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Cannes 2019: Luca Guadagnino presenta The Staggering Girl

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Cannes 2019: Luca Guadagnino presenta The Staggering Girl

The Staggering Girl diretto da Luca Guadagnino sarà presentato alla 72ª edizione del Festival di Cannes nella sezione La Quinzaine des Réalisateurs. Il film nasce dal dialogo artistico tra il regista Luca Guadagnino e il direttore creativo della Maison Valentino, Pierpaolo Piccioli: insieme realizzano un esperimento narrativo che unisce il linguaggio cinematografico e quello della Couture raccontando i capitoli della vita di una donna attraverso il rapporto madre-figlia. Il cast d’eccezione, fortemente voluto da Luca Guadagnino e Pierpaolo Piccioli, dà vita ad un insieme di personaggi complessi interpretati da Julianne Moore, Kyle MacLachlan, Marthe Keller, Kiki Layne, Mia Goth e Alba Rohrwacher.

Muovendosi tra Roma e New York, il film racconta una storia intima, fatta di simboli, gesti, immagini, la forza del legame di sangue e di genere tra due donne giunte alla resa dei conti con loro stesse. Le creazioni Alta Moda Valentino percorrono la pellicola, partecipando alla sua atmosfera onirica e amplificando, con una sofisticata sotto-trama visiva, la brillante sceneggiatura di Michael Mitnick, autore di serie cult come Vinyl e del film The Current War. The Staggering Girl è caratterizzato dalla fotografia di Sayombhu Mudkeeprom e dalle musiche originali composte dal Premio Oscar® Ryuichi Sakamoto. Il film è prodotto da Valentino SpA, Ibla Film, Frenesy Film, Rai Cinema e in collaborazione con Rai Com. Rai Cinema, da sempre attenta ad un cinema che riflette l’identità culturale del nostro Paese, non poteva non essere al fianco di questo progetto.

“Una storia può essere narrata in infiniti modi e questo è stato il nostro – spiega Pierpaolo Piccioli – Ognuno di noi ha lavorato a un’idea osservandola dai rispettivi punti di vista, incoraggiati da un’affinità estetica e di intenti che non è venuta mai meno. Luca è un interprete sottile, che sa adattare alla realtà circostante una sensibilità ironica e gentile al tempo stesso. Abbiamo condiviso la nostra quotidianità lavorativa, io mostrandogli la collezione di Alta Moda che stavo disegnando, lui offrendomi la lente della sua cinepresa per osservare la scena da un’altra prospettiva. Proprio come la collezione, il film è sospeso nel Kairos, il momento opportuno che la persona ha per riflettere, andando avanti e indietro nel suo tempo interiore. Questo film è un racconto apparentemente slegato dallo scorrere del tempo cronologico, un flusso di coscienza attraverso immagini ed emozioni. Il Cinema, come l’Alta Moda, consente una dilatazione del tempo nell’eterno, è pura magia”.

“L’estate scorsa ho avuto il privilegio di incontrare Pierpaolo Piccioli a Roma nel quartier generale di Valentino a Palazzo Mignanelli – spiega Luca Guadagnino – Pierpaolo, di cui ammiro da lungo tempo la strepitosa arte di couturier, mi ha portato attraverso l’atelier dell’Alta Moda. La collezione Autunno/Inverno 2018-19 stava nascendo attraverso il lavoro instancabile e sublime delle Premiere, delle sarte e dei sarti. In quell’incontro con Pierpaolo decidemmo che avremmo tentato qualcosa di mai provato, fare un film basato su una collezione di Alta Moda. La profondità artistica ed emotiva, la capacità trasfigurante del lavoro di Pierpaolo Piccioli sono stati il ‘testo’, come un grande romanzo, sul quale basare il copione di questo film sognato. Da questo incontro e dalla triangolazione tra Pierpaolo Piccioli, il brillante sceneggiatore Michael Mitnick e me nasce questo short film”.

Cannes 2019: Leonardo DiCaprio e Brad Pitt sono i re del red carpet

Leonardo DiCaprio e Brad Pitt, insieme a Margot Robbie e al loro regista Quentin Tarantino, sono le star di serie A che hanno calcato il tappeto rosso di Cannes 2019 questa sera, a esattamente 25 anni da Pulp Fiction, che valse a un giovanissimo Tarantino la Palma d’Oro.

I due attori, che hanno già lavorato separatamente con il regista americano, si trovano adesso alla loro prima collaborazione in C’era una volta a Hollywood. Ecco le foto del loro elegantissimo red carpet in occasione della premiere mondiale del film.

Cannes 2019: Tarantino chiede di non spoilerare C’era una volta a Hollywood

Le prime immagini del film hanno suggerito che Tarantino e la sua troupe – tra cui la costumista Arianne Phillips (Kingsman) e la scenografa Barbara Ling (Ho cercato il tuo nome) – stiano davvero cercando di ricreare il “look and feel” del 1969.

La storia si svolge a Los Angeles nel 1969, al culmine di quella che viene chiamata “hippy” Hollywood. I due protagonisti sono Rick Dalton (Leonardo DiCaprio), ex star di una serie televisiva western, e lo stunt di lunga data Cliff Booth (Brad Pitt). Entrambi stanno lottando per farcela in una Hollywood che non riconoscono più. Ma Rick ha un vicino di casa molto famoso…Sharon Tate.

Nel cast anche Damian Lewis, Dakota Fanning, Nicholas Hammond, Emile Hirsch, Luke Perry, Clifton Collins Jr., Keith Jefferson, Timothy Olyphant, Tim Roth, Kurt Russell e Michael Madsen. Rumer Willis, Dreama Walker, Costa Ronin, Margaret Qualley, Madisen Beaty e Victoria Pedretti. Infine Damon Herriman sarà Charles Manson.

Il film sarà anche l’ultima apparizione cinematografica di Luke Perry, morto lo scorso 4 marzo. L’uscita nelle sale di C’era una volta a… Hollywood è fissata al 9 agosto 2019.

Cannes 2019: l’omaggio a Bernardo Bertolucci

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Cannes 2019: l’omaggio a Bernardo Bertolucci

Sarà presentato in prima visione mondiale al 72. Festival di Cannes domani giovedì 23 maggio, nella sezione Cannes Classics, Cinecittà – I mestieri del cinema. Bernardo Bertolucci: no end travelling, il nuovo film documentario di Mario Sesti. Uno di quei piccoli grandi doni che il cinema ogni tanto sa regalare ai suoi affezionati: un racconto-incontro con uno degli ultimi grandi Autori della storia del cinema, realizzato attraverso un montaggio emozionante di interviste realizzate negli anni da Sesti, a ripercorrere la traiettoria di una carriera, e in chiusura una lunga conversazione inedita in cui un Bertolucci rilassato, complice, sornione, lascia cadere delle impressioni e delle parole che riescono a rilasciare il sapore, il segreto, il mistero, l’esperienza della sua arte. Senza lezioni, messaggi, precetti, un grande ci fa appassionare per un’ultima, un’altra volta.

Prodotto da Massimiliano De Carolis per Erma pictures in associazione con Istituto Luce-Cinecittà, in collaborazione con Sky Arte, Cinecittà – I mestieri del cinema. Bernardo Bertolucci: no end travelling sarà trasmesso su Sky Arte il 26 novembre alle 21.15 in occasione della ricorrenza del primo anno dalla scomparsa del regista.

SINOSSI

Il regista Mario Sesti, critico e giornalista cinematografico, ricorda i suoi incontri con Bernardo Bertolucci, le numerose interviste pubblicate su giornali e settimanali, quelle in video per i film di Bertolucci editi in dvd, prima di una lunga conversazione in video con lui, completamente inedita, realizzata poco più di un anno fa per una serie dedicata ai “mestieri del cinema”. Il grande regista, scomparso improvvisamente nel novembre del 2018, racconta dei suoi primi successi presso la stampa internazionale e l’ammirazione per i suoi film da parte dei nuovi registi americani degli anni ‘70; dell’avventura con Marlon Brando in Ultimo tango a Parigi, dell’indimenticabile serata degli Oscar per L’ultimo imperatore. Uno sguardo di serena nostalgia e l’affettuosa narrazione di una biografia e una carriera indimenticabili.

Questo film, in realtà nato come episodio di una serie dedicata ai mestieri del cinema, è un omaggio a un autore che non credo abbia eguali – quanti sono stati un mito delle nouvelle vague e allo stesso tempo hanno conquistato Hollywood con un canestro di Oscar? – ed anche un modo personale per conservare la memoria di quei momenti e impedire loro di dissolversi [dalla nota di regia di Mario Sesti]

Cannes 2019: Ken Loach dalla parte della gente comune

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Con la voglia di gridare contro l’ingiustizia e a favore dei più deboli, Ken Loach torna sulla croisette, nel concorso di Cannes 2019, con Sorry we missed you, il suo nuovo film che racconta sempre con occhio lucido e a volte brutale la realtà degli ultimi.

Il regista ha raccontato così il suo film: “Quando ero giovane la vita era fatta di tappe, dopo lo studio si cercava un lavoro, poi si metteva su famiglia. Oggi non è più così, è subentrata l’insicurezza, i contratti sono sempre più precari, le persone devono lottare per sopravvivere, a volte è necessario inventarsi un lavoro che non c’è prendendo rischi. Quello che volevo fare col mio film era mostrare come questa situazione si rifletta sulla vita familiare”.

Per raccontare questa storia, Loach ha unito le sue forze con lo sceneggiatore Paul Laverty, che ha fatto ricerca sul campo: “Questa è la storia di una famiglia. L’Inghilterra sta percorrendo lo stesso cammino degli USA, le disuguaglianze si stanno intensificando. Per cinquant’anni la rabbia sociale è stagnata e ora sta esplodendo mentre la povertà aumenta e la ricchezza è concentrata nelle mani di pochissimi”.

E poi passa a raccontare del suo confronto con i testimoni diretti, le fonti di ispirazione per questa dolorosa storia: “Proprio nei giorni in cui parlavo con questo corriere stanco, con gli occhi rossi, la barba lunga, Jeff Bezos è diventato l’uomo più ricco del mondo. Amazon si arricchisce facendo profitto su corrieri e magazzinieri che lavorano a ritmi disumani guadagnando poco. Secondo un rapporto di Oxfam gli otto uomini più ricchi del mondo possiedono la stessa ricchezza del 50% del pianeta. Le innovazioni tecnologiche vengono usate per arricchire pochi, mentre i lavoranti non hanno possibilità di avere un contratto né diritti sindacali. La logica conseguenza del mercato è lavorare sempre di più e passare sempre meno tempo con la propria famiglia”.

Cannes 2019: Sorry We Missed You, la recensione del film di Ken Loach

E in generale, sulla condizione dei lavoratori e sulla crisi che sta attraversando il mondo, Loach dichiara: “Credo che la crisi continuerà fino a che non faremo cambiamenti strutturali. Le grandi aziende puntano a fornire il miglior sevizio al minor prezzo, e lo fanno tagliando i costi. A subirne le conseguenze sono i lavoratori, l’anello debole della catena. Se crediamo nel libero mercato questo porta alle grandi corporation, al lavoro precario. L’unico modo per combattere questa situazione è rivalutare l’individuo, la gente comune” cosa che lui puntualmente e con grande onestà fa in tutti i suoi film.

Cannes 2019: Kechiche e Noé annunciati nel programma ufficiale

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Cannes 2019: Kechiche e Noé annunciati nel programma ufficiale

Sono stati annunciati gli ultimi titoli ufficiali del programma completo del Festival di Cannes 2019, e dopo il già sospettato Quentin Tarantino con C’Era una Volta a… Hollywood, nella line-up del festival sono stati confermati nomi molto interessanti del panorama mondiale.

In concorso, oltre a Tarantino, è stato annunciato Mektoub, My Love: Intermezzo, il seguito dell’omonimo film (Canto 1) che Abdellatif Kechiche aveva portato a Venezia 74. Il film durerà 4 ore.

Nella sezione Proiezioni di mezzanotte è stato aggiunto Lux Æterna di Gaspar Noé, della durata di 50 minuti. Per Un Certain Regard si fa strada invece l’Italia, con Lorenzo Mattotti che presenta La famosa invasione degli orsi in Sicilia (1 hr 22), film d’animazione che adatta il libro per bambini di Dino Buzzati, e poi Odnazhdy v Trubchevske di Larissa Sadilova (1h30).

Le proiezioni speciali, invece, si arricchiscono di Chicuarotes, film diretto da Gael Garcia Bernal, di La Cordillera de los sueños di Patricio Guzmán, di Ice on Fire di Leila Conners, e di 5B by Dan Krauss.

Il Festival di Cannes 2019 si svolgerà dal 14 al 25 maggio. Il presidente di Giuria della Palma d’Oro sarà Alejandro G. Inarritu mentre ad Alain Delon verrà consegnato il premio alla carriera.

Cannes 2019: il programma con Malick, Almodóvar e 13 registe donne

Cannes 2019: John Carpenter riceve la Carrosse d’Or

Cannes 2019: John Carpenter riceve la Carrosse d’Or

Selezione parallela al Festival di Cannes, la Quinzaine Des Réalisateurs assegna ogni anno, durante la cerimonia d’apertura il prestigioso premio Carrosse d’Or, ideato nel 2002 dalla Société des Réalisateurs. Il premio, assegnato a quegli autori che hanno segnato la storia del cinema con la loro audacia e intransigenza, è stato conferito quest’anno a John Carpenter, per celebrare la sua carriera composta da opere come Halloween, Essi Vivono, La Cosa e 1997: Fuga da New York, film che nella loro cruda, fantastica e spettacolare unicità hanno plasmato l’immaginario di generazioni.

“Sono diventato un regista perché non c’era altro che potessi fare.” – dichiara Carpenter salendo sul palcoscenico, dopo aver ricevuto una lunga e calorosa standing ovation – “Ero ossessionato da ciò, sentivo che era l’unica cosa che potessi fare. Volevo diventare un regista, e realizzare i miei film. Gli studios di produzione invece erano interessati ai soldi, e questo mi ha posto davanti a molti bivi. Dovevo fare in modo di essere certo che i miei film rimanessero miei, e allo stesso tempo dovevo soddisfare le esigenze che mi venivano richieste, affinché potessi ottenere la fiducia, e i soldi, per continuare in ciò che desideravo fare.”

Cannes 2019 John Carpenter

All’interno dell’incontro che lo ha visto protagonista assoluto, Carpenter ha avuto modo di ripercorrere l’intera sua carriera, sin dal primo film che lo ha reso celebre: Halloween. “Ancora oggi non riesco a spiegarmi il successo di quel film. Ero convinto che sarebbe stato un fallimento. Non riuscivamo a trovare una produzione, e quando la trovammo questa si rivelò scontenta per ogni cosa, dagli attori alle riprese. Quando invece uscii, il film venne accolto con entusiasmo, e questo mi catapultò da una situazione in cui nessuno sembrava voler lavorare con me ad una in cui tutti aspiravano a produrre i miei film… questo perché avevo dimostrato di poter far guadagnare molto con poco. Ed in fondo è sempre stata la mia idea, per fare un film non occorrono soldi, basta avere qualcosa per riprendere, reclutare i propri amici, realizzare un buon prodotto, farlo vedere in giro, e convincere i produttori a farsi dare i soldi per realizzare qualcos’altro. Io ho sempre fatto così.”

Altro grande successo cinematografico è quello de La Cosa, per la quale Carpenter rivela di aver avuto le idee ben precise sin da subito riguardo la natura dell’opera. “Ad Hollywood c’è questa regola non scritta per cui il mostro deve sempre nascondersi nel buio, nell’ombra. Io invece volevo che il mio fosse ben visibile, che si presentasse anche alla luce. Così facendo era possibile farlo uscire dalla dimensione onirica dell’incubo e farlo diventare reale. E se qualcosa di spaventoso è reale, anche la paura che proviamo lo sarà. Per quanto riguarda il finale, ha sempre generato molti dibattiti… io so quale dei due personaggi rimasti è “la cosa”, ma non ve lo dirò mai.”

Cannes 2019 John Carpenter

Interrogato sull’attuale panorama cinematografico, Carpenter, il cui ultimo film intitolato The Ward risale al 2010, espone il suo punto di vista partendo da una domanda che spesso gli viene rivolta. “Molti mi chiedono come mai abbia rallentato la mia produzione. Io mi ritengo un regista che ha sempre cercato di raccontare la realtà che lo circondava, attraverso il filtro del genere. Devo ammettere che oggi sono piuttosto spaventato dalla società che popola questo mondo. Sinceramente non voglio immaginare come potrebbe essere un mio film basato su di essa. È una paura che non sono sicuro di voler affrontare. Oggi preferisco dedicarmi ad altro. Ho una carriera da musicista, sono spesso in tour, quando sono a casa mi guardo un film in DVD o gioco ai videogiochi… la mia vita è completa.”

A conclusione dell’incontro, Carpenter lancia un ultimo monito a tutti gli aspiranti registi: “dovete combattere per realizzare il vostro film, perché è vostro non di altri. E chiunque che non sia voi deve categoricamente tenere giù le mani dalla vostra idea.”. Il regista viene così salutato nuovamente da un’ovazione, a dimostrazione che l’affetto del pubblico non ha mai abbandonato, contrariamente alle case di produzione, l’autore di un tale immaginario cinematografico.

Cannes 2019: Jim Jarmusch presenta la zombie comedy The Dead don’t Die

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“Vedere il declino della natura è terrificante”. Nonostante abbia parlato di zombie e poliziotti invischiati nel’Apocalisse, Jim Jarmusch ha dimostrato di avere a cuore un tema molto preciso, durante la conferenza stampa di The Dead don’t Die a Cannes 2019. Il regista statunitense ha dichiarato: “La politica non mi interessa, mi interessa la consapevolezza delle persone. La politica è una forma di distruzione, è politica delle multinazionali. La questione è nelle nostre mani, chiunque di noi può scegliere di boicottarle.”

Non è la prima volta che Jarmusch si avvicina al genere horror, ma come ogni autore con una voce propria e riconoscibile, prende il genere e lo trasforma, lo usa come strumento per raccontare cosa gli passa per la testa. Tuttavia il legame con l’horror per Jarmusch sembra cominciare da molto lontano: “La notte dei morti viventi è il primo horror che ho visto. Romeo ha cambiato l’idea degli zombie e dei mostri. Non sono mostri stranieri, che vengono dall’esterno della comunità, ma sono tra noi e non sono solo degli avversari ma sono anche delle vittime”.

E ancora di Romero parla il regista, in merito alle tante letture che sono state offerte del film da parte della stampa: “Le metafore inventate da Romero sono così forti che molte delle cose che ho letto sul film non le avevo neanche pensate.” E si ferma anche a commentare le voci che sono circolare all’indomani dell’annuncio del film, che lo volevano in qualche modo collegato a Solo gli amanti sopravvivono: “Non guardo indietro, ma per me quel film era una storia d’amore che utilizzava la metafora dei vampiri, in questo caso è diverso. Non volevo fare uno splatter, per cui gli zombie finiscono essiccati in un mare di polvere, non volevo che ci fosse un bagno di sangue, mi sono limitato solo alla scena della loro prima apparizione”.

E come ogni personaggio famoso che ha i propri miti, anche Jim Jarmusch si emoziona come un ragazzino di fronte ai registi che ammira: “Parlando di horror, posso dire che è stato molto fico incontrare per la prima volta qui, l’altra sera, Dario Argento e John Carpenter”.

The Dead don’t Die, recensione del film di Jim Jarmusch

Cannes 2019: Jarmusch, Murray, Driver e Swinton alla cerimonia di apertura

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Si è aperta sotto un cielo che prometteva pioggia (che poi è arrivata) la settantaduesima edizione del Festival di Cannes 2019, e lo ha fatto in grande stile, con il ritorno sulla croisette, in concorso, di Jim Jarmusch.

Il regista statunitense ha portato al Festival il suo ultimo film, una zombie comedy hipster, perfettamente in linea con il suo cinema. Per raccontare questa storia, Jarmusch ha scelto una serie di attori con cui aveva già lavorato, come Bill Murray, Adam Driver e Tilda Swinton, ma presenti alla cerimonia inaugurale del festival c’erano anche Sara Driver, Luka Sabbat, Adam Driver, Selena Gomez, Chloe Sevigny, che hanno salito la montée de marches insieme a Thierry Frémaux.

Ecco di seguito le foto della serata:

GUARDA IL TRAILER DEL FILM

Il film è scritto e diretto da Jarmusch e nella prima sinossi si legge: il più grande cast di zombie mai smembrato, con Bill Murray, Adam Driver, Tilda Swinton, Chloë Sevigny, Steve Buscemi, Danny Glover, Caleb Landry Jones, Rosie Perez, Iggy Pop, Sara Driver, RZA, Selena Gomez, Carol Kane, Austin Butler, Luka Sabbat e Tom Waits.

Cannes 2019: Jarmusch, Larrain e Tarantino. Chi sfilerà sulla croisette?

Mentre si comincia a parlare di quello che sarà il programma di Cannes 2019, arrivano le prime notizie in merito alla 72° edizione del Festival francese, dai presidenti di Giuria (Inarritu per la selezione ufficiale e la Labaki per Un Certain Regrad) alle certezze in merito al fatto che anche quest’anno i film Netflix saranno lasciati fuori.

Sappiamo comunque che il festival riuscirà a mettere insieme una selezione ufficiale di tutto rispetto, soprattutto valutando quali sono i registi e i film che potrebbero essere disponibili nella seconda metà di maggio, in tempo per la kermesse.

Il 2019 è un anno ricco di proposte e possibilità, a partire dal misterioso Ad Astra di James Grey, che da parecchio tempo giace in silenzio, pronto per essere presentato, e con lui Against All Enemies, con Kristen Stewart, attrice molto cara al Festival e al cinema francese, nei panni di Jean Seberg.

Dopo la polemica del 2018 e gli attriti con Venezia, Netflix rimane fuori da Cannes 2019, e questo significa niente The Irishman di Martin Scorsese e nemmeno niente nuovo film di Noah Baumbach con Adam Driver. Sembra invece plausibile che proprio sulla croisette vedremo Midsommar, il nuovo film di Ari Aster (Hereditary), mentre dovremo ancora aspettare per Wendy, l’attesissimo ritorno al cinema di Benh Zeitlin, a sei anni da Re della Terra Selvaggia.

Inoltre, nome a cinque stelle per il Festival, potrebbe essere quello di Quentin Tarantino, che potrebbe festeggiare i 25 anni della presentazione di Pulp Fiction proprio a Cannes, con il suo attesissimo C’era una volta a… Hollywood.

I sogni più selvaggi degli appassionati di cinema si concentrano però su altri titoli, a partire da About Endlessness di Roy Andersson. Il regista svedese non fa film dal 2014, da quando il suo bellissimo Un piccione seduto su un ramo che riflette sull’esistenza vinse il Leone d’Oro a Venezia, e potrebbe decidere di portare il suo nuovo film sulla croisette. Ma anche i fratelli Dardenne potrebbero pensarla allo stesso modo, dando il cambio a Godard, che l’anno scorso era sempre in concorso, e occupando il posto che sembra riservato a un grande Maestro del cinema, in ogni selezione che si rispetti.

Un altro sogno da croisette potrebbe essere The Dead Don’t Die di Jim Jarmusch. Con Chloe Sevigny, Adam Driver, Tilda Swinton e Bill Murray, il regista potrebbe tornare a Cannes 2019, dopo esserci stato appena due anni fa con il delicatissimo Paterson. Il film potrebbe essere una sorta di approfondimenti di quanto già realizzato con Solo gli amanti sopravvivono, e il film prevede la presenza della stessa Swinton.

Ancora, un nuovo nome papabile per Cannes 2019 sarebbe Pablo Larrain, che aveva scelto invece Venezia 73 per Jackie. Il suo nuovo film che parla di nuovo spagnolo, Ema, vede protagonisti Mariana Di Girolamo, Gael García Bernal, Paola Giannini, Santiago Cabrera. Il film potrebbe essere plausibilmente pronto per Cannes 2019 e riunisce il regista con Bernal, che aveva già recitato per lui in Neruda e No – I giorni dell’Arcobaleno.

Solo solo alcuni dei nomi che potrebbero sfilare sulla Monteé de Marches, il prossimo maggio, ma lo sapremo a tempo debito, intorno alla metà di aprile, quando sarà annunciato il programma della 72° edizione del Festival di Cannes (14-25 maggio).

Cannes 2019: il programma con Malick, Almodóvar e 13 registe donne

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IN occasione della conferenza stampa di presentazione del Festival di Cannes 2019, è stato annunciato il programma completo della 72° edizione, che ha visto confermati i nomi di prestigio che erano già stati ipotizzati in un articolo di Variety di qualche giorno fa.

Nella selezione ufficiale, ben 13 film sono stati diretti da donne, e quattro di questi concorrono per la Palma d’Oro. Si tratta del numero più alto dal 2011 a oggi. Sonos tati confermati Pedro Almodóvar, Terrence Malick e Ira Sachs, ma la selezione appare ricca di titoli interessanti.

Ecco di seguito il programma di Cannes 2019

Apertura

  • “The Dead Don’t Die” (Jim Jarmusch) — in concorso

Concorso

  • “Atlantique” (Mati Diop)
  • “Bacarau” (Kleber Mendonça Filho & Juliano Dornelles)
  • “Frankie” (Ira Sachs)
  • “A Hidden Life” (Terrence Malick)
  • “It Must Be Heaven” (Elia Suleiman)
  • “Les Misérables” (Ladj Ly)
  • “Little Joe” (Jessica Hausner)
  • “Matthias and Maxime” (Xavier Dolan)
  • “Oh Mercy!” (Arnaud Desplechin)
  • “Parasite” OR “Gisaengchung” (Bong Joon Ho)
  • “Portrait of the Young Girl on Fire” OR “Portrait de la jeune fille en feu” (Céline Sciamma)
  • “Sibyl” (Justine Triet)
  • “Sorry We Missed You” (Ken Loach)
  • “Pain and Glory” OR “Dolor y Gloria” (Pedro Almodóvar)
  • “The Traitor” OR “Il Traditore” (Marco Bellocchio)
  • “The Whistlers” OR “La Gomera” (Corneliu Porumboiu)
  • “The Wild Goose Lake” OR “Nan Fang Che Zhan De Ju Hui” (Diao Yinan)
  • “The Young Ahmed” (Jean-Pierre Dardenne & Luc Dardenne)

Un Certain Regard

  • “Adam” (Maryam Touzani)
  • “Beanpole” OR “Dylda” (Kantemir Balagov)
  • “A Brother’s Love” (Monia Chokri)
  • “Bull” (Annie Silverstein)
  • “The Climb” (Michael Covino)
  • “Evge” (Nariman Aliev)
  • “Freedom” OR “Liberté” (Albert Serra)
  • “Invisible Life” OR “Vida Invisivel” (Karim Aïnouz)
  • “Joan of Arc” OR “Jeanne” (Bruno Dumont)
  • “Chambre 212” OR “Room 212” (Christophe Honoré)
  • “Papicha” (Mounia Meddour)
  • “Port Authority” (Danielle Lessovitz)
  • “Summer of Changsha” OR “Liu Yu Tian” (Zu Feng)
  • “The Swallows of Kabul” (Zabou Breitman & Eléa Gobé Mévellec)
  • “A Sun That Never Sets” OR “O Que Arde” (Olivier Laxe)
  • “Zhuo Ren Mi Mi” (Midi Z)

Fuori Concorso

  • “The Best Years of a Life” (Claude Lelouch)
  • “La Belle Époque” (Nicolas Bedos)
  • “Rocketman” (Dexter Fletcher)
  • “Too Old to Die Young – North of Hollywood, West of Hell” (Nicolas Winding Refn)

Proiezioni di mezzanotte

  • “The Gangster, the Cop, the Devil” (Lee Won-Tae)

Proiezioni speciali

  • “Être vivant et le savoir” (Alain Cavalier)
  • “Family Romance, LLC.” (Werner Herzog)
  • “For Sama” (Waad Al Kateab, Edward Watts)
  • “Share” (Pippa Bianco)
  • “Tommaso” (Abel Ferrara)

Il Festival di Cannes 2019 inaugurerà la sua 72° edizione il 14 maggio, fino al 25 dello stesso mese. La giuria per la Palma d’Oro sarà presieduta da Alejandro G. Inarritu.

Cannes 2019: il manifesto è un omaggio ad Agnès Varda

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Cannes 2019: il manifesto è un omaggio ad Agnès Varda

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Cannes 2019: il manifesto è un omaggio ad Agnès Varda

Non sorprende che il Festival di Cannes 2019 abbia deciso di omaggiare Agnès Varda con il suo poster per la 72° edizione. L’immagine raffigura la regista sul set di La Pointe Courte, in un momento dal dietro le quinte.

È l’agosto del 1954: siamo nel quartiere di Pointe Courte a Sète, nel sud della Francia. Nella luce abbagliante dell’estate, Silvia Monfort e Philippe Noiret esplorano il loro fragile amore, circondati da pescatori in difficoltà, donne vivaci, bambini che giocano con i gatti randagi.

Ambientazioni naturali, macchina leggera, budget ridotto: con La Pointe Courte (presentato a Cannes nel 1955), il fotografo Jean Vilar sta aprendo la strada a un nuovo cinema, del quale LEI rimarrà l’unica regista donna. Come un manifesto, questa foto del set riassume tutto su Agnès Varda: la sua passione, la sua disinvoltura e la sua malizia.

Come amava sottolineare lei stessa, Agnès Varda non è una regista donna: Agnès Varda è un regista. Ha partecipato spesso al Festival di Cannes per presentare i suoi film: 13 volte nella selezione ufficiale. È stata anche membro della giuria nel 2005 e presidente della Caméra d’or Jury nel 2013.

Quando ha ricevuto la Palma d’Oro onoraria, nel 2015, l’ha dedicata “a tutti i cineasti coraggiosi e creativi, quelli che creano il cinema originale, che si tratti di fiction o documentari, che non sono sotto i riflettori, ma che continuano.” Avanguardia ma popolare, intima ma universale, i suoi film hanno aperto una strada. E così, arroccata su questa piramide, sorvegliando la spiaggia di Cannes, giovane ed eterna, Agnès Varda sarà la luce ispiratrice di questa 72esima edizione del Festival!

L’annuncio della Selezione Ufficiale 2019, di Pierre Lescure, Presidente del Festival di Cannes e Thierry Frémaux, Delegato generale, sarà annunciata in diretta giovedì 18 aprile dalle 11:00 su YouTube, Dailymotion, Facebook, Twitter e www.festival-cannes.com.

Cannes 2019: i membri della giuria di Un Certain Regard

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Cannes 2019: i membri della giuria di Un Certain Regard

Dopo la giuria del Concorso Ufficiale di Cannes 2019, è stata annunciata anche la Giuria di Un Certain Regard, la sezione collaterale che quest’anno sarà valutata da Nadine Labaki e dai suoi colleghi membri.

Ecco di seguito i nomi che formano la giuria:

Nadine Labaki

Regista e Attrice / Libano

Marina Foïs

Attrice/ Francia

Nurhan Sekerci-Porst

Produttore/ Germania

Lisandro Alonso

Regista/ Argentina

Lukas Dhont

Regista/ Belgio

Il Festival di Cannes 2019 si svolgerà dal 14 al 25 maggio. Il presidente di Giuria di Un Certain Regard sarà Nadine Labaki mentre ad Alain Delon verrà consegnato il premio alla carriera.

Cannes 2019: ecco tutti i vincitori della 72esima edizione

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Si è conclusa la settantaduesima edizione del Festival di Cannes 2019. E’ attualmente in corso la cerimonia di consegna ma i primi vincitori sono stati resi noti. Parasite del regista sudcoreano Bong Joon-ho ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes .

Mati Diop ha vinto il Grand Prix per il suo film d’esordio, “Atlantics.” Premio speciale della Giuria a Les Misérables di Ladj Ly e Bacurau di Kleber Mendonça Filho – mentre il cineasta liberale Michael Moore ha detto alla folla: “Trump è la bugia che permette di mentire “.  Il premio per il miglior regista è andato a Jean-Pierre e Luc Dardenne per “Young Ahmed” La migliore attrice di questa edizione è stata incoronata Emily Beecham, la protagonista di “Little Joe“, che interpreta una scienziata che inizia a sospettare che la pianta che ha modificato geneticamente possa avere effetti collaterali sull’uomo. “It Must Be Heaven” di Elia Suleiman ha guadagnato una menzione speciale dalla giuria.

Il premio per la sceneggiatura è andato alla scrittrice-regista francese Céline Sciamma per “Portrait of a Lady on Fire, un film d’epoca a tema lesbico che esplora la nozione di sguardo femminile, sia ora che attraverso la tradizione dell’arte occidentale.

It Must Be Heaven” di Elia Suleiman ha guadagnato una menzione speciale dalla giuria. Un droll commentario – da un regista il cui personaggio di Jacques Tati non parla quasi mai – per i problemi del suo paese, come si evince dai suoi viaggi a Parigi e New York, il film di Suleiman è stata la rara commedia della competizione di quest’anno.

PREMI UFFICIALI

Palma d’oro: Parasite

Grand Prix: “Atlantics”, Mati Diop

Regista: Jean-Pierre e Luc Dardenne, “Giovane Ahmed”

Attore: Antonio Banderas, “Pain and Glory”

Attrice: Emily Beecham, “Little Joe”

Premio della giuria – TIE: “Les Misérables”, Ladj Ly; “Bacurau”, Kleber Mendonça Filho

Sceneggiatura: Céline Sciamma, “Portrait of a Lady on Fire”

ALTRI PREMI

Camera d’Or: “Le nostre madri”, Cesar Diaz

Short Films Palma d’oro: “La distanza tra il cielo e noi”, Vasilis Kekatos

Menzione speciale dei cortometraggi: “Dio dei mostri”, Agustina San Martin

Golden Eye Documentary Prize: “Per Sama”

Premio della giuria ecumenico: “Hidden Life”, Terrence Malick

Queer Palm: “Ritratto di una signora in fiamme”, Céline Sciamma

Cannes 2019: Antonio Banderas parla di Dolor y Gloria di Pedro Almodovar

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In occasione della presentazione a Cannes 2019 di Dolor y Gloria, ecco la nostra intervista al protagonista del nuovo film di Pedro Almodovar, Antonio Banderas.

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Cannes 2019: Dolor y Gloria, recensione del film di Pedro Almodovar

Dolor y Gloria racconta una serie di ricongiungimenti di Salvador Mallo, un regista cinematografico oramai sul viale del tramonto. Alcuni sono fisici, altri ricordati: la sua infanzia negli anni ‘60 quando emigrò con i suoi genitori a Paterna, un comune situato nella provincia di  Valencia, in cerca di fortuna; il primo desiderio; il suo primo amore da adulto nella Madrid degli anni ‘80; il dolore della rottura di questo amore quando era ancora vivo e palpitante; la scrittura come unica terapia per dimenticare l’indimenticabile; la precoce scoperta del cinema ed il senso del vuoto, l’incommensurabile vuoto causato dall’impossibilità di continuare a girare film. “Dolor y Gloria” parla della creazione artistica, della difficoltà di separarla dalla propria vita e dalle passioni che le danno significato e speranza. Nel recupero del suo passato, Salvador sente l’urgente necessità di narrarlo, e in quel bisogno, trova anche la sua salvezza.

Cannes 2019: annunciata la giuria del concorso

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Cannes 2019: annunciata la giuria del concorso

Il Festival di Cannes 2019 ha annunciato i membri della giuria del concorso ufficiale per l’edizione numero 72. Si uniscono al presidente di Giuria, Alejandro Gonzalez Iñárritu, già annunciato nelle scorse settimane, Elle Fanning, Yorgos Lanthimos, Paweł Pawlikowski, Kelly Reichardt, Maimouna N’Diaye, Alice Rohrwacher, Enki Bilal e Robin Campillo.

Alejandro Gonzalez Iñárritu

Regista, produttore e sceneggiatore / Mexico

Elle Fanning

Attrice/ USA

Maimouna N’Diaye

Attrice e regista / Burkina Faso

Kelly Reichardt

Regista, sceneggiatrice e montatrice / USA

Alice Rohrwacher

Regista e sceneggiatrice / Italia

Enki Bilal

Autore di Graphic novel e regista / Francia

Robin Campillo

Regista, sceneggiatore e montatore / France

Yorgos Lanthimos

Regista, sceneggiatore e produttore / Greece

Paweł Pawlikowski

Regista e sceneggiatore / Poland

In giuria ci sono quest’anno due dei cineasti premiati lo scorso anno e nomi molto importanti del panorama cinematografico internazionale.

Il Festival di Cannes 2019 si svolgerà dal 14 al 25 maggio. Il presidente di Giuria della Palma d’Oro sarà Alejandro G. Inarritu mentre ad Alain Delon verrà consegnato il premio alla carriera.

Cannes 2019: Angy Birds 2 protagonista della pre-apertura

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Non c’è niente di meglio di un avversario comune per unire dei nemici giurati, così alla vigilia del 72° Festival di Cannes 2019, i pennuti arrabbiati ed incapaci di volare e i maialini verdi di Angry Birds 2 – nemici amici per sempreAngry Birds 2 – nemici amici per sempre si sono presentati insieme di fronte alle telecamere. Qualcosa di insolito è accaduto in occasione di un photo-call avvenuto nel pomeriggio di oggi al molo del Carlton Hotel quando i protagonisti del film hanno fronteggiato il loro nuovo nemico armati delle loro caratteristiche fionde. L’attore Josh Gad (“Chuck”), il filmmaker John Cohen e il regista Thurop Van Orman hanno svelato una nuova scena del sequel che uscirà nelle sale italiane il 12 settembre distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

“È fantastico essere a Cannes, soprattutto per un film di cui sono molto orgoglioso” dice il regista Van Orman. “Josh ed io eravamo qui a Cannes nel 2016 per presentare il film – dice Cohen, che aggiunge – anche questo ci ha aiutato ad essere il film più visto in 52 paesi nel mondo. Dopo il videogame, ora che Angry Birds è diventato anche un successo cinematografico, siamo davvero entusiasti di poter raccontare nuove storie e divertirci con questi personaggi”.

Cannes 2019: Almodovar, Malick, Dolan, Bong i primi nomi papabili

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Sembra che il Festival di Cannes 2019 abbia cominciato a calare i propri assi per il concorso. Non solo Refn e Jarmusch, ma anche Xavier Dolan, Pedro Almodovar, Terrence Malick, Bong Joon-hoKen Loach sembrano molto vicini alla selezione ufficiale del concorso per la 72° edizione del festival francese.

Matthias & Maxime di Dolan, Dolor y Gloria di Almodovar, Sorry We Missed You di Loach dovrebbero unirsi a The Dead Don’t Die di Jarmusch per il concorso ufficiale. A questi si aggiungono anche A Hidden Life di Malick (precedentemente noto come Radegund); Parasite di Bong; Traitor di Marco Bellocchio; Ahmed di Jean-Pierre e Luc Dardenne; Nighthawk di Kleber Mendonça Filho.

L’annuncio della line-up è prevista per giovedì a Parigi dal direttore artistico di Cannes Thierry Fremaux. La lista è ancora in fase di definizione, ma molti titoli sono abbastanza sicuri. Due titoli appaiono praticamente certi: Frankie, del regista statunitense vincitore di Sundance Ira Sachs, con Isabelle Huppert (Elle), e Portrait of a Lady on Fire, un dramma femminile ambientato nel 18 ° secolo, diretto da Celine Sciamma.

Il film di Quentin Tarantino ambientati nel 1969, C’era una volta a Hollywood, con Leonardo DiCaprio, Brad Pitt e Margot Robbie, è ancora in post-produzione e potrebbe non essere annunciato alla conferenza stampa di giovedì, ma dovrebbe essere aggiunto alla line-up della competizione in un secondo momento.

Si dice che Tarantino sia desideroso di presentare il film al festival il 21 maggio per celebrare il 25 ° anniversario della prima mondiale di Pulp Fiction proprio sulla Croisette, ma la post-produzione sta prendendo più tempo di quanto inizialmente previsto. Se il film di Tarantino non dovesse essere pronto per il festival, Sony ha un’altra opzione glamour per la competizione: le Piccole donne di Greta Gerwig, che pure è in post, ma dovrebbe essere pronto in tempo per la premiere di Cannes.

Il festival di Cannes 2019 si svolgerà dal 14 al 25 maggio.

Cannes 2019: il manifesto è un omaggio ad Agnès Varda

Fonte: Variety

Cannes 2019: Alejandro G. Iñárritu presidente di giuria

Cannes 2019: Alejandro G. Iñárritu presidente di giuria

Alejandro G. Iñárritu è stato nominato presidente della giuria ufficiale di Cannes 2019. Ad annunciarlo è stata l’organizzazione del Festival con un comunicato ufficiale.

“Cannes è un festival che è stato importante per me dall’inizio della mia carriera. Sono entusiasta di tornare quest’anno con l’immenso onore di presiedere la giuria – ha dichiarato il regista – Il cinema scorre nelle vene del pianeta e questo festival è stato il suo cuore. Noi della giuria avremo il privilegio di assistere al nuovo ed eccellente lavoro di colleghi cineasti di tutto il pianeta. Questa è una vera delizia e una responsabilità, che assumeremo con passione e devozione.”

Il regista due volte premio Oscar per Birdman e Revenant sarà il primo messicano a presiedere la giuria del festival francese. Come dichiarato da lui stesso, Iñárritu ha presentato il suo primo film, Amores Perros, proprio a Cannes, nel 2000, mentre l’anno scorso ha scelto questo palcoscenico per Carne y Arena, la sua esperienza virtuale nella selezione ufficiale.

Pierre Lescure, il presidente del festival, e Thierry Frémaux, il suo direttore artistico, hanno elogiato Iñárritu come “non solo un audace cineasta e regista pieno di sorprese [ma] anche un uomo di convinzione, un artista del suo tempo”. Hanno sottolineato che è “molto raro” che Iñárritu accetti di far parte di giurie di festival.

Amores Perros, un’esplorazione della società messicana, presentata in anteprima mondiale alla Settimana della Critica di Cannes, ha vinto il Gran Premio e ha ricevuto una nomination all’Oscar per il miglior film straniero. Nel 2006, Iñárritu ha vinto il premio come miglior regista a Cannes per il dramma corale Babel, che ha ricevuto sette nomination all’Oscar. Nel 2010 è tornato alla Croisette con Biutiful, il cui protagonista, Javier Bardem, ha portato a casa il premio come miglior attore al festival e una nomination all’Oscar.

La 72° edizione del Festival di Cannes si svolgerà dal 14 al 25 maggio.

Fonte

Cannes 2019: Alain Delon insignito della Palma onoraria

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Cannes 2019: Alain Delon insignito della Palma onoraria

Il Festival di Cannes 2019 ha deciso di assegnare ad Alain Delon la Palma onoraria per rendere omaggio alla sua meravigliosa presenza nella storia del cinema.

Dopo Jeanne Moreau, Woody Allen, Bernardo Bertolucci, Jane Fonda, Clint Eastwood, Jean-Paul Belmondo, Manoel de Oliveira, Agnès Varda e Jean-Pierre Léaud, il Festival di Cannes è orgoglioso di comunicare che il leggendario attore, che ha recitato ne Il Gattopardo di Luchino Visconti (Palma d’oro nel 1963), ha accettato questo onore dalla comunità internazionale.

“Pierre Lescure ed io siamo lieti che Alain Delon abbia accettato di essere onorato dal Festival”, dice Thierry Frémaux, Delegato Generale. Ha esitato a lungo, essendo stato a lungo riluttante a questa Palma d’oro, perché pensava che sarebbe dovuto venire a Cannes solo per festeggiare i registi con cui aveva lavorato.

Stiamo parlando di un gigante, una leggenda vivente e un’icona globale. In Giappone, dove è venerato, è anche conosciuto come Samurai di primavera. Più di 80 film, innumerevoli capolavori testimoniano la portata artistica e l’aura internazionale di un uomo che è ha esordito con Purple Noon (1960). René Clément ha inventato Delon in questo film. Un diamante grezzo, aveva solo 25 anni all’epoca.

Il riconoscimento verrà assegnato durante la 72° edizione della kermesse, che si svolgerà dal 14 al 25 maggio 2019.

Cannes 2019: ad Alain Delon la Palma d’Oro alla carriera

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Il leggendario attore francese, Alain Delon, è il destinatario della Palma d’Oro alla carriera per Cannes 2019, il riconoscimento per una vita dedicata al cinema assegnato a una delle più grandi icone del cinema di tutti i tempi.

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Cannes 2019: a sorpresa, fa la sua apparizione Terrence Malick

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Cannes 2019: a sorpresa, fa la sua apparizione Terrence Malick

Considerato un regista schivo e riservato, Terrence Malick è noto per il suo assenteismo ogni volta che si tratta di presentare un proprio film a un festival. Per questo la sorpresa è stata grande quando, a Cannes 2019, in occasione della proiezione serale del suo nuovo film in concorso A Hidden Life, il regista texano è stato avvistato in sala accanto ai suoi attori, a ricevere l’applauso commosso del pubblico che aveva appena assistito alla proiezione.

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Cannes 2019: A Hidden Life, recensione del film di Terrence Malick

La storia di A Hidden Life è quella vera di Franz Jägerstätter, un contadino austriaco che visse nel borgo di Sankt Radegund: fervente cattolico, allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale si rifiutò di arruolarsi, definendosi obbiettore di coscienza.

Cannes 2019: a Giancarlo Giannini e Lina Wertmuller il premio Kinéo

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Al 72° Festival di Cannes, si è tenuta la presentazione della 17^ edizione del Premio Kinéo – Diamanti al Cinema. Premiati alla Croisette la grande regista Lina Wertmüller e Giancarlo Giannini, già presenti a Cannes per una maratona tutta italiana che ha compreso il loro “Tributo” per l’indimenticabile film “Pasqualino Settebellezze”, restaurato dal Centro Sperimentale di Cinematografia/Cineteca Nazionale con Genoma Films  e la presentazione del nuovo film da loro coprodotto, “Dittatura Last Minute – Addio Ceausescu”.

Un’edizione speciale, quella presentata a Cannes, che mette al centro dell’evento il cinema, ma anche quel sentimento verso il quale il cinema ha sempre dimostrato grande sensibilità. Il sentimento del rispetto dell’ambiente che sta suscitando, oggi come mai, la mobilitazione di giovani, Istituzioni, Multinazionali, cittadini, artisti.

Il focus tematico di quest’anno sarà il mare in omaggio alla Serenissima sulle cui acque da 76 anni ha luogo la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. Col patrocinio del Comune di Venezia sull’iniziativa #EnjoyRespectVenezia and Save Your Sea, si celebrerà, domenica 1 settembre, il Premio Kinéo come da tradizione uno degli eventi più attesi al Lido.

A testimoniare l’esigenza di una vera e propria opera di educazione che parta dai gesti quotidiani di ognuno di noi, attori e attrici nazionali e internazionali e chi si occupa attivamente di programmi educativi come Veronica Berti Bocelli, Vice Presidente della Fondazione ABF, attiva sia in Italia che all’estero che, durante la conferenza stampa, ha mandato un videomessaggio annunciando: “Sarò a Venezia il 1 settembre durante il Premio Kinéo per sostenere in qualità di Vice Presidente della Fondazione che porta il nome di mio marito, Andrea Bocelli Foundation, l’invito ad amare e rispettare il nostro pianeta, la nostra terra e le nostre acque”. Veronica Berti Bocelli ha proseguito parlando del Premio Kinéo: “Un grande plauso va fatto a questo premio per la grande sensibilizzazione su temi importanti come la cura dell’ambiente in cui viviamo. Un’opera che il Premio Kinéo porta avanti grazie alle tante collaborazioni con il cinema e con il sostegno del Comune di Venezia che da 76 anni ospita in Laguna la Mostra dedicata a questa meravigliosa arte”.

Tappa intermedia di questa iniziativa, la giornata di responsabilizzazione, al Salone Nautico, lungo le rive dell’Arsenale, nel cuore della Biennale Arte, simboleggiato dall’installazione di Lorenzo Quinn “Building Bridges”, il 20 Giugno con una nutrita partecipazione di interventi.

Con il SNCCI sono stati selezionati i film, drammatici, commedie e opere prime che saranno sottoposti al voto del pubblico grazie al lavoro che Kinéo da sempre condivide con ANICA e gli spettatori delle sale cinematografiche. Il SNCCI assegnerà come ogni anno il Premio Pubblico & Critica.

Con Il Centro Sperimentale di Cinematografia sarà assegnato il Premio Giovani Rivelazioni. In totale sintonia con Kinéo e il tributo alla responsabilità ambientale, anche il CSC ha iniziato un percorso specifico di educazione abolendo dalla scuola di cinema più prestigiosa d’Italia i materiali di uso comune non riciclabili.

Le collaborazioni del Premio Kinéo con grandi personaggi e realtà del Cinema non finiscono qui e saranno svelate prossimamente al Salone Nautico di Venezia nella prima tappa all’insegna del “Green&Blu”.

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Cannes 2018: Valeria Golino presenta Euforia

Cannes 2018: Valeria Golino presenta Euforia

La settantunesima edizione del Festival di Cannes vede trai suoi protagonisti, in Un Certain Regard, Valeria Golino, che, dopo Miele, torna alla regia con Euforia, in cui dirige Riccardo Scamarcio, Valerio Mastandrea, Jasmine Trinca, Isabella Ferrari e Valentina Cervi.

Il tema affrontato in Euforia, che racconta la storia di due fratelli che si ritrovano per causa di forza maggiore, ricorda in maniera tangente quello di Miele, che ruota intorno alla morte. Che la Golino regista sia interessata a sviluppare questo argomento?

“Quando faccio un film poi lo collego agli altri con il senno di poi – spiega Valeria – Sembra anche a me. Mi fa piacere pensare che ci sia un legame. Quando ho deciso di fare Euforia non pensavo a questo tema per esempio. Quindi se c’è questa connessione, esiste inconsciamente.”

Ma quindi da dove è arrivata l’idea per il film?

“È difficile per me raccontare qualcosa che non sia una situazione drammatica in merito ai problemi del mondo. Se devo raccontare l’intimità mi rivolgo alle cose che non cambiano, e la morte è la regina di queste cose (…) Stavo cercando di lavorare al mio secondo film ma non ero mai completamente contenta della storia e non sentivo nessuna urgenza di raccontare qualcosa. Durante questo periodo, ho cominciato a vivere una situazione personale, una cosa accaduta a una persona che mi è molto cara. E da questa cosa è nata l’idea del film. Ho trovato qui lo spunto per la storia, e da lì ci siamo messi a lavorare con cautela, cercando di allontanarci dal privato e dal personale.”

Protagonista del film è Riccardo Scamarcio, che attribuisce alla sceneggiatura la caratterizzazione così attenta dei personaggi: “Scrittura, e sintonia sul set sono stati fondamentali. In alcuni casi abbiamo aggiunto delle cose, ma il lavoro principale è stato fatto in fase di scrittura. Il testo però non era così semplice, è una sceneggiatura molto sofisticata e letteraria e abbiamo avuto delle difficoltà. Non è un linguaggio colloquiale, è un testo preciso e la sfida è stata quella di restituirlo nell’interpretazione. Ogni personaggio è tratteggiato con estrema attenzione. Ogni personaggio ha la sua frequenza, la sua chiave e questa cosa ce l’ha regalata Valeria, che in quanto regista è il primo spettatore del film.”

Valerio Mastandrea, co-protagonista, aggiunge: “Io invece di aggiungere ho tolto qualcosa, perché penso che alcuni risultati li raggiungi anche solo con i tempi. Il mio personaggio non era semplice. Per me, il film è la storia di un uomo che crede di avere tutti gli strumenti per risolvere ogni cosa, e quando si trova ad affrontare un dolore così grande cerca di comportarsi allo stesso modo. Ma non funziona e deve spogliarsi di tutto ciò che crede di sapere.”

Sul fatto che è stata scelta per la sezione collaterale Un Certain Regard e non per il concorso ufficiale, Valeria Golino è molto sincera: “Il mio desiderio intimo era quello di essere a Cannes in Un Certain Regard, se Fremaux ci avesse offerto il concorso saremmo corsi comunque, ma il mio desiderio era questa sezione, forse perché voglio stare ancora un po’ nell’ombra.”

E perché la Golino regista non ha ritagliato un ruolo per la Golino attrice, in Euforia?

“Non ho mai pensato di essere presente nel film anche come attrice. Avrei potuto interpretare solo il ruolo di Isa (Isabella Ferrari, ndr), ma io volevo lei fortemente. Siamo amiche da tanto, la inseguo da 30 anni e la fotografo ogni volta che posso, volevo che fosse lei.”

Il Festival di Cannes 2018 si svolgerà dall’8 al 19 maggio. Segui il nostro speciale.

Cannes 2018: uno Spike Lee agguerrito presenta BlacKkKlansman

Punta il dito contro gli Stati Uniti, ma anche contro l’Europa Spike Lee, il regista sessantunenne che è arrivato in concorso a Cannes 2018 con BlacKkKlansman, il suo ultimo film con protagonisti John David Washington e Adam Driver, entrambi al Festival.

In conferenza stampa però è stato un one man show, o un comizio: Lee parla come fosse a un comizio, appellando “figlio di puttana” il presidente Trump e aggiungendo: “Io non ho la palla di cristallo su cosa ancora potrà accadere, ma vi assicuro che il mio cinema è un flusso in costante allarme. Vorrei vedeste questo film come un film sulla speranza. Ma nessuno è sordo o cieco, io sono consapevole di cosa sta accadendo, il problema è globale, e succede dove abito. Bisogna smuovere le persone dalle loro certezze.”

Guarda il trailer di BlacKkKlansman

Poi aggiunge: “Non darò risposte ma porrò domande, provocazioni e discussioni. Non possiamo farcele scivolare addosso, tutti conosciamo intimamente la differenza fra il giusto e lo sbagliato”. Uno Spike Lee sul piede di guerra, che si scaglia violentemente contro il suo Paese, ma che tira in ballo anche gli Europei e le emergenze che affliggono il Vecchio Continente: “Non è vero che gli Stati Uniti sono un paese fondato sulla democrazia, sono un paese fondato sulla schiavitù e sul genocidio. Vi chiedo un favore: non guardate a questo film come una storia che riguarda solo l’America, è un problema globale che coinvolge tutti i paesi. Pensate a come vengono trattati i musulmani, i migranti.”

Infine, commentando Donald Trump e il suo operato all’indomani degli scontri di Charlottesville la scorsa estate, Spike Lee ha dichiarato: “C’è un tipo alla Casa Bianca, non dirò il suo nome, che nel momento della tragedia non ha saputo dire una parola nella giusta direzione, non ha ricordato che l’amore può battere l’odio”.

BlacKkKlansman di Lee si chiude sui filmati di quegli scontri, un pugno allo stomaco dello spettatore, uno schiaffo per svegliarlo: “Quella tragedia è avvenuta dopo che noi avevamo finito le riprese e appena ho visto cosa era successo ho capito che doveva essere il finale del nostro film”.

Il Festival di Cannes 2018 si svolgerà dall’8 al 19 maggio. Segui il nostro speciale.

Cannes 2018: Troppa Grazia di Gianni Zanasi premiato alla Quinzaine des Réalisateurs

Troppa Grazia, la commedia diretta da Gianni Zanasi, con protagonista Alba Rohrwacher, ha vinto il Label di Europa Cinémas, il premio assegnato dagli esercenti europei che promuove l’uscita del film all’estero, nella sezione Quinzaine des Réalisateurs nell’ambito del Festival di Cannes 2018.

“Sono felice di aver portato un gruppo di attori straordinari nella sezione dove è cominciata la mia carriera e dove si vede il cinema di domani” ha dichiarato a Repubblica il regista. Zanasi ha infatti esordito alla Quinzaine con la sua opera prima, Nella Mischia, nel 1995.

Il regista italiano ha poi aggiunto: “Sono felice di aver portato un gruppo di attori straordinari, nella sezione di Cannes dove è cominciata la mia carriera e dove si vede il cinema di domani”. Lo scorso anno, lo stesso premio venne attribuito a Jonas Carpignano per A Ciambra, candidato italiano agli Oscar 2018 e vincitori ai David di Donatello.

Il film verrà distribuito in Italia da Bim.

Leggi la recensione di Troppa Grazia

Cannes 2018: tre nuove clip da Dogman di Matteo Garrone

Cannes 2018: tre nuove clip da Dogman di Matteo Garrone

Sono state diffuse tre nuove clip da Dogman, il film di Matteo Garrone che la sera del 16 maggio sarà presentato in anteprima mondiale, in concorso, al Festival di Cannes 2018. Ecco le clip pubblicate da 01Distribution:

Dopo Gomorra e Reality (entrambi vincitori del Grand Prix) e Il Racconto dei Racconti, Matteo Garrone torna in Concorso al 71° Festival Di Cannes con il suo nuovo film, Dogman, in uscita nelle sale italiane il 17 maggio, distribuito da 01 Distribution.

Dogman: il trailer due del film di Matteo Garrone

In una periferia sospesa tra metropoli e natura selvaggia, dove l’unica legge sembra essere quella del più forte, Marcello è un uomo piccolo e mite che divide le sue giornate tra il lavoro nel suo modesto salone di toelettatura per cani, l’amore per la figlia Sofia, e un ambiguo rapporto di sudditanza con Simoncino, un ex pugile che terrorizza l’intero quartiere. Dopo l’ennesima sopraffazione, deciso a riaffermare la propria dignità, Marcello immaginerà una vendetta dall’esito inaspettato.

Dogman è un film che si ispira liberamente ad un fatto di cronaca nera accaduto trent’anni fa, ma che non vuole in alcun modo ricostruire i fatti come si dice che siano avvenuti.

Ho iniziato a lavorare alla sceneggiatura dodici anni fa: nel corso del tempo l’ho ripresa in mano tante volte, cercando di adattarla ai miei cambiamenti. Finalmente, un anno fa, l’incontro con il protagonista del film, Marcello Fonte, con la sua umanità, ha chiarito dentro di me come affrontare una materia così cupa e violenta, e il personaggio che volevo raccontare: un uomo che, nel tentativo di riscattarsi dopo una vita di umiliazioni, si illude di aver liberato non solo se stesso, ma anche il proprio quartiere e forse persino il mondo. Che invece rimane sempre uguale, e quasi indifferente“. – Matteo Garrone

Cannes 2018: The House That Jack Built, trailer del film di Lars Von Trier

È stato diffuso il primo trailer di The House That Jack Built, il nuovo film di Lars Von Trier che sarà presentato il 15 maggio 2018 durante il Festival di Cannes

La storia di Von Trier, ambientata in America negli anni ’70, segue Jack attraverso i cinque omicidi che determinano la sua nascita e il suo percorso di crescita  come serial killer. Jack sta cercando di creare l’opera d’arte definitiva: una raccolta di tutti i suoi omicidi in una casa che costruisce. Lungo la strada però Jack deve combattere  contro la propria personalità ed evitare di attirare l’attenzione della polizia nel suo processo di creazione.

Oltre a Uma Thurman e Matt Dillon, nel cast ci sono Riley Keough, Siobhan Fallon Hogan e Sofie Gråbøl. In precedenza Von Trier ha annunciato che The House That Jack Built sarà la sua opera più violenta, e sia la sinossi che le nuove immagini suggeriscono che non sta affatto mentendo.

The House That Jack Built debutterà Fuori Concorso a Cannes il prossimo mese. La premier segna il ritorno di Lars von Trier alla kermesse francese dopo essere stato etichettato dal festival “persona non gradita” nel 2011, per i commenti che fece durante la conferenza stampa di Melancholia

Cannes 2018: Steven Yeun di The Walking Dead presenta Burning

Steven Yeun, il Glenn di The Walking Dead, ha presentato al Festival di Cannes 2018 Burning, film in concorso diretto da Chang-dong Lee. Con lui nel cast del film anche Jong-seo Jeon e Ah-in Yoo.

Ecco le immagini dal red carpet e dal photocall della mattina.

Il Festival di Cannes 2018 si svolgerà dall’8 al 19 maggio. Segui il nostro speciale.

Fonte foto

Cannes 2018: presentata la X edizione dell’Italian Movie Award

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Si è svolta ieri, mercoledì 16 maggio 2018, presso il Salon Marta dell’Italian Pavilion, all’interno dell’Hotel Le Majestic, la conferenza stampa della X edizione di Italian Movie Award – Festival Internazionale del Cinema, che si svolgerà a Pompei dal 29 luglio al 6 agosto.

Alla presenza del presidente e direttore artistico del festival Carlo Fumo e del conduttore del festival Luca Abete, sono state annunciate le nomination 2018 delle categorie CORTOMETRAGGIO e DOCUMENTARIO, il miglior FILM D’ANIMAZIONE e la miglior OPERA PRIMA.

Sono state presentate le principali novità dell’edizione 2018 che ha deciso di introdurre un nuovo e originale criterio di premiazione per la categoria LUNGOMETRAGGI: sarà la Jury Roots, composta dalle più importanti comunità di cittadini di origini italiane all’estero, a sancire le migliori opere italiane all’estero preselezionate e nominate dalla Giuria Accademica.

Italian Movie Award 2018 dedica una retrospettiva al premio Oscar ® Denzel Washington e ha come tema il FUTURO: “Uno sguardo alle generazioni, a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni, perché gli insegnamenti di oggi rappresentano le scelte e le azioni del domani”.

Cannes 2018: no ai selfie sul red carpet e annullate le anticipate stampa delle premiere mondiali

Attraverso delle dichiarazioni rilasciate a Le Film Francais, il direttore del Festival di Cannes Thierry Fremaux ha annunciato che in occasione di Cannes 2018, verranno apportate alcune modifiche sostanziali alle regole della manifestazione.

“Da quest’anno saranno banditi i selfie sul red carpet, pratica triviale che causa il rallentamento nel flusso dell’accesso in sala, rovinando la qualità della passerella e del festival stesso” ha dichiarato Fremaux a Le Film Francais.

La ferma intenzione del direttore di restituire prestigio alla Montée des Marches potrebbe però scontrarsi con la realtà, dal momento che sembra difficile che la security, sul red carpet, possa effettivamente impedire a un ospite internazionale di usare il suo telefono cellulare.

Ma le novità per Cannes 2018 non finiscono qui, e riguardano anche un aspetto che interessa agli addetti ai lavori, coloro che seguiranno il Festival per lavoro. I film in premiere mondiale in programma alle 19.00 (al Grand Theatre Lumière) non saranno preceduti dalla consueta proiezione stampa della mattino ma saranno visti in contemporanea dai giornalisti nella sala Sala Debussy. Slitteranno alla mattina successiva, di conseguenza, le proiezioni previste in genere per le 22.00.

Festival di Cannes 2018: Cate Blanchett sarà il presidente di giuria

L’intenzione di Fremaux è quella di garantire “la suspense più totale” in merito ai film del concorso, tutte premiere mondiali. Sembra che la decisione sia stata dettata da alcune lamentele di talent che, presentando il loro film in anteprima mondiale, avevano già “sopportato” una giornata di buzz negativo sui social, luogo principe ormai delle reazioni post-proiezione, reazioni spesso parziali e poco approfondite.

Le dinamiche lavorative si complicheranno decisamente, per la stampa che parteciperà al Festival, per quanto riguarda invece coloro che aspettano i film e gli ospiti, si spera nella qualità dei film e nella disponibilità delle star. Magari al di fuori del tappeto rosso, qualche fan riuscirà a rubare un selfie!

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