7. Ha eseguito personalmente le scene più complesse. Allenata al combattimento e alle arti marziali sin dall’accademia di recitazione, l’attrice ha dichiarato di non essersi avvalsa dell’utilizzo di stuntman, ma di aver personalmente interpretato ed eseguito le numerose scene di combattimento come anche le acrobazie più complesse.

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8. Non pensava sarebbe stata ricontattata per il ruolo. Quando l’attrice inviò un proprio video per partecipare al casting del film, non pensava minimamente che la produzione avrebbe preso sul serio la sua candidatura. Per questo motivo decise di non porsi troppe aspettative e di cercare di essere sé stessa. La sua naturalezza l’ha poi premiata, poiché non molto tempo dopo fu ricontattata per un ulteriore incontro.

9. Ha stretto un ottimo rapporto con le co-protagoniste. Uno degli elementi più apprezzati del film è la chimica che lega le tre protagoniste. La Balinska ha affermato di aver stretto un rapporto che va al di là di quello professionale, ed in particolare considera l’attrice Kristen Stewart una vera e propria amica, oltre che un modello da imitare.

Ella Balinska: età e altezza

10. Ella Balinska è nata a Londra, Inghilterra, il 4 ottobre 1996. L’attrice è alta complessivamente 178 centimetri.

Fonte: IMDb

Shazam 2: le riprese in contemporanea a quelle di Black Adam

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Shazam 2: le riprese in contemporanea a quelle di Black Adam

Sembra che le riprese di Shazam 2 partiranno ufficialmente quest’estate e che si svolgeranno nello stesso periodo in cui entrerà in produzione anche Black Adam, l’annunciato cinecomic DC che vedrà protagonista Dwayne Johnson nei panni dell’anti-eroe del titolo. Per diverso tempo si è parlato della possibilità che il Black Adam di Johnson potesse apparire in un cameo nel primo Shazam. Purtroppo, anche a causa della crescente popolarità di “The Rock” negli ultimi anni e dei suoi numerosissimi impegni di lavori, le cose sono andate diversamente e il debutto del personaggio sul grande schermo è stato direttamente “affidato” ad un film in solitaria.

È comunque soltanto una questione di tempo prima che i percorsi narrativi di Black Adam e Shazam si incontrino all’interno del DCEU, cosa che potrebbe accadere prima del previsto. Stando infatti a quanto riportato da GWW, le riprese di Shazam 2 dovrebbe partire il prossimo luglio, ossia lo stesso mese in cui inizierà la produzione di Black Adam (come rivelato da Johnson in persona lo scorso autunno).

Considerate le date di uscita dei rispettivi film – che arriveranno al cinema a tre mesi e mezzo di distanza l’uno dall’altro (22 dicembre 2012 Black Adam e 1 aprile 2022 Shazam 2) – c’è già chi sta speculando sul fatto che nel sequel con Zachary Levi possa fare la sua apparizione anche il guerriero egiziano potenziato, e preparare così il terreno ad un eventuale scontro diretto tra i due che dovrebbe avere luogo in Shazam 3 (ammesso che il film venga mai realizzato!). Sarà davvero così? Non ci resta che attendere eventuali aggiornamenti.

Lo scorso aprile abbiamo appreso che sarà Henry Gayden ad occuparsi ancora una volta della sceneggiatura del sequel di Shazam, con David F. Sandberg (Annabelle 2: Creation) pronto a tornare dietro la macchina da presa.

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Shazam! è uscito nelle sale lo scorso 3 aprile. Nel cast Zachary Levi, Asher Angel, Mark Strong, Jack Dylan Grazer, Grace Fulton, Faithe Herman, Ian Chen, Jovan Armand, Cooper Andrews, Marta Milans Djimon Hounsou.

Abbiamo tutti un supereroe dentro di noi, ci vuole solo un po’ di magia per tirarlo fuori. Nel caso di Billy Batson, basterà gridare una sola parola – SHAZAM! – affinché questo ragazzo adottato di 14 anni si trasformi nel Supereroe per gentile concessione di un antico mago. Ancora bambino all’interno di un corpo divino, Shazam si diverte nella versione adulta di se stesso facendo ciò che qualsiasi adolescente farebbe con i superpoteri: divertirsi! Volare? Vedere a raggi X? Saltare i compiti a scuola? Shazam vuole testare i limiti delle sue capacità con la gioiosa imprudenza di un bambino, ma dovrà padroneggiare rapidamente questi poteri per combattere le forze mortali del male controllate dal Dr. Thaddeus Sivana.

Loki: Gugu Mbatha-Raw nel cast

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Loki: Gugu Mbatha-Raw nel cast

Arriva da Deadline la notizia che l’attrice Gugu Mbatha-Raw è entrato a far parte del cast di LOKI, l’attesissima serie Marvel Studios in arrivo su Disney+.

Dopo essere apparsa in The Morning Show di AppleTV dunque  Gugu Mbatha-Raw si sta dirigendo verso un altro dramma in streaming. L’attrice britannica è stata scritturata  per apparire al fianco di Tom Hiddleston nei panni del semidio Dio e fratello di Thor. Come in ogni progetto Marvel, i dettagli sul ruolo di Mbatha-Raw sono nascosti, ma secondo le indiscrezioni interpreterà un personaggio di spicco, descritto come protagonista femminile.

La serie Loki seguirà la versione del personaggio di Hiddleston che è fuggito da New York City nel 2012 della MCU durante una scena in Avengers: Endgame. La versione originale del personaggio morì in Avengers: Infinity War per mano di Thanos di Josh Brolin.

LOKI

LOKIè l’annunciata spin off del franchise di Avengers e fa parte della fase 4 del Marvel Cinematic Universe che si estenderà nel racconto seriale per debuttare su Disney+. La trama si svolge dopo gli eventi di Avengers: Endgame e seguirà le vicende del Loki che è fuggito nel 2012 grazie al Tesseract.

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Come rivelato dall’attore stesso, il Loki della linea temporale principale è stato ucciso da Thanos in Avengers: Infinity War, ma quando Iron Man, Capitan America e Ant-Man si recano nel 2012 per recuperare il Tesseract, involontariamente fanno fuggire il Loki che era appena stato sconfitto dagli Avengers. In LOKI l’attore Tom Hiddleston riprenderà il ruolo di Loki. Nel cast protagonisti saranno anche Sophia Di Martino, Owen Wilson e Gugu Mbatha-Raw in dei ruoli non ancora annunciati.

Wonder Woman 1984: nuovi dettagli su Steve Trevor, Cheetah e Maxwell Lord

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Il nuovo numero di Entertainment Weekly è tutto dedicato a Wonder Woman 1984, l’atteso sequel con Gal Gadot ancora una volta nei panni dell’eroina amazzone, che arriverà nelle sale il prossimo giugno. Tanti sono i dettagli emersi grazie al coverage, dettagli che riguardano soprattutto il villain Cheetah, e i personaggi di Maxwell Lord e Steve Trevor.

Partendo proprio da quest’ultimo, Chris Pine – interprete del personaggio – ha rivelato che lo Steve che vedremo nel sequel sarà un tantino diverso rispetto alla versione che i fan hanno conosciuto attraverso il primo film, senza ovviamente rivelare come farà il suo personaggio a tornare in vita:

“Nel primo film, ho interpretato il soldato stanco del mondo che ha visto tutta la depravazione che l’umanità è in grado di mostrare. E nel sequel arrivo ad essere molto più generoso e gioioso. Il mio ruolo è proprio come quello di un amico, un amante, un fidanzato/guardia del corpo che sta facendo del suo meglio per aiutare Diana nella sua missione. Sono come Watson per la ‘sua’ Holmes.”

Per quanto riguarda invece Cheetah, alter ego di Barbara Ann Minerva, il magazine rivela come il personaggio interpretato da Kristen Wiig e quello di Diana si incontreranno nel film. Barbara sarà una delle collaboratrici di Diana al Natural History Museum. Barbara, però, non è un’archeologa, ma bensì una gemmologa, una donna estremamente timida e socialmente imbarazzante. Maxwell Lord (Pedro Pascal) userà i suoi amuleti per cercare di corrompere le due donne, ma mentre Diana ne sarà immune, al contrario Barbara no. Probabilmente, sarà proprio la sua influenza a spingere Barbara ad assumere lentamente l’identità di Cheetah.

A proposito di Maxwell Lord, il personaggio viene descritto come un guru che si è fatto da sé, una sorta di mix insidioso di alcune icone anni ’80, sia di finzione (Gordon Gekko) che reali (Tony Robbins). Come spiegato da Pedro Pascal, ciò che spinge Maxwell ad agire è la sua avidità, cosa che lo induce ad approfittarsi intenzionalmente anche dell’avidità degli altri per raggiungere i suoi obiettivi:

“Max è un venditore di sogni. È un personaggio in cui è molto radicata una mentalità tipica della nostra cultura, quella che pensa ad ottenere quello che vuole, usando qualsiasi mezzo, convinta che sia un suo diritto. In realtà, è solo avido. È quel lato della medaglia relativa al raggiungimento del successo che pensa a come fare per essere la versione migliore di sé stessi e per vincere ad ogni costo.”

LEGGI ANCHE – Wonder Woman 1984: i piani per sequel e spin-off sulle Amazzoni

Vi ricordiamo che Wonder Woman 1984 uscirà il 6 giugno 2020. Il film è stato definito dal produttore Charles Roven un sequel “inusuale“, che poterà in scena lo stesso personaggio grazie al lavoro dello stesso team creativo e che seguirà gli eventi del precedente capitolo, ma che i fan non dovrebbero aspettarsi un seguito tradizionale definendolo “la prossima iterazione della supereroina”.

Il film racconterà un lasso di tempo completamente diverso e lo spettatore avrà solo un assaggio di ciò che che Diana ha fatto o affrontato negli anni intermedi. Abbiamo cercato di mettere insieme una storia del tutto diversa che potesse rispettare le stesse emozioni del passato, portare un sacco di umorismo e molta azione coraggiosa. E soprattutto, toccare le corde del cuore.

L’ordine cronologico del personaggio è stato già rimescolato, essendo stata introdotta nell’era contemporanea di Batman v Superman: Dawn of Justice per poi tornare al vecchio secolo con Wonder Woman. Il sequel vedrà ancora Gal Gadot nei panni di Diana Prince opposta a Kristen Wiig, scelta per interpretare la villain Cheetah. Nel cast figureranno anche Chris Pine (volto del redidivo Steve Trevor) e Pedro Pascal.

The French Dispatch: le prime foto ufficiali del nuovo film di Wes Anderson

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Dopo l’annuncio della data d’uscita, Searchlight Pictures ha diffuso il primo poster e le prime immagini ufficiali di The French Dispatc, il nuovo attesissimo film di Wes Anderson. Eccole di seguito:

The French Dispatch, il film

The French Dispatch, è il decimo film di Wes Anderson. La pellicola arriverà nelle sale americane il prossimo 24 luglio 2020. Insieme alla release, è stato diffuso online anche il teaser poster ufficiale del film, che conferma il cast completo: Benicio del Toro, Adrien Brody, Tilda Swinton, Léa Seydoux, Frances McDormand, Timothée Chalamet, Lyna Khoudri, Jeffrey Wright, Mathieu Almaric, Stephen Park, Bill Murray e Owen Wilson.

Nel cast anche Saoirse Ronan, Kate Winslet, Elisabeth Moss, Jason Schwartzman, Christoph WaltzRupert Friend, precedentemente annunciati nel cast: al momento non sappiamo se gli attori in questione appariranno comunque nel film o se i loro personaggi sono stati tagliati dal montaggio finale.

Shang-Chi: il protagonista non ha amato Suicide Squad per una ragione particolare

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Simu Liu,che sarà il protagonista di Shang-Chi and the Legend of the Ten Rings prossimo film Marvel Studios, ha confessato di aver amato Birds of Prey, ma di non aver gradito Suicide Squad, per una ragione molto particolare.

Su Twitter, Liu ha scritto che il film con Margot Robbie è stato molto divertente, pieno di action e di grandi sequenze, in più con bellissimi personaggi femminili. Suicide Squad invece… ha bloccato l’entrata del suo condominio per settimane, rendendo un incubo la sua vita da pendolare!

Ecco il tweet:

https://twitter.com/SimuLiu/status/1227165285687279617?ref_src=twsrc%5Etfw%7Ctwcamp%5Etweetembed%7Ctwterm%5E1227165285687279617&ref_url=https%3A%2F%2Fscreenrant.com%2Fsuicide-squad-simu-liu-review-criticism-joke%2F

LEGGI ANCHE – Shang-Chi: un’attrice già apparsa nel MCU entra nel cast

L’uscita nelle sale di Shang-Chi and The Legend Of The Ten Rings è fissata al 12 febbraio 2021.Il personaggio ha esordito sui fumetti Marvel nel 1973 in quella che è considerata l’età del bronzo della produzione editoriale. L’eroe è un noto esperto di arti marziali e numerosi stili di combattimento oltre che futuro membro dei Vendicatori. All’inizio della sua storia era considerato il figlio di Fu Manchu, e non è chiaro se questa connessione verrà riadattata nei film o se è qualcosa che lo studio eviterà del tutto.

Destin Daniel Cretton, acclamato regista di Short Term 12 e The Glass Castle (prossimamente uscirà il suo ultimo lavoro Just Mercy, con Michael B. Jordan, Jamie Foxx e Brie Larson) è stato scelto per dirigere il film che vanta la sceneggiatura di Dave Callaham (The Expendables, Godzilla, Doom e Wonder Woman 1984).

Vi ricordiamo che nei panni del protagonista ci sarà l’attore canadese Simu Liu, visto di recente nella commedia di Netflix Kim’s Convenience. Insieme a lui, nel cast, figureranno anche Tony Leung Chiu-wai nei panni del Mandarino, e Awkwafina, che dovrebbe interpretare un “leale soldato” del Mandarino, e se è vero che il villain qui sarà il padre di Shang-Chi, in tal caso ci sono ottime possibilità che si tratti di Fah Lo Suee. Chi ha letto i fumetti saprà che è la sorella dell’eroe del titolo e che il suo superpotere è l’ipnosi.

Giovanna Mezzogiorno: 10 cose che non sai sull’attrice

Giovanna Mezzogiorno: 10 cose che non sai sull’attrice

Tra le più premiate e apprezzate interpreti italiane, Giovanna Mezzogiorno si è da sempre distinta per le sue scelte in ambito cinematografico, che l’hanno portata in più occasioni a ricoprire ruoli da protagonista, collaborando con importanti attori e registi, e ottenendo in più occasioni il plauso della critica.

Tra i meriti della Mezzogiorno vi è inoltre quello di aver portato sul grande schermo personaggi tragici, esseri umani piegati dalla vita ma con ancora barlumi di speranza a cui aggrapparsi.

Ecco 10 cose che non sai di Giovanna Mezzogiorno.

Giovanna Mezzogiorno: i suoi film

1. Ha recitato in noti film italiani. L’attrice debutta al cinema nel 1997 con il film Il viaggio della sposa, per poi recitare in Del perduto amore (1998), Un uomo perbene (1999) e Asini (1999). Nel 2001 ottiene grande popolarità grazie al film L’ultimo bacio, di Gabriele Muccino. Con la fama acquisita ottiene ruoli di rilievo in film come La finestra di fronte (2003), La bestia nel cuore (2005), Lezioni di volo (2007), L’amore ai tempi del colera (2007), Palermo Shooting (2008) e Vincere (2009), che le fa guadagnare nuove lodi da parte della critica. Negli ultimi anni recita in Basilicata coast to coast (2010), I nostri ragazzi (2014), Come diventare grandi nonostante i genitori (2016), La tenerezza (2017), Napoli velata (2017) e Tornare (2019).

2. Ha preso parte a produzioni televisive. Nel corso degli anni la Mezzogiorno è apparsa anche sul piccolo schermo, recitando sia in film come Più leggero non basta (1999) e Il segreto di Thomas (2003), sia in serie come I miserabili (2000), Virginia, la monaca di Monza (2004) e nella terza stagione di In Treatment (2017), dove ricopre il ruolo di Adele, recitando accanto all’attore Sergio Castellitto. Nel 2019 è invece protagonista in TV della serie La compagnia del cigno.

3. Ha partecipato al doppiaggio di un film. Nel 2016 l’attrice viene scelta per partecipare al doppiaggio del film Il libro della giungla, live-action del classico Disney diretto da Jon Favreau. Qui l’attrice presta la voce al celebre serpente Kaa, che in lingua inglese ha la voce di Scarlett Johansson.

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Giovanna Mezzogiorno non è su Instagram

4. Non ha un profilo su Instagram. L’attrice si è dichiarata profondamente critica nei confronti dei social network, affermando di ritenersi «sbalordita da questa voglia di essere continuamente guardati in ogni fase della propria vita». La Mezzogiorno ha per tanto confermato di non possedere alcun profilo sui vari social network.

Giovanna Mezzogiorno: marito e figli

5. È sposata. Sul set del film Vincere, l’attrice conosce il macchinista Alessio Fugolo, con cui intraprende una relazione. Dopo pochi mesi i due si sposano, nel 2009, con una cerimonia civile particolarmente riservata, a chi sono invitati solo i parenti e gli amici più stretti.

6. Hanno avuto due gemelli. Nell’agosto del 2011 la coppia dà alla luce due gemelli, e a comunicare la notizia è l’ufficio stampa dell’attrice. Nel corso degli anni, come è normale che sia, i due genitori si dimostrano particolarmente protettivi, evitando che i riflettori della loro vita professionale si riversino anche su quella privata.

Giovanna Mezzogiorno: chi sono i suoi genitori

7. È figlia d’arte. L’attrice è figlia del noto attore napoletano Vittorio Mezzogiorno, celebre tanto per i suoi ruoli cinematografici quanto per quelli teatrali. Sua madre è invece Cecilia Sacchi, anche lei nota attrice, e figlia a sua volta del celebre critico cinematografico Filippo Sacchi, nonno di Giovanna.

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Giovanna Mezzogiorno e Piazza Fontana

8. Ha recitato nella docufiction. Nel dicembre del 2019 l’attrice torna in televisione con la docufiction Piazza Fontana. Io ricordo, andata in onda proprio il 12 dicembre, nel cinquantesimo anniversario dalla nota strage. Qui l’attrice ricopre il ruolo di Francesca, attraverso cui si intreccia la narrazione storica con l’amore di una figlia per il padre.

Giovanna Mezzogiorno: il suo 2019

9. È tornata a recita al cinema. Il 2019 ha segnato il ritorno al cinema per l’attrice, che ha recitato nel film Tornare, presentato alla Festa del Cinema di Roma. Nello stesso anno ha poi preso parte alle riprese del film Gli indifferenti, basato sull’omonimo romanzo di Alberto Moravia, ed atteso al cinema nel corso del 2020.

Giovanna Mezzogiorno: età e altezza

10. Giovanna Mezzogiorno è nata a Roma, Italia, il 9 novembre 1974. L’attrice è alta complessivamente 168 centimetri.

Fonte: IMDb

 

Sam Claflin: 10 cose che non sai sull’attore

Sam Claflin: 10 cose che non sai sull’attore

Divenuto celebre per aver recitato in celebri pellicole blockbuster, Sam Claflin ha negli anni costruito una carriera degna di attenzioni, puntando spesso a dimostrare la propria versatilità. Così facendo ha potuto conquistare tanto un pubblico dedito a film d’azione, quanto quello più appassionato di commedie romantiche.

Nel corso del decennio appena conclusosi, Claflin ha inoltre avuto modo di collaborare con importanti attori e attrici, avendo così modo, al loro fianco, di maturare come interprete.

Ecco 10 cose che non sai di Sam Claflin.

Sam Claflin: i suoi film

1. Ha recitato in celebri lungometraggi. L’attore ha esordito al cinema recitando accanto a Johnny Depp nel film Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare (2011), per poi prendere parte a celebri pellicole come Biancaneve e il cacciatore (2012), Hunger Games: La ragazza di fuoco (2013), Le origini del male (2014), #Scrivimiancora (2014), Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 1 (2014), Hunger Games – Il canto della rivolta – Parte 2 (2015), Il cacciatore e la regina di ghiaccio (2016) e Io prima di te (2016), dove ottiene maggior popolarità recitando insieme all’attrice Emilia Clarke. Negli ultimi anni recita poi in L’ora più bella (2016), Rachel (2017), Resta con me (2018), The Nightingale (2018) e Charlie’s Angels (2019).

2. Ha preso parte a produzioni televisive. L’attore intraprende la propria carriera recitando nella serie I pilastri della Terra (2010), per poi ottenere ruoli di rilievo anche in Any Human Heart (2010) e White Heat (2012). Nel 2019 ottiene il ruolo di Oswald Mosley nella celebre serie Peaky Blinders, mentre attualmente è al lavoro sulla serie Daisy Jones & The Six.

Sam Claflin è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attore è presente sul social network Instagram con un proprio profilo, seguito da 3,2 milioni di persone. All’interno di questo l’attore è solito condividere notizie circa i suoi progetti da interprete, ma non mancano anche foto scattate in momenti di svago, in compagnia di amici o colleghi.

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Sam Claflin: moglie e figli

4. È stato sposato. Durante il provino per un film, nel 2012, Claflin conosce l’attrice Laura Haddock, celebre per aver recitato nel film Guardiani della Galassia (2014). Dopo essere apparsi insieme a diversi eventi mondani, la coppia ha annunciato il fidanzamento, sposandosi poi nel luglio del 2013. Tuttavia, nell’agosto del 2019, i due annunciano con un post sui rispettivi account social di essersi ufficialmente separati.

5. Hanno avuto due figli. Un paio d’anni dopo il matrimonio, i due danno alla luce il primo figlio, nato nel dicembre del 2015. Successivamente, nel gennaio del 2018, nasce il secondo figlio della coppia, stavolta una bambina. In entrambi i casi, i due hanno mantenuto piuttosto riservata la gravidanza, evitando che la notizia venisse diffusa sui social media.

Sam Claflin in Io prima di te

6. Ha avuto difficoltà con il ruolo. Nel 2016 l’attore è tra i protagonisti del film Io prima di te, dove ricopre il ruolo di Will Traynor, ricco banchiere finito sulla sedia a rotelle in seguito ad un incidente. In un’intervista, l’attore ha parlato delle difficoltà riscontrate nell’interpretazione di tale personaggio. Claflin ha infatti affermato di essere una persona che gesticola molto, e doversi limitare al solo uso delle espressioni facciali è stata una sfida non indifferente per lui.

7. Ha dovuto perdere molto peso. Per ricoprire il ruolo del tetraplegico Will, l’attore si è dovuto sottoporre ad una rigida dieta che lo ha portato a perdere 18 chili. L’attore ha aggiornato i fan sui suoi progressi di dimagrimento attraverso il proprio profilo Instagram, dove ha postato diverse foto a riguardo.

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8. Ha rischiato un incidente con la co-protagonista. Durante una scena del film, l’attrice Emilia Clarke, il cui personaggio intraprende una complicata storia d’amore con quello interpretato da Claflin, si ritrova sulle gambe di Will a manovrare la sedia a rotelle. L’attore ha raccontato che per poco non si è verificato un brutto incidente, poiché la Clarke aveva perso il controllo del mezzo e stava per investire anche un cameraman.

Sam Claflin: il suo fisico

9. È pronto a trasformarsi per i suoi personaggi. Dopo aver perso diversi chili per il film Io prima di te, l’attore ha anche mostrato sui propri social il processo per riacquistare una forma più salutare. L’attore ha tuttavia dichiarato di essere pronto a cambiare il proprio fisico per necessità narrative, e che potrebbe farlo nuovamente qualcosa il personaggio lo richiedesse.

Sam Claflin: età e altezza

10. Sam Claflin è nato a Ipswich, Inghilterra, il 27 giugno 1986. L’attore è alto complessivamente 180 centimetri.

Fonte: IMDb

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