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I peggiori giorni: trama, cast e curiosità sul film

I peggiori giorni: trama, cast e curiosità sul film

Le festività e le ricorrenze sono il momento migliore per riunirsi con la propria famiglia o i propri amici e trascorrere giornate all’insegna dell’affetto e della spensieratezza. O almeno così dovrebbe essere. Con il film I migliori giorni, i registi Edoardo Leo e Massimiliano Bruno hanno raccontato con tono dissacrante i rapporti umani e come questi arrivino ad un punto di esasperazione proprio in occasione di eventi come il Natale, il Capodanno o le altre feste presenti in Italia nel corso degll’anno. Un film ad episodi, dunque, nel perfetto stile dei tantissimi realizzati nel corso della storia del cinema italiano, a cui ha fatto seguito I peggiori giorni.

Questo sequel (o secondo capitolo) porta sullo schermo ulteriori festività, toccando nello specifico il Primo Maggio, il Ferragosto, Halloween e concludendo lì dove tutto era iniziato, ovvero il Natale. Quattro nuovi episodi, dunque, per raccontare le ipocrisie e la difficoltà a trascorrere momenti realmente sereni, specialmente quando di mezzo ci sono tematiche divisive quali il lavoro o la parità di genere. Con Leo che dirige i primi due episodi e Bruno gli ultimi due, si completa dunque il ritratto dell’italiano medio sotto le festività.

Per chi ha visto I migliori giorni, l’arrivo su Netflix di I peggiori giorni è dunque l’occasione perfetta per concludere il viaggio precedentemente iniziato, specialmente ora che con le vacanze di Natale in arrivo ci si potrebbe trovare a vivere situazioni movimentate come quelle proposte dal film. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

La trama di I peggiori giorni

Il film, come il precedente capitolo, racconta quattro storie, tutte ambientate durante le festività. La prima è quella di tre fratelli, Luca, Stefania ed Alessandro, che nel giorno di Natale decidono di tirare a sorte per scegliere chi, tra loro, dovrà sacrificarsi e donare un rene al padre Flaminio. Poi c’è un Primo Maggio un po’ burrascoso per l’imprenditore Stefano Mazzuccato che, già di suo sul lastrico, deve affrontare anche il suo rapimento per mano di un ex dipendente, Antonio. Quest’ultimo, infatti, dopo essere stato licenziato senza una giusta causa, si dimostra disposto a tutto pur di ottenere i soldi della liquidazione.

Successivamente, nel corso di un caldo Ferragosto ha luogo un ardente scontro tra classi sociali, a cui fa da sfondo la classica grigliata. La causa scatenante, nello specifico, sono i figli adolescenti di Flavia e Guido e di Vincenzo e Ramona, tra i quali si sarebbe verificato un terribile incidente. Per finire, nella notte di Halloween viene giocato un brutto scherzetto al mago Vittorio, che scopre di essere stato ingaggiato da quello che è da sempre il suo rivale in amore, Gildo, il quale cercherà in tutti i modi di umiliarlo nel corso della serata.

I peggiori giorni film 2023

 

Il cast di I peggiori giorni

Protagonisti del primo episodio sono gli attori Edoardo Leo, Massimiliano Bruno e Anna Foglietta, protagonisti già dell’episodio natalizio di I migliori giorni, che riprendono qui i ruoli di Alessandro, Luca e Stefania. Ad interpretare loro padre, Flaminio, vi è invece l’attore Renato Carpentieri, a sua volta brevemente visto nel precedente film. Per quanto riguarda il secondo episodio, quello ambientato durante il Primo Maggio, l’imprenditore Stefano Mazzuccato è interpretato da Fabrizio Bentivoglio, mentre il suo rapitore, Antonio, ha il volto di Giuseppe Battiston.

Nel terzo episodio, quello ambientato a Ferragosto, si ritrovano invece gli attori Neri MarcorèAnna Ferzetti nei ruoli degli altolocati Guido e Flavia, mentre Ricky Memphis e Claudia Pandolfi intepretano i loro “rivali” di bassa estrazione sociale Vincenzo e Ramona. Infine, nell’ultimo episodio, quello che si svolge nella notte di Halloween, protagonisti sono Rocco Papaleo nel ruolo del triste mago Vittorio e Giovanni Storti (il Giovanni del trio Aldo, Giovanni e Giacomo) nel ruolo del suo nemico in amore Gildo. Sempre in questo episodio, Sara Baccarini interpreta Matilde, figlia di Vittorio.

Il trailer di I peggiori giorni e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di I peggiori giorni grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di NowNetflix. Su quest’ultima piattaforma si trova attualmente al 3° posto nella Top 10 dei film più visti in Italia. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà allora noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

I peggiori giorni: recensione del film di Edoardo Leo e Massimiliano Bruno

I peggiori giorni arriva in sala il 14 agosto. Suddiviso in quattro episodi, come il suo predecessore I migliori giorni uscito il primo gennaio di quest’anno, è di nuovo scritto e diretto da Edoardo Leo e Massimiliano Bruno con il supporto, alla sceneggiatura, di Beatrice Campagna, Salvatore Fazio, Andrea Bassi, Marco Bonini, Gianni Corsi e Herbert Simone Pagani.

I peggiori giorni, la trama

Questa volta a scandire il dramma della magra esistenza umana, è ancora un quartetto di festività cruciali e durante le quali si sfodera inevitabilmente il meglio di sé. Il Natale è l’unica a dare seguito al precedente capitolo, riprendendo il cast con i tre fratelli interpretati proprio dai due registi e Anna Foglietta, con Renato Carpentieri nel ruolo del papà. Gli altri tre Peggiori giorni del titolo sono invece il Primo Maggio, Ferragosto e Halloween, mentre ne I migliori si trattava di Capodanno, San Valentino e l’8 marzo. Ma poco importa, in effetti, perché il risultato scoppiettante e (all’occorrenza) delirante non cambia.

Le prime due storie sono curate da Leo e le altre da Bruno. Di nuovo il gruppo di attori coinvolto è stellare e nutritissimo da performance eseguite in maniera completa e a tutto tondo (Fabrizio Bentivoglio, Giuseppe Battiston, Claudia Pandolfi, Neri Marcorè, Ricky Memphis, Anna Ferzetti, Rocco Papaleo, Giovanni Storti), a partire dalle giovani leve che si vedono a Ferragosto e Halloween (Sara Baccarini in particolar modo).

Il tempo che scorre scandito dai giorni “peggiori”

Il concetto alla base di queste tanto temute ricorrenze è sempre lo stesso: ci sono delle specifiche date nell’arco dell’anno che ritmano lo scandire del tempo, conducono a delle inevitabili riflessioni e arrestano la frenetica corsa della routine quotidiana lasciando che l’ondata di tutti gli irrisolti piombi alle spalle come una valanga. E quello che accade è tendenzialmente spinto dalla paura di perdere qualcosa: certezze, comodità, reputazione, dignità. Così viene a galla l’egoismo in ogni sua forma più bieca oppure, in qualche occasione, l’amore.

L’intenzione dei registi e sceneggiatori è molto chiara, e l’idea di strutturare il film in quattro distinte situazioni agevola la parte estetica prendendo l’eco di una certa magnifica filmografia italiana degli anni ’60 e, alla fine, l’effetto è interessante. Anche perché è indubbio il gusto per la messa in scena accompagnato dalla bravura della recitazione di tutti.

Il problema, forse, riguarda proprio la scelta dello sviluppo degli eventi e il modo in cui la tensione cresce progressivamente, che in ciascuno episodio tende ovviamente all’amaro in modo diverso. Ma le parti dirette da Leo, pur nella loro chiarezza d’intenti, scadono lentamente nella banalità palesando quasi da subito la direzione che prenderà l’intreccio, rischiando di annoiare tremendamente lo spettatore e offuscare la bella resa dei protagonisti e con essa anche lo stesso messaggio che vuole trasmettere.

Le ultime due storie hanno un maggiore piglio dal punto di vista del ritmo narrativo, Massimiliano Bruno alterna lo stile di racconto sfruttando le musiche e usando il grottesco non solo nel contenuto ma anche giocando con le angolazioni di ripresa e il montaggio.

i peggiori giorniUna sola intenzione per due film

Lo scopo del progetto delle due pellicole non è superficiale, anzi. Parte dal bisogno di riflettere profondamente sull’insensatezza di abitudini, gesti, ritualità, convenzioni svuotate dai significati relazionali che avevano in origine e che subiscono oggi tutta la stanchezza di doverismi accumulati senza sosta. Ma la difficoltà sta nel dover prestare molta attenzione alle sfumature scelte per portare in scena un argomento. Qui i due registi restano intrappolati nella sbrigatività di descrivere delle storie, allegandone battute e dei tentativi di sarcasmo, ma senza utilizzare ciò che più di ogni altro mezzo il cinema possiede: la potenza delle immagini, anche e soprattutto quando silenziose. Ne avrebbe guadagnato tutto, specialmente i temi trattati.

I Peggiori Giorni, il trailer del film di Edoardo Leo e Massimiliano Bruno

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Edoardo Leo e Massimiliano Bruno uniscono le forze per I Peggiori Giorni, il nuovo film che li vede, insieme, nei panni di registi e protagonisti, al fianco di un cast di stelle italiane. Il film sarà proiettato in anteprima al 69° Taormina Film Fest giovedì 29 giugno alle ore 21.00 al Teatro Antico alla presenza del cast.

Con Leo e Bruni, ne I Peggiori Giorni, ci sono Anna Foglietta, Renato Carpentieri, Fabrizio Bentivoglio, Giuseppe Battiston, Claudia Pandolfi, Anna Ferzetti, Neri Marcorè, Ricky Menohis, Rocco Papaleo, Giovanni Storti, Sara Baccarini, Marco Bonini, Liliana Fiorelli e Massimo Wertmuller.

Quanto è bello stare in famiglia a Natale. O no? E il Primo Maggio è davvero la festa di tutti i lavoratori? Ferragosto in spensieratezza tra una grigliata e un tuffo in piscina? Ad Halloween ci si traveste per fare dolcetto o scherzetto agli sconosciuti? Tre fratelli si trovano a tirare a sorte, proprio il giorno di Natale, per decidere chi, tra loro, dovrà sacrificarsi e donare un rene per salvare la vita al padre.

Un imprenditore sul lastrico viene preso ostaggio il Primo Maggio dal suo ex dipendente che, licenziato senza giusta causa, è pronto a tutto per riuscire a prendere i soldi della liquidazione. Lo scontro tra classi sociali si accende a Ferragosto davanti a una grigliata e a causa di figli adolescenti alle prese con i rischi di un party ad alto tasso alcolico e i pericoli della rete. Infine, Halloween e lo scherzo che il destino gioca a un malcapitato mago che si ritrova ad essere ingaggiato a sua insaputa dal suo storico rivale in amore. Dopo i migliori giorni arrivano sempre i peggiori giorni! Quattro nuovi episodi per un film corale che, fra ironia e amarezza, sonda l’animo umano e le sue miserie.

I peggiori film Marvel non prodotti dai Marvel Studios

I peggiori film Marvel non prodotti dai Marvel Studios

Prima dei Marvel Studios i cinecomics esistevano ma non erano istituzionalizzati e quindi si rintracciano, nel passato, alcuni film, con personaggi Marvel che però sarebbe meglio dimenticare, i peggiori film della storia degli eroi della casa editrice. Di seguito vi proponiamo i peggiori film della storia della Marvel, alcuni dei quali sono stati realizzati quando lo Studios non era ancora in piedi, altri invece che risalgono a un periodo più recente e hanno per protagonisti personaggi che non appartengono, in fatto di diritti di sfruttamento cinematografico, ai Marvel Studios.

I Fantastici Quattro

La versione di Roger Corman del 1994 è forse la più ingenua rappresentazione della prima famiglia Marvel e nonostante l’affetto che ci lega a questa pellicola, è senza dubbio trai peggiori film mai realizzati e il peggiore della storia dei personaggi Marvel.

Spider-Man 3

Nonostante la gloriosa impresa di Sam Raimi, il regista ha decisamente fatto un passo falso nel terzo racconto dell’Uomo Ragno. Dopo il bellissimi secondo capitolo, questo terzo è un concentrato sconclusionato di personaggi e nodi narrativi.

Ghost Rider – Spirito di vendetta

Nicolas Cage non è la persona più adatta a portare al cinema un supereroe, soprattutto quando è di difficile rappresentazione come questo. L’attore ha fatto meglio in Kick Ass, il personaggio invece sul piccolo schermo, solo di recente.

Daredevil

Completamente riscattato dalla serie tv, il personaggio è stato il pioniere dei cinecomics, insieme agli X-Men, ma in questo caso la produzione è scivolata sul progetto approssimativo e poco curato. Il risultato è un film di cui tutti vogliono dimenticare l’esistenza, soprattutto quelli che vi hanno partecipato.

X-Men Conflitto Finale

Bryan Singer ha fatto molto bene il suo lavoro con i primi due film sugli X-Men, ma lasciando il timone a Brett Ratner ha permesso la realizzazione di uno dei peggiori film mai realizzati. Soprattutto, il peccato originale del film sta nel rappresentare in maniera approssimativa una delle storie più belle della storia dei fumetti in assoluto, la Saga della Fenice Nera.

The Amazing Spider-Man 2

Il film ha fatto naufragare un intero reparto della Sony, e per poco anche la Sony stessa. Dopo di esso, il personaggio è stato ceduto(in parte) per essere rivitalizzato e a nessuno piace ricordare questo film, nemmeno a chi vi ha partecipato.

Nick Fury Agents of SHIELD

Prima di Samuel L. Jackson c’era David Hasselhoff. Forse per questo, con la fondazione dei Marvel Studios, si è deciso di dare una svolta decisiva al personaggio di Nick Fury. Il povero David si è trovato decisamente nel posto sbagliato al momento sbagliato!

Elektra

Come per Daredevil, anche Elektra ha avuto la sua buona dose di cattivi approcci al racconto. Jennifer Garner ha perseverato nel ruolo affidatole nel film con Affleck, e questo non ha certamente giovato alla sua carriera. Per fortuna per il personaggio c’è Netflix.

Generation X

Nel 1996 ci fu un tentativo di realizzare un film sugli X-Men, tentativo che naufragò miseramente in questo film, che per fortuna ricordano in pochi.

Fantastic Four

Il film dalla post produzione più chiacchierata in assoluto, il film di Josh Trank è una delle ferite più profonde e recenti nella storia dei cinecomics. Soprattutto rappresenta un simbolo di come una produzione può minare la riuscita di un film e la carriera di un giovane regista.

X-Men le Origini – Wolverine

Qualcuno potrebbe non essere d’accordo, ma il primo film in solitaria di Wolverine rientra senza dubbio nella cerchia di quei progetti mal riusciti. Lo sa bene Ryan Reynolds.

Dr. Strange

Prima di Cumberbatch, nel 1978 la CBS provò a realizzare un film sul personaggio Marvel, per la tv. Nessuno lo ricorda e un motivo ci sarà.

Man-Thing

Nel 2005 Scifi Channel realizzò per il piccolo schermo questo film, pre-Iron Man. Di li a poco, per fortuna, le cose sarebbero cambiate per i personaggi Marvel.

Howard e il destino dell’universo

Come di recente ha dichiarato James Gunn, il film è orribile, per quanto possa essere legato a memorie di persone che negli anni ’80 sono cresciuti farciti di cultura pop.

Captain America

A tutti quelli che continuano a dire che Il Primo Vendicatore del 2011 è un brutto film, ricordiamo l’esordi del personaggio al cinema, nel 1979, sempre grazie alla CBS.

I peggiori film del 2015 secondo EMPIRE

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I peggiori film del 2015 secondo EMPIRE

Come ogni fine anno, anche il 2015 sarà ricco di classifiche. La prima che vi segnaliamo arriva da Empire e riguarda i peggiori film usciti nell’anno solare negli USA.

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I peggiori film del 2014

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I peggiori film del 2014

Continuano ad arrivare le classifiche in vista della fine del’anno e oggi vi segnaliamo quella sui peggiori film del 2014 secondo il sito ScreenRant, e da quanto possiamo vedere quest’anno sono arrivati addirittura a 12 titolo. Eccoli di seguito:

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Cosa ne pensate? concordate?

Lasciateci il vostro commente.

I peggiori di tutti: il trailer del vincitore incitore a Cannes 75 in Un certain regard

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Arriva nelle sale italiane distribuito da Arthouse I PEGGIORI DI TUTTI, opera prima delle registe Lise Akoka e Romane Gueret.

Nel quartiere popolare Picasso, a Boulogne-sur-mer nel nord della Franciauna dove si ergono una serie di gigantesche torri residenziali costruite in un paesaggio desolato, un regista gira un film con la sua troupe. Protagonisti sono quattro ragazzi e ragazze della zona, Lily, Ryan, Maylis e Jessy, scelti al termine di un lungo lavoro di casting: sono “i peggiori” del quartiere, les pires, e hanno attirato l’attenzione del regista proprio per via delle loro storie, dei loro volti, dei loro modi di fare rabbiosi, espressivi, a volte violenti, altre volte dolcissimi e geniali.

Vincitore al 75° Cannes come Miglior Film nella sezione Un certain regard e presentato in anteprima in Italia alla Festa del cinema di Roma 2022 all’interno del Concorso di “Alice nella città” dove ha vinto il Premio Do-Cine Rising Star come miglior interprete internazionale a Mallory Manecque, I PEGGIORI DI TUTTI è distribuito da Arthouse, la label di I Wonder Pictures dedicata al cinema d’autore più innovativo.

I Peggiori di Tutti, la trama

La quotidianità della banlieue di Boulogne-Sur-Mer è interrotta dall’arrivo di una troupe cinematografica intenta a girare un film. In cerca di vivido realismo, il regista seleziona i suoi interpreti tra i giovani della zona più povera e malfamata del quartiere… tra “i peggiori di tutti”, come li chiamano gli altri residenti. Mano a mano che le riprese entrano nel vivo, emergono gelosie e contrasti e le vite reali dei quattro attori esordienti si intersecano con quelle dei loro personaggi in maniera sottile e inaspettata. Miglior film Un Certain Regard a Cannes 75, I peggiori di tutti è un’opera fresca e sorprendente, divertente e commovente, con un cast di volti nuovi di assoluto talento. Un film nel film per scoprire che a volte solo attraverso la finzione possiamo arrivare alla verità. E – perché no? – a una meritata catarsi.

I peggiori casting nella storia dei cinecomics

I peggiori casting nella storia dei cinecomics

Incarnare un supereroe è difficile, e spesso le scelte di casting da parte delle produzioni non aiutano affatto gli attori incaricati di svolgere un compito così oneroso, se consideriamo la vastità dei fan che conoscono il ruolo che l’interprete sarà chiamato a mettere in scena.

Ecco alcuni dei peggiori casting nella storia dei cinecomics:

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I peggiori adattamenti cinematografici di serie tv

I peggiori adattamenti cinematografici di serie tv

La moda di attingere da serie tv di successo per realizzare lungometraggi di intrattenimento non è assolutamente nuova, né sono nuovi i risultati piuttosto scadenti in cui alcune volte si incappa nel processo di trasposizione dal piccolo al grande schermo. Ecco 12 esempi di adattamenti cinematografici di serie tv che hanno decisamente fallito la loro missione.

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Alcuni film sono decisamente brutti, come Dragon Ball Evolution, altri invece sono stati progetti sfortunati o magari dalla produzione travagliata, come The Last Airbender. È opinione piuttosto diffusa però che questo tipo di operazioni spesso sono poco amati già in partenza e che solo dietro a una produzione attenta e interessata si possono adesso realizzare prodotti di valore.

I Peccatori: nuovi dettagli sulla trama del film sui vampiri di Ryan Coogler con Michael B. Jordan

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La scorsa settimana si è tenuta una proiezione di prova per il film sui vampiri ambientato durante la Depressione, I Peccatori (Sinners), del regista di Black Panther Ryan Cooger, e World of Reel ha ora condiviso un resoconto sui pareri dei presenti. Sebbene non siano stati divulgati i dettagli principali della trama, da questo punto in poi ci saranno alcuni spoiler.

Innanzitutto, la risposta al film sembra essere un po’ tiepida. Mentre la performance di Michael B. Jordan in un doppio ruolo ha ricevuto molti elogi, la maggior parte delle persone che hanno visto il film ha ritenuto che fosse semplicemente “buono” o “decente”. Sembra anche che le prime indiscrezioni secondo cui Jordan interpreterà due fratelli vampiri non fossero accurate. Uno dei fratelli intraprende una relazione con il personaggio di Hailee Steinfeld, che sembra possa alla fine rivelarsi una cattiva.

Secondo WOR, “La trama vera e propria ha a che fare con i fratelli gemelli Elijah ed Elias (Jordan), che cercano di lasciarsi alle spalle le loro vite travagliate e di dirigersi a sud, dopo aver trascorso anni nella Chicago colpita da Capone. Tornano nella loro città natale, dove la schiavitù è stata recentemente abolita, ma il KKK incombe ancora”.

I Peccatori: il trailer del film sui vampiri con Michael B. Jordan

Da quello che possiamo dedurre, l’elemento vampiresco emergerà dall’interno del KKK stesso. Si prevede inoltre che il finale porterà a “molte polemiche”, anche se non abbiamo molto altro su cui basarci. Quando abbiamo sentito parlare per la prima volta di questo progetto, si diceva fosse così top secret che “dirigenti e acquirenti sono stati costretti a fare un pellegrinaggio negli uffici di Beverly Hills della WME, l’agenzia che rappresenta Coogler e Jordan, per dare un’occhiata alla sceneggiatura“, ma da allora alcuni dettagli sono trapelati.

Inizialmente I Peccatori è stato descritto come un “film di genere”, con un “elemento d’epoca nella storia”, e in seguito avremmo scoperto che in realtà sarebbe stato ambientato nel Sud dell’era di Jim Crow e che avrebbe potuto coinvolgere sia i vampiri che le tradizioni soprannaturali del Sud. Coogler ha anche scritto la sceneggiatura ed è a bordo come produttore principale insieme a Zinzi Coogler e Sev Ohanian.

L’ultimo film di Coogler è stato Marvel Studios Black Panther: Wakanda Forever, che ha visto Jordan riprendere il suo ruolo di Erik Killmonger per un cameo nell’aldilà. Il regista sta anche lavorando a un terzo capitolo di Black Panther, ma non ci sono state notizie ufficiali sui suoi progressi. Si dice anche che Coogler sia coinvolto in almeno uno spin-off pianificato per il piccolo schermo dello stesso franchise, e di recente si vociferava che fosse un possibile contendente per dirigere Avengers: Secret Wars, ruolo che è stato poi affidato ai Russo.

I Peccatori vede dunque protagonista Michael B. Jordan in un doppio ruolo, affiancato dalla candidata all’Oscar Hailee Steinfeld (“Bumblebee”, “Il Grinta“), Jack O’Connell (”Ferrari“), Wunmi Mosaku (”Passenger“), Jayme Lawson (”The Woman King“), Omar Benson Miller (”True Lies“) e Delroy Lindo (”Da 5 Bloods“). Il film è prodotto da Coogler e dai suoi frequenti collaboratori Sev Ohanian e Zinzi Coogler. I produttori esecutivi sono Ludwig Göransson, Will Greenfield e Rebecca Cho.

I Peccatori: la spiegazione delle scene post-credits

I Peccatori: la spiegazione delle scene post-credits

I Peccatori (qui la recensione) – il nuovo film di – ha due scene post-credits, e una di queste getta le basi per alcune idee di sequel piuttosto interessanti. Ma andiamo con ordine, partendo dalla trama: ambientato nel Mississippi del 1932, I Peccatori è incentrato sui cittadini di una città locale, che convergono tutti su un juke joint appena aperto. I fratelli gemelli Smoke e Stack di Michael B. Jordan, insieme a tutti coloro che gravitano nella loro orbita, si trovano ad affrontare un ospite non invitato che si rivela una figura mostruosa.

Alla fine del film, quasi tutti i personaggi di I Peccatori sono morti. Tuttavia, il personaggio più ingannevolmente importante del film è l’apparente unico sopravvissuto, che conduce una vita ideale che si adatta ai temi del suo arco narrativo. Entrambe le scene post-credits illustrano il motivo per cui il suo arco narrativo è il più importante del film, ma una di esse rivela anche che due dei personaggi vampiri del film sono effettivamente sopravvissuti agli eventi del finale, dando vita a dei possibili sequel piuttosto interessanti.

La spiegazione delle due scene post-credits di I Peccatori

In I Peccatori ci sono due scene post-credits, entrambe illuminanti sulle conseguenze del finale del film e sulla creazione di un sequel. Entrambe le scene post-credits sono incentrate in gran parte su Sammie, l’unico vero sopravvissuto del film. Mentre la prima scena post-credits conferma che Stack e Mary non sono stati uccisi insieme al resto dei vampiri, il loro status di non-morti li separa da Sammie. Dopo aver trascorso la sua vita diventando un famoso musicista blues, Sammie viene affrontato dalla coppia in un bar di Chicago.

Dopo una breve conversazione con Stack, Sammie rifiuta sinceramente l’offerta di Stack di trasformarlo in un vampiro. Invece, Sammie gli suona una canzone e i due si lasciano in modo amichevole. La seconda scena post-credits illustra ulteriormente il ruolo di Sammie come vero protagonista di Sinners, tornando al giovane poco prima degli eventi del film. In questa scena, Sammie suona “This Little Light Of Mine”. È un interessante contrappunto alla prima scena del film, che vedeva un Sammie ferito arrivare in chiesa e trovare un coro di bambini che cantava la stessa canzone.

Michael B. Jordan nel ruolo di Smoke e Stack in I peccatori
Michael B. Jordan nel ruolo di Smoke e Stack in I peccatori. Foto di – © Warner Bros.

Come l’epilogo prepara un sequel negli anni ’90

La prima scena post-credits di I Peccatori sembra un epilogo della trama centrale del film. Conferma che Sammie ha avuto una vita felice e di successo, assicurando che i sacrifici di Smoke, Pearline e Delta Slim per dargli il tempo di fuggire non sono stati vani. Tuttavia, conferma anche i destini di Mary e Stack, due dei personaggi più importanti il cui destino finale è stato lasciato un po’ ambiguo nel finale. La loro presenza nella Chicago del 1992 e il loro tempestivo senso della moda suggeriscono che si sono adattati a nuovi periodi.

L’idea di vedere questi due farsi strada nell’America del XX secolo è entusiasmante e potrebbe facilmente giustificare più sequel. I due non finiscono il film fuggendo, il che potrebbe dare vita a potenziali storie in cui si cercano o scoprono la sopravvivenza l’uno dell’altro. Parte della tensione della loro dinamica è radicata nel modo in cui Stack l’ha spinta a sposarsi con un ricco uomo bianco non visto. Una storia che approfondisca il suo legame con loro, così come la sua reazione alla trasformazione di Mary e al suo chiaro amore per Stack, potrebbe dare vita a una trama.

L’aspetto più eccitante di un potenziale sequel di I Peccatori è vedere Michael B. Jordan e Hailee Steinfeld abbracciare pienamente il potenziale cattivo dei personaggi. Stack e Mary erano già due dei personaggi più avvincenti e divertenti del film, con l’ego borioso di lui e la sicurezza schietta di lei che conferivano alle loro interpretazioni un grande fascino personale. Questi aspetti erano solo amplificati dalla loro trasformazione in vampiri. Un intero film incentrato sul loro viaggio da quella pista da ballo distrutta a Chicago avrebbe presentato molte opportunità e sfide da affrontare.

Michael B. Jordan e Hailee Steinfeld in I peccatori
Michael B. Jordan e Hailee Steinfeld in I peccatori. Foto di – © Warner Bros.

Le scene post-credits di I Peccatori dimostrano il vero protagonista del film

Uno degli aspetti migliori di I Peccatori è la quantità di profondità che il film offre all’intero cast di supporto. La prima metà del film è ampiamente radicata nella costruzione del mondo e dei personaggi, mostrando le relazioni di ognuno e stabilendole pienamente attraverso le interazioni. Tutti si sentono valorizzati, anche se non tutti hanno necessariamente un arco completo della stessa portata. Tuttavia, il film rimane saldamente ancorato a due personaggi e ai loro rispettivi archi: Sammie e Smoke. Sebbene Stack sia altrettanto importante per la trama, è in gran parte ritratto come un’affascinante spalla per entrambi gli uomini.

Smoke e Sammie sono messi in discussione nelle loro convinzioni, e ognuno sceglie una strada diversa. Sammie si rifiuta di rinunciare all’amore per la chitarra, che risale ai suoi giorni più innocenti. La scena post-credits di I Peccatori lo mostra mentre canta una canzone, libero dal peso degli orrori a cui sta per assistere. L’amore per la musica viene messo in discussione dal padre, da Smoke e persino dalle sue stesse paure quando scopre che è stato il suo talento musicale ad attirare Remmick verso di loro. Tuttavia, si aggrappa allo strumento che gli ha letteralmente salvato la vita contro il vampiro.

Al contrario, le convinzioni di Smoke sull’acquisizione del potere e sul suo controllo sono messe in discussione dal suo amore per Annie. Con lei rinuncia in qualche modo alla sua autorità, accettando le sue argomentazioni e in seguito ponendo fine alla sua vita prima che possa trasformarsi in un vampiro. Il film si conclude con Smoke che spegne la sigaretta mentre sembra morire, liberandosi simbolicamente del personaggio che lo ha definito a lungo, mentre si riunisce alla sua famiglia nell’aldilà. Smoke rinuncia a ciò che lo definiva in un modo in cui Sammie non lo fa, ed entrambi gli uomini si ritrovano in pace nel processo.

Sebbene l’arco narrativo di Smoke sia forte, è anche al servizio di Sammie. La sua frustrazione per le ambizioni musicali di Sammie crea una tensione tra i due, in netto contrasto con il sostegno entusiasta che Sammie riceveva da Stack. Ecco perché ha senso concludere la scena post-credits con Sammie che suona la sua chitarra. È il suo amore per la musica che ha messo in moto l’intero film e serve come ultima canzone del vero protagonista del film, dando a Sinners un vero e proprio finale di chiusura.

I Peccatori: la spiegazione del finale del film con Michael B. Jordan

Il finale di I Peccatori (qui la recensione) – il nuovo film di – sottolinea l’importanza della musica e dell’amore di fronte a minacce mostruose e a pericoli incombenti. Ambientato nel Mississippi del 1932, il film segue i fratelli gemelli Smoke e Stack (entrambi interpretati da Michael B. Jordan), insieme al loro cugino chitarrista Sammie (Miles Caton), mentre aprono un nuovo juke joint. Tuttavia, la serata viene rovinata dal vampiro Remmick (Jack O’Connell), che cerca di rivendicare il potere che Sammie possiede come musicista.

Alla fine del film, quasi tutti i personaggi di I Peccatori sono stati uccisi, anche se due sopravvissuti chiave compaiono nella prima scena post-credits con grande effetto. Questo sottolinea i temi del film e pone le basi per una potenziale continuazione. In questo articolo esploriamo come il finale di I Peccatori espande i temi del film rivelando le vere motivazioni dei vampiri e chi il film considera la vera minaccia finale.

Perché Remmick cerca Sammie in Sinners

Remmick vuole avere accesso alle abilità musicali di Sammie in I Peccatori, e questo gli permette di attaccare il nuovo juke joint creato da Smoke e Stack. Remmick incontra il gruppo per pura coincidenza e lo ammette a Smoke alla fine del film. Era in fuga dai nativi americani quando ha incontrato Bert e Joan, che ha trasformato in vampiri prima che potessero partecipare a un attacco KKK al juke joint. Attirato dalla musica di Sammie, Remmick rivela che egli è una delle persone in grado di suonare la musica in modo così veritiero da collegare gli spiriti di epoche diverse.

Remmick vuole accedere a questo potere, perché gli permetterebbe di riconnettersi con gli spiriti dei suoi cari scomparsi da tempo. Per questo vuole entrare nel juke joint e si offre di risparmiare gli altri solo se gli consegnano Sammie. È una motivazione sorprendentemente emotiva per il vampiro, che sembra desiderare sinceramente di creare la propria “tribù” e cerca di riconnettersi con coloro che ha perso. Sebbene questa motivazione comprensibile sia stata distorta dal suo appetito e dai suoi tratti mostruosi, conferisce a Remmick una sorprendente dose di umanità come antagonista.

Michael B. Jordan nel ruolo di Smoke e Stack in I peccatori
Michael B. Jordan nel ruolo di Smoke e Stack in I peccatori. Foto di – © Warner Bros.

I veri cattivi di I Peccatori

Sebbene gran parte dell’ultima parte del film sia dedicata ad affrontare Remmick e i suoi compagni vampiri, la sua morte per mano di Smoke non pone fine al film. Piuttosto, la vera minaccia di cui Smoke ha sempre diffidato ritorna finalmente sotto forma di una banda di razzisti. Guidato da Hogwood (David Maldonado), il gruppo si rivela affiliato alla sezione locale del KKK. Sebbene Smoke avesse cercato di evitare che le tensioni ribollissero rifiutandosi di servire persone che sembrano bianche nel suo locale, Hogwood e i suoi uomini non si fanno problemi a sparare a persone innocenti.

Questa visione bigotta e odiosa viene presentata come una qualità davvero mostruosa, persino agli occhi di un vampiro come Remmick. Il male antico implica che la sua famiglia sia stata tra quelle cacciate dall’Irlanda secoli prima degli eventi di I Peccatori, il che gli conferisce una certa empatia per la comunità afroamericana, troppo spesso presa di mira da altri. In particolare, mentre la sua morte è accompagnata da una certa dose di tragica consapevolezza, il massacro degli uomini del clan da parte di Smoke è presentato come un momento più evidente di catarsi violenta, suggerendo che il film ha molta più simpatia per Remmick che per Hogwood.

Cosa succede a Smoke nel finale di I Peccatori

Smoke è uno degli unici personaggi che sopravvive effettivamente agli eventi della fatidica notte di Sinners, assicurandosi che Sammie sopravviva. Tuttavia, Smoke decide di rimanere indietro e di uccidere i membri del KKK che avevano intenzione di massacrare tutti i presenti al juke joint. Sebbene Smoke si comporti molto bene nello scontro a fuoco che ne consegue e uccida tutti i membri del KKK, viene ferito al fianco da uno degli uomini mentre cercano di fuggire. Sebbene la ferita non sembri immediatamente mortale, il finale del film suggerisce che Smoke non è sopravvissuto allo scontro.

Prima dell’inizio del combattimento, Smoke si toglie il ciondolo che Annie gli ha fatto per proteggerlo mentre era all’estero nella Prima Guerra Mondiale. L’astuccio sembra persino aiutare a respingere Stack quando cerca di mordere Smoke. Senza l’astuccio, Smoke viene ferito a morte, ma vede lo spirito di Annie e della loro figlia defunta. Dopo aver lasciato cadere la sigaretta per non sporcarla di “fumo”, Annie gli porge la bambina e si rivolge a lui con il suo vero nome, Elijah. Ciò implica che Smoke muore per la ferita, ma è in pace con Annie e la loro figlia.

I Peccatori (Sinners)
Michael B. Jordan e Miles Caton in I peccatori. Foto di Warner Bros. – © Warner Bros.

Sammie non rinuncia al blues

Sammie si trova tra due mondi in I Peccatori, che lo spingono in direzioni diverse per quanto riguarda le sue ambizioni musicali. Mentre suo padre e Smoke credono entrambi che Sammie dovrebbe rinunciare a qualsiasi sogno di diventare un musicista a causa del modo in cui attira il male e la disperazione, Sammie crede fermamente nel potere della sua musica. Questo in parte perché ha un’affinità naturale con essa, ma è anche dimostrato più volte nel film che gli altri lo vedono veramente solo quando suona.

I legami di Sammie con Stack, Delta Jim e Pearline sono tutti radicati nelle sue capacità musicali, che lo trasformano da bravo ragazzo a uomo capace. La sua musica può trascendere il tempo e lo spazio, collegandolo ad altri che sono morti prima di lui e che nasceranno dopo di lui. Come si evince dalla sua lunga carriera di successo nei momenti finali del film, Sammie non potrebbe mai rinunciare a questa parte di sé, nonostante l’orrore di ciò a cui ha assistito. C’è un motivo per cui Sammie crede che tutto ciò che ha vissuto prima dei vampiri sia stato il giorno più bello della sua vita, spiegando perché non ha mai abbandonato la musica.

Come la sopravvivenza di Stack e Mary prepara un potenziale sequel

Una delle regole stabilite per i vampiri in I Peccatori è che sono connessi a un livello profondo ed empatico, ma non dipendono da un capo vampiro. L’uccisione di Remmick non guarirà le persone che ha maledetto con il vampirismo. Tra queste ci sono la Mary di Hailee Steinfeld e Stack, che probabilmente sono state ferite dalla morte di Remmick. Tuttavia, entrambi erano già fuggiti dalla battaglia – una Mary inorridita è scappata quando ha visto Annie morire, mentre Smoke ha risparmiato Stack a condizione che lasciasse in pace Sammie – e hanno trovato delle ombre in cui nascondersi quando il sole è sorto e ha ucciso tutti gli altri vampiri presenti.

Come viene rivelato nella scena post-credits, Mary e Stack sono ancora vivi negli anni ’90, essendosi apparentemente adattati ai tempi e nascondendosi in bella vista come vampiri immortali. Si tratta di una rivelazione avvincente, che getta le basi per ogni sorta di sequel. È stato anche mostrato che la coppia è apertamente romantica e ha la sicurezza di mostrare le zanne, il che suggerisce che hanno trascorso l’ultimo mezzo secolo adattandosi al loro nuovo stato e diventando autonomi. Un sequel di I Peccatori potrebbe facilmente rivisitare questi due personaggi, rivelando cosa è successo loro e dove sono andati dopo gli eventi del film.

Michael B. Jordan e Hailee Steinfeld in I peccatori
Michael B. Jordan e Hailee Steinfeld in I peccatori. Foto di – © Warner Bros.

Il vero significato di Sinners

I Peccatori è un’efficace rivisitazione delle convenzioni di una tipica storia di vampiri, che utilizza la metafora delle tribù immortali come risposta ai pregiudizi subiti dalle persone di colore in America. L’apparente convinzione di Remmick che chiunque possa essere un vampiro è apparentemente genuina. Bert e Joan abbandonano l’odio razziale quando vengono trasformati in vampiri e tutti sembrano felici di abbracciare Remmick. Tuttavia, le sue azioni sembrano anche assimilare persone come Stack e Mary, che in precedenza erano molto più a loro agio nel juke joint con i loro amici e i loro cari.

In un certo senso, gli unici a trarre vantaggio dalla battaglia sono i bigotti come il KKK, che ottengono esattamente ciò che volevano all’indomani del massacro dei vampiri. È questo che rende la decisione di Smoke di ucciderli tutti così significativa, perché è un rifiuto di lasciare che quel tipo di odio si guadagni una vittoria. Sotto tutta questa violenza e tensione c’è una storia d’amore. Le relazioni tese che Smoke e Stack hanno con Annie e Mary vengono affinate e alla fine riparate, a significare la loro capacità di andare oltre ciò che erano per abbracciare la persona con cui vogliono stare.

Il matrimonio tra i Chow, la nascente storia d’amore tra Sammie e Pearline, persino i brevi frammenti del rapporto tra Cornbread e sua moglie, sono tutti esempi di come l’amore possa migliorare le situazioni difficili. Questo amore si estende anche ai legami familiari, con Sammie, Smoke e Stack che hanno un chiaro legame che ha ancora un impatto su Sammie e Stack decenni dopo. Questo amore è ciò che li fa andare avanti nel mondo di I Peccatori, anche quando vampiri e bigotti cercano di bruciare tutto ciò che li circonda.

I Peccatori: la recensione del nuovo film di Ryan Coogler

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I Peccatori: la recensione del nuovo film di Ryan Coogler

I Peccatori è il nuovo film diretto da Ryan Coogler (Black Panther, Creed – Nato per combattere) che arriva nelle sale cinematografiche il 17 aprile 2025. Il film, prodotto dalla Warner Bros. Pictures, è un affascinante mix di dramma, fantasy, thriller e horror, ambientato negli anni Trenta nel profondo Sud degli Stati Uniti, durante il periodo delle leggi segregazioniste.

La trama di I Peccatori

Elijah e Elias Smoke (Michael B. Jordan), due fratelli gemelli, sono cresciuti nel segno delle difficoltà e delle esperienze traumatiche, vivendo vite segnate da errori e scelte sbagliate. Dopo anni di allontanamento, i due decidono di tornare nella loro città natale per cercare un nuovo inizio e abbandonare i demoni che li perseguitano. Tuttavia, il ritorno non sarà facile: una forza oscura, ben più potente e pericolosa di qualsiasi male che abbiano già conosciuto, li attende.

I Peccatori: l’arte del dialogare tra i generi

Che Ryan Coogler sia ormai un habitué del vagabondaggio tra i generi è cosa nota. Quasi quanto la scelta, da parte del regista, del feticcio Michael B. Jordan in qualità di corpo preposto ad attraversare (e lasciarsi attraversare) il/dal mare magnum cinematografico.
A stupire – e forse neanche troppo vista e considerata la coerenza espressiva finora dimostrata dal cineasta statunitense – è semmai la capacità dell’autore di far dialogare testi-film superficialmente così distanti. Di tessere cioè una fitta trama di (auto)riferimenti che del fervore politico-militante degli esordi non ha perduto alcunché – risultando anzi nel tempo, e nelle diverse declinazioni sperimentate, amplificata in intensità.

L’avventura folk-horror-musical de I Peccatori, in questo senso, non è insomma che la prosecuzione di un ragionamento per immagini iniziato nel 2013 con Prossima Fermata Fruitvale Station; in riferimento al quale – non sarà sfuggito ai più attenti – il breve accenno di Delta Slim alla storia di un vecchio amico ucciso in una stazione è qualcosa in più di un semplice omaggio.
Del resto, in maniera neanche così velata, fioccano nel corso del minutaggio numerosi altri richiami a tutta la pur ristretta filmografia di Coogler. A partire dall’impianto magico/leggendario su cui poggia lo spunto dell’intera vicenda, dal chiaro respiro wakandiano, fino allo sdoppiamento fisico della star Jordan nei protagonisti gemelli Smoke e Stack – le cui prime avvisaglie, seppur metaforiche, erano già visibili in una delle scene più significative di Creed – Nato per combattere. Quando cioè Stallone, posizionando l’allievo davanti a uno specchio, mostrava al figlio di Apollo il primo e più temibile avversario con cui avrebbe dovuto fare i conti.

Blaxploitation e gusto pulp

Quel che è certo, giunti ormai al quinto lungometraggio del regista, è che il cinema di Coogler è innanzitutto un cinema di spazi, di luoghi-simbolo. Ambienti cioè che, all’interno di una poetica che con I Peccatori aggiorna con convinzione le tensioni della blaxploitation anni ‘70, sono facilmente riconducibili a un immaginario afroamericano pregno di significato. E che, dalla metropolitana di Oakland di Oscar Grant, passando per il regno africano della Pantera Nera, approda oggi alle radici della rivendicazione etnica; servendosi delle bianche piantagioni del Mississippi del 1932 come sfondo naturale di un racconto che va dunque ad aggiungere un ulteriore tassello all’apparato visivo-ambientale del cineasta.

Michael B. Jordan

Non manca, come accennavamo, la consapevolezza di ri-popolare immagini e inquadrature che il grande schermo ha già da tempo codificato. Ragion per cui non sorprende ravvisare nell’arroganza dei gemelli la medesima strafottenza del Django tarantiniano (rievocato tra l’altro, e soprattutto, nella progressiva svolta pulp della pellicola). Né tantomeno stupisce la rielaborazione di alcune coordinate horror tipicamente flanaganiane – su tutte la dimensione socio-comunitaria del capolavoro seriale Midnight Mass, seppur trattata con tono decisamente più divertito e sregolato.

Come già in passato, tuttavia, Ryan Coogler dimostra ancora una volta di sapersi confrontare con i “grandi” senza sacrificare il proprio sguardo. E, come il “suo” Creed simulava le mosse da combattimento del padre eseguendole davanti alla riproduzione su schermo del celebre scontro tra Rocky e Apollo, il regista fa dei segni del cinema del passato le fondamenta su cui erigere una struttura narrativa e teorica personale. Che, al netto di qualche passaggio grossolano e muovendosi a proprio agio più nell’action che nei frangenti di puro melò, costruisce una efficace metafora della vampirizzazione della comunità nera da parte di chi “ama il blues, ma non ama quelli che lo suonano”. E che di quei simboli e di quelle radici identitarie si vuole appropriare nel tentativo di cancellarne ogni traccia. Lasciando alle proprie vittime la sola possibilità di una maschera (bianca) di libertà.

Estremamente lucido nel consegnarci una potente e stratificata testimonianza della storia del suo popolo, Ryan Coogler non ci sta. Si aggrappa alle note, all’intensità di certi attimi rubati, al romanticismo di vecchie strade polverose che corrono verso l’orizzonte e verso un ultimo tramonto di riscatto e fratellanza autentica. E in un periodo storico cupo come quello della seconda era Trump, sfoga nel blues, nel sangue e nelle pallottole la rabbia e l’amarezza per il presente al di là (e al di qua) della macchina da presa. Perché se i mostri invocano il Paradiso, ben vengano l’Inferno e le sue fiamme di redenzione.

I Peccatori: il trailer del film sui vampiri con Michael B. Jordan

Da Ryan Coogler, regista di “Black Panther” e “Creed”, e con Michael B. Jordan come protagonista, arriva una nuova visione della paura: I Peccatori (Sinners), di cui è ora stato rilasciato il primo trailer dalla Warner Bros. La sinossi che accompagna il filmato recita: “Cercando di lasciarsi alle spalle le loro vite travagliate, due fratelli gemelli (Jordan) tornano nella loro città natale per ricominciare, solo per scoprire che un male ancora più grande li aspetta per accoglierli di nuovo”.Se continui a ballare con il diavolo, un giorno ti seguirà fino a casa”, recita poi la tagline.

Il film vede dunque protagonista Michael B. Jordan in un doppio ruolo, affiancato dalla candidata all’Oscar Hailee Steinfeld (“Bumblebee”, “Il Grinta“), Jack O’Connell (”Ferrari“), Wunmi Mosaku (”Passenger“), Jayme Lawson (”The Woman King“), Omar Benson Miller (”True Lies“) e Delroy Lindo (”Da 5 Bloods“). Il film è prodotto da Coogler e dai suoi frequenti collaboratori Sev Ohanian e Zinzi Coogler. I produttori esecutivi sono Ludwig Göransson, Will Greenfield e Rebecca Cho.

I Peccatori (Sinners) è poi realizzato  dai collaboratori di Coogler dal franchise di “Black Panther”: il direttore della fotografia Autumn Durald Arkapaw, la scenografa premio Oscar Hannah Beachler, il montatore Michael P. Shawver, il compositore premio Oscar Ludwig Göransson e la costumista premio Oscar Ruth E. Carter. Il film sarà distribuito in tutto il mondo da Warner Bros. Pictures, nelle sale solo a livello nazionale il 7 marzo 2025 e a livello internazionale a partire da marzo 2025.

I Peccatori: il trailer completo del film horror di Ryan Coogler svela finalmente i vampiri – insieme ad alcuni grandi SPOILER

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Il marketing di I Peccatori (Sinners) di Ryan Coogler ha mantenuto un riserbo piuttosto stretto sui punti principali della trama fino ad ora, e alcuni fan si sono spazientiti per la mancanza di nemici non morti nei teaser di quello che inizialmente era stato descritto come un film sui vampiri.

Ora la Warner Bros. ha rilasciato un trailer completo per il film horror sull’era di Jim Crow del regista di Black Panther, e potrebbe rivelare un po’ troppo!

Il trailer ci dà un’idea molto più precisa di cosa aspettarci da questo racconto gotico del sud, rendendo molto chiaro che i personaggi di Michael B. Jordan (che interpreta due fratelli gemelli) e i loro alleati dovranno affrontare dei succhiasangue dall’aspetto piuttosto terrificante. Verso la fine del teaser, tuttavia, le cose si fanno piuttosto spoilerose.

Il film è molto fluido ”, ha detto Coogler durante un’intervista per promuovere il trailer (via THR). “Entra ed esce da un sacco di generi diversi. Sì, i vampiri sono un elemento, ma non è l’unico elemento soprannaturale del film. Il film parla di molto altro”.

Sono fortunato ad aver trovato questo mezzo che mi permette di elaborare le profonde questioni filosofiche ed esistenziali con cui potrei avere a che fare, contribuendo al contempo a una forma d’arte che significa così tanto per la mia famiglia ”, ha aggiunto. “Ogni film mi avvicina alla comprensione di me stesso e del mondo che mi circonda”.

Guardate il trailer qui sotto e un nuovo poster, ma ancora una volta, sappiate che questo filmato rivela un bel po’ di cose che il pubblico farebbe quasi certamente meglio a non sapere prima di vedere il film.

Cosa sappiamo su I Peccatori (Sinners) di Ryan Coogler

Cercando di lasciarsi alle spalle le loro vite travagliate, due fratelli gemelli (Jordan) tornano nella loro città natale per ricominciare, solo per scoprire che un male ancora più grande li aspetta per accoglierli di nuovo. “Se continui a ballare con il diavolo, un giorno ti seguirà fino a casa”.

Scritto e diretto dal regista candidato all’Oscar Ryan Coogler, I Peccatori (Sinners) vede protagonista Michael B Jordan (Black Panther e Creed) in un doppio ruolo, affiancato dalla candidata all’Oscar Hailee Steinfeld (Bumblebee, True Grit), Jack O’Connell (Ferrari), Wunmi Mosaku (Passenger), Jayme Lawson (The Woman King), Omar Miller (True Lies), Miles Caton e Delroy Lindo (Da 5 Bloods).

Il film è prodotto da Zinzi Coogler, Sev Ohanian e Ryan Coogler. I produttori esecutivi sono Ludwig Göransson, Will Greenfield e Rebecca Cho. La Warner Bros distribuirà Sinners di Coogler nelle sale statunitensi a partire dal 18 aprile 2025.

I Peccatori: il film ha una scena post-credits?

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I Peccatori: il film ha una scena post-credits?

L’emozionante nuovo film horror di Ryan CooglerI Peccatori (qui la recensione), ha non una ma ben due scene post-credit, il che è una relativa rarità per un progetto che non fa parte di un franchise o di una proprietà intellettuale già consolidata. Prima di passare alla descrizione di queste scene, ripercorriamo la trama del film: Michael B. Jordan interpreta i fratelli gemelli Smoke e Stack, il cui ritorno alla loro città natale diventa sempre più pericoloso quando scoprono una minaccia soprannaturale che potrebbe distruggere tutto ciò che hanno cercato di costruire.

Sebbene i trailer di Sinners abbiano fatto un ottimo lavoro nel nascondere alcuni dei momenti più scioccanti, le battute finali sono imperdibili; c’è un’importante rivelazione che potrebbe essere molto significativa in base a ciò che Coogler vuole fare in seguito con un potenziale franchise. Se non avete ancora visto I Peccatori, non temete, perché abbiamo mantenuto questo articolo completamente privo di spoiler sul contenuto di queste scene.

I Peccatori ha sia una scena mid-credits che una scena post-credits

Vale la pena di assistere a tutti i titoli di coda di I Peccatori, poiché c’è una lunga sequenza che viene riprodotta. Dopo il resto dei titoli di coda, c’è invece un’altra scena più breve. Anche se il momento finale che si svolge dopo i titoli di coda è molto più breve e, in confronto, non è così importante, vale la pena di rimanere in attesa perché dà seguito a un easter egg che era stato stabilito in precedenza nella storia.

Non è il primo film di Coogler ad avere una scena post-credit, poiché entrambi i capitoli del franchise di Black Panther presentavano scene che accennavano al futuro del Marvel Cinematic Universe. Tuttavia, il pubblico potrebbe essersi aspettato che un nuovo film di supereroi abbia un momento finale, dato che si tratta di una componente ricorrente in ogni capitolo dei Marvel Studios da quando Samuel L. Jackson è comparso come Nick Fury alla fine del primo film di Iron Man nel 2008.

Non si sa se Sinners rimarrà un film a sé stante, ma l’accoglienza già stellare che ha ricevuto potrebbe potenzialmente aprire delle possibilità. Avere un sequel sarebbe entusiasmante, poiché il film riesce a combinare sequenze viscerali di orrore con un commento profondamente toccante sul trauma generazionale e sulle relazioni razziali negli Stati Uniti. Sebbene Coogler abbia certamente fatto la gavetta realizzando film di successo basati su materiale consolidato, è rinfrescante vedere che uno dei giovani registi più importanti del settore sta lavorando a una storia che è interamente sua.

I Peccatori conquista Rotten Tomatoes con un perfetto 100%

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I Peccatori conquista Rotten Tomatoes con un perfetto 100%

In seguito alle reazioni molto positive sui social media, sono arrivate le prime recensioni complete di I Peccatori (Sinners), il film del regista di Black Panther Ryan Coogler, e sono ancora più entusiastiche.

Sebbene alcuni articoli evidenzino alcuni difetti del film drammatico sui vampiri ambientato nell’era di Jim Crow (la lunga durata, un terzo atto eccessivamente elaborato), non abbiamo ancora trovato un verdetto completamente negativo, e il film attualmente ha un perfetto 100% su Rotten Tomatoes, sulla base di 37 recensioni.

Praticamente ogni aspetto di I Peccatori è stato elogiato, dalle interpretazioni alla sceneggiatura, fino alla colonna sonora, e molti critici lo stanno elogiando come il miglior lavoro di Coogler fino ad oggi.

Il consenso della critica di RT recita: “Tematicamente ricco come un grande romanzo americano e semplicemente travolgente e divertente, il primo blockbuster originale dello sceneggiatore e regista Ryan Coogler rivela l’intera portata della sua singolare immaginazione con un brio indimenticabile.”

Cosa sappiamo su I Peccatori (Sinners) di Ryan Coogler con Michael B Jordan

Cercando di lasciarsi alle spalle le loro vite travagliate, due fratelli gemelli (Jordan) tornano nella loro città natale per ricominciare, solo per scoprire che un male ancora più grande li aspetta per accoglierli di nuovo. “Se continui a ballare con il diavolo, un giorno ti seguirà fino a casa”.

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I Peanuts diventerà un film nel 2015

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I Peanuts diventerà un film nel 2015

La Twentieth Century Fox Animation e i Blue Sky Studios hanno acquisito i diritti per la realizzazione di un film basato sull’amato e iconico franchise “Peanuts” di Charles Schulz.

I Origins: prima clip del film di Mike Cahill

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I Origins: prima clip del film di Mike Cahill

L’8 luglio uscirà nelle sale il secondo sci-fi di Mike Cahill, dal titolo I Origins, film che aprirà il Karlovy Vary International Film Festivalcon protagonisti Michael Pitt, Brit Marling e Astrid Berges-Frisbey. Oggi vi presentiamo la prima clip tratta dal film:

http://youtu.be/mHoelvDaeA4

Cliccando sull’immagine di seguito, invece, potete vedere una serie di still tratte dalla pellicola:

i-origins-still

Il film racconta di un giovane biologo molecolare che,  attraverso lo studio dell’occhio umano, scopre dei legami mistici tra la fisionomia e la psiche umana.

LEGGI ANCHE: Mike Cahill parla di I Origins e dei suoi progetti futuri

Fonte

I nuovi spot di Gap girati da David Fincher [video]

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Nonostante L’Amore Bugiardo – Gone Girl è ormai prossimo all’uscita nelle sale, è dal 2011 che non vediamo un film di David Fincher al cinema; questo perchè il regista di Fight Club e Seven è stato coinvolto in un ritorno alle origini in questi ultimi anni.
Il regista infatti si è impegnato a girare alcuni videoclip musicali e spot pubblicitari proprio come ad inizio carriera e ieri Gap ha diffuso online quattro commercial firmati da David Fincher che potete vedere qua sotto.

I nuovi progetti cinematografici della Hasbro

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Battleship e ancora prima Transformers sono stati deu veri e propri successi al botteghino, così la Hasbro non vuole rinunciare a questi adattamenti dai propri giochi. Si era già detto

I nuovi Posters Character Breaking Dawn parte II

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I nuovi Posters Character Breaking Dawn parte II

Nell’attesa di vedere i tre protagonisti della quarta e ultima parte della Twilight Saga, Kristen Stewart, Robert Pattinson e Taylor Lautner che parteciperanno al panel

I nuovi poster di Come un tuono

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Dopo la pubblicazione nei giorni scorsi del nuovo inedito trailer di Come Un Tuono (The Place Beyond The Pines), attesissimo film della coppia Bradley Cooper e Ryan Gosling, ecco in atemprima i nuovi poster ufficiali selezionati per la distribuzione del lungometraggio che vede Gosling nei panni di Luke, uno stuntman che divide il suo tempo tra l’attività di autista di rapine e cercando di essere un buon padre per suo figlio. Bradley Cooper sarà il poliziotto incaricato di stanarlo e di catturarlo.

Il film uscirà negli USA il 23 marzo mentre in Italia verrà distribuito nel mese di aprile. Completano il cast del film: Ben Mendelsohn,  Bruce Greenwood, Dane DeHaan, Harris Yulin, Rose Byrne Ray Liotta.

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I nuovi Ghostbusters visitano il Boston Children’s Hospital [Foto]

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Mentre le riprese del reboot di Ghostbusters sono in corso, il cast al femminile del film ha trovato il tempo di far visita al Boston Children’s Hospital:

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Ghostbusters 3 è diretto da Paul Feig, regista che negli Stati Uniti ha riscosso grande successo di pubblico grazie al suo film tutto al femminile Le Amiche della Sposa, dove era già presente l’attrice comica americana Melissa McCarthy, protagonista negli ultimi anni di diverse nuove commedie tra cui Corpi da Reato con Sandra Bullock e Io sono tu con Jason Bateman.

Ghostbusters 3 foto set 3Kristen Wiig (Le Amiche della Sposa, Walter Mitty), Melissa McCarthy (Corpi da Reato, Tammy), Leslie Jones (Saturday Night Live, Top Five) e Kate McKinnon (Saturday Night Live, Life Partners) saranno le quattro protagoniste del film.

Nel realizzare il remake del film del 1984 di Ivan Reitman, Feig ha dichiarato di voler adottare un tono spaventoso e allo stesso tempo comico, che però non abbia nessuna soluzione di continuità con il sequel del film del 1989, nè con la serie animata The Real Ghostbusters.

A completare il cast la presenza maschile di Chris Hemsworth. Il film uscirà al cinema il 22 luglio 2016 negli Stati Uniti.

I numeri di SQUID GAME

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I numeri di SQUID GAME

Netflix Italia ha rivelato un nuovo contributo video dei dicato ai numeri di Squid Game, la serie originale Netflix coreana di enorme successo globale.  Ci sono voluti più di 10 anni perché l’ideatore Hwang Dong-hyuk riuscisse a realizzare Squid Game, ma solo 17 giorni (e 111 milioni di utenti in tutto il mondo) per farla diventare la nostra serie più vista di sempre a ridosso del lancio 🦑

Squid Game è la nuova serie survival Originale Netflix coreana scritta e diretta da Hwang Dong-hyuk. La serie di nove episodi, con Lee Jung-jae , Park Hae-soo e Wi Ha-joon , racconta la storia di un gruppo di 456 persone che sono invitate a rischiare la vita in un misterioso gioco di sopravvivenza con un patrimonio di 45,6 miliardi di ( US $ 38,7 milioni).

Nella serie Un misterioso invito a partecipare alla gara è inviato a persone con un disperato bisogno di denaro. I 456 partecipanti di ogni ceto sociale sono intrappolati in un luogo segreto dove competono per vincere 45,6 miliardi di won. Ad ogni turno si cimentano in un popolare gioco coreano per l’infanzia come “Un, due, tre, stella”, ma chi perde… muore. Chi vincerà e qual è il vero motivo della gara?

I numeri della quinta edizione

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I numeri della quinta edizione

I nostri ragazzi: recensione del film di Ivano De Matteo

Ivano De Matteo torna, dopo Gli Equilibristi, con una libera trasposizione del romanzo La cena di Herman Koch, con un linguaggio e un’estetica più maturi – da notare il lavoro sull’immagine e la valenza espressiva degli ambienti. Dimostra di saper controllare una materia narrativa complessa e un cast corale, di saper sorprendere e di non temere giudizi. Ma nel far ciò, perde un po’ d’originalità e della verace compartecipazione che aveva reso vibrante il suo precedente lavoro.

Ne I nostri ragazzi Massimo (Alessandro Gassmann) e Paolo (Luigi Lo Cascio) sono fratelli: un avvocato e un chirurgo molto diversi tra loro. Uno vincente, di successo, che sa come va il mondo e vi si adegua. L’altro impegnato a salvare vite di bambini, cercando di fare sempre la cosa giusta. S’incontrano una volta al mese, assieme alle mogli Sofia (Barbora Bobulova) e Clara (Giovanna Mezzogiorno), che si detestano, per una fastidiosa ma irrinunciabile cena di rito. Quando le due coppie scoprono che i figli hanno fatto uno grosso sbaglio, entrano in crisi. Cosa faranno? Proteggeranno i ragazzi dalle conseguenze del loro gesto? A quale prezzo?

Se Il capitale umano di Virzì ci ha mostrato l’Italia attraverso gli scheletri nell’armadio, la pochezza e l’inadeguatezza, anche affettiva, della ricca borghesia del nord, visti sfociare nei comportamenti fuori controllo dei suoi giovani rampolli, I nostri ragazzi – vincitore del Label Europa Cinemas al miglior film europeo delle Giornate degli Autori, a Venezia – fa in parte qualcosa di simile, ambientando però il tutto nella Roma alto borghese. I protagonisti sono adolescenti senza punti di riferimento (Rosabell Laurenti Sellers e Jacopo Olmo Antinori), con genitori iperprotettivi non in grado di educarli, né di comunicare con loro, ma solo di tenerli a riparo da responsabilità e frustrazioni.

Adolescenti che covano rabbia e noia; ma anche adulti in difficoltà, che non conoscono davvero se stessi, né chi gli è vicino. Un universo di vuoti e mancanze che una lussuosa quotidianità non può colmare. E se i vuoti diventano abissi, generano mostri. Il film fa emergere abilmente il volto nascosto di certi ragazzi e adulti di oggi, che non si ha il coraggio di guardare: ipocrita nel migliore dei casi, rabbioso e violento, agghiacciante, nel peggiore. Mostra il perturbante nascosto sotto al tappeto, senza paura di colpire duramente. Le singole vicende umane diventano cifra di una società coi nervi a fior di pelle, il cui spettacolo quotidiano è diventato abitudine.

La sceneggiatura, del regista con Valentina Ferlan, costruisce personaggi che si svelano gradatamente nelle mille sfaccettature della quotidianità- anche se il cambiamento di Paolo appare poco plausibile – sorretti da interpretazioni di livello. Una svolta spiazzante conduce a un finale aperto; i dialoghi, acuti e schietti, non rinunciano a un tocco d’ironia pur nel dramma.

I nostri ieri, recensione del film con Peppino Mazzotta

I nostri ieri, recensione del film con Peppino Mazzotta

Il nuovo film di Andrea Papini, I nostri ieri, presentato ad Alice nella città, nella diciassettesima edizione della Festa del Cinema di Roma lo scorso ottobre, è in uscita il 9 febbraio. Dopo un thriller e un noir, il regista sceglie una storia di riscatto e seconde possibilità, ambientata all’interno di un carcere, e affida ancora un ruolo centrale a Peppino Mazzotta (Anime nere, Il commissario Montalbano), come nei suoi precedenti lavori La misura del confine e La velocità della luce. Papini cura anche il soggetto e la sceneggiatura, quest’ultima con Emanuela Tovo, oltre a produrre il lavoro con la sua Atomo Film.

La trama de I nostri ieri

Luca, Peppino Mazzotta, è un documentarista prestato all’insegnamento in carcere. In questo contesto nasce l’idea di coinvolgere un gruppo di detenuti in prima persona, come attori, in un film che ricostruisca le vicende che hanno portato ciascuno di loro dietro le sbarre. Il primo a dover raccontare e mettere in scena la sua storia è il nuovo arrivato, Beppe, Francesco di Leva. È così che questo detenuto schivo si apre al racconto di quanto commesso, l’omicidio di una ragazza, descrivendo luoghi e persone.

Sulla scorta di questo racconto, Luca si reca a fare le riprese in esterna nelle location indicate. Qui, incontra per caso Lara, Daphne Scoccia, che scopre essere la sorella della vittima, oltre che una talentuosa fotografa. Luca conosce poi la moglie di Beppe, Teresa Saponangelo, e la sua famiglia, che non ha più avuto contatti con lui da quando è in carcere. Nel frattempo, Luca riceve anche la visita di sua figlia Greta, Denise Tantucci, che non vede da molto e che gli annuncia la volontà di andare a studiare in America. Ecco che il film in lavorazione diventa un’occasione per il protagonista, Beppe, per il regista Luca, e per tutti quanti sono coinvolti nel progetto, per riannodare i fili con il proprio passato, magari rileggendolo alla luce di ciò che sono oggi.

Il potere catartico del cinema

Ne I nostri ieri Papini mette in scena una visione del cinema come elemento catartico. I protagonisti, in particolare Beppe, rappresentando le vicende che li riguardano si riconciliano col loro passato. Beppe riesce a restituire il proprio punto di vista su ciò che accadde nel giorno che segnò la sua vita per sempre. Non è in discussione la sua colpevolezza, ma Beppe riesce in qualche modo a rappacificarsi col passato. Anche Lara, la sorella della ragazza uccisa da Beppe, lo fa, grazie a quell’incontro casuale con Luca. Il film è un’occasione per rielaborare il suo dolore.

Accostarsi per la prima volta alla realtà del carcere, le fa capire che questo dolore lo condivide in qualche modo con loro, che non è l’unica a soffrire. Lì c’è una sofferenza che non può ignorare e che non vale meno della sua. La moglie di Beppe, invece, grazie a questo progetto, trova finalmente il coraggio di parlare col marito dopo tanto tempo. Anche Luca, il regista, fa un passo in più nella sua storia personale. Quel passo che non era riuscito a fare con il suo film autobiografico. Questo lo aiuta anche nel rapporto con la figlia.

Un universo carcerario non stereotipato ne I nostri ieri

I nostri ieri è il secondo film che in questo periodo approda nelle sale per affrontare il tema del carcere in modo non convenzionale, dopo Grazie Ragazzi di Riccardo Milani. Questi due lavori raccontano il mondo del carcere in modi diversi, con budget diversi, essendo il primo un film indipendente, con due registri diversi, uno comico, l’altro drammatico, ma entrambi danno la parola ai detenuti. Entrambi attraverso la recitazione fanno sì che il mondo del carcere non resti chiuso fra quattro mura, ma si apra all’esterno e che lo spettatore possa entrarvi in contatto.

Entrambi non giudicano e invitano a non giudicare, a guardare a queste storie cercando di capire. Perché anche chi è in carcere è persona, con debolezze, errori che sta pagando, ma pur sempre persona. Con I nostri ieri il cinema si conferma finestra sul mondo, anche mondi chiusi. In particolare, qui si insiste sul mondo “fuori” che entra all’interno del carcere, mentre nel lavoro di Milani sono i detenuti ad uscire. Fa piacere, ad ogni modo, che entrambi i film affrontino il tema del carcere distaccandosi dallo stereotipo del mondo carcerario come luogo truce, di violenza e umanità perdute, per abbracciare una visione più umanamente autentica.

Un dramma minimalista e un cast ben scelto

La scelta di Papini nel raccontare il dramma e il delitto è quella di farlo con molta delicatezza e pudore, tanto che il momento dell’omicidio commesso da Beppe non viene mostrato, ma lasciato all’immaginazione dello spettatore. Una corsa sulla spiaggia è tutto ciò che egli vede. È una forma di rispetto da apprezzare. Non si cerca la spettacolarizzazione. Papini, che viene dal noir e dal thriller, poi, riesce bene a creare curiosità e aspettativa.

Lo spettatore vuole sapere cosa è successo davvero, man mano che si ricostruisce la vicenda. Poi, il regista scioglie efficacemente la tensione in maniera elegante e minimalista. Si avvale poi di un cast ben scelto e in particolare, oltre alle interpretazioni solide di Mazzotta, Saponangelo e Di Leva, da segnalare sono le caratterizzazioni dei detenuti, cui danno corpo, tra gli altri, Marta Pizzigallo e Domenico Gennaro. Anche Daphne Scoccia caratterizza bene il ruolo di Lara. I nostri ieri non è solo una riflessione sul potere catartico del cinema, ma anche un invito allo spettatore a guardare senza pregiudizi al mondo del carcere e ad affrontare i propri traumi, anziché metterli da parte o rimuoverli. Solo così è possibile superarli e iniziare un nuovo percorso di vita.

Dove e quando vedere I nostri ieri

I nostri ieri è al cinema dal 9 febbraio, prodotto da Atomo Film del regista Andrea Papini con il sostegno di MiC Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Emilia Romagna Film Commission, Regione Lazio Fondo Regionale per il Cinema e l’Audiovisivo.

I mutanti sono UFFICIALMENTE nel Marvel Universe!

I mutanti sono UFFICIALMENTE nel Marvel Universe!

È ufficiale: i mutanti sono entrati a far parte del Marvel Universe grazie a Ms. Marvel. L’ultimo episodio della serie ha infatti confermato il fatto che Kamala Khan (Iman Vellani) è una mutante. Questa conferma è un passo importante verso l’introduzione degli X-Men nel franchise, ma soprattutto è il più grande passo in avanti di questa Fase 4.

L’accordo tra Disney/Fox ha portato a tantissime congetture e speculazioni, dalle puntate di Wandavision fino a Doctor Strange nel Multiverso della Follia, con la presenza del “vecchio” Xavier. Tuttavia, la scena conclusiva di Ms. Marvel la colloca a pieno titolo e in maniera inequivocabile nella categoria dei mutanti, “un’altra etichetta”, come commenta lei alla notizia.

Durante lo svolgimento della serie Disney+, le origini di Ms. Marvel sono state una questione importante, dal momento che non era chiaro in che modo avesse ricevuto i suoi poteri. La serie li collega inizialmente al braccialetto che indossa, suggerendo che i suoi poteri potrebbero essere di natura cosmica, come per i Kree, o potrebbero avere collegamenti con il Djinn. Ma c’erano state anche speculazioni sul fatto che l’MCU potesse rendere Ms. Marvel una mutante e l’episodio 6 della serie sembra confermarlo.

Alla fine del finale di Ms. Marvel, Kamala parla con Bruno (Matt Lintz) della sua origine, mentre lui ha approfondito la questione e confrontato i suoi geni con la sua famiglia, rendendosi conto che c’è qualcosa di diverso, dicendo che è “come una mutazione”. Se questo da solo non fosse abbastanza per confermare che la Kamala è una mutante, c’è anche un breve frammento della colonna sonora di X-Men: The Animated Series, che conferma senza ombra di dubbio quello che sta succedendo.

Nei fumetti Ms. Marvel è una mutante?

ms. marvelNonostante la rivelazione della serie, Ms. Marvel non è un mutante in Marvel Comics, ma invece è un Inumano, un’antica propaggine della razza umana nata come risultato della sperimentazione di Kree. Dopo la trama di Infinity del 2013, Kamala Khan è stata tra coloro i cui poteri latenti sono stati risvegliati grazie allo scatenamento delle Nebbie Terrigene, un mutageno che fa attivare le abilità disumane dormienti all’interno di una persona, dando loro poteri.

L’MCU ha cambiato l’origine e i poteri di Ms. Marvel, probabilmente perché i tentativi della Marvel di presentare gli Inumani sullo schermo erano precedentemente falliti, con il flop totale della serie tv Inhumans (che non è canone nel MCU).

Perché Ms. Marvel usa la sigla degli X-Men?

x-menCome accennato, l’esplicita conferma dei mutanti nel MCU arriva non solo dalla parola “mutazione”, che di per sé potrebbe avere diversi significati, ma dall’uso dell’iconico riff della sigla di X-Men: The Animated Series. Già questo è interessante, dato che la Marvel lo ha usato anche per il Professor X (Patrick Stewart) in Doctor Strange nel Multiverso della Follia.

Lì, però, aveva senso perché quel Charles era apparentemente lo stesso della serie animata. La Marvel sta anche riavviando la serie con X-Men ’97, che utilizzerà anche la stessa sigla, ma il suo uso in Ms. Marvel implica che sarà usato come tema degli X-Men nel l’MCU.

Cosa significano i mutanti nel MCU per il futuro della Marvel?

Brie-Larson-Captain-Marvel-MCUI mutanti nel MCU offrono molte possibilità per la narrazione futura e l’introduzione di personaggi diversi. I principali tra questi sono gli X-Men, la squadra di mutanti più famosa verso la quale quanto visto in Ms. Marvel è un enorme passo avanti, ma la creazione di Kamala da parte della Marvel apre la possibilità che altri personaggi possano essere introdotti come mutanti o ricollegati a loro.

Ad esempio, Captain Marvel di Brie Larson appare nella scena post-crediti di Ms. Marvel, e non è del tutto escluso che possa essere riconnessa a un mutante. L’origine mutante di Ms. Marvel essenzialmente apre la porta all’esplorazione di altre persone che potrebbero avere geni mutanti ancora da risvegliare in loro, forse anche fornendo una spiegazione di come i mutanti possono esistere in un MCU che li ha evitati fino ad ora, evitando l’utilizzo del multiverso. Potrebbero esserci altri personaggi come Kamala, con quelle abilità in attesa di essere attivate.

Per Ms. Marvel, il suo braccialetto ha risvegliato i suoi poteri; che ha collegamenti con la Dimensione Noor, con una spaccatura aperta. Se questa frattura non fosse stata completamente chiusa, o se l’energia fosse trapelata a sufficienza, Ms. Marvel potrebbe persino spiegare come vengono creati tutti i mutanti nel MCU, essendo questo ciò che li risveglia. Allo stesso modo, i “mutanti” potrebbero non dover necessariamente applicarsi al modo in cui i poteri vengono attivati, ma più alla genetica specifica che ha permesso loro di esistere in primo luogo (il che apre di nuovo la porta a più retcon di personaggi che hanno ricevuto poteri tramite diverse energie cosmiche ).

L’approccio di Ms. Marvel ai mutanti solleva anche altre interessanti possibilità per le trame: Kamala respinge l’idea di “mutazione” come “solo un’altra etichetta”, ma, dato come i mutanti sono spesso discriminati e oggetto di dibattiti nell’universo ai più alti livelli di potere, allora quell’etichetta ponesse le basi per l’MCU per affrontare tali storie. Posiziona persino il Dipartimento per il controllo dei danni come un potenziale nemico, con la menzione di “questo è ciò che accade quando le persone sbagliate ottengono poteri… bambini” creando non solo conflitti con i mutanti, ma, forse, anche una certa scuola per giovani dotati.

Quando verranno introdotti gli X-Men nel MCU?

Iman Vellani in Ms MarvelCon l’introduzione ufficiale dei mutanti nel MCU, la prossima domanda è quando la Marvel utilizzerà gli X-Men? Doctor Strange nel Multiverso della Follia ha introdotto il Professor X, ma quella era una versione di un’altra Terra, il che significa che gli X-Men non sono stati ancora visti nel MCU vero e proprio. Tuttavia, con questo e ora la conferma di Ms. Marvel, questo avvenimento si sta avvicinando. La Marvel non ha ancora annunciato alcun piano preciso per gli X-Men, non sappiamo se verranno presentati come squadra o come singoli, in altri film o serie tv o in progetti dedicati.

La lista dei film della Marvel oltre il 2023 non è confermata, nonostante molti progetti siano in fase di sviluppo, ma ci sono poche informazioni verificate sugli X-Men (a differenza di vari altri progetti non datati, non ci sono registi, sceneggiatori o attori collegati). Tuttavia, ciò potrebbe cambiare rapidamente, il che significa che è possibile che gli X-Men possano entrare correttamente nel MCU nel 2024 o, più probabilmente, nel 2025.

I Muppet: recensione del film con Amy Adams

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I Muppet: recensione del film con Amy Adams

Dal ’76 all ’81 hanno imperversato nelle tv americane, si sono spostati poi in tutto il mondo e anche da noi in Italia, raccogliendo piccoli fan in tutto il mondo con il loro show che ha cambiato le regole dei programmi per bambini.Adesso arrivano al cinema in un lungometraggio che li riporterà alla ribalta. Sono I Muppet, i simpatici e colorati pupazzi, una via di mezzo tra marionette e burattini, che hanno imperversato in tv per molti anni, diventando protagonisti anche di una serie animata.

La trama di I Muppet

Sotto il Teatro dei Muppet è stato trovato del petrolio e perciò il petroliere Tex Richman (Chris Cooper) vuole raderlo al suolo per perforare ed estrarre l’oro nero. Walter (Jim Parsons) il più grande fan del mondo dei Muppet con suo fratello Gary (Jason Segel) e la fidanzata di quest’ultimo Mary (Amy Adams) vengono a conoscenza del piano di Tex Richman e, volendo fermarlo.

Decidono dunque di mettere in scena il Muppet Telethoon, con il quale vogliono raccogliere i dieci milioni di dollari necessari per salvare il teatro. Al fine di mettere in scena lo spettacolo Walter, Mary e Gary devono però aiutare Kermit a riunire i Muppets, che si sono separati e hanno preso tutti una strada diversa.

I Muppet si risolleva da metà film in poi

Il film, incredibilmente noioso per la prima parte, si apre a divertentissime gag verso la metà e soprattutto nel finale, quando i nostri eroi, finalmente riuniti rimettono insieme lo show dei Muppet. Ci sono tutti da Kermit la rana a Miss Piggy, da Animal e Gonzo e tutti sono esattamente gli stessi, solo con qualche anno in più.

La storia è banale e si riduce alla raccolta fondi per tenere in piedi gli studi e il teatro dei pupazzi e sembra assomigliare molto a quei film di fine anni ’30 in cui Mickey Rooney e Judy Garland mettevano in piedi uno show in un granaio. Tuttavia lo spirito con cui il film è stato girato è quello giustamente filologico che dei personaggi così amati meritano, avendo così la capacità di risvegliare in ogni fan ormai cresciuto, il divertimento, la meraviglia, la gioia di guardare ancora il Muppet show.

Kermit the Frog, Miss Piggy e Fozzie Bear in I Muppet
Kermit the Frog, Miss Piggy e Fozzie Bear in I Muppet. Foto di Scott Garfield – © Disney Enterprises, Inc. All Rights Reserved.

Tutti in fila per un cameo

Anche la metatestualità dello show originale è stata conservata in questo esperimento cinematografico, regalando ancora un altro elemento di valore al film. A testimonianza di quanto i Muppet fossero amati il film diventa poi una caccia al cameo, poiché disseminati per tutta la pellicola ci sono volti notissimi di cinema e tv che si prestano anche per un solo secondo a comparire accanto ai pupazzi, come se fossero le celebrità che un tempo andavano come special guest agli episodi dello show tv.

Accanto agli attori principali Jason Segel e Amy Adams che si cimentano in numerosi numeri musicali, scorgiamo qua e là il grande Mickey Rooney, Emily Blunt, Jim Parsons, Neil Patrick Harris, Zach Galifianakis e Jack Black nel ruolo di sé stesso. L’operazione nostalgica si può definire decisamente riuscita e chissà che i bambini di oggi non comincino ad affezionarsi ai Muppet di ieri. Se così non dovesse essere, poco male,  c’è un pubblico di 40enni che è già in fila fuori dai cinema in attesa del 3 febbraio.

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