Ecco tutti i film al cinema di
oggi, 14 settembre 2017. Dall’animazione, americana e italiana,
all’azione passando per l’horror, questa settimana ce n’è per tutti
i gusti.
Gatta
Cenerentola di Alessandro Rak, Ivan
Cappiello, Marino Guarnieri, Dario
Sansone: Gatta Cenerentola è il
crudele soprannome affibbiato alla piccola Mia dalle sorellastre
nella rivisitazione moderna e partenopea della fiaba classica di
Giambattista Basile. Figlia di don Vittorio Basile, uomo di grande
ingegno che aveva il progetto di trasformare Napoli in una virtuosa
città della scienza, Mia è rimasta orfana dopo che Salvatore Lo
Giusto detto “‘o Rre” (Massimiliano Gallo), capoclan del
riciclaggio, ha ammazzato suo padre con l’aiuto della bella e
letale Angelica
Carannante (Maria Pia Calzone),
promessa sposa di Basile. Da quel momento la ragazzina è costretta
a vivere in una nave da crociera dismessa nel porto di Napoli,
insieme con la perfida matrigna e i sei dispotici fratellastri,
covando in silenzio la vendetta: uccidere Salvatore ‘o Rre e
liberare per sempre se stessa e la sua città.
Anche Primo Gemito (Alessandro
Gassmann), ex uomo della scorta di Basile, porta avanti il
progetto parallelo di riportare la legalità nel porto di Napoli e
sottrarre Cenerentola dalle grinfie di Angelica.
Leatherface
di Alexandre Bustillo, Julien Maury: il
film racconta le origini di una delle figure più terrificanti della
storia del cinema horror, il protagonista sadico e
crudele della saga cinematografica cult Non aprite quella
porta. Il futuro “Faccia di cuoio”, in fuga da un ospedale
psichiatrico insieme a tre violenti compagni di ricovero, rapisce
una giovane infermeria di
nomeLizzy(Vanessa Grasse). La donna viene
trascinata nel viaggio infernale che condurrà uno dei quattro verso
una serie di indicibili orrori e tragedie. Alle loro calcagna un
poliziotto squilibrato in cerca di vendetta. La nascita di
Leatherface è più dolorosa di quanto si pensi, con risvolti emotivi
angoscianti e complesse implicazioni psicologiche che portano un
ragazzino fragile e solitario a compiere da adulto atti di efferata
brutalità.
Veleno di Diego
Olivares: Veleno porta in scena
il dramma di un territorio violato, contaminato dai veleni che
criminali senza scrupoli hanno disseminato in buona parte del
casertano. In un piccolo centro di quella provincia, un’umile
famiglia di agricoltori rifiuta di lasciare che i suoi terreni
diventino una discarica a cielo aperto. Cosimo Cardano
(Massimiliano Gallo) e sua
moglie Rosaria (Luisa
Ranieri) lottano contro la piaga dei rifiuti tossici,
senza lasciarsi piegare dalle minacce e ripercussioni da parte di
alcuni esponenti della camorra, tra i quali il giovane
avvocato Rino (Salvatore
Esposito).
Appuntamento al
Parco di Joel Hopkins: Diane Keaton
affianca Brendan Gleeson in Appuntamento al
parco, commedia romantica ispirata alla storia vera del
senzatetto “Harry the Hermit”. Donald
Horner (Gleeson) è un uomo selvaggio
e scostante, “residente” da 17 anni nel parco pubblico di
Hampstead, a Londra. Così trascorre le sue giornate,
nell’abitazione improvvisata con travi e tendoni nascosta tra gli
arbusti, facendo il bagno nei laghetti o andando a pesca. Un
giorno Emily
Walters (Keaton), un’anziana vedova
americana, si imbatte per caso nel vagabondo anticonformista,
interrompendo goffamente la sua routine tra i boschetti.
Barry Seal – una storia americana di Doug
Liman: Basato sulla storia vera dell’omonimo pilota
truffaldino, Barry Seal – Una storia
americana vede Tom
Cruise nei panni dello scaltro aviatore prestato al
contrabbando con l’America centrale. Licenziato dalla compagnia di
volo per cui lavora, il talentuoso Barry Seal (Cruise) viene
scoperto e reclutato dalla CIA per una delle operazioni sotto
copertura più rischiose della storia degli USA. L’ex pilota di
linea si reinventa trafficante d’armi per il governo, trafficante
di cocaina per il cartello di Medellìn, guidato dal criminale
colombiano Pablo Escobar, e informatore per la DEA. Il film segue
le vicende realmente accadute, le incredibili peripezie di un uomo
astuto e assetato di ricchezza, mentre sfugge, rifugge e inganna la
legge americana.
Cars
3 di BrianFee: Terzo
capitolo della saga dedicata alle auto senzienti targate Pixar. In
Cars
3,
tornato in pista da veterano, Saetta McQueen (Owen Wilson nella versione originale) viene
soppiantato dall’ultimo modello di bolide da corsa in circolazione:
in poco tempo lo scattante Jackson Storm taglia un traguardo dietro
l’altro, conquista gli sponsor e infrange tutti i record possibili,
gettando fango con le ruote posteriori sulla leggenda del numero
95. Saetta, che non ha paura di affrontare la nuova sfida, scende
in campo con la voglia di vincere e quel pizzico di arroganza che
lo contraddistingue. Ma un terribile incidente nell’ultima corsa
rischia di tenerlo per sempre lontano dai circuiti. Cresciuto
grazie agli insegnamenti del compianto mentore Hudson Hornet – solo
Doc per l’indisciplinato allievo – McQueen rivendica il diritto di
scegliere in autonomia quando ritirarsi, e si ostina a gareggiare
nonostante i pronostici lo diano per sconfitto. Non a caso,
l’esperienza di qualche anno prima nell’accogliente cittadina di
Radiator Springs gli ha insegnato che i pronostici, come i
pregiudizi, sono fatti per essere ribaltati. A raccogliere il
testimone del vecchio Doc, si precipita la
giovanissima Cruz
Ramirez (Cristela Alonzo), fan di Saetta e allenatrice promettente,
la quale grazie a un innovativo programma di addestramento riesce a
riportare McQueen in pista e i tutti i suoi strampalati amici sugli
spalti.
Il sito ufficiale della
Festa di Roma diffonde il manifesto della
dodicesima edizione dell’evento della Capitale, che vede
protagonista Audrey Hepburn.
——-
La grazia e l’eleganza di una delle
interpreti più amate di tutti i tempi, Audrey
Hepburn, sono protagoniste dell’immagine ufficiale della
dodicesima edizione della Festa del Cinema,
prodotta dalla Fondazione Cinema per Roma presieduta
da Piera Detassis, con la direzione artistica
di Antonio Monda.
Lo scatto realizzato dal
fotografo David Seymour riproduce
l’attrice durante le riprese del film Funny
Face (1957). La Festa del Cinema rende così
omaggio alla pellicola firmata dal premio Oscar®
Onorario Stanley Donen, che festeggia nel
2017 il sessantesimo anniversario dall’uscita in sala, e a un
genere, quello del musical, che attraverserà
quest’anno l’intera manifestazione: i titoli che andranno a
comporre il programma della rassegna “I film della nostra
vita” saranno infatti scelti in quest’ambito. Inoltre,
prima di ogni proiezione della prossima Festa del Cinema, gli
spettatori potranno assistere a brevi pillole dei
musical più celebri ed evocativi.
“Poche attrici comunicano
un’idea di grazia e raffinatezza come Audrey Hepburn – ha
detto Antonio Monda – Ritengo che
sia un simbolo perfetto della Festa che stiamo cercando di
costruire, in particolare in questa immagine piena di gioia ed
eleganza”.
Tutti ormai conosciamo il tragico
destino che Han Solo ha trovato nel
finale di Star Wars: Il Risveglio della
Forza, ma sappiamo anche che le vie della Forza sono
infinite e che, magari anche solo in forma di spirito benevolo,
Solo potrebbe tornare a comparire nei film, come accaduto a
Alec Guinness (o persino a Hayden
Christensen) in Il Ritorno dello
Jedi.
Ecco cosa ha detto a GQ
l’attore:
GQ: Quando si parla di Star Wars, data la
natura fantasy del film, tu sei assolutamente…
Ford: Morto?
GQ: hai finito con Star Wars?
Ford: Beh, io ho finito con Star Wars se
Star Wars ha finito con me.
GQ: E se Star Wars non ha finito con
te?
Ford: Non posso
immaginare. Ma si tratta di fantascienza. Preferireri di no.
Sapete, a questo punto preferirei fare qualche altra cosa.
Semplicemente perché è più interessante fare cose nuove.
La sinossi: “In Star
Wars Gli Ultimi Jedi della Lucasfilm, la saga Skywalker continua
quando gli eroi de Il Risveglio della Forza si uniscono alle
leggende della galassia in un’epica avventura che svelerà i misteri
della Forza e le scioccanti rivelazioni del passato risalenti
all’Era antica. Star Wars Gli Ultimi Jedi arriverà nei cinema
USA il 15 dicembre 2017.”
FIRST LOOK –
Carrie Fisher in Star Wars: Gli Ultimi Jedi
Il film sarà
diretto da Rian Johnson e arriverà al
cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende
immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
Barry Seal – Una storia
americana con Tom Cruise da oggi è
finalmente al cinema. Nel film targato Universal
PicturesBarry Seal – Una storia
americana (American Made), Tom Cruise torna a essere
diretto da Doug Liman dopoEdge
of Tomorrow – Senza Domani.
La pellicola racconta le tanto
incredibili quanto vere peripezie di Barry Seal, pilota truffaldino
che si è ritrovato inaspettatamente reclutato dalla CIA per guidare
sotto copertura una delle più importanti operazioni della storia
degli Stati Uniti.
Barry Seal – Una storia americana (American Made)
è prodotto da Imagine Entertainment, società del produttore
vincitore del Premio Oscar Brian Grazer (A
Beautiful Mind), da Cross Creek Pictures di
Brian Oliver (Il
Cigno Nero – Black Swan) e Tyler Thompson
(Everest),
da Quadrant Pictures di Doug Davison (The
Departed – Il Bene e Il Male) e da Kim Roth
(Inside Man).
A meno di un mese dalla scomparsa
del compianto regista Tobe Hooper, creatore
dell’intero universo orrorifico di Non Aprite Quella
Porta, esce l’ultimo capitolo della saga: Leatherface.
Sebbene Hooper
abbia fatto in tempo ad esserne produttore esecutivo, il film si
distacca di molto da quello che fu il capostipite nel 1974. La
regia viene affidata ad Alexandre Bustillo e
Julien Maury, che prendono la decisione – a conti
fatti azzardata – di risalire alle origini del mito di “Faccia di
Cuoio” (in inglese Leatherface). Il film cerca di spiegare come
questo assassino così feroce sia diventato tale, partendo da
un’infanzia traumatizzata da una famiglia folle e dalla seguente
reclusione in un centro psichiatrico minorile.
Negli anni
’70, TobeHooper aveva
creato un microuniverso che funzionava perfettamente. La
storia prendeva spunto da fatti realmente accaduti, e cioè
dall’arresto di Ed Gein, maniaco omicida del Texas
che aveva fatto stragi di vittime e ne aveva utilizzato la pelle
per conciare elementi di arredo della sua casa o per farne maschere
da indossare. Quello che fu rivoluzionario all’epoca, fu l’uso del
genere mockumentary – oggi così inflazionato – che
Hooper usò per rendere tutto più credibile e che è
stato ripreso solo nel remake del 2003 (l’unico riuscito
dell’intera saga).
Leatherface dal
suo canto non brilla affatto per originalità. Sebbene cerchi di
discostarsi dai film che lo precedono, finisce invece per
amalgamarsi alla massa non tanto dell’universo-Non Aprite
Quella Porta, quanto dei più banali film horror di sempre.
In un melting pot di luoghi comuni come il manicomio,
l’elettroshock, la necrofilia, ecc ecc, la trama di
Leatherface cerca – invano – di sorprendere lo
spettatore, enucleando diligentemente tutti quei simboli che sono
diventati negli anni l’emblema della saga: la sega elettrica, la
pelle ricucita, i riti animisti. Un’opera che sa di fan-service,
dove il sangue scorre a fiumi sin dal primo frame ma che non si
preoccupa di avere un senso o di appassionare veramente lo
spettatore.
Per tutto il mondo Chris
Hemsworth è Thor, e così sarà anche quando il personaggio
sarà interpretato da un altro attore. Tuttavia l’australiano era
sul punto di perdere il ruolo in favore del fratello più giovane,
Liam, diventato anche lui famoso grazie alla saga
di Hunger Games.
A W Chris ha
raccontato che dopo aver fatto il primo provino con Kenneth
Branagh, non aveva ricevuto nessuna risposta, mentre Liam,
che aveva mandato un nastro, era stato richiamato quattro
volte.
Durante le riprese di Quella
casa nel bosco, sembra che Drew Goddard,
il regista, chiese a Chris Hemsworth perché lui
non fosse presente nella shortlist dei contendenti al ruolo, ma lui
non sapeva cosa rispondere.
La rivalità tra fratelli si è poi
dissipata quando nessuno degli attori presenti nella shortlist
venne davvero chiamato per la parte e la strada si fece di nuovo
facile per Chris, che alla fine ottenne il ruolo.
Thor:
Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast
del film Chris
Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston
il fratello adottivo di Thor, Loki; Il
vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la
sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins
interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.
Nelle new entry invece si annoverano il premio
OscarCate Blanchett (Blue
Jasmine, Cenerentola) nei
panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum
(Jurassic Park, Independence
Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico
Grandmaster, Tessa Thompson
(Creed, Selma)
interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban
(Star Trek, il Signore degli
Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza
nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che
Mark Ruffalo riprenderà
il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è
prevista per il 3 novembre 2017.
La trama di Thor: Ragnarok – “In Marvel Studios’ Thor Ragnarok, Thor è
imprigionato dall’altro lato dell’universo senza il suo formidabile
martello e si trova in una corsa contro il tempo per tornare a
Asgard per fermare il Ragnarok, la distruzione della sua casa e la
fine della civiltà asgardiana, dalle mani di una nuova e potente
minaccia, la spietata Hela. Ma prima deve sopravvivere a una
mortale lotta tra gladiatori che lo metterà contro uno dei suoi
amici Avengers, l’incredibile Hulk.
Mentre si mette a punto il contratto che vedrà
Patty Jenkins tornare a dirigere Gal
Gadot per Wonder Woman 2, cresce anche la
schiera di sceneggiatori che firmeranno lo script del secondo film
sull’Amazzone di Temiscira.
THR riporta che
Dave Callahan – lo sceneggiatore de I
Mercenari e di Godzilla – si è unito al team formato già
dalla stessa Jenkins e da Geoff Johns.
Anche se la scelta può sembrare
azzardata, considerando il tipo di film firmati da Callahan,
sappiamo in realtà che lo sceneggiatore ha già lavorato con
Patty Jenkins alla stesura di
Jackpot, film che è stato poi scavalcato da
Wonder Woman nelle priorità della regista.
Il tempo trascorso insieme è stato
evidentemente costruttivo tanto che la Jenkins ha voluto di nuovo
Dave al suo fianco.
Anche se non è stato ancora
ufficialmente annunciato, è molto probabile che Patty Jenkins torni
alla regia del film che vedrà ancora come protagonista Gal Gadot.
Il film sarà ambientato nell’Era moderna e la sceneggiatura è in
fase di scrittura, con Goeff Johns e Patty Jenkins a lavoro a
quattro mani.
Wonder Woman 2
arriverà al cinema il 13 dicembre 2019.
Tra le tante curiosità del nuovo
Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, ci sono senza dubbio i Porg, animaletti che
hanno tenuto compagnia a Luke Skywalker durante il
suo esilio, prima dell’arrivo di Rey.
Le bestioline destano molta
curiosità, tanto che sono molte le domande che li riguardano. Così
Rian Johnson, regista del film, ha deciso di
rispondere dettagliatamente a riguardo, fornendo nuovi particolari
sulla loro natura.
Ecco cosa ha risposto su Twitter a un fan: “Sono uccelli marini, sono di
vari colori e i maschi sono leggermente più grandi delle femmine.
Possono ricoprire in volo brevi distanze e sono molto
curiosi.”
La sinossi: “In Star
Wars Gli Ultimi Jedi della Lucasfilm, la saga Skywalker continua
quando gli eroi de Il Risveglio della Forza si uniscono alle
leggende della galassia in un’epica avventura che svelerà i misteri
della Forza e le scioccanti rivelazioni del passato risalenti
all’Era antica. Star Wars Gli Ultimi Jedi arriverà nei cinema
USA il 15 dicembre 2017.”
FIRST LOOK –
Carrie Fisher in Star Wars: Gli Ultimi Jedi
Il film sarà
diretto da Rian Johnson e arriverà al
cinema il 15 dicembre 2017. Il film racconterà le vicende
immediatamente successive a Il Risveglio della
Forza.
Alicia Vikander è
stata scelta per interpretare la nuova Lara Croft
nel film Tomb Raider, con buona pace di chi
pensava che l’attrice premio Oscar non fosse abbastanza
“dotata”.
Il film, diretto
da Roar Uthaug, si baserà sulla versione
nuova del gioco, in cui Lara è una giovanissima che si affaccia al
mondo dell’avventura. Il film sarà quindi una storia di
origini.
La Vikander, ospite
al Toronto Film Festival per presentare il suo nuovo film,
Euphoria, ha incontrato THR e ha brevemente
raccontato l’esperienza di essere l’incarnazione di uno dei
personaggi più amati della storia dei videogames.
“Lei è un personaggio
amatissimo, come avete detto, e sono cresciuta giocando con questi
videogiochi. Quando avevo 15 anni ed è arrivato il film con
Angelina Jolie ero elettrizzata. Poi il videogioco ha subito una
trasformazione nel 2013, ed è diventato una storia di
origini. È come se la ragazza della porta accanto
intraprendesse un viaggio per diventare l’eroina action che tutti
conosciamo. Quindi, penso che ci siano elementi che onorano il
personaggio che le persone conoscono, e altri elementi di novità,
che spero siano interessanti per il pubblico.”
La sinossi: “Sette anni
dopo la scomparsa del padre, Lara, 21 anni, ha rifiutato di
prendere le redini del suo impero di affari. Lavora invece come
corriere in bicicletta a Londra, mentre frequenta il college. Dopo
un po’ decide di scoprire cosa è accaduto a suo padre e viaggia
verso la sua ultima posizione conosciuta: una tomba su un’isola da
qualche parte sulla costa del Giappone. D’improvviso, la posta in
gioco non può essere più alta per Lara, che, contro gli auspici e
armata solo della sua mente affilata, della sua cieca fede e
dell’innato spirito testardo, deve imparare a spingersi oltre i
suoi stessi limiti nel suo viaggio verso l’ignoto. Se dovesse
sopravvivere a questa pericolosa avventura, potrebbe trattarsi
della sua realizzazione, e guadagnarsi il nome di tomb
raider.”
Alicia
Vikander è nota per aver
interpretato Ex
Machina, The Man From U.N.C.L.E. e ha vinto
l’Oscar per The Danish
Girl. Nel cast confermato anche Walton
Goggins.
A dirigere il nuovo film sarà Roar
Uthaug (L’onda) e racconterà la
storia di una giovane Lara
Croft impegnata a sopravvivere dalla sua prima
avventura. Il produttore sarà Graham King. La
sceneggiatura del film è stata affidata a Geneva Robertson-Dworet
che lavorerà anche a Sherlock Holmes 3 e a Gotham City Sirens.
La Warner Bros ha annunciato un film
sulle origini del Joker che esula dalla presenza
di Jared Leto, in cui è coinvolto Martin
Scorsese alla produzione e forse Leonardo
DiCaprio avrà il ruolo di protagonista.
I primi dettagli sul film hanno però
messo in allarme Darren Aronofsky, regista de
Il Cigno Nero che aveva in sospeso una
collaborazione con Frank Miller per un adattamento
cinematografico di Batman: Year One.
A quanto pare il suo pitch sull’Uomo
Pipistrello era molto simile a quello che adesso sarà il film sulle
origini del Clown Principe del Crimine.
Durante la promozione di mother!, suo
ultimo film presentato in Concorso alla Mostra di Venezia,
Aronofsky ha detto a First Showing: “Credo
che fossimo 15 anni in anticipo. Perché ho sentito il modo in cui
parlano del nuovo film su Joker ed è esattamente il mio pitch per
Batman. Avevo intenzione di girare a Detroit Est, a New York Est,
senza ricostruire Gotham, per la Batmobile volevo una Lincoln
Continental con due motori di autobus montati sopra.”
Il film vedeva un Bruce Wayne
senzatetto, orfano, adottato da Big Al che lo aveva cresciuto per
combattere il crimine. Nelle parole di Miller stesso,
che avrebbe dovuto collaborare con Aronofsky: ”
(…) completammo la sceneggiatura ed eravamo perfettamente
contenti di quello che avevamo realizzato ma la Warner Bros la
lesse e disse che non andava, che i produttori volevano fare un
film che potessero vedere anche i loro figli e così non se ne fece
nulla (…)”.
Che i tempi siano ora maturi per un
film con gli stessi toni ma con il Joker per protagonista?
Mentre cresce l’attesa del debutto
di Grey’s Anatomy 14, oggi arriva la
notizia di un nuovo ingresso nel cast delle guest star della
quattordicesima stagione di Grey’s
Anatomy
Secondo quanto apprendiamo
da E!
News l’attore Greg Germann sarà una delle guest star
della prossima stagione e mentre i dettagli sul personaggio sono
tenuti segreti sappiamo che si chiamerà Tom Koracick e la sua
apparizione sarà nell’episodio intitolato “Go Big or Go Home”.
Grey’s Anatomy 14
Il primo episodio di Grey’s
Anatomy 14andrà in onda il 28 settembre
2017. Grey’s
Anatomy 14 è la quattordicesima stagione
della serie
televisiva statunitense Grey’s
Anatomy trasmessa dal 2005. È un medical drama incentrato sulla vita della
dottoressa Meredith Grey, una tirocinante di chirurgia
nell’immaginario Seattle Grace Hospital di Seattle. Il
titolo di Grey’s
Anatomy gioca sull’omofonia fra il cognome della
protagonista, Meredith Grey, e Henry Gray, autore del celebre
manuale medico di anatomia Grey’s
Anatomy (Anatomia del Gray). Seattle Grace
(poi Seattle Grace Mercy West e, ulteriormente, Grey Sloan Memorial
Hospital) è invece il nome dell’ospedale nel quale si svolge la
serie. I titoli dei singoli episodi sono spesso i titoli di una o
più canzoni.
Inizialmente partita come una serie
tv in midseason, Grey’s
Anatomy ha ben presto attratto pubblico,
ricevendo anche numerosi premi e riconoscimenti nel corso degli
anni. Insieme a Desperate
Housewives e Lost, è considerata una
delle serie
TV che hanno riportato al successo il network televisivo
statunitense ABC. Nel 2007 ha generato uno
spin-off.
Entertainment Tonight ha avuto la
possibilità di visitare il set di Thor: Ragnarok in Australia e di
parlare direttamente con Chris Hemsworth,
interprete del Dio del Tuono.
Tra i commenti sul nuovo look di
Thor e quelli relativi ai tantissimi incontri con i fan che lui e
Tom Hiddleston hanno avuto nel corso delle
riprese, nel montaggio vediamo, molto brevemente, una scena in cui
Thor sembra minacciare Loki con il martello.
Thor:
Ragnarok è diretto da Taika Waititi. Nel cast
del film Chris
Hemsworth sarà ancora Thor; Tom Hiddleston
il fratello adottivo di Thor, Loki; Il
vincitore del Golden Globe e Screen Actors Guild Award Idris Elba sarà la
sentinella di Asgard, Heimdall; il premio Oscar Sir Anthony Hopkins
interpreterà nuovamente Odino, signore di Asgard.
Nelle new entry invece si annoverano il premio
OscarCate Blanchett (Blue
Jasmine, Cenerentola) nei
panni del misterioso e potente nuovo cattivo Hela, Jeff Goldblum
(Jurassic Park, Independence
Day: Resurgence), che sarà l’eccentrico
Grandmaster, Tessa Thompson
(Creed, Selma)
interpreterà Valkyria, mentre Karl Urban
(Star Trek, il Signore degli
Anelli: il ritorno del re) aggiungerà la sua forza
nella mischia come Skurge. Marvel ha anche confermato che
Mark Ruffalo riprenderà
il suo ruolo di Bruce Banner / Hulk nel sequel. La data d’uscita è
prevista per il 3 novembre 2017.
La trama di Thor:
Ragnarok – “In Marvel Studios’ Thor Ragnarok, Thor è
imprigionato dall’altro lato dell’universo senza il suo formidabile
martello e si trova in una corsa contro il tempo per tornare a
Asgard per fermare il Ragnarok, la distruzione della sua casa e la
fine della civiltà asgardiana, dalle mani di una nuova e potente
minaccia, la spietata Hela. Ma prima deve sopravvivere a una
mortale lotta tra gladiatori che lo metterà contro uno dei suoi
amici Avengers, l’incredibile Hulk.
Durante la promozione del suo
Thriller 3D, John Landis ha
parlato con Collider di
molti argomenti relativi al mondo del cinema.
Tra un commento sul cinema moderno e
l’invito al figlio Max di non scrivere la sceneggiatura del remake
di Un Lupo Mannaro Americano a Londra, Landis ha
anche aspramente commentato il comportamento della
Lucasfilm in merito ai licenziamenti dei
registi.
Ricordiamo che qualche mese fa lo
Studio allontanò Chris Miller e Phil Lord dal set
di Han Solo, a produzione quasi
ultimata, assumendo poi Ron Howard. Di recente
invece la Lucasfilm ha licenziato Colin Trevorrow,
che doveva dirigere Star
Wars: Episodio IX, confermando invece J.J.
Abrams alla regia.
Ecco cosa ha detto Landis: “Sto
lavorando a molte cose al momento, non so quali di queste
diventeranno reali. Sapete che io, Joe Dante e altri personaggi
come noi, siamo tutti nella stessa posizione. Nessuno assume
persone che hanno un’opinione. Come se pensassero ‘lui sa quello
che fa’, non lo assumo. Guardate a Star Wars. Continuano a
licenziare persone. Phil Lord e Chris Miller, che sono ragazzi di
talento. Sono originali e divertenti. Hanno girato il 75% di un
film e devo dirlo, non suona affatto bene per la nuova Lucasfilm.
Quanti registi hanno già licenziato? Quattro. Quanti sceneggiatori?
Dodici.”
Per poi chiudere ripetendo la
tristemente nota frase che Lucas disse nei confronti della Disney:
“È tutto molto preoccupante. Ricordate quando George Lucas
disse di aver venduto i suoi figli a degli schiavisti bianchi? Beh…
“
Un non detto che diventa alquanto
loquace, date le premesse.
John Landis è stato
ospite all’ultimo Festival di Venezia, dove ha presenziato
la Giuria Venice Virtual Reality e ha presentato
in anteprima mondiale la versione in 3D del videoclip
Thriller e il documentario del making of.
I diritti di sfruttamento del
franchise tornano finalmente nelle mani del creatore, James
Cameron, che non perde tempo ed avvia la produzione di
Terminator 6, come aveva già annunciato.
Cameron si avvale ufficialmente
della regia di Tim Miller, che ha diretto con
grande successo di pubblico il primo film di
Deadpool. Il coinvolgimento di Miller era stato
già annunciato ma adesso arriva la conferma ufficiale e anche la
certezza che Cameron sta lavorando a un rinnovamento totale del
franchise.
Via Skynet’s
Army, abbiamo anche la possibilità di leggere la
descrizione del progetto, rilasciata da Skydance
in occasione di una proiezione speciale di T2 in
3D, preceduta da una conversazione con Cameron e Miller.
“Unitevi ai filmmaker James
Cameron e Tim Miller alla Paramount per un’esclusiva conversazione
con Matt Belloni di The Hollywood Reporter in merito alla loro
collaborazione sul prossimo Terminator”.
Terminator 6: a
Maggio le riprese, Arnold Schwarzenegger nel film
La presentazione dell’evento lascia
poche domande.
Ma che Terminator
sarebbe senza Arnold Schwarzenegger? Cameron in
persona aveva spiegato che l’attore doveva necessariamente
comparire nel film, per semplici ragioni di DNA.
“Ci deve essere un uomo il cui
DNA è stato raccolto per fabbricare lo strato organico superficiale
del Terminator… e presumibilmente a un certo punto si trattava di
una persona reale.”
Josh Brolin, Miles
Teller e Jeff Bridges sono i protagonisti
di Only the Brave, film che racconta la storia
vera dei Granite Mountain Hotshots, il gruppo
scelto di del Prescott Fire Department fondato nel
2002.
Il gruppo nel 2013 si trovò a far
fronte a quello che è passato alla storia come lo Yarnell Hill Fire, un devastante incendio nei
boschi dell’Arizona che costò la vita a 19 dei membri della
squadra.
Si tratta dell’incidente con il
maggior numero di vittime per le forze civili degli Stati Uniti
dopo l’11/9.
Di seguito il trailer:
Il film, prodotto dalla Sony
Pictures Entertainment, racconta il cameratismo e l’eroismo del
gruppo, sorta di cowboys che combattono gli incendi invece che i
cattivi. La drammatica tagline del film dice: Sii testimone
dell’incredibile squadra che ha mostrato al mondo il significato di
eroismo.
A dirigere il film è stato
chiamato Joseph Kosinski (Tron:
Legacy), mentre trai protagonisti ci
sono Josh Brolin, Miles Teller e Jeff
Bridges.
Nel cast anche
Eric Johnson, Eloise Mumford, Rita Ora, Luke Grimes, Victor
Rasuk, Max Martini, Callum Keith Rennie, Bruce Altman,
Arielle Kebbel, Robinne Lee, Brant Daugherty, e con Kim
Basinger e Marcia Gay Harden. Cinquanta sfumature di
rosso uscirà al cinema da giovedì 8 Febbraio
2018
Cinquanta sfumature di rosso
Jamie
Dornan e Dakota
Johnson tornano a vestire i panni di Christian Grey e
Anastasia Steele in
Cinquanta Sfumature di Rosso, il terzo capitolo tratto
dal best-seller mondiale
“Fifty Shades”. Riprendendo il filo rosso degli eventi narrati nei
precedenti due film di grande successo del 2015 e del 2017, che nel
mondo hanno incassato 950 milioni di dollari, il nuovo capitolo
arriverà nelle sale il giorno di San Valentino del 2018.
Come per Cinquanta sfumature di
nero, anche la regia di Cinquanta sfumature di rosso
è stata affidata a James Foley (Fear, House of
Cards).
Michael De Luca, Dana Brunetti e
Marcus Viscidi saranno nuovamente i produttori insieme
a E L James, la creatrice di questa saga di straordinario successo
mondiale. La sceneggiatura è firmata da Niall Leonard ed è
tratta dal romanzo della James.
Sono ufficialmente partite le
riprese di Hellboy, nuovo adattamento dell’omonimo
fumetto che avrà per protagonista David
Harbour.
Le riprese del film si svolgeranno
tra il Regno Unito e la Bulgaria, mentre di seguito potete ammirare
la prima minacciosa immagine dell’attore di Stranger Things nei panni del
protagonista.
Hellboy è stato scritto da Andrew
Cosby, Christopher
Golden e Mike
Mignola stesso. Inoltre sappiamo che sarà diretto
da Neil Marshall (The Descent,
Game of Thrones). Nel cast del film David Harbour,
Milla Jovovich e Ian McShane.
L’espediente narrativo del
Cliffhanger è quello strumento per cui un racconto
si conclude con un colpo di scena, un filo narrativo “appeso” per
così dire, in sospeso, che fa pensare che ci sarà ancora altro da
raccontare sulla medesima storia.
Si tratta di un espediente che
nasce in letteratura ma che anche il cinema usa in abbondanza e,
per quello che riguarda il mondo delle trilogie e dei sequel, è
quasi il pane quotidiano. Ma in quale storia il
cliffhanger è utilizzato al meglio? Ecco 10 esempi
che possono essere considerati i migliori della storia del cinema
recente.
Il Signore degli Anelli – Le Due
Torri
Il film campione di
incassi di Peter Jackson assume su di sé lo stesso
senso di incompiutezza del primo film, La Compagnia dell’Anello, tuttavia, se il
capitolo uno della saga aveva una compostezza narrativa e lasciava
solo immaginare che sarebbe accaduto altro, ne
Le Due Torri sappiamo che non arriverà niente di buono.
L’ultimo dialogo/monologo di
Gollum/Smeagol ci fa presagire che esiste una ‘lei’ che, nelle
intenzioni della creatura, si occuperà dei due Hobbit, Frodo e Sam.
Si tratta di Shelob, ovviamente. In pratica, Le Due Torri si
conclude con i due Hobbit alla mercé di Gollum che si stanno
avviando dritti dritti tra le fauci del ragno gigante.
The Matrix Reloaded
Che i due sequel di
The Matrix del 1999 siano più deboli rispetto
al primo storico film non è un segreto, tuttavia la fine del
secondo capitolo mette lo spettatore di fronte a una realtà
sconvolgente. Tutto ciò che pensavamo di sapere sulla mitologia del
film è capovolto. Inoltre, il messia digitale Neo non è più capace
di tornare al mondo reale e cade in coma. Proprio di fianco
all’incarnazione umana della sua arcinemesi, l’Agente Smith.
Star Wars: Il Risveglio della
Forza
Tutto il film diretto da
J.J. Abrams è una ricerca di Luke Skywalker.
La Resistenza lo cerca perché ha ancora fede nei Cavalieri Jedi, la
sorella lo cerca perché spera di riconvertire alla Luce suo figlio
Ben/Kylo Ren. Persino Rey abbraccia questa ricerca, spinta dal
desiderio di conoscere le sue origini e di ritrovare la sua
famiglia. Tuttavia, quando la ragazza lo trova e gli tende la spada
che fu sua, il vecchio Cavaliere rimane in silenzio, a osservare,
senza proferire parola. La domanda che tutti ci poniamo è: quali
saranno le prima parole di
Luke Skywalker (dopo oltre 30 anni di silenzio)?
Kill Bill: Volume 1
Il dittico sulla vendetta
di Quentin Tarantino non è certo ricordato per i
Cliffhanger ma per il sangue e le coinvolgenti coreografie di
battaglia con protagonista la Sposa Beatrix Kiddo. Tuttavia
ricordiamo che il Volume 1 termina con una sorpresa: la figlia di
Beatrix è viva e vegeta, sta bene ed è con Bill. Questa rivelazione
non cambia assolutamente nulla dal punto di vista dell’azione, dal
momento che la Sposa continuerà la sua scalata verso la vendetta
fino ad arrivare a Bill, ma aggiunge un’abbondante quantità di
dramma alla storia.
Pirati dei Caraibi – La
maledizione del forziere fantasma
È inevitabile dire male
dei sequel de La Maledizione della Prima Luna. Il
franchise Pirati dei Caraibi, cominciato con un film brioso e
leggero, si è poi trasformato in un’epopea action per i Sette Mari
atta a soddisfare le manie narcisiste di Johnny Depp e del suo ormai iconico
personaggio, Jack Sparrow. Tuttavia è inevitabile sottolineare che
il secondo capitolo della saga si chiude con ben tre tracce
narrative sospese: la prima è ovviamente il destino di Sparrow,
inghiottito dal Kraken e prigioniero di Davy Jones. La seconda è
rappresentata dal cattivo, Lord Beckett, che prende il comando
dell’Olandese Volante; mentre la terza e conclusiva svolta nel
finale del film è il ritorno di Barbossa, che si pensava fosse
morto alla fine del film precedente. Questo si che è un
Cliffhanger.
Harry Potter e i Doni della Morte
– Parte 1
Siamo d’accordo che dei
due film in cui è stato diviso l’ultimo capitolo della saga
potteriana, la
Parte 1 è la più debole, con infinite scene di campeggio e
lunghi spiegoni noiosi ma inevitabili per far capire la storia ai
non lettori. Eppure, il film diretto da David Yates si conclude con
un colpo di coda spettacolare e spaventoso. Durante il film abbiamo
appreso la natura dei Doni e la loro potenza, conosciamo anche la
loro collocazione, e nel finale vediamo una scena spaventosa anche
per chi non crede alla magia.
Voldemort profana la tomba di
Silente per impossessarsi della Bacchetta di Sambuco, allo
scopo di diventare invincibile e finalmente uccidere Harry.
Il Cavaliere Oscuro
Il sacrificio, la
dedizione, l’abnegazione a una causa, l’eroismo che si manifesta
anche nel fare un passo indietro, per il bene comune, di una città,
di Gotham. Alla fine del capitolo centrale della trilogia del
Cavaliere Oscuro di
Christopher Nolan, vediamo il nostro Batman addossarsi
la colpa dei crimini di Harvey Dent, per far si che con lui non
muoia la speranza che aveva contribuito a costruire nel cuore dei
cittadini con un meraviglioso Cliffhanger. Un gesto di eroismo puro
e disinteressato, che mette l’eroe dalla parte opposta della legge
e lo rende criminale e ricercato, un sacrificio che solo Batman
poteva compiere, che solo l’eroe che si mostra nel momento del
bisogno poteva abbracciare come sorte inevitabile. Per sconfiggere
il caos e il Joker.
Ritorno al Futuro: Parte II
Prima che tutti
obbiettino che anche il primo film della trilogia termina con un
cliffhanger (Doc che dice a Marty che i suoi figli sono in pericolo
esortandolo a un viaggio nel futuro, questa volta), c’è da fare una
specificazione. La famosa battuta di Doc alla fine di Ritorno al
Futuro era intesa come una battuta. Né Robert Zemeckis né Bob Gale
sapevano che ci sarebbe stata una Parte II, mentre sapevano
benissimo che ci sarebbe stata una Parte III, perciò legarono i due
film da una svolta narrativa astuta.
Alla fine del secondo film, vediamo
Doc e Marty alle prese con la grande tempesta di fulmini di Hill
Valley, la stessa che nel primo film riportò Marty nel 1985.
Questa volta Doc, non riuscendo ad atterrare con la DeLorean per
via delle turbolenze, viene colpito da un fulmine. Rimaniamo per un
secondo con Marty, incredulo, che pensa che Doc sia morto, ma in
quell’istante sopraggiunge un dipendente della Western
Union, che ha per lui una lettera da parte di Doc proveniente dal
1885. Il fulmine lo ha riportato indietro di un secolo, storia
raccontata nella Parte III.
Lo Hobbit: La Desolazione di
Smaug
Nonostante gli
adattamenti cinematografici de Lo Hobbit siano
deboli da un punto di vista narrativo (300 pagine diluite in tre
film da oltre due ore ciascuno), alcune cose sono senza dubbio
apprezzabili, come la chiusura sospesa del secondo film con il suo
Cliffhanger. Ne La Desolazione di Smaug assistiamo alla lotta
dei Nani per riprendersi la Montagna, combattendo contro il drago
Smaug. Alla fine i piccoli eroi non solo non riescono a sconfiggere
la tremenda e avida bestia, ma riescono a spostare l’attenzione
della creatura sugli umani e su Pontelagolungo (Esgaroth). Il film
si conclude con Smaug che, minaccioso, vola verso la città, con il
solo desiderio di distruggere ogni cosa.
Star Wars: L’Impero Colpisce
Ancora ha il miglior Cliffhanger
Non solo è uno dei film
con il miglior cliffhanger di sempre, ma rientra
anche nei più grandi colpi di scena della storia del cinema moderno
(e con la battuta più famosa, probabilmente). Il film si conclude
con gli eroi prigionieri o seriamente feriti e sofferenti.
Ricapitoliamo: Han Solo è prigioniero nella grafite,
Luke Skywalker è traumatizzato in maniera seria, oltre ad aver
perso la mano. I due eroi su cui la Resistenza poneva le proprie
speranze sono apparentemente senza alcuna via di salvezza.
NB Per definizione, molti
dei film di cui parleremo sono i capitoli numero due di famose
trilogie.
Basato sul fumetto degli anni ’70,
Valerian e
Laureline, arriva in sala il 15 settembre 2017
Valerian e la città dei mille Pianeti, diretto dal
visionario Luc Besson e interpretato dalla giovane
coppia di eroi formata da Dane DeHaan e Cara
Delevingne.
In Valerian e la città dei
mille Pianeti Nel XXVIII secolo, Valerian è un agente
speciale del governo intergalattico che fa squadra con Laureline. I
due sono incaricati dai loro superiori di portare a termine
operazioni speciali e super segrete, fino a che non si trovano
coinvolti in un mistero che li costringerà a scegliere tra l’amore
e il dovere.
Valerian e la città dei mille Pianeti, il
film
Ci sono diversi tipi di
cine-fumetti, nel senso letterale della parola (film basati su un
fumetto) e diversi tipi di eroi, che pur non essendo super, hanno
tutte le carte in regola per entrare a far parte dell’Olimpo di
personaggi a cui l’uomo comune si affiderebbe in situazioni di
grave pericolo. I due protagonisti sono infatti degli eroi,
sprezzanti del pericolo, scavezzacollo, diremmo quasi che se le
vanno a cercare le complicazioni, tuttavia agiscono secondo un
solido e inattaccabile codice morale e secondo la legge (cosa
ribadita più volte nel film dal personaggio di
DeHaan).
I due ragazzi sono eroi eppure non
si prendono mai troppo sul serio, dettando i toni del film e
stabilendo un leit motive di leggerezza che sboccia a ogni scambio
di battuta, senza nulla togliere ai temi importanti di cui si fa
ambasciatore il film. La diversità e l’accettazione sembrano dati
di fatto nel futuristico 2700 del film, e sono gli errori umani a
causare problemi, non motivazioni più tristemente vicine a noi,
come l’odio o la paura del diverso. In Valerian e la città
dei mille Pianeti la convivenza tra specie e habitat è
così armonica da risultare normale anche allo spettatore,
catapultato in un 3D fluorescente ed eccitato dagli inseguimenti
forsennati e le scene d’azione che si susseguono animatamente.
L’aspetto visivo è senz’altro la
parte più interessante del film: le creature realizzate in computer
grafica sono il risultato di anni di sperimentazione e del lavoro
di tantissimi artisti sparsi per il mondo, reclutati da Besson per
dare concretezza alla sua visione che è partita tanto tempo fa,
quando aveva appena dieci anni e suo padre gli regalò il primo
fumetto di Valerian e Laureline.
Bestia, location, tecnologia,
astronavi ed edifici, tutto è perfettamente immaginato per
costruire un mondo chiaramente di fantasia ma che conserva una sua
armonia interna, che rimane plausibile anche se, per ovvie ragioni,
non verosimile. I due protagonisti rivelano avere una buona
alchimia, tuttavia le limitate doti di interprete della
Delevingne e le migliori performance che
DeHaan offre con il registro drammatico,
smascherano una mancanza di carisma di cui risente tutto il film,
tanto che a fare più bella figura sono i personaggi in CGI, come i
tre brutti informatori con cui si relaziona Laureline, oppure
Bubble, alieno che ha la capacità di trasformarsi in chiunque e che
nella sua veste “ufficiale” ha le sembianze di
Rihanna.
Trattandosi dell’adattamento di
un’opera molto vasta, Luc Besson ha tentato di
realizzare un primo capitolo che fosse autonomo, inserendo dettagli
e informazioni che rendessero completa l’esperienza dello
spettatore, ma lasciandosi aperte le porte per eventuali sequel (il
progetto ideale prevede una trilogia) che saranno decisi in ultima
analisi dal box office. Questa esigenza di dire tutto determina
anche la durata, forse eccessiva, del film, oltre due ore, in cui
non manca l’azione ma non mancano anche i blocchi narrativi se non
proprio superflui almeno non propedeutici alla storia principale.
Ingiustamente stroncato all’estero, Valerian e la città dei
mille Pianeti offre genuino intrattenimento, con un
discreto senso dell’avventura e del racconto, dei mondi fantastici
in cui è piacevole immergersi e tanti buoni sentimenti esposti
talvolta in maniera troppo didascalica.
Joel Hopkins,
regista britannico di pellicole romantiche al suo quarto lavoro,
prova a bissare il successo di Oggi è già domani
(2008), in cui aveva diretto Dustin Hoffman e Emma Thompson, con Appuntamento al
parco, protagonisti Diane Keaton e Brendan
Gleeson, al cinema dal 14 settembre.
Si tratta di una commedia romantica
elegante, bucolica e gentile come il quartiere di Londra in cui si
svolge, Hampstead – il parco del titolo è proprio Hampstead
Heath.
Anche qui, come nel lavoro del
2008, Hopkins immagina una coppia di protagonisti non più giovani,
con vite che si trascinano piuttosto stancamente, il cui incontro
apre ad entrambi nuove prospettive sul futuro. Emily, Diane Keaton, è una vedova americana cui il
marito ha lasciato, morendo, una montagna di debiti e una bella
quanto costosa casa a Hampstead. Lei non sembra curarsi dei propri
problemi finanziari e trascorre le giornate impegnata nel
volontariato, finché un giorno non si accorge che nel parco di
fronte a casa sua vive uno strano e solitario individuo, Donald,
Brendan Gleeson. Incuriosita, va a conoscerlo e
scopre che una società immobiliare vuole cacciarlo dalla baracca in
cui vive da 17 anni per costruire un nuovo complesso residenziale.
Decide così di aiutarlo.
Appuntamento al
parco soffre di un problema principale: ha un soggetto e
una sceneggiatura inconsistenti, che si limitano a riproporre dei
cliché senza rileggerli in una nuova chiave, dare loro nuova vita,
inserire spunti di interesse. Di qui una trama piatta, senza ritmo,
più che prevedibile in ogni aspetto, che si avvia stancamente verso
l’epilogo senza essere mai davvero decollata. Personaggi
tratteggiati in modo lacunoso e non brillante. Emily è sul punto di
perdere tutto, anche la casa, ma non sembra preoccuparsene
minimamente, non cerca di uscire da questa situazione e la sua
unica occupazione è fare volontariato per giuste cause, come la
difesa dei salmoni e la lotta contro i ripetitori nel quartiere.
Eppure sembra una donna dal carattere forte, con una spiccata
individualità, non si capisce perché non reagisca e non affronti la
propria situazione. Anche quando infine è costretta a farlo, la
risolve nel più classico dei modi, non dando l’occasione di vederla
cimentarsi con soluzioni un po’ più originali, che potevano portare
ossigeno al film.
Donald è un barbone
gentiluomo che vive in baracca nel parco, ma usa profumo al
patchouli, il classico burbero dal cuore tenero, nel quale fa
breccia Emily, nell’altrettanto classico
incontro-scontro-innamoramento tra due personalità apparentemente
decise e volitive. Il convergere delle loro strade non basta a
portare freschezza e vivacità, come non bastano l’esperienza e la
solidità di Diane Keaton e Brendan
Gleeson, che qui hanno davvero poco a cui aggrapparsi.
Neppure il loro rapporto è approfondito, nonostante sia il cuore
del film, così come le motivazioni che hanno spinto Donald a una
scelta di vita radicale, mentre la questione della speculazione
edilizia è un mero pretesto.
Appuntamento al
parco voleva forse essere un inno alla libertà, un invito
a non farsi condizionare dalle convenzioni sociali, a riscoprire
sentimenti e valori autentici, ma allo spettatore arriva solo
un’eco lontana di ciò. La commedia si mantiene leggera, garbata,
venata di un debole humour, ma si avverte la mancanza di un’urgenza
espressiva e la stanchezza di un regista che sembra aver esaurito
la sua vena creativa. Il film appare dunque come una bella
confezione, purtroppo vuota, una cartolina da Hampstead a un
pubblico che rimane inesorabilmente lontano, perché per
coinvolgerlo servono emozioni vere, che qui non trovano posto.
Lucky
Red ha diffuso il trailer italiano ufficiale
di Borg
McEnroe, biopic che racconta i 14 incontri nei
quali i due tennisti Bjorn
Borg e John McEnroe si
sono confrontati sul campo. I due sportivi saranno interpretati
da Sverrir Gudnason (Borg)
e Shia Labeouf (McEnroe).
La sinossi ufficiale
di Coco rilasciata
dalla Pixar recita:
“nonostante lo sconcertante divieto da
parte degli anziani della sua famiglia circa la passione per
la musica, Miguel (Anthony Gonzalez) sogna di
diventare un musicista di successo come il suo idolo Ernesto de la
Cruz (Benjamin Bratt). Nel disperato tentativo di
dimostrare il suo talento, Miguel si ritrova nella splendida e
colorata Terra dei Morti a seguito di una misteriosa catena di
eventi. Lungo la strada incontra l’affascinante imbroglione Hector
(Gael García Bernal) con il quale accetta di
partire per un viaggio straordinario“.
Durante un’intervista rilasciata
aEntertainment Weeklye dedicata specificatamente
a Coco, il
regista Lee Unkrich ha
affermato che “è stato
importante per noi dal primo giorno che avere un cast
latino-americano. Erano tutti concentrati, e abbiamo così
finito con l’ottener un fantastico mix di persone, provenienti un
pò dal Messico e un pò’ da Los
Angeles“. Parlando poi della gestazione
dei personaggi di Coco – il cui progetto
risale ai tempi di Tom Story
3 – Unkrich ha affermato che “in corso
d’opera abbiamo avuto un altro
bambino per la voce Miguel che ora ha 17 o 18 anni, il
quale potrebbe dirvi quanto tempo abbiamo lavorato sul film,
ma la sua voce è cambiata molto nel corso del tempo ed è stato
necessario trovare una nuova voce, così abbiamo
trovato Antony
Gonzalez“.
A ogni sua apparizione pubblica,
Stan Lee ha sempre molto da raccontare, sarà la
sua vita ricca di avventure, sarà la sua lunga carriera alla
Marvel, sarà che l’anziano
papà di alcuni dei più famosi supereroi dei fumetti è sempre un
vulcano attivo.
Di recente aveva infatti raccontato
della sua conversazione con Leonardo
DiCaprio, in merito a un eventuale biopic su di lui.
L’attore che si era proposto per il ruolo da protagonista si è
sentito rispondere che Lee avrebbe accettato di fargli un
provino!
Adesso, ospite
al Wizard World Nashville, Stan
Lee ha parlato della Marvel e in particolare degli
Studios che, a detta sua, stanno lavorando per riottenere i diritti
di sfruttamento cinematografico dei Fantastici
Quattro e degli X-Men.
Parlando a Comic Book, ha
detto: “Prima o poi, riusciranno ad ottenere in dietro i
diritti di tutti i personaggi. Ci stanno lavorando sopra, e stanno
ancora facendo film sugli X-Men e altre cose. Non vi preoccupate.
Avrete tanti di questi supereroi Marvel nei prossimi anni che non vi
basterà il tempo per guardarli tutti.”
Senza dubbio le parole di Lee sono
rincuoranti, mentre il futuro dello Studio appare radioso, con
Thor: Ragnarok all’orizzonte e altri
titoli molto attesi in arrivo nel 2018, tra cui Avengers: Infinity War e
Black Panther.
Ecco le immagini della spettacolare
action figure di Harley Quinn firmata dalla
Hot Toys. Il personaggio è
rappresentato nel suo abito oro e nero, nella scena di
Suicide Squad in cui è in compagnia di
Joker e dello sventurato gangster interpretato da
Common.
Ecco la statuetta da collezione nel
dettaglio nelle foto a seguire:
Harley Quinn è al
centro di almeno tre progetti Warner Bros e
dovrebbe essere interpretata, in tutti e tre i film annunciati, da
Margot Robbie.
Margot Robbie
rivela quando ritornerà come Harley Quinn
Il primo film è il sequel di
Suicide Squad, che però non ha ancora una data
d’uscita, anche se di recente è stato annunciato che Gavin
O’Connor si occuperà della regia. Il secondo è
Harley Quinn vs Joker, che rimane, anche questo,
un progetto misterioso, che dovrebbe divincolarsi dalla continuity
del DCEU.
Il terzo film, che sembra per ora
quello più strutturato, è Gotham City Sirens, in
cui la Robbie sarà Harley al fianco di Poison Ivy
e Catwoman, entrambe ancora senza volto.
È stato Mark
Ruffalo a scattare la foto che Paul
Bettany ha condiviso dal set di Avengers: Infinity War in
cui, truccato di tutto punto, l’attore inglese fa “i compiti” con
tanto di occhiali sul naso.
Ecco l’immagine condivisa su Instagram da Bettany in persona:
La sinossi: Mentre
gli Avengers continuano a proteggere il mondo da minacce
troppo grandi per un solo eroe, un nuovo pericolo emerge dalle
ombre cosmiche: Thanos. Despota di intergalattica scelleratezza, il
suo scopo è raccogliere le sei gemme dell’Infinito, artefatti di un
potere sconfinato, e usarle per piegare la realtà a tutto il suo
volere. Tutto quello per cui gli Avengers hanno combattuto ha
condotto a questo punto – il destino della Terra e l’esistenza
stessa non sono mai state tanto a rischio.
Avengers:
Infinity War arriverà al cinema il 4 Maggio
2018. Christopher Markus e Stephen
McFeely si occuperanno della sceneggiatura del film,
mentre la regia è affidata a Anthony e Joe
Russo.
Il cast del film al momento è
composto da Cobie Smulders, Benedict Cumberbatch,
Chris Pratt, Vin Diesel, Scarlett Johansson, Dave Bautista, Karen
Gillan, Zoe Saldana, Brie Larson, Elizabeth Olsen, Robert Downey
Jr., Sebastian Stan, Chris Hemsworth, Chris Evans, Tom Holland,
Bradley Cooper, Samuel L. Jacksson, Jeremy Renner, Paul Rudd, Peter
Dinklage, Mark Ruffalo, Josh Brolin, Paul Bettany, Benedict
Wong, Pom Klementieff e Chadwick
Boseman.
Il canale youtube
HISHE ha condiviso un nuovo video in cui illustra
l’esilarante finale alternativo di Wonder Woman, pensato appositamente per
i proprio seguaci.
Anche se non è stato ancora
ufficialmente annunciato, è molto probabile che Patty
Jenkins torni alla regia del film che vedrà ancora come
protagonista Gal Gadot. Il film sarà ambientato
nell’Era moderna e la sceneggiatura è in fase di scrittura, con
Goeff Johns e Patty Jenkins a
lavoro a quattro mani.
Il regista culto del Quinto
elemento e di Lucy, Luc
Besson, è arrivato a Roma per presentare il suo ultimo
film, Valerian e la città dei mille Pianeti,
pellicola in 3D che non ha riscosso molto successo all’estero ma
che sembra essere stato accolto bene dalla stampa italiana.
Luc Besson è molto
legato al fumetto da cui ha tratto il film, dal momento che lo
leggeva sin da piccolo, quando aveva dieci anni. E la passione per
il fumetto non lo ha abbandonato nemmeno adesso: “Leggo ancora
fumetti oggi e sento sempre dei colleghi o anche degli amici che mi
dicono che sono infantile, ma io non mi sento affatto tale. Mi
sento adulto, e gestire duemila persone per quattro anni per
dirigere un film, oppure avere 5 figli che mi aspettano a casa
credo che dimostri che non ho nulla di infantile. Non ho
assolutamente dimenticato il piccolo Luc che sono stato, ho ottimi
rapporti con lui, è un bravo bambino che mi aiuta molto. Questo mi
fa pensare a un filosofo che ha detto che il bambino è il padre
dell’uomo, e quindi il piccolo Luc può essere anche mio
padre.”
Il film presenta un massiccio
utilizzo di computer grafica, con la ricostruzione di infiniti
mondi e creature aliene, una diversa dall’altra, tutte al servizio
di una storia visionaria. Il processo di genesi della scenografia e
del concept è stato collettivo e particolare, come spiega
Luc Besson in persona:
“Quando si inizia a girare un
film di fantascienza bisogna evitare il
genere da spettatore, perché così facendo si evita di emulare
troppo quello che si è visto in precedenza. Per il film ho scelto
sei artistiche che ho fatto lavorare per un anno: non avevano
nessuna indicazione di sceneggiatura. La prima cosa che ci serviva
era capire com’era il XXVIII secolo e dovevamo creare oltre
ottomila specie aliene. Questo ci ha spinto a creare. I sei artisti
li avevo scelti tramite un concorso, non si conoscevano e non
potevano parlare tra loro.
Erano in contatto con me, una
volta a settimana, via Skype, perché vengono da ogni parte del
mondo. Dopo un anno hanno prodotto 5-6 mila disegni, alcuni di
questi completamente folli. Poi sono intervenuto io e ho scelto per
il secondo anno altri sei disegnatori. Abbiamo seguito un processo
inverso, abbiamo dato loro lo script e si dovevano allenare a
disegnare, ma a quel punto il film era un progetto molto più
strutturato.”
Valerian e la città dei
mille pianeti: il trailer italiano
ufficiale del film di Luc Besson
Come nella maggior parte dei film,
anche Valerian vede (co) protagonista una forte figura femminile,
interpretata da Cara Delevingne. “Ho un
grande rispetto per le donne – ha spiegato il regista – Se
l’uomo deve difendersi fa ricorso alla forza, la donna invece al
cervello e al cuore. Credo che siano un buon esempio, basta pensare
che le donne non hanno mai dichiarato guerra nella storia. Sarei
favorevole a un passaggio di consegna del potere nelle mani delle
donne. Solo che gli uomini giocano meglio a calcio!”
Come ogni film di genere, anche
Valerian si serve del racconto particolare per sollevare temi
importanti, in questo caso addirittura fondamentali per la storia
dell’uomo: “Il vero argomento del film è la storia delle
etnie che sono state sterminate in nome dell’economia, o del
progresso, pensiamo ai nativi americani, alle popolazioni
dell’America del sud, agli ebrei naturalmente. Ho notato che con i
miei figli, quando parlo di ciò che è accaduto durante la Seconda
Guerra Mondiale, non ottengo la loro attenzione perché hanno
l’impressione di essere a scuola e si annoiano. Una volta però mio
figlio, a proposito di Valerian, mi ha detto ‘è orribile, hanno
sterminato sei milioni di persone dello stesso popolo’. E io ho
colto l’occasione per raccontare di ciò che è accaduto nella
Storia. Sono riuscito a intervenire così e ho provato a educarlo.
Diciamo che mi tocca fare dei film da 180 milioni per educare i
miei figli.”
E poi continua in merito al
messaggio portante del film: “Il messaggio più importante
del film è che questo popolo che ha perso tutto è incline al
perdono, non alla vendetta. Pensiamo ai Marvel, l’unico scopo di quei
personaggi sembra distruggere. Questa popolazione aliena invece,
che ha perso tutto, non conosce la vendetta e ha capito che si è
trattato di un incidente e l’unico suo desiderio è ritrovare la
propria terra. Penso che sia un messaggio molto importante
soprattutto per i bambini e per i giovani. La vendetta non è
necessariamente la risposta automatica.”
La tecnologia, fondamentale nel
film, permette di visualizzare qualsiasi cosa nel film. C’è
qualcosa che non è riuscito a realizzare?
“La tecnologia se utilizzata
bene libera. Oggi il limite è imposto dall’immaginazione e per
fortuna a me non manca. Ed è quello che rimprovero ai film di
fantascienza degli ultimi anni in America. C’è sempre un cattivo
che è un alieno, c’è sempre un supereroe. Vanno tutti dallo stesso
fornitore di calzamaglia. Economicamente funzionano benissimo ma io
dopo 25 minuti ne ho abbastanza.”
Leggi la recensione di
Valerian e la città dei mille Pianeti
Luc Besson si è
avvicinato al fumetto in questione perché il padre gli regalò un
fumetto di Valerian. Il film è infatti dedicato al
genitore: “Purtroppo è scomparso durante la lavorazione e
non sono riuscito a farglielo vedere. Ed è una grande frustrazione.
Ma credo che lassù ci saranno delle ottime sale e che possa vedere
il film anche senza gli occhiali per il 3D, magari insieme a David
Bowie.”
Il 3D è stato inventato, per come lo
conosciamo adesso, da James Cameron, che si è
rivelato molto generoso nei confronti del regista
francese: “Non sono l’unico a dovere molto a James
Cameron. Tutto il cinema gli deve molto, perché è stato un
precursore della tecnologia che io uso in Valerian. L’ha inventata
lui in Avatar. E come ogni grande artista è stato generoso, mi ha
invitato sul set di Avatar, ho visto varie volte il film, mi ha
dato dei consigli. È uno di quei fratelli maggiori molto generosi,
e non sono stato il solo privilegiato, è stato generoso con molti
altri. Abbiamo organizzato tante proiezioni in giro per il mondo,
ma quella che temevo di più era quella a cui ha partecipato
lui.”
Protagonisti del film sono
Cara Delevingne e Dane DeHaan,
giovanissimi interpreti con una lunga carriera davanti a
loro: “Avevo voglia di chiamare dei giovani per innovare
le schiere degli attori sul grande schermo. Se guardiamo alla
Formula 1 ci sono piloti di 17 anni, quindi ho pensato che nel
XXVIII secolo ci saranno dei piloti di caccia molto giovani, i
tempi di accorciano e tutto procede con una maggiore rapidità. Mi è
sembrato logico scegliere degli attori molto giovani.”
In un piccolo ruolo, il film porta
sul grande schermo anche la pop-star Rihanna, in un ruolo molto
simpatico ma allo stesso tempo tragico: “Il personaggio di
Bubble esisteva nei fumetti già dal 1975, era un personaggio
importantissimo perché non si maschera semplicemente, ma si
trasforma. Mi piaceva che lei soffrisse di questa capacità, perché
trasformandosi si trovava priva di una sua identità personale. Non
è nessuno e può essere tutti, è come la sindrome dell’attore che
recita Riccardo III e poi a casa va a buttare la spazzatura. Bubble
rappresenta il ruolo dell’attore. Poi mi sono chiesto a chi
domandare per questo ruolo e ho subito pensato a lei. E il
direttore di casting mi ha chiesto una seconda scelta, ma io non ce
l’avevo, volevo lei ed è bastato chiederglielo perché
accettasse.”
In Grey’s Anatomy
14×01 si intitolerà “Break Down the
House” Meredith e la squadra sono concentrati sull’aiuto
della sorella di Owen dopo il ritorno scioccante e Amelia affronta
un conflitto su un paziente. Nel frattempo, Bailey è costretto
a dare a Grey Sloan un rinforzo dopo i problemi e ciò che è
accaduto, dunque nuovi volti entrano a far parte del team. Scritto
da Krista Vernoff l’episodio Grey’s Anatomy 14×01
è diretto da Debbie Allen.
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Grey’s Anatomy 14×01
Il primo episodio di Grey’s
Anatomy 14andrà in onda il 28 settembre
2017. Grey’s
Anatomy 14 è la quattordicesima stagione
della serie
televisiva statunitense Grey’s
Anatomy trasmessa dal 2005. È un medical drama incentrato sulla vita della
dottoressa Meredith Grey, una tirocinante di chirurgia
nell’immaginario Seattle Grace Hospital di Seattle. Il
titolo di Grey’s
Anatomy gioca sull’omofonia fra il cognome della
protagonista, Meredith Grey, e Henry Gray, autore del celebre
manuale medico di anatomia Grey’s
Anatomy (Anatomia del Gray). Seattle Grace
(poi Seattle Grace Mercy West e, ulteriormente, Grey Sloan Memorial
Hospital) è invece il nome dell’ospedale nel quale si svolge la
serie. I titoli dei singoli episodi sono spesso i titoli di una o
più canzoni.
Inizialmente partita come una serie
tv in midseason, Grey’s
Anatomy ha ben presto attratto pubblico,
ricevendo anche numerosi premi e riconoscimenti nel corso degli
anni. Insieme a Desperate
Housewives e Lost, è considerata una
delle serie
TV che hanno riportato al successo il network televisivo
statunitense ABC. Nel 2007 ha generato uno
spin-off.
Nel 2007 Robert Downey
Jr. era niente di più che un attore che negli anni ’80
aveva avuto grandi possibilità e aveva dimostrato un grande
talento, che però aveva sciupato con i vizi di alcol e droga.
Nel 2007 arriva per David
Fincher, che lo vuole con sé in Zodiac, e Robert dimostra di essere ancora un
attore valido, mentre nel privato tiene a bada i suoi demoni.
La svolta arriva però, come tutti
sappiamo, con Iron Man, che lo lancia (di nuovo)
nello star system con potenza e promette di farlo rimanere lì per
tanti anni, come si è poi visto in seguito.
Sotto potete vedere un video che
mostra uno screen test di RDJ per il ruolo di
Iron Man, che oltre a cambiare la vita di molti
fan e per alcuni versi anche quella degli Studios a Hollywood, ha
anche rivoluzionato la vita dell’attore, che da allora ha ripreso a
lavorare con grande ritmo, per la gioia di chi ama le grandi
performance.
Rivedremo Robert Downey
Jr. nei panni di Tony Stark/Iron Man in Avengers
Infinity War.
La sinossi: Mentre
gli Avengers continuano a proteggere il mondo da minacce
troppo grandi per un solo eroe, un nuovo pericolo emerge dalle
ombre cosmiche: Thanos. Despota di intergalattica scelleratezza, il
suo scopo è raccogliere le sei gemme dell’Infinito, artefatti di un
potere sconfinato, e usarle per piegare la realtà a tutto il suo
volere. Tutto quello per cui gli Avengers hanno combattuto ha
condotto a questo punto – il destino della Terra e l’esistenza
stessa non sono mai state tanto a rischio.
Avengers
Infinity War arriverà al cinema il 4 Maggio
2018. Christopher Markus e Stephen
McFeely si occuperanno della sceneggiatura del film,
mentre la regia è affidata a Anthony e Joe
Russo.
Il cast del film al momento è
composto da Cobie Smulders, Benedict Cumberbatch,
Chris Pratt, Vin Diesel, Scarlett Johansson, Dave Bautista, Karen
Gillan, Zoe Saldana, Brie Larson, Elizabeth Olsen, Robert Downey
Jr., Sebastian Stan, Chris Hemsworth, Chris Evans, Tom Holland,
Bradley Cooper, Samuel L. Jacksson, Jeremy Renner, Paul Rudd, Peter
Dinklage, Mark Ruffalo, Josh Brolin, Paul Bettany, Benedict
Wong, Pom Klementieff e Chadwick
Boseman.
L’avvicendamento alla sedia di
regia di Star
Wars Episodio IX ha determinato lo slittamento della
data d’uscita del film che da una release estiva scivola alla
“classica” uscita natalizia.
Stando all’account ufficiale di
Twitter del franchise, il film uscirà in sala il 20 dicembre 2019,
esattamente due anni dopo Gli Ultimi Jedi. Mentre
i fan di Star Wars potranno comunque godere dello
spin off su Han Solo la prossima
primavera.
Il licenziamento di Colin
Trevorrow ha ovviamente scombussolato i piani della
Lucasfilm che ha assunto J.J. Abrams per dirigere
il film e co-sceneggiarlo insieme a Chris Terrio.
Questo cambiamento ai vertici della squadra creativa ha ovviamente
condizionato la scelta di procrastinare l’uscita del film.
Il prossimo appuntamento con la
saga è a dicembre con l’Episodio VIII. Il
filmsarà diretto da Rian
Johnson e arriverà al cinema il 15 dicembre 2017. Il film
racconterà le vicende immediatamente successive a Il
Risveglio della Forza.