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Sorry To Bother You: il trailer del film con Lakeith Stanfield e Tessa Thompson

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Annapurna Pictures ha rilasciato da poche ore il primo trailer di Sorry To Bother You, il film presentato lo scorso gennaio al Sundance Film Festival e da molti già soprannominato “il nuovo Get Out”.

Protagonisti di questo surreale sci-fi, debutto alla regia di Boots RileyLakeith Stanfield (Short Term 12, Atlanta, Get Out), Tessa Thompson (Thor: Ragnarok) e Armie Hammer (Chiamami col tuo nome).

 

https://www.youtube.com/watch?v=XaBGcorkzpk&feature=youtu.be

Di seguito la sinossi ufficiale:

Cassius Green (Lakeith Stanfield), un impiegato di telemarketing nero di 30 anni con problemi di autostima, scopre un magico potere di vendita che vive dentro di lui. L’ascesa lavorativa di Cassius creerà non pochi problemi alla sua brillante fidanzata, Detroit (Tessa Thompson), un’artista che fa segretamente parte di un collettivo in stile Banksy chiamato Left Eye. Tutto cambia quando Cassius incontra l’amministratore delegato dell’azienda, Steve Lift (Armie Hammer), cocainomane, sessuomane, detestabile e inesorabilmente ottimista.

Sorry To Bother You è atteso nelle sale americane il prossimo 6 Luglio.

Sorrow and Joy recensione del film di Nils Malmros

Sorrow and Joy recensione del film di Nils Malmros
sorrow and joy recensioneIl regista danese Nils Malmros ci accompagna con Sorrow and Joy (Sorg og Glaede) in un viaggio nei ricordi e nella vita di un regista cinematografico, alle prese con la revisione della sua storia d’amore con Signe, sua compagna da due anni, che durante una fortissima crisi psicotica, ha ammazzato la loro figlioletta di nove mesi, Maria.
Siamo negli anni ’80 e di ritorno da una prestigiosa conferenza universitaria, Johannes, acclamato regista danese, trova la sua casa immersa nel lutto. In un momento particolarmente difficile della sua vita, la sua compagna affetta da depressione ha ucciso con un coltello da cucina la figlia di soli nove mesi.

sorrow and joy recensione poster

A partire dalla constatazione della tragedia e dal ricovero in una clinica psichiatrica della donna, Johannes inizierà un percorso interiore che lo porterà a raccontarsi e raccontarci il suo incontro con Signe, la sua vita con questa donna complicata e il lento sprofondare della donna, non adeguatamente curata, in un baratro che presto, come purtroppo sappiamo, la inghiottirà.
Il tronfio regista protagonista della pellicola di Malmros fa un resoconto apparentemente oggettivo della sua relazione con questa donna, mostrandosi inconsapevolmente inadeguato ad avere a che fare con una psicologia così fragile. In maniera speculare però anche il regista  di Sorrow and Joy si ritrova ad essere completamente inadeguato nell’inquadrare, raccontare e commentare il disagio mentale e le dinamiche che intorno ad esso proliferano con una complessità davvero difficile da raccontare in maniera assoluta, e non solo per il cinema.
Nel tratteggiare il personaggio di Signe, il regista sembra voler ricondurre la nascita del suo disagio all’adolescenza, periodo notoriamente complicato e formativo per tutti gli esseri umani. Allo stesso modo diversi accenni si fanno al background familiare in cui è presente il disagio mentale, vissuto come macchia, come vergogna e come (ovviamente) portatore di grande sofferenza. Anche se le fondamenta del racconto sono gettate con cognizione di causa, il film naufraga in un abisso di irrealismo. L’immensa sofferenza che dovrebbe trasmettere la situazione narrata sembra scivolare sugli interpreti che appaiono freddi, inconsistenti e forse inadeguati a raccontare una storia potenzialmente molto potente ma sciupata da un’eccessiva lunghezza del film e da un’approssimativa messa in scena di quei sentimenti fondativi dell’essere umano che si vorrebbero invano mettere in mostra.
Presentato in Concorso all’ottava edizione del Festival di Roma, Sorrow and Joy ha il sapore dell’occasione persa, dell’idea sprecata, dell’approssimazione con cui troppo spesso viene affrontato al cinema l’insondabilità della mente umana.

 

Sorrento 2010: spazio al cinema!

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sorrento

Dal 29 novembre al 2 dicembre si terranno nella splendida cornice di Sorrento le Giornate professionali del cinema, manifestazione cinematografica e culturale giunta ormai alla 33esima edizione.

Sorrentino e Virzì trionfano ai Ciak d’oro 2014

Sorrentino e Virzì trionfano ai Ciak d’oro 2014

Si è svolta ieri sera fino a tardi nella cornice romana del Vittoriano la serata di premiazione e consegna dei CIAK D’ORO 2014: i premi sono stati assegnati, come ogni anni dalla famosa omonima rivista italiana di cinema, che oramai è in edicola ben dal 1985.

A trionfare innanzitutto La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino con ben 8 premi, film che si rivela capace di conquistare sia i lettori del mensile che la giuria dei critici e che, come ben sappiamo, ha già fatto strage di premi nel mondo tra Oscar, Golden Globe, etc.

A seguire, per numero di premi ricevuti, troviamo Paolo Virzì, che riceve 4 premi per il suo Il capitale umano, film che si era già rivelato anch’esso un successo di pubblico e critica, raccogliendo 19 nomination ai David di Donatello ed essendo stati venduti i diritti del film praticamente in tutto il mondo.

A vincere il CIAK D’ORO come Miglior Film Straniero  è il pluripremiato La vita di Adele di Abdellatif Kechiche (Palma d’oro 2013 a Cannes). Il premio CIAK-Alice Giovani (dedicato alle migliori pellicole italiane rivolte al mondo dei ragazzi) è stato invece assegnato alla commedia La mafia uccide solo d’estate di Pif.

La vera sorpresa è stata però rappresentata dai due riconoscimenti ottenuti dalla pellicola Smetto quando voglio del salernitano Sydney Sibilia, votato come Miglior rivelazione dell’anno e per il Miglior manifesto.

 

Qui di seguito l’elenco completo dei premiati e le relative specifiche:

– CIAK D’ORO MIGLIOR FILM: La grande bellezza di Paolo Sorrentino

– CIAK D’ORO MIGLIOR REGIA: Paolo Virzì Il capitale umano

– CIAK D’ORO MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA: Toni Servillo La grande bellezza

– CIAK D’ORO MIGLIOR ATTRICE PROTAGONISTA: Valeria Bruni Tedeschi Il capitale umano

– CIAK D’ORO MIGLIOR FILM STRANIERO: La vita di Adele

– CIAK D’ORO MIGLIORE ATTORE NON PROTAGONISTA: Carlo Verdone La grande bellezza

– CIAK D’ORO MIGLIOR ATTRICE NON PROTAGONISTA: Sabrina Ferilli La grande bellezza

– CIAK ALICE/GIOVANI: La mafia uccide solo d’estate di Pif

– CIAK D’ORO MIGLIORE SCENEGGIATURA: Francesco Bruni, Francesco Piccolo e Paolo Virzì Il capitale umano

– CIAK D’ORO MIGLIOR FOTOGRAFIA: Luca Bigazzi La grande bellezza

– CIAK D’ORO MIGLIORE MONTAGGIO: Cecilia Zanuso Il capitale umano

– CIAK D’ORO MIGLIORE SCENOGRAFIA: Stefania Cella La grande bellezza

– CIAK D’ORO MIGLIORI COSTUMI: Daniela Ciancio La grande bellezza

– CIAK D’ORO MIGLIOR SONORO IN PRESA DIRETTA: Gianfranco Rosi Sacro Gra

– CIAK D’ORO MIGLIOR COLONNA SONORA: Pasquale Catalano Allacciate le cinture

-CIAK D’ORO MIGLIOR CANZONE ORIGINALE: Tutta colpa di Fred – Daniele Silvestri

– CIAK D’ORO MIGLIOR PRODUTTORE: Francesca Cima e Nicola Giuliano per Indigo Film La grande bellezza

– CIAK D’ORO MIGLIOR MANIFESTO: Federico Mauro Smetto quando voglio

– CIAK D’ORO MIGLIOR OPERA PRIMA: Miele di Valeria Golino

– SUPERCIAK D’ORO FEMMINILE/CHOPARD: Monica Bellucci

– SUPERCIAK D’ORO MASCHILE: Claudio Amendola

– CIAK D’ORO BELLO & INVISIBILE: L’arte della felicità di Alessandro Rak

– CIAK D’ORO RIVELAZIONE DELL’ANNO: Sydney Sibilia Smetto quando voglio

Fonte: Asca

Sorrentino e Servillo insieme ne La grande bellezza

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Sorrentino e Servillo insieme ne La grande bellezza

Dopo il grande successo de Il Divo, il regista Paolo Sorrentino torna al suo sodalizio artistico con Toni Servillo, lasciandosi alle spalle l’esperienza internazionale di This must be the place. Il nuovo lavoro, che vede i due per la quarta volta insieme sul set, è La grande bellezza. Presente con un promo alla scorsa Berlinale, è molto atteso non solo in Italia, tanto che l’hanno già acquistato: Germania, Benelux, Gran Bretagna, Israele, Grecia e Brasile.

Poco si sa della trama, su cui, come su tutto il film, regna il riserbo. Sappiamo però che Toni Servillo veste i panni dell’affermato giornalista sessantenne Jep Gambardella, abituale frequentatore della Roma mondana di oggi. Come la Capitale, anch’egli non ha perduto il suo fascino.

Il titolo, dunque, è senz’altro riferito alla Città Eterna, che fa da ambientazione, ma è anche protagonista, come ha confermato Umberto Contarello – sceneggiatore assieme a Sorrentino – definendolo un film “profondamente su Roma” (vi è stato interamente girato). Omaggio a Fellini e alla Dolce Vita? Può darsi. Ritratto inedito della capitale? C’è da aspettarselo, dato lo sguardo sempre tagliente, ironico, grottesco ma anche poetico, che caratterizza il lavoro del regista. E viste anche alcune pagine del suo recente lavoro di scrittore  – in particolare, Hanno tutti ragione, edito da Feltrinelli nel 2010 – in cui si soffermava proprio sulla natura affascinante e decadente della città: “Roma, è un lungo tramonto. (…) Questo grande catino di città che accoglie tutti, democraticamente, con noncuranza e malevolenza. Senza fartene accorgere , però. Come certi colpi astuti nei caveau delle banche attraverso i tombini. Roma ti tende agguati continui e raffinati, ma i colpevoli sono sempre introvabili. Perché sono troppi i colpevoli (…)”. E la definiva “l’ombelico sporco di questo paese, la capitale di questa Italia maledetta”. “Questa Roma immutabile e copione di sé stessa all’infinito.” Una Roma che sopravvive grazie alla frivolezza, alla futilità: “È così che resiste brillantemente la storia millenaria di questa città, rimescola continuamente le carte per rinunciare a vedere una volta e per tutte l’asfissia del suo involucro bellissimo”.

Quanto sappiamo finora de La grande bellezza sembra consonante con questa visione. Non è ancora disponibile il trailer, è stato possibile vederne un’anticipazione solamente alle Giornate Professionali di Sorrento a dicembre 2012, alla presentazione del listino Medusa del 2013. Ma si evince dai personaggi principali che l’occhio della macchina da presa è puntato sul mondo dell’alta borghesia romana, dei salotti modaioli e cafoni al contempo (e qui immaginiamo che il gusto per la caricatura grottesca di Sorrentino si sbizzarrisca).  Accanto a Servillo, Carlo Verdone in veste di scrittore, e Sabrina Ferilli, che pare interpreti una vamp. Ma sembra ci siano anche Isabella Ferrari, Iaia Forte, Pamela Villoresi, Carlo Buccirosso, Luca Marinelli, Giorgio Pasotti. La fotografia è di Luca Bigazzi e il montaggio di Cristiano Travaglioli. La sfida sarà dunque tenere insieme una così ricca materia e, cosa a cui il regista ci ha abituati, il grottesco col realistico. È una coproduzione italo-francese: Indigo Film, Medusa e Banca popolare di Vicenza, per l’Italia – Medusa inoltre distribuisce il film nel nostro paese. Mentre per la Francia, Babe Films e Pathé, che cura anche la distribuzione internazionale.

Non ci resta che verificare in sala (uscita prevista per il 23 maggio) se l’ultima scommessa del regista sarà vinta. E chissà che non lo vediamo anche a Cannes.

Sorprendente Sport tv per SAW 3D

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saw vi

Tagliente spot tv per Saw 3D, che si preannuncia visivamente spettacolare. L’horror che ha fino ad ora incassato milioni di dollari in tutto il monto, approda al 3D, e in italia in termini di data di uscita, ha preso il posto di Harry Potter e i doni della morte parte 1, non più in 3D e quindi liberando il campo al prossimo capitolo a tre dimensioni del maligno e perfido SAW.

Sorelle Sbagliate: trailer della miniserie Prime Video con Jessica Biel ed Elizabeth Banks

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Prime Video ha svelato il trailer dell’appassionante crime drama Sorelle Sbagliate, con Jessica Biel ed Elizabeth Banks. Tutti gli otto episodi dell’attesissima miniserie prodotta da Amazon MGM Studios e Tomorrow Studios (parte di ITV Studios) debutteranno giovedì 29 maggio 2025 su Prime Video in oltre 240 Paesi e territori nel mondo.

La trama e il cast della serie Sorelle Sbagliate

Basata sul libro dell’autrice di bestseller Alafair Burke, Sorelle sbagliate è una miniserie thriller elettrizzante in 8 episodi che racconta di tutte quelle cose orribili capaci di allontanare due sorelle e, alla fine, di farle riavvicinare. Chloe (Jessica Biel), una media executive di alto profilo, vive una vita da sogno con l’affascinante marito avvocato Adam (Corey Stoll) e il figlio adolescente Ethan (Maxwell Acee Donovan), mentre la sorella separata Nicky (Elizabeth Banks) lotta per arrivare a fine mese e rimanere pulita. Quando Adam viene brutalmente assassinato, i sospetti sul presunto assassino scuotono profondamente la famiglia, riunendo le due sorelle, che cercano di sbrogliare una complicata storia familiare per scoprire la verità dietro la sua morte.

La serie vede nel cast Jessica Biel nel ruolo di Chloe Taylor, Elizabeth Banks nei panni di Nicky Macintosh, Corey Stoll interpreta Adam Macintosh, Kim Dickens è la Detective Nancy Guidry, Maxwell Acee Donovan nel ruolo di Ethan Macintosh, Bobby Naderi nei panni del Detective Matt Bowen, Gabriel Sloyer è Jake Rodriguez, Gloria Reuben è Michelle Sanders, con Matthew Modine nel ruolo di Bill Braddock e Lorraine Toussaint in Catherine Lancaster.

Sorelle Sbagliate è prodotta da Amazon MGM Studios e Tomorrow Studios (parte di ITV Studios). Olivia Milch (Ocean’s 8) e Regina Corrado (Mayor of Kingstown) sono executive producer e showrunner. Il regista della serie Craig Gillespie (Pam & Tommy) e Annie Marter sono executive producer per Fortunate Jack Productions insieme a Marty Adelstein, Becky Clements e Alissa Bachner per Tomorrow Studios (One Piece), e a Jessica Biel e Elizabeth Banks, Michelle Purple e Kerry Orent.

Sorelle d’arte: ecco Taissa Farmiga

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Sorelle d’arte: ecco Taissa Farmiga

L’abbiamo visto in Bling Ring di Sofia Coppola, ma molti riconosceranno nel suo viso i tratti più adulti e familiari della sorella Vera. Stiamo parlando di Taissa Farmiga, sorella dell’attrice di The Departed e protagonista dello spotlight di Just Jared.

Sorellanza: la recensione della nuova serie Netflix

Sorellanza: la recensione della nuova serie Netflix

Cosa si sarebbe disposti a fare per proteggere la propria famiglia? In un clima teso ed intenso, Sorellanza ci mostra i sacrifici che si possono fare in difesa dei propri cari. Si tratta di una nuova serie crime francese, formata al momento da una sola stagione di otto episodi, ognuno da circa trenta minuti. La serie, prodotta e distribuita da Netflix, è stata ideata da Nawell Madani, in collaborazione con lo sceneggiatore Simon Jablonka.  Nel cast ritroviamo la stessa Madani nei panni della protagonista Fara; a lei si affiancano Vincent Rottiers (Renoir), Paola Locatelli (Le relazioni pericolose) e Djebril Zonga (I miserabili).

Sorellanza, la famiglia prima di tutto

Protagonista di Sorellanza è Fara, una giovane giornalista di origine algerine che cerca di farsi pazientemente la sua strada in una carriera ambiziosa: diventare conduttrice del telegiornale per cui lavora. L’arrivo del fratello Selim a casa sua con un misterioso furgone cambia la sua vita. Una volta che Fara e le sue sorelle scoprono che lui è effettivamente ricercato per aver investito un poliziotto faranno di tutto per proteggerlo, bruciando il furgone di Selim per coprire le sue tracce. Selim, però, non è più il piccolo innocente che Fara e le sue sorelle immaginano.

Il ragazzo, infatti, lavora come corriere della droga per un importante organizzazione criminale, guidata localmente dall’affascinante e spietato Oumar. Ora che Fara ha distrutto tutta la droga, rimasta bruciata insieme al furgone, dovrà in ogni modo cercare di saldare l’enorme debito con lo spacciatore. Grazie all’aiuto delle sorelle e della giovanissima nipote Lina, Fara preparerà dunque il piano perfetto per ripagare Oumar e proteggere la sua famiglia. Tra intrecci amorosi, soffiate alla polizia ed ostaggi, non mancheranno certamente i colpi di scena.

Sorellanza serie tv recensione
Ismaël Bazri / NETFLIX

I sacrifici dei quartieri più poveri

Una delle tematiche fulcro di Sorellanza è proprio la continua ingiustizia quotidiana che vivono le persone più povere, provenienti da quartieri malfamati e mal frequentati; a ciò si affianca la spulare difficoltà nel farsi da sé. Oumar e Fara sono due personaggi emblema delle disparità sociali: i due personaggi sembrano essere, per il loro carattere molto combattivo ed ambizioso, simili ed allo stesso tempo speculari. Il  primo, proveniente da una famiglia così povera che la madre è costretta alla prostituzione per mantenere i figli, ha scelto la via per lo spaccio perché vista come l’unica per potersi prendere cura della propria famiglia, ed ora punta a raggiungere i gradini più alti dell’organizzazione criminale.

A differenza di Oumar, Fara, pur essendo tenace e razionale, ha dei valori che mantiene saldi, cerca di mantenere la propria integrità. Lei si mostra dal primo episodio per ciò che è: una self-made woman. Da bambina aspira ad essere una giornalista televisiva e fa di tutto per raggiungere il posto che le spetta. Inizialmente ha un rapporto contrastante con le due sorelle, donne e madri: le tre hanno una visione diversa della vita. Fara risulta essere tra le tre la più coraggiosa, in grado di mettere più volte in pericolo la propria stessa vita per salvare Selim e la sua famiglia.

Le vicende di queste figure centrali in Sorellanza si svolgono in un clima perennemente teso, in cui non mancano scene di suspense e d’azione. Si tratta di una serie molto avvincente, che sembra però perdere valore nel finale. L’ultimo episodio chiude infatti le vicende in maniera molto veloce e sbrigativa, così da non permettere una chiara spiegazione allo spettatore.

Sorellanza serie netflix
Ismaël Bazri / NETFLIX

Un rapporto madre-figlia burrascoso

Un altro tema centrale in Sorellanza è poi il  rapporto tra Lina e sua madre. Le due hanno visioni totalmente contrastanti: Lina è una ragazza giovane, con una grande sete di vita ma anche con l’immaturità propria dell’adolescenza. Si atteggia da adulta, mente e scappa dalla madre quando non viene assecondata. La madre, invece, ha una mentalità molto chiusa e tradizionalista: è una mussulmana molto fedele, che rispetta il corano e prega tutti i giorni.

Lei cerca di proteggere la figlia da uno stile di vita che considera immorale e pericoloso: non si rende conto che, così facendo, allontana Lina sempre di più da lei. Solamente alla fine accetterà la figlia così com’è, cercando di capirla. Le darà addirittura la sua benedizione per la relazione tra Lina ed un giovane e ricco calciatore francese. In questo rapporto madre figlia emerge dunque quella che è la vera e profonda differenza tra la cultura islamica, rappresentata dalla madre, e la cultura occidentale, rappresentata invece da Lina.

Sorella Morte: recensione del film Netflix

Sorella Morte: recensione del film Netflix

Il celebre regista Paco Plaza – seguendo l’enorme successo delle saghe di The Conjuring e The Nun – realizza Sorella Morte (titolo originale: Hermana Muerte), il nuovo inquietante catholic horror disponibile dal 27 ottobre su Netflix. Prequel del suo Veronica del 2017, il film approfondisce l’ambigua e angosciante storia che si cela dietro lo strano personaggio di Sorella Narcisa, o meglio conosciuta come Sorella Morte.

Sorella Morte è scritto da Jorge Guerricaechevarria (Il giorno della bestia, Hasta el cielo) e interpretato dalla talentuosa giovane attrice e modella spagnola Aria Bedmar (In Silenzio).

Trama Sorella Morte

Nella Spagna postbellica degli anni Quaranta, una speciale bambina – dotata di poteri extrasensoriali – diviene famosa in tutto il Paese come la “niña santa” dopo aver visto la Vergine Madre. Dieci anni dopo, la bambina diventata una giovane novizia dal nome Sorella Narcisa, raggiunge un ex convento, trasformato dopo la guerra in un collegio femminile, in cui si accinge a prendere i voti perpetui mentre insegna lingue e scienze al posto della scomparsa Sorella Inès. Ma orribili e oscuri segreti circondano la scuola e si manifestano alla giovane come fenomeni inquietanti: sedie che cadono, strani disegni sui muri e incubi indicibili. Giorno dopo giorno, gli speciali poteri di Narcisa riemergono mostrandole l’orribile e atroce verità nascosta tra quelle mura.

L’inquietudine di una religione oscura

Poche cose al mondo fanno terrore tanto quanto la storia e l’iconografia della religione cattolica declinata in chiave horror e demoniaca. E questo Plaza – co-regista di uno dei più grandi franchising horror soprannaturali sugli zombi, la saga REC – lo sa bene e sceglie questa volta di sperimentarlo. Senza troppa fatica, Sorella Morte trascina sullo schermo gran parte delle contraddizioni e delle ipocrisie religiose, dando vita a circa 90 minuti di ansia, angoscia, disagio e paranoia.

Sorella Morte | In foto l’attrice Aria Bedmar nei panni della protagonista, Sorella Narcisa

Per rendere più semplice e lineare la narrazione, Plaza si avvale di una struttura episodica e suddivide il film in tre capitoli intitolati “La bambina santa”, “Se scrive il tuo nome, sei maledetta” e “La Sorella Soccorro”. Nonostante i continui jumpscare e la profonda tensione psicologica, la storia procede per gran parte del film con un ritmo lento e teso che incalza con violenza solo nell’ultima parte.

Regia e fotografia cooperano nel costruire una tetra e inquietante atmosfera retta da un intenso simbolismo, religioso e non: riti, preghiere e agiografie miscelate, come se non bastasse, anche a un agghiacciante e suggestivo gioco di mani e sguardi. Gli occhi, in particolar modo, sono elevati da Plaza a elemento chiave per la comprensione della misteriosa Sorella Morte in Veronica: quegli stessi occhi che all’inizio del film sono in grado di ammirare l’impossibile finiscono poi per diventar ciechi, forse peccatori di aver visto fin troppo. Inoltre, tanti sono i punti di riflessione che Plaza e Guerricaechevarria seminano in questa pellicola, come per esempio: il complesso e doloroso momento storico della guerra civile spagnola, la dolorosa omertà di cui spesso sono intrise le mura dei luoghi di culto, le tremende antinomie che affliggono la religione.

Una favola orrorifica di vendetta e (probabile) redenzione

Paco Plaza è, senz’altro per molti, un grande maestro dell’horror spagnolo. E ciò lo riconferma Sorella Morte, un prequel esaustivo, incisivo e solido che non mira tanto a spaventare, quanto piuttosto ad agitare e turbare fortemente. Rappresentando una favola orrorifica di sanguinosa e “sacra” vendetta, il cineasta valenziano gioca con i sentimenti più bui del pubblico che, in alcuni momenti, finisce anche per immedesimarsi nella protagonista. Il pubblico cade vorticosamente, così, nel riflesso di Narcisa, sprofondando in un drammatico mare di dolore, dubbi e collera.

Al di là dell’eccessiva lentezza iniziale e di qualche stonatura narrativa, la pellicola di Plaza colpisce nel segno, catturando lo sguardo attento dello spettatore e regalandogli un’ora e mezza di tormentata irrequietezza.

Sorella Morte: la spiegazione del finale del film Netflix

Sorella Morte: la spiegazione del finale del film Netflix

Sorella Morte è il film horror spagnolo distribuito da Netflix che racconta di Sorella Narcisa, una suora che, dopo aver scoperto di possedere dei poteri spirituali, diventa insegnante in una scuola femminile cattolica. Qui scoprirà però ben presto che tale luogo è infestato dallo spirito di una giovane suora defunta, Sorella Socorro. Mentre Sorella Narcisa entra dunque a conoscenza della storia della scuola, scoprirà oscuri segreti tenuti nascosti dalla Madre Superiora e da Sorella Julia che hanno a che fare con quanto accaduto a Socorro, la quale ora è dunque in cerca di vendetta. Scritto e diretto da Paco Plaza, il film è un prequel del film di Plaza del 2017, Verónica, e racconta il retroscena della suora cieca vista in quel titolo, ovvero Sorella Narcisa aka “Sorella Morte”.

La guerra civile spagnola e il retroscena di Sorella Socorro

Sorella Morte Aria Bedmar

L’inizio di Sorella Morte presenta filmati sgranati in bianco e nero del 1939, ma il retroscena completo inizia alcuni anni prima, durante la Guerra Civile Spagnola. La prima cosa che suor Narcisa vede quando arriva al convento è infatti il muro con i fori di proiettile rimasti dalla guerra, ma in seguito apprende che le cicatrici di quell’evento sulla scuola sono ancora più profonde. Quando guarda l’eclissi, Narcisa vede infatti il convento venire saccheggiato e scopre che uno degli aggressori ha violentato suor Socorro, che è rimasta incinta e ha dato alla luce una bambina. Le altre suore hanno poi giurato che tale nascita sarebbe rimasta un segreto tra le mura del convento.

Quando la figlia di Socorro ha pochi anni, le viene però una brutta febbre e la madre vuole portarla in ospedale. Le altre suore, tra cui la Madre Superiora e Suor Julia, si rifiutano di lasciarla partire, desiderando come sempre mantenere segreto l’accaduto. Chiudono pertanto Socorro nella sua stanza e cercano di curare loro stesse la bambina, mettendola in un bagno freddo per farle scendere la febbre. La giovane, reagendo all’acqua fredda, sbatte la nuca contro la vasca e muore. Venuta a sapere dell’accaduto, per il dolore suor Socorro si impicca poi nell’angolo della sua cella.

Quando Suor Narcisa arriva nel convento, nel 1949, le uniche suore rimaste a ricordare l’accaduto sono la Madre Superiora e Suor Julia. I giovani studenti, tuttavia, credono che il convento sia infestato dallo spirito di una giovane ragazza. Di tanto in tanto appaiono infatti sui muri i disegni dell’impiccato. Si dice inoltre che un’altra suora, suor Inés, ha completato le gambe di tale disegno  per dimostrare che era innocuo, ma che poi il suo nome è misteriosamente comparso sotto di esso, spaventandola così tanto da farle abbandonare il convento, anche se è del tutto possibile che sia stata uccisa e le altre suore abbiano mentito per insabbiare il fatto.

Cosa è successo quando Suor Narcisa era una bambina?

Sorella Morte flashback

I flashback dell’infanzia di Suor Narcisa rivelano una bambina che ha esperienze religiose e mostrano persone che si recano da lei con croci e rosari. La bambina viene anche mostrata inginocchiata a terra davanti al sole con le mani tese nella stessa posa che assume alla fine del film durante l’eclissi, anche se non sembra che ci sia anche un’eclissi solare nel filmato in bianco e nero. Il significato di questo retroscena non è immediatamente evidente, ma vari riferimenti nel resto del film danno un’idea migliore di ciò che accadde dopo l’arrivo di Sorella Narcisa al convento 10 anni dopo.

Narcisa viene chiamata “La Santa Ragazza di Peroblasco” e la Madre Superiora si riferisce al villaggio come “il villaggio perduto di Peroblasco”, anche se non è chiaro se Peroblasco fosse “perduto” prima di ciò che accadde con Narcisa, o come risultato di esso. Il ritaglio di giornale che le mostrano le suore dice “La Santa Ragazza di Parablasco”, in alto con la didascalia “La Vergine Maria è apparsa in Spagna” sotto l’immagine, poi il titolo “Un messaggio al mondo”. I dettagli di ciò che accadde esattamente non sono chiari, ma ciò che questo significò per le suore è più interessante e rilevante per la trama di Sorella Morte.

È importante notare che il 1939 è tre anni dopo la morte di Suor Socorro e di sua figlia, quindi quando le suore dicono che Narcisa e gli eventi di Parablasco “ci hanno dato speranza e forza affinché potessimo superare le avversità“, è probabilmente un riferimento alla gestione delle manifestazioni di Socorro. La Madre Superiora dice a Narcisa che hanno scritto al vescovo per chiedere qualcuno che potesse aiutarle nel loro lavoro, e il fatto che abbia scelto Narcisa le ha rese felici. È molto probabile che credessero che le esperienze soprannaturali di Narcisa potessero aiutarle ad affrontare adeguatamente i problemi causati dallo spirito di Socorro e di sua figlia.

La spiegazione della sedia, dell’impiccato, della biglia e della mano di Santa Marta

Sorella Morte impiccato

Quasi immediatamente dopo l’arrivo di Narcisa, una piccola biglia rotola misteriosamente sul pavimento per posarsi ai suoi piedi. Quella notte trova sullo scaffale una scatola con la fotografia di Sorella Socorro e un paio di forbici. Poi la sedia nell’angolo della stanza si ribalta misteriosamente, bussano alla porta e Sorella Narcisa trova disegnato sul muro un gioco dell’impiccato raffigurante solo una testa e un torso. Ognuno di questi elementi è direttamente legato a Socorro e a sua figlia. Il ribaltamento della sedia risale a quando Socorro ci è salita sopra e l’ha rovesciata per impiccarsi.

Il gioco dell’impiccato rappresenta ovviamente la stessa cosa, anche se l’altezza a cui è disegnata suggerisce che sia lo spirito della figlia a disegnarla. Allo stesso modo, la biglia è probabilmente un gioco che la ragazza faceva quando viveva in convento prima di morire. La seconda apparizione della biglia è un po’ più strana perché conduce Narcisa nel seminterrato dove scopre la mano di Santa Marta, un artefatto che la Madre Superiora dice essere andato perduto dalla guerra. La mano di Santa Marta non è un vero e proprio manufatto storico, ma se è andata perduta dopo la guerra, ciò farebbe risalire la sua scomparsa al momento della morte di Socorro.

La Madre Superiora aggiunge che “questo posto non è più stato lo stesso dopo quello che è successo“, quindi ancora una volta i simboli guidano Narcisa verso quello che è successo a Socorro. Anche se nessuno di questi simboli è privo di significato, il loro vero scopo non è quello di servire come forma di simbolismo o di significato testuale più profondo, ma semplicemente di agire come briciole di pane per Narcisa da seguire, conducendola verso la verità di ciò che è accaduto a Socorro e a sua figlia nel 1936.

C’è un viaggio nel tempo alla fine di Sorella Morte?

Sorella Morte finale

La svolta più sorprendente alla fine di Sorella Morte arriva dopo che Sorella Narcisa fissa l’eclissi e scopre l’intero retroscena di Socorro in cui Sorella Julia ha rinchiuso Socorro nella sua stanza mentre la Madre Superiora ha accidentalmente ucciso sua figlia cercando di metterla nella vasca. Quando Narcisa apre la porta della stanza di Socorro, vediamo il passato e il presente convergere mentre Suor Julia viene inseguita da Socorro, facendosi tagliare da una statua sulla guancia, con il taglio che appare anche nel presente, poi una statua le cade addosso, e anche la sua faccia si spacca nel presente. Allo stesso modo, la Madre Superiora che annega nell’acqua insanguinata nel passato, muore nel presente tossendo acqua insanguinata.

Anche se il momento potrebbe essere descritto semplicemente come un viaggio nel tempo, con Narcisa che lascia Socorro uscire dalla sua stanza nel 1936 in modo che potesse vendicarsi di Suor Julia e della Madre Superiora, con gli effetti che echeggiano poi nel futuro, quella spiegazione creerebbe anche un paradosso temporale. Se fossero morti in passato, Narcisa non sarebbe mai stata a scuola per far uscire Socorro. Dato che il viaggio nel tempo non è rilevante per il film prima o dopo quel momento, è meglio non prendere la rappresentazione come un viaggio nel tempo letterale, ma semplicemente come una punizione soprannaturale per la Madre Superiora e Sorella Julia nel presente per la morte di Sorella Socorro e di sua figlia nel 1936.

Il finale di Sorella Morte e come l’eclissi anticipa Verónica

Sorella Morte Narcisa

Il finale di Sorella Morte fa poi un salto in avanti in un’aula moderna dove una Sorella Narcisa molto più anziana viene presentata a una classe di sole ragazze tra cui l’attrice spagnola Sandra Escacena, che riprende il ruolo di Verónica dal film Verónica del 2017, dove originariamente si presentava Sorella Narcisa come “Sorella Morte.” È interessante notare che in Verónica, Narcisa dice di essersi accecata perché stava cercando di impedirsi di vedere “le ombre”. In Sorella Morte, Narcisa perde la vista fissando l’eclissi per troppo tempo, ma ciò accade prima che lei veda effettivamente Socorro, e questa non sembra dunque essere la sua motivazione.

In Verónica, Narcisa è molto più burbera e anche un po’ sarcastica rispetto a Sorella Morte, quindi è anche possibile che stesse mentendo a Verónica su cosa è successo ai suoi occhi e perché. Che la versione della storia di Narcisa o gli eventi visti in Sorella Morte siano presi come il suo vero passato non fa differenza per la trama di Verónica, anche se è strano che Sorella Morte affronti il singolo elemento del retroscena di Narcisa stabilito in Verónica, deviando però da quanto originariamente dichiarato, anche se forse Paco Plaza fornirà più chiarezza sui retroscena di Narcisa se deciderà di continuare ad espandere questo universo narrativo.

Sorella Morte (Sister Death): trailer del nuovo horror religioso in arrivo su Netflix

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Netflix ha diffuso il trailer di Sorella Morte (Sister Death), il prossimo film horror religioso originale, che debutterà in tempo per Halloween e fungerà da prequel del film Veronica del 2017. Sorella Morte (Sister Death) segna il ritorno del regista Paco Plaza nell’universo di Veronica e sarà presentato in anteprima mondiale sulla piattaforma Netflix il 27 ottobre dopo la presentazione ufficiale al Sitges Film Festival che avverrà il 5 ottobre.

Nella Spagna del dopoguerra, Narcisa, una giovane novizia dotata di poteri soprannaturali, arriva in un ex convento, ora una scuola femminile, per diventare insegnante”, si legge nella sinossi ufficiale. “Con il passare dei giorni, gli strani eventi e le situazioni sempre più inquietanti che la tormentano la porteranno alla fine a svelare la terribile matassa di segreti che circondano il convento e perseguitano i suoi abitanti.” Dai un’occhiata al trailer di Sister Death qui sotto:

 

Il cast di Sorella Morte (Sister Death)

Sorella Morte (Sister Death), sceneggiato da Jorge Guerricaechevarria (‘ Hasta el cielo’, ‘Las leyes de la frontera’ ), vede protagonisti Aria Bedmar (‘ El silencio’, ‘Dime quien soy’ ), Almudena Amor (‘ El silencio’, ‘La abuela ‘ ), Maru Valdivielso (‘ Verónica’, ‘Historias para no dormir’ ), Luisa Merelas (‘ Quien a hierro mata’, ‘Elisa y Marcela’ ), Chelo Vivares (‘ 30 monedas’, ‘Desaparecidos’ ), ​​Consuelo Trujillo (‘Veronica’,’Adiós’ ) e le nuove arrivate Sara Roch , Olimpia Roch, Adriana Camarena , Martina Delgado e Claudia Fernandez Arroyo, prodotto da El Estudio, una società di produzione formata da Enrique López Lavigne (‘ Verónica’, ‘La abuela’ ), Pablo Cruz (‘ Fear the Walking Dead’, ‘El baile de los 41’ ) e Diego Suarez Chialvo (‘ Le nostre signore’, ‘Le regole del mattatoio’ ). Sister Death sarà il film di apertura della 56esima edizione del Festival Internazionale del Cinema Fantastico della Catalogna.

Sopravvissuto – The Martian: recensione del film di Ridley Scott

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Sopravvissuto – The Martian: recensione del film di Ridley Scott

Dopo aver costruito l’immaginario spaziale cinematografico degli ultimi 30 anni, Ridley Scott non è ancora stanco di avventure interstellari e  con Sopravvissuto – The Martian si prende la possibilità di un riscatto dopo l’esperimento poco riuscito di Prometheus.

In Sopravvissuto – The Martian Un pianeta ostile, l’istinto di sopravvivenza, l’ingegno, la volontà, la tecnologia. Mark Watney (Matt Damon) dovrà fare i conti con tutte queste cose per sopravvivere su Marte, dove è stato accidentalmente lasciato, creduto morto, dopo una tempesta di sabbia che ha costretto la missione Ares 3 a partire dal Pianeta Rosso in anticipo sui tempi.

Sopravvissuto – The Martian, il film

Tratto dal romanzo di Andy Weir, Sopravvissuto – The Martian racconta la sopravvivenza in maniera molto diversa rispetto a come siamo stati abituati. Il tono scelto è quello della commedia, cosa piuttosto insolita dati i presupposti della storia, tanto che i tempi, spesso distesi e omogenei, lasciano poco spazio alle suspance, che compare solo in pochissime scene. Un scelta ben precisa in sceneggiatura, firmata da Drew Goddard con la supervisione dell’autore stesso e della NASA.

L’azione passa in secondo piano e il racconto diventa una cronistoria piuttosto lineare, disinvolta e che progredisce in maniera classica e rassicurante con momenti di vera e propria ilarità. Un approccio scanzonato che riesce a essere avvincente anche se dilata leggermente i tempi, dove invece un lavoro più articolato di montaggio avrebbe potuto conferire più pathos in situazioni chiave. Non ci sono i toni angosciosi e orrorifici dello sci-fi dell’autore di Alien, né la disperazione di un “lost in space”, cosa che lascia piuttosto spiazzati, considerando quella che sarebbe una realistica reazione umana in tali condizioni. Ma la coerenza generale delle scelte registiche, insieme all’originalissimo uso della musica, fanno presto dimenticare quello che “poteva esserci”.

Sopravvissuto - The Martian

Sostenuto da una sceneggiatura ben scritta, Scott gestisce bene la storia, avvalendosi di tanti volti noti e amati. Dal protagonista Damon, fino all’equipaggio della missione Ares 3 formato da Jessica Chastain, Kate Mara, Michael Peña, Sebastian Stan e Aksel Hennie, passando ovviamente per coloro che restano sulla Terra a progettare, sperare e pregare per il ritorno del sopravvissuto: Kristen Wiig, Jeff Daniels, Sean Bean, Chiwetel Ejiofor, Donald Glover e Mackenzie Davis. Tanti personaggi che trovano il loro spazio, piccolo o grande che sia, con la stessa dignità e importanza all’interno di un mosaico di piccole storie tutte rivolte verso la superficie di Marte.

Sopravvissuto – The Martian è un’inaspettato viaggio, un’avventura che aggira bruscamente i toni drammatici e intrattiene con leggerezza lo spettatore. Peccato per chi invece, in quel cielo profondo e stellato che chiude il film in un finale forse eccessivamente buonista, si aspetta di vedere stagliarsi contro l’oscurità la terrificante silhouette dello xenomorfo.

Sopravvissuto – The Martian: la nuova odissea nello spazio di Ridley Scott

Durante una missione su Marte, una violenta tempesta di sabbia obbliga i membri dell’equipaggio della sonda Ares 3 ad abbandonare il pianeta. Tuttavia, l’astronauta Mark Watney non riesce a mettersi in salvo. La NASA lo considera morto ma l’astronauta è sopravvissuto e, con le scarse risorse a disposizione, si adopera per riuscire a sopravvivere sul pianeta fino all’arrivo di un’altra sonda, prevista 4 anni dopo. Utilizzando il proprio ingegno e le proprie abilità, Watney riuscirà a sopravvivere nonostante le condizioni avverse ma la situazione precipita e la NASA sarà costretta a prendere una decisione rischiosa.

Sopravvissuto – The Martian è liberamente ispirato al romanzo di Andy Weir, che ha collaborato con Drew Goddard per la stesura della sceneggiatura. L’autore del romanzo ha affermato di non aspettarsi un tale successo: infatti, aveva inizialmente pubblicato il romanzo gratuitamente sul proprio blog e poi l’aveva lanciato su Amazon a soli 0.99$.

The MartianA quanto pare, però, il romanzo di Weir non sarebbe stato l’unica fonte d’ispirazione per la sceneggiatura. Il regista russo Mikhail Raskhodnikov, infatti, ha denunciato la Fox per plagio. Raskhodnikov sostiene di aver inviato nel 2008 una sua sceneggiatura, intitolata Marsianin, alle maggiori case di produzioni nazionali e internazionali, tra cui la Fox, che avrebbe poi utilizzato alcuni dettagli della sceneggiatura russa nel film in uscita a breve.

Probabilmente queste accuse non hanno alcun fondamento, come ribadisce la Fox, poiché la casa di produzione ha avuto la NASA come collaboratore d’eccezione. James L. Green, direttore della Planetary Science Division della NASA, ha lavorato come consulente scientifico al film e la NASA stessa si è occupata della redazione di circa 50 pagine di sceneggiatura, per assicurarsi la veridicità della pellicola. Nonostante ciò, in alcuni casi la sceneggiatura discosta dalla realtà. Un esempio? La gravità marziana corrisponde al 40% di quella terrestre ma nonostante ciò, il regista, Ridley Scott, ha deciso di non mostrare tale differenza, affermando che il peso delle tute è tale da rendere invisibile la differenza.

E a proposito di tute spaziali, anche queste non sono esattamente quelle utilizzate dalla NASA: Ridley Scott e la costumista Janty Yates trovavano le tute originali troppo ingombranti. Per questo, le tute usate sul set assomigliano a quelle originali ma sono più leggere e pratiche da indossare.

Incorrettezze a parte, la pellicola ha ottenuto un indice di gradimento molto alto all’estero: merito, senza dubbio, di Matt Damon e Jessica Chastain, che interpretano i protagonisti del film, in uscita il 1 Ottobre nelle sale italiane.

Sopravvissuto – The Martian: Donald Glover e Jeff Daniels nella nuova clip

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Ecco una nuova clip di Sopravvissuto – The Martian in cui potete vedere Donald Glover e Jeff Daniels.

GUARDA – TIFF 2015: foto della première di The Martian con Matt Damon e Jessica Chastain

Presentato al Festival di Toronto, il film diretto da Ridley Scott ha riscosso un discreto successo. Ecco la clip:

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Ecco la sinossi:

Durante una missione su Marte, l’astronauta Mark Watney (Matt Damon) viene considerato morto dopo una forte tempesta e per questo abbandonato dal suo equipaggio. Ma Watney è sopravvissuto e ora si ritrova solo sul pianeta ostile. Con scarse provviste, Watney deve attingere al suo ingegno, alla sua arguzia e al suo spirito di sopravvivenza per trovare un modo per segnalare alla Terra che è vivo.

A milioni di chilometri di distanza, la NASA e un team di scienziati internazionali lavorano instancabilmente per cercare di portare “il marziano” a casa, mentre i suoi compagni cercano di tracciare un’audace, se non impossibile, missione di salvataggio.

Sopravvissuto – The Martian vede protagonisti anche un cast d’eccezione composto da Kate Mara, Jessica Chastain, Kristen Wiig, Sebastian Stan, Sean Bean, Michael Peña, Mackenzie Davis, Chiwetel Ejiofor e Jeff Daniels.

Sopravvissuto – The Martian: nuovo video virale

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Sopravvissuto – The Martian: nuovo video virale

Ecco un nuovo promo virale di Sopravvissuto – The Martian, con protagonista Matt Damon. Il film è diretto da Ridley Scott.

https://youtu.be/T5WvVytqHFc

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Ecco la sinossi:

Durante una missione su Marte, l’astronauta Mark Watney (Matt Damon) viene considerato morto dopo una forte tempesta e per questo abbandonato dal suo equipaggio. Ma Watney è sopravvissuto e ora si ritrova solo sul pianeta ostile. Con scarse provviste, Watney deve attingere al suo ingegno, alla sua arguzia e al suo spirito di sopravvivenza per trovare un modo per segnalare alla Terra che è vivo.

A milioni di chilometri di distanza, la NASA e un team di scienziati internazionali lavorano instancabilmente per cercare di portare “il marziano” a casa, mentre i suoi compagni cercano di tracciare un’audace, se non impossibile, missione di salvataggio.

Sopravvissuto – The Martian vede protagonisti anche un cast d’eccezione composto da Kate Mara, Jessica Chastain, Kristen Wiig, Sebastian Stan, Sean Bean, Michael Peña, Mackenzie Davis, Chiwetel Ejiofor e Jeff Daniels.

Sopravvissuto – The Martian: nuova featurette con Matt Damon

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Sopravvissuto – The Martian: nuova featurette con Matt Damon

Ecco una nuova featurette di Sopravvissuto – The Martian con Matt Damon nei panni dell’astronauta/botanico Mark Watney.

LEGGI LA RECENSIONE DEL FILM

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Ecco la sinossi:

Durante una missione su Marte, l’astronauta Mark Watney (Matt Damon) viene considerato morto dopo una forte tempesta e per questo abbandonato dal suo equipaggio. Ma Watney è sopravvissuto e ora si ritrova solo sul pianeta ostile. Con scarse provviste, Watney deve attingere al suo ingegno, alla sua arguzia e al suo spirito di sopravvivenza per trovare un modo per segnalare alla Terra che è vivo.

A milioni di chilometri di distanza, la NASA e un team di scienziati internazionali lavorano instancabilmente per cercare di portare “il marziano” a casa, mentre i suoi compagni cercano di tracciare un’audace, se non impossibile, missione di salvataggio.

Sopravvissuto – The Martian vede protagonisti anche un cast d’eccezione composto da Kate Mara, Jessica Chastain, Kristen Wiig, Sebastian Stan, Sean Bean, Michael Peña, Mackenzie Davis, Chiwetel Ejiofor e Jeff Daniels.

Sopravvissuto – The Martian: le differenze tra il libro e il film con Matt Damon

Grazie al cinema di fantascienza gli spettatori di tutto il mondo hanno modo di assistere a situazioni e immaginari spesso al di fuori della portata umana. Si può infatti viaggiare nello spazio e scoprire pianeti oggi impensabili. Diversi film di fantascienza cercano però di rimanere il più fedeli possibile al reale, e tra questi vi è Sopravvissuto – The Martian (qui la recensione), diretto nel 2015 dal candidato all’Oscar Ridley Scott. Il film, con protagonista Matt Damon, è tratto dall’omonimo romanzo di Andy Weir, pubblicato nel 2011. La vicenda di questo ruota intorno ad un astronauta che, creduto morto, si ritrova abbandonato sul celebre pianeta rosso.

Per dar vita a Sopravvissuto – The Martian, Scott ha cercato di essere quanto più scientificamente accurato possibile. Per riuscire in ciò, si è avvalso della consulenza di reali esperti della NASA, che hanno contribuito significativamente alla rappresentazione della vita su Marte e ai tentativi di salvataggio del protagonista. Tutto ciò ha così trovato spazio in una sceneggiatura giudicata tra le migliori del suo anno. Sopravvissuto – The Martian è infatti stato particolarmente lodato dalla critica, arrivando anche ad ottenere ben sette nomination ai premi Oscar, tra cui quella per il miglior film.

Sopravvissuto – The Martian si è poi anche affermato come uno dei dieci maggiori incassi dell’anno, guadagnando complessivamente 630 milioni di dollari a fronte di un budget di 108. Nella sola Italia è arrivato ad un risultato di oltre 7 milioni di euro. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle differenze tra il libro e il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Sopravvissuto - The Martian trama

La trama di Sopravvissuto – The Martian

Sopravvissuto – The Martian si apre con l’equipaggio della missione Ares 3 intento a svolgere ricerche scientifiche sul suolo di Marte. Nel momento in cui vengono colti da una violenta tempesta di sabbia, che compromette la loro permanenza, il gruppo si trova costretto ad abbandonare il luogo e fare ritorno sulla Terra. A causa del forte vento, l’astronauta Mark Watney viene però ferito e dato per disperso si ritrova ad essere erroneamente abbandonato sul pianeta rosso, senza nessuna speranza di tornare a casa. Una gigantesca operazione prende però forma per riportarlo sano e salvo sulla Terra, ma nell’attesa dei soccorsi egli dovrà riuscire a resistere alle difficili condizioni del pianeta.

 

Sopravvissuto – The Martian: il cast del film

Per interpretare l’astronauta Mark Watney, bloccato su Marte, è stato scelto l’attore Matt Damon. Questi svolse le proprie scene quando tutto il resto del cast aveva già terminato le proprie, e si trovò pertanto a vivere una reale condizione di isolamento. Questa gli ha però permesso di entrare ulteriormente nella mente di un uomo abbandonato alla più totale solitudine su un altro pianeta. Accanto a lui, nel ruolo dell’astronauta Melissa Lewis, vi è invece Jessica Chastain. Per prepararsi al ruolo, l’attrice incontrò veri astronauti, traendo grande ispirazione da questi. In particolare, costruì il personaggio basandosi su Tracy Caldwell Dyson.

Sono poi presenti Michael Peña nei panni di Rick Martinez, Kate Mara in quelli di Beth Johanssen, e Sebastian Stan come Chris Beck, membri della spedizione di ricerca su Marte. L’attore Jeff Daniels è invece il direttore della NASA Theodore Sanders. Recitano poi nel Sean Bean nei panni di Mitch Henderson, direttore della spedizione Ares 3, e Kristen Wiig come Annie Montrose, direttrice delle relazioni con i media. Il candidato all’Oscar Chiwetel Ejiofor interpreta Vincent Kapoor, direttore delle missioni su Marte, mentre Donald Glover è l’astrofisico Rich Purnell. L’attrice Mackenzie Davis ha invece dato vita a Mindy Park, addetta al controllo della missione.

Sopravvissuto - The Martian cast

Le differenze tra il libro e il film

Nell’adattare il celebre romanzo, Scott e lo sceneggiatore Drew Goddard, si sono mantenuti particolarmente fedeli alla storia scritta da Weir. Vi sono però inevitabilmente alcune differenze, che hanno permesso al racconto di acquisire una forma più consona al mezzo cinematografico. La prima di queste si ritrova già nell’inizio. Nel romanzo, infatti, la vicenda si apre nel momento in cui Watney è già stato abbandonato su Marte. Il come ciò sia accaduto è spiegato solo molto dopo. Per non confondere gli spettatori, però, per dar vita al film si è deciso di procedere in ordine cronologico, e dunque dall’incidente a causa del quale l’astronauta si ritroverà solo su Marte.

Nel salvataggio di questi, nel romanzo, si ritrovano anche alcune dispute di carattere politico tra gli Stati Uniti e la Cina. Dettaglio, questo, del tutto rimosso dal film. Una particolare differenza rispetto al libro si può ritrovare anche nel momento in cui Mark lascia la sua base per dirigersi in un punto del pianeta dove gli sarà più facile essere raggiunto e recuperato. Durante questo spostamento, tutt’altro che breve, l’astronauta va però incontro a numerosi pericoli mortali. Tale sequenza di eventi, per motivi di spazio, non è presente nel film, dove dunque Mark raggiunge il punto prestabilito senza grossi intoppi.

Egli si trova però ad avere maggiori problemi in altri momenti della storia rispetto a quanto narrato invece nel libro. Un’ultima differenza la si ritrova anche nel finale. Nel libro, la storia si conclude semplicemente con il recupero di Watney, il quale ha così modo di tornare finalmente sulla terra. Nel film, invece, si ha un epilogo che mostra ciò che gli astronauti hanno fatto in seguito al loro ritorno a casa. Ciò permette di dare una conclusione ancor più netta alla loro storia e mostrare dunque il loro ritorno sani e salvi sul pianeta terra.

Il trailer di Sopravvissuto – The Martian e dove vederlo in streaming e in TV

È possibile vedere o rivedere il film grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Sopravvissuto – The Martian è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten Tv, Apple TV, Prime Video, Disney+ e Netflix. Per vederlo, in base alla piattaforma scelta, basterà iscriversi o noleggiare il singolo film. Si avrà così questo a disposizione per un determinato limite temporale entro cui effettuare la visione.

Fonte: IMDb, CinemaBlend

Sopravvissuto – The Martian: la versione estesa sarà 10 minuti più lunga

Arriverà il 7 giugno negli USA l’edizione Home Video di Sopravvissuto – The Martian con la versione estesa del film di Ridley Scott. Il disco conterrà la versione di 2 ore e 40 minuti, 10 minuti in più rispetto a quella vista al cinema. Nel disco anche scene aggiuntive e contenuti speciali.

Il film arriverà in Digitale HD, DVD, Blu-Ray Disc e 4K Ultra HD.

Di seguito le informazioni sul cofanetto:

  • the-martian-blu-rayAudio Commentary by Ridley Scott (Director), Drew Goddard (Writer, Exec Producer)  and Andy Weir (Author of The Martian)
  • Deleted Scenes
  • The Long Way Home: Making the Martian
  • Dare Mighty Things: NASA’s Journey to Mars
  • Journey to Mars 101 Q&A

Blu-ray Audio:
English DTS-HD-MA 7.1
English AD DD 5.1
Spanish DD 5.1
French DD 5.1
English COMMENTARY DD 2.0 Stereo: Ridley Scott, Drew Goddard and Andy Weir
 
Blu-ray Subs:
English SDH
Spanish
French
 
DVD Audio:
English DD 5.1
English AD DD 5.1
Spanish DD 2.0 Surround
French DD 2.0 Surround
 
DVD Subtitles:
English SDH
Spanish
French

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Ecco la sinossi:

Durante una missione su Marte, l’astronauta Mark Watney (Matt Damon) viene considerato morto dopo una forte tempesta e per questo abbandonato dal suo equipaggio. Ma Watney è sopravvissuto e ora si ritrova solo sul pianeta ostile. Con scarse provviste, Watney deve attingere al suo ingegno, alla sua arguzia e al suo spirito di sopravvivenza per trovare un modo per segnalare alla Terra che è vivo.

A milioni di chilometri di distanza, la NASA e un team di scienziati internazionali lavorano instancabilmente per cercare di portare “il marziano” a casa, mentre i suoi compagni cercano di tracciare un’audace, se non impossibile, missione di salvataggio.

Sopravvissuto – The Martian vede protagonisti anche un cast d’eccezione composto da Kate Mara, Jessica Chastain, Kristen Wiig, Sebastian Stan, Sean Bean, Michael Peña, Mackenzie Davis, Chiwetel Ejiofor e Jeff Daniels.

Sopravvissuto – The Martian: gli effetti visivi in un video dietro le quinte

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Trai più grandi e apprezzati successi dell’anno, Sopravvissuto – The Martian è nominato a sette premi Oscar. Tra le nomination compare anche quella per i migliori effetti visivi realizzati dalla MPC. Di seguito un video che li illustra:

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Ecco la sinossi:

Durante una missione su Marte, l’astronauta Mark Watney (Matt Damon) viene considerato morto dopo una forte tempesta e per questo abbandonato dal suo equipaggio. Ma Watney è sopravvissuto e ora si ritrova solo sul pianeta ostile. Con scarse provviste, Watney deve attingere al suo ingegno, alla sua arguzia e al suo spirito di sopravvivenza per trovare un modo per segnalare alla Terra che è vivo.

A milioni di chilometri di distanza, la NASA e un team di scienziati internazionali lavorano instancabilmente per cercare di portare “il marziano” a casa, mentre i suoi compagni cercano di tracciare un’audace, se non impossibile, missione di salvataggio.

Sopravvissuto – The Martian vede protagonisti anche un cast d’eccezione composto da Kate Mara, Jessica Chastain, Kristen Wiig, Sebastian Stan, Sean Bean, Michael Peña, Mackenzie Davis, Chiwetel Ejiofor e Jeff Daniels.

Sopravvissuti: recensione del film con Denis Menochet

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Sopravvissuti: recensione del film con Denis Menochet

Sopravvissuti è il debutto alla regia di Guillaume Renusson. Il film ha più di un collegamento diretto con l’Italia perché arriva nelle sale il 21 marzo come vincitore del RIFF (Rome Indipendent Film Festival 2023) il festival cinematografico indie nostrano che celebra nuovi artisti. Ma per i Sopravvissuti con Denis Menochet c’è anche un collegamento di trama e narrativa con l’Italia poiché il film si colloca tra le Alpi italiane e francesi con anche la collaborazione di Luca Terracciano. Categorizzato nel genere thriller, il film di Renusson racconta uno spaccato di cronaca moderna, un racconto di un viaggio, non solo metaforico, crudo e reale. In 93 minuti la pellicola, porta a compimento quel viaggio fatto di lunghi silenzi.

Sopravvissuti, la trama

Distribuito da No.Mad Entertainment, il regista Guillaume Renusson descrive la condizione dei sopravvissuti in un modo crudo e violento. Si scontra con i moti reazionali, con l’odio nei confronti di chi è diverso da noi che si tramuta in collera e vendetta. E poi c’è un altro tipo di condizione quella di Samuel (Denis Menochet, As Bestas) che vive relegato nel lutto e nel senso di colpa per la morte della moglie. Il suo viaggio con Chehreh (Zar Amir Ebrahimi) lo aiuterà ad andare avanti ed espiare in un certo senso il peso sul cuore per questa perdita. Quella di Samuel e Chehreh è una storia di aiuto reciproco: entrambi sono sopravvissuti ma a due dolori diversi.

Il coinvolgimento emotivo che lega entrambi i protagonisti finisce per fare da collante alla storia stessa: Samuel decide di aiutarla, di salvarla da chi non la vuole e la rifiuta, una banda di cattivi cacciatori di immigrati clandestini che insegue i due per tutto i film cercando in tutti i modi di porre fine al loro viaggio, alla loro salvezza. Infatti, in Sopravvissuti avviene il canonico viaggio dell’Eroe, o forse meglio dell’Eroina, dove una serie di pericoli mettono bastoni tra le ruote a Chehreh ma alla fine grazie a Samuel riuscirà a trovare la strada verso la libertà.

Sopravvissuti recensione film

Messaggio politico

Nella trama di Sopravvissuti siamo tutti protagonisti. Magari abbiamo subito un lutto che ci ha segnato come Samuel e la figlia, oppure siamo in fuga da qualcosa (che sia anche da noi stessi) come Chehreh. Il messaggio politico che si cela dietro il film di Renusson è chiaro fin da subito, eppure questo film è stato girato dopo il COVID-19, nel gennaio 2021, quando ancora le guerre erano lontane dalla cronaca. Renusson però porta sul grande schermo il conflitto e un sentimento di repressione, da parte dei tre villain, più attuale che mai. Dall’altro però scopriamo un sentimento più puro: aiutare il prossimo senza riserve.

Samuel vede in Chehreh un po’ di sua moglie, che non è riuscito a salvare. Alla fine, infatti, sarà proprio la moglie a salvare entrambi, come un aiutante nascosto. I documenti trovati da Samuel nella loro baita in montagna saranno fondamentali a Chehreh per attraversare i confini. Scopriamo così anche perché Samuel ha cercato in tutti i modi di aiutarla: c’è una somiglianza lampante tra Chehreh e la moglie che l’uomo portando a compimento la sua missione conclude così il viaggio. Entrambi come sopravvissuti e come esseri umani.

Sopravvissuti: libro, trama e cast del film con Margot Robbie

Sopravvissuti: libro, trama e cast del film con Margot Robbie

Film passato quasi inosservato al momento della sua distribuzione, Sopravvissuti è un avvincente thriller del 2015 diretto dal regista Craig Zobel e con protagonisti attori del calibro di Margot Robbie, Chris Pine e Chiwetel Ejiofor. La storia si svolge in un mondo post-apocalittico, dove gli esseri umani ancora vivi si contano sulle dita di una mano e ovunque vi è devastazione e pericolo. In questo contesto si muovono i tre personaggi protagonisti, i quali portano in scena alcuni dei moti più universali dell’animo umano, tra cui il desiderio e la gelosia.

Il film è l’adattamento del romanzo del 1974 Z for Zachariah, scritto da Robert C. O’Brien ma pubblicato postumo. L’autore era infatti venuto a mancare l’anno prima, e furono sua moglie e sua figlia a completare il racconto seguendo le note lasciate da O’Brien. Il libro si affermò poi come uno dei più popolari del suo genere, inserendosi all’interno di un immaginario sempre più ricco di inquietante fascino. Pur discostandosi solo in parte da quanto in esso narrato, il film di Zobel è la prima trasposizione cinematografica di tale storia. A supportare il progetto vi fu anche l’attore Tobey Maguire, che qui figura in qualità di produttore.

Presentato al Sundance Film Festival, il film ottenne buoni giudizi da parte della critica, che in particolare lodò la regia e le interpretazioni dei tre protagonisti. Il film venne poi distribuita con un numero di copie limitato, anche a causa del divieto ai minori di 13 anni per via della presenza di scene contenenti nudità e linguaggio scurrile. Sopravvissuti passò così ingiustamente in sordina, non ottenendo il successo che meritava. Oggi è però possibile riscoprire il film grazie al suo passaggio televisivo o ad alcune piattaforme dove si può ritrovare in streaming. Proseguendo qui nella lettura sarà inoltre possibile approfondire ulteriori dettagli relativi alla trama e al cast.

La trama di Sopravvissuti

La vicenda si svolge in un mondo post-apocalittico, divenuto luogo inospitale in seguito ad una guerra nucleare. La specie umana è ormai pressocché estinta, anche a causa dell’aria divenuta irrespirabile. L’unica oasi di pace rimasta è la valle dove vive Ann Burden, una giovane ragazza di sedici anni. Convinta di essere rimasta l’unica sopravvissuta al mondo, questa cerca di mantenere una parvenza di normalità trascorrendo il tempo insieme al suo cane e recandosi alla vicina cittadina dove, armata di tuta e ossigeno, raccoglie ciò che le serve per il suo sostentamento. È qui che un giorno si imbatte nello scienziato John R. Loomis. I due, felici di scoprire di non essere gli ultimi rimasti, iniziano a trascorrere insieme il loro tempo, sviluppando un certo sentimento. Questo verrà però messo a dura prova nel momento in cui un terzo sopravvissuto, il giovane Caleb, si unirà a loro.

Sopravvissuti: il cast del film

Per dar vita ai tre principali protagonisti di Sicario, era assolutamente necessario per i produttori trovare interpreti carismatici e in grado di dar vita alla complessa personalità di Ann, Loomis e Caleb. Originariamente, ad interpretare la giovane ragazza era stata chiamata l’attrice Amanda Seyfried, divenuta popolare grazie al musical Mamma mia. A causa di ritardi nell’inizio della produzione, tuttavia, questa dovette abbandonare il ruolo. Al suo posto fu dunque chiamata la candidata al premio Oscar Margot Robbie. L’attrice, divenuta celebre per The Wolf of Wall Street, si dichiarò particolarmente entusiasta di potersi confrontare una storia e un personaggio di questo tipo. Ann le permise infatti di dar vita a nuove sfumature del suo talento, e quella in Sopravvissuti è tutt’oggi considerata una delle sue interpretazioni più degne di nota.

Accanto a lei si ritrova poi il candidato all’Oscar Chiwetel Ejiofor. L’attore, divenuto popolare grazie a 12 anni schiavo, interpreta il personaggio dello scienziato Loomis. Ejiofor aveva già recitato in un film dalla simile ambientazione, I figli degli uomini, e si trovò così avvantaggiato nell’immedesimazione della mentalità di Loomis. Per il ruolo dell’affascinante Caleb, invece, era inizialmente stato considerato Tobey Maguire, celebre attore di Spider-Man, il quale però rinunciò alla parte, ricoprendo però il ruolo del produttore. L’attore Chris Pine, noto per aver interpretato il capitano Kirk nella nuova trilogia di Star Trek, ha allora assunto i panni del personaggio. Per interpretarlo, l’attore si è sottoposto ad una dieta grazie a cui è arrivato a perdere molta della sua massa muscolare.

Sopravvissuti cast

Sopravvissuti: le differenze tra il libro e il film

Nel realizzare la trasposizione cinematografica del romanzo, i produttori e gli sceneggiatori hanno naturalmente dato vita ad alcune necessarie modifiche. La prima, e più importante tra queste, è certamente l’inserimento del personaggio di Caleb. Totalmente assente nel romanzo, questi viene scritto appositamente per il film, al fine di aggiungere ulteriore conflitto tra i protagonisti. La presenza di questi genera dunque un’inevitabile gelosia da parte di Loomis, che nel libro è invece il vero nemico da cui Ann dovrà difendersi. Il personaggio scritto da O’Brien è infatti particolarmente violento e possessivo, e nel momento in cui comprende la volontà di Ann di allontanarsi da lui farà tutto il possibile per impedire ciò, arrivando anche a ferirla.

Poiché nel film invece Loomis viene rappresentato come un uomo più mite e gentile, tutto ciò non si verifica. L’unico conflitto è infatti quello che si genera tra lui e Caleb relativo ai loro sentimenti per la giovane. Questa dal canto suo, contrariamente a quanto avviene nel romanzo, non sembra avere alcuna fretta di ripopolare il pianeta terra. Ulteriore differenza è l’assenza di flashback, presenti invece nel libro. Attraverso questi si esplora il passato dei protagonisti. La loro vita prima della guerra nucleare viene invece nel film raccontata attraverso alcuni dialoghi. Infine, anche lo stesso finale presenta diverse differenze. Se il romanzo termina con una separazione dei due protagonisti, il suo adattamento cinematografico dà invece vita ad un più conciliante equilibrio nel rapporto tra i tre personaggi.

Il trailer di Sopravvissuti e dove vedere il film in streaming e in TV

Per chi desidera recuperare tale titolo, è possibile farlo alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nel catalogo di Rakuten TV, Google Play, Apple TV+, Prime Video e Infinity+. Per vederlo, basterà sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno mercoledì 2 agosto alle ore 21:00 sul canale 20 Mediaset.

Fonte: IMDb, Bustle

Sopravvissuti: dal cast alla storia vera, tutte le curiosità sul film

Sopravvissuti (qui la recensione) è il film del 2022 che ha segnato il debutto come regista di Guillaume Renusson, qui al suo primo lungometraggio, da lui scritto e diretto, incentrato su una vicenda dolorosa ma capace di trasmettere fiducia nell’essere umano, oltre a dimostrare di quanto possa fare la differenza concedere il proprio aiuto a chi ne ha bisogno. Il tutto, però, viene narrato all’interno di un contesto che fa assumere al film i caratteri di un survival movie, sullo stile di titoli come Arctic e La società della neve.

Da non confondere con il film omonimo del 2015 – con protagonisti Chiwetel Ejiofor e Margot Robbie – né con la serie Rai del 2022, Sopravvissuti offre dunque un’esperienza emotiva molto forte, che ha permesso al film di ottenere numerose lodi. Dopo essere stato presentato in anteprima in concorso al Festival di Angoulême 2022, ha infatti ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui il premio come Migliore film internazionale al Rome Independent Film Festival 2023.

A contribuire al suo fascino, vi sono però anche le location naturali, grazie alle riprese svolte nelle Alte Alpi e nelle Alpi dell’Alta Provenza in Francia. Oltre a quanto fin qui riportato, in questo articolo, approfondiamo anche altre delle principali curiosità relative a Sopravvissuti. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alle storie a cui si ispira. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Denis Ménochet in Sopravvissuti
Denis Ménochet in Sopravvissuti

La trama di Sopravvissuti

Protagonista del film è Samuel, che dopo un sinistro stradale molto grave, si ritrova costretto ad affrontare una riabilitazione non solo fisica, ma anche mentale. In quell’incidente, infatti, è morta sua moglie e l’uomo da quel momento non avverte altro che un unico bisogno: stare da solo. È così che Samuel si reca nel suo chalet in montagna, nel cuore delle Alpi italiane, dove poter passare del tempo con nient’altro attorno a sé se non la natura.

Un notte, però, un ospite inatteso arriva nello chalet. Si tratta di una donna straniera di nome Chehreh, che cerca rifugio dalla tormenta di neve prima di raggiungere la Francia, attraversando le montagne. Samuel non vorrebbe finire nei guai, ma si rende conto di quanto Chehreh sia in pericolo e, forse ricordando il tragico incidente della moglie, decide di aiutarla. I due, però, non dovranno affrontare soltanto l’ostilità della natura, ma qualcosa di peggiore: la cattiveria umana.

Il cast di attori

Ad interpretare Samuel vi è Denis Ménochet, attore francese noto in Italia per aver recitato in Bastardi senza Gloria (2009) di Quentin Tarantino e The French Dispatch (2021) di Wes Anderson. Per il ruolo di Chehreh, il regista e i produttori volevano invece un volto sconosciuto e hanno così scelto Zar Amir Ebrahimi. Riguardo al suo casting, Renusson ha affermato: “Sebbene Zar sia molto conosciuta in Iran, era sconosciuta in Francia. Al casting, ha fatto la sua prova guardandomi dritto negli occhi. Non era spaventata o vittima, ma molto forte”.

“Mi sono detto che, di fronte al colosso dai piedi d’argilla che è Samuel, era un bene che ci fosse questa donna, fragile in apparenza ma resistente. Zar ha anche la capacità di cambiare volto: le tre volte che l’ho vista al casting, ho avuto l’impressione di vedere tre donne diverse… È stato un bene per il film, perché l’idea era che Chehreh diventasse sempre più la moglie morta di Samuel“. Per i ruoli degli inseguitori, invece, il regista voleva tre volti “normali”, così ha scelto Luca Terracciano, Oscar Copp e Victoire Du Bois, quest’ultilma già vista in Chiamami col tuo nome (2017).

Sopravvissuti recensione film
Denis Ménochet e Zar Amir Ebrahimi in Sopravvissuti

Il film è tratto da una storia vera?

Per il suo film d’esordio, Renusson ha affermato di non essersi basato su una storia vera, ma di essere comunque stato interessato a trattare il tema dei migranti, dei loro trafficanti e di chi invece gli dà la caccia senza pietà. Il regista voleva però proporre tali dinamiche in un film concepito come un survival movie. Per questo motivo, come affermato dallo stesso Renusson, la storia prende ispirazione da diversi film, tra cui Essential Killing (2010) di Jerzy Skolimowski, Dersu Uzala – Il piccolo uomo delle grandi pianure (1975) di Akira Kurosawa, Il grande silenzio (1968) di Sergio Corbucci e il western Revenant – Redivivo (2015) di Alejandro González Iñárritu.

Il trailer di Sopravvissuti e dove vederlo in streaming e in TV

Sfortunatamente il film non è presente su nessuna delle piattaforme streaming attualmente attive in Italia. È però presente nel palinsesto televisivo di mercoledì 7 ottobre alle ore 21:20 sul canale Rai 4. Di conseguenza, per un limitato periodo di tempo sarà presente anche sulla piattaforma Rai Play, dove quindi lo si potrà vedere anche oltre il momento della sua messa in onda. Basterà accedere alla piattaforma, completamente gratuita, per trovare il film e far partire la visione.

Sophie Turner: la sua Jean Grey è un po’ come Sansa

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Il parallelo sembra certamente azzardato, ma la giovane Sophie Turner, prossima interprete di Jean Grey in X-Men Apocalypse e nota come Sansa Stark di Game of Thrones, sa il fatto suo.

Ecco cosa ha dichiarato in merito ai due personaggi:

Sophie Turner 3“Penso che mi abbiano scelta per interpretare Jean Grey perchè hanno visto il lato oscuro di Sansa. Forse hanno pensato ‘Oh, Phoenix, Jean Grey’. Vedo tanti paralleli tra i due personaggi. Jean combatte contro i suoi poteri e contro il fatto che non viene accettata dal mondo. In termini di dinamiche di Game of Thrones, è un po’ come per Sansa che vuole davvero essere normale, una principessa, e vuole vivere una normale vita che però non può avere, per colpa di tutto ciò che le accade. Penso che in qualche modo Jean si senta così”.Di seguito potete vedere le prime immagini dal set di X-Men Apocalypse:

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x-men-apocalypseCon Bryan Singer alla regia e allo script, in X-Men Apocalypse tornerà anche Simon Kinberg a scrivere la sceneggiatura che si baserà su una storia di Singer, Kinberg, Michael Dougherty e Dan Harris.

Inoltre ci sono anche già i primissimi dettagli relativi alla trama del film: il film sarà ambientato una decina di anni dopo Giorni di un Futuro Passato e rappresenta un passo successivo nella storia. L’aver alterato la storia nel film precedente ha causato delle reazioni imprevedibili e incontrollate, e la nascita di un nuovo e potente nemico. Charles (James McAvoy), Erik/Magneto (Michael Fassbender), Raven/Mistica (Jennifer Lawrence), Wolverine (Hugh Jackman) e Hank/Bestia (Nicholas Hoult) saranno raggiunti da Ciclope, Tempesta e Jean Grey e dagli altri X-Men per combattere contro il formidabile menico, una antica e potente forza, determinata a causare un’apocalisse come mai si è verificato nella storia dell’umanità. Oscar Isaac è stato scelto perinterpretare Apocalisse.

Alcune indiscrezioni vorrebbero nel film anche Channing Tatum nei panni del nuovo Gambit.

Sophie Turner: la Fenice su Phoenix

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Sophie Turner: la Fenice su Phoenix

Mentre è impegnata sul set di X-Men Apocalypse, nei panni della nuova Jean Grey, Sophie Turner ha posato in tutta la sua bellezza per Phoenix. Paradossale che la giovane attrice di Game of Thrones sia protagonista di una rivista con un nome “profetico” per il suo futuro professionale nella saga di X-Men!

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Con Bryan Singer alla regia e allo script, in X-Men Apocalypse tornerà anche Simon Kinberg a scrivere la

sceneggiatura che si baserà su una storia di Singer, Kinberg, Michael Dougherty e Dan Harris. Charles (James McAvoy), Erik/Magneto (Michael Fassbender), Raven/Mistica (Jennifer Lawrence), Wolverine (Hugh Jackman) e Hank/Bestia (Nicholas Hoult) saranno raggiunti da Ciclope, Tempesta e Jean Grey e dagli altri X-Men per combattere contro il formidabile menico, una antica e potente forza, determinata a causare un’apocalisse come mai si è verificato nella storia dell’umanità.Oscar Isaac è stato scelto per interpretare Apocalisse. Al cast si aggiungono anche Sophie Turner (Jean Grey), Tye Sheridan (Ciclope), Alexandra Shipp (Tempesta), Kodi Smit-McPhee(Nightcrwaler), Lana Condor (Jubilee), Olivia Munn (Psylocke).

Alcune indiscrezioni vorrebbero nel film anche Channing Tatum nei panni del nuovo Gambit.

Sophie Turner: 10 cose che non sai sull’attrice

Sophie Turner: 10 cose che non sai sull’attrice

Siamo tutti un po’ ossessionati da Sophie Turner. È diventata una delle attrici più famose di Hollywood, è divertente, bella, spontanea. Ha interpretato personaggi interessanti: a partire da Sansa Stark che, nell’ultima stagione di Game of Thrones, si è trasformata in un’incredibile leader. Ora, l’arrivo di X-Men: Dark Phoenix si avvicina, e lei sembra essere più in forma che mai.

Ecco dieci curiosità su Sophie Turner:

Sophie Turner: i suoi film e le serie TV

1. Ha recitato in celebri serie televisive. Dopo aver completato gli studi di recitazione, la Turner ha da subito l’occasione della vita recitando nei panni di Sansa Stark nella popolarissima serie Il Trono di Spade. Qui, accanto ad attori come Kit Harington, Emilia Clarke e Peter Dinklage, cresce divenendo un’attrice sempre più apprezzata, sino a guadagnare una nomination agli Emmy nel 2019 come miglior attrice non protagonista in una serie drammatica. Terminata l’esperienza nel 2019, l’attrice si è dedicata olto al cinema, tornando però a recitare per la televisione nella serie Survive (2020). Attualmente è impegnata nelle riprese di The Staircase, una miniserie dove reciterà accanto a Toni Collette e Colin Firth.

2. È nota anche per alcuni film. Nel 2013 è arrivato il suo primo ruolo al cinema, con il thriller Another Me, mentre nel 2015, poi, ha recitato nella commedia Barely Lethal — 16 anni e spia, che ha avuto una distribuzione limitata e on demand. Il secondo ruolo importante per Sophie Tuner è in X-Men: Apocalisse, dove ha interpretato la giovane Jean Grey, recitando accanto a Michael Fassbender James McAvoy. In seguito ha recitato in Josie – Tentazioni pericolose (2018) e Time Freak (2018). Nel 2019 riprende il ruolo di Jean Grey in X-Men: Dark Phoenix. Attualmente ha da poco completato le riprese del film Strangers, dove reciterà accanto a Maya Hawke.

Sophie Turner è su Instagram

3. Ha un account personale. L’attrice è presente sul social network Instagram con un profilo verificato seguito da oltre 15 milioni di followers. Attualmente, con oltre 400 post, l’attrice utilizza il social per condividere immagini relative al suo lavoro, ai suoi progetti di prossima uscita o quelli ancora in fase di sviluppo. Non mancano poi anche immagini legate alla sua quotidianità, con luoghi visitati, momenti di svago o eventi in cui è coinvolta. Diverse sono anche le fotografie che la vedono insieme al marito.

Sophie Turner e Joe Jonas

4. È sposata con il celebre musicista. A partire dal 2016 l’attrice ha iniziato a frequentare il musicista e cantante Joe Jonas, noto per essere stato il frontman della band Jonas Brothers. I due hanno poi annunciato il fidanzamento sul social network Instagram nell’ottobre 2017, quando entrambi hanno postato la stessa foto: la mano di Sophie con un anello di fidanzamento, poggiata sulla mano di Joe. Il post di Sophie su Instagram diceva “Ho detto sì”, mentre la caption di Joe diceva “Ha detto sì”. Il 1º maggio 2019 si sono sposati a sorpresa a Las Vegas ed il 29 giugno 2019 la coppia convola nuovamente a nozze a Carpentras, in Provenza. La loro prima figlia, Willa Jonas, nasce a Los Angeles il 22 luglio 2020.

Sophie Turner in X-Men

 

5. Sophie Turner ha posato nuda per pubblicizzare X-Men. Quando per promuovere il nuovo film degli X Men, X-Men: Dark Phoenix, è uscita una cover di Entertainment Weekly First Look Issue con Sophie Turner in topless e letteralmente in fiamme, la quale ha mandato i fan in visibilio. Nella fotografia, Sophie Tuner appare nei panni dell’alter ego corrotto di Jean Grey, ovvero Fenice, personaggio intorno a cui ruotano le vicende del nuovo film.

6. Ha studiato molto per il suo personaggio. Poiché in X-Men: Dark Phoenix il suo personaggio è quantomai importante, l’attrice ha deciso di prepararsi in modo ancor più adeguato. Ha così iniziato a studiare molto del suo comportamento e in particolare si è documentata anche sui vari disturbi mentali conosciuti, cercando di riportare quanto appreso nella sua interpretazione. Benché il film non sia stato accolto in modo particolarmente positivo, la performance dell’attrice è stata lodata per la sua intensità.

sophie turner

Sophie Turner in Il Trono di Spade

7. Sophie Turner non è una rossa naturale. Sophie Turner, in Game of Thrones, ha i capelli ramati che, nell’universo della serie, sono tipici dei Tully. Nella realtà, invece, l’attrice è bionda e, stando a quanto appare dai tweet dei fan, in molti ci sono rimasti male nello scoprirlo. Ironia della sorte, però, la madre di Sophie ha i capelli rossi.

8. Sophie Turner e il metalupo. Cosa è successo al metalupo di Sansa dopo le riprese? Bene, Sophie Turner ha deciso di adottarlo, convincendo i produttori ad affidarle il piccolo animale di nome Zunni. Inoltre, lei e Joe Jonas hanno un altro cane, che hanno preso con sé da cucciolo. Il suo nome è Porky Basquiat.

9. Girare il matrimonio di Game of Thrones è stato un incubo per Sophie. Non solo Sansa non era troppo felice di sposare Tyrion, filmare la scena del matrimonio è stata un’esperienza piuttosto strana anche per Sophie Turner: il giorno prima di girare, per cominciare, ha ricevuto una cartolina d’auguri dalla HBO che diceva “Congratulazioni per il tuo finto matrimonio!”. Inoltre, camminare per la navata è stato tutt’altro che divertente: le riprese sono durate dieci ore. “Avevamo così tante inquadrature da girare, e io continuavo ad inciampare nel vestito. Non so quante volte sia inciampata sulle scale. È stato così imbarazzante. Indossavo dei tacchi, e il vestito era lunghissimo e pesantissimo. Continuavo a cadere.

Sophie Turner: età e altezza dell’attrice

10. Sophie Turner è nata il 21 febbraio 1996 a Northampton, in Inghilterra. L’attrice è alta complessivamente 175 centimetri.

Fonti: IMDb

Sophie Turner: “Lavorare con Bryan Singer non è stato piacevole”

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Due mesi fa, in concomitanza con la stagione dei premi, Rami Malek aveva finalmente rotto il silenzio circa la vicenda Bryan Singer (licenziato dalla regia di Bohemian Rhapsody prima della fine delle riprese) definendo l’esperienza sul set “per niente piacevole” e dicendo che “Nessuno sapeva che sarebbe successo, ma credo che doveva succedere e così è stato”. Ora, proprio come il collega, anche Sophie Turner si unisce al coro degli “scontenti” parlando del regista a Rolling Stone.

Nell’intervista la star di Game of Thrones, che ha esordito nel franchise degli X-Men nel 2016 con Apocalisse, fa un breve cenno alla sua collaborazione con Singer usando lo stesso termine di Malek, “poco piacevole“, riferendosi al tempo trascorso insieme durante la lavorazione del cinecomic.

Vi ricordiamo che nelle scorse settimane erano emerse nuove e pesanti accuse di molestie sessuali rivolte a Singer, dopo che ad Ottobre scorso il regista era stato pubblicamente denunciato dalla rivista Esquire. Questa volta le vittime sono quattro attori, di cui uno soltanto ha rivelato la sua identità (Victor Valdovinos), che nel report pubblicato da Atlantis parlava di violenze e rapporti sessuali contro la volontà dei ragazzi.

Come saprete, non è la prima volta che il filmaker viene accusato di un tale crimine: nel 2014, da Michael Egan e nel 2017, da Cesar Sanchez-Guzman, che lo accusò di averlo costretto ad avere un rapporto sessuale nel 2003. Sanchez-Guzman, all’epoca dei fatti un attore, aveva riportato che Singer si era offerto di aiutarlo con la sua carriera. Il regista ha tentato di far cadere le accuse e indicando la bancarotta di Sanchez-Guzman nel 2014 come causa principale dell’accusa.

Dark Phoenixtutti i mutanti che potrebbero morire nel film

Rivedremo la Turner sul grande schermo in Dark Phoenix, debutto alla regia di Simon Kinberg e nuovo capitolo della serie cinematografica sui Mutanti che uscirà il 6 giugno 2019. Nel cast anche Jennifer Lawrence, James McAvoy, Michael Fassbender, Evan Peters, Nicholas Hoult.

In Dark Phoenix, gli X-Men devono fronteggiare uno dei loro peggiori nemici: uno di loro, Jean Grey. Durante una missione di soccorso nello spazio, Jean resta quasi uccisa quando viene investita da una oscura forza cosmica. Una volta tornata a casa, scopre che questa forza non solo l’ha resa infinitamente più potente, ma anche molto più instabile. Combattendo con queste entità dentro di lei, Jean libera i suoi poteri in modi violentissimi, che nemmeno lei riesce  capire o contenere. Con Jean completamente fuori controllo, ferendo le persone che più ama, si inizia a sfaldare il tessuto che tiene insieme gli stessi X-Men. Ora, con la famiglia che cade a pezzi, devono trovare un modo per rimanere uniti, non solo per salvare l’anima di Jean, ma per salvare il pianeta da alieni che vorrebbero utilizzare questa forza per governare sulla galassia.

Fonte: Rolling Stone

Sophie Turner sulla differenza tra la sua Jean Grey e quella di Famke Janssen

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Sophie Turner sarà la nuova Jean Grey in X-Men Apocalypse, un ruolo che abbiamo già visto interpretare nella prima trilogia degli X-Men da Famke Janssen. Ma che differenza c’è tra la Fenice dell’affascinante attrice olandese e quella della giovane britannica?

Sophie Turner ha dato la sua risposta: “La differenza tra questa e la Jean Grey di Famke è che la mia è giovane, è isolata e tanto isicura, molto alienata, anche tra gli stessi mutanti, perché è così potente. Quindi c’è una vera vulnerabilità in lei, ed è bello vedere come lei e Scott (Tye Sheridan) si trovano e si avvicinano proprio attraverso quest’alienazione. È un magnifico ruolo da interpretare.”

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Con Bryan Singer alla regia e allo script, in X-Men Apocalypse tornerà anche Simon Kinberg a scrivere la sceneggiatura che si baserà su una storia di Singer, Kinberg, Michael Dougherty e Dan Harris.

Inoltre ci sono anche già i primissimi dettagli relativi alla trama del film: il film sarà ambientato una decina di anni dopo Giorni di un Futuro Passato e rappresenta un passo successivo nella storia. L’aver alterato la storia nel film precedente ha causato delle reazioni imprevedibili e incontrollate, e la nascita di un nuovo e potente nemico. Charles (James McAvoy), Erik/Magneto (Michael Fassbender), Raven/Mistica (Jennifer Lawrence), Wolverine (Hugh Jackman) e Hank/Bestia (Nicholas Hoult) saranno raggiunti da Ciclope, Tempesta e Jean Grey e dagli altri X-Men per combattere contro il formidabile menico, una antica e potente forza, determinata a causare un’apocalisse come mai si è verificato nella storia dell’umanità.Oscar Isaac è stato scelto per interpretare Apocalisse. Al cast si aggiungono anche Sophie Turner (Jean Grey), Tye Sheridan (Ciclope), Alexandra Shipp (Tempesta), Kodi Smit-McPhee (Nightcrwaler), Lana Condor (Jubilee), Olivia Munn (Psylocke).

Fonte: EW

Sophie Turner su Game of Thrones: “Pensare alla fine mi fa impazzire”

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Sophie Turner, prossima Jean Grey in X-Men Apocalypse per Bryan Singer, ha posato per la rivista Town & Country.

Quello di Jean Grey sarà il primo personaggio davvero importante per la giovane Sophie, a parte quello di Sansa Stark, che l’attrice riveste da diversi anni nella serie HBO Game of Thrones. Ecco cosa ha dichiarato l’attrice in merito al suo personaggio e allo show: “Non penso mai a cosa accadrà quando finirà (Game of Thrones, ndr). Anzi non voglio farlo. La mia intera adolescenza è trascorsa su quei set, non so cosa farei senza. C’è questa grande famiglia e ogni anno torna a riunirsi. La prima volta che a luglio non farò ritorno alla serie tv penso che impazzirò”.

Sophie Turner sarà Mary Shelley sul grande schermo

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Sophie TurnerOltre ai corsetti di Sansa Stark, Sophie Turner è entrata anche nelle gonnelline dell’adolescente protagonista dell’horror psicologico Another Me, e sembra che dal fantasy all’horror il passo sia breve dal momento che dopo quell’esperienza cinematografica, la bella Sophie passerà ad un altro progetto legato al mondo dell’orrore.

L’attrice sarà infatti Mary Shelley nel biopic dedicato alla ‘madre’ di Frankenstein. Il film, intitolato Mary Shelley’s Monster vedrà protagonisti, accanto alla Turner anche Jeremy Irvine come Percy Shelley e Taissa Farmiga cone Claire Clairmont, la sorella adottiva della Shelley.

A produrre il film Rose Ganguzza che ha dichiarato: “Il nostro film non sarà un dramma in costume, è una storia di giovinezza che trascende il tempo, una storia d’amore gotica,  un triangolo amoroso che coinvolge passeggeri oscuri, e siamo tremendamente eccitati che un cast del genere si sia unito a questo magnifico progetto.” La storia sarà raccontata in una maniera “sexy, viscerale e contemporanea”.

A dirigere Coky Giedroyc, che da veterano dalla tv (The Killing, American Horror Story), passa per la prima volta al cinema.

Fonte: CS

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