L’adattamento di
Birdsong, romanzo firmato da
Sebastian Faulks è il nuovo progetto messo in
cantiere da Rupert Wyatt (The
Escapist, L’Alba del Pianeta delle
Scimmie).
Uscito nel 1993, il libro ha
immediatamente suscitato l’idea di una versione per il grande
schermo, anche se il progetto non aveva finora trovato una
realizzazione compiuta, sebbene sia stato recentemente portato sul
piccolo schermo.
Il libro originale segue le vicende
di Stephen Wraysford, un giovane inglese che nel 1916 incrocia una
relazione con una donna sposata, che poi ritorna dalla propria
famiglia; il libro compie poi un salto temporale fino agli anni
’70, dove la nipote del protagonista indagando sulla storia della
propria famiglia scopre l’accaduto.
Trai nomi affiancati al progetto
nel corso degli anni vi sono stati Ewan McGregor,
Ralph Fiennes,Eva Green e
Jake Gyllenhaal, mentre prima della scelta di
Wyatt, per la regia si era pensato a Joe Wright,
Michael Mann
e Sam Mendes .
Giungono novità sull’adattamento
cinematografico di The Equalizer,
telefilm trasmesso negli States alla fine degli anni ’80 che venne
mandato in onda anche qui in Italia, col titolo di Un
giustiziere a New York, sebbene con poco
successo.
Il progetto ha già da parecchio
tempo trovato il protagonista, che avrà il volto di Denzel
Washington, mentre adesso sembra esserci un nome anche per
la regia, quello di Rupert Wyatt, recentemente
uscito dal progetto di Dawn of the Planet of the
Apes, dopo aver diretto il precedente lavoro dedicato
alla saga scimmiesca, Rise of the Planet…
L’originale televisivo, creato da
Michael Sloan e Richard Lindheim
e interpretato da Edward Woodward raccontava le
vicende di un ex agente segreto che si metteva in proprio,
diventando una sorta di vigilante che interveniva a risolvere casi
disperati. La versione cinematografica, la cui più recente stesura
è stata redatta da Richard Wenk, partirà da una
simile premessa, ma rendendo il personaggio più nelle corde di
Washington, tratteggiandolo come una figura ancora più solitaria,
dall’esistenza quasi monacale, mossa solo dal pensiero di riparare
torti e ingiustizie.
Il progetto, curato dalla Sony,
dovrebbe prendere il via il prossimo giugno, con Boston come
location. Wyatt a vari progetti in cantiere, l’ultimo dei quali
l’adattamento del romanzo Birdsong di
Nicholas Faulk,
protagonista Nicholas Hoult.
Mentre torna la magia al cinema con
Animali Fantastici e Dove
Trovarli, facciamo un po’ di luce su chi ha
contribuito a far nascere al cinema 15 anni fa quella stessa magia:
Rupert Grint, interprete di Ron
Weasley.
Il rosso, alto e imbranato, che
vince il cuore della caparbia e ingambissima Hermione e che resta
sempre fedele all’amico per la pelle Harry, è stato interpretato
dall’attore che, del trio (con Daniel Radcliffe e
Emma Watson), ha avuto meno successo negli anni
che hanno seguito il franchise, ma che mantiene saldo lo scettro di
più amato dai fan puri della saga.
Di seguito vi sveliamo 10 piccole
curiosità su Rupert Grint:
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Come Ron, viene da una famiglia
molto numerosa. Rupert ha un fratello e tre sorelle.
Per la sua audizione per Harry
Potter, Rupert realizzò un video in cui rappa. Il brano da lui
composto sosteneva la sua idoneità a interpretare Ron Weasley.
Come Ron, anche Rupert soffre di
aracnofobia. Fino al 2010 non aveva mai guardato completamente la
scena da Harry Potter e la Camera dei Segreti con protagonista il
ragno gigante Aragog.
Il suo attore preferito è Jim
Carrey, i suoi film preferiti Shrek (2001), Ace Ventura –
L’acchiappanimali (1994), Il Grinch (2000) e Scemo & più scemo
(1994).
All’epoca di Harry Potter e il
Prigioniero di Azkaban, il regista Alfonso Cuaron chiese a Daniel,
Emma e Rupert di scrivere un tema sul loro personaggio. Rupert se
ne dimenticò e come giustificazione disse al regista: “Questo è
quello che avrebbe fatto Ron”.
Con il suo primo stipendio dalla
saga di Harry Potter, Rupert comprò un quad.
L’immenso successo del franchise di
Harry Potter ha consentito a Rupert di realizzare il suo sogno più
grande di bambino, quello di possedere un furgoncino di gelati.
Secondo Emma Watson, l’attore ha comprato un van superaccessoriato
con tutti i macchinari della tradizione.
Nonostante l’astio sullo schermo,
uno dei suoi migliori amici è Tom Felton, interprete di Draco
Malfoy.
Nel 2007, Popstar Magazine lo ha
eletto al primo posto della classifica delle celebrità
internazionali.
Ha dichiarato che gli sarebbe
piaciuto essere invisibile per fuggire dalle ore di punizione a
scuola.
Rimasto ottimo amico sia con
Emma Watson che con Daniel
Radcliffe, Rupert si è dato anche ad
altre forme d’arte, sperimentandosi come cantante e come
videomaker, recitando anche in videoclip musicali (famoso quello di
Ed Sheeran).
Nel 2016,
Rupert Grint è stato impegnato sul set di due
serie tv, Snatch e Sick Note, che arriveranno nel
2017.
Lo stesso Eddie
Redmayne, protagonista di Animali Fantastici e
Dove Trovarli, ambiva a un posto nella sua famiglia di
maghi, i Weasley, dal momento che ha sostenuto il provino per
essere Bill. Redmayne adesso ha un franchise tutto suo, ma
Rupert Grint mantiene il primato di peldicarota
più amato del mondo magico di JK Rowling.
Rupert Grint,
ovvero l’amato, amatissimo Ron, è una di quelle star bambine che
sembrano aver intrapreso la strada giusta. Ora attore e produttore,
il suo vero nome è Rupert Alexander Lloyd Grint, ed è nato
il 28 agosto 1988 a Harlow, in Inghilterra. Ha origini
irlandesi, ed è il più grande di cinque fratelli: ha un fratello e
tre sorelle: James, Georgina, Samantha e Charlotte. È diventato
famoso grazie a Harry Potter nei
panni di Ron, con un’audizione che dice molto sul suo carattere:
nel video che mandò per i casting, Rupert decise di interpretare un
pezzo hip-hop scritto da lui stesso, il cui testo spiegava perché
era perfetto per interpretare il ruolo di Ron. Che un po’ sia stato
Ron, che un po’ sia stato lui stesso, Rupert Grint è
diventato famoso per essere un giocherellone, e per essere
un attore di un certo talento. Ecco dieci curiosità su
Rupert Grint.
Rupert Grint: i film
1) I film con Rupert
Grint. A partire dalla bizzarra audizione, la carriera
dell’attore è stata abbastanza produttiva, anche se un po’
nell’ombra. È cominciata nel 2000, con La Pietra
FIlosofale. In occasione del primo film, Rupert vinse
un paio di premi come uno dei nuovi talenti più
promettenti, e le sue performance nei film
di Harry
Potter sono stati in generale molto apprezzati dalla
critica. Già nel 2002, Rupert Grint cominciò a lavorare ad altri
film, cominciando da Pantaloncini a tutto gas, e ha
recitato al fianco di Julie Walters nel film In
viaggio con Evie, una performance che fu molto
apprezzata dai critici, che hanno lodato il suo carisma. Ha poi
recitato in due film usciti nel 2010, Cherrybomb
e Wild Target a fianco di
Emily Blunt e
Bill Nighy. Nel 2014 ha cominciato a recitare in una serie
televisiva britannica, Snatch, della
quale è anche produttore esecutivo.
Fino al 2018 è stato anche Daniel
Glass in Sick Note. Mentre sempre nello
stesso anno ha interpretato Inspector Crome nella miniserie
Agatha Christie – La serie infernale. Dal
2019 al 2021 ha interpretato Julian Pearce nella serie prodotta da
M. Night Shyamalan per AppleTV+
Servant, arrivata alla seconda
stagione. Nel 2022 ritornerà nei panni di Pearce
nell’annunciata terza
stagione.
2) Pensava di lasciare la
carriera da attore. Il suo ruolo in Harry
Potter è stato il più importante della sua carriera, ma
lo ha anche quasi convinto ad abbandonarla. Una volta giunto
all’ottavo capitolo, infatti, ha raccontato di essersi reso
conto di aver vissuto anni particolarmente intensi e intimi, chiusi
in una sorta di bolla. E del fatto che la carriera da attore non
fosse, in realtà, un sogno coltivato per anni: recitare è una cosa
della quale si è innamorato facendola. Ma si è sentito un po’ in
trappola, si è chiesto se fosse davvero la sua strada, e il fatto
che fosse in quell’ambiente sin da bambino gli ha fatto desiderare,
ad un certo punto, di fuggire.
3) Aracnofobia.
Rupert Grint ha un po’ di cose in comune con
Ron Weasley e la più grande è forse l’aracnofobia. Tutti i fan
di Harry Potter sanno del terrore (esilarante) che
Ron prova nei confonti dei ragni. Ecco, sembra che Rupert non abbia
esattamente dovuto recitare in La
Camera dei Segreti. A quanto pare, Rupert ha talmente
paura dei ragni da non riuscire nemmeno a vedere le scene del film
nelle quali compare il ragno gigante Aragog. E a
quanto pare, ha paura anche dei ragni di gomma. È una cosa seria,
insomma.
4) Le Olimpiadi.
Non sarà un atleta olimpico, ma ha fatto la propria apparizione
alle Olimpiadi di Londra del 2012, portando la famosa
torcia partendo dalla Middlesex University e
attraverso la zona a nord-ovest di Londra. Ora, scherza su come ora
usi la propria torcia per tenerci dentro le matite.
Rupert Grint: è fidanzato?
4) Le fidanzate di Rupert
Grint. Rupert è una di quelle star piuttosto riservate
riguardo alla vita privata. Al momento, non sembra che stia frequentando
nessuno. Le ultime informazioni a riguardo risalgono infatti al
2017, quando l’attore affermò di star frequentando qualcuno, ma
senza dettagli a riguardo. Ma chi sono le sue fidanzate storiche?
L’ultima della quale abbiamo notizie, quella con Georgia
Groome, risale al 2011 ed è stata, a quanto pare, una cosa
a più riprese. L’ultima volta che i due sono stati visti insieme è
stata nel 2017, ma sembra sia stata una cosa più amichevole che
altro. Nel 2010, sembra che ci fosse qualcosa tra Rupert e
l’attrice che aveva recitato con lui in CherrybombKimberley Nixon. Infatti, i due furono spesso
visti insieme, anche se entrambi negarono i pettegolezzi. Un’altra
relazione non confermata è quella con Lily Allen.
I due si conobbero nel 2008, quando lei stava affrontando un
periodo difficile e, a quanto pare, i due si avvicinarono proprio
allora. Ma se siano mai stati una coppia o meno, sono solo
ipotesi.
Emma Watson e Ruper Grint: il
bacio
5) Il bacio sul set di Harry
Potter. La storia tra
Ron e Hermione, quella di una fortissima amicizia che si
trasforma in amore, è restata nel cuore a milioni di fan. Ma Rupert
Grint ha rivelato, in un’intervista a People magazine, il
fatto che davvero non volesse baciare l’attrice. Infatti, i due si
conoscevano da quando erano bambini, e avevano un legame come di
fratello e sorella. Per questo motivo, entrambi ricordano
l’esperienza come una cosa difficile e, per fortuna, fu buona la
prima.
7) Scambi di
persona. Rupert Grint e Ed Sheeran si assomigliano
parecchio, e sono anche piuttosto amici. Non solo: sono molte le
volte in cui, in pubblico, i due hanno giocato sul fatto che si
somiglino. Cominciamo da Lego House,
il video di Ed Sheeran uscito nel 2011, e girano fotografie dei due
vestiti esattamente allo stesso modo. Le persone fermano Rupert per
strada pensando che sia il cantante. E sembra che ci abbiano preso
gusto con gli scambi di persona pubblici. Come
quanto Grint è apparso in un programma di MTV, After
Hours, al posto di e nei panni del cantante.
8) Rupert Grint ha un certo
talento musicale. La recitazione non è l’unico talento di
Rupert. Infatti, è anche un abile e versatile musicista, che sa
suonare più di uno strumento, tra cui la chitarra, il banjo e il
digeridoo (uno strumento a fiato, che a quale è la sua specialità).
Ha provato anche molti altri strumenti del corso degli anni, tra
cui la fisarmonica, il sassofono e la chitarra, con i quali però
non ha mai avuto troppa destrezza.
9) Vale parecchio, in
termini di soldi. È facile immaginare che gli attori
principali del cast di Harry Potter abbiano fatto una
piccola fortuna nel corso degli anni. Quello che è difficile
immaginare, è quanto abbiano effettivamente guadagnato. Nel caso di
Rupert Grint, l’attore ha dichiarato di aver guadagnato più di
50 milioni di dollari grazie agli otto film,
affermando anche che, crescendo, questo gli ha dato difficoltà nel
distinguere i veri amici dagli approfittatori.
10) Il camioncino dei
gelati. A quanto pare, Rupert Grint ha usato una parte dei
soldi guadagnati grazie a Harry Potter per acquistare un classico
camioncino dei gelati, che a quanto pare porta in giro con lo scopo
di dare gelati gratis ai bambini del vicinato. E il camioncino ha
fatto la propria comparsa anche sul set di Harry Potter: quando il
cast e la troupe facevano una grigliata, Rupert era felice di
fornire gelati e ghiaccioli.
In una recente intervista
l’attore Rupert Grint è tornato a parlare
della saga che lo ha fatto conoscere in tutto il mondo. In
Harry Potter, l’attore ha
interpretato il miglior amico del maghetto, Ron
Weasley, col tempo innamoratosi, ricambiato, da Hermione
Granger, interpretata da Emma Watson.
I due sono stati protagonisti di un
bacio, molto atteso dai fan, un po’ meno dall’attore, che è
grande amico dell’attrice, rivelando di aver avuto difficoltà nella
scena.
”Non ho mai rivisto quella
scena”, rivela l’attore, ”Conosco Emma da quando aveva 9
anni, e abbiamo una relazione molto fratello-sorella”.
E continua: ”Ed è stato davvero
surreale. Ho in mente il suo viso vicino, più vicino. Ero tipo ‘Oh
mio Dio’. Non ricordo davvero nulla a parte questo”.
Insomma, una situazione piuttosto
imbarazzante, come racconta l’attore ventisett’enne. ”Una
volta è stato abbastanza. È stato un momento così enorme e le
aspettative erano molto alte. C’era un bel po’ di
pressione”.
Rupert Grint è trai protagonisti di Bussano alla Porta, il nuovo film di
M. Night Shyamalan da oggi in sala. L’attore,
com’è noto, ha raggiunto il successo grazie al franchise di
Harry Potter, in cui interpretava Ron Weasley,
l’amico fidato di Harry.
Negli anni trascorsi dalla
conclusione della serie originale, molti degli ex co-protagonisti
di Grint, tra cui Daniel Radcliffe e Tom
Felton, hanno dichiarato che, secondo loro, un riavvio del
franchising di Harry Potter ci sarà, prima o poi.
Ora, Grint aggiunge la sua voce al coro di ex studenti di Hogwarts
che dicono ai fan di aspettarsi una nuova interpretazione
dell’amata PI, in futuro. Durante un’intervista con GQ, l’ex mago afferma anche che
vorrebbe vedere il materiale originale adattato in forma di serie
tv, suggerendo che “funzionerebbe davvero”. “Mi piacerebbe
vedere Harry Potter venire adattato in forma di show televisivo.
Penso che funzionerebbe davvero. Sono sicuro che i film verranno
comunque rifatti.”
Dopo qualche anno di pausa, Grint ha
trovato spazio nell’industria dell’entertainment in diversi
prodotti di vario successo, tra cui
Servant, la serie ideata proprio da Shyamalan che
adesso lo ha voluto anche in Bussano alla Porta. Al momento, Harry Potter
rimane il suo più grande successo e il suo ruolo più
identificativo.
La fama di Rupert Grint è indissolubilmente legata al
ruolo di Ron Weasley nella saga di Harry Potter. L’attore è letteralmente
cresciuto sul set, dal momento che è apparso in tutto gli otto
adattamenti cinematografici, al pari dei suoi colleghi Daniel Radcliffe e Emma Watson.
Nonostante sia passato già un
decennio dalla sua conclusione (Harry
Potter e i doni della morte – Parte 2 è uscito nel 2011),
l’eredità della saga continua, anche grazie al successo –
sicuramente inferiore rispetto al franchise originale – della saga
spin-off di Animali Fantastici, il cui terzo capitolo è
attualmente in fase di produzione (ne sono previsti altri due, per
un totale di cinque episodi).
Al di là della fama che il ruolo di
Ron può avergli regalato, Rupert Grint non sembra avere ricordi
totalmente piacevoli quando si parla della saga ambientata nel
Wizarding World partorito dalla mente di J.K. Rowling. Ospite del podcast Armichair
Expert di Dax Shepard, infatti, l’attore britannico ha ammesso
che, durante i dieci anni che lo hanno visto impegnato con il
franchise, ad un certo punto lavorare ai film è diventato parecchio
faticoso, senza però rinnegare la bellissima esperienza che ha
avuto modo di vivere.
“C’è stato sicuramente un
momento in cui lavorare sembrava davvero soffocante. È stato
pesante andare quasi ogni giorno sul set per dieci anni
consecutivi. È stata una bellissima esperienza. Sul set c’era
un’atmosfera bellissima e sembravano davvero una grande famiglia.
Era sicuramente un bel posto dove stare, ma a volte mi sono
ritrovato a pensare: ‘Voglio fare qualcos’altro. Vedi cosa c’è là
fuori’.”
Naturalmente, questa non è stata la
prima volta che Rupert Grint, in tempi recenti, si è ritrovato
a parlare del franchise che gli ha regalato la fama mondiale. Lo
scorso mese aveva dichiarato
in un’intervista con Variety di non essere un devoto al
Wizarding World come molti fan si aspettano, e di aver visto
solamente i primi tre film della saga (e soltanto in occasione
delle anteprime mondiali).
Dopo aver smesso i panni di
Ron Weasly, l’amico pel di carota di
Harry Potter, Rupert
Grint ritorna alla ribalta con due nuovi
lungometraggi. Il primo, dal titolo
The Necessary Death of Charlie
Countryman e diretto da Frederik
Bond, lo vede affianco agli attori
Shia LaBeouf ed Evan Rachel
Wood in una storia di gangster e spionaggio. Il
secondo invece, intitolato CBGB e diretto
da Randall Miller, è un musical in cui
Grint recita accanto al collega Alan
Rickman (Piton) nei panni del chitarrista
Cheetah Chrome della band punck dei
The Dead Boys, famosa nella New York
degli anni ’80. Tra i prossimi progetti di Grint vi è anche
The Drummer in cui interpreterà
Dennis Wilson, famoso batterista dei
Beach Boys. Beh, che dire? In bocca al
lupo Rupert !
Negli ultimi dieci anni, abbiamo
visto letteralmente Rupert Grint crescere sotto i nostri occhi. Ma
con l’ultimo film di
Harry Potter e i Doni della Morte – Parte 2 uscito
questa settimana , siamo tutti per dire addio a Harry, Ron,
Hermione e tutti gli altri personaggi che abbiamo imparato a
conoscere come amici.
Qualche giorno fa a New York Rupert
Grint ha parlato ai microfoni di Collider, ecco il video completo
dell’intervista. Per qauelli che, non avendo ancora visto il iflm,
non hanno nemmeno letto i libri si prega di fare attenzione!
SPOILER!
Harry Potter e i Doni della
Morte – Parte 2 settima e ultima avventura della
serie dei film di Harry
Potter. Harry Potter e i Doni della Morte
– Parte 2 è diretto da David
Yates, regista anche di “Harry
Potter e l’Ordine della Fenice” e “Harry Potter e il principe
mezzosangue”. David Heyman, produttore di
tutti i film della serie, ha prodotto il film con David Barron.
Steve Kloves ha adattato la sceneggiatura, basata sul libro di
J.K. Rowling.
Ecco il red band trailer del
Moonwalkers, l’action comedy che vede
protagonista Rupert Grint al fianco di Ron
Perlman. Diretto da Antoine
Bardou-Jacquet, il film non ha ancora una distribuzione
italiana.
Alchemy ha
acquisito tutti i diritti, per il Nord America,
di Moonwalkers, il film
action-comedy diretto da Antoine
Bardou-Jacquet, con Ron Perlman, Rupert
Grint e Robert Sheehan. L’annuncio è
stato dato oggi dal CEO di Alchemy, Bill Lee.
”Moonwalkers è selvaggiamente
fantasioso, un film unico nel suo genere”, ha detto Lee.
“Antoine Bardou-Jacquet ha realizzato qualcosa di veramente
originale che non vediamo l’ora di portare ad un pubblico
ampio”.
“Sono così contento di poter
lavorare con una casa di distribuzione appassionata del nostro
film come lo siamo noi“, ha detto il produttore
Georges Bermann. “Siamo davvero eccitati
di lavorare con Alchemy nelle prossime fasi per
portare Moonwalkers al pubblico.”
E il co-produttore, Grégoire
Melin, aggiunge: “Sono molto felice che
Moonwalkers sarà uno dei primi film ad uscire attraverso la
nuova impresa di Bill. Siamo incredibilmente orgogliosi di
aver fatto un film così originale grazie a uno dei più grandi
talenti futuri della Francia”.
La trama: E se la missione
Apollo 11 in realtà non fosse mai avvenuta? E se, in realtà,
Stanley Kubrick avesse segretamente girato le famose immagini
dell’allunaggio in uno studio, lavorando per l’amministrazione
degli Stati Uniti? Questa è la premessa di una teoria di un
complotto totalmente plausibile che ci porta a Londra nei vivaci
anni ’60, dove un agente testardo della CIA (Ron Perlman) non
troverà mai Kubrick, ma invece è costretto a collaborare con uno
schifoso manager (Rupert Grint) di una squallida rock band, per
sviluppare la più grande truffa di tutti i tempi.
Moonwalkers è stato scritto da Dean
Craig, prodotto da Georges Bermann di Partizan Films, insieme a
Serge de Poucques, Peter de Maegd, Tom Hameeuw e Grégoire
Melin.
Ecco il trailer della nuova serie tv
inglese basata sul piccolo cult di genere The
Snatch, di Guy Ritchie, che vede
protagonista Rupert Grint, il Ron Weasley divenuto
famoso con la Saga di Harry Potter.
Rupert Grint nel
trailer di Snatch
Nella serie, Grint
interpreta Charlie
Cavendish, ed è affiancato da Dougray
Scott come Vic Hill, un uomo che entra e esce dalla
prigione, Luke Pasqualino come Albert Hill,
Lucien Laviscount come Billy Ayres, Phoebe
Dynevor come Lotti Mott, Juliet Aubrey
nei panni di Lily Hill, e Ed Westwick che compare
come guest nei panni del proprietario di un niight club, Sonny
Castillo.
La serie debutterà su
Crackle il prossimo 16
marzo.
The Snatch è un
film di Guy Ritchie del 2000 che vede protagonisti
Benicio Del Toro, Dennis Farina, Brad Pitt, Jason
Statham e Stephen Graham.
Rupert Grint: 10 curiosità sull’interprete di Ron nella saga
di Harry Potter
Ci chiedevamo tutti che fine avesse
fatto Rupert Grint, il “roscio di Harry Potter”
per intenderci. L’attore, che rispetto ai suoi colleghi
Emma Watson e Daniel Radcliffe, è
rimasto un po’ indietro dopo la fine della saga magica durata dieci
anni, sta ora mettendosi a lavoro, e dopo
Mojo, film che lo vede trai protagonisti,
l’attore lavorerà in Enemy of Man,
rivisitazione cinematografica del Macbeth di
William Shakespeare.
Nel film Grint reciterà accanto a
Sean Bean nelle vesti di Macbeth, oltre a Dave
Legeno (Fenrir Greyback in Harry Potter), Charles
Dance (Game of Thrones), Jason Flemyng
(X-Men: First Class), James D’Arcy (Cloud Atlas),
Neil Maskell (Kill List) e Joe
Gilgun (This is England). Rupert Grint
interpreterà invece Rosse, barone e messaggero del
re.
A seguire il primo poster e la trama
del film:
Enemy of Man porterà la visione
che Shakespeare aveva del 17esimo secolo al pubblico del 21esimo.
Dialoghi più frizzanti, azione più concitata. Una storia senza
tempo di guerra, regicidio, tradimento e vendetta attraverso lande
gelide e tenebrose, castelli in rovina e villaggi messi a ferro e
fuoco.
Rupert Grint,
meglio conosciuto come Ron Weasley della saga
di Harry Potter, ha in serbo nuovi
progetti cinematografici.
Tra questi, ce n’è uno che lo vede
non solo doppiatore di Josh, rivale diPat, nel film d’animazione Postman Pat
ma anche cantante della colonna sonora.
Di seguito, possiamo ascoltare la
canzone del film e più in basso, Grint che
racconta alla BBC la sua “esperienza
canterina”.
Che sia l’inizio di una nuova
carriera nel mondo della musica?
Come si può raccontare una leggenda
ai mortali? Semplicemente prendendo quell’icona e “abbassandola” al
livello umano. È quello che ha tentato di fare Rupert
Goold in Judy,
il suo nuovo film presentato alla Festa del Cinema di Roma 2019 e
che vede protagonista una straordinaria Renée
Zellweger.
Conosciuta da tutti come la
ragazzina de Il Mago di Oz, la dolce
Dorothy, dal Kansas, Judy
Garland è in realtà, soprattutto per gli americani,
una vera e propria stella, un’icona incredibile che ha avuto una
vita complicata, traumatizzata dal lavoro continuo in tenera età, e
funestata da una serie di vicende personali che ne hanno minato la
sicurezza, fisica, mentale e anche economica.
Renée Zellweger ha restituito lo spirito di
Judy
A portare l’enorme perso di questo
personaggio è la Zellweger, che si dimostra
perfettamente all’altezza di portare il mito di nuovo in mezzo a
noi e sullo schermo. “Ho chiesto a Renée Zellweger di non
essere Judy Garland, ma di essere Renèe che faceva Judy Garland,
una differenza sottile ma molto importante per me – ha
spiegato il regista in conferenza stampa – So che non poteva
essere perfetta come Judy, ma autentica. Non avrebbe mai avuto la
sua voce, certo, ma poteva replicarne lo spirito, ed è quanto ha
fatto”.
La scelta di Renée è stata quasi
naturale, dal momento che il ruolo richiedeva un’attrice che
potesse dare diverse sfumature drammatiche al personaggio, ma che
fosse anche in grado di cantare e di essere comica: “Renée era
la persona giusta. Lei si è presa 6 anni di pausa dal cinema,
perché sentiva troppo il peso di Hollywood, ha fatto tutto un suo
percorso sulla fama e questo, di lei, mi ha conquistato”.
Sugli inizi di Judy
Garland da star bambina, Rupert Goold ha
raccontato: “Judy e Shirley Temple sono state le prime bambine
ad avere fama, con tutte le conseguenze che per entrambe ci sono
state. Oggi invece c’è un sistema che protegge molto di più i
bambini che si proiettano nel mondo del cinema e
dell’intrattenimento. Lei è stata la bambina di tutti, ma
non ha avuto un’infanzia per sé“.
Sarà l’attore della serie tv
Homeland, Rupert Friend, a sostituire il
compianto Paul Walker nel prossimo Agent 47 della
Fox International. A dirigere il film ci sarà invece
Aleksander Bach su una sceneggiatura di
Skip Woods e Michael Finch.
Non si conoscono i dettagli del
film e della trama, ma sappiamo che sarà un sequel di
Hitman – l’Assassino del 2007, con
Timothy Olyphant e Olga
Kurylenko, a sua volta basato sul video game omonimo della
Square Enix.
Chuck Gordon, Alex
Young e Adrian Askarieh produrranno con
la 20th Century Fox distributing. Daniel Alter
sarà produttore esecutivo.
Hitman –
l’Assassino ha come protagonista un agente-assassino
geneticamente modificato che ha per nome un numero, 47.
Quest’ultimo, sempre ligio nel portare a termine il proprio
compito, risveglierà la propria coscienza grazie all’incontro con
una prostituta russa. Pur rivelando poco di se stesso e trattenendo
al massimo le proprie emozioni, l’agente 47 riesce a trasmettere
fascino, carisma e un profondo senso enigmatico.
Divenuto celebre grazie al cinema,
per poi emigrare verso la televisione, l’attore Rupert
Evans è oggi uno dei volti noti di alcune celebri serie,
apprezzate a livello internazionale. Negli ultimi anni Evans ha
infatti guadagnato particolare popolarità, maturando
interpretazione dopo interpreazione per affermare il proprio status
all’interno dell’industria.
Ecco 10 cose che non sai di
Rubert Evans.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Rupert Evans: i suoi film e le
serie TV
10. Ha esordito al cinema
con un noto film. Il primo ruolo per il grande schermo
ricoperto dall’attore è stato quello dell’agente John Myers nel
film Hellboy (2004),
di Guillermo Del Toro. Successivamente compie
sporadiche apparizioni con film come Agora (2009), con
Rachel
Weisz, Incident (2011), l’horror The Boy (2016),
e American
Pastoral (2016), di Ewan
McGregor.
9. È noto per i ruoli
televisivi. La popolarità dell’attore in televisione
inizia a consolidarsi grazie alla serie Mondo senza fine
(2012). Ottiene poi un ruolo di rilievo in Fleming – Essere
James
Bond (2014), con Dominic
Cooper. In seguito, recita nelle serie Rogue
(2014),
L’uomo nell’alto castello (2015-2018), con Rufus
Sewell, e Streghe (2018-in
corso), con Melonie
Diaz e Madeleine
Mantock.
Rupert Evans è su Instagram e
Twitter
8. Ha un account
personale. L’attore è presente sul social network
Instagram con un profilo seguito da 74,2 mila persone. All’interno
di questo l’attore è solito condividere immagini personali scattate
durante momenti di svago. Non mancano però anche post promozionali
dei suoi progetti da interprete, promossi attraverso trailer,
interviste o foto di backstage.
7. È attivo anche su
Twitter. Evans possiede un account anche sul social
Twitter, dove attualmente vanta un totale di oltre 15 mila
follower. Qui l’attore, oltre a condividere novità relative ai suoi
progetti cinematografici e televisivi, è solito svelare curiosità o
rendere note sue riflessioni su vicende di attualità.
Rupert Evans: chi è sua moglie
6. È estremamente
riservato. L’attore è noto per non essere solito
condividere dettagli sulla sua vita personale. Negli anni, infatti,
ha mantenuto un basso profilo, tenendosi alla larga dall’invasività
dei media. Per tale motivo, nulla si sa della sua vita
sentimentale, e non è certo se sia single o abbia una compagna.
Parte delle cose che non sai
sull’attore
Rupert Evans in L’uomo nell’alto
castello
5. Ha avuto un ruolo
ricorrente. L’attore ha guadagnato grande popolarità
recitando nel ruolo di Frank Frink in L’uomo nell’alto
castello. Presente dalla prima alla terza stagione, questi è
il fidanzato della protagonista e lavora in una fabbrica di armi.
All’interno della serie, composta di 40 episodi, Evans ha recitato
in ben 26 di questi.
Rupert Evans in Streghe
4. Ha diretto un
episodio. Dopo essere diventato un membro fisso del cast
di Streghe, nel ruolo di Harry Greenwood,
l’attore è passato dietro la macchina da presa per dirigere
l’episodio Don’t Look Back in Anger, diciottesimo della
seconda stagione. Per Evans si è trattato del debutto in qualità di
regista, occasione che si è per lui rivelata entusiasmante, e che
l’ha costretto a guardare la serie anche da nuove prospettive.
3. Ha un ruolo chiave nella
serie. In Streghe, l’attore ricopre uno dei
personaggi principali. È infatti Harry Greenwood, angelo custode
che protegge e guida le streghe protagoniste. È lui a riunire le
tre giovani ragazze e comunicare loro quanto le aspetta. Il
personaggio ricorre dunque in qualità di mentore.
2. Non conosceva il
personaggio. L’attuale serie Streghe è in realtà
il reboot di un classico della televisione. Anche in quel caso vi
era la figura dell’angelo custode Harry. Intervistato a riguardo,
Evans ha tuttavia dichiarato di non aver mai visto quella versione
del personaggio, e di aver pertanto potuto lavorare sulla sua in
totale libertà, privo di condizionamenti.
Rupert Evans: età e altezza
1. Rupert Evans è nato a
Staffordshire, Inghilterra, il 9 marzo 1976. L’attore è
alto complessivamente 178 centimetri.
Negli
ultimi anni l’attoreNicolas Cageha
partecipato ad alcuni film che gli hanno permesso di guadagnare
nuova popolarità dopo un periodo ricco di opere poco riuscite.
Titoli comeUSS
Indianapolis,211 – Rapina in
corsoe2030 – Fuga per il
futurohanno infatti
rappresentato il fondo della carriera del premio Oscar. Oltre a
questi, un altro film molto poco apprezzato ma imperdibile per i
fan di questo tipo a cui l’attore ha partecipato èRunning with the Devil – La legge del
cartello,scritto e diretto nel 2019 daJason
Cabell, qui al suo primo
film come regista unico del progetto (nel 2016 aveva infatti
co-direttoSmoke Filled
Lungs).
Si
tratta dunque di un film ambientato nel contesto del narcotraffico,
nel quale si muovono personalità complesse che sfuggono alle
definizioni di bene e male. Tra corruzione e illeciti, il confine
tra questi due poli viene spesso e volentieri oltrepassato più
volte nel corso del film, portando lo spettatore a doversi dunque
confrontare con una realtà sfuggente e difficile da comprendere. Di
certo, il film offre però un preciso svolgimento di tutti i
personaggi coinvolti, offrendo inoltre numerosi colpi di scena ed
elementi che non mancheranno di entusiasmare i fan di questo
genere.
Running with the Devil – La
legge del cartelloè dunque
un titolo da non perdere, specialmente se si è affascinati da
questi racconti ambientati in vere e proprie terre di nessuno, dove
si decidono le sorti di intere comunità. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Nicolas Cage in Running with the Devil – La legge del
cartello
La
trama diRunning with the Devil – La legge del
cartello
Il
film è ambientato tra la Colombia e il confine tra Messico e Stati
Uniti, sulla rotta di uno dei principali traffici di cocaina a
livello mondiale. In questo contesto,Il
Capo, boss di un potente
cartello della droga, viene a sapere del sabotaggio delle sue
spedizioni verso gli Stati Uniti e manda ad indagare due dei suoi
uomini più fidati,Il CuocoeL’Uomo. I due partono così per un viaggio a ritroso,
seguendo la catena di approvvigionamento della droga per
identificare la fonte del problema. Lungo la strada, però, si
devono confrontare con la dura realtà di quel mondo, segnato dal
tradimento, dall’avidità e da pericoli estremi.
Nello
stesso tempo, due agenti della DEA, l’agenzia federale americana
anti-droga, guidata dall’Agente
Responsabile, sta conducendo
un’operazione per smantellare il cartello della droga, mettendosi
pertanto in rotta di collisione con i due malviventi. Uno scontro
tra le due parti sarà presto inevitabile. Mentre dunque la rete si
stringe intorno ai vari attori coinvolti nel traffico di droga, si
dipana una storia di sopravvivenza, dove tutti cercano di
proteggere i propri interessi. In un mondo in cui i confini tra il
bene e il male sono spesso confusi, si scatena quindi una corsa
contro il tempo, in cui tutti cercano di salvare il possibile prima
dell’inevitabile resa dei conti.
Il cast di
attori
Nel
film, nessun personaggio ci viene presentato con il suo vero nome,
bensì con dei soprannomi che in un certo senso ne descrivono le
qualità o l’attività svolta. Protagonista diRunning
with the Devil – La legge del cartelloè dunque il già citatoNicolas Cage, nei panni
di Il Cuoco, mentreLaurence Fishburnericopre il ruolo di L’Uomo. I due sono qui
tornati a condividere lo schermo a quasi 40 anni daRusty il selvaggio(1983) eCotton Club(1984), entrambi diretti dallo zio di
Cage,Francis Ford Coppola. L’attriceLeslie Bibb– recentemente vista anche inLa babysitter – Killer Queen
–, invece, interpreta
l’Agente Responsabile.
Completano poi il cast gli attoriBarry Peppernei panni di Il
Capo eAdam Goldbergin quelli di Lo Spione. Entrambi sono divenuti
noto dopo aver recitato in
Salvate il soldato Ryan.InRunning with the Devilvi sono poiClifton Collins Jr.(Westworld) nel ruolo di Il Contadino,Cole
Hauser(Will
Hunting – Genio ribelle) in quello di Il Boia ePeter
Facinelli(Carlisle Cullen nella
saga diTwilight) nel ruolo di Numero Uno. Infine,Natalia Reyesè La Donna
eMarie Wagenmanricopre il ruolo di La Bambina.
Nicolas Cage in Running with the Devil – La legge del
cartello
Il finale del film
Il film è tutto incentrato sulla
cocaina, dal raccolto all’approvvigionamento fino alla diffusione
tra le strade. Mentre le autorità cercano costantemente di
interrompere il percorso, il cartello della droga si assicura che
tutto vada secondo i propri piani. Entrambe le parti sono talmente
investite in questo gioco del gatto e del topo che la domanda
diventa prevalente: Dove finisce? Alla fine del film, vediamo che
Il Cuoco uccide L’Uomo. Da qui, siamo sicuri che non ci saranno più
morti per la nuova droga che L’Uomo ha creato. In questo modo, si
risolve il problema delle uccisioni indesiderate di persone che
acquistano droga.
Ma nel quadro generale, c’è qualcosa
che si risolve? Certo, un pezzo dell’intero racconto si risolve
proprio con la morte dell’Uomo. Ma il cartello è ancora attivo. E
Il Cuoco ne è una parte importante. Quindi, su questa base, nulla
viene realmente interrotto con l’uccisione dell’Uomo. Era solo una
pedina in questo gioco e la sua morte non ha alcuna importanza. Ma
nell’inquadratura finale del film, Il Cuoco viene a sua volta
ucciso dall’“Agente incaricato”. Quindi, dal punto di vista delle
figure autoritarie, si può dire che gli agenti della DEA sono
riusciti a interrompere la pista della droga uccidendo uno dei
principali gestori.
Quindi, in parole povere, la pista
della droga finisce qui. Oppure no? Nella scena a metà dei titoli
di coda, si vede di nuovo l’agricoltore che trasporta più volte
sacchetti pieni di cocaina grezza. Da questa sola immagine, il
regista afferma ci comunica che la pista della droga è ancora in
corso, e forse non finirà mai. Quello di Running with the Devil
– La legge del cartello è dunque un finale piuttosto cupo, che
ci ricorda dell’ampiezza di questi giri criminali e della loro
apparente capacità di riorganizzarsi con sempre nuove figure al
loro vertice.
Il trailer del
film e dove vederlo in
streaming e in TV
È
possibile fruire diRunning with the Devil – La legge del
cartellograzie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
diApple iTunesePrime Video.
Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento,
basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento
generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al
meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel
palinsesto televisivo divenerdì17gennaioalle ore21:20sul canaleRai 4.
Running Point, la nuova
serie comica sul basket con Kate Hudson, è finalmente arrivata su Netflix, e il finale della prima stagione lascia
spazio a interessanti sviluppi per una potenziale seconda. La
serie, composta da dieci episodi, ha ricevuto un’accoglienza mista
su Rotten Tomatoes, ma ciò non ne ha impedito la
popolarità. Con una premessa originale, Running Point
esplora diverse direzioni narrative, intrecciando le storie dei
membri della famiglia Gordon, che si scontrano nel finale della
prima stagione.
La trama di Running
Point
La serie segue Isla Gordon (Kate
Hudson), figlia dell’ex presidente dei Los Angeles
Waves, Jack Gordon. Dopo che suo fratello Cam viene coinvolto in
uno scandalo e mandato in riabilitazione, Isla viene
inaspettatamente nominata presidente della squadra. Nel suo nuovo
ruolo, deve affrontare il sessismo dell’industria del basket e
guidare i Waves verso il successo, con l’aiuto dei suoi fratelli e
del resto del cast. Running Point è stata paragonata a
Ted Lasso, ma il finale della prima stagione dimostra
quanto le due serie siano diverse.
Il finale della prima
stagione di Running Point
Le Waves perdono ai
playoff
Dopo aver superato molte
difficoltà, Isla riesce a portare i Waves fino alla settima partita
dei playoff. Tuttavia, con grande sorpresa, la squadra perde e la
stagione si conclude prima del previsto. Questo colpo è
particolarmente duro per Isla, che è ancora scossa dall’abbandono
del suo fidanzato avvenuto un mese prima. Dopo la partita, nello
stadio ormai vuoto, Isla ha una conversazione con l’allenatore Jay
Brown, e i due si baciano.
Poco dopo, Isla torna nel suo
ufficio e trova una sorpresa: Cam Gordon è lì. Dopo essere stato
ricoverato in riabilitazione nell’episodio 1, Cam sembra essere
uscito durante gli eventi dell’episodio 10 e ha apparentemente
ripreso il suo vecchio ruolo, forse come reazione alla sconfitta
dei Waves. Nel frattempo, Travis rimane in cura, Jackie viene
accolto ufficialmente nella famiglia Gordon, Sandy e il suo ex
fidanzato tornano insieme, e la squadra inizia a prepararsi per la
prossima stagione.
Il ritorno di Cam Gordon: è
di nuovo presidente?
Il finale si chiude con un colpo di
scena: Cam è seduto sulla sedia di Isla nel suo ufficio, suggerendo
di aver ripreso il suo vecchio incarico ai Waves. Questo è
sorprendente, dato che era stato lui stesso a nominare Isla come
sua sostituta. Nessuno si aspettava un ritorno così rapido, e se
inizialmente Sandy e Ness volevano estromettere Isla, ora nessuno
sembra contento del ritorno di Cam.
Cam potrebbe voler rimediare ai
fallimenti dell’amministrazione di Isla, che pur avendo ottenuto
risultati migliori rispetto agli anni precedenti, ha dovuto
affrontare ostacoli come il sessismo e la sconfitta nei playoff.
Potrebbe anche aver sempre pianificato di tornare,
indipendentemente dai risultati di Isla. La sua presenza creerà
sicuramente tensioni nella squadra e nella famiglia, ponendo le
basi per una seconda stagione carica di conflitti.
Il triangolo amoroso: Isla,
Lev e Coach Brown
Nel penultimo episodio,
Lev lascia Isla e rompe il fidanzamento a causa della sua dedizione
al lavoro. Quando inizia l’episodio 10, è passato un mese e Lev non
è più tornato. Tuttavia, il finale prende una svolta inaspettata:
dopo la sconfitta, Isla bacia Coach Brown. Questo potrebbe dare
vita a un triangolo amoroso nella seconda stagione, con Isla divisa
tra il suo ex fidanzato e il suo nuovo interesse sentimentale.
Il significato del finale:
le sconfitte contano più delle vittorie
Prima di baciarsi, Isla e Coach
Brown discutono della dolorosa sconfitta. Isla si sente una fallita
nonostante i successi ottenuti, e Brown le spiega che, nello sport
e nella vita, si ricordano più le sconfitte che le vittorie. Questa
riflessione aiuta Isla a comprendere meglio i suoi sentimenti.
Questo tema è centrale in
Running Point e riguarda molti personaggi: Sandy, Ness e
Isla affrontano delusioni sentimentali, Travis combatte la
dipendenza e Dyson si scontra con le sue insicurezze sul campo. I
personaggi tendono a punirsi per i fallimenti piuttosto che
celebrare i loro successi, un aspetto su cui dovranno lavorare in
futuro.
Come il finale prepara la
seconda stagione di Running Point
Il finale lascia molte
trame aperte, pronte per essere esplorate in una possibile seconda
stagione:
Il ritorno di Cam come presidente e il conflitto con Isla.
La relazione tra Isla e Coach Brown, e il possibile ritorno di
Lev.
Il percorso di riabilitazione di Travis e il suo futuro.
L’evoluzione della squadra e le sfide della prossima
stagione.
Con questi elementi, Running
Point ha tutte le carte in regola per una seconda stagione
ricca di colpi di scena.
Running Point è stata
ufficialmente rinnovata per la seconda stagione. La commedia
sportiva vede come protagonista Kate Hudson nei panni di Isla Gordon, una
donna nominata presidente della squadra di basket fittizia LA
Waves. La prima stagione di 10 episodi è stata trasmessa per la
prima volta su Netflix
il 27 febbraio. Oltre a Hudson, Running Point vanta un cast di prim’ordine che include
Brenda Song, Drew Tarver, Jay Ellis, Scott MacArthur, Chet
Hanks, Uche Agada, Justin Theroux, Scott Evans e Max
Greenfield. La serie è stata creata da Ike Barinholtz e
presenta episodi diretti da Michael Weaver, Thembi Banks, James
Ponsoldt e David Stassen.
Ora, Netflix ha
annunciato il rinnovo ufficiale di Running Point per la
seconda stagione. Lo streamer lo ha annunciato attraverso un
video promozionale, che inizia mostrando le richieste dei fan per
una seconda stagione. Il video mostra Hudson, che dice: “Un buon
proprietario di una squadra di basket sa quando ascoltare i
fan”. Poi annuncia con entusiasmo che “Running Point tornerà
ufficialmente per la seconda stagione”. Ha quindi ringraziato
coloro che hanno sostenuto lo show e ha chiuso con un messaggio per
la prossima stagione.
È passata solo una settimana dalla
prima di Running Point, che è entrata nella top 10 globale
di Netflix per i programmi televisivi in lingua inglese. Ha
raggiunto il terzo posto, con 9,3 milioni di visualizzazioni
totali, superata solo da Zero Day e American Murder:
Gabby Petito. Da allora, Running Point è diventato lo
show numero uno negli Stati Uniti.
Parte del successo di Running
Point è probabilmente legato ai suoi protagonisti. La serie
vedeva Hudson nel ruolo principale, ma il ruolo secondario di Song
è altrettanto significativo, poiché ha probabilmente attirato i fan
grazie al precedente lavoro dell’attore in contenuti Disney Channel
come Zack e Cody al Grand Hotel. Queste apparizioni nel
cast, la trama intelligente e la commedia hanno portato a una
ricezione complessivamente positiva, poiché Running Point
ha ottenuto un 77% di Tomatometer e un 82% di Popcornmeter su
Rotten Tomatoes. Queste ottime recensioni fanno ben sperare per la
prossima stagione.
Dopo essere stato presentato in
anteprima alla 33esima edizione del Noir In
Festival, l’action thriller Runner,
diretto da Nicola Barnaba
(qui
la nostra intervista al regista) e con protagonisti Matilde Gioli e Francesco
Montanari, arriva dall’8 febbraio nei
cinema italiani, distribuito da Plaion Pictures.
Nel cast accanto ai due protagonisti, anche Federico
Tocci, Ilenia Calabrese, Saverio
Malara, Vincenzo Scuruchi, Flora
Contrafatto e Hana Vagnerova. Prodotto da
Camaleo e realizzato con il contributo del
Ministero della Cultura e con il sostegno di Fondazione
Calabria Film Commission, Runner è
un action thriller che si ispira alla migliore tradizione dei film
d’azione degli anni Ottanta – come Arma Letale e Die Hard – facendo della sua protagonista assoluta
Lisa, un’eroina inarrestabile.
Con il sogno del cinema da quando
era bambina, Lisa si ritrova infatti ad otterene il ruolo di runner
su un importante set. Punto di partenza per quella che sperà sarà
una fortunata carriera, nel corso di quest’esperienza si trova
anche ad intrecciare una relazione con Sonja, nota star e
protagonista del film in lavorazione. Ma l’attrice ha un passato
oscuro che torna a bussare violentemente alla sua porta proprio
quando Lisa è in camera con lei. Incastrata e accusata
dell’omicidio di Sonja, la giovane runner si vede allora costretta
a scappare all’interno dell’albergo dove si svolgono le riprese per
salvarsi la vita e per trovare le prove che la scagionino,
incriminando così il vero assassino che la vuole morta a tutti i
costi.
Runner e l’importanza dei film di genere
Ad interpretare l’antagonista,
Bosco, vi è l’attore Francesco Montanari, divenuto
celebre per il ruolo del Libanese in Romanzo criminale – La
serie e più recentemente visto in Appunti di un venditore di donne e Ero in guerra ma non lo sapevo. Incontrato sul set del
film, l’attore racconta l’esperienza di Runner,
partendo con una riflessione sull’importanza dei film di genere
nella produzione nazionale e sui rischi che essi comportano.
“Che vuol dire veramente rischiare? Trovo che sia una parola
molto abusata. Oggi si tende ad essere piuttosto omologati, per cui
se la commedia va bene si pensa di dover fare solo quella. Penso ci
si dovrebbe invece chiedere cosa ci ha spinto a fare questo
mestiere, quali interessi, quali ossessioni”.
“Ecco, se rischiare vuol dire
percorrere territori poco o per nulla battuti, ma che ci fanno
essere coerenti con ciò che ci interessa, allora sì, bisogna
rischiare. – continua Montanari – Quindi bisognerebbe
smetterla di pensare che certi generi cinematografici non fanno per
noi, perché è la storia stessa del nostro cinema che ci dimostra il
contrario. E sono convinto che se si sia disposti a rischiare con
sincerità, portando quindi fino in fondo le proprie convinzioni e
le proprie intenzioni, allora si potrà essere ripagati di quel
rischio. Dietro il genere, però, c’è sempre una storia di relazioni
umane. Poi è come la inquadri o come la scrivi che denota un genere
rispetto ad un altro”, spiega l’attore.
Francesco Montanari, antagonista tra bene e male
“Per quanto riguarda Runner,
quando mi venne proposto dal produttore Roberto Cipullo,
inizialmente ero scettico. – racconta Montanari – Avevo
davvero voglia di cimentarmi con un film particolare e complesso
come questo? Ma alla fine mi sono detto “ma perché no? Mi divertirò
nel farlo!”. Non capita tutti i giorni di poter prendere parte ad
un film di genere che permetta di spingersi fuori dalla propria
comfort zone, quindi ho colto l’occasione. E poi sono rimasto
affascinato da questo mio personaggio che rompe un po’ lo schema
della netta distinzione tra buono e cattivo. È una cosa che ricerco
sempre nei miei ruoli, che siano tridimensionali e di conseguenza
possano risultare empatici. A me interessa questo di un
personaggio, trovare la sua verità”.
“Con Boscoparliamo di
una persona molto borderline.– spiega l’attore –
È un agente corrotto che ha svolto un lavoro illecito che è
stato la sua rovina. Solo che risolvere questo problema ne genererà
un altro e da qui inizia il film. Nel costruire questo personaggio
ho quindi cercato di ragionare non della serie “ora vado lì e la
risolvo così, non ci sono alternative”, bensì “farò di tutto per
non doverla risolvere così”. Poi ovviamente subentrano imprevisti
per cui alla fine vale il mors tua vita mea. Ecco diciamo che ho
cercato di mantenere Bosco sempre su questo equilibrio, in modo che
non risulti mai cattivo senza sé e senza ma, presentando invece
alcune sfumature di umanità che sono poi quelle che lo rendono
interessante e vero”.
Come riportato, Runner è
al cinema dall’8 febbraio, distribuito da
Plaion Pictures.
Il nuovo lungometraggio diretto da
Nicola
Barnaba, Runner, con gli
attori Matilde Gioli e
Francesco
Montanari è l’unico film italiano in
concorso alla 33esima edizione del prestigioso
Noir In Festival, un festival unico nel suo genere
per quanto riguarda il mondo del cinema e della letteratura del
giallo e del mistero. Girato a Gasperina (CZ), in Calabria, il film
è prodotto daCamaleo con il sostegno della
Calabria Film Commission e sarà
distribuito al cinema daPlaion Pictures.
Si tratta di un action thriller con protagonista
Lisa una giovane di 25 anni con il sogno del
cinema da quando era bambina. Per lei il ruolo del runner è un
traguardo importante: è il suo arrivo nel mondo del cinema, ma
anche il punto di partenza per una fulgida carriera.
È
finalmente su un set, intreccia una relazione con
Sonja, protagonista e star del cinema. Cosa
potrebbe volere di più dalla vita? Cosa potrebbe andare storto? Ma
l’attrice ha un passato oscuro che torna a cercarla nel momento più
impensato. Quando poi Lisa si trova ad essere accusata
dell’omicidio di Sonja, la ragazza è costretta a scappare. Per
salvarsi la vita, dovrà trovare le prove che la scagionino e
permettano di condannare il vero assassino. Il film si preannuncia
dunque particolarmente adrenalinico e claustrofobico, interamente
ambientato in un albergo isolato dal mondo e con fonti
d’ispirazione film come “Die Hard” e “Trappola in alto
mare“.
Runner, dalle origini alle sfide in fase di
realizzazione
A parlarci meglio del film è però
proprio lo stesso NicolaBarnaba,
a partire dalle motivazioni che lo hanno spinto a realizzare questo
lungometraggio. “Io sono cresciuto in provincia e il cinema era
l’unica evasione possibile dalla vita di tutti i giorni. –
racconta il regista – Mi riferisco principalmente ad un cinema
d’intrattenimento che va dai mostri degli anni Cinquanta fino ai
grandi blockbuster d’azione degli anni Ottanta, dai vari Arma
Letale a Die Hard. Un po’ dalla voglia di fare cinema, un po’ dalla
voglia di ricostruire questo tipo di avventure e sensazioni, ho
iniziato ad ideare Runner.”
“L’idea però è rimasta per un
po’ nel cassetto, fino a quando non ho trovato in Roberto
Cipullo, creative producer di Camaleo, un complice che ha deciso
che questa idea matta era il caso di provare a realizzarla, –
ha continuato poi Barnaba – dando così vita ad un omaggio a
quei film che sono ormai delle pietre miliari del cinema d’azione.
Sono poi stato fortunato a trovare altri due complici, Matilde
Gioli e Francesco Montanari, che si sono prestati con ironia e
simpatia nel cercare di dar vita a questo progetto. Matilde, nel
ruolo di Lisa, è poi stata straordinaria nel mettersi in gioco,
nell’eseguire personalmente tutte le scene più complesse, senza
ricorrere alla sua controfigura”.
“Abbiamo girato pressocché in
un’unica location,cosa che ha presentato degli ovvi
vantaggi da un punto di vista organizzativo, ma ha presentato
problematiche di altro tipo, a partire dal fatto che
sostanzialmente eravamo sempre sul luogo di lavoro. In ogni caso,
abbiamo cercato di sfruttare al meglio gli spazi a disposizione,
ricercando un’idea di claustrofobia e disagio che sono poi quelle
che vive anche la stessa protagonista. Tutto ciò è reso anche
attraverso l’uso delle luci. In generale cercavamo un modo per
“nascondere” le pareti bianche dell’albergo, ma questo usare colori
intensi è poi diventato anche un modo per evidenziare l’angoscia
data dalla situazione”.
Ritorno al film di genere
Barnaba offre poi una riflessione
sull’importanza di praticare anche in Italia un cinema di genere,
troppo spesso trascurato ma che negli ultimi anni ha fortunatamente
ritrovato un proprio piccolo posto nella produzione nazionale.
“A riguardo, io credo che la voglia di intrattenimento sia
sempre attuale. – afferma Barnaba – Attuale e in crescita.
Con le tante piattaforme esistenti oggi c’è una grande richiesta di
contenuti, che si trasforma anche in maggiori possibilità di
sperimentare. I film d’azione, ovviamente, richiedono una certa
calma e molto tempo, elementi che di solito su un set
mancano.
“Ma il risultato spesso premia,
perché questi film richiamano al cinema un pubblico che altrimenti
rischia di non frequentare tale ambiente.Abbiamo una
lunga tradizione di maestri di cinema di genere, che sarebbe dunque
bene riscoprire per realizzare sempre più opere che spazino dalla
fantascienza all’horror, dal noir al thriller d’azione. Forse c’è
la paura di confrontarsi con i prodotti simili che vengono
realizzati all’estero, ma credo che non sia un confronto da fare.
In Italia godiamo di ottime maestranze e sul set di Runner tutto
ciò ha trovato ennesima conferma. Abbiamo dato vita ad un lavoro di
squadra davvero entusiasmante!”.
Plaion
Pictures è lieta di diffondere il trailer di
Runner, l’action thriller diretto da
Nicola Barnaba (qui
la nostra intervista) e realizzato interamente da maestranze
italiane, che rende omaggio alla migliore tradizione dei film
d’azione degli anni Ottanta – come i cult movie Arma
Letale e Die Hard –
Trappola di cristallo.
Se il poster
rilasciato a inizio anno svelava la natura da eroina dell’intrepida
e combattente runner Lisa – interpretata da una tosta Matilde
Gioli (Doc – Nelle tue mani, Gli
uomini d’oro), che ha eseguito in prima persona alcuni degli
stunt più pericolosi del film- il trailer ci offre un
assaggio del legame esplosivo che si instaura tra la giovane
protagonista e il suo antagonista, lo spietato agente corrotto
dell’Interpol Bosco: un personaggio ambiguo e senza scrupoli,
guidato dal desiderio di vendetta e interpretato dal Nastro
d’argento Francesco
Montanari (già noto per i ruoli da villain e
drammatici come il Libanese in Romanzo Criminale – La
serie).
Le atmosfere
claustrofobiche di un labirintico hotel a cinque stelle isolato dal
mondo e i toni cupi della notte sono elementi perfetti per portare
a termine la tanto desiderata vendetta di Bosco, che da tempo è
sulle tracce dell’attrice Sonja, donna dal passato oscuro. Ma
qualcosa va storto… e l’uomo si trova costretto a una serrata
caccia alla giovane runner, colpevole di trovarsi nel posto
sbagliato al momento sbagliato.
Lisa, incastrata e
accusata dell’omicidio di Sonja, ritrovandosi in una frenetica
caccia all’uomo è costretta a una fuga disperata e precipitosa, in
cui dovrà ricorrere a ogni mezzo per sopravvivere e dimostrare la
propria innocenza. Grazie al suo passato da atleta, Lisa darà a
Bosco e ai suoi complici molto più filo da torcere di quanto si
aspettino. Tra corse all’ultimo respiro, acrobazie da vertigini e
colpi di scena esplosivi, in un crescendo di emozioni, la
narrazione adrenalinica di Runner terrà lo
spettatore incollato alla poltrona del cinema.
Prodotto da
Camaleo, realizzato con il contributo del
Ministero della Cultura e con il sostegno di Fondazione Calabria
Film Commission, Runner vede nel cast anche Federico Tocci,
Ilenia Calabrese, Saverio Malara, Vincenzo Scuruchi, Flora
Contrafatto e Hana Vagnerova.Per
la regia di Nicola Barnaba e con protagonisti Matilde Gioli e
Francesco Montanari, Runner sarà nei cinema italiani
dall’8 febbraio distribuito da Plaion
Pictures.
Runner, la trama
Lisa sogna di fare cinema da
quando era piccola. Messa da parte la carriera sportiva, la ragazza
ora lavora come runner su un set cinematografico, intrecciando una
relazione con Sonja, star del film. Ma l’attrice ha un passato
oscuro che torna a bussare alla sua porta. Accusata dell’omicidio
di Sonja, Lisa è costretta a scappare, inseguita dallo spietato
assassino. Lisa corre, corre per salvarsi la vita e per trovare le
prove che la scagionino incriminando il vero colpevole.
Sono attualmente in corso a
Gasperina (CZ), le riprese del film Runner, diretto
da Nicola Barnaba, con gli attori Matilde Gioli e
Francesco
Montanari. Nel cast accanto ai due protagonisti, anche
gli interpreti locali Ilenia Calabrese,
Saverio Malara, Vincenzo
Scuruchi. Prodotto da Camaleo con il sostegno
della Calabria Film Commission e
distribuito da Plaion Pictures, il film è un action
thriller con protagonista Lisa una giovane
di 25 anni con il
sogno del cinema da quando era bambina. Per lei il ruolo del runner
è un traguardo importante: è il suo arrivo nel mondo del cinema, ma
anche il punto di partenza per una fulgida carriera.
È finalmente su un set, intreccia
una relazione con Sonja, protagonista e star del
cinema. Cosa potrebbe volere di più dalla vita? Cosa potrebbe andare storto? Ma
l’attrice ha un passato oscuro che torna a cercarla nel momento più
impensato. Accusata dell’omicidio di Sonja, la ragazza è infatti
costretta a scappare. Per salvarsi la vita, dovrà trovare le prove
che la scagionino e permettano di condannare il vero assassino. Il
film si preannuncia dunque particolarmente adrenalinico e
claustrofobico, interamente ambientato in un albergo isolato dal
mondo e con fonti d’ispirazione film come “Die Hard” e “Trappola in alto
mare“.
Ed è proprio all’interno
dell’albergo dove si stanno svolgendo le riprese che ha avuto luogo
una prima conferenza stampa di presentazione del film, aperta dal
regista NicolaBarnaba con le
motivazioni che lo hanno spinto a realizzare questo film. “Io
sono cresciuto in provincia e il cinema era l’unica evasione
possibile dalla vita di tutti i giorni. – racconta il regista-
Mi riferisco principalmente ad un cinema d’intrattenimento che
va dai mostri degli anni Cinquanta fino ai grandi blockbuster
d’azione degli anni Ottanta, dai vari Arma Letale a Die Hard. Un
po’ dalla voglia di fare cinema, un po’ dalla voglia di ricostruire
questo tipo di avventure e sensazioni, ho iniziato ad ideare
Runner.”
Matilde Gioli in una scena del film Runner. Foto fornita
dall’ufficio stampa Echo.
Runner, un adrenalinico thriller sul cinema
“Ho trovato in Roberto Cipullo,
creative producer di Camaleo, un complice che ha deciso che questa
idea matta era il caso di provare a realizzarla, – ha
continuato poi Barnaba – dando così vita ad un omaggio a quei
film che sono ormai delle pietre miliari del cinema d’azione. Sono
poi stato fortunato a trovare altri due complici, Matilde Gioli e
Francesco Montanari, che si sono prestati con ironia e simpatia nel
cercare di dar vita a questo progetto”. La parola passa poi
proprio a Matilde Gioli, interprete di Lisa, la
quale esordisce affermando che “è sempre una gioia per
un’attrice donna ricevere la proposta di un ruolo principale.
– afferma l’attrice – La storia del film parla poi del
nostro settore, svolgendosi su un set e raccontandone dinamiche
reali.”
“Sono poi naturalmente stata
attratta dalla componente action del film. – racconta la Gioli
– Quando ho letto le cose che avrebbe dovuto fare Lisa mi sono
subito gasato e non ci ho pensato due volte ad accettare.
Dopodiché, l’idea di venire a girare in Calabria, una terra che non
conoscevo, mi ha entusiasmato perché trovo sempre bello scoprire
luoghi nuovi e devo dire di aver trovato qui un’accoglienza
incredibile. In ultimo, desideravo da tempo lavorare con Francesco,
che ha qui un ruolo da cattivo che gli viene proprio bene”.
Non può che prendere la parola lo stesso Montanari a questo punto,
affermando che “Sono stato un cattivo, sono stato un
cacciatore, ma non ero mai stato un cattivo cacciatore”.
Francesco Montanari in una scena del film Runner. Foto fornita
dall’ufficio stampa Echo.
L’importanza dei film di genere e
la nuova richiesta di contenuti
“Ho apprezzato da subito l’idea
di questo film perché va contro la convinzione che in Italia si
possano fare solo film drammatici o commedie. – spiega poi
Montanari – In Italia c’è questa convinzione che ogni paese
deve avere un proprio genere di riferimento e che porta un
prodotture a non rischiare, un regista ad avere un gusto ma a
nasconderlo e un attore a non avere il coraggio di cimentarsi con
qualcosa di nuovo. Dietro il genere, però, c’è sempre una storia di
relazioni umane. Poi è come la inquadri o come la scrivi che denota
un genere rispetto ad un altro. Quindi credo che questo pregiudizio
debba morire!”.
“A riguardo, io credo che la
voglia di intrattenimento sia sempre attuale. – afferma
Barnaba – Attuale e in crescita. Con le tante piattaforme
esistenti oggi c’è una grande richiesta di contenuti, che si
trasforma anche in maggiori possibilità di sperimentare. I film
d’azione, ovviamente, richiedono una certa calma e molto tempo,
elementi che di solito su un set mancano. Fortunatamente Matilde è
stata straordinaria da questo punto di vista, cimentandosi
personalmente e senza pensarci troppo anche con le scene più
pericolose”. “Dopo Matilde, c’è solo Tom Cruise!”,
afferma Montanari, concludendo la conferenza stampa.
La casa di produzione
Camaleo è lieta di annunciare le riprese a Gasperina (CZ)
del film Runner, diretto da Nicola
Barnaba, con Matilde Gioli e Francesco Montanari. Nel cast accanto ai due
protagonisti, anche Ilenia Calabrese,
Saverio Malara, Vincenzo
Scuruchi.
Prodotto da
Camaleo, società di produzione cinematografica, distribuito
da Plaion Pictures che ne ha acquisito i diritti all
rights, finanziato con il Bando per il sostegno alle
produzioni audiovisive in Calabria – 2022, dalla Calabria
Film Commission e con il contributo del Ministero
della Cultura,Runner è un action thriller con protagonista Lisa una
giovane di 25 anni
con il sogno del cinema da quando era bambina. Per lei il ruolo del
runner è un traguardo importante: è il suo arrivo nel mondo del
cinema, ma anche il punto di partenza per una fulgida
carriera. È
finalmente su un set, intreccia una relazione con Sonja,
protagonista e star del cinema. Cosa potrebbe volere di più dalla
vita? Cosa
potrebbe andare storto? Ma l’attrice ha un passato oscuro che torna
a cercarla nel momento più impensato. Accusata dell’omicidio di
Sonja, la ragazza è costretta a scappare. Lisa corre, corre per
salvarsi la vita e per trovare le prove che la scagionino e
permettano di condannare il vero assassino.
Runner è un
film adrenalinico e claustrofobico, interamente ambientato in un
albergo isolato dal mondo. Il modello narrativo è ispirato a film
come “Die Hard” e “Trappola in alto mare“. L’idea è
di narrare la storia in tempo reale, 90 minuti che partono da
quando all’alba la troupe ha finito le riprese e Lisa riaccompagna
Sonja nell’albergo poco distante. Un film d’azione ambientato al
giorno d’oggi con una scansione ritmica che terrà lo spettatore
incollato alla sedia.
Quando il gioco d’azzardo diventa
un argomento inflazionato e le possibilità di parlarne in modo
ancora diverso e, allo stesso tempo, convincente sono
pericolosamente vicine al nulla, allora vuol dire che è arrivato il
momento di cambiare argomento! Runner Runner!
In Runner Runner
dopo il crollo del mercato di Wall Street, Richie Furst (Justin
Timberlake), un giovane con grande acume per gli affari, è
costretto a ricominciare da zero: inizia a studiare senza sosta a
Princeton e, per pagarsi la retta, mette in piedi un circuito di
gioco d’azzardo online all’interno dell’università. Quando anche
questo lucroso progetto va in fumo a causa di un sito di scommesse
che lo ha raggirato, Richie parte senza troppe esitazioni per la
Costa Rica, per affrontare direttamente il pezzo grosso del
business del gioco d’azzardo online: Ivan Block (Ben
Affleck). Tuttavia, in Costa Rica, Richie ottiene molto più
di quello che aveva sperato: Block diviene il suo mentore e lo
introduce alla bella vita, quella dai soldi facili e qualche affare
sporco di poco conto.
Runner
Runner trova il suo punto debole nella scrittura.
Chiudendo anche un occhio sulla trama già vista, sui clichè del
ragazzo brillante costretto ad immischiarsi in affari loschi per
permettersi gli studi, quello del mentore che apre tutte le porte
del paradiso, mentre prenota i biglietti per l’inferno e del
triangolo con la ‘donna del capo’; volendo anche godere del minimo
intrattenimento con poche pretese, non si riesce comunque a trovare
in Runner Runner una minima dose di
coinvolgimento che possa spingere lo spettatore a godere della
visione del film.
Non c’è suspense, non c’è
contrasto, non c’è emozione, non c’è verve, non ci sono dialoghi
brillanti, non c’è neanche l’emozione per la più banale storia
d’amore perché tutto è approssimativo, senza la minima cura del
dettaglio. La visione del film procede senza infamia e senza lode,
con un susseguirsi di luoghi comuni che sembrano voler bastare a se
stessi, senza necessità di dare coesione ad una storia che non può
certo reggersi solo sui personaggi canonici del film di genere. Gli
sceneggiatori hanno purtroppo dato un po’ per scontato le dinamiche
drammaturgiche, lasciando il da fare a personaggi che nella
migliore delle ipotesi sono poco più che abbozzati.
Curioso come Ben Affleck, fresco di Oscar con il suo
Argo non si sia accorto della cantonata a
cui andava incontro accettando il copione, di profilo talmente
basso da non poter neanche giudicare le performance degli attori,
che, fossero stati dei volti sconosciuti, non avrebbero tolto nulla
al film.
Questo thriller d’azione tratto da
un romanzo di Dennis Lehane e prodotto,
tra gli altri, da Leonardo DiCaprio, racconta
le vicende di Richie Furst (Timberlake), un giovane studente di
Princeton che perderà tutti i suoi risparmi con il poker online,
finendo nelle mani dell’avido proprietario del sito Ivan Block
(Affleck); alla Arterton spetta il ruolo di Rebecca, la fidanzata
di Richie.
Runner
Runner uscirà in America il
prossimo 27 settembre, distribuito dalla
Twenty Century Fox. La pellicola porta la firma
di Brad Furman, regista
di The Lincoln Lawyer. Il resto del
cast include Ben Schwartz, Dayo
Okeniyi e Oliver Cooper.
Justin Timberlake
è stato tra i protagonisti dell’ultima edizione del Festival
di Cannes, dove è stato presentato Inside
Llewyn Davis, film dei Fratelli Coen in cui
Timberlake figura tra gli interpreti.
Questo thriller d’azione tratto da
un romanzo di Dennis Lehane e prodotto,
tra gli altri, da Leonardo DiCaprio, racconta
le vicende di Richie Furst (Timberlake), un giovane studente di
Princeton che perderà tutti i suoi risparmi con il poker online,
finendo nelle mani dell’avido proprietario del sito Ivan Block
(Affleck); alla Arterton spetta il ruolo di Rebecca, la fidanzata
di Richie.
Runner Runner uscirà
in America il prossimo 27 settembre,
distribuito dalla Twenty Century Fox. La pellicola porta la firma
di Brad Furman, regista di The
Lincoln Lawyer. Il resto del cast include Ben
Schwartz, Dayo Okeniyi e Oliver
Cooper.
Justin Timberlake
è stato tra i protagonisti dell’ultima edizione del Festival
di Cannes, dove è stato presentato Inside
Llewyn Davis, film dei Fratelli Coen in cui
Timberlake figura tra gli interpreti. Il 4 luglio prossimo vedremo
Ben Affleck sugli schermi italiani con To the
Wonder, l’ultima pellicola di Terrence Malick
presentata in esclusiva all’edizione 2012 del Festival di Venezia.
E’ stato diffuso online il trailer
di Runner Runner, film che vede
fronteggiarsi nel mondo del gioco d’azzardo Ben
Affleck e Justin
Timberlake. Eccolo di seguito.
Questo thriller d’azione tratto da
un romanzo di Dennis Lehane e prodotto,
tra gli altri, da Leonardo DiCaprio, racconta
le vicende di Richie Furst (Timberlake), un giovane studente di
Princeton che perderà tutti i suoi risparmi con il poker online,
finendo nelle mani dell’avido proprietario del sito Ivan Block
(Affleck); alla Arterton spetta il ruolo di Rebecca, la fidanzata
di Richie.
Runner
Runner uscirà in America il
prossimo 27 settembre, distribuito dalla
Twenty Century Fox. In Italia arriverà il
24 ottobre.