Il firmamento del cinema è
costellato di autori enormi, veri e propri giganti del mestiere più
e meno autoritari, più e meno schivi, più e meno disponibili. Fra
questi ve n’è uno tuttora in attività che può esser chiamato senza
problemi umile, inarrivabile, dal potere decisionale e artistico
pressoché supremo. Un autentico Gigante Gentile, esattamente come
il protagonista del suo nuovo lavoro The
BFG, tratto in modo diretto dal libro omonimo per
ragazzi di Roald Dahl. Steven Spielberg è arrivato al
Festival di Cannes numero 69
fuori concorso, ma con un’aura fantastica e surreale attorno
talmente forte da abbracciare l’intero talentuoso cast del film.
Con lui ci sono infatti Kathleen Kennedy, Jermaine Clement,
Rebecca Hall, Penelope Wilton, Ruby Barnhill e Frank
Marshall, capitanati da un Mark Rylance
in elegante cappello nero. Per chi non fosse cresciuto con il
capolavoro dello scrittore britannico, ricordiamo che
Il Grande Gigante Gentile è la storia –
diretta, ironica e ricca di metafore, poiché indirizzata
chiaramente a un pubblico giovanissimo – di una piccola orfanella
rapita da un gigante buono, l’unico nella Terra dei Giganti che non
ama divorare gli uomini, solo ortaggi, enormi cetrioli per essere
più precisi; per questo motivo è bullizzato e ghettizzato dai suoi
“simili”, violenti e brutali che non accettano la sua
diversità.
Perché The BFG spiega
proprio questo ai bambini, che non c’è nulla di male nell’essere
diversi, nel pensarla in modo differente dagli altri, soprattutto
all’interno di una comunità con principi sbagliati. “Ho scelto di
fare questo film perché ci insegna ad abbracciare la diversità,
neppure mi importa delle voci che vorrebbero Dahl antisemita (come
alcuni hanno avanzato in conferenza stampa, ndr.), mi sono basato
solo sulla storia che ha scritto”. A scrivere la sceneggiatura di
questo nuovo film spielberghiano Melissa Mathison,
già autrice di E.T., che lo stesso Steven
ha ricordato con commozione: “È il suo ultimo regalo, vista la
scomparsa nello scorso novembre; sin dal primo momento abbiamo
avuto intenzione di affidare a lei questo nuovo screenplay, anche
se non scriveva da qualche anno. Abbiamo iniziato a parlare di
questo progetto sin dall’uscita del libro, nel 1982, era rimasta
subito folgorata.”
L’intero film ha dunque preso una
piega nostalgica, malinconica, per la morte della Mathison, motivo
in più per i membri del cast di sentirsi onorati di esserne parte.
Per Rylance, che regala volto e voce a un commovente BFG, è il
secondo di tre film con Spielberg, in arrivo per lui c’è anche
l’atteso Ready Player One, opera che ruota attorno al mondo dei
videogiochi: “Mi sono sentito fortunato ad averlo incontrato, mi
sono sentito ancor più fortunato quando siamo diventati amici” ha
detto il regista su di lui, “sono poche le persone che dalla vita
professionale ho portato nella vita privata, lui è una di queste,
ci divertiamo un sacco insieme”.
La Wilton, che molti ricorderanno
per il suo personaggio downstairs in Downton Abbey, si è
invece scherzato sul suo ruolo nel BFG: “È stato splendido
interpretare la Regina D’Inghilterra, finalmente ho avuto una parte
aristocratica nella mia carriera”. Pedina fondamentale dell’intera
pellicola è però la piccola Ruby Barnhill, di soli
11 anni, che insieme al Gigante Gentile emoziona e commuove:
“L’unica cosa che ho fatto prima di questo film è stato andare a
scuola di recitazione per anni, oltre a un piccolo programma
televisivo per bambini. Vedere dove sono adesso è come sognare ad
occhi aperti.” Chissà che il gigante buono dispensa-sogni non sia
passato anche da lei, negli ultimi tempi.