Apparsa in numerosi film celebri,
l’attrice Julia Stiles si è negli anni distinta
grazie ai suoi ruoli, facendosi notare da critica e pubblico. In
attesa del ruolo che possa consacrarla definitivamente, la Stiles
non manca di cimentarsi tanto al cinema quanto in televisione.
Ecco 10 cose che non sai su
Julia Stiles.
Julia Stiles film
1. Ha recitato in celebri
film. L’attrice ha debuttato al cinema nel 1996 con il
film I Love You, I Love You Not. Successivamente prende
parte a Ad occhi aperti (1998), 10 cose che odio di
te (1999), Save the Last Dance (2001) e O come
Otello (2001). L’attrice si fa poi notare interpretando il
ruolo di Nicky Parson nei film The Bourne Identity (2002),
The Bourne Supremacy (2004), The Bourne Ultimatum – Il
ritorno dello sciacallo (2007), e Jason Bourne
(2016). Tra gli altri celebri film in cui l’attrice ha recitato si
annoverano anche Mona Lisa Smile (2003), Il lato
positivo (2012), Conspiracy – La cospirazione
(2016) e Le ragazze di Wall
Street (2019), dove recita accanto a Jennifer
Lopez.
2. È celebre per i suoi
ruoli televisivi. Dopo aver partecipato ad alcuni episodi
delle serie Terra promessa (1996) e Chicago Hope
(1997), l’attrice è divenuta celebre per il ruolo di Lumen Pierce
nella quinta stagione della serie Dexter (2010). Nel 2017 recita invece come
protagonista nella serie a sfondo thriller Riviera.
3. Ha ricoperto anche i
ruoli di regista e sceneggiatrice. L’attrice è anche
autrice di cinque episodi della serie Paloma, andata in
onda tra il 2013 e il 2014. Degli episodi da lei scritti, la Stiles
ha curato anche la regia.
Julia Stiles Instagram
4. Ha un account
personale. L’attrice è presente sul social network
Instagram con un proprio profilo, seguito da 306 mila persone.
All’interno di questo l’attrice è solita condividere fotografie
scattate in momenti di svago, ma anche immagini promozionali dei
suoi progetti da attrice.
Julia Stiles marito
5. È sposata.
L’attrice è sposata dal 2017 con l’assistente alla regia Preston J.
Cook, conosciuto nel 2015 sul set del film Go with Me.
Nell’ottobre del 2017 la coppia ha dato alla luce il primo figlio,
annunciato tramite alcune fotografie su Instagram.
Julia Stiles Heath Ledger
6. Fa fatica a riguardare
il loro film insieme. L’attrice ha recitato insieme
all’attore Heath Ledger nel film 10 cose che
odio di te. La Stiles ha dichiarato che non le piace
riguardare quel film, poiché le ricorda un periodo felice che ora
non c’è più. In seguito alla scomparsa di Ledger, l’attrice ha
ammesso di essere rimasta duramente colpita dalla cosa, tanto da
non averla ancora del tutto accettata.
Julia Stiles Dexter
7. Il suo personaggio è
stato molto apprezzato. L’attrice recita in dieci episodi
della quinta stagione della serie Dexter, lasciando la
serie all’ultimo episodio della stagione. Il personaggio fu così
apprezzato che numerosi fan e critici, seppur comprendessero
l’uscita di scena del personaggio, hanno più volte dichiarato che
avrebbero desiderato continuare a vederla all’interno della
storia.
Julia Stiles Riviera
8. È la protagonista della
serie. Dal 2017 l’attrice ricopre il ruolo di Georgina
Marjorie Clios nella serie Riviera, una curatrice d’arte
americana che cerca di scoprire la verità sulla morte del marito.
La serie è attualmente alla seconda stagione, con la terza in
produzione e prevista per il 2020.
Julia Stiles Hustlers
9. Recita nel nuovo film
con Jennifer Lopez. Nel 2019 la Stiles è tra le
protagoniste del film Hustlers, in Italia distribuito con
il titolo Le ragazze di Wall Street, dove ricopre il ruolo
di Elizabeth.
Julia Stiles età e altezza
10. Julia Stiles è nata a
New York, Stati Uniti, il 28 marzo 1981. L’altezza
complessiva dell’attrice è di 170 centimetri.
Julia Roberts è stata la stella più
splendente sulla Croisette, durante la seconda serata del Festival di Cannes 2016. L’attrice premio
Oscar è a Cannes per presentare il film diretto da Jodie
Foster in cui recita al fianco di Goerge
Clooney, Money Moster.
La 69esima edizione del Festival di
Cannes 2016 si svolge dall’11 al 22 maggio nella cittadina
francese. La giuria internazionale della Selezione Ufficiale del
Festival di quest’anno vede protagonisti
Arnaud Desplechin, Kirsten Dunst, Valeria Golino,
Mads Mikkelsen,László Nemes,
Vanessa Paradis, Katayoon Shahabi e
Donald Sutherland. Il presidente di giuria è
George Miller. Trai registi più attesi di questa
edizione ci sono Nicholas Widing Refn, Xavier Dolan, Park
Chan-Wook, Steven Spielberg e Pedro
Almodovar.
Julia Roberts – La romantica vicenda
di cui è stata protagonista in Pretty woman l’ha
resa nota in tutto il mondo. Si è fatta apprezzare per la sua
bellezza, ammaliando il collega Richard Gere col
suo inconfondibile sorriso, e assieme a lui è riuscita a rinverdire
i fasti di un plot classico, a metà tra Bernard Shaw e i fratelli
Grimm. Ha interpretato ad arte la prostituta Vivian: esuberante,
pragmatica, forte, goffa a contatto con l’alta società, che si
riscopre romantica grazie al suo Pigmalione, Edward Lewis/Gere.
La biografia di
Julia Roberts
Era il 1990, da allora il cinema e
Hollywood non hanno più voluto fare a meno di questa giovane col
fisico da modella, originaria del profondo sud statunitense.
L’hanno spesso ingaggiata per altre commedie romantiche, talvolta
rivelatesi di grande successo, come Il matrimonio del mio
migliore amico e Notting Hill, altre
volte meno riuscite, come i recenti Mangia, prega,
ama e L’amore all’improvviso – Larry
Crowne.
Ma ha saputo offrire ottime prove
anche nei film drammatici, da quel Fiori d’acciaio
che le valse il primo Golden Globe a Erin
Brockovich, con cui ha ottenuto il massimo riconoscimento
della sua carriera: l’Oscar. Oggi che la sua posizione nel
firmamento hollywoodiano è indiscussa, si gode il meritato successo
e si dedica anche al mestiere di produttrice, oltre che alla
famiglia.
Julia Fiona Roberts nasce in Georgia nel 1967
da una famiglia di modeste origini. Perde il padre nel ’76, colpito
da una grave malattia e ne resta profondamente scossa. Ha tre
fratelli, il maggiore è Eric che la convincerà a intraprendere come
lui la strada del cinema, per la quale abbandonerà il sogno di
diventare veterinaria.
Dal 1971, anno della separazione
dei genitori, vive con la madre nella piccola cittadina di Smyrna.
Dopo gli studi liceali, si trasferisce a New York e tenta la
carriera cinematografica. Dai tempi del liceo, fa altri lavori: per
mantenersi agli studi prima, e sbarcare il lunario poi. Tra questi,
vista la sua alta statura e il fisico slanciato, la modella.
La si vede per la prima volta sul
grande schermo nell’87 in Scuola di pompieri di
Christian Ingvordsen, ma l’esordio era stato accanto al fratello
Eric, oltre che a Giancarlo Giannini e Dennis Hopper, in
Legami di sangue di Peter Masterson. La critica e
il pubblico la notano nell’89, quando sperimenta con successo le
proprie doti di attrice drammatica, assieme a quelle di interprete
brillante, nei panni di Shelby, una giovane affetta da diabete, ma
anche piena di gioia di vivere, come tutte le donne, amiche, che
animano questo riuscito film corale.
Dramma che si intreccia
efficacemente ai toni comici, senza che le due componenti
perdano ciascuna la sua forza. Il tutto sorretto da un cast di
ottime interpreti: la Roberts recita qui accanto alle colleghe
Shirley MacLaine, Sally Field e Daryl Hannah. L’efficace prova
attoriale vale alla Roberts il suo primo Golden Globe. L’anno dopo
esploderà il fenomeno Pretty woman.
Migliaia di donne sogneranno
assieme alla sua Vivian Ward, di essere portate nel bel mondo a
vivere una folgorante storia d’amore da un principe con le fattezze
di Richard Gere. Lei gli farà riscoprire l’autenticità, non solo
dei sentimenti, ma anche la pragmatica schiettezza, che sembrano
mancare nell’alta società. Lui la convincerà che anche i ricchi
possono essere buoni ed avere un animo sensibile. Il film gioca
sugli opposti che i due protagonisti incarnano ottimamente e fila
liscio verso il suo immancabile romantico happy end. Enorme
successo della pellicola, mentre il brano Pretty
Woman di Roy Orbison diventa un vero tormentone.
Nello stesso anno l’attrice
georgiana cambia genere cinematografico, passando disinvoltamente
all’inquietante film fantastico Linea mortale, che
unisce gli interrogativi sull’aldilà ad una riflessione sulle
angosce e le questioni irrisolte del passato che tornano ad
affacciarsi nel presente dei protagonisti: un gruppo di ex studenti
di medicina in vena di esperimenti. La direzione è affidata a
Joel Schumacher; il cast può contare, oltre che
su Julia Roberts, sulle convincenti
interpretazioni di Kevin Bacon e Kiefer
Sutherland; le atmosfere sono spesso inquietanti e ricche
di suspense. Julia Roberts inizia una
relazione col collega Sutherland. Tradimenti veri o presunti
pongono presto fine all’idillio che avrebbe dovuto portarli alle
nozze: nel 1991 Sutherland viene piantato sull’altare
daJulia Roberts.
Lo stesso anno,
l’attrice è a lavoro nel thriller A letto con il
nemico, che la vede nei panni di Laura, donna in fuga
disperata da un marito violento. Continua a dipanarsi poi, nella
carriera della giovane attrice, il fil rouge delle favole. È
infatti chiamata niente meno che dal maestro Stephen
Spielberg per interpretare la parte di Campanellino in
Hook – Capitan Uncino, accanto a una star come
Dustin Hoffman nei panni del protagonista e a
Robin Williams in quelli di Peter Pan. La
nostra attrice non sfigura affatto e svolazza con leggiadria su
questo ruolo sbarazzino, ma anche tenero e romantico.
La collaborazione con Spielberg è
solo la prima di una lunga serie di esperienze lavorative che
vedono Julia Roberts diretta da alcuni dei
nomi più significativi del cinema anglosassone. Nel ’92 ha una
piccola parte ne I protagonisti di Robert
Altman, graffiante satira sul mondo del cinema. Il regista
la sceglierà ancora due anni dopo per
Prêt-à-Porter, quando il bersaglio della sua acuta
analisi sarà il mondo della moda. Qui sarà una giornalista
americana (Ann Eisenhower) chiamata a seguire la settimana della
moda prêt-à-porter a Parigi.
Sarà però distratta dal suo compito
dalla convivenza, dapprima forzata, col collega inviato Joe Flynn
(Tim Robbins). I due vivranno un’intensa storia d’amore che gli
farà trascurare il lavoro, portato a termine solo riportando le
notizie viste in tv. Dunque la satira e il tocco caustico di Altman
investono qui anche la categoria dei giornalisti (si pensi inoltre
al personaggio della cronista onnipresente Kitty Potter/Kim
Basinger).
Julia Roberts
lavora anche con Alan Pakula, già regista di Tutti gli
uomini del presidente, che la vuole accanto a Denzel
Washington nel thriller politico Il rapporto
Pelikan, dove interpreta la giovane e zelante studentessa
di legge Darby Shaw, alle prese con omicidi eccellenti e servizi
segreti: una storia più grande di lei, che mette al rischio la sua
vita, dalla quale verrà fuori con l’aiuto del giornalista Gray
Grantham/Washington.Per quel che riguarda la vita privata,
l’attrice sposa il cantante Lyle Lovett, da cui divorzierà due anni
più tardi.Nel ’96 è di nuovo sul grande schermo, diretta ora da
Stephen Frears, che la chiama ad interpretare
Mary Reilly nell’omonimo film che racconta la
storia di Dr. Jekyll e Mr. Hyde, adottando però la
prospettiva della giovane cameriera, appunto la Reilly.
Lo stesso anno recita anche
per il regista irlandese Neil Jordan in
Michael Collins. Qui, come già in La
moglie del soldato, il regista ci parla di conflitti e
contraddizioni della sua Irlanda, stavolta celebrando la figura
dell’eroe della resistenza irlandese contro il dominio britannico
Michael Collins. Racconta della strenua lotta sua
e dei suoi compagni per l’indipendenza dell’Irlanda, che si
otterrà dopo anni di lotte, al prezzo di rinunciare all’Irlanda del
Nord.
Il ruolo del protagonista è
affidato a un ottimo Liam Neeson, vincitore della Coppa Volpi per
la migliore interpretazione maschile. Mentre su Julia
Roberts/Kitty Kiernan si innesta il “filone sentimentale”
del film: la donna, fidanzata col miglior amico di Michael, lo
lascerà proprio per amore di Collins, col quale non riuscirà a
convolare a nozze per la prematura morte di quest’ultimo. La
pellicola ottiene un notevole successo al Festival di Venezia e,
oltre al già citato riconoscimento per Neeson, viene anche
decretata miglior film. In tema di collaborazioni illustri, arriva
per la Roberts anche quella con Woody Allen. Il regista la sceglie per
interpretare colei che lo fa pazzamente innamorare in Tutti
dicono I love you. Musical ambientato tra New York, Parigi
e Venezia, commedia corale e lieve sull’amore e sui suoi incerti,
condita con la consueta vena ironica e a tratti malinconica di
Allen.
Ma gli anni Novanta sono anche
quelli di due pellicole che vedono in Julia
Roberts il loro centro, due commedie sentimentali di
grande successo commerciale, che la rilanciano come regina
indiscussa dei romantic movies. La prima, a dire il vero,
ha anche un sapore un po’ amarognolo. Ne Il matrimonio del
mio migliore amico, infatti, Julia
Roberts è Julianne Potter, impegnata a cercare di
mandare a monte il matrimonio di Michael/ Dermot Mulroney, suo ex
fidanzato e caro amico, che ha scoperto di amare ancora. Superbia,
egocentrismo, possessività, più che vero amore, fanno sì che
Julianne si ostini a voler far diventare realtà una vecchia
promessa reciproca di matrimonio che lei e Michael si erano fatti
da ragazzi.
Finale inaspettato, con la
protagonista che si ravvede e rinuncia al proposito, seguendo i
consigli dell’illuminato amico George/Rupert Everett. L’ultimo anno
del secolo sarà contrassegnato invece dall’altro successo di
pubblico, che è Notting Hill di Roger Michell, in
cui Julia veste panni assai simili ai suoi: è una famosa attrice
americana che si trova a Londra per presentare un film e s’innamora
di un tranquillo libraio londinese, conosciuto per caso. La
commedia dai toni evidentemente romantici è prevalentemente giocata
sulla differenza di caratteri dei due protagonisti. Lei, Anna
Scott, è sempre sotto i riflettori, solare, spontanea, in cerca di
normalità.
Mentre lui, William Thacker/Hugh
Grant è timido, impacciato, con una vita tranquilla, forse un po’
piatta, scossa dall’arrivo di Anna. Il contrasto funziona, la
mistura comico-romantica riesce, ed è anche un’occasione per la
nostra attrice di giocare ironicamente, in maniera leggera, con la
propria condizione di star. Un cast di comprimari ben
assortiti e la location londinese fanno il resto. In questi
anni, Julia Roberts si dà anche alla
produzione cinematografica, con la sua Shoelace Productions.
Col nuovo millennio, l’ormai
affermata Roberts, star della commedia romantica, è decisa a dare
il meglio di sé e a puntare al massimo riconoscimento. Lo fa
cambiando completamente genere, atmosfere, contesto. Abbandona i
toni da commedia, la leggerezza, qualsivoglia forma di zuccheroso
romanticismo, per immergersi anima e corpo nell’interpretazione di
una donna animata da forte passione civile, protagonista di una
storia drammatica e toccante. È infatti Erin Brockovich
nell’omonimo film di Steven Soderbergh, che
inaugura il sodalizio artistico tra i due.
Erin Brockovich – Forte
come la verità è una pellicola nella quale si affrontano
vari temi: il pragmatismo e la forza delle donne senza dubbio, la
loro capacità di reggere anche da sole il peso di famiglia e lavoro
(la grintosa Erin, divorziata e con tre figli a carico ne è un
esempio lampante), il senso profondo della giustizia, che dà il
coraggio di lottare e vincere anche contro un nemico che sembrava
imbattibile, l’assenza totale di etica e scrupoli di certo
capitalismo selvaggio. Erin si batte infatti contro un
colosso industriale che versa nelle acque di una piccola cittadina
americana sostanze cancerogene, avvelenando molti dei suoi
abitanti.
La protagonista riesce a ottenere
per loro un risarcimento di portata storica, il cui valore è
soprattutto morale. Il film è tratto da una storia vera, i temi
sono forti e l’interpretazione è impeccabile. Julia
Roberts sa calarsi perfettamente nei panni di
quest’appariscente trentenne piena di problemi, ma forse proprio
perciò determinata ad aiutare altre persone in difficoltà,
schietta, pragmatica, anche brusca, ma assai sensibile. Una donna
normale, che riesce a conquistare la fiducia di altre persone
normali, e insieme a loro ottiene giustizia. L’interpretazione
efficacissima e senza fronzoli vale all’attrice l’ambìto Oscar, ma
anche il Golden Globe e il BAFTA. Soderbergh la vorrà con sé anche
nel cast stellare di Ocean’s Eleven (2001) e del
sequel Ocean’s Twelve (2004).
Prosegue anche l’attività
di Julia Roberts produttrice, al fianco del
suo secondo marito Dan Moder, sposato nel 2002 e col quale avrà tre
figli. La loro casa di produzione cinematografica ora si chiama Red
Om. L’attrice però, non rinuncia a stare davanti alla macchina da
presa e coglie l’occasione per farsi dirigere da Mike Nichols: nel
2004 in Closer e tre anni più tardi ne La
guerra di Charlie Wilson. Il primo è a metà tra la
commedia e il dramma sull’amore, dai toni realistici e poco
romantici. Protagoniste due coppie. Una formata da Julia
Roberts e Clive Owen e l’altra da Jude
Law e Natalie Portman. I loro destini s’incrociano con
inevitabile seguito di attrazioni, tradimenti, rese dei conti. La
storia, il suo procedere, i dialoghi, le chiavi interpretative dei
vari personaggi convergono tutti in un’unica direzione: quella
opposta a un film melenso sull’amore e incline invece a riflettere
sulla vera natura dei rapporti di coppia, a metterne a nudo luci e
ombre.
Nel secondo film Julia
Roberts recita accanto a Tom Hanks, un politico americano amante della
bella vita e delle donne, che non si fa mancare vizi e che
proprio la Roberts/Joanne Herring convincerà a finanziare la
guerriglia antisovietica in Afghanistan. L’attrice lavorerà ancora
con Tom Hanks nella commedia L’amore all’improvviso – Larry Crowne (2011),
diretta dallo stesso Hanks.
Questo 2012 invece, vede
Julia Roberts tornare alle favole. Se infatti il
primo film che le ha dato la notorietà è stato quel Pretty
woman in cui incarnava una sorta di Cenerentola dei giorni
nostri, e l’avevamo vista in Hook, come Campanellino, si confronta ora per
la prima volta col ruolo dell’antagonista, della cattiva per
eccellenza, la regina malvagia. Questa è infatti la parte che le
viene affidata da Tarsem Singh in Biancaneve. Vedremo come riuscirà questa
versatile attrice a calarsi in una veste per lei così insolita.
Julia Roberts è una
di quelle attrici che non sembra aver alcun tipo di difetto. Il suo
sorriso smagliante rallegra in un istante tutto ciò che la circonda
e contagia tutte le persone che gli stanno intorno, continuando a
far innamorare il suo pubblico. La sua carriera ha avuto una
gavetta che le ha consentito di poter rischiare e di dare poi vita
a personaggi memorabili che il pubblico e la storia del cinema non
potrà mai dimenticare.
Ecco, allora, dieci cose che
non sapete su Julia Roberts.
Julia Roberts: i suoi film e le
serie TV
1. Ha recitato in celebri
film. Julia Roberts ha iniziato la sua carriera di attrice
nel lontano 1987, debuttando nel film Scuola di pompieri e
in Femmine sfrenate l’anno successivo. Ma è con Mystic
Pizza, del 1988, che la Roberts comincia ad ottenere una certa
popolarità che si espanderà sempre più due anni dopo il con celebre
Pretty Woman. Da qui in
poi la sua è stata una continua ascesa al successo, ottenuto grazie
a film come A letto con il nemico (1991), Hook – Capitan Uncino
(1991), Il rapporto Pelican
(1993), Michael Collins (1996), Tutti dicono I Love
You (1996), Il matrimonio del mio migliore amico
(1997), Notting Hill (1999)
Se scappi, ti sposo
(1999) e Erin Brockovich – Forte come la verità (2000),
grazie al quale vince l’Oscar come Migliore Attrice Protagonista.
In seguito recita in Ocean’s Eleven – Fate il vostro
gioco (2001), Confessioni di una mente pericolosa
(2002), Mona Lisa Smile (2003),
La guerra di Charlie Wilson (2007), Mangia prega
ama (2010), L’amore all’improvviso – Larry
Crowne (2011), Biancaneve (2012), I segreti di Osage
County (2013) Money Monster – L’altra faccia
del denaro (2016), Wonder (2017) e Ben is Back (2018).
2. Julia Roberts ha lavorato
in alcune serie tv e ha fatto anche la doppiatrice. Nel
corso della sua carriera trentennale, l’attrice americana ha
partecipato anche a diverse serie tv, soprattutto agli inizi, come
Crime Story (1987), Miami Vice (1988),
Friends (1996) e Law & Order – I due volti della
giustizia (1999). In anni recenti ha invece recitato nel film
TV The Normal Heart (2014) e nelle serie
Homecoming (2018) e Gaslit (2021). Ma non solo:
la Roberts ha partecipato anche al doppiaggio di film d’animazione
come Ant Bully – Una vita da formica (2006), La
tela di Carlotta (2006) e I Puffi – Viaggio della foresta
segreta (2017).
Julia Roberts in
Friends
3. Ha avuto un cameo nella
celebre sit-com. Nel tredicesimo episodio della seconda
stagione di Friends la Roberts compare nei panni di Susie
Moss, un’ex compagna di scuola di Chandler Bing. Convincerla a
partecipare, però, sembra non essere stato affatto semplice.
L’attrice pare aver infatti risposto alla richiesta di
Matthew Perry, uno dei protagonisti, affermando
che avrebbe partecipato solo se lui le avesse scritto un articolo
sulla fisica quantistica. L’attore senza esitazione si gettò
nell’impresa, riuscendo a conquistare l’attrice e il suo cameo.
Julia Roberts in Notting
Hill
4. Era la prima scelta per
il ruolo. Nella celebre commedia romantica del 1999, la
Roberts interpreta Anna Scott, una celebrità che si innamora di
William Thacker, proprietario di una libreria nel quartiere di
Notting Hill. Julia Roberts è stata l’unica e unica scelta per il
ruolo, anche se gli autori non si aspettavano che lei accettasse.
Il suo agente, però, le disse che era “la migliore commedia
romantica che avesse mai letto“. A quel punto la Roberts dopo
aver letto la sceneggiatura ha deciso che avrebbe partecipato al
film senza alcun dubbio.
5. Ha avuto un “diverbio”
con il suo co-protagonista. Nei panni di William Thacker
vi è Hugh Grant, il quale durante le riprese si
lasciò sfuggire il proprio nervosismo riguardo al dover baciare la
Roberts. L’attore, infatti, affermò di provare timore nei confronti
della bocca di lei, giudicata troppo grande. Sul momento la cosa
sembrò generare un certo attrito tra i due, che in seguito si sono
però chiariti e riappacificati.
Julia Roberts è su Instagram
6. Ha un profilo sul celebre
social. Pur se notoriamente riservata circa la sua vita
privata, l’attrice non ha detto no ad una sua presenza sul social
network Instagram. Su questo si può infatti ritrovare un suo
profilo seguito da ben 9,3 milioni di followers. Con oltre duecento
post l’attrice è solita condividere novità sui suoi lavori,
curiosità dal dietro le quinte dei progetti in cui recita ma anche
momenti di svago quotidiano insieme ad amici e famigliari.
Seguendola si può dunque rimanere aggiornati su tutte le sue
novità.
Julia Roberts: il marito, i figli e
Herny Daniel Moder
7. Julia Roberts è sposata
dal 2002. L’attrice americana si è sposata il 4 luglio del
2002 con il cameraman Daniel Moder. Sebbene abbia
sempre mantenuto privata la sua vita familiare e sentimentale, di
recente si aperta molto e ha dichiarato di essere innamoratissima
del marito e di essere fortunata ad avere lui al suo fianco.
Insomma, dopo un periodo sentimentale turbolento (il primo
matrimonio con il cantante country Lyle Lovett,
naufragato quasi prima di subito, la relazione interrotta con
Kiefer Sutherland pochi giorni prima delle nozze e
la relazione di quattro anni con l’attore Benjamin
Bratt), l’attrice ha trovato la pace che meritava.
8. Julia Roberts ha tre
figli. Con Daniel Moder l’attrice ha
inoltre esaudito il desiderio di diventare madre. Infatti, nel 2004
sono nati i gemelli Hazel Patricia e
Phinnaeus Walter, nati il 28 novembre, mentre il
terzogenito, Henry, è nato il 18 giugno 2007.
9. Julia Roberts ha
cresciuto i figli senza dirgli di essere famosa. Tempo fa,
la Roberts rivelò di non aver detto ai figli di essere una
celebrità e di essere famosa, senza sapere di preciso cosa essa
facesse per vivere. Questo solo per poterli crescere bene e per far
sì che fosse solo la loro mamma e non in primis l’attrice famosa.
La Roberts è infatti sempre stata molto protettiva nei loro
confronti e sono pochissime le foto che la ritraggono insieme ai
figli.
Julia Roberts: età e altezza dell’attrice oggi
10. Julia Roberts è una
splendida cinquantenne. L’attrice americana è nata il 28
ottobre del 1967 a Smyrna, in Georgia,, da Walter Grady Roberts e
Betty Lou Bredemus, ed è la sorella minore degli attori Eric e Lisa
e zia di Emma Roberts.
L’attrice è alta complessivamente 1.75 metri.
Variety riporta la notizia che il
premio Oscar Julia Roberts intepreterà
Kelli Peters in Framed,
film basato sulla storia vera della donna e sulla sua autobiografia
dal titolo “I’ll Get You!’ Drugs, Lies, and the Terrorizing
of a PTA Mom”, scritta insieme a Sam
Rule. La Peters è stata al centro di un reportage di sei
parti scritto per il Los Angeles Times da Christopher
Goffard.
La vita della donna è stata
distrutta dopo che i genitori di un bambino che frequentava la
scuola elementare di sua figlia Irvine, l’hanno incastrata per
possesso di droghe. La coppia – Jill e Kent Easter –
nascose marijuana e svariate pillole nella macchina della
Peters per screditarla e farle così perdere il ruolo di Presidente
dell’Associazione Genitori (PTA). Il rancore nei confronti della
donna era cominciato quando la stessa aveva dimenticato il figlio
della coppia fuori la scuola per qualche minuto. Gli Easter,
entrambi avvocati, avevano da quel momento cominciato a minacciare
la Peters, arrivando anche a intentare una causa civile contro di
lei.
Julia
Roberts protagonista del thriller Fool Me Once
Prossimamente vedremo Julia
Roberts in Wonder, film basato
sul bestseller di R.J. Palacio, romanzo d’esordio
della scrittrice statunitense, le cui riprese sono attualmente in
corso. Il romanzo, uscito nel 2012, segue le vicende di August
Pullman, affetto da una deformazione craniofacciale, che per la
prima volta affronta il mondo della scuola entrando in prima media.
Nel film Jacob Tremblay
interpreterà il piccolo August, mentre Julia
Roberts e Owen Wilson saranno i suoi
genitori. Wonder sarà diretto da
Stephen Chbosky, regista di Noi siamo
infinito. La sceneggiatura porterà la firma di
Jack Thorne e Steve Conrad. David Hoberman e Todd Lieberman
si occuperanno della produzione.
Dopo aver recitato ne
Il segreto dei suoi occhi al fianco di
Chiwetel Ejiofor e Nicole Kidman,
Julia Roberts tornerà presto
protagonista di un nuovo thriller.
Si tratta di Train
Man, film ispirato alla storia vera di Darius
McCollum, un 30enne di New York affetto dalla Sindrome di
Asperger che nel corso della sua carriera criminale si è più volte
spacciato per un dipendente della Transit Authority, guidando
illegalmente autobus, treni e metropolitane. Arrestato in numerose
occasioni, McCollum è diventato una vera e propria figura di culto
nella Grande Mela.
Nel film Julia
Roberts vestirà i panni di Sally Butler,
l’avvocato di McCollum. L’attrice tornerà così a interpretare un
personaggio realmente esistito dopo Erin
Brockovich, film che le valse l’Oscar come Migliore
Attrice Protagonista nel 2001.
La sceneggiatura del film porterà
la firma di Simon Stephenson (Eleventh
Hour), mentre alla produzione troveremo Eric
Robinson del Gotham Group, il quale ha
definito il film un sorta di Erin
Brockovich di Steven Soderbergh misto a
Prova a Prendermi di Steven Spielberg. Al momento non sappiamo
ancora chi si occuperà della regia, né chi interpreterà Darius
McCollum.
Ricordiamo che prossimamente
vedremo Julia Roberts al fianco di George
Clooney e Jack O’Connell in
Money Monster, il nuovo film da regista
di Jodie Foster. Inoltre, la Roberts fa parte del
cast della nuova commedia corale di Garry
Marshall, dal titolo Mother’s
Day, che annovera tra gli interpreti anche
Jennifer Aniston e Kate
Hudson.
eOne e Tooley Productions uniranno
le forze con il premio Oscar Julia Roberts per l’adattamento
cinematografico del romanzo di Harlan Coben dal
titolo Fool Me
Once.
La storia del film seguirà le
vicende di Maya (Roberts), un ex pilota di operazioni speciali che
un giorno vede la figlia giocare con suo marito, che in realtà
sarebbe stato assassinato due settimane prima. Da quel momento
inizierà per la donna un viaggio alla ricerca della verità.
Del film la Roberts sarà anche
co-produttrice. A proposito del progetto la star dei recenti
Money
Monster e Mother’s
Day ha dichiarato: “Il genere di Fool Me Once
è uno dei miei preferiti. Harlan Coben ha scritto una storia
eccezionale e un notevole personaggio femminile. La vediamo allo
stesso modo nel nostro approccio a questo tipo di storie”.
Julia
Roberts e Jacob Tremblay nella prima foto di
Wonder
Prossimamente vedremo Julia
Roberts in Wonder, film basato
sul bestseller di R.J. Palacio, romanzo d’esordio
della scrittrice statunitense, le cui riprese sono attualmente in
corso.
Il romanzo, uscito nel 2012, segue
le vicende di August Pullman, affetto da una deformazione
craniofacciale, che per la prima volta affronta il mondo della
scuola entrando in prima media. Nel film Jacob
Tremblay interpreterà il piccolo August, mentre
Julia Roberts e Owen Wilson
saranno i suoi genitori.
Wonder
sarà diretto da Stephen Chbosky, regista di
Noi siamo infinito. La sceneggiatura
porterà la firma di Jack Thorne e Steve Conrad. David
Hoberman e Todd Lieberman si occuperanno della produzione.
Julia Roberts e il regista Luca
Guadagnino lavoreranno insieme in “After the
Hunt“, un thriller che sarà prodotto da Amazon MGM.
Secondo il titolo ufficiale, il
film segue Julia Roberts nei panni di una
professoressa universitaria che “si trova a un bivio personale
e professionale quando un’allieva star lancia un’accusa contro uno
dei suoi colleghi“. Mentre affronta la difficile situazione,
“un oscuro segreto del suo passato minaccia di venire alla
luce“. Altri membri del cast saranno annunciati in
seguito.
La sceneggiatrice esordiente
Nora Garrett ha scritto la sceneggiatura e sarà
produttrice esecutiva insieme a Karen Lunder per
Imagine Entertainment. Brian Grazer e Allan
Mandelbaum, dirigenti della Imagine Entertainment,
producono il film con Luca Guadagnino per
conto della sua società Frenesy.
Luca Guadagnino,
il regista candidato all’Oscar di “Call Me
by Your Name” e del prossimo dramma sul triangolo amoroso del
tennis “Challengers“,
sta avendo una carriera piuttosto impegnata. Dirigerà presto anche
Separate Rooms, un adattamento del romanzo del defunto
scrittore italiano Pier Vittorio Tondelli.
Josh O’Connor, protagonista di Challengers,
è in
trattative per guidare il cast di “Separate Rooms”, un dramma
malinconico su uno scrittore italiano che piange la perdita del suo
ragazzo.
Challengers,
con
Zendaya e Mike Faist, uscirà il 26 aprile. Il suo
dramma romantico ambientato in Messico, “Queer”
con
Daniel Craig nel ruolo di un espatriato americano che
si infatua di un uomo più giovane, dovrebbe essere presentato in
anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia nel corso
dell’anno.
Julia Roberts, che ha dominato il botteghino
negli anni ’90 con commedie romantiche come “Pretty
Woman“, “Notting Hill” e “Il
matrimonio del mio migliore amico“, ha recentemente
guidato il cast del thriller post-apocalittico di Netflix “Leave
the World Behind“.
A quanto pare Julia Roberts è ufficialmente entrata in
trattative per interpretare la matrigna cattiva in The Brothers
Grimm: Snow White, l’adattamento della favola di Biancaneve diretto
da Tarsem Singh…
Sembra che a Hollywood impazzi la
moda di Biancaneve. Infatti sono tre i progetti che prendono spunto
dalla famosa favola. Oltre al progetto Snow And The Seven, si
aggiunge quello della Universal e oggi si è saputo che Kristen
Stewart è vicina a ottenere il ruolo di Biancaneve. Il film si
intitolerà Snow White and the Hunstman.
Mentre quello che vedrà, se le
trattative andranno in porto, Julia Roberts si intitolerà The
Brothers Grimm: Snow White ele riprese dovrebbero iniziare questa
primavera in 3D, ma resta ancora da vedere se effettivamente la
Disney, la Universal e la Relativity decideranno di procedere con
tre progetti così simili nello stesso anno.
Julia Roberts e Meryl Streep saranno le
protagoniste di August: Osage County, film diretto da John Wells a
partire dalla piece di Tracy Letts, vicintrice di un Tony e di un
Pulitzer.
Il progetto cinematografico Osage
County sembra sia in condizioni favorevoli per il via libera
definitivo. Infatti, la Weinstein Company ha finalmente annunciato
che le riprese della pellicola inizieranno quest’autunno. Deadline
rivela altri particolari del progetto. A dirigere il film è
confermato John Wells (The Company Men), mentre il cast sarà
composto da attrici del calibro di Meryl Streep e Julia Roberts.
Ecco il commento della Roberts sulla notizia: Dopo aver
visto il ritratto ipnotico di Meryl Streep come Margaret Thatcher
in The Iron Lady, sono ancora più eccitata e orgogliosa di recitare
accanto a lei.
La trama del romanzo, già adattato
dallo stesso autore in uno spettacolo teatrale premiato ai Tony
Award, inizia quando il padre del clan Weston scompare in una notte
d’estate, e tutta la famiglia si riunisce nella casa natale in
Oklahoma, dove vengono alla luce segreti a lungo celati. La
Streep interpreterà la madre Violet, una matriarca dipendente dalle
droghe con l’inclinazione a svelare grossi segreti, mentre la
Roberts interpreterà la più vecchia delle tre figlie, Barbara, in
crisi a causa del marito che la tradisce con una studentessa.
Julia Roberts (Pretty Woman,
Mangia prega ama, A letto con il nemico, Se scappi ti sposo,
Biancaneve) e Lucas Heges (L’amore secondo Dan,
Manchester by the sea, Gran Budapest Hotel, Moonrise Kingdom- Una
fuga d’amore) saranno nel cast del film Ben is Back.
Lucas Heges sarà l’affascinante ma
tormentato Ben Burns. Ritornando a casa all’improvviso la Vigilia
di Natale, comincia a causare problemi. La madre (interpretata da
Julia Roberts) felice di avere il figlio a casa ma
preoccupata, scopre che suo figlio è in pericolo. In 24 ore inizia
un incubo per la famiglia che deve cambiare la propria vita per
sempre.
Prodotto dalla 30WEST e dalla Black
Bear company, il film sarà in lavorazione dal prossimo mese. Il
film è diretto da Peter Heges, padre di Lucas.
Julia Roberts sarà nel film
Wonder, nelle sale dal 1 Dicembre. Lucas Heges
sarà in Tre manifesti a Ebbing, Missouri in uscita
il 12 Gennaio e Lady Bird in uscita il 16
Febbraio.
In cantiere ormai da diverso tempo,
la Lionsgate continua a portare avanti lo sviluppo dell’adattamento
cinematografico di Wonder, film basato
sul bestseller di R.J. Palacio, romanzo d’esordio
della scrittrice statunitense, le cui riprese sono attualmente in
corso.
Oggi vi mostriamo la prima foto
ufficiale dal film con il premio Oscar Julia Roberts e un irriconoscibile
Jacob Tremblay, il piccolo protagonista di
Room con Brie Larson.
Quasi sicuramente lo scatto
riporterà alla memoria il film Dietro la maschera
(Mask) del 1985, diretto dal maestro Peter
Bogdanovich e con protagonista Cher: il
look di Tremblay, infatti, ricorda tantissimo quello del
personaggio di Rocky Dennis (interpretato da Eric
Stoltz) nel film basato proprio sulla storia vera di Roy
Lee Dennis, ragazzo statunitense affetto da displasia
cranio-diafisaria, una malattia ossea comunemente detta leontiasi,
estremamente rara e sclerotica.
Potete vedere la foto di
seguito:
Julia Roberts in
Mother’s Day: la recensione del
film
Il romanzo, uscito nel 2012, segue
le vicende di August Pullman, affetto da una deformazione
craniofacciale, che per la prima volta affronta il mondo della
scuola entrando in prima media. Nel film Jacob
Tremblay interpreterà il piccolo August, mentre
Julia Roberts e Owen Wilson
saranno i suoi genitori.
Wonder
sarà diretto da Stephen Chbosky, regista di
Noi siamo infinito. La sceneggiatura
porterà la firma di Jack Thorne e Steve Conrad. David
Hoberman e Todd Lieberman si occuperanno della produzione.
Da qualche tempo l’industria
cinematografica va a pescare nelle fiabe classiche nuova linfa; è
successo con Cappuccetto Rosso, con Hansel e Gretel, con l’ultima
Alice in the Wonderland e con l’ancora oscuro progetto dedicato al
Mago di Oz.
Il nuovo progetto di i
RyanMurphy (Mangia, prega, ama e
creatore della serie tvGlee) di portare
sul grande schermo l’adattamento di The NormalHeart, piéce teatrale
semi-autobiografica di LarryKramer sta avendo sviluppi
interessanti.
Dato il riscontro positivo che sta
avendo Mangia, Prega, Ama a seguito delle proiezioni di prova che
precedono l’uscita in sala del film (negli Usa il13 agosto e da noi
il 17 settembre), il regista Ryan Myrphy e la bella protagonista
Julia Roberts, potrebbero collaborare di nuovo
per un progetto non ancora rivelato. La sceneggiatura sarà scritta
dallo stesso Murphy, che ricordiamo è l’autore della serie tv
Nip/Tuck, nonché regista e sceneggiatore di Correndo con le forbici
in mano (2006).
Il premio Oscar
Julia Roberts si unisce al collega e
amico George Clooney per Money
Monster, il prossimo film da regista di Jodie
Foster, progetto a cui è stato accostato anche
Jack O’Connell, giovane attore che vedremo presto
protagonista di Unbroken, di Angelina
Jolie.
Il film Money
Monster è basato sul thriller di Jamie
Linden e l’adattamento per il cinema è stato scritto da
Daniel Dubiecki (che aveva già lavorato con
Clooney per Tra Le Nuvole) e Lara
Alameddine, insieme alla stessa Foster.
George Clooney
interpreta Lee Gates, un anchorman televisivo che viene preso in
ostaggio durante il suo programma (dal titolo Money Monster) da un
uomo armato di pistola. Mentre il mondo guarda in diretta la sua
disavventura, Gates deve cercare di tenersi in vita, con l’aiuto
della donna che produce lo show, scoprendo la verità dietro un
intreccio di soldi e bugie. La produttrice sarà interpretata da
Julia Roberts stessa, mentre O’Connell è un
operaio che si spinge oltre i suoi limiti per interpretare
l’antagonista.
Le riprese del film cominceranno
all’inizio del 2015.
Dopo il successo diMangia Prega Ama, il
regista Ryan Murphy ci riprova con The Normal
Heart. Una strabiliante Julia Roberts farà parte di un cast altrettanto
eccezionale, con
Julia Ormond,
l’attrice inglese meglio conosciuta per i suoi ruoli in film degli
anni ’90 come Vento di passioni, Il primo cavalier” e Il senso di
Smilla per la neve, ha fatto causa aHarvey
Weinsteinper aggressione
sessuale. Ormond ha inoltre citato in giudizio
CAA, The Walt Disney Company e
Miramax. Sebbene Weinstein sia stato nominato
imputato in numerose cause legali per violenza sessuale da quando
gli articoli pubblicati nel 2017 sul New York Times e sul New
Yorker hanno scoperto
i suoi presunti modellidi cattiva condotta nei
confronti di dozzine di donne nel settore dell’intrattenimento, è
raro che i partner commerciali che hanno tratto profitto dal lavoro
di Weinstein siano stati imputato per aver presumibilmente
consentito il suo comportamento.
In una causa intentata
mercoledì mattina alla Corte Suprema di New York,
come appreso da daVariety,
Ormond ha sostenuto che Weinstein l’ha aggredita sessualmente nel
1995 dopo una cena di lavoro, quando l’ha convinta a fargli un
massaggio, le è salito sopra, si è masturbato e l’ha costretta a
fargli del sesso orale.Dopo la presunta aggressione,
Ormond ha informato i suoi agenti Bryan
Lourd e Kevin Huvanedi cosa era successo con Weinstein, secondo la causa, in cui
si afferma che gli agenti della CAA l’hanno avvertita nel parlare
apertamente e non l’hanno protetta. (Lourd e Huvane, che oggi sono
co-presidenti della CAA, non sono nominati come imputati, ma sono
spesso menzionati nella causa di Ormond come suoi rappresentanti
all’epoca.)
Julia Ormond ha
citato in giudizio la CAA per negligenza e violazione del dovere
fiduciario.Miramax, la società che Weinstein ha
co-fondato con suo fratello Bob, e The Walt Disney Company, che
possedeva Miramax negli anni ’90, sono state citate in giudizio per
negligenza nella supervisione e nella conservazione. (Numerosi
ex dirigenti della Miramax e della Disney sono citati nella causa,
tra cui Michael Eisner, che all’epoca era
amministratore delegato della Disney, e Jeffrey
Katzenberg, che era presidente della Disney, sebbene non
siano imputati. I dirigenti della Disney menzionati nella causa non
lavoro più in azienda.)
“Gli uomini della CAA che
rappresentavano Ormond sapevano di Weinstein. Lo stesso hanno
fatto i datori di lavoro di Weinstein alla Miramax e alla Disney”,
si legge nella causa. “Sfacciatamente, nessuna di queste
importanti aziende ha avvertito Ormond che Weinstein aveva una
storia di aggressioni alle donne perché era troppo importante,
troppo potente e faceva loro troppi soldi.”Weinstein, CAA, Disney e Miramax non hanno risposto
immediatamente alla richiesta di commento
di Variety .
Dopo aver scelto i quattro attori
che interpreteranno gli iconici membri della super-squadra, il film
Fantastici
Quattro dei Marvel Studios hanno ora deciso chi
interpreterà Silver Surfer, e sembra che la scelta
ricada su una delle più grandi stelle nascenti della recitazione,
l’attrice Julia Garner. Alcune fonti hanno infatti
rivelato a Deadline che la vincitrice di un
Emmy è pronta a interpretare l’iconico personaggio dei fumetti in
Fantastici
Quattro dei Marvel Studios nella sua versione
Shalla-Bal.
Tale versione è apparsa per la prima
volta nei fumetti originali di Silver Surfer. È l’imperatrice del
pianeta che Silver Surfer chiama casa ed è un’aliena secolare che
ha ancora l’aspetto di una giovane donna. È anche l’amante di
Norrin Radd, il Silver Surfer che diventa l’Araldo di Galactus in
cambio della salvezza del suo pianeta, cosa che però lo allontana
dalla sua amata. Nell’Universo X, dopo la morte del Galactus
originale e l’insediamento di Franklin Richards come nuovo Galactus,
quest’ultimo permette a Norrin e Shalla-Bal di ricongiungersi,
poiché a Shall-Ball è stato conferito lo stesso Potere Cosmico di
Radd, diviene il secondo Silver Surfer e insieme i due amanti
fungono da araldi gemelli.
La stella di Julia Garner è in
ascesa da quando ha vinto il suo primo dei tre Emmy per il ruolo di
Ruth nel dramma poliziesco di NetflixOzark. Ha anche ottenuto una nomination agli Emmy per
la sua interpretazione di Anna Delvey nella serie limitata Inventing Anna. Dopo la fine di Ozark, la Garner ha
ampliato la sua lista di film, a partire dal recente The Royal
Hotel. In seguito ha in programma il film Wolfman di Blumhouse e Universal, in cui reciterà
accanto a Christopher Abbott, e il thriller Apartment 7A
di Paramount.
Fantastici Quattro: quello che c’è da sapere sul film
Come al solito con la Marvel, i dettagli
della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i Fantastici
Quattro sono astronauti che vengono trasformati
in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello
spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino
a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e
futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e
lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può
trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare.
E Ben, il migliore amico di Reed, è completamente trasformato in,
beh, una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del
corpo, che gli conferiscono una super forza – e un perpetuo cuore
pesante per il suo aspetto apparentemente mostruoso.
Forti del successo di critica e
pubblico delle prime due indagini, arrivano due nuovi e
avvincenti casi per il leggendario commissario
Jules Maigret interpretato da Rowan
Atkinson: la miniserie evento firmata ITV prosegue in
esclusiva per l’Italia su laF (Sky canale
139) venerdì 26 gennaio e venerdì 2 febbraio 2018
alle ore 21.10
Le due nuove indagini,
“Il Crocevia delle tre vedove” e
“Maigret al Picratt’s”, portano sul
piccolo schermo i due omonimi romanzi firmati
da Georges Simenon editi in Italia da
Adelphi, e seguono La trappola di Maigret e
Il morto di Maigret, trasmessi a dicembre sempre su
laF.
Ne “Il Crocevia delle
tre vedove”, diretto da Sarah
Harding (Queer as Folk, Vikings) e in onda
venerdì 26 gennaio, Maigret scopre un
illecito traffico di diamanti che collega Parigi ad Anversa. Il
commissario interroga per ore il sospettato artefice dell’omicidio
Carl Andersen (Tom Wlaschiha, Game of
Thrones), che si dichiara però innocente sebbene il corpo
della vittima, un commerciante di diamanti, sia stato ritrovato
nella sua macchina, ucciso con la sua pistola; inoltre, sua sorella
Else (Mia Jexen, Fortitude)
tenta di scappare, apparentemente, senza un valido motivo. A
peggiorare la situazione, un doppiogiochista nella squadra di
polizia.
Jules Maigret
In “Maigret al
Picratt’s”, in palinsesto venerdì 2
febbraio e diretto da Thaddeus O’Sullivan
(Un perfetto criminale, Into the Storm – La guerra di
Churchill), Maigret indaga su un duplice caso di
omicidio: una misteriosa contessa e Arlette,
spogliarellista di un noto nightclub di Montmartre, vengono infatti
ritrovate uccise. Prima di morire, Arlette era stata
testimone di una conversazione in cui si progettava un imminente
omicidio.
I due nuovi casi di
Maigret, della durata ciascuna di 90
minuti, sono in onda in prima tv assoluta il 26 gennaio e
il 2 febbraio 2018, alle ore 21.10 su
laF (Sky 139) per il ciclo
“Classici in tv” e disponibili su Sky On Demand.
La
foresta Aokigahara (o Jukai)
si trova alla base nord-occidentale del monte Fuji, in Giappone. Il
suo nome, letteralmente traducibile con “mare di alberi”,
lascia ben immaginare la sua vastità, che si estende per 35km².
Questa, però, più che come luogo esotico è tristemente nota anche
come la foresta dei suicidi. A partire dal 1950, si stimano circa
30 suicidi l’anno, facendo di questo il secondo posto al mondo dove
si verificano tali eventi. Divenuta oggi parte della cultura di
massa, la foresta è stata recentemente protagonista di diversi
film, tra cui Jukai – La foresta dei
suicidi, diretto nel 2016
da Jason Zada.
Fino a quel momento questa era stata
raffigurata solo attraverso alcuni documentari o con il film
drammatico La foresta dei sogni,
interpretato da Matthew
McConaughey. Il noto produttore David S.
Goyer si sorprese del fatto che non era ancora stato
realizzato un horror ambientato nella spettrale foresta. Scritto
poi da Nick Antosca, sceneggiatore anche
dell’atteso horror Antlers, il film acquisì una serie di
elementi che lo hanno portato ad essere più vicino ad un horror
psicologico che non ad uno slasher. Non fu ovviamente possibile
girare nella vera Aokigahara, portando le riprese a svolgersi in
una foresta in Serbia che potesse ricordare quella giapponese.
Il terrore si anima dunque a partire
dalle suggestioni che la foresta infonde, come anche dalla
convinzione che quanti lì deceduti abitino ancora quel luogo sotto
forma di spiriti. Per gli amanti di questa tipologia di racconti,
si tratta di un titolo particolarmente affascinante. Prima di
intraprendere una visione del film, però, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama e al
cast di attori. Infine, si elencheranno anche le
principali piattaforme streaming contenenti il film nel proprio
catalogo.
Jukai – La foresta dei suicidi: la trama del film
Protagonista del film è la giovane
Sara, la quale intraprende un viaggio per
introdursi nella celebre foresta Aokigahara, celebre come foresta
dei suicidi. La ragazza vi si inoltra per ritrovare la gemella
Jess che tutti credono morta. La ragazza è infatti
svanita in circostanze misteriose durante un campeggio solitario,
proprio nel luogo in cui si recano le persone intenzionate a
togliersi la vita. Ma questo non basta a convincere Sara che Jess
sia morta nella foresta degli orrori. Convinta che sia ancora lì da
qualche parte, magari dispera, vola così dall’altra parte del
pianeta per rintracciarla.
Lo spettacolo che le si presenta
davanti è però un primo ostacolo, poiché le ricorda lo scenario di
un suo incubo ricorrente Il fitto ammasso di vegetazione, inoltre,
racchiude oscuri misteri incomprensibili all’uomo, al di là dei
sentieri battuti si consumano orrende visioni di paura, strazio e
dolore, creature demoniache si nascondono nelle grotte gelate e nei
fossi coperti. Chiunque vorrebbe fuggire da quel luogo selvaggio e
labirintico, teatro di morte e sofferenza. Ma non l’ostinata Sara,
almeno non prima di aver ritrovato sua sorella. Più si addentra
nella foresta, però, più si scontrerà con una serie di inspiegabili
eventi e paure molto più grandi di lei.
Jukai – La foresta dei suicidi: il cast del film
Ad interpretare il ruolo delle
gemelle Sara e Jess Price vi è l’attrice Natalie Dormer,
divenuta celebre per il ruolo di Margaery Tyrell nella serie Il
Trono di Spade. Per prepararsi al ruolo, l’attrice è realmente
andata in visita nella foresta dei suicidi, accompagnata da una
guida locale. La Dormer si è anche avventurata di soli cinque metri
fuori dal sentiero, avvertendo già così delle strane vibrazioni.
Uno dei motivi per cui l’attrice ha poi accettato il ruolo era la
possibilità di dar vita a due personaggi che fossero l’uno
l’opposto dell’altro. Per differenziare le sorelle gemelle
l’attrice ha dovuto tingersi i capelli di nero mentre interpretava
Jess e mantenere i capelli biondi come Sara.
Questo era anche per inserire il
simbolismo yin-yang: Sara era sempre stata la sorella più innocente
e pura, da qui i suoi capelli biondi, mentre Jess era sempre più
turbata e triste psicologicamente, da qui i suoi capelli neri. Nei
panni del reporter Aiden, vi è invece l’attore Taylor Kinney,
noto per la serie The Vampire Diaries. Egli si è
dichiarato particolarmente affascinato dalla natura del progetto,
essendo da tempo alla ricerca di un horror più celebrale che non
sanguinolento. Eoin Macken è Rob, il fidanzato di
Sara, mentre l’attore giapponese Yukiyoshi Ozawa è
Michi, la guida della protagonista.
Jukai – La foresta dei
suicidi: il trailer e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire del film grazie
alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme
streaming presenti oggi in rete. Jukai – La foresta dei
suicidi è infatti disponibile nel catalogo di
Rakuten TV, Chili, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision,
Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
noleggiare il singolo film, avendo così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. È bene notare che in caso
di noleggio si avrà soltanto un dato limite temporale entro cui
guardare il titolo. Il film è inoltre presente nel palinsesto
televisivo di mercoledì 14 settembre alle ore
21:20 sul canale Rai
4.
Jug Face è il film del 2013 diretto da
Chad Crawford Kinkle con Sean Bridgers,
Lauren Ashley Carter, Larry Fesseden, Daniel Manche.
La trama di Jug
Face
In una sperduta foresta di un posto
non ben precisato nel centro America vive una piccola comunità
ancora legata a strani culti pagani che inneggiano ad una strana
divinità richiusa nelle viscere di una fossa. L’entità offre
protezione alla comunità dalle malattie e dalla morte in cambio di
costanti sacrifici umani, che vengono eseguiti nel momento in cui
un membro della congrega, dopo aver avuto una visione del futuro
prescelto, ne modella il viso su di un vaso di terracotta.
Quando la giovane Ada, dopo essere
rimasta incinta del fratello Jessabay, viene a scoprire che con
molta probabilità sarà la prossima vittima sacrificale, decide di
fuggire dalla comunità, scatenando così l’ira del potere racchiuso
nella fossa che subito abbatte sulla congrega la sua sciagura. Ada
deve dunque essere trovata per placare la rabbia dell’entità e far
tornare tutto alla normalità.
L’analisi del film
Strana, oscura, viscerale. Questi
sono alcuni degli aggettivi che servirebbero per descrivere questa
pellicola in cui Chad Crawford Kinkle ci trascina
nel mezzo della pura superstizione proveniente da un passato oscuro
ma che spaventosamente convive ancora nelle comunità rurali
dell’America più profonda e sperduta. È un racconto di crescita,
paura e iniziazione, dove il tema del sacrificio ricorda
terribilmente un passato ormai ancestrale in cui le divinità erano
vendicative e assetatate di sangue, dove la protezione e l’immunità
divina dovevano essere guadagnate con qualcosa di più che una
semplice preghiera.
Jug Face è
disturbante fino all’estremo, senza eccessi narrativi o estetici di
alcun tipo, completamente privo di effetti speciali e sapientemente
costruito sulla sola progressione dei fatti agghiaccianti che hanno
per tema una comunità riunita attorno ad una ritualità che sconfina
fra il sacro e il profano, fra il sacro ed il sacrilego. Forti e
potenti sono i venti d’ispirazione che arrivano direttamente dalla
mitologia mostruosa di H.P.Lovecraft e dalle
comunità settarie dell’America malefica di Stephen King, ma il tutto si amalgama alla
perfezione in un settino ridottissimo, che comprende di fatto solo
la foresta in cui la vicenda si svolge.
Le facce dei prescelti incise
sull’argilla ricordano i vasi canopi funerari egizi, così come
tutta la religiosità oscura e opprimente votata alla morte ci
sembra arrivare direttamente dalle antiche sponde del Nilo. La
fossa si fa metafora della nascita e della morte, oscuro passaggio
verso un mondo terribile a cui si giunge attraverso un torbido rito
di iniziazione (con chiari riferimenti alla maturazione
sessuale).
Lauren Ashley
Carter ben si destreggia nel ruolo della spaurita Ada,
incapace di adattarsi fino in fondo agli oscuri rituali della sua
comunità e pronta anche a sacrificarne la stabilità pur di far
sopravvivere se stessa ed il bambino che porta in grembo, frutto
per altro di un rapporto incestuoso che rende ancora più malato e
terribile il tema dell’amore familiare e di sangue. Ed è proprio di
un legame familiare che si compone la distorta compagine di
personaggi che si avvicendano in questo oscuro antro del mondo dove
tutto riporta al passato e dove il futuro sembra solo un’illusione
indefinibile.
La fotografia di Chris
Heinrich crea un’atmosfera malata e allucinatoria,
contrappunto perfetto alle stranianti melodie d’accompagnamento di
Sean Spillane. Niente fronzoli e niente sbavature,
ma solo una pellicola forte, potente e ben costruita in tutte le
sue parti. Un film semplice da un punto di vista di progressione
narrativa ma complesso fino all’estremo come tematiche trattate,
che nasconde un microcosmo di significati simbolici e metafore che
lo spettatore è invitato ad assorbire a più visioni per poi cercare
di trovare una propria logica d’insieme. Oppure può godersi un
prodotto che nel suo insieme appare come originale e canonico allo
stesso tempo.
Icona del cinema hollywoodiano degli
anni Quaranta, Judy Garland ha
avuto una vita tanto ricca di successi quanto anche di profondi
drammi personali. Dietro la sua fortunata carriera cinematografica,
si nascondeva infatti una donna fragile, segnata dai numerosi
matrimoni falliti e dalla dipendenza di farmaci. Eppure ridurla a
ciò non le farebbe giustizia e anche per questo il film del 2019
Judy (qui la recensione) si è
impegnato a far riscoprire la Garland, proponendola senza filtri in
tutta la sua complessità emotiva, tra successi e insuccessi.
Diretto da Rupert Goold, attivo principalmente in
campo teatrale, il film è dunque una struggente biografia della
donna oltre la diva.
Scritto da Tom
Edge, il film è basato sul dramma teatrale di
Peter QuilterEnd of the Rainbow, un
chiaro riferimento all’arcobaleno del film Il mago di Oz e del
brano intitolato appunto Somewhere Over the Rainbow, che
rese celebre la Garland. A lungo atteso, Judy ha dunque
raccontato risvolti meno noti della vita della diva, ottenendo ampi
consensi di critica e pubblico. Nel corso della stagione dei premi
di quell’anno è poi stato un grande protagonista, vincendo
importanti riconoscimenti, in particolare quelli come miglior
attrice a Renée Zellweger, interprete malinconica
della Garland.
Per molti Judy è uno dei
biopic più affascinanti degli ultimi anni, che non ha la pretesa di
raccontare tutto ma si concentra su alcuni particolari per giungere
ad un ritratto complessivo della vita dell’artista. Per gli
appassionati del genere e per riscoprire la Garland, è un titolo da
non perdere. Prima di intraprendere una visione del film, però,
sarà utile approfondire alcune curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà possibile ritrovare ulteriori
dettagli relativi alla trama e al cast di
attori e alla vera storia Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il film nel proprio catalogo.
Judy: la trama e il cast
del film
Il film si apre sul 1968, quando
Judy Garland è una donna ormai esausta dalla vita
e con innumerevoli problemi privati a gravare sulle sue spalle.
Piena di debiti, con diversi matrimoni alle spalle e con una voce
ormai non più iconica come un tempo, Judy trova conforto soltanto
nei figli Lorna e Joey, per i
quali deve comunque combattere per ottenerne la custodia. In cerca
di soldi e nuovi lavori, la Garland si sposta in lungo e in largo,
non potendo però fare a meno di ripensare agli inizi della sua
carriera, quando aveva il controllo della sua vita e tutto sembrava
dover andare per il meglio.
Come anticipato, ad interpretare la
Garland vi è l’attrice Renée
Zellweger. Per lei, interpretare la protagonista è
però stata una sfida non da poco. Si è infatti dovuta allenare a
livello vocale per oltre un anno, oltre a sottoporsi ad alcuni
interventi di trucco per rendere maggiore la somiglianza con la
Garland. Grazie alla sua struggente performance, la Zellweger si è
poi aggiudicata il suo secondo premio Oscar. Accanto a lei, nei
panni dei figli Lorna e Joey vi sono gli attori Bella
Ramsey e Lewin Lloyd, mentre
Jessie Buckley è l’assistente Rosalynd Wilder e
Rufus Sewell è
Sidney Luft, terzo marito della Garland.
Judy: le differenze tra il
film e la vera storia
Nell’adattare il dramma teatrale e
fare riferimento alla vera vita della Garland, lo sceneggiatore, il
regista e i produttori di Judy hanno cercato di rimanere
fedeli ad alcuni aspetti, modificando solo ciò che era necessario
modificare. Innanzitutto, come mostrato nel film, risulta essere
vero che i produttori della MGM incoraggiarono la Garland ad
assumere anfetamine per il controllo dell’appetito, così che
potesse preservare la propria immagine. Ciò la portò naturalmente a
sviluppare una dipendenza da farmaci. A procurare tali pillole
all’attrice fu proprio la madre, la quale proiettava nella figlia i
suoi sogni infranti di divenire una celebrità.
Altra figura particolarmente
tirannica nella vita della Garland, come mostrato nel film, è
quella del produttore Louis B. Meyer, il quale ebbe un profondo
controllo sulla vita artistica e privata della giovane. Quando nel
1949 la Garland venne licenziata dalla MGM, l’attrice tentò
realmente il suicidio e riuscì a riprendersi dalla sua crisi
personale solo dopo un lungo soggiorno in ospedale. In quegli anni
la vita privata della Garland era infatti non solo segnata dalle
sue dipendenze, ma anche dai matrimoni falliti. In particolare, a
segnarla, fu l’aver perso la custodia dei figli Lorna e Joey nei
confronti del terzo marito, Sidney Luft.
Concentrandosi poi sull’ultimo
periodo di vita della Garland, il film ce la racconta in bancarotta
e pronta a recarsi a Londra nella speranza di esibirsi in alcuni
locali. Entrambi questi aspetti sono veri, in quanto negli ultimi
anni di vita la Garland era piena di debiti e cercò riparo a Londra
per poter ottenere qualche nuovo impiego. L’attrice fu infine
ritrovata morta il 22 giugno del 1969, a quarantasette anni. Si
pensò inizialmente ad un suicidio, ma l’autopsia riportò che si
trattò di una morte accidentale dovuta ad un’eccessiva assunzione
di barbiturici in un lungo arco di tempo.
Judy: il trailer e dove
vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di
Judy grazie alla sua presenza su alcune
delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV,
Chili Cinema, Google Play e Apple iTunes. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di
mercoledì 23 novembre alle ore
21:10 sul canale Rai Movie.
Notorious ha diffuso il
trailer italiano di Judy, il film di
Rupert Goold con Renée Zellweger, che sarà al cinema dal 16
gennaio 2020, distribuito da
Notorious Pictures.
Judy sarà
presentato, martedì 22 ottobre, alla 14esima edizione della
Festa del Cinema di Roma e sarà presente il
regista Rupert Goold.
https://www.youtube.com/watch?v=LF97ql29Jhs&t=34s
Sarà presentato
alla 14esima edizione della Festa del Cinema di
Roma, Judy, l’atteso ed
emozionante biopic in cui l’attrice premio
Oscar® Renée Zellweger interpreta Judy
Garland, leggendaria icona internazionale e protagonista di enormi
successi come Il mago di Oz, È nata una
stella e Incontriamoci a St. Louis. Il film
– attraverso flashback che regalano alcune delle performance più
eccezionali della sua carriera – esplora in particolare l’ultimo
periodo della vita della Garland, prima della sua morte, tra amori
tormentati, drammi familiari e il costante amore dei suoi fan. A
dirigere il film è Rupert
Goold (True Story), mentre a completare il
cast, tra gli altri, sono Rufus
Sewell (Dark City, L’uomo nell’alto
castello), Jessie Buckley (A
proposito di
Rose, Chernobyl), Michael
Gambon (Il mistero di Sleepy Hollow, la saga
di Harry Potter) e Finn
Wittrock (The Normal
Heart, American Horror Story).
Judy sarà distribuito nelle nostre
sale da Notorious Pictures a partire
dal 16 gennaio 2020, in occasione del 50°
anniversario della morte della Garland e dell’80° anniversario de
Il Mago di Oz.
Judy, la trama
Judy racconta l’ultimo periodo
della vita della grande attrice e cantante Judy Garland, sul finire
di una carriera sfolgorante iniziata giovanissima con la Dorothy
del Mago di Oz. Un mix di fama e successo, fra Oscar e Golden
Globe, e poi la battaglia con il suo management, i rapporti con i
musicisti, i fan, i suoi amori tormentati e il dramma familiare che
la spinse a fare i bagagli e a trasferirsi a Londra. In quegli anni
ci ha regalato alcune delle performance più iconiche della sua
carriera.
È stata diffusa la prima immagine di
Judy, il biopic sugli ultimi anni di vita di
Judy
Garland in cui sarà Renée
Zellweger interpreterà l’iconica voce di Hollywood
arrivata al successo grazie a Il Mago di
Oz, nel ruolo di Dorothy.
Ecco di seguito la prima immagine
del film diretto da Rupert Goold, nominato
per il Premio Tony e due volte vincitore del Premio Olivier.
Inverno 1968. La leggenda dello
showbiz Judy Garland arriva nella Swinging London per esibirsi alla
Talk of the Town. Sono passati trent’anni dalla sua interpretazione
ne Il mago di Oz. La sua voce è debole ma la sua intensità
drammatica è cresciuta. Mentre si prepara per lo show, tra
management, affascinati musicisti, amici e fan adoranti, il suo
calore svanisce. Quando Mickey Deans, il suo futuro marito
cinquantenne, comincia a corteggiarla, tutti i suoi sogni di una
storia romantica non sembrano svanire. Judy è fragile. Dopo aver
lavorato per 45 anni, all’età di 47 anni è esausta: i ricordi di
un’infanzia perduta per Hollywood e il desiderio di tornare a casa
dai suoi bambini la tormentano. Avrà la forza di superare
tutto?
Con i suoi brani più famosi, il
film celebra la sua voce e la sua capacità di amare. La
sceneggiatura è scritta da Tom Edge (The Crown),
prodotto dal vincitore del Premio BAFTA per il film Pride
David Livingstone. Pathé
distribuirà il film nel Regno Unito, in Francia, in Svizzera e nel
resto del mondo.
Ecco il primo trailer del biopic
Judy, dedicato a Judy Garland e
che vede protagonista Renée Zellweger, di nuovo alle prese con un
ruolo impegnativo e musicale che ne mette alla prova le doti di
attrice drammatica.
Diretto dal regista teatrale Robert
Goold, il film racconta l’età adulta della Garland, mentre paga il
prezzo di un’infanzia trascorsa sotto i riflettori, a partire dalla
tenera età. Il trailer, sulle note di Somewhere Over the
Rainbow, mostra un assaggio della performance della Zellweger,
in quello che sarà probabilmente il dramma più atteso della
prossima stagione.
Inverno 1968. La leggenda dello
showbiz Judy Garland arriva nella Swinging London per esibirsi alla
Talk of the Town. Sono passati trent’anni dalla sua interpretazione
ne Il mago di Oz. La sua voce è debole ma la sua intensità
drammatica è cresciuta. Mentre si prepara per lo show, tra
management, affascinati musicisti, amici e fan adoranti, il suo
calore svanisce. Quando Mickey Deans, il suo futuro marito
cinquantenne, comincia a corteggiarla, tutti i suoi sogni di una
storia romantica non sembrano svanire. Judy è fragile. Dopo aver
lavorato per 45 anni, all’età di 47 anni è esausta: i ricordi di
un’infanzia perduta per Hollywood e il desiderio di tornare a casa
dai suoi bambini la tormentano. Avrà la forza di superare
tutto?
Con i suoi brani più famosi, il
film celebra la sua voce e la sua capacità di amare. La
sceneggiatura è scritta da Tom Edge (The Crown),
prodotto dal vincitore del Premio BAFTA per il film Pride
David Livingstone. Pathé
distribuirà il film nel Regno Unito, in Francia, in Svizzera e nel
resto del mondo.
In occasione della presentazione di
Judy alla Festa di Roma 2019,
Rupert Goold, il regista del biopic con
protagonista Renée Zellweger in arrivo nei cinema
italiani dal 30 Gennaio, distribuito da Notorius
Pictures, ha risposto alle nostre domande sul film e sulla
straordinaria performance dell’attrice protagonista.
Renée Zellweger,
protagonista dell’emozionate biopic Judy,
continua a ricevere importanti riconoscimenti che confermano la sua
eccezionale interpretazione. Dopo aver vinto il Golden
Globe come Miglior Attrice in un film drammatico e il
premio come Miglior Attrice ai Critics Choice
Awards – i premi che la critica statunitense assegna ai
migliori film e programmi televisivi – ha ottenuto la candidatura
come Miglior Attrice Protagonistaagli
Oscar®, dove il film è candidato anche per Miglior
trucco e acconciatura.
L’attrice premio
Oscar® interpreta Judy Garland,
leggendaria icona internazionale e protagonista di enormi successi
come Il mago di Oz, È nata una
stella e Incontriamoci a St. Louis. Diretto
dal regista britannico Rupert Goold (True
Story), il film – attraverso flashback che regalano alcune
delle performance più eccezionali della sua carriera – esplora in
particolare l’ultimo periodo della vita della Garland, prima della
sua morte, tra amori tormentati, drammi familiari e il costante
amore dei suoi fan. A completare il cast, tra gli altri,
sono Rufus Sewell (Dark
City, L’uomo nell’alto
castello), Jessie Buckley (A
proposito di
Rose, Chernobyl), Michael
Gambon (Il mistero di Sleepy Hollow, la saga
di Harry Potter) e Finn
Wittrock (The Normal
Heart, American Horror Story).
Judy, l’emozionante
biopic con Renée Zellweger nel ruolo dell’iconica
Judy Garland arriva nelle sale italiane dal 19
dicembre, distribuito da Notorious Pictures.
Era il 1939 quando il mondo veniva
stregato dalle magiche note di “Over the Rainbow” e dalla voce
della dolce e sognatrice Dorothy, protagonista del cult
generazionale Il Mago di Oz. Di lì a breve, quel film avrebbe
consacrato alla storia del cinema una delle più grandientertainer
mai esistite: Judy Garland.
Oggi, la vita pubblica e privata di
una vera e propria icona non solo del cinema, ma anche della musica
e del glamour, rivive sul grande schermo nel biopic Judy, in arrivo
dal 19 dicembre nelle sale italiane distribuito da Notorious
Pictures.
Abilità vocali eccelse, grande
presenza scenica, vitalità irresistibile: sono solo alcune delle
caratteristiche della vulcanica personalità di Judy Garland che le
hanno permesso di conquistare il cuore di milioni di fan in tutto
il mondo e di imporsi come una delle artiste più venerate della
storia del cinema.
Il biopic Judy prova a raccontare la
donna che si cela dietro la leggenda: una donna dal carattere
indomito, forse incapace di gestirsi, che nonostante la fama e il
successo non ha mai smesso di rincorrere un’ideale di vita normale,
circondata dall’amore e dalla famiglia.
Protagonista indiscussa del film,
nei panni iconici di Judy Garland, è il premio Oscar Renée
Zelleweger (Chicago, Ritorno a Cold Mountain, la saga di Bridget
Jones). “Ho pensato che fosse una grande opportunità”, ha
dichiarato l’attrice. “Avevo la possibilità di esplorare a fondo il
lato della vita di un’artista che in pochi conoscono. Sappiamo
tutti i traguardi che Judy ha raggiunto durante la sua carriera, ma
quanto le è costato tutto ciò e che effetto ha avuto sulla sua vita
privata?”
Judy, diretto dal regista britannico
Rupert Goold (True Story), è basato sul dramma teatrale “End of the
Rainbow” di Peter Quilter, che racconta delle ultime apparizioni
pubbliche della Garland: nel dicembre del 1968, la diva accettò di
tenere a Londra una serie di concerti tutto esaurito al celebre
night club “Talk of the Town”, per una durata di cinque
settimane.
Arriva al cinema nell’anno del 50°
anniversario della morte della Garland (scomparsa prematuramente
nel 1969, a soli 47 anni), ma anche nell’anno dell’80° anniversario
dell’uscita de Il Mago di Oz.
Sinossi ufficiale: Il film racconta
l’ultimo periodo della vita della grande attrice e cantante Judy
Garland, sul finire di una carriera sfolgorante iniziata
giovanissima con la Dorothy del Mago di Oz. Un mix di fama e
successo, fra Oscar® e Golden Globe, e poi la battaglia con il suo
management, i rapporti con i musicisti, i fan, i suoi amori
tormentati e il dramma familiare che la spinse a fare i bagagli e a
trasferirsi a Londra. In quegli anni ci ha regalato alcune delle
performance più iconiche della sua carriera.