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Ennio Morricone, le sue migliori composizioni per il cinema

Ennio Morricone, le sue migliori composizioni per il cinema

Lunedì 6 luglio 2020 si è spento a 91 anni il grande Maestro, Ennio Morricone. Tra ricordi personali, commenti ironici sul suo carattere volitivo, infelici commenti sulla sua età, il mondo dell’internet sta commemorando colui che ha davvero rappresentato e contribuito a costruire l’immaginario collettivo, avvicinando il cinema al pubblico ed entrando nella testa di chiunque con le sue melodie che, indissolubilmente, sono legate al cinema di Sergio Leone. Ma quali sono le sue composizioni migliori per il cinema? Ecco un tentativo parziale e maldestro di dare un’ordine di preferenza ai suoi lavori, tutti allo stesso modo espressione di grande arte, ispirazione ed impegno.

Per un pugno di dollari soundtrack

Gli spettatori hanno visto per la prima volta l’imperscrutabile “uomo senza nome” di Clint Eastwood nel pionieristico Spaghetti Western di Sergio Leone. Per un nuovo tipo di antieroe, Morricone ha creato un nuovo tipo di colonna sonora – con canti maschili, chitarre spagnole, fischi e campane. Quest’opera ha catapultato il compositore italiano trai grandi del cinema.

Il buono, il brutto e il cattivo soundtrack

Il terzo film della cosiddetta “trilogia del dollari”, che segue Per un pugno di dollari e Per qualche dollaro in più. La trama ruota attorno a tre pistoleri in competizione per trovare dell’oro sepolto. La colonna sonora più famosa di Morricone combina una melodia classica a tema con chitarre elettriche e voci drammatiche, che rappresentano l’ululato dei coyote.

C’era una volta il West soundtrack

Una storia epica con tutti gli ingredienti necessari: uno sconosciuto misterioso (con armonica), un desperado famoso, la bella vedova in pericolo e uno spietato assassino che lavora per la ferrovia. Questa colonna sonora lirica e armonica ha contribuito a rendere il brutale western del regista Sergio Leone, interpretato da Henry Fonda e Charles Bronson, un classico di tutti i tempi.

Mission soundtrack

La colonna sonora nominata all’Oscar di Ennio Morricone fonde cori barocchi con tamburi tribali per evocare lo scontro culturale tra gesuiti spagnoli del 18° secolo e indiani amazzonici. Robert de Niro e Jeremy Irons hanno offerto notevoli interpretazioni ma la musica e la fotografia hanno rubato le luci della ribalta.

Gli Intoccabili soundtrack

https://www.youtube.com/watch?v=kAtuBjPQXvY

L’agente federale Eliot Ness (Kevin Costner) decide di fermare Al Capone (Robert De Niro); a causa della corruzione dilagante, riunisce una piccola squadra selezionata composta tra gli altri anche da Jim Malone (Sean Connery in un ruolo da Oscar). Tutta l’atmosfera di tensione e proibizione del dramma di gangster del regista Brian de Palma è catturata nella colonna sonora elettrizzante, nominata all’Oscar e vincitrice del BAFTA.

Nuovo Cinema Paradiso soundtrack

La storia di Giuseppe Tornatore sull’amicizia di un giovane ragazzo con un proiezionista del cinema di paese ha ispirato parte della musica più toccante e melodica di Morricone. La colonna sonora, composta dal Maestro con suo figlio Andrea, ha vinto un BAFTA nel 1990.

Malèna soundtrack

Morricone ha fornito una colonna sonora amara per un altro dramma di Tornatore, la storia di una donna che sostiene l’educazione sessuale in un gruppo di adolescenti. Monica Bellucci ha recitato e Morricone ha ottenuto la sua quinta nomination all’Oscar per la colonna sonora, ancora una volta incredibile.

The Hateful Eight soundtrack

Il primo Oscar “sul campo” (dopo quello alla carriera), quello che per lui aveva davvero valore. Ennio Morricone, vincitore del premio come miglior colonna sonora originale per il film di Quentin Tarantino nel 2016, ha dichiarato in sede di premiazione: ” Non c’è una musica importante senza un grande film che la ispiri.”

C’era una volta in America soundtrack

Armoniche, vocalizzi e fischietto compaiono nella colonna sonora lussureggiante di Ennio Morricone, premiata con il BAFTA, per l’epica saga di Sergio Leone sui gangster ebrei a New York. Robert de Niro e James Woods hanno guidato un cast stellare, in stato di grazie. Leone ha diretto l’affresco epico di una storia universale. Morricone lo ha consegnato all’immortalità con la sua musica.

Ennio Morricone vince l’Oscar 2016 per la miglior colonna sonora – Video

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Ha esultato tutta l’Italia questa notte quando Ennio Morricone ha vinto l’Oscar 2016 per la migliore colonna sonora per The Hateful Eight di Quentin Tarantino. Ebbene ecco il bello e commovente momento:

Leonardo DiCaprio, Oscar 2016: i fan impazziscono all’annuncio del premio – video

https://www.youtube.com/watch?v=x1ihPensP6g

Oscar 2016 vincitori dell’88esima edizione

Ennio Morricone su Quentin Tarantino: “È un cretino” – UPDATE

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UPDATE – Ennio Morricone ha smentito la notizia, riferendo di non aver mai incontrato i giornalisti dell’edizione tedesca di Playboy, né di conoscerne i volti, spiegando che non ha mai dichiarato nulla di tanto duro e diretto contro Quentin Tarantino. Ecco le dichiarazioni del compositore: “Darò mandato ai miei avvocati di denunciare la rivista e il giornalista di cui ignoro nome e volto. Mai incontrato. Sono fuori di me, non capisco come certe cose possano accadere nel giornalismo. Stamattina mi ha chiamato per informarmi di questa vicenda il mio amico Giuseppe Tornatore, ma sono letteralmente caduto dalle nuvole”.

Ennio Morricone ha espresso una volta per tutte il suo severo giudizio su Quentin Tarantino, il regista americano che è solo l’ultimo, in ordine di tempo, dei grandi registi con cui il grande compositore ha avuto modo di collaborare per il grande schermo.

90 anni compiuti nelle ultime ore, Morricone ha lavorato con tantissimi registi di spicco, componendo oltre 500 melodie tra le più celebri della storia del cinema, non solo italiano. Trai grandi nomi ci sono i nostri Sergio Leone, Giuseppe Tornatore, Bernardo Bertolucci, Vittorio De Sica, Pier Paolo Pasolini, ma anche gli americani Brian De Palma, Oliver Stone, Terrence Malick, John Carpenter e in ultimo Quentin Tarantino, con cui ha collaborato per The Hateful Eight, il film che ha permesso a Ennio Morricone di vincere il suo primo premio Oscar “sul campo”, visto che l’unica statuetta che già gli era stata assegnata era un premio alla carriera nel 2007.

Ennio Morricone
Music (Original Score) winner Ennio Morricone, “The Hateful Eight” at The 88th Oscars® in Hollywood, CA on Sunday, February 28, 2016.

Nonostante questo vincolo che sarebbe dovuto essere di gratitudine o almeno complicità. Ennio Morricone non ha avuto parole lusinghiere nei confronti di Tarantino durante la sua ultima intervista a Playboy Germany:

“Quell’uomo è un cretino. Ruba dagli altri e mette tutto di nuovo insieme. Non c’è niente di originale in questo. E non è nemmeno un regista. Non è assolutamente paragonabile ai grandi John Huston, Alfred Hitchcock o Billy Wilder. Loro erano dei grandi, Tarantino si limita a ricucinare roba vecchia.”

E continuando, a commento della loro relazione professionale in occasione dell’ottavo film di Tarantino, Morricone ha detto: “Senza dare indicazioni, fa tutto all’ultimo minuto e poi vuole la colonna sonora finita in pochi giorni, il che è impossibile. MI ha fatto diventare matto. Perché è semplicemente impossibile, non lavorerò mai più con lui. Gliel’ho detto l’ultima volta, che quella sarebbe stata l’ultima.”

Ennio Morricone è noto per essere un personaggio dal carattere deciso, che “non le manda a dire” e in più di una occasione la sua furia si è scagliata anche contro ignari giornalisti che non avevano fatto altro che parlare del suo lavoro in maniera “inappropriata” o semplicemente imprecisa, secondo la sua idea. Insomma, un uomo dalle idee chiare che esige vadano rispettate, e non dubitiamo del fatto che una personalità così ben definita si sia trovata in difficoltà a lavorare con un personaggio come Quentin Tarantino che tutto sembra fuorché rigido e inquadrato.

Intanto, il regista di Pulp Fiction è impegnato nelle riprese del suo prossimo film, Once Upon a Time in Hollywood, e scommettiamo che la colonna sonora non sarà di Ennio Morricone.

Fonte: Variety

Ennio Morricone smentisce su Quentin Tarantino: “Mai rilasciata quell’intevista”

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Dopo lo scalpore del primo momento, le dichiarazioni offensive di Ennio Morricone nei confronti di Tarantino si sono rivelate una fake news, una bugia inventata da Playboy Germania che, ne siamo sicuri, sta passando un brutto quarto d’ora in questo momento, per via dei provvedimenti legali che il compositore sta prendendo nei suoi confronti.

Arrivata negli ultimi minuti, ecco di seguito la dichiarazione ufficiale di Ennio Morricone affidata ai suoi canali social ufficiali:

È arrivato alla mia attenzione che Playboy Germania ha pubblicato un articolo in cui io dichiaro cose molto negativi contro Tarantino e i suoi film, e contro l’Academy. Non ho mai espresso commenti negativi sull’Academy, Quentin, o i suoi film – e sicuramente non considero i suoi film spazzatura. Ho dato un mandato al mio avvocato di avviare una causa civile e penale.

Considero Tarantino un grande regista. Sono molto affezionato alla mia collaborazione con lui e al rapporto che abbiamo sviluppato durante il periodo che abbiamo passato insieme. Lui è coraggioso ed ha grande personalità. Io do a lui la responsabilità per aver vinto un Oscar, che è di sicuro il più grande riconoscimento della mia carriera, e io sono per sempre grato per l’opportunità di scrivere musica per il suo film.

A Londra, durante la conferenza stampa di fronte a Tarantino, ho chiaramente affermato che considero Quentin uno dei più grandi registi del nostro tempo, e non parlerei mai male dell’Academt, un’istituzione importante che mi ha conferito due dei più importanti riconoscimenti della mia carriera.

Ennio Morricone

A questo punto aspettiamo le dichiarazioni di Quentin Tarantino in merito, che sicuramente non si lasceranno attendere.

Ennio Morricone presidente di Giuria del Festival di Roma 2011

Il compositore italiano premio Oscar alla carriera Ennio Morricone sarà il Presidente della Giuria della sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. Morricone sarà affiancato da un’altra figura della cultura italiana, il ballerino Roberto Bolle. Ad annunciare la scelta è stato il presidente Gian Luigi Rondi assieme al direttore artistico Piera Detassis.

Ennio Morricone rappresenta una vera rarità nel panorama italiano. Un compositore che ha  collaborato con i nomi più grandi della cinematografia contemporanea: da Terrence Malick a Brian De Palma, da Giuseppe Tornatore a Bernardo Bertolucci. Oltre che ovviamente con Sergio Leone. Ricordiamo che l’edizione di quest’anno sarà dal 27 ottobre al 4 novembre 2011.

Ennio Morricone non lavorerà più con Quentin Tarantino

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Ennio Morricone non lavorerà più con Quentin Tarantino

Il sodalizio tra il Maestro Ennio Morricone e il regista Quentin Tarantino, consolidatosi negli anni con alcuni grandi successi come  la trilogia di Kill Bill, e il più recente Django Unchained, sembra destinata a spezzarsi definitivamente. Il celebre compositore italiano infatti, parlando proprio dell’ultimo lavoro  sonoro scritta per Tarantino, ha affermato di non voler più avere lulla a che fare in futuro con il regista, poiché ritiene che i ritmi di lavoro a cui è stato sottoposto non siano equiparabili con il prodotto finale, nel quale Tarantino avrebbe appunto selezionato solo una piccola parte del lavoro svolto dal Maestro. In un’intervista agli studenti della LUISS di Roma, Morricone ha dichiarato:

Non mi piacerebbe lavorare di nuovo con lui a nessun progetto. L’anno scorso mi disse che dopo Bastardi senza Gloria voleva lavorare ancora una volta con me, ma io gli risposi che non potevo perché non mi concedeva abbastanza tempo, quindi ha usato solo una canzone che avevo scritto in precedenza. Lavorare così è frustrante, perché piazza la musica nei film senza alcuna coerenza. Non puoi fare nulla con qualcuno del genere “ M

Morricone inoltre afferma di aver visto Django Unchained, ma afferma: “ A dire la verità, non è che me ne sia importato più di tanto. Troppo sangue. Una trama senza logica e con grandissime banalità”

Fonte: empire

Ennio Morricone ha scritto il suo necrologio: “Non voglio disturbare”

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Con un gesto tenero, affettuoso verso i suoi cari e soprattutto sua moglie, a conferma del suo temperamento modesto, preciso e integerrimo, soprattutto molto riservato e privato nelle sue manifestazioni, Ennio Morricone ha scritto il suo stesso necrologio. “Parole commoventi, che il suo avvocato nonché amico di famiglia Giorgio Assumma ha enunciato ai cronisti che affollano l’entrata del Campus Biomedico, dove Morricone era stato ricoverato a seguito di una frattura del femore e dove è spirato all’età di 91 anni per, spiega il legale, “complicazioni post operatorie” come si legge su Repubblica.it.

Ecco di seguito il necrologio di Ennio Morricone, scritto da lui stesso

“Io, ENNIO MORRICONE, sono morto. Lo annuncio così a tutti gli amici che mi sono stati sempre vicino e anche a quelli un po’ lontani che saluto con grande affetto. Impossibile nominarli tutti. Ma un ricordo particolare è per Peppuccio e Roberta, amici fraterni molto presenti in questi ultimi anni della nostra vita. C’è una sola ragione che mi spinge a salutare tutti così e ad avere un funerale in forma privata: non voglio disturbare. Saluto con tanto affetto Ines, Laura, Sara, Enzo e Norbert, per aver condiviso con me e la mia famiglia gran parte della mia vita. Voglio ricordare con amore le mie sorelle Adriana, Maria, Franca e i loro cari e far sapere loro quanto gli ho voluto bene. Un saluto pieno, intenso e profondo ai miei figli Marco, Alessandra, Andrea, Giovanni, mia nuora Monica, e ai miei nipoti Francesca , Valentina, Francesco e Luca. Spero che comprendano quanto li ho amati. Per ultima Maria (ma non ultima). A lei rinnovo l’amore straordinario che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonare. A Lei il più doloroso addio”.

Ennio Morricone e Moglie
Foto di Raffaele Piano

Non ha voluto disturbare, il Maestro, non ha voluto funerali pubblici, come il suo rango avrebbe meritato, ma a “disturbare” ancora e per sempre ci sarà la sua musica, che lo ha consegnato all’immortalità.

Nastri d’Argento 2020: la serata di premiazione dedicata a Ennio Morricone

Ennio Morricone ha la sua stella sulla Walk of Fame

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Ennio Morricone ha la sua stella sulla Walk of Fame

Ieri, venerdì 26 febbraio, Ennio Morricone ha presenziato alla cerimonia che l’ha visto entrare nella storia della Walk of Fame. Il compositore italiano ha infatti ricevuto la sua stella sul famoso boulevard di Hollywood per i meriti conseguiti in campo cinematografico grazie alle maestose e immortali colonne sonore realizzate nel corso di una carriera lunghissima.

Di seguito gli scatti.

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Alla cerimonia era presenta anche Quentin Tarantino, regista con cui Ennio Morricone ha collaborato in The Hateful Eight. Tarantino ha inseguito per molti anni il maestro, scegliendolo infine per realizzare la colonna sonora del suo maestoso “dramma da camera” in salsa splatter.

Ennio Morricone è volato a Los Angeles anche per un altro motivo, forse più importante, ovvero la cerimonia degli Oscar di domenica 28 febbraio, che lo vede trai favoriti per la statuetta alla migliore colonna sonora.

Morricone ha già ricevuto un Oscar alla carriera ma, come lui stesso ha sempre dichiarato, vincere un premio sul campo e ottenere riconoscimento in vita è una delle cose più importanti per un artista. La colonna sonora di The Hateful Eight ha già vinto il Golden Globe e il BAFTA, per cui teniamo le dita incrociate per Ennio.

Ennio Morricone e Elisa per Quentin Tarantino

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Ennio Morricone e Elisa per Quentin Tarantino

La colonna sonora di Django Unchained avrà due artisti d’eccezione. Infatti, il nuovo film di Quentin Tarantino avrà un brano inedito intitolato “Ancora qui” e composto appositamente da Ennio Morricone, con testo scritto e interpretato niente meno che da Elisa. L’etichetta del brano sarà la Sugar, la più importante casa discografica indipendente in Italia.

Vi ricordiamo che il film di Tarantino, un action-western, uscira’ negli Stati Uniti il 25 dicembre prossimo e conta su un cast di superstar tra cui Leonardo DiCaprio, Jamie Foxx, Christoph Waltz, Samuel L.Jackson. In Italia l’uscita e’ prevista per il 17 gennaio.

Ennio Fantastichini, morto l’attore di Mine Vaganti

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Si è spento a 63 anni Ennio Fantastichini. L’attore era ricoverato da due settimane presso il reparto di rianimazione dell’azienda ospedaliera universitaria Federico II a causa di complicazioni dovute a una leucemia di cui soffriva.

Fantastichini è stato stroncato da una grave emorragia cerebrale conseguenza di una leucemia acuta promielocitica che aveva già colpito cervello, polmoni e intestino.

Nato nel 1955, si trasferisce a 20 anni a Roma, da Fiuggi, per studiare recitazione all’Accademia d’arte drammatica, mentre già da cinque anni recitava a teatro.

Arrivò al cinema per la prima volta nel 1982, con Fuori dal giorno. Dopo una piccola parte ne I Soliti Ignoti, fu Enrico Fermi in I ragazzi di via Panisperna di Gianni Amelio. Sempre diretto da Amelio recitò al fianco di Gian Maria Volonté in Porte Aperte; ha recitato anche per Paolo Virzì in Ferie d’Agosto.

Risale al 2007 la sua partecipazione a Saturno contro diretto da Ferzan Ozpetek. Questa collaborazione fu importante per lui dato che, nel 2010, la replicò, con Mine Vaganti, film grazie al quale vinse il David di Donatello per la migliore interpretazione maschile da non protagonista.

Oltre al David, è stato insignito due volte del premio Nastri d’Argento e ha avuto una proficua carriera televisiva e teatrale. Il suo ultimo film al cinema è stato Una famiglia di Sebastiano Riso.

Ennio Doris – C’è anche domani: trailer del film evento in arrivo al cinema

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Medusa Film ha diffuso il trailer di Ennio Doris – C’è anche domani, un film di Giacomo Campiotti con Massimo Ghini, Lucrezia Lante Della Rovere, Daniel Santantonio, Alessandro Bertolucci, Emma Benini.

La trama di Ennio Doris – C’è anche domani

Capita a tutti almeno una volta nella vita di fare il punto sulla propria esistenza. Ennio Doris, l’uomo d’oro della finanza italiana, il “banchiere gentile” che costruì la banca intorno alla persona, si fermò e si voltò indietro in quel settembre del 2008 in cui crollò Lehman Brothers ed ebbe inizio una pesante crisi economica. Fu allora che ripensò al mondo rurale dal quale proveniva e non ebbe dubbi su che direzione prendere con una decisione che a molti apparve sorprendente, ma non a chi lo conosceva da vicino: rimborsare 120 milioni di euro agli 11.000 clienti che avevano investito nell’acquisto di titoli con sotto obbligazioni del colosso americano senza pesare sul bilancio della banca o sugli azionisti ma prelevandoli dai conti privati.

Un racconto sincero ed emozionante che si sviluppa lungo tre archi temporali. Quello del bambino con una capacità d’osservazione straordinaria, quello del giovane uomo innamorato e con un sogno nel cuore e quello del banchiere entrato nell’immaginario di tutti.

Enlisted salvata per una seconda stagione su Yahoo

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EnlistedLa FOX le cancella e Yahoo le rispolvera. Prima è accaduto a Community, adesso è il turno di Enlisted, risollevata da Yahoo per una seconda stagione. La sitcom incentrata sui tre fratelli marines potrà avere una seconda possibilità sul canale TV del motore di ricerca che ripete, nell’arco di poche settimane, l’operazione di ‘salvataggio’.

Ecco la trama della prima stagione di Enlised: Pete, Derrick e Randy Hill sono tre fratelli molto diversi tra loro, tutti arruolati nell’esercito degli Stati Uniti e tutti di stanza nella stessa base militare in Florida. Quando la maggior parte del personale viene dislocato all’estero, i fratelli vengono assegnati alla Retroguardia, ovvero verranno incaricati di prendersi cura della base e dei familiari dei soldati impiegati nelle verie missioni. Tra esercitazioni e rivalità con l’altro plotone presente, i fratelli rinnoveranno e rafforzeranno il loro legame.

Enlightened – La nuova me, recensione della serie con Laura Dern

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Enlightened – La nuova me, recensione della serie con Laura Dern

Arriva su Sky Atlantic, in prima tv italiana, Enlightened – La nuova me, la serie tv del 2011 che, tra le altre firme, porta anche quella di Jonathan Demme e vede protagonista una splendida Laura Dern. Da mercoledì 12 maggio alle 21.15, disponibile anche on demand e su NOW, in streaming. 

La serie racconta di Amy Jellicoe, una donna di 40 anni in un momento molto particolare della sua vita. Un breve antefatto ce la mostra in preda ad una crisi di nervi: ha avuto una relazione con un suo collega, sposato, e quando questa è venuta alla luce, lei è stata spostata dal reparto vendite, suo campo di eccellenza, ad un altro settore dell’azienda (mentre il collega maschio è uscito indenne dallo “scandalo”). Inutile dire che questa esperienza la conduce fuori strada, Amy ha un esaurimento nervoso, e così si ritira in un centro per la riabilitazione, dal quale esce apparentemente positiva e propositiva per la sua prossima vita con la sua “nuova sé”. Tutto questo, raccontato nei primi minuti della prima puntata, ci offre un’affresco molto chiaro di quello che vedremo: la storia di una donna che tenta di ricostruirsi, recuperando ciò che ha perso, ma con il silenzioso dubbio che in effetti quello che aveva non era poi il meglio.

Enlightened – La nuova me con Laura Dern

Da questa premessa ci spostiamo all’oggi, con Amy che, sempre vestita di colori sgargianti, cerca di ammortizzare tutte le batoste che le vengono inferte in questa nuova fase della sua vita. La sua vecchia azienda le assegna un posto di grado e importanza inferiore rispetto a quello che aveva prima, nel frattempo ereditato dalla sua ex segretaria; torna a vivere con la madre, dal momento che non può più permettersi una casa; le sua amicizia sul lavoro si rivelano poco solide e cerca affannosamente nuovi stimoli per cercare di sopravvivere a se stessa.

A metà tra la farsa e la commedia, con incursioni nel dramma senza uscita, Enlightened – La nuova me è una serie dai toni difficilmente definibili, che si sforza di trovare il lato positivo di ogni esperienza ma ai quali sembra non credere fino in fondo neanche la protagonista. 

Chiaramente la serie è lo show di Laura Dern, che fa il bello e il cattivo tempo, dimostrandosi una professionista senza età, con un grande carisma e con una presenza scenica invidiabile. Con lei a completare il cast ci sono Luke Wilson nei panni di Levi, l’ex marito di Amy, Diane Ladd, che interpreta la mamma di Amy (e che nella vita reale è la mamma di Dern), Sarah Burns, Timm Sharp e Mike White, che interpreta il nuovo collega di Amy, timido e dolce, e che è anche l’ideatore della serie. 

Inaugurata nel 2011, Enlightened – La nuova me è stata chiusa nel 2013, dopo solo due stagioni, e mentre la prima è già in onda su Sky Atlantis, a partire dal 26 maggio sarà possibile vedere i primi quattro episodi della seconda stagione, mentre il 2 giugno i successivi e ultimi 4.

Enemy: nuovo poster del film con Jake Gyllenhaal

Enemy-Jake-Gyllenhaal

Vi avevamo proposto ieri il nuovo trailer di Enemy, film diretto da Danis Villenueve (Prisoners) che vede nuovamente protagonista Jake Gyllenhall. (GUARDA IL TRAILER)

Oggi arriva anche l’ultimo poster del film:

ENEMY-poster

Per combattere l’apatia, su consiglio di un collega, un giorno Adam guarda un film che cambia la sua vita; nella pellicola l’uomo vede infatti una comparsa identica a lui. Una volta incontrati, i due sosia intrecceranno le loro vite in un susseguirsi di eventi.

Oltre a Gyllenhaal nel cast di Enemy sono presenti anche Melanie LaurentIsabella Rossellini e Sarah Gadon. L’uscita del film è prevista per il 14 marzo 2014.

Fonte: Latino Review

Enemy trailer con un Jake Gyllenhall doppio

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Ecco il trailer di Enemy, ultimo film di Jake Gyllenhall che lo vede protagonista in un complesso doppio ruolo. Ecco il video:

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An Enemy jake gyllenhaalEnemy è diretto da Danis Villenueve (Prisoners) e vede nuovamente protagonista Jake Gyllenhall, questa volta nei panni di Adam,un docente di storia annoiato dalla sua vita e dalla relazione con la compagna Mary (Melanie Laurent). Per combattere l’apatia,su consiglio di un collega, un giorno Adam guarda un film che cambia la sua vita;nella pellicola l’uomo vede infatti una comparsa identica a lui. Una volta incontrati, i due sosia intrecceranno le loro vite in un susseguirsi di eventi.

Oltre a Gyllenhaal nel cast sono presenti anche Melanie Laurent, Isabella Rossellini e Sarah Gadon. L’uscita del film è prevista per il 14 marzo 2014; di seguito potete vedere la nuova locandina,mentre a questo link trovate il teaser trailer e il primo poster per l’ultima fatica di Danis Villenueve e Jack Gyllenhaal.

Fonte: CS.net

Enemy Mine: in sviluppo un remake del cult di fantascienza

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Enemy Mine: in sviluppo un remake del cult di fantascienza

Dopo aver dato l’addio a Star Trek: Picard lo scorso anno con un’ultima stagione acclamata dalla critica, lo showrunner Terry Matalas ha trovato il suo prossimo grande progetto fantascientifico. Secondo The Hollywood Reporter, i 20th Century Studios gli hanno affidato un aggiornamento del classico cult del 1985 Enemy Mine, interpretato da Dennis Quaid e dal grande Louis Gossett Jr.

Basato sulla novella del 1979 di Barry B. Longyear pubblicata sulla rivista Asimov’s Science Fiction, il film originale è stato diretto dal regista candidato all’Oscar per Das Boot e La storia infinita Wolfgang Petersen al suo debutto in lingua inglese. Per coincidenza, questo sarà il debutto di Matalas nella scrittura di un lungometraggio.

Enemy Mine si svolge in un futuro lontano in cui l’umanità è nel mezzo di una guerra interstellare con la specie rettiliana dei Drac. Quando il pilota umano Willis Davidge (Quaid) e il caccia alieno Jeriba Shigan (Gossett Jr.) atterrano su un pianeta desolato e infido, sono costretti a mettere da parte i loro pregiudizi per sopravvivere. Sebbene le loro differenze minaccino di distruggerli, i due stringono un’improbabile amicizia che li porta a superare le sfide che il pianeta e i suoi abitanti pongono loro. Alla fine, a Davidge viene chiesto di prendersi cura del figlio di Drac quando questi non sarà più in grado di continuare.

Il film originale di Petersen ha superato un ciclo di produzione travagliato e un iniziale bombardamento al botteghino per diventare nel tempo un cult della fantascienza, attualmente con un punteggio del 68% da parte del pubblico su Rotten Tomatoes. Il film è stato apprezzato, tra l’altro, per i temi della tolleranza e del rispetto reciproco, raccontati attraverso i personaggi principali che imparano a conoscere e onorare le reciproche ascendenze. Il materiale di partenza, scritto da Longyear, è stato altrettanto apprezzato alla sua uscita, vincendo il premio Nebula, che premia le migliori opere di fantascienza pubblicate negli Stati Uniti, nella categoria novelle e ricevendo due sequel.

Matalas è una voce comprovata della fantascienza

Al momento non c’è ancora un regista per il nuovo adattamento di Enemy Mine della 20th Century, ma l’aggiunta di Matalas è un inizio promettente. Ci sono pochi nomi emergenti più caldi di lui, dopo che l’anno scorso ha catturato l’attenzione del mondo della fantascienza con il suo lavoro su Star Trek: Picard Stagione 3, che è diventato di gran lunga l’episodio più votato della serie con un punteggio del 98% su Rotten Tomatoes e ha raccolto ben sette nomination ai Saturn Award con quattro vittorie, tra cui quella per la Miglior Serie Televisiva.

Prima di diventare uno showrunner nominato dai WGA per la serie guidata da Patrick Stewart, tuttavia, aveva già dato prova di una mano capace e ferma come creatore e showrunner della serie 12 Monkeys del 2015 su Syfy. Ora la sua agenda si sta rapidamente affollando, con la Marvel che lo ha coinvolto anche per una serie solista di Vision con protagonista il rientrante Paul Bettany.

Enemy di Denis Villeneuve con Jake Gyllenhaal

Enemy di Denis Villeneuve con Jake Gyllenhaal

Nel 2014 Denis Villeneuve decide di mettersi alla prova con un altro thriller, dal titolo Enemy, dopo l’ottimo Prisoners come punto di partenza utilizza un romanzo di J. Saramago intitolato Il Doppio ma rileggendolo con uno sguardo sospeso tra Hitchcock, Lynch e le visioni terrificanti di David Cronenberg; come protagonista della vicenda sceglie Jake Gyllenhaal, attore col quale aveva già collaborato nel film precedente. Nel cast anche Mélanie Laurent, Sarah Gadon e Isabella Rossellini.

La storia di Enemy vede protagonista il docente di storia Adam Bell, un individuo comune dalla vita lineare, la cui routine è scandita dalle lezioni e dalla fidanzata Mary. Ma questo equilibrio è destinato ad essere sconvolto da una rivelazione: mentre vede un film a noleggio su consiglio di un collega, scopre un suo doppio: un attore, tale Anthony Clair, identico a lui. La curiosità si trasforma presto in ossessione.

Enemy, il film

Enemy è un vero e proprio labirinto della mente che sfugge a qualunque classificazione di genere: intricato, paranoico, angoscioso, contiene echi e suggestioni che rimandano all’immaginario di registi che hanno- da sempre- “giocato” con la materia onirica: maestri come Lynch e Cronenberg, cantori dell’unheimlich freudiano in tutte le sue inquietanti declinazioni, professionisti che con le loro storie hanno sempre raccontato gli incubi annidati nel quotidiano- argomento questo caro anche ad Hitchcock e alle sue sinistre visioni americane- mostrando come la realtà fenomenica non sia poi così rassicurante come la percepiamo noi.

EnemyVilleneuve si ispira a Saramago e alle sue visioni apocalittiche per poi prenderne le distanze; inserisce degli elementi- come i ragni- non presenti nel romanzo ma che potrebbero costituire un elemento necessario per decifrare il film: l’aracnoide tesse delle intricate tele, talmente fitte da sembrare dei labirinti, i labirinti della mente nel quale si perdono reciprocamente i “gemelli” Adam e Anthony, l’uno il doppelganger dell’altro, in una dicotomia spettrale dalla morale ambigua dove i confini razionali della verità si sfumano fino a confondersi.

Il regista sceglie di raccontare la storia attraverso inquadrature claustrofobiche e strette, confondendo i dettagli e i confini delle persone, degli oggetti, degli spazi- i quali diventano inquietanti città vuote e metafisiche come un quadro di De Chirico- e riuscendo ad orchestrare, in un crescendo di ansia e fastidio, una storia tenuta insieme solo dall’angoscia che qualcosa di inafferrabile stia per colpirci all’improvviso, rendendoci testimoni impotenti di qualche sinistro spettacolo che ci ritroviamo ad ammirare come malati voyeur. “Il caos è un ordine da decifrare”, recita una frase tratta dal romanzo di Saramago in apertura del film: e forse l’unico modo sensato per decifrare la caotica tela della mente è riordinando la realtà a partire da un altro punto di vista, unica chiave di lettura plausibile alle tenebre dell’indecifrabile.

Enea: recensione del film di Pietro Castellitto #Venezia80

Enea: recensione del film di Pietro Castellitto #Venezia80

Dopo il passaggio del suo primo film I Predatori nella sezione “Orizzonti” della Mostra del Cinema di Venezia 2020, Pietro Castellitto approda nel concorso ufficiale a Venezia 80 con il suo Enea, atipico gangster-buddy movie, dove la violenza tipiche di queste narrazioni resta in secondo piano rispetto alla vitalità dei suoi personaggi, naufraghi di un mare in cui si scontrano romanticismo e nichilismo, in cui “non ci si deve vergognare di chi si bacia” e ogni bacio merita un piccola pausa, un momento di silenzio per apprezzarlo interamente come ultimo gesto di affetto di una generazione che lotta contro la morte dei sensi.

Enea, fondare e fondere, dal mito all’azione

Enea rincorre il mito che porta nel nome: lo fa per sentirsi vivo in un’epoca morta e decadente. Lo fa assieme a Valentino, aviatore appena battezzato. I due, oltre allo spaccio e alle feste, condividono la giovinezza. Amici da sempre, vittime e artefici di un mondo corrotto, ma mossi da una vitalità incorruttibile. Oltre i confini delle regole, dall’altra parte della morale, c’è un mare pieno di umanità e simboli da scoprire. Enea e Valentino ci voleranno sopra fino alle più estreme conseguenze. Tuttavia, droga e malavita sono l’ombra invisibile di una storia che parla d’altro: un padre malinconico, un fratello che litiga a scuola, una madre sconfitta dall’amore e una ragazza bellissima, un lieto fine e una lieta morte, una palma che cade su un mondo di vetro. È in mezzo alle crepe della quotidianità che l’avventura di Enea e Valentino lentamente si assolve. Un’avventura che agli altri apparirà criminale, ma che per loro è, e sarà, prima di tutto, un’avventura d’amicizia e d’amore.

Così come l’inizio de I Predatori, straniante e che utilizzava magistralmente il flash-forward, facendoci sentire, ma non vedere, qualcosa che sarebbe accaduto molto più avanti, un incidente che avrebbe coinvolto due famiglie agli antipodi, l’inizio di Enea è un lungo dialogo a due voci tra quelli che pensiamo essere madre e figlia. Il controcampo arriva molto dopo l’inizio della conversazione, il vero figlio di questa madre ci viene mostrato quasi come un terzo incomodo. Effettivamente, nel corso di film capiremo la vera missione di Enea: fondare e fondere, riunire un nucleo familiare e cercare di costruirne uno suo, cavalcare le sfide della vita alla ricerca di uno stimolo che la Roma da bene non gli può dare.

Enea Pietro Castellitto Benedetta Porcaroli

Riunificare nella potenza del vivere

Enea e Valentino (Giorgio Quarzo Guarascio) guardano Roma dall’alto di un elicottero: gli sembra così piccola e “prenderla in mano è il mio scopo”, arriverà ad affermare il suo amico. I due si muovono negli spazi della malavita, ma con un’idea di questi che Pietro Castellito evoca ottimamente anche a livello registico. Enea è avvolto da una patina mitologica, nonostante la sua narrazione sia profondamente radicata nella storia della famiglia borghese, in ambienti infimi, nel traffico di droghe. Eppure, “facciamo le stesse cose, ma voi per il potere e noi per la potenza“, commenterà il giovane. Una sete di vita, uno slancio romantico verso il sentire, provare, non mettersi limiti. Questa corsa all’esperienza, verrà pian piano interpretata in maniera diversa dai due, con più cinismo e consapevolezza della propria posizione e pericolosità da Valentino, con occhi sempre più tendenti alla riunificazione speranzosa per Enea.

Pietro Castellitto conferma di avere una precisa idea di cinema, coadiuvati da uno stile narrativo e registico inediti per il panorama italiano. Un cinema in cui i personaggi sono prima di tutto persone, che pensano come agiscono e agiscono come pensano. In cui due incensurati sono il veicolo per il colpo perfetto, in cui bisogna imparare a resistere per esistere e in cui il senso di un’immagine non è niente senza un’emozione alla base. Audace, impavido, sicuramente non per tutti, ma incredibilmente disarmante.

Enea, Pietro Castellitto: “È un film sul desiderio di sentirsi vivi”

Presentato in Concorso a Venezia 80, Enea è l’opera seconda di Pietro Castellitto dopo I Predatori. Due opere molto distanti ma con dei tratti in comune. in Enea viene infatti descritta una borghesia italiana con una lenta diversa: “Enea è un film sul desiderio di sentirsi vivi. Enea vuole sentire dentro di sé il movimento della vita. Tutti i personaggi a loro modo provano a sentirsi vivi e da qui si genera un conflitto. Se le immagini di ristoranti e i luoghi che frequenta Enea possono sembrare elitari c’è però quel desiderio e quella vitalità incorruttibili non è elitario, è trasversale a tutti i giovani di qualsiasi epoca. Volevo svincolarmi dal conflitto borghese, dall’idea di famiglia borghese apatica che genera dei figli nichilisti. Enea invece è un eroe romantico, la famiglia è piena di vita“.

Nel film questo conflitto viene descritto bene dai due protagonisti Valentino ed Enea: “Valentino ed Enea cercano di creare un modo dove possono sentirsi vivi e creare un mondo dove i baci possano tornare a esistere. Per fare questo sono quasi disposto a tutto“. Lo stesso regista ha definito il suo film “un gangster movie senza gangster“, una ricerca di scrittura che alla fine colloca Enea come un eroe romantico moderno: “Il punto di vista che più mi interessava raccontare sono le conseguenze del sottobosco criminale nella vita di tutti i giorni. È come se sottotraccia si muovesse il genere gangster ma non appare mai del tutto“.

Enea film 2023

Enea è il 100° film di Sergio Castellitto

Tra l’emozione di presentare il film in un contesto come quello di Venezia Pietro racconta l’esperienza di aver diretto per la prima volta il padre Sergio Castellitto: “Ho provato in tutti i modi a non fare un film con mio padre, per quanto sapessi che il personaggio di Celeste si muove su una frequenza ironica che nessuno come mio padre avrebbe intercettato. Ho cercato altre strade ma poi una sera mi sono convito e l’ho chiamato“.

Presente in conferenza stampa anche Sergio Castellitto che continua il racconto: “Tempo prima che mi chiamasse Pietro sono andato su IMDB e ho scoperto che ero accreditato per 99 titoli. Enea sarebbe stato il mio 100° e l’ho considerato un segno del destino. È stata una relazione molto tranquilla, ho fatto questo film obbedendo al disegno del regista ma come ho fatto anche altre volte ho anche messo dei miei accorgimenti che sorprendono chi sta dietro la macchina da presa“.

Anche Benedetta Porcaroli, presente nel film come interesse amoroso di Enea, racconta la sua esperienza sul set: “È stato un lavoro per me molto felice, è stato un film complicato e coraggioso e devo dire che mi sono affidata al quadro di Pietro, preciso e sfumato. Penso che sia un film emozionante con una stratificazione di storie. Enea ci fa vivere questo conflitto e questa difficoltà a fare i conti con la vita. La Roma che viene raccontata nel film è una Roma inedita che ho amato anche se difficile e claustrofobica“.

Maledetta primavera

Un ruolo chiave nella narrazione di Enea lo ha la colonna sonora – a opera di Niccolò Contessa de I Cani. Oltre alle canzoni originali ci sono due brani appartenenti al panorama pop italiano: Spiagge e Maledetta primavera: “Quando devi scegliere i brani del film inevitabilmente devi anche seguire il tuo istinto. Soprattutto a Maledetta primavera ho legati tanti ricordi della mia gioventù, è una canzone che si canta allo stadio quando gioca la Roma. invece, Spiagge racconta benissimo lo stato d’animo dei protagonisti suggellato dalla fine dell’estate“.

Enea, il trailer del film di Pietro Castellitto

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Enea, il trailer del film di Pietro Castellitto

Ecco il trailer di Enea, che sarà presentato in Concorso alla 80° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia. Nel suo nuovo film, Pietro Castellitto recita anche al fianco di Giorgio Quarzo Guarascio, Benedetta Porcaroli, Chiara Noschese, Giorgio Montanini, Adamo Dionisi, Matteo Branciamore, Cesare Castellitto, Clara Galante, Paolo Giovannucci e con Sergio Castellitto.

Enea, la trama

Enea rincorre il mito che porta nel nome, lo fa per sentirsi vivo in un’epoca morta e decadente. Lo fa assieme a Valentino, aviatore appena battezzato. I due, oltre allo spaccio e le feste, condividono la giovinezza. Amici da sempre, vittime e artefici di un mondo corrotto, ma mossi da una vitalità incorruttibile. Oltre i confini delle regole, dall’altra parte della morale, c’è un mare pieno di umanità e simboli da scoprire. Enea e Valentino ci voleranno sopra fino alle più estreme conseguenze.  Tuttavia, droga e malavita sono l’ombra invisibile di una storia che parla d’altro: un padre malinconico, un fratello che litiga a scuola, una madre sconfitta dall’amore e una ragazza bellissima, un lieto fine e una lieta morte, una palma che cade su un mondo di vetro. È in mezzo alle crepe della quotidianità che l’avventura di Enea e Valentino lentamente si assolve. Un’avventura che agli altri apparirà criminale, ma che per loro è, e sarà, prima di tutto, un’avventura d’amicizia e d’amore.

Endless: tutto quello che c’è da sapere sul film

Endless: tutto quello che c’è da sapere sul film

Il regista Scott Speer ha abituato il suo pubblico a storie d’amore particolarmente strazianti, segnate dall’impossibilità dei protagonisti di coronare il proprio amore ma anche a racconti di genere fantasy, dove il reale e l’irreale si fondono in modi impensabili. Del primo caso è un esempio evidente il suo lungometraggio Il sole a mezzanotte, mentre Sei ancora qui – I Still see You appartiene al secondo. Nel 2020 Speer ha poi realizzato un film che mette d’accordo entrambe queste tendenze, ovvero Endless, un’opera che coniuga romanticismo, dramma e fantasy.

Scritto da Andre Case e Oneil Sharma, questo teen drama affronta il tema dell’amore impossibile attraverso una netta separazione dei due protagonisti, puntando su elementi surreali e metafisici. Attraverso questa loro condizione, gli sceneggiatori e il regista puntano ad esaltare una lezione tanto dolorosa quanto importante: a volta bisogna saper lasciare andare chi si ama. Un tema simile a quello proposto da un classico come Ghost – Fantasma, adattato però qui per un pubblico più giovane, che può ritrovare nei sentimenti dei due personaggi anche qualcosa di sé.

Endless non è in realtà stato accolto positivamente dalla critica e il suo essere uscito al cinema nel pieno del periodo segnato dalla pandemia di Covid-19 ha bloccato le sue possibilità di affermarsi presso un ampio pubblico. Al pari di altri titoli simili, tuttavia, è questo un film capace di regalare emozioni e lezioni di vita. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà utile approfondire alcune curiosità relative ad esso. Proseguendo nella lettura sarà possibile ritrovare ulteriori dettagli sulla trama e il cast di attori. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Endless: la trama del film

Chris e Riley sono due fidanzati che frequentano l’ultimo anno di scuola prima di iscriversi all’università. La sera della festa di fine anno, dopo essere arrivati alla festa con la moto del ragazzo, la migliore amica della fidanzata, Julia, rivela a tutti che Riley è stata presa all’università di giurisprudenza di un’altra città. Chris, scosso, decide di bere fino a diventare completamente ubriaco. A quel punto, grazie alla macchina dell’amico di Chris, Riley accompagna il fidanzato quando, nel bel mezzo di un discorso sul suo futuro, hanno un incidente. La ragazza si risveglia in un ospedale vicino all’amato, apparentemente sano e salvo, e ai suoi genitori, che però le comunicano la triste notizia della morte di Chris.

Quest’ultimo, pensando si trattasse di un qualche scherzo, prova a toccare la fidanzata, ma si accorge di non poterlo fare essendo realmente morto e intrappolato in una sorta di limbo. Incontra poi un ragazzo, anche lui morto, che gli rivela che un giorno potrà passare ad un “livello superiore” fuggendo da questo limbo. Nel mentre Riley, turbata dalla morte del ragazzo torna a disegnare sul suo quaderno, riuscendo ad entrare in contatto con Chris. Inizialmente non riesce a credere sia tutto vero, ma quando il ragazzo le dimostra la verità, lei disegna sempre di più, tentando di ricongiungersi col suo ragazzo. Ben presto, però, capiranno di non potersi influenzare in questo modo a lungo.

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Endless: il cast del film

A interpretare i protagonisti di Endless Chris e Riley vi sono gli attori Nicholas Hamilton e Alexandra Shipp. Il primo, nato in Australia, è divenuto famoso per aver impersonato uno dei figli di Viggo Mortensen in Captain Fantastic e Henry Bowers in IT e IT: Capitolo due. La seconda, invece, americana, è divenuta celebre per essere stata Tempesta in X-Men – Apocalisse e in X-Men – Dark Phoenix, oltre ad aver recitato in Tuo, Simon, dove ricopriva il ruolo di Abby. L’attrice Zoe Belkin interpreta Julia, l’amica di Riley, mentre Ian Tracey è Richard e DeRon Horton ricopre il ruolo di Jordan.

Accanto a loro, nel ruolo del padre di Chris vi è l’attore Aaron Pearl, mentre l’attrice Famke Janssen, il nome più noto del cast di Endless, interpreta Lee Douglas, la mamma di Chris. Anche lei è divenuta celebre grazie alla saga degli X-Men, avendo recitato nella trilogia originale nel ruolo di Jean Grey, alias Fenice. Completano poi il cast gli attori Eddie Ramos nei panni di Nate, Catherine Lough Haggquist in quelli di Helen e Barbara Meier, celebre per aver vinto la seconda edizione di Germany’s Next Topmodel, nel ruolo di Teri.

Endless: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Endless grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di giovedì 22 dicembre alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

Endless Love: tutto quello che ci aspettiamo dalla seconda stagione

Kara sevda tradotto significa amore nero. Ma, andando oltre la traduzione letterale, questo termine ingloba l’essenza di un amore lacerante, impossibile, pericoloso, tragico. Un amore di questa intensità lega Nihan e Kemal, protagonisti della nuova dizi turca Endless Love (titolo originale Kara Sevda, per l’appunto), in onda su Canale 5 e disponibile su Mediaset Infinity. Lo show mette in scena una love story tormentata e ostacolata, in cui la felicità è solo un orizzonte irragiungibile, e a questo aggancia altri fili tematici di grande rilevanza attuale quali la manipolazione psicologica e l’abuso di potere, sia sociale che relazionale.

A interpretare i personaggi principali i bravissimi Burak Özçivit e Neslihan Atagül, qui alla loro prova attoriale migliore, affiancati da comprimari di tutto rispetto quali Kaan Urgancıoğlu (attualmente protagonista di Segreti di Famiglia, sempre in onda su Canale 5), Hazal Filiz Kucukkose, Melissa Asli Pamuk, Zerrin Tekindor, Ruzgar Aksoy, Baris Alpaykut e Nese Baykent. La prima stagione si è da poco conclusa, lasciando dietro di sé una scia di interrogativi e cliffhanger che hanno fatto da trampolino per la seconda stagione, caratterizzata da un salto temporale di circa un anno. Dopo una serie di plot twist, che hanno visto l’uscita di scena di alcuni personaggi chiave, e sviluppi narrativi determinanti, la domanda è inevitabile: cosa ci riserverà la final season?

Dove eravamo rimasti alla fine della prima stagione di Endless Love?

Le ultime sequenze della prima stagione hanno sollevato diversi dubbi e aperto la strada a ipotesi e congetture sul destino dei personaggi principali. Ozan è stato incastrato da Emir per l’omicidio commesso nei primi episodi, venendo arrestato mentre tenta la fuga con Zeynep. Una volta in carcere, qualcuno gli ha mandato delle foto che ritraggono Zeynep ed Emir sulla barca a scambiarsi dei baci. In preda alla collera ha avuto un malore, ma una volta ricoverato in ospedale è morto inaspettatamente. Il caso viene archiviato come suicidio. Nel frattempo, Nihan ha scoperto di essere incinta di Kemal, ma lo ha accusato della morte del fratello, ritenendolo responsabile per averlo denunciato in passato. Come se non bastasse, lo ha incolpato anche della morte del padre, Onder, il quale ha avuto un infarto dopo aver appreso del suicidio del figlio. Sconvolta, Nihan decide di fuggire e, un anno dopo, la ritroviamo a Londra, dove ha dato alla luce una bambina di nome Deniz.

Endlesse Love serie

Cosa succederà nella seconda stagione?

Dopo aver scoperto il nascondiglio della moglie, Emir riesce a rapire Deniz, riportandola a Istanbul e ricattando Nihan: se non tornerà da lui, non rivedrà più sua figlia. Determinato a ricostruire la famiglia, pur sapendo che Nihan non lo amerà mai, Emir insiste affinché ricomincino da capo. Nihan, devastata dal lutto e dal dolore, alla fine cerca disperatamente l’aiuto di Kemal, ma quest’ultimo, convinto che Deniz sia davvero figlia di Emir, la respinge, mosso dalla delusione. Come ultima risorsa, Nihan si rivolge al poliziotto Hakan, ma anche i suoi tentativi falliscono, portandola ad arrendersi a Emir con l’obiettivo segreto di vendicarsi, sia del marito che di Kemal.

Kemal, che ha trascorso un anno in carcere per aver sparato a Emir alla fine della prima stagione, è deciso a vendicarsi di tutti coloro che lo hanno ferito, inclusa la donna che ama. La seconda stagione si preannuncia perciò come quella in cui finalmente tutti i nodi verranno al pettine e nella quale la maggior parte dei personaggi subisce drastici cambiamenti. Kemal, ancora ignaro della sua paternità, sembra davvero pronto a sposare Asu, con la quale si è fidanzato alla fine della prima stagione. Rivela questo a Nihan quando lei gli chiede aiuto, pur non sapendo ancora che Asu è in realtà la sorella segreta di Emir, il suo nemico giurato, “dettaglio” che ci aspettiamo scopra nelle prossime puntate e che potrebbe impedire che convolino a nozze.

Le anticipazioni nel frattempo suggeriscono che Kemal inizierà a sospettare sulla vera paternità di Deniz, e un test del DNA dovrebbe confermare la verità, portandolo a un confronto diretto con Nihan. Intanto, quest’ultima sta preparando la sua vendetta contro Emir, manipolandolo con un contratto matrimoniale con l’obiettivo di liberarsi da oppressione e ricatti e vivere finalmente libera con la figlia. La seconda stagione svelerà se la donna riuscirà davvero a portare a termine il suo piano, o se, più verosimilmente, verrà ostacolata da nuovi e subdoli ricatti. Sul fronte delle indagini, invece, Hakan continua a scavare nella morte di Ozan, cercando di capire se si tratti davvero di suicidio o di un omicidio orchestrato per farlo tacere. Nonostante il mistero non sia ancora stato svelato, tutti gli indizi sembrano puntare a un omicidio mascherato, poiché Ozan non mostrava segni di squilibrio al momento del decesso, ma anzi era più che determinato a fargliela pagare sia alla moglie adultera che ad Emir.

Il destino di Zeynep, intanto, resta in bilico. Determinata a conquistare Emir, è la principale sospettata per la morte di Ozan, e nessuno, tranne Asu, Nihan e Kemal, è a conoscenza della sua relazione clandestina con Emir. Questo segreto rischia di travolgerla, e ci si aspetta che innescherà una catena di eventi che la metteranno ancora una volta in pericolo. Da un lato, infatti, deve fare i conti con una famiglia già provata dalle scelte compiute nella prima stagione, come il matrimonio segreto con Ozan, che non perdonerebbe mai un simile tradimento; dall’altro c’è Emir, che continua a minacciarla di rovinarle la vita se dovesse insistere nel cercare il suo amore. Il suo destino si compirà in questa stagione finale, e la scelta di Zeynep su come affrontare la sua situazione – se continuare a correre rischi esponendosi pubblicamente o cercare di ricominciare da zero – sarà cruciale per la sua sopravvivenza.

Con complotti, inganni e vendette che si intrecciano in questa stagione carica di tensione, la domanda finale è inevitabile: chi avrà la meglio tra Emir e Kemal? La resa dei conti è vicina.

Endless Love: cosa faresti per salvare chi ami?

Tra le soap turche degli ultimi anni, Endless Love si impone come una delle più intense e crude, sia per le tematiche trattate che per la messa in scena. La regia di Hilal Saral, sostenuta da una sceneggiatura densa e straziante firmata da Ozlem Yilmaz e Burcu Gorgun, trascina il pubblico negli abissi della fragilità umana, della perdizione, del trauma e degli abusi psicologici. Al centro della narrazione vi è un amore condannato, da cui si dipanano trame universali che interrogano i valori di un individuo, la moralità e la tolleranza di fronte a ingiustizie e prevaricazioni. Fino a che punto si può arrivare per proteggere chi si ama? E quanto si è disposti a rischiare per conquistare la propria libertà?

Endlesse LoveIl tema del “Maschio Dominante” è sempre stato il cuore pulsante di Endless Love, e va ad aprire uno squarcio su una realtà terribilmente concreta: quella dell’ossessione amorosa, della possessività e dei sentimenti tossici che inevitabilmente sfociano in violenza e soprusi. La lotta per liberarsi da queste catene, anche a costo della propria vita, diventa una metafora potente della battaglia delle donne contro ogni tipo di violenza, che non è solo di natura fisica, ma anzi ha molte sfumature. La dinamica tra Emir e Nihan è emblematica di questo percorso: dalle iniziali sensazioni di colpa e disagio (in questo caso provate verso il fratello Ozan, vittima strumentalizzata dell’abuso), si passa alla rassegnazione e, infine, a quel punto di svolta decisivo ed essenziale che infuoca la lotta per la propria dignità, che vediamo concretizzarsi proprio nella seconda stagione.

L’amore tormentato tra Kemal e Nihan, pur essendo il fulcro narrativo, si trasforma quasi in un pretesto per esplorare temi più ampi, come l’oscurità e la corruzione che permeano la nostra società. Endless Love denuncia l’amore malsano, in cui il potere e il controllo dominano, e l’unica arma per trattenere chi si ama sembra essere la manipolazione, ma anche quanto possa essere pericoloso il potere nelle mani sbagliate e quanto il denaro non solo compri il silenzio delle persone, ma sia capace di eludere la legge stessa. La storia, inoltre, ci dimostra quanto sia ancora drammatica l’assenza di un’educazione emotiva e la mancata cura dei traumi, che spesso generano comportamenti distruttivi e patologici, i quali corrodono non solo la propria esistenza ma anche quella degli altri.

Questo perciò non è solo uno show che parla dell’impossibilità di viversi l’amore desiderato, ma è un invito a riflettere bene sulle proprie scelte, perché non sempre ciò che crediamo giusto lo è davvero e può essere realmente salvifico per le persone a cui teniamo. Ma soprattutto è un monito a non lasciarsi piegare e soggiogare, perché niente vale più della giustizia e di se stessi. Nessun ricatto, nessuna somma di denaro, nessun sentimento plateale può giustificare un abuso e una violenza. Bisogna sempre essere pronti a scendere sul campo per affermare i propri diritti e la propria libertà.

Endless Love Trailer con Alex Pettyfer

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Endless Love Trailer con Alex Pettyfer

Endless Love-trailerGuarda il Trailer originale di Endless Love, il nuovo film drammatico diretto da Shana Feste, remake del film italiano Amore senza fine di Franco Zeffirelli del 1981. Il primo video promozionale è stato rilasciato dalla Universal Pictures che distribuisce il film negli USA il 14 febbraio 2014. Nel cast del film i due giovani protagonisti Alex Pettyfer e Gabriella Wilde.

Il film racconta l’amore tormentato tra una ragazza ricca è un ragazzo di basso ceto sociale.

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Ecco la trama del film di Zeffirelli: Il film racconta la storia d’amore tra la quindicenne Jade e il diciassettenne David, amore ostacolato dalle rispettive famiglie, soprattutto dal padre di lei, che allontana David per permettere alla figlia di terminare gli studi con tranquillità. Ma l’amore ossessivo di David, porterà il ragazzo a dare fuoco alla casa della sua amata, per il quale sarà condannato a cinque anni in manicomio. Uscito dopo soli due anni per buona condotta, parte per New York alla ricerca di Jade, andando contro le disposizioni di legge che lo costringono a non lasciare la città. Una volta in città viene riconosciuto da Hugh, il padre di Jade, che nell’inseguirlo perde la vita in un incidente. Ma quando i due amanti si rincontrano e il loro amore riaffiora, ad ostacolarli, stavolta, sono i fratelli di lei, che accusano il ragazzo della morte del padre. David finisce in carcere e a Jade non resta che aspettare il suo amore senza fine.

ENDLESS al cinema dal 23 settembre

ENDLESS al cinema dal 23 settembre

Arriva al cinema da mercoledì 23 settembre ENDLESS, il teen drama del regista e produttore Scott Speer, noto per aver diretto Il sole a mezzanotte (Midnight Sun), altra celebre pellicola destinata ad un pubblico di giovani ed interpretata da Bella Thorne.

Il film, distribuito da Eagle Pictures, è interpretato da Nicholas Hamilton – conosciuto per le sue interpretazioni in Captain Fantastic e nei recenti adattamenti cinematografici It – Capitolo 1 e It – Capitolo 2 – e da Alexandra Shipp – la super eroina “Storm” negli ultimi due episodi della saga cinematografica dedicata agli X-Men; in Endless sono due ragazzi follemente innamorati, separati da un terribile incidente che lascerà il giovane intrappolato in uno stano limbo a metà tra la vita e la morte. I due troveranno un modo per entrare in connessione e condividere ancora momenti memorabili insieme, al di là della drammatica realtà.

È una storia di amore e di perdita, nella quale alla fine i protagonisti sono costretti ad imparare la lezione più dura di tutte: lasciare andare chi si ama.

Ender’s Game poster inediti del film con Harrison Ford

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Ender’s Game poster inediti del film con Harrison Ford

Ender-s-game-posterLa Summit Entertainment ha rilasciato tramite il sito IF-Sentinel.com  tre nuovi poster di Ender’s Game, l’atteso film che vede protagonisti  e  ed è l’adattamento dell’omonimo romanzo sci-fi di Orson Scott Card in arrivo il 1 Novembre negli USA. I

Ender’s Game nuovo spot con Asa Butterfield

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Ender’s Game nuovo spot con Asa Butterfield

ender's game asa butterfieldGuarda il nuovo spot del film Ender’s Game , l’adattamento del famoso  romanzo di fantascienza di Orson Scott Card. Nel film protagonisti sono un cast d’eccezione composto da  e .

Ecco la clip:

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Ender’s Game è l’adattamento dell’omonimo romanzo sci-fi di Orson Scott Card in arrivo il 1 Novembre negli USA. Il cast del film  è di primissimo piano e comprende anche gli attori  e .

In un prossimo futuro, una forza aliena ostile ha attaccato la Terra. Se non fosse per i leggendari eroi resistenti della Flotta Internazionale del Comandante Mazer Rackham (Ben Kingsley), tutto sarebbe perduto. In preparazione a un prossimo attacco, il colonnello Hyrum Graff (Harrison Ford) e il corpo militare internazionale stanno allenando le migliori giovani menti per trovare il futuro successore di Mazer. Tutto fa pensare che possa essere Ender Wiggin (Asa Butterfield), un ragazzo timido ma brillante per intelligenza strategica, che viene arruolato per aggiungersi all’elite dei combattenti.Basato sul pluripremiato best-seller omonimo, Ender’s Game uscirà il 1 novembre 2013 negli USA, e comprende nel cast . Tutte le info utili nella nostra Scheda: Ender’s Game.

Fonte: CS

Ender’s Game dal 30 ottobre nei nostri cinema

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Ender’s Game dal 30 ottobre nei nostri cinema

ender's game asa butterfield Dopo la lunga carrellata di commedie, horror e film-scandalo che di recente hanno popolato il grande schermo, torna attesissimo il genere fantascientifico. E in forma “ibrida”: sì perché con Ender’s Game, nelle nostre sale dal 30 ottobre, la sci-fiction si intreccia con l’avventura e l’action movie, per dare vita ad un mix che – diciamocelo – piace sempre un po’ a tutti.

Lo sa bene la Summit Entertainment, lo studio cinematografico indipendente che nel 2011 decise di acquistare i diritti del film e della sua distribuzione, confidando nelle origini letterarie del prodotto. Tratto infatti dall’omonimo romanzo di successo pubblicato nel 1985 e firmato dall’americano Orson Scott Card, Ender’s Game ha inoltre potuto contare sul contributo dello stesso scrittore, qui autore del soggetto nonché produttore. Per la regia è stato scelto il sudafricano Gavin Hood, che molti ricorderanno per Il suo nome è Tsotsi (che nel 2005 gli valse l’Oscar come miglior film straniero), ma anche per Rendition – Detenzione illegale, presentato alla 2° edizione del Festival del Cinema di Roma nel 2007.

Ender's Game-filmIl risultato è uno script, inutile negarlo, assolutamente accattivante, protagonista un brillante 12enne che – in un futuro imprecisato – viene addestrato per diventare il prossimo Capo militare della Terra, prendendo così il posto dell’eroico Mazer Rackham (Ben Kingsley), Comandante della Flotta Internazionale. Questo anni prima era riuscito a sventare un terribile attacco degli Scorpioni, alieni simili ad insetti che minacciavano di conquistare la Terra: da allora, il Colonnello Hyrum Graff (Harrison Ford) ha reclutato i migliori combattenti del pianeta, preparandosi all’imminente ritorno del nemico.

Tra i giovani si distingue, appunto, Ender Wiggin (interpretato da Asa Butterfield), un ragazzo timido ma intelligente che viene inserito nella “Scuola di Guerra”, dimostrandosi superiore ai compagni in classe come nella “Battle Room”, un campo gioco privo di gravità dove gli allievi di Graff  mettono a frutto le loro abilità di combattenti.

C’e da dire che la Summit, oltre a puntare su un genere di sicuro impatto, ha voluto un cast di prim’ordine: accanto ai già citati Ford e Kingsley, troviamo infatti un tris di donne nominate all’Oscar: la Viola Davis nominata per The Help di Tate Taylor, la prossima Giulietta cinematografica Hailee Steinfel, che ha ricevuto la preziosa nomination al suo esordio con i Fratelli Coen con Il Grinta e la talentuosa Abgail Breslin, bambina-rivelazione nel 2006 con Little Miss Sunshine, anche lei nominata, per quel delizioso ruolo, al suo debutto al cinema.

Senza contare il leitmotiv che guida l’intera storia – ossia la ricerca della leadership, il tentativo di essere un “vincente”, tema assai caro al mondo americano e profondamente radicato nella sua cultura: e non stupisce, in fondo, che l’opera di Card sia stata scelta in un’Università della Virginia come libro di testo sulla psicologia della leadership.

Insomma, le carte che regia e produzione si sono giocate per Ender’s Game sono ottime, aspettiamo fiduciosi la prossima uscita del film nelle sale, con la speranza che gli scivoloni retorici – per così dire, “all’americana” – siano stati evitati il più possibile.

Ender’s Game: recensione del film con Harrison Ford

Ender’s Game: recensione del film con Harrison Ford

Arriva anche nel nostro paese l’atteso film di fantascienza Ender’s Game, pellicola diretta dal regista Gavin Hood e con protagonisti nientemeno che Harrison Ford, Ben Kingsley e Viola Devis e l’Hugo di Martin Scorsese, Asa Butterfield.

Ender’s Game racconta di un futuro prossimo, in cui una razza aliena ostile attacca la Terra, e solo l’eroismo del Comandante della Flotta Internazionale Mazer Rackham evita la disfatta totale. Nell’attesa di un nuovo attacco, lo stimatissimo Colonnello Graff recluta i migliori ragazzi del pianeta per trovare il prossimo Mazer. Ender Wiggin, un ragazzo timido ma brillantissimo, viene convinto a lasciare la scuola tradizionale per entrare nella Scuola di Guerra di Graff. Lì Ender apprende facilmente e con grande rapidità le tattiche di guerra, vincendo ogni simulazione, guadagnandosi il rispetto degli altri cadetti, e viene presto promosso da Graff alla Scuola di Comando, dove sarà addestrato dallo stesso Mazer.

Ender’s Game, il film

Ender’s Game è l’adattamento del celebre ciclo di Eder (best seller) di Orson Scott Card. Partendo da questo spunto possiamo subito dire che l’operazione di adattare questa saga è in parte riuscita e il motivo è presto svelato. Innanzitutto la lungimiranza con la quale il team di creatori ha deciso di accorpare i primi due capitoli in un unico lungometraggio, il che ha permesso al film di costruire un’opera con una narrazione più adatta è funzionale al linguaggio cinematografico. Il risultato è un costrutto drammaturgico impeccabile che scorre via, senza momenti deboli, fino all’epilogo. Il racconto è cadenzato con i giusti tempi che permettono di raccontare l’evoluzione e il percorso del protagonista Ender Wiggin alla perfezione.

Ender’s Game non è esente da piccoli difetti, come la scelta di non rivelare i motivi che portano la scuola di guerra ad addestrare ragazzi poco meno che adolescenti per una scontro che si rivelerà essere spietato. Questi ed altri elementi rimangono trascurati in un film che tutto sommato sia per messa in scena che per regia rimane un’opera di ottima fattura. Una grossa mano al regista Gavin Hood è stata data dal cast di tutto rispetto che rende credibili i personaggi da loro interpretati. Su tutti Harrison Ford, che nonostante gli anni rimane sempre un grande spettacolo da ammirare al cinema. Ma non sono da meno Ben Kingsley e la deliziosa Viola Devis. Il cast è poi impreziosito dalla recitazione sincera dei due giovani protagonisti Asa Butterfield e Hailee Steinfeld che confermano qui tutto il loro talento. Ultima nota positiva è invece la partitura del compositore Steve Jablonsky, sempre a suo agio con il genere fantascientifico e perfetto nel conferire epicità alle sequenze più spettacolari del film.

Ender's Game

Ender’s Game: libro, cast e sequel del film con Asa Butterfield

Ender’s Game: libro, cast e sequel del film con Asa Butterfield

Da quando Harry Potter è arrivato sul grande schermo sono numerosi i film e le saghe per ragazzi che si sono susseguite, con più o meno fortuna, apportando sempre qualcosa di nuovo ad un panorama sempre più florido. In questo filone si inserisce anche Ender’s Game, diretto dal regista Gavin Hood nel 2013 e basato sul romanzo Il gioco di Ender, scritto nel 1985 da Orson Scott Card. Di genere fantascientifico, il film si concentra su un giovane protagonista intento ad addestrarsi per diventare una letale macchina da guerra in uno scontro tra specie diverse.

Dal romanzo di Card è in seguito nato un fortunato ciclo letterario, noto come Ciclo di Ender, attraverso cui si esplorano diversi punti di vista e storie del grande universo narrativo ideato dallo scrittore. Divenuto un romanzo fondamentale per i ragazzi, Il gioco di Ender gode da sempre di grande popolarità, cosa che lo ha infine portato ad entrare nelle attenzioni degli studios cinematografici. Per anni, tuttavia, Card si è opposto ad una trasposizione del suo libro, salvo poi occuparsi personalmente della realizzazione di ciò.

Con l’acquisizione dei diritti sul romanzo, Ender’s Game può finalmente prendere forma, arrivando infine in sala nell’autunno del 2013. Qui il film si è affermato come un discreto successo, guadagnando circa 125 milioni di dollari a fronte di un budget di 110. Con un risultato non entusiasmante di questo tipo, il futuro della saga è ancora incerto, anche se i fan di questa hanno più volte chiesto a gran voce di poter vedere nuovi film dedicati al Ciclo. Proseguendo qui nella lettura sarà intanto possibile scoprire le principali curiosità legate al primo film, dalla trama al cast di attori.

Ender’s Game: la trama del film

La storia del film, ambientata in un prossimo apocalittico futuro, vede la Terra attaccata da una razza aliena ostile, i Formics, la quale ha ucciso in breve tempo milioni di persone. Se non fosse per le gesta eroiche del Gran Mazer di nome Rackham, il quale si sacrificò distruggendo l’astronave madre degli alieni, tutto sarebbe stato perduto già da molto tempo. Cinquant’anni dopo tale vittoria, l’umanità si prepara ad un eventuale contrattacco nemico, e per essere sicura di avere possibilità di sopravvivenza addestra una serie di bambini dotati all’arte della guerra. Formare un nuovo esercito è infatti quanto mai indispensabile.

Ad occuparsi della cosa è il colonello Hyrum Graff, il quale nel reclutare i vari ragazzi spera di trovare il nuovo Mazer Rackham. Attraverso una dura selezione, composta da vari livelli e prove, egli ricerca infatti i migliori talenti per assicurare la vittoria del proprio pianeta. Ad eccellere sopra tutti è il giovane Ender Wiggins, il quale manifesta un insuperabile connubio tra intelligenza, empatia, e doti strategiche. Individuato per le sue doti, egli viene nominato capitano della sua squadra, e avrà a disposizione un tempo limitato per assicurarsi che tutto sia pronto in vista della battaglia. Nel momento in cui questa si presenta, però, non è affatto come Enders se l’aspettava.

Ender's Game cast

Ender’s Game: il cast del film

Per dare vita al film, sono stati coinvolti alcuni tra i maggio interpreti di Hollywood, come anche delle giovani promesse della recitazione. Ad interpretare Ender, il giovane protagonista, è l’attore Asa Butterfield, divenuto celebre grazie al film Hugo Cabret e oggi impegnato nella serie Netflix Sex Education. Per prepararsi al ruolo, egli dovette allenarsi in diverse discipline di combattimento, come anche partecipare ad un addestramento per astronauti, dove si è dovuto misurare con prove a gravità zero. Accanto a lui, nel ruolo della sorella minore Valentine, vi è l’attrice Abigail Breslin, diventata celebre per il film Little Miss Sunshine. Hailee Steinfeld, invece, è Petra Arkanian, un altro cadetto che si unirà a Ender nel suo addestramento.

Nel film sono poi presenti attori premi Oscar del calibro di Viola Davis nei panni della psicologa Gwen Anderson, e Ben Kingsley in quelli del leggendario capitano Mazer Rackham. Per dar vita a questo, l’attore si è dovuto quotidianamente sottoporre a diverse ore di trucco per farsi applicare sul viso i tatuaggi tipici della tradizione Tā moko. Infine, nel ruolo del colonnello Hyrum Graff, mentore di Ender, vi è Harrison Ford. L’attore, che si è dichiarato particolarmente entusiasta di partecipare ad una storia di questo genere, ha descritto il suo personaggio come un misto di ombra e luce, essendo egli tanto una figura paterna quanto un controverso manipolatore. La sua interpretazione è stata poi particolarmente apprezzata, e gli ha fatto guadagnare una nomination come non protagonista ai Saturn Award.

Ender’s Game: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Considerato l’ampio universo narrativo ideato da Card, era lecito aspettarsi la formazione di una vera e propria saga cinematografica relativa al Ciclo di Ender. I piani dei produttori erano infatti quelli di dar subito vita ad un secondo film. Il romanzo da cui trarre spunto per questo sarebbe dovuto essere Speaker for the Dead, secondo libro del Ciclo. Tuttavia, dato il non entusiasmante risultato al box office il progetto si trova momentaneamente in stand-by. Con l’uscita nel 2017 del nuovo romanzo Children of the Fleet, si pensò che adattare questo potesse risultare di maggior attrattiva per gli spettatori. Tuttavia, ad oggi, non vi sono ancora notizie ufficiali, se non che la saga potrebbe in realtà proseguire sotto forma di serie televisiva.

Per gli appassionati del film è possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Ender’s Game è infatti disponibile nel catalogo di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno lunedì 11 aprile alle ore 21:40 sul canale Nove.

Fonte: IMDb

Ender’s Game: la spiegazione del finale del film

Ender’s Game: la spiegazione del finale del film

Il film Ender’s Game (qui la recensione) è uscito all’apice della moda della fantascienza distopica per giovani adulti, in mezzo a titoli come Hunger Games e Maze Runner, ma ha un finale molto più cupo di altri film di fantascienza. Ambientato in un futuro in cui gli esseri umani si stanno preparando per un attacco da parte della razza aliena nota come Formic, il film del 2013 è incentrato sul talentuoso studente dell’accademia militare Andrew “Ender” Wiggins (Asa Butterfield) che diventa parte di una più ampia guerra intergalattica. Basato sull’omonimo romanzo di culto di Orson Scott Card, è anche una storia di crescita, in quanto analizza l’evoluzione di Ender da bambino dotato a potenziale salvatore del pianeta.

Come il romanzo, anche Ender’s Game si conclude con uno scioccante colpo di scena. Ma per entrare nello specifico del finale, gli spettatori devono rivedere la storia fantascientifica che il film stabilisce all’inizio. I Formic sono diventati il principale nemico della Terra dopo averla invasa, uccidendo milioni di persone. Tuttavia, quando il capitano Mazer Rackham (Ben Kingsley) si sacrificò facendo schiantare la sua nave contro il mondo dei Formic, la pace fu ristabilita sulla Terra. Tuttavia, anche allora gli umani si prepararono a un contrattacco, reclutando giovani cadetti spaziali come Ender.

Come fa Ender a distruggere accidentalmente i Formic?

Nel corso di Ender’s Game, Ender non viene quasi mai coinvolto in un vero e proprio combattimento. Invece, lui e i suoi giovani compagni vengono addestrati a combattere i Formic attraverso elaborati programmi di simulazione ultra-realistici. Anche se è sottoposto agli stessi esercizi di addestramento degli altri studenti dell’accademia, i superiori in Ender vedono un potenziale speciale fin dall’inizio, come si evince dal trattamento riservatogli dal colonnello Hyrum Graff (Harrison Ford). Graff e altri comandanti della flotta supervisionano quella che Enders ritiene essere la sua prova finale. Questo gli impone di conquistare il mondo dei Formic, anche se i Formic sono più numerosi.

Ender's Game film
Harrison Ford e Asa Butterfield in Ender’s Game © 2012 – Summit Entertainment

Sempre attento alla strategia piuttosto che alle emozioni, Ender esorta allora i membri della sua flotta a sacrificarsi, purché il dispositivo MD (Molecular Detachment) possa esplodere sul pianeta Formic. Alla fine di Ender’s Game, Ender riesce a portare a termine la sua missione e a spazzare via la razza dei Formic, ma scopre che i comandanti lo hanno manipolato facendogli credere che tutto questo fosse una simulazione. Lo sterminio dei Formic è invece avvenuto davvero in tempo reale. Il tradimento che Ender, stordito, si trova ad affrontare è il segnale della perdita dell’innocenza nella sua vita di adolescente. Per quanto Ender fosse idealista, non ha mai avuto l’intenzione di diventare un assassino di pianeti.

Può Ender salvare la società dei Formic?

Pieno di sensi di colpa, Ender rende evidente il suo disappunto nei confronti dei suoi superiori. Quando alla fine viene abbattuto con dei tranquillanti, riesce a comunicare con la Regina Formica attraverso un sistema di mente alveare. In realtà, come suggerisce il romanzo originale, i Formic hanno invaso la Terra solo perché ritenevano che un pianeta senza una mentalità alveare non avrebbe avuto specie senzienti. Anche se le azioni di Ender uccidono i Formics, la loro regina riesce a comunicare mentalmente con Ender nei suoi ultimi momenti. Sebbene inizialmente voglia ucciderlo, il senso di colpa di Ender le fa cambiare idea.

Invece, la regina guida Ender verso una struttura formica abbandonata dove si trova un uovo che lei stava proteggendo. È da questo momento che Ender scopre le sue nuove responsabilità. Ora che la guerra tra i Formic e gli umani è terminata, Ender viene promosso ad ammiraglio, gli viene concessa una nuova nave e gli viene data piena libertà di fare ciò che vuole. Ender sfrutta perfettamente la sua libertà per avventurarsi nello spazio profondo con l’intenzione di fondare una nuova colonia che darà essenzialmente il via alla rinascita della specie. In questo senso, il finale di Ender’s Game si rivela ironico e allo stesso tempo offre al suo protagonista una certa redenzione.

Ender's Game cast
Harrison Ford e Asa Butterfield in Ender’s Game. Foto di Richard Foreman – © 2013 Summit Entertainment, LLC. All Rights Reserved.

Il finale avrebbe potuto essere ancora più cupo

Ender è un personaggio più cupo nel romanzo, almeno fino al suo finale. Le prepotenze che subisce da parte di Peter e di altri, insieme al suo atteggiamento generale volto a conquistare le persone, mettono a dura prova il suo carattere. Quando compie 11 anni, Ender ha già ucciso i bulli Bonzo e Stilson. Questa sconvolgente perdita di innocenza lo trasforma quasi in un antieroe, prima che la battaglia finale gli faccia cambiare idea. Ritraendo Ender come un personaggio compassionevole fin dall’inizio, invece, il film minimizza l’impatto del finale. Ender prova rimorso, ma non è in contrasto con la sua personalità come nel libro.

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Il vero significato del finale di Ender’s Game

Per coloro che hanno letto il romanzo del 1985, il finale del film di Ender’s Game potrebbe quindi risultare attenuato e asettico. Tuttavia, la conclusione è più carica di emozioni e più cupa di altri film di fantascienza per ragazzi dell’epoca. Il fatto che l’ultima missione di Ender non fosse una simulazione potrebbe addirittura scioccare gli spettatori che non conoscono il materiale di partenza. È interessante notare che questo colpo di scena finale è anticipato dalla locandina di Ender’s Game, che riporta il testo “Questo non è un gioco”. Questo slogan riassume perfettamente l’arco narrativo di Ender nel film, che si era dilettato in giochi simulati per poi affrontare la realtà in modo inaspettato.

Da questo punto di vista, il film attraverso il genere della fantascienza distopica si pone quindi anche come monito nei confronti di quella che è una vera e propria anestetizzazione nei confronti della guerra e dei suoi orrori. L’addestramento a cui Ender si sottopone ricorda infatti quello dei piloti di droni, i quali uccidono senza essere sul luogo e avvertono quindi una certa sconnessione nei confronti di quello che stanno facendo, quasi con l’idea di giocare ad un videogioco che però ha effetti nella realtà. Da questo punto di vista, Ender’s Game richiama dunque alla responsabilità nei confronti delle proprie azioni e a distinguere tra ciò che è un gioco e ciò che non lo è affatto.

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