Capitan America: Brave New World, Tim Blake Nelson e Giancarlo Esposito condividono dettagli sui loro personaggi
Non abbiamo più visto il Samuel Sterns di Tim Blake Nelson dalla sua trasformazione in Il Leader durante gli ultimi momenti de L’incredibile Hulk del 2008. Tuttavia, farà il suo atteso ritorno nel prossimo febbraio in Captain America: Brave New World. Parlando con GamesRadar+ al San Diego Comic-Con dello scorso fine settimana, l’attore ha condiviso la sua eccitazione per l’ingresso nel franchise di Capitan America, prima di confermare che il Leader “non è stato con le mani in mano” dall’ultima volta che lo abbiamo visto.
Nonostante i piani per portare in vita l’iconico cattivo di Hulk con effetti pratici, Nelson ha accennato fortemente a un’interpretazione accurata del cattivo nei fumetti. “Si può andare a vedere nei fumetti per capire cosa abbiamo in mente“, ha detto. “Penso che l’espansione di questo aspetto nel linguaggio cinematografico sarà sorprendente“. GamesRadar+ ha anche incontrato Giancarlo Esposito, che abbiamo appreso interpreterà Sidewinder, un personaggio che la star di Breaking Bad sembra entusiasta di approfondire nel MCU in più progetti.
“Beh, sapete, nelle ricerche che ho fatto quando ho saputo che avrei interpretato il capo della Serpent Society, qualcuno che l’ha formata e la gestisce, ho voluto saperne di più“, spiega. “Volevo tornare indietro e capire quali sono i suoi poteri, che aspetto hanno, cosa fanno“. “Non credo che tutte queste cose saranno svelate in questo film, quindi credo che ci sarà più tempo a disposizione con Sidewinder… vedrete un personaggio complicato e molto interessante che avrà la possibilità di estendersi per un certo periodo di tempo“.
L’attore ha anche condiviso nuove informazioni sulla trama di Captain America: Brave New World e su come la Società del Serpente influirà su essi. “È tutta una questione di adamantio, è tutta una questione di sostanze chimiche“, rivela Esposito. “È tutta una questione di quale prezzo daremo a questa sostanza, di chi ne avrà di più e di chi la venderà. Quindi, in un certo senso, penso che molti dei personaggi di questo film, compreso Sidewinder, siano mercenari e stiano cercando il dollaro più alto e penso che stiano cercando a chi venderlo e penso che stiano cercando il potere“.
Quello che sappiamo sul film Captain America: Brave New World

Captain America: Brave New World riprenderà da dove si è conclusa la serie Disney+ The Falcon and the Winter Soldier, seguendo l’ex Falcon Sam Wilson (Anthony Mackie) dopo aver formalmente assunto il ruolo di Capitan America. Il regista Julius Onah (Luce, The Cloverfield Paradox) ha descritto il film come un “thriller paranoico” e ha confermato che vedrà il ritorno del Leader (Tim Blake Nelson), che ha iniziato la sua trasformazione radioattiva alla fine de L’incredibile Hulk del 2008.
Secondo quanto riferito, la star di Alita: Angelo della Battaglia Rosa Salazar interpreterà la cattiva Diamondback, mentre Giancarlo Esposito sarà il leader della Serpent Society, Sidewinder. Harrison Ford, invece, assume qui il ruolo di Thaddeus “Thunderbolt” Ross, che a quanto rivelato dal primo trailer si trasformerà ad un certo punto nel Hulk Rosso.
Nonostante dunque avrà degli elementi al di fuori della natura umana, il film riporterà il Marvel Cinematic Universe su una dimensione più terrestre e realista, come già fatto anche dai precedenti film dedicati a Captain America. Ad ora, il film è indicato come uno dei titoli più importanti della Fase 5.
Anthony Mackie ha recentemente dichiarato che questo film è “10 volte più grande” della sua serie Disney+ e ha parlato della dinamica tra Cap e il nuovo Falcon, Joaquin Torres. “Sono in coppia alla pari“, ha scherzato. “Sono entrambi militari. Io ero il suo ufficiale comandante. Tra noi c’è più amicizia rispetto al modo in cui ammiravo Steve o al modo in cui non mi piaceva Bucky“.
“Questo film è un chiaro reset. Ristabilisce davvero l’idea di cosa sia e cosa sarà questo universo“, ha aggiunto Mackie. “Penso che con questo film, si stia ottenendo un chiaro, nuovo marchio di ciò che la Marvel vuoole essere nello stesso modo in cui hanno fatto con Captain America: The Winter Soldier“.
Capitan America: 15 curiosità sul personaggio
In attesa di vederlo in azione contro Iron Man in Captain America Civil War, ecco 15 curiosità su Capitan America, sul personaggio e sulla storia del suo fumetto che forse non sapevate.
Stan Lee ha avuto l’idea di lanciare lo scudo
Sembra che sia stato Stan
Lee a dare l’idea a Joe Simon e Jack Kirby di dare a Capitan
America l’abilità di lanciare lo scudo per abbattere i nemici anche
a distanza.
Doveva chiamarsi Super American
Parte della bellezza
dell’eroe sta nel nome. Capitano conferisce autorità, e anche il
suo nickname ‘Cap’ è efficace. Tuttavia il personaggio poteva
chiamarsi in un altro modo. La prima scelta era Super American,ma
per fortuna Simon acconsentì al cambiamento.
Esiste un compratore del primo costume di Chris Evans
Un anonimo compratore si è
aggiudicato a un’asta il costume di Chris Evans durante l’ultima battaglia di Cao con
il Teschio Rosso nel film del 2011. L’acquisto è stato pagato
$233,700.
All’uscita non è stato accolto all’unanimità
Il primo numero di Capitan
America, del 1941, vede Cap prendere a pugni Adolf Hitler.
Nonostante il eprsonaggio abbia riscosso un grande successo, i
creatori ricevettero anche tantissime lettere di critiche, anche
feroci, contro il personaggio e la politicizzazione del
fumetto.
Johnathan Frakes si è vestito da Cap
Johnathan Frakes è
diventato famoso per il suo ruolo in Star Trek, ma non tutti sanno
che è cresciuto da grnade fan di Capitan America. All’inizio della
carriera, quando si trasferì a New York per cercare ingaggi,
cominciò a lavorare alle convention di fumetti come figurante nel
costume di Cap.
Capitan America doveva morire nel 1960
J.M. DeMetteis, in Capitan
America #300, aveva in programma di far assassinare l’eroe. L’idea
venne poi scartata.
Pioniere dei cinecomics
Prima ancora che i cinecomics esistessero come categoria, Capitan
America aveva già avuto il suo primo film dedicato. Il film fu
realizzato e distribuito nel 1944.
Avrebbe potuto avere una serie animata
Negli anni ’90, Cap poteva
diventare protagonista di una serie animata tutta per lui, sul
genere di quelle realizzate per gli X-Men e per Batman. Sembra che
la serie venne cancellata perché i produttori rifiutarono di
inserire i nazisti nelle storie.
Cap poteva cambiare costume
Nel 1966 Joe Simon fece
causa alla Marvel perché sosteneva di essere
il vero creatore del personaggio. Erail periodo in cui si
rinnovavano i copyright sui personaggi e la questione era di
particolare importanza. Secondo la Marvel, Simon aveva solo
co-creato il personaggio con Jack Kirby che era d’accordo con la
casa. Se Simon avesse vinto la battaglia legale, sarebbe stato
autorizzato a creare una sua striscia di fumetti con il
personaggio, ragion per cui Kirby aveva già preparato dei costumi
alternativi. Per fortuna Simon perse, e Cap è rimasto vestito allo
stesso modo per anni.
In Captain America Civil War ci sarà Spider-Man
Parte dell’attesa in
merito a Captain America Civil War è che vedremo per la prima volta
Spider-Man nell’Universo Cinematografico Marvel. Sappiamo che il
personaggio sarà interpretato da Tom
Holland e che avrà un film stand alone nel 2017.
Il primo numero è stato venduto per 343mila dollari
Come tutti i primi numeri
dei famosi personaggi dei fumetti, anche Capitan America #1 non fa
eccezione e nel 2011 è stato venduto all’asta per la sostanziosa
cifra di 343mila dollari.
Cap non fa parte della squadra originale dei Vendicatori
Ant-Man, The Wasp, Iron
Man, Thor e Hulk sono stati i primi componenti ufficiali della
squadra. Infatti quando il gruppo si è formato, Cap era ancora
intrappolato nel ghiaccio ma quando venne ‘scongelato’ rimpiazzò
Hulk, ritenuto troppo instabile per far parte della formazione.
Poteva diventare Presidente
C’era una storia in cui Cap
per scelta popolare è diventato principale concorrente alla
Presidenza degli Stati Uniti. Nella storia del 1980, Bestia lo
affianca in qualità di campaign manager. Alla fine però il
personaggio rifiuta l’incarico.
Falcon è il nuovo Capitan America
Nei fumetti Marvel,
apartire dal 2014, il nuovo personaggio che indossa lo scudo di Cap
è Sam Wilson, ovvero Falcon. Nella storia infatti Steve Rogers ha
90 anni e deve cedere il passo.
Esiste un film non autorizzato del 1973
Esiste un film turco,
intitolato Three Mighty Men, del 1973 in cui compaiono Cap,
Spider-Man e Santo, un wrestler messicano. Nel film Spider-Man
diventa cattivo e Cap e Santo devono fronteggiarlo. Per fortuna è
molto difficile trovare una copia del film oggi.
Capitan America: 10 curiosità sulla rivalità con Iron Man
Grazie al Marvel Cinematic Universe, Capitan America e Iron Man sono diventati il volto per eccellenza dei Vendicatori, per il pubblico mainstream. Sono stati anche le figure chiave di ciascun lato della storyline Civil War ed entrambi hanno giocato un ruolo fondamentale nel salvare il mondo da Thanos. Nei fumetti, i due eroi sono altrettanto importanti, come mette in luce ScreenRant.
Sono stati due dei primi eroi dell’Universo Marvel, Iron Man uno dei primi Vendicatori e Capitan America un eroe di guerra riportato in vita dopo anni di congelamento. Divennero anche amici intimi, sebbene fossero spesso anche acerrimi rivali. Erano entrambi eroi abituati a fare le cose a modo loro e, benché rimanessero fedeli ai propri ideali, condividevano comunque un sano rispetto reciproco.
Capitan America non era un Vendicatore originale
Mentre i fan del MCU hanno visto Iron Man e Captain America come due dei membri fondatori dei Vendicatori, questo non è quello che è successo nei fumetti, dove Iron Man era un membro fondatore e Capitan America si è unito solo in seguito.
Certo, Capitan America è stato comunque uno dei primi membri, ma non si è unito alla squadra fino a Avengers #4 di Stan Lee e Jack Kirby. Detto questo, la squadra ha considerato in maniera retroattiva Cap un membro fondatore, anche se Iron Man in almeno un’occasione ha superato Cap.
Iron Man ha detto che il suo momento migliore è stato incontrare Capitan America
I
Vendicatori si formarono quando Iron Man,
Ant-Man, Thor e
Wasp si unirono per fermare
Hulk, solo per imparare che
Loki era il vero nemico. Tre numeri dopo,
scoprirono un corpo congelato nel ghiaccio e si rivelò essere
Capitan America. Anni dopo, Iron Man
ha rivelato quanto sia stato importante quel momento.
Questo è successo in Fallen Son: The Death of Captain America, e ha avuto luogo dopo la morte di Cap dopo Civil War. Questo era il funerale di Cap, e Tony Stark ha ammesso che quando i Vendicatori hanno trovato Capitan America è stato il giorno più bello della sua vita.
Capitan America ha addestrato Iron Man come combattente
Capitan
America
è un super-soldato con forza e resistenza superiori, mentre
Iron
Man
è uno scienziato che indossa un’armatura. Questo li rende entrambi
potenti, ma
Cap
ha un enorme vantaggio su Iron
Man.
In una battaglia senza l’ausilio dell’armatura, Iron
Man può
essere considerato un combattente sotto la media.
Tutto questo è cambiato grazie a Capitan America. Sapendo che i Vendicatori avevano bisogno che Iron Man fosse un abile combattente, Capitan America lo aiutò ad allenarsi nel combattimento uno contro uno. In Iron Man #125, Cap mostrò quanto Iron Man avesse da imparare sul modo di combattere.
Capitan America sapeva di non poter aiutare Iron Man nel recupero
Una delle migliori
storyline di Iron Man
nei fumetti è stata la storia Demon in a
Bottle di Bob Layton e David
Micheline. In questa storia, Iron Man
non doveva sconfiggere un supercattivo, anzi, ha combattuto le sue
stesse dipendenze.
In questa storyline, Tony disse a Capitan America che se avesse saputo cosa stava succedendo nella sua testa, avrebbe saputo perché doveva bere. Cap voleva aiutare, ma ha sganciato una notizia bomba quando ha detto a Iron Man che suo padre era un alcolizzato, e ha imparato che non si può aiutare finché l’alcolizzato finchp egli stesso non vuole essere aiutato.
Capitan America era contro Iron Man durante Armor Wars
Capitan
America e Iron Man
hanno combattuto diverse battaglie. Quella che tutti conoscono è
stata la loro battaglia in
Civil War. Tuttavia, hanno combattuto anche
anni prima, quando Cap era dalla parte del governo
contro Tony: si trattava di Armor
Wars.
In questa storia, Iron Man si proponeva di recuperare tutte le sue armature e le sue armi da chiunque le avesse, compreso il governo degli Stati Uniti. Capitan America andò a fermarlo e ad arrestarlo, ma Iron Man riuscì a fuggire. Cap accettò di dargli la possibilità di fare la cosa giusta, mostrando il rispetto che condividevano all’epoca.
Cap ha lasciato i Vendicatori dopo che Iron Man ha ucciso qualcuno
Iron Man
era un membro fondatore dei Vendicatori e
Capitan America no. Normalmente, la gente
guarda a loro due come co-fondatori quando si prendono decisioni,
ma c’è stata almeno una volta in cui Iron Man
si è fatto valere.
Iron Man guidò una squadra di Vendicatori per uccidere la Suprema Intelligenza Kree in Avengers #347. Capitan America, il leader dell’epoca, disapprovò, ma Iron Man si tirò indietro e portò a termine la missione. Come risultato, Cap si dimise da leader della squadra e lasciò il team per un certo periodo.
Capitan America si fidò di Iron Man per trovare il suo sostituto
Capitan
America morì dopo essersi arreso a Iron Man
alla conclusione di
Civil War. Questo fu difficile per Iron Man,
che si chiese se alla fine ne fosse valsa la pena. Tuttavia, mentre
Capitan America e Iron Man
erano in guerra, i due non hanno mai perso il rispetto
reciproco.
Anche dopo tutto, Steve Rogers voleva che Capitan America continuasse a esistere e chiese a Tony di aiutarlo a farlo. Steve voleva che Bucky Barnes fosse il nuovo Capitan America, e anche se Bucky era contrario alla nomina, Iron Man rispettò i desideri di Steve e consegnò a Bucky il costume e lo scudo.
I due si sono sposati su una Terra alternativa
In un momento che è
diventato per lo più una diceria di Internet,
Capitan America e Iron Woman
si sono sposati su una Terra alternativa. Questo accadde dopo la
storyline Civil War e durante Dark
Reign, quando Norman Osborn prese il
comando.
In Dark Reign: Fantastic Four #2, Reed Richards ha trovato il modo di esaminare diverse Terre per trovarne una in cui Civil War non sia finita in tragedia. Ne trovò una – Terra-3490 – dove non c’era la Guerra Civile. Qui Steve Rogers, Capitan America, ha sposato Iron Woman, Natasha Stark.
Iron Man e Capitan America riconciliati dopo l’assedio
Dopo
Civil War, i fan erano per lo più inorriditi.
Tuttavia, la Marvel
ha deciso di tornare al punto di partenza dopo la fine di
Siege. A questo punto,
Thor odiava Iron Man e
le cose non andavano bene per i Vendicatori. Dopo
Siege, è iniziata l‘Era Eroica e
le cose sono finalmente tornate alla normalità.
Norman Osborn era fuori dal potere e Steve Rogers era tornato dalla morte. In Avengers Prime, Thor, Capitan America e Iron Man riaccesero finalmente la loro amicizia e lasciarono che il passato rimanesse nel passato, tornando tutti ad essere Vendicatori.
Iron Man e gli Illuminati hanno resettato la mente di Cap
Per quanto
Capitan America e Iron Man
rimangano amici, i due si sono spesso scontrati e Tony
Stark non è sempre stato l’eroe più nobile e onorevole.
Gli
Illuminati erano un gruppo di eroi che
lavoravano dietro le quinte per salvare il mondo, e spesso
fallivano.
Quando gli Illuminati hanno capito che l’Incursione stava arrivando, hanno scelto di tentare di distruggere le altre Terre. Iron Man coinvolse Capitan America per rispetto, ma lui non credeva che dovessero distruggere gli altri mondi. Conoscendo il pericolo, Iron Man accettò di far resettare la mente di Cap, il che alla fine fu annullato e Capitan America partì per abbattere gli Illuminati.
Capitan America The Winter Soldier: tre minuti dal film
Come ormai tutti i cinecomic targati Marvel Capitan America: The Winter Soldier è uno dei film più attesi dell’anno. Ormai manca solo un mese all’uscita nelle sale e sono stati pubblicati 3 minuti di una scena del film, con Chris Evans e Scarlett Johansson. TotalFilm ha anche azzardato, pronosticando che la pellicola possa essere il miglior sequel Marvel di sempre. Ecco il video:
http://www.youtube.com/watch?v=6k0kkSHiiPE#t=217
Capitan America: The Winter Soldier comprende nel cast già attori del calibro di Chris Evans, Sebastian Stan, Anthony Mackie, Frank Grillo, Samuel L. Jackson, Cobie Smulders, Scarlett Johansson, Emily VanCamp e Toby Jones. Anthony e Joe Russo dirigeranno la pellicola, la cui uscita statunitense è fissata per il 4 Aprile 2014. Le riprese sono iniziate a Cleveland.
Leggi anche: Captain
America – Il soldato d’inverno » Captain America The
Winter Soldier collegato a The Avengers 2
La storia si legerà alla fine di The Avengers, continuando a seguire il Captain America impegnato con Nick Fury e la S.H.I.E.L.D e alle prese con la modernità. Al momento l’uscita del film è prevista per il 4 aprile del 2014. Vi ricordiamo che tutte le news sul film sono reperibili nel nostro speciale: Captain America: il soldato d’inverno. Tutte le info utili nella nostra scheda: Capitan America: The Winter Soldier.
Fonte: TotalFilm
Capitan America The Winter Soldier: nuovo video dal set
Nonostante i tentativi della Marvel Studious di tenere il set lontano da sguardi dei curiosi, continuano ad arrivare in rete video e immagini della preparazione di Capitan America The Winter Soldier, che sta avvenendo in questi giorni a Cleveland.
Vi proponiamo ora un video dove possiamo vedere l’auto di Nick Fury inseguita dalla Polizia:
Capitan America: il soldato d’inverno comprende nel cast già attori del calibro di Chris Evans, Sebastian Stan, Anthony Mackie, Frank Grillo, Samuel L. Jackson, Cobie Smulders, Scarlett Johansson, Emily VanCamp e Toby Jones. Anthony e Joe Russo dirigeranno la pellicola, la cui uscita statunitense è fissata per il 4 Aprile 2014. Le riprese sono iniziate a Cleveland.
La storia si riaggancerà alla fine di The Avengers, continuando a seguire il Captain America impegnato con Nick Fury e la S.H.I.E.L.D e alle prese con la modernità. Al momento l’uscita del film è prevista per il 4 aprile del 2014. Vi ricordiamo che tutte le news sul film sono reperibili nel nostro speciale: Capitan: America il soldato d’inverno. Tutte le info utili nella nostra scheda: Capitan America: il soldato d’inverno.
Capitan America the Winter Soldier: iniziano le riprese
I cinecomics sono ormai la nuova frontiera del cinema americano. Mentre scalpitiamo per vedere il terzo capitolo di Iron Man ( che ricordiamo sarà nei cinema il 24 Aprile), ci giunge notizia dal web che finalmente stanno per avere inizio le riprese di un altro lungometraggio molto atteso. Stiamo parlando di Captain America: The Winter Soldier. Chris Evans quindi tornerà a vestire i panni del primo Vendicatore dopo il successo del primo capitolo del nuovo franchise della Marvel. Non c’è una data precisa ma tra aprile e maggio le riprese prenderanno vita a Cleveland. Ci sono stati alcuni ritardi perché essenzialmente il casting-call è ancora aperto e la produzione cerca ancora delle comparse. Se da una parte quindi non ci è dato sapere Robert Redford farà parte del cast, c’è già una data in cui il film uscirà: 4-04-2014
Capitan America The Winter Soldier: il libro The Art of Movie in anteprima
Captain America The Winter Soldier è da poco uscito nei cinema di tutto il mondo, con un gran risultato di pubblico e giudizi ampiamente positivi. Ovviamente le iniziative e i gadget legati al film sono numerosissimo. tra questi c’è il libro illustrato The Art of Movie, in cui vengono mostrati i vestiti alternativi per Capitan America, The Winter Soldier e Falcon, così come numerosi concept art, storyboard e tanto altro. Un video ci mostra in anteprima tutte le pagine del libro illustrato:
LEGGI LA RECENSIONE DI CAPITAN AMERICA THE WINTER SOLDIER
Vi ricordiamo che Captain America The Winter Soldier comprende nel cast già attori del calibro di Chris Evans, Sebastian Stan, Anthony Mackie, Frank Grillo, Samuel L. Jackson, Cobie Smulders, Scarlett Johansson, Emily VanCamp e Toby Jones. Anthony e Joe Russo dirigono la pellicola, uscita negli Usa il 4 Aprile 2014.
Tutte le info utili nella nostra scheda: Captain America The Winter Soldier.
Fonte: Comicbookmovie
Capitan America The Winter Soldier avrà un fumetto e un libro tie in dedicato
Come accade di consueto per i cinecomic, anche la release di Captain America: The Winter Soldier sarà accompagnata da tutta una serie di prodotti gravitanti intorno alla figura del personaggio Marvel. Insieme con l’uscita del film, al momento prevista per il 4 aprile 2014, ecco al conferma di un fumetto e un libro tie in, di cui vi proponiamo copertine e descrizioni:
Captain America e Vedova Nera si gettano nell’azione in una nuova avventura inedita e dalle atmosfere cinematiche. Cosa spinge Steve Rogers a tornare nel vecchio vicinato di Brooklyn? Indizio: non sono solo i frullati. Il fumetto conterrà anche il primo numero ristampato con Falcon protagonista.
The Art Of
Proseguendo la celebre serie ART OF, la Marvel è fiera di presentare il suo ultimo traguardo. Con artwork e concept esclusivi, foto dai dietro le quinte, foto di produzione e dettagliate interviste con il cast e la troupe, il libro tie-in regala uno sguardo dall’interno all’attesissimo film diretto da Anthony e Joe Russo e con Chris Evans, Scarlett Johansson, Samuel L. Jackson, Anthony Mackie, Robert Redford, Cobie Smulders e Sebastian Stan.
Il libro della serie The Art Of è previsto in uscita a marzo.
Ricordiamo che Captain America: The Winter Soldier comprende nel cast già attori del calibro di Chris Evans, Sebastian Stan, Anthony Mackie, Frank Grillo, Samuel L. Jackson, Cobie Smulders, Scarlett Johansson, Emily VanCamp e Toby Jones. Anthony e Joe Russo dirigeranno la pellicola, la cui uscita statunitense è fissata per il 4 Aprile 2014. Le riprese sono iniziate a Cleveland.
La storia si riaggancerà alla fine di The Avengers, continuando a seguire il Captain America impegnato con Nick Fury e la S.H.I.E.L.D e alle prese con la modernità. Come detto, l’uscita del film è prevista per il 4 aprile del 2014. Vi ricordiamo che tutte le news sul film sono reperibili nel nostro speciale: Captain America: The Winter Soldier. Tutte le info utili nella nostra scheda: Captain America: The Winter Soldier.
Capitan America Civil War: Crossbones sarà il main villain
Abbiamo dato solo ieri la notizia dell’inserimento, nel cast di Capitan America Civil War, di Daniel Bruhl. L’attore interpreterà uno dei villain e dovrebbe apparire anche nel primo film su Doctor Strange, che avrà come protagonista Benedict Cumberbatch.
Stando a quanto riporta Justin Kroll di Variety, il ruolo di Bruhl sarà molto più ampio proprio in Doctor Strange, ma non sarà il main villain in Civil War. L’antagonista principale dovrebbe essere Crossbones, interpretato in Capitan America The Winter Soldier da Frank Grillo. Questo il tweet di Justin Kroll a riguardo:
Beat by Marvel in that one, two things he
will play villain but not main one, Crossbones still main
— Justin Kroll (@krolljvar) 14
Novembre 2014
In attesa di conoscere che ruole interpreterà Daniel Bruhl, dobbiamo quindi aspettarci un maggiore spazio per Crossbones.
Vi ricordiamo che Captain America Civil War sarà diretto da Anthony e Joe Russo e vedrà nel cast Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Chadwick Boseman, Sebastian Stan e Samuel L. Jackson. Il film uscirà il 6 maggio 2016.
Fonte: Twitter
Capitan America Civil War: Anthony Mackie rivela le location del film
Anthony Mackie è impegnato, in compagnia di Kevin Costner, a promuovere Black and White, film che lo vede nei panni di un avvocato e che abbiamo visto all’ultimo Festival di Roma (qui la nostra recensione). Durante un incontro con B96 Chicago, all’attore è stato chiesto di parlare del suo ritorno nei panni di Sam Wilson/Falcon per Captain America Civil War.
L’attore, parlando dell’inizio delle riprese, ha rivelato una delle location del film: “Cominceremo a girare ad aprile. Quindi sarà una lunga serie di voli avanti e indietro e combattimenti, per circa cinque mesi … e io non sono affatto folle.” Quindi Costner gli ha chiesto dove dovesse volare in giro per il mondo, e lui: “Puerto Rico, Berlino e Atlanta.”
Dopo il giro del mondo di Avengers Age of Ultron, sembra interessante che anche per Civil War si sia optato per delle location europee, in questo caso tedesche.Di seguito l’intervista in questione con Mackie e Costner:
Captain America Civil War srà diretto da Anthony e Joe Russo e vedrà nel cast Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Chadwick Boseman, Sebastian Stan, Samuel L. Jackson, Frank Grillo, Jeremy Renner e Daniel Bruhl. Il film uscirà il 6 maggio 2016.
Fonte: CBM
Capitan America a giugno
Un nuovo casting call di The First Avenger: Captain America, ripreso da Feature Film Casting, svela altri dettagli sull’inizio delle riprese del film di Joe Johnston, che negli ultimi giorni è stato oggetto di rumors scoraggianti riguardo alla possibilità che il regista si fosse allontanato dal progetto e le riprese fossero state rinviate.
In realtà il casting call conferma le riprese per l’estate 2010, e anzi fissa una data precisa:
“Le riprese inizieranno il 28 giugno 2010, l’uscita è fissata per il 22 luglio 2011.”
Gli studios coinvolti nella produzione sono Paramount Studios, Arad Productions e Marvel Studios. Nel giro di poco tempo, dunque, dovremmo scoprire chi interpreterà il protagonista Steve Rogers.
Capitan America 2 affidato ai registi di Tu, io e Dupree
Capi di Stato in Fuga: trailer e immagini della nuova commedia action di Prime V
Capi di Stato in fuga debutta in tutto il mondo su Prime Video il 2 luglio 2025. In questa commedia ricca d’azione, il Presidente degli Stati Uniti (interpretato da John Cena) e il Primo Ministro britannico (interpretato da Idris Elba) devono mettere da parte la loro rivalità per sventare una cospirazione globale e salvare il mondo – sempre se riusciranno a lavorare insieme. È un’avventura internazionale che mescola azione esplosiva e battute taglienti e che trascinerà il pubblico in un viaggio adrenalinico in giro per il mondo. Il film alterna sequenze d’azione dinamiche e acrobazie a una buona dose di nostalgia, che guarda al fascino degli anni ‘90 e dell’epoca d’oro delle commedie buddy-action.
Capi di Stato in fuga è diretto da Ilya Naishuller, il regista di Hardcore! (2015) e Io sono nessuno (2021). Il film vanta un cast stellare che include Idris Elba, John Cena, Priyanka Chopra Jonas, Carla Gugino, Jack Quaid, Stephen Root, Sarah Niles, Richard Coyle e Paddy Considine. John Cena e Idris Elba tornano a lavorare insieme dopo The Suicide Squad – Missione suicida — ma questa volta non tenteranno di uccidersi a vicenda…probabilmente.
La trama di Capi di Stato in Fuga
- Diretto da Ilya Naishuller
- Sceneggiatura di Josh Appelbaum & André Nemec e Harrison Query
- Soggetto di Harrison Query
- Prodotto da Peter Safran e John Rickard
- Executive Producer Marcus Viscidi, Josh Appelbaum, André Nemec, John Cena, Idris Elba
- Cast Idris Elba, John Cena, Priyanka Chopra Jonas, Carla Gugino, Jack Quaid, Stephen Root, Sarah Niles, Richard Coyle e Paddy Considine
Capi di Stato in fuga (Heads of State), la spiegazione delle scene post credits
Capi di Stato in fuga (Heads of State) è arrivato in streaming su Prime Video portando sullo schermo un mix esplosivo di azione, ironia e star hollywoodiane come John Cena e Idris Elba. Diretto da Ilya Naishuller (Hardcore!), il film gioca con i cliché del buddy movie e li rinfresca con un’estetica moderna e un ritmo incalzante. Ma è nel finale e soprattutto nelle scene post credits che il film lascia intendere qualcosa in più sul possibile futuro del franchise.
Le sequenze che arrivano dopo i titoli di coda non sono solo divertenti: introducono elementi narrativi inediti e possibili sviluppi che potrebbero ampliare l’universo narrativo di Heads of State. Per gli spettatori più attenti, rappresentano un’occasione per cogliere riferimenti nascosti, ma anche per iniziare a ipotizzare cosa potremmo vedere in un eventuale sequel.
In questo approfondimento analizziamo nel dettaglio le scene post credits del film, spiegando il loro significato e cosa potrebbero suggerire sul destino dei personaggi e sull’evoluzione della storia. Attenzione: l’articolo contiene spoiler, quindi proseguite solo se avete già visto il film o siete curiosi di saperne di più.
Le scene post credits: come è sopravvissuto Marty?
Nel corso del film, diverse persone sacrificano la propria vita per garantire al primo ministro Sam e al presidente Will una possibilità di sopravvivere. Marty è una di queste persone la cui morte colpisce da vicino. Nonostante la sua breve presenza nella storia, l’energico agente della CIA lascia un segno nella narrazione. Il suo lavoro consisteva principalmente nel sedersi durante lunghe pause con poco lavoro sul campo. Tuttavia, quando il pericolo bussa alla sua porta, Marty è pronto ad affrontarlo a testa alta. Infatti, elimina quasi tutta una banda di mercenari da solo. Tuttavia, alla fine viene catturato dai suoi aggressori, che gli sparano alla testa.
Tuttavia, Marty riesce a sopravvivere a questo intenso incidente. Gli aggressori sparano effettivamente all’agente alla testa. Tuttavia, per una coincidenza, il proiettile colpisce la parte posteriore del cranio, che è stato rinforzato con una placca metallica a causa di un altro incidente avvenuto in passato. Di conseguenza, nonostante le probabilità, riesce a sopravvivere al proiettile alla testa. Nella scena finale del film, lo si vede vivo e vegeto, mentre cerca di impressionare un gruppo di donne civili con il suo racconto eroico. Anche se non sembrano molto colpite, Marty attira l’attenzione di Noel, che sembra essere in missione di reclutamento. Pertanto, se la serie dovesse espandersi in futuro, potremmo vedere ancora l’agente della CIA.
Capi di Stato in fuga (Heads of State), la spiegazione del finale: Marty è vivo?
Capi di Stato in fuga (Heads of State), disponibile su Prime Video, è un film d’azione e commedia diretto da Ilya Naishuller con John Cena, Idris Elba, Priyanka Chopra, Jack Quaid, Paddy Considine. Il film è incentrato sul primo ministro britannico Sam Clarke e sul presidente degli Stati Uniti Will Derringer, due leader mondiali che non sono mai andati molto d’accordo. Tuttavia, le cose cambiano quando i due si ritrovano bersaglio di un complotto internazionale per ucciderli. Fortunatamente, dopo che il loro aereo di alta sicurezza viene abbattuto in volo, riescono in qualche modo a sopravvivere all’incidente. Questo significa però che ora devono unirsi in una riluttante alleanza per sopravvivere. Tuttavia, mentre un complotto politico più grande si sviluppa in loro assenza, la priorità assoluta di Sam e Will passa dalla semplice sopravvivenza a fermare i loro avversari in tempo e impedire che un futuro cupo si abbatta sul destino del mondo intero. SPOILER IN ARRIVO!
La trama di Capi di Stato in fuga (Heads of State)
In vista di un imminente incontro della NATO, il presidente americano Will Derringer fa tappa a Londra per una conferenza stampa congiunta con il britannico Sam Clarke, suo partner in un importante programma per l’energia pulita. L’unico problema è che i due uomini non hanno affatto un rapporto amichevole. Quest’ultimo non riesce a prendere sul serio il suo collega, grazie alla sua carriera di star del cinema hollywoodiano prima di entrare alla Casa Bianca.
Al contrario, Sam suscita l’ira del presidente per aver quasi appoggiato il suo rivale durante le ultime elezioni. Naturalmente, le loro divergenze emergono chiaramente durante la conferenza stampa, soprattutto quando il primo ministro si lascia andare e risponde a una domanda tabù sul fallimento della missione congiunta dell’MI6 e della CIA in Spagna. Di conseguenza, entrambi i capi di gabinetto suggeriscono di limitare i danni all’immagine pubblica.
Di conseguenza, Sam si ritrova ad accompagnare Will sul suo aereo Air Force One in viaggio verso la riunione della NATO. Tuttavia, il volo si trasforma presto in un incubo quando diventa chiaro che un assassino è riuscito a intrufolarsi a bordo. A peggiorare le cose, i suoi amici armati seguono l’aereo con i missili puntati sull’aereo presidenziale. Ben presto, dopo aver subito gravi danni, l’Air Force One rischia di precipitare in un disastroso incidente. Tuttavia, le guardie del corpo riescono a lanciare i due leader mondiali fuori dall’aereo con dei paracadute all’ultimo momento. Sam e Will si ritrovano così nella Bielorussia occidentale, alla ricerca di un modo per tornare a casa, mentre il resto del mondo li crede morti. Alla fine, dopo essersi cacciati in una miriade di situazioni, tra cui risse e un viaggio clandestino su un camion che trasportava bestiame, i due riescono ad arrivare al rifugio sicuro di Varsavia.
Nel frattempo, Viktor Gradov, il trafficante d’armi russo dietro il tentativo di assassinio, hackera il programma Echelon quando l’accesso viene consegnato a Elizabeth Kirk, la vicepresidente diventata capo di Stato ad interim. Il programma Echelon è un programma di sorveglianza altamente riservato che fornisce all’utente occhi e orecchie praticamente in tutto il mondo. Di conseguenza, gli scagnozzi di Gradov rintracciano Sam e Will nel loro rifugio in pochissimo tempo. Sebbene l’agente della CIA Harty opponga una strenua resistenza, alla fine soccombe ai nemici. Fortunatamente, mentre il primo ministro e il presidente fuggono dal luogo, incrociano l’agente dell’MI6 Noel Bisset, che credevano morta. Da sola, riesce a mettere in salvo i due su un treno che li porterà al quartier generale della NATO.
Inoltre, Noel li informa anche sul passato di Gradov, che apparentemente nutre rancore nei confronti della NATO per il suo coinvolgimento nella morte di suo figlio. Si rendono così conto che il trafficante d’armi deve avere una talpa nei servizi di sicurezza del Regno Unito o degli Stati Uniti, che lo ha aiutato a portare a termine l’audace tentativo di assassinio dei loro leader. Ben presto, il quadro del suo piano diventa più chiaro quando Arthur Hammond, il hacker capo che ha rapito, cerca il trio. Nel tentativo di liberarsi la coscienza, condivide con il suo informatore informazioni sensibili sui canali di comunicazione di Gradov e fornisce loro un modo per decifrarli. Di conseguenza, un breve viaggio in Croazia porta il trio più vicino alla scoperta dell’informatore all’interno della NATO.
Il finale di Capi di Stato in fuga (Heads of State): Chi è l’informatore che lavora con Gradov?
L’unico motivo per cui Gradov è riuscito ad avvicinarsi così tanto all’uccisione di Sam e Will è grazie al suo informatore all’interno del loro staff. È così che riesce a farli salire sullo stesso aereo e a cogliere l’occasione giusta per hackerare Echelon. Di conseguenza, prima che i due possano chiedere aiuto a qualcuno, devono capire di chi possono fidarsi e di chi no. Per lo stesso motivo, i leader e Noel fanno una sosta nell’ufficio segreto di Hammond a Varsavia per scoprire l’identità della talpa. Inevitabilmente, gli uomini di Gradov raggiungono presto il trio, aggiungendo rischi di vita o di morte alla loro missione secondaria. Ciononostante, Sam resiste alla cavalleria abbastanza a lungo da permettere ai suoi compagni di estrarre le informazioni necessarie. Tuttavia, una tragica separazione lo lascia solo all’interno dell’edificio, che esplode dopo essere stato colpito da un missile.
Di conseguenza, Sam e Noel sono lasciati a piangere il loro amico. Tuttavia, almeno la loro deviazione ha rivelato il collegamento tra Gradov e Bradshaw, il capo dello staff del presidente. Anche se il suo tradimento è profondo, Sam usa l’informazione a suo vantaggio, contattando il vicepresidente Kirk per chiedere aiuto. Tuttavia, una verità ancora più sconvolgente si presenta a lui e Noel quando arrivano gli agenti di Kirk, che puntano subito le armi contro di loro. Si rendono così conto che Kirk era da sempre il contatto interno di Gardov. Una volta che Sam e Will vengono attaccati, la fiducia degli altri leader mondiali nell’Alleanza diminuisce naturalmente. Di conseguenza, senza di loro a rafforzare il loro sostegno alla NATO, il trattato rischia di essere sciolto a seguito di un voto di sfiducia nella prossima riunione.
Inoltre, Kirk fa anche un passo in più e mette in atto un piano per eliminare Gardov non appena il presidente e il primo ministro saranno fuori dai giochi. Nonostante la sua collaborazione con lui, lei non ha alcuna intenzione di lavorare con il terrorista russo. Tuttavia, tutti i suoi piani finiscono per andare in fumo. A quanto pare, Sam è riuscito a sopravvivere all’attacco a Varsavia. Il suo arrivo tempestivo aiuta Noel e Sam a respingere i loro avversari e a raggiungere in tempo il quartier generale della NATO. Inoltre, Gardov rimane un passo avanti a lei e sopravvive al tentativo di assassinio contro di lui. In seguito, fa irruzione nel quartier generale con la sua cavalleria per annientare i numerosi leader mondiali presenti nell’edificio. Alla fine, Kirk diventa la sua prima vittima, morendo con una pallottola in testa.
La NATO si scioglie? Perché Gradov e Kirk vogliono porre fine all’alleanza?
Anche se Kirk e Gradov hanno la missione comune di sciogliere la NATO, le loro motivazioni rimangono nettamente diverse. Quest’ultimo vuole vendicarsi dell’Alleanza per il suo contributo alla morte di suo figlio, ucciso in un attacco che alla fine è stato insabbiato. Suo figlio era uno scienziato che aveva costruito il primo reattore nucleare incapace di fondersi. Tuttavia, dopo che suo padre, un guerrafondaio, gli aveva procurato un elemento cruciale, l’attenzione della NATO si era concentrata su di lui, che aveva scoperto i loro piani tramite Echelon. Di conseguenza, avevano tratto conclusioni affrettate sulle intenzioni dannose del figlio e avevano finito per autorizzare un’operazione letale contro di lui e la sua squadra.
Solo in seguito l’Alleanza si rese conto che l’invenzione del figlio di Gradov poteva essere utilizzata per scopi positivi, come il programma di energia pulita. Pertanto, insabbiarono il loro errore e utilizzarono il lavoro del giovane scienziato a proprio vantaggio. Per lo stesso motivo, il trafficante d’armi russo è determinato a distruggere la NATO. In alternativa, le motivazioni di Kirk rimangono radicate nella sua politica. Durante la campagna elettorale, ha basato la sua piattaforma sul famigerato slogan “America First”, affermando la sua sfiducia nei confronti della NATO. Pertanto, anche se cerca di liberarsi di questa immagine durante la sua vicepresidenza, continua segretamente a complottare contro l’Alleanza collaborando con il trafficante d’armi russo. Tuttavia, il piano dei due finisce per fallire. Una volta che Sam e Will arrivano all’incontro e ripristinano la loro fiducia nell’Alleanza, ne assicurano un futuro migliore.
Sam e Will riescono a catturare Gradov?
Gradov rimane un uomo difficile da catturare fin dall’inizio. Infatti, la storia inizia con Noel che guida l’operazione fallita contro di lui, che porta alla morte dei suoi colleghi dell’MI6 e della CIA. Pertanto, è evidente che è un giocatore esperto nel gioco di eludere le autorità. Non sorprende quindi che Gradov si assicuri di avere un piano di fuga valido quando irrompe nella riunione della NATO. Dopo che lui e i suoi uomini hanno aperto il fuoco sui leader mondiali, il trafficante d’armi russo tiene un elicottero in standby all’esterno per avere una via di fuga libera. Inoltre, riesce a sfuggire ancora una volta a Noel quando lei cerca di seguirlo.
Così, alla fine, Sam e Will decidono di rinunciare alla propria incolumità per dare la caccia al loro aggressore. Questo porta a uno scontro finale su un balcone, dove Gradov, armato di un fucile arpione, è a pochi istanti dalla fuga. Tuttavia, il Primo Ministro escogita il piano ideale per neutralizzarlo. Sorprendentemente, decide di prendere spunto dal passato da star del cinema di Sam e escogita un piano per usare se stesso come esca mentre il Presidente lancia una statua di Cupido contro l’elica dell’elicottero. Di conseguenza, Gradov precipita con il suo elicottero e va in mille pezzi.
Sam e Noel tornano insieme?
Sam e Noel hanno un passato complicato come ex fidanzati. Le aspirazioni del primo a diventare Primo Ministro hanno finito per creare una frattura incolmabile tra i due. Mentre il servizio pubblico era chiaramente la sua vocazione, l’agente dell’MI6 non riusciva a inserirsi in una vita pubblica tranquilla come compagna del Primo Ministro. Per lo stesso motivo, i due hanno finito per prendere strade diverse quando Sam ha deciso di candidarsi alle elezioni. Nonostante ciò, con il passare degli anni, i sentimenti reciproci sono rimasti forti. Pertanto, la notizia della presunta morte dell’altro è un duro colpo per entrambi, che sono ugualmente entusiasti di ritrovarsi vivi.
Tuttavia, è solo dopo la seconda esperienza di Sam con la morte a Varsavia che Noel capisce la portata dei suoi sentimenti per il suo ex. Sa che il legame che aveva con lui era speciale e unico. Di conseguenza, si rende conto che, nonostante i loro stili di vita incompatibili, meritano di dare una possibilità al loro amore. Di conseguenza, una volta che le cose si calmano e la coppia torna alla sua vecchia vita, decidono di mantenere vivo il loro legame. Anche se le cose sono ancora complicate tra loro e i loro lavori contrastanti continuano a separarli, sono felici di continuare a far parte della vita l’uno dell’altra. Alla fine, la relazione tra Noel e Sam rimane un lavoro in corso.
Capharnaüm: recensione del film di Nadine Labaki
Presentato al Festival di Cannes 2018 in concorso, Capharnaüm di Nadine Labaki racconta la storia di Zain, un bambino che non conosce la sua età, forse dodici anni, che vive in miseria, non va a scuola e lavora per aiutare la numerosa famiglia. Soprattutto, Zain si occupa della sorellina di 11 anni. Quando la bimba raggiunge la maturità sessuale, finisce in sposa al figlio del padrone di casa. In questo modo ci sarà una bocca in meno da sfamare, ma anche un legame con i proprietari dello sgangherato appartamento. A seguito di questa decisione, Zain è così furibondo che scappa di casa, e viene accolto da una donna, altrettanto povera, con un figlio piccolo. Quando anche lei sparirà, Zain si troverà a dover badare a se stesso e al neonato, fino a che, in un finale strappalacrime, la risoluzione della vicenda porterà di nuovo, o forse per la prima volta, il sorriso sulle labbra del bambino.
Quando si parla di cinema ricattatorio si percorre sempre un terreno scivoloso, su cui molti cadono lasciandosi trasportare proprio dall’impeto del narratore, la regista Labaki in questo caso, che condiziona con soluzioni narrative e visive lo stato d’animo che si vuole indurre nello spettatore. Per intenderci, allo stesso modo in cui un mendicante sfoggia il proprio bambino, la regista libanese inquadra ogni singolo momento di difficoltà e sofferenza dei due piccoli protagonisti, quasi con compiacimento.
Il pacchetto sembra completo, dato che i protagonisti sono due bellissimi bambini, uno dei quali che appena cammina, e soprattutto data l’estrema povertà rappresentata, una condizione esistenziale che viene esposta con una violenza tale da sfiorare la pornografia (della povertà, appunto). Tutto questo a contrasto con alcuni momenti molto buoni, soprattutto tecnicamente, quando la regista sceglie la macchina a mano per seguire i due piccoli protagonisti. Questo gesto di “verità” si scontra però con la ricostruzione e la caratterizzazione dei personaggi, che non collimano con l’estrazione sociale cui gli stessi appartengono. Valga per tutti il puntuale e accorato discorso di Zain di fronte al giudice, nel finale del film: nessun bambino parlerebbe in quel modo, soprattutto un bambino analfabeta.
A Capharnaüm non si boccia certo il racconto della miseria, tuttavia la strumentalizzazione di questi individui non è altro che spettacolarizzazione della povertà. E questo è inaccettabile, nonostante qualche merito tecnico che pure ha il film.
Cape Fear: le foto dal set della serie mostrano uno spaventoso Max Cady
“Il nonno maneggiava i serpenti in chiesa. La nonna beveva stricnina. Direi che avevo un vantaggio, geneticamente parlando.” Le riprese della serie Cape Fear, in onda su Apple TV+, sono attualmente in corso alla Chevron Station di Atlanta, in Georgia, e alcune foto dal set (tramite Storage Blu tv) rivelano il nostro primo sguardo a Javier Bardem nei panni di Max Cady e Amy Adams in quelli di Amanda Bowden.
A prima vista, questa nuova interpretazione dell’assassino/stupratore psicotico sembra molto diversa dalla versione rasata e tatuata del detestabile personaggio interpretato da Robert De Niro nell’adattamento degli anni ’90 di Martin Scorsese, ma un’inquadratura più ravvicinata rivela che la star di Dune: Parte 2 sfoggia qualche tatuaggio e forse anche qualche piercing.
La serie di 10 episodi vede Nick Antosca a bordo come sceneggiatore, produttore esecutivo e showrunner. Il progetto vede anche la partecipazione di due leggende del cinema, con Steven Spielberg e Martin Scorsese come produttori esecutivi.
Con Adams in questo ruolo, ci sono buone probabilità che il suo personaggio venga messo maggiormente in risalto, e si ipotizza che Amanda, e non suo marito, sarà l’ex avvocato di Cady in questa versione della storia (la sinossi qui sotto potrebbe supportare questa ipotesi). Patrick Wilson interpreterà anche Sam Bowden.
Cape Fear – Il promontorio della paura: tutte le curiosità sul film di Martin Scorsese
Nel corso della sua carriera il regista premio Oscar Martin Scorsese si è spesso trovato a concordare con gli studios di Hollywood la realizzazione dei progetti a cui più teneva a patto di realizzare poi anche delle opere più commerciali, che potessero essere fonti di incassi assicurati. Dopo aver realizzato nel 1988 per la Universal Pictures il film L’ultima tentazione di Cristo, a cui pensava da molto, il regista newyorkese si trovò dunque a dover dar vita ad un film più spendibile presso il grande pubblico e la scelta ricadde su quello che è poi diventato Cape Fear – Il promontorio della paura, distribuito nel 1991.
Scritto da Wesley Strick, il film è il remake dell’omonimo titolo del 1962 diretto da J. Lee Thompson, con protagonisti Robert Mitchum e Gregory Peck. Il racconto, appartenente al genere thriller, è stato naturalmente aggiornato ai canoni odierni, con l’aggiunta dunque di molta violenza e tensione in più. Steven Spielberg, inizialmente scelto come regista, lo giudicò addirittura troppo violento, decidendo di rinunciarvi in favore di Scorsese, convinto definitivamente dall’amico e storico collaboratore Robert De Niro, già scelto come protagonista. Scorsese si trovò dunque a confrontarsi con un’opera diversa dalle sue precedenti, nella quale riuscì però a ritrovare tematiche a lui care e a inserire le proprie caratteristiche stilistiche.
Scorsese, dietro un apparente conformismo a quelli che erano i canoni del thriller anni Novanta, ebbe infatti modo di far emergere riflessioni sulla redenzione e sui complessi rapporti tra bene e male, tra crimine e fede religiosa. In più, Scorsese colse l’occasione con Cape Fear per sperimentare le più recenti innovazioni in materia di effetti speciali, coniugandoli ad una costruzione delle immagini particolarmente influenzata dallo stile di Alfred Hitchcock. Attraverso l’impiego di inquadrature inusuali, l’illuminazione e determinate tecniche di montaggio, egli poté infatti dar vita ad un’opera sì commerciale ma anche profondamente personale e costruita secondo il proprio gusto.
Cape Fear – Il promontorio della paura: la trama del film
Per quanto riguarda la trama del film, questa ha per protagonista Sam Bowden, un avvocato di grande fama, sposato con la bella Leigh e con una figlia quindicenne di nome Danielle. I tre vivono tranquillamente in una piccola cittadina della Carolina del Nord. La loro pacifica esistenza viene però sconvolta dallo scarceramento di Max Cady, un uomo che ha scontato 14 anni di prigione dopo che Sam non lo aveva difeso adeguatamente in un processo per stupro, del quale Cady si è sempre dichiarato non colpevole. Uscito dunque di galera, questi è un uomo completamente diverso, desideroso di ottenere vendetta nei confronti dell’avvocato.
Cady rintraccia dunque l’uomo e la sua famiglia, iniziando a dar loro il tormento senza però sfociare mai nell’illegalità. La sua si configura infatti come una vendetta molto particolare: non vuole far soffrire Sam, bensì dimostrargli come quei 14 anni lo abbiano cambiato e allo stesso tempo svelare la falsità della sua vita apparentemente perfetta. L’avvocato, dal canto suo, cercherà di difendersi come può, evitando che vengano a galla quei segreti che potrebbero effettivamente compromettere la sua vita lavorativa e famigliare. Più il gioco tra i due si fa pericoloso, più estreme saranno le condizioni a cui dovranno spingersi per potersi salvare.
Cape Fear – Il promontorio della paura: il cast del film
Ad interpretare l’inquietante Max Cady vi è proprio Robert De Niro, il quale accettò il ruolo entusiasta di poter dar vita ad un personaggio psicopatico tanto affascinante. Per la parte, egli perse diversi chili e definì meglio la propria muscolatura, così da risultare esile ma fisicamente minaccioso. De Niro caratterizzò poi il personaggio facendosi applicare i numerosi tatuaggi che si vedono sul corpo di Cady e ha speso cinque mila dollari per farsi rovinare i denti (al termine delle riprese ne ha spesi altri 20 mila per farseli sistemare). Oltre che sul corpo del personaggio, De Niro ha poi lavorato molto sul suo modo di parlare. L’attore ha infatti dato vita ad un accento del sud piuttosto inquietante, con il quale ha reso il suo Cady ancor più terrificante.
Per il ruolo dell’avvocato Sam Bowden, invece, si era inizialmente pensato di affidare la parte a Robert Redford o Harrison Ford, ma dopo che Scorsese ebbe incontrato Nolte ad un evento di gala, ritenne quest’ultimo la scelta più giusta per il personaggio. Anche lui dovette perdere diverso peso, così da risultare meno imponente accanto a De Niro. Per il ruolo della moglie di Sam, Leigh, è invece stata scelta l’attrice Jessica Lange, mentre Juliette Lewis interpreta la figlia Danielle. Per la sua interpretazione, quest’ultima è poi stata candidata agli Oscar. Ileana Douglas interpreta Lori Davis, l’amante di Sam, mentre Gregory Peck e Robert Mitchum, i protagonisti del film del 1962, compaiono brevemente nei panni dell’avvocato Lee Heller e del tenente Elgart.
Il trailer di Cape Fear – Il promontorio della paura e dove vedere il film in streaming e in TV
Per chi desidera vedere il film, è possibile fruire di Cape Fear – Il promontorio della paura grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes e Amazon Prime Video. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo di venerdì 16 giugno alle ore 21:00 sul canale Iris.
Fonte: IMDb
Cap vs Cap: un nuovo video dal backstage
La scena di Avengers: Endgame che ha visto lo scontro Cap vs Cap ha entusiasmato i fan. Due Steve Rogers differenti, uno puro e incorruttibile e l’altro segnato dall’esperienza e più scaltro, si scontrano e se le danno di santa ragione. Ma a parità di forza, si sa, vince sempre chi ha più esperienza.
Abbiamo già rivelato qualche dettaglio dello scontro e un segreto dal set in merito alla realizzazione della scena che ha visto impegnato Chris Evans e i suoi stunt double, ma adesso vi mostriamo un nuovo video dal set che vede protagonisti proprio due controfigure dell’attore.
https://www.instagram.com/p/CCtJs-KAeAJ/?utm_source=ig_embed
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Avengers: Endgame è arrivato nelle nostre sale il 24 aprile 2019. Nel cast del film Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth e Scarlett Johansson. Dopo gli eventi devastanti di Avengers: Infinity War, l’universo è in rovina a causa degli sforzi del Titano Pazzo, Thanos. Con l’aiuto degli alleati rimasti in vita dopo lo schiocco, i Vendicatori dovranno riunirsi ancora una volta per annullare le azioni del villain e ripristinare l’ordine nell’universo una volta per tutte, indipendentemente dalle conseguenze che potrebbero esserci.
Cap e Bucky nelle action figure Hot Toys di Captain America Civil War
Ecco la linea Hot Toys di action figure dedicata a Captain America Civil War in cui possiamo vede, oltre alla bella figure di Cap/Steve Rogers, anche quella dedicata a Bucky Barnes, AKA il Soldato d’Inverno. Le statue sono in scala 1 a 6, eccole nella gallery a seguire:
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In Captain America Civil War lo schieramento di Cap sarà formato da Bucky, Falcon, Ant-Man, Agente 13 e Occhio di Falco. Quello di Iron Man invece da Vedova Nera, War Machine, Black Panther e Vision. Al momento non è ancora chiaro che parte prenderanno Spider-Man e Scarlet Witch.
In attesa di nuovi dettagli in merito ricordiamo che Captain America: Civil War sarà diretto da Anthony e Joe Russo e vedrà nel cast Chris Evans, Robert Downey Jr., Scarlett Johansson, Chadwick Boseman, Sebastian Stan, Samuel L. Jackson, Frank Grillo, Jeremy Renner e Daniel Bruhl. Captain America Civil War arriverà nelle sale italiane il 4 maggio 2016.
Cap 3: non vedremo il Capitan America psicotico degli anni ’50
Gli sceneggiatori di
Captain America 3 hanno confermato che il
terzo film con protagonista il super soldato non avrà come villain
il Cap psicotico che si incontra brevemente nei fumetti degli anni
’50. La voce era stata messa in giro dallo stesso
Christopher Markus, già sceneggiatore di
The Winter Soldier, che aveva preso in
considerazione per un attimo la possibilità di utilizzare come
villain questo personaggio, un fan di Cap che ricorre alla
chirurgia e ad un siero da supersoldato imperfetto per imitare il
suo idolo, Steve Rogers.
Markus, d’accordo con Stephen McFeely, l’altro sceneggiatore del film, ha dichiarato che il materiale presente nel fumetto è abbastanza da realizzare un corto di 20 minuti, ma insufficiente per un intero film.
Ricordiamo che la data d’uscita di Cap 3 (titolo provvisorio) è prevista per il 6 maggio 2016, in concomitanza con Batman v Superman Dawn of Justice.
Fonte: CBM
Canzoni Disney: le più belle, i testi e le versioni karaoke
Se c’è una cosa che accomuna tutti gli abitanti del pianeta sono proprio le canzoni Disney. Hanno accompagnato milioni di persone durante tutta la loro infanzia e anche durante l’età adulta, per non lasciare mai la loro mentre e passare alle generazioni successive.
Queste canzoni sono sempre state il punto di forte di ogni film targato Disney, in grado di poter empatizzare maggiormente con i personaggi, di regalare gioia o qualche lacrima, e di poter subito innamorarsi di quello che si sta vedendo.
Ecco, allora, tutto quello che c’è da sapere sulle canzoni Disney.
Canzoni cartoni Disney
Le canzoni dei film di animazione delle Disney sono sempre state il punto forte dei film stessi, in grado di trascinare il pubblico non solo per tutta la lunghezza dei lungometraggi, ma anche e soprattutto dopo. Impossibile non uscire dalla proiezione di un film Disney senza un motivetto che continua a ronzare nella testa per ore, se non per giorni.
Ciò che conferisce tutta questa magia da molti anni ai film della casa del topo più famoso del mondo, non è altro che il reparto dedicato alla colonna sonora, seguito e guidato da autori che hanno fatto la storia del cinema e che ha reso magiche l’infanzia e la vita adulta di milioni di persone in tutto il mondo.
La tradizione dei film Disney si protrae da molti anni e in realtà le prima basi erano state già messe con i primi classici, ovvero i primi lungometraggi animati che contenevano all’interno una canzone o un motivo riconoscibile e punto di forza del film (basti pensare a Ehi-Ho! di Biancaneve e i sette nani). Tuttavia, furono i fratelli Sherman (Robert B. e Richard M. Sherman) che contribuirono a realizzare colonne sonore uniche, portando questo reparto alla maturità grazie al loro lavoro per film Disney come La spada nella roccia (1963), Mary Poppins (1964), Il libro della giunga (1967) e Gli aristogatti (1970).
Dagli anni ’80 in poi ci ha pensato Alan Menken, realizzatore di commedie musicali come La piccola bottega degli orrori, a dare un valore aggiunto al periodo definito come Rinascimento Disney, collaborando in qualità di autore, a film d’animazione come La sirenetta (1989), La bella e la bestia (1991), Aladdin (1992), Pocahontas (1995), Il gobbo di Notre Dame (1996) e Hercules (1997), ma anche contribuendo al periodo posteriore, come è avvenuto per Rapunzel: l’intreccio della torre (2010).
Chi ha contribuito alla realizzazione di tante colonne sonore famose è anche il paroliere Tim Rice: dopo aver lavorato tanto a teatro, ha collaborato con Alan Menken per Aladdin e con Elton John per realizzare i testi delle canzone, musicate poi da Hans Zimmer, de Il re leone (1994).
Canzoni Disney testi e karaoke
Grazie ad internet è possibile andare su un qualsiasi motore di ricerca, digitare le parole chiave del film di animazione che si vuole cercare e in un battibaleno compariranno tanti siti che propongono i testi del lungometraggio preferito, in maniera del tutto gratuita.
Non solo testi, ma anche audio: grazie a Spotify, del quale si può optare per la versione gratuita, è possibile trovare tantissime canzoni dei lungometraggi Disney, sia in versione doppiata che in originale, ma a anche canzoni di cui si può trovare anche la versione demo.
Per chi desiderasse provare con il karaoke, oltre a Spotify, è possibile utilizzare You Tube, piattaforma che mette a disposizione tantissimi video con testi sullo schermo da poter seguire per realizzare un karaoke fai da te.
Un’altra alternativa, che però riguarda solo chi possiede ancora un videoregistratore, è la possibilità di reperire i Canta con noi: realizzati per lo più tra la fine degli anni ’90 e i primi del Duemila, Canta con noi erano delle ottime raccolte dei più famosi lungometraggi Disney, sia animati che live action, disponibile solo in VHS. In ultima istanza, esistono molte raccolte su CD audio da poter acquistare sui grandi store mondiali disponibili online.
Canzoni Disney Channel
La casa di Topolino non si è mai basata, a livello musicale, solo sui suoi lungometraggi animati o live action, ma anche grazie a film prodotti in maniera originale e trasmessi su Disney Chanel.
Esistente da molti anni, cioè dagli anni ’70, è stato dagli anni Duemila in poi che ha puntato più sul fattore musicale, grazie a serie come Hanna Montana, al primo film di High School Musical, Camp Rock e Il mondo di Patty.
Per i fan delle canzoni che sono passate per questo canale, si può optare per l’acquisto, esclusivamente in digitale, della raccolta di canzoni intitolata Your Favourite Songs from 100 Disney Channel Original Movies. Grazie a questo album è possibile passare a da High School Musical a Descendants, passando per i tanti successi che hanno reso il canale di Topolino come uno dei più seguiti al mondo.
Canzoni Disney più belle
Dire quale sia la canzone Disney più bella è difficile, poiché se esistono molte e ogni persona ha la sua personale con la quale possiede un legame unico. Sicuramente, tra le migliori canzoni della casa di Topolino, vi sono Il cerchio della vita e Hakuna Matata de Il Re Leone, Il mondo è mio di Aladdin, La bella e la bestia e Stia con noi de La bella e la bestia, a cui si aggiungono Let it Go (All’alba sorgerò) di Frozen, In fondo al mar de La Sirenetta, e Tutti vogliono fare il jazz de Gli Aristogatti.
Impossibile dimenticare Urca Urca Tirulero di Robin Hood, Supercalifragilisticspiralidoso di Mary Poppins, Dolce Sognar di Lilli e il vagabondo, Bibbidi Bobbidi Bu e Canta Usignol di Cenerentola, ma anche I colori del vento di Pocahontas, Farò di te un uomo di Mulan, Posso farcela e Ieri era zero di Hercules, Lo stretto indispensabile de Il libro della giungla.
Insomma, le canzoni che hanno segnato l’infanzia di milioni di individui e continuano ancora a farlo con le nuove generazioni sono davvero molte, tanto che a volta basta un niente per far sì che essere riaffiorino alla mente, cominciando a canticchiarle.
Canzone di Frozen: tutto quello che non sapevi a riguardo
La canzone di Frozen che rappresenta in pieno il punto centrale del film non può essere che una: Let It Go. Inno di libertà ad essere se stesse, esprime il cambiamento di prospettiva da parte di Elsa che, abbandonato il regno, può finalmente essere chi è realmente.
Cantata in moltissime versione e in tante lingue diverse, questa canzone ha avuto un successo inarrestabile in tutto il mondo, conquistando diversi premi, tra cui un Grammy e un Oscar per la Miglior Canzone.
Ecco, allora, quello che non sapevi della canzone di Frozen.
La canzone di Frozen
La canzone di Frozen – Il Regno di Ghiaccio, quella di punta che muove le carte in tavola del film, è Let It Go (All’alba sorgerò nella versione italiana). Questo brano è stato il primo scritto dal duo Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez (che hanno scritto anche le canzoni di Coco) che, per realizzato, si sono attenuti al fatto che sarebbe dovuta essere la canzone di Elsa e si sono basati su diversi film Disney passati, come La bella e la bestia e La sirenetta.
Il brano di Frozen racconta una Elsa spaventata, che vive nel costante terrore di non poter più controllare il suo dono, di fare del male agli altri e, quindi, di non poter mai essere amata per quello che è. Mentre venne realizzata la canzone, si tenne conto della grande estensione vocale di Idina Menzel, che venne ingaggiata proprio per il fatto di saper esprimere il lato fragile e quello forte della protagonista.
La Menzel ha eseguito in diretta la canzone Let It Go durante la Cerimonia degli Oscar del 2014, canzone che ha ottenuto il Premio Oscar per la Miglior Canzone (senza contare la vittoria ai Grammy Award e le candidature ai Golden Globe e ai BAFTA).
Canzone di Frozen in italiano
Se in lingua originale Let It Go ha avuto un gran successo, la canzone di Frozen in italiano ne ha avuto altrettanto. Infatti, come accade per tutti i film Disney, le canzoni sono state tutte adattate in italiano, per permettere, soprattutto, ai bambini, di poter godere una maggior empatia con il personaggio e capire il perché di determinate azioni attraverso il canto.
Ecco che, quindi, Let It Go è diventata All’alba sorgerò nella versione italiana, cantata da Serena Autieri che presta la sua voce al personaggio di Elsa. Di questa canzone è stata realizzata anche una versione pop per i titoli di coda (come avvenuto per la versione americana, cantata da Demi Lovato) realizzata da Martina Stoessel.
Tutte le altre canzoni del film sono state ottimamente adattate e cantate, oltre da Serena Autieri, anche da Serena Rossi (nei panni di Anna), Giuseppe Russo (Hans), Paolo De Santis (Kristoff) ed Enrico Brignano (Olaf).
Chi canta la canzone di Frozen
A volte, soprattutto quando si guarda un film d’animazione, si rimane incantati dalla voce di chi canta i brani facenti parte della colonna sonora. Spesso ci si chiede chi sia l’artista e la domanda che la maggior parte del pubblico si è posta nel 2013 è stata “Chi canta la canzone di Frozen?”.
Premettendo che le canzoniche fanno parte della colonna sonora sono parecchie, è assodato come Let It Go sia la chiave di volta che cambia le carte in tavola nel film d’animazione di Chris Buck, Jennifer Lee. Questa canzone, nella versione originale, è cantata da Idina Menzel (Come d’Incanto, Glee): la sua voce ha una grande estensione e questo era molto utile per poter interpretare al meglio Let It Go, per esprimere dapprima la vulnerabilità e la fragilità di Elsa, e in seguito per poter dare sfogo alla consapevolezza di sé.
La Menzel ha dato la voce al personaggio di Elsa per tutto film e per tutte le canzone che la vedevano protagonista, riuscendo anche creare un’ottima unione, umana e vocale, con Kristen Bell, interprete di Anna. Inoltre, per i titoli di coda, è stata realizzata una versione pop interpretata da Demi Lovato.
Canzone di Frozen gratis
È possibile ascoltare la canzone di Frozen gratis utilizzando i normali servizi musicali digitali come Spotify o semplicemente ricercando la canzone su You Tube.
Canzone di Frozen: All’alba sorgerò
All’alba sorgerò è la canzone di punta del film di animazione Frozen – Il Regno di Ghiaccio, che corrisponde alla versione americana di Let It Go. Scritta da Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez, se nelle versione originale del film è cantata da Idina Menzel, in quella italiana è cantata da Serena Autieri.
Questa è l’essenza del film, la vera canzone di Frozen: All’alba sorgerò, infatti, è il brano che segna la svolta della storia e che determina gli eventi futuri. Elsa ha lasciato il suo regno nel momento in cui i suoi poteri sono stati scoperti da popolo e, per paura di essere giudicata, non capita, ma soprattutto per paura di non poter tenere i suoi poteri sotto controllo, si rifugia tra le montagne.
All’alba sorgerò è un vero e proprio inno per la protagonista: anche se non potrà tornare nel suo regno, finalmente è libera di esprimersi per quello che è e può dare libero sfogo alle sue abilità di manipolare neve e ghiaccio, liberandosi dalle costrizioni che la opprimevano. Nella versione italiana, questo brano è cantato da Serena Autieri che è la doppiatrice di Elsa, riuscendo a certificarsi come disco d’oro in Italia nel 2014.
Canzone di Frozen cantata da Violetta
Di Frozen esistono molte cover cantate da tanti artisti e in molte lingue diverse: ciò forse è rimasto un po’ in sordina è che esiste anche la canzone di Frozen cantata da Violetta, aka Martina Stoessel.
La star della serie di Disney Channel Violetta, ha cantato la cover di Let it go, All’alba sorgerò nella versione italiana, assumendo lo stesso ruolo che era toccato a Demi Lovato per la versione originale. Questo brano, che riprende quello principale del film, è destinato ai titoli di coda del film.
Lo scopo era quello di trovare due voci (sia riguardo il brano cantato nel film, sia nella versione destinata ai titoli di coda) che fossero similari, in grado di avere una grande estensione vocale che permettesse di esprimere tutti i sentimenti di Elsa: voci, che però, fossero anche individuali e ben identificate.
Fonte: IMDb
Canti della Forca: Stefano Bessoni presenta il suo corto in stop-motion
E’ stato presentato
oggi Canti della
forca, un cortometraggio e un libro di Stefano
Bessoni distribuito da Logos Edizioni e in libreria dal
15 Ottobre 2013.
Alla presentazione del cortometraggio in parte girato in stop-motion e in parte in live-action erano presenti il regista e l’animatrice Claudia Brugnaletti.
Così Stefano
Bessoni ha esordito presentando il suo ultimo lavoro alla
stampa: “Il cortometraggio trae ispirazione dal lavoro
letterario di Christian Morgenstern, scrittore tedesco sconosciuto
a molti, di cui esistono pochissime edizioni pubblicate, che ho
scoperto casualmente negli anni 90’ per caso in una di quelle
piccole librerie dove si trovano edizioni fuori commercio. Mi sono
imbattuto quasi accidentalmente in un’edizione di sue poesie
apparentemente bislacche, strampalate e macabre che però
stranamente mi richiamavano qualcosa, perché sembravano quasi delle
filastrocche alla Tim Burton, ad esempio quelle del Bambino
Ostrica. Su queste poesie iniziai a lavorare, soprattutto sulle
illustrazione e sui disegni; ed è un lavoro che è rimasto sempre
nelle cartelle di schizzi e negli appunti. Poi ho ripreso il
progetto con l’idea di fare un lungometraggio, ma la difficoltà di
interagire con alcune case di produzione italiane mi ha tenuto in
sospeso per molti anni e mi sono trovato con tantissime idee, tanto
materiale e con anche il centenario della morte di Morgenstern che
si avvicinava, così ho deciso, insieme a LOGOS, la casa editrice
che pubblica i miei lavori illustrati, di fare un’edizione libro
illustrato, con adattamenti delle poesie di Morgenstern e con un
cortometraggio in animazione stop-motion allegato in dvd, un
prodotto commerciale che potesse essere un’operazione editoriale e
cinematografica a sé ma che potesse rappresentare anche una sorta
di teaser, di pacchetto di lancio per quello che è il progetto del
lungometraggio che sto cercando di sviluppare da anni.
Cosa molto gradita è che proprio di recente il corto è stato
considerato d’interesse culturale nazionale da parte del
Mibac.
Bessoni a poi continuato: “per realizzare un cortometraggio in animazione stop-motion ho chiesto l’aiuto a Claudia Brugnaletti, che è una bravissima animatrice, la quale si è prestata con entusiasmo all’idea del cortometraggio.”
Chiamata in causa dal
regista, Claudia Brugnaletti ha detto: “E’ stata
un’esperienza molto bella, abbiamo lavorato in 25 frame al secondo
che è un’operazione abbastanza complessa, ci ha richiesto tanto
tempo, ma serve ad ottenere un’animazione più fluida rispetto a
quelle un po’ più semplici a 12, 18 frame che vediamo spesso in tv.
Stefano ha deciso di far fare ai personaggi dei movimenti che
avessero una ottima fluidità, che si legasse bene con la parte in
live-action del corto. Stefano, insieme al Leonardo Cruciano
Workshop ha costruito i pupazzi, burattini in gomma a stampo,
normalmente un procedimento molto complesso e lungo e anche molto,
molto costoso. Abbiamo usato degli scheletri fatti di filo di
alluminio, non potendo usare gli scheletri molto elaborati per via
del budget limitato.
Vi ricordiamo che il cortometraggio sarà presentato in anteprima mondiale al Sitges Film Festiva 2013, in concorso. Mentre la presentazione al pubblico avverrà nell’ambito del Lucca Comics & Games 2013. L’opera sarà anche fra gli eventi di chiusura del FANCINE MALAGA (Spagna), al FANTASPOA (Brasile) e al Stop Motion México – Animation Festivals ( México).
Sinossi del
cortometraggio: Un illustratore lavora su una sua personale
trasposizione dei CANTI DELLA FORCA, una raccolta di poesie macabre
dello scrittore tedesco Christian Morgenstern. Perso nelle sue
fantasie scopre che dalla forca si vede il mondo da una prospettiva
diversa, la prospettiva dei Fratelli della Forca. Assassini, ladri,
truffatori, ma anche innocenti, sognatori e puri di spirito, che a
forza di penzolare l’uno accanto all’altro, divennero così legati
tra di loro che decisero di unirsi in una confraternita. le sue
illustrazioni prendono vita e i Fratelli della Forca si animano
magicamente. Il Piccolo impiccato, un bimbo solo e spaurito, che
penzola dal capestro da tempo immemore, divenuto colui che decideva
se i nuovi arrivati potessero diventare dei Fratelli della Forca.
Il grande Lalula, uno spropositato ingollatore di salumi, che ama
vestirsi con i resti di maiali macellati e che parla una lingua
incomprensibile. Pauretto, un vecchietto vestito da marinaretto che
vive dentro un armadietto. Sophie, l’assistente del boia, dolce ed
ambigua confidente dei Fratelli della Forca.
CANTI DELLA FORCA – Un film e un libro di Stefano Bessoni in esclusiva con logosedizioni.it da ottobre 2013 in tutte le librerie.
http://www.libri.it/index.php?route=product%2Fproduct&product_id=3031
Liberamente tratto da “Galgenlieder” di Christian Morgenstern
Una produzione Interzone Visions in collaborazione con Leonardo Cruciano Workshop, Griffith Accademia di Cinema e Televisione e Revok Film – Musiche degli Za Bùm ( Pierpaolo Grego, Cristiano Biz, Zeno Tami, David Vecchiato e Maddalena Vitiello – fisarmonica nel “Pecoro Lunare” di Davide Drius) – Animazioni di Claudia Brugnaletti – Modellazione dei personaggi di Gigi Ottolino – Scenografie di Briseide Siciliano – con Lorenzo Pedrotti
Canti della Forca: poster internazionale per il corto in stop-motion di Stefano Bessoni
Dopo i primi due contributi video arriva anche il poster internazionale del cortometraggio di Stefano Bessoni, Canti della Forca, lavoro inedito nel panorama italiano per due motivi: il primo perché in gran parte girato con la tecnica dello stop-motion; il secondo perché sarà distribuito in allegato al quarto libro illustrato dell’autore romano che sarà distribuito a Novembre da Logos edizioni. Il poster internazionale arriva presumibilmente perché l’opera si appresta a fare il giro dei Festival del cinema più importanti del globo.
Anche il poster come gli altri contributi mostra l’eccellente fattura con la quale è stato realizzato il prodotto.
“CANTI DELLA FORCA” è un cortometraggio realizzato nel 2013 per un libro illustrato di Stefano Bessoni, liberamente tratto dalle poesie macabre di Christian Morgenstern.
Il libro: http://www.libri.it/index.php?route=product/product&product_id=3031
Trama:
Un illustratore lavora su una sua personale trasposizione dei CANTI DELLA FORCA, una raccolta di poesie macabre dello scrittore tedesco Christian Morgenstern. Perso nelle sue fantasie scopre che dalla forca si vede il mondo da una prospettiva diversa, la prospettiva dei Fratelli della Forca. Assassini, ladri, truffatori, ma anche innocenti, sognatori e puri di spirito, che a forza di penzolare l’uno accanto all’altro, divennero così legati tra di loro che decisero di unirsi in una confraternita.
le sue illustrazioni prendono vita e i Fratelli della Forca si animano magicamente. Il Piccolo impiccato, un bimbo solo e spaurito, che penzola dal capestro da tempo immemore, divenuto colui che decideva se i nuovi arrivati potessero diventare dei Fratelli della Forca. Il grande Lalula, uno spropositato ingollatore di salumi, che ama vestirsi con i resti di maiali macellati e che parla una lingua incomprensibile. Pauretto, un vecchietto vestito da marinaretto che vive dentro un armadietto. Sophie, l’assistente del boia, dolce ed ambigua confidente dei Fratelli della Forca.
Canti della forca Trailer ufficiale del film di Stefano Bessoni
Arriva finalmente il
Trailer di Canti della forca, il nuovo film corto di
Stefano Bessoni, noto illustratore e
regista romano, tra i più interessanti autori del panorama
contemporaneo italiano, e tra i pochi a cercare di fare cinema di
un certo “genere”.
Canti della forca la prima featurette
Si terrà al Sitges Film
Festival 2013 – Festival Internacional de Cinema Fantàstic de
Catalunya, dove gareggerà in concorso, la World Premiere dei
Canti della Forca, ultimo cortometraggio
di Stefano Bessoni. Il film verrà invece presentato al pubblico
italiano in occasione del Lucca Comics & Games 2013, il 02
Novembre alle 18:00 all’Auditorium San Girolamo.
Oggi vi proponiamo la prima featurette del cortometraggio in cui Bessoni racconta la sua ispirazione letteraria per questo lavoro realizzato completamente in stop-motion: Christian Morgenstern.
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Inoltre vi ricordiamo il cortometraggio sarà anche fra gli eventi di chiusura del FANCINE MALAGA (Spagna), al FANTASPOA (Brasile) e al Stop Motion México – Animation Festivals ( México).
Sinossi del cortometraggio: Un illustratore lavora su una sua personale trasposizione dei CANTI DELLA FORCA, una raccolta di poesie macabre dello scrittore tedesco Christian Morgenstern. Perso nelle sue fantasie scopre che dalla forca si vede il mondo da una prospettiva diversa, la prospettiva dei Fratelli della Forca. Assassini, ladri, truffatori, ma anche innocenti, sognatori e puri di spirito, che a forza di penzolare l’uno accanto all’altro, divennero così legati tra di loro che decisero di unirsi in una confraternita. le sue illustrazioni prendono vita e i Fratelli della Forca si animano magicamente. Il Piccolo impiccato, un bimbo solo e spaurito, che penzola dal capestro da tempo immemore, divenuto colui che decideva se i nuovi arrivati potessero diventare dei Fratelli della Forca. Il grande Lalula, uno spropositato ingollatore di salumi, che ama vestirsi con i resti di maiali macellati e che parla una lingua incomprensibile. Pauretto, un vecchietto vestito da marinaretto che vive dentro un armadietto. Sophie, l’assistente del boia, dolce ed ambigua confidente dei Fratelli della Forca.
CANTI DELLA FORCA – Un film e un libro di Stefano Bessoni in esclusiva con logosedizioni.it da ottobre 2013 in tutte le librerie.
http://www.libri.it/index.php?route=product%2Fproduct&product_id=3031
Liberamente tratto da “Galgenlieder” di Christian Morgenstern
Una produzione Interzone Visions in collaborazione con Leonardo Cruciano Workshop, Griffith Accademia di Cinema e Televisione e Revok Film – Musiche degli Za Bùm ( Pierpaolo Grego, Cristiano Biz, Zeno Tami, David Vecchiato e Maddalena Vitiello – fisarmonica nel “Pecoro Lunare” di Davide Drius) – Animazioni di Claudia Brugnaletti – Modellazione dei personaggi di Gigi Ottolino – Scenografie di Briseide Siciliano – con Lorenzo Pedrotti.
Canti della Forca di Stefano Bessoni: first look al Florence Fantastic Festival
Le prime immagini del nuovo film in
stop-motion del regista Stefano Bessoni saranno
proiettate in esclusiva nell’ambito del Florence Fantastic Festival
di Firenze. Il Lavoro che sarà distribuito ad Ottobre da LOGOS
edizioni sarà presentato dall’attore Lorenzo Pedrotti e da
Francesco Madeo (collaboratore del regista romano). I due
parleranno del film e mostreranno al pubblico una lunga preview
dietro le quinte della lavorazione dell’opera Sabato 11 Maggio alle
0re 17:00.
Il film cortometraggio che uscirà in allegato al quarto libro illustrato di Bessoni, racconterà di un illustratore, al lavoro su una sua personale trasposizione dei CANTI DELLA FORCA, che compie un visionario viaggio tra i Fratelli di Forca, attraverso una serie di animazioni in stop-motion che danno vita ad una selezione delle poesie macabre di Christian Morgenstern.
Illustrazioni, testo originale e adattamenti delle poesie di Christian Morgenstern di Stefano Bessoni – ideazione e realizzazione burattini di Stefano Bessoni – modellazione burattini e realizzazione stampi di Gigi Ottolino presso il Leonardo Cruciano Workshop – Animazioni di Claudia Brugnaletti – Scenografie di Briseide Siciliano – Musiche degli Za Bùm ( Pierpaolo Grego, David Vecchiato, Maddalena Vitiello, Cristiano Biz, Zeno Tami ) – Produzione del libro LOGOS – Produzione del cortometraggio INTERZONE VISIONS .Alle ore 18:00 invece sarà la volta della proiezione del film pluripremiato Krokodyle, vincitore del Meliés d’Argento al Sitges Film Festival che vede ancora una volta protagonista Lorenzo Pedrotti che presenterà l’opera al pubblico.
Il libro CANTI DELLA FORCA prende spunto da una serie di scritti apparentemente bislacchi e infantili dello scrittore tedesco Christian Morgenstern (Monaco di Baviera, 1871 – Merano, 1914), raccolti sotto “Galgenlieder”, “Palmström” e “Palma Kunkel”. Tali scritti sono intrisi di un grottesco spietato che trasforma il concetto di macabro in una riflessione profonda sul senso della vita.
- Ore 17:00 – Work in progress: Canti Della Forca di Stefano Bessoni.
L’attore Lorenzo
Pedrotti, insieme a Francesco Madeo (sceneggiatore e
collaboratore del regista romano), presentano un’anteprima in
esclusiva del nuovo lavoro in stop-motion di uno dei talenti più
importanti nel panorama italiano di Genere – Vincitore nel 2011 del
Meliés d’Argento al Sitges Film Festival – Modera: Chiara
Guida – Direttore di Cinefilos.it
- Ore 18:00 – Proiezione del film Krokodyle di Stefano Bessoni
L’Attore Lorenzo Pedrotti presenta il film pluripremiato Krokodyle – menzione speciale Meliés d’Argento al Sitges Film Festival come miglior contributo artistico.
Krokodyle – Un film di Stefano Bessoni con Lorenzo Pedrotti, Jun Ichikawa, Francesco Martino, Franco Pistone, Orfeo Orlando – Genere: Biography, Fantasy, Horror – Durata 70 Min circa. Paese: Italia
Trama: Kaspar Toporski è un giovane
filmaker di origini polacche trasferitosi lontano dalla sua città
natale in giovanissima età. Kaspar è in attesa di risposte per
riuscire a realizzare i suoi progetti cinematografici, così
trascorre le sue giornate disegnando, scrivendo ed inventando un
suo mondo immaginario che giorno dopo giorno sembra diventare
sempre più reale. Nutre fin da bambino un’ammirazione sfrenata per
i coccodrilli, che considera esseri perfetti in grado di
controllare lo scorrere del tempo.
Canti della Forca di Stefano Bessoni in mostra dal 16 al 31 maggio
Si terrà dal 16 al 31 maggio, a Roma, la mostra dedicati ai Canti della Forca, l’ultimo libro illustrato e film del regista-illustratore Stefano Bessoni. All’evento che si terrà presso “Guerrini dal 1958” in viale Regina Margherita 201-203, saranno esposti gli originali dell’artista insieme ai burattini del cortometraggio in stop-motion. Dunque, il mondo macabro e affascinante dell’autore romano prende vita per mostrarsi a tutti coloro che avranno voglia di farsi incantare.
Inoltre sabato 17, alle ore 17, è previsto un booksigning dove Stefano Bessoni in persona “schizzerà” per i visitatori i suoi originali personaggi. Potete seguire l’evento sui social con l’hashtag #CantiForca, poi dall’account Twitter di Guerrini @Guerrinibistrot e su Facebook Guerrini dal 1958.
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I “Canti della Forca” di Stefano Bessoni sono liberamente ispirati all’omonima “Galgenlieder”, l’opera più famosa dello scrittore tedesco Christian Morgenstern (Monaco di Baviera 1871- Merano 1914).
“ I canti della forca – spiega Stefano – sono i canti immaginari di un gruppo d’impiccati che penzolano sul colle del patibolo, punto d’osservazione privilegiato che consente loro di scorgere quelle verità che un punto di vista distratto e vitale si lascia sfuggire nel vortice della normalità, della banalità. Morgenstern affermò di aver voluto esprimere attraverso la poesia del patibolo, la sua concezione del mondo, la sua meditazione sull’uomo, sulle sue piccolezze e le sue paure”.
Stefano ha inventato per i personaggi di Morgenstern, spesso solo abbozzati, delle fisionomie sviluppando le tracce caratteriali dello scrittore: così il Grande Lalula, Sophie l’assistente del boia, Palma Kunkel, Korf, il piccolo impiccato, hanno letteralmente preso corpo in queste opere esposte ora da “Guerrini dal 1958”, nell’omonimo libro pubblicato da Logos edizioni (www.libri.it) e nel premiato corto cinematografico.