Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan riprendono i ruoli di
Tess e Anna Coleman. Dal film originale ritornano anche
Mark Harmon, Chad Michael Murray, Christina Vidal Mitchell,
Haley Hudson, Lucille Soong, Stephen Tobolowsky e Rosalind
Chao. A loro si aggiungono Julia Butters, Sophia
Hammons, Manny Jacinto e Maitreyi Ramakrishnan.
Quel
pazzo venerdì 2 (Freaky Friday
2) è diretto da Nisha Ganatra e prodotto da
Kristin Burr, Andrew Gunn e Jamie Lee Curtis, mentre Nathan
Kelly, Ann Marie Sanderlin e Lindsay Lohan sono i
produttori esecutivi. Sequel dell’amato film del 2003 con un tocco
multigenerazionale, il film riprende anni dopo che Tess (Curtis) e
Anna (Lohan) hanno attraversato una crisi di identità. Anna ha ora
una figlia e una futura figliastra. Mentre affrontano la
moltitudine di sfide che si presentano quando due famiglie si
uniscono, Tess e Anna scoprono che la fortuna potrebbe davvero
colpire due volte.
La Twilight Saga è stata uno dei maggiori
fenomeni cinematografici degli scorsi due decenni. Con i suoi
cinque film, questa ha infatti rappresentato il principale
concorrente al successo di Harry
Potter. Le due storie sono in realtà molto differenti tra
loro, e al centro dei film tratti dalla saga letteraria di
Stephen Meyer vi è l’amore tra una giovane ragazza
umana e un affascinante e secolare vampiro di nome Edward. Iniziata
nel 2008 con Twilight, e proseguita
nel 2009 con New Moon, la serie continuò poi con
il terzo film intitolato The Twilight Saga:
Eclipse (qui
la recensione).
Questo terzo capitolo è diretto da
David Slade, autore del
horror30 giorni di buio. La
scelta di un regista reduce da un film del orrore a tema vampiresco
contribuì a segnare un deciso cambio di rotta all’interno della
saga. Come dichiarato dai produttori, ma anche dallo stesso Slade,
quello di The Twilight Saga: Eclipse è un racconto
ben più cupo e tendente al horror, con molta più azione e violenza.
La storia dei protagonisti inizia infatti ad infittirsi sempre più,
richiedendo una ritmo ed un coinvolgimento emotivo sempre
maggiore.
Vengono inoltre qui introdotti nuovi
personaggi, e le origini di molti di loro vengono esplorate
ulteriormente, portando questo terzo film ad essere uno dei più
importanti della saga. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a The Twilight
Saga: Eclipse. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alle
differenze tra il libro e il film. Infine, si
elencheranno anche le principali piattaforme
streaming contenenti il titolo nel proprio catalogo.
Nel terzo capitolo della saga
l’adolescente Bella si ritrova contesa dall’amico
e lupo mannaro Jacob e dal suo ragazzo vampiro
Edward. I due rivali si ritroveranno però a dover
mettere da parte le loro divergenze nel momento in cui dovranno
proteggere la ragazza amata da un pericolo incombente. Un esercito
di vampiri è diretto a Forks, guidato da Victoria,
desiderosa di vendicare la morte del suo compagno uccidendo proprio
la giovane ragazza. Lupi e vampiri daranno così vita a una grande
battaglia, combattendo con l’obiettivo comune di proteggere
Bella.
Il cast del film
Per il terzo film della serie
vengono ovviamente riconfermati gli attori Robert
Pattinson nel ruolo del vampiro Edward Cullen,
Taylor
Lautnernei panni del licantropo Jacob Black,
eKristen
Stewart in quelli di Bella Swan. Accanto a loro si
ritrovano poi anche Peter
Facinelli, nel ruolo di Carlisle Cullen, il
capofamiglia, Ashley Green
con il personaggio di Alice Cullen, e Kellan
Lutz nei panni di Emmett Cullen. Christian
Serratos e Anna
Kendrick riprendono invece i ruoli di Angela Weber e
Jessica Stanley, amiche di Bella. Vengono poi introdotti diversi
nuovi personaggi, molti dei quali facenti parte del clan della
spietata vampira Victoria.
Questa appariva brevemente già in
Twilight, dove aveva il volto di Rachelle
Lafèvre. Al momento di girare The Twilight Saga:
Eclipse, tuttavia, l’attrice era brevemente impegnata su
un altro set, e fu pertanto sostituita da Bryce Dallas
Howard. Nel ruolo di Riley, compagno di vittoria, vi è
invece l’attore Xavier Samuel. Per tale
personaggio erano stati presi in considerazione anche gli attori
Tom
Feltone Channing
Tatum, ma fu infine Samuel ad essere ritenuto più
idoneo. Nel film compare nuovamente anche Dakota
Fanning nel ruolo della potente vampira Jane, facente
parte dei Volturi.
Nonostante gli autori abbiano
cercato di rimanere il più fedeli possibile al romanzo, vi sono
naturalmente alcuni dettagli che hanno richiesto alcune modifiche.
Tra queste vi innanzitutto la rappresentazione dei
sentimenti di Edward e Jacob per Bella. Mentre nel film la
rivalità tra i due rimane sempre accesa, nel libro ci sono dei
momenti in cui Edward inizia a credere che potrebbe non essere così
male se Bella vedesse Jacob. Si accorge anche che la sua protezione
nei confronti di Bella e il suo tenerla lontana dai lupi e da Jacob
non fa altro che farla arrabbiare, per cui cede e tollera la sua
amicizia e vicinanza con loro.
È poi differente ciò che avviene
riguardo al bacio tra Jacob e Bella. Nel libro, la
ragazza chiede ad Edward di fare del male a Jacob per averla
baciata e averle causato la rottura della mano. Nel film, invece,
Bella è molto categorica nel dire che non vuole che i due litighino
e non chiede mai ad Edward di venire alle mani con Jacob. Una
significativa differenza si ritrova poi nel sacrificio
compiuto da Bella. Sia nel libro che nel film, questo
avviene nello stesso momento, durante la lotta di Edward con
Victoria, ma c’è una piccola differenza. Nel libro, Bella non si
taglia effettivamente con la pietra.
Invece, emette un rantolo mentre si
prepara ad aprire una vecchia cicatrice, che distrae Victoria e
permette a Edward di ucciderla. Nel film, invece, Edward viene
quasi decapitato da Victoria, il che spinge Bella a prendere una
pietra e a tagliarsi. Questo riesce a distrarre Victoria e dà a
Edward la possibilità di decapitarla, ponendo finalmente fine
all’implacabile cattiva. La maggiore differenza tra libro e film,
però, la si ritrova nella battaglia tra i Cullen e
l’esercito dei neonati. Nel libro, poiché non si allontana
mai dalla prospettiva di Bella, sentiamo parlare della battaglia e
raggiungiamo i Cullen solo quando è finita.
Per quanto la battaglia venga
preparata e anticipata, nel libro questa non viene mai
effettivamente mostrata. Con l’adattamento cinematografico di
The Twilight Saga:Eclipse,
invece, si viene portati nel vivo dello scontro, assistendo alle
dinamiche che si verificano in essa e alla sua risoluzione. Si
tratta di un cambiamento piuttosto semplice da comprendere, che ha
permesso al film di dotarsi di un finale più dinamico e incisivo,
capace di offrire grandi sequenze d’azione per un climax
decisamente soddisfacente.
Il trailer di The Twilight
Saga: Eclipse e dove vedere il film in streaming e in
TV
È possibile fruire di The
Twilight Saga:Eclipse grazie alla sua
presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming
presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi
di Rakuten TV, Google Play, Apple TV, Prime Video, Now e Tim
Vision. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di
riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un
abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale
comodità e al meglio della qualità video. Il film verrà inoltre
trasmesso in televisione lunedì 24 giugno, alle
ore 21:20 sul canale Italia
1.
Sono bastati una manciata di ruoli
all’attrice Olivia Cooke per affermarsi come una
delle interpreti più talentuose della sua generazione. Attiva tra
cinema e televisione, la Cooke ha già dato prova in più occasioni
di sapersi destreggiare tra generi diversi, dando vita a personaggi
iconici. Ora che è più popolare che mai, sono molti i progetti in
cui la si può ritrovare protagonista.
Ecco 10 cose che non sai di
Olivia Cooke.
Olivia Cooke: i suoi film e le
serie TV
1. Ha recitato in celebri
film. L’attrice ha debuttato sul grande schermo nel 2014
con il film Le origini del male. In seguito ha recitato
nei film The Signal (2014), Ouija (2014) e Quel fantastico peggior
anno della mia vita (2015), che consolidano la sua popolarità.
In seguito recita in The Limehouse Golem – Mistero sul
Tamigi (2016), Amiche di sangue (2017) e,
soprattutto, in Ready Player One
(2018), comparendo qui accanto a Tye Sheridan.
Questo film la consacra come una star, permettendole di recitare
poi in La vita in un attimo
(2018), Sound of Metal (2019),
Little Fish (2020) e Pixie (2020).
2. È nota anche per alcune
serie TV. Oltre ad essersi dedicata al cinema, la Cooke
non ha mancato di recitare anche per il piccolo schermo, comparendo
in serie come The Secret of Crickley Hall (2012),
Blackout (2012) e in particolare Bates Motel
(2013-2017), dove recita accanto a Freddie
Highmore. In seguito ha preso parte ad un episodio di
Modern Love (2019) e alla serie Slow Horses
(2022). Nel 2022 viene scelta per essere una delle protagoniste di
House of the
Dragon, dove recita accanto a Matt Smith, Emma D’Arcy e Milly Alcock. Nel 2023 ha invece recitato
nella serie The Good Mother.
Olivia Cooke protagonista di Ouija
3. Ha interpretato
un’adolescente pur non essendolo. Nel film horror Ouija, Cooke ha ricoperto il ruolo di Laine
Morris, la giovane protagonista in cerca di risposte per la
misteriosa morte di una sua amica. Nonostante i personaggi
principali siano tutti degli adolescenti, nessuno degli attori che
li interpretano era realmente in età adolescenziale. L’attrice più
giovane era proprio Olivia Cooke, che all’epoca delle riprese aveva
però già 21 anni.
4. Ha battuto note attrici
per ottenere il ruolo. Nel film fantascientifico
Ready Player
One, diretto da Steven Spielberg, l’attrice interpreta il
personaggio di Art3mis. Prima di poter ottenere questo, che
l’avrebbe poi resa estremamente celebre, l’attrice ha però dovuto
superare la concorrenza di altre note attrici. In lista per questo
ruolo vi erano infatti anche Elle Fanning e
Lola Kirke. Il provino della Cooke ha però
convinto Spielberg, che l’ha infine scelta tra tutte.
5. Lavorare con gli effetti
speciali è stata una sfida. Per
l’attriceReady Player
One ha rappresentato il primo grande blockbuster ricco
di effetti speciali. Nel film, inoltre, l’attrice recita spesso nei
panni dell’avatar del suo personaggio umano. Per far ciò, si è
dovuti ricorrere a tanti effetti speciali, che hanno talvolta
confuso l’attrice. Questa ha però rivelato che parlare con
Spielberg prima di ogni scena l’ha aiutata ad orientarsi e a capire
il senso di ciò che stava facendo.
Olivia Cooke è Lady Alicent
Hightower in House of the Dragon, il prequel di Il
Trono di Spade
6. Si era candidata per
altri ruoli. Nella serie House of the Dragon l’attrice
interpreta Lady Alicent Hightower, figlia di ser Otto Hightower,
cresciuta nella Fortezza Rossa e parte della cerchia ristretta del
re. Olivia Cooke ha però rivelato che inizialmente aveva fatto il
provino per Rhaenyra prima di essere presa in considerazione per
Alicent. Ha poi fatto un altro provino sempre per Rhaenyra prima di
essere presa nuovamente in considerazione per Alicent un’ultima
volta. È stata quindi messa in attesa per sei settimane prima di
sapere finalmente che aveva ottenuto la parte.
Olivia Cooke nel film Sound of Metal
7. Ha scritto e cantato un
brano presente nel film. Per il film Sound of Metal, Olivia
Cooke ha scritto la canzone eseguita dal suo personaggio Lou e da
Ruben (Riz
Ahmed) nella scena iniziale del film. Come confermato
poi anche dallo sceneggiatore e regista Darius
Marder, l’attrice ha realmente cantato e suonato la
chitarra per le scene in cui era previsto che il suo personaggio
facesse ciò.
Olivia Cooke in una scena della seconda stagione di House of the
Dragon
Olivia Cooke in Bates
Motel
8. Recita con accento
americano. Chi ha avuto modo di vedere la serie Bates
Motel, ispirata alla gioventù di Norman Bates, il celebre
assassino di Psycho, avrà ritrovato la Cooke nel ruolo di Emma
Decody. Chi ha però visto la serie in lingua originale, avrà notato
come l’attrice, pur essendo inglese, recita con accento americano.
Per far ciò, la Cooke si è esercitata approfonditamente, così da
poter risultare credibile nei panni del suo personaggio.
Olivia Cooke è su Instagram
9. È presente sul social
network. L’attrice è presente sul social network
Instagram, con un proprio profilo verificato seguito da 916 mila
persone. La Cooke però ha dimostrato di non essere particolarmente
interessata a tenere aggiornato il suo profilo, che ad oggi vanta
solamente 36 post. Queste sono principalmente immagini relative a
suoi lavori da attrice, ma non mancano anche curiosità, momenti di
svago, eventi a cui ha preso parte e altre situazioni ancora.
Olivia Cooke: età e altezza
10. Olivia Cooke è nata a
Oldham, in Inghilterra, il 27 dicembre del 1993. L’attrice
è alta complessivamente 1.66 metri.
Siamo lieti di
annunciare l’arrivo della presentazione ufficiale di
Collettivo Chiaroscuro – CCS, che si terrà la sera
di Sabato 29 giugno presso Il Lanificio di Roma in
occasione di un evento promosso dai membri del collettivo.
Collettivo
Chiaroscuro è stato fondato all’inizio del 2024 da un gruppo di
autrici e autori
della fotografia italiani con la volontà di costruire un luogo
di dialogo sul presente e il futuro della nostra cinematografia.
Oggi il Collettivo Chiaroscuro è composto da 74 direttrici e
direttori della fotografia di generazioni diverse, con una
significativa presenza di giovani e una forte componente femminile.
Collettivo Chiaroscuro è al tempo stesso
un’associazione e un luogo di scambio di esperienze, di
trasmissione dei saperi e delle conoscenze, nonché di
sperimentazione sull’immagine cinematografica. Il nostro intento è
dimostrarci aperti a tutti i colleghi italiani e stranieri, con la
volontà di contribuire poi alla formazione di nuovi talenti.
La serata si
articolerà in più momenti, a partire dall’accoglienza dei soci, per
passare quindi a un’importante fase di dialogo con le studentesse e
gli studenti delle scuole di cinema, che incontreremo pubblicamente
per la prima volta, con infine l’esposizione del Manifesto e degli
obiettivi di Collettivo Chiaroscuro ai nostri ospiti, associazioni,
direttori della fotografia, sponsor, amici e professionisti del
settore.
Consapevoli che il
cinema è un’arte collettiva, siamo nati con lo scopo di aprire
nuovi canali di comunicazione con i nostri colleghi di tutte le
altre discipline. Nel percorso che vogliamo intraprendere
avvertiamo la necessità di rafforzare il dialogo e le sinergie sia
sul piano del linguaggio, sia sui piani della creatività visiva e
delle possibilità del racconto.
Chiaroscuro si
propone di agire attraverso la continua rottura degli schemi
tradizionali, sfruttando le possibilità offerte dalle nuove
tecnologie e stimolando la ricerca attraverso un costante scambio
di informazioni con industrie, laboratori, fornitori di materiale
tecnico e studi di effetti visivi. Vogliamo anche praticare un
continuo approfondimento culturale e artistico, mantenendo uno
sguardo aperto sia alla grande tradizione del nostro passato, sia
alle molteplici esperienze delle cinematografie di tutto il
mondo.
The Art of
Italian Cinematography and Beyond non è solo uno slogan, ma un
impegno a superare i confini tradizionali della nostra arte,
esplorare nuove frontiere e abbracciare il futuro del cinema.
LE
DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE E DEI DUE
VICEPRESIDENTI:
Daria
D’Antonio (Vicepresidente)
«Spero che con
il tempo il nostro collettivo possa diventare sempre di più un
luogo di scambio, confronto e sperimentazione aperto alle colleghe
e ai colleghi di tutte le generazioni. Condividere le esperienze e
le conoscenze arricchirà e migliorerà il nostro lavoro»
Luca Ciuti
(Vicepresidente)
«Collettivo
Chiaroscuro è un gruppo di direttrici e direttori della fotografia
che si sono uniti spinti dalla volontà di confrontarsi, parlare e
raccontarsi tra loro e con il mondo esteriore, per dare sfogo a
quella voglia di scambio di conoscenze e di esperienze di tutti e
per tutti, con la volontà di offrire spazio e ascolto a ognuno
indipendentemente dal genere, età ed esperienza».
Paolo
Carnera (Presidente)
«Abbiamo
fondato il Collettivo per colmare il vuoto di comunicazione tra
colleghi autrici e autori della fotografia italiani, per
rappresentare la fotografia cinematografica italiana contemporanea,
per parlare con i giovani e progettare il futuro, per essere pronti
ad affrontare ogni sfida cinematografica italiana e
internazionale».
**Questa recensione contiene spoiler
dell’episodio 2 di House of the Dragon 2**
Questa settimana l’episodio 2 di
House of the Dragon 2 ha continuato
lo spargimento di sangue iniziato con la fine della prima stagione.
Un fiume (rosso) in piena che ha caratterizzato anche l’opening
iniziale della passata stagione e che un po’ si intravede in questa
seconda. Le conseguenze di
“Un figlio per un figlio”, titolo della 2×01 di House of the
Dragon sono alla base delle strategie (ancora) politiche di questa
stagione che per il momento sta solo mettendo i tasselli al posto
giusto, prima che venga scatenata la vera e propria guerra.
House of the Dragon 2×02, la recensione di Rhaenyra la
crudele
“Li ucciderò tutti” le parole del re
Aegon II risuonano per Approdo del Re, e i fan più attenti del
Trono di Spade forse ricorderanno quel “Bruciateli tutti” che re
Aerys Targaryen pronuncerà qualche secolo dopo. L’evento della
morte di Jaehaerys, piccolo e futuro erede al trono, ha scatenato
la furia di Re Aegon II Targaryen, il senso di colpa di Alicent
Hightower e di Haelena e la disperazione di Otto Hightower
sopraffatto dalla sua stessa rete di intrighi. Inizia così la
caccia alle streghe e ancora una volta House of the Dragon pone
un’importate accento sugli errori degli uomini che inevitabilmente
ricadono sulle donne della famiglia.
Da una parte Alicent e Haelena
costrette a partecipare al corteo funebre del nipote e figlio (i
Verdi che si vestono di Nero), usato come strategia politica, per
ripulire l’immagine dei Verdi di Approdo del Re. Le donne, le
uniche a portare il volto del lutto, come sempre fin
dall’antichità. “Il reame deve vedere il dolore della corona. Un
dolore espresso al meglio dai suoi animi più gentili”, così mentre
madre e figlia marciano nel corteo funebre gli uomini giocano a
fare la guerra e ancora una volta non con il migliore dei
risultati.
Dall’altra Rhaenyra che scopre
l’inganno di Daemon: la lite dei due Targaryen è una piccola danza,
un breve assaggio della Danza dei Draghi, dove zio e nipote, adesso
marito e moglie, si tolgono qualche sassolino dalla scarpa. Daemon
non ha mai accettato di essere stato incatenato simbolicamente al
ruolo di Re consorte e “tradisce” la sua regina ma stabilisce anche
il legame tra Daemon e il castello di Harrenhal. Quella parte di
territorio sarà utile poi ai Neri per attirare ancor di più alleati
(soprattutto del Nord) e poter combattere la guerra contro i
Verdi.
Il ruolo della madre
Come abbiamo già detto
Rhaenyra la crudele, secondo episodio di House
of the Dragon 2, così come il precedente, smuove un po’ le
acque più a livello politico che a livello tattico, dove in realtà
sono moltissimi gli errori da entrambe le parti. Questo si traduce
nella morte dei due ragazzi, prima Lucerys e adesso Jaehaerys, per
mano di Daemon e Aemond. Proprio di quest’ultimo e del fratello
Aagon è utile fare una riflessione sul loro rapporto con la figura
materna. In questo episodio che è sì politico vengono comunque
messe in luce dei lampi di umanità da entrambi i fratelli. Aemond
si rifugia in un bordello di Approdo del Re, cullato da una
prostituta, cullato proprio come verrebbe cullato un bambino
piccolo. Lì tra le braccia di quella figura a noi sconosciuta si
confessa. Ammette per la prima volta che uccidere Lucerys è stato
uno sbaglio di cui si pente.
Così Aegon che sceglie invece di
piangere in silenzio la morte del figlio. Tra le mura della sua
stanza colto solo dalla madre Alicent che non ha neppure voglia di
consolarlo. Una madre che abbandona i suoi figli maschi entrambi in
un momento di poca lucidità. Una scena opposta rispetto a quella
tra Rhaenyra e Jacaerys dopo la morte del fratello più piccolo
vista nel primo episodio di House of the Dragon 2.
Cosa succederà?
Nel prossimo episodio, che andrà in
onda su Sky e NOW come sempre di lunedì, i Verdi faranno i conti
con le loro azioni in particolare con la decisione del re Aegon di
inviare Erryk Cargyll come infiltrato a Dragonstone per uccidere
Rhaenyra. Il combattimento tra i gemelli Cargyll ha fatto perdere a
entrambe le fazioni due valide spade, ancora una volta un grosso
errore di strategia. Come abbiamo già detto, Daemon vola verso
Harrenhal per garantire la sicurezza strategica della città durante
la guerra con i Verdi. Quindi l’obiettivo dei Verdi sarà appunto
quello di difendere quel territorio proprio per impadronirsene
anche perché sarebbe utile per risollevare un po’ l’umore dei
cittadini della Capitale. Il malcontento ad Approdo del Re non fa
che aumentare portando così sfiducia nei confronti di re Aegon e
dei Verdi.
House of the Dragon stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in
contemporanea con gli Stati Uniti), con un nuovo episodio a
settimana.
Ecco tutte le uscite di luglio 2024
I film e le serie tv in arrivo su Paramount+
MAFIA SPIES
S1
Disponibile dal 17 luglio
– Nella docuserie MAFIA SPIES gli spettatori
scopriranno una cospirazione nascosta tra la CIA e la mafia di
Chicago per assassinare Fidel Castro in un momento critico della
Guerra Fredda. Basata sul libro di Thomas Maier (Masters of Sex) e
su eccellenti ricostruzioni cinematografiche, questa serie
coinvolgente e ricca di azione racconta la Guerra Fredda da Las
Vegas a Miami fino all’Havana, contrapponendo i più forti
protagonisti di Washington al più famoso gangster del XX
secolo.
La serie include interviste
esclusive rilasciate negli Stati Uniti e a Cuba, tra cui quelle a
storici esperti e giornalisti di rilievo come Gerald Posner, Tim
Weiner, Geoff Schumacher, Stephen Kinzer, Peter Kornbluh, J.
Michael Niotta, il Prof. Boris Nerey Obregón e Felix Rodriguez. La
serie vede anche la partecipazione della figlia di Sam Giancana,
Antoinette, dell’intrattenitrice Betsy Duncan Hammes e dell’attore
Robert Davi. MAFIA SPIES è diretta da Tom Donahue, che ha
co-scritto la serie con Ron Marasco. Donahue e Ilan Arboleda sono
produttori esecutivi e co-showrunner, mentre Jessicya Materano è
co-produttrice esecutiva per CreativeChaos vmg. Danny Strong e
Mandy Safavi sono produttori esecutivi per la Danny Strong
Productions. Matt Jackson e Joanne Lee sono rispettivamente
produttore esecutivo e co-produttore esecutivo per la Jackson
Pictures. Allan Loeb è produttore esecutivo. Susan Zirinsky, Juan
‘JC’ Acosta, Mike Holz e Jordan Bogdonavage sono produttori
esecutivi per Paramount+.
Disponibile dal 9 luglio
– Il musical diretto
da Samantha Jayne e Arturo Perez Jr., vede come protagonista la
studentessa Cady Heron, accolta in una nuova scuola da un gruppo
d’élite di ragazze molto popolari chiamate le “Plastics” e
capitanate da Regina George. Tuttavia, quando Cady compie il grave
passo falso di innamorarsi di Aaron Samuels, l’ex fidanzato di
Regina, si ritrova presto nel loro mirino, in una battaglia per la
popolarità. Nel cast, Angourie Rice, Reneé Rapp, Auli’I
Cravalho.
TOP GEAR
AUSTRALIA
Disponibile dal 19 luglio
– Il più grande spettacolo di intrattenimento
automobilistico del mondo arriva su Paramount+, con un nuovo team
di conduttori appassionati di motori che accompagnano i fan in
un’avventura ad alto numero di ottani in giro per il mondo, per
accompagnarli attraverso sfide adrenaliniche e testare insieme le
ultime meraviglie dell’ingegneria. Con Beau Ryan Blair, Joscelyne e
Jonathan LaPaglia.
KAMP KORAL
S2
Disponibile dal 10 luglio –
Nella seconda stagione, SpongeBob e tutti i suoi amici tornano al
KAMP KORAL per un’altra estate di divertimento. Le
attività del campo includono stare svegli tutta la notte, lezioni
sui mostri, dissotterrare una creatura preistorica e vivere la
migliore estate di sempre! Marc Ceccarelli (SpongeBob SquarePants)
e Vincent Waller (SpongeBob SquarePants) sono i produttori
esecutivi della seconda stagione. La produzione di KAMP
KORAL è supervisionata da Kelley Gardner, Vicepresidente,
Current Series Animation, Nickelodeon. La serie è prodotta dal
Nickelodeon Animation Studio di Burbank.
Paramount+ è la casa dello
streaming per i fan di SpongeBob con più contenuti rispetto ad ogni
altro servizio di streaming. Oltre a KAMP KORAL, su Paramount+
anche le stagioni 1-12 di SpongeBob SquarePants e il film
The SpongeBob SquarePants Movie.
MELISSA ETHERIDGE I’M
NOT BROKEN
Disponibile dal 10
luglio – Il documentario che racconta una storia
ispiratrice di guarigione e trascendenza attraverso il potere della
musica, quando cinque detenute del Topeka Correctional Facility, un
carcere femminile del Kansas, scrivono delle lettere a Melissa
Etheridge che lei usa come ispirazione per comporre una canzone
originale dedicata a loro. Avendo recentemente perso suo figlio a
causa degli oppioidi, la Etheridge si impegna a comprendere e
interrompere il ciclo della dipendenza, entrando in contatto con
queste donne che, troppo spesso, restano dimenticate dalla società.
La serie – su Paramount+ dal 10 luglio – esplora inoltre i temi
dell’incarcerazione femminile, dell’abuso di sostanze, del trauma
generazionale, e della guarigione attraverso la musica. MELISSA
ETHERIDGE: I’M NOT BROKEN è diretto da Brian Morrow e Amy
Scott e prodotto da Jonathan Lynch per Shark Pig Studios. Tra i
produttori esecutivi figurano Kathy Rivkin Daum e William Kennedy
per BMG Films, Deb Klein per Primary Wave Music, Bruce Gillmer e
Michael Maniaci per MTV Entertainment Studios e Melissa
Etheridge.
A LUGLIO SU PARAMOUNT+ SONO INOLTRE
DISPONIBILI LE ULTIME PUNTATE DI COMEDY CENTRAL
PRESENTS, lo show che porta sul palco i talenti più
apprezzati della comicità italiana, offrendo così al pubblico
un’esperienza di comicità autentica e genuina. I protagonisti delle
ultime puntate sono: Francesco Fanucchi, Martina Catuzzi, I
Terconauti e Giovanni Cacioppo. Completano il cast di questa
stagione in otto appuntamenti registrati al Blue Note: Paolo
Cevoli, Laura Formenti, Francesco Arienzo e Barbara Foria.
E ANCORA, A LUGLIO, SEMPRE SU
PARAMOUNT+ ARRIVANO ANCHE LE ULTIME PUNTATE DI MTV
CRIBS ITALIA: le celebrities più cool del momento
aprono le porte delle loro case per svelare qualcosa in più sulla
loro personalità. I protagonisti delle ultime puntate disponibili
da luglio sono: Martin Castrogiovanni, Alessandro Enriquez, Piotta,
Jill Cooper e Alvise Rigo. Tra le altre celebrities protagoniste di
questa stagione anche: Giancarlo Fisichella, Sabrina Salerno,
Shade, Elisa Maino, Giulia Salemi, Valeria Marini, Bianca Atzei
insieme al compagno Stefano Corti, Barbascura X, Giacomo Urtis e
Daniele Rossi.
LUGLIO È ANCHE ALL’INSEGNA DELLA
COMMEDIA ITALIANA CON NUOVI TITOLI CHE SI AGGIUNGONO ALLA LIBRARY
DI PARAMOUNT+: NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI, NOTTE PRIMA
DEGLI ESAMI – OGGI, QUESTA NOTTE È ANCORA NOSTRA, FEMMINE CONTRO
MASCHI, NESSUNO MI PUÒ GIUDICARE, SCUSATE SE ESISTO,
EXe tanti altri.
E INFINE, NUOVI ANNUNCI SU
PARAMOUNT+: Paramount+ ha annunciato che la nuova
docuserie NÖTHIN’ BUT A GOOD TIME: THE UNCENSORED STORY
OF ’80S HAIR METAL sarà presentata in anteprima
esclusivamente sul servizio entro la fine dell’anno. Diretta da
Jeff Tremaine (Jackass, The Dirt), la serie in tre parti racconta
il fenomeno hard rock degli anni ’80 attraverso interviste a membri
di gruppi iconici come Poison, Skid Row, Ratt, Extreme, Guns
N’Roses e tanti altri. Basata sull’acclamato libro “Nöthin But a
Good Time: The Uncensored History of the ’80s Hard Rock Explosion”
scritto dagli stimati giornalisti rock Tom Beaujour e Richard
Bienstock, la serie offre un dietro le quinte di una delle epoche
più iconiche della musica.
Paramount+ ha inoltre
annunciato che Patrick Dempsey si unisce al cast fisso della
serie DEXTER: ORIGINAL SIN e interpreterà
Aaron Spencer, il capitano del Miami Metro Homicide che ha una
relazione decennale con Harry Morgan (Christian Slater). Il cast
precedentemente annunciato include Christian Slater nel ruolo di
Harry Morgan, Patrick Gibson nel ruolo di Dexter Morgan e Molly
Brown che interpreta Debra Morgan, insieme a James Martinez nel
ruolo di Angel Batista, Christina Milian nel ruolo di Maria
LaGuerta, Alex Shimizu è Vince Masuka e Reno Wilson è Bobby Watt.
Showrunner e produttore esecutivo della serie è il candidato agli
Emmy®Clyde Phillips (DEXTER, NURSE JACKIE).
Uscito nelle sale statunitensi in
testa a The
Bikeriders, il trailer di Nosferatu
di Robert Eggers arriva ufficialmente on line
grazie al canale Youtube di Focus Features.
Dal clown Pennywise a uno dei
vampiri più famosi di tutti i tempi, Bill Skarsgård si sta trasformando in
Nosferatu nella prossima rivisitazione di
Robert Eggers dell’iconico film muto
espressionista tedesco del 1922. Ma i fan dell’horror dovranno
continuare ad aspettare per vedere l’apparizione completa di
Skarsgård nei panni del Conte Orlok, poiché il trailer del film
continua a mantenere il mistero sull’aspetto completo del
vampiro.
Nosferatu
è interpretato da Bill Skarsgård, che sostituisce il trucco da
clown di Pennywise con le zanne affilate del Conte Orlock, nonché
da Nicholas Hoult, Aaron Taylor-Johnson, Emma
Corrin e Lily-Rose Depp. Il film riunisce inoltre
Eggers con Willem Dafoe, che ha interpretato in modo
memorabile un ex marinaio irascibile in The
Lighthouse e che è apparso anche nel precedente film del
regista, The
Northman. L’epopea vichinga vedeva protagonista il
fratello di Skarsgård,
Alexander Skarsgård, nel ruolo di un guerriero norreno con una
massa grassa impressionante e addominali formidabilmente
cesellati.
Nosferatu
è basato sul capolavoro espressionista tedesco del 1922 diretto da
F. W. Murnau – la realizzazione di quel film ha
ispirato il film del 2000, completamente fittizio, L’ombra del
vampiro, che ha visto protagonista Dafoe, candidato all’Oscar,
nel ruolo di un succhiasangue realmente esistito, arruolato per
interpretare il ruolo di Orlock. Qui l’attore interpreta invece un
assassino di vampiri. Nosferatu è stato anche
rifatto nel 1979 da Werner Herzog come
Nosferatu il vampiro, con il suo frequente collaboratore
Klaus Kinski, che masticava scenari, colli di
nubili e qualsiasi cosa in vista nei panni del vampiro titolare. Il
Nosferatu
arriverà ora al cinema a partire dal 25
dicembre.
Per festeggiare il
compleanno della Columbia Pictures, che nel 2024 compie cento anni,
da lunedì 1° luglio, e per otto lunedì consecutivi, torneranno
al cinema tutti i film live-action di Spider-Man.
Si partirà lunedì 1°
luglio con Spider-Man di Sam Raimi
interpretato da Tobey Maguire
con Kirsten Dunst, per poi proseguire l’8 e
il 15 luglio con Spider-Man
2 e Spider-Man 3.
The Amazing Spider-Man 2 – Il potere
di Electro (2014) di Marc Webb
Lunedì 5 agosto
Spider-Man: Homecoming (2017) di Jon
Watts
Lunedì 12 agosto
Spider-Man: Far From Home (2019) di Jon
Watts
Lunedì 19 agosto
Spider-Man: No Way Home (2021) di Jon
Watts
L’Uomo Ragno (in diverse opere e
nell’originale inglese Spider-Man), il cui vero nome è Peter
Parker, è un personaggio dei fumetti statunitensi pubblicati da
Marvel Comics. Creato dallo scrittore
Stan Lee e dal disegnatore Steve Ditko, è apparso per la
prima volta sul n.15 della collana Amazing Fantasy (agosto 1962)
nella Silver Age dei fumetti con una breve storia che riscosse un
successo tale da convincere l’editore a dedicargli una propria
testata l’anno successivo intitolata The Amazing Spider-Man (vol.
1[1]), ancora in corso di pubblicazione.
L’Uomo Ragno è uno dei supereroi più popolari e di maggior successo
di sempre. È stato ben accolto e spesso classificato come uno dei
personaggi dei fumetti più famosi e iconici di tutti i tempi e uno
tra i personaggi più popolari in tutta la narrativa. Gli sono stati
dedicate serie di cartoni animati, videogiochi e numerosi film di
successo. Il sito web IGN lo ha inserito alla terza posizione nella
classifica dei cento maggiori eroi della storia dei fumetti, dopo
Superman e Batman e prima di
Wolverine, risultando quindi primo in classifica fra i personaggi
editi dalla Marvel Comics.
Arrivata al successo nel 2013 con
12 Anni Schiavo, Lupita
Nyong’O è tra le interpreti del panorama hollywoodiano che
con disinvoltura passa da produzioni ad alto budget e film
indipendenti, lavorato con la stessa precisione e sensibilità
accanto a grandi star e a esordienti.
A dimostrarlo, una carriera che
nell’arco di soli 10 anni ha collezionato registi, generi e
spettatori di ogni tipo. Ecco quindi di seguito i cinque ruoli
imperdibili di Lupita Nyong’O a partire dal suo
prossimo impegno sul grande schermo, A Quiet
Place – Giorno 1, in sala dal 27 giugno con Eagle
Pictures.
1La recitazione “tecnologica” in Star
Wars
Lupita Nyong’O è un’attrice che ha
dimostrato, come accennato, grande saggezza e attenzione nella
scelta dei suoi progetti. Da blockbuster e film d’animazione,
passando per film di nicchia, ha sempre esercitato con grande
duttilità il suo talento di interprete. Non c’è quindi da
sorprendersi se, trai tanti progetti a cui ha partecipato, uno dei
più celebri l’ha vista in scena con un personaggio realizzato in
motion capture.
La
trilogia sequel di Star Wars ha presentato il personaggio di
Maz Kanata, un ex pirata e contrabbandiere, ha
più di 1.000 anni e gestisce una taverna interstellare in un
castello sul pianeta immaginario Takodana. Mentre il piccolo ruolo
di Maz nella trilogia è stato criticato per problemi indipendenti
dall’attrice, la performance di Nyong’o e gli aspetti tecnici del
personaggio sono stati elogiati dalla critica.
Il catalogo di serie di
Mediaset Infinity continua ad arricchirsi con
l’arrivo di un nuovo titolo in esclusiva. Message from
Mom (Nachricht von Mama) è la serie tedesca in
8 episodi che affronta in maniera originale il
tema della perdita, alternando i racconti degli sforzi per andare
avanti nel presente, ai retroscena del passato di una famiglia solo
apparentemente perfetta.
La trama di Message from
Mom
Al centro di questo drama
agrodolce con sfumature comedy, si trovano i membri della
Famiglia May, o almeno la maggior parte di loro. Mamma Elli è
infatti deceduta recentemente e, non volendo abbandonare la
famiglia a sé stessa, né essere dimenticata, ha lasciato numerosi
videomessaggi con consigli pratici e utili per il marito Tobias e
per i loro tre figli: Lennart, Lisa e Leon.
Nonostante questi video postumi possano offrire conforto a
Tobias e ai ragazzi, la costante presenza digitale di Elli finisce
per interferire nella loro vita quotidiana, portando al caos
totale. Tra adolescenti ribelli, una suocera invadente e il
desiderio di un bambino di cinque anni di raggiungere la madre in
Paradiso, Tobias proverà a gestire la quotidianità della sua
famiglia cercando aiuto in Katrin, la migliore amica di Elli, e in
Nadja, operatrice di una hotline erotica alla quale si è iscritto
per errore.
Tutti gli episodi
di Message from Mom saranno disponibili dal 26 giugno,
gratis e in esclusiva su
Mediaset Infinity.
Il trailer dell’episodio 3 della
stagione 2 di House
of the Dragon anticipa il passo successivo della
Danza dei Draghi. Dopo un’attesa di quasi due anni, la serie
prequel di Il Trono di Spade è tornata il 16
giugno con un’anteprima della stagione che ha adattato la
famigerata trama di Blood & Cheese in cui Daemon
assume due assassini che uccidono il figlio di sei anni di Aegon ed
Helaena, Jaehaerys, come vendetta per la morte di Luke alla fine
della prima stagione. Aegon è comprensibilmente infuriato e
dichiara guerra con rabbia, mentre anche Rhaenyra disapprova
l’azione di Daemon poiché potrebbe diminuire il sostegno alla sua
causa.
House Of The Dragon Stagione 2,
Episodio 3, cosa aspettarci?
Il trailer continua ad anticipare la
guerra imminente, mentre Daemon si dirige da solo ad Harrenhal per
occupare il castello per i Neri. Nel frattempo, Aegon ordina ai
suoi eserciti di marciare in guerra, mentre anche i draghi si
uniscono ufficialmente alla battaglia.
Mentre l’episodio 2 di House of the Dragon stagione 2
si occupa principalmente delle conseguenze dell’azione sanguinosa
di Blood and Cheese, iniziando con un corteo funebre per Jaehaerys
per le strade di Approdo del Re in cui i Verdi incolpano
pubblicamente Rhaenyra per aver ucciso il bambino di sei anni,
nonostante Blood rivelando che Daemon era responsabile. Blood
rivela anche che l’altro assassino è un acchiappatopi, portando
Aegon ad appendere tutti gli acchiappatopi reali alle mura della
città. Otto ammonisce suo nipote Aegon per aver agito in modo
impetuoso, ma lui replica rimuovendolo dal ruolo di Primo Cavaliere
del Re e assegnando l’incarico a Ser Criston Cole.
Criston aveva già impressionato
Aegon con il suo piano sorprendentemente brillante di inviare Ser
Arryk a Roccia del Drago per fingere di essere suo fratello
gemello, Ser Erryk, e uccidere Rhaenyra. Arryk arriva fino alla
stanza di Rhaenyra prima che Erryk irrompa per salvarla. Dopo una
battaglia tra fratelli, Erryk uccide Arryk, ma subito dopo si
lascia cadere sulla spada poiché non sopporta di aver ucciso il suo
fratello gemello. Il duello dei gemelli Cargyll e il
trailer dell’episodio 3 evidenziano le perdite che
devono affrontare sia i Neri che i Verdi.
Daemon alla volta di Harrenhal
Il trailer dell’episodio 3 vede
Daemon partire da solo per proteggere Harrenhal, l’importante
roccaforte strategica nella guerra imminente data la sua vicinanza
ad Approdo del Re e la sua centralità nelle Terre dei Fiumi.
Anche Cole pensa lo stesso e
convince Aegon a mandare un esercito in guerra. Nel frattempo, uno
dei membri del consiglio di Rhaenyra sostiene che dovrebbero
sfruttare il loro vantaggio di 6 a 4 draghi. Tuttavia, Rhaenyra,
sempre a favore della moderazione, sostiene che “se i draghi
iniziano a combattere, andiamo incontro alla nostra stessa
distruzione”. Rhaenys condivide sentimenti simili, dicendo che
“sarà selvaggio oltre ogni immaginazione”. Tuttavia, entrambe le
parti continuano a marciare sempre più verso la guerra totale.
Ecco il trailer dell’episodio 3 della stagione 2 di
House
of the Dragon:
House of the Dragon stagione 2 è
disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli Stati Uniti),
con un nuovo episodio a settimana.
House of Dragon – stagione 2 in
streaming è disponibile sulle seguenti piattaforme:
ATTENZIONE – L’ARTICOLO
CONTIENE SPOILER SU RHAENYRA LA CRUDERE, EPISODIO 2 DELLA STAGIONE
2 DI HOUSE OF THE DRAGON
Il finale dell’episodio 2 della
seconda stagione di House
of the Dragon, intitolato Rhaenyra la
Crudele, alza ulteriormente la posta in gioco per
quello che riguarda la guerra civile dei Targaryen, pur continuando
alcuni degli archi narrativi più sorprendenti della serie. Gran
parte del secondo episodio funge da risposta all’uccisione del
piccolo principe Jaehaerys Targaryen da parte di Blood and
Cheese e al modo in cui reagiscono entrambe le parti in
conflitto allo scoprire la terribile morte. Gli stessi Blood e
Cheese vengono entrambi uccisi, Rhaenyra Targaryen è furiosa con
suo marito/zio, Daemon, e Ser Criston Cole manda Ser Arryk Cargyll
ad uccidere la Regina Nera.
La guerra non è facile e governare
potrebbe essere ancora più difficile sia per Aegon che per
Rhaenyra. Le conseguenze del gesto di Blood and Cheese non fanno
altro che complicare le cose, con Arryk ed Erryk Cargyll che
muoiono entrambi alla fine della puntata.
Spiegazione della morte di Ser
Arryk ed Erryk
Il duello dei
gemelli Cargyll
La stagione 2 di House of
the Dragon offre al pubblico la sua prima vera sequenza
d’azione con il duello dei gemelli Cargyll. Arryk ed Erryk si
trovano faccia a faccia in un incontro fatale che provoca la morte
di entrambi i fratelli. La svolta nella battaglia, ovviamente, è
che è estremamente difficile dire quale fratello sia quale, anche
se sembra che Arryk sia quello che dice di amare ancora suo
fratello, nonostante si siano separati (il che avrebbe senso, dato
che Erryk è colui che ha lasciato Approdo del Re).
Perché Ser Erryk si toglie la vita
nell’episodio 2 della stagione 2 di House of the
Dragon
Alla fine, Erryk uccide Arryk
trafiggendolo con una spada, un finale brutale ma inevitabile: i
fratelli potevano anche essersi presi cura l’uno dell’altro in
passato, ma l’esito del duello era uccidere o essere uccisi. Erryk
poi cade sulla sua stessa spada, una decisione sorprendente e
tragica, anche se può essere spiegata.
L’uccisione di congiunti è un’azione terribile a Westeros e si dice
che coloro che lo fanno siano maledetti dagli dei.
L’uccisione di parenti è un’azione terribile a Westeros e si dice
che coloro che lo fanno siano maledetti dagli dei. Erryk, un
cavaliere d’onore, lo sa, e così cade sulla sua stessa spada in
parte per questo, ma anche perché non vorrebbe vivere sapendo di
aver ucciso suo fratello, con il quale una volta era un’anima
sola.
Questo potrebbe anche essere il
motivo per cui chiede a Rhaenyra di perdonarlo, forse anche per il
fatto di aver permesso al fratello di riuscire ad attaccarla, e di
perdonare anche la sua “morte”: i voti della Guardia Reale (o
Guardia della Regina) durano fino alla loro morte, a meno che non
vengano sollevati dai loro incarichi prima di allora, e questo,
tecnicamente, è la scelta di Erryk di porre fine al suo
servizio.
In che modo il duello dei gemelli
Cargyll è diverso dal libro
La lotta tra Arryk ed Erryk è tratta
da Fuoco & Sangue di George R.R.
Martin, ma presenta alcune differenze fondamentali
rispetto al materiale originale. La presenza di Rhaenyra non è
menzionata nel libro, e quindi Erryk non arriva per difenderla. I
resoconti variano su come si è svolto esattamente il combattimento,
sebbene il risultato finale sia lo stesso: entrambi i fratelli
muoiono. Ecco il passaggio da Fuoco & Sangue:
“I gemelli combatterono per
quasi un’ora, dice il Gran Maestro Munkun; il clangore dell’acciaio
contro l’acciaio svegliò metà della corte della regina, ma gli
spettatori potevano solo restare a guardare impotenti, perché
nessun uomo poteva dire quale fosse il fratello. alla fine, Ser
Arryk e Ser Erryk si procurarono ferite mortali a vicenda e
morirono l’uno nelle braccia dell’altro con le lacrime sulle
guance.”
“Il resoconto di Mushroom è più
breve, più dettagliato e nel complesso più cattivo. La lotta durò
solo pochi istanti, dice il nostro sciocco. Non ci furono
dichiarazioni di amore fraterno; ogni Cargyll denunciò l’altro come
traditore mentre si scontrarono. Ser Erryk, in piedi sopra il suo
gemello sulla scala dopo essere salito sui gradini a spirale,
sferrò il primo colpo mortale, un feroce taglio verso il basso che
quasi mozzò il braccio di suo fratello all’altezza della spalla, ma
mentre crollava, Ser Arryk afferrò il mantello bianco del suo
uccisore e lo tirò abbastanza vicino da piantargli un pugnale in
profondità nel ventre. Ser Arryk era morto prima che arrivassero le
prime guardie, ma Ser Erryk impiegò quattro giorni per morire a
causa della ferita allo stomaco, urlando di dolore e maledicendo
per tutto il tempo il suo fratello traditore.”
La versione di House of the
Dragon ha elementi di entrambi i resoconti chiave, ma
ancora una volta sceglie di raccontare la sua versione della
storia. Rhaenyra è l’obiettivo dell’attacco, quindi c’è una logica
nell’averla presente e nel cercare di renderlo un’esperienza con
una posta in gioco più alta, una scena più emotiva. Il fatto che
Erryk si lasci cadere sulla sua spada rende tutto più tragico,
anche se è anche possibile che nessuno fuori da quella stanza
scopra la verità sulla sua morte.
Perché la relazione tra Alicent Highttower e Criston Cole
continua
Il finale di House
Of The Dragon Stagione 2 Episodio 2 mostra un altro momento trai
due
La relazione tra Alicent Hightower e
Criston Cole riprende alla fine dell’episodio 2 stagione 2
di House of the Dragon, nonostante i due abbiano mantenuto
le distanze l’uno dall’altro all’inizio della puntata. È un momento
che viene gradualmente costruito – dopo che Alicent viene a sapere
che suo padre non è più il Primo Cavaliere del Re, del complotto
per uccidere Rhaenyra (che è stato architettato direttamente da
Cole) e di vedere Aegon in lacrime – e tuttavia arriva ancora come
una sorta di sorpresa, dato che lei lo schiaffeggia più volte
all’inizio.
Dimostra che c’è un forte elemento
di lussuria tra loro, ma anche che nessuno dei due sa come gestire
le proprie emozioni, e quindi si intrecciano con il dolore, il
senso di colpa, la tristezza, la rabbia e l’isolamento.
È un mix potente quello che porta al
loro ultimo incontro sessuale. A quanto pare Alicent vuole qualcosa
– qualsiasi cosa – che possa farla sentire meglio, ma potrebbe
anche riguardare i suoi sentimenti verso se stessa e la sua
traballante rettitudine. Una parte di lei potrebbe amarlo, un’altra
potrebbe detestarlo, ma quando vuole essere amata e detesta se
stessa, allora stare con Criston esaudisce entrambi gli impulsi
allo stesso tempo.
Perché Aegon piange alla fine di
House Of The Dragon Stagione 2, episodio 2
È una delle scene
più umane del re
Un altro momento sorprendente che
arriva alla fine della puntata di House Of The
Dragon, è una scena di re Aegon II in lacrime, visto da
sua madre, che sceglie di ignorarlo. Si potrebbe sostenere che la
sua scelta è dovuta al fatto che ha bisogno di stare da solo, ma è
più probabile che lei stessa sia arrabbiata con lui e non voglia
affrontarlo in quello stato o sappia di non poterlo aiutare.
Vedere [Aegon] piangere davvero è un
momento potente, e anche se non rimuove le cose brutte che ha fatto
o lo rende improvvisamente una persona migliore, lo fa percepire
molto più umano.
Aegon mostra molte emozioni durante
l’episodio, ma è soprattutto il suo dolore che si manifesta come
rabbia, il che sembra più appropriato sia per un uomo di Westeros
che certamente per un re (anche se è poco più che un ragazzo).
Aegon ha perso suo figlio, il suo
matrimonio è essenzialmente composto da due persone che vivono vite
separate senza alcuna idea di come comunicare, non ha il rispetto
delle persone intorno a lui – inclusa la sua stessa famiglia – ed è
bloccato nell’essere re quando non avrebbe mai voluto esserlo,
eppure il suo potere che deriva da quella posizione viene annullato
da altri. Le parole che forse lo feriscono più di tutte, però, sono
quelle di Otto che insinuano il dubbio: quando Aegon dice che il
padre lo ha nominato re, Otto replica “è questo che pensi?”.
Aegon, come gli altri figli di
Alicent, non ha mai ricevuto amore da Viserys, certamente non
paragonato a quello che ha ricevuto Rhaenyra. Sembra che in questo
episodio tutto il suo trauma lo travolga: la realizzazione che
forse suo padre non voleva davvero che lui diventasse re, che è un
finto sovrano installato come burattino di Otto e Alicent, che non
ha mai sentito l’amore di quelli che avrebbero dovuto amarlo, e ora
è incapace di mostrare quell’amore agli altri. Con così tanta
perdita, rabbia e solitudine in realtà non c’è da meravigliarsi che
crolli.
Criston Cole nel ruolo del Primo
Cavaliere del Re: cosa succede a Otto Hightower
Finirà bene per King
Aegon II e i Verdi?
Aegon che sostituisce Otto Hightower
come Primo Cavaliere del Re, cedendo invece la posizione a Criston
Cole, segnala un cambiamento decisivo nella Danza dei Draghi. Ci
saranno meno complotti dietro le porte chiuse ad Approdo del Re e
più azione all’aperto.
Dalla stagione 2 di House of the
Dragon, episodio 3 in poi, aspettiamoci che Cole guidi gli uomini
per costruire l’esercito verde, ottenere sostegno e sconfiggere i
fedeli ai Neri di Rhaenyra. Aegon vuole un “pugno di ferro”, vuole
sangue e lo otterrà.
Per quanto riguarda Otto, in
Fuoco & Sangue si dice poco di ciò che gli accade
dopo che Aegon lo ha privato della posizione di Primo Cavaliere del
Re – anzi, da quel momento il suo nome viene menzionato solo altre
tre volte (una delle quali è la sua morte sul fine della guerra
civile). Dice che tornerà a Vecchi Città alla fine di questo
episodio, ma resta da vedere esattamente cosa succederà nella
serie.
House of the Dragon
stagione 2 è disponibile su Sky e NOW (in contemporanea con gli
Stati Uniti), con un nuovo episodio a settimana.
I fan dell’amato franchise di
Downton
Abbey hanno motivo di gioire: sono infatti emerse le
prime foto del set dell’attesissimo Downton
Abbey3, il terzo film. Le
immagini ritraggono i volti noti di Elizabeth
McGovern (Cora Crawley), Hugh
Bonneville (Robert Crawley) e Michelle Dockery (Lady Mary Crawley), a
testimonianza di un ritorno commovente al mondo della famiglia
Crawley.
A loro si sono uniti sul set altri
attori famosi, tra cui Jim Carter (Mr. Carson),
Rob James-Collier (Thomas Barrow), Sophie
McShera (Daisy Mason) e Penelope Wilton
(Isobel Crawley). Il cast e la troupe sono stati avvistati a
Harrogate, nello Yorkshire, a quattro ore dall’iconico Highclere
Castle.
Mentre la serie originale e i primi
due film sono stati girati prevalentemente all’Highclere Castle,
una casa di campagna classificata di Grado I a Newbury che è
diventata una meta turistica grazie al successo della serie, le
riprese di questa settimana hanno preso una piega diversa. Questo
cambiamento di location ha suscitato la curiosità dei fan, che sono
ansiosi di vedere come Harrogate si inserirà nella trama del terzo
film.
La scelta di Harrogate, una città
nota per i suoi paesaggi pittoreschi e per il suo significato
storico – oltre che per l’ottimo tè – suggerisce che il prossimo
film potrebbe introdurre nuove location e trame, offrendo nuovi
scenari e potenzialmente espandendo la storia oltre le familiari e
grandiose mura di Downton
Abbey, proprio come ha fatto il film precedente. Che si tratti
di una nuova tenuta, di un evento significativo o di un colpo di
scena cruciale, il cambiamento di ambientazione promette di
aggiungere un livello di eccitazione e novità all’amato
franchise.
Cosa è successo negli ultimi due
film di Downton Abbey?
Il primo film di Downton
Abbey, uscito nel 2019, continua la storia della
famiglia Crawley e della sua servitù, incentrata sulla visita di Re
Giorgio V e della Regina Mary. La visita reale ha provocato un
turbinio di attività e drammi, sia ai piani alti che ai piani
bassi. Il film è stato un successo commerciale ed è stato lodato
per la sua capacità di catturare il fascino e l’essenza della serie
originale, deliziando i fan di lunga data e il nuovo pubblico.
Il sequel,
Downton Abbey: Una nuova era, uscito nelle sale nel
2022, ha portato i Crawley in nuove avventure. Questa volta, la
famiglia divide la sua attenzione tra un viaggio nel Sud della
Francia, dove scopre una misteriosa villa lasciata in eredità alla
Contessa vedova, e l’arrivo di una troupe cinematografica a Downton
Abbey, che porta il glamour e il caos della prima Hollywood alla
loro porta.
Tra la pletora di contenuti di
Star Wars
su Disney+, The
Acolyte rimanda gli spettatori più indietro che mai.
Partendo dalla fine dell’Alta Repubblica e prima dell’inizio della
Saga degli Skywalker, The
Acolyte aggiunge all’universo un senso della
tradizione più profondo che mai, grazie a una showrunner dedicata,
Leslye Headland, che si autoproclama amante di tutte le cose di
Star
Wars. Rispetto a molte altre serie e film di Star Wars prodotti
dalla Disney dopo l’acquisizione della Lucasfilm nel 2012,
The
Acolyte è uno dei più avventurosi dal punto di
vista storico.
Finora la serie è stata accolta da
recensioni contrastanti, con critici e fan spesso in disaccordo
sulla qualità di ogni episodio, anche se il più recente
episodio 4 sembra essere quello accolto più positivamente. Dopo
il ritmo incalzante dei due episodi iniziali, il terzo episodio ha
portato un po’ di retroscena nella vita di Osha e Mae (Amandla
Stenberg), mentre il quarto episodio è tornato al precedente
stabilito dagli episodi 1 e 2. La trama ha iniziato a piegarsi e ad
intrecciarsi con la vita di Osha e Mae. Con la trama che inizia a
piegarsi e a contorcersi, mentre i misteri verranno svelati
nell’ultima parte, l’episodio 5 di The
Acolyte sembra promettere alcuni importanti
sviluppi della storia. Per questo motivo, ecco quando e dove sarà
possibile vedere l’episodio 5 di
The Acolyte in streaming.
L’episodio 5 di ‘The Acolyte’ ha
una data di uscita?
Il 4 giugno, The
Acolyte ha debuttato con gli episodi 1 e 2, che
si sono susseguiti con cadenza settimanale. L’episodio 3 è stato
rilasciato l’11 giugno, mentre l’episodio
4 è arrivato il 18 giugno, il che significa che l’episodio 5
andrà in onda il 25 giugno. L’episodio sarà disponibile alle 6 p.m.
PT/9 p.m. ET, quindi prendete i popcorn e sistematevi per un
martedì di visione accattivante.
L’episodio 5 di The
Acolyte andrà in onda in streaming?
Proprio come i quattro episodi
precedenti, The Acolyte Episode 5 sarà trasmesso
in esclusiva su Disney+, unendosi alla
straordinaria pletora di altri contenuti già presenti sullo
streamer, tra cui il resto del franchise di Star Wars. Con
spettacoli come The
Mandalorian e Andor,
Disney si è impegnata a produrre il maggior numero possibile di
contenuti di Star Wars sin dal lancio di Disney+. Tuttavia, questo
impegno è stato messo in discussione, soprattutto negli ultimi
anni, in seguito al calo di qualità del franchise, ampiamente
citato, con serie e film che sono stati rilasciati in modo
frettoloso. Detto questo, non c’è dubbio sulla fiducia che Disney
ripone nel franchise e nel suo fandom, e il viaggio verso un
approccio che privilegia la qualità rispetto alla quantità è
probabilmente in dirittura d’arrivo.
Dopo le voci di faide, relazioni
sul set, sputi e uno dei red carpet più imbarazzanti della storia,
Don’t
Worry Darling non è stato all’altezza dell’eccitazione
del suo dramma reale. Il thriller psicologico vede la casalinga
Alice (Florence
Pugh) districarsi nella sua apparentemente idilliaca
vita suburbana degli anni ’50 con il marito Jack (Harry
Styles).
Già
dai trailer era chiaro che ci sarebbe stato una sorta di colpo
di scena, simile al film che ha chiaramente ispirato il film, Le
mogli di Stepford. Non è lo stesso colpo di scena, ma è abbastanza
simile. Combinando questi elementi con The Truman Show, il finale è pieno di lacune,
spiegazioni accelerate e una rivelazione che era ovvia fin
dall’inizio del film. Se alcuni dei colpi di scena vi sono
sfuggiti, non preoccupatevi, cari. Ecco una spiegazione del
finale di Don’t Worry Darling in tutta la sua gloria da girlboss,
gaslight e gatekeep.
La vittoria è reale?
L’inizio della fine si ha quando
Alice viene sottoposta a un’intensa terapia di elettroshock dopo
aver provocato un caos tale da sconvolgere la cena, durante la
quale affronta Frank (Chris
Pine) e viene presa a calci dalla moglie Shelley
(Gemma
Chan). Alice implora Jack di fuggire con lei e Jack
accetta. Ma è tutta una trappola per far salire Alice in macchina e
farla trascinare via da uomini che assomigliano alle guardie di
Squid
Game senza la maschera PlayStation. Vediamo Alice sottoposta a
terapia d’urto e finalmente otteniamo tutte le risposte che stavamo
cercando.
Nel mondo reale Alice è un
chirurgo oberato di lavoro che vive con il suo fidanzato,
Jack, alias
Harry Styles, con tanto di leccata di capelli e
occhiali alla Edward Snowden. Jack, nel mondo reale, ha perso il
lavoro, ma Alice è felice di fare altri turni in ospedale per
sostenerlo. Quando Alice arriva a casa, Jack, che sembra non aver
fatto nulla tutto il giorno se non stare al computer, si aspetta
che Alice prepari la cena nonostante abbia appena lavorato 30
ore.
È chiaro che Jack prova
risentimento nei confronti di Alice per il suo ruolo di
capofamiglia, ma si aspetta anche che sia lei a occuparsi delle
faccende domestiche – per aggiungere al danno anche una vita
sessuale inesistente. È ormai chiaro che il vero mondo di Jack ha
smesso di vivere in un mondo cupo, da girlboss, dove la donna è
quella che torna a casa dopo una lunga giornata.
Alice si vendica
Alice rientra a Victory in tutto il
suo splendore dopo l’EST, ma qualcosa non va ancora per il verso
giusto, poiché ha subito un flashback della sua vita reale. Bunny
(Olivia
Wilde) è entusiasta di averla di nuovo con sé e di
curare la memoria di Alice per riportarla in piena salute. Quando
Alice sta preparando la cena per Jack, quest’ultimo canta la
canzone ricorrente che fa riaffiorare in Alice il ricordo della sua
vita reale, provocandole un esaurimento nervoso che riporta la sua
mente al mondo reale.
Viene quindi spiegato come
è nata Victory. Il Jack del mondo reale (con un aspetto
ancora più incel) segue il processo di selezione per Victory dopo
aver ascoltato i nastri del manifesto di Frank. Qualche tempo dopo,
Jack si reca nel loro appartamento, che è chiuso a chiave. Si
occupa del corpo di Alice, che è collegato a una macchina, con gli
occhi aperti in stile Arancia meccanica, confermando che Victory è
tutta una simulazione – come se non fosse ovvio dal primo
trailer.
Tornata a Victory, l’ormai vera
Alice affronta Jack per averla intrappolata. Jack sostiene che lei
non era felice, ma lei difende il suo lavoro, le sue scelte e la
sua vita libera. Viene poi spiegato che quando gli uomini di
Victory vanno a “lavorare”, in realtà stanno rientrando nel mondo
reale, in modo da poter lavorare per pagare la simulazione di
Victory. Segue un match di urla in cui Pugh si esibisce in una
recitazione di altissimo livello. Quando Jack cerca di strangolare
Alice (intorno allo stomaco?), Alice rompe un bicchiere sulla testa
di Jack, uccidendolo. Bunny scopre la scena insanguinata e Alice le
racconta la verità dietro Victory.
Bunny confessa di sapere e di aver
scelto questa vita per stare con i suoi figli nella simulazione,
sottintendendo che sono morti nella vita reale. Bunny incoraggia
Alice a scappare – dato che Bunny è rimasta volontariamente
all’interno della simulazione, ben sapendo la verità della loro
situazione – e a lasciare Victory prima che la uccidano. Quando
Alice esce in strada con il sangue di Jack spalmato addosso, i
sospetti di tutte le mogli sembrano essere confermati, svegliandosi
finalmente alla realtà della loro esistenza e del tradimento dei
loro mariti, compresa Shelley che accoltella Frank, affermando che
ora è “il mio turno”. La Vittoria soccombe al caos che ha sempre
cercato di evitare.
Alice si libera dalla
vittoria
Assistiamo quindi a un inseguimento
in auto tra Alice e le guardie di Squid Game. Alice corre verso il
quartier generale in cui l’abbiamo vista andare in precedenza nel
film, che l’ha inspiegabilmente riportata in camera da letto con lo
zapping, senza che ricordasse di esserci arrivata. È chiaro che
questo è un modo per… resettare? Lasciare il gioco? Trasportarsi
magicamente? Morire? Chi lo sa, perché la sceneggiatura di certo
non lo sa. Alice corre per uscire da Victory e tornare al suo vero
corpo. Alice fa precipitare le guardie e il dottor Collins
(Timothy Simons) e, poco prima di lasciare
Victory, ricorda l’amore autentico che pensava di avere con Jack,
con un ricordo di loro che si dicono che saranno sempre insieme.
Alice lascia la simulazione prima che le guardie possano
raggiungerla. Lo schermo diventa nero, ma sentiamo il mondo di
Alice che si risveglia, ansimando.
Don’t Worry Darling in
streaming è disponibile sulle seguenti
piattaforme:
Inside
Out 2 della Pixar ha sbancato il botteghino,
stabilendo numerosi record e superando le aspettative. Dopo soli
due fine settimana, il sequel animato ha incassato ben 724,4
milioni di dollari a livello globale, di cui 355,2 milioni in
patria e 369,2 milioni a livello internazionale. Questo
straordinario risultato lo pone come il film di maggior incasso del
2024, superando il precedente leader, Dune:
Parte seconda, che si attesta a 711,8 milioni di dollari.
A livello nazionale, Inside
Out 2 continua a stupire. Con 100 milioni di dollari
confermati nel secondo fine settimana, il film si unisce all’elite
di soli sette film che hanno raggiunto questo traguardo, insieme a
titoli come Star
Wars: The Force Awakens e Avengers: Endgame. Il film ha anche
realizzato il settimo secondo weekend più alto della storia,
superando i 93 milioni di dollari di Barbie. In particolare, ha
registrato il miglior secondo fine settimana per un film
d’animazione, superando i 92 milioni di dollari di The Super Mario
Bros Movie, e ha ottenuto il miglior calo nel secondo fine
settimana per qualsiasi film con un’apertura superiore ai 150
milioni di dollari, con un -40%, battendo Star Wars: The Force
Awakens.
Inside Out 2 sta
facendo faville oltreoceano
A livello internazionale, Inside
Out 2 è salito rapidamente al terzo posto tra i
maggiori incassi del 2024, con 369,2 milioni di dollari e la
possibilità di superare i 371,3 milioni di dollari di Godzilla X
Kong. Il film ha battuto diversi record in vari Paesi. In
Italia ha registrato il secondo weekend di apertura più
alto di tutti i tempi, subito dopo Avengers:
Endgame, e in cinque giorni è diventato il film di maggior
incasso del 2024. In Brasile ha avuto un successo simile,
raggiungendo il secondo weekend d’apertura più alto del settore e
diventando il film di maggior incasso dell’anno in soli quattro
giorni.
In Spagna, Inside
Out 2 ha stabilito i record del più alto weekend
d’apertura animato e del più alto weekend d’apertura del 2024,
diventando il secondo film di maggior incasso dell’anno in soli
cinque giorni. Sia la Francia che il Belgio hanno registrato i più
alti weekend di apertura Pixar di sempre, con la Francia che ha
segnato il secondo weekend di apertura Pixar/WDAS più alto di tutti
i tempi. In Cina, il film ha aperto al primo posto (non locale),
incassando il 78% dell’intero totale di Inside Out in tre giorni,
con punteggi sociali impressionanti su Maoyan (9,5).
Il film si è assicurato la top 10
degli incassi di tutti i tempi in diversi Paesi, tra cui Messico
(#5), Colombia (#4), Uruguay (#4), America Centrale (#9), Ecuador
(#9), Paraguay (#10) e Filippine (#10). È il secondo film
d’animazione con il maggior incasso di tutti i tempi in America
Centrale e Colombia e il film Pixar con il maggior incasso di
sempre nelle Filippine, in Ungheria, Turchia e Libano. Inoltre, è
il secondo film Pixar di maggior incasso in Corea, Messico, Cile,
Perù, Ecuador, Bolivia, Uruguay, Egitto, Nigeria, Polonia e
Ucraina.
Daniel Frigo,
amministratore delegato di The Walt Disney Company Italia, ha
dichiarato: “Quasi17 milioni di euro, più di 2
milioni di spettatori, primo posto nella classifica degli incassi
del 2024, miglior apertura di sempre per un titolo di animazione e
miglior apertura di sempre per un film a giugno. Lo straordinario
risultato di Inside Out 2 in Italia – che fa eco
al successo ottenuto in EMEA, Nord America e in tutto il mondo dove
il film sta continuando a raggiungere ottimi risultati al
botteghino – ci rende particolarmente orgogliosi e conferma il
forte legame del pubblico italiano con Disney e Pixar, studio
realizzatore di titoli di grande qualità capaci di toccare le corde
di un pubblico di tutte le età. Inside Out 2 è
infatti un film che parla di emozioni in modo toccante e
intelligente, in cui tutti gli spettatori possono identificarsi. I
miei complimenti vanno ai filmmaker, con un ringraziamento speciale
al regista Kelsey Mann e al produttore Mark Nielsen che abbiamo
avuto l’onore di ospitare a Roma in occasione dell’anteprima
italiana del film, nonché alle voci italiane e a tutte le persone
coinvolte nel doppiaggio, e a tutta Disney Italia che ha reso
possibile questo risultato grazie a un grande lavoro di squadra,
realizzando un’eccezionale campagna PR, Marketing e Digital in
concerto con i team DCVI e Promotion, e una vincente strategia
Sales insieme a tutti gli esercenti italiani, a cui vanno i miei
ringraziamenti”.
Joseph Quinn nel ruolo di Eddie
Munson in Stranger Things
Dopo Stranger
Things, A Quiet
Place – Giorno 1e Il Gladiatore
II, Joseph
Quinnè pronto per iniziare le riprese del suo
nuovo importante progetto cinematografico: The
Fantastic Four. L’attore, come noto, vestirà i panni
del focoso eroe Johnny Storm, alias la Torcia Umana. Mentre le
riprese dell’ensemble di supereroi inizieranno a luglio nel Regno
Unito, il trentenne attore londinese ha fornito un aggiornamento
sulla sceneggiatura “fantastica” del progetto, dopo che è
stata sottoposta a una revisione da parte dello sceneggiatore di
Thor:
Ragnarok e Thunderbolts*,
Eric Pearson.
“È stata un’esperienza
meravigliosa finora. Abbiamo un gruppo meraviglioso con Pedro Pascal, Vanessa Kirby, Ebon Moss-Bachrach, solo per
citarne alcuni. Sono molto emozionato“, ha dichiarato Quinn in
esclusiva a ComicBook in un’intervista
congiunta con la collega Lupita Nyong’o, star del
MCU e sua co-protagonista in
A Quiet
Place – Giorno 1. “Sono nervoso, ovviamente. Non vedo
l’ora di entrare in scena. La sceneggiatura è fantastica“.
Quinn ha poi elogiato il regista Matt Shakman, già
distintosi con WandaVision,
e ha aggiunto: “L’intenzione che c’è dietro è… Ci stiamo dando
da fare“.
The Fantastic
Four: quello che c’è da sapere sul film
Il film è atteso al cinema
il 25 luglio 2025. Come al solito con la
Marvel, i dettagli
della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i The
Fantastic Four sono astronauti che vengono trasformati
in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello
spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino
a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e
futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e
lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può
trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare.
E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato
in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del
corpo, che gli conferiscono una super forza.
Al
momento circolano voci su una possibile ambientazione nel passato
del film, indicativamente negli anni Sessanta, stando all’aspetto
delle prime immagini ufficiali ad oggi rilasciate. Ci sono però
anche rumor sul fatto che il film potrebbe essere ambientato in una
realtà diversa da quella di Terra 616. Ad oggi sappiamo poi che
l’attrice Julia Garner è stata scelta per
interpretare
Shalla-Bal nella sua versione Silver Surfer, presenza che
sembrerebbe confermare anche quella di Galactus
come villain principale. Franklyn e
Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero
comparire nel film, mentre Dottor Destino potrebbe
avere un semplice cameo nel finale.
Ebon Moss-Bachrach, in particolare, interpreterà Ben
Grimm/La Cosa, un ruolo che si baserà in gran parte sul motion
capture. Come ci si potrebbe aspettare, non c’è molto che l’attore
possa dire sul ruolo in questo momento, ma ha condiviso alcuni
dettagli ironici sulla sua preparazione durante una recente
intervista.
“Interpreto Ben Grimm, che
diventa La Cosa, che è un uomo racchiuso nella roccia. Quindi, sì,
non lo so, ho solo guardato le rocce”, ha scherzato
Moss-Bachrach. “Ho letto molti fumetti.”“È davvero
bello”, ha continuato. “Mi hanno dato questa cosa Marvel
Unlimited, quindi posso semplicemente andare sul mio iPad e andare
a qualsiasi fumetto che la Marvel abbia mai pubblicato.”
Scherzi a parte, sembra che
Moss-Bachrach stia prendendo il ruolo sul serio e un tuffo nei
fumetti sembra un ottimo modo per attingere a ciò che rende Ben
così eccezionale. L’aspettativa tra i fan è che La Cosa diventi uno
dei più grandi personaggi del cinema di tutti i tempi insieme a
Thanos e Hulk, quindi la pressione è alta.
“L’ho scoperto all’inizio di
agosto”, aveva detto in precedenza l’attore riguardo al suo
cast in The
Fantastic Four. “Stavo facendo una passeggiata in
città…era nel bel mezzo dello sciopero degli sceneggiatori e ho
ricevuto una chiamata dal mio agente. Non pensavo affatto al
lavoro. Mi hanno detto: ‘Ti hanno chiesto di interpretare The
Cosa.’ Ero così scioccato.” “Non penso che sarà l’abito. Michael
Chiklis indossava un abito. A quanto pare, era davvero
scomodo”, ha spiegato. “Penso che questo sia ormai
superato. Adesso con la tecnologia è un po’ cosplay e amatoriale.
Si tratta principalmente di performance capture.”
The Fantastic
Four: quello che c’è da sapere sul film
Il film è atteso al cinema
il 25 luglio 2025. Come al solito con la
Marvel, i dettagli
della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i The
Fantastic Four sono astronauti che vengono trasformati
in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello
spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino
a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e
futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e
lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può
trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare.
E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato
in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del
corpo, che gli conferiscono una super forza.
Al
momento circolano voci su una possibile ambientazione nel passato
del film, indicativamente negli anni Sessanta, stando all’aspetto
delle prime immagini ufficiali ad oggi rilasciate. Ci sono però
anche rumor sul fatto che il film potrebbe essere ambientato in una
realtà diversa da quella di Terra 616. Ad oggi sappiamo poi che
l’attrice Julia Garner è stata scelta per
interpretare
Shalla-Bal nella sua versione Silver Surfer, presenza che
sembrerebbe confermare anche quella di Galactus
come villain principale. Franklyn e
Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero
comparire nel film, mentre Dottor Destino potrebbe
avere un semplice cameo nel finale.
Probabilmente è giusto dire che
Superman Returns di Bryan
Singer non fu molto apprezzato dai fan quando arrivò nelle
sale nel 2006, ma molti concordano sul fatto che Brandon Routh fece un buon lavoro nel ruolo di
Clark Kent/Superman. L’accoglienza tiepida
del film portò alla
cancellazione del sequel previsto, ma Routh avrebbe poi avuto
l’opportunità di interpretare nuovamente l’Uomo d’Acciaio molti anni dopo, nella
versione Kingdom Come del leggendario eroe della DC Comics, per
l’evento televisivo Crisis on Infinite Earths della
CW.
Questa apparizione ha probabilmente
segnato l’ultima volta di Routh nell’iconico costume rosso e blu,
ma l’attore ha spesso parlato del suo amore per Superman e ha
chiaramente una forte consapevolezza di ciò che lo ha reso un
personaggio così popolare e duraturo nel corso degli anni. Ora,
Routh è stato ospite di un panel all’ACE Superhero Comic Con 2024 e
gli è stato chiesto se avesse qualche consiglio da dare al prossimo
attore che si calerà nel ruolo, David Corenswet.
“Credo che la cosa più
importante per me riguardo a Superman sia riconoscere sempre i
superpoteri non fisici che ha. Può risultare smielato riferirsi
alla storia di ‘insegnare a un uomo a pescare’, ma letteralmente è
così che la vedo io, ed è molto adatto a riguardo. Se salvate le
persone sempre e ovunque, forse non impareranno mai a salvarsi da
sole. Questo non significa che non le salvi, ma solo che
l’insegnamento, la personalità, l’aspetto, la comunicazione umana,
la comprensione che Superman può darci dell’inclusione“.
“Per me Superman è amore puro,
non giudica“, ha proseguito Routh. “Deve fare delle scelte
difficili e impedire alle persone di fare cose cattive, ma il mio
obiettivo per Superman è che sia l’uomo che tutti possono essere…
magari senza tutti i voli e tutte le altre cose. Ma è un esempio,
il meglio dell’umanità, e potrebbe insegnarci a farlo, non solo con
le sue azioni, ma chiamando fuori la verità“.
Brandon Routh nel ruolo di Superman in Superman
Returns
Superman,
scritto e diretto da James
Gunn, non sarà un’altra storia sulle origini, ma il
Clark Kent che incontriamo per la prima volta qui sarà un “giovane
reporter” a Metropolis. Si prevede che abbia già incontrato Lois
Lane e, potenzialmente, i suoi compagni eroi (Gunn ha
detto che esistono già in questo mondo e che l’Uomo di domani non è
il primo metaumano del DCU). Il casting ha portato
alla scelta degli attori David Corenswet e Rachel Brosnahan come Clark Kent/Superman e
Lois Lane.
Il film è stato anche descritto come
una “storia
delle origini sul posto di lavoro“, suggerendo che una
buona parte del film si concentrerà sull’identità civile di
Superman, Clark Kent, che è un giornalista del Daily Planet.
Secondo quanto riferito, Gunn ha consegnato la prima bozza della
sua sceneggiatura prima dello sciopero degli sceneggiatori, ma ciò
non significa che la produzione non subirà alcun impatto in
futuro.
“Superman è il vero fondamento
della nostra visione creativa per l’Universo DC. Non solo Superman
è una parte iconica della tradizione DC, ma è anche uno dei
personaggi preferiti dai lettori di fumetti, dagli spettatori dei
film precedenti e dai fan di tutto il mondo”, ha detto Gunn
durante l’annuncio della lista DCU. “Non vedo l’ora di
presentare la nostra versione di Superman, che il pubblico potrà
seguire e conoscere attraverso film, animazione e giochi”.
Certo è che sembra davvero assurdo
che le due attrici possano essere considerate l’una l’alternativa
dell’altra. Da una parte abbiamo un’interprete con una certa
presenza scenica e doti drammatiche di livello, dall’altra la
pop-star più potente del momento, che potrebbe ambire al massimo a
cameo di al profilo. Sicuramente Scarlett Johansson che lavora al progetto in
veste di produttrice, saprà scegliere per il meglio.
Chi è The Blonde
Phantom?
Personaggio meno conosciuto della
Golden Age della Marvel Comics, The
Blonde Phantom è apparso per la prima volta in All Select Comics
#11 del 1946. Creata da Stan Lee e dall’artista Syd Shores, era
inizialmente la segretaria del detective privato Mark Mason.
Tuttavia, ammirata da Mason, decise
di combattere il crimine al suo fianco in segreto, adottando
l’identità in costume del Fantasma Biondo. Indossando un
affascinante abito da sera rosso con uno spacco per la mobilità,
una maschera nera da domino e tacchi alti, era una supereroina
diversa da tutte le altre e molto legata all’epoca.
Pur non avendo superpoteri, Blonde
Phantom era atletica, abile nel combattimento corpo a corpo ed
eccellente tiratrice. Si affidava alla sua prestanza fisica e alle
sue capacità investigative per risolvere i crimini e combatteva
contro vari criminali e gangster, spesso salvando il suo capo
Mason, che non era a conoscenza della sua doppia identità.
Nonostante l’oscuramento negli anni
successivi al suo debutto, Blonde Phantom tornò in
The Sensational She-Hulk alla fine degli anni ’80,
rivelando di aver sposato l’investigatore Mark Mason e di essere
invecchiata in tempo reale. Come segretaria legale di Jennifer
Walters, ricordava spesso il suo passato come Fantasma
Biondo.
Se il progetto dovesse diventare
realtà su Disney+ (o forse nelle sale
cinematografiche, mentre continua a prendere forma), l’opera sarà
in gran parte separata dal resto del MCU. Tuttavia, con
Scarlett Johansson coinvolta, non possiamo
fare a meno di chiederci se il film sarà collegato alla Vedova
Nera, anche se solo vagamente.
Il film The
Fantastic Four arriverà nelle sale l’anno prossimo e,
a giudicare dai primi concept art, il piano prevede che i
personaggi provengano da una realtà diversa dalla Terra-616. È una
mossa sorprendente da parte dei Marvel Studios, anche se
immaginiamo che Avengers:
Secret Wars farà in modo che alla fine diventino una parte
permanente di Terra-616. In attesa di scoprire come ciò si
svolgerà, lo scooper Daniel Richtman ha
condiviso oggi alcuni nuovi entusiasmanti dettagli sul film. Mentre
sappiamo che la squadra si scontrerà con Galactus
e con la versione Shalla-Bal di Silver Surfer,
egli afferma che I Fantastici Quattro si scontreranno anche con
diversi altri nemici.
Sembra infatti che l’idea sia quella
di far apparire questi altri antagonisti con piccoli ruoli nel
primo atto, il che presumibilmente significa che vedremo gli eroi
proteggere la Terra da ogni sorta di minaccia prima di lanciarsi
nello spazio per affrontare il vero grande nemico del film. Questo
non solo dà ai Marvel Studios l’opportunità di mostrare i cattivi
dei Fantastici Quattro che in precedenza erano stati messi da parte
a favore del Dottor Destino, ma probabilmente
spiega anche tutte le recenti aggiunte al cast. Per il momento,
però, si tratta unicamente di un rumor, che potrebbe trovare
conferma solo una volta entrati nel vivo della produzione del
film.
La prima immagine diffusa del film The Fantastic Four
The Fantastic
Four: quello che c’è da sapere sul film
Il film è atteso al cinema
il 25 luglio 2025. Come al solito con la
Marvel, i dettagli
della storia rimangono segreti. Ma nei fumetti, i The
Fantastic Four sono astronauti che vengono trasformati
in supereroi dopo essere stati esposti ai raggi cosmici nello
spazio. Reed acquisisce la capacità di allungare il suo corpo fino
a raggiungere lunghezze sorprendenti. Sue, la fidanzata di Reed (e
futura moglie), può manipolare la luce per diventare invisibile e
lanciare potenti campi di forza. Johnny, il fratello di Sue, può
trasformare il suo corpo in fuoco che gli dà la capacità di volare.
E Ben, il migliore amico di Reed, viene completamente trasformato
in una Cosa, con dei giganteschi massi arancioni al posto del
corpo, che gli conferiscono una super forza.
Al
momento circolano voci su una possibile ambientazione nel passato
del film, indicativamente negli anni Sessanta, stando all’aspetto
delle prime immagini ufficiali ad oggi rilasciate. Ci sono però
anche rumor sul fatto che il film potrebbe essere ambientato in una
realtà diversa da quella di Terra 616. Ad oggi sappiamo poi che
l’attrice Julia Garner è stata scelta per
interpretare
Shalla-Bal nella sua versione Silver Surfer, presenza che
sembrerebbe confermare anche quella di Galactus
come villain principale. Franklyn e
Valeria Richards, figli di Reed e Sue, potrebbero
comparire nel film, mentre Dottor Destino potrebbe
avere un semplice cameo nel finale.
Mentre Jac
Schaeffer stava sviluppando lo spin-off Vision
Quest, Terry Matalas (Star Trek:
Picard) è stato scelto per occuparsi della serie che vedrà
Paul Bettany riprendere il ruolo del
personaggio del titolo.
Secondo lo scooper Daniel
Richtman, il piano è ancora che la famiglia di androidi di
Vision, inclusi Viv e Vin, appaia nella serie prevista per il 2026.
È un sollievo perché l’aggiunta
di un nuovo showrunner poteva aver cambiato le carte in tavola
e fatto allontanare la storia dal fumetto originale di Tom King,
Vision.
@MyTimeToShineH dice che il piano è
che Chris Pratt ritorni nei panni del
leggendario Star-Lord “presto” e afferma che vedremo anche un film
di Scarlet Witch prima del previsto.
@Cryptic4KQual lo conferma dicendo che i Marvel Studios sono ansiosi di
riportare Elizabeth Olsen all’ovile per il
progetto.
Scarlet Witch tornerà per Vision Quest?
Parlando del suo
futuro come personaggio l’anno scorso, Olsen ha detto: “In
particolare negli ultimi quattro anni, la mia produzione è stata
Marvel. Non voglio… non è che non voglia essere associata solo a
questo personaggio. Ma sento davvero come se avessi bisogno di
ricostruire altre parti per bilanciare.”
“Voglio così tanto fare film in
questo momento. E spero che alcuni di loro si uniscano nel modo in
cui sento che possono farlo. Ma sì, è qualcosa di cui ho bisogno.
Ho solo bisogno di altri personaggi nella mia vita”, ha
aggiunto. “Non c’è longevità in un personaggio.”
Come riportato da Deadline, parlando al Superhero
Comic Con di San Antonio questo fine settimana, Klementieff si è
espressa sulla possibilità di rivedere Mantis in futuro. “Sono
sempre aperta a questo, amo il personaggio. Sono sicura che i fan
vorrebbero vederla, ma non lo so. Dipende dal progetto“.
“È sempre stato il mio sogno essere un X-Men o far parte di un
film Marvel“, ha aggiunto Klementieff. “Poi, ho visto il
primo Guardiani della Galassia, ed è diventato il mio primo film
Marvel in assoluto. Poi, sono stata scritturata per il secondo. Mi
sento così fortunata“.
Potrebbe esserci una buona ragione
per l’esitazione di Klementieff; in un’altra parte del panel,
l’attrice vista anche in Mission:
Impossible – Dead Reckoning ha confermato di aver discusso
di un ruolo nel DCU con il capo dei DC Studios e regista di
SupermanJames Gunn. “Pensate davvero che
risponderò a questa domanda? Voglio solo continuare a lavorare con
James, quindi continueremo a cercare di trovare il modo di
farlo“, ha risposto l’attrice quando le è stato chiesto chi
potrebbe interpretare. “Sì, abbiamo parlato di un personaggio
specifico, ma non posso parlarne ora“.
Ci sono molti grandi personaggi nel
DCU per i quali la Klementieff sarebbe adatta. Mentre ha
interpretato un alieno buffo nel franchise dei Guardiani,
l’ultimo film di Mission: Impossible ha fatto capire che è
altrettanto capace di interpretare un cattivo formidabile. Non è
dunque da escludere un suo ingresso nel DC, anche se per il momento
sulla questione sia l’attrice che il regista mantengono il più
completo silenzio.
Pom Klementieff nel ruolo di Mantis
Pom Klementieff comparirà nel
DCU?
Da quando ha preso il controllo dei
DC Studios insieme a Peter Safran nel 2022, James Gunn si sta dedicando alla regia di
Superman,
che darà il via a un nuovo multiverso DC. Dopo aver confermato di
essere aperto a inserire attori del MCU nel suo lavoro su questo
nuovo franchise, Gunn ha dichiarato a Empire che un crossover tra i
due mondi dei fumetti è “più probabile ora che sono io al
comando“, aggiungendo: “Questo però è lontano molti anni.
Penso che prima dobbiamo stabilire cosa stiamo facendo [alla DC].
Mentirei se dicessi che non ne abbiamo discusso. Ma tutte le
discussioni sono state molto, molto leggere e divertenti“.
Si è appena
conclusa con grandissimo successo di pubblico e il Premio Speciale
Pesaro 60 a Luca Guadagnino la 60esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo
Cinema a Pesaro, in concomitanza quest’anno con Pesaro
Capitale della Cultura e realizzata con il contributo del Ministero
della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune
di Pesaro e della Regione Marche.
Dichiara il
direttore Pedro Armocida:“Non
avrei potuto immaginare di meglio per questo anniversario così
importante, è stata un’edizione, che ho voluto dedicare a Adriano
Aprà, molto partecipata e sentita da parte del pubblico, degli
studenti, degli appassionati cinefili e dei numerosi ospiti che
sono intervenuti a dimostrazione che la passione per il cinema del
passato, del presente e del futuro è più viva che
mai”.
Concorde anche il
neo Vicesindaco Daniele Vimini: “Abbiamo vissuto
un’edizione oltre ogni aspettativa, e siamo stati oltremodo
orgogliosi di concluderla con il Premio Speciale Pesaro 60 a Luca
Guadagnino, uno dei più importanti registi del momento e
da sempre attento a un modo di fare cinema che guarda in
avanti.”
Le tre giurie del
concorso ufficiale si sono riunite e hanno decretato ognuna i
propri vincitori.
La giuria
internazionale, composta da personalità di rilievo
internazionale – Luís Miñarro, Júlio Bressane e Myriam
Mézières – ha decretato vincitore PREMIO GIURIA
INTERNAZIONALE della60esima edizione della Mostra
Internazionale del Nuovo Cinema SLOW SHIFT di Shambhavi Kaul
perchè si fa testimone dell’architettura del tempo, del vento e
del mondo prima e dopo gli uomini.
Dichiara la
regista di SLOW SHIFT di Shambhavi Kaul: “Sono davvero
onorata di ricevere questo premio. Ringrazio gli organizzatori del
festival, il comitato di selezione e la giuria. Per me, era già un
onore essere stata selezionata in un festival leggendario, che ha
sostenuto a livello internazionale il cinema, senza compromessi.
Anche dall’India, dove per la prima volta ho sentito parlare del
festival. Ed è pensando a questa storia, a questo concorso unico,
che mi sento particolarmente entusiasta di ricevere questo premio.
Sono felice non solo per me, ma anche per i miei bravissimi
collaboratori. E sono felice per tutti i filmmakers del mondo che
rompono gli schemi, rischiando”.
Oltre al premio
principale, la giuria ha determinato due menzioni speciali: la
prima menzione speciale va a LA LAGUNA DEL SOLDADO
di Pablo Álvarez Mesa per la sua profonda sensibilità e per
sua la poesia semplice e potente su un luogo, la sua tragica storia
e i suoi abitanti; la seconda menzione speciale
va a DIRECT ACTION di Ben Russell e Guillaume Cailleauperchè interpella lo spettatore sulla necessità urgente di agire
e reagire alla manipolazione orchestrata dal potere
La giuria
giovani, composta da studenti provenienti dalle università di
tutta Italia con insegnamenti di storia del cinema e dalle
principali scuole di cinema e accademie di belle arti, ha scelto
di premiare con il PREMIO GIURIA GIOVANI HEXAMS HEADS di
Chloë Delanghe e Mattijs Driesenper la sua capacità di
ricodificare un genere a partire dai suoi stereotipi. Ragionando
sul rapporto tra spettatore e immagine, il film provoca un
disorientamento mediante la coesistenza di diversi linguaggi
audiovisivi.
Menzione
d’onoreper A FIDAI FILM di Kamal Aljafariper la
capacità di sabotare e rivitalizzare il repertorio audiovisivo e
letterario tramite un lavoro di ricerca e montaggio che costruisce
diacronicamente il tempo restituendo dignità storica a un popolo
culturalmente defraudato.
Menzione
specialea RADIANCE di Shuhei Hatanoper aver
condiviso l’intima religiosità delle piccole cose, stimolando
molteplici sfere sensoriali e permettendo allo spettatore di
partecipare empaticamente al flusso sinestetico della sua
memoria.
La giuria composta
dai critici del Sindacato Nazionale Critici Italiani – Emanuele Di
Nicola, Arianna Vietina e Sarah Van Put – ha assegnato il
PREMIO DEL SINDACATO NAZIONALE CRITICI CINEMATOGRAFICI ITALIANI
(SNCCI) a A FIDAI FILM di Kamal Aljafari con la seguente
motivazione: per il vigoroso lavoro nel recupero dei documenti
che restituiscono l’identità e la dignità di un popolo e per la
capacità di (ri)costruire con potenza l’immagine mancante.
La giuria ha
decretato la menzione speciale per HEXHAM HEADS di
Chloë Delanghe e Mattijs Driesen per la seguente motivazione:
per la straordinaria abilità tecnica nell’uso dell’immagine che
riesce a toccare le inquietudini più profonde.
La sezione
Vedomusica dedicata ai videoclip, con la giuria composta da
composta da Fiaba Di Martino, Fabio Bobbio, Carlo Griseri
premia VITAMINA LIFE – TRIPOLARE diretto da Simone Bozzelli,
con la seguente motivazione: Unendo diverse tecniche di ripresa
e puntando su una messa in scena essenziale, Bozzelli focalizza il
suo sguardo sul ritratto del corpo (dei corpi), proiettando la
performance musicale di Tripolare in un flusso caleidoscopico di
immagini e ritmi. Il risultato è un lavoro ipnotico e originale,
che conferma il talento dell’autore nel saper creare e restituirci
immaginari visivi generazionali.
Foto di Luigi Angelucci
Sono stati inoltre
consegnati i seguenti riconoscimenti ai vincitori del PREMIO
LINO MICCICHÉPER LA CRITICA CINEMATOGRAFICA, concorso
organizzato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici
Italiani – Gruppo Emilia-Romagna Marche insieme al
festival.
SEZIONE A –
GIOVANISSIMI (riservata agli studenti delle scuole secondarie di
secondo grado):
1° PREMIO
Alessia Veronica Giardina per il saggio critico sul film “La
zona d’interesse” di Jonathan Glazer (presente in premiazione)
2° PREMIO
Tancredi Calzoni per il saggio critico sul film
“Povere creature” di Yorgos Lanthimos
3° PREMIO
Ginevra Bartuccio per il saggio critico sul film “Il ragazzo
e l’airone” di Hayao Miyazaki (presente in premiazione)
SEZIONE B –
GIOVANI (riservata agli studenti delle Università, Scuole di
Cinema, Accademie di Belle Arti, Conservatori, ISIA, iscritti
associazioni cinematografiche):
1° PREMIO
Ailen Pasos per il saggio critico sul film “Gli
oceani sono i veri continenti” di Tommaso Santambrogio (presente in
premiazione)
2° PREMIO
Gjokaj Romeo per il saggio critico su “Beau ha paura” di Ari
Aster (presente in premiazione)
3° PREMIO
Martina Bani per il saggio critico sul film “La chimera” di
Alice Rohrwacher
Il concorso
(Ri) MontaggiIl cinema attraverso le immagini,
curato da Andrea Minuz e Chiara Grizzaffi e la sua giuria
composta da Fiaba Di Martino, Fabio Bobbio, Carlo Griseri, ha
assegnato il premio a CHANTAL AKERMAN: THE PRIVATE AND THE
PUBLIC di Tiziana Rovere, Elena Lacunza Sanabdón, Chiara
Cucciniello Gómez, Stella Capolicchio con la seguente
motivazione: The Private and the Public, il privato e il
pubblico, è il dualismo che forgia (annullandosi in esso) il
cinema-autoritratto di Chantal Akerman. Questo video essay a otto
mani lo compendia e ne omaggia, fra sobrietà e compartecipazione,
l’esperienza personale (e occasionale) attraverso una
giustapposizione di immagini da News From Home e No Home
Movie.
Da parte dei
giurati la menzione speciale a MY LOVE LETTER TO
SPIRITED AWAY di Jasmyne Le con la seguente motivazione: Non
ci sono parametri per giudicare l’amore, non ci sono regole per
metterlo in lettera: serve sincerità, serve mettere da parte la
paura di esporsi, serve mettere in fila le parole che escono
direttamente dal cuore. L’amore per un film diventa un testo, la
sua autrice non lo pensa a livello critico ma esprime idee e
riflessioni su La città incantata meglio di tanti testi più
‘distaccati’.
Premiata anche la
migliore pellicola di animazione del PESARO FILM FESTIVAL
CIRCUS curato da Giulietta Fara. Dopo una settimana di
laboratori creativi con la realizzazione di tre animazioni e la
caccia al tesoro per le vie di Pesaro, la giuria dei bambini e
delle bambine ha premiato come migliore la pellicola di animazione
di questa edizione SIROCCO ET LE ROYAUME DES COURANTS D’AIRdi Benoit Chieux.
Mentre Sony Pictures e Marvel Studios continuano la
ricerca di un regista per Spider-Man 4 (con
Tom Holland), si vocifera che diversi nomi siano in
lizza per ottenere il ruolo, tra cui il duo di Bad Boys For LifeAdil El Arbi e
Bilall Fallah.
I realizzatori non sono estranei al
genere dei supereroi, avendo già diretto episodi di Ms.
Marvel e di Disney+ e il famigerato film su
Batgirl per Warner Bros, che è stato demolito
come sgravio fiscale e probabilmente non vedrà mai la luce.
Mentre parlavano con
Variety, a Adil El Arbi e Bilall Fallah è
stato chiesto delle voci su Spider-Man 4, e anche
se non hanno confermato gli eventuali colloqui con gli studi,
sembra che sarebbero molto felici di partecipare al progetto – se
venisse data loro la possibilità. “Sarebbe bello, se ce lo
permettessero. Se ce lo chiedessero”, ha detto El Arbi.
“Amiamo Spider-Man e amiamo New York”, ha aggiunto
Fallah.
Ai registi è stato chiesto anche di
Batgirl. C’è qualche possibilità che un giorno venga distribuita
una versione del film? “Non sappiamo cosa succederà“, ha
detto El Arbi. “Per quanto ci riguarda, sarà sempre in qualche
caveau da qualche parte, e devi semplicemente andare avanti e
guardare al futuro. Ma significa molto che il pubblico abbia
guardato questo film e abbia avuto questa reazione e abbiamo la
loro fiducia. Ora, il pubblico può valutare cosa possiamo fare o
qual è il nostro talento, e speriamo che saranno lì in futuro per
il nostro prossimo progetto.”
Voci a parte, sappiamo ancora molto
poco su come si preannuncia Spider-Man 4. Si
ritiene che Tom Rothman della Sony e il capo dei
Marvel Studios Kevin Feige abbiano avuto alcuni
disaccordi riguardo alla trama generale, con quest’ultimo che
sperava di ridimensionare gli elementi del Multiverso per una
storia più piccola. Si dice che Rothman, nel frattempo, voglia
trarre vantaggio dal successo di Spider-Man:
No Way Home riportando Tobey Maguire e Andrew Garfield nei rispettivi ruoli
di Peter Parker.
Tom Holland, ovviamente, tornerà nei panni di Spidey
del MCU accanto a
Zendaya nei panni di MJ, ma si ritiene che
l’attore stia “diventando sempre più cauto”
nell’interpretare l’iconico eroe, quindi questa potrebbe essere la
sua ultima uscita da solista nei panni dell’arrampicatore. Sappiamo
però che quasi sicuramente avrà un ruolo in uno dei due prossimi
film dei Vendicatori.
Gli sceneggiatori di
Spider-Man: No Way Home Chris
McKenna ed Erik Sommers stanno scrivendo
la sceneggiatura di Spider-Man
4.
Nell’episodio 2 di House
of the Dragon stagione 2 fa il suo ritorno
Seasmoke, il drago di Laenor Velaryon, evento che preannuncia un
altro tassello importante per quella che diventerà la Danza
dei Draghi.
Seasmoke ha fatto solo poche
apparizioni nella prima stagione, in particolare nella battaglia
contro la Triarchia alle Stepstones. Dopo la “morte” di Laenor, non
è stato subito chiaro come avrebbe preso parte agli eventi futuri
della serie.
L’episodio 2 di House of the Dragon stagione 2
inizia a offrire una risposta proprio a questa domanda. Anche se il
ritorno del drago non è certamente il tema principale, dati gli
avvenimenti ricchi e importanti a cui assistiamo: il duello dei
gemelli Cargyll, la rimozione di Otto Hightower dal ruolo di Primo
Cavaliere del re e la partenza furibonda di Daemon Targaryen per
Harrenhal, il suo ritorno è notevole per come appare ad Addam di
Hull. È una scena breve, ma con grandi implicazioni.