Home Blog Pagina 942

Rocket Raccoon: un ex dirigente Marvel dubbioso su Bradley Cooper

0

Nonostante sia impegnato a lavorare alla serie spin-off di The Suicide Squad, Peacemaker, James Gunn è tornato su Twitter per una delle sue tradizionali sessioni di Q&A con i fan e questa volta ha voluto riflettere sulla sua presentazione del progetto Guardiani della Galassia ai Marvel Studios.

È palese che Kevin Feige e il suo team della Marvel abbiano amato le idee che il regista e sceneggiatore aveva proposto loro. Eppure, dopo l’inizio della produzione del primo film del 2014, pare che un ex dirigente della Casa delle Idee avesse riscontrato un problema con la performance di Bradley Cooper, scelto come doppiatore ufficiale del personaggio di Rocket Raccoon.

Nonostante Cooper abbia contribuito con la sua performance a rendere il procione geneticamente modificato uno dei personaggi più amati del franchise, a quanto pare l’ex dirigente in questione era inizialmente contrariato dalla sua interpretazione.

Come spiegato da James Gunn: “Un dirigente – che ora non lavora più per Disney/Marvel – aveva visto un montaggio provvisorio del film e aveva detto: ‘Perché abbiamo pagato per un attore come Bradley Cooper se non si percepisce nemmeno che è lui?’. E io ho risposto che lo avevamo ingaggiato perché è un grande attore. Questo è il punto! Sta semplicemente creando un personaggio.”

Il futuro dei Guardiani della Galassia al cinema

A proposito del futuro dei Guardiani della Galassia al cinema, l’attesissimo Vol. 3, che sarà nuovamente scritto e diretto da James Gunn, non ha ancora una data di uscita ufficiale, ma è stato confermato che arriverà in sala nel 2023. Le riprese dovrebbero partire invece a febbraio 2021. Nel cast torneranno Chris PrattZoe SaldanaDave BautistaPom Klementieff e Karen Gillan, con Vin Diesel e Bradley Cooper che offriranno ancora le loro voci. Nel film è atteso anche Chris Hemsworth nei panni di Thor

Rocket Raccoon: la bellissima action figure di Hot Toys 

0
Rocket Raccoon: la bellissima action figure di Hot Toys 

La nota società di giocattoli Hot Toys ha rivelato le immagini di una nuova action figure da collezione dedicata a procione spaziale Rocket Raccoon, divertente personaggio del Marvel Cinematic Universe doppiato da Bradley Cooper e introdotto per la prima volta nel primo film dei Guardiani della Galassia.

L’action figure in scala 1/6 è basata sull’apparizione di Rocket Raccoon in Avengers: Endgame l’acclamato film diretto dai fratelli russo che ha chiuso la Infinity saga. Come leggiamo dalla didascalia fornita l’action figure da collezione di Rocket in scala 1/6° include una testa appena dipinta che ritrae la sua espressione ruggenti, un corpo specializzato con articolazioni potenziate, un costume finemente sartoriato con sciarpe intercambiabili, un certo numero di mani intercambiabili, pistole e blaster, una rappresentazione 1/6 del guanto Gauntlet, e due paia di occhiali intercambiabili.

Avengers: Endgame è il film del 2019 diretto da Joe Russo, Anthony Russo con Robert Downey Jr.Chris EvansMark RuffaloChris HemsworthScarlett Johansson.

Diretto da Anthony e Joe Russo e ambientato dopo le vicende narrate in Avengers: Infinity War, il film mostrerà al pubblico come la catastrofica catena di eventi scatenata da Thanos, che ha dimezzato la popolazione dell’universo e colpito il team degli Avengers, spingerà i supereroi rimasti a intraprendere un’ultima azione nello spettacolare capitolo conclusivo di 22 film Marvel Studios. Prodotto da Kevin Feige, Avengers: Endgame vede Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo, Trinh Tran, Jon Favreau e Stan Lee nel ruolo di produttori esecutivi, mentre la sceneggiatura è firmata da Christopher Markus e Stephen McFeely.

Rocket Raccoon: 10 segreti sulla realizzazione del personaggio

Rocket Raccoon: 10 segreti sulla realizzazione del personaggio

Creato da Bill Mantlo e disegnato da Keith Giffen, Rocket Raccoon debutta sulle pagine dei Marvel Comics nel 1976 come un procione antropomorfo e capitano della nave Rack n’ Ruin. Nel 2014 James Gunn lo includerà poi nel team ufficiale di Guardiani della Galassia per tutto il franchise.

Ecco di seguito 10 segreti sulla realizzazione del personaggio del MCU:

L’omaggio a Bill Mantlo

Non avremmo mai avuto Rocket senza il suo creatore, Bill Mantlo, che nel 1992 venne investito da un’auto mentre stava pattinando subendo un grave trauma alla testa che lo costrinse per più di un anno in coma.

Da allora i fan non hanno mai smesso di sostenerlo, e secondo quanto riportato dall’Hollywood Reporter, dopo il successo del franchise di James Gunn e proprio grazie ad alcune negoziazioni della Marvel il fumettista è riuscito a tornare a casa per continuare le sue cure. In due occasioni inoltre gli studios hanno organizzato proiezioni private dei film per Mantlo.

Il cuore del film

È stato James Gunn a confermare che il cuore di Guardiani della Galassia è Rocket Raccoon, un’ipotesi alla quale ogni spettatore potrebbe arrivare riguardando con attenzione il primo film del franchise. D’altronde Rocket è un grande giocatore, porta la gang in salvo, aiutando i suoi compagni e sostenendo la Nova Corp dopo l’attacco di Ronan.

In Vol. 2 ha poi accettato l’amicizia degli altri al di fuori di Groot, aprendo il suo cuore e iniziando lentamente ad addolcirsi.

Inizialmente non era previsto nello script

A quanto pare la presenza di Rocket Raccoon nel MCU non era prevista nelle versioni iniziali della sceneggiatura, come dichiarato da Nicole Perlman (co-autrice insieme a James Junn) in un’intervista con Marvel.com.

Il dibattito riguardava l’inclusione o meno di questo personaggio in base all’aspetto fumettistico da riprodurre sul grande schermo, ma fortunatamente gli studios hanno trovato la soluzione perfetta per la sua rappresentazione.

Una diversa origin story

A differenza della sua controparte a fumetti, il Rocket del MCU presenta un retroscena ancora più tragico, perché invece di essere un antropomorfo geneticamente modificato per porre fine ad una guerra, il procione è la cavia di una sperimentazione genetica e cibernetica illegale.

Conosciuto come Soggetto 89P13, Rocket ha poi accumulato esperienze da criminale che sono state approfondite nella serie TV dei Guardiani della Galassia come parte del canone del MCU.

Mission: Breakout

Situata nel Disney California Adventure Park, l’attrazione Guardiani della Galassia – Mission: Breakout! ospita uno dei migliori animatronics in circolazione, oltre che fonte di divertimento per i visitatori.

La storia del parco prende spunto dagli eventi di Guardiani 2 prima di Infinity War, dove il team viene catturato dal Collezionista e messo in mostra per il pubblico; se non fosse che Rocket riesce a fuggire istruendo chi vi partecipa su come liberare gli altri Guardiani o come incontrare Mantis.

Ciascuna stanza dell’attrazione ospita un animatronic Rocket Raccoon doppiato sempre da Bradley Cooper.

Le mille voci di Bradley Cooper

Sebbene la versione dei film non sembri del tutto riconoscibile, Rocket Raccoon è effettivamente doppiato da Bradley Cooper. Ma a quanto pare questo suono è nato imitando Bill the Butcher, il personaggio interpretato da Daniel Day-Lewis in Gangs of New York.

Dopo aver scherzato durante un test di animazione, Cooper avrebbe poi deciso di mescolare quella voce con altri personaggi di Day-Lewis, tra cui Plainview de Il Petroliere e Gilbert Gottfried, uno stand-up comedian.

La simulazione

Riprodurre il manto che ricopre Rocket Raccoon è stata forse la sfida più difficile per gli animatori dei Marvel Studios, con la società Framestore che ha dovuto animare sia la pelliccia che i vestiti mantenendo lo stesso realismo degli altri personaggi.

Dunque ogni singolo pelo sul corpo del procione è stato simulato attentamente, e l’eroe compare circa 40 minuti nel primo film. Un lavoro enorme e complicatissimo…

Lip Sync Battle

Sapevate che i Marvel Studios hanno fatto affidamento a due diversi studi di VFX per animare Rocket Raccoon e Groot?

Framestore si è occupata del procione, fondendo la tecnica del motion capture di Sean Gunn con la voce di Bradley Cooper, e per la maggior parte del tempo il team ha utilizzato le espressioni facciali di Cooper come guida per tradurre le caratteristiche umane.

La motion capture di Sean Gunn

Come detto nel punto precedente, Sean Gunn (fratello di James Gunn) ha fornito tutti movimenti e i manierismi di Rocket Raccoon in entrambi i film di Guardiani della Galassia. L’attore ha anche interpretato Kraglin, il Ravager che eredita la freccia di Yondu in Vol.2

Il “vero” Rocket

Lo scorso 8 febbraio il Marvel Cinematic Universe e tutta la famiglia di Guardiani della Galassia ha celebrato la morte di Oreo il Procione, il modello reale per la realizzazione di Rocket Racoon, morto a causa di una malattia all’età di 10 anni.

Oreo è stato utilizzato come base visiva per Rocket Racoon nei film che hanno visto in scena il personaggio, quindi i due film sui Guardiani della Galassia e Avengers: Infinity War.

Prima di lasciarci, Oreo ha apprezzato alcuni aspetti della vita delle celebrità prima, come apparire sul tappeto rosso accanto a Gunn alla premiere dei Guardiani della Galassia del 2014, film che ha dato inizio al viaggio di Rocket sullo schermo. Da allora, il procione con le armi ha salvato l’universo e ha combattuto Thanos, e lo vedremo nel prossimo Avengers: Endgame.

Fonte: ScreenRant

Rocket Raccoon potrebbe essere il personaggio più tragico del MCU

0

La backstory mai raccontata di Rocket Raccoon nel MCU potrebbe essere uno dei retroscena più tragici dell’intero universo condiviso. Rocket è stato un personaggio alquanto trascurato nell’Universo Cinematografico Marvel, in parte a causa dello status dei Guardiani della Galassia come seconda grande squadra del franchise, in parte a causa dello stesso team, in cui l’attenzione è sempre stata focalizzata maggiormente su Star-Lord e Gamora.

In generale, Rocket Raccoon è sempre stato considerato una figura di supporto e, a differenza di altri personaggi come Peter Quill, Gamora e Drax, le sue origini non sono mai stata realmente affrontate all’interno della saga. È un vero peccato, perché in realtà Rocket ha una backstory tanto insolita quanto affascinante, che è stata soltanto accennata nel MCU.

Nei fumetti, Rocket Raccoon inizia la sua storia come creatura geneticamente modificata resa senziente da robot che avevano il compito di prendersi cura di un pianeta abitato da malati di mente. Cercando di lasciare il pianeta, i robot custodi hanno ingegnerizzato gli animali fino a quando non hanno potuto soddisfare la loro direttiva, per dirigersi poi verso l’altra parte del pianeta, denudando questa metà mentre estraevano risorse.

Questo pianeta – chiamato “Halfworld” – è il luogo da cui viene mostrato Rocket in Guardiani della Galassia, per gentile concessione della sua fedina penale, suggerendo che questa parte della sua vita è la stessa sia nei fumetti che nel MCU. Se fosse così, i fan potrebbero essere pronti per la backstory più devastante del franchise…

La storia mai raccontata di Rocket Raccoon nel MCU

Al di là della tragedia legata all’origine di Rocket nei fumetti, in un panel del 2017 James Gunn aveva affermato che la backstory di Rocket nel MCU è “leggermente più devastante di quello che conosciamo grazie ai fumetti”, suggerendo che il fatto che sia stato abbandonato dai creatori di robot non è nulla se paragonato a ciò che ha invece subito nel MCU. È probabile che le parole di Gunn facciano riferimento al fatto che Rocket si sia spezzato a causa dei continui esperimenti scientifici fatti su di lui e che alla fine abbia fatto qualcosa di terribile; o che forse i suoi creatori gli hanno fatto qualcosa che gli ha provocato un danno permanente.

Ad ogni modo, sembra chiaro che il Rocket Raccoon mostrato nel primo film dei Guardiani vive ancora in balia delle cicatrici del suo passato. Sebbene sia facile considerare la sua natura aggressiva e la sua propensione alla violenza come tratti intrinseci, è più probabile che questi siano il risultato del suo brutale rifiuto del ruolo di custode e sugli esperimenti che sono stati condotti.

Questo spiegherebbe anche perché Rocket trova così difficile sia in Guardiani della Galassia che in Guardiani della Galassia Vol. 2 fidarsi dei suoi amici e mostrare loro affetto in maniera aperta, poiché la sua storia pregressa testimonia che non ha mai imparato del tutto come si faccia… almeno fino agli eventi dei film.

Rocket Raccoon e Groot fedeli ai fumetti nei primi concept

0
Rocket Raccoon e Groot fedeli ai fumetti nei primi concept

Rocket Raccoon e Groot hanno conquistato il cuore di tutto il pubblico del Marvel Cinematic Universe appena hanno fatto la loro comparsa sul grande schermo, nel 2014, in Guardiani della Galassia di James Gunn.

Nonostante non fossero proprio gli eroi più famosi dei fumetti, lo studio ha accettato la scommessa e ha affidato a Gunn il compito di portare al cinema un albero e un procione parlante. Il risultato è stato quello di avere altri due eroi atipici divenuti culto per fan grandi e piccoli.

In Avengers: Infinity War, i due sono stati di nuovo separati. Dopo il sacrificio di Groot nel primo film dei Guardiani, che ha lasciato Rocket con il cuore spezzato, i due sono stati di nuovo separati dallo schiocco di Thanos. Groot fa infatti parte della schiera di eroi che sono stati polverizzati dal Titano Pazzo.

Il trailer di Avengers: Endgame ci ha invece mostrato il procione geneticamente modificato fare squadra con i Vendicatori sopravvissuti, per cercare di sovvertire l’effetto del feroce gesto di Thanos.

Tuttavia il loro approdo al cinema ha comportato degli aggiustamenti nel loro look, e così li abbiamo visti un po’ diversi rispetto a come eravamo abituati a vederli nei fumetti. I concept di seguito sono invece la testimonianze che in origine era desiderio della produzione realizzare dei personaggi con un look più simile a quello di partenza.

 

Rocket Man Tom Hardy sarà Elton John?

0

Rocket Man Tom HardyArrivano aggiornamenti sull’atteso Rocket Man, il biopic sulla vita di Elton John che come sappiamo sarà diretto dal regista Michael Gracey.

Rocket e Groot: in arrivo una serie spin-off su Disney +?

0
Rocket e Groot: in arrivo una serie spin-off su Disney +?

Dopo Loki, Scarlet Witch, Falcon e il Soldato d’Inverno anche Rocket Rackoon e Groot potrebbero diventare protagonisti di una serie tv spin-off ambientata nel MCU e destinata alla piattaforma streaming di Disney + in arrivo nel 2019. Secondo gli ultimi rumor infatti, i Marvel Studios sarebbero già al lavoro sullo sviluppo del progetto che vedrà in azione i due membri dei Guardiani della Galassia in un’avventura solitaria.

Se così fosse gli studios dovrebbero ricorrere ad un uso massiccio e fondamentale degli effetti visivi per portare in vita questi personaggi, ricostruiti completamente in digitale (il che comporterebbe spese maggiori rispetto alle altre serie confermate). Per ora sappiamo che i budget stimati per questi spin-off corrispondono più o meno a quelli dei film, quindi non si baderà a spese.

Loki: ufficialmente in sviluppo la serie, farà parte del MCU

C’è comunque del potenziale per una serie prequel con Groot e Rocket, che si conoscevano da prima degli eventi di Guardiani della Galassia, dunque sarebbe interessante scoprire dov’erano all’epoca, come si sono conosciuti e a quali avventure andranno incontro.

Come riportato da Variety qualche settimana fa, la Disney ha incluso alcuni personaggi del Marvel Cinematic Universe – tra cui Scarlet Witch, LokiFalcon e il Soldato d’Inverno – nei progetti che andranno a comporre il palinsesto del nuovo servizio streaming in arrivo nel 2019.

Si tratterebbe infatti di miniserie da sei o otto episodi dedicate ai supereroi già apparsi negli adattamenti cinematografici nelle quali torneranno gli attori che li hanno interpretati sul grande schermo (in questo caso Elizabeth Olsen, Tom Hiddleston, Anthony Makie e Sebastian Stan), insomma veri e propri spin-off spalmati su una durata maggiore e divisi in puntate.

Per quanto riguarda Scarlet Witch però, sembra che la Disney abbia programmato l’ingresso di un altro supereroe, e il nome corrisponde nientemeno che al suo compagno nel MCU Visione. Il sito conferma che Paul Bettany avrà un ruolo di rilievo nella serie dedicata a Wanda Maximoff e che questa potrebbe in definitiva diventare uno show sulla coppia di supereroi Marvel.

La piattaforma streaming Disney ha già ordinato nel suo catalogo una serie inedita su Star Wars ideata da Jon Favreau, intitolata The Mandalorian, un’altra basata sui film di High School Musical e il live action di Lilli e il Vagabondo.

Fonte: That Hashtag Show

Rock the Kasbah: trailer italiano del film con Bill Murray

0
Rock the Kasbah: trailer italiano del film con Bill Murray

Ecco il trailer italiano di Rock the Kasbah, film diretto dal premio Oscar Barry Levinson con Bill Murray, Bruce Willis e Kate Hudson.

Diretto dal regista Premio Oscar Barry Levinson, Bill Murray torna protagonista al cinema con la divertente e intensa commedia ROCK THE KASBAH. Presentato con grande successo al Comic Con di San Diego, il film sarà nelle sale italiane il 5 novembre distribuito da Eagle Pictures. Ad affiancare Murray: Bruce Willis, Zooey Deschanel e Kate Hudson.

Ispirato a una storia vera, il film racconta le disavventure di Richie Vance (Bill Murray), manager musicale caduto in disgrazia, costretto a seguire il suo unico cliente per un tour in Afghanistan. Il manager si ritroverà solo, senza soldi e senza documenti a Kabul. La fortuna comincia a girare nel verso giusto quando inaspettatamente si imbatte nella straordinaria voce di Salima (Leem Lubany), una teenager Pashtun con il sogno di diventare la prima donna a partecipare a Afghan Star, versione locale della famosa trasmissione TV American Idol. Affiancato da una scaltra partner (Kate Hudson), un gruppo di speculatori di guerra (Danny McBride e Scott Caan) e un mercenario dal grilletto facile (Bruce Willis), Richie Lanz cercherà di scardinare i radicati pregiudizi della cultura afgana e fare della giovane donna una star di successo.

Rock the Kasbah: spot tv del film con Bill Murray

0
Rock the Kasbah: spot tv del film con Bill Murray

Diffuso solo poche ore fa dalla Open Road Films lo spot televisivo di Rock the Kasbah, divertente commedia in uscita il 23 Ottobre negli States e il 5 Novembre in Italia, in cui Bill Murray vestirà i panni di un manager musicale sull’orlo del fallimento partito alla volta di un improbabile viaggio di lavoro in Medio-Oriente…

Il film, diretto da Barry Levinson, vede tra i protagonisti, oltre a Bill Murray, Bruce WillisKate HudsonZooey DeschanelLeem Lubany.

Rock The Kasbah: Scott Caan sostituisce Shia LaBeouf

0
Rock The Kasbah: Scott Caan sostituisce Shia LaBeouf

Secondo una notizia dell’ultima ora è in corso una staffetta tra attori californiani, sarà infatti Scott Caan a sostituire il partente Shia LaBeouf tra le fila di Rock The Kasbah, commedia indie ambientata negli ambienti discografici e diretta da Barry Levinson. La notizia arriva in seguito alla decisione di LaBeouf di ritirarsi dalla vita pubblica, un’azione forzata in seguito alle critiche ricevute dall’attore per il suo ultimo cortometraggio HowardCantour.com colpevole di essersi rivelato un plagio della graphic novel Justin M. Damiano di Daniel Clowes.

LaBeouf, pronto ad arrivare nelle sale italiane con Nymphomaniac, ultima controversa opera firmata dal danese Lars VonTrier, abbandona dunque un progetto a cui si era aggregato appena lo scorso gennaio. Vi ricordiamo che la storia alla base di Rock The Kasbah sarà incentrata su un ex manager musicale che trascina il suo ultimo cliente in un tour in Afghanistan, ma il suo soggiorno a Kabul sarà tutt’altro che facile fino all’incontro con una ragazza dalla voce straordinaria,subito ingaggiata e lanciata all’American Idol afghano.

Nel cast, oltre Scott Caan figurano: Bruce Willis, Bill Murray, Zooey Deschanel, Danny McBride e Kate Hudson. La produzione inizierà nel mese di giugno con la sceneggiatura di Mitch Glazer La Regola del Sospetto, S.O.S. Fantasmi ) e la regia di Barry Levinson ( Rain ManSleepers ).

Fonte: Variety

Rock the Kasbah: recensione del film con Bill Murray

0
Rock the Kasbah: recensione del film con Bill Murray

Barry Levinson torna al cinema con un one man show. Protagonista Bill Murray, simpatico, ironico, inimitabile. In Rock the Kasbah Richie Lanz, manager musicale sull’orlo del fallimento, intravede la possibilità di lanciare la sua ultima cliente, la trentenne Ronnie, nel corso di un tour per le forze armate armate americane in Afghanistan. Ma Ronnie se la svigna non appena messo piede a Kabul. Bloccato in terra straniera senza soldi e senza documenti, Richie s’imbatte casualmente in Salima, una ragazza di etnia pashtun dalla voce straordinaria, e decide di farla partecipare allo show televisivo Afghan Star, sfidando la sua cultura, il suo villaggio e soprattutto suo padre.

Rock the Kasbah, il film

Barry Levinson non si è mai tirato indietro di fronte al racconto della società, delle nevrosi, dell’uomo e del suo Paese, ma con Rock the Kasbah si affida a una storia esile, faticosa, sostenuta soltanto da un ottimo protagonista che, probabilmente per il grande spessore artistico, riesce a trasudare malinconia e rimorso pur senza la necessità di fare faccette o di appoggiarsi a dialoghi estenuanti e lamentosi.

La verosimiglianza è sacrificata in nome di una messa in scena asciutta e che scimiotta il Medio Oriente, così come il protagonista scimiotta se stesso pur prendendosi estremamente e disperatamente sul serio. Intenzionato a rendere reale un’immagine di sè che ha passato tutta la vita a mistificare, il Lanz di Bill Murray è un personaggio estremamente tragico nella sua comicità, così come è tragica la realtà che lui stesso rappresenta: lo show business negli Stati Uniti.

Il film rende omaggio alla storia vera della prima donna che ha cantato in tv in Afghanistan, Rock the Kasbah ripercorre i luoghi comuni sulle zone di guerra con leggerezza che potrebbe sembrare irrispettosa e sicuramente è irriverente, ma che contestualizzata attraverso i personaggi prototipici che costellano il film risulta surreale, così come il modo di comportarsi e di agire del protagonista. Completamente poggiato sulle spalle di Bill Murray, Rock The Kasbah non è il miglior film di Barry Lenvison ma riesce a tratteggiare un pensiero, un’atmosfera, un senso di beffarda malinconia attraverso l’espressivo viso del suo protagonista.

Rock The Kasbah: al cinema dal 5 novembre con Bill Murray

0
Rock The Kasbah: al cinema dal 5 novembre con Bill Murray

Diretto dal regista Premio Oscar Barry Levinson, Bill Murray torna protagonista al cinema con la divertente e intensa commedia ROCK THE KASBAH. Presentato con grande successo al Comic Con di San Diego, il film sarà nelle sale italiane il 5 novembre distribuito da Eagle Pictures. Ad affiancare Murray: Bruce Willis, Zooey Deschanel e Kate Hudson.

Ispirato a una storia vera, il film racconta le disavventure di Richie Vance (Bill Murray), manager musicale caduto in disgrazia, costretto a seguire il suo unico cliente per un tour in Afghanistan. Il manager si ritroverà solo, senza soldi e senza documenti a Kabul. La fortuna comincia a girare nel verso giusto quando inaspettatamente si imbatte nella straordinaria voce di Salima (Leem Lubany), una teenager Pashtun con il sogno di diventare la prima donna a partecipare a Afghan Star, versione locale della famosa trasmissione TV American Idol. Affiancato da una scaltra partner (Kate Hudson), un gruppo di speculatori di guerra (Danny McBride e Scott Caan) e un mercenario dal grilletto facile (Bruce Willis), Richie Lanz cercherà di scardinare i radicati pregiudizi della cultura afgana e fare della giovane donna una star di successo.

Rock That Body: Ty Burrell raggiunge Scarlett Johansson nel cast

0

La star di Modern Family, Ty Burrell, si aggiunge al cast di Rock That Body, commedia della Sony Pictures inizialmente nota col titolo Move That Body che avrà come protagonista Scarlett Johansson.

Il cast include Jillian Bell (The Night Before, Workaholics), Ilana Glazer (Broad City, The Night Before), Kate McKinnon(Saturday Night Live, Ghostbusters) e Zoe Kravitz (The Divergent Series, Mad Max Fury Road).

La sceneggiatura è stata scritta da Lucia AnielloPaul W. Downs.  La logline recita: Cinque amiche affittano una casa al mare a Miami per un week-end di addio al nubilato e uccidono accidentalmente uno spogliarellista”. Il progetto è stato anche definito una via di mezzo tra Una notte da leoni e Weekend con il morto.

Sony Pictures ha raccolto la sceneggiatura questa estate. Lucia Aniello è anche accreditata per dirigere il film, la cui uscita dovrebbe avvenire nel corso del 2017.

Fonte: Variety

Rock That Body: la comedy con Scarlett Johansson anticipa l’uscita

0

Sony annuncia una nuova data di uscita americana per Rock That Body, la commedia esplicita con Scarlett JohanssonKate McKinnon e Zoë Kravitz. Il film diretto da Lucia Aniello, e scritto dalla stessa con Paul W. Downs, uscirà il 16 giugno anziché il 23 giugno 2017.

Pensata come a un incrocio tra Una notte da leoni e Weekend con il morto, Rock That Body racconta l’addio al nubilato di cinque ragazze che prendono in affitto una casa sulla spiaggia di Miami per festeggiare, ma che finiscono accidentalmente per uccidere lo spogliarellista ingaggiato per l’occasione.

Film diretto espressamente a un target di adulti, Rock That Body anticipa l’uscita per proporre una contro-programmazione efficace contro la release di Cars 3 della Disney Pixar prevista per il 16 giugno. Il 23 giugno si sarebbe invece scontrato con Transformers: The Last Knight.

Fonte

Rock Star: tutte le curiosità sul film con Mark Wahlberg

Rock Star: tutte le curiosità sul film con Mark Wahlberg

Nel 1997 l’attore Mark Wahlberg è divenuto uno dei grandi protagonisti del cinema statunitense grazie a Boogie Nights – L’altra Hollywood, dove interpretava un giovane attore di cinema porno dalla sua ascesa al suo declino, il tutto nel contesto degli anni Ottanta, con tutti i cambiamenti che quegli anni hanno apportato all’industria del cinema per adulti. A pochi anni di distanza, nel 2001, Wahlberg è poi stato protagonista di un film che lo ha visto calarsi in una situazione simile. Si tratta di Rock Star, incentrato sull’ascesa e il declino di un cantante heavy metal, tra concerti, sesso e droga.

Diretto da Stephen Herek, regista anche di La carica dei 101 – Questa volta la magia è vera, e caratterizzato anche dall’esordio di George Clooney come produttore, il film vanta dunque diverse somiglianze con il film del 1997 con protagonista Wahlberg. Se quel film era liberamente ispirato alla vita del celebre attore porno John Holmes, in questo la vicenda è però ispirata alla band Judas Priest e al loro frontman Tim “Ripper” Owens. Si passa dunque dal contesto del cinema a luci rosse a quello della scena musicale, ma la cornice rimangono sempre quegli anni Ottanta tanto caotici, momento di passaggio verso un mondo completamente diverso.

Rock Star non fu però ben accolto dalla critica e si affermò come un deludente flop al box office. Nel corso degli anni ha però guadagnato una propria schiera di fan e per molti è ancora oggi un titolo cult da riscoprire. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla vera storia oltre il film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Rock Star

Protagonista del film è Chris “Izzy” Cole, impiegato di basso livello in un’azienda e grande fan della band heavy metal Steel Dragon. Dopo il lavoro, Chris si esibisce in concerti omaggio come cantante e leader di una tribute band, chiamata “Blood Pollution”. Durante uno di questi concerti viene notato dagli stessi Steel Dragon, che, dopo un provino, gli offrono il ruolo di cantante della loro band, in sostituzione del loro ex compagno, Bobby Beers, cacciato dal gruppo perché accusato di non dedicarsi pienamente alla band. Accettando, Chris viene catapultato nel mondo del successo, conoscendone però tanto gli aspetti più positivi quanto quelli negativi.

Come anticipato, ad interpretare Chris “Izzy” Cole vi è l’attore Mark Wahlberg. Prima di intraprendere una carriera nel cinema, egli era noto come rapper con il nome di Marky Mark. Proprio quell’esperienza gli è stata utile per questo film, poiché durante la sua attività come rapper ebbe modo di conoscere diverse rock star, potendo poi ispirarsi al loro modo d’essere al momento di interpretare Chris in questo film. Non è tuttavia lui a cantare in Rock Star, venendo infatti doppiato dal cantante Michael Matijevic, della band heavy metal Steelheart. Accanto a Wahlberg, nel ruolo della sua fidanzata Emily Poule, vi è invece l’attrice Jennifer Aniston.

Sono poi presenti gli attori Timothy Olyphant nel ruolo di Rob Malcolm, chitarrista dei Blood Pollution, mentre Dominic West è il chitarrista degli Steel Dragon Kirk Cuddy e Jason Flemyng il cantante cacciato Bobby Beers. Il resto della band è invece interpretato da veri musicisti, ovvero Zakk Wylde nei panni di Ghode, Jeff Pilson in quelli di Jorgen e Jason Bonham nel ruolo di A.C. Altri noti attori del film sono poi Timothy Spall nel ruolo di Mats, manager del gruppo, e Dagmara Dominczyk in quelli di Tania Asher, addetta alle pubbliche relazioni della band.

Rock-Star-cast

Rock Star: la vera storia oltre il film

Come anticipato, la storia qui è vagamente ispirata alla vicenda di Tim Owens, il cantante dei Judas Priest, scelto per rimpiazzare il cantante originario del gruppo, Rob Halford, il quale intorno al 1993 decise di abbandonare la band per via di problematiche personali e per dar vita a progetti da solista. Owens venne notato proprio durante un concerto della sua cover band dei Judas Priest, nel 1996. Esattamente come nel film, l’ingaggio avvenne dopo l’audizione di un solo brano: Victim of Changes. Il suo arrivo nella band mise fine ad un lungo periodo di smarrimento, iniziato ovviamente con l’abbandono di Halford.

I fan della band non sono però naturalmente contenti di quel cambio e i due dischi che vengono pubblicati in quegli anni, Jugulator (1997) e Demolition (2001), vengono accolti in modo piuttosto freddo e il secondo dei due è ancora oggi l’album meno venduto dei Judas Priest. Nel 2002, Owens abbandona infine la band. Se alcuni riportano che la separazione sia stata amichevole e consensuale, altri affermano invece che i restanti membri dei Judas Priest si siano pentiti nell’aver frettolosamente scelto Owens, il quale però ha sempre affermato di non provare rammarico e di essere entusiasta di quell’esperienza.

L’abbandono di Owens, infine, ha favorito il ritorno di Halford, ricongiuntosi con la band nel 2003. Al di là dell’ispirazione ai Judas Priest, il film contiene diversi altri riferimenti ad eventi realmente accaduti. L’episodio della caduta sul palco, ad esempio, è ispirato al cantante degli Iron Maiden, il quale durante l’esibizione al Rock in Rio del 1985 correndo colpì accidentalmente una chitarra, riportando una vistosa ferita sanguinante alla testa. O ancora, quando Chris riattacca il telefono in faccia a Kirk Cuddy, credendo che la sua telefonata fosse solo una presa in giro, è accaduta realmente al chitarrista Eddie Van Halen, il quale non credeva di essere realmente stato scelto per partecipare al brano Beat It di Michael Jackson.

Il trailer di Rock Star e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Rock Star grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Chili Cinema, Google Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 14 marzo alle ore 21:00 sul canale Warner TV.

Fonte: IMDb

Rock of Ages: trailer originale

0

Ecco il trailer di Rock of Ages, il nuovo film di Adam Shankman, che vede trai protagonisti un fantastico Tom Cruise in versione front-man di una band glam metal degli anni Ottanta.

Rock of Ages: recensione del film con Tom Cruise

0
Rock of Ages: recensione del film con Tom Cruise

Arriva al cinema Rock of Ages, il film diretto da Adam Shankman, adattamento cinematografico dell’omonimo musical rock di Broadway e prodotto da Tobey Maguire, Jennifer Gibgot, Matt Weaver, Scott Prisand, Carl Levin, Garrett Grant, Patrick McIntire.

1987. Los Angeles. Sunset Strip di Hollywood. The Bourbon Room è il tempio del rock ‘n’ roll. Sherrie arriva dall’Oklahoma per diventare una cantante, incontra Drew, cameriere al Bourbon con ambizioni musicali. Scoppia l’amore. Questo è il filo rosso che percorre tutta la trama di Rock of Ages, trasposizione cinematografica dell’omonimo musical di Broadway, diretto da Adam Shankman, già regista dietro Hairspray. Il film, come il musical, si rivela molto semplicemente un inno al rock, quello duro, che infiammava i cuori, e a giudicare dalle reazioni fuori dalla sala, li infiamma ancora. Def Leppard, Journey, Poison, lunghissima è la lista dei grandi gruppi rock omaggiati nel film, attraverso la riproposizione di alcune delle loro canzoni più famose, ricantate per l’occasione dagli interpreti. Julianne Hough e Diego Boneta sono i due giovani protagonisti: se lei incarna lo stereotipo della cantante teen, con un timbro di voce a tratti fastidioso (anche se non del tutto sgradevole), lui è il classico belloccio con discrete doti da performer. Purtroppo sono loro l’anello debole del film: scenette melense e siparietti sdolcinati quasi intollerabili scandiscono ogni loro incontro sulla scena, per fortuna che arriva la musica a salvare lo spettatore! Un’altra sgradevole sensazione riguardo al film è il continuo dejavu che fa scivolare la mente verso Burlesque (vuoi anche per il fatto che la Hough ha esordito in quel film) e Le ragazze del Coyote Ugly.

Rock of Ages e Tom Cruise

Rock of Ages

Per fortuna c’è la musica! E il cast di veterani che regalano i momenti migliori del film. Su tutti, monumentale è Tom Cruise, nel panni succinti della rock star Stacee Jaxx: tatuaggi satanici, pantaloni in pelle, smalto per unghie nero, capelli lunghi e rigorosamente a torso nudo. È lui la star del film e l’artefice delle migliori sequenze, oltre a dimostrare un discreto talento musicale e mettendo così in regola i conti con l’ex moglie Nicole Kidman, Cruise riesce anche a conferire al suo personaggi il fascino della decadenza che assume chi non ha altro per cui vivere e sognare. Il suo Stacee è una leggenda rock, diventa ciò che gli altri vogliono che sia e incanta tutti, uomini e donne, con il suo fascino: Stacee è il sesso, il rock e … il sesso. Cruise sembra particolarmente a suo agio con questa maschera, e dopo il suo travestimento in Tropic Thunder, dove nacque l’amatissimo Les Grossman, forse l’attore che ha subito un brutto calo di popolarità, ha ritrovato la strada per farsi amare dai suoi fan.

Ma non solo Cruise: nel film brillano anche Alec Baldwin, Russel Brand, Paul Giamatti, Catherine Zeta-Jones e Malin Akerman. Rock of Ages è l’omaggio sincero e divertito ad un’epoca, un genere, una generazione, non si può dire sinceramente che sia un bel musical, ma chi ama il rock, vada a vederlo!

Rock Of Ages Premiere Londra: domani in diretta su Cinefilos.it

0

Noi di cinefilos.it seguiremo domani la diretta della premiere londinese di Rock of Ages a partire dalle 17.00 (italiane) circa fino alle 19.30 circa.

Rock of ages – Trailer italiano

0

Ecco il Trailer Italiano del film “ROCK OF AGES”, tratto dal grande successo di Broadway, che uscirà il 22 giugno, distribuito da Warner Bros. Pictures Italia. Fra i protagonisti del film diretto da Adam Shankman: Tom Cruise, nel ruolo di una rockstar anni 80, Julianne Hough, Diego Boneta, Paul Giamatti, Russell Brand, Mary J. Blige, Malin Akerman, Bryan Cranston, Catherine Zeta-Jones, Alec Baldwin.
“Rock of Ages” racconta la storia di  Sherrie, una giovane ragazza che lascia la sua sperduta cittadina nel kansas per inseguire i suoi sogni a Los Angeles. Il suo incontro con Drew, un ragazzo che sogna di diventare una rockstar, cambierà per sempre la sua vita.
La loro storia d’amore rock ‘n’ roll  è raccontata attraverso i grandi successi di: Def Leppard, Joan Jett, Journey, Foreigner, Bon Jovi, Night Ranger, REO Speedwagon, Pat Benatar, Twisted Sister, Poison, Whitesnake, e altri.

Rock of Ages – intervista ai realizzatori!

0

Arriva l’intervista ai realizzatori di Rock of Ages. Al cinema dal 20 giugno con Tom Cruise nel ruolo della rock star Stacee Jaxx. Fra gli altri intervistati Catherine Zeta-Jones,  Paul Giamatti, Alec Baldwin e Mary J. Blige.

Rock of Age: in diretta dalla Premiere di Londra!

0
Rock of Age: in diretta dalla Premiere di Londra!

Come già anticipato l’altro ieri, oggi proporremo la diretta in streaming della premiere londinese di Rock of Age a partire dalle 17:00(Italiane).

Rock Dog: teaser italiano del film che sarà presentato ad Alice Nella Città

0

Rock Dog sarà presentato in anteprima ad Alice Nella Città, la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata alle giovani generazioni e alle famiglie, che si svolgerà dal 13 al 23 Ottobre presso L’Auditorium Parco della Musica.

Di seguito il teaser trailer italiano del film:

Il film di animazione, tratto da una graphic novel cinese scritta da Zheng Jun e intitolata “Tibetan Rock Dog”, è una co-produzione cinese/americana con un budget che sfiora i 60 milioni di dollari. Rock Dog racconta una storia avventurosa ed emozionante in cui un giovane mastino tibetano di nome Bodi, dovrà affrontare il dilemma su come perseguire i propri sogni senza deludere le aspettative di suo padre e della sua comunità. In un mondo ricco di colori, forme e suoni il nostro protagonista andrà incontro a delusioni e difficoltà, ma grazie all’aiuto di nuovi amici e di un gatto molto speciale riuscirà a tirar fuori la sua forza interiore e a vivere il suo amore per la musica.

Diretto da Ash Brannon, candidato all’Oscar per Surf’s Up – I re delle onde e co-regista di Toy Story 2 – Woody & Buzz alla riscossa, il film nella versione originale inglese può contare sulle voci di attori del calibro di Luke Wilson (Zona d’ombra – Una scomoda verità; Quel treno per Yuma), il premio Oscar J.K. Simmons (Whiplash; La La Land), Eddie Izzard (Un’occasione da Dio), Matt Dillon (Tu, io e Dupree; Wayward Pines), Mae Whitman (L’A.S.S.O. nella manica) e Sam Elliott (La regola del silenzio – The Company You Keep; Il viaggio di Arlo).

Rock Dog, accompagnato dalle musiche di artisti internazionali come Beck, Foo Fighters e Radiohead, è una favola contemporanea ricca di umorismo e passione che insegna a credere in sé stessi e nelle proprie capacità senza rinunciare alla magia dei sogni.

Il film uscirà nelle sale italiane a partire dal 1 Dicembre 2016 distribuito da M2 Pictures, mentre negli Stati Uniti sarà distribuito da Lionsgate il prossimo Febbraio.

SINOSSI

Bodi, un giovane mastino tibetano pieno di entusiasmo, è destinato a diventare il prossimo guardiano di un gruppo di pecore amanti del divertimento, che vivono in un piccolo villaggio in campagna. Il cane però ha paura di non essere portato per questo ruolo al quale il padre, Khampa, lo ha preparato fin da piccolo. Tutto cambia quando, da una radio caduta letteralmente dal cielo, Bodi ascolta una canzone della leggenda del rock Angus Scattergood, e scopre così il mondo della musica.

Bodi, dopo aver lasciato il villaggio per inseguire il suo destino nella grande città, attira su di sé le mire del nemico giurato di Khampa: Linnux. Capo di un famelico branco di lupi, Linnux è convinto che Bodi sarà il suo lasciapassare per entrare nel villaggio e avvicinarsi così a quelle pecore succulente. Toccherà a Bodi salvare la sua famiglia e i suoi amici dal pericolo senza rinunciare ai propri sogni.

Rock Dog 3: trailer del film in arrivo su SKY e NOW

0
Rock Dog 3: trailer del film in arrivo su SKY e NOW

E’ stato diffuso il trailer dei Rock Dog 3, divertente film d’animazione targato Sky Original, e terzo capitolo delle avventure del mastino tibetano amante della musica Bodi, personaggio basato sul romanzo grafico cinese Tibetan Rock Dog. Il film sarà in esclusiva da mercoledì 14 giugno su Sky Cinema e in streaming solo su NOW.

La trama di Rock Dog 3

Dopo aver girato il mondo, Bodi si prende una pausa e torna al suo villaggio, dove ora pecore e lupi vivono in armonia. Quando scopre che il gruppo femminile K-9 non sa chi sia la leggenda del rock Angus Scattergood, sente il dovere di partecipare al concorso musicale “Batti il mio ritmo” per ispirare una nuova generazione di rock star. Ma, dopo essersi unito allo spettacolo, Bodi si rende presto conto di aver fatto il passo più lungo della gamba, ritrovandosi a essere da un giorno all’altro una celebrità della tv.

ROCK DOG 3 in esclusiva da mercoledì 14 giugno su Sky Cinema e in streaming solo su NOW.

Rock and Rule: recensione del film d’animazione di Clive A. Smith

Per la rubrica film d’animazione ecco la recensione di Rock and Rule di Clive A. Smith, un vero e proprio cult del genere, distribuito allora dalla MGM.

Anno: 1983

Regia: Clive A. Smith

Trama: La storia è ambientata in un futuro apocalittico dalle atmosfere che sembrano omaggiare Blade Runner di Ridley Scott. In seguito ad un’esplosione nucleare, il genere umano si è estinto e le città sono state ripopolate da cani e topi mutanti, gli unici sopravvissuti a questa tragedia. Mok, una  folle rockstar in declino, vuole evocare tramite le vibrazioni generate da una particolare sequenza di note detta ‘Armageddon key’, un potentissimo demone proveniente da un’altra dimensione. Egli è alla ricerca di una voce che riesca ad emettere questa particolare melodia ed il caso vuole che  si imbatta in Angel, giovane vocalist in un gruppo di topi punk-rock. La ragazza è l’unica in grado di cantare le fatidiche note dell’Armageddon key.

Analisi: Rock and Rule è un film d’animazione realizzato nel 1983 dallo studio canadese Nelvana  che due anni prima aveva prodotto Heavy Metal, altro film cult del cinema d’animazione per adulti. Gli ingenti capitali investiti in quest’ambizioso progetto, portarono la Nelvana sull’orlo della bancarotta da cui riuscì a sollevarsi grazie alla realizzazione della serie televisiva Care Bear, qui da noi i famosissimi Orsetti del cuore. Inoltre la sfortuna volle che la MGM, casa di distribuzione del film, venisse acquisita dalla United Artists proprio in quel periodo. I vertici del nuovo assetto aziendale, concentrati su nuove e più pressanti priorità, si disinteressarono a Rock and Rule e così il film non venne mai distribuito negli Stati Uniti. Fu presentato ad un festival cinematografico in Germania, distribuito in alcuni cinema del Canada senza troppa fortuna ( gli spettatori di quel periodo non si aspettavano  la presenza di parolacce e contenuti trasgressivi in un cartoon ) ed infine ebbe alcuni passaggi in emittenti televisive canadesi.

Rock and Rule: recensione del film d’animazione di Clive A. Smith

La riscoperta di Rock and Rule avvenne anni dopo grazie al passaparola ed alla circolazione di VHS condivisi dai vari appassionati di questo genere che lo spacciarono come opera del regista indipendente Ralph Bakshi (Fritz il gatto, Il signore degli anelli). Rock and Rule non arrivò mai nelle sale italiane ed allo stato attuale le uniche copie in circolazione sono in lingua  inglese.

Rock and RuleSebbene il plot sia piuttosto debole e non del tutto originale, ciò che affascina in questo lavoro è lo stile grafico e la colonna sonora. Risultano particolarmente curati sia il Character Design, sia la creazione degli sfondi e delle ambientazioni. Viene fatto largo uso del Rotoscoping uno stile d’animazione che consiste nel creare i movimenti del personaggio ricalcando quelli di  un modello in carne ed ossa filmato precedentemente. Viene usato per rendere più fluide e realistiche le movenze di figure antropomorfe ed è una tecnica molto antica a cui, ad esempio, fece ricorso anche la Disney in alcune scene di Biancaneve e i sette nani. Forse la voce che uno degli autori fosse Ralph Bakshi è nata proprio da questa caratteristica del film, infatti Bakshi è stato uno dei registi più radicali nell’impiego del Rotoscoping nel cinema d’animazione. A quest’uso tradizionale si affianca, però, anche una sperimentazione delle nuove tecnologie elettroniche applicate al video che negli anni ottanta vedono il loro maggiore sviluppo e che si evolveranno poi, nella grafica in tre dimensioni del cinema d’animazione contemporaneo.

Frutto della collaborazione con grandi nomi del Rock, la colonna sonora voleva essere la maggiore attrattiva di questa produzione. Infatti, subito dopo il prologo, i primi nomi presenti nei titoli di testa sono quelli dei musicisti che hanno collaborato alla sua realizzazione. Per citarne alcuni, Debbie Harry vocalist del gruppo Blondie che interpreta le canzoni di Angel (ed alla quale si ispirarono i disegnatori per il character design di questo personaggio), Lou Reed e Iggy PoP che interpretano le canzoni di Mok e gli Earth, Wind & Fire con un brano inserito all’interno di una scena in discoteca (una delle più incriminate e trasgressive del film).

Rock and Rule è un film, quindi, al servizio della musica e delle immagini in grado di ipnotizzare lo spettatore. Un opera dal passato “difficile” ma che forse, grazie a questa sua recente riscoperta, potrà riscattare in futuro.

Rocío Muñoz Morales arriva la lido, in attesa dell’inizio di Venezia 79

0

Rocío Muñoz Morales è arrivata al lido e come di consueto si è concessa ai fotografi sulla spiaggia dell’Excelcior del Lido di Venezia. L’attrice e conduttrice condurrà le serate di apertura e di chiusura della 79. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, diretta da Alberto Barbera.

Rocío Muñoz Morales aprirà la 79. Mostra nella serata di mercoledì 31 agosto 2022, sul palco della Sala Grande (Palazzo del Cinema al Lido) in occasione della cerimonia di inaugurazione, e guiderà la cerimonia di chiusura sabato 10 settembre, in occasione della quale saranno annunciati i Leoni e gli altri premi ufficiali della 79. Mostra. Ecco tutte le foto:

Rocío Muñoz Morales nasce a Madrid nel 1988. È un’attrice, conduttrice ed ex modella. Dopo aver mosso i primi passi nel mondo dello spettacolo in giovane età come ballerina professionista, studia per diventare attrice e debutta in alcune serie per la televisione spagnola. Nel 2012 fa il suo debutto nel cinema italiano nel film di Paolo Genovese Immaturi – Il viaggio e dal 2013 è la protagonista femminile della fortunata serie Un passo dal cielo in onda su Rai1. Lo stesso anno affianca Carlo Conti nella conduzione del 65° Festival di Sanremo durante le cinque serate, e nel 2015 è la protagonista del film Tango per la libertà di Alberto Negrin in onda su Rai1. L’anno successivo è nel cast del film internazionale All Roads Lead To Rome con Sarah Jessica Parker (2016). Tornata al cinema italiano, recita nelle commedie Natale da chef di Neri Parenti (2017) e Tu mi nascondi qualcosa di Giuseppe Loconsole (2018).

Rocío Muñoz Morales alterna il suo lavoro di attrice in Italia a una carriera che procede parallelamente in Spagna. Conduce per TVE1 l’edizione 2018 di Bailando con las estrellas e nei due anni consecutivi è la presentatrice della lunga maratona televisiva della notte di Capodanno, trasmesse sempre sul primo canale spagnolo TVE1. Sono numerose le campagne pubblicitarie che la vedono come testimonial in questi anni.

Nel 2017 avviene l’esordio teatrale in Italia con lo spettacolo Certe notti, a cui sono seguiti Dì che ti manda Picone (2018), Love Letters (2019), Sherlock Holmes e i delitti di Jack lo Squartatore (2020), Parlami d’amore Mariù (2021) e Fiori d’acciaio (2022). Nel 2021 è al cinema nel film in lingua inglese They Talk To Me uscito successivamente su Prime Video e nella commedia di Enrico Vanzina Tre sorelle. A maggio 2022 sarà al centro della serie tv Mediaset Giustizia per tutti di Maurizio Zaccaro e nel film per Sky (Im)perfetti criminali di Alessio Maria Federici. Prossimamente la vedremo in due film di produzioni indipendenti: Uomini da marciapiede di Francesco Albanese per RaiCinema e Troppa famiglia di Pierluigi Di Lallo.
Volto amato dalla moda e dalla TV, Rocío è spesso ospite di programmi di successo e ha anche condotto una delle puntate di Le iene su Italia1. È un’attrice naturalizzata italiana, amata non solo per la sua eleganza e per la sua bellezza ma anche per la professionalità e l’amore con i quali affronta ogni suo progetto.

Rocco: recensione del documentario su Rocco Siffredi

Rocco: recensione del documentario su Rocco Siffredi

La prima inquadratura di Rocco è decisamente emblematica. Il documentario dedicato alla vita del più grande pornoattore italiano di tutti i tempi si apre infatti con un’immagine del suo membro; quel membro che – per ammissione dello stesso protagonista – ha contribuito a renderlo una celebrità indiscussa e, al tempo stesso, ha marchiato per sempre la sua vita.

Da quell’immagine legata nell’immaginario collettivo (sia maschile che femminile) alla potenza e alla virilità assoluta, si apre una finestra su un mondo – quello del porno – che risucchia come un vortice chiunque ne venga travolto, un mondo sporco agli occhi dei più, regolato da meccanismi tanto complessi quanto spaventosi.

Il documentario Rocco esplora la vita di Rocco Siffredi a pochi giorni dalla realizzazione del suo ultimo film a luci rosse, con il quale la star ha ufficialmente detto addio al mondo dei film hard in qualità di attore. Un addio sofferto ma ponderato – assolutamente necessario per ristabilire l’ordine nel caos di una vita vissuta all’ombra di una sessualità tanto liberatoria quanto disumanizzante -, che viene raccontato non solo attraverso i momenti che Rocco condivide con le persone che ogni giorno lavorano con lui o che condividono la sua quotidianità, ma soprattutto attraverso i ricordi dolorosi e le parole sincere di un uomo che continua ancora oggi ad essere schiavo dei propri desideri e dei propri impulsi.

rocco

Perché il più grande merito di Rocco, diretto dai registi francesi Thierry Demiziere e Alban Teurlai, è quello di rispondere ad un’esigenza voyeuristica che travalica l’elemento pornografico per indagare (come molto spesso accade nei doc dedicati a personalità tanto idealizzate ed esaltate come quella di Siffredi) l’uomo dietro il mito, l’essere umano dietro il personaggio pubblico, la persona ancora tormentata da quei demoni del sesso che costantemente intaccato una vita di assoluta perfezione e che, altrettanto costantemente, provano a virare un’esistenza verso la totale autodistruzione.

Una testimonianza intima e priva di ovvietà su una figura tormentata e carica di contraddizioni, simbolo della dominazione per eccellenza, schiavo di tutto ciò che ha contribuito a renderlo un’icona indiscutibile del nostro tempo.

Rocco Schiavone fiction tv: cast, trama, libri e streaming

Rocco Schiavone fiction tv: cast, trama, libri e streaming

La televisione italiana è sempre ricca di contenuti, tra film e fiction, che traggono ispirazione dalla vita quotidiana, dalla letteratura e dalla storia del nostro paese. Oggi vi parliamo di una delle fiction più amate della tv degli ultimi anni, Rocco Schiavone.

In onda dal 2016 su Rai 2, Rocco Schiavone è una fiction tratta dalle opere letterarie di Antonio Manzini, interpretata da Marco Giallini. La serie, ormai arrivata alla sua terza stagione, racconta delle avventure immaginarie di Rocco Schiavone, un poliziotto dal carattere difficile, irascibile e instabile e che detesta le regole.

Rocco Schiavone cast e trama

A causa della sua condotta non conferme alle regole dell’arma, Rocco Schiavone (Marco Giallini), viene trasferito per motivi disciplinari da Roma ad Aosta. Nonostante si trovi in un ambiente lavorativo completamente diverso da quello a cui era abituato, il vice questore aggiunto della polizia continua a fare il suo lavoro senza risparmiarsi.

[ATTENZIONE! SPOILER]

Nel tranquillo capoluogo valdostano, Rocco è proprio come un pesce fuor d’acqua. I suoi modi arroganti, la sua abitudine di fumare spinelli e il suo disprezzo per le regole, non rendono facile la transizione tra gli uffici. Inoltre, a complicare la situazione di Rocco, è la presenza costante della moglie Marina, morta da tanti anni, ma che gli compare sotto forma di allucinazione. Queste visioni, oltre a rendere difficoltosa la quotidianità, continuano a minare anche la vita privata di Rocco. Tutte le sue relazioni sentimentali, infatti, devono fare i conti con il suo umore impossibile e altalenante e con il ricordo ingombrante della moglie.

Rocco non riesce a darsi pace per la morte di sua moglie poiché la sua scomparsa non è stata una fatalità; Marina è stata assassinata e Schiavone vuole farsi giustizia da solo. Convinto di poter gestire la situazione e affrontare i suoi problemi infrangendo le regole a proprio piacimento, Rocco nasconde a tutti la morte del criminale Luigi Baiocchi, assassino della moglie. La scomparsa però di Baiocchi insospettisce suo fratello Enzo Baiocchi (Adamo Dionisi), che dal carcere accusa Schiavone di omicidio e occultamento di cadavere a Fiumicino. Questo costringerà Rocco a scappare per evitare di finire in prigione.

Rocco Schiavone libri

Quello di Rocco Schiavone è un personaggio immaginario creato dalla penna di Antonio Manzini, autore di una serie di romanzi e racconti polizieschi di cui Schiavone è protagonista.

Pubblicati dalla case editrice Sellerio, i racconti di Manzini che hanno come protagonista Rocco sono tutti autoconclusivi e di solito si focalizzano su di un particolare caso di omicidio affidato al vice questore Schiavone. Il filo conduttore che lega tutti i racconti e romanzi è la storia personale di Rocco, un personaggio dal passato doloroso e dal presente oscuro e complesso.

I romanzi o raccolte dedicati a Rocco Schiavone sono in tutto 10:

  • Pista nera, 2013, Sellerio
  • La costola di Adamo, 2014, Sellerio
  • Non è stagione, 2015, Sellerio
  • Era di maggio, 2015, Sellerio
  • Cinque indagini romane per Rocco Schiavone, 2016, Sellerio
  • 7-7-2007, 2016, Sellerio
  • Pulvis et umbra, 2017, Sellerio
  • L’anello mancante. Cinque indagini di Rocco Schiavone, 2018, Sellerio
  • Fate il vostro gioco, 2018, Sellerio
  • Rien ne va plus, 2019, Sellerio
  • Ah l’amore l’amore, 2020, Sellerio

I racconti singoli, invece, dedicati al vice questore sono 11:

  • L’accattone, racconto nell’antologia Capodanno in giallo (2012), Sellerio
  • Le ferie d’agosto, racconto nell’antologia Ferragosto in giallo (2013), Sellerio
  • La ruzzica de li porci, racconto nell’antologia Carnevale in giallo (2013), Sellerio
  • Buon Natale, Rocco!, racconto nell’antologia Regalo di Natale (2013), Sellerio
  • Rocco va in vacanza, racconto nell’antologia Vacanze in giallo (2014), Sellerio
  • Castore e Polluce, racconto nell’antologia Turisti in giallo (2015), Sellerio
  • L’anello mancante, racconto nell’antologia La crisi in giallo (2015), Sellerio
  • …e palla al centro, racconto nell’antologia Il calcio in giallo (2016), Sellerio
  • Senza fermate intermedie, racconto nell’antologia Viaggiare in giallo (2017), Sellerio
  • L’eremita, racconto nell’antologia Un anno in giallo (2017), Sellerio
  • L’amore ai tempi del Covid-19, pubblicato on-line (2020), Sellerio

Rocco Schiavone 4 anticipazioni: una nuova stagione

Le avventure televisive di Rocco Schiavone, iniziate nel 2016, a oggi contano 3 stagioni e un totale di 16 episodi. Tuttavia, pare proprio che sia in arrivo questo inverno l’attesissima quarta stagione della fiction. In una recente intervista a Panorama, il produttore Rosario Rinaldo, ha svelato alcune anticipazioni sulle nuove puntate della serie in arrivo nel 2021.

[ATTENZIONE! SPOILER]

Dopo lo stop da pandemia, la troupe e il suo protagonista sono tornati sul set qualche settimana fa, cominciando le riprese in Valle d’Aosta che poi termineranno a Roma. In queste nuove puntate Rocco Schiavone si troverà a dover affrontare nuove indagini con un finale shock. Il protagonista sarà infatti coinvolto in un grave incidente che lo costringerà a letto e a una lenta convalescenza.

Due delle nuovissime puntate della quarta stagione di Rocco Schiavone sono tratte dagli ultimi romanzi pubblicati da Manzini, Rien ne va plus (2019) e Ah l’amore l’amore (2020). In uno di questi episodi, viene assaltato un furgone portavalori del Casinò di Saint Vincent con all’interno ben tre milioni di euro. Una delle due guardie giurate viene ritrovata sul luogo dell’incidente in stato di shock e racconta che a rubare i soldi pare sia stato il suo collega che lo ha costretto a caricare il furgone nel container di un camion. Toccherà a Schiavone cercare di sbrogliare questa intricata matassa.

Inoltre, a complicare la vita del vice questore, c’è anche l’indagine ancora aperta sulla sparizione di Luigi Baiocchi. Mentre gli scavi a Fiumicino, per ritrovare il corpo di Luigi Baiocchi, non portano a niente, sparisce misteriosamente anche Enzo Baiocchi, agli arresti domiciliari, che aveva accusato Schiavone di essere l’assassino del fratello. [fonte: Panorama]

Rocco Schiavone 4 andrà in onda su Rai 2 a partire dal 2021.

Rocco Schiavone streaming su RaiPlay

Tutte le puntate delle tre stagioni di Rocco Schiavone sono disponibili in streaming sul sito ufficiale di RaiPlay. Per accedere ai contenuti multimediali basterà effettuare la registrazione sul sito.

Fonte: Wiki, Panorama

Rocco Schiavone 5 con Marco Giallini in onda dal 5 aprile su Rai 2 .

0

Rai Fiction ha annunciato la messa in onda di Rocco Schiavone 5, la quinta stagione della serie con protagonista Marco Giallini dal 5 Aprile alle 21.25 su Rai 2. Rocco Schiavone 5 è diretta da Simone Spada ed è una coproduzione Rai Fiction Cross Productions e Beta e sarà composta da 4 serate da 100’. Nel cast oltre a Marco Giallini, ritornano anche Ernesto D’Argenio, Alberto Lo Porto, Gino Nardella, Christian Ginepro, Valeria Solarino, Lorenza Indovina, Miriam Dalmazio, Claudia Vismara.

La trama di tutti gli episodi di Rocco Schiavone 5

La trama dell’episodio 1 di Rocco Schiavone 5 che si intitolerà  “IL VIAGGIO CONTINUA” 

Rocco Schiavone torna ai propri compiti di vicequestore di Aosta. Il colpo di pistola sparato per errore dall’agente D’Intino, che gli è costato un rene, non sembra rallentarlo, ma gli ha lasciato un profondo senso di vuoto e di solitudine che pesa nella relazione con Sandra Buccellato.

Intanto, sul Monte Bianco, all’altezza di punta Hellbronner, al confine tra Italia e Francia, viene ritrovato un cadavere da due tecnici della funivia. I due però, per non essere coinvolti nell’omicidio, spostano nella notte il cadavere in territorio italiano. Quando Rocco è chiamato a occuparsi del caso, intuisce l’anomalo spostamento del corpo, e decide di “restituirlo” ai francesi oltre il confine. Nel frattempo, il giorno della tradizionale partita di calcio di beneficenza polizia-magistratura si avvicina e Rocco non ha intenzione di perdere…

La trama dell’episodio 2 di Rocco Schiavone 5 che si intitolerà “CHI PARTE E CHI RESTA”  

Sebastiano Cecchetti, l’amico fraterno di Rocco, è una mina vagante e per Rocco è fonte di grande  preoccupazione.  Intanto, però, Rocco deve occuparsi di un nuovo caso di omicidio: viene infatti  ritrovato il cadavere della professoressa Martinet, una nota studiosa di Leonardo da Vinci. Le indagini proseguono finché da Roma arriva una notizia molto strana: l’appartamento di Sebastiano è stato messo a soqquadro da qualcuno che cercava qualcosa di importante.

La testa di Rocco è un tourbillon di pensieri che lo attanagliano al punto che anche il suo lavoro inizia a risentirne.  Anche la relazione con Sandra è diventata ormai difficile da gestire.

La trama dell’episodio 3 di Rocco Schiavone 5 che si intitolerà “PUNTI DI VISTA”

Nonostante l’errore commesso sul caso dell’omicidio della professoressa Martinet, Rocco riprende le indagini con determinazione. Oltre all’aiuto della squadra, anche la giornalista Sandra Buccellato trova importanti informazioni sulla studiosa di Leonardo da Vinci e sulle sue pubblicazioni.
Così, Sandra e Rocco ritrovano un equilibrio tutto loro, fatto di lavoro e sarcasmo. Intanto, l’agente Deruta è nel pieno della sua crisi sentimentale ed è proprio Schiavone ad aiutarlo a trovare il coraggio per vivere la vita che tanto desidera.

Dai trascorsi accademici  della professoressa uccisa emerge una nuova pista e questa volta il caso viene risolto. Rocco avrebbe bisogno di ritrovare un po’ di pace, ma il suo passato torna a bussare con urgenza e non può più essere ignorato.

La trama dell’episodio 4 di Rocco Schiavone 5 che si intitolerà “VECCHIE CONOSCENZE”

Ora che Rocco e Sebastiano sono tornati in contatto, il vicequestore decide di aiutare l’amico a passare il confine con la Svizzera,  a caccia di Enzo Baiocchi. Ma Baiocchi contatta il PM Baldi: vuole incontrarlo, sostenendo di essere in possesso di documenti scottanti. Rocco accetta di andare all’incontro assieme a Baldi, ma le cose non vanno come previsto e i due devono unire le forze per sbrogliare i nodi di questa vicenda che si fa sempre più intricata, coinvolgendo alte sfere dello Stato  e forse i Servizi Segreti. Le poche certezze di  Rocco crollano e spunta un nuovo fantasma dal suo passato con rivelazioni tremende, che toccano i suoi affetti più cari.

È l’ennesimo colpo al cuore per Schiavone, che ormai sente  la città di Aosta  diventare l’unico rifugio possibile.

Le clip dagli episodi

La serie tv

Rocco Schiavone è un personaggio letterario, protagonista dei romanzi polizieschi scritti da Antonio Manzini. Schiavone è un vicequestore in forza alla Polizia di Stato, romano fin nel midollo, che si ritrova a dover svolgere le sue funzioni nella città di Aosta. Rocco Schiavone è sarcastico, nel senso più romanesco del termine, maleducato, cinico quanto basta; odia il suo lavoro, soprattutto odia Aosta. Però ha talento. Trasferito nel capoluogo valdostano per motivi disciplinari, è un uomo con un senso etico tutto personale, che raramente coincide con quello che un poliziotto dovrebbe avere. È sboccato, brusco e le sue azioni spesso esondano i margini della legalità. Un uomo con un passato oscuro, con molti scheletri nell’armadio. Nato a Trastevere negli anni ’70, in un piccolo appartamento in via delle Mantellate, quando il pittoresco quartiere romano non era ancora meta dei turisti e degli investitori americani, figlio di operai, Schiavone è cresciuto per strada giocando a guardie e ladri con i suoi amici del cuore, Sebastiano, Furio e Brizio. Col tempo i suoi amici sono rimasti ladri, lui invece è diventato guardia. Ma questo non ha intaccato il loro affetto e soprattutto il rispetto reciproco. Insomma, Rocco Schiavone è sì un poliziotto, ma tutto di lui farebbe dire il contrario. C’è solo una persona al mondo che riesce a penetrare la scorza dura che Rocco si è costruito intorno: Marina, sua moglie. O meglio, la donna che era sua moglie. Che lo è stata fino al 7 luglio del 2007, giorno terribile nella vita di Rocco, nel quale la sua esistenza ha cambiato rotta, si è incrinata e, come un vaso di valore, non ha più potuto riprendere lo splendore di un tempo. Ma Marina continua a vivere nella mente di Rocco, che la vede viva e più bella che mai accanto a sé tutte le sere quando torna a casa. E la presenza della donna è l’unica cosa che rende sopportabile a Rocco la vita ad Aosta, l’unica cosa che riesce, in qualche modo, a colmare la nostalgia per Roma, per gli amici di sempre, per la sua vecchia vita.

Rocco Papaleo: un insicuro di successo tra cinema, teatro e musica

L’ insicurezza è l’unica cosa di cui non sono insicuro”, ha dichiarato in un’intervista. Eppure, nel suo variegato percorso artistico fino ad oggi ci sono teatro, cinema, musica, ambiti in cui è riuscito a conquistarsi il favore del pubblico con l’attitudine, rara, di chi non sgomita per primeggiare ma è a suo agio come “spalla” o nelle retrovie. Ma ha potuto contare anche su una comicità intelligente, un’ironia e un sarcasmo taglienti, che spesso vanno a braccetto col sud dal quale proviene, col suo tipicissimo accento lucano.  Si definisce: “un meridionale convinto, che però ama il nord”, ma al suo meridione non può fare a meno di rimproverare “l’assenza di meritocrazia” che, dice, “certo non è solo meridionale, ma si avverte soprattutto da noi”.

Al cinema il grande pubblico lo ha conosciuto grazie a I Laureati e il lungo sodalizio con Leonardo Pieraccioni ha poi contribuito molto a consolidare la sua fama. Ha lavorato con Virzì in Ferie d’Agosto e con Veronesi  in vari progetti dal ’96 al 2004, tra cui Viola bacia tutti, al fianco di Asia Argento. Oltre alla commedia, ha frequentato anche territori drammatici, facendosi dirigere da Francesca Archibugi (Con gli occhi chiusi) e Michele Placido (Del perduto amore). Tornato però al genere che gli ha dato il successo, negli ultimi anni ha contribuito alla fortuna di due commedie amatissime dal pubblico, due casi cinematografici: Che bella giornata, accanto a Checco Zalone, e Nessuno mi può giudicare di Massimiliano Bruno. Ma la sua più grande vittoria recente è stata l’opera prima dietro la macchina da presa: lo stravagante, leggero e poetico Basilicata coast to coast gli è valso svariati premi come miglior regista esordiente. È così che oggi giunge a quella che nel mondo dello spettacolo, si sa, è da sempre la prova più difficile: il secondo lavoro. Dal 17 ottobre è infatti nelle sale Una piccola impresa meridionale, in cui torna a raccontare il sud con una metafora di viaggio e di riscatto.

Antonio Rocco Papaleo nasce in Basilicata, a Lauria, nel 1958. Da adolescente si appassiona alla musica e inizia a suonare la chitarra. La musica sarà un elemento importante della sua arte, che coniugherà sempre col teatro e col cinema. Dopo il diploma, intraprende gli studi universitari a Roma, dove vive tutt’ora. Prima ingegneria, poi matematica. Di quel periodo ricorda: “Sono cresciuto con l’idea che esprimersi era un di più e che il lavoro dovesse essere un altro. Non ho mai pensato o sperato che passione e lavoro potessero sovrapporsi. Pensavo di diventare un professore di matematica e avere un ampio margine per dedicarmi a quelli che potevano essere hobby e passioni”. Della formazione universitaria dice di aver conservato la mentalità: un certo schematismo e perfezionismo. Ma la sua vera vocazione la scopre per caso: un’amica lo iscrive a una scuola di recitazione e frequentandola si ritrova innamorato del teatro e delle potenzialità espressive della parola. Il debutto sul palcoscenico risale all’’85. Ma già dalla fine degli anni Ottanta lavora anche in televisione, dove lo si ricorda nei panni del caporale Rocco Melloni nella serie tv Classe di Ferro, per la regia di Bruno Corbucci. Partecipa anche al successivo Quelli della speciale. Alla tv Papaleo torna con varie apparizioni in diverse serie, fino ai primi anni 2000. L’ultima esperienza televisiva importante è stata però di altro tipo: la sfida della co-conduzione del Festival di San Remo accanto a Gianni Morandi nel 2012.  A lui il compito di alleggerire e portare una ventata di comicità e allegria al Festival.

A teatro si è prestato con poliedricità ad esperienze diverse: dal cabaret musicale degli inizi alla recitazione accanto ad Alessandro Haber in Un’aria di famiglia e a Silvio Orlando in Eduardo al Kursaal, ricoprendo egregiamente il ruolo di “spalla”. Negli anni ha messo a punto, assieme a un gruppo di fidati musicisti, una forma personale di teatro canzone che gli ha regalato ottimi successi di pubblico.  È da qui che sono arrivati gli spunti per i suoi due lavori da regista, nati proprio come spettacoli teatrali. Ed è proprio questa, dice, la sua dimensione ideale, quella in cui fa quello che ha realmente sempre voluto: coniugare in un’unica forma d’arte tutte le sue passioni. Nel ’97 ha esordito come musicista, pubblicando l’album Che non si sappia in giro, mentre il lavoro più recente è La mia parte imperfetta, del 2012.

Torniamo però al cinema. L’esordio è con il maestro Mario Monicelli nel 1989 nel dramma Il male oscuro, dove interpreta il vicino di casa del protagonista, Giancarlo Giannini. Dopo un’apparizione in Senza pelle di D’Alatri e in Con gli occhi chiusi di Francesca Archibugi, il film che lo fa conoscere al grande pubblico e gli permette di misurarsi con un ruolo più corposo è senza dubbio I laureati (1995) di Leonardo Pieraccioni, che lo stesso Papaleo definisce “il mio talent scout”, anche se, aggiunge, “fu Giovanni Veronesi (soggettista e sceneggiatore accanto a Pieraccioni ndr) a suggerirmi a lui”. Il quartetto di trentenni fuori corso che non sanno decidersi a prendere saldamente in mano le redini della propria vita, formato appunto da Pieraccioni (Leonardo), Papaleo (Rocco), Gianmarco Tognazzi (Bruno) e Massimo Ceccherini (Pino) regala momenti di genuina comicità e un quadro d’insieme realisticamente tipico, caratterizzato da quella pigra inconcludenza che tutti abbiamo conosciuto in qualche fase della nostra vita. I successivi lavori di Pieraccioni perderanno purtroppo la freschezza e la spontaneità dell’esordio, ma il sodalizio con Papaleo e Ceccherini proseguirà.

L’attore lucano prende poi parte al corale Ferie d’agosto di Paolo Virzì e a Il barbiere di Rio di Veronesi, accanto a Diego Abatantuono. È protagonista del cortometraggio di Antonello De Leo Senza parole, candidato all’Oscar nel ’97 e vincitore del David di Donatello. Rinnova la collaborazione con Veronesi in Viola bacia tutti (1998), dove interpreta Nicola, che assieme a Valerio Mastandrea (Samuele) e Massimo Ceccherini (Max) ha la vita sconvolta dall’ingresso dell’affascinante ladra Asia Argento (Viola). Lo stesso anno, è diretto da Michele Placido nel drammatico Il perduto amore, rievocazione storico sociale della Basilicata negli anni Cinquanta, che si snoda attorno al personaggio della coraggiosa comunista Liliana (Giovanna Mezzoggiorno, premiata col Nastro d’Argento), maestra di scuola e vita per un gruppo di ragazzini disagiati in un ambiente ostile e conformista. Papaleo interpreta efficacemente Cucchiaro, esponente della DC locale, ricevendo una nomination ai Nastri d’Argento come miglior attore non protagonista.

Il nuovo millennio si apre per l’attore con la direzione di un cortometraggio, Cecchigori-Cecchigori?, candidato al David di Donatello. Dopo la collaborazione con Salemme (Volesse il cielo) e Vanzina (Il pranzo della domenica), torna a lavorare con Pieraccioni in Il paradiso all’improvviso (2003). Ma il regista toscano lo vorrà in tutti i suoi lavori successivi: Ti amo in tutte le lingue del mondo (2005), Una moglie bellissima (2007), Io & Merylin (2009) e Finalmente la felicità (2011).  Film che ottengono buoni risultati al botteghino ma convincono meno la critica per l’eccessivo affidamento fatto da Pieraccioni e dal suo collaboratore di sempre a soggetti e sceneggiature Veronesi, sul solito plot che vede il regista e attore protagonista folgorato improvvisamente dall’amore per una bellissima donna (di solito straniera) che irrompe nella sua vita sconvolgendola; per mancanza di originalità; per il ricorso a cliché piuttosto triti. Per certi aspetti diverso dal solito copione, quello di Io & Marylin, con una incursione nel fantasy. In tutte queste pellicole, ai compagni di sempre, Papaleo e Ceccherini, è affidato il compito di controbilanciare con inserti squisitamente comici la vicenda romantica: Papaleo in particolare, lo fa puntando su un’espressività composita ed esilarante, sul disincanto e l’indolenza dei suoi personaggi, su una schiettezza che non fa sconti,  e sul sempre efficace accento lucano, creando spesso personaggi felicemente stralunati come quello di Arnolfo nell’ultimo film citato. A proposito dell’uso del dialetto, diventato un vero marchio di fabbrica della sua recitazione, l’attore ha dichiarato: “Il dialetto è la mia lingua naturale, lo utilizzo per una questione di verità, soprattutto nei personaggi che interpreto”.

La fine del primo decennio degli anni Duemila ha portato a Papaleo una manciata di ottimi successi. Innanzitutto, un esordio da regista di lungometraggio pluripremiato come Basilicata coast to coast. Il film è un viaggio alla scoperta di una terra sconosciuta ai più – molto d’effetto, in proposito, il monologo iniziale sulla mafia, di cui il regista parla così: “L’invettiva iniziale è un po’ una provocazione: dire che non abbiamo nemmeno la mafia, perciò non ci conosce nessuno. Almeno con quella si sarebbe conosciuto qualcosa su di noi. È un pezzo di vent’anni fa che facevo, con la canzone Basilicata ai tempi dei primi spettacoli”.  Il film nasce infatti da uno spettacolo di teatro canzone che lo stesso Papaleo ha portato prima in scena con successo, e poi adattato per il cinema assieme a Valter Lupo. È anche un viaggio alla scoperta di sé che ciascuno dei personaggi del variegato e affiatato cast compie. Ci sono infatti, oltre allo stesso Papaleo, Alessandro Gassman, Paolo Briguglia, Giovanna Mezzoggiorno e un inedito Max Gazzè: tutti autori di ottime interpretazioni, in un mix tra comicità, disincanto, leggerezza e poesia. Una stravagante brigata, che si imbarca in un’impresa alla Easy rider – la traversata della Basilicata da costa a costa appunto, per partecipare a un festival di teatro canzone e alimentare così il sogno di una vita: la musica. Il tutto, adattato alla mentalità e ai ritmi del nostro meridione, e dunque non in motocicletta, bensì a piedi. Un inno alla lentezza, come afferma il regista: “C’è l’idea di slow, di godere passo passo il suolo da calpestare, cosa che viene da una mia attitudine da camminatore”. Centrale è l’idea di non tradire sé stessi, di non rinunciare ai propri sogni: “Volevo sostenere che bisogna inseguire le proprie passioni, anche se non portano retribuzione. Le passioni soddisfatte ti offrono una ricompensa esistenziale. Se poi si è fortunati, queste coincidono con la fonte di sostentamento. Nel film i protagonisti non diventano certo rock star, ma danno un senso a sé stessi”. Come miglior regista esordiente, Papaleo guadagna il David di Donatello, il Nastro d’Argento e il Globo d’Oro, riscuotendo apprezzamento sia dalla critica che dal pubblico. E la soddisfazione arriva anche per il suo lavoro di musicista. Viene infatti premiato assieme a Rita Marcotulli e Max Gazzè col Ciack d’Oro per la migliore colonna sonora; riceve il David di Donatello come miglior musicista, sempre assieme alla Marcotulli.

Il 2010 è segnato da due scelte azzeccate di Papaleo attore. Partecipa a due fortunate commedie. In Che bella giornata di Gennaro Nunziante, seconda prova di Checco Zalone al cinema, l’attore di Lauria interpreta Nicola, padre di Checco (Checco Zalone). Il film è il caso cinematografico dell’anno, ottenendo il maggior incasso del cinema italiano di tutti i tempi. In Nessuno mi può giudicare, esordio alla regia cinematografica di Massimiliano Bruno – che vale alla sua protagonista Paola Cortellesi il David di Donatello per l’interpretazione di una ricca borghese che si ritrova piena di debiti a fare la escort per necessità – Papaleo dà vita a un’altra delle sue vivide caratterizzazioni nei panni di Lionello Frustace, indolente abitante di un folkloristico condominio del Quarticciolo, personaggio che pesca sì nello stereotipo del meridionale ottuso, fieramente razzista e omofobo, ma anche pronto a cambiare ipocritamente idea, se si presenta l’occasione. Il tutto è reso però credibile dall’interpretazione di Papaleo. A lui spetta anche parafrasare una celebre battuta del Nanni Moretti di Ecce bombo (Bianchi e neri siamo tutti uguali? Ma che siamo in un film di Nanni Moretti? Te lo meriti Nanni Moretti!). Per l’interpretazione ottiene una nomination al David di Donatello come miglior attore non protagonista.

Dopo la partecipazione a E’ nata una star? di Lucio Pellegrini, tratto da un racconto di Nick Hornby, accanto a Luciana Littizzetto, Papaleo si dedica a un nuovo spettacolo teatrale, scritto con Valter Lupo: Una piccola impresa meridionale, che si muove nell’ambito di quel teatro canzone caro all’artista lucano e che diventa ispirazione per un nuovo film da lui diretto, attualmente nelle sale, dal titolo omonimo. Nel cast, stavolta, accanto allo stesso regista nel ruolo di un prete spretato, ci sono tra gli altri Riccardo Scamarcio e Barbora Bobulova. Di nuovo tutti al sud, alle prese con la ristrutturazione di un vecchio faro e  delle proprie esistenze per quella che Papaleo definisce “una commedia sui pregiudizi e sulle micro rivoluzioni”, ossia quelle personali, che riguardano la propria vita, quelle che ciascuno di noi può fare. Sempre, a suon di musica: la colonna sonora è opera di Papaleo con Rita Marcotulli.

Rocco Papaleo: intervista al regista e protagonista di Scordato

0
Rocco Papaleo: intervista al regista e protagonista di Scordato

In occasione del Lucania Film Festival, Rocco Papaleo, tra gli ospiti della 24° edizione, ha raccontato del suo ultimo film da regista, Scordato, in cui recita al fianco di Giorgia.

Pubblicità
Pubblicità
Pubblicità