E’ stato presentato oggi, al cinema
Adriano di Roma in Piazza Cavour,
Tutta colpa di Freud,, l’ultimo film di
Paolo Genovese. Presenti alla conferenza stampa,
oltre allo stesso regista, l’intero cast di attori, composto da
Marco Giallini, Vittoria Puccini, Anna Foglietta, Vinicio
Marchioni, Laura Adriani, Alessandro Gassman e
Claudia Gerini, insieme ai produttori
Marco Belardi, per Lotus
Production, e Giampaolo Letta, per
Medusa Film. Durante l’incontro, il regista
Paolo Genovese ha ringraziato vivamente tutti gli
altri interpreti del film, tra cui Daniele Liotti, Edoardo
Leo, Giulia Bevilacqua e Gianmarco
Tognazzi, che, con le loro amichevoli partecipazioni,
hanno reso questo film ancora più importante e speciale.
“Il film verrà distribuito in
400 copie – ha spiegato subito Giampaolo
Letta – Siamo felici di aver lavorato ancora una volta
con Paolo e con Marco Belardi. La storia ci è piaciuta da subito e
tutti gli attori hanno contribuito a rendere questo film ancora più
bello. Il film è costato parecchio e la qualità del prodotto si
nota. In un momento molto particolare come quello che sta vivendo
attualmente il cinema italiano, credo che la qualità produttiva sia
una cosa da non trascurare”. “In questo momento – ha
aggiunto Marco Belardi – quando si producono
film con budget così elevati, è perché si ricerca la qualità del
prodotto. E, soprattutto, lo si fa per cercare di soddisfare il
pubblico”.
“Essendo tre storie
intrecciate – ha spiegato il regista Paolo
Genovese – il lavoro sulla sceneggiatura è stato
importante fin dall’inizio, fin dal soggetto. È difficile oggi
scrivere soggetti originali. È una cosa che noto sempre quando ci
mettiamo a fare le riunioni per discutere della sceneggiatura.
Qualunque idea ti viene è già stata fatta. Oggi, secondo me,
l’originalità risiede sia nell’andamento delle storie, sia nel
punto di vista delle storie, quindi la caratterizzazione dei
personaggi. I personaggi di questo film hanno sicuramente delle
particolarità, sono originali a loro modo. Parte dell’originalità
sta anche nel cercare dei finali diversi. Il finale aperto, ma non
a tutti i costi. Se lo chiudi, dai una risposta; se lo lasci
aperto, dai comunque la possibilità di far riflettere”.
“Per interpretare il mio
personaggio – interviene Marco Giallini –
mi sono documentato, ho letto alcune cose, visto certi film, ma
di sicuro non sono entrato in analisi. Ho cercato, anche grazie
all’aiuto di Paolo, di caratterizzare Francesco in qualche modo, di
renderlo un po’ goffo anche se in realtà io non lo sono per niente.
Mi è piaciuto molto. Trovo che sia un personaggio, ed una persona
allora stesso tempo, molto bello”. “È stato un piacere
lavorare con tutti e, in particolare, con Marco – ha
continuato Alessandro Gassman – Io entro
profondamente nei personaggi che interpreto. Mi sono molto
divertito e voglio ringraziare anche Claudia Gerini e Laura
Adriani, che sono gli attori con cui, nel film, interagisco di più,
perché ho davvero lavorato bene con tutti loro. Grazie al lavoro di
Paolo, era come se avessimo sempre lavorato insieme. Era come se
stessimo continuando un discorso che in realtà non avevamo mai
cominciato”.
Sul tema della diversità presente
all’interno della pellicola, Genovese ha detto: “È stata una
cosa assolutamente voluta, e non casuale. L’idea di raccontare il
diverso, ma soprattutto il diverso dalla prospettiva di un
genitore. In genere siamo tutti bravi ad accettare la diversità
quando la guardiamo dall’esterno; quando poi ti ci scontri in prima
persona è tutta un’altra cosa”. “Quando Paolo mi ha
proposto questo ruolo – ha continuato l’attrice Anna
Foglietta – mi sono subito entusiasmata perché è un
ruolo che parla della diversità, ma di una diversità che cerca di
trasformarsi in “normalità”. È una versione abbastanza inedita
della questione sull’omosessualità, cioè una donna lesbica che
vuole tornare ad essere eterosessuale. Era complicato, e forse
anche inverosimile, pensare a come questa donna, una donna comunque
risolta e in pace con se stessa e con la propria sessualità,
potesse decidere all’improvviso di voler quasi tornare indietro;
questo però conferisce al personaggio una leggerezza, una tenacia e
una volontà reale nel voler ricercare quella che è la pura e
semplice felicità”.
In merito alla storia di Marta e
Fabio, Vittoria Puccini e Vinicio
Marchioni hanno dichiarato: “Mi ha molto
incuriosito – dice la Puccini – il fatto di mettere in
scena il rapporto tra una ragazza udente e un ragazzo sordo. Devo
ammette che fino a quando non abbiamo iniziato a girare, non era
tanto evidente pensare a come poter rendere cinematograficamente
questo rapporto, il rapporto tra due ragazzi che per capirsi e
comunicare devono far ricorso non alla parola ma ad altri
strumenti, come lo sguardo, la fisicità, i gesti. Lavorando,
quindi, è stato molto interessante e anche molto magico riscoprire
il valore e l’importanza del silenzio, attraverso questi due
personaggi che anche solo guardandosi riescono a comunicarsi
tanto”. “Io ringrazio Paolo – ha aggiunto Marchioni –
perché mi ha dato l’opportunità di interpretare un ruolo
meraviglioso e per un attore credo che questa sia la cosa più
bella. Soprattutto, credo sia molto bello per chi fa questo
mestiere interpretare il ruolo di un sordo. Mi auguro che questo
ruolo, e in generale questo film, possa aiutare queste persone ad
avere finalmente il riconoscimento che meritano in riferimento alla
loro lingua, cosa che aspettano da tantissimo tempo”.
Interviene poi l’attrice
Laura Adriani, che ha parlato così della sua
esperienza all’interno del film: “Ho amato il personaggio di
Emma dal primo provino. È stato un ruolo molto sofferto: ci sono
stati tre provini e poi ho dovuto aspettare tre settimane prima di
sapere che ero stata scelta. È stata una gioia immensa. Trovo sia
un personaggio scritto davvero bene. È un personaggio pieno di
vita, che si contrappone totalmente a quello di Alessandro: la
nostra storia mostra il grande divario che può esistere tra una
persona di vent’anni, che crede ancora in tutto, ed una di
cinquanta, che invece a certe cose molto probabilmente non crede
più. In realtà, il grande amore di Emma non è Alessandro, ma è suo
padre; e anche per il mio personaggio, che per tutto il film cerca
l’approvazione del padre, alla fine ci sarà il lieto
fine”.
È poi intervenuta Claudia
Gerini, che ha così parlato del personaggio di Claudia:
“Devo ringraziare Paolo perché mi ha offerto un ruolo molto
diverso da quelli che faccio in genere. Claudia è una donna molto
pacata, inizialmente misteriosa, quasi un’osservatrice. Queste
caratteristiche le permettono poi, quando si trova a doversi
scontrare con la verità, di guardare le cose dalla giusta
prospettiva e di capire quali sono le priorità della sua
vita”.
In merito a quanto la scrittura
dell’omonimo romanzo abbia influenzato la sceneggiatura del film,
Paolo Genevose ha detto: “La cosa più
importate per me, all’interno di un film, è la sceneggiatura. Più
che la scrittura del libro, mi ha aiutato molto il tempo di
riflessione nel pesare davvero ogni singola parola; e quello ci
tengo molto che sul set venga rispettato, non per una questione di
gelosia, ma perché è molto importante quello che si dice. Un lavoro
di documentazione e di informazione, ad esempio sui sordi, ha fatto
sì poi che la narrazione fosse ancora più precisa. In tutta la
sceneggiatura c’è una lavoro di approfondimento importante sui
personaggi. Bisogna sempre partire dalle storie. Se un personaggio
è ben scritto, inevitabilmente prenderà vita”.
Per concludere, il regista ha così
commentato la scelta del cast: “Una volta terminato Una
famiglia perfetta, c’era la voglia di rifare un altro film con
Marco Giallini. Il personaggio di Francesco è stato pensato
appositamente per lui. Poi, già dal soggetto, anche con Marco
Belardi abbiamo cominciato a pensare a quali attori potessero
interpretare quelle determinate parti. Volevo tantissimo lavorare
con Alessandro Gassman ed ero convinto che insieme a Marco
avrebbero dato vita ad una coppia esplosiva. Anche con Vittoria
Puccini era da tempo che volevo lavorare e il ruolo di questa
libraria romantica mi sembrava perfetto per lei. Anche con Anna
Foglietta ho provato varie volte a lavorare, e finalmente ci siamo
riusciti. Il cast di Laura Adriani è stato complicato: abbiamo
visto tantissime diciottenni ed è stato difficile trovare quel
giusto equilibrio tra il non essere troppo sensuale e il non essere
troppo bambina. Trovo che Laura sia stata bravissima. Per quanto
riguarda Claudia Gerini, si è trattato semplicemente del piacere di
lavorare nuovamente con lei, mentre lavorare con Vinicio Marchioni,
visto il ruolo da lui interpretato, è stato assolutamente
stimolante. Mi ritengo fortunato, sono riuscito ad avere gli attori
che volevo”.