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Venezia 70: le star al Lido

La Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, il festival più longevo al mondo che quest’anno spegne le 70 candeline, ha sempre offerto una vasta gamma di grandissime star che hanno attirato negli anni, un grande volume di pubblico, caratteristica ce ha contribuito a fare la fortuna della kermesse.

Quest’anno, siamo ancora al terzo giorno me se ne può già parlare, il Lido ospita nomi interessanti, che per adesso hanno coinvolto più generazioni. Inaugurazione super glamour con uno George Clooney sempre più in forma e una Sandra Bullock radiosa in un J Mendel rosso “red carpet” che hanno presentato con Alfonso Cuaron il film d’apertura fuori concorso Gravity. Poi è stato il turno del leggendario William Friedkin, Leone d’Oro alla Carriera e regista che impersona la leggenda cinematografica, uomo concreto e schietto, autore di alcuni dei film che hanno fatto la storia del cinema (vedi L’Esorcista).

Sono già passati dal red carpet Mia Wasikowska e Nicolas Cage, forse i nomi più noti avvistati fino ad ora sulla banchina dell’Excelsior, storico sbarco per i vip da Festival al Lido. Mentre la bella Mia si è dimostrata, come sempre di grande eleganza e discrezione, Nic Cage, consapevole della fama di cui gode tra i fan più accaniti, nonostante qualche scivolone negli ultimi anni di carriera, ha fatto la superstar, rispondendo con intelligenza e spirito anche alle domande più oziose.

Per quanto riguarda invece le “nostre” star, hanno già fatto bella mostra di se l’onnipresente Alba Rohrwacher, coprotagonista con Emma Dante di Via Castellana Bandiera, in concorso. Con loro, al suo primo red carpet all’età di 82 anni, la grande attrice teatrale Elena Cotta, in odore di Coppa Volpi.

Oggi è la giornata sarà monopolizzata da James Franco, che presenta in concorso Child of God, e dalle giovani star Jesse Eisenberg e Dakota Fanning, oltre alla magnifica Judi Dench.

Forfait invece per Michael C. Hall e Richard Madden, mentre, così come è accaduto lo scorso anno per le starlette di Spring Breakers, grande tripudio di pubblico adolescente si aspetta per Daniel Radcliffe, fu Harry Potter, che presenterà Kill Your Darling per le Giornate degli Autori.

Venezia 70: la nuova sigla Giornate degli Autori per il decennale

sigla giornate degli autoriTheo Angelopoulos (a cui idealmente è dedicata quest’edizione), Martin Scorsese, Neil Jordan, Ridley Scott: autori tanto diversi, diversamente estremi, creatori di immagini e di leggende nella storia del cinema. Sono loro i protagonisti nascosti della nuova sigla delle Giornate degli Autori, appositamente ideata da Frame by Frame nel segno del fascino della creatività e tutta giocata sui cromatismi del bianco, del nero, delle sfumature e del rosso appassionato che da sempre è il colore-simbolo della sezione indipendente alla Mostra del Cinema di Venezia.

sigla Giornate degli Autori :

Sono segni, immagini e suggestioni che prendono forma e si dissolvono in uno schermo che si trasforma in una grande pagina bianca solcata da parole, appunti, macchie d’inchiostro.

Pagine di script si alternano così a schizzi, acquerelli, con la consistenza materica e i colori di carta.

“E’ il processo creativo che abbiamo cercato di riassumere in un flash – dicono gli autori della sigla – un processo fatto di tentativi, talora di ripensamenti, che alla fine conduce alla bellezza dell’opera compiuta. Scorci inusuali di Venezia e del Lido si mescolano così ad appunti e vere pagine di sceneggiatura. La sfida – solo per i cinefili più rigorosi  – è riconoscere personaggi, situazioni, film a colpo d’occhio”.

Il suono, quasi una struggente e lancinante jam session, è stato anch’esso concepito appositamente per le Giornate degli Autori dai Têtes de Bois che hanno generosamente messo la loro musica al servizio di un’idea e un’emozione con la libera reinterpretazione della melodia di “Abbasso Nixon”. “L’incontro simultaneo di tanti e diversi talenti – dice Giorgio Gosetti, delegato generale delle Giornate – è un autentico regalo che ci siamo fatti per il decennale e che dal primo giorno della Mostra condivideremo con il nostro fantastico pubblico”.

Venezia 70: L’Intrepido recensione del film di Gianni Amelio

Venezia 70: L’Intrepido recensione del film di Gianni Amelio

venezia 70-l'intrepidoGianni Amelio presenta al Festival di Venezia in concorso L’intrepido, suo ultimo film interpretato da splendido protagonista da Antonio Albanese.

Nel film Antonio Albanese fa il “rimpiazzo”, ovvero un uomo senza lavoro che ogni giorno si prende la briga di andare a sistituire qualcuno che non può andare al suo, di lavoro. L’uomo quindi si ritrova a fare il muratore, l’operaio, il tramviere, il cuoco, solo per qualche ora al giorno, facendo tutti i giorni mestieri diversi, lavorando tantissimo ed essendo in qualche modo felice, sereno e appagato dalla sua vita. Si accontenta di poco, il nostro eroe, ma i soldi non sono tutto nella vita: c’è il bisogno di tenersi in forma, di non lasciarsi andare in un momento, come si dice, di crisi buia. Attorno a lui ci sono il figlio, che fa il musicista, fortunato perchè il suo lavoro è la sua passione, e poi Lucia, una ragazza disillusa, triste e guardinga.

Amelio racconta uno spaccato di realtà quotidiana reale, possibile, anche se eccede mettendo al centro della storia un protagonista al limite della fantasia. Albanese è la vera anima del film, un personaggio che si potrebbe definire sia sciocco che ottimista, continuamente preso dalla vita e dai suoi mille lavori, disposto a tutto tranne che a fare la cosa sbagliata, desideroso di alzarsi ogni mattina per uno scopo. La città di Milano è uno sfondo fin troppo concreto, e certamente duro, tuttavia l’eroe, l’intrepido protagonista, riesce ad andare avanti. Non lo fa però Amelio che realizza un film appena sufficiente, che si regge solo sulla grande bravura del protagonista ma che non dice niente di nuovo e niente di più.

Probablmente un messaggio nel film non c’è, c’è solo la voglia di mostrare con un occhio diverso una situazione attuale fin troppo tragica, ma l’intenzione non sempre basta e Amelio di ferma alla superficie.

Venezia 70: Joe recensione del film con Nicolas Cage

Venezia 70: Joe recensione del film con Nicolas Cage

Presentato nella selezione Ufficiale del Concorso alla 70esima edizione del Festival di Venezia, Joe, di David Gordon Green ci mette di fronte ad un Nicolas Cage finalmente di nuovo alle prese con un ruolo di spessore, dopo tanti flop e blockbuster di scarso successo (Kick Ass escluso). Il premio Oscar nipote del grande Francis Ford Coppola è il protagonista di questo dramma di periferia, tratto dall’omonimo romanzo di Larry Brown del 1991.

La storia è quella di Joe Ransom (Nicolas Cage), un uomo con un pessimo rapporto con la giustizia istituzionale ma con un grande senso di umanità. Joe vorrebbe solo vivere la sua vita, provando a controllare la sua innata violenza che sa essere eccessiva, tuttavia l’ambiente della piccola cittadina del Texas che lo circonda sembra fare di tutto per metterlo alla prova. Ma la sua salvezza si presenterà nella forma di Gary, un ragazzo di 15 anni con una famiglia problematica e un padre alcolizzato e violento, al quale Joe proverà a fare da amico e genitore, diventando il suo eroe.

Gordon Green si cala alla perfezione in una storia violenta, cruda, che mette a nudo la cattiveria umana nella sua forma più vorace. In questo ambiente così innaturalmente brutale, Joe, le sue puttane, i suoi amici di lavoro e soprattutto Gary, cercano di trovare una via d’uscita, uno spiraglio di serenità senza tuttavia provare ad aspirare a qualcosa di migliore e di lontano.

In contrappunto con la cattiveria dell’animo umano, Gordon Green adotta una regia descrittiva che in alcuni momenti di riflessione vira quasi al lirismo, sublimando la violenza dei personaggi e rendendola astratta, lontana dalla realtà, quasi impossibile.

Nicolas Cage offre una performance apprezzabile, confermando qualche limite di espressività, ma allo stesso tempo dimostrando una buona presenza scenica e una mimesi eccellente nel personaggio. Accanto a lui Tye Sheridan, giovanissimo interprete che ha esordito nientemeno che con Terrence Malick in The Tree of Life ed è apparso in Mud di Jeff Nichols. Alla sua terza apparizione cinematografica di spessore, Sheridan si conferma un giovane talentuoso da tenere d’occhio.

Venezia 70: i premi collaterali

Venezia 70: i premi collaterali

venezia 70 pronosticiPREMIO SIGNIS a “PHILOMENA” di STEPHEN FREARS e MENZIONE SPECIALE a “ANA ARABIA” di AMOS GITAI

La giuria SIGNIS composta da Luis García Orso (Messico), Presidente, Massimo Giraldi (Italia), segretario, Walter Chikwendu Ihejirika (Nigeria), Valerio Sammarco (Italia) e Gustavo Andújar (Cuba), ha deciso di assegnare quest’anno il Premio al film “Philomena” con la seguente motivazione:

“Perché offre un intenso e sorprendente ritratto di una donna resa libera dalla fede. Nella sua ricerca della verità, sarà sollevata dal peso di un’ingiustizia subita grazie alla sua capacità di perdonare”.

La Giuria ha inoltre assegnato una menzione speciale al film “Ana Arabia” con la seguente motivazione:

“E’ un film-manifesto sull’importanza della tradizione orale e un altro fulgido esempio nella filmografia del regista israeliano di come il cinema possa trasformarsi in “strumento di speranza”: per proseguire sulla strada della coesistenza e del dialogo”

PREMIO “CIVITAS VITAE – Rendere la longevità risorsa di coesione sociale” a UBERTO PASOLINI per “STILL LIFE”

Il Premio viene assegnato a un regista o interprete capace di veicolare un’immagine al di fuori degli schemi di una persona longeva. La Giuria composta dalla scrittrice Antonia Arslan (presidente); il sociologo e presidente del Censis Giuseppe De Rita; l’ex direttore generale di RAI e Sole24Ore GIanni Locatelli; l’amministratore delegato di Banca Prossima Marco Morganti; l’attore Alberto Terrani; il musicista e direttore dei Solisti Veneti Claudio Scimone;  la regista Costanza Quatriglio e il critico cinematografico Federico Pontiggia assegna il Premio Civitas Vitae 2013 a Uberto Pasolini per “Still Life”, nella sezione Orizzonti, prodotto in associazione con Rai Cinema e distribuito da BIM, con la seguente motivazione:

“Suonando il valzer degli addii, il regista Uberto Pasolini con Still Life ridà a chi è morto in assoluta solitudine il primo privilegio di un uomo: una storia, la propria. Impiegato del Comune incaricato di trovare i parenti di chi è deceduto, il protagonista Eddie Marsan incarna magnificamente le virtù del film: rispetto raro, sensibilità umanista e commozione senza tranelli. Still Life getta un ponte tra i vivi e i morti, portandone alla luce i legami che non si sciolgono”.

PREMIO INTERFILM a “PHILOMENA” di STEPHEN FREARS

Il “Premio per la Promozione del Dialogo Interreligioso” assegnato dalla Giuria Internazionale di INTERFILM vuole richiamare l’attenzione su film che rafforzano la mutua comprensione, il rispetto e la pace tra diverse tradizioni religiose e filosofiche.

La Giuria composta da: Werner Schneider-Quindeau (presidente), membro del Comitato direttivo di INTERFILM e pastore della Katharinenkirche di Francoforte (Germania); Freek L. Bakker, pastore e docente in studi religiosi dell’Università di Utrecht (Paesi Bassi) e Gaëlle Courtens, giornalista dell’informazione religiosa e addetta stampa della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) ha assegnato il premio al film “Philomena”.

PREMIO CGS LANTERNA MAGICA a “L’INTREPIDO” di GIANNI AMELIO

La Giuria C.G.S. (Cinecircoli Giovanili Socioculturali), in collaborazione con il Comitato per la Cinematografia dei Ragazzi CCR, assegna il Premio Lanterna Magica all’opera più vicina per tematiche e linguaggi al mondo giovanile contemporaneo, al film “L’Intrepido” con la seguente motivazione:

“Per la capacità di raccontare un rapporto salvifico padre-figlio evitando gli schemi moralistici e fin troppo corteggiati dal cinema nazionale, in un contesto di crisi e di “li-quidità”  degli affetti e delle relazioni umane.

Il regista si serve di un linguaggio moderno senza dimenticare l’eredità del grande ci-nema del passato; rimangono evidenti, senza essere invadenti, rimandi a Keaton Chaplin e De Sica. Di quest’ultimo si apprezza un rinvio alla Milano del “Miracolo” dove è dalla periferia che si riaccendono le speranze.

La narrazione, discreta e significativa, si apprezza tanto più per la soavità nel trattare tematiche forti con equilibrio stilistico e di tono”.

PREMIO FEDIC a “ZORAN. IL MIO NIPOTE SCEMO” di MATTEO OLEOTTO e MENZIONE SPECIALE a “L’ARTE DELLA FELICITÀ” di ALESSANDRO RAK

Il Premio FEDIC (Federazione Italiana dei Cineclub) è destinato all’opera che meglio rifletta l’autonomia creativa e la libertà espressiva dell’autore. La Giuria presieduta da Roberto Barzanti è composta da Ugo Baistrocchi, Daniele Corsi, Ferruccio Gard, Nino Genovese, Carlo Gentile, Ernesto G. Laura, Franco Mariotti, Mario Mazzetti, Paolo Micalizzi e Giancarlo Zappoli.

Il Premio è assegnato a “Zoran. Il mio nipote scemo” con la seguente motivazione:

“Per la freschezza di una commedia che evita i luoghi comuni adottati perlopiù dal genere in Italia, proponendo un personaggio divertente e amaro insieme in un quadro ambientale insolito dove si confrontano due culture”

La giuria inoltre ha deciso di assegnare una menzione speciale al film “L’Arte della Felicità” di Alessandro Rak con la seguente motivazione:

Perché è un esperimento intelligente e coraggioso di animazione italiana, sullo sfondo di una Napoli non convenzionale,che sviluppa tematiche attuali adulte.

Vi ricordiamo che tutte le notizie e le recensioni in anteprima dal Festival di Venezia le trovate nel nostro speciale Venezia 70. Di seguito tutte le foto nella nostra foto gallery

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Venezia 70: i film della mostra arrivano a Roma

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Venezia 70

Arrivano i film più acclamati della 70°Mostra d’arte cinematografica di Venezia nei cinema romani. Per chi è ansioso di guardare i più bei film presentati al Festival del cinema di Venezia,  arriva a Roma la rassegna cinefila “Da Venezia a Roma”,ultimo appuntamento del progetto Il cinema attraverso i festival dell’ ANEC Lazio, arrivata ormai alla XIX edizione, dall’11 al 18 Settembre. Il pubblico romano, e non, potrà assaporare l’atmosfera della Mostra più famosa d’Italia più da vicino.

Questa manifestazione, realizzata dall’ Anec Lazio in collaborazione con Roma Capitale, propone una numerosa rassegna di titoli scelti dalla 70° Mostra del cinema di Venezia, proprio a pochi giorni dalle premiazioni .

Un’iniziativa, questa, che coinvolgerà numerosi cinema della Capitale, in tutto 13, tra i più prestigiosi : i cinema Barberini, Adriano, Alcazar, Eden , Europa, Franese Persol, Fiamma, Giulio Cesare, Greenwich, Mignon, Quattro Fontane, Savoy, Nuovo Olimpia.

Il programma proporrà oltre 40 film tra i più quotati di questa edizione,  provenienti da tutte le sezioni della Mostra. Ci sarà “Sacro Gra” di Gianfranco Rosi, vincitore del Leone d’oro; “Miss violence” di Alexandros Avranas vincitore del Leone D’Argento e della Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile a Themis Panou;  arriverà anche da fuori concorso “Che strano chiamarsi Federico”, il film dedicato a Federico Fellini  da Ettore Scola, acclamatissimo dal pubblico lagunare.

Saranno proiettati inoltre “Gravity” di Alfonso Cuaròn, “L’arte della felicità” di Alessandro Rak e “ L’arbitro” di Paolo Zucca con Stefano Accorsi.

Quest’ anno ci sarà una particolare novità: la Settimana della Critica che si terrà dal 12 al 15 Settembre al cinema Nuovo Olimpia, dove verranno presentati dai rappresentanti del SNCCI (Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani) tutti i film della mostra.

Accorriamo numerosi a questa rassegna che ci trasporterà indietro nel tempo al più famoso Lido d’Italia.

Venezia 70

Venezia 70: Hayao Miyazaki si ritira

Venezia 70: Hayao Miyazaki si ritira

hayao_miyazaki_“Desidero annunciare che Hayao Miyazaki ha deciso di ritirarsi dopo The Wind Rises.”

A dare questa notizia che per molti sarà un vero fulmine a ciel sereno è stato il presidente dello Studio Ghibli Koji Toshino , durante la conferenza stampa proprio del film che è stato presentato in concorso alla 70esima Mostra d’Arte cinematografica di Venezia. E se già il film visto ieri dalla stampa si è candidato da solo, con la sua complessa magnificenza, a favorito per il Leone D’Oro, dopo questa dichiarazione forse il premio si fa più vicino, anche come coronamento di una carriera straordinaria.

Gli appassionati di animazione piangono lacrime amare, ma per chi ama davvero il maestro la notizia può essere considerata anche come l’inevitabile conclusione di una carriera prolifera e qualitativamente altissima, che arrivata ad un vertice straordinario con The Wind Rises, può inevitabilmente solo finire o scemare.

Tutti noi che amiamo il suo lavoro possiamo quindi solo dirgli: Grazie maestro Miyazaki per l’arte, l’emozione, l’inconfondibile tratto dei tuoi film.

Venezia 70: Gravity tensione e spettacolarità!

Venezia 70: Gravity tensione e spettacolarità!

E’ stato accolto ieri con grandi applausi, alla presenza del cast e del regista l’atteso Gravity di Alfonso Cuarón. La pellicola, ricca di tensione e spettacolarità è un’incredibile esperienza al di là dei confini conosciuti dall’uomo.  A breve arriva la nostra recensione.

Di seguito tutte le foto nella nostra foto gallery

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Vi ricordiamo che tutte le notizie e le recensioni in anteprima dal Festival di Venezia le trovate nel nostro speciale Venezia 70.

Gravity, il film

Il film si basa su una sceneggiatura scritta da Alfonso Cuarón, Jonás Cuarón, Rodrigo Garcia, mentre la fotografia è curata da Emmanuel Lubezki, che ha condotto un lavoro maniacale sulle numerose sequenze realizzate completamente i CGI e riprese con la tecnologia stereoscopica. Gravity uscirà in America e in Italia, in 3D, il prossimo 4 ottobre.

Trama: Sandra Bullock interpreta la dottoressa Ryan Stone, un brillante ingegnere medico alla sua prima missione sullo Shuttle, mentre Matt Kowalsky (George Clooney) è un astronauta veterano al comando della sua ultima missione prima del ritiro. Durante quella che sembra una passeggiata nello spazio di routine, ecco che accade il terribile incidente. Lo Shuttle viene distrutto e  Stone e Kovalsky rimangono a volteggiare nella più totale oscurità completamente soli e attaccati l’uno all’altra. Il silenzio assordante è la conferma della perdita definitiva di ogni contatto con la Terra e, con esso, ogni speranza di essere salvati. La paura si trasforma in panico e ogni boccata d’aria consuma il poco ossigeno rimasto. Ma l’unica strada verso casa potrebbe essere quella di spingersi ancora più lontano, nella terrificante distesa dello spazio.

Venezia 70: Giornate degli Autori vince Giovani Ribelli Kill Your Darlings

Giovani Ribelli Kill Your Darlings recensioneGIOVANI RIBELLI – KILL YOUR DARLINGS vince il Premio al film evento delle Giornate degli Autori – Venice Days 2013 con la seguente motivazione:

“Un’opera di forte creatività autoriale in grado, grazie a una rigorosa scelta di stile e ad originalità di approccio, di segnare la nuova stagione del cinema americano in cui sono rispettate le ragioni del pubblico, della cinefilia, della memoria culturale del secolo. Forte di uno spettacolare gioco d’attori, della forza della colonna sonora, di una cinematografia spiazzante e raffinata, il film è diventato un autentico evento nel contesto della 70 Mostra del Cinema”.

In occasione del decennale, per la prima volta le Giornate degli Autori hanno avuto un proprio riconoscimento internazionale per tutta la Selezione Ufficiale che si affianca al Label di Europa Cinemas per il miglior film europeo e ai riconoscimenti assegnati da Fedeora (federazione europea e mediterranea dei critici).

Il film, diretto da John Krokidas e interpretato da Daniel Radcliffe, entrambi sbarcati in laguna per presentarlo, uscirà nelle sale italiane il 17 ottobre distribuito da Notorious Pictures.

“Siamo particolarmente orgogliosi di questo riconoscimento” dichiara l’Amministratore Delegato di Notorious Pictures Guglielmo Marchetti “abbiamo creduto subito in questo film e vincere un premio così prestigioso al nostro primo film in Concorso a Venezia è motivo di grande soddisfazione” continua Marchetti “Il mercato offre film di qualità che parlano il linguaggio dei giovani, e KILL YOUR DARLINGS in questo senso e’ certamente tra i migliori in circolazione.

Definito il nuovo Attimo Fuggente, con GIOVANI RIBELLI-KILL YOUR DARLINGS, Daniel Radcliffe vi farà tornare la voglia di “salire in piedi su un banco di scuola”. L’attore protagonista della saga di Harry Potter torna sul grande schermo in una versione inedita con la vera storia, mai raccontata, di quattro giovani studenti della Columbia University che, ispirati dall’esempio di Walt Whitman e della “setta dei poeti estinti”, sfidarono le rigide regole della più potente Università Americana, finendo per diventare a loro volta ispirazione per le generazioni successive.

Su sceneggiatura di Krokidas e Austin Bunn, GIOVANI RIBELLI-KILL YOUR DARLINGS vanta, accanto a  Daniel Radcliffe nei panni del giovane Allen Ginsberg, un cast del calibro di Jack Huston (Boardwalk Empire) in quelli di Jack Kerouac, Ben Foster (The Messanger) nei panni di William S. Burroughs, Dane DeHaan (Chroncle) in quelli di Lucien Carr, Michael C. Hall (Dexter) che interpreta David Kammerer e anche Elizabeth Olsen (Martha Macy May Marlene) e Jennifer Jason Leigh (Margot at the Wedding).

Venezia 70: Gerontophilia recensione

gerontophiliaLake vive con la madre in una cittadina del Canada. Ha una fidanzata sveglia e intelligente mentre la madre non riesce a trovare un uomo giusto per lei; tramite la sua ultima fiamma sia lei che Lake trovano lavoro presso una casa di riposo per persone anziane, dove il ragazzo scoprirà di avere una passione, fisica per i corpi anziani e decadenti dei pazienti. In particolare, non potrà resistere a Mister Peabody un affascinante attore in pensione, che accetterà le avances del giovane che cercherà di realizzare il suo sogno di rivedere un’altra volta la costa del Pacifico.

gerontophilia posterBruce La Bruce è uno sperimentatore. Come John Waters, non si pone problemi di farsi capire, ma immerge lo spettatore nel suo mondo, solitamente colorato, kitsch, contro ogni regola. Negli anni passati ha realizzato pellicole con protagonisti seducenti zombie queer ignorando le convenzioni, il benpensare, o meglio, usandolo per farsene gioco.

La frase che testimonia questo stato d’animo viene pronunciata dalla comprensiva e positiva ragazza di Lake, dopo averlo aiutato nella sua fuga d’amore. Lei, con la sua lista di donne rivoluzionarie, e con il desiderio non ancora materializzato di esserlo lei stessa, dice al compagno pronto a partire con la sua fiamma 82enne: “Sei tu quello rivoluzionario, tutto quello che stai facendo lo è”. La rivoluzione come movimento interiore, personale, senza manifesti, ma solo con l’istinto privo di malizia, di un ragazzo appena maggiorenne, di cui conosciamo la madre sentimentalmente non risolta ma affettuosa, vediamo l’assenza del padre, che lo stesso Lake cerca di sostituire, nel momento in cui è premuroso con chiunque intorno a lui ne abbia bisogno e infine il signor Peabody, affascinante luogo della memoria, che ha realizzato una piccola rivoluzione personale anni prima di Lake, e che non commenta mai le azioni del ragazzo.

Nessuna etichetta, quindi, a parte il santo e la rivoluzione, parti che alternativamente, vengono ricoperte dai personaggi che compongono questa storia. LaBruce è, rispetto alle opere precedenti,più contenuto, più comprensibile, forse, alcuni direbbero, maggiormente mainstream. Ma la rivoluzione si inizia da soli, ma se non si arriva alla moltitudine, è solo un fatto privato.

Gerontophilia è stato presentato al Festival di Venezia alle Giornate degli Autori.

Venezia 70: George Clooney e Sandra Bullock aprono il Festival

Al via la settantesima edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia alla presenza di George Clooney e Sandra Bullock che insieme ad Alfonso Cuaron presentano al pubblico e agli accreditati l’atteso Gravity.

Vi ricordiamo che tutte le notizie e le recensioni in anteprima dal Festival di Venezia le trovate nel nostro speciale Venezia 70.

La pellicola si basa su una sceneggiatura scritta da Alfonso Cuarón, Jonás Cuarón, Rodrigo Garcia, mentre la fotografia è curata da Emmanuel Lubezki, che ha condotto un lavoro maniacale sulle numerose sequenze realizzate completamente i CGI e riprese con la tecnologia stereoscopica. Gravity uscirà in America e in Italia, in 3D, il prossimo 4 ottobre.

Trama: Sandra Bullock interpreta la dottoressa Ryan Stone, un brillante ingegnere medico alla sua prima missione sullo Shuttle, mentre Matt Kowalsky (George Clooney) è un astronauta veterano al comando della sua ultima missione prima del ritiro. Durante quella che sembra una passeggiata nello spazio di routine, ecco che accade il terribile incidente. Lo Shuttle viene distrutto e  Stone e Kovalsky rimangono a volteggiare nella più totale oscurità completamente soli e attaccati l’uno all’altra. Il silenzio assordante è la conferma della perdita definitiva di ogni contatto con la Terra e, con esso, ogni speranza di essere salvati. La paura si trasforma in panico e ogni boccata d’aria consuma il poco ossigeno rimasto. Ma l’unica stradaverso casa potrebbe essere quella di spingersi ancora più lontano, nella terrificante distesa dello spazio.

 

Venezia 70: ecco tutti i vincitori

Venezia 70-vincitoriSi è conclusa oggi con la cerimonia di premiazione la settantesima edizione della Mostra d’Arte cinematografica di Venezia al secondo anno del nuovo ciclo del direttore artistico Alberto Barbera. Ecco tutti i premi ufficiali del Concorso che in questi dieci giorni ha visto sfilare attori, registi e produttori da tutto il mondo.

Ecco a seguire la lista completa dei premiati:

LEONE D’ORO per il miglior film a:
SACRO GRA di Gianfranco Rosi (Italia, Francia)
LEONE D’ARGENTO per la migliore regia a:
Alexandros Avranas peril film MISS VIOLENCE (Grecia)
GRAN PREMIO DELLA GIURIA a:
JIAOYOU di Tsai Ming-liang (Taipei cinese, Francia)
COPPA VOLPI
per la migliore interpretazione maschile a:
Themis Panou
nel film MISS VIOLENCE di Alexandros Avranas (Grecia)
COPPA VOLPI
per la migliore interpretazione femminile a:
Elena Cotta
nel film VIA CASTELLANA BANDIERA di Emma Dante (Italia, Svizzera, Francia)
 
PREMIO MARCELLO MASTROIANNI
a un giovane attore o attrice emergente a:
Tye Sheridan
nel film JOE di David Gordon Green (Usa)
PREMIO PER LA MIGLIORE SCENEGGIATURA a:
Steve Coogan e Jeff Pope
per il film PHILOMENA di Stephen Frears (Regno Unito)
 
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA a:
DIE FRAU DES POLIZISTEN di Philip Gröning (Germania)
LEONE DEL FUTURO – PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA
(LUIGI DE LAURENTIIS)
La Giuria Leone del Futuro – Premio Venezia Opera Prima (Luigi De Laurentiis) della 70. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, presieduta da Haifaa Al Mansour e composta da Amat Escalante, Alexej German Jr., Geoffrey Gilmore, Ariane Labed, Maria Sole Tognazzi, assegna il:
LEONE DEL FUTURO – PREMIO VENEZIA OPERA PRIMA (LUIGI DE LAURENTIIS) a:
WHITE SHADOW di Noaz Deshe (Italia, Germania, Tanzania)
SETTIMANA INTERNAZIONALE DELLA CRITICA
nonché un premio di 100.000 USD, messi a disposizione da Filmauro di Aurelio e Luigi De Laurentiis, che saranno suddivisi in parti uguali tra il regista e il produttore.
 
PREMI ORIZZONTI
La Giuria Orizzonti della 70. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, presieduta da Paul Schrader e composta da Catherine Corsini, Leonardo Di Costanzo, Golshifteh Farahani, Frédéric Fonteyne, Kseniya Rappoport, Amr Waked,  dopo aver visionato i 31 film in concorso, assegna:
il PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR FILM a:
EASTERN BOYS di Robin Campillo (Francia)
 
il PREMIO ORIZZONTI PER LA MIGLIORE REGIA a:
Uberto Pasolini per STILL LIFE (Regno Unito, Italia)
il PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA ORIZZONTI  a:
RUINdi Michael Cody e Amiel Courtin-Wilson (Australia)
 
il PREMIO SPECIALE ORIZZONTI PER IL CONTENUTO INNOVATIVO a:
MAHI VA GORBEH di Shahram Mokri (Iran)
il PREMIO ORIZZONTI PER IL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO a:
KUSHdi Shubhashish Bhutiani (India)
 
PREMI VENEZIA CLASSICI
la Giuria composta da studenti di cinema provenienti da diverse Università italiane: 28 laureandi in Storia del Cinema, indicati dai docenti di 13 DAMS e della veneziana Ca’ Foscari, ha deciso di assegnare i seguenti premi:
il PREMIO VENEZIA CLASSICI PER IL MIGLIOR DOCUMENTARIO SUL CINEMA a:
DOUBLE PLAY: JAMES BENNING AND RICHARD LINKLATER di Gabe Klinger (Usa, Portogallo, Francia)
il PREMIO VENEZIA CLASSICI PER IL MIGLIOR FILM RESTAURATO a:
LA PROPRIETÁ NON È PIÙ UN FURTOdi Elio Petri (Italia, Francia)
EUROPEAN SHORT FILM AWARD 2013 – EFA a:
HOUSES WITH SMALL WINDOWS di Bülent Öztürk (Belgio)
LEONE D’ORO ALLA CARRIERA 2013
William Friedkin
 
JAEGER-LECOULTRE GLORY TO THE FILMMAKER
Ettore Scola
PREMIO PERSOL
 Andrzej Wajda
 
PREMIO L’ORÉAL PARIS PER IL CINEMA
Eugenia Costantini

Vi ricordiamo che tutte le notizie e le recensioni in anteprima dal Festival di Venezia le trovate nel nostro speciale Venezia 70. Di seguito tutte le foto nella nostra foto gallery

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Venezia 70: Die Frau des Polizisten (The Police Officer’s Wife) recensione

The Police Officer's WifeQuando la donna subisce la violenza del proprio compagno/marito/padre/amante, in molti, esterni alla “dinamica” di coppia, si pongono la domanda: com’è possibile? Come una donna può sopportare e continuare a subire nonostante la realtà dei lividi, il dolore delle botte e la continua sensazione di pericolo che aleggia in casa? Philip Gröning, regista, sceneggiatore e appassionato cinefilo tedesco, ci pone davanti una realtà, una famiglia che sembra normale e felice ma che nasconde un grande segreto.

Die Frau des Polizisten (The Police Officer’s Wife), fortemente strutturato in capitoli (ben 58 per una durata complessiva di 175 minuti), ci accompagna in maniera estenuante, inevitabile e minacciosa in una storia di violenza domestica che indaga bene, con cura ma con voluto distacco, una realtà inesorabile che purtroppo appartiene alla quotidianità di molte famiglie e che viene mostrata con una escalation lenta, ma predestinata ad una fine tragica.

La struttura ad episodi che comincia raccontandoci momenti quotidiani, scorci paesaggistici e gesti comuni, contribuisce alla creazione di una sensazione straniante che ci coinvolge, ma allo stesso tempo ci fa percepire, con lentezza ma con chiarezza, che qualcosa sta per accadere. Proprio la scelta di un racconto così strutturato, teso e sicuramente difficile da reggere per una tale durata, è però funzionale alla costruzione di una tensione così particolare che innesca la morbosità dello spettatore, la voglia di vedere dove la violenza scoppierà in tutta la sua potenza devastante. Straordinari, nella costruzione di due personaggi fragili e complessi, perfettamente complementari, sono i due protagonisti David Zimmerschied e Alexandra Finder, il carnefice e la vittima.

Die Frau des Polizisten (The Police Officer’s Wife) è un’esperienza emotiva che pur rimanendo di difficile fruizione si identifica con una attenta analisi di uno status quo tragicamente attuale e apparentemente inevitabile. Presentato in Concorso alla 7oesima edizione del Festival di Venezia.

Venezia 70: Child of God recensione del film di James Franco

Venezia 70: Child of God recensione del film di James Franco

child of godJames Franco sembra aver trovato realmente una nuova vocazione nella regia. L’attore, noto ai più per la sua partecipazione agli Spiderman di Sam Raimi, presenta al Festival di Venezia del 2013, nella sezione in Concorso, il suo ultimo lavoro, Child of God, film tratto dall’omonimo romanzo del grande Cormac McCarthy (in italiano Figlio di Dio).

La storia ruota intorno ad un serial killer, Lester Ballard, uomo dalla psiche disturbata probabilmente per aver assistito, da piccolo, al suicidio del padre. Lester vive da solo nei boschi intorno alle città di Crawley, Lewisburg, Marlinton e Roncerverte, nella Virginia Occidentale; è violento, sporco e aggressivo, curandosi particolamente di tenere alla larga ogni contatto umano. Stringe amicizia con dei peluches che vince ad una festa di paese e gioca con gli animali selvatici che cattura, ma proprio non vuole sapere di avere a che fare con i suoi simili, a meno che non siano ragazze … morte.

Scott Haze rinnova la sua collaborazione con il Franco regista e si trasforma nell’orribile e grottesco Ballard, un essere umano che lungo la via dell’autodistruzione riesce a trovare ogni giorno una diversa ragione per andare avanti, perpetrando i suoi crimini. Se all’inizio pensiamo che il nostro protagonista sia solo una vittima delle circostanze, man mano che la storia si dipana scopriamo la sua vera natura, tutt’altro che semplice. L’interpretazione, pur servendo un personaggio complesso, si rivela ben presto essere esasperata ed eccessiva, volta ad uno svolgimento che sembra inevitabile ma che, nel caso di McCarthy, lascia sempre spazio alla possibilità.

Interessante invece l’uso della musica che Franco sceglie di abbinare ai momenti più drammatici, creando un bel contrappunto attraverso l’inserimento di musica country che pur estraniando i gesti efferati del protagonista, rende più facilmente digeribili mostruosità che troppe volte non sono relegate allo schermo o alla carta.

Child of God è un film che mostra i suoi limiti, pur essendo sufficentemente equilibrato e interessante.

 

Venezia 70: Carrie Fisher in giuria e 4 nuovi film

Venezia-70-Carrie-FisherAnnunci dell’ultima ora per la prossima edizione della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, l’attrice Carrie Fisher  nota per aver interpretato Leila in Star Wars sarà nella Giuria di Venezia 70, oltre ad essere fra i protagonisti di Star Wars Episodio VII di J.J. Abrams

Venezia 70: Alfonso Cuarón vince il premio Future Film Festival Special Award

Venezia-Alfonso CuaronI direttori del festival bolognese dedicato agli effetti speciali e alle nuove tecnologie applicate al cinema premiano l’autore di Gravity (recensione) “per gli eccezionali risultati tecnici e poetici”

Venezia 70: al Lido la Osmiza dai film Zoran il mio nipote scemo

venezia-70Ricostruita una Osmiza per tutta la durata del Festival, ogni giorno a suon di calici, per il film Zoran il mio nipote scemo di Matteo Oleotto, unico italiano in concorso alla SIC, prodotto anche grazie al vino

Per tutta la durata del Festival di VeneziaCasa Zoran sarà il luogo di ritrovo per gli amanti del buon vino, del buon cibo e del buon cinema… Ideato e realizzato dagli autori del film “Zoran, il mio nipote scemo” di Matteo Oleotto, unico italiano in concorso alla Settimana della Critica, Casa Zoran (una villa vicino al Casinò) riproporrà l’antica tradizione dell’Osmiza, che risale ai tempi dell’impero austro-ungarico, quando l’imperatore Giuseppe II nel 1784 concesse ai contadini la vendita diretta di alcuni prodotti propri, per il periodo di otto giorni. Il film è ambientato nel regno delle Osmize, le frasche friulane, una sorta di osteria a conduzione familiare dove si trovano solo prodotti realizzati in casa: vino, grappa, formaggi e salumi. <<Nella cultura rurale della mia regione l’osmiza è il luogo principale di aggregazione, più del bar, perché somiglia a una casa>> dichiara Giuseppe Battiston, protagonista del film. E Casa Zoran riproporrà con questo spirito la tradizione delle Osmize per il pubblico del Lido.

Zoran il mio nipote scemo 2 Un principio che i realizzatori del film, friulani e sloveni, hanno esteso anche alla produzione della pellicola. Spiega il regista goriziano Matteo Oleotto: <<Siccome penso che fare cinema debba rimanere una cosa bella, ho cercato di fondere le mie due grandi passioni, ossia il cinema e il vino. Per finanziarci l’ultima parte del budget, abbiamo deciso di vendere vino, in cambio di quote del film (hanno aderito subito gli amici vignaioli del Collio tra cui Renato Keber). Ci siamo ispirati alle Osmize appunto dove si può vendere solo ciò che si produce. E noi questo produciamo, Cinema e Vino. Così è nata l’idea dell’Osmiza Crowd Funding che fonde la particolarità tutta regionale e centro-europea dell’osmiza con le peculiarità del progetto cinematografico “Zoran”, che spieghiamo negli “Osmiza Tour” in giro per i festival di tutto il mondo.>>

Del resto, il personaggio ‘occulto’ del film “Zoran”, è senza dubbio il vino. Che scorre generoso nell’osteria di Gustino (Teco Celio), in un piccolo paese vicino a Gorizia, ai confini con la Slovenia, dove Paolo (Giuseppe Battiston) passa le sue giornate, tutte un po’ uguali a se stesse, e dove l’alcol è un collante tra le persone che vi si ritrovano. Ma le cose cambiano con l’entrata in scena di Zoran (Rok Prašnikar), un ragazzino lasciatogli in “eredità” da una lontana parente slovena, che parla in modo strano e sembra anche un po’ ritardato. Quel che a prima vista sembra l’ennesima ‘sfiga’, si rivelerà essere la fortuna di Paolo: Zoran è imbattibile nel gioco delle freccette. Grazie a lui Paolo comincia a pensare di poter fare centro nella sua vita… (per questo a Casa Zoran si giocherà molto a freccette!).

Per il giorno del passaggio del film a Venezia (3 settembre), non mancherà infine l’esibizione del coro goriziano che nel film canta un famoso inno al vino, perché “El vin fa allegria, L’acqua disfa i budei” e “Chi lassa el vin furlan, Xè proprio un fiol de un can”.  Zoran il mio nipote scemo

“Zoran, il mio nipote scemo”, è diretto da Matteo Oleotto, interpretato da Giuseppe Battiston, Teco Celio, Rok Prašnikar, Roberto Citran, con la partecipazione straordinaria di Sylvain Chomet. Prodotto da Igor Prinčič, è una coproduzione italo-slovena Transmedia – Staragara, con il supporto di Eurimages, in collaborazione con Friuli Venezia Giulia Film Commission e con il contributo del fondo regionale per l’audiovisivo del Friuli Venezia Giulia, e sarà distribuito dalla Tucker Film.

Il film è riconosciuto di interesse culturale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per il cinema (MiBAC) e dallo Slovenski Filmski Center Javna Agen Cija Viba Film.

Venezia 70: a tavola con le Giornate degli Autori

Venezia 70: a tavola con le Giornate degli Autori

venezia-70Dal 28 agosto al Lido di Venezia si rinnova la tradizione d’ospitalità della Villa degli Autori che, in un décor tutto nuovo, si apre alla convivialità grazie all’impegno di una formidabile squadra di banqueting coordinata da I-Club al servizio di chi ama il cinema e di chi lo fa.

Protagonisti di quello che non è certo un ristorante, bensì un luogo di ritrovo a inviti per momenti anche di relax, festa e buona tavola, saranno quest’anno i vini rossi della Toscana e i vini bianchi delle Tre Venezie, in una amichevole sfida enologica.

Negli 11 giorni della Mostra del Cinema verranno stappate oltre 500 bottiglie dei migliori vitigni, quasi 200 bottiglie di prosecco doc, accompagnate da 1.650 bottiglie d’acqua, 360 bottiglie di birra di qualità artigianale. Protagonisti sulla tavola saranno i 14 tipi di pasta (per un totale di oltre 60 kg) della migliore tradizione partenopea, 60 kg di cinghiale toscano, le migliori specialità venete e quelle delle cucine regionali dalla Sicilia alla Sardegna.

New entry di quest’anno è il Toscana Resort Castelfalfi che ha voluto festeggiare il decennale delle Giornate degli Autori con una speciale etichetta a brandizzare i suoi vini rossi e l’olio di frantoio che decorerà ogni tavola, così come speciali confezioni di biscotti della fortuna dedicati a ogni ospite, alcuni dei quali contenenti un voucher per un soggiorno omaggio. Ma non verrà meno la tradizionale ospitalità veneta garantita dalle migliori cantine regionali friulane Bessich e Buzzinelli e dalla pregiata grappa di prime uve Maschio, mentre al caffè penserà l’antica bottega veneziana della Torrefazione Marchi con oltre 4.000 caffè nel corso dell’intera Mostra. A dirigere le operazioni sarà una volta ancora lo chef Andrea Miron, il “re dei funghi” del Ristorante Miron di Nervesa della Battaglia (Treviso).

sigla giornate degli autori

Venezia 70: a Ettore Scola il premio Jaeger-LeCoultre 2013

ettore scolaLa Biennale di Venezia e Jaeger-LeCoultre annunciano che è stato attribuito al maestro del cinema italiano Ettore Scola il premio Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker 2013 della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, dedicato a una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo.

A proposito di questo riconoscimento a Ettore Scola, il Direttore della Mostra Alberto Barbera ha dichiarato: “Dagli esordi in qualità di scrittore satirico per il Marc’Aurelio, sino all’ultimo, bellissimo omaggio all’amico Federico Fellini, che sarà presentato a Venezia quest’anno, Scola si è imposto come uno degli autori più importanti del cinema italiano. Ha contribuito in maniera decisiva a renderlo grande e a farlo apprezzare in tutto il mondo, prima come sceneggiatore e poi come regista. Il premio è un modo per riconoscere il debito per i tanti regali che ci ha fatto nel corso di una lunghissima, esemplare carriera artistica”.

Daniel Riedo, C.E.O. di Jaeger-LeCoultre, ha dichiarato: “Celebrando il proprio 180 anniversario, Jaeger-LeCoultre si conferma come uno dei principali attori nel campo dell’orologeria, vero e proprio faro dello spirito di innovazione ed invenzione, nel rispetto al tempo stesso delle tradizioni. Le creazioni cinematografiche e orologiere innovative hanno in comune la stessa passione. Jaeger-LeCoultre ha sempre avuto una certa affinità con la settima arte, senza dubbio perché entrambe sono pervase da un’effervescenza creativa e tradizione d’arte d’ispirazione combinata a una vera e propria audacia tecnologica”.

La consegna del premio a Ettore Scola avrà luogo venerdì 6 settembre alle 16.45 in Sala Grande (Palazzo del Cinema) durante la 70. Mostra del Cinema (Lido di Venezia, 28 agosto – 7 settembre 2013), diretta da Alberto Barbera e organizzata dalla Biennale presieduta da Paolo Baratta.

A seguire la consegna del premio, la 70. Mostra presenterà in prima mondiale, fuori concorso, il nuovo film di Ettore Scola, Che strano chiamarsi Federico! Scola racconta Fellini, omaggio a Federico Fellini in occasione del 20° anniversario della scomparsa.

Ettore Scola ha partecipato alla Mostra di Venezia per due volte in Concorso, nel 1989 con Che ora è?, protagonisti Marcello Mastroianni e Massimo Troisi, vincitori ex aequo quell’anno della Coppa Volpi per la migliore interpretazione, e nel 1995 con Romanzo di un giovane povero, per il quale Isabella Ferrari ha ottenuto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione non protagonista. Nel 1998 Scola è stato presidente della Giuria internazionale che ha assegnato il Leone d’oro a Così ridevano di Gianni Amelio. I film di Ettore Scola sono stati quattro volte candidati all’Oscar (nel 1977 Una giornata particolare, nel 1978 I nuovi mostri, nel 1983 Ballando ballando e nel 1988 La famiglia). Scola ha ottenuto inoltre sette Nastri d’argento, sei David di Donatello e tre César (l’Oscar francese).

Jaeger-LeCoultre è per il nono anno sponsor della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, e per il settimo del premio Glory to the Filmmaker.  Il premio è stato assegnato negli anni precedenti a Takeshi Kitano (2007), Abbas Kiarostami (2008), Agnès Varda (2008), Sylvester Stallone (2009), Mani Ratnam (2010), Al Pacino (2011), Spike Lee (2012). Ettore Scola è pertanto il primo regista italiano a ottenere il premio.

Ettore Scola (Trevico, Avellino, 1931) è figura di rilievo internazionale e di assoluto primo piano nel cinema italiano degli ultimi 50 anni. E’ uno degli sceneggiatori e registi che più hanno contribuito allo sviluppo artistico del nostro cinema. Collaboratore in gioventù del giornale satirico romano “Marc’Aurelio” (insieme a Federico Fellini), esordisce come sceneggiatore agli inizi degli anni ’50, e passa dietro la macchina da presa a metà degli anni ’60. Nella veste di scrittore cinematografico, può essere considerato uno dei padri storici della commedia all’italiana, avendo partecipato alla creazione di alcune delle più significative pellicole del genere (Il sorpasso, I mostri, Io la conoscevo bene). Questo lungo tirocinio ha contribuito ad affinarne lo sguardo, a sviluppare uno stile allo stesso tempo sfumato e acuto che ha incontrato anche all’estero (Francia in testa) i favori del pubblico. In seguito, come regista, ha spostato via via il suo interesse verso temi diversi e soluzioni narrative più complesse. Proprio da questa evoluzione hanno origine le riflessioni critiche che emergono tra le pieghe dolceamare di C’eravamo tanto amati (1974), bilancio di un’amicizia e riflessione sul dopoguerra con Vittorio Gassman, Nino Manfredi e Stefania Sandrelli, affresco della storia italiana attraverso emblematiche vicende di emarginazione. Dopo Brutti, sporchi e cattivi (1976), con cui ottiene il Premio per la regia a Cannes, realizza Una giornata particolare (1977, candidato all’Oscar come miglior film straniero), amara storia dell’incontro di due solitudini, magistralmente interpretata da Sophia Loren e Marcello Mastroianni (candidato all’Oscar). Con La terrazza (1980), interpretato da Ugo Tognazzi, Vittorio Gassman e Marcello Mastroianni, compie un impietoso viaggio fra intellettuali e pseudo intellettuali dei salotti-bene romani. La particolare esperienza di Ballando ballando (1983, candidato all’Oscar per il miglior film straniero e vincitore di due César), film musicato (ma non parlato) su 50 anni di storia francese vissuti attraverso il microcosmo di una sala da ballo, testimonia la disponibilità del regista alla sperimentazione. La famiglia (1986, candidato all’Oscar per il miglior film straniero), con Vittorio Gassman, Stefania Sandrelli e Fanny Ardant, è un altro importante affresco su 80 anni di vita, in cui Scola registra i cambiamenti e le contraddizioni della nuova società italiana. Dopo l’intimistico Che ora è? (1989), con Il romanzo di un giovane povero (1995, entrambi in Concorso a Venezia) rielabora attraverso uno sguardo grottesco una vicenda da feuilleton. Il successivo La cena (1998), con Gassman, la Ardant e la Sandrelli, adotta l’unità di tempo e di luogo per schizzare un rapido ritratto corale dell’Italia contemporanea, mentre Concorrenza sleale (2001), con Diego Abatantuono, Sergio Castellitto e Gerard Dépardieu, disegna un’amareggiata denuncia dell’acquiescenza con cui il popolo italiano assiste, negli anni ’30, al dilagare del razzismo. Con il semidocumentaristico Gente di Roma (2003), narra e descrive con affetto la popolazione della Roma moderna. Nel 2011 Ettore Scola ha ricevuto il David di Donatello alla carriera in occasione dei suoi 80 anni. Nel 2012 ha ricevuto il Gran Premio Torino.

Venezia 70 Via Castellana Bandiera, l’Italia in Concorso

Venezia 70 Via Castellana BandieraGiorno 2 è arrivato anche il momento del primo film italiano in concorso, il nostrano Via Castellana Bandiera di e con Emma Dante, attrice e regista teatrale che arriva al Festival di Venezia al suo debutto nel cinema. Pellicola senza grosse pretese quella della debuttante Emma che porta a casa qualche risata e nient’altro. Infatti, il film sin dalle prime battute denota una certa difficoltà a crescere tanto da diventare quasi un corpo estraneo all’interno di un Festival che dovrebbe mostrare la massima manifestazione delle settima arte. Nel cast del film Emma Dante, Alba Rohrwacher, Elena Cotta, Dario Casarolo, Carmine Maringola, Elisa Parrinello, Giuseppe Tantillo, Sandro Maria Campagna, Renato Malfatti.

Il film vede protagoniste due donne, Rosa e Clara, che si perdono nelle strade della città di Palermo e finiscono in una specie di budello: Via Castellana Bandiera. Nello stesso momento, un’altra macchina guidata da Samira, dentro la quale si ammassa la famiglia Calafiore, arriva in senso contrario e penetra nella stessa strada. Né Rosa al volante della sua Multipla, né Samira, donna antica e testarda al volante della sua Punto, intendono cedere il passo l’una all’altra. Chiuse all’interno delle loro macchine, due donne si affrontano in un duello muto che si consuma nella violenza intima degli sguardi. Un duello tutto al femminile punteggiato dal rifiuto di bere, mangiare e dormire; più ostinato del sole di Palermo e più testardo della ferocia degli uomini che le circondano. Perché, come in ogni duello, è una questione di vita o di morte…

 

Venezia 70 Tracks: una brava e intensa Mia Wasikowska

Venezia 70 Tracks: una brava e intensa Mia Wasikowska

Venezia 70-Tracks- Mia WasikowskaDopo l’apertura di ieri entra nel vivo il concorso della settantesima edizione della Mostra d’Arte cinematografica di Venezia e oggi è stato proiettato alla stampa Tracks,

Venezia 70 Tom Hardy conquista la platea con Locke

Venezia 70 Tom Hardy conquista la platea con Locke

Venezia 70 Tom HardyLa settantesima edizione della Mostra del Cinema entra nel vivo, oggi è il giorno di Tom Hardy che porta in selezione ufficiale fuori concorso la pellicola inglese Locke di Steven Knight. Il film è un’incredibile vortice di eventi che cambiano per sempre la vita del personaggio interpretato magistralmente da Hardy, che mostra tutto il suo genuino e straordinario talento. Tutta la pellicola fa affidamento sull’attore che trascina letteralmente lo spettatore nella sua esistenza, grazie a sguardi intensi e sospiri soffocati. Di grande levatura è anche la regia di Knight, incalzante e ritmata a tal punto da scorrere via senza nessun peso, nonostante per tutti i 90 minuti non vediamo altro che il viso del protagonista Locke.

Vi ricordiamo che tutte le notizie e le recensioni in anteprima dal Festival di Venezia le trovate nel nostro speciale Venezia 70.

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Trama: Locke racconta vita di Ivan Locke, costellata di successi privati e lavorativi, viene messa a dura prova da una telefonata. Inizia per lui una corsa contro il tempo per salvare ciò che gli è più caro in un thriller girato in tempo reale.

Venezia 70 The Zero Theorem prima clip ufficiale

ComingSoon ha diffuso online la prima clip ufficiale di The Zero Theorem, la nuova pellicola di Terry Gilliam presentata ieri 2 settembre al Festival del Cinema di Venezia. La clip, che ha come protagonista Christoph Waltz, è un estratto dai 10 minuti di film presentati in esclusiva all’ultima edizione del Comic-Con di San Diego.

Venezia 70 The Zhero Theorem prima clip

http://youtu.be/eyY5InLYJPQ

Ambientato in un futuro distopico, il resto del cast di The Zero Theorem include Mélanie Thierry, Matt Damon, Tilda Swinton e David Thewlis. La pellicola verrà distribuita in Italia dalla Moviemax il 19 dicembre, mentre in America arriverà il 20 dicembre.

Fonte: ComingSoon

Venezia 70 The Zero Theorem il futuro per Terry Gilliam

Venezia 70-The Zero TheoremAltro pezzo da novanta che oggi solcherà il tappeto rosso nella selezione ufficiale concorso della settantesima edizione del Festival di Venezia sarà l’acclamato regista Terry Gilliam che porta al lido il suo atteso ultimo film The Zero Theorem che comprende un cast d’eccezione composto da Christoph Waltz, Melanie Thierry, David Thewlis, Lucas Hedges, Matt DamonTilda Swinton.  Con The Zero Theorem, Gilliam riprende un po’ tutte le sue tematiche più importanti come il futuro e la questione sul potere delle multinazionali che schiacciano l’uomo riducendolo ad un semplice schiavo/automa che perde la sua libertà, rinunciando alla gioia di vivere. Nonostante le ottime premesse però, il film sembra aggiungere ben poco alla filmografia del regista, diventando così un duplicato di qualcosa di già visto e detto proprio da Gilliam stesso. Tuttavia rimane comunque un film di grande fattura stilistica, con momenti di grande cinema visionario che solo il regista di Brazil sa regalare.

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Qohen Leth è un eccentrico e solitario genio dell’informatica che vive in un mondo orwelliano dominato dalle grandi corporation e soffre di una profonda angoscia esistenziale. Sotto il controllo diretto di una misteriosa figura nota solo come “Il Management”, Qohen lavora senza sosta per risolvere lo “Zero Theorem”, un problema matematico che potrebbe finalmente rivelare se la vita ha un qualche significato e senso. Il lavoro solitario svolto dall’uomo nella cappella abbandonata dove abita viene interrotto dall’arrivo di Bainsley, una giovane bellissima donna, e di Bob, il figlio adolescente del Management.

 

Venezia 70 Still Life con Joanne Froggatt commuove la platea

Venezia 70 Still Life con Joanne Froggatt commuove la platea

Venezia 70 Still LifeA Venezia 70 nella selezione Orizzonti è il giorno di Still Life, co-produzione Italia/Gran Bretagna del regista di origini italiane Uberto Pasolini e che vede protagonisti l’attore noto per il franchise Sherlock Holmes di Guy Ritchie, Eddie Marsan e una delle protagoniste dell’acclamata serie tv Downton Abbey, Joanne Froggatt. Il film è una deliziosa e malinconica comedy/drama a metà fra il neorealismo italiano e la commedia brillante inglese, con un’interpretazione considerevole da parte dei due protagonisti. La pellicola racconta la storia di John May, diligente e premuroso, il solitario John May è un impiegato del Comune incaricato di trovare il parente più prossimo di coloro che sono morti da soli. Quando il suo reparto viene ridimensionato a causa della crisi economica, John dedica tutti i suoi sforzi al suo ultimo caso, che lo porterà a compiere un viaggio liberatorio e gli permetterà di iniziare ad aprirsi alla vita.

Piacevole sorprese del film è anche il contributo di Rai Cinema che figura fra i produttori della pellicola, dimostrando ogni tanto di saper puntare ad un certo cinema di qualità che spesso il colosso italiano dimentica.

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Venezia 70 Richard Madden al lido per A Promise

Venezia 70 Richard MaddenOggi è anche il giorno di un altro film molto atteso in selezione ufficiale fuori concorso, A Promise di Patrice Leconte con protagonista gli attori Richard Madden, Alan Rickman e la bellissima Rebecca Hall. Il film ambientato nel 1912 racconta di un giovane di umili origini che si innamora della bella moglie del suo ricco benefattore: un amore impossibile, un amore inconfessabile ma sincero e profondo. Poi il distacco, la guerra, la lontananza. E infine il ritorno, dopo un silenzio di anni. Come sarà il nuovo incontro, come saranno ora i loro sentimenti?

A Promise anche se ricco di un cast d’eccezione risulta essere troppo classico per i canoni del cinema contemporaneo. A complicare le cose non è tanto la storia e il suo evolversi, quanto la regia di Leconte che risulta piatta, con un’idea di racconto che annoia a più riprese.

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Venezia 70 rebecca hall

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Venezia 70 pronostici di Cinefilos.it

Venezia 70 pronostici di Cinefilos.it
venezia 70 pronosticiDopo aver visto l’ultimo film presentato in concorso per questa 70esima edizione del Festival di Venezia, la redazione di Cinefilos.it può cominciare a fare un bilancio e un azzardo per i premi che verranno decisi dalla Giuria del Concorso presieduta da Bernardo Bertolucci e che verranno assegnati domani sera alle 19.00 in Sala Grande.
E’ necessario specificare che le previsioni, che proveremo a proporvi in questa sede, sono diverse dalle aspettative, che invece rispecchiano i gusti personali e il livello di gradimento verso i film del Concorso che abbiamo visto. In generale c’è da dire che diversi film si sono guadagnati da noi una piena suficienza, anche se in pochi sono riusciti a strappare l’applauso di Cinefilos.it; tra questi ci sono certamente The Wind Rises di Hayao Mmiyazaki e Miss Violence di Alexandros Avranas.
philomena-posterCominciamo però dai possibili attori che possono essere premiati con la Coppa Volpi: se la straordinaria Judi Dench di Philomena sembra avere già portato a casa il suo premio per la migliore interpretazione femminile, il premio al migliore attore sembra invece destinato a Scott Haze, protagonista del film di James Franco Child of God. La migliore sceneggiatura potrebbe essere assegnata a Philomena, di Stephen Frears, che tra lacrime e risate ha commosso pubblico e critica all’unanimità: avrà fatto lo stesso effetto sulla Giuria del Festival?
Per quanto riguarda il premio della Giuria, potrebbe essere questo l’anno di un riconoscimento a Miyazaki, prima di tutto per una oggettiva qualità del sul straordinario film, e poi come riconoscimento di una carriera eccezionale, costellata da successi premi e tanti capolavori, che proprio con The Wind Rises si è conclusa in bellezza.
Leone d’Argento a Amos Gitai per Ana Arabia, straordinario piano sequenza che ci introduce in una cultura per noi sconosciuta attraverso il movimento fisico e psicologico, mentre il Leone d’oro di quest’anno potrebbe essere per Miss Violence, straordinario film greco che nel silenzio domestico racconta tutto l’orrore della vita.
Voci di corridoio hanno però riferito che Bertolucci intende premiare i film inattesi, teoria confermata anche in conferenza stampa, e così le nostre previsioni diventano un gioco che facciamo insieme ai nostri lettori e che speriamo possa rivelarsi fondato.
Tutte le previosioni di cui sopra troveranno una vìconferma o una smentita domani sera, intorno alle 19.00, quando dalla Sala Grande verranno proclamati i vincitori della 70esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.

Venezia 70 previsioni: Haggis, Greengrass, Gilliam, McQueen e Lee?

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Manca ormai molto poco all’annuncio del programma ufficiale della settantesima edizione della Mostra d’Arte cinematografica di Venezia e per gioco proviamo ad ipotizzare quale sarà il programma di film in Concorso e Fuori Concorso di quest’importante edizione.

Intanto, partiamo con l’italiani che si possono riassumere in due nomi altisonanti, ovvero Daniele Luchetti con Anni Felici, inizialmente dato per certo ma ora nuovamente in dubbio per via del montaggio, e  L’intrepido di Gianni Amelio, con Antonio Albanese; potrebbero essere presente al lido anche l’opera prima Via Castellana Bandiera, per la regia dell’autrice teatrale Emma Dante. Probabile è invece la presenza di Il venditore di medicine di Antonio Morabito con Claudio Santamaria e Isabella Ferrari, mentre c’è qualche possibilità di vedere la co-produzione Italia/Usa, ennesimo adattamento shakesperiano di Romeo e Giulietta di Carlo Carlei con Ed WestwickHailee SteinfeldPaul Giamatti e Laura Morante.

I fuochi d’artificio invece si prospettano per la schiera di registi internazionali che potrebbero essere presenti a Venezia e che si aggiungono ai già confermati Alfonso Cuarón (regista di Gravity film d’apertura) e William Friedkin che sarà premiato alla carriera. Si tratta di nomi del calibro di Paul Haggis con il suo The Third Person, film girato in buona parte a Roma; potrebbe essere al lido anche Captain Phillips di Paul Greengrass con Tom Hanks; dato molto vicino anche The Zero Theorema di Terry Gilliam che potrebbe portare al lido i nomi di Matt Damon, Christoph Waltz, Ben Whishaw e Tilda Swinton. Possibile ritorno al lido anche per Steve McQueen ed il suo 12 Years a Slave (di cui è uscito oggi il trailer) che ha un cast d’eccezione composto da Michael Fassbender, Brad Pitt, Benedict Cumberbatch, Paul Dano, Sarah Paulson, Paul Giamatti. Ma le sorprese non potrebbero finire qui, infatti tra i papabili c’è anche The Fifth Estate di Bill Condon e l’atteso remake di Oldboy di Spike Lee. Che dire la settantesima edizione della Festival di Venezia potrebbe essere davvero una delle edizioni più corpose degli ultimi anni, ma queste rimangono per il momento solo ipotesi, per cui aspetteremo l’annuncio ufficiale del programma.

Intanto possiamo dare per certe la presenza di ben quattro film restaurati che saranno al lido grazie Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale:

Le mani sulla città (1963) di Francesco Rosi, Leone d’oro 50 anni fa, scelto per la pre-apertura della Mostra in Campo S. Polo (27 agosto);

– la versione integrale – director’s cut – di Quién sabe? (1966) di Damiano Damiani, con l’aggiunta di alcune scene assenti o rimontate nelle versioni correnti;

Paisà (1946) di Roberto Rossellini, uno dei titoli fondamentali della storia del cinema mondiale, che prosegue il “Progetto Rossellini” in collaborazione con Cineteca di Bologna, Cinecittà Luce e Coproduction Office;

Pane e cioccolata (1974) di Franco Brusati, in collaborazione con Cineteca di Bologna e Lucky Red: una delle commedie italiane più belle degli anni ’70, magistralmente interpretata da Nino Manfredi e Johnny Dorelli, e mai uscita in vhs né in dvd.

Venezia 70 Philomena vince il Mouse d’Oro

Il quinto Mouse d’Oro – il premio dei siti di cinema – assegnato alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia va a Philomena di Stephen Frears, votato il miglior film del Concorso dalle 77 webzine della giuria. Mouse d’argento al miglior film fuori dalla competizione a At Berkeley di Frederick Wiseman, che lo aveva già vinto con La danse nel 2009.

La forte connotazione autoriale di Wiseman e l’equilibrio perfetto tra emozione e racconto in Philomena, sono state le principali caratteristiche distintive che hanno permesso ai due film di dominare la classifica fin dalla loro prima proiezione. Eppure, alcuni titoli hanno creato accesi sostenitori tanto da indurre la giuria a conferire, per la prima volta, due menzioni speciali. Menzione speciale Mouse d’Oro a Jiaoyou (Stray Dogs) di Tsai Ming-liang e menzione speciale Mouse d’argento a Die andere heimat – Cronik einer sehnsucht di Edgar Reitz.

La premiazione ufficiale – organizzata in collaborazione con Lo Scrittoiosi terrà sabato 7 settembre alle ore 11 presso la Disaronno Contemporary Terrace, interverrà Sara Sagrati, ideatrice e curatrice del premio, che consegnerà ai vincitori il tradizionale Mouse Pad commemorativo.

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Venezia 70 Parkland racconta l’assassinio di JF Kennedy

Venezia 70 ParklandVenezia 70 entra nel vivo del concorso con l’arrivo del film Parkland scritto e diretto da Peter Landesman. Ad accompagnare  la pellicola l’attore Tom Welling che interpreta una delle guardie del corpo presidenziali. Parkland  racconta gli eventi che si sono verificati al Parkland Memorial Hospital, dopo l’assassinio di John F. Kennedy nel 1963. Un cast corale quello del film di Landsman con  Zac Efron, Marcia Gay Harden, Paul Giamatti, Billy Bob Thornton. L’intenzione del regista è quella di voler dar spazio alla gente comune che si è trovata coinvolta in quello che per molti è uno dei giorni più bui della democrazia americana. 

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