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Avengers: Infinity War concept, la versione alternativa della Bleeding Edge

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Nuovo capitolo della lunga carrellata di concept inediti da Avengers: Infinity War grazie ai quali scopriamo una serie di “what if…” dal film dei fratelli Russo: versioni alternative di costumi, di scene, di personaggi che potevano sopravvivere o morire in maniera diversa.

Dopo quelli dedicati alla battaglia su TitanoSteve RogersThanos e Spider-Man, ecco arrivare una serie di artwork sulla nuova e tecnologica armatura di Iron Man, Teen Groot e Eitri, ultimo dei nani sopravvissuti del pianeta Nidavellir che forgia la nuova arma di Thor prima del suo arrivo in Wakanda.

Per quanto riguarda la Bleeding Edge Armor, noterete una serie di dettagli non inclusi nel film, come la “trasformazione” in un vero e proprio mezzo di locomozione aerea, oppure dei significativi cannoni aggiunti alle braccia e sistemi di nanotecnologia avanzati. Su Eitri invece gli artisti dei Marvel Studios sembrano aver studiato diversi look per il personaggio interpretato da Peter Dinklage, tra cui uno che prevedeva la lunga barba bionda e testa quasi rasata con degli “occhi” sulla fronte.

Avengers: Infinity War, i 10 segreti dal backstage che cambiano ogni cosa

Vi ricordiamo che il prossimo capitolo sui Vendicatori, Avengers 4, arriverà al cinema ad Aprile 2019, diretto da Anthony e Joe Russo concludendo la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Fonte: CBM

Tom Hiddleston promette ancora più “inganni” nella serie su Loki

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Tom Hiddleston promette ancora più “inganni” nella serie su Loki

Come annunciato ieri per vie ufficiali, i Marvel Studios porteranno sulla nuova piattaforma streaming Disney + (di proprietà della casa di topolino e in arrivo nel 2019) diverse serie tv dedicate ai personaggi del MCU, tra cui una su Loki. Il Dio dell’Inganno tornerà quindi protagonista anche sul “piccolo” schermo dopo essere apparso in numerosi capitoli cinematografici dell’universo Marvel, e sarà interpretato ancora dall’idolo dei fan Tom Hiddleston.

L’attore, come conferma della sua partecipazione al progetto, ha voluto condividere un’anticipazione di ciò che ci aspetta su Twitter: “Loki. Tante altre storie da raccontare. Ancora più inganni da creare. C’è dell’altro“.

Vi ricordiamo che gli altri titoli in sviluppo, come riportato nelle ultime settimane, saranno dedicati a Scarlet WitchFalcon e Soldato d’Inverno, ed è probabile che vengano confermati (insieme agli attori coinvolti) già nei prossimi giorni.

Creato da Stan Lee, Jack Kirby Larry LieberLoki è uno dei personaggi ricorrenti all’interno dell’universo cinematografico Marvel ed è apparso in ben cinque cinecomic dei Marvel Studios (se contiamo anche l’imminente Avengers: Infinity War). Noto come “Il Dio dell’Inganno“, è stato fra i primi villain davvero apprezzati dai fan grazie soprattutto all’egregia interpretazione a tinte shakespeariane di Tom Hiddleston, l’attore che ne veste i panni da Thor (2011).

La piattaforma streaming Disney ha già ordinato nel suo catalogo una serie inedita su Star Wars ideata da Jon Favreau, un’altra basata sui film di High School Musical e il live action di Lilli e il Vagabondo.

Loki: 15 cose che le persone hanno capito male sul Dio dell’Inganno

Claire Foy, intervista alla nuova LIsbeth Salander

Claire Foy, intervista alla nuova LIsbeth Salander

Elegante, composta, sorridente, Claire Foy è tutto quello che ci si aspetta dalla perfetta interprete della fredda e distaccata Regina Elisabetta II, ruolo che le ha garantito premi e riconoscimenti nel panorama televisivo degli ultimi due anni, nella serie Netflix The Crown. Finito il suo ciclo come Elisabetta, la Foy guarda al grande schermo con i suoi grandi occhi blu e il suo talento è destinato a splendere sullo schermo d’argento.

La vediamo in questi giorni in sala in Il Primo Uomo di Damien Chazelle, al fianco di Ryan Gosling, ma Fede Alvarez l’ha fatta diventare la nuova Lisbeth Salander, per il suo Millennium – Quello che non Uccide, e nel ruolo dell’hacker, la Foy dimostra tutto ciò di cui è capace. Non solo un’attrice adatta a ruoli composti e “domati”, ma un’interprete capace di portare sullo schermo anche l’anima nera dei personaggi.

E proprio per parlare di questo suo nuovo personaggio, l’abbiamo incontrata a Roma, in occasione della Premiere del film, svoltasi nella cornice della Festa del Cinema di Roma 2018.

Quanto è stato impegnativo diventare Lisbeth e come ti sei preparata?

Mi è sempre piaciuta, sin dal primo film, la trovo una donna molto affascinante, ho scelto di interpretarla per conoscerla, ne ero entusiasta. Ho sempre voluto cimentarmi in qualcosa di nuovo, cambiare il mio fisico per un personaggio e fare un film d’azione è molto difficile ma allo stesso tempo è anche divertente, perché ti permette di sperimentare con i tuoi mezzi. Lisbeth è un personaggio controverso, è introversa, non le piace farsi notare, vuole essere invisibile, ma dentro ha una forte passione, la sua espressione è fuoco puro.” 

Hai dichiarato che Lisbeth non è un supereroe, è una combattente e non è affezionata a nessuno. Chi è in realtà?

“Lei si sorprende sia delle sue emozioni che dei suoi sentimenti, ma davvero non le importa di nessuno (…) sinceramente se dovessi descrivere Lisbeth non direi davvero che è una di quelle che tiene alle persone. Lei può aiutare, è quello che sa fare, si sente in qualche modo di dover proteggere August, per esempio, ma di sicuro non in maniera convenzionale, come se avesse a cuore le sue sorti. È uno degli aspetti che la rendono affascinante.”

Nel tuo approccio al personaggio che influenza ha avuto il romanzo da cui il film è tratto e cosa ama o odia di Lisbeth?

“Il personaggio è come nel libro, non ho provato ad aggiungere nulla di mio. Mi è piaciuto il fatto che lei ami la musica drammatica, che sia andata ai Caraibi per un mese e mezzo e si sia ritrovata in mezzo ad un uragano, il fatto che sia una sopravvissuta. Tutta la sua storia è racchiusa nel film.”

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Parliamo ancora di sentimenti, in questo caso quelli di Lisbeth verso Mikael: lei vuole lasciarsi alle spalle tutto ciò che hanno vissuto e passato insieme. Si fida ancora di lui?

“È stata innamorata di lui ma questo sentimento la sorprende, si sorprende anche del suo atteggiamento, è un po’ come tutte le cose sbagliate che si fanno a tredici anni per la prima volta. Mikael poi le spezza il cuore e non trova pià un senso in nulla, in quello che prova. Queste delusioni possono essere superate, ma a meno che tu non sia un completo idiota, non vanno mai via del tutto. In più, anche se non lo ammetterà mai, lui è un uomo fantastico, l’unica persona della quale si fidi, non riesce a mettersi contro di lui, rimangono due anime gemelle, anche se non ci sarà un lieto fine per loro, nulla di convenzionale come un matrimonio o una vita insieme.” 

Cosa pensa che il pubblico femminile trovi di speciale nel suo personaggio, perché è cosi popolare?

“Perché è qualcuno che sta al mondo in maniera confusa, è imperfetta, come molte persone, ma è anche diretta, dice ciò che pensa in faccia, non se ne sta in un angolo a sparlare degli altri. È una qualità che le persone apprezzano. Non è un personaggio convenzionale e questo colpisce moltissimo perché si è deciso di portare su grande schermo qualcuno di imperfetto con il quale identificarsi.”

Ultimamente ci sono diversi film tutti al femminile. Crede che, finalmente, qualcosa stia cambiando?

“Credo sia una questione di soldi. I film sono fatti per fare soldi, qualcuno avrà pensato che le donne nelle pellicole portano soldi e così hanno iniziato a produrli.”

È solo per quello?

“Credi ci sia un aspetto sociale dietro? Per me è decisamente un aspetto economico, di sicuro è anche un modo per dare voce a chi ne ha avuta meno, ma quello che sta succedendo con queste pellicole è di sicuro uno specchio della nostra realtà.“

Se potesse tenere qualcosa di Lizbeth, cosa sarebbe?

“I suoi pantaloni di pelle! Quello che davvero ho amato di lei è la semplicità con la quale si approccia alla sessualità, ovvero senza alcun giudizio.”

36° Torino Film Festival: ancora anticipazioni sul programma

36° Torino Film Festival: ancora anticipazioni sul programma

In attesa della conferenza stampa di presentazione del 36° Torino Film Festival, che si terrà martedì 13 novembre a Roma alle 10.30 presso la Casa del Cinema e a Torino alle 18.45 presso il Cinema Massimo, il TFF annuncia alcune anticipazioni dal segmento della sezione TFFdoc, dal titolo APOCALISSE.

Tutto pare essere apocalittico. Il pianeta è sull’orlo del collasso, la catastrofe politica incombe sui mondi primi, secondi e terzi. Maree nere e piogge radioattive: TFFdoc | Apocalisse vuole rispondere, per immagini e parole, a un mondo attonito in attesa del peggio. Così il post umano atomico dei documentari 4 Bâtiments, face à la mer e Machine To Machine, entrambi diretti da Philippe Rouy, lascia spazio alla sirena di Sirenomelia diretto da Emilija Skarnulyte che fluttua con la sua coda tra le rovine di una base NATO nel mare Artico.

In Vive la baleine diretto da Chris Marker e Mario Ruspoli la caccia industriale e capitalista della balena diventa il simbolo dello sfruttamento apocalittico del pianeta; mentre in Atlantis, diretto da Ben Russell,  gli uomini cercano disperatamente la propria liberazione utopica ispirandosi ad antiche leggende maltesi; Ombres Aquatiques, di Philippe Cote, mostra la natura con luci e ombre, come se la pellicola fosse una tela su cui dipingere; l’Hydra Decapita fa una riflessione su globalizzazione, colonialismo, capitalismo, mutamenti climatici e mostra “Drexciya”: una colonia sottomarina creata dai bambini mai nati abbandonati in mare dagli schiavisti durante la traversata dell’Atlantico;

In Dell’azione negatrice di Mauro Folci l’uomo è in preda alla volontà di potenza; in Der Wille Zur Macht di Pablo Sigg si mostra la radicale esistenza dei due fratelli Schweikhart, ultimi sopravvissuti di una colonia di “ariani puri” fondata alla fine del 19°secolo nella foresta amazzonica, in Paraguay: mangiano  bacche, farfugliando lingue incomprensibili e leggono la Bibbia e La volontà di potenza di Friedrich Nietzsche; la ricerca di nuovi linguaggi capaci di sovvertire il presente è al centro di Il potere dei sentimenti  di Alexander Kluge; ricerca che si riflette in Life = Cinematic Imperfections, presentato in prima mondiale al 36° Torino Film Festival, dove il regista siriano di origine armena Avo Kaprealian, compone un montaggio di immagini provenienti dal web, dal cinema, colte dalla sua camera per le strade di Beirut, dove ora vive rifugiato, per lasciare esplodere il caos del mondo.

Torino Film Festival 2018: i primi titoli italiani e internazionali

TFFdoc | Apocalisse

4 BÂTIMENTS, FACE À LA MER di Philippe Rouy (Francia, 2012, DCP, 47’)

MACHINE TO MACHINE di Philippe Rouy (Francia, 2013, DCP, 32’)

Pochi mesi dopo la catastrofe nucleare di Fukushima (marzo 2011), la TEPCO – la società che gestiva la centrale – fa installare una webcam. Sotto lo sguardo trasparente della telecamera, che registra implacabile anche la data e l’ora, si muovono come astronauti perduti nel tempo e sospesi nell’aria radioattiva i tecnici nelle loro tute bianche. Per lasciare poi il campo a droni e robot, unici testimoni di una fantascienza inimmaginabile.

Philippe Rouy è un artista e regista francese e la sua trilogia su Fukushima (di cui fa parte anche Fovea Centralis del 2014) è stata programmata nei maggiori festival internazionali.

SIRENOMELIA di Emilija Skarnulyte (Lituania, 2017, DCP, 12’)

La giovane artista lituana Emilija Skarnulyte che ha studiato a Brera e vive a Berlino, fluttua con la sua coda da sirena tra le rovine di una base NATO nel mar Artico mentre segnali cosmici e rumore bianco attraversano lo spazio.

DELL’AZIONE NEGATRICE di Mauro Folci (Italia, 2017, DCP, 8’)

DER WILLE ZUR MACHT di Pablo Sigg (Messico, 2013, DCP, 61’)

Una performance o forse un film dell’artista Mauro Folci. Un dialogo su Uomo e Natura e fine dell’Uomo e fine del Mondo sembra trasportarci direttamente in mezzo alla foresta amazzonica dove vivono isolati due uomini, ultimi sopravvissuti di una colonia di “ariani puri” fondata alla fine del diciannovesimo secolo in Paraguay da Bernhard Förster e dalla moglie Elisabeth Nietzsche. Più di cent’anni dopo, di quella colonia rimangono solo i due fratelli Schweikhart: si cibano dei frutti che cadono dagli alberi e leggono la Bibbia La volontà di potenza.

LIFE = CINEMATIC IMPERFECTIONS di Avo Kaprealian (Libano/Armenia, 2018, DCP, 82’)

Questo è un film sull’esistenza umana, sul teatro e sul cinema. Sul passato, il presente e il futuro, sul partire, sulla discontinuità e le cesure, sulla deformità, il vuoto e i buchi neri che si formano nello spirito. Questo è un film sulla cura e sulla ricerca dell’anima. Su dove molto tempo fa l’umanità possa aver perso la sua infanzia, perché anche l’umanità, come gli esseri umani, ha avuto un’infanzia. In prima mondiale al 36° TFF, il nuovo film di Avo Kaprealian il cui esordio al cinema, Houses Without Doors, dopo il debutto alla Berlinale, vinse il concorso internazionale documentari al TFF (2016).

DIE MACHT DER GEFÜHLE di Alexander Kluge (La forza dei sentimenti, Germania, 1983, video, 112’)

La forza dei sentimenti è un collage di forme e aforismi, un’enigmatica esplosione di emozioni che culmina nel Rigoletto verdiano.

Pochi anni prima della caduta del Muro di Berlino, il maestro del cinema tedesco (La ragazza senza storiaArtisti sotto la tenda del circo: perplessi, Germania in autunno…) costruisce un film indecifrabile, che attraversa i generi cinematografici, raccontando un’Europa che già sta perdendo la direzione utopica del Dopoguerra e di un capitalismo capace di uccidere il sentimento per trasformalo in sentimentalismo.

VIVE LA BALEINE di Chris Marker e Mario Ruspoli (Francia, 1972, DCP, 17’)

«Oggi gli uomini e le balene si trovano nello stesso schieramento. Ogni balena che muore ci trasmette come una profezia, l’immagine della nostra propria morte». «Balene, vi amo!». La caccia industriale e capitalista della balena diventa il simbolo dello sfruttamento apocalittico del pianeta: “ogni balena che muore ci trasmette, come una profezia, l’immagine della nostra propria morte” (Chris Marker).

ATLANTIS di Ben Russell (USA/Malta, 2014, DCP, 24’)

Una canzone folk e un rito pagano, una marcia religiosa e un tempio riflesso. Il blu del mare ci avvolge, siamo felici, nonostante stiamo tutti per sprofondare lentamente. «We Utopians are happy / This will last forever». Ben Russel – vincitore due volte del concorso internazionale.doc al TFF con Let Each One Go Were He May (2010) e con A Spell to Ward Off the Darkeness (2013) co-diretto con Ben Rivers – si lascia ispirare dalle antiche storie maltesi per immaginare spazi utopici.

HYDRA DECAPITA di The Otolith Group (UK, 2010, DCP, 31’)

Drexciya è una colonia sottomarina creata dai bambini mai nati delle donne incinte che venivano buttate a mare dagli schiavisti durante la traversata dell’Atlantico.

Film che nasce dalla collaborazione tra il collettivo londinese The Otholit Group (Anjalika Sagar e Kodwo Eshun) i cui lavori attraversano video, cinema, filosofia e il duo techno di Detroit, Drexciya, la cui musica accompagna una riflessione su globalizzazione, colonialismo, capitalismo, mutamenti climatici e speranza di mondi nuovi.

LES OMBRES AQUATIQUES di Philippe Cote (Francia, 2016, DCP, 11’)

Immersioni e pozzi di luce. C’è poesia nel ballo silenzioso dell’acqua e del suo popolo, mentre dall’altra parte del vetro, delle ombre osservano.

Philippe Cote è un cineasta francese, mancato prematuramente nel 2016, dalla radicale sensibilità che, lavorando sempre con pellicole super 8 e 16mm, e sempre artigianalmente ha saputo usare la luce (e l’ombra) come se la pellicola fosse una tela su cui dipingere.

Il Re Leone: 10 cose che non sai sul film

Il Re Leone: 10 cose che non sai sul film

Il Re Leone è uno dei film di animazione più belli e commoventi della storia del cinema. Visto da grandi o da piccini, è impossibile non emozionarsi davanti a questo film e non affezionarsi ai suoi personaggi.

Da questo film sono nati un sequel (Il Re Leone 2 – Il regno di Simba) e un prequel/midquel (Il Re Leone 3 – Hakuna Matata), diversi videogiochi e spin-off (come The Lion Guard) ed è stato soggetto ad un adattamento teatrale in formato musical che ha debuttato a Broadway nel 1997. Per la metà del 2019, invece, è prevista l’uscita al cinema di una versione live-action diretta da Jon Favreau. Ecco dieci cose che, forse, non sapevate su Il re leone.

Il Re Leone: film

il re leone

1.In Il Re Leone (1994), molti dei nomi sono basati sul parole della lingua Swashili. Simba ha significato proprio di leone, Nala come dono, Sarabi significa miraggio e Rafiki viene usato come parole per identificare un amico, mentre Pumbaa ha il significato di ottuso. Dall’ebraico è stato tratto il nome Zazu, che significa movimento. Non è chiara, invece, l’origine dei nomi Serafina (la madre di Nala) e di Timon, ma sembra che entrambi ruotino attorno al concetto, rispettivamente, di stella splendente e di rispetto. Mufasa, a differenza degli altri nomi, ma significa re in lingua manazoto.

2. Il Re Leone si basa sull’Amleto e non solo. Al di là delle ispirazione dall’Amleto di William Shakespeare, la storia ha anche degli elementi che provengono dai miti della famiglia di Osiride appartenenti alla mitologia dell’antico Egitto. Nel mito di Osiride, il re (Osiride/Mufasa) viene ucciso da sul fratello geloso di lui (Seth/Scar) e il vero erede (Horus/Simba) viene mandato in esilio da bambino. Il re assassinato fa visita e fa da mentore al figlio in vesti di fantasma e quando il vero erede diventa adulto, ritorna per compiere la giusta vendetta circa l’omicidio del padre. Sembra, inoltre, che la storia de Il Re Leone sia simile a una storia sconosciuta in occidente e tra le più amate nella tradizione linguistica tra Niger e Congo: una storia che parla di uno dei migliori re, ovvero di Sundiata, re del Mali. Il personaggio principale, Sundiata, è un giovane principe che viene bannato dalla sua terra dalla famiglia dopo la morte del padre. La storia racconta il superamento dei suoi disturbi emotivi e fisici per poi tornare al suo regno e combattere il re usurpatore che lo ha scavalcato durante la sua assenza.

3. Mentre Il Re Leone era in fase di produzione, lo era anche Pocahontas, considerato il progetto più ambizioso. Lo studio aveva riposto più speranze in Pocahontas e considerava Il Re Leone come un film sperimentale, facendo in modo che si occupasse del film un team minore. Il capo dello studio, Jeffrey Katzenberg, considerava Pocahontas come il progetto più prestigioso rispetto a Il Re Leone e pensava di andare a conquistare una nomination agli Oscar come Miglior Film, in seguito al successo di La bella e la bestia (1991). Come la produzione si è conclusa, sono cambiate le opinioni in merito a Il Re Leone, ricevendo pareri positivi unanimi sia da critica che da pubblico, tanto da diventare non solo uno dei più grandi film della storia del cinema, ma anche uno dei migliori titoli home video dell’epoca, mentre Pocahontas aveva ricevuto critiche per la maggior parte negative, riferite ai toni e temi adulti mischiati a uno script non armonico e storicamente poco accurato.

Il Re Leone 2

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4. Il Re Leone 2 – Il regno di Simba (1998) ha molte similarità con Il Re Leone. In questo sequel, Simba avverte Kiara di stare lontana da oltre i confini delle Terre del Branco, come ha fatto Mufasa con il giovane Simba. Ma quando Kiara vi capita, dimentica gli ammonimenti del padre e va ad esplorare il territorio vietato come fecero Simba e Nala al Cimitero degli Elefanti.

5. In Il Re Leone 2 – Il regno di Simba, era prevista la morte di Simba. In origine, Simba doveva essere assassinato dai fuori confine. Probabilmente non è stato incluso nel film, nel quale Simba sopravvive, per evitare di creare una tragedia simile a quella accaduta nel primo film.

6. In Il Re Leone 2 – Il regno di Simba non appare Sarabi. La madre di Simba non compare per tutto il tempo del sequel, assumendo che sia morta dopo il primo film o che abbia lasciato le Terre del Branco. Il personaggio è stato rimosso per rispetto della doppiatrice Madge Sinclair che morì un anno dopo la realizzazione del primo film.

Il Re Leone 3

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7. Il Re Leone 3 – Hakuna Matata (2004) si basa su un racconto legato all’Amleto. Se il primo film si basava sull’Amleto, questo film, considerato come prequel/midquel, prende ispirazione dal racconto Rosencrantz e Guildenstern sono morti di Tom Stoppard, che racconta gli eventi dell’Amleto attraverso i punti di vista di due personaggi minori.

8. Il Re Leone 3 – Hakuna Matata mantiene le stesse voci di Simba. Le voci originarie di Simba, Matthew Broderick e Cam Clarke sono state riprese per questo film. Broderick ha doppiato Simba in tutti e tre i film, mentre Clarke ha prestato la voce per le canzoni di Simba nel secondo film e negli spin-off relativi.

Il Re Leone: personaggi

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9. Per Il Re Leone vennero studiati animali veri. Come avvenuto per Bambi, gli animatori si basarono su animali veri per sviluppare i personaggi. Jim Fowler, esperto di fauna selvatica, portò riversi animali negli studi, per parlare dei loro comportamenti. Gli animatori hanno studiato i movimenti di diversi animali durante delle visite al Miami MetroZoo, sotto la guida dell’esperto Ron Magill. Anche le ambientazioni si basano su luoghi reali, come le Terre del Branco che sono basate sul parco nazionale del Kenya.

10. La sceneggiatura originale Il Re Leone includeva diversi personaggi che sono stati poi eliminati. Avrebbe dovuto esserci un altro cucciolo di leone, una volpe dalle orecchie da pipistrello e un rinoceronte con un uccellino sulla schiena. Questo uccellino si è poi evoluto in Zazu. Altri personaggi sono stati eliminati, come il fratellino e il padre di Nala e un pitone rock di nome Joka che sarebbe dovuto essere il lacchè di Scar. Il fratello di Nala, Mheetu, sarebbe dovuto servire da pretesto per far arrivare Simba nella gola ed essere salvato da Mufasa.

Il Re Leone: streaming

Il Re Leone in streaming e i suoi due sequel sono disponibili su Disney+.

Iscriviti a Disney+ per guardare Il Re Leone e molto altro. Dove vuoi, quando vuoi.

Fonti: IMDb, IMDb, IMDb

The Front Runner: Il vizio del potere, trailer del film con Hugh Jackman

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SonyPicturesIT ha diffuso il trailer ufficiale di The Front Runner: Il vizio del potere, il nuovo film di Jason Reitman con Hugh Jackman, Vera Farmiga, J.K. Simmons e Alfred Molina. Ecco di seguito il video:

Il candidato all’Oscar Hugh Jackman protagonista del thriller drammatico The Front Runner nel ruolo del carismatico politico Gary Hart. Il film, diretto dal regista candidato all’Oscar Jason Reitman, segue l’ascesa e la caduta del senatore Hart, capace di catturare l’immaginazione dei giovani votanti e considerato il favorito tra i democratici alle elezioni del 1988. La sua campagna passa in secondo piano a causa della relazione extraconiugale che intrattiene con Donna Rice.

Quando la vita privata si mescola con quella politica, il senatore Hart è costretto a rinunciare alla sua candidatura – un evento che ha un impatto durevole e profondo nella politica americana ma anche in quella mondiale. Nel cast anche Vera Farmiga, J.K. Simmons e Alfred Molina.

The Front Runner, la recensione

Fonte: SonyPicturesIT

Bernini: l’arte al cinema solo il 12, 13 e 14 novembre

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Bernini: l’arte al cinema solo il 12, 13 e 14 novembre

MAGNITUDO insieme a CHILI portano al cinema il nuovo film dedicato al maestro dell’arte barocca italiana, Bernini, che inaugurerà la stagione de “L’ARTE AL CINEMA” e sarà nei migliori cinema italiani solo il 12, 13 e 14 novembre.

Il documentario racconta il genio dell’artista attraverso la mostra che gli è stata dedicata alla Galleria Borghese di Roma tra il novembre 2017 e il febbraio 2018. Le protagoniste incontrastate della scena sono, come è possibile vedere anche dalle clip rilasciate, le opere berniniane più note, come i quattro gruppi scultorei “Enea e Anchise”, “Ratto di Proserpina”, “David” e “Apollo e Dafne” o la “Santa Bibiana”.

Tramite riprese inedite di altissima qualità in 8k, effettuate per un’intera settimana esclusivamente all’interno del percorso museale e quasi tutte realizzate in notturna con apparecchiature solitamente destinate alle grandi produzioni cinematografiche, e il contributo di professionisti e conoscitori di grande caratura, tra cui la direttrice della Galleria Borghese Anna Coliva e il critico d’arte Luigi Ficacci, il docu-film diretto e prodotto da Francesco Invernizzi celebra la mostra e la nascita dei maestosi gruppi scultorei e per la prima volta, dopo secoli, consente agli spettatori di ammirare le opere dalla stessa prospettiva che godette Bernini durante il suo lavoro.

Bernini è solo il primo di una serie di documentari dedicati all’arte che saranno distribuiti nelle sale cinematografiche tra l’autunno del 2018 e la primavera del 2019. I prossimi titoli saranno: Dinosaurs (al cinema il 10, 11 e 12 dicembre), Mathera (al cinema il 21, 22 e 23 gennaio), Leonardo Cinquecento (al cinema il 18, 19 e 20 febbraio), La stanza delle meraviglie – WOW (al cinema il 4, 5 e 6 marzo), Canova (al cinema il 18, 19 e 20 marzo) e infine Palladio (al cinema il 15, 16 e 17 aprile).

Spider-Man: Un nuovo Universo, anche Spider-Gwen in una scena estesa

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SonyPicturesIT ha diffuso una nuova clip estesa di Spider-Man: Un nuovo Universo, il nuovo film animato con protagonista Miles Morales, nei panni di Spider-Man. Nella clip possiamo ammirare anche Spider-Gwen e altri personaggi dello spider-verse ben noti ai lettori di fumetti.

Spider-Man: Un Nuovo Universo racconta le vicende del teenager Miles Morales e delle infinite possibilità dello Ragno-Verso, dove più di una persona può indossare la maschera. Una visione fresca di un nuovo Universo Spider-Man con uno stile visivo innovativo e unico nel suo genere.

Il film arriverà a partire dal 25 dicembre nelle sale italiane.

Spider-Man: Un Nuovo Universoleggi la recensione

Fonte: SonyPicturesIT

Colette: il trailer italiano ufficiale con Keira Knightley

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Colette: il trailer italiano ufficiale con Keira Knightley

Vision Distribution ha diffuso il trailer italiano ufficiale di Colette, il nuovo film con Keira Knightley che verrà presentato in anteprima nazionale al prossimo Torino Film Festival. Il film è diretto dal regista di Still AliceWash Westmoreland.

Protagonista assoluta di questo dramma in costume ambientato durante la Belle Epoque, Keira Knightley, nel ruolo che potrebbe portarla alla sua terza candidatura all’Oscar.

L’attrice interpreta la scrittrice teatrale Sidonie-Gabrielle Colette vissuta a cavallo tra 800 e 900, donna libera, anticonformista ed emancipata, che sfidò le convenzioni e le restrizioni morali dell’epoca, contribuendo a rompere alcuni tabù femminili.

La trama: Dopo aver sposato uno scrittore parigino di successo noto come Willy, Sidonie-Gabrielle Colette si trasferisce dalla provincia rurale dove è nata e cresciutoa nello splendore intellettuale e artistico di Parigi. Presto, Willy convince Colette a farle da ghostwriter, e la ragazza scrive un romanzo semi autobiografico su una intelligente e sfacciata ragazza di campagna di come Claudine, che divene vendutissimo e chiacchieratissimo. Dopo quel successo, Colette e Willy diventano il centro delle attenzioni parigine, e le loro avventure ispirano numerosi altri romanzi di Claudine. La battaglia di Colette per la proprietà intellettuale delle sue opere e contro gli stereotipi di genere la portano a superare i legacci della società, a rivoluzionare la letteratura, la moda e le espressioni sessuali.

Colette è atteso nelle sale italiane il prossimo 15 novembre distribuito da Vision Distribution. Nel cast anche Dominic WestDenise GoughFiona ShawRobert Pugh e Eleanor Tomlinson.

Colette, recensione del film con Keira Knightley

Fonte: Vision Distribution

Max Croci, morto il regista di Poli Opposti

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Il regista Max Croci, 50 anni, si è spento, dopo una lunga malattia, al Policlinico di Milano. Croci aveva diretto Luca Argentero e Sarah Felberbaum nel suo primo film, Poli Opposti.

Nato come illustratore e art director, Max Croci ha presto realizzato anche una serie di cortometraggi. Poi, nel 2015 il primo film, la commedia romantica Poli opposti. L’anno successivo aveva firmato Al posto tuo, ancora una volta con Argentero, affiancato da Stefano Fresi e Ambra Angiolini.

Infine, nel 2017 aveva realizzato il suo terzo film, La verità, vi spiego, sull’amore, un’altra commedia, tratta dal libro omonimo e dal blog di Enrica Tesio, Tiasmo. Nel film hanno recitato Ambra Angiolini, insieme a Carolina Crescentini, Massimo Poggio e Giuliana de Sio.

I funerali di Croci si svolgeranno sabato 10 novembre alle ore 14 nella Chiesa dei Frati a Busto Arsizio.

Avengers: Infinity War concept, la battaglia di Titano nel dettaglio

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Lo spaventoso Teschio Rosso, i muscoli di Thanos, il costume di Cap, e adesso anche la furiosa battaglia di Titano; continua a crescere il numero di concept art di Avengers: Infinity War diffusi in rete in alta definizione.

Di seguito, infatti, possiamo vedere rappresentati alcuni momenti dello scontro sul pianeta d’origine del villain del film, in cui Iron Man, Doctor Strange, Spider-Man e i Guardiani provano a contrastare il Titano Pazzo. Affascinanti sono le immagini che ricreano gli attacchi di Strange contro Thanos, come potete vedere di seguito:

Avengers 4: una nuova attrice nel cast e la conferma di un ritorno!

Avengers 4 arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

I 14 film più strambi che non sono mai stati realizzati

I 14 film più strambi che non sono mai stati realizzati

Realizzare un film, a volte, può diventare un’impresa. I fattori da considerare sono molti, tra cui la scelta della storia giusta e la previsione di come verrà accolta dal pubblico, processo che implica una seria di cambiamenti durante la pre-produzione e che può avere un forte impatto sul futuro economico del progetto. La storia di Hollywood è piena di esempi di pellicole cancellati, spesso a causa dei costi elevati, spesso per il contenuto della sceneggiatura; opere mai girate che i fan avrebbero sicuramente apprezzato nella loro “follia”.

Ecco di seguito i 14 film più strambi che non sono mai stati realizzati:

Spider-Man di James Cameron

Prima del suo ingresso nel MCU e ancor prima della trilogia di Sam Raimi, Spider-Man avrebbe potuto fare il suo debutto sul grande schermo nel film diretto da James Cameron, all’epoca reduce dal successo di Alien. Ma quando gli venne detto che non avrebbe ricevuto alcuna retribuzione fino a quando non avesse messo insieme una sceneggiatura per il film, Cameron scelse di abbandonare il progetto.

Star Trek con John F. Kennedy

Dopo il successo del primo film di Star Trek, il creatore della serie Gene Roddenberry mise insieme una bozza per un sequel cove i membri dell’Enterprise avrebbero viaggiato indietro nel tempo fino agli anni ’60 per evitare l’assassinio dell’allora presidente americano John F. Kennedy. Gli eroi erano così costretti a cambiare la storia, prendendo parte all’attacco ma la Paramount (la compagnia che produsse il film) non gradì la proposta e optò per una storia diversa.

Il Padrino III: Michael Corleone vs Tom Hagen

Il Padrino III è uno dei film che ha più diviso critica e pubblico, creando un acceso dibattito sul fatto che possa o non possa essere all’altezza dei primi due film della trilogia. Tuttavia l’idea originale della pellicola lo avrebbe reso più memorabile di quanto sia stato, prevedendo l’epico scontro tra il boss della mafia Michael Corleone e il fratello adottivo Tom Hagen. Forse sarebbe stato più appropriato per la trilogia, ma a causa delle dispute contrattuali tra Robert Duvall e il regista Francis Ford Coppola la produzione decise di riscrivere la sceneggiatura senza il personaggio di Tom.

007 Operazione tuono di Alfred Hitchcock

Alfred Hitchcock è uno dei registi più iconici della storia del cinema, riuscendo a passare da un genere all’altro con estrema facilità, tuttavia c’è un film che non ha mai avuto l’opportunità di realizzare che è anche uno dei primi film del franchise di James Bond. Stiamo parlando di 007 Operazione Tuono, progetto al quale a quanto pare si dedicò per qualche mese prima di rifiutare l’offerta per girare un altro titolo di spionaggio.

Silver Surfer Rock Opera

Silver Surfer è uno dei personaggi più “comici” dell’universo Marvel e uno dei preferiti dal co-creatore Stan Lee, e prima della sua apparizione in I Fantastici Quattro e Silver Surfer del 2007, il supereroe avrebbe dovuto avere il suo spazio in una space opera con Olivia Newton-John dove Paul McCartney avrebbe scritto le musiche originali. Il progetto purtroppo andò in pezzi nella fase di pre-produzione.

Superman Lives

i 14 film più strambiSuperman Lives doveva essere il primo “nuovo” film su Superman dopo la trilogia con Christopher Reeve e sarebbe stato diretto da Tim Burton con Nicolas Cage nei panni dell’Uomo d’Acciaio. Bizzarro e straniante rispetto al canone originale, il cinecomic mai realizzato avrebbe adattato la trama de La Morte di Superman, tuttavia il caos della pre-produzione e vari problemi gettarono nel dimenticatoio questo film ritenuto dai fan un cult avendo visto soltanto qualche immagine dal dietro le quinte.

Batman di Darren Aronofsky

Tra tutti i film su Batman prodotti e pensati a Hollywood, quello sulle sue origini affidato a Darren Aronofsky sarebbe stato il più folle e forse originale. Il regista de Il Cigno Nero avrebbe dovuto girare un cinecomic diverso dal solito, ancora più radicato a terra e basato principalmente su Batman: Anno Uno. Lavorò dunque con Frank Miller sull’adattamento ma abbandonò il progetto poi passato nelle mani di Christopher Nolan.

Watchmen di Terry Gilliam

Per lungo tempo si è pensato che Watchmen non sarebbe mai stato adattato per il grande schermo, per la densità del materiale di riferimento e la quantità di retroscena e personaggi. Ciò non ha impedito a Hollywood di fare un tentativo, e uno di questi spettò nientemeno che a Terry Gilliam, che negli anni ha lottato con il montaggio e la scrittura di una trama che andasse bene, considerando di cambiare il finale in modo ancora più radicale rispetto alla versione di Zack Snyder. Quando abbandonò il progetto, Gilliam suggerì che Watchmen non avrebbe mai potuto diventare un film, e che forse era più adeguato come mini serie.

Green Lantern con Jack Black

justice leaguePrima che Lanterna Verde uscisse nelle sale nel 2011, dando un’anteprima di ciò che sarebbe poi stato l’universo cinematografico DC, la produzione aveva pensato ad una versione del film completamente diversa, ovvero uno sci-fi per supereroi con toni da commedia e con protagonista Jack Black. Riuscite a immaginarvelo?

Justice League di George Miller

Nel 2013, quando la Warner Bros si preparava al lancio di Man of Steel– che avrebbe poi iniziato il DC Extended Universe – la casa di produzione inziò a pensare alle prime idee sul lungometraggio dedicato alla Justice League e dietro il progetto sedeva George Miller. Il film non fu mai realizzato, lasciando Miller a concentrarsi sul prossimo lavoro, Mad Max: Fury Road, ma molto probabilmente si sarebbe chiamato Justice League Mortalcome confermato negli anni.

In realtà produzione sarebbe dovuta partire già nel 2007 (con un’uscita nei cinema fissata per il 2009), tuttavia lo sciopero degli sceneggiatori e il governo australiano che impose una troupe australiana impedirono l’inizio dei lavori. La formazione della Justice League sarebbe stata più o meno la stessa di quella scelta da Zack Snyder (con Martian Manhunter che avrebbe sostituito Cyborg) con un cast diverso:  D. J. Cotrona nei panni di Superman, Armie Hammer in quelli di Batman, Megan Gale in quelli di Wonder Woman, Adam Brody in quelli di Flash, Common sarebbe stato Lanterna Verde John Stewart e Santiago Cabrera invece Aquaman.

Alle montagne della follia di Guillermo Del Toro

Guillermo Del Toro
Foto di Raffaele Piano © Cinefilos.it

Non c’è combinazione più azzeccata di Guillermo del Toro che dirige un film basato sulle storie di H.P. Lovecraft, e in particolare una di queste, Alle montagne della follia avrebbe impegnato il regista premio oscar per anni e anni senza mai vedere la possibilità di realizzazione. Nel tempo salirono a bordo del progetto anche James Cameron e Tom Cruise tuttavia la Universal l’avrebbe prodotto solo con un target PG-13, qualcosa a cui Del Toro si oppose fermamente.

Luke Cage di Quentin Tarantino

Quentin Tarantino è attualmente il re incontrastato del genere pulp e ha sempre e solo realizzato film originali e pieni di riferimenti e allusioni al cinema di serie B tanto amato. Mai il regista si era avvicinato ad una storia pre-esistente, tuttavia dieci anni fa era andato molto vicino dal dirigere un cinecomic sul personaggio di Luke Cage prima che il supereroe afroamericano approdasse su Netflix. Il film si sarebbe accostato per temi e toni alla Blaxploitation e sarebbe stato ambientato negli anni ’70.

Un film su Nick Fury con George Clooney

Prima che il Marvel Cinematic Universe fosse una realtà di successo, a Hollywood vennero considerate una serie di diversi film sui supereroi, come l’ormai celebre Iron Man con Tom Cruise e un altro, udite udite, dedicato al personaggio di Nick Fury con George Clooney nei panni del protagonista. L’attore incontrò i produttori per discutere del progetto ma rifiutò per discordanze creative, lasciando poi il posto a Samuel L. Jackson che lo avrebbe interpretato per i Marvel Studios.

Napoleone di Stanley Kubrick

burning secretTra i progetti abbandonati da Stanley Kubrick a seguito della pre-produzione c’è anche il Napoleon, successore in ordine cronologico di 2001: Odissea nello spazio, che avrebbe dovuto raccontare la vita di Napoleone Bonaparte portando sul grande schermo ogni singolo momento dell’imperatore tra storia e sguardo d’autore. Il regista reclutò perfino un esercito rumeno per girare le epiche scene di battaglia, con migliaia di soldati e comparse, tuttavia il budget troppo elevato lo costrinse a chiudere baracca e a concentrarsi su quello che sarebbe diventato Barry Lyndon.

Fonte: The Richest

Aquaman: l’artbook offre nuovi dettagli sul costume

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Aquaman: l’artbook offre nuovi dettagli sul costume

Dopo i character poster dedicati ai Re e alle Regine acquatiche, arrivano le prime immagini dall’artbookdi Aquaman, The Art and Making of Aquaman, realizzato da Mark Avila. La copertina comprende Arthur Curry (Jason Momoa) che brandisce il tridente di Nettuno, mentre il concept sul retro rappresenta la battaglia chiave del film, in cui il nostro eroe acquatico si scontra con il fratellastro Orm / Ocean Master (Patrick Wilson).

Avila, che ha lavorato all’artbook mentre James Wan era al lavoro sul film, è pieno di elogi per quello che ha già visto per realizzare il suo lavoro. Le sue lodi di concentrano soprattutto sul lavoro che Wan ha fatto in fase di “concettualizzazione” del mondo acquatico, sicuramente la parte più difficile del lavoro.

Aquaman: il secondo trailer dal New York Comic Con!

Il film è stato diretto da James Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring, Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason Momoa. Con lui ci sarà Amber Heard nei panni di Mera, Yahya Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi Lin e  Willem Dafoe. Il cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre 2018.

Aquaman è il re dei Sette Mari. Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di proteggere il mondo intero.

Avengers: Infinity War, i primi concept mostrano un Teschio Rosso terrificante

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Continua la carrellata di concept inediti da Avengers: Infinity War grazie ai quali scopriamo una serie di “what if…” dal film dei fratelli Russo: versioni alternative di costumi, di scene, di personaggi che potevano sopravvivere o morire in maniera diversa.

Dopo quelli dedicati a Steve Rogers, Thanos e Spider-Man, ecco arrivare una serie di artwork su Teschio Rosso, l’antagonista principale di Captain America: Il Primo Vendicatore scomparso e riapparso con grande sorpresa del pubblico in una scena di Infinity War come “custode” della gemma dell’anima.

I concept che vedete qui sotto mostrano differenti look del villain, alcune davvero terrificanti, con l’iconico cappuccio nero e il costume fatto di stracci di pelle; alcuni svelano invece forme totalmente inedite del cranio del personaggio, poi finite nel cestino. Che ne pensate?

Avengers: Infinity War, i 10 segreti dal backstage che cambiano ogni cosa

Vi ricordiamo che il prossimo capitolo sui Vendicatori, Avengers 4, arriverà al cinema ad Aprile 2019, diretto da Anthony e Joe Russo concludendo la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Fonte: CBM

Captain Marvel: l’Easter Egg “per adulti” nella nuova foto

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Captain Marvel: l’Easter Egg “per adulti” nella nuova foto

Nel tentativo di invitare gli americani a esprimere il loro voto nelle elezioni di metà mandato, Brie Larson ha usato una nuova foto da Captain Marvel, che però nasconde un segreto che non è sfuggito alla maggior parte dei fan Marvel.

Gli spettatori del Marvel Cinematic Universe non hanno perso tempo a dare un’occhiata più da vicino alla foto per cercare di capire se nascondesse un segreto sul film, e molto presto è stata intercettata la presenza di un numero telefonico sul telefono a gettoni che sembra stia usando Carol nell’immagine.

In precedenza, quel numero era stato utilizzato in uno show Disney, The Suite Life di Zack e Cody, ed era un numero di telefono di proprietà della ABC. Chiamando a quel numero, si riceveva in risposta un messaggio registrato: “Grazie per aver chiamato la ABC. Il numero che hai fatto è immaginario, un numero di lavoro utilizzato per produzioni cinematografiche e televisive.”

Avrebbe quindi senso che Carol Danvers lo utilizzasse, o che comunque si trovi lì, visto che la ABC è un network televisivo della Disney. Tuttavia qualcuno ha fatto bene i compiti, e, senza farsi scoraggiare dal messaggio della ABC che partiva in automatico ai tempi dello show Disney, ha richiamato a quel numero, e ha scoperto che quella linea è stata acquistata, diventando… una linea telefonica per adulti!

Chiamando a quel numero, adesso, si sentirà: “Benvenuto nella linea di chat più hot d’America. Ragazzi, signore calde vi aspettano per parlarvi, premete 1 ora. Signore, per parlare con ragazzi interessanti ed eccitanti gratis, premete 2 per connetterti gratis adesso.”

Si tratta di un servizio reale e quindi potrebbe essere stata una infelice svista da parte di qualcuno della produzione, visto che questo “contenuto speciale” non si intona affatto con le direttive aziendali della Disney! Ci saranno sviluppi?

Captain Marvel: tutti i dettagli del trailer che vi siete persi

Vi ricordiamo che alla regia di Captain Marvel con protagonista Brie Larson, ci sono Anna Boden e Ryan Fleck. Il film invece arriverà al cinema l’8 marzo 2019.

Il cast ufficiale: Brie LarsonSamuel L. JacksonBen MendelsohnDjimon HounsouLee PaceLashana LynchGemma ChanAlgenis Perez SotoRune TemteMcKenna GraceClark GreggJude LawAnnette Bening.

Kingsman 3: Taron Edgerton non tornerà nei panni di Eggsy

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Kingsman 3: Taron Edgerton non tornerà nei panni di Eggsy

Contrariamente a quanto ci si aspettasse, Taron Edgerton non tornerà a vestire i panni dell’agente Gary “Eggsy” Unwin in Kingsman 3, terzo capitolo del franchise lanciato nel 2014 e tratto dalla miniserie a fumetti di Dave Gibbons e Mark Millar: “Non ci sarò, è vero, ma ciò non toglie che possa esserci nel futuro. D’altronde ne abbiamo discusso con Matthew [Vaughn]…“, ha raccontato l’attore.

Poche settimane fa la 20th Century Fox aveva ufficialmente annunciato che Matthew Vaughn avrebbe diretto e scritto il film, presumibilmente l’ultimo dell’ideale trilogia su Kingsman e che l’uscita nelle sale è fissata al 9 novembre 2019.

Al momento non sono stati diffusi ulteriori dettagli sulla produzione, ma a questo punto l’assenza di Edgerton sembra compromettere anche il ritorno di Colin Firth nel ruolo di Harry Hart. Lo stesso Vaughn aveva recentemente descritto il terzo capitolo come “la conclusione del rapporto Harry Hart / Eggsy”, ma senza uno dei due sarà comunque possibile realizzare questa prospettiva? Non sono nemmeno arrivate conferme ufficiali su eventuali ritorni di Halle Berry, mentre alcuni rumors danno per certi quelli di Channing Tatum e Jeff Bridges.

Nonostante l’accoglienza tiepida avuta dal secondo capitolo, Kingsman: The Golden Circle  è stato un grande successo al botteghino, incassando oltre 410 milioni in tutto il mondo ($ 100 milioni di dollari, $ 310,6 milioni di stranieri) su un budget di produzione di $ 104 milioni. La franchigia ha incassato complessivamente oltre $ 825 milioni in tutto il mondo.

L’accordo in sospeso con la Disney, che sarà finalizzato entro la fine della prossima estate, non dovrebbe avere alcuna influenza sulla produzione di questo film dal momento che le riprese probabilmente inizieranno durante il primo trimestre del 2019.

Kingsman 3: Matthew Vaughn confermato alla regia

Fonte: Yahoo

Ralph Spacca Internet: nuova clip dedicata al personaggio di Gal Gadot

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Anche Gal Gadot farà parte del cast vocale di Ralph Spacca Internet (Ralph Breaks the Internet) doppiando Shank, un’esperta pilota da corsa, e proprio il suo personaggio torna protagonista di una nuova clip del film in arrivo nelle sale italiane il 1° gennaio 2019.

Ralph e Vanellope la incontreranno durante il loro viaggio nell’internet alla ricerca di un modo per aggiustare il gioco della piccola protagonista, Sugar Rush.

Ralph Spacca Internet, recensione del film Disney

Diretto da Rich Moore e Phil Johnston e prodotto da Clark Spencer, il nuovo lungometraggio d’animazione Disney Ralph Spacca Internet vedrà la partecipazione di Fabio Rovazzi con uno speciale cameo nella versione italiana del film. Grande fan della saga di Star Wars, Rovazzi interpreterà tre stormtrooper e la sua voce è già presente nel nuovo trailer.

Ralph Spacca Internet: nuovo divertente trailer

In Ralph Spacca Internetil pubblico lascerà la sala giochi di Litwak per avventurarsi nel grande, inesplorato ed elettrizzante mondo di Internet, che potrebbe anche non resistere al tocco non proprio leggero di Ralph. Insieme alla sua compagna di avventure Vanellope von Schweetz, Ralph dovrà rischiare tutto viaggiando per il World Wide Web alla ricerca di un pezzo di ricambio necessario a salvare “Sugar Rush”, il videogioco di Vanellope. Finiti in una situazione fuori dalla loro portata, Ralph e Vanellope dovranno fare affidamento sui cittadini di Internet per trovare la giusta direzione.

Ralph Spaccatutto è arrivato nelle sale americane il 2 novembre 2012, registrando l’incasso d’apertura più alto di sempre per un film di Walt Disney Animation Studios, all’epoca della sua uscita.

Il primo film vinse un PGA Award per il Miglior Produttore di un film d’animazione cinematografico, oltre a cinque Annie Awards, tra cui Miglior Film d’Animazione, Miglior Regia, Migliore Sceneggiatura e Miglior Attore. Ralph Spaccatutto è stato decretato inoltre Miglior Film d’Animazione dell’anno dalla Broadcast Film Critics Association, ha ottenuto il premio per il Miglior Casting di un Film d’Animazione dalla Casting Society of America, e ha vinto un Kids’ Choice Award come Film d’Animazione Più Amato dal Pubblico. Il film è stato inoltre candidato all’Oscar e al Golden Globe come Miglior Film d’Animazione.

Fonte: Gal Gadot

Avengers 4: ecco quanto potrebbe durare il film

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Avengers 4: ecco quanto potrebbe durare il film

Barricati in sala di montaggio Anthony e Joe Russo stanno dando gli ultimi tocchi ad Avengers 4, il capitolo che chiuderà definitivamente la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe. Un evento che, a sentire i due registi, potrebbe sfiorare quota tre ore di minutaggio.

Già Avengers: Infinity War aveva segnato un record per il MCU, con le sue due ore e quaranta di durata, ma a quanto pare il prossimo film sui Vendicatori (di cui non è stato ancora svelato il titolo né un trailer) alzerà la posta in gioco:

Si, attualmente la durata di Avengers 4 è di tre ore circa. Vedremo poi se varrà la pena lasciarla così o se reggerà“, hanno detto i fratelli Russo. “Siamo circa a metà del processo di montaggio, e stiamo solo graffiando la superficie per quanto riguarda gli effetti speciali. Il film ha più o meno 3000 inquadrature in VFX che richiedono un sacco di tempo e lavoro, energia e sforzi, e siamo solo nella fase uno del processo. Inoltre abbiamo appena iniziato a lavorare con Alan Silvestri sulle musiche“.

Avengers 4 teoria: gli eroi morti si trovano nel Regno Quantico?

Vi ricordiamo che Avengers 4 arriverà nelle sale ad aprile 2019, tuttavia non abbiamo ancora a disposizione un titolo ufficiale né immagini che possano darci un’idea di quello che vedremo nel capitolo conclusivo della Fase 3 del MCU.

Un mese di riprese aggiuntive appena conclusesi, la supervisione di Anthony e Joe Russoe l’inizio della post-produzione sono gli ultimi step del film, che adesso potrebbe avere abbastanza elementi per mettere insieme un bel trailer, magari anche solo un teaser, che possa dare soddisfazione ai fan, alimentando la loro già spasmodica attesa.

Avengers 4: ecco cosa potremmo vedere nel trailer

Avengers 4 arriverà al cinema ad Aprile 2019, sarà diretto da Anthony e Joe Russo e porterà a conclusione la Fase 3 del Marvel Cinematic Universe.

Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Mark Ruffalo, Chris Evans, Scarlett Johansson, Benedict Cumberbatch, Don Cheadle, Tom Holland, Chadwick Boseman, Paul Bettany, Elizabeth Olsen, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Letitia Wright, Dave Bautista, Zoe Saldana, Josh Brolin, Chris Pratt, Jeremy Renner, Evangeline Lilly, Jon Favreau, Paul Rudd, Brie Larson.

Fonte: Cinemablend

Star Wars: in arrivo una serie prequel su Cassian Andor

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Star Wars: in arrivo una serie prequel su Cassian Andor

Come confermato diversi mesi fa, l’attore e regista Jon Favreau – che ha partecipato al franchise di Star Wars prestando la voce al personaggio di Rio Durant in Solo: A Star Wars Story e doppiando Pre Vizsla nella serie animata The Clone Wars – tornerà nell’universo di Guerre Stellari in veste di autore e produttore di una serie televisiva in live-action destinata alla piattaforma streaming Disney +.

Finalmente è stata rivelata l’identità di questo nuovo progetto che sarà un prequel dedicato a Cassian ANDOR, l’ufficiale dell’Alleanza Ribelle già apparso nello spin-off Rogue One interpretato da Diego Luna. L’attore tornerà nei panni del personaggio in quello che si preannuncia un appassionante spy-thriller ambientato prima degli eventi del film di Gareth Edwards.

Secondo quanto dichiarato da Favreau, la nuova serie di Star Wars avrà luogo sette anni dopo Il Ritorno dello Jedi, un’era esplorata poco al di fuori dei film finora prodotti, mentre l’inizio della produzione inizierà molto probabilmente dopo il completamento delle riprese de Il Re Leone, altro progetto Disney affidato al regista.

Star Wars: 5 progetti attualmente in sviluppo

Fonte: Disney

Loki: ufficialmente in sviluppo la serie, farà parte del MCU

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Loki: ufficialmente in sviluppo la serie, farà parte del MCU

È ormai ufficiale: i Marvel Studios sono al lavoro sulla prima di una lunga lista di serie tv destinate alla nuova piattaforma streaming di Disney, che avrà come protagonista Loki e che farà parte del Marvel Cinematic Universe. L’annuncio è arrivato direttamente dal CEO Bob Iger insieme al nome del servizio in arrivo nel 2019, che si chiamerà Disney + insieme alla notizia che Tom Hiddleston tornerà a vestire i panni del Dio dell’Inganno anche sul “piccolo” schermo.

Gli altri titoli in sviluppo, come riportato nelle ultime settimane, sono dedicati a Scarlet Witch, Falcon e Soldato d’Inverno, ed è probabile che vengano confermati già nei prossimi giorni.

Creato da Stan Lee, Jack Kirby Larry LieberLoki è uno dei personaggi ricorrenti all’interno dell’universo cinematografico Marvel ed è apparso in ben cinque cinecomic dei Marvel Studios (se contiamo anche l’imminente Avengers: Infinity War). Noto come “Il Dio dell’Inganno“, è stato fra i primi villain davvero apprezzati dai fan grazie soprattutto all’egregia interpretazione a tinte shakespeariane di Tom Hiddleston, l’attore che ne veste i panni da Thor (2011).

Vi ricordiamo che la piattaforma streaming Disney ha già ordinato nel suo catalogo una serie inedita su Star Wars ideata da Jon Favreau, un’altra basata sui film di High School Musical e il live action di Lilli e il Vagabondo.

Loki: 15 cose che le persone hanno capito male sul Dio dell’Inganno

Fonte: Disney

Overlord: recensione del film prodotto da J.J. Abrams

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Overlord: recensione del film prodotto da J.J. Abrams

Ogni appuntamento al cinema di J.J. Abrams porta con sé una certa dose di mistero, e con Overlord non si fanno eccezioni. Ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale, all’indomani del D-Day, il film è stato prodotto dalla Bad Robots e diretto da Julius Avery, su sceneggiatura di Billy Ray, già autore degli script di Hunger Games e di Captain Phillips.

L’idea del film nasce dalla mente del produttore Abrams in persona, e quando venne annunciato si immaginava fosse un nuovo capitolo dell’universo di Cloverfield. Dall’8 novembre il film è nelle sale italiane, dopo essere stato presentato al Lucca Comics and Games 2018, e racconta la storia di un gruppo esiguo di soldati che, in territorio francese occupato dai nazisti, si trovano a dover compiere una missione complicata, suicida.

Dalla loro parte si schiererà una ragazza del villaggio francese, presso la quale trovano riparo, che li aiuterà a entrare nella base di comunicazioni segreta dell’avamposto nazista. Peccato che la base in questione non sia soltanto un centro importante di smistamento delle informazioni, ma racchiuda anche un laboratorio in cui gli scienziati nazisti conducono esperimenti sugli umani, allo scopo di creare dei soldati imbattibili che possano schierarsi per sempre a difesa del Reich.

Overlord e gli echi di Call of Duty

Overlord si apre con una sequenza molto concitata che mette già le carte in tavola e stabilisce i rapporti di forze trai personaggi. Un gruppo di paracadutisti inglesi sorvola la Francia e viene bombardato prima di raggiungere il punto di lancio. Saranno in pochi a sopravvivere. Da subito, Avery ci presenta le sue intenzioni: raccontare una storia divertente, movimentata, come fosse una partita a Call of Duty.

A queste sequenze adrenaliniche si alternano momenti distesi di pianificazione dell’attacco e della messa a punto del piano, scene sempre interrotte da momenti di tensione. Insomma, Overlord non è un film che annoia lo spettatore, a patto che lo si guardi con il solo intento di essere intrattenuti da una storia esile e da effetti speciali che sfiorano lo splatter, in sintonia con un tono naive.

Certo, alla base dell’idea di Abrams c’è il macabro mito della sperimentazione nazista durante su cavie umane la Seconda Guerra Mondiale, tuttavia sembra un ottimo aggancio per una storia di zombie che si muove a metà tra B-movie e prodotto hollywoodiano dall’alta ambizione.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, ecco Leta Lastrange e Nagini

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A pochi giorni dall’uscita in sala di Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald, arrivano on line nuove bellissime immagini dal film diretto da David Yates che vedrà tornare sul grande schermo i personaggi nati dall’immaginazione di J.K. Rowling.

Nel cast del film ci sono  Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller, con Jude Law e Johnny Depp. Il film arriverà al cinema il prossimo 15 novembre.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald è la seconda delle cinque nuove avventure del Wizarding World di J.K. Rowling.

Alla fine del primo film, il potente Mago Oscuro Gellert Grindelwald (Johnny Depp), viene catturato dal MACUSA (Il Magico Congresso degli Stati Uniti d’America), con l’aiuto di Newt Scamander (Eddie Redmayne). Tuttavia, come aveva minacciato di fare, Grindelwald riesce a fuggire dalla detenzione e inizia a radunare i suoi seguaci, la maggior parte dei quali ignari delle sue vere intenzioni: riunire dei maghi purosangue per governare su tutti gli esseri non-magici.

Nel tentativo di contrastare i piani di Grindelwald, Albus Silente (Jude Law) recluta il suo ex studente Newt Scamander, che accetterà di aiutarlo, inconsapevole dei pericoli che si troveranno ad affrontare. Si creeranno divisioni, l’amore e la lealtà verranno messi a dura prova anche tra gli amici più stretti e in famiglia, in un mondo magico sempre più minaccioso e diviso.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald

Il film presenta un cast corale guidato da Eddie Redmayne, Katherine Waterston, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller, con Jude Law e Johnny Depp. Fanno parte del cast anche Zoë Kravitz, Callum Turner, Claudia Kim, William Nadylam, Kevin Guthrie, Carmen Ejogo e Poppy Corby-Tuech.

Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald è diretto da David Yates, tratto da una sceneggiatura di J.K. Rowling, e prodotto da David Heyman, J.K. Rowling, Steve Kloves e Lionel Wigram.

L’uscita italiana del film è prevista per il 15 novembre 2018, e sarà distribuito in 2D e 3D nei cinema selezionati e IMAX dalla Warner Bros. Pictures, una società della Warner Bros. Entertainment Company.

La Casa delle Bambole: il trailer dell’horror di Pascal Laugier

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La Casa delle Bambole: il trailer dell’horror di Pascal Laugier

Il canale Youtube di Midnight Factory ha diffuso il trailer ufficiale de La Casa delle Bambole, il nuovo horror diretto da Pascal Laugier (Martyrs) che arriverà in sala il prossimo 6 dicembre.

La trama: Pauline e le due figlie adolescenti, Beth e Vera, ricevono in eredità una vecchia villa piena di cimeli e bambole antiche che rendono l’atmosfera tetra e inquietante. Durante la notte, due intrusi penetrano nella casa e prendono in ostaggio le ragazze. Pauline lotta disperatamente per la vita delle figlie e riesce ad avere la meglio sugli assalitori, ma il trauma di quella notte segnerà per sempre il destino delle ragazze. Mentre Beth riesce a reagire e a lasciarsi il passato alle spalle, diventando una scrittrice di successo, Vera invece non supera lo shock e si rinchiude nelle sue paranoie. Sedici anni più tardi Beth riceve una telefonata dalla sorella che le chiede aiuto. La ragazza ritorna così nella casa delle bambole dove scoprirà che l’incubo, in realtà, non è ancora finito…

Ecco il trailer de La Casa delle Bambole

La casa delle bambole – Ghostland, la recensione

Fonte: Midnight Factory

Missing Link: il trailer del nuovo film LAIKA

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Missing Link: il trailer del nuovo film LAIKA

Lo studio di Kubo e la Spada Magica, la LAIKA, ha diffuso il nuovo trailer del suo ultimo film, Missing Link, con protagonista il Signor Link.

Incontra Mr. Link: alto 8 piedi, 630 libre, e coperto di pelliccia, ma non lasciatevi ingannare dal suo aspetto… è divertente, dolce, la leggenda più adorabile del mondo. Stanco di vivere una vita solitaria nel Pacifico nord-occidentale, il signor Link recluta l’intrepido esploratore Sir Lionel Frost per guidarlo in un viaggio alla ricerca dei suoi parenti da tempo perduti nella leggendaria valle di Shangri-La. Insieme all’avventuriera Adelina Fortnight, il nostro temerario trio di esploratori incontra più della loro giusta quota di pericoli mentre si recano nelle regioni lontane del mondo per aiutare il loro nuovo amico.

Ecco il trailer di Missing Link

Di seguito il primo poster del film:

Fonte

Mowgli – Il figlio della giungla: trailer, dal 7 dicembre su Netflix

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Netflix svela il trailer e la data di uscita di Mowgli – Il figlio della giungla, il film diretto da Andy Serkis e che racconta il più grande viaggio alla ricerca delle proprie radici.

Il celebre attore e regista Andy Serkis reinventa l’amatissima storia di Rudyard Kipling che racconta la storia di un bambino diviso tra due mondi che accetta il suo destino e diventa una leggenda. Mowgli (Rohan Chand) non ha mai veramente fatto parte né della natura selvaggia della giungla né del mondo civilizzato degli uomini.

Ora Mowgli deve viaggiare tra i pericoli più insidiosi della giungla per scoprire da dove veramente proviene. Un cast stellare composto da Christian Bale, Cate Blanchett, Benedict Cumberbatch, Andy Serkis, Freida Pinto, Matthew Rhys, Naomie Harris e l’esordiente Rohan Chand, in una spettacolare ed emozionante avventura.

Mowgli – Il figlio della giungla debutterà su Netflix il 7 dicembre in tutti i paesi in cui il servizio è attivo.

Mowgli – Il figlio della giungla, recensione del film di Andy Serkis

Pets 2 – Vita Da Animali: il trailer italiano e il poster

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Pets 2 – Vita Da Animali: il trailer italiano e il poster

Dopo il trailer originale diffuso ieri, ecco la versione italiana del teaser di Pets 2 – Vita di Animali 2, lo spassoso film che racconta la vita segreta degli animali domestici, dal 6 giugno prossimo al cinema.

Pets 2 – Vita Da Animali seguirà il blockbuster estivo sulle vite che i nostri animali domestici conducono dopo che andiamo al lavoro o a scuola ogni giorno. Il fondatore e CEO di Illumination Chris Meladandri e il suo collaboratore di lunga data Janet Healy produrranno il seguito della commedia che ha avuto la migliore apertura di sempre per un film originale, animato o meno.

Pets 2 – Vita Da Animali vedrà il ritorno dello scrittore Brian Lynch (Minions) è sarà diretto nuovamente da Chris Renaud (Cattivissimo Me series, Lorax).

Il Signore degli Anelli: Viggo Mortensen dà un consiglio ai nuovi attori

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Mentre Amazon continua il lavoro sulla serie tv dedicata a Il Signore degli Anelli, Viggo Mortensen, che nell’adattamento per il cinema dei romanzi, diretti da Peter Jackson, interpretava Aragorn, dedica un attimo di attenzione agli attori che si troveranno a raccogliere il suo testimone e quello di altri giganti del cinema, come Ian McKellen, Cate Blanchett, Sean Bean e tanti altri.

Anche se Peter Jackson ha concluso la sua seconda (e presumibilmente definitiva) trilogia cinematografica nella Terra di Mezzo qualche anno fa con Lo Hobbit: La battaglia dei cinque eserciti, il mondo di J.R.R. Tolkien è una realtà così popolare della cultura pop, che era solo una questione di tempo prima che Hollywood cercasse di riportarla alla ribalta in qualche modo.

Amazon sarà il canale che tenterà di portare a termine l’impresa erculea, investendo una notevole quantità di denaro in uno show che andrà in onda sulla piattaforma streaming. I dettagli rimangono per ora sotto il più stretto riserbo, anche se è difficile immaginare trame misteriose per una storia che il mondo intero conosce benissimo.

Green Book: il trailer del film con Viggo Mortensen e Mahershala Ali

Mortensen, ovviamente, è esperto nell’universo de Il Signore degli Anelli, essendo stato Aragorn nei film. Arrivato come sostituto dell’ultimo minuto per Stuart Townsend, Mortensen è diventato rapidamente il personaggio preferito dai fan e il ruolo di Aragorn sarà per sempre associato al suo volto.

Tuttavia, adesso sappiamo che arriverà a breve un altro attore che rivestirà il suo ruolo, soprattutto perché alcuni report riferiscono che la serie si concentrerà anche sulle avventure di un giovane Aragorn. Se questo dovesse essere confermato, il nuovo attore sarebbe saggio a cercare consiglio in Mortensen, ma il veterano sta già dando suggerimenti utili ai suoi potenziali successori nel ruolo di Re dell’Ovest.

In un’intervista con Collider per promuovere il suo nuovo film, l’Oscar contender Green Book, a Mortensen è stato chiesto cosa direbbe a un attore che potrebbe entrare a far parte della serie tv de Il Signore degli Anelli.

Apparentemente, fare un viaggio in biblioteca è una priorità assoluta: “Direi, non solo di leggere il libro, molto attentamente, quel gigantesco libro del Signore degli Anelli, ma anche leggere alcune delle saghe nordiche. Ci si trovano alcuni indizi su dove Tolkien ha ottenuto le sue informazioni. Come Sigurd the Dragon Slayer e la saga di Volsunga. Quelle cose vanno lette.”

Non si conoscono ancora molti dettagli sulla serie e sui talent coinvolti, ma siamo sicuri che i consigli di Viggo Mortensen saranno preziosi per chiunque voglia approcciarsi al mondo di Tolkien.

Il Signore degli Anelli: 15 fatti su Aragorn che solo i veri fan conoscono

Super Mario Bros: la Illumination al lavoro sul film

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Super Mario Bros: la Illumination al lavoro sul film

La Illumination Entertainment sta lavorando per portare sul grande schermo le avventure di Super Mario Bros., come confermato dal fondatore Chris Melandri in un’intervista con Variety: “L’idea che non ci sia mai stato un adattamento del videogioco mi stimola a fare di meglio, creando semplicemente un’altra versione di qualcosa che tutti conoscono e che è stato fatto incredibilmente bene“.

La mente dietro successi del calibro di Cattivissimo Me e Pets – Vita da animali annuncia così l’inizio di un lungo processo che porterà la casa di produzione ad un evento atteso da  moltissimi fan del videogioco originale, delusi dal film uscito nel 1993 che non coinvolse nessuno dei creatori. Ad accompagnare Melandri ci saranno invece Shigeru Miyamoto, designer e produttore responsabile di Super Mario Bros.

Per ora il contributo di Miyamoto è la priorità assoluta del progetto“, ha raccontato a Variety, “Raramente ho visto questo tipo di collaborazione dove la voce creativa originale veniva ascoltata e sostenuta come stiamo facendo con lui.  Hollywood è piena di persone che credono di conoscere meglio delle persone responsabili di certe proprietà, e io stesso ho fatto questo errore in passato […] Sarà un compito ambizioso e la sfida consiste nel prendere i personaggi originali e dargli quella profondità che non comprometterà ciò che intere generazioni di fan hanno amato, lasciando intatta l’iconografia e la struttura in tre atti della storia“.

L’uscita nelle sale di Super Mario Bros. è prevista nel 2022.

Questa la trama ufficiale del gioco:

Il Regno dei Funchi è un luogo pacifico in cui creature dalla testa a forma di fungo chiamate Toad vivono in perfetta armonia. Questa pace viene compromessa da Bowser il malvagio re dei Koopa Troopa e dal suo esercito che conquista il territorio e trasforma gli abitanti in blocchi di mattone. Successivamente rapisce la principessa del regno Peach Toadstool, l’unica in grado di spezzare l’incantesimo che grava sui Toad. Per molto tempo, nel Regno dei Funghi regnano le tenebre, ma quando la notizia giunge anche ai due fratelli italiani Mario e Luigi, questi si dirigono verso i confini del regno per salvare la principessa. Dopo un lungo viaggio attraverso 8 mondi, Mario e Luigi riescono a raggiungere il castello di Bowser e a sconfiggerlo in battaglia (facendolo cadere nella lava). È così che la principessa viene salvata e il Regno dei Funghi riportato alla pace. Dopo aver compiuto la missione, Mario e Luigi decidono di rimanere nel Regno dei Funghi per proteggerlo da eventuali minacce. Il rapporto tra Mario e la principessa Peach diventerà col tempo amore.

Fonte: Variety

Spider-Man: i cambiamenti dei villain dai fumetti al cinema

Spider-Man: i cambiamenti dei villain dai fumetti al cinema

Quando c’è in gioco l’adattamento di fumetti molto amati da milioni di fan, il lavoro dei cineasti può risultare abbastanza scomodo, e nel caso di Spider-Man, tradotto al cinema in sei film (tra cui la trilogia di Sam Raimi, il dittico di Marc Webb e il capitolo dei Marvel Studios), l’impresa consisteva nel conservare lo spirito del personaggio principale e tradurre fedelmente gli eventi mantenendo intatto il fascino dei suoi antagonisti. Compito quasi sempre portato a termine, tranne in alcuni casi, rendendo felici gli appassionati.

Non sono mancate però le libertà creative di sceneggiatori e produttori, novità che hanno preso le distanze dalla fonte e che spesso hanno migliorato degli aspetti originali in maniera del tutto inaspettata. Ecco allora di seguito tutti i cambiamenti dei villain di Spider-Man dai fumetti al cinema:

Il costume di Goblin

Il costume di Green Goblin nel primo film di Spider-Man risulta diverso rispetto ai fumetti, dalla tuta blindata all’elmetto, deviando ciò che il personaggio appariva in origine. Senza dubbio l’interpretazione di Willem Dafoe ha aiutato a renderlo più minaccioso di quanto pensavamo, ma risulta comunque molto distante dalla fonte.

I “tentacoli” del Dr.Octopus

L’origine del Dr. Octopus in Spider-Man 2 è molto simile a quella dei fumetti, con lo scienziato che costruisce da solo le sue braccia meccaniche per portare a termine un esperimento di fisica andato male. C’è però stato un importante cambiamento rispetto all’originale, ovvero l’aggiunta di un’intelligenza artificiale che prende il controllo dell’uomo e lo porta a compiere cattive azioni.

Il “nuovo” Goblin

Spider-Man 3 è stato un film problematico per vari motivi, ma uno de suoi più grandi fallimenti è stata la rappresentazione e la discesa di Harry Osborn nel male. Questo “nuovo” Goblin voleva vendicarsi di Spider-Man per la morte del padre, tuttavia nonostante una certa aderenza con i fumetti il risultato appariva decisamente statico e per niente potente come la sua controparte originale.

Max Dillon

Grazie alle dichiarazioni dei produttori e di Jamie Foxx, abbiamo scoperto che per l’Electro di The Amazing Spider-Man 2 l’attore si è ispirato all’Enigmista di Jim Carrey in Batman Forever: entrambi i personaggi erano ossessionati dall’eroe che avrebbero poi cercato di sconfiggere, comportandosi così perché il loro idolo li aveva in qualche modo rifiutati. L’unica differenza era che Max Dillon era in possesso di superpoteri durante la sua discesa nel male, qualcosa che nei fumetti non viene mai menzionata.

La nascita del simbionte in Spider-Man 3

Le origini del simbionte di Venom vengono raccontate in Secret Wars, quando originariamente si pensava che si trattasse solo un costume e non di una creatura vivente. Da quei fumetti Spider-Man 3 ha preso la parte fondamentale della trama, ma il modo in cui Peter e il simbionte sono entrati in contatto è stato modificato leggermente.

Adrian Toomes

Le modifiche apportate all’Avvoltoio in Spider-Man: Homecoming servivano come aggiornamento del personaggio per integrarsi meglio nel MCU, tuttavia molti cambiamenti nel personaggio e nella storia personale di Adrian Toomes hanno lasciato perplessi i fan: innanzitutto è molto più giovane dell’uomo anziano originale, e invece di essere un inventore, sullo schermo Toomes è un capo-cantiere.

La morte di Goblin

Il primo film di Spider-Man ha mostrato la morte prematura di Green Goblin, trafitto dal suo stesso aliante mentre cercava di sconfiggere Spider-Man. Tuttavia gli eventi che hanno portato a questo momento sono stati diversi da quelli dei fumetti, dove la vita dell’antagonista si conclude dopo aver lanciato Gwen Stacy giù da un edificio.

Le origini di Electro

Per qualche strana ragione, l’origine di Spider-Man è stata più o meno replicata quando si è raccontata la trasformazione di Max Dillon in Electro, perché invece di essere colpito da un fulmine mentre lavorava su una linea elettrica, il personaggio in The Amazing Spider-Man 2 viene fulminato dai cavi Oscorp prima di cadere in una vasca di anguille elettriche geneticamente modificate che mordendolo hanno infuso nel suo corpo poteri straordinari.

Il costume di Avvoltoio

Sebbene i fan abbiano apprezzato il look di Avvoltoio in Spider-Man: Homecoming, ciò non toglie che fosse evidentemente diverso da quello dei fumetti anche se con qualche dettaglio di riferimento. Quello del film è un costume molto più meccanico e alla moda, studiato per far parte del design del MCU, con un enorme jet-pack realizzato con la tecnologia dei Chitauri (un’altra cosa che non era nei fumetti), un casco a forma di becco e una giacca per ricreare le piume.

Il costume del Dr. Octopus

Dando un’occhiata al costume del Dr. Octopus in Spider-Man 2, noteremo che si tratta di poco più un’approssimazione di un’uniforme molto comune per cinecomic dell’epoca, composta da un trench lungo di pelle associata a occhiali da sole e le braccia meccaniche. Niente a che vedere con la versione originale dei fumetti sfoggiata dal villain.

Eddie Brock

Molti fan erano preoccupati dal casting di Topher Grace nei panni di Eddie Brock, noto ai lettori dei fumetti per essere un ragazzo dal fisico massiccio duro che sovrasta enormemente (dettagli che non corrispondono all’attore). Nessuna di queste caratteristiche vennero riscontrate in Spider-Man 3, come l’aspetto generale di Venom.

Le origini di Goblin in The Amazing Spider-Man 2

Il Green Goblin di The Amazing Spider-Man 2 ha preso le distanze dalla sua versione fumettistica, cambiando drasticamente l’origine della sua tuta e dei suoi poteri, perché invece di assumere una droga superumana o rubare l’uniforme dal padre, Harry si inietta un veleno di ragno geneticamente alterato che accelera la sua malattia e lo trasforma in una creatura simile ai goblin. Successivamente indossa un’armatura costruita da suo padre per guarire. Insomma, una origin story troppo rapida e confusa che stravolge completamente i fumetti.

The Shocker

The Shocker è uno dei primi antagonisti di Spider-Man la cui apparizione al cinema è stata rimandata fino al 2017 con Spider-Man: Homecoming, in cui due diversi personaggi hanno assunto il suo nome, tra cui Jackson Brice e Herman Schultz. Si tratta di un cambiamento sostanziale rispetto alla versione dei fumetti dove Brice non è mai stato The Shocker e Herman fu il primo e unico criminale ad assumere il soprannome del villain, costruendosi da solo i guantoni elettrici invece di riceverli come accaduto nel MCU.

Sandman

Oltre ad aggiungere la backstory di sua figlia, il personaggio di Flint Marko aka Sandman è stato associato alla morte dello zio Ben in Spider-Man 3 (scopriamo infatti che il ladro che Peter aveva lasciato andare nel primo film aveva una spalla, fuggita poi dai carcere e che fu lui a sparare accidentalmente). Questo collegamento non era nei fumetti e ha finito col rovinare le origini di Spider-Man e la lezione del “Da un grande potere derivano grandi responsabilità“.

Leggi anche – Spider-Man: 10 curiosità dal dietro le quinte dei film

Fonte: CBR

Bonelli Entertainment: Dampyr e Il Confine, il ‘futuro prossimo’ secondo Masiero e Sarno

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Regina tra le case editrici del panorama fumettistico italiano, la Sergio Bonelli Editore si sta aprendo all’universo audiovisivo con la Bonelli Entertainment. Questa nuova divisione, che ormai è una realtà, permetterà alla casa editrice di affacciarsi al mondo dell’intrattenimento cinematografico e televisivo e, mentre già diversi progetti sono stati annunciati, molti altri, ne siamo sicuri, si agitano nelle fucine bonelliane.

Dalla serie Il Confine, che si svilupperà come fumetto, romanzo e serie tv in parallelo, alla serie su Dylan Dog (notizia della scorsa estate), fino al film su Dampyr, annunciato a sorpresa durante il keynote al Lucca Comics & Games 2018, il futuro della Bonelli Entertainment è ricco di idee e di auspici. Ne abbiamo parlato, in occasione della fiera lucchese, con Michele Masiero, Direttore Editoriale di Sergio Bonelli Editore, e con Vincenzo Sarno, Responsabile Ufficio Sviluppo.

La Bonelli Entertainment e i suoi progetti prendono forma. Avete deciso di cominciare con il film su Dampyr, annunciato qui a Lucca. Che sforzo è per la Sergio Bonelli Editore avventurarsi nell’entertainment in questa maniera crossmediale?

Masiero: “È uno sforzo grande, quasi obbligato. Noi abbiamo i personaggi più importanti del fumetto italiano che godono di fama e importanza anche all’estero. In questo momento c’è una grande fame di contenuti, e chiaramente la nostra fabbrica delle idee ha un ricco catalogo di storie già pubblicate e già note. Era il momento adatto per tentare questa nuova avventura, per la Bonelli, che è leader nel mondo del fumetto con i personaggi più venduti, da 70 anni a questa parte, e detiene i diritti delle property che pubblichiamo. Abbiamo noi la gestione. Negli anni abbiamo dato poche licenze di sfruttamento e qualche esperimento è stato fatto, ma non siamo mai stati soddisfatti di quello che è stato prodotto. E anche per questo Sergio Bonelli aveva sempre rifiutato proposte del genere.

Per noi è arrivato il momento di fare questo passo ulteriore e quindi quattro anni fa abbiamo istituito questa divisione interna, guidata da Vincenzo Sarno, che potesse portare a sviluppo in una dimensione nuova le nostre property. Sono stati anni di progettualità e studio, abbiamo imparato a gestire i rapporti con altri partner, perché fare fumetti è un po’ più semplice rispetto a realizzare un film. Siamo partiti dal giorno 1 con un imperativo categorico, ovvero che saremmo stati co-produttori di tutti i nostri progetti e che non avremmo ceduto in licenza nulla, perché dobbiamo avere sempre rispetto per il personaggio e rispetto per l’autore, e vogliamo che siano proprio gli autori a collaborare alle produzioni. Il momento storico è il più favorevole, c’è richiesta, c’è disponibilità da parte dei network (tradizionali, di streaming) che si stanno aprendo, in Italia e all’estero. Il nostro Paese ha dimostrato di saper realizzare importanti progetti in co-produzione.

Noi vogliamo che l’asticella sia molto alta e che i prodotti siano di alta qualità; questo richiede molto tempo. Abbiamo annunciato Dampyr come nostro primo film, ma non è il primo progetto a cui stiamo lavorando, lo abbiamo annunciato perché adesso per questo film abbiamo un preciso orizzonte, ma sottotraccia stiamo già lavorando ad altre cose.”

Dampyr, il primo progetto con un orizzonte temporale

Dampyr è il primo film ad essere stato annunciato perché la produzione è ad uno stadio più avanzato rispetto agli altri progetti?

Masiero: “Si tratta del primo progetto di cui abbiamo un orizzonte temporale preciso, con dei partner di alto livello: Brandon Box che ci accompagna nella fase dello sviluppo sin dall’inizio e Eagle Pictures che si è inserita come partner finanziario. Abbiamo stabilito con loro un orizzonte temporale preciso che vogliamo rispettare. Altri progetti hanno bisogno di tempo e hanno partner internazionali importanti. Annunceremo i prossimi quando avremo degli orizzonti precisi anche per quelli.”

Sarno: “La volontà è dare una promessa da mantenere ai nostri lettori, nel rispetto della linea editoriale che ha sempre avuto la Sergio Bonelli Editore. Nel desiderio di migrare i contenuti dalla carta stampata alle immagini sullo schermo, il dipartimento di sviluppo ha ricevuto dalla direzione un mandato chiaro di interpretazione della condotta narrativa ed editoriale di un produttore. Non devono avvenire gli errori che sono avvenuti in passato, perché la Bonelli vuole che ogni sua emanazione sia coerente con se stessa. Costruire una galassia con pianeti che gravitano nello stesso modo in forma coerente, senza collassare su se stessi, senza avere orbite di intralcio. Costruire un grande affresco vuol dire iniziare a porre le basi e strategicamente pianificare a lungo termine.”

Masiero: “Questo significa lavorare sulle property importanti già esistenti della Sergio Bonelli Editore, di cui fa parte Dampyr, di cui fa parte Dylan Dog, la cui serie è già stata annunciata, ma nello stesso tempo, progettare nuove serie che siano contemporaneamente di carte e di celluloide, e di questo gruppo fa parte Il Confine.”

Dylan Dog e Dampyr sono quindi in fase di sviluppo, il secondo ha addirittura una data d’uscita, il 23 gennaio 2020, tuttavia nessun nome coinvolto è stato ancora fatto, né su chi sta scrivendo film e serie, né su chi dirigerà i progetti, né tantomeno su chi si occuperà di portare in vita, in carne e ossa, questi personaggi di carta e inchiostro. Ovviamente, a domanda diretta, Masiero e Sarno sorridono, ma non rispondono.

Si comincia a varcare Il Confine

Arriviamo invece a parlare de Il Confine, progetto segretissimo di cui si può dire molto poco. Da un punto di vista produttivo, insieme a Bonelli Entertainment, è coinvolta la Lucky Red. Come siete arrivati all’accordo con la casa di produzione che, in Italia, pur essendo una indipendente, è una delle realtà produttive di maggiore attività? Nel momento in cui entra in gioco un partner così importante, come è gestito l’aspetto creativo del progetto?

Sarno: “La familiarità di intenti. L’aver iniziato a fare meeting con Andrea Occhipinti e con il suo staff ci ha fatto comprendere delle affinità elettive che raramente avremmo pensato di avere con altre società. Una visione simile sulla relazione con il mondo autoriale, una visione sui termini narrativi estremamente vicina alla nostra e in più una grande volontà di affidare a noi, di mettere nelle nostre mani il futuro di questo progetto. Durante il keynote, Andrea Occhipinti ha detto una delle frasi più importanti per noi di Sergio Bonelli Editore, perché rappresenta il raggiungimento di un obbiettivo: mettere l’autore al centro. Fare questo con un progetto come Il Confine significa non avere Mauro Uzzeo e Giovanni Masi lontani dal soggetto di serie e dalla sceneggiatura, ma coinvolti.

Questo vuol dire che Sergio Bonelli Editore è co-produttore del progetto, questo vuol dire che Lucky Red è il partner con cui viene elaborata la strategia di comunicazione di un progetto che ha nella serialità televisiva solo uno delle tessere del puzzle, del grande affresco che stiamo andando a realizzare. Ci piace avere dei partner con cui relazionarci in maniera volece e costruttiva e in maniera coerente alla nostra, e il team di Occhipinti lo ha sempre dimostrato. Oggi, assumendo, davanti al pubblico di Lucca e di tutti quelli che ci hanno seguito, l’impegno di tenere gli autori al centro, sembra aver compreso appieno i nostri obbiettivi e desideri.”

Masiero: “Editorialmente parlando abbiamo anche la fortuna che sia Mauro Uzzeo che Giovanni Masi sono due autori al confine, appunto. Hanno lavorato nel mondo del fumetto, nell’animazione, nella produzione live action. Uzzeo ha anche co-firmato la sceneggiatura di Monolith che è stato il nostro primo piccolo esperimento come co-produttori, in questo campo. Sono entrambi professionisti transmediali e questo ci avvantaggia perché conoscono tutti i linguaggi che parleremo. Ovviamente stiamo cercando di far crescere al nostro interno delle professionalità di autori e sceneggiatori, ma anche di disegnatori, perché c’è anche la componente legata all’animazione e allo storyboarding. Vogliamo formare delle writing room a cui in futuro si potranno affidare progetti specifici.”

Sia Sarno che Masiero sono però molto meno loquaci quando invece ci spostiamo a parlare di ciò che Il Confine racconterà. Il portfolio presentato al Lucca Comics & Games ha portato alla luce tanti piccoli elementi della storia: ricorre un paesaggio innevato, un fitto bosco, una figura di donna che compare in diversi disegni e nel bellissimo ritratto di spalle di Tanino Liberatore, troviamo, in ben due illustrazioni (Gipi e LRNZ), uno scuolabus giallo. Sono senz’altro elementi narrativi e di trama che faranno parte della storia, ma in che modo sono ordinati e connessi tra loro, non possiamo ancora saperlo.

Cosa si può commentare alle immagini che sono state mostrate nel prezioso portfolio a tiratura limitata?

Masiero: “Intanto complimenti per lo spirito di osservazione, hai individuato diversi elementi. Ma non ha senso commentare ulteriormente per due motivi, primo perché non vogliamo dire di più, poi perché qualsiasi cosa si dica, essendo una serie che ha una importante componente thriller, si rischia di rovinare la sorpresa. C’è anche un’altra discriminante. Tutti gli elementi che hai citato possono dare delle chiavi con cui costruirsi un percorso, ma sono anche molto ingannevoli.”

Quindi, con questa strategia di promozione, dando piccoli suggerimenti pur mantenendo il segreto su tutto, che sforzo chiedete ai vostri lettori e spettatori per fa sì che Il Confine sia un successo?

Masiero: “Noi stiamo chiedendo lo sforzo ai nostri autori di stare zitti, perché loro non vedono l’ora di raccontare tutto! Al di là del discorso produttivo, c’è anche quello comunicativo, molto importante, che segue anche le stesse traiettorie. L’hype, come si dice, va creato e va creato scientemente, non casualmente. I piccoli indizi e le piccole informazioni, che diventeranno sempre di più, si confonderanno tra loro, perché fa parte della dinamica del Confine, confondere le idee. È un lavoro molto particolare, quello che stanno facendo gli autori, anche perché magari la serie tv seguirà in parte, non completamente, il fumetto. Ci sarà una parte che sarà legata ai romanzi su Il Confine, a quel mondo e ai personaggi marginali che si vedono passare. Il portfolio che abbiamo presentato a Lucca è un altro di questi tasselli. Non è né fumetto, né narrazione, solo un racconto autoconclusivo che racchiude qualche altro indizio. Stiamo cercando di creare un mondo in cui l’utente verrà invitato ad entrare. Anche comunicativamente c’è una tensione che va a crescere.”

Il Bonelli Universe

Tornando ad allargare il campo a tutti i progetti di Bonelli Entertainment, dunque, si può parlare di un Bonelli Universe?

Sarno: “Sono affascinato dall’idea di una coerenza, che non sia solo, come nell’Universo Marvel, di coesistenza all’interno dello universo, ma una coerenza stilistica. Il nostro direttore ha varato una delle collane più importanti della Bonelli degli ultimi vent’anni, la collana Audace. La collana Audace non fa vivere tutti i personaggi nello stesso universo, ma ha una coerenza di narrazione incredibile. C’è un sottile filo rosso che collega Mister No a Deadwood Dick e lo fa anche attraversando sceneggiatori differenti. Questo perché è sempre stata la volontà della Bonelli quella di avere una narrazione riconoscibile. Si dice che in Bonelli esista una gabbia che non è solo quella dell’impaginazione, ma della scrittura. Io credo che quella gabbia si stia aprendo e stia dando la possibilità alle proprietà di vivere nel medesimo cielo. A volte, quel cielo, può essere lo stesso universo narrativo, altre volte può essere la coerenza di dialogo, di scrittura, la qualità che unisce tutte le scelte che vengono fatte.”

Masiero: “Questa gabbia che si evolve e si modifica ha comunque le fondamento nella bonellianità più pura. Non vogliamo tradire la nostra essenza, abbiamo una linea editoriale che può impazzire, allargarsi e richiudersi, raccontare storie per bambini e storie per adulti. Prima eravamo molto più lineari, adesso possiamo deviare il percorso, ma ricordando sempre che veniamo da un background riconoscibile. Insieme a Dylan Dog, stiamo lavorando con altri due personaggi, Mister No e Martin Mystere, che compariranno nella serie e che possono vivere anche in storie loro.”

Vincenzo Sarno ha detto in altre circostanze che “la migrazione dell’utente non è la nostra chiave”. Che cosa chiedere ai vostri utenti in questa nuova avventura?

Sarno: “Noi non vogliamo che i nostri utenti migrino, che i lettori passino dal fumetto al film. Noi vogliamo fare un film bellissimo, che sappia raccogliere spettatori a prescindere, che sia un bel film e che crei una nuova generazione di fan, inclusiva dei fan precedenti. Migrarli significherebbe fare dei fan film che piacciono solo ai fan, ma non è il nostro desiderio. Noi non vogliamo realizzare qualcosa che piaccia solo ai lettori di Dampyr, noi vogliamo realizzare qualcosa che piaccia anche ai lettori. Essere inclusivi e non esclusivi. La qualità è l’obbiettivo, questo significa mantenere inalterato lo spirito originale, ma realizzare la miglior grammatica per raccontare lo stesso concetto con un altro mezzo.”

Nel fervido panorama cinematografico italiano, ricco di novità, sorprese e nuove storie da raccontare, la Bonelli Entertainment è certamente destinata ad acquisire una posizione importante, grazie alla traduzione, su grande e piccolo schermo, di storie a fumetti che hanno fatto la storia della cultura popolare italiana. Inoltre, durante il keynote, la Bonelli Editore ha annunciato una partnership importantissima con la DC Comics, che prevede un primo crossover con Flash e Zagor e che pare vedrà coinvolti molti altri personaggi di entrambe le etichette.

Che possa essere anche questo materiale per la divisione Entertainment? Lo sapremo a tempo debito. Per ora, il primo appuntamento certo è fissato per il 23 gennaio 2020, con l’uscita di Dampyr, ma chissà, magari anche prima, i “ragazzi Bonelli” riusciranno a farci varcare “confini” fino ad ora rimasti invalicati.