Come sappiamo, si intitolerà
Un film Minecraft l’adattamento
cinematografico del famoso gioco in produzione con Jack Black e Jason Momoa. In attesa di vederlo, ecco una
nuova sneak peek dal film.
La sinossi recita: “Benvenuti
nel mondo di Minecraft, dove la creatività non serve solo a creare
oggetti, ma è essenziale per la sopravvivenza! Quattro disadattati
– Garrett “The Garbage Man” Garrison (Momoa), Henry (Hansen),
Natalie (Myers) e Dawn (Brooks) – si ritrovano a combattere con
problemi ordinari quando vengono improvvisamente trascinati
attraverso un misterioso portale nell’Overworld: un bizzarro paese
delle meraviglie cubico che vive di immaginazione.
Per tornare a casa, dovranno
dominare questo mondo (e proteggerlo anche da cose malvagie come i
Piglins e gli Zombies) mentre si imbarcano in una ricerca magica
con un inaspettato ed esperto artigiano, Steve (Black). Insieme, la
loro avventura sfiderà tutti e cinque a essere coraggiosi e a
riconnettersi con le qualità che rendono ciascuno di loro unico e
creativo… le stesse abilità di cui hanno bisogno per prosperare nel
mondo reale.
Chi ama i videogiochi ha sempre
coltivato un sogno segreto: immergersi completamente – e quindi
fisicamente – in quegli universi virtuali, e vivere in prima
persona le avventure digitali. Dal 2009, uno dei titoli più amati
dai gamer di tutto il mondo è Minecraft, e il suo
successo globale ha spinto Hollywood a prendere in considerazione
un adattamento
cinematografico nel 2012.
Dopo una lunga gestazione, fatta di
rinvii, cambi di regia e riscritture, il progetto – dal titolo
Un film Minecraft – ha finalmente preso
forma con la direzione di Jared Hess. Ma la
pellicola, a causa di ulteriori ostacoli come lo sciopero degli
attori, ha avuto ulteriori ritardi nelle riprese, con la data
d’uscita posticipata fino a quest’anno, in cui finalmente arriva
nelle nostre sale dal 3 aprile. Il cast del film
vanta nomi di spicco appartenenti all’industria, come
Jason Momoa e
Jack Black, affiancati dai bravi Emma Myers, Danielle Brooks e
Sebastian Hansen.
La trama di Un film
Minecraft
Steve è un bambino con la passione
per la miniera, ma un misterioso minatore gli impedisce di
avvicinarsi troppo. Da adulto, decide di tornare in quel luogo che
lo ha sempre affascinato e lì trova due cubi particolari: il
Cristallo Terrestre e la Sfera del Predominio. Incuriosito, decide
di unire i due oggetti, senza sapere che questi aprono un portale
verso un mondo magico. Incantato e desideroso di cambiare vita,
Steve attraversa il varco e si ritrova nell’Overworld, un mondo
straordinario dal quale non vorrebbe più andarsene.
Ben presto, però, scopre che in
quell’universo esistono altri portali, tra cui uno che conduce al
Nether, un luogo infuocato dove regna Malgosha, a capo dei Piglin,
creature suine ossessionate dall’oro. L’obiettivo della strega è
impossessarsi della Sfera del Predominio per gettare quel mondo
colorato, chiamato l’Overworld, nell’oscurità. A contrastare i suoi
piani ci saranno Steve e un gruppo di improbabili alleati: Garrett,
Natalie, Dawn ed Henry, finiti nell’Overworld per caso ma pronti a
combattere per salvarlo.
Un mondo pieno di riferimenti per i
fan
Chi ha trascorso ore davanti a
Minecraft riconoscerà subito le numerose reference disseminate
nella pellicola. L’universo cubico del videogioco prende vita con
fedeltà e introduce un nuovo personaggio inedito:
Malgosha, una strega dal passato difficile che,
dopo essere stata derisa per la sua musica, ha giurato vendetta
contro la creatività stessa. La sua presenza è in realtà il
motore narrativo che scatena il classico scontro
tra Bene e Male, creando una storia originale basata su un gioco
che, di per sé, non ha una trama definita.
Proprio come nel videogame, anche
Un film Minecraftripropone diversi
biomi, ricreati con un’ottima CGI. Un design dettagliato
che si estende non solo agli ambienti, ma anche alle creature,
rendendo l’esperienza visiva immersiva, andando al contempo a
sottolineare l’impegno produttivo della pellicola.
Fra follia, intrattenimento e
parentesi musicali
Oltre agli animali, i golm di ferro,
i villici e i pillager, il film presenta anche un cast di
personaggi in carne e ossa che interagiscono con l’universo
pixelato. Questo contrasto visivo, pur potendo essere considerato
un limite per i gamer abituati ad altre forme e caratteristiche in
Minecraft, aggiunge dinamicità alla narrazione, rendendola ritmata
e, alla fine, molto divertente.
La vera punta di diamante è
senza dubbio Jack Black, che porta con sé tutta la sua
energia comica, regalando alcuni dei momenti più esilaranti del
film. Le sue scene, impreziosite da inserti musicali, restituiscono
un tocco di eccentricità e follia al racconto, che lo rende più
godibile, soprattutto per chi, di quell’universo, conosce ben poco.
Meno incisivi, invece, risultano i personaggi di Natalie e Dawn, il
cui ruolo è più marginale e scarico sia a livello narrativo che
interpretativo, senza però andare a inficiare davvero né
sull’atmosfera generale né sulla trama di per sé.
Nel complesso, perciò, Un film
Minecraft adempie al suo compito: essere una pellicola genuina
e teneramente enfatica, fatta principalmente per un pubblico molto
giovane e per chi passava pomeriggi interi davanti alla console, a
creare la propria skin, costruire case e combattere scheletri,
zombie e creeper durante la notte.
Sono stati pubblicati un nuovo
trailer e un poster per Un Film Minecraft di Warner Bros e sembra che
il film abbia delle vibrazioni a là Jumanji stando
a ciò che si vede nel trailer con protagonista Jack
Black e che porta in sala in franchise di videogiochi di
successo.
In questa ultima anticipazione,
vediamo il personaggio di Steve scoprire un modo per viaggiare nel
mondo di Minecraft dove può creare qualsiasi cosa… a patto che sia
a forma di blocco, ovviamente.
Presto trova nuovi amici per
affrontare le forze oscure intenzionate a distruggere quella
realtà, e ci sono un sacco di Easter Egg e riferimenti per coloro
che conoscono bene il videogame. Data l’enorme base di fan di
Minecraft, ci sono buone probabilità che il film
sarà un successo l’anno prossimo.
La sinossi recita: “Benvenuti
nel mondo di Minecraft, dove la creatività non serve solo a creare
oggetti, ma è essenziale per la sopravvivenza! Quattro disadattati
– Garrett “The Garbage Man” Garrison (Momoa), Henry (Hansen),
Natalie (Myers) e Dawn (Brooks) – si ritrovano a combattere con
problemi ordinari quando vengono improvvisamente trascinati
attraverso un misterioso portale nell’Overworld: un bizzarro paese
delle meraviglie cubico che vive di immaginazione.
Per tornare a casa, dovranno
dominare questo mondo (e proteggerlo anche da cose malvagie come i
Piglins e gli Zombies) mentre si imbarcano in una ricerca magica
con un inaspettato ed esperto artigiano, Steve (Black). Insieme, la
loro avventura sfiderà tutti e cinque a essere coraggiosi e a
riconnettersi con le qualità che rendono ciascuno di loro unico e
creativo… le stesse abilità di cui hanno bisogno per prosperare nel
mondo reale.”
Un film Minecraft è appena uscito nelle sale
e, come prevedibile, il film contiene molti riferimenti ed
Easter Egg relativi al videogioco originale.
Sebbene le recensioni non siano state entusiastiche, il film sta
percorrendo una buona strada al box office e ci sono molti momenti,
personaggi e scene che i fan di Minecraft possono analizzare man
mano che nuovi dettagli vengono resi pubblici.
Con il suo cast di prima categoria,
Un film Minecraft cerca di conquistare anche
chi non ha un legame così profondo con il gioco, ma per fortuna il
film non lesina riferimenti alla storia originale, offrendo a chi
ha una storia con il gioco molti divertenti Easter Egg da
scovare.
Schermata di generazione del
mondo
Ogni volta che viene creato un
nuovo mondo appare un quadrato
Una schermata di
caricamento di Minecraft con la scritta “generazione del mondo”.
Un film Minecraft si apre con un monologo di
Steve, interpretato da Jack Black, ma la prima
immagine che il film mostra al pubblico è una barra di avanzamento
che si accumula lentamente fino al 100% mentre i pixel nel riquadro
centrale si riempiono. Chiunque abbia giocato al videogioco avrà
familiarità con questa barra, che appare anche ogni volta che viene
creato un nuovo mondo in Minecraft.
Questo è un riferimento molto
divertente che rafforza l’idea che si tratti semplicemente di una
storia che si sviluppa nell’universo di Minecraft, da cui il nome
Un film Minecraft, anziché qualcosa di simile
a Il film Minecraft. Il videogioco si basa sul
fatto che ogni persona vive un’esperienza unica con cui può fare
ciò che vuole, quindi questa è stata un’ottima scelta per
l’inquadratura iniziale.
Spider Jockey
Una rara proliferazione
dell’1%
Un aspetto divertente del
film, che è stato evidenziato all’inizio del ciclo di marketing,
era il fatto che uno dei personaggi, solitamente Steve di
Jack Black, gridasse continuamente i nomi di
oggetti e concept di Minecraft, dai chicken jockey alle perle di
Ender fino a un tavolo da lavoro. Tuttavia, un gruppo di creature
che non ha ricevuto alcun riconoscimento specifico sono state le
spider jockey, gli scheletri che cavalcano ragni apparsi durante la
prima notte degli umani.
Sebbene nel film siano state
affrontate con relativa facilità, possono rivelarsi creature molto
letali quando incontrate nel gioco, poiché gli attacchi a distanza
dello scheletro combinati con i movimenti più rapidi del ragno
possono rappresentare una combinazione pericolosa per i nuovi
giocatori. Sono anche piuttosto rare, con una probabilità di
spawnare solo dell’1% ogni volta che un ragno appare nel mondo.
Carrelli da miniera lenti
Una parte frustrante del gioco
Questo è qualcosa che
tutti i giocatori di Minecraft probabilmente dovranno affrontare a
un certo punto della loro vita: carrelli da miniera molto lenti che
si rifiutano di muoversi alla velocità desiderata. Quando Steve,
Garrett e Henry cercavano di sfuggire al Grande Cinghiale nella
miniera di redstone, i loro binari si sono esauriti e Garrett è
stato costretto a spingere il carrello a piedi, nel disperato
tentativo di sfuggire a un’orda di creeper.
Questo è molto fedele al gioco,
perché se si esauriscono le rotaie alimentate su un binario, si
dovrà aspettare a lungo per percorrere qualsiasi distanza.
Tuttavia, questo è un riferimento ancora più profondo, perché nelle
precedenti edizioni del gioco non era possibile spostare i carrelli
da miniera senza una rotaia alimentata, e bisognava spingerli per
spostarli.
Pigstep
Una delle canzoni più amate del
gioco
Sebbene la colonna sonora
di Un film Minecraft contenga numerose canzoni su
licenza, include anche diversi brani classici di Minecraft, il più
importante dei quali è la classica sigla di C418, intitolata
semplicemente “Minecraft”. Tuttavia, un’altra canzone del
videogioco è presente in modo prominente durante la scena del
talent show di Nether, intitolata “Pigstep”, composta da Lena Raine
e pubblicata per Minecraft.
Quell’aggiornamento è stato quello
che ha introdotto i Piglin e, da allora, “Pigstep” è diventata una
delle canzoni più amate della colonna sonora di Minecraft. Non è
nota quanto i classici di C418, che ormai sono sinonimo del
videogioco, quindi probabilmente sarà un dettaglio un po’ meno noto
ad essere incluso nel film.
Attuare una caduta con un
secchio
Un classico trucco di
Minecraft
Questo riferimento si
verifica dopo che Steve, Garrett e Henry sono fuggiti dall’assalto
dei Piglin al villaggio e sono atterrati di fortuna vicino alle
miniere di pietra rossa mentre si dirigevano verso la Woodland
Mansion. Mentre iniziavano a schiantarsi al suolo, Steve,
interpretato da Jack Black, ha lasciato cadere un
secchio d’acqua a terra, attutindo la caduta senza che nessuno dei
due riportasse ferite gravi. La scena viene citata anche in
seguito, quando Garrett spiega come è sopravvissuto all’esplosione
sul ponte usando lo stesso trucco.
Questo è un classico trucco di
Minecraft, che ha resistito alla prova del tempo fin dai primi
giorni del gioco. Qualsiasi quantità d’acqua attutisce una caduta
nel videogioco, quindi se un giocatore ha tempi di reazione
sufficientemente rapidi, può sopravvivere a una caduta da qualsiasi
distanza. Oggigiorno ci sono altri modi per sopravvivere a cadute
simili in Minecraft, ma il trucco del secchio d’acqua è chiaramente
rimasto importante per molti giocatori.
Abitante del Villaggio Idiota
Un sottotipo specifico di abitante
del villaggio
Mentre la maggior parte
degli abitanti del villaggio in Un film Minecraft svolgeva vari lavori nella
piccola città in cui vive Steve, ce n’è uno che si è trovato a
vagare per il portale per la Terra ed è fuggito nel mondo reale,
innamorandosi infine del personaggio di Jennifer Coolidge.
Indossava un abito verde e non sembrava avere alcun tipo di lavoro,
il che è un chiaro riferimento al sottotipo di abitante del
villaggio Idiota, che indossa un abito verde e non può ottenere una
professione.
La sottotrama
dell’abitante/vicepreside Marlene è stata uno degli aspetti più
divertenti del film, e conoscendo la natura idiota dell’abitante
del villaggio, ha ancora più senso. Sebbene Un film Minecraft sia molto buffo nel
complesso, quel punto della trama in particolare si distingue per
essere molto ridicolo, e sapere che l’abitante del villaggio (a cui
viene data voce in modo esilarante nella scena post-credit di
Un film Minecraft) era un idiota rende il
tutto ancora più divertente.
Ciclo del giorno di 20 minuti
Un cenno al funzionamento interno
del gioco
Questo è stato menzionato
molto presto nel film, quando l’Overworld è diventato notte molto
più velocemente di quanto i nuovi arrivati umani si aspettassero,
con Dawn che ha persino osservato che sembravano 20 minuti.
Ironicamente, aveva colto nel segno, dato che 20 minuti è
esattamente la durata di un giorno in Minecraft, con il tempo che
scorre 72 volte più velocemente che nel mondo reale.
Sebbene il tempo che scorre molto
più velocemente in Un film Minecraft sia una parte ovvia della
trama, il riferimento specifico al ciclo giorno-notte di 20 minuti
è un divertente cenno per chi ha più familiarità con il
funzionamento interno del gioco. È qualcosa che non è necessario
per capire cosa sta succedendo nel film, ma fa sentire meglio chi
lo conosce per aver capito il riferimento, che è ciò che sono la
maggior parte dei grandi Easter egg.
Pirotecnico con elitre
potenziate
Mantiene lo spirito del gioco
Questa scena è accaduta
poco prima che Steve si attutisca la caduta con il secchio d’acqua,
mentre Henry cercava di liberarsi dal piglin che gli si era
aggrappato alla gamba durante il volo. Tira fuori un fuoco
d’artificio e lo usa per ottenere un’enorme accelerazione, facendo
cadere il piglin dalla sua gamba prima di perdere il controllo e
infine schiantarsi con le elitre contro Garrett e Steve.
Questo momento era stato prefigurato
in precedenza, quando Steve disse che i fuochi d’artificio erano
utili per aumentare la velocità, quindi all’interno del film aveva
senso, dato che c’era un’introduzione e una conclusione. Anche i
fuochi d’artificio funzionano in questo modo nel gioco, sebbene
tendano ad essere molto meno volatili quando danno l’impulso di
velocità. Un film di Minecraft non è fedele al 100% alle regole di
Minecraft, ma riesce comunque a rimanere fedele allo spirito del
gioco, rendendo queste differenze irrilevanti nel grande schema
delle cose.
Non guardare un Enderman
Non attaccheranno mai per primi se
lasciati soli
Per i giocatori di
Minecraft, questo è uno dei consigli più importanti da dare a chi
ha meno familiarità con il gioco, poiché non seguire questo
avvertimento L’ing può causare molto dolore a chi non sa cosa sta
facendo. Gli Enderman sono tra i nemici più difficili di Minecraft,
ma ignoreranno completamente un giocatore a meno che non attacchi
per primo o non osi guardarlo negli occhi.
Un film Minecraft ha dato a tutti i diversi
nemici il loro momento di gloria e, per fortuna, all’Enderman è
stata concessa una scena in cui gli è stato permesso di essere la
terrificante creatura che è nel gioco. Sebbene la versione
videoludica di questi nemici non mostri ai giocatori le loro
peggiori paure che si avverano, farsene nemico al momento sbagliato
può certamente trasformare quelle paure in realtà in pochi colpi
rapidi.
Technoblade non muore mai
Uno YouTuber leggendario
C’è un momento in Un film Minecraft in cui appare un maiale con
una corona in testa, al che Henry chiede: “È una specie di re?” e
Steve risponde: “È una leggenda”. Questo è un riferimento allo
YouTuber di Minecraft Technoblade, il cui logo era un maiale con
una corona in testa. Technoblade è tragicamente scomparso qualche
anno fa all’età di 23 anni, rendendo questo tributo uno dei momenti
più strazianti del film.
Technoblade era amato dalla
community di Minecraft e la sua scomparsa è stata un momento che
sembra aver unito quasi tutti su Internet nel lutto per una persona
che ha portato così tanta gioia a così tante persone in tutto il
mondo. Minecraft ha persino aggiunto una schermata iniziale alla
home page del gioco con la scritta “Technoblade non muore mai!”
Fortunatamente, con questo Easter egg, Un film Minecraft continua questa tendenza,
consolidando la sua eredità nel film, assicurando che il suo
impatto sul gioco non venga dimenticato.
Un film
Minecraft (A Minecraft Movie) include due scene
post-crediti che aiutano a chiudere i conti in sospeso e a
impostare il futuro del franchise cinematografico del videogioco.
Il 2025 video game movie della Warner Bros. dà nuova vita all’amato
gioco di costruzione di Mojang Studios. La storia porta quattro
comuni esseri umani nell’Overworld e li porta a incontrare Steve
(Jack
Black), un altro essere umano che è stato trasportato nella
terra ed è diventato un esperto artigiano. I cinque umani imparano
a lavorare insieme e a sfruttare le possibilità di creazione di
Overworld per trovare la strada di casa sulla Terra.
Mentre il finale di Un film
Minecraft(la
nostra recensione) conclude le storie principali di Steve e
dei suoi nuovi compagni umani, potrebbe non essere la fine della
storia. Un film Minecraft (A
Minecraft Movie) ha due scene post-crediti, una a metà e
una alla fine. Come per molti film basati su popolari IP, c’è la
speranza che le avventure di Steve e dell’Overworld tornino sul
grande schermo. Non sorprende, quindi, che A Minecraft Movie
utilizzi scene di crediti per impostare ciò che potrebbe accadere
in un potenziale sequel. E in base a quanto mostrato, ci saranno
altri collegamenti con i videogiochi.
La scena di metà crediti di
Un film Minecraft conclude la sottotrama d’amore tra
Jennifer Coolidge e il Villager
La prima delle scene dei titoli di
coda di Un film Minecraft arriva a metà dei titoli di coda
e ritorna alla sottotrama del film tra il personaggio di Jennifer
Coolidge e un Villager. Il film include una storia minore in cui la
vicepreside Marlene, interpretata da Jennifer Coolidge, incontra un
Villager nel mondo reale dopo che questi è fuggito dall’Overworld.
Dopo un appuntamento, i due si innamorano inaspettatamente. La
scena a metà dei titoli di coda fornisce un importante
aggiornamento sulla storia d’amore tra Marlene e l’abitante del
villaggio. Mostra l’abitante del villaggio che parla ed esprime
il suo amore per Marlene, con la sequenza che termina con il loro
fidanzamento.
Questo non solo dà all’abitante del
villaggio e a Marlene un lieto fine alla loro storia d’amore, ma
Un film Minecraft utilizza anche questa scena per
confermare finalmente il ruolo di Matt Berry. L’attore di What
We Do In The Shadows era noto per far parte del cast di Un
film Minecraft da tempo. Tuttavia, il suo ruolo è stato tenuto
segreto. Matt Berry è confermato come voce del Villager. È
una sorpresa che il ruolo di Berry sia stato mantenuto per una
rivelazione a metà dei titoli di coda. Non c’è dubbio sulla sua
voce, tuttavia, poiché aggiunge un ulteriore tocco comico alla
scena.
La scena post-crediti di Un
film Minecraft mostra Steve di ritorno nel mondo
reale
Il
finale del film conferma che Steve e gli altri riescono a
uscire da Overworld e tornare sani e salvi sulla Terra. È una cosa
importante per Steve, considerando che è rimasto bloccato lì più a
lungo. La domanda più importante che rimaneva era cosa avrebbe
fatto ora che era tornato sulla Terra. Un film Minecraft
utilizza la scena post-crediti per rispondere a questa domanda,
rivelando che Steve torna nella casa della sua infanzia. Vediamo il
personaggio di
Jack Black avvicinarsi alla porta della casa in cui è cresciuto
per la prima volta dopo anni e bussare.
Alla porta Steve viene accolto da
una donna con i capelli rosso-arancio che ora vive nella casa della
sua infanzia. Si scambiano convenevoli e poi gli viene permesso di
entrare. La donna è mostrata solo di spalle, quindi non vediamo mai
il suo volto. Tuttavia, lei conferma che il suo nome è Alex
mentre si presenta a Steve. Questo fa reagire notevolmente il
personaggio di Jack Black, quasi come se sapesse chi è Alex. Anche
se non c’è alcuna indicazione che Steve conosca questa donna nella
scena post-crediti di Un film Minecraft, è un personaggio
familiare a chiunque abbia familiarità con il videogioco.
Alex viene presentata nella
scena post-crediti di Un film Minecraft
La sorpresa per la maggior parte
dei giocatori di Minecraft sarà l’introduzione di Alex nella
scena post-crediti. Alex è una delle nove skin predefinite nel
videogioco. Alex è stata la seconda skin introdotta nella
Minecraft Java Edition del 2014. L’aspetto di Alex è
comunemente raffigurato con pelle chiara, lunghi capelli arancioni,
occhi verdi e una maglietta verde. Anche se nel film non si vedono
gli occhi di Alex, i capelli arancioni e la maglietta verde sono
presenti per fornire indizi visivi sulla sua identità come uno dei
personaggi del videogioco Un film Minecraft.
L’introduzione di Alex in Un
film Minecraft è notevole in quanto conferma che Alex è
una donna. I personaggi dei videogiochi Minecraft sono
pensati per essere asessuati. Questo include la tendenza a usare
pronomi asessuati, come “loro”, quando si parla dei personaggi.
Questa intenzione è stata confermata direttamente da Notch, l’ex
sviluppatore capo del videogioco, in un post sul blog del 2012 in
cui ha detto: “Il modello umano è pensato per rappresentare un
essere umano. Non un essere umano maschio o un essere umano
femmina, ma semplicemente un essere umano”.
L’attrice che interpreta Alex nella
scena post-crediti di Un film Minecraft non è
confermata
Sebbene non ci sia un vero e
proprio retroscena canonico per Alex basato sui videogiochi, Un
film Minecraft riesce comunque a rappresentare il
personaggio in modo accurato in questa breve apparizione. Al di là
delle somiglianze visive, presentare Alex a Steve in questo modo
sembra essere l’inizio della loro amicizia. Dato che Alex è
spesso presente con Steve, ha senso che il film crei questa
relazione come qualcosa che può essere esplorato in futuro.
Cosa significa la scena
post-crediti di Un film Minecraft per un sequel
La cosa più importante da ricordare
della scena post-crediti di Un film Minecraft è Alex,
se parliamo di cosa significhi per un potenziale sequel. Non ci
sarebbe motivo di anticipare l’introduzione di un personaggio di
spicco dei videogiochi se non fosse destinato a far parte di ciò
che verrà dopo. Il sequel potrebbe esplorare il ritorno di Steve
a Overworld e il primo viaggio di Alex lì. Cosa succederà
esattamente ai due mentre sono a Overworld è un’incognita, ma è
chiaro che Un film Minecraft2 riunirà Alex e Steve
per intero.
Questo apre la possibilità che
altri personaggi di Minecraft si uniscano al franchise. Alex e
Steve sono due dei personaggi più popolari della serie, ma nel
gioco ci sono anche Ari, Efe, Kai, Makena, Noor, Sunny e Zuri. Se
il sequel aumenterà il numero di personaggi del videogioco con
Alex, c’è la possibilità che anche alcuni degli altri sette
personaggi trovino un ruolo nella narrazione. Dopotutto, in
Minecraft il film era facile destreggiarsi tra cinque
personaggi umani.
È ancora possibile che l’Uomo della
spazzatura di
Jason Momoa e altri tornino per il sequel, ora che hanno
familiarità con il Mondo e hanno imparato a sfruttarne il potere.
Ma se qualcuno di loro non dovesse tornare o se il franchise
volesse prendere una nuova direzione, i videogiochi offrono
ulteriori possibilità su chi possa unirsi ad Alex e Steve nella
prossima avventura. Forse questo includerà anche una continuazione
della storia d’amore tra Marlene e l’abitante del villaggio. Le
scene dei titoli di coda di Un film
Minecraft lasciano spazio alla crescita del franchise in
diverse direzioni.
Un film
Minecraft, distribuito da Warner Bros. Pictures,
debutta con un weekend d’esordio straordinario, aprendo al primo
posto al box office incassando 4.8 milioni di euro in
Italia, richiamando nelle sale più di 620mila di spettatori di
tutte le età. Il debutto sul grande schermo del primo
adattamento cinematografico live-action di Minecraft, il videogioco
più popolare al mondo, registra in Italia il miglior weekend
d’esordio del 2025.
Mike De Luca e Pam
Abdy – CEO di Warner Bros. Motion Picture Group – dichiarano:
“Siamo estremamente felici che UN FILM MINECRAFT sia stato
accolto così calorosamente dal pubblico di tutto il mondo ed
estendiamo le nostre congratulazioni al regista Jared Hess e al suo
team di filmmakers, a Legendary, Vertigo, Mojang e al nostro
fenomenale cast guidato da Jason Momoa, Jack Black, Emma Myers,
Sebastian Hansen, Danielle Brooks e Jennifer Coolidge che hanno
contribuito a rendere il film un evento imperdibile per gli
spettatori di tutte le età. Il viaggio decennale di UN FILM
MINECRAFT verso le sale cinematografiche è stato seguito con grande
attenzione da Jesse Ehrman di Warner Bros. Pictures e dal suo team,
e siamo entusiasti che i loro sforzi abbiano avuto un riscontro
così straordinario. L’innovativa campagna di marketing condotta da
Dana Nussbaum, Christian Davin, John Stanford e i loro team,
insieme al piano strategico di distribuzione globale definito da
Jeff Goldstein e dal suo team, hanno portato a un risultato
spettacolare. A loro – e a tutte le divisioni di Warner Bros.
Discovery che hanno sostenuto il film – vanno i nostri
ringraziamenti per l’incredibile lavoro svolto”.
Diretto da
Jared Hess, con protagonisti Jason Momoa,
Jack Black, Emma Myers, Sebastian Hansen, Danielle Brooks
e Jennifer Coolidge, il film ha debuttato in
Italia il 3 aprile 2025 in oltre 550 schermi
cinematografici.
Un film
Minecraft (A Minecraft Movie) ha diversi punti della
trama che preparano un sequel, oltre a un significato più profondo
da sviscerare. Minecraft è stato rilasciato nel 2009 e da
allora il titolo è diventato ampiamente riconosciuto come uno dei
migliori videogiochi di tutti i tempi. È il sandbox definitivo,
che permette alla creatività di scorrere liberamente in un modo che
pochi altri giochi possono offrire. Ciò rappresenta una sfida
estrema nell’adattamento, e il regista Jared Hess è stato lasciato
a risolverla. A Minecraft Movie ha un cast guidato da Jason
Momoa e Jack Black.
Un film Minecraft (A Minecraft
Movie) (la
nostra recensione) racconta la storia di una serie di
personaggi che entrano in “Overworld”, una dimensione alternativa
basata sul gioco Minecraft, creando uno scenario simile a
Jumanji. Steve (Jack
Black) era già entrato in Overworld anni prima, anche se aveva
scoperto che un cattivo di nome Malgosha minacciava di distruggerlo
con il potere di una sfera magica. La minaccia riemerge quando
Garret (Jason
Momoa), Natalie (Emma Myers), Dawn (Danielle Brooks) e Henry
(Sebastian Hansen) riportano la sfera nel Mondo di Sopra. I
nostri eroi uniscono le forze per sconfiggere Malgosha,
proteggendo il Mondo di Sopra dall’invasione dei Piglin.
Perché Steve ha lasciato il
Mondo di Sopra nel finale di un film di Un film
Minecraft
Dopo aver sconfitto Malgosha, i
protagonisti del film usano la sfera come portale per tornare nel
mondo reale. Steve, che è stato nel Mondo di Sopra per molto più
tempo, decide se vuole tornare nel mondo reale. L’inizio del film
mostra la storia di Steve, che non ha avuto una vita facile nel
mondo reale. Da bambino gli era stato impedito di entrare nelle
miniere e finì per fare un lavoro d’ufficio che gli tolse
l’anima.
Steve ha avuto successo nel Mondo
di Sopra perché gli ha permesso di vivere un’esperienza creativa e
appagante, che alla fine gli mancava nel mondo reale. Anche se il
film mette in scena il suo personaggio principalmente per far
ridere, c’è una certa serietà nel messaggio su come si sentiva la
sua vita prima di essere risucchiato in una realtà alternativa
(virtuale). Finisce per lasciare l’Overworld solo grazie agli
amici che si è fatto durante gli eventi del film, che gli
mostrano che potrebbe esserci davvero un posto per lui nel mondo
reale.
Come gli eroi sconfissero
Malgosha
Malgosha è una regina e una maga
piglin che voleva conquistare il Mondo di Sopra. Il Mondo di Sotto
era un luogo di oscurità e brutalità e lei sperava di estendere la
sua devastazione al Mondo di Sopra, rovinando il luogo vivace che
persone come Steve avevano creato. Gli eroi si uniscono per
combattere Malgosha, alla fine distruggendo il suo portale del
Mondo di Sotto e il suo raggio celeste con esplosioni di palle di
fuoco da un Ghast. Sconfiggendo Malgosha, i protagonisti sono
liberi di tornare nel mondo reale, avendo salvato il Mondo di Sopra
dalla sua influenza.
Che cosa c’entra Jennifer
Coolidge con quell’abitante del villaggio?
L’iconica attrice Jennifer Coolidge
interpreta un ruolo secondario in A Minecraft Movie nei
panni della vicepreside Marlene, che lavora nella scuola che Henry
frequentava prima di finire nel Mondo di Sopra. Mentre il portale è
aperto, un abitante del villaggio si reca nel mondo reale e viene
investito dall’auto di Marlene. I due finiscono per uscire insieme
e la prima scena dopo i titoli di coda mostra che si sono sposati.
Questa trama è del tutto adiacente a tutto ciò che accade nel
film ed è interamente giocata per far ridere, utilizzando
l’assurdità degli effetti sonori di Un film Minecraft (A
Minecraft Movie) degli abitanti del villaggio per una
battuta.
Cosa ha detto il regista Jared
Hess sul finale di Un film Minecraft
Jared Hess è un regista noto per
film come Napoleon Dynamite e Nacho Libre, e il suo
bizzarro senso dell’umorismo è in piena mostra in A Minecraft
Movie. Hess ha condiviso la sua prospettiva sul film e sul suo
finale con TechRadar, dicendo che l’unico approccio possibile a
un adattamento cinematografico di Minecraft sarebbe
stato raccontare una storia personalizzata, poiché è ciò che ogni
giocatore fa quando apre il gioco. Ha raccontato un aneddoto su
sua figlia che giocava al videogioco, dicendo che gli piaceva il
modo in cui costruiva una narrazione intorno a ciò che stava
costruendo e facendo.
Per quanto riguarda i personaggi e
i temi del film, Hess ha posto la domanda: “Per me, è stato
come‘come prendiamo un gruppo di eroi improbabili, che
si trovano in un momento difficile della loro vita, e li mandiamo
in questa avventura dove devono usare la creatività per
sopravvivere e cooperare?” Il film che ne risulta è la
combinazione attesa del suo solito umorismo e della libertà
creativa di Minecraft.
Come la scena post-crediti di
Un film Minecraft prepara un sequel
Un film di Minecraft, la seconda scena post-crediti
mostra Steve di nuovo nel mondo reale, che riesamina la sua vita.
Il mondo è cambiato dall’ultima volta che Steve è stato lì. A
differenza degli altri personaggi, è stato nell’Overworld per molto
più tempo. Ritorna nella casa della sua infanzia, solo per
incontrare una donna dai capelli rossi che vive lì. Si presenta
come Alex, che dovrebbe essere un nome noto alla maggior parte
delle persone che hanno giocato a Minecraft.
Steve è la skin predefinita di
Minecraft, ma Alex è stata la seconda ad essere introdotta e si
ritiene comunemente che sia la controparte femminile di Steve.
Anche se non sappiamo ancora chi interpreterà Alex se il
franchise verrà riportato per un secondo film, sembra probabile che
sarà protagonista o co-protagonista insieme a Steve.
Il vero significato di Un
film Minecraft
Un film Minecraft (A Minecraft
Movie) è principalmente una commedia farsesca incentrata sul
mondo roboante del videogioco, ma c’è comunque un significato più
profondo condiviso da molti degli archi dei personaggi del film.
Come spiegato nella sinossi del film, tutti i personaggi del
film sono disadattati nel mondo reale. Steve ha lasciato il
mondo reale a causa del suo lavoro senza anima; Dawn lavorava
quindici volte a settimana (come negli zoo mobili) solo per
sbarcare il lunario; Garrett è stato sfrattato ed è rimasto
bloccato nel suo passato glorioso; Natalie e Henry erano in lutto
per la madre e Henry faceva fatica a integrarsi a scuola.
Il film esplora l’idea che il
mondo reale può essere una sfida per chi ha una fervida
immaginazione e creatività che desidera esplorare. È facile
immergersi in qualcosa di virtuale come ha fatto Steve, ma bisogna
sempre ricordarsi di tornare alla realtà per perseguire anche lì la
propria creatività. I personaggi di Un film Minecraft (A
Minecraft Movie) trovano conforto nelle loro amicizie, che
danno loro uno scopo nella vita e permettono loro di vivere in un
ambiente creativo e appagante nel mondo reale.
Il sito web What’s Playing ha segnalato che la HBO ha in
programma di trasformare la loro popolare serie vampiresca True
Blood in un lungometraggio, così come è già successo a Sex and the
City e Entourage.
A distanza di quasi
cinquant’anni dall’uscita del favoloso Mary Poppins, Deadline
quest’oggi riporta la notizie che la Walt Disney Pictures sia
vicina a concludere l’accordo per sviluppare la sceneggiatura di
Saving Mr. Banks. Lo script è stato scritto da Kelly Marcel ed è
apparso nella Black List del 2011, un elenco con quelle che vengono
ritenute le migliori sceneggiature non prodotte nel corso
dell’anno.
Va detto che la storia non sarà un
remake dello film precedente, ma si svolgerà dietro le
quinte,mostrando come la Walt Disney riuscì a convincere la
scrittrice a cedere i diritti per la trasposizione del romanzo. Una
trattativa che è durate ben 14 anni. Tuttavia nonostante l’enorme
successo del film la scrittrice odio le sequenze animate a tal
punto da rifiutarsi di cedere qualunque altro suo lavoro alla
Major. Alcune voci non confermate vedrebbero infine i due
premi Oscar Tom Hanks e Meryl Streep come possibili
interpreti di Walt Disney e di Pamela Travers. Non ci resta
che attendere ulteriori sviluppi.
Kyle Newman (Emo Boy) sta pensando a un
film dedicato a Peter Mayhew, attore britannico classe ’44 che a
cavallo tra anni ’70 e ’80 interpretò lo Wookiee Chewbecca
Salma Hayek produrrà un
lungometraggio tratto da il profeta di Khalil Gibran: ad ogni
poesia nel libro corrisponderà un episodio che sarà girato da un
regista differente, mentre Roger Allers(il re leone, Boog & Eliot)
si occuperà della cornice.
Per i singoli episodi sono stati
fatti i nomi di Marjane Satrapi (Persepolis), Bill
Plympton Tomm Moore, Nina Paley, Mohammed Saeed Harib, Michal
Socha e Francesco Testa.
Nel libro, una delle raccolte di
poesie più lette di tutti i tempi, il Profeta Al Nabi risponde alle
domande poste da varie persone sulla condizione umana.
Sarà nelle sale dal 21 aprile
Un figlio, film presentato a Venezia 78. Un
potente dramma familiare all’alba della primavera araba, teso come
un thriller e ispirato al cinema di Asghar
Farhadi. Il film è l’opera prima di Mehdi M.
Barsaoui ed è distribuito da Valmyn e I Wonder. Ecco una
clip in esclusiva dal film:
Pochi, pochissimi film
possono vantare un tale plebiscito di commenti unanimi come
Un figlio.
L’opera prima di Mehdi M. Barsaoui, presentata
a Venezia 76, arriva finalmente in sala – dal 21 aprile,
distribuito da I Wonder Pictures – con il suo
carico di dolore, dramma e domande. Quelle che ogni spettatore sarà
costretto inevitabilmente a porsi, istintivamente immedesimandosi
negli scrupoli o i sensi di colpa dei due protagonisti assoluti,
Najla Ben Abdallah e Sami
Bouajila (vincitore come Migliore Attore della sezione
Orizzonti della Mostra del 2019, ai César 2021 e ai Lumiere Awards
2021).
Una scelta, di campo, di
cuore o di testa, niente affatto facile da fare. Più ancora che per
la bravura degli interpreti, grazie all’equilibrio che il neo
regista riesce a mantenere durante tutto lo svolgimento, senza
eccedere, ma lasciando parlare i fatti e la loro semplice
drammaticità. E che riesce a svincolare il risultato finale dai
canoni del melodramma, limitando al minimo certa manipolazione
emotiva frequente nel genere.
Cosa succede in Un
figlio
Tutto si svolge in
Tunisia, nell’estate del 2011. Un momento caldo, per le proteste
sociali in corso nel paese e la Guerra Civile nella vicina Libia di
Gheddafi. Un momento spensierato per Fares, Meriem e per il loro
figlio di dieci anni, Aziz, in vacanza nel sud del paese prima di
tornare alla loro vita quotidiana, almeno fino a che il piccolo non
viene colpito per errore durante un agguato.
La corsa in ospedale è
solo l’inizio di una odissea che andrà svelando gradualmente i suoi
mostri. Le cure urgenti stabilizzano infatti il bambino, ferito
gravemente e bisognoso di un trapianto, ma le difficoltà di un
Paese ancora troppo “indietro” sul tema e troppo condizionato dalla
religione metteranno i due genitori di fronte a una serie di
dilemmi, morali e non, ai quali non sarebbe facile dare risposta
per nessuno. Tanto più dopo la scoperta di un segreto a lungo
nascosto.
La scoperta del
dramma scava dentro tutti noi
La rivelazione spacca in
due lo sviluppo successivo e crea due diverse narrative,
indipendenti ma indissolubilmente legate. Ma soprattutto scatena un
effetto domino al quale nessuno sembra in grado di sfuggire,
costretto a confrontarsi con i propri principi. Ovviamente, da
solo. E da sola. La coppia protagonista – moderna, realizzata e
innamorata, felice insomma – improvvisamente scompare, ma nessuno
se ne accorge, in balia dello tsunami emozionale e delle sue
conseguenze.
Il trauma dei due è
chiaro, ma a prescindere da quale sarà l’esito finale e quale
soluzione si rivelerà la migliore anche loro da soggetti si
trasformano in occasioni. E attenzione a limitarsi a una
superficiale accusa dell’atteggiamento giustificatorio – solo
apparentemente – del regista nei loro confronti, soprattutto
considerato quanto ci si sposti su un doppio piano ben diverso.
Da una parte quello
dell’allegoria, politica e culturale, con la rappresentazione di
quanto un soggetto possa trovarsi in balia delle scelte etiche di
una controparte in grado di disporre dei mezzi necessari alla
sopravvivenza altrui, e delle opzioni di fronte alle quali la
disperazione possa porre un essere umano, o un popolo. Dall’altro
quello dell’inutilità dei canoni, dei ruoli e delle sovrastrutture
sociali – e religiose – in certi frangenti, visto quanto la Vita e
l’Amore sappiamo mettere in evidenza i limiti della fede e della
legge o i privilegi di classe, chiarendo a tutti – quelli che
vorranno o sapranno ascoltare – come sia impensabile potersi ergere
a giudici delle vite degli altri senza avere chiaro come potremmo
comportarci nei loro panni.
Eagle Pictures ha
diffuso il trailer ufficiale di Un figlio di nome
Erasmus, la nuova commedia tutta italiano con Luca
Bizzarri e Paolo Kessisoglu. La pellicola
è la sua prima produzione cinematografica targata Eagle
Pictures.
Il film è una divertente,
emozionante e un po’ nostalgica on the road e nel cast ci sono
anche Ricky Memphis e Daniele
Liotti. In Un figlio di nome Erasmus
Quattro amici quarantenni, a distanza di 20 anni dall’Erasmus fatto
a Lisbona, si ritrovano in Portogallo per affrontare un viaggio
inaspettato alla scoperta di un segreto che potrebbe completamente
cambiare la vita a uno di loro. Alberto Ferrari
(Tra due donne, La terza stella) dirige questo poker di
protagonisti, affiancati da un astro nascente del cinema
portoghese, Filipa Pinto (L’uomo che uccise
Don Chisciotte) e un affascinante ritorno sul grande schermo,
Carol Alt.
Un figlio di nome Erasmus:
la trama
Quattro amici quarantenni − Pietro,
Enrico, Ascanio e Jacopo − vengono chiamati a Lisbona per il
funerale di Amalia, la donna che tutti e quattro hanno amato da
ragazzi quando facevano l’Erasmus in Portogallo. Amalia ha lasciato
un’inaspettata eredità: un figlio concepito con uno di loro. Ma chi
è il padre? Aspettando i risultati del test del DNA, i quattro
amici decidono di andare alla ricerca di questo misterioso figlio
ventenne e intraprendono un rocambolesco ed emozionante viaggio
attraverso il Portogallo insieme ad una ragazza che si offre di
aiutarli.
Dopo essere stato uno tra i film più
visti nelle principali piattaforme VOD – come primo lungometraggio
italiano ad alto budget ad uscire direttamente in streaming,
contribuendo alla campagna #iorestoacasa –
Un figlio di nome Erasmus approda anche nelle sale
a partire dal primo di luglio. Una spinta a sostegno di questa non
semplice ripartenza, dunque, ma anche un’opportunità per rivedere,
o vedere per la prima volta sul grande schermo, la prima produzione
cinematografica targata Eagle Pictures con
protagonisti Luca Bizzarri, Paolo
Kessisoglu, Ricky Memphis e
Daniele Liotti.
In quest’opera emozionante e un po’
nostalgica, quattro amici quarantenni si ritrovano in Portogallo, a
distanza di 20 anni dall’Erasmus fatto a Lisbona, per affrontare un
viaggio inaspettato alla scoperta di un segreto che potrebbe
completamente cambiare la vita a uno di loro. Alberto
Ferrari (Tra due donne, La terza stella)
dirige il poker di protagonisti, affiancati da un astro nascente
del cinema portoghese, Filipa Pinto (L’uomo
che uccise Don Chisciotte) e da un affascinante ritorno sul
grande schermo, Carol Alt.
Un figlio di nome
Erasmus sarà distribuito a partire dal 1º luglio
2020 da Eagle Pictures.
A distanza di diversi mesi
dall’uscita del film in terra francese, arriva il 20 settembre, in
Italia, Un figlio all’improvviso, basato
sull’omonima pièce teatrale di Sebastien Thiery,
co-protagonista e co-regista del film. La storia potrebbe
essere apparentemente banale: lo scambio di identità. Momo è un
ragazzo sordo che, dopo qualche ricerca, è riuscito a risalire alle
identità dei suoi presunti genitori biologici che in passato lo
abbandonarono all’orfanotrofio a causa della sua disfunzione
uditiva.
Tutto parte da una scatola di
cereali e da una quotidiana spesa al supermercato di fiducia. Il
ragazzo si presenta a una coppia, dando per scontato che lo
riconoscano e lo accolgano a braccia aperte: è convinto che i due
coniugi (interpretati dal suo Christian
Clavier–Catherine Frot) che si trova
davanti siano davvero i suoi genitori. Al momento del non
riconoscimento scatta la rabbia. Del tutto giustificabile: lo
avevano abbandonato e, ora che ritorna, non lo riconoscono
nemmeno. I coniugi Prioux non hanno mai avuto figli e l’idea
di averne uno loro, capitato all’improvviso… crea di certo
discussioni di ogni tipo.
Girato in luoghi chiusi e ristretti,
di base e di origine esplicitamente teatrale, dove i protagonisti
della vicenda (alla quale si aggiunge un’improvvisa futura nuora)
sono costretti a confrontarsi tra loro, il film di Thiery, più che
indagare il passato del figlio, indaga il futuro della coppia. Una
coppia benestante che ha sempre vissuto tenendosi per mano, non
facendosi particolari problemi riguardo al fatto di non avere avuto
figli; non sono mai arrivati, il destino ha deciso così. E quello
stesso destino ha deciso di “dargliene” uno. Un figlio
all’improvviso esprime, con numerosi primi piani e un’attenzione ai
dettagli, quello che i personaggi cercano in tutti i modi di
dire.
Coadiuvato da
Vincent Lobelle, Thiery mette in scena un film
buffo, straniante, ma pieno di umanità. Il personaggio di Momo
nasce da un quesito interessante: i figli sono considerati figli
ina base allo stato di famiglia, a un cognome, o sono tali per
l’amore che si da loro indipendentemente dall’albero
genealogico?
Buffo e anche un po’ piacione (vi è
quasi uno sforzo nel mantenere costante la nota di ironia e
surrealismo), Un figlio all’improvviso è una vera e
propria avventura all’insegna della comprensione, della tolleranza
e dell’amore. Certo, si ride spesso e volentieri degli
equivoci e dei fraintendimenti e potrebbe risultare apparentemente
una commediola leggera: ma il retrogusto amaro che si palesa di li
a poco è impossibile ignorarlo, così come diventa impossibile
affezionarsi a Momo.
Si è svolta oggi la
conferenza stampa di presentazione del film Un
Fidanzato per mia moglie. Alla conferenza erano
presenti il regista Dario Marengo, lo
sceneggiatore Francesco Piccolo e il cast formato
da Geppi Cucciari, Paolo Kessisoglu, Luca Bizzarri, Ale e
Franz, Pia Engleberth.
Dato che il film è sostanzialmente
un remake dalla pellicola argentina “Un Novio para mi
mujer”, la prima domanda ha riguardato proprio il
rapporto con il film originale:
Davide Marengo:
Siamo stati affascinati dal film originale, che è stato un successo
in argentina. Mi ha conquistato soprattutto questo doppio binario:
credibilità all’interno di un meccanismo apparentemente poco
credibile. Noi abbiamo voluto proprio trattare il film in questo
modo, il più realisticamente possibile, anche quando abbiamo
iniziato a lavorare con gli attori…un approccio che fosse il più
credibile possibile.
Agli attori è stato poi chiesto di
descrivere i propri personaggi e il loro rapporto generale con il
film:
Geppi Cucciari: Il
mio personaggio, Camilla, è in momento molto delicato della sua
vita. Lontana dalla sua famiglia, dalla sua terra, dalle sue
amiche, cerca un’identità sociale che solo il lavoro potrebbe
darle, ma lei non lo ha. Forse è troppo presente con il marito,
attacca delle discussioni infinite, molte volte sterili. Mano a
mano si scopre che Camilla è molto di più. Anche se è una donna
innamorata, entra in crisi lo stesso. Sicuramente siamo di fronte
ad una commedia, ma il tema di fondo affrontato è molto delicato e
c’è tutta la parentesi lavorativa del giorno d’oggi.
Luca Bizzarri: Per
me è stato molto divertente interprtare il mio personaggio, un
playboy degli anni ’90. L’attore argentino era molto più vecchio di
me…hanno dovuto fare ore e ore di trucco per invecchiarmi ed
imbruttirmi…ma è stata la parte divertente del lavoro, una parte
che secondo me si vede, si percepisce questa aria che si respirava
sul set.
Paolo Kessisoglu:
Simone, il mio personaggio, non riesce ad affrontare questa crisi.
Invece di cercare di comprendere quali sono gli elementi del
malessere della moglie, cerca di trovare una soluzione alternativa,
si deresponsabilizza e chiama un altro. Poi ovviamente le cose
cambieranno, non vanno mai come uno si aspetta. Però è vero che in
questa tematica apparentemente pesante, c’è un’aria di commedia e
di gioco che ci ha fatto divertire anche durante le riprese.
Ale: Io e Franz
interpretiamo una coppia omosessuale. Non ho avuto alcun problema,
ci siamo divertiti molto, è stato un bel lavoro. Abbiamo anche
giocato a basket…sono state tre giornate faticosissime ma ce
l’abbiamo fatta, alla fine siamo diventati anche bravini. Siamo
molto contenti di aver partecipato a questo film.
Franz: Confermo
quello che ha detto Franz, è stato molto divertente, una parte
piccola però è stato molto bello prepararsi per il film. Ci siamo
trovati molto bene con Davide che è un bravissimo regista e il
risultato che è venuto fuori mi è piaciuto molto. Quando una
commedia che fa ridere riesce anche a far pensare, credo sia stato
raggiunto un ottimo risultato.
Ancora un appunto del regista
riguardo all’adattamento dall’originale:
Davide Marengo: Ho
cercato comunque di adattare il film, anche con gli attori,
trasferendolo in una dimensione italiana, milanese. Un lavoro che
alla fine si distacca dall’originale, nel senso che abbiamo voluto
dare comunque una nostra visione. Ho fatto vedere agli attori il
film originale all’inizio, poi mai più, così da tastare il punto di
partenza, ma poi distaccarsi da esso e cercare di lavorare su
qualcosa di nostro.
Il film sarà distribuito a partire
da domani 30 aprile da 01 Distribution, in circa
300 copie.
Ecco tra clip ufficiali dall’ultimo
film di Davide Marengo, Un fidanzato
per mia moglie, con Geppi Cucciari, Paolo
Kessisoglu, Paolo Bizzarri, Dino Abbrescia, Ale e Franz,
in uscita il 30 Aprile al Cinema. Inoltre in fondo troverete anche
il videoclip di ‘Is This The Time’, brano presente nella
colonna sonora del film, di F. Forni e I.
Graziano.
Qui le foto del film: [nggallery id=536]
Prodotto da ITC Movie e Rai Cinema,
e distribuito da 01 Distribution, il film, remake della commedia
argentina “Un novio para mi mujer”, è la divertente
storia di una coppia in crisi in cui l’uomo (Paolo Kessisoglu)
tenta maldestramente di risolvere la crisi assoldando un playboy
poco affidabile (Luca Bizzarri) per aiutarlo a lasciare la moglie
(Geppi Cucciari).
Camilla (Geppi
Cucciari) lascia la sua amata Sardegna, le sue amiche e il suo
lavoro di dj radiofonico e si trasferisce a Milano per sposarsi e
convivere con Simone (Paolo Kessisoglu) che lavora in una
concessionaria d’auto vintage. Dopo due anni di convivenza la
coppia non riesce più a comunicare come prima ed entra in crisi.
Simone vorrebbe riprovarci. Camilla, che nel frattempo non è
riuscita ad ambientarsi nella città e si sveglia ogni giorno con
una lamentela diversa, invece no. Alla vigilia dell’appuntamento in
tribunale per siglare la separazione, i due decidono di recarsi da
una terapeuta di coppia per valutare una possibile ricucitura. Dal
loro racconto, che ricostruisce in flashback la vicenda
sentimentale, emergono le ragioni, bizzarre e inaspettate, che
hanno portato Camilla a non voler recuperare la relazione. E si
scopre che Simone, incapace di scuotere la moglie depressa, ha
finito per cedere ai consigli di Carlo (Dino Abbrescia), suo amico
poco incline alla monogamia. Consigli che prevedono di adottare uno
stratagemma dalla portata tragicomica: assoldare il Falco (Luca
Bizzarri), un playboy ormai sul viale del tramonto, per sedurre la
moglie Camilla e farsi lasciare da lei. Ma non tutto sembra andare
come previsto, anzi. Il risultato? Sorprendente e burrascoso.
Ecco le prime foto e il trailer
ufficiale dall’ultimo film di Davide Marengo,
Un fidanzato per mia moglie, con
Geppi Cucciari, Paolo Kessisoglu, Paolo Bizzarri, Dino
Abbrescia, Ale e Franz, in uscita il 30 Aprile al Cinema.
[nggallery id=536]
Prodotto da ITC Movie e Rai Cinema,
e distribuito da 01 Distribution, il film, remake della commedia
argentina “Un novio para mi mujer”, è la divertente
storia di una coppia in crisi in cui l’uomo (Paolo Kessisoglu)
tenta maldestramente di risolvere la crisi assoldando un playboy
poco affidabile (Luca Bizzarri) per aiutarlo a lasciare la moglie
(Geppi Cucciari).
Camilla (Geppi
Cucciari) lascia la sua amata Sardegna, le sue amiche e il suo
lavoro di dj radiofonico e si trasferisce a Milano per sposarsi e
convivere con Simone (Paolo Kessisoglu) che lavora in una
concessionaria d’auto vintage. Dopo due anni di convivenza la
coppia non riesce più a comunicare come prima ed entra in crisi.
Simone vorrebbe riprovarci. Camilla, che nel frattempo non è
riuscita ad ambientarsi nella città e si sveglia ogni giorno con
una lamentela diversa, invece no. Alla vigilia dell’appuntamento in
tribunale per siglare la separazione, i due decidono di recarsi da
una terapeuta di coppia per valutare una possibile ricucitura. Dal
loro racconto, che ricostruisce in flashback la vicenda
sentimentale, emergono le ragioni, bizzarre e inaspettate, che
hanno portato Camilla a non voler recuperare la relazione. E si
scopre che Simone, incapace di scuotere la moglie depressa, ha
finito per cedere ai consigli di Carlo (Dino Abbrescia), suo amico
poco incline alla monogamia. Consigli che prevedono di adottare uno
stratagemma dalla portata tragicomica: assoldare il Falco (Luca
Bizzarri), un playboy ormai sul viale del tramonto, per sedurre la
moglie Camilla e farsi lasciare da lei. Ma non tutto sembra andare
come previsto, anzi. Il risultato? Sorprendente e burrascoso.
Camilla (Geppi Cucciari), lasciata la
Sardegna, luogo dove aveva famiglia, amiche, lavoro, si reca a
Milano per sposare Simone (Paolo Kessisoglu). Dopo
un paio d’anni, i due entrano in crisi e il rapporto diventa
insostenibile, specie per un’ insoddisfazione generale di Camilla.
Simone vorrebbe separarsi, ma non ha il coraggio di parlarne con la
moglie. Ricorre allora al Falco (Luca Bizzarri),
playboy che dovrebbe sedurla in modo che sia lei a lasciare
lui.
Tratto dal film argentino
Un novio para mi mujer, Un
Fidanzato per mia Moglie di Davide
Marengo (Notturno Bus) gioca con
degli elementi di commedia per affrontare temi più vasti e
“nobili”. Lo fa il più delle volte con leggerezza, ma anche con
profondità d’animo quando c’è bisogno di entrare dentro al cuore
della questione. Al di là delle invenzioni stilistiche, c’è una
storia credibile che funziona, inserita perfettamente in un
contesto attuale, che a tratti diverte senza mai essere volgare e
racconta una varietà di vite e personaggi. La linea è quella di un
problema lavorativo sullo sfondo che porta ad insoddisfazioni e
frustrazioni, relativi problemi di coppia e che sprofonda in un
diffuso malessere dal quale è molto difficile uscire. Non tutto è
approfondito a dovere, qualche passaggio avrebbe voglia di una
spiegazione ulteriore, soprattutto nei motivi per i quali si arriva
al malessere della donna. Tale desiderio passa comunque in secondo
piano con l’evolversi della storia.
In più, abbiamo una serie di
personaggi di contorno interessanti, su tutti il Falco di Luca
Bizzarri, spassoso playboy sul modello bello e dannato, ma che fuma
la sigaretta elettronica.
Da non sottovalutare lo
smembramento, almeno nei ruoli, della coppia televisiva Luca-Paolo,
che nel film non sono amici per la pelle, ma perfetti estranei e
anzi uno è subalterno all’altro; sono insomma personaggi separati.
Visto che il più delle volte il successo televisivo della “coppia”
viene, giustamente, lasciato intatto al cinema, o comunque le due
storie sono destinate ad entrare in contatto sotto il profilo
dell’amicizia (Pio e Amedeo; Ale e Franz, che hanno una piccola
parte in questo film; Ficarra e Picone ), ciò che accade qui non è
affatto scontato e poteva essere rischioso.
Non fatevi ingannare dal titolo,
che ricorda quello di un cinepanettone (anche se va sottolineato
che è la traduzione letterale di quello argentino). Nel calderone
italiano di commedie o presunte tali degli ultimi tempi, quella di
Marengo, che ha una sensibilità registica e visiva non
indifferente, è una delle meglio riuscite, nonostante qualche passo
falso in sceneggiatura, dove si preferisce non rivelare invece che
approfondire. La Cucciari, nel primo ruolo da protagonista, è
meglio qui che in molte altre parti più piccole.
Ecco altre foto e due clip ufficiali dall’ultimo film di
Davide Marengo, Un fidanzato per mia
moglie, con Geppi Cucciari, Paolo Kessisoglu,
Paolo Bizzarri, Dino Abbrescia, Ale e Franz, in uscita il
30 Aprile al Cinema. [nggallery id=536]
Prodotto da ITC Movie e Rai Cinema,
e distribuito da 01 Distribution, il film, remake della commedia
argentina “Un novio para mi mujer”, è la divertente
storia di una coppia in crisi in cui l’uomo (Paolo Kessisoglu)
tenta maldestramente di risolvere la crisi assoldando un playboy
poco affidabile (Luca Bizzarri) per aiutarlo a lasciare la moglie
(Geppi Cucciari).
Camilla (Geppi
Cucciari) lascia la sua amata Sardegna, le sue amiche e il suo
lavoro di dj radiofonico e si trasferisce a Milano per sposarsi e
convivere con Simone (Paolo Kessisoglu) che lavora in una
concessionaria d’auto vintage. Dopo due anni di convivenza la
coppia non riesce più a comunicare come prima ed entra in crisi.
Simone vorrebbe riprovarci. Camilla, che nel frattempo non è
riuscita ad ambientarsi nella città e si sveglia ogni giorno con
una lamentela diversa, invece no. Alla vigilia dell’appuntamento in
tribunale per siglare la separazione, i due decidono di recarsi da
una terapeuta di coppia per valutare una possibile ricucitura. Dal
loro racconto, che ricostruisce in flashback la vicenda
sentimentale, emergono le ragioni, bizzarre e inaspettate, che
hanno portato Camilla a non voler recuperare la relazione. E si
scopre che Simone, incapace di scuotere la moglie depressa, ha
finito per cedere ai consigli di Carlo (Dino Abbrescia), suo amico
poco incline alla monogamia. Consigli che prevedono di adottare uno
stratagemma dalla portata tragicomica: assoldare il Falco (Luca
Bizzarri), un playboy ormai sul viale del tramonto, per sedurre la
moglie Camilla e farsi lasciare da lei. Ma non tutto sembra andare
come previsto, anzi. Il risultato? Sorprendente e burrascoso.
Cos’ha il Festival Internazionale
del Film di Roma di tanto speciale? Per me non si tratta solo del
Festival nella città del Cinema, non è solo una kermesse ambientata
in un bellissimo complesso, quello dell’Auditorium di Renzo Piano,
né tantomeno si riduce ad una sfilata di vip più o meno noti sul
tappeto rosso (quest’anno bellissimo)della cavea.
Tre nuove clip di
Un fantastico via vai, il film di Leonardo
Pieraccioni con Leonardo Pieraccioni, Chiara Mastalli,
Marianna Di Martino, Giuseppe Maggio, David Sef, Maurizio Battista,
Marco Marzocca, Massimo Ceccherini e Giorgio Panariello, che
arriverà nelle sale il 12 dicembre con 01
Distribution.
Da quando nel 1995 è arrivato al
cinema con il film I laureati, grande successo di critica
e pubblico, Leonardo Pieraccioni è
irrimediabilmente diventato uno dei re della commedia italiana
degli ultimi decenni. Titoli come Il pesce innamorato, Il
paradiso all’improvviso e il più recente Se son rose hanno
sempre ottenuto notevoli apprezzamenti, rinnovando il continuo
interesse nei confronti del regista e attore toscano. Nel 2013
questi ha portato al cinema un altro grande successo, il film
Un fantastico via
vai, con protagonista uno spensierato quarantenne
pronto a rivoluzionare la propria vita grazie ad un gruppo di
giovani universitari.
Si tratta dunque quasi di un
ritorno alle origini per Pieraccioni, che concentra le proprie
attenzioni su un nuovo gruppo di giovani, appartenenti ad una
diversa generazione e visti qui attraverso un punto di vista
diverso. Su di loro costruisce una commedia ricca come al solito di
numerose situazioni divertenti, tragicomiche, che non mancano di
sfoggiare buoni sentimenti e colpi di scena. Il riferimento al suo
primo lavoro, il già citato I laureati, è presente così in
diversi momenti, tra cui la fuga dei protagonisti dal ristorante.
Una scena che cita esplicitamente, e con grande nostalgia, i
protagonisti di quel film del 1995.
Ogni film di Pieraccioni è così
l’occasione buona per scoprire aspetti nuovi e imprevedibili delle
diverse età della vita, e delle responsabilità che queste portano
con sé. Girato nella città di Arezzo, e
avvalsosi della canzone originaleUn
fantastico via vai, del
cantautore Colore, il film è un titolo da
vedere quanto prima. In vista di ciò, sarà certamente utile
approfondire alcune delle principali curiosità relative a questo.
Proseguendo qui nella lettura sarà infatti possibile ritrovare
ulteriori dettagli relativi alla trama, al
cast di attori e alle frasi più
belle. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
Un fantastico via via: la trama
del film
Protagonista del film è
Arnaldo Nardi, un giovane quarantacinquenne con un
buon lavoro e una bella famiglia composta dalla moglie
Anita e le gemelle Martina e
Federica. Arnaldo, però, si trova in quella fase
della sua vita dove la nostalgia per il periodo da studente si fa
forte. Sarebbe bello poter tornare indietro, riassaporare quei
momenti, e raccontare a qualcuno che ha poco più di vent’anni che
nella vita bisogna credere ai proprio sogni e non avere paura.
L’occasione arriva nel momento in cui la moglie lo caccia di casa a
causa di un equivoco. Senza scomporsi troppo, Arnaldo decide di
cogliere l’occasione per reinventare la propria vita.
Egli infatti decide di andare
momentaneamente a vivere in una casa di studenti: sono quattro,
hanno tutti poco più di 20 anni e l’uomo da un giorno all’altro
rivive con loro quell’età, le sue paure e le speranze. Due mondi a
confronto, due modi di vedere il futuro e affrontarlo.
Dall’incontro con Camilla, Marco, Anna
ed Edoardo imparerà cose che non si aspettava
di poter imparare, e capirà quanto sia importante mantenersi
giovani nell’animo. Solo grazie a quei nuovi compagni di viaggio
Arnaldo riuscirà a rimettere a posto i pezzi della sua vita, dando
a sua volta una mano a chi ancora ha bisogno di trovare il proprio
posto nel mondo.
Un fantastico via vai: il cast del
film
Per il suo nuovo film,
Leonardo Pieraccioni torna a vestire i panni di un
nuovo bizzarro protagonista, incarnato stavolta in Arnaldo Nardi.
Accanto a lui, si ritrovano attori noti e giovani interpreti. Per i
primi si annoverano nomi come Serena Autieri per
la parte di Anita, Maurizio Battista per quella
dell’amico Giovanelli, e Marco Marzocca nei panni
di Esposito. Presente è anche Massico Ceccherini,
grande amico di Pieraccioni, e qui interprete del padre di Anna.
Giorgio Panariello e Enzo
Iacchetti danno invece vita rispettivamente al Cavalier
Mazzarra e al non vedente Monsignore. Ad interpretare i quattro
studenti protagonisti sono invece Marianna Di
Martino, nei panni di Clelia, e Giuseppe
Maggio, in quelli di Marco. David Sef è
invece Edoardo, mentre Chiara Mastalli ricopre il
personaggio di Anna.
Un fantastico via vai: le frasi,
il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV
È possibile fruire di Un
fantastico via vai grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes, Netflix, Rai Play e Amazon Prime Video. Per vederlo, una
volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il
singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così
modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità
video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo,
in prima TV, di sabato
30gennaio alle ore
21:45 sul canale Rai 3.
Qui di seguito si riportano invece
alcune delle frasi più belle e significative pronunciate dai
personaggi del film. Attraverso queste si potrà certamente
comprendere meglio il tono del film, i suoi temi e le variegate
personalità dei protagonisti. Ecco dunque le frasi più belle del
film:
“Si passa gran parte della nostra vita a preoccuparci di
cose che poi non accadono” (Arnaldo Nardi)
“C’è chi si sposa per un colpo di fulmine, e chi rimane
single per un colpo di genio” (Arnaldo Nardi)
“Nessuno, meglio di chi c’ha vent’anni, può farti capire
che non ce li hai più. E quando lo capisci non c’è altro da fare
che correre, correre, correre avanti e tornare al futuro; insomma,
al tuo tempo.” (Arnaldo Nardi)
“Voi non fate come me eh. Lanciatevi, oh lanciatevi, non
abbiate paura. Te, non aver paura di un ignorante razzista se devi
difendere il tuo amore; e te di quattro schizzi di sangue se
veramente vuoi diventare un dottore; Non devi aver paura di niente
e di nessuno per difendere il tù figliolo… sempre! Ragazzi, non
sarete mai più forti di cosi, mai più belli e giovani di cosi…
lanciatevi!” (Arnaldo Nardi)
Pieraccioni torna con Un
fantastico via vai a raccontarci con il suo fare poetico e
fantasioso una storia di situazioni comuni, di persone normali con
problemi altrettanto normali, ma stavolta il suo sguardo è diverso.
Forse maturato come il regista toscano, il protagonista non cerca o
insegue l’amore ma se stesso. Così rivivendo le emozioni di
quand’era ventenne, capisce, attraverso gli occhi e le paure di chi
ventenne lo è davvero, ciò che gli era sfuggito finora. Ma mentre
gli studenti aiutano Arnaldo indirettamente, lui per loro è un vero
e proprio deus ex
machina sotto le sembianze di un fratello maggiore. Nella
sceneggiatura si nota il tocco esterno del regista Paolo Genovese che, nel ruolo di
co-sceneggiatore insieme a Pieraccioni, sostituisce la sua
eterna spalla Giovanni Veronesi. Ecco che allora un
paio di scene perdono il marchio ‘toscano’ e l’epicità del
sentimento non lascia spazio ad altro.
Un fantastico via vai, la trama
In Un fantastico via
vai Arnaldo Nardi (Leonardo Pieraccioni) è
felicemente sposato con Anita (Serena Autieri), ha due
figlie, una bella casa, un posto fisso in banca e una sera a
settimana esce con i suoi due colleghi, Esposito (Marco
Marzocca) e Giovannelli (Maurizio Battista). Insomma,
non gli manca nulla nella sua vita tranne un po’ di brio, così
quando per un malinteso la moglie lo caccia da casa, va ad abitare
con quattro studenti: Anna (Chiara Mastalli), romana, ha il
complesso della babysitter, Marco (Giuseppe Maggio) studia
medicina ma non riesce a guardare il sangue, Camilla (Marianna
Di Martino) è andata via da Catania perché incinta ed Edoardo
(David Sef), perugino di colore, è fidanzato con Clelia
(Alice Bellagamba), figlia del Cavalier Mazzarra (Giorgio
Panariello), borghesotto razzista. La settimana passata insieme
aiuterà Arnaldo ad avere ancora fiducia nel suo futuro e ai quattro
giovani ad avere coraggio nel presente, ora che hanno vent’anni e
la vita è così fantastica.
Per comporre il cast
Pieraccioni chiama molti attori comici, tutti con un ruolo
funzionale alla storia: Panariello che con il suo Cavalier
Mazzarra si muove tra il comico e il drammatico, Massimo
Ceccherini, che appare poco ma ruba sempre una risata,
Battista (L’Ultima Ruota del Carro) e
Marzocca (Fascisti su Marte), che si rivelano
una coppia ben assortita ed esilerante. La scelta della moglie è
una sorpresa, visto che Pieraccioni ha sempre preferito le sue
partner castane e stavolta ci troviamo sullo schermo
l’Autieri (Il Principe Abusivo), ma l’attrice
napoletana è perfetta nel piccolo ruolo che le viene affidato,
quindi non ci si fa più di tanto caso. Tra i cinque giovani, volti
noti soprattutto in tv, c’è qualcuno che brilla più di altri, come
la Mastalli e la Di Martino.
Ambientato nell’incantevole Arezzo,
ma culturalmente senza confini, Un fantastico via vai
è una commedia piacevole e divertente, adatta al periodo natalizio
per le promesse che ci spinge a fare a noi stessi. Al cinema dal 12
dicembre.
Guarda la nuove clip del film
Un fantastico via vai, il film di Leonardo
Pieraccioni con Leonardo Pieraccioni, Chiara Mastalli,
Marianna Di Martino, Giuseppe Maggio, David Sef, Maurizio Battista,
Marco Marzocca, Massimo Ceccherini e Giorgio Panariello, che
arriverà nelle sale il 12 dicembre con 01
Distribution.
Trama: Arnaldo, Anita e le due
gemelle Martina e Federica, ecco la famiglia Nardi. Una
tranquilla e normalissima famiglia medio borghese. L’uomo è in
quella fase della sua vita dove la nostalgia per il periodo da
studente si fa forte. Sarebbe bello poter tornare indietro. Sarebbe
bello riassaporare quei momenti. Sarebbe bello anche raccontare a
qualcuno che ha poco più di vent’anni che nella vita bisogna
credere ai proprio sogni e non avere paura. Magari arrivando anche
a rubare una caravella di Cristoforo Colombo, come ha fatto lui, e
spiegare le vele al vento per poi fermarsi solo quando… rubare una
caravella di Colombo? Un equivoco con la moglie e la donna lo
butta fuori di casa! Questa è la sua grande occasione per una
personalissima “macchina del tempo”. L’uomo infatti decide di
andare momentaneamente a vivere in una casa di studenti: sono
quattro, hanno tutti poco più di 20 anni e l’uomo da un giorno
all’altro rivive con loro quell’età, quelle speranze, quei dubbi
che “purtroppo” lui non sembra avere più. Due mondi a confronto,
due modi di vedere il futuro, un unico obiettivo: ritrovare quella
caravella rubata… se davvero c’è.
Come ogni Natale che si rispetti ad
anticipare i doni sotto l’albero ci pensano i soliti film Natalizi.
Non fa eccezione Leonardo Pieraccioni che torna al cinema
con Un Fantastico Via Vai, commedia
firmata 01 Distribution e scritta,
diretta ed interpretata dal tuttofare toscano.
Accompagnato dal
fido Massimo Ceccherini e
dall’amico Giorgio
Panariello, Pieraccioni interpreta
un uomo di mezza età che, dopo una lite con la moglie
(Serena Autieri), si trova sfrattato, costretto a
condividere casa con quattro studenti poco più che ventenni. In
questa cornice l’uomo rivive, con una certa nostalgia, un’età che
non è più la sua, così come non lo sono più le speranze proprie di
questa generazione.
Nel cast: Leonardo
Pieraccioni, Serena
Autieri, Massimo Ceccherini,
Giorgio Panariello, Chiara
Mastalli, Marianna di
Martino, Giuseppe
Maggio, David Sef
e Maurizio Mattista. In attesa del lancio
nelle sale previsto per il 12 dicembre vi
lasciamo qui di seguito al trailer del film:
Un Fantastico Via
Vai segna il ritorno nelle sale
per Pieraccioni a due anni di distanza
dall’ultimo Finalmente La Felicità, in cui affrontava
il tema del ritrovo familiare nel raccontare il rapporto tra un
uomo e la sorella adottiva nativa del Brasile, avvenuto attraverso
la trasmissione C’è Posta Per
Tedi Maria De
Filippi.
Stamattina al cinema Adriano a Roma è
stato presentato Un Fantastico Via Vai,
l’ultimo film di Leonardo Pieraccioni,
prodotto dalla Levante e da Rai Cinema. Accompagnano il regista
toscano il co-sceneggiatore Paolo Genovese, il compositore
delle musiche originali Gianluca Sibaldi e il resto del
cast: Serena Autieri, Giorgio Panariello, Massimo
Ceccherini, Maurizio Battista, Marco Marzocca,
Chiara Mastalli, David Sef, Marianna Di
Martino, Giuseppe Maggio, Alice Bellagamba.
Pieraccioni prende subito la
parola ringraziando la stampa in sala e spiegando com’è nata l’idea
del film.
Ho fatto tanti incontri nelle
Università, dove mi diverto da morire a chiacchierare del mio
lavoro e dove davanti a me ho tutti questi ventenni a cui voglio
bene per la luce che hanno negli occhi e per quell’energia che
hanno solo i giovani dai 20 ai 27, anzi ai 25. Tutti questi
incontri per me sarebbero finiti scendendo tra di loro, andando a
mangiare e continuando a ridere, invece, mi accorgevo che
chiaramente venivano a chiedermi un autografo o una foto, dandomi
del Lei. Lì mi accorgevo che dentro si può avere anche 16 anni ma
fuori no ed è bene ricordarselo sennò non si parla della sindrome
di Peter Pan, che è del trentenne, ma della sindrome del bischero,
dei cinquantenni che si comprano la macchina bassa e hanno l’amante
di vent’anni. Dopodiché, quasi per caso, ho incontrato Paolo
(Genovese ndr) che mi ha raccontato un’idea che lui aveva di
un signore di cinquant’anni buttato fuori di casa dalla moglie.
Insomma, un incontro fantastico.
A Pieraccioni.
Cosa ci può dire di Arnaldo, il
suo personaggio?
Quello che mi piace di Arnaldo è
che gli si riaccendono gli occhi di quell’energia che ha perso, ma
attenzione è un privilegiato, specialmente in un momento come
questo: ha un lavoro in banca, una bella casa, una bellissima
moglie e due bellissime figliole. Ci piaceva fare un personaggio il
cui arrivo nella casa degli studenti non fosse la sua condizione
per sfangarla ma un momento di grande tenerezza, di grande macchina
che torna indietro nel tempo. Anche i personaggi di Marzocca
e Battista rappresentano delle persone professionalmente
risolte che, però, non vedono l’ora di tornare indietro e fare una
puttanata andando a cercare l’amico sparito.
Quanto conta l’intervento di un
autore come Genovesi?
Conta perché io sono sempre stato
abituato a lavorare con Giovanni Veronesi, che è strepitoso, e noi
due avevamo tutto un altro metodo. Il metodo di Paolo è quello
d’imbrigliare subito la storia; invece, noi evidentemente anche per
l’aria toscana s’incomincia a scrivere e poi si va a riacchiappare
i personaggi. Paolo giustamente ha detto: Ehilà, fermi. Orrore!
Vediamo dove vanno a picchiare il capo, perché altrimenti ci si
potrebbe fare male. E non ha torto assolutamente, per cui sotto
questo punto di vista è stata più rigorosa la scrittura, cosa che
non mi era mai successa perché di solito era un momento di grande
carnevale quando si scriveva. Questo però è stato un altro modo di
lavorare, che mi è piaciuto. Poi, stando io sempre di più a Firenze
e meno a Roma, noi si lavorava anche separatamente con delle idee
notturne che ognuno elaborava. Ed è molto bellino come modo e ti
stupisci. Va detto che Paolo si dissocia assolutamente solo da una
battuta della sceneggiatura, ovvero quando arrivano i genitori e mi
chiedono se sono l’amministratore e io rispondo ‘Sì, stavo
guardando se la chiappa della ragazza era consona alla tazza del
cesso’. Lui è diventato rosso e più di una volta mi ha
minacciato mentre scriveva questa battuta.
Continua Genovese.Sì,
l’ho minacciato, in effetti, non sono riuscito a fargliela
togliere. Per me è stata un’esperienza molto divertente per un
motivo, soprattutto, perché di solito scrivo da solo e non mi era
mai capitato. Leonardo oltre a scrivere il film con te,
te lo recita. Tu ti rendi conto esattamente di quello che stai
scrivendo. Soprattutto, lui non recita solo il suo ruolo ma recita
anche imitando alla perfezione tutti gli altri, non per divertirti,
è un suo metodo.
La citazione della
corsa via dal ristorante, presa da I laureati, è dovuta un
po’ al senso del film, alla nostalgia verso il passato e quindi
anche al passato sua personale?
In quella corsa, in un minuto e
mezzo, c’è proprio il riassunto di tutto il film. Laddove avevo
29/30 anni ne I Laureati si scappava a piè veloce, adesso
invece come avete visto la milza fa male. Peraltro ho fatto una
figura tremenda, sono cascato durante le riprese davanti a tutti.
Ho fatto di finta di averlo fatto per far ridere, ma insomma l’età
c’è e c’è anche quello che dicevo prima: laddove si faceva la
zingarata, la cosa ben fatta da giovani, qui ora si fa la
figuretta; a cinquant’anni non puoi scappare da una trattoria
perché fai tristezza.
A Panariello. Una brutta parte
che alla fine si riprende. Insomma, sarebbe bello che un problema
grande come il razzismo inculcato nella mentalità di certe persone
si potesse risolvere con un bel discorso.
Bastasse il cinema a risolvere
certi problemi, sarebbe facile, ma dal momento che si ha
quest’opportunità di arrivare a tanta gente e affrontare questi
temi, si fa. Per di più poi questo personaggio è uno che odia i
neri, ma ama gli animali. Io sono un animalista convinto, ma si sa
che questo è un assurdo frequente, voler più bene alle bestie e
meno alle persone. La bellezza del nostro lavoro è questa: fare dei
ruoli che sono proprio il contrario di quello che sei nella
vita.
Interviene Pieraccioni.Sotto questo punto di vista, sono un regista fortunatissimo
perché i comici hanno la doppia valenza: sanno fare il loro
mestiere di comico, ma anche tutti i toni del dramma. Ho visto
un’intervista di Woody Allen, in cui diceva che gli attori
drammatici non possono fare la commedia, invece gli attori comici
possono assolutamente fare il film drammatico perché nella
tavolozza hanno tutti i colori. Quando ho proposto questo ruolo a
Panariello, lo sapevo che mi avrebbe chiamato preoccupato,
perché è chiaro che il comico vuole far subito ridere; invece, c’ho
parlato e gli ho detto che non aveva scelta, doveva farla lui
quella parte e c’è riuscito; nella scena della paternale mi
guardava con un’espressione da grande attore.
A Pieraccioni.
Come sono cambiati gli
universitari da I Laureati a oggi?
Sono sempre gli stessi e sempre
lo saranno, non è che i social network hanno cambiato le cose.
Prima, ad esempio, non c’erano i telefonini e ci si perdeva;
invece, adesso ci si chiama e ci si trova “Do’ tu sei? – Son qui
all’angolo.” Sicché il ventenne è il cuore; dai 20 ai 25 c’è questo
tsunami di emozioni talmente forte che è fantastico, ti rimane
addosso come un tatuaggio. I quattro ragazzi durante la pausa
vivevano quelle le emozioni che io e lui (Panariello ndr) si
viveva a vent’anni con Carlo Conti quando si cominciava a
capire che Conti non avrebbe fatto il bancario come facevo, che io
non avrei continuato a fare il magazziniere come facevo e Giorgio
non avrebbe continuato a fare il disoccupato (ridono).
Come hai scelto questi
ragazzi?
Ho avuto davvero l’imbarazzo
della scelta, perché è una fascia d’età in cui sono più preparati,
credo, di noi alla loro età. Così li ho presi bravissimi e anche
bellissimi, talmente belli che una certa battuta non era in
sceneggiatura e l’ho dovuta proprio dire. Tra l’altro la
Mastalli mi ha minacciato dopo la registrazione del provino.
Mi ha lasciato una videolettera in cui mi diceva ‘Ah
Pieracciò, me so’ rotta i cojoni de fa’ i provini. O me pii o te la
vai a pià in *** ****’. (ridono) Una minaccia alla
Bombolo.
A Panariello. Che tipo di regista
è Leonardo? C’è stata improvvisazione?
Leonardo non riesco a vederlo
come Pieraccioni il regista o l’attore, perciò quando vengo
chiamato in nazionale vò e lo affronto come Leonardo; ci si mette a
tavolino a casa sua che è più grande della mia otto volte, quindi
c’è più spazio, si lavora sulle cose che ha già scritto lui,
mettiamo delle cosine insieme, cerco di fare mio il personaggio,
come abbiamo fatto con Cateno in Ti Amo in Tutte le Lingue del
Mondo. Ho lavorato sul personaggio, ma sul testo c’è da far
poco quando Leonardo scrive, con l’aiuto poi del nuovo
sceneggiatore (Genovese ndr), bravissimo. Parecchie cose
vengono aggiunte sul set: le cose che dice lui potrebbe andare
bene, quelle che dico io quasi mai. (ride) Il lavoro ce lo
dividiamo un po’ così, però è un piacere lavorare con Leonardo
perché è un film nel film, il set è sempre divertente e
stimolante
A Pieraccioni.
Checco Zalone ha riportato
migliaia di persone al cinema. Questi film servono in un periodo
come questo?
Da sempre c’è voglia di ridere, dal
Dopoguerra in poi, sicché figurati. Checco Zalone è
fortissimo, è un attore comico iper efficace. Me n’ero accorto
quando lo guardavo alla televisione. L’ho chiamato e ci siamo
incontrati; doveva fare un mio film nel momento esatto in cui però
è stato chiamato a fare il suo dalla Medusa. Io ho visto il film e
il film fa ridere, ragazzi; lui è un attore che mi piacerebbe
tantissimo avere.
Ci sono molti film in uscita.
Temi qualcuno in particolare? Tutti temono Lo
Hobbit, piace a grandi e bambini. Perché? Ci siamo chiesti?
Perché è brutto. Quindi se piace uno che fa paura, lo hobbit,
allora chiamo il film Lo Ceccherini.
E’ la prima volta che usa così
tanti dialetti. Come mai?
Mi è sempre piaciuto di non fare
un film toscano per i toscani, perché quello era successo con
qualche collega prima. Ecco perché Papaleo o Tognazzi
ne I Laureati, o una napoletana alla Tosca D’Aquino
ne Il Ciclone. Poi sono tutti dialetti che mi fanno morir
dal ridere. I due romani in questo film perché nelle filiali delle
banche non ci sono mai gli indigeni del posto e anche perché è un
film, non la scienza esatta delle comunicazioni e mi piaceva usare
loro due. C’è poco nord invece. Mi piaceva proprio per questo che
lo studente di medicina fosse bolognese; Maggio ha provato
anche a parlare con quel dialetto, ma parlava bolognese come io
l’inglese così abbiamo lasciato perdere. (ridono)
Conclude Pieraccioni.Noi
facciamo parte di un circo fortunatissimo in cui non si fa altro
che divertirsi, è tutt’altro che lavorare. Allora per scusarmi di
tutte le volte che diciamo ‘Ah quanto siamo stati bene, come ci
siamo divertiti!’ vi racconto questa cosa che può suonare
populista, ma non lo è. A Corso Francia, era un 12 d’agosto,
stavano rifacendo la strada; c’era un camion nel mezzo e gli
operari siccome erano distanti da tutti e due i bar mangiavano un
panino sotto il camion. Io l’ho fotografato nella mia testa per
tutte quelle volte che un attore o un artista abbia a dire ‘Oddio,
sono stanco, che dobbiamo ancora lavorare?’. Ecco lo piglierei e lo
metterei sotto il camion.
Un Fantastico Via Vai,
dedicato al truccatore Francesco Nardi e
all’attore Carlo Monni, uscirà il 12 dicembre in 500
copie.
Guarda il Trailer italiano del film Un fantasma
per amico di Alain Gsponer in uscita
nelle sale a partire dal 30 Ottobre.
Sinossi: Un piccolo
fantasma che vive di notte nel castello di Eulenstein ha un unico
desiderio, vedere com’è il mondo alla luce del giorno. Una notte si
imbatte in tre ragazzini che hanno organizzato un’escursione al
castello e si trova con stupore per la prima volta di fronte a
degli esseri umani. Il giorno seguente, quasi per magia, il
fantasma si sveglia in pieno giorno, ma scopre a malincuore che gli
abitanti della città invece di accoglierlo, come si aspettava, alla
sua vista provano terrore ed iniziano a dargli la caccia. Gli unici
a cui può chiedere aiuto sono i tre ragazzi della notte
prima…
Cast: Jonas
Holdenrieder (Karl), Emily Kusche (Marie), Nico Hartung (Hannes),
Herbert Knaup (Mastro orologiaio Zifferle), Bettina Stucky
(Insegnante Thalmeyer), Uwe Ochsenknech (Sindaco / Generale Torsten
Torstenson), Carlos Richter (Peter), Stefan Merki (Capo dei
pompieri), Aykut Kayacik (Amministratore del castello), Aljoscha
Stadelmann (Capitano di polizia), Till Valentin Winter
(Rudolf).
Nel castello che sovrasta
il meraviglioso borgo medievale di Eulenstein, ogni notte si
aggira, con il suo bianco lenzuolo e il suo mazzo di chiavi
magiche, un giovane e simpatico fantasmino. Tutte le notti, al
chiaro di luna, non trova altra compagnia che quella del saggio
amico Gufo Ciuffo, così che, il suo unico pensiero, è poter vedere
la luce del sole e soprattutto incontrare altri bambini che lo
salvino da quella vita triste e solitaria. Trovato il modo di
svegliarsi in pieno giorno, il nostro amico fantasma creerà non
pochi grattacapi alla comunità di Eulenstein e presto rimarrà
ancora più solo e disprezzato da tutti. Forse essere un fantasma
diurno non è poi così divertente? Ma ora, come fare per tornare
alla mia vita di prima? Tre giovani amici, i primi a fare la sua
conoscenza, saranno gli unici pronti ad aiutarlo.
Alain Gsponer
dirige questo suo primo lungometraggio dedicato ad un pubblico
giovane se non giovanissimo. Film tratto dall’omonimo romanzo di
Otfrieb Preussler e riadattato dallo sceneggiatore
Martin Rtzenhoff.
Un fantasma per
amico è un simpatico e misurato racconto che parla di
amicizia e altruismo, e se vogliamo anche dei valori che debbono
essere alla base di un vero rapporto di amicizia: solidarietà,
fiducia e lealtà. Un film che si regge su un percorso narrativo
abbastanza semplice e tutto sommato ben strutturato ma che pecca,
fondamentalmente, in un paio di aspetti. Prima cosa, si evidenzia
una certa mancanza di ironia, di quello humor “ingrediente”
necessario in film di questo genere. Si ride poco, troppo poco, e
anche quando si mostra l’intenzione, il risultato non va oltre
l’intenzione stessa. In secondo luogo, il ritmo, un ritmo
compassato e arrancante che rende la narrazione stessa un pochino
affannosa e poco fluida, finendo per annoiare un po’. Non
eccezionale nemmeno il livello recitativo del cast artistico in cui
l’unico a salvarsi è il giovane fantasmino, oggettivamente
adorabile. Peccato che il candido e simpatico spiritello sia frutto
della tecnologia 3D, grazie alla quale ha potuto “materializzarsi”
e svolazzare da guglia in guglia e da tetto in tetto. Bellissima
l’ambientazione scenica: un’incantevole borghetto medievale
sperduto in qualche valle della Germania, un vero angolo di
paradiso.
Un fantrasma per amico
uscirà nelle sale il prossimo 30 di ottobre.