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Vittima Degli Eventi recensione del fan movie su Dylan Dog

Vittima degli Eventi Vittima Degli Eventi è il primo fan-movie italiano ispirato al personaggio storico di casa Bonelli Dylan Dog, completamente prodotto dai fan tramite contributi versati sulla piattaforma di crowdfunding indiegogo.com. L’idea del progetto nasce da Claudio Di Biagio e Luca Vecchi, il primo regista e il secondo sceneggiatore ed interprete del mediometraggio. Entrambi sono due stelle del web, due youtuber che vantano al loro attivo prodotti come le web series The Pills e Freaks!

Il fan movie vanta nel cast, oltre a Vecchi, Valerio Di Benedetto e Sara Lazzaro e una parata di volti noti del nostro universo cinematografico come Milena Vukotic, Alessandro Haber e Massimo Bonetti che recitano in piccoli, ma fondamentali ruoli.

Per ovvie ragione di diritti (in mano alle majors americane) le avventure di Dylan Dog, investigatore dell’incubo, si trasferiscono da Londra a Roma: nella città eterna, dove si mescolano leggende locali, suggestioni antiche e fantasmi del passato, Dylan deve indagare sulle inquietanti visioni che perseguitano la sua nuova cliente, Adele, vessata da forze sconosciute e oscure che non riesce a dominare. Dylan, insieme al suo fidato- e logorroico- Groucho dovrà far luce su questo mistero grazie anche alla collaborazione della medium Madame Trelkovski, l’ispettore Bloch e il misterioso proprietario di una inquietante libreria che appare e scompare nel centro di Roma.

VVittima degli Eventiittima Degli Eventi ha il potere di far immergere completamente lo spettatore- profano o meno- nell’universo Dylan Dog: grazie ad una regia forte di un’estetica da fumetto, Di Biagio restituisce all’indagatore dell’incubo i suoi colori originali- un ossimoro, se si pensa che gli albi sono in bianco e nero!- allontanando i fantasmi patinati dell’ultima versione a stelle e strisce passata sul grande schermo. Qui, il personaggio di Dylan conserva la sua magnifica inquietudine visionaria, i suoi tormenti si uniscono alla complessità della trama man mano che si infittisce, e proprio quest’ultima- pur essendo dislocata a Roma- mantiene un tocco coerente e vicino alle tradizionali narrazioni del creatore Sclavi. L’ambientazione capitolina disorienta, però, l’appassionato spettatore della pellicola, abituato ad un gusto gotico e noir fortemente internazionale che non coincide propriamente con la storia narrata qui; il piacere visivo sta nel veder ricreato, per la prima volta, in modo pop ed iperrealistico un mondo cartaceo popolato da ombre in nero di china, che qui prendono corpo e si muovono sulla scena, tra i dedali di una Roma prevalentemente notturna, immortalata da una fotografia caratterizzata da ombre, luci e sprazzi di colore.

Vittima Degli Eventi ha dalla sua la verosimiglianza profonda col fumetto d’autore al quale si ispira; ma il prodotto finale risulterà di buona qualità agli occhi dello spettatore medio, e un semplice piacere visivo ed evocativo agli occhi dell’appassionato lettore dylaniano.

Vittima degli Eventi final trailer del fan movie su Dylan Dog

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Ecco il final trailer di Vittima degli Eventi, il fan movie no profit movie ispirato a Dylan Dog diretto da Claudio Di Biagio e sceneggiato e interpretato da Luca Vecchi.

Vittima degli Eventi: il progetto – Vittima degli Eventi è un fan movie, quindi assolutamente no profit. Presto verrà distribuito online, fino ad allora Claudio Di Biagio, Luca Vecchi e tutta la crew del progetto si impegneranno per portarlo in giro per l’Italia in proiezioni ASSOLUTAMENTE GRATUITE.

Vittima degli EventiVittima degli Eventi: il primo esperimento italiano – Vittima degli Eventi è il primo esperimento italiano di finanziamento dal basso per un film: un mediometraggio dalla qualità e dai contenuti competitivi, benché sostanzialmente un fan movie. Su indiegogo.com è partita la raccolta di fondi che si è conclusa dopo diversi goals (obiettivi, ndt) assicurando al pubblico che ha partecipato perks ed esclusivi inviti all’anteprima di Vittima degli Eventi.

Vittima degli Eventi: la trama – Sono sette mesi che Dylan non ha un caso. Vive a Roma, insieme a Groucho, quando all’improvviso gli fa visita una ragazza, Adele. Gli racconterà il suo sogno e da allora nulla sarà più lo stesso: l’Indagatore dell’Incubo dovrà prepararsi alla sua più grande avventura. Insieme a lui, i personaggi più famosi della saga creata da Tiziano Sclavi: Madame Trelkovsi, l’ispettore Bloch e Hamlin.

Credits – Regia di Claudio Di Biagio. Sceneggiatura di Luca Vecchi, che è anche interprete (Groucho). Cast: Valerio Di Benedetto nella parte di Dylan Dog; Sara Lazzaro, che nel film è Adele; Milena Vukotic come Madame Trelkovski; Alessandro Haber, l’ispettore Bloch e Massimo Bonetti, interprete di Hamlin. Direzione della fotografia di Matteo Bruno. Montaggio di Giovanni Santonocito. Helio Di Nardo e Francesco Catitti alle musiche. Color, sound design e missaggio audio della Frame by Frame. VFX: Luca della Grotta. Distribuzione web: the Jackal.

La canzone dei titoli di coda è dei Velvet!

Prossime uscite e distribuzione – Il 24 Ottobre il film verrà presentato in anteprima al WIRED NEXT FEST (ore 18.00, sala MAXXI, Roma). Il 31 Ottobre, invece, verrà proiettato gratuitamente a Cinecittà World (ore 18.00) e il giorno dopo, 1 Novembre, sarà al Lucca Comics ‘n’ Games (ore 19.00).

Vite vendute: la spiegazione del finale del film Netflix

Vite vendute: la spiegazione del finale del film Netflix

Il film del 1953 dal titolo Vite vendute (in originale The Wages of Fears), diretto da Henri-Georges Clouzot è considerato un capolavoro della storia del cinema, ed una delle opere di maggiore tensione mai realizzate. Tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore francese Georges Arnaud, questo ha influenzato una lunga schiera di film successivi basati su premesse simili, ovvero con missioni suicide da far compiere a personaggi apparentemente senza nulla da perdere, nel bel mezzo di un deserto tanto vasto quanto ricco di pericoli. Nel 1977 è stato realizzato un remake statunitense diretto da William Friedkin (regista di Il braccio violento della legge e L’esorcista), mentre è di quest’anno un terzo adattamento realizzato ad opera di Netflix.

Anch’esso intitolato Vite vendute, è diretto dal regista francese Julien Leclercq, distintosi per i film Rapinatori, The Bouncer – L’infiltrato e La terra e il sangue. Questo nuovo film riporta dunque all’attenzione degli spettatori un racconto estremamente avvincente, dove grandi rischi si mescolano a profonde emozioni e la tensione è un continuo crescere fino all’esplosivo finale. Un titolo decisamente da non perdere, divenuto in breve tra i più visti del momento su Netflix. In questo articolo, approfondiamo dunque alcune delle principali curiosità relative a Vite vendute. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla spiegazione del finale, ma anche ad alcune differenze con il film del 1953.

La trama di Vite vendute e il cast di attori

Un pozzo di petrolio prende fuoco in mezzo al deserto mettendo in pericolo le vite degli abitanti di un vicino campo profughi. La società che gestisce il pozzo invia alcuni esperti sul posto ma appare subito chiaro che per evitare la catastrofe l’unica soluzione è quella di far esplodere il pozzo con la nitroglicerina entro ventiquattr’ore. In cambio di un’ingente somma di denaro, la squadra composta dall’ex criminale Fred si metterà in viaggio per trasportare a bordo di due camion 200 chili di esplosivo a 800 chilometri di distanza. Una missione suicida, da compiere attraversando una zona controllata da ribelli armati e campi minati, prima che sia troppo tardi.

Vite vendute cast
Sofiane Zermani in Vite vendute. Credits: Reda Laaroussi/Netflix. © 2023 Netflix, Inc.

 

Ad interpretare il protagonista Fred vi è l’attore Franck Gastambide, visto anche in Il testimone misterioso e Asterix & Obelix – Il regno di mezzo. Accanto a lui, nel ruolo del fratello Alex, esperto di demolizioni, vi è l’attore Alban Lenoir, mentre Ana Girardot è Clara, una trasportatrice di vaccini per la World Wide Health, una ONG. Astrid Whettnall ricopre il ruolo di Anne Marchand, responsabile della sicurezza della compagnia petrolifera, mentre Sofiane Zermani è Gauthier, la sua guardia del corpo. Completano il cast Bakary Diombera nel ruolo di Djibril, compagno di squadra di Clara alla World Wide Health, Sarah Afchain nel ruolo di Assia, moglie di Alex e Alka Matewa nel ruolo di Alka, collega di Gauthier.

La spiegazione del finale del film e le differenze con l’originale

Lungo il percorso, dunque, i personaggi di Vite vendute si trovano a dover sopravvivere agli attacchi dei ribelli, ai colpi di un cecchino e a una miriade di altri pericoli prima di arrivare a destinazione. Solo Fred, suo fratello Alex e Clara, la dottoressa che ama Fred, ce la fanno. Purtroppo, ferito mortalmente, a Fred non resta che guidare lui stesso l’ultimo camion rimasto nel pozzo di petrolio, che esplode prontamente sigillando così il pozzo. Fred è il protagonista imperfetto del film, a capo del convoglio che trasporta gli esplosivi. I flashback a lui dedicati, inoltre, rivelano il suo senso di colpa nei confronti del fratello, da lui coinvolto in una rapina apparentemente sicura ma conclusasi con l’arresto di Alex e il suo allontanamento dalla sua famiglia, con la quale desidera ora farlo ricongiungere.

Marchand, rappresentante della società, e i suoi scagnozzi tengono ora sotto tiro la famiglia di Alex. Il loro tentativo di ricattarlo per indurlo a guidare fin dentro il pozzo viene però sventato da Fred, che spara a Marchand e ai suoi uomini da lontano e decide di compiere egli stesso l’eroico gesto di guidare il camion, poiché il pozzo è destinato a esplodere da un momento all’altro. Per Fred la missione non è però solo l’occasione per una redenzione personale, poiché sa che l’incendio del petrolio finirà per distruggere anche un villaggio vicino. Successivamente al suo sacrificio, il film si conclude dunque con le immagini degli abitanti del villaggio che esultano quando l’incendio viene spento, dimostrando che il sacrificio di Fred ha effettivamente salvato la situazione.

Vite vendute trama
Alban Lenoir e Franck Gastambide in Vite vendute. © 2023 Netflix, Inc.

Proprio come nella versione originale del 1953 e nel remake omonimo del 1977 di William Friedkin, anche in questo film la squadra deve necessariamente trasportare gli esplosivi con un camion. Gli spettatori più attenti potrebbero pensare che la compagnia petrolifera potrebbe più semplicemente trasportare la nitroglicerina su un elicottero, risparmiando tempo e denaro, ma viene sottolineato che trasportare gli esplosivi in elicottero è ancora più pericoloso in quanto la nitroglicerina è così imprevedibile che farla oscillare in un elicottero è probabilmente un rischio maggiore rispetto al semplice trasporto. C’è anche la possibilità che i banditi o i ribelli aprano il fuoco sull’elicottero, abbattendolo.

Il Vite vendute di Netflix sembrerebbe dunque riutilizzare le stesse dinamiche del film originale, ma i toni sono molto diversi. Ciò si nota soprattutto nei rispettivi finali. Nella versione del 1953, l’unico sopravvissuto, Mario, riceve la sua paga e, felicissimo di aver portato a termine una missione quasi impossibile, guida spericolatamente lungo una strada di montagna, fino a quanto non perde il controllo del mezzo e finisce fuori strada, morendo. Questo remake, invece, opta per una conclusione molto più aperta alla speranza. Fred muore, ma lo fa per salvare un villaggio e suo fratello Alex, che è libero di uscire di prigione e riunirsi alla sua famiglia.

Il trailer di Vite vendute e come vederlo in streaming su Netflix

Come anticipato, è possibile fruire di Vite vendute unicamente grazie alla sua presenza nel catologo di Netflix, dove attualmente è al 2° posto della Top 10 dei film più visti sulla piattaforma in Italia. Per vederlo, basterà dunque sottoscrivere un abbonamento generale alla piattaforma scegliendo tra le opzioni possibili. Si avrà così modo di guardare il titolo in totale comodità e al meglio della qualità video, avendo poi anche accesso a tutti gli altri prodotti presenti nel catalogo.

Vita di Pi: una clip

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Vita di Pi: una clip

È Moviefone a pubbicare in anteprima una nuova clip dell’attesissimo nuovo lavoro di Ang Lee Vita di Pi.

La clip si intitola

Vita di Pi: trama, cast e curiosità sul film di Ang Lee

Vita di Pi: trama, cast e curiosità sul film di Ang Lee

Affermatosi come uno dei più importanti registi di livello mondiale, il taiwanese Ang Lee si è costruito una carriera fondata sulle sue prodezze tecniche e sulla sua capacità di esprimere sentimenti forti. Film dopo film è arrivato alla conquista di Hollywood, dove ha realizzato titoli come Hulk, I segreti di Brokeback Mountain e Billy Lynn – Un giorno da eroe. Tra questi si annovera anche Vita di Pi (qui la recensione), uscito nel 2012 e tra i più apprezzati e premiati film di quell’anno. All’interno di un racconto che mescola dramma e avventura, Lee ha costruito un mondo tanto esteticamente sbalorditivo quanto tematicamente forte.

Il film è l’adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Yann Martel. Pubblicato nel 2001, questo è stato insignito di prestigiosi premi, con il Booker Prize. Dopo che per anni si era tentato di dar vita ad una trasposizione di tale acclamato romanzo, l’arrivo in cabina di regia di Lee permise finalmente la sua realizzazione. Il regista, inoltre, decise di sfruttare al massimo le ambientazioni del racconto per dar vita ad effetti speciali particolarmente complessi e affascinanti. Ricorrendo all’uso del 3D e ad una fotografia estremamente funzionale a tale resa estetica, Vita di Pi è oggi ricordato principalmente per la sua componente visiva.

Il film fu infatti un grandissimo successo di critica e pubblico, raggiungendo un incasso globale di oltre 600 milioni di dollari. Ai premi Oscar del 2013 vinse inoltre ben quattro premi, ovvero quello per la miglior regia, la miglior fotografia, i migliori effetti speciali e la miglior colonna sonora. Prima di intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla trama, al cast di attori e alla storia vera. Infine, si elencheranno anche le principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio catalogo.

Vita di Pi: la trama e il cast del film

Protagonista del film è il giovane Piscine Molitor Patel, il quale adotta il soprannome di Pi in quanto sa a memoria numerose cifre decimali del Pi greco. La sua vita prende una piega inaspettata quando suo padre Adil, proprietario di uno zoo, gli comunica che dovranno emigrare in Canada, con tutti gli animali a loro seguito. Durante il viaggio su di un mercantile, una tempesta affonda però la nave e Pi si ritrova unico superstite su di una scialuppa, dove però si sono rifugiati anche una zebra, un orango, una iena e la pericolosa tigre chiamata Richard Parker. Per Pi, ha inizio una duplice lotta per la sopravvivenza che lo cambierà per sempre.

Per trovare il giusto interprete di Pi, Lee incontrò oltre tremila ragazzi nell’arco di diversi mesi. La scelta, infine, ricadde sull’allora diciassettenne Suraj Sharma, il quale non aveva nessuna esperienza pregressa nella recitazione. Ad interpretare Pi da adulto, invece, vi è il celebre attori Irrfan Khan, visto anche in film come The Millionaire e Jurassic World. Altri attori presenti nel film sono invece Gérard Depardieu, il quale compare brevemente nei panni del cuoco francese della nave, Tabu, nei panni della madre di Pi e Adil Hussain in quelli del padre. Per interpretare lo scrittore Yann Martel era stato inizialmente scelto Tobey Maguire, ma Lee preferì poi affidare la parte a Rafe Spall.

Per quanto riguarda gli animali presenti nel film, a lungo ci si è chiesti se il giovane Sharma si fosse davvero trovato su di una scialuppa faccia a faccia con una tigre. Benché sul set fosse davvero presente un esemplare di tigre, quella sulla piccola imbarcazione era una ricostruzione particolarmente realistica in CGI dell’animale. Anche la maggior parte degli altri animali presenti nel film sono stati realizzati con la medesima tecnica, permettendo dunque una maggior libertà in fase di riprese. In seguito all’uscita del film, tuttavia, sono circolati anche filmati che mostravano maltrattamenti ai veri animali sul set, cosa ha poi portato ad una serie di denunce.

Vita di Pi storia vera

Vita di Pi: il libro e la vera storia dietro al film

Il film si apre su di un adulto Pi che racconta la sua storia allo scrittore Martel, il quale avrebbe poi scritto il libro Vita di Pi. Ciò ha portato in molti a credere che il racconto del giovane naufrago trovatosi da solo con una tigre fosse basato su eventi reali. Il racconto è però soltanto frutto dell’immaginazione dello scrittore, il quale si è anche lasciato ispirare dalla novella del 1981 Max and the Cats, scritta dal brasiliano Moacyr Scliar e incentrata su un giovane rifugiato ebreo che attraversa l’oceano Atlantico dividendo un’imbarcazione con un giaguaro.

A contribuire al realismo che Vita di Pi trasmette e che ha dunque portato a credere all’esistenza di una storia vera di tale racconto, vi è anche il fatto che Lee si avvalse della collaborazione di un vero naufrago nel corso delle riprese. Il regista si è infatti affidato a Steven Callahan, un uomo ritrovatosi naufrago nei primi anni Ottanta. La sua imbarcazione, colpita da una balena, iniziò ad affondare e lui si ritrovò dunque a dover tentare di sopravvivere unicamente rimanendo su di una zattera di salvataggio. Bevendo acqua piovana e mangiando pesce crudo, Callahan fu infine tratto in salvo dopo 76 giorni in mare.

Vita di Pi: il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

È possibile fruire di Vita di Pi grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Disney+, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di martedì 5 aprile alle ore 21:00 sul canale Iris.

Fonte: IMDb, RepublicWorld

Vita di Pi: recensione del film di Ang Lee

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Vita di Pi: recensione del film di Ang Lee

A sette anni dal suo ultimo successo internazionale, I Segreti di Brokeback Mountain, il regista di Taiwan Ang Lee torna al cinema con Vita di Pi, un’avventura affascinante, epica e straziante, con un gran finale a sorpresa e un apparato visivo straordinario.

In Vita di Pi, Pi è un giovane indiano che, per seguire i genitori e il loro zoo in Canada, si imbarca su una nave mercantile per attraversare il Pacifico. In prossimità della fossa delle Marianne, una tremenda tempesta si abbatte sulla possente imbarcazione,  e la fa colare a picco. Il povero Pi sarà l’unico superstite del naufragio, lui e una tigre del Bengala di nome Richard Parker. Ma si sa, convivere con una gigantesca tigre affamata nell’angusto spazio di una scialuppa di salvataggio di trenta posti non è proprio il massimo, e così Pi dovrà industriarsi per sopravvivere, permettendo anche all’animale di rimanere in vita.

Un film affascinante e coinvolgente

Vita di Pi è un film affascinante e coinvolgente, con una scenografia mozzafiato e un 3D, nato in casa Cameron, che toglie il fiato. Ang Lee sembra andare molto d’accordo con la tecnica, rivelandosi perfettamente in grado di gestire spazi, movimenti e personaggi all’interno dell’inquadratura, senza perdere mai di vista l’aspetto spettacolare della vicenda. Forte di una buona sceneggiatura, basata sull’omonimo romanzo di successo di Yann Martel, il film si basa su una struttura di racconto in prima persona: è lo stesso Pi che, dopo le sue avventure, racconta ciò che gli capitò durante il periodo che visse da naufrago anni prima ad uno scrittore in crisi che cerca una storia interessante di cui scrivere.

La dimensione del racconto, l’atmosfera terribilmente reale eppure favolistica che conservano le immagini, la presenza quasi ancestrale di una tigre che impara a convivere con un ragazzo di appena 16 anni, sono questi gli elementi che conferiscono al film un’aura di magia, che ne aumenta il fascino e restituisce allo spettatore un grandioso racconto di crescita e di sopravvivenza dell’uomo contro la natura. Gli effetti digitali del film si distinguono per lo straordinario uso della luce e dei colori, vivide macchie dalle infinite sfumature che si fondono nei tramonti più luminosi e nelle notti più splendenti di stelle. Straordinarie sono le scene, ben visibili nel trailer del film, del salto della megattera e del tramonto sul mare piatto come una tavola, mentre Pi affida alla corrente un messaggio in un barattolo.

Vita di Pi è un film profondamente poetico, che nel finale regala una rivelazione inaspettata e brutale, che si infrange contro la disponibilità dello spettatore a credere nelle favole. Straordinario film a ragione considerato uno dei favoriti per la stagione dei premi 2013.

Vita di Pi: ecco il nuovo trailer internazionale!

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Vita di Pi: ecco il nuovo trailer internazionale!

è stato diffuso online il nuovo trailer internazionale per vita di Pi, attesissimo film in 3D diretto da Ang Lee.

Nel film, che vanta nel cast anche Gerard Depardieu, Adil Hussain e Irrfan Khan, si narrerà la storia di un ragazzo rimasto bloccato  bloccato per 227 giorni su una barca insieme ad una tigre, una iena, una zebra e un orango.

Potete vedere il trailer qui sotto:

http://www.youtube.com/watch?v=5IKKVxJS5AQ&feature=player_embedded

fonte: badtaste.it

Vita di Pi: due nuove featurette!

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Vita di Pi: due nuove featurette!

Sono state diffuse due nuove featurette per Vita di Pi, ultima fatica di Ang Lee. La prima è dedicata all’uso della tecnologia 3D nella pellicola, mentre

Vita di Pi di Ang Lee il 21 Dicembre 2012!

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Vita di Pi di Ang Lee il 21 Dicembre 2012!

Il 21 dicembre 2012, distribuito dalla Twentieth Century Fox, uscirà nelle sale italiane, VITA DI PI, il nuovo film del regista Premio Oscar, Ang Lee. Diretto dal premio Oscar Ang Lee, La Vita di Pi, tratto dal best-seller di Yann Martel

Vita di Pi – Trailer Ufficiale Italiano

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Vita di Pi – Trailer Ufficiale Italiano

Ecco il trailer italiano ufficiale di Vita di pi, nuovo attesissimo film di Ang Lee. 

Vita da scimpanzé: recensione della serie Disney+

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Vita da scimpanzé: recensione della serie Disney+

Continua il sodalizio tra Disney e National Geographic per la piattaforma Disney+ con la nuova serie, disponibile dal 16 ottobre, dal titolo Vita da scimpanzé. La serie documentaristica con un approccio divertente ed accattivante conduce gli spettatori in una delle riserve naturali più grandi e uniche al mondo, il cosiddetto Chimp Haven, il Paradiso delle scimmie, un rifugio di oltre 80 ettari nascosto nel cuore della foresta della Louisiana, che ospita oltre 300 scimpanzé.

Nella versione originale, la serie è narrata da Jane Lynch, attrice vincitrice dell’Emmy che senza dubbio riesce a regalare allo show energia e dolcezza allo stesso tempo. Vita da scimpanzé è composta da sei episodi e, come ogni prodotto targato National Geographic, è anche un documento, per quanto patinato e rassicurante, di quella che è la realtà a rischio del nostro Pianeta, in questo frangente con un focus particolare proprio su questi meravigliosi animali.

Vita da scimpanzé, la nuova serie Disney+ e National Geographic

La serie tiene traccia, racconta e spiega le esistenze di questo straordinario gruppo di scimpanzé, la cui vita viene restituita alla speranza grazie ad uno staff di esperti, tra veterinari e volontari, la cui dedizione, compassione e impegno non conoscono limiti. Le caratteristiche tecniche di Vita da scimpanzé sono tutte quelle tipiche del documentario di osservazione che si avvale delle immagini pulite e maestose tipiche dei prodotti a marchio National Geographic e che in una miscela perfetta tra storia naturale e occhio osservatore con metodo scientifico, racconta in primo piano proprio questi animali, gli unici veri e incredibili protagonisti della serie, le vere e proprie stelle.

Quello che Vita da scimpanzé riesce a fare è restituire un quadro vivido e naturalmente realistico della vita di queste comunità di creature, che non sono poi troppo diverse da quelle umane. Il range emotivo dentro cui si muove la serie è vasto, ricco e sfaccettato e si insinua in ogni piccolo racconto che ha per teatro Chimp Haven. Tra dispute per il cibo, amicizie, amori, litigi, gli scimpanzè non lasciano nessuna emozione esclusa dalla loro vita, che sia la gioia o il dispiacere, e persino i capricci amorosi.

Vita da gatto: recensione del film di Guillaume Maidatchevsky

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Vita da gatto: recensione del film di Guillaume Maidatchevsky

Vita da gatto è tratto dal romanzo Rroû di Maurice Genevoix, ed è un emozionante racconto di formazione, ricco d’insegnamenti e divertimento, immerso in alcuni paesaggi francesi mozzafiato. Questo film vincitore dell’ultima edizione del Giffoni Film Festival 2023 come Miglior film nella categoria Elements +6, è la storia dell’amicizia tra Clémence, interpretata dalla giovanissima e talentosa Capucine Sainson-Fabresse e del suo gattino, che ha trovato a sorpresa nella soffitta della casa dove vive di Parigi.

La trama di Vita da gatto

Vita da gatto si apre come se fosse un documentario, dove i protagonisti non sono i felini della savana africana ma quelli più comuni che si trovano nelle nostre città o case; cioè i gatti. Il film di Guillaume Maidatchevsky si concentra per i primi quindici minuti, su quattro gattini nati da pochi giorni e la loro madre che vivono nascosti sotto il tetto di una palazzina elegante parigina. Dopo qualche tempo la gatta scompare, l’animale purtroppo muore mentre è intenta a cacciare un topolino, quindi i piccolini vengono salvati da due bambine.

Qui avviene il primo incontro tra Clémence e il gatto protagonista di questo racconto, la ragazzina subito si affeziona al cucciolo felino tigrato che viene chiamato con il nome Rroû, come il continuo verso che esprime mentre fa le fusa. La bambina porta nel suo appartamento l’animaletto peloso, invece la sua amica prende e se ne va via con i restanti gattini che li pone in una cesta. Clèmence non riesce però a nascondere ai suoi genitori l’animale, che dopo qualche critica da parte soprattutto della mamma, poi il gattino viene accolto in famiglia.

Le settimane passano e Rroû cresce, impara a stare da solo in casa ma anche a vivere e giocare con la sua piccola padroncina che si prende cura di lui. Arrivano le vacanze e la famiglia si trasferisce nella loro casa in campagna, dove vive tutto l’anno lì la solitaria vicina di casa Madeleine, l’attrice Corinne Masiero famosa per essere la strana investigatrice protagonista della serie francese Capitaine Marleau.

La crescita di una bambina e di un gatto

Lontano dalla città Rroû scopre ovviamente la sua natura selvatica e fa amicizia con una gattina bianca che si aggira nei boschi vicini. Durante i giorni di villeggiatura nella tenuta a ridosso della foresta, dove si aggirano vari animale come una lince, un cinghiale ma anche rapaci notturni fanno riaffiorare nel giovane gatto il suo lato felino e più selvaggio. Da qui il gatto sarà spinto a seguire il richiamo irrefrenabile verso la libertà e dell’avventura anche quello di sparire per giorni da solo nel bosco. Nel frattempo i genitori di Clèmence decidono di separarsi e la bambina dovrà affrontare questa nuova realtà ma anche capire che forse il suo amico animale è cresciuto e deve lasciarlo andare per sempre per il suo bene.

Un po’ docufilm ma anche racconto di formazione

Questo lungometraggio compie un’ottima mossa evitando la mostruosità in CGI presente ultimamente quando si vedono delle pellicole con per protagonisti degli animali. Al contrario, Guillaume Maidatchevsky dimostra una notevole pazienza nel filmare Rroû con altri gatti, ma anche con il grosso cane di nome Rambo e unica compagnia di Madeleine. Rroû non parla, né ha un monologo interiore doppiato da un attore; è un gatto, ed è meglio così. Questo è anche merito del regista che in passato ha girato per il grande schermo celebri documentari come Ailo – Una avventura tra i ghiacci e Kina e Yuk alla scoperta del mondo. In Vita da gatto, in originale Mon chat et moi, la grande aventure de Rroû, il regista pur allontanandosi dallo stile documentaristico, dà nuovamente prova della propria sensibilità con gli animali firmando un live action per tutta la famiglia.

Per concludere Vita da gatto è fondato e lucido su come gli animali siano, in un certo senso anche più affidabili delle persone umane e che sono certamente più fedeli a se stessi. Il film si concentra sulla percezione animale del nostro e del loro mondo, in particolare quella di un gatto, un essere che si trova al confine tra la realtà domestica e quella selvaggia, incarnando così la libertà e l’indipendenza.

Vita da Carlo: recensione della serie Amazon di e con Carlo Verdone

È la prima volta di una  serie tv per Carlo Verdone. Per di più, una serie autobiografica. Con Vita da Carlo, già disponibile su Prime Video, l’attore romano, tra i più amati di sempre, compie un passo avanti nella sua carriera. Smessi ormai da molto tempo i panni dei personaggi che gli hanno dato il primo successo e approdato già da decenni a un cinema più intimo e autoriale, sempre con un occhio al comico e uno a un’interiorità malinconica, Verdone ha attinto sempre più a sé stesso, incarnando nei suoi film personaggi che avevano in sé alcune riconoscibili caratteristiche di Carlo: da una parte le ansie, l’ipocondria, dall’altra il fare bonario e accondiscendente di chi non sa dire di no se gli si chiede una mano, quello che lo fa percepire come vicino alla gente. E poi quella inconfondibile fusione di ironia e sarcasmo, ammantati di un velo di malinconia.  

Vita da Carlo, il racconto del quotidiano di un’icona del cinema 

Ecco dunque che, dopo i libri ricchi di ricordi e aneddoti, La casa sopra i portici e La carezza della memoria, editi da Bompiani, arriva una serie tv che porta lo spettatore dentro la quotidianità dell’attore e regista romano, facendo condividere a chi guarda almeno un po’ dello spirito delle giornate di Carlo Verdone. Vita da Carlo si articola in due sfere: privata e pubblica. La prima, con la famiglia e le sue dinamiche: l’ex moglie di Verdone, interpretata da Monica Guerritore,  e i due figli, Filippo Contri e Caterina De Angelis, la più giovane, con i suoi amori; la quotidianità nella grande casa, assieme alla governante, Maria Paiato. L’altra, la vita pubblica, che comincia quando Verdone mette piede fuori di casa ed è un susseguirsi di selfie con i fans, ai quali l’attore non riesce a negarsi, frequenti tappe in farmacia, dove lo accoglie la bella farmacista, Anita Caprioli, e rocamboleschi incontri. C’è nell’aria anche un nuovo progetto cinematografico, ma vi è più di un ostacolo. Infine, l’amore sconfinato per la sua città, Roma, e la proposta inaspettata di candidarsi ad esserne sindaco. Carlo accetterà? 

Vita da Carlo, un Verdone in ripresa

Vita da Carlo segna una ripresa netta rispetto al precedente film Si vive una volta sola, in cui Verdone aveva abbracciato un’idea di cinema poco sua, un po’ debitrice ad Amici miei, un po’ al cinema dei Vanzina, che però non gli si addiceva. Il risultato era stridente e debole, al netto della bellezza delle location pugliesi e di un cast di attori di tutto rispetto. Verdone – dietro la macchina da presa con Arnaldo Catinari, anche direttore della fotografia – sceglie invece per questa nuova avventura la collaborazione con Nicola Guaglianone e MenottiLo chiamavano Geeg Robot. – con i quali aveva già lavorato per Benedetta Follia. Con loro crea la serie in dieci puntate. Ciò gli consente, ad esempio, di permettersi qualche divertente parentesi onirica che altrimenti difficilmente avremmo visto, all’interno di una narrazione pur prettamente realistica. Non rinuncia però, per soggetto e sceneggiatura, anche al fido collaboratore Pasquale Plastino, con cui ha scritto tanti dei suoi film. Fanno parte del pool di scrittura anche Ciro Zecca e Luca Mastrogiovanni. Gli autori riescono a trasformare degli spunti autobiografici già di per sé comici, in leitmotiv che funzionano. La serie diverte e offre del buon intrattenimento. 

Un elemento che appare senz’altro positivo è il fatto che non ci sia la ricerca della battuta a tutti i costi, dell’effetto comico fine a sé stesso. Una maggiore libertà consentita evidentemente soprattutto dalla vicenda, che vuole essere verosimilmente autobiografica e che, come ha dichiarato lo stesso Verdone, prende spunto da una buona fetta di fatti reali. Questo senza dubbio giova alla serie e a Verdone stesso, che ultimamente è apparso stanco del format comico al quale ci ha abituato e che però per ragioni di business, sembra un po’ costretto a ripetere. 

Vita da Carlo serie tv 2021Raccontare se stessi proteggendo la privacy

Qui, Carlo Verdone racconta invece qualcosa in più di sé, della sua vita, pur salvaguardando la privacy propria e di chi gli sta attorno. Tutti i personaggi della sua famiglia sono infatti interpretati da attori e anche la grande casa con lo splendido terrazzo e l’incantevole vista su Roma che è stata usata come location per la serie, non è l’abitazione di Carlo Verdone, ma una location adatta a creare la giusta atmosfera e a significare il legame viscerale tra Verdone e la città. Gli unici ad interpretare sé stessi sono appunto Carlo e Max Tortora, a cui lo lega una solida amicizia.

Il Verdone maturo, stanco dei “film coi personaggi”

In Vita da Carlo c’è un Verdone più maturo e meditativo, il Verdone cittadino di Roma, deluso per lo stato di incuria in cui versa la città. Ma il regista e attore  approfitta anche per togliersi qualche sassolino dalla scarpa, per parlare di quello che sembra essere un suo desiderio profondo e sentito: un film solo da regista, in cui non sia vincolato a interpretare la maschera comica che gli conosciamo. Una strada però resa tortuosa da produttori poco illuminati, come quello ben interpetato da Stefano Ambrogi, e osteggiata dagli stessi ammiratori di Carlo, che continuano a chiedergli “i film coi personaggi”. L’autenticità del lavoro è qui, non certo nell’attenzione al particolare voyeuristico. Non si solletica morbosamente la curiosità dello spettatore di guardare dal buco della serratura, come si farebbe in un reality. Vita da Carlo vuole essere e resta una serie tv di finzione, che però consente a Verdone di ampliare il discorso su di sé.

Inoltre, grazie anche a un cast ben scelto, con una quantità di sfiziose partecipazioni, si sorride e ci si diverte. La serie è godibile e permette di vedere qualcosa di un po’ diverso dal solito Verdone. Lodevole peraltro da parte sua essersi messo in gioco con una novità. Ogni episodio è per certi versi a sé perchè ci sono incontri e vicende sempre diversi. Però non mancano anche elementi di continuità che incuriosiscono, anche se non sconvolgono. Con Vita da Carlo, dunque, Verdone è riuscito a creare un’interessante fusione tra finzione e realtà, per una serie che avrà senz’altro un seguito. 

Il cast di Vita da Carlo 

A proposito di cast, vale la pena approfondire un po’ i suoi componenti, essendo anche le caratterizzazioni un punto a favore della serie. Assieme a Verdone e Max Tortora troviamo: nei panni dei figli di Verdone, i giovani Filippo Contri e Caterina De Angelis, figlia di Margherita Buy, al suo esordio. Alla solidità di un’attrice come Monica Guerritore è affidato il ruolo dell’ex moglie di Carlo Verdone. Antonio BannòTigers, Suburra – La serie – è Chicco, una delle caratterizzazioni più interessanti del lavoro. Non bisogna dimenticare però Maria Paiato, perfetta nei panni della governante brontolona, Pietro Ragusa, in quelli dello sceneggiatore Lucio Nuchi, né Claudia Potenza, che interpreta Ivana, la compagna di Max Tortora. Stefano Ambrogi è uno spassoso quanto sguaiato produttore, mentre Andrea Pennacchi è il politico che propone a Verdone la candidatura a sindaco, l’onorevole Signoretti. Come se non bastasse poi, ogni episodio è arricchito da un cameo. C’è chi interpreta sé stesso e chi un personaggio. Allo spettatore il piacere di scoprire queste gustose partecipazioni speciali  che punteggiano la serie.

Dove vedere in streaming Vita da Carlo

Prodotto da FilmAuro, Vita da Carlo è disponibile in streaming da venerdì 5 novembre su Amazon Prime Video.

Visual Effect: Jobs e Getaway per la Rebelle Alliance

Visual Effect: Jobs e Getaway per la Rebelle Alliance

Continua il lavoro del made in Italy ad Hollywood, molte delle professionalità più qualificate in giro per le cinematografie mondiali sono italiane ma pochi sanno che da qualche anno a questa parte il nostro Paese sta dicendo la sua anche in un campo molto complesso e competitivo come quelle degli effetti digitali. A tal proposito, è degno di nota il lavoro che sta portando avanti un’azienda Rebelle Alliance, che nella sua squadra comprende anche il produttore e e Vfx Coordinator Andrea Marotti. I più recenti lavori della studio con base a Roma e Los Angeles sono state le produzioni indipendenti di imminente uscita Getaway e l’atteso jOBS, biopic dedicato alla figura di Steve Jobs, fondatore della Apple che è stato interpretato per l’occasione dall’attore Ashton Kutcher.

La pellicola è diretta da Joshua Michael Stern mentre la sceneggiatura è stata scritta da Matthew WhitelyjOBS porta sul grande schermo la storia potente, straordinaria e vera dell’uomo che decise di cambiare il mondo. Ma tra le  molte note di interesse del film c’è n’è una davvero inaspettata: gli effetti visivi digitali sono stati prodotti dall’italiano Andrea Marotti. Produttore cinematografico con background scientifico (è laureato in Fisica e ha un Master in Oceanografica Ottica) Andrea negli ultimi anni, pur continuando a sviluppare progetti cinematografici in Italia e a risiedere stabilmente a Roma (è stato candidato per i migliori effetti visivi al David di Donatello 2013), è riuscito ad imporsi tra i produttori di effetti visivi di Hollywood. Proprio grazie al particolarissimo mix di talenti e esperienze derivanti dal background scientifico e produttivo e grazie alla partnership con un supervisore di italo-inglese di grande talento (John Attard) la sua società – Rebel Alliance Network – ha realizzato gli effetti non solo di jOBS ma anche di altri importanti film USA tra i quali spicca Getaway, spettacolare film di azione con Ethan Hawke e Selena Gomez e diretto dal regista Courtney Solomon (già regista di Dungeons and Dragons, di cui sta pianificando un remake!) e del quale possiamo vedere il trailer già pubblicato:

Il film contiene oltre mille effetti visivi ma eppure la maggior parte degli inseguimenti e spettacolari incidenti stradali sono stati girati dal vero. jOBS uscirà in autunno distribuito da Filmauro mentre Getaway attualmente non ha ancora una distribuzione ufficiale.

Visti Le Avventure di TinTin e Hysteria: ecco i Twitt!

Dopo i primi due titoli di oggi, arrivano le prime impressioni su i due titoli più attesi della giornata di domani: Le avventure di TinTin, diretto da Steven Spielberg e prodotto da Peter Jackson e Hysteria, diretto da Tanya Wexler con protagonista Maggie Gyllenhaal. 

Visti 20 minuti di Transformers 3 in 3D!

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Visti 20 minuti di Transformers 3 in 3D!

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Oggi la Universal ha mostrato ai giornalisti italiani e a noi di Cinefilos 20 minuti di montaggio di Transformers 3: the Dark of the Moon.

Visioni Fuori Raccordo Film Festival a Roma

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io-sto-con-la-sposa-75757E’ iniziata oggi la settima edizione del Festival Visioni Fuori Raccordo, festival indipendente di documentari che quest’anno porta al cinema del Pigneto a Roma, fino a Domenica 5 Ottobre, alcuni titoli degni di nota.

«Le opere che ospitiamo quest’anno – dichiara il Direttore del Festival, Luca Ricciardi – rappresentano uno sguardo a 360 gradi sulla produzione documentaristica italiana e sulle sue tante forme stilistiche, tematiche, produttive, oggi più che mai capaci di adattarsi, ibridarsi e reinventarsi per raccontare la complessità del reale. Grazie a queste, torniamo a riflettere di cinema documentario e di periferie, rendendoci conto ancora una volta delle affinità elettive che legano questa idea di cinema, lontana dal mainstream e dallo spettacolo, al soggetto rappresentato, anch’esso marginale, sfuggente, invisibile e, forse proprio per questo, carico di vitalità, forza e ansia di trasformazione».

In anteprima nazionale infatti verrà proiettato in anteprima il documentario presentato anche all’ultimo festival di Venezia Io sto con la sposa (i biglietti sono già esauriti, ma il film sarà in programmazione al Nuovo cinema Aquila dal 9 Ottobre), mentre oggi è passato un altro evento: il documentario di Mimmo Calopresti sul calciatore-icona Socrates, Socrates uno di noi, idolo del Brasile negli anni ’80.  Nei prossimi giorni si vedranno altri documentari interessanti: Dal profondo di Valentina Pedicini, che ha raccimolato premi in Europa e in Italia e infine un documentario di Mario e Stefano Martone, Lucciole per lanterne.
L’ingresso alle proiezioni ha un prezzo decisamente anti-crisi: 3€, mentre le proiezioni di Aperossa, film brevi sulla Roma del passato che fanno parte di un progetto coordinato dall’Archivio del Movimento Operaio e Democratico sono gratuite.

Visioni dal Mondo: annunciate le date per il 2021

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Visioni dal Mondo: annunciate le date per il 2021

Il Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo, l’appuntamento annuale con il cinema del reale, fondato e prodotto da Francesco Bizzarri, conferma la settima edizione che si terrà da giovedì 16 a domenica 19 settembre 2021.

Il 2020 è stato un anno che ci ha segnato – ha sottolineato Francesco Bizzarri, fondatore e direttore di Visioni dal Mondo – e che ci ha spinto a pensare a nuove idee, a nuovi formati, a nuovi modi per raggiungere le persone, mantenendo alto l’interesse e l’impatto culturale”. Una sfida che possiamo affermare di aver superato nella sesta edizione con grande soddisfazione. L’esperienza digitale, che ci ha permesso di raggiungere un pubblico più ampio e diversificato, sarà mantenuta come ulteriore mezzo anche nella prossima edizione che stiamo attualmente pianificando con un programma ambizioso da condividere, rincontrandoci di persona in sala come nella natura del nostro Festival, Covid permettendo”.

Confermata anche per l’edizione 2021 la direzione artistica a Maurizio Nichetti che ha sempre affiancato alla sua attività di autore cinematografico, anche uno spiccato interesse per il cinema del reale. “Non vediamo l’ora di ripartire” – ha commentato Nichetti – “di tornare a incontrarci, presentare e discutere nuove immagini dal mondo, resi più forti dall’esperienza digitale fatta nell’ultima edizione. Nuovi amici da invitare a Milano, nella speranza di poterci rivedere, finalmente, di persona“.

Visioni dal Mondo 2021, un appuntamento atteso che, con un ricco programma di proiezioni di film documentari nazionali e internazionali inseriti in un contesto sociale attraverso eventi, masterclass e dibattiti crea nuovi spazi di riflessione, dialogo e opinione su temi di fortissima attualità.

Visioni dal Mondo: al via da domani il festival di documentari

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Visioni dal Mondo: al via da domani il festival di documentari

Aprirà domani, giovedì 13 settembre, la quarta edizione del Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo, Immagini dalla Realtà, l’atteso appuntamento aperto al pubblico con ingresso gratuito dedicato al cinema del reale.  Un’edizione all’insegna di anteprime di film documentari nazionali e internazionali, eventi, incontri e masterclass che per quattro giorni, dal 13 al 16 settembre, animerà la città di Milano all’interno della prima edizione di Milano MovieWeek (14-21 settembre 2018), la settimana dedicata al cinema promossa e coordinata dal Comune di Milano, Assessorato alla Cultura in collaborazione con Fuoricinema srl.

Tra gli ospiti del 4° Festival: Lorenza Indovina, Madrina della quarta edizione della rassegna, David Hare, commediografo e regista di fama internazionale interprete di Wall, il film documentario di apertura del Festival, Yvonne Sciò, regista e produttrice di Seven Women in programma al Festival e la regista e documentarista Costanza Quatriglio che terrà la masterclass “Il racconto del reale”.

La Triennale di Milano, sede principale della rassegna, il centro culturale  Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci saranno i luoghi dell’ampia programmazione del 4° Festival Visioni dal Mondo, Immagini dalla Realtà.

Il 4° Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo, Immagini dalla Realtà, organizzato dalla società di produzione FRANKIESHOWBIZ e con la direzione artistica di Fabrizio Grosoli, è patrocinato dalla Regione Lombardia, dal Comune di Milanoe dall’Associazione dell’autorialità cinetelevisiva 100autori. L’edizione 2018 del Festival ha come main sponsor BNL Gruppo BNP Paribas, sponsor Pirelli, Aon, Sea Milan Airports, main media partner RAI, media partner RAINews24 e RAI Cultura, il sostegno di RAI Cinema, il contributo di Image Building, la collaborazione di Triennale di Milano, Fondazione Giangiacomo Feltrinelli,Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, Istituto Luce Cinecittà, Lombardia Film Commission, Doc/it – Associazione Documentaristi Italiani, Hot Docs (Toronto), la web media partnership con MYmovies.it, Taxidrivers.itCineuropa.org e il supporto delle migliori scuole e facoltà di cinema milanesi.

In programma: 13 film documentari di autori italiani in anteprima assoluta selezionati per il concorso Storie dal mondo contemporaneo su più di 150 titoli iscritti; 10 anteprime italiane di titoli internazionali pluripremiati ai più prestigiosi festival nel mondo; 6 film documentari fuori concorso della migliore produzione cinematografica italiana contemporanea; 16 i progetti documentari work in progress che verranno presentati al parterre di professionisti del settore per la sezione dedicata all’Industry Visioni Incontra.

Le donne, il coraggio, il mare tra i temi centrali della quarta edizione del Festival. Un’occasione per riflettere sul mondo contemporaneo e sulle sue incessanti trasformazioni, uno spazio di approfondimento e cultura su tempi di grande attualità mondiale, e un’opportunità di espressione per autori e registi che con carattere e determinazione narrano la realtà.

 

Tra le attesissime anteprime, storytelling del reale, al 4° Festival:

“Wall” il film documentario che aprirà il Festival domani giovedì 13 settembre alle ore 20.30, al Teatro dell’Arte Triennale di Milano. Wall di Cam Christiansen realizzato con le tecniche dell’animazione è interpretato da David Hare, che il The Washington Post ha definito “il più importante drammaturgo politico che scrive in inglese”. Il film, tratto dalla piece WALL di David Hare messa in scena per la prima volta al Royal Court Theatre di Londra e poi al Public Theatre di New York, esplora la realtà del muro che separa Israele e Palestina come mai fatto prima.

 “Crime + Punishment” il film documentario di indagine sulla cattiva condotta di una sezione del Dipartimento di Polizia di New York. Il film diretto da Stephen Maing è uno sguardo intimo e travolgente sulle vite e le lotte di un gruppo di poliziotti infiltrati che rischiano tutto, la loro carriera e la loro sicurezza, per denunciare alcune pratiche scorrette di discriminazione razziale da parte di una frangia della polizia locale di New York. Un’indagine senza precedenti, di oltre quattro anni, sul più potente dipartimento di polizia degli Stati Uniti.

“The School in the Cloud” di Jerry Rothwell affronta il tema dell’istruzione e dell’educazione attraverso il web e raccontal’esperimento condotto in tre anni dal professore indiano Sugata Mitra. Il film intreccia l’idea di Sugata sull’educazione, l’esperienza dei bambini nelle zone rurali a ovest del Bengala, molti dei quali non avevano mai avuto a che fare con computer o internet prima, e quelli nel Regno Unito, per i quali Internet è profondamente insita nella loro vita quotidiana. Cosa succede in un villaggio remoto dell’India quando i bambini si connettono a internet per la prima volta?

 “La Spartenza” di Salvo Cuccia ispirato alla autobiografia di Tommaso Bordonaro “La Spartenza” che vinse il premio Pieve 1990 per il miglior diario inedito. Bordonaro emigrò nel 1948 negli USA e il documentario ci porta tra Bolognetta e il New Jersey. La sua storia è un frammento della storia generale delle migrazioni, toccante e unica perché raccontata in prima persona da un migrante. 

“La vita è un dono” di Israel Moscati racconta la storia di cinque donne, un viaggio nelle loro vite, nel loro diverso e caleidoscopico modo di essere donna e di superare la malattia, il tumore al seno.

Seven Women” di Yvonne Sciò il film documentario dove sette donne tra giornaliste, costumiste, attrici e non solo si confessano all’obiettivo della regista.

I luoghi del 4° Festival:

Triennale di Milano – Viale Alemagna 6

Fondazione Giangiacomo Feltrinelli – Viale Pasubio 5

Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci  – Via San Vittore 21

Visioni dal Mondo: a Milano la seconda edizione del festival sul documentario

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Il Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo – Immagini dalla Realtà, organizzato da UniCredit Pavilion e dalla società di produzione FRANKIESHOWBIZ, che si svolgerà a Milano dal 5 al 9 ottobre, apre ufficialmente il bando di concorso “Storie dal mondo contemporaneo” rivolto ai giovani cineasti italiani.

L’iscrizione al concorso è gratuita e potranno partecipare documentari inediti – lungometraggi, mediometraggi e cortometraggi – ultimati dopo il 1 gennaio 2015. Per le opere che saranno presentate non sono previsti limiti di formato, di durata e di tecniche realizzative. Il termine ultimo per l’invio dei materiali è il 30 giugno 2016.

La selezione delle opere sarà curata dalla Direzione del Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo – Immagini dalla Realtà. Le opere selezionate saranno proiettate in anteprima nel corso della 2° edizione del Festival, dal 5 al 9 ottobre 2016 all’UniCredit Pavilion a Milano.

In palio per le opere vincitrici il Premio UniCredit Pavilion di 5.000 euro – che verrà assegnato da autorevoli giurati, provenienti dal mondo del cinema, della cultura e della televisione – e il Premio UniCredit Pavilion Giovani di 2.500 euro, attribuito da una giuria composta da studenti delle facoltà e delle scuole di cinema milanesi più rappresentative.

Il bando di concorso e le modalità per l’iscrizione sono disponibili sul sito www.visionidalmondo.it

Visioni dal Mondo, Immagini dalla Realtà dal 12 al 15 settembre

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Visioni dal Mondo, Immagini dalla Realtà dal 12 al 15 settembre

Il Festival Internazionale del Documentario Visioni dal Mondo, Immagini dalla Realtà, organizzato dalla società di produzione FRANKIESHOWBIZ, in calendario a Milano da giovedì 12 a domenica 15 settembre, presenta l’immagine ufficiale della quinta edizione.

Lo skyline dei grattacieli di Milano è il protagonista del Festival 2019. Il gabbiano, che nelle precedenti edizioni sorvolava il mondo per osservare scrupolosamente il nostro pianeta, punta il suo sguardo sulla città di Milano.

La nuova immagine, curata dal team creativo interno, esprime il concept del Festival: una vocazione internazionale, uno sguardo sulle storie contemporanee, sulle trasformazioni e sulle evoluzioni della società moderna, dalla città meneghina, una città cosmopolita, la città del Festival Visioni dal Mondo, Immagini dalla Realtà.

Il Festival Internazionale del Documentario promuove, infatti, il documentario come strumento conoscitivo di cambiamento e innovazione, forma d’espressione per la narrazione dell’oggi.

Scegliendo di rappresentare l’edizione 2019 con l’immagine del gabbiano su Milano, il Festival sottolinea il legame con la città e avvalora la sua view: favorire la conoscenza, la cultura e la popolarità del genere documentario che partendo da Milano, oltre a rappresentare un modello di informazione, diviene uno sguardo sul mondo, il cinema della realtà. 

Anche per le sedi della quinta edizione, il Festival sceglie due luoghi simbolo della cultura del capoluogo lombardo: il Teatro Litta, una delle più significative opere dell’architettura lombarda, e il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, il più importante museo della scienza e della tecnologia in Italia e uno dei più importanti in Europa e nel mondo, già sede di una delle sezioni della scorsa edizione del Festival.

Visioni da un film: L’odio, la mostra fotografica

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Visioni da un film: L’odio, la mostra fotografica

Visioni da un film“Visioni da un film: L’odio“, mostra fotografica di Barbara Frascà che si terrà giovedì 22 gennaio al Dodici Pose di Roma (Via Casilina, 117) dalle ore 21.30 alle 02.00.

La mostra fotografica di Barbara Frascà offre una nuova prospettiva sulle immagini del capolavoro in bianco e nero diretto da Mathieu Kassovitz nel 1995. In un viaggio sensoriale composto da 37 foto, la poliedrica artista romana esplora le immagini potenti, per contenuto e spettacolarità, che compongono questa vibrante storia di povertà, violenza ed emarginazione, intensificandole attraverso l’adozione di una prospettiva “altra”, dettata dal caso ma immediatamente pensata come nuova possibilità di espressione.

Visione: Joss Whedon voleva mostrare i genitali del sintezoide in Age of Ultron

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I genitali di Visione sarebbero dovuti apparire in Avengers: Age of Ultron. Paul Bettany è stato parte del MCU sin dal suo inizio nel lontano 2008, prestando al sua voce all’I.A. di Tony Stark, Jarvis. Tuttavia, nel 2015 ha debuttato ufficialmente nei panni dell’androide sintezoide Visione, portato in vita grazie alla Gemma della Mente. Da allora, è apparso in altri due film, Captain America: Civil War e Avengers: Infinity War, e adesso è il co-protagonista della serie WandaVision insieme alla Scarlet Witch di Elizabeth Olsen.

Tecnicamente, Visione è già morto in Infinity War, quando Thanos ha spietatamente strappato la Gemma della Mente dalla testa dell’androide, lasciando una cavità nel suo cranio e provocandone la morte. Proprio per questo, il suo coinvolgimento in WandaVision è uno dei più grandi misteri della serie Disney+. La coppia sta cercando di vivere un’esistenza normale a Westview senza rivelare a nessuno la loro natura di supereroi, cosa che costringe Visione a cambiare il suo aspetto per sembrare un essere umano a tutti gli effetti. Tuttavia, molto prima che sposasse Wanda e che insieme avessero due figli, pare ci fosse un po’ di confusione riguardo a quale sarebbe dovuto essere l’aspetto “anatomico” del personaggio in Age of Ultron.

Parlando con Lights, Camera, Pod del suo viaggio nel MCU dagli inizi fino ad oggi, Paul Bettany ha ricordato come Visione è stato portato in vita in Avengers: Age of Ultron e come il regista Joss Whedon voleva mostrare i genitali del sintezoide. Alla fine, il regista ha cambiato idea dopo aver realizzato quanto sarebbe stato strano “vederli” sullo schermo. “So che Joss Whedon voleva a tutti i costi che Visione avesse un pene”, ha spiegato Bettany. “E tutti – incluso Kevin Feige – erano parecchio scettici. Ma Joss continuava a dire: ‘Deve avere un pene! Voglio vedere le bozze di un pene!’. Quindi, da qualche parte, ci sarà sicuramente qualche bozza sulla nascita di Visione in cui l’androide ha effettivamente un pene. Alla fine, però, Joss ha capito di essersi sbagliato e che non ne aveva affatto bisogno.”

Nonostante il grande successo di The Avengers, Joss Whedon e i Marvel Studios hanno avuto non pochi dissapori durante la lavorazione di Avengers: Age of Ultron. Il regista ha espresso chiaramente le sue frustrazioni durante la produzione del sequel, citando quanto Kevin Feige e il suo team volessero mettere a punto dettagli che non avevano nulla a che fare con la storia del film. In realtà, erano semplicemente più affini a progetti futuri, inclusa la bizzarra visione di Thor che alla fine ha acquisito maggiore senso grazie ad Infinity War. A parte i genitali di Visione, Whedon ha anche insistito su un design diverso per Ultron che alla fine Feige ha scartato.

Visione: i suoi 10 migliori momenti nel MCU

Visione: i suoi 10 migliori momenti nel MCU

Manca ormai pochissimo all’arrivo di WandaVision su Disney+. Uno dei più grandi misteri legato alla serie è sicuramente al modo in cui il personaggio di Visione verrà riportato in vita (dal momento che è ufficialmente morto alla fine di Avengers: Infinity War). In attesa di scoprire cosa ci riserverà l’attesissima serie che darà ufficialmente il via alla Fase 4 del MCU, ComicBookMovie ha raccolto i 10 migliori momenti dell’androide sintezoide interpretato da Paul Bettany nell’universo condiviso:

Salvare Wanda

Sconvolta per la morte di suo fratello Pietro, Wanda rintracciò Ultron e usò i suoi poteri impressionanti per strappare il “cuore” dal petto robotico del malvagio androide. Tuttavia, egli riuscì a trasferire la sua coscienza in un drone che portò Sokovia a precipitare nella Terra sottostante.

Scarlet Witch non aveva ancora imparato a volare a questo punto, quindi è probabile che avrebbe incontrato il suo creatore qui. Invece, Visione è entrato in azione per portare Wanda in salvo. Lo sguardo che condividono è stato un ottimo modo per stuzzicare la loro futura storia d’amore, e il fatto che Visione si sia messo in pericolo per salvare Scarlet Witch ha contribuito a creare una connessione e un legame tra di loro.

Abbattere Corvus Glaive

Con Shuri che ha tentato di rimuovere la Gemma della Mente da Visione per tenerlo in vita, Scarlet Witch non ha avuto altra scelta che farsi strada sul campo di battaglia per tenere a bada le forze di Thanos. Mentre ciò accadeva, Corvus Glaive attaccò l’androide che, ancora ferito da quella precedente battaglia in Scozia, fu quasi ucciso da questo membro dell’Ordine Nero.

Capitan America è corso in aiuto, ma proprio mentre anche lui si è trovato sopraffatto da questo cattivo, Visione è tornato in azione per affondare la stessa arma di Glaive attraverso il suo petto. Potrebbero anche essere stati l’uno contro l’altro nel conflitto al centro di Captain America: Civil War, ma Visione ha chiaramente apprezzato ciò che Steve Rogers era disposto a fare per mantenerlo in vita.

È vivo!

Visione doveva essere il corpo definitivo per Ultron, ma quando i Vendicatori sono riusciti a metterlo al sicuro, Tony Stark e Bruce Banner hanno deciso di unire la Gemma della Mente e J.A.R.V.I.S. per creare un tipo completamente nuovo di supereroe. Alcuni degli altri Vendicatori obiettarono, ovviamente, ma è Thor che alla fine ha preso la decisione finale.

Usando i suoi poteri per dare a questo corpo A.I. la spinta di cui aveva bisogno per vivere, un Visione “nudo” emerge dal suo bozzolo. Nonostante abbia inizialmente attaccato Thor, l’androide percepisce la bellezza del mondo mentre guarda lo skyline di New York City, trasformandosi in un supereroe davanti agli occhi dei suoi futuri compagni di squadra.

Compiere l’ultimo sacrificio

Essendo un vero eroe nel profondo del suo cuore, Visione sapeva che avrebbe dovuto compiere l’ultimo sacrificio quando sarebbe arrivato il momento. Sfortunatamente, ciò è accaduto a Wakanda, quando Thanos e le sue forze si sono avvicinate.

Determinato a impedire al Titano Pazzo di mettere le mani sulla Gemma della Mente, Visione ha implorato Wanda, la donna che ama, di distruggerlo. È stato straziante per entrambi e davvero orribile vedere “Viz” farsi saltare in aria. Dopotutto, erano passate solo poche ore da quando lui e Wanda avevano finalmente trovato la felicità insieme. Vederlo buttare via tutto ciò per fare ciò che era giusto, ha dimostrato esattamente quanto fosse eroico.

Un grave errore

Visione potrà anche essere un androide, ma anche lui non è immune da errori. Lottando per venire a patti con i suoi sentimenti per Scarlet Witch, il membro del #TeamIronMan l’ha confortata mentre tentava di eliminare Falcon (che era impegnato in una battaglia a mezz’aria con War Machine). Sfortunatamente, l’eroe ha mancato e invece ha finito per sparare al colonnello Rhodes dal cielo.

Ciò lo ha lasciato con ferite devastanti dalle quali non si è ancora ripreso, ed è solo grazie all’intervento di Tony Stark se è ancora in grado di camminare. Questa è stata una grande lezione per Visione e un qualcosa che avremmo voluto fosse stato trattato in maniera un po’ più approfondita nei film successivi.

Mai più J.A.R.V.I.S.

Una volta che i Vendicatori si sono resi conto che Visione non era una minaccia per loro, è seguita una conversazione difficile. Insistendo sul fatto che non ha le stesse cattive intenzioni per il mondo di Ultron, questo androide appena nato spiega che non è Ultron o J.A.R.V.I.S.

Invece, è qualcosa di completamente nuovo, e anche se non è sicuro di cosa sia, sa che vuole fare ciò che è giusto per proteggere il mondo. La calma e la misurata interpretazione di Paul Bettany qui è stata davvero un’introduzione perfetta per Visione, in un film che aveva già introdotto una serie di nuovi personaggi, tra cui Wanda Maximoff.

Ancora un ultimo sacrificio

Avengers: Infinity War non è stato certo un momento facile per il povero vecchio Visione. Qualche istante dopo che l’amore della sua vita lo aveva ridotto in mille pezzi, Thanos arrivò sulla scena e usò la Gemma del Tempo per invertire ciò che aveva fatto. Afferrando Visione appena resuscitato per la gola, il cattivo strappò senza pietà la Gemma dell’Infinito dalla testa dell’Avenger, lasciandogli un buco dove prima era posizionata la gemma.

È stato un momento brutale. Tuttavia, è stato anche uno di quelli che ha lasciato ai fan una lunga lista di domande; potrebbe essere che Visione tornerà nella sua forma grigia come nella serie a fumetti “West Coast Avengers”? Non sappiamo ancora come tornerà in WandaVision, ma questo è sicuramente uno dei momenti più memorabili dell’eroe nel MCU.

Brandire il Mjolnir

Durante la battaglia finale di Avengers: Age of Ultron, Visione si dimostra un vero alleato degli eroi più potenti della Terra. Si era completamente guadagnato la fiducia di Thor, e questo era evidente nella battaglia finale. Mentre il Dio del Tuono distraeva Ultron, fu Visione che piombò in picchiata per salvare la situazione, usando il Mjolnir per far vacillare il suo creatore.

È stato un momento che ha dimostrato che Visione era degno di sollevare il martello di Thor, e non solo perché una macchina può sollevarlo (nonostante quello che Steve Rogers e Tony Stark potrebbero pensare). È stato un momento davvero fantastico e ha stabilito Visione come un personaggio davvero tosto.

Distruggere Ultron

Nonostante sia stato sconfitto a Sokovia, Ultron è riuscito a fuggire in uno dei corpi distrutti del suo esercito robotico. Tuttavia, quello che non si aspettava era di trovarsi faccia a faccia con Visione. Ciò che ne segue è una discussione filosofica sulla loro umanità, con l’Avenger che difende l’umanità nonostante i suoi difetti.

Visione chiaramente non vuole uccidere suo “padre”, ma non ha scelta. Tuttavia, gli concede un momento di silenzio prima di sferrare quel colpo fatale. Ovviamente, il modo ambiguo in cui è stata girata questa scena significa che non sappiamo davvero se Visione abbia ucciso Ultron, il che lascia la porta aperta ad un possibile ritorno del cattivo.

È degno!

Mentre i Vendicatori litigavano se fidarsi o meno di Visione, l’androide li interruppe passando al Dio del Tuono il suo martello (che ogni membro della squadra aveva precedentemente tentato di sollevare nel tentativo di dimostrarsi degno quanto Thor di brandirlo). In pochi secondi, il team si rende conto che Visione è qualcuno di cui si possono fidare, e il fatto che fosse degno di sollevare il Mjolnir probabilmente è qualcosa di cui si parla troppo poco.

Questo ha sicuramente contribuito a mettere Visione sulla mappa come un eroe legittimo nel MCU e ha giustificato il suo posto negli Avengers. Altri momenti come questo in futuro non sarebbero una brutta cosa, questo è certo.

Visione: ecco il suo aspetto originale in Avengers: Age of Ultron

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Il personaggio di Visione, interpretato da Paul Bettany, ha esordito ufficialmente nel MCU in Avengers: Age of Ultron, risultando una versione non del tutto fedele a quella dei fumetti.

Tuttavia l’aspetto cromatico dell’androide rispettava l’originale anche se, secondo le recenti dichiarazioni di Ryan Meinerding (responsabile del reparto visivo dei Marvel Studios), inizialmente Visione avrebbe dovuto presentare il busto di colore grigio e il volto di colore oro: Il regista, Joss Whedon voleva davvero che Visione rimanesse umano anche nei colori. Per farlo doveva somigliare quanto più possibile a Paul Bettany con un pizzico del suo stile, e quando ne abbiamo ricavato le prime versioni, sembrava però difficile rendere quell’aspetto cool e interessante.

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Avengers: Infinity War trailer ufficiale – i Vendicatori contro Thanos

Vi ricordiamo che il personaggio tornerà sullo schermo in Avengers: Age of Ultron. Di seguito la sinossi ufficiale del film:

Un viaggio cinematografico senza precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine all’universo.

Anthony e Joe Russo dirigono il film, che è prodotto da Kevin FeigeLouis D’Esposito, Victoria Alonso, Michael Grillo Stan Lee sono produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers: Infinity War arriverà nei cinema USA il 4 maggio, dal 25 aprile in Italia.

Avengers: Infinity War, Visione fa i compiti in una nuova foto dal set

Fonte: EW

Visione: 10 cose che solo i fan dei fumetti conoscono

Visione: 10 cose che solo i fan dei fumetti conoscono

Da quando i supereroi si sono fatti strada nel mondo di Hollywood, nuovi fan hanno cominciato ad appassionarsi alle loro storie, anche se non tutti si possono definire degli esperti di fumetti. Proprio per questo, è molto probabile che gli appassionati lettori abbiano una visione più approfondita di certi personaggi, come ad esempio Visione.

Divenuto famoso agli occhi del grande pubblico grazie al film Avengers: Age of Ultron e tornato di recente alla ribalta grazie alla serie WandaVision, Visione è in realtà uno dei personaggi più interessanti e al tempo stesso bizzarri e inquietanti dell’universo Marvel. Ecco perché Screen Rant ha raccolto 10 dettagli su di lui che forse soltanto i fan dei fumetti conoscono:

La creazione

La maggior parte dei fan del MCU ricorda che la versione di Visione che tutti conoscono, ossia quella interpretata brillantemente da Paul Bettany e creata da Tony Stark, Bruce Banner e dal fulmine/martello di Thor come un modo per affrontare Ultron. Mentre Ultron creava il corpo, Stark e Banner hanno dato la vita all’androide tramite Jarvis.

Tuttavia, nei fumetti, Ultron è stato responsabile della realizzazione di Visione, qualcosa che solo i fan del personaggio conoscono. Mentre i Vendicatori furono coinvolti in seguito, Ultron originariamente creò Visione affinché agisse come un suo “figlio”, un androide che avrebbe utilizzato per scopi più nefandi che volere “semplicemente” un nuovo corpo…

Lo scopo

Naturalmente, ogni cattivo ha un secondo fine, un oscuro obiettivo nefasto che desidera raggiungere a tutti i costi. L’obiettivo di Ultron nel film era distruggere la Terra e ricominciare da capo. Nei fumetti, i suoi obiettivi erano più o meno simili, con gli Avengers come ostacolo principale.

È qui che entra in gioco Visione. Dalla sua nascita, Ultron ha creato Visione come un’arma che poteva impugnare contro gli Avengers. Se non fosse stato per l’androide che ha poi acquisito un livello maggiore di sensibilità, le cose sarebbero potuto andare diversamente…

Il nome

Nessuno vuole che il suo nome sia insignificante. Vogliono sempre che significhi qualcosa, che abbia una sua ragion d’essere, in modo che nessuno possa dimenticarlo. Tuttavia, dipende sempre da come quel nome si ottiene…

Quando Visione è stato inviato per eliminare i Vendicatori, ha iniziato da Janet Van Dyne, ossia The Wasp. Scioccata dall’androide che non ha esitato a scaraventarsi su di lei, Janet disse che stava assistendo ad una “visione ultraterrena inumana”. E così che è nato il nome Visione… che vi piaccia o no!

L’albergo genealogico

Le famiglie, in ogni storia a fumetti, sembrano sempre strane. Alcuni membri finiscono per entrare in guerra l’uno con l’altro, mentre altri possono rivelarsi dei veri e propri supercriminali. Non fa eccezione la “famiglia” di Visione, che potrebbe tranquillamente trovarsi al primo posto in termini di “stranezza”.

Con Ultron come padre, Hank Pym come nonno, Wonder Man come fratello, l’albero genealogico di Visione è alquanto incasinato. Senza tenere conto delle sue due famiglie, che sono ugualmente incasinate a modo loro…

La famiglia artificiale

Tutti sanno che quando un robot desidera ardentemente l’amore, la cosa ragionevole da fare è creare una famiglia artificiale che potrebbe andare in tilt. O, almeno, questo è ciò che Tom King pensava fosse ragionevole quando ha dato a Visione una famiglia nella miniserie del 2016 “The Vision”, considerato uno dei migliori archi narrativi dell’androide.

Un’immersione profonda dentro Visione, dentro l’intelligenza artificiale e, soprattutto, dentro l’umanità nel suo insieme. La storia inizia in maniera abbastanza piacevole, con Visione, sua moglie, suo figlio e sua figlia che vivono felici e contenti. Alla fine, però, Visione è circondato da segreti, omicidi, follia e persino da un complotto per uccidere i Vendicatori…

Una famiglia con Wanda

L’altra famiglia di cui Visione faceva parte è quella che la maggior parte delle persone conosce. Wanda Maximoff e Visione si innamorarono e si sposarono, dando presto alla luce due figli che sarebbero poi diventati Wiccan e Speed.

La storia d’amore di Wanda e Visione è stata lentamente incorporata in WandaVision (serie che ha dato vita ad alcune teorie su Ultron), eppure ci sono ancora molti dettagli che le persone non conoscono: il loro matrimonio è andato male; i loro figli non erano altro che dei frammenti dell’anima di Mefisto; oppure, ancora, Wanda che impazzisce e Visione che l’abbandona.

Ha quasi ucciso gli Avengers

Al di là di Visione, Wanda Maximoff è un personaggio affascinante di per sé. Essendo un mutante con poteri di manipolazione della realtà, Wanda è un personaggio davvero interessante, ricordato però troppo spesso soltanto per aver perso la testa, essersi trasformata nel villain di turno e aver provato a cambiare la realtà, come raccontato in “Avengers Disassembled”.

Mentre cerca di riportare indietro i suoi figli, Wanda distorce la realtà e fa andare in tilt Visione. Arrivando a realizzare quasi l’obiettivo originale di suo “padre”, Visione ha cercato di far saltare in aria i Vendicatori e riportare indietro Ultron prima che She-Hulk facesse a pezzi l’androide in un impeto di rabbia.

Le rinascite

La morte, soprattutto nei fumetti, è spesso solo l’inizio di un percorso. Gli eroi muoiono continuamente eppure, a causa di imbrogli, sembrano avere sempre un modo per tornare nella terra dei vivi. Persino un androide riesce in qualche modo a trovare un modo per tornare indietro.

Dall’essere fatto a pezzi all’essere fatto saltare in aria, a essere squarciato a metà e persino colpito a colpi di arma da fuoco, Visione ne ha passate davvero tante e in qualche modo riesce sempre a tornare indietro, indipendentemente dalla forma che assume. Con questo in mente, forse Visione potrebbe tornare in vita nel MCU

Il look

Quando si salva il mondo da enormi minacce alla fine dell’universo, gli eroi devono sempre avere un bell’aspetto. Detto questo, molti dei Vendicatori hanno dovuto fare i conti con scelte di look parecchio scadenti nel corso degli anni, qualcosa che anche il MCU ha riflesso in un certo senso. Per fortuna, Visione non è mai stato uno di loro.

Con il passare degli anni, i costumi di Visione sembravano cambiare continuamente. È passato dall’essere oro e verde al bianco assoluto, a una versione moderna aggiornata e persino a una versione olografica ad un certo punto. I suoi modelli tendono ad essere alcuni dei costumi più intriganti che cambiano sempre nel corso dei secoli. 

“Lavorare” per l’Hydra

Gli eventi controversi dei fumetti sono i più divertenti. Che si tratti di archi narrativi, eventi reali o trame, è interessante vedere come i fan si dividono metà su idee che i creatori in qualche modo considerano buone. Così, quando Capitan America è diventato un agente dell’HYDRA in “Secret Empire”, lo hanno fatto anche gli Avengers.

Con Stevil Rogers alla guida del mondo, Visione e altri eroi sono diventati membri di un oscuro team di Avengers. Infettato da un virus, Visione ha lavorato per Cap e con l’Hydra fino a quando non è stato fortunatamente liberato. È sicuramente qualcosa che la maggior parte dei fan vuole dimenticare…

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Vision: Todd Stashwick si unisce alla serie Marvel per un misterioso villain

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Sembra che Ultron non sarà l’unico cattivo con cui Vision dovrà confrontarsi nella prossima serie spin-off di Disney+ WandaVision. THR riporta infatti che Todd Stashwick (Star Trek: Picard) si è unito al cast della serie dei MArvel Studios dedicata a Visione in un ruolo non rivelato. Anche se il suo personaggio non è stato nominato, viene suggerito che Stashwick interpreterà “un assassino che è sulle tracce dell’androide e della tecnologia che possiede”.

Potrebbe trattarsi di un cattivo consolidato della Marvel Comics? Ci sono numerosi personaggi che si adattano all’identik di assassino, quindi lasciamo che le speculazioni abbiano inizio. Ad oggi, sappiamo unicamente che il progetto viene descritto come “la terza parte di una trilogia iniziata con WandaVision e proseguita con Agatha All Along”. Ad ogni modo, i lavori sembrano proseguire, per cui è lecito attendersi di poter scoprire qualcosa in più prossimamente.

Cosa sappiamo su Vision?

Vision, la cui produzione dovrebbe iniziare in Inghilterra nel 2025, è il primo nuovo show live-action della Marvel in quasi due anni. Brad Winderbaum, responsabile di Marvel per lo streaming, la televisione e l’animazione, ha dichiarato a Variety a maggio che l’azienda ha iniziato a passare a un “approccio più tradizionale” alla produzione televisiva dopo il lancio iniziale dei suoi contenuti in streaming, che lo studio ha realizzato secondo un modello a caratteristiche.

All’inizio di quest’anno abbiamo scoperto che la serie è stata resa ufficiale e che il produttore esecutivo di Star Trek: Picard, Terry Matalas, è stato nominato showrunner. La serie è attualmente in programma per il 2026. Paul Bettany riprenderà il suo ruolo di tragico sintetizzatore del MCU e la storia dovrebbe essere incentrata su “Visione fantasma che esplora il suo nuovo scopo nella vita”.

Il finale di WandaVision ha rivelato che il Visione con cui abbiamo passato il tempo nel corso della stagione era in realtà uno dei costrutti di Wanda, ma il vero “Visione Bianco” era stato ricostruito dallo S.W.O.R.D. e programmato per rintracciare e uccidere Scarlet Witch. Questa versione del personaggio si allontana verso parti sconosciute verso la fine dell’episodio dopo aver dichiarato di essere la “vera Visione”.

VISION: nella serie Elizabeth Olsen interpreterà un personaggio Marvel completamente diverso?

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Mentre la serie Vision dei Marvel Studios inizia a prendere forma, potremmo avere dei dettagli sul presunto ruolo di Elizabeth Olsen nel progetto Disney+. Invece di tornare nei panni della Scarlet Witch dopo la sua apparente morte in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, si vocifera in rete che interpreterà Virginia Vision.

Alex Perez di The Cosmic Circus ha fatto qualche accenno sui social media in merito a questa possibilità. È anche ragionevole pensare che Visione abbia intenzione di resuscitare suo “padre” Ultron, il che spiega il ritorno recentemente annunciato di James Spader.

Per quanto riguarda il finale della Marvel, immaginiamo che Scarlet Witch, Visione, Speed e Wiccan si riuniranno sullo schermo. È difficile stabilire se ciò avverrà in tempo per i prossimi film degli Avengers, poiché questa storia epica potrebbe facilmente continuare nella prossima saga del MCU. Per ora, il prossimo capitolo si svolgerà in Agatha All Along.

Nella serie Vision di Tom King, acclamata dalla critica, il personaggio principale ha creato una famiglia di sintetizzatori per sé, compresa sua moglie Virginia. La sua personalità è stata modellata sulle onde cerebrali della Strega Scarlatta, di cui Wanda gli aveva regalato una copia anni prima.

La combinazione delle onde cerebrali sue e di Virginia ha portato alla creazione dei loro gemelli, Vin e Vivian. Quando il Tristo Mietitore attaccò i bambini, questi rimasero feriti e una Virginia fuori di sé andò su tutte le furie, picchiò a morte il cattivo e lo seppellì nel giardino di casa. Con il passare del tempo, Virginia divenne sempre più irrequieta e alla fine si tolse la vita.

Sebbene elementi di questo tipo siano stati utilizzati in WandaVision, sembra che vedremo Visione tentare di creare una famiglia nella sua serie, come un oscuro parallelo alla fantasia della sitcom creata da Wanda Hex.

Cosa ha detto di recente Elizabeth Olsen in merito al suo ritorno

The Scarlet Witch Vision Quest

Elizabeth Olsen è attualmente impegnata nella stampa di un paio di nuovi progetti e prima o poi le verrà chiesto del suo futuro nel MCU. L’anno scorso ha dichiarato: “Negli ultimi quattro anni, in particolare, la mia produzione è stata la Marvel. Non voglio… non è che non voglia essere associata solo a questo personaggio. Ma sento davvero di dover ricostruire altre parti per avere un equilibrio”.

“Ho tanta voglia di fare film in questo momento. E spero che alcuni di essi si realizzino nel modo in cui sento di poterlo fare. Ma sì, è qualcosa di cui ho bisogno. Ho solo bisogno di altri personaggi nella mia vita”, ha aggiunto l’attrice. “Non c’è longevità in un solo personaggio”.

Vision: la serie potrebbe segnare il ritorno di Elizabeth Olsen nel MCU come Scarlet Witch insieme a Ultron

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WandaVision ha generato più sequel di qualsiasi altra serie TV Disney+; la storia della Scarlet Witch è continuata in Doctor Strange nel Multiverso della Follia, mentre il mese prossimo uscirà Agatha All Along.

Oltre a ciò, sta prendendo forma una nuova serie TV su Visione – che in precedenza si vociferava fosse intitolata Vision Quest – che promette di riprendere la storia dell’androide dopo la sua resurrezione da parte dello S.W.O.R.D. (senza le sue emozioni). Visione Hex, tuttavia, ha ripristinato i ricordi del suo doppelganger.

C’è una storia da raccontare e si pensa che vedremo il Vendicatore creare una nuova famiglia di androidi simile alla pluripremiata serie di fumetti di Visione di Tom King.

Tuttavia, non sarà solo Ultron a incrociare le strade di Visione nella serie, mentre ricostruisce la sua vita. Dopo la conferma odierna del ritorno di James Spader nei panni dell’androide malvagio, Deadline riporta: “Sebbene l’attenzione sia concentrata su Visione, abbiamo sentito che c’è anche la possibilità che Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen) appaia, il che avrebbe senso visto quanto sono interconnesse le storie dei due personaggi nel MCU”.

Ciò avviene dopo che The Hollywood Reporter ha descritto Vision come “la terza parte di una trilogia iniziata con WandaVision e proseguita con Agatha All Along”. Se questa serie rivelerà cosa ne è stato di Wanda Maximoff dopo la sua scomparsa nel sequel di Doctor Strange, allora si creeranno le premesse perché lei e l’androide si riuniscano… forse per combattere il loro vecchio nemico, Ultron!

La storia d’amore tra Visione e Wanda è epica, quindi questo show potrebbe riunirli in tempo per i prossimi film dei Vendicatori è una prospettiva entusiasmante. C’è una storia da raccontare e si pensa che vedremo i Vendicatori creare una nuova famiglia di androidi simile alla pluripremiata serie di fumetti di Visione di Tom King.

All’inizio di quest’anno, il presidente dei Marvel Studios Kevin Feige ha commentato il motivo per cui Terry Matalas, autore della terza stagione di Star Trek: Picard, è stato scelto come showrunner della serie Disney+.

“È così che l’ho conosciuto”, ha esordito. “È stato grazie al suo incredibile [lavoro su Picard Stagione 3]. Ho detto: È incredibile. Non so come faccia a esistere. Fammi trovare la persona che l’ha realizzato”.

La terza stagione dello show ha ricevuto ampi consensi dalla critica e diversi premi. Feige è un noto trekkie e in precedenza è apparso insieme a Matalas in un episodio di due ore del podcast di Star Trek Inglorious Treksperts.

Per quanto riguarda la Olsen, l’anno scorso ha dichiarato: “In particolare negli ultimi quattro anni, la mia produzione è stata la Marvel. Non voglio… non è che non voglia essere associata solo a questo personaggio. Ma sento davvero di dover ricostruire altre parti per avere un equilibrio”.

“Ho tanta voglia di fare film in questo momento. E spero che alcuni di essi si realizzino nel modo in cui sento di poterlo fare. Ma sì, è qualcosa di cui ho bisogno. Ho bisogno di altri personaggi nella mia vita”, ha aggiunto l’attrice. “Non c’è longevità in un solo personaggio”.

Vision non ha ancora una data di debutto confermata.

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