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Runner: il regista e gli attori presentano il film attualmente in lavorazione

Sono attualmente in corso a Gasperina (CZ), le riprese del film Runner, diretto da Nicola Barnaba, con gli attori Matilde Gioli e Francesco Montanari. Nel cast accanto ai due protagonisti, anche gli interpreti locali Ilenia Calabrese, Saverio Malara, Vincenzo Scuruchi. Prodotto da Camaleo con il sostegno della Calabria Film Commission e distribuito da Plaion Pictures, il film è un action thriller con protagonista Lisa una giovane di  25 anni con il sogno del cinema da quando era bambina. Per lei il ruolo del runner è un traguardo importante: è il suo arrivo nel mondo del cinema, ma anche il punto di partenza per una fulgida carriera.

È finalmente su un set, intreccia una relazione con Sonja, protagonista e star del cinema. Cosa potrebbe volere di più dalla vita? Cosa potrebbe andare storto? Ma l’attrice ha un passato oscuro che torna a cercarla nel momento più impensato. Accusata dell’omicidio di Sonja, la ragazza è infatti costretta a scappare. Per salvarsi la vita, dovrà trovare le prove che la scagionino e permettano di condannare il vero assassino. Il film si preannuncia dunque particolarmente adrenalinico e claustrofobico, interamente ambientato in un albergo isolato dal mondo e con fonti d’ispirazione film come “Die Hard” e “Trappola in alto mare“.

Ed è proprio all’interno dell’albergo dove si stanno svolgendo le riprese che ha avuto luogo una prima conferenza stampa di presentazione del film, aperta dal regista Nicola Barnaba con le motivazioni che lo hanno spinto a realizzare questo film. “Io sono cresciuto in provincia e il cinema era l’unica evasione possibile dalla vita di tutti i giorni. – racconta il regista- Mi riferisco principalmente ad un cinema d’intrattenimento che va dai mostri degli anni Cinquanta fino ai grandi blockbuster d’azione degli anni Ottanta, dai vari Arma Letale a Die Hard. Un po’ dalla voglia di fare cinema, un po’ dalla voglia di ricostruire questo tipo di avventure e sensazioni, ho iniziato ad ideare Runner.”

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Matilde Gioli in una scena del film Runner. Foto fornita dall’ufficio stampa Echo.

Runner, un adrenalinico thriller sul cinema

Ho trovato in Roberto Cipullo, creative producer di Camaleo, un complice che ha deciso che questa idea matta era il caso di provare a realizzarla, – ha continuato poi Barnaba – dando così vita ad un omaggio a quei film che sono ormai delle pietre miliari del cinema d’azione. Sono poi stato fortunato a trovare altri due complici, Matilde Gioli e Francesco Montanari, che si sono prestati con ironia e simpatia nel cercare di dar vita a questo progetto”. La parola passa poi proprio a Matilde Gioli, interprete di Lisa, la quale esordisce affermando che “è sempre una gioia per un’attrice donna ricevere la proposta di un ruolo principale. – afferma l’attrice – La storia del film parla poi del nostro settore, svolgendosi su un set e raccontandone dinamiche reali.”

“Sono poi naturalmente stata attratta dalla componente action del film. – racconta la Gioli – Quando ho letto le cose che avrebbe dovuto fare Lisa mi sono subito gasato e non ci ho pensato due volte ad accettare. Dopodiché, l’idea di venire a girare in Calabria, una terra che non conoscevo, mi ha entusiasmato perché trovo sempre bello scoprire luoghi nuovi e devo dire di aver trovato qui un’accoglienza incredibile. In ultimo, desideravo da tempo lavorare con Francesco, che ha qui un ruolo da cattivo che gli viene proprio bene”. Non può che prendere la parola lo stesso Montanari a questo punto, affermando che “Sono stato un cattivo, sono stato un cacciatore, ma non ero mai stato un cattivo cacciatore”.

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Francesco Montanari in una scena del film Runner. Foto fornita dall’ufficio stampa Echo.

L’importanza dei film di genere e la nuova richiesta di contenuti

“Ho apprezzato da subito l’idea di questo film perché va contro la convinzione che in Italia si possano fare solo film drammatici o commedie. – spiega poi Montanari – In Italia c’è questa convinzione che ogni paese deve avere un proprio genere di riferimento e che porta un prodotture a non rischiare, un regista ad avere un gusto ma a nasconderlo e un attore a non avere il coraggio di cimentarsi con qualcosa di nuovo. Dietro il genere, però, c’è sempre una storia di relazioni umane. Poi è come la inquadri o come la scrivi che denota un genere rispetto ad un altro. Quindi credo che questo pregiudizio debba morire!”.

A riguardo, io credo che la voglia di intrattenimento sia sempre attuale. – afferma Barnaba – Attuale e in crescita. Con le tante piattaforme esistenti oggi c’è una grande richiesta di contenuti, che si trasforma anche in maggiori possibilità di sperimentare. I film d’azione, ovviamente, richiedono una certa calma e molto tempo, elementi che di solito su un set mancano. Fortunatamente Matilde è stata straordinaria da questo punto di vista, cimentandosi personalmente e senza pensarci troppo anche con le scene più pericolose”. “Dopo Matilde, c’è solo Tom Cruise!”, afferma Montanari, concludendo la conferenza stampa.

Runner: al via le riprese del film di Nicola Barnaba con Matilde Gioli e Francesco Montanari

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La casa di produzione Camaleo è lieta di annunciare le riprese a Gasperina (CZ) del film Runner, diretto da Nicola Barnaba, con Matilde Gioli e Francesco Montanari. Nel cast accanto ai due protagonisti, anche Ilenia Calabrese, Saverio Malara, Vincenzo Scuruchi.

Prodotto da Camaleo, società di produzione cinematografica, distribuito da Plaion Pictures che ne ha acquisito i diritti all rights, finanziato con il Bando per il sostegno alle produzioni audiovisive in Calabria – 2022, dalla Calabria Film Commission e con il contributo del Ministero della Cultura,  Runner è un action thriller con protagonista Lisa una giovane di  25 anni con il sogno del cinema da quando era bambina. Per lei il ruolo del runner è un traguardo importante: è il suo arrivo nel mondo del cinema, ma anche il punto di partenza per una fulgida carriera.  È finalmente su un set, intreccia una relazione con Sonja, protagonista e star del cinema. Cosa potrebbe volere di più dalla vita?  Cosa potrebbe andare storto? Ma l’attrice ha un passato oscuro che torna a cercarla nel momento più impensato. Accusata dell’omicidio di Sonja, la ragazza è costretta a scappare. Lisa corre, corre per salvarsi la vita e per trovare le prove che la scagionino e permettano di condannare il vero assassino.

Runner è un film adrenalinico e claustrofobico, interamente ambientato in un albergo isolato dal mondo. Il modello narrativo è ispirato a film come “Die Hard” e “Trappola in alto mare“. L’idea è di narrare la storia in tempo reale, 90 minuti che partono da quando all’alba la troupe ha finito le riprese e Lisa riaccompagna Sonja nell’albergo poco distante. Un film d’azione ambientato al giorno d’oggi con una scansione ritmica che terrà lo spettatore incollato alla sedia.

Runner Runner: recensione del film con Ben Affleck

Runner Runner: recensione del film con Ben Affleck

Quando il gioco d’azzardo diventa un argomento inflazionato e le possibilità di parlarne in modo ancora diverso e, allo stesso tempo, convincente sono pericolosamente vicine al nulla, allora vuol dire che è arrivato il momento di cambiare argomento! Runner Runner!

In Runner Runner dopo il crollo del mercato di Wall Street, Richie Furst (Justin Timberlake), un giovane con grande acume per gli affari, è costretto a ricominciare da zero: inizia a studiare senza sosta a Princeton e, per pagarsi la retta, mette in piedi un circuito di gioco d’azzardo online all’interno dell’università. Quando anche questo lucroso progetto va in fumo a causa di un sito di scommesse che lo ha raggirato, Richie parte senza troppe esitazioni per la Costa Rica, per affrontare direttamente il pezzo grosso del business del gioco d’azzardo online: Ivan Block (Ben Affleck). Tuttavia, in Costa Rica, Richie ottiene molto più di quello che aveva sperato: Block diviene il suo mentore e lo introduce alla bella vita, quella dai soldi facili e qualche affare sporco di poco conto.

Runner Runner trova il suo punto debole nella scrittura. Chiudendo anche un occhio sulla trama già vista, sui clichè del ragazzo brillante costretto ad immischiarsi in affari loschi per permettersi gli studi, quello del mentore che apre tutte le porte del paradiso, mentre prenota i biglietti per l’inferno e del triangolo con la ‘donna del capo’; volendo anche godere del minimo intrattenimento con poche pretese, non si riesce comunque a trovare in Runner Runner una minima dose di coinvolgimento che possa spingere lo spettatore a godere della visione del film.

Non c’è suspense, non c’è contrasto, non c’è emozione, non c’è verve, non ci sono dialoghi brillanti, non c’è neanche l’emozione per la più banale storia d’amore perché tutto è approssimativo, senza la minima cura del dettaglio. La visione del film procede senza infamia e senza lode, con un susseguirsi di luoghi comuni che sembrano voler bastare a se stessi, senza necessità di dare coesione ad una storia che non può certo reggersi solo sui personaggi canonici del film di genere. Gli sceneggiatori hanno purtroppo dato un po’ per scontato le dinamiche drammaturgiche, lasciando il da fare a personaggi che nella migliore delle ipotesi sono poco più che abbozzati.

Curioso come Ben Affleck, fresco di Oscar con il suo Argo non si sia accorto della cantonata a cui andava incontro accettando il copione, di profilo talmente basso da non poter neanche giudicare le performance degli attori, che, fossero stati dei volti sconosciuti, non avrebbero tolto nulla al film.

Runner Runner tre character poster per Affleck/Timberlake/Arterton

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Ecco tre character poster di Runner Runner, che vedono protagonisti   .

runner runner character poster  runner runner tre character poster

runner runner tre character poster 2

Nel cast del film diretto da Brad Furman ci sono anche anche   .

Questo thriller d’azione tratto da un romanzo di Dennis Lehane e prodotto, tra gli altri, da Leonardo DiCaprio, racconta le vicende di Richie Furst (Timberlake), un giovane studente di Princeton che perderà tutti i suoi risparmi con il poker online, finendo nelle mani dell’avido proprietario del sito Ivan Block (Affleck); alla Arterton spetta il ruolo di Rebecca, la fidanzata di Richie.

Runner Runner uscirà in America il prossimo 27 settembre, distribuito dalla Twenty Century Fox. La pellicola porta la firma di Brad Furman, regista di The Lincoln Lawyer. Il resto del cast include Ben Schwartz, Dayo Okeniyi e Oliver Cooper.

Justin Timberlake è stato tra i protagonisti dell’ultima edizione del Festival di Cannes, dove è stato presentato Inside Llewyn Davis, film dei Fratelli Coen in cui Timberlake figura tra gli interpreti.

Fonte: CS.net

Runner Runner Trailer italiano

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runner runner trailerGuarda il Trailer italiano di Runner Runner, il nuovo thriller diretto da Brad Furman che vede protagonista un cast d’eccezione composto da   . Nel cast anche   .

Runner Runner Trailer

Questo thriller d’azione tratto da un romanzo di Dennis Lehane e prodotto, tra gli altri, da Leonardo DiCaprio, racconta le vicende di Richie Furst (Timberlake), un giovane studente di Princeton che perderà tutti i suoi risparmi con il poker online, finendo nelle mani dell’avido proprietario del sito Ivan Block (Affleck); alla Arterton spetta il ruolo di Rebecca, la fidanzata di Richie.

Runner Runner uscirà in America il prossimo 27 settembre, distribuito dalla Twenty Century Fox. La pellicola porta la firma di Brad Furman, regista di The Lincoln Lawyer. Il resto del cast include Ben Schwartz, Dayo Okeniyi e Oliver Cooper.

Justin Timberlake è stato tra i protagonisti dell’ultima edizione del Festival di Cannes, dove è stato presentato Inside Llewyn Davis, film dei Fratelli Coen in cui Timberlake figura tra gli interpreti. Il 4 luglio prossimo vedremo Ben Affleck sugli schermi italiani con To the Wonder, l’ultima pellicola di Terrence Malick presentata in esclusiva all’edizione 2012 del Festival di Venezia.

Runner Runner Trailer

Runner Runner trailer del film con Ben Affleck e Justin Timberlake

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E’ stato diffuso online il trailer di Runner Runner, film che vede fronteggiarsi nel mondo del gioco d’azzardo . Eccolo di seguito.

Nel cast del film, diretto da Brad Furman, ci sono anche anche ,   .

Questo thriller d’azione tratto da un romanzo di Dennis Lehane e prodotto, tra gli altri, da Leonardo DiCaprio, racconta le vicende di Richie Furst (Timberlake), un giovane studente di Princeton che perderà tutti i suoi risparmi con il poker online, finendo nelle mani dell’avido proprietario del sito Ivan Block (Affleck); alla Arterton spetta il ruolo di Rebecca, la fidanzata di Richie.

Runner Runner uscirà in America il prossimo 27 settembre, distribuito dalla Twenty Century Fox. In Italia arriverà il 24 ottobre.

Fonte: Collider

Runner Runner trailer del film con Ben Affleck

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Runner Runner trailer del film con Ben Affleck

runner runner trailerEcco il trailer di Runner Runner , film che vede nel cast  e .

Runner Runner trailer qui di seguito:

 

Il film, targato 20th Century Fox, è ambientato nel mondo del poker on line, che tanto materiale ha dato al cinema, diventando qualche volta vero e proprio protagonista del film. Ricordiamo solo il leggendario La Stangata per tutti!

Il regista di Runner Runner è Brad Furman, mentre la fotografia è del premio Oscar Mauro Fiore. Nel cast , e .

Il film racconta di Richie, studente di Princeton, crede di essere stato truffato da un gioco di poker on line. Allora vola in Costa Rica per confrontarsi con il magnate del poker on line Ivan Block. Richie è sedotto dalla promessa di Block di successo e benessere immediati fino a che non scopre a sue spese la terribile verità sul suo benefattore. Quando l’FBI cerca di forzare il ragazzo a collaborare per arrestare Block, Richie tenterà un grande colpo cercando di mettere nel sacco loro e il magnate stesso.

Runner Runner poster ufficiale

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Runner Runner poster ufficiale

I protagonisti Ben Affleck, Justin Timberlake e Gemma Arterton appaiono in tutto il loro fascino nel primo poster ufficiale di Runner Runner, rilasciato online da Empire Magazine.

Questo thriller d’azione tratto da un romanzo di Dennis Lehane e prodotto, tra gli altri, da Leonardo DiCaprio, racconta le vicende di Richie Furst (Timberlake), un giovane studente di Princeton che perderà tutti i suoi risparmi con il poker online, finendo nelle mani dell’avido proprietario del sito Ivan Block (Affleck); alla Arterton spetta il ruolo di Rebecca, la fidanzata di Richie.

Runner Runner poster:

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Runner Runner uscirà in America il prossimo 27 settembre, distribuito dalla Twenty Century Fox. La pellicola porta la firma di Brad Furman, regista di The Lincoln Lawyer. Il resto del cast include Ben Schwartz, Dayo Okeniyi e Oliver Cooper.

Justin Timberlake è stato tra i protagonisti dell’ultima edizione del Festival di Cannes, dove è stato presentato Inside Llewyn Davis, film dei Fratelli Coen in cui Timberlake figura tra gli interpreti. Il 4 luglio prossimo vedremo Ben Affleck sugli schermi italiani con To the Wonder, l’ultima pellicola di Terrence Malick presentata in esclusiva all’edizione 2012 del Festival di Venezia.

Runner Runner poster

Runner Runner nuova clip con Ben Affleck e Justin Timberlake

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runner runner nuova clipEcco una nuova clip di Runner Runner film che vede fronteggiarsi nel mondo del gioco d’azzardo   . Sono proprio loro i protagonisti di questa nuova scena del film:

 

Nel cast del film diretto da Brad Furman ci sono anche anche  .

Questo thriller d’azione tratto da un romanzo di Dennis Lehane e prodotto, tra gli altri, da Leonardo DiCaprio, racconta le vicende di Richie Furst (Timberlake), un giovane studente di Princeton che perderà tutti i suoi risparmi con il poker online, finendo nelle mani dell’avido proprietario del sito Ivan Block (Affleck); alla Arterton spetta il ruolo di Rebecca, la fidanzata di Richie.

Runner Runner uscirà in America il prossimo 27 settembre, distribuito dalla Twenty Century Fox. La pellicola porta la firma di Brad Furman, regista di The Lincoln Lawyer. Il resto del cast include Ben Schwartz, Dayo Okeniyi e Oliver Cooper.

Justin Timberlake è stato tra i protagonisti dell’ultima edizione del Festival di Cannes, dove è stato presentato Inside Llewyn Davis, film dei Fratelli Coen in cui Timberlake figura tra gli interpreti.

Runner Runner arriva sullo schermo la coppia Timberlake/Affleck

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Giovedì 24 ottobre approda nelle sale italiane Runner Runner, thriller pokeristico diretto da Brad Furman, al terzo lungometraggio dopo The Take (2007) e The Lincoln Lawyer (2011). Protagonista di Runner Runner è Justin Timberlake, ormai lanciatissimo nella carriera d’attore: l’ex ‘N Sync, ormai sempre più a suo agio davanti alla macchina da presa (ma musica e danze non sono in soffitta!) interpreta Richie Furst, un giovane genietto della matematica, universitario a Princeton, che si mantiene con il poker online, finché non gli restano le tasche prosciugate.

Convinto di esser stato vittima di una truffa, si mette in cerca di chi c’è dietro la poker room che lo ha lasciato a terra. Giunto in Costa Rica, si imbatte in Ivan Block, interpretato da Ben Affleck, che ne fa un suo adepto seducendolo con promesse di ricchezza e potere. Ma Block non è un angioletto, e quando l’FBI bussa alla porta di Richie per mettere nei guai il grande capo, l’audace universitario si trova tra due fuochi, e la tensione sale… Nel cast anche Gemma Arterton – oneri e onori della bella di turno – recentemente vista come Gretel a cacciar streghe con il fratello Hansel nella sanguinolenta rivisitazione della nota fiaba dei Grimm. Completano la truppa Anthony Mackie (Agente Shavers), David Costabile (Horstein), Michael Esper (Billy Petricoff).

Runner Runner è stato scritto da due che con cinema e carte ci sanno fare: Brian Koppelman e David Levien, felici penne de Il Giocatore (1998, regia di John Dahl), film culto per i pokeristi. Eppure, recensioni e pareri pescati oltreoceano, dove il film è uscito a inizio ottobre, sono generalmente tiepidi, con punte di cocente delusione. Severi commentatori hanno parlato di un film salvato da Ben Affleck, che forse con i salvataggi ha preso dimestichezza interpretando Tony Mendez nello splendido e premiato Argo (2012, regia proprio di Ben).

Qualche dato sulla produzione. Costato circa 30 milioni di dollari (in due settimane di proiezione negli USA, ne sono stati incassati già più di 15), Runner Runner è stato girato nell’estate 2012 tra USA (Princeton) e Puerto Rico. Tra i produttori anche Leonardo DiCaprio con la sua Appian Way, affiancata da New Regency, Double Feature e Stone Village.

Gli attori di grido e la trama accattivante porteranno sicuramente gente in sala. E anche l’elemento poker sarà valida sirena, benché la mania in Italia sia un po’ in fase calante, dopo anni di delirio nazionale per Hold’em e compagnia.

Run: la vera storia dietro il film con Sarah Paulson

Run: la vera storia dietro il film con Sarah Paulson

Dal regista Aneesh Chaganty e dai produttori Natalie Qasabian e Sev Ohanian (con quest’ultimo che ha scritto la sceneggiatura insieme a Chaganty), autori del film rivelazione Searching (e, successivamente, Missing), nel 2020 è stato realizzato il thriller Run, con il quale si punta ad offrire una nuova prospettiva su una storia dal sapore Hitchcockiano, in cui si mettono in scena una paranoia crescente che culmina con uno sconvolgente colpo di scena. Si esplorano infatti in questo caso temi universali e riconoscibili della relazione di una adolescente con sua madre, nonché il caos onnipresente che si nasconde sotto la superficie della vita quotidiana.

“Run è una lettera d’amore all’età d’oro di Hollywood. È un thriller puro, su una madre e una figlia che scoprono alcune cose l’una dell’altra. Parte tutto da questo”, precisa Chaganty. La pellicola doveva essere distribuita nelle sale statunitensi l’8 maggio 2020, ma è stata posticipata a causa della pandemia di COVID-19 ed è stata infine distribuita sulla piattaforma Hulu dal 20 novembre 2020, dove è diventato il film più visto di sepre. In Italia il film è invece stato distribuito a livello cinematografico a partire dal 10 giugno 2021, passando tuttavia in sordina. Grazie alla sua distribuzione in streaming e al suo passaggio televisivo, è però ora possibile riscoprirlo.

Per tutti gli appassionati di thriller psicologici, dove risulta evidente che qualcosa non è come sembra, Run è allora un ottimo titolo da recuperare e sui cui temi riflettere. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Si riporta poi una storia vera a cui il film fa vagamente riferimento, ma anche una spiegazione del finale Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Run film 2020

La trama e il cast di Run

Protagonista di questa storia è Chloe, un’adolescente disabile che vive con sua madre, Diane. La donna è però così morbosamente legata a sua figlia da risultare inquietante e invadente. Ha infatti cresciuto Chloe, bloccata su una sedia a rottele, in totale isolamento, controllando ogni sua mossa, ogni suo gesto. Ora che però è cresciuta, la morbosità materna spinge la ragazza a mettere in discussione il rapporto con il genitore e a indagare in casa, alla ricerca di qualcosa che possa permetterle di comprendere più a fondo perché la madre si comporti così. Ciò che troverà, tuttavia, sarà una verità spaventosa.

Ad interpretare Diane vi è l’attrice Sarah Paulson, celebre per le sue molteplici interpretazioni nella serie antologica American Horror Story. Nel ruolo di Chloe, invece, vi è Kiera Allen, la quale usa una sedia a rotelle nella vita reale a causa di un problema di mobilità degli arti inferiori. Gli autori del film volevano infatti lanciare un’attrice disabile, affermando che Hollywood raramente sceglie attori disabili per ruoli disabili e si sono così imbattuti in lei. Il suo ruolo in questo film ha fatto di lei la seconda attrice donna su sedia a rotelle a recitare in un film di suspense, dopo Susan Peters che fece lo stesso nel 1948 in Il segno del capricorno.

Run storia vera

Quella di Run è una storia vera?

Run non è basato su una precisa vicenda realmente avvenuta, ma è vagamente ispirato ad alcune situazioni simili di cui si ha reale testimonianza. Tra questi si può citare quello di Dee Dee Blanchard e sua figlia Gypsy Rose, la cui storia è stata più fedelmente rappresentata nella serie Hulu The Act. In sintesi, sembra che la donna fosse affetta dalla Sindrome di Munchausen per procura, ovvero in cui un genitore o tutore arreca danni fisici al minore o ad altra persona incapace per farlo credere malato e attirare l’attenzione e comprensione su di sé. Quando Gypsy Rose nacque, sua madre Dee Dee le rivelò infatti di essere affetta da varie malattie, tra cui la leucemia e la distrofia muscolare.

Per anni, dunque, Gypsy ha usato una sedia a rotelle, ha assunto farmaci prescritti ed è stata sottoposta a interventi chirurgici di cui non aveva bisogno. Per via di questi presunti malanni, le due avevano anche ricevuto diverse forme di sostegno da organizzazioni benefiche. Tuttavia, dopo anni di soprusi, il 12 aprile 2015, Gipsy ha ucciso – con la complicità di Nicholas Godejohn, un uomo conosciuto online – sua madre Dee Dee. Lui è statopoi  condannato all’ergastolo, mentre Gypsy Rose si è dichiarata colpevole di omicidio di secondo grado ed è stata condanna a 10 anni. Nel 2023 viene però annunciata una diminuzione della pena che la porterà ad essere scarcerata il 28 dicembre di questo stesso anno.

 

Il trailer di Run e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Run grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple TV, Now, Tim Vision e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 17 ottobre alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Fonte: IMDb, Biography

Run: la spiegazione del finale del film

Run: la spiegazione del finale del film

Dopo il suo debutto alla regia del 2018, acclamato dalla critica, Searching,  è tornato in forma nel sottogenere del thriller psicologico con Run, thriller del 2020 interpretato da Sarah Paulson (American Horror Story) e Kiera Allen. Esplorando un rapporto madre-figlia che si è fatto teso a causa dell’ossessivo accanimento e del soffocamento di Diane, che ignora direttamente i desideri di indipendenza della figlia e la convince di avere tutta una serie di pericolose malattie che necessitano continuo controllo, Run propone come l’amore di una madre possa essere oppressivo e persino pericoloso quando rischia di perdere il proprio figlio.

Tuttavia, Run scava molto più in profondità: esplora la malattia mentale e le relazioni di co-dipendenza, e anche se Diane non è certo una cattiva simpatica, i suoi problemi sono radicati nel terrore della vita reale. Il finale mostra dunque la figlia Chloe che rovescia la situazione sul suo rapitore di lunga data, con Diane al massimo della sua vulnerabilità che finisce in una struttura psichiatrica. Sebbene questo possa sembrare un finale aperto e chiuso allo stesso tempo, ci sono molte cose da chiarire sulla mentalità di Chloe e sul destino finale di Diane che non sono state risolte al momento dei titoli di coda.

Indubbiamente, Run fornisce un commento potente sugli effetti duraturi del trauma, sulla natura ciclica dell’abuso e su come le persone possano dare più valore alla giustizia o addirittura alla vendetta che a una separazione netta. Con un finale mozzafiato che lascia dunque il pubblico senza troppe risposte ma che anzi solleva non poche domande su Chloe, Diane e su quello che sarà il loro futuro in seguito, ecco la nostra analisi della conclusione di Run, del colpo di scena in ospedale e del suo significato.

Run film 2020

Cosa succede nel finale di Run

Nel corso del film Chloe comprende non possiede tutti i malanni di cui sua madre le riferisce. Ciò diventa chiaro una volta per tutte quando, dopo un suo tentativo di fuga, viene rinchiusa nel seminterrato della loro casa. Qui la ragazza trova una lettera di accettazione al college, una foto di lei da bambina in piedi sulle sue gambe, un certificato di morte della vera figlia di Diane, con il suo stesso nome, scomparsa dopo appena 2 ore di vita, e un articolo di giornale che parla di una bambina rapita dall’ospedale quando era ancora in fasce.

Capisce così di essere stata drogata in tutti quegli anni e che tutte le patologie che era convinta di avere sono in realtà gli effetti collaterali delle pillole che la donna le ha fatto ingerire fin da piccola. Diane, dunque, l’ha rapita e allevata appena nata, spinta dalla sua ossessione di essere madre a tutti i costi e traumatizzata dalla morte del suo neonato. Nel finale, la ragazza riesce tuttavia a liberarsi da tale situazione, facendo rinchiudere Diane in un istituto di correzione. Sebbene possa sembrare un vantaggio per Chloe tagliare Diane fuori dalla sua vita, il fatto che continui a far visita a alla donna in ospedale è indicativo del suo stato mentale.

Chloe avrebbe potuto facilmente staccarsi da Diane, soprattutto perché quest’ultima non è la sua madre biologica. È riuscita a crearsi una vita di successo grazie ai propri meriti e apparentemente non ha motivo di continuare a tenere Diane con sé. Lo fa però perché vuole continuare ad affermare il suo controllo sulla “madre” per alleviare la tensione emotiva che deriva dal periodo della sua vita in cui non ne ha avuta nessuna. È una relazione complicata, e apparentemente lo è sempre stata, ma è interessante che Chloe sia così concentrata sulla vendetta dopo il fatto, quando prima sembrava volere sempre la sua libertà.

Run storia vera

Cosa succederà a Diane?

Nella scena finale di Run, Chloe somministra a Diane una familiare pillola verde, che alla fine segna il suo destino. Il pubblico conosce bene l’effetto di questa medicina, visto il modo in cui Chloe ha reagito nel corso del film. Tuttavia, Diane è anche soggetta a qualsiasi farmaco o trattamento le venga prescritto dal personale dell’ospedale; in questo senso, potrebbe essere ancora più indifesa di quanto lo sia mai stata Chloe, nonostante le sue numerose malattie. Presumibilmente, l’accesso di Chloe alle medicine significa che sarà in grado di continuare a farsi prescrivere i farmaci per passarli a Diane come punizione continua e persino tormento per ciò che ha fatto.

Ma il finale suggerisce anche che Diane sarà intrappolata nell’istituto per sempre. Ha commesso gravi crimini; è improbabile che possa essere rilasciata, ma nulla vieta che alla fine possa fuggire. Diane ha dimostrato di essere molto intelligente e capace; è anche una manipolatrice e, se riuscisse a conquistare la simpatia di qualcuno, potrebbe anche essere in grado di ottenere la sua via d’uscita. Ad oggi non si parla di un sequel per Run, ma dal momento che Diane è viva alla fine del film e ha ancora Chloe nella sua vita in qualche modo, è possibile che una futura storyline possa vederle di nuovo in contrasto.

C’è anche la possibilità che, col tempo, Chloe smetta del tutto di far visita a Diane. In un certo senso, questo sarebbe probabilmente un destino peggiore per la donna: sarebbe completamente scollegata da Chloe e non avrebbe più accesso a lei. L’ossessione di Diane per Chloe e le sue illusioni non sembrano essersi affievolite, anche se è stata costretta a prendere atto della realtà della sua situazione, in una certa misura. Tuttavia, il fatto che Chloe si sia fissata sulla vendetta piuttosto che condannare Diane alla vera sofferenza gioca a favore del significato più profondo di Run.

Kiera Allen in Run

La spiegazione del finale di Run

Nel suo nucleo, Run parla dunque della natura ciclica del trauma, della violenza e dell’abuso. Anche se Chloe è riuscita a sfuggire alle grinfie di Diane e a iniziare una vita apparentemente di successo, non è mai riuscita a sfuggire a ciò che le è stato fatto. Invece di ritagliarsi uno spazio separato con la sua ritrovata libertà, va continuamente a trovare Diane e la tiene sotto il suo controllo. Inavvertitamente alimenta l’illusione di Diane che Chloe tenga a lei, almeno nella misura in cui non la abbandona completamente, e rafforza la convinzione di Diane che Chloe abbia “bisogno” di lei.

In un certo senso, le due donne hanno bisogno l’una dell’altra: la loro relazione era incredibilmente tossica, ma il ciclo di abusi e violenze può portare la vittima a diventare un abusatore. Non è certo quello che accade sempre: le persone che hanno subito orrori come quelli a cui è sopravvissuta Chloe possono diventare persone a tutto tondo, altamente funzionali e felici. Tuttavia, la scena finale di Run suggerisce che, per alcune persone, non c’è davvero scampo. Il corpo di Chloe è permanentemente alterato dall’abuso e dall’avvelenamento a lungo termine che ha subito a causa della malattia di Diane e non può perdonare completamente sua “madre”.

Al di là di questo, l’implicazione più terrificante del finale del film è che Chloe è potenziata e persino liberata dal fatto di essere finalmente in grado di mantenere il pieno controllo su Diane. È consapevole di dove si trova in ogni momento, può decidere quando interagire e quando no, ed è in grado di dare a Diane un assaggio della sua stessa medicina senza che nessuno la fermi. Si tratta di un contorto do ut des che fa riflettere sul fatto che potere e controllo hanno significati diversi per le persone. Chloe sembra aver trovato una sorta di chiusura o di conforto nell’essere ora in grado di diventare la custode di Diane, mentre ci ricorda costantemente come l’ossessione di Diane per il controllo le sia costata tutto.

Run the World: la recensione della serie Starz

Run the World: la recensione della serie Starz

Nel 1998 Carrie Bradshaw faceva il suo debutto sullo schermo televisivo come personaggio protagonista della serie Sex and the City. Nasceva con lei una nuova ondata di figure femminili particolarmente intraprendenti e dinamiche, sempre più pronte a prendere il proprio posto in un territorio prevalentemente maschile. Oltre 20 anni dopo, a ricalcare le sue orme arrivano Whitney, Ella, Renee e Sondi. Un gruppo di quattro amiche di colore protagoniste della nuova serie Run the World, di genere commedia e ideata da Leigh Davenport. La serie, composta da 8 episodi e disponibile sulla piattaforma Starz dal 16 maggio, sembra così aprire un nuovo percorso incentrato sull’emancipazione.

Run the World va infatti a raccontare la storia di Whitney (Amber Stevens West), Ella (Andrea Bordeaux), Renee (Bresha Webb) e Sondi (Corbin Reid). Un gruppo di donne afroamericane migliori amiche particolarmente affiatate ed estremamente leali tra loro. Le quattro lavorano, vivono e si divertono ad Harlem, trovandosi però anche a dover lottare per affermare il proprio dominio in un mondo prevalentemente maschile o bianco. Tra segreti inconfessabili, avventure romantiche e problemi lavorativi, le quattro protagoniste si troveranno alle prese con situazioni che aspirano a far comprendere meglio cosa voglia dire essere una donna di colore in cerca di successo e rispetto.

Da Sex and the City a Run The World

Ancora oggi in molti sottovalutano il potere che Sex and the City ha avuto, sul finire degli anni Novanta, nel riproporre un differente modello femminile. Tuttavia, non necessariamente in senso positivo. Al di là degli aspetti più validi, infatti, con Carrie Bradshaw a guidare il suo gruppo di amiche si è costruito l’ideale di una figura femminile a suo modo immacolata. Questa, nel suo tentativo di distinguersi, finiva con il diventare quasi irrealistica. Il grande difetto di Carrie e delle sue amiche era spesso quello di considerare inferiore (fortunatamente con alcune eccezioni) tutto ciò che le circondava.

Se il loro dominio era relativo alla città di New York, con questa nuova serie invece questo si estende idealmente all’intero mondo. Nel corso degli episodi lo spettatore può ritrovare le quattro amiche protagoniste alle prese con problemi simili a quelli incontrati vent’anni fa da Carrie. La differenza sta qui ovviamente nel diverso contesto storico, sociale e culturale, come anche ovviamente dal fatto che si parla di protagoniste afroamericane. Negli ultimi anni si è assistito sempre più ad una maggiore inclusività a riguardo. Ci sono storie oggi che riescono a dar vita a personaggi afroamericani, asiatici o relativi ad altre minoranze lontani dagli stereotipi.

Run the World, tuttavia, dimostra sin dal suo pilota di non aver imparato la lezione di Sex and the City. Questa ripropone infatti errori simili per quanto riguarda la narrazione e la costruzione dei personaggi. Le quattro protagoniste si affermano infatti per una certa arroganza e un forte senso di vittimismo. Elementi che non giovano né alla serie né al ritratto che si vuole dare di quel contesto. Per fare un esempio, se in un negozio si viene urtati da una persona bianca non è necessariamente perché agli occhi di questa si è invisibili. Probabilmente l’altra persona era solamente distratta. Basta chiedere scusa e andare avanti, senza inscenare improbabili discussioni che mancano di rispetto a chi realmente soffre per il razzismo vero.

Run the World recensione

Run the World: la recensione

Fortunatamente la serie non è da condannare nella sua interezza. Si ritrovano anche momenti ed episodi più coinvolgenti, che meglio riescono a dar vera voce a chi spesso non ne ha. Il personaggio di Ella a tal proposito sembra essere quello meglio concepito, capace di includere al suo interno una gamma di emozioni e sentimenti piuttosto ampia e sincera. Al contrario, le sue tre amiche si rendono invece spesso protagoniste di momenti eccessivi, che spezzano l’incanto che invece si vorrebbe plasmare. Naturalmente tali momenti, che dovrebbero essere le fonti di divertimento, sono ben lungi dallo strappare una risata.

Al netto di ciò Run the World risulta estremamente chiara ed esplicita nel suo intento, mancando però di dotarsi di quegli elementi che gli avrebbero permesso di attuarlo. Piuttosto decide di avvalersi di personaggi stereotipati che non permettono di portare in modo sincero sullo schermo persone e problemi reali. Da questo punto di vista non occorre necessariamente appartenere al pubblico di riferimento per poter comprendere ciò, poiché i problemi tematici e ideologici risultano evidenti a prescindere. La serie non sembra invece considerare una realtà che è molto più complessa di come appare e che necessita, specialmente se trattata con la commedia, di essere affrontata in modo meno fazioso.

Run Sweetheart Run: il peggior appuntamento nel trailer dell’horror Prime Video

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Amazon Studios e Blumhouse hanno pubblicato un trailer ufficiale di Run Sweetheart Run, il thriller in uscita con Ella Balinska e Pilou Asbæk. Il film sarà disponibile per lo streaming il 28 ottobre su Prime VideoIl trailer di Run Sweetheart Run presenta Cherie di Balinska mentre va ad un appuntamento al buio con un affascinante sconosciuto di nome Ethan. Tuttavia, il suo appuntamento notturno perfetto si trasforma lentamente in un incubo quando Ethan si rivela uno psicopatico che ha intenzione di fare un gioco pericoloso con Cherie.

Run Sweetheart Run è diretto da Shana Fester da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Keith Josef Adkins e Kellee Terrell. Il film è interpretato da Ella Balinska (Resident Evil), Pilou Asbæk (Il Trono di Spade), Shohreh Aghdashloo (House of Sand and Fog), Aml Ameen (Sense8), Dayo Okeniyi (The Hunger Games), Betsy Brandt (Breaking Bad) e Clark Gregg (Agenti dello SHIELD).

“Inizialmente preoccupata quando il suo capo insiste per incontrare uno dei suoi clienti più importanti, la mamma single Cherie è sollevata ed eccitata quando incontra il carismatico Ethan”, si legge nella sinossi. “L’influente uomo d’affari sfida le aspettative e spazza via Cherie dai suoi piedi. Ma alla fine della notte, quando i due sono soli insieme, rivela la sua vera natura violenta. Maltrattata e terrorizzata, fugge per salvarsi la vita, iniziando un incessante gioco del gatto e del topo con un assalitore assetato di sangue deciso a distruggerla completamente. In questo thriller oscuro al limite del tuo posto, Cherie si ritrova nel mirino di una cospirazione sconosciuta e più malvagia di quanto avrebbe mai potuto immaginare.

Run Sweetheart Run è prodotto da Feste, Effie T. Brown, Jason Blum e Brian Kavanaugh-Jones. Il film è stato presentato in anteprima mondiale lo scorso 2020 al Sundance Film Festival.

Run Hide Fight – Sotto assedio: la storia vera che ha ispirato il film

Una delle principali problematiche che affliggono gli Stati Uniti è quella della facilità di accesso ad armi da fuoco, cosa che rende tristemente frequenti episodi di sparatorie e conseguenti vittime. Troppo spesso, poi, episodi di questo tipo si verificano all’interno di istituti scolastici. Il tema è ampiamente dibattuto e anche il cinema ha cercato di unirsi al discorso con alcuni film su questo argomento. Tra questi vi è Run Hide Fight – Sotto assedio, scritto e diretto nel 2020 da .

Il titolo “Run Hide Fight” (Corri, nasconditi, combatti) si riferisce alla linea d’azione consigliata durante una sparatoria. Per prima cosa si deve scappare; se non si può scappare, ci si deve nascondere; e se non ci si può nascondere, si deve combattere l’aggressore. Come si può immaginare, il film porta dunque lo spettatore nel vivo di una di queste situazioni, per restituire tutta la paura, la tensione e l’orrore che si verificano in tali circostanze.

Il film, che presenta molte somiglianze con Die Hard – Trappola di cristallo (1988), è dunque un titolo da non perdere, dotato di azione, ritmo e lucido commento sociale. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Run Hide Fight – Sotto assedio. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera a cui si ispira. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Run Hide Fight - Sotto assedio trama
Una scena di Run Hide Fight – Sotto assedio. Foto di Darin Moran

La trama e il cast di Run Hide Fight – Sotto assedio

Protagonista del film è Zoe Hull, una ragazza di 17 anni, alla quale è morta recentemente la madre. Zoe non ha ancora superato la perdita del genitore e per di più è costretta a vivere con il rigido padre, con il quale ha un pessimo rapporto. L’unica persona su cui può contare è Lewis, il suo migliore amico, che è innamorato di lei. Zoe non vede l’ora di finire l’ultimo anno, lasciarsi il liceo alle spalle e iniziare una nuova vita al college, ma questo suo sogno rischia ora di andare in frantumi.

In quello che sembrava un giorno come un altro, un gruppo di studenti armati fa irruzione nell’istituto, sparando a chiunque capiti loro sotto tiro. Il tutto viene ripreso dal capobanda, Tristan, con una diretta streaming e quando rimangono pochi sopravvissuti i folli assassini decidono di farne degli ostaggi. Zoe, rimasta miracolosamente in vita, si serve delle tecniche di sopravvivenza insegnatele dal padre, un ex militare, per cercare di fuggire e salvare anche gli altri ostaggi. Il rischio di morire, però, è dietro l’angolo.

Ad interpretare Zoe Hull vi è l’attrice Isabel May, nota per il ruolo di Katie Cooper nella serie TV Alexa & Katie e per la serie 1883, di cui è una dei protagonisti. Accanto a lei, nel ruolo del padre Todd, vi è l’attore Thomas Jane, celebre per aver interpretato il protagonista nel film del 2004 The Punisher, mentre Radha Mitchell è Jennifer, madre di Zoe. Recitano poi nel film anche Olly Sholotan nel ruolo dell’amico Lewis e Eli Brown, celebre per la serie Gossip Girl, in quelli di Tristan, capobanda del gruppo di studenti armati.

Run Hide Fight - Sotto assedio cast
Britton Sear in Run Hide Fight – Sotto assedio. Foto di Danny Fulgencio ©

La storia vera a cui si ispira il film

Quando parliamo di storia vera, è bene sottolineare che Run Hide Fight – Sotto assedio non ripropone esplicitamente un preciso evento di questo tipo, ma si ispira liberamente alle tante tristi sparatorie di massa avvenute negli Stati Uniti all’interno di scuole e università e nelle quali hanno perso la vita numerosi studenti e docenti. Questo tipo di vicende è inoltre stato già brillantemente affrontato in film come Elephant e il documentario premiato agli Oscar Bowling for a Columbine.

Secondo alcuni studi, i fattori alla base delle sparatorie nelle scuole includono il facile accesso alle armi da fuoco, le disfunzioni familiari, la mancanza di supervisione da parte della famiglia e le malattie mentali, oltre a molti altri problemi psicologici. Tra i motivi principali degli aggressori vi sono: bullismo/persecuzione/minaccia (75%) e vendetta (61%), mentre il 54% ha riferito di avere numerosi motivi. Gli altri motivi includono il tentativo di risolvere un problema (34%), il suicidio o la depressione (27%) e la ricerca di attenzione o riconoscimento (24%).

Le sparatorie nelle scuole sono ad ogni modo un “fenomeno moderno” e sebbene negli Stati Uniti la tendenza più recente è stata quella di una diminuzione dopo i picchi degli anni ’90, allo stesso tempo la tendenza per questi attacchi è quella di una maggiore probabilità di essere premeditati ed eseguiti con un piano preciso in mente. Uno studio della Northeastern University ha rilevato che “all’inizio degli anni ’90 il numero di bambini uccisi nelle scuole era quattro volte superiore a quello attuale“.

Il trailer di Run Hide Fight – Sotto assedio e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Run Hide Fight – Sotto assedio grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple TVGoogle Play e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 25 giugno alle ore 21:20 sul canale Rai 4.

Run Hide Fight – Sotto Assedio dal 1 giugno in on demand

Run Hide Fight – Sotto Assedio dal 1 giugno in on demand

Koch Media Italia annuncia che Run Hide Fight – Sotto Assedio, il dramma scolastico dello sceneggiatore e regista Kyle Rankin, sarà disponibile on demand dal 1° giugno 2021su Sky, Mediaset Infinity, Tim Vision, Rakuten TV, Chili, Itunes, Google Play e YouTube.

Run Hide Fight segue le vicende di Zoe Hull (Isabel May), una diciassettenne che dovrà sopravvivere a un gruppo di aggressori armati, che decidono di attaccare il suo liceo e di trasmettere la strage in live-streaming. La nuova pellicola del regista Kyle Rankin si focalizza su un tema molto attuale, quello delle sparatorie negli istituti scolastici e sull’uso sconsiderato delle armi da fuoco. Solo negli Stati Uniti, nell’ultimo anno, si sono verificati quasi duecento episodi di sparatorie di massa con almeno una decina in cui sono stati coinvolti degli studenti. E la recente cronaca mondiale ci ha ricordato che tale problema non è legato solo agli USA, ma tocca diverse nazioni come la recente strage nella scuola di Kazan (Russia) ad opera di un ragazzo di 19 anni che ha tolto la vita almeno a una decina di innocenti.

Offrendo il punto di vista di un adolescente sull’argomento delle sparatorie nei licei americani, Isabel May ha dichiarato: “Ricordo di essere stata a scuola e di aver realizzato che gli studenti intorno a me, me compresa, in modi strani, sognavano ad occhi aperti come avremmo combattuto o protetto i nostri compagni studenti da potenziali attentatori. Ciò mi ha molto turbata, il fatto che fossi così insensibile all’argomento e al problema che era appena diventato la mia realtà in età così giovane.”

Il regista Kyle Rankin, autore di Night of the Living Deb, era consapevole che il tema delle sparatorie scolastiche avrebbe potuto suscitare polemiche, ma non era certo che avrebbe avuto la stessa risonanza a livello internazionale, dato che questo problema è molto più diffuso in America che altrove. “Ho scritto Run Hide Fight per affrontare la mia paura e impotenza di fronte alle sparatorie di massa. Il mio intento non è mai stato quello di sfruttare il dolore di qualcuno, ma quello di dar vita a un confronto civile sulle armi in America.” ha dichiarato. “Il film non è concepito né a favore né contro le armi, in modo da incoraggiare un dialogo anziché una divisione, soprattutto tra amici che hanno visioni opposte su un tema complesso come questo.”

Rankin ha poi concluso: “Spero che guardando il film, il pubblico pensi a quali scelte farebbe e chi vorrebbe essere se si trovasse nella posizione di Zoe. In definitiva, il film vuole essere emotivamente vero e lasciare agli spettatori un ricordo che sembri quasi il loro.”

Run Hide Fight – Sotto Assedio, la trama

Zoe sta per diplomarsi in un momento molto difficile della sua vita a seguito della morte della madre. Per distrarsi esce a caccia col padre Todd, ex membro delle forze speciali. Un giorno, mentre Zoe è a scuola, quattro studenti armati fanno irruzione nell’istituto con un furgone, sparando a chiunque capiti loro sotto tiro. Utilizzando le tecniche apprese dal padre, Zoe riesce a sfuggire agli attentatori.

 

Run con Sarah Paulson al cinema dal 10 Giugno

Run con Sarah Paulson al cinema dal 10 Giugno

Run, l’horror psicologico di Aneesh Chaganty con Sarah Paulson e Kiera Allen al suo esordio, arriverà al cinema dal 10 giugno. Amata per i suoi ruoli nelle serie tv American Horror Story e Ratched, Sarah Paulson – prima attrice ad aggiudicarsi nello stesso anno il Golden Globe, l’Emmy, lo Screen Actors Guild Award, il Critics’ Choice Award e il Television Critics Association Award per la sua interpretazione in American Crime Story – torna sul grande schermo da protagonista con v.

L’horror-psicologico diretto Aneesh Chaganty, regista premiato al Sundance Film Festival, arriva al cinema il 10 giugno e mette lo spettatore di fronte a un’inquietante domanda: si può fuggire dall’amore di una madre?

Run, la trama

Dicono che non ci si possa sottrarre all’amore di una madre… ma per Chloe questa non è una rassicurazione: è una minaccia. C’è qualcosa di innaturale, quasi sinistro nella relazione tra Chloe e sua madre Diane (Sarah Paulson). Diane ha cresciuto sua figlia nel totale isolamento, controllandone ogni movimento sin dalla nascita, dietro segreti che Chloe sta solo iniziando ad intuire. Un horror psicologico che mostra come, quando l’amore di una madre diventa troppo stretto… devi scappare.

Il film

Nel thriller psicologico Run, la vita di una adolescente viene sconvolta dalla scoperta di un inquietante segreto della madre.

Dicono che non si possa mai sfuggire all’amore di una madre, ma per Chloe (l’esordiente Kiera Allen) questo modo di dire non è affatto confortante, anzi è una minaccia. C’è qualcosa di innaturale, persino inquietante, nella relazione tra Chloe e sua madre, Diane (Sarah Paulson). Diane ha cresciuto sua figlia in totale isolamento, controllando ogni sua mossa sin dalla nascita. Ma ora, mentre si prepara a partire per il college, Chloe comincia a scoprire dei segreti inimmaginabili il cui significato può solo cercare di intuire.

Dal regista, dagli sceneggiatori e dai produttori visionari del film rivelazione Searching, arriva questo thriller che vi terrà col fiato sospeso, perché quando la mamma si avvicina troppo, conviene “correre”!

Il film è interpretato da Sarah Paulson, diventata un’icona dell’Horror psicologico contemporaneo grazie alla sua interpretazione nella celebre serie TV, American Horror Story, e qui nei panni di una mamma con un segreto scioccante, che farà di tutto per serbare. Accanto a lei c’è Kiera Allen, nel ruolo di Chloe, l’adolescente sulla sedia a rotelle, e quindi, per questo, incapace di scappare. La Allen in questo film è al suo debutto cinematografico come protagonista; la sua performance in Run segna la nascita di un giovane nuovo talento interessante, in un’avvincente storia di scoperta e inclusione.

Il regista emergente Aneesh Chaganty e i produttori Natalie Qasabian e Sev Ohanian (quest’ultimo ha scritto la sceneggiatura insieme a Chaganty), offrono una nuova prospettiva su questo genere di thriller Hitchcockiano, in cui mettono in scena una paranoia crescente, che culmina con uno sconvolgente colpo di scena.

In Run, Chaganty esplora altresì i temi universali e riconoscibili della relazione di una adolescente con sua madre, e il caos onnipresente che si nasconde sotto la superficie della vita quotidiana.

“Run è una lettera d’amore all’età d’oro di Hollywood. È un thriller puro, su una madre e una figlia che scoprono alcune cose l’una dell’altra. Parte tutto da questo”, precisa Chaganty.

Run Boy Run recensione del film del premio Oscar Pepe Danquart

run boy run recensione 2 Jurek è un bambino di otto anni che, fuggito dal ghetto di Varsavia, cerca in ogni modo di sopravvivere nascondendosi nella foresta lavorando come bracciante e fingendosi di essere un orfano polacco. In questa odissea incontrerà persone che lo inganneranno e lo picchieranno e altre disposte a rischiare tutto pur di aiutarlo.

Il Premio Oscar Pepe Danquart, porta nella sezione Alice nella città, del Festival Internazionale del Film di Roma, una storia vera tratto dal best seller di Uri Orlev che racconta la propria esperienza delle vicissitudini dell’olocausto e della seconda guerra mondiale in Polonia. L’originalità della sceneggiatura adattata da Henirch Hadding e lo stesso Urli Olev è di testimoniare uno dei genocidi più cruenti della storia sotto un nuovo punto di vista, che non rappresenta quello dei campi di concentramento o dell’ascesa del nazismo, ma è ambientata nella verde e lussureggiante Foresta di Białowieża, luogo incontaminato in cui numerosi ragazzi e partigiani trovavano rifugio dall’esercito nazista che cercava ebrei di casa in casa per deportarli in Russia. In questo scenario crudo e violento il piccolo Jurek impara a sopravvivere grazie al coraggio, una forte identità e soprattutto un incredibile speranza nell’uomo.

run boy run recensioneDanquart ci racconta di questa foresta come un luogo selvaggio ma familiare, puro e incontaminato, che rispecchia l’indole del piccolo Jurek, che si basa su semplici regole che forgiano nel bambino una gran nobiltà d’animo lasciando un piacevole ricordo per chiunque lo incontra e conosce la sua triste storia. Questa viene seguita con gran perizia dalle soggettive alle panoramiche, che ci restituiscono l’ottica del fanciullo, inorridito e divertito dalle caratteristiche del mondo che lo sta forgiando. Le emozioni dello spettatore vengono dosate con perizia dal montaggio di Richard Marizy che riesce tramite flashback, ripetizioni ed ellissi ad enfatizzare le sensazioni per lo spettatore risaltando così la bravura dei due gemelli Andrezej e Kamil Tkcaz. Entrambi recitano alternandosi tra una scena e l’altra, e riescono a fornire a pieno tutti i sentimenti che Jurek vive, ingenuo sulle questioni legate all’uomo e ai suoi meccanismi contorti d’amore e d’odio, e coraggioso nei momenti più disperati. Questi sottolineate dalle musiche di Stephan Moucha, delicate e dai molteplici registri che riescono a risaltare la caratteristica predominante di Jurek, una carismatica solarità che commuove e fa sorridere lo spettatore.

Run Boy Run, a differenza di film più recenti quali Il bambino con il pigiama a righe, riesce a dare voce a una storia eroica, che commuove e fa sorridere, che racconta di un viaggio o meglio una corsa verso l’affermazione della propria identità. Una crescita avvenuta tra veloci incontri e bruschi abbandoni di chi lo ha amato per quello che era e odiato per ciò che rappresentava.

Run All Night: trama e cast del film con Liam Neeson

Run All Night: trama e cast del film con Liam Neeson

L’attore Liam Neeson è oggi conosciuto in particolare per i suoi tanti thriller d’azione, dove fornisce sempre prove d’attore di grande livello. Tra i più recenti si trova Run All Night, diretto dal regista spagnolo Jaume Collet-Serra, con cui Neeson aveva già collaborato per Unknown – Senza identità e Non-Stop. Anche in questo caso si tratta di un film particolarmente dinamico, come suggerisce il titolo stesso, andando a raccontare della corsa contro il tempo di un sicario e del suo tentativo di sfuggire alla morte promessa da un pericoloso boss mafioso.

La storia originale è scritta da Brad Ingelsby ed è prodotta dalla Warner Bros., dichiaratasi particolarmente entusiasta dell’intrattenimento fornito dalla storia. Run All Night, il cui sottotitolo italiano è Una notte per sopravvivere, si basa infatti sulla scarsità di tempo a disposizione del protagonista per dar vita ad un crescendo emotivo di grande impatto. Arricchito da un grande cast, il film si è da subito imposto come uno dei film del suo genere di maggior attrattiva del suo anno, il 2015. Pur se accolto da un parere critico diviso a metà tra il positivo e il negativo, il film si è poi confermato come un discreto successo al box office.

A fronte di un budget di circa 50 milioni di dollari, Run All Night è infatti riuscito ad incassarne più di 70 a livello globale. A favorire tale risultato è certamente la presenza di Neeson, divenuto una vera e propria garanzia per i film di questo tipo. Prima di lanciarsi nella visione di questo, però, è certamente utile conoscere alcune curiosità ad esso legate. Proseguendo nella lettura si potranno infatti scoprire ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast e alle piattaforme dove è possibile ritrovare il film in streaming. Con un approfondimento di questo tipo, si potrà essere pronti ad una visione come si vede del film in questione.

Run All Night: la trama del film

La vicenda del film si apre nella città di Brooklyn, dove Jimmy Conlon è un ex cecchino noto con il nome di Il Becchino. Ormai avanti con gli anni, l’uomo sembra però essersi ritirato a vita privata, circondato dai sensi di colpa e dall’alcol. Egli è infatti costretto ad affrontare da solo il brutto rapporto che ha sempre avuto con il figlio Mike, il quale si è allontanato da lui per poter vivere in pace con la propria famiglia. Nel momento in cui Mike finisce con il cacciarsi in grossi guai, però, per Jimmy sembra presentarsi l’occasione di riallacciare i rapporti con lui aiutandolo ad uscire dalla sua brutta situazione. Ciò che Jimmy non sa ancora, però, è che alle calcagna del figlio c’è Shawn Maguire, il suo vecchio boss e partner nel mondo criminale.

Per il cecchino arriva dunque il momento di scegliere da che parte stare, se aiutare suo figlio o colui che lo ha cresciuto e introdotto nel mondo a cui appartiene. Se la scelta sembra per Jimmy abbastanza ovvia, altrettanto lo sono le conseguenze. L’uomo e suo figlio si trovano così a vivere una notte di fuga, nel tentativo di rimanere in vita e risolvere i loro guai. A complicare la loro situazione, però, ci si mette di mezzo anche l’astuto e inarrestabile detective John Harding. Questi ha dalla sua numerosi conti in sospeso con Jimmy, e non vede l’ora di poterlo acchiappare e consegnare alla giustizia. Basterà una sola notte a cambiare la vita di questi personaggi, i quali con il sorgere del sole non saranno più gli stessi di prima.

Run All Night cast

Run All Night: il cast del film

Come anticipato, nel ruolo del protagonista Jimmy Conlon vi è l’attore Liam Neeson. Avendo già recitato in ruoli e film simili, l’interprete non ha avuto alcun problema a rendere particolarmente credibile il suo personaggio. Per poter eseguire le complesse scene previste, però, Neeson ha dovuto sottoporsi a diverse settimane di allenamento fisico. Così facendo ha potuto raggiungere la forma ideale richiesta per non dover essere sostituito eccessivamente da controfigure. Nel ruolo di suo figlio Mike Conlon si trova invece l’attore Joel Kinnaman, divenuto celebre l’anno prima grazie al film RoboCop. Anche lui, come Neeson, si è cimentato in diverse acrobazie e scene complesse, dando ulteriormente prova delle sue buone qualità per tale genere.

Ad interpretare il pericoloso boss criminale Shawn Maguire vi è invece il candidato all’Oscar Ed Harris. L’attore, che già in passato aveva interpreto personaggi spietati, ha qui fornito una nuova convincente interpretazione. Per risultare ulteriormente realistico, inoltre, Harris si dedicò ad approfondire il codice d’onore dei criminali irlandesi, tentando di riproporlo fedelmente nella sua costruzione del personaggio. L’attore Boyd Holbrook, che aveva già avuto modo di collaborare con Neeson in La preda perfetta, interpreta qui il figlio di Maguire, Danny. Nei panni del detective Harding, invece, si ritrova l’attore Vincent D’Onofrio, celebre per il personaggio di Palla di Lardo nel film Full Metal Jacket. Nel film si ritrova anche un breve cameo di Nick Nolte nei panni di Eddie Conlon, fratello di Jimmy. L’attore aveva inizialmente un ruolo più ampio nel film, ma con il montaggio molte delle sue scene sono state tagliate.

Run All Night: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Run All Night è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Infinity, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno venerdì 21 aprile alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Run All Night: trailer ufficiale del film con Liam Neeson

Run All Night: trailer ufficiale del film con Liam Neeson

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Warner Bros Pictures ha pubblicato online il primo trailer ufficiale di Run All Night, diretto da Jaume Collett-Sera (Unknown, Non-Stop) e con la presenza di una star di eccezione come Liam Neeson. Ve lo mostriamo:

Run All Night, diretto da Jaume Collett-Sera (Unknown, Non-Stop) e con la presenza di una star di eccezione come Liam Neeson. Il film, scritto da Brad Ingelsby, è incentrato sulle vicende di un killer professionista (Neeson) che ha il compito di catturare il suo capo nel giro di una sola notte, dovendo proteggere il proprio figlio (Kinnaman) dalla vendetta dei guardiani del principale. Kinnaman è attualmente sulla cresta dell’onda grazie al ruolo di primo piano nel nuovo Robocop di Jose Padhila, mentre è stato visto di recente in Safe House e Lola Versus, oltre alla sua partecipazione alla serie tv The Killing. Roy Lee della Vertigo Entertainment sarà il produttore del nuovo Run All Night insieme a Brooklyn Weaver, mentre John Middleton sarà il produttore esecutivo.

Fonte: Comingsoon.net

Run All Night Una notte per sopravvivere: trailer del film con Liam Neeson

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Liam Neeson si è ormai specializzato in ruoli da duro e puro, e anche per questo nuovo progetto promette di vendere cara la pelle. L’attore è il protagonista di Run All Night Una notte per sopravvivere insieme a Ed Harris.

Ecco di seguito il trailer italiano:

Run All Night Una notte per sopravvivereIl killer professionista Jimmy Conlon, amico fedele del boss mafioso Shawn Maguire, vive ossessionato dai crimini commessi in passato e da un ispettore di polizia che da trent’anni instancabilmente gli dà la caccia. Quando suo figlio Mike, che non vede da anni, assistendo ad un omicidio entra nel mirino del boss, nel giro di una notte Jimmy sarà costretto ad una difficile scelta.

Run All Night Una notte per sopravvivere  è diretto da Jaume Collet-Serra e uscirà al cinema il 30 aprile 2015. Nel cast Liam Neeson, Ed Harris, Joel Kinnaman, Vincent D’onofrio, Nick Nolte.

Run All Night Una notte per sopravvivere: poster del film con Liam Neeson

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Liam Neeson si è ormai specializzato in ruoli da duro e puro, e anche per questo nuovo progetto promette di vendere cara la pelle. L’attore è il protagonista di Run All Night Una notte per sopravvivere insieme a Ed Harris.

Ecco di seguito il poster italiano del film:

Run All Night Una notte per sopravvivere

Run All Night Una notte per sopravvivereIl killer professionista Jimmy Conlon, amico fedele del boss mafioso Shawn Maguire, vive ossessionato dai crimini commessi in passato e da un ispettore di polizia che da trent’anni instancabilmente gli dà la caccia. Quando suo figlio Mike, che non vede da anni, assistendo ad un omicidio entra nel mirino del boss, nel giro di una notte Jimmy sarà costretto ad una difficile scelta.

Run All Night Una notte per sopravvivere  è diretto da Jaume Collet-Serra e uscirà al cinema il 30 aprile 2015. Nel cast Liam Neeson, Ed Harris, Joel Kinnaman, Vincent D’onofrio, Nick Nolte.

Rumours e il re spagnolo delle serie domani al Noir in Festival!

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Rumours e il re spagnolo delle serie domani al Noir in Festival!

Arriva al Noir in Festival una delle anteprime più attese di questa edizione. La serata di venerdì 6 dicembre ospita alla Cineteca Arlecchino la proiezione di RUMOURS, film con un cast all star diretto da Guy MaddinEvan e Galen Johnson (ore 21). Cate Blanchett e Alicia Vikander sono due delle protagoniste di questa imperdibile dark comedy ambientata durante un G7 in Germania.

Da non perdere anche l’anteprima del film in concorso BRIEF HISTORY OF A FAMILY, alla presenza del regista Lin Jianjie (ore 17.00, Cineteca Arlecchino), storia di misteri che mette alla prova una famiglia, prossimamente in sala con Movies Inspired. La Cineteca Arlecchino ospiterà anche ANTIDOTE di James Jones (ore 19.00), documentario che esplora l’attivismo degli informatori impegnati a scoprire le azioni criminali del regime di Putin. Sarà presente in sala il regista James Jones, in dialogo con Giorgio Gosetti.

Nella giornata di venerdì 6, dopo la cerimonia di Premiazione per il Raymond Chandler Award, Joyce Carol Oates torna a raccontarsi in un incontro al Noir in Festival moderato da Fabio Vittorini e Anna Re (ore 11 – Università IULM, Sala dei 146).

Arriva al noir anche Juan Gómez-Jurado con TUTTO TORNA (Fazi Editore): L’autore spagnolo di noir più venduto di sempre, celebre per la trilogia Regina Rossa, tradotta in 40 lingue diventata anche una serie tv, dialogherà con il pubblico alla Libreria Rizzoli moderato da Luca Crovi (ore 17.30).

Sempre a Rizzoli Galleria, Paolo Roversi introdurrà il nuovo libro di Luca Crovi La velocità della tartaruga (Nero Rizzoli). L’evento sarà arricchito da letture di Gigio Alberti e interventi musicali di Raffaele Kohler e Luciano Macchia (ore 18.30).

Ospiti della giornata in IULM anche i registi in lizza per il Premio Caligari al miglior film noir italiano dell’anno: a partire dalle ore 15.00 Manfredi LuxibelloBrando De SicaMarco D’AmoreStefano Sollima e Federico Zampaglione dialogheranno sul loro cinema insieme al critico Giulio Sangiorgio. In programma anche la proiezione di MIMÌ – IL PRINCIPE DELLE TENEBRE di Brando De Sica (ore 17.30).

Ulteriori informazioni e programma completo all’indirizzo www.noirfest.com

Rumors: recensione del film con Cate Blanchett – Cannes 77

Rumors: recensione del film con Cate Blanchett – Cannes 77

Cosa avviene durante gli annuali incontri del G7? I registi Guy Maddin, Evan e Galen Johnson provano ad immaginare tale situazione condendola di elementi soprannaturali, fantasy e anche horror, ma soprattutto satirici. Prende così forma Rumors, il film presentato Fuori Concorso al Festival di Cannes 2024 che vanta un cast d’eccezione composto tra gli altri da Cate Blanchett e Charles Dance. Un film che punta dunque a farsi beffe dei principali leader mondiali – più o meno ispirati ai loro reali corrispettivi – e dell’attuale situazione politica. Seppure le premesse sembrino promettere grandi risate, però, il film purtroppo si spegne ben presto. Ma andiamo con ordine.

La trama di Rumors

La vicenda del film ha luogo durante il vertice annuale del G7, dove i sette leader delle più ricche democrazie liberali del mondo si ritrovano per discutere delle problematiche globali e delle possibili azioni per risolverle. Mentre tentano però di redigere la loro dichiarazione provvisoria, nel bel mezzo di un bosco, si accorgono di essere stati lasciati soli, abbandonati a loro stessi. Nel tentativo di uscire da quella situazione, si imbattono in una serie di imprevisti soprannaturali del tutto inaspettati. Nel cast, tra gli altri, Cate Blanchett nel ruolo del primo ministro tedesco e Rolando Ravello di quello italiano. Charles Dance è il presidente degli Stati uniti, mentre Alicia Vikander ricopre il ruolo del Presidente della Commissione Europea.

Rumors è un film dalle buone premesse…

Come si diceva, l’inizio di Rumors è di quelli che promettono grandi risate ai danni dei leader mondiali, attaccabili sotto innumerevoli punti di vista. Il raduno del G7 nel film diventa infatti l’occasione non per parlare dei reali problemi dei paesi partecipanti quanto una sorta di giornata tra amici. Si alternano così mangiate, bevute, chiacchiere, risate ma anche momenti di confessione in cui i sette leader posso rivelarsi l’un l’altro preoccupazioni e segreti inconfessabili (il primo ministro italiano, a tal proposito, non delude le aspettative e regala probabilmente la maggior risata del film).

Naturalmente i sette leader non sono solo specchio dei reali capi di governo (quello di Charles Dance è palesemente una parodia del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, Cate Blanchett è acconciata come Angela Merkel), ma anche incarnazione degli stereotipi dei rispettivi paesi e immagine di come gli interi governi di questi vengono visti all’estero. Le maggiori risate le fornisce anche in questo caso il primo ministro italiano di Ravello, continuamente servile, disattento ma capace di tirare fuori del cibo dalla propria giacca ad ogni momento.

… che però si esuriscono ben presto

Insomma, le premesse offerte dalle prime scene del film – che descrivono in tali termini questi personaggi – sembrano essere buone per potersi fare fragorose risate. Tuttavia, i problemi iniziano quando inizia l’avventura vera e propria dei protagonisti. È a quel punto, quando i sette si avventurano nel bosco che le buone idee del film sembrano finire, lasciando il posto ad una serie di lungaggini che finiscono per fare ben poco oltre che annoiare. Lo smarrimento nel bosco dovrebbe servire come allegoria per l’attuale situazione globale, ma non riesce ad essere fonte per nuove convincenti gag, tutte riservate alla prima parte di Rumors.

Da qui in avanti il film sembra prendersi troppo sul serio, pur se continuando a proporre alcune situazioni assurde se non surrealiste (il cervello gigante che compare ad un certo punto). Indubbiamente il girare a vuoto dei sette protagonisti è esso stesso un elemento voluto e indicativo di ciò che i registi vogliono comunicare, ma la sensazione è che il film viva progressivamente un appesantimento, complice l’introduzione di una serie di elementi come un’inspiegata apocalisse, l’arrivo di misteriosi zombie dal passato e la spaventosa intelligenza artificiale.

Certo, non manca qualche guizzo di tanto in tanto ma l’obiettivo viene generalmente mancato, complice anche una durata eccessiva (118 minuti) a fronte di un limitato numero di trovate capaci di sostenerla. Si giunge così al finale che ci si è lasciati ormai alle spalle le risate iniziali, accompagnati ormai unicamente da un misto di noia e disinteresse. Il che è un peccato, visto comunque il cast composto per Rumors, ma seppure gli attori coinvolti non deludono con le loro interpretazioni, ciò non basta per sostenere un progetto che non sembra poter avere poi molto da dire.

Rumore bianco (White Noise): recensione del film di Noah Baumbach

È con rumore che si apre la 79ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia. Con il suo Rumore bianco (White Noise), Noah Baumbach torna al Lido assieme alla compagna – sulla scena e nella vita – Greta Gerwig e ad Adam Driver, che aveva fatto brillare nel precedente Storia di un Matrimonio. Il film, basato sull’omonimo romanzo di Don DeLillo, chiede agli spettatori di approcciarsi al concetto di rumore bianco: un particolare suono con potenza uguale a tutti i livelli, che favorisce il rilassamento, aiutando il cervello a ignorare i suoni che si manifestano naturalmente, ad alta intensità o spiacevoli. L’adattamento di Baumbach, che verrà distribuito da Netflix, gioca col concetto di sonorità mascherata: in ultima istanza, saranno le catastrofi naturali tanto decantate dai protagonisti a fare meno paura rispetto a un equilibrio familiare che va frantumandosi. Nel cast del film, anche Raffey Cassidy, Don Cheadle e Jodie Turner-Smith.

Il rumore bianco (White Noise) delle icone (e di mamma e papà)

Rumore bianco (White Noise)La morte fa paura. O meglio, è il pensiero di questa a logorare costantemente i protagonisti di Baumbach. Jack e Babette Gladney si sono trovati dopo una serie di matrimoni sfortunati e conducono un’esistenza piuttosto stravagante: i quattro figli Denise, Arlo, Elliot e Heinrich sono fratelli, provenienti da matrimoni diversi ma uniti a livello caratteriale. La paranoia regna infatti sovrana nella famiglia Gladney, non lascia immuni neanche i più giovani, ma sortisce un effetto diverso rispetto all’età: nei fratelli, diventa ingegno e curiosità, negli adulti fomenta il terrore di non lasciare il segno, tanto dal punto di vista privato quanto da quello professionale.

C’è un unico modo per sopravvivere alla morte: diventare icona. Imperatori “musicali”, come Elvis, o politici – secondo il punto di vista di Jack, pioniere degli studi su Hitler – fiori imperituri del consenso, forzato e non, che sopravvivono ai processi di creazione e disintegrazione. Non c’é incidente, catastrofe naturale, o cospirazione, che possa minare gli studi sostanziosi dei due professori. Ma l’insegnamento si ferma all’università; a casa, sono i figli a domandare, a captare i segnali negativi di un male che si sta insinuando tanto all’interno di un nucleo familiare quanto nello spazio geografico. Jack sa tutto di Hitler, ma poco dei suoi figli.

Babette vive in un mondo completamente a sè stante: i due membri della coppia cercano in ogni modo di trovare un appiglio, una scorciatoia per rifuggire il pensiero intrusivo per eccellenza, quello di non avere abbastanza tempo. Ed è qui che Baumbach ci offre maggiore intensità dal punto di vista della scrittura, “sorella” del meraviglioso Storia di un Matrimonio: infilandosi nei meandri di un dramma emotivo, di una circoscrizione mentale che diventa però estremamente materica, tattile, assumendo perfino forma fisica: quella di una pillola bianca, dalla composizione incerta, che contiene il rumore assordante di psicologie in frantumi, quelle di uomini che si professano grandi comunicatori, ma in realtà perdono vigore proprio nella fatica di confessare che qualcosa non va.

La cospirazione come legge matrimoniale

Rumore bianco (White Noise)La cospirazione si insinua così in ogni frangente della comunicazione famigliare. A differenza delle icone, che ricevono risposte dalle folle, Babette non ha un riscontro: rimane sola, infreddolita tra le lenzuola che ne mangiano il volto, che fanno fare incubi a Jack, inducendolo a domandarsi cosa sia andato storto nell’alchimia della coppia (che ha lasciato spazio alla chimica). Jack e Babette erano abituati a procedere assieme, uniti da una vera e propria psicosi concettuale, che ha a che fare con le radici più profonde dell’ideologia Americana, purtroppo non trattate con la stessa enfasi claustrofobica del romanzo di De Lillo, in cui la paranoia politica diventa domestica, la comunicazione verbale lascia il passo a quella tecnologica, i giovanissimi iniziano ad essere più informati degli adulti.

Se il libro di De Lillo è assurto ad archetipo della letteratura postmoderna, con Rumore Bianco Baumbach si appropria di una narrazione estremamente stratificata, ma riadattata al suo marchio registico da dark comedy, alla The Squid and The Whale (2005), non riuscendo tuttavia a impostare al meglio i momenti che effettivamente avrebbero goduto di satira pungente. Il fantomatico evento tossico aereo non è nulla rispetto al vero dramma, è – appunto – un Rumore bianco (White Noise), che attutisce qualcosa di molto più profondo e potenzialmente pericoloso.

Rumore Bianco: un adattamento silenzioso

La catastrofe se ne va via con la stessa velocità con cui è piombata ad Iron City, è un frangente fulmineo, dinamico dal punto di vista registico, ma che non assume la stessa pregnanza visiva e simbolica che gli è associata nel romanzo. È la preparazione che porta al tragico evento spartiacque, perpetrato da un lasso di tempo indefinito in cui all’interno delle famiglie americane, a metà anni ‘80, hanno iniziato ad insediarsi le fatiche comunicative, la dissociazione dal ruolo a cui si dovrebbe tenere testa in nome del presagio negativo, caricato a dismisura dalla comunicazione mediale. Nel film vi è un ribaltamento dei ruoli: sono i professori a diventarsi giornalisti, di cronaca, politica, vere e proprie sibille che impiegano il loro tempo nel sensazionalizzare figure e ideali del passato e incapaci di reagire e prendere atto dei cambiamenti del presente.

Rumore bianco (White Noise) è un adattamento silenzioso, gentile nei confronti del genere di appartenenza di Baumbach, ma non altrettanto nei confronti di personaggi surclassati dai nomi delle star che li impersonano. La difficoltà di passaggio da un genere all’altro si concilia a fatica con la vastità di una base di partenza stratificata, aperta a plurivoche interpretazioni e, soprattutto, controversa. Una pillola che piace sicuramente a Babette e andrà bene anche su Netflix, un ritorno forse un po’ sottotono di Baumbach, fagocitato dalla sovraesposizione ai rumori bianchi.

RUMOR: spunta un’intrigante logline per il film live-action Teen Titans

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Alcune nuove intriganti informazioni sul film Teen Titans del DCU, recentemente annunciato, sono emerse da Batman-News, via Production Weekly.

È emersa una logline del film che recita: I Teen Titans sono più lontani che mai… finché Damian Wayne non recluta Starfire, Raven, Beast Boy e il nuovo Kid Flash per unirsi a lui nella lotta contro suo nonno, Ra’s al Ghul.

Se non conoscete Production Weekly e i suoi logline, Production Weekly (spesso abbreviato in PW) è una pubblicazione su abbonamento che si occupa principalmente del settore cinematografico e televisivo.

È la prima risorsa per tenere d’occhio le nuove produzioni cinematografiche e televisive. Production Weekly è una risorsa preziosa per gli addetti alle troupe, i fornitori e altri lavoratori ausiliari del settore che desiderano tenersi aggiornati sulle novità in arrivo e magari proporre i propri servizi per i progetti in arrivo.

Uno degli elementi chiave offerti da Production Weekly è un ampio database sui progetti cinematografici in uscita, che include una logline, una breve sinossi (da una a due frasi) che cattura l’essenza della narrazione di un film.

Per quanto riguarda il film sui Teen Titans, sembra che il film possa ispirarsi alla run del 2016 della DC Rebirth dei Teen Titans di Benjamin Percy e Jonboy Meyers.

Di cosa parla la serie a cui potrebbe ispirarsi il film su Teen Titans?

In questa serie, Damian Wayne vuole dimostrare a suo padre e a suo nonno di essere in grado di ereditare l’eredità del Cavaliere Oscuro e di non essere affatto come suo nonno, Ra’s al Ghul.

Le cose iniziano con Ra’s che, nel giorno del suo compleanno, invia a Damian un messaggio in cui gli comunica che una nuova schiera di reclute della Lega degli Assassini si è appena diplomata e che è stata mandata a uccidere la prossima generazione di supereroi come prova delle loro abilità.

La serie si trasforma in una competizione tra Damian e Ra’s per vedere se il primo ha davvero abbandonato i suoi modi da assassino ed è diventato un eroe come suo padre.

I lettori di lunga data dei fumetti Teen Titan e i fan della serie animata sono già in rivolta per il fatto che sembra che il film possa saltare l’era di Dick Grayson della squadra e che la logline non menziona Cyborg. Va detto che i logline dei film pubblicati su Production Weekly non sono sempre accurati al 100%, quindi per il momento questo film è da considerarsi una voce di corridoio.

Rumor: Henry Cavill “non è disposto a tornare” nei panni di SUPERMAN?

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Nonostante alcune voci credibili avessero anticipato la possibile presenza di Henry Cavill al Panel Warner Bros e DC del San Diego Comic Con, alla fine l’attore non ha presenziato. Inoltre nessun riferimento è stato fatto sul destino dell’Uomo d’Acciaio. Ebbene, durante il panel sia a Dwayne Johnson (Black Adam) che a Zachary Levi (Shazam! Fury of the Gods) è stato chiesto come se la sarebbero cavata i loro personaggi contro l’Uomo d’Acciaio, ma nessuno dei due è entrato nei dettagli ed entrambi hanno evitato di menzionare Henry Cavill per nome.

In merito alla vicenda nessun altro aggiornamento è arrivato. Invece ieri su twitter a parlare dell’assenza di annunci su Supermen ha parlato l’affidabile scooper ViewerAnon via Twitter rivelando alcune voci (non confermate) riguardo alla situazione non propriamente idilliaca tra la Warner Bros. e Henry Cavill. Aggiungendo anche che ha sentito dire che Cavill stesso ad oggi potrebbe essere “riluttante” a tornare ad interpretare il ruolo di Superman. Al momento queste sono solo voci, nulla  di confermato, quindi non sappiamo cosa vogliano dire.

Resta il fatto che comunque altre fonti affidabili hanno più volte ribadito che la Warner Bros. stia facendo una sorta di sforzo per riportare Henry Cavill a bordo poiché “gli hanno chiesto di tornare in più occasioni”, ma sembra che l’attore potrebbe non essere del tutto soddisfatto con il modo in cui il suo personaggio è stato trattato finora dallo studio o potrebbe effettivamente essere stufo del ruolo e potrebbe volersi concentrare soprattutto su The Witcher. VA dice di aver sentito ragioni diverse da fonti diverse, con alcuni che affermano di l’attore voglia un controllo più creativo sul futuro di Kal-El e altri che affermano che non è contento dell’offerta di contratto che la Warner Bros. gli ha fatto per le apparizioni future. Ad ogni modo, non sembra che avremo una risoluzione sulla questione in tempi brevi, dunque non resta che aspettare ulteriori sviluppo e possibilmente aggiornamenti ufficiali.

Rumble – Il grande spirito del rock: prima clip dal film

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Rumble – Il grande spirito del rock: prima clip dal film

Ecco la prima clip di Rumble – Il grande spirito del rock, il film  documentario musicale di Catherine Bainbridge e Alfonso Maiorana, che vede trai protagonisti Martin Scorsese, Iggy Pop, Steven Tyler.

Disponibile in sala, distribuito da I Wonder Pictures, dal 19  al 21 Marzo.

Dopo il grande successo riscosso al Sundance Film Festival, arriva in Italia il sorprendente documentario di Catherine Bainbridge e Alfonso Maiorana che porta alla luce l’influenza che i nativi americani e la loro musica hanno avuto nella nascita dei più importanti generi musicali contemporanei.

Rumba Therapy: dalla trama al cast, tutte le curiosità sul film

Rumba Therapy: dalla trama al cast, tutte le curiosità sul film

Se è vero che la danza è vita, allora si spiega come mai da sempre il cinema si interessa a tale arte tanto da dedicargli numerosi film, ognuno con le proprie particolarità e punti di vista a riguardo. Dalla saga di Step Up a Shall We Dance?, dall’iconico Billy Elliot al cupo Il cigno nero, ognuno di questi film affronta la danza in modo personale, evidenziando però sempre le emozioni che questa sa suscitare. Che sia protagonista degli eventi o solo un pretesto di sfondo, il ballo suscita sempre grande gioia quando visto sul grande schermo. Un altro film in cui è protagonista è il francese Rumba Therapy, del 2022.

Si tratta di una commedia sentimentale che combina con delicatezza elementi di dramma e ironia e affronta temi universali come il senso di colpa, la volontà di redimersi e la complessità dei rapporti familiari, in particolare quelli tra genitore e figlio. La danza diventa dunque una metafora del tentativo di ritrovare l’armonia perduta, rappresentando allo stesso tempo una sfida e un’opportunità di crescita per il protagonista. Il film non si limita  quindi a far sorridere, ma oscilla anche tra forti momenti di tenerezza e introspezione.

Si tratta dunque di un titolo ideale per quanti sono appassionati di ballo quale forma espressiva capace di comunicare molto più di quello che le parole lasciano intendere. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Rumba Therapy. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Franck Dubosc in Rumba Therapy
Franck Dubosc in Rumba Therapy. Cortesia di Lucky Red.

La trama di Rumba Therapy

Protagonista del film è Tony, un uomo che vive da solo in una casa isolata in campagna sin da quando è stato abbandonato dalla moglie, che è andata via insieme alla figlioletta. Ormai cinquantenne, Tony lavora come autista di scuolabus e trascorre il resto delle sue giornate in solitaria, circondato solo da campi e natura. Dopo aver avuto un grave problema al cuore, l’uomo prende coscienza della sua vita e decide che è giunto il momento di affrontare il suo passato: vuole conoscere sua figlia Maria. Avendo saputo che la giovane è un insegnate di ballo, Tony, pronto a tutto pur di incontrarla, si iscrive a un corso di rumba, nonostante lui odi ballare.

Il cast di attori del film

Ad interpretare Tony vi è lo stesso Franck Dubosc, anche regista e sceneggiatore del film e qui alla sua opera seconda dopo la commedia Tutti in piedi. Accanto a lui, nel ruolo della figlia Maria Rodriguez vi è l’attrice Louna Espinosa, nota in particolare per aver interpretato Roxane nella serie Les Bracelets Rouges, versione francese della fiction italia Braccialetti rossi. Jean-Pierre Darroussin – popolare attore francese recentemente visto in Il teorema di Margherita E la festa continua! – interpreta invece Gilles. Completano il cast le attrici Marie-Philomène Nga nel ruolo di Fanny Massamba e Karina Marimon in quello di Carmen Rodriguez Llorca.

Il trailer del film e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile fruire di Rumba Therapy grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Apple TVTim Vision e Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 2 ottobre alle ore 21:30 sul canale Rai 1.

Rules Don’t Apply: trailer e poster del film di e con Warren Beatty

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Ecco il trailer di Rules Don’t Apply, il primo film da regista di Warren Beatty dal 1998. Protagonisti del film sono Alden Ehrenreich (il nuovo Han Solo) e Lily Collins, mentre Beatty stesso interpreta il ruolo dell’ipocondriaco miliardario Howard Hughes.

Ecco il trailer:

Di seguito potete vedere anche il primo poster del film:

Rules Don’t Apply poster

La storia racconta di una giovane donna, Marla Mabrey, che comincia a lavorare per Hughes, ma che si innamora dell’autista del miliardario. La loro attrazione istantanea si scontra con il fatto che lui è fidanzato e prossimo alle nozze e che Hughes stesso proibisce le relazioni sentimentali trai suoi impiegati.

Nel cast di Rules Don’t Apply ci sono Lily Collins, Warren Beatty, Alden Ehrenreich, Haley Bennett, Alec Baldwin, Matthew Broderick, Candice Bergen, Steve Coogan, Martin Sheen, Ed Harris, Oliver Platt e Annette Bening.

Il film uscirà negli Stati Uniti il prossimo 23 novembre, distribuito dalla 20th Century Fox.

Fonte

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