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Robert De Niro parla del nuovo film di David O. Russell

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Il primo film in cui Robert De Niro è stato diretto da David O. Russell, gli è valso una nomination all’Oscar grazie alla sua migliore interpretazione degli ultimi anni. Il successo di Silver Linings Playbook – Il lato positivo, ha convinto i due a lavorare nuovamente insieme, in quello che sarà un thriller, al momento ancora privo di titolo.

Parlando del film, De Niro ha spiegato che interpreterà un personaggio immerso nella corruzione che verrà scoperto nel corso di un’operazione dell FBI e sarà poi costretto a collaborare con le autorità, nella lotta contro le scommesse clandestine.

Il film seguirà la vicenda, realmente accaduta negli anni ’70, di un truffatore, Melvin Weinberg (Christian Bale), accompagnato nelle sue ‘imprese’ dalla compagna Maxine Gardner (Amy Adams); i due sono inseguiti dall’agente dell’FBI Jimmy Boyle (Bradley Cooper) e gli verrà proposto un accordo: aiutare l’FBI ad incastrare criminali e politici corrotti, coinvolti in un giro di tangenti volte a legalizzare il gioco d’azzardo.

Del cast faranno parte anche Jennifer Lawrence, Louis CK e Jeremy Renner; le riprese cominceranno a breve, De Niro dovrebbe essere sul set a partire da maggio.

Fonte: Empire

Il TriBeCa Film Festival sbarca online nel Regno Unito

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Il TriBeCa Film Festival di Robert De Niro consolida la sua reputazione come una delle manifestazioni più innovative, grazie al lancio di un servizio di video on demand in Gran Bretagna: per otto settimane a partire dal prossimo 16 aprile, i cinefili potranno guardare alcuni dei film presentati al Festival senza dover volare oltreoceano.

Presentando l’iniziativa Jane Rosenthal, co-fondatrice del festival, ha spiegato che questa costituisce un ulteriore passo in avanti rispetto alla piccola filiale distributiva lanciata nel Regno Unito tre anni fa. Gli spettatori britannici portanno così guardare, tra gli altri, Greetings From Tim Buckley, dramma incentrato sul cantante Jeff Buckley e il suo rapporto con la figura del padre Tim, con Penn Badgley ed Imogen Poots, la commedia nera Fresh Meat il documentario The Wild And Wonderful Whites Of West Virginia prodotto da Johnny Knoxville e altri tre film.

Il TriBeCa è stato lanciato da De Niro e Rosenthal nel 2001, nel tentativo di rivitalizzare l’area di New York,  piegata dalle conseguenze dell’attacco alle Torri Gemelle.

Fonte: Empire

Bradley Cooper nel poster di Una notte da leoni 3!

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 è il protagonista del nuovo poster di Una notte da leoni 3, l’attesa terza ed ultima parte della saga più demenziale del cinema diretto da Todd Phillips  e con protagonisti Ed Helms, Heather Graham, Jamie Chung, John Goodman, Justin Bartha, Ken Jeong, Zach Galifianakis.

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Ecco la trama del film: Tijuana in Messico, una location che calza a pennello ad una serie incentrata sull’esagerazione e che, in questo terzo film, racconterà della fuga di Alan dall’ospedale psichiatrico in cui è stato rinchiuso e dei tentativi dei suoi amici di riacciuffarlo prima che sia troppo tardi. Oltre a Tijuana, il folle viaggio dei protagonisti di Una notte da leoni 3 toccherà anche Los Angeles e Las Vegas. Lì dove tutto ha avuto inizio. Riprese del film al via entro la fine del mese di giugno 2012.

Vi ricordiamo che la pellicola uscirà il 24 Maggio 2013.  Una notte da leoni 3 di Todd Phillips vede il ritorno del trio delle meraviglie formato da Bradley Cooper, Zach Galifianakis e Ed Helms che questa volta riusciranno a passare grandi guai anche lontani da addii al celibato e da matrimoni in grande stile. Tornano nel film anche Justin Bartha, Heather Graham, Jeffrey Tambor, Gillian Vigman, Sasha Barrese e Jamie Chung.

Oblivion: recensione del film di Joseph Kosinski

Oblivion: recensione del film di Joseph Kosinski

Arriva anche in Italia, a distanza di pochi giorni dalla release americana, il nuovo sci-fi targato Joseph Kosinski, già regista di Tron Legacy, e qui in veste anche di produttore e sceneggiatore. Tom Cruise è il protagonista di Oblivion, evento cinematografico che da avvio alla stagione che porterà nelle sale i film “evento”, come oggi vengono chiamati i blockbuster.

Oblivion racconta la storia di Jack, ex soldato, l’ultimo sopravvissuto sulla Terra, devastata dalla guerra contro una razza aliena. Dopo aver ritrovato un’astronave distrutta, la storia dell’unica superstite al suo interno lo trascina in un’avventura che cambierà per sempre il loro destino. Jack mette in discussione tutto ciò che credeva di sapere sul suo mondo, sulla sua missione e su se stesso. In un inseguimento per terra, aria e spazio, Jack è costretto a un confronto con i suoi superiori per conoscere la verità.

Partendo da un costrutto semplice e lineare, che rientra alla perfezione in alcuni degli stilemi tipici del genere fantascienza, Oblivion inizia il suo racconto con il piede giusto, e man mano che la narrazione si evolve e la storia cresce con i personaggi, diventa qualcosa di molto più che un ennesimo rifacimento di un’epoca post-apocalittica. La storia si dimostra essere anche sorprendentemente originale, una componente che all’interno del genere risulta merce rara. Ma più che l’originalità in sé, di Oblivion colpisce il modo di raccontare di Joseph Kosinski, abile tessitore dietro la macchina da presa; è grazie ad una regia equilibrata e generosa che il regista riesce a dare un personalissimo contributo all’opera, a metà strada fra un approccio intimista e uno più commerciale, che rende il film un’opera in perfetto equilibrio fra spettacolarità  e ricerca personale. Tutta l’opera è inoltre permeata da un tacito omaggio al cinema di fantascienza, rendendo il film malinconico, ma anche confermando che il genere  è quello che di più ha saputo rappresentare le ossessioni e le paure dell’essere umano.

Oblivion

Di Oblivion colpisce il continuo contrasto fra gli scenari più classici e l’innovazione tecnologica futuristica e anche il richiamo a una messa in scena fantascientifica tipica degli anni 70’ e figlia di quel periodo artistico. Tutto questo, unito alla visione di Joseph Kosinski, produce un film ricco di scene spettacolari e sequenze suggestive che si alternano a momenti più distensivi e sospesi fra le spettacolari note degli M83, meritevoli di un grande elogio. Il  loro lavoro musicale, fatto di suoni metallici ed elettronici, ci catapulta immediatamente nell’epoca futuristica di Jack e rende tutta la storia molto più emozionante e suggestiva. Altro tassello importante della pellicola è senza dubbio il cast, impeccabile in ogni caratterizzazione, partendo dal protagonista assoluto Tom Cruise, sempre a suo agio nei panni dell’eroe. Al suo fianco troviamo le due protagoniste femminili Andrea Riseborough e Olga Kurylenko, brave e magnetiche, fino ad arrivare alla leggenda Morgan Freeman e al ‘televisivo’ Nikolaj Coster-Waldau.

Tutti questi aspetti rendono Oblivion un film che riporta freschezza e nuovi impulsi ad un genere che negli anni ha lasciato troppo la mano a sequel, prequel, che ha preferito batter forte su ferri che forse non erano più caldi (vedi lo stesso Tron: Legacy). In questo film  Kosinski riesce ad esprimersi al meglio, riscattandosi dalla sua opera prima.

Elysium Trailer del film con Matt Damon!

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Elysium Trailer del film con Matt Damon!

Pubblicato finalmente il trailer del nuovo film Elysium di Neill Blompkamp, già regista di District 9 che vede protagonisti Matt Damon e Jodie Foster.

L’anno è il 2159, esistono due classi di persone: quelle estremamente ricche, che vivono su una lussuosa stazione spaziale all’avanguardia chiamata Elysium, e gli altri, che vivono sulla Terra, un pianeta ormai sovrappopolato e in rovina. Il segretario Rhodes (Jodie Foster) e i capi del governo si preparano a rafforzare le leggi anti-immigrazione per preservare lo stile di vita dei cittadini di Elysium, anche se questo non riesce a fermare le popolazioni della Terra dal cercare di entrare in ogni modo. Quando lo sfortunato Max (Matt Damon) viene messo all’angolo, accetta di intraprendere una rischiossissima missione che, se avrà successo, non solo salverà la sua vita ma potrebbe portare uguaglianza tra quesi due mondi opposti tra loro.

Completano il cast di Elysium, William Fichtner, Alice Braga, Sharlto Copley, Diego Luna, Michael Shanks, Carly Pope, Faran Tahir, Talisa Soto, Ona Grauer, Wagner Moura, Jose Pablo Cantillo, Adrian Holmes, Maxwell Perry Cotton, Terry Chen. La pellicola è basata su una sceneggiatura originale di Neill Blompkamp. 

Batman Arkham Origins : i primi screenshots del gioco

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Anche se la notizia non è proprio a tema, ci teniamo a informarvi che sono state pubblicate oggi le primissime immagini dal nuovo videogioco dedicato a Batman, Batman Arkham Origins .

Dopo tutto l’uomo pipistrello ci manca già, e sappiamo che per rivederlo sul grande schermo dovremo aspettare un bel po’. Ecco le immagini:

Batman Arkham Origins 1

Batman Arkham Origins 2

Batman Arkham Origins 3

La storia del videogioco ruota intorno a otto assassini che arrivano da tutte le parti del mondo per assassinare Batman e sono guidati da Black Mask.

Per tutte le altre foto clikkate qui.

Fonte: SuperHeroHype

Le Avventure di Taddeo l’Esploratore – recensione

Le Avventure di Taddeo l’Esploratore – recensione

Arriva anche in Italia l’animazione Made in Spagna con il film Le Avventure di Taddeo l’Esploratore, realizzato grazie all’utilizzo dell’animazione computerizzata arricchita con l’aggiunta del formato 3D stereoscopico. Tad Jones sogna sin da bambino di fare l’esploratore ma finisce da grande a fare il muratore. Finché un giorno a causa di un fortuito errore viene scambiato per un archeologo e assunto per una pericolosa missione in Perù. Con l’aiuto del fedele cane Jeff, della bella e giovane archeologa Sara, del pappagallo muto Belzoni e della guida peruviana imbrogliona Freddy, Tad si imbarca in un’avventura piena di misteri per salvare la mitica

La pellicola diretta dall’esordiente Enrique Gato e prodotto fra gli altri dalla Telecinco Cinema è un ricco e virtuoso insieme di omaggi a svariati generi che fanno da base solida all’opera. Infatti, sono lampanti e spudoratamente manifestati i principali riferimenti da cui la pellicola attinge, ad esempio film quali Indiana Jones (per il quale il regista dichiara sin da subito gli intenti, considerato il titolo originale del film Las aventuras de Tadeo Jones) ma sono riconoscibili anche altre influenze più o meno velate come quella alle avventure di TinTin, da cui prende in prestito il fidato amico del protagonista, il cane, origine di gran parte della vena comica del film, per non parlare della protagonista femminile che ricorda molto l’eroina dei videogame prima e del cinema poi Lara Croft, arrivando a citare anche saghe come la Mummia o capisaldi del genere avventura come Allan Quatermain, forse il vero padre del genere.

Tuttavia, nonostante un buon ritmo e una chiave leggera di lettura che di certo farà la gioia dei più piccoli, la pellicola è forse troppo misera di concept originali e di un appiglio estetico affascinante. Al contrario, a tratti mostra possedere un po’ di ingenua banalità visiva, troppo semplice per poter competere con l’animazione odierna; tanto semplice e misera da sembrare un cartone animato televisivo come se ne vedono molti in giro e che a stento lascerà il segno nell’immaginario dei bambini.

Anne Hathaway in Interstellar di Christopher Nolan

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Christopher Nolan sta costruendo il suo cast per il suo prossimo progetto, Interstellar. Dopo la firma di Matthew McConaugheyarriva anche il si di Anne Hathaway, che torna da Nolan non solo dopo aver interpretato con grande successo la donna gatto, ma anche dopo aver vinto un meritato Oscar per Les Misérables con il ruolo di Fantine. A parte che per i nomi che si continuano ad accostare al film, nulla di nuovo si sa riguardo a Interstellar, che come è solito di Nolan con i suoi film, è avvolto nel più fanno mistero.

Sappiamo però che Christopher Nolan sta revisionando una sceneggiatura del fratello e collaboratore Jonathan, e che il regista ha preso in mano il progetto dopo che Steven Spielberg ne ha lasciato il timone. La storia è ispirata alle teorie del fisico teorico e astrofisico Kip Thorne, e sarà un film su un eroico viaggio interstellare verso i confini più lontani della galassia conosciuta. Chissà se Anne Hathaway bisserà la bella performance che già ci aveva regalato con Catwoman sotto la regia di Nolan. L’uscita di Interstellar è programmata per il 7 novembre 2014.

Fonte: SlashFilm

World War Z : il primo spot tv del film con Brad Pitt

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World War Z : il primo spot tv del film con Brad Pitt

Il prossimo 27 giugno altri zombie sbarcheranno al cinema. Arriva infatti World War Z, in cui sarà il bel Brad Pitt a cercare di sgominare un’invasione di zombie che mettono a rischio la sopravvivenza dell’uomo. Di seguito potete vedere il primo spot tv del film, pubblicato dalla Paramount Pictures. Ecco il video:

World War Z è diretto da Marc Forster e vede nel cast Anthony Mackie, Brad Pitt, David Morse, James Badge Dale, Matthew Fox e Mireille Enos. Ecco la trama del film:La storia segue Gerry Lane, un impiegato delle Nazioni Unite(Brad Pitt), che gira il mondo in una corsa contro il tempo per fermare una epidemia che rovescia eserciti e governi e che minaccia di decimare la popolazione mondiale.

Fonte: Paramount

The Lone Ranger: prima clip del film con Johnny Depp

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The Lone Ranger: prima clip del film con Johnny Depp

Ecco la prima clip ufficiale di The Lone Ranger, film che vede di nuovo la collaborazione di Gore Verbinski e  Johnny Depp. In pieno stile western, nello spot l’azione regna sovrana nelle vesti di un inseguimento su un treno. Ecco la clip:

In The Lone RangerJohnny Depp interpreta il guerriero indiano Tonto, fedele amico del protagonista il cui ruolo è stato affidato ad Armie Hammer. Depp e Hammer saranno affiancati da un cast di stelle internazionali tra cui Tom Wilkinson, nominato due volte dall’Academy Award per “Michael Clayton” e per “In the Bedroom”, vincitore di un Emmy e di un Golden Globe; William Fichtner, il vincitore di un Emmy, Barry Pepper; James Badge Dale; Ruth Wilson, star televisiva in “Jane Eyre” e “Luther”; Helena Bonham Carter, due nomination all’Oscar e sei nomination ai Golden Globe (“Il discorso del re” “Alice in Wonderland”). L’uscita del film è prevista per il 31 maggio 2013.

The Lone Ranger è un emozionante film d’avventura intriso di azione e humor, in cui il famoso eroe mascherato torna a rivivere attraverso nuovi occhi. Il guerriero indiano Tonto (Johnny Depp) racconta la storia di John Reid (Armie Hammer), uomo di legge che divenne leggenda, trascinando il pubblico in un’avventura fatta di imprese epiche e rocambolesche, vissute dai due eroi impegnati nella lotta all’avidità e alla corruzione.

The Lone Ranger è scritto da Ted Elliott e Terry Rossio (“Pirati dei Caraibi”), Eric Aronson e Justin Haythe. Mike Stenson, Chad Oman, Ted Elliott, Terry Rossio, Eric Ellenbogen ed Eric McLeod sono i produttori esecutivi della pellicola.

 

La città Ideale: recensione del film di Luigi Lo Cascio

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La città Ideale: recensione del film di Luigi Lo Cascio

Presentato alla 27° settimana Internazionale della Critica, La città ideale segna l’esordio alla regia di Luigi Lo Cascio, qui anche autore del soggetto e della sceneggiatura. In La città ideale Ecologista convinto, l’architetto Michele Grassadonia (Luigi Lo Cascio) ha lasciato da 20 anni Palermo per andare a vivere in Toscana, in quella che egli reputa sopra tutte la città ideale: Siena. Mal visto dai colleghi per le sue manie ambientaliste, vive da solo in un asettico appartamento in cui ha rinunciato all’elettricità e all’acqua corrente, facendo ricorso all’acqua piovana e agli ingegnosi macchinari creati da un suo amico.

In una notte di tempesta tampona una sagoma dai contorni indefiniti e va a sbattere contro un’auto parcheggiata. Più avanti, passa accanto ad un corpo sdraiato sul bordo della strada: dopo le prime perplessità, Michele torna indietro e chiama i soccorsi. Viene interrogato dalla polizia, la quale però si accorge dell’auto ammaccata e, confusa dalle spiegazioni di Michele, si convince della sua colpevolezza. Da “angelo custode” Grassadonia diviene il primo indagato per l’omicidio colposo del Dott. Sansoni, potente notabile della città.

La città Ideale, il film

Immerso in atmosfere noir di chiara derivazione kafkiana e condito dalle efficaci musiche di Andrea Rocca, La città ideale è un film dalla struttura solida, in cui le relazioni tra i personaggi si instaurano anzitutto attraverso un attento gioco degli sguardi e dei gesti. L’attenzione per il dettaglio riproduce a livello registico-formale ciò che il protagonista insegue nella sua vita quotidiana: la perfezione e la purezza degli ideali, perseguiti con un’insistenza eccessiva che – agli occhi della società – sfocia nel ridicolo. Ecco allora che la fede ecologista di Michele si pone come barriera e primo motivo di un’emarginazione che diventerà completa nel corso delle indagini.

Lo Cascio firma un più che discreto giallo dai contorni umoristici, in cui la ricerca spasmodica della verità e la sua (non) trasmissibilità al mondo esterno sembrano a poco a poco soffocare il protagonista per condurlo all’interno di una trappola da cui sarà sempre più difficile liberarsi. A questo proposito, l’universo macabro che la bella artista affittuaria (Catrinel Marlon al suo debutto) riproduce nei suoi studi sulla cattura, non è da considerarsi pura e semplice digressione, bensì come un richiamo traslato e simbolico alla gabbia di parole che – come un’enorme tela di ragno – lo stesso Michele ha inconsapevolmente costruito attorno a sé.

Interessante notare come la rincorsa verso la verità qui diventi il tramite per una ricerca che il protagonista fa su di sé, costretto dagli eventi a confrontarsi con le proprie manie giornaliere e, al tempo stesso, a mettere insieme i pezzi sbiaditi di un puzzle cui l’episodio dello stalliere distratto (Roberto Herlitzka) sembra per un attimo dare una forma più precisa.

Il Volto di un’altra: recensione del film di Pappi Corsicato

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Il Volto di un’altra: recensione del film di Pappi Corsicato

Pappi Corsicato si è sempre distinto nel panorama cinematografico italiano per il suo spirito libero e per le sue geniali intuizioni di sceneggiatura,  realizzando sempre pellicole ai limiti del surreale e spesso riuscendo a dire molto sulla società contemporanea con grande acume e naturalezza. E con Il volto di un’altra non cambia genere. Il film presentato in Concorso al Festival del Film di Roma parte da un’intuizione geniale, sviluppata poi in una storia a metà tra grottesco e surreale in cui i contorni sono molto più curati e interessanti della storia principale.

Bella è la splendida ed esuberante conduttrice di un famoso programma televisivo sulla chirurgia estetica. René è suo marito, un medico chirurgo che nello stesso programma effettua gli interventi sugli ospiti. Il volto di un’altra inizia con il licenziamento di Bella. La motivazione è che gli ascolti dello show sono in calo, il pubblico è stanco ormai di vedere la sua faccia. Bella, infuriata, lascia lo studio televisivo e, sulla via del ritorno a casa, ha un brutto incidente d’auto che in qualche modo le cambierà la vita e le offrirà una seconda possibilità.

Il volto di un’altra, il film

Corsicato si sente a suo agio a raccontare questa storia, che genera a tratti incredulità per l’eccessiva stranezza di quello che accade, non solo a livello narrativo, ma anche da un punto di vista della messa in scena. L’handicap grave del film però sono gli attori: Laura Chiatti e Alessandro Preziosi non verranno certo ricordati per la loro interpretazione in questo film, cosa che invece succederà per tutte le comparse che hanno ruoli minori e passeggeri.

Interessante lo sviluppo finale del racconto e soprattutto la rappresentazione dei media e dei popolo medio, ritratto che rispecchia la realtà italiana fatto di scoop, gossip, reality e spazzatura venduta su tv e giornali e spacciata per informazione. Il volto di un’altra è un interessante riflessione sulla società italiana raccontata attraverso una storia di imbrogli che vede protagonista non solo una donna e suo marito, ma soprattutto una società allegramente ignorante.

Pantera Nera in The Avengers 2? Una possibilità!

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pantera-neraIl film su Pantera Nera è uno dei più chiacchierati nei corridoi della Marvel Studios. Il film è molto atteso e sicuramente avrà un nutrito seguito di cine-nerd che vorranno vederlo sul grande schermo. Ieri l’attori Morris Chestnut, che vedremo presto in Kick Ass 2, ha twittato una frase che ha generato scompigli e curiosità trai suoi followers: “è tempo di prendere confidenza con il personaggio di Pantera Nera!”. Che l’attore abbia già ottenuto la parte? o che sia solo in lizza per il ruolo? Quello che è certo è che nel twitt c’era della verità, dal momento che è sparito quasi subito. Tuttavia, un commento di un fan (“non vedo l’ora di vedere questo film: Pantera Nera”) ha generato altro interesse verso la questione, infatti Chestnut ha risposto: “Pantera Nera potrebbe essere prima in The Avengers 2“.

Che il super eroe dalle sembianze feline sia la prossima guest star nel ritorno dei Vendicatori al cinema? Sarà proprio lo stesso Morris ad interpretare il gattone nero? Purtroppo non possiamo saperlo con esattezza, per il momento, ma sicuramente vi terremo aggiornati!Vi ricordiamo che il film MarvelThe Avengers 2 è in programma per un’uscita prevista per il 1 Maggio 2015. Tutte le info utili sul film nella nostra scheda: The Avengers 2. Per tutte le news sul film invece vi rimandiamo al nostro speciale: The Avengers 2. Mentre per gli altri film dell’Universo Marvle vi segnaliamo i nostri speciali: Captain AmericaIron Man 3 e Thor 2.Fonte: Everyeye

La città ideale :Luigi Lo Cascio e l’esordio alla regia

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la citta ideale luigi lo cascioStamattina alla Casa del Cinema di Roma è stato presentato alla stampa La città ideale, esordio alla regia di Luigi Lo Cascio. Con lui in sala era presente la protagonista

Audrey Tautou sarà la madrina del Festival di Cannes!

In attesa della selezione ufficiale, giunge notizia che Audrey Tautou sarà la madrina del Festival di Cannes.

Federico Alvarez Intervista al regista del remake de La casa!

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Federico Alvarez intervista al regista dell’atteso remake de La Casa, l’horror cult di Sam Raimi del 1981, che uscirà nelle sale italiane il 9 maggio distribuito da Warner Bros. Pictures Italia. Vi inviamo un’intervista a Fede Alvarez realizzata sul set e il link ad un gioco dedicato al film. La Casa sarà proiettato in anteprima come film di chiusura della XV edizione della rassegna cinematografica.

 “E’ stato il film più pauroso che io abbia visto quando avevo 12 anni”, commenta Federico Alvarez sulla sua esperienza con La Casa “sono andato a noleggiare un video ed ho chiesto la cosa più paurosa che avessero…il commesso, dopo aver cercato un po’, mi ha suggerito questo film”. 

Federico-alvarez-fotoDopo che Alvarez è stato scelto per girare questo film è stato colto da un attimo di sconforto, così ha chiesto a Sam Raimi se poteva anche scrivere il copione. Raimi ha risposto “Certo, se poi non va, lo faremo fare a qualcun altro”. “All’inizio non era esattamente quello che voleva” ammette Alvarez, “il tono era giusto, ma la trama era cambiata, sembrava più un sequel, così Sam ha detto ‘noi vogliamo fare un remake’. Alvarez ha un bellissimo ricordo di quest’esperienza “abbiamo fatto qualche modifica e l’hanno adorato. Ne abbiamo fatto una prima versione, poi una seconda ed è piaciuto moltissimo. Sam è un produttore fantastico perché essendo lui stesso un regista, riesce a dare sempre supporto al regista ”. Alvarez ammette che ha lavorato a questo copione per più di un anno per realizzare un film migliore, “alcuni film sono soggetti a limiti di tempo e vengono elaborati in corso d’opera. Credo che questa soluzione sia un po’ infantile, e non è assolutamente il caso de La Casa”.

Quindi come ha gestito Alvarez la questione del remake? “Ci sono così tanti modi di vedere questo film; La Casa è così tante cose e così tante persone” spiega Alvarez “non ho mai cercato di riprodurre quegli elementi ormai cult che sarebbero stati impossibili da ricreare”. Ad esempio, abbiamo deciso di non inserire Ash (il protagonista interpretato da Bruce Campbell), “non abbiamo voluto mettere un attore in questa difficile posizione. È proprio in questo che Sam (Raimi), Bruce (Campbell) ed io ci siamo trovati così d’accordo. Per noi La Casa è stato più violento, cruento e fantastico di qualsiasi altro film horror”.

“L’approccio che abbiamo deciso di adottare è abbastanza realistico” commenta Alvarez quando gli chiediamo del tono del film, “gli elementi soprannaturali non appaiono proprio dall’inizio del film. Nella prima metà del film vediamo solo il gruppo di ragazzi alle prese con cose reali come ritirare i soldi; sono persone reali in situazioni reali.” Alvarez spiega che è solo quando appare il Libro dei Morti che il tono del film si modifica, “a quel punto è impossibile mantenere il tono del film ad un livello realistico. Tutto diventa completamente folle; questi ragazzi si ritrovano a dover affrontare demoni provenienti da un’altra dimensione”. Questo tipo di dinamiche lo affascinano particolarmente e ci dice che “è veramente interessante vedere persone reali trovarsi in situazioni di questo genere”.

Alvarez comprende perfettamente la resistenza che hanno avuto alcuni fan, “se avessi letto di qualcuno che voleva fare un remake de La Casa avrei pensato ‘guarda questa cavolo di Hollywood’” ammette “ma io ci lavoro, e so come funziona, questa non è l’immensa macchina di Hollywood che cerca di fare soldi, è ad un livello molto più personale di così”. Per convincerci ulteriormente che il remake è in buone mani, Alvarez  sottolinea  che La Casa è un prodotto unico “Questo è uno di quei rari e strani casi in cui il film è un grande cult dell’horror ma è di proprietà di Rob Tapert, Sam Raimi and Mr Bruce Campbell. In questo caso abbiamo il grosso studio che ci copre le spalle, ma dal punto di vista della creatività, dipende tutto da questi ragazzi” Alvarez conclude dicendo “la versione originale rimarrà sempre, non scomparirà certo perché ne facciamo una nuova”.

Quindi quale è stato l’aspetto più stimolante, per il giovane regista, nel riportare sul grande schermo La Casa? “Non prendere scorciatoie. Questo è stato l’aspetto più difficile. In questo film ogni elemento è lì per una ragione, e non solo perché c’era nella versione originale”.

Infine, tutti i presenti vogliono disperatamente sapere se il co-protagonista e co-produttore Bruce Campbell farà un piccolo cameo. “Lo speriamo tutti. C’è già una scena pronta per lui” Alvarez ci rivela che Campbell disse di chiamarlo se mai fosse andato a Miami, “sono rimasto a casa sua durante tutta la settimana in cui girava il suo show Burn Notice” dice Alvarez. “Una sera, dopo le riprese, abbiamo bevuto una cosa insieme. La mattina dopo, a colazione, mi ha detto ‘mi pare che mi abbia offerto un ruolo nel tuo film ieri sera’. Ed io ho risposto ‘Sì. Mi pare di sì’, ‘Sì. Decisamente’. Così, quel giorno, ho scritto la scena che trovate ora nel copione. Ora dobbiamo cercare di incastrarci con i suoi impegni. Ma sarebbe incredibile averlo nel film”.

L’Uomo d’Acciaio: trama e nuovo dettagli!

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L’Uomo d’Acciaio: trama e nuovo dettagli!

L’uomo d’Acciaio trama del film di Zack Snyder e prodotto da Christopher Nolan, che segna il ritorno dell’eroe d’acciaio che negli anni 70′ divenne leggenda.

Un giovane ragazzo scopre  di possedere straordinari poteri e di non essere di questo pianeta. Da grande intraprende un viaggio per capire le sue origini, da dove è arrivato e per quale motivo è stato inviato sulla Terra. Ma in lui è nascosto un sentimento eroico che dovrà emergere se vorrà salvare la Terra dalla distruzione, diventando il simbolo della speranza per tutto il genere umano.

Inoltre è stato diffuso un nuovo spot:

L’Uomo d’Acciaio, il film

Warner Bros. Pictures e Legendary Pictures presentano L’Uomo d’Acciaio, con Henry Cavill nel ruolo di Clark Kent/Superman, per la regia di Zack Snyder. Il film è interpretato anche da Amy Adams (“The Fighter”), attrice candidata tre volte agli Oscar, nel ruolo della giornalista del Daily Planet Lois Lane, e il candidato all’Oscar Laurence Fishburne (“What’s Love Got to Do with It”) in quello del direttore del giornale, Perry White. Nel ruolo dei genitori adottivi di Clark Kent, Martha e Jonathan Kent, ci sono la candidata agli Oscar Diane Lane (“Unfaithful — L’amore infedele”) e il premio Academy Award Kevin Costner(“Balla coi lupi”).

A combattere contro il supereroe sono due altri Kryptoniani sopravvissuti, il malvagio Generale Zod, interpretato dal candidato agli Oscar Michael Shannon (“Revolutionary Road”) e Faora, interpretata da Antje Traue. Originari di Krypton sono anche i genitori biologici di Superman, la madre Lara Lor-Van, interpretata da Ayelet Zurer (“Angeli e demoni”) e il padre Jor-El, interpretato dal premio Academy Award Russell Crowe (“Il gladiatore”). Nel cast anche Harry Lennix, nel ruolo del Generale Swanwick, Christopher Meloni in quello del Colonnello Hardy e Richard Schiff che interpreta il Dr. Emil Hamilton. Tutte le news nel nostro speciale: Superman: Man of steel.

Fonte: CBM

Dracula: Luke Evans nel cast!

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Dracula: Luke Evans nel cast!

Dracula della Universal Pictures, nuova versione del romanzo di Bram Stoker che presto vedremo sul grande schermo ha trovato il suo protagonista. Infatti, secondo The Hollywood Reporter sarò l’attore Luke Evans il protagonista della pellicola. Al momento non è chiaro quale sarà il ruolo dell’attore, se nei panni del famoso vampiro o in quelli di qualche altro personaggio. Sappiamo però che il progetto, precedentemente intitolato Dracula Year Zero esplorerà le origini del carattere del personaggio Dracula, intrecciando mitologia del vampirismo alla vera storia del Principe Vlad l’Impalatore. L’intento sarà quello di rappresentare Dracula come un eroe imperfetto in una tragica storia d’amore ambientata in un periodo permeato dalla magia e dalla guerra. A conti fatti sembrerebbe proprio la trama del Dracula di Francis Ford Coppola. Non ci resta che aspettare ulteriori notizie sul progetto che vedrà per l’ennesima volta il Conte Dracula protagonista al cinema.

A dirigere la pellicola è stato accreditato l’esordiente Gary Shore che adatterà una sceneggiatura scritta da  Matt Sazama e Burk Sharpless. A produrre il film ci sarà il pluri-premiato Michael De Luca.

 

300: Rise of an Empire Foto del film!

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300: Rise of an Empire Foto del film!

300: Rise of an Empire – arrivano le prime foto del sequel molto atteso di 300 diretto da Zack Snyder. Le due immagini sono state pubblicate da USA Today e ritraggono uno dei protagonisti e una scena di battaglia.

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300: Rise of an Empire Foto racconterà la storia di alcuni eventi subito dopo la battaglia delle Termopili, concentrandosi sull’ascesa di Serse, re dei Persiani, ancora assetato dall’idea di conquistare la Grecia. Il film è prodotto dalla Legendary Pictures  e  diretto da Noam Murro. Nel cast  Jack O’Connel (Callisto), Eva Green (Artemisia), Rodrigo Santoro (Serse), Sullivan Stapleton (Temistocle). Si basa su una sceneggiatura scritta da Zack Snyder e Kurt Johnstad e uscirà il il 2 agosto, 2013 negli USA.

Tutte le info utili ovviamente nella nostra Scheda: 300: Rise of an Empire

I, Frankenstein con Aaron Eckhart cambia data!

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I, Frankenstein con Aaron Eckhart cambia data!

I-Frankenstein-filmI, Frankenstein è stato rimandato dalla Lionsgate che ha appena annunciato che l’adattamento dell’omonimo fumetto uscirà il 24 Gennaio 2014, anziché  il 13 Settembre di quest’anno, come precedentemente annunciato. Ecco le dichiarazioni ufficiali che arrivano dal comparto distributivo della pellicola:

“Il Potenziale franchise del film, data la sua premessa su larga scala, l’impostazione e gli elementi creativi che sono perfettamente in linea con l’esperienza 3D abbiamo deciso  di rimandare l’uscita perché lo studio vuole lanciare la migliore versione del film possibile per il pubblico”

Da queste parole capiamo che la post-produzione del film richiede maggior tempo di lavorazione.  La storia segue le vicende di Adam (), la creatura del romanzo di Mary Shelley, che, dopo esser sfuggito alla massa infuriata dei contadini, arriva fino ai giorni nostri grazie alla genetica. E’ così che Adam si ritrova in un’oscura metropoli, e viene coinvolto nella battaglia centenaria tra due clan di creature immortali.

Vi ricordiamo che il film comprende un cast con  ,. Tutte le info utili nella nostra scheda filmI, Frankenstein.

This is the End Clip del film con James Franco!

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This is the End-clipGuarda la prima clip ufficiale dell’atteso film This is the End Clip, commedia irriverente ambientata durante una catastrofe che a brave distruggerà la terra. 

Il Grande Gatsby: trailer Internazionale

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Il Grande Gatsby: trailer Internazionale

Il Grande Gatsby Trailer Internazionale per il nuovo film di Baz Luhrmann e con protagonisti Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire, Carey Mulligan,  e Joel Edgerton.
Ormai mancano pochi mesi al debutto ufficiale del film tanto atteso, e come molti di voi già sapranno sarà al Festival di Cannes 2012 dove  Il Grande Gatsby sarà il film d’apertura. Il nuovo Trailer arriva a pochi giorni di distanza dal primo ed è stato diffuso dalla Warner Bros come il Trailer ufficiale internazionale

Il Grande Gatsby, il film

Il Grande Gatsby è diretto da Baz Luhrmann e vede nel cast Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire e Carey Mulligan e che vedremo in apertura al Festival di Cannes 2013.

Il Grande Gatsby uscirà il prossimo 16 maggio al cinema. Tutte le info sul film le trovate nella nostra scheda: Il Grande Gatsby. Il sito ufficiale del film qui.

Il film racconta la storia di un aspirante scrittore, Nick Carraway che lasciato il Midwest Americano, arriva a New York nella primavera del 1922, un’epoca in cui regna la dubbia moralità, la musica jazz e la delinquenza. In cerca del suo personale Sogno Americano, Nick si ritrova vicino di casa di un misterioso milionario a cui piace organizzare feste, Jay Gatsby, ed a sua cugina Daisy che vive sulla sponda opposta della baia con il suo amorevole nonché nobile marito, Tom Buchanan. E’ allora che Nick viene catapultato nell’accattivante mondo dei super-ricchi, le loro illusioni, amori ed inganni. Nick è quindi testimone, dentro e fuori del suo mondo, di racconti di amori impossibili, sogni incorruttibili e tragedie ad alto tasso di drammaticità.

Tutto parla di te di Alina Marazzi – recensione

Tutto parla di te di Alina Marazzi – recensione

tutto parla di te 2 Pauline (Charlotte Rampling) torna a Torino, la sua città natale, per la prima volta dopo molti anni e riprende contatto con angela (Maria Grazia Mandruzzato) che ora dirige un centro per la maternità. Qui Pauline intraprende una ricerca sulle esperienze e i problemi delle mamma di oggi. Tra le mamme del centro c’è Emma (Elena Radonicich) giovane danzatrice in crisi profonda che non sa affrontare le responsabilità della maternità.

Tutto parla di te è il primo lungometraggio di Alina Marazzi dopo i famosi e premiati documentatri Vogliamo anche le rose e Un ora sola ti vorrei. La regista milanese ha affrontato un altro punto di vista sulla vita delle donne prendendo la maternità come spunto cruciale sia per la finzione che per la parte documentaristica. Poiché il film al suo interno è caratterizzato dal modo di lavorare di Alina Marazzi, facendo un lavoro di ricerca sulla vita di giovani donne, ha proposto una storia che rappresenta una decostruzione delle singole interviste e immagini di repertorio che nella pellicola portano un confronto tra i modelli del passato e la realtà moderna. Inoltre la fotografia d’autore e le sequenze di stop-motion aggiungono quel livello poetico e conferiscono al film quel taglio intimo che porta all’emozione. Tutti questi elementi artistici vanno a smontare la scrittura classica della sceneggiatura al fine di arricchirla con altri livelli emozionali e di vicinanza con il pubblico. Questo però molto spesso sospende la storia nelle pieghe della riflessione frenando la continuità narrativa.

Nella prima parte del film siamo immersi totalmente in questa comunità di mamme che svolgono tutte le attività pre e post-parto per entrare in comunicazione con il loro corpo e alla ricerca di determinate emozioni. Le attrici in questo film sembrano camuffarsi e confondersi con una realtà conscia e silenziosa. Charlotte Rampling passa una buona parte del film ad ascoltrare, ponendosi così come uno spettatore a sentire, leggere e vedere tutto il materiale che riguarda queste donne, finché non incrocia la storia di Emma e il loro destino intrecciato si risolverà e troverà pace in maniera conseguenziale nel finale. Elena Radonicich è spontanea nel ricreare l’apatia e la distrazione di questa mamma che vede suo figlio come un punto a sfavore, un handicap e non come un valore aggiunto alla sua vita.tutto-parla-di-te-charlotte-rampling

Il monatggio di Ilaria Fraioli è stato essenziale per la struttura del film ed è chiaro come sia stato pensato anche in fase di produzione per via dei numerosi supporti con cui la regista ha voluto tracciare questa pellicola.

Tutto parla di te è la dismostrazione che i film si possono fare con una plurità di voci, che ormai il cinema ha raggiunto la maturità necessaria per mescolare i registri di narrazione e dare una profondità e verità al vissuto, seppur sia fittizio, per lasciare così allo spettatore non solo il ricordo di una storia ma di una interpretazione della realtà. Dall’11aprile al cinema.

La Casa : arriva il remake del film di Sam Raimi

La Casa : arriva il remake del film di Sam Raimi

Cinque ragazzi. Una baita isolata in mezzo al bosco. Un Libro dei Morti. Vi ricorda qualcosa? Per coloro che non sono proprio a digiuno di cinema horror sarà subito venuto in mente un titolo: La Casa (Evil Dead), pietra miliare del genere e opera prima del grande Sam Raimi, un autore che avrebbe ben presto fatto parlare molto di sé. Ma non siamo qui per elogiare il capolavoro datato 1981, bensì per introdurre il suo omonimo ed attesissimo remake firmato dall’esordiente Fede Alvarez, la cui uscita statunitense è programmata per il 5 aprile, mentre i fans italiani dovranno aspettare il 9 maggio per farsi travolgere da una vera e propria ondata di sangue. La fortunata serie, ideata da Raimi ancora adolescente in 8 mm e in seguito trasportata nell’opera che tutti noi conosciamo, ha potuto vantare una un successo planetario, oltre che due seguiti (La Casa 2, L’armata delle tenebre) in cui la componente umoristica ha finito per soffocare del tutto la vena orrorifica originale.

Dunque l’idea di un possibile rifacimento era già da molti anni nelle intenzioni di Raimi, il quale si è però dedicato ad altri lavori di successo come la trilogia di Spiderman, Drag Me to Hell (dove le contaminazioni sono evidenti), fino a Il Grande e potente Oz. Ma è solo con la comunicazione della Warner Bros, avvenuta nel marzo 2012, che le aspettative dei fans si sono concretizzate. Le riprese sono durate tre mesi e mezzo, e già alla fine di luglio Raimi e lo storico amico Bruce Campbell (l’Ash della trilogia de La Casa) avevano già rilasciato alcune succulente indiscrezioni riguardo al progetto che avevano mandato letteralmente in fibrillazione i cinefili di tutto il mondo. La prima rivelazione è stata il nome del regista, il giovane e misconosciuto Fede Alvarez, qui alla sua opera prima e con alle spalle una solida carriera di video musicali e spot. La seconda notizia shock ha riguardato invece la scelta di sostituire l’eroe del film originale, l’indimenticabile Ash con il suo alter ego femminile Mia, ex tossicodipendente che decide di passare un week-end tranquillo (si fa per dire!) in una baita isolata nel mezzo di un bosco. Il ritrovamento di un antico libro maledetto darà inizio ad una vera e propria infestazione demoniaca che si diffonderà come un morbo, a suon di sangue, frattaglie e liquami di ogni sorta. Anche il cast si affida a volti nuovi, in cui spicca la convincete Jane Levy nel ruolo di Mia, affiata dai giovani Jessica Lucas, Shiloh Fernandez, Lou Taylor Pucci e Elizabeth Blackmore.

La-casa-remake-foto-06La prima proiezione ufficiale si è svolta al South by Southwest di Austin nel Texas, suscitando nei fans e nei critici una vera e propina spaccatura. Alcuni giornalisti, come Russ Fischer hanno elogiato sia la scelta del cast che la grande fedeltà alla trama originale, affermando addirittura che “si tratta di un’opera nuova, ancora migliore della sua matrice. La vena umoristica è del tutto scomparsa, e ci troviamo nei territori dell’horror più puro”. Altri invece, come Eric Kohn, condannano la politica commerciale delle scelte registiche, affermando che “Siamo alla sagra delle frattaglie. Il regista e il suo team sono più concentrati a farci venire il voltastomaco”. Fin dal rilascio, alla fine di marzo, del trailer internazionale vietato ai minori, la censura americana si è subito dibattuta se affibbiare al film il divieto PG-13 (minori di 13 anni) o il temutissimo X-rated (minori di 17 anni).

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Tutto ciò non fa altro che giovare alla campagna pubblicitaria di Raimi e di Cabpell, che in qualità di co-produttori hanno assicurato che lo script di Alvarez e Diablo Cody sarà letteralmente elettrizzante. Non resta dunque che attendere il 9 maggio, e nel frattempo i fans saranno contenti di sapere non solo che è in programma un sequel del remake de La Casa, ma che oltretutto Raimi potrebbe tornare per firmare un secondo capitolo de L’armata delle Tenebre.

La Marcia su Roma di Dino Risi, la recensione

La Marcia su Roma di Dino Risi è il film 1963 con protagonisti Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Roger Hanin e Mario Brega.

Trama: Domenico Rocchetti (Vittorio Gassman), disastrato e spiantato reduce della prima guerra mondiale, si aggira dinoccolante tra le vie di Milano facendo elemosina mostrando una falsa medaglia al valore militare. Incontrato casualmente un suo ex ufficiale, il capitano Paolinelli (Roger Hanin), il povero Rocchetti si prende una sonora ramanzina per quel vile espediente ma al tempo stesso Paolinelli lo esorta ad unirsi a lui e ad un nuovo partito che sta allargando velocemente i propri consensi: il Partito Nazionale Fascista. Rocchetti, disoccupato e a pancia vuota da tre giorni, acconsente senza troppe remore intravedendo un’opportunità per uscire da quella miseria.

Inizia così la sua collaborazione con il partito ed è proprio durante uno scontro con dei contadini poco inclini ad ascoltare l’oratoria di Paolinelli che Rocchetti si imbatte con un suo ex commilitone: Umberto Gavazza (Ugo Tognazzi). Quest’ultimo, bracciante umile e senza terra, cattolico e mansueto, si mostra inizialmente diffidente nel seguire l’ex compagno in quella nuova avventura ma la promessa di un pezzo di terra basta a convincere anche lui.

Ed è così che i due sbandati senza arte ne parte si ritroveranno al fianco delle altre camice nere, da subito “lesti” ad evitare le risse e i consueti scontri con operai o scioperanti ed altrettanto pronti ad unirsi senza esitazione alle milizie in marcia verso la capitale.

Analisi: La marcia su Roma è un film di Dino Risi del 1963 cui sceneggiatura fu scritta a più mani tra cui quelle “d’oro” di Age e Scarpelli oltre a quelle di Ettore Scola e Ghigo di Chiara. Maestro della commedia all’italiana, Risi non delude nemmeno in questa occasione dove si propone di raccontare l’ascesa al potere del fascismo e delle camice nere utilizzando, come di consueto, l’efficacissimo strumento della tragicommedia.

Gassman/Rocchetti e Tognazzi/Gavazza sono al solito straordinari nell’interpretare personaggi dai tratti ben delineati ed assolutamente esemplificativi per farci comprendere il tipico soggetto preda della retorica fascista. Disoccupati, uomini senza famiglia o dimora, reduci delusi e frustati da una patria che non ha riconosciuto il loro sacrificio nella Grande Guerra, loro sono gli “ultimi” che videro nell’esperienza fascista un’opportunità per sbarcare il lunario e tornare finalmente ad essere qualcuno. Rocchetti e Gavazza impersonano al contempo pregi e difetti dell’italiano medio: pigro,furbo e un po’ vile il personaggio di Gassman, onesto, umile e buono quello di Tognazzi, entrambe restii alla violenza e un po’ vigliacchi. Ma pur nella loro imperfezione i due protagonisti non potranno accettare a lungo i metodi sempre più inquietanti che sono chiamati a rispettare e che sono perfettamente riassunti nella losca e burbera figura del camerata Marcacci detto non casualmente “Mitraglia” ( Mario Brega).

La marcia su Roma è un film divertentissimo e spassoso ma che riesce in poco più di 90 minuti a raccontarci un capitolo di storia che ha segnato per un lungo periodo la vita e il destino del nostro paese e di migliaia di uomini. Le prime violenze, i primi scontri con i “rossi bolscevichi” e sopratutto le responsabilità storiche di chi era chiamato a fermare ciò che poteva ancora essere fermato. Dino Risi, come già in altre occasioni, ci regala ripetute risate che però arrivano sempre a smorzarsi in ghigni spesso amari di fronte a situazioni e sequenze tutt’altro che comiche.

Un fuoriclasse alla regia, svariati fuoriclasse alla sceneggiatura, due irresistibili mattatori a dominare la scena ed una schiera di personaggi secondari perfettamente inseriti nel contesto narrativo, il risultato non può che essere l’ennesimo gioiello di un cinema italiano che agli inizi degli anni ’60 non sapeva proprio sbagliare.

Tutto parla di te : Alina Marazzi presenta il suo film

Tutto parla di te : Alina Marazzi presenta il suo film

tutto-parla-di-te-charlotte-ramplingVedendo questo film si fa riferimento a Un’ora sola ti vorrei c’è un legame profondo tra quel doc-film e questo lungometraggio?
Alina Marazzi: Si c’è il legame, perché Tutto parla di te chiude un po’ il ciclo e chiude un po’ i conti con questa tematica e relazione che era stata già raccontata in Un’ora sola ti vorrei che è la relazione tra madre e figlia. Quindi entrambi i film sono esattamente legati e quest’ultimo riprende proprio là dove Un ora sola ti vorrei aveva lasciato. Qui poi c’è anche il personaggio della Rampling, donna adulta di un’altra generazione, proprio perché io volevo fare un collegamento tra presente e passato, oltre all’ambivalenza della maternità, oltre il rapporto tra Pauline ed Emma si raccontano delle cose che tra donne si conoscono bene, il personaggio della Rampling riporta anche un vissuto del passato che un tempo si chiamava “esaurimento nervoso” oggi si chiama “trauma post parto”.

Ci sono voluti quattro o cinque anni per raccogliere tutti i materiali del film, ha creato problemi nella produzione?
A.M:
Questo tipo di film, che si propone per un linguaggio diverso, è complesso sia da mettere a fuoco a fuoco come progetto a livello artistico sia come produzione. Però questo tempo di lavorazione è servito anche per decidere come raccontare questo argomento, sono partita da un metodo documentaristico e poi si è imposto il film di finzione. Quindi c’è stato nella fase di sviluppo e scrittura, che ha preso molto tempo, un tentativo di mettere su carta e in una sceneggiatura queste idee. Mescolare una trama di finzione con apporti di documentari, di cinema di realtà, altri apporti come l’animazione, la fotografia d’autore e altri elementi che mi piace mescolare insieme; in un film di montaggio come, Vogliamo anche le rose, era stato più semplice; qui dovendo inventare e scrivere un film ha preso del tempo.

Elena, a che punto sei entrata in questo progetto?
Elena Radonicich:
Sono entrata in questo film in maniera molto classica, facendo un provino e poi un altro, conoscendo Alina ed entrando piano piano in questa realtà che mi era completamente sconosciuta, (l’attrice non ha figli n.d.a) nel senso che ci avevo pensato ma non avevo mai ragionato sulle conseguenze che poteva avere nella vita di una donna, perciò è stato un ingresso lento e morbido. Anche perché da quando abbiamo cominciato a lavorarci a quando abbiamo girato e poi concluso, l’arco di tempo è stato piuttosto lungo perciò c’è stato il modo di creare questa realtà e poi provare ad esplicitarla.

Elena, che idea ti sei fatta sulla maternità che il film propone, come opzione di vita e sensazioni.
E.R:
Prima di affrontare questo film le mie idee erano molto favolistiche, “un giorno amerò qualcuno farò un figlio e sarò felice” più o meno si sintetizzavano così. Fare questo film mi ha messo in relazione all’idea che la maternità è uno di quegli eventi nella vita di una persona che in qualche modo ci riduce in uno stato di umanità molto profonda e in qualche modo archetipico, come il dolore e la morte, rappresentano qualcosa di assoluto con cui fare i conti e io con questa idea non mi ero affatto confrontata. Perciò il mio personaggio si riduce in uno stato di dolore indescrivibile, perché la sua sofferenza non è speciale perché può riguardare tutte. Affrontare quest’idea con l’immaginazione, avendo solo questa oltre che documentandomi, in qualche modo mi è passata la paura e ho pensato e realizzato che come spesso accade affrontando i tabù questi si possono sgretolare nel momento in cui ci si ragiona e si capisce che sono solo all’interno di un determinato periodo. Poi io avevo un imbarazzo incredibile nei confronti del bambino. Nelle scene in cui sono con il bambino, un po’ tremo io e un po’ trema Emma, perché è una creatura che ti mette di fronte a qualcosa di profondissimo di te stesso. Io ho osato e Alina mi ha ben guidata in questa attitudine.

Alina, come è andata con la Rampling?
A.M:
Con la Rampling terrore, molta paura! Ma anche molta trepidazione, la Rampling è nota ai più per questo aspetto un po’ ieratico con questo sguardo intenso, forte, apparentemente freddo quello che a me comunica era quello che cercavo per il personaggio di Pauline che ho trovato e che trovo lei abbia è un misto di forza e fragilità, di fermezza e irrequietezza, nel suo sguardo e volto vero di donna matura lei esprime tutta questa complessità. È una persona estremamente generosa, sia nella relazione sia con me che con Elena. E nel momento in cui ha sposato il progetto, che l’aveva coinvolta sia per la tematica ma anche forse per l’approccio, lei c’è stata al cento per cento senza porre condizioni ed è una persona anche molto divertente. Come attrice, e lo dice anche lei, è molto istintiva, benché sia una persona molto intelligente e riflette molto sulle cose quello che aveva lo porta in maniera animalesca. Quindi è stata una bella lezione, una bella esperienza non solo un bellissimo incontro umano personale.

Alina, per la Rampling è stato anche un ritorno al cinema Italiano.
A.M: Si c’era anche questo fatto, lei con l’Italia ha avuto un rapporto importante avendo girato film che poi l’hanno resa famosa. E questa volta di recitare in Italiano, quindi l’ha presa anche come un aspetto importate, da straniera portare una fragilità nel parlato. Ha dedicato del tempo per imparare l’italiano, lingua che conosceva e conosce quindi con una certa facilità, l’ha imparato per il film e mentre si preparava per il film a Parigi, lei ascoltava molto la musica italiana proprio per entrare nella musicalità della lingua ascoltava molto la musica di Franco Battiato che ha incontrato a Novembre a Roma (Festival del Cinema di Roma n.d.a)

Elena come è stato il rapporto con la Rampling?
E.R:
Il rapporto è stato che non ho parlato per un mese più o meno perché avevo difficoltà a dire qualcosa di sensato, quindi l’ho osservata molto e lei ha avuto la grazia di farsi guardare e mi ha lasciato lo spazio per trovare la calma necessaria a far sì che io mi relazionassi con lei e io ho riconosciuto in questo suo comportamento una generosità forte nel saper rispettare questo mio problema momentaneo! Lei aveva uno sguardo di grande comprensione sia come donna che come attrice che a un certo punto io al di fuori dal set non mi sono comportata in maniera diversa dal mio personaggio. Lei era molto spontanea, conteneva dentro di sé già tutto e poi lo lasciava uscire e io ascoltando lei ho cercato di fare la stessa cosa. Quindi il nostro rapporto è stato molto delicato e io tutte le volte che ero in difficoltà la guardavo e lei in qualche modo mi calmava, mi rassicurava e  sembrava che mi seguiva come faceva Pauline, ci siamo fatte tutte un gran bel viaggio, è stato un rapporto molto bello e privilegiato in questa bolla che era il film tra noi tre si è creato questo rapporto esemplare nelle relazione femminili, un esempio proprio bello.

Alina in questo film ci sono molti archetipi che nel cinema rischiano di diventare dei luoghi comuni, Alina come ha arginato questo rischio.
A.M: Da un lato servono gli stereotipi al cinema per rappresentare metodi di discussioni, nel caso della rappresentazione della maternità non è semplice ma è un po’ quello che a me profondamente interessava. C’è un discorso che riporta anche gli altri film miei che è la questione dei modelli, in che cosa noi donne ci rispecchiamo quali sono le immagini che ci si parano davanti tanto più le immagini di maternità. Quando si diventa madri ci si rende conto quanto interiorizzato questo immaginario della maternità un po’ favolistico, assoluto e di compimento; e quanto invece magari la nostra esperienza sia lontano da quello, allora tutti questi specchi che abbiamo davanti ci rimandano delle immagini di noi falsate e noi dobbiamo interrogarci sul perché viene prodotto un immaginario della maternità che va solo in una certa direzione. Nel film vengono usate le fotografie e altri apporti visivi per creare un cortocircuito e mettere in discussione queste rappresentazioni e far riflettere sul chi si è e quali sono le immagini di noi con cui ci dobbiamo confrontare.

Alina, nel film, credo volutamente, c’è poca presenza maschile, perché?
A.M: Nella sceneggiatura c’era un po’ di più del compagno di Emma, ma poi nel montaggio è stato ridotto, dando la precedenza alle relazioni tra donne, quindi il rapporto Pauline-Emma e questo luogo in un quartiere che la casa maternità a Torino, in questa dimensione di gruppo, e soprattuto quello che il film non fa è rappresentare la coppia e la famiglia. Perché penso che non sia più così centrale la coppia e la famiglia, se ci guardiamo intorno, le coppie fanno molta fatica a stare insieme quando nasce un bambino ancora di più, quindi la battuta di Binasco che dice “Una coppia è in due loro sono in tre quindi non sono più una coppia” è abbastanza un equazione esatta. Un bambino mette in crisi la coppia, oggi noi viviamo la nostra vita con questa dimensione della famiglia diversa, le nostre famiglie sono forse le relazioni che noi instauriamo con i nostri amici, i compagni di lavoro. E a volte penso che nel momento di fragilità come quello della maternità in cui si fa fatica e si vorrebbe parlare con qualcuno sarebbe più salutare parlare con qualcuno al di fuori della famiglia perché nelle famiglie ci sono dinamiche faticose, complesse e bloccate.

Vedendo i film di Alina Marazzi si ha l’impressione di assistere a “un epica della normalità” ti ritieni una regista donna?  O il film ha solo una femminilità di sguardo?
A.M: Si mi sento una regista donna, le antieroine dei miei film sono persone normali che confidano i loro sentimenti nelle pagine di diario, del vissuto quotidiano e oggettivo che riporto sempre nei miei film. Si voglio raccontare questa epica della normalità, anche l’aver scelto di incentrare il film “sull’ordinaria depressione” e non “il caso estremo” non voglio mettere al centro la tragedia e il caso di cui abbiamo bisogno perché dobbiamo confrontarci, il film vuole dire tutte queste cose su come raccontare le storie, si non voglio essere una regista, ma voglio essere una donna!

Tutto parla di voi è un progetto in rete sulla maternità, ispirato al film di Alina Marazzi Tutto parla di te nato per sviluppare in rete i temi affrontati nel film, che è insieme di esperimento di narrazione collettiva e raccolta di testimonianze da parte delle mamme (così come dei papà) per costruire un nuovo punto di vista sulla maternità. www.tuttoparladivoi.com

Il film sarà nelle sale l’11 Aprile con 30 copie.

Captain America 2 The Winter Soldier: prima foto!

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Captain America 2 The Winter Soldier: prima foto!

Captain America 2 The Winter Soldier è ufficialmente entrato nella fase più calda, quella delle riprese ed ecco arrivare direttamente dai Marvel Studios la prima foto del cinecomic diretto da   e   .

Ecco la trama ufficiale diramata e tradotta da Badtaste:

Captain America: The Winter Soldier prenderà avvio esattamente dopo la fine di Avengers con Steve Rogers in lotta per assecondare il nuovo ruolo che riveste nel mondo moderno mentre decide di allearsi con Natasha Romanoff aka Vedova Nera per sconfiggere un potente e tenebrosonemico nella Washington D.C. odierna.

Vi ricordiamo che il cast  comprende Frank GrilloScarlett JohanssonEmily VanCamp e Toby Jones. Anthony Joe Russo dirigeranno la pellicola, la cui uscita statunitense è fissata per  il 4 Aprile 2014.

 

Una Notte da Leoni 3 : altri poster deliranti

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La campagna promozionale per Una Notte da Leoni 3 è cominciata alla grande, e dopo il primissimo poster-parodia, che prendeva di mira il poster di Harry Potter e i Doni della Morte Parte II in cui si fronteggiano Harry e Voldemort e quello successivo in cui un’infuriato John Goodman incombe su un disarmato e atterrato (crediamo) Bradley Cooper, ecco due poster nuovi all’insegna del delirio puro, vera cifra distintiva di questa saga che promette un coronamento assoluto con questo terzo capitolo.

Il primo, dal tono decisamente drammatico, vede Stu tenere tra le braccia un esanime Mister Chao. Non sappiamo cosa ha portato ai tragici eventi rappresentati, ma siamo pront a scommettere che si tratterà di qualcosa di assurdo. Il seconda poster vede invece sempre Mister Chao alle prese con un paracadute e la sua solita espressione folle.

Eccoli:

una notte da leoni 3 poster 1

una notte da leoni 3 poster 2

Ecco la trama del film: Tijuana in Messico, una location che calza a pennello ad una serie incentrata sull’esagerazione e che, in questo terzo film, racconterà della fuga di Alan dall’ospedale psichiatrico in cui è stato rinchiuso e dei tentativi dei suoi amici di riacciuffarlo prima che sia troppo tardi. Oltre a Tijuana, il folle viaggio dei protagonisti di Una notte da leoni 3 toccherà anche Los Angeles e Las Vegas. Lì dove tutto ha avuto inizio. Riprese del film al via entro la fine del mese di giugno 2012.

Vi ricordiamo che la pellicola uscirà il 24 Maggio 2013.  Una notte da leoni 3 di Todd Phillips vede il ritorno del trio delle meraviglie formato da Bradley Cooper, Zach Galifianakis e Ed Helms che questa volta riusciranno a passare grandi guai anche lontani da addii al celibato e da matrimoni in grande stile. Tornano nel film anche Justin Bartha, Heather Graham, Jeffrey Tambor, Gillian Vigman, Sasha Barrese e Jamie Chung.

Box Office USA dell’8 Aprile 2013

Box Office USA dell’8 Aprile 2013

La-Casa_Evil-DeadNiente da fare, il pubblico USA affolla le sale e fa saltare il Box office nel momento in cui ad uscire è un horror che porta con sè una fama inossidabile, così il botteghino USA di questa settimana premia il remake di Evil dead, da noi conosciuto come La casa, forse anche grazie all’arte per la sceneggiatura di Diablo Cody, il film incassa 26 milioni di dollari. Seguono The croods, evidentemente tutt’altro tipo di film, alla terza settimana di classifica, con un incasso settimanale di 21 milioni di dollari per un totale di 26. Resiste al terzo posto GI Joe Retaliation, che incassa 21 milioni per un totale di 86. Riproposto nelle sale con l’ottimizzazione per la visione in 3D, Jurassic park incassa 18 milioni di dollari che si vanno ad aggiungere a quelli incassati negli anni passati, portando il suo totale a 375 milioni di dollari. Segue in quinta posizione Olympus has fallen, film con tema action con un unico eroe di prossima uscita anche nelle nostre sale, che incassa 10 milioni di dollari portando il suo totale a 71. Il sesto posto è occupato dalle confessioni del consulente coniugale creato da Tyler Perry: Tyle Perry’s Temptation scende dopo una sola settimana passata nelle zone alte della classifica con un incasso di 10 milioni di dollari per un totale di 38. In settima posizione continua la sua discesa Oz the great and powerful, che sembra aver esaurito il suo pubblico; la pellicola ha comunque incassato un totale di 213 milioni di dollari di cui 8 raggranellati questa settimana. Gli eredi di Twilight non convincono, neanche quando a crearli è la stessa penna: The host, adattamento di un romanzo di Stephenie Meyer è in ottava posizione dopo aver incassato 5 milioni di dollari per un totale di 19. Il nono posto è occupato da The call il thriller con Halle Berry che incassa 3 milioni di dollari portando il suo totale a 45, mentre chiude la classifica al decimo posto la commedia universitaria con Tina Fey e Paul Rudd Admission, che incassa 2 milioni di dollari questa settimana, per un totale di 15 dopo tre settimane in sala.

La prossima settimana usciranno: Scary movie 5, il film di Ken Loach Angels’ share e l’ultimo film di Terrence Malick, To the wonder

Fonte: imdb

Il Grande Gatsby: nuovi splendidi poster!

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Il Grande Gatsby: nuovi splendidi poster!

L’attesissimo Il Grande Gatsby di Baz Luhrmann si svela oggi in tre nuovi splendidi poster. Continua la campagna promozionale de Il Grande Gatsby, che aprirà il Festival di Cannes il prossimo 15 maggio.

Dopo le recenti locandine e il nuovo trailer con estratti della colonna sonora, l’attesa pellicola diretta da Baz Luhrmann tratta dal capolavoro di F.S. Fitzgerald si mostra oggi in tre nuovi elegantissimi poster: in un tripudio di colori, possiamo ammirare in sequenza Nick Carraway (Tobey Maguire) e Jordan Baker (Elizabeth Debicki), Tom Buchanan (Joel Edgerton) e Myrtle Wilson (Isla Fisher) e gli splendidi protagonisti Jay Gatsby (Leonardo DiCaprio) e Daisy Buchanan (Carey Mulligan).

Il Grande Gatsby, il film

Il Grande Gatsby è diretto da Baz Luhrmann e vede nel cast Leonardo DiCaprio, Tobey Maguire e Carey Mulligan e che vedremo in apertura al Festival di Cannes 2013.

Il Grande Gatsby uscirà il prossimo 16 maggio al cinema. Tutte le info sul film le trovate nella nostra scheda: Il Grande Gatsby. Il sito ufficiale del film qui.

Il film racconta la storia di un aspirante scrittore, Nick Carraway che lasciato il Midwest Americano, arriva a New York nella primavera del 1922, un’epoca in cui regna la dubbia moralità, la musica jazz e la delinquenza. In cerca del suo personale Sogno Americano, Nick si ritrova vicino di casa di un misterioso milionario a cui piace organizzare feste, Jay Gatsby, ed a sua cugina Daisy che vive sulla sponda opposta della baia con il suo amorevole nonché nobile marito, Tom Buchanan. E’ allora che Nick viene catapultato nell’accattivante mondo dei super-ricchi, le loro illusioni, amori ed inganni. Nick è quindi testimone, dentro e fuori del suo mondo, di racconti di amori impossibili, sogni incorruttibili e tragedie ad alto tasso di drammaticità.

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