I film al cinema
di oggi 28 settembre sembrano inaugurare finalmente la nuova
stagione cinematografica, dopo le pigre uscite del mese di agosto.
Tra titoli prestigiosi da Festival, commedie e film d’animazione,
sembra che da oggi al cinema ci sia spazio per
tutti i gusti.
madre! di Darren
Aronofsky
Madre!
racconta di un poeta in crisi creativa che vive con la giovane
moglie in una casa isolata che era quella della sua infanzia. Lei
si occupa di lui in tutto e per tutto, e ha rimesso in sesto la
villa con le sue mani dopo che un incendio l’aveva distrutta quasi
completamente. Ma la devozione della ragazza e l’idillio del loro
isolamento vacillano quando suo marito accoglie in casa uno
sconosciuto, e quando poi questi fa arrivare lì prima la moglie,
poi i due figli perennemente in lite. Fino a quando un evento
traumatico sembra sbloccare la situazione, con conseguenze
impensabili e apocalittiche.
Vincent
(Bruel) e Maria
(Ramazzotti) vivono nella Roma indolente e
distratta dei giorni nostri. Lui ha cinquant’anni, origini francesi
e una peculiare indole compassionevole. Lei che ha quindici anni in
meno, è cresciuta a Ostia con lo stesso temperamento indomabile.
Senza radici, libera di vagabondare per la Capitale, la coppia
conduce un’esistenza appartata in un’accogliente casa in periferia
che Maria ha arredato con cura, lontana da sguardi indiscreti e
opprimenti legami familiari. Per loro, che sono bravi a
mimetizzarsi nella sonnolenta routine generale, le giornate
trascorrono tra intime cene al ristorante, romantici viaggi in
metro e avvolgenti serate passionali. Eppure, a uno sguardo più
attento, quella quotidianità dall’apparenza così normale lascia
trapelare un terribile progetto di vita portato avanti da lui con
lucida determinazione e da lei accettato in virtù di un amore senza
condizioni. Un progetto che prevede di aiutare coppie che non
possono avere figli. Tuttavia, quando Maria intuisce di essere alla
sua ultima gravidanza, un egoistico istinto materno prevale
sull’ambiziosa visione del compagno. Maria decide che è giunto il
momento di formare una vera famiglia. La scelta si porta dietro una
conseguenza inevitabile: la ribellione a Vincent, l’uomo della sua
vita.
Se chiedi a Norman Opphennaimer
quale sia il suo mestiere, la risposta sarà “se le serve qualcosa
io gliela trovo!”. Norman (Richard
Gere) è dunque un mercante di promesse, un trafficante di
favori, un sistematico investitore di aspettative a lungo termine;
la sua incredibile vita è una ragnatela di
relazioni superflue, volte ad acquistare fama e potere a spese
altrui, senza ombra di parassitismo, ma come riscossione di un
antico debito non ancora saldato. In poche parole: il navigato
affarista di New York fiuta una necessità, poi la soddisfa con
l’astuzia e la lungimiranza che lo contraddistinguono. Quando
Micha Eshel (Lior Ashkenazi), un
giovane politico che alcuni anni prima ha ricevuto la solidale
“consulenza” di Norman, viene eletto Primo Ministro, il giorno che
l’uomo ha tanto desiderato sembra finalmente arrivato. Ma sarà
davvero come lo immaginava?
Il film racconta lo straordinario
viaggio attraverso le applicazioni del telefono, in compagnia di un
emoji distratto in cerca di se stesso. Nello smartphone di un
impacciato adolescente di nome Alex, in un angolo dell’app di
messaggistica sorge la ridente cittadina di Messaggiopolis, abitata
da faccine rotonde e diligenti che scattano al minimo tap tap sul
cellulare. Ciascuna nella propria vetrina è pronta a posare con il
sorriso più smagliante, gli occhioni più languidi, l’espressione
più sconcertata per essere selezionata dall’onnipotente utente, il
quale letteralmente tiene nel palmo della mano il destino del loro
mondo. Gene (T.J. Miller)
vorrebbe essere un emoji “bah” come i suoi genitori, ma nato senza
filtro, può sgranare gli occhi e sformare la bocca a piacimento,
assumendo svariate indecifrabili espressioni. La versatilità
anomala dell’emoji insospettisce il proprietario del telefono che
progetta così di formattare l’apparecchio, diffondendo il panico
tra i minuscoli abitanti digitali. Per rimediare all’errore, il
coraggioso Gene con l’aiuto dell’amico Gimme-5
(James Corden) e della famigerata hacker Rebel
(Anna Faris), si addentra nelle profondità del telefono, alla
ricerca del codice in grado di rimediare ai suoi strani
comportamenti. Ma un pericolo più grande della cancellazione li
attende nel Cloud.
Tra la parodia e la storia vera,
Chi m’ha visto racconta la strampalata vicenda di
Martino Piccione (Giuseppe
Fiorello), talentuoso musicista pugliese che imbraccia la
chitarra per cantanti italiani di fama internazionale ed esegue
trascinanti assoli all’ombra dei riflettori. Ossessionato dall’idea
di guadagnare il centro del palcoscenico e conquistare la fama che
merita, Martino mal sopporta le ironie e le grette provocazioni
della gente del paese, nel quale torna alla fine di ogni tour o
concerto. D’altra parte lui stesso riconosce che il mondo dello
spettacolo è fatto così: non conta quanto vali, conta quanto
appari. Grazie all’aiuto dell’incosciente Peppino
(Pierfrancesco Favino), un “cowboy di paese” senza
troppi fronzoli per la testa, un piano bislacco per attirare
l’attenzione dei media prende forma: sfruttando la conformazione
del territorio e la scoperta del nascondiglio perfetto, Martino
organizza la propria sparizione. Il gesto estremo porterà a
conseguenze davvero inaspettate.