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Oscar 2012: il miglior attore non protagonista – Kenneth Branagh

Oscar 2012: il miglior attore non protagonista – Kenneth Branagh

Oscar 2012: il miglior attore non protagonista – Kenneth Branagh

Il bravissimo Kenneth Branagh è alla sua quinta nomination. In passato è stato nominato per la migliore regia e per la migliore sceneggiatura, ma questa volta, il più shakespeariano degli uomini di spettacolo in circolazione gareggia per il ruolo di una vita, interpreta infatti Laurence Olivier in My Week With Marilyn. Che sia la volta buona per il nostro fu Professor Allock?

Oscar 2012: il miglior attore non protagonista – Jonah Hill

Oscar 2012: il miglior attore non protagonista – Jonah Hill

Oscar 2012: il miglior attore non protagonista – Jonah Hill

Il ragazzetto imbranato e paffuto di Superbad ha fatto strada. Jonah Hill, abbandonati i titoli da commedia adolescenziale, partecipa ad un progetto serio ed ambizioso e lo fa senza strafare, con naturalezza e simpatia e per lui, una nomination a 28 anni è già un bel traguardo. Il film è L’arte di Vincere e per Hill terremo tutti le dita incrociate il prossimo 26 febbraio.

Oscar 2012: il miglior attore non protagonista – Christopher Plummer

Oscar 2012: il miglior attore non protagonista – Christopher Plummer

Nonostante la sua folgorante e lunghissima carriera, Christopher Plummer è da poco balzato all’attenzione dell’Academy ricevendo solo nel 2009la sua prima nomination per la sua straordinaria interpretazione di Tolstoj in The Last Station. Adesso con The Beginners, ci riprova, sperando di essere più fortunato.

Oscar 2012: fuori Eddie Murphy, dentro Billy Crystal

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La vicenda della rincuncia di Brett Ratner alla co-produzione della cerimonia degli Oscar (a seguito di una serie di dichiarazioni  politicamente scorrette culminate con affermazioni omofobe) ha avuto uno strascico anche su quanto accadrà sul palco: anche Eddie Murphy, scelto inizialmente per la conduzione, e amico di Ratner, ha infatti fatto un passo indietro: al suo posto, tornera a calcare il palco della cerimonia il ‘veterano’ Billy Crystal. Scegliendo Crystal, l’Academy è ovviamente voluta andare sul sicuro, con un intrattenitore navigato che nelle precedenti occasioni (addirittura otto) si è sempre dimostrato all’altezza del compito, dando vita a uno spettacolo efficace.

A questo punto con Brian Grazer che ha sostituito Ratner, l’altro produttore Don Mischer e Crystal alla conduzione, la macchina organizzativa degli Oscar 2012 sembra essere definitivamente delineata e la Academy spera così di poter presto vedere terminare le polemiche.

Fonte: Empire

Oscar 2012: Eddie Murphy conduce?

Sembra che finalmente Brett Ratner  il co-produttore degli Academy Awards 2012 abbia scelto il nuovo conduttore, e si tratta di Eddie Murphy. Niente da fare dunque per Billy Crystal che sperava in un ritorno in grande stile. 

Oscar 2012: ecco il red carpet in diretta!

Oscar 2012: ecco il red carpet in diretta!

Il sito PopSugar ha messo già a disposizione il link allo streaming del red carpet degli Oscar 2012.

Ecco il live streaming al red carpet direttamente da Los Angeles! La notte più luminosa dell’anno sta per cominciare! e voi siete pronti?

Oscar 2012: ecco il primo trailer ufficiale

Oscar 2012: ecco il primo trailer ufficiale

La febbre da Oscar sale, e l’evento comincia a farsi sentire con il primo trailer di promozione della grande serata di gala del prossimo 26 febbraio.

Oscar 2012: ecco i vincitori!

Oscar 2012: ecco i vincitori!

La lunga notte al Kodak Theatre ha dato i suoi frutti, le buste sono state strappate, i premi consegnati e noi vi riportiamo la lista completa dei vincitori che quest’anno hanno brillato nel

Oscar 2012: ecco gli otto titoli che concorrerano per l’Italia!

Oscar 2012: ecco gli otto titoli che concorrerano per l’Italia!

Arrivano i nomi degli otto i film proposti alla Commissione di Selezione costituita presso l’Anica su incarico dell’Academy tra i quali verrà scelto il film candidato italiano alla nomination come miglior film straniero agli Academy Awards 2012.

Oscar 2012: cambiano le regole per il miglior film!

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Oscar 2012: cambiano le regole per il miglior film!

Nonostante il cambio di regola vecchio di un paio d’anni, l’Academy ha annunciato che per l’edizione del 2012 ci saranno ulterioti cambi di regolamente per la categoria Miglior film.

Oscar 2012: annunciate le categorie principali

Oscar 2012: annunciate le categorie principali

Ecco le nomination della 84esima edizione degli Academy Awards, annunciata da Jennifer Lawrence (nominata lo scorso anno per Un Gelido Inverno) e il Presidente dell’Academy, Tom Sherak.

Oscar 2012, ecco le prime notizie

Oscar 2012, ecco le prime notizie

Trapela oggi la prima vera novità riguardo alla 84esima edizione degli Academy Awards che si terrà il prossimo 26 febbraio al Kodak Theatre.

Oscar 2011: vincitori!

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Si è appena conclusa la 83esima edizione degli Academy Awards. Forse a sorpresa, ma sicuramente a ragione, trionfa il Discorso del Re, mentre grande escluso dalle premiazioni è stato Il Grinta dei Coen. Delusione nche per The Social Network per il quale forse si ci aspettava qualcosa in più.

Oscar 2011: primi spot per i conduttori!

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La ABC sta avviando la campagna promozionale per la cerimonia degli 83esimi Academy Awards, sono online due divertenti spot con James Franco e Anne Hataway che provano lo show!

Oscar 2011: le nominations

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Annunciate dal presidente dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences Tom Sherak le nomination per gli Oscar che saranno assegnati a Los Angeles il 27 febbraio al Kodak Theatre nell’attesissima cerimonia di consegna degli Academy Awards.

Oscar 2011: le nomination!!

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Sono state annunciate poco più di un’ora fa le nominetion agli Oscar 2011. Di seguito riportimao tutte le categorie e le relative nomine.

Oscar 2011: La pre-selezione come migliori effetti visivi

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L’Academy ha selezionato i 15 film candidati alla nomination per l’Oscar come migliori effetti visivi. Tra questi, ci sono i sette da cui verrà estratta la cinquina di candidati..

Oscar 2011: James Cameron “Nolan meritava la candidatura!”

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Intervistato dall’Hollywood Reporter, James Cameron ha rilasciato un interessante commento riguardo alle nomination per la miglior regia. Infatti il regista di Avatar si è schierato apertamente in difesa di Christopher Nolan sostenendo che avrebbe meritato la nomination all’Oscar come miglior regista per Inception, criticando anche un po’ l’Academy…

Cameron non è d’accordo sull’esclusione di Christopher Nolan dalla cinquina dei nominati all’Oscar come miglior regista per Inception e lo si può notare dalla sua dichiarazione:

Ho adorato Inception, e vorrei che avesse ottenuto di più. Io credo che Christopher Nolan meritasse la nomination come miglior regista, perché penso che Inception sia stato il lavoro cinematografico e registico più importante dell’anno… e ora non è nemmeno in corsa. Quindi direi che io e l’Academy abbiamo gusti decisamente diversi.

James Cameron è decisamente uno che di regia se ne intende e noi di Cinefilos non possiamo che sottoscrivere quanto lui abbia detto. Inoltre, continua sostenendo che la corsa sarà molto interessante:

Sono molto diversi tra loro, e secondo me non è facile dire chi vincerà. Non vedo emergere dei trend. I media hanno cercato di prevedere chi vincerà, ma poi i premi di categoria hanno preso un’altra direzione. Credo che la corsa sia ancora aperta, ed è tutto molto eccitante. Non rivelo mai a chi tengo: ho già scelto chi vincerà, ma non lo dirò.

Ricordiamo che la cerimonia di premiazione ci sarà il 27 febbraio condotta da James Franco e Anne Hathaway.

Oscar 2011: escluso La prima cosa Bella

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Oscar 2011: escluso La prima cosa Bella

L’Academy ha reso nota la lista delle nove pellicole in corsa e la pellicola di Virzì non viene nemmeno menzionata. Quindi La prima cosa bella di Paolo Virzì non farà parte della cinquina candidata all’Oscar 2011 come miglior film straniero. Paolo Virzì ha commentato:

Mi dispiace, anche per i tanti che hanno creduto in questo film. La competizione del cinma straniero negli ultimi vent’anni si è arricchita di tantissimi paesi, 65 nuove cinematografie, che fino a qualche decennio fa non erano competitive per questo genere di circostanze. Noi ce l’abbiamo messa tutta, ringraziamo chi ci ha dato quest’onore. Penso che il cinema italiano in questo momento si meriti un’attenzione internazionale.

Come già accaduto per Gomorra due anni fa e Baarìa di Tornatore lo scorso anno, La prima cosa Bella, che racconta quarant’anni di problemi e segreti di una famiglia livornese è fuori dalle nomination agli Oscar 2011. La cinquina finale sarà annunciata il 25 gennaio, quando saranno rese ufficiali tutte le nomination.

I nove passati sono:

Hors La loi di Rachid Bouchareb (Algeria)
La donna che canta di Denis  Villeneuve (Canada)
In un mondo migliore di Susanne Bier (Danimarca)
Dogtooth di Yorgos Lanthimos (Grecia)
Confessions di Tetsuya Nakashima (Giappone)
Biutiful di Alejandro Gonzalez Inarritu ( Messico)
Tambien la Lluvia di Iciar Bollain (Spagna)
Life Above All di Oliver Schmitz (Sud Africa)
Simple Simon di Andreas Ohman (Svezia)

Nella lista fanno parte film di grande valore come Biutiful o In un mondo migliore strapremiato al Festival Internazionle del film di Roma. Che dire dispiace per un sentimeto patriottico ma purtroppo non ci ho mai creduto. Il film si portava dietro ancora alcuni strascichi di un certo provincialismo duro a morire nel nostro cinema, nonostante il filma sia in tal senso un grande passo in avanti. Non basta far emozionare, non basta saper girare, servirebbe saper comunicare con un approccio universale senza limiti di alcun tipo. Forse questo 2011 potrà portarci nuovi autori in grando di sorprenderci? …

Fonte: Academy – Repubblica

 

 

Oscar 2011: ASC nomina i cinque per la fotografia

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L’ASC Awards (American Society of Cinematographers, l’associazione dei direttori della fotografia) ha annunciato  le nominetion di categoria che andranno a formare la lista dei candidati all’oscar 2011. Trai i favoriti Roger Deakins (il grinta) e Wally Pfister (Inception).

Ortigia Film Festival: tutti i premiati. Vince Tito e gli alieni

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Ortigia Film Festival: tutti i premiati. Vince Tito e gli alieni

Sono stati annunciati i vincitori della X edizione di Ortigia Film Festival. La giuria del concorso lungometraggi opere prime e seconde italiane, composta da Rachid Benhadj, Sabrina Impacciatore e Paola Mammini, ha attribuito il premio di Miglior Film a “Tito e gli alieni” di Paola Randi “Per il coraggio di sfidare i generi costruendo un film di preziosa originalità che esplora un tema universale come quello dell’accettazione della perdita attraverso toni di commedia, senza mai perdere la credibilità delle situazioni e la potenza dei sentimenti. Un film che travolge e commuove dimostrando che la disponibilità dei mezzi può essere superata, quando l’ispirazione è pura. Un piccolo miracolo di creatività e magia”. 

Il premio al Miglior Interprete è invece stato assegnato ad Andrea Lattanzi, protagonista di “Manuel”di Dario Albertini, “per l’onestà con cui ha affrontato l’adesione al personaggio, la dedizione totale e la restituzione di una purezza mai compiaciuta. Per la capacità istintiva di mettersi al servizio della storia con un’attitudine sempre umana e generosa. Per l’intelligente sensibilità con cui ha affrontato ogni scena con semplicità, naturalezza e grande capacità di ascolto”.

La Giuria ha inoltre attribuito una menzione speciale a “Hotel Gagarin” di Simone Spada. “Per la stessa essenza di cui è fatto il film: un romantico omaggio a tutti i sognatori. Un inno al gioco di squadra che fa esprimere la parte migliore di sé. Una favola moderna con una bellissima colonna sonora che si fa amare per la sua grazia e levità, caratteristiche oggi quanto mai necessarie”.

La giuria della sezione internazionale dei cortometraggi, invece, composta da Danila Confalonieri, Maurizio Marchitelli e presieduta da Donatella Finocchiaro, ha decretato Miglior Corto: “Sweetheart” di Marco Spagnoli, “per il suo linguaggio filmico silenzioso! Ma non muto! La tenera interpretazione dei due protagonisti e la commozione dei loro sguardi che fanno vivere le maschere in un finale poetico e sorprendente”.

Una menzione speciale al corto “Piove” di Ciro D’Emilio. “Per la capacità del regista di raccontare in pochi fotogrammi l’esplosione di gioia delle protagoniste in una danza catartica sotto la pioggia toccando inaspettatamente una piaga sociale dei nostri tempi”.

Si aggiudica il premio Rai Cinema Channel con un premio del valore di 3.000 € il corto “A Mezzanotte” di Alessio Lauria. “Perchè ci ha raccontato, con uno sguardo contemporaneo, quanto sia facile trascinare nella propria disperazione, tutto il mondo innocente che ci circonda. tra quelli selezionati”. Il riconoscimento vuole premiare l’efficacia di un racconto che ben si presti ad essere diffuso sui canali web. Il premio consiste in un contratto di acquisto dei diritti del corto, da parte di Rai Cinema che godrà della visibilità su www.raicinemachannel.it e sui suoi siti partner.

Uno spazio tra i premi tecnici anche al Premio Laser Film Color Correction va a Paola Randi per Tito e gli Alieni. Laser Film, per il secondo anno consecutivo, riconferma la sua presenza al festival. Il vincitore si aggiudicherà un pacchetto di post produzione video del valore complessivo di 10.000 € per le lavorazioni del film successivo. Si tratterà di un totale di 40 ore di color correction, da effettuarsi presso i laboratori romani,  con un colorist di Laser Film.

Inoltre per il primo anno grazie a SIAE main sponsor il Premio SIAE alla Miglior Sceneggiatura del Concorso di Lungometraggi Italiani di Fiction va a “Tito e gli Alieni” sceneggiato da Paola Randi e Massimo Gaudioso. “Per l’audacia di seguire un’intuizione e di saperla sviluppare con fantasia illimitata eppure rigorosa, riuscendo a veicolare uno spunto autobiografico con una scrittura brillante lieve e mai retorica, capace di arrivare al cuore di tutti”.

I vincitori del Premio del Pubblico sono stati: “Vengo anch’io” di Corrado Nuzzo e Maria Di Biase per i lungometraggi e “Magic Alps” di Andrea Brusa e Marco Scotuzzi per i corti.

Una decima edizione ricca e intensa dal punto di vista artistico, culturale e umano – dice Lisa Romano, Direttore artistico di OFFIl festival in 10 anni è cresciuto con lo sforzo di un gruppo che è rimasto numericamente sempre lo stesso e che ringrazio per avere portato a termine un’edizione che ha avuto due sezioni in più e molte più presenze ed eventi. Grande staff quello di Ortigia Film Festival perchè riesce ancora a poggiare il cuore al di là dell’orizzonte ed essere un gruppo.  Un pensiero speciale va all’imprescindibile Paola Poli, consigliera tenace che mi ha sempre affiancata nelle scelte; alle istituzioni: Comune di Siracusa, Regione Sicilia, MiBACT e SIAE; alle giurie e gli ospiti che hanno allietato queste fantastiche serate di cinema estivo”. “Un ringraziamento anche a tutto il pubblico che ha affollato le arene e partecipato agli eventi collaterali, gratificando i nostri sforzi e sottolineando come il cinema sia motore di emozioni e stimolo di riflessioni sulla nostra società”.

Per il X anno consecutivo Scena Apparente,  società leader nelle scenografie per cinema, premierà il film vincitore del concorso con il il premio Ficupala al miglior film ed al miglior attore donando un oggetto di design rivisitato appositamente per il festival.

Ortigia Film Festival, diretto da Lisa Romano con la consulenza artistica di Paola Poli, ha il sostegno di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – MiBACT ed è realizzato nell’ambito del Programma Sensi Contemporanei Cinema, “Regione Siciliana – Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo – Ufficio Speciale per il Cinema e l’Audiovisivo”, “Sicilia Film Commission” con il patrocinio del Comune di Siracusa.

Orson Welles: l’ultimo film completato grazie a Netflix

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Sarà Netflix a completare l’ultimo film di Orson Welles rimasto incompiuto. La notizia arriva direttamente dal NyTimes

Dopo circa due anni di silenzio, i produttori che si erano addossato il lavoro di recupero del progetto, dal titolo The Other Side of the Wind, hanno annunciato che la fase di stallo del film si è finalmente interrotta grazie all’intervento di Netflix.

Netflix completerà The Other Side of the Wind di Orson Welles

Secondo la descrizione del progetto che si trova su Wikipedia, il film venne girato tra il 1970 e il 1976 insieme a registi ed amici quali Peter Bogdanovich, John Huston, Norman Foster, Susan Strasberg, Oja Kodar e Joseph McBride. Come accaduto spesso nella sua carriera, la produzione venne sospesa molte volte a causa dei finanziamenti che venivano a mancare.

Si tratta di una serie di filmati differenti, un collage che unisce i diversi punti di vista di una festa a casa di J.J. “Jake” Hannaford, stravagante e anticonformista regista, poco prima della sua morte.

Si tratta senza dubbio di un altro colpo molto importante messo a segno dalla piattaforma di streaming che, dopo il passaggio agli oscar con Hell or High Water, è sempre più lanciata verso il mondo del cinema in maniera seria e intelligente.

Orson Welles: a Milano la personale dedicata al regista

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Orson Welles: a Milano la personale dedicata al regista

Dal 7 gennaio al 3 febbraio 2019 Fondazione Cineteca Italiana propone presso Cinema Spazio Oberdan di Milano una personale in 11 lungometraggi dedicata al genio di Orson Welles, uno dei massimi registi di ogni tempo.

Con la sua scrittura filmica barocca e visionaria, sempre al servizio di storie e personaggi “più grandi della vita”, Welles ha dato un contributo unico all’evoluzione del linguaggio cinematografico, innalzando la settima arte a vette di shakespeariana profondità. A partire dal suo primo lungometraggio, Quarto potere (film spartiacque dopo il quale la storia del cinema non fu più la stessa), Orson Welles, nonostante le limitazioni produttive impostegli dal sistema hollywoodiano, realizzò una serie di capolavori senza tempo (da L’orgoglio degli Amberson, La signora di Shanghai, Otello a Rapporto confidenziale, Il processo, L’infernale Quinlan), opere che ancora oggi non hanno perso nulla della loro eccezionale modernità, potenza e incisività espressiva.

Oltre agli undici titoli firmati da lui, è anche in programma il bellissimo documentario di Mark Cousins Lo sguardo di Orson Welles, appena uscito nelle sale italiane.

07.01 ore 19
L’orgoglio degli Amberson
R. e sc.: Orson Welles, dal romanzo omonimo di Booth Tarkington. Int.: Joseph Cotten, Dolores Costello, Anne Baxter, Tim Holt, Agnes Moorehead. USA, 1942, 88’, v.o. sott. it.
La rapida industrializzazione e il conseguente mutare della società tra la fine dell’Ottocento e i primi anni del Novecento influenza le sorti di una ricca famiglia del Sud, che non riesce a stare al passo con i tempi.08.01 ore 16.45
Il processo
R. e sc.: Orson Welles, dal romanzo omonimo di Franz Kafka. Int.: O. Welles, Anthony Perkins, Jeanne Moreau, Romy Schneider, Akim Tamiroff, Elsa Martinelli, Arnoldo Foà, Katina Paxinou. Fr/It/RFT, 1962, 110’, v.o. sott. it.
Josef K., giovane bancario mite e solitario, si ritrova scaraventato in una situazione kafkiana quando scopre di essere accusato non si sa di che – ma l’accusa sembra grave – da non si sa quale, comunque potente, tribunale. 

08.01 ore 21.15

Quarto potere

R.: Orson Welles. Sc.: Hermann Mankiewicz, O. Welles. Fot.: Gregg Toland. Mus.: Bernard Hermann. Int.: O. Welles, Joseph Cotten, Everett Sloane, Dorothy Comingore, Agnes Moorehead. USA, 1941, 119’, v.o. sott. it.
Ascesa, solitudine e morte del magnate Charles Foster Kane, gigante dai piedi d’argilla, uomo che voleva troppo, che comprava e accumulava tutto, assetato di affetto ma incapace di ottenerlo. Finirà solo, come in fondo aveva sempre vissuto, lasciando però di sé un ricordo indelebile.

09.01 ore 19
Lo sguardo di Orson Welles
R.: Mark Cousins. UK, 2018, 110’.
“Solo una persona può decidere il mio destino – e quella persona sono io.” Con questa fermezza si presentava Charles Foster Kane, indimenticabile protagonista di Quarto Potere, il film che nel 1941 sconvolse il mondo del cinema. Molti anni dopo, le stesse parole sembrano riecheggiare dietro al suo regista, sempre pronte a indicargli la via. Grazie all’accesso esclusivo al materiale privato di Orson Welles, Mark Cousins indaga una leggenda: attraverso i suoi occhi, disegnato con le sue mani, dipinto con i suoi pennelli. Prodotto da Michael Moore, The Eyes of Orson Welles riscopre uno dei più brillanti autori del Ventesimo secolo e esplora come il suo genio, trent’anni dopo la sua morte, risplenda ancora oggi nell’era di Trump.

10.01 ore 19
Macbeth
R. e sc.: Orson Welles Fot.: John L. Russell. Int.: O. Welles, Jeanette Nolan, Dan O’Herlihy, Edgar Barrier, Roddy McDowall, Erskine Sanford, Alan Napier, Peggy Webber. USA, 1948, 107’.
Il primo dei grandi film shakespeariani portato a termine da Welles, girato a basso costo e in 27 giorni. Ossessionata e visionaria la sequenza delle streghe nei titoli di testa, probabilmente memore del Macbeth woodoo allestito in teatro da Welles nel 1936.

11.01 ore 21.15
Otello
R. e sc.: Orson Welles, dall’omonima tragedia di W. Shakespeare. Int.: O. Welles, Micheal MacLiammoir, Fay Compton, Suzanne Cloutier, Robert Coote. USA/Marocco/Francia/Italia, 1952, 91’, v.o. sott. it.
L’immortale tragedia della gelosia di Otello, il moro di Venezia. Come un uomo valoroso e di sani principi può perdere se stesso per amore e per aver scelto delle cattive compagnie.
Prima della proiezione dell’11 gennaio, intervento di Luigi Boledi sul cinema di Orson Welles.

12.01 ore 17
La signora di Shanghai
R. e sc.: O. Welles, liberamente tratta dal romanzo If I Die before I Wake di Sherwood King. Int.: O. Welles, Rita Hayworth, Everett Sloane, Glenn Anders, Ted de Corsia. USA, 1948, 86’, v.o. sott. it.
Dopo aver salvato una ricca e conturbante signora da un’aggressione, ed essersene innamorato a prima vista, l’ingenuo marinaio O’Hara viene ingaggiato dal potente marito della donna per una crociera sul suo yacht, destinazione Acapulco. Durante il viaggio, il povero O’Hara scoprirà la malvagità di donne e avvocati.

13.01 ore 21.15
Rapporto confidenziale
R. e sc.: Orson Welles, dal suo romanzo Il signor Arkadin. Int.: O. Welles, Paola Mori, Robert Arden, Akim Tamiroff, Michael Redgrave, Misha Auer, Katina Paxinou. Svizzera/Spagna, 1955, 100’, v.o. sott. it.
Van Straten, un fallito senza arte né parte, entra in contatto con il potente e misterioso Arkadin, che lo ingaggia per indagare sul suo passato, del quale sostiene non ricordarsi nulla. In realtà Arkadin vuole sfruttare l’indagine di Van Straten per eliminare i suoi trascorsi criminali.

14.01 ore 17.45
Lo straniero
R.: O. Welles. Sc.: Anthony Veiller (e John Huston e O. Welles, non accreditati). Int.: O. Welles, Loretta Young, Edward G. Robinson, Philip Merivale. USA, 1946, 81’, v.o. sott. it.
Un ex nazista vive sotto mentite spoglie e rispettato da tutti in una cittadina americana. Quando il criminale si accorge che la Polizia è sulle sue tracce, prima elimina uno scomodo testimone poi cerca di uccidere anche la propria moglie, ormai consapevole della verità.

15.01 ore 16.15
Lo sguardo di Orson Welles Replica

18.01 ore 19
Il terzo uomo
R.: Carol Reed. Sc.: Graham Greene. Int.: O. Welles, Joseph Cotten, Alida Valli, Trevor Howard. Gb/USA, 1949, 104’, v.o. sott. it.
La storia si svolge nella Vienna dell’immediato dopoguerra, città segnata dal conflitto in cui si reca lo scrittore americano Holly su invito del suo vecchio amico Harry. Qui Holly viene a sapere che Harry è appena deceduto, ma le cose non sono chiare. Scoprirà che in realtà l’amico è vivo e ricercato come contrabbandiere di medicinali adulterati che seminano la morte.

19.01 ore 15
L’infernale Quinlan
R. e sc.: O. Welles, liberamente tratta dal romanzo Badge of Evil di Whit Masterson. Int.: O. Welles, Charlton Heston, Janet Leigh, Akim Tamiroff, Marlene Dietrich. USA, 1958, 93’, v.o. sott. it.
Sullo sfondo di una piccola città di frontiera fra Messico e USA, lo scontro senza esclusione di colpi fra due poliziotti con un’opposta visione della legge: integerrimo e avviato a una brillante carriera il giovane, corrotto e disilluso il vecchio, che pagherà con la vita i suoi misfatti.

22.01 ore 19
L’orgoglio degli Amberson Replica

23.01 ore 17
Otello Replica

25.01 ore 21.15
Falstaff
R. e sc.: O. Welles, liberamente tratta dalle tragedie Riccardo II, Enrico IV, Enrico V. Le allegre comari di Windsor di William Shakespeare. Narratore: Ralph Richardson. Int.: O. Welles, Keith Baxter, John Gielgud, Jeanne Moreau, Margaret Rutheford, Marina Vlady, Fernando Rey, Walter Chiari. Spagna/Svizzera, 1966, 119’, v.o. sott. it.
Falstaff, un geniale perdente carico di umanità e di intelligenza, per questo troppo scomodo agli occhi dei potenti. Il principe Hal, suo amico e compagno di scorribande, quando salirà al trono di Inghilterra come Enrico V non tarderà a rinnegarlo.

26.01 ore 15
Il terzo uomo Replica

27.01 ore 14.45
Quarto potere Replica

31.01 ore 19
La signora di Shanghai Replica

01.02 ore 19
L’infernale Quinlan Replica

02.02 ore 21.15
Il processo Replica

03.02 ore 15
Lo straniero Replica

Orson Welles, i primi cento anni del genio

Orson Welles, i primi cento anni del genio

La Storia del Cinema è popolata da numerosi autori che hanno contribuito a renderla immortale, ma sono ben pochi coloro che possono vantarsi di aver rivoluzionato e radicalizzato le forme espressive a tal punto da guadagnarsi un posto d’onore fra gli “immortali”. Il 6 maggio del 1915 a Kenosha, una piccola cittadina del Wisconsin, venne alla luce colui che contribuì a trasportare lo stile e le tecniche cinematografiche dal periodo classico degli anni ’20 e ’30 verso l’età moderna, diventando una delle figure più eclettiche e discusse del panorama artistico della seconda metà del ventesimo secolo. Orson Welles crebbe fin da giovane in un ambiente culturalmente e artisticamente molto ricco, con due genitori che lo spronarono fin da subito a coltivare la passione per diverse discipline, dalla letteratura al teatro, passando per la pittura e la musica.

Allevato come un vero ragazzo prodigio, il giovane Orson interpretò piccoli ruoli in spettacoli teatrali per l’Opera di Chicago, finché rimase prematuramente orfano all’età di 15 anni, venendo in seguito allevato da un precettore privato, il quale contribuì a rafforzare il gusto del ragazzo verso le arti visive regalandogli un teatrino e una lanterna magica. Dopo aver terminato le scuole ordinarie, durante il cui periodo metterà in scena moltissimi spettacoli tratti da Shakespeare, al posto di frequentare l’università decide di partire in pellegrinaggio per l’Europa intraprendendo una mal riuscita carriera di pittore, per poi tornare negli Stati Uniti nel 1934 e realizzare il suo primo cortometraggio in 16 mm intitolato The Hearts of Age, un’allegoria sulla morte ispirata al gusto dei registi delle avanguardie europee degli anni ’20 in cui si vedono già elementi del suo futuro stile (piani-sequenza, uso del grandangolo e l’impronta di un gusto colto e intellettuale). Welles si trasferisce poi a New York dove può finalmente recitare come attore professionista a Broadway, oltre a preparare la regia di molte opere classiche in uno stile insolito e originale.

Dopo aver aderito al collettivo teatrale Federal Theatre, nel 1938 assieme all’amico John Housman fonda una nuova compagnia in prosa, il Mercury Theatre, la quale realizza per la CBS adattamenti radiofonici di famose opere letterarie e teatrali. Durante la trasmissione del 30 ottobre del 1938 Welles riesce finalmente a guadagnarsi una notorietà straordinaria inscenando una finta radiocronaca di una presunta invasione aliena negli Stati Uniti, traendo spunto dal noto racconto La guerra dei mondi di H.G.Welles e scatenando una vera psicosi di massa in tutto il paese. Questa straordinaria performance gli vale l’attenzione dei dirigenti della nota casa di produzione RKO, i quali decidono di scritturalo come regista per ben tre film con un contratto fino a quel momento mai proposto a nessun regista hollywoodiano, concedendogli una libertà assoluta nella scelta del soggetto e nella direzione, oltre al controllo sul montaggio finale. L’esordio alla regia avviene nel 1941 con Quarto potere, opera rivoluzionaria in cui, attraverso l’uso pionieristico di flashback multipli viene raccontata la misteriosa storia di Charles Foster Kane, magnate dell’editoria americano ispirato alle figure reali di alcuni facoltosi e strambi uomini americani, come Randolph Hearst e Howard Hughes, oltre a prendere spunto da grandi classici della letteratura tra cui Il grande Gatsby e Cuore di tenebra (uno dei suoi progetti più amati e mai realizzato), oltre a numerosi elementi autobiografici dello stesso Welles, che compare anche nel ruolo del protagonista principale. Con la presenza inusuale di lunghi piani sequenza, inquadrature dal basso (che mostrano per la prima volta in un film i soffitti !) e l’impiego di obiettivi grandangolari assieme ad una illuminazione di stile espressionista, il giovane venticinquenne Welles realizza un’opera che anticipa l’estetica del cinema moderno, un racconto labirintico e affascinate che viene ad oggi considerato come il più importante della storia del cinema, forse il film più analizzato e recensito di sempre. A causa del suo stile rivoluzionario, Quarto potere non ottiene il successo sperato, e per il successivo progetto, L’orgoglio degli Amberson, Welles gode di una minore libertà creativa, tanto che la pellicola esce nelle sale con un montaggio finale non approvato dal regista.

orson_wellesDopo aver dovuto abortire un progetto dedicato al carnevale di Rio de Janeiro, nel 1946 con Lo straniero Welles realizza l’ultima difficile collaborazione con la RKO, riuscendo comunque a creare un’opera creativa che vuole trattare in maniera sperimentale l’ormai abusato genere poliziesco. Continuando a partecipare come attore a numerosi film in cui interpreta personaggi oscuri ed ambigui, come in Il terzo uomo o La nave della morte, nel 1947 torna alla regia e al ruolo di protagonista con La signora di Shangai, un torbido e affascinate noir con la moglie Rita Hayworth in cui porta ancora più all’estremo il suo sperimentalismo visivo, così come farà in seguito con ottimi adattamenti cinematografici di opere shakesperiane, tra cui Macbeth (1948) e Otello (1952), con cui vince la Palma d’Oro al Festival di Cannes. A causa del suo carattere stravagante ed incostante, unito ad una strema maniacalità e perfezionismo tecnico, Welles fatica a trovare finanziamenti dai grandi studios, perciò continua la sua carriera di attore cinematografico e teatrale, contemporaneamente a film personalissimi e per lo più autoprodotti, come Rapporto confidenziale (1955) e Il processo (1962), adattamento in stile brechtiano del romanzo di Kafka. Nel 1958 con L’infernale Quinlan Welles dirige ed interpreta un noir licenzioso ed estremo, avvalendosi della presenza di grandi star del calibro di Charlton Heston e Janet Leigh, oltre ad uno stile brutale e ad uno dei piani-sequenza di apertura più lungo della storia. Nel 1963 Pier Palo Pasolini in persona lo vuole nel suo mediometraggio La ricotta per interpretare un regista intellettuale che discute sulla filosofia marxista, e dopo aver avviato progetti purtroppo irrealizzati, tra cui un adattamento del Don Quixote di Cervates e l’intensa opera The Oteher Side of the Wind, Welles termina la sua carriera nel 1976 con un F come Falso, un grottesco mokumentary sul tema della falsificazione delle opere d’arte, un velato e irriverente trattato sulla figura del regista come falsificatore della realtà.

Welles chiude dunque la sua straordinaria parabola di creatore di sogni e di personalità eccentrica con una rappresentazione di sé stesso fra le più sincere ed oneste, riducendo la sua intera vita al servizio dell’arte come ad un gioco barocco in cui egli si è divertito spesso ad interpretare simultaneamente la parte del burattino e del burattinaio.

Orson Welles torna in edicola

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Orson Welles torna in edicola

Orson_Welles

In occasione del 25° anniversario della morte di Orson Welles, che cadrà domenica 10 ottobre, esce domani in dvd JANE EYRE – LA PORTA PROIBITA, con cui la collana “Il Piacere del Cinema”, diretta da Vieri Razzini, vuole rendere omaggio a uno dei massimi maestri della settima.

Orson Welles torna al cinema con Il mago, l’incredibile vita di Orson Welles

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Il 6 maggio scorso si è festeggiato il centenario dalla nascita del genio Orson Welles, e per festeggiare l’evento arriva al cinema, solo per due giorni – il 30 novembre e il 1 dicembre – Il mago, l’incredibile vita di Orson Welles, diretto da Chuck Workman. Il documentario racconta la vita e la carriera del grande regista hollywoodiano, che ha segnato la storia del cinema con grandi pellicole che hanno rivoluzionato la settima arte, su tutti il capolavoro Quarto Potere del 1949.

LEGGI ANCHE: Orson Welles, i primi cento anni del genio

https://www.youtube.com/watch?v=TWICIAUl8RY

Orson Welles racconta…

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Orson Welles è morto nel 1985, ma a distanza di tanti anni dalla sua scomparsa il grande attore e regista sarà protagonista di un nuovo film attraverso… la sua voce.

Orphan: la storia vera che ha ispirato il film che è ancora più spaventosa

Avete mai visto il film Orphan o il suo prequel Orphan: First Kill? Se non l’avete fatto, sappiate che stiamo per addentrarci in un territorio ricco di spoiler. Orphan vede una coppia di coniugi, devastata dalla morte del loro terzo figlio, adottare una bambina russa di 9 anni, Esther (Isabelle Fuhrman). Solo che Esther non è Esther. È Leena Klammer, estone, e non ha 9 anni. Ha 33 anni, ma sembra più giovane a causa di una malattia nota come ipopituitarismo, e si è finta bambina per la maggior parte della sua vita. Inoltre, è una serial killer, con almeno sette omicidi noti.

L’idea che un adulto di 33 anni possa fingersi una bambina di 9 ed essere adottato come tale deve essere pura fantasia hollywoodiana, giusto? Anche dopo aver visto Orphan, non si ha mai la sensazione che si tratti di qualcosa che potrebbe accadere nella vita reale. Qualcuno se ne accorgerebbe sicuramente. Ma ecco il bello: è successo nella vita reale. È la storia di Barbora Skrlova, una donna di 33 anni che si è finta un ragazzino di 13 anni di nome Adam in Norvegia. È l’ispirazione per Orphan e, in qualche modo, è ancora più folle nella vita reale.

Cosa ha fatto Barbora Skrlova?

Barbora Skrlova, come Esther in Orphan, è nata con l’ipopituitarismo, quindi quando ha incontrato Klara Mauerová nella Repubblica Ceca, la sua storia di dodicenne di nome Annika è sembrata certamente plausibile, così come la sua storia di fuga da una casa famiglia violenta. La madre single di due bambini ha accolto Barbora – Annika – a casa, dove ha vissuto con i suoi figli e con la sorella Katerina. L’ha trattata subito come un membro della famiglia, con l’intenzione di adottarla. Annika sosteneva di essere estremamente malata e di aver avuto bisogno di diverse visite mediche, ma stranamente permetteva solo a Katerina di prenderla con sé.

Come si è scoperto, la coppia era coinvolta in una setta chiamata Movimento del Graal, un gruppo che segue gli insegnamenti di un mistico tedesco del XIX secolo e il padre di Skrlova era all’epoca a capo del ramo ceco del movimento. Per mantenere la facciata, Katerina scriveva appunti sui cosiddetti trattamenti di Anikka, agendo come suo medico. Col tempo, Skrlova convinse Klara che i suoi problemi erano tutti dovuti ai suoi due figli e che dovevano essere maltrattati. E così è stato, in modo orribile.

Barbora Skrlova incoraggiava gli abusi sui bambini

isabelle fuhrman orphan

Klara si è lasciata convincere completamente. L’elenco degli abusi denunciati, subiti da suo figlio Ondrej di 8 anni e da Jakub di 10, è sufficiente a far venire la nausea anche agli animi più duri. Klara chiudeva e incatenava i ragazzi in cantina, li teneva in gabbia o semplicemente li ammanettava a un tavolo per lunghi periodi di tempo, li imbavagliava per impedirgli di urlare e li costringeva a stare nella loro stessa urina. Non si trattava solo di Klara, ma anche i parenti – tra cui Barbora Skrlova e Katerina – partecipavano all’azione spegnendo sigarette accese sulla loro pelle nuda, picchiandoli ripetutamente con cinghie e cercando di annegarli.

Ma c’è purtroppo dell’altro. I ragazzi sono stati aggrediti sessualmente e costretti a tagliarsi con dei coltelli. L’atto più orribile perpetrato sul giovane Ondrej, però, è stato quello di essere parzialmente scuoiato e la sua carne mangiata da quegli stessi parenti. L’accaduto è stata scoperta solo dopo che un vicino di casa ha installato un baby monitor per guardare il proprio figlio appena nato. Si dà il caso che quel monitor fosse dello stesso modello di quello che Klara aveva installato per guardare i ragazzi soffrire comodamente dalla sua cucina. Ma quando un giorno i segnali si sono confusi, il vicino ha visto uno dei ragazzi picchiato, nudo e incatenato. Fu chiamata la polizia che liberò i bambini – Ondrej, Jakub… e Annika. Barbora Skrlova, nonostante fosse una degli aguzzini, riuscì a sottrarsi alle persecuzioni mantenendo il suo stratagemma “Annika” e ne approfittò per fuggire dall’orfanotrofio dove la polizia l’aveva collocata.

Barbora Skrlova è stata catturata?

Quando la polizia ceca scoprì che “Annika” non era chi diceva di essere, Barbora Skrlova (nota anche come “l’Ester ceca”) era già fuggita dal Paese. Una coppia coinvolta nella setta l’ha aiutata, permettendole di usare il passaporto del figlio Adam per entrare in Danimarca e poi in Norvegia. La stessa coppia iscrisse Barbora alla scuola Marienlyst, vicino a Oslo, con il nome del tredicenne “Adam”, che la Skrlova riuscì a far passare con il nastro adesivo sul seno e la rasatura della testa.

Da settembre a dicembre 2007, Barbora è riuscita a ingannare la polizia, i compagni di scuola, gli assistenti all’infanzia e gli insegnanti facendogli credere di essere davvero Adam, 13 anni. L’unico problema, però, era che aveva sottovalutato quanto profondamente avesse ingannato le persone. Quando “Adam” scomparve da un istituto per bambini di Oslo, gli operatori preoccupati della struttura contattarono la polizia, che avviò una ricerca a livello nazionale e distribuì ai media le foto del “bambino” scomparso. Ben presto trovarono Barbora Skrlova a Tromsoe e il gioco era fatto: gli agenti di polizia norvegesi la scortarono in Cecoslovacchia, dove fu processata per il suo ruolo nel caso degli abusi di Mauerová.

Come ha fatto Barbora Skrlova a farla franca?

Ma come ha fatto Barbora a ingannare coloro che le stavano accanto quotidianamente, per così tanto tempo? Forse Ingjerd Eriksen, preside della scuola che Barbora ha frequentato per quattro mesi nei panni di Adam, lo spiega meglio attraverso la sua esperienza, raccontata al quotidiano norvegese Dagbladet (come tradotto nel già citato articolo della Reuters): “Guardando indietro, possiamo dire che ci siamo interrogati sul comportamento di ‘Adam’. Ma non è facile saperlo. I bambini a questa età sono molto diversi e possono essere maschili o femminili”.

È interessante notare che lo stesso Orphan ha una notevole somiglianza con la bizzarra storia di Natalia Grace. Una storia vera di un’orfana ucraina adottata da una coppia nel 2010, dopo l’uscita del film. Michael e Kristine Barnett hanno adottato la bambina di 6 anni, ma presumibilmente si sono convinti che non avesse l’età che diceva di avere. Questo li ha portati a sostenere che Natalia, affetta da una forma di nanismo chiamata spondiloepifisi, fosse invece una donna adulta con intenzioni malvagie. È una strana storia di colpi di scena, modifiche ai certificati di nascita, abbandono e altro ancora… ma questo è un articolo per un’altra volta.

Orphan: First Kill, la vera storia dietro il film horror

Orphan: First Kill, la vera storia dietro il film horror

Nel 2009 l’horror Orphan, diretto da Jaume Collet-Serra (regista di L’uomo sul treno – The Commuter e Black Adam) sconvolse quanti lo videro per via della sua storia che si ispirava ad una reale vicenda e portava alla luce una serie di dinamiche e timori particolarmente angoscianti. In Orphan si parla infatti di adozione, di identità e di tutte le paure che possono generarsi dall’accogliere in casa propria qualcuno che non si conosce fino in fondo. Nel 2022, poi, è stato realizzato un prequel di quel film, intitolato Orphan: First Kill, che porta dunque gli spettatori a confrontarsi con vicende accadute prima del film del 2009.

Come avvenuto già per Orphan, dato che anche Orphan: First Kill ripropone dinamiche simili, diverse associazioni pro-adozione si schierarono contro la pellicola, accusata di diffondere paure e falsi stereotipi riguardo all’adozione e sostenendo che tutto ciò rischia di togliere possibilità ai bambini orfani in attesa di essere adottati da una nuova famiglia. Cosa che in per certi aspetti è avvenuta, quando nel 2014, i coniugi Kristine e Michael Barnett dell’Indiana sono stati accusati di abbandono di minore della loro bambina adottiva di nove anni affetta da nanismo, Natalia Grace. I due sostenevano che fosse un’adulta e avesse in realtà 22 anni.

Il caso ha ricevuto un’ampia attenzione da parte dei media nel 2019, quando i Barnett hanno confermato di essere stati ispirati ad abbandonare Grace dopo aver visto Orphan. Anche a seguito di questa vicenda, dunque, ha iniziato a svilupparsi questo prequel, diretto da William Brent Bell. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative ad esso. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi film. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.

La trama e il cast di Orphan: First Kill

Questo film prequel racconta la giovinezza di Leena Klammer, la donna affetta da nanismo ipofisario, che le conferisce un aspetto da bambina. Leena ha trascorso la sua gioventù ricoverata in un istituto psichiatrico in Estonia, ma dopo aver ucciso sette persone, riesce a scappare dall’ospedale e raggiungere l’America. Qui prende il nome di Esther e si finge una bambina in cerca di una famiglia. Quando riesce infine a farsi adottare da una coppia benestante, Tricia e Allen, segnata dalla scomparsa della figlia, cercherà di seminare nuovo orrore. Questa volta, però, Leena dovrà fare i conti con una Tricia disposta a tutto pur di difendere la sua famiglia dalla furia omicida della piccola psicopatica.

Orphan First Kill cast

Ad interpretare Leena Klammer vi è nuovamente l’attrice Isabelle Fuhrman, che riprende dunque questo personaggio tredici anni dopo averlo interpretato per la prima volta. Essendo però cresciuta in altezza, per far sì che Fuhrmann sembrasse più piccola degli altri attori si dovette ricorrere a diversi giochi di prospettiva oppure al far recitare quanti accanto a lei su dei rialzi. Nel ruolo di Tricia e Allen, la coppia che adotta Leena vi sono dunque Julia Stiles e Rossif Sutherland, mentre Matthew Finlan è Gunnar, figlio della coppia. L’attore Hiro Kanagawa interpreta il detective Donnan, mentre Samantha Walkes è la dottoressa Segar.

La vera storia dietro Orphan: First Kill

Per quanto il film proponga una storia grossomodo originale, la figura della giovane protagonista è ispirata ad una persona realmente esistita. Sia Orphan: First Kill che il suo predecessore Orphan si rifanno infatti alla vicenda di Barbora Skrlova, nata nel 1976 in Slovacchia e divenuta poi tristemente nota per il cronaca nera noto come il “Caso di Mlada Boleslav”, verificatosi nel 2007. Barbora soffriva di ipopituitarismo, un raro disturbo che ritarda la crescita fisica e per questo pur avendo ormai raggiunto i trent’anni continuava a sembrare un’adolescente. Questa condizione le ha permesso di costruirsi una falsa immagine di innocenza, dietro la quale nascondere un oscuro mondo interiore.

Questa sua condizione fu cruciale nel caso che la vide coinvolta, poiché Barbora si spacciava per una bambina al fine di manipolare la percezione altrui. Nel 2007 è infatti stato svelato che Barbora non faceva parte della famiglia Skrlova, ma vi si era unita sotto falsa identità, spacciandosi appunto per una bambina. Aveva infatti convinto Klara Mauerová, madre della famiglia, di essere una dodicenne di nome Anicka, fuggita da genitori violenti. La donna, single con due bambini, ha dunque portato Barbora in casa sua, trattandola da quel momento come un membro della famiglia, con l’intenzione poi di adottarla ufficialmente.

Orphan First Kill storia vera

Anikka sosteneva di essere estremamente malata, tanto da richiedere diverse visite mediche. Col tempo, Barbora convinse Klara che i suoi problemi erano tutti dovuti ai suoi due figli e che dovevano essere maltrattati. E così fu, in modo orribile. Klara rinchiuse dunque in cantina i due figli, tenendoli in gabbia o semplicemente ammanettandoli a un tavolo per lunghi periodi di tempo, torturandoli e imbavagliandoli per impedire loro di urlare. La cosa venne scoperta solo dopo che un vicino di casa, che aveva installato un baby monitor televisivo per sorvegliare il proprio figlio appena nato, si incrociò con il monitor dello stesso modello che Klara usava per tenere d’occhio i figli.

L’uomo vide dunque quanto stava accadendo nella casa accanto e avvertì subito le autorità. Barbora, nonostante fosse una delle torturatrici, riuscì a sottrarsi alle persecuzioni mantenendo il suo nome “Annika” e ne approfittò per fuggire dall’orfanotrofio in cui la polizia l’aveva collocata. Barbora riuscì a farsi adottare da una nuova famiglia, facendo credere loro di essere un ragazzo di nome Adam. La coppia acconsentì poi ad iscrivere “Adam” ad una scuola in Norvegia, cosa che ha dunque permesso a Barbora di sfuggire ulteriormente alla polizia. Ma le ricerche fecero infine emergere il suo coinvolgimento nel caso della famiglia di Klara e partì così un’ampia ricerca che portò infine all’arresto di Barbora.

Il trailer di Orphan: First Kill e dove vedere il film in streaming

È possibile fruire di Orphan: First Kill grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Google Play, Apple TV e Netflix. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video.

Orphan Black: Echoes, trailer mostra Krysten Ritter che incontra il suo clone più giovane

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AMC+ ha rilasciato un nuovo trailer di Orphan Black: Echoes per il suo prossimo thriller fantascientifico spin-off di Orphan Black, guidato dalla star di Jessica Jones Krysten Ritter.

Il video mostra il personaggio di Krysten Ritter che inizia a mettere in discussione la sua vita e la sua identità, dopo aver scoperto che qualcuno vuole ucciderla. Nella sua ricerca di risposte, incontra inaspettatamente la versione adolescente di se stessa. La serie debutterà negli USA il 23 giugno 2024 su AMC, AMC+ e BBC America.

Ambientato in un futuro prossimo, lo spin-off fa un tuffo profondo nell’esplorazione della manipolazione scientifica dell’esistenza umana“, si legge nella sinossi. “Segue un gruppo di donne che si intrecciano nelle rispettive vite e intraprendono un viaggio emozionante, svelando il mistero della loro identità e scoprendo una storia straziante di amore e tradimento“.

Chi c’è nel cast di Orphan Black: Echoes?

Orphan Black: Echoes ha come protagonisti Ritter nel ruolo di Lucy, una donna con una storia d’origine inimmaginabile; Keeley Hawes nel ruolo di una scienziata perspicace ma sensibile che si trova in contrasto con il proprio codice morale; Amanda Fix nel ruolo di Jules, un’adolescente salata che cerca di trovare se stessa; Avan Jogia nel ruolo del fidanzato di Lucy, Jack, un ex medico dell’esercito dalla voce dolce e padre single; Rya Kihlstedt nel ruolo della brillante neuroscienziata Eleanor; James Hiroyuki Liao (Barry) nel ruolo del miliardario che si è fatto da solo Darros; e Reed Diamond (Better Call Saul) nel ruolo del capo della sicurezza Tom.

La serie di 10 episodi è creata, scritta e prodotta esecutivamente dalla showrunner Anna Fishko (Pieces of Her, The Society). È diretta e prodotta esecutivamente dal co-creatore della serie originale John Fawcett. I produttori esecutivi sono David Fortier, Ivan Schneeberg, Nick Nantell, Kerry Appleyard e Katie O’Connell Marsh.

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