Il trailer di Aquaman è pronto e la Warner Bros. aspetta
solo il momento giusto per rivelarlo finalmente al pubblico: come
riportato nelle ultime ore, un primo “montaggio” ufficiale delle
scene del cinecomic diretto da James Wan è stato
mostrato ieri al CineEurope, dunque è facile immaginare che
potrebbe arrivare già nei prossimi giorni o essere la vera sorpresa
del prossimo San Diego Comic Con dove la DC Films
sarà presente.
Prima di apparire come assoluto
protagonista in Aquaman, il personaggio
di Jason Momoa è stato protagonista
di Justice League, diretto
da Zack Snyder, al fianco di Ben
Affleck (Batman), Gal
Gadot (Wonder Woman), Henry
Cavill (Superman), Ezra
Miller (Flash) e Ray
Fisher (Cyborg).
Il
filmè stato diretto da James
Wan (Insidious, L’evocazione The Conjuring,
Fast and Furious 7) e vede protagonista Jason
Momoa. Con lui ci sarà Amber
Heard nei panni di Mera, Yahya
Abdul-Mateen II, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Ludi
Lin e Willem Dafoe. Il
cinecomic arriverà al cinema il 21 Dicembre
2018.
Aquaman è il re dei Sette Mari.
Questo sovrano riluttante di Atlantide, bloccato tra il mondo della
superficie, costantemente violento contro la vita nel mare e gli
Atlantidei che sono in procinto di rivoltarsi, deve occuparsi di
proteggere il mondo intero.
La strage vista in Infinity
War a opera di Thanos ha ridisegnato gli equilibri del
Marvel Cinematic Universe,
letteralmente spopolato dopo la mossa ad effetto del Titano Pazzo;
la scena post credits però ha dato uno spiraglio di speranza,
l’arrivo di Captain Marvel in Avengers 4 cambierà le cose.
Tuttavia non sarà proprio come ce lo
aspettiamo, almeno stando a quanto dichiarato da Anthony e
Joe Russo al Huffington
Post: “Ecco come stanno le cose, penso sia importante
ricordare che ogni cosa è possibile nel MCU. Solo perché esiste un sequel
non vuol dire che… ecco, le persone diventano abituate a pensave
che il tempo si muove in maniera lineare nel MCU. Questo non deve
necessariamente essere il caso. Ci sono molti modi inventivi in cui
la storia può andare avanti.”
Continuando nell’intervista, i due
fratelli registi hanno poi affermato che anche per il prossimo film
di Guardiani, confermato da un po’, ci sarà tantissimo tempo per
far quadrare le cose e procedere in avanti con le storie, anche se
forse non in avanti nel tempo in maniera… lineare!
Infine, l’ultimo commento dei Russo
in fase di intervista sembra confermare che i personaggi morti non
saranno tutti risuscitati, e che non è scontato che questi rivedano
la luce. È chiaro che qualcuno tornerà, non è chiaro chi
invece rimarrà cenere.
La prima sinossi di Avengers
4: “Il culmine di 22 film interconnessi, il
quarto film della saga degli Avengers porterà gli spettatori a
essere testimoni di un punto di svolta di un viaggio epico. I
nostri amati eroi capiranno davvero quanto è fragile questa realtà
e i sacrifici che devono essere fatti per sostenerla.”
Avengers 4 è ancora
un grande mistero. Il film sarà diretto dai Fratelli Russo ma non
sappiamo ancora da chi sarà composto il cast né di cosa parlerà il
film. Le dichiarazioni di Kevin Feige in merito
hanno reso molto chiaro il fatto che il titolo ufficiale del film
rappresenta spoiler per Avengers Infinity War, per
cui non sarà rivelato fino all’uscita al cinema del film che
conclude la Fase 3 dei Marvel Studios.
David Bar Katz e
Todd Stashwick stanno co-scrivendo la
sceneggiatura di Suicide
Squad 2 insieme al regista Gavin
O’Connor. A confermarlo è The Hollywood Reporter. Il film
è il seguito del film DC del 2016 con Will Smith, Margot
Robbie e Jared Leto diretto da
David Ayer.
Katz è noto per la sceneggiatura
inserita nella Black List, The Man in the Rockefeller
Suit, e ha diversi progetti in fase di sviluppo, tra cui
Chasing Phil con la Team Downey
di Robert Downey Jr. e la Warner
Bros.
Stashwick proviene dal mondo della
recitazione e ha lavorato a Gotham, serie prequel
di Batman, così come a 12 Monkeys
di SyFy. Recentemente ha rivelato che sta lavorando alla
sceneggiatura di Suicide
Squad 2 e si descrive come un fan DC da tutta la
vita.
Dopo il flop del primo film diretto
da David Ayer, la Warner Bros ha trovato in
Gavin O’Connor colui che potrebbe dare nuova linfa
ai cattivi DC visti sullo schermo. Suicide Squad 2 comincerà la
produzione nell’autunno del prossimo anno.
Nel film sono stati confermati, per
adesso, soltanto Margot Robbie come Harley Quinn,
Will Smith nei panni di Deadshot, Joel
Kinnaman che torna a essere Rick
Flag, Jai Courtney con il suo Capitan
Boomerang e, sembra, anche Jay
Hernandez con Diablo.
Universal Pictures International
Italy ha diffuso il primo trailer italiano di Il
Primo Uomo, il nuovo film del premio Oscar Damien
Chazelle che racconta la storia di Neil
Armstrong. Il film si concentra sull’eroica impresa di
Armstrong, il primo allunaggio nella storia dell’uomo e il
protagonista è Ryan Gosling che torna a lavorare
con il regista che lo ha diretto in La la Land.
Con lui Claire Foy.
Sulla scia del grande successo di
La La Land, vincitore di sei premi Oscar, il
regista premio Oscar Damien Chazelle e il
protagonista Ryan Gosling tornano a lavorare
insieme nel film Il Primo Uomo della Universal Pictures, che narra
l’avvincente storia della missione della NASA per portare un uomo
sul luna. Il film si concentra sulla figura di Neil Armstrong e
sugli anni tra il 1961 e il 1969. Resoconto viscerale in prima
persona, basato sul libro di James R. Hansen, il
film esplorerà i sacrifici e il costo che avrà per Armstrong e per
l’intera nazione, una delle missioni più pericolose della
storia.
Scritto dal premio Oscar
Josh Singer (Il caso Spotlight),
il film è prodotto da Wyck Godfrey e Marty
Bowen (La saga di Twilight, Colpa delle
stelle) per la Temple Hill Entertainment, insieme a
Chazelle e Gosling. Il produttore
esecutivo è Isaac Klausner (Colpa delle
stelle). La Amblin Entertainment
co-finanzia il film.
Nel cast anche Claire
Foy, Corey Stoll, Kyle
Chandler, Jason Clarke, Shea
Whigham, e Jon
Bernthal. Le musiche originali sono state scritte
da Justin Hurwitz.
Presentato in anteprima a Roma, il
film A Quiet Passion segna il ritorno in sala del
regista Terence Davies. Girato nel 2016, e
distribuito in Italia con gran ritardo, l’opera vede come
protagonista Cynthia Nixon,
la Miranda di Sex and the City, qui chiamata a vestire i
panni di Emily Dickinson
in un lungometraggio che ripercorre la sua vita e la sua poesia.
“È una grandissima
poetessa. – esordisce Terence Davies – La
scoprì solo a diciotto anni guardando un documentario televisivo su
di lei. È stata per me una folgorazione, non potevo smettere di
leggerla e rileggerla. Le sue poesie esprimevano perfettamente i
miei tormenti giovanili. Lei era assolutamente all’avanguardia per
la sua epoca”.
Il film ripercorre la vita della
poetessa toccando tutti i temi a lei più cari. “Il tema
dell’onesta e dell’integrità spirituale, così come l’idea
dell’anima pervadono l’intero film. – aggiunge Davies –
C’è una tensione privilegiata verso domande esistenziali come
“cosa c’è dopo la vita?”, “come si affronta la morte?”. Queste sono
domande che Emily Dickinson si poneva costantemente. Ella viveva
seguendo una propria coerenza, cercando sempre di essere vera fino
in fondo.”
“Quando ho visto questo film ne
sono rimasta estremamente colpita, tanto da piangerne. –
esclama Claudia Bedogni, distributrice del film
per Satine Film – È un film in grado di
toccare corde profonde. Ha in sé una volontà di provocazione che
sarà in grado di arrivare fino ai giovani. I giovani devono
avvicinarsi a questi temi, alla poesia, e il cinema in questo può
rivelarsi un alleato potentissimo.”
Con l’occasione della presenza di
Terence Davies, la conferenza stampa diviene ben
presto occasione per ripercorrere la sua idea di cinema, a partire
dal suo primo film, Voci lontane… sempre presenti,
che alla sua uscita nel 1988 ottenne grande successo di pubblico e
critica. “È stato il mio primo lungometraggio. Ho scritto della
mia famiglia cercando di essere fedele e veritiero. In quel film
parlo di tempo, di morte, di percezione delle cose. I miei film
sono lenti, e a qualcuno potrà non piacere questo. Ma questo ti
obbliga a guardare con attenzione le cose, e se decidi di lasciarti
coinvolgere da questo gioco, allora potrai cogliere gli attimi e le
piccole cose che normalmente ci sfuggono, e che solo un ritmo
dilatato può catturare.”
Riguardo il suo lavoro con gli
attori il regista dichiara di trovarsi spesso “sopraffatto
dall’emozione quando c’è vita e verità sul set. Lavorare con gli
attori è la parte che preferisco. Sanno sempre come sorprendermi, e
spesso sono loro i primi ad indicarmi nuove sfumature in quello che
ho scritto. A volte l’emozione nel vederli all’opera è talmente
tanta che ho bisogno di fermarmi e riprendere fiato. Semplicemente
esistono attimi che immortalati regalano emozioni troppo grandi per
il cuore.”
Alla domanda su quanto di suo il
regista abbia messo nel film, il regista risponde deciso:
“Moltissimo. Naturalmente è la storia della vita di Emily
Dickinson, ma attraverso di lei ho potuto raccontare anche molto di
mio. Come lei anche io penso che gli anni vissuti con la mia
famiglia siano stati i più belli della mia vita, e sempre come lei
desideravo che tutto rimanesse immutato, come in una fotografia.
Sfortunatamente il tempo passa e bisogna fare i conti con i
cambiamenti”.
“Allo stesso modo –
continua Davies – attraverso di lei ho potuto riflettere
ulteriormente sui temi della morte e della vita dopo di essa.
Personalmente non credo in un’altra vita, ma questo non mi ha
impedito di ricercare il suo punto di vista.”
Il film uscirà in sala dal 14
giugno, l’inizio del periodo estivo notoriamente difficile per il
cinema. “Si tratta di una scommessa, un rischio ma anche una
strategia. – afferma Claudia Bedogni – L’assenza di grossi
competitors ci permette un azzardo di questo tipo, e la grande
attesa che si è generata nei confronti del film ci fa ben
sperare.
“Emily Dickinson, con il suo
carattere ribelle è attuale ancora oggi. – ci tiene a
concludere Davies – E’ grazie a donne come lei se oggi esiste
una forte volontà di emancipazione femminile, con movimenti come
quello del “Time’s Up”. I grandi artisti spesso non si rendono
neanche conto del loro vero valore. Lei è stata un faro di umanità
per uomini e donne, e l’umanità è quanto di più prezioso abbiamo
oggi da difendere.”
Una boccata d’ossigeno
al box office italiano di questa settimana grazie al film in testa
al botteghino.
Come prevedibile, Jurassic World: Il Regno distrutto
esordisce in prima posizione al box office, incassando 3,6 milioni
di euro in ben 900 sale a disposizione.
Con una media per sala pari a 4000
euro, il film con Chris Pratt registra un ottimo debutto anche se
inferiore alla pellicola precedente. Tuttavia, è un buon segnale
considerano il periodo fiacco al botteghino.
Solo: A Star Wars Story scende
al secondo posto con 358.000 euro con cui arriva a 3,6 milioni
totali.
Deadpool 2 chiude il terzetto
sul podio raccogliendo altri 193.000 euro e giungendo a quota 6,7
milioni.
La truffa dei Logan conferma la
quarta posizione con altri 166.000 euro con cui totalizza 580.000
euro.
Dogman scende al quinto posto
totalizzando 2,2 milioni con altri 138.000 euro.
Lazzaro Felice guadagna una posizione
rispetto all’esordio della scorsa settimana, incassando 112.000
euro per un globale di 302.000 euro.
Calo per The
Strangers 2: Prey at Night (108.000 euro) e
Tuo, Simon (95.000 euro), giunti
rispettivamente a 426.000 euro complessivi e 371.000 euro
totali.
Flop per Malati di
sesso al nono posto, che debutta con soli 76.000 euro
in 186 copie.
Chiude la top10 la new entry
Tito e gli alieni, che esordisce con
68.000 euro in 115 sale disponibili.
È Taika Waititi in
persona a diffondere la prima
foto ufficiale di Jojo Rabbit, suo prossimo film
da regista, in cui interpreta Hitler. Nell’immagine lo vediamo con
Scarlett Johansson, che sarà la
protagonista femminile del film.
JoJo Rabbit è
la storia di un giovane soldato nell’esercito di Hitler che scopre
che sua madre sta nascondendo un bambino ebreo in casa. A dirigere
il film ci sarà Taika Waititi, uno dei cineasti
più originali in circolazioni, che si è fatto un nome dirigendo
Thor: Ragnaroke stravolgendo il
mito cinematografico di Thor.
Waititi ha anche scritto la storia
e nel film interpreterà l’amico immaginario del ragazzo
protagonista, che sarà proprio Adolf Hitler. Oltre a scrivere,
dirigere e recitare nel film, Waititi produrrà JoJo
Rabbit con Carthew Neal e
Chelsea Winstanley.
Nel cast del film
compaiono Sam Rockwell, Rebel
Wilson e Scarlett Johansson.
Dieci anni di film e produzioni
Marvel Studios ad alto budget hanno
prodotto non solo 19 pellicole campioni di incassi ma anche
tantissimo materiale da backstage che spesso è molto più
interessante e divertente dei film stessi.
Di seguito, potete vedere alcune
delle migliori immagini dal backstage dei Marvel Studios, che, ci
scommettiamo, vi strapperanno più di un sorriso.
1 di 20
Mentre il mondo è ancora sotto shock
per il finale di Avengers: Infinity War, i fan
Marvel si preparano ad accogliere
Ant-Man and the Wasp, che arriverà in estate in sala. Inoltre,
ancora in fase di riprese, arriverà prestissimo anche
Captain Marvel al cinema, titolo che
ha impennato le sue quotazioni negli interessi degli spettatori a
seguito dell’ormai celebre scena post credits di Infintiy
War. Infine, a conclusione della Fase 3, Avengers 4 permetterà ai
Vendicatori di regolare i conti con Thanos e ai Marvel Studios di tirare
le somme di questi primi travolgenti anni di MCU.
In Avengers: Infinity War
abbiamo visto la sconfitta degli eroi Marvel, i Vendicatori decimati e
Thanos trionfante, mentre si godeva il suo riposo per la sua
soddisfazione per aver rimesso nel giusto equilibrio
l’universo.
Ecco come ha reagito Stan
Lee alla notizia della disfatta dei suoi più grandi
eroi:
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto da
Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria
Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War è al cinema dal 25 aprile.
Oltre alla problematica
lavorazione, Solo: A Star Wars Story sta
soffrendo anche di una prestazione non all’altezza delle
aspettative al box office. Questo farebbe del film completato da
Ron Howard il primo vero flop della
Lucasfilm, visto che fino a questo momento tutti i
suoi film avevano performato bene per quello che riguarda gli
incassi.
Proprio in merito agli incassi,
Ron Howard ha risposto su Twitter al commento
di un fan che considera colpa della cattiva accoglienza de
Gli Ultimi Jedi le performance negative di Solo.
In pratica, secondo l’utente, i fan sono ancora molto scottati
dalla “delusione” di Episodio VIII e per questo
non sono andati a vedere Solo.
Ron Howard ha
risposto, professando il suo rispetto per tutta la troupe e per il
cast con cui ha lavorato e dicendo che si sente molto dispiaciuto
per chi, a causa di un pregiudizio, si perde l’opportunità di
un’avventura su grande schermo.
Ecco lo screen della
conversazione:
Solo: A Star Wars Story, recensione del film
di Ron Howard
Diretto da Ron
Howard, il cast di
Solo: A Star Wars Story comprende Alden
Ehrenreich (Ave, Cesare!, Segreti di famiglia),
Woody Harrelson (Tre manifesti a Ebbing,
Missouri, Oltre le regole- The Messenger), Emilia Clarke (Io prima di te, Game of
Thrones), Donald Glover (Spider-Man: Homecoming, Sopravvissuto
– The Martian), Thandie Newton (Gringo, Crash: Contatto
fisico), Phoebe Waller-Bridge (Fleabag,
Killing Eve) e Paul Bettany (Captain America: Civil
War, Master & Commander – Sfida ai confini del
mare). Joonas Suotamo (Star Wars – Gli
ultimi Jedi) torna a vestire i panni di Chewbecca.
Scritto da Jonathan Kasdan
& Lawrence Kasdan,
Solo: A Star Wars Story è prodotto da Kathleen
Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel. I produttori esecutivi
sono Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e
Christopher Miller.
Lo scorso 9 giugno è stato il
compleanno di Natalie Portman, 37 anni per
l’attrice premio Oscar, e grazie alla sua partecipazione al
franchise di Star
Wars nei panni di Padme Amidala,
madre di Luke e Leia Skywalker, gli account
ufficiali del franchise l’hanno festeggiata.
Tra le altre star che hanno
condiviso un pensiero e un auguri per l’attrice de Il Cigno
Nero, c’è stato anche Mark Hamill, membro di punta della famiglia di
Star Wars, che ha candidamente ammesso di non aver mai incontrato
sua… madre!
I due attori sono i protagonisti di
due trilogie diverse: da una parte l’originario trittico che ha
sconvolto il mondo della fantascienza e del fantasy, creando un
vero e proprio culto nella cultura pop; dall’altra i prequel, un
po’ criticati ma comunque costitutivi del cuore epico della saga
degli Skywalker. Dopo l’uscita di Solo: A Star Wars Story, il
franchise tornerà a raccontare la trilogia canonica con il nono
episodio che è stato affidato alla regia di J.J.
Abrams dopo l’abbandono/licenziamento di Colin
Trevorrow.
Star Wars: Episodio
IX sarà diretto da J.J. Abrams e scritto
da Chris Terrio. Il film arriverà in sala il 20
dicembre 2019.
Confermati nel cast Daisy
Ridley, John Boyega, Adam Driver e Oscar
Isaac. Il film mostrerà anche come la produzione avrà
risolto il paradosso narrativo della Principessa/Generale Leia.
Come saprete, Avengers: Infinity
War ha messo fine alla vita di molti eroi
protagonisti del MCU (ma sarà davvero
una morte permanente?) dopo lo schiocco di dita
di Thanos, ridotti a poco più che cenere sul
tragico finale del film.
La scomparsa di alcuni personaggi
però pone sotto una luce diversa dei momenti raccontati nel corso
degli ultimi dieci anni del franchise, finora considerati “innocui”
e ora carichi di commozione dopo quanto accaduto nell’epilogo di
Infinity War.
Scopriamo di seguito quelli più
tristi nella lista compilata da ScreenRant:
Il rapporto fra Tony Stark e Peter Parker
Tony Stark sarà anche un soggetto
egocentrico, pieno di sè e preoccupato solo dei suoi affetti più
vicini, ma è impossibile negare che abbia fatto da mentore a
Peter Parker e che la morte del ragazzo alla fine
di Infinity War sia stato uno dei momenti più
toccanti di tutto il franchise.
Innanzitutto l’ha
scelto per combattere nel Team Iron Man in Civil
War, donandogli il suo primo vero costume da
Spider-Man, poi l’ha aiutato a capire chi
era e cosa significasse essere un supereroe, infine ha cercato di
proteggerlo dall’attacco di Thanos, senza successo.
La “visione” di Tony su Steve in Avengers: Age of Ultron
Infinity War può essere letto come la fine
del peggior incubo di Tony Stark. Ricordate la
scena di Avengers: Age of Ultron in
cui Tony “sogna” (sotto effetto delle manipolazioni mentali di
Scarlet Witch) la morte dei Vendicatori mentre la
Terra è invasa da conquistatori alieni? Ecco, è come se l’eroe
abbia vissuto gli ultimi anni con la paura che questo scenario si
avverasse, fino a quando Thanos non si è manifestato.
Che sia stata una sorta di
premonizione per ciò che vedremo nel futuro del franchise,
soprattutto sul destino di Iron Man e Captain America?
T’Challa apre le porte di Wakanda al mondo
Gran parte
di Black Panther analizzava il conflitto interiore
dei wakandiani sull’aprire o meno le porte della propria nazione al
mondo esterno. Il re T’Challa ha lottato per porre
fine all’isolazionismo cercando di usare le risorse del paese per
beni superiori, come mostrato nelle scene post-credits.
Alla fine del film
infatti, T’Challa ha pronunciato il suo discorso alle Nazioni Unite
svelando al mondo la vera faccia di Wakanda, aprendo i confini
della sua nazione e dando il via all’istruzione e al supporto
tecnologico. Sfortunatamente però, la generosità del wakandiano è
stata compromessa dall’arrivo dell’esercito di
Thanos e dalla morte del suo popolo.
Insieme fino alla fine: Steve Rogers e Bucky Barnes
“Sarò
con te fino alla fine” è la promessa che Steve
Rogers e Bucky Barnes si sono scambiati
prima di partire per la seconda guerra mondiale, ignari di dove il
destino li avrebbe condotti.
Prima amici, poi
nemici, e successivamente di nuovo compagni d’armi, entrambi sono
rimasti fedeli a questo “accordo” nonostante le circostanze
difficili. Bucky ha combattuto al fianco dei Vendicatori per
proteggere il Wakanda e la gemma della mente in Infinity
War, ma dopo lo schiocco di dita di Thanos anche lui,
ridotto in cenere, ha dovuto dire addio…
L’amore di Star-Lord per Gamora
Prima di
formarsi come squadra, i membri dei Guardiani della Galassia
non erano esattamente “amici” e non si fidavano l’uno dell’altro.
Se ricordate bene, fu Peter Quill a dire che non
era affatto interessato a Gamora, nel caso dovesse
morire, scenario del tutto ribaltato in vista di Infinity
War.
Quando Star-Lord
scopre che Thanos ha ucciso la sua amata per
ottenere la gemma dell’anima, l’eroe ha messo a repentaglio
l’intero universo perdendo le staffe e lasciando fuggire Thanos
dalla morsa di Iron Man, Spider-Man, Drax, Doctor Strange e Mantis.
La pace fra Gamora e Nebula
Nebula e Gamora sono
cresciute l’una contro l’altra con un rapporto impostato sulla
competizione. La prima odiava la seconda per tutte le volte in cui,
perdendo i combattimenti, dovette essere torturata con la
conseguente sostituzione dei propri arti con congegni meccanici,
tuttavia le due hanno finalmente raggiunto un accordo in
Guardiani della Galassia Vol.2.
Sappiamo inoltre che
in Infinity War Gamora ha svelato la posizione
della gemma dell’anima per impedire a Thanos di
torturare sua sorella (fra le altre cose), e più tardi, è proprio
Nebula a raggiungere il padre adottivo per cercare di ucciderlo
dopo aver appreso della morte di Gamora.
Rocket perde Groot per la seconda volta
Il rapporto tra
Rocket e Groot si è certamente
evoluto tra i due capitoli di Guardiani della
Galassia e Infinity War, con Groot che ha
sacrificato due volte la sua vita per salvare i suoi amici.
Purtroppo abbiamo visto Rocket
perdere di nuovo il suo migliore amico dopo lo schiocco di dita di
Thanos, mentre assiste impotente al suo
dissolversi in cenere, senza contare che non sa ancora di aver
perso anche il resto della sua famiglia…
Thor, Re di Asgard
La storia di
Thor ha attraversato diversi momenti drammatici,
come quando in Thor: Ragnarok suo padre
Odino è morto e sua sorella Hela
ha conquistato il suo regno, per non parlare di
Loki, ucciso da Thanos all’inizio
di Infinity War.
Sappiamo che il
nuovo Re di Asgard ha ormai perso la sua gente, uccisa dal Titano
Pazzo, tuttavia Thor è emerso da Infinity War come il Vendicatore
più forte con una nuova arma, lo Stormbreaker, e speriamo che
Avengers 4 possa riportarlo alla
redenzione che merita.
Nuovi dettagli emergono dalla
fusione Disney-Fox, l’operazione industriale del
mondo del cinema che promette di essere una delle più importanti
dopo l’acquisizione della Lucasfilm da parte della Casa di
Topolino.
Gli azionisti di Disney e
Fox hanno cominciato una fitta corrispondenza per mettere
finalmente a punto i dettagli della fusione. Alcuni passaggi di
questa corrispondenza spiegano esattamente gli accordi e i termini
dell’operazione che dovrebbe trovare il suo completamento il 10
luglio prossimo.
Nel dicembre dello scorso anno,
Disney e Fox hanno finalizzato i termini di un
accordo che vedrebbe la Disney acquistare una parte importante
dell’impero cinematografico e televisivo della 21st Century
Fox. Più recentemente, Comcast ha scelto di fare
un’offerta non richiesta per competere con Disney; Fox e Disney
hanno convocato le assemblee degli azionisti il 10 luglio, in
occasione delle quali gli azionisti voteranno sulla via da
seguire.
Naturalmente, ciò significa che le
società stanno ora delineando i termini della proposta ai loro
azionisti. Uno di loro, che ha ereditato le azioni dai suoi nonni,
ha pubblicato su Reddit una foto della lettera che contiene i
dettagli della fusione Disney-Fox.
Sebbene la lettera sia abbastanza
tecnica, delinea il processo che le aziende mirano a seguire per
attuare la fusione. La 21st Century Fox formerebbe una nuova
sussidiaria, conosciuta come “New Fox”, che sarebbe responsabile di
“un portafoglio di aziende di notizie, sport e broadcast di 21CF”.
21st Century Fox e New Fox entrerebbero quindi in un “accordo di
separazione”, con una ristrutturazione organizzativa. Azioni e
dividendi sarebbero quindi distribuiti in modo appropriato. In
questa fase, il resto della 21st Century Fox – che avrebbe
mantenuto “tutte le attività e le passività non trasferite a New
Fox” – avrebbe iniziato a fondersi con la Disney. Gli azionisti
scambieranno le loro azioni in Fox per azioni in Disney.
L’approccio ha perfettamente senso e
consentirebbe alla fusione tra Disney e Fox di
procedere in maniera tranquilla. Il riferimento a una sorta di
ristrutturazione organizzativa causerà senza dubbio alcune
preoccupazioni nel settore; gli analisti hanno suggerito che la
fusione potrebbe portare a diversi licenziamenti. Il voto degli
azionisti il 10 luglio sarà cruciale per decidere il futuro di
Disney e Fox. Gli azionisti di Fox avranno la
possibilità di approvare la fusione di Disney, o in alternativa di
istruire il management di Fox a prendere in considerazione
l’opzione Comcast.
Se gli azionisti dovessero
sottoscrivere la fusione tra Disney e Fox, la
proposta verrà passata alle autorità di regolamentazione che
prenderanno le proprie decisioni. L’appuntamento è quindi al
prossimo 10 luglio, quando la fusione Disney-Fox
avrà una forma, forse, più solida.
La possibilità di lavorare con gli
X-Men portandoli all’interno del Marvel Cinematic Universe sembra
entusiasmare Kevin Feige, e il presidente dei
Marvel Studios non ha mai nascosto questo suo
desiderio.
Così, mentre proseguono le
trattative tra Fox, Disney e
Comcast (qui maggiori dettagli), Feige ci
tiene a ribadire la sua posizione in merito alla cessione dei
diritti cinematografici:
“Resto qui, seduto in attesa di
una telefonata per poter dire si o no, ma ovviamente ammetto che
sarebbe fantastico avere accesso a tutta la biblioteca Marvel…“
Questa dichiarazione lascia
intendere che il team creativo Marvel ha già progetti per gli
X-Men? Li vedremo prima del previsto nel MCU?
In ogni caso sappiamo
che Kevin Feige è già proiettato verso
il futuro, come dichiarato in una recente intervista durante la
promozione di Avengers: Infinity War:
“Guardiamo sempre in avanti. Proprio quando le persone
pensano di poter inchiodarci, andiamo da qualche altra parte e
questo accadrà di nuovo dopo Infinity War nella costruzione del
prossimo film di Avengers. E abbiamo già pianificato i nostri
progetti fino al 2025.“
Queste le date previste per i sei
progetti (più uno, spostato da agosto 2020 a luglio 2020):
31 Muglio 2020
7 Maggio 2021
30 Luglio 2021
5 Novembre 2021
18 Febbraio 2022
6 Maggio 2022
28 Luglio 2022
Ovviamente fra questi potrebbe
esserci qualche sequel sui personaggi già portati sullo schermo
(probabili uno su Black Panther e un
altro per Spider-Man: Homecoming) come
è altrettanto ipotizzabile la produzione dello standalone su Vedova
Nera.
La scena post credits di
Deadpool
2 ha cercato di “correggere” gli errori dei film
precedenti di Ryan Reynolds, in particolare
X-Men Le Origini: Wolverine e Lanterna
Verde.
Marc Guggenheim,
tra gli autori della sceneggiatura del film DC con protagonista
Reynolds nei panni di Hal Jordan, ha commentato
così il film, riferendosi plausibilmente alla scena citata, e
complimentandosi con l’attore per la “giocata”.
Dopo essere sopravvissuto a un
quasi fatale attacco di mucche, uno chef sfigurato che lavora in
una cafetteria (Wade Wilson) lotta con il suo sogno di diventare il
barista più sexy di Mayberry mentre impara a scendere a patti con
il fatto che ha perso il senso del gusto.
Cercando di riconquistare la
sua spezia per la vita, così come un condensatore di flusso, Wade
deve combattere i ninja, la yakuza e un branco di cani sessualmente
aggressivi, mentre viaggia in giro per il mondo per scoprire
l’importanza della famiglia, dell’amicizia e del sapore. Un nuovo
gusto per l’avventura e per ottenere l’ambito titolo di tazza di
caffè del World’s Best Lover.
Deadpool 2 di
David Leitch è interpretato da Ryan Reynolds nei panni del Mercenario
Chiacchierone, Morena Baccarin nei panni di Vanessa, T.J. Miller come Weasel, Leslie
Uggams come Blind Al, Brianna Hildebrand
come Negasonic Teenage Warhead, Stefan Kapičić
come Colosso, Zazie Beetz come Domino, Julian
Dennison come Russell e Josh Brolin come Cable.
Per celebrare e festeggiare il
decimo anniversario dei Marvel Studios, la Disney ha creato
un sito web commemorativo dove sono
stati pubblicati i poster speciali dedicati a
tutti gli eroi finora apparsi nell’universo cinematografico
Marvel.
Vi ricordiamo che Avengers: Infinity
War, nuovo capitolo del franchise, è nelle nostre sale
dal 25 aprile.
Un viaggio cinematografico senza
precedenti, lungo dieci anni, per sviluppare l’intero Marvel Cinematic Universe, Avengers: Infinity War di Marvel Studios porta sullo schermo
il definitivo, letale scontro di tutti i tempi. Gli Avengers e i
loro alleati supereroi devono essere disposti a sacrificare tutto
nel tentativo di sconfiggere il potente Thanos prima che il suo
attacco improvviso di devastazione e rovina metta fine
all’universo.
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto
da Kevin Feige. Louis
D’Esposito, Victoria Alonso, Michael
Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura.
Incentrato su di una rapina in
banca, 211 – Rapina in corso si ispira al
conflitto armato che nel 1997 cambiò per sempre il modus operandi
del Los Angeles Police Department. Diretto da York Alec
Shackleton, giovane regista di prodotti indipendenti, il
film ha come protagonista l’inossidabile Nicolas Cage.
Quattro spietati criminali armati e
ben addestrati assalgono la Bank of America, trasformando 26
persone, tra impiegati e clienti, in ostaggi ad alto rischio. Le
squadre speciali della LAPD e della SWAT entrano in azione con il
supporto dell’Interpol che da tempo era sulle tracce dei quattro
rapinatori. Ma sarà l’agente Chandler (Nicolas
Cage) a prendere il comando della negoziazione, che si
rivelerà la più lunga e sanguinaria della storia americana.
Nuovo film, nuovo personaggio per
Nicolas Cage, che sempre più in questi anni si divide
tra i più variegati progetti. Quantità non è tuttavia sinonimo di
qualità, e 211 – Rapina in corso non fa
eccezione. Il film si caratterizza per una debole costruzione dei
personaggi e per il fatto di proporre situazioni che, mirando al
coinvolgimento dello spettatore, risultano in realtà poco
credibili. Le forzature con cui questi vengono messi in scena
impedisce tuttavia un concreto trasporto emotivo, generando invece
fastidio e prevedibilità.
Il genere a cui il film si rifà ha
regalato in passato capolavori ad alta tensione, elemento che
invece qui latita. Risulta difficile provare apprensione per i
personaggi e la regia anonima non aiuta nella costruzione di un
pathos che è quindi assente.
La stessa recitazione è poco
convincente, certamente frenata da banalità di sceneggiatura che
non forniscono appigli su cui poter lavorare. Per quello che invece
riguarda la star del film, Nicolas Cage, lui per primo non sembra
convinto di quanto sta facendo, benché il suo sia il personaggio
più intenso e interessante. Certo il merito non è da rintracciarsi
nella scrittura, ma per l’attore della dinastia Coppola sono
lontani gli anni di maggior splendore.
211 – Rapina in
corso parte da premesse poco convincenti che porta
avanti con altrettanta poca convinzione, riuscendo in parte ad
attirare un minimo di attenzione sulle sequenze finali. Il film non
rende giustizia agli eroi della realtà e si conclude senza aver
lasciato nulla allo spettatore.
Se speravate di vedere il film su
Deathstroke già il prossimo anno dovrete
rassegnarvi: come confermato nelle ultime ore dal regista
Gareth Evans, la produzione del cinecomic potrebbe
slittare di diversi mesi a causa di coincidenze lavorative e
iniziare quindi non prima del 2020.
Tuttavia, nel caso in cui la Warner
Bros. decidesse di affrettare i tempi, niente esclude che Evans
venga “allontanato” dalla regia e che si scelga un altro nome che
possa dirigere la pellicola con Joe Manganiello.
Vi terremo aggiornati.
Vi ricordiamo che il personaggio ha
esordito nel DCEU durante una delle due
scene post credits di Justice League, mentre
incontrava Lex Luthor per discutere di
un piano per annientare la lega di supereroi formata da Superman,
Batman, Wonder Woman, Flash e Cyborg.
Non sappiamo ancora con certezza se
il villain tornerà anche in Justice League
2 o se avrà un altro cameo nei prossimi cinecomic
targati DC, come ad esempio The
Batman, ma vi terremo aggiornati.
Deathstroke (noto anche
come Deathstroke the Terminator), il cui vero
nome è Slade Wilson, è un personaggio dei
fumetti DC
Comics creato da Marv
Wolfman e George Pérez, apparso per la prima volta sulle
pagine di The New Teen Titans vol. 1 n. 2 del
dicembre 1980. Deathstroke si è classificato al 32º posto
nella classifica dei più grandi cattivi nella storia dei
fumetti.
Dieci anni e 20 film (di cui uno in
uscita a breve, Ant-Man and The Wasp): sono questi
i numeri più importanti dei Marvel Studios, se non si contano gli
innumerevoli record al box office e la quantità di fan che seguono
con passione il franchise fin dalla sua nascita.
Ma se vi stavate chiedendo quale
sia, secondo Kevin Feige, il titolo migliore del
MCU e quello che ha dato più
soddisfazione rappresentando un vero punto di svolta, forse
rimarrete sorpresi dalla risposta del presidente e produttore:
“Prima che uscisse, già
dal processo creativo, Black Panther è stata un’esperienza di
trasformazione. Quando stavamo guardando il montaggio finale, dove
di solito provi a capire se ci sono modifiche da fare, ricordo che
mi avvicinai a Ryan Coogler e quasi d’istinto gli dissi: “Penso che
questo sia il miglior film che abbiamo mai fatto
[…] Abbiamo dovuto realizzare quel film
per distruggere il mito dei black movies che non hanno successo in
tutto il mondo…d’altronde c’è ancora un pregiudizio inconscio negli
spettatori ed è una cosa reale.“
Kevin
Feige sembra già proiettato verso il futuro, come
dichiarato in una recente intervista durante la promozione del
film:
“Guardiamo sempre in avanti. Proprio quando le persone
pensano di poter inchiodarci, andiamo da qualche altra parte e
questo accadrà di nuovo dopo Infinity War nella costruzione del
prossimo film di Avengers. E abbiamo già pianificato i nostri
progetti fino al 2025.“
Queste le date previste per i sei
progetti (più uno, spostato da agosto 2020 a luglio 2020):
31 Muglio 2020
7 Maggio 2021
30 Luglio 2021
5 Novembre 2021
18 Febbraio 2022
6 Maggio 2022
28 Luglio 2022
Ovviamente fra questi potrebbe
esserci qualche sequel sui personaggi già portati sullo schermo
(probabili uno su Black Panther e un
altro per Spider-Man: Homecoming) come
è altrettanto ipotizzabile la produzione dello standalone su Vedova
Nera.
Con l’avvicinarsi dell’uscita di
Ant-Man and The Wasp i Marvel Studios continuano la loro martellante
campagna pubblicitaria diffondendo un nuovo spot del film.
Protagonista assoluto Scott Lang (Paul
Rudd) che ricorda ai suoi colleghi di essere un Avenger,
reclutato da Steve Rogers in Captain America: Civil
War.
Potete vedere la clip qui sotto.
Ant-Man and the
Wasp, full trailer: Scott e Hope in
azione
Dal Marvel Cinematic Universe, arriva
Ant-Man and the Wasp, un nuovo capitolo del MCU con protagonisti i due eroi con
la straordinaria abilità di cambiare dimensione. A seguito degli
eventi di Captain America: Civil War, Scott Lang deve scendere a
patti con le conseguenze della sua scelta sia come super eroe che
come padre. Lotta per trovare un nuovo equilibrio tra la sua vita a
casa e le sue responsabilità in quanto Ant-Man, deve confrontarsi
con Hope van Dyne e suo padre, Hank Pym, per una missione urgente.
Scott deve indossare di nuovo la sua tuta e imparare a combattere
al fianco di Wasp come compagna di squadra per collaborare e
svelare dei mistero del passato.
Ant-Man and the Wasp,arriverà al cinema
il 6 luglio 2018. È diretto da Peyton
Reed, mentre alla sceneggiatura ci sono Chris
McKenna & Erik Sommers, Paul Rudd, Andrew Barrer & Gabriel
Ferrari. Nel cast sono stati confermati i
protagonisti Paul
Rudd e Evangeline Lilly.
Confermati nel
cast Michael Douglas, Michael
Pena e David
Dastmalchian. Si sono uniti al cast
anche Michelle Pfeiffer che
interpreta Janet Van
Dyne,Hannah
John-Kamen è Ghost, Randall
Park è Agent Jimmy Woo, Laurence
Fishburne è Dr. Bill Foster, aka Goliath.
È online un nuovo spot di
Mission Impossible: Fallout, sesto capitolo del franchise con
protagonista Tom Cruise. Insieme a lui, in questa
breve clip, anche Henry Cavill, con i due che danno sfogo alle
loro tecniche di combattimento.
Vi ricordiamo
che Mission Impossible: Fallout, diretto
da Christopher McQuarrie, uscirà nelle
nostre sale il 30 agosto 2018. Nel cast
anche Rebecca Ferguson, Simon
Pegg, Henry
Cavill e Angela Basset.
A causa di un infortunio
di Tom Cruise mentre eseguiva un salto
da un edificio all’altra, il film ha subìto una pesante battuta
d’arresto durante la produzione. Sappiamo che la scena è stata
ripresa e montata addirittura nel trailer rilasciato durante la
notte del Superbowl. Qui potete dare uno
sguardo al video dell’incidente.
Il regista ha inoltre commentato il
titolo del film, dando anche qualche indizio sulla trama:
“Fallout ha più significati nel film, da quello letterale, come
la minaccia di terrorismo nucleare che pende
sulla trama, ad altri più metaforici, come
l’idea che quello che succede nel film sia il risultato delle
scelte che Ethan Hunt ha fatto nella sua vita. È il suo
passato che ritorna a cercarlo. È la “conseguenza negativa” di
tutte le sue buone intenzioni.”
Come annunciato dalla Lucasfilm dopo
l’uscita di Star Wars: Gli Ultimi
Jedi, sarà proprio Rian Johnson
a sviluppare una nuova trilogia per il franchise e e sembra
che il primo film potrebbe arrivare già nel 2020.
La conferma arriva dal collaboratore
di Johnson, Ram Bergman: “Sarà una trilogia
completamente nuova scritta da Rian Johnson. Ci saranno nuovi
personaggi, e tutto sarà inedito per la saga. Tra due anni potrebbe
uscire in sala, ma siamo solo nelle fasi iniziali“.
Vi ricordiamo che la Disney, rimasta
impressionata dal lavoro svolto dal regista con Gli Ultimi Jedi, ha
deciso immediatamente di affidargli una nuova trilogia, che Johnson
scriverà e dirigerà, ideandola completamente da solo, con la
produzione del suo collega Ram
Bergman.
“Abbiamo tutti amato lavorare
con Rian a Gli Ultimi Jedi – ha
dichiarato Kathleen Kennedy, presidente della
Lucasfilm – è una vera forza creativa, e vederlo
completare il film dall’inizio alla fine è stato uno dei più bei
lavori della mia vita. Rian farà cose magnifiche con la tavolozza
bianca, in questa nuova trilogia.”
In un comunicato
congiunto, Johnson e Bergman hanno dichiarato: “Abbiamo
trascorso il periodo della vita a collaborare con la Lucasfilm e la
Disney su GLi Ultimi Jedi. Star Wars è una grande mitologia moderna
e ci sentiamo molto fortunati di contribuire. Non vediamo l’ora di
continuare la serie.”
Sono stati diffusi nuovi concept di
Avengers: Infinity War, in
cui possiamo dare un nuovo sguardo all’invasione del Wakanda da
parte degli eserciti di Thanos e anche avere nuove immagini di
Vormir, il pianeta su cui era nascosta la Gemma
dell’Anima.
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto da
Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria
Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War è al cinema dal 25 aprile.
Primo dell’uscita in sala di
Thor: Ragnarok, Mark
Ruffalo dichiarò che il terzo film dedicato a Thor era in
realtà il primo di una “trilogia interna” che avrebbe sviluppato in
maniera particolare e decisiva il suo personaggio di Bruce
Banner e di Hulk.
Alla luce di quanto avvenuto in
Ragnarok e di quello che abbiamo visto in Avengers: Infinity War,
abbiamo un quadro più preciso di questo arco narrativo e possiamo
anche ipotizzare come e dove si concluderà, negli eventi di
Avengers 4.
Ecco di seguito una teoria che potrebbe
anticipare l’esito di questo arco narrativo relativo al Gigante di
Giada.
L’arco narrativo che conduce ad
Avengers 4
Questo arco narrativo del
personaggio è iniziato con Hulk e Bruce Banner che si dividono in
due diverse identità. “Il fatto che Hulk parli in Thor:
Ragnarok, è l’inizio della separazione di questi due
individui”, ha spiegato Ruffalo, “queste identità sono una
sola identità separata in due.”
Sembra che Bruce Banner soffra di
una forma di disturbo di personalità multipla; ci sono due menti,
intrappolate nello stesso corpo. In forma umana, Bruce ha il
controllo; ma ogni volta che Banner si trasforma, l’altro
si mette al comando. L’MCU ha sempre trattato Banner e
Hulk come personaggi distinti, con Bruce che si riferisce al
Gigante di Giada come “l’altro ragazzo”. Ma Bruce ha iniziato a
capire che Hulk è una persona a pieno titolo, non
solo un mostro scatenato. Quando Hulk sceglie di
reindirizzare il Helicarrier dello S.H.I.E.L.D. per non mettere in
pericolo gli innocenti, Bruce si rende conto che il Gigante di
Giada ha davvero la capacità di entrare in empatia. Anche se Banner
non si fidava di lui – per questo che ha lavorato con Stark per
costruire l’armatura di Hulkbuster – ha iniziato a “farlo uscire”
ogni tanto.
Gli eventi di Thor:
Ragnarok hanno cambiato tutto. Bloccato su Sakaar,
Hulk ha deciso di sopprimere Bruce Banner, di rifiutarsi di tornare
indietro. Il Gigante di Giada ha mantenuto il controllo del corpo
di Banner per due anni, imparando e crescendo, sviluppando il
linguaggio. Come ha detto Ruffalo, “È come un bambino! È come
un bambino di cinque o sei anni, quindi ha la stessa sintassi, ha
la stessa visione del mondo”. Alla fine, Thor riesce a
convincere Hulk a tornare indietro, ma questa esperienza lascia
Bruce terrorizzato. Se si fosse trasformato di nuovo in Hulk,
sarebbe mai tornato indietro?
Ma Bruce Banner è un eroe. Vedendo
gli ultimi sopravvissuti Asgardiani minacciati da Hela, decise di
trasformarsi un’altra volta. La dinamica, però, è degna di note:
invece di uscire quando Banner salta sul Ponte Arcobaleno, Hulk
aspetta fino all’ultimo momento utile. È una scena divertente, ma
potrebbe essere anche un’obiezione da parte dell’Altro –
un’espressione di frustrazione per essere dato per scontato, per
essere trattato come un’arma da guerra. Passando a
Avengers: Infinity War, quando Thanos lo
sconfigge, il Gigante di Giada è spaventato. Il suo viaggio sulla
Terra lo trasforma di nuovo in Bruce Banner. Durante il film,
lui rifiuta di tornare. Come ha spiegato Joe
Russo: “Penso che se Hulk dovesse dire perché, sarebbe
[che] Banner vuole solo Hulk per i combattimenti, penso che ne
abbia abbastanza di salvare il culo a Banner”. Banner è stato
costretto a farsi avanti e diventare un eroe a pieno titolo, usando
Hulkbuster per affrontare gli Outriders. C’è una perfetta
continuità tra il terzo atto di Thor:
Ragnarok e l’arco di Hulk in Infinity
War.
Quello che sappiamo per il
prossimo Avengers
Thor:
Ragnarok e Avengers:
Infinity War hanno messo questi due personaggi in
conflitto. Hulk e Bruce Banner sono ora in posizione di antagonismo
reciproco, due persone che condividono lo stesso corpo e sembrano
avere una spietata avversione l’uno dell’altro. L’inizio di
Avengers 4 presumibilmente riprenderà con lo status
quo alla fine di Infinity War, con il Gigante di
Giada che ancora si rifiuta di fare il lavoro sporco per Banner. È
sicuro dire che i Russo stiano pianificando il ritorno del
personaggio, prima o poi.
Nel frattempo, mentre questa
potrebbe essere la fine di un arco di tre film per Hulk, non
significa necessariamente che il tempo del personaggio nella
MCU sia finito. Per
contratto, Avengers
4 è il film finale di Chris Evans,
mentre la maggior parte degli spettatori si aspetta che l’Iron Man
di Robert Downey Jr. paghi il prezzo più alto
nello sforzo di sconfiggere Thanos. Ma il contratto di Mark
Ruffalo potrebbe non finire. Si ritiene che abbia almeno
un film sul suo contratto dopo Avengers
4. Ciò significa che l’arco di Hulk probabilmente non
finirà con la morte, ma piuttosto creerà una sorta di nuovo status
quo, che la Marvel può esplorare in un altro
film sugli Avengers , o forse con un cameo di Hulk in un film su un
altro personaggio.
L’artwork anticipa un nuovo
Hulk
E questo ci porta a questo artwork
di Avengers 4. Questa immagine mostra
un Hulk che è molto diverso da quello che abbiamo visto fino ad ora
nel MCU. Non è così tanto “grosso”, la
faccia è più riconoscibile come quella di Mark
Ruffalo, e – soprattutto – indossa dei vestiti. Se questa
immagine è effettivamente correlata a Avengers 4,
prende in considerazione uno scenario in cui Hulk e Bruce Banner
sembrano essersi unificati. Dove queste due diverse identità sono
diventate una cosa sola.
Il processo di trasformazione da
Bruce Banner a Hulk di solito fa a brandelli gli abiti di Bruce.
Sembra quindi che Il Gigante di Giada e Banner abbiano trovato una
sorta di equilibrio.
Se è così, questa è la direzione in
cui sta viaggiando il personaggio. Hulk e Bruce Banner si
confronteranno e alla fine si uniranno. Il risultato sarà
presumibilmente simile a quello che i lettori di fumetti chiamano
“il Professor Hulk”.
Una spiegazione per il Professor
Hulk
L’idea ha un forte precedente a
fumetti, che si riferisce alla serie di The Incredible
Hulk di Peter David. David ha esplorato
l’idea che il Gigante di Giada sia nato dal trauma infantile di
Bruce Banner, per mano di un padre violento, e che la sua mente si
sia scissa molto prima dell’esposizione ai Raggi Gamma. Infatti,
David ha anche introdotto un terzo personaggio, il Grey Hulk! Nel
n. 376, in un numero intitolato “Conflitto di personalità”, le
diverse personalità di Bruce Banner entrano in in collisione
frontale. La questione conteneva scene sconcertanti in cui Bruce
barcollava, il suo corpo si ribellava al cambiamento, le sue mani
si allargavano e diventavano verdi e grigie. Presentava anche ampi
dialoghi in cui i personaggi si rivolgevano l’un l’altro attraverso
la bocca di Banner.
Se questo suona familiare, è perché
Avengers:
Infinity War ha riprodotto l’idea. Visivamente, le
scene di trasformazione parziale sono state prese direttamente da
The Incredible Hulk # 376. C’è anche un breve momento di dialogo
tra i due personaggi, con Banner che urla contro Hulk, e il Gigante
di Giada che urla “No”. L’incredibile Hulk # 376 si è concluso con
le personalità in conflitto disperate, che tentano di soffocarsi a
vicenda. Ci è voluto l’intervento dello psicologo Doc Samson per
porre fine al tumulto del personaggio. Questi ha usato la
suggestione post-ipnotica per impedire che i personaggi tornassero
in guerra, e poi ha costretto Banner ad affrontare il suo trauma
infantile. Il risultato fu l’integrazione finale delle diverse
personalità, creando il cosiddetto “Professor Hulk” – una singola
mente, con il genio di Bruce Banner e la forza di Hulk. Potrebbe
essere questa la logica conclusione di questo arco di tre film per
il personaggio.
Lucky Red ha diffuso due
clip da Tito e gli
alieni, il film diretto da Paola
Randi con protagonista Valerio
Mastandrea, insieme a Clemence Poesy, Luca
Esposito, Chiara Stella Riccio, Miguel Herrera, John Keogh
e con la partecipazione straordinaria di Gianfelice
Imparato.
Tito e gli alieni,recensione del film
con Valerio Mastandrea
Il Professore (Valerio
Mastandrea) da quando ha perso la moglie, vive isolato dal
mondo nel deserto del Nevada accanto all’Area 51. Dovrebbe lavorare
ad un progetto segreto per il governo degli Stati Uniti, ma in
realtà passa le sue giornate su un divano ad ascoltare il suono
dello Spazio. Il suo solo contatto con il mondo è Stella, una
ragazza che organizza matrimoni per i turisti a caccia di alieni.
Un giorno gli arriva un messaggio da Napoli: suo fratello sta
morendo e gli affida i suoi figli, andranno a vivere in America con
lui. Anita 16 anni e Tito 7, arrivano aspettandosi Las Vegas e
invece si ritrovano in mezzo al nulla, nelle mani di uno zio
squinternato, in un luogo strano e misterioso dove si dice che
vivano gli alieni…
Il grande assente di
Solo: A Star Wars Story era
atteso da molti fan della saga, trattandosi di uno dei classici
antagonisti di Han Solo, tuttavia nel film non c’è traccia del
gangster Jabba The Hutt. Ovviamente il personaggio
potrebbe tornare nei prossimi capitoli spin-off del franchise, dal
momento che Solo si conclude con una finestra
aperta sul futuro.
Nel frattempo è
Ron Howard a spiegare le ragioni di questa
assenza, parlandone in una recente intervista:
“Jabba
era sulla lista, ma la produzione sapeva di non voler andare in
quella direzione e offrire troppi indizi per un eventuale sequel.
Certo sarebbe stato divertente, ma anche troppo
rischioso“.
Solo: A Star Wars
Story è nelle sale dal 23 maggio, diretto daRon
Howard dopo l’allontanamento dei registi Phil
Lord e Chris Miller. La
sceneggiatura porta la firma di Lawrence
Kasdan e di suo figlio Jon
Kasdan.
Sali sul Millennium Falcon e
viaggia nella galassia lontana lontana in Solo: A Star Wars Story,
un’avventura completamente nuova con il farabutto più amato della
galassia. Attraverso una serie di audaci fughe nel profondo,
oscuro e pericoloso mondo criminale, Han Solo incontra il suo
potente futuro copilota, Chewbacca e anche il famoso giocatore
d’azzardo Lando Calrissian, in un viaggio che racconterà l’inizio
di uno degli eroi più improbabili della saga di Star Wars.
Diretto da Ron
Howard, il cast di
Solo: A Star Wars Story comprende Alden
Ehrenreich (Ave, Cesare!, Segreti di famiglia),
Woody Harrelson (Tre manifesti a Ebbing,
Missouri, Oltre le regole- The Messenger), Emilia Clarke (Io prima di te, Game of
Thrones), Donald Glover (Spider-Man: Homecoming, Sopravvissuto
– The Martian), Thandie Newton (Gringo, Crash: Contatto
fisico), Phoebe Waller-Bridge (Fleabag,
Killing Eve) e Paul Bettany (Captain America: Civil
War, Master & Commander – Sfida ai confini del
mare). Joonas Suotamo (Star Wars – Gli
ultimi Jedi) torna a vestire i panni di Chewbecca.
Scritto da Jonathan Kasdan
& Lawrence Kasdan,
Solo: A Star Wars Story è prodotto da Kathleen
Kennedy, Allison Shearmur e Simon Emanuel. I produttori esecutivi
sono Lawrence Kasdan, Jason McGatlin, Phil Lord e
Christopher Miller.
Come saprete,
Avengers: Infinity War ha
messo fine alla vita di molti eroi protagonisti del
MCU (ma sarà davvero
permanente?) dopo lo schiocco di dita di Thanos,
ridotti a poco più che cenere sul tragico finale del film.
Tuttavia restano dei
personaggi che non sono comparsi nel cinecomic e che, fuori scena,
potrebbero essere sopravvissuti al gesto del Titano Pazzo. Fra
questi c’è anche il Gran Maestro, o almeno è ciò
che sembrerebbe confermare – a modo suo – Jeff
Goldblum:
“Il Gran
Maestro ha più poteri di tutti i supereroi messi assieme. Non puoi
uccidermi, sono come un vampiro. Non conosco la morte e posso
uccidere le persone solo guardandole. Oppure posso resuscitarle
semplicemente guardandoli e pensando a loro. Posso fare di tutto.
Ma in realtà sono ovunque e da nessuna parte. Sono come Keyser
Söze.“
Dobbiamo prendere queste
parole come vere, o è solo parte dell’eccentrica performance
dell’attore nei panni del Gran Mestro? Che ne pensate?
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto
da Kevin Feige. Louis
D’Esposito, Victoria Alonso, Michael
Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War è al cinema dal 25 aprile.
È opera di ryan.reviews questa nuova fan-art
dedicata a Captain Marvel, con Brie
Larson che indossa il costume classico della supereroina
presto protagonista di uno standalone.
Nelle foto finora trapelate dal set
l’attrice è sempre apparsa con un’uniforme verde, lontana dai
colori originali di Carol Danvers dei fumetti.
La vedremo in queste vesti anche nel
film? Che ne pensate?
Vi ricordiamo che alla regia del
cinecomic con protagonista Brie Larson,
ci saranno Anna
Boden e Ryan Fleck. Il film
invecearriverà al cinema l’8 marzo
2019.
Il cast ufficiale: Brie
Larson, Samuel L.
Jackson, Ben
Mendelsohn, Djimon
Hounsou, Lee
Pace, Lashana
Lynch, Gemma
Chan, Algenis Perez
Soto, Rune
Temte, McKenna
Grace, Clark
Gregg, Jude
Law, Annette Bening.
La sinossi: Basato sul personaggio dei fumetti Marvel apparso per la prima volta
nel 1968, il film segue Carol Danvers mentre diventa uno degli eroi
più potenti dell’universo. Quando la Terra viene coinvolta in una
guerra galattica tra due razze aliene, è lì che Captain Marvel interverrà. Ambientato negli
anni ’90, il cinecomic è un’avventura tutta nuova che racconterà un
periodo inedito nella storia dell’universo cinematografico Marvel.
Secondo un’interessante
descrizione del film, Captain Marvel sarà “qualcosa di mai
visto prima nel MCU“:
“Anche
se Thor:
Ragnarok, Black
Panther e Avengers: Infinity
War erano tutti film diversi e originali, niente
sarà diverso e originale come Captain Marvel. Il film
di Anna Boden e Ryan
Fleck cambierà l’universo cinematografico Marvel regalandoci qualcosa che
nessuno ha mai visto prima nel MCU e qualcosa che nessun fan si
aspetta.“
Il report continua dicendo
che “SeWonder
Woman è stato ovviamente considerato un film
molto importante per le donne, Captain Marvel vi sorprenderà ancora di
più, ridefinendo completamente i film sui supereroi proprio come i
Marvel Studios hanno rivoluzionato il
cinecomic nel 2008.“
L’abbiamo visto recentemente in
Cattivi Vicini, Baywatch e in The
Greatest Showman: sembra che Zac
Efron, ad anni di distanza da High School Musical,
sia ancora ovunque.
Zachary David Alexander
Efron è nato il 18 ottobre 1987 in San Luis Obispo, in
California. I genitori si chiamano Starla Baskett e David Efron, e
ha un fratello più giovane di nome Dylan. Che lo conosciate come il
ragazzetto che interpretava Troy, o che siate fan che lo seguono da
una vita, ne avrete sentito parlare parecchio. Perché Zac Efron è
uno di quelli di cui si parla parecchio, sempre. Quindi, ecco
dieci curiosità su Zac Efron:
Zach Efron: film
1. Ha cominciato a recitare a 11
anni. Come molti attori, Zac Efron ha cominciato a recitare da
bambino. In particolare, ha cominciato incoraggiato dal padre, che
gli ha suggerito di cominciare dei progetti da attore. Alcuni dei
suoi primi ruoli furono in Firefly, E.R., The
Guardian. La fama è arrivata, come tutti ben sappiamo, con il
ruolo di Troy Bolton in High School Musical, anche se
nessuno si aspettava, all’epoca, che sarebbe stato un successo del
genere. Inizialmente, infatti, il film non doveva avere alcun
sequel ma, dopo la popolarità raggiunta con il primo capitolo, la
Dinsey decise di produrre il franchise che oggi conosciamo (e
amiamo, ammettetelo).
2. I film e la carriera di Zac
Efron. Zac Efron ha lavorato parecchio per liberarsi
dell’immagine di ragazzino del liceo e affermarsi come attore
maturo. Dopo High School Musical, ha recitato nella commedia
17 Again — Ritorno al liceo, e nel famosissimo musical
Hairspray nel 2007. È stato poi il protagonista di un
adattamento di un romanzo di Nicholas Sparks, Ho cercato il tuo
nome nel 2012, ha prestato la propria voce per un film
d’animazione ispirato al Lorax di Dr. Seuss, e, tra gli
altri, ha lavorato con Seth Rogen nelle commedie Cattivi vicini
1 e 2. Negli ultimi anni, è comparso in Nonno scatenato,
Mike and Dave: un matrimonio da sballo, e in The Greatest Showman.
3. Non ha cantato nel
primo Hight School Musical. Questa notizia sconvolgerà
alcuni fan di Zac Efron, quelli che non lo sapevano ancora. Alcuni
di loro avranno notato che la voce di Troy Bolton cambia
drasticamente dal primo film al secondo. Non è stata
un’impressione: Zac Efron non ha realmente cantato le tracce del
primo film, ma si è preso carico del canto solamente a partire dal
secondo capitolo del franchise. La voce delle canzoni si chiama
Drew Seeley e, a riguardo, Efron ha dichiarato che, alla domanda
sul perché fosse stato scelto di ricorrere a qualcun altro, la
risposta non fu per niente chiara.
4. È un super nerd.
Sfatiamo i miti sui nerd: non sono tutti occhialuti che se ne
stanno in cantina a leggere fumetti. Zac Efron, con i capelli
biondi e perennemente senza maglietta, è uno di loro. E ama i
cartoni giapponesi. I suoi preferiti sono Bleach, Death Note,
Naruto e Dragonball Z.
Zac Efron: fisico e altezza
5. Non è troppo alto.
Molte celebrità sembrano molto più alte di quello che sono, sullo
schermo. Zac Efron è uno degli attori più sexy in circolazione, ma
visto nella realtà potrebbe essere una sorpresa: infatti, è alto
solamente 1.73 metri. Che è alto, ma non troppo. Ma probabilmente è
parecchio alto per Hollywood, dove tutti sembrano essere molto più
bassini di quel che sembra.
6. È andato in riabilitazione
nel 2013. Ci sono tante storie come queste, ma è sempre una
brutta storia. Nel 2013, fu annunciato che Zach era stato in
riabilitazione per cinque mesi, quando la vita di party eccessivi
aveva cominciato ad avere un’influenza negativa sul lavoro. Come
molte star, sembra abbia avuto difficoltà a gestire una vita
costantemente sotto i riflettori, sin dalla giovane età. E
comprensibilmente: dall’inizio della carriera, è stato seguito
ovunque dai paparazzi e dai fan (arrivando addirittura a dover
cambiare il numero di telefono a causa loro). Allora, sembra che si
sia dedicato ad una vita di feste, alcol e droghe, arrivando a
mancare dal set. Ma sembra che dopo la riabilitazione i problemi
siano stati superati.
Zac Efron è gay?
7. I pettegolezzi cominciati ai
tempi di High School Musical e le dichiarazioni. Succede
spesso, con gli attori famosi: i pettegolezzi sulla vita privata e
la sessualità piovono dal cielo. A Zac Efron è stato chiesto come
si sentisse riguardo ai pettegolezzi che fosse gay, cominciati già
all’epoca di High School Musical. Quello che ha detto lui
non si è concentrato esattamente sui pettegolezzi, ma è andato
dritto al punto, affermando: “non capisco cosa ci sia di sbagliato
nell’essere gay”. Inoltre, ha detto che, secondo lui, il motivo per
cui molti fan omosessuali si sono rivisti in Troy Bolton, è per il
fatto che quella del personaggio è una storia sull’accettare ed
essere felici della persona che si è, anche se si è diversi, e sul
non avere paura di mostrarlo. E ha detto di esserne molto
orgolioso.
Zac Efron: la fidanzata
8. Ha provato Tinder. E non
ha funzionato. Sì. Zach Efron, il sogno delle ragazzine cresciute
negli anni Duemila e non solo, il principe azzurro perennemente in
spiaggia senza maglietta, ha provato Tinder. E… non è andata molto
bene. Insomma, tutti hanno pensato che l’account fosse un fake e
nessuno ha voluto averci a che fare.
9. I tempi di Vanessa
Hudgens. Ha fatto felici molti fan, ma purtroppo, la reazione
tra il Troy e la Gabriella del mondo reale non è durata per sempre.
Ma è stato bello finché è durato: ai tempi, Zac e Gabriella erano
una delle coppie più celebri e amate del pianeta: hanno addirittura
vinto il Best TV Chemistry Award ai Teen Choice
Awards del 2006.
10. Zac Efron sta frequentando
Alexandra Daddario. Per un
po’, era sembrato che la vita amorosa di Zac non stesse esattamente
andando a gonfie vele. Poi, sono arrivati i pettegolezzi sulla
relazione con la collega di Baywatch, ed è stata confermata
di recente. I due sono stati visti insieme lo scorso marzo mentre
portavano a passeggio i cani.
Come annunciato dalla Warner Bros.
alcune settimane fa, la produzione di The
Batmanè slittata al 2019, dunque la
speranza di vederlo presto sul grande schermo è sfumata e toccherà
attendere almeno il 2020.
Le ragioni di questo cambio di
programma, prevedibile visti tutti i dubbi sul film e la ricerca di
un nuovo protagonista che dovrebbe sostituire Ben
Affleck, risiedono nel fatto che nel 2018 la DC Film dovrà
concentrarsi su altri tre cinecomic, ovvero Shazam!,Wonder Woman
2e The Joker Origins.
Sembra che
The Batman sia stato concepito come film
indipendente dall’universo DC (sebbene dovrebbe far parte del
DCEU) e non sarà il prequel di nessuna nuova
trilogia. Nessun indizio lascia però presagire l’avvio di un
“Gothamverse” composto da Batman,
Nightwing e
Batgirl.
Addio Ben Affleck?
Che fine
farà Ben Affleck? Abbandonerà, come si vociferava
mesi fa, il costume dell’Uomo Pipistrello? Jake
Gyllenhaal ha espressamente dichiarato di non essere
coinvolto nel progetto e sarà presto il nuovo villain del sequel di
Spider-Man: Homecoming,
dunque il nome del papabile sostituto è ancora avvolto nel
mistero.
Le fonti d’ispirazione di Matt Reeves
Matt Reeves
ha deciso di scartare la sceneggiatura scritta in precedenza da
Ben Affleck e Geoff Johns ed è
tornato al lavoro per “ridisegnare” la sua versione del Cavaliere
Oscuro. Ma cosa avrà in serbo per il personaggio? Si vocifera che
il regista stia cercando di mantenere la trama a livelli
essenziali, introducendo alcuni elementi che i fan dell’eroe
conoscono bene. Registi come Christopher Nolan,
David Lynch e Michael Mann
sembrano essere le più grandi fonti d’ispirazione.
I villain
Nel corso
delle ultime settimane sembrerebbero essere trapelati alcuni
concept art relativi a villain come Due-Facce,
Pinguino, Enigmista e
Victor Zsas, tuttavia non abbiamo ancora la
certezza di vederli nel film. Forse appariranno in piccoli
camei?
Robin donna
Tra i
concept art che sono pervenuti sulle scrivanie della Warner Bros.
c’è anche quello di una versione femminile di
Robin. Nei fumetti il precedente è indicato dal
personaggio di Stephanie, dunque è possibile che Batman possa
reclutarla come nuova spalla.
Una nuova Batsuit
Un altro
concept art invece avrebbe rivelato una
Batsuit del tutto rinnovata e corazzata con
pesanti aggiunte. Come questa sarà diversa dall’uniforme indossata
da Affleck in Batman v Superman: Dawn of Justice
resta da vedere, tuttavia è stata descritta come qualcosa di
“militarizzato”. È possibile che Matt Reeves abbia immaginato un
look totalmente nuovo per il personaggio o che l’eroe ne avrà
bisogno per una ragione specifica.
La sceneggiatura
A quanto pare, la
sceneggiatura è stata completata e Matt Reeves è
attualmente al lavoro su modifiche e aggiustamenti finali. Il
regista sembra sia stato coinvolto in ogni fase del processo
produttivo, e speriamo non sia solo l’ennesimo caso di un
allontanamento in casa Warner Bros per “divergenze creative” (vedi
Zack Snyder).