Apple TV+
ha presentato il trailer di Carl Hiaasen’s Bad
Monkey, la nuova comedy del pluripremiato produttore
esecutivo Bill Lawrence (“Ted Lasso”, “Shrinking”)
interpretata dall’attore, produttore e sceneggiatore Vince Vaughn, qui anche produttore esecutivo.
La serie farà il suo debutto il 14 agosto su Apple TV+
con i primi due episodi dei dieci totali, seguiti da nuovi episodi
ogni mercoledì fino al 9 ottobre.
La trama di Carl Hiaasen’s Bad Monkey
Basata sul romanzo di Carl Hiaasen,
bestseller del New York Times e cult intramontabile, “Carl
Hiaasen’s Bad Monkey” racconta la storia di Andrew Yancy
(interpretato da Vaughn), cacciato dal dipartimento di polizia di
Miami e finito a fare l’ispettore sanitario nelle isole Keys. Dopo
essersi imbattuto in un caso che si apre con un braccio umano
ripescato dai turisti, si rende conto che se riuscirà a dimostrare
che si tratta di un omicidio, rientrerà nel giro. Deve solo
superare una serie di strani personaggi della Florida e una scimmia
cattiva.
Il cast comprende anche L. Scott
Caldwell (“Il fuggitivo”), Rob Delaney (“Catastrophe”), Meredith
Hagner (“Search Party”), Natalie Martinez (“La Promesa del
Retorno”), Alex Moffat (“Saturday Night Live”, “Holidate”),
Michelle Monaghan (“Gone Baby Gone”), Ronald Peet (“First Reformed
– La creazione a rischio”) e Jodie Turner-Smith (“Queen and Slim”),
con le special guest John Ortiz (“Fast and Furious”), Zach Braff
(“Scrubs”), Ashley Nicole Black (“Ted Lasso”), Scott Glenn (“The
Leftovers – Svaniti nel nulla”) e Charlotte Lawrence al suo debutto
televisivo.
Prodotta dalla Warner Bros.
Television, “Carl Hiaasen’s Bad Monkey” è sviluppata dal produttore
esecutivo e showrunner Lawrence, che l’ha prodotta attraverso la
sua Doozer Productions insieme a Jeff Ingold, Matt Tarses
(“Scrubs”), Marcos Siega, Vince Vaughn e Liza Katzer.
Carl Hiaasen’s Bad
Monkey rappresenta la più recente collaborazione tra
Lawrence e Warner Bros. Television per Apple
TV+, dopo la serie di successo nominata agli Emmy “Shrinking” e
il fenomeno “Ted Lasso”.
Reed Hastings di
Netflix ha fatto la voce grossa per Kamala
Harris, staccando un assegno di 7 milioni di dollari per
la campagna elettorale del vicepresidente per il 2024.
Il cofondatore e presidente
esecutivo di Netflix
ha rivelato l’ingente donazione al sito di tecnologia The
Information martedì. “Dopo il deprimente dibattito, siamo
di nuovo in gioco”, ha dichiarato Hastings a The
Information. Ha aggiunto che si tratta della più grande
donazione che abbia mai fatto a un singolo candidato.
All’inizio del mese, dopo la
disastrosa performance di Joe Biden al primo dibattito
presidenziale, Hastings ha reso pubbliche le sue frustrazioni nei
confronti del presidente in corsa per la rielezione. “Biden deve
farsi da parte per consentire a un vigoroso leader democratico di
battere Trump e di mantenerci sicuri e prosperi”, ha dichiarato
Hastings al New York Times.
I commenti di Hastings all’epoca
facevano parte di un coro crescente di grandi donatori democratici,
in particolare di Hollywood, che chiedevano a Biden di farsi da
parte. Secondo il NYT, Hastings e sua moglie, Patty
Quillin, hanno donato più di 20 milioni di dollari al Partito
Democratico negli ultimi anni.
Martedì Hastings ha twittato:
“Congratulazioni a Kamala Harris – ora è il momento di
vincere”.
The Information ha
riferito che Hastings ha donato a un super PAC legato ad Harris su
raccomandazione del miliardario venture capitalist e collega
megadonatore democratico Reid Hoffman.
Da quando Biden ha rivelato la sua
decisione shock di porre fine alla sua campagna di rielezione, i
potenti democratici, i donatori e i sostenitori si sono stretti
attorno ad Harris, che lunedì ha ottenuto la maggioranza dei
delegati per diventare ufficialmente il candidato presidente del
partito.
Dopo un’ondata di entusiasmo, in
meno di una settimana il Washington Post ha riferito che
la Harris ha raccolto la cifra record di 250 milioni di dollari per
la sua campagna in soli due giorni. L’Hollywood Reporter
ha rivelato all’inizio di questa settimana che la notizia del
ritiro di Biden a favore di Harris ha eccitato i donatori di
Hollywood, che si sono messi in fila per elargire milioni all’ex
senatrice della California.
Prima di interpretare Tom Wambsgans
nella serie HBO “Succession”,
Matthew Macfadyen era forse più noto per la
sua interpretazione di Mr. Darcy nell’adattamento di Joe
Wright di “Orgoglio e pregiudizio” del 2005 al
fianco di Keira Knightley. E sebbene sia spesso in cima
alle classifiche dei fan per l’interpretazione del cupo eroe
romantico di Jane Austen, Macfadyen ha rivelato in una nuova
intervista a “CBS Mornings” che “non gli è
piaciuto molto” interpretare la parte. “Mi sento in colpa
a dirlo”, ha detto Macfadyen. “Ci sono stati momenti in
cui mi sono divertito, ma vorrei essermi divertito di più.
“Vorrei essere stato meno
preoccupato”. Macfadyen ha dichiarato che la sua ansia
derivava dalla sensazione di non essere stato adatto al ruolo.
“Mi sono sentito un po’ fuori luogo. Non sono abbastanza
attraente, o non sono, insomma…”, ha continuato. “Ma ha
funzionato”. Ora, quando i fan lo riconoscono come Mr. Darcy,
Macfadyen ha detto che è “probabilmente la cosa più lusinghiera
che mi capita”. “Sono passati ben 20 anni, quindi penso
che non posso invecchiare così male”, ha detto ridendo.
Keira Knightley e Matthew Macfadyen in Orgoglio e
pregiudizio
Matthew Macfadyen è Mr. Paradox in
Deadpool & Wolverine
Macfadyen ha partecipato a “CBS
Mornings” per promuovere il suo ultimo film, il blockbuster della
Marvel “Deadpool
and Wolverine”, con Ryan Reynolds e Hugh Jackman. Macfadyen interpreta Mr.
Paradox, il soprintendente presso la TVA dell’antieroe di Reynolds.
“È una parte divertente”, ha detto. “Vedere Ryan e
Hugh Jackman fare squadra sul set è stato uno spasso. Ho una cotta
per quei due, sono semplicemente fantastici”. Macfadyen ha
aggiunto che Mr. Paradox ha un’atmosfera simile a quella del suo
personaggio di “Succession”,
Tom, “per via di un certomodo di fare lo stronzo
aziendale”.
È tempo di saluti. Dopo il grande
ritorno a dicembre con il tanto discusso secondo capitolo,
l’iconico e popolare drama horror sudcoreano di NetflixSweet Home (in hangeul
스위트홈) volge al termine con la sua terza stagione. Creata da
Hong So-ri, Kim Hyung-min e
Park So-jeong, la serie è basata sull’omonimo
webtoon del 2017, scritto da Kim Carnby e
illustrato da Hwang Young-chan.
Sweet Home segue la
spaventosa e tragica storia di un gruppo di sopravvissuti in un
mondo post-apocalittico invaso da terribili mostri che si nutrono
di umani. Se la prima stagione ha conquistato il pubblico grazie
alla sua trama avvincente, all’atmosfera inquietante e ai
personaggi ben caratterizzati, la seconda ha visto un calo di
entusiasmo e aspettative. La terza stagione è riuscita a
risollevare le sorti di questo amato horror
fumettistico?
Nella seconda stagione (qui
la recensione), il gruppo di superstiti della Green Home è
costretto ad abbandonare il proprio rifugio, ormai distrutto e
pericoloso, per raggiungere lo stadio sorvegliato dal Crow Platoon,
la nuova destinazione dove il governo ha riunito i pochi civili
sopravvissuti all’epidemia. Seo Yi-kyung (Lee
Si-young), che nella prima stagione scopre di essere
incinta, in Sweet Home 2 dà alla luce una bambina
(Kim Si-a) che, infetta fin dalla nascita,
possiede enormi poteri, come quello di trasformare rapidamente gli
umani in mostri e suoi seguaci. Nel frattempo, Hyun-su (Song Kang)
viene catturato da Jung Ui-myeong, un potente mostro liquido che ha
preso il controllo del corpo di Pyeon Sang-wook (Lee
Jin-wook), e sottoposto ai numerosi e dolorosi esperimenti
del Dr. Lim (Oh Jung-se).
Quest’ultimo, che considera
gli umani una malattia e i mostri l’unica cura
possibile, intende infatti studiare e analizzare i
mostri-umani attraverso Hyun-su e la sua incomprensibile forza.
Nonostante il tempo che il Dr. Lim dedica alla ricerca, i mostri
continuano a essere però imprevedibili. Solo verso la fine del
secondo capitolo scopre che le spaventose creature iniziano a
evolversi, passando da mostri-umani a neo-umani,
esseri misteriosi privi di qualsiasi emozione e sensibilità.
Proprio come i suoi mostri, episodio
dopo episodio, l’angosciante serie targata Netflix Corea del Sud si
è evoluta sorprendentemente. La seconda stagione, infatti, ha
segnato una netta differenza rispetto alla prima: mentre
inizialmente il pubblico si è appassionato alla spaventosa
storia dei condomini della Green Home, affezionandosi
soprattutto ai suoi protagonisti, tra cui l’introverso e strambo
Hyun-su, nella seconda stagione è stato costretto ad
abbandonare quell’ambientazione familiare e
disastrata per volgere lo sguardo al mondo esterno.
In Sweet Home
2, tutto è stato amplificato ai massimi
livelli: la tensione, l’azione e i pericoli sono aumentati
esponenzialmente, generando una sorta di confusione e disagio nello
spettatore, che ha quasi trovato difficoltà a riconoscere gli
stessi personaggi. Questi ultimi, infatti, sono stati sempre più
messi da parte per far spazio a nuove personalità e dinamiche, che
hanno contribuito a rendere la trama ancora più complessa e
imprevedibile. Proprio a causa della profonda
contraddizione tra la prima e la seconda parte, il pubblico era
estremamente curioso di scoprire come i creatori potessero giungere
a una conclusione coerente e soddisfacente nella terza
stagione.
Il capitolo conclusivo di
Sweet Home tenta dunque di miscelare e
riconciliare gli elementi caratteristici delle prime due
stagioni. La trama, per esempio, si destreggia tra due
ambientazioni differenti: uno spazio interno (tipico della stagione
1), che corrisponde a ciò che accade nello stadio, e uno spazio
esterno (come nella stagione 2), che mostra le vicende nelle strade
di una città ormai annientata dall’epidemia. A queste si aggiunge
poi un terzo spazio, più profondo, astratto e
intimo, rappresentato dalle scene di lotta interiore tra
il virus e ciò che resta dell’animo umano. Tra l’angosciante
claustrofobia degli spazi chiusi, il caos incontrollato del mondo
esterno e le intense battaglie psicologiche dei
personaggi, si può quindi parlare di una triplice
ambientazione che si impegna a ristabilire un equilibrio delle
diverse atmosfere e tematiche sviluppate nelle stagioni
precedenti.
Nonostante il tentativo di riportare
sullo schermo gli amati volti noti della prima stagione, tra cui
l’iconico trio Hyun-su, Eun-yu ed Eun-hyuk, e la
coraggiosa Lee Si-young, la terza stagione di Sweet
Home non riesce a chiudere degnamente il cerchio. Sebbene
presenti adrenaliniche scene d’azione, una grafica migliorata e un
accattivante tono fumettistico (probabilmente l’unico elemento
coerente dell’intera serie), Sweet Home sembra aver subito
un processo di snaturalizzazione che ha rotto
profondamente gli schemi della prima stagione, facendo quindi
apparire il secondo e il terzo capitolo più come spin-off che come
continuazioni dirette del primo.
Pur terminando la storia nello
stesso luogo in cui è iniziata, nella curiosa e non più rumorosa
Green Home, la “casa dolce casa” a cui allude il titolo del
drama, il finale lascia senza dubbio il pubblico con
l’amaro in bocca. Il messaggio di una “seconda possibilità” data
dalla nuova razza umana ibrida non riesce a compensare la
sensazione di un grande potenziale sprecato da una trama troppo
vasta e ambiziosa. La coerenza narrativa è venuta meno, e
il legame emotivo con i personaggi, seppur mantenuto grazie alla
presenza dei protagonisti sopravvissuti, non è sufficiente
a riscattare una stagione che manca di quella profondità e
quella tensione che avevano reso la prima parte così
coinvolgente.
In definitiva, Sweet Home
3, nonostante i suoi spunti interessanti e l’impegno nel
riprendere elementi iconici, si perde in un eccesso di
ambizione che sacrifica la coerenza e la continuità
necessarie per un finale davvero meritevole.
Disney+ ha diffuso il poster
della quarta stagione di Only Murders in the Building. La
serie comedy originale premiata agli Emmy con Steve Martin,
Martin Short e
Selena Gomez tornerà il 27 agosto in esclusiva su
Disney+.
Nella quarta stagione di
Only Murders in the Building, il trio di podcaster
amatoriali è alle prese con gli eventi scioccanti accaduti alla
fine della terza stagione che hanno coinvolto Sazz Pataki, la
controfigura e amica di Charles. Chiedendosi se la vittima
designata fosse veramente lei oppure Charles, la loro indagine li
porta fino a Los Angeles, dove uno studio di Hollywood sta
preparando un film sul podcast Only Murders. Quando Charles, Oliver
e Mabel tornano a New York, intraprendono un viaggio ancora più
epico: attraversano il cortile del loro palazzo per addentrarsi
nelle vite contorte dei residenti della Torre Ovest
dell’Arconia.
La serie Only Murders in
the Building è interpretata da Steve Martin,
Martin Short,
Selena Gomez, Michael Cyril Creighton, con guest star
speciali che includono Meryl Streep, Da’Vine Joy Randolph,
Eugene Levy,
Eva Longoria,
Zach Galifianakis, Molly Shannon, Kumail Nanjiani, Melissa
McCarthy, Richard Kind e molti altri.
I co-creatori e sceneggiatori di
Only Murders in the Building sono Steve
Martin e John Hoffman (Grace and Frankie,
Looking). Martin e Hoffman sono i produttori esecutivi
insieme a Martin Short,
Selena Gomez, il creatore di This Is
Us Dan Fogelman e Jess Rosenthal. La serie è prodotta da
20th Television, parte dei Disney Television Studios.
L’episodio di questa settimana di
House of the Dragon ha continuato a mettere al
loro posto i tasselli che ci porteranno verso il finale della
seconda stagione e, tra il fuoco di drago, il legame tra draghi,
gli intrighi di Aemond e Daemon che ancora si chiede come
mai abbia le allucinazioni a Harrenhall (suggerimento:
controlla i drink che la tua nuova strega amica ti prepara ogni
sera prima di andare a letto), abbiamo avuto un sorprendente
momento di passione tra la regina Rhaenyra e la sua nuova
consigliera, Lady Mysaria.
La scena inizia con Mysaria che
rivela come si sia procurata la cicatrice sul collo dopo essere
stata vittimizzata e ingravidata dal suo stesso padre. Rhaenyra
abbraccia la sua alleata per offrirle conforto, ma l’abbraccio si
prolunga e le due finiscono per baciarsi prima di essere interrotte
da una guardia.
Parlando con The Wrap, Sonoya Mizuno (Mysaria) ha rivelato
che il bacio non era in realtà nella sceneggiatura, ed è stato un
suggerimento dell’ultimo minuto di
Emma D’Arcy (Rhaenyra).
“Non era previsto come
bacio.Penso che sia stato programmato come… c’è
solo del fiato tra loro o qualcosa del genere, e poi qualsiasi cosa
accada viene interrotta”, ha spiegato Mizuno.
“Poiché eravamo separati nella stanza… [e] Mysaria ha
raccontato questa storia, [D’Arcy] ha sentito l’istinto di
abbracciarla, di confortarla.Da lì, è sembrato
così organico arrivare al bacio”.
“Non credo che nessuno dei
due sia stato abbracciato in quel modo da molto tempo, se non
mai”, ha aggiunto. “Penso che sia stato
l’abbraccio – l’intima vulnerabilità di quell’abbraccio – a
trasformarsi in un bacio molto tenero e appassionato, che è stato
davvero… incredibile.Credo che il momento sia
stato molto emozionante per entrambi”.
Cosa ne pensate del bacio? È
qualcosa che avevi previsto o ti ha colto di sorpresa?
“La serie prequel trova la
dinastia Targaryen all’apice assoluto del suo potere, con più di 15
draghi sotto il loro giogo.La maggior parte degli
imperi, reali o immaginari, si sgretola di fronte a tali
altezze.Nel caso dei Targaryen, la loro lenta
caduta inizia quasi 193 anni prima degli eventi di Game of Thrones,
quando re Viserys Targaryen rompe con un secolo di tradizione
nominando sua figlia Rhaenyra erede del Trono di Spade.Ma quando in seguito Viserys genera un figlio, la corte
rimane scioccata quando Rhaenyra mantiene il suo status di erede, e
i semi della divisione seminano attriti in tutto il
regno”.
La seconda stagione di
House of the Dragon vede
Matt Smith,
Olivia Cooke, Emma D’Arcy, Eve Best, Steve Toussaint, Fabien
Frankel, Ewan Mitchell, Tom Glynn-Carney, Sonoya Mizuno e Rhys
Ifans riprendere i loro rispettivi ruoli. Il cast è completato da
Harry Collett, Bethany Antonia, Phoebe Campbell, Phia Saban,
Jefferson Hall e Matthew Needham.
I registi della nuova stagione sono
Alan Taylor (episodi 1 e 4), Clare Kilner (episodi 2 e 5), Geeta
Patel (episodi 3 e 8), Andrij Parekh (episodio 6) e Loni Peristere
(episodio 7).
Netflix
si è imposta come uno dei più grandi colossi dello spazio
streaming, grazie all’elevato numero di incredibili film e serie
originali che ha pubblicato nel corso degli anni. Tuttavia, parte
di ciò che ha reso Netflix
così vincente è la sua tendenza a concentrarsi su un’elevata
quantità di film originali, e con un numero così elevato di film
realizzati, alcuni selezionati saranno sempre di qualità inferiore.
L’enorme successo di Netflix
rende i suoi errori e le sue mancanze molto più evidenti,
rendendoli facili bersagli quando rilasciano alcuni dei peggiori
film della memoria recente.
Per vedere esattamente quali dei
tanti errori di Netflix
sono considerati i peggiori dai moderni fan del cinema, non c’è
francamente un’uscita migliore della comunità di Letterboxd.
Proprio come Netflix ha rivoluzionato e cambiato il gioco dei film
e della televisione attraverso l’implementazione di Internet,
Letterboxd ha cambiato il gioco della discussione moderna e del
dialogo sui film attraverso Internet. Essendo la comunità moderna e
l’hub di riferimento per gli appassionati di cinema che parlano di
film moderni, è l’abbinamento perfetto per vedere
esattamente quali sono i film di Netflix che non riescono a
soddisfare la barra della qualità.
Noise (2023)
Valutazione media di
Letterboxd:1.62/5
Uno dei film drammatici con il
rating più basso e largamente malvisto che siano stati rilasciati
sulla piattaforma, Noise è un dramma
relazionale belga che segue la storia di Matt, un influencer e
giovane genitore di suo figlio appena nato, Julius. Tuttavia,
iniziano a rivelarsi oscuri segreti legati al passato del padre di
Matt, che lo spingono a indagare sui drammi e sui segreti che la
sua famiglia gli ha tenuto nascosti per tanto tempo. Mentre la
moglie si preoccupa sempre di più delle ricerche di Matt, il
viaggio minaccia di distruggere la nuova vita che Matt si è
costruito.
È raro che questo tipo di dramma
lento e cupo sia oggetto di valutazioni così negative e basse su
comunità online come Letterboxd, il che rende ancora più
interessante il fatto che Noise abbia una valutazione così
bassa. Gran parte dell’odio e della delusione che circonda
il film ha a che fare con il suo ritmo, in cui succede
pochissimo e il film sembra iniziare solo dopo un’ora.
Come se questo film non fosse già abbastanza dimenticabile, l’anno
precedente era già stato realizzato un film originale Netflix con
lo stesso titolo, ma quella serie è stata un successo di critica ed
è uno dei film originali di Netflix con la valutazione più alta
su Letterboxd.
Love & Gelato (2022)
Valutazione media di
Letterboxd:1.60/5
Una delle tante commedie
sentimentali adolescenziali che hanno dominato l’algoritmo di
Netflix nel corso degli anni, Love &
Gelato segue le stesse tendenze e convenzioni dei
suoi predecessori, aggiungendo solo il colpo di scena di svolgersi
a Roma. Il film segue Lina, una ragazza in procinto di diplomarsi
con l’obiettivo di andare al MIT, ma dopo che sua madre si ammala,
finisce per essere convinta a trascorrere la sua ultima estate da
adolescente a Roma. Mentre si trova a Roma, finisce per fare il
possibile per realizzare i sogni di sua madre, esplorando il mondo
del cibo glorioso e del romanticismo nascente nella città
magica.
È chiaro fin dall’inizio che
Love & Gelato è semplicemente un tentativo da parte di
Netflix di trovare un successo simile a quello ottenuto con
Emily a
Paris, sperando di utilizzare una bella
località europea e una trama da commedia romantica per ottenere il
successo. Tuttavia, gli utenti di Letterboxd non hanno esitato a
vedere oltre la facciata e a considerare il film per quello che è
veramente: una marea di personaggi antipatici, una storia d’amore
insoddisfacente e una trama che è servita solo a infastidire il
pubblico più che ad affascinarlo.
The Kissing Booth
(2018)
Letterboxd Valutazione
media:1.60/5
Insieme all’originale
To All the Boys I’ve Loved Before,
il primo film di Kissing Booth è spesso citato come una
sorta di punto di partenza per questo stile di film
romantici adolescenziali smielati e sopra le righe su
Netflix. E mentre il primo film di To All the Boys
funziona abbastanza bene come una dolce lettera d’amore al genere,
The Kissing Booth è molto evidente
nei suoi tentativi di essere nient’altro che un’opportunità per
giovani star attraenti di apparire belle sullo schermo. Il film
segue per lo più la classica trama di una ragazza, interpretata da
Joey King, che inizia una storia d’amore con Noah
Flynn (Jacob Elordi), nonostante sia il migliore
amico di suo fratello minore, Lee (Joel
Courtney).
Insieme ai suoi sequel,
The Kissing Boothè diventato il
volto di questo stile di commedia romantica adolescenziale a basso
impegno che ha invaso Netflix tra la fine degli anni 2010
e l’inizio degli anni 2020, e la serie ha ricevuto la maggior parte
dell’odio e del vetriolo degli utenti. Tuttavia, la serie ha anche
un numero crescente di fan che si sono innamorati della natura
campy e così cattiva da essere buona dell’intera serie, anche se
questo non fa che aumentare ulteriormente la valutazione sempre più
bassa del film sul sito.
Sierra Burgess è una sfigata
(2018)
Letterboxd Valutazione
media:1.54/5
Mentre sia The Kissing
Booth che To All the Boys hanno avuto un successo
tale da guadagnarsi delle trilogie complete, Sierra
Burgess Is a Loser è stato così ampiamente odiato al
momento dell’uscita che non ha mai avuto la possibilità di farlo,
nonostante si trovasse in un campo di popolarità e di uscita simile
a quello degli altri. Il film segue la storia della protagonista
Sierra Burgess (Shannon Purser), un’emarginata
sociale che ha completamente perso la speranza di trovare una
relazione al liceo. Tuttavia, dopo che la sua più grande cotta
scambia la sua scrittura per un’altra, Sierra si allea con una
ragazza popolare per avere finalmente una possibilità d’amore.
Sebbene il pubblico curioso possa
riconoscere il film come un moderno adattamento adolescenziale
della storia di Cyrano, le libertà
e le modifiche apportate per modernizzare la storia servono
solo a sminuire e rendere Sierra più antipatica come
protagonista. Le sue azioni sono molto più problematiche e
scomode nel film, e vanno dal baciare fisicamente la sua cotta
senza che loro lo sappiano a una scala ancora peggiore di bugie e
manipolazioni di massa. Questo rende l’intera esperienza di visione
molto scomoda, rendendo ironicamente il problema più grande del
film quello che viene esplicitato nel suo stesso titolo.
The Tearsmith (2024)
Letterboxd Valutazione
media:1.52/5
È raro che un’uscita così recente
salga immediatamente in cima alle classifiche e diventi uno dei
film meno votati di Netflix agli occhi di Letterboxd, eppure
The Tearsmith è riuscito a fare tutto e
il contrario di tutto. Il film è una storia d’amore adolescenziale
italiana che segue lo sbocciare dell’amore tra Nica e Rigel, due
giovani anime che sono state adottate insieme dopo aver condiviso
un’infanzia difficile in un orfanotrofio. Nonostante i loro legami
familiari, non possono ignorare i sentimenti e la passione che
provano l’uno per l’altra.
Non è esattamente sorprendente che
un film la cui premessa principale è la “storia d’amore tra
fratellastri” sia considerata ampiamente inquietante e
scomoda dagli utenti di Letterboxd, e The
Tearsmith interpreta la sua caotica premessa in modo del tutto
corretto. Anche al di fuori degli aspetti più inquietanti della sua
trama, The Tearsmith segue le stesse stanche tendenze e convenzioni
di altri film romantici dell’epoca, sembrando uno strano
stravolgimento dei film di After o addirittura di
Cinquanta sfumature di
grigio.
Death Note (2017)
Letterboxd Valutazione
media:1.49/5
Adattamento della leggendaria serie
anime, Death Note segue la storia
di Light Turner, un giovane studente innocuo che si ritrova
miracolosamente in possesso del “Death Note”. Il quaderno è
incredibilmente potente e uccide chiunque scriva il suo nome al suo
interno, e non ci vuole molto prima che Light impazzisca per il suo
nuovo potere, iniziando a plasmare il mondo secondo la sua visione.
Tuttavia, mentre il numero dei morti continua a salire, un gruppo
di detective, tra cui il misterioso L, si occupa del caso ed è sul
punto di scoprire l’identità di Light.
Mentre l’anime originale è spesso
lodato per essere una delle più grandi serie animate di tutti i
tempi, questo remake in live-action non riesce a rendere
giustizia alla storia originale. Il film doveva già affrontare una
battaglia in salita, tentando di adattare la maggior parte di
un’intera serie in un unico film di 100 minuti, ma anche tenendo
conto di questo, il ritmo e il lavoro dei personaggi
impallidiscono in confronto all’originale. Sebbene il film
abbia certamente alcune qualità, come l’interpretazione di
Willem Dafoe nel ruolo di Ryuk, la moltitudine di
cambiamenti negativi rispetto all’originale ha lasciato l’amaro in
bocca a molti spettatori.
The Kissing Booth 2
(2020)
Letterboxd Valutazione
media:1.45/5
Sequel del successo della commedia
romantica originale di Netflix, The Kissing Booth
2 continua la storia di Elle che cerca di
bilanciare la sua storia d’amore a distanza con Noah e la sua
complicata amicizia con Lee. La tensione è già alta per la scelta
di Elle di continuare ad avere una relazione con Noah, dal momento
che lui è il fratello maggiore di Lee e ora è al college, mentre
Elle è costretta a considerare le sue opzioni per il college. La
situazione si complica ulteriormente quando un nuovo compagno di
classe inizia a catturare l’attenzione di Elle.
Le commedie romantiche come genere
sono raramente esplorate quando si tratta di franchise e sequel,
per una buona ragione, dato che fondamentalmente si concludono e si
innamorano alla fine. L’originale Kissing
Booth era già un bersaglio facile e massiccio per
chi cercava di stroncare il film per le sue interpretazioni
imbarazzanti, la trama basilare e formulaica e l’attenzione alle
giovani star più che ad altro. The Kissing Booth
2riesce solo a raddoppiare tutto ciò che non
è piaciuto del primo film, con l’aggravante di essere
un’aggiunta del tutto ingiustificata che non aggiunge nulla
all’originale.
The Open
House (2018)
Letterboxd Valutazione
media:1.44/5
The Open
House è un film horror che segue l’adolescente Logan
e sua madre Naomi che, dopo che il padre della famiglia è rimasto
ucciso in un incidente d’auto, il duo si trasferisce in una casa
isolata in montagna come fuga. Tuttavia, la fuga dal mondo che
avevano pianificato non si rivela come l’avevano immaginata, poiché
una serie di strani e inspiegabili eventi soprannaturali inizia a
terrorizzare i due in ogni momento di veglia che trascorrono nella
casa.
I film dell’orrore vivono e muoiono
grazie alla loro capacità di far crescere la suspense e i brividi
fino a raggiungere un risultato eccitante e coinvolgente, cosa in
cui The Open House fallisce in pieno. Il film, ai
livelli più elementari e fondamentali, è semplicemente incapace di
evocare qualcosa che si avvicini a spaventi o emozioni
genuine, creando quella che è facilmente una delle
esperienze cinematografiche horror più noiose di tutti i
tempi. Se a ciò si aggiunge un finale terribile che non fa un
favore al film e lascia il pubblico con una nota negativa, non
sorprende che gli utenti di Letterboxd abbiano fatto a pezzi il
film.
Tall Girl 2 (2022)
Letterboxd Valutazione
media:1.40/5
Sequel del già famigerato teen
movie, Tall Girl 2 continua le
disavventure di Jodi Kreyman, la ragazza che in passato era una
completa emarginata sociale a causa della sua enorme altezza.
Tuttavia, ora che Jodi ha ricevuto una nuova ondata di popolarità,
inizia a vivere la vita da sballo nel suo liceo con la sua nuova
relazione, apparentemente in cima al mondo. Tuttavia, tutta la
pressione della popolarità inizia ad abbattersi su Jodi, combinata
con lo stress di un’imminente esibizione e le incomprensioni tra i
suoi amici, iniziando a sentirsi ironicamente piccola come
sempre.
L’originale Tall
Girl era già stato giudicato dalla maggior parte di
Internet, Letterboxd compreso, come un film completamente ridicolo,
in quanto la sua premessa era semplicemente troppo insensata e
comica per essere presa lontanamente sul serio. Sebbene il sequel
faccia dei passi avanti nella giusta direzione per essere più
consapevole di sé e non insistere troppo sulla logistica
dell’essere vittima di bullismo a causa della propria altezza,
rimane comunque un generico e banale film sull’adolescenza. Mentre
il film originale aveva una qualità così cattiva da essere
buona, Tall Girl 2corregge
troppe cose fino a diventare noioso e poco
interessante.
Tall Girl (2019)
Letterboxd Valutazione
media:1.31/5
Facilmente uno dei film più stonati
e infami che Netflix abbia mai creato, Tall Girl segue la
storia di Jodi Kreyman, la ragazza più alta del suo liceo che ha
vissuto la sua vita come uno zimbello per questo motivo. A causa di
come è stata percepita dai suoi coetanei, è afflitta da un’ansia
paralizzante e da pensieri autodistruttivi, e ora, stufa di vivere
questa vita chiusa, decide di fare uno sforzo per avere fiducia in
se stessa. Questo riesce ad allinearsi perfettamente con l’arrivo
del nuovo studente straniero Stig, che diventa subito popolare e si
affeziona a Jodi per la sua bellezza interiore.
C’è un livello di
energia innocente e salutare, ma
completamente fuori luogo, che circondaTall
Girle la sua premessa e che rende l’intera
esperienza difficile da non ridere. È assurdo che qualcuno
abbia creduto che il film avrebbe funzionato, prendendo una storia
relatabile di bullismo e di un clima liceale giudicante, ma
trovando un modo per rimuovere tutta l’agenzia e l’affidabilità,
lasciando il film nient’altro che una buccia. Pochi film di Netflix
sono diventati famosi per la loro bassa qualità come Tall
Girl, che continua a confondere e sconcertare le persone
ancora oggi con le sue premesse ridicole e la sua esecuzione da
manuale.
Marmaduke (2022)
Letterboxd Valutazione
media:1.28/5
Uno dei peggiori film
d’animazione del 2020,
Marmaduke è un adattamento in
animazione moderna del classico personaggio dei fumetti, che segue
le disavventure del protagonista, un alano che si comporta male.
Nonostante le sue scorrettezze e la sua natura problematica, un
addestratore di cani di fama mondiale vede in Marmaduke un
potenziale e inizia ad allenarlo per farlo gareggiare in una
leggendaria mostra canina. Tuttavia, l’elitario mondo delle mostre
canine ha una posta in gioco più alta che mai e Marmaduke dovrà
lavorare più duramente di quanto abbia mai fatto in passato se
vuole avere una possibilità di vincere.
Anche se Marmaduke è
tecnicamente un film originale di Netflix solo negli Stati Uniti,
mentre è stato distribuito da SC Films nei paesi internazionali, la
sua qualità ripugnante gli fa guadagnare un posto meritato nella
lista. Ilfilm sembra una combinazione di tutte le tendenze
dolorose che hanno afflitto i film d’animazione nel decennio
precedente, con un’eccessiva dipendenza dall’umorismo
grossolano, una qualità dell’animazione scialba e una trama a dir
poco scarna. Anche con un cast vocale semidecente che comprende
attori del calibro di Pete Davidson e J.K.
Simmons, il film è semplicemente troppo terribile per
essere salvato in modo significativo.
The Kissing Booth 3
(2021)
Letterboxd Valutazione
media:1.25/5
Finale della trilogia di
Kissing Booth, The Kissing Booth
3 vede Elle tentare di sfruttare al meglio
l’ultima estate prima di partire per il college. Elle escogita un
piano dopo aver scoperto una “lista delle migliori estati di
sempre” che lei e Lee avevano fatto da bambini, sperando di fare
tutto quello che c’è scritto nella lista prima di partire e di
essere costretta a dire addio. Tuttavia, c’è ancora un bel po’ di
dramma, perché Elle è costretta a confrontarsi con tutti i drammi
relazionali irrisolti e a risolvere tutte le questioni in sospeso
prima di poter partire e vivere la sua nuova ed eccitante vita.
A questo punto, il franchise di
Kissing Booth ha accettato e preso coscienza del proprio
status di bersaglio di ogni scherzo quando si tratta di commedie
romantiche generiche e moderne. Consapevole di ciò, il film
decide di puntare completamente sull’assurdità e sul nonsense che
aveva accumulato nei due film precedenti, dando vita a un
film campy e spassosamente brutto che quasi si compiace della
propria stupidità. Sebbene possa essere molto divertente vedere
questi personaggi travestirsi da personaggi di Mario e andare sui
go-kart, è ancora la cosa più lontana dall’essere veramente
buona.
Lui è tutto (2021)
Letterboxd Valutazione
media:1.21/5
Un remake in chiave moderna della
classica commedia romantica adolescenziale, She’s
All That, He’s All
That segue la popolare influencer star Padgett
Sawyer (Addison Rae), appena scaricata dal suo
fidanzato all-star. Per vendicarsi di lui, Padgett escogita un
piano per affascinare e trasformare uno dei ragazzi più impopolari
della sua scuola, Cameron Kweller, in un re del ballo. Tuttavia, il
suo piano comincia presto a crollare quando inizia a provare dei
veri sentimenti per Cameron.
La trama originale di She’s All
That era già datata e presa in giro quando uscì nel 1999, ma
riuscì a cavarsela grazie al suo fascino ingegnoso e al carisma di
Freddie Prinze Jr. e Rachael Leigh
Cook. In confronto, He’s All
Thatelimina tutto il fascino e la grazia del
film originale, sostituendolo con uno squallido product
placement e l’implementazione forzata di applicazioni di social
media come TikTok. L’unica cosa che il film riesce a fare è
affermare di essere uno dei peggiori remake cinematografici
della memoria recente.
The Next 365 Days
(2022)
Letterboxd Valutazione
media:1.20/5
Ultimo film della famigerata
trilogia dei 365 giorni, The
Next 365 Days vede la relazione tra Laura e Massimo
affrontare nuovi ostacoli nel tentativo di superare gli immancabili
problemi di fiducia. Tuttavia, Nacho continua a fare tutto il
possibile per mettere zizzania tra Laura e Massimo, cercando di
tenere Laura tutta per sé. Laura si trova presto a dover prendere
una decisione pericolosa e difficile: decidere come trascorrere il
resto della sua vita.
La trama di The Next 365
Days non ha molta importanza, poiché, come i precedenti film
della trilogia, non è altro che un pretesto arretrato per
scene erotiche più squallide e di cattivo gusto. Il film
non riesce a trovare nulla che si avvicini a una conclusione e a un
finale per questi personaggi già terribili e antipatici e continua
a spingere l’intera trilogia ancora di più nella profonda tana del
coniglio della delusione e dell’odio che la comunità di Letterboxd
nutre per l’intero franchise.
365 Days: This Day
(2022)
Letterboxd Valutazione
media:1.07/5
Il sequel di 365 Days,
ampiamente criticato, 365 Days:This Day continua a seguire la storia
d’amore proibita tra Laura, che in precedenza viveva una vita
relativamente noiosa, e Massimo, il milionario con legami con la
mafia. Tuttavia, mentre all’inizio la coppia è sollevata dall’idea
di riunirsi e di continuare a manifestare il proprio amore, diversi
tradimenti e incomprensioni iniziano a dividere il loro rapporto. A
peggiorare le cose, un misterioso terzo tentativo di rubare l’amore
e l’attenzione di Laura, costringendola a scegliere tra i due.
L’intera trilogia di 365
giorni è stata attivamente criticata e vituperata da
Letterboxd, che la considera il peggior film degli anni
2020. 365 Giorni:This Day non fa eccezione,
in quanto continua a perpetuare le stesse trame e gli
stessi temi dannosi e problematici del film originale,
preoccupandosi solo del suo contenuto sessuale. Sebbene il
film originale 365 Days abbia un punteggio inferiore su
Letterboxd, il film originale non è tecnicamente un film originale
Netflix, in quanto il film ha guadagnato una popolarità enorme e la
sua reputazione solo su Netflix, che ha portato alla produzione del
resto della trilogia.
Inganni, risentimenti e relazioni
illecite non sono riservati solo ai Verdi. I problemi in paradiso
continuano per il Team Black, e anche se Rhaenyra (Emma
D’Arcy) e Daemon (Matt
Smith) erano una coppia iconica nella prima stagione
di
Houseof the
Dragon, la seconda stagione ha
approfondito gli aspetti più problematici della loro
relazione. Dopo un’esplosiva discussione e
l’allontanamento in “Rhaenyra la crudele”, Daemon si rifiuta ancora
di comunicare con la moglie e la sua assenza (o abbandono) ha visto
Rhaenyra perdere uno dei suoi più forti alleati in un momento
critico della Danza dei Draghi.
Tra il recente bacio di Rhaenyra
con Mysaria (Sonoya Mizuno) e il continuo
peggioramento dello stato mentale di Daemon, la situazione sembra
piuttosto precaria per i due. La coppia preferita dai fan non
potrebbe essere più distante, letteralmente, lasciando gli
spettatori a chiedersi se una riconciliazione tra i due sia
possibile a questo punto. L’ultimo
episodio della seconda stagione, “Smallfolk”, presenta
alcuni momenti rivelatori che forniscono alcuni
approfondimenti necessari sullo stato del difficile
matrimonio di Daemon e Rhaenyra.
Rhaenyra ha perseguitato i
sogni di Daemon ad Harrenhal
Daemon può anche aver lasciato la
Roccia del Drago per allontanarsi dalla sua regina e forgiare la
propria strada, ma non riesce a sfuggire a Rhaenyra. Sebbene nei
suoi sogni ad Harrenhal siano comparsi molti fantasmi del suo
passato, non solo la defunta moglie Laena (Nanna
Blondell) e il fratello
Viserys (Paddy Considine), i sogni
più inquietanti di Daemon si sono concentrati sul rapporto con
Rhaenyra. Daemon ha sognato sua moglie due volte e in ogni
sogno lei è la bambina che Daemon ha iniziato a inseguire.
Sta sognando una Rhaenyra che un
tempo era più facile da controllare, ma la versione onirica lo
affronta ancora nello stesso modo in cui l’ha affrontata la
Rhaenyra adulta, mettendo in evidenza la sua gelosia nei confronti
della sua relazione con Viserys e le conseguenze del suo
comportamento privo di tatto. Il risentimento sepolto che ha
per lei, che apparentemente ha sempre avuto per lei, comincia a
rivelarsi. Anche la paranoia di Daemon sta crescendo; in
“Smallfolk”, si chiede addirittura se Simon Strong
(Simon Russell Beale) sia la causa dei suoi
sogni infestati e se sia stata Rhaenyra a farglielo
credere. Piuttosto che incoraggiare l’introspezione in
Daemon, questi sogni sembrano solo esacerbare il suo risentimento
verso Rhaenyra.
Nemmeno la distanza fisica che
Harrenhal offre sembra aiutare la coppia, e per Daemon è
diventato più facile demonizzare Rhaenyra in sua assenza.
Durante la sua permanenza ad Harrenhal, Daemon ha cercato di
convincersi che sarebbe stato un sovrano migliore, che è lui a
meritare di governare il Continente Occidentale e che Viserys ha
sbagliato a non nominarlo suo erede. Ma quando dice ad Alys Rivers
(Gayle Rankin) che Rhaenyra non ha mai voluto la
corona, lei ribatte che è proprio questo che la rende adatta a
indossarla e probabilmente il motivo per cui Viserys l’ha scelta, e
Daemon non ha alcuna risposta. Daemon non risponde e, invece di
riconoscere che è sempre stato il suo più grande nemico,
continua a scaricare la colpa su Rhaenyra e a lasciare che il suo
risentimento si inasprisca.
Rhaenyra si apre su Daemon a
Roccia del Drago
Dopo diversi episodi in cui i suoi
consiglieri hanno preteso il ritorno di Daemon a Roccia del Drago,
Rhaenyra ha riconosciuto il proprio risentimento nei confronti del
marito, nonché una grave mancanza di fiducia. In “Smallfolk”,
Rhaenyra spiega a Mysaria che lei e Daemon hanno sempre voluto
quello che aveva l’altro, definendoli “metà di un tutto”. Rhaenyra
è perfettamente consapevole che la gelosia irrisolta di Daemon per
ciò che lei ha – l’amore incondizionato di Viserys e la sua
posizione di erede – è ciò che gli impedisce di essere in pace. È
difficile non chiedersi se questa gelosia condivisa sia
parte di ciò che ha fatto incontrare Daemon e Rhaenyra,
con il desiderio di possedere ciò che l’altro ha. Come dice
Rhaenyra a Mysaria: “Voleva possedere me, ma non essere
posseduto”.
Ma se Rhaenyra ammette liberamente
di invidiare anche Daemon, in particolare per la sua capacità di
essere un uomo spensierato che incute timore nel cuore degli altri,
non ha permesso che questo influisse sul loro matrimonio. La brusca
partenza di Daemon da Roccia del Drago è avvenuta proprio perché
non riusciva più a controllare la propria gelosia e, sebbene
entrambi si siano sempre invidiati a vicenda, solo Daemon
ha permesso che questa diventasse insidiosa e li
dividesse. Rhaenyra ora vive nel timore che Daemon le si sia
rivoltato contro, che il suo stesso marito abbia intenzione di
usurpare il suo trono come hanno fatto gli Hightower. Rispetto al
risentimento di Daemon come catalizzatore della rottura del suo
rapporto con Rhaenyra, è questa sfiducia che continuerà a corrodere
il rapporto tra Rhaenyra e Daemon.
Daemon e Rhaenyra riusciranno a
riconciliarsi in “House of the Dragon”?
Il risentimento e la mancanza di
fiducia influiscono negativamente su qualsiasi relazione,
figuriamoci su un matrimonio reale incestuoso alimentato dalla
gelosia nel bel mezzo di una gigantesca guerra civile. Un tempo
Rhaenyra e Daemon potevano essere in grado di mettere da parte le
loro divergenze per perseguire i sentimenti che provavano l’uno per
l’altro, ma ora questi problemi evidenti chiedono a gran voce di
essere riconosciuti. I due cominciano anche a trovare conforto
negli altri: La relazione tra Daemon e Alys Rivers ha continuato a
svilupparsi, e “Smallfolk” vede Rhaenyra impegnarsi in una
necessaria vulnerabilità emotiva con Mysaria. Tutto questo
mette in crisi un matrimonio già traballante e non lascia
molto spazio alla riconciliazione.
È chiaro che Daemon e Rhaenyra non
si fidano più l’uno dell’altra e la distanza fisica ed
emotiva che li separa è un danno. Finché questa distanza
permane, la riconciliazione sembra sempre meno possibile. È
probabile che, se ci sarà una riconciliazione, sarà perché Rhaenyra
sarà in grado di mettere da parte i suoi sentimenti e perdonare
Daemon, piuttosto che il contrario, e questa sembra una base
piuttosto traballante nella migliore delle ipotesi. Per ora, la
palla è nel campo di Daemon, e il Rogue Prince non è tipicamente
noto per estendere la grazia agli altri, moglie compresa.
Mentre Rhaenyra e Daemon sono in
disaccordo in questo momento, i loro attori non ne hanno
mai abbastanza l’uno dell’altro.
Emma D’Arcy, in un’intervista a Variety, ha dichiarato di
aver “fatto una petizione per avere più tempo [sullo schermo] nella
prossima stagione” con Matt Smith, quindi
potrebbe esserci una speranza all’orizzonte per la coppia
Targaryen. Forse potranno riunirsi di nuovo per
assicurarsi il Trono di Spade – per amore di Viserys, per dovere
verso la famiglia, per desiderio di vendetta e per porre fine ai
Verdi, ma per ora sembra che tra le ex fiamme ci sia del serio
amore perduto.
Il nuovo kolossal estivo Twisters (la nostra
recensione) sta sbancando il botteghino nazionale. Con
un weekend di apertura da 80 milioni di dollari, il terzo più
alto dell’anno dopo Inside Out 2 e Dune:Parte 2, il sequel del film
catastrofico del 1996 Twister ha infranto le aspettative
del botteghino. Il giudizio su Twister, a parte una
manciata di critiche, è piuttosto positivo, con la maggior parte
dei critici che ha applaudito il regista candidato all’Oscar
Lee Isaac Chung per aver realizzato
un divertente blockbuster estivo vecchio stilecon due promettenti star come Daisy Edgar-Jones e il beniamino del
2024, Glen Powell. Tuttavia, il lato B del
successo finanziario di Twisters durante il fine settimana
è stato il discorso sulla storia d’amore, o sulla sua mancanza, nel
film. Il film di Chung si conclude con una nota che praticamente
implora un grande bacio emotivo tra i due protagonisti, ma l’amore
fisico non si manifesta mai. A quanto pare, un gesto romantico
finale è stato filmato, ma è stato lasciato in sala
d’incisione per
volere del produttore del film,
Steven Spielberg.
Lee Isaac Chung porta le
vibrazioni estive da blockbuster in “Twisters”.
Siamo tutti abituati, e forse
esausti, dai sequel, ma Twisters è privo della storia
del film originale di Jan de Bont con
Helen Hunt e il compianto Bill
Paxton. Segue invece la storia di Kate Cooper
(Edgar-Jones), una meteorologa attirata nuovamente nel mondo della
caccia ai tornado nel suo stato natale, l’Oklahoma. Si allea con
Tyler Owens (Powell), un cacciatore carismatico, focoso e
spericolato con un seguito sui social media, e insieme
rintracciano i tornado diretti verso le piccole città dello
stato.
Chung, che è emerso sulla scena con
il suo dramma familiare del 2020, Minari,
è perfettamente soddisfatto di ripristinare un marchio
pastiche di intrattenimento estivo che è stato eliminato durante il
regno dei supereroi cinematografici. Il film non ha nulla
di completamente originale, ma è costantemente gratificante come
un’avventura scoppiettante tra una strana coppia che si lega
grazie al reciproco amore per la caccia e al desiderio di aiutare
le persone. Oltre all’inseguimento dei tornado, è fondamentale la
loro conversazione in gergo meteorologico, che si sostituisce a
un’esplicita storia d’amore.
Come finisce
“Twisters”?
Dopo quasi due ore di
inseguimento di tornado in tutto lo Stato e di salvataggio
degli abitanti di piccole città distrutte da una calamità naturale,
il climax diTwisterssegnala un tropo familiare della storia tra due amanti
resistenti. Kate viene accompagnata all’aeroporto dal suo
collega d’affari Javi (Anthony Ramos) e intende
tornare a casa a New York per continuare i suoi studi e
approfondire le ricerche sul loro nuovo esperimento. Fuori
dall’ingresso, Tyler emerge con il suo furgone. Parcheggiato
nell’area di raccolta dell’aeroporto, fissa Kate in piedi, da sola,
che guarda il cielo attraverso il finestrino.
Dopo essere stato importunato da un
vigile urbano dell’aeroporto (un improvviso cameo di Paul
Scheer), Tyler fa esplodere il suo camion e va a cercare
Kate. Questo momento evoca il classico tropo delle commedie
romantiche in cui l’uomo rintraccia la donna e le rivela i suoi
veri sentimenti prima che lei se ne vada per sempre – e quasi
sempre finisce con un bacio. L’annunciatore dell’aeroporto dichiara
che i voli sono stati ritardati a causa del forte vento e i due
lasciano l’aeroporto insieme con le labbra secche.
I titoli di coda mostrano frammenti
di articoli giornalistici di Ben (Harry
Hadden-Paton), il giornalista inglese che segue la troupe
di Tyler. Il montaggio rivela che Kate, Tyler e Javi sono diventati
soci in affari. Tuttavia, l’immagine più duratura
diTwisters è quella di Tyler e Kate che guardano il
cielo mentre si sviluppa un tornado, a indicare il vero amore che
li lega.
Con sorpresa e forse sgomento di
molti spettatori, non c’è alcun bacio tra Kate e Tyler in
nessun momento del film. Twisters è un cugino di
Top Gun:Maverick (il regista Joseph
Kosinski ha ricevuto un credito per la storia di
Twisters) in quanto si rifà a un’epoca diblockbuster estivi che erano sinceri,
romantici e facevano appello a un sentimento
americano medio. Il sequel stand-alone di Chung presenta
tutte le caratteristiche di un blockbuster degli anni ’80 o ’90,
tranne un elemento cruciale. Gli spettatori sono abituati ad
aspettarsi un bacio tra Daisy Edgar-Jones e Glen Powell, che hanno
mostrato una chimica elettrica durante il loro press tour, nei
momenti finali del film, ma non arriva mai.
La scena del bacio tagliata in
“Twisters” fu il risultato di una nota di Steven Spielberg
In un’intervista a Collider,
Daisy Edgar-Jones e Glen Powell hanno confermato che è stata girata
una scena di bacio (il cuifilmato ha fatto il
giro del web), ma che è stata tagliata in
post-produzione. “Sono uniti dalla passione comune per
qualcosa”, ha detto Edgar-Jones in difesa del finale senza
bacio. “Questo film non è incentrato sulla ricerca
dell’amore”, ha detto Powell, ritenendo che ‘un bacio sarebbe
stato poco rappresentativo del giusto obiettivo alla fine del
film’. Secondo Edgar-Jones, il produttore esecutivo Steven
Spielberg ha suggerito alla coppia di rinunciare al bacio nel
montaggio finale. “Penso che sia una nota di Spielberg, non
è vero?”, ha osservato l’attrice. “Mi sembra che ora
il pubblico sia in una posizione diversa in termini di desiderio o
meno di un bacio“, ha dichiarato Lee Isaac Chung a
Entertainment Weekly, affermando di preferire il
finale senza bacio da un punto di vista artistico.
I fan sono indignati per una
moltitudine di motivi. Chiunque abbia visto il recente poliziesco
di Richard Linklate , Hit Man,
sa che Glen Powell è più che all’altezza di un protagonista
maschile romantico. Da un punto di vista generale, la
decisione attiva di ridurre la qualità romantica diTwistersè un segnale
del problema cronico dei blockbuster senza
sesso.
La mancanza di sessualità, o di
qualsiasi storia d’amore leggera, nei film mainstream dell’ultimo
decennio è stata la causa dell’infinita serie di discorsi sulla
nostra attuale cultura mediatica prudente. Considerato lo stato dei
blockbuster estivi, non è stato scioccante che Kate e Tyler non si
siano baciati. Tuttavia, l’omissione di un bacio non lo rende meno
scoraggiante, soprattutto perché Twisters si è posizionato
come un rinfrescante ritorno al passato. Inoltre, la richiesta di
Spielberg, i cui film sono principalmente asessuati, non fa che
aggravare la questione.
Il finale di Twisters è un
vero e proprio paradosso, perché è allo stesso tempo accattivante e
insoddisfacente. Anche se il finale è apparentemente programmato
per soddisfare un vasto pubblico che guarda un blockbuster
estivo, la consapevolezza di un “bacio tagliato” smorza almeno
un po’ la potenza emotiva dei momenti finali. Nel vuoto,
l’omissione di qualsiasi gesto romantico è difendibile, in quanto
il concetto di due professionisti con un vuoto nella loro vita
che si uniscono per un hobby unico con cui pochi potrebbero
mai entrare in contatto è romantico di per sé.
Qualche anno fa, il fatto che i
protagonisti maschili e femminili di un film estivo d’azione e
avventura si baciassero alla fine sarebbe stato un cliché
eccessivo. Oggi, quando il pubblico desidera un’epoca passata
dell’intrattenimento popolare, i baci sono molto richiesti. Per
lo meno, il finale di Twisters è pronto per
un’appassionata discussione in rete e nelle sale cinematografiche,
il che è più di quanto si possa dire della maggior parte delle
uscite in sala.
Twisters
è arrivato nelle sale, dopo una campagna mediatica ad alta
intensità, e non ha deluso. Il sequel spirituale del film
catastrofico del 1996 si è rivelato esattamente come gli
appassionati di fenomeni atmosferici estremi avrebbero sperato, e
per realizzarlo è stata coinvolta un’inaspettata figura di alto
profilo. Durante un’intervista con Collider dopo la
proiezione, il regista di Twisters (la
nostra recensione) Lee Isaac Chung ha
condiviso la sua straordinaria esperienza di avere Steven Spielberg come produttore esecutivo del
film. La conversazione ha rivelato il profondo impatto che
Spielberg ha avuto sul progetto, in particolare attraverso il suo
coinvolgimento diretto nel processo di montaggio.
Collider ha chiesto a Chung come si
sentisse sapendo che
Spielberg stava guardando Twisters. Chung ha
raccontato: “Sapevo che lo stava guardando a casa nel suo
cinema. Facevo il conto alla rovescia dei minuti: ‘Oh, sta
guardando la scena del rodeo…’ Sapevo tutte queste cose”. Il
feedback di Spielberg è arrivato poco dopo, con una telefonata che
per Chung è stata allo stesso tempo esaltante e di
convalida.
“Mi ha chiamato in seguito ed è
stato incredibilmente incoraggiante.La prima cosa che mi ha
detto è stata: ‘Sarai felice di sapere che l’ho visto su un grande
schermo ed è quello che questo film merita’”.
Ha detto a Collider: “Ci sono un
paio di momenti nel film in cui alcuni personaggi parlano di un
altro personaggio…Nel montaggio, originariamente, Ben dice
qualcosa del tipo: ‘È molto intrigante’, e poi si taglia su una
reazione di Tyler o qualcos’altro, e poi si taglia su Kate.Ma Steven diceva: “Quando un personaggio parla di un altro
personaggio, è bello tagliare direttamente su quel personaggio.È un ottimo taglio dinamico”.
Lee Isaac Chung è stato onorato
di imparare da Steven Spielberg
Per Chung, lavorare a stretto
contatto con Spielberg non è stata solo una pietra miliare della
carriera, ma anche un’esperienza di apprendimento arricchente.
La comprensione sfumata di Spielberg del cinema e la sua
capacità di impartire consigli pratici e d’impatto hanno lasciato
un’impressione duratura su Chung. “Ricordo solo che piccole cose
come queste erano davvero ottimi aggiustamenti che faceva”, ha
osservato Chung, sottolineando come questi piccoli ma significativi
aggiustamenti abbiano elevato il prodotto finale.
Quando Twisters
arriverà nelle sale, il pubblico potrà aspettarsi un film
plasmato non solo dalla visione di Chung, ma anche dall’esperienza
di Spielberg. Restate sintonizzati su Collider per ulteriori
approfondimenti e aggiornamenti esclusivi su Twisters e su
altri film in uscita.
Tra i titoli più divertenti usciti
dai Marvel Studios c’è la serie Disney+She-Hulk: Attorney at Law,
interpretata da una bravissima Tatiana Maslany. La serie ha visto
Jennifer Walters rompere la quarta parete per la prima volta
nel MCU (scusate Deadpool!),
chiedere a Kevin dei mutanti, fare twerking con
Megan Thee Stallion e fare l’amore con
Daredevil (Charlie
Cox), solo per citarne alcuni. Mentre i fan del
personaggio si chiedono ancora se la vedranno ancora in futuro –
non c’è ancora nessuna notizia da parte dello studio – la
produttrice di She-Hulk, Wendy
Jacobson, ha condiviso alcune idee sulla piega che potrà
prendere la sua storia.
La prima stagione della serie
creata da Jessica Gao era radicata nella
realtà, con Jennifer Walters che viveva la normale vita di un
avvocato mentre cercava di bilanciare i suoi nuovi superpoteri:
“Voglio dire, se faremo altre She-Hulk… Quello che mi piace di
She-Hulk è essere nella vita quotidiana di questo personaggio. È
una donna di trent’anni che cerca di gestire la sua vita, la sua
carriera e le sue amicizie e, guarda caso, è anche in grado di
trasformarsi in Hulk”, ha dichiarato Jacobson a ComicBook,
aggiungendo: ‘Quindi, credo che mi piacerebbe esplorare di più
questo aspetto’.
Continuando a parlare di questi
temi, il produttore ha inoltre condiviso alcune idee sia in termini
di approccio terreno dello show che di approccio multiversale del
MCU, che si adatta all’origine
fumettistica del personaggio. “Nei fumetti c’è anche una
parte in cui lei va nello spazio e giudica i casi per il Tribunale
Vivente.Quindi, o voglio essere super, super
radicata a Los Angeles o voglio portarla nel multiverso, o
nell’universo”, ha concluso l’attrice.
La seconda stagione di She-Hulk
è nel limbo
La prima stagione di She-Hulk ha un discreto tasso di
approvazione (77% su Rotten Tomatoes), ma ha ricevuto
risposte contrastanti da parte del pubblico. Le critiche vanno dai
problemi con la CGI e lo sviluppo dei personaggi al fatto che lo
show sia “troppo femminista”. Inoltre, con la revisione
creativa di quest’anno dei Marvel Studios, i fan sono ulteriormente
preoccupati per il ritorno di Jennifer Walters.
Quando alla Maslany è stato
chiesto se la seconda stagione è in programma, l’attrice ha
rivelato: “Non credo. Penso che abbiamo sforato il budget e la
Disney ha detto: ‘No, grazie’”. Tuttavia, come per tutte le cose
della Marvel, anche se ci sono piani per
un’altra stagione, nessuno dei creativi coinvolti può divulgare
molto finché lo studio non fa un annuncio. Immagino che dovremo
tutti aspettare e guardare. Tutti gli episodi di
She-Hulk sono disponibili su Disney+.
La stagione successiva a uno dei
più grandi successi di Apple TV+ del 2023
ha appena ricevuto un’immagine entusiasmante. Un nuovo report di
Entertainment Weekly ha rivelato un’immagine di Rebecca Ferguson nei panni di Juliette
Nichols nell’attesissima stagione 2 di
Silo. La
prima stagione di Silo si conclude con uno dei più
grandi cliffhanger della storia della televisione, con Juliette che
esce dal silo verso quella che molti pensano sia la sua morte, per
poi sopravvivere e vedere decine, se non centinaia, di altri silo
in lontananza.
Come se ci fossero dubbi sul fatto
che Juliette sia sopravvissuta all’uscita dal silo, lo showrunner
Graham Yost ha confermato che è viva e che
avrà un ruolo fondamentale nella seconda stagione. Tuttavia,
Juliette ha ora un nuovo problema: entrare in un altro silo, un
problema di cui Yost ha parlato con Entertainment Weekly:
“Juliette ha difficoltà a
entrare in quest’altro silo e cerca di mettersi in salvo perché la
sua tuta sta finendo l’aria.La meravigliosa Walker [Harriet
Walter] ha fatto in modo che la sua tuta venisse avvolta, ma non
funzionerà.Gran parte dell’episodio è incentrato sul
tentativo di Juliette di sopravvivere e sulle operazioni di
ingegneria che deve compiere per cercare di rimanere in
vita”.
Il fatto che Juliette sia viva non
significa che stia bene. Forse è sopravvissuta uscendo dal
silo, ma sembra che non abbia molto tempo per entrare in un
silo vicino prima di finire l’ossigeno. Non è chiaro se i residenti
di un altro silo la riaccoglieranno volentieri, o se siano anche
solo consapevoli che ci sono altri sopravvissuti là fuori, ma tutto
questo alla fine porterà a una posta in gioco più alta e a
interazioni emozionanti nella seconda stagione. Anche se l’episodio
di apertura della seconda stagione si concentrerà sul periodo
trascorso da Juliette fuori dal silo, Yost afferma che ci sarà
anche un flashback da non perdere.
La seconda stagione di ‘Silo’
porterà i fan in un altro silo per una storia di
ribellione
L’introduzione di altri silos in
Silo Stagione 1 è stata una svolta nel finale di
stagione. È logico che ci siano altri silo sparsi un po’ ovunque,
ma l’intera prima stagione è talmente racchiusa nel silo con cui si
apre che non dà mai allo spettatore un motivo per chiedersi quali
siano gli altri silo. Yost ha comunque parlato di come si aprirà
la seconda stagione e di cosa vedranno esattamente i fan quando
si avventureranno in un altro silo:
“La première [segue] Juliette,
ma in realtà non iniziamo con lei.Inizieremo da un tempo
indeterminato, almeno all’inizio, in un altro silo.Vedremo
una ribellione che va molto male”.
Anche se nel silo di Juliette le
cose erano storte e corrotte, fino alla sua assunzione della carica
di sceriffo, le cose andavano bene per la maggior parte delle
persone nel silo. Non sembravano esserci pensieri di ribellione da
parte dei cittadini, quindi vedere come le cose siano andate così
terribilmente male in un altro silo è un’idea entusiasmante.
Speriamo che Apple
TV+ non faccia aspettare troppo a lungo i fan di
Silo per la prossima stagione, perché non vediamo l’ora di
vedere come la seconda stagione darà seguito a quel cliffhanger
incredibilmente emozionante.
La stagione 2 diSilo non
ha ancora una data di uscita ufficiale, ma Apple TV+ ha
confermato che la seconda stagione arriverà “presto”.
Guardate la nuova immagine della stagione 2 qui sopra e guardate la
prima stagione di Silo in streaming su Apple TV+.
È stata un’estate ricca di azione e
di ritorni di grandi franchise, e la situazione sembra destinata a
continuare quando gli spettatori inizieranno a guardare
all’autunno. Una delle prime grandi uscite animate della stagione è
Transformers One. La storia prequel,
ambientata nello stesso universo dei film live-action, uscirà nelle
sale a settembre. Ora, in anticipo rispetto al secondo trailer del
film, Transformers One ha fatto debuttare nuove immagini
che evidenziano l’imminente guerra per Cybertron.
Grazie all’anteprima esclusiva di
Entertainment Weekly al SDCC, i fan di Transformers
hanno ricevuto due nuove immagini della prossima avventura. Una
mostra Orion Pax (Optimus Prime) che corre al fianco del suo
amico/futuro nemico D-16 (Megatron), mentre l’altro scatto mostra
la coppia al riparo con i loro compagni, Elite-1 (Arcee) e B-127
(Bumblebee) che guardano qualcosa fuori dallo schermo.
Transformers One è una mini-riunione Marvel: Chris Hemsworth assumerà il ruolo di
leader di Optimus, Scarlett Johansson doppierà Arcee e
Brain Tyree Henry aggiungerà un nuovo
livello al leader dei Decepticon che presto diventerà malvagio.
Keegan-Michael Key darà vita anche all’Autobot
Bumblebee, amato dai fan.
Parlando con EW, il regista
Josh Cooley ha ammesso di essere stato un
po’ nervoso quando si è trattato di far assumere a questi attori
questi ruoli iconici. “L’unica cosa che mi ha stressato dal momento
in cui ho firmato è che Peter Cullen è Optimus
Prime ed è Transformers – è quello che è stato il mio
Optimus Prime crescendo”. Ha poi proseguito:
“Ero preoccupato.Come
facciamo a [seguirlo]?E quando ho ascoltato Chris, ho
capito che la sua voce era potente.Prendeva le battute e si
spingeva ancora più in là.Non stava cercando di imitare
Peter Cullen, ma stava facendo la cadenza e il ritmo di Optimus
Prime, e mi sono bloccato e mi è venuta la pelle d’oca”.
Transformers One è la storia delle origini
che i fan aspettavano da decenni di vedere sul grande schermo. Il
film, che si svolge completamente su Cybertron, anni prima della
sua fine per la guerra, racconta la storia meno conosciuta
dell’amicizia tra Orion Pax e D-16. Il film racconta gli eventi che
hanno portato i due a diventare acerrimi nemici e a dividere il
pianeta in due fazioni: gli Autobot e i Decepticon. Questo è un
evento che è stato raccontato solo in alcune serie televisive,
libri e videogiochi. Abbiamo visto solo piccoli scorci della guerra
cybertroniana nel primo film live-action dei
Transformers e in Bumblebee.
Una delle parti più intriganti di
questa storia fraterna è che gli spettatori vedranno un lato di
Megatron che solo i fan più accaniti hanno conosciuto.
“Megatron è sempre stato conosciuto come il
cattivo”, ha spiegato Cooley, ”c’è solo il bene contro il
male, e lui è sempre alla ricerca del potere, e questo è tutto. Non
conosciamo i retroscena di questa storia”. La sua amicizia con
Optimus Prime/Orion Pax, e la sua tragica caduta, è la Matrice
della Leadership che questo film possiede al suo centro. Cooley ha
voluto che i fan capissero lo “strazio” che le differenze tra Orion
Pax e D-16 hanno causato, dicendo:
“La cosa che inizia a spaccare
la strada tra lui e Orion Pax è che il mondo non è quello che
pensavano che fosse, e quindi iniziano a formare due visioni
diverse su come risolvere il problema. E queste due versioni si
scontrano naturalmente l’una con l’altra. Cercano davvero di non
separarsi, ed è qui che si crea l’attrito nella seconda parte del
film, quando le cose si fanno reali e si compiono scelte spaventose
che influenzeranno davvero tutto”.
Quando esce “Transformers
One”?
Transformers One uscirà nelle sale il 26
settembre 2024 distribuito da Eagle Pictures. Si tratta del primo
film d’animazione del franchise dopo
Transformers:The
Movie del 1986. Il nuovo trailer dovrebbe
debuttare al SDCC, che inizierà giovedì 25 luglio. Nel
frattempo, Cooley ci ha preparato alla tragedia emotiva che ci
aspetta, dichiarando: “Alla fine diventano nemici, e la gente lo
sa. È questo l’aspetto coinvolgente: lasciare che il pubblico si
innamori di loro sapendo che si lasceranno”.
Tra le serie più attese di
quest’anno, i fan attendono con ansia la seconda stagione di
The Walking Dead: Daryl Dixon.
Proprio come gli altri spin-off usciti dalla nave madre di
TWD , la prima stagione di
Daryl Dixon ha cambiato la sua ambientazione e ha
assunto un nuovo sapore apocalittico. Ora la prossima
stagione è destinata a riunire Daryl con Carol ed
Entertainment Weekly ha svelato le prime immagini.
La prima immagine vede Daryl
(Norman
Reedus) in piedi davanti a un tunnel, che sembra
diretto verso una qualche destinazione, mentre un’altra immagine ci
fa venire nostalgia perché vediamo Carol (Melissa
McBride) su una bicicletta. Altre immagini ci danno
una buona occhiata ai personaggi senza dare molto contesto, ma
sicuramente danno un tono emozionante e ricco di azione alla
serie.
La seconda stagione di The
Walking Dead: Daryl Dixon
La prima stagione di Daryl
Dixon vede il personaggio principale sbarcato in Francia e in
difficoltà nel capire come ci sia arrivato. Quando intraprende un
viaggio per tornare a casa in America, i suoi piani vengono
scongelati dai legami che stringe lungo la strada. Ci siamo
lasciati con una nota di suspense, con Daryl incerto se tornare a
casa o restare con la sua nuova famiglia in Francia. L’ultima
scena del finale ha visto il ritorno di Carol, che ha iniziato a
cercare cosa è successo al suo vecchio amico. La prossima stagione
si concentrerà sugli sforzi di Carol per ritrovare la sua amica:
“C’è molta azione nella seconda stagione”, ha rivelato Reedus,
“Ci sono molti affari e molti
momenti molto sentiti.Ci sono anche molte cose da eroe con
Melissa.È bellissimo”.
“Melissa, io e tutti gli altri
volevamo fare qualcosa di nuovo”, ha detto Norman Reedus a proposito del
continuo sforzo delloshow di
differenziarsi dalla serie originale con nuove location, colonna
sonora e cambiamenti di tono. “Questa era una vera
opportunità per prendere tutti gli elementi che rendono questo show
e questi personaggi così avvincenti e creare qualcosa di nuovo e
fresco. Ed è quello che abbiamo fatto”, dice Reedus,
promettendo inoltre: ‘Credo che il finale della seconda
stagione sia la migliore ora di Walking Dead di
sempre’. Con una promessa di azione ad
alto numero di giri e un forte nucleo emotivo, la prossima stagione
sarà una di quelle da tenere d’occhio.
The Walking Dead: Daryl
Dixon debutterà domenica 29 settembre alle 21.00 ET su AMC e
AMC+.
Si prospettano tempi speciali per i
fan delle tante avventure che si celano negli annali della Seconda
Era della Terra di Mezzo. La seconda stagione de Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Potere arriverà tra poco più di un mese, ed è ora
di essere eccitati per la guerra che verrà. Il Signore degli Anelli: Gli Anelli del
Potere sarà presente al Comic-Con
di San Diego questo venerdì, e prima di questo evento
ci vengono fornite informazioni che ci rendono entusiasti. Secondo
quanto riportato da Looper, la seconda
stagione dello show accoglierà un paio di nuovi personaggi a
sostegno della lotta contro Sauron (Charlie
Vickers) nella Terra di Mezzo.
I due nuovi volti sono un
cartografo elfico di Eriador di nome Camnir e un arciere elfico di
Lindon di nome Rían. Calam Lynch, interprete di
Dunkirk
e Bridgerton,
vestirà i panni di Camnir, un cartografo elfico originario di
Lindon, uno dei regni elfici più potenti di tutta la Terra di
Mezzo. La descrizione ufficiale del personaggio di Lynch
recita:
“Un esperto cartografo elfico,
con una particolare competenza nella navigazione dei boschi di
Eriador.Dopo che un pericolo imprevisto richiede la ricerca
di un nuovo sentiero per Eregion, il coraggio di Camnir sarà messo
alla prova quando il gruppo di elfi guerrieri di Elrond incontrerà
un attacco inaspettato sulla strada:I
Barrow-Wights”.
Mentre il Camnir di Lynch è dotato
dell’arte della strategia, il Rían di Selina Lo
segue una strada diversa: la forza. La descrizione ufficiale di
Rían recita:
“Considerata uno dei migliori
arcieri di Lindon, Rían è uno dei membri del gruppo di elfi
guerrieri recentemente formato da Elrond.Il suo coraggio e
la sua mira si riveleranno preziosi nella lotta per Eregion”.Il personaggio è un elfo nuovo, non canonico, creato per questo
adattamento.
L’importanza di questi due
personaggi si avrà quando Sauron darà l’assalto a Eregion, patria
del maestro fabbro elfico Celebrimbor
(Charles Edwards) e dei fabbri elfici.
Sappiamo che a un certo punto della Seconda Era, nel tentativo di
forgiare l’Unico Anello, Sauron ordinerà un attacco a Eregion. In
risposta, l’Alto Re Gil-galad (Benjamin Walker)
invierà delle forze per soccorrerla. Questo distaccamento sarà
guidato dal Lord Elrond di Robert Aramayo. Lontano
da Eregion, Elrond dovrà navigare nella vasta regione di Eriador
per adempiere a questo incarico. Camnir e Rían saranno fondamentali
durante questo incarico.
Battaglie più feroci in arrivo
nella seconda stagione de “Gli Anelli del Potere”
Un assalto all’Eregione sarebbe in
linea con l’escalation di ostilità promessa quando l’oscurità di
Sauron inizia a diffondersi. Il Signore Oscuro ha assunto una
nuova forma, ma la sua natura regale non diminuirà la natura
malvagia con cui vuole condurre la guerra. Il co-showrunner della
seconda stagione , Patrick McKay, ha
anticipato che le battaglie
future (compresa la Battaglia per Eregion) saranno
“molto più grandi”. I commenti di McKay recitano: “Amiamo le
belle battaglie. Il piano per la Stagione 2 sarebbe quello di fare
qualcosa di molto più grande, su una scala molto più grande che si
svolgerà non solo durante la notte, ma in più giorni, settimane,
mesi ed episodi”.
L’attesissima serie The
Penguin di Matt Reeves ha
come protagonista Colin Farrell, che interpreta il
gangster titolare continuando il suo percorso da The
Batmandi
Robert Pattinson. I fan sono rimasti a bocca aperta
quando è stato rivelato l’aspetto inaspettato di Farrell durante le
promozioni del film, che si è totalmente metamorfosato in Oz
Cobblepot, raccogliendo molti apprezzamenti da parte dei fan e
della critica per la sua performance fuori dagli schemi e per
l’inedita rivisitazione dell’iconico personaggio della Rogue
Gallery del Cavaliere Oscuro.
Presto il pubblico avrà la
possibilità di approfondire la storia del Pinguino nella prossima
serie. Entertainment Weekly ha svelato nuove immagini della serie
in arrivo che danno un’idea di questo nuovo mondo. La prima
immagine vede Farrell in abito bianco e camicia maroon in piedi in
un club, probabilmente quello appartenuto a Carmine Falcone.
Un’altra immagine lo vede condividere lo spazio con
Cristin Milioti, che nella
serie interpreta Sofia Falcone, e insieme sembrano
fare un accordo con qualcuno fuori dallo schermo.
La serie riprenderà subito dopo gli
eventi di The Batman, c’è un vuoto di potere a Gotham
dopo l’arresto di Falcone e Oz sta cercando di riempire questo
spazio. Mentre il film ci dà una buona visione delle
motivazioni del Pinguino, la serie in arrivo approfondirà aspetti
che non abbiamo potuto vedere nel film, dai flashback della sua
infanzia al suo attuale rapporto con la madre mentalmente
disturbata (Deirdre O’Connell).
“Mi è piaciuto molto fare la
parte nel film di Batman e l’idea che saremmo stati viziati
dall’avere otto ore per approfondire la psicologia e la storia di
questo personaggio”, ha detto Farrell. “I retroscena hanno un ruolo
importante nella serie televisiva”.
Un’altra parte importante della
sua storia sarà Sofia di Milioti, anche se non si sa molto del
suo personaggio, Farrell ha rivelato: “Sono due sopravvissuti che
sono stati immersi in mondi di doppiezza, sconfitta e violenza”, e
ha aggiunto: “Sono molto sospettosi. Hanno anche un passato molto
personale”. Sarà molto interessante vedere come si svilupperà
questa storia.
Nel cast della serie figurano anche
Rhenzy Feliz nel ruolo di Victor Aguila,
Michael Kelly nel ruolo di Johnny Vitti,
Shohreh Aghdashloo nel ruolo di Nadia
Maroni, O’Connell nel ruolo di Francis Cobb, Clancy
Brown nel ruolo di Salvatore Maroni, James
Madio nel ruolo di Milos Grapa, Scott
Cohen nel ruolo di Luca Falcone, Michael
Zegen nel ruolo di Alberto Falcone e altri ancora. La
serie è diretta e creata da Lauren LeFranc.
The Penguin debutterà a settembre sia su HBO che su SKY
e NOW.
Ricorderete sicuramente che nel
primo film Thomas, Martha e Bruce Wayne erano protagonisti di una
sottotrama che lasciava fortemente intendere che Arthur Fleck
potesse essere il figlio illegittimo di Thomas. I genitori di Bruce
furono poi uccisi da un uomo che indossava una maschera da clown
durante l’atto finale, ponendo le basi perché Bruce diventasse
Batman… e odiasse davvero Fleck per aver causato la
rivolta a Gotham City.
Resta da vedere se il sequel
riprenderà in qualche modo questa storia, ma le didascalie chiuse
dell’ultimo sneak peek confermano che Harvey Dent farà la sua
comparsa.
Le foto sul set hanno mostrato i
sostenitori di
Joker che brandivano cartelli che definivano Dent un “clown”,
quindi da tempo si sospettava che potesse apparire. Non sappiamo
chi lo interpreterà, anche se Harry Lawtey
(The Magpie Murders) è stato collegato al ruolo in
passato.
Se è un emergente nell’ufficio del
procuratore distrettuale in
Joker:Folie À
Deux e vuole tenere Fleck dietro le sbarre,
è facile immaginare uno scenario in cui viene attaccato in aula,
portando all’introduzione di un altro iconico cattivo di
Batman.
Il franchise di Joker non è legato ai fumetti e quindi, anche se
questo sarebbe un allontanamento dal materiale di partenza, c’è
ancora la possibilità di vedere un Bruce vestire i panni di
“The
Batman” in un potenziale trequel.
Joker: Folie à Deux, quello che
sappiamo sul film
Joker:
Folie à Deux presenterà il ritorno di Joaquin Phoenix nel ruolo del cattivo DC
Joker. Il sequel presenterà anche il ritorno della Sophie di
Zazie Beetz insieme ai nuovi arrivati
Brendan
Gleeson,
Catherine Keener, Jacob Lofland e Harry Lawtey. Nel
cast c’è anche Lady Gaga che darà vita a
Harley Quinn. I dettagli della trama sono ancora per lo più
nascosti, ma sappiamo che la maggior parte del film si svolgerà ad
Arkham Asylum e conterrà significativi “elementi
musicali”.
Rumors recenti hanno anche suggerito che la versione di
Gaga su Harley Quinn avrà un ruolo più importante di quanto
originariamente riportato, con la storia che si svolge interamente
dal suo punto di vista. Il film di Todd Phillips del 2019 è stato un successo sia
di critica che commerciale con un incasso mondiale di oltre 1
miliardo di dollari al botteghino, rendendolo il film con il
maggior incasso di tutti i tempi. Ha ricevuto riconoscimenti da
numerosi importanti enti premiati, tra cui due Oscar e due Golden
Globe, sia per il miglior attore che per la miglior colonna
sonora.
Uno dei dirigenti e creativi più
trasparenti di Hollywood ha appena rilasciato un’altra nuova
immagine del film probabilmente più atteso di tutti i tempi. Sul
suo account personale di Instagram, il regista di
SupermanJames Gunn ha rivelato una nuova immagine
dell’attore di Clark Kent,
David Corenswet, nei panni dell’Uomo
d’Acciaio, e anche lui stesso immerso nello stile
artistico.
Questo è uno dei tanti
aggiornamenti che Gunn ha condiviso sul suo account Threads o
Instagram, che si tratti di una foto inaspettata del set o di una
risposta a un fan per rivelare una nuova informazione su un
progetto in arrivo. Proprio di recente, James Gunn ha risposto a un fan che
chiedeva aggiornamenti sulle sceneggiature dei primi tre
progetti del DCU – Creature
Commandos, Superman
e Peacemaker – stagione 2 –
rivelando che si trattava delle uniche sceneggiature del DCU completamente ultimate.
La DC è da tempo alla ricerca di
qualcosa che possa competere con i Marvel Studios e il MCU, e non è mai riuscita a trovare
l’impronta giusta con il DCEU sotto la guida di Zack
Snyder e di altri dirigenti precedenti. Alcuni anni fa
non si sapeva quale fosse la direzione del DCEU, poiché la
preparazione di Black
Adam aveva fatto credere ai fan che
Dwayne Johnson sarebbe stato la figura centrale
dell’universo, cambiando la gerarchia del potere e riportando
all’ovile il Superman di Henry Cavill. Tuttavia, quando Gunn e
il co-CEO Peter Safran hanno assunto il
ruolo di nuovi capi creativi ed esecutivi della società, è stato
subito rivelato che Black Adam non avrebbe fatto parte dei
loro piani e che Johnson avrebbe dovuto dedicarsi ad altre
imprese.
Creature Commandos” sarà il primo progetto del DCU
Da quando è stato annunciato che la
DC sarebbe stata sottoposta a un duro reboot con personaggi
per lo più nuovi per entrare in una nuova fase, ci sono state molte
domande su cosa esattamente sarebbe stato inserito come cannon e su
quando il nuovo universo sarebbe iniziato ufficialmente. Non molto
tempo fa, Gunn ha anche rivelato che la serie animata
Creature
Commandos, che debutterà su Max nel corso
dell’anno, sarà il primo assaggio del DCU, mentre Superman seguirà come primo
film e la seconda stagione di Peacemaker arriverà poco
dopo.
Tutto quello che sappiamo su
Superman
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane.
Il film è stato anche descritto
come una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
Le prime notizie sono state
estremamente positive e, anche se vi consigliamo di evitare il più
possibile gli spoiler da qui a mercoledì/giovedì, sappiamo che
sarete ansiosi di sapere cosa succede con le importantissime scene
post-credits del trequel. Non entreremo nello specifico, ma
possiamo dirvi quante ce ne sono!
Poco dopo l’inizio dei titoli di
coda di Deadpool
& Wolverine, viene proiettato un video che vale
la pena di seguire. Alla fine c’è una scena tradizionale che non
dovreste assolutamente saltare (potrebbe essere considerata una
delle migliori di tutti i tempi).
Quindi, sì, se siete fan del
MCU, dovrete rimanere fino alla
fine. Il lato positivo è che potrete vedere tutte le persone che
hanno lavorato duramente per dare vita a questo incredibile film e
sarete ricompensati con uno stinger memorabile quanto quelli dei
primi due film di Deadpool.
Inutile dire che nel corso della
settimana ci occuperemo degli spoiler, ma non prima che il
threequel inizi a uscire nelle sale, perché questo è un film di cui
non vorrete sapere troppo in anticipo…
Deadpool &
Wolverine riunisce il protagonista Ryan Reynolds con Shawn Levy, regista di
Free
Guy e
The Adam Project, che ha firmato la regia dell’atteso
progetto. Hugh Jackman
uscirà finalmente dal suo pensionamento da supereroi per riprendere
il ruolo di Wolverine. Sebbene i dettagli
ufficiali della storia di Deadpool &
Wolverine, con protagonista Ryan Reynolds,
non siano infatti ancora stati rivelati, si presume che la trama
riguarderà il Multiverso. Il modo più semplice per i Marvel Studios di unire la
serie di film di Deadpool – l’unica parte del
franchise degli X-Men sopravvissuta all’acquisizione della Fox da
parte della Disney – è stabilire che i film di Reynolds si siano
svolti in un universo diverso.
Ciò preserva i film degli X-Men della Fox nel loro universo, consentendo al
contempo a Deadpool e Wolverine, di nuovo interpretato da Hugh Jackman,
viaggiare nell’universo principale dell’MCU. Nel film saranno poi presenti anche personaggi
presenti nei primi due film di Deadpool, come Colossus e
Testata Mutante Negasonica. Da tempo, però, si vocifera che anche
altri X-Men possano fare la loro
comparsa nel film, come anche alcuni altri supereroi della
Marvel comparsi sul
grande schermo nei primi anni Duemila, in particolare il Daredevil di Ben
Affleck.
Una voce recente afferma che anche
Liev Schreiber
sia presente riprendendo il suo ruolo Sabretooth. Di certo,
Morena Baccarin
(Vanessa), Karan Soni (Dopinder), Leslie
Uggams (Blind Al), Rob Delaney (Peter) e
Shioli Kutsuna (Yukio) torneranno tutti nei panni
dei rispettivi personaggi, e a loro si uniranno i nuovi arrivati in
franchising Emma Corrin (The Crown) e Matthew
Macfadyen (Succession), i cui ruoli sono ancora
segreti. Un recente report afferma inoltre che la TVA di Loki,
incluso l’agente Mobius (Owen Wilson) e
Miss Minutes, saranno coinvolti nel film. Deadpool &
Wolverineuscirà nei cinema il 26 luglio
2024.
Se volevate la conferma definitiva
che The
Batman di Matt Reeves esisterà al di fuori
dell’Universo DC (DCU) di James Gunn, finalmente l’avete avuta.
In una nuova intervista con
Entertainment Weekly, Reeves ha rivelato che lui e il suo partner
di produzione Dylan Clark si riferiscono al loro universo di Batman
come alla “Batman Epic Crime Saga”.
L’universo è iniziato con la storia
delle origini del supereroe di Robert Pattinson, sottovalutata nel
2022, e continuerà con The
Penguin, che arriverà sulla HBO a settembre.
Reeves stava anche sviluppando uno
spin-off televisivo di Arkham che, a sorpresa, è stato rivelato
essere ambientato nel DCU di Gunn prima che il progetto venisse
cancellato.
“Mentre stavamo scrivendo
il film [The
Batman], mi sono detto: ‘Ehi, sapete una cosa?Penso che ci siano delle serie interessanti che
potremmo fare”, ha detto Reeves a EW. “In realtà è
stato il motivo per cui ho voluto fare il nostro accordo con la
Warner Bros”.
Colin Farrell in una scena di The Penguin
Secondo Reeves, i dirigenti della
HBO gli hanno detto che volevano che si concentrasse maggiormente
sui personaggi principali. Di conseguenza, la serie Arkham è stata
eliminata e gli elementi di uno spin-off separato di Gotham PD sono
stati inseriti ne The
Penguin.
Per quanto riguarda le altre
notizie, la Warner Bros. Discovery ha recentemente deciso di
posticipare il sequel di The Batman,
The
Batman – parte 2 al 2 ottobre 2026, un anno intero
rispetto alla data di uscita originaria del 3 ottobre 2025.
Con l’uscita del primo film il 4 marzo 2022, ciò significa che
ci sarà un intervallo di quattro anni tra le puntate nelle sale.
Tuttavia, Reeves ha spiegato che The
Penguin riprende una settimana dopo la fine di
The
Batman e porta direttamente al sequel.
“È una storia alla
Scarface. È la storia dell’ascesa al potere di Oz
prima che arrivi davvero in cima”, ha dichiarato la
showrunner Lauren LeFranc. E ha aggiunto: “Viviamo nel
ventre della città.Oz è uno che si muove e si
agita.Non ci si può sempre fidare di
lui.È molto intelligente e metodico, ma è anche
estremamente impulsivo. Non si può prevedere
cosa farà”.
LeFranc ha poi descritto la serie
come il ponte che collega i due film: “Siamo il ponte tra i
due film”, rivela LeFranc, riferendosi a The Batman e al sequel di
Reeves, previsto per il 2026. “Stiamoandando quasi
direttamente verso il secondo film che Matt ha in
programma”.
James Gunn è un
regista spesso controverso, con un gran senso dell’ironia e della
satira, a volte un po’ sopra righe e che spesso gli ha causato
qualche problema. Tuttavia, Gunn è un ottimo regista e un
eccellente sceneggiatore, capace di captare e dare vita a tante
sfumature dei suoi personaggi e facendoli amare dalla gran parte
del pubblico, tanto da trovare dei fan che lo hanno sostenuto nel
periodo di distaccamento da casa Disney e dal suo licenziamento
avvenuto in quattro e quattr’otto.
Ecco, allora, dieci cose da
sapere su James Gunn.
James Gunn: i suoi film
1. Ha diretto e scritto
celebri film. La carriera registica di James Gunn inizia
del 2006 quando si trova a dirigere il suo primo lungometraggio
intitolato Slither, di cui è anche sceneggiatore e attore.
Nel corso degli anni successivi, la sua carriera continua con
titoli come Super – Attento crimine!!! (2010), Comic
Movie (2013), Guardiani della
Galassia (2014), Guardiani della Galassia Vol.
2 (2017), The Suicide Squad
(2021) e Guardiani della Galassia vol. 3 (2023). Il lato
registico si interseca molto con il lavoro di sceneggiatore,
scrivendo film come Terror Firmer (1999),
Scooby-Doo (2002), L’alba dei morti viventi
(2004), Scooby-Doo 2 (2004) e sceneggiando i due
film dei Guardiani.
2. James Gunn è anche
attore e produttore. Nel corso della sua carriera, James
Gunn ha sperimentato anche altri ambiti del cinema: come attore ha
lavorato in film come Tromeo & Juliet (1996), The
Specials (2000), The Ghouls (2003),
Humanzee! (2008) e nelle serie Team Unicorn
(2013) e Con Man (2015). In quanto produttore, Gunn ha
prodotto film come LolliLove (2004), Doggie
Heaven (2008), PG Porn (2008-2009), The
Belko Experiment (2016), l’horror Brightburn – L’angelo del
male (2019) e i due Avengers: Infinity War
(2018) e Avengers: Endgame
(2019). È inoltre il produttore esecutivo della serie The
Peacemaker, da lui anche diretta.
James Gunn a capo dei DC STUDIOS
Gunn e il frequente partner di
produzione Peter Safran avevano consigliato David Zaslav,
l’amministratore delegato della neonata Warner Bros. Discovery,
durante la ricerca di un nuovo responsabile della DC Films. Il duo
ha impressionato Zaslav che ha deciso di nominarli co-presidenti e
amministratori delegati della DC Films, ribattezzata “DC Studios”,
con il controllo dei film, dei progetti di animazione e televisivi
basati sui personaggi della DC Comics. James Gunn supervisiona gli
aspetti creativi e durante il suo mandato sarà un’esclusiva della
Warner Bros. Discovery, ad eccezione dei suoi precedenti impegni
con la Disney. I due hanno assunto la loro posizione il 1° novembre
2022.
Nel dicembre 2022, Gunn ha
annunciato che stava scrivendo un film su un giovane
Superman durante i suoi primi anni a Metropolis, poi rivelato
essere intitolato Superman e
previsto per l’uscita nel luglio 2025; nel marzo 2023 è stato
confermato che Gunn avrebbe anche diretto il progetto. Nel gennaio
2023, Gunn e Safran hanno rivelato i loro piani per i futuri film
del DCU, con il primo capitolo intitolato “Gods
and Monsters“. Gunn ha inoltre rivelato di essere impegnato
nella scrittura di una serie animata di sette episodi intitolata
Creature
Commandos, basata sull’omonimo team di fumetti, e di essere al
lavoro sulla serie HBO Max Waller, uno
spin-off di Peacemaker
incentrato sul personaggio di Amanda Waller.
James Gunn, regista di Super – Attento crimine!!!
3. Ha diretto un suo
personale film di supereroi. Prima di diventare celebre
grazie a Guardiani della Galassia, Gunn aveva già diretto
un suo personalissimo film di supereroi. Si tratta della commedia
Super – Attento crimine!!!. In alcune interviste Gunn ha
dichiarato di aver iniziato a lavorare sulla sceneggiatura del film
nel 2002, ma che ebbe problemi a produrlo perché ritenuto troppo
violento ed esoterico. Questo uscì poi nel 2010, andando incontro
ad uno scarsissimo successo. Con il tempo, però, i fan lo hanno
riscoperto permettendogli di divenire uno scult del
genere.
James Gunn e i Guardiani della
Galassia
4. Non era interessato al
provino di Chris Pratt. Al momento di dover scegliere
l’interprete per il protagonista del film, Peter Quill alias
Starlord, James Gunn non voleva vedere l’audizione di Chris Pratt. Fu
convinto in seguito, dal suo assistente, alla fine delle audizioni.
Dopo che Pratt ha letto la sua parte per trenta secondi, Gunn lo ha
fermato subito, dichiarando che era perfetto per il ruolo. Il
regista si disse talmente disposto ad averlo nel cast da affidargli
il ruolo anche se Pratt non avesse fatto in tempo a costruire il
fisico richiesto.
5. Ha accettato di dirigere
il film per il personaggio di Rocket. James Gunn ha
affermato più volte che Rocket era un grande, se non il principale,
motivo per cui voleva realizzare questo film. Quando poi è stato
confermato che il film era un successo di pubblico, Gunn ha
pubblicato online una lettera di ringraziamento sincera,
ringraziando in particolare tutti per aver permesso a un procione
di renderli un po’ più umani. In Guardiani della Galassia vol. 2, inoltre, Gunn ha
dedicato l’ultima inquadratura del film proprio a Rocket.
James Gunn è stato licenziato dalla
Disney e successivamente reintegrato
Nel luglio 2018, in reazione alle
critiche pubbliche di Gunn nei confronti di Donald Trump, il
commentatore Mike Cernovich ha richiamato l’attenzione su battute
controverse che Gunn ha pubblicato sui social media tra il 2008 e
il 2012 e che coinvolgevano la pedofilia e l’Olocausto. In seguito
alle critiche per i tweet, la Disney ha interrotto i legami con
Gunn in quanto regista dell’imminente film
Guardiani della Galassia Vol. 3; Gunn ha risposto: “Mi sono
pentito [di quelle battute] per molti anni da allora. […] A
prescindere dal tempo trascorso, capisco e accetto le decisioni
aziendali prese oggi. Anche a distanza di tanti anni, mi assumo la
piena responsabilità del modo in cui mi sono comportato allora.
Tutto ciò che posso fare ora [è offrire] il mio sincero e sentito
rammarico […] A tutti coloro che operano nel mio settore e non
solo, offro ancora una volta le mie più profonde scuse”.”
La decisione dei Walt Disney
Studios ha ricevuto critiche da parte di molti personaggi dello
spettacolo e giornalisti, tra cui gli attori Dave Bautista,
Selma Blair, Patton Oswalt, David Dastmalchian, Michael Ian Black,
Mikaela Hoover, Mike Colter, Alex Winter, David
Hasselhoff, i registi Joe Carnahan e Fede
Álvarez, il fumettista Jim Starlin, il
musicista Rhett Miller, il comico Jim
Jefferies, i creatori di Rick and Morty Justin
Roiland e Dan Harmon, il giornalista David A.
Bobcat Goldthwait, che ha lavorato come doppiatore nel
film Disney Hercules del 1997, ha risposto all’incidente chiedendo
alla Disney di rimuovere la sua voce da una prossima attrazione del
parco basata sul film.
Numerosi media hanno criticato la
decisione della Disney, tra cui Collider, Cartoon Brew, The
Daily Dot, The Independent, National Review, MovieWeb e
Vulture. Una petizione online che invitava la Disney a
riassumere Gunn ha ricevuto oltre 400.000 firme. Il 30 luglio 2018,
i membri del cast di Guardiani della Galassia Chris Pratt,
Zoe Saldana, Dave Bautista, Bradley Cooper, Vin Diesel, Sean Gunn,
Karen Gillan, Pom Klementieff e Michael Rooker hanno
rilasciato una dichiarazione congiunta attraverso i social media
esprimendo il loro sostegno a Gunn. A causa della situazione, la
Sony Pictures ha deciso di non promuovere il film horror
Brightburn, prodotto da Gunn, al Comic-Con di San Diego del 2018.
Tuttavia, quando l’8 dicembre 2018 è stato diffuso il primo trailer
del film, il nome di Gunn era ben visibile. Il film è stato
presentato nel maggio 2019. Nel marzo 2019, Gunn è stato
reintegrato dalla Disney come regista del film dopo un incontro con
Alan Horn, presidente dei Walt Disney Studios. Gunn ha iniziato la
produzione di Guardiani della Galassia Vol. 3 nell’ottobre 2021,
dopo il completamento di Suicide Squad.
James Gunn ha diretto The
Suicide Squad
6. James Gunn si è dedicato
alle run originali. Per realizzare il seguito del
fortunato Suicide Squad, Gunn – che aveva già realizzato
la sceneggiatura e a cui pare sia stato affidato l’intero progetto
– si è ispirato alle run originali dei fumetti DC.
Pur rendendo omaggio alla storie di Jon Ostrander
e Kim Yale, che furono pubblicate negli ’80, Gunn
ha però apportato alcune modifiche, inserendo personaggi non
presenti nei fumetti di quella serie, come Bloodsport e Harley
Queen.
7. Il sequel è molto
distante dal film di David Ayer. Il film di James Gunn si
è dimostrato molto diverso da quello di David Ayer, presentando un
tono più scanzonato e irriverente. Gunn, infatti, ha apportato alla
storia la propria personale cifra stilistica, dove satira ed
estrema violenza si uniscono quali elementi portanti del racconto.
Il film, inoltre, ha previsto l’introduzione di personaggi inediti,
un villain inedito e sarà poi ampliato con la realizzazione di una
serie dedicata a The Peacemaker, il super soldato interpretato da
John Cena.
James Gunn e Twitter
8. James Gunn ha ironizzato
su temi delicati. La miccia che ha fatto scoppiare la
bomba in casa Disney e che è esplosa portando al licenziamento del
regista, risiede nella piattaforma di Twitter. Anni fa, infatti,
Gunn aveva rilasciato dei tweet piuttosto controversi su temi
delicati. Pare che egli, nel periodo precedente agli accordi
lavorativi con i Marvel Studios, avesse scritto dei tweet
estremamente satirici su temi come l’11 settembre, l’AIDS, lo
stupro e altri argomenti simili.
9. Il licenziamento è stata
conseguenza dei tweet. Sebbene i tweet di James Gunn
fossero molto datati e che la gran parte delle persone fosse a
conoscenza della sua ironia e satira molto estrema, sembra che
qualcuno abbia voluto “incastrarlo” andando a scovarli nella sua
bacheca di Twitter. I motivi potrebbero essere politici e i suoi
cinguettii, risalenti a circa dieci anni fa, erano stati scritti
con il chiaro intento di provocare reazioni sgradevoli. In ogni
caso, al di là dei parteggiamenti, ciò è servito alla casa di
Topolino per andare su tutte le furie e per decretare il suo
licenziamento, avvenuto in
tronco. Fortunatamente, Gunn è poi stato reintegrato alla regia di
Guardiani della Galassia vol. 3.
James Gunn: chi è sua moglie
10. James Gunn è stato
sposato. Della vita sentimentale di James Gunn non si è
mai saputo più tanto, tranne il fatto che sia stato sposato in
passato. Nel 2000, infatti, il regista ha sposato l’attrice
Jenna Fischer (conosciuta per aver interpretato il
personaggio di Pam nella serie The Office): tuttavia, dopo
8 anni di matrimonio, i due anno deciso di divorziare, anche se le
cause della loro rottura non sono conosciute. Dal 2015 ha invece
una relazione con l’attrice Jennifer Holland, che
ha collaborato con Gunn per i film Brightburn – L’angelo del
male e The Suicide Squad.
Deadpool &
Wolverine (la
nostra recensione) arriva nelle sale di tutto il
mondo questo fine settimana e, secondo
Deadline, si prevede un debutto di 160-170 milioni di dollari
in Nord America per la più grande apertura R-Rated di sempre.
L’ultimo film dei Marvel Studios uscito sul grande schermo,
The
Marvels, ha debuttato con 46,1 milioni di dollari
negli Stati Uniti e 110 milioni di dollari in tutto il mondo.
Gli addetti ai lavori aggiungono
che Deadpool
& Wolverine punta a un debutto
internazionale di 180-190 milioni di dollari, il che significa che
la previsione di incasso globale del trequel è attualmente di
340-360 milioni di dollari. Si tratta di un inizio epico e non ci
scandalizzeremmo se il film superasse le aspettative nei prossimi
giorni.
Ricorderete sicuramente le
previsioni di un weekend d’apertura da 200 milioni di dollari di
qualche settimana fa e gli addetti ai lavori ritengono che ciò sia
ancora possibile se Deadpool
& Wolverine supererà le aspettative. Il
rating R sarà un fattore importante, poiché alcuni genitori saranno
comprensibilmente riluttanti a portare i loro figli a vedere Wade
Wilson e Logan che si scannano sia fisicamente che verbalmente.
Anche se Deadpool
& Wolverine dovesse aprire al di sotto dei
340 milioni di dollari in tutto il mondo, sarebbe comunque molto
più avanti di Deadpool
(264 milioni di dollari), Deadpool
2 (263 milioni di dollari) e Joker della
DC (243 milioni di dollari).
Cosa ha detto Ryan Reynolds su
Deadpool 4?
Inutile dire che numeri come questi
sono destinati a far speculare i fan su un eventuale
Deadpool 4. Ieri, in occasione del
Tonight Show Starring Jimmy Fallon,
Ryan Reynolds ha minimizzato la possibilità.
“Oh Dio, no”, ha
detto l’attore quando gli è stato chiesto se un quarto capitolo si
farà. “Mia moglie e i miei figli divorzieranno da
me.Jimmy, non ho un accordo prematrimoniale con
nessuno di loro.Sarò con la B maiuscola al verde
e, a mia volta, probabilmente farò ‘Deadpool 4’ perché avrei
bisogno di soldi”.
Alla domanda se Taylor Swift
interpreterà Dazzler, Reynolds ha risposto
“Magari”, suggerendo che potrebbe invece
riprendere il ruolo da lui lasciato. “Se mai dovessi
smettere, lei sarebbe un buon Deadpool”, ha scherzato.
“Sì, i cameo sono sorprendenti e epici,
e anche l’umorismo, l’azione, i combattimenti intrisi di sangue e i
needle droups sono straordinari… ma sono il rispetto e l’amore per
i personaggi che ti conquistano”, ha scritto Erik
Davis di Fandango.
Oltre a Ryan Reynolds e
Hugh Jackman nei ruoli principali, Deadpool
& Wolverine vedranno il ritorno di Morena Baccarin (Vanessa), Leslie Uggams
(Blind Al), Rob Delaney (Peter), Brianna
Hildebrand (Negasonic Teenage Warhead) e Shioli
Kutsuna (Yukio) nei rispettivi personaggi, A loro si
aggiungeranno le new entry del franchise Emma
Corrin (The Crown) e Matthew Macfadyen (Succession), che
interpreteranno un agente televisivo e la controparte malvagia di
Charles Xavier, Cassandra Nova. Il film esce in Italia il 24
luglio.
I Marvel Studios hanno presentato il primo
trailer di
Captain America: Brave New World all’inizio del
mese, e il teaser inizia con un Isaiah Bradley (Carl
Lumbly) controllato mentalmente che attenta alla vita del
Presidente Ross (Harrison
Ford).
Sulla scia del recente attentato
all’ex Presidente Donald Trump, lo studio ha ora rilasciato una
versione alternativa del trailer che sarà proiettato nelle sale
prima di Deadpool
& Wolverine, eliminando un paio di inquadrature
chiave.
Invece di Bradley che apre il fuoco
attraverso il vetro e Ross che cade in avanti, il nuovo filmato
vede Isaiah fuggire e scagliare un tavolo contro i suoi
inseguitori. Il resto del trailer è identico a quello
originale.
Non è la prima volta che accade una
cosa del genere e, anche se alcuni ritengono che sia un’azione
comprensibile, altri si chiedono se sia davvero necessaria,
soprattutto quando la versione originale è ancora disponibile
online.
Guardate il nuovo trailer al link
sottostante e fateci sapere cosa ne pensate nella sezione
commenti.
A new trailer for ‘CAPTAIN AMERICA: BRAVE
NEW WORLD’ has been released.
• The scene where Isaiah Bradley shoots Ross has been removed
and replaced with a new scene featuring Bradley.pic.twitter.com/w5xEgGGQdJ
Quello che sappiamo sul
film Captain America: Brave New World
Harrison Ford e Anthony Mackie in una scena di Captain America:
Brave New World
Captain America: Brave New World riprenderà da
dove si è conclusa la serie Disney+The Falcon and the Winter
Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie)
dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il
regista Julius Onah (Luce, The
Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un
“thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno
del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la
sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile
Hulk del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di
Alita: Angelo della BattagliaRosa
Salazar interpreterà la cattiva
Diamondback, mentre ancora sconosciuto è il ruolo
del villain interpretato da Giancarlo Esposito. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di
Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo
trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso.
Nonostante dunque avrà degli
elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà
il Marvel Cinematic
Universe su una dimensione più terrestre e realista, come
già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad
ora, il film è indicato come uno dei titoli più importanti
della Fase
5.
Anthony
Mackie ha recentemente dichiarato che questo film
è “10 volte più grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra Cap e il
nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla pari“,
ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il suo ufficiale
comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo in cui
ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“.
“Questo film è un chiaro reset.
Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo
universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film,
si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che
la Marvel vuoole
essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America:
The Winter Soldier“.
Una tipologia di opere tanto recente
quanto apprezzata è quella del screenlife film (o
first person shot), in cui lo schermo cinematografico
diventa lo schermo di un computer e l’intero dramma si svolge
attraverso varie app di messaggistica video, browser e pagine di
social media. Film come Unfriended, Searching e Missing ne
sono un esempio perfetto, come anche il recente
Resurrected. Diretto da Egor
Baranov, questo prosegue infatti sulla stessa linea,
coniugando tale modalità narrativa ai canoni dell’horror
soprannaturale.
Nel caso di questo film, infatti, ci
si imbatte in una vicenda inspiegabile legata a casi di
resurrezioni e il tutto viene narrato attraverso registrazioni
video, finestre di chat e interfacce di app, fino ad avventurarsi
in servizi ecclesiastici in realtà virtuale.
Resurrected offre così un’esperienza visiva
straniante eppure estremamente coinvolgente, che costringe ad
assumere un preciso punto di vista e rimanere bloccati ad esso e a
ciò che può o meno mostrarci.
Per gli appassionati del genere, si
tratta dunque di un titolo poco noto ma da recuperare
assolutamente. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune
delle principali curiosità relative a Resurrected.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alla spiegazione del
finale. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama e il cast di
Resurrected
Protagonista del film è
Stanley Martin, il quale vive con il senso di
colpa per aver ucciso suo figlio Nicholas con
un’incidente d’auto. In seguito a tale evento, anche il matrimonio
con la moglie Audrey è finito. La donna, però,
viene avvicinata dalla Chiesa cattolica, che le propone di fare
Nicholas il primo soggetto di un nuovo processo di resurrezione. La
donna accetta e Nicholas viene effettivamente riportato in vita. Il
processo di resurrezione fa scalpore in tutto il mondo, anche se i
dettagli sono tenuti strettamente segreti dai cattolici.
La cosa viene concessa solo ai
credenti, con conseguenti conversioni di massa al cattolicesimo.
Cinque anni dopo, Stanley è ora diventato sacerdote e lavora come
consulente per i risorti. Uno dei suoi clienti risorti, però,
spinge i suoi colleghi verso la morte nel cantiere dove lavora.
Mentre Stanley indaga, scopre una serie di incidenti in cui altri
risorti si sono lanciati in massacri. Per scoprire la verità,
Stanley si allea con l’hacker Rat e scopre
l’esistenza di una setta tenuta segreta dalla chiesa.
Ad interpretare Stanley Martin vi è
l’attore Dave Davis, mentre sua moglie Audrey è
interpretata da Karli Hall. Il figlio Nicholas è
invece interpretato da Beau Boyd nella versione
bambino del personaggio e da Julian Moser in
quella adolescente. L’hacker Rat è invece interpretata da
Erika Chase. Completano poi il cast
Kristen Ariza nel ruolo dell’agente Ortiz,
Brad Greenquist in quello di Padre Degal,
Ezra Buzzington in quello di Padre Hill e
Michael Javier Villar in quello di Frank
Collins.
La spiegazione del finale
Il finale del film si svela essere
piuttosto ambiguo, senza l’intenzione di rispondere a tutte le
domande poste nel corso del film. Non viene infatti mai svelato in
che modo la Chiesa effetti queste risuscitazioni, lasciando dunque
irrisolto tale aspetto, che si comprende però passare in secondo
piano rispetto alle indagini di Stanley. Il male primario, infatti,
si svela essere una “setta” online che sta orchestrando
un’uccisione di massa.
Alla fine, è inoltre implicito che
la Chiesa ha preso Nicky in custodia e ha incastrato Stan come uno
degli orchestratori dell’omicidio di massa, come parte della loro
vasta copertura. L’hacker Rat, invece, viene uccisa dai membri
della setta durante la loro follia omicida nel finale. Il tema
primario, dunque, risulta essere il potere della Chiesa e l’uso che
ne viene fatto. Tornando ai resuscitati, invece, è interessante
notare che questi tornano in vita mentalmente sconvolti.
Tutti i resuscitati, infatti,
continuavano a dire di aver visto qualcosa di incredibile o
meraviglioso quando erano morti, e per questo volevano uccidere e
resuscitare altre persone. Niente di tutto, come anticipato, viene
discusso ulteriormente, lasciando dunque del tutto aperto il
mistero riguardante il loro ritorno. Alcuni spettatori hanno
teorizzato che potrebbe trattarsi in realtà di clonazione, ma la
cosa non è mai stata confermata dagli autori.
Il trailer di
Resurrected e dove vedere il film in streaming e
in TV
È possibile fruire di
Resurrected grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple
TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 23
luglio alle ore 21:10 sul canale
Rai 4.
Nel film del 2013 Pacific
Rim, diretto dal premio Oscar Guillermo
Del Toro, prende vita la battaglia per la supremazia tra
la razza umana e gli spaventosi Kaijū. Questi sono colossali
creature, appartenenti alla cultura giapponese, qui intente a
devastare ogni cosa si trovi lungo il loro cammino, con l’obiettivo
di reclamare il dominio del pianeta. A distanza di cinque anni, nel
2018, è infine arrivato al cinema anche il sequel
Pacific Rim – La rivolta (qui la recensione), diretto ora
da Steven S. DeKnight e da Del Toro solo prodotto.
Questo riprende le vicende del primo film, introducendo nuovi
personaggi, nuovi scontri e, soprattutto, nuovi kaijū.
Quello di Pacific
Rim è un universo narrativo che offre un sentito omaggio
alla cultura popolare giapponese, facendo scontrare mostri e grandi
robot, personaggi presenti in diverse opere nipponiche come film,
manga, anime e videogiochi. Con questo sequel, inoltre, si è
cercato di espandere e raccontare qualcosa di nuovo sul mondo degli
umani e su quello dei kaijū. L’idea, infatti, era con questo
secondo capitolo di dar vita ad un nuovo approfondimento a
riguardo, da poter poi espandere grazie ad ulteriori film. Dati gli
incassi al di sotto delle aspettative, tuttavia, questo sembra ad
oggi non essere in programma.
Pacific Rim – La rivolta è infatti stato
considerato inferiore rispetto al suo predecessore, per quanto gli
effetti speciali e le interpretazioni dei protagonisti abbiano
ricevuto diverse lodi. Prima di intraprendere una visione del film,
però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali
curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà
infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama al cast di attori e ai
sequel. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il
film nel proprio catalogo.
Ambientato dieci anni dopo gli
eventi del primo film, questo secondo capitolo si apre su un mondo
che sembra essersi liberato dei devastanti attacchi dei kaijū.
Protagonista del racconto è ora Jake Pentecost,
figlio del leggendario Stacker, il quale un tempo era un
promettente pilota di Jaeger ma ora è finito a bazzicare nel mondo
del crimine. L’occasione per redimersi e rendere giustizia al nome
del padre, che si era sacrificato nella lotta contro le creature, è
però finalmente dietro l’angolo. Una nuova ondata di kaijū sembra
infatti pronta a dar vita a nuovi violenti attacchi, facendo
sorgere il bisogno di una nuova generazione di piloti di Jaeger in
grado di contrastarli.
Capitanati da Mako
Mori, questi sono lo stesso Jake, il suo ex rivale
Lambert, la coraggiosa Jules
Reyes e la giovane hacker Amara. A loro
spetta il compito di assumere il comando dei giganteschi robot,
respingendo i mostri in arrivo dagli abissi del mare. Ciò che i
piloti e gli scienziati Hermann Gottlieb e
Newt Geiszler non sanno, però, è che stavolta si
troveranno a combattere contro delle classi particolarmente
avanzate e pericolose di queste creature. Ciò che credevano di
sapere su di loro deve ora essere riformulato e i nuovi nemici si
presentano come più indistruttibili che mai. Per salvare di nuovo
l’umanità occorrerà dunque trovare nuove soluzioni.
Il cast e i kaijū del film
Ad interpretare il protagonista Jake
Pentecost vi è l’attore John Boyega,
divenuto celebre per aver interpretato Finn nella nuova trilogia di
Star Wars. Accanto a lui, nei panni del rivale e co-pilota
Nathan Lambert vi è invece Scott Eastwood.
Cailee Spaeny interpreta Amara Namani, mentre
Adria Arjona è Jules Reyes. L’attrice candidata
all’Oscar Rinko Kikuchi riprende invece il ruolo
di Mako Mori, presente già nel primo film. Altri due attori che
tornano dal primo film sono Burn Gorman e
Charlie Day nei panni degli scienziati Hermann
Gottlieb e Newt Geiszler. Completano il cast gli attori
Jing Tian nei panni di Shao Liwen e Max
Zhang in quelli di Marshal Quan.
Per quanto riguarda invece i kaijū
presenti nel film, vengono qui naturalmente introdotti nuovi
esemplari. Tra i più noti vi sono Shrikethorn e
Hakuja, entrambi di categoria 4, mentre
Mega-Kaiju è un incrocio tra un mostro di
categoria 4 e uno di categoria 5. Viene poi qui introdotta la
figura del Rippers, creatura in grado di dar vita
ad un nuovo kaiju manipolando il loro DNA. Tale processo, stando a
quanto dichiarato dal regista, è estremamente complesso e pertanto
nel film rimane grossomodo inesplorato. In ultimo, come nel primo
film vi era un kaiju di categoria 5 quale
Slattern, in questo sequel vi è
Raijin. Si tratta di una creatura estremamente
potente, alta oltre 100 metri e fortemente radioattiva.
Come anticipato, prima dell’uscita
di questo film si parlava di un terzo capitolo in cui esplorare
ulteriormente l’universo dei kaiju. Stando ad alcune indiscrezioni,
questo terzo capitolo avrebbe dovuto anche collegare la serie di
Pacific Rim al MonsterVerse, composto dai film
dedicati a Godzilla, il più celebre tra i kaiju. Lo scarso
successo economico ha però sospeso i progetti a riguardo, portando
soltanto nel 2021 a far rilasciare su Netflix una serie animata
intitolata Pacific Rim – La zona oscura, che
espande la storia dei primi due film. Questa, composta ad oggi da 7
episodi, è una co-produzione tra Stati Uniti e Giappone, molto
fedele allo spirito originale dei kaiju.
Il trailer di Pacific
Rim – La rivolta e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di Pacific
Rim – La rivolta grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TV,
Netflix e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il
film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
martedì 23 luglio alle ore 21:00
sul canale 20 Mediaset.
Hugh Jackman è uno
di quegli attori che se non ci fosse, dovrebbero inventarlo.
Carismatico, brillante, intelligente e bellissimo, è quasi ovvio
dire che l’attore australiano abbia conquistato una gran fetta di
pubblico di tutto il mondo. La sua è stata una lunga gavetta e,
nonostante il successo, è sempre stato capace di stare con i piedi
per terra, di essere umile e di essere sempre un gentiluomo di
classe.
Nel 2022 è stato protagonista alla
Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia dove ha presentato in
concorso The Son.
Fino al 2023 è stato impegnato come doppiatore. Lo stesso anno Baz
Lurmann ha rieditato il suo film Australia,
sotto forma di miniserie in 4 parti con protagonista proprio
Hugh Jackman. Nel 2024 sarà al cinema con
l’attesissimo Deadpool &
Wolverine dove l’attore riprende il ruolo che lo ha reso
leggendario nei panni di LOGAN, mutante Marvel.
2. Hugh Jackman è anche
doppiatore e produttore. Nel corso della sua carriera,
Hugh Jackman ha avuto esperienze anche come doppiatore: infatti, ha
partecipato al doppiaggio del cortometraggio Van Helsing – La
missione londinese (2004), ai videogiochi X-Men: il gioco
ufficiale (2006) e X-Men Origins: Wolverine (2009) e
ai film d’animazione Giù per il tubo (2006), Le 5 leggende (2012) e
Mister Link (2019). Inoltre, Jackman è anche un
produttore: infatti, è stato produttore esecutivo per le serie
An Aussie Goes Barmy (2006), Viva Laughlin
(2007), An Aussie Goes Bolly (2008) e An Aussie Goes
Calypso (2009), per il documentario Louder Together
(2017) ed è stato produttore per Sex List – Omicidio a tre
e X-Men: le origini – Wolverine.
Hugh Jackman: la moglie e i figli
Oscar Maximilian e Ava Eliot
3. Hugh Jackman è sposato
da più di 20 anni. Nel lontano 1995, sul set della serie
Corelli, Hugh Jackman conobbe Deborra-Lee
Furness. Tra i due l’amore è talmente istantaneo e
profondo, che convolano a nozze l’anno successivo, nel 1996. Dopo
aver avuto delle difficoltà ad avere dei figli, i due, spinti da
voglia di genitorialità, hanno deciso di adottarne due: così, nel
2000 è arrivato Oscar Maximilian Jackman e nel
2005 è arrivata Ava Eliot Jackman. Nonostante le
varie speculazioni e malelingue che si riversano da anni sulla
coppia, poiché la moglie ha 13 anni in più di lui, i due sono
sempre più che innamorati, tanto da essere una delle coppie più
longeve di Hollywood.
4. Hugh Jackman ha amato
sua moglie. L’amore tra Jackman e Deborra-Lee Furness è
sempre più profondo, e l’attore australiano non perde occasione per
ringraziarla e per dichiararle il suo amore. Oltre a fare del
compleanno della moglie una vera e propria tradizione (quando lei
compie gli anni, il 30 novembre, lui le prepara i pancake alla
ricotta ed escono con i loro figli), recentemente ha dichiarato che
senza sua moglie non avrebbe imparato il valore dell’amore, della
famiglia, della passione e del credere in se stessi. Purtroppo la
relazione è terminata proprio nel 2023.
5. Grazie a sua moglie,
Hugh Jackman ha scoperto di avere un tumore della
pelle. L’attore australiano ha pensato, per molti
anni, di avere sulla pelle un semplice neo. Grazie a sua moglie,
che lo ha praticamente costretto a farsi visitare, ha scoperto che
quello che sembrava un neo innocuo era, in realtà, un tumore della
pelle. Grazie a questa scoperta, dal 2013 ad oggi, Jackman si è
sottoposto a diversi interventi per rimuovere i carcinoma, dovuti
alla troppa esposizione solare senza alcuna protezione.
Hugh Jackman: altezza
6. Hugh Jackman è un
gigante. Hugh Jackman è tutto il contrario di quello che
si potrebbe definire un ometto: l’attore, infatti, è altro ben 188
centimetri e svetta rispetto alla media degli altri suoi colleghi.
Nonostante l’altezza vertiginosa, Jackman non ha mai avuto
problemi, riuscendo ad interpretare ogni ruolo senza alcun timore o
problematica che derivasse dalla sua statura.
Hugh Jackman è Wolverine
7. Hugh Jackman ha
rimpiazzato Russell Crowe. Per la realizzazione del primo
capitolo degli X-Men, la prima scelta di del regista
Bryan Singer era Russell Crowe.
Poco prima di iniziare le riprese, tuttavia, Crowe abbandonò il
progetto per divergenze creative, proponendo a sua volta
l’emergente Jackman. Dopo un contatto con Dougray
Scott, che declinò l’offerta per realizzare Mission:
Impossible II, alla fine venne scelto proprio Jackman per il
ruolo di Wolverine. Il resto, poi, è solo storia.
8. Hugh Jackman ha
interpretato Wolverine per ben 10 film. Dopo un’iniziale
titubanza da parte dell’attore per il fatto di interpretare un
supereroe come Wolverine, alla fine
egli si è legato al personaggio a doppio filo, riuscendo ad
interpretarlo per ben nove film. Jackman ha amato molto il suo
personaggio, soprattutto mentre lo ha interpretato nel film
Logan – The Wolverine:
l’attore, infatti, ha dichiarato di aver apprezzato
l’approfondimento circa il lato umano e realistico del personaggio.
Il decimo film sarà Deadpool &
Wolverine.
Hugh Jackman: il fisico
9. Per vestire i panni di
Wolverine ha dovuto fare una dieta adeguata. Per poter
interpretare Wolverine, Hugh Jackman si è dovuto sottoporre ad una
dieta fatta di petto di pollo e verdure, introducendo quasi 6mila
calorie ogni giorno. Questa, unita ad un allenamento fisico
intensivo, gli ha permesso di raggiungere l’incredibile forma
fisica mostrata per il personaggio, con muscoli scolpiti e una
grande atleticità.
10. Hugh Jackman si è
rivolto a Dwayne “The Rock” Johnson. Nel periodo in cui
Jackman avrebbe dovuto interpretare sia Wolverine che Jean Valjean
in Les Misérables, l’attore si è rivolto ad un suo amico e
collega: Dwayne Johnson. Jackman sapeva che
avrebbe dovuto lavorare tanto sul suo fisico e Johnson – che ha
rimandato anche alcuni impegni lavorativi per aiutarlo – gli ha
dato ottimi consigli in materia. Grazie a lui Jackman è potuto
passare dalla denutrizione di Valjean al fisico scultoreo di
Wolverine.
Per quanto riguarda i film per
bambini, i classici dell’animazione e i contenuti
televisivi nostalgici, Disney+ è già sulla buona strada
per diventare la punta di diamante dei giganti dello streaming. Ma
è il posto giusto per chi ha bisogno di una dose di azione? Beh,
con Marvel, Star Wars e
Avatar sotto
la bandiera, è meglio crederci! Per questo abbiamo stilato una
lista dei migliori film d’azione che potete vedere su
Disney+ in questo momento, dai
grandi blockbuster del 21° secolo alle gemme nascoste del vasto
catalogo di Disney e Fox, fino ai film d’animazione che spaccano
quanto le loro controparti live-action. Ma ora, senza ulteriori
indugi, ecco l’intrattenimento ad alto numero di ottani per cui
siete venuti e le nostre scelte per i migliori film d’azione su
Disney Plus.
Guardiani della
Galassia
Rotten Tomatoes: 92% | IMDb:
8.0/10
Presentato dalla Marvel nel 2014 come “un’epica
avventura spaziale ricca d’azione”,
Guardiani della Galassia è stato sicuramente
all’altezza della sua fama quando ha fatto irruzione sulla scena
dei film di supereroi e ha sconvolto gli opinionisti e i
pronosticatori del botteghino. Arrivato come 10° film del MCU, ha avuto il suo bel da fare.
Al di fuori di alcuni fan esperti di fumetti, i Guardiani della
Galassia erano una quantità completamente sconosciuta al pubblico.
Gli attori non erano nemmeno un punto di forza. Chris
Pratt era un ex attore di sitcom, Zoe
Saldana era ancora un’attrice emergente, Dave
Bautista era un ex wrestler professionista e gli attori
più noti, Bradley Cooper e Vin
Diesel, sono stati trasformati in un procione parlante e
in un albero senziente.
Ma James
Gunn mette insieme tutti questi personaggi disparati
per formare una famiglia disfunzionale di supereroi e dare al film
un senso dell’umorismo unico. Il film presenta alcune incredibili
sequenze d’azione, dalla scena dell’evasione dalla prigione alla
scena finale della Battaglia per Xandar. Nel corso del film ci
vengono presentati Thanos, Ronan l’Accusatore, Yondu e il
Collezionista, che torneranno tutti in una forma o nell’altra nel
MCU, ma soprattutto ci vengono
fornite maggiori informazioni sulle Pietre dell’Infinito che
entreranno in gioco nei successivi 12 film del MCU. Guardiani della
Galassia è uno dei film più amati del MCU e dopo averlo rivisto è facile
capire perché.
Logan
Rotten Tomatoes: 93% | IMDb:
8.1/10
Il regista James
Mangold (Walk the Line) si
ispira alla serie di fumetti di Mark Millar e
Steve McNiven, OldMan Logan, per
produrre uno dei migliori film del franchise FOX
X-Men e si basa sulle relazioni e sulla
tradizione consolidate per creare un finale cupo ma pieno di
speranza per la serie.
Logan segue una versione invecchiata e
invecchiata del Wolverine di Hugh Jackman mentre
si prende cura di un Charles Xavier (Patrick
Stewart) malato di senilità in un mondo in cui la maggior
parte dei mutanti si è estinta. Il film trae molte ispirazioni dai
film western e porta questa estetica sia nei momenti di calma e
riflessione che negli scontri sanguinosi e violenti, mentre i
nostri due lupi solitari principali fanno la spola con un giovane e
feroce cucciolo, forse uno dei primi nuovi Mutanti in 25 anni,
attraverso il paese.
Deadpool
Rotten Tomatoes: 85% | IMDb:
8.0/10
Deadpool, una proprietà Marvel molto amata, ha finalmente
ottenuto un film degno di nota, guadagnandosi un innovativo rating
R. Dopo un tentativo malriuscito di dare vita al personaggio di
Wade Wilson in X-Men Origins:Wolverine, l’attore – e autentico fan di
Deadpool – Ryan Reynolds ha
collaborato con il regista Tim Miller(Terminator: Dark Fate) e gli
sceneggiatori Rhett Reese e Paul
Wernick per dare al “Merc with the Mouth” la sua storia
d’origine fedele ai fumetti. Dopo che gli è stato diagnosticato un
cancro terminale, il mercenario Wade Wilson tenta con riluttanza
una procedura sperimentale nella speranza di curare la malattia
mortale. Sebbene il cancro venga curato, Wilson rimane sfigurato ma
immortale. Ambientato in un universo adiacente agli X-Men e ricco
di riferimenti alla cultura pop, di esilaranti rotture della quarta
parete e di violenza eccessivamente grafica, Deadpool è un
film unico nel genere dei supereroi.
Sky High
Rotten Tomatoes: 73% | IMDb:
6.3/10
Se siete alla ricerca di un film di
supereroi al di fuori dei generi Marvel e DC, Sky
High potrebbe essere il film che fa per voi. Il
racconto di un’adolescenza segue Will Stronghold (Michael
Angarano), il figlio adolescente di due famosi supereroi,
mentre inizia la scuola alla Sky High, che divide i suoi studenti
in eroi e aiutanti. Lì, deve affrontare le pressioni della sua
famiglia, le dinamiche di amicizia che cambiano, le cotte e una
misteriosa minaccia da parte di un malvagio supercattivo.
Esilarante e sorprendentemente sentito, Sky High è un
momento divertente e senza tempo.
Black Widow
Rotten Tomatoes: 79% | IMDb:
6.7/10
Il tanto atteso progetto solista di
Natasha Romanoff (Scarlett Johansson),
Black Widow è un addio
agrodolce per la Vendicatrice. Il film, che si svolge tra
Civil War e
Infinity War, vede Natasha in fuga
da Ross (William Hurt). Invece di mantenere
un basso profilo, però, viene risucchiata di nuovo nell’azione
quando viene contattata dalla sorella adottiva Yelena
(Florence Pugh) e le viene detto che la
Stanza Rossa – l’organizzazione che Natasha pensava di aver
distrutto anni fa – è ancora attiva e più potente che mai.
In parte thriller di spionaggio, in
parte dramma familiare, Vedova Nera offre uno dei cattivi
più terribilmente realistici della Marvel nella forma del Generale
Dreykov (Ray Winstone), nonché uno dei suoi
più potenti viaggi di sopravvivenza e perdono. Johansson e Pugh
hanno un’innegabile chimica, con la loro sorellanza che funge da
cuore della storia, ma anche David Harbour
e Rachel Weisz meritano i complimenti per
le loro eccellenti interpretazioni delle loro imperfette e
affascinanti figure genitoriali.
Free Guy
Rotten Tomatoes: 80% | IMDb:
7.1/10
The Incredibles
Rotten Tomatoes: 97% | IMDb:
8.0/10
Da dove cominciare con
Gli Incredibili? Il film sui
Fantastici Quattro che è davvero bello e vale la pena di vedere,
forse? Brad Bird dirige questa storia
sorprendentemente toccante, commovente, inquietante e al tempo
stesso emozionante su Bob Parr (Nelson) e Helen Parr (Hunter) e la
loro famiglia di supereroi. Bob ed Helen, alias Mr. Incredible ed
Elastigirl, sono stati rimossi come supereroi dal governo dopo una
serie di errori commessi dai loro fratelli e di cause legali da
parte degli umani che stavano cercando di salvare. A loro sono
state date nuove identità e vite per integrarsi nella società
normale. Bob lavora per una compagnia di assicurazioni e sta
attraversando una crisi di mezza età. Quando Bob viene contattato
al lavoro da una donna misteriosa in merito a una possibile
missione da supereroe, coglie al volo l’occasione di fare di nuovo
ciò che ama, ma ciò mette in moto un’avventura che metterà a dura
prova i suoi limiti e quelli della sua famiglia.
Gli Incredibili è
caratterizzato da una fantastica azione, soprattutto quando si
riuniscono come famiglia sull’isola segreta e combattono un attacco
mortale da parte del cattivo del film, Syndrome (Lee).
Samuel L. Jackson nei panni di Frozone e Brad Bird
in quelli di Edna Mode sono bravissimi, ma ciò che lo distingue
dalla maggior parte degli altri film di supereroi sono i commoventi
momenti di relazione tra Bob e Helen. Quando Bob cerca di impedire
a Helen di combattere al suo fianco nella battaglia finale, perché
non può sopportare di perderla di nuovo, vi spezzerà il cuore.
Indossate di nuovo la maschera e trovate la vostra super tuta prima
di rivedere questo film, gente.
Quando è stato annunciato che
Lucasfilm e Disney avrebbero creato un ramo separato di film di
Star Wars che avrebbe spinto i confini del franchise,
l’anticipazione di quali storie avrebbero potuto essere raccontate
e di quali registi avrebbero potuto essere coinvolti ha eccitato i
fan. Le possibilità erano infinite. Il primo di questi film (e il
migliore finora) è Rogue One: A Star Wars
Story del regista Gareth
Edwards. Il film è ambientato
poco prima degli eventi di Star Wars: Episodio IV – Una
nuova speranza ed è incentrato su un gruppo di
combattenti ribelli riuniti per rubare i piani della Morte
Nera.
Lungo il percorso, ci viene
presentato un nuovo droide, il buffo e un po’ terrificante K-2SO di
Tudyk, un nuovo cattivo, Orson Krennic (Mendelsohn), e
l’irriducibile Jyn Erso (Jones). Scopriamo anche che Galen Erso
(Mikkelsen) ha progettato una falla nella Morte Nera che Luke
Skywalker avrebbe sfruttato in Una nuova speranza, che Darth Vader
ha un rifugio su Mustafar e che il Grand Moff Tarkin è ancora
pacatamente malvagio come sempre, CGI o meno! C’è stato un po’ di
dramma dietro le quinte e, se si confronta il primo trailer con
l’ultimo, si può intuire che l’offerta avrebbe potuto essere un
film più grintoso e malinconico. Il film che abbiamo ottenuto,
tuttavia, è ancora uno dei migliori del franchise e introduce nuovi
pianeti, terreni, concetti e persino nuove tattiche di battaglia
spaziale. Qualcuno vuole vedere la Corvetta Hammerhead? Rivedete
questo film, gente.
La maledizione della
prima luna (Pirates of the Caribbean: The Curse of the Black
Pearl)
A partire da Pirati
dei Caraibi: La maledizione della prima
luna,Johnny Depp ha lasciato un’impronta
indelebile sul pubblico cinematografico con il suo lavoro nei panni
di Jack Sparrow in ogni capitolo del franchise. Il suo Sparrow
ispirato a Keith Richards ha fatto da contraltare
alla seria storia d’amore tra il Will Turner di Orlando
Bloom e l’Elizabeth Swann di Keira
Knightley. Non dimentichiamo inoltre il lavoro di
Geoffrey Rush, che ha rubato la scena al Capitano
Barbossa, nemico e talvolta amico di Sparrow. È facile dimenticare
che questo è il film che ha dato il via a tutto, il che significa
che ci si può innamorare di nuovo di questo film.
Il film resiste ancora oggi con il
suo grande mix di umorismo scurrile, gag fisiche e avventura senza
limiti in alto mare. Gore Verbinski prende un
genere che è sempre stato un veleno per il botteghino, il film sui
pirati, e lo riporta in vita con il suo lavoro in questo film. Sono
finiti i tempi di L’isola dei tagliagole
(anche se ho un debole per I pirati di
Penzance) ed ecco l’inizio di un franchise sui pirati
che è sopravvissuto per quasi due decenni con personaggi
stravaganti e scene d’azione emozionanti che rinvigoriscono il
franchise. Tutto ha inizio con un medaglione, un fidanzamento
rotto, una nave rubata, duelli di spade, battaglie navali, una
scimmia vivace, vite salvate in extremis e una colonna sonora
pulsante supervisionata dal grande Hans
Zimmer.
Star Wars: The Force Awakens
Rotten Tomatoes: 93% | IMDb:
7.8/10
Se si vuole far innamorare di nuovo
i fan di un franchise, non è una cattiva idea colpire alcune delle
stesse note che li hanno fatti innamorare in primo luogo. Star Wars: Episodio VII – Il risveglio della
forza del regista J.J.
Abrams è certamente influenzato da Star
Wars: Episodio IV – Una nuova speranza. Abrams ci dà
l’Imperatore Lite in Snoke, la Morte Nera Lite nella Base
Starkiller e l’Impero Lite nel Primo Ordine. Tuttavia, Abrams
riporta gli Han, Luke e Leia originali per unirsi a un trio di
nuovi personaggi della ribellione: la spazzina Rey (Ridley), il
presuntuoso ma di buon cuore Poe Dameron (Isaac) e l’ex
stormtrooper Finn (Boyega).
Si imbarcano in una missione per
trovare il luogo in cui si trova Luke Skywalker, che sembra essere
scomparso, ma che considerano essenziale per combattere questo
nuovo male nella galassia. The Force Awakens ci porta in viaggio
dai rottami di Jakku alla cantina di Maz Kanata su Takodana, alla
base ribelle su D’Qar e infine alla Base Starkiller del Primo
Ordine. Rey scopre di essere un prodigio della Forza e la sua
ostinata determinazione a portare a termine la missione è il motore
della storia. Il suo combattimento con la spada laser nella neve
con Kylo Ren è uno dei punti salienti del film. Disney Plus è stato
creato per dare risalto a film come questo, quindi concedetevi di
ricominciare questo nuovo viaggio con The Force
Awakens.
The Brave – Ribelle
Rotten Tomatoes: 79% | IMDb:
7.1/10
Uno dei film più singolari
dell’universo PIXAR, Brave del
2012 è ambientato nella Scozia medievale ed è incentrato sulla
principessa Merida (Macdonald), primogenita del clan Dunbroch.
Merida, una principessa maschiaccio che mette in discussione le
antiche tradizioni dei clan, rifiuta di essere il premio di
un’antica competizione tra i primogeniti per la sua mano. Decide
invece di prendere in mano la situazione e gareggia per la propria
mano, essendo lei stessa una primogenita. Vince, ma sconvolge i
genitori e scappa nel bosco per riflettere.
Questo scatena una catena di eventi
che portano la regina Elinor (Thompson), madre di Merida, a
trasformarsi in un orso e Merida a intraprendere un viaggio di
maturazione, scoprendo il potere della famiglia e i pericoli
dell’essere troppo orgogliosi. Alla fine, l’antica cerimonia viene
cambiata per sempre in modo che i primogeniti possano sposarsi
quando sono pronti e con chiunque decidano. Peccato che questo non
sia stato attuato in tempo per Robb Stark. Qualcuno vuole il
#RedWedding? Brave può sembrare due film cuciti insieme da
qualche parte nel mezzo, ma ogni sezione ha alcune scene
emozionanti e divertenti che rendono il film un must per tutti i
giovani adolescenti che si spingono oltre i limiti della propria
vita. Il film è inoltre caratterizzato da un’animazione memorabile
e da immagini che rimarranno impresse per molto tempo dopo la fine
del film.
Avengers: Endgame
Una scena del film Avengers: Endgame
Rotten Tomatoes: 94% | IMDb:
8.4/10
Riprendendo dagli eventi di
Avengers:Infinity
War, i Vendicatori si vendicano di Thanos
all’inizio di questo film, ma scoprono una terribile verità sulle
Pietre dell’Infinito che rende muta la loro vendetta. Cinque anni
dopo, stanno ancora cercando di raccogliere i pezzi delle loro vite
e di affrontare il loro fallimento quando Ant-Man trova
miracolosamente la via d’uscita dal Regno Quantico. Questo dà il
via a una catena di eventi che coinvolge i viaggi nel tempo e che
potrebbe riportare tutti coloro che sono stati spazzati via dallo
schiocco di Thanos, con la possibilità di rimediare ai peccati del
passato. Il film è il culmine di 22 film del MCU e conclude quasi 4 fasi del
loro universo (dico quasi perché Spider-Man: Far
From Home ha ufficialmente concluso la Fase
4).
Joe Russo e
Anthony Russo ci offrono una costruzione lenta,
passando dalla depressione iniziale degli Avengers all’ultima metà
del film, emotivamente potente e ricca di azione. Lungo il
percorso, le trasformazioni abbondano, da Occhio di Falco che
diventa Ronin, a Hulk cervellotico, a Thor pesante (non userò
quell’altra parola), fino all’attuale Nebula che si confronta con
il suo io più giovane. Il tutto è finalizzato alla battaglia
finale, che non delude le aspettative. Capitan America in piedi
contro i potenti numeri dell’esercito di Thanos vi farà venire i
brividi, che saranno superati solo pochi secondi dopo quando
sentiremo Falcon dire “Alla tua sinistra” e vedremo apparire i
cerchi mistici arancioni di Doctor Strange.
La battaglia è imponente e salta da
un luogo all’altro mentre i nostri eroi cercano di sconfiggere
Thanos da terra e dall’aria e di tenere il Guanto dell’Infinito
fuori dalle mani di Thanos. Il prezzo da pagare per questa vittoria
riecheggerà in loro per gli anni a venire e non dimenticherete
presto questo film che dura ben 3 ore e che in qualche modo vi
sfreccerà davanti più velocemente di Captain Marvel.
Iron Man 3
Rotten Tomatoes: 79% | IMDb:
7.1/10
All’indomani dell’universalmente
criticato Iron Man 2, il regista del
franchise Jon Favreau ha lasciato la regia di Iron
Man a Shane Black. Lo
sceneggiatore diArma letale e
Predator aveva scritturato Robert Downey Jr. in Kiss
Kiss Bang Bang del 2008, contribuendo a lanciare il
ritorno in auge di Downey Jr. La loro accoppiata (insieme a un
Val Kilmer straordinariamente bravo) in quel film
ha lasciato gli appassionati di cinema come me entusiasti di ciò
che Black e Downey Jr. avrebbero potuto creare in questo terzo
capitolo.
Iron Man
3 si svolge subito dopo gli eventi di
The Avengers e affronta con coraggio la
possibilità molto reale che il supereroe possa soffrire di PTSD
dopo aver combattuto contro un’orda aliena e aver rischiato di
morire. Il film accoglie anche due elementi dei fumetti di Iron
Man, uno dei suoi più grandi cattivi, il Mandarino, e uno dei suoi
più noti personaggi, Extremis. Black ha fatto una svolta
controversa con il Mandarino che io ho trovato coraggiosa, ma che
alcuni fan hanno trovato esasperante. Extremis dà anche a Pepper
Potts di Gwyneth Paltrow la possibilità di giocare
un po’ al gioco dei supereroi, aiutando Tony a sconfiggere Aldrich
Killian con l’aiuto di War Machine di Don Cheadlee
dell’esercito di Iron Men senzienti di Stark. Non è il migliore
della serie, ma di certo ha riportato il pubblico a bordo dopo il
passo falso di Iron Man 2 e ha contribuito a far
progredire nuovamente il MCU.
Arrivata in Italia nel marzo del
2020, la piattaforma streaming Disney+, di proprietà naturalmente
della Disney, si è affermata in poco tempo come una delle realtà
più fervide e ricche tra le tante offerte oggi presenti per le
visioni in streaming, divenendo infatti il concorrente più
particolarmente agguerrito di Netflix. Sulla
piattaforma, infatti, la Disney sta investendo moltissimo e sempre
più questa si arricchisce di film e serie degne di nota, tra
produzioni originali e vecchi classici intramontabili. Per non
perdersi in un’offerta tanto ampia, ecco un utile guida alle
serie TV da vedere su Disney+ da non perdere
assolutamente.
Il catalogo di Disney+ è infatti estremamente vario, poiché vi si
possono ritrovare non solo titoli più prettamente disneyani,
pensati dunque per le famiglie, come quelli relativi al
Marvel Cinematic Universe
o all’universo di Star
Wars, ma anche contenuti per adulti, trattanti temi o
aventi contenuti non per bambini. Con il canale
Star non mancano infatti anche contenuti rivolti a
questa tipologia di pubblico e che sempre più si affermano come un
fiore all’occhiello della piattaforma.
Come spesso accade per queste
piattaforme, però, è facile perdere in cataloghi tanto ampi qualche
titolo che potrebbe essere di proprio interesse. Ecco perché, come
accennato, di seguito si propongono alcune serie presenti su
Disney+ da scoprire e vedere
quanto prima. L’elenco che segue presenta titoli diversi tra loro
per genere, target e provenienza e sta dunque allo spettatore
scegliere quello che ritiene più ideale per sé. Per aiutare nella
scelta, però, non mancano qui anche informazioni utili sulla trama,
il cast e altro ancora.
Serie TV da vedere su
Disney+
Shōgun
Shōgun, adattamento
originale del romanzo bestseller di James Clavell, è ambientata in
Giappone nell’anno 1600, all’alba di una guerra civile che segnerà
un secolo. Il produttore Hiroyuki Sanada interpreta il ruolo di
“Lord Yoshii Toranaga” che sta lottando per la sua vita mentre i
suoi nemici nel Consiglio dei Reggenti si coalizzano contro di lui.
Quando una misteriosa nave europea viene ritrovata abbandonata in
un vicino villaggio di pescatori, il suo pilota inglese, “John
Blackthorne” (Cosmo Jarvis), arriva portando con sé segreti che
potrebbero aiutare Toranaga a ribaltare le sorti del potere e a
distruggere la temibile presenza dei nemici di Blackthorne, i preti
gesuiti e i mercanti portoghesi.
I destini di Toranaga e Blackthorne
diventano inestricabilmente legati alla loro interprete, “Toda
Mariko” (Anna Sawai), una misteriosa nobildonna cristiana, ultima
di una stirpe caduta in disgrazia. Mentre serve il suo signore in
questo scenario politico difficile, Mariko deve conciliare il suo
legame ritrovato con Blackthorne, il suo impegno verso la fede che
l’ha salvata e il suo dovere nei confronti del padre defunto.
WandaVision
Titolo di apertura della Fase 4 del
Marvel Cinematic Universe, WandaVision è la prima
serie dell’MCU e si svolge in seguito agli
eventi di Avengers: Endgame,
andando a raccontare cosa è accaduto a Wanda Maximoff, interpretata
naturalmente da Elizabeth
Olsen. Accanto a lei, vi è anche Visione, interpretato
da Paul Bettany.
Si tratta di un titolo particolarmente importante, che introduce
una serie di elementi che è ormai chiaro saranno fondamentali in
questa e nella prossima fase del racconto Marvel. WandaVision è infatti strettamente
collegata con il film Doctor Strange nel Multiverso della
Follia.
Loki
(2021 – 2023)
Altro imperdibile serie Marvel è Loki, che ha
per protagonista il dio dell’inganno interpretato da Tom
Hiddleston. La trama si svolge dopo
gli eventi di Avengers:
Endgame e seguirà le vicende del Loki che è
fuggito in nuove dimensioni grazie al Tesseract. Da qui prende
inizio in modo più esplicito il racconto incentrato sul Multiverso,
che caratterizzerà la Fase 4 dell’MCU. Composto da soli 6 episodi ma già rinnovato per
una seconda stagione, Loki è dunque un titolo
assolutamente necessario da vedere per comprendere quanto accadrà
da ora in avanti nei prossimi film e serie Marvel.
Echo (2024)
Prima miniserie TV-MA dei Marvel Studios, Echo (la
nostra recensione)
è anche il primo show del MCU realizzato sotto il marchio
Marvel Spotlight. Con Alaqua Cox nel ruolo di
Maya Lopez, Echo riprende cinque mesi dopo gli eventi di Hawkeye del 2021
e segue Maya mentre torna nella sua città natale in Oklahoma. La
serie è interpretata anche da Chaske Spencer, Tantoo Cardinal e
Devery Jacobs, mentre Charlie Cox è Matt Murdock/Daredevil e
Vincent D’Onofrio è Wilson Fisk. Tutti e cinque gli episodi di Echo
sono stati pubblicati insieme il 9 gennaio 2024, sia su Hulu che su
Disney+.
La serie è stata al primo posto su
entrambi i servizi quando ha debuttato, ed è stata accolta
piuttosto bene dal suo pubblico. Ha avuto anche un’accoglienza
favorevole da parte della critica, che ha lodato l’interpretazione
di Alaqua Cox nel ruolo di protagonista. Anche se negli ultimi anni
le uscite del MCU sono state un po’ contrastanti,
Echo cattura un po’ della grinta e della tensione che hanno fatto
il successo di precedenti serie Marvel come Daredevil e The
Punisher. Non è priva di difetti, ma la serie è una boccata d’aria
fresca per i fan del MCU, dimostrando che questo enorme
universo cinematografico può ancora funzionare con una storia
fondata.
Percy Jackson e gli Dei
dell’Olimpo (2023 – presente)
Percy Jackson, la star dei film
acclamati dalla critica, è tornato, questa volta sotto forma di uno
show Disney+ intitolatoPercy Jackson e gli
Dei dell’Olimpo. Lo show racconta la storia di Percy che inizia una
pericolosa ricerca attraverso l’America per restituire il bullone
maestro a Zeus, al fine di evitare una guerra totale. Quando Percy
scopre di essere anch’egli un semidio, deve affrontare il suo
passato, superando gli altri dei e sfuggendo ai mostri.
Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo
è stato creato per Disney+ da Rick Riordan, lo scrittore
di sette libri della serie Percy Jackson. Il primo libro è stato
subito un best-seller quando è stato pubblicato nel 2005 e continua
a essere un successo per i lettori vecchi e nuovi, visto che
l’ultimo libro uscirà nel settembre 2024. Il nuovo show è
interpretato da Walker Scobell (The Adam Project), Leah Jeffries
(Beast), Aryan Simhardi (Cheaper by the Dozen) e Virginia Kull (Big
Little Lies).
The Mandalorian
Passando all’universo di Star
Wars, la Disney ha nel 2020 rilasciato la prima di tante serie
promesse. Si tratta di The
Mandalorian, che racconta le avventure di un
pistolero mandaloriano oltre i confini della Nuova Repubblica, il
quale si guadagna da vivere come cacciatore di taglie. Con
protagonista Pedro Pascal,
la serie è oggi composta da tre stagioni, mentre una quarta è
attualmente in fase di lavorazione. Si tratta di un titolo
particolarmente amato, sia per il suo rielaborare contesti già noti
di Star Wars, sia per il suo offrire qualcosa di
completamente nuovo.
I segreti delle balene (2021)
Dopo tre anni di riprese delle
balene in tutto il mondo, i registi Brian Armstrong (Great
Migrations) e Andy Mitchell (Untamed Americas) danno vita alla loro
mini-serie in Secrets of the Whales del National Geographic. Girato
in 24 località, diverse specie di balene sono seguite da una troupe
e studiate per il loro comportamento, la loro vita e i modi in cui
interagiscono tra loro. Ogni episodio della serie segue un tipo
diverso di balena, tra cui orche, megattere, beluga, narvali e
capodogli.
La critica si è complimentata con
lo spettacolo per le sue incredibili immagini e per la sua capacità
di catturare l’intricata intimità di ogni specie di balena. Anche
le musiche di Raphaelle Thibaut e la voce narrante di Sigourney
Weaver (Alien) sono state notate per aver creato un viaggio emotivo
per il pubblico. Prodotto esecutivamente da James Cameron (Avatar),
Secrets of the Whales è stato nominato per tre Emmy Awards,
vincendo per l’Outstanding Documentary or Nonfiction Series.
Elena, diventerò presidente (Diary
of a Future President)
Il futuro non potrebbe essere
possibile senza il passato. Diario di un futuro presidente
abbraccia questo concetto mostrando il passato di Elena e il modo
in cui ha plasmato il suo futuro. La serie segue Elena
(Tess Romero) attraverso le prove e le
tribolazioni della scuola elementare, mentre cresce e diventa
autonoma. Scrive le sue avventure nel suo diario, in modo che la
sua futura protagonista (e il pubblico) possa rivedere la sua
storia.
La storia di formazione ha avuto
una durata di due stagioni, ma è stata cancellata prima che
si potesse realizzare una terza stagione. Le avventure
adolescenziali di Elena, come molte altre storie di Disney+, hanno ottenuto un altro 100%
nel Tomatometer. Il pubblico ha assegnato a Diario di un futuro
presidente un punteggio dell’85%.
Black-ish (2014 – 2022)
Il prolifico creatore di commedie
nere Kenya Barris (You People) affronta la tradizionale sitcom
familiare e infonde nel dialogo, nei personaggi e nelle situazioni
il suo caratteristico commento sociale attraverso la sua
prospettiva unica. Black-ish segue la famiglia Johnson, guidata dal
patriarca Andre “Dre” Johnson (Anthony Anderson) e dalla matriarca
Rainbow “Bow” Johnson (Tracee Ellis Ross), premurosa ma avida di
elogi. I due crescono i loro figli attraverso lezioni su ciò che
serve per essere una persona di colore in America, con vari livelli
di successo. La serie prende molti spunti da vecchie serie
televisive nere come Family Matters e My Wife and Kids, aggiornando
però i messaggi per il XXI secolo.
‘The Beatles: Get Back’
(2021)
Riuscite a sentire la canzone nella
vostra testa solo leggendo il titolo del film? Anch’io. The
Beatles: Get Back mostra un dietro le quinte incredibilmente
personale di una delle band più iconiche di tutti i tempi. Non
importa quale sia il vostro Beatle preferito, in questa miniserie
in tre episodi c’è molto di John Lennon, Paul McCartney, George
Harrison e Ringo Starr.
In anteprima nel 2021, Get Back
mostra i Beatles mentre provano 14 delle loro canzoni in
preparazione del loro primo spettacolo dopo anni. Definita
“emozionante e coinvolgente” dalla critica, la docuserie, diretta
da Peter Jackson (trilogia de Il Signore degli
Anelli), ripercorre la realizzazione dell’album “Let It Be” del
1971 della band. (Con una durata di otto ore, i tre episodi
comprendono circa 21 giorni di registrazione in studio. La serie è
co-prodotta da McCartney, Starr, Yoko Ono e Olivia Harrison ed è
stata trasmessa in anteprima su Disney+.
A Small Light (2023)
Basato su una storia vera di
coraggio, A Small Light esplora le straordinarie decisioni della
donna olandese che rischiò tutto per proteggere il suo datore di
lavoro e la sua famiglia durante la Seconda Guerra Mondiale.
Co-creato da Tony Phelan e Joan Rater, A Small
Light affronta la storia di Anne Frank (Billie Boullet) e
della sua famiglia dalla prospettiva di Miep Gies (Bel Powley), la
donna nella cui casa si nascosero.
Immergendosi in modo unico in un
periodo storico particolarmente orribile, A Small Light cerca di
informare il pubblico attraverso un’accattivante miniserie
drammatica biografica. “A Small Light è un bellissimo e straziante
promemoria di ciò che i “soccorritori” sono in grado di fare”, ha
dichiarato la critica Maggie Lovitt, che ha sottolineato
l’attualità dello spettacolo nella sua recensione. “Sebbene ci
siano gioia, risate e vita in bella mostra in tutte le otto puntate
della miniserie, non si allontana mai troppo dal ricordare al
pubblico che ci sono persone, ancora oggi, che cercano di spegnere
questi aspetti della vita”.
American Born Chinese (2023)
Basato sull’omonima graphic novel
creata da Gene Luen Yang, American Born Chinese è la storia mistica
e magica di un giovane liceale cinese-americano, Ben Wang (Chang
Can Dunk), che viene trascinato in un’epica battaglia dei cieli che
coinvolge le più grandi figure del folklore cinese.
Il creatore Kelvin Yu (Bob’s
Burgers) non solo cattura gli alti e bassi del tentativo di
inserirsi nella cultura americana pur mantenendo il proprio
retaggio e le proprie tradizioni, ma inietta anche una sorprendente
azione arruolando lo scrittore e regista di Shang-Chi Destin Daniel
Cretton. Oltre al cuore e all’ottima grafica, la serie vanta un
cast fenomenale, tra cui Michelle Yeoh, Ke Huy Quan e Stephanie
Hsu, già membri di Everything, Everywhere, All at Once.
Ahsoka (2023 – Present)
Ambientata nell’universo di
Star
Wars, Ahsoka è un’emozionante miniserie in otto
episodi del creatore Dave Filoni. Rosario Dawson (Sin City)
riprende il ruolo della protagonista, interpretando la Jedi che
indaga sulle minacce emergenti per la galassia dopo gli eventi de
Il ritorno dello Jedi. Natasha Liu Bordizzo, Mary Elizabeth
Winstead (Birds of Prey) e Wes Chatham (The Expanse) completano il
talentuoso cast che si tuffa in profondità nel giocoso mondo di
Star Wars. – Yael Tygiel
‘Limitless’ (2022)
In anteprima nel 2020, Limitless di
Disney+ si fregia dello slogan “Vivere
meglio più a lungo”. Sebbene sembri lo slogan di un farmaco da
prescrizione, è in realtà la premessa alla base della docuserie di
Chris Hemsworth su ciò che possiamo fare per prolungare – e
migliorare – la nostra vita. Trattando argomenti come la memoria,
la forza, l’accettazione e lo stress, Hemsworth si tuffa a
capofitto in ogni attività con curiosità e voglia di imparare
qualcosa di nuovo. Lo show è durato una sola stagione ed è composto
da sei episodi.
Prodotto da National Geographic e
creato da Darren Aronofsky (Requiem For a Dream) e Ari Handel
(Black Swan), lo show ha un’atmosfera cruda e reale che non viene
alterata dal potere delle star di Hemsworth. Noto per aver
interpretato il ruolo di Thor nella serie The Avengers e in film
come Thor: Ragnarok, Hemsworth ha sempre avuto un’inclinazione per
il fisico. Liam Hemsworth (The Hunger Games) e Luke Hemsworth
(Westworld), anch’essi attori, fanno brevi apparizioni nello show
insieme a Tristan Hemsworth.
Love, Victor
Love,
Victor è la nuova serie TV teen drama americana
ideata da Isaac Aptaker ed Elizabeth
Berger, ispirata e ambientata nello stesso mondo del film
del 2018 Love, Simon. Disponibile sul canale Star,
la serie segue il viaggio di Victor alla scoperta di sé, mentre
affronta le sfide di tutti i giorni e lotta per capire il suo
orientamento sessuale. Si tratta di un prodotto per ragazzi molto
delicato, che affronta tematiche importanti in modo fruibile da
tutti e che proprio per questo riesce a lanciare importanti
riflessioni verso lo spettatore.
Pam & Tommy
Sempre su Star si può ritrovare la
miniserie Pam &
Tommy, un contenuto decisamente per adulti che va
a raccontare in modo comico e dissacrante la vera storia del primo
sex tape divenuto virale della storia. In Pam & Tommy,
infatti, protagonisti sono Lily
James come Pamela
Anderson, Sebastian
Stancome Tommy Lee, i quali vedono un loro
filmato hard diventare di pubblico dominio, con tutti i problemi
che ciò comporta. Composta da 8 episodi, la serie offre dunque la
possibilità di scoprire i retroscena di uno scandalo molto
conosciuto, il tutto in modo divertente e memorabile.
Le fate ignoranti
Prima serie originale italiana
Disney, disponibile anch’essa all’interno della sezione Star,
Le fate
ignoranti è basata sull’omonimo film di
Ferzan Ozpetek del 2001. Protagonisti sono Antonia
e Michele, due estranei che scoprono di avere un inaspettato punto
in comune: l’aver amato Massimo, il quale è però ora deceduto in
seguito ad un incidente. Dal loro incontrarsi, alla ricerca di un
modo per superare il dolore, nascerà la scoperta reciproca dei
propri mondi di appartenenza, alla ricerca di qualcosa di nuovo. Ad
interpretare i tre personaggi qui citati ci sono Cristiana
Capotondi, Eduardo
Scarpetta e Luca
Argentero.
Buffy
l’Ammazzavampiri
Come anticipato, Disney+ offre non solo titolo recenti,
ma anche grandi classici della televisione. Tra questi, uno dei più
amati e consigliati è Buffy
l’Ammazzavampiri, la celebre serie ideata da
Joss Whedon e andata in onda dal 1997 al 2003.
Composta da sette stagioni, questa ha per protagonista Buffy
Summers, un’adolescente che è anche la Cacciatrice, incaricata di
sconfiggere le forze del male presenti nella città di Sunnydale.
Accanto a lei numerosi amici e nemici, che danno vita ad un
prodotto ricco di emozioni, paure e avventure. Per chi non l’avesse
già vista, è un titolo da recuperare quanto prima.
Atlanta
Atlanta è la
serie tv creata e interpretata da Donald Glover,
giunta alla sua quarta stagione e racconta le vicende di Earn, il
quale espulso dall’Università di Princeton, si ritrova senza soldi
né una casa, e di conseguenza si alterna a stare con i suoi
genitori e con la sua fidanzata, con cui ha una figlia. Quando si
rende conto che suo cugino è al vertice della popolarità come
rapper, cerca disperatamente di riallacciare i contatti con lui nel
tentativo di migliorare la sua vita e quella di quanti intorno a
lui. Pluripremiata, Atlanta è una serie da non
perdere.
Abbott Elementary
In Abbott
Elementary un gruppo di insegnanti devoti e
appassionati e un preside un pò sordo vengono riuniti in una scuola
pubblica di Filadelfia dove, nonostante le battute d’arresto, sono
determinati ad aiutare i loro studenti ad avere successo nella via.
Acclamata dalla critica e pluripremiata ai Golden Globe e agli Emmy
Awards, Abbott Elementary è divenuta una delle
serie di genere mockumentary (ovvero falso documentario) più
apprezzata tra quelle presenti su Disney+. Ad oggi si compone di due
stagioni per un totale di 35 episodi.
The Bear
Nella pluripremiata serie The
Bear, un giovane chef del mondo della cucina
raffinata torna a Chicago per gestire la paninoteca italiana di
famiglia dopo il suicidio del fratello maggiore, che ha lasciato
debiti, una cucina fatiscente e una squadra indisciplinata. Con
protagonista Jeremy AllenWhite,
la serie è decisamente una delle più apprezzate su Disney+, dotata di un gran ritmo e di
forti emozioni, affrontando anche gli aspetti negativi del mondo
della cucina e gli effetti psicologici che questo ha sui suoi
lavoratori. La seconda stagione è ora in arrivo sulla piattaforma a
partire dal 16 agosto 2023.
Dopesick
Dopesick – Dichiarazione di
Dipendenza è la serie TV ispirata al libro bestseller del
New York Times scritto da Beth Macy e si concentra
sull’epicentro della lotta americana contro la dipendenza da
oppiacei negli Stati Uniti, esaminando come una sola compagnia
abbia innescato la peggiore crisi farmaceutica della storia
americana. Protagonisti di questo pluripremiato dramma sono gli
attori Michael Keaton,
Rosario Dawson,
Kaitlyn Dever e Will Poulter.
Distribuita nel novembre del 2021 su Disney+, questa serie è stata indicata
come una delle più belle presenti nel catalogo, un titolo ricco di
emozioni, riflessioni e critica sociale.
The Kardashians
Un altro titolo particolarmente
popolare presente su Disney+ è The
Kardashians. In questa serie documentario la famiglia
più famosa d’America offre un accesso completo alle loro vite.
Kris, Kourtney, Kim, Khloé, Kendall e Kylie tornano davanti alle
telecamere per raccontare la verità sulle loro storie. Dalle
intense pressioni per la gestione di affari da un miliardo di
dollari ai momenti più divertenti del tempo libero e del rientro
dei bambini da scuola, questa serie porta dunque gli spettatori
dentro il loro mondo con una storia avvincente e onesta di amore e
vita sotto i riflettori.
The Good Mothers
Serie televisiva italiana diretta
da Julian Jarrod ed Elisa
Amoruso, The Good Mothers,
vincitrice al Berlinale Series Award, è l’dattamento dell’omonimo
romanzo di Alex Perry, basato su fatti realmente
accaduti. La storia si svolge nel 2010 e ha inizio con la
sparizione di Lea Garofalo, che aveva scelto di abbandonare la
‘Ndrangheta insieme alla figlia Denise. In Calabria, Anna Colace,
magistrato che combatte i clan mafiosi, elabora una nuova tattica
per distruggere il dominio delle cosche coinvolgendo le donne
nell’azione di giustizia e indebolendo così la gerarchia
dell’organizzazione. Una tattica che fa affidamento sulle donne e
le porta a tradire i propri parenti, nella speranza di una vita
migliore per loro e i loro figli.
The Patient
Steve Carell e
Domhnall
Gleeson sono i protagonisti della
miniserie The
Patient, dove il terapeuta Alan Strauss si
ritrova tenuto prigioniero da un suo paziente, Sam Fortner, che si
rivela essere un serial killer. Sam vuole che Alan lo aiuti a non
essere più dominato dai suoi istinti omicidi, ma le circostanze
renderanno il processo estremamente difficile e pericoloso. Dieci
episodi di grande tensione per un racconto insolito che affronta la
figura del serial killer in modo più approfondito e umano rispetto
a quanto non facciano altri titoli simili. Ad arrichire il tutto,
vi sono le interpretazioni dei due protagonisti.
How I Met Your
Father
Spin-off/sequel della celeberrima
How I Met Your Mother,
How I Met Your
Father segue grossomodo le stesse dinamiche, con
la protagonista Sophie che racconta a suo figlio la storia di come
ha incontrato suo padre, tra sorprese e imprevisti. Si sviluppa
così il racconto di quando Sophie, da giovane trentenne a New York,
è alla ricerca dell’amore insieme ai suoi amici. Interpretata da
Hilary Duff e composta ad oggi da 2 stagioni ed ha
in più rispetto alla serie originale tutte una serie di riflessioni
sulla vita sentimentale e professionale al tempo dei social network
e della generale globalizzazione.
Le piccole cose della
vita
Basato sul bestseller di Cheryl Strayed,
Le piccole cose della
vita segue Clare (Kathryn
Hahn), una scrittrice in crisi che diventa una
venerata giornalista titolare di una rubrica di consigli, anche se
la sua vita sta andando a rotoli sia a livello professionale che
personale. Quando una vecchia amica scrittrice le chiede di
sostituirla nella rubrica di consigli Dear Sugar, lei pensa quindi
di non avere il diritto di dare consigli a nessuno. Tuttavia, dopo
aver assunto a malincuore il ruolo, la vita di Clare si dipana in
un complesso tessuto di ricordi, esplorando i suoi momenti più
importanti dall’infanzia a oggi e scavando nella bellezza, nelle
difficoltà e nell’umorismo delle sue ferite non
rimarginate.
American Born
Chinese
Protagonista della serie
American Born Chinese è Jin Wang, un
adolescete normale che si destreggia tra vita sociale a scuola, e
vita familiare a casa. Quando conosce un nuovo studente, Jin si
ritrova inconsapevolmente coinvolto in una battaglia tra divinità
mitologiche cinesi. Nasce così un racconto d’azione dove si
mescolano fantasy e avventura, basato sull’omonima graphic novel di
Gene Luen Yang. Nel cast si ritrovano anche i neo
premi Oscar Michelle Yeoh e
Key Huy Quan,
premiati per il film Everything Everywhere All at
Once.
Boris
Su Disney+ si può inoltre ritrovare anche
la serie italiana Boris, dove si racconta
la vita quotidiana sul set della fittizia serie televisiva ‘Gli
occhi del cuore 2‘. Tra capricci delle star, rivendicazioni
sindacali e idiosincrasie, vengono raccontati vizi e virtù del
mondo dello spettacolo italiano. Nel 2022, dopo anni dalla sua
conclusione, è infine stata distribuita una quarta stagione, che affronta
stavolta con il panorama delle piattaforme streaming. Nel cast si
ritrovano gli immancabili FrancescoPannofino, Caterina Guzzanti,
Pietro
Sermonti, Carolina
Crescentini, Alessandro Tiberi e
tanti altri.
Only Murders in the
Building
Charles, Oliver e Mabel Mora vivono
in un condominio a New York. I tre condividono una passione per i
crimini veri. Quando un uomo viene trovato morto nell’edificio,
essi credono subito che si tratti di omicidio e inizieranno a
condurre delle proprie indagini a riguardo. Su queste premesse si
basa la popolare serie Only Murders in the
Building, interpretata da Steve
Martin, Martin Short e SelenaGomez. Ad oggi composta da due stagioni, ma
dall’8 agosto di quest’anno verrà resa disponibile la terza, che
vedrà aggiungersi al cast gli attori Paul Rudd e Meryl
Streep.
C’era una volta (2011 – 2018)
È un concetto che è stato
introdotto per la prima volta nel 2011 con un effetto
irresistibile: cosa succederebbe se i personaggi delle fiabe
venissero portati nel nostro mondo, solo che non hanno memoria del
loro passato o di chi sono realmente? E se il tutto fosse il
risultato della maledizione di una regina cattiva?
Non solo Once Upon a Time ha
trascorso episodi con personaggi come Biancaneve, il Principe
Azzurro, Belle, Cappuccetto Rosso e altri ancora nel presente, ma
abbiamo anche assistito a flashback delle loro vite precedenti,
costruendo così una storia ancora più ricca per loro. Per quanto
riguarda il successo successivo della serie, il vostro
chilometraggio può variare rispetto a quelle stagioni finali, ma
per celebrare il decimo anniversario potreste fare di peggio che
guardare tutte le scene più sexy di Emma (Morrison) e Hook
(O’Donoghue).
Dug Days’ (2021-)
Molte persone (esclusi gli amanti
dei gatti) possono concordare sul fatto che i cani sono
probabilmente i più amati tra gli animali domestici. Forse è per
questo che Disney+ ha deciso di creare una serie
breve basata sulle avventure di un cane animato particolarmente
amato, Dug (doppiato da Bob Peterson), dal film
Up
del 2009.
In Up, c’è un dirigibile
pieno di cani con collari che permettono loro di esprimere i propri
pensieri. Il cane più importante è Dug, la cui curiosità e lealtà
lo tengono al fianco di Carl (doppiato dal compianto Edward
Asner) mentre cerca di raggiungere la casa dei suoi sogni.
Riprendendo gli eventi del film, Dug Days mostra il cane
del titolo alle prese con le nuove avventure della vita domestica.
L’adorabile serie ha ottenuto il 100% del Tomatometer e il 92% del
pubblico.
Welcome To Earth
Will Smith si
immerge nei luoghi più meravigliosi e inesplorati della Terra per
sperimentare tutto ciò che il mondo naturale ha da offrire. Dalle
oscure profondità dell’oceano misterioso al safari aperto, Smith e
gli esperti addestrati intraprendono un “viaggio impressionante”
del pianeta Terra.
Sebbene le azioni di Will
Smith alla cerimonia degli Oscar abbiano causato
molti problemi all’attore, egli ha ancora molti progetti in corso.
La docuserie Welcome To EarthDisney+ di National Geographic ha
ottenuto il 100% del Tomatoemeter e un punteggio di pubblico
dell’87%.
Andor (2022 – Present)
Prequel di Rogue One, Andor segue il
ladro trasformato in spia ribelle Cassian Andor (Diego
Luna) negli eventi che precedono il film del 2016. Sebbene
Andor si unisca alla schiera degli show di Star Wars di
Disney+The
Mandalorian, The Book of Boba Fett e Obi-Wan
Kenobi, l’atmosfera è nettamente diversa dai suoi
predecessori. Essendo prima di tutto un thriller politico, la serie
offre un approccio più cupo, più grintoso e persino a volte noir al
franchise – un cambiamento rinfrescante. Grazie a una scrittura
intrigante e a interpretazioni eccellenti, Andor è una puntata
audace e imperdibile che ha successo da sola. La critica Maggie
Lovitt ha definito l’ultimo episodio della prima stagione “uno dei
finali di stagione più indimenticabili della storia della
televisione”.
Daredevil (2015 – 2019)
Daredevil è il luogo in cui tutto è
iniziato quando l’universo Marvel si è ritagliato una casa in
streaming su Netflix nel 2015. Si trattava di un
mondo più oscuro per un gruppo più ristretto di eroi e cattivi dei
fumetti, che si svolgeva sullo sfondo di Hell’s Kitchen, dove la
battaglia di New York era menzionata solo di sfuggita (chi può
dimenticare le menzioni del “grande uomo verde”, dopo tutto?).
Nel frattempo, l’interpretazione di
Cox di Matt Murdock, avvocato di giorno e giustiziere di notte, ha
ridefinito il personaggio sullo schermo dopo un precedente
tentativo cinematografico, ma la serie ha anche dato il via a un
franchise completamente nuovo di personaggi che non avevano paura
di camminare nell’ombra, con tutti i contenuti maturi che ne
conseguono (e un sacco di combattimenti in corridoio in una sola
scena) per farci capire che il MCU stava finalmente iniziando a
espandersi oltre i nobili Vendicatori, tanto per cambiare.
Prime
Video porta chiarezza e semplicità allo streaming
migliorando l’esperienza di visione dell’utente con tutta una serie
di aggiornamenti che, a partire da oggi, saranno implementati a
livello globale e saranno disponibili già nelle prossime
settimane.
Con questi aggiornamenti sarà
possibile navigare con facilità su Prime
Video, scoprendo in maniera semplice ed immediata la
vasta offerta di intrattenimento disponibile sul servizio. Grazie a
suggerimenti sempre più personalizzati e individuati da IA
generativa, sarà possibile scoprire contenuti su misura a seconda
delle proprie preferenze, permettendo a tutti i fruitori del
servizio di dedicare più tempo alla visione e meno alla
navigazione. Inoltre, sarà più facile identificare film e serie
disponibili e inclusi senza costi aggiuntivi nel proprio
abbonamento Prime. La ricerca di nuovi blockbuster da noleggiare o
acquistare sarà più fluida, come anche gestire gli abbonamenti
aggiuntivi.
“Da sempre riserviamo
un’attenzione particolare ai clienti e ai loro feedback ed è chiaro
che molti sono alla ricerca di un’esperienza di streaming più
intuitiva. Grazie ai miglioramenti che abbiamo apportato alla user
experience, per gli spettatori sarà più semplice navigare
attraverso l’offerta di intrattenimento dove scoprire nuovi titoli
e godere di quelli preferiti, semplificando con pochi click sia il
tempo di registrazione sia il passaggio ad un abbonamento
aggiuntivo. E soprattutto, potranno farlo effettuando un unico
accesso“. Kam Keshmiri . Vice President of Design,
Prime
Video
Prime Video offre una vasta selezione di
contenuti premium in un’unica applicazione, disponibili su migliaia
di dispositivi.
Su Prime
Video è possibile godere di una vasta quantità di
titoli, tra cui serie e film prodotti da Amazon MGM Studios come
Road House, Il
Signore degli Anelli: Gli Anelli del Potere, Fallout, Reacher,The
Boys, e The Idea of You; sono inclusi i
titoli amati dai fan come American
Fiction e Erano ragazzi in barca; eventi
sportivi in diretta come le migliori partite del mercoledì della
UEFA Champions League; i documentari sportivi di successo
come Bye Bye
Barry e Federer; la programmazione
delle iscrizioni aggiuntive come Paramount+, Discovery+ e MGM+; i più recenti
successi cinematografici, da acquistare o noleggiare.
Barra di navigazione &
accesso diretto ai titoli, con un singolo click, attraverso il
banner principale
Al momento di avviare
Prime
Video, si noterà una nuova barra di navigazione.
Tramite la barra appariranno le diverse sezioni, tra cui “Home”,
“Film,” “Serie TV,” “Sport,” e “TV in diretta,” così come le
“Iscrizioni” aggiuntive, come MGM+ o Paramount +, che consentono la
navigazione per tipologia di contenuto.
Sarà disponibile una nuova sezione
‘Prime’ nella barra di navigazione, che permetterà di orientarsi
tra film, serie e contenuti sportivi già inclusi nell’abbonamento
Prime e senza costi aggiuntivi. In questa sezione è possibile
trovare informazione anche sui benefici Prime disponibili nel
paese, come offerte speciali ed esclusive.
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aggiuntivi selezionando la categoria “Iscrizioni”. Qui, oltre a ciò
che l’utente ha già sottoscritto, sarà possibile valutare nuove
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per semplificare le sinossi per serie e film, così da poter
rapidamente visualizzare la descrizione del titolo, senza dover
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semplice, intuitiva e fluida
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Quando si utilizza un dispositivo
in salotto, i contenuti video vengono riprodotti sul banner
principale mentre si decide cosa guardare, creando un’esperienza di
navigazione immersiva. E nella sezione “TV in diretta”, le
emittenti consigliate si riprodurranno automaticamente.
Continueranno a farlo mentre si passa alla riproduzione a schermo
intero o si esce per sfogliare altre emittenti.
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Video ha ottimizzato l’esperienza su tutti i
dispositivi, inclusi i modelli più vecchi, in modo che tutti
possano goderne.
Prime
Video continuerà ad innovare e rinnovarsi per
migliorare sempre di più l’esperienza dell’utente, in modo che
tutti possano navigare con semplicità e scoprire facilmente i
contenuti che più amano grazie alla ricca offerta d’intrattenimento
a disposizione.
Netflix e Shondaland annunciano che
la quarta stagione di Bridgerton
avrà come protagonista Benedict Bridgerton,
interpretato da Luke Thompson.
I nuovi episodi di Bridgerton
si concentreranno sul secondogenito bohémien, Benedict
(Luke Thompson). Nonostante i suoi fratelli
maggiore e minore siano entrambi felicemente sposati, Benedict è
riluttante a sistemarsi, finché non incontra un’affascinante Dama
in Argento al ballo in maschera organizzato da sua madre.
Numero episodi: 8
Location delle riprese: Londra, UK
Showrunner / Produttore esecutivo: Jess Brownell
Produttori esecutivi: Shonda Rhimes, Betsy Beers, Tom
Verica e Chris Van Dusen