Arriva anche il terzo film
italiano in concorso al Festival di Venezia 2014, si
tratta di Il giovane favoloso di Mario
Martone con protagonista Elio Germano nei panni
del poeta Giacomo Leopardi. Nel cast anche Michele
Riondino, Massimo Popolizio, Anna Mouglalis, Valerio
Binasco.
Giacomo Leopardi nasce a Recanati
nel 1798. È un bambino prodigio che cresce sotto lo sguardo
implacabile del padre, uomo che disponeva di una biblioteca da far
invidia alle grandi corti europee. La mente di Giacomo spazia, ma
la casa è una prigione: legge di tutto, ma l’universo è fuori. In
Europa il mondo cambia, scoppiano le rivoluzioni e Giacomo cerca
disperatamente contatti con l’esterno. A 24 anni lascia finalmente
Recanati. L’alta società italiana gli apre le porte, ma lui non
riesce ad adattarsi e vive una vita piena di aspettative e di
desideri, ma segnata dalla malinconia
Ecco il trailer di
FarfromMen (Loin des hommes), il prossimo film di
David Oelhoffen che vedremo alla prossima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia che comincerà il prossimo 27 agosto. Protagonista
del film Viggo Mortensen che aspettiamo al
Lido.
Ecco il video:
Trama: 1954. Mentre la
ribellione fermenta nella valle, due uomini, che non hanno nulla,
sono costretti a fuggire attraverso le creste dell’Atlas in
Algeria. Nel bel mezzo di un gelido inverno, Daru, insegnante
solitario deve scortare Mohamed, un abitante del villaggio accusato
di omicidio. Inseguito dai piloti che rivendicano il diritto di
sangue e di vendetta da parte dei coloni, entrambi gli uomini si
faranno combatteranno per la loro libertà. Liberamente ispirato
alla novella “L’hôte” di Albert Camus.
Vi
presentiamo di seguito il manifesto ufficiale della 71esima
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di
Venezia che si terrà dal 27 agosto – 6
settembre 2014. Il poster, realizzato per il terzo anno
consecutivo da Simone Massi, è ispirato all’ultima
inquadratura del film del 1959, I 400 colpi (Les quatre
cents coups), di François
Truffaut.
Il ragazzo raffigurato nel
manifesto è Antoine Doinel, il personaggio protagonista del film di
Truffaut, interpretato da Jean-Pierre Léaud,
nonché alter ego dello stesso regista in altri titoli
indimenticabili, come Antoine e Colette, Baci rubati, Non
drammatizziamo… è solo questione di di corna e L’amroe
fugge.
Sarà il regista argentino
Diego Lerman (classe 1976) a guidare la giuria
internazionale che assegnerà quest’anno per la prima volta il
Venice Days Award a uno dei 13 film in concorso
alle Giornate degli Autori 2014.
Laureato all’Università di Buenos
Aires, diplomato alla Scuola d’arte drammatica e alla scuola
internazionale del cinema di Cuba, Lerman esordisce nel 2002 con il
lungometraggio Tan de repente, premiato a Locarno
con il Pardo d’argento. Ammesso alla Cinéfondation del Festival
di Cannes, scrive il suo secondo film, Mientras
tanto che presenta a Venezia nel 2006, alle Giornate degli
Autori. Ha diretto inoltre La mirada invisible
(2010), Refugiado (2014, Quinzaine des
Réalisateurs), sette corti e un documentario per la
televisione.
Alla notizia di essere stato scelto
come presidente della giuria alle Giornate, Lerman ha commentato:
“Conosco il clima che si respira in questa sezione della Mostra di
Venezia e penso che sarà molto divertente. Pensate che debba
portare con me una corazza e qualche arma di difesa per tenere a
bada giurati e registi?” In effetti lo attende un compito davvero
inedito: coordinare i gusti e le scelte di 28 giovani giurati
proveniente da altrettanti paesi dell’Unione Europea. Saranno i
partecipanti al campus di “28 Volte Cinema” a decidere, in una
riunione aperta e trasmessa in streaming online, il vincitore del
Venice Days Award che avrà un contributo in denaro
di 20.000 Euro equamente ripartito tra il regista del film e il suo
distributore internazionale.
I giovani giurati avranno inoltre
un tutor d’eccezione che li seguirà negli 11 giorni della Mostra di
Venezia: il direttore artistico del Karlovy Vary International Film
Festival, Karel Och (classe 1974). A lui, esperto di cinema,
curatore di importanti retrospettive e programmer ben noto in tutto
il mondo, spetterà di guidare le discussioni pur senza partecipare
al voto finale.
“Non potevamo certo proporre un
premio delle Giornate – dice il delegato generale Giorgio Gosetti –
utilizzando metodi e giurie tradizionali. Scommettiamo invece sulla
passione di un gruppo di giovani spettatori e sulla competenza di
un regista di classe internazionale, ma giovane anch’egli, per fare
del lavoro di una giuria un momento trasparente ed appassionato di
riflessione sul cinema che verrà; quasi un sondaggio sui gusti del
nuovo pubblico per cui lavoriamo”.
Si è tenuto a
Venezia, alla Scuola Grande di San
Rocco l’esclusiva cena di gala di
Jaeger-LeCoultre, protagonisti molte star tra cui
Clive Owen, Milla Jovovich.
La 71ª edizione della Mostra internazionale d’arte
cinematografica avrà luogo a Venezia dal 27 agosto al 6
settembre 2014. Anche quest’anno sarà diretta da Alberto Barbera e
organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.
La madrina della rassegna sarà
l’attrice italiana Luisa Ranieri. Il film di apertura del festival
sarà Birdman, del regista Alejandro González Iñárritu.
Da sempre una
caratteristica speciale delle Giornate degli Autori sono gli spazi
dedicati alle tematiche generali e agli incontri: pensati come
momenti di approfondimento direttamente collegati al programma
dell’anno, promossi dalle associazioni degli autori, ospitati alla
Villa degli Autori, gli Incontri sono l’autentico
“sale” del progetto-cinema alle Giornate degli Autori. Quest’anno
si arricchiscono di una forte dimensione internazionale garantita
dalle nuove prospettive di 100+1: cento film e un paese,
l’Italia nonché dal China Film Forum
realizzato in accordo con Anica. Sono confermati invece i momenti
specificamente collegati all’attività di Miu Miu Women’s
Tales e di 28 Volte Cinema – Premio Lux.
Mentre con particolare piacere si segnala la collaborazione con La
Biennale di Venezia che porterà alla Villa degli Autori i registi
di Biennale College e la presentazione congiunta
di 9×10 NOVANTA, ospitiamo anche quest’anno le
iniziative degli “Event Partner” Toscana Resort Castelfalfi,
Trentino Marketing – Trentino Film Commission, Santa Margherita e
la terza edizione del premio “Bookciak, Azione!”.
Ecco una prima lista degli eventi
che saranno organizzati tra il 27 agosto e il 6 settembre alla
Villa degli Autori e allo Spazio Incontri del Venice Film
Market:
Venerdì 29 agosto, 14:30 – Villa
degli Autori
CAMBIA CANALE
Gli autori e i produttori di cinema
e televisione presentano la loro proposta per una nuova Rai, motore
dello sviluppo dell’industria creativa italiana. Interverranno i
presidenti di 100autori, Anac, Anica, Apt, Agpci, Doc/it, Art,
Agpi, Pmi cinema e audiovisivo.
moderatore Piero De
Chiara
Domenica 31 agosto, 15:00 – Villa
degli Autori
IL NUOVO CINEMA È IN
TV?
LA SERIALITÀ ALLA CONQUISTA
DEI FESTIVAL E DEL CINEMA
L’interesse per la serialità, da
fenomeno sociale e crossmediale, è diventato oggi fenomeno di culto
e ha sconfitto anche i custodi delle cattedrali del cinema, come i
grandi festival. In Italia la serialità era rimasta oggetto di
passione e studio per pochi. Fino al 22 settembre 2004, il giorno
della messa in onda del primo episodio di Lost. Un turning
point vero e proprio. Ma quand’è che il cinema si è accorto della
nuova tv?
promosso da
100autori
in collaborazione con
Giornate degli Autori
moderatore Giacomo
Durzi
invitati Frederick Boyer,
Pappi Corsicato, Renato De Maria, Jeppe Gjervig Gram, Nicola
Lusuardi, Savina Neirotti, Stefano Sardo, Boris
Sollazzo
Lunedì 1 settembre, 16:45 – Hotel
Excelsior – Spazio Incontri Venice Film Market
100+1 INCONTRA “CINEMA E
STORIA”
La memoria del cinema
italiano viaggia nel mondo
Alla vigilia di una nuova stagione
di “Cinema e Storia” promosso con la Regione Lazio, il progetto
lanciato nel 2006 alle Giornate da Fabio Ferzetti si arricchisce
oggi di nuovi partner come la Cineteca Nazionale e di una nuova
prospettiva internazionale sostenuta da Istituto Luce-Cinecittà
insieme al Ministero degli Affari Esteri e alla Direzione Generale
Cinema.
promosso da Giornate degli
Autori, Regione Lazio, Istituto Luce Cinecittà
All’indomani della decisione
dell’Accademia dei David di Donatello di conferire al documentario
la stessa dignità dei film lungometraggi (con una sola modalità di
votazione), l’incontro vuole fare il punto, propositivo, sul ‘se’ e
sul ‘quanto’ i premi (che siano svincolati o legati a Festival)
servano alla vita di un film documentario: per aumentare la sua
visibilità, per aiutarlo a conquistare una distribuzione, per
spingerlo a ottenere contratti di vendita televisivi?
moderatori Maurizio
Sciarra (100autori) e Gerardo Panichi
(Doc/it)
invitati Elisa Amoruso,
Mario Balsamo, Alberto Barbera, Piero Cannizzaro, Enrico Caria,
Christian Carmosino, Annamaria Granatello, Cinzia Masotina,
Federico Pedroni, Andrea Purgatori
Martedì 2 settembre, 16:00 – Hotel
Excelsior – Spazio Incontri Venice Film Market
CHINA FILM
FORUM
Il Cinema Cinese nel Mondo:
opportunità e strategia
Il cinema cinese conosce oggi
un’espansione spettacolare e significativa sul mercato interno e
affronta la sfida col mercato internazionale. Il cinema italiano si
interroga sul modo migliore per rilanciare una sintonia tra due
culture che in passato sono state già più volte collegate per
merito di maestri come Giuliano Montaldo o Bernardo Bertolucci.
Grazie alla città di Chengdu, all’agenzia di stampa Xinhua e alle
associazioni degli autori di cinema, il Forum sarà l’occasione per
una narrazione sulla creatività dell’industria culturale
cinese.
promosso da Giornate degli
Autori e Xinhua International
in accordo con La Biennale
di Venezia e 2014 Chengdu Creativity Design
Week
chairmen Roberto
Barzanti (Giornate degli Autori) e Zhang
Jianda (Chinese Embassy in Italy)
moderatori Maurizio
Sciarra (100autori) e Jiang Yan (Deputy
Director of European HQ Xinhua News Agency)
interviene Giuliano
Montaldo (Anac)
Mercoledì 3 settembre, 16:30 – Hotel
Excelsior – Spazio Incontri Venice Film Market
PRIMA DEI FILM, LA
SALA
Il cinema ha bisogno dei
cinema
Le sale sono infrastrutture
indispensabili nel sistema del cinema, mentre la tendenza è da
sempre quella di mettere in primo piano la produzione. Ma adesso,
la chiusura di troppi schermi o la loro illegittima riconversione
sta diventando emergenza, come confermano casi-limite quale quello
dell’ex cinema Holiday. Partendo dalla situazione di Roma, Anac e
Anec Lazio affrontano il tema delle politiche nazionali e
regionali, in funzione di sviluppo e rilancio dell’esercizio.
promosso da Anac, Anec
Lazio in collaborazione con Giornate degli
Autori
moderatori Francesco Ranieri
Martinotti (Anac), Giorgio Ferrero
(Presidente Anec Lazio)
Giovedì 4 settembre, 16:30 – Hotel
Excelsior – Spazio incontri Venice Film Market
CINECITTÀ MON
AMOUR
Gli autori per il rilancio
di un bene pubblico europeo
Grazie anche a Cinecittà il cinema
italiano è stato il più importante veicolo delle ricchezze del
nostro paese nel mondo. Dopo diciassette anni di gestione privata
gli autori italiani si chiedono come restituirle centralità nella
produzione e rilanciarla come Polo europeo per una nuova
cinematografia.
promosso da Anac in
collaborazione con Giornate degli Autori
moderatore Richard
Heuzé («Le Figaro»)
Venerdì 5 settembre, 15:00 – Villa
degli Autori
INCONTRO PREMIO LUX –
PARLAMENTO EUROPEO
Alla presenza di Silvia
Costa (Presidente della Commissione Cultura al Parlamento
europeo),
Doris Pack
(Coordinatore Premio Lux), Roberto Barzanti
(Presidente delle Giornate degli Autori)
Si apre oggi la 71esima
edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia, il Festival più antico del mondo, ospitato dalla
suggestiva città dei canali, al Lido, che per dieci giorni diventa
il centro mondiale del cinema e si chiude in una bolla di
proiezioni, attori, artisti, giornalisti, auto di lusso e il
bellissimo tappeto rosso ai piedi della Sala Grande.
Il taglio del nastro spetta a
Alejandro González Iñárritu con il suo misterioso
e interessante Birdman (in concorso),
film che vede arrivare al Lido un bel po’ di volti noti, tutti
coinvolti dal regista di 21 Grammi per
questa surreale avventura: Michael Keaton, Zach
Galifianakis, Edward Norton, Andrea Riseborough, Amy Ryan, Emma
Stone, Naomi Watts.
Occhi aperti anche per il secondo
film in concorso di Venezia 71, il Documentario The
Look of Silence, co-prodotto da Danimarca,
Finlandia, Indonesia, Norvegia, Gran Bretagna e diretto da
Joshua Oppenheimer. Mettetevi comodi e
cominciate a sorseggiare il vostro cocktail, Venezia 71 here we
go!
Birdman, il film
Birdman
è diretto da Alejandro Gonzalez Innaritu (21
grammi) e vede nel cast
Michael Keaton,
Edward Norton,
Emma Stone,
Andrea Riseborough,
Naomi Watts e
Zach Galifianakis. Il film racconterà la
storiadi un attore (Keaton) reso famoso dalla sua interpretazione
cinematografica di un iconico supereroe. L’attore cerca di sfondare
in teatro, mettendo in scena una commedia per Broadway, e lo
troviamo, nei giorni precedenti alla prima del suo spettacolo,
combattere con il proprio ego per cercare di recuperare i rapporti
con la sua famiglia, la sua carriera e se stesso.
Anime Nere,
di Francesco Munzi parte da una base letteraria,
l’omonimo romanzo di Gioacchino
Criaco, e mette in scena una storia che ricorda
molto l’approccio neo-realista del cinema italiano, con volti anche
abbastanza noti, tutti in perfetta simbiosi con la vicenda narrata
e con le atmosfere e le ambientazioni tipiche dell’Aspromonte e
della zona meridionale della Calabria. La ricerca della “verità”o
del realismo si trova anche in una regia poco virtuosa e molto
“semplice”, fatta di primi piani e priva di movimenti narrativi
veri e propri.
Al centro della storia c’è una
vicenda di famiglia che diventa, per scelte o per circostanza
altre, strettamente legata agli affari della malavita organizzata
che, volente o nolente, in quelle realtà determinano il destino di
tutti. Se da un punto di vista della costruzione della messa in
scena Anime Nere rimane piuttosto credibile in tutto il suo
evolversi, dal punto di vista della ricostruzione dell’ambiente
mafioso calabrese dimostra tutta la sua debolezza. Ci sono molte
dissonanze tra quella che realmente è la concezione della
“famiglia” calabrese, come lo stesso Paolo
Borsellino la definì, e quello che vediamo nel film,
compreso l’evento scatenante, ovvero una discussione tra ragazzi
che si trasforma in una faida tra clan rivali.
Tra elementi caratteristici
del film sulla mafia e personaggi che invece vogliono completamente
distaccarsi dal violento ambiente rappresentato, la vera ‘anima
nera’ del film è un diffuso senso di banalitàe di ‘già visto’
che trasformano il lavoro di Munzi in progetto poco
interessante, che non riesce ad avere la marcia in più
che ha fatto grandi altri film appartenenti allo stesso filone.
Anime Nere
è un progetto riuscito a metà, molto buono per quanto riguarda il
lavoro degli attori, ma inadempiente per tutto quello che concerne
la narrazione e il coinvolgimento dello spettatore.
Arrivano al lido finalmente, dopo un giorno di quiete due star
hollywoodiane, ovvero, Andrew Garfield e
Michael Shannon che presentano il loro ultimo film
99 Holmes diretto da Ramin Bahrani.
Eccoli in conferenza in attesa di passare sul red carpet per la
premiere ufficiale.[nggallery id=1017]
99
Homes vede nel cast anche Laura Dern, Tim
Guinee, J.D. Evermore, Noah Lomax, Deneen Tyler, Donna
DuPlantier.
Siamo a Orlando, Florida. Un film
incentrato sulla crisi immobiliare. Dennis è un giovane padre di
famiglia sfrattato dalla sua casa da un agente immobiliare che
lavora per le banche: Mike, uomo affamato di potere che gira con
una pistola. Nella situazione drammatica nella quale si trova,
farebbe di tutto per riavere indietro la sua casa. Dennis finisce
per accettare di lavorare per Mike e si trova così ad avere a che
fare con la corruzione dell’industria immobiliare. Nel momento in
cui i suoi problemi finanziari iniziano a sanarsi, la sua coscienza
è ormai gravemente danneggiata e i rimorsi lo perseguitano
Sarà il compositore francese
nominato all’Oscar, Alexandre Desplat, il presidente
della giuria internazionale del Concorso della 71esima
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di
Venezia che si terrà dal 27 agosto – 6 settembre
2014. Al noto compositore dunque e agli altri membri della giuria
il compito di assegnerà il Leone d’oro per il miglior film e
gli altri premi ufficiali.È la prima volta che un compositore di
musiche da film presiede la giuria ufficiale
Artista affermatosi
in particolare grazie alla sua attività ad Hollywood, ha
scritto le colonne sonore di La ragazza con l’orecchino di
perla, Syriana, The Queen – La
regina, Il Bandito Corso, La bussola
d’oro, Lussuria, Il curioso caso di
Benjamin Button, New Moon, Il
profeta, Fantastic Mr. Fox, L’uomo
nell’ombra e Il discorso del re. Nel
gennaio 2010 è stato scelto per comporre la colonna
sonora di Harry Potter e i Doni
della Morte – Parte 1, ed in seguito confermato anche per
il successivo e finale capitoloHarry Potter e i Doni
della Morte – Parte 2.
Nel 2007 ha vinto il Golden Globe per la migliore
colonna sonora originale per il film Il velo
dipinto.
Ha ottenuto sei
nomination all’Oscar alla migliore colonna sonora, senza mai
vincerne uno: nel 2007 per The Queen – La
regina, nel 2009 per Il curioso caso di
Benjamin Button, nel 2010 per Fantastic Mr.
Fox, nel 2011 per Il discorso del re,
nel 2013 per Argo e
nel 2014 per Philomena.
Nell’aprile 2011 ha
composto le musiche per The Tree of Life, film
di Terrence Malick con Brad Pitt e Sean
Penn. Nel 2012 ha continuato la sua collaborazione con il regista
Wes Anderson, componendo la colonna sonora per il film “Moonrise
Kingdom”, con Bruce Willis, Edward Norton e Jason Schwartzman. Le
sue partiture minimaliste, dall’orchestrazione cristallina, un
sapiente uso del pianoforte unite ad una vena melodica lirica e
commovente ne fanno uno degli artisti più talentuosi della sua
generazione.
Oggi Venezia è tutta per
lui, Al Pacino, che presenta al Lido, in occasione
del 71esimo festival del cinema, due film e intrattiene con il suo
charme e la sua aria da rock star i gionalisti. Fevente sostentore
del lavoro dell’Actors Studio, appassionato di cinema e aperto alla
‘cultura’ del cinefumetto, Pacino ha parlato del cinema che ama
fare e del lavoro svolto con David Gordon Green
(in Manglehorn) e con Berry
Lavinson (The Humbling), registi
che lo hanno accompagnato al Lido per questa giornata completamente
dedicata al suo lavoro.
“La cosa che mi piace
dell’Actors Studio – ha esordito Al Pacino –
è che se ne parla molto, ha uno spirito di sperimentazione noto
che ha attraversato intatto diversi decenni cominciando con Elia
Kazan e gli altri grandi. Ha sempre avuto una storia importante che
risale agli anni ’30. A New York hanno lavorato tantissimo, ma era
comunque un posto in cui gli attori sperimentavano. Non posso
pensare ad una cosa più entusiasmante: era tutto gratis e questa
cosa è straordinaria. A me, a 25 quando non avevo i soldi per
pagare l’affitto, ha dato la possibilità di sperimentare e di
mettermi alla prova.”
Su Hollywood: “Non ho molto da
dire in merito, un film è un film, anche se le cose sono cambiate
con l’economia e la vita stessa. È un cambiamento fisiologico. A
Hollywood si possono permettere di fare film che noi non facciamo.
Ma per fortuna ci sono registi con David Gordon Green o Barry
Levinson, o Scorsese ed altri, che fanno un altro tipo di cinema. A
volte qualcuno fa spot commerciali per potersi permettere di fare
film più piccoli. Hollywood è quello che è sempre stato, io non
sono mai stato lì da giovane. Ho fatto film con Lumet e Coppola a
New York ma ho sempre avuto un buon rapporto con loro. Molto prima
che diventassi un attore c’erano i grandi che hanno dato vita a
Hollywood. In realtà erano persone, come Orson Welles, che sono
arrivate da lontano per crearlo e farne un posto in cui si ci può
confrontare e scambiare opinioni di ogni tipo. Adesso il mondo è
più chiuso, ma è normale, ci sono semplicemente persone diverse che
hanno obbiettivi diversi, non si tratta di definirlo migliore o
peggiore. Adesso (quelli che fanno film commerciali, ndr) sono i
leader e fanno cose fantastiche, ho appena visto Guardiani della Galassia,
un film fantastico, l’ho visto con i mie figli piccoli, non ci
sarei andato da solo, ma è un film di grande intrattenimento e
inventiva, non rifiuto questo tipo di film.“
La Biennaledi Venezia e Jaeger-LeCoultre
annunciano che è stato attribuito al poliedrico cineasta
statunitense James Franco il premio Jaeger-LeCoultre
Glory to the Filmmaker 2014 della Mostra Internazionale
d’Arte Cinematograficadi Venezia, dedicato a una
personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il
cinema contemporaneo.
A proposito di questo riconoscimento, il Direttore della Mostra
Alberto Barbera ha dichiarato: “James Franco è uno
degli autori più versatili e poliedrici della nuova scena
americana: attore cinematografico e teatrale, regista,
sceneggiatore, produttore, star di soap opera, videoartista
e molto altro ancora. Una ‘fabbrica’ d’immaginario culturale che
non conosce soste. L’adattamento di romanzi classici della grande
letteratura americana, come nel nuovo film da Faulkner presentato a
Venezia, è il filo rosso di un lavoro creativo caratterizzato da
arditezza, limpidità, coraggio e sicurezza. Valori capaci di
trasformare la sue verve onnivora in un’ipotesi di
performance art totale, alla cui base ci sono grande
curiosità e intelligenza”.
Daniel Riedo, CEO of
Jaeger-LeCoultre, ha dichiarato: “Jaeger-LeCoultre è lieta
di riconoscere l’originalità creativa di James Franco
conferendogli il Premio Glory to the Filmmaker. Dal 1833,
Jaeger-LeCoultre è rimasta fedele alle tradizioni dell’orologeria
mantenendo al contempo la sua capacità di invenzione nella
creazione di autentiche leggende dell’orologeria d’eccellenza. Da
quasi una decade, la Maison rende omaggio all’arte e agli artisti
legando il suo nome alla Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica di Venezia. Jaeger Le-Coultre è quindi impegnata
nella salvaguardia e nella valorizzazione della “settima arte”, una
disciplina strettamente affine al mestiere dell’orologeria per la
sua creatività e la sua maestria artistica e tecnica”.
La consegna del premio a James
Franco avrà luogo il 5 settembre 2014 alle ore 14.30 nella
Sala Grande (Palazzo del Cinema) durante la 71. Mostra
del Cinema (Lido di Venezia, 27 agosto – 6 settembre 2014),
diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla
Biennale presieduta da Paolo Baratta.
A seguire la consegna del premio,
la 71. Mostra presenterà in prima mondiale, Fuori Concorso, il
nuovo film scritto, diretto e interpretato da James Franco,The Sound and the Fury, in cui Franco interpreta uno
dei personaggi principali, Benjii Compson. The Sound and the
Fury è interpretato da Scott Haze, Tim Blake Nelson, Joey
King, Ahna O’Reilly, Seth Rogen.
James Franco ha
partecipato per la prima volta come regista e sceneggiatore alla
Mostra di Venezia nel 2011 per Sal (Orizzonti),
omaggio biografico all’attore Sal Mineo. Alla
Biennale Arte dello stesso anno ha presentato l’installazione di
arti visive Rebel (evento collaterale), omaggio al
film di Nicholas Ray Rebel Without a Cause. Nel 2012 era
presente al Lido come interprete e produttore di Spring
Breakers di Harmony Korine (in Concorso). Nel 2013 era alla
Mostra come regista e sceneggiatore di Child of God
(in Concorso), adattamento dall’omonimo romanzo di Cormac McCarthy,
e come interprete di Palo Alto di Gia Coppola
(Orizzonti), tratto da una raccolta di racconti dello stesso James
Franco.
Jaeger-LeCoultre è per il
decimo anno sponsor della Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica, e per l’ottavo del premio Glory to the
Filmmaker. Il premio è stato assegnato negli anni
precedenti a Takeshi Kitano (2007), Abbas Kiarostami (2008), Agnès
Varda (2008), Sylvester Stallone (2009), Mani Ratnam (2010), Al
Pacino (2011), Spike Lee (2012), Ettore Scola (2013).
James Franco è un attore,
regista, sceneggiatore, produttore, insegnante universitario e
autore. Inizia la sua carriera con Freaks and Geeks
(1999-2000); grazie al film biografico James Dean (2001)
riceve un Golden Globe per la sua interpretazione. Ha recitato in
film quali Il grande e potente Oz (2013), Spring
Breakers (2012), la trilogia di Spider-man (nel ruolo di
Harry Osborn), Milk (2008), This is the End (2013),
Pineapple Express (2008), per la cui performance riceve una
nomination come miglior attore ai Golden Globe, 127 Hours
(2010), che gli vale la candidatura come migliore attore agli
Oscar, ai Golden Globe e ai SAG. Ha diretto numerosi lungometraggi
tra cui Child of God (2013), As I Lay Dying (2013),
Sal (2011), Saturday Night (2010), The Broken
Tower (2011). Ha scritto numerosi articoli ed è autore di una
serie di libri, tiene inoltre corsi universitari presso UCLA, USC e
CAL ARTS, nonché corsi di recitazione presso Studio 4. Ha esordito
questa primavera come attore a Broadway con lo spettacolo Of
Mice & Men, che ha ricevuto critiche entusiastiche, ha diretto
lo spettacolo off-broadway The Long Shrift.
La Biennale di
Venezia e Jaeger-LeCoultre annunciano che
è stato attribuito al poliedrico cineasta statunitense
James Franco il premio Jaeger-LeCoultre
Glory to the Filmmaker 2014 della Mostra
Internazionale d’Arte Cinematograficadi
Venezia, dedicato a una personalità che abbia segnato in
modo particolarmente originale il cinema contemporaneo.
A proposito di questo
riconoscimento, il Direttore della Mostra Alberto
Barbera ha dichiarato: “James Franco è
uno degli autori più versatili e poliedrici della nuova scena
americana: attore cinematografico e teatrale, regista,
sceneggiatore, produttore, star di soap opera,
videoartista e molto altro ancora. Una ‘fabbrica’ d’immaginario
culturale che non conosce soste. L’adattamento di romanzi classici
della grande letteratura americana, come nel nuovo film da Faulkner
presentato a Venezia, è il filo rosso di un lavoro creativo
caratterizzato da arditezza, limpidità, coraggio e sicurezza.
Valori capaci di trasformare la sue verve onnivora in
un’ipotesi di performance art totale, alla cui base ci
sono grande curiosità e intelligenza”.
Daniel Riedo, CEO
of Jaeger-LeCoultre, ha dichiarato:
“Jaeger-LeCoultre è lieta di riconoscere l’originalità creativa di
James Franco conferendogli il Premio Glory to the
Filmmaker. Dal 1833, Jaeger-LeCoultre è rimasta fedele alle
tradizioni dell’orologeria mantenendo al contempo la sua capacità
di invenzione nella creazione di autentiche leggende
dell’orologeria d’eccellenza. Da quasi una decade, la Maison rende
omaggio all’arte e agli artisti legando il suo nome alla Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Jaeger Le-Coultre
è quindi impegnata nella salvaguardia e nella valorizzazione della
“settima arte”, una disciplina strettamente affine al mestiere
dell’orologeria per la sua creatività e la sua maestria artistica e
tecnica”.
La consegna del premio a
James Franco avrà luogo il 5 settembre 2014 alle
ore 14.30nella Sala Grande (Palazzo del Cinema)
durante la 71. Mostra del Cinema (Lido di Venezia,
27 agosto – 6 settembre 2014), diretta da Alberto
Barbera e organizzata dalla Biennale
presieduta da Paolo Baratta.
A seguire la consegna del premio, la
71. Mostra presenterà in prima mondiale, Fuori Concorso, il
nuovo film scritto, diretto e interpretato da James
Franco,The Sound and the Fury,
in cui Franco interpreta uno dei personaggi principali, Benjii
Compson. The Sound and the Fury è
interpretato da Scott Haze, Tim Blake Nelson, Joey King, Ahna
O’Reilly, Seth Rogen e Jon Hamm.
James Franco ha
partecipato per la prima volta come regista e sceneggiatore alla
Mostra di Venezia nel 2011 per Sal
(Orizzonti), omaggio biografico all’attore Sal
Mineo. Alla Biennale Arte dello stesso anno ha presentato
l’installazione di arti visive Rebel
(evento collaterale), omaggio al film di Nicholas Ray Rebel
Without a Cause. Nel 2012 era presente al Lido come interprete
e produttore di Spring Breakers di
Harmony Korine (in Concorso). Nel 2013 era alla Mostra come regista
e sceneggiatore di Child of God (in
Concorso), adattamento dall’omonimo romanzo di Cormac McCarthy, e
come interprete di Palo Alto di Gia
Coppola (Orizzonti), tratto da una raccolta di racconti dello
stesso James Franco.
Jaeger-LeCoultre è
per il decimo anno sponsor della Mostra Internazionale d’Arte
Cinematografica, e per l’ottavo del premio Glory to the
Filmmaker. Il premio è stato assegnato negli anni
precedenti a Takeshi Kitano (2007), Abbas Kiarostami (2008), Agnès
Varda (2008), Sylvester Stallone (2009), Mani Ratnam (2010), Al
Pacino (2011), Spike Lee (2012), Ettore Scola (2013).
James Franco è un
attore, regista, sceneggiatore, produttore, insegnante
universitario e autore. Inizia la sua carriera con Freaks and
Geeks (1999-2000); grazie al film biografico James
Dean (2001) riceve un Golden Globe per la sua interpretazione.
Ha recitato in film quali Il grande e potente Oz (2013),
Spring Breakers (2012), la trilogia di Spider-man
(nel ruolo di Harry Osborn), Milk (2008), This is the
End (2013), Pineapple Express (2008), per la cui
performance riceve una nomination come miglior attore ai Golden
Globe, 127 Hours (2010), che gli vale la candidatura come
migliore attore agli Oscar, ai Golden Globe e ai SAG. Ha diretto
numerosi lungometraggi tra cui Child of God (2013), As
I Lay Dying (2013), Sal (2011), Saturday
Night (2010), The Broken Tower (2011). Ha scritto
numerosi articoli ed è autore di una serie di libri, tiene inoltre
corsi universitari presso UCLA, USC e CAL ARTS, nonché corsi di
recitazione presso Studio 4. Ha esordito questa primavera come
attore a Broadway con lo spettacolo Of Mice & Men,
che ha ricevuto critiche entusiastiche, ha diretto lo spettacolo
off-broadway The Long Shrift.
La Biennaledi
Venezia e Persol annunciano che è stato attribuito
all’attrice statunitense Frances McDormand il PersolTribute to Visionary Talent Award2014 della
Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica.
Il Direttore della Mostra,
Alberto Barbera, a proposito di questo riconoscimento ha
dichiarato: “L’originalità e la grandezza del talento di Frances
McDormand sono ben rappresentate da Olive
Kitteridge, un progetto che lei stessa ha iniziato,
opzionando i diritti del romanzo di Elizabeth Strout, e di cui è
anche produttore esecutivo. Un’altra grande incarnazione della sua
visione, alla quale rendiamo omaggio con questo premio. Dalla lunga
esperienza in teatro, al cinema e alla televisione, condotta sempre
all’insegna della ricerca della verità, la carriera di Frances
McDormand non è solo il percorso di una straordinaria attrice,
ma riflette una visione coerente dell’arte e del mondo, spesso in
un felice e consapevole contrasto con il sistema di valori
oggi dominante”.
Fabio d’Angelantonio,
President Sunglass Hut e Chief Marketing Officer Luxottica
Group, ha dichiarato: “Siamo orgogliosi di continuare la nostra
collaborazione con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
della Biennale di Venezia, giunta quest’anno alla decima edizione
consecutiva. PERSOL TRIBUTE TO VISIONARY TALENT AWARD celebrerà
quest’anno un’artista unica nel suo genere. È un onore per noi
premiare Frances McDormand, un talento che rispecchia perfettamente
le caratteristiche che rendono Persol un riferimento intramontabile
negli accessori di prestigio: arte, autenticità, passione e
unicità”.
La consegna del PersolTribute to Visionary Talent Award2014 a Frances
McDormand avrà luogo alla 71. Mostra di Venezia lunedì 1
settembre, alle 16.30 in Sala Grande (Palazzo del Cinema). A
seguire, sarà presentato fuori concorso, Olive
Kitteridge diretto da Lisa Cholodenko (Usa) con Frances
McDormand, Richard Jenkins, Bill Murray, John Gallagher Jr., Zoe
Kazan, una serie in quattro puntate che nasce dall’adattamento
dell’omonimo romanzo di Elizabeth Strout, vincitore del Premio
Pulitzer. I produttori esecutivi di Olive Kitteridge
sono Gary Goetzman, Tom Hanks, Frances McDormand e Jane Anderson;
la miniserie, scritta da Jane Anderson e prodotta da Playtone / As
Is, debutterà sulla HBO negli Stati Uniti il prossimo
novembre.
Frances McDormand ha
ricevuto quattro nomination agli Academy Awards, con Mississippi
Burning – Le radici dell’odio (1988), Quasi famosi
(2000), North Country – Storia di Josey (2005) e
Fargo (1996), per il quale ha vinto l’Oscar grazie alla sua
interpretazione di Marge Gunderson.
Tra gli altri suoi film
ricordiamo Promised Land, Moonrise Kingdom, This
Must Be The Place, Madagascar 3: Ricercati in Europa,
Burn After Reading – A prova di spia, Un giorno di Gloria
per Miss Pettigrew, Friends With Money, Laurel Canyon
– Dritto in fondo al cuore, Tutto può succedere –
Something’s Gotta Give, Wonder Boys, Colpevole
d’omicidio, Madeline – Il diavoletto della scuola,
Schegge di paura, Stella solitaria,
Palookaville, Chattahoochee, Darkman,
L’agenda nascosta, America oggi, Oltre
Rangoon, Paradise Road, L’uomo che non c’era,
Arizona Junior e Blood Simple – Sangue facile. Oltre
a Olive Kitteridge, ha prodotto il film che uscirà
prossimamente Every Secret Thing, nel quale recitano Diane
Lane, Elizabeth Banks e Dakota Fanning.
Frances McDormand ha studiato
alla Facoltà di Teatro di Yale. Per il suo lavoro a Broadway ha
ricevuto il Tony Award, il Drama Desk Award e l’Outer Critics
Circle Award per la sua interpretazione in Good People,
scritto da David Lindsay-Abaire e diretto da Daniel Sullivan. Tra
le sue apparizioni sul palcoscenico, ricordiamo quelle negli
spettacoli The Country Girl diretto da Mike Nichols a
Broadway, Far Away di Caryl Churchill, diretto da Stephen
Daldry al New York Theatre Workshop, Un tram che si chiama
Desiderio, per la cui performance nel ruolo di Stella ha
ricevuto una nomination ai Tony, The Sisters Rosenzweig
diretto da Daniel Sullivan al Lincoln Center Theatre, The
Swan al Public Theatre, Un tram che si chiama Desiderio
(questa volta nei panni di Blanche) al Gate Theater di Dublino, ed
Edipo di Dare Clubb, insieme all’attore Billy Crudup, alla
Blue Light Theater Company. Insieme alla compagnia The Wooster
Group si è esibita in To You, The Birdie! and North
Atlantic.
La
Biennale di Venezia e Persol
annunciano che è stato attribuito all’attrice statunitense
Frances McDormand il Persol Tribute to Visionary
Talent Award2014 della Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica.
Il Direttore della Mostra,
Alberto Barbera, a proposito di questo
riconoscimento ha dichiarato: “L’originalità e la grandezza del
talento di Frances McDormand sono
ben rappresentate da Olive
Kitteridge, un progetto che lei stessa ha iniziato,
opzionando i diritti del romanzo di Elizabeth Strout, e di cui è
anche produttore esecutivo. Un’altra grande incarnazione della sua
visione, alla quale rendiamo omaggio con questo premio. Dalla lunga
esperienza in teatro, al cinema e alla televisione, condotta sempre
all’insegna della ricerca della verità, la carriera di
Frances McDormand non è solo il percorso di una
straordinaria attrice, ma riflette una visione coerente dell’arte e
del mondo, spesso in un felice e consapevole contrasto con il
sistema di valori oggi dominante”.
Fabio
d’Angelantonio, President Sunglass Hut e Chief Marketing
OfficerLuxottica Group, ha dichiarato: “Siamo
orgogliosi di continuare la nostra collaborazione con la Mostra
Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia,
giunta quest’anno alla decima edizione consecutiva. PERSOL TRIBUTE
TO VISIONARY TALENT AWARD celebrerà quest’anno un’artista unica nel
suo genere. È un onore per noi premiare Frances McDormand, un
talento che rispecchia perfettamente le caratteristiche che rendono
Persol un riferimento intramontabile negli accessori di prestigio:
arte, autenticità, passione e unicità”.
La consegna del Persol
Tribute to Visionary Talent Award2014 a
Frances McDormand avrà luogo alla 71.
Mostra di Venezia lunedì 1 settembre, alle 16.30 in Sala
Grande (Palazzo del Cinema). A seguire, sarà presentato
fuori concorso, Olive Kitteridge diretto
da Lisa Cholodenko (Usa) con Frances McDormand, Richard Jenkins,
Bill Murray, John Gallagher Jr., Zoe Kazan, una serie in quattro
puntateche nasce dall’adattamento dell’omonimo romanzo di Elizabeth
Strout, vincitore del Premio Pulitzer. I produttori esecutivi di
Olive Kitteridge sono Gary Goetzman, Tom
Hanks, Frances McDormand e Jane Anderson; la miniserie, scritta da
Jane Anderson e prodotta da Playtone / As Is, debutterà sulla HBO
negli Stati Uniti il prossimo novembre.
Frances McDormand
ha ricevuto quattro nomination agli Academy Awards, con
Mississippi Burning – Le radici dell’odio (1988),
Quasi famosi (2000), North Country – Storia di
Josey (2005) e Fargo (1996), per il quale ha vinto
l’Oscar grazie alla sua interpretazione di Marge Gunderson.
Tra gli altri suoi film ricordiamo
Promised Land, Moonrise Kingdom, This Must Be
The Place, Madagascar 3: Ricercati in Europa,
Burn After Reading – A prova di spia, Un giorno di
Gloria per Miss Pettigrew, Friends With Money,
Laurel Canyon – Dritto in fondo al cuore, Tutto può
succedere – Something’s Gotta Give, Wonder Boys,
Colpevole d’omicidio, Madeline – Il diavoletto della
scuola, Schegge di paura, Stella solitaria,
Palookaville, Chattahoochee, Darkman,
L’agenda nascosta, America oggi, Oltre
Rangoon, Paradise Road, L’uomo che non c’era,
Arizona Junior e Blood Simple – Sangue
facile.
Oltre a Olive Kitteridge,
ha prodotto il film che uscirà prossimamente Every Secret
Thing, nel quale recitano Diane Lane, Elizabeth Banks e Dakota
Fanning.
Frances McDormand ha studiato alla
Facoltà di Teatro di Yale. Per il suo lavoro a Broadway ha ricevuto
il Tony Award, il Drama Desk Award e l’Outer Critics Circle Award
per la sua interpretazione in Good People, scritto da
David Lindsay-Abaire e diretto da Daniel Sullivan. Tra le sue
apparizioni sul palcoscenico, ricordiamo quelle negli spettacoli
The Country Girl diretto da Mike Nichols a Broadway,
Far Away di Caryl Churchill, diretto da Stephen Daldry al
New York Theatre Workshop, Un tram che si chiama
Desiderio, per la cui performance nel ruolo di Stella ha
ricevuto una nomination ai Tony, The Sisters Rosenzweig
diretto da Daniel Sullivan al Lincoln Center Theatre, The
Swan al Public Theatre, Un tram che si chiama
Desiderio (questa volta nei panni di Blanche) al Gate Theater
di Dublino, ed Edipo di Dare Clubb, insieme all’attore
Billy Crudup, alla Blue Light Theater Company. Insieme alla
compagnia The Wooster Group si è esibita in To You, The
Birdie! and North Atlantic.
E’ stato assegnato a
Carlo Verdone il Premio Robert Bresson 2014,
conferito da Fondazione Ente dello Spettacolo e Rivista del
Cinematografo, durante la 71esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia.
Nella motivazione del premio
si legge: “Lucido interprete della grande commedia, Carlo
Verdone ha saputo ricollocare la tradizione italiana delle maschere
e della comicità popolare sul difficile campo d’indagine della
società e della cultura”.
“Dedico il premio Bresson
a mio padre e a Sergio Leone”. Con queste parole
l’attore-regista ha ritirato il premio. Parlando poi
del suo ruolo di giurato alla Mostra di Venezia, ha sottolineato:
“Per ora non c’è molta unanimità, ma io difenderò i miei
film”.
Si è tenuta ieri nella serata la
premiere ufficiale della proiezione fuori concorso
di Nymphomaniac, versione estesa, di
Lars Von Trier. All’evento erano
presenti Charlotte Gainsbourg,Uma
Thurman, Stellan
Skarsgård.
Nymphomaniac è il nuovo, controverso
e provocatorio film di Lars
vonTrier,
chesarà rilasciato negli Stati
Uniti suddiviso in due lungometraggi; uno in uscita a marzo e
l’altro ad aprile. La prima parte ha esordito nelle sale pochi
giorni fa, il 21 marzo, la seconda, invece, e attesa per il 18
aprile 2014.
“Il film è la storia poetica e selvaggia del
viaggio erotico di una donna dalla sua nascita fino all’età di
cinquant’anni, raccontata dalla protagonista, la ninfomane
Joe. Una fredda sera d’inverno l’anziano scapolo Seligman
trova Joe in un vicolo, è stata picchiata. La porta a casa sua, e
cerca di curarla, chiedendole nel frattempo informazioni sulla sua
vita. Ascolta così il racconto in otto capitoli la storia della sua
complicata e lussuriosa vita, ricca di coincidenze fortuite e
collegamenti.
E’ il
giorno di uno dei registi più provocatori di sempre, Lars
Von Trier e il suo
Nymphomaniac versione estesa. Ebbene il regista non si
è presentato alla Conferenza stampa del film però ha dato ancora
una volta prova di sé, presenziando in diretta via skype e
rispondendo a solo tre domande riportate via telefono dal
protagonista del film Stellan
Skarsgård.
Tra le varie domande la produttrice
del film, autorizzata da Lars in persona ha annunciato che il
prossimo progetto i Von Trier sarà una serie televisiva. Non ha
rivelato altri dettagli ma ha aggiunto “Sarà qualcosa di
incredibile, qualcosa che non avete mai visto prima in
televisione”.
Nymphomaniac è il nuovo,
controverso e provocatorio film di Lars
vonTrier, rilasciato negli Stati
Uniti suddiviso in due lungometraggi; uno uscito a marzo e
l’altro ad aprile.
“Il film è la
storia poetica e selvaggia del viaggio erotico di una donna dalla
sua nascita fino all’età di cinquant’anni, raccontata dalla
protagonista, la ninfomane Joe. Una fredda sera d’inverno
l’anziano scapolo Seligman trova Joe in un vicolo, è stata
picchiata. La porta a casa sua, e cerca di curarla, chiedendole nel
frattempo informazioni sulla sua vita. Ascolta così il racconto in
otto capitoli la storia della sua complicata e lussuriosa vita,
ricca di coincidenze fortuite e collegamenti.
Arrivato al lido per
presentare Good Kill, il
regista Andrew Niccol e il cast composta
da Ethan Hawke, January Jones, Zoë
Kravitz. Il film in concorso alla 71esima edizione
del Festival di Venezia è stato
accolto tiepidamente dalla stampa accreditata. Ecco le foto
dell’incontro stampa avvenuto alla fine della proiezione.
Ethan Hawke rivela
sul suo personaggio: “La complessità del mio personaggio
sta proprio in questa schizofrenia: da una
parte vuole mettere la sua vita a servizio del Paese e dunque
accetta di entrare nel Drone Programme, ma dall’altra il fatto
di non essere più in pericolo lo fa sentire un codardo. Fino a
perdere il suo senso distintivo tra giusto e sbagliato, cioè il
senso ultimo della sua vita”.
Alla divina January
Jones invece gli è stato chiesto la differenza tra il suo
personaggio e quello di Mad Men:
“Non c’è niente che mi lega ai
miei personaggi. Così come non c’è nulla in comune tra di loro, tra
le donne che interpreto in Good Kill e la Betty Draper
di Mad Men: se non il fatto di essere entrambe due mogli che
prendono una loro decisione”.
Inoltre
il produttore Zev Foreman rivela
“Abbiamo mostrato la sceneggiatura al Dipartimento della Difesa
degli Stati Uniti ma si è rifiutato di
appoggiarci. Con The Hurt Locker l’appoggio ce l’avevano
dato ma poi ce l’hanno tolto”.
Il 02 settembre è
anche il giorno di un altro film italiano, questa volta fuori
concorso. Si tratta di Italy in a Day. Un giorno
da italiani, il documentario diretto da
Gabriele Salvatores.
Italy in a Day è
l’edizione italiana, curata da Gabriele Salvatores, di un progetto
di Ridley Scott: è stato chiesto agli italiani di inviare dei video
realizzati con qualsiasi mezzo (telecamere, smartphones,
fotocamere) da girare durante le 24 ore del 26 ottobre 2013.
Desideri, sogni, paure, riflessioni, qualsiasi cosa considerata
importante che accadeva quel giorno o anche, semplicemente, quello
che si vedeva dalla finestra di casa. Italy in a Day è
44.197 video ricevuti, oltre 2200 ore di immagini, 632 video
montati, una squadra di 40 selezionatori coordinati da Massimo
Fiocchi e Chiara Griziotti. Italy in a Day è un diario
emotivo, un censimento delle emozioni e dei pensieri degli
italiani, una confessione laica, la voglia di condividere i propri
sentimenti attraverso le immagini, un collettivo psicodramma
italiano, di volta in volta tenero, arrabbiato, divertente o
disperato. Ma anche una coinvolgente riflessione, sincera e senza
filtri intellettuali, sul senso stesso di questo nostro viaggio sul
pianeta Terra, in questi anni. Nell’epoca della comunicazione
digitale, della condivisione istantanea, dello strapotere delle
immagini Italy in a Day è il primo esperimento italiano di
film collettivo, dove il materiale narrativo (le immagini e i
pensieri) vengono forniti da chiunque ne abbia voglia e
l’organizzazione del racconto è affidata a chi lo fa per mestiere.
Non un social network, ma un social movie realizzato con passione,
rispetto e senso di responsabilità, senza rinunciare a uno “sguardo
necessario” e al punto di vista personale sulla realtà.
Tutte le foto:[nggallery id=1017]
La 71ª edizione della Mostra internazionale d’arte
cinematografica avrà luogo a Venezia dal 27 agosto al 6
settembre 2014. Anche quest’anno sarà diretta da Alberto Barbera e
organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.
La madrina della rassegna sarà
l’attrice italiana Luisa Ranieri. Il film di apertura del festival
sarà Birdman, del regista Alejandro González Iñárritu.
Arrivati al lido Milla
Jovovich, John Leguizamo e Anton Yelchin
che hanno presentato alla stampa il loro film
Cymbeline di Michael
Almereyda che fa parte della selezione Orizzonti della
71esima edizione della Mostra d’arte cinematografica di
Venezia.
La giovane figlia del leader di una
gang decide di disobbedire al padre e sposare l’uomo che ama. Ma il
padre non si dà per vinto e costringe la figlia a divorziare:
l’uomo amato dalla ragazza partirà per l’esilio mentre lei rimarrà
reclusa nelle sue stanze finché non si deciderà a sposare il
prescelto del padre. Quattordici anni dopo Hamlet, Hawke e
Almereyda tornano a lavorare assieme per adattare per il grande
schermo un’altra opera di William Shakespeare.
La 71ª edizione della Mostra internazionale d’arte
cinematografica avrà luogo a Venezia dal 27 agosto al 6
settembre 2014. Anche quest’anno sarà diretta da Alberto Barbera e
organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.
La madrina della rassegna sarà
l’attrice italiana Luisa Ranieri. Il film di apertura del festival
sarà Birdman, del regista Alejandro González Iñárritu.
Parata di Star al
Festival di Venezia 2014
ieri, infatti al lido sono sbarcati Andrew Garfield,
Michael Shannon, Owen Wilson, Peter Bogdanovich che hanno
presentato rispettivamente 99 Homes e
She’s Funny That Way.Ecco tutte le foto
di ieri di seguito:
99 Homes
vede nel cast anche Laura Dern, Tim Guinee, J.D. Evermore,
Noah Lomax, Deneen Tyler, Donna DuPlantier.
Siamo a Orlando, Florida. Un film
incentrato sulla crisi immobiliare. Dennis è un giovane padre di
famiglia sfrattato dalla sua casa da un agente immobiliare che
lavora per le banche: Mike, uomo affamato di potere che gira con
una pistola. Nella situazione drammatica nella quale si trova,
farebbe di tutto per riavere indietro la sua casa. Dennis finisce
per accettare di lavorare per Mike e si trova così ad avere a che
fare con la corruzione dell’industria immobiliare. Nel momento in
cui i suoi problemi finanziari iniziano a sanarsi, la sua coscienza
è ormai gravemente danneggiata e i rimorsi lo perseguitano.
She’s Funny
That Way – Owen Wilson interpreta un regista
di Broadway, sposato, che si innamora di una prostituta diventata
attrice e cerca di aiutarla ad avanzare nella sua carriera. La
Aniston interpreta un terapeuta con la madre in riabilitazione. Le
riprese si sono tenute a New York.
Era oggi anche il giorno di Joe
Dante e del suo , film fuori concorso alla 71esima edizione del
Festival di Venezia.Sul lido
arrivate le due protagonisti Ashley Greene, Alexandra
Daddario accompagnate dal protagonista Anton
Yalchin. Ecco le foto: [nggallery id=1017]
Commento del regista Ex. Tutti ne abbiamo. Ma
ogni tanto, c’è quella speciale. Quella che continua a tornare.
Nonostante abbiamo cercato di andare avanti, di seppellire il
passato e imparato ad amare di nuovo, le ex sono a distanza solo di
una telefonata, di un messaggio o di una visita a sorpresa… Ho
sempre creduto che i migliori film di zombi fossero quelli in cui i
non-morti sono una metafora di un tema più grande e universale:
come i rapporti interrazziali in Night of the Living Dead, la paura
della malattia in 28 Days Later, o il consumo di massa, come gli
zombi senza cervello che attaccano un centro commerciale in Dawn of
the Dead. Eppure, con tutta la “spettacolarizzazione” del genere
che è seguita negli anni, nessuno ha mai usato uno zombi per
impersonare una ex che non vuole andarsene, almeno finora. Burying
the Ex è uno zom com, una nuova interpretazione dei generi della
commedia romantica/zombi che proverà una volta per tutte che certi
rapporti non muoiono mai…
Max (Anton Yelchin) è un bravo
ragazzo che decide di andare a vivere con Evelyn (Ashley Greene),
la sua bellissima ragazza. La loro relazione però diventa
complicata quando Evelyn si rivela un incubo, maniaca del controllo
e manipolativa. Max vuole troncare al più presto la storia, ma ha
paura di dirlo a lei. Il caso gli viene in soccorso quando Evelyn è
coinvolta in un incidente e muore. Max incontra dopo non molto
tempo Olivia (Alexandra Daddario), una ragazza carina che potrebbe
essere la sua anima gemella. Scopre presto che Evelyn è risorta
dalla tomba e determinata a riprendersi il suo fidanzato, che
potrebbe a sua volta diventare uno zombie.
Il Premio del Pubblico RaroVideo per
il miglior film della 28. Settimana Internazionale della Critica,
nell’ambito della 70. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
della Biennale di Venezia, è stato assegnato al film ZORAN, IL MIO
NIPOTE SCEMO di Matteo Oleotto.
Il premio, del
valore di 5.000 euro, sarà consegnato da Mimmo Calopresti oggi,
venerdì 6 settembre, alle ore 16.30 presso la Terrazza Maserati
all’Hotel Excelsior. Ritirerà il premio il regista Matteo
Oleotto.
Sarà presente
anche la delegazione del film di chiusura, fuori concorso, Las
Analfabetas di Moises Sepulveda con Paulina Garcia.
Sabato 7
settembre in Sala Casinò alle ore 11:30 è in programma la
proiezione aggiuntiva del film vincitore.
Vi ricordiamo che tutte le notizie e le recensioni in anteprima
dal Festival di Veneziale
trovate nel nostro speciale Venezia 70. Di seguito tutte
le foto nella nostra foto gallery
Stoccolma, 1982. Bobo, tredici anni,
affronta con una certa intraprendenza la propria adolescenza
inquieta. La sua amica del cuore è la coetanea Klara, con la quale
condivide una fiera marginalità rispetto agli altri compagni di
scuola. Bobo suona il basso e Klara la batteria, amano il punk,
vorrebbero una band tutta loro. La svolta avviene quando conoscono
Hedvig, bravissima a suonare la chitarra (classica). La convertono
al rock e a tagliarsi i capelli suscitando l’ira della madre e
finalmente, suonano. Il loro motto è: “Il punk non è mai morto”.
Sono inseparabili, finché incontrano un ragazzo già affermato
nell’emergente giro “rockettaro” della città, e del quale si
invaghiscono sia Bobo che Klara. Il film è tratto dal romanzo a
fumetti Aldrig Godnatt di Coco Moodysson,
moglie del regista.
In una mostra del cinema che mostra
prevalentemente la solitudine e il disagio dell’essere umano, il
film di Moodysson con protagoniste tre ragazzine alle soglie
dell’adolescenza che restano insieme superando litigi e gelosie, è
una bella boccata d’aria. Non tanto perchè infonde nuovamente una
certa speranza nel genere umano, non solo cinico, traditore e
violento come mostrato da molti dei film visti fino adesso,
ma che sa dare il giusto valore ad un aspetto importante della vita
quale è l’amicizia.
Le ragazzine protagoniste vogliono
essere speciali ma non solitarie, cercano di inserirsi in un
contesto di appartenenza, il movimento punk, che però in quegli
anni in Svezia, come nel resto d’Europa veniva abbandonato dalle
mode, superato dalla disco music, facile nella patria degli
ABBA.
La musica è un elemento importante
in tutti i film di Moodysson, gli ABBA erano anche nella colonna
sonora del suo film più conosciuto, Together, così come al
regista piace raccontare la Svezia degli anni passati, nel film
appena citato si ricordavano le comuni e la vita nella Stoccolma
anni ‘70, in questo siamo negli anni ‘80.
Le ragazzine sono libere,
rivoluzionarie, almeno per i parametri dei loro tredici anni,
periodo della vita in cui quasi tutto è tollerato dallo scroccare
le patatine da un locale fast food, al chiamare un ragazzo
sconosciuto cercando il numero nell’elenco.
Viene facile citare Spring
breakers a questo punto, che era al Lido giusto un anno
fa: ma le adolescenti punk, non sensibili al loro corpo che coprono
con maglioni oversize e il rifiuto del make up del film del regista
svedese sono distanti sideralmente dalle sensuali ma comunque
ragazzine terribili in bikini di Harmony Korine. In tutti e due i
casi, sono alla ricerca di qualcosa, probabilmente di definire la
propria posizione nel mondo, quale sia il metodo giusto non è dato
sapere, nè giudicare.
VI AR BAST! (We are the
best) è in concorso nella sezione Orizzonti ed alla
proiezione ufficiale è stato applaudito da pubblico e giornalisti
molto calorosamente.
Si è conclusa da pochi minuti la
cerimonia di premiazione della 70esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica
di Venezia, mentre impazzano ancora in Sala Grande i
festeggiamenti di Gianfranco Rosi e della sua
squadra per la vittoria del Leone d’Oro a Sacro GRA,
documentario italo-francese che ha portato a casa un premio che
definire inaspettato è dire poco.
Tutti i pronostici che
la stampa e il pubblico si sono divertiti a fare nelle ultime ore
sono andati in fumo in due sole parole, quando Bernardo
Bertolucci, presidente di Giuria di Venezia 70, ha
annunciato il titolo del film che è costato a Rosi fatica e impegno
e circa due anni di riprese. Resta con un contentino Philomena, di
Stephen Frears, che aveva tanto commosso pubblico
e critica; al film britannico va infatti il premio per la Migliore
sceneggiatura, firmata dall’interprete Steve
Coogan e da Jeff Pope. Il film aspirava
senza dubbio a premi più prestigiosi, come la Coppia Volpi alla
migliore protagonista, Judi Dench, ma tutto
sommato la sceneggiatura è a tutti gli effetti il punto forte del
film, per cui in questo caso Bertolucci e compagnia non sono poi
tanto andati lontano dalla “giustizia” popolare. Premio Speciale
della Giuria a Die Frau Des
Polizisten, film tedesco di Philip
Groning: per questo film si sono invece avverate le
previsioni, dal momento che secondo l’opinione comune non era un
film da Leone, ma allo stesso tempo ha intrinseco un valore morale
e artistico che non poteva passare inosservato.
Premio indiscutibilmente meritato
per il giovane Tye Sheridan, il protagonista di
Joe di David
Gordon Green, che ha senza dubbio davant a sè un futuro
radioso, dopotutto i contendenti a questa categoria erano davvero
pochi. Il premio ai giovani, si sa, mette tutti più o meno
d’accordo, mentre la Coppa Volpi per le migliori interpretazioni
potrebbero di contro creare qualche discussione in più: il premio
per la migliroe interpretazione femminile ad Elena
Cotta è stato un riconoscimento dovuto e gradito, perchè
la grande attrice di teatro ha davvero brillato in Via Castellana
Bandiera di Emma Dante, anche se
tutti davano per vincitrice la Dench di Philomena. La grande
attrice inglese però è una fuoriclasse, talmente superiore che
avrebbe dovuto gareggiare fuori concorso, per cui la Cotta non è
una scelta che ci dispiace molto. La Coppa Volpi al migliore attore
è andata invece a Themis Panou, grande interprete
protagonista di Miss Violence, il film greco di
Alexandros Avranas, e anche questa scelta
sconvolge i pronostici che davano per favorito Scott
Haze di Child of God.
Desta perplessità il Gran Premio
della Giuria a Jiaoyou di Tsai
Ming-liang, seppure figurava trai pronostici dati per
certi. Miss Violence si aggiudica anche
il Leone d’Argento per la migliore regia, premio che, a parte la
forza e la bellezza del film, poteva essere assegnato con più
giustizia ad Amos Gitai per il suo Ana Arabia.
Del Leone d’Oro abbiamo già
detto: Sacro GRA convince a
tal punto la Giuria di Venezia 70 da farsi assegnare l’ambita
statuetta a quattro zampe, ma l’idea è che il Presidente di Giuria
Bertolucci abbia ignorato i favoriti (tra cui Tom à la Ferme) e i
preferiti ( Philomena su
tutti).
La 70esima edizione si chiude
quindi con un giudizio spiazzante, che ha strappato applausi
inaspettati e che ha reso felice tutti i “freak” che si muovo
intorno al GRA e che Rosi ha filmato nel corso del suo lungo
lavoro.
Arriva il giorno 3 e al lido di
Venezia è il turno The Canyons, film
fuori concorso diretto da Paul Schrader con
Lindsay Lohan, James Deen, Nolan Gerard Funk, Amanda
Brooks. Pellicola che segna il ritorno dopo la
riabilitazione di Lindsay Lohan e incentrato
sul sesso, amore e stravizi della Los Angeles peccaminosa.
Un thriller contemporaneo a sfondo
sessuale, girato in digitale e con un basso budget. La storia è
incentrata su cinque ragazzi di una ventina d’anni che inseguono il
potere, l’amore e il sesso, tra crimini e momenti di redenzione:
Christian, un produttore cinematografico che ama filmare i suoi
rapporti sessuali; Tara, la sua fidanzata; Ryan e Gina, due giovani
attori che recitano in un horror prodotto da Christian; Lindsay,
un’ex attrice diventata insegnante di yoga.
The
Canyons segna anche un altro ritorno illustre al
cinema, quello del regista di American
Gigolo Paul Schrader, che ritorna dietro la macchina
da prese dopo l’ultimo apprezzabile Adam Resurrected,
datato 2009. Tuttavia, nonostante le premesse della sua carriera
The Canyons, sin dall’inizio si rivela
essere un film con tante ambizioni ma con scarsi risultati. In
primis per una sceneggiatura che ha ben poco di originale e si
muove su un filone di racconto già visto e detto, diventando un eco
lontano di film già usciti. Ormai la Los Angeles peccaminosa è
stata raccontata e dipinta talmente tante volte che riuscire a
dargli un punto di vista davvero nuovo e unico diventa un’impresa
anche per i più grandi. Paul Schrader in verità prova a dare al
film qualcosa di diverso e a conferirgli un tratto di unicità ma
vuoi per un cast al di sotto delle aspettative e una storia che
invece di crescere con il racconto si appiattisce con il
trascorrere dei minuti, diventa una pellicola sempre più
prevedibile è perfettamente in linea con realtà e vicende che già
si conoscono.
The
Canyons più che un fuori concorso di grandi attese
sembra essere un’occasione persa, sia per coloro che hanno creato
il film ma soprattutto per un programma che considerato
l’importante ricorrenza avrebbe meritato più attenzione.
Continua con il suo programma la
settantesima edizione della Mostra d’Arte cinematografica di
Venezia, ieri abbiamo visto sul red sfilare Tom
Hardy e Terry Gilliam, oggi invece è il
gran giorno della diva e bellissima Scarlett Johansson che accompagna
il film in concorso Under the
Skin di Jonathan Glazer.
Purtroppo però il film ha ricevuto un po’ di fischi a fine
proiezione stampa. La pellicola è tratto dall’omonimo romanzo di
Michel FaberSotto la pelle e
vede Scarlett Johansson nel ruolo di Isserley,
un’aliena che percorre le autostrade deserte a caccia di prede
umane, sfruttando la sua bellezza come esca. Isserley avrà modo di
conoscere e apprezzare la natura degli uomini e delle donne e
mettere così in dubbio la propria identità e origine aliena.
Vi ricordiamo che tutte le notizie e le recensioni in anteprima
dal Festival di
Veneziale trovate nel nostro
speciale Venezia 70.
In concorso a Venezia 70,
Philomenadi Stephen
Frears si mostra oggi nella sua prima locandina.
Sarà presentato domani alla Mostra
di Venezia Philomena,
il nuovo film di Stephen Frears (The
Queen). Protagonista della pellicola tratta da una storia
vera, la grande Judi Dench, affiancata da
Steve Coogan che ha inoltre scritto la
sceneggiatura insieme a Jeff Pope. Dopo aver ammirato il
trailer del film qualche settimana fa, è apparso oggi il primo
poster di Philomena, che sarà distribuito in Italia dalla
Lucky Red. Vi riportiamo qui di seguito il poster e la sinossi
ufficiale del film.
Rimasta incinta da adolescente
in Irlanda nel 1952, Philomena venne chiusa nel convento di
Roscrea, dove si presero cura di lei in quanto “donna caduta nel
peccato”. Quando suo figlio era ancora piccolo, le suore lo
portarono via per darlo in adozione in America. Philomena dedicò i
cinquant’anni seguenti alla ricerca del bambino, ma senza alcun
successo. Poi conobbe Martin Sixsmith, un giornalista politico
stanco del mondo che restò affascinato dalla sua storia. Insieme, i
due partirono per l’America per affrontare un viaggio che non solo
avrebbe gettato luce sulla storia straordinaria del figlio di
Philomena, ma avrebbe anche creato un legame di un’intensità
inaspettata tra Philomena e Martin. Il film è una narrazione
avvincente sull’amore umano e sulla perdita che in definitiva
celebra la vita.