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Cannes 2018: la petizione per abolire i “colori della stampa”

L’abolizione delle proiezioni per la stampa ha portato un po’ di scompiglio sulla croisette, molto prima che Cannes 2018 aprisse i battenti. L’annuncio di Thierry Fremaux ha contrariato i giornalisti accreditati, soprattutto i quotidianisti che, sulla tempestività, fondano il loro lavoro.

Dopo la piccola rivolta e le proteste, sono seguite le rassicurazioni dello stesso Fremaux in conferenza stampa straordinaria, e il Festival è cominciato. Al quarto giorno però, l’11 maggio, è arrivata la petizione dal titolo Cannes: abolish the caste system! in favore dell’abolizione dei colori di badge per i giornalisti che stabiliscono la priorità per gli accessi in sala.

Facciamo un passo indietro. Gli accrediti stampa a Cannes sono di colori diversi. Dal meno al più importante abbiamo: il giallo, il blu, il rosa, il rosa pastigliato (ovvero con un bollino in più) e il bianco (considerato quasi una creatura mitologica). La petizione in questione mira ad abolire questo sistema che mette in condizione per lo più gli accreditati “in giallo”, meno quelli “in blu”, a lunghe code e rush line senza la certezza di entrare in sala, perché la precedenza ce l’hanno i colleghi di “rango superiore” e ovviamente i possessori di biglietto.

A promuovere questa raccolta firme, contro le “umiliazioni” di alcuni giornalisti, ci sono Rubing Liang e Zishun Ning, freelance newyorchesi, che hanno anche girato un cortometraggio in merito, intitolato The Color of Cannes, che potete vedere di seguito:

A questo link, invece, trovate la PETIZIONE

La proposta dei due giornalisti è argomentata e valida, vedremo se il Festival, raggiunto il numero di firme necessario, considererà la possibilità di democratizzare l’accredito per la stampa festivaliera.

Il Festival di Cannes 2018 si svolgerà dall’8 al 19 maggio. Segui il nostro speciale.

Cannes 2018: Jean-Luc Godard presenta Le livre d’image

Jean-Luc Godard torna in concorso a Cannes e lo fa via Facetime. Il regista ancora desideroso di sperimentare e di giocare con le immagini e il racconto cinematografico catalizza l’attenzione della stampa non solo sullo schermo della sala, ma anche su quello di un telefonino, dove compare il suo viso e da cui racconta Le livre d’image.

Dopo Addio al Linguaggio, Godard spinge ancora più oltre la sua sperimentazione visiva, realizzando una specie di blob, dove numerosissimo sono i momenti in cui lo schermo nero rimanda una voce, delle parole e tacciono sulle immagini, a spiegare ciò che lui stesso ha dichiarato in conferenza: “Non volevamo che il suono accompagnasse le immagini, ma che ci dialogasse”.

Il suo lavoro di assemblaggio libero è l’ultimo capitolo, per adesso, di un discorso lungo e articolato, che già negli anni ’50 aveva corpo e forza. E proprio dalla forza del suo corpo, perdonate il gioco di parole, dipenderà il suo cinema, così come lui spiega: “Tutto dipende dalle mie gambe, ma soprattutto dalle mani e un po’ dai miei occhi. A questa età ho difficoltà a vivere la mia vita, ma ho ancora il coraggio di immaginarla”.

Sicuramente l’immaginazione non manca a Jean-Luc Godard che torna al concorso di Cannes 2018, come un vecchio amico e un ospite desiderato e atteso.

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Cannes 2018: Javier Bardem e Penelope Cruz presentano Everybody Knows

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“Quello che ho fatto è stato esplorare questa cultura straniera e raccontare dinamiche comuni.” Esordisce così Asghar Farhadi, regista di Everybody Knows, film d’apertura del Festival di Cannes 2018. Con lui, a presentare il film, ci sono Penelope Cruz e Javier Bardem, coppia nella vita e sempre più spesso sullo schermo.

I due attori hanno avuto un atteggiamento molto diverso in conferenza, con la Cruz apparentemente più disponibile e loquace, rispetto al marito e collega. Per lei, si tratta di un “progetto a cui abbiamo lavorato per cinque anni. All’inizio parlavamo della storia, poi abbiamo iniziato a leggere il soggetto, il trattamento e almeno un paio di versioni della sceneggiatura. Asghar si è trasferito in Spagna per vivere in questo mondo. Non parla spagnolo ma non è stato un problema: è un tipo che non dorme mai, passava le notti a memorizzare i nostri dialoghi. Non avremmo mai potuto sorprenderlo pronunciando battute diverse: era sempre concentratissimo”.

Leggi la recensione di Everybody Knows da Cannes 2018

“Se fossi sceso nel particolare sarebbe stato molto difficile focalizzarmi su altre culture. Al contrario di quello che dicono i media, gli esseri umani non sono poi così diversi. Siamo molto simili in termini di amore, rabbia, odio. È il modo di esprimere queste dinamiche che cambia con la cultura. I fim servono anche a questo, a mostrare quanto siamo simili come esseri umani. Per me è anche molto interessante mostrarlo agli iraniani che pensano che le altre persone siano molto diverse da loro”. Continua il regista.

Immancabili le domande che toccano la sfera privata, dal momento che, per chi non lo sapesse, la Cruz e Bardem sono una coppia solida anche nella vita, i veri rappresentanti della Spagna nel modno. “Non ci portiamo i personaggi a casa, Javier e io abbiamo un modo di lavorare molto simile – spiega la bella Penelope – So bene che è bellissimo entrare e uscire dalla finzione. È la ragione principale per cui amo il mio lavoro”.

Più silenzioso Bardem che si concentra a parlare del suo Paco, un uomo buono che fa di tutto per aiutare la donna di cui è ancora innamorato. Ma alla domanda: “Lei è l’unico uomo che riesce a lavorare con la moglie, come fa?”, il premio Oscar risponde: “È una domanda di cattivo gusto”. Con buona ragione.

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Cannes 2018: intervista a Matteo Garrone per Dogman

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Cannes 2018: intervista a Matteo Garrone per Dogman

Abbiamo intervistato Matteo Garrone, il regista italiano che ha presentato il suo ultimo film, Dogman, al Festival di Cannes 2018, nella selezione ufficiale in concorso.

Dogman: il trailer due del film di Matteo Garrone

Dopo Gomorra e Reality (entrambi vincitori del Grand Prix) e Il Racconto dei Racconti, Matteo Garrone torna in Concorso al 71° Festival Di Cannes con il suo nuovo film, Dogman, in uscita nelle sale italiane il 17 maggio, distribuito da 01 Distribution.

In una periferia sospesa tra metropoli e natura selvaggia, dove l’unica legge sembra essere quella del più forte, Marcello è un uomo piccolo e mite che divide le sue giornate tra il lavoro nel suo modesto salone di toelettatura per cani, l’amore per la figlia Sofia, e un ambiguo rapporto di sudditanza con Simoncino, un ex pugile che terrorizza l’intero quartiere. Dopo l’ennesima sopraffazione, deciso a riaffermare la propria dignità, Marcello immaginerà una vendetta dall’esito inaspettato.

Dogman è un film che si ispira liberamente ad un fatto di cronaca nera accaduto trent’anni fa, ma che non vuole in alcun modo ricostruire i fatti come si dice che siano avvenuti.

Ho iniziato a lavorare alla sceneggiatura dodici anni fa: nel corso del tempo l’ho ripresa in mano tante volte, cercando di adattarla ai miei cambiamenti. Finalmente, un anno fa, l’incontro con il protagonista del film, Marcello Fonte, con la sua umanità, ha chiarito dentro di me come affrontare una materia così cupa e violenta, e il personaggio che volevo raccontare: un uomo che, nel tentativo di riscattarsi dopo una vita di umiliazioni, si illude di aver liberato non solo se stesso, ma anche il proprio quartiere e forse persino il mondo. Che invece rimane sempre uguale, e quasi indifferente“. – Matteo Garrone

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Cannes 2018: il tappeto rosso “stellare” di Solo: A Star Wars Story

È stato presentato ieri sera al Festival di Cannes 2018 Solo: A Star Wars Story, il nuovo spin off della saga lucasiana che racconta le avventure del giovane Han, molto prima che il contrabbandiere incontri Luke e Leia.

Di seguito il cast sulla montée des marches.

Solo: A Star Wars Story, il primo trailer

CORRELATI:

Diretto da Ron Howard, il cast di Solo: A Star Wars Story comprende Alden Ehrenreich (Ave, Cesare!, Segreti di famiglia), Woody Harrelson (Tre manifesti a Ebbing, Missouri, Oltre le regole- The Messenger), Emilia Clarke (Io prima di te, Game of Thrones), Donald Glover (Spider-Man: Homecoming, Sopravvissuto – The Martian), Thandie Newton (Gringo, Crash: Contatto fisico), Phoebe Waller-Bridge (Fleabag, Killing Eve) e Paul Bettany (Captain America: Civil WarMaster & Commander – Sfida ai confini del mare). Joonas Suotamo (Star Wars – Gli ultimi Jedi) torna a vestire i panni di Chewbecca.

Scritto da Jonathan Kasdan & Lawrence Kasdan, Solo: A Star Wars Story è prodotto da Kathleen Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel. I produttori esecutivi sono Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e Christopher Miller.

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Cannes 2018: il ritorno di Lars Von Trier al Festival

Dopo essere stato dichiarato “persona non grata” ed essere stato espulso dal Festival di Cannes nel 2011, Lars Von Trier torna nel concorso 2018 con The House That Jack Built, con protagonista Matt Dillon.

The House That Jack Built, trailer del film di Lars Von Trier

Il film, a oggi il più divisivo del concorso, è stato aspramente criticato per la violenza di alcune scene e ha aperto il dibattito, sulla croisette, tra chi è pro e chi contro l’idea del regista.

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Cannes 2018: il Palmares, l’Italia c’è. Palma d’Oro a Shoplifters di Hirokazu Kore-eda

Dopo dieci giorni di film e red carpet, si è conclusa la settantunesima edizione del Festival di Cannes 2018 e di seguito potete trovare i premi assegnati dalla Giuria internazionale presieduta da Cate Blanchett.

A completare la giuria ci sono Chang Chen, Khadja Nin, Kristen Stewart, Denis Villeneuve, Ava DuVernay, Robert Guediguian, Lea Seydoux e Andrey Zvyagintsev.

COMPETITION

Palma d’Oro: “Shoplifters” di Hirokazu Kore-eda

Grand Prix: “BlacKkKlansman” di Spike Lee

Regia: Pawel Pawlikowski, “Cold War

Attore: Marcello Fonte, ”Dogman

Attrice: Samal Yeslyamova, “Ayka

Premio della Giuria: Nadine Labaki, “Capernaum

Sceneggiatura — ex aequo: Alice Rohrwacher, “Lazzaro Felice” e Jafar Panahi, Nader Saeivar, “3 Faces

Special Palme d’Or: Jean-Luc Godard

OTHER PRIZES

Camera d’Or: “Girl,” Lukas Dhont

Short Films Palme d’Or: “All These Creatures,” Charles Williams

Short Films Special Mention: “On the Border,” Shujun Wei

Golden Eye Documentary Prize: TBA

Ecumenical Jury Prize: “Capernaum,” Nadine Labaki

Ecumenical Jury Special Mention: “BlacKkKlansman,” Spike Lee

Queer Palm: “Girl,” Lukas Dhont

UN CERTAIN REGARD

Un Certain Regard Award: Ali Abbasi, “Border”

Best Director: Sergei Loznitsa, “Donbass”

Best Performance: Victor Polster, “Girl”

Best Screenplay: Meryem Benm’Barek, “Sofia”

Special Jury Prize: João Salaviza & Renée Nader Messora, “The Dead and the Others”

DIRECTORS’ FORTNIGHT

Art Cinema Award: “Climax” (Gaspar Noé)

Society of Dramatic Authors and Composers Prize: “The Trouble With You” (Pierre Salvadori)

Europa Cinemas Label: “Lucia’s Grace (Gianni Zanasi)

Illy Short Film Award: “Skip Day” (Patrick Bresnan, Ivete Lucas)

CRITICS’ WEEK

Grand Prize: “Diamantino” (Gabriel Abrantes, Daniel Schmidt)

Society of Dramatic Authors and Composers Prize: “Woman at War” (Benedikt Erlingsson)

GAN Foundation Award for Distribution: “Sir”

Louis Roederer Foundation Rising Star Award: Felix Maritaud, “Sauvage.”

Short Film: “Hector Malot – The Last Day Of The Year” (Jacqueline Lentzou)

FIPRESCI

Competition: “Burning,” (Lee Chang-dong)

Un Certain Regard: “Girl,” (Lukas Dhont)

Directors’ Fortnight/Critics’ Week: “One Day” (Zsófa Szilagyi)

CINÉFONDATION

First Prize: “The Summer of the Electric Lion,” Diego Céspedes

Second Prize — TIE: “Calendar,” Igor Poplauhin AND “The Storms in Our Blood,” Shen Di

Third Prize: “Inanimate,” Lucia Bulgheroni

Cannes 2018: Gary Oldman, protagonista del quarto e ultimo Rendez-Vous

Sarà Gary Oldman il protagonista del quarto e ultimo Rendez-Vous al Festival di Cannes 2018, dopo Ryan Coogler, Christopher Nolan e John Travolta.

Ecco le immagini dal photocall, dove l’attore premio Oscar ha posato insieme alla moglie Gisele Schmidt.

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Cannes 2018: è il giorno di Spike Lee con BlacKkKlansman, ecco il trailer

A Cannes 2018 sarà il giorno di Spike Lee e del suo nuovo film, BlacKkKlansman, che vede nel cast John David Washington, Adam Driver, Topher Grace, Corey Hawkins, Laura Harrier, Ryan Eggold, Jaspar Pääkkönen e
Ashlie Atkinson.

Nel frattempo la Universal ha diffuso in rete il primo trailer ufficiale insieme alla sinossi, che trovate di seguito:

Cannes 2018: Spike Lee in concorso con BlacKkKlansman

Sono i primi anni ’70, un periodo di grandi sconvolgimenti sociali mentre negli Stati Uniti infuria la lotta per i diritti civili. Ron Stallworth (John David Washington) è il primo detective afroamericano del dipartimento di polizia di Colorado Springs, ma il suo arrivo è accolto con scetticismo ed ostilità dai membri di tutte le sezioni del dipartimento. Imperterrito, Stallworth decide di farsi un nome e di fare la differenza nella sua comunità. Si imbarca quindi in una missione molto pericolosa: infiltrarsi nel Ku Klux Klan ed esporne i crimini.

Fingendosi un estremista razzista, Stallworth contatta il gruppo e presto penetra all’interno della sua cerchia più ristretta. Coltiva anche una relazione con il Gran Maestro del Klan, David Duke (Topher Grace), che elogia l’impegno di Ron ai fini del progresso dell’America Bianca. Man mano che l’indagine sotto copertura procede, diventando sempre più complessa, il collega di Stallworth, Flip Zimmerman (Adam Driver), partecipa insieme a Ron agli incontri privati con membri del gruppo razzista, vendendo così a conoscenza dei dettagli di un complotto mortale. Stallworth e Zimmerman fanno squadra e uniscono gli sforzi per riuscire a distruggere l’organizzazione il cui vero obiettivo è modificare la propria retorica violenta per ottenere il consenso della massa.

Cannes 2018: Christopher Nolan sale in cattedra

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Cannes 2018: Christopher Nolan sale in cattedra

La star della quinta giornata del Festival di Cannes 2018 è stata Christopher Nolan, il regista britannico che ha presentato la versione restaurata di 2001: Odissea nello Spazio, nell’anno in cui ricorre il cinquantesimo anniversario dell’uscita al cinema di quello che è considerato il capolavoro di Stanley Kubrick.

Nolan ha raccontato di aver visto per la prima volta il film con suo padre “su uno schermo enorme, in 70 mm, al cinema di Leicester Square a Londra”. Per il piccolo Christopher di sette anni l’esperienza fu “qualcosa di sovrannaturale. Fu come essere trasportato in un viaggio incredibile e sono molto emozionato all’idea di poter donare alle nuove generazioni la possibilità, grazie a questo restauro, di ammirarlo nelle stesse condizioni in cui lo vidi io allora, vivendo la mia stessa emozione primaria.” E continua: “Il viaggio che ho iniziato con 2001 non è ancora concluso. E oggi mi ha portato qui a Cannes”.

Sul suo percorso per diventare regista, Nolan ha raccontato di come il padre gli abbia consigliato di prendere prima una laurea “vera” e poi di dedicarsi al cinema, così da avere un salvagente. “Non lo ringrazierò mai abbastanza, perché grazie a quegli studi ho potuto imparare a muovermi a mio agio nelle strutture letterarie, tra i miti e le storie.” Fedele all’insegnamento di Kubrick, Christopher Nolan crede che il miglior modo per imparare a fare film sia farli.

E proprio lavorando con gli amici e con la 16 mm, il regista ha dato vita a Following, il suo primo film, che girò nel fine settimana, perché per gli altri giorni lui e i suoi amici avevano un altro lavoro. Lavorando con pochi mezzi, Nolan ha così avuto esperienza in ogni campo della realizzazione di un film, per questo si sente di consigliare: “Ai giovani dico di provare ogni aspetto del fare un film, come feci io: luci, inquadrature, suono, montaggio.”

Proprio come Kubrick, anche Nolan si è sempre cimentato con la tecnologia del cinema ed è stato un pioniere dell’IMAX, formato in cui ha girato Dunkirk, film che gli è valsa la sua prima nomination alla migliore regia. “Mi ci sono imbattuto per la prima volta quando ero ragazzo. Pensai che era il futuro del cinema e che sarebbe stato il massimo se quelle immagini avessero potuto sposarsi alla spettacolarità della macchina hollywoodiana.” E così ha cominciato a sperimentare l’IMAX con Il Cavaliere Oscuro, per presentare il Joker. Ma con Dunkirk, spiega Nolan, si è realizzato il suo “sogno da sedicenne”.

E quando si parla di e con Christopher Nolan, non si può andare troppo lontano prima che venga introdotto l’argomento “Batman”. Il regista ha realizzato la trilogia di successo sul personaggio DC Comics e per portare sullo schermo il personaggio in questione ha detto di essersi ispirato al thriller e al noir, genere che più gli è caro. “Batman non ha superpoteri se non la ricchezza, ma la paura e il senso di colpa ne definiscono le caratteristiche da thriller.” Ma per Nolan è il cattivo che mette in luce le doti dell’eroe, e così i suoi tre cattivi permettono al personaggio di strutturarsi al meglio e di diventare leggenda: un mentore che si fa avversario (Batman Begins), un agente del caos come Joker (Il Cavalere Oscuro) e “la mitologia pura e semplice” (Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno).

La proiezione di 2001: Odissea nello Spazio, nella sua versione restaurata, sarà proiettata questa sera, nella sala Debussy del Palais du Cinema alla presenza di Christopher Nolan, ma anche a quella di Katharina Kubrick, figlia di Stanley, e di Keir Dullea e Jan Harlan, protagonista e produttore del film.

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Cannes 2018: Cate Blanchett promette una “giuria indipendente”

Cate Blanchett promette una “giuria indipendente” a Cannes 2018. L’attrice australiana due volte premio Oscar è stata chiamata a presiedere un gruppo variegato e multietnico di eccellenze del mondo del cinema che avranno l’incarico di vedere e giudicare i film del concorso ufficiale al Festival di Cannes 71.

La Blanchett ha dichiarato: “Ci sono molti film che possono vincere la palma d’oro, l’importante è che riassumano un’eccellenza in ogni ambito, dalla fotografia alla sceneggiatura, alle persone che ci lavorano, stimolando l’immaginazione del pubblico, bel al di là del festival. Noi giudicheremo i film per il loro valore, la loro qualità intrinseca, come giuria indipendente.”

Al suo fianco, nel compito di scegliere il vincitore della competizione, ci sono l’attore Chang Chen, i registi Denis Villeneuve, Andrey Zvyagintsev e Robert Guédiguian, la regista Ava Duvernay, le attrici Khadja NinKristen StewartLéa Seydoux.

Secondo la Stewart, giurata più giovane di quest’anno, “per vincere è fondamentale coinvolgere, commuovere soprattutto, in un film che resti fra dieci anni e per sempre, colpendo lo spirito di chi lo vede.”

“Non vediamo l’ora di vedere qualcosa di diverso, in un contesto culturale così internazionale – chiude Cate Blanchett – Il comitato di selezione ha visto più di mille film, noi dobbiamo capire cosa volevano dire quelli scelti, ci sono molte maniere diverse di apprezzare un film, di aprire un dialogo con la singolarità di ognuno. Spirito aperto per affrontare il nostro compito, è questo che promettiamo.”

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Cannes 2018: Border, di Ali Abbasi, vince Un Certain Regard

Cannes 2018: Border, di Ali Abbasi, vince Un Certain Regard

Alla vigilia dell’assegnazione della Palma d’Oro per l’edizione numero 71 del Festival francese, Cannes 2018 comincia ad annunciare i premi collaterali e tra questi, il più prestigioso è senza dubbio quello di Un Certain Regard, l’altra selezione ufficiale, accanto al concorso e al fuori concorso.

La giuria presieduta da Benicio Del Toro ha premiato Border (Grans) la fiaba nera di Ali Abbassi con il premio principale, un film originale e spiazzante che è piaciuto moltissimo alla redazione di Cinefilos.it.

Qui trovate la recensione di Border

Del Toro è stato affiancato da Annemarie Jacir, Kantemir Balagov, Virginie Ledoyen e Julie Huntsinger. Su 18 film, ecco i 5 premiati: 

  • Un Certain Regard Prize: “Border,” diretto da Ali Abbasi
  • Prize for Best Screenplay: “Sofia,” scritto da Meryem Benm’barek
  • Prize for Best Performance: Victor Polster per “Girl,” diretto da Lukas Dhont
  • Prize for Best Director: Sergei Loznitsa per “Donbass”
  • Jury Special Prize: “The Dead and the Others,” diretto da Joao Salaviza e Renee Nader Messora

“Sentiamo che trai 2000 film considerati dal Festival, i 18 selezionati in Un Certain Regard sono tutti vincitori.” Ha dichiarato la giuria. Nessun premio, purtroppo, per Valeria Golino, che concorreva nella sezione con Euforia.

Cannes 2018: Alice Rohrwacher presenta il suo Lazzaro Felice

Cannes 2018: Alice Rohrwacher presenta il suo Lazzaro Felice

A vedere Lazzaro Felice si tira fuori un paragone con Ermanno Olmi, scomparso alla vigilia dell’apertura di questa Cannes 2018, che vede il film scritto e diretto da Alice Rohrwacher nella selezione ufficiale. La regista ha presentato il film sulla croisette insieme alla sorella e trai protagonista Alba Rohrwacher, con Nicoletta Braschi, che nel film interpreta la cattiva Marchesa de Luna e con l’esordiente Adriano Tardiolo nel ruolo di Lazzaro.

E proprio in merito al riferimento a Olmi, la Rohrwacher replica: “Siamo in un momento in cui è doveroso ricordarlo. Il suo è uno degli sguardi che mi manca di più e ci tenevo tanto affinché lo vedesse. Purtroppo non ce l’abbiamo fatta.”

“Ho finito il film mercoledì e non sapevo proprio cosa sarebbe successo. Sono molto felice che sia stato accolto bene. È un film bislacco, libero, è come ci è venuto.”

Il film presenta molte metafore religiose, riferite principalmente alla figura di San Francesco, riferimento che la regista riconosce e abbraccia: “La storia di San Francesco che non è citata nel film è ispirata a un racconto per bambini, in cui il santo non fa la morale al lupo per farlo diventare buono, ma c’è il lupo che capisce la bontà dell’uomo e decide di non mangiarlo. Questo c’entrava con la mia intenzione nel film.”

Chi sono però i Lazzaro nella vita?

“Sono quelli che stanno sempre in disparte, zitte, che non sono mai messe in primo piano, sono gli ultimi della fila pur di non disturbare e non si mettono mai in mostra. Nonostante questo film esprima in maniera netta il bene e il male, Lazzaro non ha nessun giudizio sul bene e sul male, la storia porta con sé un giudizio ma non Lazzaro, che vede il mondo come incondizionatamente buono.”

Sull’importanza del suo ruolo di regista donna in concorso al Festival di Cannes che il giorno prima ha visto sfilare sul tappeto rosso le donne del cinema, ancora e di nuovo in marcia per la parità delle opportunità nel mondo dello spettacolo (e non solo), Alice Rohrwacher ha le idee molto chiare: “Io oggi ho presentato il film in quanto donna, ma anche in quanto persone. La selezione è però una selezione di sguardi sul mondo, non di maschi e femmine. Io e Alba sosteniamo il movimento, e quella di ieri è una bellissima immagine, lasciamola parlare, facciamo però che le cose cambino.”

Sull’aspetto tecnico e visivo del film, la regista ci tiene a specificare: “Una cosa ci tengo a dirla. Abbiamo lavorato in full frame e non riuscivamo a mettere un mascherino sul volto di Lazzaro, e così abbiamo deciso di lasciare l’immagine aperta e imperfetta. Ma questa è stata la nostra esperienza nel fare il film, di apertura.”

E poi conclude: “La mia non è una storia nuova, non voleva esserlo. Di Candidi, di Lazzari, di Santi è pieno il mondo, non abbiamo bisogno di storie nuove, possiamo anche imparare a raccontarle in modo diverso.”

Cannes 2018: Adam Driver presenta BlacKkKlansman di Spike Lee

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Cannes 2018: Adam Driver presenta BlacKkKlansman di Spike Lee

È arrivato, a Cannes 2018, il giorno di Spike Lee che porta sulla croisette, in competizione BlacKkKlansman, con Adam Driver che catalizza l’attenzione degli obbiettivi. L’attore, star mondiale grazie a Star Wars, ha presentato la pellicola insieme al vero protagonista del film, John David Washington e il resto del cast.

Guarda il trailer di BlacKkKlansman

Ecco le immagini dalla serata di presentazione e dal photocall pomeridiano.

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Foto: Zimbio

Cannes 2018: A Genoux Les Gars, intervista al regista e alle attrici del film

Presentato nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes 2018, A Genoux Les Gars (Sextape) è il nuovo film di Antoine Desrosières, con le giovani attrici Souad Arsane e Inas Chanti. Il film tratta le tematiche della sottomissione e dell’emancipazione femminile con grande ironia. La protagonista, Yasmina, si ritrova coinvolta e costretta ad un perverso gioco organizzato dal suo ragazzo, Salim, e il suo amico Majid. L’atto sessuale a cui la ragazza è costretta viene segretamente filmato con la minaccia di diffusione, cosa che getta Yasmina in una spirale di vergogna e desiderio di rivalsa.

Sulla Terrasse Unifrance di Cannes abbiamo avuto modo di incontrare il regista e le due attrici protagoniste del film per un intervista privata con loro, per scoprire la genesi del film e le sue caratteristiche.

– Le vicende che vediamo accadere nel film sono, purtroppo, all’ordine del giorno. L’ispirazione per il film nasce da eventi di questo tipo o ha un concepimento diverso?

A.D: Abbiamo pensato da subito ad una storia di questo tipo, ispirati sia da eventi realmente accaduti sia da un film che abbiamo girato precedentemente, Haramiste, dove affrontavamo sempre dei tabù legati alle ragazze. Haramiste mostrava le frustrazioni che i tabù possono generare, Sextape è invece un’ulteriore passo in avanti, e arriva a mostrare come la frustrazione conduca alla violenza. L’ispirazione per questo nuovo film nasce da lì, dal voler mostrare cosa accade dopo.

– Una delle cose più interessanti del film è certamente il parlare di eventi così scomodi con un’ironia che invece li rende molto fruibili. Da dove nasce l’idea e la volontà di inserire questo tono da commedia?

A.D: Il punto è, come possiamo fare un film che parli anche ai ragazzi che spesso si macchiano di questi atti (Il termine usato dal regista è: asshole)? Se avessimo realizzato un film drammatico, dubito che sarebbero venuti a vederlo, ma con un film divertente, con un titolo divertente, forse verranno. Ed è una trappola, perché così si troveranno invece a guardare qualcosa di più profondo che li faccia riflettere sulle loro azioni, e magari li spinga a comportarsi meglio verso il prossimo.

– I dialoghi, scritti insieme alle due attrici protagoniste, sono davvero brillanti. Rispecchiano perfettamente il modo naturale di parlare dei giovani. Com’è stato il processo di scrittura di una simile sceneggiatura?

A.D: Abbiamo scritto secondo una prospettiva di improvvisazione sulle scene richieste dal film. Ognuno era libero di aggiungere qualcosa per portare maggior freschezza ai dialoghi. Abbiamo provato e scritto le scene per diversi mesi, per poi arrivare a girare il film in soli diciotto giorni. Credo che il lavoro sui dialoghi, dove abbiamo inserito le tipiche frasi incoerenti o inconcludenti del parlato quotidiano, abbiano aiutato molto ad eliminare i classici cliché e stereotipi.

I.C: Come ha detto Antoine, abbiamo provato davvero a lungo prima di girare. Seguivamo tutti i suoi consigli per capire cosa desiderava ottenere e insieme arricchivamo la sceneggiatura di suggerimenti, facendo modifiche anche fino all’ultimo. Personalmente non ho portato molto di mio al personaggio, ma al suo modo di parlare sì. Come avrai notato, quello nel film è un modo di esprimersi davvero familiare.

Nel film è possibile riscontrare un feeling molto forte tra gli attori. Com’è stato lavorare sul set e quali riflessioni sono scaturite tra di voi riguardo questo particolare argomento?

I.C: In realtà il lavoro sul set è stato davvero molto breve, e quando abbiamo iniziato a girare il film avevamo alle spalle già diversi mesi di prove, i quali sono stati fondamentali per conoscerci e sviluppare i legami di cui avevamo bisogno per dare credibilità ai rapporti tra i personaggi.

S.A: Antoine ha fatto delle scelte di casting basandosi sulla sintonia tra gli attori. Lui già conosceva me e Ines, e ha scelto gli altri due ragazzi protagonisti dopo alcune sessioni di prove con noi, per vedere se poteva realmente nascere qualcosa che potesse portare freschezza al film.

A.D: Al momento del casting io non cercavo solo degli attori, ma anche dei co-autori. Ne avevo bisogno per essere certo di riuscire a portare elementi divertenti al film. Ho selezionato dei ragazzi che dimostrassero di avere immaginazione, che fossero in grado di improvvisare a lungo. Una volta trovati ero certo della mia scelta, e i mesi di prove non hanno fatto che confermare che mi ero circondato delle persone giuste per il film.

Cannes 2018, red carpet: Penelope Cruz e Javier Bardem aprono il Festival

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Penelope Cruz e Javier Bardem sono stati i protagonisti del primo red carpet di Cannes 2018, quello che ha ufficialmente aperto l’evento giunto alla sua settantunesima edizione.

Di seguito le foto della montée de marches dei due divi con il regista Asghar Farhadi, che ha presentato al Festival Everybody Knows.

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Cannes 2018, red carpet: Cate Blanchett incanta in Mary Katrantzou

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Mary Katrantzou è il marchio scelto da Cate Blanchett per il tappeto rosso del 10 maggio durante il Festival di Cannes 2018.

L’attrice australiana, due volte premio Oscar, è la presidente di giuria della settantunesima edizione della kermesse di cinema e le foto a seguire sono state scattate in occasione della premiere di Cold War, il film di Pawel Pawlikoski nella selezione ufficiale del Concorso.

Il Festival di Cannes 2018 si svolgerà dall’8 al 19 maggio. Segui il nostro speciale.

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Cannes 2018, la stampa boccia il nuovo film di Lars Von Trier: “Disgustoso, un inferno”

Presentato ieri fuori concorso a Cannes 2018, il nuovo film di Lars Von Trier sta già facendo discutere per quanto accaduto ieri sera durante la proiezione per la stampa a cui sono seguiti i primi commenti generalmente negativi su Twitter.

Da alcuni liquidato con un sonoro “Disgustoso“, The House That Jack Built segna il ritorno del regista sulla croisette sette anni dopo i commenti antisemiti che esternò durante la conferenza stampa di Melancholia e che lo etichettarono come “persona non grata” al Festival. Tuttavia questo atteso ricongiungimento fra l’autore danese e la kermesse non sembra iniziare con il piede giusto.

Il reporter di Variety Ramin Setoodeh ha affermato che quasi un centinaio di giornalisti ha abbandonato la sala dove si stava proiettando il film, mentre sui social sono piovute una dopo l’altra le prime reazioni. Ve ne riportiamo qualcuna qui sotto:

Cannes 2018: The House That Jack Built, trailer del film di Lars Von Trier

https://twitter.com/OscarPredictor/status/996152868590714881?ref_src=twsrc%5Etfw&ref_url=http%3A%2F%2Fwww.indiewire.com%2F2018%2F05%2Fthe-house-that-jack-built-first-reactions-lars-von-trier-cannes-1201963300%2F

La storia di Von Trier, ambientata in America negli anni ’70, segue il protagonista Jack attraverso i cinque omicidi che determinano la sua nascita e il suo percorso di crescita  come serial killer. Jack sta cercando di creare l’opera d’arte definitiva: una raccolta di tutti i suoi omicidi in una casa che costruisce. Lungo la strada però Jack deve combattere  contro la propria personalità ed evitare di attirare l’attenzione della polizia nel suo processo di creazione.

Oltre a Uma Thurman Matt Dillon, nel cast ci sono Riley Keough, Siobhan Fallon Hogan e Sofie Gråbøl. In precedenza Von Trier ha annunciato che The House That Jack Built sarà la sua opera più violenta, e sia la sinossi che le nuove immagini suggeriscono che non sta affatto mentendo.

Cannes 2017: Nicole Kidman nelle immagini di How to Talk to Girls at Parties

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Nicole Kidman è la vera regina della settantesima edizione del Festival di Cannes 2017, con ben tre film nella selezione ufficiale della kermesse. Di seguito, ecco le immagini di How to Talk to Girls at Parties, film presentato Fuori Concorso e diretto da John Cameron Mitchell che è alla sua seconda collaborazione con l’attrice premio Oscar. Nel film anche Elle Fanning, Alex Sharp, Ruth Wilson e Matt Lucas.

Ecco le foto:

Nicole Kidman sfilerà anche due volte per il Concorso sul red carpet di Cannes 2017. Sarà trai protagonisti di L’Inganno, di Sofia Coppola, in cui recita di nuovo con Elle Fanning, e in The Killing of a Sacred Deer, di Yorgos Lanthimos. Inoltre l’attrice è anche nella serie tv di Jane Campion Top of the Lake: China Girl.

Cannes 2017: il programma della Quinzaine des Réalisateurs

Cannes 2017: il programma della Quinzaine des Réalisateurs

Sono stati annunciati i titoli che comporranno la selezione della Quinzaine des Réalisateurs al Festival di Cannes 2017. Nell’elenco sono presenti tre titoli italiani, L’intrusa di Leonardo di Costanzo, Cuori Puri di Roberto De Paolis e A Ciambra di Jonas Carpignano.

Festival di Cannes 2017: il programma della settantesima edizione

Ecco l’elenco dei lungometraggi:

Un Beau Soleil Interieur, di Claire Denis (Opening Night Film)

A Ciambra, di Jonas Carpignano

Bushwick, di Cary Murnion e Jonathan Milott

Patti Cakes, di Geremy Jasper (Closing Night Film)

Alive in France, di Abel Ferrara

L’amant d’un Jour, di Philippe Garrel

Cuori Puri, di Roberto De Paolis

The Florida Project, di Sean Baker

Frost, di Sharunas Bartas

I Am Not a Witch, di Rungano Nyoni

Jeannette: The Childhood of Joan of Arc, di Bruno Dumont

L’intruso, di Leonardo Di Costanzo

La Defensa del Dragon, di Natalia Santa

Marlina Si Pembunuh Dalam Empat Babak, di Mouly Surya

Mobile Homes, di Vladimir de Fontenay

Nothingwood, di Sonia Kronlund

Ôtez-moi d’un Doute, di Carine Tardieu

The Rider, di Chloé Zhao

West of the Jordan River (Field Diary Revisited), di Amos Gitai

Cannes 2017: Fuori Concorso anche il nuovo film di Roman Polanski

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Arriva da The Wrap la notizia che il Festival di Cannes 2017 ha aggiunto altri sette titoli alla selezione ufficiali. In particolare il Fuori Concorso vede anche l’ultimo film di Roman PolanskiD’après une histoire vraie (“Based on a True Story”).

Oltre a Polanski, i nuovi film inclusi sono di Ruben Ostlund, Santiago Mitre e Barbet Schroeder. Il film vede protagoniste Eva Green e Emmanuelle Seigner in una storia di una scrittrice che viene coinvolta da una fan ossessiva.

CORRELATI:

Il Festival di Cannes 2017 si svolgerà dal 17 al 28 Maggio prossimi.

Cannes 2017: Claudia Cardinale sul poster della kermesse

Cannes 2017: Claudia Cardinale sul poster della kermesse

È stato diffuso il poster della settantesima edizione del Festival di Cannes 2017 e, come accadde nel 2014 con Marcello Mastroianni, anche quest’anno la kermesse francese ha scelto l’Italia e i suoi attori. Claudia Cardinale è la protagonista del manifesto. Eccolo di seguito: 

Claudia Cardinale sul manifesto di Cannes 2017

L’edizione numero 70 si svolgerà sulla Croisette dal 17 al 28 di maggio. 

La Cardinale ha commentato che lo scatto risale al 1958, sui tetti di Roma. L’autore è stato dimenticato ma l’attrice italiana si è detta onorata per la scelta del prestigioso festival.

“Una foto che mi ricorda delle mie origini, e di un tempo quando non avrei nemmeno sognato di salire le scale che portano alla sala cinematografica più famosa del mondo.”

Cannes 2017: anche Paolo Sorrentino e Will Smith nella giuria del Concorso

Sono stati annunciati i nomi che comporranno la giuria del Concorso del Festival di Cannes 2017, l’edizione numero 70 della kermesse che si svolgerà dal 17 al 28 di maggio prossimi.

Al fianco di Pedro Almodòvar, già annunciato come presidente, ci saranno illustri esponenti del mondo del cinema e delle arti, tra cui anche il nostro Paolo Sorrentino e l’outsider di lusso, Will Smith.

Ecco la giuria del Concorso di Cannes 2017

  • Pedro Almodóvar – President
    (Regista, Sceneggiatore, Produttore – Spagna)
  • Maren Ade
    (Regista, Sceneggiatrice, Produttrice – Germania)
  • Jessica Chastain
    (Attrice, Produttrice – USA)
  • Fan Bingbing
    (Attrice, Produttrice – Cina)
  • Agnès Jaoui
    (Attrice, Sceneggiatrice, Regista, Cantante – Francia)
  • Park Chan-wook
    (Regista, Sceneggiatore, Produttore – Corea del Sud)
  • Will Smith
    (Attore, Produttore, Musicista – USA)
  • Paolo Sorrentino
    (Regista, Sceneggiatore – Italia)
  • Gabriel Yared
    (Compositore – Francia)

Il programma completo del Festival di Cannes 2017.

Cannes 2017: al via l’edizione numero 70 con Les Fantômes d’Ismaël

Si apre oggi, con Les Fantômes d’Ismaël di Arnaud Desplechin, il Festival di Cannes 2017, all’edizione numero 70, che si svolgerà sulla Croisette da oggi, 17 maggio, fino a domenica 28 maggio.

Il film racconta di un drammatico ritorno e una doppia storia d’amore. Mathieu Amalric interpreta il protagonista, un regista che dopo la perdita della prima compagna di sta ricostruendo una vita al fianco di una nuova donna. Improvvisamente però la prima donna, creduta morta, tornerà nella sua vita, gettando scompiglio e destabilizzando la “rivale”.

A illuminare il red carpet d’apertura ci saranno le protagoniste del film, Marion Cotillard e Charlotte Gainsbourg, di casa al Festival, e con loro anche Monica Bellucci, che sarà la madrina di Cannes 2017. L’attrice italiana è ormai da anni parte del mondo del cinema francese.

Di seguito l’elenco dei giurati della manifestazione che vedremo sfilare sulla Monteés de Marches:

  • Pedro Almodóvar – President
    (Regista, Sceneggiatore, Produttore – Spagna)
  • Maren Ade
    (Regista, Sceneggiatrice, Produttrice – Germania)
  • Jessica Chastain
    (Attrice, Produttrice – USA)
  • Fan Bingbing
    (Attrice, Produttrice – Cina)
  • Agnès Jaoui
    (Attrice, Sceneggiatrice, Regista, Cantante – Francia)
  • Park Chan-wook
    (Regista, Sceneggiatore, Produttore – Corea del Sud)
  • Will Smith
    (Attore, Produttore, Musicista – USA)
  • Paolo Sorrentino
    (Regista, Sceneggiatore – Italia)
  • Gabriel Yared
    (Compositore – Francia)

Cannes 2017, foto dal red carpet: Joaquin Phoenix e Eva Green

Cannes 2017, foto dal red carpet: Joaquin Phoenix e Eva Green

Finale col botto quello che ieri è andato in scena al Festiva di Cannes 2017 e le ultime grandi star sono passate dalla croisette per chiudere questa settantesima edizione.

Ieri erano due i film attesi, il veterano e acclamato regista Roman Polanski che portava al Festival il suo ultimo film con Eva Green;  e la regista inglese Lynne Ramsay che You Were Never Really Here con protagonista Joaquin Phoenix.

La 70ª edizione del Festival di Cannes avrà luogo a Cannes dal 17 al 28 maggio 2017. La selezione ufficiale dei film che parteciperanno al festival è stata annunciata il 13 aprile 2017. Il poster di questa edizione rende omaggio all’attrice Claudia Cardinale. L’attrice italiana Monica Bellucci, madrina dell’evento, presenterà la cerimonia d’apertura e di chiusura.

Cannes 2016: Xavier Dolan e Marion Cotillard incantano la Croisette

Il tappeto rosso di Juste la fin du monde, a Cannes 2016, si è trasformato in un vero bagno di folla, con Xavier Dolan che ha portato sul tappeto rosso i suoi magnifici protagonisti Gaspard Ulliel, Lea Seydoux, Vincent Cassell e soprattutto la magnifica Marion Cotillard, alla sua seconda volta in concorso per quest’anno.

La 69esima edizione del Festival di Cannes 2016 si svolge dall’11 al 22 maggio nella cittadina francese.

cannes 2016La giuria internazionale della Selezione Ufficiale del Festival di quest’anno vede protagonisti Arnaud Desplechin, Kirsten Dunst, Valeria Golino, Mads Mikkelsen, László Nemes, Vanessa Paradis, Katayoon Shahabi e Donald Sutherland. Il presidente di giuria è George Miller. Trai registi più attesi di questa edizione ci sono Nicholas Widing Refn, Xavier Dolan, Park Chan-Wook, Steven Spielberg e Pedro Almodovar.

Cannes 2016: Woody Allen presenta Café Society, “Finché potrò, girerò film”

Mentre a Cannes il cielo si fa sempre più minaccioso (“Arriva una tempesta Harry, come l’ultima volta” cit.), la Croisette inizia a riempirsi di star nella giornata inaugurale del Festival. Questa sera toccherà infatti a Woody Allen e al suo cast stellare inaugurare il primo tappeto rosso del sessantanovesimo Festival di Cannes, portando nel Gran Teatro Lumière Café Society, nuova fatica dell’autore di Manhattan prodotta dagli Amazon Studios. Il film, di cui abbiamo già scritto nella nostra recensione a caldo, ha ricevuto una buona accoglienza alla proiezione per la stampa di questa mattina, ci ha riportati negli anni 30, a cavallo fra Los Angeles e New York, due città estremamente diverse fra loro che per il protagonista rappresentano due storie d’amore distinte. Una commedia dai toni leggeri che conosce alla perfezione i suoi limiti, ma che non si tira mai indietro quando ha qualcosa da far raccontare ai suoi personaggi. Personaggi interpretati magnificamente da Kristen Stewart, Jesse Eisenberg, Blake Lively e Corey Stoll, presenti insieme al loro regista sulla Croisette quest’oggi.

La Stewart, decisamente acqua e sapone, ha fatto tesoro di un’evidente ricrescita presentandosi con capelli bi-colore, biondo-castano, mentre Blake Lively, che porta in grembo il suo secondo figlio, ha optato per un vestito rosso un po’ anni ’80, con un’elegante fascia abbinata sul collo. Per Woody Allen si tratta del 46esimo film, è ormai un autore instancabile e per nulla impaurito di invecchiare: “Mentalmente mi sento giovanissimo, è sorprendente. Molto probabilmente un giorno mi sveglierò e mi prenderà un attacco, magari mi ritrovo in sedia a rotelle in un secondo. Finché ciò non accade però, continuerò imperterrito a girare film” ha detto in conferenza stampa.

Café society

Il regista newyorchese non è certo nuovo da queste parti, al contrario è passato in Costa Azzurra svariate volte, l’ultima volta appena un anno fa con Irrational Man, ma sempre fuori concorso: “In realtà non credo molto nella competizione artistica. Nello sport ha sicuramente senso, ma l’idea che un gruppo di persone possa decidere quale è il migliore film all’interno di una selezione è abbastanza assurdo. Non si può certo stabilire quale sia migliore fra Picasso o Matisse, hanno realizzato opere così diverse, è questione di gusti. Per alcuni il mio film sarà estremamente divertente, per altri incredibilmente noioso, per me giudicare in modo obiettivo è un’utopia.”

Competizione o no, Cannes è sempre un bel posto in cui stare, anche se quest’anno i già forti controlli di sicurezza sono aumentati a dismisura, visti i recenti fatti di cronaca legati al terrorismo internazionale in Francia: “Se ho paura del terrorismo? Io non faccio testo, personalmente ho paura anche di andare al supermercato” ha detto sempre Allen, con la sua tradizionale ironia.” Café Society si può tranquillamente definire una sorta di commedia corale, poiché sono molteplici i personaggi sulla scena: si va dalla madre cinica al padre disilluso, dal fratello gangster allo zio imprenditore di Hollywood. Fra questi, sulla carta, vi era anche un narratore esterno, ruolo ripreso dallo stesso Woody Allen nel film: “Anche il narratore è un personaggio fondamentale della messa in scena, lui mette ordine, detta i tempi della storia, siccome ho scritto tutto io è stato naturale prendere il ruolo. Inoltre così abbiamo anche risparmiato.”

 

Cannes 2016: Woody Allen apre con Cafè Society

Cannes 2016: Woody Allen apre con Cafè Society

Toccherà al Woody Allen e al suo ultimo Cafè Society aprire, con un prestigioso Fuori Concorso, il Festival di Cannes 2016. Il film verrà presentato questa sera durante la cerimonia d’apertura della kermesse alla presenza della giuria del Festival, presieduta da George Miller, e del regista newyorkese, con tutto il suo sfavillante cast. Trai protagonisti che vedremo sfilare sulla montée des Marches ci saranno Kristen Stewart e Jesse Eisenberg affiancati da Blake Lively, Parker Posey e Steve Carell.Café SocietyLa storia ruota attorno a un giovane uomo che arriva nella Hollywood degli anni trenta del secolo scorso sperando di lavorare nell’industria cinematografica. Si ritroverà trascinato nella “café society” (il termine precedente a quello di “Jet Set” nato negli anni cinquanta) che definiva lo spirito dell’epoca.

Il programma di oggi si completa con Sieranevada di Cristi Puiu che apre il Concorso.

cannes 2016La 69esima edizione del Festival di Cannes 2016 si svolge dall’11 al 22 maggio nella cittadina francese. La giuria internazionale della Selezione Ufficiale del Festival di quest’anno vede protagonisti Arnaud Desplechin, Kirsten Dunst, Valeria Golino, Mads Mikkelsen, László Nemes, Vanessa Paradis, Katayoon Shahabi e Donald Sutherland. Il presidente di giuria è George Miller. Trai registi più attesi di questa edizione ci sono Nicholas Widing Refn, Xavier Dolan, Park Chan-Wook, Steven Spielberg e Pedro Almodovar.

Cannes 2016: Viggo Mortensen e il selvaggio photocall di Captain Fantastic

Ecco Viggo Mortensen al photocall cannense di Captain Fantastic. L’attore ha posato per i fotografi insieme agli scatenati giovani attori che lo accompagnano nel film: Nicholas Hamilton, Annalise Basso e Samantha Isler.

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La 69esima edizione del Festival di Cannes 2016 si svolge dall’11 al 22 maggio nella cittadina francese.

cannes 2016La giuria internazionale della Selezione Ufficiale del Festival di quest’anno vede protagonisti Arnaud Desplechin, Kirsten Dunst, Valeria Golino, Mads Mikkelsen, László Nemes, Vanessa Paradis, Katayoon Shahabi e Donald Sutherland. Il presidente di giuria è George Miller. Trai registi più attesi di questa edizione ci sono Nicholas Widing Refn, Xavier Dolan, Park Chan-Wook, Steven Spielberg e Pedro Almodovar.

Cannes 2016: Un Certain Regard, Quinzaine e Semaine, i vincitori

Cannes 2016: Un Certain Regard, Quinzaine e Semaine, i vincitori

In attesa della premiazione di questa sera, durante la quale la giuria internazionale presieduta da George Miller assegnerà le palme della 69esima edizione del Festival di Cannes 2016, ecco i vicnitori delle sezioni collaterali della kermesse: Un certain regard, Quinzaine des realisateurs e Semaine de la critique.

Un Certain Regard

  • Premio Un Certain Regard: Hymyileva Mies di Juho Kuosmanen
  • Premio della Giuria: Fuchi Bi Tatsu di Kôju Fukada
  • Miglior regia: Matt Ross per Captain Fantastic
  • Miglior sceneggiatura: Delphine Coulin e Muriel Coulin per Voir du Pays
  • Premio speciale Un Certain Regard: La tortue rouge di Michaël Dudok de Wit

Quinzaine des Réalisateurs

  • Premio Art Cinéma: Wolf and Sheep di Shahrbanoo Sadat
  • Premio Europa Cinema Label: Mercenaire di Sacha Wolff
  • Premio SACD: L’Effet aquatique di Sólveig Anspach
    • Menzione speciale a Divines di Houda Benyamina
  • Premio Illy per il cortometraggio: Chasse Royale di Lise Akoka e Romane Guéret
  • Carrosse d’or: Aki Kaurismäki

L’Italia esce a mani vuote nonostante i tre film in competizione: La Pazza Gioia, Fiore e Fai Bei Sogni.

Settimana Internazionale della Critica

  • Gran Premio Settimana Internazionale della Critica: Mimosas di Oliver Laxe
  • Premio Rivelazione France 4: Albüm di Mehmet Can Mertoğlu
  • Premio SACD: Diamond Island di Davy Chou
  • Aide Fondation Gan à la Diffusion: Shavua Ve Yom di Asaph Polonsky
  • Premio Scoperta Leica Cine del cortometraggio: Prenjak di Wregas Bhanuteja
  • Premio Canal+ del cortometraggio: L’Enfance d’un Chef di Antoine de Bary

 

QUI IL NOSTRO SPECIALE DAL FESTIVAL DI CANNES 2016

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