Arrivano interessanti notizie in
merito al nuovo live action de Il Re Leone, in
programmazione alla Disney e diretto da Jon
Favreau.
Al fianco di Donald
Glover, che presterà la voce a Simba, il protagonista,
entrano adesso nel cast principale del film John
Kani, visto in Civil War, che darà voce a
Rafiki e Alfre Woodard che invece interpreterà
Sarabi, madre di Simba.
Ancora in corso le trattative con
Beyonce per la voce di Nala. La notizia era
arrivata già diverse settimane fa, ma a quanto pare la stella della
musica pop è difficile da mettere sotto contratto. Vi terremo
aggiornati.
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, Il Re
Leone sarà realizzato con le stesse tecniche di
animazione computerizzata utilizzare per portare alla
luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon
Favreau, che dirige anche questo secondo live
action Disney, dovrà questa volta affrontare
una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun
personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.
Nel cast dei doppiatori, al
momento, sono stati confermati Donald Glover,
nel ruolo di Simba, e James Earl
Jones, che torna a
essere Mufasa. Seth
Rogen e Billy
Eichner doppieranno Pumba e Timon.
Nel cast anche John Kani, visto in Civil War,
che darà voce a Rafiki e Alfre
Woodard, che sarà
Sarabi. Chiwetel Ejiofor
sarà Scar.
Il Re
Leone:la Disney annuncia il live action
diretto da Jon Favreau
Il Re Leone è un film
del 1994 diretto da Roger
Allers e Rob Minkoff. È il 32º
Classico Disney. La storia ha luogo in un regno di leoni in Africa,
e fu influenzata dall’opera teatrale di William
Shakespeare Amleto.
Il cast vocale originale
include Matthew Broderick, Jeremy Irons, James Earl
Jones, Jonathan Taylor Thomas, Moira Kelly, Nathan Lane, Ernie
Sabella, Rowan Atkinson, Robert Guillaume, Madge Sinclair,
Whoopi Goldberg, Cheech Marin e Jim
Cummings. Il film racconta la storia di Simba, un giovane
leone che dovrà prendere il posto di suo padre Mufasa come re.
Tuttavia, dopo che Scar, lo zio di Simba, uccide Mufasa, il
principe deve impedire allo zio di conquistare le Terre del Branco
e vendicare suo padre.
Il re
leone ottenne due Oscar per la sua realizzazione
nella musica e il Golden Globe per il miglior film commedia o
musicale. Le sue canzoni, con una colonna sonora originale di Hans
Zimmer, furono scritte dal compositore Elton John e il paroliere
Tim Rice.
Dopo la smentita della partecipazione di
Hugh Jackman a Il Re
Leone, arriva da The
Wrap il report che vorrebbe un altro attore candidato
agli Oscar in trattative con Disney per doppiare
Scar, il malvagio fratello di
Mufasa, usurpatore del trono.
Si tratta di Chiwetel
Ejiofor che è al momento in trattative per interpretare
Scar nel film di Jon Favreau. La scelta di Ejiofor
confermerebbe la volontà della Disney di costruire un cast di
altissimo livello, continuando anche la collaborazione dell’attore
con la produzione, dato che l’interprete di 12 Anni
Schiavo è reduce dalla partecipazione a Doctor Strange nel ruolo di Mordo,
ruolo che potrebbe non essere concluso.
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, Il Re
Leone sarà realizzato con le stesse tecniche di
animazione computerizzata utilizzare per portare alla
luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon
Favreau, che dirige anche questo secondo live
action Disney, dovrà questa volta affrontare
una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun
personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.
Nel cast dei doppiatori, al
momento, sono stati confermati Donald Glover,
nel ruolo di Simba, e James Earl
Jones, che torna a
essere Mufasa. Seth
Rogen e Billy
Eichner doppieranno Pumba e Timon.
Hugh Jackman sarà Scar.
Il Re
Leone:la Disney annuncia il live action
diretto da Jon Favreau
Il Re Leone è un film
del 1994 diretto da Roger
Allers e Rob Minkoff. È il 32º
Classico Disney. La storia ha luogo in un regno di leoni in Africa,
e fu influenzata dall’opera teatrale di William
Shakespeare Amleto.
Il cast vocale originale
include Matthew Broderick, Jeremy Irons, James Earl
Jones, Jonathan Taylor Thomas, Moira Kelly, Nathan Lane, Ernie
Sabella, Rowan Atkinson, Robert Guillaume, Madge Sinclair, Whoopi
Goldberg, Cheech Marin e Jim
Cummings. Il film racconta la storia di Simba, un giovane
leone che dovrà prendere il posto di suo padre Mufasa come re.
Tuttavia, dopo che Scar, lo zio di Simba, uccide Mufasa, il
principe deve impedire allo zio di conquistare le Terre del Branco
e vendicare suo padre.
Il re
leone ottenne due Oscar per la sua realizzazione
nella musica e il Golden Globe per il miglior film commedia o
musicale. Le sue canzoni, con una colonna sonora originale di Hans
Zimmer, furono scritte dal compositore Elton John e il paroliere
Tim Rice.
Jon Favreau è alle
prese con il casting de Il re
leone, le cui riprese dovrebbero cominciare a breve.
Naturalmente si tratta di un cast vocale, dal momento che il film
sarà completamente interpretato da animali realizzati in CGI.
Dopo la scelta del doppiatore di
Simba, Donald Glover, il regista vorrebbe che
un’altra superstar entrasse nel suo cast. Stiamo parlando di
Beyonce, a cui Favreau riserverebbe il ruolo di Nala. Chiaramente
la cantante è una delle star più potenti e famose del mondo e il
suo coinvolgimento nel film è tutt’altro che finalizzato. Ma sembra
che le trattative siano in corso.
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, Il Re
Leone sarà realizzato con le stesse tecniche di
animazione computerizzata utilizzare per portare alla luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon Favreau, che
dirige anche questo secondo live action Disney,
dovrà questa volta affrontare una sfida in più, visto che in questo
caso non ci sarà nessun personaggio umano su cui basare le
inquadrature e le scene.
Nel cast dei doppiatori, al
momento, sono stati confermati Donald Glover, nel
ruolo di Simba, e James Earl
Jones, che torna a essere Mufasa.
Il Re
Leone: la Disney annuncia il live action diretto da Jon
Favreau
Il Re Leone è un film del
1994 diretto da Roger Allers e Rob
Minkoff. È il 32º Classico Disney. La storia ha luogo in
un regno di leoni in Africa, e fu influenzata dall’opera teatrale
di William Shakespeare Amleto.
Il cast vocale originale include
Matthew Broderick, Jeremy Irons, James Earl Jones, Jonathan
Taylor Thomas, Moira Kelly, Nathan Lane, Ernie Sabella, Rowan
Atkinson, Robert Guillaume, Madge Sinclair, Whoopi Goldberg, Cheech
Marin e Jim Cummings. Il film racconta la
storia di Simba, un giovane leone che dovrà prendere il posto di
suo padre Mufasa come re. Tuttavia, dopo che Scar, lo zio di Simba,
uccide Mufasa, il principe deve impedire allo zio di conquistare le
Terre del Branco e vendicare suo padre.
Il re leone
ottenne due Oscar per la sua realizzazione nella musica e il Golden
Globe per il miglior film commedia o musicale. Le sue canzoni, con
una colonna sonora originale di Hans Zimmer, furono scritte dal
compositore Elton John e il paroliere Tim Rice.
Beyoncé è la
protagonista assoluta del videoclip ufficiale di “Spirit”, brano
inedito che farà parte della colonna sonora originale de Il Re
Leone nuovo adattamento in live action diretto da
Jon Favreau nel quale la cantante americana doppia
Nala.
L’album sarà disponibile da venerdì
19 luglio e vanta collaborazioni con artisti del calibro di
Jay-Z, Pharrell Williams, Kendrick Lamar, Childish Gambino e
la figlia Blue Ivy.
Questa la tracklist di “The Lion
King: The Gift”:
“Bigger” – Beyoncé
“Find Your Way Back (Circle of life)” – Beyoncé
“Don’t Jealous Me” – Tekno, Yemi, Alade, Mr Eazi
“Ja Ara E” – Burna Boy
“The Nile” – Beyoncé e Kendrick Lamar
“Mood 4 Eva” – Beyoncé, Jay-Z, Childish Gambino
“Water” – Salatel, Pharrell, Beyoncé
“Brown Skin Girl” – Blue Ivy Carter, St JHN, Wiz Kid, Beyoncé
“Keys To The Kingdom “– Tia Savage, Mr Eazi
“Otherside” – Beyoncé
“Already”– Beyoncé, Scatta Wale
“My Powe” – Tierra Whack, Beyoncé, Busiswa, Yemi Alade, Moonchild
Sanelly
“Scar”– O70 Shake, Jessie Reyez
“Spirit” – Beyoncé
Vi ricordiamo che Il Re
Leone arriverà nelle nostre sale il 21
Agosto.
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, il film è stato
realizzato con le stesse tecniche di animazione computerizzata
utilizzare per portare alla luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon
Favreau, che dirige anche questo secondo live
action Disney, dovrà questa volta affrontare
una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun
personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.
Nel cast de Il Re
Leone figurano, oltre a Glover,
anche James Earl Jones, che torna a
essere Mufasa. Seth
Rogen e Billy
Eichner doppieranno Pumba e Timon.
Nel cast anche John Kani, visto in Civil War,
che darà voce
a Rafiki e Alfre
Woodard, che
sarà Sarabi. Chiwetel
Ejiofor sarà Scar.
Di seguito la sinossi ufficiale: Simba, il figlio di Mufasa
e principe delle Terre del Branco, spera di seguire le orme del
padre. Il fratello minore di Mufasa, Scar, complotta per tradire
Mufasa e conquistare le Terre del Branco, costringendo Simba
all’esilio, dove incontra Timon e Pumbaa. Simba deve stringere
un’alleanza e ricostruirsi completamente per prendere ciò che è
giustamente suo.
Secondo quanto
riporta My
Entertainment World, le riprese del live action de Il Re
Leone cominceranno molto presto, a maggio 2017, a Los
Angeles.
Mentre in sala La Bella e la Bestia continua a
macinare record e incassi, la Disney non accenna a
voler fermare quella che è ormai una vera e propria fabbrica di
film campioni al botteghino
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, Il Re
Leone sarà realizzato con le stesse tecniche di
animazione computerizzata utilizzare per portare alla luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon Favreau, che
dirige anche questo secondo live action Disney,
dovrà questa volta affrontare una sfida in più, visto che in questo
caso non ci sarà nessun personaggio umano su cui basare le
inquadrature e le scene.
Nel cast dei doppiatori, al
momento, sono stati confermati Donald Glover, nel
ruolo di Simba, e James Earl
Jones, che torna a essere Mufasa.
Il Re
Leone: la Disney annuncia il live action diretto da Jon
Favreau
Il Re Leone è un film del
1994 diretto da Roger Allers e Rob
Minkoff. È il 32º Classico Disney. La storia ha luogo in
un regno di leoni in Africa, e fu influenzata dall’opera teatrale
di William Shakespeare Amleto.
Il cast vocale originale include
Matthew Broderick, Jeremy Irons, James Earl Jones, Jonathan
Taylor Thomas, Moira Kelly, Nathan Lane, Ernie Sabella, Rowan
Atkinson, Robert Guillaume, Madge Sinclair, Whoopi Goldberg, Cheech
Marin e Jim Cummings. Il film racconta la
storia di Simba, un giovane leone che dovrà prendere il posto di
suo padre Mufasa come re. Tuttavia, dopo che Scar, lo zio di Simba,
uccide Mufasa, il principe deve impedire allo zio di conquistare le
Terre del Branco e vendicare suo padre.
Il re leone
ottenne due Oscar per la sua realizzazione nella musica e il Golden
Globe per il miglior film commedia o musicale. Le sue canzoni, con
una colonna sonora originale di Hans Zimmer, furono scritte dal
compositore Elton John e il paroliere Tim Rice.
A dicembre su Disney Channel
debutterà The Lion Guard: Return Of The
Roar, sequel de Il Re Leone
realizzato per la tv. La casa di Topolino ha annunciato oggi le
voci che comporranno il cast del film e tra ritorni e new entry
possiamo aspettarci un cast di alta qualità.
Max Charles sarà il
protagonista, il secondo figlio di Simba e Nala, Kion.
Diamond White, Dusan Brown, Atticus Shaffer e
Joshua Rush completano il cast di new entry.
Rob Lowe sarà Simba
e Gabrielle Union Nala. Khary
Payton torna nello strambo ruolo di Rafiki, Kevin
Schon in quello di Timon. James Earl
Jones sarà Mufasa, che supponiamo sarà presente nel film
ancora una volta sotto forma di spirito guida, Ernie
Sabella invece sarà Pumbaa. Misteriosi sono invece i
personaggi che saranno doppiati da Sarah Hyland e
Eden Riegel. Potrebbero esserci però buone
possibilità che una di loro doppi Kiara, la prima figlia di Simba e
protagonista del primo sequel del classico Disney.
Un’altra voce si è appena unita al
cast de Il Re Leone, nuovo live action
targato Walt Disney
Studios: come confermato da Variety infatti,
Amy Sedaris (la Princess Carolyn di BoJack
Horseman) è l’ultimo dei preziosi acquisti della squadra
del film, basato sul classico di animazione che vede
protagonista Simba, il cucciolo di leone che
dovrà imparare a essere re.
Il sito riporta che l’attrice
doppierà un personaggio completamente inedito dell’universo legato
al Re Leone, ovvero un toporagno africano. Vi ricordiamo che la
storia originale attinge a piene mani dal Macbeth di
Shakespeare, ma anche dall’Amleto e dalle storie bibliche,
senza nemmeno edulcorare troppo i toni considerata la destinazione
“per bambini”.
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, Il Re
Leone sarà realizzato con le stesse tecniche di
animazione computerizzata utilizzare per portare alla
luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon
Favreau, che dirige anche questo secondo live
action Disney, dovrà questa volta affrontare
una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun
personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.
Nel cast dei doppiatori, al momento,
sono stati confermati Donald Glover, nel
ruolo di Simba, e James Earl
Jones, che torna a
essere Mufasa. Seth
Rogen e Billy
Eichner doppieranno Pumba e Timon.
Nel cast anche John Kani, visto in Civil War,
che darà voce
a Rafiki e Alfre
Woodard, che
sarà Sarabi. Chiwetel
Ejiofor sarà Scar.
Prima dell’avvento di
Frozen, Il Re
Leone era il classico Disney di animazione di
maggiore successo al mondo. E il primato era ben meritato,
considerato che è un film dal respiro tragico shakespeariano, che
mescola la morale disneyana con musiche e scenari mozzafiato. Ecco
15 cose che tutti (probabilmente) hanno pensato guardando il film
per la prima volta: [nggallery id=603]
Il re leone (The Lion King) è un
film del 1994 diretto da Roger Allers e Rob Minkoff. È un film
d’animazione musicale drammatico prodotto dalla Walt Disney Feature
Animation e distribuito dalla Walt Disney Pictures. È il 32º
Classico Disney. La storia ha luogo in un regno di leoni in Africa,
e fu influenzata dalle storie bibliche di Giuseppe e Mosè, e dalle
opere teatrali di William Shakespeare Amleto e Macbeth. Il film
venne prodotto durante un periodo noto come Rinascimento Disney. Il
re leone fu prodotto da Don Hahn, e ha una sceneggiatura
accreditata a Irene Mecchi, Jonathan Roberts e Linda Woolverton. Il
cast vocale originale include Matthew Broderick, Jeremy Irons,
James Earl Jones, Jonathan Taylor Thomas, Moira Kelly, Nathan Lane,
Ernie Sabella, Rowan Atkinson, Robert Guillaume, Madge Sinclair,
Whoopi Goldberg, Cheech Marin e Jim Cummings. Il film racconta la
storia di Simba, un giovane leone che dovrà prendere il posto di
suo padre Mufasa come re. Tuttavia, dopo che Scar, lo zio di Simba,
uccide Mufasa, il principe deve impedire allo zio di conquistare le
Terre del Branco e vendicare suo padre.
Lo sviluppo de Il re
leone iniziò nel 1988 nel corso di un incontro tra Jeffrey
Katzenberg, Roy E. Disney e Peter Schneider mentre promuovevano
Oliver & Company in Europa. Thomas Disch scrisse un trattamento, e
la Woolverton sviluppò il primo script mentre George Scribner firmò
come regista, venendo successivamente unito ad Allers. La
produzione iniziò nel 1991, con la maggior parte degli animatori
inesperti o disinteressati agli animali poiché la maggior parte
della squadra Disney voleva invece lavorare su Pocahontas. Qualche
tempo dopo che il personale si era recato al Parco nazionale di
Hell’s Gate per una ricerca sull’ambientazione e gli animali del
film, Scribner lasciò la produzione in disaccordo con la decisione
di trasformare il film in un musical, e fu sostituito da Minkoff.
Quando Hahn aderì al progetto non era soddisfatto della
sceneggiatura, e la storia venne prontamente riscritta. Quasi 20
minuti di sequenze d’animazione ebbero luogo presso i Disney-MGM
Studios in Florida. In diverse scene venne utilizzata anche
l’animazione al computer, in particolare nella scena della fuga
precipitosa degli gnu.
Il re leone venne distribuito il 15
giugno 1994 con una reazione positiva da parte della critica, che
elogiò il film per la sua musica e la storia. Si guadagnò anche una
rara valutazione “A+” da CinemaScore. Con un incasso totale di
oltre 951 milioni di dollari in tutto il mondo, è il film
d’animazione tradizionale di maggior incasso cinematografico nella
storia, il film d’animazione in 2D di maggior successo negli Stati
Uniti, e il 21° lungometraggio di maggiore incasso. Il re leone
ottenne due Oscar per la sua realizzazione nella musica e il Golden
Globe per il miglior film commedia o musicale. Le sue canzoni, con
una colonna sonora originale di Hans Zimmer, furono scritte dal
compositore Elton John e il paroliere Tim Rice. Il film venne
dedicato a Frank Wells, che era morto in un incidente in elicottero
all’inizio del 1994.
Un adattamento di Broadway del film debuttò nel 1997, e vinse
sei Tony Awards, tra cui quello al miglior musical. La Disney dotò
il film di due sequel direct-to-video, Il re leone II – Il regno di
Simba (1998) e Il re leone 3 – Hakuna Matata (2004).
Il Re Leone è uno
dei film di animazione più belli e commoventi della storia del
cinema. Visto da grandi o da piccini, è impossibile non emozionarsi
davanti a questo film e non affezionarsi ai suoi personaggi.
Da questo film sono nati un sequel
(Il Re Leone 2 – Il regno di Simba) e un prequel/midquel
(Il Re Leone 3 – Hakuna Matata), diversi videogiochi e
spin-off (come The Lion Guard) ed è stato soggetto ad un
adattamento teatrale in formato musical che ha debuttato a Broadway
nel 1997. Per la metà del 2019, invece, è prevista l’uscita al
cinema di una versione
live-action diretta da Jon Favreau. Ecco dieci cose che,
forse, non sapevate su Il
re leone.
Il Re Leone: film
1.In
Il Re Leone (1994), molti dei nomi sono basati sul parole della
lingua Swashili. Simba ha significato proprio di leone,
Nala come dono, Sarabi significa miraggio e Rafiki viene usato come
parole per identificare un amico, mentre Pumbaa ha il significato
di ottuso. Dall’ebraico è stato tratto il nome Zazu, che significa
movimento. Non è chiara, invece, l’origine dei nomi Serafina (la
madre di Nala) e di Timon, ma sembra che entrambi ruotino attorno
al concetto, rispettivamente, di stella splendente e di rispetto.
Mufasa, a differenza degli altri nomi, ma significa re in lingua
manazoto.
2. Il Re Leone si basa
sull’Amleto e non solo. Al di là delle ispirazione
dall’Amleto di William Shakespeare, la
storia ha anche degli elementi che provengono dai miti della
famiglia di Osiride appartenenti alla mitologia
dell’antico Egitto. Nel mito di Osiride, il re (Osiride/Mufasa)
viene ucciso da sul fratello geloso di lui (Seth/Scar) e il vero
erede (Horus/Simba) viene mandato in esilio da bambino. Il re
assassinato fa visita e fa da mentore al figlio in vesti di
fantasma e quando il vero erede diventa adulto, ritorna per
compiere la giusta vendetta circa l’omicidio del padre. Sembra,
inoltre, che la storia de Il Re Leone sia simile a una
storia sconosciuta in occidente e tra le più amate nella tradizione
linguistica tra Niger e Congo: una storia che parla di uno dei
migliori re, ovvero di Sundiata, re del Mali. Il
personaggio principale, Sundiata, è un giovane principe che viene
bannato dalla sua terra dalla famiglia dopo la morte del padre. La
storia racconta il superamento dei suoi disturbi emotivi e fisici
per poi tornare al suo regno e combattere il re usurpatore che lo
ha scavalcato durante la sua assenza.
3. Mentre Il Re Leone era
in fase di produzione, lo era anche Pocahontas, considerato il
progetto più ambizioso. Lo studio aveva riposto più
speranze in Pocahontas e considerava Il Re Leone
come un film sperimentale, facendo in modo che si occupasse del
film un team minore. Il capo dello studio, Jeffrey
Katzenberg, considerava Pocahontas come il
progetto più prestigioso rispetto a Il Re Leone e pensava
di andare a conquistare una nomination agli Oscar come Miglior
Film, in seguito al successo di La bella e la bestia (1991). Come la produzione si è
conclusa, sono cambiate le opinioni in merito a Il Re
Leone, ricevendo pareri positivi unanimi sia da critica che da
pubblico, tanto da diventare non solo uno dei più grandi film della
storia del cinema, ma anche uno dei migliori titoli home video
dell’epoca, mentre Pocahontas aveva ricevuto critiche per
la maggior parte negative, riferite ai toni e temi adulti mischiati
a uno script non armonico e storicamente poco accurato.
Il Re Leone 2
4. Il Re Leone 2 – Il regno
di Simba (1998) ha molte similarità con Il Re Leone. In
questo sequel, Simba avverte Kiara di stare lontana da oltre i
confini delle Terre del Branco, come ha fatto Mufasa con il giovane
Simba. Ma quando Kiara vi capita, dimentica gli ammonimenti del
padre e va ad esplorare il territorio vietato come fecero Simba e
Nala al Cimitero degli Elefanti.
5. In Il Re Leone 2 – Il
regno di Simba, era prevista la morte di Simba. In
origine, Simba doveva essere assassinato dai fuori confine.
Probabilmente non è stato incluso nel film, nel quale Simba
sopravvive, per evitare di creare una tragedia simile a quella
accaduta nel primo film.
6. In Il Re Leone 2 – Il
regno di Simba non appare Sarabi. La madre di Simba non
compare per tutto il tempo del sequel, assumendo che sia morta dopo
il primo film o che abbia lasciato le Terre del Branco. Il
personaggio è stato rimosso per rispetto della doppiatrice
Madge Sinclair che morì un anno dopo la
realizzazione del primo film.
Il Re Leone 3
7. Il Re Leone 3 – Hakuna
Matata (2004) si basa su un racconto legato all’Amleto. Se
il primo film si basava sull’Amleto, questo film,
considerato come prequel/midquel, prende ispirazione dal racconto
Rosencrantz e Guildenstern sono morti di Tom
Stoppard, che racconta gli eventi dell’Amleto
attraverso i punti di vista di due personaggi minori.
8. Il Re Leone 3 – Hakuna
Matata mantiene le stesse voci di Simba. Le voci
originarie di Simba, Matthew Broderick e
Cam Clarke sono state riprese per questo film.
Broderick ha doppiato Simba in tutti e tre i film, mentre Clarke ha
prestato la voce per le canzoni di Simba nel secondo film e negli
spin-off relativi.
Il Re Leone: personaggi
9. Per Il Re Leone vennero
studiati animali veri. Come avvenuto per Bambi, gli
animatori si basarono su animali veri per sviluppare i personaggi.
Jim Fowler, esperto di fauna selvatica, portò
riversi animali negli studi, per parlare dei loro comportamenti.
Gli animatori hanno studiato i movimenti di diversi animali durante
delle visite al Miami MetroZoo, sotto la guida dell’esperto
Ron Magill. Anche le ambientazioni si basano su
luoghi reali, come le Terre del Branco che sono basate sul parco
nazionale del Kenya.
10. La sceneggiatura
originale Il Re Leone includeva diversi personaggi che sono stati
poi eliminati. Avrebbe dovuto esserci un altro cucciolo di
leone, una volpe dalle orecchie da pipistrello e un rinoceronte con
un uccellino sulla schiena. Questo uccellino si è poi evoluto in
Zazu. Altri personaggi sono stati eliminati, come il fratellino e
il padre di Nala e un pitone rock di nome Joka che sarebbe dovuto
essere il lacchè di Scar. Il fratello di Nala, Mheetu, sarebbe
dovuto servire da pretesto per far arrivare Simba nella gola ed
essere salvato da Mufasa.
Il Re Leone: streaming
Il Re Leone in
streaming e i suoi due sequel sono disponibili su
Disney+.
Il finale del
film d’animazione Disney del 1994 Il Re Leone vede il “cerchio della
vita” ristabilito dopo che Simba torna alla Roccia dell’Orgoglio
per salvare gli altri leoni dal malvagio zio Scar e dalle sue iene.
Il Re Leone è uno dei film d’animazione più popolari della
Disney e si è classificato al 37° posto nella classifica IMDB dei
250 migliori film di tutti i tempi. Il Re Leone vanta un
cast stellare di celebrità degli anni ’90, tra cui James
Earl Jones, Matthew Broderick, Jeremy Irons, Whoopi Goldberg, Rowan
Atkinson, Jonathan Taylor Thomas e altri ancora.
Ne Il Re Leone, Mufasa
(James Earl Jones) è il re di Roccia dell’Orgoglio
e governa su tutti gli animali, con grande disappunto del fratello
Scar (Jeremy
Irons), soprattutto dopo che la moglie di Mufasa,
Sarabi (Madge Sinclair), ha dato alla luce un
figlio ed erede di Roccia dell’Orgoglio, Simba (Jonathan
Taylor Thomas/Matthew Broderick). Scar escogita un piano
per uccidere Mufasa durante una fuga di gnu e fa credere a Simba
che sia colpa sua, così scappa in esilio. Quando è ormai un leone
adulto, Simba incontra la sua amica d’infanzia, Nala
(Niketa Calame-Harris/Moira Kelly), che lo
convince a reclamare Pride Rock e a ripristinare la giustizia nel
regno di suo padre.
Il cerchio della vita, Hakuna
Matata e Sii pronto: il significato del film
I temi e la storia del film sono
più evidenti nei testi di tre canzoni del film: “The Circle of
Life”, ‘Be Prepared’ e ‘Hakuna Matata’. Ogni canzone esprime la
visione del mondo dei personaggi che la cantano, rivelando diverse
prospettive sulla vita e le conseguenze di tali opinioni sugli
animali della savana.
La scena di apertura de
Il Re Leone è caratterizzata dalla
canzone “Il cerchio della vita”, quando tutti gli animali della
savana si recano alla Roccia dell’Orgoglio per assistere alla
nascita del nuovo cucciolo di Mufasa, Simba. In seguito Mufasa
insegna a Simba l’importanza del concetto di cerchio della vita,
dicendogli : “Tutto ciò che vedi esiste insieme in un delicato
equilibrio.Come re, devi capire questo equilibrio e
rispettare tutte le creature, dalla formica che striscia
all’antilope che salta… Quando moriamo, i nostri corpi diventano
erba e l’antilope mangia l’erba.E così, siamo tutti
collegati nel grande Cerchio della Vita”.
Pur essendo in cima alla catena
alimentare della savana, Mufasa e gli altri leoni riconoscono
l’importanza di rispettare tutte le creature che vi abitano, anche
quelle che mangiano, perché un giorno i loro corpi si decomporranno
in terra, dove crescerà l’erba che a sua volta nutrirà le loro
prede, le antilopi. Quindi, se da un lato i leoni sono i predatori
alfa delle pianure, dall’altro hanno la responsabilità di garantire
che l’intero ecosistema viva in simbiosi.
La mentalità di Scar è
completamente diversa. In “Be Prepared” egli proietta una visione
molto più gerarchica della savana, in cui gli animali vivono tutti
al servizio dei leoni (in particolare lui stesso). Predica questo
messaggio alle iene, anch’esse predatrici, ma più in basso nella
catena alimentare rispetto ai leoni, alimentando la loro gelosia e
il desiderio di avere un ruolo più importante. Le conseguenze di
questa prospettiva diventano molto chiare dopo che Scar prende il
sopravvento e la savana si sfalda. Non cresce più l’erba, le
antilopi vengono cacciate in modo eccessivo e i leoni sono
costretti a estendere i loro territori di caccia, distruggendo
ancora più terra.
Poi ci sono Timon (Nathan Lane) e
Pumba (Ernie Sabella), che insegnano a Simba “Hakuna Matata”. Come
recita la canzone, “significa niente preoccupazioni”.
Certo, Timone e Pumba sono al centro della catena alimentare e non
devono preoccuparsi del loro impatto sul mondo. Sono dei
foraggiatori e sono solo in due, quindi il loro impatto sul
“cerchio della vita” è di gran lunga inferiore a quello di un
branco di leoni iena. Tuttavia, non si tratta di una “filosofia
priva di problemi”, poiché l’abdicazione di Simba al suo ruolo di
re della Roccia dell’Orgoglio comporta una completa rottura del
rispetto del “cerchio della vita” da parte di Mufasa, che lascia il
posto alla distruzione gerarchica di Scar e delle Iene.
Scar è l’unico leone maschio adulto
oltre a Mufasa che si vede ne Il Re Leone
(prima che Simba torni adulto) ed è il fratello del re, il che
significa che dovrebbe avere un qualche diritto di autorità
familiare alla Roccia dell’Orgoglio. Nonostante ciò, sceglie di
vivere in isolamento e non assiste alla nascita di Simba né mostra
alcun altro segno di fedeltà a Mufasa. È comprensibile che provi un
senso di competizione con Mufasa o che sia geloso della posizione
del fratello, ma Il Re Leone spiega effettivamente le
motivazioni di Scar? In “Be Prepared” e in altri dialoghi, Scar
rende evidente la sua gelosia nei confronti di Mufasa, ma potrebbe
esserci dell’altro.
Durante le interazioni tra Mufasa e
Scar in una delle prime scene de Il re leone, è chiaro che
nonostante Mufasa predichi l’importanza di rispettare il cerchio
della vita, potrebbe non seguire perfettamente la sua stessa
predicazione. Si rivolge a Scar con tono basso e prepotente, e
l’area in cui vivono le iene è chiaramente trascurata, permettendo
a Scar di fomentare un risentimento verso i leoni anche tra le
iene. Le motivazioni di Scar non sono certo nobili, ma è anche
chiaro che la leggera ipocrisia di Mufasa nei confronti di Scar e
delle iene potrebbe essere il suo più grande fallimento come re ed
è facile capire perché, dal punto di vista di Scar, le sue azioni
potrebbero essere (parzialmente) giustificate.
Scar sfrutta il risentimento delle
iene nei confronti di Mufasa e dei leoni e promette loro “Restate
con me e non soffrirete mai più la fame”, che, a dirla tutta, è una
promessa rispettabile da fare alle iene apparentemente
svantaggiate; tuttavia, diventa evidente che le stava usando solo
per prendere il potere per sé. Dopo che Simba ha buttato giù Scar
dalla Roccia dell’Orgoglio, le iene lo circondano e lo attaccano.
La scena si interrompe, ma è certamente implicito che sia
morto.
Dopo la morte di Scar, Simba sale
sulla Roccia dell’Orgoglio e la devastazione del regno di Scar
viene spazzata via dalla pioggia, mentre il film va avanti
velocemente fino a Simba e Nala che rivelano la nascita del loro
cucciolo di leone. Come all’inizio del film, non ci sono iene
presenti per congratularsi con la coppia felice, il che suggerisce
che il trattamento riservato da Simba alle iene è simile a quello
riservato a Mufasa. È probabile che le iene siano tornate al
cimitero degli elefanti per guadagnarsi da vivere lontano dalla
vista di Simba e dei leoni.
Qual è il messaggio de Il re
leone?
Il film si apre con la canzone “Il
cerchio della vita”, quando il regno animale si riunisce per
celebrare la nascita di Simba, e si conclude con una scena quasi
identica, con “Il cerchio della vita” e la nascita del cucciolo di
Simba e Nala. La lezione di Mufasa sul cerchio della vita è sempre
in primo piano e, una volta che Scar prende il sopravvento, il
regno cessa di prosperare. La lezione di Mufasa al giovane Simba
sul rispetto del cerchio della vita è chiaramente al centro dei
temi e del messaggio del film.
Quando Simba sta vivendo lo stile
di vita Hakuna Matata con Timone e Pumba, Mufasa appare tra le
nuvole e gli dice : “Hai dimenticato chi sei e quindi hai
dimenticato me.Devi prendere il tuo posto nel cerchio
della vita”. Come Scar, Mufasa crede che i leoni debbano
essere in cima alla catena alimentare, ma a differenza di Scar,
crede anche che il re dei leoni abbia la responsabilità di
rispettare il più ampio cerchio della vita, ed è probabilmente
questo il motivo per cui tutti gli altri animali hanno lasciato le
Terre dell’Orgoglio durante il dominio di Scar, ma sono tornati a
Roccia dell’Orgoglio per rendere omaggio alla nascita di Simba e
del cucciolo di Simba alla fine de Il Re
Leone.
In occasione della presentazione a
Londra de Il Re
Leone di Jon Favreau, ecco l’intervista ai doppiatori
originali del film, Chiwetel Ejiofor (Scar) e
Florence Kasumba (Shenzi), e ad Hans
Zimmer, compositore delle musiche originali, tornato a
lavorare su questo particolare live action. Il Re
Leone arriverà in sala il prossimo 21 agosto.
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, il film è stato
realizzato con le stesse tecniche di animazione computerizzata
utilizzare per portare alla luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon
Favreau, che dirige anche questo secondo live
action Disney, dovrà questa volta affrontare
una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun
personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.
Nel cast de Il Re
Leone figurano Donald Glover,
nel ruolo di Simba, e James Earl
Jones, che torna a
essere Mufasa. Seth
Rogen e Billy Eichner
doppieranno
Pumba e Timon. Nel cast
anche John Kani, visto in Civil War, che darà
voce a Rafiki e Alfre
Woodard, che
sarà Sarabi. Chiwetel
Ejiofor sarà Scar.
Diretto da Jon
Favreau e realizzato con tecniche cinematografiche
all’avanguardia, Il Re Leone (al cinema
dal 21 agosto distribuito da The Walt Disney Company
Italia) riporterà sul grande schermo i personaggi
dell’amato classico d’animazione Disney del 1994 in una veste
completamente nuova e vanta nella versione italiana uno
straordinario cast di voci.
La star internazionale Elisa è la
voce di Nala, amica di Simba fin da cucciola. Nala è una potente
leonessa che si preoccupa del futuro delle Terre del Branco e
incoraggia Simba a seguire il proprio destino come futuro Re. La
talentuosa artista italiana premiata con il Disco di Platino per il
suo ultimo album Diari Aperti, ha incantato con la sua
splendida voce anche il grande regista Tim Burton per la sua
interpretazione nella versione italiana del film Dumbo. La
voce di Simba, destinato ad essere un potente re fin dalla nascita,
è quella di Marco Mengoni, recordman e star del pop italiano, che
festeggia quest’anno dieci anni di carriera con 50 dischi di
platino. Reduce da un tour sold out in Italia e in Europa, è appena
rientrato da Los Angeles dove ha partecipato alla premiere mondiale
di The Lion King con il cast americano e il regista Jon
Favreau ed è pronto a ripartire con una serie di live unici alla
scoperta della natura e delle bellezze italiane.
Il Re Leone si avvale di
un’evoluzione delle tecnologie di storytelling che unisce le
tecniche del cinema live action a immagini fotorealistiche generate
al computer per dare nuova vita all’intramontabile successo
mondiale uscito nelle sale nel 1994. Premiato con l’Oscar® per la
Miglior canzone originale, “Can You Feel the Love Tonight/L’amore è
nell’aria stasera” (Elton John, Tim Rice) e la miglior colonna
sonora originale, firmata da Hans Zimmer, il Classico d’animazione
Disney ha inoltre ispirato lo spettacolo teatrale premiato con sei
Tony Awards®, che a distanza di oltre 20 anni rimane uno dei più
grandi successi nella storia di Broadway, arrivando recentemente a
ben 9000 rappresentazioni.
La Disney ha ufficializzato la
produzione del sequel del live action de Il Re
Leone. Barry Jenkins, il regista
premio Oscar per Moonlight, autore di Se
la strada potesse parlare, dirigerà il film.
“Ho aiutato mia sorella a
crescere due bambini negli anni ’90, sono cresciuto con questi
personaggi. Avere l’opportunità di lavorare con la Disney
nell’espandere questo magnifico racconto d’amicizia, amore ed
eredità mentre posso promuovere il mio lavoro di cronaca delle vite
e delle anime delle persone all’interno della diaspora africana è
un sogno che si avvera”.
Il film sarà la continuazione del
remake fotorealistico del 2019, piuttosto che il cartone animato
del 1994. Jon Favreau ha diretto il recente
riavvio con recensioni contrastanti ma enormi incassi al
botteghino; ha generato oltre 1,5 miliardi di dollari al botteghino
globale.
Intanto a casa Jenkins imperversano
i festeggiamenti per il nuovo ingaggio del regista, tanto che la
compagna dello stesso, la regista Lulu Wang, ha condiviso il video che
segue.
Uscito nelle sale americane lo
scorso 19 luglio, Il Re
Leone ha già messo a segno il primo di una serie
di record preannunciati diventando il film d’animazione con il più
alto incasso di sempre. Detronizzato quindi
Frozen, fermo a 1,276,480,335 milioni di dollari
in tutto il mondo (e mancano ancora i risultati di alcuni paesi
europei) e scavalcati Gli Incredibili
2 (1.242 milioni), Minions (1.15
milioni), Toy Story 3, Cattivissimo
Me 3, Alla Ricerca di Dory
e Zootropolis.
Finora l’adattamento fotorealistico
del classico ha incassato 473,1 milioni di dollari al botteghino
domestico e ben 861,5 milioni di dollari all’estero. In Cina, che
come saprete è il secondo mercato più grande e importante del
globo, si registrano invece numeri da capogiro (118 milioni), senza
contare che che il film è riuscito a guadagnare ben 50 milioni in
Brasile e Francia e oltre 60 milioni nel Regno Unito.
Vi ricordiamo che Il Re
Leone arriverà nelle nostre sale il 21
Agosto.
Basato su una sceneggiatura scritta
da Jeff Nathanson, il film è stato
realizzato con le stesse tecniche di animazione computerizzata
utilizzare per portare alla luce Il Libro della
Giungla (2016). Jon
Favreau, che dirige anche questo secondo live
action Disney, dovrà questa volta affrontare
una sfida in più, visto che in questo caso non ci sarà nessun
personaggio umano su cui basare le inquadrature e le scene.
Nel cast de Il Re
Leone figurano, oltre a Glover,
anche James Earl Jones, che torna a
essere Mufasa. Seth
Rogen e Billy
Eichner doppieranno Pumba e Timon.
Nel cast anche John Kani, visto in Civil War,
che darà voce
a Rafiki e Alfre
Woodard, che
sarà Sarabi. Chiwetel
Ejiofor sarà Scar.
Di seguito la sinossi ufficiale:
Simba, il figlio di
Mufasa e principe delle Terre del Branco, spera di seguire le orme
del padre. Il fratello minore di Mufasa, Scar, complotta per
tradire Mufasa e conquistare le Terre del Branco, costringendo
Simba all’esilio, dove incontra Timon e Pumbaa. Simba deve
stringere un’alleanza e ricostruirsi completamente per prendere ciò
che è giustamente suo.
Il Re
Leonepotrebbe diventare un franchise
simile a Star
Wars! Ad annunciarlo è stato Sean Bailey, presidente di Walt
Disney Pictures.“Il Re Leone potrebbe espandersi
in una grande saga epica, come il franchise di Star Wars“, ha detto
Bailey al New York
Times. “C’è molto spazio per correre se
riusciamo a trovare le storie.”
Il remake “live-action” del
classico Disney è uscito nei cinema nel 2019 e ha incassato oltre
1,7 miliardi di dollari al botteghino
globale. Diretto da Jon Favreau da una sceneggiatura di Jeff
Nathanson, il film segue la trama del film originale del 1994 e
presenta una colonna sonora dei compositori originali Hans
Zimmer, Elton John e del paroliere Tim Rice.Il cast
delle voci originali includeva Donald Glover, Seth Rogen,
Billy Eichner, Eric Andre, Keegan-Michael Key, Shahadi Wright
Joseph, Chiwetel Ejiofor, Alfre Woodard, John Kani, John Oliver,
Florence Kasumba, JD McCrary e Beyonce.
Dopo il successo del film, la
Disney ha annunciato, Mufasa:
Il re leone, un prequel fotorealistico diretto da
Barry Jenkins, che è ancora in lavorazione e la
sua uscita è prevista per l’estate 2024. Il film racconterà la vita
di Mufasa da giovane cucciolo e creerà le origini della sua faida
con Scar. Se questa notizia diventerà un vero e proprio
programma di sviluppo la Disney potrebbe continuare a trovare nuove
storie da raccontare nell’universo deIl Re
Leone, e chi può dire che non potrebbe espandersi
ulteriormente per vedere Mufasa e Scar lottare come Luke Skywalker
e Darth Vader? Mufasa:
Il re leone uscirà nelle sale il 5 luglio
2024.
Il Re
Leone, il nuovo lungometraggio Disney diretto da
Jon Favreau, conquista il box office italiano e
batte una serie di record nel nostro Paese: Il Re
Leone è il primo incasso dell’anno e il primo incasso di
sempre nella storia di Disney Italia (ha superato Avengers: Endgame e Alice in
Wonderland). Nei cinema italiani dal 21 agosto, Il Re
Leone ha totalizzato ad oggi 32.921.666 di
Euro superando, anche come numero di presenze in sala, il successo
mondiale di Marvel StudiosAvengers: Endgame.
Dopo pochi giorni dall’uscita nelle
sale italiane, Il Re
Leone vantava già una serie di record sul
territorio: miglior opening di tutti i tempi per un lungometraggio
Disney (a esclusione dei film Marvel Studios), secondo miglior
opening fra tutti i film distribuiti da Disney Italia, dopo
Avengers: Endgame, miglior opening di agosto di tutti i
tempi.
Jon Favreau dirige la nuova
avventura Disney Il Re
Leone, un viaggio nella savana
africana dove è nato un futuro re. Simba prova una grande
ammirazione per suo padre, Re Mufasa, e prende sul serio il proprio
destino reale. Ma non tutti nel regno celebrano l’arrivo del nuovo
cucciolo. Scar, il fratello di Mufasa e precedente erede al
trono, ha dei piani molto diversi e
la drammatica battaglia per la Rupe dei Re, segnata dal
tradimento e da tragiche conseguenze, si conclude con l’esilio
di Simba. Con l’aiuto di una curiosa coppia di nuovi amici,
Simba dovrà imparare a crescere e capire come riprendersi ciò che
gli spetta di diritto.
La voce di Simba, destinato a
essere un potente re fin dalla nascita, è quella del recordman e
star del pop italiano Marco Mengoni, che festeggia quest’anno dieci
anni di carriera con 50 dischi di platino. La star internazionale
Elisa è la voce di Nala, amica di Simba fin da cucciola. Nala è una
potente leonessa che si preoccupa del futuro delle Terre del Branco
e incoraggia Simba a seguire il proprio destino come futuro Re. Ai
due protagonisti si aggiungono altre due incredibili voci: Edoardo
Leo è Timon, lo spiritoso suricato che insieme al suo migliore
amico facocero Pumbaa, interpretato da Stefano Fresi, soccorre
Simba dopo che quest’ultimo fugge dalla Rupe dei Re. Il film vede
la cantante e vocal coach americana che vive in Italia Cheryl
Porter interpretare “Il Cerchio della Vita” nella colonna sonora
italiana, attualmente disponibile sulle piattaforme digitali e nei
negozi.
Il cast italiano vede inoltre Luca
Ward dare voce al saggio e affettuoso padre di Simba, Mufasa,
Massimo Popolizio nel ruolo di Scar, il malvagio zio di Simba,
mentre Toni Garrani è il saggio babbuino Rafiki.
il produttore Don Hahn annuncia di
essere al lavoro sulla riconversione 3D del Re Leone, conferma che
la Disney sta progettando Maleficent e che presto sentiremo
parlare di Roger Rabbit 2…
La Universal Pictures
Italia ha diffuso il trailer italiano ufficiale di
Il Re di Staten Island, la nuova commedia firmata
Judd Apatow che conferma il giovane talento del
Saturday Night LivePete
Davidson. Il Re di Staten Island – The King
of Staten Island vede la partecipazione di Steve Buscemi nei panni di Papa, un
pompiere veterano che ha preso Scott sotto la propria ala, e
Pamela Adlon (su FX per Better Things) nel ruolo
di Gina, l’ex moglie di Ray.
Nella sua celebrata carriera, Judd
Apatow ha portato una nutrita serie di giovani promesse della
commedia al loro debutto sul grande schermo, come nel caso di
Steve Carell,
Seth Rogen,
Jonah Hill,
Jason Segel,
Kristen Wiig, Amy Schumer e Kumail
Nanjiani. Questa estate, Apatow dirige l’ultimo
talento sfornato dal Saturday Night Live, Pete Davidson, in una
fresca commedia su amore, lutto e divertimento a Staten Island.
Il Re di Staten Island
– The King of Staten Island è diretto da Apatow (Un
Disastro di Ragazza, Molto Incinta, 40 Anni Vergine) da una
sceneggiatura dello stesso Apatow, Davidson e l’autore SNL Dave
Sirus. È prodotto da Apatow per la sua Apatow Productions al fianco
di Barry Mendel. Insieme i due hanno già curato la produzione delle
pellicole nominate per il Premio Oscar, The Big Sick – Il
Matrimonio Si Può Evitare… L’Amore No e Le Amiche della Sposa,
oltre a Questi Sono I 40, Un Disastro di Ragazza e Funny People. I
produttori esecutivi del film sono Pete Davidson, Michael Bederman
e Judah Miller.
Il Re di Staten Island: la trama
Scott (Davidson) è rimasto un
ragazzo immaturo, soprattutto a causa della morte del padre
pompiere quando aveva solo sette anni. Ora ne ha più di venti e
poche cose gli sono riuscite nella vita, sempre appeso
all’illusoria speranza di diventare un tatuatore di successo.
Mentre la sua ambiziosa sorella più piccola (Maude Apatow, su HBO
con Euphoria) parte per il college, Scott rimane a
vivere con la madre, un’esausta infermiera del Pronto Soccorso
interpretata dal Premio Oscar Marisa Tomei, passando le sue giornate a
fumare erba con gli amici – Oscar (Ricky Velez, Master of None),
Igor (Moises Arias, A Un Metro Da Te – Five Feet Apart) e Richie
(Lou Wilson, in TV con The Guest Book) – oltre a frequentarsi
segretamente con l’amica d’infanzia Kelsey (Bel Powley, su Apple
TV+ con The Morning Show).
Quando la madre inizia a portare in
casa un vigile del fuoco millantatore e fanfarone di nome Ray (Bill
Burr, su Netflix con F Is for Family), si mette in moto una
catena di eventi che spingerà Scott a fare i conti con il proprio
dolore e ad affrontare i primi passi per andare avanti nella
vita.
La Universal Pictures
Italia ha diffuso il trailer ufficiale di Il Re di
Staten Island, la nuova commedia firmata Judd
Apatow che conferma il giovane talento del Saturday
Night LivePete Davidson. Il Re
di Staten Island – The King of Staten Island vede la
partecipazione di Steve Buscemi nei panni di Papa, un
pompiere veterano che ha preso Scott sotto la propria ala, e
Pamela Adlon (su FX per Better Things) nel ruolo
di Gina, l’ex moglie di Ray.
Nella sua celebrata carriera, Judd
Apatow ha portato una nutrita serie di giovani promesse della
commedia al loro debutto sul grande schermo, come nel caso di
Steve Carell,
Seth Rogen,
Jonah Hill,
Jason Segel,
Kristen Wiig, Amy Schumer e Kumail
Nanjiani. Questa estate, Apatow dirige l’ultimo
talento sfornato dal Saturday Night Live, Pete Davidson, in una
fresca commedia su amore, lutto e divertimento a Staten Island.
Il Re di Staten
Island – The King of Staten Island è diretto da Apatow (Un
Disastro di Ragazza, Molto Incinta, 40 Anni Vergine) da una
sceneggiatura dello stesso Apatow, Davidson e l’autore SNL Dave
Sirus. È prodotto da Apatow per la sua Apatow Productions al fianco
di Barry Mendel. Insieme i due hanno già curato la produzione delle
pellicole nominate per il Premio Oscar, The Big Sick – Il
Matrimonio Si Può Evitare… L’Amore No e Le Amiche della Sposa,
oltre a Questi Sono I 40, Un Disastro di Ragazza e Funny People. I
produttori esecutivi del film sono Pete Davidson, Michael Bederman
e Judah Miller.
Il Re di Staten Island: la trama
Scott (Davidson) è rimasto un
ragazzo immaturo, soprattutto a causa della morte del padre
pompiere quando aveva solo sette anni. Ora ne ha più di venti e
poche cose gli sono riuscite nella vita, sempre appeso
all’illusoria speranza di diventare un tatuatore di successo.
Mentre la sua ambiziosa sorella più piccola (Maude Apatow, su HBO
con Euphoria) parte per il college, Scott rimane a
vivere con la madre, un’esausta infermiera del Pronto Soccorso
interpretata dal Premio Oscar Marisa Tomei, passando le sue giornate a
fumare erba con gli amici – Oscar (Ricky Velez, Master of None),
Igor (Moises Arias, A Un Metro Da Te – Five Feet Apart) e Richie
(Lou Wilson, in TV con The Guest Book) – oltre a frequentarsi
segretamente con l’amica d’infanzia Kelsey (Bel Powley, su Apple
TV+ con The Morning Show).
Quando la madre inizia a portare in
casa un vigile del fuoco millantatore e fanfarone di nome Ray (Bill
Burr, su Netflix con F Is for Family), si mette in moto una
catena di eventi che spingerà Scott a fare i conti con il proprio
dolore e ad affrontare i primi passi per andare avanti nella
vita.
I docufilm permettono al pubblico di
conoscere realtà nuove, di scoprire cose affascinanti sul mondo in
cui viviamo; i veri documentari riescono a catturare l’attenzione
dello spettatore, ed è ciò che riesce a fare al meglio Il
re delle indie, disponibile su Prime Video. Il film, diretto dal giovane regista
emergente Gaetano Maria Mastrocinque, presenta una
delle più antiche tradizioni di Arezzo: la Giostra del Saracino.
Protagonisti del documentario sono i grandi cavalieri delle passate
edizioni, come Gianni Martino, e del presente, come Gabriele
Innocenti.
Il re delle indie: la tradizione di
un popolo
La
Giostra del Saracino è un torneo cavalleresco molto antico, che
affonda le sue radici nel lontano medioevo. La prima testimonianza
riguardante la Giostra risalgono al 1260, mentre nei secoli a
venire si ritrovano tante tracce riguardo al torneo in tante epoche
differenti, fino al 7 agosto del 1931, prima ufficiale edizione
della Giostra in età moderna.
Nel torneo si sfidano i quattro
principali quartieri di Arezzo: Porta Crucifera, Porta Sant’Andrea,
Porta del Foro e Porta Santo Spirito. Ogni quartiere è
rappresentato da due cavalieri; il duellante per vincere deve
riuscire a centrare un tabellone attaccato allo scudo del Buratto
(o re delle indie), un automa girevole.
In Il re delle
indie vengono presentate nella prima parte dei video e
testimonianze delle edizioni passate, mentre la seconda parte si
focalizza sul torneo del 2019. Partendo da dieci giorni prima delle
carriere, si presenta al pubblico il percorso di preparazione della
città a tale evento e di ansia e trepidazione dei cavalieri in
vista del torneo.
Il fascino della cultura
popolare
Il re delle indie
si presenta da subito come un documentario interessante, che
mantiene l’attenzione del pubblico, grazie alle tecniche utilizzate
ed alla particolare dedizione con cui è stato realizzato.
Si notano da subito l’utilizzo di
varie tecniche che attirano l’occhio dello spettatore, tra queste
lo split screen, di cui a tratti ne è stato quasi abusato. Nella
prima parte del documentario vengono mostrati filmati delle passate
edizioni, insieme alla testimonianza di Gianni Martino, cavaliere
che detiene il record di lance d’oro.
A questi si aggiunge anche una certa
attenzione ai particolari, primo fra tutti la scelta di un
sottofondo musicale spesso teso, incalzante, il quale crea un
sentimento di suspense nel pubblico. Inoltre, non mancano le
riprese della stessa città di Arezzo, delle preparazioni della
piazza al torneo, come anche dello stesso trepidante pubblico. Dei
focus sono stati fatti anche su piccoli elementi che caratterizzano
la Giostra del Saracino, come i vari costumi e la creazione, da un
artigiano locale, della Lancia d’oro.
Una manifestazione tradizionale e
sociale
Lo spettatore può legittimamente
restare affascinato da come una tale tradizione sia giunta fino ai
giorni nostri dal lontano Medioevo, e soprattutto perché viene data
ad essa una tale importanza. La risposta è molto chiara: un torneo
come la Giostra del Saracino, che affonda le proprie radici in un
passato lontano, è parte stessa della cultura locale. Questo
elemento viene reso chiaro in Il re delle Indie da
come tutti i cittadini si riuniscano in occasione del torneo,
tifando per il proprio quartiere, sentendosi realmente parte della
propria città e della realtà sociale.
Ciò porta il pubblico ad una
riflessione sull’importanza di manifestazioni del genere per
sentirsi realmente parte del contesto cittadino. La Giostra del
Saracino non è più un semplice torneo di origine medievale, bensì è
un qualcosa di unico che caratterizza la città di Arezzo e che
porta tutti gli aretini ad avere un senso di appartenenza verso le
proprie origini e tradizioni.
Ciononostante, non sempre la Giostra
è stata solamente un momento di convivialità cittadina. Come tutte
le gare molto partecipate dal pubblico, anche qui si possono creare
delle situazioni di conflitto, che possono sfociare in degli
scontri di massa. Sia nei video delle passate edizioni, sia nel
torneo del 2019, si sono creati dei momenti di caos; nel caso della
Giostra del 2019 il motivo della tensione dipende dall’invasione
della carreggiata da parte di un tifoso, che distrae il cavallo,
rendendo la carriera inevitabilmente nulla e da ripetere.
Il re delle indie
presenta la Giostra del Saracino per quello che è, un’antica
tradizione del popolo di Arezzo, che però ha le sue luci e le
sue ombre.
Proseguono le riprese della seconda
stagione de Il Re, il prison drama Sky Original
con Luca Zingaretti. In otto nuovi episodi diretti
da Giuseppe Gagliardi, la serie – prodotta da Sky
Studios con Lorenzo Mieli per The Apartment e con Wildside,
entrambe società del gruppo Fremantle, in collaborazione con
Zocotoco – si mostra oggi nella prima clip dal set.
Scritta da Peppe
Fiore, Alessandro Fabbri e
Federico Gnesini, Il Re – Seconda
stagione vede Zingaretti ancora protagonista nei panni di
Bruno Testori, il controverso direttore di un carcere di frontiera
alla fine della prima stagione prigioniero nel suo stesso regno. La
serie sarà disponibile in tutti i paesi in cui Sky è presente. Il
distributore internazionale è Fremantle.
La trama de Il Re –
Seconda stagione
Bruno Testori è ora un detenuto nel
suo stesso carcere, quando Gregorio Verna, capo dei servizi
segreti, fa cadere le sue accuse e lo reintegra nel ruolo di
direttore. In cambio deve far parlare un detenuto, il magistrato
Vittorio Mancuso, accusato dell’omicidio di una dipendente della
Slimpetroil Spa, rinomata compagnia energetica di bandiera,
scoprendo perché si sia macchiato di quel delitto prima che l’uomo
testimoni davanti a un GIP. Quando Bruno comincia a sospettare la
sua innocenza e a temere che i servizi lo stiano usando, decide di
vederci chiaro. Sarà l’inizio di una battaglia per la verità il cui
prezzo da pagare si rivelerà altissimo.
La cast di Il Re – Seconda
stagione
Accanto a Luca Zingaretti nel ruolo
del direttore Bruno Testori, tornano Isabella Ragonese (Lei mi parla
ancora, Rocco
Schiavone, Il padre d’Italia) che interpreta di
nuovo Sonia Massini, ora comandante delle guardie penitenziarie del
San Michele, Anna Bonaiuto (Loro,
Napoli
velata, Mio fratello è figlio unico) ancora nei
panni del pubblico ministero che indaga sulla rete di illeciti e
connivenze che fanno capo a Testori, Laura Lombardo, che nella
nuova stagione verrà “promossa e trasferita” in un altro tribunale
proprio per colpa sua, e Barbora Bobulova
(Scialla!, Cuori puri, Cuore sacro) che
nei nuovi episodi sarà di nuovo l’ex moglie del personaggio
interpretato da Zingaretti, un’agente dei servizi che lavora nel
reparto cybersicurezza. Torna anche Alida Baldari
Calabria nei panni della giovanissima figlia di Bruno.
New-entry nel cast di questa
stagione sono Fabrizio Ferracane
(L’Arminuta, Il Traditore, Anime nere)
nei panni di Gregorio Verna, a capo dei servizi segreti,
Thomas Trabacchi (Nico, 1988, Amori
che non sanno stare al mondo, Romanzo di una strage)
in quelli di un magistrato detenuto al San Michele, Vittorio
Mancuso, Caterina Shulha (Smetto quando
voglio, Hotel Gagarin, L’uomo del labirinto)
che sarà Claudia Agosti, l’avvocatessa di Mancuso, e
Stefano Dionisi (Tre Piani,
1993, Il Grande Gioco) nei panni di un detenuto
del carcere che diventa presto amico di Testori.
Il genere noto come thriller
legale o thriller giudiziario è particolarmente
popolare a livello internazionale, e sempre più le storie di
avvocati, processi o questioni legate al mondo giudiziario si
ritagliano il proprio posto di rilievo nel mercato cinematografico.
Film come Schegge di paura,
La parola ai giurati o The Judge sono solo
alcuni dei più celebri film a riguardo. Tra questi si colloca anche
Il rapporto Pelican, opera del 1993
sceneggiata e diretta da Alan J. Pakula.
All’interno di questo si ritrovano dunque questioni legate a tale
ambito, con intrighi particolarmente complessi che rendono la vita
dei protagonisti quanto mai complessa.
Il film non è però una storia nata
per il cinema, bensì si tratta dell’adattamento dell’omonimo
romanzo di John Grisham, pubblicato nel 1992.
Mentre ancora lo stava scrivendo, l’autore vendette i diritti per
una sua trasposizione alla Warner Bros. Pictures. Per lo studios
aver acquistato la possibilità di portare l’opera in sala si rivelò
un grande affare, perché al momento della sua uscita il romanzo
divenne un vero e proprio best seller. Il film allo stesso modo,
divenne un grande successo, merito anche del coinvolgimento di
grandi attori nei ruoli dei protagonisti. Costato 45 milioni di
dollari, Il rapporto Pelican arrivò a guadagnarne 193 in
tutto il mondo.
Ad attrarre del film, in
particolare, vi è naturalmente la sua complessa vicenda, intricata
e imprevedibile come ogni buon thriller richiede. Ancora oggi,
infatti, Il rapporto Pelican è indicato come uno dei
migliori del suo genere, che non manca di sorprendere i propri
spettatori ad ogni visione. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di Il rapporto Pelican
La storia si apre sulla misteriosa
uccisione di due giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti
d’America. Il primo di questi è Rosenberg, ucciso
con un colpo di pistola nella sua stanza, mentre il secondo è
Jensen, soffocato mentre era in un cinema a luci
rosse. Coinvolta in questi due casi, la giovane studentessa di
legge Darby Shaw segue con interesse la vicenda
insieme al suo insegnante e amante Thomas
Callahan, collaboratore di uno dei due giudici morti.
Darby inizia così a fare alcune ricerche per proprio conto nella
speranza di trovare qualcosa che accomuni i due omicidi. Lavorando
duramente e con grande passione, scopre infine quel qualcosa.
Dalle informazioni ottenute scrive
così quello che in breve diventa famoso come il Rapporto Pelican.
L’aver passato ciò che sa all’FBI,
però, la pongono in serio pericolo. Nel tentativo di non finire nel
mirino degli assassini, si rivolge al giornalista del Washington
Herald Gray Grantham, a cui rivela i particolari
del complotto scoperto. Insieme cercheranno di far arrivare il
Rapporto fino ai vertici della sicurezza nazionale, andando però
incontro a numerosi pericoli che coinvolgeranno tanto loro quanti
coloro con cui entrano in contatto. Difendere la giustizia e la
verità sarà dunque un lavoro tanto pericoloso quanto
necessario.
Il rapporto Pelican: il cast del film
Il ruolo della giovane studentessa
di legge Darby Shaw era stato scritto dall’autore del romanzo
pensando proprio all’attrice Julia Roberts.
Quando questa lesse il libro, accettò di recitare nella parte senza
neanche il bisogno di leggere la sceneggiatura. Per prepararsi al
ruolo, l’attrice decise di spendere del tempo presso una scuola di
legge, seguendo anche alcuni corsi. Così facendo ebbe modo di
comprendere meglio le dinamiche di tale materia, potendo così
risultare più realistica nella sua interpretazione. Nei panni del
suo insegnante e amante Thomas Callahan, invece, si ritrova il
celebre attore e drammaturgo Sam Shepard.
Tony Goldwyn è Fletcher Coal e John
Heard interpreta Gavin Verheek.
Ad interpretare il giornalista
Gary Grantham si trova il due volte premio Oscar Denzel Washington. Per
prepararsi al ruolo, questi decise di frequentare alcuni
giornalisti di Washington, al fine di comprendere come si svolge il
loro lavoro e con quali dinamiche. L’attore, inoltre, richiese di
eliminare dalla sceneggiatura la sottotrama relativa al
coinvolgimento sentimentale che nel libro Grantham sviluppa per
Darby. Secondo Washington, infatti, questo avrebbe distolto
l’attenzione dalla vera storia del film. Tra gli altri attori noti
presenti nella pellicola si citano inoltre Stanley Tucci nei panni
di Khamel e Cynthia Nixon, celebre per il ruolo di
Miranda in Sex and the City, è Alice Stark. John
Lithgow, infine, è Smith Keene.
Il trailer di Il rapporto
Pelican e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire del film
grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Il rapporto
Pelican è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV,Now, Google Play, Apple
TV e Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma in questione
o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in
totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che
in caso di noleggio si avrà a disposizione soltanto un dato periodo
temporale entro cui vedere il titolo. In alternativa, il film è
inoltre presente nel palinsesto televisivo di sabato 3
febbraio alle ore 23:40 sul canale
Rete 4.
Le riprese di The Lone Ranger,
kolossal diretto da Gore Verbinski sono iniziate da un paio di
settimane, oggi arriva la prima foto ufficiale dal set pubblicata
niente meno che dal produttore del film Jerry Bruckheimer dal suo
profilo Twitter.
La foto ritrae Johnny Depp e
Armie Hammer nei panni dell’Indiano Tonto e del Ranger:
Il Ramdam Film Festival (Belgio) è
stato annullato a causa di problemi di sicurezza derivanti da
minacce terroristiche. Il festival, originariamente previsto dal 20
al 27 Gennaio, è stato istituito nel 2011 come vetrina per i film
politicamente impegnati. Gli organizzatori, informati dalle
autorità che la minaccia di un attacco terroristico era “ad un
livello molto alto”, si sono immediatamente adoperati per evacuare
il teatro Imagix il 22 Gennaio.
La mossa sottolinea la situazione
della sicurezza intensificata in Europa, e sarà sicuramente fonte
di domande riguardo eventuali misure di sicurezza
aggiuntive da mettersi in atto in vista
dell’inaugurazione del Festival del Cinema di Berlino, tra
meno di due settimane.
“Non abbiamo ricevuto alcun tipo
di minaccia“, ha confermato un portavoce del Festival di
Berlino a Deadline Hollywood. “Abbiamo 300.000 persone che
frequentano il festival ogni anno e garantiamo dunque una presenza
altissima di sicurezza. E ‘qualcosa che prendiamo molto sul serio e
siamo molto ben attrezzati. Lavoriamo a stretto contatto con le
autorità e siamo in grado di adattarci a qualsiasi
situazione di emergenza “.
La line-up del Ramdam Festival
includeva la pellicola del regista mauritano candidato all’Oscar
Abderrahmane Sissako Timbuktu ,la quale
trattava della lotta dei maliani contro l’estremismo
islamico.
“Siamo profondamente dispiaciuti
di aver dovuto annunciare questa decisione al pubblico
nelle sale“, si legge sul sito del festival. “Sin
dalla sua creazione nel 2011, il Ramdam Festival ha dato la parola
a sensibilità plurime e sostenuto i valori di apertura, dialogo,
tolleranza, libertà e di scambio per il mondo“.
Il ragazzo più felice del
mondo potrebbe essere Francesco, un ragazzo che a 14 anni
mandò una lettera a Gianni Pacinotti, in arte
Gipi, per esternargli la sua devozione di fan e
chiedergli un disegno. Se non fosse che Francesco, forse, non
esiste, è un’identità fittizia di un amante dei fumetti,
probabilmente con disturbi mentali, che per oltre 20 anni ha
mandato la stessa lettera da ammiratore a moltissimi fumettisti
italiani.
L’incredibile storia vera in cui si
è imbattuto l’autore de La mia vita disegnata male
è diventata così il pretesto per il film che Gipi
ha presentato alla Mostra diVenezia
75 nella sezione Sconfini. Il progetto
era quello di un documentario, in cui Pacinotti raccoglieva le
testimonianze dei suoi colleghi fumettisti, oltre 50, che avevano
ricevuto la stessa lettera nel corso degli anni e con tutti loro
andava da “Francesco” per renderlo, appunto, il ragazzo più felice
del mondo. Da una parte un’idea geniale, dall’altra il problema di
come raccontarla, senza ledere la privacy di questo misterioso fan,
e allo stesso tempo senza tradire la storia.
E così l’intuizione è stata quella
di trasformare il “problema di come raccontare” la vicenda
nel film stesso. Per farlo, Gipi ha chiesto ai suoi amici di
aiutarlo, letteralmente, sprofondando finalmente nel metacinema,
che tante volte ha accarezzato; il pisano si circonda di persone
che sono suoi amici nella vita vera, spingendoli davanti alla
macchina da presa, sullo schermo, per metterlo al centro
dell’attenzione e per demolire il suo narcisismo senza ferirlo
troppo in profondità (sono pur sempre suoi amici).
Con il solito acume auto-critico e
analitico, Gipi realizza questa stramba commedia che non manca di
diventare territorio di profonda riflessione su quello che è
davvero il mestiere del cantastorie, di chi vuole sottoporre il
proprio mondo interiore, le proprie fantasie, le proprie storie al
giudizio del pubblico e a cosa vuol dire esporre se stessi a questo
rischio. Riflessione particolarmente cara a lui che in tutto il suo
lavoro ha messo una parte di sé e della sua vita privata. Fama,
fan, disegno, storie: il film tocca tutte le sue ossessioni ma non
dimentica il gioco, la leggerezza e la risata forte e genuina che
esplode dal petto, per un’intuizione brillante, o una battuta
politicamente scorretta.
Davide Barbafiera, Gero
Arnone e Francesco Daniele sono i
coprotagonisti e gli incaricati a demolire l’ego e ad accompagnare
l’amico, in quello che, nel finale, diventa un road movie
anomalo, che si risolve in un lieto fine inaspettato. Con i tre
co-protagonisti, sullo schermo si avvicendano anche molti volti
noti del fumetto italiano, qualcuno chiamato a testimone nel ruolo
di se stesso, qualcun altro che ha accettato di trasformarsi in
attore per un giorno: tutti amici di Pacinotti nella vita vera. Una
scanzonata compagnia che mette in scena un film disordinato, che
prende tante direzioni, ne segue altre ancora, in nome
dell’intuizione, della storia da seguire, e nonostante questo
mantiene intatto lo spirito del suo autore, uno spirito da bambino
saggio che non ha mai smesso di disegnare.
Il ragazzo più felice del
mondo è Gianni stesso, perché nonostante il pericolo di
esporre il suo cuore e la sua vita al mondo intero, continua a
farlo per amore delle storie. E non c’è forma di devozione più
rischiosa e più grande.
A cinquant’anni
dall’uscita di Morte a Venezia di Luchino
Visconti, Il ragazzo più bello del mondo esplora
la dimensione privata di Björn Andrésen, che fu Tadzio nel
film. In sala dal 13 settembre, distribuito da Wanted
Cinema, con Films Boutique, Juno Films,
Mantaray Film, il documentario diretto da Kristina
Lindström e Kristian Petri ha partecipato al Sundance
Film Festival 2021.
La storia di
Björn Andrésen
Il ragazzo più bello
del mondo è la storia di un quindicenne svedese che incontra
improvvisamente il successo sulla sua strada, un giorno del 1970,
quando Visconti arriva a Stoccolma per cercare l’interprete
di Tadzio nel suo prossimo film, Morte a Venezia. Cerca un
ragazzo biondo dallo sguardo enigmatico e quando Bjorn appare di
fronte a lui, capisce di aver trovato la persona giusta. Da allora
la vita del giovane Björn Andrésen cambia
completamente. È destinato a diventare un idolo dell’occidente e
non solo. Ma chi era Björn prima del successo? Un ragazzo
introverso e amante della musica, voleva suonare. Dopo la morte
della madre, frequenta il collegio. Poi, cresce con la nonna, che
vuole farne una celebrità ad ogni costo. L’incontro con Visconti e
il successo precoce travolgono un ragazzino ancora adolescente.
L’industria del cinema lo sfrutta finché può e lui diventa quasi un
oggetto in mani altrui. Gira il mondo: Parigi, Londra e perfino il
Giappone. È una vera star e la sua bellezza diventa iconica.
Infine, l’oggi. Dopo un matrimonio, una figlia, Robine, e
un’altra tragica perdita, Björn vive in un piccolo appartamento in
affitto a Stoccolma e alterna periodi di buio a periodi più sereni.
Ha una compagna, Jessica, che lo sostiene, e ha recuperato
il rapporto con Robine. Questo viaggio a ritroso nei luoghi della
sua giovinezza, lo aiuterà forse a riconciliarsi con sé stesso e
con quel turbolento periodo della sua vita.
Il ragazzo più bello
del mondoillumina ciò che è sconosciuto
Alzi la mano chi non si è
chiesto almeno una volta nella vita: come mai i protagonisti dei
manga giapponesi anni ’70 sono spesso biondi, con gli occhi
azzurri? Cioè, hanno lineamenti marcatamente occidentali, anziché
nipponici? Il ragazzo più bello del mondo ha la
risposta. Il volto angelico e diafano di Björn Andrésen, che
ebbe un successo clamoroso in Giappone, ha ispirato un’intera
generazione di disegnatori di manga. Parola di Riyoko Ikeda,
creatrice di Lady Oscar. Vedere per credere. Questa chicca è
solo un esempio dell’approccio adottato ne Il ragazzo più
bello del mondo. Se un documentario può dirsi pienamente
riuscito è proprio perché fa luce su qualcosa di misconosciuto.
Adotta una prospettiva nuova. È ciò che fa il lavoro di
Lindström e Petri: si muove dalla superficie
all’essenza, lascia il personaggio per raccontare l’uomo Björn
Andrésen. È un’operazione di restituzione quella che i registi
fanno nei confronti di Bjorn. Dal documentario emerge infatti come
il ragazzo sia stato trattato alla stregua di un oggetto da
sfruttare, spremuto dall’industria cinematografica e dai manager di
mezzo mondo, che hanno visto in lui, giovane, bello e inquieto, la
gallina dalle uova d’oro.
Un uso sapiente delle
fonti visive e dei mezzi espressivi
Dal punto di vista
stilistico, il lavoro è un interessante mix di fonti e formati: le
riprese di oggi, i filmati in super 8 con la cinepresa della nonna
sul set di Morte a Venezia, i filmati ufficiali dal
set, le interviste a Visconti, la
premiere del film a Londra, a marzo 1971, in cui il regista
dichiara per la prima volta che Björn è “il ragazzo più bello
delmondo”, definizione che lo avrebbe accompagnato per
sempre. Due mesi dopo, Cannes. Accanto a questo, la dimensione più
intima: le poesie della madre e vecchi audio di Björn e
della sorella Annike bambini, con la madre. Quest’alternanza
vivacizza la narrazione, la rende varia e compone un mosaico che
restituisce un quadro per la prima volta completo dell’uomo. La
fotografia di Erik Vallsten contribuisce in modo
determinante a delineare l’atmosfera del racconto e attraverso il
contrasto tra luce e ombra si fa metafora dell’interiorità del
protagonista. Anche le musiche di Anna Von Hausswolff e
Filip Leyman accompagnano bene questo viaggio intimo. Il
film mostra lo stesso Björn, che è musicista oltre che
attore, suonare e cantare.
Un viaggio concreto e
intimo assieme al protagonista
Il ragazzo più
bello del mondo è un viaggio nel senso letterale del
termine, perché Björn torna nei luoghi della sua giovinezza, ma è
anche metaforico, interiore, estremamente sentito, dal valore forse
catartico. Andrésen torna ad incontrare chi fu con lui protagonista
di quel periodo, vecchi conoscenti e amici, ma finalmente ha spazio
per raccontare alla telecamera come si sentiva, cosa ha vissuto
realmente, al di là delle apparenze. Frasi come “Ero
dannatamente solo”, oppure, in riferimento al periodo che seguì
la presentazione del film a Cannes: “Lì tutta la baraonda ha
avuto il sopravvento. Il circo ha avuto inizio”. “Era come se
avessi uno stormo di pipistrelli attorno a me tutto il tempo. Un
incubo!” non possono non restare impresse e far
riflettere.
Traumi e lutti non
elaborati
Ciò che colpisce, poi, è
scoprire una famiglia i cui componenti tendono a nascondere sé
stessi agli altri, soprattutto il loro malessere. Dove i problemi
non vengono affrontati, ma taciuti e gli eventi traumatici restano
tali perché mai elaborati. Nella vita di Björn il primo grande
trauma è la scomparsa e la morte della madre, che lui definisce:
“una cercatrice, una bohemien con un’anima artistica”.
Fotografa, poetessa, pittrice, giornalista, con una galleria
d’arte, modella per Dior. Il suo allontanamento e la sua morte
restano misteriosi. E in famiglia, come lui steso afferma, non se
ne parlò mai. Stessa scelta era stata fatta riguardo al padre di
Björn, e ancora oggi lui non conosce la sua identità. Una famiglia,
insomma piena di segreti e di non detti, dove nascondere e
rimuovere sembra essere un’abitudine. Lo spettatore può solo
immaginare quanta sofferenza questo abbia provocato al giovane
protagonista. A ciò si aggiunge, in età adulta, il dolore per la
morte del secondo figlio, Elvin, che lo ha portato alla depressione
e all’alcolismo.
Il ragazzo più
bello del mondo, però, non punta al facile pietismo, ma è
avvincente e spontaneo, proprio come il suo protagonista, che oggi
di sé semplicemente dice: “Non mi sono mai considerato un
attore. È andata così e basta”.
Non una celebrazione
di Visconti
Quel che nel film non si
trova, e chi se lo aspetta resterà deluso, è una celebrazione di
LuchinoVisconti a 50 anni dall’uscita di Morte a
Venezia, che viene sì descritto come una figura
carismatica: “Forte, severo, austero, spietato”, ma è
lasciato sullo sfondo, per lasciare spazio alla figura di Andrésen.
I due registi svedesi propongono un viaggio nel dietro le quinte di
Morte a Venezia, nella vita del giovane protagonista,
restituendo a Björn uno spazio d’espressione libera e alla sua
storia un po’ di verità.
Guarda il trailer ufficiale del
nuovo film di Gabriele Salvatores,
Il Ragazzo Invisibile, prodotto
daIndigo Film con
Rai Cinemae Babe
Films.
Il film ha per protagonista
Michele, un adolescente apparentemente come tanti che vive in una
tranquilla città sul mare. Non si può dire che a scuola sia
popolare, non brilla nello studio, non eccelle negli sport. Ma a
lui in fondo non importa. A Michele basterebbe avere l’attenzione
di Stella, la ragazza che in classe non riesce a smettere di
guardare. Eppure ha la sensazione che lei proprio non si accorga di
lui. Ma ecco che un giorno il succedersi monotono delle giornate
viene interrotto da una scoperta straordinaria: Michele si guarda
allo specchio e si scopre invisibile. La più
incredibile avventura della sua vita sta per avere inizio.
Il
Ragazzo Invisibile prodotto da Indigo Film con Rai
Cinema, coprodotto da Faso
Film e Babe Films in
associazione con Ifitalia Spa Gruppo BNP
Paribas e Sting Occhiali by De Rigo
Spa, uscirà nelle sale italiane il 18 dicembre distribuito
da 01Distribution.
Ero solo questione di tempo, con le
nostre sale invase dai supereroi d’oltreoceano e botteghini
milionari che fanno gola. I supereroi sbarcano anche in Italia
con una regia tutta nostra e di prestigio, quella di
Gabriele Salvatores che porta in scena
Il Ragazzo Invisibile, dal 18
Dicembre distribuito in oltre 400 copie dalla
01Distribution.
In Il Ragazzo
InvisibileMichele
(Ludovico Girardello) frequenta la scuola media, è
un ragazzino come tanti, non molto popolare e spesso preso di mira
dai bulli della classe. Questi trattamenti non lo fanno soffrire
però tanto quanto quello che gli riserva Stella (Noa
Zatta), la bellissima ultima arrivata della scuola, da cui
lui non riesce a togliere gli occhi di dosso ma che sembra proprio
non accorgersi di lui. Invisibile tra i suoi coetanei, Michele una
mattina si sveglia e guardandosi allo specchio scopre di essere
realmente invisibile. Cosa gli è successo? E perché? Spaventato e
confuso, Michele noterà subito che essere invisibile ha anche i
suoi vantaggi e un’avventura da vero supereroe stava aspettando
solo lui.
C’è tanta passione dietro a questo
progetto, partito da un’idea tutta italiana scaturita dalla domanda
“perché noi no?”, e questa passione e voglia di fare, traspare in
ogni singolo fotogramma. Salvatores dal canto suo offre una regia
pulita e senza fronzoli, funzionale a raccontare la storia de
Il Ragazzo Invisibile e supportato da un team per
gli effetti speciali, anch’esso arruolato nel Bel Paese. Perché noi
no? C’è tanta ragione dietro a questa domanda, ma la differenza tra
i filmoni di supereroi americani e il nostro piccolo Michele è
tanta. L’impronta europea sulla pellicola è indelebile e questo è
sicuramente colpa degli 8 milioni di budget che, sì saranno
tantissimi per una produzione italiana, ma non ci faranno mai
arrivare al livello di un prodotto come quello americano o facile
da esportare in altri paesi come quello americano.
Ma Salvatores ci invita a superare
questo preconcetto, e così facciamo. Il Ragazzo
Invisibile è quindi un bel film per famiglie, posizionato
perfettamente durante le festività e che appassionerà sia i più
piccoli che i più grandi. La storia scorre veloce ed è intrigante,
piena di colpi di scena e segreti, pronti ad essere svelati per la
prima volta anche allo stesso protagonista, ben interpretato da
Ludovico Girardello alla sua prima prova da attore. Insieme a lui
nel cast anche Fabrizio Bentivoglio, Valeria Golino, Christo
Jivkov e
Kseniya Rappoport.
Le premesse per un successo ci sono
tutte e grazie all’attività di marketing dietro che è partita da
molto lontano con teaser e graphic novel e romanzo in uscita in
contemporanea, siamo abbastanza certi che un secondo film, che
viene ampiamente lanciato nel finale di questo primo, sarà una
certezza dei prossimi anni.
Panini
Comics con Indigo Film è lieta
di presentare
Il Ragazzo Invisibile, l’opera a fumetti che
espande l’universo del nuovo, atteso film di Gabriele
Salvatores, nelle sale italiane l’11 Dicembre 2014,
distribuito da 01 Distribution. Salvatores dirige la
storia di un supereroe: un ragazzo con il potere di diventare
invisibile.
Michele ha 13 anni e vive in una
tranquilla città sul mare. Non si può dire che a scuola sia
popolare, non brilla nello studio, non eccelle negli sport. Ma a
lui in fondo non importa. A Michele basterebbe avere l’attenzione
di Stella, la ragazza che in classe non riesce a smettere di
guardare. Eppure ha la sensazione che lei proprio non si accorga di
lui. Michele sembra intrappolato nella routine quotidiana. Finché
un giorno, inaspettatamente, non accade qualcosa di straordinario:
Michele si guarda allo specchio e si scopre invisibile. La più
incredibile avventura della sua vita sta per avere inizio.
Il Ragazzo Invisibile, il
film
Il Ragazzo Invisibile segna il
ritorno dietro la macchina da presa delPremio
Oscar Gabriele Salvatores. Il film è interpretato
da Valeria Golino, Fabrizio
Bentivoglio,Ksenia Rappoport, Christo
Jivkov e, per la prima volta sullo schermo, i
giovanissimi Ludovico
Girardello e Noa Zatta, rispettivamente
nel ruolo di Michele e Stella.
Il Ragazzo Invisibile, prodotto da Indigo
Film con Rai Cinema, coprodotto
da Faso Film e Babe
Films in associazione con Ifitalia Spa
Gruppo BNP Paribase Sting Occhiali by De Rigo
Spa, sarà nelle sale italiane l’11 Dicembre 2014
distribuito da 01 Distribution.
IL FUMETTO
Il Ragazzo Invisibile diventerà anche un fumetto
a partire dalla storia e dai personaggi del film, ideati e scritti
da Alessandro Fabbri, Ludovica
Rampoldi e Stefano Sardo,
autori fra gli altri delle serie tv In
Treatmente 1992.
Il fumetto uscirà in
tre albi informato comic book, come
si addice a una storia di supereroi, con il primo numero che
debutterà IN ANTEPRIMA il 30 Ottobre, in
occasione del Lucca Comics&Games, e sarà in
edicola a partire dal 6 Novembre. La seconda uscita sarà
disponibile il 27 Novembre e la
terza l’11 Dicembre, in contemporanea con
l’uscita del film.
Per portare le avventure di Michele
dallo schermo alla pagina disegnata, Panini Comics ha scelto alcuni
tra i migliori talenti italiani. I testi sono
affidati a Diego Cajelli, poliedrico
scrittore e blogger, noto per suoi lavori per Sergio Bonelli
Editore su Nick
Raider, Dampyr, Le Storie e
per la miniserie di ambientazione
milanese Long-Wei.
Nella storia a fumetti si
intrecceranno tre diversi piani narrativi, interpretati
graficamente da altrettanti artisti italiani molto apprezzati anche
all’estero: Giuseppe
Camuncoli, Werther Dell’Edera
e Alessandro Vitti, autori da tempo impegnati
oltreoceano sulle testate dei più famosi supereroi Marvel e DC Comics. Le copertine
saranno realizzate da Sara Pichelli,
disegnatrice romana diventata in pochi anni un nome di punta della
Marvel Comics.
In contemporanea all’uscita del
terzo numero in edicola, tutta la serie verrà raccolta in
un volume unico che verrà
distribuito in libreria e nelle fumetterie a
Dicembre. Il primo numero de Il ragazzo
invisibile sarà presentato in anteprima
alLucca Comics & Games, nel
corso di una conferenza stampa in cui saranno presenti gli
autori.
È partito ieri da Trieste, dove si
sono concluse le riprese un anno fa, il tour di presentazione de
Il Ragazzo Invisibileil nuovo film
di Gabriele Salvatores che uscira’ in più di 400
sale italiane dal 18 dicembre, distribuito da 01 Distribution. Il
regista Gabriele Salvatores e il giovane
protagonista Ludovico Girardello accompagneranno
il film in molti incontri con il pubblico a Padova, Milano,
Bologna, Torino e Napoli. Il tour prevede in ogni tappa
incontri in libreria e anteprime serali.
Le librerie saranno teatro di
incontri sull’universo de Il ragazzo invisibile. Verranno
presentate e commentate alcune sequenze del film, la graphic novel
ispirata al film, edita da Panini, che vede coinvolti alcuni tra i
più importanti disegnatori italiani dei fumetti Marvel, e il romanzo omonimo,
scritto dagli stessi sceneggiatori Alessandro Fabbri, Ludovica
Rampoldi e Stefano Sardo, edito da Salani.
In alcune tappe sarà anche
possibile assistere dal vivo all’esibizione degli autori della
colonna sonora, con musiche di Ezio Bosso e Federico De’ Robertis,
edita da Warner Music, che comprende anche i tre brani inediti di
giovani musicisti che hanno vinto il concorso “Una canzone per Il
ragazzo invisibile”, promosso con successo nella scorsa
primavera in collaborazione con Radio Deejay.
Il Ragazzo Invisibile è la storia di Michele
che vive in una tranquilla città sul mare. Non si può dire che a
scuola sia popolare, non brilla nello studio, non eccelle negli
sport. Ma a lui in fondo non importa. A Michele
basterebbe avere l’attenzione di Stella, la ragazza che in classe
non riesce a smettere di guardare. Eppure ha la sensazione che lei
proprio non si accorga di lui. Ma ecco che un giorno il succedersi
monotono delle giornate viene interrotto da una scoperta
straordinaria: Michele si guarda allo specchio e si scopre
invisibile. La più incredibile avventura della sua vita sta per
avere inizio.
Il Ragazzo Invisibile prodotto da Indigo Film con
Rai Cinema, coprodotto da Faso Film e Babe Films in associazione
con Ifitalia Spa Gruppo BNP Paribas e Sting Occhiali by De Rigo
Spa, uscirà nelle sale italiane il 18 dicembre distribuito da
01Distribution. Del cast fanno parte Valeria Golino, Fabrizio
Bentovoglio, Christo Jivkov, Ksenia Rappoport oltre ai giovani
Ludovico Girardello, Noa Zatta, Riccardo Gasparini, Assil Kandil,
Enea Barozzi, Filippo Valese.
Programma del Tour
IL RAGAZZO INVISIBILE TOUR 9 – 18 dicembre 2014
Martedì 9 dicembre – TRIESTE Organizzato in collaborazione
con Film Commission
17.45 LIBRERIA LOVAT incontro con Gabriele Salvatores, Ludovico
Girardello e Ludovica Rampoldi, tra gli autori del libro
CINEMA THE SPACE – LE TORRI D’EUROPA
20.40 Anteprima e incontro con Gabriele Salvatores
Mercoledì 10 dicembre – PADOVA
18.00 LIBRERIA IBS incontro con Gabriele Salvatores, Ludovico
Girardello e e Stefano Sardo, tra gli autori del libro
CINEMA PORTO ASTRA
Ore 20.00 Anteprima e incontro con Gabriele Salvatores
Ore 20.30: CINEMA THE SPACE LIMENA
Anteprima
Giovedì 11 dicembre – MILANO
18.00 LIBRERIA MONDADORI incontro con Gabriele Salvatores,
Ludovico Girardello, Alessandro Fabbri, tra gli autori del libro,
Diego Cajelli e Stefano Camuncoli, tra gli autori del fumetto e
l’esibizione live di Marialuna Cipolla
CINEMA APOLLO
Ore 19.40 Anteprima e incontro con Gabriele Salvatores
Ore 20.30 CINEMA GLORIA Anteprima
Lunedì 15 dicembre – TORINO
18.00 CIRCOLO DEI LETTORI incontro con Gabriele Salvatores,
Alessandro Fabbri, tra gli autori del libro, e l’esibizione live
dei Carillon
CINEMA UCI LINGOTTO
Ore 19.40 Anteprima
CINEMA MASSIMO
Ore 20.30: Anteprima e incontro con Gabriele Salvatores
Martedì 16 dicembre – BOLOGNA
17.30 BIBLIOTECA RENZI (Cineteca) incontro con Gabriele
Salvatores e Alessandro Vitti, tra gli autori del fumetto
ODEON
Ore 20.30 Anteprima e incontro con Gabriele Salvatores
CINEMA THE SPACE BOLOGNA
Ore 20.30 Anteprima
Mercoledì 17 dicembre – ROMA
18.00 LIBRERIA IBS incontro con Gabriele Salvatores, Ludovico
Girardello, Alessandro Fabbri, Stefano Sardo e Ludovica Rampoldi,
autori del libro, e Werther Dell’Edera, tra gli autori del
fumetto, e l’esibizione live di Marialuna Cipolla
CINEMA UCI PORTA DI ROMA
Ore 19.45 Anteprima e incontro con Gabriele Salvatores
CINEMA ADRIANO
Ore 20.45 Anteprima e incontro con Gabriele Salvatores
Giovedì 18 dicembre – NAPOLI
18.00 LIBRERIA UBIK incontro con Gabriele Salvatores, Ludovico
Girardello e Ludovica Rampoldi, tra gli autori del libro
CINEMA THE SPACE MED
Ore 19.30 Proiezione e incontro con Gabriele Salvatores
Cinema METROPOLITAN
20.30 Proiezione e incontro con Gabriele Salvatores