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The Terminal List, spiegazione del finale della serie con Chris Pratt

Il finale della stagione 1 di The Terminal List (leggi qui la nostra recensione) vede James Reece (Chris Pratt) portare a termine la sua missione di vendetta, ma a un costo enorme che prepara il terreno per le stagioni future. La serie Prime Video, tratta dal romanzo dell’ex Navy SEAL Jack Carr, segue Reece mentre scopre una cospirazione legata a un farmaco sperimentale e vendica la morte della sua squadra e della sua famiglia.

La cospirazione di RD4895 e Capstone

RD4895 è un farmaco sperimentale, creato per prevenire il PTSD, approvato dal Segretario alla Difesa Hartley insieme ad alti ufficiali della Marina. La compagnia Capstone Industries, guidata da Steve Horn, lo sviluppa e lo testa di nascosto sui Navy SEAL di Alpha Team senza consenso, spacciandolo per vitamina B12. Gli effetti collaterali includono tumori cerebrali e perdita di memoria.

Per evitare che la verità emergesse, Capstone e i complici nell’apparato militare decidono di eliminare Alpha Team con un’imboscata. Tutto avrebbe potuto restare segreto se Reece non fosse sopravvissuto e non avesse intrapreso la sua missione di vendetta.

Perché il Segretario Hartley si uccide

La giornalista Katie Buranek raccoglie prove sulla cospirazione e scrive un’inchiesta. Hartley riesce a bloccarne la pubblicazione e cerca di raccontare la sua “versione” dei fatti, dichiarando che le sue intenzioni erano nobili: aiutare i veterani con PTSD. Tuttavia, emerge che sapeva degli effetti collaterali e che avrebbe potuto fermare l’imboscata, ma non lo fece.

Reece la raggiunge e sta per ucciderla, ma Buranek lo convince a non farlo, avendo prove sufficienti per distruggerne la reputazione. Hartley, invece di lasciarsi abbattere o affrontare le conseguenze, si suicida con una pistola, probabilmente per orgoglio.

Il ruolo di Ben Edwards

Dopo mesi, Reece scopre che l’ultimo tassello della cospirazione porta alla CIA. I fondi della Capstone passano attraverso Oberon Analytics, collegata al Perù, lo stesso luogo dove Edwards aveva detto di volersi trasferire.

Si scopre che Ben Edwards, amico e confidente di Reece, era l’agente CIA che orchestrò l’imboscata, pagato 20 milioni di dollari. Edwards spiega di averlo fatto perché convinto che i SEAL sarebbero comunque morti per i tumori e che almeno così sarebbero caduti “con gli stivali ai piedi”. Ammette però anche l’avidità. Nonostante avesse aiutato Reece a eliminare i responsabili, lo fece per cancellare le proprie tracce. Accetta infine la morte per mano di Reece.

The Terminal List Taylor KitschIl tumore di James Reece

Alla fine della serie, Reece ha ancora il tumore cerebrale che gli causa dolori, perdita di memoria e visioni. La sua sorte rimane in sospeso, aprendo la strada a sviluppi futuri.

Nel romanzo, però, viene rivelato che il tumore è operabile: un meningioma a crescita lenta, con buone probabilità di rimozione chirurgica. La serie non mostra questa parte, probabilmente per usarla nella stagione 2.

Perché Reece va in Mozambico

Dopo aver ucciso Edwards ed essere ormai un ricercato negli Stati Uniti, Reece parte in barca verso il Mozambico, come mostrato nell’ultima scena. È proprio da lì che parte il secondo libro della saga, True Believer. La seconda stagione però non è ancora stata prodotta, a differenza del prequel: The Terminal List: Lupo Nero.

Il romanzo vede Reece nascondersi in Africa, dove si scontra con bracconieri locali. Questo lo rimette nel mirino del governo USA, che gli propone un patto: un perdono presidenziale e immunità in cambio della collaborazione con la CIA contro una nuova minaccia terroristica guidata da Mohammed “Mo” Farooq, un vecchio nemico di Reece dall’Iraq.

Spider-Man: Brand New Day, un nuovo video dal set potrebbe anticipare l’arrivo di Hulk

Le riprese di Spider-Man: Brand New Day sono riprese e finalmente possiamo dire addio al co-protagonista del film: il carro armato! Avvistato per la prima volta sul set a Glasgow, in Scozia, il veicolo sarà chiaramente parte integrante di una scena importante del prossimo film dell’MCU. Naturalmente, anche una sequenza che nel film durerà solo pochi minuti può richiedere settimane di riprese, quindi non ci aspettiamo che un carro armato sia una minaccia ricorrente per Spider-Man quando tornerà il prossimo anno.

Ci sono diverse voci su chi guidi questo veicolo, da The Punisher a Scorpion, ma abbiamo buoni motivi per credere che l’inseguimento finisca con un’evasione dalla prigione. In un video ora rimosso da X (ma ci sono queste foto), si vede che quando il carro armato si ribalta, esplode. Nella scena è coinvolto anche il Dipartimento di Controllo dei Danni e i fan hanno ipotizzato che sia Hulk a ribaltare il veicolo e ad aiutare inavvertitamente le minacce di strada che Spider-Man ha affrontato dall’ultima volta che lo abbiamo visto ottenere la libertà.

Gran parte di Spider-Man: Brand New Day rimane un mistero per noi, e si vocifera che un teaser trailer potrebbe essere proiettato prima di Avatar: Fuoco e Cenere e Anaconda questo dicembre. Non resta dunque che attendere di poter avere maggiori novità sul film, con la speranza che dei primi filmati ufficiali possano essere condivisi quanto prima e forniscano chiarimenti su ciò che effettivamente il film conterrà.

Quello che sappiamo su Spider-Man: Brand New Day

Ad oggi, una sinossi generica di Spider-Man: Brand New Day è emersa all’inizio di quest’anno, anche se non è chiaro quanto sia accurata.

Dopo gli eventi di Doomsday, Peter Parker è determinato a condurre una vita normale e a concentrarsi sul college, allontanandosi dalle sue responsabilità di Spider-Man. Tuttavia, la pace è di breve durata quando emerge una nuova minaccia mortale, che mette in pericolo i suoi amici e costringe Peter a riconsiderare la sua promessa. Con la posta in gioco più alta che mai, Peter torna a malincuore alla sua identità di Spider-Man e si ritrova a dover collaborare con un improbabile alleato per proteggere coloro che ama.

L’improbabile alleato potrebbe dunque essere il The Punisher di Jon Bernthal recentemente annunciato come parte del film – in una situazione già vista in precedenti film Marvel dove gli eroi si vedono inizialmente come antagonisti l’uno dell’altro salvo poi allearsi contro la vera minaccia di turno.

Di certo c’è che il film condivide il titolo con un’epoca narrativa controversa, che ha visto la Marvel Comics dare all’arrampicamuri un nuovo inizio, ponendo però fine al suo matrimonio con Mary Jane Watson e rendendo di nuovo segreta la sua identità. In quel periodo ha dovuto affrontare molti nuovi sinistri nemici ed era circondato da un cast di supporto rinnovato, tra cui un resuscitato Harry Osborn.

Il film è stato recentemente posticipato di una settimana dal 24 luglio 2026 al 31 luglio 2026. Destin Daniel Cretton, regista di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, dirigerà il film da una sceneggiatura di Chris McKenna ed Erik Sommers. Tom Holland guida un cast che include anche Zendaya, Jacob Batalon, Mark Ruffalo, Sadie Sink e Liza Colón-Zayas e Jon Bernthal. Michael Mando è stato confermato mentre per ora è solo un rumors il coinvolgimento di Charlie Cox.

Spider-Man: Brand New Day uscirà nelle sale il 31 luglio 2026.

Juliette Binoche riceve la Stella della Mole al 43° Torino Film Festival

Juliette Binoche, attrice francese premio Oscar® tra le più apprezzate e premiate al mondo, porterà al 43° Torino Film Festival in anteprima italiana il documentario In-I in Motion, di cui non solo è protagonista, ma veste anche un ruolo inedito: per la prima volta è la regista.

Per onorare una lunga carriera costellata da grandi successi, l’interprete di pellicole indimenticabili come L’insostenibile leggerezza dell’essere, Il paziente inglese e Chocolat, solo per citarne alcuni, riceverà anche il premio Stella della Mole.

Per Giulio Base, Direttore del Festival: “Sarà un grande onore accogliere Juliette Binoche. Nel suo talento immenso convivono eleganza e passione, fragilità e forza, bellezza e mistero. La sua presenza trasformerà Torino nel cuore pulsante di questa magia”. Il 43° Torino Film Festival si svolgerà dal 21 al 29 novembre.

In In-I in Motion Juliette Binoche rivive l’esperienza dell’audace performance teatrale In-I portata in tournée in tutto il mondo insieme al coreografo Akram Khan nel 2008, quando lasciò i set cinematografici per immergersi in un mondo sconosciuto e a tratti spietato: la danza contemporanea.

La Stella della Mole è il riconoscimento cinematografico assegnato a figure di spicco del cinema internazionale, che hanno dato contributi significativi al mondo della settima arte. Una celebrazione del cinema d’autore e della creatività artistica che onora chi ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama cinematografico mondiale.

Il Torino Film Festival è realizzato dal Museo Nazionale del Cinema di Torino e si svolge con il contributo del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT.

Star Wars: Starfighter, rumor su un “grande cameo” che darà il via a una nuova trilogia

Mentre The Mandalorian and Grogu tenteranno di trasformare una delle più grandi serie Disney+ in un franchise cinematografico il prossimo maggio, Star Wars: Starfighter del 2027 sembra destinato a essere il primo di una nuova serie di film indipendenti. L’obiettivo? Portare questa Galassia Lontana Lontana da un franchise in streaming a un successo garantito al botteghino.

Tuttavia, se crediamo alle nuove indiscrezioni, il film non sarà così indipendente come ci si aspettava. Secondo lo scooper @MyTimeToShineH, il piano della Lucasfilm è quello di rendere Star Wars: Starfighter il primo capitolo di una nuova trilogia. Si dice infatti che il film avrà un “grande cameo” per preparare il terreno al sequel; la candidata più probabile è sicuramente Rey Skywalker, interpretata da Daisy Ridley.

A questo punto viene difficile non chiedersi se il suo seguito a L’ascesa di Skywalker (diretto da Sharmeen Obaid-Chinoy), a lungo rimandato, potrebbe essere il secondo capitolo di questa trilogia. I film e le serie TV di Star Wars senza chiari collegamenti con eventi ben noti hanno avuto difficoltà; The Acolyte e Skeleton Crew sono arrivati, se ne sono andati e sembrano essere stati in gran parte dimenticati anche dai fan più accaniti.

Recentemente è stato riportato che “Il ragazzo protagonista [di Starfighter] è sensibile alla Forza. Sua madre è interpretata, come abbiamo detto, da Amy Adams. Sembra essere una Jedi. Gosling non è un Jedi, ma sta aiutando suo nipote a sfuggire a due malvagi che lo stanno inseguendo attraverso le stelle. Ha una missione da compiere, affidatagli da Adams”.

La sua missione potrebbe essere quella di portare il ragazzo da Rey e dalla sua Accademia Jedi? Alla luce di questo nuovo rumor sembra sempre più probabile, ma con così tanti film in varie fasi di sviluppo, sarebbe saggio non entusiasmarsi troppo, soprattutto perché la Lucasfilm ha dimostrato che questa Galassia non è pianificata così bene come, ad esempio, l’MCU e la DCU.

Cosa sappiamo di Star Wars: Starfighter

Il prossimo film di Star Wars è descritto come un capitolo autonomo dell’iconica saga fantascientifica che si svolgerà cinque anni dopo gli eventi di L’ascesa di Skywalker del 2019.  Oltre a Ryan Gosling nel cast ritroviamo Amy Adams, Aaron Pierre, Flynn Gray, Simon Bird, Jamael Westman e Daniel Ings. Gli attori Matt Smith e Mia Goth interpreteranno invece due antagonisti nel film.

Finora, la trama del prossimo film di Star Wars è rimasta segreta. Tuttavia, l’immagine condivisa nel post dell’annuncio sembra suggerire che il personaggio di Ryan Gosling sarà in qualche modo una figura protettrice o mentore del personaggio interpretato da Flynn Gray. Questo evocherebbe una relazione adulto-bambino che è comune in tutta la saga di Star Wars ed è stata al centro di episodi come The Mandalorian, Obi-Wan Kenobi, Skeleton Crew e La minaccia fantasma.

Il film è ora atteso al cinema 28 maggio 2027.

RIV4LI: recensione della serie Netflix

Dal 1° ottobre è disponibile su Netflix RIV4LI, la nuova serie creata da Simona Ercolani, e che espande l’universo di DI4RI. In quella produzione si era esplorato il mondo della pre-adolescenza con delicatezza e autenticità, lo spettatore si faceva “diario” quando i protagonisti guardavano in macchina e si raccontavano. Qui il passo avanti è evidente: chi guarda rimane confidente privilegiato dei protagonisti, che a loro volta ci portano dentro le loro sfide, le loro… rivalità.

L’ambientazione è Pisa, e precisamente la Terza D della scuola media Montalcini. È qui che si consuma lo scontro iniziale tra due fazioni opposte: da una parte gli Insiders, i ragazzi cool, guidati dal carismatico Claudio (Samuele Carrino, Il ragazzo dai pantaloni rosa) e dal suo inseparabile amico Dario (Edoardo Miulli); dall’altra gli Outsider, considerati “sfigati”, formati dalla nuova arrivata Terry (Kartika Malavasi), appena trasferita da Roma. La divisione è netta, quasi inevitabile, e raggiunge il suo culmine simbolico quando un vero muro separa la scuola in due. Ma, come spesso accade nella vita, il conflitto diventa il motore per una crescita comune: i protagonisti capiranno che abbattere le barriere – fisiche ed emotive – è l’unico modo per costruire un futuro insieme e raggiungere scopi condivisi.

Questa metafora semplice e immediata, ma potente, costituisce il cuore della serie: un racconto che intreccia amicizie e prime cotte, desiderio di affermazione e bisogno di appartenenza, confronto con gli adulti e ricerca della propria identità.

RIV4LI - Netflix
RIV4LI – Netflix

Personaggi autentici e linguaggio vicino ai ragazzi

Aspetto vincente di RIV4LI è senza dubbio la cura con cui sono stati costruiti i personaggi. Ogni arco narrativo ha una sua coerenza, con momenti di crescita e di caduta, e non mancano punte di eccellenza. Tra tutti spicca il personaggio di Paolo (Duccio Orlando), capace di offrire uno dei percorsi più intensi e meglio sviluppati della serie.

La scrittura – firmata da Ercolani insieme a Serena Cervoni, Mauro Uzzeo, Chiara Panedigrano, Sara Cavosi, Angelo Pastore e Ivan Russo – riesce a bilanciare realismo e leggerezza. Da un lato i ragazzi parlano e si comportano come veri adolescenti, senza forzature e con un linguaggio quotidiano che restituisce autenticità; dall’altro la narrazione mantiene un tono aspirazionale, fornendo modelli positivi senza scivolare mai nel moralismo. In questo equilibrio risiede la forza della serie: essere allo stesso tempo specchio e “guida” per i giovani spettatori.

La dolcezza con cui vengono trattati temi delicati come la perdita, i cambiamenti familiari o le prime delusioni amorose si intreccia con la vitalità di momenti più leggeri e ironici. Non manca lo sguardo critico sugli adulti, rappresentati in particolare dall’autorità scolastica: la figura della preside, a tratti caricaturale, diventa il “boss di fine livello” contro cui i ragazzi si schierano compatti, trovando nell’unità la loro forza.

Un altro elemento sfruttato con grande intelligenza (e che dimostra una profonda conoscenza del macro universo pre-adolescenziale) è l’uso dei social, che diventano strumenti attivi con cui i ragazzi costruiscono identità, rivendicano spazi di autonomia e talvolta si oppongono alle regole imposte. È una rappresentazione consapevole e attuale, che restituisce fedelmente il ruolo che la tecnologia ricopre nella vita quotidiana delle nuove generazioni.

RIV4LI e DI4RI: tra continuità e innovazione

Dal punto di vista produttivo, RIV4LI conferma la solidità del team che aveva già lavorato a DI4RI. La serie è prodotta da Stand by me con la regia di Alessandro Celli, che ancora una volta dimostra grande sensibilità nella direzione di giovani attori, riuscendo a valorizzarne la freschezza e la naturalezza.

Il risultato è una serie che mantiene la continuità con DI4RI – nella dolcezza dei personaggi, nella progressività degli archi narrativi e nella verosimiglianza delle dinamiche – ma al tempo stesso innova, alzando l’asticella della complessità. Qui il focus non è soltanto sulla singola esperienza individuale, ma sull’interazione tra gruppi e sul modo in cui la rivalità diventa un’occasione per costruire qualcosa di nuovo.

Il cast, completato da giovani interpreti come Lorenzo Ciamei (Luca), Eugenia Cableri (Sabrina), Melissa Di Pasca (Marzia) e Joseph Figueroa (Alessio), funziona nel creare una coralità credibile, a cui si aggiunge la partecipazione speciale di Andrea Arru (Pietro), volto già molto amato dal pubblico teen.

Quello che emerge è un racconto inclusivo e attuale, che affronta i pregiudizi, il bisogno di sentirsi accettati e la ricerca della propria strada con toni sinceri e freschi. È questo, probabilmente, il vero punto di forza della serie: riuscire a parlare ai ragazzi senza artifici, dando alle loro esperienze il giusto peso e la giusta età.

RIV4LI - Netflix
RIV4LI – Netflix

RIV4LI è una serie che riesce a toccare corde universali partendo da un contesto preciso, quello di una scuola media divisa in due. Nella sua semplicità narrativa e nella sua chiarezza metaforica, offre una riflessione potente sulla necessità di superare le barriere e sull’importanza di affrontare insieme le sfide dell’adolescenza. L’amicizia pura, il confronto tra pari è il motore e il fine ultimo dell’esperienza pre-adolescenziale e la serie lo rappresenta in maniera cristallina e onesta.

Simona Ercolani, con la collaborazione di un solido team di scrittura e la regia delicata di Alessandro Celli, dimostra ancora una volta la capacità di raccontare i ragazzi da vicino, senza paternalismi ma con empatia e rispetto. Il risultato è un prodotto che intrattiene, emoziona e, soprattutto, parla in maniera diretta al suo pubblico di riferimento con un linguaggio familiare e sincero.

Come DI4RI, anche RIV4LI ha tutte le carte in regola per diventare un nuovo punto di riferimento nel racconto dell’età di mezzo: quell’età fragile e insieme potentissima, in cui i contrasti più duri possono trasformarsi nelle alleanze più solide.

RIV4LI - Netflix
RIV4LI – Netflix

Highlander: Jeremy Irons si unisce al cast del film

Il remake di Highlander con Henry Cavill vede nel ruolo del cattivo secondario un attore premio Oscar che, come Cavill, è apparso nella DCU. Come precedentemente riportato, Dave Bautista è stato scelto per interpretare il cattivo principale Kurgan, interpretato da Clancy Brown nell’originale. Come riportato da The Hollywood Reporter, il già ricco cast di Highlander avrebbe però appena aggiunto un altro pezzo importante, assicurandosi il premio Oscar ed ex star della DCU Jeremy Irons nel ruolo del leader dei Watchers, un ordine segreto incaricato di tenere d’occhio Cavill e i suoi compagni immortali.

Cosa sappiamo di Highlander

Il nuovo film Highlander è il remake di un fantasy d’azione del 1986 su guerrieri immortali, con l’attore Henry Cavill di L’Uomo d’Acciaio e The Witcher nel ruolo principale. La regia è affidata a Chad Stahelski, già regista della serie John Wick. Il resto del cast è poi composto da Russell Crowe nel ruolo del mentore originariamente interpretato da Sean Connery nel classico del 1986, Djimon HounsouDrew McIntyreDave Bautista Marisa Abela.

Christopher Lambert e Sean Connery hanno recitato nel film originale Highlander nel lontano 1986. La storia ricca di azione di esseri immortali impegnati in un combattimento eterno ha dato vita a un franchise che comprendeva quattro sequel, un film per la TV, due serie live-action e una serie animata. Sebbene il film originale e i suoi sequel sempre più ridicoli siano ormai entrati a pieno titolo nella categoria dei cult classici, Highlander è stato ritenuto un IP sufficientemente prezioso da giustificare un remake, con Cavill nel ruolo interpretato quasi 40 anni fa da Lambert.

Predator: Arnold Schwarzenegger potrebbe tornare nel franchise

Il ritorno di Arnold Schwarzenegger nella saga di Predator riceve un intrigante aggiornamento dal regista di Prey, Dan Trachtenberg. Schwarzenegger, come noto, ha contribuito in modo determinante alla nascita della saga con il suo ruolo di Dutch nel film originale del 1987 diretto da John McTiernan.

Da allora Schwarzenegger non ha più ripreso il ruolo in carne e ossa, ma il personaggio ha fatto un cameo come corpo congelato in Predator: Killer of Killers (2025) accanto a Naru di Prey (2022). Mentre Trachtenberg si prepara ora per l’uscita di Predator: Badlands a novembre, rimangono alcune domande su come Dutch potrebbe influire sul futuro del franchise.

Durante una recente intervista con Empire (via ComicBook.com), Trachtenberg ha rivelato che la comparsa di Dutch in Killer of Killers potrebbe essere solo l’inizio. Il regista spiega che lui e Schwarzenegger hanno parlato del futuro di quel personaggio nella serie, con alcune interessanti possibilità narrative ora aperte. Ecco il commento di Trachtenberg:

Ho incontrato Arnold e mi ha detto: ‘Penseresti che la frase che mi urlano di più sia ‘Tornerò’, ma in realtà è ”Raggiungi l’elicottero!”. Quindi è ben consapevole della longevità della serie. Era entusiasta di parlare di cos’altro potremmo fare. Perché ora ci sono molte più storie da raccontare: si potrebbe raccontare come [Dutch e Naru] sono stati catturati o cosa succede quando vengono scongelati. Ci sono molte possibilità“.

Cosa significa questo per il franchise di Predator

Le recensioni di Predator: Killer of Killers sono state entusiastiche, e attualmente è il film del franchise con la valutazione più alta su Rotten Tomatoes, con il 95%, superando di poco il 94% di Prey. Il film è stato anche un successo di audience su Hulu. Anche se non è stato annunciato formalmente alcun sequel, sicuramente non è da escludere.

Il commento di Trachtenberg suggerisce che un seguito di Killer of Killers potrebbe essere l’occasione per il pubblico di rivedere Dutch. Ciò significa, ovviamente, che Arnold Schwarzenegger non riprenderebbe il suo ruolo in un film live-action, ma si limiterebbe a prestare la sua voce. Tuttavia, un ritorno solo vocale potrebbe aiutare a spianare la strada per un ritorno live-action in futuro.

Quest’ultima anticipazione sul futuro del franchise di Predator riguarda anche il futuro di Naru. Il personaggio interpretato da Amber Midthunder ha fatto scalpore nell’acclamato prequel del 2022, e Prey 2 è ancora in fase di sviluppo. Naru, quindi, potrebbe tornare non solo nel suo film live-action, ma anche in un sequel di Killer of Killers al fianco di Dutch, che fungerebbe da crossover dell’universo di Predator.

Nonostante i commenti di Trachtenberg, non è stato ancora reso pubblico alcun piano concreto su ciò che seguirà immediatamente Predator: Badlands. Ciò su cui il regista sceglierà di concentrarsi in seguito potrebbe essere determinato dall’accoglienza critica e commerciale di Badlands.

Man of Tomorrow: Chukwudi Iwuji risponde ai rumor sul casting per Brainiac

Dato che il film Superman del 2025 è diventato uno dei grandi successi dell’anno, la DC Studios sta facendo in modo che l’Uomo d’Acciaio non resti lontano dal grande schermo troppo a lungo. Mentre il “Capitolo 1 della DCU: Dei e Mostri” ha diversi film e serie TV in lavorazione, è ufficialmente in fase di sviluppo un seguito al film del 2025. David Corenswet e Nicholas Hoult riprenderanno i loro ruoli di Clark Kent e Lex Luthor in Man of Tomorrow, dove dovranno affrontare insieme una nuova minaccia.

Durante un’intervista con The Movie Dweeb, a Chukwudi Iwuji, che è diventato uno dei preferiti dai fan per il ruolo del cattivo DC Brainiac – che si vocifera possa essere il grande villain del film -, è stato chiesto se potesse immaginarsi nei panni del famoso nemico di Superman. Tuttavia, nonostante le voci, l’attore ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Potrei immaginarmi in quel ruolo? Se James mi chiamasse al telefono, assolutamente sì. È un ruolo interessante? Sei tipo la dodicesima persona che me lo chiede“.

L’attore ha poi aggiunto: “Quindi, ovviamente sono andato online, ho cercato e ho pensato: “Oh, wow. Questo tizio è forte”. Quindi, potrei immaginarmi in quel ruolo se ne avessi l’opportunità? Ci salterei a piedi pari. Il “no” che ho detto è solo per far sapere a tutti che James non ha chiamato… Non vi sto mentendo. Mi dispiace tanto di averti mentito, ma dovevo farlo. Avevo un contratto. Mi avrebbero arrestato, espulso… Ma questo non è affatto mentirti. Non c’è assolutamente alcun legame con Brainiac. E non sto mentendo. Ok?”

Iwuji non è nuovo al genere dei film tratti dai fumetti, avendo già interpretato l’Alto Evoluzionario in Guardiani della Galassia Vol. 3 di Gunn nel 2023. Ha anche recitato in uno dei progetti DC del regista, interpretando Clemson Murn, che si è rivelato essere una Farfalla di nome Ik Nobe Lok, nella prima stagione di Peacemaker. Al momento, dunque, Iwuji non sembra essere coinvolto per il ruolo di Brainiac, che non è neanche ancora stato confermato come effettivo villain del film. Occorrerà dunque attendere notizie ufficiali in merito.

LEGGI ANCHE: Man of Tomorrow: James Gunn chiarisce se Brainiac è il cattivo principale

Tutto quello che sappiamo su Man of Tomorrow

Le riprese principali di Man of Tomorrow dovrebbero iniziare nella primavera del 2026, con una data di uscita fissata per il 9 luglio 2027. David Corenswet riprenderà il ruolo nel sequel al fianco di Lex Luthor, interpretato da Nicholas Hoult, poiché i due si alleeranno contro questo nuovo nemico, come ha dichiarato il regista.

James Gunn ha infatti affermato: “È una storia in cui Lex Luthor e Superman devono collaborare in una certa misura contro una minaccia molto, molto più grande. È più complicato di così, ma questa è una parte importante. È tanto un film su Lex quanto un film su Superman. Mi è piaciuto molto lavorare con Nicholas Hoult. Purtroppo mi identifico con il personaggio di Lex. Volevo davvero creare qualcosa di straordinario con loro due. Adoro la sceneggiatura”.

Gunn annunciato Man of Tomorrow sui social media il 3 settembre. Nel suo annuncio, lo sceneggiatore e regista ha incluso un’immagine tratta dal fumetto in cui Superman è in piedi accanto a Lex Luthor nella sua Warsuit. Nei fumetti DC, Lex crea la tuta per eguagliare la forza e le abilità di Superman. Mentre l’immagine teaser suggeriva che Lex e Superman sarebbero stati di nuovo in contrasto, ora sembra che Lex userà la sua Warsuit per poter essere allo stesso livello di Superman per qualsiasi grande minaccia si presenti loro. Al momento, è confermata la presenza della Lois Lane di Rachel Brosnahan.

Il film è stato in precedenza descritto come un secondo capitolo della “Saga di Superman”. Ad oggi, Gunn ha affermato unicamente che “Superman conduce direttamente a Peacemaker; va notato che questo è per adulti, non per bambini, ma Superman conduce a questo show e poi abbiamo l’ambientazione di tutto il resto della DCU nella seconda stagione di Peacemaker, è incredibilmente importante”.

Elizabeth Harvest: le curiosità sul film con Abbey Lee e Ciarán Hinds

Presentato in anteprima al South by Southwest il 10 marzo 2018, Elizabeth Harvest ha come protagonista Abby Lee, che tutti abbiamo amato in Mad Max: Fury Road. Accanto a lei Ciarán Hinds, volto celebre sia ai blockbuster che al cinema d’autore.

La trama di Elizabeth Harvest

Elizabeth sposa Henry Kellenberg, un affermato scienziato, e va a vivere con lui in una villa isolata, insieme a Claire, la governante e biologa, e a Oliver, il figlio cieco di Henry. La vita sembra perfetta: regali, lusso e attenzioni. Ma una regola incombe: non deve mai entrare in una stanza chiusa a chiave.

La curiosità, però, la spinge a infrangere il divieto: lì scopre copie di sé stessa, cloni creati da Henry. Quando lui lo scopre, la uccide con la complicità di Claire e Oliver. Dopo sei settimane, un’altra Elizabeth, clone successivo, sposa Henry e rivive lo stesso rituale. Questa volta, però, riesce a ribellarsi e ad uccidere il marito. Claire, colta da infarto, viene ricoverata; Oliver imprigiona la nuova Elizabeth, costringendola a leggere il diario della biologa.

Dal diario emerge la verità: l’Elizabeth originale è morta per una malattia genetica, e Henry, incapace di elaborarne la perdita, ha tentato di riportarla in vita con la clonazione. Oliver stesso è un clone, accecato da Henry per gelosia.

La quinta Elizabeth tenta la fuga, ma viene fermata dall’arrivo di un sesto clone che, in un conflitto, uccide Oliver e ferisce mortalmente lei. Prima di morire, trasmette al nuovo clone la verità contenuta nel diario.

Abbey Lee in Elizabeth Harvest (2018)Le curiosità su Elizabeth Harvest

  • I nomi della coppia principale sono Henry ed Elizabeth, i nomi della coppia principale di “Frankenstein” del 1931. L’altra donna è Claire; la sorellastra di Mary Shelley si chiamava Claire.
  • Abbey Lee aveva già recitato in “The Neon Demon”, in cui un personaggio bacia il proprio riflesso su uno specchio, come fa in questo film.
  • Il film è stato ispirato dall’adattamento letterario francese “Barbablù” (“Barbe bleue”) di Charles Perrault, in cui un uomo uccide una serie di mogli per essere entrate in una stanza proibita. Lo sceneggiatore/regista Sebastian Gutierrez era attratto dalla storia, ma voleva una motivazione più interessante per gli omicidi. Quando gli venne l’idea che l’assassino fosse in lutto per la morte della sua prima moglie, questo lo portò a pensare che le vittime fossero i suoi cloni, dando vita alla sua prima incursione nella fantascienza.
  • In Psycho (1960), il personaggio interpretato da Janet Leigh viene ucciso dopo 49 minuti da un uomo che non si è mai ripreso psicologicamente dalla morte della madre. In questo film, un personaggio interpretato da Abbey Lee viene ucciso dopo 25 minuti da un uomo che non si è mai ripreso psicologicamente dalla morte della moglie.

I fratelli Russo ripetono lo stunt di Endgame mentre una nuova foto dal set di Avengers: Doomsday infiamma Internet

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I fratelli Russo invitano ancora una volta gli appassionati di cinema a osservare attentamente una nuova foto dal set di Avengers: Doomsday; com’era prevedibile, il web è in fermento. Ricorda ciò che hanno fatto nel 2018, dopo Avengers: Infinity War, quando hanno pubblicato un’immagine in bianco e nero dal set che i fan hanno esaminato attentamente per scoprire la parola “Endgame”, indovinando correttamente che il prossimo film degli Avengers sarebbe stato Avengers: Endgame.

Ora, a più di un anno dall’uscita di Avengers: Doomsday il 18 dicembre 2026, i fratelli Russo hanno condiviso una nuova foto in bianco e nero dal set che invita ancora una volta i fan a “guardare attentamente” alla ricerca di potenziali indizi.

 

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Un post condiviso da The Russo Brothers (@therussobrothers)

Questa sfida ha suscitato diversi tipi di reazioni sui social media. Ecco alcune delle più significative da X/Twitter.

Altri ancora hanno preso sul serio il compito e hanno avanzato varie teorie su quale segreto di Avengers: Doomsday potrebbe essere svelato nella foto. Una delle teorie più popolari finora, come ipotizzato da @Austin_Medzz, è che il set potrebbe anticipare una battaglia tra gli Avengers e gli X-Men.

Spiegazione delle teorie dei fan sulla foto del set di Avengers: Doomsday

La teoria Avengers vs X-Men sembra essere la preferita dai detective di Internet. Avrebbe senso, dato che sappiamo che Avengers: Doomsday vedrà la partecipazione di molti personaggi classici degli X-Men, tra cui il Professor X di Patrick Stewart, Magneto di Ian McKellen, Mystique di Rebecca Romijn, Cyclops di James Marsden, Nightcrawler di Alan Cumming, Beast di Kelsey Grammer e Gambit di Channing Tatum. Lo scontro tra le due squadre di supereroi ha anche un precedente nella Marvel, poiché nel 2012 è stata pubblicata una serie completa di fumetti incentrata su questa idea.

Tuttavia, non è l’unica teoria. Alcuni credono di vedere il nome “Wanda” nella foto, che presumibilmente si riferirebbe al personaggio di Elizabeth Olsen, Wanda Maximoff, alias Scarlet Witch. Wanda sembra essere morta in Doctor Strange nel Multiverso della Follia dopo aver compiuto una svolta malvagia, anche se il personaggio è recentemente ricomparso nella nuova serie animata Marvel Zombies. Olsen ha dichiarato all’inizio di quest’anno che non sarebbe apparsa in Avengers: Doomsday, ma non sarebbe la prima volta che un attore depista il pubblico per creare un’apparizione a sorpresa in un film Marvel.

Cosa sappiamo di Avengers: Doomsday

Mentre aspettiamo di avere conferma sul significato della foto dal set dei fratelli Russo, sappiamo che Robert Downey Jr. tornerà nell’MCU per interpretare il cattivo di questo nuovo film degli Avengers, Doctor Doom.

Altri fedelissimi della Marvel che appariranno in Avengers: Doomsday sono Chris Hemsworth, Anthony Mackie, Sebastian Stan, Simu Liu, Winston Duke, Tom Hiddleston, Paul Rudd, Florence Pugh, David Harbour, Hannah John-Kamen, Wyatt Russell, Lewis Pullman, Danny Ramirez, Letitia Wright, Tenoch Huerta, Pedro Pascal, Vanessa Kirby, Joseph Quinn ed Ebon Moss-Bachrach.

Una battaglia dopo l’altra: la medaglia Bedford Forrest e il suo legame con il mondo reale spiegati

Una battaglia dopo l’altra di Paul Thomas Anderson potrebbe essere presentato come un thriller d’azione/commedia con una delle star più famose al mondo, ma ha anche molto da dire sulla situazione degli Stati Uniti e del governo. I rivoluzionari del French 75 stanno cercando di innescare un cambiamento mentre i politici e le forze armate imprigionano gli immigrati, incitano alla violenza e altro ancora.

La storia ruota principalmente attorno agli eroi di questa rivoluzione, che si rifiutano di lasciare che un governo autoritario governi senza alcuna opposizione. Mentre ci affezioniamo a Bob (Leonardo DiCaprio), Willa (Chase Infiniti) e Sergio (Benicio Del Toro), PTA mostra anche con intenzionalità l’inseguimento di Lockjaw (Sean Penn) per essere accettato dal Christmas Adventurers Club, che ha radici inequivocabili nella supremazia bianca.

Questo approccio permette ai veri temi del film e a ciò che PTA voleva davvero dire sulla situazione del Paese di cristallizzarsi nel finale di Una battaglia dopo l’altra. Tuttavia, un momento molto precedente del film con Lockjaw presenta un piccolo dettaglio che aggiunge ulteriori sfumature alla versione dell’America qui rappresentata.

Vediamo con i nostri occhi come viene celebrato dal governo dopo aver aiutato a catturare Perfidia (Teyana Taylor) e averla costretta a tradire molti dei suoi compagni rivoluzionari. La loro morte viene celebrata da Lockjaw e dai suoi superiori, con il colonnello che riceve persino un premio, la Bedford Forrest Medal of Honor. Questa medaglia ridefinisce gran parte di One Battle After Another.

Chi è Nathan Bedford Forrest? Perché Una battaglia dopo l’altra intitola una medaglia a lui

Una battaglia dopo l'altra

Il significato del fatto che Lockjaw riceva la Bedford Forrest Medal of Honor potrebbe sfuggire alla maggior parte degli spettatori; ammettiamolo, io ero tra questi. Molti potrebbero pensare che si tratti di una medaglia reale assegnata dal governo americano o di una medaglia inventata dalla PTA per il film che non ha alcun significato profondo.

Niente di più lontano dalla verità. La medaglia prende il nome da Nathan Bedford Forrest, un generale realmente esistito durante la guerra civile che servì gli Stati Confederati per tutti e quattro gli anni. Prima di allora, era un commerciante di schiavi. Ma la sua carriera postbellica lo portò a diventare il primo Gran Mago della prima versione del Ku Klux Klan.

Il KKK nacque nel 1865 e, secondo quanto riferito, Forrest divenne uno dei primi membri del gruppo razzista nel 1866. Fu poi nominato leader del Klan nel 1867, assumendo il titolo di Gran Mago dopo essere diventato noto come “Il Mago della Sella” durante la guerra civile.

Dopo due anni di odio, violenza e atti terroristici sotto la sua guida, Forrest sciolse il Klan nel 1869. Il gruppo tornò infine nel 1900, crebbe di dimensioni e ampliò la cerchia di coloro che dovevano essere considerati non americani.

Forrest Gump ha già fatto riferimento a Nathan Bedford Forrest, l’uomo da cui Forrest ha preso il nome.

A causa delle sue azioni deplorevoli e della sua affiliazione, non esiste una vera e propria Medaglia d’Onore Bedford Forrest in America. Il governo e l’esercito non hanno mai premiato nessuno con qualcosa che portasse il nome del primo Gran Mago del KKK.

Tuttavia, nel KKK esiste un premio direttamente legato a Forrest. Il più alto onore che un membro del Klan potesse ricevere era la Croce dell’Eroe, su cui era inciso il volto del Gran Mago. Questo è essenzialmente il parallelo più vicino nella vita reale alla medaglia ricevuta da Lockjaw in Una battaglia dopo l’altra.

Il film non dedica tempo a fornire questo retroscena su Nathan Bedford Forrest, lasciando al pubblico il compito di cogliere questo dettaglio e comprendere in parte la sua affiliazione al KKK. PTA avrebbe potuto scegliere qualsiasi personaggio reale a cui intitolare questo premio, ma le implicazioni di questa decisione per Una battaglia dopo l’altra hanno senso.

Cosa rivela il collegamento con Nathan Bedford Forrest in Una battaglia dopo l’altra sul film

Benicio Del Toro in Una battaglia dopo l'altra (2025)
Foto di Photo Courtesy Warner Bros. Pictures – © Warner Bros. Pictures

Non è un segreto che gran parte di Una battaglia dopo l’altra riguarda la lotta contro l’autoritarismo, con Lockjaw e il Christmas Adventurers Club che rappresentano chiaramente i suprematisti bianchi e come la loro ideologia guidata dall’odio possa plasmare il mondo. Questo non è sempre trattato in modo serio, con molte delle riunioni del CAC che li affrontano in modo satirico.

La medaglia d’onore di Bedford Forrest è un dettaglio minore che non ha un’influenza significativa sulla storia. Tuttavia, è incredibilmente rivelatore quando si tratta di questa versione dell’America. Invece di tenere la supremazia bianca dietro porte chiuse e agire nell’ombra, come nel caso del Christmas Adventurers Club, questa medaglia suggerisce che l’America e i suoi leader sono più apertamente allineati con questa visione del mondo.

Nessuno sarebbe disposto a premiare un “onore” legato al KKK, tanto meno se questo legame fosse così evidente da utilizzare il nome del primo leader del gruppo. Ciò potrebbe suggerire una storia alternativa per l’America in questo mondo, in cui la guerra civile si è svolta in modo diverso. Oppure potrebbe essere semplicemente un segno che i metodi del KKK sono diventati più ampiamente accettati rispetto alla realtà, rendendo Forrest una figura più riconoscibile nella storia.

In ogni caso, il film di PTA non esita a raffigurare il governo americano come una versione essenzialmente più grande della supremazia bianca. Non è una coincidenza. È una risposta all’aumento dei crimini d’odio (tramite il dashboard dell’FBI), dei discorsi d’odio online (tramite lo studio PLOS ONE) e della propaganda della supremazia bianca (tramite l’Anti-Defamation League).

Una battaglia dopo l’altra non porta la sua visione politica al di sopra del livello militare, ma non ne ha bisogno per esprimere il suo punto di vista. Il film di PTA è in gran parte un commento sullo stato attuale della nazione, nonostante l’ambientazione in un futuro prossimo, nonché un grido di battaglia rivolto a una nuova generazione per creare un domani migliore.

La maggior parte di questo è chiaro anche senza notare il collegamento con Nathan Bedford Forrest. Ma includere quel dettaglio non fa che ribadire ciò che Una battaglia dopo l’altra vuole comunicare sull’America.

Una battaglia dopo l’altra, la spiegazione del finale

I temi di Una battaglia dopo l’altra (One Battle After Another) raggiungono il culmine nel finale, con Paul Thomas Anderson che costruisce un’epopea capace di andare oltre il semplice conflitto tra Bob, interpretato da Leonardo DiCaprio, e Lockjaw, portato sullo schermo da Sean Penn. La storia, vasta e stratificata, ruota intorno ai tentativi disperati di Bob e di sua figlia Willa di sfuggire alla minaccia di Lockjaw, trasformando l’ultimo film di PTA in una delle sue opere più potenti e ambiziose.

Pur senza richiamarsi direttamente a figure storiche specifiche, il focus su Lockjaw tratteggia un ritratto inquietante dell’autoritarismo e del nazionalismo bianco nell’America contemporanea. I combattenti per la libertà non sono presentati come eroi senza macchia, ma come uomini e donne imperfetti, che tuttavia incarnano la resistenza necessaria contro un potere opprimente. Ed è proprio questa complessità a rendere il finale così incisivo, trasformando la lotta in un messaggio universale di speranza e resistenza destinato a durare oltre i confini della narrazione.

Lockjaw, Beverly, Bob e Willa: perché Una battaglia dopo l’altra riguarda la famiglia e i sistemi

Una battaglia dopo l'altra film 2025

Una battaglia dopo l’altra (One Battle After Another) è un’epopea emotiva per Bob e Willa, che non perde mai di vista l’importanza dell’amore e della comunità in mezzo al caos causato dall’oppressione governativa, dall’azione rivoluzionaria e dalle cospirazioni segrete. Ciò che mantiene vivi i fili della trama politica e i personaggi del film è l’attenzione su Willa e sulla sua famiglia.

Inizialmente presentata come la figlia di “Ghetto” Pat Calhoun e Perfidia Beverly Hills, Willa è costretta a nascondersi insieme a Pat dopo che Perfidia ha rinunciato al French 75 per evitare la prigione. Cresciuta come figlia da Pat (conosciuto come Bob), la ragazza sviluppa la ferocia della madre e la determinazione che quest’ultima ha perso come combattente per la libertà.

Tuttavia, si scopre presto che non è la figlia biologica di Bob. Willa è in realtà il frutto di una relazione tra Beverly e Lockjaw, instaurata da quest’ultimo in cambio della possibilità per Beverly di sfuggire a un potenziale arresto. Da qui prende avvio la trama finale di Una battaglia dopo l’altra, in cui Lockjaw cerca di catturare Willa per confermare la sua discendenza.

Willa è frustrata dalla generazione più anziana: esausta dal padre logorato, che pure continua ad amare, sconvolta nello scoprire che Bob ha mentito sulla presunta morte eroica di Beverly per diventare un “informatore”. Non è neppure impressionata da Lockjaw, smontando rapidamente la sua immagine di uomo forte e ridicolizzandone l’aspetto fisico.

Come molti giovani, Willa è arrabbiata per le bugie e le ipocrisie degli adulti mentre cerca di farsi strada nel mondo. Alla fine sopravvive solo grazie alla gentilezza di un altro personaggio appartenente a una minoranza, il cacciatore di taglie nativo americano Avanti, e alla sua stessa capacità di reagire.

Questo rende ancora più potenti le sue grida a Bob affinché si identifichi quando arriva per salvarla. Ha appena scoperto che non solo era un combattente della resistenza, ma che non è nemmeno suo padre biologico. Ciò non gli impedisce però di abbassare le armi e abbracciarla: Bob rimane il padre di Willa, nonostante il caos che li circonda.

Una battaglia dopo l’altra: la rivoluzione non sarà trasmessa in televisione

Una battaglia dopo l'altra

Una battaglia dopo l’altra è uno dei rari film politici che non sembra concentrarsi su una persona o un movimento specifico. Il film di Paul Thomas Anderson appare piuttosto focalizzato sul concetto astratto di abuso di potere da parte del governo e sulla violenza esercitata contro i cittadini, in contrasto con gli sforzi caotici di gruppi come il French 75.
In entrambi i casi, l’atto stesso dell’organizzazione porta a una burocrazia problematica, che complica qualsiasi tentativo di cambiare realmente il mondo in meglio. Da un lato, i French 75 sono un movimento clandestino efficace, ma Bob è spesso intralciato dalla sua incapacità di rispettare le frasi in codice e le regole meticolose del gruppo.

È un tema intrigante, soprattutto perché la rete clandestina rimasta dei French 75 viene descritta come eroica nella narrazione complessiva. I loro atti di terrorismo interno sono mostrati con l’intento di evitare vittime, con l’uccisione di una guardia di banca a Beverly Hills trattata come un punto di non ritorno per il movimento di resistenza.

La rete è in definitiva una forza positiva e la sua capacità di operare su larga scala, restando invisibile alle autorità, salva Bob più di una volta. Tuttavia, resta comunque frenata dai difetti dell’interazione umana e dall’errore, che complicano ulteriormente la ricerca di Willa.

Al contrario, l’apparato militare e il ricco settore privato che controllano il Christmas Adventurers Club utilizzano la burocrazia a proprio vantaggio, trasformando innumerevoli uomini e donne in uniforme senza nome in estensioni del profiling razziale e della polizia aggressiva. La burocrazia è rappresentata come un nemico del popolo, sia quando ostacola la resistenza sia quando incoraggia i cattivi attori.

Come per gran parte dei temi sociali trattati nel film, l’attenzione resta focalizzata sull’importanza dell’umanità (o della sua mancanza) in chi governa e in chi resiste. Può essere uno strumento o un’arma, ma alla fine è guidata dalle stesse persone fragili e fallibili che esistono nel mondo reale.

Perché i Christmas Adventurers sono i veri cattivi di Una battaglia dopo l’altra

Una battaglia dopo l'altra

Mentre il colonnello Lockjaw è l’antagonista principale di Una battaglia dopo l’altra, il Christmas Adventurers Club rappresenta il vero nemico dell’intera storia. L’organizzazione segreta è descritta come composta da ricchi personaggi influenti del settore privato, con numerose connessioni con le forze dell’ordine e le autorità militari. Sono inoltre dipinti come razzisti senza scrupoli.

Lockjaw può essere la minaccia personale, ma la sua motivazione nel rintracciare Willa nasce dal desiderio di entrare a far parte del Club. È disposto a provocare morte e distruzione in una città americana pur di garantirsi che la sua potenziale figlia birazziale non comprometta le sue possibilità di adesione a un gruppo di nazionalisti bianchi.

L’influenza del Christmas Adventurers Club permea l’intero esercito, dove l’accettazione casuale di insulti razziali durante le operazioni militari dimostra quanto questo odio sia ormai radicato. In definitiva, Lockjaw e l’applicazione delle leggi sull’immigrazione non sono che estensioni del potere del Club.

Se Una battaglia dopo l’altra si concentra sul microconflitto tra Bob e Willa contro Lockjaw, la battaglia più ampia è quella delle forze come la ferrovia sotterranea di Carlos e i resti del French 75, impegnati a contrastare l’influenza del Christmas Adventurers Club. Una lotta senza fine, una battaglia dopo l’altra.

È significativo che i Christmas Adventurers possiedano esattamente quel potere e quella fiducia che Lockjaw desidera, la stessa autorità che lo ha spinto verso Perdia. Tuttavia, per loro Lockjaw è solo uno strumento, il che spiega perché lo eliminino con tanta disinvoltura e si liberino del suo corpo dopo gli eventi principali della trama.

In definitiva, i Christmas Adventurers sono i veri cattivi del film: simbolo di una struttura di potere contro cui il popolo si ribella, indifferenti al caos e alla morte che provocano. Anche la loro disillusione nei confronti di Lockjaw sottolinea come il loro unico obiettivo sia mantenere il potere, senza scrupoli nell’usare i “veri credenti” come pedine sacrificabili.

La storia di Lockjaw in Una battaglia dopo l’altra ruota attorno al potere e all’ego

Regina Hall and Chase Infiniti in Una battaglia dopo l'altra (2025)
Foto di Photo Courtesy Warner Bros. Pictures – © Warner Bros. Pictures

Lockjaw è un antagonista affascinante, soprattutto per come il suo fragile ego emerge con sempre maggiore evidenza. Presentato come un leader militare, viene tuttavia umiliato e castrato da Beverly, ed è disposto a commettere tradimento pur di tornare con lei, cogliendo l’occasione di ribaltare la situazione e ottenere potere su di lei.

La sua ossessione per i Christmas Adventurers deriva dalla stessa motivazione: il desiderio di potere. Si presenta come un uomo al comando, capace di manipolare i sistemi e assumerne il controllo. È proprio questa ossessione a spingerlo oltre ogni limite morale, arrivando a ordinare esecuzioni extragiudiziali e a gettare intere città nel caos.

Tutto è legato al suo ego: è ossessionato da Beverly perché lo ha umiliato; i commenti di Willa sulla sua camicia e sui rialzi delle scarpe lo fanno infuriare. Lockjaw vuole gli ornamenti del potere, l’immagine di uomo forte, ed è per questo che diventa ossessionato dal controllo su Beverly e dall’ingresso nel Club.

Ma questa stessa ambizione lo espone: i Christmas Adventurers tentano di eliminarlo non appena sospettano il legame con Willa, riuscendoci al secondo tentativo. Il suo destino è lo stesso di chiunque sia preso di mira da una struttura di potere: irrilevante, a prescindere dall’autorità o dai privilegi posseduti.

Perché Una battaglia dopo l’altra si conclude con molte lotte ancora da combattere

Benicio Del Toro in Una battaglia dopo l'altra (2025)
Foto di Photo Courtesy Warner Bros. Pictures – © Warner Bros. Pictures

Una battaglia dopo l’altra si chiude con una nota relativamente ottimistica, mostrando Willa che porta avanti il lavoro del French 75, mentre Bob rimane a casa ma la sostiene. Questo sottolinea uno dei temi centrali del film: la resistenza è infinita. Nel corso della storia, diversi combattenti per la libertà vengono arrestati o uccisi, senza più ricomparire.

Eppure, la lotta continua. Carlos osserva che il suo lavoro come “Harriet Tubman” sudamericano si basa su procedure e tattiche ben consolidate, suggerendo che il movimento può sopravvivere anche senza di lui. Bob sarà pure esausto, i suoi compagni dispersi e Beverly nascosta, ma la resistenza non si ferma.

La lotta prosegue finché chi detiene il potere continua ad abusarne, come dimostra il destino di Lockjaw. Il cattivo è morto, ma la radice della sua malvagità e l’esercito che l’ha sostenuto restano intatti. I Christmas Adventurers non sono stati nemmeno scoperti, figuriamoci sconfitti. A rendere la battaglia degna di essere combattuta sono le persone che protegge.

La lettera di Beverly a Willa, letta nei momenti finali, ribadisce il rimpianto per essersi persa la vita della figlia e la convinzione che un giorno si riuniranno, dopo che le battaglie saranno state vinte. Per molti versi, Una battaglia dopo l’altra è un invito all’azione contro sistemi corrotti che colpiscono i più deboli per volontà di élite spietate.

È anche un monito: la lotta sarà lunga, ardua e dolorosa, ma alla fine ne varrà la pena. Il film ha molto da dire sul mondo, ma tutto si riduce all’importanza dell’amore e dell’unità di fronte a nazionalismo, odio, tirannia e abusi.

Io capitano: la spiegazione del finale del film di Matteo Garrone

Nel film candidato all’Oscar Io Capitano di Matteo Garron, a un ragazzo senegalese di sedici anni viene chiesto di guidare una barca piena di passeggeri dalla Libia all’Italia attraverso il Mar Mediterraneo. Il ragazzo, Seydou, è comprensibilmente spaventato e non vuole assumersi questa responsabilità, soprattutto dopo tutto quello che ha dovuto sopportare nella sua vita fino a quel momento.

Si potrebbe pensare che le cose non andranno bene per Seydou e suo cugino Moussa, ma il film sorprende piacevolmente con il suo climax molto edificante, che essenzialmente fa capire che questa storia meritava un finale del genere. Io Capitano si traduce con “Io sono il capitano”, ma prima che Seydou raggiunga quel punto, attraversa un inferno. Abbiamo modo di vedere un assaggio della vita di Seydou e Moussa a Dakar, in Senegal, che non sembra molto promettente.

Perché Seydou e Moussa vogliono andare in Europa?

Per i giovani adolescenti come Seydou e Moussa, l’Europa è come un paese dei sogni. Dalla musica al calcio, è la terra dove si concentra tutta la vita. Non è che questi due non amino la loro patria; infatti, Seydou è molto legato a sua madre, ma i loro sogni di andare in Europa e vivere una vita migliore sono troppo grandi per essere contenuti. Tra i due, Moussa è quello entusiasta, responsabile di aver instillato in Seydou il desiderio di andare in Europa. Seydou è molto interessato all’idea di fuggire da casa un giorno, ma fa un inutile tentativo di convincere sua madre. Prima di partire, Seydou e Moussa partecipano a questo rituale per ricevere la benedizione dei loro antenati.

Cosa succede durante il viaggio?

Io Capitano Matteo Garrone

Fin dall’inizio, diventa evidente che il viaggio che Seydou e Moussa stanno intraprendendo non sarà facile; anzi, è proprio il contrario. Vengono persino scoraggiati da un uomo del posto di nome Sisko, che è una sorta di organizzatore del viaggio. Ciò non impedisce loro di salire sull’autobus per Agadez, in Niger. Ma prima devono attraversare il confine con il Mali, per cui hanno bisogno di passaporti falsi. Seydou e Moussa non hanno altra scelta che spendere 100 dollari per acquistarli, cosa che preoccupa Seydou poiché i loro risparmi per il viaggio sono piuttosto limitati.

Il passaporto falso non li aiuta ad attraversare il confine, ma un po’ di soldi in più sì. Una volta attraversato il confine, l’obiettivo successivo è quello di raggiungere in qualche modo Tripoli, la capitale della Libia. Ciò che li attende nel mezzo del terribilmente crudele deserto del Sahara sono i gruppi ribelli libici, insieme alle mafie. Per non parlare del fatto che ci sono tantissime persone disposte a ingannare questi poveri malcapitati che cercano di raggiungere l’Europa in qualsiasi momento. Poi ci sono suggerimenti, come quello che l’unico modo per proteggere i propri soldi è nasconderli nell’unico posto dove nessuno li cercherebbe.

Seydou e Moussa ottengono presto un’auto dopo aver concluso un accordo secondo cui 600 dollari li porteranno in Italia dopo aver raggiunto Tripoli. L’auto li abbandona insieme a diversi altri passeggeri nel mezzo del deserto, dove incontrano una guida che li porterà in Libia a piedi. Una donna anziana si arrende nel deserto e, nonostante abbia fatto del suo meglio, Seydou deve lasciarla indietro. In una scena straziante, Seydou immagina di tenerle la mano e si chiede perché la donna stia letteralmente volando. Ma possiamo tutti immaginare cosa sia realmente successo a quella donna nel mezzo del deserto, senza cibo né acqua.

Il colpo più duro del viaggio arriva per Seydou quando Moussa viene arrestato e portato via dai ribelli siriani per aver nascosto i suoi soldi in un posto che tutti conosciamo. Anche Seydou viene gettato in prigione, insieme a tanti altri. Dopo aver subito torture barbariche per alcuni giorni, Seydou riesce a trovare un lavoro come muratore, grazie a Martin, un uomo più anziano che ha il suo stesso obiettivo: raggiungere l’Italia. Martin prende Seydou sotto la sua ala protettrice e, grazie al loro instancabile lavoro come muratori, il loro datore di lavoro finalmente li lascia andare a Tripoli e paga persino il viaggio.

Seydou e Moussa si riuniscono?

Io Capitano

Scommetto che tutti pensavate che Moussa non sarebbe sopravvissuto e che Seydou non avrebbe mai rivisto il suo amato cugino in questa vita dimenticata da Dio. Ma Seydou non smette mai di cercare Moussa e rinuncia persino alla possibilità di viaggiare in sicurezza verso l’Italia con Martin. Sceglie di rimanere a Tripoli e setaccia i campi senegalesi alla ricerca di Moussa. Per sopravvivere, accetta un lavoro a contratto. La prima grande vittoria in Io Capitano arriva quando Seydou riesce finalmente a trovare Moussa, anche se quest’ultimo è in condizioni terribili, sia emotivamente che fisicamente. Moussa è riuscito a fuggire, ma non ha potuto evitare di essere colpito a una gamba.

Di conseguenza, rischia di perdere la gamba e l’unica via d’uscita è andare in ospedale. Purtroppo, gli ospedali libici non accettano persone di colore, quindi l’unica soluzione è arrivare in qualche modo in Italia. Moussa vuole tornare in Senegal, poiché ha rinunciato alla vita, ma dopo essere sopravvissuto a tutto ciò che la vita gli ha riservato, Seydou è determinato a non arrendersi. Ma la proposta che gli viene fatta è a dir poco ridicola. Non potendo pagare la somma richiesta per due persone, deve raggiungere l’Italia in barca. Cosa peggiora ulteriormente le cose? Non ha alcuna esperienza di navigazione e non sa nuotare.

Seydou riuscirà a portare Moussa e tutti gli altri in salvo?

Io capitano
Foto di Greta De Lazzaris

La particolarità di Io Capitano è che il film segue lo schema di un personaggio svantaggiato, sfortunato e sconosciuto che cerca di vincere una battaglia in salita, ma invece di far perdere tragicamente l’eroe alla fine, gli permette di vincere, tanto per cambiare. E non sembra affatto illogico, poiché durante tutto il film il personaggio di Seydou mostra i segni del tipo di persona che è: gentile e compassionevole. Solo persone così possono davvero diventare i leader di coloro che cercano la luce.

L’unico motivo per cui Seydou cerca di rifiutare il lavoro di capitano de facto della barca è perché non vuole uccidere qualcuno facendo affondare accidentalmente la barca. Ma non è nella posizione di poter fare una scelta del genere, considerando la situazione in cui si trova. Quindi prende il timone della barca, con la speranza di riuscire in qualche modo ad arrivare in Sicilia, Italia.

E il viaggio in mare è durissimo. Ci sono donne e bambini, persino una donna incinta, un numero considerevole di persone che soffrono il mal di mare e un gruppo di persone che si nascondevano nella sala macchine. In mezzo a tutto questo caos, Seydou cerca di navigare e di aiutare la donna incinta. Vedendola sanguinare, ferma la barca e cerca di chiamare aiuto, ma senza successo. Non vedendo altre possibilità, Seydou promette a tutti che li porterà in Italia. La parte più significativa è quando Seydou dice a tutti che nessuno morirà. E poi, dopo aver navigato instancabilmente per giorni con il cugino ferito al suo fianco, Seydou avvista la terraferma.

Questa volta si trattava sicuramente dell’Italia, a differenza dell’ultima volta, quando aveva scambiato una piattaforma petrolifera per terraferma. Aveva intrapreso il viaggio per trovare una vita migliore per sé e per Moussa, ma finisce per salvare tante persone portandole nella terra dei sogni. Non sappiamo se Moussa alla fine sopravviverà, né come sarà la vita di Seydou in Italia, né se rivedrà Martin. Ma per ora, Seydou, che urla di gioia indossando la stessa maglia logora del Barcellona che ha indossato per tutto il film, rimarrà per me una delle immagini più belle del cinema moderno. Seydou, il capitano della barca, è un campione. È qui che Io Capitano sceglie di lasciarci, e non potremmo davvero chiedere di più.

Spider-Man: Brand New Day presenterà un attesissimo team-up

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Spider-Man: Brand New Day vedrà l’arrampicamuri incrociare il cammino con The Punisher, un incontro che è giusto dire la maggior parte di noi non avrebbe mai immaginato di vedere sullo schermo.

Jon Bernthal ha ripreso il ruolo di Frank Castle in Daredevil: Rinascita e sarà protagonista di una “Presentazione Speciale” su Disney+ prima di debuttare sul grande schermo nei panni del vigilante la prossima estate. Tuttavia, per quanto i fan siano entusiasti di questo incontro, l’attesa è in qualche modo smorzata dall’assenza di Daredevil.

Charlie Cox ha fatto il suo debutto ufficiale nel MCU in Spider-Man: No Way Home del 2021, ma nei panni dell’avvocato Matt Murdock. Da allora lo abbiamo visto nei panni dell’Uomo Senza Paura, ed è sicuramente il personaggio che i fan desiderano vedere più di ogni altro al fianco di Spidey. Ora, il sito web Nuke the Fridge afferma di aver confermato che Cox girerà delle scene nei panni di Daredevil in Spider-Man: Brand New Day.

“Una fonte affidabile me l’ha detto casualmente, senza rendersi conto di quanto fosse uno spoiler folle. Hanno detto: ‘Charlie andrà lì per girare Spider-Man'”, scrive il sito, “La cosa divertente è che non avevano idea che fossi un fan o che mi sarebbe importato. Non ho reagito affatto sul momento, quindi se mai questo venisse pubblicato, non saprebbero mai che è opera mia. E a dire il vero, non mi hanno mai detto di non condividerlo.”

Anche se non ci aspetteremmo necessariamente di vedere Daredevil combattere contro Hulk, il fatto che Spidey si sia trincerato nell’angolo più remoto dell’MCU significa che un breve incontro con il vecchio Hornhead avrebbe avuto tutto il senso del mondo. I due si sono già incontrati in Your Friendly Neighborhood Spider-Man della Marvel Animation, dove però Cox doppiava Devil mentre Hudson Thames ha doppiato Peter Parker al posto di Tom Holland.

Quello che sappiamo su Spider-Man: Brand New Day

Ad oggi, una sinossi generica di Spider-Man: Brand New Day è emersa all’inizio di quest’anno, anche se non è chiaro quanto sia accurata.

Dopo gli eventi di Doomsday, Peter Parker è determinato a condurre una vita normale e a concentrarsi sul college, allontanandosi dalle sue responsabilità di Spider-Man. Tuttavia, la pace è di breve durata quando emerge una nuova minaccia mortale, che mette in pericolo i suoi amici e costringe Peter a riconsiderare la sua promessa. Con la posta in gioco più alta che mai, Peter torna a malincuore alla sua identità di Spider-Man e si ritrova a dover collaborare con un improbabile alleato per proteggere coloro che ama.

L’improbabile alleato potrebbe dunque essere il The Punisher di Jon Bernthal recentemente annunciato come parte del film – in una situazione già vista in precedenti film Marvel dove gli eroi si vedono inizialmente come antagonisti l’uno dell’altro salvo poi allearsi contro la vera minaccia di turno.

Di certo c’è che il film condivide il titolo con un’epoca narrativa controversa, che ha visto la Marvel Comics dare all’arrampicamuri un nuovo inizio, ponendo però fine al suo matrimonio con Mary Jane Watson e rendendo di nuovo segreta la sua identità. In quel periodo ha dovuto affrontare molti nuovi sinistri nemici ed era circondato da un cast di supporto rinnovato, tra cui un resuscitato Harry Osborn.

Il film è stato recentemente posticipato di una settimana dal 24 luglio 2026 al 31 luglio 2026. Destin Daniel Cretton, regista di Shang-Chi e la Leggenda dei Dieci Anelli, dirigerà il film da una sceneggiatura di Chris McKenna ed Erik Sommers. Tom Holland guida un cast che include anche Zendaya, Jacob Batalon, Mark Ruffalo, Sadie Sink e Liza Colón-Zayas e Jon Bernthal. Michael Mando è stato confermato mentre per ora è solo un rumors il coinvolgimento di Charlie Cox.

Spider-Man: Brand New Day uscirà nelle sale il 31 luglio 2026.

Ritorno al futuro: la spiegazione del finale del film

Il film di fantascienza e avventura Ritorno al futuro di Robert Zemeckis del 1985 termina alla velocità della luce, o più precisamente a 88 miglia all’ora, con il protagonista Marty McFly che torna al 1985. Marty trascorre la maggior parte del primo film bloccato nel 1955, dopo aver accidentalmente guidato la macchina del tempo DeLorean del suo amico, il dottor Emmett Brown, 30 anni nel passato. Nonostante abbia una macchina del tempo, non è però in grado di tornare al futuro dal 1955, poiché non ha accesso al plutonio che la DeLorean alimentata a energia nucleare utilizza come carburante.

Dopo aver quindi rintracciato la versione anni ’50 del fisico nucleare Doc Brown, Marty chiede il suo aiuto per viaggiare nel tempo fino alla sua vita attuale negli anni ’80. Doc Brown escogita così un piano che prevede un famoso fulmine che Marty sa che colpirà il tribunale di Hill Valley più tardi nel 1955, a causa del significato storico dell’evento 30 anni dopo. Utilizzando cavi metallici, Doc Brown convoglia l’energia elettrica del fulmine nel meccanismo di viaggio nel tempo della Delorean. In questo modo, Marty McFly può tornare al 1985 e trovare la storia cambiata in meglio.

Come Marty McFly torna al futuro

Quando l’eroe di Ritorno al futuro, Marty McFly, arriva nel 1955, cerca subito a Hill Valley Doc Emmett Brown, l’eccentrico scienziato la cui invenzione lo ha mandato indietro nel tempo. Marty crede naturalmente che Doc Brown sarà in grado di aiutarlo a tornare al suo tempo, nel 1985. Doc ha però delle cattive notizie. La macchina del tempo Delorean di Ritorno al futuro funziona a plutonio, che non è così disponibile negli anni ’50 come lo sarà decenni dopo.

Doc Brown deve trovare un modo per generare 1,21 gigawatt di energia da convogliare nel flusso canalizzatore della Delorean, la parte della macchina che facilita il viaggio nel tempo. Senza accesso all’energia nucleare, l’unico modo che Doc Brown riesce a immaginare per sfruttare questo tipo di energia è attraverso un fulmine. Per fortuna, Marty McFly ha con sé un volantino del 1985 che fa riferimento a un fulmine storico che colpirà il tribunale di Hill Valley la settimana dopo il suo incontro con Doc Brown nel 1955.

Collegando dei cavi elettrici alla lancetta metallica dell’orologio del tribunale, Doc riesce a convogliare la potenza elettrica necessaria a un cavo che può collegarsi alla DeLorean al momento giusto, alimentando il suo meccanismo di viaggio nel tempo. È una situazione rischiosa, ma Marty riesce a guidare la DeLorean alla velocità giusta per collegarsi ai cavi di Doc nel momento esatto in cui il fulmine colpisce il tribunale, riportandolo al 1985.

Christopher Lloyd Ritorno al futuro

Perché Marty cambia il momento in cui torna al 1985 nel finale di Ritorno al futuro

Mentre si prepara a tornare al futuro, Marty McFly cambia di 10 minuti l’ora esatta in cui intende tornare al 1985. Invece di arrivare alla stessa data in cui è partito, alle 1:34 del mattino, imposta la macchina per arrivare all’1:24. Marty apporta questa modifica perché vuole salvare Doc Brown dall’essere ucciso dai terroristi libici.

Poco prima di viaggiare indietro nel tempo, Marty ha assistito alla sparatoria quando lui e Doc sono stati attaccati dai terroristi che volevano indietro il loro plutonio. Il suo obiettivo è quello di impedirlo arrivando appena in tempo per avvertire Doc Brown in anticipo di ciò che sta per accadere. Sfortunatamente, quando Marty torna al 1985, la DeLorean si guasta. Non riesce ad arrivare in tempo sul luogo della sparatoria in Ritorno al futuro per impedire che Doc venga colpito.

Come Doc Brown sopravvive alla sparatoria alla fine di Ritorno al futuro

Doc Brown, nel frattempo, si è già preparato a questa eventualità. Doc sopravvive alla fine di Ritorno al futuro indossando un giubbotto antiproiettile, assicurandosi di sfuggire indenne all’attacco dei terroristi. Era consapevole che l’attacco sarebbe avvenuto perché Marty gli aveva dato una lettera che lo avvertiva di ciò nel 1955. Sebbene Doc inizialmente avesse strappato la lettera, temendo le conseguenze del suo tentativo di evitare eventi futuri, a quanto pare aveva cambiato idea. Dopo essere sopravvissuto alla sparatoria, mostra a Marty la lettera, che ha ricomposto con del nastro adesivo per dare ascolto all’avvertimento del suo amico.

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Cosa è successo ai genitori di Marty McFly dopo il suo ritorno nel tempo

Dopo essere tornato nel 1955, Marty McFly ha subito l’umiliazione di incontrare i suoi genitori adolescenti. Inoltre, la madre di Marty, Lorraine McFly, sviluppò una strana attrazione per lui senza sapere chi fosse, e lui scoprì che suo padre, George McFly, era vittima di bullismo. Con l’aiuto di Marty, tuttavia, George riesce a sconfiggere il bullo della scuola, Biff Tannen, e a conquistare il cuore della sua futura moglie Lorraine, assicurando così il futuro di suo figlio.

La fiducia che George ha acquisito dopo aver battuto Biff in una rissa ha avuto un effetto drammatico sulla vita futura della famiglia McFly. Quando Marty McFly torna al 1985, scopre che i suoi genitori sono cambiati in meglio. George e Lorraine sono felicemente sposati, Lorraine è in buona salute e non è più alcolizzata come all’inizio del film, mentre George è diventato un famoso scrittore di fantascienza. Nel frattempo, Biff Tannen, che nella linea temporale originale del 1985 all’inizio di Ritorno al futuro era il supervisore di George, è diventato il suo assistente personale.

Tutti i cambiamenti alla linea temporale causati da Marty in Ritorno al futuro

Il cambiamento della famiglia di Marty McFly si estende a molti altri aspetti della loro vita. Ad esempio, la casa di famiglia si è trasformata da un rudere fatiscente e sovraffollato, come era all’inizio di Ritorno al futuro, in una lussuosa villa. Il fratello di Marty, Dave, ora ha un lavoro d’ufficio di successo, l’auto di famiglia è in ottime condizioni e Marty ha persino la sua Toyota SR-5, il fuoristrada 4×4 che ha sempre desiderato.

Ci sono anche alcuni piccoli cambiamenti a Hill Valley dovuti alle azioni di Marty e Doc Brown nel 1955. Poiché Marty McFly ha abbattuto uno dei pini di Otis Peabody sul terreno dove sarebbe stato poi costruito il centro commerciale di Hill Valley, quando torna nel 1985, il nome del centro commerciale è cambiato. Mentre prima si chiamava The Twin Pines Mall, ora si chiama The Lone Pine Mall. Inoltre, ora manca un pezzo dalla facciata del tribunale di Hill Valley, che Doc Brown ha staccato mentre cercava di collegare l’orologio del tribunale.

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Michael J. Fox in Ritorno al futuro

Perché Doc Brown porta Marty e Jennifer nel futuro nella scena finale

Prima che Ritorno al futuro finisca, c’è tempo per un’altra scena di viaggio nel tempo, quando Doc Brown arriva inaspettatamente davanti alla casa di Marty McFly nel 1985, chiedendogli di viaggiare con lui nel futuro. Marty è incoraggiato a portare con sé la sua ragazza Jennifer, che è stata ricastata per i sequel di Ritorno al futuro, poiché ciò che lui e Doc Brown faranno nel futuro riguarda anche lei.

Doc Brown è criptico sul motivo per cui Marty e Jennifer devono andare con lui nel futuro. Si limita a dire loro: “Si tratta dei tuoi figli, Marty. Bisogna fare qualcosa per i tuoi figli”. Nel film non viene mai chiarito cosa c’è che non va nei figli di Marty e Jennifer. Il lato positivo è che Doc ha confermato in anticipo che la coppia resterà insieme e metterà su famiglia.

Cosa significa davvero il finale di Ritorno al futuro

L’essenza del finale di Ritorno al futuro è che gli eventi del passato o del presente possono alterare radicalmente la traiettoria del nostro futuro. Senza l’intervento di Marty McFly nella vita adolescenziale dei suoi genitori nel 1955, questi ultimi non sarebbero stati così felici e di successo come lo sono alla fine del film. Nei momenti finali del film, Doc Brown sembra volere che Marty cambi di nuovo la storia con un intervento simile nel futuro, per alterare la traiettoria della vita dei suoi figli.

Il sequel di Ritorno al futuro raddoppia questa interpretazione del viaggio nel tempo, con un’ulteriore alterazione della linea temporale di Hill Valley al 1985 attraverso le azioni invadenti di un anziano Biff Tannen. Biff ruba la Delorean di Doc Brown per tornare indietro al 1955 e dare al suo sé adolescente un vantaggio sugli allibratori sportivi, trasformando completamente il suo futuro, così come quello di chi lo circonda. Ci vuole un ulteriore intervento di Marty e Doc per risolvere i problemi causati da Biff.

Come per le varie trame della trilogia cinematografica, questo punto della trama sottolinea il vero significato del finale di Ritorno al futuro. Le nostre azioni nel presente influenzano necessariamente il futuro, indipendentemente da come decidiamo (o non decidiamo) di agire. Quindi è meglio agire con la massima consapevolezza e lungimiranza possibile, al fine di plasmare il nostro futuro verso un esito positivo.

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The Hurt Locker: la spiegazione del finale del film

The Hurt Locker, diretto nel 2008 da Kathryn Bigelow, è un war movie atipico che si discosta dai tradizionali film di guerra hollywoodiani. Invece di concentrarsi su grandi battaglie o strategie militari, il film adotta una prospettiva intima e tesa, seguendo una squadra di artificieri dell’esercito americano impegnata a disinnescare ordigni improvvisati nelle strade dell’Iraq. L’approccio è quasi documentaristico, con una regia nervosa e immersiva che catapulta lo spettatore nel cuore del pericolo costante, restituendo il conflitto non come spettacolo epico, ma come condizione mentale logorante.

Nella filmografia di Kathryn Bigelow, The Hurt Locker rappresenta un punto di svolta definitivo. Già nota per aver esplorato l’azione con uno sguardo autoriale in film come Point Break e Strange Days, qui la regista porta all’estremo il suo interesse per personaggi che vivono sul filo del rischio e dell’ossessione personale. Il protagonista, interpretato da Jeremy Renner, incarna perfettamente questa tematica: più che un soldato patriottico, è un uomo che trova nell’adrenalina l’unica forma possibile di identità e sopravvivenza psicologica. Il film diventa così una riflessione sul fascino distruttivo della guerra come dipendenza.

Il successo di The Hurt Locker è stato clamoroso, culminando in sei Premi Oscar, tra cui Miglior Film e soprattutto Miglior Regia, rendendo Kathryn Bigelow la prima donna nella storia a vincere questa categoria. La vittoria non è solo simbolica, ma meritata per la capacità del film di coniugare tensione pura e introspezione emotiva senza mai ricorrere alla retorica. Un’opera che ha ridefinito il modo di raccontare i conflitti moderni sul grande schermo. Nel resto dell’articolo analizzeremo il finale del film, spiegando il senso delle ultime scene e cosa rivelano definitivamente sul protagonista.

Jeremy Renner e Anthony Mackie in The Hurt Locker
Jeremy Renner e Anthony Mackie in The Hurt Locker. Foto di © 2008 Summit Entertainment.

La trama di The Hurt Locker

La vicenda del film si svolge in Iraq, dove un gruppo di artificieri dell’esercito americano si trova a svolgere vari compiti al fine di preservare la sicurezza del luogo loro assegnato. Ognuno di loro è addestrato per affrontare qualsiasi tipo di pericoloso, gestendo lo stress e la paura che da questi possono generarsi. A capo dell’unità di soldati protagonisti vi è il sergente Will James. Questi, insieme ai compagni Sanborn ed Eldrige si destreggiano in operazioni incentrate sul disinnescare le numerose mine disseminate in tutto il territorio. Tra le opposizioni dei civili e gli affetti rimasti negli Stati Uniti, la loro esistenza risulta essere tutt’altro che tranquilla.

I tre uomini sanno bene che ogni loro missione potrebbe essere l’ultima e che un loro errore potrebbe costare la vita a più uomini di quanti se ne potrebbe immaginare. Le vite di questi soldati sono letteralmente appese ad un filo, costrette a ripetersi attraverso ordini e compiti sempre uguali. Sarà in questo contesto di malsana routine che inizieranno a riflettere sul senso delle loro azioni e su ciò che stanno lasciando alle loro spalle. L’assenza di un vero obiettivo è ciò che sembra turbarli di più, ma missione dopo missione capiscono anche di essere ormai assuefatti da quell’ambiente. Il verificarsi di una serie di incidenti li costringerà ancor di più a confrontarsi con questa realtà.

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La spiegazione del finale del film

Nel terzo atto di The Hurt Locker, la tensione non esplode in una singola battaglia risolutiva, ma si accumula attraverso episodi che mettono definitivamente a nudo la natura del protagonista. L’episodio del kamikaze costretto a indossare un giubbotto esplosivo rappresenta un punto di svolta emotivo: per la prima volta James tenta con sincera disperazione di salvare una vita, ma fallisce. L’uomo implora in lacrime di essere liberato, ma i lucchetti non si aprono in tempo. James è costretto a scappare, lasciando la vittima a morire da sola. Sanborn, scosso da ciò che ha visto, non reagisce con rabbia ma con profonda vulnerabilità, realizzando quanto precaria sia la sua esistenza e quanto poco significherebbe la sua morte per chi lo circonda.

La missione successiva sancisce la frattura definitiva tra James e il restante gruppo. Dopo il congedo di Eldridge, ferito e furioso nei suoi confronti, e la confessione di Sanborn di voler lasciare l’esercito per costruirsi una famiglia, James appare improvvisamente solo. Tornato negli Stati Uniti, prova a reinserirsi nella quotidianità familiare con l’ex moglie e il figlio. Tuttavia, la calma domestica lo soffoca: la scelta dei cereali al supermercato gli appare più insormontabile di un ordigno. In una scena muta ma potentissima, confida al bambino, incapace ancora di parlare, che esiste una sola cosa nella sua vita che sa amare davvero. Subito dopo lo vediamo nuovamente imbracciare la tuta da artificiere, imbarcato per un altro anno in Iraq.

The Hurt Locker storia vera
Jeremy Renner in The Hurt Locker. Foto di © 2008 Summit Entertainment.

Questo finale non è un’uscita eroica, ma un ritorno all’inferno scelto volontariamente. James non è semplicemente un soldato coraggioso: è un uomo dipendente dal rischio. La guerra non è per lui un dovere patriottico, ma una necessità psicologica, l’unico contesto in cui riesce a sentirsi vivo e utile. Il film suggerisce che alcuni individui, una volta esposti a un livello estremo di adrenalina e responsabilità, non sono più in grado di tornare alla normalità. La scena del kamikaze, in cui James tenta di salvare la vita altrui, mostra che non è privo di empatia, ma la sua empatia non basta a radicarlo nel mondo civile.

Sanborn, al contrario, rappresenta il polo opposto: il soldato normale che ha visto troppo e decide di smettere prima che la guerra lo divori completamente. Il contrasto tra i due dà al finale il suo peso tematico. Uno fugge, l’altro ritorna. Uno cerca la vita, l’altro non sa più riconoscerla fuori dal pericolo. Kathryn Bigelow non condanna James, ma neppure lo glorifica: lo osserva come si osserva un uomo che ha sacrificato ogni forma di stabilità emotiva per un’ossessione che la società chiama eroismo, ma che ha tutte le caratteristiche di una dipendenza.

Ciò che The Hurt Locker lascia allo spettatore è un messaggio ambiguo e disturbante: la guerra non finisce quando si smette di combatterla, ma quando smette di vivere dentro di te. Il film mostra che il coraggio e l’autodistruzione possono nascere dalla stessa radice, e che non tutti i veterani tornano davvero a casa. Alcuni, come James, sono destinati a fluttuare in un limbo tra gloria e solitudine, incapaci di appartenere al mondo per cui combattono. È una riflessione potente sull’identità, sull’illusione dell’eroismo e sulle ferite invisibili che nessuna medaglia potrà mai guarire.

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Il segreto di David – The Stepfather: la spiegazione del finale del film

Il segreto di David – The Stepfather è un thriller psicologico che si inserisce nel filone dei film di violenza domestica, quelli che trasformano la casa – luogo simbolo di sicurezza – nel teatro della minaccia. Remake dell’omonimo lungometraggio del 1987, questo film del 2009 racconta infatti la storia di un uomo apparentemente perfetto, un modello di padre e marito, che in realtà nasconde un’identità oscura e violenta. La tensione cresce non attraverso mostri o entità sovrannaturali, ma tramite il sospetto e la progressiva scoperta di un male insospettabile che si annida dietro il volto rassicurante della normalità.

Il film si ispira parzialmente a un caso di cronaca nera realmente accaduto: gli omicidi commessi nel 1971 da John List, un uomo del New Jersey che uccise la moglie, i figli e la madre, per poi scomparire e rifarsi una vita sotto falsa identità. Come nel film, List incarnava l’ideale del marito devoto e del cristiano rispettabile, ma covava ambizioni frustrate e un fanatismo religioso che lo portarono a giustificare i suoi crimini come un atto “necessario”. Il segreto di David – The Stepfather rielabora questa vicenda trasformandola in una riflessione sul lato oscuro dell’idealizzazione familiare e sull’identità costruita come maschera sociale.

Nel resto dell’articolo analizzeremo dunque il finale del film e ne spiegheremo i significati più profondi, esplorando come la storia porti a compimento i suoi temi centrali: la paura dell’Altro nascosto nella quotidianità, il rifiuto di una realtà imperfetta e l’ossessione per la famiglia perfetta. Scopriremo inoltre come la conclusione del film ribalti la dinamica di controllo del protagonista e offra una lettura critica sull’autoritarismo domestico e sull’ideale tossico del “padre modello”.

Il segreto di David - The Stepfather cast

La trama di Il segreto di David – The Stepfather

Al suo ritorno a casa, dopo aver trascorso un po’ di tempo in una scuola militare per ragazzi problematici, Michael trova sua madre Susan alle prese con un nuovo compagno, David Harris, che ha conosciuto casualmente al supermercato. Più Michael impara a conoscere il nuovo patrigno e più Michael diventa però sospettoso, decidendo infine di indagare su di lui. Scopre così che questo signore dai modi gentili non è altro che un serial killer che ha già eliminato molte famiglie. Nel quartiere, le poche persone che hanno cominciato a notare delle incongruenze nei racconti di David iniziano inoltre a sparire misteriosamente. Michael capisce allora che non gli rimane molto per salvare sé stesso, sua madre e i suoi due fratelli.

La spiegazione del finale del film

Nel terzo atto di Il segreto di David – The Stepfather Michael, sempre più convinto che il futuro patrigno nasconda un lato sinistro, decide di indagare a fondo sul suo passato. Le sue intuizioni trovano conferma in maniera brutale: forzando i misteriosi armadietti del seminterrato, scopre il cadavere del padre biologico conservato in un congelatore, prova definitiva che “David” non è chi dice di essere. Da quel momento, ogni maschera cade. David interviene, lo aggredisce e lo intrappola, dimostrando quanto il suo desiderio di mantenere l’illusione della “famiglia perfetta” sia disposto a tradursi in violenza pura.

Nel frattempo Kelly, la fidanzata di Michael, viene tramortita, mentre Susan si sveglia e si ritrova a confronto diretto con la follia dell’uomo che aveva accolto con fiducia nella propria casa. Il confronto finale si sposta rapidamente dalla tensione psicologica alla lotta fisica per la sopravvivenza. David perde il controllo delle proprie identità, alternando nomi e ruoli come se non sapesse più quale versione di sé fosse destinato a prevalere. Questo momento culminante mostra la rottura completa tra la facciata del padre modello e l’assassino seriale. Susan riesce a colpirlo con un frammento di specchio conficcandoglielo nel collo, lasciandolo apparentemente morto nella vasca da bagno.

Il segreto di David - The Stepfather storia vera

Ma, come nei migliori thriller, il pericolo non è ancora finito: David riappare e costringe la famiglia a un’ultima fuga nel solaio, dove ingaggia un corpo a corpo finale con Michael. Entrambi precipitano dal tetto e sembrano privi di sensi. Solo in ospedale, settimane dopo, il ragazzo scopre che David è sopravvissuto ed è fuggito, pronto a ricominciare da capo con una nuova identità e una nuova, ignara famiglia. Questo finale, apparentemente amaro perché non offre una vera giustizia, è in realtà perfettamente coerente con il tema centrale del film: il male non ha un volto definito, non è confinato in un’unica figura riconoscibile, ma può reinventarsi, travestirsi, insinuarsi nuovamente nella quotidianità.

David non è solo un assassino individuale, ma il simbolo di un ideale tossico di perfezione familiare che, quando deluso, invece di aprirsi al dialogo o all’accettazione dell’imperfezione, preferisce cancellare tutto e ricominciare altrove. Il fatto che sopravviva non è un espediente forzato per un eventuale sequel, ma un modo per dire che certi archetipi di violenza patriarcale e autoritaria sono durevoli, resilienti, in grado di ripresentarsi sotto nuove forme anche quando crediamo di averli sconfitti. Allo stesso tempo, la scena del combattimento tra Michael e David è più che uno scontro fisico: è il passaggio di consegne tra due modelli di mascolinità.

Da un lato, l’uomo che pretende di incarnare la figura del padre-protettore ma che esercita controllo attraverso la menzogna e la violenza; dall’altro, il figlio che rifiuta di accettare un’autorità imposta e sceglie di difendere la madre e la propria autonomia. Il film, in questo senso, mette in scena una ribellione generazionale: non basta riconoscere la minaccia, bisogna affrontarla direttamente, smascherarla e rifiutarne la narrazione. Anche se David scappa, ha perso il controllo su quella famiglia: la sua “opera” è fallita.

Ciò che resta allo spettatore è un messaggio inquietante ma necessario: la fiducia non può basarsi solo sull’apparenza, e l’amore non deve mai accecare di fronte a segnali di manipolazione o controllo. Il segreto di David – The Stepfather ci ricorda che il vero orrore non si nasconde nei mostri irreali, ma in coloro che ambiscono a incarnare la perfezione a qualunque costo. Il finale aperto ci mette in guardia: l’incubo potrebbe ripetersi, ma ora sappiamo riconoscerlo. In questo senso, il film non lascia solo paura, ma consapevolezza.

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“Guardate attentamente…”: i fratelli Russo condividono una nuova foto criptica dal set di AVENGERS: DOOMSDAY

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In vista dell’uscita di Avengers: Endgame, i fratelli Russo avevano condiviso sui social media una foto del dietro le quinte che, a un’analisi più attenta, sembrava contenere la scritta “ENDGAME”. Ora, ne abbiamo un’altra dai registi per Avengers: Doomsday e desta perplessità.

Potrebbe esserci una “A” di Avengers sul lato sinistro, ma per il resto è difficile dire a cosa stiano alludendo i due. Vale la pena ricordare che la loro anticipazione di Avengers: Endgame è stata scattata sul set dove Hulk ha usato il Guanto dell’Infinito per riportare in vita il resto dell’universo.

Con questo in mente, questa location potrebbe essere altrettanto cruciale. Sfortunatamente, finché non vedremo Avengers: Doomsday il prossimo dicembre, la data è ancora da definire.

Cosa sappiamo di Avengers: Doomsday

Avengers: Doomsday e Avengers: Secret Wars arriveranno in sala rispettivamente il 18 dicembre 2026, e il 17 dicembre 2027. Entrambi i film saranno diretti da Joe e Anthony Russo, che tornano anche nel MCU dopo aver diretto Captain America: The Winter Soldier, Captain America: Civil War, Avengers: Infinity War e Avengers: Endgame.

Sono confermati nel cast del film (per ora): Paul Rudd / Ant-Man, Simu Liu / Shang-Chi, Tom Hiddleston / Loki, Lewis Pullman / Bob-Sentry, Florence Pugh / Yelena, Danny Ramirez / Falcon, Ian McKellen / Magneto, Sebastian Stan / Bucky, Winston Duke / M’Baku, Chris Hemsworth / Thor, Kelsey Grammer / Beast, James Marsden / Cyclops, Channing Tatum / Gambit, Wyatt Russell / U.S. Agent, Vanessa Kirby / Sue Storm, Rebecca Romijn / Mystique, Patrick Stewart / Professor X, Alan Cumming / Nightcrawler, Letitia Wright / Black Panther, Tenoch Huerta Mejia / Namor, Pedro Pascal / Reed Richards, Hannah John-Kamen / Ghost, Joseph Quinn / Johnny Storm, David Harbour / Red Guardian, Robert Downey Jr. / Doctor Doom, Ebon Moss-Bachrach / La Cosa, Anthony Mackie / Captain America.

Chad Powers: recensione della serie con Glen Powell

Disney+ ha abituato il suo pubblico a un’offerta sempre più varia, ma con Chad Powers sembra aver imboccato una strada inattesa. La nuova miniserie disponibile dal 30 settembre si presenta come un collage di riferimenti: un po’ Ted Lasso, un po’ Mrs Doubtfire (esplicitamente citato), un po’ viral video da social media. A leggerne la premessa, il rischio di trovarsi davanti a un pastiche senz’anima era altissimo. Eppure, il risultato finale è molto più convincente di quanto ci si potesse aspettare: una commedia sportiva capace di unire comicità sfrontata, riflessioni identitarie e una sorprendente profondità emotiva.

Un’idea improbabile trasformata in serie

Il punto di partenza non prometteva granché. La trama nasce da un video virale del 2022 in cui un giocatore di football si travestiva per allenarsi sotto copertura. Da lì, Glen Powell – attore e qui anche co-creatore insieme a Michael Waldron (già penna dei prossimi film Marvel sugli Avengers) – ha costruito una storia che sembra rubata da più parti. Il protagonista è Russ Holliday, giovane stella del football che in poche ore brucia tutta la sua carriera: perde una finale, aggredisce un fan e addirittura ferisce accidentalmente un bambino malato, tutto davanti alle telecamere. È l’emblema dell’arroganza contemporanea: crypto-bro, tatuaggi esibiti, Cybertruck sotto casa.

La redenzione arriva in modo paradossale. Holliday ruba le protesi del padre (make up artist a Hollywood) e si reinventa come “Chad Powers”, ingenuo e talentuoso giocatore universitario del profondo Sud. Il riferimento a Mrs Doubtfire non è nemmeno mascherato: il protagonista guarda direttamente un poster del film con Robin Williams prima di decidere il suo travestimento. E la squadra in cui approda si chiama, con ironia lampante, i “Catfish”. In altre parole, la sottigliezza non è certo la priorità degli autori.

Chad Powers e la doppia identità

Dopo un inizio volutamente farsesco – uno degli episodi migliori è dedicato al problema logistico di come fare la doccia negli spogliatoi senza svelare la propria finta faccia di lattice – la serie si sposta verso territori più interessanti. Il confine tra Holliday e Powers comincia a sfumare, e la commedia si trasforma in uno studio di personaggio sorprendentemente complesso.

Powell interpreta entrambi i volti del protagonista con una fluidità magnetica, passando da un accento all’altro, da una postura tronfia a una più dimessa, mentre i due sé si confondono sempre di più. È davvero Holliday che usa Powers per riconquistare la fama? O è Powers a rappresentare un desiderio sincero di cambiamento, un rifugio da un’identità che l’atleta non sopporta più?

Il parallelo con Breaking Bad non è campato in aria: come Walter White, anche Russ Holliday attribuisce il suo crollo alle circostanze. Eppure, episodio dopo episodio, diventa chiaro che il vero motore della sua rovina è l’ego, un difetto strutturale che avrebbe trovato il modo di esplodere comunque.

Una commedia sportiva che sorprende

La forza di Chad Powers sta tutta in questo equilibrio instabile. Da un lato, la serie non rinuncia alla sua anima leggera e farsesca: battute demenziali, situazioni assurde e un ritmo che strizza l’occhio alle sitcom più tradizionali. Dall’altro, lavora sottilmente sul tema della redenzione e sulla domanda centrale: si può davvero cambiare se per farlo si costruisce una menzogna totale?

Powell, già noto per ruoli da “piacione insopportabile” come in Top Gun: Maverick, qui sfrutta quella stessa energia per poi capovolgerla. Il suo Russ Holliday è tanto detestabile quanto irresistibile da guardare. Il suo Chad Powers, al contrario, è un’icona costruita per piacere all’America profonda, ingenua e bonaria. Quando i due poli cominciano a fondersi, lo spettatore resta incollato, affascinato e disturbato al tempo stesso.

È vero, Chad Powers mostra le cuciture in maniera sfacciata: non nasconde i suoi modelli e anzi li esibisce con orgoglio. Eppure, quello che poteva sembrare un prodotto di laboratorio senz’anima diventa, episodio dopo episodio, un racconto capace di toccare corde emotive inaspettate. Non è un nuovo Ted Lasso – anzi, se ne allontana con decisione – ma un ibrido strano e coinvolgente, che trova una sua coerenza proprio nella contraddizione.

Il miracolo di un collage ben riuscito

Alla fine della stagione, la domanda non riguarda più la tenuta della premessa comica, ma la natura del protagonista stesso: Russ Holliday è ancora se stesso o è diventato Chad Powers? E, soprattutto, merita la seconda chance che si è inventato con l’inganno?

È qui che la serie sorprende davvero. Invece di limitarsi a un esercizio di stile, Powell e Waldron hanno costruito un racconto che diverte, emoziona e fa riflettere. Nonostante l’origine da video virale e il patchwork di riferimenti, Chad Powers riesce a essere qualcosa di unico: una commedia sportiva che parla di identità, fallimenti e illusioni, con una leggerezza che non nasconde la sostanza.

Che Disney+ sia riuscita a trasformare un’idea così improbabile in una miniserie riuscita è già di per sé un piccolo miracolo. Che a renderla speciale sia un attore come Powell, capace di incarnare e scardinare allo stesso tempo il mito dell’eroe americano, rende Chad Powers una delle sorprese più curiose e convincenti del 2025.

Lucca Comics & Games, annunciato il programma: Stranger Things, Caparezza e Hideo Kojima

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Lucca Comics & Games oggi a Milano per la presentazione finale di tutte le novità della prossima edizione del festival, che renderà omaggio alla Francia, patria della bande dessinée. Liberté, Créativité, Diversité, i tre valori dell’Institut Français che si rifanno ai grandi principi della Rivoluzione Francese, sposano alla perfezione i cinque valori di Lucca Comics & Games: Community, Inclusion, Discovery, Respect, Gratitude. Tema di quest’anno qualcosa che è francese nel nome ma universale nello spirito: FRENCH KISS, piccolo atto naturale, ma detonatore narrativo.Il “bacio alla francese” è un gesto che attraversa storie, culture e generazioni, intimo e rivoluzionario insieme, immancabile in ogni narrazione pop, dal cinema alla letteratura fantastica e alla graphic novel. E dedicato al bacio, che trasforma differenze in attrazione e opposti in armonia, è il manifesto, a firma della grande illustratrice francese Rébecca Dautremer. Ispirata anche dal suo personale ricordo del Festival di Lucca, che unisce persone diverse fra loro che si liberano grazie alla loro immaginazione, l’artista ha creato una vera e propria galleria di personaggi, che insieme danno vita, combinandosi fra loro, quindici possibili baci.

Un Lupo Mannaro, un Guerriero, una Contessa vampira, un Mostro, una Strega, e la Lukawa – creatura immaginaria che fonde il nome della città di Lucca con l’influenza orientale del manga e dell’animazione – sono sei personaggi in cerca di visit-Autore che, come nel dramma pirandelliano, rompono la “quarta parete”, entrano in scena, si incontrano in un poster e si baciano. La passione non obbedisce alle regole e unisce creature talvolta lontane, per natura, ruolo, o apparenza. Con questo progetto, Rébecca Dautremer incarna al meglio lo spirito dell’arte sequenziale francese, quella bande dessinée che unisce raffinatezza estetica, cura artigianale e invenzione narrativa.

COMICS

L’area Comics continua ad essere il cuore pulsante del festival, trasformando l’intera città nell’ideale palcoscenico dove la Nona Arte rivela al pubblico tutte le sue sfumature: dai padiglioni sempre più ricchi di espositori e novità editoriali, alle mostre uniche al mondo allestite all’interno dei palazzi storici di Lucca, passando per la scoperta del fumetto indipendente e underground e arrivando alle decine di opportunità per aspiranti fumettisti e fumettiste. Una proposta che sempre più conquista il cuore di lettrici e lettori, rendendo Lucca Comics & Games il luogo in cui scoprire il meglio del fumetto nazionale e internazionale. Un ideale giro del mondo, quindi, non solo attraverso gli incontri con gli autori e le autrici ma anche con gli stand delle grandi realtà editoriali internazionali: torna Taiwan Comics, al suo secondo anno al festival, ma soprattutto arriva COAMIX Inc., primo editore giapponese presente a Lucca Comics & Games con due spazi dedicati, uno all’interno della mostra monografica del Sensei Tetsuo Hara, presso la Chiesa dei Servi, e uno nella Japan Town.

Gli autori e autrici oggi annunciati arriveranno da tutta Europa ma anche da Stati Uniti, Canada, Giappone, Cina, Corea, Taiwan, Argentina, Brasile, Australia, Libano. 90 gli editori italiani e stranieri presenti a Lucca Comics & Games, per un’edizione che ancora una volta vede un record di presenze ospiti asiatici, con 10 mangaka giapponesi, 5 taiwanesi, 3 cinesi, 3 coreani del sud.

NUVOLE E INCHIOSTRO DALL’ORIENTEAnche in questa edizione Lucca Comics & Games offrirà al suo pubblico un incredibile parterre di autori e autrici provenienti da ben quattro Paesi asiatici, valorizzando grandi autori e nuove proposte della migliore produzione manga, manhwa e manhua. Dopo gli straordinari annunci di giugno, con l’arrivo in Italia per la prima volta a un evento del Sensei Tetsuo Hara (in collaborazione con Panini e Coamix Inc.) e degli autori di Gachiakuta Kei Urana e Hideyoshi Andou (in collaborazione con Star Comics e Crunchyroll), ecco tutte le novità del Sol Levante annunciate oggi, a partire da J-POP Manga che porterà Takashi Murakami (autore del best seller Il cane che guarda le stelle già vincitore ai Lucca Comics Awards 2016). Coconino scegli ancora una volta un’autrice raffinata e impegnata su temi chiave come il ruolo della donna nella società, Yamaji Ebine. Doppietta per Hikari / 001 Edizioni che, oltre all’autore di Cacciatori di cadaveri Hosui Yamazaki (per la prima volta in Italia), dopo lo straordinario successo della scorsa edizione riporta a Lucca Miyako Cojima. Due graditi ritorni anche per Hollow Press: oltre a Shintaro Kago, maestro giapponese dell’ero-guro, riporterà a Lucca Asagi Yaenaga. E per finire la carrellata di mangaka, In Your Face Comix, editore indipendente alle sue prime edizioni lucchesi, sceglie di portare al pubblico italiano Jun Hayami, leggendario maestro giapponese del gekiga estremo.

L’ideale viaggio alla scoperta del fumetto asiatico si sposta in Corea: gli annunci di Byeonduck (J-POP Manga) e di Kwang Jin (Jundo) hanno fatto entusiasmare i fan, ora pronti ad accogliere anche l’autrice del manhwa storico Whale Star Na Yoonhee(Renoir/Gaijin). Anche la Cina continua a regalare al pubblico grandi sorprese, come i già annunciati autori e autrici di Jundo Wen Yuan, Yuchi Jinze e Liang Azha. Da Taiwa, grazie alla collaborazione con Taiwan Comics (che sarà presente con il suo stand), altri quattro ospiti sono pronti a conoscere il pubblico italiano: AAA-Bao e YAYA (con i loro titoli allo stand Toshokan), ZHOU Jianxin e YU Peiyun (con la loro opera allo stand Bao Publishing) e LIU Chien-Fan.

IL GIRO DEL MONDO IN (ALTRI) 50 ARTISTI E ARTISTEUna selezione di grandi nomi del fumetto internazionali, tra grandi ritorno e prime volte in Italia. Nell’anno del French Kiss, non potevano mancare i grandi ospiti d’Oltralpe tra cui – oltre all’autrice del poster Rébecca Dautremer – gli autori in mostra Edmond Baudoin (Comicon Edizioni), Alfred (Bao Publishing) e Jérémie Almanza (Tunué). E ancora David B. (Coconino), Sylvain Repos (ReNoir Comics), Julien Blondel e Shonen (autori di Dark Souls a Lucca con Edizioni BD, Marion Besançon e Patrick Lacan (Tunué); Cab e Tibo (Manga Issho); Štěpánka Jislová (Eris Edizioni) dalla Repubblica Ceca; dalla Germania Max Straub e Gin Zarbo (Manga Issho); dalla Spagna Alfonso Font (Sergio Bonelli Editore), Sandra Banegas “Inthegras” (Manga Issho), Oscar Martín (ReNoir Comics), Jordi Lafebre (Bao Publishing); i britannici Dave McKean (Comicon), Kengo Kurimoto (il Castoro), Simon Bisley (Mirage Comics) e Charlie Adlard (saldaPress); Jagoda Czarnowska (Hollow Press) dalla Polonia e – a cavallo tra due continenti – con Stepan Razorёnov (Hollow Presso) si arriva fino in Russia. Il viaggio continua! Prima in Libano con Mazen Kerbaj (Coconino) e poi fino al Sud America: dal Brasile Bilquis Evely e Matheus Lopes(Bao Publishing) e Guilherme Petreca (Toshokan); dall’Argentina Oscar Grillo (Tora Edizioni) e, con Sergio Bonelli editore, Enrique Breccia, Carlos Gomez e Horacio Altuna; dalla Colombia Jago Dibuja. E con Lee Lai (Coconino) arriviamo fino in Australia… anche se ora vive in Canada, Paese da cui arrivano anche Joshua Barkman(Gigaciao), Chip Zdarsky (Panini), Tony Valente (J-POP Manga) e il franco-canadese Niko Henrichon e Guy Delisle (Rizzoli Lizard). I continenti si uniscono grazie a Ram V (dall’India) e Filipe Andrade (dal Portogallo) in un connubio fumettistico targato Edizioni BD. Non mancano chiaramente i grandi nomi direttamente dagli Stati Uniti: Kevin Eastman (Mirage Comics), John Romita JR (Mirage Comics), Darick Robertson(Mirage Comics), Dan Jurgens (Panini), Tyler Crook (ReNoir Comics), Jason Howard (saldaPress), Brian K. Vaughan (Bao Publishing), Peter Kuper (Tunué).

BENVENUTA AKEMI TAKADA, MADRINA DELLA JAPAN TOWN –  La Japan Town (Polo Fiere) avrà una madrina d’eccezione, che ha segnato l’immaginario di intere generazioni con i character design di anime iconici come Creamy, Orange Road e Patlabor: Akemi Takada, che sarà presente al festival dal 29 ottobre all’1 novembrecon incontri pubblici, firmacopie e un’esclusiva mostra dedicata al suo lavoro e curata da Giorgia Vecchini ed Edoardo Serino. Il pubblico di Lucca avrà inoltre la possibilità di acquistare presso lo stand di Animeimport, partner di questa importante operazione, oggetti e un portfolio con immagini esclusive realizzate ad hoc per Lucca Comics & Games, legati ai suoi personaggi più iconici, inseriti in contesti unici.

CAPAREZZA A LUCCA CON L’ANTEPRIMA DI ORBIT ORBITDopo aver annunciato l’attesissimo ritorno al live nella prossima estate e l’uscita il 31 ottobre di Orbit Orbit – il suo nuovo disco, accompagnato da un fumetto – Caparezza è pronto a tornare a Lucca Comics & Games per presentare in anteprima l’intero progetto, che unisce ed esalta le sue due anime, quella di musicista e quella di grande appassionato e sceneggiatore di fumetti. L’artista tornerà al festival dopo la straordinaria partecipazione nel 2021 che ha germinato in lui l’idea di lavorare anche nel campo fumettistico: i fan potranno incontrarlo per firmacopie e incontri con il pubblico dal 30 ottobre al 1° novembre.

L’album, pubblicato da BMG Italy, nasce come la colonna sonora di un fumetto sull’immaginazione e sulla rinnovata voglia di fare musica. In occasione dell’uscita dell’album, Caparezza firma infatti anche il suo debutto come autore di fumetti, in collaborazione con Sergio Bonelli Editore. Contestualmente all’album, arriverà infatti in libreria e in fumetteria Orbit Orbit, il fumetto evento che accompagna e completa il nuovo disco.

DALLA FRANCIA AL GIAPPONE: LA NONA ARTE IN MOSTRADopo l’annuncio a giugno de L’HEXAGONE – che riunisce dodici grandi maestri del fumetto figli di una rivoluzione d’autore quali Claire Bretécher, Moebius, Georges Wolinski, Philippe Druillet, Edmond Baudoin, Marcel Gotlib, Chantal Montellier, François Boucq, Reiser, Tardi, Baru, Florence Cestac – altre mostre aspettano il grande pubblico del festival al Palais de France (la Fondazione Banca del Monte di Lucca, così rinominato per questa speciale edizione che celebra proprio il Paese).

Con ALFRED – VIAGGIO IN ITALIA (a cura di Michele Foschini e Mauro Bruni) si celebrerà il talento visionario di uno dei più raffinati narratori del fumetto contemporaneo francese. Il pubblico che entrerà negli spazi a lui dedicati del Palais de France è invitato a vivere una vera e propria esperienza, in un ideale ponte che unisce Francia e Italia, che prende forma nei suoi libri pubblicati in Italia da Bao Publishing, tra cui il pluripremiato Come prima, il suggestivo Maltempo e l’intimo Senso.

E ancora LES ENFANTS? TERRIBLES!, tre personaggi. Tre mondi. Un solo luogo per scoprire, esplorare e…crescere teRRibilmente! (a cura di Sarah Genovese e Francesco Morgando).

Un’esposizione che prova a raccontare tre protagonisti fuori dagli schemi, capaci di rompere le regole, affrontare avventure, sfidare la normalità con ironia, coraggio e immaginazione: Ariol (scritto da Emmanuel Guibert e disegnato da Marc Boutavant, edito in Francia da Bayard Jeunesse e in Italia da BeccoGiallo), Mitica Astrid, nata dalla penna dell’autore e cartoonist Fabrice Parme edita in Francia da Rue de Sèvres e portata in Italia da Terre di mezzo; Greenwood (una serie creata e ideata da Barbara Canepa, scritta da Barbara Canepa con Anaïs Halard per l’editore francese Éditions Oxymore e pubblicata in Italia da Tunué) che raccontano le avventure della civetta Vanilla e dei suoi amici animali del Club del Sabato.

A Palazzo Guinigi la prima novità è Artist in residence 2025: Rébecca Dautremer in cui l’autrice del poster di questa edizione sarà protagonista di una vera e propria residenza artistica: per una settimana trasferirà il suo studio nella Limonaia di Palazzo Guinigi, lavorando di fronte al pubblico e aprendo le porte del proprio processo creativo.

Con Kevin Eastman: A Twisted Ronin Ninja, a cura di Giovanni Russo, il pubblico potrà riscoprire le origini underground delle Teenage Mutant Ninja Turtles attraverso una selezione di tavole originali della prima run, cariche di energia e libertà creativa.

Debutta poi ¡Hola, Tex!, a cura di Riccardo Moni e Mauro Uzzeo, un percorso cronologico che racconta l’impronta dei grandi Maestri ispanici su Aquila della Notte: da Jesús Blascoa Víctor de la Fuente, fino ad Alfonso Font, Enrique Breccia, Carlos Gomez e Horacio Altuna, di cui saranno esposti in anteprima gli originali del nuovo Texone.

La fumettista e illustratrice Grazia La Padula è al centro della mostra Disegnare l’inafferrabile, un viaggio tra studi, bozzetti, illustrazioni e graphic novel che mettono in luce il suo segno intenso e personale, in attesa dell’inedito Les insoumises per Futuropolis. Chiude il percorso L’Eternauta: oltre lo spazio e il tempo, a cura di Pier Luigi Gaspa (in collaborazione con Pietro Alligo e con la Casa editrice Lo Scarabeo), , dedicata al capolavoro di Héctor Germán Oesterheld: circa cento tavole originali accompagnano il visitatore dentro una saga che è insieme epopea fantascientifica e potente allegoria politica, arricchita dalle letture sceniche della compagnia MaMiMò di El Desaparecido, spettacolo che immagina il ritorno in Italia dello scrittore desaparecido.

TORNA FOODMETTI – Foodmetti – Artisti delle tavole, il festival nel festival che unisce l’eccellenza del fumetto e l’alta enogastronomia all’interno di Lucca Comics & Games. Giunta alla sua quarta edizione, la rassegna si svolgerà nelle prestigiose sale di Palazzo Guinigi, con un calendario di eventi che vedrà autori e autrici trasformarsi in cuochi e bartender d’eccezione, insieme a ospiti internazionali come Ram V, Felipe Andrade, Charlie Adlard, Spugna, Paolo Barbieri, Giuseppe Camuncoli, C.B. Cebulski e lo chef Cristiano Tomei. L’immagine simbolo di Foodmetti 2025, dedicata proprio alla Torre Guinigi, è firmata dall’artista di fama internazionale Paolo Barbieri.

GAMES e COLLECTIBLES

Il Padiglione Carducci si conferma il cuore pulsante di Lucca Comics & Games 2025, ospitando le principali case editrici e un fitto programma di anteprime, celebrazioni e incontri con ospiti internazionali. Sarà lo spazio in cui scoprire il meglio del gioco da tavolo, di ruolo e collezionabile, con centinaia di titoli disponibili, attività dimostrative e firmacopie.

ANNIVERSARI E OSPITI D’ECCEZIONELucca Comics & Games sarà l’occasione per celebrare tre anniversari che hanno segnato la storia del gioco. I 50 anni di Chaosiumverranno ricordati con eventi, demo e live che renderanno omaggio a Il Richiamo di Cthulhu e a mezzo secolo di giochi che hanno definito il genere dell’horror investigativo. Per l’occasione, Raven Distribution pubblicherà un’edizione anniversario de Il Richiamo di Cthulhu 7a Edizione, con una copertina esclusiva di Francesco Biagini, che sarà presente al festival per sessioni di firmacopie, e la ristampa di campagne leggendarie come Le Maschere di Nyarlathotep.

I 40 anni della “Scatola Rossa” di Dungeons & Dragons saranno celebrati con un’avventura inedita ambientata dentro le mura di Lucca, Lucca bacia il cielo, che vedrà i giocatori vestire i panni dei sei personaggi creati da Rebecca Dautremer per il poster del festival. L’anniversario sarà inoltre ricordato con una replica dello spettacolo teatrale Dungeons, la storia di due giovani detenuti che trasformano la loro convivenza nel drammatico contesto di un carcere in un’amicizia, grazie al gioco diventa strumento di amicizia e liberazione in un contesto drammatico.

Infine, la mostra Forging the Myth offrirà un viaggio tra arte e artefatti per raccontare i 50 anni di Games Workshop: dalle opere di maestri come John Blanche, Iain McCaig, Brian Bolland e Karl Kopinski, alla collezione privata di Alex Read, fino agli oggetti appartenuti a Ian Livingstone, co-fondatore della casa britannica e pioniere dei librogame. Sia Livingstone che McCaig saranno a Lucca per incontrare il pubblico e testimoniare come Warhammer sia diventato parte della cultura popolare globale.

Il programma sarà ulteriormente arricchito dalla presenza di grandi firme dell’illustrazione come Seb McKinnon, Jesper Eising, Tyler Jacobson, Echo Chernik, Karl Kopinski, Ciruelo, Dany Orizio e Alberto Dal Lago, che incontreranno il pubblico e presenteranno le loro opere.

Grande attesa anche per la prima volta in Italia di Matthew Mercer e Marisha Ray, volti simbolo di Critical Role. Ospiti di Acheron Games, saranno protagonisti di incontri con il pubblico, firmacopie e una grande giocata multitavolo dedicata a Daggerheart, il nuovo GdR nato dalla fucina creativa di Critical Role, che verrà presentato ufficialmente nella sua edizione italiana proprio durante il festival.

LE NOVITÀ DEGLI EDITORIGli editori italiani e internazionali porteranno numerose novità. Asmodee Italia festeggia i suoi 30 anni con una carta speciale di Dixit, uno stand dedicato ai TCG e la presenza del CEO Thomas Koegler. Cranio Creations presenta i nuovi Echoes of Time e Ants, insieme a titoli family come Notte da Brivido e Railroad Tiles. Pendragon arricchisce la linea di The Witcher, rilancia classici come Compile e La Via delle Spie e debutta con Galactic Cruise. MS Edizioni celebra il decennale con Altay – L’alba della civiltà, l’anteprima di Navoria, il fumetto-gioco Bestie a Babordo e il GdR Kulthos. Ghenos Games e DV Games proporranno, tra gli altri, Pozioni Esplosive Collector’s Edition, Magic Maze Pocket, Strapp Art, Sensu e Koi. Non mancheranno le novità di Oliphante (Wunderwaffen e City Flip Roma), Studio Supernova (Squillo Evolution, Dillo e La Mostra dei Mostri), Giochix (Terminus, Dominance e nuove espansioni di Obsession), Lisciani con la linea Rainy Days, NessunDove con The Roots of Soledad e altri titoli narrativi, e Mana Project Studio con Elder Mythos, Vileborn e Women Are Werewolves. E per la prima volta a Lucca Comics & Games, in padiglione Carducci sbarca Mattel Games.

EVENTI IN CITTÀ – Anche gli spazi fuori dal Carducci saranno animati dal mondo del gioco. Villa Bottini ospiterà i LARP di Camarilla Italia, Secondi Figli e From Beyond, oltre ai chamber larp curati dalla Chaos League; il Baluardo San Regolo sarà dedicato a Dungeons & Dragons, mentre la ex Zecca si trasformerà nello spazio esperienziale di Magic: The Gathering.

La collaborazione con la Scuola IMT Alti Studi Lucca si conferma anche quest’anno, con la IMT Library trasformata in hub dedicato alla Game Science e il Complesso di San Francesco animato da eventi di Comics Studies e Cultural Sciences.

BRANCALONIA E LE GASTROCOMICHE A LUCCA COMICS & GAMES – Acheron Games porta a Lucca Brancalonia, il suo primo GDR. Dal 2 ottobre debutta Le Gastrocomiche, nuova campagna del gruppo InnTale con Simone Rosini, Luca Occhi, Pratt, Ckibe e Andross, che vivranno un’avventura ispirata alle opere di Italo Calvino nell’ambientazione di Brancalonia.

RIFTBOUND A LUCCA COMICS & GAMES 2025Riot Games e UVS presentano Riftbound, il nuovo gioco di carte collezionabili ispirato a League of Legends. Sarà possibile provarlo in anteprima a Lucca presso il Padiglione Carducci, dove i partecipanti riceveranno una carta promozionale esclusiva. Il lancio ufficiale in inglese è previsto per il 31 ottobre 2025.

FUNKO TORNA PROTAGONISTA A LUCCA COMICS & GAMES con uno stand completamente rinnovato e numerose esclusive. Un’esperienza immersiva che trasporterà i fan in una dimensione “ribaltata”, tra giochi, sorprese e momenti indimenticabili nel mondo Funko. 

SYLVANIAN FAMILIES CELEBRA 40 ANNI DI MAGIA e approda, per la prima volta, a Lucca Comics & Games. L’iconica linea, amata da generazioni per i suoi valori di famiglia, amicizia e rispetto per la natura, presenterà uno stand con oltre 30 prodotti in edizione limitata e il nuovo calendario 2026, disponibili in esclusiva solo a Lucca. Un universo che continua a ispirare il gioco creativo e a emozionare grandi e piccoli, dimostrando che la fantasia non ha età.

UN VIAGGIO TRA GIOCO E CREATIVITÀ: LEGO ITALIA PRESENTA LEGO ADVENTUREPer l’edizione 2025 di Lucca Comics & Games, LEGO Italia presenta LEGO® ADVENTURE, un’esperienza immersiva che guida i visitatori tra i mondi più iconici della pop culture e celebra la città che ospita il festival. Con questo progetto, LEGO Italia riconferma la sua missione: trasformare il gioco in un ponte tra generazioni, culture e immaginari, celebrando la creatività come un motore di connessione e innovazione, con un messaggio chiaro: non smettere mai di giocare.

Il cuore dell’esperienza sarà un grande Diorama in mattoncini del centro storico di Lucca, ideato per l’occasione da Riccardo Zangelmi, unico LEGO® Certified Professional italiano. Per la prima volta un’opera di questo genere viene dedicata a una città e alla sua manifestazione, diventando un tributo collettivo a cui tutti i fan potranno contribuire con il proprio mattoncino. Il percorso esperienziale attraversa alcuni dei mondi più amati come One Piece, Star Wars, Marvel e Minecraft, con attività interattive e spazi creativi, completandosi nel POP UP store LEGO, dove saranno disponibili attivazioni esclusive e gadget. Celebri set designer LEGO®, autori di progetti come Willy Wonka e la Fabbrica di Cioccolato e il Minifigure Vending Machine, insieme a un progetto ancora segreto che sarà svelato solo a ridosso della manifestazione, incontreranno il pubblico tra meet & greet e firmacopie, offrendo uno sguardo esclusivo sul dietro le quinte del mondo LEGO® e un assaggio della magia che prende vita dai mattoncini. A impreziosire l’allestimento, il celebre fumettista Giovanni Timpano, tra gli illustratori italiani più apprezzati a livello internazionale, che sta curando le grafiche esterne del padiglione e della sala del Diorama, dando vita a un immaginario visivo che accompagna e celebra la magia dei mattoncini.

MUSIC

La grande musica di Lucca Comics & Games torna ad animare il Centro Storico con un parterre eccezionale di ospiti italiani e internazionali e tante coinvolgenti novità. A firmare la colonna sonora del festival Andrea Rock, frontman dell’Area Music di Lucca Comics & Games, che curerà la playlist che sarà trasmessa in filodiffusione nelle piazze e nei padiglioni del festival.

I BIG ITALIANO E LE MAJOR DISCOGRAFICHE TORNANO AL FESTIVAL – Lucca Comics & Games, nel 2025, presenta una line up degna dei maggiori festival musicali, con artisti che hanno registrato sold out negli stadi di tutta Italia e hanno scritto la storia della nostra musica. Il 29 ottobre torna a Lucca per il terzo anno consecutivo Max Pezzali, che presenterà in anteprima il quinto comic book, realizzato insieme a Roberto Recchioni, in un incontro in Auditorium San Francesco. Max sarà ospite nel nuovo spazio di Warner Music in piazza San Francesco che per l’occasione sarà personalizzato con moltissimi prodotti dedicati a lui e agli 883. Universal Music invece porta Omar Pedrini che il 31 ottobre presenta il cofanetto del disco live registrato lo scorso anno proprio sul palco di Lucca, Viaggio Senza Vento Live in Lucc” disponibile in CD, vinile LP, e un’edizione speciale con il fumetto disegnato da Andrea Manfredini e sceneggiato da Andrea Guglielmino e dallo stesso Omar Pedrini. Il 31 ottobre esce Orbit Orbit il nuovo disco di Caparezza che sarà presentato in anteprima a Lucca Comics & Games 2025. L’album, pubblicato da BMG Italy, sarà accompagnato da un fumetto sceneggiato da Caparezza, con la copertina firmata da Matteo De Longis e in collaborazione con Sergio Bonelli Editore. A Lucca Comics & Games, il 29 e il 30 ottobre, arriveranno anche Elio e le Storie Tese, il celebre complesso musicale di Milano, per due giorni all’insegna di racconti, ironia e… foto. La band infatti presenterà l’unico e solo libro fotografico che racconta la loro storia per immagini pubblicato da Rizzoli Lizard. Il titolo? Ovviamente non poteva essere che FOTO.

Sony Music Italy torna a Lucca con il suo store ufficiale. Dopo il grande successo della scorsa edizione, torna anche quest’anno lo store targato Sony Music Italy in Via Vittorio Veneto 7, punto di riferimento per tutti gli appassionati di musica e cultura pop.

Lo spazio sarà animato da un ricco programma di eventi, edizioni speciali, con numerosi firmacopie al PalaDediche che annunceremo nei prossimi giorni.

Sony Music Italy presenta inoltre il DJ set di Dj Matrix con special guest Star Giorgio Vanni, a suggellare la presentazione del loro nuovo progetto e relativo firmacopie!

IL GRANDE PARTY DELL’eSPORTS STADIUM CON IL MEGLIO DELLA DANCE FRANCESELucca Comics & Games si tinge dei colori vibranti della locandina di Rébecca Dautremer e sull’eSport Stadium salgono due dei più rappresentativi esponenti del “French Touch”, il movimento dance francese nato a fine anni ‘90. Il 29 ottobre, l’esclusivo party di apertura sarà affidato a Étienne De Crecy, il pioniere dell’elettronica d’Oltralpe, e a Venin Carmin astro nascente della coldwave europea. La musica nom si ferma e sabato 1° novembre, salirà sul palco Sir Bob Cornelius Rifo aka The Bloody Beetroots un progetto musicale nato in Italia nel 2006 grazie al produttore e dj Simone Cogo, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Sir Bob Cornelius Rifo.

NUOVO PALCO DI PIAZZALE VERDI E IL LEDWALL DEL COMMUNITY VILLAGETra le novità di quest’anno anche il nuovo palco in Piazzale Verdi su cui si alterneranno performance live, dj set travolgenti e concerti a ritmo di rock. Due programmi densi di appuntamenti che proseguono anche oltre l’orario di chiusura del festival e vedranno protagonisti: Living Park, tribute band del Linkin Park , Eiwhar e Visions of Atlantis.Sabato 1° novembre invece appuntamento con Dj Matrix e Giorgio Vanni e a seguire il gran finale con la festa delle sigle di Mai Dire Goku. Domenica 2 novembre, degna conclusione dell’edizione 2025 di Lucca Comics & Games, i Novanoise e Domine. Il nuovo Palco di Piazzale Verdi vedrà anche l’esordio del progetto musicale Nightmare in Rome che fonde musica e fumetto, realizzato da Sergio Bonelli Editore in collaborazione con la celeberrima etichetta CAM Sugar.

Si conferma una delle aree più vive e popolate del festival il Community Village: il palco al Giardino degli Osservanti affidato a Letizia Cosplay, vedrà animarsi con il Party Dance Cosplay con Dj V, il dj set “Cosplay e Superpoteri” e il tributo al musical Wicked a cura di Spellbound Artistry. Nella giornata di Halloween, appuntamento con il dj set “La notte horror dei Cosplayers” mentre il 1° novembre torna l’attesissimo Anime Vocal contest. Il palco del Community Village saluterà l’edizione 2025 con il travolgente Giga Party.

SU IL SIPARIO AL TEATRO DEL GIGLIOIl palco del Teatro del Giglio si conferma la casa dei grandi spettacoli musicali di Lucca Comics & Games 2025. Ad aprire la programmazione il concerto della Poncle live Orchestra che avrà come ospite speciale Yoko Shimomura, compositrice delle colonne di Kingdom Hearts, Street Fighter 2, Super Mario RPG, Final Fantasy 15. Yoko Shimomura sarà, inoltre, protagonista del tour Echoes of Light, a Milano l’8 dicembre e a Roma il 15 dicembre. Il tour vedrà la compositrice, accompagnata da Benyamin Nuss, ripercorrere le tappe principali della propria carriera musicale. Biglietti già disponibili su Hidden Door. In occasione del 75esimo anniversario del fumetto dei Peanuts di Charles Schultz, produce il musical “Sei un brav’uomo, Charlie Brown” firmato da Clark Gesner, e con la regia e le coreografie di Eugenio Contenti. Un cast stellare che porterà in anteprima a Lucca Comics & Games l’adattamento italiano del celebre musical di Broadway. Sei un brav’uomo, Charlie Brownè una coproduzione Lucca Crea, Teatro del Giglio di Lucca e Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Dopo il debutto lucchese, il musical si sposterà al Teatro Rossetti di Trieste il 4 e 5 novembre.

BACI DI MEZZO: LE “VOCI” CHE PARLANO D’AMOREVoci di mezzo, l’esclusivo e attesissimo format di Lucca Comics & Games, quest’anno torna sul palco del Teatro del Giglio con un’edizione speciale e all’insegna dell’amore dal titolo suggestivo Baci di mezzo. Le “voci” più amate del doppiaggio italiano si trasformeranno infatti in tanti “baci”, tanti quanti quelli che hanno ispirato l’autrice del poster 2025, Rebecca Dautremer. Baci di Mezzo è diretto e presentato da Cristina Poccardi e Mirko Fabbreschi.

VIDEOGAME

Lucca Comics & Games 2025 si conferma un appuntamento imperdibile per gli appassionati di videogiochi, ospitando alcune delle personalità più influenti del settore.

LUCCA COMICS & GAMES 2025 HIDEO KOJIMA PER L’ULTIMA TAPPA DEL DEATH STRANDING WORLD STRAND TOUR 2 – Hideo Kojima sarà a Lucca Comics & Games 2025 per la tappa conclusiva del DEATH STRANDING WORLD STRAND TOUR 2. Un evento imperdibile dedicato a DEATH STRANDING 2: ON THE BEACH, Gioco che offre un complesso universo narrativo, caratterizzato da un’estetica fortemente cinematografica, e un’esperienza unica in grado di creare appassionate community.
La visita dell’acclamato game creator di fama mondiale e fondatore di KOJIMA PRODUCTIONS sarà caratterizzata da eventi imperdibili, tra cui panel con ospiti e la proiezione del documentario HIDEO KOJIMA: CONNECTING WORLDS.

I GRANDI OSPITI DEL VIDEOGAMEIl festival accoglierà anche Keiichirō Toyama, creatore di Silent Hill e Siren, che terrà due talk sulla costruzione dei videogiochi horror, e John Romero, leggenda degli sparatutto in prima persona e padre di DOOM e Quake. Il fondatore e sviluppatore del titolo di culto Vampire Survivors, Luca Galante, e poncle saranno presenti con un’esperienza immersiva alla Casa del Boia.
Imperdibile appuntamento con la poncle Live Orchestra, 29 ottobre alle 20:30 Teatro del Giglio, ospite d’onore la compositrice Yoko Shimomura.

LE AREE TEMATICHE DEI MAGGIORI PLAYER DEL VIDEOGIOCO – Immancabili le aree tematiche. Il Giardino degli Osservanti diventerà un “paradiso per videogiocatori”con PQube che presenterà il sequel di Tormented Souls e Clear River Games che mostrerà Lollipop Chainsaw per Nintendo Switch e PlayStation 5. Bandai Namcooccuperà la Palestra Ducale Maria Luisa con oltre 400 metri quadri dedicati a videogiochi, figure da collezione, area Gunpla e store. MediaWorld proporrà il suo Gaming Villagecon tornei competitivi, Let’s Talk ed esperienze gaming in un’ambientazione ispirata al tema french kiss realizzata dall’illustratore Giovanni Timpano. Il PalaEsport si conferma il cuore del gaming competitivo con tornei di Tekken, 2XKO e attività del Team Aqua su Pokémon, le finali del Circuito Tormenta su Valorant e League of Legends, il Cosplay Contest e i watch party delle finali mondiali di League of Legends.
Samsung porterà a Lucca Comics & Games il proprio ecosistema gaming completo, innovazioni basate sull’intelligenza artificiale e un’esclusiva anteprima mondiale: sarà possibile provare per la prima volta in un evento live 2XKO, il nuovo titolo Riot Games atteso per il 2026, insieme a contenuti esclusivi di Valorant.

CON KIA LA PRIMA ESPERIENZA “IN QUOTA” DI LUCCA COMICS AND GAMES – Kia porta il gaming a nuove altezze a Lucca Comics & Games. Uno skybox panoramico che raggiunge gli 8 metri di altezza, dotato di postazioni League of Legends per la prima esperienza di gaming “in quota” nella storia del festival. Creator e cosplayer intratterranno i visitatori, mentre la nuova Kia EV4 completerà un’installazione pensata per offrire al pubblico un punto di vista davvero unico.

PHILIPS A LUCCA COMICS & GAMES CON L’UNIVERSO ONEBLADESulle Mura Urbane, Philips presenta uno stand dedicato a OneBlade con postazioni barber (10:00-18:00), photobooth e Body Royale: una mappa esclusiva creata in Fortnite a forma di corpo umano gigante per sfide e missioni originali. Venerdì incontro speciale con il gamer Moonryde.

COSPLAY

Saranno 80 gli eventi dedicati per questa nuova edizione di Lucca Comics & Games al mondo cosplay, tra raduni, parate, quiz, giochi con il pubblico, teatro di strada, contest, premi e photoshooting! Il tutto nelle aree pubbliche, tra strade e piazze, ma il vero quartier generale e punto di ritrovo sarà ancora una volta il Giardino degli Osservanti, il community village per antonomasia.

IL GIARDINO DEGLI OSSERVANTI: QUARTIER GENERALE E PALCO DEI COSPLAYÈ al Giardino degli Osservanti che si ritroveranno per tutti e cinque i giorni della manifestazione decine di espositori tra cui diverse associazioni italiane quali Harry Potter Revelio, Avengers Infinity, Terra di Mezzo Cosplayers, GOT Winds of Winter, Steampunk e Star Wars Florence Knights, sarà possibile acquistare presso gli stand commerciali, ma soprattutto assistere a spettacoli e live show, partecipare a giochi per il pubblico e vedere da vicino l’arrivo alla partenza delle parate cosplay che sfileranno nel centro storico. Il palco del Giardino degli Osservanti ospiterà anche showcase e concerti, e ospiterà due momenti dedicati al mondo del K-Pop: la performance organizzata dalla K-Pop Exorcist/Demon Hunter Community e il K-Pop Showcase a cura di KST – Kpop Show Time

RADUNI E PARATE: LA FRANCIA DI LADY OSCAR, LA PARATA PER STAR WARS E L’OMAGGIO AL MAESTRO KOJIMA Lucca Comics & Games renderà omaggio quest’anno alla Francia, e il mondo dei cosplay non poteva non rendere omaggio a Lady Oscar: sabato 1° novembre si svolgerà la parata a cui parteciperà anche il consolato francese. Ospite d’onore della parata, in sella al suo cavallo, la stessa Lady Oscar, che cavalcherà all’interno del corteo.

Spazio anche all’universo di Guerre Stellari con una doppia sfilata: una prima, organizzata per sabato 1° novembre, alla quale seguirà un secondo appuntamento speciale, il giorno seguente, in contemporanea con l’attesissimo ritorno al cinema dell’Episodio III, La vendetta dei Sith, a 20 anni dalla prima uscita del film. Per l’occasione l’appuntamento è domenica 2 novembre alle 14.30 al Cinema Astra con i cosplayers di Star Wars!
Impossibile non citare il grande raduno della community per l’arrivo a Lucca del grande Maestro Kojima per la tappa italiana del World Strand Tour II. I cosplayer dedicati al mondo Kojima si troveranno in Piazza San Michele sabato 1° novembre: personaggi di Metal Gear e Metal Gear Solid, Zone of the Enders e, naturalmente Death Stranding, ma non solo: potranno partecipare tutti coloro che sono affezionati al Maestro e vestirsi dai loro beniamini.

LEON CHIRO E YURIKO TIGER DOCENTI DELLA LUCCA COSPLAY ACADEMYConfermata per il quarto anno consecutivo la Lucca Cosplay Academy, una Hogwarts per giovani cosplayer che hanno desiderio di confrontarsi con esperti del settore. Le lezioni si terranno tutte le mattine dal 29 ottobre al 2 novembre all’interno di Cappella Guinigi, nel complesso monastico di San Francesco. Preside della Academy la cosplayer Gaia Giselle, e a tenere le lezioni dei docenti d’eccezione, rinomati cosplayer, come Leon Chiro e Yuriko Tiger.

MOVIE

L’Area Movie di Lucca Comics & Games 2025, a cura di QMI, celebra i suoi 15 anni con un’edizione straordinaria ricca di anteprime, eventi e ospiti internazionali, per tutti gli appassionati di cinema, serialità ed entertainment.

MOVIE A LUCCA COMICS & GAMES 2025: ANTEPRIME E OSPITI  DEI GRANDI PLAYER Netflix sceglie Lucca per celebrare l’arrivo della quinta e ultima stagione di Stranger Things: un padiglione immersivo in Piazza San Michele con lo store esclusivo dedicato alla serie e la presenza dei protagonisti Finn Wolfhard, Gaten Matarazzo, Caleb McLaughlin, Noah Schnapp e dei creatori Matt e Ross Duffer. Nelle giornate della manifestazione anche i festeggiamenti per il 10° anniversario di Netflix in Italia, con un evento speciale condotto da Karim Musa (Yotobi) e Stefano Rapone, una piccola sorpresa targata Zerocalcare, e un’anteprima, per i fan, di FRANKENSTEIN di Guillermo del Toro.

Lucky Red presenta a Lucca Dracula. L’amore perduto di Luc Besson, che terrà una masterclass sul suo cinema e presenterà il film insieme a una delle protagoniste, Matilda De Angelis. Sempre Lucky Red presenta l’anteprima italiana di Angel’s Egg di Mamoru Oshii alla presenza di Yoshitaka Amano, e No Other Choice, ultimo acclamato titolo del maestro Park Chan-wook.

The Walt Disney Company Italia torna a Lucca Comics & Games con un ricco programma che spazia dall’anteprima del secondo episodio di Disney Twisted-Wonderland: La serie animata, alla nuova serie di Cat’s Eye – Occhi di Gatto. In occasione del 20° anniversario, i fan potranno assistere alla speciale proiezione di Star Wars – Episodio III: La vendetta dei Sith. Non mancheranno poi esperienze immersive come l’installazione dedicata a Predator: Badlands e numerose sorprese dedicate all’universo Disney.

Prime Video è tra i protagonisti dell’area Movie con The Traitors Italia, presentato a Lucca da Alessia Marcuzzi con il cast, oltre a un percorso immersivo a San Colombano dedicato allo show. Spazio anche a Hazbin Hotel, dark comedy dal successo inarrestabile, con un panel speciale alla presenza di alcune delle voci italiane più amate del doppiaggio, e la proiezione dei primi due episodi della seconda stagione.

Sky e NOW portano a Lucca IT: Welcome to Derry, nuova serie che espande il mondo narrativo dei film di Andy Muschietti. Nell’occasione saranno presentati IT e IT Capitolo due, nonché il primo episodio dell’attesissima serie HBO e un’anteprima mondiale del secondo. Per tutta la durata di Lucca Comics & Games, alle porte della città in Piazzale Verdi stazionerà il Derry Bus, per una experience immersiva terrificante.

Crunchyroll propone un padiglione dedicato agli anime più amati. Oltre al panel ufficiale con annunci, novità e ospiti speciali come Hiroshi Seko e Rie Takahashi, sono previste proiezioni esclusive di episodi in anteprima e titoli cult. In collaborazione con Star Comics, saranno presenti Kei Urana e Hideyoshi Andou, che incontreranno i fan italiani con sessioni di autografi ed eventi dedicati.

AL CALAR DELLE TENEBRE TORNANO LE NOTTI HORROR – Oltre a Dracula – L’amore perduto e IT, le Notti Horror di Lucca Comics & Games tornano con un ricco programma di anteprime come Ben – Rabbia animale di Johannes Roberts (Eagle Pictures), The Ugly Stepsister di Emilie Blichfeldt (I Wonder Pictures) e grandi classici come Essi Vivono di John Carpenter, The Addiction: Vampiri a New York di Abel Ferrara e Monster on a Plane di Ezra Tsegaye (Minerva Pictures).

L’ANIMAZIONE TRA NOVITà E ANNIVERSARIPer gli amanti dell’animazione Minerva Pictures presenta Ne Zha – L’ascesa del guerriero di fuoco; Dynit celebra i 15 anni di Fullmetal Alchemist Brotherhood con il regista Yasuhiro Irie; Toei Animation Europe sarà presente con le serie One Piece, PreCure, Digimon e la nuovissima GIRLS BAND CRY; I Wonder Pictures porta Arco di Ugo Bienvenu.

IL MOVIE PER TUTTE LE ETÀ – Per i più piccoli, Cartoon Network trasforma Lucca nella casa dei Watterson con l’escape room de Lo Strano e Meraviglioso mondo di Gumball, alla presenza del creatore Ben Bocquelet; RaiPlay presenta Il fiuto di Sherlock Holmes.

IL FILM CHE CELEBRA LA COMMUNITY: LA PELLICOLA CHE RACCONTA LUCCA COMICS & GAMESE ancora l’appuntamento dedicato al film -documentario I Love Lucca Comics & Games, in sala a il 10, 11 e 12 novembre con I Wonder Pictures, che sarà presentato in anteprima alla Festa del cinema di Roma; lo Speciale Wonderland: Viva Topolin! Storie parallele tra fumetto e Tv con Rai4, gli appuntamenti di Mediaset Infinity con L’Allenatore nel Pallone, Holly e Benji e Pollon, e la proiezione di Orfeo di Virgilio Villoresi.

FANTASY

La narrativa fantastica trova casa a Lucca Comics & Games 2025 nel padiglione di piazza San Martino, dove si alterneranno alcuni tra i più importanti autori internazionali e italiani. Dopo gli annunci di Rick Riordan, Cassandra Clare, Holly Black e Glenn Cooper, il programma si arricchisce di nuovi nomi e progetti speciali che confermano la centralità del festival come palcoscenico globale della letteratura di genere. 

LE VOCI DELLE GRANDI STORIE – Audible e Mercurio Books portano a Lucca Matt Dinniman, autore cult di Dungeon Crawler Carl, che incontrerà i lettori in un panel moderato da Christian “Zoltar” Bellomo, affiancato dalle voci dell’audiolibro Gianandrea Muià e Arianna Craviotto. Sempre Audible festeggia i vent’anni di Twilight con un evento speciale: in occasione dell’uscita del primo capitolo dell’audiolibro, insieme alla narratrice Martina Levato tutti i fan della saga potranno avventurarsi in un viaggio appassionante per ripercorrere i momenti iconici del primo libro. Grande attesa anche per l’arrivo di Peppe Vessicchio con Bravo, Bravissimo! (DeAgostini), romanzo che racconta Mozart ai ragazzi, e per Gareth Rubin, che con Longanesi presenta The Waterfall, dopo il grande successo di The Turnglass. Jedediah Berry sarà ospite del festival insieme a Fazi Editore con il suo nuovo romanzo La Canzone dei Nomi, mentre S. F. Williamson, voce emergente del fantasy, debutta in Italia con A Language of Dragons per Il Castoro OFF.

L’EREDITÀ DI MICHEAL McDOWELL E LE NOVITÀ DI IPPOCAMPO EDIZIONI – Tra i protagonisti spicca anche l’illustratore spagnolo Pedro Oyarbide, conosciuto per aver illustrato le cover della saga Blackwater (Neri Pozza), torna a Lucca in occasione dell’uscita del nuovo romanzo di Michael McDowell Luna fredda su Babylon (Neri Pozza) da lui disegnata. L’Ippocampo Edizioni invece porta in fiera tre nomi di rilievo: Benjamin Lacombe, che presenterà la sua versione illustrata de Il grande Gatsby; Camille Monceaux, con il capitolo conclusivo delle Cronache dell’acero e del ciliegio; e i designer Miraphora Mina e Eduardo Lima dello studio MinaLima, attesi con il loro nuovo progetto Frankenstein.

LUCCA, PALCOSCENICO DEL GIALLO – Mondadori celebra il ritorno della regina del fantasy italiano Licia Troisi, che con Saving Lucca intreccia indagine e fantasy nella cornice del festival, in un progetto che coinvolge direttamente la città. Sempre per Mondadori, spazio anche ai sessant’anni degli Oscar Mondadori e a un panel per gli amanti del giallo e dell’investigazione che vedrà protagonisti Carlo Lucarelli, Pier Mauro Tamburini e Fabrizio Luisi.  

ESORDI, PREMI E RITORNI A LUCCA COMICS & GAMESTra le novità si inserisce anche il Premio Arcimago, dedicato al fantasy italiano che ha scelto proprio la conrnice di Lucca Comics & Games per celebrare la premiazione dei dieci romanzi finalisti, annunciando il vincitore dell’edizione del 2025. Con Edizioni EL invece faremo un salto negli anni ‘80 con la presentazione della nuova collana di librogame a firma di Luca Tebaldi, Piedomenico Baccalario e Mauro Longo. Per la prima volta a Lucca anche la casa editrice Queen Edizioni con tanti ospiti e incontri, tra cui Nora B. Cugno  con il suo ultimo paranormal romance Il sigillo della morte.

DIGITAL

Anche quest’anno Lucca Comics & Games rinnova il suo palinsesto digitale con il Live Show: dieci ore al giorno di interviste, talk e incontri con ospiti dal mondo del fumetto, del gioco, del cinema e delle serie TV in diretta su Twitch e, per la prima volta, anche in diretta su TikTok LIVE; TikTok Italia sarà per il terzo anno, entertainment partner della manifestazione. Lo Show, trasmesso dagli studi Arnolfini e Carducci, sarà condotto da Claudio Di Biagio, CKibe, Yotobi, Cydonia, Martina Levato, Gianandrea Muià e Silvia Fossati. Partner tecnico della produzione sarà MediaWorld, presente anche con il Gaming Village in piazza della Caserma. Dal 12 ottobre prenderà il via la “Road to Lucca” con tre sessioni online dell’RPG Night Live e una quarta speciale il 31 ottobre. L’avventura, scritta da Francesco Lancia e Christian “Zoltar” Bellomo, vedrà protagonisti al tavolo di gioco Barbascura X, Claudio Di Biagio, Sabaku, CKibe e i Casa Abis. Infine, Gaia Giselle porterà su Twitch il format How I met my Cosplay? con due appuntamenti dedicati al mondo del cosplay.

THE COMEDY CLUB TORNA A LUCCA COMICS & GAMES

Anche per questa edizione, la stand-up comedy torna a Lucca Comics & Gamesgrazie alla preziosa collaborazione con THE COMEDY CLUB che invaderà il festival con i suoi stand-up comedian: Stefano Rapone, Daniele Tinti, Francesco Fanucchi, Salvo Di Paola, Martina Catuzzi, Sandro Cappai, Pietro Sparacino, Simonetta Musitano, Sandro Canori e Fill Pill.

Comici e comiche di THE COMEDY CLUB saranno presenti con tanti eventi in giro per la città. Daniele Tinti e Stefano Rapone tornano a Lucca con il podcast comedy più rilassato e amato dal pubblico, Tintoria, per una puntata con un ospite speciale sabato 1 novembre, sul palco del Cinema Moderno.

Intanto ogni giorno, per un’ora, il Padiglione Games sarà occupato dai comici e i loro ospiti per sfidarsi ai board game più divertenti, non-moderati da Sandro Canori.

Ma con THE COMEDY CLUB a Lucca i comedians tornano anche nella loro dimensione naturale, quella del live: dal mercoledì al venerdì, l’MC Pietro Sparacino farà alternare nel pomeriggio i comici sul palco della Chiesetta dell’Agorà per degli show collettivi sempre diversi, e la sera del 31 ottobre tutti riuniti nella Chiesa di San Romano per un grande evento di pura stand-up comedy. 

PARTNER

THE KINGDOM: L’ESPERIENZA IMMERSIVA DI ISYBANK TRA REALTÀ E FANTASIA – isybank, la banca digitale del Gruppo Intesa Sanpaolo, nata nell’ambito della Divisione Banca dei Territori, anche quest’anno è main partner di Lucca Comics & Games, a cui è vicina per tecnologia e modalità di interazione al mondo delle community che gravitano intorno alla manifestazione.

Lo storico Palazzo Tucci ospiterà The Kingdom, uno spazio immersivo creato da isybank, per accogliere il pubblico tra realtà e fantasia, guidato nel viaggio da totem tematici. Il percorso narrativo, ispirato al claim French Kiss, accompagnerà visitatori e clienti della banca digitale in un regno epico fatto di esperienze uniche: dal Cosplayer Lab, dove trasformarsi nei propri eroi, allo Sketch Booth Digitale, con ritratti in stile manga realizzati dagli artisti della Scuola di Comics, fino alla Nintendo Experience e a una area lounge riservata ai clienti isybank per momenti di relax. Questi ultimi godranno anche di vantaggi esclusivi, tra cui braccialetti per gli accessi prioritari.

HERA SUSTAINABILITY PARTNER: CON LAMBORGHINI ARRIVANO I SUPER ROBOT A LUCCA – Automobili Lamborghini e il laboratorio artistico SCART del Gruppo Hera porteranno in anteprima a Lucca Comics & Games 2025 sei imponenti super robot alti oltre quattro metri, realizzati interamente con scarti di produzione delle supersportive della Casa di Sant’Agata Bolognese. Ispirati ai mecha giapponesi anni ’80 e nati dal tratto del fumettista Marvel Giuseppe Camuncoli, i robot – in coppie maschile/femminile – difenderanno aria, terra e acqua, trasformandosi da auto sportive in umanoidi d’acciaio. Frutto della collaborazione con studenti delle Accademie di Belle Arti di Firenze e Ravenna e del POLI.design, le opere saranno esposte in tre luoghi simbolo della manifestazione: piazza San Michele, il cortile di Palazzo Guinigi e piazza Arrigoni.

POSTE ITALIANE FILATELIA: COLLEZIONI ESCLUSIVE TRA POKÉMON, GOLDRAKE E DYLAN DOG – Poste Italiane – Filatelia sarà presente anche alla 56ª edizione di Lucca Comics & Games 2025 con un ricco ventaglio di proposte per collezionisti, appassionati e curiosi, disponibili presso lo stand ufficiale in Corso Garibaldi. Tra le novità spicca il lancio del progetto 2025 dedicato ai Pokémon: le esclusive Poké Ball a tiratura limitata, contenenti una medaglia in argento finemente lavorata con l’effigie di Pikachu, icona intramontabile del celebre universo narrativo. Ogni pezzo, custodito in un packaging speciale e corredato da certificato di autenticità, è destinato a diventare un vero oggetto da collezione. Il 29 ottobre verrà inoltre emesso un francobollo celebrativo di Goldrake, in occasione del 50° anniversario del leggendario eroe dell’animazione giapponese. Insieme al francobollo saranno disponibili anche prodotti correlati, come un folder e una litografia esclusiva. A questi si aggiungono il folder dedicato a Fujiko/Margot, la protagonista femminile della saga di Lupin III, e quello ispirato all’amatissima Ape Maia. Dopo il successo del volume dedicato a Tex, verrà presentato anche un nuovo Libro con una storia inedita di Dylan Dog, pensato per unire il mondo del fumetto a quello della filatelia. Tutti i prodotti saranno acquistabili durante i giorni del festival presso il padiglione di Poste Italiane in Corso Garibaldi e, successivamente, anche negli Spazio Filatelia delle principali città italiane, agli sportelli filatelici di numerosi uffici postali e online sul sito filatelia.poste.it.

ITALO È DI NUOVO MOBILITY PARTNER DI LUCCA COMICS & GAMES 2025 – Per il secondo anno consecutivo Italo sarà Mobility Partner di Lucca Comics & Games, il community event più grande dell’Occidente, in programma dal 29 ottobre al 2 novembre. Per rendere più semplice e comodo l’arrivo in città, Italo mette a disposizione un servizio speciale: navetta Itabus diretta da Firenze Santa Maria Novella a Lucca, riservata a chi viaggia con Italo. Il collegamento, attivo tutti i giorni del Festival con 6 corse quotidiane, è acquistabile in un’unica soluzione treno+bus su italotreno.com selezionando come destinazione Lucca Comics & Games. Scopri di più su: https://www.italotreno.com/it E quest’anno, oltre a viaggiare, c’è anche la possibilità di vincere. Su Italo Red Carpet, la piattaforma che unisce mobilità e intrattenimento, è attivo un concorso speciale: registrandoti gratuitamente su redcarpet.italotreno.com dall’1 al 20 ottobre, puoi provare ad aggiudicarti 1 dei 20 abbonamenti x3 giorni (ven/sab/dom) per vivere il weekend più atteso di Lucca Comics & Games.

LE FELPE UFFICIALI DI LUCCA COMICS & GAMES 2025 FIRMATE ERREÀ – Anche per il 2025 il merchandising ufficiale di Lucca Comics & Games è curato da Camila Design. In qualità di apparel partner della manifestazione, Errea realizzerà le felpe ufficiali dell’edizione, disponibili nei punti shop gestiti da Camila Design. La felpa sarà proposta in edizione limitata, in tre varianti esclusive, e celebrerà i sei personaggi creati da Rebecca Dautremer, raffigurati in tre coppie di baci carichi di immaginazione e fantasia.

Anche per quest’anno Rai sarà Main Media Partner della manifestazione. Tra i media partner anche il gruppo QN e Adnkronos. RDS 100% Grandi Successi e RDSNEXT sono, per il primo anno, Entertainment Partner dell’evento: una collaborazione fondata sulla condivisione di valori e dei rispettivi target di pubblico, con l’obiettivo di generare sinergie significative. Gli speaker trasmetteranno in diretta da Lucca con un palinsesto di appuntamenti dedicati per raccontare la manifestazione agli ascoltatori.

Zootropolis 2: nuovo trailer del prossimo film d’animazione Disney

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Guarda il nuovo trailer del prossimo film d’animazione Walt Disney Animation Studios, Zootropolis 2 in arrivo nelle sale cinematografiche italiane il 26 novembre. Il trailer presenta anche la nuova canzone originale “Zoo” interpretata da Shakira che, nella versione originale del film, torna a dare la voce alla più grande pop star di Zootropolis, Gazelle.

Nel trailer vengono mostrati per la prima volta i nuovi personaggi e una popolazione nascosta di rettili quando i poliziotti alle prime armi Judy Hopps (nella versione originale doppiata da Ginnifer Goodwin) e Nick Wilde (nella versione originale doppiato da Jason Bateman) si trovano faccia a faccia con un misterioso serpente velenoso, Gary De’Snake (nella versione originale doppiato dal vincitore dell’Academy Award Ke Huy Quan). Il film è diretto dal team vincitore dell’Oscar composto dal Disney Animation chief creative officer Jared Bush e Byron Howard e prodotto da Yvett Merino.

La musica e il testo di “Zoo” sono stati scritti da Ed Sheeran, Blake Slatkin e Shakira. La canzone è prodotta da Blake Slatkin, Alex (A.C.) Castillo, Shakira ed Ed Sheeran e sarà disponibile venerdì 10 ottobre. La colonna sonora strumentale di Zootropolis 2 è composta dal vincitore dell’Academy Award Michael Giacchino e sarà lanciata come parte della colonna sonora completa venerdì 21 novembre, in anticipo rispetto all’uscita del film nelle sale italiane, prevista per mercoledì 26 novembre.

Oltre ad aver scritto e prodotto il singolo “Zoo” con Shakira, Ed Sheeran e Blake Slatkin prestano le loro voci nella versione originale del film, per un cameo, ad una coppia di pecore chiamate Ed Shearin e Baalake Lambkin.

“Zoo” sarà amata dai fan del brano di successo “Try Everything”, presente nel film originale vincitore dell’Oscar Zootropolis, uscito nel 2016. “Try Everything” è stato riprodotto in streaming 2,7 miliardi di volte in tutto il mondo fino ad oggi.

Il cast vocale originale di Zootropolis 2 è composto da un incredibile gruppo di talenti che include anche Andy Samberg (Saturday Night Live), David Strathairn (Good Night, and Good Luck), Macaulay Culkin (American Horror Story) e Brenda Song (The Last Showgirl) che interpretano i Lynxley, una delle famiglie più importanti di Zootropolis. La comica Fortune Feimster (Crushing It) si è precedentemente unita al cast nel ruolo di Nibbles Maplestick, una stravagante castorina il cui podcast esplora i misteri dei rettili; Idris Elba (Capi di Stato in fuga) torna nei panni del capo Bogo, il rispettato capo del dipartimento di polizia di Zootropolis; Patrick Warburton (Le follie dell’Imperatore) doppia il sindaco Brian Winddancer, attore diventato politico; Quinta Brunson (Abbott Elementary) interpreta la dottoressa Fuzzby, un’adorabile quokka che si occupa di terapia animale; e Nate Torrence (Agente Smart – Casino Totale) riprende il ruolo di Clawhauser, l’affascinante receptionist ghepardo del dipartimento di polizia di Zootropolis.

Daredevil: Rinascita, Elden Henson nega il ritorno di Foggy Nelson nella seconda stagione

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L’attore di Daredevil: Rinascita ha messo fine a una voce che circolava da tempo al LA Comic Con. Elden Henson, che interpreta Franklin “Foggy” Nelson sia nella serie originale Netflix che nel reboot Disney+, hainfatti  rivelato che il suo personaggio non tornerà nella seconda stagione.

Quando gli è stato chiesto se Foggy sarebbe tornato durante un panel al LACC, Henson ha spezzato il cuore dei suoi fan. L’attore ha dichiarato: “Mi dispiace essere portatore di cattive notizie, ma non succederà”. La reazione del pubblico dopo che ha detto che il suo personaggio non sarebbe tornato è stata di pura tristezza e delusione, dato che c’erano così tante teorie sul suo ritorno.

Cosa significa l’assenza di Foggy Nelson per Daredevil: Rinascita

Foggy era un personaggio amato sia nei fumetti che nella serie Netflix. Tuttavia, quando la Disney ha rilanciato Daredevil: Rinascita, ha finito per ucciderlo prima ancora che la serie iniziasse davvero. Il procuratore distrettuale è stato tragicamente ucciso da Bullseye all’inizio del primo episodio, rendendo la sua scomparsa ancora più dolorosa per gli spettatori che erano entusiasti del rilancio.

La scena ha scioccato e persino fatto infuriare alcuni fan. Tuttavia, quando hanno iniziato a circolare voci sul ritorno del personaggio, questi ultimi sembravano essersi un po’ tranquillizzati. Purtroppo, la risposta diretta di Henson ha confermato che tutte queste affermazioni sul ritorno di Foggy nella seconda stagione erano false.

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La trama e il cast di Daredevil: Rinascita

In Daredevil: Rinascita della Marvel Television, Matt Murdock (Charlie Cox), un avvocato cieco con capacità straordinarie, lotta per ottenere giustizia nel suo vivace studio legale, mentre l’ex boss mafioso Wilson Fisk (Vincent D’Onofrio) persegue le sue iniziative politiche a New York. Quando le loro identità passate iniziano a emergere, entrambi gli uomini si ritrovano inevitabilmente su una rotta di collisione. Entrambi torneranno nella Stagione 2.

La serie vede la partecipazione anche di Margarita Levieva, Deborah Ann Woll, Elden Henson, Zabryna Guevara, Nikki James, Genneya Walton, Arty Froushan, Clark Johnson, Michael Gandolfini, con Ayelet Zurer e Jon Bernthal. Dario Scardapane è lo showrunner.

La prima stagione è disponibile su Disney+.

Wayward – Ribelli: il vero significato dei rospi nella serie Netflix

L’atmosfera del thriller cult Wayward – Ribelli di Netflix è accentuata dalla presenza dei rospi delle canne che popolano Tall Pines e dal loro inquietante gracidare, ma queste creature hanno anche un significato simbolico più profondo all’interno della storia. La città di Tall Pines è pittoresca, con vicini eccessivamente cordiali che sono un po’ troppo perfetti. Questo crea un’atmosfera inquietante che si intensifica man mano che entrano in gioco gli elementi cult.

Tra questi vi sono, appunto, i rospi delle canne. La loro presenza in Wayward – Ribelli inizia in modo relativamente sottile, ma aumenta di intensità nel corso della serie. Alla fine, il gracidare era diventa insopportabile. Il suono fa venire la pelle d’oca e spingono a riflettere sul loro vero significato nella serie, molto più profondo di quello che si potrebbe pensare, che allude a verità fondamentali sia su Evelyn che su Laura. In questo approfondimento andiamo dunque ad esplorare proprio questo aspetto.

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I rospi sono sia di buon auspicio che simboli del male nella mitologia, proprio come Evelyn

È interessante, ai fini di quest’analisi, approfondire il simbolismo dei rospi in diverse culture. A quanto pare, il significato dei rospi è dicotomico, proprio come Evelyn. In alcune culture, tra cui quella egizia e azteca, i rospi simboleggiano prosperità, buona fortuna e trasformazione positiva. Tuttavia, nell’Europa medievale, in alcune forme attuali di cristianesimo e tra alcuni popoli Xhosa, i rospi sono invece un simbolo del male. Molte fiabe li presentano come demoni o segni del diavolo.

La creatura e i suoi significati dicotomici sono una rappresentazione diretta di Evelyn, la preside della Tall Pines interpretata da Toni Collette. Dall’esterno, Evelyn è vista come una santa in grado di salvare i ragazzi in difficoltà, aiutandoli a crescere e a guarire. Lei è ciò che i genitori credono possa aiutare i loro adolescenti in difficoltà a trasformarsi in adulti ben educati. Ripongono la loro fiducia in lei.

Tuttavia, dall’interno, Evelyn è il male che governa la scuola. Sta distruggendo emotivamente la voglia di vivere dei suoi studenti, abbattendoli con tattiche abusive come la sedia elettrica, l’isolamento e i messaggi ripetitivi. Sta manipolando persone come Laura e Leila facendogli credere di essere assassine attraverso la terapia della memoria repressa, una tattica pericolosa e ormai screditata.

Toni Collette in Wayward - Ribelli
Toni Collette in Wayward – Ribelli. Cortesia di Netflix © 2025

I rospi canna rappresentano il controllo invasivo di Evelyn sulla città

Un altro dettaglio importante per comprendere i rospi in Wayward – Ribelli è l’affermazione degli abitanti del paese secondo cui questi rospi sono “specie invasive” che hanno invaso la città. Osservandoli più da vicino, sembrano essere rospi delle canne. Il tipo di rospo è importante perché i rospi delle canne sono specie invasive che distruggono gli ecosistemi, sono velenosi e tossici e predano specie più piccole. La loro presenza è un fastidio a Tall Pines, anche se i residenti sembrano essersi abituati. Questo rappresenta il controllo invasivo di Evelyn sulla città e sui suoi cittadini.

Evelyn ha un livello spaventoso di controllo sulle persone di Tall Pines. Nessuno di loro sembra rendersi conto di quanto sia bizzarro che i loro diritti riproduttivi siano dettati da lei e che siano costretti a giocare a giochi mentali praticamente ogni volta che Evelyn lo richiede. Non riconoscono che non è naturale per loro sentirsi sempre tranquilli e felici. Evelyn ha distrutto quello che probabilmente era un bel posto prima che la sua setta prendesse il sopravvento. È il veleno metaforico che danneggia i cittadini di Tall Pines e preda su coloro che considera più piccoli di lei. A tutti gli effetti, è il rospo gigante.

I rospi rappresentano la trasformazione promessa dal “salto”

I rospi di Wayward – Ribelli sono anche collegati al minaccioso “salto” che gli studenti compiono dopo aver raggiunto la fase Ascend. In teoria, tutti i cittadini di Tall Pines, tranne Alex e gli studenti attuali, hanno compiuto il salto. Dopotutto, Evelyn ha preso il controllo della setta a cui partecipava in precedenza, che ha fatto compiere il salto a tutti. Ha impedito loro di avere figli biologici, quindi non ci sono bambini che non hanno compiuto il salto.

Gli unici bambini della città si sono diplomati alla Tall Pines Academy, e si sottintende che il “salto” sia un requisito per il diploma. Per questo motivo, la sovrabbondanza di rospi ha perfettamente senso, perché tutti hanno attraversato quel processo. Questa interpretazione dei rospi è rafforzata dal fatto che i girini nuotano nelle acque in cui gli studenti compiono il salto. Ciò rappresenta il fatto che stanno passando dall’essere bambini indifesi, come i girini, all’essere membri della Tall Pines sottoposti al lavaggio del cervello, come i rospi.

Alyvia Alyn Lind in Wayward - Ribelli
Alyvia Alyn Lind in Wayward – Ribelli. Cortesia di Netflix © 2025

Laura che macina un rospo in Wayward rappresenta la sua riconquista del potere (o forse no?)

A metà circa di Wayward – Ribelli, Laura si rende conto che un rospo la sta facendo impazzire. Il suo gracidare la infastidisce e teme persino che sia il suo bambino a causarlo. Tuttavia, decide di riprendere il controllo della situazione schiacciando il rospo nel tritarifiuti. È un gesto potente che fa sembrare che stia riprendendo il potere da Evelyn. Ciò si riflette nel fatto che inizia a mettere in discussione le esperienze che ha vissuto come studentessa alla Tall Pines Academy.

Crea persino un gruppo di sostegno per altre persone che hanno vissuto la stessa cosa. Sfortunatamente, la serie suggerisce che Laura non ha effettivamente ripreso il suo potere da Evelyn. Invece, ha continuato il ciclo iniziato con il ragazzo simile a Charles Manson, seguito da Evelyn, e ora passato a Laura. Il suo gruppo di sostegno è la sua nuova setta in Wayward – Ribelli, e alla fine non a caso c’è un disegno di un rospo sulla parete di Laura.

Wayward – Ribelli: la spiegazione del finale della serie Netflix

Wayward – Ribelli di Netflix racconta una storia immaginaria ispirata all’esperienza reale del tormentato mondo degli adolescenti, con un finale tanto positivo quanto tragico. Ambientato nel 2003, la serie vede due ragazze adolescenti di nome Abbie e Leila finire nei guai a scuola e fumare marijuana, spingendo il preside a suggerire la “scuola terapeutica” chiamata Tall Pines Academy come soluzione ai loro problemi comportamentali.

I genitori di Abbie accettano, permettendo alla scuola di rapire la loro figlia e portarla in quello che posso solo descrivere come l’inferno sulla terra. Leila rintraccia la scuola con l’intenzione di salvare la sua amica, ma viene catturata. Sfortunatamente, la gelida preside interpretata da Toni Collette convince i genitori di Leila a farla rimanere.

Abbie e Leila cercano di trovare una via d’uscita, affidandosi anche all’aiuto di un nuovo agente di polizia arrivato in città, Alex. Tuttavia, lui deve svelare il mistero della scuola, sostenendo al contempo sua moglie Laura, incinta, che ha frequentato la scuola da adolescente, e abituandosi alla città, che ha le sembianze di una setta. Questo porta a un finale stimolante, che è allo stesso tempo straziante e pieno di speranza.

Alyvia Alyn Lind in Wayward - Ribelli
Alyvia Alyn Lind in Wayward – Ribelli. Cortesia di Netflix © 2025

Perché Leila rimane alla Tall Pines Academy, ma Abbie se ne va

Alla fine di Wayward – Ribelli, sia Leila che Abbie hanno la possibilità di lasciare definitivamente la Tall Pines Academy, fuggendo con l’auto che Alex ha lasciato loro. Tuttavia, prendono decisioni diverse. Abbie si rende conto che non può rimanere alla Tall Pines, dati gli abusi fisici e mentali subiti. Leila, invece, pensa che rimanere sia l’unica opzione possibile. Due fattori principali contribuiscono alla tragica scelta di Leila. In primo luogo, Leila riconosce che, mentre Abbie ha una famiglia che la ama, lei ha solo sua madre.

Sfortunatamente, sulla base della loro telefonata, non crede che a sua madre importi se torna a casa o meno. In secondo luogo, Leila si è infiltrata nel gruppo “ascend” della Tall Pines Academy, il che ha fatto sì che Evelyn le prestasse particolare attenzione. Ha dedicato più tempo a distruggere Leila e potenzialmente a introdurre falsi ricordi, alimentando un sentimento di disgusto verso se stessa nella ragazza. Alla fine, Evelyn ha convinto Leila che avrebbe avuto valore solo all’interno della struttura di Tall Pines.

Sebbene la decisione di Leila sia tragica, essa riflette la triste realtà che l’abuso psicologico e il gaslighting possono alla fine essere interiorizzati dalle vittime. Leila ha subito un grave trauma infantile e ha vissuto in un ambiente poco solidale che l’ha resa più suscettibile alla manipolazione di Evelyn, quindi non sorprende che la leader della setta/preside abbia avuto successo con lei.

Leila ha ucciso sua sorella?

Verso la fine di Wayward – Ribelli, Leila si sottopone a una terapia di recupero della memoria piuttosto intensa. Arriva alla rivelazione di aver effettivamente ucciso sua sorella spingendola in acqua e guardandola annegare. Tuttavia, questo non è quasi certamente accurato, poiché è emerso solo dopo diversi cicli di terapia di recupero della memoria. La RMT è una forma di terapia contro cui l’American Psychological Association e l’American Medical Association hanno messo in guardia.

È ampiamente screditata e considerata pseudoscienza dagli psicologi perché può indurre falsi ricordi che il paziente finisce per credere pienamente. Nel caso di Leila, la vediamo sottoporsi a diversi cicli in cui viene costretta a vedere diverse versioni degli stessi eventi, guidata da Evelyn. Inoltre, abbiamo sentito il racconto esterno di Abbie su ciò che Leila ha detto dopo l’evento.

Alyvia Alyn Lind, Toni Collette e Sydney Topliffe in Wayward - Ribelli
Alyvia Alyn Lind, Toni Collette e Sydney Topliffe in Wayward – Ribelli. Cortesia di Netflix © 2025

E Laura? Li ha uccisi?

A differenza di Leila, la risposta alla domanda se Laura abbia ucciso i suoi genitori è un po’ più ambigua. Sappiamo che o Laura li ha uccisi o lo ha fatto Evelyn. I compagni di classe di Laura dicono che i suoi genitori volevano riportarla indietro dalla Tall Pines Academy. Evelyn dice che Laura ha spaccato loro la testa con una pietra. Laura non vuole parlare dei suoi genitori. Tuttavia, Evelyn non è una narratrice affidabile. Laura dice che le mancano i suoi genitori e che li sogna, il che suggerisce un legame emotivo con loro.

L’auto dei genitori è nel lago, il che suggerisce un metodo di omicidio diverso. Allo stesso tempo, non vediamo il processo di lavaggio del cervello a cui è stata sottoposta Leila. Sono propenso a credere che Evelyn abbia ucciso i genitori di Laura in Wayward – Ribelli, sulla base del suo comportamento e della sua natura controllante. Considerando che ha insabbiato gli omicidi degli studenti, non mi stupirei se li avesse uccisi e avesse nascosto la verità. Tuttavia, è possibile sostenere che Laura abbia effettivamente ucciso i suoi genitori.

Perché Alex rimane a Tall Pines con Laura e il bambino

Una delle parti più confuse del finale di Wayward – Ribelli è il fatto che Alex decida di rimanere a Tall Pines con Laura, che è essenzialmente una nuova leader di una setta per la città, e il loro bambino appena nato. Aveva l’opportunità e i mezzi per prendere il bambino e scappare, ma è rimasto. In definitiva, questa decisione deriva dal fatto che lui pensa che la città gli offrirà l’amore e il sostegno che gli sono mancati da bambino.

Ha avuto un padre violento e ha ripetuto quei modelli di mascolinità diventando un poliziotto violento. Alex probabilmente crede che la città impedirà al bambino di ripetere il ciclo di violenza. Dopotutto, l’intera comunità era disposta a sostenerli durante il parto e a praticare il contatto pelle a pelle. Tuttavia, gli sfugge il piccolo dettaglio che ciò significa che suo figlio crescerà in una setta che demonizza e reprime qualsiasi emozione che non sia la felicità.

Alyvia Alyn Lind nella miniserie Wayward - Ribelli
Alyvia Alyn Lind in Wayward – Ribelli. Cortesia di Netflix © 2025

Cosa succede quando i personaggi vengono “trasportati”

Il concetto di “trasporto” viene discusso in termini velati durante tutta la serie, ma alla fine viene mostrato chiaramente in azione. La persona che viene trasportata viene legata a una sedia in mezzo a uno specchio d’acqua. Le vengono iniettate droghe psichedeliche, viene torturata e sottoposta al waterboarding. Nel frattempo, sente ripetere continuamente:

Sei sdraiato sulla schiena e chiami tua madre. Lei è in piedi, di fronte al muro. Ti dà le spalle. Suona una campana. Tua madre si gira verso di te. È silenziosa, ma ha la bocca spalancata. Nella sua bocca c’è una porta”.

In sostanza, si tratta di una forma molto drastica di lavaggio del cervello, talmente tortuosa che la persona “trasformata” reprime i legami con la propria famiglia e i traumi del passato. Questo processo regala a Wayward – Ribelli una delle scene più inquietanti e allucinanti dell’intera serie.

Perché a Tall Pines non nascono bambini

Nella seconda metà di Wayward – Ribelli, Alex si rende conto che nella città di Tall Pines non esistono bambini. Il motivo dietro a questo fatto rimane un mistero. Tuttavia, Alex alla fine scopre che Evelyn ha impedito a tutti gli abitanti della città di riprodursi. Gli unici bambini sarebbero i diplomati “riformati” della Tall Pines Academy. Il divieto di avere figli in Wayward è essenzialmente una forma di eugenetica a livello cittadino.

Evelyn vuole solo bambini con le caratteristiche che lei ritiene desiderabili (ad esempio, sempre felici, che non mettono in discussione l’autorità) per riempire la sua setta. L’unico motivo per cui invita Laura a tornare a Tall Pines per avere il suo bambino è che Laura era una diplomata della scuola di terapia, il che la rendeva già coinvolta nell’etica della setta. Inoltre, pensa di aver reso la città abbastanza utopica da garantire che un bambino cresciuto lì avrà le caratteristiche desiderabili.

Toni Collette in Wayward - Ribelli
Toni Collette in Wayward – Ribelli. Cortesia di Netflix © 2025

La spiegazione della storia della setta di Evelyn in Wayward – Ribelli

La città nella serie originale Netflix, Wayward – Ribelli, è estremamente settaria fin dall’inizio. C’è qualcosa di strano nei residenti e nella loro natura eccessivamente amichevole. Non ci sono bambini. Ci sono rospi che gracidano ovunque. Hanno un riformatorio violento. Tutte le basi erano lì per la rivelazione che Tall Pines è una setta. Tuttavia, la parte più interessante della rivelazione è che non è iniziata con Evelyn. Quando Evelyn era una giovane adulta, è entrata a far parte di una setta che ha gettato le basi per quella che sarebbe poi diventata Tall Pines.

Non ha nemmeno creato “il salto”, anche se ha trovato un modo per renderlo molto più pericoloso e di grande impatto. Invece, un leader di culto immaginario simile a Charles Manson ha riunito un gruppo di ragazze dall’aspetto principalmente hippie e alcuni ragazzi appassionati di droghe psichedeliche. La loro setta viveva nella casa che Evelyn ha dato a Laura e Alex. Alla fine, dopo aver subito le tattiche della setta e gli abusi, Evelyn ha ucciso il leader fracassandogli la testa con una pietra e prendendo il controllo del gruppo.

Il vero significato del finale di Wayward – Ribelli

Il finale di Wayward – Ribelli è allo stesso tempo pieno di speranza e dolorosamente triste. La partenza di Abbie da Tall Pines dimostra che c’è una via d’uscita dopo aver vissuto eventi orribili e traumatici. Le sue esperienze nella scuola terapeutica non l’hanno lasciata distrutta. Lei dimostra un’immensa resilienza. La sua partenza non cancella il trauma, ma significa che può iniziare a guarire. Tuttavia, la decisione di Leila e Alex di rimanere in città evidenzia il fatto estremamente realistico che superare un trauma non è facile.

Lasciare una situazione di abuso non è facile e non sempre avviene secondo i tempi di qualcun altro. Per quanto Abbie voglia che Leila venga con lei in Wayward – Ribelli, non può costringerla a farlo. Lo stesso vale per Alex. Alex e Leila semplicemente non sono pronti o in grado di andarsene, il che è una realtà per molte persone nella loro situazione. A volte, come nel caso degli studenti della Tall Pines Academy, andarsene non è un’opzione praticabile. Tutto ciò che Abbie, e noi come pubblico, possiamo sperare è che tutti coloro che soffrono trovino alla fine una via d’uscita dalla loro Tall Pines.

Venerdì 13 e Jason Voorhees: dal WWE un candidato al ruolo

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A24 sta lavorando a Crystal Lake, una serie prequel di Venerdì 13 che esplora l’infanzia di Jason Voorhees in una storia che ruoterà principalmente attorno a sua madre, Pamela. Linda Cardellini interpreterà quel ruolo, con Callum Vinson, star di Chucky e Long Bright River, che interpreterà il giovane Jason.

Nonostante ciò, Robbie Barsamian di Horror Inc. ha confermato quest’estate che “sia [un film che un gioco] arriveranno”, aggiungendo: “Posso dirvi che un nuovo film sequel e un nuovo gioco sequel sono in cima alla nostra lista. È lì che stiamo concentrando la maggior parte delle nostre energie in questo momento. E posso dirvi che finalmente siamo in grado di realizzarli”.

I diritti per il franchise di Venerdì 13 sono complessi, quindi questo film sarà quasi certamente estraneo alla serie TV. Nel corso degli anni, Jason è stato interpretato da diversi attori, tra cui Ari Lehman. Altri che hanno indossato l’iconica maschera da hockey nel film originale (o, come Lehman, anche solo il ruolo smascherato) includono Warrington Gillette, Steve Dash, Richard Brooker, Ted White, Tom Morga, C.J. Graham, Kane Hodder, Ken Kirzinger e Derek Mears.

La New Line ha trovato il prossimo Jason Voorhees? Parlando con Collider (tramite FearHQ.com) del suo ruolo in Deathgasm 2: Goremageddon, l’ex superstar della WWE Braun Strowman, che ora usa il suo vero nome, Adam Scherr, ha iniziato confermando di voler recitare in Venerdì 13 e che “mi raderei volentieri la barba per interpretare quel personaggio”.

Il franchise di Venerdì 13 in espansione

Tuttavia, a quanto pare c’è molto di più della semplice condivisione del sogno da parte di Scherr. “Potremmo parlarne con persone che conosco e con la mia agenzia”, ​​ha confermato il wrestler professionista. “Se riuscissimo a far tornare tutti sulla stessa lunghezza d’onda e a far funzionare le cose, potrei essere il prossimo Voorhees.”

Jason deve essere una presenza formidabile sullo schermo, e con i suoi oltre 2 metri, il 42enne Scherr ha tutte le carte in regola per essere una versione davvero terrificante di questo iconico personaggio horror.

Quasi completamente silenzioso, non morto e apparentemente inarrestabile macchina per uccidere, Jason è un folle iconico che infesta Camp Crystal Lake e la zona circostante, spinto da un ardente bisogno di vendicare la morte della sua amata madre, Pamela Voorhees, a massacrare chiunque incontri.

Bryan Fuller ha abbandonato Crystal Lake l’anno scorso, ma nel 2022 ha spiegato le questioni estremamente complesse relative ai diritti del franchise. “A24 e Marc Toberoff, l’avvocato di Victor Miller, hanno riunito in modo splendido tutti i diritti di Venerdì 13. Come serie in streaming, abbiamo i diritti per realizzare tutto ciò che rientra nell’ambito di Venerdì 13.”

“I diritti cinematografici sono una cosa completamente diversa”, ha continuato lo showrunner di Hannibal. “Sono legati alla New Line e sono super, super complicati e probabilmente non si sbroglieranno tanto presto, ma per quanto riguarda noi polli dell’industria televisiva, ehm, pollaio, abbiamo accesso a tutto ciò che Venerdì 13 ha fatto fino a questo momento.”

Captain Planet: Glen Powell non farà più parte del film

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Glen Powell non è più coinvolto nel reboot di Captain Planet, come ha rivelato l’attore a ScreenRant. Basato sul popolare cartone animato degli anni ’90 su un supereroe che combatte contro chi inquina e chi danneggia la Terra, Powell è stato coinvolto per la prima volta nel film nel 2016. Ancora nel 2023, Powell aveva dichiarato di voler ancora realizzare il film Captain Planet.

Da allora, non ci sono state molte notizie sul film, che vede anche Leonardo DiCaprio come produttore. Tuttavia, all’inizio di quest’anno è stato annunciato che Netflix stava sviluppando una serie live-action, sempre con DiCaprio come produttore. Mentre era seduto con Glen Powell per la sua nuova serie originale Chad Powers, Ash Crossan di ScreenRant non ha potuto lasciar andare l’attore senza avere un aggiornamento sul film Captain Planet. Purtroppo, le notizie non  sono delle migliori.

Non è più nelle mie mani. Sì, lo prenderanno e lo porteranno avanti, ma sì, auguro loro il meglio. Sono un appassionato fan di Captain Planet fin da quando ero bambino. Ovviamente, alcune cose che si realizzano in questa città trovano rapidamente la loro strada, altre no, e c’erano molti detentori di diritti e cose del genere intorno a questo progetto. C’erano molte opinioni, quindi non sono più io a portare avanti il progetto, ma sono sicuro che realizzeranno qualcosa di fantastico“, ha affermato l’attore.

Cosa significa questo per il film su Captain Planet

Powell ha detto nella sua risposta che a volte i progetti di Hollywood semplicemente non vanno in porto, anche quelli con star del calibro di Glen Powell. La cosa interessante è che DiCaprio sembra ancora essere coinvolto nella serie TV che è in fase di realizzazione. È difficile sapere se sia stato scelto solo uno dei progetti o se ci sia ancora una possibilità per un film su Captain Planet in futuro. Come ha osservato Powell, sembrano esserci molte opinioni sul rilancio di questo franchise per una nuova generazione.

Una battaglia dopo l’altra: Teyana Taylor rivela l’inizio alternativo e altre scene eliminate

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Il film Una battaglia dopo l’altra (qui la nostra recensione) di Paul Thomas Anderson ha conquistato il mondo dal 25 settembre, seguendo un ex rivoluzionario in una missione di salvataggio per sua figlia, che è stata rapita da un ufficiale militare corrotto. Con un Tomatometer del 96% su Rotten Tomatoes e un cast che include Leonardo DiCaprio, Regina Hall, Sean Penn, Benicio del Toro, Chase Infiniti e Teyana Taylor, il film è diventato uno dei film più apprezzati dell’anno.

Tra le interpretazioni più lodate del film c’è quella di Taylor nei panni di Perfidia Beverly Hills, un personaggio complesso che conferisce gran parte della gravità emotiva al film. In una recente intervista con Collider, proprio Teyana Taylor e Regina Hall hanno parlato delle scene di Una battaglia dopo l’altra che non sono state inserite nel montaggio finale. Alla domanda se ci fossero molte scene eliminate, hanno affermato che “ce n’erano molte” che non sono state inserite nel montaggio cinematografico.

Taylor ha poi anche spiegato l’alternativo all’inizio del film: “Inizialmente avevamo un’apertura diversa. Ora si vede l’apertura di me con Sean, ma avevamo anche un’apertura solo con Sean. “Ma la scena più importante che mi è dispiaciuto vedere eliminata è stata quella in cui Deandra [Hall] raggiunge Willa [Infiniti], Perfidia la chiama e le dice: “Vai a prendere la mia bambina”. Capisci cosa intendo? “E corri”. Perfidia ha fatto quello che ha fatto, ma le ha sicuramente fatto quella telefonata come migliore amica”.

Tuttavia, non è stato solo il prologo del film a finire sul pavimento della sala montaggio, poiché Taylor ha anche accennato a una scena particolarmente ricca di azione che avrebbe voluto fosse stata inserita nella versione finale, affermando: “Perché io che salto la recinzione con la pistola in mano… ero proprio come Tom Cruise. Dovete riportare quella scena!“.

Sottolineando quanto materiale inedito esista, Taylor ha riassunto: “Sapete, [il regista Paul Thomas Anderson] ha due versioni di questo film. Se volesse fare un altro film con le scene tagliate, potrebbe farlo”. Hall ha concordato con questa opinione, confermando che il montaggio finale di Una battaglia dopo l’altra è solo la punta dell’iceberg di ciò che è stato girato.

Cosa significa questo per Una battaglia dopo l’altra

L’idea che Anderson possa realizzare “un film completamente diverso con le scene eliminate” ridefinisce il modo in cui il pubblico potrebbe vedere Una battaglia dopo l’altra. L’inizio alternativo, in particolare, avrebbe potuto rimodellare il ritmo e il tono emotivo del film. Iniziando con la prospettiva e l’azione di Perfidia, Anderson potrebbe aver inizialmente inteso radicare la storia in modo più intimo nel suo viaggio.

Lo stesso si può dire della richiesta di Perfidia a Deandra di prendersi cura di sua figlia. Inoltre, la scena d’azione che Taylor ha descritto come il suo momento “alla Tom Cruise” dimostra che il film un tempo si avvicinava ancora di più al genere. Si tratta già di un progetto ambizioso, ma queste scene appena rivelate suggeriscono una versione più profonda e ampia di Una battaglia dopo l’altra.

Marvel rimuove dalla sua pianificazione 2027 un misterioso film

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Mentre i Marvel Studios continuano la loro recente missione di dare spazio alla qualità invece che alla quantità, i fan dell’MCU hanno poche possibilità di scelta per i prossimi due anni. Tuttavia, il 2026 non si presenta così male, dato che Spider-Man: Brand New Day arriverà nelle sale a luglio, seguito da Avengers: Doomsday a dicembre.

Per quanto riguarda il 2027, sappiamo che l’anno si concluderà con Avengers: Secret Wars, ma il misterioso titolo Marvel Studios in uscita il 23 luglio è rimasto un mistero per noi. Ci sono state molte speculazioni, con ipotesi che vanno da Blade a Doctor Strange 3 e persino I Fantastici Quattro 2. Beh, quel film MCU senza titolo è stato ora completamente rimosso dal calendario delle uscite.

Sembra che dovremo aspettare il 2027 per Avengers: Secret Wars, dato che lo spazio lasciato vacante è stato occupato da un altro attesissimo sequel: I Simpson – Il film 2!

L’attesissimo seguito de I Simpson – Il film del 2007 arriverà nelle sale il 23 luglio 2027 e, sebbene non si conoscano ancora i dettagli della trama, ha senso che esca 20 anni dopo la prima apparizione dell’iconica famiglia di cartoni animati sul grande schermo.

Questo vuol dire che tra Doomsday e Secret Wars i Marvel Studios non distribuiranno nessun nuovo titolo. Dopotutto, se Avengers: Doomsday dovesse concludersi come pensiamo, con la creazione di Battleworld, allora un film che colmi il divario tra questo e Secret Wars non avrebbe molto senso.

Cime tempestose: Emerald Fennell difende il suo controverso adattamento

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La regista e sceneggiatrice premio Oscar Emerald Fennell ha commentato il suo già controverso adattamento di Cime tempestose, difendendo in parte la sua controversa interpretazione del classico racconto di amore e vendetta. Con Margot Robbie nel ruolo di Catherine e Jacob Elordi in quello di Heathcliff, l’adattamento moderno del romanzo di Emily Brontë uscirà nelle sale il 13 febbraio 2026.

L’uscita del trailer di Cime tempestose ha però scatenato una tempesta di critiche, con gli utenti dei social media che hanno criticato gli elementi apertamente sessuali e la musica moderna (la colonna sonora è stata composta da Charli XCX). Questo si è aggiunto alle polemiche già esistenti sulle scelte del cast, con Robbie considerata troppo vecchia per interpretare Cathy e Heathcliff interpretato da Elordi, etnicamente non idoneo al ruolo.

Venerdì, durante un panel al Brontë Women’s Writing Festival in Inghilterra, Fennell ha dunque condiviso alcune riflessioni sul suo processo creativo per la realizzazione di Cime tempestose (citazioni secondo la BBC). “Volevo realizzare qualcosa che mi facesse provare le stesse sensazioni che ho provato quando l’ho letto per la prima volta, il che significa che si tratta di una risposta emotiva a qualcosa”, ha detto Fennell. “È qualcosa di primitivo, sessuale”.

Fennell ha parlato di come questo libro l’abbia “fatta impazzire” e di come adattarlo sia stata un’esperienza molto personale per lei. Ha anche rivelato ulteriori dettagli sulla sua interpretazione degli aspetti sessuali di Wuthering Heights, affermando: “C’è un’enorme quantità di sadomasochismo in questo libro. C’è un motivo per cui le persone ne sono rimaste profondamente scioccate quando è stato pubblicato. Ma lavorarci è stato una sorta di esercizio masochistico perché lo amo così tanto, e lui non può ricambiare il mio amore, e devo conviverci. Quindi è stato problematico, ma penso in modo davvero utile”.

Cosa ha detto Emerald Fennell sul casting di Margot Robbie e Jacob Elordi per Cime tempestose

Infine, Fennell ha commentato le sue scelte di casting. Riguardo a Elordi, ha detto che un giorno sul set di Saltburn, lui “sembrava esattamente l’illustrazione di Heathcliff sul primo libro che lei ha letto”. Riguardo alla 35enne Robbie, che è stata scelta per interpretare l’adolescente Cathy, Fennell ha detto che la star di Barbie è: “[…] diversa da chiunque io abbia mai incontrato – mai – e penso che sia quello che ho provato con Cathy”.

Fennell ha aggiunto riguardo a Robbie: “è così bella, interessante e sorprendente, ed è il tipo di persona che, come Cathy, potrebbe cavarsela in qualsiasi situazione. Onestamente penso che potrebbe commettere una serie di omicidi e nessuno se ne preoccuperebbe. Ed è questo che Cathy rappresenta per me. Cathy è una persona che spinge al limite per vedere fino a dove può arrivare. Quindi serviva qualcuno come Margot, che è una star, non solo un’attrice incredibile – cosa che è – ma qualcuno che ha un potere, un potere ultraterreno, un potere divino, che fa perdere la testa alla gente”.

Zootropolis 2: Nick e Judy alle prese con i rettili nel trailer finale

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Disney ha pubblicato un trailer finale per Zootropolis 2, che presenta tantissime nuove e divertenti scene tratte dal sequel animato, oltre a una nuovissima canzone originale, “Zoo”, interpretata dalla superstar del pop Shakira, che torna anche come voce di Gazelle.

La storia si concentra sui poliziotti Judy Hopps (Ginnifer Goodwin) e Nick Wilde (Jason Bateman) che incontrano una misteriosa vipera, Gary De’Snake (Ke Huy Quan).

Zootropolis 2 introduce Gary De’Snake, Nibbles e la terapeuta animale Dott.ssa Fuzzby oltre a dare il bentornato anche a una serie di personaggi che hanno fatto il loro debutto nel film premio Oscar® Zootropolis.

Dal team vincitore dell’Oscar® composto da Jared Bush e Byron Howard (registi) e Yvett Merino (produttore), Zootropolis 2 è il 64° film d’animazione dei Walt Disney Animation Studios.