L’ultima parola – La
vera storia di Dalton Trumbo di Jay
Roach: Negli anni 40, Dalton Trumbo (Bryan
Cranston) è uno tra gli sceneggiatori più pagati al mondo
e scrive i testi di pellicole classiche di Hollywood. Presenza
fissa nella scena sociale hollywoodiana, schierato con i sindacati
e attivo politicamente per il riconoscimento dei diritti civili e
della parità di retribuzione, Trumbo, insieme ai suoi colleghi, è
chiamato a testimoniare di fronte al Comitato per le Attività
Antiamericane nell’ambito dell’ampia indagine sulle attività
comuniste negli Stati Uniti. Trumbo si rifiuta di rispondere alle
domande della Commissione: per questo motivo riceve una condanna
con arresto in una prigione federale che gli causa, tra le altre
cose, anche l’ostilità della potente giornalista anti comunista
Hedda Hopper (Helen Mirren). Nei successivi tredici anni,
tutte le più importanti produzioni di Hollywood si rifiutano di far
lavorare Trumbo, per paura d’essere associate alle sue opinioni
politiche, percepite come estremiste. Costretto a vendere la sua
casa ed emarginato da amici, colleghi e vicini, Trumbo fatica per
mantenere la sua famiglia, scrivendo per lo più film a basso costo,
sotto falso nome.
Zoolander
2 di Ben
Stiller: È stato il modello più famoso al mondo.
Le sue espressioni hanno cambiato radicalmente il mondo della moda.
Ora Derek Zoolander deve tornare nel mondo dell’alta moda per
salvare le popstar del mondo in Zoolander 2.
Milionari
di Alessandro Piva: Ascesa e caduta di un clan
criminale napoletano attraverso il racconto di un boss e della sua
famiglia, scissa tra l’aspirazione a una vita borghese e le
pulsioni profonde della sopraffazione. Trent’anni di storia di una
delle città più belle e discusse del mondo, il sogno di un ragazzo
che si fa travolgere dalla brama di un potere fine a se stesso, per
diventare l’incubo di un uomo e di chi gli vive accanto.
Mózes, il pesce e la
colomba di Virág Zomborácz: Il
giovane protagonista, l’insicuro Mózes, è assillato dal fantasma
del padre appena morto, un pastore protestante autoritario e
ingombrante. Il tema della morte, dell’elaborazione del lutto, del
disagio psichico e del rapporto genitori-figli viene raccontato con
profondità e allo stesso tempo con ironia e leggerezza: Mózes
porterà a termine le opere lasciate in sospeso dal padre per
liberarsi del suo fantasma, riconciliandosi con la figura
genitoriale, dopo aver tentato di scacciare la scomoda presenza con
tentativi bizzarri e alleati strampalati. Il tutto all’interno di
una famiglia ultra-tradizionale, in un piccolo e un po’ bigotto
villaggio ungherese.
Perfetti
sconosciuti di Paolo Genovese:
Ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata e una segreta.
Un tempo quella segreta era ben protetta nell’archivio nella nostra
memoria, oggi nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella
minuscola schedina si mettesse a parlare? Perfetti sconosciuti è un
film dove tutto è il contrario di tutto, dove ognuno può raccontare
la sua esperienza, può fissare dei confini tra cose giuste e
sbagliate, corrette e scorrette, disdicevoli o no, parlando di vite
segrete, di quello che non possiamo o non vogliamo raccontare. Nel
corso di una cena, che riunisce un gruppo di amici, la padrona di
casa Eva, ad un certo punto, si dice convinta che tante coppie si
lascerebbero se ogni rispettivo partner controllasse il contenuto
del cellulare dell’altro. Parte così una sorta di gioco per cui
tutti dovranno mettere il proprio telefono sul tavolo e accettare
di leggere sms/chat o ascoltare telefonate pubblicamente. Quello
che all’inizio sembra un passatempo innocente diventerà man mano un
gioco al massacro e si scoprirà che non sempre conosciamo le
persone così bene come pensiamo.
Single ma non
troppo di Christian Ditter: Esiste
un modo giusto di essere single ed uno sbagliato, poi c’è Alice. E
Robin. Lucy. Meg. Tom. David. New York City è piena di cuori
solitari che cercano l’anima gemella, che sia la storia d’amore
della vita, l’avventura di una sera o una relazione a metà strada
tra le due. E tra flirt via sms e storie senza domani, queste
persone hanno tutte bisogno di imparare ad essere single, in un
mondo in cui la definizione di amore è in continua evoluzione. Di
una cosa possiamo essere certi: andare a letto di qua e di là nella
città che non dorme mai non è mai stato così divertente.
The End of the
Tour di James Ponsoldt: Il film
porta al cinema un ritratto intimo e complesso dello scrittore
David Foster Wallace, una delle stelle della letteratura americana
e mondiale dei nostri anni, morto suicida il 12 settembre del 2008.
Il libro di Lipsky, da cui il film è tratto, è la cronaca di cinque
giorni da lui trascorsi assieme a DFW mentre era in giro per gli
Stati Uniti per un tour di reading del suo “Infinite Jest”, e The
End of the Tour lo adatta aggiungendoci anche alcuni spunti dalla
biografia ufficiale dello scrittore, “Ogni storia d’amore è una
storia di fantasmi” (Einaudi), firmata dal giornalista del New
Yorker D.T. Max.