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X-Men Apocalypse: Tom Hardy sarà il villain?

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Dopo aver preso parte a Il Cavaliere Oscuro Il ritorno, Tom Hardy potrebbe ritornare ad interpretare un ruolo in un nuovo cinecomics. Infatti, secondo The Wrap la 20th Century Fox è talmente soddisfatta del lavoro dell’attore in Mad Max: Fury Road che vorrebbe coinvolgerlo nel prossimo atteso X-Men Apocalypse di Bryan Singer.

Hardy dovrebbe interpretare proprio Apocalypse, il prossimo villain. Creato da Louise e Walter Simonson, Apocalisse (En Sabah Nur) ha fatto il suo debutto a X-Factor 6 #. Primo mutante del mondo, En Sabah Nur è nato in Egitto intorno al 3000 aC.

E’ stato confermato che Bryan Singer tornerà alla regia del franchise degli X-Men con X-Men Apocalypse, il seguito di X-Men Giorni di un Futuro Passato, enorme successo di questa primavera. Mentre il suo coinvolgimento era quasi scontato, non si sapeva anc0re se il regista sarebbe tornato a dirigere i Mutanti Marvel, e oggi invece arriva la conferma che è stato raggiunto un accordo.

X-Men ApocalypseCon Singer tornerà anche Simon Kinberg a scrivere la sceneggiatura che si baserà su una storia di Singer, Kinberg, Michael Dougherty e Dan Harris.

Inoltre ci sono anche già i primissimi dettagli relativi alla trama del film: il film sarà ambientato una decina di anni dopo Giorni di un Futuro Passato e rappresenta un passo successivo nella storia. L’aver alterato la storia nel film precedente ha causato delle reazioni imprevedibili e incontrollate, e la nascita di un nuovo e potente nemico. Charles (James McAvoy), Erik/Magneto (Michael Fassbender), Raven/Mistica (Jennifer Lawrence), Wolverine (Hugh Jackman) e Hank/Bestia (Nicholas Hoult) saranno raggiunti da Ciclope, Tempesta e Jean Grey e dagli altri X-Men per combattere contro il formidabile menico, una antica e potente forza, determinata a causare un’apocalisse come mai si è verificato nella storia dell’umanità.

Alcune indiscrezioni vorrebbero che nel film ci sarà anche Channing Tatum nei panni del nuovo Gambit.

Grey’s Anatomy 11: intervista a Kevin McKidd

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Cresce l’attesa per i nuovi episodi di Grey’s Anatomy 11, e oggi nell’attesa vi segnaliamo un’intervista a uno degli interpreti, Kevin McKidd, che ha parlato del suo personaggio, che sta passando un brutto periodo in seguito all’abbandono di Christina e ha commentato un nuovo potenziale interesse amoroso per il suo ruolo.

Una storia con Amelia? Potrebbe essere interessante, dato che entrambi hanno un passato difficile ed il rapporto tra Owen e Derek prenderebbe sicuramente una svolta drammatica e comica allo stesso tempo, dato che Owen uscirebbe con la sorella, mentre Meredith d’altro canto ha sempre rappresentato una complicazione per il mio personaggio. Penso che Amelia abbia aperto infinite possibilità.

House of Cards 3, Kim Dickens nel cast

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Manca ancora molto all’arrivo di House of Cards 3, l’attesissimo terzo ciclo di episodi della serie televisiva di enorme successo trasmessa da NetFlix. Ebbene oggi arriva la conferma di una New entry nel cast. Si tratta dell’attrice Kim Dickens che avrà un ruolo ricorrente nello show. Sfortunatamente non ci sono dettagli riguardo il ruolo, e sembra che Netflix si sia per giunta rifiutata di fornire alcun commento.

Guardiani della Galassia: nuovo dietro le quinte

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In attesa dell’arrivo nelle sale il 22 ottobre del nuovo film Marvel Guardiani della Galassia, un nuovo contenuto speciale mostra ulteriori dettagli del backstage:

Il 21 ottobre Guardiani della Galassia verrà presentato in anteprima nazionale fuori concorso ad Alice nella Città, la sezione autonoma e parallela del Festival Internazionale del Film di Roma.

 

Guardiani della Galassia, il film

Guardiani della Galassia è atteso negli USA il 1 Agosto del 2014 in 3D. Tutte le news sul film nella nostra scheda: Guardiani della Galassia. Nel cast del film diretto da James Gunn ci sono Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Vin Diesel, Bradley Cooper, Lee Pace, Michael Rooker, Karen Gillan, Djimon Hounsou, John C. Reilly, Glenn Close e Benicio del Toro.

Trama: L’audace esploratore Peter Quill è inseguito dai cacciatori di taglie per aver rubato una misteriosa sfera ambita da Ronan, un essere malvagio la cui sfrenata ambizione minaccia l’intero universo. Per sfuggire all’ostinato Ronan, Quill è costretto a una scomoda alleanza con quattro improbabili personaggi: Rocket, un procione armato; Groot, un umanoide dalle sembianze di un albero; la letale ed enigmatica Gamora e il vendicativo Drax il Distruttore. Ma quando Quill scopre il vero potere della sfera e la minaccia che costituisce per il cosmo, farà di tutto per guidare questa squadra improvvisata in un’ultima, disperata battaglia per salvare il destino della galassia.

Festival di Roma 2014: oggi Clive Owen incontra il pubblico

Alle ore 18 presso la Sala Petrassi, Clive Owen incontrerà il pubblico del Festival in una giornata dedicata alla serie televisiva “The Knick” di Steven Soderbergh, di cui l’attore britannico è il protagonista.

LEGGI ANCHE: Festival di Roma 2014: intervista a Clive Owen

Presso il Teatro Studio Gianni Borgna, a partire dalle ore 10, verrà proiettata l’intero cineromanzo in una vera e propria “maratona cinematografica”, con il finale di stagione in contemporanea con gli Stati Uniti. I dieci episodi – scritti da Jack Amiel e Michael Begler, sceneggiatori di Quando meno te lo aspetti e Qualcosa di straordinario – andranno in onda in esclusiva assoluta su Sky Atlantic HD in autunno.

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Clive OwenIl Festival Internazionale del Film di Roma presenta in anteprima il cineromanzo più importante e atteso dell’anno: domani, venerdì 17 ottobre alle ore 20 presso la Sala Petrassi, nella linea di programma Gala, saranno proiettati i primi due episodi della serie televisiva “The Knick” di Steven Soderbergh. Il nuovo lavoro del grande cineasta statunitense – premio Oscar® per Traffic, Palma d’Oro a Cannes per Sesso, bugie e videotape, autore di alcuni fra i maggiori successi cinematografici degli ultimi anni (la trilogia di “Ocean”,  Erin Brockovich – Forte come la veritàMagic MikeSide Effects) – vede protagonista Clive Owen, nei panni del geniale chirurgo John Thackery. L’attore britannico (Golden Globe per Closer, interprete di film come King ArthurSin CityInside Man) sarà sul red carpet alle ore 19.30: il giorno dopo incontrerà il pubblico (sabato 18 ottobre) alle ore 18 presso la Sala Petrassi, nell’ambito di una vera e propria “maratona cinematografica” in cui sarà proiettata l’intera serie, con il finale di stagione in contemporanea con gli Stati Uniti. I dieci episodi – scritti da Jack Amiel e Michael Begler, sceneggiatori di Quando meno te lo aspetti e Qualcosa di straordinario – andranno in onda in esclusiva assoluta su Sky Atlantic HD in autunno.

Festival di Roma 2014: Takashi Miike riceve il Maverick Director Award

Alle ore 19 nella Sala Sinopoli, il regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico Takashi Miike, definito da Quentin Tarantino “uno dei più grandi cineasti viventi”, riceverà il Maverick Director Award. Dopo la premiazione, Miike – adorato da milioni di giovani spettatori in tutto il mondo per lo stile innovativo, provocatorio, estremo, ironico delle sue pellicole – presenterà in prima mondiale il suo nuovo film, Kamisama no iutoori (As the Gods Will). Ispirato dall’omonimo manga, il film narra il brutale e violento “gioco” tra la vita e la morte in cui si trovano improvvisamente e misteriosamente coinvolti gli annoiati studenti di un liceo. Anche in questo film lo stile di Miike è inconfondibile, visivamente sempre geniale, colto e, soprattutto, privo di censure e moralismi. Assieme a Takashi Miike, sul red carpet delle ore 18.30, ci saranno i protagonisti del film, Sota Fukushi e Hirona Yamazaki.

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Festival di Roma 2014: Buoni a nulla di Gianni Di Gregorio

Festival di Roma 2014: Buoni a nulla di Gianni Di Gregorio

Alle 22.30, sempre in Sala Santa Cecilia, si terrà la proiezione di Buoni a nulla, la nuova commedia firmata da Gianni Di Gregorio. Il regista e sceneggiatore romano, dopo il successo ottenuto con Pranzo di ferragosto(fulminante esordio che gli è valso Premio Luigi De Laurentiis per la migliore opera prima alla Mostra di Venezia, oltre al David di Donatello e al Nastro d’Argento per il miglior regista esordiente) e il successivo Gianni e le donne, porta al Festival il suo terzo lungometraggio: la pellicola racconta con ironia e garbo le vicende di due uomini “buoni”, spesso vessati dalle vicende della vita quotidiana, che uniscono le loro forze in una silenziosa crociata contro le angherie del mondo. Sul red carpet delle ore 22 sfilerà il cast al completo: con Gianni Di Gregorio ci saranno Marco Marzocca, Valentina Lodovini, Daniele Giordano, Marco Messeri, Gianfelice Imparato, Camilla Filippi e Anna Bonaiuto.

Buoni a nulla

Festival di Roma 2014: oggi Trash con Rooney Mara di Stephen Daldry

Il primo weekend della nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma ospiterà una programmazione fatta di anteprime, incontri ed eventi speciali. Domani, sabato 18 ottobre, alle ore 19.30, la sala Santa Cecilia ospiterà (nella linea di programma Gala) la prima europea di Trash, il nuovo lavoro del pluripremiato cineasta inglese Stephen Daldry, autore di alcuni dei film più amati dell’ultimo decennio, tutti candidati all’Oscar: Billy Elliot, The HoursThe Reader – A voce alta e Molto forte, incredibilmente vicino. Con Trash, Daldry porta sul grande schermo l’omonimo romanzo di Andy Mulligan sceneggiato da Richard Curtis, autore di commedie di successo come Quattro matrimoni e un funeraleNotting HillIl diario di Bridget Jones e Love Actually – L’amore davvero. Nel cast, Rooney Mara, la giovane attrice celebre per i suoi ruoli in Social NetworkMillennium – Uomini che odiano le donneHer (a Roma nel 2013) e Martin Sheen, straordinario attore cinematografico e televisivo, protagonista di capolavori come La rabbia giovane di Terrence Malick e Apocalypse Now di Francis Ford Coppola, Golden Globe per la serie West Wing – Tutti gli uomini del Presidente. Rooney Mara sfilerà sul red carpet dell’Auditorium alle ore 19, con gli altri protagonisti del film: Eduardo Luis, Rickson Tevez, Gabriel Weinstein. La pellicola è proiettata in collaborazione con Alice nella città.

Trash

Arrow 3: Katie Cassidy “vedrete il lato più combattente di Laurel”

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Cresce l’attesa per i nuovi episodi di Arrow 3, l’attesissimo terzo ciclo della serie televisiva di enorme successo trasmessa dal network americano The CW e basata sul noto personaggio della Dc Comics. Ebbene oggi arriva un’interessante intervista a Katie Cassidy che parla del futuro di Laurel:

Sarà una stagione difficile per lei, dato che vorrà vendetta e sarà disposta a tutto per ottenerla, ma in fondo Laurel è una combattente ed esploreremo questo lato del suo carattere ed in particolare l’interazione con Ted Grant, che sarà parte integrante del percorso evolutivo che affronterà il mio personaggio.

La perdita di Tommy ha spinto Laurel verso il baratro, la morte di Sara la porterà a reagire in maniera differente e sebbene Oliver sia scettico sulle capacità del mio personaggio, dovrà presto ricredersi.

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Arrow 3Arrow è una serie televisiva statunitense sviluppata da Greg BerlantiMarc Guggenheim e Andrew Kreisberg. È basata sul personaggio di Freccia Verde, supereroe protagonista di una serie di fumetti pubblicata da DC Comics. Viene trasmessa dal 10 ottobre 2012 sul canale The CW. In Italia la serie è stata trasmessa in prima visione su Italia 1 dall’11 marzo al 27 maggio 2013. Dal 10 gennaio va in onda in Italia la seconda stagione su Italia 1, anche se precedentemente la versione sottotitolata in italiano della stessa stagione è stata trasmessa dal 22 ottobre 2013 suPremium Action.

La serie segue le avventure del playboy miliardario Oliver Queen. Naufrago per cinque anni su un’isola deserta, viene tratto in salvo e torna finalmente a casa, a Starling City; giunto qui assumerà l’identità segreta nota come “l’incappucciato” (o il giustiziere) per combattere il crimine e la corruzione di Starling City, seguendo una lista di nomi trovata in una tasca della giacca del padre prima di seppellirlo. Facendo uso delle abilità fisiche, delle tecniche di lotta e dell’incredibile maestria con l’arco ottenuta sull’isola con anni di pratica e scontri mortali e aiutato dal suo braccio destro e confidente Diggle e dall’abile informatica Felicity Smoak, perseguirà uno ad uno i criminali. 

Doctor Who 8×03: anticipazioni e promo

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Doctor Who 8×03: anticipazioni e promo

Si intitola Flatline , Doctor Who 8×03, la terza puntata dell’ottavo ciclo di episodi della serie di enorme successo trasmessa dal network della BBC.

In Doctor Who 8×03 Separata dal Dottore, Clara scopre una nuova minaccia da un’altra dimensione. Ma come si fa anascondersi quando anche le pareti non sono di alcuna protezione? Con persone da salvare e il Dottore intrappolato, Clara si scontra con un nemico che esiste oltre la percezione umana.

Avengers Age of Ultron: ecco come sarà il nuovo Hulk

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Cresce l’attesa per vedere il primo trailer dell’attesissimo Avengers Age of Ultron di Joss Whedon e in attesa di scoprirlo, oggi vi segnaliamo alcune interessanti dichiarazioni rilasciata da Lynwen Brennan, presidente dell’Industrial Light & Magic, che ha parlato del nuovo Hulk che vedremo nel film:

Ottenere quella personalità è stato molto importante per Joss Whedon, ed è di grande rilievo il fatto che la performance di Mark Ruffalo sia straordinaria. Abbiamo sviluppato un nuovo sistema di cattura – che noi chiamiamo Muse – che riesce a registrare alla perfezione la performance di un attore con la possibilità di sfruttare più ciak. Lo stiamo usando per Warcraft e lo abbiamo sviluppato per Avengers.

Quando Tony Stark cerca di avviare un progetto dormiente per il mantenimento della pace, qualcosa va storto e i più potenti eroi della Terra, che includono Iron Man, Thor, Captain America, l’Incredibile Hulk, Vedova Nera e Occhio di Falco, sono messi a dura prova, col destino del pianeta letteralmente in bilico. Con la nascita del malvagio Ultron, sta agli Avengers impedire che questi riesca a mettere in atto il suo piano di distruzione e, presto, alleanze tutt’altro che facili e azioni inaspettate, spianano la strada per un’avventura unica, epica e globale.

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Vi ricordiamo che nel cast Avengers Age of Ultron sono presenti Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Cobie Smulders, Jeremy Renner, Aaron Taylor-Johnson, Elizabeth Olsen oltre a Paul Bettany, Samuel L. Jackson e James Spader. Il terzo capitolo del franchise di Avengers è scritto e diretto, come sempre, da Joss Whedon. Le riprese hanno avuto luogo inizialmente agli Shepperton Studios (Surrey,Inghilterra), ma in seguito sono state effettute delle riprese aggiuntive in Italia, Korea e in varie parti dell’Inghilterra.

L’uscita del film nelle sale cinematografiche è prevista per il primo maggio 2015.

Pacific Rim: Guillermo Del Toro spera in una trilogia

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Pacific Rim: Guillermo Del Toro spera in una trilogia

pacific-rimGuillermo Del Toro ha fatto alcune dichiarazioni interessanti in merito al suo prossimo e atteso sequel di Pacific Rim.

“La direzione che il film sta prendendo è molto diversa da quella del primo film. Tutto ciò che posso dire è che alcuni dei personaggi che conosciamo torneranno, altri no perchè abbiamo deciso di essere ambiziosi e ci siamo detti ‘giriamo tre film’, quindi i personaggi arriveranno alla fine del secondo film, sperando che ci daranno una spinta per il terzo. Spero che alle persone piaccia, ma sarà un film molto diverso dal primo”.

“Abbiamo finito la prima stesura della sceneggiatura ora, e passeremo i prossimi 4 o 5 mesi a sistemarla prima di partire con la pre-produzione che cominceremo il prossimo Agosto-Settembre. Cominceremo a girare tra Novembre e Dicembre 2015.”

Fonte: CS

Big Eyes: poster del film di Tim Burton con Amy Adams

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Big Eyes: poster del film di Tim Burton con Amy Adams

Ecco il primo poster di Big Eyes, il nuovo film diretto da Tim Burton che vede protagonista Amy Adams accanto a Christoph Waltz.

GUARDA IL PRIMO TRAILER DEL FILM

big eyes poster

LEGGI ANCHE: Tim Burton, Amy Adams e Christoph Waltz sul set di Big Eyes

Ricordiamo che ad interpretare Keane sarà l’attrice Amy Adams. Keane è nota per essere una pittrice le cui creazioni si distinguono per la rappresentazione di bambini dagli occhi grandi che sono diventati il primo esempio di successo di massa nel mercato dell’Arte del 1950. Il film racconterà la vista dell’artista dal momento della comparsa del movimento femminista che la porta ad affrontare una dura causa con contro il marito, che avrà il volto di Christoph Waltz e che ha sostenuto e finanziato la sua carriera di pittrice.  Il ruolo di Danny Huston, invece sarà quello di un giornalista di pettegolezzi, ed è attualmente la stelle della serie televisiva “Magic City”. Inoltre, la pellicola è stata recentemente acquistata durante il Festival di Cannes 2013 da Lucky Red che lo distribuirà per in Italia.

Big Eyes si baserà su una sceneggiatura scritta da Alexander e Larry Karaszewski, coppia di scrittori che ha già lavorato con Tim Burton in Ed Wood.

Fonte: CS

Festival di Roma 2014: incontro con Tomas Milian. “Monnezza? Non escludo il ritorno”

Tomas MillianNon solo la cerimonia di ieri, ma anche l’accoglienza di oggi pomeriggio sono state all’insegna dell’entusiasmo e dell’affetto che gli abitanti di Roma provano nei confronti di questo camaleontico attore. Appena è salito sul palco- dopo una clip celebrativa che raccoglieva alcune delle sue interpretazioni più celebri- Milian ha ricevuto una standing ovation generale con veri e propri cori da stadio e dimostrazioni d’affetto collettivo, che l’attore ha cercato di ricambiare elargendo baci e frasi d’affetto: per lui Roma è un vero e proprio amore infinito verso una città che lo ha accolto e che ha ricoperto la funzione di una seconda madre per lui, che non ha mai ricevuto affetto dai genitori, troppo rigidi, tradizionalisti e disinteressati al figlio.

Mentre racconta degli aneddoti sulla sua infanzia, su sua moglie- scomparsa e alla quale ha dedicato il premio di ieri- e su quali scelte lo hanno spinto ad intraprendere il difficile mestiere d’attore, Milian si commuove spesso, investendo anche il pubblico con la sua sincera onda emotiva. Ricorda la sua scelta di passare da un cinema impegnato ed intellettuale ad uno più popolare che gli ha garantito il successo e l’amore del pubblico, grazie ai cult immortali che ha realizzato, tra spaghetti western e poliziotteschi immortali, prima di essere accolto definitivamente tra le braccia di Hollywood collaborando con maestri come Steven Soderbergh, Steven Spielberg e Tony Scott (solo per citarne alcuni). Si dilunga nel narrare di quando, una volta terminato l’Actors Studio, cominciò a recitare in teatro in ruoli complessi e rischiosi- arrivando addirittura a mettersi a nudo nei primi anni ’60- prima di essere notato dal compositore Gian Carlo Menotti che lo portò in Italia per un provino, inaugurando così la sua carriera grazie al cult di Mauro Bolognini La Notte Brava. 

Tra un ricordo dal sapore amarcord e un altro, Milian trova anche il tempo di rivelare un suo grande desiderio: tornare ad interpretare sul grande schermo il suo amato Monnezza, magari insieme al figlio adottivo.

Kahil Gibran’s The Prophet: recensione

Kahil Gibran’s The Prophet: recensione

Kahil Gibran’s The Prophet è il racconto di un’amicizia tra una ragazzina dispettosa con un passato turbolento e un poeta imprigionato per le sue idee di vita. Alla vicenda s’intrecciano le celebri parole di Gibran tratte dal libro Il Profeta in cui si riflette sulla vera natura dell’amore, del lavoro, della libertà e del matrimonio.

Kahil Gibran’s The Prophet scritto e diretto da Roger Allers è una sceneggiatura divisa per scenari in cui ogni volta visitiamo il pensiero del poeta attraverso diverse tecniche di animazione. Queste sono racchiuse nella cornice di Mustafa e Almitra, in essa troviamo rappresentate storie fittizie e personaggi inventati che sono collocati in un luogo immaginario (Orfalese) che è il frutto della fusione degli ambienti caotici del Nord Africa e le tonalità calde del Sud d’Europa. La storia prende vita in un unico giorno e segna, in maniera velata, la vita dei grandi filosofi perseguitati per le loro idee “politiche” che minacciano il potere del regime e svegliano la coscienza del popolo.

Kahil Gibran’s The ProphetRelegare il film in uno stile, come quello dell’animazione, potrebbe essere un errore poiché questo premia e valorizza la scelta di esprimere la poesia e i messaggi che porta con sé il pensiero di Gibran. Le parole, molto semplici e profonde, riflettono storie comuni e valori universali che danno la possibilità di utilizzare diversi tipi di animazioni.

Troviamo per esempio le recenti animazioni in CGI nelle canzoni e nei passaggi tra uno scenario e l’altro, ma anche l’uso dei pastelli per i frutti della natura, fino all’utilizzo degli acquarelli per lo scenario relativo alla libertà. Il film in queste digressioni temporali diventa una potente allegoria, mai specificamente caratterizzata ma che fa leva sull’immaginario collettivo e da modo allo spettatore di essere trascinato nel turbinio e nel flusso di pensiero dell’autore. Questo permette inoltre di caratterizzare il personaggio di Mustafà in un simbolo, ponderato e saggio, amato da tutti e rispettato per il suo “lavoro sulle parole”.

In Kahil Gibran’s The Prophet sono presenti numerosi doppiatori quali: Quvenzhané Wallis, Salma Hayek, Alfred Molina, Frank Langella ma è nella voce di Liam Neeson, nel ruolo del poeta, che spicca il tono pacato e ipnotico, che rimarca la semplicità delle personalità di Mustafa e il suo lavoro.

Kahil Gibran’s The Prophet è un caleidoscopio di colori di colori e di luci, in cui il flusso narrativo si unisce a quello della coscienza. L’utilizzo di temi-capitoli ci da modo di sviscerare le sfumature dei bisogni e dei desideri riscoprendo così il pensiero universale di Gibran.

Z Nation 1×06: anticipazioni e promo

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Si intitola Resurrection ZZ Nation 1×06, il sesto episodio della prima stagione della serie televisiva concorrente a The Walking Dead e trasmessa dal network americano SyFy.

http://youtu.be/R19cKYEHf9c

In Z Nation 1×06, I superstiti finiscono per incrociare un gruppo di sopravvissuti apparentemente troppo bello per essere vero, ma che nasconde una setta religiosa davvero spietata. L’incontro da inizio ad una serie di disperati avvenimenti.

Festival di Roma 2014: Video commento The Knick e Still Alice

Festival di Roma 2014: Video commento The Knick e Still Alice

Still Alice

Nel secondo giorno della nona edizione Festival Internazionale del Film di Roma è stata presentata la serie tv The Knick che porta con sé l’illustre firma di Steven Soderbergh. Ambientata nella New York del 1900, il brillante dottor John Thackery assume la guida del reparto di chirurgia del Knickerbocker Hospital, noto semplicemente come “The Knick”, dopo l’improvviso suicidio del suo mentore, J.M. Christiansen. Thackery, medico di fama che opera con innovative tecniche di chirurgia, è tuttavia afflitto da dipendenza da cocaina. L’ospedale, gestito dalla figlia del principale finanziatore, Cornelia Robertson, tenta di porre rimedio all’indebitamento attirando pazienti benestanti, cercando di non sacrificare la qualità delle cure. Cornelia è artefice, nonostante le opposizioni di Thackery, dell’ingresso nell’equipe di chirurgia di Algernon Edwards, medico di colore formatosi in Europa.
Nel cast troviamo: Clive Owen, André Holland, Juliet Rylance, Eve Hewson e Michael Angarano.

Nella sezione Gala è stato presentato Still Alice film di Richard Glatzer e Wash Westmoreland. Alice Howland felicemente sposata e madre di tre ragazzi, è una rinomata professoressa di linguistica che, improvvisamente, inizia a dimenticare le parole. Quando le diagnosticano una forma precoce di Alzheimer, Alice e la sua famiglia vedono messi a dura prova i loro rapporti. La sua battaglia per cercare di rimanere legata alla persona che era una volta è terribile, commovente e ammirevole.
Nel cast troviamo: Julianne Moore, Kristen Stewart, Alec Baldwin, Kate Bosworth e Hunter Parrish.

Se non vedi il video clicca qui

https://www.youtube.com/watch?v=Q5GyjcZtPF8&feature=youtu.be

Festival di Roma 2014: The Lies of the Victors recensione

 The Lies of the VictorsLa storia è scritta dai vincitori, si dice, ma spesso i vincitori non dicono la verità, e qualche volta chi dovrebbe far venire alla luce questa discrepanza non è disposto, o non è in grado, di smascherare ‘le bugie dei vincitori’. Forse è questa la chiave di The Lies of the Victors, quarto lungometraggio del regista tedesco Christoph Hochhäusler, che porta al Festival di Roma 2014, nella sezione Cinema d’Oggi, la pellicola che viaggia sulle frequenze del cinema politico, pur raccontandolo dal punto di vista della stampa, con le sue imperfezioni e anche con il suo potere.

Fabian Groys, giornalista d’assalto di un settimanale politico, gode di grande libertà perché le sue storie vendono. Dopo aver fallito uno scoop riguardante l’esercito tedesco, il direttore gli affida una giovane tirocinante. Fabian, che non sopporta di lavorare in coppia, la incarica di seguire quello che si presenta come il classico servizio da tabloid: un uomo si è suicidato gettandosi nella fossa dei leoni dello zoo. Grazie alla caparbietà della ragazza, emergono indizi che permettono di pensare che il caso cui stava lavorando Fabian e la morte dell’uomo siano connessi.

The Lies of the Victors 2 The Lies of the Victors manca clamorosamente il bersaglio: un film che si muove sul limite tra vero e falso, che si fonda su ritmi da thriller, che dovrebbe farci appassionare alla causa e agli avventurosi protagonisti, si rivela invece confuso, contorto, dispiegando una narrazione difficile da decifrare ed uno stile registico forzosamente ricercato e invadente.

Eppure i temi che si prova a ‘scomodare’ sono importanti e di attualità, come il potere della stampa, appunto, un potere immenso che contribuisce a formare l’opinione pubblica, oppure la classica contrapposizione tra singolo vessato dalla potente multinazionale. Argomenti di peso, di grande attualità, che si risolvono in situazioni banalizzate dalla continua necessità di mettere in mostra l’aspetto glamour di una storia che poteva senza dubbio farne a meno.

Il principale peccato di The Lies of the Victors è però la mancanza di chiarezza, l’incapacità della storia di farsi seguire e la mancata capacità di coinvolgere lo spettatore in una vicenda potenzialmente molto interessante.

Festival di Roma 2014: intervista a Clive Owen

E’ arrivato a roma Clive Owen per presentare i primi due episodi della serie televisiva The Knick di Steven Soderbergh che lo vede protagonista nei panni del geniale chirurgo John Thackery. L’attore britannico (Golden Globe per Closer, interprete di film come King Arthur, Sin City, Inside Man) sarà sul red carpet alle ore 19.30. Nel frattempo abbiamo avuto modo di incontrarlo.

_MG_8189Cosa ti ha convinto di questo ruolo così impegnativo ?

Conoscevo Steven Soderbergh, lui mi ha telefonato, ho questa sceneggiatura e voglio trasformarla in una serie di dieci puntata. Leggila e dimmi cosa ne pensi. Io non avevo intenzione di impegnarmi in una serie così lunga, un lavoro così lungo. Dopo aver letto la sceneggiatura sapevo che volevo farlo. Sapevo bene che l’epoca era così interessante e un personaggio così non si può rifiutare. E’ veramente entusiasmante, perché è un genio ma anche un arrogante e pieno di difetti. Ma tutta la serie è una continua ricerca. Per essere onesto se fosse stato un film, o un’opera teatrale l’avrei accettato ugualmente perché la sceneggiatura è troppo bella. 

Parte della sfida è renderlo simpatico dunque? 

Si è come cercare un equilibrio. E’ un personaggio non simpatico ed è veramente straordinario vedere fino a che punto può arrivare. Io non accetto mai un personaggio pensando deve essere simpatico. Dobbiamo capirli i personaggi, dobbiamo capire qual è la loro storia, conoscere i punti deboli e i loro difetti. E questo è veramente stimolante, arrivare a questo delicato gioco di equilibrio, e cercare di farsi accompagnare da questo personaggio. 

Un dottore deve essere stronzo, arrogante o drogato per avere successo?

Allora, innanzitutto il motivo del perché questi personaggio hanno avuto successo è perché hanno a che fare con questioni di vita o di morte. La posta è sempre molto alta e si parla in questo caso di un’epoca veramente straordinaria,di progresso. Sperimentavano, andavano per istinto e questo per me può spiegare tutto del mio personaggio anche se è complesso, arrogante ma geniale. Non è convenzionale, non accetta regole e non si ferma d’avanti a nulla. Ma se fosse simpatico e una brava persona forse non interesserebbe poi molto. 

Com’è stato lavorare con Soderbergh, esteticamente la serie è incredibile..

Beh quando lavoro con lui bisogna riconoscere che è incredibile. Lui fa tutto, manovra le luci, le riprese, il montaggio. Abbiamo lavorato ad un ritmo frenetico e la prima volta che l’ho visto sono rimasto sconcertato anch’io nel vedere la bellezza del prodotto finito. Grazie a lui ha anche una squadra che lavora adattandosi al suo modo perché sono veramente bravi. E poi la scenografia è incredibile, il dettaglio, la bellezza. Sono veramente reali questi set, non sono solo di facciata sono veri. Quando lavoro così si ha tutto il sostegno di cui si ha bisogno, non ti serve nient’altro.

 Invece per quanto riguarda il mezzo, c’è davvero un grande fermento oggi in televisione … 

Beh si, ci sono molti registi, Steven aveva detto che non avrebbe più fatto cinema, poi tre settimane dopo è arrivato l’annuncio che avrebbe fatto 1o ore di televisione. Ha detto che se non l’avessi fatto io il prossimo al quale sarebbe stato proposto l’avrebbe fatto e lo stesso vale per me. Non intendevo rinunciare ad una parte così ben scritta solo perché è una serie. Anzi, c’è più tempo per esplorare il personaggio, arrivare nel profondo e forse si può essere anche più pericoloso perché non si cerca di confezionare tutto in un formato di 90 min o 2 ore e poi devi rimontare per trovare uno sbocco, un mercato. Puoi rischiare di più e oggi l’epoca della televisione è straordinaria. Ad essere onesto io non amo interpretare lo stesso personaggio per troppo tempo, perché rischi di rivelare troppo, io cerco di variare nella mia carriera. Ma io in questo progetto non percepisco questo rischio. Fosse stato più lungo l’avrei accettato perché lo script è davvero incredibile. Io non ho avuto molte sceneggiatura di cui ti senti galvanizzato del motivo per cui fai l’attore ma questo è uno di quei rari casi un cui lo sono stato. Poi io giudico sulla base di come è scritta la sceneggiatura e chi è il regista, non in base al mezzo. 

Tornerai per una seconda stagione? 

Si gireremo a Febbraio e Steven dirige nuovamente tutti e dieci gli episodi e vi assicuro che questa serie ha degli sviluppo veramente folli e selvaggi. Abbiamo tutto il tempo ed è straordinario vedere fine a che punto possiamo arrivare. 

Still Alice: recensione del film con Julianne Moore

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Still Alice: recensione del film con Julianne Moore

Presentato all’ultimo Festival del cinema di Roma Still Alice racconta di una persona inserita nel contesto sociale in cui vive si definisce, spesso, per la professione, per il lavoro che fa e per il modo in cui gli altri la vedono interagire con il suo ambiente. Cosa accade però quando queste informazioni basilari vengono meno? Cosa succede, ad esempio, ad un malato di Alzheimer che non riconosce più se stesso e chi gli sta vicino a causa della perdita graduale della memoria e dei ricordi?

È la domanda che si pongono i registi e sceneggiatori di Still Alice, Richard GlatzerWash Westmoreland, che raccontano la storia della dottoressa Howland, Alice, a cui viene diagnosticata una precoce e rarissima forma del morbo di Alzheimer. La perdita graduale delle memorie del proprio passato, delle parole, che tanto la contraddistinguevano nel suo rapporto con il mondo (prima della diagnosi è una affermata docente di Linguistica alla Columbia University), anche delle nozioni più elementari, come i nomi dei suoi figli, costellano l’inevitabile, inesorabile e dolorosissima discesa nell’oblio della terribile malattia.

Glatzer e Wesmoreland dirigono un film che ha dalla sua due elementi vincenti, per motivi differenti: la storia, che tocca nel profondo lo spettatore e assume dei contorni ricattatori; e la protagonista, una Julianne Moore in stato di grazie che conferma, ulteriormente, l’ipotesi che non per forza gli attori con più Oscar sono i più bravi (lei è stata sempre scandalosamente snobbata dall’Academy).

Nonostante un’alta percentuale di successo, considerati i due elementi citati, il film non riesce a fare breccia; commuove nel momento in cui sono messi in piazza momenti e situazioni toccanti, che potrebbero anche coinvolgere il vissuto di alcuni spettatori, senza però apportare nulla di nuovo o personale ad un tema, la malattia in tutte le sue forme, che sembra ultimamente un must del cinema, disposto a mettere in piazza ogni singolo aspetto della vicenda umana, teso a estorcere lacrime e tristezza allo spettatore ignaro.

Il racconto è delicato, il procedere della malattia raccontato con equilibrio, ma il film non si sforza di andare oltre, volendo probabilmente raccontare solo l’evolversi del morbo. I rapporti umani, fondamentali in una tale dinamica, non vengono approfonditi e l’empatia con la protagonista si sviluppa più in nome della malattia stessa che per lei in quanto Alice, persona definita in uno spazio-tempo preciso. Nel cast, con la Moore, ci sono anche Kristen Stewart, che sembra ormai crogiolarsi sempre negli stessi ruoli, Alec Baldwin e Kate Bosworth. Applaudito a Toronto e presentato al Festival di Roma 2014, Still Alice farà probabilmente parlare di sé durante la season awards 2014/2015 per la straordinaria performance della protagonista.

Festival di Roma 2014, Foto: Clive Owen e molto altro

Secondo giorno del Festival di Roma 2014 e arriva la grande prima star internazionale, ovvero l’attore Clive Owen che presenta al festival la serie televisiva The Knick, firmata dal regista premio Oscar Steven Soderbergh. Di seguito tutte le foto del secondo giorno: [nggallery id=1118]

Clive OwenIl Festival Internazionale del Film di Roma presenta in anteprima il cineromanzo più importante e atteso dell’anno: domani, venerdì 17 ottobre alle ore 20 presso la Sala Petrassi, nella linea di programma Gala, saranno proiettati i primi due episodi della serie televisiva “The Knick” di Steven Soderbergh. Il nuovo lavoro del grande cineasta statunitense – premio Oscar® per Traffic, Palma d’Oro a Cannes per Sesso, bugie e videotape, autore di alcuni fra i maggiori successi cinematografici degli ultimi anni (la trilogia di “Ocean”,  Erin Brockovich – Forte come la verità, Magic Mike, Side Effects) – vede protagonista Clive Owen, nei panni del geniale chirurgo John Thackery. L’attore britannico (Golden Globe per Closer, interprete di film come King Arthur, Sin City, Inside Man) sarà sul red carpet alle ore 19.30: il giorno dopo incontrerà il pubblico (sabato 18 ottobre) alle ore 18 presso la Sala Petrassi, nell’ambito di una vera e propria “maratona cinematografica” in cui sarà proiettata l’intera serie, con il finale di stagione in contemporanea con gli Stati Uniti. I dieci episodi – scritti da Jack Amiel e Michael Begler, sceneggiatori di Quando meno te lo aspetti e Qualcosa di straordinario – andranno in onda in esclusiva assoluta su Sky Atlantic HD in autunno.

Alle ore 19.30, la Sala Santa Cecilia ospiterà in prima europea la proiezione di Still Alice di Richard  Glatzer e Wash Westmoreland, vincitori al Sundance del Premio del Pubblico e del Gran Premio della Giuria conQuinceañera, autori di Pedro, presentato ai Festival di Toronto e Berlino, e The Last of Robin Hood (Festival di Toronto). Il film, nel programma di Gala, ospita un cast di star formato, tra gli altri, da Kristen Stewart, Julianne Moore e Alec Baldwin. Basata sull’omonimo romanzo di Lisa Genova, la pellicola narra, senza facili sentimentalismi e in uno stile che è stato paragonato al cinema di Ozu, la vicenda di una donna di successo, tenace e caparbia, a cui viene diagnosticato il morbo di Alzheimer.

Alle ore 22 (Sala Santa Cecilia, linea di programma Gala), sarà proiettato Eden di Mia Hansen-Løve: la giovane cineasta francese, classificata da Variety tra i dieci registi internazionali da conoscere “a tutti i costi”, premiata a Cannes per il suo film d’esordio Tout est pardonné, autrice de Il padre dei miei figli (sempre a Cannes nella sezione Un Certain Regard) e Un amore di gioventù, ripercorre i passi del “French touch” dal 1992 a oggi, rievocando una generazione che è stata in grado di riscrivere le regole della musica dance grazie a musicisti come i Daft Punk, Dimitri from Paris, Cassius, Alex Gopher.

Emma Stone in guepiere per Cabaret [first look]

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Emma Stone in guepiere per Cabaret [first look]

Gli occhi grandi e luminosi di Emma Stone sono pronti a risplendere sulle tavole del palcoscenico. L’attrice è pronta a fare il suo debutto a Broadway dove sarà la protagonista di Cabaret, Sally Bowles, per la Roundabout Theatre Company, e di seguito potete vedere la prima foto di Emma con il costume di scena!

Che ve ne pare?

Lo spettacolo debutterà il prossimo 11 novembre e sarà replicato fino a febbraio 2015.

Al momento anche Michelle Williams è impegnata nello stesso ruolo per la compagnia Kander & Ebb.

Festival di Roma 2014: Quando eu era vivo, la conferenza stampa

Quando eu era vivoAlla conferenza stampa di Quando eu era vivo erano presenti il regista Marco e il protagonista Antonio Fagundes. Proprio perchè il film è in concorso, in questa nona edizione del festival, nella sezione Mondo Genere  la prima domanda riguarda proprio l’argomento generi e dintorni. Dutra risponde partendo da un episodio personale: quando noleggiava i film in videoteca, i VHS erano sistemati su scaffali suddivisi in base ai differenti generi. Solo successivamente, all’università, ha appreso la grande differenza tra i film commerciali e d’essai, distinzione che tutt’ora è molto forte in Brasile. Con i suoi film, il regista cerca di utilizzare i codici stilistici di ogni singola categoria cinematografica per abbattere qualunque barriera o distinzione formale possa impedire ad una pellicola di avere successo- ma soprattutto una distribuzione- anche all’estero.

 Questo film è già stato proiettato in Brasile con ottimi risultati, e adesso è pronto ad affrontare una competizione internazionale.

L’ispirazione per la trama è venuta dalla lettura del romanzo di un autore brasiliano, Lorenzo Mutarelli, intitolato L’Arte di produrre effetti senza causa , e si tratta di una delle poche incursioni dell’autore nella narrativa. Di solito, infatti, si dedica ai fumetti: e proprio mentre Dutra stava adattando un suo fumetto, gli fece la proposta di portare al cinema il romanzo. Quando Mutarelli- che nel film fa una piccola apparizione, nei panni di un autista- ha visto per la prima volta il film, è rimasto sconvolto e meravigliato: non si aspettava di vedere sul grande schermo un adattamento così diverso e dei personaggi strutturati in un modo opposto rispetto a come li aveva concepiti lui su carta. _MG_7922Il film è una sorta di gemello del fumetto, presentandosi come una rilettura macabra della parabola del figliol prodigo che torna a casa dal padre e cerca di scoprire un passato sepolto.

Le vicende dei protagonisti si muovono sullo sfondo di un perimetro domestico chiuso e sigillato: una sorta di mappa o di puzzle delle perversioni- soprattutto sessuali- del protagonista. L’attore Fagundes e Dutra non sono, però, molto d’accordo su questo punto: un’ispirazione di natura freudiana c’è (e il riferimento è al concetto di Melancolia) ma il tema del sesso è marginale e non molto presente, se non all’inizio, dove una scena di masturbazione diventa metafora del voyeurismo implicito in ognuno di noi. Il personaggio di Junior è una sorta di neonato “gigante”, un infante che non riesce a superare il dolore per la perdita della madre e lo compensa diventando l’oggetto stesso della perdita, e portando avanti il desiderio di morte e vendetta della madre scomparsa.

Annie Parker: trailer italiano del film con Samantha Morton

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Annie Parker: trailer italiano del film con Samantha Morton

Ecco il trailer italiano di Annie Parker, film che vede protagonista Samantha Morton, nel ruolo del titolo, e Helen Hunt.

Ottobre, Mese della Prevenzione contro il tumore del seno.

LEGGI LA RECENSIONE DEL FILM

Il 30 ottobre Koch Media porterà nelle sale cinematografiche Annie Parker, il film basato su una storia vera, quella di due donne, Annie Parker (Samantha Morton) e Mary-Claire King (Helen Hunt) che si troveranno a combattere una comune lotta contro il tumore del seno. Una parte dell’incasso del film sarà devoluta a sostegno dei progetti dell’associazione Susan G. Komen Italia, per la lotta ai tumori del seno.

Basato su una storia vera, il film Annie Parker conduce lo spettatore attraverso l’incredibile storia di Annie Parker, una donna che per tutta la vita si è trovata ad affrontare e combattere il cancro. Dopo aver perso la madre e la sorella Annie si convince che anche lei sarà colpita dallo stesso male e purtroppo, per ben tre volte, questa sua paura si tramuta in realtà. Forte e tenace non si dà mai per vinta, non perde la speranza e arriva a sconfiggere questo terribile male. La sua storia, insieme a quella di moltissime altre donne, accompagna, nella trama del film così come nella realtà dei fatti, gli studi della dottoressa Mary-Claire King (Helen Hunt nel film), che la portano alla sensazionale scoperta dell’esistenza di un collegamento genetico in determinati tipi di cancro al seno e del gene BRCA-1, di immenso valore anche nello studio di molte altre malattie.

Festival di Roma 2014: Still Alice, la conferenza stampa del film con Julianne Moore

Still Alice è il film protagonista della seconda giornata del Festival di Roma 2014. La pellicola, che offre una grandissima interpretazione della protagonista Julianne Moore, racconta della Dottoressa Alice, una donna che scopre di essere affetta da morbo di Alzheimer e deve imparare a fare i conti con la malattia e con la perdita dei ricordi, della memoria e di quello che la identificava in quanto se stessa.

Uno dei due registi, Wash Westmoreland, è venuto a Roma a presentare il film, a commentare la scelta di una grande attrice come protagonista e a parlare di come è stato lavorare a un film che in qualche modo lo ha toccato da vicino, anche nella sfera personale.

Come è stata scelta Julianne Moore?

“Quando lavoravamo sulla sceneggiatura, io e Richard Glatzer (il co-regista) abbiamo cominciato a pensare a quale attrice poteva offrire una performance intensa quanto la storia richiedeva, che potesse anche essere un volto internazionale per interpretare una docente di Linguistica che non era più capace di parlare. E guardando il lavoro di Julianne Moore ci siamo accorti che il suo curriculum è incomparabile, con una straordinaria variazione di personaggi. L’abbiamo incontrata per un altro progetto e ci abbiamo messo due mesi per farle avere la sceneggiatura, e appena la avuta, dopo due ore ci ha chiamati e ci ha detto si.”

Una volta sul set, la Moore non è stata soltanto un’attrice che recita un copione, anzi, come ha dichiarato lo stesso regista “abbiamo considerato Julianne come una partner creativa, con lei abbiamo discusso gli aspetti della storia e di come la sua performance si sarebbe evoluta in maniera molto informale, facendo tentativi. Era un processo che richiedeva un cammino molto complesso per trovare l’equilibrio e il giusto ritmo per la storia.”

Still AliceNel lavoro di documentazione, avete tenuto conto anche degli addetti e degli esperti?

“Abbiamo lavorato con degli esperti e con le associazioni americane per la lotta contro l’Alzheimer. Abbiamo raccolto tutta la documentazione scientifica necessaria, ma abbiamo anche parlato con tante persone che si prendono cura di malati e di malati precoci. Julianne ha stretto un forte rapporto con una donna che come Alice era una docente che poi ha scoperto di avere l’Alzheimer.”

“La battaglia principale che affrontano il malati di Alzheimer è quella contro la perdita della parola – ha continuato il regista – Man mano che la malattia avanza, Julianne è stata bravissima a far trasparire lo sforzo e la sofferenza di mostrare questa difficoltà, che per il suo personaggio è raddoppiata dal fatto che prima di ammalarsi lei si definiva proprio attraverso le sue parole.”

Ha pensato agli Oscar dopo aver visto questa performance straordinaria di Julianne Moore?

“Quando giravamo non ci ho pensato per niente, anche se tutti capivamo che stavamo facendo qualcosa di speciale. Il film al Festival di Toronto ha avuto un successo incredibile. Ovviamente siamo tutti eccitati della possibilità e lei è senza dubbio la più grande attrice americana che non abbia ancora conquistato un Oscar. Come cineasta lo vorrei davvero tanto, penso lo meriti e l’abbia meritato altre volte. Lo stesso fatto che si parli tanto del film è un segnale importante.”

Festival di Roma 2014: Quando eu era vivo recensione

Quando eu era vivo

Il Brasile continua ad affermarsi come uno dei territori cinematograficamente inesplorati più interessanti, attivi e prolifici. Stavolta, ce lo dimostra il giovane regista Marco Dutra col suo Quando eu era vivo (When I was Alive), film di genere che allo stesso tempo supera i generi stessi mescolando tra loro psicanalisi, santeria, esoterismo, religione e rapporti umani.

Il protagonista è Junior, un uomo che torna dal padre dopo il divorzio dalla moglie e la perdita del lavoro. Nella vecchia casa dove prima vivevano in quattro- lui, il fratello Pedro, il padre e la madre Miranda- si sente un vero estraneo, considerando anche la presenza di una nuova attraente inquilina di nome Bruna. La vita di Junior, al momento impantanata in acque limacciose, cambia all’improvviso quando comincia a ritrovare degli oggetti appartenuti a sua madre, una donna misteriosa che credeva fermamente nell’esoterismo: da quel momento in poi, la sua salute mentale sarà messa a dura prova da strane forze che sfuggono alle normali leggi umane che regolano questo mondo.

Il film è esteticamente competitivo grazie ad una fotografia nitida e d’effetto, che gioca molto con il contrasto tra buio e luce che caratterizzano l’ambiente domestico, la casa che sembra diventare un simulacro del grembo materno deviato e contorto.

il personaggio di Junior oscilla tra psicanalisi, pazzia e santeria diventando l’icona riassuntiva dell’intero film: sembra difficile distinguere il confine beffardo tra follia freudiana e forze occulte e malvagie, elemento che determina l’intero film regalando allo spettatore brividi, sussulti e pensieri reconditi seppelliti nella memoria del complesso di Edipo.

In sintesi, Quando eu era vivo è una rilettura personale e complessa della parabola del figliol prodigo attraverso l’occhio di un maelstrom oscuro e torbido.

Il film è in concorso alla nona edizione del Festival di Roma nella sezione Mondo Genere.

Unbroken: nuovo trailer del film di Angelina Jolie

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Ecco un nuovo trailer del film diretto da Angelina Jolie, Unbroken, basato sull’incredibile vita di Louis “Louie” Zamperini (Jack O’Connell).

Le foto del film [nggallery id=321]

UnbrokenIl Premio Oscar Angelina Jolie dirige e produce Unbroken, un dramma epico che racconta l’incredibile storia dell’atleta olimpionico ed eroe di guerra, Louis “Louie” Zamperini (Jack O’Connell), che insieme ad altri due membri dell’equipaggio, è riuscito a sopravvivere su una zattera per 47 giorni, in seguito ad un disastroso incidente aereo durante la Seconda Guerra Mondiale, per poi essere catturato dalla Marina giapponese e spedito in un campo di prigionia.

La regista Jolie ha iniziato mercoledì 16 ottobre a girare alcune delle scene più drammatiche e complicate, in alto mare a Moreton Bay in Australia, che vede Zamperini (O’Connell) ed i suoi compagni aviatori -Phil (Domhnall Gleeson) e Mac (Finn Wittrock)- incredibilmente sopravvissuti, alla deriva nel mezzo del Pacifico per diverse settimane.

Lavorando con le telecamere installate su un impianto galleggiante in acque agitate, sfidando le intemperie, con gli attori messi a dieta per mesi (per avere un aspetto deperito così come richiesto dai personaggi interpretati), la Jolie ha completato con successo la prima giornata di riprese, in luogo che promette essere pieno di sfide ed altamente impegnativo.

Tratto dal famosissimo libro di Laura Hillenbrand (la stessa autrice di “Seabiscuit: An American Legend”), Unbroken porta sul grande schermo l’incredibile e suggestiva storia vera di Zamperini, e della sua forza d’animo.

Protagonisti al fianco di O’Connell, Gleeson e Wittrock, appaiono Garrett Hedlund e John Magaro nelle vesti dei compagni prigionieri di guerra, che vivono un cameratismo inaspettato durante il loro internamento; Alex Russell interpreta il fratello di Zamperini, Pete, mentre recita per la prima volta in lingua inglese in un lungometraggio, l’attore giapponese Miyavi nei panni della crudele guardia del campo, nota a tutti come “The Bird”.

Il film è prodotto dalla stessa Jolie, insieme a Matthew Baer (di “Colpevole d’Omicidio” – City by the Sea), Erwin Stoff (di “Ultimatum alla Terra” – The Day the Earth Stood Still), e Clayton Townsend (di “Questi Sono i 40” – This Is 40). A guidare lo staff di esperti che lavorano dietro le quinte, è il Direttore della Fotografia plurinominato agli Oscar® (ben 10 volte), Roger Deakins (Skyfall).

 I Premi Oscar® Joel ed Ethan Coen (“Non è un Paese per Vecchi” – No Country for Old Men) hanno riscritto la sceneggiatura delle versioni precedenti di William Nicholson (Les Misérables) e Richard LaGravenese (Behind the Candelabra della HBO).

 

Ben-Hur: Pedro Pascal diventa Ponzio Pilato?

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Ben-Hur: Pedro Pascal diventa Ponzio Pilato?

Dopo l’annucio che la Wonder Woman del nuovo millennio, Gal Gadot, interpreterà la protagonista femminile nel prossimo remake di Ben-Hur (qui la notizia), arrivano anche conferme che Pedro Pascal, l’ex Principe Oberyn Martell di Game of Thrones, è in trattative per interpretare il ruolo di Ponzio Pilato.

L’idea di vedere il caro Pedro nei panni di Pilato, abbigliato alla romana maniera, solletica non poco il nostro interesse, considerando che il piglio fiero e i colori dell’attore lo renderebbero perfetto per il ruolo. Vi terremo aggiornato.

Ben-Hur è prodotto dalla MGM e diretto da Timur Bekmambetov.

In uscita il 26 febbraio 2016, il remake di Ben Hur si baserà, esattamente come la pellicola originale, sul romanzo epico di Lee Wallace del 1880, dal titolo: “Ben Hur – A Tale of the Christ“.

Confermati nel cast del film, al momento, ci sono Gal GadotMorgan Freeman e Toby Kebbell.

Fonte: CS

Feast: il primo teaser trailer del corto Disney

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Ecco un primo teaser di Feast, il cortometraggio di animazione che verrà proiettato prima di Big Hero 6, primo progetto di animazione che vedrà la Marvel e la Disney impegnate in una collaborazione per in film d’animazione. Il tenerissimo protagonista non tarderà a riscontrare l’amore incondizionato dei fan e di tutti quelli che gli poseranno gli occhi addosso:

Eccoil video:

Big Hero 6 sarà diretto da Chris Williams e Don Hall e vedrà nella squadra di produttori Roy Conli, che aveva già lavorato alla Disney con Rapunzel e Il Pianeta del Tesoro.

Vi ricordiamo che Big Hero 6 sarà l’adattamento di una serie a fumetti Marvel ideata da Steven T. SeagleDuncan Rouleau e pubblicata a partire dal settembre 1998. Realizzato in computer grafica e basato su di un 3D stereoscopico, il film racconterò le avventure di Hiro Hamada, ragazzo prodigio della robotica, che coadiuvato da un robot di nome Baymax da egli stesso creato, dovrà salvare San Francisco da un intrigo crimanale. Ai due, nel corso della pellicola, si aggregheranno anche i personaggi di Gogo, Honey Lemon, lo chef sushi Wasaby ed il fanboy Fred.

Big Hero 6 è atteso nei cinema il 7 novembre 2014.FEAST

Elliott il drago invisibile: Robert Redford nel cast

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Elliott il drago invisibileL’attore e regista Robert Redford è entrato a far parte del cast di Elliott il drago invisibile, remake dell’omonimo film della Disney che al momento vede protagonisti due giovani attori: Oakes Fegley e Oona Laurence.

Il ruolo di Redford sarà quello di un uomo che conosce alcune buone storie che parlano di draghi.

Oakes Fegley ha già partecipato a Boardwalk Empire, e lo vedremo anche in un piccolo ruolo in This Is Where I Leave You e in Fort Bliss; sarà lui ad interpretare Pete, un orfano che arriva in un piccolo paese con il suo drago magico, mentre cerca di sfuggire ai suoi violenti genitori adottivi.

Oona Laurence sarà invece Natalie, un personaggio inventato per questo rifacimento, e sarà lamigliore amica del nostro eroe. La giovane attrice ha già vinto un Tony Awards a Broadway per il musical Matilda, e la vedremo sul grande schermo accanto a Jake Gyllenhaal in Southpaw.

David Lowery, il regista del film, e Toby Halbrooks, il co-sceneggiatore, collaboreranno per realizzare la nuova storia, con un taglio moderno e a quanto pare senza gli elementi musicali del film originale, anche se il casting di un’attrice di Broadway farebbe pensare il contrario!

Fonte: CS