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La famosa invasione degli orsi in Sicilia alle 17.30 in diretta streaming, i dettagli

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La famosa invasione degli orsi in Sicilia arriva a scuola e nelle case dei ragazzi per stare accanto ai docenti e studenti.

Il film di animazione di Lorenzo Mattotti che ha incantato il Festival di Cannes e ha ottenuto il Premio come Miglior Regia ad Alice nella città, sarà protagonista il 26 maggio alle 17.30 di un evento speciale educational online promosso da Indigo FilmRai Cinema, Bim Distribuzione e Scelte di Classe_ il progetto didattico di Alice nella città che porta il cinema a scuola.

Dichiara Lorenzo Mattotti: “Sono felice che “La famosa invasione degli orsi in Sicilia” diventi un’occasione per un’esperienza formativa di didattica a distanza. In questo momento di difficoltà per il Paese e per il mondo della scuola credo che ognuno debba fare la propria parte e anche un film, se presentato nel giusto modo, può trasformarsi in un momento di confronto e di crescita. In fondo, è di questo che il romanzo di Dino Buzzati parla: di come è difficile diventare grandi rimanendo fedeli a se stessi, di quanto sia importante imparare a convivere con gli altri e di quanto sia fondamentale rispettare la natura. Mi sembrano tutti temi fortemente attuali. Mentre realizzavo “La famosa invasione degli orsi in Sicilia” ho sempre pensato ai ragazzi, volevo poter fare un film a loro misura, perché sono loro il nostro futuro.”

L’evento, che si svolgerà sulla piattaforma di Mymovies Live, coinvolgerà 500 studenti e docenti della Scuola Primaria e Secondaria di Primo Grado di 11 regioni, che avranno l’opportunità di vedere il film e, a seguire, incontreranno il suo autore, Lorenzo Mattotti che, in diretta streaming dal suo studio di Parigi, risponderà alle loro domande e potrà raccontare (e mostrare) come è nata l’idea del film e come hanno preso vita dalla sua matita i suoi protagonisti animati.

La diretta con Lorenzo Mattotti sarà visibile on line sia sulla pagina del film che sulla pagina di alice nella città

Per i docenti verrà inoltre organizzato da Scelte di classe un incontro di film literacy sul film, in collaborazione con TIMVISION – Institutional Partner dell’iniziativa, per fornire agli insegnati strumenti utili per proseguire poi il lavoro con i ragazzi.

L’evento nasce con l’intento di sostenere ed affiancare il mondo della scuola che, in piena emergenza Covid-19, si è trovata ad affrontare una situazione inedita e a sperimentare la didattica a distanza senza avere momenti di confronto con gli studenti.

A inizio marzo oltre 9.000 studenti di tutto il territorio nazionale avrebbero dovuto vedere al cinema La famosa invasione degli orsi in Sicilia e incontrare il suo autore all’interno del progetto dal titolo “La famosa invasione degli orsi…a scuola!”

Per questo motivo e per andare incontro ai tanti che ne facevano richiesta, i promotori hanno scelto di trasformare l’appuntamento in un’occasione di didattica online come segnale di ripartenza, nella speranza di riprendere l’evento completo con il nuovo anno scolastico, confidando nella riapertura delle scuole e delle sale.

La Famiglia Proud: più forte e orgogliosa, la recensione della serie Disney+

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Arriva il 23 febbraio su Disney+ La Famiglia Proud: più forte e orgogliosa (The Proud Family: Louder and Prouder), l’attesissimo revival della rivoluzionaria serie di Disney Channel. A doppiare la serie tornano alcuni dei doppiatori originali che ne hanno fatto la fortuna, tra cui Kyla Pratt (Penny Proud), Tommy Davidson (Oscar Proud), Paula Jai Parker (Trudy Proud), JoMarie Payton (Suga Mama), Cedric the Entertainer (Zio Bobby), Karen Malina White (Dijonay Jone s ), Soleil Moon Frye (Zoey Howzer), Alisa Reyes (LaCienega Boulevardez) Carlos Mencia (Felix Boulevardez), Maria CanalsBarrera (Sunset B oulevardez), Alvaro Gutierrez (Papi), Raquel Lee Bolleau (Nubia Gross), Marcus T. Paulk (Myron), Aldis Hodge (Frankie), Aries Spears (Wizard Kelly), Cree Summer (Peabo), Patricia Belcher (Preside Hightower) e Kevin Michael Richardson (Dottor Payne). Non solo, la serie è anche piena di nuove voci e di Guest star, tra cui si contano Lizzo, Tiffany Haddish, Eva Longoria, Jaden Smith e tantissimi altri, per un cast di superstar tutte votate al divertimento sfrenato di questo cartone animato geniale e coinvolgente. 

La Famiglia Proud: più forte e orgogliosa, la trama

La Famiglia Proud: più forte e orgogliosa segue le avventure e le disavventure della quattordicenne Penny Proud e della sua famiglia mentre affrontano con ilarità e spensieratezza la vita quotidiana. Questi ultimi anni regalano una nuova carriera a mamma Trudy, sogni più audaci a papà Oscar e nuove sfide a Penny, tra cui farsi amica una vicina di casa attenta alle ingiustizie sociali che è convinta di avere molto da insegnarle, dei prepotenti influencer dei social media che vogliono cancellarla e i suoi stessi ormoni adolescenziali. Gli amici di Penny ritornano, inclusi Dijonay, LaCienega, Zoey e Michael. Torna anche la Suga Mama di Penny, pronta come sempre a dispensare amore severo o una mano gentile ogni volta che Penny ne ha bisogno. Tra i volti nuovi troviamo Maya e KG, dei nuovi ragazzi che non solo devono affrontare le difficoltà di essere gli ultimi arrivati, ma anche di avere due padri, una prima volta per Smithville.

La Famiglia Proud: più forte e orgogliosaGli ingredienti per fare di La Famiglia Proud: più forte e orgogliosa la serie d’animazione perfetta per i ragazzini ci sono tutti. Prima di tutto i temi, dall’irruenza dell’adolescenza alla passione per i temi sociali, all’inclusività, fino a comprendere la parità di genere, sesso e diritti. Insomma, gli sceneggiatori non si fanno mancare niente, ma lo fanno in maniera armoniosa e ogni parte della storia (almeno dei primi due episodi disponibili sulla piattaforma) si percepisce una freschezza e una spontaneità che sempre più prodotti per giovani e giovanissimi abbracciano come cifra distintiva. 

Il meglio del passato con il necessario del presente

Si torna a quell’atmosfera familiare e rassicurante di inizio anni 2000, ma lo si fa con la consapevolezza che i giovani, oggi, hanno necessità di confrontarsi con altri argomenti, oltre all’adolescenza, alle cotte trai banchi di scuola, ai contrasti con i genitori e alla voglia di indipendenza. Soprattutto, La Famiglia Proud: più forte e orgogliosa indaga con leggerezza ma con attenzione sulle questioni legate al web, ai social media e alla percezione di se stessi attraverso i Device con cui comunicano oggi gli adolescenti. Questa attenzione pone sotto i riflettori una questione importante, che fa parte integrante della vita quotidiana di chi è adolescente oggi. Trovare questo tipo di argomenti, raccontati con precisione in una serie per ragazzi non è da poco. 

La Famiglia Proud: più forte e orgogliosa arriva dal 23 febbraio su Disney+ con i primi due episodi e poi con un episodio a settimana ogni mercoledì. 

La famiglia omicidi: trama, cast e curiosità sul film con Rowan Atkinson

Le commedie di produzione britannica sono spesso le più divertenti e appassionanti in circolazione al cinema, specialmente se cariche di quel black humor tipico degli inglesi. Un brillante esempio del nuovo millennio è La famiglia omicidi, diretto nel 2005 da Niall Johnson. Al centro di questo vi è una bizzarra famiglia, di cui uno dei membri è un incallito serial killer a fin di bene. Si generano così una serie imprevedibile di eventi, sempre più assurdi e comici, tra i quali si sviluppa però anche una toccante riflessione sul nucleo famigliare e sui sacrifici necessari per tenerlo unito.

Scritto dallo stesso Johnson in collaborazione con Richard Russo, il film si è avvalso di un cast di grandi attori britannici, vero punto di forza e di fascino del titolo. A loro è infatti spettato il compito di dar vita a personaggi bislacchi e stravaganti, ognuno con i propri vizi e virtù. Girato nel piccolo villaggio di St. Michael Penkivel in Cornovaglia, il film si è in seguito affermato come un buon successo di critica e pubblico. A fronte di un budget particolarmente ridotto, attestato a meno di un milione di dollari, La famiglia omicidi è arrivato a guadagnarne circa 18 in tutto il mondo.

Ancora oggi risulta essere il film giusto per una spensierata serata sul divano, con un film che garantisce divertimento e diversi momenti più emozionanti. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle frasi più belle pronunciate dai personaggi. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La famiglia omicidi: la trama del film

La vicenda si svolge nel piccolo villaggio di Little Wallop, dove il parroco anglicano Walter Goodfellow si trova a doversi relazione con i problemi che sempre più intercorrono nella sua famiglia. La moglie Gloria è terribilmente stressata e insoddisfatta, tanto da avere una relazione extraconiugale con l’insegnante di golf; la figlia adolescente Holly soffre invece di instabilità emotiva, passando da un fidanzato ad un altro; infine, il piccolo Petey è vittima di bullismo da parte dei suoi compagni a scuola. Ogni sua possibile occasione di dedicarsi alla famiglia sono impedite dal ruolo di parroco, che lo obbliga a gestire problemi di varia natura.

La soluzione ai loro problemi si presenterà però in modo del tutto inaspettato. Una giovane anziana, che dice di chiamarsi Grazia, arriva da loro proponendosi come governante. Walter e Gloria decidono così di assumerla, ignari del fatto che quella donna era stata chiusa per quarant’anni in un manicomio criminale per aver ucciso il marito e l’amante di lui. Ben presto, una serie di misteriose scomparse iniziano a verificarsi nel paese, ma nessuno riesce a ritrovare i corpi di questi. Più Gloria conosce meglio Grazia, però, più capirà che la donna ha molto più a che fare con questi di quanto sembri. Mantenere il segreto sarà dunque indispensabile.

La famiglia omicidi cast

La famiglia omicidi: il cast del film

Grande protagonista del film, nel ruolo di Grazia Hawkins, è la due volte premio Oscar Maggie Smith. Ricordata negli ultimi anni per aver interpretato il personaggio di Minerva McGranitt nella saga di Harry Potter, l’attrice raccontò di aver preso parte con grande piacere a La famiglia omicidi, che le dava modo di vestire i panni di un’anziana molto particolare e fuori dagli schemi. Accanto a lei, nei panni del reverendo Walter Goodfellow si ritrova un altro dei più celebri interpreti della commedia britannica: Rowan Atkinson. Famoso in particolare per aver dato vita ai personaggi di Mr. Bean e Johnny English, l’attore si misura qui con un ruolo più pacato e ricco di sfumature umane, che lo rendono divertente ma anche emotivamente affascinante.

Kristin Scott Thomas, una delle maggiori interpreti britanniche della sua generazione, è invece presente nei panni di Gloria Goodfellow, la moglie del reverendo. Con La famiglia omicidi l’attrice ha avuto modo di tornare a recitare in una commedia a distanza di anni dall’ultima volta, mettendosi nuovamente in gioco con tale genere e ottenendo importanti lodi per la sua interpretazione. Nel ruolo dei due figli, Petey e Holly, si ritrovano invece Toby Parkes e Tamsin Egerton. Qui al suo primo film, quest’ultima si è poi resa ulteriormente nota anche grazie a film come St. Trinian’s e Scrivimi ancora. Liz Smith, tra i volti più noti della televisione e de cinema britannici ha invece dato vita alla buffa signora Parker. Nel ruolo di Lance, lo stravagante insegnante di golf, vi è l’attore Patrick Swayze. Questo fu uno dei suoi ultimi film prima della sua scomparsa, avvenuta nel 2009.

La famiglia omicidi: le frasi più belle, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere tale film grazie alla sua presenza su una delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. La famiglia omicidi è infatti disponibile nel catalogo di Chili Cinema. Per vederlo, basterà semplicemente iscriversi, in modo del tutto gratuito alla piattaforma e noleggiare il film. È bene notare che in caso di noleggio si avrà a disposizione un determinato limite temporale entro cui effettuare la visione. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno martedì 12 gennaio alle ore 21:15 sul canale Cielo.

Qui di seguito si riportano invece alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del film:

  • “Non può andare in giro ad uccidere le persone solo perché non le approva!” – “Sai, è questo quello che mi dicevano sempre i medici. Era l’unico punto sul quale non siamo mai andati d’accordo.” (Gloria e Grazia)
  • Che differenza c’è tra pregare in una chiesa e pregare in un casinò? In un casinò lo fai sul serio. (Walter)
  • Vediamo se ho capito bene: mio figlio ha fatto fuori i suoi nemici, mio marito è diventato un comico e quella ninfomane di mia figlia ha scoperto l’arte culinaria… Che sta succedendo? (Gloria)
  • Gli uomini sono stati la rovina delle donne vogliose da quando esistono le donne vogliose. Per questo devi stare attenta a che razza di uomini porti a casa, cara. I belli e dannati saranno pure attraenti alla tua età, ma poi finisci come loro, devi credermi, Holly. (Grazia)

Fonte: IMDb

La famiglia ideale: recensione della commedia Netflix

La famiglia ideale: recensione della commedia Netflix

La famiglia ideale (La famiglia perfetta) è una commedia spagnola romantica e divertente che racconta  l’incontro-scontro tra le famiglie due giovani innamorati cresciuti in case completamente diverse. Diretto da Arantxa Echevarría – regista di Carmen & Lola – e con Belén Ruéda e José Coronado, il lungometraggio è disponibile su Netflix.

La sinossi de La famiglia ideale

Ne La famiglia ideale (La famiglia perfetta) Pablo (Gonzalo Ramos) proviene da una famiglia benestante: suo padre è uno scienziato di successo, mentre sua madre Lucía (Belén Ruéda) è una donna borghese al 100%. In palestra conosce Sara (Caroline Yuste), una personal trainer che proviene da una famiglia umile e che vive nella periferia di Madrid. I due si innamorano e decidono di sposarsi. Fin dal primo incontro tra le famiglie di Sara e di Pablo, le differenze tra i due mondi dei ragazzi risultano evidenti: il chiasso e la solarità dei genitori di lei stride con la compostezza e la freddezza di quelli di lui.

Dopo un primo impatto traumatico, una gita fuori porta permette ai genitori degli sposi di conoscersi meglio. Specialmente i testimoni di nozze, Lucía e Ernesto (Josè Coronado), il papà di Sara, entrano in confidenza, forse fin troppo…

Il binomio poveri e ricchi ne La famiglia ideale (La famiglia perfetta)

Buona parte delle dinamiche de La famiglia ideale è data dallo stridere tra il mondo borghese di Pablo e quello umile di Sara. I veri protagonisti non sono però i due giovani ragazzi, che rappresentano una generazione in cui le differenze, sotto ogni forma, sono attenuate e meno in contrasto tra loro. Al centro del film ci sono Lucía e Ernesto, i quali incarnano due versioni chiare e definite dei propri mondi. Lei passa le sue giornate tra shopping, servitù e chiacchiere con le amiche, lui è un lavoratore in maniche di camicia. Se per alcuni aspetti le dinamiche tra i due personaggi sono divertenti, non si può dire che il tema al centro de La famiglia ideale sia originale.

Le prime scene ricordano tante commedie familiari, da Ti presento i miei con Ben Stiller al film italiano Una famiglia mostruosa. Vista la frequenza con cui questo binomio famiglia povera-famiglia ricca viene toccato, sicuramente il tema piace al pubblico, ma non è forse un terreno un po’ troppo battuto?

Il prototipo della commedia Netflix colpisce ancora

La famiglia ideale è un film spagnolo, ma non si direbbe. In quanto ad ambientazioni risulta abbastanza anonimo: come tante commedie di produzione Netflix, anche questa è priva di tratti distintivi in termini di ambienti o paesaggi. Si possono distinguere chiaramente gli spazi ”da ricchi” e quelli ”da poveri”, ma potrebbero essere luoghi presenti in ogni regione. Un altro elemento che confonde è la scelta della colonna sonora: canzoni in francese e in portoghese, che si susseguono senza troppa continuità e senza funzione drammatica non danno alcun valore aggiuntivo alla pellicola.

In conclusione, La famiglia ideale è un film creato ad hoc, scena dopo scena, con dei moduli abbastanza standardizzati in termini di trama, ambientazioni e personaggi. Questo non significa che la pellicola non funzioni: è una commedia divertente e spensierata, che però lascia davvero poco spazio alla riflessione.

La Famiglia Fang: trailer italiano con Nicole Kidman

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La Famiglia Fang: trailer italiano con Nicole Kidman

La Adler Entertainment ha diffuso online il secondo trailer italiano de La Famiglia Fang, commedia drammatica diretta da Jason Bateman con protagonisti lo stesso attore/regista affiancato Nicole Kidman. Il film è l’adattamento per il grande schermo dell’omonimo romanzo scritto nel 2011 da Kevin Wilson.

Di seguito il trailer:

Di seguito invece la sinossi ufficiale del film:

Caleb e Camilla Fang sono performer le cui creazioni scioccano il pubblico e deliziano gli appassionati d’arte. Protagonisti sin dalla più tenera età sono i loro figli, pedine fondamentali delle loro opere provocatorie spesso al limite tra il genio e la follia. A causa di queste esperienze, Annie (Nicole Kidman) e Baxter (Jason Bateman) ormai adulti si sono allontanati dai genitori, e, seppur a distanza, conducono esistenze parallele e altamente problematiche. I fratelli sono costretti a tornare a casa dai loro eccentrici genitori quando, improvvisamente, scompaiono nel nulla. La polizia teme il peggio ma Annie è convinta che si tratti di una nuova performance e che Caleb e Camilla abbiano finto la propria morte per dare vita all’ennesima, bizzarra, “opera d’arte”. Mettendo insieme i pezzi del puzzle dei ricordi della loro infanzia, Annie e Baxter si mettono alla ricerca dei genitori, sperando di scoprire la verità su quanto accaduto e, magari, finire anche per ritrovare se stessi.

La Famiglia Fang, che comprende nel cast anche Christopher Walken, arriverà nelle nostre sale l’1 settembre.la famiglia fang

Fonte: AdlerEntertainment

La Famiglia Fang: trailer italiano con Jason Bateman e Nicole Kidman

La Adler Entertainment ha diffuso online il trailer italiano ufficiale de La Famiglia Fang, commedia drammatica diretta da Jason Bateman con protagonisti lo stesso attore/regista affiancato dal premio Oscar Nicole Kidman. Il film è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo scritto nel 2011 da Kevin Wilson.

Di seguito il trailer:

Di seguito invece la sinossi ufficiale del film:

Caleb e Camilla Fang sono performer le cui creazioni scioccano il pubblico e deliziano gli appassionati d’arte. Protagonisti sin dalla più tenera età sono i loro figli, pedine fondamentali delle loro opere provocatorie spesso al limite tra il genio e la follia. A causa di queste esperienze, Annie (Nicole Kidman) e Baxter (Jason Bateman) ormai adulti si sono allontanati dai genitori, e, seppur a distanza, conducono esistenze parallele e altamente problematiche. I fratelli sono costretti a tornare a casa dai loro eccentrici genitori quando, improvvisamente, scompaiono nel nulla. La polizia teme il peggio ma Annie è convinta che si tratti di una nuova performance e che Caleb e Camilla abbiano finto la propria morte per dare vita all’ennesima, bizzarra, “opera d’arte”. Mettendo insieme i pezzi del puzzle dei ricordi della loro infanzia, Annie e Baxter si mettono alla ricerca dei genitori, sperando di scoprire la verità su quanto accaduto e, magari, finire anche per ritrovare se stessi.

La Famiglia Fang, che annovera nel cast anche Christopher Walken, arriverà nelle nostre sale il 1 settembre.

Fonte: AdlerEntertainment

La famiglia Fang recensione del film con Nicole Kidman

La famiglia Fang recensione del film con Nicole Kidman

la famiglia fangI coniugi Caleb e Camille Fang sono una coppia di artisti performativi d’avanguardia, protagonista fin dai primi anni ‘70, assieme ai figli Annie e Baxter, di incredibili happening “dal vero” caratterizzati da scherzi pubblici d’ogni sorta e spesso di cattivo gusto, opportunamente registrati in modo da conservare l’autenticità delle reazioni degli ignari spettatori. Passati gli anni i due enfants prodiges, divenuti rispettivamente una sregolata attrice di second’ordine e un giornalista di provincia con mancate aspirazioni letterarie, si ritrovano uniti in seguito all’improvvisa e apparentemente tragica sparizione dei genitori. Subito però i dubbi iniziano a serpeggiare: si tratta davvero di una tragedia oppure dell’ennesima performance inscenata di tutto punto per rivitalizzare l’interesse del pubblico?

La Famiglia Fang: trailer italiano con Nicole Kidman

Cinico, divertente, profondo e a tratti persino inquietante. Questo è il ritratto migliore con cui dipingere le mille sfumature che si stratificano, inquadratura dopo inquadratura, all’interno de La famiglia Fang, intelligente e atteso adattamento dell’omonimo romanzo cult firmato nel 2011 da Kevin Wilson capace di condensare in un unico grottesco modello familiare le disfunzionalità e i gli eccessi del postmoderno, agendo con quel giusto tocco di surrealtà e parossismo che ben vengono ricreati e amplificati dalla sceneggiatura del premio Oscar David Lindsay-Abaire e dalla scanzonata regia/interpretazione di Jason Batenam, arguto a sufficienza sia dietro che davanti la macchina da presa. Forte dalla grande libertà creativa offertagli dalla partner Nicole Kidman – qui nelle vesti di co-protagonista e produttrice con la sua Blossom Films –  Batenam traduce in forma filmica il dilemma esistenziale di un aggregato familiare in cui i due capifamiglia, in particolare il patriarca Caleb splendidamente interpretato da un camaleontico Christopher Walken, mostrano grande ambiguità in ogni loro pensiero e azione, pronti a sacrificare il decoro pubblico e l’integrità dei legami affettivi in nome di una forma d’arte estrema e rivoluzionaria. Servendosi della poliedrica fotografia di Ken Seng ottenuta mediante numerosi formati video a cavallo fra analogico e digitale che accompagnano l’evoluzione estetico-narrativa nel corso di oltre quattro decadi, la pellicola segue i binari del dramedy e li fonde con sporadiche venature thriller che sconfinano nel mystery, soprattutto in concomitanza con il dubbio circa la sorte dei due strambi artisti che si configura come oggetto ossimorico di unione-divisione tra fratello e sorella, due entità cresciute sull’onda dei residui di una fama involontaria rivelatasi più che mai distruttiva. Liberando appieno il talento malinconico di Batenam e sprigionando la tensione attoriale di una Kidman d’altri tempi, La famiglia Fang pare una copia-carbone a stelle e strisce della migliore commedia all’italiana, grazie alla sua straordinaria capacità di unificare su di un’unico fotogramma riso, pianto e tanta, tanta amarezza.La famiglia Fang

La famiglia di Bruce Lee prepara un nuovo biopic

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La famiglia di Bruce Lee prepara un nuovo biopic

Secondo Deadline sarebbe in fase di sviluppo un nuovo biopic sulla vita di Bruce Lee, sicuramente il più famoso artista marziale mai esistito. Una figura talmente iconica che quando sua figlia Shannon ha tenuto incontri con i potenziali partner di produzione cinesi per un film biografico, l’attore è stato accostato a figure culturali venerate in Cina, come Confucio.

La nuova pellicola sarà presentata dalla Bruce Lee Media, compagnia gestita proprio dalla famiglia di Lee. La figlia Shannon è convinta che la figura di Bruce Lee non sia ancora realmente stata conosciuta al pubblico, e il nuovo biopic si proporrà di scavare più a fondo la personalità dell’attore:

Ci sono stati molti progetti che hanno coinvolto mio padre, ma hanno mancato la comprensione completa della sua filosofia e arte. Non hanno catturato l’essenza delle sue convinzioni nelle arti marziali o nella narrazione. L’unico modo per far si che il pubblico possa comprendere la profondità e l’unicità di mio padre è quello di creare un nostro materiale e trovare partner affini a noi per lavorare. Molti non sanno che Bruce Lee era anche uno scrittore prolifico e un creatore di una propria arte unica e filosofia. Questo è quello che vogliamo mostrare, non solo la sua fisicità nelle arti marziali, ma la profondità del suo carattere e delle sue convinzioni.

Il produttore Lawrence Grey ha dichiarato che al momento sono alla ricerca di un regista e uno sceneggiatore per il progetto, in cui la famiglia Lee sarà direttamente coinvolta.

Fonte: Deadline

La famiglia dei diamanti, recensione della serie thriller su Netflix

Dal 21 aprile, sarà disponibile su Netflix la serie tv di produzione fiamminga La famiglia dei diamanti, realizzata dai creatori della serie campione d’incassi FAUDA, Rotem Shamir e Yuval Yefet. Muovendosi nel territorio del thriller poliziesco, la serie analizza come un’influente famiglia di trafficanti di diamanti con sede ad Anversa tenterà di scampare una clamorosa rovina, sfruttando tattiche illegali e forza bruta. Nel cast del progetto, Casper Knopf nel ruolo di Tommy McCabe, Kevin Janssens nel ruolo di Noah Wolfson, il protagonista della serie, Marie Vinck nel ruolo di Gia Wolfson, Robbie Cleiren nel ruolo di Eli Wolfson, Janne Desmet nel ruolo di Rivki Wolfson, Yona Elian nel ruolo di Sarah Wolfson, Ini Massez nel ruolo di Adina Glazer e Els Dotterman nel ruolo di Jo Smets.

La famiglia dei diamanti, la trama della serie

Questa nuova serie tv sarà una gioia per gli occhi dei fan delle serie crime-thriller, in cerca di qualcosa di inedito da visionare sulla piattaforma. La trama de La famiglia dei diamanti ruota attorno a una famiglia ebrea ultraortodossa, i Wolfson, e al loro impero commerciale: la famiglia ha infatti l’azienda di diamanti più longeva di Anversa e nel corso degli anni ha acquisito un notevole potere nella zona. Tuttavia, c’è una minaccia che incombe per i Wolfson: a causa di alcune decisioni sbagliate prese dall’erede dell’impero commerciale Eli, vedono infatti crollare la propria posizione di rilievo e prestigio.

Il primo episodio della serie si concentra sul ritorno di Noah Wolfson, il figlio ribelle ed ormai estraneo alla superpotenza aziendale, ad Anversa. Si tratta di un ritorno forzato, ma che smuove l’intera trama della serie: il figlio minore dei Wolfson, Eli, si è suicidato per motivi apparentemente sconosciuti ed è ritenuto responsabile di aver fatto precipitare l’impero della famiglia in un debito enorme. Noah dovrà dunque disperatamente cercare di salvare l’attività dei Wolfsons e proteggere l’eredità e l’onore della famiglia.

Scopriamo come a Eli piacesse scommettere in affari loschi e le sue decisioni sbagliate hanno quasi distrutto l’impero faticosamente costruito dalla famiglia. A questo punto, alla presunta azione salvifica di Noah, che dovrebbe risollevare le sorti dell’azienda, si lega il desiderio del protagonista di scoprire il motivo della morte del fratello, indagando su come l’azienda sia arrivata a questo punto di non ritorno.

La famiglia dei diamanti (Netflix)

Il significato del nucleo familiare

Proprio sviscerando le dinamiche familiari dei Wolfson, La famiglia dei diamanti catturerà maggiormente l’attenzione degli spettatori, trascinandoli lungo un sentiero narrativo in cui retaggio culturale e religioso, credenze e obblighi si intersecano. Le numerose restrizioni che vigono in queste famiglie e la “fame di libertà” che ne deriva hanno mosso le azioni dei fratelli. Noah cerca disperatamente di salvare l’eredità e l’onore della sua famiglia, ma rimane anch’egli invischiato nel mondo del crimine proprio per il suo desiderio inconscio di evadere, non sottomettersi nuovamente ai dettami intransigenti che lo hanno fatto scappare già una volta.

Alla connotazione così specifica della serie Netflix, che sceglie come punto di partenza il microcosmo di una comunità ebraica isolata, si aggancia tuttavia una sorta di universalità, di tematiche e rapporti mostratici, che ricalca in toto gli archetipi del genere crime, cercando volontariamente di non sfuggire agli aspetti più commerciali, e per questo appetibili, di progetti simili. In questo senso, non siamo di fronte a una produzione che si distingue in maniera significativa dalle tante altre presenti sulla piattaforma, ma che sfrutta gli archetipi di storie già scritte e lette, sempreverdi dal punto di vista dell’appeal che hanno sul pubblico.

Il thriller è nel dramma

I valori e le restrizioni religiose e le usanze della comunità dettano ogni azione e svolta ricca di suspense della serie. Il rapporto di Noah con la sua famiglia estranea, il ruolo delle donne negli affari, il calendario delle festività e il modo in cui l’intera famiglia tratta Tommy sono esplicitamente modellati dal contesto ebraico della serie e contribuiscono a rendere le dinamiche familiari e gli intrighi della comunità ancora più entusiasmanti, per una visione senza troppe pretese.

Nel complesso, la serie estende in maniera ottimale le dinamiche del thriller alla sfera familiare, accelerando il ritmo in base alle conseguenze che il continuo mantenimento di segreti e rancori porta con se. La trama centrale dell’industria dei diamanti dà ai personaggi motivazioni specifiche, ma non scorre in maniera particolarmente fluida: alcuni episodi si trascinano e denotano un grado di azione decisamente minore rispetto alle storyline più vincenti. Tutto sommato, La famiglia dei diamanti potrebbe coinvolgere gli spettatori soprattutto grazie al suo convincente impianto da dramma familiare e la specificità di raccontare questa storia con al centro una famiglia ebrea chassidica.

La famiglia Bélier recensione del film di Eric Lartigau

La famiglia Bélier recensione del film di Eric Lartigau

I Bélier sono una normalissima famiglia di allevatori francesi, apparentemente solo grandi lavoratori senza nulla di speciale, fatta eccezione che per una curiosa particolarità: sono tutti sordomuti, dal primo all’ultimo, tranne Paula, la primogenita di 16 anni. La ragazza, che segretamente coltiva una grande passione per la musica, decide di tentare la coraggiosa impresa di affrontare le selezioni per avere accesso ad una prestigiosa scuola di canto di Parigi, nel tentativo di inseguire un sogno non privo di ostacoli per la sua famiglia e la sua crescita.

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Campione d’incassi dell’attuale stagione cinematografica francofona ed intelligente programma di marketing pubblicitario, La famiglia Bélier si presenta come un ennesimo prodotto di sicuro successo commerciale sull’onda dalla contemporanea tendenza delle commedie agrodolci di stampo transalpino. Presentandosi fin da subito, orgogliosamente senza alcun timore, come un prodotto “acchiappa pubblico”, la pellicola di Eric Lartigau si serve di un plot di estrema semplicità nel quale vengono affrontati con naturalezza e intelligenza grandi temi del presente e del passato, tra cui le gioie e i dolori della maturità, la fragilità di sogni apparentemente irrealizzabili e il sacro rapporto di famiglia. Paula si trova fin da subito proiettata in un universo ai margini, vivendo una vita relativamente imbrigliata sotto due fronti: il mondo rurale e una condizione familiare a dir poco surreale. Il contrasto fra il silenzio della casa e la cacofonia della città costituiscono un modo con cui drammatizzare (anche esteticamente) i due poli centrali del conflitto interiore della protagonista, divisa fra gli affetti privati e le passioni future. Malgrado l’apparente difficoltà (o semplicità) tematica, Lartigau si dimostra perspicace e capacissimo nel dipingere una progressiva evoluzione psicologica e caratteriale di un personaggio il cui confronto con il mondo reale e il più piccolo universo familiare appaiono entrambi in un primo momento insormontabili. Paula, interpretata da un’eccellente Louane Emera, è un candido angelo biondo dalla voce cristallina, voce che appunto appare come un corpo estraneo nell’universo silenzioso e immoto che le ruota attorno sin dall’infanzia, rendendo a dir poco surreale per i propri cari poter assecondare un dono di cui essi non potranno mai godere.

Il parco attoriale, in cui figurano nomi eccellentissimi in patria come Karin Viard, Francois Damiens e Eric Elmosnino, contribuisce non poco a dare forza e potenza a quella che appare ad un primo sguardo come una semplice (ennesima) confezione patinata pronta a far cassetta e a cercare facili lacrime. Pur senza rinnegare i numerosi ammiccamenti ad un cinema di largo consumo, il film di Lartigau può comunque vantasi di saper dimostrare grande chiarezza d’intenti, onestà intellettuale e una messa in scena sobria ma funzionale. Un prodotto pensato davvero per tutti e che dovrebbe lasciare per l’appunto tutti soddisfatti.

La Famiglia Addams: trailer del film con Charlize Theron

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La Famiglia Addams: trailer del film con Charlize Theron

Ecco il primo trailer per il nuovo adattamento in versione animata de La Famiglia Addams.

Al timone ci sono Greg Tiernan e Conrad Vernon di Sausage Party, ed è stato confermato ufficialmente Oscar Isaac per la voce del patriarca. Nel cast però ci sono altre voci celebri, come Charlize Theron, scelta per interpretare Morticia e Chloë Grace Moretz per la voce di Mercoledì. Finn Wolfhard sarà Pugsley, Nick Kroll zio Fester, Bette Midler nonna Addams e Allison Janney sarà invece l’arcinemica della famiglia, Margaux Needler.

La Famiglia Addams arriverà nelle sale americane il prossimo Halloween.

Fonte: Collider

La Famiglia Addams: il nuovo mostruoso trailer

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La Famiglia Addams: il nuovo mostruoso trailer

Ecco il nuovo mostruoso trailer per l’adattamento in versione animata de La Famiglia Addams.

Al timone ci sono Greg Tiernan e Conrad Vernon di Sausage Party, ed è stato confermato ufficialmente Oscar Isaac per la voce del patriarca. Nel cast però ci sono altre voci celebri, come Charlize Theron, scelta per interpretare Morticia e Chloë Grace Moretz per la voce di Mercoledì. Finn Wolfhard sarà Pugsley, Nick Kroll zio Fester, Bette Midler nonna Addams e Allison Janney sarà invece l’arcinemica della famiglia, Margaux Needler.

Un inedito cast di doppiatori è pronto a farvi tremare… dal ridere! Tra i protagonisti de La Famiglia Addams troveremo Virginia Raffaele e Pino Insegno nei panni di Morticia e Gomez. Eleonora Gaggero e Luciano Spinelli presteranno la loro voce ai figli Mercoledì e Pugsley. Nel ruolo di Zio Fester, incredibile ma vero, proprio Raoul Bova. Ma la vera novità è Loredana Bertè che per la prima volta presterà la sua inconfondibile voce a un personaggio cinematografico, interpretando la Nonna Addams!

La Famiglia Addams è realizzato con una sofisticata grafica in stop motion animation, che ricorda molto lo spirito e i disegni delle storiche vignette del suo creatore Charles Addams. Diretto da Conrad Vernon e Greg Tiernan (il primo particolarmente noto per la regia di film come Shrek 2 e Madagascar 3 – Ricercati in Europa), La Famiglia Addams uscirà in Italia neanche a dirlo il 31 ottobre, giorno di Halloween!

SINOSSI

La famiglia Addams deve affrontare Margaux Needler, una subdola conduttrice di reality televisivi “consumata dal desiderio dell’assoluta perfezione color pastello della vita suburbana”. Ciò accade mentre gli Addams si apprestano a ricevere i parenti per un’importante riunione di famiglia.

La Famiglia Addams: ecco il trailer italiano

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La Famiglia Addams: ecco il trailer italiano

La Famiglia Addams, la dark family più strana ed esilarante del piccolo e del grande schermo, sta per tornare al cinema con un film prodotto e distribuito in tutto il mondo dalla major MGM, che in Italia è distribuito da Eagle Pictures.

Un inedito cast di doppiatori è pronto a farvi tremare… dal ridere! Tra i protagonisti de La Famiglia Addams troveremo Virginia Raffaele e Pino Insegno nei panni di Morticia e Gomez. Eleonora Gaggero e Luciano Spinelli presteranno la loro voce ai figli Mercoledì e Pugsley. Nel ruolo di Zio Fester, incredibile ma vero, proprio Raoul Bova. Ma la vera novità è Loredana Bertè che per la prima volta presterà la sua inconfondibile voce a un personaggio cinematografico, interpretando la Nonna Addams!

La Famiglia Addams è realizzato con una sofisticata grafica in stop motion animation, che ricorda molto lo spirito e i disegni delle storiche vignette del suo creatore Charles Addams. Diretto da Conrad Vernon e Greg Tiernan (il primo particolarmente noto per la regia di film come Shrek 2 e Madagascar 3 – Ricercati in Europa), La Famiglia Addams uscirà in Italia neanche a dirlo il 31 ottobre, giorno di Halloween!

La Famiglia Addams, la trama

La famiglia Addams deve affrontare Margaux Needler, una subdola conduttrice di reality televisivi “consumata dal desiderio dell’assoluta perfezione color pastello della vita suburbana”. Ciò accade mentre gli Addams si apprestano a ricevere i parenti per un’importante riunione di famiglia.

La Famiglia Addams: confermato il cast, ci sono Oscar Isaac e Charlize Theron

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Continua alla MGM il progetto relativo alla realizzazione di un film d’animazione su La Famiglia Addams e, dopo le voci che volevano Oscar Isaac coinvolto nel progetto come doppiatore originale di Gomez, arriva la conferma ufficiale del cast vocale, insieme al primo artwork del film.

Al timone ci sono Greg Tiernan e Conrad Vernon di Sausage Party, ed è stato confermato ufficialmente Isaac per la voce del patriarca. Nel cast però ci sono altre voci celebri, come Charlize Theron, scelta per interpretare Morticia e Chloë Grace Moretz per la voce di Mercoledì. Finn Wolfhard sarà Pugsley, Nick Kroll zio Fester, Bette Midler nonna Addams e Allison Janney sarà invece l’arcinemica della famiglia, Margaux Needler.

A seguire potete ammirare il primo artwork ufficiale del film:

Basato sulle famose creazioni di Charles Addams, questa commedia d’azione animata seguirà la famiglia Addams le cui vite iniziano a ingarbugliarsi quando si scontrano contro un ostile presentatore di reality show, mentre si preparano a festeggiare un’importante ricorrenza per la loro famiglia allargata, in pieno stile Addams.

Morticia, devota a suo marito e ai suoi figli, è la colla che tiene insieme il suo clan. Gomez, disinvolto, sinistro e innamorato appassionatamente di sua moglie, è entusiasta di qualunque piano terribile possa essere stato inventato. Mercoledì è un’adolescente brillante e sinistra con lunghe trecce e spirito argentino. Pugsley, un minaccioso bimbo di 10 anni, gode di ogni tipo di terribile malizia che riesce a trovare. Zio Fester è di buon carattere, allegro e gli piace creare confusione in ogni modo possibile. La nonna è colpita dai suoi nipoti che si godono i suoi biscotti a forma di pipistrelli e teschi. Margaux Needler, la regina della trasformazione della realtà in tv, è consumata dal desiderio di assoluta perfezione suburbana.

La Famiglia Addams nuovo film d’animazione

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La Famiglia Addams nuovo film d’animazione

La Famiglia Addams

La MGM ha annunciato la produzione di un remake della Famiglia Addams in versione animata. Pamela Pettler, che già aveva lavorato alla stesura delle copie di Corpse Bride e Monster House, è stata ingaggiata per scrivere la sceneggiatura.

La famiglia Addams nacque dalla mano di Charles Addams sotto forma di fumetto, pubblicato sul New Yorker tra il 1938 e il 1988. I personaggi divennero famosi grazie soprattutto alla Serie televisiva mandata in onda sulla ABC tra il 1966 e il 1968 e altre sitcom/film, meno importanti, tra i quali persino un musical.

Le ultime indiscrizioni indicavano Tim Burton come possibile regista per questa nuova incredibile scommessa. L’autore di numerosi film d’animazione, tra i quali particolarmente celebre La Sposa Cadavere e Nightmare Before Christmas, ha però dichiarato di aver abbandonato il progetto.

Fonte: worstpreviews

La Famiglia Addams nel programma di Alice nella Città

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La Famiglia Addams nel programma di Alice nella Città

La Famiglia Addams, la dark family più strana ed esilarante del piccolo e del grande schermo sta per tornare al cinema con un film prodotto e distribuito in tutto il mondo dalla major MGM, che in Italia è distribuito da Eagle Pictures.

Un inedito cast di doppiatori è pronto a farvi tremare… dal ridere! Tra i protagonisti de La Famiglia Addams troveremo Virginia Raffaele e Pino Insegno nei panni di Morticia e Gomez. Eleonora Gaggero e Luciano Spinelli presteranno la loro voce ai figli Mercoledì e Pugsley. Nel ruolo di Zio Fester, incredibile ma vero, proprio Raoul Bova. Ma la vera novità è Loredana Bertè che per la prima volta presterà la sua inconfondibile voce a un personaggio cinematografico, interpretando la Nonna Addams!

Il film sarà presentato domenica 20 ottobre in anteprima ad Alice nella Città sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata alle giovani generazioni ed uscirà nelle sale italiane, neanche a dirlo, il 31 ottobre, giorno di Halloween!

La Famiglia Addams è realizzato con una sofisticata grafica in stop motion animation, che ricorda molto lo spirito e i disegni delle storiche vignette del suo creatore Charles Addams. Diretto da Conrad Vernon e Greg Tiernan (il primo particolarmente noto per la regia di film come Shrek 2 e Madagascar 3 – Ricercati in Europa), La Famiglia Addams uscirà in Italia neanche a dirlo il 31 ottobre, giorno di Halloween!

SINOSSI

La famiglia Addams deve affrontare Margaux Needler, una subdola conduttrice di reality televisivi “consumata dal desiderio dell’assoluta perfezione color pastello della vita suburbana”. Ciò accade mentre gli Addams si apprestano a ricevere i parenti per un’importante riunione di famiglia.

Guarda il trailer de La Famiglia Addams

La Famiglia Addams 2: trailer del film sequel d’animazione

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La Famiglia Addams 2: trailer del film sequel d’animazione

Dopo l’incredibile successo del primo capitolo, sarà presentato ad Alice nella città – sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma (14-24 ottobre) –  La Famiglia Addams 2, sequel d’animazione che segna il ritorno sul grande schermo della famiglia più spaventosa di tutti i tempi. Virginia Raffaele (Morticia), Pino Insegno (Gomez), Eleonora Gaggero (Mercoledì), Luciano Spinelli(Pugsley) e Loredana Bertè (Nonna Addams) tornano a dare voce ai sequel d’animazione di questa stramba famiglia, e saranno protagonisti di un red carpet “da brivido” dedicato ai più piccoli e alle loro famiglie. Diretta da Greg Tiernan e Conrad Vernon, la pellicola di animazione sarà al cinema il 28 ottobre distribuito da Eagle Pictures, per un Halloween da paura!

La Famiglia Addams 2, la trama

In La Famiglia Addams 2 Morticia e Gomez vivono con turbamento la fase adolescenziale dei loro figli, Mercoledì e Pugsley, che crescendo si mostrano sempre più indifferenti alle cene di famiglia e sempre più interessati ai loro passatempi mostruosi. Per recuperare il rapporto decidono di organizzare un viaggio in camper che coinvolga tutta la famiglia, tranne Nonna Addams che resterà a fare la guardia alla grande casa dove troverà il modo di spassarsela. Con l’orribile camper stregato, gli Addams si avventurano nei luoghi d’America più terrificanti, dove insieme a zio Fester ed al cugino IT vivranno spaventose avventure durante le quali, però, verranno turbati dalle stranezze di Mercoledì che si sente profondamente diversa dai suoi genitori. Come mai è tanto infastidita dalle loro egocentriche manifestazioni d’affetto? E chi sono i due sconosciuti che li seguono minacciosi?

La Famiglia Addams 2, il trailer ufficiale

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La Famiglia Addams 2, il trailer ufficiale

Arriva il 28 ottobre al cinema La Famiglia Addams 2 sequel del film d’animazione di grande successo del 2019 e adesso rinnovato per una seconda divertentissima avventura. Questo è il trailer ufficiale.

La Famiglia Addams 2 – la trama

La famiglia più spaventosa di tutti i tempi torna al cinema nel sequel d’animazione, La Famiglia Addams 2. In questo nuovo capitolo, troviamo Morticia e Gomez sconvolti dal fatto che i loro figli stanno crescendo, rinunciando persino alle cene di famiglia per dedicarsi ai loro passatempi mostruosi. Per recuperare il rapporto con i figli, decidono di partire con Mercoledì, Pugsley, Zio Fester e il resto della famiglia con l’orribile camper stregato per avventurarsi in una terrificante vacanza di famiglia. Il loro viaggio attraverso l’America li condurrà fuori dal loro mondo coinvolgendoli in esilaranti avventure, insieme all’iconico cugino IT e a nuovi eccentrici personaggi. Cosa potrebbe mai andare storto?

la famiglia addams 2 poster

La Faida: recensione del film di Joshua Marston

La Faida: recensione del film di Joshua Marston

Il regista Joshua Marston ha un debole per le ragazzine “con gli attributi”. È un debole spontaneo, un’inclinazione naturale che lo spinge a indagare nel mondo di piccole donne che conservano la loro dolcezza e la loro grazia anche se coinvolte in situazioni drammatiche. Nella sinossi della La faida, l’ultimo film da lui diretto, vincitore dell’Orso d’Argento per la sceneggiatura a Berlino, è scritto che il protagonista è il diciassettenne Nick, interpretato da Tristan Halilaj. In realtà in questa storia che si svolge nella campagna albanese e che documenta le fasi di un violento conflitto tra due famiglie, emerge ancora una volta, così come nel precedente Maria full of grace, un intenso ritratto femminile, quello di Rudina; brillante e intelligente sorella di Nick che si trova costretta a subire le leggi idiote e assurde di un mondo dominato dagli uomini.

Se la colombiana Maria, nella precedente pellicola, aveva il compito di ingerire ovuli di cocaina per portarli da un capo all’altro del mondo, anche a Rudina tocca trasportare e vendere pane e sigarette per assicurare la sopravvivenza alla sua famiglia. Così come la protagonista del primo film, inoltre, la ragazzina albanese, interpretata dalla sedicenne Sindi Laçej, capisce di essere vittima di un meccanismo assurdo e non voluto da lei, ma dimostra una forza silenziosa e conserva sempre la speranza di poter dare una svolta al suo futuro.

Con La faida, prodotto da Portobello production e Fandango, Marston e lo sceneggiatore Andamion Murataj ci mostrano un mondo rurale in cui l’invasione dei moderni mezzi di comunicazione, telefonini e social network, stride con l’atmosfera arcaica di una società ancora basata sul patriarcato e su codici ormai annullati “legalmente” ma diventati ferree regole non scritte. Come il delitto d’onore in Italia, anche le note del Kanun furono infatti messe al bando dal regime comunista di Hoxha, durato circa 40 anni. Dal 2000 circa molti albanesi sono però tornati a farsi giustizia da soli, convinti che lo Stato non faccia abbastanza per punire i colpevoli. Marston dimostra così ancora una volta, di interessarsi a questioni conosciute solo per chi le vive sulla propria pelle e che non hanno eco in altre parti del mondo; e lo fa costruendo un film in cui lo stile documentaristico si alterna ad un gusto per l’inquadratura che fa assomigliare molti paesaggi della campagna albanese a quelli ritratti da Cézanne o Fattori. D’impatto anche la recitazione degli interpreti, tutti non professionisti, e in particolare la resa del rapporto che Nick stabilisce con la sua stessa casa. Un tempo sereno e pieno di vita e interessi, il ragazzo in cattività considera la sua dimora una gabbia e inizia a deturparne mura e pavimenti quasi senza rendersene conto.

Pur non riuscendo a raggiungere la tensione ed il pathos che contraddistinguono certe sequenze di Maria full of grace, La faida mantiene sicuramente alto il profilo di Jushua Marston, il cineasta “metà regista e metà antropologo”.

La fabbrica di cioccolato: le differenze tra il libro e il film con Johnny Depp

Il visionario regista Tim Burton ha da sempre abituato i propri spettatori a grandi e poetiche favole attraverso cui poter raccontare il diverso, l’antieroe eccentrico che si rivela più umano degli umani. Da Edward mani di forbice a Big Fish – Le storie di una vita incredibile, il suo cinema si muove infatti su questi temi ricorrenti, riadattati ogni volta per l’occasione ma sempre capaci di dar vita a storie a dir poco toccanti e coinvolgenti. Nel 2005 il regista originario di Burbank ha portato al cinema uno dei racconti più amati di sempre, dimostrando quanto questo si sposasse con la sua poetica. Si tratta, naturalmente, di La fabbrica di cioccolato.

Scritto nel 1964 dal celebre autore di libri per ragazzi Roald Dahl, il libro La fabbrica di cioccolato era già stato adattato per il grande schermo nel 1971, dove ad interpretare lo stravagante Willy Wonka era l’attore Gene Wilder. Dahl, tuttavia, si dichiarò sempre insoddisfatto da quella trasposizione e per anni cercò di ottenere che se ne realizzasse una nuova versione. In seguito, sono stati i suoi eredi ad occuparsi dei diritti sul libro, trovando in Burton il regista perfetto per dar vita al magico mondo narrato da Dahl. In breve il progetto riuscì così a prendere vita, tra grandi ricostruzioni scenografiche e sbalorditivi effetti speciali.

Questa nuova versione de La fabbrica di cioccolato, dai toni più dark ma allo stesso tempo più divertenti, non mancò di ottenere il successo sperato. Apprezzato da grandi e piccoli, è ancora oggi un film capace di incantare chiunque. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze tra il libro e il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La fabbrica di cioccolato trama
Johnny Depp, Adam Godley, Freddie Highmore, David Kelly e Deep Roy in La fabbrica di cioccolato. © 2005 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved

La trama di La fabbrica di cioccolato

Protagonista del film è il piccolo Charlie Bucket, il quale vive in una minuscola casetta insieme ai genitori e ai quattro simpatici nonni. Nonostante vivano in condizioni di estrema povertà, Charlie è felice con la sua famiglia, ma è anche affascinato dalle vicende di Willy Wonka, il cioccolataio più famoso del mondo grazie alle sue strampalate invenzioni dolciarie. Ora, dopo anni di silenzio e isolamento, Wonka indìce un concorso in cui offre un tour nella sua fabbrica ai cinque bambini che troveranno i biglietti d’oro nascosti nelle confezioni di cioccolata. Proprio Charlie troverà l’ambito biglietto d’oro e accompagnato dal nonno Joe intraprenderà un’avventura che cambierà per sempre la sua vita.

 

Il cast del film

Ad interpretare il celebre Williy Wonka non poteva che esserci Johnny Depp, attore feticcio di Burton, qui alla loro quarta collaborazione. L’attore, fidandosi dell’amico, accettò di partecipare al film senza neanche il bisogno di leggere la sceneggiatura. I due iniziarono a lavorare sul look da dare al personaggio, ideando insieme la bizzarra capigliatura e gli occhiali che il personaggio porta spesso. Depp ha poi indicato come principale fonte di ispirazione il celebre imprenditore Howard Hughes. Questi era celebre per le sue fobie sui germi e le sue manie di controllo. Per il ruolo del piccolo Charlie Bucket, invece, venne scelto Freddie Highmore. Questi fu raccomandato proprio da Depp, il quale aveva recitato con il bambino nel film Neverland – Un sogno per la vita, rimanendo colpito dal suo talento.

Nel film sono poi presenti numerosi degli attori ricorrenti nel cinema di Burton. A partire da Helena Bonham Carter, che interpreta qui la mamma di Charlie. Noah Taylor e David Kelly interpretano invece rispettivamente il padre del protagonista e il simpatico nonno Joe. I giovani Julia Winter, AnnaSophia Robb, Jordan Fry e Philip Wiegratz sono presenti nei panni degli altri fortunati bambini Veruca, Violetta, Mike e Augustus. Christopher Lee è invece presente nei panni del dottor. Wilbur Wonka, il severo padre di Willy. In ultimo, Deep Roy, altro attore ricorrente nei film di Burton, interpreta tutti i 165 Umpa Lumpa presenti nel film. Ciò è stato possibile grazie alla sua disponibilità a recitare più volte le sue scene, avvalendosi anche di alcuni effetti speciali.

La fabbrica di cioccolato cast
Johnny Depp, James Fox, Adam Godley, Freddie Highmore, David Kelly, Missi Pyle, AnnaSophia Robb, Julia Winter e Jordan Fry in La fabbrica di cioccolato. © 2005 Warner Bros. Entertainment Inc. All Rights Reserved

Le differenze tra il libro e il film di La fabbrica di cioccolato

Nell’adattare l’amato libro di Dahl, Burton si assicurò di poter essere quanto più fedele possibile a questo. Naturalmente, però, decise di apportare una serie di modifiche o di particolari integrazioni. Nel romanzo di Dahl, ad esempio, non è presente la vicenda personale di Willy Wonka con suo padre. Burton ha però deciso di aggiungere tale sottotrama per evidenziare il problema del personaggio nei confronti del concetto di famiglia. Allo stesso modo, per dare un più stretto legame tra la famiglia di Charlie e la fabbrica di cioccolato, il nonno Joe viene descritto come un ex operaio di questa. Un mestiere che, però, nel racconto del libro non ha mai svolto.

Nel libro, inoltre, ogni vincitore del Biglietto d’oro può portare con sé entrambi i genitori. Si tratta però di molti personaggi a cui fare attenzione, troppi per un film, che semplifica infatti questo aspetto permettendo ad ogni vincitore la presenza di un solo accompagnatore. Diverse differenze si ritrovano anche nella rappresentazione di alcuni degli altri bambini che hanno trovato il biglietto d’oro. In particolare, Violetta si presenta come un’esperta di karate, mentre Mike Tivù è un patito di videogiochi. Caratterizzazioni queste assenti nel libro. Dei bambini, inoltre, è anche indicata la diversa provenienza geografica, mentre Dahl non ha mai sottolineato tale aspetto.

Un ulteriore enorme differenza la si può ritrovare anche nel finale. Giunti alla conclusione, il libro mostra Wonka che vola via con il suo ascensore di vetro, raccoglie la famiglia Bucket e sfreccia nello spazio. Questo ha creato la premessa per il sequel, non altrettanto amato, Charlie e il grande ascensore di vetro. Il film, invece, si conclude con Wonka che suggerisce a Charlie di abbandonare la sua famiglia, cosa che il bambino rifiuta. Così, Wonka, dopo un’iniziale reticenza, accetta di portare la loro casa nella sua fabbrica, garantendosi così la collaborazione di quel bambino che diverrà suo erede.

Il trailer di La fabbrica di cioccolato e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire del film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. La fabbrica di cioccolato è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TV, Prime Video, Now e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 9 aprile alle ore 21:10 sul canale TwentySeven.

La fabbrica del rock, mercoledì 14 con Unipol Biografilm e I Wonder

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Per il secondo anno di seguito, Unipol Biografilm Collection e I Wonder Pictures presentano ogni settimana in 16 multisala UCI i più coinvolgenti biopic, narrati da autori premiati nei più prestigiosi festival del mondo, proponendo un programma ricco non solo di grandi riscoperte, come era stato già l’anno scorso, ma anche di imperdibili anteprime, presentate in UCI Cinemas prima dell’uscita in sala. L’appuntamento firmato Unipol Biografilm Collection è ogni mercoledì alle 18 e alle 21.

La rassegna prosegue mercoledì 14 ottobre con La fabbrica del rock – The Wrecking Crew, documentario di Denny Tedesco incentrato sugli artisti che segnarono la storia del genere west coast incidendo le musiche per i dischi dei più grandi interpreti degli anni Settanta, da Sinatra a Simon & Garfunkel, da Elvis Presley ai Beach Boys.

Senza di loro classici immortali come Strangers in the Night, Mrs. Robinson, Let the Sunshine In e molti altri non sarebbero stati gli stessi. Il grande pubblico non li conosceva, ma tra gli addetti del settore il loro stile moderno e di rottura era talmente evidente e apprezzato che furono ribattezzati The Wrecking Crew, la squadra di demolizione. Questo film ricostruisce la storia scanzonata di un gruppo di musicisti di talento, tra hit da classifica e colonne sonore che hanno fatto la storia della canzone, non solo americana. Diretto da Denny Tedesco, figlio del chitarrista Tommy Tedesco, è un tributo dal ritmo travolgente a una musica, a un’era, ad artisti che sono stati grandi anche dietro le quinte.

Grazie alla scommessa di Unipol Biografilm Collection e del circuito UCI Cinemas, per il secondo anno consecutivo, contenuti di qualità dalla forte valenza culturale come i film documentari si allargano al pubblico popolare dei multisala. Una scommessa che pone però le sue radici nel dato concreto del crescente successo commerciale del genere documentario nel mondo, e in particolar modo negli Stati Uniti e in Francia.

Il calendario delle proiezioni fino a fine ottobre è consultabile di seguito e nella sezione rassegne del sito di UCI. Per scoprire tutti i titoli I Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection è possibile visitare il sito ufficiale www.iwonderpictures.it e la pagina facebook www.facebook.com/iwonderpictures.

Modalità d’ingresso

Il biglietto intero per la proiezione costa 10 euro.

È possibile richiedere un biglietto ridotto a 5 euro compilando il form all’indirizzo http://iwonderpictures.it/rock/, selezionando il cinema di interesse e inserendo il codice partner ROCKPR.

 

LINK PER IL DOWNLOAD DELLE FOTO DI SCENA DE LA FABBRICA DEL ROCK:

http://www.biografilmfestival.com/guest/FabbricaDelRock_foto.zip

 

PROGRAMMA dal 23 SETTEMBRE AL 28 OTTOBRE

23 settembre 2015 | IRIS di Albert Mayles

30 settembre 2015 | IL TEOREMA DELLA CRISI – THE FORECASTER di Marcus Vetter, Karin Steinberger

07 ottobre 2015 | JANIS di Amy Berg

14 ottobre 2015 | LA FABBRICA DEL ROCK – THE WRECKING CREW di Denny Tedesco

21 ottobre 2015 | IL RING – GORE VIDAL VS WILLIAM BUCKLEY di Roberto Gordon, Morgan Neville

28 ottobre 2015 | SE NON VIENI A VEDERE QUESTO FILM AMMAZZIAMO IL CANE: LA STORIA DEL NATIONAL LAMPOON di Douglas Tirola.

ELENCO SALE:

EMILIA ROMAGNA

UCI Cinemas Meridiana | Bologna

UCI Cinemas Reggio Emilia
LAZIO
UCI Cinemas Roma Marconi
UCI Cinemas Porta di Roma

LIGURIA
UCI Cinemas Fiumara | Genova

LOMBARDIA

UCI Cinemas Bicocca | Milano

UCI Cinemas Milano Fiori | Milano

UCI Cinemas Como

UCI Cinemas Curno | Bergamo

MARCHE

UCI Cinemas Ancona

PIEMONTE

UCI Cinemas Torino Lingotto
UCI Cinemas Moncalieri | Torino

TOSCANA

UCI Cinemas Campi Bisenzio | Firenze

UCI Cinemas Firenze

UMBRIA

UCI Cinemas Perugia

VENETO
UCI Cinemas Verona

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La dura verità: trama e cast del film con Gerard Butler

La dura verità: trama e cast del film con Gerard Butler

Popolare commedia romantica del 2009, La dura verità (qui la recensione) è diretto da Robert Luketic, già autore di titoli simili come La rivincita delle bionde e Quel mostro di suocera. Per questo suo nuovo film egli porta in scena la storia di due personalità dello spettacolo estremamente differenti nel carattere, nelle convinzioni e nei modi. Attraverso di loro si snoda una comica vicenda incentrata sulle relazioni tra donne e uomini, portando a galla quella che il titolo del film afferma essere una dura verità. Il film è però ben lungi dal cinismo, rivelandosi invece come un appassionata e appassionante storia d’amore.

Ricca di riferimenti ad altre pellicole simili, tra cui si possono annoverare Harry, ti presento Sally… e Anchorman – La leggenda di Ron Burgundy, il film vanta la presenza di noti interpreti di Hollywood, che si mettono qui alla prova con ruoli particolarmente sopra le righe. È infatti la presenza di Gerard Butler e Katherine Heigl a rendere il tutto più piccante e interessante, con i due che danno vita ad una riuscita coppia comica. Al momento del suo arrivo in sala il film non è in realtà stato ben accolto dalla critica, ma decisamente diversa è stata la reazione del pubblico.

A fronte di un budget di 38 milioni di dollari, il film è infatti arrivato ad incassarne ben 205 in tutto il mondo. Tale risultato ha permesso a La dura verità di affermarsi come una delle commedie di maggior successo dell’anno. Prima di lanciarsi in una visione di questa, ci sono diverse curiosità da scoprire, molte delle quali legate proprio agli attori protagonisti. Proseguendo nella lettura sarà possibile scoprire queste come anche su quali piattaforme è possibile ritrovare il film in streaming per una comoda visione casalinga.

La dura verità: la trama del film

La vicenda del film si svolge a Sacramento, in California, dove Abby Richter è un’affermata produttrice di uno show televisivo. Altrettanto di successo non è però la sua vita sentimentale, costellata di appuntamenti senza un lieto fine. Dopo l’ennesimo di questi, la donna sembra pronta a gettare la spugna. È a questo punto che si imbatte nel programma intitolato La dura verità, condotto dal cinico e irriverente Mike Chadway. Nel suo show questi dà vita ad una serie di spregiudicate opinioni sui rapporti sentimentali, e proprio il modo in cui ne parla spinge Abby a telefonare in diretta per offrire il suo punto di vista, quello di una donna che ancora crede nell’amore vero e nei suoi miracoli.

Inaspettatamente, lo scontro con Mike si rivela solo il primo di una lunga serie. Abby viene infatti a sapere che gli ascolti del suo programma sono in calo, e il network ha assunto proprio il cinico conduttore per tentare di risollevare le sorti dello show. Il rapporto tra Mike ed Abby si conferma particolarmente teso, con numerosi episodi di scontri verbali causati da divergenze creative. Tutto prende però una piega inaspettata nel momento in cui la donna sviluppa una cotta per il suo vicino di casa, Colin. È e quel punto che Mike la spinge a seguire i suoi consigli, stringendo con lei un patto. Se Abby riuscirà a conquistare Colin, allora i due tenteranno di lavorare in armonia, altrimenti Mike avrebbe rassegnato le dimissioni.

La dura verità cast

La dura verità: il cast del film

Come anticipato, protagonisti assoluti del film sono gli attori Katherine Heigl e Gerard Butler. La prima veste i panni di Abby Richter, ruolo per il quale si è preparata informandosi sull’attività delle donne produttrici nel mondo dello spettacolo. Tale ricerca le ha permesso di poter risultare ulteriormente realistica, mentre per l’aspetto più personale del personaggio la Heigl si è lasciata ispirare dalle grandi figure femminili del genere sentimentale. Butler è invece presente nel ruolo dell’irriverente Mike Chadway. Tale personaggio è liberamente ispirato al conduttore Adam Carolla, e per entrare in quella mentalità l’attore ha speso diverso tempo a guardare il The Adam Carolla show, osservando il modo di comportarsi, di muoversi e di parlare del conduttore.

Accanto a loro, nel film, si ritrovano poi attori meno noti ma ugualmente validi nei rispettivi ruoli. Eric Winter, celebre per la soap opera Il tempo della nostra vita, interpreta qui l’ortopedico Colin, l’uomo di cui Abby si infatua. L’attore Nick Searcy è invece Stuart, il boss di Mike e Abby e colui che cerca di farli andare d’accordo sul posto di lavoro. Bree Turner, celebre per la serie Grimm, dà vita al personaggio di Joy Haim, assistente e amica di Abby e come lei in cerca del vero amore. Gli attori John Michael Higgins e Cheryl Hines, invece, recitano nei ruoli di Larry Williams e Georgia Bordeney, i due conduttori dello show mattutino e sposati tra di loro.

La dura verità: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. La dura verità è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision e Now TV. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 3 maggio alle ore 21:25 sul canale Nove.

Fonte: IMDb

La dura verità recensione del film con Katherine Heigl e Gerard Butler

La dura verità posterAnno: 2009

Regia: Robert Luketic

Cast: Katherine Heigl, Gerard Butler, Bree Turner, Eric Winter, Cheryl Hines

Trama: Abby (Katherine Heigl) e Mike (Gerard Butler): lei, produttrice di successo di un talkshow mattutino che ultimamente sta battendo la fiacca; lui, uno scollacciato conduttore del programma “La dura verità”, fortunatissimo quanto irriverente format televisivo, in cui dispensa perle di saggezza sulla reale natura degli uomini e sugli atteggiamenti che le donne dovrebbero avere. Due persone apparentemente sicure e caparbie nel lavoro, ma goffe, fragili e sensibili nella vita dietro le quinte. Mike sarà ingaggiato per risollevare le sorti del programma di Abby, malgrado la reticenza di quest’ultima che lo considera solo uno sgradevole e cinico fenomeno da baraccone. Gli ascolti le daranno torto, perché Mike diventa la star del momento, il pubblico lo ama e presto anche lei usufruirà dei suoi audaci e smaliziati consigli per valorizzarsi e sedurre l’avvenente vicino di casa, Colin.

Analisi: La dura verità di Robert Luketic è la classica commedia che fa del conflitto uomo/donna la sua spina dorsale, nutrendosi dei soliti vecchi dissapori e del retorico astio tra i due sessi,  universi dal temperamento opposto, spesso legati da un’irrefrenabile alchimia. Sulle prime battute, il regista australiano sembra volerci proporre una riflessione soft sui cinici meccanismi che lo star system televisivo impone, schiacciato dall’implacabile legge dell’ascolto.

Nulla di più sbagliato, perché lo sfondo televisivo è solo un’escamotage narrativo che le sceneggiatrici usano per portare a galla debolezze e timori dell’anchorman più amato del piccolo schermo e della sua produttrice. Una scelta stilistica che potrebbe svelare la poliedrica natura dei loro caratteri, la duplice realtà vissuta, fatta di sentimenti contrastanti. Luketic farcisce la sua commedia a strati: la televisione come sovrastruttura e contenitore di alcune logiche comportamentali umane, quelle inconfessate ed epidermiche.

THE UGLY TRUTHUn intento che non sortisce, però, gli effetti sperati. L’ironia è forzata e svenevole, ci fa storcere il naso e stufa neanche a metà dell’opera; deve affidarsi alla gag delle sexy mutande vibranti per strapparci qualche timido ghigno e risvegliare gli appetiti di quelli che si aspettavano una commedia carnale e godereccia: tra Abby e Mike non c’è traccia di sensualità. Una delusione per chi sperava di essere elettrizzato e stuzzicato da un amore eccitante e incendiario, ma anche per chi – auspicando un taglio più romantico – sperava di sognare ad occhi aperti e abbandonarsi all’appassionante e idilliaco linguaggio dell’amore. Banale e scialbo. Privo di identità e di anima: ecco la dura verità di Luketic dopo il grande successo de La rivincita delle bionde.

La Duchessa: recensione del film con Keira Knightley

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La Duchessa: recensione del film con Keira Knightley

Basato sul libro di Amanda Foreman, La Duchessa è un sontuoso film che racconta le vicende private e pubbliche di Georgiana Spencer sposata duchessa del Devonshire. Regina della scena, in splendidi corsetti e eccentriche acconciature, è la regina hollywoodiana dei film in costume, Keira Knightley. Il film, diretto con classica eleganza da Saul Dibb, si basa appunto sulla vicenda storica di Georgiana, e percorre le pagine della biografia a lei dedicata dalla Foreman.

Il personaggio di questa donna moderna e forte, seppure intrappolata nelle rigide regole dell’etichetta emerge on estrema chiarezza e forza dalla splendida interpretazione della Knightley che ancora una volta si dimostra interprete sensibile e sicura, anche per personaggi complessi come era questo il caso. Parlando di Georgiana Spencer non si può non parlare della sua più illustre discendente, Lady Diana Spencer, la sfortunata principessa del Galles, che pure visse nell’amore della gente e nel disamore di chi invece avrebbe dovuto amarla di più, proprio come succede alla protagonista del film, che si trova a condividere la casa e il marito con quella che paradossalmente si rivela essere la sua migliore amica.

La Duchessa, il film

Intrappolata in un matrimonio senza amore, molto diverso da quello che lei sperava, Georgiana si rifugia nella vita pubblica, diventando be presto regina delle feste dell’alta società londinese e maestra di moda, sfoggiando abiti sempre più vistosi e sfarzosi che finiscono per dettare legge in fatto di moda. Anche nella vita politica, la duchessa diventa un personaggio di spicco, quando decide di sostenere la campagna elettorale del suo amate segreto, interpretato da Dominic Cooper, già visto in Mamma Mia! come  promesso sposo. Al fianco di Keira, un’eccezionale Ralph Finnies nei panni del Duca di Devonshire fa sfoggio della sua elegante figura e del suo sguardo di ghiaccio che gli valgono un’interpretazione eccellente, decisamente notevole.

Anche se nel complesso il film appare non pienamente compiuto per quello che riguarda la regia, classica ma a tratti quasi timida di Dibb, è notevole per l’apparato scenografico, costumi compresi di Michael O’Connor e per le interpretazioni dei due protagonisti. Nel cast anche Haley Atwell nei panni di Bess Foster, amante del duca e amica della duchessa, e la sempre splendida Charlotte Rampling che invece interpreta la madre di Georgiana.

La DreamWorks per il film su Need for Speed?

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La DreamWorks per il film su Need for Speed?

Deadline annuncia a sopresa che in pole per aggiudicarsi i diritti dell’adattamento del famoso franchise di Need For Speed c’è niente meno che la DreamWorks. La major sarebbe vicina a trovare l’accordo con la Electronic Arts, proprietario della saga motoristica per Playstation 3. Per la casa fondata da Spielberg sarebbe un ottimo colpi visti il recente blocco causato dal partner finanziario Reliance, che ha ridimensionato il suo apporto economico. Inoltre, sembra che la DreamWorks stia per soffiarli niente meno che alla Paramount.

La DreamWorks pensa al remake di Ho sposato un fantasma

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La DreamWorks pensa al remake di Ho sposato un fantasma

Uscita nel 1984, Ho sposato un fantasma (All of Me) fu una commedia diretta da Carl Reiner in cui una milionaria, interpretata da

La Douleur: il trailer ufficiale del film di Emmanuel Finkiel

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La Douleur: il trailer ufficiale del film di Emmanuel Finkiel

La Douleur è il diario di un’attesa, il racconto lacerante di un’assenza, il viaggio interiore di una donna che attraversa la violenza della Storia e dei sentimenti. Il film è tratto dal romanzo di Marguerite Duras ed è diretto da Emmanuel Finkiel. Nel cast Mélanie Thierry, Benoît Magimel, Benjamin Biolay.

Candidato per la Francia ai prossimi Academy Awards, e osannato dalla stampa francese, sarà in sala dal 17 gennaio distribuito da Valmyn e Wanted. Ecco il trailer del film:

Nella Francia del 1944 occupata dai nazisti, Marguerite, una giovane scrittrice di talento, è un attivo membro della Resistenza insieme a suo marito, Robert Antelme. Quando Robert viene deportato dalla Gestapo, Marguerite intraprende una lotta disperata per salvarlo. Instaura una pericolosa relazione con Rabier, uno dei collaboratori locali del Governo di Vichy, e rischia la vita pur di liberare Robert, facendo imprevedibili incontri in tutta Parigi, come in una sorta di gioco al gatto e al topo. Lui vuole veramente aiutarla? O sta solo cercando di cavarle informazioni sul movimento clandestino antinazista? La fine della guerra e il ritorno dei deportati dai campi di concentramento segnano per lei un periodo straziante e danno inizio a una lunga attesa, nel caos generato dalla liberazione di Parigi.

Scritto nel 1944 ma poi pubblicato nel 1985, “La douleur” (in Italia pubblicato da Feltrinelli col titolo Il dolore) è un romanzo autobiografico. Marguerite Duras descrive il periodo difficile che trascorse nell’attesa del ritorno del suo amato marito Robert Antelme, membro della Resistenza francese.

«Questa donna che attende il ritorno del marito dai campi di concentramento – dichiara il regista Finkiel – faceva eco alla figura di mio padre, una persona che aspettava sempre. Anche quando ebbe la certezza che la vita dei suoi genitori e di suo fratello era finita ad Auschwitz […] Lessi il libro per la prima volta a 20 anni. Ritornando a questa storia trent’anni più tardi per farne un adattamento cinematografico, ho provato la stessa indicibile commozione che provai alla prima lettura. Lo scopo di questo film è quello di rivivere quell’emozione lungo tutto il dispiegarsi degli eventi…»

La doppia vita di Madeleine Collins: recensione del dramma francese

Antoine Barraud è il regista che sta dietro a La doppia vita di Madeleine Collins, film drammatico francese che racconta di un’impossibile doppia vita tra Francia e Svizzera di una donna in carriera (Virginie Efira). L’aspetto drammatico del lungometraggio è supportato dall’atmosfera noir e thriller che avvolge la protagonista: chi è veramente la donna? Judith, Margot o Madeleine?

La trama di La doppia vita di Madeleine Collins

In Francia, Judith (Virginie Efira) vive con il marito e i due figli adolescenti. In Svizzera, la stessa donna si fa chiamare Margot e vive con un uomo più giovane e una bambina che la chiama ”mamma”. La protagonista si dedica per metà della settimana ad una famiglia, per il resto del tempo all’altra. La sua vita si regge su una montagna di bugie che cresce giorno dopo giorno: dice ad entrambe le famiglie di doversi spostare ”solo per lavoro” – Judith è un’interprete, ma le menzogne sfociano anche al di fuori della sfera famigliare.

La doppia vita di Madeleine Collins si svolge, anche per lo spettatore, nel caos e nella confusione e, improvvisamente, tutti sembrano voler far vacillare l’instabile equilibrio della vita della donna: un’amica di vecchia data, i genitori, un figlio adolescente un po’ troppo sveglio, fino addirittura alla polizia. Tutto ciò manda in crisi la protagonista: chi è veramente e chi vuole essere?

Una vita al quadrato

In La doppia vita di Madeleine Collins, Judith/Margot inizialmente è felice per come vive: non saprebbe e non vuole scegliere una sola delle sue due vite. Da un lato, è madre di una bambina da accudire e coccolare, ha accanto un uomo giovane e bello, ma poco affermato lavorativamente. Dall’altro, è la moglie di un uomo ricco e in carriera, va a teatro e ha due figli adolescenti difficili da gestire. La donna sembra sentirsi soddisfatta sotto ogni aspetto con la sua doppia identità: ciò che manca da una parte, c’è dall’altra.

Come la protagonista, anche lo spettatore percepisce la perfetta utopia della quotidianità di Judith/Margot. E, come ogni utopia, quella in La doppia vita di Madeleine Collins è destinata a non realizzarsi. La donna deve fare una scelta, si è incastrata in una situazione scomoda che si rivela, nel corso del film, sempre più complicata.

Il cast efficace di La doppia vita di Madeleine Collins

L’attrice che interpreta Judith/Margot, Virginie Efira, è perfetta nel vestire le due identità, simili quanto distanti l’una dall’altra. La tensione di La doppia vita di Madeleine Collins  è tutta racchiusa nella sua protagonista, nei suoi gesti, nelle sue espressioni, nelle sue parole.

Gli uomini accanto a lei, il giovane Quim Gutiérrez, e il marito Bruno Salomone, sono più anonimi, ma probabilmente la scelta è pensata: tutto il film gira intorno alla storia del personaggio di Virginie Efira, il punto di vista è il suo, è l’unica capace di muoversi da una vita all’altra, da una famiglia al suo doppio.

Suspence e sorpresa

La doppia vita di Madeleine Collins risulta per buona parte un film confuso e poco chiaro. Mentre lo si guarda, si ha la sensazione che qualcosa sfugga. In questo senso, il film è un thriller. Forse è un thriller psicologico? L’intrigo è prima di tutto all’interno della protagonista, che appare sempre più disconnessa dal mondo e drogata dalla sua duplice esistenza. La vaga suspence che caratterizza tutto il film viene poi distrutta da una rivelazione sorprendendte, che prima sconvolge poi spiazza ed infine chiude il cerchio della storia. Il film inizia con un episodio che pare slegato da tutto il resto e, solo più avanti nel storia, trova il suo senso.

Per questi motivi, il dramma non è così drammatico: ha tinte hitchcockiane che si mescolano ai tratti più spiccati da intimo film francese. Il regista Antoine Barraud, un volto abbastanza nuovo nello senario internazionale, dimostra di conoscere i grandi nomi del cinema e le loro tecniche, sia a livello estetico che narrativo. In conclusione, La doppia vita di Madeleine Collins è un film godibile e riflessivo, che forse non riesce ad arrivare troppo in profondità ma almeno ci prova: un’originale pellicola che sfuma dal noir al dramma, senza vette eccessive.

La donna per me: la recensione del film con Andrea Arcangeli

La donna per me: la recensione del film con Andrea Arcangeli

Sembra essere un momento d’oro per il multiverso e le realtà alternative al cinema e in televisione. Oltre a quanto la Marvel sta raccontando con i suoi film e serie, diversi sono i progetti che sempre più si rifanno all’idea di molteplici versioni differenti di una realtà. A questi si aggiunge ora anche l’italiano La donna per me, nuovo film da regista di Marco Martani, meglio noto come sceneggiatore di commedie brillanti come ExMaschi contro FemmineFemmine contro MaschiLa mafia uccide solo d’estateSe Dio vuole. Prodotto da Lucky Red con Rai Cinema e in collaborazione con Sky Cinema, il film sarà trasmesso il 23 maggio su Sky e NOW.

Protagonista del film è Andrea (Andrea Arcangeli), un ragazzo di trent’anni alla vigilia del matrimonio con Laura (Alessandra Mastronardi), conosciuta all’università e con cui da allora ha costruito la sua vita. Alcuni dubbi dell’ultimo momento, però, trasformano l’esistenza di Andrea che, ogni giorno, si trova a risvegliarsi in una vita diversa, in un sé stesso diverso e in universi paralleli in cui Laura non è mai stata la sua compagna. Avendo modo di sperimentare le tante declinazioni che la sua vita avrebbe potuto prendere, Andrea comincerà però a capire cosa desidera davvero, trovandosi a dover tentare quanto prima di tornare alla sua realtà.

Come sarebbe andata se…

La commedia romantica scritta e diretta da Martani ha l’esplicito obiettivo di affrontare, con leggerezza e umorismo, il tema della paura davanti a un impegno di vita importante come può esserlo il matrimonio. La storia, infatti, parte dalla domanda “cosa faresti se ti potessi togliere qualsiasi dubbio prima di prendere la decisione più importante della tua vita?”. Da qui ha inizio l’avventura del protagonista di La donna per me, ritrovatosi incastrato in quello che risulta essere un incrocio tra un loop temporale e una diversa serie di universi paralleli. Un’opera che fa subito pensare a titoli come Palm Spring e Questione di tempo (citati non a caso dal regista come primarie fonti di ispirazione).

L’idea in sé non è dunque nuova, ma è qui calata in una realtà italiana fatta di precariato, avvocati poco onesti e musicisti di dubbio gusto. Un’occasione dunque per riflettere anche sugli elementi tipici della nostra società, che a loro modo si riflettono nella vita di un giovane qualunque come può esserlo il protagonista di questo film. Tutto ciò è a sua volta contenuto in una classica struttura da film ad equivoci, che portano sempre più scompiglio nella vita di Andrea, permettendogli di imparare importanti lezioni di vita e di regalare allo spettatore qualche risata (nel più dei casi per merito dei personaggi interpretati da Eduardo Scarpetta e Stefano Fresi).

D’altrone, come diceva Danny Boodman T.D. Lemon Novecento, protagonista del film La leggenda del pianista sull’oceano, come si fa a scegliere una sola vita, una sola donna da amare? Il protagonista di La donna per me ha dunque l’occasione di sperimentare ciò che tutti vorremmo provare nei momenti più critici, ovvero l’esperienza dell’alternativa, abbattendo così ogni possibile dubbio e incertezza su come sarebbero potute andare le cose se svoltesi in modo differente. Da questo punto di vista l’obiettivo del film è sicuramente centrato e chiaro risulta il messaggio che si intendeva trasmettere. Meno convincente, però, è il modo in cui si arriva a tale risultato.

La donna per me Andrea Arcangeli

Un film limitato dalla scrittura

La donna per me è una commedia romantica con delle ambizioni evidentemente maggiori rispetto a tanti altri titoli italiani simili. Già solo il dover reinventare continuamente situazioni e personaggi a partire da elementi introdotti nelle prime scene richiede una certa cura nella scrittura. Sfortunatamente, il punto debole del film risulta essere proprio la sceneggiatura. Le situazioni che vengono presentate sul grande schermo hanno infatti di base un grande problema: non sono giustificate. Il loop temporale che si viene a costruire non è introdotto in nessun modo chiaro e ciò porta ad una certa difficoltà nel definire i suoi limiti e le sue regole.

Ciò che dà il via alla struttura del racconto rimane dunque insoluto. Andrea ha vissuto solo un sogno? Era tutto vero? Non è dato saperlo e comprensibilmente a molti potrebbe anche non importare nemmeno. Al di là di tale aspetto, però, La donna per me si caratterizza nella sua generalità per una scrittura poco ispirata, che pur giocando con il fantasy e offrendo in modo chiaro il suo tema, non sembra voler (o poter) ambire a costruire qualcosa di più coinvolgente e memorabile. Nulla possono i pur bravi interpreti principali e il film non trova dunque l’occasione concreta di rendersi memorabile, offrendo nulla più che la possibilità di una visione spensierata.

La donna per me: la conferenza stampa del film con Andrea Arcangeli

Prodotto da Lucky Red con Rai Cinema e in collaborazione con Sky Cinema, che lo trasmetterà poi sui propri canali a partire dal 23 maggio, il film La donna per me è il ritorno alla regia di Marco Martani, meglio noto come sceneggiatore di commedie come Femmine contro maschi, Se Dio vuole e La mafia uccide solo d’estate. Questa sua nuova pellicola, da lui anche scritta, è una commedia romantica che con leggerezza e umorismo vuole affrontare il tema della paura davanti a un impegno di vita importante com può esserlo il matrimonio. La storia, infatti, parte dalla domanda “cosa faresti se ti potessi togliere qualsiasi dubbio prima di prendere la decisione più importante della tua vita?”.

Protagonista è Andrea (Andrea Arcangeli), un ragazzo di trent’anni alla vigilia del matrimonio con Laura (Alessandra Mastronardi), conosciuta all’università e con cui da allora ha costruito la sua vita. A partire da alcuni dubbi dell’ultimo momento, però, trasformano l’esistenza di Andrea che, ogni giorno, si risveglia in una vita diversa, in un sé stesso diverso e in universi paralleli in cui Laura non è mai stata la sua compagna. Avendo modo di sperimentare le tante declinazioni che la sua vita avrebbe potuto prendere, Andrea comincerà però a capire cosa desidera davvero, trovandosi a dover tentare quanto prima di tornare alla sua realtà.

Tra fantasy e commedia romantica

Presentato in anteprima a Roma, il film viene raccontato dal regista Marco Martani, dalla co-sceneggiatrice Eleonora Ceci e dagli interpreti Andrea Arcangeli, Alessandra Mastronardi, Eduardo Scarpetta e Francesco Gabbani (assenti sono Stefani Fresi e Cristiano Caccamo, anche loro tra i protagonisti del film). Ad aprire la conferenza stampa vi è proprio Martani, che racconta di come “torno alla regia dopo Cemento armato, che era del 2007. Questa lunga pausa è dovuta dal fatto che sono una persona alla continua ricerca di stimoli e lavorare ad un progetto da sceneggiatore e poi da regista è una cosa che mi spaventa, che richiede un impegno duplice che non sempre sono pronto a prendermi”.

“Per La donna per me invece sentivo di voler portare avanti questo lavoro, – continua Martani – perché mi offriva stimoli continui. Sentivo la voglia di vedere come potesse prendere vita quello che avevo scritto, senza delegare questa operazione ad un altro. In La donna per me c’è molto dei miei interessi come autore e come persona, oltre al fatto che la storia è ambientata nella mia Spoleto. Si trattava dunque di un progetto pensato a lungo e fortemente voluto, che infine ha preso vita proprio come desideravo”.

La parola passa poi alla co-sceneggiatrice, che racconta di come La donna per meè un film con idee e domande molto universali. Ci siamo ispirati a quelle commedie anglosassoni che mescolano il realismo con un velo di fantasia. In particolare a film come Il giorno della marmotta, Palm Spring e Questione di tempo. È nata così la storia di un ragazzo che ha effettivamente la possibilità di sperimentare tutti i suoi dubbi fino a scegliere di voler tornare alla sua realtà.”

La donna per me Andrea Arcangeli

La parola agli attori

Protagonista del film, come accennato, è Andrea Arcangeli. “Sono uno che di solito fa fatica a leggere le sceneggiature, – confessa l’attore – ma questa scorreva e trasmetteva bene tutto il suo senso, raccontando una dimensione molto umana in cui davvero tutti possono ritrovarsi. Ciò ci ha permesso di adottare una chiave di lettura molto naturale”. “La versione di me più complessa da interpretare? – continua Arcangeli –Sicuramente quella del trapper Strazio, perché richiedeva diverse ore di trucco al giorno e poi mi obbligava a dar vita ad una personalità molto diversa da me.”

Il film è stato un vero regalo, – afferma poi la Mastronardi – che personalmente mi ha permesso di sperimentare con sfumature diverse dello stesso personaggio. Di Laura dovevo mantenere le stesse caratteristiche ogni volta, trovando però delle differenze significative che distinguessero le varie versioni. Inoltre, si tratta di un film che per me è un esperimento molto riuscito, che dimostra che anche noi possiamo fare questo tipo di film”. Eduardo Scarpetta, reduce dalla vittoria ai David di Donatello, afferma invece che “il progetto mi ha affascinato per il suo essere un divertente commedia corale, che mi permetteva di misurarmi con elementi da commedia pura.”

Il film segna inoltre il debutto come attore di Francesco Gabbani, cantante vincitore del Festival di Sanremo. “Per me è stata un’esperienza nuova, – ha affermato Gabbani – che mi ha richiesto l’acquisizione di nuove consapevolezze e mi ha fatto capire quanto sia davvero difficile essere controllatamente spontanei. La mia difficoltà è infatti stata quella di risultare spontaneo ma di controllare me stesso e tutto ciò che accadeva intorno”.Abbiamo scelto Gabbani dopo aver visto il videoclip di Viceversa, – spiega il regista – perché lì dava prova di un’espressività davvero notevole che ci ha fatto venire voglia di metterlo alla prova.”

La donna per me, direttamente su Sky

In conclusione di conferenza stampa, Martani riflette sull’attuale situazione cinematografica in Italia, dove molti sono i film che saltano il passaggio in sala per approdare direttamente a visioni casalinghe, e La donna per me è tra questi. “Da sceneggiatore, ma anche da regista, non sento il bisogno di preoccuparmi dove il film verrà visto. Non modifico il mio modo di scrivere o di concepire la messa in scena in base allo schermo su cui poi sarà visto il film. Naturalmente sarebbe bellissimo che tutti i film trovino il loro posto in sala con tanti spettatori a guardarli. Ma la situazione è delicata, quindi io posso solo limitarmi a realizzare il film migliore possibile. Al resto ci penseranno i produttori e i distributori.”