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The Invitation: l’inquietante teaser trailer con Logan Marshall-Green

Guarda l’inquietante teaser trailer di The Invitation, thriller diretto da Karyn Kusama con protagonista Logan Marshall-Green, visto in Prometheus, e con Tammy Blanchard e Michiel Huisman.

Il film verrà distribuito negli Stati Uniti su piattaforma on demand a partire dal 25 marzo.

 
 

Lauren Cohan spaventata protagonista del trailer finale di The Boy

Guarda l’inquietante trailer finale di The Boy, il thriller che vedrà protagonista Lauren Cohan, l’attrice nota per il suo ruolo di Meggie in The Walking Dead, l’acclamato show della AMC.

Prodotto da STX Entertainment e Lakeshore Entertainment, The Boy è diretto dal regista William Brent Bell. 

La trama segue Greta (Lauren Cohan), una giovane donna americana in fuga dal suo passato travagliato che accetta un posto di lavoro come tata in un piccolo villaggio in Inghilterra. Greta dovrebbe occuparsi di un bambino di 8 anni, figlio di un coppia benestante che ha deciso di prendersi una lunga vacanza. Quando Greta arriva nella lussuosa, ma tetra tenuta scopre che le cose non sono come si aspettava e ciò a cui si trova davanti è alquanto inquietante.

Mr. & Mrs. Heelshire oltre ad essere piuttosto anziani hanno un elenco di regole severe che Greta dovrà seguire scrupolosamente mentre si prende cura del loro figlio Brahms e nell’elencare queste regole avvertono Greta che il non seguirle con precisione potrebbe tradursi in qualcosa di terribile. Ma la cosa più inquietante di tutte è che Brahms in realtà non è un vero e proprio bambino di 8 anni, ma è una bambola di porcellana a grandezza naturale che gli amorevoli genitori curano e amano profondamente proprio come un bambino vero.

 
 

PPZ – Pride and Prejudice and Zombies: ecco Elizabeth Bennet [clip]

Eccouna clip da PPZ – Pride and Prejudice and Zombies, in cui ci viene presentata l’adrenalinicaprotagonista, Elizabeth Bennet, interpretata da Lily James (Cenerentola).

GUARDA IL TRAILER DEL FILM

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Il film è diretto da Burr Steers e interpretato da Lily James (Cenerentola), Sam Riley (Maleficent), Jack Huston (American Hustle – L’Apparenza Inganna), Bella Heathcote (Dark Shadows), Douglas Booth (Jupiter – Il Destino dell’Universo), Matt Smith (Doctor Who), Charles Dance (Il Trono di Spade) e Lena Headey (Il Trono di Spade).

Tratto dal libro cult scritto da Seth Grahame-Smith, edito in Italia da Nord con il titolo Orgoglio e pregiudizio e zombie, il romanzo ha suscitato subito l’entusiasmo sia dei neofiti sia dei più fanatici ammiratori della Austen, scalando in breve tempo tutte le classifiche di vendita e imponendosi come fenomeno editoriale in oltre venti Paesi.

Il film arriverà nelle sale italiane in anteprima mondiale il 4 Febbraio 2016.  

Una misteriosa epidemia si è abbattuta sull’Inghilterra del XIX secolo e il Paese è invaso dai non morti. Elizabeth Bennet e le sue sorelle sono maestre nelle arti marziali e nell’uso delle armi e sono pronte a tutto per difendere la loro famiglia dalla temibile minaccia. Forte e risoluta, Elizabeth dovrà scegliere se continuare a combattere proteggendo le persone che ama o cedere all’attrazione per l’unico uomo capace di tenerle testa, il tenebroso colonnello Darcy.

 
 

The Look of Silence a Bologna con Sala Bio

Nella ricorrenza del Giorno della Memoria (27 gennaio), lunedì 25 gennaio a Bologna (Cinema Odeon) Sala Bio e Be Original presentano The Look of Silence, l’importantissimo film di Joshua Oppenheimer recentemente candidato al Premio Oscar® 2016 come Miglior Documentario.

Il film, già vincitore del Gran Premio della Giuria a Venezia71 e designato in questi giorni Film della Critica dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – SNCCI, esplora le conseguenze e i tragici eventi dell’eccidio indonesiano che negli anni Settanta ha provocato la morte di un milione di persone tra comunisti, minoranze etniche e oppositori politici. Un fatto storico troppo a lungo passato sotto silenzio, ma già al centro dell’opera prima di Joshua Oppenheimer, The Act of Killing.

The Look of Silence sarà presentato anche a Sala Bio Milano (Cinema Colosseo) e Roma (Cinema Adriano) martedì 26 gennaio.

THE Look of Silence
di Joshua Oppenheimer

(Danimarca, Finlandia, Indonesia, Norvegia, Gran Bretagna/2014/98′)

Indonesia: tra il 1965 e il 1966 il generale Suharto prende il potere e dà il via a una delle più sanguinose epurazioni della Storia. Con la complicità e il supporto dell’esercito indonesiano, gruppi para-militari massacrano oltre un milione di persone, tra comunisti, minoranze etniche e oppositori politici.

Nato nel 1968, Adi non ha mai conosciuto suo fratello, mutilato e ucciso barbaramente da alcuni membri del Komando Aksi nell’eccidio del Silk River. Il regista Joshua Oppenheimer, che già aveva rotto il silenzio sul genocidio indonesiano con il suo acclamato The Act of Killing scioccando pubblico e critica di tutto il mondo, porta Adi a incontrare e confrontarsi con i responsabili di quell’atroce delitto, in un percorso che ha come obiettivo quello di tutti i grandi viaggi: la ricerca e l’affermazione della verità.

 
 

Steve Jobs: nuova clip in italiano con Michael Fassbender

Steve Jobs

Ecco una nuova clip da Steve Jobs, film diretto da Danny Boyle con protagonista Michael Fassbender nei panni del fondatore dell’azienda di Cupertino.

Ricordiamo che il film ha vinto due Golden Globes (Miglior sceneggiatura ad Aaron Sorkin e Migliore attrice non protagonista a Kate Winslet) ed è candidato ad altrettanti premi Oscar nelle categorie Migliore attore protagonista (Michael Fassbender) e Migliore attrice non protagonista (Kate Winslet).

LEGGI IL RESOCONTO DEL NOSTRO INCONTRO CON DANNY BOYLE

Ricordiamo che Steve Jobs uscirà  il 9 ottobre negli USA. La sceneggiatura, scritta da Aaron Sorkin, verterà attorno a tre principali momenti, corrispondenti al lancio di tre grossi progetti: il Mac, la compagnia NeXT, e l’iMac. La foto che ritrae Michael Fassbender, si riferisce al lancio della della società NeXT creata da Jobs a metà degli anni ’80 dopo essere stato estromesso dalla Apple. Il film, che uscirà in Italia a Gennaio 2016, vede tra i protagonisti Kate Winslet, Sarah Snook, Seth Rogen, Jeff Daniels, Michael Stuhlbarg, Perla Haney-Jardine, Katherine Waterston, Adam Shapiron

Ambientato nel backstage del lancio di tre prodotti iconici culminato nel 1998 con l’inaugurazione dell’iMac, Steve Jobs ci porta dietro le quinte della rivoluzione digitale per dipingere il ritratto intimo di un uomo geniale. Steve Jobs è diretto dal premio Oscar Danny Boyle e scritto dal Premio Oscar Aaron Sorkin, basandosi sulla biografia best-seller del fondatore della Apple, opera di Walter Isaacson. I produttori sono Mark Gordon, Guymon Casady di Film 360, Scott Rudin ed il premio Oscar Christian Colson.

Michael Fassbender interpreta Steve Jobs, il pionieristico fondatore della Apple, mentre l’attrice Premio Oscar Kate Winslet ritrae Joanna Hoffman, ex responsabile marketing di Macintosh. Steve Wozniak, co-fondatore di Apple, è interpretato da Seth Rogen, e Jeff Daniels interpreta l’ex CEO della Apple John Sculley. Il film ha anche come interpreti Katherine Waterston nei panni di Chrisann Brennan, l’ex-fidanzata di Jobs, e Michael Stuhlbarg nel ruolo di Andy Hertzfeld, uno dei membri originali del team addetto allo sviluppo del Macintosh della Apple.

 
 

Sundance 2016: 10 titoli da tenere d’occhio

Si sa ormai che il Sundance Film Festival è un ottimo posto dove trovare piccoli gioielli della settima arte. Da Little Miss Sunshine al recente Brooklyn, il festival di Robert Redford è sempre stata fonte di grandi e bellissime sorprese.

Di seguito potete trovare i 10 titoli più interessanti dell’edizione di quest’anno, dove speriamo di trovare il nostro nuovo colpo di fulmine.

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Point Break: otto curiosità sul film in uscita

La nuova versione di Point Break, girata in Real 3D, è un concentrato dei più audaci atletismi mai visti in un film e tutte le imprese mostrate sono reali, non essendo stato usato nessun effetto speciale per realizzarle.

Alcuni dei migliori atleti di sport estremi del mondo sono stati arruolati come stunt, tra cui i surfer Laird Hamilton e Laurie Towner, il pilota di wingsuit Jeb Corliss, gli skateboarder Xavier De Le Rue e Bob Burnquist e il free climber Chris Sharma. Tutti atleti che hanno dedicato – e rischiato – le proprie vite per perfezionare queste strabilianti imprese, molte delle quali non erano mai state viste prima d’ora in una pellicola cinematografica. L’unicità di questo film sta proprio nel mostrare sul grande schermo imprese così straordinarie e azzardate che tuttavia, proprio per la loro eccezionale pericolosità, in futuro difficilmente verranno mostrate al pubblico senza l’utilizzo di effetti speciali.

Vi sveliamo otto curiosità sull’attesissimo film:

1. Tutte le scene di azione del film sono reali e girate senza l’utilizzo di effetti speciali o lavorazioni digitali. Nessuno stuntman ha partecipato alle riprese del film: gli interpreti delle adrenaliniche scene di azione sono tutti atleti professionisti e campioni mondiali di sport estremi.

2. Le scene di surf sono state filmate a Jaws, nell’isola di Maui, durante la mareggiata più alta del decennio, con onde alte oltre 25 metri.

3. Durante la ripresa della scena di snowboarding, il regista Ericson Core ha rischiato di essere travolto da una valanga.

4. Per le scene di free climbing, i primi piani degli attori sono stati girati a un’altezza di oltre 60 metri, sulla facciata di una parete rocciosa, preparata apposta per loro, a pochi minuti di distanza dalle Angel Falls in Venezuela.

5. Il pilota Jhonathan Florez, che durante il volo in wingsuit ha effettuato le riprese con una telecamera RED montata sul casco, purtroppo il 3 luglio del 2015 è morto durante un lancio a Engelberg, in Svizzera.

6. L’attrice Teresa Palmer, che interpreta Samsara, ha un figlio che si chiama Bodhi e a cui ha dato questo nome prima ancora di sapere che avrebbe recitato nel film.

7. Luke Bracey che interpreta Utah è un surfista nella vita reale. Cresciuto in Australia, non avrebbe mai creduto di poter un giorno vestire i panni di Johnny Utah, suo idolo da sempre.

8. Gli attori James LeGros e Bojesse Christopher, che nel primo Point Break interpretavano i complici di Bodhi, Grommet e Roach, appaiono in questo film nel ruolo opposto di agenti dell’FBI.

 
 

Guardiani della Galassia Vol. 2: rivelato il villain?

Guardiani della Galassia Vol. 2

Abbiamo già saputo che Thanos non comparirà in Guardiani della Galassia Vol. 2 o che, almeno, non sarà il villain principale contro cui si scontreranno Star Lord e compagnia. Sembra però che il gruppo di sgangherati eroi possa trovare la sua nemesi in Ego, il pianeta vivente. Secondo Geek.com, l’equipaggio della Milano si scontrerà contro di lui.

Ego il Pianeta Vivente (Ego, The Living Planet) è un personaggio dei fumetti della Marvel Comics, ideato da Stan Lee (testi) e Jack Kirby (disegni). La sua prima apparizione è avvenuta in The Mighty Thor (Vol. 1) n. 132 (ottobre 1966). [Wikipedia] Che ve ne pare?

In Guardiani della Galassia Vol. 2, diretto da James Gunn, che arriverà al cinema nel 2017, torneranno sicuramente Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista e in veste di doppiatori Vin Diesel e Bradley Cooper. Confermati anche il Collezionista (Benicio del Toro), Yondu (Michael Rooker) e Nebula (Karen Gillan). Tra le new entry Pom Klementieff, Kurt Russell, Elizabeth DebickiTommy FlanaganChris Sullivan. Il film arriverà al cinema il 5 marzo 2017.

Fonte: Geek.com

 
 

London Critics’ Circle Film Awards vincitori: Kate Winslet, Tom Hardy e…

Anche la critica britannica ha assegnato i premi al meglio del cinema degli ultimi 12 mesi. Di seguito potete leggere tutti i nomi dei vincitori dei London Critics’ Circle Film Awards 2016.

LONDON CRITICS’ CIRCLE WINNERS

The full list of winners for the 36th London Critics’ Circle Film Awards:

Film of the Year – Mad Max: Fury Road

British/Irish Film of the Year – 45 Years

Foreign Language Film of the Year – The Look of Silence

Documentary of the Year – Amy

Actor of the Year – Tom Courtenay, 45 Years

Actress of the Year – Charlotte Rampling, 45 Years

Supporting Actor of the Year – Mark Rylance, Bridge of Spies

Supporting Actress of the Year – Kate Winslet, Steve Jobs

Director of the Year – George Miller, Mad Max: Fury Road

Screenwriter of the Year – Josh Singer and Tom McCarthy, ‘Spotlight’

British/Irish Actor of the Year – Tom Hardy

British/Irish Actress of the Year – Saoirse Ronan

Young British/Irish Performer of the Year – Maisie Williams, The Falling

Philip French Award for Breakthrough British/Irish Filmmaker – John Maclean, Slow West

British/Irish Short Film of the Year – Stutterer, Benjamin Cleary

Technical Achievement Award – Ed Lachman cinematography, Carol

Dilys Powell Award for Excellence in Film – Sir Kenneth Branagh

 
 

Human: poster del film presentato all’ultimo Festival di Venezia

Human

ComignSoon.it ha pubblicato in esclusiva il primo poster italiano di Human, film straordinario di Yann Arthus-Bertrand, presentato all’ultimo Festival di Venezia. Il film sarà nei nostri cinema per un evento speciale dal 29 febbraio al 2 marzo.

Human

Human è un dittico di storie e di immagini del mondo, per immergerci nella profondità del genere umano. Attraverso testimonianze piene d’amore, di felicità ma anche di odio e violenza, Human ci permette di confrontarci con l’altro e riflettere sulla nostra vita. Monologhi struggenti e di rara sincerità si alternano a immagini aeree inedite, accompagnate da musiche particolarmente coinvolgenti.

Filmato in 60 paesi in più di due anni, le 2.020 persone intervistate ci guardano dritto negli occhi e ci offrono storie autentiche e commoventi, raccontate in 63 lingue.

 
 

Johnny Depp per J. C. Chandor in Triple Frontier?

Johnny Depp i fallimentari anni (con l’eccezione del quinto Pirati dei Caraibi) e così potrebbe diventare il protagonista del nuovo film di J. C. Chandor.

Si tratta del thriller Triple Frontier, che in un primo momento doveva essere diretto da Kathryn Bigelow e che poi è finito nelle mani del regista di All Is Lost e di 1981: Indagine a New York (A Most Violent Year).

In un primo momento il ruolo da protagonista doveva essere di Will Smith, ma ora sembra che Depp abbia la priorità.

La storia si svolge sul confine tra Paraguay, Argentina e Brazile, la cosiddetta “tripla frontera” del titolo, dove, alla convergenza tra i fiumi Iguazu e Parana, convergono una serie di attività criminali difficili da controllare.

 
 

The Wave: trailer internazionale del film catastrofico norvegese

Ecco il trailer iternazionale di The Wave, film catastrofico norvegese diretto da Roar Uthaug e interpretato da Kristoffer Joner, visto in Revenant Redivivo in questi giorni nei cinema, e l’affascinante Ane Dahl Torp. Il film sarà distribuito prossimamente da Minerva Pictures nel nostro Paese.

Il film racconta di una catastrofe possibile e perfino già accaduta all’inizio del Novecento: quella che un enorme masso, nel caso specifico situato in alto nel celebre fiordo di Geiranger, patrimonio dell’UNESCO, possa staccarsi dalla montagna, precipitare in acqua e generare uno tsunami capace di spazzare via l’omonimo paese che si affaccia sul fiordo stesso.

Roar Uthaug h già assicurato un futuro a Hollywood dove dirigerà il prossimo reboot di Tomb Raider.

 
 

Quentin Tarantino in Australia per il prossimo film?

Nel mezzo della promozione di The Hateful Eight, che lo porterà anche a Roma, Quentin Tarantino sta già pernsando al suo prossimo film, il nono e forse penultimo della sua attività di regista.

A quanto pare Quentin vorrebbe ambientare il film in Australia. Non sappiamo ancora bene cosa porterà sul grande schermo, dal momento che molte delle sue idee anche date per certe potrebbero non arrivare mai al cinema, come il fantomatico Kill Bill 3, oppure come il cross over tra Pulp Fiction e Le Iene.

Di recente Tarantino ha però dichiarato: “Ho un’idea per un film australiano che si ambienterebbe negli anni Trenta. Sarebbe una storia alla Bonnie e Clyde, con un paio di fuorilegge per l’Australia. Vedremo cosa succede.”

Ed è proprio il caso di rimanere ad aspettare cos’altro partorirà la sua bizzarra e geniale testa.

 
 

Uscite al cinema del 21 gennaio 2016

Steve Jobs

Ti guardo di Lorenzo Vigas: Nella caotica Caracas, Armando, proprietario di un laboratorio di protesi dentarie, si apposta nei pressi delle fermate degli autobus, si avvicina a giovani ragazzi e offre loro dei soldi per accompagnarlo a casa. Armando ha anche l’abitudine di spiare un anziano signore, il luogo in cui abita, i posti che frequenta. Forse c’è qualcosa nel passato di entrambi che li lega. Un giorno Armando porta a casa con sé il diciottenne Elder, capo di una piccola banda di teppisti. Da quell’incontro nascerà una relazione che cambierà le loro vite per sempre.

Son of Saul di Laszlo Nemes: Protagonista del film è Saul Ausländer (Géza Röhrig), membro dei Sonderkommando di Auschwitz, i gruppi di ebrei costretti dai nazisti ad assisterli nello sterminio degli altri prigionieri. Mentre lavora in uno dei forni crematori, Saul scopre il cadavere di un ragazzo in cui crede di riconoscere suo figlio. Tenterà allora l’impossibile: salvare le spoglie e trovare un rabbino per seppellirlo. Ma per farlo dovrà voltare le spalle ai propri compagni e ai loro piani di ribellione e di fuga.

Steve Jobs di Danny Boyle: Steve Job si svolge nei backstage pochi minuti prima dei lanci dei tre prodotti più rappresentativi nell’arco della carriera di Jobs, partendo con il Macintosh nel 1984 e finendo con la presentazione dell’iMac nel 1998, portandoci, appunto, dietro le quinte della rivoluzione digitale, per tratteggiare un ritratto intimo dell’uomo geniale che è stato il suo epicentro.

Il paese degli alberi che volano di Davide Barletti, Jacopo Quadri: Nella silenziosa provincia danese si preparano i festeggiamenti per i cinquant’anni dell’Odin Teatret, la compagnia teatrale di ricerca che, sotto la guida di Eugenio Barba, ha cambiato le coordinate dello spettacolo del secondo Novecento alimentando il proprio alfabeto attraverso le culture sceniche del mondo. Ed è dalle più diverse latitudini del pianeta – Kenia, Bali, Brasile, India, e anche Europa – che arrivano nella città di Holstebro squadre di bambini, ragazzi e artisti chiamati a dare energia con acrobazie, musiche e voci a un evento corale, sotto lo sguardo impetuoso del regista dai piedi scalzi e dai capelli bianchi. L’Odin Teatret non è solo una compagnia, è una comunità allargata e atemporale, è flusso visionario e quotidianità irriducibile, è un intrico di umanità selvatiche di cui questo film scruta con tenerezza la costanza, le intuizioni, i paradossi e gli orizzonti.

Piccoli Brividi di Rob Letterman: Zach Cooper è un adolescente sconvolto per il trasferimento da una grande ad una piccola città. La sua vicina di casa è una bella ragazza, Hannah, che vive con un padre misterioso che si rivela essere RL Stine (Jack Black), l’autore della serie di bestseller “Piccoli brividi”. Zach scopre che il padre di Hannah è prigioniero della sua stessa immaginazione e che i mostri che hanno reso famosi i suoi libri sono reali. Stine protegge i suoi lettori tenendoli rinchiusi nei libri fino a quando Zach involontariamente libera i mostri dai loro manoscritti e questi iniziano a terrorizzare la città. Sarà compito di Stine, Zach e Hannah riportarli tutti indietro nei libri a cui appartengono.

Se mi lasci non vale di Vincenzo Salemme: Vincenzo e Paolo sono accomunati dallo stesso triste destino: entrambi sono stati lasciati dalle proprie compagne. Una sera, i due si incontrano per caso in un locale, si riconoscono l’uno nel dolore dell’altro e fanno subito amicizia. Tuttavia le delusioni amorose continuano a bruciare come il primo giorno, finché Vincenzo non ha l’illuminazione: l’unico modo per smettere di star male e voltare pagina è la vendetta! I due escogitano dunque un piano machiavellico per infliggere alle loro ex la stessa sofferenza subita. Ciascuno di loro dovrà avvicinare la ex dell’altro, conquistarla facendo leva sugli interessi e i punti deboli rivelati dall’amico, farla innamorare perdutamente e poi lasciarla senza pietà. È così che Paolo dovrà fingersi un vegano convinto per avvicinare Sara (Autieri), la ex di Vincenzo, mentre quest’ultimo dovrà calarsi nei panni di un ricco magnate, per colpire al cuore Federica, la ex di Paolo che sembra interessata solo al potere e al denaro. Per aiutarli nell’impresa fa il suo ingresso in scena Alberto, un teatrante sui generis ingaggiato per fingersi l’autista, con tanto di divisa ufficiale, e rendere più verosimile l’interpretazione di Vincenzo.

The Pills sempre meglio che lavorare di Luca Vecchi: I trentenni di oggi non trovano lavoro, non riescono ad emanciparsi e di questo sono terribilmente affranti. I The Pills no. Luigi, Matteo e Luca si conoscono dall’infanzia, hanno quasi trent’anni e nessuna intenzione di prendersi sul serio. Da anni sono paladini di una battaglia ideologica: immobilismo post-adolescenziale costi quel che costi. E così, invece di star dietro a stage e colloqui di lavoro, preferiscono tirare a campare fumando sigarette, bevendo caffè e sparando idiozie attorno al tavolo della loro cucina alla periferia di Roma Sud. Ma il lavoro è un nemico duro, che colpisce alle spalle e cerca di farti crescere quando meno te lo aspetti. E allora bisogna essere disposti a tutto pur di salvarsi. Disposti a qualunque cosa…

 
 

Suicide Squad, le GIF dal nuovo trailer: Joker, Harley, Enchantress e…

Ecco un piccolo ripasso del secondo trailer di Suicide Squad in gif animate. Oltre al Joker (Jared Leto) e a Harley Quinn (Margot Robbie), senza dubbio i personaggi più interessanti, vediamo alcune immagini inquietanti di Enchantress (Cara Delevingne) e altre divertenti di Capitan Boomerang (Jay Curtney).

GUARDA IL TRAILER DUE

THE JOKER








HARLEY QUINN





IL MEGLIO DEL RESTO…









SENZA DIMENTICARE:


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Suicide Squad si concentrerà sulle gesta di un gruppo di supercattivi dei fumetti DC che accettano di svolgere incarichi per il governo in modo da scontare le loro condanne.

Il film arriverà al cinema il 5 agosto del 2016, mentre la data d’uscita italiana sarà probabilmente spostata nell’autunno. Nel cast vedremo Will Smith nei panni di Deadshot, Margot Robbie in quelli di Harley Quinn, Jay Courtney nel ruolo di Capitan Boomerang, Cara Delevingne sarà Enchantress, Joel Kinnaman nei panni di Rick Flag, Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller e Jared Leto sarà l’atteso Joker.

 
 

Jack Reacher 2: new entry nel cast del sequel con Tom Cruise

Deadline riporta la notizia che Robert Knepper, noto per il ruolo di Theodore “T-Bag” Bagwell nelle serie tv Prison Break, si è unito al cast di Jack Reacher 2, sequel del fortunato film che vede tornare l’eroe del titolo, interpretato da Tom Cruise, sul grande schermo. Knepper interpreterà il Generale Harkness, CEO di una compagnia militare privata.

Nel cast di Jack Reacher 2, il cui titolo ufficiale sarà Jack Reacher Never Go Back, sono confermati Tom Cruise, Cobie Smulders, Aldis Hodge, Danika Yarosh e Patrick Heusinger.

Ed Zwick, che aveva già diretto Tom in L’Ultimo Samurai, tornerà a lavorare con la star di Hollywood. Jack Reacher 2 arriverà nei cinema USA il 21 ottobre 2016.

Fonte

 
 

Terminator Genisys: il sequel non ha più una data di uscita

Terminator Genisys

Visto il flop del film c’era da aspettarselo. Adesso, però, è ufficiale: il sequel di Terminator Genisys, nuovo capitolo e insieme reboot della popolare saga con Arnold Schwarzenegger, non ha più una data di uscita.

All’epoca della release nelle sale di tutto il mondo, a luglio dello scorso anno, la Paramount aveva già fissato il seguito del film per il 19 maggio 2017. In seguito ai deludenti incassi raccolti in tutto il mondo (440 milioni di dollari, di cui poco più di 100 in Cina), non si è più saputo nulla del futuro del franchise.

Ad oggi, dunque, non sappiamo se il film vedrà mai la luce o se è stato lasciato momentaneamente in sospeso. La pellicola non ha soddisfatto la Paramount, essendo costata oltre 150 milioni di dollari (escluso il marketing) e avendo riservato alla major una percentuale sugli incassi estremamente ridotta (circa il 20%).

Vi terremo aggiornati su eventuali sviluppi…

Fonte

 
 

Baywatch: svelata la data di uscita, new entry nel cast

baywatch

La Paramount Pictures ha ufficializzato la data di uscita del prossimo film basato sulla serie tv Baywatch. La pellicola, che annovera nel cast Dwayne Johnson, Zac Efron, Alexandra Daddario, Kelly Rohrbach e Priyanka Chopra, arriverà al cinema il 19 maggio 2017.

Nel frattempo, Dwayne Johnson ha annunciato via Instagram che Ilfenesh Hadera interpreterà Stef, che avrà una relazione amoroso proprio con il suo personaggio. L’attore ha inoltre confermato che il film sarà vietato ai minori.

La pellicola sarà diretta da Seth Gordon (Come ammazzare il capo e vivere felici). La sceneggiatura, invece, porterà la firma di Damian Shannon e Mark Swift. Alla produzione troveremo Dwayne Johnson, Dany Garcia, Michael Berk, Douglas Schwartz e Greg Bonnan.

Fonte

 
 

Suicide Squad: il compositore di Gravity per la colonna sonora

Suicide Squad

Giusto ieri la Warner Bros. ha diffuso online il nuovo trailer ufficiale di Suicide Squad, che contiene un piccolo indizio sull’autore della colonna sonora del film. Si tratta di Stuart Price, premio Oscar per Gravity, che aveva già lavorato con David Ayer (regista del film) per Fury.

GUARDA IL TRAILER DEL FILM

Di seguito potete invece scoprire le date d’uscita ufficiali dei film dell’universo DC che vedremo al cinema nei prossimi anni:

Batman v Superman Dawn of Justice (25 marzo 2016)
Wonder Woman (23 giugno 2017)
The Flash (23 marzo 2018)
Aquaman (27 luglio 2018)
Cyborg (3 aprile 2020)
Green Lantern Corps (19 giugno 2020) 

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Suicide Squad si concentrerà sulle gesta di un gruppo di supercattivi dei fumetti DC che accettano di svolgere incarichi per il governo in modo da scontare le loro condanne.

Il film arriverà al cinema il 5 agosto del 2016, mentre la data d’uscita italiana sarà probabilmente spostata nell’autunno.Nel cast vedremo Will Smith nei panni di Deadshot, Margot Robbie in quelli di Harley Quinn, Jay Courtney nel ruolo di Capitan Boomerang, Cara Delevingne sarà Enchantress, Joel Kinnaman nei panni di Rick Flag, Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller e Jared Leto sarà l’atteso Joker.

Fonte

 
 

Kevin Spacey al fianco di Nicholas Hoult nel biopic su JD Salinger

kevin spacey

Arriva da Deadline la notizia che il due volte premio Oscar Kevin Spacey si è unito al cast di Rebel in the Rye, biopic diretto da Danny Strong (Empire), che vedrà Nicholas Hoult (X-Men Giorni di un Futuro Passato, Mad Max Fury Road) nei panni del celebre scrittore JD Salinger.

La storia segue la biografia del famoso autore scritta da Kenneth Slawenski, JD Salinger: A Life. Nel film Spacey interpreterà il professor  Whit Burnett, mentore del giovane Salinger.

La storia si concentra sulla nascita de Il Giovane Holden, romanzo di formazione per eccellenza e opera più famosa di Salinger, attraversandone però tutta la vita, dall’adolescenza turbolenta, alla Guerra Mondiale, fino alla collaborazione con il New York Times.

Fonte

 
 

Jennifer Lawrence sarà Marita Lorenz, amante di Fidel Castro

Jennifer-Lawrence-e-Javier-Bardem-in-Mother

In attesa di vederla in Joy (ruolo per il quale è candidata ai prossimi Oscar come Migliore Attrice Protagonista), arriva la notizia che Jennifer Lawrence si prepara a portare sul grande schermo la vita di un altro personaggio realmente esistito. L’Hollywood Reporter infatti ci informa che, dopo Joy Mangano, l’attrice premio Oscar per Il Lato Positivo interpreterà Marita Lorenz, amante del leader cubano Fidel Castro divenuta in seguito un’aspirante assassina, nel biopic Marita.

Al momento non sappiamo chi dirigerà la pellicola. Ad occuparsi della sceneggiatura sarà Eric Warren Singer, già autore dello script di American Hustle (sempre con la Lawrence). La Sony Pictures produrrà il film insieme a Matt Tolmach (The Amazing Spider Man 1 e 2). Ricordiamo che prossimamente vedremo Jennifer Lawrence nel sopracitato Joy, in X-Men Apocalypse e al fianco di Chris Pratt nello sci-fi Passengers.

Fonte

 
 

Spider-Man: Sony Pictures e Marvel cambiano data di uscita

La Sony Pictures ha annunciato il cambio di data di uscita del reboot su Spider-Man, film in co-produzione per la prima volta con i Marvel Studios.

Il nuovo film di Spider-Man uscirà prima del 28 Luglio 2017 come precedente annunciato. Il film arriverà due settimane prima, 7 luglio 2017. Al posto di Spider-Man uscirà adesso il remake di Jumanji.

Spider-Man sarà diretto da Jon Watts. Tom Holland sarà il nuovo protagonista con Marisa Tomei nei panni di zia May. Spider-Man si baserà su una sceneggiatura scritta da John Francis Daley e Jonathan Goldstein. Tom Holland apparirà come Spider-Man per la prima volta nell’attesissimo prossimo film Marvel, Captain America Civil War.

 
 

Suicide Squad: tutte le Easter Eggs dal secondo trailer

Il secondo trailer di Suicide Squad ci ha definitivamente convinto che il film di David Ayer sarà uno degli oggetti più strani e interessanti che vedremo sul grande schermo in questo 2016, almeno nell’ambito dei cinecomics.

GUARDA IL TRAILER DUE

Adesso, via CBM, vi mostriamo quello che ci siamo persi e le Easter Eggs presenti nell’esplosivo video:

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Suicide Squad si concentrerà sulle gesta di un gruppo di supercattivi dei fumetti DC che accettano di svolgere incarichi per il governo in modo da scontare le loro condanne.

Il film arriverà al cinema il 5 agosto del 2016, mentre la data d’uscita italiana sarà probabilmente spostata nell’autunno.Nel cast vedremo Will Smith nei panni di Deadshot, Margot Robbie in quelli di Harley Quinn, Jay Courtney nel ruolo di Capitan Boomerang, Cara Delevingne sarà Enchantress, Joel Kinnaman nei panni di Rick Flag, Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller e Jared Leto sarà l’atteso Joker.

 
 

Star Wars Episodio VIII: posticipata la data d’uscita

È notizia di poco fa che la data d’uscita di Star Wars Episodio VIII, prevista inizialmente per 26 maggio 2017 (il 24 in Italia), è stato spostata al 15 dicembre 2017, esattamente a due anni di distanza da Star Wars Il Risveglio della Forza.

A riferire la notizia è Variety.

La Disney ha anche spostato la data d’uscita del nuovo capitolo dei Pirati dei Caraibi. Il film con Johnny Depp, previsto per il 26 maggio 2017, uscirà invece i 7 luglio 2017.

Vi terremo aggiornati se dovessero esserci aggiornamenti sulle cause di tali spostamenti.

Star Wars Episodio VIII sarà diretto da Rian Johnson.

 
 

Cattivi Vicini 2: trailer italiano con Seth Rogen e Zac Efron

Ecco il trailer italiano ufficiale di Cattivi Vicini 2. Nel cast del film tornano Seth Rogen e Zac Efron in compagnia di Selena Gomez, Rose Byrne, Dave Franco, Chloe Grace Moretz.

Trama: Cattivi vicini 2 avrà però un tocco più femminile rispetto al primo capitolo. Le nuove vicine di casa di Mac (Seth Rogen) e Kelly (Rose ByrneSpy, Cattivi vicini) saranno infatti le ragazze di un’associazione studentesca femminile, storica nemica della congregazione Delta Psi Beta, che dunque verrà letteralmente ‘arruolata’ dai coniugi Radner per vincere la nuova battaglia.

Cattivi Vicini 2  sarà scritto ancora da Seth Rogen, Evan Goldberg, Andrew Jay Cohen e Brendan O’Brien, mentre alla regia siederà  Nicholas Stoller.

 
 

Suicide Squad: prima foto di Common super tatuato nel film

Suicide Squad

Dopo il secondo spettacolare trailer di Suicide Squad, oggi arriva anche la prima foto di Common super tatuato nel film. Due immagini dell’attore nella nostra gallery.

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Suicide Squad si concentrerà sulle gesta di un gruppo di supercattivi dei fumetti DC che accettano di svolgere incarichi per il governo in modo da scontare le loro condanne.

Il film arriverà al cinema il 5 agosto del 2016, mentre la data d’uscita italiana sarà probabilmente spostata nell’autunno.Nel cast vedremo Will Smith nei panni di Deadshot, Margot Robbie in quelli di Harley Quinn, Jay Courtney nel ruolo di Capitan Boomerang, Cara Delevingne sarà Enchantress, Joel Kinnaman nei panni di Rick Flag, Viola Davis nel ruolo di Amanda Waller e Jared Leto sarà l’atteso Joker.

 
 

Bryan Singer paragona X-Men Apocalypse a Game of Thrones

Durante un’intervista con Yahoo Movies, Bryan Singer ha parlato del suo prossimo film, X-Men Apocalypse, azzardando qualche paragone e raccontando qualcosa in più su questo epico scontro che i “suoi” X-Men affronteranno.

“Sono un grande fan di Game of Thrones. C’è un punto d’incontro tra la serie e X-Men. Si tratta in entrambi i casi di una generazione più giovane che cerca i suoi poteri, che cerca la propria identità e il proprio posto nel mondo. Mi piace come lo show su gruppi differenti di persone si muove per raggiungere un fine comune. Non sanno nemmeno se è un fine giusto, chi vuoi che si sieda su quello scomodo trovo? Io no di certo! Tutti ad Approdo del Re sono dei miserabili. Ma per una qualche ragione volgiono il potere”.

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Con Bryan Singer alla regia e allo script, in X-Men Apocalypse tornerà anche Simon Kinberg a scrivere la sceneggiatura che si baserà su una storia di Singer, Kinberg, Michael Dougherty e Dan Harris.

Inoltre ci sono anche già i primissimi dettagli relativi alla trama del film: il film sarà ambientato una decina di anni dopo Giorni di un Futuro Passato e rappresenta un passo successivo nella storia. L’aver alterato la storia nel film precedente ha causato delle reazioni imprevedibili e incontrollate, e la nascita di un nuovo e potente nemico. Charles (James McAvoy), Erik/Magneto (Michael Fassbender), Raven/Mistica (Jennifer Lawrence), Wolverine (Hugh Jackman) e Hank/Bestia (Nicholas Hoult) saranno raggiunti da Ciclope, Tempesta e Jean Grey e dagli altri X-Men per combattere contro il formidabile menico, una antica e potente forza, determinata a causare un’apocalisse come mai si è verificato nella storia dell’umanità.Oscar Isaac è stato scelto per interpretare Apocalisse. Al cast si aggiungono anche Sophie Turner (Jean Grey), Tye Sheridan (Ciclope), Alexandra Shipp (Tempesta), Kodi Smit-McPhee (Nightcrwaler), Lana Condor (Jubilee), Olivia Munn (Psylocke).

 
 

Thor Ragnarok: per Mark Ruffalo sarà come un road movie

Nominato per la terza volta agli Oscar, Mark Ruffalo è sempre l’attore del momento. È sempre presente, ai festival e alle grandi premiere, sul cartellone di un cinema d’essay e nell’elenco dei supereroi Marvel e anche in questo periodo, in cui si sta godendo la sua candidatura agli Academy Awards 2016 per Il caso Spotlight, molte sue interviste ruotano intorno alla sua prossima partecipazione a Thor Ragnarok nei panni di Bruce Banner/Hulk.

Durante un’intervista con Empire, l’attore ha dichiarato: “Ci sarà un po’ di Prima di Mezzanotte, con Grodin e De Niro. Credo sia quella la direzione che stiamo prendendo nella relazione tra Banner e Thor. Si tratta di un road movie universale. Non uno classico, si intende, ma ha la stessa struttura”.

Che ve ne pare?

Thor Ragnarok sarà diretto da Taika Waititi. Nel film torneranno, confermati per adesso, Chris Hemsworth, Tom Hiddleston, Jaimie Alexander, Ray Stevenson, Mark Ruffalo e Anthony Hopkins.

La data d’uscita è prevista per il 3 novembre 2017.

 
 

Ettore Scola: un regista particolare

Ettore Scola

Un’antica massima diffusa nel mondo degli artisti afferma che, ogni qual volta un grande Maestro si spegne, la luce della sua arte continua a splendere radiosa nelle opere da esso create. Al di là dell’indiscussa retorica spicciola neoromantica, se tale concetto poetico può essere in qualche modo veritiero, ebbene, allora esso vale appieno per uno dei grandi autori del nostro cinema, un artista che è stato capace – in oltre cinquant’anni di onorata e florida carriera – di farci ridere (e spesso piangere) delle grandi contraddizioni alla base della nostra italica società. Ettore Scola, uno dei grandi nomi indelebili e imprescindibili della gloriosa arte cinematografica made in Italy – quando ancora tale etichetta possedeva un certo valore di vanto – è stato cantore delle straordinarie e spesso grottesche trasformazioni del nostro Bel Paese, a cavallo del boom economico sino alle lotte politiche degli anni ’70 e oltre, sempre capace di tenere desto il proprio vigile e scanzonato occhio di cineasta sulle molteplici sfaccettature del tempo che cambia, senza mai nascondere le proprie simpatie politiche sinistrorse e facendosi vanto (a ragione) di un modo tutto personale di dipingere vizi, difetti e virtù dell’uomo comune tanto quanto delle classi benestanti.

La biografia di Ettore Scola

Classe 1931, originario di Trevico in provincia Avellino, Ettore Scola si trasferisce ancora piccolissimo assieme alla famiglia a Roma, dove inizia fin da subito a coltivare una forte attitudine per il disegno, in particolare a tema caricaturiale e grottesco, indice precoce di una spiccata sensibilità e di uno scanzonato acume nel saper cogliere al volo e valorizzare i tratti più incisivi – nel bene e nel male – di cose e persone, alimentando dunque già quella tanto idolatrata “estetica del tic” che diventerà marchio di fabbrica del suo cinema maturo. Ed è proprio grazie a questa sua passione e capacità per il disegno satirico che, non ancora maggiorenne, riesce a farsi notare dalla redazione dello storico giornale romano Marc’Aurelio, per il quale inizia a realizzare periodicamente vignette umoristiche assieme al giovane collega e futuro compagno d’armi filmiche Federico Fellini, tutto ciò mentre porta avanti i priori studi di giurisprudenza e un’ulteriore collaborazione presso la rivista Il travaso delle idee. Sono gli anni dell’immediato dopoguerra, in un’Italia ancora devastata dalla recessione e dalle macerie ma vogliosa di voltare pagina grazie ai capolavori neorealisti di Rossellini e Visconti, un paese però già timidamente affacciata ai vezzi e sollazzi del futuro genere della commedia popolare. Ed è proprio in questo nascente e già promettente registro che il giovane Ettore Scola, affiancato dall’esperienza di Ruggero Maccari, inizia a scrivere le sue prime sceneggiature cinematografiche, nel frattempo instaurando una proficua collaborazione con la RAI, per la quale realizza moltissimi testi dedicati a trasmissioni radiofoniche e televisive, tra cui vanno certamente ricordate le celeberrime scenette a cadenza settimanale interpretate da un debuttante e misconosciuto Alberto Sordi nella trasmissione “Vi parla Alberto Sordi”, in onda dal 1949 al 1951

Prima di tutto uno sceneggiatore

Dopo una decennale e intensa carriera da sceneggiatore – fondamentale per farsi le ossa nella costruzione drammaturgica e affinare la propria tecnica narrativa – il suo battesimo dietro la macchina da presa avviene nel 1964 grazie alla commediola Se permette parliamo di donne con protagonista nientemeno che Vittorio Gassman (uno dei suoi futuri attori feticcio assieme a Sordi e Mastroianni) proseguendo l’anno successivo con l’episodio “Il vittimista” contenuto nel film collettivo Thrilling, chiudendo poi in bellezza il proprio esordio con i successivi La congiuntura (1965) e L’arcidiavolo (1966), tutte pellicole in cui è per l’appunto Gassman a porsi come presenza fissa e imprescindibile. In realtà la prima opera a far emergere il genio precoce del futuro maestro vede la luce solo nel 1968, quando con Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa? Ettore Scola suggella definitivamente il proprio patto di sangue col cinema e dimostra di aver già raggiunto un livello qualitativo e autoriale d’indubbio valore, grazie anche al trio d’eccellenza formato da Alberto Sordi, Nino Manfredi e Bernard Blier.

Nel corso della propria produzione artistica Ettore Scola ha deciso di legarsi più volte a una serie di interpreti che, facendo leva sulle proprie peculiari qualità macchiettistiche, hanno saputo meglio di altri dare sfogo alla poetica grottesca e irrisoria con cui il regista campano ha cercato di infarcire le proprie pellicole, sempre all’insegna di un attento esame entomologico-sociologico delle idiosincrasie e delle belle (brutte) abitudini di un paese da sempre adagiato su un idilliaco lassez-faire. Dopo Gassman è per l’appunto Sordi uno dei grandi volti-icona del cinema scoliano, un personaggio stravagante che darà vita a ben quattro collaborazioni a cominciare dal già citato Riusciranno i nostri eroi… passando attraverso La più bella serata della mia vita (1972) e tre dei sette episodi del film collettivo I nuovi mostri (1977), per concludersi col celebre e discusso Romanzo di un giovane povero (1995).

Dopo aver dimostrato il proprio valore registico e le indiscusse capacità di cantore del grottesco attraverso due pellicole di grande potenza quali Il commissario pepe (1969) e Damma della gelosia – Tutti i particolari in cronaca (1970), Ettore Scola raggiunge la prima vera punta di diamante della sua carriera nel 1974, quando dirige Gassman, Manfredi, Stefano Setta Flores e Stefania Sandrelli in C’eravamo tanto amati, ruvida e nostalgica commedia – premiata al Festival Internazionale di Mosca – che descrive oltre trent’anni della storia italiana attraverso le varie vicessitudini pubbliche e private dei quattro irriverenti protagonisti, dimostrando una peculiare capacità di sintesi e di critica sociale attraverso lo sguardo storiografico che diventerà un’altra marca stilistica imprescindibile del suo cinema, oltre alla presenza dei celebri e simpatici cammei di Mike Buongiorno e dell’amico di sempre Fellini.

Il 1976 Ettore Scola dirige un brutale, lercio e irriconoscibile Manfredi nello splendido Brutti, sporchi e cattivi, opera di denuncia sociale sul tema della condizione disagiata delle baraccopoli dei litorali romani, ad oggi considerata fra i massimi esempi artistici del cinema italiano e, a ragione, il vero capolavoro dell’autore, un film per il quale la critica internazionale ha coniato nientemeno che l’etichetta di « neo-espressionismo» e che ricevette il premio alla regia durante il 29° Festival di Cannes. Dopo la parentesi satirica dedicata al mondo della televisione di Signore e signori, Buonanotte (1976) – piccola antologia episodica che raccoglie le regie condivise dei più grandi autori della commedia nostrana del tempo, tra cui spiccano i celebri colleghi d’arme Nanni Loy, Luigi Comencini, Mario Monicelli e Furio Scarpelli – dopo nemmeno due anni dal successo della croisette ecco venire alla luce Una giornata particolare (1977), secondo masterpiece scolano e primo vero esempio di un cinema intimista in cui l’autore si confronta nuovamente col dramma storico (questa volta in pieno periodo fascista), dipingendo un kammerspiel che descrive l’insolito pomeriggio di due vicini di casa in un condominio popolare – interpretati magistralmente da Sofia Loren e Marcello Mastroianni – rimasti soli durante l’adunata collettiva del sabato.

Sarà inoltre la prima di ben quattro nomination ai premi Oscar (purtroppo tutte mancate) come miglior film straniero, dimostrando dunque l’indiscusso valore e l’innegabile riconoscimento internazionale del proprio lavoro di cineasta, dentro e fuori dagli ambienti festivalieri e delle rassegne di settore. Bisognerà attendere il 1983 con la terza nomination all’Oscar di Ballando Ballando – opera sperimentale che narra l’epopea sociale francese dalla Seconda Guerra Mondiale ai tardi anni ’80 senza usare dialoghi e servendosi soltanto di una colonna sonora formata da brani d’epoca suonati in una balera di paese – prima che Ettore Scola possa tornare a un livello artistico degno dei suoi precedenti lavori, conquistando ben quattro David di Donatello e il premio per la miglior regia al Festival di Berlino. Viene qui riproposta una tecnica compositiva – l’utilizzo di brani musicali come sottofondo e contrappunto ai cambiamenti storici e alla contestualizzazione sociale degli eventi – che già con Una giornata particolare aveva dimostrato di adattarsi perfettamente all’estetica nostalgica di cui Ettore Scola diventerà maestro indiscusso della propria epoca.

Ettore Scola moglieGli anni ’80 in realtà iniziano in maniera decisamente ottimale, grazie al grande successo di pubblico (ma non di critica) del polemico (e dichiaratamente politico) La terrazza (1980), dove i volti iconici di Mastroianni, Tognazzi, Gassman e Jean-Louis Trintignan descrivono la decadenza degli ideali comunisti all’interno di un gruppo di intellettuali borghesi, un film di grande impatto capace di portarsi a casa ben due Nastri d’Argento e due premi a Cannes, uno per la migliore sceneggiatura – firmata con Age e Scarpelli – e il secondo per la migliore interpretazione femminile da non protagonista di Carla Gravina. Maccheroni (1985) e Che ora è? (1989) segnano le ultime collaborazione di Ettore Scola col fidato amico Mastroianni – chiamato qui ad affiancare due grandi colleghi del calibro di Jack Lemmon e Massimo Troisi – dando vita a due delle sue opere più taglienti e piene di sincera nostalgia, lo stesso sentimento che si respira anche in Splendor (1989), commossa dedica metanarrativa al mondo dei piccoli cinema di paese destinati a lasciare il passo ai nuovi multisala, indice di un’Italia e di un mondo che stanno cambiando e dove solo la lucida e flemmatica determinazione di Troisi stesso sembrano poter lenire, solo in parte, il dolore di una perdita così grande.

Nel 1987 con La famiglia – premiato con sei David di Donatello, sei Nastri d’Argento, due Globi d’oro, una quarta nomination agli Oscar come miglior film straniero e ben dodici Ciack d’oro – Ettore Scola aveva già avviato la sofferta procedura con cui congedare il primo e più grande dei suoi interpreti, un Vittorio Gassman che avrebbe terminato il suo sodalizio col regista campano solo nel 1998 grazie a La cena, opera crepuscolare in cui ancora una volta politica, famiglia e società si mescolano per raccontare con toni irriverenti ma al contempo spietati i cambiamenti e le trasformazioni in atto nel corso del turbolento fine millennio, all’insegna di una cultura allo sbando e senza più valori né punti di riferimento.

Dopo il divertissement in costume di Il viaggio di Capitan Fracassa (1990) e l’impronta drammatica non particolarmente riuscita di Mario, Maria e Mario (1993), la carriera di Ettore Scola si proietta nel nuovo millennio con l’ultima incursione storico-drammatica di Concorrenza sleale (2001) in cui figura un ottimo Diego Abatantuono, prima di passare ai due cortometraggi collettivi di denuncia Un altro mondo è possibile (2001) e Lettere dalla Palestina (2002), sino ad arrivare all’ultimo atto d’amore in stile grottesco e macchiettistico di Gente di Roma (2003), opera ibrida fra fiction e documentario, molto simile a un film-saggio dedicato alla popolazione della città che lo ha ospitato e che è divenuta sua nuova sede elettiva sin dalla più tenera età. Dopo aver ricevuto il David alla carriera nel 2011 e il discusso Gran Premio al Torino Film Festival (restituito con la promessa di ritirarlo solo a conclusione dei lavori di manutenzione dal Museo Nazionale del Cinema), nel 2013 la sua produzione termina con un ultimo atto di stima e affetto, questa volta verso il suo amico e collega di penna (e di pellicola) Federico Fellini, al quale dedica il docufilm Che strano chiamarsi Federico, un ritratto intimo e sincero nel quale viene ricostruita la genesi e la maturità del celebre cineasta riminese attraverso aneddoti che riguardano proprio il tempo passato alla redazione del Marc’Aurelio, fucina che avrebbe dato ad entrambi gli autori i propri natali creativi.

Si è spento a 84 Ettore Scola, lontano dai riflettori e da quel pubblico che lo ha sempre ammirato e sostenuto tanto in patria quanto all’estero. Si è spento in modo più sereno e meno tragico del compianto collega Monicelli, lasciandosi alle spalle una carriera composta di 39 pellicole, un centinaio di sceneggiature cinematografiche e televisive – così come celebri testi di varietà radiofonico – una carriera dominata dalla capacità di raccontare noi stessi, il nostro paese e le nostre pecche sempre con un occhio vigile da cui spunta una lacrima di riso e di pianto. Nel 2014 Marco Dionisi e Nevio De Pascalis, per conto dell’associazione Cultitaly, hanno deciso di realizzare una grande mostra monografica dal titolo Piacere, Ettore Scola, allestita in anteprima nazionale in Irpinia, il territorio di origine del regista, un progetto che ha voluto finalmente dare il giusto tributo artistico a un uomo e a un artista che come (e forse più) di altri suoi contemporanei è riuscito a dare un forte contributo d’immagine e di contenuti al cinema partenopeo, un autore che, citando la celebre frase di pronunciata da Gassman in La terrazza era solito ammonire gli altri e sé stesso affermando: «…ormai siamo tutti così: personaggi drammatici che si manifestano solo comicamente!». Quale miglior sunto di un cinema dove lacrima e riso hanno vissuto, e continuano a vivere, sullo stesso livello di significato e di intensità!

 
 

Son of Saul: recensione del film di László Nemes

Son of Saul

In Son of Saul Saul è un ebreo ungherese internato nel campo di concentramento di Auscwitz-Birkenau e membro dei Sonderkommando, un gruppo di prigionieri col gravoso compito di requisire gli effetti personali dei condannati alle camere a gas e responsabili della cremazione dei cadaveri. Durante una delle rutinarie sessioni di ripulitura Saul scopre il corpo di un ragazzo nel quale gli pare di riconoscere il proprio figlio. Decide così di vagare per il campo di sterminio alla ricerca di un rabbino a cui far recitare il kaddish e che possa dare al corpo una degna sepoltura.

Insignito più che meritatamente del Gran Prix Speciale della Giuria al Festival di Cannes 2015, Son of Saul, film d’esordio dell’ungherese László Nemes, già assistente alla regia del celebre Béla Tarr, si pone come una delle più dolorose e spietate riflessioni di recente memoria sul sacro (e spesso mitizzato) tema della Shoah, questa volta scegliendo umilmente di posizionare sullo sfondo (fuori fuoco) il dramma umano e collettivo per focalizzarsi (letteralmente) sull’intima vicenda di un singolo soggetto, un uomo talmente asciugato dalla necessità della sopravvivenza quotidiana da sembrare esternamente un blocco di pietra ma che in verità cova un tumulto di emozioni represse con forza.

Il Saul della narrazionei n Son of Saul, contrariamente al suo omonimo biblico che per invidia perse l’unzione reale, è invece un vero e proprio segnato, poiché una grossa X rossa campeggia fiammeggiante sulla sua schiena permettendo non solo di individuarlo chiaramente come oggetto di mira del racconto ma come il toccato da un Dio che stenta a farsi sentire in mezzo alla carneficina. Scegliendo l’inconsueto rapporto di ripresa in 4:3 la regia di Nemes costringe la macchina da presa a concentrarsi esclusivamente sul primo piano del volto di Saul, lasciando sfocato tutto ciò che si trova attorno a lui e ponendo in luce solo quelli che sono di volta in volta i suoi oggetti di mira, preferendo ricorre ad un’efficace soggettiva-oggettiva che tallona il personaggio per tutti i cento minuti del racconto come in una estremizzazione della celebre teoria del pedinamento zavattiniana.

Son of SaulIl freddo e meccanico Saul, impersonato dallo scrittore Géza Röhrig, anch’egli autentico perseguitato del suo tempo in patria, incarna letteralmente il prototipo dell’ebreo errante, venendo continuamente trascinato per ogni dove quasi non avesse una propria dimora stabile nell’universo caotico del campo di sterminio, vittima di un perenne nomadismo che però trova ben presto un fondamentale punto di riferimento.

Copia carbone in negativo de La vita è bella, laddove era il sacrificio di un padre a essere compiuto per risparmiare la vita e la sofferenza della verità ad un bambino, qui è invece la prematura morte del “Figlio di Saul” (o presunto tale) che attiva un meccanismo drammaturgico scevro di ogni manierismo estetico e ridotto all’essenza che porta un uomo orami privo della stessa volontà di vivere a trovare le ultime briciole di umanità e portare a termine un piccolo compito dal grande valore umano e religioso.