Entertainment Weekly ha diffuso on line la primissima foto di Daniel Radcliffe dal set di Horns, l’atteso thriller di Alezandre Aja. Horns racconta un una storia d’amore virata
Ecco Crystal McCahill in Sin City: A dame to kill for
L’attesissimo sequel di Sin City è entrato in produzione, ed oggi il sito bleedingcool.com ci mostra e primissime e private immagini di Crystal McCahill, modella di
Ecco come sono state girate le scene subacquee di Black Panther: Wakanda Forever
I Marvel Studios hanno pubblicato un nuovo video dietro le quinte che mostra come sono state girate le sequenze subacquee di Black Panther: Wakanda Forever. Il supervisore degli effetti visivi Geoffrey Baumann ha parlato della miscela unica del film di riprese subacquee della vita reale e delle tecniche di effetti visivi che hanno utilizzato per creare le sue sequenze memorabili. Guarda il video dietro le quinte di Black Panther: Wakanda Forever qui sotto:
Ryan Coogler ha diretto Black Panther: Wakanda Forever da una sceneggiatura che ha scritto insieme a Joe Robert Cole. È prodotto da Kevin Feige e Nate Moore, con Victoria Alonso, Louis D’Esposito e Barry Waldman come produttori esecutivi. “Nel film, la regina Ramonda, Shuri, M’Baku , Okoye e la Dora Milaje combattono per proteggere la loro nazione dall’intervento delle potenze mondiali in seguito alla morte del re T’Challa”, si legge nella sinossi. “Mentre i Wakandan si sforzano di abbracciare il loro prossimo capitolo, gli eroi devono unirsi con l’aiuto di War Dog Nakia ed Everett Ross e forgiare un nuovo percorso per il regno di Wakanda.”
Interpreta diversi membri del cast di ritorno dal primo film, tra cui Letitia Wright nei panni di Shuri, Lupita Nyong’o nei panni di Nakia, Danai Gurira nei panni di Okoye, Angela Bassett nei panni di Ramonda, Martin Freeman nei panni di Everett K. Ross, Winston Duke nei panni di M’Baku e Florence. Pastore come Ayo. Insieme a loro c’erano i nuovi arrivati in franchising Tenoch Huerta (Narcos: Mexico) nei panni di Namor, Michaela Coel (I May Destroy You) nei panni di Aneka, Mabel Cadena nei panni di Namora e Alex Livinalli nei panni di Attuma.
Ecco come sarebbero le Principesse Disney se avessero un girovita normale!
Davanti alle Principesse Disney, alla loro bellezza e al fascino che esercitano su di noi le loro colorate e musicali storie, spesso dimentichiamo che la realtà è un’altra e che persone con un vitino di vespa come quello di Jasmine, ad esempio, non esistono in natura.
Di seguito potete vedere come apparirebbero le suddette Principesse Disney se avessero un corpo proporzionato secondo canoni naturali. Che ve ne pare?
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Gli abiti da sposa ispirati alle Principesse Disney
Finali tragici per i personaggi Disney
Quando le Principesse sbagliano film
Se le Principesse fossero reali
Le sexy Principesse di J. Scott Campbell
Le principesse vestite come i loro innamorati
Le Principesse diventano Guerriere Sailor!
Anelli di fidanzamento? Ecco quelli delle Principesse
Twisted Princesses: le principesse diventano cattive
Se le principesse Disney fossero interpretate da vere attrici?
Ecco come potrebbe essere Dafne Keen nei panni di “nuova Wolverine”
Il muscoloso Wolverine che conosciamo e amiamo, interpretato da Hugh Jackman, potrebbe essere stato eliminato dalla continuità cinematografica in Logan, ma ciò non significa che non possa tornare nella trama dei futuri film del MCU che parleranno di X-Men. Sappiamo che un ritorno dell’attore è improbabile, anche se ancora è possibile un cameo. Ciò significa che la Marvel potrebbe già essere alla ricerca di un sostituto per il ruolo, soprattutto alla luce del fatto che i Marvel Studios, stando ai rumors, vorrebbero che Spider-Man e Wolverine fossero i volti futuri del franchise.
In effetti, alcuni fan sperano che il prossimo mutante a brandire gli artigli di adamantio sia un attore che abbiamo già visto in un film Marvel. Si tratta proprio della giovane Dafne Keen, che ha interpretato il ruolo di X-23 in Logan, che sarebbe la persona perfetta per ereditare il ruolo. L’attrice è molto amata nel ruolo di Laura, ed è sufficientemente giovane per adattarsi ad un nuovo corso degli X-Men, quando la Disney deciderà di farli tornare in campo sotto al cappello della Marvel.
E se Dafne Keen fosse la prossima Wolverine?
La fan art di seguito è stata creata da Fajareka Setiawan e se avessimo bisogno di ulteriori prove del fatto che sia una buona idea lasciare il ruolo nelle mani di Dafne Keen, è probabile che questa fanart fugherà ogni dubbio. L’artista ha scelto persino di farle indossare il costume iconico, sembra quindi perfettamente in parte!
Keen si adatterebbe perfettamente anche alle nuove facce introdotte nel MCU con The New Mutants. Si spera che il film vada bene nonostante il suo cammino travagliato e un’uscita in sala che dovrebbe essere confermata il 28 agosto 2020.
Ovviamente, ci sono m olti elementi imprevedibili in gioco nella struttura dei film della Marvel dopo Avengers: Endgame, con la quasi totalità degli eroi protagonisti usciti di scena. Colmare le lacune con nuovi eroi è sicuramente il piano d’attacco di Kevin Feige e Keen può essere un tassello importante in questo scenario.
Ecco Cobie Smulders sul set di The Delivery Man!
Arrivano le prime foto della bellissima Cobie Smulders (The Avengers, How I Meet your Mother) sul set di The Delivery Man di Ken Scott. La pellicola è attualmente in fase di lavorazione e vede fra gli altri protagonista Vince Vaughn che vediamo nelle immagini pubblicate su JustJared.com:
Il film dovrebbe essere una commedia sentimentale e uscirà negli USA nel 2013. Nel cast anche Britt Robertson e Chris Pratt.
Ecco Christian Bale in visita ai feriti della strage di Denver!
Ecco le foto di Christian Bale che ha fatto visita ai feriti della stage di Aurora. L’attore è andato di sua spontanea volontà a portare il suo conforto ai feriti dimostrando grande sensibilità e umanità. Come specificato da una portavoce della Warner Bros., “Mr. Bale ha fatto visita di sua spontanea volontà e non per rappresentare la Warner”. Le foto sono amatoriali e sono comparse in rete, presumibilmente pubblicata dai fan feriti.
Ecco Chloe Moretz nel remake di Carrie!
Ecco Chloe Bruce, controfigura di Rey, Gamora e Lady Sif
Nonostante Daisy Ridley abbia faticato tanto per interpretare al meglio il ruolo di Rey, era inevitabile che la giovane attrice protagonista di Star Wars il Risveglio della Forza si avvalesse di una controfigura. Ebbene la prescelta per il ruolo si chiama Chloe Bruce ed è una vera certezza in casa Disney.
La stunt double di professione ha infatti prestato le sue abilità fisiche a Rey, a Gamora (Zoe Saldana, Guardiani della Galassia) e a Lady Sif (Jamie Alexander, Thor The Dark World).
Eccola in azione:
Ecco Channing Tatum nei panni di Gambit [fan-art]
Channing Tatum si sta costruendo una carriera di tutto rispetto. Da attore ballerino che mostra il fisico, il giovane attore ha incasellato diversi ruoli interessanti, non ultimo quello che lo ha portato ad un formidabile successo al botteghino con 21 Jump Street (e adesso con il sequel che ha esordito primo al Box Office).
Adesso, mentre si aspetta di vederlo all’opera per i fratelli Wachowski in Jupiter Ascending, Channing Tatum si sta preparando ad entrare nei panni di un supereroe, tappa obbligata per un attore in questa era cinematografica che viviamo. L’attore sarà infatti Gambit, personaggio appartenente al gruppo degli X-Men, e il suo casting ha ispirato Metalblackfae, un’artista di Deviant Art, che ha realizzato uan bellissima fan-art dell’attore nei panni dell’X-Man che si troverà ad interpretare in un film ‘solo’.
Immaginiamo che l’effetto finale per il film sia un po’ diverso, ma per ora questa prima rappresentazione di Channing/Gambit non sembra affatto male.
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Gambit, il cui vero nome è Remy Etienne LeBeau, è un personaggio dei fumetti creato da Chris Claremont (testi) e Jim Lee (disegni), pubblicato dalla Marvel Comics. Apparso per la prima volta sulle pagine di Uncanny X-Men n. 266 (agosto 1990).
Gambit è un mutante avente l’abilità di caricare il proprio corpo e oggetti, spesso carte da gioco, di energia bio-cinetica prodotta dal suo stesso organismo. Affascinante ladro, abile truffatore ed impenitente seduttore, è sembrato redimersi non appena entrato fra le file dei pupilli di Xavier e conosciuta la bella Rogue, con la quale intraprese una lunga ed incostante relazione, seconda solo a quella fra Ciclope e Fenice. Venuti a conoscenza dei suoi legami con Sinistro e della parte da lui giocata nel massacro dei Morlocks, molti degli X-Men si allontanarono da lui per poi ricongiungersi non appena vennero a conoscenza del suo reale tentativo di redenzione. Come Cajun, Gambit si è sempre mostrato fiero del suo retaggio e, assieme a Wolverine, è stato uno dei maggiori fumatori nella storia dei fumetti Marvel, anche se durante la campagna anti-fumatoria intrapresa dall’Editor in Chief Joe Quesada, questa sua particolarità sembra essere svanita nel nulla.
Ecco Benedict Cumberbatch nei panni di Julian Assange!
A riprese cominciate, giunge la prima
foto ufficiale di The Fifth Estate, in
cui Benedict Cumberbatch interpreta Julian Assange.
Ecco Ashton Kutcher nei panni di Steve Jobs!
Sono state diffuse online le prime foto di Ashotn Kutcher nei panni di Steve Jobs. L’ex marito di Demi Moore interpreta Mr Apple nel biopic Jobs, per la regia di Joshua Michael Stern. Scritto da Matt Whiteley, il film sarà incentrato sulla giovinezza di Jobs e uscirà nel 2013. A Josh Gad (The rocker – Il batterista nudo) è stata affidata la parte di Steve Wozniak. Ecco le foto di Kutcher/Jobs!
Fonte: Movieweb
Ecco Anne Hathaway ufficialmente Catwoman
Ecco Angelina Jolie nei panni di Malefica!
Ecco a voi i Chippendales: la nuova serie in arrivo su Disney+
Ecco a voi i Chippendales è la nuova serie originale Disney+ creata da Robert Siegel e Mehar Sethi. Robert Siegel e Nanjiani sono gli executive producer insieme a Dylan Sellers, Jenni Konner, Matt Shakman, Emily V. Gordon, Nora Silver e Rajiv Joseph, che sarà sceneggiatore della serie al fianco di Mehar Sethi. Siegel e Konner sono co-showrunner e Shakman sarà il regista. Jacqui Rivera è co-executive producer mentre Annie Wyman è la co-produttrice.
Ecco a voi i Chippendales: quando esce e dove vederla in streaming
Ecco a voi i Chippendales uscirà in Italia a partire da mercoledì 11 gennaio in esclusiva sulla piattaforma streaming Disney+
Ecco a voi i Chippendales: trama e cast
Ecco a voi i Chippendales è true crime che racconta la scandalosa storia di Somen “Steve” Banerjee, un immigrato indiano che è diventato l’improbabile fondatore del più grande impero di spogliarellisti al mondo – senza permettere a nulla e nessuno di intralciarlo nel raggiungimento del suo obiettivo.
Il cast di Ecco a voi i Chippendales comprende Kumail Nanjiani (The Big Sick – Il matrimonio si può evitare… l’amore no), Murray Bartlett (The White Lotus), Juliette Lewis (Yellowjackets) e Annaleigh Ashford (American Crime Story) con guest star ricorrenti del calibro di Quentin Plair (The Good Lord Bird – La storia di John Brown), Robin de Jesús (tick, tick… BOOM!), Andrew Rannells (Girls5eva) e Spencer Boldman (Cruise), oltre a Nicola Peltz Beckham (Holidate) e Dan Stevens (Gaslit) sempre nel ruolo di guest star.
Ecco a voi i Chippendales: trailer della serie
Un efficace sistema di parental control assicura che Disney+ rimanga un’esperienza di visione adatta a tutti i membri della famiglia. Oltre al “Profilo Bambini” già presente sulla piattaforma, gli abbonati possono impostare dei limiti di accesso ai contenuti per un pubblico più adulto e creare profili con accesso tramite PIN, per garantire massima tranquillità ai genitori.
Ecco 11 seducenti alieni del cinema [FOTO]
L’alieno che cerca di sedurre l’essere umano per poter procreare e invadere la Terra è un di topos narrativo che declina in maniera alternativa le guerre contro gli extraterrestri che da sempre hanno popolato l’immaginario cinematografico collettivo. Ecco di seguito le foto 11 seducenti alieni, o più spesso aliene, che hanno utilizzato il sex appeal per ‘attecchire’ tra gli esseri umani: [nggallery id=499]
In ordine di tempo,
Scarlett Johansson è l’ultima aliena seducente e
terribile che è arrivata sul grande schermo. In Under
the Skin seduce uomini per saziare la sua fame, ma il
suo è solo l’ultimo esempio di una lunga schiera di essere
variamente mascherati che tentano di usare a loro favore la
lussuria tipicamente umana. Ricordiamo la bellissima
Natasha Henstridge che in Specie
Mortale si trasforma in un mostro terribile, oppure
Michael Rooker che in
Slither è lo sfortunato protagonista di
una vicenda splatter e grottesca, oppure, ancora, il celeberrimo
Dr. Frank-N-Furter di Tim Curry in The
Rocky Horror Picture Show, che forsi non tutti
ricorderanno essere un alieno. Nella Top Eleven non poteva mancare
Johnny Depp, che in The Astronaut’s
Wife terrorizza la sua bella moglie Charlize
Theron dopo essere tornato da un viaggio spaziale a dir
poco particolare.
Ecco 10 eroine DC pronte per Hollywood
Il mondo dei supereroi al cinema è un mondo di uomini. Sono davvero poche le eroine che nell’universo cinematografico del fumetti hanno ruoli importanti, eppure i fumetti sono pieni di eroine sexy e letali che potrebbero essere pronte per una trasposizione su grande schermo. Ecco 10 eroine DC che potrebbero essere pronte per Hollywood: [nggallery id=850]
Che ne pensate? Alcune di queste
hanno già trovato spazio in tv, come Black Canary o Wonder Woman
(che presto arriverà al cinema con Batman e Superman), ma che ne
dite di vederle sul grande schermo?
Ebon Moss-Bachrach: 10 cose che forse non sai sull’attore
Ebon Moss-Bachrach recita tra cinema e TV da ormai oltre vent’anni, ma solo di recente grazie ad alcuni ruoli di maggior rilievo ha acquisito una più ampia e meritata popolarità. Attore dotato di una grande sensibilità, capace di passare con naturalezza dalla commedia al dramma comunicando tutto ciò che occorre sapere attraverso lo sguardo, egli è ora uno degli interpreti più richiesti del momento. Nel futuro, la sua popolarità non farà che crescere ancora, grazie ad una serie di progetti molto importanti e molto attesi.
Ebon Moss-Bachrach: i suoi film e le serie TV
1. È noto per alcune serie TV. Dopo aver recitato in alcuni episodi delle serie Law & Order: Il verdetto (2005), Kidnapped (2006), John Adams (2008), Fringe (2008) e Medium (2009), ottiene un ruolo ricorrentein Damages (2010), Rubicon (2010), Person of Interest (2013-2016) e The Last Ship (2014-2015). Il primo grande successo sul piccolo schermo arriva però con la popolare serie Girls (2014-2017), con protagoniste Lena Dunham, Allison Williams e Jemima Kirke, dove ricopre il ruolo di Desi Harperin. Prende poi parte a The Punisher (2017), NOS4A2 (2019-2020), Interrogation (2020), The Dropout (2022) e Andor (2022). Dal 2022 recita con il ruolo di Richie nella serie The Bear, accanto a Jeremy Allen White e Ayo Edebiri.
2. Ha recitato in noti film. I primi film in cui l’attore ha recitato, con piccoli ruoli, sono I Tenenbaum (2001) e The Believer (2001), seguiti poi da Mona Lisa Smile (2003), Stealth – Arma suprema (2005) e La casa sul lago del tempo (2006), dove interpreta il fratello di Keanu Reeves. In seguito ha recitato in Suburban Girl (2007), Un amore senza tempo (2007), Un microfono per due (2009), Higher Ground (2011) e Gods Behaving Badly (2013). Dopo un periodo di qualche anno di assenza dal cinema, torna sul grande schermo con L’arte della truffa (2019), Buttiamo giù l’uomo (2020), Tesla (2020), con Ethan Hawke, e Fidanzata in affitto (2023), con Jennifer Lawrence. Nel 2025 sarà invece in Fantastici Quattro, accanto a Pedro Pascal, Vanessa Kirby e Joseph Quinn.
Ebon Moss-Bachrach in The Bear
3. È uno dei protagonisti della serie. Nella popolare serie The Bear (qui la recensione della prima stagione) Moss Bachrach interpreta Richard “Richie” Jerimovich, migliore amico di Michael (fratello del protagonista Carmy) e gestore di fatto del ristorante. Nell’interpretare questo personaggio, l’attore ha raccontato di aver accentuato il suo carattere già descritto sulla carta come particolarmente chiassoso. “Penso che fosse piuttosto già grande sulla pagina, e io ero interessato a spingerlo molto in là”, ha raccontato nel corso di un’intervista.
4. Non conosceva la canzone di Taylor Swift presente nella seconda stagione. Nel settimo episodio della seconda stagione di The Bear (qui la recensione), interamente dedicato a Richie, è presente una scena in cui il personaggio in auto canta ad alta voce il brano Love Story di Taylor Swift. Moss-Bachrach ha raccontato di essere piuttosto estraneo all’attività della cantante e che dunque non conosceva quel brano. Ha dunque raccontato che: “Ero nervoso perché dovevo imparare il testo. Inoltre, la sera prima avevamo girato qualcosa e la mia voce era completamente distrutta. Quindi è un’interpretazione molto rauca“.
Ebon Moss-Bachrach sarà La Cosa in Fantastici Quattro
5. Interpreterà il personaggio tramite motion capture. Moss-Bachrach è stato scelto per interpretare Ben Grimm alias La Cosa, il membro dei Fantastici Quattro nel film Marvel Fantastici Quattro. In seguito alla notizia, l’attore ha rivelato che il personaggio verrà realizzato attraverso la tecnica della motion capture, ovvero nello stesso modo in cui è stato fino ad oggi realizzato l’Hulk di Mark Ruffalo. Moss-Bachrach indosserà dunque una speciale tuta che permetterà di registrare tutti i suoi movimenti e le sue espressioni, a cui verrà poi digitalmente aggiunto l’aspetto roccioso del personaggio.
Ebon Moss-Bachrach in I Tenenbaum
6. Ha esordito con un piccolo ruolo nel film di Wes Anderson. Prima di arrivare a recitare in importanti titoli come Girl e The Bear, Moss-Bachrach ha esordito sul grande schermo con un piccolo ruolo in uno dei più celebri e apprezzati film del regista Wes Anderson. Si tratta di I Tenenbaum, dove ricopre il ruolo del giovane fattorino d’albergo. L’esperienza gli ha dato modo di recitare accanto a grandi attori come Gene Hackman, Ben Stiller e Owen Wilson.
Ebon Moss-Bachrach in The Punisher
7. Ha interpretato un noto personaggio nella serie. Nella serie Netflix The Punisher, con protagonista Jon Bernthal nei panni del supereroe del titolo, Moss-Bachrach ha interpretato David Lieberman alias Micro nel corso della prima stagione. Questi è un ex-analista dell’NSA con grandi capacità da hacker che aiuta il protagonista nella sua missione di vendetta. Riguardo al rapporto tra Micro e Castle, Moss-Bachrach ha dichiarato: “Si ritrovano ad avere nemici comuni e il loro è un matrimonio di convenienza“.
Ebon Moss-Bachrach è su Instagram
8. Ha un profilo sul social network. L’attore è naturalmente presente sul social network Instagram, con un profilo seguito attualmente da 269 mila persone. Su tale piattaforma egli ha ad oggi pubblicato circa 300 post, quasi tutti relativi alle sue attività come attore. Si possono infatti ritrovare diverse immagini relative a momenti trascorsi sul set ma anche foto promozionali dei suoi progetti. Non mancano però anche foto dedicate a momenti di svago in compagnia della sua famiglia o di amici. Seguendolo si può dunque rimanere aggiornati sulle sue attività.
Ebon Moss-Bachrach: le sue origini
9. Ha origini tedesche. Figlio di Renee Moss ed Eric Bachrach, i quali gestiscono una scuola di musica a Springfield, nel Massachusetts, Moss-Bachrach è nato negli Stati Uniti ed è pertanto americano. Ha tuttavia anche origini tedesche, ereditate da parte di suo padre. Il genitore è infatti nato in Germania da genitori ebreo-americani.
Ebon Moss-Bachrach: età e altezza dell’attore
10. Ebon Moss-Bachrach è nato il 19 marzo 1977 ad Amherst, Massachusetts, Stati Uniti. L’attore è alto complessivamente 1,85 metri.
Fonti: IMDb, Instagram, Vanity Fair, Variety
Ebon Moss-Bachrach, rivela il modo inaspettato con cui si sta preparando a interpretare La Cosa in The Fantastic Four
The Fantastic Four dei Marvel Studios si stanno preparando per iniziare le riprese da una settimana all’altra e le speranze di tutti i fan sono nelle mani del bel cast che Kevin Feige e la sua squadra hanno scelto per questa nuova iterazione della prima famiglia Marvel: Pedro Pascal, Vanessa Kirby, Joseph Quinn e Ebon Moss-Bachrach.
Ebon Moss-Bachrach, in particolare, interpreterà Ben Grimm/La Cosa, un ruolo che si baserà in gran parte sul motion capture. Come ci si potrebbe aspettare, non c’è molto che l’attore possa dire sul ruolo in questo momento, ma ha condiviso alcuni dettagli ironici sulla sua preparazione durante una recente intervista.
“Interpreto Ben Grimm, che diventa La Cosa, che è un uomo racchiuso nella roccia. Quindi, sì, non lo so, ho solo guardato le rocce”, ha scherzato Moss-Bachrach. “Ho letto molti fumetti.” “È davvero bello”, ha continuato. “Mi hanno dato questa cosa Marvel Unlimited, quindi posso semplicemente andare sul mio iPad e andare a qualsiasi fumetto che la Marvel abbia mai pubblicato.”
Scherzi a parte, sembra che Moss-Bachrach stia prendendo il ruolo sul serio e un tuffo nei fumetti sembra un ottimo modo per attingere a ciò che rende Ben così eccezionale. L’aspettativa tra i fan è che La Cosa diventi uno dei più grandi personaggi del cinema di tutti i tempi insieme a Thanos e Hulk, quindi la pressione è alta.
“L’ho scoperto all’inizio di agosto”, aveva detto in precedenza l’attore riguardo al suo cast in The Fantastic Four. “Stavo facendo una passeggiata in città…era nel bel mezzo dello sciopero degli sceneggiatori e ho ricevuto una chiamata dal mio agente. Non pensavo affatto al lavoro. Mi hanno detto: ‘Ti hanno chiesto di interpretare The Cosa.’ Ero così scioccato.” “Non penso che sarà l’abito. Michael Chiklis indossava un abito. A quanto pare, era davvero scomodo”, ha spiegato. “Penso che questo sia ormai superato. Adesso con la tecnologia è un po’ cosplay e amatoriale. Si tratta principalmente di performance capture.”
The Fantastic
Four: quello che c’è da sapere sul film
Il film è atteso al cinema il 25 luglio 2025. Come al solito con la Marvel, i dettagli della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i The Fantastic Four sono astronauti che vengono trasformati in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare. E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del corpo, che gli conferiscono una super forza.
Matt Shakman (“WandaVision”, “Monarch: Legacy of Monsters”) dirigerà The Fantastic Four, da una sceneggiatura di Josh Friedman, Jeff Kaplan e Ian Springer. Pedro Pascal (Reed Richards) è noto al mondo per le sue interpretazioni in The Mandalorian, The Last of Us e prima ancora in Game of Thrones. Vanessa Kirby (Sue Storm) ha fatto parte del franchise di Mission: Impossible e di Fast and Furious, mentre Joseph Quinn (Johnny Storm) è diventato il beniamino dei più giovani per la sua interpretazione di Eddie in Stranger Things 4. Ebon Moss-Bachrach (Ben Grimm) sta vivendo un momento d’oro grazie al suo ruolo del cugino Ritchie in The Bear. Fanno parte del cast anche Julia Garner, Paul Walter Hauser, John Malkovich, Natasha Lyonne e Ralph Ineson nel ruolo di Galactus.
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Easy – Un viaggio facile facile: questa sera a piazza Vittorio
Giovedì 24 agosto alle ore 20.30 presso l’Arena di piazza Vittorio, si terrà l’anteprima per il pubblico del film Easy – Un viaggio facile facile: la proiezione dell’opera prima di Andrea Magnani, in concorso al 70esimo Festival di Locarno (nella sezione Cineasti del presente), sarà preceduta da un incontro con il regista, il protagonista Nicola Nocella e con i produttori Stefano Basso, Chiara Barbo e Gianpaolo Smiraglia.
L’evento, a ingresso gratuito fino a esaurimento posti disponibili, è realizzato da CityFest, il programma di appuntamenti culturali della Fondazione Cinema per Roma presieduta da Piera Detassis, con Tucker Film (che distribuirà il film dal 31 agosto) e si terrà nell’ambito della rassegna “Notti di cinema a piazza Vittorio”, organizzata da AGIS Lazio Srl in collaborazione con Anec Lazio, Roma Capitale, Regione Lazio e Fondazione Cinema per Roma.
Easy – Un viaggio facile facile: la recensione del film
Easy – Un viaggio facile facile è un bizzarro, divertente, poetico road movie, percorso da un umorismo rarefatto e girato ammiccando affettuosamente al cinemascope dei grandi western. Nel film, lo stravagante protagonista Isidoro si trova a dover interrompere la sua quotidianità per affrontare un’inattesa missione: guidare un carro funebre, destinazione Ucraina, per riportare in patria la bara dello sfortunato operaio Taras, morto sul lavoro.
“Certi viaggi portano dentro di sé quel sapore speciale che possiamo anche definire ‘avventura’ – ha spiegato il regista Andrea Magnani – Easy parla proprio di questo, parla di strade sbagliate e di deviazioni, di incontri surreali e di contrattempi non meno surreali, ma parla anche della forza con cui si devono affrontare le incertezze e le paure, cercando una rinascita e, perché no, una redenzione”.
“Questo film mi ha insegnato che la bellezza è dappertutto: faticosa da conquistare, forse, ma è veramente dappertutto – ha detto il protagonista Nicola Nocella – Basta avere pazienza, basta avere lo sguardo giusto. In Ucraina ci piombava addosso all’improvviso, con i panorami mozzafiato che si vedono nel film, e ci ripagava di ogni sforzo”.
EASY – UN VIAGGIO FACILE FACILE
di Andrea Magnani, Ucraina, Italia, 2017, 91’
Cast: Nicola Nocella, Libero De Rienzo, Barbara Bouchet, Ostap Stupka, Veronika Shostak
Isidoro, detto Easy, ha 35 anni, molti chili di troppo e una bella depressione: vive con la madre e passa il tempo davanti alla Playstation. Giornate lente, immobili, spese ingozzandosi di psicofarmaci e meditando (più o meno convintamente) il suicidio. Poi, però, qualcosa cambia: il fratello gli chiede di riportare a casa lo sfortunato operaio Taras, morto per un incidente sul lavoro, trasportando la sua bara fino in Ucraina. Niente di complicato, sulla carta, ma Isidoro è Isidoro e un lungo viaggio attraverso i Carpazi può rivelarsi davvero insidioso. Soprattutto alla guida di un carro funebre!
Easy – Un viaggio facile facile recensione del film di Andrea Magnani
Easy – Un viaggio facile facile, coproduzione tra Ucraina e Italia, dopo il grande successo ottenuto al festival di Locarno, uscirà nelle sale il 31 agosto, distribuito da Tucker Film.
Isidoro, detto Easy, è afflitto da una grave forma di depressione che lo inchioda a casa davanti alla playstation e lo solletica con continui e ossessivi pensieri suicidi. Ha un passato glorioso come pilota di go-kart e un abbandono inspiegabile avvenuto a un passo dal suo esordio in formula uno. Si ingozza di cibo spazzatura e psicofarmaci, ogni cosa è per lui un muro insormontabile. Ma un giorno suo fratello Filo, gli chiede, o meglio lo costringe, a intraprendere un viaggio alla guida di un carro funebre per riportare in Ucraina il corpo di un operaio morto nel suo cantiere. Costretto ad aiutare il fratello, Easy viaggerà verso est, dall’Ungheria all’Ucraina, vagando in terre dalla lingua incomprensibile, fino nel cuore profondo dei Carpazi, alla ricerca di quell’Isidoro che aveva dimenticato tanti anni prima.
Easy – Un viaggio facile facile è il film di esordio di Andrea Magnani, autore con un valido background di sceneggiatore per cinema e televisione, che con mano sicura e disarmante semplicità narrativa disegna un delicato, quanto poetico road movie dalle sfumature macabre. Il morto, come tanto cinema ci ha abituato a vedere, diviene una valente spalla muta, che costringe il personaggio e l’attore a un continuo confronto con se stesso, alla ricerca di sfumature sommerse, di intimità celate nel profondo dell’anima, ma al tempo stesso offre gustosi spunti grotteschi, permettendo di inscenare gag e momenti che impreziosiscono lo spartito filmico, permettendo così di allontanarsi dagli stereotipi pericolosi che la storia troppo spesso impone. Magnani riesce in tutto questo, costruendo una commedia delicata, che coinvolge e trasporta in terre apparentemente ostili e sconosciute, ma popolate da gente sincera, autentica e generosa.
Il film si regge interamente sulle spalle robuste dal bravissimo Nicola Nocella, purtroppo poco utilizzato dal nostro cinema. Nei novanta minuti del racconto, Nocella compie un viaggio attraverso l’Europa e dentro se stesso, rimanendo sempre misurato, intenso e alternando sapientemente ironia, malinconia, tristezza, paura, sconcerto, euforia. In poche parole costringe lo spettatore a volergli bene, un gran bene.
Gli altri personaggi, soprattutto quelli Ucraini sono azzeccatissimi, così convincenti da sembrare scelti casualmente sul posto, senza un casting e assecondando di volta in volta quello che il canovaccio narrativo richiedeva. Ma in realtà sono quasi tutti attori professionisti, di grande bravura e umanità.
Nella parte iniziale italiana figurano Libero De Rienzo e Barbara Bouchet, che seppure assai misurati e al servizio del progetto, rischiano di dare al film, in partenza, una deriva troppo “italiana”, che fortunatamente scompare magicamente una volta varcato il confine, facendo tirare un sospiro di sollievo.
Nelle immagini, nella narrazione, nell’atmosfera, si avverte un riverbero del cinema di Aki Kaurismaki e di Roy Andersson, forse di Jim Jarmush, ma anche di tanto cinema francese, anche se molti ravvisano similitudini con il Mazzacurati de Il Toro.
Altro punto a favore è sicuramente il finale, affatto scontato, che arriva dopo un crescendo orchestrato con grande sapienza. E non importa se questo sia avvenuto in modo istintivo, o sia stato pianificato dettagliatamente, o che sia stato forse conseguenza di una lunghissima gestazione del progetto, oltretutto bloccato per lunghi periodi a causa della guerra in Ucraina.
Easy Rider: tutto quello che non sai sul film con Jack Nicholson
Easy Rider è uno di quei film che ha segnato una tappa importante della storia del cinema mondiale. Diretto nel 1969 da Dennis Hopper, ha segnato l’inizio della New Hollywood e è stata una pietra miliare del genere road movie.
Scritto da Hopper e Peter Fonda, interpretato da loro due e da Jack Nicholson, il film racconta una nuova gioventù piena di ideali e interessi diversi dalla generazione precedente, che vive secondo i valori della libertà di pensiero e dell’anticonformismo.
Ecco, allora, tutto quello che non sapevate di Easy Rider.
Easy Rider: streaming
Easy Rider è uno dei film che ha fatto la storia del cinema. Chi volesse rivederlo oppure volesse approcciarvisi per la prima volta con questo capolavoro degli anni ’60, è possibile trovare Easy Rider in streaming sulla piattaforma digitale di Chili, disponibile anche in streaming ita.
Easy rider: film
Easy Rider è stato considerato, e continua ancora ad esserlo, un film simbolo della nascita della New Hollywood. Il film racconta un’epoca nuova, un contesto sociale e culturale differente, fatto di voglia di evasione, di controtendenza e di anticonvenzionalità. Easy Rider è uno dei primi road movie, in grado di aprire la strada a questo genere, raccontando i modi di vivere dei tardi anni ’60.
Realizzato nel 1969, diretto da Dennis Hopper, sceneggiato da Peter Fonda, Hopper e Terry Southern e interpretato da Hopper, Fonda e Jack Nicholson, il film racconta la storia di Wyatt “Capitan America” e Bill che decidono di attraversare il paese da ovest a est in sella alle loro motociclette acquistate con il guadagno derivato dal trasporto di cocaina dal Messico agli Usa. I personaggi, durante il loro viaggio, incontreranno sulla strada tante persone diverse, con vivranno esperienze di diverso tipo.
Inizialmente incontrano un hippy, poi fanno la conoscenza di un giovane avvocato, George, durante gli arresti per aver partecipato ad una parata motociclistica non autorizzata. Il terzo ragazzo si unisce a loro, per perdersi insieme in altri eventi posti sul tragitto. Se l’idea di realizzare questo film è venuta a Peter Fonda dopo aver visto una foto che lo ritraeva insieme a Bruce Dern sulle proprie motociclette, egli stesso è stato co-autore della sceneggiatura insieme a Dennis Hopper: questa non era stata realizzata in maniera del tutto completa e la maggior parte delle battute vennero improvvisate sul set durante le riprese, specie mentre gli attori erano davvero sotto l’effetto della marijuana.
Easy Rider: significato
Easy Rider è un film ricco di simbologie e più volte si è cercato di attribuirgli diversi significati, in special modo concernenti il finale. Il film richiamò un pubblico diverso al cinema, un cinema che ai tempi stava soffrendo a causa della crisi delle società di produzione. Ecco che il film di Hopper vira verso l’innovazione, concentrandosi sull’cambiamento che ultimamente stava diventando il nodo cruciale dell’America moderna, un mondo giovanile che desiderava un mondo culturale e sociale diverso.
Easy Rider cavalcò in pieno una strada già aperta da Il Laureato di Mike Nichols con Dustin Hoffman, film che anticipò la rivolta giovanile del 1968. Easy Rider è il primo film che mostra il possesso di droga e ne fa vedere anche il consumo della stessa: un consumo di marijuana che fanno i protagonisti stessi del film e che è stato fatto anche dagli attori durante le riprese. Il taglio con il cinema del passato è netto, il film di Hopper ha aiutato a recidere un cordone ombelicale che stava strozzando il mondo del cinema: ma il film di Hopper, conosciuto anche con il titolo di Easy Rider – Libertà e paura, non porta con sé solo questo significato.
Questo film è il simbolo della libertà di agire e di pensiero, una pellicola in cui tutto quello che viene mostrato è parte integrante (come i paesaggi) di una viaggio verso la controcultura, indicato anche nel tragitto che va da ovest ad est e non, come consuetudine, in senso inverso. Il significato vero e forse più profondo del film lo si trova nel finale, quando i due protagonisti vengono uccisi, sulle loro moto, da due razzisti.
Non c’è spiegazione, non modo di capire il perché, senza avere risposte, ma solo domande e riflessioni. La morte violenta non è altro che il prezzo da pagare da parte di una società che cerca di andare contro a quella precedente, nel voler esprimere i propri pensieri, il proprio essere, senza paura di essere giudicati, suscitando, allo stesso tempo, paura nella vecchia generazione. Potrà essere questo un vero e sconvolgente inizio per la nuova società americana o durerà molto poco, il tempo di un respiro, il tempo di un viaggio?
Colonna Sonora Easy Rider
In Easy Rider la colonna sonora è parte determinante del film, diventando un vero e proprio commento sonoro mai visto prima. Anche se leggenda vuole che inizialmente non fosse prevista una colonna sonora di così tale portata per accompagnare il film, e che Hopper volesse concentrarsi su una serie di suoi brani preferiti dell’epoca, in ogni caso i brani selezionati per il film, di cui in seguito ne è stata realizzata una raccolta, riassumono e amplificano gli ideali di anticonformismo e libertà che guardavano verso un cambiamento del mondo allora contemporaneo in maniera radicale.
I brani utilizzati e più famosi del film sono Born to be Wild, un pezzo che si può posizionare nella preistoria dell’heavy metal e che ricorda molto anche il rombo di una possente motocicletta. Insomma, per la colonna sonora vennero usate canzoni diventate significative per quegli anni: The Pusher e Born to be Wild dei Steppenwolf, The Weight degli Smith, Wasn’t Born to Follow dei The Byrds, If You Want to Be a Bird di Holy Modal Rounders, Don’t Bogart Me dei Fraternity of Man, If 6 Was 9 di The Jimi Hendrix Experience, Kyrie Eleison/Mardi Gras dei The Eletric Prunes e It’s Alright, Ma (I’m Only Bleeding) e Ballad of Easy Rider di Roger McGuinn.
Fonti: IMDb, screenprism, allmusic
Easy Rider: recensione del film con Jack Nicholson
Easy Rider è un film drammatico del 1969, diretto e interpretato da Dennis Hopper. Gli altre due attori protagonisti sono Jack Nicholson e Peter Fonda (figlio di Henry e fratello di Jane). Pochi dialoghi e tanti paesaggi mozzafiato; il giusto mix per un film che tratta di libertà. Trattato con maestria anche lo scontro tutto fine anni ’60 tra un America bigotta e conservatrice da un lato e un America anticonformista dall’altro. Il finale drammatico è la giusta ciliegina sulla torta.
Due giovani hippy, Billy e Wyatt, girano in moto per gli States in piena libertà. Finiti in galera per aver sfilato insieme a una banda senza l’apposito permesso, conoscono un ricco giovane avvocato classico “figlio di papà”, George, che paga la cauzione anche a loro e gli danno un passaggio. I tre, desiderosi di una vita libera senza catene imposte dalla società, si scontreranno con una realtà piena di pregiudizi e balorda.
Il film è stato girato nel 1967 in 6 settimane ma c’è voluto un anno e mezzo per montarlo. Alcune sequenze sono girate in 16 mm e poi ingrandite e sgranate. Il soggetto della pellicola è ispirato al film italiano Il sorpasso di Dino Risi, uscito negli Stati Uniti con il titolo The Easy Life.
Col successo ottenuto per l’interpretazione nel film, Jack Nicholson decise di proseguire la carriera di attore che in quel periodo voleva abbandonare per fare il regista. Il film non si avvaleva di un vero e proprio copione: gran parte dei dialoghi sono improvvisati durante le riprese. È il primo film in cui i protagonisti fumano tranquillamente marijuana senza poi commettere atti criminali. Gli attori fumano realmente sul set, e nella scena in cui Jack Nicholson dice: con tutti gli strati sociali e ride, la risata è dovuta al fatto che era sotto l’effetto della droga e nella versione originale la frase risulta quasi uno scioglilingua.
Durante la scena nella quale Fonda piange in cimitero vicino la statua della Madonna ripete più volte delle frasi non del tutto comprensibili: “Perché mi hai lasciato solo mamma”. Sembra che quella battuta fosse stata detta casualmente durante una crisi del protagonista dovuto all’uso di LSD. La madre di Peter Fonda è realmente morta quando lui era ancora adolescente. La moto usata da Peter Fonda nel film è il modello Captain America del 1969, è stata costruita da Ben Hardy meccanico afroamericano di Los Angeles che aveva costruito il Pan di The Wild Angels (dove conobbe Peter Fonda). Hardy acquistò per 500 $ l’una quattro Hydra Glide del ’49, ’50 e ’52 a un’asta della polizia. Le chopperizzò su idea dell’attore (dalla rivista LowRide n 17, novembre 2009).
Easy rider resta alla memoria dello spettatore anche per la straordinaria colonna sonora, che ben si sposa con le sequenze spruzzanti libertà e voglia di vivere. Composta da canzoni rock del periodo fine anni sessanta, essa è diventata un disco di grande successo che si tramanda tra le generazioni. Molti dei brani della colonna sonora sono stati raccolti nell’album dei Byrds Ballad of Easy rider. Tra gli autori si ricordano: The Byrds, Hoyt Axton, Steppenwolf, Bob Dylan, Jimi Hendrix, John Keene, The Band.
Quanto ai riconoscimenti, ha vinto il premio per la miglior opera prima al 22º Festival di Cannes e ha guadagnato due nomination all’Oscar come Miglior Sceneggiatura e Miglior Attore non Protagonista. Nel 1969 è stato insignito del premio Caméra d’or al Festival di Cannes. Nel 1998 è stato scelto per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Easy Girl: recensione del film con Emma Stone
In Easy Girl Emma Stone è Olive, una ragazza che, a seguito di una piccola bugia, si trova in un mare di guai. Reputazione rovinata, migliore amica abbandonata e scuola in rivolta: Olive dovrà affrontare tutto questo per rimettere in piedi la sua reputazione. Easy Girl è una divertente commedia giovanilistica che si regge sul fondamentale ruolo di Emma Stone, bravissima e brillante, non solo perché ne è la protagonista ma soprattutto perché sembra l’unico carattere a tutto tondo, ben delineato e strutturato intorno ad una fisicità esile e briosa che tiene senza alcuna esitazione le redini del racconto.
Easy Girl, il film
Molti i temi accennati da una sceneggiatura che poggia leggere dita su ogni personaggio infondendogli vitalità: dal bullismo all’omosessualità giovanile, dal fanatismo religioso all’ipocrisia della buona società fino al nevralgico problema del pettegolezzo che al liceo può diventare una vera e propria condanna. La storia procede senza un vero e proprio crescendo, poiché da subito la narrazione sembra sfuggire un po’ di mano al regista che pure cerca di domarla con una regia rapida, con momenti da videoclip, ma il più delle volte sobria. E la bella Emma nei panni succinti di Olive cerca con tutte le sue forze di correre a destra e sinistra proprio come, nella finzione, cercherà una via d’uscita alla sua situazione in maniera confusa e disordinata.
Ottimi personaggi di contorno sono i genitori dell’adolescente Olive interpretati da due magistrali Stanley Tucci e Patricia Clarkson, controcorrente, irriverenti e sicuramente tra le cose migliori del film. Il titolo originale di Easy Girl è Easy A, citazione (che ben si comprende nel film) de La Lettera Scarlatta, il famoso romanzo di Hawthorne nel quale una donna commette adulterio e viene costretta ad andare in giro con una A rossa stampata sui vestiti, ed è questa la soluzione che sceglierà Olive. Quando le cose sembrano essere arrivate al punto di non ritorno la ragazza comincerà a sfruttare a suo vantaggio il suo presunto essere “una ragazza facile” andando in giro per la scuola con la stessa A cucita sui vestiti.
Il finale di Easy Girl è scontato e il lieto fine non tarda ad arrivare, fa cadere tutto l’anticonformismo che sembrava rendere questa protagonista così speciale e riduce il film ad un’altra commedia come tante. Ma alla fine non si cercano complicazioni, il film si lascia guardare e strappa qualche sorriso, senza troppo chiedere alla mente dello spettatore.
Easy A: in sviluppo uno spin-off del film con Emma Stone
Lo spin-off di Easy A (in Italia tradotto con Easy Girl) è ufficialmente in sviluppo: lo conferma l’Hollywood Reporter, aggiungendo che Bert Royal, lo sceneggiatore del film originale, sta scrivendo la nuova sceneggiatura e siederà anche dietro la macchina da presa debuttando alla regia.
A quanto pare la storia sarà ambientata sempre nello stesso liceo dove si erano svolte le disavventure di Olive Penderghast, il personaggio interpretato sullo schermo da Emma Stone nel 2009, ed esplorerà gli stessi temi all’interno di una nuova classe di studenti.
Il progetto si trova attualmente in lavorazione presso la Screen Gems, ed è alquanto improbabile il ritorno dell’attrice premio oscar.
Vi ricordiamo che Easy A, diretto da Will Gluck, si ispirava almeno parzialmente al romanzo La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne. Sullo schermo seguivamo il percorso di Olive, un’adolescente che per sfuggire a un fine settimana di campeggio con la migliore amica e i suoi genitori, inventa una scusa dicendo di aver perso la verginità con un ragazzo. La bugia diventa così argomento di discussione per tutto il liceo e l’inizio di un circolo vizioso; e se da una parte i ragazzi la pagano per proteggere la propria reputazione, quella di Olive viene a poco a poco distrutta.
Fonte: THR
Eastern Promises 2 in arrivo
Il sodalizio artistico fra David
Cronenberg e Viggo Mortensen non sembra dare segni di
cedimento.
East of Eden: Jennifer Lawrence e Gary Ross
In attesa che Jennifer Lawerence scopra se, grazie al lavoro svolto in American Hustle, si aggiudicherà il secondo Premio Oscar consecutivo, giungono voci di una possibile riunione artistica con il regista Gary Cross, con cui già aveva lavorato in occasione del primo episodio di The Hunger Games.
Parrebbe infatti che il regista sia al lavoro sul remake di East of Eden (al secolo La Valle dell’Eden) pellicola del 1955 diretta da Elia Kazan ed interpretata da James Dean e Julie Harris e tratta dall’omonimo romanzo di John Steinbeck.
A stupire è più che altro il ruolo che, secondo quanto trapelato, Jennifer Lawrence potrebbe a rivestire, cioè quello di Cathy Ames, madre creduta morta dei due protagonisti. Una sfida, dunque, per un’attrice così talentuosa che in questo nuovo progetto cinematografico dovrà confrontarsi con un ruolo che si contraddice alla sua giovane età.
Il film, inizialmente pensato in due capitoli, prodotto dalla Universal Pictures e dalla Imagine Entertainment di Brian Glazer.
Fonte: Coming Soon
Earwig e la Strega: l’ultimo film dello Studio Ghibli al cinema dal 24 giugno
Arriva al cinema con Lucky Red l’ultimo film dello Studio Ghibli realizzato interamente in CGI 3D, Earwig e la Strega, entrato a far parte della selezione virtuale del festival di Cannes 2020 nella sezione 4 Animated Films.
Tratto dall’omonimo romanzo di Diana Wynne Jones, già autrice del libro “Il castello errante di Howl” da cui è stato tratto il capolavoro di animazione di Hayao Miyazaki. Anche in questo caso è stato lo stesso Hayao Miyazaki a proporre l’adattamento di Earwig e la Strega allo Studio Ghibli, che ha accolto la proposta decidendo di sperimentare per la prima volta l’animazione completamente in CGI 3D e affidandone la regia a Goro Miyazaki.
Earwig è una ragazzina di 10 anni cresciuta in orfanotrofio, per lei una casa fantastica in cui riesce ad ottenere tutto quello che desidera. La sua vita cambia quando viene adottata da Bella Yaga e Mandragora, una stranissima coppia con incredibili poteri magici.
Earwig e la Strega, dal 24 giugno in sala. Ecco il trailer
Tratto dall’omonimo romanzo di Diana Wynne Jones, già autrice del libro “Il castello errante di Howl” da cui è stato tratto il capolavoro di animazione di Hayao Miyazaki. Anche in questo caso è stato lo stesso Hayao Miyazaki a proporre l’adattamento di Earwig e la Strega allo Studio Ghibli, che ha accolto la proposta decidendo di sperimentare per la prima volta l’animazione completamente in CGI 3D e affidandone la regia a Goro Miyazaki.
Earwig e la Strega, la trama
Earwig è una ragazzina di 10 anni cresciuta in orfanotrofio, per lei una casa fantastica in cui riesce ad ottenere tutto quello che desidera. La sua vita cambia quando viene adottata da Bella Yaga e Mandragora, una stranissima coppia con incredibili poteri magici.