Prima foto ufficiale dal film
Kick-Ass
2, il sequel del film diretto da
Matthew Vaughn che in questo secondo capitolo è
presente sono il veste di produttore. Nell’immagine protagonisti
Jim Carrey e Aaron
Taylor-Johnson. Carrey interpreta il colonnello Stars
and Stripe che nel film invita Kick-Ass ad unirsi al suo gruppo di
supereroi chiamati “Justice Forever.”
La storia ruota proprio a torno a
questo gruppo che nel prossimo film verrà braccato dal redivivo Red
Mist – tornato con il nuovo nome di The Mother F%&*^r – solo
l’intervento di Hit Girl può salvarli dall’essere
annientati. Nella pellicola ritorna tutto il cast del
precedente film: Chloë Grace Moretz,
Nicholas Cage, Lyndsy Fonseca,
Christopher Mintz-Plasse, e le new
entry Morris Chestnut, John Leguizamo e Donald Faison
co-protagonista nell’adattamento di Mark Millar e John Romita, Jr.
comico.
Kick-Ass 2 uscirà nei cinema in USA il 28 giugno 2013, in Italia
invece arriverà
Tutte le info utili nella nostra scheda film: Kick-Ass
2.
Kick-Ass 2, il film
Kick-Ass
2 uscirà nei cinema americani il 23 giugno
2013. Tornano i protagonisti dell’irriverente commedia d’azione sui
supereroi del 2010 diventata in breve tempo un cult
cinematografico.
In Kick-Ass
2 la ragazza assassina Hit Girl
(Chloë
Grace Moretz) e il giovane vigilante Kick-Ass
(Aaron
Taylor-Johnson) stanno entrambi cercando di vivere
come due normali teenager con i nomi di Mindy e Dave. Preoccupato
del diploma di fine anno e di un futuro alquanto incerto, Dave crea
la prima squadra di supereroi “mondiali” insieme a Mindy.
Sfortunatamente però la ragazza viene scoperta nei panni di Hit
Girl, ed è costretta a ritirarsi, restando sola ad affrontare il
terrificante mondo della scuola, popolato da malvagie studentesse.
Nel frattempo Red Mist sta creando la propria squadra per far
pagare ai suoi acerrimi nemici – Kick-Ass e Hit Girl – per ciò che
hanno fatto a suo padre…
Sono almeno due anni che Jessica
Chastain non sbaglia un colpo, dopo la nomination dello scorso anno
per The Help, in cui è riuscita a tirare fuori un talento comico
inaspettato, adesso è il momento di fare sul serio e sembra che la
bella attrice sia seriamente intenzionata a portarsi a casa
l’Oscar. In Zero Dark Thirty, la Chastain regge sulle sue spalle
tutta la pressione del film senza batter ciglio, portando a casa
una grandissima performance!
Due anni fa ha presenziato alla
cerimonia di annuncio delle nomination agli Oscar 2012, quest’anno
invece è protagonista, con la sua seconda nomination agli Academy
come migliore protagonista. La giovanissima Jennifer Lawrence non
fa che coltivare a confermare il suo grande talento, e con Il Lato
Positivo – Silver Lining Playbook sembra essere riuscita a fare
centro.
Alla sua seconda
nomination come migliore attrice protagonista, Naomi Watts cerca
ancora la vittoria e l’Oscar. Con The Impossible sembra essere
l’outsider di questa fantastica cinquina, ma non è escluso che la
sua grande performance possa portarle soddisfazione.
Se la giovane Wallis è l’attrice
più giovane mai stata candidata ad un premio Oscar, Emmanuelle Riva
è l’attrice più anziana ad essere mai stata candidata allo stesso
premio per la stessa categoria. In Amour, la Riva da una
straordinaria prova di sè e ha tutte le carte in regola per
riuscire a portare a casa l’ambito premio.
E’ la più giovane attrice ad aver mai
ricevuto una candidatura ad un premio Oscar, e a dire il vero,
prima di questo film, non era nemmeno una vera attrice. E’
Quvenzhané Wallis, la protagonista di Beats of the Southern Wild
che concorrerà insieme a quattro famose “avversarie” al premio per
la miglior interpretazione femminile. La bambina di nove anni ha
stregato il cuore del mondo con la sua tenerissima interpretazione
di Hushpuppy, e chissà che l’Academy non le faccia un regalo!
E’ un bel salto di qualità quello
di Hugh Jackman, che da presentatore agli Academy Awards del 2008,
quest’anno sarà presente in tutto il suo splendore come ospite
d’onore e candidato per la migliroe interpretazione maschile.
L’attore è Jean Valjean in Les Misérables di Tom Hooper, e grazie
al film ha avuto la possibilità della vita. Chissà se alla fine la
coglierà!
Il cattivo ragazzo di Hollywood è
tornato al cinema dopo l’anno sabatico durente il quale ha fatto un
vero e proprio esperimento sulla sua pelle. E da attore di razza
quale è, ha subito collezionato un’altra nomination, la terza della
sua carriera e probabilmente quella per il ruolo più riuscito che
gli sia mai capitato di interpretare. In The Master Phoenix strega
lo spettatore, riuscirà a farlo anche con l’Academy?
Tre nomination, due Oscar già vinti
e questa quarta nomination che arriva a coronare una grande
interpretazione. Denzel Washington conferma la sua grande classe di
attore di serie A e il prossimo 24 febbraio si troverà a concorrere
con i migliori ad armi pari.
E’ il vincitore popolare, che ha
acclamato il film Il Lato Positivo – Silver Lining Playbook, ed è
anche il più giovane nominato nella categoria di quest’anno.
Bradley Cooper arriva agli Oscar con i migliori propositi e
potrebbe anche riservare delle sorprese.
Attore poliedrico e talentuoso,
Daniel Day-Lewis è un Lincoln magnifico e questa potrebbe essere la
sua occasione di entrare nella storia del cinema. Se infatti di
colleghe donne con tre statuette ce ne sono già due (Katherine
Hepburn e Meryl Streep) i maschietti non hanno ancora un
rappresentante che possa vantare lo stesso numero di traguardi
sulla mensola di casa. Day-Lewis sembra ben avviato sulla strada
per essere il primo ad avere ben tre Oscar a casa.
Jacki Weaver è un’attrice di classe e con Il Lato Positivo –
Silver Lining Playbook ha ottenuto la sua seconda nomination agli
Academy Awards, dopo il riconoscimento ottenuto per la sua
straordinaria interpretazione in Animal Kingdom.
Bellissima e bravissima, quando
fece il suo esordio in Come d’Incanto nessuno ci avrebbe scommesso,
eppure Amy Adams ha collezionato quest’anno la sua quarta
nomination, sempre per la categoria di non protagonista. Ce la farà
quest’anno per il suo difficilissimo ruolo in The Master?
Qualcosa è cambiato l’ha consacrata ed ora con la sua bellissima
interpretazione in The Session le offre la possibilità di portare
di nuovo a casa un Oscar. Helen Hunt ha ricevuto quest’anno la sua
candidatura a migliore attrice non protagonista.
Il rapporto di Sally Field con
l’Oscar è di una media perfetta: due nomination e due Oscar portati
a casa. Adesso, con la sua straordinaria interpretazione della
Signora Lincoln in Lincoln di Spielberg, la Field prova a portarsi
a casa il suo terzo Oscar, mantenendo la sua perfetta media.
Dal momento in cui la rete ha
cominciato a far rimbalzare il trailer di Les Misérables, le
chiacchiere sull’interpretazione di Anne Hathaway per il film sono
cresciute di giorno in giorno, accompagnandola fino alla vittoria
ai Golden Globe e alla nomination all’Oscar. E’ decisamente lei la
favorita e ci sorprenderemmo un po’ tutti se, alla fine della
serata che premierà i migliori del cinema per il 2012 non sarà lei
a stringere tra le mani il dorato Oscar.
Vederlo nominato ad un Oscar di
questi tempi sembra davvero una cosa strana, eppure Robert De Niro
ha una bella storia d’amore con la dorata statuetta: ben due
vittorie per l’attore, e con questa da non protagonista per Il Lato
Positivo – Silver Lining Playbook, le sue nomination salgono a
quota cinque. La leggenda del cinema contemporaneo scende di nuovo
in campo e chissà che non faccia tripletta.
Dopo una carriera lunga e piena di
ruoli straordinari il 2006 ha visto balzare Philip Seymour Hoffman
agli occhi del mondo dello spettacolo con il premio Oscar vinto per
il film Truman Capote – A sangue Freddo. Con la sua magnetica
interpretazione in The Master, Hoffman adesso è in gara con altri
quattro attori di grande livello, per vincere la statuetta da non
protagonista.
Nel 1994 vinceva il suo primo
Academy Award per la migliore interpretazione da non protagonista
ne Il Fuggitivo. Adesso Tommy Lee Jones ci regala una delle
performance migliori dell’ultimo anno cinematografico e una delle
migliori della sua carriera. Con Lincoln l’attore da sfoggio alla
sua granitica presenza scenica, stregando il pubblico.
Match, nuovo lavoro di
Stephen Belber (Management) la cui
produzione è già partita, si arricchisce della partecipazione di
Patrick Stewart (Dune,
Star Trek, X-Men) a cui sembra che
si aggiungeranno anche Carla Gugino e
Matthew Lillard.
Squadra che vince non si cambia.
Christoph Waltz ha trovato il successo mondiale grazie alla sua
prima collaborazione con Quentin Tarantino e alla sua bellissima
interpretazione in Bastardi senza Gloria. Con la notorietà e la
grande performance è arrivato anche il suo primo Oscar in carriera.
Adesso con lo stessa regista e la stessa categoria, Waltz tenta la
doppietta.
Il grandissimo attore già premio
Oscar per Little Miss Sunshine prova con la doppietta presentando
dalla sua bellissima performance in Argo, di Ben Affleck, in cui
interpreta un produttore hollywoodiano alle prese con la messa in
cantiere del film più fasullo della storia del cinema.
Ghost – Fantasma è
il film cult del 1990 di Jerry Zucker con
protagonisti nel cast Demi Moore,
Patrick Swayze, Whoopi Goldberg, Tony Goldwyn, Rick Aviles,
Vincent Schiavelli.
Anno: 1990
Regia: Jerry Zucker
Cast: Demi Moore, Patrick Swayze, Whoopi Goldberg, Tony Goldwyn,
Rick Aviles, Vincent Schiavelli
Ghost, la trama
Ambientato a New York,
il film racconta di Sam Wheat, giovane bancario, e Molly Jensen,
sono una coppia innamorata e felice. Ma una notte Sam viene ucciso
da un rapinatore che in realtà è al soldo del suo migliore amico
Carl, coinvolto in una truffa finanziaria. Poiché morto in
circostanze violente e lasciando le cose in sospeso, al fantasma di
Sam è concesso di rimanere ancora nel mondo dei vivi, usando come
tramite la medium Oda Mae per saldare i conti con Carl e proteggere
l’amata Molly.
L’analisi
Fra i classici del filone
sentimentale, Ghost è indiscutibilmente tra i film di culto
degli anni novanta, che ha riscosso un enorme successo di pubblico.
A più di vent’anni dalla sua uscita, resta immortale
nell’immaginario collettivo grazie soprattutto alla sua travolgente
potenza emotiva.
Diretto da Jerry Zucker che,
insieme al fratello David, aveva realizzato fino al 1990 soltanto
film demenziali, Ghost è una pellicola che rivela
una commistione di generi, fra melodramma e thriller a sfondo
paranormale (dagli effetti sonori efficaci ed evocativi), con una
vena comica che si deve soprattutto al personaggio della sensitiva
interpretata da Whoopi Goldberg. La sua strepitosa
performance, tra le più apprezzate della sua carriera, è stata
infatti coronata da una pioggia di premi, tra cui l’Oscar, il
Golden Globe e il Bafta come
Migliore attrice non protagonista.
I due memorabili protagonisti sono
una straziante Demi Moore e un Patrick Swayze già sex symbol agli occhi
delle platee femminili per il suo ruolo in Dirty
Dancing (1987), e che in Ghost ci offre
un’interpretazione romantica e dolente. La sua alchimia con la
collega raggiunge l’apice in una delle sequenze cult del film dalla
forte carica erotica, citata e parodiata negli anni, ovvero la
scena dei due innamorati che modellano un vaso di terracotta sulle
note di Unchained Melody.
La sceneggiatura
originale di Bruce Joel Rubin (anch’essa premiata
con l’Oscar) ci concede inoltre momenti esilaranti e di grande
complicità tra Sam e Oda Mae, intenti a proteggere Molly, la cui
incolumità è minacciata dall’infido Carl (un nevrotico e valido
Tony Goldwyn).
Realizzato con effetti speciali
adeguati per rappresentare il fantasma di Sam e le vicende
paranormali, tra cui gli inquietanti spiriti maligni, Ghost
– Fantasma è soprattutto un film che ad alcuni può
apparire stucchevole nel suo intenso sentimentalismo e che non
esita a elargire sequenze struggenti semplicemente strappalacrime,
in particolare nel finale. Ma indubbiamente emoziona, tocca le
corde dell’anima inducendoci a versare lacrime sincere.
Oggi, più che vent’anni fa, la
visione del film può rivelarsi ben più straziante alla luce della
prematura scomparsa di Patrick Swayze nel 2009: vedere il suo
luminoso “spirito” in Ghost –
Fantasma aggiunge un dispiacere e una triste amarezza
che, lungi dal manifestarsi per la pura finzione filmica,
sconfinano nell’infelice realtà.
Ghost – Fantasma è
dunque un classico dell’ultimo ventennio cinematografico, capace al
tempo di sbancare inaspettatamente al botteghino internazionale,
che ha commosso e continua a commuovere diverse generazioni.
Trama: Dieci storie si
intrecciano nella Londra scintillante nell’arco di cinque settimane
fino alla notte di Natale. Ventidue personaggi alle prese con
l’amore in tutte le sue declinazioni: l’amore del Primo Ministro
inglese per la maldestra domestica, una rockstar sbandata, amori
celati nel segreto, semplici flirt, amore corrisposto nel non
detto, un matrimonio in crisi, la complicità tra un padre e un
bambino innamorato della più bella della scuola, sino a un amore
oltre le barriere linguistiche e geografiche.
Love Actually, l’analisi
Love
Actually è il debutto alla regia di Richard
Curtis, già apprezzato sceneggiatore di commedie
sentimentali quali Quattro matrimoni e un funerale,
Notting Hill e Il diario di Bridget Jones (e sequel).
Scritto e diretto con brio, il film di Richard
Curtis riunisce un cast di stelle britanniche
perfettamente in parte nei rispettivi ruoli, spesso irriverenti e
sopra le righe, come la rockstar Billy Mack interpretata da
Bill Nighy (premiato col Bafta come attore non
protagonista), che conquista già dai titoli di testa con la sua
Christmas is all around, ormai inscindibile dal repertorio
delle canzoni natalizie.
Ciascun personaggio suscita la
simpatia dello spettatore, come il Primo Ministro interpretato da
un irresistibile
Hugh Grant, perfettamente a suo agio in questo tipo di
ruolo: il suo David è un affascinante politico single che comincia
a flirtare con l’attraente domestica Natalie, nonostante alcuni
episodi imbarazzanti fra loro. Ma l’attaccamento per lei è persino
in grado di ispirare un discorso celebrativo del merito british
(fra cui Shakespeare, i Beatles, Harry Potter, il destro e il
sinistro di David Beckham!), con cui la stampa e i cittadini
inglesi lo acclamano con fervore.
Sua sorella Karen è meno fortunata,
poiché alle prese con l’attrazione del marito (Alan Rickman),
manager di un’agenzia di design, per la provocante segretaria.
Karen è una splendida Emma Thompson, che ci offre una scena
commovente quando scopre la (quasi) infedeltà del marito,
conservando tuttavia la sua esemplare dignità.
Ma gli ostacoli in Love
Actually sono fatti per essere superati, soprattutto
quando si tratta di amore. E l’amore non ha età e deve essere
dichiarato anche ad appena undici anni, come intende fare il
piccolo Sam per la compagna di scuola Joanna. Sam può contare sul
supporto del patrigno Daniel, interpretato da Liam Neeson che siamo
soliti vedere in ruoli drammatici o d’azione, ma che qui si concede
una parentesi leggera e brillante.
L’amore non conosce barriere, men
che meno quelle linguistiche, come vediamo nella storia di Jamie
(Colin
Firth), scrittore tradito dalla fidanzata che finisce
per innamorarsi, ricambiato, della domestica Aurélia: benché
quest’ultima parli soltanto portoghese, i due riescono comunque a
comunicare e a comprendersi, talvolta con tentativi maldestri e
altri più efficaci, sino a una complicità che va al di là delle
parole.
Ma Love Actually
non concede soltanto storie d’amore felici e flirt che vanno in
porto. Non mancano infatti storie più o meno sofferte, come la
relazione sul punto di sbocciare apertamente tra Sarah
(Laura
Linney) e Karl (Rodrigo Santoro), che
apre gli occhi sulle occasioni non colte e che possono sfociare nel
rimpianto. Persino una simulata ostilità rivela qualcosa di più
profondo, ovvero un’inconfessabile tenerezza che non può essere
svelata, quando la donna amata è la moglie del migliore amico:
tuttavia Mark troverà il modo di dichiararsi a Juliet
(Keira
Knightley) in una scena toccante diventata ormai cult.
A interpretarlo è Andrew Lincoln, al tempo non particolarmente
noto, ma ora divenuto popolare per la serie tv The Walking
Dead.
Oltre a vantare un cast stellare,
questa pellicola è stata infatti anche un trampolino di lancio per
interpreti non molto conosciuti nel 2003, tra i quali
Martin Freeman (qui nel ruolo di una timida
controfigura nelle scene di sesso in un film), ormai
indimenticabile Bilbo Baggins e moderno John Watson per il grande
pubblico.
Pur in un contesto divertente e
spassoso, Love Actually ci offre inoltre un
interessante spunto riflessivo sui cliché che non mancano nei
rapporti con l’altro. Pensiamo all’inglese Colin (Kris
Marshall), che decide di partire per gli Stati Uniti alla
ricerca di avventure di letto, certo del proprio successo per via
del suo accento e della sua appartenenza al Vecchio Continente. E
infatti non mancano disinibite ragazze americane pronte a
soccombere al suo essere british… Da non dimenticare infine
l’irriverente cameo di Rowan Atkinson, quel Mr.
Bean inventato proprio in collaborazione con Richard
Curtis.
Accompagnato da una colonna sonora
soft e d’atmosfera firmata da Craig Armstrong e da alcune hit tra
cui Too lost in you, Here with me e All I want for
Christmas is you, Love Actually è una commedia
sentimentale divenuta un must per il periodo natalizio (e non
solo), in grado di catturare proprio grazie ai personaggi e alle
storie narrate che si intrecciano l’una con l’altra, sino a imporre
quasi una moda al cinema negli ultimi anni: film all star che
mettono in scena momenti quotidiani in prossimità di eventi festivi
(Capodanno, San Valentino). In questi casi, tuttavia, la qualità si
rivela alquanto scadente, mentre il brio e l’armonia corale di
Love Actually si dimostrano irripetibili.
Secondo le ultime indiscrezioni,
Mathieu Amalric (Cosmopolis, Pollo alle prugne, Lo
scafandro e la farfalla) entrerà a far parte del cast
di Venus in Fur, il nuovo film di
Roman Polansky, sostituendosi a Louis
Garre, il quale ha rinunciato all’incarico a causa
di un avvio di riprese continuamente rinviato.
Con una carriera d’attore che dura
da oltre cinquant’anni ed esperienze di regie teatrali, Dustin Hoffman è passato dietro la macchina da presa per
dirigere Quartet, pièce teatrale dell’omonima opera
scritta e sceneggiata da Ronald Harwood e basata sul documentario
Il Bacio di Tosca di Daniel Schmid.
Beecham House è la residenza per
musicisti e cantati lirici in pensione e presto accoglierà una
nuova ospite, Jean Horton la grande diva (Maggie Smith). Lo
shock maggiore sarà da parte di Reggie Paget (Tom
Courtenay), Wilf Bond (Billy Connolly) e Cissy Robson
(Pauline Collins). Ella era la componente del loro quartetto
di canto ma decise di intraprendere una brillante carriera da
solita, alimentando le invidie che hanno finito per rovinare le
amicizie e il suo matrimonio con Reginlad, quest’ultimo reagirà
molto male al suo arrivo, ma è previsto un concerto di gala molto
importante a cui il quartetto non può mancare.
Dustin Hoffman si confronta con una sceneggiatura che
tocca argomenti importanti della vita di un artista e di ciò che
inevitabilmente l’arte porta e toglie quando arriva
l’invecchiamento, quindi coinvolge temi delicati e li inquadrati
con ottimismo mantenendo sempre come fulcro della vicenda
l’umorismo e lo spirito degli ospiti della casa che nella quiete di
questa villa riescono a rivalutare il proprio passato insieme. Di
fatti la struttura portante di tutto il film sono i personaggi, ben
approfonditi e sviluppati sin nei particolari, perciò il regista,
sceglie un imponente cast che dirige con una certa consapevolezza.
Maggie Smith ci regala un’altra grande performance, il suo
personaggio rappresenta la rabbia e la frustrazione della
vecchiaia, poiché questa le ha portato via sia la forza che il
talento, simbolo di tutta la sua vita.
I sorrisi e le risate più riuscite
sono da parte di Billy Connelly, inguaribile
donnaiolo in grado di coinvolge e riunire ogni residente della
casa. Mentre la dolcezza e il pathos lo restituisce magneticamente
il personaggio di Pauline Collins che soffrendo di
demenza senile alterna scene esuberati a scene drammatiche.
Dal punto di vista della
trasposizione per immagini, Hoffman preferisce non abbandonarsi a
virtuosismi estetici, in maniera tale da riprendere con stile
classico ma curato nei dettagli, come ci viene proposto sin
dall’incipit. Ciò ha permesso che il montaggio di Barney
Pilling (An Education) fosse molto
musicale e sposato alla ritmica delle musiche liriche di Giuseppe
Verdi a quelle di Dario Marianelli (Anna
Karenina) conferendo al taglio per immagini un
elemento di forte dinamismo nelle sequenze.
Dustin Hoffman centra la commedia e
coglie l’essenza e le sfumature della storia, aggiungendo quel
tocco di brio che è molto vicino alla sua ecletticità. La bravura è
stata riunire attori, lirici e musicisti, in maniera tale da
mettere in moto delle sinergie di emozioni che ammaliano e
coinvolgono lo spettatore pur non sapendone molto di opera.
Quartet sarà nelle sale cinematografiche a partire
dal 24 Gennaio.
Charlie
Hunnam potrebbe entrare nel cast di
Crimson Peak, così da tornare a lavorare
con Guillermo del Toro dopo Pacific
Rim. Crimson Peak sarà una
gost-story corredata di romanticismo e cenni gotici e
Guillermo del Torola
svilupperà per la Legendary Pictures.
A Charlie
Hunnam andrà probabilmente la parte del protagonista
al fianco di Emma Stone ( The Amazing Spider-Man, Amici di
Letto, La rivolta delle ex). Le riprese del
film inizieranno nel Febbraio 2014 non appena Guillermo del
Toro avrà concluso l’impegno con The
Strain, la serie tv tratta dalla sua prima fatica
letteraria, uscita in Italia grazie alla casa editrice Mondadori
con il titolo La Progenie e scritta
insieme all’autore americano Chuck Hogan.
Guarda il Trailer
italiano del film candidato all’Oscar Re Della Terra Selvaggia del
candidato all’Oscar per la miglior Regia Benh Zeitlin e con protagonista la
nominata
Ricky Gervais era in
trattative da tempo per un ruolo nel sequel dei
Muppet ed in questi giorni è stata
ufficializzata la sua partecipazione al film: l’attore sarà il
nuovo protagonista. Gervais ha manifestato il suo
entusiasmo a riguardo rilasciando una dichiarazione in cui svela di
venerare i
Muppet,di seguirli
da 35 anni, di conoscere il regista e di apprezzare il suo lavoro.
Il film, di cui ancora non si conosce molto, sarà una commedia
avventurosa, uscirà probabilmente alla fine del 2013 e riserverà un
cameo a Jason Segel, protagonista del primo.
Tyrese Gibson è entrato a far
parte del cast di Black Nativity, il
musical diretto da Kasi Lemmons (Eve’s
Bayou, The Caveman’s Valentine e Talk to Me) che
racconta le vicende di un teenager di Baltimora mandato dalla madre
ad Harlem per trascorrere il Natale con i nonni mai conosciuti.
Tyrese Gibson (Transformers,
Fast & Furious 6) si unisce così agli attori
Forest Whitaker, Angela Bassett e Jennifer
Hudson, già da tempo ingaggiati. La pellicola sarà
prodotta da Bill Horberg e Veline
Rattray per conto della Fox Searchlight Pictures ed uscirà
nelle sale cinematografiche nel 2014.