Annapurna
Pictures ha rilasciato da poche ore il primo trailer
di Sorry To Bother You, il film presentato lo
scorso gennaio al Sundance Film Festival e da molti già
soprannominato “il nuovo Get Out”.
Protagonisti di questo surreale
sci-fi, debutto alla regia di Boots
Riley, Lakeith Stanfield (Short Term
12, Atlanta, Get Out), Tessa
Thompson (Thor: Ragnarok) e Armie
Hammer (Chiamami col tuo nome).
Cassius Green (Lakeith
Stanfield), un impiegato di telemarketing nero di 30 anni con
problemi di autostima, scopre un magico potere di vendita che vive
dentro di lui. L’ascesa lavorativa di Cassius creerà non pochi
problemi alla sua brillante fidanzata, Detroit (Tessa Thompson),
un’artista che fa segretamente parte di un collettivo in stile
Banksy chiamato Left Eye. Tutto cambia quando Cassius incontra
l’amministratore delegato dell’azienda, Steve Lift (Armie Hammer),
cocainomane, sessuomane, detestabile e inesorabilmente
ottimista.
Sorry To Bother
You è atteso nelle sale americane il prossimo
6 Luglio.
Il regista danese Nils
Malmros ci accompagna con Sorrow and Joy (Sorg og Glaede) in un
viaggio nei ricordi e nella vita di un regista cinematografico,
alle prese con la revisione della sua storia d’amore con Signe, sua
compagna da due anni, che durante una fortissima crisi psicotica,
ha ammazzato la loro figlioletta di nove mesi, Maria.
Siamo negli anni ’80 e di ritorno
da una prestigiosa conferenza universitaria, Johannes,
acclamato regista danese, trova la sua casa immersa nel lutto. In
un momento particolarmente difficile della sua vita, la sua
compagna affetta da depressione ha ucciso con un coltello da cucina
la figlia di soli nove mesi.
A partire dalla constatazione
della tragedia e dal ricovero in una clinica psichiatrica della
donna, Johannes inizierà un percorso interiore che lo porterà
a raccontarsi e raccontarci il suo incontro con Signe, la sua vita
con questa donna complicata e il lento sprofondare della donna, non
adeguatamente curata, in un baratro che presto, come purtroppo
sappiamo, la inghiottirà.
Il tronfio regista protagonista
della pellicola di Malmros fa un resoconto apparentemente oggettivo
della sua relazione con questa donna, mostrandosi inconsapevolmente
inadeguato ad avere a che fare con una psicologia così fragile. In
maniera speculare però anche il regista di Sorrow and
Joy si ritrova ad essere completamente inadeguato nell’inquadrare,
raccontare e commentare il disagio mentale e le dinamiche che
intorno ad esso proliferano con una complessità davvero difficile
da raccontare in maniera assoluta, e non solo per il cinema.
Nel tratteggiare il personaggio di
Signe, il regista sembra voler ricondurre la nascita del suo
disagio all’adolescenza, periodo notoriamente complicato e
formativo per tutti gli esseri umani. Allo stesso modo diversi
accenni si fanno al background familiare in cui è presente il
disagio mentale, vissuto come macchia, come vergogna e come
(ovviamente) portatore di grande sofferenza. Anche se le fondamenta
del racconto sono gettate con cognizione di causa, il film naufraga
in un abisso di irrealismo. L’immensa sofferenza che dovrebbe
trasmettere la situazione narrata sembra scivolare sugli interpreti
che appaiono freddi, inconsistenti e forse inadeguati a raccontare
una storia potenzialmente molto potente ma sciupata da un’eccessiva
lunghezza del film e da un’approssimativa messa in scena di quei
sentimenti fondativi dell’essere umano che si vorrebbero invano
mettere in mostra.
Presentato in Concorso all’ottava
edizione del Festival di Roma, Sorrow and Joy ha il sapore
dell’occasione persa, dell’idea sprecata, dell’approssimazione con
cui troppo spesso viene affrontato al cinema l’insondabilità della
mente umana.
Dal 29 novembre al 2 dicembre si
terranno nella splendida cornice di Sorrento le Giornate
professionali del cinema, manifestazione cinematografica e
culturale giunta ormai alla 33esima edizione.
Si è svolta ieri sera fino a tardi
nella cornice romana del Vittoriano la serata di premiazione e
consegna dei CIAK D’ORO 2014: i premi sono stati assegnati, come
ogni anni dalla famosa omonima rivista italiana di cinema, che
oramai è in edicola ben dal 1985.
A trionfare innanzitutto
La Grande Bellezza di Paolo
Sorrentino con ben 8 premi, film che si rivela capace di
conquistare sia i lettori del mensile che la giuria dei critici e
che, come ben sappiamo, ha già fatto strage di premi nel mondo tra
Oscar, Golden Globe, etc.
A seguire, per numero di premi
ricevuti, troviamo Paolo Virzì, che riceve 4 premi
per il suo Il capitale umano, film che si
era già rivelato anch’esso un successo di pubblico e critica,
raccogliendo 19 nomination ai David di Donatello ed essendo stati
venduti i diritti del film praticamente in tutto il mondo.
A vincere il CIAK D’ORO come
Miglior Film Straniero è il pluripremiato La vita
di Adele di Abdellatif Kechiche
(Palma d’oro 2013 a Cannes). Il premio CIAK-Alice Giovani (dedicato
alle migliori pellicole italiane rivolte al mondo dei ragazzi) è
stato invece assegnato alla commedia La mafia uccide
solo d’estate di Pif.
La vera sorpresa è stata però
rappresentata dai due riconoscimenti ottenuti dalla pellicola
Smetto quando voglio del salernitano
Sydney Sibilia, votato come Miglior rivelazione
dell’anno e per il Miglior manifesto.
Qui di seguito l’elenco completo dei premiati e le relative
specifiche:
– CIAK D’ORO MIGLIOR FILM: La grande bellezza di Paolo
Sorrentino
– CIAK D’ORO MIGLIOR REGIA: Paolo Virzì Il capitale
umano
– CIAK D’ORO MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA: Toni Servillo La
grande bellezza
Dopo il grande successo de Il
Divo, il regista Paolo Sorrentino torna al suo sodalizio
artistico con Toni Servillo, lasciandosi alle spalle l’esperienza
internazionale di This must be the place. Il nuovo
lavoro, che vede i due per la quarta volta insieme sul set, è
La
grande bellezza. Presente con un promo alla scorsa
Berlinale, è molto atteso non solo in Italia, tanto che l’hanno già
acquistato: Germania, Benelux, Gran Bretagna, Israele, Grecia e
Brasile.
Poco si sa della trama, su cui,
come su tutto il film, regna il riserbo. Sappiamo però che Toni
Servillo veste i panni dell’affermato giornalista sessantenne Jep
Gambardella, abituale frequentatore della Roma mondana di oggi.
Come la Capitale, anch’egli non ha perduto il suo fascino.
Il titolo, dunque, è senz’altro
riferito alla Città Eterna, che fa da ambientazione, ma è anche
protagonista, come ha confermato Umberto Contarello – sceneggiatore
assieme a Sorrentino – definendolo un film “profondamente su
Roma” (vi è stato interamente girato). Omaggio a Fellini e alla
Dolce Vita? Può darsi. Ritratto inedito della
capitale? C’è da aspettarselo, dato lo sguardo sempre tagliente,
ironico, grottesco ma anche poetico, che caratterizza il lavoro del
regista. E viste anche alcune pagine del suo recente lavoro di
scrittore – in particolare, Hanno tutti ragione, edito
da Feltrinelli nel 2010 – in cui si soffermava proprio sulla natura
affascinante e decadente della città: “Roma, è un lungo
tramonto. (…) Questo grande catino di città che accoglie
tutti, democraticamente, con noncuranza e malevolenza. Senza
fartene accorgere , però. Come certi colpi astuti nei caveau delle
banche attraverso i tombini. Roma ti tende agguati continui e
raffinati, ma i colpevoli sono sempre introvabili. Perché sono
troppi i colpevoli (…)”. E la definiva “l’ombelico sporco di
questo paese, la capitale di questa Italia maledetta”.
“Questa Roma immutabile e copione di sé stessa
all’infinito.” Una Roma che sopravvive grazie alla frivolezza,
alla futilità: “È così che resiste brillantemente la storia
millenaria di questa città, rimescola continuamente le carte per
rinunciare a vedere una volta e per tutte l’asfissia del suo
involucro bellissimo”.
Quanto sappiamo finora de La
grande bellezza sembra consonante con questa visione.
Non è ancora disponibile il trailer, è stato possibile vederne
un’anticipazione solamente alle Giornate Professionali di Sorrento
a dicembre 2012, alla presentazione del listino Medusa del 2013. Ma
si evince dai personaggi principali che l’occhio della macchina da
presa è puntato sul mondo dell’alta borghesia romana, dei salotti
modaioli e cafoni al contempo (e qui immaginiamo che il gusto per
la caricatura grottesca di Sorrentino si sbizzarrisca).
Accanto a Servillo, Carlo Verdone in veste di
scrittore, e Sabrina Ferilli, che pare interpreti
una vamp. Ma sembra ci siano anche Isabella Ferrari, Iaia
Forte, Pamela Villoresi, Carlo Buccirosso, Luca Marinelli, Giorgio
Pasotti. La fotografia è di Luca Bigazzi e il montaggio di
Cristiano Travaglioli. La sfida sarà dunque tenere insieme una così
ricca materia e, cosa a cui il regista ci ha abituati, il grottesco
col realistico. È una coproduzione italo-francese: Indigo Film,
Medusa e Banca popolare di Vicenza, per l’Italia – Medusa inoltre
distribuisce il film nel nostro paese. Mentre per la Francia, Babe
Films e Pathé, che cura anche la distribuzione internazionale.
Non ci resta che verificare in sala
(uscita prevista per il 23 maggio) se l’ultima scommessa del
regista sarà vinta. E chissà che non lo vediamo anche a Cannes.
Tagliente spot tv per Saw 3D, che
si preannuncia visivamente spettacolare. L’horror che ha fino ad
ora incassato milioni di dollari in tutto il monto, approda al 3D,
e in italia in termini di data di uscita, ha preso il posto di
Harry Potter e i doni della morte parte 1, non più in 3D e quindi
liberando il campo al prossimo capitolo a tre dimensioni del
maligno e perfido SAW.
Prime
Video ha svelato il trailer dell’appassionante crime
drama Sorelle Sbagliate, con
Jessica Biel ed
Elizabeth Banks. Tutti gli otto episodi
dell’attesissima miniserie prodotta da Amazon MGM Studios e
Tomorrow Studios (parte di ITV Studios) debutteranno giovedì 29
maggio 2025 su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel
mondo.
La trama e il cast della serie Sorelle
Sbagliate
Basata sul libro dell’autrice
di bestseller Alafair Burke, Sorelle sbagliate è una
miniserie thriller elettrizzante in 8 episodi che racconta di tutte
quelle cose orribili capaci di allontanare due sorelle e, alla
fine, di farle riavvicinare. Chloe (Jessica Biel), una media
executive di alto profilo, vive una vita da sogno con
l’affascinante marito avvocato Adam (Corey Stoll) e il figlio
adolescente Ethan (Maxwell Acee Donovan), mentre la sorella
separata Nicky (Elizabeth Banks) lotta per arrivare a fine mese e
rimanere pulita. Quando Adam viene brutalmente assassinato, i
sospetti sul presunto assassino scuotono profondamente la famiglia,
riunendo le due sorelle, che cercano di sbrogliare una complicata
storia familiare per scoprire la verità dietro la sua morte.
La serie vede nel cast Jessica Biel nel ruolo di Chloe
Taylor, Elizabeth Banks nei panni di Nicky Macintosh, Corey Stoll
interpreta Adam Macintosh, Kim Dickens è la Detective Nancy Guidry,
Maxwell Acee Donovan nel ruolo di Ethan Macintosh, Bobby Naderi nei
panni del Detective Matt Bowen, Gabriel Sloyer è Jake Rodriguez,
Gloria Reuben è Michelle Sanders, con Matthew Modine nel ruolo di
Bill Braddock e Lorraine Toussaint in Catherine Lancaster.
Sorelle Sbagliate è prodotta da Amazon
MGM Studios e Tomorrow Studios (parte di ITV Studios). Olivia Milch
(Ocean’s 8) e Regina Corrado (Mayor of Kingstown) sono executive
producer e showrunner. Il regista della serie Craig Gillespie
(Pam & Tommy) e Annie Marter sono executive producer per
Fortunate Jack Productions insieme a Marty Adelstein, Becky
Clements e Alissa Bachner per Tomorrow Studios (One
Piece), e a Jessica Biel e Elizabeth Banks, Michelle
Purple e Kerry Orent.
L’abbiamo visto in
Bling Ring di Sofia
Coppola, ma molti riconosceranno nel suo viso i tratti più
adulti e familiari della sorella Vera. Stiamo
parlando di Taissa Farmiga, sorella dell’attrice
di The Departed e protagonista dello
spotlight di Just Jared.
Cosa si sarebbe disposti a fare per
proteggere la propria famiglia? In un clima teso ed intenso,
Sorellanza ci mostra i sacrifici che si
possono fare in difesa dei propri cari. Si tratta di una nuova
serie crime francese, formata al momento da una sola stagione di
otto episodi, ognuno da circa trenta minuti. La serie, prodotta e
distribuita da Netflix, è stata ideata da Nawell
Madani, in collaborazione con lo sceneggiatore
Simon Jablonka. Nel cast ritroviamo la
stessa Madani nei panni della protagonista Fara; a lei si
affiancano Vincent Rottiers (Renoir),
Paola Locatelli (Le relazioni pericolose) e
Djebril Zonga (I miserabili).
Sorellanza, la famiglia
prima di tutto
Protagonista di Sorellanza
è Fara, una giovane giornalista di origine
algerine che cerca di farsi pazientemente la sua strada in una
carriera ambiziosa: diventare conduttrice del telegiornale per cui
lavora. L’arrivo del fratello Selim a casa sua con
un misterioso furgone cambia la sua vita. Una volta che Fara e le
sue sorelle scoprono che lui è effettivamente ricercato per aver
investito un poliziotto faranno di tutto per proteggerlo, bruciando
il furgone di Selim per coprire le sue tracce. Selim, però, non è
più il piccolo innocente che Fara e le sue sorelle immaginano.
Il ragazzo, infatti, lavora come
corriere della droga per un importante organizzazione criminale,
guidata localmente dall’affascinante e spietato
Oumar. Ora che Fara ha distrutto tutta la droga,
rimasta bruciata insieme al furgone, dovrà in ogni modo cercare di
saldare l’enorme debito con lo spacciatore. Grazie all’aiuto delle
sorelle e della giovanissima nipote Lina, Fara
preparerà dunque il piano perfetto per ripagare Oumar e proteggere
la sua famiglia. Tra intrecci amorosi, soffiate alla polizia ed
ostaggi, non mancheranno certamente i colpi di scena.
Una delle tematiche fulcro di
Sorellanza è proprio la continua
ingiustizia quotidiana che vivono le persone più povere,
provenienti da quartieri malfamati e mal frequentati; a ciò si
affianca la spulare difficoltà nel farsi da sé. Oumar e Fara sono
due personaggi emblema delle disparità sociali: i due personaggi
sembrano essere, per il loro carattere molto combattivo ed
ambizioso, simili ed allo stesso tempo speculari. Il primo,
proveniente da una famiglia così povera che la madre è costretta
alla prostituzione per mantenere i figli, ha scelto la via per lo
spaccio perché vista come l’unica per potersi prendere cura della
propria famiglia, ed ora punta a raggiungere i gradini più alti
dell’organizzazione criminale.
A differenza di Oumar, Fara, pur
essendo tenace e razionale, ha dei valori che mantiene saldi, cerca
di mantenere la propria integrità. Lei si mostra dal primo episodio
per ciò che è: una self-made woman. Da bambina aspira ad
essere una giornalista televisiva e fa di tutto per raggiungere il
posto che le spetta. Inizialmente ha un rapporto contrastante con
le due sorelle, donne e madri: le tre hanno una visione diversa
della vita. Fara risulta essere tra le tre la più coraggiosa, in
grado di mettere più volte in pericolo la propria stessa vita per
salvare Selim e la sua famiglia.
Le vicende di queste figure centrali
in Sorellanza si svolgono in un clima
perennemente teso, in cui non mancano scene di suspense e d’azione.
Si tratta di una serie molto avvincente, che sembra però perdere
valore nel finale. L’ultimo episodio chiude infatti le vicende in
maniera molto veloce e sbrigativa, così da non permettere una
chiara spiegazione allo spettatore.
Ismaël Bazri / NETFLIX
Un rapporto madre-figlia
burrascoso
Un altro tema centrale in
Sorellanza è poi il rapporto tra
Lina e sua madre. Le due hanno visioni totalmente contrastanti:
Lina è una ragazza giovane, con una grande sete di vita ma anche
con l’immaturità propria dell’adolescenza. Si atteggia da adulta,
mente e scappa dalla madre quando non viene assecondata. La madre,
invece, ha una mentalità molto chiusa e tradizionalista: è una
mussulmana molto fedele, che rispetta il corano e prega tutti i
giorni.
Lei cerca di proteggere la figlia da
uno stile di vita che considera immorale e pericoloso: non si rende
conto che, così facendo, allontana Lina sempre di più da lei.
Solamente alla fine accetterà la figlia così com’è, cercando di
capirla. Le darà addirittura la sua benedizione per la relazione
tra Lina ed un giovane e ricco calciatore francese. In questo
rapporto madre figlia emerge dunque quella che è la vera e profonda
differenza tra la cultura islamica, rappresentata dalla madre, e la
cultura occidentale, rappresentata invece da Lina.
Il celebre regista Paco
Plaza – seguendo l’enorme successo delle saghe di The
Conjuring e The Nun – realizza Sorella
Morte (titolo originale:
Hermana Muerte), il nuovo inquietante catholic
horror disponibile dal 27 ottobre su Netflix.
Prequel del suo Veronica del 2017, il
film approfondisce l’ambigua e angosciante storia che si cela
dietro lo strano personaggio di Sorella Narcisa, o
meglio conosciuta come Sorella Morte.
Sorella Morte è
scritto da Jorge Guerricaechevarria (Il giorno della
bestia, Hasta el cielo) e interpretato dalla
talentuosa giovane attrice e modella spagnola Aria
Bedmar (In
Silenzio).
Trama Sorella Morte
Nella Spagna
postbellica degli anni Quaranta, una speciale bambina –
dotata di poteri extrasensoriali – diviene famosa in tutto il Paese
come la “niña santa” dopo aver visto la
Vergine Madre. Dieci anni dopo, la bambina diventata una giovane
novizia dal nome Sorella Narcisa, raggiunge un ex
convento, trasformato dopo la guerra in un collegio femminile, in
cui si accinge a prendere i voti perpetui mentre insegna lingue e
scienze al posto della scomparsa Sorella Inès. Ma
orribili e oscuri segreti circondano la scuola e
si manifestano alla giovane come fenomeni inquietanti: sedie che
cadono, strani disegni sui muri e incubi indicibili. Giorno dopo
giorno, gli speciali poteri di Narcisa riemergono mostrandole
l’orribile e atroce verità nascosta tra quelle
mura.
L’inquietudine di una religione oscura
Poche cose al mondo fanno terrore
tanto quanto la storia e l’iconografia della religione
cattolica declinata in
chiave horror e demoniaca. E questo Plaza – co-regista
di uno dei più grandi franchising horror soprannaturali sugli
zombi, la saga REC – lo sa bene e sceglie
questa volta di sperimentarlo. Senza troppa fatica, Sorella
Morte trascina sullo schermo gran parte delle
contraddizioni e delle ipocrisie religiose, dando vita a
circa 90 minuti di ansia, angoscia, disagio e
paranoia.
Sorella Morte | In foto l’attrice Aria Bedmar nei panni della
protagonista, Sorella Narcisa
Per rendere più semplice e lineare
la narrazione, Plaza si avvale di una struttura
episodica e suddivide il film in tre
capitoli intitolati “La bambina santa”, “Se
scrive il tuo nome, sei maledetta” e “La Sorella
Soccorro”. Nonostante i continui jumpscare e la
profonda tensione psicologica, la storia procede per gran parte del
film con un ritmo lento e teso che incalza con
violenza solo nell’ultima parte.
Regia e fotografia cooperano nel
costruire una tetra e inquietante atmosfera retta
da un intenso simbolismo, religioso e non: riti,
preghiere e agiografie miscelate, come se non bastasse, anche a un
agghiacciante e suggestivo gioco di mani e sguardi. Gli
occhi, in particolar modo, sono elevati da Plaza a
elementochiave per la
comprensione della misteriosa Sorella Morte in
Veronica: quegli stessi occhi che all’inizio del film sono
in grado di ammirare l’impossibile finiscono poi per diventar
ciechi, forse peccatori di aver visto fin troppo. Inoltre, tanti
sono i punti di riflessione che Plaza e
Guerricaechevarria seminano in questa pellicola, come per esempio:
il complesso e doloroso momento storico della guerra civile
spagnola, la dolorosa omertà di cui spesso sono intrise le mura dei
luoghi di culto, le tremende antinomie che affliggono la
religione.
Una favola orrorifica di vendetta e (probabile)
redenzione
Paco Plaza è, senz’altro
per molti, un grande maestro dell’horror spagnolo.
E ciò lo riconferma Sorella Morte, un
prequel esaustivo, incisivo e solido che non mira
tanto a spaventare, quanto piuttosto ad agitare e turbare
fortemente. Rappresentando una favola orrorifica di
sanguinosa e “sacra” vendetta, il cineasta valenziano
gioca con i sentimenti più bui del pubblico che, in alcuni momenti,
finisce anche per immedesimarsi nella protagonista. Il pubblico
cade vorticosamente, così, nel riflesso di
Narcisa, sprofondando in un drammatico mare di
dolore, dubbi e collera.
Al di là dell’eccessiva lentezza
iniziale e di qualche stonatura narrativa, la pellicola di Plaza
colpisce nel segno, catturando lo sguardo attento dello spettatore
e regalandogli un’ora e mezza di tormentata
irrequietezza.
Sorella
Morte è il film horror spagnolo distribuito
da Netflix che racconta
di Sorella Narcisa, una suora che, dopo aver
scoperto di possedere dei poteri spirituali, diventa insegnante in
una scuola femminile cattolica. Qui scoprirà però ben presto che
tale luogo è infestato dallo spirito di una giovane suora defunta,
Sorella Socorro. Mentre Sorella Narcisa entra
dunque a conoscenza della storia della scuola, scoprirà oscuri
segreti tenuti nascosti dalla Madre Superiora e da
Sorella Julia che hanno a che fare con quanto
accaduto a Socorro, la quale ora è dunque in cerca di vendetta.
Scritto e diretto da Paco Plaza, il
film è un prequel del film di Plaza del 2017, Verónica, e
racconta il retroscena della suora cieca vista in quel titolo,
ovvero Sorella Narcisa aka “Sorella Morte”.
La guerra civile spagnola e il
retroscena di Sorella Socorro
L’inizio di Sorella Morte
presenta filmati sgranati in bianco e nero del 1939, ma il
retroscena completo inizia alcuni anni prima, durante la
Guerra Civile Spagnola. La prima cosa che suor
Narcisa vede quando arriva al convento è infatti il muro con i fori
di proiettile rimasti dalla guerra, ma in seguito apprende che le
cicatrici di quell’evento sulla scuola sono ancora più profonde.
Quando guarda l’eclissi, Narcisa vede infatti il convento venire
saccheggiato e scopre che uno degli aggressori ha violentato suor
Socorro, che è rimasta incinta e ha dato alla luce una bambina. Le
altre suore hanno poi giurato che tale nascita sarebbe rimasta un
segreto tra le mura del convento.
Quando la figlia di Socorro ha pochi
anni, le viene però una brutta febbre e la madre vuole portarla in
ospedale. Le altre suore, tra cui la Madre Superiora e Suor Julia,
si rifiutano di lasciarla partire, desiderando come sempre
mantenere segreto l’accaduto. Chiudono pertanto Socorro nella sua
stanza e cercano di curare loro stesse la bambina, mettendola in un
bagno freddo per farle scendere la febbre. La giovane, reagendo
all’acqua fredda, sbatte la nuca contro la vasca e muore. Venuta a
sapere dell’accaduto, per il dolore suor Socorro si impicca poi
nell’angolo della sua cella.
Quando Suor Narcisa arriva nel
convento, nel 1949, le uniche suore rimaste a ricordare l’accaduto
sono la Madre Superiora e Suor Julia. I giovani studenti, tuttavia,
credono che il convento sia infestato dallo spirito di una giovane
ragazza. Di tanto in tanto appaiono infatti sui muri i disegni
dell’impiccato. Si dice inoltre che un’altra suora, suor
Inés, ha completato le gambe di tale disegno per
dimostrare che era innocuo, ma che poi il suo nome è
misteriosamente comparso sotto di esso, spaventandola così tanto da
farle abbandonare il convento, anche se è del tutto possibile che
sia stata uccisa e le altre suore abbiano mentito per insabbiare il
fatto.
Cosa è successo quando Suor Narcisa
era una bambina?
I flashback dell’infanzia di Suor
Narcisa rivelano una bambina che ha esperienze religiose e mostrano
persone che si recano da lei con croci e rosari. La bambina viene
anche mostrata inginocchiata a terra davanti al sole con le mani
tese nella stessa posa che assume alla fine del film durante
l’eclissi, anche se non sembra che ci sia anche un’eclissi solare
nel filmato in bianco e nero. Il significato di questo retroscena
non è immediatamente evidente, ma vari riferimenti nel resto del
film danno un’idea migliore di ciò che accadde dopo l’arrivo di
Sorella Narcisa al convento 10 anni dopo.
Narcisa viene chiamata “La Santa
Ragazza di Peroblasco” e la Madre Superiora si riferisce al
villaggio come “il villaggio perduto di Peroblasco”, anche se non è
chiaro se Peroblasco fosse “perduto” prima di ciò che accadde con
Narcisa, o come risultato di esso. Il ritaglio di giornale che le
mostrano le suore dice “La Santa Ragazza di Parablasco”, in alto
con la didascalia “La Vergine Maria è apparsa in Spagna” sotto
l’immagine, poi il titolo “Un messaggio al mondo”. I dettagli di
ciò che accadde esattamente non sono chiari, ma ciò che questo
significò per le suore è più interessante e rilevante per la trama
di Sorella Morte.
È importante notare che il 1939 è
tre anni dopo la morte di Suor Socorro e di sua figlia, quindi
quando le suore dicono che Narcisa e gli eventi di Parablasco
“ci hanno dato speranza e forza affinché potessimo superare le
avversità“, è probabilmente un riferimento alla gestione delle
manifestazioni di Socorro. La Madre Superiora dice a Narcisa che
hanno scritto al vescovo per chiedere qualcuno che potesse aiutarle
nel loro lavoro, e il fatto che abbia scelto Narcisa le ha rese
felici. È molto probabile che credessero che le esperienze
soprannaturali di Narcisa potessero aiutarle ad affrontare
adeguatamente i problemi causati dallo spirito di Socorro e di sua
figlia.
La spiegazione della sedia,
dell’impiccato, della biglia e della mano di Santa Marta
Quasi immediatamente dopo l’arrivo
di Narcisa, una piccola biglia rotola misteriosamente sul pavimento
per posarsi ai suoi piedi. Quella notte trova sullo scaffale una
scatola con la fotografia di Sorella Socorro e un paio di forbici.
Poi la sedia nell’angolo della stanza si ribalta misteriosamente,
bussano alla porta e Sorella Narcisa trova disegnato sul muro un
gioco dell’impiccato raffigurante solo una testa e un torso. Ognuno
di questi elementi è direttamente legato a Socorro e a sua figlia.
Il ribaltamento della sedia risale a quando Socorro ci è salita
sopra e l’ha rovesciata per impiccarsi.
Il gioco dell’impiccato rappresenta
ovviamente la stessa cosa, anche se l’altezza a cui è disegnata
suggerisce che sia lo spirito della figlia a disegnarla. Allo
stesso modo, la biglia è probabilmente un gioco che la ragazza
faceva quando viveva in convento prima di morire. La seconda
apparizione della biglia è un po’ più strana perché conduce Narcisa
nel seminterrato dove scopre la mano di Santa Marta, un artefatto
che la Madre Superiora dice essere andato perduto dalla guerra. La
mano di Santa Marta non è un vero e proprio manufatto storico, ma
se è andata perduta dopo la guerra, ciò farebbe risalire la sua
scomparsa al momento della morte di Socorro.
La Madre Superiora aggiunge che
“questo posto non è più stato lo stesso dopo quello che è
successo“, quindi ancora una volta i simboli guidano Narcisa
verso quello che è successo a Socorro. Anche se nessuno di questi
simboli è privo di significato, il loro vero scopo non è quello di
servire come forma di simbolismo o di significato testuale più
profondo, ma semplicemente di agire come briciole di pane per
Narcisa da seguire, conducendola verso la verità di ciò che è
accaduto a Socorro e a sua figlia nel 1936.
C’è un viaggio nel tempo alla fine di Sorella Morte?
La svolta più sorprendente alla fine
di Sorella Morte arriva dopo che Sorella Narcisa fissa
l’eclissi e scopre l’intero retroscena di Socorro in cui Sorella
Julia ha rinchiuso Socorro nella sua stanza mentre la Madre
Superiora ha accidentalmente ucciso sua figlia cercando di metterla
nella vasca. Quando Narcisa apre la porta della stanza di Socorro,
vediamo il passato e il presente convergere mentre Suor Julia viene
inseguita da Socorro, facendosi tagliare da una statua sulla
guancia, con il taglio che appare anche nel presente, poi una
statua le cade addosso, e anche la sua faccia si spacca nel
presente. Allo stesso modo, la Madre Superiora che annega
nell’acqua insanguinata nel passato, muore nel presente tossendo
acqua insanguinata.
Anche se il momento potrebbe essere
descritto semplicemente come un viaggio nel tempo, con Narcisa che
lascia Socorro uscire dalla sua stanza nel 1936 in modo che potesse
vendicarsi di Suor Julia e della Madre Superiora, con gli effetti
che echeggiano poi nel futuro, quella spiegazione creerebbe anche
un paradosso temporale. Se fossero morti in passato, Narcisa non
sarebbe mai stata a scuola per far uscire Socorro. Dato che il
viaggio nel tempo non è rilevante per il film prima o dopo quel
momento, è meglio non prendere la rappresentazione come un viaggio
nel tempo letterale, ma semplicemente come una punizione
soprannaturale per la Madre Superiora e Sorella Julia nel presente
per la morte di Sorella Socorro e di sua figlia nel 1936.
Il finale di Sorella Morte
e come l’eclissi anticipa Verónica
Il finale di Sorella Morte
fa poi un salto in avanti in un’aula moderna dove una Sorella
Narcisa molto più anziana viene presentata a una classe di sole
ragazze tra cui l’attrice spagnola Sandra
Escacena, che riprende il ruolo di Verónica dal film
Verónica del 2017, dove originariamente si presentava
Sorella Narcisa come “Sorella Morte.” È interessante
notare che in Verónica, Narcisa dice di essersi accecata
perché stava cercando di impedirsi di vedere “le ombre”. In
Sorella Morte, Narcisa perde la vista fissando l’eclissi
per troppo tempo, ma ciò accade prima che lei veda effettivamente
Socorro, e questa non sembra dunque essere la sua motivazione.
In Verónica, Narcisa è
molto più burbera e anche un po’ sarcastica rispetto a Sorella
Morte, quindi è anche possibile che stesse mentendo a Verónica
su cosa è successo ai suoi occhi e perché. Che la versione della
storia di Narcisa o gli eventi visti in Sorella Morte
siano presi come il suo vero passato non fa differenza per la trama
di Verónica, anche se è strano che Sorella Morte
affronti il singolo elemento del retroscena di Narcisa stabilito in
Verónica, deviando però da quanto originariamente
dichiarato, anche se forse Paco Plaza fornirà più chiarezza sui
retroscena di Narcisa se deciderà di continuare ad espandere questo
universo narrativo.
Netflix
ha diffuso il trailer di
Sorella Morte (Sister Death), il prossimo film horror
religioso originale, che debutterà in tempo per Halloween e fungerà
da prequel del film Veronica del 2017.
Sorella Morte (Sister Death) segna il ritorno del
regista Paco Plaza nell’universo di Veronica e sarà presentato in
anteprima mondiale sulla piattaforma Netflix il 27
ottobre dopo la presentazione ufficiale al Sitges Film
Festival che avverrà il 5 ottobre.
“Nella Spagna del dopoguerra,
Narcisa, una giovane novizia dotata di poteri soprannaturali,
arriva in un ex convento, ora una scuola femminile, per diventare
insegnante”, si legge nella sinossi ufficiale. “Con
il passare dei giorni, gli strani eventi e le situazioni sempre più
inquietanti che la tormentano la porteranno alla fine a svelare la
terribile matassa di segreti che circondano il convento e
perseguitano i suoi abitanti.” Dai un’occhiata al trailer di
Sister Death qui sotto:
Il cast di Sorella Morte (Sister Death)
Sorella Morte (Sister Death), sceneggiato daJorge
Guerricaechevarria(‘Hasta
el cielo’, ‘Las leyes de la frontera’),
vede protagonistiAria
Bedmar(‘El
silencio’, ‘Dime quien soy’),Almudena
Amor(‘El
silencio’, ‘La abuela ‘),Maru
Valdivielso(‘Verónica’,
‘Historias para no dormir’),Luisa
Merelas(‘Quien
a hierro mata’, ‘Elisa y Marcela’),Chelo
Vivares(‘30
monedas’, ‘Desaparecidos’),Consuelo
Trujillo(‘Veronica’,’Adiós’) e
le nuove arrivateSara
Roch,Olimpia
Roch,Adriana
Camarena,Martina
DelgadoeClaudia
Fernandez Arroyo,prodotto
daEl
Estudio,una
società di produzione formata daEnrique
López Lavigne(‘Verónica’,
‘La abuela’),Pablo
Cruz(‘Fear
the Walking Dead’, ‘El baile de los 41’)
eDiego
Suarez Chialvo(‘Le
nostre signore’, ‘Le regole del mattatoio’).Sister
Deathsarà
il film di apertura della 56esima edizione del Festival
Internazionale del Cinema Fantastico della
Catalogna.
Dopo aver costruito l’immaginario
spaziale cinematografico degli ultimi 30 anni, Ridley Scott non è ancora stanco di avventure
interstellari e con Sopravvissuto – The
Martian si prende la possibilità di un riscatto dopo
l’esperimento poco riuscito di Prometheus.
In Sopravvissuto – The
Martian Un pianeta ostile, l’istinto di
sopravvivenza, l’ingegno, la volontà, la tecnologia. Mark Watney
(Matt
Damon) dovrà fare i conti con tutte queste cose per
sopravvivere su Marte, dove è stato accidentalmente lasciato,
creduto morto, dopo una tempesta di sabbia che ha costretto la
missione Ares 3 a partire dal Pianeta Rosso in anticipo sui
tempi.
Sopravvissuto – The Martian, il film
Tratto dal romanzo di Andy
Weir, Sopravvissuto – The
Martian racconta la sopravvivenza in maniera molto
diversa rispetto a come siamo stati abituati. Il tono scelto è
quello della commedia, cosa piuttosto insolita dati i presupposti
della storia, tanto che i tempi, spesso distesi e omogenei,
lasciano poco spazio alle suspance, che compare solo in pochissime
scene. Un scelta ben precisa in sceneggiatura, firmata da
Drew Goddard con la supervisione dell’autore
stesso e della NASA.
L’azione passa in secondo piano e
il racconto diventa una cronistoria piuttosto lineare, disinvolta e
che progredisce in maniera classica e rassicurante con momenti di
vera e propria ilarità. Un approccio scanzonato che riesce a essere
avvincente anche se dilata leggermente i tempi, dove invece un
lavoro più articolato di montaggio avrebbe potuto conferire più
pathos in situazioni chiave. Non ci sono i toni angosciosi e
orrorifici dello sci-fi dell’autore di Alien, né la disperazione di
un “lost in space”, cosa che lascia piuttosto spiazzati,
considerando quella che sarebbe una realistica reazione umana in
tali condizioni. Ma la coerenza generale delle scelte registiche,
insieme all’originalissimo uso della musica, fanno presto
dimenticare quello che “poteva esserci”.
Sostenuto da una sceneggiatura ben
scritta, Scott gestisce bene la storia, avvalendosi di tanti volti
noti e amati. Dal protagonista Damon, fino all’equipaggio della
missione Ares 3 formato da
Jessica Chastain, Kate Mara,
Michael Peña,
Sebastian Stan e Aksel Hennie,
passando ovviamente per coloro che restano sulla Terra a
progettare, sperare e pregare per il ritorno del sopravvissuto:
Kristen Wiig, Jeff Daniels,
Sean Bean,
Chiwetel Ejiofor, Donald Glover e Mackenzie Davis. Tanti personaggi che trovano
il loro spazio, piccolo o grande che sia, con la stessa dignità e
importanza all’interno di un mosaico di piccole storie tutte
rivolte verso la superficie di Marte.
Sopravvissuto – The
Martian è un’inaspettato viaggio, un’avventura che aggira
bruscamente i toni drammatici e intrattiene con leggerezza lo
spettatore. Peccato per chi invece, in quel cielo profondo e
stellato che chiude il film in un finale forse eccessivamente
buonista, si aspetta di vedere stagliarsi contro l’oscurità la
terrificante silhouette dello xenomorfo.
Durante una missione su Marte, una
violenta tempesta di sabbia obbliga i membri dell’equipaggio della
sonda Ares 3 ad abbandonare il pianeta. Tuttavia,
l’astronauta Mark Watney non riesce a mettersi in salvo. La NASA lo
considera morto ma l’astronauta è sopravvissuto e, con le scarse
risorse a disposizione, si adopera per riuscire a sopravvivere sul
pianeta fino all’arrivo di un’altra sonda, prevista 4 anni dopo.
Utilizzando il proprio ingegno e le proprie abilità, Watney
riuscirà a sopravvivere nonostante le condizioni avverse ma la
situazione precipita e la NASA sarà costretta a prendere una
decisione rischiosa.
Sopravvissuto – The
Martian è liberamente ispirato al romanzo di Andy
Weir, che ha collaborato con Drew Goddard per la
stesura della sceneggiatura. L’autore del romanzo ha affermato di
non aspettarsi un tale successo: infatti, aveva inizialmente
pubblicato il romanzo gratuitamente sul proprio blog e poi l’aveva
lanciato su Amazon a soli 0.99$.
A
quanto pare, però, il romanzo di Weir non sarebbe stato l’unica
fonte d’ispirazione per la sceneggiatura. Il regista russo Mikhail
Raskhodnikov, infatti, ha denunciato la Fox per plagio.
Raskhodnikov sostiene di aver inviato nel 2008 una sua
sceneggiatura, intitolata Marsianin, alle maggiori case di
produzioni nazionali e internazionali, tra cui la Fox, che avrebbe
poi utilizzato alcuni dettagli della sceneggiatura russa nel film
in uscita a breve.
Probabilmente queste accuse non
hanno alcun fondamento, come ribadisce la Fox, poiché la casa di
produzione ha avuto la NASA come collaboratore d’eccezione. James
L. Green, direttore della Planetary Science Division della NASA, ha
lavorato come consulente scientifico al film e la NASA stessa si è
occupata della redazione di circa 50 pagine di sceneggiatura, per
assicurarsi la veridicità della pellicola. Nonostante ciò, in
alcuni casi la sceneggiatura discosta dalla realtà. Un esempio? La
gravità marziana corrisponde al 40% di quella terrestre ma
nonostante ciò, il regista, Ridley Scott, ha
deciso di non mostrare tale differenza, affermando che il peso
delle tute è tale da rendere invisibile la differenza.
E a proposito di tute spaziali,
anche queste non sono esattamente quelle utilizzate dalla NASA:
Ridley Scott e la costumista Janty Yates trovavano le tute
originali troppo ingombranti. Per questo, le tute usate sul set
assomigliano a quelle originali ma sono più leggere e pratiche da
indossare.
Incorrettezze a parte, la pellicola
ha ottenuto un indice di gradimento molto alto all’estero: merito,
senza dubbio, di Matt Damon e Jessica
Chastain, che interpretano i protagonisti del film, in
uscita il 1 Ottobre nelle sale italiane.
Presentato al Festival di Toronto, il film diretto da Ridley
Scott ha riscosso un discreto successo. Ecco la clip:
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Ecco la sinossi:
Durante una missione su Marte,
l’astronauta Mark Watney (Matt Damon) viene
considerato morto dopo una forte tempesta e per questo abbandonato
dal suo equipaggio. Ma Watney è sopravvissuto e ora si ritrova solo
sul pianeta ostile. Con scarse provviste, Watney deve attingere al
suo ingegno, alla sua arguzia e al suo spirito di sopravvivenza per
trovare un modo per segnalare alla Terra che è vivo.
A milioni di chilometri di distanza,
la NASA e un team di scienziati internazionali lavorano
instancabilmente per cercare di portare “il marziano” a casa,
mentre i suoi compagni cercano di tracciare un’audace, se non
impossibile, missione di salvataggio.
Sopravvissuto – The
Martian vede protagonisti anche un cast d’eccezione
composto da Kate Mara, Jessica Chastain, Kristen Wiig,
Sebastian Stan, Sean Bean, Michael Peña, Mackenzie Davis, Chiwetel
Ejiofor e Jeff Daniels.
Ecco un nuovo promo virale di
Sopravvissuto – The Martian, con
protagonista Matt Damon. Il film è diretto da
Ridley Scott.
https://youtu.be/T5WvVytqHFc
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Ecco la sinossi:
Durante una missione su Marte,
l’astronauta Mark Watney (Matt Damon) viene
considerato morto dopo una forte tempesta e per questo abbandonato
dal suo equipaggio. Ma Watney è sopravvissuto e ora si ritrova solo
sul pianeta ostile. Con scarse provviste, Watney deve attingere al
suo ingegno, alla sua arguzia e al suo spirito di sopravvivenza per
trovare un modo per segnalare alla Terra che è vivo.
A milioni di chilometri di distanza,
la NASA e un team di scienziati internazionali lavorano
instancabilmente per cercare di portare “il marziano” a casa,
mentre i suoi compagni cercano di tracciare un’audace, se non
impossibile, missione di salvataggio.
Sopravvissuto – The
Martian vede protagonisti anche un cast d’eccezione
composto da Kate Mara, Jessica Chastain, Kristen Wiig,
Sebastian Stan, Sean Bean, Michael Peña, Mackenzie Davis, Chiwetel
Ejiofor e Jeff Daniels.
Durante una missione su Marte,
l’astronauta Mark Watney (Matt Damon) viene
considerato morto dopo una forte tempesta e per questo abbandonato
dal suo equipaggio. Ma Watney è sopravvissuto e ora si ritrova solo
sul pianeta ostile. Con scarse provviste, Watney deve attingere al
suo ingegno, alla sua arguzia e al suo spirito di sopravvivenza per
trovare un modo per segnalare alla Terra che è vivo.
A milioni di chilometri di distanza,
la NASA e un team di scienziati internazionali lavorano
instancabilmente per cercare di portare “il marziano” a casa,
mentre i suoi compagni cercano di tracciare un’audace, se non
impossibile, missione di salvataggio.
Sopravvissuto – The
Martian vede protagonisti anche un cast d’eccezione
composto da Kate Mara, Jessica Chastain, Kristen Wiig,
Sebastian Stan, Sean Bean, Michael Peña, Mackenzie Davis, Chiwetel
Ejiofor e Jeff Daniels.
Grazie al cinema di fantascienza gli
spettatori di tutto il mondo hanno modo di assistere a situazioni e
immaginari spesso al di fuori della portata umana. Si può infatti
viaggiare nello spazio e scoprire pianeti oggi impensabili. Diversi
film di fantascienza cercano però di
rimanere il più fedeli possibile al reale, e tra questi vi è
Sopravvissuto –The Martian (qui la recensione), diretto nel
2015 dal candidato all’Oscar Ridley Scott. Il film,
con protagonista MattDamon, è tratto dall’omonimo romanzo di
Andy Weir, pubblicato nel 2011. La vicenda di
questo ruota intorno ad un astronauta che, creduto morto, si
ritrova abbandonato sul celebre pianeta rosso.
Per dar vita a
Sopravvissuto –The Martian, Scott ha
cercato di essere quanto più scientificamente accurato possibile.
Per riuscire in ciò, si è avvalso della consulenza di reali esperti
della NASA, che hanno contribuito significativamente alla
rappresentazione della vita su Marte e ai tentativi di salvataggio
del protagonista. Tutto ciò ha così trovato spazio in una
sceneggiatura giudicata tra le migliori del suo anno.
Sopravvissuto – The Martian è infatti stato
particolarmente lodato dalla critica, arrivando anche ad ottenere
ben sette nomination ai premi Oscar, tra cui quella per il miglior
film.
Sopravvissuto –The Martian si è poi
anche affermato come uno dei dieci maggiori incassi dell’anno,
guadagnando complessivamente 630 milioni di dollari a fronte di un
budget di 108. Nella sola Italia è arrivato ad un risultato di
oltre 7 milioni di euro. Prima di intraprendere una visione del
film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle
principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama, al cast di
attori e alle differenze tra il libro e il
film. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
La trama di Sopravvissuto – The
Martian
Sopravvissuto –The Martian si apre
con l’equipaggio della missione Ares 3 intento a
svolgere ricerche scientifiche sul suolo di Marte. Nel momento in
cui vengono colti da una violenta tempesta di sabbia, che
compromette la loro permanenza, il gruppo si trova costretto ad
abbandonare il luogo e fare ritorno sulla Terra. A causa del forte
vento, l’astronauta Mark Watney viene però ferito
e dato per disperso si ritrova ad essere erroneamente abbandonato
sul pianeta rosso, senza nessuna speranza di tornare a casa. Una
gigantesca operazione prende però forma per riportarlo sano e salvo
sulla Terra, ma nell’attesa dei soccorsi egli dovrà riuscire a
resistere alle difficili condizioni del pianeta.
Sopravvissuto – The Martian: il
cast del film
Per interpretare l’astronauta Mark
Watney, bloccato su Marte, è stato scelto l’attore MattDamon. Questi svolse le proprie scene quando
tutto il resto del cast aveva già terminato le proprie, e si trovò
pertanto a vivere una reale condizione di isolamento. Questa gli ha
però permesso di entrare ulteriormente nella mente di un uomo
abbandonato alla più totale solitudine su un altro pianeta. Accanto
a lui, nel ruolo dell’astronauta Melissa Lewis, vi è invece
Jessica
Chastain.Per prepararsi al ruolo, l’attrice
incontrò veri astronauti, traendo grande ispirazione da questi. In
particolare, costruì il personaggio basandosi su Tracy Caldwell
Dyson.
Sono poi presenti Michael Peña
nei panni di Rick Martinez, Kate Marain
quelli di Beth Johanssen, e Sebastian
Stan come Chris Beck, membri della spedizione di
ricerca su Marte. L’attore Jeff Daniels è invece
il direttore della NASA Theodore Sanders. Recitano poi nel Sean Bean nei
panni di Mitch Henderson, direttore della spedizione Ares 3, e
Kristen Wiig
come Annie Montrose, direttrice delle relazioni con i media. Il
candidato all’Oscar Chiwetel
Ejiofor interpreta Vincent Kapoor, direttore delle
missioni su Marte, mentre Donald Glover è
l’astrofisico Rich Purnell. L’attrice Mackenzie Davis
ha invece dato vita a Mindy Park, addetta al controllo della
missione.
Le differenze tra il libro e il
film
Nell’adattare il celebre romanzo,
Scott e lo sceneggiatore Drew Goddard, si sono
mantenuti particolarmente fedeli alla storia scritta da Weir. Vi
sono però inevitabilmente alcune differenze, che hanno permesso al
racconto di acquisire una forma più consona al mezzo
cinematografico. La prima di queste si ritrova già nell’inizio. Nel
romanzo, infatti, la vicenda si apre nel momento in cui Watney è
già stato abbandonato su Marte. Il come ciò sia accaduto è spiegato
solo molto dopo. Per non confondere gli spettatori, però, per dar
vita al film si è deciso di procedere in ordine cronologico, e
dunque dall’incidente a causa del quale l’astronauta si ritroverà
solo su Marte.
Nel salvataggio di questi, nel
romanzo, si ritrovano anche alcune dispute di carattere politico
tra gli Stati Uniti e la Cina. Dettaglio, questo, del tutto rimosso
dal film. Una particolare differenza rispetto al libro si può
ritrovare anche nel momento in cui Mark lascia la sua base per
dirigersi in un punto del pianeta dove gli sarà più facile essere
raggiunto e recuperato. Durante questo spostamento, tutt’altro che
breve, l’astronauta va però incontro a numerosi pericoli mortali.
Tale sequenza di eventi, per motivi di spazio, non è presente nel
film, dove dunque Mark raggiunge il punto prestabilito senza grossi
intoppi.
Egli si trova però ad avere maggiori
problemi in altri momenti della storia rispetto a quanto narrato
invece nel libro. Un’ultima differenza la si ritrova anche nel
finale. Nel libro, la storia si conclude semplicemente con il
recupero di Watney, il quale ha così modo di tornare finalmente
sulla terra. Nel film, invece, si ha un epilogo che mostra ciò che
gli astronauti hanno fatto in seguito al loro ritorno a casa. Ciò
permette di dare una conclusione ancor più netta alla loro storia e
mostrare dunque il loro ritorno sani e salvi sul pianeta terra.
Il trailer di Sopravvissuto – The
Martian e dove vederlo in streaming e in TV
È possibile vedere o rivedere il
film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari
piattaforme streaming presenti oggi in rete.Sopravvissuto
– The Martian è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten Tv, Apple TV, Prime Video, Disney+ e Netflix. Per vederlo, in base alla
piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo
film. Si avrà così questo a disposizione per un determinato limite
temporale entro cui effettuare la visione.
Arriverà il 7 giugno negli USA
l’edizione Home Video di Sopravvissuto – The
Martian con la versione estesa del film di
Ridley Scott. Il disco conterrà la versione di 2
ore e 40 minuti, 10 minuti in più rispetto a quella vista al
cinema. Nel disco anche scene aggiuntive e contenuti speciali.
Il film arriverà in Digitale HD, DVD, Blu-Ray Disc e 4K Ultra
HD.
Di seguito le informazioni sul cofanetto:
Audio Commentary by Ridley
Scott (Director), Drew Goddard (Writer, Exec Producer) and
Andy Weir (Author of The Martian)
Deleted Scenes
The Long Way Home: Making the Martian
Dare Mighty Things: NASA’s Journey to Mars
Journey to Mars 101 Q&A
Blu-ray Audio: English DTS-HD-MA 7.1 English AD DD 5.1 Spanish DD 5.1 French DD 5.1 English COMMENTARY DD 2.0 Stereo: Ridley Scott, Drew Goddard and
Andy Weir Blu-ray Subs: English SDH Spanish French DVD Audio: English DD 5.1 English AD DD 5.1 Spanish DD 2.0 Surround French DD 2.0 Surround DVD Subtitles: English SDH Spanish French
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Ecco la sinossi:
Durante una missione su Marte,
l’astronauta Mark Watney (Matt Damon) viene
considerato morto dopo una forte tempesta e per questo abbandonato
dal suo equipaggio. Ma Watney è sopravvissuto e ora si ritrova solo
sul pianeta ostile. Con scarse provviste, Watney deve attingere al
suo ingegno, alla sua arguzia e al suo spirito di sopravvivenza per
trovare un modo per segnalare alla Terra che è vivo.
A milioni di chilometri di distanza,
la NASA e un team di scienziati internazionali lavorano
instancabilmente per cercare di portare “il marziano” a casa,
mentre i suoi compagni cercano di tracciare un’audace, se non
impossibile, missione di salvataggio.
Sopravvissuto – The
Martian vede protagonisti anche un cast d’eccezione
composto da Kate Mara, Jessica Chastain, Kristen Wiig,
Sebastian Stan, Sean Bean, Michael Peña, Mackenzie Davis, Chiwetel
Ejiofor e Jeff Daniels.
Trai più grandi e apprezzati
successi dell’anno, Sopravvissuto – The
Martian è nominato a sette premi Oscar. Tra le
nomination compare anche quella per i migliori effetti visivi
realizzati dalla MPC. Di seguito un video
che li illustra:
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Ecco la sinossi:
Durante una missione su Marte,
l’astronauta Mark Watney (Matt Damon) viene
considerato morto dopo una forte tempesta e per questo abbandonato
dal suo equipaggio. Ma Watney è sopravvissuto e ora si ritrova solo
sul pianeta ostile. Con scarse provviste, Watney deve attingere al
suo ingegno, alla sua arguzia e al suo spirito di sopravvivenza per
trovare un modo per segnalare alla Terra che è vivo.
A milioni di chilometri di distanza,
la NASA e un team di scienziati internazionali lavorano
instancabilmente per cercare di portare “il marziano” a casa,
mentre i suoi compagni cercano di tracciare un’audace, se non
impossibile, missione di salvataggio.
Sopravvissuto – The
Martian vede protagonisti anche un cast d’eccezione
composto da Kate Mara, Jessica Chastain, Kristen Wiig,
Sebastian Stan, Sean Bean, Michael Peña, Mackenzie Davis, Chiwetel
Ejiofor e Jeff Daniels.
Sopravvissuti è il debutto alla
regia di Guillaume
Renusson. Il film ha più di un collegamento diretto
con l’Italia perché arriva nelle sale il 21 marzo come vincitore
del RIFF (Rome Indipendent Film Festival 2023) il festival
cinematografico indie nostrano che celebra nuovi artisti. Ma per i
Sopravvissuti con Denis
Menochet c’è anche un collegamento di trama e
narrativa con l’Italia poiché il film si colloca tra le Alpi
italiane e francesi con anche la collaborazione di Luca
Terracciano. Categorizzato nel genere thriller, il film di Renusson
racconta uno spaccato di cronaca moderna, un racconto di un
viaggio, non solo metaforico, crudo e reale. In 93 minuti la
pellicola, porta a compimento quel viaggio fatto di lunghi
silenzi.
Sopravvissuti, la trama
Distribuito da No.Mad Entertainment,
il regista Guillaume Renusson descrive la condizione dei
sopravvissuti in un modo crudo e violento. Si scontra con i moti
reazionali, con l’odio nei confronti di chi è diverso da noi che si
tramuta in collera e vendetta. E poi c’è un altro tipo di
condizione quella di Samuel (Denis Menochet,
As Bestas) che vive relegato nel lutto e nel senso di
colpa per la morte della moglie. Il suo viaggio con Chehreh
(Zar Amir Ebrahimi) lo aiuterà ad andare avanti ed
espiare in un certo senso il peso sul cuore per questa perdita.
Quella di Samuel e Chehreh è una storia di aiuto reciproco:
entrambi sono sopravvissuti ma a due dolori diversi.
Il coinvolgimento emotivo che lega
entrambi i protagonisti finisce per fare da collante alla storia
stessa: Samuel decide di aiutarla, di salvarla da chi non la vuole
e la rifiuta, una banda di cattivi cacciatori di immigrati
clandestini che insegue i due per tutto i film cercando in tutti i
modi di porre fine al loro viaggio, alla loro salvezza. Infatti, in
Sopravvissuti avviene il canonico viaggio dell’Eroe, o forse meglio
dell’Eroina, dove una serie di pericoli mettono bastoni tra le
ruote a Chehreh ma alla fine grazie a Samuel riuscirà a trovare la
strada verso la libertà.
Messaggio politico
Nella trama di
Sopravvissuti siamo tutti protagonisti. Magari
abbiamo subito un lutto che ci ha segnato come Samuel e la figlia,
oppure siamo in fuga da qualcosa (che sia anche da noi stessi) come
Chehreh. Il messaggio politico che si cela dietro il film di
Renusson è chiaro fin da subito, eppure questo film è stato girato
dopo il COVID-19, nel gennaio 2021, quando ancora le guerre erano
lontane dalla cronaca. Renusson però porta sul grande schermo il
conflitto e un sentimento di repressione, da parte dei tre villain,
più attuale che mai. Dall’altro però scopriamo un sentimento più
puro: aiutare il prossimo senza riserve.
Samuel vede in Chehreh un po’ di sua
moglie, che non è riuscito a salvare. Alla fine, infatti, sarà
proprio la moglie a salvare entrambi, come un aiutante nascosto. I
documenti trovati da Samuel nella loro baita in montagna saranno
fondamentali a Chehreh per attraversare i confini. Scopriamo così
anche perché Samuel ha cercato in tutti i modi di aiutarla: c’è una
somiglianza lampante tra Chehreh e la moglie che l’uomo portando a
compimento la sua missione conclude così il viaggio. Entrambi come
sopravvissuti e come esseri umani.
Film passato quasi inosservato al
momento della sua distribuzione,
Sopravvissuti è un avvincente thriller
del 2015 diretto dal regista Craig Zobel e con
protagonisti attori del calibro di Margot Robbie, Chris
Pine e Chiwetel Ejiofor. La storia si
svolge in un mondo post-apocalittico, dove gli esseri umani ancora
vivi si contano sulle dita di una mano e ovunque vi è devastazione
e pericolo. In questo contesto si muovono i tre personaggi
protagonisti, i quali portano in scena alcuni dei moti più
universali dell’animo umano, tra cui il desiderio e la gelosia.
Il film è l’adattamento del romanzo
del 1974 Z for Zachariah, scritto da Robert C.
O’Brien ma pubblicato postumo. L’autore era infatti venuto
a mancare l’anno prima, e furono sua moglie e sua figlia a
completare il racconto seguendo le note lasciate da O’Brien. Il
libro si affermò poi come uno dei più popolari del suo genere,
inserendosi all’interno di un immaginario sempre più ricco di
inquietante fascino. Pur discostandosi solo in parte da quanto in
esso narrato, il film di Zobel è la prima trasposizione
cinematografica di tale storia. A supportare il progetto vi fu
anche l’attore Tobey
Maguire, che qui figura in qualità di produttore.
Presentato al Sundance Film
Festival, il film ottenne buoni giudizi da parte della critica, che
in particolare lodò la regia e le interpretazioni dei tre
protagonisti. Il film venne poi distribuita con un numero di copie
limitato, anche a causa del divieto ai minori di 13 anni per via
della presenza di scene contenenti nudità e linguaggio scurrile.
Sopravvissuti passò così ingiustamente in sordina, non
ottenendo il successo che meritava. Oggi è però possibile
riscoprire il film grazie al suo passaggio televisivo o ad alcune
piattaforme dove si può ritrovare in streaming. Proseguendo qui
nella lettura sarà inoltre possibile approfondire ulteriori
dettagli relativi alla trama e al cast.
La trama di
Sopravvissuti
La vicenda si svolge in un mondo
post-apocalittico, divenuto luogo inospitale in seguito ad una
guerra nucleare. La specie umana è ormai pressocché estinta, anche
a causa dell’aria divenuta irrespirabile. L’unica oasi di pace
rimasta è la valle dove vive Ann Burden, una
giovane ragazza di sedici anni. Convinta di essere rimasta l’unica
sopravvissuta al mondo, questa cerca di mantenere una parvenza di
normalità trascorrendo il tempo insieme al suo cane e recandosi
alla vicina cittadina dove, armata di tuta e ossigeno, raccoglie
ciò che le serve per il suo sostentamento. È qui che un giorno si
imbatte nello scienziato John R. Loomis. I due,
felici di scoprire di non essere gli ultimi rimasti, iniziano a
trascorrere insieme il loro tempo, sviluppando un certo sentimento.
Questo verrà però messo a dura prova nel momento in cui un terzo
sopravvissuto, il giovane Caleb, si unirà a
loro.
Sopravvissuti: il cast del
film
Per dar vita ai tre principali
protagonisti di Sicario, era assolutamente necessario per i
produttori trovare interpreti carismatici e in grado di dar vita
alla complessa personalità di Ann, Loomis e Caleb. Originariamente,
ad interpretare la giovane ragazza era stata chiamata l’attrice
Amanda
Seyfried, divenuta popolare grazie al musical
Mamma mia. A causa di ritardi nell’inizio della
produzione, tuttavia, questa dovette abbandonare il ruolo. Al suo
posto fu dunque chiamata la candidata al premio Oscar Margot
Robbie. L’attrice, divenuta celebre per The Wolf of Wall
Street, si dichiarò particolarmente entusiasta di potersi
confrontare una storia e un personaggio di questo tipo. Ann le
permise infatti di dar vita a nuove sfumature del suo talento, e
quella in Sopravvissuti è tutt’oggi considerata una delle
sue interpretazioni più degne di nota.
Accanto a lei si ritrova poi il
candidato all’Oscar Chiwetel
Ejiofor. L’attore, divenuto popolare grazie a 12 anni
schiavo, interpreta il personaggio dello scienziato
Loomis. Ejiofor aveva già recitato in un film dalla simile
ambientazione, I figli degli uomini, e si trovò così
avvantaggiato nell’immedesimazione della mentalità di Loomis. Per
il ruolo dell’affascinante Caleb, invece, era inizialmente stato
considerato Tobey Maguire, celebre attore di
Spider-Man, il quale però rinunciò alla parte, ricoprendo però il
ruolo del produttore. L’attore Chris
Pine, noto per aver interpretato il capitano Kirk
nella nuova trilogia di Star Trek,
ha allora assunto i panni del personaggio. Per interpretarlo,
l’attore si è sottoposto ad una dieta grazie a cui è arrivato a
perdere molta della sua massa muscolare.
Sopravvissuti: le
differenze tra il libro e il film
Nel realizzare la trasposizione
cinematografica del romanzo, i produttori e gli sceneggiatori hanno
naturalmente dato vita ad alcune necessarie modifiche. La prima, e
più importante tra queste, è certamente l’inserimento del
personaggio di Caleb. Totalmente assente nel romanzo, questi viene
scritto appositamente per il film, al fine di aggiungere ulteriore
conflitto tra i protagonisti. La presenza di questi genera dunque
un’inevitabile gelosia da parte di Loomis, che nel libro è invece
il vero nemico da cui Ann dovrà difendersi. Il personaggio scritto
da O’Brien è infatti particolarmente violento e possessivo, e nel
momento in cui comprende la volontà di Ann di allontanarsi da lui
farà tutto il possibile per impedire ciò, arrivando anche a
ferirla.
Poiché nel film invece Loomis viene
rappresentato come un uomo più mite e gentile, tutto ciò non si
verifica. L’unico conflitto è infatti quello che si genera tra lui
e Caleb relativo ai loro sentimenti per la giovane. Questa dal
canto suo, contrariamente a quanto avviene nel romanzo, non sembra
avere alcuna fretta di ripopolare il pianeta terra. Ulteriore
differenza è l’assenza di flashback, presenti invece nel libro.
Attraverso questi si esplora il passato dei protagonisti. La loro
vita prima della guerra nucleare viene invece nel film raccontata
attraverso alcuni dialoghi. Infine, anche lo stesso finale presenta
diverse differenze. Se il romanzo termina con una separazione dei
due protagonisti, il suo adattamento cinematografico dà invece vita
ad un più conciliante equilibrio nel rapporto tra i tre
personaggi.
Il trailer di
Sopravvissuti e dove vedere il film in streaming e in
TV
Per chi desidera recuperare tale
titolo, è possibile farlo alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google
Play, Apple
TV+, Prime Video e
Infinity+. Per vederlo, basterà sottoscrivere un
abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un
determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 2
agosto alle ore 21:00 sul canale
20 Mediaset.
Sopravvissuti
(qui
la recensione) è il film del 2022 che ha segnato il debutto
come regista di Guillaume Renusson,
qui al suo primo lungometraggio, da lui scritto e diretto,
incentrato su una vicenda dolorosa ma capace di trasmettere fiducia
nell’essere umano, oltre a dimostrare di quanto possa fare la
differenza concedere il proprio aiuto a chi ne ha bisogno. Il
tutto, però, viene narrato all’interno di un contesto che fa
assumere al film i caratteri di un survival movie, sullo
stile di titoli come Arctic e La
società della neve.
Da non confondere con il
film omonimo del 2015 – con protagonisti Chiwetel Ejiofor e Margot Robbie – né con la serie Rai del 2022,
Sopravvissuti offre dunque un’esperienza emotiva
molto forte, che ha permesso al film di ottenere numerose lodi.
Dopo essere stato presentato in anteprima in concorso al
Festival di Angoulême 2022, ha infatti ricevuto
diversi riconoscimenti, tra cui il premio come Migliore
film internazionale al Rome Independent Film
Festival 2023.
A contribuire al suo fascino, vi
sono però anche le location naturali, grazie alle riprese svolte
nelle Alte Alpi e nelle Alpi dell’Alta
Provenza in Francia. Oltre a quanto fin
qui riportato, in questo articolo, approfondiamo anche altre delle
principali curiosità relative a Sopravvissuti.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alle storie a cui si
ispira. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Denis Ménochet in Sopravvissuti
La trama di Sopravvissuti
Protagonista del film è
Samuel, che dopo un sinistro stradale molto grave,
si ritrova costretto ad affrontare una riabilitazione non solo
fisica, ma anche mentale. In quell’incidente, infatti, è morta sua
moglie e l’uomo da quel momento non avverte altro che un unico
bisogno: stare da solo. È così che Samuel si reca nel suo chalet in
montagna, nel cuore delle Alpi italiane, dove poter passare del
tempo con nient’altro attorno a sé se non la natura.
Un notte, però, un ospite inatteso
arriva nello chalet. Si tratta di una donna straniera di nome
Chehreh, che cerca rifugio dalla tormenta di neve
prima di raggiungere la Francia, attraversando le montagne. Samuel
non vorrebbe finire nei guai, ma si rende conto di quanto Chehreh
sia in pericolo e, forse ricordando il tragico incidente della
moglie, decide di aiutarla. I due, però, non dovranno affrontare
soltanto l’ostilità della natura, ma qualcosa di peggiore: la
cattiveria umana.
Il cast di attori
Ad interpretare Samuel vi è
Denis Ménochet, attore francese noto in Italia per
aver recitato in Bastardi senza Gloria (2009) di Quentin Tarantino e The
French Dispatch (2021) di Wes Anderson.
Per il ruolo di Chehreh, il regista e i produttori volevano invece
un volto sconosciuto e hanno così scelto Zar Amir
Ebrahimi. Riguardo al suo casting, Renusson ha affermato:
“Sebbene Zar sia molto conosciuta in Iran, era sconosciuta in
Francia. Al casting, ha fatto la sua prova guardandomi dritto negli
occhi. Non era spaventata o vittima, ma molto forte”.
“Mi sono detto che, di fronte al
colosso dai piedi d’argilla che è Samuel, era un bene che ci fosse
questa donna, fragile in apparenza ma resistente. Zar ha anche la
capacità di cambiare volto: le tre volte che l’ho vista al casting,
ho avuto l’impressione di vedere tre donne diverse… È stato un bene
per il film, perché l’idea era che Chehreh diventasse sempre più la
moglie morta di Samuel“. Per i ruoli degli inseguitori,
invece, il regista voleva tre volti “normali”, così ha scelto
Luca Terracciano, Oscar Copp e
Victoire Du Bois, quest’ultilma già vista in
Chiamami
col tuo nome (2017).
Denis Ménochet e Zar Amir Ebrahimi in Sopravvissuti
Il film è tratto da una storia vera?
Per il suo film d’esordio, Renusson
ha affermato di non essersi basato su una storia vera, ma di essere
comunque stato interessato a trattare il tema dei migranti, dei
loro trafficanti e di chi invece gli dà la caccia senza pietà. Il
regista voleva però proporre tali dinamiche in un film concepito
come un survival movie. Per questo motivo, come affermato
dallo stesso Renusson, la storia prende ispirazione da diversi
film, tra cui Essential Killing (2010) di Jerzy
Skolimowski, Dersu Uzala – Il piccolo uomo delle
grandi pianure (1975) di Akira Kurosawa,
Il grande silenzio (1968) di Sergio
Corbucci e il western Revenant
– Redivivo (2015) di Alejandro González
Iñárritu.
Il trailer di
Sopravvissuti e dove vederlo in streaming e in
TV
Sfortunatamente il film non è
presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive
in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 7
ottobre alle ore 21:20 sul canale Rai
4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà
presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove
quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in
onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita,
per trovare il film e far partire la visione.
Il parallelo sembra certamente
azzardato, ma la giovane Sophie Turner, prossima
interprete di Jean Grey in X-Men
Apocalypse e nota come Sansa Stark di
Game of Thrones, sa il fatto suo.
Ecco cosa ha dichiarato in merito ai
due personaggi:
“Penso che mi
abbiano scelta per interpretare Jean Grey perchè hanno visto il
lato oscuro di Sansa. Forse hanno pensato ‘Oh, Phoenix, Jean Grey’.
Vedo tanti paralleli tra i due personaggi. Jean combatte contro i
suoi poteri e contro il fatto che non viene accettata dal mondo. In
termini di dinamiche di Game of Thrones, è un po’ come per Sansa
che vuole davvero essere normale, una principessa, e vuole vivere
una normale vita che però non può avere, per colpa di tutto ciò che
le accade. Penso che in qualche modo Jean si senta così”.Di
seguito potete vedere le prime immagini dal set di
X-Men Apocalypse:
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Con Bryan
Singer alla regia e allo script, in X-Men
Apocalypse tornerà anche Simon
Kinberg a scrivere la sceneggiatura che si baserà su una
storia di Singer, Kinberg, Michael Dougherty e
Dan Harris.
Inoltre ci sono anche già i
primissimi dettagli relativi alla trama del film: il film sarà
ambientato una decina di anni dopo Giorni di un Futuro Passato e
rappresenta un passo successivo nella storia. L’aver alterato la
storia nel film precedente ha causato delle reazioni imprevedibili
e incontrollate, e la nascita di un nuovo e potente nemico. Charles
(James McAvoy), Erik/Magneto (Michael
Fassbender), Raven/Mistica (Jennifer
Lawrence), Wolverine (Hugh Jackman) e
Hank/Bestia (Nicholas Hoult) saranno raggiunti da
Ciclope, Tempesta e Jean Grey e dagli altri X-Men per combattere
contro il formidabile menico, una antica e potente forza,
determinata a causare un’apocalisse come mai si è verificato nella
storia dell’umanità. Oscar Isaac è stato scelto
perinterpretare Apocalisse.
Alcune indiscrezioni vorrebbero nel
film anche Channing Tatum nei panni del nuovo
Gambit.
Mentre è impegnata sul set di X-Men
Apocalypse, nei panni della nuova Jean Grey, Sophie
Turner ha posato in tutta la sua bellezza per
Phoenix. Paradossale che la giovane attrice di Game of
Thrones sia protagonista di una rivista con un nome “profetico” per
il suo futuro professionale nella saga di X-Men!
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Con Bryan Singer
alla regia e allo script, in X-Men
Apocalypse tornerà anche Simon
Kinberg a scrivere la
sceneggiatura che si baserà su una
storia di Singer, Kinberg, Michael Dougherty e Dan Harris. Charles
(James McAvoy), Erik/Magneto (Michael
Fassbender), Raven/Mistica (Jennifer
Lawrence), Wolverine (Hugh Jackman) e
Hank/Bestia (Nicholas Hoult) saranno raggiunti da
Ciclope, Tempesta e Jean Grey e dagli altri X-Men per combattere
contro il formidabile menico, una antica e potente forza,
determinata a causare un’apocalisse come mai si è verificato nella
storia dell’umanità.Oscar Isaac è stato scelto per interpretare
Apocalisse. Al cast si aggiungono anche Sophie
Turner (Jean Grey), Tye Sheridan
(Ciclope), Alexandra Shipp (Tempesta),
Kodi Smit-McPhee(Nightcrwaler), Lana
Condor (Jubilee), Olivia Munn
(Psylocke).
Alcune indiscrezioni vorrebbero nel film anche Channing
Tatum nei panni del nuovo Gambit.
Siamo tutti un po’ ossessionati da
Sophie Turner. È diventata una delle attrici più
famose di Hollywood, è divertente, bella, spontanea. Ha
interpretato personaggi interessanti: a partire da Sansa
Stark che, nell’ultima stagione di Game of
Thrones, si è trasformata in un’incredibile leader. Ora,
l’arrivo di X-Men: Dark Phoenixsi
avvicina, e lei sembra essere più in forma che mai.
Ecco dieci curiosità su
Sophie Turner:
Sophie Turner: i suoi film e le
serie TV
1. Ha recitato in celebri serie
televisive. Dopo aver completato gli studi di recitazione,
la Turner ha da subito l’occasione della vita recitando nei panni
di Sansa Stark nella popolarissima serie Il Trono di
Spade. Qui, accanto ad attori come Kit
Harington, Emilia Clarke e PeterDinklage, cresce divenendo un’attrice sempre più
apprezzata, sino a guadagnare una nomination agli Emmy nel 2019
come miglior attrice non protagonista in una serie drammatica.
Terminata l’esperienza nel 2019, l’attrice si è dedicata olto al
cinema, tornando però a recitare per la televisione nella serie
Survive (2020). Attualmente è impegnata nelle riprese di
The Staircase, una miniserie dove reciterà accanto a
Toni Collette e Colin Firth.
2. È nota anche per alcuni
film. Nel 2013 è arrivato il suo primo ruolo al cinema,
con il thriller Another Me, mentre nel 2015, poi, ha
recitato nella commedia Barely Lethal — 16 anni e spia, che
ha avuto una distribuzione limitata e on demand. Il secondo ruolo
importante per Sophie Tuner è in
X-Men:Apocalisse, dove ha interpretato la
giovane Jean Grey, recitando accanto a Michael
Fassbender e James McAvoy. In
seguito ha recitato in Josie – Tentazioni
pericolose (2018) e Time Freak (2018).
Nel 2019 riprende il ruolo di Jean Grey in X-Men: Dark
Phoenix. Attualmente ha da poco completato le riprese del film
Strangers, dove reciterà accanto a Maya
Hawke.
Sophie Turner è su Instagram
3. Ha un account personale.
L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo
verificato seguito da oltre 15 milioni di followers. Attualmente,
con oltre 400 post, l’attrice utilizza il social per condividere
immagini relative al suo lavoro, ai suoi progetti di prossima
uscita o quelli ancora in fase di sviluppo. Non mancano poi anche
immagini legate alla sua quotidianità, con luoghi visitati, momenti
di svago o eventi in cui è coinvolta. Diverse sono anche le
fotografie che la vedono insieme al marito.
Sophie Turner e Joe Jonas
4. È sposata con il celebre
musicista. A partire dal 2016 l’attrice ha iniziato a
frequentare il musicista e cantante Joe Jonas,
noto per essere stato il frontman della band Jonas
Brothers. I due hanno poi annunciato il fidanzamento sul
social network Instagram nell’ottobre 2017, quando entrambi hanno
postato la stessa foto: la mano di Sophie con un anello di
fidanzamento, poggiata sulla mano di Joe. Il post di Sophie su
Instagram diceva “Ho detto sì”, mentre la caption di Joe
diceva “Ha detto sì”. Il 1º maggio 2019 si sono sposati a
sorpresa a Las Vegas ed il 29 giugno 2019 la coppia convola
nuovamente a nozze a Carpentras, in Provenza. La loro prima figlia,
Willa Jonas, nasce a Los Angeles il 22 luglio
2020.
Sophie Turner in
X-Men
5. Sophie Turner ha posato nuda
per pubblicizzare X-Men. Quando per promuovere il
nuovo film degli X Men, X-Men: Dark Phoenix, è uscita
una cover di Entertainment Weekly First Look Issue con Sophie
Turner in topless e letteralmente in fiamme, la quale ha mandato i
fan in visibilio. Nella fotografia, Sophie Tuner appare nei panni
dell’alter ego corrotto di Jean Grey, ovvero Fenice, personaggio
intorno a cui ruotano le vicende del nuovo film.
6. Ha studiato molto per il suo
personaggio. Poiché in X-Men: Dark Phoenix il suo
personaggio è quantomai importante, l’attrice ha deciso di
prepararsi in modo ancor più adeguato. Ha così iniziato a studiare
molto del suo comportamento e in particolare si è documentata anche
sui vari disturbi mentali conosciuti, cercando di riportare quanto
appreso nella sua interpretazione. Benché il film non sia stato
accolto in modo particolarmente positivo, la performance
dell’attrice è stata lodata per la sua intensità.
Sophie Turner in Il Trono di
Spade
7. Sophie Turner non è una rossa
naturale. Sophie Turner, in Game of Thrones, ha i
capelli ramati che, nell’universo della serie, sono tipici dei
Tully. Nella realtà, invece, l’attrice è bionda e, stando a quanto
appare dai tweet dei fan, in molti ci sono rimasti male nello
scoprirlo. Ironia della sorte, però, la madre di Sophie ha i
capelli rossi.
8. Sophie Turner e il
metalupo. Cosa è successo al metalupo di Sansa dopo le riprese?
Bene, Sophie Turner ha deciso di adottarlo, convincendo i
produttori ad affidarle il piccolo animale di nome Zunni. Inoltre,
lei e Joe Jonas hanno un altro cane, che hanno preso con sé da
cucciolo. Il suo nome è Porky Basquiat.
9. Girare il matrimonio di
Game of Thrones è stato un incubo per Sophie. Non solo
Sansa non era troppo felice di sposare Tyrion, filmare la scena del
matrimonio è stata un’esperienza piuttosto strana anche per Sophie
Turner: il giorno prima di girare, per cominciare, ha ricevuto una
cartolina d’auguri dalla HBO che diceva “Congratulazioni per il
tuo finto matrimonio!”. Inoltre, camminare per la navata è
stato tutt’altro che divertente: le riprese sono durate dieci ore.
“Avevamo così tante inquadrature da girare, e io continuavo ad
inciampare nel vestito. Non so quante volte sia inciampata sulle
scale. È stato così imbarazzante. Indossavo dei tacchi, e il
vestito era lunghissimo e pesantissimo. Continuavo a
cadere.”
Sophie Turner: età e altezza dell’attrice
10. Sophie Turner è nata il 21 febbraio 1996 a
Northampton, in Inghilterra. L’attrice è alta
complessivamente 175 centimetri.
Due mesi fa, in concomitanza con la
stagione dei premi, Rami
Malek aveva finalmente rotto il silenzio circa la
vicenda Bryan Singer (licenziato dalla regia di
Bohemian
Rhapsody prima della fine delle riprese) definendo
l’esperienza sul set “per niente piacevole” e dicendo che
“Nessuno sapeva che sarebbe successo, ma credo che doveva
succedere e così è stato”. Ora, proprio come il collega, anche
Sophie
Turner si unisce al coro degli “scontenti” parlando
del regista a Rolling Stone.
Nell’intervista la star di
Game of Thrones, che ha esordito nel franchise
degli X-Men nel 2016 con Apocalisse, fa un breve
cenno alla sua collaborazione con Singer usando lo stesso termine
di Malek, “poco piacevole“, riferendosi al tempo trascorso
insieme durante la lavorazione del cinecomic.
Vi ricordiamo che nelle scorse
settimane erano emerse nuove e pesanti accuse di molestie sessuali
rivolte a Singer, dopo che ad Ottobre scorso
il regista era stato pubblicamente denunciato dalla
rivista Esquire. Questa volta
le vittime sono quattro attori, di cui uno soltanto ha rivelato la
sua identità (Victor Valdovinos), che nel report pubblicato da
Atlantis parlava di violenze e rapporti sessuali contro la volontà
dei ragazzi.
Come saprete, non è la prima volta
che il filmaker viene accusato di un tale crimine: nel 2014, da
Michael Egan e nel 2017, da Cesar
Sanchez-Guzman, che lo accusò di averlo costretto ad avere
un rapporto sessuale nel 2003. Sanchez-Guzman, all’epoca dei fatti
un attore, aveva riportato che Singer si era offerto di aiutarlo
con la sua carriera. Il regista ha tentato di far cadere le accuse
e indicando la bancarotta di Sanchez-Guzman nel 2014 come causa
principale dell’accusa.
Rivedremo la Turner sul grande
schermo in Dark Phoenix, debutto alla regia
di Simon Kinberg e nuovo capitolo della
serie cinematografica sui Mutanti che uscirà il 6 giugno 2019. Nel
cast anche
Jennifer Lawrence, James McAvoy, Michael
Fassbender, Evan
Peters, Nicholas Hoult.
In Dark Phoenix, gli
X-Men devono fronteggiare uno dei loro peggiori nemici: uno di
loro, Jean Grey. Durante una missione di soccorso nello spazio,
Jean resta quasi uccisa quando viene investita da una oscura forza
cosmica. Una volta tornata a casa, scopre che questa forza non solo
l’ha resa infinitamente più potente, ma anche molto più instabile.
Combattendo con queste entità dentro di lei, Jean libera i suoi
poteri in modi violentissimi, che nemmeno lei riesce capire o
contenere. Con Jean completamente fuori controllo, ferendo le
persone che più ama, si inizia a sfaldare il tessuto che tiene
insieme gli stessi X-Men. Ora, con la famiglia che cade a pezzi,
devono trovare un modo per rimanere uniti, non solo per salvare
l’anima di Jean, ma per salvare il pianeta da alieni che vorrebbero
utilizzare questa forza per governare sulla galassia.
Sophie Turner sarà
la nuova Jean Grey in X-Men Apocalypse,
un ruolo che abbiamo già visto interpretare nella prima trilogia
degli X-Men da Famke Janssen. Ma che differenza c’è tra la
Fenice dell’affascinante attrice olandese e quella della giovane
britannica?
Sophie Turner ha
dato la sua risposta: “La differenza tra questa e la Jean Grey
di Famke è che la mia è giovane, è isolata e tanto isicura, molto
alienata, anche tra gli stessi mutanti, perché è così potente.
Quindi c’è una vera vulnerabilità in lei, ed è bello vedere come
lei e Scott (Tye Sheridan) si trovano e si avvicinano proprio
attraverso quest’alienazione. È un magnifico ruolo da
interpretare.”
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Con Bryan
Singer alla regia e allo script,
in X-Men Apocalypsetornerà
anche Simon Kinberg a
scrivere la sceneggiatura che si baserà su una storia di Singer,
Kinberg, Michael
Dougherty e Dan Harris.
Inoltre ci sono anche già i
primissimi dettagli relativi alla trama del film: il film sarà
ambientato una decina di anni dopo Giorni di un
Futuro Passatoe rappresenta un passo successivo
nella storia. L’aver alterato la storia nel film precedente ha
causato delle reazioni imprevedibili e incontrollate, e la nascita
di un nuovo e potente nemico. Charles (James
McAvoy), Erik/Magneto (Michael
Fassbender), Raven/Mistica (Jennifer
Lawrence), Wolverine (Hugh Jackman) e
Hank/Bestia (Nicholas Hoult) saranno raggiunti da
Ciclope, Tempesta e Jean Grey e dagli altri X-Men per combattere
contro il formidabile menico, una antica e potente forza,
determinata a causare un’apocalisse come mai si è verificato nella
storia dell’umanità.Oscar Isaac è stato scelto per interpretare
Apocalisse. Al cast si aggiungono anche Sophie
Turner (Jean Grey), Tye
Sheridan (Ciclope), Alexandra
Shipp (Tempesta), Kodi
Smit-McPhee (Nightcrwaler), Lana
Condor (Jubilee), Olivia
Munn (Psylocke).
Sophie Turner,
prossima Jean Grey in X-Men Apocalypse
per Bryan Singer, ha posato per la rivista
Town &
Country.
Quello di Jean Grey sarà il primo
personaggio davvero importante per la giovane Sophie, a parte
quello di Sansa Stark, che l’attrice riveste da diversi anni nella
serie HBO Game of Thrones. Ecco cosa ha dichiarato l’attrice in
merito al suo personaggio e allo show: “Non penso mai a cosa
accadrà quando finirà (Game of Thrones, ndr). Anzi non voglio
farlo. La mia intera adolescenza è trascorsa su quei set, non so
cosa farei senza. C’è questa grande famiglia e ogni anno torna a
riunirsi. La prima volta che a luglio non farò ritorno alla serie
tv penso che impazzirò”.
Oltre ai corsetti di
Sansa Stark, Sophie Turner è entrata anche nelle
gonnelline dell’adolescente protagonista dell’horror psicologico
Another Me, e sembra che dal fantasy
all’horror il passo sia breve dal momento che dopo quell’esperienza
cinematografica, la bella Sophie passerà ad un altro progetto
legato al mondo dell’orrore.
L’attrice sarà infatti Mary
Shelley nel biopic dedicato alla ‘madre’ di Frankenstein.
Il film, intitolato Mary Shelley’s
Monster vedrà protagonisti, accanto alla Turner anche
Jeremy Irvine come Percy Shelley e Taissa
Farmiga cone Claire Clairmont, la sorella adottiva della
Shelley.
A produrre il film Rose
Ganguzza che ha dichiarato: “Il nostro film non sarà
un dramma in costume, è una storia di giovinezza che trascende il
tempo, una storia d’amore gotica, un triangolo amoroso che
coinvolge passeggeri oscuri, e siamo tremendamente eccitati che un
cast del genere si sia unito a questo magnifico progetto.” La
storia sarà raccontata in una maniera “sexy, viscerale e
contemporanea”.
A dirigere Coky
Giedroyc, che da veterano dalla tv (The
Killing, American Horror Story), passa per la prima
volta al cinema.